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di Illuminotecnica
Scienza
e tecnologia
della luce
C LUCE. E C OSRAM.
2
Scienza e tecnologia della luce
Indice
Introduzione Capire che cosa la luce . . . . . . .3
Capitolo uno La scienza della luce . . . . . . . . . . . . . 4
Il rapporto tra colore e luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Le caratteristiche cromatiche della luce . . . . . . . . . . . 6
Capitolo due La tecnologia della luce . . . . . . . . .8
Principi fondamentali di illuminazione elettrica . . .9
Tecnologia delle lampade ad incandescenza
e ad alogeni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Tecnologia delle lampade fluorescenti . . . . . . . . . . . . 12
Tecnologia delle lampade a scarica
ad alta intensit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Valutazione delle emissioni spettrali . . . . . . . . . . . . . . 16
Conclusione Applicazione della tecnologia .18
3
Capire cosa la luce
e come la usiamo
La luce tutto
Nessuna delle innovazioni
tecnologiche dell' ultimo
secolo ha cambiato com-
pletamente le nostre vite
come l' illuminazione elettri-
ca. Giorno e notte, all' inter-
no e all' esterno, a casa, sul
posto di lavoro, negli stadi,
nei parchi, negli ospedali e
nelle scuole, sulle autostra-
de e negli aeroporti, l' illumi-
nazione artificiale un
elemento fondamentale del
nostro modo di vivere.
Quantit contro qualit
Fino a non molto tempo fa
la tecnologia dell' illuminazio-
ne era semplice: la luce
elettrica veniva prodotta da
lampade ad incandescenza
senza porsi troppi problemi
per la qualit visiva di quella
luce. In effetti la precedenza
l' aveva la quantit e l' obietti-
vo era semplicemente quel-
lo di fornire un' adeguata
quantit di luce propriamen-
te direzionata in modo da
consentire lo svolgimento
dei compiti associati a un
determinato ambiente. La
disponibilit di una quantit
di luce sufficiente continua
ad essere il primo requisito
di qualunque impianto. O ggi
per, anche chiaro che la
qualit di quella luce pu sia
migliorare la capacit di
eseguire dei lavori, sia
influenzare lo stato emotivo
di chi li esegue.
Innovazione
tecnologica continua
La tecnologia moderna ha
incrementato enormemente
il numero di opzioni disponi-
bili per l' illuminazione. La
capacit di controllare con
precisione sia la qualit, sia
la quantit di luce, ha porta-
to alla disponibilit di sor-
genti luminose capaci di
produrre effetti sottili ma
pervasivi sul modo in cui
noi percepiamo l' ambiente.
I progressi nella compren-
sione dell' impatto psicologi-
co che la luce e il colore
hanno su una vasta gam-
ma di emozioni ed attivit
umane, hanno fatto dell' uso
intelligente di queste opzioni
un elemento sempre pi
importante per il successo
di un impianto di illumina-
zione.
Informare per
rispondere alle
esigenze dei
professionisti della
luce
Spesso chi coinvolto nella
scelta di apparecchi di illu-
minazione e sorgenti lumi-
nose non dispone di tutte le
conoscenze tecniche
necessarie per prendere
decisioni giuste ed efficaci.
Consulenti e aziende di
impiantistica elettrica com-
prendono la meccanica del-
la progettazione dei sistemi
elettrici, ma possono non
conoscere l' importanza del
colore nell' impatto esercita-
to dall' illuminazione.
Architetti e arredatori, di
solito, conoscono invece
solo parzialmente le moda-
lit con cui le tecnologie di
illuminazione pi moderne
possono raggiungere gli
effetti desiderati.
O SRAM ha concepito que-
sta brochure per aiutare a
colmare queste lacune. Il
primo capitolo si occupa
degli aspetti fondamentali
della luce, che cos' , come
si rapporta con il colore e
con la visione, come vengo-
no identificati e misurati i
fattori che influiscono sulla
qualit della luce. Il secondo
capitolo si occupa invece
delle tre principali tecnologie
di produzione della luce
elettrica: incandescenza
(convenzionale e ad aloge-
ni), fluorescente e a scarica
ad alta intensit.
