Ovidio trattazione + appa di Luciano Ludovico !aria "e #enedicti$ I Fondamenti GRECIA Si prende una grande rincorsa per parlare della fioritura del genere, sopratutto in chiave erotica, nella Roma di Ottaviano Augusto: partiamo dalla Grecia e tre secoli addietro, perch la grande ispirazione dei poeti latini stata l!elegia gi" sviluppata in #uella terra, non solo parlando dell!unico metro utilizzato, il distico elegiaco, ma dei caratteri dell!elegia tarda greca portati avanti rispettivamente da Antimaco di Colofone, Callimaco e $ilita% In essi troviamo, oltre alla componente mitologica trattata con erudizione, #uando di elegia mitologica si tratta, un progressivo aumento di importanza della componente auto&iografica, strettamente amalgamata con le gesta eroiche e l!attenzione all!eleganza formale% RO'A (on facile precisare con esattezza l!inizio della tradizione elegiaca romana, ma la critica tende ad evidenziare il momento culturale nel #uale gli elementi greci confluiscono nei poeti romani, cio con i poetae novi (neoteroi). A #uesti poeti e alla difficile situazione politica dell!epoca, la futura elegia deve l!asservimento all!otium letterario )l!atteggiamento di disimpegno politico* e conseguentemente il carattere di pace, soprattutto nella figura tramite di Catullo, che per primo ha intriso la poetica alessandrina dell!ardore della sua passione, rivolgendo la completa attenzione ad una mitica donna% Egli ha mosso i poeti successivi verso l!otium, la ricercatezza callimachea e una nuova concezione di amore assoluta e al termine vicina ad un foedus amicitiae% Anche la commistione di diversi generi caratterizza l!elegia propriamente detta: infatti la componente fortemente soggettiva del genere a Roma ritenuta derivare dalla commedia, l+epigramma, la tragedia, la lirica e la poesia &ucolica, formando a a tutti gli effetti un tipo differente di elegia% E,A! A-G-S,EA .Elegia quoque Graecos provocamus, cuius mihi tersus atque elegans maxime videtur auctor Tibullus. Sunt qui Propertium malint. Ovidius utroque lascivior Quinitiliano, nstitutio oratoria Quintiliano aveva colto nel segno, scrivendo che l!elegia romana rivaleggia con #uella greca, evidenziando l!innovazione rispetto al modello che va &en oltre l!emulatio. Inlotre ci anticipa i nomi dei pi/ adatti rappresentanti del genere: ,i&ullo, 0roperzio, Ovidio% Il culmine del genere si ha nel tumulto poetico coincidente con il principato di Ottaviano: in #uel periodo che si va sta&ilendo il canone elegiaco latino, cui attingeranno nel corso dei secoli da 0etrarca, 1occaccio, Ezra 0ound%%% Si parla di canone perch #ueste elegie rispettano temi e topoi &en precisi, concordemente con la volont" di universalizzare l!amore in un universo caratteristico per codice etico e valori, grazie alla #uale la consultazione odierna va oltre il filologico% 2!esperienza, sempre fuori da rapporti convenzionali, d!amore ci3 cui or&ita attorno la vita del poeta e si completa ed esaurisce, segnata dalla nequitia )l!inevita&ile perdita*% E! inevita&ile #uindi l!allontanamento dal mos maiorum, preferendo una vita dedita al servitium amoris, un legame impro&o nei confronti di una domina spietata e traditrice% 2a presenza di #uesta domina &ellissima, spesso ingom&rante #uanto lo nella mente del poeta, costituisce il centro dell!amore fallimentare dello scrittore, che l!adora, tanto da adom&rare l!elemento mitico% Spesso ella per3 preferisce la compagnia di un uomo ricco, nonostante le promesse di eternazione della poesia% Ecco #uindi la seconda fase della relazione, che spesso si evolve in dolorosa rassegnazione, altre volte in un discidium, una ri&ellione% E! da #ui che il poeta si rivolge all!atmosfera innocente e primigenia del mito, come &en vedremo con Ovidio% 4ui finalmente il poeta idealizza una relazione sta&ile, con l!ideale della fides, dalla sua parte sempre rispettato, ricongiungendosi di fatto con il mos dopo il passo gi" fatto verso la pace% Soprattutto in 0roperzio #uesto cam&iamento marcato% 'a ora illustriamo ,i&ullo, poeta tersus atque elegans. Albio Tibullo (54 a.C.