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LIBRO PRIMO

Sentimenti di Agostino alle offese di Giuliano.


1. 1. Se dicessi, o Giuliano, che disprezzo le offese e le imprecazioni delle quali, acceso d'ira, hai
riempito i tuoi quattro libri, mentirei. Come infatti potrei disprezzarle, pensando alla testimonianza della
mia coscienza, secondo la quale sento di dovermi o rallegrare per me o addolorare per te e per quanti
sono ingannati da te? Chi mai disprezza l'oggetto della propria gioia o del proprio dolore? Per nessun
motivo noi disprezziamo quello che per un verso ci rallegra e per un verso ci rattrista. Causa della mia
gioia la promessa del Signore che dice! "Beati siete quando vi oltraggeranno e vi perseguiteranno# e
diranno, mentendo, ogni male contro di voi per causa mia, gioite ed esultate, perch la vostra
ricompensa grande nei cieli
1
. Causa della mia tristezza invece il sentimento dell'Apostolo che
afferma: Chi debole, e debole non lo sia anch'io con lui? Chi soffre scandalo senza che io mi senta
bruciare?
$
Ma queste parole le puoi dire anche tu per la tua tesi, che ritieni sia la vera. Lasciamo
dunque da parte, se vuoi, queste cose comuni che possono essere dette da entrambi, quantunque non
possano essere dette da entrambi con identica verit.
Quattro libri di Giuliano contro uno solo di Agostino.
1. $. %nnanzitutto, chiedo, perch& ti vai gloriando di avere risposto almeno apparentemente al mio libro,
dal momento che, nei tuoi quattro, non hai toccato neppure la quarta parte del mio per confutarla, e, per
scansare le mie argomentazioni, hai fatto salti tanto vistosi da escludere quasi la possibilit' che ci
possano essere lettori dell'una o dell'altra opera, della mia cio e della tua, in grado di rendersene conto.
Pressoch& superfluo, poi, il dimostrare come le poche argomentazioni che, come dicevo, a mala pena
rappresentano la quarta parte del mio libro e che tu, quasi con l'impeto di una quadriga, hai cercato di
abbattere e di schiacciare col frastuono dei tuoi quattro voluminosi libri, ritenendole pi( vulnerabili,
restano anch'esse ben salde, non fosse altro che in considerazione delle rimanenti argomentazioni, di
numero di gran lunga superiore, che tu hai avuto timore di toccare. ) opportuno tuttavia esortare tutti
coloro che vorranno rendersene conto a non farsi rincrescere di leggerli entrambi, quello che ho scritto io
e quello che hai scritto tu. *a cosa apparir' talmente chiara ed evidente che sarebbero veramente ottusi
quelli che mi chiedessero di dimostrarlo.
Diisione dell!o"era.
1. +. ,r dunque, poich& vedo che tu, abbandonato dalla verit', sei passato agli insulti, tratter-
l'argomento nel modo seguente. Per prima cosa dimostrer- a quali e quanti .ottori della Chiesa Cattolica
tu non esiti ad arrecare intollerabile offesa, con l'accusa di manicheismo, e come, nell'intento di colpire
me, scagli contro di essi i tuoi dardi sacrileghi. /i mostrer- poi come tu stesso sei di tanto aiuto al
dannoso ed empio errore dei manichei al punto che essi non riescono a trovare un pari difensore neppure
tra i propri amici. %n terzo luogo confuter- nel modo pi( breve possibile le tue vane sottigliezze e i tuoi
elaborati argomenti con affermazioni non mie, ma di coloro che sono vissuti prima di noi ed hanno difeso
la Chiesa Cattolica contro gli empi. Per ultimo, dal momento che, se non cambierai idea, sarai costretto a
combattere anche quei .ottori della Chiesa Cattolica e sostenere che, in questa questione, neppure essi
si sono trovati in possesso della verit' cattolica, con l'aiuto di .io difender- la mia e la loro fede. 0pparir'
chiaro allora quanto aiuto arrecheranno ai manichei non solo le tue parole, come ho promesso di
dimostrare nel secondo punto, ma gli stessi dommi pelagiani, comuni a tutti voi.
I temi della controersia.
#. 1. Poni attenzione pertanto al modo col quale svolger- la prima parte della mia trattazione. /ra di noi,
almeno per quanto attiene l'intento dei mio libro, al quale ti vanti di aver risposto con i tuoi quattro, in
discussione la mia seguente affermazione! il matrimonio deve essere lodato in maniera tale che in nessun
modo gli si possa imputare a colpa o a disprezzo il fatto che tutti gli uomini nascono soggetti al peccato
dei primi uomini. 2egare questo significa minare i fondamenti stessi della fede cristiana. 3o scritto un
libro Sul matrimonio e la concupiscenza proprio per distinguere il bene del matrimonio dal male, da cui
si contrae il peccato originale. 0l contrario, tu affermi che il matrimonio deve essere senz'altro
condannato a meno che chi nasce da esso non sia immune da ogni obbligazione di peccato. Per questo ti
glori di avere confutato il mio libro con i tuoi quattro. 4olendo distogliere gli uomini dalla saldissima fede
cattolica per portarli al vostro nuovo errore, attraverso i tuoi libri cerchi di infondere nella sensibilit' dei
lettori l'orrore della peste manichea. 4orresti fare intendere che sono assertori del 5male naturale5 al pari
dei manichei coloro che affermano che i bambini, nati da 0damo secondo la carne, contraggono con la
prima nascita il contagio della morte antica ed hanno bisogno, di conseguenza, di una seconda nascita
affinch&, purgati dapprima con la remissione del peccato originale per mezzo del lavacro di rigenerazione
e diventati figli di .io adottivi, siano trasferiti nel regno del suo 6nigenito. 7uesta accusa di manicheismo
la faceva pure Gioviniano quando negava che la verginit' di 8aria santa nella concezione fosse rimasta
integra anche durante il parto, come se l'affermare che Cristo nato dalla verginit' incorrotta della
madre significasse pensare insieme ai manichei Cristo come un fantasma. Con l'aiuto dello stesso
Salvatore, per-, i cattolici disprezzarono quello che sembrava un argomento acutissimo sciorinato da
Gioviniano, si rifiutarono di credere che 8aria santa si fosse corrotta nel parto e che il Signore fosse stato
un fantasma, e riaffermarono che 8aria rimase vergine nel parto e diede alla luce Cristo con un corpo
reale. 0lla stessa maniera essi disprezzeranno le vostre calunniose e vuote chiacchiere e non
inventeranno alla maniera dei manichei un principio naturale del male, ma, secondo l'antica e vera fede
cattolica, non avranno alcun dubbio che Cristo, svuotando il chirografo del debito paterno, il liberatore
dei bambini.
Le testimonian$e "atristic%e sul "eccato originale& Ireneo di Lione.
'. 9. /u per-, che tanto frequentemente ci accusi di manicheismo, se sei sveglio, considera un po' quali
e quanti uomini, quali e quanti difensori della fede cattolica colpisci con tale esecranda incriminazione.
2on prometto di raccogliere su questo argomento le affermazioni di tutti, n& tutte le affermazioni di quelli
che citer-. Sarebbe troppo lungo e non affatto necessario. 2e riporter- soltanto poche e di pochi autori:
ma sufficienti a fare arrossire e cedere i nostri avversari, purch& in essi il timor di .io o il pudore umano
riescano a superare la loro grande ostinazione. %reneo, vescovo di *ione, che visse non molto tempo dopo
gli 0postoli, scrive! 5Gli uomini non si possono salvare dall'antica piaga del serpente, se non attraverso la
fede in colui il quale, nella somiglianza della carne di peccato, innalzato da terra sul legno del martirio,
attir- ogni cosa a s& e diede la vita ai morti5
+
. Lo stesso reneo ancora: !Come per mezzo di una
ver"ine il "enere umano fu asso""ettato alla morte, cos#, con identica predisposizione, fu sciolto
dalla morte per mezzo di una ver"ine: la disubbidienza di una ver"ine fu compensata
dall'obbedienza di una ver"ine. $oich% il peccato della prima creatura fu purificato dal sacrificio del
$rimo"enito e l'astuzia del serpente fu sconfitta dalla semplicit della colomba, noi siamo stati
sciolti da quei le"ami che ci tenevano so""etti alla morte!
1
. &edi dunque cosa l'antico uomo di
'io pensava dell'antica pia"a del serpente( Cosa pensava della somi"lianza della carne del peccato
in virt) della quale viene sanata la pia"a del serpente nella carne del peccato( &edi cosa pensava del
peccato della prima creatura per cui eravamo le"ati(.
(i"riano di (artagine.
'. ;. 6na testimonianza ancor pi( limpida della stessa fede ce la d' il santo vescovo e martire Cipriano!
5Se qualcosa pu- impedire agli uomini il conseguimento della grazia, a maggior ragione peccati pi( gravi
lo possono impedire agli adulti, a quelli avanzati in et' ed ai vecchi. Se per- i pi( grandi peccatori e
coloro che hanno peccato molto contro .io ottengono la remissione dei peccati quando arrivano alla fede
e nessuno viene escluso dal battesimo e dalla grazia, a maggior ragione non debbono esserne esclusi i
bambini, che, nati da poco, non hanno alcun peccato all'infuori di quello che essi, nati da 0damo secondo
la carne, hanno contratto dalla prima nascita. Costoro, anzi, pervengono pi( facilmente alla remissione
dei peccati proprio per il fatto che ad essi vengono rimessi non i peccati propri, ma quelli di altri5
9
.
Reticio di Autun.
'. <. *e cronache ecclesiastiche riferiscono che =eticio, vescovo di 0utun, durante il suo episcopato,
ebbe grande autorit' nella Chiesa quando a =oma, ove presiedeva la Sede 0postolica il vescovo
8elchiade, intervenne come giudice insieme ad altri vescovi e condann- .onato, primo responsabile dello
scisma donatista, ed assolse Ceciliano, vescovo di Cartagine. Parlando del battesimo, egli afferm-! 50
nessuno sfugge che questa la fondamentale indulgenza nella Chiesa, in seno alla quale noi deponiamo
tutto il peso dell'antico delitto, distruggiamo i primi misfatti della nostra ignoranza e spogliamo il vecchio
uomo con i suoi innati delitti5
;
. Comprendi le espressioni !il peso dell'antico delitto!, !i primi
misfatti! e !il vecchio uomo con i suoi innati delitti!( *d osi ancora costruire una rovinosa novit
contro tutto questo(.
Olim"io) escoo della S"agna
'. >. %l vescovo spagnolo ,limpio, uomo di grande gloria nella Chiesa ed in Cristo, afferm- in un suo
discorso ecclesiastico! 5Se la fede fosse rimasta sempre incorrotta sulla terra ed avesse continuato a
seguire le orme fissate, che pur indicate lasci-, non avrebbe mai sparso con la mortifera trasgressione
della prima creatura il vizio nel seme, cosicch& il peccato nascesse con l'uomo5
<
. $uoi tu dire qualcosa
contro di me senza che debba essere costretto a dirlo contro costui, o, me"lio, contro tutti costoro(
+na sola, infatti, la fede cattolica di tutti, che concordemente credono ed all'unisono professano:
Per opera di un solo uomo il peccato entr nel mondo...perch tutti peccarono
>
, e, con la cattolica
antichit, distru""ono le vostre innovatrici presunzioni.
Ilario di Poitiers.
'. ?. 0scolta ancora qualcosa che possa commuoverti maggiormente, che possa turbarti e, volesse il
cielo, cambiarti in meglio. Chi non conosce %lario, il venerando vescovo dei Galli, strenuo difensore della
Chiesa Cattolica contro gli eretici? =ifletti su quello che egli dice parlando della carne di Cristo! 5!ssendo
stato inviato in una carne simile a quella del peccato
?
, non ebbe il peccato alla stessa maniera che
ebbe la carne. Ma poich% o"ni carne viene dal peccato, ossia deriva dal peccato di Adamo
pro"enitore, e"li stato inviato in una carne simile a quella del peccato, poich% in lui sussiste non il
peccato, ma l'imma"ine della carne del peccato!
1@
. Commentando il salmo centodiciotto nel
versetto dove si le""e: "ivr# l'anima mia e ti loder#
11
e"li afferma: !l salmista ritiene di non avere
la vita in questa vita, poich% aveva detto: !cco, sono stato concepito nell'iniquit# e mia madre mi ha
partorito nella colpa
1$
. ,a di essere nato da una ori"ine di peccato e sotto la le""e del peccato!
1+
.
Comprendi quello che ascolti( ,tai cercando di rispondere qualcosa( ,e hai il cora""io, osa pure
incriminare sul peccato ori"inale un uomo cos# ricco di ammirazione tra i vescovi cattolici e cos#
famoso per dottrina e per fama.
Ambrogio di Milano.
'. 1@. 8a ecco un altro eccellente dispensatore di .io che io venero come padre! mi ha generato in
Cristo Ges( con il 4angelo
11
, e come ministro di Cristo mi ha lavato con il lavacro di ri"enerazione.
$arlo di ,ant'Ambro"io, del quale io stesso ho sperimentato la "razia, la costanza, le fatiche, i
pericoli per la fede cattolica nelle opere e nei discorsi, e del quale insieme a me tutto il mondo
romano non esita a celebrare le lodi. -ell'!sposizione del "angelo secondo $uca egli afferma!
5*'espressione! %l &iordano si volse all'indietro
19
, si"nificava i futuri misteri del lavacro di salvezza,
per il quale i bambini battezzati all'inizio della loro vita sono risanati dalla malizia!
1;
. -ella stessa
opera pi) innanzi continua: !-on il coito virile apr# la vulva ver"inale, ma lo ,pirito ,anto infuse il
seme immacolato nell'utero inviolabile. ,olo .es) ,i"nore, tra tutti i nati di donna, in virt) della
novit del parto immacolato, non sub# il conta"io della terrena corruzione, che e"li allontan/ da s%
con la celeste maest
1<
!. $i) innanzi ancora scrisse: !0utti moriamo in Adamo perch%... per opera
di un solo uomo il peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la morte' cos( la morte pass su tutti
gli uomini, perch tutti peccarono)))
1>
. La sua colpa, dunque, la morte per tutti!
1?
. !1a' in modo
di non essere spo"liato 2 scrive in un altro passo della esposizione allo stesso &an"elo 2 come fu
spo"liato Adamo, che, privato della protezione del comandamento celeste e della veste della fede,
ricevette una ferita mortale per la quale sarebbe morto tutto il "enere umano se quel ,amaritano,
accorrendo, non avesse curato le sue "ravi ferite!
$@
. !Adamo fu 2 afferma in un altro passo della
stessa opera 2 e tutti fummo in lui3 Adamo mor#, e tutti morirono in lui!
$1
. -ell'*pologia del profeta
+avide Sant'0mbrogio afferma! 5Prima ancora di nascere siamo macchiati dal contagio e, prima di venire
alla luce, riceviamo l'offesa della stessa origine, e siamo concepiti nella iniquit'. %l salmista non ha detto
chiaramente se in quella dei genitori o nella nostra iniquit'. /utte le madri generano i loro figli nei delitti.
2eanche qui vien detto se la madre partorisce nei suoi delitti o se vi siano gi' delitti di colui che nasce.
Aa' bene attenzione, per-, che non si debbano intendere gli uni e gli altri. Colui che concepito non
immune da iniquit' perch& neppure i genitori mancano di colpa. Se neppure un fanciullo di un solo giorno
immune da peccato
$$
, molto a ma""ior ra"ione non sono senza peccato i "iorni del
concepimento materno. -oi dunque siamo concepiti nel peccato dei "enitori e nasciamo nella loro
colpa
$+
. Anche il parto per/ ha i suoi conta"i e la natura non ha un conta"io solo!
$1
. -ella
!sposizione del libro di ,obia, inoltre, egli scrive! 5Chi questo usuraio del peccato se non il diavolo, dal
quale Bva prese a prestito il peccato e rovin- tutto il genere umano con l'usura dell'eredit'
assoggettata?5
$9
. -ella stessa opera a""iun"e: !l diavolo ha in"annato *va per prendere in
trappola l'uomo ed ipotecarne l'eredit!
$;
. -ell'!sposizione del Salmo quarantotto, infine, dichiara!
56na cosa la nostra iniquit' ed una cosa quella del nostro calcagno, nel quale 0damo fu ferito dal
dente del serpente e lasci- l'eredit' dell'umana successione indebolita per la sua ferita, sicch& a causa di
quella ferita tutti zoppichiamo5
$<
.
Le accuse fatte ad Agostino sono riolte anc%e a Ambrogio.
*. 11. 4ieni ora, e obiettami il peccato originale. /rascura tutti costoro e fingi di ignorare quello che
dicono. %nsultami pure con sicumera, facendo impeto contro di me come se non vedessi tali e tanti
.ottori della Chiesa santa, i quali dopo una vita ottimamente vissuta e dopo avere sconfitto gli errori del
proprio tempo, hanno lasciato gloriosamente questo mondo prima che voi nasceste. %nsultami pure
facendo finta di ignorare che sotto il mio nome sono essi ad essere dilacerati. Sarei disposto a credere, lo
confesso, che tu non ti renda conto del male che fai e non attribuirei alla tua impudenza ma alla tua
imprudenza l'audacia nell'insultare ostilmente tanti luminari della Chiesa che, al contrario, avresti dovuto
fedelmente seguire. Sarei disposto a credere, ripeto, che tu abbia commesso un sC grave errore per
ignoranza, se nel libro al quale credi, o meglio, desideri che si creda che tu abbia risposto, io non avessi
riportato una chiarissima testimonianza sul pensiero di sant'0mbrogio
$>
. 4 forse non hai letto il punto
dove il suddetto vescovo, introducendo la nativit di Cristo da una &er"ine, afferma: !...Come uomo
fu tentato in o"ni cosa e come uomo tutto sopport/, ma come nato dallo ,pirito si astenne dal
peccato. -gni uomo, infatti, menzognero
$?
: solo 'io senza peccato. 5esta dunque valida la
re"ola per cui nessuno che sia nato dall'uomo e dalla donna, vale a dire per mezzo dell'unione dei
loro corpi, privo di peccato. Colui che non conosce il peccato non conosce neppure questo tipo di
concepimento!
+@
. ,e non hai letto queste parole del venerabile Ambro"io, come hai cominciato a
controbattere il libro nel quale esse sono state scritte( ,e poi le hai lette, perch% diventi furioso
contro di me ed in me deni"ri lui per primo( $erch% ti sforzi di lacerare il mio nome ed evitando di
nominarlo fai di Ambro"io un manicheo(
Paterna ammoni$ione di Giuliano.
*. 1$. *o vedi con quali compagni io sopporto le tue maldicenze? 4edi con quali compagni io faccio
causa comune, compagni che tu, senza alcuna assennata riflessione, cerchi di abbattere e di distruggere
con le calunnie? Comprendi quanto rovinoso per te rinfacciare un tale orribile crimine a cosC grandi
uomini e quanto sia glorioso per me sentirmi addossare qualsivoglia crimine in compagnia di essi? Se lo
comprendi, rientra in te e taci. Con tante lingue cattoliche fa' tacere la lingua dei pelagiani ed assoggetta
queste bocche funeste a tante bocche venerande. Se tu, venendo da un banchetto mattutino, come
Polemone, fossi entrato ubriaco nella scuola di Senocrate, non avresti dovuto arrossire tanto per la
vergogna, quanto di fronte ad un simile raggruppamento di santi. /anto pi( grande deve essere qui il
rispetto quanto pi( veracemente vi si impara la sapienza. *'aspetto di un sC gran numero di memorabili
vescovi tanto pi( degno di venerazione di quello del solo Senocrate, quanto Cristo, maestro di costoro,
superiore a Platone, maestro di Senocrate. 2on ho dimenticato certo tuo padre 8emore, di felice
memoria, il quale nello scambio delle lettere aveva contratto con me una non piccola amicizia e ti aveva
reso molto affezionato a me. Per questo, quando nei tuoi libri ti ho visto non ubriaco per la partecipazione
ai banchetti mattutini ma turbolento di folli offese, per calmarti e sanarti ti ho voluto introdurre non
nell'aula di qualche filosofo, bensC in una pacifica ed onorata assemblea di santi Padri. Ci sia una
ricompensa al mio lavoroD Guarda, ti prego, questi Padri come dolcemente e con mansuetudine ti
osservano e ti dicono! 5Caro Giuliano, siamo forse manichei?5. Cosa risponderai? Con quali occhi li
guarderai? 7uali argomenti ti potranno venire in aiuto? 7uali categorie di 0ristotele, con le quali vuoi
apparire dotto, vorresti saper abilmente maneggiare per scagliarti contro di noi come sottile disputatore?
7uali tuoi argomenti oserai sfoderare contro di essi, come punte di diamante o spade pesanti? 7uali armi
non fuggiranno da te e non ti lasceranno spoglio? , forse stai per dire che non hai mai rivolto a nessuno
di essi una tale accusa? Cosa farai quando ti diranno! 52oi tolleriamo pi( facilmente che tu arrechi
infamia col tuo dente maligno ai nostri nomi, anzich& alla nostra fede, per la quale i nostri nomi sono
scritti nel cielo5? =isponderai forse! 5%o non ho violato minimamente neppure la vostra fede5? 8a con
quale sfacciataggine oserai dire questo tu che reputi manicheismo l'affermare che i nati contraggono da
0damo il peccato originale? /utti questi santi Padri hanno affermato e professato questa verit' da loro
appresa nella Chiesa di Cristo all'inizio della loro formazione e, in virt( dello Spirito Santo, essi hanno
rimesso tanti peccati a tutti coloro che sono stati battezzati da adulti ed il solo peccato originale a tanti
bambini. /i esorto e ti prego con insistenza! guarda tanti e tali .ottori della Chiesa Cattolica e cerca di
capire la grave e nefanda ingiuria che rechi ad essi.
La testimonian$a del Pa"a Innocen$o.
*. 1+. =itieni forse che essi debbono essere disprezzati perch& appartengono tutti alla Chiesa
,ccidentale e tra loro non menzionato nessun vescovo della Chiesa ,rientale? Che faremo dunque se
quelli sono greci e noi latini? Credo che a te dovrebbe bastare quella parte del mondo nella quale il
Signore ha voluto coronare il primo dei suoi 0postoli con un gloriosissimo martirio. Se tu avessi ascoltato
il capo di questa Chiesa, il papa %nnocenzo, gi' da allora avresti cercato di sciogliere la tua giovent( dai
lacci dei pelagiani. Che altro infatti pot& rispondere quel santo uomo ai Concilii 0fricani se non quello che
la Chiesa =omana dall'antichit' professa con costanza insieme con tutte le altre Chiese? /uttavia tu accusi
il suo successore "Eosimo# del crimine di prevaricazione perch& egli non ha voluto opporsi alla dottrina
apostolica ed alla decisione del suo predecessore. %n questo momento per- non voglio parlare di questo
papa perch&, lodando chi ti ha condannato, non inasprisca il tuo animo che desidero sanare. /u intanto
vedi un po' cosa rispondere al papa %nnocenzo, che su questo argomento non ha pensato nulla di diverso
da coloro nella cui assemblea ho voluto introdurti, seppur serve a qualcosa. Bgli sta seduto insieme ad
essi, in un posto pi( alto, quantunque sia vissuto in un tempo posteriore. %nsieme ad essi egli professa la
cristiana verit' della necessit' di liberare per mezzo della grazia di Cristo i poveri bambini dal peccato
originale, che trae origine da 0damo. Bgli afferma che Cristo ha purificato con il lavacro del battesimo
tutta la colpa passata, quella cio del primo uomo, che dal libero arbitrio fu sprofondato nel baratro
+1
.
,ostiene infine che i bambini in nessun modo potrebbero avere la vita
+$
se non man"iassero la
carne del 1i"lio dell'uomo
++
. 5ispondi a lui, o me"lio ancora, rispondi allo stesso nostro ,i"nore
della cui testimonianza il santo pontefice si servito e, se ritieni che i nati non contra""ono il
peccato ori"inale, spie"ami: come pu/ un'imma"ine di 'io essere punita con un supplizio tanto
terribile, l'essere cio, privata della vita( Ma cosa dirai o cosa risponderai tu che, seppure avrai
l'ardire di farlo col beato nnocenzo, non oserai accusare di manicheismo lo stesso Cristo(
+na sola fede della (%iesa Occidentale e Orientale.
*. 11. 2on c' motivo pertanto che tu ti appelli ai vescovi dell',riente. 0nch'essi sono cristiani e una
sola la fede delle due parti della terra! la fede cristiana. *a terra occidentale ti ha generato e la Chiesa
,ccidentale ti ha rigenerato. Cosa vorresti introdurvi che non vi hai trovato quando sei entrato a far parte
delle sue membra? Piuttosto perch& vorresti portarle via ci- che in essa tu stesso hai ricevuto? %l peccato
originale che tu neghi a danno degli altri bambini, in qualunque et' tu sia stato battezzato, ti stato
perdonato da solo o insieme ad altri peccati. Se vero, come ho sentito, che sei stato battezzato da
piccolo, bench& privo di peccati personali, anche tu hai contratto dalla nascita il contagio della morte
antica, appunto perch& sei nato da 0damo secondo la carne. 0nche tu sei stato concepito nel peccato, sei
stato esorcizzato e si alitato su di te affinch&, liberato dal potere delle tenebre, fossi trasferito nel regno
di Cristo
+1
. Ma adesso, fi"lio mio, nato cattivo da Adamo e rinato buono in Cristo, tu stai cercando
di to"liere a tua Madre i ,acramenti con cui ti ha "enerato. Credi forse che essa sia stata manichea
quando ti ha "enerato nella maniera con la quale non vuoi che "eneri "li altri( $erch% offendi in
essa questa nascita in modo da chiudere le viscere di misericordia dalle quali tu stesso sei nato( n
questa maniera tu dividi il nome stesso dello ,poso affermando che !Cristo! quando ri"enera solo
i bambini mentre !Cristo .es)! quando ri"enera "li adulti, appunto perch% .es) si"nifica
,alvatore e tu sostieni che e"li non tale per i bambini che, secondo il vostro inse"namento, non
hanno nulla da cui essere salvati.
Le testimonian$e dei Padri orientali& Gregorio di ,a$ian$o.
-. 19. 0nche dall',riente, per-, non ti mancher' un illustre vescovo di gran nome e di fama
celeberrima, i cui discorsi, per il grande valore, sono stati tradotti in latino e sono diventati famosi in ogni
dove. %nsieme ai nostri Padri, dunque, segga anche S. Gregorio ed insieme ad essi soffra il veleno della
vostra insensata accusa, mentre anche egli espone le sue medicinali argomentazioni contro la vostra
peste innovatrice. 0scolta pertanto cosa dice! 5*'immagine di .io purifichi la macchia della mescolanza col
corpo ed innalzi con le ali della parola di .io la carne a s& congiunta. Senza dubbio, sarebbe stato meglio
non avere avuto bisogno di questa purificazione ed essere rimasti nella originaria dignit' verso la quale ci
affrettiamo dopo l'attuale risanamento: sarebbe stato meglio non staccarsi dall'albero della vita per il
gusto amarissimo del peccato. 2ella condizione diversa in cui ci troviamo, per-, meglio essere risanati e
corretti dopo la caduta anzich& restare nella colpa5. S. Gregorio aggiunge! 5Come tutti siamo morti in
0damo, cosC tutti riavremo la vita in Cristo. Con Cristo, dunque, nasciamo, con Cristo siamo crocifissi e
con Cristo sepolti nella morte affinch& insieme con Cristo risorgiamo alla vita. ) necessario infatti che noi
sopportiamo questa vicissitudine utile e necessaria! come dalla bont' siamo stati sviati verso la
cattiveria, cosC dalla cattiveria dobbiamo tornare verso ci- che meglio. .ove abbond- il peccato,
sovrabbond- la grazia, affinch& quelli che sono stati condannati per avere gustato l'albero proibito,
possano trovare giustificazione con grazia pi( grande nella croce di Cristo5
+9
. ,crive inoltre: !,appi
venerare la rinascita in virt) della quale sei stato liberato dai lacci della nascita terrena. ,appi
onorare la piccola ed infima 6etlemme in virt) della quale ti stato riaperto il paradiso!
+;
.
$arlando del battesimo, in un altro passo afferma: !0i persuada su questo punto la parola di
Cristo:... nessuno pu entrare nel regno di +io se non nasce da acqua e Spirito
+<
. $er sua opera sono
purificate le macchie della prima nascita, a causa delle quali noi siamo stati concepiti nella iniquit
e nelle colpe ci hanno "enerato le nostre mamme!
+>
. 'irai forse che anche .re"orio indicato di
manicheismo e va seminando veleno( &edi bene come tutti con un sol cuore, una sola voce, una
sola fede proclamano la stessa cosa: questa la fede cattolica precisa senza alcuna discordante
contestazione.
+na cita$ione attribuita a Basilio di (esarea da Giuliano.
-. 1;. /i sembra forse poca l'autorit' dei vescovi orientali presentata nel solo Gregorio? Bgli una
personalit' tanto grande che non avrebbe parlato in questo modo se non per una fede cristiana notissima
a tutti, n& gli altri l'avrebbero stimato tanto illustre e venerando se non avessero riconosciuto nelle sue
parole una norma di verit' conosciutissima. Se vuoi, per-, aggiungiamo San Fasilio. 0nzi, che tu voglia o
no, l'aggiungo senz'altro, soprattutto perch& nel quarto libro della tua opera hai creduto di dover fare
delle osservazioni sul libro che egli ha scritto contro i manichei, anche se il brano non riguarda affatto la
questione del peccato originale entrato nel mondo per opera di uno solo e pervenuto poi a tutti. 4i
afferma, infatti, che il male non una sostanza avente una sua materia, come pretendono i manichei.
Scrive infatti! 5%l male non una sostanza, ma un comportamento che dipende dalla volont'5, non in
quelli che hanno contratto il contagio dell'antica morte con la prima nascita, ma 5in quelli che per propria
volont' si sono contaminati con la malattia5, negli adulti cio, gi' padroni della propria ragione e della
propria libert'. 57uesto comportamento, che deriva da una causa accidentale, pu- essere facilmente
separato dalla volont' del malato, se cio, quantunque sopraggiunto accidentalmente, fosse sopraggiunto
in modo tale da non poter pi( essere separato dalla volont', avremmo potuto dire giustamente non che
avremmo un male sostanziale, ma che quella sostanza non potrebbe sussistere senza il male
sopraggiunto. Se poi esso sopraggiunto, derivando non dalla sostanza ma dalla volont', il male pu-
essere facilmente separato dalla sostanza, cosicch& questa, soggetta alla volont', possa essere
perfettamente pura tanto che non vi resti neppure l'ombra di qualche male5
+?
. ,. 6asilio dice cos# bene
queste cose che esse possono essere molto bene applicate al male che entrato nel mondo attraverso
Adamo ed pervenuto a tutti "li uomini: esso, infatti, sopra""iunto accidentalmente alla natura
umana, che non era stata creata cos#. l male era derivato non dalla sostanza ma dalla volont, sia
quella della donna sedotta dal serpente, sia quella dell'uomo che acconsent# al peccato della mo"lie
sedotta. Con le parole: !l male pu/ essere facilmente separato dalla volont o dalla sostanza!,
6asilio intende dire che facile non per la volont umana ma per la misericordia di 'io. * questo
pu/ bastare certamente per confutare i manichei, che riten"ono impossibile mutare in bene la natura
del male. $roprio per questo ,an 6asilio non ha detto che la volont stessa dell'uomo, la sostanza o
la natura, pu/ facilmente separare il male da s%, ma che !da essa pu/ essere facilmente separato!.
Calibrando le sue parole il ,anto respin"eva i manichei contro cui combatteva e non consentiva
all'or"o"lio umano di innalzarsi contro la "razia divina. 'io onnipotente a cui, come afferma il
&an"elo, facile ci/ che a"li uomini impossibile
1@
, con la potenza della sua "razia distru""e il
male che ci viene dal primo uomo e dalla nostra volont e lo distru""e a tal punto che la !sostanza
so""etta alla volont 2 tu stesso hai citato queste parole di ,. 6asilio 2 possa essere perfettamente
pura tanto che non ci resti neppure l'ombra di qualche male!. Cos# sar: questa l'indubbia speranza
dei fedeli. 7uando si compir, appartiene alla fede cattolica. n quel "iorno si dir all'ultimo
nemico, alla morte: +ov' o morte la tua vittoria, dov' o morte, il tuo pungiglione
11
(
+na seconda cita$ione dalla stessa o"era.
-. 1<. 3ai ricordato inoltre che San Fasilio ha detto! 5Se la castit' fosse una virt(, ed il corpo un male
sostanziale, sarebbe impossibile trovare un corpo casto, perch& un corpo impuro non potrebbe diventare
un corpo di virt(. 7uando santificato esso diventa un corpo di virt(. Si ha cio una comunicazione della
virt( al corpo e del corpo alla virt( e il corpo diventa tempio di .io. Se invece tutti i corpi fossero corpi di
fornicazione, sarebbe impossibile trovare la castit' nei corpi cosicch& avremmo potuto attribuire alla loro
natura il carattere di male sostanziale. Se per- i meriti del corpo sono andati tanto avanti, se esso si
abbellito di tanto onore e si si rivestito di una veste tanto candida da meritare di diventare casa del suo
Creatore e talamo del Aiglio di .io, sicch& il Padre ed il Aiglio, entrando in esso, si siano degnati di farne la
propria abitazione, come pu- risultare non esecrabile e ridicolo il linguaggio dei manichei?5. Che poteva
dire di pi( vero e di pi( conforme alla fede cattolica? /utto questo l'ha detto contro i manichei, i quali
ritengono e affermano che i corpi hanno origine da un principio delle tenebre, da una natura cattiva
coeterna a .io sommo Fene e che anch'essi sono mali immutabili e non contro quelli che, sinceramente
fedeli alla vera fede cristiana, affermano che in questa terra il corpo corruttibile ed un peso per
l'anima
1$
. All'inizio certamente non era stato creato tale e posto nel $aradiso e non sempre rester
tale3 il corpo destinato ad essere mutato dalla incorruzione e dalla immortalit e "i fin d'ora esso
comincia ad essere tempio di 'io ed abbellito dalla purezza coniu"ale, vedovile o anche ver"inale.
Anche se... la carne ha voglie contro lo spirito
1+
, lo spirito ha contro la carne desideri tali da non
offrire al peccato le sue membra quale strumento d'iniquit
11
.
+n testo autentico di Basilio a faore dei "eccato originale.
-. 1>. 0scolta con attenzione, in merito al problema che al presente ci riguarda, quanto S. Fasilio
afferma senza ambiguit' circa il peccato del primo uomo che tocca anche noi. 7uantunque l'abbia trovato
gi' tradotto, per aderire maggiormente all'originale, ho preferito tradurlo dal greco parola per parola. %n
un discorso Sul digiuno dichiara! 52el Paradiso il digiuno fu stabilito per legge. %l primo ordine che
ricevette 0damo fu! .on mangerete dall'albero della scienza del bene e del male
19
. -on man"erete
il digiuno! l'inizio costitutivo della legge. Se Bva avesse digiunato dall'albero, noi non avremmo bisogno di
questo digiuno. .on sono i sani che hanno bisogno del medico ma gli ammalati
1;
. Ci siamo ammalati
per il peccato e saremo "uariti dalla penitenza. La penitenza senza il di"iuno vuota. $a terra
maledetta produrr# spine e triboli
1<
. 0i stato comandato di rattristarti, o forse di ralle"rarti(!. +n
po' pi) avanti, nello stesso discorso, afferma: !,iamo caduti dal $aradiso perch% non abbiamo
di"iunato. 'i"iuniamo, dunque, e vi ritorneremo!
1>
. ,e avessi letto queste ed altre parole di ,.
6asilio, o, nel caso le abbia lette, le avessi seriamente meditate, non ti saresti mai permesso, per
offuscare la vista a"li i"noranti, di citare dai suoi scritti, non so con quale intento, parole che non
hanno a che fare con la nostra controversia. ,enti che non avremmo biso"no di questo di"iuno, se
l'uomo non avesse tras"redito la le""e del di"iuno nella felicit del $aradiso, e continui a ne"are che
si nasce so""etti al peccato dei primi uomini( ,enti le parole successive: !-on sono i sani che
hanno biso"no del medico! ed osi ne"are che per la colpa di quei primi uomini abbiamo perduto la
salute nella quale eravamo stati creati( ,enti che la condanna proferita contro il primo uomo: $a
terra produrr# per te spine e triboli, tocca anche a noi ed osi negare che sono soggetti al peccato quelli
che pur credi soggetti alla condanna? Senti che noi dobbiamo tornare al Paradiso da dove siamo caduti ed
osi negare che tocca anche a noi il peccato di quelli che nel Paradiso erano allora i soli uomini, ma nei
quali eravamo presenti anche noi?
La fede dei escoi orientali) interenuti al sinodo di Dios"oli.
-. 1?. Che dire di pi(? 4edi un po' tu stesso se dall',riente ti sono sufficienti questi due uomini tanto
famosi, dotati di tanta chiara santit' e, come si tramanda, anche fratelli di sangue. .C pure che non
bastano. 0bbiamo altri quattordici vescovi orientali! Bulogio, Giovanni, 0mmoniano, Porfirio, Butonio,
Porfirio, Aido, Eonino, Eoboenno, 2infidio, Cromazio, Giovino, Bleuterio, Clemazio. /utti della stessa
regione li possiamo introdurre insieme nel nostro consesso. Sono gli stessi che sedettero quali giudici
dinanzi a Pelagio, e che, come uomini, ritenendolo cattolico per il fatto che dalla parte opposta non c'era
nessun avversario che l'accusasse, lo dichiararono cattolico. Pelagio sarebbe stato sicuramente
condannato se, dinanzi ad essi, non avesse condannato coloro che dicevano! 5%l peccato di 0damo ha leso
soltanto lui e non tutto il genere umano, e i bambini appena nati si trovano nello stato di 0damo prima
del peccato ed avranno la vita eterna anche senza avere ricevuto il battesimo5. Che ti giova raccogliere
occasioni, appigli, artifizi affinch& le cose semplici non appaiono chiare e le cose chiare risplendenti? Chi
non vede come quei giudici hanno inteso questa verit' secondo la Chiesa Cattolica, che ovunque
esorcizzando e alitando, libera i bambini dal potere delle tenebre, e non come lo intendete voi, o meglio,
lo predicate voi? 2onostante tutto avete avuto il coraggio di dire che 5il peccato di 0damo ha leso il
genere umano per imitazione e non per propagazione e che i bambini appena nati non si trovano nello
stato di 0damo prima del peccato solo perch& 0damo era capace di ricevere un comando mentre i
bambini non lo sono ancora5. Con questi nebulosi discorsi Pelagio crede di aver eluso quel tribunale, e
voi, per parte vostra, aderite appieno a tale nefandezza e ridete che tanti vescovi siano stati da lui
ingannati. Potete forse con qualche astuzia travisare il senso delle parole! 5% bambini avranno la vita
eterna anche senza aver ricevuto il battesimo5, o potete coprirle con qualche foglia di fico? .inanzi a quei
giudici cattolici Pelagio non pot& far altro che condannare quelli che affermano tali cose. /emendo di
essere condannato dagli uomini, dinanzi ad essi condann- il proprio pensiero. Se non sentite di far questo
vuol dire che siete d'accordo con noi. Siccome per- di fatto voi non siete d'accordo con noi, evidente
che lo siete con lui. Per questo vi condanneranno quei vescovi orientali dinnanzi ai quali Pelagio, temendo
di essere condannato, condann- quelli che la pensavano cosC, mentre avrebbe dovuto essere condannato
insieme con essi, che egli stesso aveva condannato, dal momento che conservava nel cuore ci- che
condannava con la bocca. 2ei suoi scritti, infatti, si trova ci- che aveva condannato con la bocca. %n
questo momento, per-, non parlo con lui. Sto discutendo con te, cosa rispondi? Ci sono tanti giudici
orientali! leggiamo il resoconto dei fatti avvenuti dinanzi ad essi. *eggiamo che Pelagio fu obiettato di
aver detto che 5i bambini avranno la vita eterna anche senza aver ricevuto il battesimo5, e che egli
condann- quelli che facevano una tale affermazione perch&, in caso contrario, non avrebbe potuto
sfuggire alla condanna di quei vescovi. Che dici ora? 0vranno o non avranno la vita eterna i bambini che
escono da questa vita senza aver ricevuto il battesimo? Se rispondi! 5l'avranno5, ti condanneranno le
parole stesse del tuo Pelagio e di tutti quelli da cui Pelagio temette di essere condannato. Se poi rispondi!
5non l'avranno5, ti domando per quale motivo una innocente immagine di .io punita con la privazione
della vita eterna, se nessun peccato si contrae con l'umana propagazione? Se poi si contrae qualche
colpa, per quale motivo chiamate manichei quelli che la pensano cosC, quelli cio dai quali Pelagio sarebbe
stato condannato se non avesse finto di pensarla alla stessa maniera?
+nica fede dei escoi occidentali e orientali.
-. $@. Fene, ora hai di fronte i vescovi dell',ccidente e quelli dell',riente. 7uesti ultimi sembravano
mancare ed invece ne abbiamo trovati in numero maggiore. /utti credono una identica verit'! Per opera
di un solo uomo il peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la morte' cos( la morte pass su tutti
gli uomini, perch tutti peccarono
1?
. 7uesto il motivo per cui si crede che tutti nascono so""etti al
peccato di quel primo uomo. 7uando tu chiami manichei coloro che credono questa verit, "uarda
questi $adri, arrossisci di fronte ad essi, sii indul"ente con essi, o piuttosto, sii indul"ente con te
stesso, affinch% non succeda che colui che abita in essi e li re""e finisca per non avere indul"enza
con te. ,e poi ritieni che essi non siano manichei, non hai ra"ione per affermare che lo sia io. Mi
dichiari tale, infatti, solo perch%, ri"uardo al peccato del primo uomo, a cui ci ha obbli"ato la nascita
carnale e da cui non ci libera se non la rinascita spirituale, io credo quello che essi credono, riten"o
quello che essi riten"ono, inse"no quello che essi inse"nano, predico quello che essi predicano.
Arrenditi ad essi e non colpire me. Accetta ci/ che dicono e ti lascer/ in pace. 'a ultimo, se non
vuoi diventare mio amico per loro merito, ti pre"o almeno di non diventare loro nemico per causa
mia. Ma come puoi non diventarlo se rimani in questo errore( 7uanto faresti me"lio a staccartene
per avvicinarti ad essi8 9 possibile che $ela"io e Celestio abbiano su di te tanta influenza da farti
non solo abbandonare, ma addirittura chiamare manichei tanti luminari della fede cattolica
dell'4riente e dell'4ccidente, antichi o vicini alla nostra et, che sono morti o tuttora viventi(
,tupisco che talvolta dalla tua bocca possa uscire quello che la bruttezza del tuo errore ti spin"e a
"ridare. Ma davvero sorprendente che nella faccia dell'uomo, pur essendoci tanto spazio fra la
fronte e la lin"ua, in questa faccenda la fronte non schiacci la lin"ua.
La testimonian$a di Gioanni (risostomo) su cui si a""oggiano i "elagiani.
.. $1. Conosco gi' ci- che vai borbottando. Parla pure, parla, ti ascoltiamo. 4erso la fine della tua opera
della quale stiamo trattando, nell'ultima parte, cio, del quarto libro, scrivi! 5San Giovanni di
Costantinopoli nega che nei bambini ci sia il peccato originale. 2ell'omelia, infatti, che tenne ai battezzati,
dichiara! 5Fenedetto %ddio che da solo ha fatto cose mirabili, che ha fatto ogni cosa ed ha cambiato ogni
cosa. 7uelli che poco prima erano prigionieri ora godono della serenit' della libert': quelli che poco prima
erano erranti ora sono cittadini della Chiesa: quelli che poco prima si trovavano nella confusione del
peccato, ora si trovano nella fortezza della giustizia. Bssi non solo sono liberi, ma anche santi: non solo
santi ma anche giusti: non solo giusti ma anche figli: non solo figli ma anche eredi: non solo eredi ma
anche fratelli di Cristo: non solo fratelli di Cristo ma anche coeredi: non solo coeredi ma anche membra:
non solo membra ma anche tempio: non solo tempio ma anche strumento dello Spirito5. 4edi quanti sono
i benefici del battesimo? B qualcuno crede che la grazia celeste consista solo nella remissione dei peccatiD
3o enumerato dieci benefiziD Per questo battezziamo anche i bambini, pur non essendo macchiati dal
peccato, affinch& ricevano la santit', la giustizia, l'adozione, l'eredit', la fratellanza di Cristo e diventino
sue membra5
9@
.
(orretta inter"reta$ione del testo.
.. $$. B cosC tu hai il coraggio di pensare che queste parole del santo vescovo Giovanni siano contrarie
alle tesi di tali e tanti santi e che egli debba essere separato dalla loro concordissima compagnia e
ritenuto un avversario? 2o, ben lontano sia credere o dire che Giovanni di Costantinopoli riguardo alla
questione del battesimo dei bambini e della loro liberazione dal chirografo paterno per opera di Cristo, si
opponga a tanti colleghi nell'episcopato e soprattutto ad %nnocenzo di =oma, a Cipriano di Cartagine, a
Fasilio di Cappadocia, a Gregorio di 2azianzo, ad %lario dei Galli, ad 0mbrogio di 8ilano. ) fuori dubbio
che ci sono delle questioni, sulle quali, salva restando l'unit' della fede, non concordano perfettamente
anche ottimi e dottissimi difensori della stessa fede cattolica, e sulle quali dicono cose migliori e pi( vere
di altri. 8a la questione di cui ora trattiamo riguarda le fondamenta stesse della fede. /entare di far
vacillare nella fede cristiana il senso delle parole! ...$a morte venne per opera di un uomo, anche la
risurrezione dai morti viene per opera di un uomo) Come infatti tutti muoiono in *damo, cos( pure tutti in
Cristo saranno richiamati in vita
91
, si"nifica distru""ere tutto quanto crediamo in Cristo. ,enza
dubbio Cristo il ,alvatore anche dei bambini. ,e non sono redenti da Lui, certamente periranno
perch% senza la sua carne e il suo san"ue non possono avere la vita. 7uesto ha pensato, questo ha
creduto, questo ha imparato ed inse"nato anche .iovanni. ,ei tu che vol"i il senso delle sue parole
nella tua direzione. *"li ha detto, vero, che i bambini non hanno peccati, ma quelli personali. *
"iustamente proprio per questo li chiamiamo innocenti secondo il detto dell'Apostolo: /uando non
erano ancora nati non avevano compiuto alcunch di bene o di male
9$
, ma non secondo l'altro detto:
Per la disubbidienza di un solo uomo gli altri furono costituiti peccatori
9+
. l nostro Cipriano poteva
dire dei bambini la stessa cosa di .iovanni allorquando affermava che !i bambini non hanno
peccato in nulla e che ad essi sono rimessi non i peccati personali, ma quelli di altri!
91
.
$ara"onandoli dunque a"li adulti, i cui peccati personali sono rimessi nel battesimo, .iovanni ha
detto che !i bambini non hanno peccati!, ma non nel senso che tu riporti le sue parole: !non son
macchiati dal peccato!, volendo far intendere che non sono macchiati dal peccato del primo uomo.
7uesto errore, per la verit, non lo attribuirei a te, ma al traduttore, anche se in alcuni codici che
riportano la stessa traduzione, si le""e non !dal peccato!, bens# !dai peccati!. $er la qual cosa non
mi meravi"lierei che qualcuno di voi non abbia preferito scrivere il sin"olare perch% si intendesse
un solo peccato secondo le parole dell'Apostolo: Poich il giudizio che tenne dietro a quell'unico si
conchiuse con una condanna' ma l'opera di grazia che venne dopo le tante colpe si conchiuse con la
giustificazione
99
. 7uell'!unico! null'altro vuol si"nificare se non peccato. 4ra, affinch% non si
intendesse che i bambini sono macchiati da esso, voi avete preferito scrivere non !essi non hanno
peccati!, come diceva .iovanni, espressione che fa pensare ai peccati personali, e neppure !non
sono macchiati dai peccati!, come la traduzione stessa riporta in alcuni codici, ma !non sono
macchiati da peccato!, affinch% venisse in mente solo il peccato del primo uomo. *vitiamo i
pre"iudizi. ,i pu/ trattare di errore di trascrizione o di diversa traduzione. 5iporter/ quindi le stesse
parole "reche usate da .iovanni: !5, che in latino traduciamo! 5perci- battezziamo anche i bambini
quantunque non abbiano peccati5. 4edi bene che egli non ha detto! 5i bambini non sono macchiati da
peccato5 o 5da peccati5, ma semplicemente! 5non hanno peccati5: aggiungi 5personali5 e cesser' ogni
contrasto. 8i dirai! perch& non ha aggiunto egli stesso 5personali5? Probabilmente perch&, parlando nella
Chiesa Cattolica, riteneva che nessuno avrebbe inteso diversamente e, siccome nessuno sollevava tali
problemi, egli poteva parlare con maggiore tranquillit', non essendoci ancora voi a litigare.
A"ostrofe di S. Gioanni (risostomo.
.. $+. 4uoi sentire che altro egli ha detto con molta chiarezza su questo argomento? Bbbene, unisco
anche lui a quell'assemblea di santi. /ra i miei testimoni o, meglio, tra i nostri giudici metto anche colui
che hai creduto far tuo patrono. .ovrai chiamare manicheo anche lui. 4ieni avanti, Giovanni, entra pure e
siedi accanto ai tuoi fratelli, dai quali nessuna ragione e nessuna tentazione ti ha separato. ) necessario,
sommamente necessario il tuo pensiero, perch& questo giovane crede di aver trovato nei tuoi scritti del
materiale col quale distruggere e svuotare il pensiero di tanti tuoi colleghi nell'episcopato. Se veramente
egli avesse trovato nei tuoi scritti qualcosa di simile, e fosse chiaro che tu la pensavi come la pensa lui
ora, evidente, con tua buona pace, che noi non avremmo mai potuto preferire te solo a tali e tanti nomi
in una questione su cui la fede cristiana e la Chiesa Cattolica non hanno mai mutato parere. 2o, non pu-
essere che tu, pur pensando in una maniera diversa, abbia occupato nella Chiesa un posto cosC eminente.
.i qualcosa dunque che possa confondere ed intimidire questo giovane, che accusa me e che, perdonami,
accuser' anche te quando gli avr- chiarito il tuo pensiero su questo argomento. Chiama infatti
manicheismo il sostenere che i bambini hanno bisogno dell'aiuto di Cristo liberatore, per essere liberati
dalla condanna alla quale sono legati a causa del peccato del primo uomo. 7uando avr' capito che anche
tu pensi questo, o si corregger' dall'errore di Pelagio o dovr' accusare anche te di manicheismo. Per
portargli un beneficio vero, dunque, non facciamo caso al suo falso insulto.
/esti di S. Gioanni (risostomo a faore del "eccato originale.
.. $1. 0scolta pertanto, o Giuliano, quello che Giovanni dice insieme con gli altri .ottori cattolici.
Scrivendo ad ,limpia dichiara! 57uando 0damo commise quel grave peccato e condann- insieme tutti gli
uomini, espiava nel dolore la sua colpa5
9;
. $arlando della risurrezione di Lazzaro, a""iun"e: !Cristo
pianse perch% la mortalit precipitata a tal punto che, scacciata dalla eternit, am/ "l'inferi. Cristo
pianse perch% quelli che avrebbero potuto essere immortali furono resi mortali dal diavolo!
9<
.
Cosa si poteva dire di pi) esplicito( Cosa rispondi a tutto questo( ,e Adamo col suo "rande peccato
condann/ insieme tutti "li uomini, pu/ forse il bambino nascere senza condanna( * chi pu/
liberarlo da questa condanna se non Cristo( ,e anche in Lazzaro la mortalit, scacciata dall'eternit,
am/ "l'inferi, quale dei mortali pu/ dirsi escluso da questa colpa e da questa caduta, causa al primo
uomo della perdita dell'immortalit, che avrebbe ricevuto se non avesse peccato( ,e il diavolo fece
diventare mortali quelli che avrebbero potuto essere immortali, per quale motivo i bambini muoiono
se non sono so""etti al peccato di quel primo uomo( Che forse i bambini non sono sottratti al re"no
della morte solo per opera di Colui nel quale tutti trovano la vita(.
Dall!omelia 0 Sulla Genesi.
.. $9. %n un altro suo discorso lo stesso Giovanni affronta la questione del perch& le bestie feriscano o
uccidano gli uomini, nonostante l'evidente comando con cui .io le aveva assoggettate all'uomo, affinch&
avesse potere su di loro
9>
. l ,anto risolve la questione affermando che prima del peccato tutte le
belve erano di fatto sottomesse all'uomo e che, se ora "li nuocciono, conse"uenza del primo
peccato. La trattazione troppo lun"a per essere inserita in quest'opera, ma opportuno che ne
annoti almeno qualche cosa: !-oi temiamo le bestie, e"li scrive, e ne abbiamo paura, non dico di
no. Abbiamo perduto il dominio su di esse. 7uesto per/ non si"nifica che la le""e di 'io sia falsa.
All'inizio le cose non stavano cos#: le bestie avevano timore e tremore ed erano sottomesse al
padrone. $erduta la fiducia, abbiamo perduto anche il privile"io. Come lo sappiamo( 'io port/ le
bestie ad Adamo perch% trovasse loro un nome e Adamo non si tir/ indietro come se avesse paura!.
$oco pi) innanzi a""iun"e: !9 un se"no che all'inizio le bestie non erano di spavento all'uomo. C'
un secondo fatto pi) convincente ancora del primo: il discorso che il serpente fece alla donna. ,e le
bestie fossero state di spavento a"li uomini, la donna non sarebbe rimasta di fronte al serpente, non
ne avrebbe ricevuto il consi"lio, non avrebbe parlato con lui con tanta familiarit, ma si sarebbe
spaventata e sarebbe scappata via dal suo cospetto. *ssa invece parl/ e non ebbe paura. -on c'era
ancora questa paura. La venuta del peccato ha sottratto i privile"i!. +n po' pi) avanti a""iun"e:
!1ino a quando l'uomo aveva fiducia in 'io, e"li era terribile per le bestie. 'opo averlo offeso
cominci/ a temere anche i pi) piccoli de"li esseri che "li erano so""etti. ,e per te non cos#,
dimostrami che prima del peccato le bestie erano terribili per "li uomini. -on ti sar possibile. ,e
dopo tanti eventi subentrata la paura, anche questo avvenuto per la provvidenza del ,i"nore.
7ualora, infatti, dopo che il comando dato da 'io fu rimosso ed infranto, se il privile"io che "li era
stato dato fosse rimasto intatto l'uomo non si sarebbe facilmente risollevato!
9?
. Appare chiaro
pertanto come in questa disputa ,an .iovanni ha dimostrato che il peccato, entrato nel mondo per
mezzo di un solo uomo, diventato un peccato comune a tutti, cos# come una paura comune a tutti
quella per le bestie. 7ueste non risparmiano neppure i bambini, mentre essi, secondo questo trattato
di .iovanni, non dovrebbero essere n% lesi n% spaventati se non fossero le"ati al laccio di
quell'antico peccato.
Dall!omelia ai Neofiti.
.. $;. Suvvia, Giuliano, suvvia, dichiara che anche costui manicheoD Perch& hai timore di farlo? 0nche
egli ha fatto tanta ingiuria alla natura, della quale difendete l'innocenza, ed ha sostenuto la propagazione
della condanna. Arena te stesso, piuttosto, e, se c' qualcosa di sanabile nella tua mente, correggilo.
Cerca di comprendere una buona volta in qual senso Giovanni ha detto che i bambini non hanno peccati.
2on voleva intendere che i bambini non sono legati dal peccato originale, ma che non hanno commesso
alcun peccato personale. Se l'avessi letta per intero, avresti trovato tutto questo nella stessa omelia. Se
poi dici di averla letta, non riesco proprio a capire come ti sia potuto sfuggire, e se non ti sfuggito, mi
meraviglio che non ti abbia fatto ravvedere, ammesso che per te valga qualcosa l'autorit' di Giovanni. Se
poi, dopo aver letto quella omelia, e soprattutto dopo avere esaminato attentamente e meditato il passo
che ti ho ricordato, hai creduto di dover restare nella tua opinione, perch& hai inserito alcune sue parole
nel tuo scritto? Aorse per invitarci a leggerla tutta e scoprire dove cogliere e confutare le tue insidie?
7uale espressione pi( chiara di questa! 5Cristo venuto una volta sola e ci ha trovati obbligati alle
cauzioni paterne sottoscritte da 0damo. Bgli ci ha fatto vedere l'inizio del debito ed ha accresciuto
l'interesse per i nostri peccati5
;@
. -on senti che quest'uomo, esperto nella fede cattolica e maestro
per "li altri, distin"ue bene il chiro"rafo paterno, "iunto a noi per eredit, da quei debiti il cui
interesse si accresciuto per i nostri peccati. -on comprendi cosa viene perdonato nel battesimo dei
bambini, che non hanno contratto debiti personali, ma non sono stati immuni dal chiro"rafo
paterno( Le sue parole non tradotte suonano cos# in "reco:
/radotte alla lettera queste parole significano! 5Cristo venuto una volta sola, ha trovato il nostro
chirografo paterno che aveva firmato 0damo. 7uello diede inizio al debito, noi abbiamo accresciuto
l'interesse con i peccati posteriori5. Che forse si contentato di dire 5chirografo paterno5, senza
aggiungere 5nostro5? 3a voluto con questo sottolineare che, prima ancora di aumentare l'interesse con i
nostri peccati posteriori, il debito di quel chirografo paterno gi' ci apparteneva.
Dall!omelia 11 sulla Lettera ai Romani.
.. $<. *eggi pure l'esposizione che lo stesso santo fa del passo dell'0postolo dove scritto! Per opera
di un solo uomo il peccato entr nel mondo
;1
. &edrai illuminarsi ancor pi) chiaramente la verit di
questa fede cattolica. Mi limiter/ a citare pochi passi perch% sarebbe troppo lun"o inserire in questa
mia opera tutta l'omelia. !9 chiaro, e"li scrive, che a contaminare o"ni cosa non stato il peccato
derivante dalla tras"ressione della le""e, ma quello derivante dalla disobbedienza di Adamo!
;$
.
!$a morte G aggiunge poco dopo G domin da *damo fino a 0os, anche su quelli che non avevano
peccato
;+
. n che modo domin/( %n modo simile alla trasgressione di *damo, che figura del futuro
;1
. $er questo Adamo anche fi"ura di Cristo. n quel modo fi"ura( si domander. Come Adamo
divenuto causa della morte, introdotta dal cibo, per i suoi discendenti, che non avevano man"iato
dall'albero, cos# Cristo a quelli che sono nati da lui, pur senza aver fatto nulla di meritorio, ha
procurato la "iustizia che ha donato a tutti noi per mezzo della croce!
;9
. n un altro passo della
stessa omelia a""iun"e: !7uando un "iudeo ti domander come possibile che il mondo sia stato
salvato in virt) del solo Cristo, "li potrai rispondere: alla stessa maniera che tutto il mondo fu
condannato per la disobbedienza del solo Adamo, anche se non c' parit tra la "razia e il peccato, la
morte e la vita, 'io e il diavolo!
;;
. $i) avanti ancora scrive: !0a il fallo non pari al dono) Se per il
fallo di uno solo gli altri morirono, con quanta pi1 abbondanza si rivers su tutti gli altri la grazia di +io
ed il dono conferito per merito di un solo uomo &es1 Cristo
;<
. 7ueste parole vorrebbero dire che: se
il peccato, ed il peccato di un solo uomo, ha avuto tanta potenza, come possibile che la "razia, la
"razia di 'io, non solo del $adre ma anche del 1i"lio, non possa valere molto di pi)( 7uesto
molto pi) ra"ionevole. L'essere infatti condannati "li uni per "li altri non sembra molto ra"ionevole,
ma l'essere salvati "li uni per "li altri senz'altro molto pi) decente e pi) ra"ionevole. ,e
avvenuto quello, a ma""ior ra"ione questo!
;>
. -ei brani successivi a""iun"e: !%l giudizio che tenne
dietro a quel solo peccato si conchiuse con una condanna' ma l'opera di grazia che venne dopo le tante
colpe si conchiuse con la giustificazione
;?
. 7uesto si"nifica esattamente che, come il peccato pot%
introdurre la morte e la condanna, cos# la "razia non solo distrusse quel peccato, ma anche tutti "li
altri che sarebbero venuti dopo!
<@
. +n po' pi) avanti scrive sullo stesso ar"omento: !,iccome
sono pervenute molte cose buone l'Apostolo, per dimostrare che non fu distrutto solo quel peccato,
ma anche tutti "li altri, dice: $'opera di grazia che venne dopo le tante colpe si conchiuse con la
giustificazione5
<1
. * subito dopo a""iun"e: !'apprima aveva detto: se il peccato di uno solo diede
la morte a tutti, a ma""ior ra"ione la "razia di uno solo poteva salvare tutti3 e subito dopo: la "razia
non ha distrutto solo quel peccato, ma anche tutti "li altri. Anzi, non solo ha distrutto tutti i peccati,
ma ha donato anche la "iustificazione. Cristo non ha portato un beneficio solo u"uale al danno
arrecato da Adamo, bens# uno molto pi) ampio e pi) lar"o!
<$
. -ella stessa opera, pi) avanti,
trattando del battesimo, .iovanni cita le parole dell'Apostolo: !.on sapete forse che tutti noi che
fummo battezzati in Cristo &es1, fummo battezzati nella sua morte? 2ummo, col battesimo, sepolti con
lui nella morte
<+
. Che si"nifica fummo battezzati nella sua morte? Significa che dobbiamo morire
anche noi come lui. *a croce il battesimo. 7uello che la croce e la sepoltura sono stati per Cristo, il
battesimo lo diventato per noi. 2on alla stessa maniera, per-. Bgli infatti morC e fu sepolto nella carne,
noi invece lo siamo nel peccato. Per questo l'0postolo non ha detto! Siamo diventati un essere solo con
lui nella morte, bensC nella somiglianza della morte
<1
. L'una e l'altra sono morte, ma non
subordinate allo stesso soggetto. *a prima appartiene alla carne di Cristo, la nostra al peccato. Come la
prima vera, cosC anche la nostra5
<9
.
S. Gioanni (risostomo "erfettamente cattolico.
.. $>. Puoi forse ancora dubitare che San Giovanni tanto lontano dal vostro sentire quanto vicino al
sentire cattolico? Che forse nella esposizione del passo dell'0postolo! Per opera di un solo uomo il
peccato entr nel mondo
<;
, passo assolutamente necessario alla questione che si a"ita tra noi, e di
tutti "li altri passi ad esso connessi, c' in qualche an"olo sentore di quello che voi sostenete, che
cio il peccato si deve intendere trasmesso per imitazione e non per nascita( -on dice forse che
o"ni cosa stata contaminata da quel solo peccato, distin"uendolo cos# da"li altri commessi ed
introdotti successivamente, che voi attribuite all'imitazione e non alla discendenza, sicch% si dica
che non solo quello, ma questi e quello sono stati distrutti dalla "razia di Cristo( Che forse non
spie"a le parole dell'Apostolo sul battesimo: ,utti noi che fummo battezzati in Cristo, fummo
battezzati nella sua morte
<<
, in modo da far capire che chi battezzato in Cristo, muore al peccato
come morto Cristo nella carne, dal momento che essere battezzati in Cristo altro non che morire
al peccato( A quale peccato muore il bambino se non ha contratto quello ori"inale( 4 forse i
bambini non sono battezzati nella morte di Cristo( L'Apostolo per/ non ha detto: !alcuni!, ma tutti
noi che fummo battezzati in Cristo, fummo battezzati nella sua morte) 0i battezzati nel battesimo
cristiano direte forse che non sono battezzati in Cristo, per evitare di essere soffocati dalla definizione di
Giovanni il quale sostiene che, per i battezzati in Cristo, il battesimo esattamente quello che la croce e
la sepoltura sono stati per Cristo, come egli, cio, morto alla carne, cosC essi sono morti al peccato? 0
questo uomo, a questo grande difensore della fede cristiana e di questo dogma cattolico, avete preteso
attribuire il vostro insegnamento, come se avesse detto che 5i bambini non sono macchiati del peccato
del primo uomo5, mentre di fatto ha detto che 5essi non hanno peccati5, volendo intendere i peccati
personali, come tante e tanto lucide testimonianze dimostrano.