4
SPETTRO VISIBILE
Risposta
dell' occhio umano
Raggi- X Ultravioletti Onde radio Infrarossi Micro onde
400 450 500 550
LUNGHEZZA D' ONDA (Nanometri)
600 650 700
La scienza della luce
Che cos' la luce?
La definizione pi semplice
di luce "energia radiante
percepita sul piano visivo".
La luce che possiamo
vedere solo una piccola
porzione dello spettro elet-
tromagnetico, un vasto
sistema di energia ondulare
che comprende anche raggi
X e ultravioletti, energia
infrarossa, microonde e
onde radio. Tutte le forme di
energia elettromagnetica,
compresa la luce, si propa-
gano, secondo linee rette,
alla "velocit della luce"
(300.000 km/s) e sono sog-
gette a diminuzione man
mano che ci si allontana
dalla sorgente.
Come energia radiante per-
cepita sul piano visivo, la
luce attiva il meccanismo
della vista. E' infatti la luce,
riflessa dagli oggetti e rac-
colta dai nostri occhi che ci
permette di vedere. Di tutti i
nostri sensi, la vista quello
dominante: controlla e defi-
nisce il modo in cui gli esse-
ri umani percepiscono il
mondo. M a anche impos-
sibile provare che due per-
sone percepiscano un
determinato oggetto esatta-
mente nello stesso modo.
In effetti sembra che la per-
cezione visiva, la risposta
individuale alle luce, sia
spesso estremamente sog-
gettiva. Ci rende difficile
definire e misurare gli attri-
buti specifici della luce. O ltre
tutto, i cambiamenti di luce
possono modificare la per-
cezione degli individui.
Un vicolo scuro ad esem-
pio, provoca una reazione
completamente diversa da
quella generata dallo stesso
vicolo quando perfetta-
mente illuminato.
L' illuminazione, quindi, pu
avere un profondo effetto
sugli individui, sulle loro
emozioni e sulla loro rispo-
sta all' ambiente.
Luce e colore
I concetti di luce e colore
sono strettamente intreccia-
ti: in un certo senso la luce
colore. Lo spettro visibile
dell' energia elettromagneti-
ca un campo. La luce a
una delle sue estremit, in
corrispondenza della lun-
ghezza d' onda pi corta,
viene percepita come violet-
ta. All' altra estremit, la luce
ha una lunghezza d' onda
maggiore e si presenta ros-
sa. Tutti gli altri colori, blu,
verde-blu, verde, giallo e
arancio, appaiono nel mez-
zo. La luce nella quale sono
Lo spettro visibile composto
da onde di energia radiante,
misurate in termini di lunghez-
za d' onda espressa in nano-
metri, che passano dal violetto
attraverso tutti gli altri colori
fino al rosso man mano che la
lunghezza d' onda aumenta.
L' occhio risponde di pi alla
luce gialla/verde della zona
centrale piuttosto che a quella
rossa o blu alle due estremit
dello spettro.
A
B
Rapporto tra luce e colore
Due sono gli elementi stretta-
mente interconnessi della
risposta dell' occhio umano alla
luce: una reazione a come la
luce stessa appare (A) e una
reazione all' effetto che la luce
ha su come appaiono i colori
di oggetti e superfici (B)
presenti circa le stesse
quantit di tutte le lunghez-
ze d' onda visibili ci appare
bianca. Q ueste uguali
quantit, comunque non
devono essere precise. Le
varie lunghezze d' onda pro-
dotte da una determinata
sorgente luminosa, posso-
no variare moltissimo anche
se la luce continuer ad
apparire bianca; tali compo-
nenti determinano il "colore
cosmetico" o tonalit di luce
caratteristici di una determi-
nata sorgente luminosa.