-19 a.C.) ,i&ullo, giovane di famiglia e#uestre, che su&5 l!esproprio di alcune terre dopo la &attaglia di $ilippi, si avvicina a uno dei circoli letterari pi/ prestigiosi dell!epoca, #uello che gravitava attorno a 'essalla Corvino, personaggio disimpegnato dalla politica del 0rincipe% Alla di lui vicinanza si deve uno dei tratti caratteristici del corpus delle opere ti&ulliane% E! impossi&ile e approssimativo indicare uno scrittore archetipico all!interno di un genere letterario, in #uanto ognuno ha le sue originalit" rispetto ai tratti definiti comuni e canonici% (el caso dei due primi li&ri del Corpus Tibullianum la sostituzione dell!elemento mitologico con lo scenario agreste, pur mantenendo i tratti del luogo idealizzato e sereno% -n altro elemento proprio il rifiuto della guerra, e #uindi l!esaltazione della pace, singolare da trovare in uno scrittore lontano dalla pax augustea, ma non sorprendente in uno che invece ha vissuto la guerra in prima persona e per la #uale ha perso un amico% Si pu3 affondare ora al cuore della poesia ti&ulliana, ovvero le travagliate vicende d!amore con 6elia, ora dolce e mite, ora cartterizzato dal servitium, e Con (emesi, spietata cortigiana che ha rimpiazzato la prima dopo il discidium% Rifacendosi ai temi classici dell!elegia erotica, la produzione del poeta di Ga&ii raccoglie una tale miriade di aspetti dell!amore da non poter essere sintetizzata% -n elemento costante della sua produzione per3 il tono, che lo salva dal rischio di un!opera sterile, in #uanto non riprende da Catullo la sincerit" il trasporto% Il tim&ro #uello tran#uillo e rilassato di un poeta doctus ripiegato in se stesso nella pace della campagna% Sesto Properzio (47 a.C.-14 a.C.) Il diretto contemporaneo di ,i&ullo 0roperzio, trasferitosi a Roma in seguito alle espropriazioni fondiarie ai danni della sua famiglia, che, comun#ue, gli garant5 un!ottima formazione culturale, che vena le sue opere% Era il 78 a%C% #uando e&&e il suo primo rapporto sessuale con la schiava 2icinna, ma &en presto si invagh5 della sua padrona, la sua C9nthia% E! a lei che dedicata la prima produzione del poeta, con tutti i tratti caratteristici del servitium amoris,ma, come si detto, senza mai scindere l!elemento colto, nell!armonica dualit" tra amor e doctrina che caratterizza tutta la sua produzione, fosse non solo per lo pseudonimo che d" ad :ostia, mutuato dagli alessandrini, ovvero gli elegiaci di epoca ellenistica% A differenza di ,i&ullo, 0roperzio fa largo uso del mito, ma non si deve pensare che l!apparato erudito sopprima la passione amorosa, &ens5 non se ne slega mai, e #uesto da ricercare innanzitutto nello scopo dello scrivere properziano% Egli infatti potre&&e esaurirsi semplicemente nel lusus letterario dello scrivere d!amore, giustificandosi con la recusatio nei confronti dell!epica )l!autodichiarazione di inadeguatezza nel cimentarsi nei generi alti*, ma egli va oltre con la sua seconda parte di produzione% Solo adesso si pu3 svelare che 0roperzio era incluso nel circolo letterario di Gaio Cilnio 'ecenate, forse l!intellettuale pi/ famoso dell!epoca, strettamente legato alla politica augustea% 6i esso facevano parte autori come Orazio e ;irgilio, e di certo un poeta elegiaco non poteva reggere il confronto in #uanto a impegno civile e morale, soprattutto 0roperzio che pi/ volte si rifaceva alla leggerezza della poetica alessandrina, tanto da definirsi il .Callimaco romano<% Eppure, con il III e I; li&ro delle sue Elegiae, dopo il discidium da C9nthia, affiora e si mischia con le sue vicende amorose la cele&razione di Roma, anche attraverso le elegie eziologiche sul modello degli Aitia callimachei% ,utto #uesto culmina nell!ultima elegia, la cosiddetta Regina elegiarum, nella #uale si cele&ra la moglie di Emilio 2epido, Cornelia% 4ui pu3 essere individuato anche un desiderio infatti&ile di un amore coniugale per 0roperzio% 2asciandoci alle spalle il dotto poeta che meglio di tutti ha fuso il suo affetto nel mitologico, ecco ora Ovidio, colui che allarg3 i confini del genere% Publio Ovidio Nasone (43 a.C.