Inganno o im"eri$ia di Giuliano.
2. $?. 0 che ti servito, dunque, l'aver addotto la testimonianza di Giovanni di Costantinopoli, quasi che
tornasse a tuo vantaggio? 0d afferrare forse con fine intuito una parola da lui sorvolata per scuotere da te
la montagna di parole dalle quali saresti stato seppellito? Sei stato tanto sprovveduto ed incauto da non
avvertire che san Giovanni di Costantinopoli nella stessa omelia, in cui a mala pena hai trovato una
testimonianza che, interpretata male, ti ha portato ad ingannare gli altri, sostiene con molta evidenza che
tutti gli uomini, oltre che dei peccati personali, sono debitori del chirografo paterno. Ci- nonostante, dopo
aver citato le sue parole con cui hai creduto poter aiutare la tua tesi, continui a dire! 5Bssendo dunque
chiarissimo che questa la sana e vera dottrina, fondata sulla ragione, rafforzata dall'autorit' della
Scrittura e suffragata sempre dalla erudizione dei Santi, i quali tuttavia non hanno dato forza alla verit'
con il proprio consenso ma dall'incontro con essa hanno ricevuto testimonianza e gloria, nessun
assennato sia turbato dalla cospirazione di uomini perduti5. 0 che giovano queste parole se non a
dimostrare che hai trascurato di conoscere il pensiero e le parole dei maestri cattolici su questo
argomento, oppure, nel caso abbia tentato di conoscerli, hai raggirato con l'inganno quelli che non li
conoscevano? /acendo per il momento la ragione e l'autorit' della Sacra Scrittura, che forse
l'insegnamento dei Santi ha sempre difeso la tesi per cui negate che i bambini sono soggetti al peccato
del primo uomo? 2on si evince affatto questo dalle testimonianze citate da tali e tanti uomini santi e
dottissimi. 0nzi, al contrario, credo che tu debba aver capito quanto tale opinione ti ha ingannato, a meno
che tu non agisca per inganno, avendolo gi' compreso. 4oglio pensar bene di te. Se vero che per la
prima volta apprendi queste cose, se per la prima volta ti rendi conto che tanti Santi hanno imparato ed
insegnato ci- che noi impariamo ed insegniamo, che cio i bambini dalla nascita secondo la carne sono
legati dal peccato del primo uomo e che da esso non ne sono sciolti se non in virt( della rigenerazione
spirituale, muta il tuo pensiero, deponi il tuo errore, o, meglio ancora il furore con cui hai scagliato
l'insulto del nome manicheo contro tali e tanti Padri della Chiesa. Se l'hai fatto senza saperlo, perch& non
respingi la tua miserabile ignoranza? Se poi l'hai fatto coscientemente, perch& non deponi la tua sacrilega
audacia?
Agostino in com"agnia di tanti e santi Dottori.
2. +@. Sei confutato da ogni parte! la testimonianza di tanti Santi pi( luminosa della luce. ,sserva
bene in quale assemblea ti ho introdotto. C' 0mbrogio di 8ilano che il tuo maestro Pelagio ha lodato con
tanto entusiasmo da affermare che 5nei libri risplende sommamente la fede di =oma e che egli eccelse
come un fiore bellissimo tra gli scrittori latini, tanto che neppure un nemico avrebbe osato criticare la sua
fede e la sua purissima interpretazione della Scrittura5. C' Giovanni di Costantinopoli che tu stesso,
nell'opera alla quale sto rispondendo, hai collocato in un posto preminente nel numero degli eruditi e dei
Santi. C' S. Fasilio di cui alcune parole, non pertinenti al problema ora trattato, hai creduto potessero
favorirti. Ci sono tutti gli altri, la cui concorde testimonianza ti dovrebbe convincere. 7uesta non , come
hai scritto con penna maligna, una cospirazione di uomini perduti. Bssi hanno brillato nella Chiesa
Cattolica con lo studio della sana dottrina: rivestiti e muniti di armi spirituali hanno combattuto valorose
battaglie contro gli eretici e, dopo aver svolto fedelmente il proprio lavoro, si sono addormentati
serenamente in grembo alla pace. Ci- nonostante, indicandomi, esclami! 5) venuto fuori uno che si vanta
di aver riposte in lui le sorti della battaglia5. 2o, non sono io solo. /anti Santi ed eruditi .ottori ti
rispondono per me ed insieme a me, per la salvezza di tutti noi ed anche, se vuoi esser sensato, per la
tua salvezza.
Ai "elagiani non si o""one soltanto la oce "o"olare.
2. +1. 2on vero, come ci calunni, che 5ti opponiamo solo il mormorio del popolo5, anche se il popolo,
proprio per questo, mormora contro di voi perch& non si tratta di un problema che possa sfuggire la
comprensione popolare. =icchi e poveri, grandi e piccoli, dotti e ignoranti, uomini e donne sanno bene che
cosa in ogni et' vien perdonato nel battesimo. Per questo ogni giorno in tutto il mondo le madri corrono
non solo a Cristo, cio all'6nto, ma a Ges( Cristo, cio all'6nto Salvatore. *'assemblea dei Santi, per-,
nella quale ti ho introdotto, non una massa di popolo! essi sono figli, sC, ma anche Padri della Chiesa.
Bssi fanno parte del numero di coloro di cui stato detto! *l posto dei tuoi genitori ci saranno i tuoi figli'
li costituirai principi su tutta la terra
<>
. 'a essa sono stati "enerati come fi"li per imparare queste
verit e ne sono diventati padri per inse"narle.
Raccolta delle afferma$ioni "atristic%e.
2. +$. Perch& vantarsi di gioire che questa verit' che tu credi errore, o meglio, che vorresti far credere
tale, 5non pu- trovare un assertore tra tanta moltitudine5? =itieni forse insignificante il suo consenso per
il fatto che, in questo antichissimo e fermissimo fondamento di fede, la stessa moltitudine sparsa per
tutta la terra non si trovata in disaccordo? Se poi esigi degli assertori, illustri per dottrina e che hanno
lasciato scritto qualche cosa, eccone un memorabile e venerabile consesso e consenso. Sant'%reneo dice
che l'antica piaga del serpente sanata dalla fede e dalla croce di Cristo e che dal peccato della prima
creatura noi siamo stati legati come da catene. San Cipriano dice che perisce il bambino non battezzato,
anche se a lui nel battesimo vengono rimessi non i peccati personali, ma quelli di altri. San =eticio
dichiara che i peccati del vecchio uomo, di cui ci spogliamo con il lavacro di rigenerazione, non solo sono
antichi, ma addirittura ingeniti. Sant',limpio dice che il vizio della prima creatura stato sparso nel seme
cosicch& il peccato nasce insieme all'uomo. Sant'%lario afferma che ogni carne viene dal peccato, eccetto
quella di Colui che venuto nella somiglianza della carne di peccato ma senza peccato. *o stesso
Sant'%lario continua affermando che nato con vera origine peccaminosa e sotto la legge del peccato
colui che grida! Sono stato concepito nell'iniquit#3
<?
,ant'Ambro"io scrive che i bambini battezzati
nei primordi della loro vita, risanati dal male, sono restituiti alla inte"rit della primitiva natura e
che, tra i nati di donna, solo il ,i"nore .es), in virt) della novit del parto immacolato, non ha
subito alcun conta"io della terra corrotta. 0utti moriamo in Adamo, continua Ambro"io, perch% per
opera di un solo uomo il peccato entrato nel mondo e la sua colpa significa la morte per tutti. 0
cagione di quella ferita, sempre 0mbrogio che parla, tutto il genere umano sarebbe perito se il buon
Samaritano non fosse accorso per curare le sue piaghe aperte. 0damo ebbe la vita e tutti vissero in lui:
0damo perito e tutti perirono in lui. 2oi siamo macchiati dal contagio prima ancora di nascere e l'umano
concepimento non immune da iniquit', perch& siamo concepiti nel peccato dai genitori e nasciamo nei
loro delitti. 0nche il parto ha il suo contagio e la stessa natura non ha solo un contagio. %l diavolo stato
un usuraio, continua 0mbrogio, ed Bva, macchiata da lui, ha rovinato tutto il genere umano con l'usura di
un debito ereditario. Bva stata ingannata dal diavolo per abbattere il marito ed incatenarne la
discendenza. 0damo stato morso dal serpente e tutti ne siamo diventati zoppi. 2essuno di quelli che
nascono dall'unione dell'uomo e della donna immune dalla colpa. *'unico che ne stato immune, Cristo
Signore, non ha avuto neppure un concepimento di tal genere. Sant'%nnocenzo ti dice che con il lavacro di
rigenerazione vien purificata tutta la colpa passata che ci venne a causa di colui che, cadendo per il libero
arbitrio, era stato sprofondato nell'abisso. B i bambini, aggiunge, non potranno avere la vita se non
mangeranno la carne del Signore e non berranno il suo sangue. Sarebbe stato molto meglio, afferma San
Gregorio, non staccarsi dall'albero della vita per il gusto amarissimo del peccato! dopo la colpa, tuttavia,
necessario emendarsi. Passati dal bene al male, aggiunge, dobbiamo tornare dal male al bene, cosicch&
come ci ha condannato il gusto dell'albero proibito, cosC con grazia ancor maggiore ci giustificher' la
croce di Cristo. .obbiamo venerare la nascita, dice ancora, in virt( della quale siamo liberati dai vincoli
della nascita terrena. Con la rigenerazione dall'acqua e dallo Spirito Santo sono purificate le macchie della
prima nascita, a causa delle quali siamo concepiti nelle iniquit'. 0bbiamo contratto la malattia del
peccato, dice S. Fasilio, perch& Bva non ha voluto astenersi dal gustare il frutto proibito. Siamo caduti dal
Paradiso, aggiunge infine, perch& non abbiamo digiunato: se vogliamo farvi ritorno, dobbiamo digiunare.
Bulogio, Giovanni, 0mmoniano, Porfirio, Butonio, Porfirio, Clemazio, tutti vescovi e santi, ad una sola voce
ti ripetono! 0bbiamo assolto Pelagio solo perch& aveva condannato quelli che sostenevano che i bambini
hanno la vita eterna anche se non sono battezzati. =ispondi ora! pu- .io giusto privare della vita eterna
una sua immagine che non soggetta ad alcuna colpa?
Raccolta dei testi del (risostomo.
2. ++. %l santo vescovo Giovanni, infine, che tu stesso hai ricordato con onore, hai lodato come santo e
dotto e del quale hai detto che ha ricevuto testimonianza e gloria per la sua adesione alla verit', dice che
0damo ha commesso un peccato cosC grave da condannare insieme tutto il genere umano. 2ella morte di
*azzaro, aggiunge, Cristo ha pianto perch& la mortalit', scacciata dall'eternit', ha amato gli inferi e
perch& il diavolo ha reso mortali quelli che potevano essere immortali. Prima del peccato le bestie erano
soggette all'uomo in tutto: dopo che il peccato entrato nel mondo, invece, abbiamo cominciato ad
averne paura! fino a tal punto, ci ha voluto far capire Giovanni, il peccato del primo uomo appartiene a
tutti gli uomini. Chi non vede, di conseguenza, come nessuna bestia farebbe male ai bambini, se la
nascita carnale non legasse anch'essi col vincolo di quel peccato? 2ello stesso discorso con cui hai voluto
ingannare gli incauti, Giovanni dice che Cristo ci ha trovati obbligati al nostro paterno chirografo
sottoscritto da 0damo ed alle nostre successive colpe personali. Passa poi a spiegare il passo
dell'0postolo, essenziale per la nostra questione! Per opera di un solo uomo il peccato entrato nel
mondo
>@
, e tutti "li altri passi che hanno attinenza ad esso. -ella sua lun"a esposizione .iovanni
non dice affatto quello che dite voi, che cio il peccato si trasmesso nel mondo per imitazione e
non per propa"azione, ma, al contrario, con piena adesione alle tesi dei suoi fratelli nell'episcopato,
dimostra quanto e"li sia lontano dal vostro modo di pensare. Afferma che tutto stato contaminato
dal peccato del primo uomo e, affinch% non si intendesse che ci/ sia avvenuto per imitazione morale
e non per "enerazione, a""iun"e che Adamo stato detto fi"ura di Colui che doveva venire, perch%
come e"li divenne per i suoi discendenti, che non avevano man"iato dall'albero, causa della morte
introdotta dal cibo, cos# Cristo procur/ a quelli che sono da lui, anche se nulla avevano fatto di
meritorio, la "iustificazione donata a tutti per mezzo della Croce. *sprime poi la sua convinzione
che con il peccato del primo uomo, per la cui sola disobbedienza tutto il mondo stato condannato,
confutato il "iudeo che ne"a al mondo la possibilit di essere salvato per virt) del solo Cristo3
potrebbe sembrare non molto ra"ionevole che, a""iun"e ancora, si ven"a condannati "li uni per "li
altri, cosa che avvenuta per opera di Adamo, mentre molto pi) persuasivo credere, cosa del resto
pi) conveniente e ra"ionevole, che si possa essere salvati "li uni per "li altri, come avvenuto in
Cristo. ,e, al contrario, il peccato del primo uomo si trasmesso a tutti per imitazione e non per
propa"azione, chi non comprende come nessuno vien condannato per l'altro, ma ciascuno lo per il
proprio peccato, che non un altro "li ha trasmesso per "enerazione, ma che e"li ha volontariamente
commesso per imitazione( -on solo quel peccato commesso dal primo uomo, dice inoltre, vien
distrutto dalla "razia, ma tutti "li altri commessi dopo di esso. ,i pu/ notare molto chiaramente la
distinzione tra i peccati posteriori commessi, lo si pu/ ben dire, per imitazione, da quel solo peccato
trasmesso per propa"azione. La "razia, fa notare a questo punto, li ha distrutti tutti, cosicch% appaia,
secondo la mente dell'Apostolo, che ha portato molto pi) "iovamento la ri"enerazione anzich%
danno la "enerazione. n questo senso, infatti, commenta le parole dell'Apostolo: %l fallo non pari
al dono' poich il giudizio che tenne dietro a quel solo peccato si conchiuse con una condanna' ma
l'opera di grazia che venne dopo le tante colpe si conchiuse con la giustificazione
>1
. Con questa verit
scritta da $aolo e commentata da .iovanni, viene polverizzata la vostra teoria dell'imitazione,
ultima macchinazione dell'errore di $ela"io. .oi tutti, che siamo battezzati in Cristo, lo siamo nella
sua morte
>$
. Commentando queste parole dell'Apostolo sul battesimo, .iovanni afferma che
essere battezzati nella morte di Cristo null'altro si"nifica che morire al peccato come Cristo morto
nella carne. 9 necessario di conse"uenza che i bambini o non siano battezzati in Cristo o, se sono
stati battezzati, lo siano nella sua morte ed anche essi in tal modo muoiano al peccato e, poich% non
hanno peccati propri, siano purificati dalla contaminazione del peccato altrui, di quello ori"inale
cio, che diventato comune a tutti.
La testimonian$a faoreole di Girolamo.
2. +1. Circondato da sC gran numero di uomini santi e dotti, sei ancora convinto che 5la nostra causa
non stata in grado di trovare neppure un assertore tra tanta moltitudine5? Chiamerei ancora
5cospirazione di uomini perduti5 un cosC importante consesso di sacerdoti cattolici? 2on vorrai, credo,
disprezzare San Girolamo che fu solo prete. Brudito nella lingua greca, latina ed ebraica, egli pass- dalla
Chiesa ,ccidentale a quella ,rientale e visse fino a tardissima et' nei luoghi santi studiando le Sacre
Scritture. .opo aver letto tutto o quasi tutto quello che, nell'una o nell'altra parte del mondo, era stato
scritto sulla dottrina della Chiesa, in merito al nostro problema non ebbe n& manifest- alcun parere
diverso. Commentando il profeta Giona, dice molto chiaramente che 5anche i bambini erano soggetti al
peccato commesso da 0damo5
>+
. * tu amerai tanto l'errore nel quale sei caduto per "iovanile
baldanza e pi) incautamente per umana debolezza da osare non solo di dissentire da questi sacerdoti
dell'unit e della verit cattolica, che, pur provenendo dalle parti pi) diverse del mondo, hanno
assoluta identit di fede in un problema cos# importante ed essenziale della reli"ione cristiana, ma
addirittura di chiamarli manichei( ,e non osi farlo con loro, non lo puoi fare neppure con me che, in
questo problema, come ben vedi nei miei scritti, per i quali t'irriti terribilmente contro di me, se"uo
le loro orme. ,e poi rivol"i solo a me un simile insulto per il semplice motivo che, ri"uardo al
peccato ori"inale, io penso come pensano essi, riten"o quello che essi riten"ono e predico quello
che essi predicano, chi non si accor"e come tu pronunci la tua condanna apertamente contro di me,
ma mediti se"retamente un "iudizio identico nei loro ri"uardi( $urtuttavia, se, tralasciando il resto,
ti fermerai a considerare le parole del vescovo .iovanni ri"uardo al nostro paterno chiro"rafo
sottoscritto da Adamo che, credo, hai trovato nell'omelia da cui hai citato quello che ti piaciuto, o
le altre parole del vescovo Ambro"io, secondo le quali, dall'unione dell'uomo e della donna,
nessuno pu/ nascere esente da peccato 2 queste parole le hai lette nel mio libro, ma tu hai avuto
timore di accennarle nei tuoi 2, anche se dinanzi a"li uomini farai il duro, la tua coscienza dovr
arrossire dinanzi a 'io.
Giuliano esortato a correggersi.
2. +9. *'amore che mi lega a te, figlio Giuliano, e che, con l'aiuto di .io, tu non potrai estirpare
dall'intimo del mio cuore con nessuna offesa, mi spinge a desiderare che tu vinca te stesso con una
giovent( migliore e pi( forte e che, con una pi( ardente piet', vinca l'animosit' G umana animosit', che
altro potrebbe essere? G con cui brami far prevalere la tua tesi, qualunque essa sia, solo perch& tua. %l
tuo comportamento sia come quello di Polemone, che, deponendo gradualmente dalla testa la corona
della lussuria e disprezzandola, pose le mani sotto il mantello, accomod- il viso e l'aspetto a modestia e,
da ultimo, si abbandon- come discepolo nelle mani di colui che era venuto a deridere. 0llo stesso modo,
mentre ti parlano tanti uomini venerabili e soprattutto il vescovo 0mbrogio, lodato per la sua integrit' di
fede anche dalla bocca del tuo cattivo maestro ed ingannatore, ed i vescovi Fasilio e Giovanni, che tu
stesso, con vera testimonianza, hai collocato tra i santi ed eruditi, vorrei che tu disprezzassi, come le
corone degli ubriachi, le lodi dei pelagiani dai quali sei acclamato come il pi( grande loro difensore. Pi(
che nascondere col manto del pudore la tua penna sprezzante G per usare un termine pi( pacato G, vorrei
che la spezzassi con mano decisa a correggersi. 4orrei che aprissi il tuo cuore per farlo riempire di verit'
non al platonico Senocrate, ma a questi sacerdoti di Cristo o, meglio ancora, per mezzo di essi allo stesso
Cristo Signore, non come chi viene a lui per la prima volta, ma come uno che ritorna dopo essersene
allontanato. Se il mio consiglio ti dispiace, fa' come vuoi. Se ti correggerai, come mio grandissimo
desiderio, godr- di abbondante gioia. Se poi resterai in questa cattiveria, cosa che detesto, dalle tue
offese deriver' un frutto! un aumento di grazia celeste per me e una spina di dolore misericordioso per
te.
I "elagiani offrono a""igli ai manic%ei.
3. +;. .opo averti dimostrato quali e quanti dottori e difensori della fede cattolica a torto chiami
manichei, ascolta un po' quanto giovamento offri con la tua rozza temerariet' ai veri manichei. 7uesto,
infatti, ho promesso di dimostrarti nella seconda parte della mia risposta. % manichei, che dici di
conoscere abbastanza bene, con la vanit' sacrilega del loro nefando errore fanno derivare le due nature,
l'una del bene e l'altra del male, da due principi coeterni, diversi tra loro ed opposti. Contro di essi la fede
cattolica predica l'unica ed eterna natura di .io, sommo ed immutabile Fene, la natura cio dell'ineffabile
/rinit'. .a questo sommo ed immutabile Fene ogni creatura stata creata! tutte sono nature buone
anche se non uguali al Creatore, appunto perch& create dal nulla e per questo mutevoli. 2on esiste
pertanto natura che non sia *ui o che non sia stata creata da *ui. ,gni natura, di qualunque genere o
grandezza, in quanto natura sempre buona.
L!origine del male.
3. +<. % manichei ci chiedono donde ha origine il male. 2oi rispondiamo! dal bene, ma non dal sommo e
immutabile Fene. %l male derivato dai beni inferiori e mutevoli. Sebbene affermiamo che questi mali
non sono nature, ma difetti della natura, nello stesso tempo, tuttavia, diciamo che essi non possono
derivare se non da una natura e non possono sussistere se non in una natura perch& il male altro non
che defezione dal bene. 8a defezione di chi, se non di una natura? *a stessa volont' cattiva, infatti, non
se non la volont' di una natura. *'angelo e l'uomo sono nature. Se c' una volont', non pu- essere la
volont' di nessuno. *e volont' valgono tanto che costituiscono le qualit' delle nature cui appartengono.
Se si chiede chi sia l'angelo o l'uomo di cattiva volont', si risponder' giustamente! quello cattivo,
preferendo, cio, prendere il nome della qualit' dalla volont' cattiva anzich& dalla natura buona. *a
natura la stessa sostanza capace di bont' o di malizia. ) capace di bont' per la partecipazione al Fene
da cui stata fatta: capace invece di malizia non per la partecipazione al male, ma per la privazione di
un bene. %n altre parole, la natura acquisisce un male non in quanto si mescola ad una natura che un
male G nessuna natura infatti in quanto tale male G, bensC in quanto ha una defezione dalla natura che
Sommo ed %mmutabile Fene, e questo perch& non da essa stata tratta, ma dal nulla. Se non fosse
mutevole, d'altronde, la natura non potrebbe neppure avere la cattiva volont'. *a natura, in verit', non
avrebbe potuto essere mutevole se fosse derivata direttamente da .io e non fosse stata tratta dal nulla.
Per questo, .io Creatore delle nature Creatore di cose buone: la loro spontanea defezione dal bene
indica non da chi sono state create, ma da che cosa sono state tratte. B questo non un qualche cosa
perch& assolutamente nulla. Ci- che nulla non pu- avere un creatore.
I mali engono dalle creature buone.
3. +>. % manichei si oppongono alla fede cattolica, alla fede cio della verit' e della vera piet',
allorquando affermano che il bene ed il male sono talmente contrari tra di loro che non la natura che
diventa cattiva separandosi dal bene G ed il male, di conseguenza, sarebbe solo una defezione G ma il
male stesso chiamato natura e, cosa ancor pi( insana, natura eterna e senza principio. *a chiamano
altresC corpo e spirito, corpo che operi per lo spirito e spirito che operi per mezzo del corpo. 2on facile
dire quanto giovamento arrechi a questi nemici della fede chi nega che dal bene possa derivare il male ed
interpreta in questo senso le parole del Signore! .on pu un albero buono fare frutti cattivi
>1
. l
Maestro e ,i"nore in realt non ha inteso dire che l'albero una natura da cui ha ori"ine il frutto di
cui parla, ma semplicemente che si tratta di una volont buona o cattiva, i cui frutti, le opere cio,
non possono essere buoni se essa cattiva, n% possono essere cattivi se essa buona. 7uesto il
senso delle parole: .on pu l'albero buono fare frutti cattivi, n un albero guasto fare frutti buoni
>9
.
,arebbe insomma lo stesso che dire: la volont cattiva non porta frutti buoni e la volont buona non
porta frutti cattivi. 7uando poi si vuol ricercare l'ori"ine de"li alberi, vale a dire delle volont, a
cos'altro si pu/ ricorrere se non alle nature, create da 'io tutte quante buone( $er questo diciamo
che dalle cose buone sono derivate quelle cattive: non le opere cattive dalle buone volont, ma le
cattive volont dalle nature buone. Cosa potrebbero desiderare di me"lio i manichei se non che dalle
nature buone non possano derivare le cose cattive( 'al momento che nessuno pu/ ne"arne
l'esistenza, non potendo derivare da una natura buona, il male non potrebbe che derivare da una
cattiva. *sso di conse"uenza avrebbe ori"ine da una natura cattiva, eterna e senza inizio, sicch% vi
sarebbero due nature, l'una del bene e l'altra del male. -ecessariamente quindi: o il male non esiste
o deve derivare da una natura buona o da una cattiva. ,e diciamo che il male non esiste, inutilmente
diremmo a 'io: $iberaci dal male
>;
. ,e diciamo che il male non pu/ che venire dal male,
avremmo il trionfo del manicheismo che devasterebbe o"ni cosa e violerebbe la natura stessa di
'io, mescolandola ad una natura cattiva e ponendola alla pari di una natura mutevole. 5esta quindi
una sola possibilit: il male deriva dal bene. ,e lo ne"hiamo, dovremmo necessariamente dire che
deriva dal male ed in tal caso suffra"heremmo la dottrina manichea.
Se il male non iene dal bene) necessariamente iene dal male.
3. +?. 5Se, stando alle parole del 4angelo, l'albero si deve riconoscere dai suoi frutti, come pu- costui
essere ascoltato mentre dichiara il matrimonio un bene e nello stesso tempo dice che da esso null'altro
pu- derivare se non un male?5. Con queste parole vorresti che il matrimonio sia riconosciuto come albero
buono, ma non vorresti che da esso nasca, quale frutto cattivo, un uomo macchiato dal contagio del
peccato originale. 2on ti accorgi per- che, se il matrimonio un albero buono, ne segue necessariamente
che l'adulterio dev'essere un albero cattivo. Poniamo ora che chi nasce dal matrimonio frutto del
matrimonio e deve essere considerato senza difetto, dal momento che da un albero buono non pu-
nascere un frutto cattivo, ne segue che chi nasce dall'adulterio non deve nascere senza difetto, affinch&
da un albero cattivo non nasca un frutto buono, avendo il Signore, con la sua divina autorit', stabilito che
un albero buono non pu- produrre frutti cattivi, n& un albero cattivo produrre frutti buoni. .al momento,
per-, che tu affermi che neppure dall'adulterio pu- nascere un uomo viziato, per uscire da questo vicolo
dovrai negare che l'adulterio un albero cattivo, onde evitare che chi nasce da esso senza difetto possa
sembrare un frutto buono nato da un albero cattivo, cosa che sarebbe contraria alle parole del Signore.
2ega pure, quindi, che anche il matrimonio un albero buono e confessa di avere errato ritenendolo tale.
Sarai pronto per- a dire che chi generato da un accoppiamento adulterino non nasce dall'adulterio.
.onde nasce allora? 5.alla natura umana, risponderai, che anche negli adulteri opera di .io e non
opera loro5. Perch& allora non intendere alla stessa maniera che l'uomo generato dall'accoppiamento
coniugale, cio, non nasce dal matrimonio ma dalla natura umana, che anche nei coniugi opera di .io e
non opera loro? %n tal modo non sar' attribuito alla bont' del matrimonio il fatto che i figli traggano un
male da un difetto di natura, cosC come non attribuito alla cattiveria degli adulteri il fatto che i figli
traggano un bene da una istituzione di natura. /u intendi l'albero buono non come l'ha inteso Cristo, vale
a dire la buona volont' dell'uomo, ma l'opera stessa di .io! il matrimonio o la natura. Siccome queste
opere di .io sono buone, tu dici che da esse non pu- derivare un male perch& l'albero buono non pu-
fare frutti cattivi. B cosC i manichei volgono a favore del proprio domma il loro ragionamento contro di te,
e tu, con le tue parole, li aiuti al punto che essi non desiderano sentire di meglio che dal bene non pu-
derivare il male. =icevuta questa testimonianza, concludono e ti dicono! se il male non pu- derivare dal
bene, donde potr' derivare se non dal male? 2on ha potuto certamente prodursi all'improvviso senza
alcun creatoreD Per non andare contro le parole del 4angelo! $'albero buono non pu portare frutti
cattivi, tu torni a ribadire che il male non pu- derivare dal bene. %n questo caso, per-, rimane un'unica
conclusione! ci deve essere una natura eterna del male che produce gli altri mali appunto perch&,
secondo te, non possono derivare dal bene.
+n testo di Giuliano faoreole ai manic%ei.
3. 1@. 4uoi deciderti una buona volta a mutare l'opinione tirata fuori per aiutare il pestilenziale errore
dei manichei, non gi' per favorirli, ma solo ignorando ci- che dicevi? Come avrebbe potuto dire Cristo! -
voi ammettete che l'albero buono e il frutto sar# buono, o voi ammettete che l'albero guasto e guasto
sar# il suo frutto
><
2 e questo lo diceva a"li uomini che e"li stesso aveva creati 2, se dalla sua
opera buona, dall'uomo cio, come tu pensi, non poteva derivare il male, essendo l'albero buono,
vale a dire il matrimonio o la natura, un'opera buona di 'io( Affermando inoltre che il peccato non
pu/ derivare da essi, perch% se dicessimo che il peccato deriva dal bene, ci opporremmo, come sei
ben convinto, a Colui che ha detto: 4n albero buono non fa frutti cattivi
>>
, non pensi che dalle
nature buone dell'an"elo e dell'uomo, nate non da "enitori cattivi, ma create da 'io stesso
sommamente buono da nessun "enitore, hanno avuto ori"ine non i frutti cattivi, ma addirittura "li
alberi cattivi da cui sarebbero nati frutti cattivi( Cristo ,i"nore, per/, sconfi""e i manichei perch%
un uomo solo, vale a dire una sola natura pu/ produrre l'uno e l'altro albero3 e sconfi""e anche te
perch% da una natura buona pu/ derivare un albero cattivo. ,i dimostra falso, di conse"uenza, cio
che dici a favore dei manichei, che dal bene, cio, non pu/ derivare il male, cosicch% il male non
potrebbe derivare da nessun'altra parte se non dalla natura del male, inventata dal loro nefasto
errore.
Altre afferma$ioni simili.
3. 11. 2on solo in questo passo, nel quale hai citato la parabola evangelica dell'albero buono, ma anche
in altri passi della tua disquisizione hai favorito i manichei con la tua perversit'. 0d un certo punto, per
esempio, tu affermi che 5il peccato non pu- essere contratto attraverso la natura, perch& all'opera del
diavolo non permesso di passare attraverso l'opera di .io5. /i rispondo subito. Come mai all'opera del
diavolo permesso rimanere nell'opera di .io, se non le permesso il passaggio attraverso di essa? 2on
forse peggior cosa il rimanere in essa anzich& il passarvi soltanto? /i domanderai probabilmente in qual
modo l'opera del diavolo rimanga nell'opera di .io. 2on cercare lontano. Pensa al diavolo stesso. )
un'opera di .io, una creatura angelica, eppure l'invidia, opera del diavolo, si sviluppa da lui e rimane in
lui. ) stupido pertanto affermare che 5l'opera del diavolo non pu- passare attraverso l'opera di .io5,
quando tu stesso puoi costatare che rimane in essa. 2on comprendi ancora quanto i manichei ti sono
grati? 2on ti sei ancora svegliato? % manichei infatti si affannano a dimostrare che il male non pu-
derivare da un'opera buona di .io, affinch&, come essi vogliono, ci si convinca che il male non pu- che
derivare dal male. Per essi, quindi, sei di mirabile aiuto. 50ttraverso l'opera di .io non pu- passare il
male5, dici, infatti, ed i manichei con tutta facilit' concludono che molto meno possibile che il male
possa nascere laddove non gli neppure permesso passare.
La radice del male nel dono di Dio.
0. 1$. C' ancora un punto, pi( grave probabilmente, in cui parimenti favorisci i manichei. Scrivi! 5%l
peccato originale sfumato perch& la radice del male non pu- essere collocata in quello che tu chiami
dono di .io5. ,sserva come ti confuto con chiara verit'. % sensi dell'uomo non sono forse un dono di .io?
Bppure il seminatore nemico vi ha posto la radice del male, quando, con l'inganno del serpente
>?
, ha
persuaso l'uomo al peccato. ,e i sensi dell'uomo, infatti, non avessero ricevuto la radice del male,
mai e"li avrebbe acconsentito al cattivo consi"liere. Che dire poi dell'avarizia, radice di tutti i mali(
* dove si trova se non nell'anima dell'uomo( * l'anima dell'uomo cos'altro se non un dono di 'io(
* come puoi tu dire, se non sra"ionando, !che la radice del male non pu/ essere collocata nel dono
di 'io!( Ma poni attenzione a quanto ti dicono i manichei, che si sentono oltremodo avvanta""iati
dalle tue sconsiderate affermazioni: se l'essere una creatura ra"ionevole un dono di 'io, e tu dici
che la radice del male non pu/ essere collocata nel dono di 'io, con quanta ma""ior verit si deve
dire che la radice del male non pu/ nascere dal dono di 'io( * cos#, con la tua compiacenza, i
manichei ti portano ad affermare che la radice del male deriva da una natura che essi riten"ono non
creata da 'io, ma coeterna a lui. 7ualora, infatti, dicessi che la radice del male deriva dal libero
arbitrio della natura buona creata da 'io 2 questa la verit cattolica 2, essi ti potrebbero molto
facilmente sconfessare con le tue stesse parole: !la radice del male non pu/ essere collocata nel
dono di 'io!, "iacch% indubbiamente anche il libero arbitrio un dono di 'io. Affermando quindi
che !la radice del male non pu/ essere collocata nel dono di 'io!, tu stesso hai offerto ai manichei
"li ar"omenti contro di te. 9 ovvio infatti che se il male non pu/ essere collocato nel bene, come tu
dici, molto a ma""ior ra"ione non pu/ nascere dal bene, come dicono essi. $acificamente quindi
concludono che il male non pu/ derivare se non dal male. * cos# si sentono vincitori, e lo sarebbero
certamente se non ci opponessimo ad essi e a te. n queste vostre parole la verit della fede cattolica
sconfi""e i manichei proprio perch% sconfi""e anche te. ,e essa, infatti, non sconfi""esse te che
affermi: !la radice del male non pu/ essere collocata nel dono di 'io!, molto meno potrebbe
sconfi""ere i manichei i quali dicono che la radice del male non pu/ nascere dal dono di 'io. La
fede cattolica, per/, per vincere entrambi sostiene che da nessun'altra parte pu/ nascere e che in
nessun'altra parte pu/ essere collocata la radice del male se non dalla natura e nella natura razionale.
L'essere natura razionale altro non se non un dono di 'io. ,iccome per/ da 'io stesso, sommo ed
immutabile 6ene, essa stata tratta dal nulla per essere un bene sia pure mutevole, pu/ venir meno
dal 6ene da cui stata creata e, di conse"uenza, da questa defezione o in questa defezione sta la
radice del male, perch% esso altro non se non la privazione del bene.
Solo la dottrina cattolica distrugge il eleno manic%eo.
0. 1+. 5%l retto ordine delle cose, dici ancora, non permette che il male possa derivare dal bene o
l'ingiusto dal giusto5. Sono parole decisamente manichee. 7uesto infatti sostengono! il male non pu-
derivare che dal male. /utta la loro nefanda dottrina sta precisamente nel principio che il male non pu-
derivare dal bene. Se, al pari di te, gli concedessimo questo, non ci rimarrebbe null'altro per combattere
le loro nefaste tesi. .ire l'ingiusto dal giusto praticamente la stessa cosa che dire il male dal bene. Per
resistere a te e a loro, la fede cattolica sostiene che il male derivato dal bene e l'ingiusto dal giusto.
*'angelo e l'uomo, infatti, da cui sono derivati, inizialmente erano buoni e giusti. 2on possiamo
sconfiggere i manichei se non otteniamo anche da te l'ammissione che i mali sono derivati dai beni e che
essi non sono sostanze, ma difetti delle sostanze create, che, possono venir meno dal bene perch&,
create dal nulla, sono mutevoli. 7uesta la sana dottrina cattolica con cui viene espulso il veleno della
pestilenza manichea.
/estimonian$a di S. Ambrogio contro i manic%ei.
0. 11. Proprio per questo motivo il mio maestro 0mbrogio, lodato anche dalla bocca del tuo cattivo
maestro, nel libro %sacco e l'*nimascrive! 5Cos' dunque la malizia se non la privazione del bene?5, ed
aggiunge! 5%l male nato dal bene. %l male non esiste se non nella privazione del bene. Bsso tuttavia
rende pi( eminente il bene. *a radice del male, quindi, sta proprio nella privazione del bene5
?@
. &edi
come il beato Ambro"io confuta i manichei con la vera ra"ione della fede cattolica( &edi come, pur
senza nominarli, nella sua opera li confuta con la verit e la strin"atezza di queste affermazioni(
Contro quest'uomo di 'io, spinto da malefico furore, sca"li l'offesa di manicheismo, a motivo del
peccato ori"inale che, da buon cattolico, e"li ha difeso secondo la dottrina cattolica, e che,
contrariamente a te che deponi a favore dei manichei, offre ai cattolici il suo formidabile aiuto per
sconfi""erli. Contro i manichei e"li esclama: !l male derivato dal bene!. Contro di lui invece e a
favore dei manichei tu rispondi: !9 necessario che ci sia un male dal quale ed attraverso il quale
venuto il frutto cattivo. Attraverso l'opera di 'io non pu/ passare l'opera del diavolo. La radice del
male non pu/ essere collocata nel dono di 'io. l retto ordine delle cose non permette che dal bene
possa derivare il male o dal "iusto l'in"iusto!. &ai "ridando queste parole a favore dei manichei
contro la voce della verit cattolica predicata dal sacerdote di 'io. ,e ascoltassimo te, vincerebbero
i manichei che, tralasciando il resto, affermano: !,e il retto ordine delle cose non permette che dal
bene derivi qualcosa di male, si"nifica che il male non deriva dal bene, come dice Ambro"io, ma
deriva dalla natura del male come diciamo noi!. *cco in quale abisso sei caduto per avere compreso
male le parole del ,i"nore: $'albero buono non fa frutti cattivi
?1
. l ,i"nore non riferiva queste
parole alla natura o al matrimonio, istituito da 'io stesso, ma alla volont buona dell'uomo, che non
compie le opere cattive.
La radice del male altro non 4 c%e la mancan$a del bene.
0. 19. 2on vorrei per- che tu o qualsivoglia altro abbiate a dire! come mai dall'albero prodotto
dall'uomo, dalla buona volont' cio, non nascono frutti cattivi, mentre dalla natura prodotta da .io nasce
l'albero cattivo, quello cio che produce frutti cattivi? Pu- forse l'uomo far qualcosa di meglio di ci- che fa
.io, se fosse vero che da un'opera dell'uomo non possono nascere frutti cattivi, mentre da un'opera di
.io pu- nascere un albero cattivo? Per non cadere in un simile sproposito, si ascolti diligentemente
0mbrogio! 5Che cosa la malizia se non la privazione del bene? %l male non esiste se non come
privazione di bene, perch& la radice del male sta proprio nella privazione del bene5. .a qui si capisce che
vi l'albero cattivo, vale a dire la volont' cattiva, proprio perch& vi una defezione dal sommo Fene, in
quanto il bene creato privato del Fene Creante, di modo che in esso la radice del male null'altro se
non la privazione del bene. *'albero buono, invece, la volont' buona perch& per mezzo di essa l'uomo si
converte al sommo ed immutabile Fene e si riempie di bene perch& possa produrre frutti buoni. .io
creatore di tutti i beni, della natura buona, cio, e della volont' buona che l'uomo non potrebbe avere se
.io non operasse in lui, giacch& la volont# preparata da +io
?$
.
(onclusione del libro.
0. 1;. %l retto svolgimento della mia risposta richiede che, con l'aiuto di .io, mi accinga a fare quanto
ho promesso di fare al terzo punto! schiacciare le tue esili arguzie e le tue fragili argomentazioni, che pur
ti sembrano acute e nitide, con gli argomenti dei vescovi cattolici che ci hanno preceduto, raccogliendo
tutto quanto pu- essere attinente al nostro argomento. Per ricominciare dal nuovo esordio pongo fine alla
lunghezza di questo libro.
Le afferma$ioni "atristic%e contro gli argomenti dei "elagiani.
1. 1. Bd ora, o Giuliano, bisogna che affronti quello che avevo deciso di fare nella terza parte della mia
trattazione! demolire, con l'aiuto di .io, le tue macchinazioni mediante le parole dei vescovi che con
grande gloria hanno illustrato la Sacra Scrittura. 2on intendo dimostrare che sul peccato originale essi
hanno pensato secondo la fede cattolica. *'ho gi' fatto nella prima parte di quest'opera nel mostrarti
contro quali e quanti uomini, santi ed illustri .ottori della Chiesa, tu scagli l'accusa di manicheismo, e nel
farti notare come per sminuire la mia stima di fronte al giudizio di uomini inesperti, tu accusi di nefasta
eresia i difensori della Chiesa contro gli eretici. ,ra necessario che con le parole dei Santi controbatta le
vostre argomentazioni con cui pretendete dimostrare che la prima nascita degli uomini non soggiogata
al peccato originale. Fisogna che il popolo cristiano anteponga costoro alle vostre profane innovazioni e
scelga di aderire ad essi anzich& a voi.
I cin5ue argomenti "elagiani contro il "eccato originale.
1. $. 7uesti sono i vostri argomenti capitali, apparentemente terribili, con i quali spaventare i deboli e
quelli meno esperti nelle Sacre Scritture, di quanto sarebbe necessario contro di voi. Ci accusate che
5sostenendo il peccato originale, noi dichiariamo il diavolo creatore dell'uomo che nasce, condanniamo il
matrimonio, neghiamo che nel battesimo siano rimessi tutti i peccati, accusiamo .io del crimine di
iniquit', ingeneriamo la disperazione della perfezione5. /utto questo perch&, voi dite, noi siamo convinti
che i bambini nascono soggetti al peccato del primo uomo e che per questo si trovano sotto il potere del
diavolo fino a quando non rinascono in Cristo. 5%l diavolo, dite infatti, creatore se i bambini traggono la
loro origine dalla ferita da lui inferta alla natura umana primigenia: il matrimonio condannato se si
ritiene che abbia qualcosa donde nascono persone condannabili: nel battesimo non sono rimessi tutti i
peccati se nei coniugi battezzati resta qualcosa di male donde nascono i figli cattivi. Come pu- non essere
iniquo .io, che, mentre rimette ai battezzati i peccati personali, condanna i bambini, che, pur creati da
lui, senza volerlo e senza saperlo hanno contratto peccati altrui anche da quei genitori a cui erano stati
rimessi? 2eppure la virt(, a cui, come tutti sanno, si oppone il vizio, pu- essere ritenuta perfettibile, dal
momento che non possibile eliminare vizi congeniti che neppure potrebbero essere chiamati tali. 2on
pecca infatti chi non pu- essere diverso da come stato creato5.
Sintetica ris"osta dei cattolici.
1. +. Se vi fermaste ad esaminare con attenta diligenza questi punti invece di opporvi con incredibile
audacia a tutto ci- che fondato sulla verit' ed antichit' della fede cattolica, arrivereste certamente, con
l'aiuto della grazia di Cristo, alla conoscenza di quelle verit' che sono nascoste ai sapienti ed agli
intelligenti e sono rivelate ai semplici
1
. .rande infatti la bont del ,i"nore che e"li non rifiuta e
tuttavia la riserva per quelli che lo temono, e la perfeziona per quelli che confidano non in se stessi
ma in lui
$
. -oi professiamo solo ci/ che contiene quella fede di cui scritto: Se non avrete
creduto non capirete
+
. -on il diavolo, ma 'io vivo e vero, che produce ineffabilmente cose monde
dalle immonde, il creatore de"li uomini anche se nessun uomo nasce puro e tutti sono costretti a
restare in potere dello spirito immondo fino a quando non sono purificati dallo ,pirito ,anto. -on vi
alcun crimine nel matrimonio qualunque sia la contaminazione delle nature: il bene proprio del
matrimonio si distin"ue da qualsiasi vizio delle nature. -on resta neppure il reato di alcun peccato
che non sia sciolto dalla ri"enerazione in Cristo, anche se rimane l'infermit, contro cui il
ri"enerato, che la porta radicata dentro di s%, deve combattere se vuole pro"redire. -on affatto
iniquo 'io quando retribuisce secondo "iustizia i peccati ori"inali e quelli personali. Apparirebbe
ma""iormente iniquo o debole qualora imponesse, come sta scritto: 4n giogo pesante sui figli di
*damo dal giorno in cui sono usciti dal seno della madre fino al giorno del ritorno nel grembo della madre
di tutti
1
, "io"o sotto il quale la sua imma"ine schiacciata, senza che ci sia stato in precedenza
alcun peccato ori"inale o personale, oppure permettesse che qualche altro "lielo imponesse contro il
suo volere. -on biso"na, infine, disperare della perfezione della virt) perch% la "razia di 'io pu/
mutare e sanare la natura viziata dall'ori"ine.
L!autorit6 di Ambrogio contro i "rimi tre argomenti "elagiani.
#. 1. Bccomi dunque ad adempiere il mio impegno. 8a non comincer- a confutare con la testimonianza
dei Santi una ad una le vostre cinque argomentazioni in cui riassumete tutto quanto andate disputando in
lungo e in largo contro la fede cattolica. 0nche quando ricorder- singolarmente le vostre argomentazioni,
a seconda degli scritti dei vescovi cattolici colpir- ed abbatter- il maggior numero possibile di esse, una,
due, o pi( secondo la possibilit' della testimonianza addotta. 7uesto succede per esempio citando il libro
del beato 0mbrogio Sull'*rca di .o! 5Si predica che ai popoli verr' la salvezza, vi si legge, solo
attraverso Cristo Ges(, che, essendo corrotta ogni umana generazione nell'errore, non avrebbe potuto
essere il solo giusto se non per il fatto che, nato da una 4ergine, per privilegio non era tenuto alla legge
di una generazione soggiogata. !cco, nel delitto io fui procreato e nel peccato mi concep( mia madre
9
,
afferma colui che era ritenuto "iusto pi) di o"ni altro. Chi dunque potrei dichiarare "iusto se non
l'uomo libero da questi vincoli, l'uomo cio non le"ato dai vincoli della comune natura( 0utti sono
sotto il peccato. 'opo Adamo in tutti re"n/ la morte. &en"a avanti il solo "iusto al cospetto di 'io
del quale senza eccezioni non solo si dica: non pecc con le sue labbra
;
, ma anche: non fece
peccato5
<
. '# pure a lui, se hai cora""io, che ha fatto del diavolo il creatore de"li uomini che
nascono dall'unione dei due sessi, dal momento che, a differenza di tutti "li altri che nascono da
Adamo so""etti al peccato seminato dal diavolo, ha ritenuto libero dai vincoli di una "enerazione
macchiata il solo Cristo perch% nato da una &er"ine. 5improvera come condannatore del
matrimonio, chi dice esser senza peccato solo il fi"lio di una &er"ine. ncriminalo pure perch% ne"a
la possibilit di perfezionamento alla virt) ed afferma che il vizio si inserisce nel "enere umano
nello stesso istante della concezione. '# pure a lui ci/ che, nel tuo primo volume, credi di aver detto
molto a proposito e con molto acume contro di me: !-on peccano affatto quelli che diciamo che
peccano, dal momento che essi, da chiunque siano stati creati, si trovano nella necessit di vivere
secondo la condizione in cui sono stati creati senza poter andare contro la propria natura!. '# pure
di Ambro"io o ad Ambro"io tutte quelle cose che con tanto or"o"lio, con tanto disprezzo, con tanta
insolenza e petulanza hai detto a me. 2 7uando scriveva quelle parole probabilmente e"li non
parlava dei discendenti dei battezzati e, di conse"uenza, non si pu/ dire che deformi il sacramento
del battesimo, nel senso che in esso non si abbia la piena remissione dei peccati, e non si pu/ dire
neppure che dichiari 'io iniquo quando nei fi"li condanna i peccati altrui "i perdonati nei "enitori.
2 ,ant'Ambro"io non uno di quelli che fanno del diavolo il creatore de"li uomini, che condannano
il matrimonio e che riten"ono la natura umana incapace di virt). Appartiene piuttosto alla schiera di
coloro che riten"ono e professano 'io sommo e sommamente buono, unico Creatore di tutto
l'uomo, di tutta l'anima cio e di tutto il corpo, che onorano il matrimonio nella bont del suo "rado
e non disperano che l'uomo possa essere perfettamente "iustificato. Come vedete, tre delle vostre
ar"omentazioni sono annientate dall'autorit di tanto uomo e non possono essere ulteriormente usate
contro di noi che sul peccato ori"inale diciamo le stesse cose dette da lui: non ha attribuito al
diavolo la creazione dell'uomo, non ha condannato il matrimonio, n% ha ritenuto impossibile per la
natura dell'uomo ra""iun"ere la perfezione della "iustizia.
Altra testimonian$a di Ambrogio contro tutti gli argomenti dei "elagiani.
'. 9. 4ediamo ora cosa pensava quell'uomo delle rimanenti due vostre argomentazioni riferentesi al
battesimo e come vi stritola con la sua immensa autorit'. 2el libro Contro i .ovaziani scrive! 5/utti gli
uomini nascono sotto il peccato e la stessa nostra origine nella colpa, come si pu- leggere negli scritti di
.avide! !cco, nel delitto io fui procreato e nel peccato mi concep( mia madre
>
. $er questo la carne di
$aolo era corpo di morte come e"li stesso affermava: Chi mi liberer# da questo corpo di morte?
?
La
carne di Cristo invece condann/ il peccato, che non sent# nascendo, e che crocifisse morendo,
affinch% nella nostra carne vi fosse la "iustificazione per mezzo della "razia, laddove prima c'era la
confusione della colpa!
1@
. $er la verit qui ven"ono demolite insieme tutte le vostre
ar"omentazioni. ,e tutti noi uomini nasciamo sotto il peccato e la nostra stessa ori"ine nella colpa,
come puoi obiettarmi che faccio del diavolo il creatore de"li uomini, dal momento che affermo le
stesse cose di Ambro"io, che mai ha dichiarato il diavolo creatore de"li uomini( ,e 'avide, proprio
perch% la nostra stessa ori"ine nella colpa, esclama: !cco, nel delitto io fui procreato e nel peccato
mi concep( mia madre
11
, e queste parole non incolpano l'unione matrimoniale ma il peccato
ori"inale, per qual motivo affermi che io condanno il matrimonio, mentre non oseresti mai dirlo di
Ambro"io( La carne di $aolo, proprio perch% tutti noi uomini nasciamo sotto il peccato e la nostra
stessa ori"ine nella colpa, era un corpo di morte, secondo le sue parole: chi mi liberer# da questo
corpo di morte?
1$
0i rendi conto che in queste parole l'Apostolo ha voluto includere anche se
stesso( Mentre il suo uomo interiore si dilettava della le""e di 'io, avvertiva nelle sue membra
un'altra le""e che contrastava la le""e delle sua mente, e per questo diceva che la sua carne era un
corpo di morte. -ella sua carne non abitava il bene e, di conse"uenza, non compiva il bene che
voleva, ma il male che odiava
1+
. 0utta la vostra causa respinta, demolita, stritolata e, come pula
che il vento sospinge dalla superficie della terra
11
, cos# la vostra causa sarebbe spazzata via dal cuore
di coloro che avevate cominciato ad in"annare se, mettendo da parte la polemica, riflettessero su
queste cose. Che forse l'apostolo $aolo non era battezzato( 4 non "li era stato rimesso qualche
peccato ori"inale o personale, commesso per i"noranza o con avvertenza( $erch% diceva queste
cose se non perch% ci/ che scrivo nel mio libro, a cui ti vanti di avere risposto, assolutamente
vero( 7uesta le""e del peccato che si trova nelle membra di questo corpo di morte stata rimessa
nella ri"enerazione spirituale ma rimane nella carne mortale. 9 stata rimessa poich% il reato stato
sciolto dal sacramento in virt) del quale rinascono i fedeli, ma rimane poich% "enera i desideri
contro cui lottano anche i fedeli. 0utto questo sconvol"e dalle fondamenta la vostra eresia. 1ino a tal
punto voi lo comprendete e temete che, per venir fuori da queste parole dell'Apostolo, non trovate
altra via che asserire, con tutta l'ener"ia possibile, che non vi si deve vedere la persona
dell'Apostolo, bens# quella di un qualunque "iudeo posto ancora sotto la le""e e non sotto la "razia,
contro di cui combatte l'abitudine della sua cattiva tendenza. 7uasi che nel battesimo si perda la
forza della tendenza e i battezzati non abbiano a combattere contro di essa e con tanta ma""iore
forza ed ener"ia quanto ma""iormente vo"liono piacere a Colui, dalla cui "razia sono aiutati perch%
non siano sconfitti in questa lotta. ,e volessi riflettere con pi) attenzione e senza testarda""ine,
nella stessa forza della tendenza scopriresti che la concupiscenza stata rimessa nel reato, ma
rimane nell'atto. -on si pu/ dire infatti che non accada nulla nell'uomo quando a"itato da"li
stimoli della concupiscenza, anche se non acconsente. $urtuttavia l'Apostolo chiamava la sua carne
corpo di morte non per la forza della tendenza, ma per il fatto 2 Ambro"io l'ha capito molto bene 2
che tutti nasciamo sotto il peccato e la nostra stessa ori"ine nella colpa. -on poteva dubitare che il
reato di questa colpa fosse stato rimesso nel battesimo. Combattendo per/ contro la sua
irrequietezza, in un primo tempo temeva di essere da essa vinto e so""io"ato. $i) tardi, quantunque
non sconfitto, preferiva non il combattere pi) a lun"o, bens# non avere il nemico, allorquando
esclamava: 0e infelice3 Chi mi liberer# da questo corpo di morte? $a grazia di +io per mezzo di &es1
Cristo, nostro Signore
19
. 6en sapeva che la "razia di Cristo che ci aveva liberati dal reato ori"inale
con la spirituale ri"enerazione, poteva liberarci da questa spinta della concupiscenza. 7uesta "uerra
che in noi stessi abbiamo cominciato a combattere contro di noi, la sperimentano in se stessi e non
la possono ne"are i forti vincitori della libidine e non i suoi impudentissimi adulatori.
+na testimonian$a di (i"riano dalla lettera Sull'orazione del Signore.
'. ;. %l vittorioso Cipriano nella sua lettera Sulla Preghiera del Signore dice! 52oi chiediamo che si
faccia la volont' di .io in cielo ed in terra! entrambe le petizioni si riferiscono al raggiungimento della
nostra incolumit' e salvezza. Possedendo un corpo che viene dalla terra ed uno spirito che viene dal cielo,
siamo noi stessi terra e cielo e, di conseguenza, preghiamo che la volont' di .io si faccia nell'una parte e
nell'altra, nel corpo cio e nello spirito. /ra il corpo e lo spirito c' una lotta. Bssendoci discordanza tra di
loro, c' una lotta quotidiana reciproca e cosC finiamo per non fare quello che vogliamo. *o spirito cerca le
cose celesti e divine, mentre la carne aspira alle cose terrene e secolari. Per questo chiediamo che con
l'aiuto e l'opera di .io tra i due si faccia pace, affinch&, mentre nel corpo e nell'anima si fa la volont' di
.io, l'anima che per lui rinata si salvi. *'apostolo Paolo lo dichiara apertamente e manifestamente! $a
carne, infatti, ha voglie opposte allo spirito e lo spirito desideri opposti alla carne5 essi stanno in lotta tra
loro, cos( che voi non fate ci che vorreste
1;
!
1<
. 4sserva in che modo l'illustre 'ottore istruisce il
suo popolo battezzato 2 chi non sa che laPreghiera del Signore si riferisce ai battezzati? G per capire
che l'incolumit' umana e la salvezza della natura stanno non nel fatto che la carne e lo spirito, quali
nemici naturali, si separino, secondo la pretesa dell'insipienza manichea, ma piuttosto nel fatto che,
sanati, ritrovino la concordia dopo il vizio della discordia. 7uesto significa essere liberati dal corpo di
questa morte. 7uello che era un corpo di morte diventi un corpo di vita dopo che morta in esso la
morte per la fine della discordia, non della natura. Per quale altro motivo si direbbe! +ov', o morte, la
tua vittoria?
1>
Che questo non abbia il suo compimento in questa vita ce lo attesta ancora il
Martire nella sua lettera Sulla mortalit# dove dice che l'apostolo Paolo desidera dissolversi ed essere
con Cristo
1?
per non essere pi) a lun"o so""etto ai peccati e ai difetti della carne
$@
. Con quanta
precisione nella lettera sul Padre .ostro parla contro il vostro dogma, secondo il quale riponete troppa
fiducia nella vostra forzaD CosC, infatti, egli insegna! 5) necessario chiedere a .io pi( che presumere delle
proprie forze, affinch& la grazia divina pi( che la virt( umana ottenga la concordia tra la carne e lo
spirito5
$1
. $erfetta, cos#, l'armonia con l'Apostolo che dice: Chi mi liberer# da questo corpo di
morte? $a grazia di +io per mezzo di &es1 Cristo nostro Signore
$$
.
/esti di Gregorio di ,a$ian$o sulla lotta interiore nei batte$$ati.
'. <. 0nche san Gregorio lo attesta dicendo! 57uando l'anima si trova nelle fatiche e nelle angustie,
quando ostilmente oppressa dalla carne, ricorre a .io e sa dove chiedere aiuto5
$+
. * perch% nessuno
pensi che le parole del vescovo .re"orio: !la carne che ostilmente opprime! si"nifichino la natura
avversa del male secondo la insana mente dei manichei, nota come perfettamente in armonia con i
suoi colle"hi e fratelli dottori inse"nando che non per altri motivi lo spirito ha desideri contro la
carne se non perch% entrambi tornino al proprio Creatore, dopo l'aspro combattimento di questa
vita, nel quale si cimentano tutti i ,anti. -el suo*pologetico, infatti, scrive! 52on ancora faccio
menzione dei combattimenti con cui siamo contrastati internamente dai nostri vizi e dalle nostre passioni,
mentre, giorno e notte siamo tormentati dai brucianti stimoli di questo corpo di bassezza e di morte, che,
ora occultamente ora apertamente, ci provocano e ci irritano con la seduzione delle cose visibili e con il
fango di questa feccia a cui siamo attaccati e che esala dalle sue larghe vene il fetore della sua sozzura.
Siamo tormentati anche dalla legge del peccato che nelle nostre membra, e che ripugna alla legge dello
spirito, mentre cerca di fare prigioniera l'immagine regale che dentro di noi per mettere tra le sue
spoglie tutto quanto ci era derivato dal beneficio della nostra primitiva divina condizione. Proprio per
questo, col sostegno di una lunga ed acuta ricerca filosofica e ricordando a poco a poco la nobilt' della
sua anima, a stento qualcuno riesce a richiamare ed a rivolgere a .io la natura di luce che nel proprio
interno legata a questo basso e tenebroso fango. ,perando con l'aiuto di .io li porter' entrambi alla
concordia purch& con lunga ed assidua meditazione l'uomo si abitui a guardare sempre in alto e,
legandola a s& con freni pi( saldi, si abitui a sollevare in alto la materia che lo appesantisce e lo trascina
verso il male5
$1
. ,appi riconoscere, .iuliano, fi"lio mio, le concordi voci cattoliche e smettila di
dissentire da esse. 7uando il beato .re"orio dice: !...siamo contrastati dai nostri vizi e dalle nostre
passioni e notte e "iorno siamo tormentati da brucianti stimoli...!
$9
, e"li parla quale battezzato e
parla a persone battezzate. 7uando parla della !le""e del peccato che nelle nostre membra, e che
ripu"na alla le""e dello spirito!
$;
, e"li parla quale battezzato e parla a "ente battezzata. 7uesta
lotta ri"uarda i cristiani fedeli, non i "iudei infedeli. ,e non combatti, abbi la forza di credere3 se
combatti, riconoscilo e con questa lotta sconfi""i la ribelle presunzione dell'errore pela"iano. -on
comprendi ormai, non distin"ui e non riconosci che nel battesimo sono rimessi tutti i peccati e
tuttavia nei battezzati permane quasi una "uerra civile tra le interne tendenze( 7ueste tendenze,
naturalmente, non possono ancora essere dette peccato fino a quando la concupiscenza non conduce
lo spirito ad opere illecite e di conse"uenza concepisce e partorisce il peccato. *sse, per/, non sono
fuori di noi e per vincerle necessario impe"narsi cimentandoci positivamente in questo conflitto.
*sse ci apparten"ono. ,ono le passioni, sono i vizi che dobbiamo frenare, arrestare, sanare. ,ono
molto moleste mentre le curiamo. $ur se perdono virulenza man mano che avanziamo verso il
me"lio non cessano di esistere finch% viviamo qua""i). 1iniranno solo quando l'anima pia lascer
questo corpo e certamente non rivivranno nel corpo risorto.
Il "ensiero dei Padri sulla carne del "eccato.
*. >. /orniamo al beato 0mbrogio che dice! 50nche il corpo di Paolo era un corpo di morte, come egli
stesso dichiara! Chi mi liberer# da questo corpo fonte di morte?5
$<
. 7uesto ha inteso Ambro"io,
questo Cipriano, questo .re"orio per non dire de"li altri maestri dotati di altrettanta autorit. A
questa morte alla fine si dir: +ov' o morte la tua vittoria?
$>
7uesta la "razia dei ri"enerati, non
dei "enerati. !La carne di Cristo, infatti, a""iun"e Ambro"io, condann/ il peccato che non sent#
quando nacque e che crocifisse morendo!
$?
. 7uando nacque non lo senti in s%, quando mor# lo
crocifisse in noi. La le""e del peccato dunque che ripu"na alla le""e della mente e che si trovava
pure nelle membra di un cos# "rande Apostolo, rimessa nel battesimo, ma non scompare. 'i
questa le""e della carne che ripu"na alla le""e della mente, nulla prese il corpo di Cristo, perch% la
&er"ine non lo concep# da essa. 'a questa le""e della carne, per/, che ripu"na alla le""e dello
spirito, tutti "li uomini, nella prima nascita, hanno ricevuto la medesima le""e perch% tutte le donne
hanno concepito da essa. $roprio per questo il venerando lario non ebbe timore di affermare: !4"ni
carne viene dal peccato!