Lo spettro elettromagnetico
5
Il rapporto tra colore e luce
Colore e luce
Noi abbiamo la tendenza a
pensare che gli oggetti
abbiano colori fissi, ad
esempio che una mela sia
rossa. In realt, il modo in
cui ci appare un oggetto
dipende dal modo in cui
riflette la particolare luce
che lo sta illuminando.
Sotto la luce bianca, la mela
sembra rossa perch tende
a riflettere la luce nella por-
zione rossa dello spettro e
ad assorbire la luce delle
altre lunghezze d' onda. Se
viene utilizzato un filtro per
rimuovere il rosso dalla sor-
gente luminosa, la mela
riflette pochissima luce e
sembra nera. Il fatto che la
tonalit di luce possa cam-
biare significa quindi che
pu cambiare l' apparenza
cromatica degli oggetti posti
sotto quella luce. Entro certi
limiti, il cervello provvede a
compensare questi cambia-
menti e noi vediamo le cose
come ci aspettiamo che
esse appaiano. M a i cam-
biamenti ci sono e possono
influenzare la nostra rispo-
sta a oggetti e ambienti.
La luce non tutta
uguale
All' interno del concetto di
tonalit di luce esiste tutta
una gamma di varianti della
luce che sembra bianca. Il
sole a mezzogiorno si pre-
senta come una sorgente
luminosa ideale: la sua luce
diretta quasi perfettamen-
te bilanciata e contiene tutti
i colori in quantit pratica-
mente uguale. M a anche la
luce diurna conosce sco-
stamenti di colore: l' appa-
renza cromatica degli
oggetti muta sensibilmente
se li guardiamo al mattino
presto o all' ombra. Anche le
sorgenti luminose elettriche
possono presentare varianti
in fatto di tonalit di luce. Le
lampade ad incandescenza
tendono a produrre una
maggiore quantit di rosso
e giallo ed una minore
quantit di verde e blu: la
loro luce, in termini di colo-
re, appare "calda". M a a
causa del modo in cui
prodotta la luce non si pu
fare molto per manipolare le
caratteristiche cromatiche. I
pi recenti sviluppi della tec-
nologia fluorescente e della
scarica ad alta intensit
consentono invece ampie
possibilit di manipolazione
della tonalit di luce di una
determinata sorgente lumi-
nosa.
Luce bianca e colori
brillanti
In generale, la luce pi bian-
ca, composta da uguali
quantit di tutti i colori, fa
apparire i colori pi naturali
e vibranti. Comunque, alcu-
ne porzioni dello spettro
sono pi importanti di altre
dal punto di vista della tona-
lit di luce. Il rosso, il blu e il
verde, i colori primari, pos-
sono essere combinati per
creare praticamente qualun-
que altro colore. Ci sugge-
risce che una sorgente
luminosa contenente quan-
tit bilanciate di rosso, blu e
verde in grado di assicu-
rare un' eccellente apparen-
za cromatica anche se dallo
spettro di tale sorgente
luminosa sono assenti altri
colori.
I colori primari della luce
La combinazione dei tre i colori primari della luce (rosso, verde e
blu) appare bianca. In parti uguali la combinazione di due colori
primari produce i colori "secondari", magenta, ciano e giallo. I tre
colori primari in quantit differenti e mescolati possono creare pra-
ticamente ogni altro colore di luce.
6
Le caratteristiche cromatiche della luce
Q ueste fotografie simulano variazioni della temperatura di colore di sorgenti luminose fluorescenti e mostrano
come questi cambiamenti influenzino il modo in cui gli oggetti ci appaiono.
Due modi di vedere
Per descrivere le propriet
cromatiche di una sorgente
luminosa sono di solito uti-
lizzati due sistemi di misura:
la "temperatura di colore",
che indica l' apparenza cro-
matica della luce stessa e
l' "indice di resa cromatica"
(Ra) che suggerisce come
un oggetto illuminato da
quella luce apparir in rela-
zione al modo in cui appare
alla luce della sorgente lumi-
nosa di riferimento.