- 17 d.C.) Ovidio nac#ue a Sulmona da una famiglia facoltosa, che non gli fece mancare un!ottima istruzione con tanto di viaggio in Grecia, come era moda di allora, per completare la formazione del giovane% 6avvero una &ella giovinezza, simile a #uella di molti altri ricchi romani pronti per la carriera politica, che per3 il poeta intraprende con poco entusiasmo e lascia dopo aver ricoperto alcuni incarichi minori% Contro le aspettative della sua famiglia, Ovidio si immerge completamente nella vita letteraria, fre#uentando sia i filoaugustei di 'ecenate che i filorepu&&licani di 'essalla, una variet" di influenze che certo non manca di farsi sentire nella multiforme produzione dell!autore% Egli si cimenta nel genere elegiaco in giovinezza, con i tre li&ri degli Amores, ispirati dai suoi predecessori, in particolare 0roperzio, ma assolutamente originali in #uanto a scopi e tematiche% Ovidio vive in un clima completamente diverso dagli altri due autori, ha una vita mondana e salottiera, le sue elegie in #uesto periodo non sono frutto di una disavventura amorosa, ma del desiderio di divertire la Roma smailiziata e gaudente, e dimostrare la sua &ravura, per #uesto stato anche accusato di relativismo% Analizzando la raccolta, gi" il nome della domina fa intendere molto: molto pro&a&ilmente una finzione letteraria, Corinna prende il nome da una poetessa greca del ; sec% a%C% Il perch va ricercato nella generalizzazione dell!amore diretta a concepirlo come un!avventura, servendosi dei topoi convenzionali% 2!originalit" deriva da un!interiorizzazione tale dei modi di Callimaco tale da fargli reinterpretare con una gradevole leggerezza gli stereotipi% Insomma Ovidio ama le donne, e le ama tutte, tanto che la figura di Corinna rappresenta la mutevolezza del mondo femminile e non una sola figura, tanto che il poeta, come scrive, non disdegnere&&e la compagnia di due donne nel suo gioco d!amore% Ora assume valore un particolare altrimenti insignificante della vita del poeta: a diiferenza di ,i&ullo e 0roperzio, Ovidio ha avuto &en tre relazioni sta&ili, rimanendo sempre affezionato alla sua ultima moglie $a&ia% E! con le Heroides, le lettere in distici elegiaci sugli amori delle grandi eroine mitologiche che Ovidio pu3 sfogare tutta la sua cultura= non si parla di semplici elegie oggettive )non auto&iografiche*, ma di un componimento in cui si riversano una miriade di fonti e di generi da sempre distanti dall!elegia, addirittura l!epica% (aturalmente non fa a meno di reinterpretare le fonti come gi" suo uso, apparendo sempre originale, come dice di se stesso: >egli rinnov3 #uesto genere poetico in maniera imprevista dagli altri> )Ars Amatoria III, ?@A* Attraverso l!astrazione del mito il poeta pu3 proseguire la sua analisi dell!animo femminile, assolutizzando il processo slegandolo dal mondo reale% Se #ueste due produzioni sono #uasi contemporanee, dovranno passare anni prima che Ovidio si dedichi di nuovo all!elegia, vivendo nel frattempo un grave episodio% (ell!B d%C% 0% Ovidio viene esiliato a ,omi, sul 'ar (ero, senza fare mai pi/ ritorno nella penisola% Sulle ragioni della caduta in disgrazia egli molto oscuro, scrivendo: 6ue crimini mi hanno perduto, un carme e un errore: di #uesto de&&o tacere #uale stata la colpa (Tristia 2,1) 2e interpretazioni dell!errore comprendono congiure e amori illeciti, mentre per il carme si intende forse un suo componimento licenzioso che gli a&&ia inimicato il rinceps% 4uesta disgrazia segna la produzione tarda di Ovidio, che riprende il genere nell!interpretazione di .lamento< e sente il &isogno di introdurre l!elemento auto&iografico, per cui non mancano sollecitazioni e difese pur di tornare in Italia% 2!ultimo scritto della relegatio l!I&is, un poemetto in cui Ovidio inveisce contro i suoi diffamatori% Si conclude #ui la presentazione sull!elegia, un genere che non avr" in seguito la stessa fortuna degli scrittori augustei, ma che sar" ancora letto con passione inveterata, tanto che come nome definir" anche alcuni componimenti di musica classica fune&ri e malinconici e, perch no, titoli di canzoni rocC dell!ultimo decennio% Le fonti: DDD%progettovidio%it Roma Antica E letteratura e dintorni, vol 7 DDD%sienaEart%com it%DiCipedia%org
Lucia Bozzi, Ideali e Correnti Letterarie Nell'eneide, Messina e Milano, Principato, 1936 (Pubblicazioni Della R. Università Di Milano. Facoltà Di Lettere e Filosofia, 3)