+@
. 'icendo questo ha forse ne"ato che viene da 'io( 7uando diciamo
che la carne viene dalla carne e che la carne viene dall'uomo, ne"hiamo forse che viene da 'io(
&iene da 'io perch% 'io la crea, viene dall'uomo perch% l'uomo la "enera, viene dal peccato perch%
il peccato porta il vizio. 'io per/ che ha "enerato il 1i"lio coeterno a s%, che in principio era il
&erbo per mezzo del quale ha creato tutto ci/ che non era, e l'ha creato uomo senza difetto,
facendolo nascere per mezzo di una &er"ine, ma non dal seme di un uomo. n lui e"li ri"enera
l'uomo "enerato e sana il viziato, subito dal reato e a poco a poco anche dalla infermit. l
ri"enerato, se possiede "i l'uso di ra"ione, deve combattere contro la debolezza, sotto lo s"uardo e
l'aiuto di 'io, come in una "ara: $a virt1 si perfeziona nella debolezza
+1
, nel mentre che la parte di
noi orientata alla "iustizia si scontra con l'altra parte di noi che tende a staccarsi dalla "iustizia. ,e
vince quella orientata alla "iustizia, tutto s'innalza verso il me"lio3 se vince quella che si stacca dalla
"iustizia, tutto precipita verso il pe""io. l bambino invece, in cui non c' l'uso della ra"ione, di
propria volont non sta n% nel bene n% nel male. suoi pensieri non pendono n% in un senso n%
nell'altro. *ntrambi sono sopiti in lui, sia il bene naturale della ra"ione, sia il male ori"inale del
peccato. Con l'avanzare de"li anni, si sve"lia la ra"ione, "iun"e il comando e rivive il peccato.
niziando il combattimento contro di esso, apparir ci/ che era nascosto ed allora, qualora vincesse
il peccato, e"li sarebbe condannato3 se invece lo sconfi""esse, sarebbe salvo. 7uesto non si"nifica
tuttavia che il fanciullo non ne avrebbe alcun danno nel caso morisse prima che esso si manifesti
poich% il reato di quel male, 2 non quello per cui il cattivo reo, ma quello per cui rende reo colui
nel quale si trova 2 viene contratto con la "enerazione ed tolto soltanto con la ri"enerazione.
$roprio per questo i bambini ven"ono battezzati affinch% non solo "odano il bene del re"no di
Cristo, ma siano altres# sottratti al male del re"no della morte. 0utto questo non pu/ avvenire se non
per opera di Colui che !condann/ con la sua carne il peccato che non sent# quando nacque e che
crocifisse quando mor# affinch% nella nostra carne ci fosse la "iustizia per la "razia, laddove c'era
stata la caduta per la colpa!
+$
.
La legge del "eccato) un i$io della sostan$a) c%e occorre frenare e risanare.
*. ?. 7ueste parole di 0mbrogio, quindi, dimostrano che il diavolo non ha creato l'uomo con la bont',
ma lo ha viziato con la malizia: che il male della concupiscenza non ha tolto la bont' al matrimonio: che
nel sacramento del battesimo sciolto il reato di tutti i peccati: che .io non ingiusto se, per la legge
della giustizia, condanna chi diventato colpevole per la legge del peccato, anche se nato sotto quella
legge che non pu- pi( rendere colpevole il suo genitore appunto perch& egli rinato. Se questo vero,
perch& disperare della virt( che si perfeziona nella debolezza, dal momento che proprio per merito della
carne di Cristo, che condanna il peccato, non sentito nella nascita e crocifisso nella morte, avviene la
giustificazione nella nostra carne per mezzo della grazia, laddove c'era stata la caduta per la colpa? *e
vostre cinque argomentazioni con cui vorreste spaventare gli uomini, non turberanno n& gli altri n& voi,
se ascolterete 0mbrogio, Cipriano, Gregorio e gli altri santi cattolici ed illustri maestri, ed anche voi
stessi. Bssi vi dicono che la legge del peccato, insita nelle membra dell'uomo e ripugnante alla legge della
mente
++
, proprio per la vo"lia che ha contro lo spirito
+1
, in"enera nei santi battezzati la necessit
di combattere. Ma contro che cosa combattere se non contro il male, che non sostanza, ma solo
difetto della sostanza, che non dovr essere imputato per la "razia di 'io che ci ri"enera, che dovr
essere frenato con la "razia di 'io che ci aiuta e che dovr essere sanato dalla "razia di 'io che ci
premia(
Ambrogio attesta c%e la lotta interiore deria dal "eccato di Adamo.
-. 1@. 2on vorrei che tu abbia a dire che i battezzati combattono contro le cattive abitudini contratte
nella vita precedente anzich& contro il male con cui sono nati. Se affermi questo, senza dubbio vedi ed
ammetti che nell'uomo c' qualcosa di male, non in se stesso, ma nel reato che da esso stato contratto
e vien tolto nel battesimo. /uttavia, poich& questo sarebbe troppo poco per la soluzione della questione
se non si dimostrasse che esso stato ingenerato in noi dal peccato del primo uomo, ascolta bene ci- che
ancora pi( espressamente Sant'0mbrogio dichiara nell'!sposizione del "angelo secondo $uca) Spiegando
in diverse maniere, ma tutte conformi all'unica regola della fede, il passo nel quale il Signore afferma
esservi in una casa persone divise tra di loro, tre contro due,e due contro tre
+9
, scrive: !$ossiamo
vedervi rappresentati anche il corpo e l'anima che vivono in una stessa casa, separati dal fetore, dal
contatto e dal "usto della lussuria, dividendosi contro "li assalti dei vizi, quando si sottomettono alla
le""e di 'io e si allontanano dalla le""e del peccato. 6ench% il loro dissidio per la prevaricazione
del primo uomo sia divenuto una seconda natura, tanto che non si accordano pi) nelle inclinazioni
alla virt), diventati assolutamente impari, tuttavia, quando sia l'avversione sia la le""e dei
comandamenti sono stati annullati dalla Croce del ,i"nore che ci ha salvati, si riuniscono
nell'armonia del rapporto, dopo che Cristo, nostra pace, scendendo dal cielo, fece di entrambi una
cosa sola
+;
!
+<
. -ella stessa opera, parlando del cibo spirituale ed incorruttibile, scrive: !La
ra"ione il cibo della mente, nobile e dolce alimento, che non appesantisce le membra e le rivol"e
non alle ver"o"ne, ma a"li ornamenti della natura, allorquando il pantano dei piaceri trasformato
in tempio di 'io ed il ritrovo dei vizi in sacrario di virt). 0utto questo avviene quando la carne,
tornando alla sua natura, riconosce la nutrice della sua forza e, dopo aver deposto la sfida temeraria
dell'arro"anza, si sottopone alla volont dell'anima moderatrice. 0ale essa fu quando ricevette come
abitazione i luo"hi appartati del $aradiso prima che, infetta dal veleno del serpente pestilenziale,
conoscesse una fame sacrile"a e, con avida voracit, cancellasse l'impronta dei divini comandi,
impressa nell'anima sensitiva. 'a qui, si dice, ha tratto ori"ine il peccato, e l'anima e il corpo ne
sono stati i "enitori3 mentre la natura del corpo viene tentata, l'anima malferma subisce la stessa
passione. ,e l'anima avesse frenato la cupidi"ia del corpo, l'ori"ine del peccato sarebbe stata uccisa
al suo sor"ere. L'anima, invece, corrotta nel suo vi"ore, appesantita da oneri altrui, "ener/ il peccato
come in una funesta "ravidanza dietro l'impulso del corpo virile!
+>
.
Lo stesso dottore considera ormai naturale la discordia dell!anima e della carne.
-. 11. %n questo passo il santo dottore 0mbrogio, tanto eccellentemente lodato dalla bocca del tuo
maestro, ha chiarito molto apertamente cosa sia e donde venga il peccato originale. 3a chiarito molto
bene donde venuta quella prima confusione, la disobbedienza cio della carne che dissente dall'anima,
e come tale dissidio fu sanato dalla grazia di .io per mezzo di Ges( Cristo nostro Signore. Bcco perch& la
carne ha voglie contro lo spirito ed ecco perch& nelle membra c' una legge che ripugna alla legge della
mente. %l dissidio dell'anima e della carne diventato una natura, e per questi dissidi in noi abbondano le
miserie che non potranno cessare se non in virt( della misericordia di .io. 2on metterti pi( contro di me.
Se lo fai ancora devi renderti conto contro quali e quante persone ti metti. /u mi accusi che faccio di tutto
per non essere capito. %n alcuni passi hai interpretato il mio pensiero a tuo piacimento, abusando della
mente pi( lenta degli uomini che non si rendono conto che tu hai voluto non tacere piuttosto che abbia
potuto rispondere con i tuoi quattro libri al mio volume. Bcco che 0mbrogio fa scorrere un chiaro e
profondo fiume di eloquenza! non c' posto dove il lettore possa esitare, o dove chi ascolta possa
fraintendere. 8olto chiaramente egli dice che l'0postolo in tanto ha esclamato! Chi mi liberer# da questo
corpo di morte?
+?
in quanto tutti nasciamo sotto il peccato e la stessa nostra ori"ine nella colpa.
Molto chiaramente dice che Cristo ,i"nore fu senza peccato perch%, nato da una &er"ine, non era
tenuto le"ato dai vincoli della schiavit), comune alla natura umana, e appunto per questo pot%
condannare il peccato che non sent# quando nacque. Molto chiaramente dichiara che il dissidio tra il
corpo e l'anima diventato una seconda natura per la prevaricazione del primo uomo. Molto
chiaramente sostiene che la carne, pantano di vizi e ritrovo di piaceri, si trasformer in tempio di
'io e in sacrario di virt), solo quando, tornata alla sua natura, riconoscer la nutrice della sua forza
e, deposta la sfida temeraria dell'arro"anza si sottoporr alla volont dell'anima moderatrice, quale
essa fu quando ricevette come abitazione i luo"hi apportati del $aradiso prima che fosse infettata
dal veleno pestifero del serpente. $erch% vai ancora cercando quali libri scrivere contro di me(
.uarda lui, osa pure qualcosa contro di lui che scopr# il veleno della vostra eresia prima ancora che
essa nascesse, e prepar/ questi antidoti perch% lo si potesse espellere. ,e tutto questo non
sufficiente, ascolta ancora.
L!immagine ambrosiana dei caalli buoni e cattii.
-. 1$. 2el libro Su %sacco e l'*nima egli scrive! 5%l buon cavaliere frena e richiama i cavalli selvaggi ed
incita i buoni. % cavalli buoni sono quattro! prudenza, temperanza, fortezza, giustizia: i cavalli selvaggi
sono! ira, concupiscenza, timore, iniquit'5
1@
. :a detto forse che il buon cavaliere possiede i cavalli
buoni e non quelli selva""i( -o, ma !i buoni li incita e i selva""i li frena e richiama!. 'onde
ven"ono questi cavalli( ,e li diciamo o li crediamo sostanze, noi favoriamo o aderiamo
all'insipienza dei manichei. Lun"i da noi8 ,econdo la visione cattolica noi siamo convinti che i
cavalli sono i nostri vizi, che per la le""e del peccato resistono alla le""e della mente. 7uesti vizi,
separati da noi, non continueranno ad esistere da qualche parte, ma, sanati in noi, non esisteranno
pi). $erch% mai dunque non sono scomparsi nel battesimo( -on vuoi ancora ammettere che il loro
reato non esiste pi) 2 non il reato per il quale essi erano rei, ma il reato per il quale ci hanno fatti rei
nelle cattive azioni a cui ci avevano indotti 2, mentre la loro infermit rimasta( La loro infermit
rimasta, ma non come fossero animali che si ammalano, bens# nel senso che essi stessi sono la
nostra infermit. -eppure si deve credere che in quei cavalli selva""i ha chiamato iniquit quella
che distrutta nel battesimo. 7uella infatti era l'iniquit dei peccati commessi, che sono stati rimessi
tutti e che ora non esistono pi), ed il cui reato era presente soltanto mentre venivano commessi e
passavano via. 7uesta le""e del peccato che rimane, mentre il suo reato stato rimesso nel sacro
fonte, l'ha chiamato iniquit perch% iniquo che la carne abbia vo"lie contro lo spirito, anche se nel
nostro rinnovamento c' la "iustizia, perch% "iusto che lo spirito abbia desideri contro la carne ed
"iusto che camminiamo secondo lo spirito e non poniamo in atto le vo"lie della carne. 7uesta
nostra "iustizia la troviamo nominata tra i cavalli buoni.
Altro testo ambrosiano sulla legge del "eccato.
-. 1+. 0scolta ancora quanto scrive nel libro Sul Paradiso! 5Probabilmente l'apostolo Paolo ha detto!
Ci che non permesso a uomo ripetere
11
, perch% si trovava ancora nel suo corpo, vedeva cio le
sue passioni e la le""e della sua carne che ripu"nava alla le""e della sua mente!
1$
. +n po' pi)
avanti continua: !7uando e"li parla del serpente come pi) sapiente
1+
, tu capisci che vuol parlare
del nostro avversario che tuttavia possiede la sapienza di questo mondo. Anche la volutt ed il
piacere sono "iustamente detti sapienti, perch% anche quella della carne detta sapienza, secondo
quanto scritto: $a sapienza della carne nemica di +io
11
. 7uelli che ricercano i piaceri sono
molto astuti nello scovare o"ni "enere di diletto. ,e la s'intende come ricerca del piacere,
certamente contraria al comando divino ed nemica ai nostri sensi. $er questo ,. $aolo dice:
Sento nella mia carne un'altra legge in conflitto con la legge della mia ragione, che mi tiene prigioniero
della legge del peccato esistente nelle mie membra
19
!
1;
. 9 facile capire di quale piacere il nostro
maestro intenda parlare in questo passo, dal momento che si serve della testimonianza
dell'Apostolo:Sento nelle mie membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia ragione, che mi
tiene prigioniero della legge del peccato esistente nelle mie membra) 7uesta legge il piacere di cui hai
preso la difesa, quantunque ne condanni gli eccessi. 7uale essa sia tu lo confessi apertamente, ma con
tante belle parole la difendi e la lodi quando moderata, quasi che essa stessa ne avesse fissato la
misura e non lo spirito che ha desideri contro il suo impeto. Contro di essa invece resisteva tenacemente
colui che esclamava! Sento nelle mie membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia ragione)
Se si lasciasse libero verso quali nefandezze non farebbe scivolare? %n quali abissi non trascinerebbe e
non farebbe precipitare? Fisogna convincersi G ed la cosa che maggiormente c'interessa ora G che
l'apostolo Paolo non intendeva parlare di un giudeo qualsiasi, secondo la vostra interpretazione, ma di se
stesso, secondo l'interpretazione di 0mbrogio, quando dice! Sento nelle mie membra un'altra legge in
conflitto con la legge della mia ragione, che mi tiene prigioniero della legge del peccato esistente nelle
mie membra) 2ella stessa opera, in un altro passo, 0mbrogio continua! 5S. Paolo viene attaccato e vede
la legge della sua carne in conflitto con la legge della sua ragione, che lo tiene prigioniero della legge del
peccato. Bgli non presume della sua coscienza, ma confida nella grazia di Cristo per essere liberato da
questo corpo di morte. Come puoi pensare che un saggio non pu- peccare? Paolo afferma! .on faccio il
bene che voglio, ma commetto il male che non voglio
1<
, e tu continui a credere che all'uomo possa
"iovare la scienza per accrescere l'odio al peccato(!
1>
. -ella stessa opera, il santo vescovo,
rivol"endo il discorso a tutti noi, tratta con cura la causa.comune dicendo: !La le""e della carne in
conflitto con la le""e della mente e noi dobbiamo lavorare e sudare per casti"are il nostro corpo, per
ridurlo alla servit) e per seminare le cose dello spirito!
1?
.
7sorta$ione di Ambrogio al combattimento s"irituale.
-. 11. %n un altro libro Sul Sacramento della rigenerazione o Sulla 2ilosofia, scrive! 5Feata pertanto la
morte che ci sottrae al peccato per trasformarci in .io. Chi morto liberato dal peccato
9@
. Che forse
qualcuno liberato dal peccato solo quando muore( -o davvero, poich% chi muore peccatore,
rimane nel peccato. 9 liberato dal peccato solo colui al quale per mezzo del battesimo ven"ono
rimessi tutti i peccati!. :ai qualcosa da dire al ri"uardo( &edi come il venerando uomo spie"a che
nel battesimo la morte dell'uomo diventa beata, perch% in esso sono rimessi tutti i peccati( Ma fa'
attenzione, ti pre"o, fa' attenzione a quello che non vuoi capire. !Abbiamo compreso, sempre
Ambro"io che scrive, come si muore misticamente. Consideriamo ora come deve essere la
sepoltura. -on sufficiente che muoiano i vizi) se non marcisce la lussuria del corpo, se non si
sciolgono tutti i legami della carne e se non si allentano tutti i nodi delle abitudini corporali. 2essuno si
illuda di aver perso un altro aspetto, di aver ricevuto mistici precetti e di aver impegnato il suo animo
nella disciplina della continenza. 2oi non facciamo quello che vogliamo, ma quello che abbiamo in odio.
8olte cose opera in noi il peccato. 2onostante i nostri sforzi contrari, i piaceri risorgono e tornano a
vivere in noi. .obbiamo lottare contro la carne. Contro di essa dovette lottare Paolo, che alla fine
esclama! Sento nelle mie membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia ragione, che mi tiene
prigioniero della legge del peccato esistente nelle mie membra
91
. ,ei forse pi) forte di $aolo( -on
credo che vorrai confidare nella premurosa carne ed affidarti a lei, quando $aolo andava ripetendo:
So bene infatti che il bene non dimora in me, vale a dire nella mia carne, perch volere il bene alla mia
portata, ma praticarlo no' non faccio il bene che voglio, ma commetto appunto il male che non voglio) !
se io faccio ci che non voglio, non sono pi1 io che lo compio, bens( il peccato che abita in me
9$
!. $er
quanto "rande sia, o .iuliano, l'ostinazione dell'animo cui ti lasci "uidare, per quanto "rande sia la
caparbiet con cui ti opponi a noi nella difesa dell'errore pela"iano, altrettanto "rande l'evidenza
dei fatti con i quali il beato Ambro"io ti assedia e la chiarezza de"li ar"omenti con i quali ti
bersa"lia. ,e nessuna ra"ione, nessun pensiero, nessuna considerazione di reli"ione, di piet, di
umanit, di verit da scoprire in te stesso, ti revoca dalla cocciuta ostinazione, possa mostrare qual
"rande male l'essere "iunti in un punto nel quale non pi) lecito restare e dal quale ci si ver"o"na
di tornare indietro. ,ar questa la condizione in cui ti troverai quando avrai letto le mie parole. Ma,
volesse il cielo che nel tuo cuore vinca la pace di Cristo e una penitenza salutare abbia il
sopravvento su una cattiva ver"o"na8
Il "ensiero di Ambrogio sul "iacere della concu"iscen$a.
.. 19. ,ra rifletti un po' su questa legge del peccato, le cui sollecitazioni l'uomo mortale casto deve
sopportare ed a cui la castit' dei coniugati si affatica ad imporre una misura quando la concupiscenza
della carne ed il piacere che tu esalti sono eccitati ed esercitano il loro impeto contro il proposito della
volont', anche se, quando sono frenati, non si compie azione alcuna. ,sserva dunque un tantino come da
questa legge del peccato generato ogni uomo, che, di conseguenza, contrae il peccato originale. *o
afferma Sant'0mbrogio nello stesso libro Sul Sacramento della rigenerazione o Sulla 2ilosofia) 5C' una
casa, egli scrive, edificata dalla sapienza
9+
, ed una mensa ricolma di celesti sacramenti nella quale il
"iusto man"ia il cibo del piacere divino, "ustando la soave bevanda della "razia, se si ralle"ra
nell'abbondanza dei suoi eterni meriti. &olendo "enerare questi fi"li, 'avide aveva in orrore quei
frutti dell'unione carnale e desiderava essere purificato al sacro fonte perch% la "razia spirituale
lavasse la macchia carnale e terrena.!cco nel delitto io fui procreato e nel peccato mi concep( mia
madre
91
. *va ha partorito male per lasciare quel parto in eredit alle donne, cosicch% tutti, tuffati
nelle viscere "enitali, formati nel piacere della concupiscenza, coa"ulati nel san"ue e avvolti in
panni, prima ancora di bere il dono dello spirito vitale, subiscono il conta"io della colpa!. ,e un po'
di sensibilit umana non ti ha abbandonato ancora del tutto, cerca di capire cosa ha detto del
piacere, al quale tu offri uno sfacciato patrocinio, il venerato dottore Ambro"io, esaltato 2 biso"na
dirlo spesso 2 dalla testimonianza del tuo stesso maestro. 0utti sono stati formati in essa, tutti sono
stati concepiti con essa nelle viscere "enitali e con essa sono stati coa"ulati nel san"ue ed avvolti
nei panni, non in quelli di lana o di lino o di altro materiale simile, con i quali sono avvolti i
bambini appena nati, ma in quelli di una ori"ine viziata, tramandati come per eredit. ,icch% tutti
subiscono il conta"io delle colpe, prima ancora di respirare il soffio di quest'aria vitale, nella quale
chi nasce immerso come in una immensa fonte di comune ed inesauribile alimento dopo l'oscuro
respiro delle viscere materne, e per pian"ere nella nascita il reato contratto prima ancora di nascere.
-on dovevano forse arrossire quei primi uomini per l'impeto di questa concupiscenza, al quale
anch'essi apparivano so""etti, mentre i loro fi"li erano destinati ad essere u"ualmente so""etti al
peccato dei "enitori( &olesse il cielo che come essi arrossirono perch% avevano nude quelle parti del
corpo, in cui avvertivano la disobbedienza della libidine, cos# tu, obbedendo alla fede cattolica,
arrossissi per avere lodato quelle cose di cui biso"nava arrossire8
(osa scrisse sulla ergogna dei "rimi uomini.
.. 1;. Bsamina inoltre quanto lo stesso dottore ha scritto nel libro Sul Paradiso in merito al coprirsi con
le foglie di fico! 5*a cosa pi( importante che 0damo, secondo questa interpretazione, si cinse nel punto
dove avrebbe dovuto cingersi maggiormente a causa del frutto della castit'. Si dice che nei lombi che noi
cingiamo ci siano alcuni semi di generazione, e per questo a torto si cinse 0damo con inutili foglie di fico
laddove voleva indicare non il frutto futuro della futura generazione, ma soltanto certi peccati5
99
. n
questo punto il nostro ,anto ha reso vana la tua tanto elaborata dissertazione forse troppo affrettata,
perch% non si credesse che Adamo ed *va, dopo il peccato, abbiano cinto i loro lombi ad occhi
aperti
9;
. Affaticandoti con la tua eccessiva loquacit andavi contro il senso comune di tutti e
desideravi intrappolare tutti con lo strepito delle tue chiacchiere. Che c' di pi) semplice per coprire
o cin"ere i lombi de"li uomini che le mutandine o la cintura, chiamate in "reco perizomata o
muniturae presso il popolino? *'uomo di .io, con le cui parole ti sto confutando, non l'ha esposto come
se si trattasse di qualcosa di misterioso. Con semplicit' ha illustrato il significato di una cosa che tutti
conoscevano! 52ei lombi che ci cingiamo si dice che ci siano alcuni semi di generazione e perci- a torto si
cinse 0damo con foglie inutili5. Perch& a torto? Continua spiegando! 5nel punto dove voleva indicare non il
frutto futuro della futura generazione, ma alcuni peccati5. Puoi rispondere qualcosa? Bcco donde
derivata quella confusione, la necessit' di cingersi di foglie, ed il peccato originale per i posteri.
Il "ensiero del (risostomo sullo stesso argomento.
.. 1<. San Giovanni, vescovo di Costantinopoli, per quanto gliel'ha potuto permettere il pudore, ha
espresso con due parole chiare ci- che fece arrossire quei primi uomini! 5Brano ricoperti con foglie di fico
per coprire una specie di peccato5. Chi non comprende quale tipo di peccato dovevano coprire nella
regione lombare coloro che prima del peccato non arrossivano affatto della nudit'? Cercate di capire, vi
prego. B cercate di far capire gli uomini che seguono il vostro pensiero e non vogliate costringerci a
parlare pi( a lungo, quasi impudentemente, di cose di cui dobbiamo vergognarci.
La circoncisione come segno del battesimo.
.. 1>. Giustamente anche il beato Giovanni, come pure il martire Cipriano, ci ricordano che la
circoncisione della carne stata imposta come simbolo del battesimo. 54edi, egli scrive, come i giudei non
differivano la circoncisione a cagione della minaccia che chiunque non fosse stato circonciso entro l'ottavo
giorno sarebbe stato escluso dal loro popolo
9<
. 0u invece vuoi differire una circoncisione fatta non
da mano di uomo, che si ottiene nel corpo con la spoliazione della carne, proprio mentre ascolti la
parola stessa del ,i"nore che dice: %n verit#, in verit# vi dico5 nessuno, se non nasce da acqua e
Spirito, pu entrare nel regno di +io
9>
(!
9?
. Capisci come quest'uomo, conoscitore della dottrina
della Chiesa, para"ona una circoncisione ad una circoncisione ed una minaccia ad una minaccia(
7uello che si"nificava non essere circoncisi entro l'ottavo "iorno, si"nifica non essere battezzati in
Cristo3 quello che si"nificava essere escluso dal suo popolo, si"nifica non entrare nel re"no di 'io.
Ci/ nonostante voi pretendete che nel battesimo dei bambini si celebri la spoliazione della carne, la
circoncisione cio fatta non da mano di uomo, perch%, a vostro dire, essi non hanno nulla di che
essere spo"liati. -on li credete, infatti, morti nel prepuzio della propria carne, con cui si"nificato
il peccato, soprattutto quello che si contrae con la nascita. Ma proprio per questo il nostro corpo
un corpo di peccato, che, secondo l'Apostolo, viene svuotato dalla Croce di Cristo
;@
.
(ontro i "latonici Ambrogio insegna c%e l!anima e il cor"o sono o"ere di Dio.
2. 1?. 0 questo punto ho deciso di controbatterti con le tesi dei vescovi che ci hanno preceduto e che
hanno esaminato le parole divine con fedelt' ed in maniera mirabile. /orniamo quindi al vescovo
0mbrogio. Bgli non dubita affatto che tutto l'uomo, anima e corpo, opera di .io: onora il matrimonio:
insegna che nel battesimo di Cristo sono rimessi tutti i peccati: riconosce che .io giusto e non nega che
la natura umana con l'aiuto della grazia di .io capace di virt( e di perfezione. *e cinque argomentazioni
consistono nel sostenere che nessuna di esse pu- essere vera, a meno che non sia falso che quelli che
nascono contraggono il peccato originale. 0mbrogio, nei suoi discorsi, tuttavia, al momento pi( opportuno
pone proprio questo peccato, che voi mediante le vostre cinque argomentazioni cercate di sradicare,
cosicch& sia chiaro a tutti quello che la verit' cattolica e quello che predica la profana innovazione cerca
di distruggere. , forse dubitate che 0mbrogio ha creduto ed insegnato che .io il creatore di tutto
l'uomo, dell'anima cio e del corpo? Bbbene, ascolta ci- che, nel libro Sulla 2ilosofia, contro il filosofo
Platone, il quale asseriva che le anime degli uomini si mutavano in bestie e riteneva .io creatore soltanto
delle anime, mentre i corpi li riteneva creati da di minori, scrive 0mbrogio! 58i meraviglio che un cosC
grande filosofo ponga l'anima, a cui attribuiva il potere di portare l'immortalit', nelle civette o nelle rane e
ne rivesta anche le bestie feroci. 2el /imeo infatti, dopo aver detto che essa opera di .io, fatta da .io
tra le cose immortali, dichiara che il corpo non opera del sommo .io, poich& la natura della carne
umana non differisce minimamente da quella del corpo delle bestie. 8a se una cosa degna di essere
ritenuta opera di .io, perch& mai dovrebbe essere ritenuta indegna di essere rivestita di un'opera di
.io?5
;1
. Come vedi, Ambro"io sostiene non solo che l'anima opera di 'io, come pure i platonici
dicevano, ma altres# contro i platonici che sua opera anche il corpo, cosa che essi ne"avano.
Lo stesso dottore insegn8 la bont6 del matrimonio.
2. $@. , forse dirai che condanna il matrimonio perch& insegna che il bambino che nasce da esso,
concepito nel piacere della concupiscenza, subisce il contagio del peccato? 0scolta dunque il pensiero di
0mbrogio sul matrimonio espresso nell'*pologia del santo +avide5 5%l matrimonio buono e l'unione
santa. Coloro che hanno la moglie si comportino come se non l'avessero. *o stesso letto nuziale
incontaminato e nessuno deve privarne l'altro se non per un certo tempo per dedicarsi alla preghiera
;$
.
,econdo l'Apostolo non ci si pu/ dedicare alla pre"hiera durante il tempo in cui si fa uso di
quell'incontro corporeo!
;+
. +n altro pensiero esposto nel libro Sulla 2ilosofia! 5B cosa buona la
continenza: essa quasi il sostegno della piet'. Bssa infatti insegna la strada fissandone il cammino a
coloro che cadono nel precipizio di questa vita ed assidua vigilatrice affinch& non s'insinui alcunch& di
illecito. *'incontinenza invece la madre di tutti i vizi e trasforma in vizio anche le cose lecite. Per questo
l'0postolo non solo ci proibisce la fornicazione, ma ci insegna altresC ad avere una certa moderazione
nell'uso del matrimonio e prescrive un tempo per la preghiera
;1
. +n intemperante nel matrimonio,
infatti, che cosa se non un adultero della mo"lie(!. &edi come e"li vuole che i rapporti coniu"ali
siano veramente onesti tra di loro( -on ti accor"i come afferma che l'incontinenza pu/ trasformare
in vizio anche le cose lecite( 7uesto non dimostra che l'unione lecita e che l'incontinenza pu/
sporcarvi ci/ che lecito( Comprendi come devi intendere con noi in quale malattia del desiderio
l'Apostolo non ha voluto che ciascuno di noi possedesse il suo vaso come i pa"ani che i"norano
'io
;9
( A te invece la libidine appare colpevole solo al di fuori del matrimonio. Cosa penserai
dunque di Ambro"io che dichiara l'intemperante nel matrimonio in un certo senso adultero della
mo"lie( Credi forse di onorare di pi) il matrimonio, dando un lar"hissimo spazio alla libidine,
affinch% questa, forse offesa, non si provveda di un altro difensore( 0u non hai voluto accennare
neppure con una parola alla questione da me menzionata, che l'Apostolo cio lo permette a modo di
concessione 2 senza dubbio infatti, anche se perdonata, la colpa stimmatizzata 2. -on hai voluto
neppure replicare al fatto che e"li esorta i coniu"i ad astenersi dall'uso del matrimonio per dedicarsi
alla pre"hiera
;;
, mentre io l'ho ricordato per intero. $robabilmente l'hai fatto perch% temevi che la
tua difesa potesse apparire falsa, qualora fossi stato costretto ad ammettere che la pre"hiera dei
coniu"i impedita dalla libidine che tu non hai ver"o"na a patrocinare. 'esiderando rispondermi,
pertanto, ma non osando opporti all'Apostolo e non potendo, secondo il vostro solito modo di fare,
sviare in un'altra direzione il senso delle sue parole, hai preferito tacere. * tu credi di onorare il
matrimonio, del quale svaluti la di"nit ponendolo nel pantano, quasi fosse irreprensibile, della
concupiscenza carnale, pi) di Ambro"io che, pur dichiarandolo non solo lecito, ma addirittura
santo, e pur dichiarando santa l'unione, richiama alla mente il tempo prescritto dall'Apostolo per la
pre"hiera, quando cessa il piacere della libidine( Credi di onorare il matrimonio pi) di Ambro"io,
che non vuole che i coniu"i siano dediti a quella malattia donde ha ori"ine il peccato ori"inale,
cosicch% quelli che hanno mo"lie si comportino, a dire dell'Apostolo, come se non l'avessero( *"li
non esita neppure un istante a dichiarare adultero della mo"lie un marito intemperante, poich%
ritiene che tutto il bene del matrimonio sta non nella cupidi"ia della carne ma nella fedelt della
castit, non nella malattia della passione ma nel patto dell'unione, non nel piacere della libidine ma
nella volont della procreazione. *"li inse"na che la mo"lie stata data all'uomo solo per la
"enerazione, cosa che hai creduto dover discutere a lun"o, quasi che qualcuno di noi l'avesse
ne"ata. *cco sull'ar"omento le parole stesse di Ambro"io tratte dal libro Sul Paradiso! 5Se la moglie
causa di colpa per il marito, come si pu- dire che gli sia stata data per il suo bene? Se per- consideri
che .io ha cura dell'universo, scoprirai che al Signore doveva piacere maggiormente ci- in cui c'era un
motivo d'universalit' anzich& dover condannare quello in cui c'era una causa del peccato. Siccome la
propagazione del genere umano non poteva aversi soltanto con l'uomo, .io afferm- che non stava bene
solo
;<
. 'io ha preferito che fossero molti ad avere biso"no di salvezza, ed ai quali avrebbe dovuto
essere perdonato il peccato, piuttosto che vi fosse solo Adamo immune da o"ni colpa. $oich%,
inoltre, e"li l'autore dell'una e dell'altra opera, venuto in questo mondo per salvare i peccatori.
-on ha permesso infine che neppure Caino, reo di fratricidio, fosse ucciso prima che avesse
"enerato dei fi"li. 9 stato necessario, quindi, dare una mo"lie all'uomo per la propa"azione del
"enere umano!
;>
.
Ma anc%e la remissione del "eccato originale nel battesimo.
2. $1. Come vedi, 0mbrogio, mio maestro, tanto mirabilmente lodato dal tuo, non solo professa ma
addirittura difende che tutto l'uomo, anche la sua carne, opera di .io e che il matrimonio in quanto tale
un bene. Che, poi, nulla tolga al battesimo a causa del peccato originale, te l'ho dimostrato prima
citando le sue parole! 5) liberato dal peccato colui al quale nel battesimo sono rimessi tutti i peccati5. %n
qual punto dei suoi libri insegna che .io non giusto? 7uale cristiano cattolico pu- dubitare di una verit'
che addirittura gli empi professano?
Secondo Ambrogio la natura umana 4 ca"ace della giustifica$ione.
3. $$. =iguardo alla quinta argomentazione, resta da vedere se 0mbrogio ritiene la natura umana
capace di giustizia e di perfezione. 2on si pu- certo dire che si allontani da questa tesi per il fatto che
ripete spesso ed in molti modi che l'uomo nasce sotto il peccato e che la sua stessa origine nella colpa.
Per la verit' anche questo l'ho gi' dimostrato sopra ricordando che ha detto! 5la carne di Cristo ha
condannato il peccato che egli non sentC quando nacque e che crocifisse quando morC, affinch& nella
nostra carne ci fosse la giustificazione per la grazia laddove c'era stata la confusione a causa della colpa5.
Con queste parole egli dimostra che la natura umana, anche quella che nasce sotto il peccato e la cui
origine stessa nella colpa, capace di giustificazione, ma solo per mezzo della grazia, la qual cosa
dispiace moltissimo a voi, che della stessa grazia siete crudelissimi avversari. Se questo poco, fa'
attenzione a quanto egli dice nel Commento al profeta %saia! 54ediamo un po' se, dopo il pellegrinaggio
di questa vita, c' la rigenerazione della quale stato scritto! .ella rigenerazione, quando il 2iglio
dell'uomo sieder# sul suo trono glorioso
;?
. Come si chiama ri"enerazione quella del lavacro per il
quale, detersa la massa dei peccati, noi siamo rinnovati, cos# sembra debba essere chiamata
ri"enerazione quella per cui, purificati da o"ni macchia di materialit e resi di animo limpido, siamo
ri"enerati alla vita eterna!
<@
. l santo e verace uomo ha "iustamente distinto la "iustificazione che
si ha in questa vita per mezzo del lavacro di ri"enerazione, da quella perfetta dell'altra vita, quando i
nostri corpi saranno rinnovati dalla immortalit. Ambro"io quindi, anche ammettendo la colpa di
ori"ine in chi nasce, non ritiene impossibile la perfetta "iustificazione. La natura umana, come ha
potuto essere plasmata da 'io Creatore, pu/ essere sanata da 'io redentore.
Ambrogio ammonisce sulle difficolt6 di sfuggire al male nella ita terrena.
3. $+. 8a voi avete fretta e con la fretta fate precipitare la vostra presunzione. 4oi vorreste che l'uomo
diventi perfetto quaggi(, ma volesse il cielo che lo fosse per dono di .io e non per il libero arbitrio, o,
piuttosto, per schiavo l'arbitrio della propria volont'D .a questa perfezione vi sentite lontani. C' inganno
per- nella vostra bocca, sia che vi dichiarate peccatori e volete essere creduti giusti, sia che professate la
perfezione della giustizia, che sentite di non avere in voi. Per tre vie in questa vita ci viene conferita la
giustificazione! col lavacro di rigenerazione in virt( del quale sono rimessi tutti i peccati: combattendo i
vizi del cui reato siamo stati assolti e con l'esaudimento della preghiera in cui diciamo! 6imetti a noi i
nostri debiti
<1
. $ur combattendo contro i vizi con tutta la forza possibile, restiamo sempre uomini.
Mentre combattiamo in questo corpo corruttibile, la "razia di 'io ci aiuta in modo che non ci
manchi il motivo per cui e"li ci possa esaudire quando chiediamo perdono. &oi non ritenete
necessaria questa misericordia di 'io su di noi, perch% appartenete al numero di quelli di cui il
salmista dice: Che confidano nella loro virt1
<$
. 7uanto me"lio ascoltare Ambro"io: !,pesso noi
parliamo della fu"a da questo mondo, scrive nel libro $a fuga dal mondo, ma volesse il cielo che
l'anima sia tanto attenta e sollecita quanto facile il parlare. 7uel che peggio, per-, che molto spesso
si insinua l'attrattiva delle passioni terrene e l'accecamento delle vanit' ottenebra la mente sicch& finisci
per pensare proprio a quelle cose che cerchi di evitare e le rimugini nel tuo animo. Guardarsene per
l'uomo difficile, spogliarsene del tutto impossibile. Che di fatto esso stia pi( nel desiderio che nella
realt' lo testimonia il Profeta quando dice! 6ivolgi il mio cuore ai tuoi insegnamenti e non all'avarizia
<+
. l nostro cuore infatti non in nostro potere e i nostri pensieri con il loro improvviso offuscarsi
confondono la nostra mente ed il nostro animo e ci portano fuori da quello che ti eri proposto.
5ichiamano ai desideri secolari, insinuano preoccupazioni mondane, suscitano sentimenti
voluttuosi, intessono fantasie seducenti e, proprio mentre ci prepariamo ad innalzare la nostra
mente, per l'intromissione di vani pensieri, siamo respinti verso le cose terrene!
<1
. ,e dite di non
soffrire tutto questo, perdonateci, ma non vi crediamo. n queste parole di sant'Ambro"io, anche se
facciamo qualche pro"resso, vediamo uno specchio dell'infermit comune a tutti "li uomini.
-ell'ipotesi che vi credessimo e vi dicessimo: pre"ate per noi affinch% non patiamo tali cose, vi
troveremmo talmente "onfi e saccenti che ci rispondereste non solo che voi non soffrite queste cose,
ma che in potere de"li uomini il non soffrirle e che non c' alcun motivo per chiederne aiuto a
'io.
La fiducia dell!uomo nella gra$ia di Dio.
3. $1. 7uanto meglio dunque ascoltare 0mbrogio che professa la grazia di .io e non si fida della sua
forzaD 5Chi tanto beato, scrive dopo quanto detto sopra, che nel suo cuore in costante ascesa? 8a chi
pu- farlo senza l'aiuto di .io? 2essuno, nella maniera pi( assoluta. *a Scrittura di lui dice! Beato l'uomo
che ha l'aiuto da te, o Signore, e la spinta in alto nel suo cuore
<9
!. Lo stesso Ambro"io nel libro Sul
Sacramento della rigenerazione
<;
scrive: !Chi, se non l'anima, si serve della carne per a"ire(
L'anima per sua natura capo e padrona della carne, che deve domare e re""ere. ,ostenuta
dall'aiuto dello ,pirito ,anto, essa esclama nel ,almo:.on temer quello che mi far# la carne
<<
ed
a""iun"e in san $aolo: Castigo il mio corpo e lo riduco in schiavit1
<>
. $aolo casti"a ci/ che suo,
non ci/ che e"li . Altro ci/ che suo, altro ci/ che e"li . Casti"a ci/ che suo, perch%, essendo
"iusto, uccide in s% la sensualit del corpo!
<?
. 7uando Ambro"io scriveva queste cose non era
forse in lotta con i vizi( -on li vinceva forse( -on debellava forse dentro di s% l'esercito delle pi)
svariate passioni come un "lorioso soldato di Cristo( -on casti"ava forse il suo corpo( *, dopo
avere superato e sconfitto le opere del diavolo, non ricercava forse la pace della "iustizia tra le due
opere di 'io, tra l'anima cio ed il corpo, cosicch%, non riponendo la fiducia nelle sue forze, potesse
ripetere: !...sostenuta dall'aiuto dello ,pirito ,anto, essa esclama: .on temer ci che mi far# la
carne
>@
!( *cco come la natura umana dimostrata capace di "iustificazione, ed ecco come la
virt) si perfeziona nella debolezza
>1
.
(i"riano insegna c%e nessuno "u8 iere sen$a "eccato.
3. $9. Su questo argomento bene ascoltare anche il parere del vittorioso martire Cipriano. 2ella
lettera Sulla 0ortalit# cosC egli si esprime! 52oi dobbiamo scontrarci con l'avarizia, con l'impudicizia, con
l'ira, con l'ambizione e dobbiamo perseverare in una assidua e fastidiosa lotta con i vizi della carne e le
seduzioni del mondo. *a mente dell'uomo e assediata e da ogni parte circondata dagli assalti del
diavolo, a mala pena riesce a combatterli singolarmente ed a mala pena resiste. Se riesce a prostrare
l'avarizia, si solleva la libidine: se sconfigge la libidine, viene l'ambizione: se l'ambizione spezzata, l'ira
s'accende, la superbia gonfia, l'ebrezza ti tenta: l'invidia distrugge la concordia, la gelosia spezza
l'amicizia. Sei costretto a maledire, cosa che la legge divina proibisce e sei spinto a giurare, cosa che non
lecito. *'animo soffre ogni giorno tante persecuzioni, il cuore oppresso da tanti pericoli e tuttavia c'
gusto a restare a lungo quaggi( tra le spade del diavolo, mentre bisognerebbe aspirare e desiderare con
ardore di andare pi( rapidamente nella morte, incontro a Cristo che viene5
>$
. Lontano da noi per/
pensare che Cipriano sia stato avaro perch% ha lottato con l'avarizia o impudico, irascibile,
ambizioso, carnale, amante di questo mondo, libidinoso, superbo, ubriaco o invidioso perch% ha
combattuto contro l'impudicizia, l'ira, l'ambizione, i vizi carnali, le attrattive del mondo, la libidine,
la superbia, il vino, l'invidia. A ma""ior ra"ione anzi non ha avuto alcuno di questi vizi appunto
perch% resisteva tenacemente a queste cattive inclinazioni, provenienti in parte dalla nascita ed in
parte dalla vita, non consentendo di diventare ci/ che volevano farlo diventare. Ci/ nonostante, in
una lotta tanto pericolosa e faticosa, non ha potuto evitare di essere ferito da qualche dardo nemico,
come e"li stesso confessa nella sua lettera Sulle !lemosine5 52essuno si illuda della sua purezza
immacolata, tanto da ritenersi immune dalla necessit' di medicare le sue ferite fidando totalmente nella
sua innocenza. ) stato scritto infatti! Chi potr# gloriarsi di avere il cuore puro o di essere immune da
peccati?
>+
, e cos# ,an .iovanni nella sua lettera ha scritto: Se diciamo di non avere peccati, noi
inganniamo noi stessi e la verit# non in noi
>1
. ,e nessuno pu/ essere senza peccato, chi si vanta di
essere senza colpa o superbo o stolto. 7uanto necessaria, quanto beni"na la divina clemenza,
la quale, sapendo che ai risanati non sarebbero mancate ferite postume, ha donato rimedi salutari
per sanare di nuovo le ferite!
>9
. 4 maestro famosissimo, o testimone "loriosissimo, cos# ci hai
inse"nato, cos# ci hai esortato, cos# ti sei offerto a noi per essere ascoltato ed imitato. 'opo aver
terminato "li altri combattimenti contro tutte le passioni e dopo aver sanato tutte le ferite, per la
verit di Cristo hai combattuto contro il pi) "rande dei desideri, quello della vita, e, per la lar"hezza
della "razia di 'io, meritatamente hai vinto. La tua corona sicura e vittoriosa la tua dottrina con
cui sconfi""i anche costoro che confidano nelle proprie forze. *ssi "ridano: la perfezione della virt)
dipende da noi. 0u rispondi: !-essuno forte per le sue forze, ma lo per la ma"nanimit e la
misericordia di 'io!.
S. Ilario "one la "erfe$ione dell!uomo nella risurre$ione finale.
3. $;. 0scolta anche il beatissimo %lario e vedi dove ripone la speranza della perfezione. Parlando della
pace evangelica con riferimento alle parole del Signore! "i do la mia pace
>;
, scrive: !$oich% la le""e
l'ombra dei beni futuri, per mezzo di questa prefi"urazione si"nificativa ci ha inse"nato che, in
questo corpo terreno e destinato alla morte, non ci possibile essere immacolati finch% non
otteniamo la purificazione con il lavacro della misericordia divina, quando, dopo la trasformazione
del nostro corpo terreno per la risurrezione, la nostra natura sar diventata pi) "loriosa!
><
. -ello
stesso discorso, scrive pi) avanti: !$ur rinnovati e santificati dalla parola della fede, "li stessi
Apostoli non erano esenti da malizia, data la comunanza di ori"ine con noi, come ci viene
dimostrato dalle parole di Cristo: "oi, pur essendo cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli 5
>>
.
&edi bene che neppure questo venerabile polemista cattolico ne"a la nostra purificazione in questa
vita, anche se e"li spera in una natura pi) perfetta, pi) ampiamente purificata, cio, che si avr
nell'ultima risurrezione.
Dio si sere del diaolo "er la "urifica$ione dell!uomo.
3. $<. %n una omelia sul libro del santo Giobbe G fa' bene attenzione G, egli afferma che il diavolo ci
scatena contro una lotta senza fine, eccitando contro di noi quei mali che dimorano in noi. Ci vuole
insegnare che tutto torna a nostro vantaggio, poich& la misericordia di .io trasforma la malizia del diavolo
nella nostra purificazione! 5) tanto grande e tanto mirabile, egli scrive, la bont' della misericordia di .io
verso di noi che, mediante lo stesso mezzo per cui, nell'offesa di 0damo avevamo perduto la ricchezza
della prima e beata creazione, meritiamo di ottenere di nuovo quanto abbiamo perduto. Per invidia allora
il diavolo ci ha portato il male, ora invece, mentre cerca di farci del male, viene sconfitto. 0ttraverso la
debolezza della nostra carne egli ci scaglia addosso tutti i dardi del suo potere, quando ci accende alla
lussuria, ci invita all'ubriachezza, ci eccita all'odio o ci spinge all'avidit', ci dispone all'omicidio, o ci
stimola alla maledizione. 7uando per-, con la forza di volont', reprimiamo queste tentazioni di ogni
genere, veniamo purificati dal peccato per la gloria di questa vittoria. Sta scritto infatti! Come si
purificher# il nato di donna
>?
( ,e manca il nemico non c' combattimento, e se non c'
combattimento non ci sar neppure vittoria. -on ci sar purificazione dai vizi, senza una vittoria sui
vizi che si scontrano con noi. 'opo avere sconfitto in mezzo a queste insidie il pirata del nostro
corpo, invece siamo liberati dalla contesa delle passioni che lottano contro di noi. Memori pertanto
e consapevoli che il nostro stesso corpo materia per tutti i nostri vizi, e che, per colpa sua
macchiati e sporchi, non troviamo in noi nulla di puro, nulla di innocente, ralle"riamoci di avere un
nemico nella cui lotta combattiamo la "uerra della nostra lotta interiore!
?@
.
+n testo di Ilario sui i$i della natura.
3. $>. 2el Commento al primo Salmo, lo stesso dottore non esita ad affermare che la nostra natura,
proprio questa natura che trae infermit' da infermit', portata a peccare, e che, per non peccare,
dobbiamo in certo qual modo combattere contro di essa con l'arma della fede. Bgli scrive! 5Ci sono molti
che, pur lontani dall'empiet' in virt( della fede, non per questo sono liberi dal peccato, se non osservano
la legge della Chiesa. /ali sono gli avari, gli ubriaconi, i tumultuosi, gl'insolenti, i superbi, i simulatori, i
falsi, i rapaci. 0 questi vizi ci spinge l'istinto stesso della nostra natura. ) utile per- per noi allontanarci
dalla strada verso cui siamo inclinati, e non fermarci lC, cedendo ad un moroso tentennamento. Beato
l'uomo infatti che non si ferma sulla via del peccato
?1
. ,e la natura ci spin"e verso questa via,
l'adesione alla fede ci ritrae da essa!
?$
. $ossiamo ritenerlo, forse, costui accusatore della natura,
creata da 'io( -o davvero. 'a buon cattolico, non dubitava affatto che la natura umana opera di
'io, ma non esitava a condannare i vizi con i quali noi nasciamo, tenendo presente le parole
dell'Apostolo: Per natura siamo stati figli dell'ira, come tutti gli altri
?+
. ,e queste parole citate da
,ant'lario le avessi scritte io, quante me ne avresti dette8 Con quanto fracasso mi avresti sventolato
il nome ed il crimine dei manichei8 4ra, affinch% il sacco del tuo stomaco non si rompa per una
eccessiva indi"estione di maledizioni, vomita contro costui, se hai cora""io, le tue calunniose e
pazze falsit. !A questi vizi, e"li diceva, ci spin"e l'istinto stesso della natura!. 7ual questa
natura( 1orse la stirpe delle tenebre, come crede la favola dei manichei( -o di certo. 9 un cattolico
che parla, un insi"ne 'ottore della Chiesa, lario che parla. La nostra natura stata viziata dalla
caduta del primo uomo. -on ha biso"no di essere separata da alcun'altra natura, ma soltanto di
essere sanata. 9 la natura che, secondo la tua calunnia, noi faremmo derivare dal diavolo, ed alla
quale, invece, tu ti ostini a rifiutare Cristo quale ,alvatore, e che credi capace di vivere
perfettamente qua""i), cos# da essere senza alcun peccato.
La s"eran$a dell!uomo 4 la misericordia di Dio.
3. $?. Su questo punto ascolta ancora l'ammonimento del beato %lario nel suo commento al Salmo
cinquantuno! 5*a speranza nella misericordia di .io per i secoli dei secoli
?1
. Le nostre opere di
"iustificazione non sono sufficienti a meritare la perfetta beatitudine, a meno che la misericordia di
'io, pur in questa volont di "iustizia, non imputi le colpe della mutevolezza e delle passioni
dell'uomo. 'a qui il detto del $rofeta: $a tua misericordia pi1 buona della vita7
?9
. 0i accor"i che
quest'uomo di 'io del numero di quei beati di cui stato detto: 2elice l'uomo cui non imputa il
Signore il peccato5 n c' frode nel suo spirito
?;
( 5iconosce infatti anche i peccati dei "iusti,
asserendo che la loro fiducia riposta pi) nella misericordia di 'io, che nella propria "iustizia. -on
c' frode perci/ nella sua bocca e nella bocca di tutti coloro dei quali riporta questa testimonianza di
sincera umilt e di umile verit. La frode invece abbonda nella vostra bocca, dove non c' virt), ma
tanta superbia, e tanta ipocrisia. 'ove c' ipocrisia, senz'altro c' frode. &oi confidate nella vostra
forza che nulla, nella stessa misura con cui i ,anti confidavano nella misericordia di 'io che
immensa. La forza che essi impie"ano per combattere con l'aiuto della "razia di 'io i vizi con"eniti,
voi la impie"ate per combattere la "razia stessa di 'io. Ma, volesse il cielo che come essa vince voi
nei suoi ,anti, cos#, facendovi suoi, vinca voi stessi in voi.
La "erfe$ione degli A"ostoli.
3. +@. 0vreste pure il coraggio di dire in cuor vostro che, ascoltando voi, gli uomini s'infiammano per la
virt(, mentre ascoltando tali e tanti uomini, quali Cipriano, %lario, Gregorio, 0mbrogio e tutti gli altri
sacerdoti di .io, si distruggono per la disperazione e rinunciano ad ogni impegno per la perfezione. 7uesti
mostruosi pensieri passano per la vostra mente e non vi vergognate? *odando la natura, voi credete di
onorare i Santi di .io, i Patriarchi, i profeti, gli 0postoli, mentre questi luminari della Chiesa, disprezzando
la natura, li disonorano, solo perch& hanno dichiarato che, per mantenere il bene della castit' in questo
corpo di morte, hanno combattuto contro il congenito male della concupiscenza, che prima dev'esser
vinta nella lotta con l'aiuto della grazia di .io, e poi sanata dall'ultima rigenerazione? /u pensi che sia un
giudeo a pronunciare le parole! .on faccio il bene che voglio
?<
, e lo pensi col chiaro proposito di
!non riversare il sudiciume della condotta in odio alla natura, di consolarti con le brutture,
in"iuriando "li Apostoli e i ,anti!. ,econdo te questi mali che tu non fai li faceva Ambro"io con
tutti quelli che come lui ritenevano che l'Apostolo diceva di se stesso: .on faccio il bene che voglio,
ma il male che non voglio, oppure! "edo un'altra legge nelle mie membra che ripugna alla legge della
mia mente
?>
ecc. 7uesti santi, dunque, secondo voi, affermando tali cose !minavano il muro del
pudore!, mentre voi siete odiati perch% predicate la perfezione( Ma tu ti consoli perch% ritieni una
specie di "loria l'aver arrecato dispiacere ad uno che non ha risparmiato neppure "li Apostoli. ,e io,
per/, dicendo tali cose, non ho risparmiato "li Apostoli, non li ha risparmiati neppure Ambro"io e
tutti "li altri che la pensavano come lui. ,e poi quelli appresero queste cose da"li Apostoli e
secondo "li Apostoli le inse"narono, perch% allora ti opponi solo a me( .uarda costoro e,
deponendo un tantino l'alteri"ia, "uardali pi) e pi) volte. * cos#, sfacciatissimo "iovane, dovrai
consolarti per avere recato loro dispiacere, o non piuttosto pian"ere(
Riassunto degli argomenti trattati nel libro.
0. +1. 4ediamo ora di riassumere per quanto possibile sinteticamente tutto quello che abbiamo trattato
in questo libro. Con la vasta mole dell'autorit' dei santi che sono stati vescovi prima di noi ed hanno
difeso strenuamente, mentre erano in vita, la fede cattolica non solo con le parole ma anche con gli scritti
lasciati ai posteri, ci siamo proposti di infrangere le vostre seguenti proposizioni! 5Se l'uomo una
creatura di .io, non pu- nascere con un difetto: se il matrimonio un bene, da esso non pu- nascere
alcunch& di male: se nel battesimo sono rimessi tutti i peccati, i nati da genitori battezzati non possono
contrarre il peccato originale: se .io giusto, non pu- condannare nei figli la colpa dei genitori, dal
momento che ad essi perdona anche i peccati personali: se la natura umana capace di perfetta
giustificazione, non pu- avere difetti naturali5. Contro queste proposizioni diciamo! .io creatore di tutto
l'uomo, dell'anima cio e del corpo: il matrimonio un bene: per mezzo del battesimo di Cristo sono
rimessi tutti i peccati: .io giusto: la natura umana capace di perfetta giustizia. Pur essendo vere tutte
queste cose, affermiamo nel contempo che gli uomini nascono soggetti ad un'origine viziata, derivante
dal primo uomo. Per questo motivo vanno verso la condanna se non rinascono in Cristo. 7uesto lo
abbiamo dimostrato con l'autorit' dei santi cattolici, che riguardo al peccato originale, sostengono le
medesime cose che sosteniamo noi e ritengono vere tutte e cinque le nostre tesi. 2on affatto logico che
quello sia falso perch& queste sono vere. Sono tali e tanti gli uomini che, secondo la dottrina cattolica
diffusa nell'antichit' per tutta la terra, confermano la verit' dell'uno e delle altre che la vostra fragile e,
direi, quasi faceta novit', viene schiacciata solo dalla loro autorit'. %n aggiunta a ci- che essi dicono, la
verit' stessa attesta di parlare per mezzo di loro. 4oi stessi non siete convinti che tali uomini abbiano
potuto errare nella fede cattolica al punto da affermare qualcosa da cui derivasse come conseguenza che!
.io non il creatore dell'uomo: il matrimonio da condannarsi: nel battesimo non si ha la remissione
totale dei peccati: .io ingiusto, a noi non rimane alcuna speranza di perfezionare la virt(, cose che in
tutto o in parte nefando pensare. ) necessario pertanto, a questo punto, reprimere con la loro autorit'
la vostra ostinazione, affinch&, quasi rimbalzati dalla forza della presunzione ed in certo modo quasi
respinti, possiate frenare i vostri precipitosi ardimenti e, come riavendovi da una pazzia, possiate
cominciare a ricordare, a riconsiderare, a rifare vostra quella verit' nella quale siete stati nutriti.
Raccolta dei testi di S. Ambrogio.
0. +$. %l beato 0mbrogio afferma che un solo uomo, il 8ediatore tra .io e gli uomini, stato sciolto dai
vincoli di una generazione macchiata perch&, nato da una 4ergine, nella nascita non ha sentito il peccato.
/utti gli altri uomini nascono nel peccato e la loro stessa origine nella colpa, poich&, formati nel piacere
della concupiscenza, prima ancora di respirare lo spirito vitale di quest'aria, hanno subCto il contagio della
colpa. %n questo corpo di morte, la legge stessa della concupiscenza, come una legge di peccato, ripugna
alla legge della mente a tal punto che contro di essa hanno dovuto combattere non solo i buoni fedeli, ma
gli stessi 0postoli con la loro grande virt(, al fine di sottomettere, con l'aiuto della grazia di Cristo, la
carne all'anima ed in tal modo richiamarla alla concordia. /ra di esse, infatti, create senza peccati, proprio
per la trasgressione del primo uomo, nata la discordia. Chi lo dice? 6n uomo di .io, un cattolico, un
acerrimo difensore della verit' cattolica contro gli eretici pronto a versare il proprio sangue, esaltato
tanto dal tuo maestro che di lui arriva a dire! 52eppure un nemico avrebbe osato riprendere la sua fede e
la sua purissima interpretazione della Scrittura5. Contro l'errore dei filosofi platonici ha affermato che .io
creatore non solo delle anime, ma anche dei corpi. 3a insegnato che il matrimonio un bene istituito
da .io per la propagazione del genere umano e che la castit' coniugale santifica l'unione. 3a detto che
nessuno giustificato dal peccato se prima, nel battesimo, non gli sono stati rimessi tutti i peccati. .a
uomo giusto ha adorato sempre .io giusto, ed stato sempre ben lontano dal credere che l'uomo non
potesse progredire nella perfezione della virt( e della giustizia. Bgli tuttavia ritiene che la perfezione, cui
nulla pi( debba essere aggiunto, la si trover' solo nell'altra vita e sar' piena solo nella risurrezione dei
morti. %n questa vita la giustizia umana sta nel lottare non solo contro le avverse potest' spirituali, ma
anche contro le nostre stesse passioni attraverso cui i nemici esterni cercano di penetrare in noi e di
abbatterci. %n questa lotta abbiamo come terribile avversaria la nostra stessa carne, la cui natura, quale
era stata creata al principio, sarebbe andata molto d'accordo con noi, se non fosse stata viziata dalla
caduta del primo uomo, e quindi contagiata dallo stesso male. 7uel santo uomo, in questa lotta, ci
ammonisce di fuggire il mondo e ci dimostra quanto grande, nella fuga, sia la difficolt' o addirittura
l'impossibilit', se non viene in aiuto la grazia di .io. 2el battesimo, con la remissione di tutti i peccati, i
vizi muoiono, ma in certo qual modo dobbiamo curarne la sepoltura. 0nche se sono morti noi abbiamo
con essi un conflitto cosC aspro che finiamo per non fare quello che vogliamo, ma quello che abbiamo in
odio. %l peccato ci costringe a fare molte cose contro la nostra volont' e spesso risorgono vive le passioni.
.obbiamo lottare contro la carne, contro cui ha lottato Paolo quando diceva!"edo un'altra legge nelle mie
membra, in conflitto con la legge della mia ragione
??
. Ci comanda di non confidare nella carne e di
non crederle perch% l'Apostolo esclamava: So infatti che il bene non dimora in me, vale a dire nella
mia carne, perch volere il bene alla mia portata, ma praticarlo no
1@@
. *cco quale "rande batta"lia
ci esorta a combattere contro i peccati morti, quel valoroso soldato di Cristo fedele dottore della
Chiesa. Come possibile che il peccato sia morto, se ci costrin"e a fare molte cose contro la nostra
volont( * cosa sono queste cose se non i desideri stolti e nocivi che immer"ono nella morte e nella
perdizione quelli che vi consentono
1@1
( ,opportarli senza consentirvi la lotta, il conflitto, la
"uerra. Che "uerra se non tra bene e male, non tra natura e natura, ma tra natura e vizio, "i morto
ma non ancora sepolto, vale a dire non ancora sanato perfettamente( Come possibile, insieme a
quest'uomo, ritenere morto nel battesimo questo peccato ed affermare che abita in noi e che suscita
molti desideri contro la nostra volont, ai quali, com'e"li confessa, resistiamo non acconsentendo, se
non per il fatto che morto nel reato con cui ci teneva le"ati e che si ribella anche da morto, fin
quando non sia completamente sanata dalla perfezione della sepoltura( *sso tuttavia non detto
peccato nel senso che rende colpevole l'uomo, ma nel senso che, essendo frutto del peccato del
primo uomo, ribellandosi, cerca di spin"erci al peccato se non ci viene in aiuto la "razia di 'io per
mezzo di .es) Cristo nostro ,i"nore, cosicch%, pur morto, non abbia pi) a ribellarsi e, con la
vittoria, non torni a rivivere e re"nare.
Il "ensiero degli esegeti cattolici sul "eccato originale.
11. ++. 8entre ci affanniamo in questa guerra per tutto il tempo che la vita umana costituisce una
tentazione sulla terra
1@$
, non siamo immuni da peccato, perch% ci/ che in quel modo chiamiamo
peccato a"isce dentro di noi in contrasto con la le""e della mente anche se non ci trova consenzienti
alle cose illecite. $er quanto ci ri"uarda, noi potremmo essere sempre senza peccato fino alla totale
"uari"ione da questo male, se riuscissimo a non acconsentire mai ad esso. $urtroppo, per/, nelle
cose in cui siamo sconfitti dallo spirito ribelle, sia pure venialmente e non mortalmente, in esse
traiamo donde o"ni "iorno dover dire: 6imetti a noi i nostri debiti
1@+
. Cos# per esempio peccano i
coniu"i quando, per sola volutt, oltrepassano la misura necessaria alla "enerazione3 cos# i non
sposati quando si fermano in tali pensieri con qualche diletto, non al punto da volere l'azione
cattiva, ma non allontanando, come necessario, la mente dal fissarsi nel cattivo pensiero, oppure
non ritraendola prontamente quando vi si era fissata. 'i questa le""e del peccato, che pu/ essere
chiamata peccato, che ripu"na alla le""e della mente e di cui il beato Ambro"io ha detto molte cose,
fanno fede altri ,anti quali Cipriano, lario, .re"orio e moltissimi altri. Chi "enerato in Adamo,
dunque, deve essere ri"enerato in Cristo3 chi morto in Adamo, deve essere vivificato in Cristo.