Entrambe le caratteristiche
possono essere estrema-
mente utili nella valutazione
e prescrizione di sorgenti
luminose, ma importante
capirne anche i limiti.
Temperatura di colore:
l'apparenza della luce
La temperatura di colore di
una sorgente luminosa
una misura numerica della
sua apparenza cromatica. Si
basa sul principio che qua-
lunque oggetto, se riscalda-
to ad una temperatura
sufficientemente elevata,
emette luce e il colore di
quella luce varier in modo
prevedibile man mano che
la temperatura aumenta. Il
sistema si basa sui muta-
menti di colore di un "corpo
nero radiante" teorico, riscal-
dato e portato da una con-
dizione di nero freddo a
quella di bianco incande-
scente. M an mano che
aumenta la temperatura, il
corpo nero passa gradual-
mente dal rosso all' arancio,
al giallo, al bianco e final-
mente al bianco azzurrogno-
lo. La temperatura di colore
di una sorgente luminosa
appunto la temperatura,
espressa in gradi kelvin (K),
alla quale il colore del corpo
nero corrisponder esatta-
mente a quello della sorgen-
te luminosa. Per molte sor-
genti luminose non
possibile ottenere una corri-
spondenza perfetta. In tali
casi, si fa riferimento alla
corrispondenza pi vicina
possibile e il colore viene
descritto come temperatura
di colore correlata. Ad
esempio, un tubo fluore-
scente LUM ILUX
T8 con
una temperatura di colore di
4000 K ha un' apparenza
cromatica simile a quella di
un corpo nero scaldato a
4000 K (3727 C).
Caldo e freddo:
psicologia della luce
Alcuni restano confusi dal
fatto che le sorgenti lumino-
se con temperature di colo-
re basse sono chiamate
"calde", mentre quelle con
temperature pi elevate
sono chiamate "fredde". In
effetti queste descrizioni
non hanno niente a che fare
con la temperatura del cor-
po nero radiante, ma si rife-
riscono al modo in cui
vengono percepiti i gruppi
di colore, ovvero l' impatto
psicologico dell' illuminazio-
ne. I colori e le sorgenti
luminose nella zona blu del-
lo spettro sono indicati
come freddi e quelli verso la
zona rossa/arancio/gialla
sono invece descritti come
caldi.
1500
2000
2500
3000
3500
4000
4500
5000
5500
6000
6500
7000
7500
8000
8500
9000
LUCE NORDICA/CIELO BLU
LAMPADA FLUORESCENTE
LUCE DIURNA
LAMPADA A VAPORI
DI MERCURIO CHIARA
LAMPADA AD ALOGENURI METALLICI CHIARA
LAMPADA FLUORESCENTE
LUCE BIANCHISSIMA
LAMPADA FLUORESCENTE
TONO CALDO
LAMPADA A VAPORI DI SODIO
AD ALTA PRESSIONE
CANDELA
LAMPADA AD
INCANDESCENZA DA 40W I
LAMPADA AD ALOGENI
La scala delle temperature di colore correlate
L'apparenza cromatica delle varie sorgenti luminose pu essere definita in termini di
temperatura di colore misurata in gradi kelvin (K)
I sottili effetti della temperatura di colore
Caldo Medio Freddo
PI FREDDO
PI CALDO
7
Metodi di comparazione
delle sorgenti luminose
La lampada ad incandescenza che illumina il soggetto ritratto nella fotografia a sinistra ha un indice Ra di 100.
La lampada fluorescente LUM ILUX
,
HALO STAR
, HALO SPO T
,
DECO STAR
in un ampia
gamma di potenze e angoli
di apertura del fascio lumi-
noso. Le lampade nella ver-
sione con attacco a vite
sono una valida alternativa
alle lampade ad incande-
scenza rispetto alle quali
assicurano massima durata
ed efficienza. Altri tipi di
lampade consentono poi ai
designer di sviluppare una
vasta gamma di apparecchi
di illuminazione estendendo
il campo di applicazione nel
quale le particolari caratteri-
stiche della tecnologia ad
alogeni possono essere
sfruttate vantaggiosamente.