*"li le"ato al peccato di ori"ine perch% nasce dal male per cui la carne ha vo"lie contro lo spirito,
e non dal bene per cui lo spirito ha desideri contro la carne
1@1
. 7ual meravi"lia dunque se ha
necessit di rinascere l'uomo nato dal male contro il quale il battezzato deve combattere ed a causa
del quale e"li stesso sarebbe colpevole se non ne fosse liberato dalla nuova nascita( 7uesto male
non una materia che viene da 'io creatore, bens# una ferita del diavolo che l'ha viziata. -on il
male del matrimonio, ma solo il peccato dei primi uomini trasmesso per "enerazione. l reato di
questo male rimesso nella santificazione del battesimo. 'io sarebbe molto pi) in"iusto se, lui
"iusto, infli""esse ai fanciulli, pur non avendo contratto essi alcun peccato, tutti quei mali che non
si riescono a contare. -on per/ ne"ata all'uomo la capacit di perfetta "iustizia, perch%, con l'aiuto
del Medico onnipotente, neppure la perfetta "uari"ione di tutti i vizi detta impossibile. 0anti
sacerdoti santi ed illustri nell'esposizione delle divine ,critture, quali reneo, Cipriano, 5eticio,
4limpio, lario, Ambro"io, .re"orio, nnocenzo, .iovanni, 6asilio, ai quali, tu vo"lia o no,
a""iun"o il prete .irolamo, per omettere "li altri che sono ancora vivi, hanno difeso contro di voi la
verit cattolica, che tutti "li uomini sono so""etti al peccato ori"inale. -essuno escluso, all'infuori
di colui che la &er"ine ha concepito immune dalla le""e del peccato che ripu"na alla le""e della
mente.
I giudici della controersia.
11. +1. Perch& tanta esultanza e perch&, con l'aria del vincitore, m'insulti 5come se io non sapessi pi(
cosa fare, dove rifugiarmi, qualora dovessi comparire dinanzi a dei giudici, e dovessi sedere insieme a te
in un'assise di eruditi, mentre tu5 gran trombettiere, 5suoni la tromba della vera ragione tra gli applausi
degli ascoltatori che risuonano5 per approvarti? =affiguri cosC ai tuoi occhi la nostra disputa ed immagini,
secondo il tuo gusto, che io non sappia rispondere ai tuoi ragionamentiD *a tua fervida fantasia ti crea uno
scenario vano e, direi, pazzo! insieme a te mi trovo davanti a dei giudici pelagiani e, mentre essi
applaudono, tu puoi alzare come una tromba la tua voce e proclamare contro la fede cattolica, contro la
grazia di Cristo, in virt( della quale, piccoli e grandi sono liberati dal peccato, l'errore di questa nuova
empiet' comune a te e a loro. 8a neppure il vostro maestro Pelagio, pur senza aver alcun avversario di
fronte, ha potuto trovare giudici del genere nella Chiesa di .io. 0l cospetto degli uomini egli uscito
assolto da quel tribunale, dopo aver condannato apertamente la vostra tesi. .ovunque tu sia o possa
leggere queste pagine, ti porr- dinanzi a questi giudici nell'intimo del tuo cuore. %n questa nostra disputa
non li ho scelti perch& amici miei e nemici tuoi, oppure perch& propensi a me in virt( di qualche merito ed
avversi a te per qualche offesa. 2on ho inventato con fervida fantasia persone che non sono mai esistite
o non esistono, oppure che hanno idee incerte sul problema che si agita tra noi. 3o indicato
singolarmente e apertamente, come si conveniva, santi ed illustri vescovi della Chiesa di .io, greci e
latini, eruditi tanto nel sapere platonico, aristotelico, zenonico o di altri del genere G alcuni di essi in verit'
anche in questo erano dottissimi G quanto nelle Sacre Scritture. 3o esposto le loro tesi, per quanto mi
sembrato sufficiente, senza alcuna ambiguit', perch& tu avessi a temere non essi, ma Colui che di essi ha
fatto dei vasi utili e con essi ha costruito dei santi templi. Bssi hanno dato il loro giudizio su questa causa
in un momento in cui nessuno avrebbe potuto accusarli di favorire l'uno o avversare l'altro. 2on
esistevate ancora voi, contro cui entrate in conflitto su questo argomento: non c'eravate ancora per
affermare quello che esponi nei tuoi libri! 5che su di voi abbiamo mentito alla moltitudine, o che col nome
dei celestiani e dei pelagiani abbiamo spaventato gli uomini, o con il terrore abbiamo estorto loro il
consenso5. Certo tu stesso hai affermato che 5i giudici debbono essere liberi da odio, amicizia, inimicizia,
ira5. Bbbene, anche se di questo genere se ne possono trovare pochi, 0mbrogio e tutti gli altri, che ho
ricordato insieme a lui, sono da ritenersi tali. Pu- anche darsi che non sempre sono stati ritenuti tali nelle
cause portate davanti ad essi mentre erano in vita e che essi, con il loro giudizio, hanno chiuso.
Certamente per- erano tali quando hanno dato il loro giudizio sulla nostra causa. Bssi non cercavano n&
la nostra n& la vostra amicizia: non avevano inimicizie: non erano adirati n& con noi n& con voi, e non
avevano compassione n& di noi n& di voi. 3anno conservato ci- che hanno trovato nella Chiesa: hanno
insegnato ci- che hanno imparato, ed hanno trasmesso ai figli ci- che hanno appreso dai padri. *a nostra
causa stata trattata presso di loro prima ancora che noi la trattassimo con voi dinanzi ad essi. 2& voi n&
noi eravamo a loro noti, eppure nei loro scritti leggiamo la sentenza emessa contro di voi a nostro favore.
2on ancora combattevamo contro di voi e ci ritroviamo vincitori in virt( della loro sentenza.
Giuliano esortato a alutare le testimonian$e "atristic%e.
11. +9. /u dici che 5qualora dovessi comparire dinanzi a dei giudici G scelti naturalmente da te G, non
saprei cosa fare, dove rifugiarmi e non potrei trovare nulla per oppormi alle tue argomentazioni5. /i
sbagli. Saprei molto bene cosa fare e saprei molto bene dove rifugiarmi. Passerei dalle oscurit' pelagiane
a questi luminosissimi fari cattolici. Cosa che faccio subito. =ispondimi piuttosto! cosa faresti tu e dove ti
rifugeresti? %o passerei dai pelagiani a costoro, e tu da costoro a chi ricorreresti? Siccome pensi che 5non
il numero delle sentenze che conta, ma il loro peso5, e che G su questo anch'io sono d'accordoD G 5a
nulla giova una moltitudine di ciechi per trovare qualche cosa5, oserai forse dire che costoro sono ciechi?
%l lungo giorno
1@9
ha forse mescolato talmente la sommit con il fondo, e fino a tal punto la luce
confusa con le tenebre e le tenebre con la luce che $ela"io, Celestio, .iuliano ci vedono, mentre
lario, .re"orio, Ambro"io sono ciechi( Chiunque tu sia per/, se sei veramente uomo, mi sembra di
vedere la tua ver"o"na 2 purch% in te non sia morta o"ni speranza di salvezza8 2 ed in certo senso di
ascoltare la tua voce. !Lun"i da me, rispondi, dire o solo pensare che costoro sono ciechi!. $ondera
dunque le loro sentenze. -on vo"lio che siano molte perch% non ti sia di fastidio il contarle. -on
sono per/ di poco conto sicch% tu debba disde"nare di soppesarle. ,ono anzi tanto pesanti che ti
vedo "i affaticato sotto il loro peso. 4 forse anche di questi dirai che !io, imbelle, ti sto opponendo
l'opinione di un mio pari, e che in preda al terrore vado nominando i complici!(
La fede della moltitudine cristiana.
11. +;. /u scrivi! 5%n un tribunale, dopo avere allontanato lo strepito della folla, non basta scegliere i
nomi da qualsiasi genere di uomini, siano essi sacerdoti o amministratori o prefetti per discutere tali cose,
ma necessario scegliere la prudenza e rispettare il piccolo numero, che la ragione, l'erudizione, la
libert' elevano5. 7uesto vero. %o per- non vengo a turbarti con la moltitudine, anche se, con l'aiuto di
.io, su questa fede che voi contrastate, anche la moltitudine cattolica pensa rettamente, ed anche se, in
ogni dove molti, per quanto possibile e come meglio possibile, secondo l'aiuto di .io, confutano
anch'essi le vostre vane argomentazioni. *ontana da me, quindi, la presunzione che mi rinfacci! 5che io,
cio, ho promesso di trattare da solo, a nome di tutti, questa causa contro di voi5. Sei tu piuttosto che ti
comporti cosC tra i pelagiani e non arrossisci di scrivere e di dire che 5c' maggior gloria per te di fronte a
.io nel difendere una verit' abbandonata5. Certamente sono diventati molto abietti ed abbandonati e
dipendono molto da te se non ritengono che sia intollerabile presunzione quella con cui ti anteponi anche
agli stessi Pelagio e Celestio, maestri di tutti voi, quasi che essi abbiano cessato di combattere e sia
rimasto tu solo a difendere la verit' che ritenete abbandonata. .al momento che a te piace non contare
la moltitudine, ma tener conto della qualit' del piccolo numero, eccettuando i giudici della Palestina, che,
nell'assoluzione di Pelagio, costretto dal timore a rinnegare gli stessi dommi pelagiani, hanno condannato
la vostra eresia, ti ho contrapposto quali giudici in questa causa dieci vescovi gi' morti ed un prete, che
trattarono della questione quand'erano in vita. Se si considera la vostra scarsit' essi sono molti: se si
considera invece la moltitudine dei vescovi cattolici, sono pochissimi. Probabilmente cercherai di sottrarre
dal loro numero papa %nnocenzo ed il prete Girolamo, il primo perch& condann- Pelagio e Celestio ed il
secondo perch& con retta intenzione ha difeso in ,riente la fede cattolica contro Pelagio. Cerca, per-, di
leggere quello che Pelagio dice in lode del beatissimo papa %nnocenzo
1@;
e dimmi se ti riesce facile
trovare simili "iudici. 5i"uardo poi a quel santo sacerdote che, a misura della "razia che "li stata
data, ha lavorato tanto nella Chiesa ed ha aiutato tanto l'erudizione cattolica nella cultura latina con
molte e necessarie opere, $ela"io era solito blaterare non altro !che l'aveva invidiato come rivale!.
Ma non questa una ra"ione per cui e"li debba essere ritirato dal numero di questi "iudici. -on ho
citato infatti la tesi che, al tempo della controversia, e"li tenne e difese contro il vostro errore. :o
citato soltanto ci/ che, libero da o"ni preoccupazione di parte, ha scritto nei suoi libri, prima che si
diffondessero i vostri dannabili do"mi.
La ric%iesta "elagiana di un concilio e"isco"ale.
11. +<. Sugli altri non hai assolutamente niente da dire. Che forse %reneo, Cipriano, =eticio, ,limpio,
%lario, Gregorio, Fasilio, 0mbrogio, Giovanni 5sono stati suscitati contro di voi dalla feccia plebea dei
seggiolari5, come tu scherzi con linguaggio tulliano? Che forse erano 5soldati, scolari, marinai, bottegai,
pescatori, cuochi, macellai5?. Brano forse 5giovani dissoluti, scacciati dai monaci5? o appartenevano alla
5massa indistinta dei chierici5 che tu, con raffinata mordacit', o, pi( ancora, con la tua vanit' disprezzi
come esagitati, 5perch& non riescono a giudicare i dommi secondo le categorie di 0ristotele5? 7uasi che
tu, che tanto ti lamenti perch& 5vi negato un esame ed un giudizio dei vescovi5, possa trovare un
concilio di peripatetici, dove si possa pronunciare una sentenza contro il peccato originale, partendo dal
soggetto e da ci- che sta nel soggetto. 7uesti sono vescovi, seri, dotti, santi, solidi difensori della verit'
contro garrule vanit', nei quali non potrai trovare nulla da disprezzare quanto a ragione, erudizione e
libert', le tre qualit' che hai attribuito ai giudici. Se si potesse riunire un sinodo episcopale da tutto il
mondo, sarebbe meraviglioso se potessero sedere facilmente tutti insieme. Bssi per- non sono vissuti
neppure nella stessa epoca. .io infatti dispensa in tempi diversi ed in luoghi distanti, come a lui piace, i
suoi pochi fedeli amministratori che si innalzano al di sopra di molti. Provenienti pertanto da tempi e
regioni diverse, dall',riente e dall',ccidente, tu li vedi adunati non in un luogo verso cui gli uomini sono
costretti a navigare, bensC in un libro che possa navigare verso gli uomini. 7uanto pi( essi sarebbero per
te giudici desiderabili se avessi la fede cattolica, tanto essi sono per te terribili perch& ti opponi alla fede
cattolica, che essi hanno succhiato con il latte, e preso con il cibo, ed il cui latte ed il cui cibo a loro volta
essi hanno somministrato a grandi e piccoli, mentre la difendevano apertamente e con forza contro
nemici che allora non erano ancora nati e che ora si sono manifestati in voi. Per opera di questi piantatori,
innaffiatori, edificatori, pastori, nutritori, la S. Chiesa cresciuta dopo gli 0postoli. Per questo essa ha
temuto le insane voci della vostra innovazione. 0ttenta e sobria, secondo l'esortazione dell'0postolo,
affinch& non accadesse che al pari di Bva sedotta dall'astuzia del serpente la sua mente si staccasse dalla
castit' di Cristo
1@<
, inorridita nel vedere le insidie del vostro domma infiltrarsi nella ver"init
della fede cattolica e le ha calpestate, le ha schiacciate e le ha sca"liate lontano, come era avvenuto
per la testa del serpente. 'inanzi a tante parole ed a cos# "rande autorit dei ,anti, o dovrai essere
sanato con l'aiuto della misericordia di 'io 2 e"li sa quanto io lo desidero 2 oppure, cosa che detesto,
qualora resterai fermo in ci/ che ti pare sapienza, ma che invece "rande stoltezza, non potrai
andare a cercare i "iudici per pur"are la tua causa dinanzi ad essi, ma solo per accusare tanti maestri
della Chiesa Cattolica, illustri e memorabili: reneo, Cipriano, 5eticio, 4limpio, lario, .re"orio,
6asilio, Ambro"io, .iovanni, nnocenzo, .irolamo e tutti "li altri compa"ni e colle"hi, nonch% la
Chiesa tutta in Cristo, che, somministrando fedelmente alla divina fami"lia il cibo del ,i"nore,
hanno acquistato "rande stima e "loria davanti a 'io. Contro la tua miserabile pazzia 2 che 'io
vo"lia allontanare da te8 2 mi rendo conto che ai tuoi libri debbo rispondere in modo da difendere la
loro fede contro di te, cos# come il &an"elo difeso contro "li empi e i nemici manifesti di Cristo.
LIBRO /7R9O

La confuta$ione dei libri e degli argomenti di Giuliano.
1. 1. 0matissimo figlio Giuliano, dal momento che, se non vorrai cedere dinanzi all'autorit' di tali e tanti
santi, eruditi nelle Sacre Scritture e ricchi di immensa fama e di gloria nel governo della Chiesa, n& vorrai
fermarti G trattandoli o con grandissimo disprezzo, come hai trattato me, oppure con un tantino di pudore
e di riverenza in considerazione della loro persona G finirai per affermare che anch'essi hanno sbagliato,
necessario che, con l'aiuto di .io, ti risponda e confuti i tuoi libri e le tue argomentazioni in maniera che
tu possa comprendere nel limite del possibile che ti sei fatto una convinzione distorta di quelle cose su cui
cerchi di convincere gli altri. %n tal modo potrai pentirti salutarmente della tua incauta, temeraria e
giovanile audacia e dell'errore. %l tuo ravvedimento porter' giovamento non solo a te ma a molti altri, se
tu e il tuo partito riconoscerete e professerete che non invano, ma con molta aderenza alla verit', tali e
tanti reggitori e maestri del popolo cristiano hanno imparato ed insegnato nella Chiesa quello che voi,
ingannati da una novit' che rassomigliava alla verit', avete cercato di scardinare. %l Signore non voglia
permettere che tu abbia il cuore tanto ottenebrato da non poter intendere queste cose, che tu sia del
numero di coloro che la 4erit', nei Salmi, condanna con le parole! .on volle capire per fare il bene
1
,
oppure di quelli dei quali scritto: %l servo duro non si corregger# con le parole' anche se avr#
compreso, non ascolter#
$
. $ure in questo caso, per/, non sar inutile il mio lavoro n% quello de"li
altri, che per "razia di 'io difendono la fede cattolica contro questo errore. ,e non mancano quelli
che sono stati in"annati o sconvolti da un improvviso ed insolito errore, molto pi) "rande il
numero di quelli che sono stati istruiti o corretti dalla difesa dell'antica verit. $er evitare di andare
eccessivamente per le lun"he, non riporter/ tutte le tue parole, ma, se il ,i"nore me lo concede, non
lascer/ senza risposta e senza confutazione nessuna delle tue... acute ar"omentazioni.
I giudici com"etenti della controersia.
1. $. Per quanto riguarda i giudici 5presso i quali, a vostro dire, non avete potuto discutere la vostra
causa, per il fatto che nessuno pu- giudicare bene se non totalmente libero da odio, ira o amicizia, quali
non sarebbero stati quelli che l'hanno giudicato, perch& hanno cominciato ad odiarla prima ancora di
conoscerla5, ho gi' risposto nel precedente libro. Se aveste cercato con sincerit' i giudici quali li ha
definiti Sallustio nel passo da te citato
+
, vi sareste certamente arresi ad Ambro"io e a"li altri colle"hi
nell'episcopato, che quando hanno scritto le loro vere e pacifiche opinioni erano del tutto liberi da
odio, da amicizia, da ira e 2 tu non l'hai detto, ma ,allustio s# 2 pure da compassione per voi o contro
di voi. $er voi invece ora poca cosa non volerli come "iudici, se addirittura non osate stimarli
colpevoli. Ma come possibile, di "razia, che quelli che hanno condannato la vostra causa l'abbiano
cominciata ad odiare prima ancora di conoscerla( La conoscevano molto bene e perci/ la odiavano.
,apevamo molto bene che voi dite che i bambini nella nascita non hanno alcunch% di male da cui
essere purificati con la rinascita. Conoscevano bene la vostra affermazione che la "razia vien data
secondo i nostri meriti, cosicch% essa non sarebbe pi) tale
1
se non viene donata "ratuitamente ma
solo concessa secondo i meriti. Conoscevano bene la vostra convinzione che per l'uomo in questa
vita possibile non avere alcun peccato, sicch% non necessario per lui dire ci/ che l'intera Chiesa
dice nell'4razione del ,i"nore: 6imetti a noi i nostri debiti
9
. *ssi conoscevano bene tutte queste
cose e perci/ "iustamente le odiavano. Che vi sappiano emendati per loro merito e vi ameranno8
!-on , infatti, chiamato pela"iano o celestiano, come tu dici, chi afferma che nell'uomo c' il libero
arbitrio o che 'io il creatore di quelli che nascono!, ma chi non attribuisce alla "razia di 'io la
libert a cui siamo stati chiamati, chi ne"a che Cristo il liberatore dei fanciulli e chi afferma che al
"iusto non necessario chiedere per se stesso quello che vien chiesto nell'4razione del ,i"nore.
Costui prende il nome di pela"iano perch% con l'errore ha partecipato al crimine.
Dierse inter"reta$ioni del Rescritto dell!Im"eratore.
1. +. 2on qui il caso di ripetere quali luminari cattolici tu, non sapendo o fingendo di non sapere, osi
infamare con l'accusa di manicheismo. Se, come dici, 5c' un rescritto dell'imperatore a vostro favore5,
perch& non vi fate avanti e portate questo documento dinanzi ai pubblici poteri dimostrando che siete voi
quelli la cui fede stata approvata dal principe cristiano? Se poi interpretate la legge di .io a vostro
piacimento e non come essa , qual meraviglia se fate lo stesso con la legge dell'imperatore? Prometti di
presentare questi atti con pi( cura in un altro momento. Se lo farai, la tua azione sar' rimproverata in
quanto insidiosa o sar' disprezzata in quanto frivola.
L!eresia "elagiana condannata da tutta la (%iesa.
1. 1. Sembra molto raffinato e spiritoso il tuo compiacimento quando affermi! 5) venuto fuori uno
bramoso di far capire che l'esito della battaglia riposto in lui5, quasi che agli occhi dei pelagiani io sia
Golia e tu .avide. Se veramente hai fatto questo patto e sei d'accordo con i pelagiani, nel caso tu sia
sconfitto, fa' in modo che essi non ardiscano null'altro in avvenire. Fen lungi da me sia la pretesa di
provocarvi a singolar tenzone. So bene infatti che dovunque mettiate piede, l'esercito cristiano, presente
dappertutto, vi sconfigger'. 3a gi' sconfitto Celestio dapprima a Cartagine, quando io ancora non c'ero, e
poi a Costantinopoli, terra tanto lontana dall'0frica, e ha sconfitto in Palestina Pelagio, che, per timore di
essere condannato, non aveva esitato a rinnegare la vostra causa. %n quella terra la vostra eresia stata
completamente distrutta. Poich& l'esercito cristiano, di cui .avide era il simbolo, solito combattere
contro i suoi avversari in ciascuno dei suoi soldati ha voluto troncare il vostro errore con la lingua stessa
di Pelagio, prostrato e steso a terra, come colpito da una spada. Pelagio, o meglio, il Signore per bocca di
Pelagio ha amputato quello che tu ci rinfacci con sdegno che cio 5siete chiamati nuovi eretici perch&
sostenete che il male, che vien definito peccato, situato non nella natura, ma nella volont' soltanto5.
/emendo, infatti, d'esser condannato, ha condannato coloro che ritengono che i bambini avranno la vita
eterna pur senza essere battezzati. 4oi negate che nei bambini c' un male destinato ad essere lavato nel
battesimo. Bbbene, dite un po'! per qual motivo il bambino non battezzato condannato alla morte
eterna? Cos'altro potete dire se non maledire Pelagio? B se, mentre lo maledite, vi chiedesse! che avreste
voluto che facessi? Contro le chiare parole di Cristo! Se non mangerete la mia carne e non berrete il mio
sangue, non avrete la vita in voi
;
, avrei forse dovuto dire che il bambino morto senza questo
sacramento avr la vita eterna( :o l'impressione che dovreste pentirvi di averlo maledetto. $entitevi
voi piuttosto di tutto questo errore.
La controersia "elagiana gi6 legittimamente definita.
1. 9. 4i pregherei di non servirvi dello stupido argomento di cui si servono tutti gli eretici, che le leggi
degli imperatori cattolici cercano di frenare nella loro pericolosa licenza. /utti infatti ripetono qualcosa di
simile alla tua affermazione! 5.ifetta di ragione la parte che sostituisce il terrore alla discussione, che non
chiede nulla ai saggi ed estorce cieco assenso ai paurosi5. Per la verit' i nuovi eretici siete voi, e questa
vecchia scusa di quasi tutti gli eretici l'avete riconosciuta insieme agli altri e l'avete conservata per voi.
2on vogliate ingannare voi e gli altri, pretendendo di avere contro di noi il diritto che abbiamo avuto noi
contro i donatisti, che, per mezzo di una disposizione imperiale, sono stati costretti ad un incontro con
noi. *a loro violenza si era estesa a tutta l'0frica! spaventando tutto e tutti con violente aggressioni, con
latrocini, assalti ai viaggiatori, rapine, incendi, devastazioni di ogni genere e stragi, essi impedivano ai
cattolici di predicare la verit' contro il loro errore. Con essi non potevamo trattare assolutamente nulla
dinanzi ai vescovi che non avevamo in comune. 7uel poco che i nostri antenati erano riusciti a trattare
con essi quasi cento anni prima, era stato ormai dimenticato da tutti. 7uesta necessit' quindi ci ha spinti
a tentare di svergognare la loro sfacciataggine e a reprimere la loro audacia almeno con gli accordi
ratificati nel nostro incontro. *a vostra causa invece si appena chiusa presso una competente assemblea
di vescovi comuni ad entrambi. 2on rimane altro da fare, per quanto attiene al diritto di un nuovo esame,
se non che seguiate con buona pace la sentenza emanata al riguardo. Se rifiuterete vi sar' impedito di
fare turbolente e insidiose agitazioni. 4oi piuttosto rassomigliate ai massimianisti, che, essendo stato loro
permesso di incontrarsi con noi, volevano consolarsi della loro esiguit' almeno col nome di una
conferenza, ed apparire in tal modo di essere qualcosa di pi( agli occhi di quelli per i quali erano
semplicemente disprezzabili, e cosC, quando ci hanno convocati, ci hanno mostrato il libello ed hanno
iniziato a provarci, li abbiamo disprezzati. Bssi, infatti, avevano pi( piacere di sentirsi chiamare nella
conferenza che timore di uscirne sconfitti. 2on aspiravano alla gloria di una vittoria, ma, non avendo il
prestigio del numero, ricercavano con avidit' la fama di una conferenza. Se ritenete di essere vincitori per
il fatto che non vi stata concessa la prova desiderata, sappiate che in questo i massimianisti vi hanno
preceduto, anche se a voi la Chiesa vi ha concesso un tribunale come si conveniva, nel quale la causa
stata chiusa, mentre a quelli non l'aveva concesso perch& non si erano separati da noi, ma dai donatisti.
Se poi ritenete che non era logico per i massimianisti presumere di stare dalla parte della verit' per il
fatto di non essere stati ascoltati in giudizio, non vogliate pi( a lungo proferire tali parole vuote. Sia
sufficiente per voi che la Chiesa Cattolica vi abbia sostenuto con materna tenerezza e vi abbia
condannato con giudiziaria severit' o, meglio, con medicinale necessit'.
Giuliano si abbandona agli insulti "ersonali.
1. ;. Per non perderci in cose superflue, tralascio la miriade di maledizioni e di maldicenze, ammassate
all'inizio dell'opera o sparse un po' ovunque nei tuoi libri. 2on vorrei che agli occhi degli uomini seri
apparissimo come volgari litiganti piuttosto che come pensosi disputanti. 4ediamo piuttosto quali sono le
tue affermazioni ed in qual modo puoi dimostrare, secondo la tua promessa, che io attribuisco al diavolo
la creazione degli uomini e l'istituzione del matrimonio.
Ris"osta al "rimo argomento di Giuliano.
#. <. Citi alcune mie parole con l'evidente intenzione di confutarle. Come risposta, dopo averle citate,
cerchi di far credere che 5mi sono contraddetto, in quanto per mia difesa avrei in un primo tempo
affermato che erano i nuovi eretici a chiamarci condannatori del matrimonio e dell'opera di .io, mentre,
in un secondo tempo, lasciando da parte questa affermazione, avrei asserito che l'uomo nella nascita
posseduto per met' da .io e per met' dal diavolo, o piuttosto, tutto dal diavolo, con l'esclusione quasi
totale dalla sua propriet', che l'uomo5. .ov' il tuo acume con cui credi di avere posto in atto tutte le
categorie di 0ristotele e tutte le altre astuzie dell'arte dialettica? 2on ti rendi conto che quanto mi hai
obiettato riguardo ai bambini, pu- essere obiettato da un nemico della verit' ad entrambi in riferimento a
qualsiasi peccatore maggiorenne? /i domando! cosa pensi di un uomo di pessima condotta non ancora
rigenerato? .ovrai ammettere, suppongo, che almeno costui si trova sotto il potere del diavolo se non
rinasce in Cristo! o neghi anche questo? Se lo neghi, chi sono quelli che .io ha sottratto dal potere delle
tenebre e ha trasferito nel regno del 2iglio del suo amore
<
( ,e rispondi positivamente, ti chiedo: ha
'io qualche potere su un uomo posto sotto il potere delle tenebre( ,e dici che 'io non ha alcun
potere, ti rispondo: 'io dunque, per opera del diavolo stato scacciato dalla sua propriet. ,e,
invece, ammetti che 'io conserva un potere, ti rispondo: l'uomo dunque posseduto a met da 'io
e dal diavolo. * cos# "l'inesperti rivol"eranno contro di te, che pretendi essere ritenuto sa""io, tutto
l'odio che hai rivolto contro di me a proposito dei bambini appena nati. *cco con quanta facilit
stato distrutto il tuo primo ar"omento, mentre non vuoi capire che "li uomini, prima di essere
redenti in Cristo, si trovano sotto il potere del diavolo, ma in modo tale che non solo essi ma
neppure il diavolo sono sottratti al potere di 'io.
La gra$ia battesimale secondo i "elagiani.
'. >. %l problema del battesimo, in merito al quale tu ci accusi che noi con le nostre menzogne avremmo
suscitato l'odio degli ignoranti contro di voi, non facile dire con quanta eleganza tu l'abbia evitato,
allontanando da voi questa odiosit' ammettendo che i bambini debbano essere battezzati, allorquando
dichiari che 5la grazia del battesimo non dev'essere rifiutata per nessun motivo, dal momento che .io
dispensa i suoi stessi doni secondo la capacit' dei riceventi. Per questo Cristo, redentore della sua opera,
accresce con continua generosit' nella sua immagine i suoi benefici e, rinnovandoli ed adottandoli, rende
migliori quelli che aveva creati buoni5. Per questo motivo, secondo voi, in merito al battesimo dei
bambini, non ci deve essere odiosit' contro di voi? Che forse qualcuno di noi ha detto che avete negato la
necessit' di battezzare i bambini? 4oi, vero, non dite che i bambini non debbono essere battezzati, no,
ma, a misura della vostra grande sapienza, dite cose strabilianti! sono battezzati nel sacramento del
Salvatore ma non salvati: sono redenti, ma non liberati: sono lavati ma non purificati, sono esorcizzati e
si alita su di loro ma non sono strappati dal potere del diavolo. 7ueste sono le vostre portentose tesi:
questi gli impensabili misteri dei nuovi dommi: questi i paradossi degli eretici pelagiani, pi( mirabili di
quelli dei filosofi stoiciD .icendo queste cose voi temete che vi obietti! Se sono salvati, che cosa c'era di
malato in loro? Se sono liberati, cosa li teneva legati in schiavit(? Se sono purificati, quale cosa immonda
si celava in essi? Se sono strappati dalle mani del diavolo, per qual motivo essi, che non erano colpevoli
per propria malizia, si trovavano sotto il suo potere se non perch& avevano contratto il peccato originale
che voi negate? 4oi lo negate non per affermare che essi sono salvi, liberi, puri, non soggetti al nemico G
le vostre testimonianze false non possono arrecare alcun aiuto dinanzi al vero giudiceD G, ma solo perch&
possiate seguire una nuova vanit', mentre essi restano nel vecchio peccato. *a verit' non appartiene a
voi, bensC a colui che ha detto! .essuno, se non nasce da acqua e Spirito, pu entrare nel regno di +io
>
.
La natura umana %a bisogno di (risto Salatore.
'. ?. Bccellentissimi amanti della vita che sar' vissuta eternamente insieme a Cristo, voi pensate che
per l'immagine di .io non costituisca pena alcuna l'essere eternamente esclusi dal suo regno. Bppure il
solo affermare che si tratta di una piccola pena sarebbe la voce non di un felice amante di quel regno, ma
quella di un suo miserabile denigratore. 0mmesso che riconosciate che il non poter entrare nel regno di
.io costituisca per voi una piccola pena mentre in realt' grande G basta per la nostra causaD G, vi
supplico di aprire i vostri occhi e di dirmi se giustizia infliggere tale pena ad un bambino che voi, ad
occhi chiusi, dichiarate non soggetto al peccato originale. 2on voglio ricordare quanti altri mali debbono
soffrire in questa vita transitoria quasi tutti i bambini, ed in che modo si debba spiegare il detto! 4n
gravame ha assegnato +io ed un giogo pesante sui figli dell'uomo dal giorno nel quale sono usciti dal
seno della madre fino al giorno nel quale ritorneranno alla madre di tutti
?
. *ssendo 'io "iusto ed
onnipotente, questi mali, con i quali non si pu/ certo dire che l'et infantile si eserciti nella virt),
non sarebbero stati sicuramente inflitti all'imma"ine di 'io se essa non avesse contratto alcun
demerito dai "enitori. *ppure, questi mali, non quelli che voi escludete ma quelli che tutti vediamo
soffrire dai bambini, tu li sorvoli e non li "uardi affatto, mentre da uomo eloquentissimo te ne vai a
spasso ed eserciti il tuo in"e"no e la tua lin"ua nella lode della natura. *bbene, questa natura, caduta
in tali e cos# evidenti miserie, ha biso"no di Cristo salvatore, liberatore, purificatore, redentore, e
non sa che farsene delle lodi di .iuliano, di Celestio o di $ela"io. -on avresti di certo ammesso che
essa viene redenta nei bambini, se, nella convenzione di Carta"ine, Celestio, che non riusciva a
sostenere lo s"uardo dei Cristiani, non l'avesse a sua volta ammesso. 'el resto come si potrebbe
intendere altrimenti questa redenzione se non dal male da cui ci redime colui che redimer# %sraele
da tutte le sue colpe
1@
( 7uando si parla di redenzione si parla di prezzo. 7ual questo prezzo se
non il san"ue prezioso dell'A"nello illibato e immacolato, .es) Cristo
11
( A quale scopo stato
pa"ato questo prezzo( $erch% interro"are altri( Ci risponda lo stesso 5edentore3 parli colui che ha
pa"ato: /uesto il mio sangue, che sparso per una moltitudine in remissione dei peccati
1$
. Avanti
dunque, e continuate a dire: sono battezzati nel sacramento del ,alvatore, ma non salvati3 sono
redenti, ma non liberati3 sono lavati, ma non purificati3 sono esorcizzati e viene alitato su di loro ma
non sono sottratti al potere del diavolo. A""iun"ete pure: per essi viene sparso il san"ue in
remissione dei peccati, ma non otten"ono la remissione di alcun peccato. ,ono straordinarie le cose
che dite, sono nuove, sono false. -oi ci stupiamo delle straordinarie, ci "uardiamo dalle nuove e
confutiamo le false.
Il genere umano contrae la col"a della condanna originale.
*. 1@. 5%l governo del corpo affidato all'anima in maniera tale che il frutto dell'azione diventa comune
ad entrambi. Sia che sentano il godimento derivante dalla pratica della virt(, sia che sentano la pena
della sua insolenza insieme all'afflizione della carne mal governata in questa vita5. 2on sono tue queste
parole? =ispondi, dunque. Perch& in questa vita l'anima del fanciullo, al quale non si pu- ancora imputare
il demerito di avere mal governato la carne, viene tormentata con l'afflizione della carne? /u scrivi!
50ll'inizio della vita, la natura umana arricchita del dono dell'innocenza5. .'accordo per quanto riguarda
i peccati personali. 2egando, per-, che sono soggetti al peccato originale, perch& tanti innocenti talvolta
nascono ciechi e talvolta sordi?. =ispondete. 7uesto ultimo difetto pu- addirittura impedire la fede, come
ci attesta l'0postolo che scrive! $a fede dal sentire
1+
. Come si pu/ accettare l'idea che proprio
l'anima, un'imma"ine di 'io, arricchita del dono dell'innocenza, come tu dici, pu/ nascere stolta, se
nessun demerito dei "enitori si trasmette ai fi"li( La ,crittura dice: %l lutto per il morto di sette
giorni, ma per lo stolto e l'empio tutti i giorni della vita
11
, e voi siete talmente stolti da non reputare
un male la stoltezza( Chi non sa che coloro che il popolo chiama scimuniti sono per natura cos#
stupidi che a taluni di essi a mala pena si attribuisce la capacit sensitiva de"li animali( * voi
insistete a non voler riconoscere che il "enere umano, da quando si allontanato da 'io, contrae la
colpa di un'ori"ine viziata, meritevole di tutte queste pene, a meno che non ci perdoni la divina
,apienza del Creatore, in virt) di un suo imperscutabile dise"no( * 'io non ritira il bene dell'opera
sua da questa massa di perdizione. 'al male dei vizi, anzi, sia pur con altri mali, crea una natura
umana razionale e mortale, buona in se stessa e di cui nessuno al di fuori di Lui pu/ essere il
creatore. n questa "enerazione condannata e"li offre ai vasi di misericordia l'aiuto della
ri"enerazione.
La olontariet6 del "eccato in Adamo.
-. 11. 0 torto pensi che nei bambini 5non c' colpa perch&, senza la volont', che in essi non presente,
non pu- sussistere colpa alcuna5. 7uesto vale per i peccati personali, non per il contagio originale del
primo peccato. Se non esistesse, i bambini non potrebbero, sotto il potere di .io giusto, soffrire mali di
sorta n& nel corpo n& nello spirito. 7uesto peccato purtroppo ha trovato la sua origine nella cattiva
volont' dei primi uomini. Se non ci fosse stata la cattiva volont', non sarebbe sorto neppure il peccato.
Se comprendessi queste cose, riconosceresti con semplicit' e sincerit' la grazia di Cristo per i bambini, e
non saresti costretto a dire tante empiet' ed assurdit'! che i bambini non debbono essere battezzati G in
seguito probabilmente direte pure questoD G o che questo grande sacramento diventa per essi uno
scherno al punto tale che sono battezzati nel Salvatore ma non salvati: sono redenti dal *iberatore ma
non liberati: sono lavati col lavacro di rigenerazione ma non purificati: sono esorcizzati e viene alitato su
di essi ma non sono strappati al potere delle tenebre: il sangue sparso in remissione dei peccati il
prezzo pagato anche per loro, ma, di fatto, non ottengono la remissione di alcun peccato. /utto questo
perch& avete paura di dire! non siano battezzatiD 0vete paura, infatti, che gli uomini vi sputino in faccia e
che le donne vi ammorbidiscano la testa con i loro sandali.
Il contagio dei "eccati "assa dai genitori ai figli.
-. 1$. Siamo convinti che il motivo per cui chi nasce soggetto al diavolo fin quando non rinasce in
Cristo, sta nel contagio del peccato di origine. 4oi invece, che lo negate, cercate almeno di riflettere sui
fatti pi( manifesti, e spiegatemi perch& taluni bambini sono anche oppressi dal diavolo, a meno che non
neghiate che esistano o che siano realmente oppressi dal diavolo e che non vi smuova neppure l'autorit'
del 4angelo. %n esso, infatti, troviamo che il Signore, forse proprio a cagion vostra, domand- una cosa a
lui gi' nota, affinch& il padre del bambino dichiarasse apertamente che suo figlio fin dall'infanzia era
talmente vessato dal potere del demonio, che i discepoli di Cristo non riuscirono a scacciarlo
19
. Come
vedi, non dico affatto, come tu mi calunni, che la causa per cui i bambini sono so""etti al demonio
il matrimonio. l matrimonio ha il suo fine, la sua benedizione, il suo bene e non li ha perduti per il
sopra""iun"ere del peccato. 5ispondi tu, piuttosto, se ti possibile, perch% so""etto al diavolo un
bambino chiarissimamente vessato da lui talvolta fino a morirne( 0u infatti non accetti che
qualcuno possa subire una pena a causa di peccati altrui, affinch% per questo non diventi credibile
che un conta"io di peccato possa passare dai "enitori ai fi"li.
I mali dei bambini "roa del "eccato originale.
.. 1+. .a buon dialettico, naturalmente, 5non permetterai che io ti sfugga, ma subito e serratamente mi
chiederai se nei bambini io giudichi cattiva l'azione o la natura5. 7ualunque sia la mia risposta mi dirai!
5Se cattiva l'azione, dimostrami cosa hanno fatto: se cattiva la natura, dimmi chi l'ha fatta5. Come se
un'azione cattiva non rendesse colpevole la natura. =esponsabile dell'azione dell'uomo l'uomo stesso e
l'uomo una natura. Come i maggiorenni sono colpevoli per l'azione peccaminosa, cosC i minorenni lo
sono per il contagio dei primi. 7uelli sono rei per l'azione che compiono: questi lo sono per il peccato di
quelli da cui traggono origine. 2ei bambini un bene l'essere uomini e non lo sarebbero se il sommo
Fene non li avesse creati. 2on avrebbero alcun difetto, neppure corporale, se non avessero contratto
male alcuno dall'origine. .io infatti, creatore dell'anima e del corpo, nell'atto di creare, non infligge alla
natura umana difetti immeritati. 0 proposito di tanti bambini che nascono con sC grande variet' di difetti
di anima e di corpo, non ci si pu- neppure appellare a quanto il Signore ha detto del cieco nato! . lui
ha peccato n i suoi genitori, ma fu perch siano manifestate in lui le opere di +io
1;
. Molti infatti non
"uariscono affatto e muoiono con "li stessi difetti in et pi) o meno avanzata o nella stessa infanzia.
-on pochi bambini battezzati riman"ono con i difetti con cui sono nati o ne vedono sopra""iun"ere
altri simili, e non si dica immeritatamente. 'a questo piuttosto cerchiamo di capire che l'essere
rinati "iova soprattutto per la vita eterna. n questa vita invece, a causa della superbia, che li
allontana da 'io
1<
, "li uomini sono so""etti a mali di o"ni "enere ed hanno un giogo pesante che
sui figli dell'uomo, dal giorno nel quale sono usciti dal seno della madre fino al giorno nel quale
ritorneranno alla madre di tutti
1>
.
Le$ione di Giuliano sui sillogismi.
2. 11. %n questa tua opera pretendi d'insegnarci come i dialettici costruiscono i loro sillogismi, una
questione su cui nessuno ti ha mai fatto obiezioni. 7uanto pi( te ne compiaci, tanto pi( la cosa dispiace a
chi ha senno. 7uel che peggio, poi, mi fai dire cose che non dico, mi fai concludere come non concludo,
mi fai concedere cose che non concedo, e, per tuo conto, tiri conclusioni che io rigetto. 7uando mai ho
negato che 5la natura umana in quanto tale da lodarsi5? 7uando mai ho detto che 5sono colpevoli per il
fatto stesso che esistono5, dal momento che se nessuno avesse peccato, esisterebbero ugualmente e non
sarebbero colpevoli? 7uando mai ho detto che 5la fecondit' da riprovarsi5, se essa una benedizione
nel matrimonio? Come avrei potuto pretendere che tu mi concedessi cose che non ho mai dette?
,on ogni unione cor"orale 4 cattia.
2. 19. %n merito a ci- che mi fai dire! 5ogni unione corporea cattiva5, poco manca che tu dica che io
chiamo colpa l'unire l'acqua al vino quando si vuole diluire un po' la bevanda, dal momento che anche qui
indubbiamente c' l'unione di due corpi e, di conseguenza, se ho detto che sono cattive tutte le unioni dei
corpi, non potevo escludere questa. %o, per-, non ho dichiarato cattiva neppure l'unione dei due sessi se
avviene legittimamente nel matrimonio. Senza di essa non ci sarebbe generazione anche se in
precedenza non vi fosse stato alcun peccato. %n merito all'altra mia affermazione! 5% figli nascono
dall'unione dei corpi5, ti dico che mia, ma non mia la conclusione che hai voluto trarne e attribuirla a
me. 2on dico infatti! 5sono cattivi i figli che nascono da un'azione cattiva5. 0l contrario ho sempre
affermato che l'azione dei coniugi, compiuta in vista della generazione, non solo non cattiva, ma
addirittura buona. Si fa cio buon uso del male della libidine, per mezzo del quale sono generati gli
uomini, creature buone di .io, ma non immuni dal male e per il quale hanno bisogno di essere rigenerati
per poterne essere liberati.
La sessualit6 non 4 affatto disonoreole.
2. 1;. %ntessi poi un altro tuo sillogismo, come il precedente che tuo, non mio. /u dici! 5*a causa
dell'esistenza dei sessi l'unione dei corpi5, e pretendi che io ti conceda questo. Bbbene, te lo concedo.
/u continui ed aggiungi! 5Se l'unione dei corpi sempre cattiva, parimenti una stortura la condizione
dei corpi posti nella diversit' dei sessi5. 0nche se questa conclusione fosse logica, non dovrebbe toccarmi
affatto perch& io ritengo che l'unione nuziale, quella cio che avviene per la procreazione della prole, non
solo non cattiva, ma addirittura buona. Fisogna aggiungere, per-, che non affatto logico che la
condizione dei corpi posti nella diversit' dei sessi sarebbe una stortura anche se l'unione dei due sessi
fosse sempre cattiva. 7ualora gli uomini fossero soggiogati dal male della libidine al punto che, respinta
l'onest' del matrimonio, tutti si accoppiassero liberamente ed a piacimento come i cani, la condizione dei
corpi, creati da .io, non sarebbe una stortura per il fatto che tutte le unioni sessuali sono cattive, cosC
come diciamo che il male sta nell'unione adulterina e non nella condizione dei corpi che sono un bene
creato da .io. /i rendi conto che dialetticamente non hai detto niente, e non per colpa della dialettica, ma
solo perch& ti sei molto allontanato dal suo ambito? /i servi delle parole dell'arte dialettica per gonfiare te
stesso e per lasciare attoniti gli inesperti, volendo apparire quello che in realt' non sei. 0nche se lo fossi
per-, per il modo in cui orientata questa discussione, non saresti nulla. ,ra sei inetto ed inesperto, nel
secondo caso saresti un artista inetto. Purtuttavia, armato di frecce dialettiche, ti lanci nella lotta e agiti i
tuoi pugnali di piombo gridando! 5Se l'unione sempre cattiva, la condizione dei corpi posti nella
diversit' dei sessi una stortura5. B poich& non capisci quanto sia poco logico quello che hai posto come
argomento necessario, aggiungi! 5tu non lo puoi negare5D Cosa non posso negare, uomo sconsiderato?
Cosa non posso negare? Soltanto quello che anche tu, se ragionassi seriamente, non potresti fare a meno
di negare! anche se l'unione adulterina cattiva, non per questo la condizione di coloro che nascono da
essa una stortura. 7uella opera degli uomini che fanno cattivo uso delle membra buone: questa
opera di .io che trae il bene dagli uomini cattivi. Se poi dici che nell'adulterio l'unione di per s& buona,
appunto perch& un fatto naturale, ma che di essa fanno cattivo uso gli adulteri, perch& mai non devi
convenire che, alla stessa maniera, pu- essere un male la libidine, della quale fanno buon uso gli sposati
quando hanno per fine procreazione dei figli? , secondo te, ci pu- essere un uso cattivo delle cose buone
e non un uso buono delle cose cattive? Bppure troviamo scritto che l'0postolo fece buon uso dello stesso
diavolo, consegnandogli un uomo affinch& la sua carne andasse in rovina, ma la sua anima fosse salva nel
giorno del Signore
1?
, e "li altri imparassero a non bestemmiare
$@
.
I cor"i non sono o"era di un cattio creatore.
3. 1<. Come intendi le parole che aggiungi! 5.io non pu- essere il creatore di una cosa cattiva5? Sa
parlare molto meglio di te colui che per bocca del Profeta ha detto di aver creato il male
$1
. * poi,
qualunque sia il senso delle tue parole, a me cosa importa, dal momento che ho respinto l'ar"omento
a cui essa si connette( :o dimostrato infatti che non lo"ica l'affermazione secondo la quale la
condizione dei corpi una stortura, anche nell'ipotesi che tutte le unioni sessuali siano cattive. $er
dire che 'io non pu/ essere il creatore di alcun male, dobbiamo forse pensare che e"li non il
creatore della condizione dei corpi che non ho mai ritenuto cattiva, dal momento che nessuna delle
concessioni fatte da me in precedenza mi costrin"ono a tale affermazione( &ana e ridicola pertanto
resta la tua conclusione: !tutti i corpi debbono essere attribuiti ad un cattivo creatore!. Molto me"lio
concludere: ,e neppure la colpevole unione adulterina rende cattiva la condizione dei corpi3 se
l'unione dei sessi di per s% una cosa buona anche ne"li adulteri che ne fanno cattivo uso, e appunto
per questo, con molta ma""iore ra"ione si pu/ dire che la condizione del corpo non pu/ essere
ritenuta cattiva, "iustamente i corpi sono attribuiti a 'io creatore. -on c' alcuna fossa, per timore
della quale io debba tornare sulla via su cui sembra tu vo"lia richiamarmi. 'immi tuttavia quale
sarebbe quella via e spie"a il tuo ra"ionamento.
Il male) con cui nasce l!uomo) 4 il frutto della "rima "rearica$ione.
0. 1>. 5.io buono, scrivi ancora, per mezzo del quale sono state create tutte le cose, ha plasmato le
membra del nostro corpo5. 4erissimo. *o ammetto. /u continui! 5Colui che aveva plasmato i corpi, ha
distinto anche il sesso e lo ha distinto in maniera da poterlo ricongiungere nell'azione: la differenza delle
membra divenuta causa dell'unione5. Giusto anche questo. /u aggiungi ancora! 5*'unione dei corpi
dunque proviene da Colui dal quale deriva l'origine dei corpi5. Chi l'ha mai negato? 50mmettendo questo
con gl'ingrati, scrivi a questo punto, ne segue che da tante cose buone! corpo, sesso, unione, non
possono derivare frutti cattivi5. 0nche questo vero. %l frutto buono di questi beni, infatti, l'uomo, che
in quanto tale una cosa buona. %l male che c' in lui e che ha bisogno di essere sanato dal Salvatore,
liberato dal =edentore, purificato dal lavacro, scacciato dall'esorcismo, assolto dal sangue sparso per la
remissione dei peccati, non frutto del corpo, del sesso, dell'unione, bensC dell'originale e antico peccato.
CosC, per esempio, se, in merito alla prole degli adulteri, io dicessi che essa non pu- essere stato il frutto
buono derivato da tanti mali, quali la lascivia, la turpitudine, il crimine, giustamente risponderesti! Colui
che nasce dall'adulterio non frutto della lascivia, della turpitudine, del crimine, che sono opere cattive
del diavolo, bensC frutto del corpo, del sesso, dell'unione che sono opere buone di .io. Bbbene, alla
stessa maniera, molto rettamente io posso affermare che il male con cui nasce l'uomo non frutto del
corpo, del sesso, dell'unione che sono opere buone di .io, ma frutto della prima caduta che opera del
diavolo.
Gli uomini non sono creati "er essere "rigionieri del diaolo.
0. 1?. Fen lontano da noi l'affermare, come ci calunniate, che 5gli uomini sono creati da .io affinch& a
buon diritto siano posseduti dal diavolo5. 7uantunque sia maggiormente in potere di .io che del diavolo il
fatto che una generazione macchiata sia soggetta al principe immondo, fin quando non sar' purificata
nella rigenerazione, tuttavia .io non ha creato gli uomini per dare una famiglia al diavolo. *'ha fatto solo
in vista di quel bene, per mezzo del quale egli fa sussistere le nature, compresa quella del diavolo. Se
togliesse loro questo bene, esse cesserebbero immediatamente di esistere. CosC come, negli armenti e
nelle greggi degli empi, .io non crea le bestie perch& siano immolate al diavolo, anche se egli sa che lo
saranno, alla stessa maniera, secondo il bellissimo ordine dei secoli che egli ha disposto, non tiene
lontana la sua bont' dalla condizione della generazione che pur vede soggetta al peccato.
I figli sono o"era di Dio.
11. $@. .opo questa argomentazione con cui credi di avere concluso qualcosa, mentre t'illudi soltanto,
inserisci la solita offesa ed aggiungi che io sono del parere che si debba provare con la Sacra Scrittura e
non con i sillogismi il fatto che i figli nati dall'unione dei corpi debbano attribuirsi all'opera divina, quasi
che chi lo nega possa dirsi cristiano. Poi, come se ci fosse divergenza tra di noi, ti sforzi di dimostrare con
la testimonianza della Sacra Scrittura una verit' che siamo sempre pronti a professare e che predichiamo
con grande piacere. 4anamente ti affanni non per rispondere a noi, ma per riempire i libri. %n verit', le
tue parole! 5Per esprimere la fede nelle opere il Profeta ha rasentato il pericolo del pudore dicendo!
Saranno due in una carne sola
$$
!, debbono averti abbastanza ammonito che non ci sarebbe stato
nulla di che ver"o"narsi nelle opere di 'io se, in precedenza, non fosse intervenuto il motivo per
cui la natura umana avrebbe dovuto confondersi per la deformit della sua colpa.
L!e"isodio di Abramo e Sara.
11. $1. 0 lode della concupiscenza aggiungi! 5come dono di .io essa stata restituita ad 0bramo e
Sara vecchi, quando i loro corpi erano ormai sfiniti e quasi morti5
$+
e, con tono malizioso, esclami
che !io affermi, se possibile, che appartiene all'opera del diavolo quello che 'io talvolta d in
dono!. ,arebbe lo stesso che considerare un dono la restituzione della claudicazione ad uno zoppo
che da morto non zoppicava pi), nel caso 'io lo risuscitasse e lo restituisse alla vita8 ,e il vi"ore
del corpo presente nell'et "iovanile stato restituito, certamente lo stato in maniera da conservare
la condizione di questo corpo di morte. $er poter "enerare i fi"li, non era affatto necessario che 'io
li riportasse allo stato di Adamo prima del peccato, quando nelle membra non c'era la le""e che
ripu"na alla le""e della mente
$1
.
Dio diede ai suoi seri la fecondit6.
11. $$. ) necessario tener presente altresC che il corpo di 0bramo era quasi morto, al punto da non
avere la capacit' di generare figli da una donna qualsiasi sia pure ancora in grado di partorire. Si dice
infatti che l'et' avanzata faccia sC che un vecchio abbia la possibilit' di generare da una giovinetta e non
da una persona anziana, mentre quest'ultima a sua volta ha la possibilit' di generare da un giovane. 0
quei tempi gli uomini vivevano tanto a lungo che, indubbiamente, solo molto tardi diventavano talmente
decrepiti da non essere mossi per nulla al coito, ammesso che questo possa accadere ad un uomo sano
solo a motivo dell'et'. Proprio mentre avevo per le mani quest'opera mi stato riferito che un vecchio di
ottantaquattro anni, per venticinque anni vissuto religiosamente accanto ad una moglie religiosa in
assoluta continenza, ha comprato una *iristria per libidine. /enendo presente la media attuale della vita
umana, i suoi ottantaquattro anni lo facevano molto pi( vecchio di 0bramo a cento anni, che ne avrebbe
vissuti ancora settanta. ) quindi, pi( sensato credere che .io ha ridato ai suoi servi la fecondit' che
mancava. Sono due le ragioni per cui Sara non poteva partorire e la sua vulva era morta! la sterilit' che
aveva dalla giovent( e l'et', non perch& avesse novant'anni, ma perch& a lei erano cessate le
mestruazioni. ) noto infatti che quando le mestruazioni cessano per l'et', le donne non possono pi(
concepire, quantunque in precedenza siano state feconde. *a Scrittura pertanto non ha voluto tacere
questo particolare al fine di accrescere la grandezza del miracolo che .io stava per operare nella loro
prole. 7uando infatti ella aveva offerto a suo marito la schiava da cui potesse avere il figlio, che lei non
poteva generare, l'aveva fatto mossa dalla sterilit' e non dall'et'. *eggiamo, infatti, nella Scrittura!
Sara, moglie di *bramo, non partoriva
$9
, mentre le parole rivolte da lei al marito sono: +io mi ha
reso sterile perch non partorisca
$;
. ,e essi fossero vissuti ai nostri "iorni, con l'et che avevano,
sarebbero stati decrepiti. Abramo aveva infatti ottantacinque anni, ,ara settantacinque. 9 scritto
infatti: *bramo aveva ottantasei anni quando *gar gli partor( %smaele
$<
. l che vuol dire che si era
unito ad A"ar circa un anno prima, quando fu concepito smaele. 7uali coniu"i, al "iorno d'o""i,
potrebbero partorire a quella et senza un miracolo divino( *ssi invece avrebbero potuto "enerare
se ,ara non fosse stata sterile. Abramo infatti pot% "enerare da A"ar e ,ara non era cos# vecchia che
le erano cessate le mestruazioni. l corpo di Abramo pertanto era morto solo perch% non avrebbe
potuto "enerare da ,ara, e costei si trovava ancora nel periodo della fecondit anche se alle so"lie
dell'et in cui il flusso mestruale comincia a venir meno. 'ai medici infatti stato accertato che le
donne, alle quali sono cessate del tutto le mestruazioni, non possono pi) concepire. ,e la cosa fosse
falsa, la ,crittura non si sarebbe mai preoccupata di dire: * Sara era cessato di avvenire ci che
avviene regolarmente alle donne, avendo gi' detto in precedenza! *bramo e Sara erano vecchi, avanzati
negli anni
$>
. Considerando la media della vita, molto pi) lun"a allora, non avrebbero potuto
"enerare a quella et, poich% Abramo aveva cento anni e ,ara novanta, anche nel caso che questa
non fosse stata sterile e si fossero uniti un anno prima, quando probabilmente aveva ancora il flusso
mestruale ed avrebbe potuto ancora concepire qualora il marito fosse stato "iovane. -ella situazione
reale, per/, non le sarebbe stato assolutamente possibile, poich% il corpo di Abramo era talmente
inaridito per la vecchiaia, che non aveva alcuna possibilit di "enerare da una donna di quella et,
mentre "li sarebbe stato possibile da una "iovanetta, come di fatto lo pot% pi) tardi da Cetura
$?
,
quantunque in questo caso possa dirsi che perdurava il dono della fecondit ricevuta per la nascita
di sacco. Considerando la media attuale della vita, molto pi) breve ora, la "enerazione possibile
se la somma dell'et dei coniu"i non supera i cento anni. -el caso invece che la somma supera i
cento anni, si sicuri della impossibilit della procreazione, anche se la donna feconda e ci sono
ancora le mestruazioni che renderebbero possibile la "enerazione da un "iovane. ,i tanto sicuri di
questo fatto che una norma di diritto stabilisce che nessuno possa avere lo ius liberorum se la
somma degli anni dei coniugi supera i cento anni.
La nascita di Isacco fu miracolosa) ma aenne con la concu"iscen$a.
11. $+. 2el concepimento di %sacco dunque c' stato un miracolo di .io, non per- nella restituzione
della libidine ai genitori, bensC nel dono della fecondit'. 7uella infatti poteva esserci anche a quella et',
mentre questa no, essendoci tante cause ad impedirla. 0nche se la libidine, come ho notato sopra, si
ravvivasse nelle membra senili morte ed in certo senso vivificate dal dono di .io, essa seguirebbe la
condizione della carne corruttibile in modo da essere in questo corpo di morte quello che non avrebbe
potuto essere nel paradiso prima del peccato in quel corpo di vita. Secondo la condizione di questo corpo
soggetto alla pena, .io concede a ciascuno il dono della fecondit', ma non proporzionatamente alla
felicit' esistente quando nella carne non c'era nulla che avesse voglie contro lo spirito, o che dovesse
essere frenato dallo spirito in lotta contro di essa. Prima del peccato bisognava che la natura dell'uomo
fosse in pace e non in guerra. 2ella parte che segue del tuo ragionamento ti sei affaticato invano, quasi
che noi avessimo potuto dire! 5%sacco stato generato senza la concupiscenza della carne o senza il
seme dell'uomo5. 2on l'abbiamo mai detto. Passando oltre, di conseguenza disprezziamo tutto quanto hai
argomentato al riguardo.
La natura umana) creata buona da Dio) fu corrotta dal "eccato.
1#. $1. Col tuo profondo acume credi di avere fatto una grande scoperta quando dici! 5Gli uomini,
anche se fossero stati creati dal diavolo, sarebbero cattivi senza colpa propria e, di conseguenza, non
sarebbero cattivi, perch& nessuno pu- essere diverso da quello che per nascita e non giusto esigere
da lui in misura superiore alle sue possibilit'5. 0nche noi siamo soliti dire questo contro i manichei, i
quali, per-, non dicono che la natura buona stata viziata, ma che la natura, da essi ritenuta cattiva
secondo le loro favole, eterna ed immutabilmente cattiva. Secondo la dottrina cattolica, al contrario, la
natura, creata buona, stata viziata dal peccato e, di conseguenza, giustamente condannata. 2on n&
strano n& ingiusto pertanto che una radice condannata produca dei condannati, a meno che non
intervenga la misericordia liberatrice di Colui del quale non mancata la mano creatrice. 7uesta
misericordia liberatrice voi la negate ai miseri, quando asserite che i bambini non hanno un male da cui
essere liberati.
La "ro"aga$ione della morte anc%e nei bambini 4 "unita giustamente.
1#. $9. 4oi, che con falsa difesa opprimete la povera infanzia e la combattete con perniciosa lode, per
qual motivo escludete dal regno di .io tante sue immagini, i bambini, che nulla di male hanno meritato,
ma semplicemente non sono stati battezzati? 2on facendo quello che non potevano assolutamente fare,
hanno forse trascurato il loro dovere cosC da essere privati del regno e da essere puniti con un esilio tanto
luttuoso? .ove metterai quelli che non avranno la vita perch& non hanno mangiato la carne n& bevuto il
sangue del Aiglio dell'uomo
+@
( $er questo, come sopra ho ricordato, $ela"io sarebbe uscito
condannato dal tribunale ecclesiastico se, a sua volta, non avesse condannato quelli che dicevano: !
bambini, anche senza battesimo, hanno la vita eterna!. $er quale "iustizia, di "razia, pu/ essere
allontanata dal re"no di 'io e dalla vita di 'io una sua imma"ine che in nulla ne ha tras"redito la
le""e( -on vedi il disprezzo che l'Apostolo riserva a taluni che e"li dichiara esclusi dalla vita di +io,
per l'ignoranza che c' in loro a causa dell'indurimento del loro cuore
+1
( l bambino non battezzato
so""etto o no a questa sentenza( ,e direte che non so""etto, sarete sconfessati e puniti
dall'evidenza della verit evan"elica e dalla stessa lin"ua di $ela"io. 'ov' infatti la vita di 'io se
non nel re"no di 'io, nel quale possono entrare solo coloro che sono rinati da acqua e ,pirito ,anto
+$
( ,e, al contrario, direte che so""etto, ammettete la pena: riconoscetene la colpa3 ammettete il
supplizio: riconoscetene il merito. -el vostro domma non troverete nulla da poter sostenere. ,e in
voi c' ancora un po' di sensibilit cristiana, sappiate riconoscere una buona volta nei bambini la
propa""ine della morte e della condanna, che dev'essere debitamente punita dalla "iustizia o
"ratuitamente liberata dalla "razia di 'io. -ella loro redenzione possibile lodare la misericordia di
'io, mentre nella loro perdizione non possibile accusare la verit di 'io, perch% tutti i sentieri di
+io sono misericordia e verit#
++
.
La concu"iscen$a secondo Giuliano.
1'. $;. 7uasi al pari di un medico, tu dividi, definisci, discorri sul genere, sulla specie, sulla misura e
sull'eccesso della concupiscenza, asserendo che 5%l genere sta nel fuoco vitale: la specie nel movimento
dei genitali: la misura nell'azione coniugale e l'eccesso nella intemperanza della fornicazione5. Se dopo
questa tua sottile e prolissa disquisizione, brevemente ed apertamente ti chiedessi come mai questo
fuoco vitale ha radicato una guerra nell'uomo, cosicch& la carne ha voglie contro lo spirito e lo spirito
necessariamente deve avere desideri contro la carne
+1
, oppure come mai chi consente a questo
fuoco viene ferito da una ferita mortale, lo stesso inchiostro del tuo libro, ne sono sicuro, rosso per
la ver"o"na si trasformerebbe in minio. 7uesto il fuoco vitale, che non solo si rifiuta di se"uire il
volere della nostra anima, che la vera vita della carne, ma spesso, contro la sua volont si eccita
con disordinati e turpi movimenti e, qualora lo spirito non avesse desideri contro di essa,
ucciderebbe la nostra vita buona.
Solo gli eccessi della concu"iscen$a sono cattii.
1'. $<. .opo una lunga disquisizione arrivi a questa conclusione! 5Giustamente, dunque, l'origine della
concupiscenza viene situata nel fuoco vitale, perch& la concupiscenza della carne deve essere attribuita a
colui per cui si regge la vita carnale5. Aai questa affermazione come se tu possa provare o, per quanta
sfontatezza tu abbia, possa avere l'audacia di sospettare che nella prima costituzione dell'uomo, prima
che la condanna seguisse la colpa, la concupiscenza carnale esistesse gi' nel paradiso o che provocasse
sporche battaglie contro lo spirito con i disordinati movimenti che vediamo ora. Subito dopo aggiungi! 5*a
colpa di questo appetito non sta nel genere, nella specie o nella misura, ma solo nell'eccesso: il genere e
la specie sono opera del Creatore! la misura appartiene ad una decisione onesta, mentre l'eccesso deriva
dal vizio della volont'5. Parole prive di senso suonano eleganti a te esattamente come ad uno che non
pensa quello che dice. Se la misura di questo appetito appartiene ad una decisione onesta, quale onesto
coniugato vorrebbe essere mosso da questo appetito, se non quando necessario? Bppure quello che
vorrebbe non gli possibile. 7uale onesto casto vorrebbe essere talvolta mosso da questo appetito?
Bppure, quello che vorrebbe non gli possibile. Per questo motivo l'uomo esclama! ..."olere il bene alla
mia portata, ma praticarlo no
+9
. 'al momento, quindi, che la concupiscenza, nel suo movimento,
non trova alcuna misura nella decisione della volont, ed in se stessa non ha alcuna moderazione al
di fuori di quella che le viene imposta dalla vi"ile lotta dello spirito onesto, perch% lodare, o uomini
perversi, e non "ridare a 'io: $iberaci dal male
+;
(
La concu"iscen$a de!essere frenata anc%e dai coniugi.
1*. $>. Che ti giova l'affermare che 5la libidine viene arrestata dalla debolezza5, quasi che essa non
venga estinta del tutto con la morte, quando l'uomo, che da essa era stato superato e soggiogato, non
pu- pi( combattere, ma solo ricevere da vinto il castigo meritato? 7uesta la cosa pi( amara, qui dove
tu non comprendi la propaggine della morte di un combattente per cui questo movimento tanto pi(
malsano quanto pi( noi siamo sani. /u scrivi! 52ei coniugi la concupiscenza usata con onest', nei casti
frenata con la virt(5. ) vero questo? *o sai per esperienza? % coniugi non debbono frenare questo male
o questo tuo bene? 0 piacimento dunque, i coniugi, tutte le volte che si sentiranno solleticati, si
stenderanno e si abbracceranno senza differire neppure di un'ora questa smania di giacere e l'unione dei
corpi apparir' loro pienamente legittima ogni qualvolta questo tuo bene si sar' spontaneamente eccitato.
Se hai vissuto una vita coniugale di questo genere, smetti di addurre le tue esperienze nella disputa e
domanda piuttosto agli altri in qual modo essa debba essere vissuta ed insegnata. 8i meraviglierei
tuttavia se non hai almeno frenato i desideri adulterini o, addirittura, se non hai neppure avvertito la
necessit' di farlo. Se poi neanche la pudicizia coniugale, sia per la sfrenata sconcezza della libidine nella
stessa unione, sia per la deprecabile concupiscenza, frena questa peste per non far compiere qualcosa
che vada al di l' del naturale uso del matrimonio, cosa significa la tua espressione! 5nei coniugi usata
con onest'5? Aorse che questo appetito sempre onesto nei coniugi e non c' nulla che ad essi si
permette solo a modo di concessione, come dice l'0postolo
+<
( 7uanto me"lio avresti detto: usata
con onest dalla moderazione dei coniu"i( 4 hai avuto paura che si vedesse un male anche l ove i
coniu"i impon"ono con cura il freno della moderazione( Almeno ora che vivi nella continenza,
cerca di riconoscere nella quadri"a di Ambro"io il cavallo cattivo e non volere pi) lodare col cuore
o con la bocca quello che sei costretto a frenare con la virt). !l quarto, l'eccesso del piacere, tu
scrivi, praticato dai dissoluti, e, poich% deriva dalla insolenza e non dalla natura, viene
"iustamente condannato!. 'a quale insolenza deriva( 'alla dissolutezza o dalla concupiscenza(
-aturalmente, per non contraddire la tua tesi iniziale, risponderai che deriva dalla dissolutezza. Ma
tutti "li uomini riten"ono che la dissolutezza peccato solo in quanto per suo mezzo si acconsente
alla concupiscenza. * per te non cattiva la cosa, consentendo alla quale si commette peccato(
7uesto male insito nella nostra carne, che ha vo"lie contro lo spirito, pur se non esiste nello spirito
che non vi consente e che al contrario "li si oppone. .rida dunque: $iberaci dal male
+>
e a questo
male non a""iun"ere il male di una falsa lode.
Giuliano riconosce la necessit6 di un rimedio alla concu"iscen$a.
1-. $?. /ra i dissoluti e i continenti con molta chiarezza poni la pudicizia coniugale e dici! 5Bssa
rimprovera i primi perch& hanno commesso cose illecite, e ammira i secondi che hanno disprezzato anche
le lecite. Scelto il giusto traguardo, dopo aver maledetto la barbarie di chi cade in basso e venerato il
fulgore di chi risplende al di sopra di s&, placa con caste mani i focosi e loda coloro che non hanno
bisogno di tale rimedio5. 8i rallegro molto della tua eloquentissima verit'. 8a rifletti, ti prego, su quello
che dici. Con molta chiarezza e verit' infatti dici che la castit' coniugale loda la continenza in quanto non
ha bisogno di tale rimedio, di cui essa stessa sente di avere avuto necessit', secondo il detto
dell'0postolo! Chi non riesce ad essere casto, si sposi
+?
. $erch% allora, quando affermo che la
concupiscenza una malattia, tu lo ne"hi pur ammettendo che ad essa necessario un rimedio( ,e
ammetti il rimedio, riconosci pure la malattia3 se poi insisti a ne"are la malattia, ne"a pure il
rimedio. Arrenditi, ti pre"o, alla verit che talvolta parla per mezzo della tua stessa bocca: -on si
offre il rimedio a chi sano.
I tre beni del matrimonio.
1.. +@. Giusta altresC la tua osservazione! 50d un attento esame, il matrimonio non pu- piacere se
viene lodato in paragone con il male5. 7uesto vero. 2el suo genere il matrimonio senz'altro un bene,
e lo perch& conserva la fedelt' al talamo: perch& gli sposi si uniscono per la procreazione della prole e
perch& ha in orrore l'empiet' della separazione. 7uesti sono i beni nuziali in virt( dei quali il matrimonio
un bene, che sarebbe ugualmente esistito, come abbiamo detto e ripetuto, anche se nessuno avesse
peccato. .opo il peccato, alle nozze si aggiunta una lotta derivante non dalla felicit', ma dalla
necessit', al fine di combattere per il proprio bene contro il male della concupiscenza, non permettendole
di giungere a qualcosa di illecito, pur se, con movimenti ora lenti ora concitati, essa non cessi di istigare
in tale direzione, anche quando i coniugi ne fanno buon uso per la procreazione della prole. Chi pu-
negare quel male se non chi rifiuta di ascoltare l'0postolo che ammonisce! +ico questo a modo di
concessione, non a modo di comando
1@
( 7ualora i coniu"i si uniscono spinti dal piacere carnale e
non dal desiderio della prole la cosa non pu/ essere lodata, ma, intervenendo ed intercedendo il
matrimonio, pu/ essere solo tollerato a confronto con mali ma""iori.
Inettie di Giuliano contro i manic%ei africani.
12. +1. .opo di questo, non so perch& ritorni sull'esempio di 0bramo e Sara a cui credo di avere
risposto pi( che a sufficienza. 2on so cosa ti era sfuggito che hai voluto poi aggiungere quando ti
venuto in mente. ) umano e suole accadere. 4ediamo di che si tratta. 5) stato un evento profetico, tu
scrivi, quello che di recente si manifestato in 0frica. %l marito e l'onore di una santa e bella donna, che
era figura della Chiesa, non erano al sicuro. Con l'aiuto di .io, essa stata conservata intatta5. Per
evitare di fermarmi inutilmente su tutte le tue parole, vengo subito a colui al quale scrivi e rivolgi queste
parole! 5Caro fratello /urbanzio, unito a me nel sacerdozio, bisogna ora pregare .io perch&, anche in
questo tempo, con uguali forze non indugi a sottrarre la Chiesa cattolica, sposa del suo Aiglio, matura,
feconda, casta e bella, dallo stupro dei manichei pirati in 0frica e fuori dell'0frica5. 7uesta per- la nostra
preghiera contro i manichei, i donatisti, gli altri eretici e quanti in 0frica sono nemici del nome cristiano e
cattolico. Contro di voi invece, che per noi siete una pestilenza d'oltremare che Cristo salvatore dovr'
sconfiggere, saremmo pirati usciti dall'0frica, perch& da qui vi opponiamo solo il martire Cipriano, col
quale potervi dimostrare che noi difendiamo l'antica fede cattolica contro la vana e profana innovazione
del vostro errore? ,rrendoD Che forse nella Chiesa di .io che in 0frica mancavano le tue preghiere
quando Cipriano predicava quello che tu combatti? Bgli diceva! 52on si deve assolutamente negare il
battesimo al bambino, che, nato da poco non ha alcun peccato all'infuori di quello contratto prima della
nascita, quando stato generato secondo la carne di 0damo. 0 lui deve essere rimesso non un peccato
personale, ma quello di un altro5
11
. 7uando Cipriano imparava ed inse"nava queste cose, mancava
forse l'aiuto della tua pre"hiera, in virt) della quale ,ara sarebbe rimasta intatta in Africa e la sua
bellezza sarebbe stata salvata dallo stupro dei manichei, che, secondo te, avevano in"annato lo
stesso Cipriano prima che il nome dei manichei risuonasse all'orecchio dei romani( Cerca di capire
quante mostruosit ed insanie dici contro l'antichissima fede cattolica, non avendo altro da dire.
Agostino insultato.
12. +$. Puoi destreggiarti come e quanto vuoi, o eresia pelagiana, che costruisci nuove macchinazioni e
prepari nuove insidie contro le mura dell'antichissima verit'D 5%l disputatore punico5, come con spregio mi
chiama il tuo difensore, il punico disputatore, non io, ma il punico Cipriano, ti immola con questa ferita e
ti castiga per il domma inquinato
1$
. Cosa avresti detto se avessi nominato tanti vescovi dall'Africa
quanti ne ho nominati dalle altre parti del mondo( Cosa avresti detto se molti tra di essi fossero stati
africani( +no di qui, "li altri sono di altre terre: dal loro consenso, dall'4riente e dall'4ccidente,
sei seppellito. -onostante ci/, sei talmente accecato dalla tua ostinazione da non renderti conto che
sei tu piuttosto a voler imbrattare l'antico splendore della Chiesa, l'antica fede cio, come la castit
della bellissima nonnina ,ara. ,e i manichei hanno disonorato la Chiesa di 'io per mezzo dei santi
vescovi e memorabili dottori, reneo, Cipriano, 5eticio, 4limpio, lario, Ambro"io, .re"orio,
6asilio, .iovanni, nnocenzo, .irolamo, dimmi, .iuliano: quale Chiesa ti ha "enerato( Chi ti ha
partorito, attraverso l'utero della "razia spirituale, alla luce che hai abbandonato: una madre casta o
una meretrice( 4 forse tu, con istinto nefando, derivante non da errore, ma da furore, osi disonorare
il seno della sposa di Cristo e madre tua, per difendere i dommi pela"iani( 4ppure la novella
deviazione, non riuscendo a trovare altre menzo"ne contro la vetusta bellezza di ,ara, ti ha condotto
ad incriminare col blasfemo nome di manicheo l'unanime consenso di tanti "loriosi vescovi
cattolici, tra cui c' chi non ha mai sentito neppure il nome dei manichei(
La natura corrotta dalla olont6 del "rimo trasgressore.
12. ++. .opo questa digressione, alla quale ti ha portato non 5l'impeto del dolore5, come tu dici, ma del
perduto pudore, torni ai deliri che erano nel tuo programma. Con la testimonianza dell'0postolo
1+

cerchi di comprovare quanto avevi detto sulle membra morte di Abramo e di ,ara. 6asti quanto
detto sopra nella maniera, a mio avviso, mi"liore possibile. 7uale cristiano i"nora che !chi ha fatto
il primo uomo dalla polvere, fa tutti "li altri dal seme!( 'a un seme, per/, "i viziato e condannato,
che in parte rester, secondo la verit, nel supplizio, ed in parte, in virt) della misericordia, verr
liberato dal male. -on dunque vero come tu credi e concludi che !l'affermazione del peccato
naturale rimane soffocata nelle ma"lie dei tuoi lacci!. La natura, corrotta dalla volont del primo
tras"ressore, non la purificano le tue parole vane per mezzo del vostro novello domma, ma la "razia
di 'io per mezzo di .es) Cristo nostro ,i"nore.
Giuliano c%iama Agostino :sacerdote del diaolo)
13. +1. Per questo non credo affatto, come vai calunniando, che 5i coniugi possano generare senza il
calore del corpo5 e neppure che 5.io non ha creato l'uomo o l'ha creato per il diavolo o l'ha creato il
diavolo5. 2eppure gli stessi genitori possono creare l'uomo, ma .io per mezzo dei genitori. Se il diavolo
non pu- sottrarre al potere divino neppure se stesso, quanto meno pu- sottrarre la natura umana,
assoggettata a s& a causa della colpa dopo la condanna divina? Stando cosC le cose, se non proprio
devoto del diavolo, cosa di cui tu accusi me, certamente ti dimostri suo collaboratore, quantunque voglia
dare l'impressione di accusarlo. Sostieni infatti che i bambini non debbono essere sanati per mezzo di
Cristo da quel male che li tiene soggetti al diavolo e, con insana dottrina, difendi la loro sanit'. Secondo
la vera fede, invece, io sostengo che 5%sacco nato dallo stesso piacere della concupiscenza5, da cui sono
nati tutti gli altri uomini, eccetto Colui in virt( del quale siamo liberati dal male. 2on nego neppure che 5la
mano della divina Provvidenza presente nei genitali dei peccatori5. Bccola prodursi con forza da una
estremit' all'altra, e curare opportunamente ogni cosa
11
3 e niente di lurido la ra""iun"e
19
. $er
questo la $rovvidenza pu/ ottenere tutto quello che vuole anche dalle cose immonde e sporche, e
rimane sempre assolutamente pura e incontaminata. -on necessario che ti affatichi, inoltrandoti in
lun"he circonlocuzioni, per dimostrarmi cose che "i ammetto. 5ispondi piuttosto, se ti possibile,
al mio quesito: $erch% mai sacco sarebbe stato eliminato dal suo popolo se entro l'ottavo "iorno
non fosse stato circonciso col se"no del battesimo di Cristo
1;
( ,pie"aci un po', se ti possibile,
come si poteva essere colpiti da una pena cos# "rave qualora non si fosse stati liberati da quel
sacramento. -on si pu/ ne"are che, per fare nascere un fi"lio alla loro et, 'io ha vivificato la
vulva di ,ara morta all'emissione del seme ed il corpo di Abramo morto alla capacit di "enerare
come i "iovani. Ma per quale motivo sacco, innocente quanto a peccati personali, pur se fosse nato
da "enitori adulteri, avrebbe potuto meritare di essere eliminato dal suo popolo se non fosse stato
circonciso( -on diva"are in cose oscure, ambi"ue e superflue, ma rispondi al mio interro"ativo
chiaro, semplice, necessario.
Dio non "u8 condannare nessuno immune da col"a.
13. +9. 0dduci la testimonianza dell'0postolo non secondo la sua prospettiva, ma secondo la tua.
7uantunque ora non trattiamo di questo argomento e sarebbe troppo lungo e superfluo il disputarne,
tuttavia poni la citazione dell'0postolo! Come potrebbe +io essere il giudice del mondo? Se infatti, per la
mia menzogna, la veracit# di +io risulta pi1 insigne, a sua gloria, come avviene che sono ancora
giudicato come peccatore
1<
( B poi aggiungi! 5Con queste parole l'0postolo dimostra che .io, se non ha
conservato la propria maniera di comandare, ha perduto il potere di giudicare5. 0 questo punto concludi!
5*'0postolo ha detto questo per frenare coloro che asserivano che i peccati degli uomini tornavano a lode
di .io, che avrebbe comandato cose impossibili per prepararsi una materia per la misericordia. B in tal
modo, a tuo giudizio, attraverso le parole dell'0postolo si dimostra che gli uomini sono giudicati con
giustizia quando hanno trasgredito comandi possibili, mentre lo sono ingiustamente quando hanno
trasgredito comandi impossibili5. Se tiri queste conclusioni, cosa pensi di %sacco, che sarebbe stato
senz'altro punito con la pena della perdizione dell'anima sua se non fosse stato circonciso entro l'ottavo
giorno, anche se nulla gli era stato comandato n& di possibile n& di impossibile? 2on comprendi, alfine,
che quel primo precetto dato nel paradiso fu possibile e facile, e, dopo che esso stato disprezzato e
violato da un solo uomo tutti abbiamo contratto quel peccato comune come in una massa di origine? 2on
comprendi che solo in seguito ad esso un pesante giogo stato imposto sui figli di *damo dal giorno nel
quale sono usciti dal seno della madre loro fino al giorno nel quale ritorneranno alla madre di tutti
1>
(
$oich% da questa "enerazione, condannata in Adamo, nessuno pu/ essere liberato senza la
ri"enerazione in Cristo, sacco sarebbe stato eliminato se non avesse ricevuto il se"no di quella
ri"enerazione. * non sarebbe stato eliminato in"iustamente perch% e"li sarebbe uscito, senza il
se"no di ri"enerazione da questa vita, nella quale, nato da una "enerazione condannata, era entrato
condannato. ,e non questo il motivo, dimmene un altro. 'io buono ed "iusto. *"li pu/ liberare
taluni senza meriti buoni perch% buono, ma non pu/ condannare nessuno senza demeriti perch%
"iusto. +n bambino di otto "iorni non aveva nessun demerito derivante da peccati personali: per
qual motivo, dunque, senza la circoncisione sarebbe stato condannato, se non avesse contratto un
peccato dalla nascita(
L!ignoran$a del bambino e la sua innocen$a.
10. +;. 4a' avanti e continua ad intrecciare vanit' a vanit'. 2on mi riferisco alle parole della Scrittura
citate da te, ma alle conclusioni che cerchi di trarne. 0ffermi, per esempio, che 5la perfetta ignoranza
deve essere chiamata giustizia: lo si deduce dalle parole rivolte da .io ad 0bimelec, che, non sapendo si
trattasse della moglie di un altro, stava per unirsi a Sara! *nche io so che con la semplicit# del tuo cuore
hai fatto ci
1?
. $er lo stesso motivo lo stato dei neonati non leso dalla volont dei "enitori,
perch%, anche nel caso che essa fosse cattiva, non potrebbe in nessun modo "iun"ere alla loro
coscienza!. $erch%, allora, non li chiami "iusti, se la perfetta i"noranza dev'essere chiamata
"iustizia( -ulla pi) perfetto della i"noranza dei bambini: nulla, di conse"uenza, pu/ essere detto
pi) "iusto. ! bambini non nascono "iusti n% in"iusti, ma lo diventano con le proprie azioni3
l'infanzia solo arricchita della dote dell'innocenza!. Che si"nificano queste tue parole( -on sono
anche tue queste altre: !L'uomo dunque nasce pieno di innocenza, ma capace di virt)3 meriter la
lode o la riprensione a seconda della volont che viene dopo!( 4 forse credi che la "iustizia non
una virt)( Come puoi affermare dunque che il bambino non ancora pieno di virt), ma solo capace,
mentre nello stesso tempo lo ritieni pieno di i"noranza, che, a tuo dire, deve esser chiamata
"iustizia( -on finiresti per ne"are che la "iustizia una virt)( 7uesta assurdit non riuscir ancora
a sve"liarti e a farti pentire di averla detta( Le parole del ,i"nore ve"liano, ma tu dormi. -on ha
detto al re: so che hai il cuore "iusto, oppure: hai il cuore puro, poich% sta scritto: Beati i puri di
cuore, perch vedranno +io
9@
. 0u invece proponi Abimelec come esempio di peccatore. 'io "li
aveva detto: So che con la semplicit# del tuo cuore hai fatto ci) 2on si riferiva a tutto o a qualsiasi
altra cosa, ma solo al fatto che non aveva la coscienza di commettere adulterio.
Il contagio del "eccato "assa dai genitori ai figli.
10. +<. Sono sorpreso tuttavia perch& dall'esempio ricordato ti sforzi di dedurre una cosa impossibile e
ti rifiuti di vederci quello che non vuoi ascoltare. Aai di tutto perch& si creda che per la preghiera di
0bramo stata restituita la libidine alle donne perch& sta scritto! %nfatti +io aveva reso sterile ogni
matrice della casa di *bimelec, per il fatto di Sara moglie di *bramo
91
. 'a questa conclusione vuoi
dedurre che, per l'ira di 'io, era stata sottratta la libidine a quelle donne, mentre, molto pi)
semplicemente, quelle parole si"nificano che, chiusa la vulva per una qualche infermit, la donna
non poteva concepire o non poteva partorire dopo avere concepito. 0u che non ammetti che
qualcuno possa essere colpito dalla "iustizia divina per peccati non personali, ma di altri, non pensi
che Abimelec ha potuto peccare, quantunque non l'abbia fatto con cuore di adultero, e che 'io ha
punito quel peccato, piccolo quanto si vo"lia, nelle donne che "li appartenevano( &edi quindi che il
conta"io del peccato passato dall'uomo alle donne con le quali si univa, o che erano so""ette a lui.
*ppure ti ostini a non volere ammettere che il peccato possa passare dai "enitori ai fi"li, che
proven"ono dal loro seme. $ensa, piuttosto, quanto insondabile l'abisso della sapienza e della
scienza di +io
9$
, e finiscila di chiacchierare contro i misteri del peccato ori"inale.
I moimenti della concu"iscen$a sono tur"i.
#1. +>. .opodich& cominci a discutere sull'eccesso della concupiscenza che dichiari riprovevole, quasi
che nel moderarla quando i coniugi ne fanno buon uso, dovrebbe essere lodato il cavallo cattivo e non
l'auriga che lo guida. 7uale giovamento ti portano le testimonianze della Scrittura con le quali si dimostra
che .io proibisce e condanna l'eccesso della libidine? 7uantunque possiamo avere in orrore le brutture di
taluni atti disonesti, che si possono commettere con i genitali, fa' bene attenzione a ci- che la
concupiscenza della carne, non frenata, pu- fare con le sue sollecitazioni, fino far lamentare i suoi effetti
anche nel corpo dei casti durante il sonno.
La concu"iscen$a si ince combattendola.
#1. +?. 5Come poteva .io cercare i giusti a Sodoma
9+
, se la natura stessa li faceva tali(!. $oni
questo interro"ativo come se dicessimo che la natura pi) eccellente della mente non sia in "rado di
frenare la concupiscenza della carne. Al contrario noi sosteniamo che la concupiscenza un male al
punto che deve essere vinta nello scontro, fino a che, al pari di una ferita nel corpo, non ven"a
perfettamente sanata dalla cura.
Il naturale uso della donna.
#1. 1@. Se credi che 5l'0postolo, dicendo che alcuni abbandonarono i rapporti naturali con la donna e si
accesero di brame gli uni verso gli altri
91
! ha lodato la libidine perch% dichiarava naturale il rapporto
con la donna, dovrai lodare o"ni rapporto con le donne3 dovrai lodare perfino lo stupro che si
commette con la donna, perch% anche l# il rapporto naturale, anche se riprovevole per la sua
ille"ittimit. fi"li nati da esso, infatti, non le"ittimi, sono detti naturali. Con quelle parole
l'Apostolo non ha lodato la concupiscenza della carne: ha solo dichiarato naturale l'azione per cui la
natura umana viene all'esistenza con la nascita.
La cattia concu"iscen$a non 4 una sostan$a.
#1. 11. 5% sodomiti hanno peccato anche nella creatura del pane e del vino5. Con queste parole vorresti
dimostrare che la libidine buona, ma sono colpevoli gli uomini che ne fanno cattivo uso, cosC come
buona la creatura del pane e del vino, anche se si fa peccato facendone cattivo uso. 2on capisci quello
che dici, al punto da non vedere che il pane e il vino non hanno voglie contro lo spirito, ma sono essi
piuttosto ad essere desiderati smoderatamente da chi ne fa cattivo uso, e che inoltre entrano nel nostro
corpo dall'esterno. .i essi bisogna far uso pi( parco e moderato, affinch& la concupiscenza, male nostro
interno, non abbia a combattere con maggiore veemenza e vigore, mentre la mente aggravata di pi( da
un corpo corruttibile appesantito dalla materia pi( abbondante. .i questo male, della cui malizia fa fede
chi combatte contro di esso e chi da esso soggiogato, fanno buon uso il genitore che pudicamente
genera il figlio e .io che, secondo la sua Provvidenza, crea l'uomo.
Giuliano "arla di lotte contro la concu"iscen$a.
#1. 1$. ,r dunque ti prego di riflettere. 8essa da parte ogni bramosia di vittoria, perch& la verit' possa
vincerti salutarmente ti prego di riflettere attentamente se devi dare l'assenso alla tua o alla nostra tesi.
8olto a proposito, tu dici, 5hai fatto una breve osservazione perch& al lettore restassero impresse
nell'animo le cose che hai trattato in tutto il libro5. Subito dopo spieghi di che osservazione si tratta
scrivendo! 5Chi conserva la moderazione della concupiscenza naturale, fa buon uso di un bene: chi invece
non la conserva fa cattivo uso di un bene: chi poi per amore della santa verginit', disprezza anche la
moderazione, fa meglio a non servirsi di un bene, perch& la fiducia nella sua salvezza e nella sua forza gli
ha fatto disprezzare il rimedio, onde poter affrontare gloriose lotte5. 0 queste tue affermazioni, rispondo
in questi termini! chi conserva la moderazione della concupiscenza carnale, fa buon uso di un male: chi
invece non la conserva fa cattivo uso di un male: chi per amore della santa verginit' disprezza anche la
moderazione fa una cosa migliore non facendo alcun uso di un male, perch& la fiducia nell'aiuto e nel
dono di .io gli ha fatto disprezzare i deboli rimedi onde poter esercitare lotte ancor pi( gloriose. /utto il
nocciolo della nostra controversia sta qui! far buon uso di un bene o di un male? %n questa controversia
vorrei che tu non ripudiassi gli illustrissimi giudici, di cui ti ho parlato nei miei precedenti libri, facendoti
vedere come essi, eruditi nella sana dottrina, hanno espresso il loro pensiero sull'argomento senza alcuna
prevenzione di parte. .al momento che, se non ti correggi, anche per loro prepari un'accusa, o, per dirla
in modo pi( mite, un richiamo, mi servir- di te stesso come giudice, per difendere la mia tesi contro la
tua, riferendomi espressamente alle tue parole, scritte non in qualche parte altrove, ma nello stesso libro
e nello stesso passo. 3ai scritto! 5...*a santa verginit', confidando nella sua salvezza e nella sua forza, ha
disprezzato il rimedio per poter affrontare gloriose lotte5. /i domando! quale rimedio ha disprezzato?
=isponderai! il matrimonio. /i domando ancora! contro quale malattia necessario questo rimedio?
=imedio infatti deriva da medre, vale a dire da 5medicare5. Bntrambi, quindi, siamo concordi nel vedere
nel matrimonio un rimedio! perch& mai allora tu lodi la malattia della libidine, a causa della quale si va
incontro alla morte, se ad essa non si oppone il freno della continenza o il rimedio del matrimonio? %n
precedenza ho gi' avuto modo di trattare la cosa con te laddove con chiarezza, tra i dissoluti ed i casti,
hai posto la pudicizia coniugale, che 5placa con caste mani i focosi e loda coloro che non hanno bisogno di
tale rimedio5. /i ripeto con brevit' e chiarezza quello che dicevo sopra! 57uando affermo che la
concupiscenza una malattia, perch& lo neghi pur ammettendo che ad essa necessario un rimedio? Se
ammetti il rimedio, riconosci pure la malattia: se poi insisti a negare la malattia, nega pure il rimedio.
0rrenditi, ti prego, alla verit' che talvolta parla per mezzo della tua stessa bocca. 2on si offre il rimedio a
chi sano5.
Anc%e i coniugi casti deono combattere la libidine.
#1. 1+. 7uali sono 5le gloriose lotte5 delle sante vergini, come le chiami, se non quelle in cui non sono
vinte dal male, ma vincono col bene il male? %o non le ho chiamate soltanto 5gloriose5, ma 5pi( gloriose5.
7uanto alla sottomissione di questo male infatti, anche la pudicizia coniugale possiede una palma, sia
pure pi( piccola. 0nche essa combatte contro la concupiscenza della carne per evitare di andare oltre i
limiti del letto nuziale e per non infrangere il tempo fissato per la preghiera dal consenso dei coniugi. Se
la pudicizia coniugale ha tanta forza e tanto grande il dono di .io che possa osservare le prescrizioni del
codice matrimoniale, essa ancor pi( energicamente combatte nel letto nuziale per non toccare il corpo del
coniuge pi( di quanto necessario alla generazione dei figli. 7uesta pudicizia non permette il rapporto
con la donna in mestruazione, in gravidanza, o in et' tale che non abbia pi( possibilit' di concepimento.
Bssa non vinta dal piacere di giacere insieme, ma si abbandona solo quando spera di conseguire
l'effetto della generazione. Secondo l'0postolo, si commette peccato veniale se, nei rapporti con il
coniuge, sempre che non si vada contro natura, si compiono azioni che oltrepassano i limiti del codice
matrimoniale
99
, appunto perch% non si va in nessun modo oltre il limite della carne del coniu"e.
Ma proprio perch% non si vada oltre questo limite necessario combattere contro il male della
concupiscenza. A tal punto essa male che le si deve resistere con la pudicizia, perch% non abbia a
recare danno.
Giuliano loda la concu"iscen$a contro cui combatte.
#1. 11. Se non sbaglio, anche tu ti trovi in questa lotta. B poich& pensi di lottare fedelmente, temi di
essere sconfitto. .a cosa temi di essere sconfitto? .a un bene o da un male? , forse a tal punto temi di
essere sconfitto da me da continuare a negare un male ed a lodare come bene quello da cui temi di
essere sconfitto? Fraccato da due avversari, ti trovi bloccato su una via senza uscite e vuoi vincere me
con l'eloquenza e la libidine con la continenza. Combattendo contro di essa, per-, riconosci che male:
continuandola a lodare, invece, abbandoni il bene della verit'. Bbbene, io vinco te, vincitore e apologista
del male, ponendoti dinanzi come giudice non altri, ma te solo. 4orresti vincere la concupiscenza
sconfiggendola e vincere me lodandola. Bbbene, ti rispondo, chi combatte giudichi se chi loda pu- essere
dichiarato vincitore. Se male perch& lodare? Se bene, perch& lottare? Se poi non n& bene n& male,
perch& lodare? perch& lottare? Ain quando sarai vincitore della libidine, sarai giudice contro di te a mio
favore. , forse smetterai di combattere contro la libidine per non essere sconfitto da me in questa
controversia, mentre una voce ti sussurra! meglio non combattere che dimostrare con la lotta che
male quello che si loda? 2on farlo, ti prego. Chi sono io che ci tieni tanto a vincermi? /i vinca piuttosto la
verit' perch& tu possa continuare a vincere la libidine. 7ualora smettessi di combattere contro di essa,
sarai vinto, legato e precipitato tra lordure di ogni genere. /rattandosi di un male orrendo non ti giover'
neppure a conseguire quello che vuoi: sarai ugualmente sconfitto da me, o, meglio, dalla verit' che
proclamo. *odando la concupiscenza e sconfiggendola, sei vinto anche dal tuo stesso giudizio. *odi,
infatti, quello stesso male, della cui sconfitta ti vai gloriando. Se poi smetti di combattere perch& la lingua
di chi loda non abbia ad esser sconfitta da chi combatte, sar- vittorioso su uno schiavo della
concupiscenza e su un disertore della continenza, non gi' per il tuo giudizio, ma per quello della sapienza.
La concu"iscen$a non iene dal Padre.
#1. 19. *a questione pertanto chiusa. Per quanto possa lodare la concupiscenza, finch& combatti
contro di essa, sperimenta con quanta verit' l'apostolo Giovanni ha detto di essa e di essa soltanto che
non dal Padre
9;
. ,e, come tu dici, !chi non conserva la moderazione, fa cattivo uso di un bene!,
essa rimane un bene anche in chi ne fa un cattivo uso. 7ual dunque quella che non dal Padre? ,
ti proponi di lodare anch'essa comunque voglia intenderla? Se male, dove lo sar'? quando lo sar'?
7uando essa considerata un bene, anche se usato male, non essa sar' cattiva, ma solo chi ne avr'
fatto cattivo uso. %nvano quindi Giovanni ha detto che la concupiscenza della carne non dal Padre, dal
momento che per te essa un bene e, di conseguenza, dev'essere dal Padre, anche se qualcuno ne fa
cattivo uso, perch& in ogni caso fa cattivo uso di un bene. 2on puoi neppure dire che quando essa usata
moderatamente dal Padre, mentre non lo quando usata immoderatamente, perch& anche in questo
caso un bene di cui si fa cattivo uso. Solo se crederai alla tua lotta e non alla tua lingua potrai uscire da
questo vicolo cieco. *a continenza, al contrario, dal Padre perch& se non fosse dal Padre non sarebbe
possibile con essa sconfiggere la concupiscenza. 7uesta invece, contro cui, se vivi castamente, devi
combattere acremente, non dal Padre) 2on avresti bisogno di combattere contro di essa, se essa non
ti contrastasse, se veramente fosse dal Padre, non ti contrasterebbe mentre operi ci- che donato ed
amato dal Padre.
(i8 c%e iene combattuto de!essere considerato male.
#1. 1;. .a essa e con essa nasce l'uomo, una creatura di .io, buona ma non immune dal male,
contratto con la generazione e risanato con la grazia della rigenerazione. Per questo motivo ho detto
giustamente! 52on pu- essere imputato alla bont' del matrimonio il male originale che da esso si
contrae, cosC come la malizia dell'adulterio o della fornicazione non pu- essere significata dal bene
naturale che nasce da essi5
9<
. :o chiamato !bene naturale! quello che lodi insieme a me3 ho
chiamato !male ori"inale! quello alle cui sollecitazioni resisti insieme a me e per le cui lodi
combatti contro di me. -on male che sei nato, ma ci/ con cui sei nato e contro cui combatti
spiritualmente perch% sei rinato. La tua nascita appartiene all'opera creatrice di 'io ed alla fecondit
dei "enitori. 7uello contro cui combatti perch% sei rinato, appartiene alla prevaricazione seminata
dall'astuzia del diavolo e da cui ti ha liberato la "razia di Cristo. $rima ne hai fatto buon uso nel
matrimonio ed ora lo contrasti dentro di te. -on sei pi) reo di esso come nella nascita, ma da esso
non sarai sciolto se non in virt) della rinascita perch%, redento, possa re"nare con Cristo. &olesse il
cielo che questa eresia non ti faccia perire con il diavolo, ma, come "randemente desideriamo, dopo
aver riconosciuto il male contro cui combatti, possa "odere della pace eterna non dopo essere stato
separato da esso quasi si trattasse di un'altra natura, ma dopo esserne stato del tutto sanato dentro di
te.
Il matrimonio 4 buono) la concu"iscen$a un male accidentale.
#1. 1<. 2on sono 5simile allo speziale G come tu dici G che prometteva una bestia che divorasse se
stessa5. Aa' bene attenzione, per-, che questo moto bestiale, contro cui ti accorgi di scontrarti nella tua
carne, non abbia a consumarti quando sarai rilassato, cosC come ti ha pervertito quando lo lodavi. 2on ho
mai detto, come calunniosamente sostieni, che 5il matrimonio un grande bene ed un grande male5
come se in quel modo questa espressione divorasse se stessa. 3o detto semplicemente che nello stesso
uomo c' una natura buona e un vizio cattivo, come tu stesso hai riconosciuto apertamente negli adulteri,
non condannando la natura a causa del vizio n& approvando il vizio in virt( della natura. 3o detto che il
matrimonio, da cui sei nato, un bene e che il male, contro cui tu, rinato, combatti derivato non dal
matrimonio ma dall'origine viziata.
Agostino c%iamato e"icureo da Giuliano.
#1. 1>. ) ridicola l'affermazione che io 5percorrendo le vie di Bpicuro ho tagliato tutte le briglie con cui
si frenano le passioni5. Cosa succederebbe se lodassi il piacere del corpo? %n verit' sei tu che con molta
eloquenza fai quello che Bpicuro faceva senza erudizione ed eleganza, quasi da essere suo avversario solo
perch& egli non sapeva dire con eloquenza quello che dici tu. 8i accorgo che dovrai di nuovo affannarti
per dimostrare di essere ammiratore del piacere e di non essere epicureo. 2on affaticarti. /i liberer- io
stesso da questa preoccupazione. 2on sei epicureo perch& questi riponeva tutto il bene dell'uomo nel
piacere del corpo mentre tu cerchi di riporre gran parte del bene nella virt(, pur ignorando quella vera,
quella cio della sincera piet'. .io infatti ha detto all'uomo! $a piet# sapienza
9>
. 'onde verrebbe
questa sapienza se 'io non concedesse il dono di cui scritto: +io rende sapienti i ciechi
9?
, e di cui
parimenti si le""e: Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a +io
;@
( ,e non sei epicureo tu,
che hai preso da lui qualcosa in lode del piacere, molto meno lo sono io che, ri"uardo al piacere
della carne, penso ci/ che pensava Ambro"io, che cio nemico della "iustizia, poich% l'uomo,
concepito dal piacere della concupiscenza, prima ancora di nascere costretto a subire il conta"io
della colpa
;1
. 7uanto poi alle mie abitudini ed al modo come vivo, le conoscono bene quelli che
mi stanno accanto. 7ui si tratta del domma e della fede cattolica: non ci sia in te la perfidia
dell'apostata. -on mi spaventa la tua lin"ua come quella di censore. 5iconosco di inse"nare a"li
uomini quello che ho appreso dalla ,acra ,crittura: Se diciamo di non aver peccato, inganniamo noi
stessi e la verit# non in noi
;$
. Confesso di battermi il petto in mezzo al popolo e con il popolo di
'io e di dire con sincerit:6imetti a noi i nostri debiti
;+
. -on insultateci per questo: siete eretici
proprio perch% queste cose non vi piacciono. -oi confidiamo nella vera misericordia di 'io, voi
nella vostra falsa virt). &oi asserite che la "razia di 'io viene data secondo i nostri meriti, ma non vi
rendete conto che se $ela"io non avesse condannato questa affermazione, sarebbe stato condannato
dai vescovi cattolici. Al contrario noi siamo convinti che essa viene elar"ita "ratuitamente e che
proprio per questo chiamata "razia. ,iamo convinti inoltre che da essa ven"ono tutti i meriti dei
santi, secondo l'affermazione dell'Apostolo: Per grazia di +io sono quello che sono
;1
. &oi ci irridete
per questo e sfrontatamente ci disprezzate al vostro confronto. Ma: Siamo diventati il sarcasmo dei
soddisfatti, lo schermo dei superbi
;9
, e: "olete confondere le speranze del misero perch ha posto nel
Signore il suo rifugio
;;
.
,on ci8 c%e 4 buono) ma ci8 c%e 4 male de!essere frenato.
#1. 1?. =iguardo all'argomento che trattiamo, non vedo perch& tu debba dire che 5ho tagliato tutte le
briglie con cui si frenano le passioni5, dal momento che sono convinto che le passioni debbono essere
frenate con ogni sforzo, secondo la grazia di .io che data agli uomini. /i domando! queste passioni che
predichi siano frenate e che, secondo te, io rilasserei, sono buone o cattive? Bsse, infatti, non sono di
cavalli o di altri animali estranei a noi, ma sono nostre. .entro di noi ci sono le cattive passioni che
freniamo vivendo bene. /u mi accusi di tagliare le briglie con cui si frenano non le buone ma le cattive
passioni. 6na di esse la concupiscenza della carne dalla quale e con la quale nascono i bambini e per la
quale sono nella necessit' di essere rigenerati. .i quel male, io affermo, fanno buon uso i coniugi casti e
cattivo uso gli adulteri. .i quel bene, al contrario, sostieni, fanno cattivo uso gli adulteri e buon uso i
casti. Bntrambi poi diciamo che la continenza, fa molto meglio a non far uso di quel bene come dici tu, di
quel male come dico io. Per questo motivo, quantunque la nostra coscienza sia nota solo a .io ed il
nostro agire anche agli uomini tra i quali viviamo, entrambi tuttavia facciamo professione di continenza.
Se poniamo in atto quello che professiamo, certamente entrambi freniamo la concupiscenza,
combattiamo contro le sue sollecitazioni che ci contrastano ed entrambi la sconfiggiamo se facciamo
progresso. ) interessante per- notare che io freno un male, tu un bene: io sono contrastato da un male,
tu da un bene: io faccio guerra ad un male, tu ad un bene: io voglio sconfiggere un male, tu un bene. Pi(
probabile, quindi, che tu ti adoperi di accendere maggiormente la concupiscenza lodandola, anzich& di
frenarla con la continenza.
,on si "u8 lodare la concu"iscen$a e combatterla come nemica.
#1. 9@. 0mmetti di combattere con la continenza gloriose battaglie! contro che cosa, di grazia? Che
altro dirai se non contro la concupiscenza della carne? 8a amica o nemica? Potrai non dichiararla
nemica? $a carne infatti ha voglie opposte allo spirito e lo spirito ha desideri opposti alla carne
;<
.
7ueste forze si contrastano reciprocamente come ci attesta l'Apostolo. 1orse quindi fin"i di lodarla
se non fin"i di combatterla. -on vedo come possa compiere fedelmente l'una e l'altra cosa insieme,
lodarla cio come amica e combatterla come nemica. -oi crediamo solo una delle due: sce"li quale
dobbiamo credere. ,e combatti con sincerit, non puoi lodare con sincerit. ,e poi con sincerit ne
fai l'apolo"ia, nella lotta scherzi. ,iccome non ti sono nemico come ti nemico il male che risiede
nella tua carne, desidero ardentemente che disprezzi questo male con la rettitudine della dottrina e
lo sconfi""a con la santit della vita. $er/ tra le due possibilit, che tu faccia sinceramente l'una e
solo nella finzione l'altra, preferirei senz'altro che lodassi falsamente la concupiscenza anzich% la
combattessi falsamente. 9 pi) tollerabile la finzione nella lin"ua, anzich% nella vita, cos# come pi)
tollerabile la simulazione nella propria tesi anzich% nella continenza. 9 finta invero la lode, con cui
sei avverso alla mia tesi, se non finta la castit con cui sei avverso alla tua concupiscenza. Accadr
cos# che se condurrai con sincerit la tua lotta contro la libidine, non oserai pi) a lun"o proferire
false parole contro di me. ,ia che tu simuli una cosa o l'altra o entrambe, 2 cosa che non saprei
proprio come possa fare con sincerit, senza alcuna finzione cio, e possa combattere quello che
lodi e lodare quello che combatti 2, ritenendo di te ci/ che pi) tranquillo, vo"lio avere a che fare
con uno che ha sconfitto la libidine. -on reputo cattivo il matrimonio, ma dico semplicemente che
esso fa buon uso di un male, mentre tu dici che fa buon uso di un bene, dichiarando buona la
concupiscenza della carne che, di fatto, combattendola in te dimostri che cattiva. n qual modo poi
i coniu"i, anche quelli che ne fanno buon uso, combattano contro di essa, l'ho "i esposto sopra.
Da doe il male nei bambini.
##. 91. %l matrimonio in quanto matrimonio cosa buona e l'uomo, sia che nasca da un matrimonio sia
che nasca da un adulterio, cosa buona in quanto uomo perch& come tale creatura di .io. Siccome
per- nasce da quel male e con quel male di cui fa buon uso la pudicizia coniugale, ha necessit' di essere
sciolto dal suo laccio con la rigenerazione. Stando cosC le cose, perch& mi chiedi 5dove si trova il male
originale5, dal momento che la libidine, contro cui combatti, parla a te con maggior sincerit' di te stesso
quando la lodi? Perch& mi domandi 5come sia possibile che l'uomo, creatura di .io, sia sottoposto al
diavolo5? Come pu- trovarsi nella morte che .io non ha fatto? 5Che cosa vi pu- il diavolo, tu dici,
riconoscere come suo se non ha creato n& quello che stato fatto n& donde stato fatto?5. 7uello che
stato fatto l'uomo, donde stato fatto il seme dell'uomo. Bntrambi sono un bene. %l diavolo non ha
creato n& l'uno n& l'altro ma ha solo seminato il difetto del seme. Bgli non vi riconosce il suo bene perch&
non suo ci- che entrambi lodiamo, ma riconosce il suo male contro cui entrambi combattiamo. 0 torto,
di conseguenza, uno di noi loda ci- che entrambi combattiamo. 4edi invero come mi chiedi 5donde venga
il male nei bambini fra tanti beni5 ma trascuri ci- che ho scritto nel libro che tu critichi, e fra l'altro le
parole dell'0postolo! Per opera di un solo uomo il peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la
morte' cos( la morte pass su tutti gli uomini, perch in lui tutti peccarono
;>
. 0u non vuoi che "li
uomini ascoltino o le""ano queste parole in questo punto dove sono sommamente necessarie,
perch% non riconoscano la propria fede e disprezzino la tua ar"omentazione.
La sostan$a della natura non affatto 4 un male.
#'. 9$. /u dici che io ho dichiarato che 5l'uomo non reo se nasce dalla fornicazione e non innocente
se nasce dal matrimonio5. ) una esagerazione ed un'aperta calunniaD 3o sempre sostenuto, secondo la
fede cattolica, difesa contro di voi con estrema chiarezza dai Padri, prima che voi nasceste, che l'uomo,
da qualunque parte nasca, innocente perch& non ha alcun peccato personale, ed colpevole perch& ha
il peccato originale. *a sostanza della natura, invece, essendo creatura di .io, una cosa buona perfino
nei peccatori adulti, i quali sono cattivi anche a causa dei peccati personali aggiunti a quello con cui sono
nati. Perch& dovrei temere che mi si obietti 5di aver imputato i peccati di tutti i genitori a tutti i figli5, dal
momento che, anche nel caso che questo sia vero G non intendo naturalmente riferirmi a chi ha l'uso della
volont', ma solo ai neonati G la sostanza della natura creata da .io non sarebbe affatto un male, ma
sarebbero un male solo i vizi insiti in essa e contro cui anche tu, per usare le tue parole, 5eserciti gloriose
lotte5?
La concu"iscen$a non %a reso cattio il matrimonio.
#'. 9+. CosC come tu scrivi! 57uando gli adulteri generano, l'uomo nasce dalla potenza del seme e non
dalla bruttura dell'atto disonesto5, alla stessa maniera quando i coniugi generano, l'uomo nasce dalla
potenza del seme, non dall'onest' del matrimonio. Se in questo caso da entrambi anche in quel caso da
entrambi. Per quanto riguarda il matrimonio in se stesso, il frutto del matrimonio non la generazione
degli uomini che possono nascere anche dagli adulteri, ma l'ordinata ricezione dei figli. Perch& dunque
5sarebbe falsissima la parte della mia tesi in cui ho affermato che al bene del matrimonio non pu- essere
imputato il male originale che da esso si contrae5, dal momento che, se non fossi stato rigenerato, saresti
ancora ritenuto colpevole per quel male da te contratto, contro cui combatti e di cui hanno fatto buon uso
i tuoi genitori perch& tu potessi nascere? % genitori, quindi, che fanno buon uso di un male, non debbono
essere accusati e i figli debbono essere rigenerati perch& siano liberati dal male. 7ualora, infatti, il bene
del matrimonio non fosse che il buon uso di un bene, sarebbe strano come da esso si possa contrarre un
male. Se, al contrario, il bene del matrimonio sta nel buon uso di un male, che c' di strano se dallo
stesso male, di cui fa buon uso la bont' del matrimonio, si contrae il male del peccato originale? )
mirabile piuttosto che, pur essendo gli 0postoli il buon odore di Cristo, si traeva da essi sia il bene che il
male. Per gli uni infatti erano un profumo che conduce di vita in vita, per altri, invece, un profumo che
mena di morte in morte
;?
, essendo appunto quell'odore l'uso non di un male ma di un bene. *ssi
erano il buon odore di Cristo proprio perch& facevano buon uso della grazia di Cristo. ) falsa pertanto
l'affermazione che fai! 5Se da esso si contrae il male, pu- essere incriminato, non scusato5, perch& se da
esso si contrae il peccato originale, si trae pure un bene, vale a dire l'ordinata propagazione dei figli. %l
male non si contrae da esso, dal matrimonio, perch& una cosa buona, ma proprio perch& nell'uso di
quel bene c' anche un uso del male. *'unione matrimoniale non stata istituita, come credi, per il male
della concupiscenza, bensC per il bene che da questo male deriva. Se nessuno avesse peccato, lo stesso
bene si sarebbe avuto senza questo male. ,ra per- non ci pu- essere senza questo male, ma non per
questo male. CosC pure, viceversa, nessun male ci pu- essere senza un bene, ma non per questo un
bene. *'opera buona di .io sta nella natura, ma senza di essa non ci pu- essere la volont' cattiva. .i
conseguenza, come l'adulterio non diventa buono per il fatto che non ci pu- essere senza il bene della
natura, cosC l'unione matrimoniale non diventa cattiva per il fatto che non ci pu- essere senza il male
della concupiscenza. Per questo motivo, anche se ti si concede che 5non esiste il bene in ci- che causa
di un male5, non ci sarebbe alcun riferimento al matrimonio che non causa di male. %l matrimonio infatti
non ha creato il male della concupiscenza, ma lo ha trovato e ne ha fatto buon uso.
Il matrimonio non 4 cattio a causa del "eccato originale.
#*. 91. 52on pu- sfuggire al supplizio, tu dici, una cosa dalla cui partecipazione anche altri contraggono
il reato5. 2on assurdo se lo riferisci alla concupiscenza della carne. .i questo male, infatti, fanno buon
uso i fedeli coniugi ma da esso contraggono il reato i figli, che, di conseguenza, hanno bisogno di essere
rigenerati. 7uesto male non sfugge al supplizio! il suo, e questo supplizio, infatti, sta nell'essere punito
con i generati qualora non siano rigenerati. 2ei rigenerati, invece, essendo stati risanati in ogni parte, il
supplizio si esaurisce. 5Se dal matrimonio, tu scrivi, si contrae il peccato originale, l'unione matrimoniale
causa di male5. Che diresti se qualcuno affermasse! se dalla natura si contrae la volont' cattiva, la
creazione della natura causa di male? 2on sarebbe del tutto falso? CosC lo ci- che hai detto, anche il
male originale non si contrae dal matrimonio, ma dalla concupiscenza della carne, contro cui anche tu
combatti. .i questo male fanno buon uso gli sposati, quando essi si uniscono solo in vista della
procreazione. 7ualora non ci fosse stato il peccato che sarebbe passato a tutti gli uomini e non ci fosse
stato di conseguenza un male da usare bene, i coniugi si sarebbero uniti ugualmente per procreare i figli.
La causa della trasmissione del "eccato.
#*. 99. Credo di avere gi' dimostrato abbastanza nel primo libro di quest'opera quanto hai errato
nell'interpretazione dell'albero buono e di quello cattivo. /ornando tu a rifare gli stessi nodi gi' sciolti, non
il caso di fermarsi sulle cose superflue. 8i chiedi 5per quale motivo nei bambini si trova il peccato5 ed
enumeri una quantit' di beni tacendo il male contro cui combatti, ma mentre lo taci, esclami! 5% genitori
che con la loro unione sono stati causa di peccato sono giustamente condannabili! per opera loro il
diavolo giunto ad esercitare il suo potere sugli uominiD5. Potresti dire lo stesso anche a .io, non perch&
crea gli uomini che contraggono il peccato originale, cosa che tu neghi, ma perch& nutre e veste
innumerevoli empi, anche quelli che sa che resteranno nella loro empiet'. Se non lo facesse, il diavolo
non avrebbe uomini asserviti. Potrai dire che .io nel nutrirli bada solo al bene di cui egli il creatore, in
quanto cio sono uomini. *o stesso i genitori, nel generare i figli, badano solo al loro bene, in quanto cio
sono uomini, non sapendo oltretutto quello che essi diventeranno. 2on ci sarebbe stato alcun peccato,
infatti, come tu stesso ammetti, se non ci fosse stata in precedenza una cattiva volont'. %l peccato
originale, che noi affermiamo e voi negate, non ci sarebbe stato se la natura non fosse stata viziata dalla
cattiva volont' del primo uomo. 2on ci sarebbe stata neppure una cattiva volont' se non ci fosse stata in
precedenza una natura angelica o umana. Per questo forse si dir' che .io causa dei peccati, perch& la
sua volont' causa delle nature mutevoli? Come a .io creatore non viene attribuito il fatto che le
creature ragionevoli defezionano dal bene, ma solo il fatto che in se stesse sono buone, cosC ai genitori,
che generano e fanno buon uso del male della concupiscenza, non si deve attribuire il fatto che i figli
nascono con quel male, ma solo il fatto che essi sono una cosa buona. 2on si pu- dire, quindi, come tu
pensi, che 5deriva dal diavolo l'origine dei neonati in quanto uomini, perch& dal diavolo deriva solo
l'origine del peccato, senza il quale non nasce nessun uomo5. 2on perch& la morte trae origine dal
diavolo, da lui debbono aver origine anche i mortali.
Il male "u8 sorgere solo in una natura buona.
#*. 9;. Stai cercando 5la fessura attraverso la quale entrato il peccato in una munitissima fortezza di
innocenza5 e non ti accorgi che l'apostolo Paolo ti fa vedere non una fessura ma una larghissima porta
con le parole! Per opera di un solo uomo il peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la morte'
cos( la morte pass su tutti gli uomini
<@
. ,altando queste parole, a""iun"i le tue: !l'opera del diavolo
non pu/ passare attraverso l'opera di 'io!. *ppure "li uomini sono opera di 'io, il peccato opera
del diavolo e l'Apostolo afferma che esso passato a tutti "li uomini. !,e la natura viene da 'io 2
esclami 2 da essa non pu/ derivare il peccato ori"inale!, quasi che un altro non possa "ridare con
ma""iore reli"iosit: se la natura viene da 'io, da essa non pu/ nascere alcun male e in essa non ci
pu/ essere alcun male. 0uttavia falso, perch% il male non pu/ derivare che dalla natura n% pu/
stare se non nella natura. 'ichiaro pertanto che il neonato opera di 'io anche se contrae il peccato
ori"inale, perch% ci/ che in lui opera di 'io un bene. L'opera di 'io rimane sempre buona, sia
pure insieme al male, non solo nei bambini, ma anche in o"ni altra et. 7uesto si"nifica che la
sostanza, la forma, la vita, il senso, la ra"ione e tutti "li altri beni riman"ono beni anche in qualsiasi
uomo cattivo. 'el resto, chi fa vivere l'uomo se non colui nel quale viviamo, ci muoviamo e siamo
<1
( Ma questo avviene per l'opera nascosta della sua beneficenza, eccetto "li alimenti visibili con
cui ci nutriamo dall'esterno. Colui pertanto che fa vivere l'uomo anche se tiene un comportamento
vizioso, fa nascere l'uomo anche con un'ori"ine viziata.
Il matrimonio "rima del "eccato era immune dalla concu"iscen$a.
#-. 9<. .opo aver proposto altre parole del mio libro, per quale motivo mi fai dire che 5l'istituzione del
matrimonio era diversa prima del peccato di 0damo: avrebbe potuto essere, cio, senza la
concupiscenza, senza i movimenti del corpo e senza la necessit' del sesso5?. /ogli al matrimonio la
concupiscenza, per la quale la carne ha desideri contrari allo spirito, togli il male contro cui, in virt( della
continenza, eserciti gloriose lotte e non hai bisogno di togliere null'altro, se cerchi come avrebbe potuto
essere il matrimonio prima del peccato dei primi uomini. Chi mai ha immaginato un matrimonio senza i
movimenti del corpo e senza la necessit' del sesso? 2oi diciamo solo che nel paradiso, prima del peccato,
non avrebbe potuto esserci la guerra che i casti sentono in s&, siano essi sposati o non sposati. %l
matrimonio identico, con l'unica differenza che, nel generare i figli, ora deve fare buon uso del male
della concupiscenza, mentre allora non avrebbe dovuto fare buon uso di alcun male. 0 cagione di questo
male, tuttavia, esso non ha perduto i suoi beni consistenti nella fedelt' della castit', nel patto dell'unione
e nel germe della propagazione. 0nche allora il marito per procreare si sarebbe unito alla propria moglie,
senza aver tuttavia nel proprio corpo il movimento della torbida libidine, ma semplicemente la tranquilla
volont' con cui comandiamo le altre membra.
I bambini non sono o"era diabolica.
#-. 9>. 8i rimproveri perch& dichiaro 5opera del diavolo, nati dalla malattia, e rei dall'origine, i bambini
che hanno riempito il mondo e per i quali Cristo morto5. 2ella loro sostanza i bambini non sono opera
del diavolo, ma per opera del diavolo sono rei dall'origine. Per questo motivo, come del resto professi
anche tu, Cristo morto pure per i bambini perch& anche ad essi appartiene il sangue sparso in
remissione dei peccati
<$
. -e"ando che i bambini contra""ono il peccato ori"inale, di fatto voi li
rendete estranei a quel san"ue. -on adirarti se ho scritto che la concupiscenza una malattia, alla
quale tu stesso riconosci che stato apportato un rimedio. l principio dei bambini, dal quale essi
sarebbero nati, si trovava in Adamo, ma poich% esso stato viziato e condannato dal peccato, Cristo
ne ha istituito un altro dal quale essi sarebbero rinati.
La "rocrea$ione dei figli "rima del "eccato sen$a la concu"iscen$a.
#.. 9?. 57ualora, tu dici, prima del peccato .io avesse creato quello da cui gli uomini sarebbero nati ed
il diavolo quello da cui i genitori sarebbero stati eccitati, senza dubbio ai neonati si dovrebbe attribuire la
santit' ed ai genitori la colpa5. Che significa 5...i genitori sarebbero stati eccitati...5? Se intendi il
sentimento della volont', per cui ognuno aspira ad avere figli, anch'esso stato istituito da .io: se invece
intendi il turbamento della libidine, al cui eccitamento o al cui allontanamento non sufficiente l'arbitrio
della volont', in questo caso la ferita della natura inflitta dalla prevaricazione persuasa dal diavolo.
Giustamente quindi ho scritto! 52el corpo di quella vita il concepimento dei figli sarebbe avvenuto senza
questo male, senza di cui non pu- avvenire nel corpo di questa morte5
<+
.
/utta la natura mutata in "eggio da 5uel grande "eccato.
#.. ;@. Segue la tua argomentazione che 5i bambini appartengono al bene della fecondit', istituita con
la benedizione di .io prima della malattia della libidine e non alla malattia della libidine, sopraggiunta
successivamente col peccato, e, di conseguenza, ai neonati si deve attribuire la santit' ed ai genitori la
colpa5. 2on ti rendi conto, per-, che a causa di quel grande peccato stata mutata in peggio tutta la
natura, da cui doveva derivare l'umana progenie. %n tal modo avresti potuto dire che solo Bva e non le
altre donne avrebbe dovuto sentire il dolore del parto, perch& la benedizione di .io, espressa nelle
parole! Crescete e moltiplicatevi
<1
, in virt) della quale sarebbero nati "li uomini, stata impartita
prima che il sesso della donna fosse punito con la maledizione. ,e dicessimo questo, per/, ci
verrebbe risposto che come da quel peccato, cos# dalla maledizione stata mutata in pe""io tutta la
natura da cui si contrae il peccato ori"inale e da cui imposto un "rave "io"o sui fi"li di Adamo.
7segesi di Rom 2) 1* ss.
#.. ;1. 2on affatto vero, come tu pensi, che 5l'0postolo descriveva un giudeo posto ancora sotto la
legge quando affermava! So infatti che il bene non dimora in me, vale a dire nella mia carne' e! .on
sono io che compio il male, bens( il peccato che abita in me: e! Solo il male alla mia portata: e! Sento
nelle mie membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia mente5
<9
. *"li descriveva la natura
umana in questa carne corruttibile, dapprima creata da 'io senza difetto e successivamente ferita
dal vizio derivante dalla scelta della volont dei primi uomini. 'i chi la voce: *h me infelice3 chi
mi liberer# da questo corpo fonte di morte? $a grazia di +io per mezzo di &es1 Cristo, nostro Signore
<;
8 9 forse la voce di un "iudeo( -o, senza dubbio quella di un cristiano. ,ua dunque anche la
voce precedente di cui questa la conse"uenza. 9 la stessa persona che esclama: $a grazia di +io mi
liberer# da questo corpo fonte di morte, per mezzo di &es1 Cristo nostro Signore, e che grida! Sento
nelle mie membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia mente
<<
.
S. Paolo "arla del conflitto interiore dei cristiani.
#.. ;$. Potresti credere per- che si tratti della voce di un catecumeno, ancora in attesa del lavacro di
rigenerazione, che, in seguito ad esso, spera di non avere pi( nelle sue membra alcuna legge di peccato
in conflitto con la legge della mente. Perch& non abbia a credere questo, Htenendo presente che tu pure,
se ti dobbiamo credere, con il bene della continenza eserciti gloriose battaglie contro il male della
concupiscenza dopo il lavacro della rigenerazioneI, ricorda le parole che l'0postolo scriveva ai Galati,
uomini certamente battezzati! "i dico dunque5 camminate secondo lo spirito per non appagare le voglie
della carne
<>
. -on disse: $er non sentire, perch% non avrebbero potuto farne a meno, bens#: Per
non appagare, vale a dire! per non perfezionare col consenso della volont' le loro opere. $a carne
infatti, ha voglie opposte allo spirito, e spirito desideri opposti alla carne) !ssi stanno in lotta tra loro,
cos( che voi non fate ci che vorreste
<?
. &edi se non dice lo stesso nella lettera ai 5omani: .on
faccio il bene che voglio, ma commetto appunto il male che non voglio) 2ella lettera ai Galati aggiunge!