3
2
1
4
1 Gli atomi di tungsteno evaporano dal filamento
2 Gli atomi di tungsteno si combinano con quelli degli alogeni
3 Il composto gassoso ricade sul filamento incandescente e
si scompone ridepositando gli atomi di tungsteno
4 Gli atomi degli alogeni tornano liberi, pronti a combinarsi
con altri atomi di tungsteno
Tecnologia delle Lampade ad Alogeni
Le lampade ad alogeni hanno un filamento di tungsteno
piuttosto corto e spesso, contenuto in una ampolla riempi-
ta di gas alogeno. Il ciclo di rigenerazione descritto pi
avanti la chiave della lunga durata e della costanza nel
tempo della luce prodotta da queste lampade.
Atomi di alogeni
Atomi di tungsteno
12
Tecnologia della lampada fluorescente
Come funziona la
lampada fluorescente
Una lampada fluorescente
una sorgente luminosa a
scarica in gas. La luce vie-
ne prodotta dallo scoccare
di un arco tra elettrodi di
tungsteno collocati all inter-
no di un tubo contenente
mercurio e gas a bassa
pressione. L arco eccita gli
atomi di mercurio che gene-
rano di conseguenza ener-
gia radiante principalmente
nel campo dell ultravioletto.
A sua volta stimolato da
questa energia, il fosforo del
rivestimento interno del
tubo emette luce conver-
tendo la radiazione ultravio-
letta in luce visibile.
Le lampade fluorescenti
hanno due requisiti elettrici.
Per accendere la lampada
occorre creare il picco di
tensione che fa scoccare
l arco. Una volta accesa la
lampada, il gas offre una
resistenza sempre minore
ed necessario regolare
l intensit di corrente per
contrastare il fenomeno, ed
impedire che la lampada la
bruci in pochissimo tempo.
Per queste ragioni le lampa-
de fluorescenti, come altre
sorgenti luminose a scarica,
devono funzionare con un
alimentatore appositamente
studiato.
Limportanza dei
rivestimenti al fosforo
In termini di qualit della
luce, le lampade fluorescenti
offrono pi opzioni di qua-
lunque altro tipo di sorgente
luminosa. La ragione va indi-
viduata nella tecnica sofisti-
cata con cui realizzato il
rivestimento di fosforo. I pri-
mi tubi fluorescenti utilizza-
vano un rivestimento basato
su un singolo alofosforo e
potevano offrire qualit cro-
matiche migliori solo a sca-
pito dell efficienza.
Recentemente diventato
possibile aggiungere rivesti-
menti in tecnologia trifosforo
che consentono di controlla-
re in modo preciso la gene-
razione dei colori primari
della luce, il verde, il rosso e
il blu. Grazie a questa tecni-
ca sono state sviluppate
lampade ad alta efficienza in
una vasta gamma di tempe-
rature di colore, caratterizza-
te da eccellente resa
cromatica. Oggi le lampade
fluorescenti OSRAM utilizza-
no un ampio spettro di for-
mulazioni dei fosfori proprio
per offrire a progettisti e pre-
scrittori il controllo completo
sulla qualit della luce in
qualunque installazione.
Principi di
alimentazione
Esistono due tipi di alimenta-
tori utilizzati per controllare le
lampade fluorescenti: quelli
di tipo magnetico o conven-
zionale e quelli elettronici.
Entrambi svolgono le stesse
funzioni ma quelli elettronici
offrono specifici vantaggi.