0a se vi lasciate guidare dallo spirito, non siete pi1 sotto la legge
>@
. &edi se non dice lo stesso in
quella ai 5omani: .on sono pi1 io che lo compio: e! %o mi diletto, seguendo l'uomo interiore, della
legge di +io: e!%l peccato, dunque, non regni pi1 nel vostro corpo mortale s( da piegarvi alle sue voglie
>1
. ,e, infatti, non si obbedisce alla concupiscenza, che necessariamente presente nella carne di
peccato ed in questo corpo fonte di morte, non si appa"a quello che l'Apostolo vieta con le parole:
.on appagherete la concupiscenza della carne
>$
. ,ono esse le opere su cui insiste dicendo
mirabilmente: 8 ben noto ci che produce la carne, cio fornicazione, impurit#, dissolutezza, idolatria
>+
, ecc. ,e non si acconsente alle vo"lie della carne, dunque, non si compiranno le opere della
carne3 quantunque ne perman"ono le sollecitazioni. 7uando la carne ha vo"lie contro lo spirito e lo
spirito contro la carne cosicch% non facciamo quello che vo"liamo, non sono portate a compimento
le opere della carne, anche se sono fatte, n% sono portate a compimento le nostre opere buone, anche
se sono fatte. Come la concupiscenza della carne portata a compimento solo quando lo spirito
consente alle sue opere cattive, non solo non opponendosi ad esse, ma collaborando, alla stessa
maniera le nostre opere buone saranno portate a compimento solo quando la carne avr aderito
talmente allo spirito da non avere pi) vo"lie contro di esso. 7uesto intendiamo quando aspiriamo
alla perfezione della "iustizia e questo dobbiamo volere senza interruzione. ,iccome per/ in questa
carne corruttibile non possiamo arrivare a tale perfezione, l'Apostolo ha scritto ai 5omani: "olere il
bene alla mia portata, il portarlo a compimento non riesco a trovarlo
>1
, o, secondo il testo "reco: %l
bene alla mia portata, il praticarlo no, vale a dire! non alla mia portata portare a compimento il bene.
2on ha detto 5fare5, ma portare a compimento il bene. Aare il bene significa non seguire le proprie
brame
>9
, portarlo a compimento, invece, si"nifica non avere brame. 7uello che ai .alati : .on
appagate le brame della carne
>;
, lo stesso all'opposto ai 5omani: .on trovo il portare a
compimento il bene
><
. Le brame non ven"ono appa"ate nel male quando ad esse non si d l'assenso
totale della volont, e la nostra volont non porta a compimento il bene finch% rimane in noi il
movimento delle passioni pur se ad esse non acconsentiamo. 7uesto un conflitto in cui, come in
una "ara, si misurano anche i battezzati, quando la carne ha vo"lie contro lo spirito e lo spirito
contro la carne. n esso lo spirito, non consentendo alla concupiscenza, fa l'opera buona, ma non la
porta a compimento perch% non riesce a to"liere i cattivi desideri3 la carne ha il cattivo desiderio,
ma non lo porta a compimento perch% non trova lo spirito consenziente e, di conse"uenza, non
arriva neppure all'opera riprovevole. Che questo conflitto non apparten"a ai "iudei o ad altri, ma ai
fedeli cristiani, che faticano in questa lotta vivendo bene, lo dimostra $aolo con le parole ai
5omani: %o stesso, dunque, con la mente servo la legge di +io e con la carne la legge del peccato
>>
.
La ferita inflitta al genere umano.
#.. ;+. Se tale la condizione di questo corpo di morte, Hcertamente non era tale nel paradiso in quel
corpo di vitaI, appare molto chiaro, senza dubbio, donde i bambini nella nascita secondo la carne
traggono la soggezione al peccato, da cui sono liberati solo quando rinascono spiritualmente. 2on lo
contraggono dall'opera da cui .io ha creato l'umana natura, bensC dalla ferita ad essa inferta dal nemico.
2on un nemico derivante, come pensavano i manichei, da una natura del male, non creata da .io, ma un
angelo buono creato da .io, e successivamente diventato cattivo per colpa sua. 7uesti ha rovinato
dapprima se stesso ferendosi, cosicch& scacciato ha fatto scacciare gli altri e, mediante la persuasione
della prevaricazione, ha inferto la ferita per la quale il genere umano cammina zoppicando anche in quelli
che camminano nella via di .io.
Ingiurie di Giuliano.
#.. ;1. Purtuttavia ti adiri con me perch& ho detto! 57uesta la vergognosa concupiscenza, lodata
spudoratamente dagli spudorati5
>?
. * ancor pi) spudoratamente, adirato dici molte cose,
esaltandovi come coloro che !aderendo alla santa ,crittura e ad una ra"ione certissima, difendete
l'assenza del male nella natura col proposito di incitare "li uomini all'esercizio della virt)3 inse"nate
non esserci vetta alcuna tanto alta per la virt) che uno spirito fedele non possa pervenirvi con l'aiuto
di 'io3 e per questo, dite, non esserci nella carne necessit alcuna del male, perch% tutti, creati con
onore, arrossiscano di vivere nella deformit, sicch% il pudore si scontri con la turpe indolenza, nel
ricordo dell'in"enita nobilt!, e tante altre cose del "enere che con molta eloquenza hai riversato
nella vostra predicazione. -el contempo screditandoci dici che !l'eversione della santit, la
contaminazione della pudicizia, la rovina dei costumi conven"ono senza dubbio, o, me"lio, sono
insiti nei nostri dommi3 che io non posso ne"are di riversare le colpe di una vita cattiva sulla
debolezza della natura per sottrarre il timore ai peccatori e che mi consolo delle loro brutture
in"iuriando "li Apostoli e tutti i ,anti citando frequentemente le parole del &aso d'oro, quale fu
l'apostolo $aolo: .on faccio il bene che voglio, ma il male che non voglio7
?@
. *d altre cose del
"enere.
Altre calunnie di Giuliano.
#.. ;9. Per la verit', pur lodando voi e rimproverando noi, combatti contro il male della concupiscenza
e, combattendo, confessi con i fatti quello che neghi a parole. 4uoi far vedere in tal modo di essere giunto
al culmine della virt(, e che, sulla stessa vetta dove credi di essere pervenuto, combatti come in una
fortezza contro la concupiscenza che ti perseguita e, quantunque da un posto molto pi( alto, non smetti
di combattere contro un nemico interno. B non ti vergogni di lodare la concupiscenza, che ti rovinerebbe
molto di pi( qualora fosse vincitrice, ponendoti contro chi, anche quando vince, verr' a cercare te
perduto. HB non ti vergogniI soprattutto perch& verso la fine del tuo libro scrivi che 5nel mio sentire non
c' altra intenzione se non quella di giurare sui sacramenti dei vizi per portar guerra alle virt( e per
sgretolare con ogni astuzia e furore la citt' di .io: di spaventare coloro ai quali ripugnano le brutture con
l'impossibilit' di poter conseguire la castit' e di falsificare, esagerandole, le forze della libidine oscena, al
punto che la ragione non possa controllarle e frenarle, perch& ad essa non ha resistito neppure la schiera
degli 0postoli5. 8enti del tutto, attribuendomi queste cose. 2on faccio guerra alla virt(, infatti, ma, per
quanto mi dato, faccio guerra e proclamo che assolutamente necessario far guerra ai vizi. Se anche tu
fai questa guerra, perch& lodare quello contro cui combatti? Come posso credere che tu, con la virt(,
sconfigga i nemici che non osi lacerare con la parola? Se entrambi debelliamo la concupiscenza, perch&
non la vituperiamo entrambi? Perch& non vuoi condannare con la voce la concupiscenza che ti vanti di
sconfiggere con la continenza? /u affermi che falsifico le tante forze della libidine al punto che la ragione
non possa governarle e frenarle. 2on dico affatto, per-, che le forze della libidine sono tanto grandi che la
ragione umana, illuminata ed aiutata da .io, non possa governarle e frenarle. 8a tu perch& insisti a
negare che male ci- che, non frenato, porta alla morte? Bcco allora che, con tutta la voce che mi
data, grido quello che tu mi fai negare! che, cio, la schiera degli 0postoli ha contrastato la libidine, che
veramente li contrastava. /u che mi accusi di avere ingiuriato gli 0postoli, e che per questo ti indigni,
perch& ricolmi di lodi la loro e la tua nemica? Chi, se non un nemico degli 0postoli, pu- difendere la
nemica che ha contrastato la schiera degli 0postoli?
(ontraddi$ioni di Giuliano sul conto della concu"iscen$a.
#.. ;;. ) possibile mai che la libidine possa con te meritare l'amicizia e la guerra per essere sconfitta da
te dentro di te ed essere difesa contro di me? *a vostra guerra per- nascosta, l'amicizia palese! per
questa che appare diventa sospetta quella che nascosta. Come puoi pretendere che crediamo alla
guerra che conducete di nascosto se vediamo l'amicizia allo scoperto? Come puoi pretendere che
pensiamo tu combatta contro il pungiglione della libidine, mentre ne riempi i libri di lode? Bbbene, voglio
vincere il mio sospetto! credo che tu sconfigga quello che lodi, ma sono addolorato perch& lodi quello che
sconfiggi. .a questo male e con questo male che viene sconfitto anche da te, generato l'uomo al quale
neghi la necessit' della rigenerazione. .i esso gli sposati fanno buon uso, ma meglio fanno i continenti a
non farne uso. Se inoltre questo il male per il quale la carne ha voglie contro lo spirito
?1
ed al
quale, come tu stesso confessi, si opposta la schiera de"li Apostoli, certamente "li sposati,
facendone uso, non fanno buon uso di un bene ma di un male. .enerati pertanto da questo male e
con questo male, i fi"li debbono essere ri"enerati, per essere liberati dal male. Anche i loro "enitori
sono nati rei di questo male ori"inale, bench% con la rinascita siano stati liberati da questo reato.
Cosa dunque noi vorremmo che essi "enerassero, non donde sono rinati ma donde sono nati, se non
quello che essi stessi sono nati( 5ei, cio, perch% essi stessi sono nati rei e, "enerando donde essi
sono nati, non hanno potuto "enerare altro se non quello che essi stessi sono nati. 'onde sono rinati
poi, indi sono stati liberati dal reato con cui erano nati. $er questo quelli che essi, ormai liberati,
hanno "enerato rei, con la stessa ri"enerazione debbono essere liberati. ,ono nati, infatti, rei di
questo male di cui fanno buon uso quelli che sono rinati, perch% nascano i fi"li che dovranno essere
ri"enerati. ,e non combatti contro questo male, credi a chi combatte. ,e combatti, riconosci
l'avversario. Lodando il male, non voler ritenere amico colui che, combattendo, sperimenti come
nemico.
LIBRO Q+AR/O

Riassunto del ter$o libro.
1. 1. Passo ora ad esaminare le altre questioni, partendo dall'inizio del secondo dei tuoi libri, con cui hai
cercato di confutare il mio. Come stabilito ometter- tutto ci- che non ha nulla a che fare con la questione
che ci preme risolvere e non mi fermer- su cose superflue per non distogliere il lettore dall'attenta
riflessione con la prolissit' dell'opera. 2el precedente libro ho parlato abbastanza perch& a chi pensa
rettamente fosse chiaro che .io, buono e vero, il Creatore degli uomini: che il matrimonio un bene, e
che stato istituito da .io con la creazione e l'unione dei due sessi ed stato benedetto col dono della
fecondit': che la concupiscenza tuttavia, per la quale la carne ha voglie contro lo spirito
1
, un male di
cui fa buon uso la pudicizia coniu"ale, e di cui la continenza ancor pi) santa fa me"lio a non farne
uso affatto3 che il male non stato mescolato a noi, come sosten"ono i manichei, da una sostanza
non creata da 'io, ma nato ed stato tramandato per la disobbedienza di un solo uomo e
dev'essere espiato e sanato dall'obbedienza di un altro3 che, per il le"ame con esso, una pena dovuta
colpisce chi nasce ed una "razia non dovuta scio"lie chi rinasce. Lodando questo male contro di me,
ti riveli come mio avversario, combattendolo in te, sei mio testimone3 non combattendolo, invece,
sei nemico a te stesso. $ertanto, anche se credo di aver risposto abbastanza al tuo primo libro, e
bench% la questione possa dirsi finita, tuttavia, per non dare l'impressione che non sappia rispondere
a"li altri tre, esamino quante sciocchezze hai detto anche in essi.
La "udici$ia coniugale 4 un dono di Dio.
1. $. .opo avere citato alcune parole dal mio libro, esulti perch&, 5sulla testimonianza dell'0postolo, ho
detto! la pudicizia coniugale un dono di +io
$
! quasi che per questo e"li abbia lodato il male lodato
da te, per il quale la carne ha voglie opposte allo spirito
+
e del quale fa buon uso la pudicizia
coniu"ale, come ti ho dimostrato nel mio precedente libro. -on infatti un piccolo dono di 'io
riuscirlo a frenare in maniera da non farlo abbandonare ad alcunch% di illecito, e da servirsene solo
per "enerare dei fi"li destinati alla ri"enerazione. l suo impeto non si frena automaticamente e
qualora le membra acconsentissero alle sue brame non si asterrebbe da nessun illecito. $er questo
motivo non de"no di lode il movimento in s%, che sempre inquieto, ma colui che lo frena e ne fa
buon uso.
L!inten$ione dei coniugi "ii.
1. +. % fedeli sposati, pertanto, che per dono del Salvatore sono stati sciolti dal reato di questo male,
quando ne fanno buon uso, non preparano come tu obietti, per il regno del diavolo coloro che, per dono
dello stesso Salvatore, nascono da essi, ma li generano perch& siano sottratti e trasferiti nel regno del
Aiglio 6nigenito. 7uesta e dev'essere l'intenzione dei buoni coniugi! che la generazione sia una
preparazione alla rigenerazione. Se questo male che i genitori sentono in s& ed a cui, per usare le tue
parole, 5si opposta la schiera degli 0postoli5
1
, non ri"uardasse anche i fi"li, senza dubbio ne
sarebbero immuni. 'al momento per/ che essi ne nascono so""etti perch% ti meravi"li che i
bambini rinascono per essere sciolti dall'obbli"azione e per essere premiati alla fine quali vincitori,
sia nel caso che siano sottratti a questa vita subito dopo essere stati liberati e sia nel caso che, dopo
essere stati liberati, debbono combattere contro di esso in questa vita(
L!unione dei cor"i 4 necessaria nel matrimonio.
1. 1. Chi di noi ha mai lontanamente pensato che 5l'uso del matrimonio stato scoperto dal diavolo5?
Chi di noi ha mai creduto che 5l'unione dei corpi c' stata per colpa della prevaricazione5, dal momento
che non pu- esserci matrimonio senza unione? 2on ci sarebbe stato alcun male da usare bene per-, se
nessuno avesse peccato. ,biettami pure quello che ho detto perch& possa spiegarmi! se tu mi obietti
quello che non ho detto, quando finiamo?.
Il male contratto con la genera$ione de!essere sanato con la rigenera$ione.
1. 9. =itieni logico che 5se un uomo nasce con un male, vuol dire che il dono di .io nocivo! nessuno
infatti nasce se non per dono di .io5. 0scolta e comprendi. %l dono di .io per cui ciascuno esiste e vive
non nocivo a nessuno. %l male della concupiscenza, per-, non pu- sussistere se non in chi esiste e vive.
Per questo ci pu- essere un male in un dono di .io, che sar' sanato da un altro dono di .io. 2ell'uomo,
quindi, che per dono di .io esiste e vive, ci pu- essere un male contratto con la generazione, che sar'
sanato con la rigenerazione. 2essun bambino, infatti, nascerebbe soggetto al diavolo se non nascesse,
ma non per questo la causa di questo male sta nell'essere nato. %l bambino nasce per dono di .io, ma
soggetto al demonio, secondo un giudizio di .io, certamente occulto, ma forse ingiusto?
Il bene dei matrimonio oggetto di "reg%iera.
#. ;. 50nche il bene coniugale si deve chiedere al Signore se non lo si ha5
9
. ;Chi altri dovrebbe
chiederlo se non colui al quale necessario(<. Con queste parole ti sembrato che io abbia detto:
!,i deve pre"are per avere la forza di compiere l'unione coniu"ale!. o per/ ho detto che biso"na
pre"are per la castit coniu"ale, nella quale non c' libero uso nel rapporto, ma lecita misura. ,e un
uomo non pu/ praticare l'unione coniu"ale, non cerchi neppure la mo"lie. ,econdo le parole
dell'Apostolo, infatti: Se non sanno serbarsi continenti, si sposino
;
, il matrimonio, come tu stesso
ammetti, un rimedio al male della concupiscenza, che ti ostini a ne"are pur ammettendo il
rimedio
<
. 7uesto rimedio esiste non perch% ci sia la concupiscenza qualora non ci fosse, ma per
impedire che essa, essendo la sua spinta senza freni, trascini all'illecito. Appartiene a questo "enere
di richieste quella che facciamo nella pre"hiera del ,i"nore: .on c'indurre in tentazione
>
, poich%
ciascuno tentato dalla propria concupiscenza
?
come afferma l'apostolo .iacomo. Ad essa si
riferisce anche l'altra pre"hiera: $iberaci dal male
1@
. Lo stesso chiedono i coniu"i affinch%, con la
mente libera dal male, possano fare buon uso del male che hanno nella carne ;sanno bene infatti che
nella loro carne non dimora il bene
11
<, poi, sanata tutta la corruttibilit, in essi non riman"a alcun
male di cui debbano fare buon uso. $erch% ti vai "loriando come se avessi sconfitto un nemico(
&inci piuttosto il nemico interno che tu lodi. 1inch% quel male combatte dentro di te, la mia vittoria
su di te sicura. -on oserai infatti dire che chi dice il vero sar vinto da chi dice il falso. 4ra io dico
che la concupiscenza contro cui combatti un male, tu invece che un bene: la "uerra che combatti
per/ dimostra che un male quello che la lin"ua falsamente dichiara un bene. Accrescendo per di
pi) la tua menzo"na con un'altra affermando che io l'ho dichiarata buona. -on ho detto affatto che
la concupiscenza di cui l'apostolo .iovanni dice che non dal Padre
1$
, un bene. :o detto
soltanto che un bene la pudicizia coniu"ale, che resiste al male della concupiscenza perch%,
quando questa si eccita, non trascini all'illecito.
Il "ensiero dei due aersari sulla concu"iscen$a.
#. <. =iconoscendo quanto hai ragionato a vuoto, tocchi, tu dici, l'altro aspetto della mia definizione ed
aggiungi! 5Se il calore genitale, servitore dell'onest' coniugale, trattenuto dagli smodati impulsi sia
dall'impegno dei fedeli, sia dalla virt( del dono, ma non estinto dalla grazia, ma solo frenato,
accettabile nel suo genere e nella sua moderazione, ed condannato solo nei suoi eccessi5. Scrivendo
queste parole non ti rendi conto che l'unione dei coniugi in vista della generazione un bene lodevole in
quanto con essa posto un limite lecito al male della concupiscenza. 8a perch& non dev'essere chiamato
male quello che riconosci dev'essere frenato? Perch& poi deve essere frenato, se non per evitare che rechi
danno e che si abbandoni alle brutture che brama? Ainch& non si giunge ad esserne privi del tutto, il
desiderio del male gi' male anche se non vi si consente. 2on si deve quindi pensare al bene che pu-
derivare dalla concupiscenza, ma piuttosto al male che produce. *a castit' coniugale trattiene la
concupiscenza, bramosa di ricavare piacere sia dal lecito che dall'illecito, dal fare cose illecite e la guida
verso cose lecite, verso un bene cio non suo ma di chi ne fa buon uso. *'azione della concupiscenza in se
stessa, l'infiammare cio indifferentemente verso il lecito o verso l'illecito, indubbiamente un male. .i
esso la castit' coniugale fa buon uso, ma la continenza verginale fa molto meglio a non farne uso affatto.
La genera$ione non "u8 aenire sen$a la concu"iscen$a.
#. >. 5Se il calore genitale, tu scrivi, poteva essere naturalmente cattivo, doveva essere estirpato pi(
che regolato5. 4edi come non hai voluto dire 5frenato5, come dicevi sopra, ma hai preferito 5regolato5. /i
sei accorto che non lo pu- frenare chi non lo ha in contrasto. Cambiando la parola, spinto da quel
sentore, hai finito per ammettere che male ci- che contrasta il bene. Preferisci poi chiamare 5calore
genitale5 perch& ti rincresce di chiamare 5libidine5 o concupiscenza della carne, termine usato
abitualmente dal linguaggio divino. Parla dunque cosC, dC pure! 5Se la concupiscenza della carne poteva
essere naturalmente cattiva, doveva essere estirpata pi( che regolata5. %n tal modo i lettori pi( lenti, se
sanno di latino, possono capire quello che dici. *o dici per- come se tutti quelli che si sposano perch& non
sopportano la fatica della continenza con cui si resiste alla concupiscenza, e che di conseguenza scelgono
di farne buon uso anzich& far meglio a non farne uso affatto, non preferirebbero estirparla nel proprio
corpo se fosse loro possibile. Se in questo corpo di morte questo male necessario agli sposati, perch&
senza di esso non si pu- avere il bene della generazione, i continenti estirpino la concupiscenza della
carne. /u per-, proprio tu che parli e non badi a quello che dici, estirpa la libidine dalle tue membra. 0 te
non necessaria e non sono buone per te le sue voglie, che ti procureranno la morte, se ad esse
acconsenti o ti arrendi.
I coniugi fanno un buon uso del male della concu"iscen$a.
#. ?. Se in te c' un male che ti contrasta, che tu combatti e sconfiggi quando sei vittorioso, fai molto
meglio a non fare uso di questo male di cui fanno buon uso quelli nei quali pretendi che esso sia un bene.
Su questo punto o menti o ti sbagli. 2on dirai, spero, che la libidine un bene negli sposati ed un male
invece nei santi, nelle vergini e nei continenti. 0bbiamo gi' la tua tesi dove hai scritto! 5Chi conserva la
moderazione nella concupiscenza naturale, fa buon uso di un bene: chi invece non la conserva, fa cattivo
uso di un bene: chi poi per amore della santa verginit', disprezza anche la moderazione, fa meglio a non
far uso di un bene, perch& la fiducia nella sua salvezza e nella sua forza gli ha fatto disprezzare il rimedio,
onde poter affrontare gloriose lotte5
1+
. Con queste tue parole, senza ambi"uit, dichiari che la
concupiscenza della carne esiste ne"li uni e ne"li altri, ne"li sposati cio e nei continenti. 4ra quello
di cui "li sposati fanno buon uso ed i continenti fanno me"lio a non farne uso, io lo dichiaro un
male e tu un bene. -elle ver"ini sante, per/, e nei continenti appare con evidenza che la
concupiscenza un male contro cui, come ammetti tu pure, essi esercitano "loriose lotte. ,enza
dubbio quindi non di un bene ma di un male fanno me"lio a non far uso. *d anche i coniu"i facendo
uso di esso fanno buon uso di un male e non di un bene. 0utta la controversia che rimasta ;seppure
rimasto qualcosa8< questa: in chi ha consacrato a 'io la propria continenza, la concupiscenza di
cui parliamo un bene o un male( 7uella delle due cose che si scoprir in essi, apparir con
evidenza anche ne"li sposati poich% questi fanno buon uso della stessa cosa di cui quelli fanno
me"lio a non far uso. 5acco"li pertanto tutta l'ener"ia del tuo acuto in"e"no e, a mente serena,
rispondi pure, se hai cora""io, !che un bene quello a cui ha resistito tutta la schiera de"li
Apostoli!, come tu stesso hai ammesso nel precedente libro quando mi rimproveravi perch% avevo
detto che !le forze della libidine erano tante che ad essa non ha resistito neppure la schiera de"li
Apostoli!
11
. 0utto questo torna piuttosto a vanta""io della mia tesi perch% a questo male che tu
dichiari un bene, si opposta non una schiera qualunque di santi, ma proprio quella de"li Apostoli.
Chi pu/ mai credere che un male abbia tanta forza da poter trovare ammiratori anche tra coloro che
lo sconfi""ono( 6en lontano in verit sia il credere che qualcuno de"li antichi, de"li Apostoli, di
tutti "li altri santi o, strano a dirsi, anche qualcuno dei nuovi eretici possa professarsi ad un tempo,
in maniera incomprensibile naturalmente, vincitore e difensore della libidine, e che, restando
nell'eresia pela"iana, si sforzi di dimostrare che e"li loda dal profondo dell'anima qualcosa che
ucciderebbe l'animo stesso se non fosse sconfitta e che, nello stesso tempo, sconfi""e dal profondo
dell'anima qualcosa che, se non fosse lodata ne renderebbe vano il domma.
L!oggetto della concu"iscen$a 4 cattio.
#. 1@. Se in voi c' ancora un po' di buon senso, vi domando! possibile che il peccato sia un male e sia
un bene il desiderarlo? Cosa infatti la concupiscenza suscita nella carne dei santi continenti se non il
desiderio di peccare a cui non acconsentono 5esercitando, come tu stesso ammetti, gloriose lotte5? %n
quella professione di continenza non pu- non essere male neppure il semplice desiderio dell'unione
coniugale. Cosa dunque essa suscita laddove male qualunque cosa fa, come se vi acconsentisse e lo
portasse a compimento? Cosa suscita la concupiscenza laddove nulla di buono viene desiderato da essa?
Che cosa pu- fare la libidine laddove nulla di buono potr' sorgere da essa? 2on si dica neppure che essa
presente non importunamente nei coniugati! se essi infatti raggiungono il culmine della castit'
coniugale faranno qualcosa di buono per mezzo di essa, ma non faranno nulla di buono a causa di essa.
2ei santi vergini e continenti che cosa fa, ti scongiuro, che cosa fa questa tua alleata se vaneggi o nemica
se rinsavisci? Che cosa fa laddove niente di buono essa pu- fare e niente di buono si pu- trarre da essa?
Che cosa fa in quelli nei quali male qualunque desiderio sia concorde con essa? Che cosa essa fa in chi
costringe a vigilare e a combattere contro di s&? B se talvolta riesce a rubare loro un consenso almeno nel
sonno, cosa fa in costoro che, al risveglio, si lamentano e gemono! Come possibile che l'anima mia sia
ripiena di illusioni
19
( 7uando il sonno inganna i sensi assopiti, non so proprio come le anime caste
possano cadere in cattivi consensi
1;
, che se l'Altissimo li dovesse imputare, chi potrebbe esser
casto(
La infirmitas) causa della lotta.
#. 11. Spero che non vorrai chiamare bene questo male, a meno che non sia diventato sordo ad ogni
richiamo della verit', al punto da gridare che un bene desiderare il male, cosa che non oseresti gridare
neppure ai sordi. 7uesto male, dunque, perch& non estirpato dalla carne dei casti? Perch& non
estirpato totalmente ad opera della mente? /u dici che 5questo sarebbe dovuto avvenire se fosse stato un
male5. B siccome questo non avviene negli sposati, nei quali la moderazione necessaria, ritieni che sia
un bene. Aa' bene attenzione per- che non avviene neppure in coloro nei quali nessuna moderazione
necessaria. Per essi anzi la sua stessa presenza dannosa, non al punto da portare alla perdizione, se
non gli si d' il consenso, ma in quanto sottrae alla mente dei santi il diletto spirituale di cui l'0postolo
scrive! %o mi diletto, secondo l'uomo interiore, della legge di +io
1<
. 7uesto diletto certamente
diminuisce quando l'animo di chi combatte impe"nato non ad appa"are ma a contrastare la
concupiscenza del piacere carnale. n tal modo e"li esercita "loriose lotte ma col risultato di essere
allontanato per le stesse lotte dal "usto della bellezza intellettuale. Ma poich% in questa umana
miseria il nemico pe""iore sempre la superbia, da cui ci si deve "uardare, nella carne dei santi
continenti questa concupiscenza non si estin"ue del tutto, cosicch%, mentre combatte contro di essa,
l'anima, ammonita da pericoli costanti, non si "onfi fin quando la fra"ilit umana non arriver al
culmine della perfezione, dove non ci sar pi) putredine di dissolutezza o timore di superbia. $a
virt1 si perfeziona nella debolezza
1>
perch% anche il combattere appartiene alla debolezza. 7uanto
pi) facilmente si vince, infatti, tanto meno si combatte. Chi combatterebbe contro se stesso se
dentro non ci fosse nulla che lo contrastasse( * cosa ci contrasta dentro di noi, se non ci/ che deve
essere ancora curato per essere sanato( n noi, dunque, la debolezza la sola causa del
combattimento e la stessa debolezza ammonimento a non insuperbirsi. La virt) dunque, per cui
l'uomo non si insuperbisce qua""i) mentre lo potrebbe, si perfeziona nella debolezza.
La concu"iscen$a 4 in se stessa un disordine.
#. 1$. Per questo i coniugi fanno buon uso di ci- di cui i continenti fanno meglio a non far uso affatto. %l
male di cui i coniugi fanno buon uso insito in essi perch& ne facciano buon uso e, affinch& non
s'insuperbiscano, insito anche nei continenti che fanno molto meglio a non farne uso. .ei soli eccessi
della libidine quindi incolpato solo chi non le pone un freno, mentre giustissimamente accusata di per
se stessa, a causa dei suoi stessi movimenti, a cui si fa resistenza perch& non abbia il sopravvento. )
falsa pertanto la tua affermazione! 5*a moderazione di una cosa che fa male a causa del suo stesso
genere, non porta affatto all'innocenza5. 2on acconsentire ad un male, per-, porta all'innocenza, ma non
per questo finisce di essere male ci- a cui non si acconsente, anzi proprio per questo indubbiamente un
male appunto perch& bene non acconsentirvi. Che male farebbe chi acconsente ad un buon desiderio,
dal momento che non fa nulla di male neppure chi nell'atto matrimoniale, pur con il male della
concupiscenza, pone il seme dell'uomo, creatura buona di .io? 2on dirai neppure che 5la libidine produce
il seme5. ) creatore del seme dell'uomo, infatti, Colui che crea l'uomo dal seme. ,ra a noi interessa
donde lo crea. Poich& il contagio di questo male occulto e funesto, .io non crea n& il seme n& l'uomo da
uomini che non hanno tale male, anche se taluni sono stati sciolti dal danno di quel male per la
rigenerazione, come del resto per essa saranno sciolti anche coloro che nasceranno.
La concu"iscen$a si o""one alla olont6 buona.
#. 1+. =iguardo alla castit' coniugale ho scritto veramente, e non me ne pento, le parole da te citate!
5...poich& quando queste cose ci vengono presentate come dono di .io, si sa a chi dobbiamo chiederle se
non le abbiamo e chi dobbiamo ringraziare se le abbiamo5. Si ringrazia non per 5l'origine della
concupiscenza5, come tu dici, la cui origine il primo male dell'uomo, ma 5per il dominio di essa5, cosa
che dici rettamente. .elle due cose, infatti, tu parli 5dell'origine e del dominio5. Si ringrazia per il dominio
sulla concupiscenza perch& la si vince nel contrasto. Chi pu- negare poi che quello che si oppone alla
buona volont' non un bene ma un male, se non chi non ha il bene della volont' per riconoscere come
male ci- che lo contrasta?
;eramente casto 4 il coniuge c%e serba fedelt6 "er amore di Dio.
'. 11. .al mio libro tu citi altre parole con cui, dopo avere ricordato, sulla testimonianza dell'0postolo,
che la castit' coniugale un dono di .io, non ho voluto passare sotto silenzio la questione che ne
derivava, quella cio riguardante il matrimonio di taluni infedeli che vivono castamente con le loro mogli
1?
. $er ne"are che le virt) con le quali si vive rettamente sono un dono di 'io e per attribuirle non
alla "razia, ma alla natura umana, siete soliti ricorrere all'ar"omento che taluni infedeli le
posse""ono. Cercate in tal modo di svuotare la nostra convinzione che nessuno pu/ vivere
rettamente se non trae forza dalla fede per mezzo di .es) Cristo ,i"nore nostro, unico Mediatore
tra 'io e "li uomini, dimostrandovi, di conse"uenza, suoi manifesti avversari. Ma non andiamo
lontano. ,e per caso sba"lio, rispondimi. o ho detto: !-on pu/ essere chiamato veramente casto chi
conserva la fedelt alla mo"lie ma non per il 'io vero!. $er dimostrartelo mi sono servito di quello
che mi sembrato un ottimo ar"omento. ,crivevo cos#: !,e la castit una virt) cui si oppone il
vizio della impudicizia e, se tutte le virt), anche quelle che ven"ono praticate attraverso il corpo,
dimorano nell'animo, come si pu/ dire veramente casto il corpo, quando l'anima si prostituisce
lontano dal vero 'io(!
$@
. $erch% nessuno di voi ne"asse che l'anima de"li infedeli si prostituisce
lontano da 'io, mi sono servito di una testimonianza della ,acra ,crittura: /uelli che si allontanano
da te periranno' hai mandato in rovina chiunque si prostituisce lontano da te
$1
. Ma tu, che !perse"ui,
come dici, le mie ar"omentazioni che a me sembrano molto acute!, hai saltato del tutto questa,
come se a me fosse sembrata stupida. &edi un po' quale di queste cose si deve ne"are. Certamente
confesserai subito che la castit coniu"ale una virt) e non ne"herai che tutte le virt), anche quelle
che ven"ono praticate attraverso il corpo, dimorano nell'animo. Che l'animo dell'infedele si
prostituisca lontano da 'io, lo pu/ ne"are solo chi apertamente si professa nemico della ,acra
,crittura. 'a tutto questo, in sintesi, si deduce che ci pu/ essere vera pudicizia nell'anima che si
prostituisce, cosa di cui tu stesso vedi l'assurdit, oppure che nell'anima dell'infedele non ci pu/
essere vera castit. 7uando dico questo, per/, tu fai il sordo. -on vero, dunque, come mi vai
calunniando, che io !lodo i doni per disprezzare la sostanza!. ,e la sostanza umana, di cui i vizi
stessi offrono una testimonianza della sua bont naturale, non fosse buona, non sarebbe capace dei
doni divini. Cos'altro infatti "iustamente dispiace nel vizio, se non il fatto che sottrae o sminuisce
quello che nella natura piace(
La gra$ia non 4 mai douta.
'. 19. 7uando l'uomo dunque viene aiutato da .io, 5non viene aiutato soltanto per conseguire la
perfezione5, come hai scritto, presupponendo naturalmente che egli inizi senza la grazia il cammino che la
grazia perfeziona, ma viene aiutato piuttosto secondo quanto afferma l'0postolo! Chi in voi ha iniziato
l'opera buona, la perfezioner# fino al compimento
$$
. 0u vuoi che l'uomo si "lori del libero arbitrio e
non di 'io quando, come tu dici, ! spinto da"li stimoli del suo cuore "eneroso a fare qualcosa di
lodevole!. Ma cos#, se e"li deve dare prima per ricevere dopo, la "razia non pi) "razia, poich% non
"ratuita. 0u dici che !la natura de"li uomini, che merita l'aiuto di tale "razia, buona!. 0i sarei
"rato se ti sentissi dire che questo avviene perch% la natura ra"ionevole: la "razia di 'io, infatti,
per mezzo di .es) Cristo nostro ,i"nore non concessa alle pietre, al le"no ed a"li animali.
L'uomo merita la "razia perch% imma"ine di 'io, ma non nel senso che la buona volont possa
andare avanti senza la "razia, o che possa dar prima per ricevere poi, sicch% la "razia non sarebbe
pi) "razia
$+
appunto perch% non donata "ratuitamente ma restituita dovutamente. Che si"nifica
poi che, alla vostra maniera, avete creduto che !ho chiamato dono celeste l'effetto della volont
umana!, come se la volont umana si potesse muovere verso il bene senza la "razia di 'io, sicch%
"li venisse retribuito da 'io l'effetto dovuto( A tal punto avete dimenticato che con la ,acra
,crittura noi diciamo contro di voi: $a volont# viene preparata da +io
$1
e: 8 +io, infatti, che
suscita in noi anche il volere? , ingrati alla grazia di .ioD , nemici della grazia di Cristo e cristiani solo di
nomeD 2on prega forse la Chiesa per i suoi nemici? B cosa chiede? Se ad essi deve essere retribuito
secondo il valore della loro volont', cos'altro pu- chiedere per essi se non un grande castigo? 8a questo
andare contro di essi, non a loro favore. *a Chiesa invece prega per essi, non perch& abbiano gi' la
volont' buona, ma perch& la loro cattiva volont' si muti in buona. $a volont# infatti viene preparata da
+io, ed $ui, come scrive l'0postolo, che suscita in voi anche il volere
$9
.
Le irt< dei "agani o non sono ere o sono dono di Dio.
'. 1;. 0cerrimi nemici qual siete di questa grazia, ci obiettate l'esempio degli empi che, voi dite,
5bench& estranei alla fede, abbondano di virt(: in essi non c' l'aiuto di .io, ma solo il bene di natura, pur
se talvolta inficiato da superstizioni, eppure con le sole forze della libert' ingenita spesso sono
misericordiosi, modesti, casti, sobri5. CosC dicendo hai sottratto alla grazia di .io anche quello che prima
le attribuivi, vale a dire l'effetto della volont'. 2on hai detto infatti che essi vorrebbero essere
misericordiosi, modesti, casti, sobri e non lo sono proprio perch& non hanno ancora avuto dalla grazia
l'effetto della buona volont', ma affermi semplicemente che se vogliono esserlo lo sono senz'altro. %n essi
evidentemente troviamo la volont' e l'effetto della volont'. Cosa rimane alla grazia di .io in tante
evidenti virt( che, a tuo avviso, abbondano in essi? 7uanto sarebbe stato meglio, se ti piace lodare gli
empi senza ascoltare le parole della Scrittura! Chi dice al colpevole5 7Sei innocente7 sar# maledetto dai
popoli, sar# esecrato dalle nazioni
$;
, e predicare che essi abbondano di vere virt)( 7uanto sarebbe
stato me"lio riconoscere che anche queste virt) sono un dono di 'io, al cui decreto occulto ma non
in"iusto si deve attribuire se taluni nascono stolti o lentissimi d'in"e"no e addirittura ottusi nel
capire, se altri nascono smemorati, altri forniti di intelli"enza o di memoria o di entrambi i doni, tali
da poter acutamente comprendere le cose e quindi conservarle nello scri"no di una tenacissima
memoria( A 'io si deve altres# se taluni sono remissivi di natura, mentre altri sono molto irascibili
anche per futili motivi, e se altri, fra questi estremi, pon"ono un "iusto limite alla bramosia della
vendetta3 se taluni sono impotenti, o talmente freddi al coito da non essere quasi eccitati, mentre
altri sono tanto focosi da non potersi frenare ed altri, fra entrambi "li eccessi, sono capaci di
eccitarsi e di frenarsi3 se taluni sono molto timidi, altri cora""iosissimi ed altri n% l'una n% l'altra
cosa3 cos# pure se alcuni sono ilari, altri tristi ed altri non inclini n% all'una n% all'altra cosa. 0utto
questo non attribuito a decisioni o propositi, ma alla natura, tanto che i medici osano attribuirlo
alla costituzione fisica. Anche se si potesse provare che non esiste questione o "i chiusa, si pu/
forse dire che ciascuno ha creato il proprio corpo e pu/ attribuirsi alla volont di ciascuno il fatto di
soffrire in misura ma""iore o minore di questi mali naturali( Certamente, infatti, nessuno, mentre
vive qua""i), in nessuna maniera e per nessun motivo pu/ non patirli. $urtuttavia, sia se si "ravati
da "randi o da piccoli mali, non lecito dire a colui che si fatto da s%, anche se onnipotente, "iusto
e buono: Perch mi hai fatto cos(?
$<
-essuno, se non il secondo Adamo, pu/ liberare dal "io"o
che "rava sui fi"li del primo Adamo
$>
. 7uanto sarebbe pi) accettabile attribuire quelle, che ne"li
infedeli chiami virt), al dono di 'io pi) che alla loro volont soltanto. *ssi per/ lo i"noreranno fino
a quando, se sono del numero dei predestinati, riceveranno da 'io lo spirito per capire i doni
ricevuti da 'io
$?
.
Se la giusti$ia iene dalla olont6 e dalla natura) (risto 4 morto inano.
'. 1<. 2on pu- esserci vera virt( senza vera giustizia, n& pu- esserci vera giustizia se non si vive di
fede. ) scritto infatti! %l giusto vive di fede
+@
. Chi mai tra coloro che vo"liono essere ritenuti
cristiani, eccetto i soli pela"iani, o eccetto tu solo forse tra i pela"iani, potr dichiarare "iusto un
infedele, "iusto un empio, "iusto uno che appartiene al diavolo( * questo sia che si tratti di
1abrizio, di 1abio, di ,cipione o di 5e"olo, col nome dei quali hai creduto di spaventarmi come se
ci trovassimo in una antica curia romana. ,u questo ar"omento puoi anche appellarti alla scuola di
$ita"ora o di $latone, nella quale uomini eccezionalmente eruditi in una filosofia molto pi) nobile
delle altre sostenevano che non esistono vere virt), se non quelle impresse in certo modo nella
mente dalla forma di quella eterna ed immutabile sostanza che 'io. *bbene, con tutta la forza che
mi data, anche nell'interno di questa scuola continuer/ a "ridare con la libert della piet che
neppure in quei filosofi c' vera "iustizia. %l giusto vive di fede) $a fede nasce dalla predicazione e la
predicazione ha luogo per mezzo della parola di Cristo) %l termine della legge Cristo, affinch chiunque
creda consegua la giustificazione
+1
. Come possono essere veramente "iusti coloro per i quali vilt
l'umilt del vero .iusto( La superbia li ha allontanati dal punto dove li aveva avvicinati
l'intelli"enza, poich% pur avendo conosciuto +io, n gli diedero gloria, come a +io, n gli resero grazie,
ma vaneggiarono nei loro ragionamenti ed il loro cuore insensato si offusc) !ssi che pretendevano di
essere sapienti, diventarono stolti
+$
. Come pu/ esserci vera "iustizia se in essi non c' vera
sapienza( ,e noi l'attribuissimo a loro, non ci sarebbe motivo per dire che non arrivano al re"no del
quale scritto: %l desiderio della sapienza porta al regno
++
. Cristo sarebbe morto invano se "li
uomini, pur senza la fede in Cristo, potessero "iun"ere per qualunque altra ra"ione o qualunque
altra via alla vera fede, alla vera virt), alla vera "iustizia, alla vera sapienza. * quindi, come
l'Apostolo con assoluta verit afferma ri"uardo alla le""e: Se la giustizia si ottiene mediante la legge,
Cristo allora morto inutilmente
+1
, alla stessa maniera, con identica verit, si potrebbe dire: se la
"iustizia si ottiene per mezzo della natura e della volont, Cristo morto inutilmente. ,e una
"iustizia qualsiasi si ottiene per mezzo della dottrina de"li uomini, Cristo morto inutilmente. l
mezzo che porta alla vera "iustizia lo stesso che porta al re"no di 'io. 'io stesso, infatti 2 sia ben
lontano il pensarlo8 2, si dimostrerebbe in"iusto se non ammettesse nel suo re"no un vero "iusto, dal
momento che il suo re"no essenzialmente "iustizia, come scritto: %l regno di +io non n cibo n
bevanda, ma giustizia, pace e gioia
+9
. 'i conse"uenza se "li empi non hanno vera "iustizia, le altre
virt), compa"ne e colle"he di essa, anche quando sono presenti, non sono vere virt). ;7uando i doni
di 'io non sono riferiti al loro Creatore, per questo stesso fatto i cattivi che se ne servono diventano
in"iusti<. $er tutte queste ra"ioni la continenza e la castit non possono essere vere virt) ne"li empi.
Quando le irt< sono :ere :.
'. 1>. /u intendi molto male le parole dell'0postolo! /uelli che partecipano alla gara s'impongono ogni
sorta di privazioni
+;
. Arrivi infatti ad affermare che la continenza, una virt) tanto "rande della
quale scritto che nessuno pu essere continente se non gli dato da +io
+<
, la possono possedere
anche i flautisti o altri simili individui turpi e infami. .li atleti, quando partecipano alla "ara, si
asten"ono da o"ni cosa per conse"uire una corona corruttibile3 non si asten"ono tuttavia dalla
cupidi"ia di questa vanit. 7uesta cupidi"ia vana e perci/ cattiva domina o frena in essi le altre
cattive cupidi"ie, per cui sono detti continenti. $er fare una "ravissima offesa a"li ,cipioni, hai
attribuito la continenza tanto lodata in essi, anche a"li istrioni, i"norando del tutto che l'Apostolo,
nell'esortare "li uomini all'amore della sapienza, ha preso esempi dalle viziose passioni de"li
uomini, allo stesso modo come, in un altro passo, la ,crittura, per esortare "li uomini all'amore della
sapienza, ha detto che biso"na cercarla come il danaro
+>
. ,i dir forse per questo che la ,acra
,crittura ha esaltato l'avarizia( ,ono note le fatiche e i dolori a cui si asso""ettano con pazienza
quelli che cercano avidamente il denaro, ed noto altres# come essi si asten"ono dai piaceri sia per
l'avidit di accrescere il "uada"no, sia per il timore di diminuirlo3 si sa con quanta sa"acia
perse"uono il "uada"no evitando con accortezza i danni e che per lo pi) hanno paura di toccare i
beni de"li altri e talvolta disprezzano i beni ad essi sottratti perch% non succeda che, nella pretesa di
riaverli o nella lite, finiscano per perderne di pi). 'alla considerazione di tutte queste cose,
"iustamente siamo esortati ad amare la sapienza cos# da desiderare avidamente di farne tesoro e da
accrescerla sempre pi) in noi, evitando che abbia a diminuire in qualche parte3 cos# da sopportare le
molestie, frenare le passioni, "uardare al futuro e conservare l'innocenza e la disposizione a fare il
bene. 7uando facciamo tutto questo, abbiamo le vere virt), perch% vero quello per cui lo
facciamo3 tutto questo, cio, conforme alla nostra natura umana per la salvezza e la vera felicit.
Le a$ioni algono secondo le inten$ioni.
'. 1?. 2on una definizione assurda quella di chi ha detto che 5la virt( un abito dell'anima conforme
all'ordine della natura 5
+?
. :a detto il vero ma i"norava quello che era conforme alla natura dei
mortali per liberarla e renderla felice. 0utti noi non potremmo desiderare per naturale istinto di
essere immortali e felici se questo non fosse possibile. 7uesto bene sommo per/ non pu/ pervenire
a"li uomini se non per mezzo di Cristo e Cristo crocifisso, dalla cui morte vinta la morte e per le
cui ferite la nostra natura sanata. $er questo il giusto vive della fede
1@
in Cristo. $er questa fede
infatti e"li vive con prudenza, fortezza, temperanza e "iustizia e proprio perch% vive con fede e"li
vive rettamente e sapientemente con tutte queste vere virt). ,e le virt) pertanto non "iovano
all'uomo per il conse"uimento della vera beatitudine che la vera fede in Cristo ci ha promesso
immortale, non "iovano a nulla e in nessun modo possono essere vere virt). &uoi forse chiamare
vere virt) quelle de"li avari quando esco"itano con sa"acit le vie del "uada"no, quando sopportano
molte sofferenze e disa"i per accumulare denaro e casti"ano le varie cupidi"ie della vita lussuriosa,
vivendo con temperanza e sobriet, o quando, astenendosi dal toccare la roba altrui, disprezzano
quello che hanno perduto, cosa che sembrerebbe appartenere alla "iustizia, onde evitare il pericolo
di perdere di pi) tra contese e tribunali( 7uando si fa qualcosa con prudenza, fortezza, temperanza e
"iustizia si a"irebbe con tutte e quattro le virt) che, secondo il tuo parlare, sono vere virt), e per
conoscere la loro veridicit fosse sufficiente "uardare solo quello che si fa e non per qual motivo lo
si fa. Affinch% quindi non abbia a sembrare un calunniatore, citer/ le tue stesse parole: !tutte le virt)
hanno la loro ori"ine nell'anima razionale3 tutte le affezioni per cui siamo buoni fruttuosamente o
sterilmente si trovano nel so""etto della nostra mente: la prudenza, la "iustizia, la temperanza e la
fortezza. 7uantunque la forza di queste affezioni presente in tutti secondo natura, essa non porta
tutti al medesimo fine. A seconda del "iudizio della volont, al cui volere ubbidiscono, esse portano
ai beni temporali o a quelli eterni. 7uando ci/ avviene, variano non in ci/ che sono o in ci/ che
fanno, ma soltanto in ci/ che meritano. *sse pertanto non possono perdere il proprio nome o il
proprio "enere, ma saranno arricchite dall'ampiezza o deluse dalla pochezza del premio che hanno
desiderato!. 'ove abbia appreso tutto questo, lo i"noro. 'a esso per/ appare, mi sembra, che ritieni
vere virt): la prudenza de"li avari con cui essi esco"itano o"ni sorta di "uada"no3 la "iustizia de"li
avari con cui, per il timore di perdite ma""iori, essi sono portati talvolta a disprezzare pi)
facilmente le loro perdite anzich% usurpare qualcosa a"li altri3 la temperanza de"li avari con cui essi
frenano l'appetito della lussuria, che porterebbe ad un eccessivo dispendio, e si contentano solo del
cibo e delle vesti necessarie3 la fortezza de"li avari, per la quale, come dice 4razio, fuggono la
povert# per mare, per terra e per fuoco
11
e per la quale, durante l'invasione barbarica, nessun
tormento dei nemici riusc# a costrin"ere alcuni di essi a conse"nare i beni che avevano. 7ueste virt)
dunque, turpi e deformi a causa di questo fine, che proprio per questo, in nessun modo sono vere e
"enuine virt), a te appaiono talmente vere e belle che !non possono perdere n% il nome n% il "enere,
ma possono solo essere deluse dalla pochezza del premio che hanno desiderato!, del frutto cio
delle comodit terrene, non dei premi celesti. ,arebbe dunque vera "iustizia per Catilina attirare
molti con l'amicizia, il mantenerli con l'ossequio ed il dividere con tutti i propri averi3 sarebbe per
lui vera fortezza il sopportare il freddo, la fame e la sete e vera pazienza il sopportare il di"iuno, il
freddo e la ve"lia pi) di quanto si possa imma"inare
1$
. Chi, se non un insipiente, pu/ avere
convinzioni del "enere(.
I i$i non sem"re son o""osti alle irt<.
'. $@. 7uantunque sia un uomo erudito, tu sei stato ingannato dall'apparenza di verit' che hanno quei
vizi. Bssi sembrano confinanti e vicinissimi alle virt(, mentre in realt' sono tanto lontani da esse, quanto i
vizi dalle virt(. *a costanza, per esempio, una virt( a cui si oppone l'incostanza! un vizio tuttavia la
quasi confinante ostinazione che rassomiglia alla costanza. 4oglia il cielo che tu non abbia questo vizio,
quando avrai riconosciuto che sono vere le cose che dico, perch& non abbia a credere di dover restare con
ostinazione nel vizio, credendo di amare la costanza. % vizi non soltanto sono manifestamente contrari a
tutte le virt(, per una evidentissima differenza, come la temerariet' alla prudenza, ma in certo modo
anche vicini e simili, non nella realt', ma per qualche aspetto ingannevole. 0lla prudenza simile non la
temerariet' o l'imprudenza, ma l'astuzia, che tuttavia un vizio, anche se nella Sacra Scrittura se ne ha
una accezione in senso buono nelle parole! Prudenti come i serpenti
1+
, e una in senso cattivo quando
si dice che nel $aradiso il serpente era la pi1 astuta di tutte le bestie selvatiche
11
. $er questi vizi,
che abbiamo dichiarati quasi confinanti con le virt), non si possono trovare facilmente neppure i
nomi, ma, anche se non si sa come chiamarli, debbono essere u"ualmente fu""iti.
La era irt< obbedisce a Dio) non ai "iaceri carnali.
'. $1. Sappi pertanto che le virt( debbono essere distinte dai vizi non per i loro compiti, ma per il fine.
%l compito quello che si deve fare, il fine quello per cui lo si deve fare. Se un uomo fa qualcosa che
apparentemente non sembra peccato, si dovr' convincere che peccato se non lo fa per il fine per il
quale lo si deve fare. 2on ponendo attenzione a tutto questo, hai separato il fine dai compiti ed hai finito
per chiamare vere virt( i compiti senza il fine. 2e segue tanta assurdit' che sei costretto a chiamare
giustizia anche quella che scopri dominata dall'avarizia. 2ell'astenersi dal prendere la roba altrui, se si
considera il compito, si ha l'impressione che si tratta di giustizia: se invece si va a cercare il motivo per
cui lo si fa e la risposta che non si perda di pi( nelle contese, come pu- essere vera giustizia, quando
serve apertamente l'avarizia? Simili virt( le introdusse Bpicuro quali schiave del piacere perch& servissero
a fare tutto quanto si faceva, unicamente per conseguirlo o per conservarlo. Fen lontano sia il pensare
che le virt( vere possano essere al servizio di altri all'infuori di colui e per colui a cui diciamo! +io delle
virt1, convertici
19
. Le virt) che favoriscono pertanto i diletti della carne o qualsivo"lia altra
comodit o profitto temporale, non possono decisamente essere vere. * neppure sono vere virt)
quelle che non vo"liono essere al servizio di nessuna cosa. Le vere virt) sono al servizio di 'io
ne"li uomini e da lui sono donate a"li uomini3 sono al servizio di 'io ne"li An"eli e da lui sono
donate anche a"li An"eli. 0utto quanto di bene viene fatto da"li uomini, anche se dal punto di vista
del compito sembra buono, se non lo si fa per il fine indicato dalla vera sapienza, peccato per la
stessa mancanza di rettitudine nel fine.
= assurdo "arlare di bont6 sterile.
'. $$. ) possibile dunque che siano fatte delle opere buone, senza che agisca bene chi le fa. ) un bene,
per esempio, cercare di aiutare un uomo in pericolo, specie se innocente. Chi lo aiuta per-, se lo fa
amando di pi( la gloria degli uomini che quella di .io, non compie bene l'opera buona, perch& non compie
bene quello che non compie con una volont' buona. *ungi sia chiamare volont' buona quella che cerca la
gloria in altri o in se stessa e non in .io. 2on si pu- definire buono neppure il suo frutto. 4n albero
cattivo, infatti, non pu fare frutti buoni) *'opera buona piuttosto deve essere attribuita a colui che
opera bene anche per mezzo dei cattivi. Per la qual cosa non puoi neppure immaginare quanto t'inganni
l'opinione secondo cui 5tutte le virt( sono affezioni, grazie alle quali siamo buoni fruttuosamente o
sterilmente5. 2on possiamo infatti essere buoni sterilmente perch& non siamo buoni quando siamo
sterili. 4n albero buono produce frutti buoni
1;
. Lun"i sia che 'io buono, che ha preparato la scure
per "li alberi che non portano frutti buoni, ta"li e "etti nel fuoco "li alberi buoni
1<
. .li uomini
buoni, per nessuna ra"ione possono essere sterili. 7uelli invece che non sono buoni, possono essere
pi) o meno cattivi.
Perc%> la (%iesa combatte i "elagiani.
'. $+. 0nche quelli che hai voluto ricordare, di cui l'0postolo ha detto! % pagani pur privi di legge sono
legge a se stessi) !ssi mostrano scritta nei loro cuori la realt# della legge
1>
, non vedo come possano
esserti di aiuto. :ai cercato di dimostrare per mezzo di essi che anche "li estranei alla fede di Cristo
possono avere una vera "iustizia, per il fatto che, sulla testimonianza dell'Apostolo, essi compiono
secondo natura ci che la legge prescrive
1?
. Con ma""ior evidenza hai espresso qui il vostro
domma, per il quale siete nemici della "razia di 'io, che ci viene da .es) Cristo ,i"nore nostro,
che porta via i peccati del mondo
9@
: hai introdotto cio un "enere di uomini in "rado di piacere a
'io per la le""e della natura, senza la fede in Cristo. 7uesto il motivo principale per cui la Chiesa
cristiana vi detesta. Ma cosa vuoi che essi siano( :anno essi vere virt) ma sono sterili poich% non
a"iscono per 'io, oppure piacciono a 'io anche per queste azioni e da lui sono premiati con la vita
eterna( ,e li dichiari sterili, a che "iova loro il fatto che, secondo l'Apostolo, li difenderanno i loro
pensieri... nel giorno in cui +io giudicher# le azioni occulte degli uomini
91
( ,e poi quelli che sono
difesi dai loro pensieri non sono sterili per il fatto che hanno compiuto secondo natura le opere della
le""e e perci/ trovano l'eterna ricompensa presso 'io, senza dubbio alcuno per questo sono giusti
poich& vivono della fede
9$
.
Sen$a la fede non si "u8 "iacere a Dio.
'. $1. 3ai inteso a tuo piacimento, e l'hai esposto non secondo il suo significato ma secondo quello che
gli hai dato, la testimonianza dell'0postolo da me citata! ,utto ci che non deriva dalla fede peccato
9+
. L'Apostolo infatti parlava di cibi. 'opo aver detto: Se colui che nel dubbio mangia,
condannato, non avendo agito secondo la fede
91
, ha inteso dimostrare questa specie particolare di
peccato con un ar"omento di ordine "enerale a""iun"endo: ,utto ci che non deriva dalla fede
peccato) /i posso concedere qui che si deve intendere soltanto dei cibi. Cosa invece dirai dell'altra
testimonianza che parimenti ti ho citata ed a cui nulla hai obiettato, non avendo trovato una via per
girarla a tuo favore, quella cio scritta agli Bbrei! senza la fede impossibile piacere
99
( $er fare tale
affermazione e"li intendeva tutta la vita dell'uomo, nella quale il "iusto vive di fede. 0uttavia, pur
essendo impossibile piacere a 'io senza la fede, ti piacciono tanto le virt) senza la fede che vai
predicando che sono vere virt), e che per mezzo di esse "li uomini sono buoni. $oi, quasi spinto dal
pentimento di averle lodate, non esiti a dichiararle sterili.
Gli uomini sen$a fede "eccano) "erc%> non agiscono con un retto fine.
'. $9. 7uesti dunque, che sono giusti secondo la legge naturale, se piacciono a .io gli piacciono per la
fede, perch& impossibile piacergli senza la fede. B per quale fede essi piacciono, se non per quella di
Cristo? CosC infatti si legge negli *tti degli *postoli! %n $ui +io ha accreditato la fede dinanzi a tutti col
risuscitarlo dai morti
9;
. $er questo stato detto che, pur essendo senza la le""e, hanno compiuto le
opere della le""e secondo natura, perch% sono "iunti al &an"elo dal pa"anesimo e non dalla
circoncisione a cui era stata affidata la le""e. 9 stato detto !secondo natura! poich% la natura stessa
stata in essi corretta dalla "razia di 'io affinch% potessero credere. $er mezzo di questi, per/, non
ti possibile dimostrare quello che vorresti, che cio "l'infedeli hanno vere virt): anch'essi, infatti,
sono fedeli. ,e non avessero la fede di Cristo, non potrebbero essere "iusti n% piacere a 'io, al
quale impossibile piacere senza la fede. -el "iorno del "iudizio i loro pensieri li difenderanno solo
per essere puniti in maniera pi) blanda, per il fatto che hanno comunque compiuto secondo natura
le opere della le""e, portando scritta nel proprio cuore l'opera della le""e al punto da non fare a"li
altri quello che essi non avrebbero voluto soffrire. :anno mancato solo nel fatto che, non avendo
fede, non hanno indirizzato queste opere al fine al quale avrebbero dovuto indirizzarle. 1abrizio sar
punito meno di Catilina, non perch% e"li era buono, ma soltanto perch% questi era pi) cattivo.
1abrizio era meno empio di Catilina non perch% possedeva vere virt), ma solo perch% ha deviato di
meno dalle vere virt).
,on si d6 un luogo intermedio tra l!inferno e il cielo.
'. $;. 0 tutti costoro che hanno dimostrato alla patria terrena un amore profano ed hanno servito con
virt( civile, non vera, ma simile alla vera, i demoni o la gloria umana, a tutti costoro, voglio dire, ai vari
Aabrizio, =egolo, Aabio, Scipione, Camillo ed a tutti gli altri, al pari dei fanciulli morti senza battesimo,
preparerete forse un luogo intermedio tra la perdizione ed il regno dei cieli, dove non siano nel tormento
ma in una gioia eterna, essi che non sono piaciuti a .io, al quale impossibile piacere senza la fede, che
non hanno avuto mai n& nelle opere n& nel cuore? 2on riesco a credere che la vostra spregiudicatezza
possa estendersi fino a simili impudenze. 50ndranno dunque, tu ci chiedi, alla perdizione eterna quelli in
cui c'era la vera giustizia?5. , voce avventata per impudenza ancora maggioreD %n loro non c'era la vera
giustizia, lo ripeto, perch& le azioni si giudicano dal fine e non semplicemente dagli atti.
La castit6 di un animo "eccatore non 4 autentica irt<.
'. $<. .a uomo elegantissimo e garbatissimo, con tono faceto e spiritoso dichiari! 5Se si afferma che la
castit' degli infedeli non castit', per la stessa ragione si deve dire che il corpo dei pagani non corpo:
che gli occhi dei pagani non hanno la capacit' di vedere: che il grano che cresce nel campo dei pagani
non grano e tante altre cose di tale assurdit' da muovere al riso gli uomini intelligenti5. %l vostro riso
per la verit' muove gli intelligenti al pianto e non al riso, come il riso dei pazzi muove al pianto il cuore
degli amici sani. %n contrasto con la Sacra Scrittura pertanto osi negare che l'animo dell'infedele
idolatra, oppure affermare che nel suo animo idolatra c' vera castit', e ridi e sei sano di mente? .a che
parte, in che modo, per quale motivo pu- avvenire questo? Bbbene, la loro non vera castit' e la vostra
non vera sanit'. 2ell'animo dell'idolatra non c' vera castit', e c' veramente pazzia nell'uomo che fa
tale vergognosa affermazione e ci ride su. *ungi da noi dire che il corpo dei pagani non corpo o altro del
genere. B per giunta non neppure conseguente che se non vera la virt( di cui l'empio possa gloriarsi,
non vero neppure il suo corpo che creato da .io. /ranquillamente, invece, possiamo affermare che la
fronte degli eretici non fronte, se col nome di fronte intendiamo non la parte del corpo creata da .io,
ma il pudore. Cosa avresti detto se, nello stesso mio libro al quale ti vanti di aver risposto, non avessi
preammonito che nella tesi secondo cui affermiamo che tutto ci che non deriva dalla fede peccato
9<
, non siano incluse quelle cose che ne"li infedeli sono dono di 'io sia nei beni dell'anima che in
quelli del corpo( vi sono inclusi sin"olarmente anche questi che vai "arrendo a vuoto: il corpo, "li
occhi e tutte le altre membra. A quel "enere appartiene anche il "rano che cresce nel campo dei
pa"ani, del quale non essi, ma 'io il creatore. -on hai forse citato fra le altre anche queste mie
parole: !L'anima, il corpo, o"ni altro bene insito naturalmente nell'anima o nel corpo sono doni di
'io anche nei peccatori, perch% non essi ma 'io li ha fatti, mentre delle opere che essi compiono
detto: ,utto ci che non viene dalla fede peccato5? Se avessi tenuto a mente questo mio breve ma
preciso pensiero, non saresti stato tanto impudente da affermare che noi avremmo potuto ritenere che 5il
corpo dei pagani non sia corpo, che i loro occhi non abbiano la possibilit' di vedere o che il grano del
campo dei pagani non grano5. Come svegliato dal sonno, ti ripeto le mie parole che probabilmente sono
sfuggite alla tua memoria se hai fatto simili affermazioni! 5Sono doni di .io anche nei peccatori, perch&
non essi ma .io li ha creati: mentre delle opere che essi compiono detto! ,utto ci che non deriva
dalla fede peccato5. 7uando dici cose insensate e ridi, sei simile ad un pazzo: quando poi non fai
attenzione o dimentichi le cose vere dette da me e ricordate da te poco fa, e inserite nella stessa opera
con cui ti vanti di rispondere alla mia, non rassomigli a chi pazzo ma a chi in letargo.
La lotta tra la carne e lo s"irito dura tutta la ita.