Innanzitutto sono molto pi
efficienti con un risparmio
dell energia assorbita dal
sistema che arriva fino al
27% ; inoltre, dissipano
meno calore e producono
una luce stabile priva di sfar-
fallio. Nel caso degli alimen-
tatori elettronici
QUICKTRONIC
, a questi
vantaggi si aggiunge quello
di una maggiore durata utile
della lampada che, nelle
LUM ILUX
EL, ad
esempio, dispongono di ali-
mentatore elettronico inte-
grato e di attacco a vite
standard. Q ueste lampade
innovative possono perci
sostituire direttamente le
lampade ad incandescenza
delle principali potenze.
Altre lampade DULUX, con-
cepite per l utilizzo con ali-
mentatore elettronico o
convenzionale esterno,
sono poi disponibili in
un ampia gamma di dimen-
sioni, potenze e temperatu-
re di colore.
Approccio sistemico
E necessario tenere pre-
sente che l illuminazione
fluorescente prodotta da
un sistema composto da
lampada e alimentatore.
Un sistema lampada fluore-
scente/alimentatore ben
bilanciato migliora l efficien-
za luminosa e le caratteristi-
che cromatiche, estende la
durata utile della lampada e
migliora l efficienza sul piano
energetico. Le soluzioni rap-
presentate degli accoppia-
menti lampada
/alimentatore prodotti da
O SRAM sono specificata-
mente studiate per fornire
prestazioni ottimali e assicu-
rare la massima efficienza.
Tecnologia della
lampada fluorescente
All interno delle lampade fluorescenti viene generato un arco tra i due elettrodi posti all estremit del tubo di
vetro; gli elettroni prodotti dall arco eccitano gli atomi di mercurio che, in risposta, emettono una radiazione
ultravioletta; stimolato da questa radiazione il fosforo del rivestimento produce luce nello spettro visibile.
Rivestimento
singolo
Doppio rivestimento
Alofosforo
Trifosforo
Alofosforo
Vetro
Vetro
Tecnologia
del fosforo
Le lampade fluorescenti trifosforo dispongono di un secondo rivestimento di fosfori sopra una base di alofo-
sforo. In questo modo aumenta sensibilmente il controllo delle propriet cromatiche.
Luce visibile
Emissione
ultravioletta
Alofosforo
Atomo
di
mercurio
Elettroni Catodo
14
La tecnologia delle lampade
a scarica ad alta intensit
Principi
di funzionamento
La tecnologia delle lampade
a scarica ad alta intensit
simile a quella fluorescente;
all interno di un tubo riempi-
to di gas, viene generato tra
due elettrodi un arco che
stimola la produzione di
energia radiante. In questo
caso comunque, una com-
binazione di fattori diversi
contribuisce a produrre luce
nello spettro visibile senza
utilizzo di fosfori.
Innanzitutto gli elettrodi (col-
locati alle estremit di un
tubo di scarica sigillato)
distano solo pochi centime-
tri e il gas contenuto nel
tubo ad alta pressione.
Ci consente all arco di
generare temperature estre-
mamente elevate di far
vaporizzare gli elementi
metallici contenuti nel gas e
di liberare grandi quantit di
energia radiante nello spet-
tro del visibile. Esistono tre
tipi principali di lampade a
scarica ad alta intensit: a
vapori di mercurio, ad alo-
genuri metallici e al sodio. I
nomi si riferiscono appunto
agli elementi metallici pre-
senti nel gas in cui scocca
l arco: da essi dipendono le
differenti caratteristiche cro-
matiche e l efficienza di lam-
pada.
Alimentatori e tempo
di riscaldamento
Anche le lampade a scarica
ad alta intensit hanno spe-
ciali requisiti elettrici che
devono essere soddisfatti
da un alimentatore proget-
tato in funzione del tipo di
lampada e della potenza.
Inoltre, le lampade a scarica
ad alta intensit richiedono
un periodo di riscaldamento
per produrre il flusso lumi-
noso nominale: anche una
momentanea perdita di
potenza pu rendere
necessario il riavviamento
del sistema e il riscaldamen-
to, un processo che pu
richiedere anche alcuni
minuti. Nelle applicazioni
nelle quali l illuminazione
importante ai fini della sicu-
rezza, spesso richiesto un
sistema di emergenza.