'. $>. Con ironia, dichiari 5di meravigliarti che un ingegno tanto grande, il mio cio, non ha capito
quanto vi ho anche aiutato con l'affermazione! 5alcuni peccati sono vinti da altri5. Subito dopo aggiungi e
concludi! 5l'uomo pu- essere privo di peccati molto facilmente con l'amore della santit', che .io aiuta. Se
infatti, i peccati sono vinti dai peccati, quanto pi( facilmente i peccati possono essere vinti dalle virt(?5.
Come se noi negassimo che l'aiuto di .io abbia tanta forza da privarci oggi stesso, se lo volesse, da tutte
le cattive cupidigie, contro cui combattiamo vittoriosamente. /utto questo per- non avviene e neppure tu
lo neghi. Perch& poi non avvenga, chi pu- conoscere la mente di .io
9>
( -on credo di sapere poco
tuttavia, quando so che, qualunque ne sia il motivo, in 'io "iusto non c' iniquit, n% debolezza
nella sua onnipotenza. C' dunque qualcosa nel suo sublime e nascosto dise"no per cui durante tutto
il tempo nel quale viviamo in questa carne mortale ci deve essere in noi un male contro cui deve
combattere il nostro spirito e per cui dobbiamo dire: 6imetti a noi i nostri debiti
9?
. Ma per parlarti
da uomo a uomo, da uomo a cui la dimora terrena opprime l'animo teso verso l'alto
;@
, per quanto
attiene ai meriti delle nature volute da 'io, non c' nulla nelle creature di pi) eminente della mente
razionale. Lo"ico quindi che una mente buona piaccia ma""iormente a se stessa e si diletti
ma""iormente di se stessa pi) di qualsiasi altra creatura. ,arebbe troppo lun"o voler dimostrare
disputando quanto sia pericoloso, anzi dannoso per la ra"ione un simile compiacimento, mentre si
"onfia per questo tifo e si innalza per la malattia dell'or"o"lio per tutto il tempo che non vede, come
lo vedr alla fine, quel ,ommo ed mmutabile 6ene, al cui para"one disprezzer se stessa e, per
amor ,uo, diventer ai suoi occhi tanto vile e si riempir talmente dello spirito di 'io da porselo
innanzi non solo con la ra"ione, ma anche con un amore eterno. Lo comprende bene colui che,
stanco per la fame, rientra in se stesso e dice: 0i lever e ritorner da mio padre
;1
. 7uesto male
della superbia allora soltanto finir di tentare ed allora soltanto cesser di essere nostro avversario di
lotta, quando l'anima sar saziata di tale meravi"liosa visione e sar infiammata da tanto amore per
il 6ene superiore, che non le sar pi) possibile staccarsi dall'amore suo per compiacersi di se stessa.
-on potrebbe essere questo il motivo per cui in questo luo"o di debolezza dobbiamo vivere "iorno
per "iorno, sotto il peso della remissione dei peccati per evitare di vivere con superbia( $roprio a
causa di questo male della superbia, l'apostolo $aolo non pot% fare affidamento sul suo arbitrio.
$oich% non era ancora "iunto alla partecipazione di un bene cos# "rande, allorquando non sarebbe
stato pi) possibile insuperbirsi, "li fu posto accanto un an"elo di satana che lo schiaffe""iasse
qua""i) dove possibile insuperbirsi
;$
.
La "resun$ione dei "elagiani.
'. $?. Sia questo il motivo o ce ne sia un altro molto pi( nascosto, non si pu- tuttavia dubitare del fatto
che fin quando cammineremo sotto il peso di questo corpo corruttibile, se diciamo di non aver peccato,
inganniamo noi stessi e la verit# non in noi
;+
. $er questo la ,. Chiesa, anche in quelle membra in
cui non c' macchia di crimine o ru"a di falsit
;1
, nonostante l'opposizione della vostra superbia,
non cessa di ripetere a 'io: 6imetti a noi i nostri debiti
;9
. Chi non conosce i vostri dommi non pu/
capire con quanta arro"anza e con quale presunzione della vostra virt) tu abbia detto: !Con l'amore
della santit e l'aiuto di 'io, l'uomo pu/ essere privo di peccati molto facilmente!. &oi, infatti,
volete che nella volont dell'uomo ci sia preventivamente, senza l'aiuto di 'io, l'amore della santit,
che poi 'io deve aiutare secondo il merito, non "ratuitamente. ,iete cos# convinti che in questa vita
piena di trava"li l'uomo possa essere privo di peccati tanto da non avere motivo di dire: 6imetti a
noi i nostri debiti) /alvolta per- dai l'impressione di aver fatto l'affermazione con una certa timidezza, per
il fatto che non hai detto! 5pu- essere privo di tutti i peccati5. %n verit' non hai voluto dire nemmeno
5alcuni5, ma, come arrossendo dinanzi a te stesso per l'eccessiva vostra presunzione, hai moderato il
pensiero cosC che potesse essere difeso da noi e da voi. 7ualora si discutesse tra i pelagiani si dovrebbe
asserire che non stato detto 5alcuni5 perch& tu hai affermato che l'uomo pu- essere privo di tutti i
peccati. 7ualora poi si discutesse tra noi, si dovrebbe rispondere che non stato detto 5tutti5, perch& hai
voluto intendere che qualsiasi uomo si trova nella necessit' di chiedere perdono per alcuni peccati. 2oi
per- che conosciamo il vostro pensiero, non possiamo ignorare con quale significato l'avete detto.
I "agani com"iono le o"ere di misericordia con un fine cattio.
'. +@. /u dirai! 5Se un pagano veste una persona nuda, la sua azione forse peccato perch& non viene
dalla fede?5. Certamente, in quanto non proviene dalla fede peccato, ma non perch& peccato l'azione
in se stessa, l'atto cio di vestire l'ignudo! solo l'empio per- nega che peccato il gloriarsi di tale opera al
di fuori del Signore. 0nche se si discusso gi' abbastanza, siccome un argomento tanto importante, ti
prego di ascoltarmi ancora un tantino affinch& lo comprenda. Citando le tue stesse parole! 5Se un
pagano, Hche non vive della fedeI, veste un ignudo, libera qualcuno dal pericolo, cura le ferite di un
malato, spende le ricchezze per oneste amicizie e non pu- essere spinto alla falsa testimonianza neppure
con i tormenti5, ti domando se queste opere buone le fa bene o male. Se le fa male, quantunque esse
siano buone, non puoi negare che commette peccato appunto perch& compie male qualcosa. 8a poich&
non vuoi ammettere che, facendo tali azioni, egli fa peccato, senza dubbio dirai che egli compie buone
azioni e le compie bene. 6n albero cattivo dunque produce frutti buoni, cosa che la 4erit' nega possa
avvenire. 2on precipitare. Bsamina piuttosto con attenzione cosa ti convenga rispondere. Puoi forse
affermare che l'infedele un albero buono? Piace dunque a .io! al Fuono non pu- non piacere ci- che
buono. B dove vanno a finire le parole! senza la fede impossibile piacere a +io
;;
( 4 forse
risponderai che un albero buono non in quanto infedele, ma in quanto un uomo( 'i chi allora
il ,i"nore ha detto: .on pu un albero cattivo produrre frutti buoni
;<
, dal momento che chiunque
esso sia, pu/ essere solo un uomo o un an"elo( Ma se un uomo in quanto uomo un albero buono,
anche un an"elo in quanto an"elo un albero buono. *ntrambi sono opera di 'io, Creatore delle
nature buone. Ma cos# non esister un albero cattivo, di cui stato detto che non pu/ produrre frutti
buoni. 7uale infedele pensa cos# infedelmente( -on in quanto uomo, pertanto, perch% opera di
'io, ma in quanto uomo di cattiva volont, uno albero cattivo e non pu/ portare frutti buoni. &edi
dunque se puoi osare chiamare buona una volont infedele.
La misericordia 4 buona se nasce dalla fede.
'. +1. Aorse dirai! la volont' misericordiosa buona. Sarebbe esatta questa affermazione se la
misericordia fosse sempre buona come sempre buona la fede di Cristo, la fede cio operante per
mezzo della carit#
;>
. Ma se si trova una misericordia cattiva come quella per cui in "iudizio viene
esaltata la persona di un povero
;?
, o quella per cui il re ,aul ha meritato dal ,i"nore una condanna
e con misericordia per "iunta poich%, mosso da affetto umano, contro il suo comando, aveva
perdonato il re pri"ioniero
<@
, rifletti seriamente se per caso la misericordia buona non sia se non
quella di questa fede buona. Affinch% possa vedere questo senza ombra di dubbio, dimmi se ritieni
buona una misericordia senza fede. ,e, infatti, vizio aver misericordia in modo cattivo, senza
dubbio vizio aver misericordia senza fede. ,e poi anch'essa di per se stessa per naturale
compassione, un'opera buona, di questa fa cattivo uso chi ne fa uso senza fede. Chi compie
quest'opera buona senza fede, la compie male ed indubbiamente pecca chi compie male
qualcosa.======
La cattia inten$ione dei "agani nel fare il bene.
'. +$. .a questo si deduce che le stesse opere buone che compiono gl'infedeli non sono di loro, ma di
Colui che fa buon uso dei cattivi. Sono di loro invece i peccati per i quali fanno male anche le cose buone,
perch& le fanno non con volont' fedele, ma infedele, vale a dire, le fanno con volont' stolta e nociva.
7uesta volont' G nessun cristiano ne dubita G l'albero cattivo, che non pu- produrre se non frutti cattivi,
cio i peccati. ,utto ci che non deriva dalla fede, infatti, che tu lo voglia o no, peccato
<1
. $er
questo 'io non pu/ amare tali alberi e decider di ta"liarli, se tali rimarranno, poich% senza la fede
impossibile piacere a +io
<$
. Mi sto fermando su questo punto per/ come se tu non li avessi "i
dichiarati sterili. Come possibile che tu non stia "iocando in queste dispute o non stia delirando, se
insisti a lodare i frutti di alberi sterili( 7uesti frutti o non esistono o, se sono cattivi, non debbono
essere lodati. ,e poi i frutti sono buoni, "li alberi non possono certo essere sterili, anzi debbono
essere buoni, essendo buoni i loro frutti e debbono pure piacere a 'io, al quale i buoni alberi non
possono non piacere. n tal caso per/ sarebbe falso quello che scritto: Senza la fede impossibile
piacere
<+
.
La media$ione di (risto necessaria alla sale$$a di tutti.
'. ++. Cosa risponderai se non parole vuote? 5lo ho dichiarato, tu dici, sterilmente buoni quegli uomini
che non indirizzano a .io le opere buone che compiono e che, di conseguenza, non ricevono da lui la vita
eterna5. .io dunque, buono e giusto, condanna i buoni alla morte eterna? 8i rincresce finanche dire
quante stupidaggini ti vengono dietro mentre pensi, dici, e scrivi tali cose e nel riprenderti in tali cose
come censore, che anch'io non finisca di istupidirmi allo stesso modo. Frevemente, perch& non succeda
che, mentre in queste cose tu sbagli molto di pi( di quanto ammissibile, io dia l'impressione di dibattere
con te solo sulle parole. Cerca di comprendere le parole del Signore! Se il tuo occhio malato, tutto
intero il tuo corpo sar# tenebroso, se il tuo occhio sano, tutto intero il tuo corpo sar# illuminato
<1
.
,appi vedere in quest'occhio l'intenzione con cui o"nuno compie le sue opere e per questo riconosci
che chi compie le opere buone senza l'intenzione della fede buona, di quella cio che opera per
amore, si"nifica che quasi tutto il corpo, costituito da quelle opere come da membra, tenebroso,
pieno cio dell'oscurit dei peccati. Come alternativa, in considerazione della tua ammissione che le
opere de"l'infedeli, che pur ti sembrano buone, non riescono a condurre "li uomini alla salvezza
eterna ed al re"no, sappi che noi siamo convinti che quel bene, quella buona volont, quell'opera
buona non possono essere concesse a nessuno senza la "razia di 'io per mezzo dell'+nico
Mediatore tra 'io e "li uomini. ,olo attraverso quel bene possibile arrivare al dono eterno di 'io
ed al suo re"no. 0utte le altre opere che sembrano poter meritare apprezzamento tra "li uomini,
siano pur viste da te come vere virt), come opere buone e fatte senza peccato. $er quanto mi
ri"uarda questo so, che non le fa una volont buona: una volont infedele ed empia infatti non pu/
essere buona. &olont del "enere, per/, anche se da te sono dette alberi buoni, sufficiente che
siano sterili presso 'io, perch% non siano buone. ,iano pure fruttuose fra "li uomini per i quali sono
anche buone, ma"ari per tuo interessamento, per la tua lode e, se vuoi, mentre ne sei tu il piantatore,
tu lo vo"lia o no, io riman"o convinto che l'amore del mondo, per cui ciascuno amico di questo
mondo, non viene da 'io3 che l'amore di "ioire di qualsiasi creatura, senza l'amore del Creatore,
non viene da 'io3 che l'amore di 'io, infine, con cui si arriva fino a 'io non pu/ derivare che da
'io $adre per mezzo di .es) Cristo con lo ,pirito ,anto. $er quest'amore del Creatore ciascuno fa
buon uso anche delle creature. ,enza quest'amore del Creatore invece, nessuno ne fa buon uso.
7uesto amore necessario perch% anche la castit coniu"ale sia bene beatifico, perch%, quando si fa
uso della carne del coniu"e, l'intenzione sia rivolta non al piacere della libidine, ma alla volont
della procreazione, e perch% qualora vinca il piacere e diri"a l'azione a se stesso e non alla
propa"azione dei fi"li, si commetta un peccato veniale in virt) del matrimonio cristiano.
Perc%> gli uomini nascano sotto il "otere del diaolo.
*. +1. 2on ho mai detto quello che mi fai dire, dopo avere citate alcune altre parole del mio libro! che i
figli, cio, 5sono soggetti al potere del diavolo per il fatto che nascono dall'unione dei corpi5. Fen diverso
infatti dire 5che nascono dall'unione dei corpi5 e 5per il fatto che nascono dall'unione dei corpi5. *a
causa del male cio non sta nel fatto che nascono dall'unione dei corpi. 0nche nella ipotesi, infatti, che la
natura umana non fosse stata viziata dal peccato dei primi uomini, i figli non avrebbero potuto nascere se
non dall'unione dei corpi. Prima che rinascano nello spirito, coloro che nascono dall'unione dei corpi si
trovano sotto il potere del diavolo, perch& nascono per mezzo di quella concupiscenza, per cui lo spirito
ha voglie contro la carne e che costringe lo spirito ad avere desideri contro di essa
<9
. 0ra il bene ed il
male non ci sarebbe questa lotta se nessuno avesse peccato. Come non c'era lotta alcuna prima della
caduta, cos# non ce ne sar alcuna quando scomparir l'infermit.
La libidine negli animali non 4 un i$io.
-. +9. Proponi altre mie parole e ne fai un'abbondante disquisizione! 5Poich& noi siamo composti di beni
disuguali dei quali uno comune agli di e l'altro alle bestie, l'anima deve avere il dominio sul corpo. *a
parte migliore, vale a dire l'anima, fornita di virt(, deve comandare bene alle membra del corpo ed alle
passioni5
<;
. -on pensi per/ che alle passioni non si comanda come alle membra. Le passioni sono
cattive e noi le freniamo con la ra"ione e le combattiamo con la mente. Le membra, al contrario,
sono buone e le muoviamo secondo l'arbitrio della volont, eccezion fatta dei "enitali, quantunque
anch'essi siano buoni in quanto sono opera di 'io. *ssi sono chiamati !parti vereconde! perch% sono
mossi pi) facilmente dalla libidine che dalla ra"ione. Ad essi riusciamo solo ad impedire di
"iun"ere fino alla soddisfazione della eccitazione, a differenza del facile dominio che abbiamo sulle
altre membra. 7uando si fa cattivo uso delle membra buone se non quando si permette loro di
assentire ai cattivi desideri che sono in noi( 0ra di essi il pi) turpe la libidine, la quale, se non
trova resistenza, commette cose terribilmente immonde. 'i questo male fa buon uso solo la castit
coniu"ale. 7uesta libidine non un male nelle bestie poich% non in contrasto con la ra"ione, che
esse non hanno. $erch% dunque non credere che "li uomini nel paradiso terrestre, prima del peccato,
abbiano avuto da 'io la possibilit di procreare i fi"li con movimenti tranquilli e tranquilla unione o
mescolanza delle membra senza alcuna libidine o con una tale, la cui sollecitazione non prevenisse
n% andasse oltre la volont( 4 forse per voi la libidine poca cosa perch% piace, a meno che non
piaccia proprio perch% vi sollecita mentre non volete o la contrastate( 'i essa i pela"iani anche nelle
controversie si "loriano come di un bene, mentre i santi tra i "emiti supplicano di essere liberati dal
male.
+na calunnia di Giuliano.
.. +;. 5Calunniosamente mi addossi la ridicola contraddizione di aver dichiarato alcuni rei per opere di
bene ed altri santi per opere cattive, per il fatto di avere detto che gli infedeli, facendo uso del bene del
matrimonio senza la fede, lo trasforrnano in colpa ed in peccato, mentre, al contrario, il matrimonio dei
fedeli pone il male della concupiscenza al servizio della giustizia5
<<
. o per/ non ho detto che alcuni
diventano rei per opere di bene, ma per opere cattive, poich% fanno un cattivo uso di cose buone e
neppure che altri diventano santi per opere cattive, ma per opere buone, poich% fanno buon uso di
cose cattive. ,e non vuoi capire o fin"i di non capire, non molestare quelli che vo"liono e possono
capire.
Dio non 4 l!autore del male.
2. +<. 5Pur se qualcuno potrebbe nascere cattivo, tu dici, non potrebbe mai essere trasformato in buono
da un'abluzione5. 0lla stessa maniera dovresti dire! il corpo che stato creato mortale, non pu- diventare
immortale. 2ell'un caso come nell'altro diresti una falsit'. .io infatti non l'ha creato cattivo quando ha
creato l'uomo, ma il bene che egli ha creato ha contratto il male dal peccato, che Bgli non ha creato.
=isana invece questo male che non ha creato, nel bene che ha creato.
Il "otere del diaolo 4 soggetto a Dio.
2. +>. 2oi non diciamo che 5il diavolo ha istituito il matrimonio5, n& che 5ha inventato la mescolanza
seminale dei due sessi5, n& che 5 opera sua l'unione dei coniugi in vista della generazione5. Sono tutte
cose volute da .io e tutte potrebbero benissimo esistere senza il male della concupiscenza, se il diavolo
non avesse inferto la ferita della prevaricazione, dalla quale sarebbe derivata la discordia tra lo spirito e la
carne. 2on rifletti su te stesso e non arrossisci per la tua garrula loquacit' con cui vai dicendo tante
stupidaggini, quale per esempio quella che 5il diavolo sorprenderebbe i coniugi nella loro unione e, come
se li avesse sorpresi in un'azione di sua competenza, non permette che siano generati dei figli destinati
ad essere liberi dalla rigenerazione5? 7uasi che, se il diavolo potesse fare tutto quello che vuole, si
asterrebbe dallo strangolare gli empi avanzati in et', posti sotto il suo potere, non appena egli scopra la
loro disposizione a diventare cristiani. 2on affatto logico, come vai immaginando, che il diavolo si
oppone con minacce e terrore ai genitori che si uniscono per procreare figli destinati alla rigenerazione.
0ttraverso la ferita inferta dal diavolo, per la quale zoppica tutto il genere umano, viene generato
qualcosa, essendone .io il Creatore, che da 0damo passa a Cristo. /utta la schiera dei diavoli infatti non
avrebbe potuto avere in suo potere neppure i porci se Cristo non lo avesse permesso ad essi che lo
richiedevano
<>
. 4ccorre tenere presente altres# che il ,i"nore sa suscitare la corona dei martiri
dalle persecuzioni stesse del diavolo, che e"li permette, facendo buon uso di qualsiasi "enere di
mali per l'utilit dei buoni. Anche nei coniu"i che non pensano neppure alla ri"enerazione dei fi"li o
addirittura la detestano, un'op%ra buona del matrimonio la mescolanza dei sessi per la
procreazione, ed il suo frutto l'ordinata ricezione della prole. *ssi tuttavia fanno cattivo uso di
quel bene e peccano per il fatto che si "loriano di "enerare e di aver "enerato una prole empia. .li
uomini, infatti, macchiati quanto si vo"lia di peccati, per essere stati conta"iati o per averli
commessi, in quanto uomini sono sempre un bene, ed appunto perch% sono un bene bene che
nascano.
Il fine della "rocrea$ione non giustifica l!adulterio.
2. +?. 8a perch& 5i figli siano generati, non detto che si debbano commettere adulteri o stupri5. /u
ritieni di poterci spingere a simili assurdit' perch& diciamo che il matrimonio produce il bene della prole
dal male della libidine. .a questa nostra tesi vera e giusta in nessun modo pu- derivare la tua
conclusione falsa e perversa. Per il fatto che Cristo ha detto! Procuratevi amici con la ricchezza iniqua
<?
, non per questo dobbiamo accrescere la nostra iniquit e commettere furti e rapine per nutrire
con pi) lar"a "enerosit un numero ma""iore di poveri. Allo stesso modo che con la ricchezza
iniqua biso"na procurarsi "li amici che ci accol"ano ne"li eterni padi"lioni, cos# i coniu"i dalla
pia"a del peccato ori"inale debbono "enerare i fi"li destinati ad essere ri"enerati per la vita eterna.
Come non permesso commettere furti, frodi, depredazioni per procurarsi, con l'aumento dei soldi
attraverso i delitti, un ma""ior numero dei "iusti amici poveri, cos# non biso"na a""iun"ere al male
con cui siamo nati adulteri, stupri, fornicazioni perch% nascano fi"li in ma""ior abbondanza. Altro
in verit fare buon uso di un male preesistente ed altro commettere un male che non c'era. -el
primo caso si compie un bene volontario da un male contratto dai "enitori3 nel secondo caso si
accresce il male contratto dai "enitori con altre colpe personali e volontarie. $er la verit,
interessante notare che, mentre si dispensa lodevolmente ai biso"nosi il denaro di iniquit, molto
pi) lodevole frenare la concupiscenza carnale con la virt) della continenza anzich% farne uso per il
frutto del matrimonio. 9 tanto "rande, infatti, il suo male che non farne uso me"lio che farne buon
uso.
La gra$ia secondo la dottrina "elagiana.
3. 1@. .opo aver citato altre mie parole, chiacchieri molto contro di esse senza dire niente, riportando
sul tappeto questioni che sono state chiuse in precedenti discussioni. Se anch'io volessi ripeterle, quando
finiremmo? /ra le altre, ripeti la vostra asserzione contro la grazia di Cristo, gi' tante volte ripetuta! che
cio 5appellandoci alla grazia, facciamo diventare buoni gli uomini per fatale necessit'5, mentre vi
chiudono la bocca e vi bloccano la lingua i bambini stessi che non sanno ancora parlare. Con molta
loquacit' vi affannate, con la speranza di convicere gli altri, a ricostruire qualcosa che Pelagio stesso ha
condannato nel tribunale dei 4escovi palestinesi, 5che la grazia di .io, cio, viene data secondo i meriti5.
2on riuscite per- a trovare nei bambini alcun merito per il quale coloro che vengono adottati quali figli di
.io possano distinguersi da coloro che muoiono senza aver ricevuto questa grazia.
La gra$ia "roeniente.
3. 11. ) una calunnia attribuire a me l'affermazione che 5non ci si deve aspettare alcun impegno dalla
volont' umana, in contrasto con le parole del Signore! Chiedete e vi sar# dato, cercate e troverete,
bussate e vi sar# aperto, perch chiunque chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sar# aperto
>@
!.
&edo "i che voi cercate di riporre qui i meriti che precedono la "razia, il chiedere appunto, il
cercare, il bussare. A tali meriti sarebbe dovuta la "razia che, di conse"uenza, non potrebbe
chiamarsi pi) "razia, come se prima non ci fosse stata alcuna "razia che avesse toccato il cuore per
poter chiedere a 'io un bene beatifico, o per poter cercare 'io o poter bussare a lui. A vuoto quindi
sarebbe stato scritto: la sua misericordia mi previene
>1
, ed a vuoto saremmo comandati di pre"are
per i nostri nemici
>$
se non fosse nelle sue possibilit convertire i cuori avversi e lontani.
L!uniersale olont6 salifica di Dio.
3. 1$. 0dducendo la testimonianza dell'0postolo, affermi che! .io apre a tutti quelli che bussano poich&
egli vuole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verit#
>+
. &orresti farci
intendere, secondo il vostro inse"namento, che non tutti si salvano ed arrivano alla conoscenza della
verit perch% essi si rifiutano di chiedere mentre 'io vuole dare3 si rifiutano di cercare mentre 'io
vuol mostrare3 si rifiutano di bussare mentre 'io vuole aprire. 7uesto vostro sentire lo confutano
con il loro silenzio "li stessi bambini, che non chiedono, non cercano e non bussano, che anzi,
mentre sono battezzati "ridano, respin"ono, ricalcitrano, eppure ricevono, trovano, viene loro aperto
ed entrano nel re"no di 'io, dove per loro c' la salvezza eterna e la conoscenza della verit. ,ono
molto pi) numerosi per/ i bambini che non ricevono l'adozione di questa "razia da Colui che vuole
che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verit#) 0d essi il Signore non pu- dire! io
volevo e tu non hai voluto
>1
. ,e infatti avesse voluto veramente, quale dei bambini, che non
possiedono ancora l'arbitrio della volont, avrebbe potuto resistere alla sua onnipotentissima
volont( $erch% non prendere allora secondo la medesima accezione le due se"uenti espressioni
dell'Apostolo:+io vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verit#
>9
, e: Per
l'opera di giustizia di uno solo perviene a tutti gli uomini la giustificazione che d# la vita
>;
( ;'io infatti
vuole che siano salvi ed arrivino alla conoscenza della verit tutti quelli ai quali, per l'opera di
"iustizia di uno solo, perviene la "razia che d la "iustificazione alla vita<. -on ci si ven"a a dire
perci/: Anche se 'io vuole che tutti "li uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verit,
non "iun"ono solo perch% non vo"liono. $erch% mai tante mi"liaia di bambini, che muoiono senza
aver ricevuto il battesimo, non arrivano al re"no di 'io dove c' la conoscenza della verit( Che
forse non sono uomini o non sono compresi nelle parole tutti gli uomini? , forse si pu- dire che .io
vuole ed essi no, quando non sanno ancora volere e non volere e quando neppure quelli che, morti in
tenera et' dopo il battesimo, giungono per mezzo della grazia alla conoscenza della verit' che nel regno
di .io, hanno voluto essere rinnovati dal battesimo di Cristo? .al momento quindi che n& quelli che non
vengono battezzati perch& non vogliono, n& questi vengono battezzati perch& vogliono, per qual motivo
.io che vuole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verit#, permette che tanti,
pur non opponendo alcuna resistenza alla sua volont', non giungano al regno, dove c' la vera
conoscenza della verit'?
Il caso dei bambini c%e muoiono sen$a battesimo.
3. 1+. Aorse potrai dire che la ragione per cui i bambini non sono nel numero di quelli che .io vuole tutti
salvi, sta nel fatto che godono gi' della salvezza, di cui si parla, non avendo contratto alcun peccato. 2e
seguirebbe un'assurdit' ancor pi( intollerabile. %n tal maniera, infatti, rendi .io pi( benevolo verso uomini
empi e scellerati al massimo grado, anzich& verso uomini del tutto innocenti e puri da ogni macchia di
colpa. .al momento che .io, siccome vuole che tutti gli uomini si salvino, vuole anche che quelli
giungano nel suo regno! la conseguenza logica per essi, qualora si salvino. Coloro invece che non
vogliono sono essi stessi a non volerlo. .io stesso per- si rifiuta di ammettere nel suo regno un immenso
numero di fanciulli che sono morti senza battesimo ma non sono impediti da alcun peccato, come voi
sostenete, e che si trovano nella condizione, da nessuno posta in dubbio, di impossibilit' a resistergli con
una volont' contraria. %n tal modo accade che .io vuole che siano cristiani tutti, ma di essi molti non
vogliono, e che d'altra parte non vuole che lo siano tutti, mentre di essi non c' nessuno che non vuole.
7uesto contrario alla verit'. %l Signore conosce quelli che Sono Suoi
><
e la sua volont ben
determinata sulla loro salvezza e sul loro in"resso nel suo re"no. n tal senso si debbono intendere le
parole: "uole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verit#
>>
, cos# come, alla
stessa maniera s'intendono le altre parole: Per l'opera di giustizia di uno solo perviene a tutti gli uomini
la giustificazione che d# la vita
>?
.
/utti coloro c%e si salano) si salano "erc%> Dio uole e li aiuta.
3. 11. Se poi credi che nella testimonianza dell'0postolo 5tutti5 coloro che sono giustificati in Cristo
debbano essere intesi per 5molti5 G molti altri infatti non sono vivificati in Cristo G, ti si pu- rispondere
che, in tal modo, anche nell'altra espressione "uole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla
conoscenza della verit#, tutti coloro che egli vuole arrivino a detta grazia, debbano intendersi per 5molti5.
Probabilmente per- molto pi( esatto interpretare che nessuno giunge se non colui che .io vuole che
giunga. .essuno pu venire a me, disse il Aiglio, se il Padre che mi ha mandato, non lo abbia attratto
?@
. *d ancora: .essuno pu venire a me, se non gli dato dal Padre mio
?1
. 0utti quelli che si
salvano, dunque, ed arrivano alla conoscenza della verit, per suo volere si salvano e per suo volere
arrivano. Anche quelli che, come i bambini, non hanno l'uso della volont, sono ri"enerati per suo
volere cos# come essi sono stati creati per opera sua. 7uelli invece che hanno l'uso della volont non
possono volere la salvezza se non per volont e con l'aiuto di Colui che prepara la volont
?$
.
In Dio non c!4 ingiusti$ia.
3. 19. Se mi domandi! perch& dunque egli non trasforma la volont' di tutti coloro che non vogliono? /i
risponder-! perch& non affilia a s& con il lavacro di rigenerazione i bambini che muoiono mentre non
hanno ancora la volont' e tanto meno ne hanno una contraria? Se ti accorgi che questo per te molto
pi( profondo di quanto tu possa comprendere, ti debbo dire che altrettanto profondi per entrambi sono
l'uno e l'altro caso, vale a dire! per quale motivo .io, nei grandi e nei piccoli, ad alcuni vuol prestare il
suo aiuto e ad altri no? Bppure siamo fermamente convinti che presso .io non c' iniquit'
?+
per cui
condanni alcuni senza demeriti, e che c' la bont, in virt) della quale e"li libera molti senza meriti.
n quelli che sono condannati, dimostra ci/ che dovuto a tutti3 affinch% quelli che sono salvati
comprendano da quale pena dovuta sono stati prosciolti e quale perdono hanno ricevuto con una
"razia non dovuta.
Il destino e la gra$ia.
3. 1;. 4oi non sapete pensare come si conviene a cuori cristiani, e preferite, secondo il vostro pensiero,
sostenere che tutto ci- avviene per fatalit'. ) vostra, infatti, non nostra la sentenza che 5deriva dalla
fatalit' tutto ci- che non deriva dai meriti5. 0ffinch& ora, in base a questa definizione non succeda che
tutto quanto accade agli uomini derivi dalla fatalit' se non deriva dai meriti, siete costretti ad affermare
per quanto vi possibile, meriti e demeriti, onde evitare che, togliendo i meriti, il fato diventi una
conseguenza necessaria. 8a proprio per questo vi vien detto! se tutto ci- che l'uomo riceve senza meriti,
deve avvenire necessariamente per fatalit', e se bisogna imbastire dei meriti, onde evitare che, tolti
quelli, il fato diventi una conseguenza necessaria, bisogna dire che i bambini che non hanno meriti, sono
battezzati per fatalit' e per fatalit' entrano nel regno di .io, mentre, al contrario, i bambini che non
hanno demeriti non sono battezzati per fatalit' e per fatalit' non entrano nel regno di .io. Sono gli stessi
bambini per-, che non sanno ancora parlare, a dimostrarvi che siete piuttosto voi gl'inventori del fato.
2oi, al contrario, affermando i demeriti dell'origine viziata, sosteniamo che un bambino entra nel regno di
.io in virt( della grazia perch& .io buono, mentre un altro giustamente non vi entra perch& .io
giusto. %n nessun caso esiste il fato! .io fa quello che vuole. 7uando sappiamo che .io, a cui grazia e
giudizio con voce fedele vogliamo cantare
?1
, condanna l'uno per "iusta sentenza e assolve l'altro per
"ratuita misericordia, chi siamo noi per domandare a 'io: $er quale motivo condanni o assolvi l'uno
piuttosto che l'altro( 4n oggetto di creta dir# forse a chi l'ha modellato5 Perch mi ha fatto cos(? %l
vasaio non pu disporre liberamente dell'argilla per origine viziata e condannata e formare dalla stessa
massa qui un vaso di ornamento, secondo la misericordia, e l# uno volgare, secondo la giustizia
?9
(
-on li fa entrambi vasi di ornamento perch% la natura, come se fosse senza colpa, non si reputi
de"na di averlo meritata3 non li fa entrambi vasi !vol"ari!, perch% la misericordia trionfa del
"iudizio
?;
. n tal modo il condannato non si lamenta per la dovuta condanna ed il salvato non si
"onfia superbamente del merito "ratuito. +milmente piuttosto rende "razie, quando in colui dal
quale viene esi"ito il debito riconosce cosa "li viene condonato nella medesima circostanza.
La gra$ia e il libero arbitrio.
3. 1<. =iferisci poi che in un altro libro ho scritto! 5se si insiste nell'affermare la grazia si nega il libero
arbitrio: se invece si insiste nell'affermare il libero arbitrio si nega la grazia5. ) una calunnia. 2on l'ho mai
detto, ma la stessa difficolt' della questione pu- aver indotto a pensare che io lo creda o l'abbia detto.
2on credo superfluo riportare le mie parole precise affinch& i lettori si rendano conto di come tu falsifichi i
miei scritti e con quale coscienza abusi dei meno dotati e degli ignari, perch& credano che stai
rispondendo per il solo fatto che non vuoi stare zitto. 2ell'ultima parte del mio primo libro al santo
Piniano, intitolato $a grazia contro Pelagio, scrivevo! 5*a questione sulla grazia ed il libero arbitrio
talmente difficile a comprendersi che quando si difende il libero arbitrio pare che si neghi la grazia,
quando invece si asserisce la grazia si crede di togliere il libero arbitrio e via dicendo5
?<
. 'a uomo
onesto e veritiero, hai cancellato le parole che io ho detto ed hai detto quelle che hai imma"inato.
:o detto che la questione difficile a comprendersi e non che incomprensibile. Molto meno posso
aver detto quello che calunniosamente mi hai fatto dire: !se si insiste nell'affermare la "razia, si
ne"a il libero arbitrio3 se invece si insiste nell'affermare il libero arbitrio, si ne"a la "razia!. 5iporta
le mie parole e si svuoter la tua calunnia. 5imetti al proprio posto le parole !pare! e !si crede! e
saranno evidenti "li in"anni a cui ricorri in un ar"omento di tanta importanza. -on ho detto !si ne"a
la "razia!, ma !pare che si ne"hi la "razia!. -on ho detto !si ne"a il libero arbitrio o si to"lie!, ma
!si crede di to"liere!. $rometti quindi che !quando i libri cominceranno ad essere esaminati, porrai a
nudo e distru""erai l'empiet delle mie tesi!. Chi non aspetta la sa""ezza di chi parla, quando ha
conosciuto la credibilit del mentitore(
La erginit6 fisica e s"irituale.
3. 1>. Che vuoi dire con le parole! 52on necessario lodare la grazia dicendo che essa elargisce ai suoi
beneficati quello che i peccati elargiscono agli empi5? Probabilmente le riferisci alla castit' coniugale che
credi l'abbiano anche gli empi. , uomo litigioso, dalla grazia viene concessa la vera virt(, non quella che
si chiama virt(, ma non lo . Perch& poi metti insieme castit' e verginit', quasi fossero dello stesso
genere? *a castit' riguarda l'anima, la verginit' il corpo. 7uella pu- restare integra nell'anima, mentre
questa pu- essere violentemente tolta nel corpo. 0l contrario questa pu- restare integra nel corpo,
mentre quella vien corrotta nell'anima da una volont' dissoluta. Per questo non ho detto che vero
matrimonio, vera vedovanza e vera verginit', ma che 5vera castit' sia essa coniugale, vedovile o
verginale, dev'essere chiamata solo quella che unita alla vera fede5
?>
. $ertanto, si pu/ essere
sposati, vedovi, o ver"ini, ma non casti se ci si sporca con una volont macchiata e se, con pensieri
immondi, si pensa di perpetrare stupri. 0u insisti tuttavia nell'affermare che in essi c' vera castit
anche con la fornicazione nell'animo, della quale sono colpevoli tutti "li empi, come afferma la
,acra ,crittura.
Accuse di Giuliano sulla libidine.
3. 1?. Chi di noi ha mai affermato che peccato l'unione dei genitali, in cui il matrimonio fa buon uso
del male della concupiscenza per procreare i figli? *a concupiscenza non sarebbe un male se si eccitasse
ad un lecita unione solo in vista della procreazione. 2ella situazione attuale la castit' coniugale,
resistendole, diventa limite al male e perci- buona. 2on vera pertanto la tua calunniosa asserzione
che 5il suo crimine rimane impunito per la religione5 perch& non c' crimine quando per il bene della fede
si fa buon uso del male della libidine. 2& qui si pu- dire, come pensi! 2acciamo il male perch ne derivi il
bene
??
, poich% il matrimonio in nessuna sua parte cattivo. -on appartiene ad esso, infatti, il
male che non ha fatto ma ha trovato ne"li uomini che i "enitori "enerano. -ei pro"enitori, invece,
che non sono nati da alcun "enitore, l'inquieto male della concupiscenza carnale, di cui il
matrimonio avrebbe dovuto far buon uso, si a""iunto a causa del peccato e non del matrimonio,
che ne sarebbe uscito "iustamente condannato. $erch% dunque mi chiedi !se, nei matrimoni
cristiani, io chiami pudicizia o impudicizia il piacere dell'unione carnale!( 0i rispondo: Chiamo
pudicizia non l'unione ma il buon uso di quel male.7uesto buon uso fa s# che quel male non possa
essere neppure chiamato impudicizia. L'impudicizia, infatti, il cattivo uso di quello stesso male,
cos# come pudicizia ver"inale il non farne uso affatto. ,alva, pertanto, la castit coniu"ale, con la
nascita, da un male si contrae un male che sar purificato con la rinascita.
La erginit6 di c%i non %a fede.
3. 9@. 5Se a causa del male della libidine G tu dici G anche dagli sposi cristiani nasce una prole
incriminata, ne segue che la castit' verginale dev'essere apportatrice di felicit'. Siccome, per-, la si trova
negli infedeli, questi, adornati della virt( della castit', sono superiori ai cristiani macchiati della peste
della libidine5. 2on cosC. /'inganni di molto. 2on sono infatti macchiati dalla peste della libidine quelli
che ne fanno buon uso, anche se generano figli macchiati dalla peste della libidine e destinati, di
conseguenza, ad essere rigenerati, n& si trova la castit' verginale negli infedeli, anche se in essi si trova
la verginit' della carne. *a vera castit' non pu- dimorare in un'anima separata da .io. Per questo motivo
la verginit' degli infedeli non superiore al matrimonio dei fedeli! ma gli sposi che fanno buon uso del
male sono superiori ai vergini che fanno cattivo uso di un bene. 7uando i fedeli sposati, pertanto, fanno
buon uso del male della libidine, 5presso di loro5 non si esercita, come calunniosamente affermi,
5l'impunit' del crimine in virt( della fede5, ma, proprio in virt( della fede, in essi c' non la falsa, bensC la
vera virt( della castit'.
(onfronto della dottrina agostiniana con 5uella manic%ea.
3. 91. 5Se qualcuno commette omicidio con la coscienza intimorita reo perch& ha avuto timore,
mentre se commette qualche delitto con audace esultanza, quasi mosso dalla convinzione di farlo per la
fede, sfugge alla colpa5. Che importa a noi, se, a tuo dire, i manichei fanno quest'affermazione? Per la
verit' non ho mai sentito che i manichei dicano questo. 8a che importa a noi se lo dicono o se solo una
tua calunnia? 0 noi basta che non lo dica la fede cattolica che noi possediamo e col cui peso ti
schiacciamo. 0l di fuori della fede, infatti, noi riteniamo che non sono veramente buone quelle opere che
sembrano tali, perch& le opere veramente buone debbono piacere a .io
1@@
. ,iccome non possibile
piacere a 'io senza la fede, ne se"ue che non pu/ esserci un'opera veramente buona senza la fede.
''altro canto le opere apertissimamente cattive, non le fa la fede, la quale opera per mezzo della
carit#
1@1
, perch% la carit# non fa male al prossimo
1@$
.
La concu"iscen$a naturale non 4 buona.
3. 9$. 5Si deve dichiarare buona G tu dici G la concupiscenza naturale5 Hvergognandoti per- di dire
carnaleI, che, 5mantenuta entro la sua misura, non macchiata da colpa alcuna di peccato5. Come pu-
essere mantenuta nella sua misura, ti scongiuro, come pu- essere mantenuta se non quando le si
resiste? B perch& le si resiste se non perch& non ci riempia di cattivi desideri? B come pu- essere buona?.
La ergogna "roata dalla "rima co""ia do"o il "eccato.
0. 9+. 0rrivi anche alle parole del mio libro dove affermo! 57uei primi coniugi il cui matrimonio fu
benedetto da .io, con le parole!crescete e moltiplicatevi
1@+
, non erano forse nudi e non arrossivano
1@1
( $er quale motivo dunque, dopo il peccato, da quelle membra deriv/ un disordine, se non
perch% sopravvenne un movimento illecito, che certamente non ci sarebbe stato nel matrimonio se
"li uomini non avessero peccato(!
1@9
. Avendo dapprima notato che secondo la ,. ,crittura queste
mie parole sono state poste in maniera tale che, chiunque abbia letto o le""er quel passo del .enesi
finir per approvare quanto io ho scritto, hai sudato molto per contraddirmi con una lun"hissima
disputa, ma hai mancato di sincerit. ,ei rimasto fermo sulla tua tesi distorta quantunque
l'esperienza dimostri che tu non sei riuscito a scardinare la mia tesi "iusta. 'el tuo contraddittorio
tralascio i "esti e i vanti, frutti di un individuo ansimante ed incapace di arrivare dove si propone,
ma che tuttavia, entro la nebulosit in cui si nasconde, finge di esserci giunto. Con l'aiuto del Signore,
per-, esaminer- le frasi fondamentali del tuo discorso e le stritoler-, affinch& chi legger' le tue e le mie
parole possa vederne a terra sconfitto tutto il corpo, soprattutto rendendosi conto che le cose ripetute da
te in mille modi, sono state spesso distrutte da me.
Il matrimonio "rima del "eccato.
0. 91. /ra l'altro affermi che 5io sono persuaso di poter dimostrare che .io ha istituito un matrimonio
spirituale per il fatto che dopo il peccato, i primi uomini, vergognandosi, coprirono le membra in cui
risiede la libidine5. Se il matrimonio senza la libidine spirituale, ne segue, sulla tua autorit', che
saranno spirituali anche i corpi quando non ci sar' la libidine. , per caso siete propensi ad amare questa
libidine al punto da ritenerla presente nei corpi risuscitati, cosC come ritenete che sia stata presente nei
corpi che erano nel paradiso prima del peccato? 2on dico affatto, come mi fai dire, che 5non naturale
quello senza di cui la natura non pu- sussistere5. .ico soltanto che si chiama naturale quel vizio senza di
cui, nelle condizioni attuali, la natura umana non nasce, quantunque all'inizio essa non sia stata creata
tale. Per questo motivo quel male non ha avuto origine dalla creazione della natura, bensC dalla cattiva
volont' del primo uomo e non rimarr', ma sar' condannato o sanato.
Il "udore.
0. 99. Paragoni la mia tesi 5ad una cimice che come d' fastidio da viva, cosC puzza quando viene
schiacciata5. 4orresti dire che quasi 5ti vergogni di schiacciarmi con una vittoria5, oppure che 5hai in
orrore l'inseguirmi ed il distruggermi come se io sconfitto mi nascondessi nel sudiciume5. *a ragione sta
nel fatto che 5il tuo pudore, quasi custode del tempio, ti toglie la libert' di parola nella parte del tuo
discorso, in cui dovresti schiacciarmi o annientarmi, appunto perch& sei costretto a trattare argomenti che
generano rossore5. Perch& mai non riesci a parlare liberamente del bene che vai lodando? Perch& mai non
dovrebbe esservi libert' di parlare di un'opera di .io, se la sua dignit' rimasta incontaminata e se il
peccato non vi ha prodotto alcunch& che ingenerasse pudore e togliesse la libert' di parola?
La libidine 4 una malattia.
11. 9;. 5Se non c' matrimonio senza libidine, tu continui, e voi in linea generale condannate la libidine,
automaticamente condannate anche il matrimonio5. .i questo passo potresti dire! 5se si condanna la
morte bisogner' condannare tutti i mortali5. Se la libidine derivasse dal matrimonio, non esisterebbe
prima del matrimonio o al di fuori di esso. /u dici! 52on pu- essere chiamata malattia qualcosa senza di
cui non esiste matrimonio, poich& il matrimonio pu- esistere senza peccato, mentre la malattia
dichiarata peccato dall'0postolo5. /i risponder- dicendo che non ogni malattia detta peccato. 7uesta
malattia invece una pena del peccato, senza di cui non pu- esistere la natura umana non ancora sanata
in ogni sua parte. Se poi la libidine non pu- essere un male perch& senza di essa non pu- esserci il bene
del matrimonio, da un altro punto di vista il corpo non pu- essere buono, perch& senza di esso non si pu-
commettere il male dell'adulterio. 7uesto falso e cosC pure quello. Chi ignora d'altra parte il comando
rivolto agli sposati dall'0postolo! che ciascuno sappia possedere il proprio corpo Hvale a dire la propria
moglieI non seguendo la spinta della concupiscenza come i pagani che non conoscono .io
1@;
( Chi
le""e l'Apostolo su questo ar"omento ti abbandoner. -on ti ver"o"ni inoltre di introdurre o di
ritenere presente nei coniu"i prima del peccato la libidine che tu stesso, bench% con un po' di
rossore, riconosci come male( -on sei forse tu che ti nascondi nel sudiciume quando t'incoroni con
la libidine della carne e del san"ue come di un roseo fiore di paradiso e, piacevolmente soffuso di
tale colore, arrossisci e nello stesso tempo lodi(
L!unione dei sessi nell!i"otesi c%e l!uomo non aesse "eccato.
11. 9<. Come possibile trovare tanto diletto nel chiacchierare per dimostrare con una lunga
disquisizione cose che gi' professiamo ed insegniamo, come se le negassimo? Chi nega, infatti, che ci
sarebbe stata ugualmente l'unione dei sessi se non ci fosse stato di mezzo il peccato? 0l pari delle altre
membra, anche i genitali sarebbero stati mossi dalla volont' e non eccitati dalla libidine, oppure, se
vogliamo, sarebbero stati mossi dalla libidine Hnon intendiamo rattristarvi troppo a suo riguardoI ma non
quale essa , bensC da una libidine posta al servizio della volont'. 4eramente voi, per difendere la vostra
protetta, vi affannate con tanta fedelt' che patireste violenza se non la collocaste anche nel paradiso
quale essa in questo momento. 4oi dite che ivi essa non diventata tale per il peccato, ma che sarebbe
rimasta tale anche se nessuno avesse peccato. %n quella pace si sarebbe combattuto con essa, o per non
combattere, sarebbe stata appagata ogni qualvolta si fosse eccitata. ,h sante delizie del paradisoD ,h
pudore di tanti vescoviD ,h fedelt' di tanti castiD
L!autorit6 dei filosofi nella 5uestione sul "udore.
1#. 9>. Con la pretesa di dimostrare che non tutto ci- che si copre, lo si copre per la vergogna derivante
dal peccato, ti dilunghi nel ricordare le numerose parti del corpo che normalmente portiamo coperte.
7uasi che quelle parti fossero state coperte solo dopo il peccato, come hanno fatto quei primi uomini, di
cui stiamo discutendo, che dopo il peccato hanno ricoperto quelle parti vergognose, che, prima del
peccato, non erano n& vergognose n& coperte. 52el libro di /ullio, tu dici, Falbo ne ha parlato molto
diligentemente con Cotta5
1@<
. ,pinto da questo, continui e fai alcune osservazioni per accrescere la
mia ver"o"na, poich%, pur con il ma"istero della ,acra Le""e, non ho compreso cose alla cui
conoscenza i "entili sono potuti arrivare col solo aiuto della ra"ione. * riporti le parole di 6albo dal
libro di Cicerone per inse"narci cosa "li stoici abbiano pensato delle differenze fra maschi e
femmine ne"li animali muti e cosa abbiamo pensato dei "enitali e della mirabile attrazione
dell'unione dei corpi. 0uttavia prima di citare le parole di 0ullio o di qualsivo"lia altro, con molta
cautela hai voluto ammonire che !e"li ha colto l'occasione di trattare della funzione dei sessi,
parlando de"li animali, poich% per pudore aveva tralasciato di trattarla nella descrizione dell'uomo!.
Che vuol dire !per pudore!( Che forse il pudore viene offuscato nel sesso dell'uomo, nel quale 'io
opera in maniera pi) de"na come si conviene in una natura pi) eccellente( .li stoici ti hanno
inse"nato a parlare delle cose occulte, non ad arrossire di quelle ver"o"nose. ,uccessivamente
a""iun"i !in che modo e"li descriva l'uomo nel suo parlare3 in qual modo espon"a che lo stomaco
sta al di sopra dell'intestino e come esso sia il ricettacolo dei cibi e delle bevande3 come i polmoni
ed il cuore ricevano l'aria dall'esterno3 come nell'intestino avven"ano cose mirabili con l'aiuto dei
nervi e come esso, molteplice e tortuoso, tratten"a e conten"a tutto quello che ha ricevuto, secco o
umido che sia, e tante altre cose del "enere fino alla descrizione del modo in cui ven"ono espulsi "li
avanzi dei cibi con la contrazione o il rilassamento de"li intestini!. Avendo potuto descrivere questi
processi nelle bestie, per quale motivo passato a descriverli nell'uomo, se non perch% essi non
sono ver"o"nosi, cos# come non era stato ver"o"noso descrivere nelle bestie i "enitali e la funzione
dei sessi, cosa che invece ver"o"noso fare ne"li uomini( La ra"ione la stessa per cui dopo il
peccato i "enitali sono stati ricoperti con fo"lie di fico. -ella descrizione del corpo umano, "iunto al
punto dove si tratta dell'espulsione de"li avanzi dei cibi, scrive: !n verit non difficile dire come
avviene. 9 bene tuttavia non parlarne affinch% il discorso non abbia qualcosa di s"radevole!. -on ha
detto: !affinch% il discorso non abbia qualcosa che in"eneri confusione o ver"o"na!, ma: !non abbia
qualcosa di s"radevole!. Altro ci/ che infonde terrore ai sensi per la propria deformit ed altro
ci/ che infonde pudore alle menti, pur se bello. 7uello offende il "usto3 questo invece muove la
libidine o da essa mosso.
Il alore delle cita$ioni dei filosofi.
1#. 9?. 7ual giovamento dunque ti portano queste cose? 5*o stesso nostro Creatore G tu dici G non ha
conosciuto alcun difetto nella sua arte per occultare con tanta diligenza i nostri organi vitali5. Fen lontano
sia in verit' che tanto Creatore possa aver conosciuto qualche difetto nella sua arte. %l motivo per cui li
ha nascosti l'hai dichiarato tu stesso poco sopra! 5perch& non si rovinassero o incutessero paura5. Gli
organi che i primi coniugi hanno ricoperto con foglie di fico
1@>
non si rovinavano n% incutevano
paura allorquando erano nudi e non arrossivano
1@?
. a riservatezza della pudicizia ora evita di
"uardare quelle membra affinch% la vista di esse non alletti pi) che spaventi. :ai sperato invano,
dunque, che la tua tesi potesse essere aiutata dalla testimonianza de"li stoici, non essendo
propriamente favorevole ad essi, che non hanno riposto alcuna particella di bene umano nel piacere
del corpo. *ssi hanno preferito del resto lodare la libidine nelle bestie pi) che ne"li uomini, al
contrario di come hai fatto tu. 0ullio invero, in armonia con la loro opinione, dice da qualche parte
di non credere che !il bene di un montone sia identico a quello di $ublio l'africano!. 7uesta
espressione avrebbe dovuto ammonirti me"lio su cosa avresti dovuto pensare della libidine de"li
uomini.
(icerone riconosce la miseria della condi$ione umana) "ur ignorandone la causa.
1#. ;@. Se hai piacere che diciamo ancora qualcosa su tali scritti letterari, poich& anche in essi si
trovano parecchie vestigia di verit', credo sia tuo dovere confessare apertamente che le parole citate da
te non hanno valore alcuno contro di noi. Bsamina piuttosto se quello che sto per dire non sconvolga la
tua asserzione. 2el terzo libro Sulla 6epubblica, lo stesso /ullio dice che 5l'uomo venuto alla luce da
una natura non madre, ma matrigna, con un corpo nudo, fragile, debole e con l'anima ansiosa per le
angustie, trepidante per i timori, fiacco per le fatiche, incline al piacere, ma che tuttavia, quasi sepolto in
lui, c' il fuoco divino dell'ingegno e della mente5
11@
. Cosa rispondi( Lo scrittore non ha fatto
derivare questi mali dalle cattive abitudini dei viventi, ma ha incolpato la natura. :a visto la realt,
ne ha i"norata la causa. .li era sconosciuto il motivo per cui era imposto un giogo pesante sui figli di
*damo dal giorno nel quale sono usciti dal seno della madre fino al giorno nel quale ritorneranno alla
madre di tutti
111
. -on conoscendo la ,acra ,crittura, i"norava il peccato ori"inale. ,e avesse
sentito bene della libidine che tu difendi, non "li sarebbe dispiaciuto che l'animo fosse ad essa
incline.
(icerone c%iama le libidini "arti i$iose dell!animo.
1#. ;1. Se poi difendi la libidine come un bene inferiore verso cui l'animo non deve piegarsi dai beni
superiori, non perch& sia un male ma solo perch& l'infimo dei beni, ascolta le parole ancora pi( chiare
che lo stesso autore scrive nel terzo libro Sulla 6epubblica, parlando della ragione del comando! 5non
vediamo noi che dalla natura stessa stato dato a tutti i migliori un dominio con grande utilit' per i
deboli? Perch& .io comanda all'uomo, l'anima al corpo e la ragione alla libidine, all'ira ed alle altre forze
viziose della stessa anima?5
11$
. ,econdo l'inse"namento di costui, riconosci alfine che sono forze
viziose dell'anima quelle che tu ritieni buone( Ascolta ancora: !9 necessario conoscere, a""iun"e
poco dopo, le differenze tra il comandare e il servire. Come diciamo che l'anima comanda al corpo
cos# diciamo che comanda anche alla libidine: al corpo come il re ai suoi cittadini o il padre ai fi"li3
alla libidine, invece, come il padrone ai servi, perch% la reprime e la spezza. Le disposizioni dei re,
de"li imperatori, dei ma"istrati, dei "enitori, dei popoli comandano ai cittadini o a"li alleati, come
l'anima al corpo. padroni invece opprimono i servi come la sapienza, la parte pi) nobile
dell'animo, sovrasta le altre forze viziose e deboli, quali la libidine, l'ira e le altre passioni!. :ai
ancora da blaterare contro di noi qualcosa tratta da"li scrittori di letteratura profana( ,e cercassi di
sapere quello che dici a favore di questo errore 2 che 'io vo"lia allontanare da te8 2 contro tanti
vescovi, esimi interpreti delle parole divine, ed in qual modo stai resistendo alla loro santit, cosa
potr rappresentare per te 0ullio perch% tu non "li rinfacci che su questo ar"omento ha vane""iato e
delirato( Lascia perdere dunque i libri di quel "enere e non voler inse"narci da essi qualcosa con
tono sprezzante, affinch% non accada che, mentre credi di essere innalzato, non ven"a schiacciato
dalle loro testimonianze.
Il moimento dei genitali "rima del "eccato non era indecoroso.
1'. ;$. Cosa hai creduto invano di argomentare dall'eccitazione della donna, di cui essa stessa si
vergogna? *a donna non ha coperto infatti un movimento visibile, ma, avendo nelle stesse membra una
sensazione occulta, simile a quella dell'uomo, entrambi hanno coperto quelle parti che nel reciproco
sguardo entrambi avevano sentite mosse in se stessi ed entrambi erano arrossiti per se stessi o l'uno per
l'altro. Continuando a parlare vanamente, chiedi che 5le vereconde orecchie ti perdonino e, pi( che
indignarsi, si lamentino per la tua dura necessit'5. Perch& mai provi dell'imbarazzo nel parlare delle opere
di .io? Perch& chiedi che ti si perdoni? *a richiesta di perdono da parte tua non forse anch'essa una
accusa della libidine? 5Se il membro dell'uomo, tu dici, poteva eccitarsi anche prima della colpa, non
stata introdotta alcuna novit'5. SC, poteva eccitarsi anche prima, ma non era indecente, tale cio da
ingenerare vergogna. *o muoveva infatti il comando della volont' e non la carne con voglie opposte allo
spirito. Proprio qui sta la novit' vergognosa che la vostra nuova dottrina difende con impudenza. %n linea
generale, non ho mai condannato il moto dei genitali, o, come tu dici 5affermativamente5. 3o
semplicemente condannato il moto prodotto dalla concupiscenza, per la quale la carne ha voglie opposte
allo spirito
11+
. ,e il tuo errore lo difende come un bene, non saprei proprio in qual modo il tuo
spirito possa avere desideri opposti ad essa, opposti, cio, ad un male.
La disobbedien$a delle membra conseguen$a della disobbedien$a dell!uomo.
1'. ;+. 5Se la libidine si trovava nel frutto di quell'albero, tu dici, essa si rivela come opera di .io e, di
conseguenza, difesa anche come buona5. /i rispondo! la libidine non si trovava nel frutto dell'albero,
che, di conseguenza, era buono. Cattiva la disobbedienza della libidine, che sorta dopo la
disobbedienza dell'uomo commessa nell'albero, mentre .io l'abbandonava a se stesso. Sia ben lontano il
pensare che .io, in qualunque et' della vita umana o in qualunque tempo, da un albero buono abbia
conferito un beneficio, a causa del quale gli uomini avessero nelle membra un avversario contro cui la
pudicizia dovesse combattere.
Giuliano loda la concu"iscen$a) ma condanna la lussuria.
1'. ;1. Sappiamo bene che 5l'apostolo Giovanni, quando scriveva! ,utto ci che nel mondo5 la
concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, il tronfio orgoglio della vita, non dal Padre, ma
dal mondo
111
, non ha inteso condannare questo mondo, vale a dire, il cielo e la terra e tutto ci/
che c' in esso di sostanziale, poich% proviene dal $adre per opera del 1i"lio!. ,appiamo tutto
questo. -on ce lo inse"nare. &olendo spie"are la concupiscenza della carne che l'Apostolo esclude
possa derivare dal $adre, hai detto che !con essa si deve intendere la lussuria!. Ma se ti domando a
cosa si debba acconsentire perch% si abbia la lussuria e cosa si debba contrastare perch% non la si
abbia, la tua tesi ti di fronte: rifletti se ancora da lodarsi quello che lussuria se "li acconsenti o
continenza se "li resisti. Mirabile sarebbe che decida se debba ma""iormente disprezzarla insieme
alla lussuria, che si ha acconsentendole, oppure se debba lodarla con la continenza che le dichiara
"uerra. n questa "uerra la castit la vittoria della continenza la lussuria quella della
concupiscenza. ,aresti "iudice incorrotto ed inte"ro, nel lodare la continenza e nel disprezzare la
lussuria3 pur tuttavia tratti come una persona la concupiscenza ;vedi tu perch% hai paura di
offenderla8< cos# da non arrossire nel lodarla insieme alla sua avversaria e da non avere il cora""io
di disprezzarla insieme alla sua vittoria. Lun"i sia che qualche uomo di 'io ti ascolti quando
disprezzi la lussuria per approvarti poi quando lodi la concupiscenza, cosicch% dal tuo parlare
riten"a un bene quello che in se stesso sperimenta come un male. Chi inoltre nella lotta sconfi""er
la concupiscenza, che a torto esalti, non avr la lussuria che tu "iustamente disprezzi. Come
potremo per/ obbedire all'apostolo .iovanni, se amiamo la concupiscenza della carne( Mi dirai:
-on lei che esalto. 7ual dunque quella che .iovanni esclude ven"a dal $adre( La lussuria,
risponderai. Ma non saremo lussuriosi se non quando ameremo la concupiscenza che lodi. $roprio
per questo, quando l'Apostolo diceva: non amate la concupiscenza della carne, voleva che noi non
fossimo lussuriosi. 7uando ci viene proibita la lussuria, quindi, ci viene proibito di amare la concupiscenza
della carne lodata da te. Siccome questa per-, che ci proibito di amare non dal Padre, anche la
concupiscenza che tu esalti non viene dal Padre. .ue beni infatti che vengono dal Padre non possono
combattersi tra di loro. *a continenza e la concupiscenza invece si combattono tra di loro. .ecidi quale
delle due vorresti che venga dal Padre. 4edo la tua perplessit'! saresti favorevole alla concupiscenza, ma
arrossisci per la continenza. Bbbene, vinca il tuo pudore e da esso sia sconfitto il tuo errore. B poich& dal
Padre viene la continenza con cui sconfitta la concupiscenza della carne, ricevi da lui la continenza per
la quale giustamente sei arrossito e sconfiggi la concupiscenza, che con bocca malvagia hai esaltato.
Il "iacere dei sensi.
1*. ;9. 3ai perfino ritenuto opportuno chiedere l'aiuto del piacere di tutti i sensi, come se il piacere
degli organi genitali con cosC grande avvocato non fosse sufficiente a se stesso, se non gli venisse in
soccorso la schiera dei colleghi. =itieni 5logico, infatti, che dovremmo dire derivati dal diavolo e non da
.io i sensi della vista, dell'udito, del gusto, dell'odorato, del tatto, se ammettiamo che la concupiscenza
della carne, a cui ci opponiamo con la continenza, non esisteva nel paradiso prima del peccato, ma
sopraggiunta a causa del peccato, ispirato al primo uomo dal diavolo5. %n tal modo non sai o fingi di non
sapere che, in qualsiasi senso del corpo, altro la vivacit', l'utilit' e la necessit' di sentire ed altro la
libidine del sentire. *a vivacit' del sentire si ha quando, in misura maggiore o minore, uno riesce a
percepire nelle stesse cose materiali ci- che vero a seconda del loro modo o della loro natura
distinguendolo pi( o meno dal falso. *'utilit' del sentire sta nel determinare quello che si deve approvare
o riprovare, accettare o respingere, desiderare o evitare per il corpo e la vita che ci portiamo appresso. *a
necessit' del sentire si ha quando i nostri sensi sono costretti a percepire anche le cose che non vogliono.