Lampade a vapori di
mercurio
La pi vecchia tecnologia di
scarica ad alta intensit
quella delle lampade a
vapori di mercurio che pro-
ducono energia sia visibile
sia ultravioletta e richiedono
un bulbo esterno in grado di
filtrare la radiazione UV. Di
per se stessa una lampada
a scarica a vapori di mercu-
rio genera una luce bluastra
ad elevata temperatura di
colore con bassa resa cro-
matica.
Per abbassare la temperatu-
ra di colore e riportare entro
limiti accettabili la resa cro-
matica viene spesso utilizza-
to un rivestimento di fosforo.
La diffusione di queste sor-
genti luminose si comun-
que ridotta sensibilmente
grazie allo sviluppo tecnolo-
gico che ha reso disponibili
altri tipi di lampade a scarica
ad alta intensit caratterizza-
te da un miglior coefficiente
lm/W e migliori propriet
cromatiche.
Bulbo di vetro
Radiazione UV
Luce Visibile
Tubo di scarica
in quarzo
Mercurio e atomi
di alogenuri metallici
Elettrodo
in tungsteno
Elettrodo
in tungsteno
Arco
15
Tre approcci allilluminazione
ad alta efficienza
Lampade ad alogenuri
metallici
Le lampade ad alogenuri
metallici come PO WER-
STAR
sono le sorgenti di
luce bianca pi efficienti
oggi disponibili. Esse si
caratterizzano per l elevata
efficienza, l eccellente resa
cromatica, la lunga durata
utile e il basso decadimento
del flusso luminoso. Q ueste
lampade utilizzano speciali
composti chimici noti come
alogenuri, contenuti nel
gas in cui ha luogo l arco,
capaci di produrre luce in
aree dello spettro che il solo
vapore di mercurio non
sarebbe in grado di genera-
re. Alcune lampade ad alo-
genuri metallici utilizzano
rivestimenti di fosforo per
migliorare ulteriormente le
loro gi eccellenti propriet
cromatiche. Proprio per i
loro numerosi vantaggi,
queste lampade sono molto
usate per l illuminazione
d interni di ambienti com-
merciali, in particolare quan-
do soffitti molto alti
richiedono grande potenza
luminosa. O ggi la loro gam-
ma estesa anche alle pic-
cole potenze e permette di
avere a disposizione alte
prestazioni in dimensioni
particolarmente compatte,
la risposta ideale per appli-
cazioni di illuminazione
architettonica e d accento.
Un altro percorso evolutivo
di questi prodotti rappre-
sentato dalle PO WERSTAR
consente
di ottenere un emissione
spettrale meglio bilanciata,
anche se continuano ad
esistere discontinuit. Il dia-
gramma dell emissione
spettrale spiega perch
queste lampade abbiano
un indice Ra buono, ma
non eccezionale. Nel loro
impiego pratico le lampade
ad alogenuri metallici danno
spesso una risposta croma-
tica migliore di quella indica-
ta dal loro indice Ra. Il
grafico dell emissione spet-
trale di una lampada VIA-
LO X
R
E
L
A
T
I
V
A
LUNGHEZZAD'ONDA(N i)
380 420 460 500 540 580 620 660 700 740 780
L energia spettrale delle lampade ad alogenuri metallici
relativamente bilanciata ma esistono dei veri e propri
buchi. Per la maggior parte delle applicazioni comun-
que questi vuoti non sono significativi e non impedi-
scono alle lampade di rendere i colori
sorprendentemente bene.
Alogenuri metallici POWERSTAR
PLUS
S
/21
Anche in questo caso, il rivestimento trifosforo ha
migliorato notevolmente la distribuzione spettrale
insieme alla resa cromatica ed efficienza.
Fluorescente LUMILUX
PLUS
/41
Lunghezza donda (nanometri) Lunghezza donda (nanometri)
Lunghezza donda (nanometri) Lunghezza donda (nanometri)
P
o
t
e
n
z
a
r
e
l
a
t
i
v
a
P
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a
t
i
v
a
18
Applicazione della tecnologia
Ad ogni applicazione
la sua lampada
La scelta della lampada
adatta ad una specifica
applicazione pu sembrare
complicata ma la compren-
sione dei principi fonda-
mentali della scienza e della
tecnologia della luce artifi-
ciale elettrica aiuta a sem-
plificare il processo
decisionale.
Caratteristiche
cromatiche
Quanto importante la resa
cromatica nell applicazione?
Nei negozi e nelle show-
room la resa cromatica inte-
ressa il modo in cui si
presentano i prodotti e pu
aiutare ad attrarre i clienti. In
molte applicazioni industriali
invece completamente
irrilevante. E per quel che
riguarda la temperatura di
colore? Deve corrispondere
al tipo di attivit. Negli uffici,
nelle scuole, in altri ambienti
di lavoro, sono adatte le
temperature di colore pi
alte, tipiche, ad esempio,
delle sorgenti luminose fred-
de. Negozi, supermercati, e
spazi espositivi in genere
richiedono spesso tempera-
ture di colore intermedie.
Ristoranti, negozi di prodotti
gastronomici, club e uffici
privati, spesso si presentano
al meglio con un illuminazio-
ne calda e una temperatura
di colore relativamente
bassa.
Efficienza energetica
L utilizzo di lampade pi effi-
cienti si traduce in una ridu-
zione dei consumi di energia
elettrica per ogni lumen otte-
nuto. Naturalmente occorre
anche considerare il sistema
di illuminazione nel suo com-
plesso, ad esempio gli effetti
prodotti dagli alimentatori o
dagli apparecchi di illumina-
zione sulla capacit della
sorgente luminosa di produr-
re luce. In alcune situazioni,
vale la pena di utilizzare tante
lampade pi piccole che
possono essere per con-
trollate in modo indipenden-
te. Questo approccio pu
risultare complessivamente
pi efficiente sul piano ener-
getico rispetto
a quello costituito da un
minor numero di sorgenti
luminose pi potenti, anche
se gli apparecchi di illumina-
zione pi grandi offrono sin-
golarmente una miglior
prestazione in termini di
rendimento.
Limpatto economico
e ambientale
dellefficienza
L efficienza della sorgente
luminosa ha un duplice
impatto: da una parte
genera un vantaggio eco-
nomico attraverso la ridu-
zione di costi di esercizio,
dall altro riduce le immis-
sioni di C02 nell atmosfera
da parte delle centrali ter-
moelettriche che bruciano
idrocarburi. Lo sviluppo
tecnologico che punta a
questo doppio risultato
mette a disposizione degli
utilizzatori sistemi partico-
larmente evoluti come
quelli basati su lampade
fluorescenti O SRAM
LUM ILUX
PLUS ECO e
alimentatori elettronici
Q UICK TRO NIC
.
Alcune specifiche di lampada
Incandescente/ad alogeni Temperatura Efficienza Durata
di colore Ra (lm/W) (in ore)
NITRA 100W 2700K 100 13.8 1000
HALO LINE 100W 3000K 100 19 2000
DECO STAR TITAN 50 W 3100K 100 20 4000
Fluorescente compatta Temperatura Efficienza Durata
di colore Ra (lm/W) (in ore)
DULUX EL Long Life 23W/41 2700K 85 65 15000
DULUX L 55W/31 3000K 85 87 12000
(*)
(*)
durata utile
Temperatura Efficienza Durata utile
Fluorescente lineare di colore Ra (lm/W) (in ore)
L 36W/20 M INUSWATT (standard) 4000K 65 79 5000
L 36W/21 LUM ILUX
HCI
HQ I