*a libidine del sentire invece, di cui ora trattiamo, quella che ci spinge a sentire il desiderio del piacere
carnale sia che la nostra mente favorevole, sia che contraria. Bssa avversa all'amore della sapienza
ed nemica delle virt(. Per quanto attiene all'unione dei due sessi, il matrimonio fa buon uso di questo
male quando i coniugi generano i figli per mezzo di esso, ma non fanno nulla solo per esso. Se avessi
voluto o potuto distinguerlo dalla vivacit', dall'utilit' e dalla necessit' dei sentire, avresti compreso
quanto vanamente hai detto tante cose superflue. %l Signore infatti non ha detto! chiunque guarda una
donna, ma chiunque guarda una donna desiderandola ha gi# commesso in cuor suo adulterio con lei
119
. ,e non sei ostinato, ecco la distinzione tra il senso del vedere e la libidine del sentire. 7uello
l'ha creato 'io quando ha formato il corpo3 questa l'ha seminata il diavolo, quando ha ispirato il
peccato.
Il desiderio del "iacere sensibile de!essere into.
1*. ;;. Gli uomini pii dunque lodino il cielo e la terra e tutto ci- che c' in essi e attraverso di essi lodino
.io per la loro bellezza, non per l'ardore della libidine. %l religioso e l'avaro in maniera diversa lodano lo
splendore dell'oro! l'uno con la venerazione per il Creatore, l'altro con l'ansia di possedere la creatura. 6n
canto sacro muove certamente l'animo all'amore della piet'! se anche qui viene riprovata la libidine
dell'ascolto, qualora si desideri il suono e non il significato, quanto a maggior ragione dev'essere provata
se si diletta nel sentire canzoncine vuote e magari sporche? Gli altri tre sensi pi( attinenti al corpo ed in
certo senso pi( grossolani, non si proiettano fuori, ma compiono all'interno quanto compete loro.
*'odorato si distingue da chi odora: il sapore da chi gusta ed il tatto da chi tocca. 2on sono infatti la
stessa cosa il caldo e il freddo o il liscio o il rude: n& questi sono la stessa cosa che il molle e il duro, cosC
come da essi si distingue notevolmente il pesante e il leggero. 7uando in tutte queste cose si evitano le
molestie, quali il puzzo, l'amaro, il caldo, il freddo, il rude, il duro, il pesante, si ha ricerca di comodit',
non libidine del piacere. % contrari di queste cose, che accettiamo tranquillamente, quando non hanno
rilevanza per la salute o per l'allontanamento del dolore e della fatica, anche se sono accettati con una
certa soddisfazione quando ci sono, non debbono essere desiderati con libidine quando non ci sono. 2on
bene il desiderarli. Simile appetito infatti dev'essere domato e sanato anche nelle cose di qualsiasi
genere. 7uale uomo, quantosivoglia castigatore della propria concupiscenza, entrando in un luogo
impregnato di profumo d'incenso, pu- evitare di sentirne il soave odore, a meno che non chiuda le narici
o con forza di volont' si alieni dai sensi del corpo? 6scendo da quel luogo, avr' forse desiderio di esso in
casa o dovunque vada? 7ualora poi lo desideri, dovr' forse saziare questo desiderio o non piuttosto
frenarlo ed agire con lo spirito contro le voglie della carne, finch& non giunga alla sua primitiva sanit',
nella quale non avr' pi( desideri del genere? ) una piccola cosa ma come scritto! chi disprezza il
poco, muore a poco a poco
11;
.
Il "iacere e la necessit6 di mangiare.
1*. ;<. 0bbiamo bisogno del sostegno degli alimenti. Se non fossero piacevoli non li potremmo neppure
prendere e con nausea li respingeremmo! dobbiamo anche guardarci da pericolosi fastidi. *a debolezza
del nostro corpo ha bisogno non solo del cibo, ma anche del suo sapore, non per appagare la libidine, ma
per salvaguardare la salute. 7uando la natura pertanto richiede in certo modo i sussidi che le mancano,
non si chiama libidine, ma solo fame o sete. 7uando, per-, dopo aver consumato il necessario, l'amore
del cibo sollecita ulteriormente l'animo, gi' libidine, gi' male cui non bisogna cedere ma resistere.
7ueste due cose la fame, cio, e l'amore del mangiare le distingue anche il poeta, quando, dopo il
travaglio del mare, giudicando essere stato sufficiente per i compagni di Bnea, naufraghi e forestieri,
l'aver preso tanto cibo quanto ne richiedeva la necessit' di mangiare, scriveva!
)))saziata la fame e tolte via le mense)))
11<
*o stesso Bnea, invece, quando fu ricevuto ospite da Bvandro, ritenendo giustamente che il banchetto
regale pi( ricco offriva da mangiare in misura superiore al necessario, non ritenne sufficiente dire!
saziata la fame,
ma aggiunge!
sodd(sfatto l'amore del mangiare
11>
7uanto a maggior ragione spetta a noi conoscere e distinguere quale sia la necessit' di mangiare e quale
il piacere della voracit'. ) compito nostro nutrire con lo spirito desideri avversi alle voglie della carne,
dilettarci della legge di .io secondo l'uomo interiore
11?
, e non offuscare minimamente la serenit del
suo "usto con piaceri libidinosi. 7uesto piacere del man"iare, dunque, lo si deve reprimere non col
man"iare, ma con l'astinenza.
,el "aradiso nessun eccesso.
1*. ;>. Chi, sobrio di mente, non preferirebbe, se fosse possibile, prendere cibi o bevande senza alcun
pungente piacere carnale, cosC come prendiamo gli alimenti gassosi, che assorbiamo o emettiamo
dall'aria che ci circonda aspirando ed espirando? 7uesto alimento che prendiamo senza intermissione con
la bocca e col naso, non sa di niente e non ha alcun odore, eppure, senza di esso, non possiamo vivere
neanche per un piccolo intervallo di tempo, mentre possiamo stare a lungo senza cibo o bevanda.
Purtuttavia non se ne avverte il bisogno, ma solo il fastidio, quando si chiudono la bocca e le narici
oppure quando, per decisione della volont', interrompiamo per un tantino, fino a quando lo permette il
fastidio stesso, il compito dei polmoni, con cui, come con dei mantici, a movimenti alternati aspiriamo o
emettiamo respiri vitali. 7uanto saremmo pi( felici se potessimo prendere cibo e bevanda ad intervalli
lunghi, come ora, o ad intervalli ancor pi( lunghi, senza l'allettante soavit' del sapore. 7uanto fastidio e
quanta rovina allontaneremmoD Se quelli che prendono gli alimenti con temperanza in questa vita sono
chiamati parchi e sobri e giustamente sono tenuti in onore G non mancano in verit' coloro che prendono il
cibo solo nella misura richiesta dalla natura o anche in misura inferiore, preferendo, nel caso dovessero
sbagliarsi nel misurare il necessario, aver mangiato di meno anzich& di pi( G quanto a maggior ragione
necessario ritenere che, in quella dignit' originaria ci sarebbe stata una misura onesta nel prendere il
cibo, per offrire al corpo animale solo il necessario, senza eccedere in nulla la misura naturale, cosC come
bisogna ritenere che si siano comportati i primi uomini nel paradiso?
L!i"otesi della libidine nel "aradiso.
1*. ;?. 2on si pu- passare sotto silenzio che alcuni, non disprezzabili espositori della parola di .io, sono
propensi a credere che nel paradiso non c'era alcun bisogno di tale alimento, ma che lC vi sarebbe stato il
solo piacere ed il solo alimento del quale si diletta e si ciba il cuore dei sapienti. ) stato scritto! 0aschio
e femmina li cre) +io li benedisse e disse loro5 siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra
1$@
.
,ono d'accordo con quelli che intendono queste parole secondo il sesso corporeo e visibile, cos#
come le altre che se"uono: Poi +io disse5 ecco, io vi d ogni sorta di graminacee produttrici di semente,
che sono sulla superficie della terra ed anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme5
costituiranno il vostro nutrimento) 0a a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli
esseri che strisciano sulla terra e nei quali l'alito di vita, io d come nutrimento le erbe verdi
1$1
. *ssi
intendono queste parole nel senso che entrambi i sessi facevano uso dei medesimi alimenti di cui si
servivano anche "li altri animali e da essi ricevevano un con"ruo sostentamento necessario al corpo
animale, sia pure immortale sotto un certo aspetto, perch% non fosse rovinato dalla necessit3
dall'albero della vita invece per non essere condotti a morte dalla vecchiaia. $er nessun motivo per/
sarei disposto a credere che, in quel luo"o di tanta felicit, la carne abbia potuto avere vo"lie
opposte allo spirito e lo spirito contro la carne e che, a causa di questo conflitto, essi siano vissuti
senza pace interiore, o che lo spirito non abbia contrastato i desideri della carne o che li abbia
appa"ati con turpe sottomissione, o"ni qualvolta la libidine avesse su""erito qualcosa. 6iso"na
dunque concludere che l# non c'era alcuna concupiscenza della carne, ma si viveva in modo tale che
tutto il necessario veniva ottenuto con appropriati compiti delle membra, senza alcun movimento
libidinoso 2 non perch% non viene seminata con la libidine, infatti, ma solo dal volontario
movimento delle mani dell'a"ricoltore, la terra non concepisce i suoi frutti da partorire 2 oppure, per
non offendere troppo quelli che in qualche modo difendono i piaceri del corpo, che ivi c'era la
libidine dei sensi carnali, ma in tutto so""etta alla volont razionale, che era presente solo per
servire alla salute del corpo o alla propa"azione della stirpe ed in misura tale da non distrarre per
nulla la mente dalla "ioia della celeste contemplazione, escludendo qualunque vano o importuno
movimento. 'a essa insomma sarebbe derivato solo il "iovamento e nulla sarebbe stato fatto per
essa.
L!uso del "iacere ineitabile.
1*. <@. 7uanto diversa sia nella realt' attuale, lo sanno molto bene quelli che la combattono. Si insinua
infatti in quelli che vedono o sentono qualcosa, anche se vedono o sentono per altri motivi, con moto
improvviso tra le cose necessarie che nulla hanno a che fare con essa, per carpire una voluttuosa
sensazione sia pure escludendo la percezione del piacere di toccare. B negli stessi pensieri, anche quando
nulla di scabroso appare dinanzi agli occhi o risuona nelle orecchie, quanti ricordi di cose gi' svanite o
sopite essa non cerca di risvegliare insieme a turpi ricordi? 7uanto strepito non crea nelle sante e caste
intenzioni col frastuono di sordidi richiami? 7uando poi si arriva all'uso del piacere necessario, con cui
ristoriamo il nostro corpo, chi pu- spiegare come essa non ci permetta di percepire la misura della
necessit' e come nasconda o oltrepassi il limite del ristabilimento della salute, attraendo verso qualsiasi
piacere si presenti? Chi pu- spiegare come, mentre riteniamo insufficiente quello che di fatto lo , spinti
dalle sue sollecitazioni, volentieri siamo portati a credere di servire la salute, mentre in realt' serviamo la
ghiottoneria? %l male fatto ce lo attesta la spiacevole indigestione, per paura della quale spesso ci
nutriamo meno di quanto sia sufficiente a togliere la fame. *a cupidigia, come si vede, ignora dove finisce
la necessit'.
Le differen$e dei "iaceri carnali.
1*. <1. %l piacere del mangiare e del bere pu- essere tollerato purch&, con maggior volont' possibile,
stiamo attenti a non rimpinzarci troppo facilmente, eccedendo talvolta nella misura del vitto sufficiente.
Contro questa concupiscenza del cibo combattiamo col digiuno o col cibarci con maggiore sobriet' e
facciamo buon uso di essa, che un male, quando attraverso di essa ci procuriamo solo ci- che pu-
tornare utile alla salute. 3o detto che questo piacere pu- essere tollerato perch& la sua forza non
sufficiente a distrarci dai pensieri attinenti alla sapienza, se con diletto siamo intenti ad essi. .urante i
banchetti, infatti, riusciamo non solo a pensare, ma anche a discutere di grandi problemi e, mentre si
mangia e si beve, parliamo senza perdere minimamente l'attenzione nel dire o nell'ascoltare e, forse pi(
intensamente che se ci venisse letto, imprimiamo nella nostra mente quello che desideriamo conoscere o
ricordare. *'altra libidine, invece, quella per la quale ti scontri con tanto ardore, anche quando si fa uso di
essa con buoni intendimenti, nella generazione per esempio, pu- mai permettere, nel mentre la si
appaga, di pensare, non dico alla sapienza, ma a qualunque altro problema? 0d essa non si dedicano
totalmente il corpo e l'anima? Bd il culmine del suo piacere non viene forse raggiunto con un certo
soffocamento della mente? 7uando poi essa prende il sopravvento e spinge anche gli sposati ad unirsi
non per la generazione ma per la passione del godimento carnale, che Paolo afferma aver detto a modo di
concessione, non a modo di comando
1$$
, la mente emer"e e, dopo quel turbine, respira l'aria dei
pensieri constatando la verit di quanto qualcuno ha detto circa la vicinanza del pentimento al
piacere. 7uale uomo, amante del bene spirituale, sposato solo per la propa"azione della prole, non
vorrebbe procreare i fi"li senza di essa, se fosse possibile, o per lo meno senza la sua forte
passione( ,e non ci dato di pensare nulla di me"lio credo sia nostro dovere attribuire alla vita del
paradiso che indubbiamente era molto pi) bella, quello che i santi coniu"i amerebbero in questa
vita.
I filosofi "agani condannano il "iacere cor"orale.
1*. <$. *a filosofia dei pagani, per carit', non sia pi( nobile di quella dei cristiani, che la sola vera
filosofia, se con questo nome si vuole significare lo studio e l'amore della sapienzaD Considera, infatti,
quanto /ullio dice nel dialogo dell'-rtensio) *e sue parole avrebbero dovuto piacerti di pi( delle parole di
Falbo che difendeva gli stoici. 7uantunque vere, quelle parole non hanno potuto aiutarti perch& si
riferivano alla parte inferiore dell'uomo, al corpo. 0scolta dunque ci- che egli dice per la vitalit' della
mente contro il piacere del corpo! Bisogna forse bramare i piaceri del corpo che, giustamente e
significativamente, da Platone sono stati chiamati allettamento ed esca dei mali? /uale indebolimento
della salute, quale deformazione del temperamento e del corpo, quale turpe danno, quale disonore non
viene evocato e destato dal piacere? %l suo eccitamento cos( come il pi1 forte, il maggior nemico della
filosofia) %l grande piacere del corpo infatti non pu andare d'accordo con il pensiero) 0entre si fa uso di
quel piacere, di cui nulla c' di pi1 forte, chi mai capace di riflettere, di ragionare, o di pensare qualche
cosa? Chi mai pu avere tanta impetuosit# da voler eccitare i propri sensi giorno e notte, senza la minima
pausa, come nel culmine del piacere voluttuario? /uale uomo sano di mente non avrebbe preferito che la
natura non ci avesse dato alcun piacere?
1$+
7ueste parole le ha dette uno che non sapeva nulla
della vita dei primi uomini, della felicit del paradiso e della risurrezione dei corpi. Arrossiamo
dunque per queste veritiere affermazioni de"li empi, noi che abbiamo imparato, nella vera e santa
filosofia della vera piet, che la carne ha vo"lie contro lo spirito e lo spirito contro la carne
1$1
.
Cicerone per/ i"norava perch% avvenisse ci/, eppure, a differenza di quello che fai tu, non solo non
favoriva la concupiscenza ma la contrastava tenacemente, cosa che al contrario tu non solo non fai
ma ti arrabbi ener"icamente con quelli che lo fanno. Con timidezza cerchi di lodare le vo"lie dello
spirito e della carne, in lotta tra di loro come in "uerra, quasi temendo di avere come nemica quella
che potrebbe sconfi""ere l'altra. Cora""io, piuttosto, non avere paura, loda la concupiscenza dello
spirito contro quella della carne perch% essa combatte tanto pi) acremente, quanto pi) castamente.
,enza timore alcuno, quindi, condanna la le""e che contrasta la mente, con la medesima le""e
contro cui essa in contrasto.
(ontem"la$ione della belle$$a e eccitamento della libidine.
1*. <+. 0ltro la considerazione della bellezza, anche corporale, sia quella che si vede, come il colore o
la figura, sia quella che si sente, come il canto o la melodia, considerazione riservata all'animale
ragionevole, e altro la commozione della libidine, che deve essere frenata dalla ragione. S. Giovanni
apostolo, infatti, ha detto che la concupiscenza che ha voglie contro lo spirito non viene dal Padre
1$9
.
-essuno la pu/ "iudicare buona, se non chi non ama che il suo spirito abbia desideri opposti ad
essa. ,e non sia tale nel movimento e nell'ardore dei "enitali, lo spirito non abbia desideri opposti
ad essa affinch% non si dimostri in"rato nutrendo desideri opposti al dono di 'io. Le si dia tutto ci/
che brama, come ad una cosa che viene dal $adre, e qualora non si ha nulla da darle, si chieda al
$adre non che la tol"a di mezzo o la reprima, ma che appa"hi inte"ralmente la concupiscenza da lui
donata. ,e questo parlare da insipienti, perch% para"onarla al vino o al cibo( $erch% illuderci di
dire qualcosa quando affermiamo: !n% l'ubriachezza condanni il vino, n% l'in"ordi"ia il cibo, n%
l'oscenit disonori la libidine!, dal momento che non si ha n% ebriet, n% in"ordi"ia, n% oscenit
quando la concupiscenza della carne vinta dallo spirito che nutre desideri contro di essa( !La sua
colpa sta nell'eccesso!, dici tu. -on ti rendi conto, per/ ;come ti sarebbe stato molto facile, qualora
avessi voluto sconfi""ere quella anzich% me<, che per non cadere nell'eccesso necessario resistere
al male della concupiscenza. 'ue sono i mali: l'uno lo possediamo e l'altro lo commettiamo se non
resistiamo a quello che possediamo.
La libidine nelle bestie non 4 un disordine.
1*. <1. 0bbiamo gi' detto in precedenza che nelle bestie la concupiscenza non un male perch& in esse
non ha voglie opposte allo spirito. Bsse infatti non hanno la ragione con cui soggiogare la libidine
sconfiggendola o con cui lavorare per combatterla. Chi ti ha detto che 5si pecca sempre ad imitazione
delle bestie5? Per controbattere questa tesi che nessuno ti aveva obiettato ti sei affannato tanto da
raccogliere una congerie di cose superflue che anche la scienza medica insegna dopo averle osservate
nelle bestie. 0ffinch&, per-, non si creda che la concupiscenza della carne non un male, per il fatto che
un bene nelle bestie, la cui natura, incapace di aspirare alla sapienza, pu- trovare diletto in essa,
stato ribadito che un bene nelle bestie che vi trovano diletto senza alcun contrasto, mentre un male
negli uomini, nei quali essa ha voglie opposte allo spirito.
L!autorit6 dei filosofi nella 5uestione sulla libidine.
1-. <9. 3ai invocato l'aiuto di una massa di filosofi affinch&, non potendolo fare la naturale abilit' delle
bestie, venissero in soccorso alla tua protetta almeno gli errori di uomini dotti. Chi non vede per- come il
tuo appellarti a uomini dotti e a sette diverse solo ostentazione di sapere, se non appena legge le tue
parole scopre che non hanno nulla a che fare con i problemi che ci riguardano? Chi pu- infatti ascoltare i
filosofi da te ricordati! /alete di 8ileto, uno dei sette sapienti, 0nassimandro, 0nassimene, 0nassagora,
Senofane, Parmenide, *eucippo, .emocrito, Bmpedocle, Braclito, 8elisso, Platone, i Pitagorici, ciascuno
con la propria soluzione dei problemi naturali? Chi pu-, dico, ascoltare tutto questo, soprattutto se si
tratta di gente non erudita, qual la maggioranza degli uomini, senza restare stupito dallo strepito dei
nomi e delle scuole riunite insieme e senza giudicarti grande, per il fatto che hai potuto imparare tante
cose? 7uesto tu vuoi. *imitandoti in effetti a citare tanti nomi alla rinfusa che nulla hanno a che fare con i
problemi di nostro interesse, non hai detto assolutamente nulla. 0vevi preannunciato di dire queste cose
e poi hai scritto! 5/utti i filosofi, bench& insegnavano altro nelle scuole, pur adorando gli idoli come la
plebe, nel compiere ricerche sulle cause naturali, tra tante futilit', hanno tuttavia come intravisto alcune
porzioni di verit', che, pur evanescenti per la loro nebulosit', giustamente possono essere anteposte al
vostro domma contro cui stiamo combattendo5. Per provarlo hai creduto dover aggiungere i nomi dei
filosofi e dei fisici che anch'io or ora ho citato, con le opinioni che hanno avuto sulle cause naturali, ma
non hai voluto o non hai potuto ricordarli tutti. 2essun uomo di dottrina dubita che in questo hai
ingannato solo gli'inesperti. 0vevi cominciato a dimostrare 5che tutti i filosofi che hanno tentato di fare
ricerche sulle cause naturali, giustamente possono essere preferiti al domma contro cui dovevi
combattere5. Perch& allora, per non parlare di molti altri, nel ricordare 0nassimene ed il suo discepolo
0nassagora, hai taciuto l'altro discepolo .iogene, il quale, sui fenomeni naturali, ha avuto opinioni diverse
da quelle del maestro e del discepolo e ha proposto un proprio sistema? B se avesse pensato qualcosa
che non potesse essere preferito a noi, a cui, a tuo dire, debbono essere preferiti tutti coloro che hanno
espresso teorie sulla natura delle cose? B se, per dimostrare questo, ti fossi gonfiato insipientemente,
ricordando a vuoto il nome e le tesi dei filosofi? 2e hai saltato uno che avresti dovuto esaminare pi(
attentamente per la sua connessione con il maestro e il condiscepolo. 3ai avuto forse timore che fosse
scambiato con .iogene il Cinico, o che, portando lo stesso nome, ai lettori venisse in mente costui che
stato pi( di te protettore della libidine, giacch& non si vergognava di praticarla in pubblico, ragione per cui
la sua setta ha preso il nome dai cani. /u invece ti professi difensore della libidine, ma nel contempo
arrossisci della tua protetta, che non si addiceva alla fede ed alla libert' del protettore.
Le o"inioni dei filosofi sul bene dell!uomo.
1-. <;. .immi, ti prego! se era tuo desiderio anteporre a noi i filosofi, per qual motivo non hai parlato
di quelli che con molta ingegnosit' hanno disputato dei costumi nella parte della filosofia che essi
chiamavano 5etica5 e noi 5morale5? 7uesto infatti sarebbe stato molto congruente con te che reputi il
piacere del corpo un bene dell'uomo, sia pure inferiore alla bont' della mente. 8a chi non vede le tue
intenzioni? 3ai cercato di evitare che, proprio sulla questione del piacere, ti possano schiacciare quei
filosofi pi( onesti, che Cicerone ha chiamato 5consolari5 per la loro onorabilit' e magari gli stessi stoici,
acerrimi nemici del piacere, la cui testimonianza hai creduto di poter riferire dalla persona di Falbo nel
dialogo del medesimo Cicerone, testimonianza senz'altro vera ma perfettamente inutile alla tua causa.
4olendo nascondere la loro convinzione che il piacere del corpo non costituisce alcun bene per l'uomo,
non hai ricordato nulla del problema morale, n& nomi n& dottrina di filosofi, cosa che sarebbe stata molto
pertinente alla nostra questione, se qualcosa si poteva provare dai filosofi. Contro costoro infatti non
avrebbe potuto difenderti, non dico Bpicuro, che ha riposto tutto il bene dell'uomo nel piacere del corpo,
giacch& non pensi, come lui, ma neppure .inomaco, la cui filosofia ti piaciuta. Bgli pensava di poter
unire il piacere all'onest', e che, al pari dell'onest', il piacere potesse essere appetibile di per se stesso
1$;
. 5itenendola ostile a te, hai avuto paura di toccare questa parte ri"uardante i costumi. &edi bene
che proprio in ci/ che costituisce il culmine della nostra controversia, quali e quanti filosofi e di
quale straordinaria fama tra le "enti sono preferiti a te. $ensa soprattutto a $latone che Cicerone non
dubita di chiamare quasi dio dei filosofi
1$<
. 0u stesso non hai potuto fare a meno di citarlo
quando hai voluto metterci contro o preferire a noi le teorie naturalistiche dei filosofi anzich% quelle
moralistiche. * non dimenticare che $latone "iustamente e si"nificativamente ha detto che i piaceri
sono l'allettamento e l'esca dei mali.
I filosofi ignorarono il "eccato del "rimo uomo.
1-. <<. 3ai forse ritenuto necessario ricordare quanto i filosofi da te citati pensavano della condizione
dell'uomo, perch& anch'esso attinente alla questione naturale ed in qualche modo lo richiedeva la nostra
causa? 2on l'hai fatto ed a ragione. Cosa infatti essi avevano imparato ed insegnato del primo uomo
0damo e di sua moglie, della loro prima caduta, dell'astuzia del serpente o della loro nudit', senza
vergogna prima del peccato e con vergogna subito dopo? Cosa infine avevano sentito delle parole
dell'0postolo! per opera di un solo uomo il peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la morte' cos(
la morte pass a tutti gli uomini, perch in lui tutti peccarono
1$>
( "nari di queste parole e di questa
verit, cosa avrebbero potuto sapere( n verit, se circa la condizione dell'uomo hai ritenuto
doveroso non citare per niente le teorie de"li uomini molto lontani dalle nostre ,acre ,critture, ed
hai pensato molto bene: quanto meno avrebbero potuto esserti di aiuto le parole citate da te
ri"uardanti le loro opinioni sull'inizio di questo mondo visibile, problema intorno a cui non c'
controversia alcuna tra di noi( La tua mente piuttosto sconvolta dalla vanit dell'or"o"lio, come se
avessi appreso chiss che cosa dai libri dei filosofi.
I filosofi "i< icini alla fede cristiana.
1-. <>. 2on sembra, per-, che si siano avvicinati invano alla fede cristiana quelli che, vedendo questa
vita piena di inganni e di miserie, hanno pensato che tutto fosse avvenuto per disegno di .io,
riconoscendo invero la giustizia al Creatore, da cui stato fatto ed governato questo mondo. 7uanto
hanno pensato meglio di te ed in maniera pi( aderente alla verit' sull'origine dell'uomo, i filosofi che
Cicerone, quasi guidato e spinto dall'evidenza stessa della verit', ha citato nell'ultima parte del dialogo
dell'-rtensio) .opo aver detto molte cose sulla vanit' ed infelicit' dell'uomo, come vediamo e
lamentiamo! Per questi errori e contrariet# della vita umana, egli dice, successo che talvolta
nell'antichit# i vati o gli espositori delle sacre iniziazioni e della mente divina, d#nno l'impressione di
avere intravisto qualcosa, dal momento che affermano che siamo nati per scontare pene contratte per
qualche delitto commesso in una vita precedente) Per la stessa ragione accaduto che noi siamo in certo
modo colpiti da un supplizio, descritto da *ristotele, simile a quello che subivano coloro che un tempo
cadevano nelle mani dei predoni etruschi) % poveretti venivano uccisi con una crudelt# raffinata5 i loro
corpi vivi erano legati il pi1 stretto possibile ai cadaveri, facendo combaciare l'uno all'altro) Come i vivi ai
cadaveri, le nostre anime sono unite ai corpi
1$?
. 7uelli che pensavano in questo modo non hanno
visto forse me"lio di te il "rave "io"o posto sul fi"li di Adamo, nonch% la potenza e la "iustizia di
'io, anche se non hanno potuto intravedere la "razia, concessa dal Mediatore per la liberazione
dell'uomo( *cco quindi che, su tua isti"azione, ho trovato da"li scritti dei filosofi qualcosa che pu/
essere realmente anteposto a te, che in essi non hai potuto trovare nulla di simile e non hai voluto
tacere per esortarmi a trovare quello che va contro
di te.
La testimonian$a dell!A"ostolo sul "udore?
1.. <?. Come puoi ritenere favorevole a te una testimonianza dell'0postolo che contro di te, e, senza
sapere quello che dici, dichiarare vergognose le nostre membra che prima del peccato erano nude e non
ingeneravano turbamento? 3o dovuto usare infatti la medesima testimonianza dell'0postolo che hai usato
tu! quelle membra del corpo che ritieniamo le pi1 deboli, sono molto pi1 necessarie
1+@
e tutte le altre
parole che hai a""iunto per noi. &ale la pena per/ di considerare come sei arrivato a dire: !9 tempo
ormai di far vedere sull'autorit della Le""e, oltre che sulla evidenza della natura, che le nostre
membra sono state formate in modo tale che alcune "odessero di una libert ed altre fossero coperte
da pudore. A conferma sia citato il maestro dei "entili, che scrivendo ai Corinzi, dice: %l nostro
corpo non composto di un membro solo, ma di molte membra
1+1
!. 'opo aver citato le parole con
cui l'Apostolo spie"a mirabilmente l'unit e la concordia delle membra, scrivi: !Avendo nominato
poche membra di tutto il corpo, per pudore non ha voluto nominare i "enitali!. Ma con queste
parole non rimproveri te stesso( *ra pudore dunque non nominare direttamente quello che 'io
rettamente si era de"nato di fare( $oteva il banditore ver"o"narsi di proclamare ci/ che il .iudice
stesso non si era ver"o"nato di creare( -on me"lio dire che quelle membra che 'io aveva create
oneste, noi le abbiamo rese disoneste con il peccato(
(orretta inter"reta$ione del testo a"ostolico.
1.. >@. Su questo argomento aggiungi la testimonianza dell'0postolo che si esprime, ce lo ricordi, in
questi termini! /uelle membra del corpo che riteniamo le pi1 deboli, sono molto pi1 necessarie, e quelle
che stimiamo le meno nobili del corpo, sono quelle che circondiamo di un pi1 grande onore, e le nostre
membra meno decenti sono trattate con decoro maggiore' al contrario, quelle oneste non ne hanno
bisogno) %ddio ha composto il corpo in modo da dare maggiore onore a ci che ne manca, affinch non vi
sia divisione nel corpo ma le membra siano vicendevolmente sollecite del bene comune
1+$
. ,ubito
dopo, qual vincitore, esclami: !*cco uno che ha veramente compreso l'opera di 'io, ecco un fedele
predicatore della sua sapienza: le nostre membra meno decenti sono trattate con maggiore onore5. 3ai
creduto di poter legare tutta la tua causa ad una sola parola che dici di aver letto nell'0postolo! le
membra meno decenti. Se avessi letto invece! le nostre membra disoneste, non ti saresti servito affatto
di questa testimonianza. %n nessuna maniera infatti, e tanto meno prima del peccato, .io avrebbe potuto
creare qualcosa di disonesto nelle membra del corpo umano. %mpara pertanto quello che ignori non
avendo voluto indagare con diligenza. *'0postolo ha scritto! disoneste, ma alcuni traduttori, tra i quali,
penso, quello che stato letto da te, per vergogna, credo, hanno chiamato meno decenti quelle membra
che l'0postolo aveva dichiaratedisoneste) *o si prova dalle parole stesse scritte nel codice da cui le hai
tradotte. *a parola intesa da te come meno decenti, in greco suona! . *e parole che seguono! sono
circondate da maggiore onore in greco suonano che integralmente vengono interpretate onest#) 2e
segue che ad si deve dare il significato di disoneste) *'altra aggiunta, infine! quelle oneste in greco
suonano , donde appare chiaro che le membra che sono state chiamate sono disoneste) 8a, all'infuori
di ogni considerazione delle parole greche, avrebbe dovuto parlarti chiaramente il fatto che sono dette
disoneste quelle parti del corpo che copriamo con maggiore cura, mentre sono dette oneste le parti del
corpo che non hanno bisogno di essere coperte. 7uale significato avrebbero infatti le parole quelle
oneste non ne hanno bisogno, se non che sono disoneste quelle parti che hanno bisogno di essere
coperte? Si adopera l'onest' quindi con le cose disoneste allorquando queste sono ricoperte per quel
senso di verecondia della natura ragionevole. *a loro onest' ed il loro onore la copertura, tanto pi(
abbondante quanto pi( disoneste sono le parti. *'0postolo non avrebbe scritto tali parole se avesse
descritto il corpo quale l'uomo lo possedeva quando era nudo e non si vergognava.
La ergogna dell!uomo e della donna do"o la "erdita della gra$ia.
1.. >1. 4edi pertanto con quanta impudenza hai detto che 5all'inizio gli uomini erano nudi perch& il
coprirsi appartiene alla umana ingegnosit' che essi ancora non avevano5. 2e seguirebbe che prima del
peccato erano inetti e dopo il peccato sono diventati ingegnosi. .opo aver detto queste e molte altre
idiozie, quasi con eleganza ed acume concludi! 52on hanno reso i genitali disonesti o diabolici perch&
avevano peccato, ma, poich& avevano paura, hanno ricoperto quelle membra che restavano nella
medesima onest' originaria5. 0l che rispondo dicendoti che le membra non sono affatto diaboliche per
quanto riguarda la loro sostanza, la loro forma, la loro qualit', tutte opere di .io. Se quelle membra per-
sono rimaste nella identica onest' primitiva, perch& mai l'0postolo le ha dette disoneste? Giustamente tu
stesso hai ammesso che prima erano oneste! non avresti potuto infatti pensare diversamente se non con
blasfema opinione. 7uelle membra, quindi, che .io aveva fatto oneste, l'0postolo le ha chiamate
disoneste. /i domando il motivo. Se non avvenuto a causa del peccato, per quale altro motivo
avvenuto? Chi ha reso disoneste le opere oneste di .io cosicch& l'0postolo le chiamasse disoneste? )
stato, forse, il nostro modo di essere nel quale si vede la ingegnosit' del Creatore o la libidine nella quale
c' la pena del peccatore? 0nche adesso, infatti, ci- che .io vi compie onesto, mentre ci- che l'origine
vi contrae disonesto. Purtuttavia, affinch& non ci siano divisioni nel corpo, .io ha dato al senso naturale
il dono che le membra siano sollecite le une per le altre e che le parti rese disoneste dalla concupiscenza
siano ricoperte dal pudore.
La ergogna conseguen$a della concu"iscen$a.
1.. >$. 5Perch& mai, tu dici, al suono della voce di .io che passeggiava nel paradiso, 0damo e sua
moglie si nascosero, se le cinture potevano bastare a coprire la nudit' dei genitali di cui si vergognavano
1++
!( Ma che dici, quando non trovi niente da dire( -on capisci che cercarono un nascondi"lio il
pi) recondito possibile perch% erano trepidanti di fronte a 'io( La copertura posta intorno ai lombi
copriva l'eccitazione che essi sentivano in se stessi mentre arrossivano. ,e quando erano nudi non
sentivano ver"o"na, ne se"ue che dopo il peccato si sono coperti perch% si ver"o"navano.,enza
dubbio era la ver"o"na della disonest. Le parole: !rano nudi, ma non sentivano mutua vergogna
1+1
, sono state scritte perch% apparisse chiaro che hanno coperto quelle membra proprio per la
ver"o"na. 7ui, invece, nascondendosi in mezzo al paradiso, Adamo rispose: 9o sentito la tua voce
mentre camminavi nel giardino e mi sono nascosto perch ero nudo
1+9
. L# c'era la manifesta
ver"o"na, qui l'occulta coscienza, che dopo la caduta aveva portato internamente la manifesta
ver"o"na3 l# il frutto del pudore, qui del timore3 l# la concupiscenza che imponeva il rossore, qui la
coscienza che richiedeva la pena. Come uno sciocco, nascondendo il corpo, credeva di sfu""ire a
Colui che "uarda l'interno dell'anima. 7uale si"nificato hanno le parole del ,i"nore: Chi ti ha fatto
sapere che eri nudo, se non il fatto che hai mangiato dell'albero del quale ti avevo comandato di non
mangiare?
1+;
Cos'altro pu/ si"nificare la rivelazione della nudit per aver man"iato il frutto
proibito, se non che dal peccato era stato spo"liato quello che la "razia ricopriva( .rande, infatti,
era la "razia di 'io laddove il corpo terreno ed animale non possedeva la bestiale libidine. Colui
che, rivestito della "razia non aveva nel corpo nudo di che ver"o"narsi, spo"liato della "razia ha
sentito la necessit di coprirsi.
,ulla c%e a""artiene alla natura dell!uomo fu creato dal diaolo.
1.. >+. 5) necessario fuggire G scrivi ancora G l'opinione secondo la quale nelle membra dell'uomo o nei
suoi sensi il diavolo ha creato qualcosa5. Perch& ci contrapponi le tue stravaganti obiezioni? %l diavolo non
ha creato nulla nella natura dell'uomo, ma, convincendolo al peccato, ha solo violato quello che .io aveva
creato buono, cosicch&, per la ferita inferta dal libero arbitrio di due uomini, tutto il genere umano
diventato zoppo. Bcco che circonda i tuoi sensi la miseria del genere umano. Sei uomo, non ritenere
estraneo a te nulla di ci che umano
1+<
. 7uello che non soffri tu, compatiscilo ne"li altri. $er
quanta felicit terrena possa avere a tua disposizione, neppure tu trascorri un "iorno della tua vita
terrena senza una lotta interna, se vero che ti sforzi di porre in atto ci/ che professi. 7uando non
riesci pi) a ricordare, "uarda i fanciulli3 quali e quanti mali debbono soffrire3 tra quante menzo"ne,
tra quanti tormenti, tra quanti errori e paure crescono. 7uando sono cresciuti poi, e ma"ari sono al
servizio di 'io, l'errore li tenta ancora per in"annarli3 li tentano la fatica o il dolore per spezzarli, la
libidine per accenderli3 la tristezza per prostrarli3 il tifo per esaltarli. * chi pu/ spie"are rapidamente
tutti i pesi con i quali appesantito il "io"o sui fi"li di Adamo( L'evidenza di questa miseranda
situazione, ha spinto i filosofi pa"ani, che nulla sapevano o credevano del peccato ori"inale, ad
affermare che siamo nati per espiare i peccati commessi in una vita precedente e che le nostre anime
sono unite al corpo corruttibile alla maniera del supplizio a cui i predoni etruschi erano soliti
condannare i pri"ionieri: uomini vivi le"ati a cadaveri
1+>
8 L'Apostolo tronca la credenza secondo
cui le sin"ole anime sono inserite nei diversi corpi in rapporto ai meriti di una vita precedente. Che
altro rimane, se non che la causa di questi mali sia l'iniquit o l'impotenza di 'io, oppure la pena del
primo ed antico peccato( ,iccome, per/, 'io non n% in"iusto n% impotente, resta solo quello che
non vuoi ma sei costretto ad ammettere: un "ravame asse"nato da 'io e un "io"o pesante sui fi"li
dell'uomo, dal "iorno nel quale sono usciti dal seno della madre fino al "iorno nel quale
ritorneranno alla madre di tutti
1+?
, non ci sarebbe stato se non ci fosse stato in precedenza il
demerito del peccato ori"inale.
LIBRO Q+I,/O

Lamentele e insulti di Giuliano.
1. 1. *'ordine stesso delle cose mi chiede di passare ad esaminare il contenuto del tuo terzo libro, dopo
avere risposto al primo ed al secondo. Con la mia salutare fatica, per quanto il Signore me lo permetter',
risponder- al tuo pestilenziale lavoro. 8i attengo naturalmente sempre allo stesso metodo di tralasciare
tutto quello che non pertinente con la nostra controversia, affinch& i lettori di queste nostre opere non
spendano pi( fatica e tempo nell'impresa di leggerle anzich& nell'utilit' dell'apprenderle. Che necessit' c'
di spendere altre parole contro quelle abituali e vuote, che hai posto all'inizio del tuo libro,
5sull'avversione che vantate di sostenere per amore della verit' e sul ristretto numero dei saggi a cui vi
rallegrate di piacere5? 7uesta infatti la voce di tutti gli eretici, vecchi e nuovi, resa sporca e logora
dall'uso stesso. Ci- nonostante, di simili panni costretta a rivestirsi la vostra grande superbia, che si
dilata e si gonfia tanto da strapparli nel tentativo di ostentarli nella maniera pi( deforme. 2on
necessario respingere ancora una volta i tuoi calunniosi disprezzi con cui, dando l'impressione di colpire
solo me personalmente, come un pazzo e come un cieco ti scagli e lanci offese contro tanti luminari della
Chiesa Cattolica, pur tacendone i nomi. Credo di aver risposto tanto esaurientemente ai tuoi primi due
libri, che nessuno mi chieder' di pi(.
La ana scien$a degli eretici.
1. $. Bsageri 5la difficolt' di conoscere la Sacra Scrittura5 asserendo che 5essa riservata a pochi
eruditi. Conoscere, cio, che .io creatore degli uomini e dell'universo, che giusto, vero e pio, ed il
solo che arricchisce gli uomini con i suoi doni, e perci- l'unico e miglior motivo dell'impegno per il bene ,
come tu dici, rendere onore a .io5. Bppure non gli rendi tanto onore perch& neghi che egli sia il liberatore
dei fanciulli per opera di Cristo Ges(, che significa Salvatore, ed affermi che essi sono lavati dal suo
battesimo senza conseguire la salvezza, come se non avessero bisogno di Cristo medico. 7uesto perch&
Giuliano ha dato uno sguardo sagace alla vena dell'origine degli uomini e li ha dichiarati sani. 7uanto
sarebbe stato meglio se non avessi imparato niente anzich& agitarti tronfio in questa cosiddetta scienza
della legge, sotto la guida non della legge di .io, ma della vostra vanit', per giungere a questa empia
presunzione nemica della fede cristiana e dell'anima tua.
Ris"osta alle accuse di Giuliano.
1. +. 5*a vostra tesi, tu scrivi, talmente deforme e vuota che attribuite a .io l'iniquit', al diavolo la
creazione degli uomini, al peccato la sostanza ed ai bambini la coscienza senza la scienza5. /i rispondo
brevemente. *a nostra tesi non deforme poich& predica che il pi1 bello tra i figli dell'uomo
1
, il
,alvatore di tutti "li uomini e per questo anche dei bambini, e non vuota poich%, non senza
motivo, ma in conse"uenza del peccato dice che l'uomo assomiglia ad un soffio ed i suoi giorni sono
come ombra che passa
$
. A 'io non attribuisce l'in"iustizia, ma la "iustizia, poich% non
in"iustamente i bambini sono colpiti da tali e tanti mali, come spessissimo vediamo. Al diavolo non
attribuisce la creazione de"li uomini, ma solo la deformazione della loro ori"ine. -on attribuisce
una sostanza al peccato, bens# l'atto ai primi uomini ed il conta"io ai posteri. -on attribuisce ai
fanciulli la coscienza senza la scienza perch%, dove non c' scienza, non c' neppure coscienza.
Colui nel quale tutti hanno peccato sa bene quello che ha fatto e che da lui ciascuno ha contratto il
male.
L!o""osi$ione della moltitudine dei fedeli ai "elagiani.
1. 1. /u invece prepari una moltitudine di idioti che chiami 5uomini semplici, i quali, occupati in altri
affari, non hanno ricevuto alcuna erudizione e si sono preoccupati di entrare nella Chiesa di Cristo con la
sola fede, affinch& non siano facilmente spaventati da astruse questioni. =itenendo .io vero Creatore
degli uomini, senza esitazione siano convinti che anche pio, verace e giusto, e, conservando questo
giudizio sulla /rinit', abbraccino e lodino tutto quanto consono a questo modo di pensare, cosicch&
nessuna argomentazione contraria riesca a smuoverli, ma detestino ogni autorit' o alleanza che cerchi di
convincerli del contrario5. Se esamini attentamente queste tue parole, ti accorgerai che quella moltitudine
saldamente schierata contro di te. *'unica ragione, infatti, per cui anche la moltitudine di cristiani, dal
cui giudizio inesperto tu ti appelli ai pochi vostri, che vorresti far credere dottissimi e prudentissimi,
detesta la vostra innovazione sta nel fatto che essi ritengono .io creatore degli uomini e giustissimo e
guardano i tanti tormenti dei propri bambini con la convinzione che, essendo .io creatore sommamente
buono e giusto, la sua immagine non soffrirebbe alcun male in quella et', se non ci fosse stato il peccato
originale. Supponiamo che qualcuno di loro, portando il proprio figlio, venga da te senza malizioso
fragore, in un luogo dove nessun altro possa sentire e ti rimproverasse dicendo! %o con questa mente,
questa intelligenza, questa ragione per cui sono fatto ad immagine di .io, amo tanto il suo regno che
ritengo grande pena per l'uomo l'esserne escluso per sempre. /u che non sei uno della massa degli
ignoranti, ma un vero amatore del regno di .io tra i pochi veramente prudenti, con tanto pi( ardore
quanto pi( t'infiamma l'ardentissima compagnia dei pochi, senza che la massa riesca a raffreddarti
minimamente, risponderai a quell'uomo e gli dirai! 2on solo non una grande pena per l'immagine di .io
l'essere esclusi per sempre dal suo regno, ma non lo affatto. Bppure sono convinto che non oserai dire
questo neppure ad un uomo solo di cui non temi n& la forza n& la testimonianza. 7ualunque cosa tu
possa dire o tacere Hcome lo esigerebbe da te l'umano pudore pi( che la fede cristianaI, egli ti mostrer'
suo figlio dicendoti! .io giusto, quale male impedisce a questa innocente immagine di .io l'ingresso nel
suo regno, se non esiste il peccato che attraverso un solo uomo entrato nel mondo
+
( -on ti rimarr
alcuna sapienza, credo, che ti faccia sentire pi) dotto di quell'i"norante3 ma quando la tua
spudoratezza se ne sar andata, resterai pi) infante di quell'infante.
Ancora sulla 5uestione del "udore.
#. 9. /erminato il preambolo con cui hai tolto di mezzo gli ignoranti con un semplice ammonimento, e ti
sei preparato le eruditissime orecchie di pochi, vediamo cosa dobbiamo trattare. 2on so quale idea
geniale, che ti sfuggita nel secondo libro, ti sia venuta in mente a proposito delle mie parole sulle
membra vergognose, che, dopo il peccato, sono state coperte con cinture di foglie di fico, perch& la
natura razionale se ne vergognava. %nvano allora hai tentato di confutare queste mie parole! 5Per qual
motivo da quelle membra dopo il peccato nata una confusione, se non perch& in esse si era prodotto un
movimento sconveniente?
1
!. Cosa dunque hai esco"itato, che ti piace tanto, da non ometterla
neppure dopo avere terminato il libro in cui con tanta loquacit hai trattato la questione( 0u dici: !9
scritto: ...e si fecero delle vesti
9
!, e ci ricordi che c' l'altra traduzione: ...e si fecero delle cinture) 5*a
veste, spieghi dopo, pu- intendersi come un indumento per tutto il corpo ed appartiene all'ufficio del
pudore5. Sono sorpreso che il traduttore letto da te, a meno che non si trattasse di un pelagiano, possa
aver tradotto col termine vesti la parola greca perizomata)Se anche qui ci fosse il pudore, al cui ufficio,
tu dici, appartengono le vesti, non avresti cercato affatto di convincerci che i primi uomini hanno
imparato dal peccato come da un maestro l'ufficio del pudore e che in essi l'innocenza e la spudoratezza
abitavano insieme come due alleate o amiche. 0 tuo dire, infatti, quando erano nudi e non si
vergognavano, erano inverecondi ed aborrivano dal naturale senso del pudore. .a questa aberrazione li
ha corretti il peccato e, in tal modo, il senso riprovevole della caduta diventato in essi maestro di
pudore. *a cattiveria dunque ha trasformato in pudichi quelli che la giustizia aveva fatti impudichi. 7uesta
tua tesi per- cosC indecentemente impudica e deformemente nuda che, con tutte le foglie di parole che
riuscirai a cucire insieme, non potrai ricoprirla.
Il racconto della Genesi.
#. ;. 8i deridi asserendo che ho imparato dai pittori che 0damo e sua moglie hanno coperto i loro
genitali e poi mi comandi di ascoltare il detto di ,razio!
% pittori ed i poeti
hanno avuto sempre uguale potere di osare qualsiasi cosa
;
2on da un pittore di vuote figure, invece, ma dall'autore della Sacra Scrittura ho imparato che prima del
peccato i primi uomini erano nudi e non si vergognavano. 2on gi' perch& la loro grande innocenza era
tanto impudente, ma perch& in essi non c'era ancora di che vergognarsi. Peccarono, si guardarono,
arrossirono, si coprirono
<
... * tu ancora vai dicendo: !-on sentirono nulla di indecente e di nuovo!.
Mi "uardo bene dal pensare che questa tua impudenza te l'abbiano inse"nata un Apostolo o un
$rofeta, ma neppure un pittore o un poeta. 7ue"li stessi che, secondo un detto ele"ante, hanno
avuto sempre uguale potere di osare qualsiasi cosa, si vergognerebbero di inventare per ridere quello che
tu non ti vergogni di discutere perch& ci si creda. 2essun pittore oserebbe dipingere e nessun poeta
oserebbe cantare due realt' viventi insieme, delle quali l'una molto buona e l'altra molto cattiva,
l'innocenza voglio dire e la spudoratezza, come se fossero consone tra di loro e concordi. 2essuno di loro
potrebbe tanto dubitare dei sensi umani da ritenere di avere in s& un uguale potere di osare anche
questo, ma piuttosto un'insana leggerezza.
I perizomata.
#. <. 5Se si accetta l'interpretazione di perizomata nel senso di 'cinture' G tu scrivi G si portati a
credere che sono stati coperti i fianchi e non le cosce5. 0 proposito di queste tue parole innanzitutto mi
rammarico del fatto che hai abusato tanto dell'ignoranza di quelli che non sanno il greco da non aver
timore del giudizio di quelli che lo sanno. Solo per maggiore comodit' accaduto che la lingua latina ha
usurpato come sua la parola perizomata che troviamo nei codici greci. Pertanto, quando affermi che
con perizomata si intendono coperti i fianchi e non le cosce, credo che ti sia reso ridicolo a te stesso.
7uale persona, ignorante o dotta, non sa quali parti del corpo ricopra il perizoma? 7uesto termine suole
essere adoperato e valutato nella dote delle donne, e con esso non si copre se non la zona intorno ai
lombi. .omanda ed impara quello che tuttavia non credo ignori. 0nche se lo ignorassi, comunque, non
credo vorrai sovvertire, non dico il linguaggio, ma il modo di vestire dell'uomo al punto di alzare il
perizoma alle spalle o d'intendere che con esso sono stati coperti i fianchi dei primi uomini, lasciando
scoperti i genitali e tutta la zona dei lombi con le cosce. 7uale vantaggio pu- portare a te piuttosto che a
me la quantit' del corpo scoperta al disopra o al di sotto della parte in cui entrambi sentivano la legge
delle membra in contrasto con la legge dello spirito
>
ed entrambi sentivano l'eccitazione per il
reciproco s"uardo che confondeva la cattiveria delle parti disobbedienti con la novit della loro
disobbedienza( 7uanto pi) l'eccitazione era turbolenta, tanto pi) verecondo diventava il coprire la
parte che si sentiva stimolata, talvolta insieme con un'ampia zona circostante. ,ia che la copertura
scendeva dai fianchi, quindi, sia che scendeva dai lombi, erano coperte le parti ver"o"nose, che non
avrebbero causato ver"o"na se la le""e del peccato non si fosse posta in aspro contrasto con la
le""e della mente. 'ove il senso chiaro, per/, non dobbiamo a""iun"ere la nostra interpretazione
al senso della ,crittura. 7uesto, infatti, non avverrebbe per umana i"noranza, ma per presunzione
perversa. Col termine perizoma viene espresso molto chiaramente quali parti del corpo furono coperte
subito dopo il peccato da 0damo e sua moglie, che, prima del peccato erano nudi, ma non si
vergognavano. 4ediamo cosa hanno coperto. ) troppo da insipienti cercare ancora ed troppo da
impudenti negare ancora ci- che hanno sentito. 0 dispetto della tua ostinata opposizione, tu stesso sei
convinto che per l'umano sentire non c' altra risposta se non che quei primi uomini hanno coperto i
genitali perch& arrossivano per il movimento della concupiscenza. 7uesta la verit' anche se tu innalzi il
perizoma ai fianchi, oppure se, lasciando scoperti i fianchi, sostieni che ivi essi non hanno sentito nulla di
male, oppure se spogli con orrore le parti che tu stesso ritieni debbano essere maggiormente coperte.
La disobbedien$a della carne "ena e causa del "eccato.
'. >. =iporti altre parole del mio libro dove affermo che 5la disobbedienza della carne stata con pieno
merito ripagata all'uomo disobbediente, poich& sarebbe stato ingiusto che, chi aveva disobbedito al suo
Signore, trovasse obbedienza nel suo servo, vale a dire nel suo corpo5
?
, e vorresti dimostrare che
questa ribellione della carne dev'essere piuttosto considerata lodevole se pena del peccato. Come
se fosse una persona che coscientemente affli""e il peccatore, quale vendicatrice dei delitti e, da
questo punto di vista, anche ministro di 'io, l'adorni con un pomposo discorso, quasi fosse un
"rande bene. -on pensi, per/, che di questo passo potresti lodare "li an"eli cattivi, che, pur essendo
prevaricatori ed empi, 'io se ne serve per infli""ere le meritate pene ai peccatori, come attesta la
,crittura: Sguinzagli fra di loro il furore della sua ira' trasport collera e angustia) %nvi messaggeri di
male' spian la via alla sua ira
1@
. Loda anche costoro, loda il loro principe ,atana, perch% anch'e"li
stato vendicatore del peccato, quando l'Apostolo "li ha affidato l'uomo per mandarne in rovina la
carne
11
. :ai parlato abbastanza contro la "razia di Cristo e sei ormai idoneo a fare il pane"irico a
,atana ed ai suoi an"eli, dei quali 'io "iusto, che fa buon uso dei buoni e dei cattivi, si serve per
punire "ran numero di peccatori, ripa"andoli secondo le loro opere e trasformando essi stessi in
spiriti pessimi e dannati per punire i cattivi. Loda pertanto queste terribili potest, attraverso le quali
i mali sono puniti con i mali, tu che esalti la concupiscenza della carne, perch% con la sua
disobbedienza stata ripa"ata la disobbedienza del peccatore. Loda l'iniquo re ,aul perch% anch'e"li
fu pena dei peccatori, avendo il ,i"nore detto: ,i concedo un re nella mia ira
1$
. Loda pure il
demonio, che il re stesso ha dovuto sopportare perch% anche questi stato pena del peccatore
1+
.
Loda la cecit del cuore che c' stata da parte di %sraele) 2on si passi sotto silenzio il perch& stato
detto! ...finch l'insieme dei pagani non sia entrato
11
, a meno che non vorrai ne"are che anche
questa stata una pena, e che sia stata non una pena qualunque, ma una "randissima pena, se fossi
amante della luce interiore, lo dovresti "ridare. $er i .iudei questa cecit stata il "rande male
dell'incredulit e la "rande causa del peccato che ha portato all'uccisione di Cristo. ,e insisti a
ne"are che questa cecit fu una pena, vuol dire che soffri dello stesso male, anche se non lo
riconosci. ,e poi ammetti che stata una pena, ma non pena del peccato, devi ammettere che
qualche cosa pu/ essere peccato e pena. Ma se non pena del peccato una pena iniqua. n tal caso
per/ ritieni 'io in"iusto, perch% per suo comando o per suo permesso stata inflitta una pena, o lo
ritieni debole perch% non ha allontanato la pena inflitta ad un innocente. ,e poi, per evitare di
sembrare cieco nel tuo cuore, sei costretto ad ammettere che stata pena del peccato, cerca di capire
quello che finora non hai voluto capire, che cio la questione posta da te ormai risolta. l diavolo, i
suoi an"eli, i cattivi re, peccatori essi stessi, per la "iustizia divina diventano supplizio ai peccatori.
Come essi, per/, non diventano de"ni di lode per il fatto che per loro mezzo viene inflitta una pena
ai colpevoli, cos# la le""e delle membra in contrasto con la le""e della mente non "iustificata nel
suo a"ire dal fatto che diventa pena "iusta per chi ha a"ito in"iustamente. * come la cecit del
cuore, che solo la luce di 'io pu/ diradare, peccato perch% non si crede in 'io, pena del peccato
perch% il cuore superbo viene punito con una idonea riprensione ed causa di peccato perch% per
colpa del cuore accecato si commette del male, cos# la concupiscenza della carne, contro cui ha
desideri lo spirito buono, peccato perch% in essa insita la ribellione contro il dominio della
mente, pena del peccato perch% stata meritata dalla disobbedienza ed causa di peccato nella
defezione di chi vi acconsente o nel conta"io di chi nasce.
Pene c%e occorre tollerare) "ene di cui occorre liberarsi.
'. ?. 7uantunque ti sia fermato a lungo su questa questione, fuor di ogni dubbio che svanito
completamente tutto quello che hai detto per questa tua cieca e sconsiderata opinione, secondo cui hai
ritenuto che la concupiscenza della carne non solo non deve essere disprezzata, ma addirittura deve
essere lodata perch& l'abbiamo dichiarata pena del peccato. 5Se la libidine pena del peccato,
necessario lasciar perdere la castit', affinch& non si dica che ribellandosi a .io, essa abbia a svuotare la
sentenza proferita da lui5. 7uesta tua affermazione ed altre del genere che vai intrecciando come
conseguenti o collegate ad essa possono essere paragonate parola per parola alla cecit' del cuore. Se la
cecit' del cuore pena del peccato, bisognerebbe lasciar perdere l'istruzione affinch& non si dica che
l'illuminazione dell'anima, ribelle a .io, abbia a svuotare la sentenza proferita da lui. Se decisamente
assurdo fare una affermazione del genere anche se la cecit' del cuore pena del peccato, non meno
assurda la tua affermazione, anche se la libidine, la ribellione della carne cio, pena del peccato. 0lla
cecit' del cuore deve opporsi la scienza ed alla libidine la continenza. 7uella pena poi, che non n&
errore n& libidine, la deve sopportare la pazienza. Proprio per questo, quando con l'aiuto di .io si vive
della vera fede, .io stesso presente per illuminare la mente, per superare la concupiscenza e per
sopportare le molestie. 4iene compiuto tutto rettamente, infatti, quando vien compiuto per lui, vale a dire
quando si ama .io gratuitamente, amore che non possiamo avere se non da lui. %n caso contrario,
quando l'uomo si compiace molto di se stesso e confida nella sua virt(, se cade nelle grinfie della sua
superbia, questo peccato tanto pi( si accresce quanto pi( le altre cupidigie diminuiscono, come se,
rallegrandosi lodevolmente solo di essa, reprima le altre.
Alcuni "eccati sono anc%e "ene del "eccato.
'. 1@. Ponendo da parte la bramosia di vincere, rifletti attentamente su quanto asserisci di aver letto in
altri miei opuscoli e che invano hai cercato di confutare, sull'esistenza cio di 5taluni peccati che sono
anche pena dei peccati5
19
3 constaterai che verissimo secondo quanto stato detto della cecit del
cuore. Cosa hai ottenuto, di "razia, citando la testimonianza dell'Apostolo in cui diceva che alcuni
'io !li diede allora in balia della loro mentalit pervertita ed essi compirono cose inde"ne!( Cosa
hai ottenuto citando queste parole con cui dimostravo quello che hai letto in un'altra mia disputa(
L'hai visto come un'iperbole, fi"ura che si usa quando l'oratore, per commuovere "li animi, esa"era
la verit delle cose. Ma ti prendi la bri"a di farci vedere dove l'Apostolo ha parlato cos#. !nveendo
contro i crimini de"li empi, tu dici, li ha a""ravati con i nomi delle pene e, dimostrando quanto
orrore la turpitudine creasse nel suo animo, abitacolo di tutte le virt), disse che quelli "li
sembravano dannati pi) che rei!. Le sue parole per/, e non quelle che tu "li fai dire, dimostrano che
essi sono dannati e rei, rei non solo per le colpe commesse in passato, per le quali sono stati
condannati, ma altres# rei donde sono stati condannati. Li dichiara infatti rei quando dice: *vevano
reso culto e servizio alle creature in cambio del Creatore, che sia benedetto per sempre) *men
1;
. * li
dichiara condannati per questo reato quando continua: Per questo +io li diede in balia di passioni
vergognose
1<
. 0u senti per questo e subito ti domandi invano come si debba intendere +io li diede in
balia, affaticandoti molto per dimostrare che egli li ha dati in balia abbandonandoli. %n qualunque modo
l'abbia dati in balia, e 5per questo5 li ha dati in balia, 5per questo5 li ha abbandonati! puoi vederne le
conseguenze, qualunque o comunque lo intenda. *'0postolo si preoccupato di spiegare quale grave pena
sia l'essere dati da .io in balia di passioni vergognose, o con l'abbandono o in qualunque altro modo,
spiegabile o non spiegabile, con cui ha agito egli che sommamente buono e ineffabilmente giusto.
%nfatti le loro donne tramutarono i rapporti conformi a natura con rapporti contro natura' del pari anche
gli uomini abbandonarono i rapporti naturali con la donna e si accesero di brame gli uni verso gli altri,
facendo, maschi con maschi, cose infami e ricevendo in loro stessi la giusta paga dovuta alla loro
aberrazione
1>
. Cosa pi) evidente( Cosa pi) aperta( Cosa pi) manifesta( Afferma che hanno
ricevuto la mutua pa"a, condannati cos# a compiere tanti mali8 La stessa condanna, tuttavia, un
reato, dal quale sono avviluppati in maniera pi) inestricabile. ,ono peccato certamente e pena di
precedenti peccati. *, cosa ancor pi) mirabile, afferma che era necessario che essi ricevessero
questa mutua pa"a. dentico si"nificato hanno le precedenti parole dell'Apostolo che pure hai citato:
...sostituirono la gloria di +io immortale con immagini di uomini mortali, di uccelli, di quadrupedi e di
rettili) Per questo +io li diede, secondo le voglie dei loro cuori, in balia dell'impurit#
1?
, eccetera. Anche
qui puoi vedere senza alcuna ambi"uit la ra"ione per cui essi furono dati in balia. 'opo avere
specificato il male compiuto in precedenza, infatti, a""iun"e: Per questo +io li diede, secondo le
voglie dei loro cuori, in balia
$@
... 'i conse"uenza, essa pena del precedente peccato e tuttavia
anch'essa peccato, come spie"ano le parole che se"uono.
7segesi di Rom 1) #*.
'. 11. 2ella tua argomentazione contraria, credi di avere trovato la soluzione della questione perch&
l'0postolo dice che essi sono stati dati in balia delle loro passioni. 5Gi' bruciavano infatti per la voglia del
disordine5, tu dici ed aggiungi! 5Come si pu- credere che siano caduti in tali misfatti per la potenza di .io
che li dava in balia?5. Cosa stato fatto di pi(, ti chiedo, o perch& ha detto! +io li diede in balia delle
voglie del loro cuore, dal momento che, in certo senso, gi' erano in balia delle cattive voglie del loro
cuore? =itieni forse logico che se uno ha desideri cattivi nel cuore, gi' di fatto acconsente anche a porli in
atto? Proprio per questo, altro avere cattivi desideri nel cuore ed altro essere dato in balia di essi,
perch& acconsentendovi si sia posseduti da essi, cosa che avviene quando, a giudizio di .io, si
abbandonati in loro balia. %nvano altrimenti sarebbe stato detto! .on seguire le tue brame
$1
, se "i
ciascuno reo quando le sente tumultuanti mentre tentano di spin"erlo al male, pur non
acconsentendovi se non abbandonato in loro balia e se quando vive in "razia esercita "loriose
lotte. Che te ne pare di chi osserva queste parole: Se per la tua anima concedi licenza alle sue voglie G
quali altre se non quelle cattive? G, queste ti renderanno godimento per i tuoi nemici
$$
. Che forse "i
reo chi ha simili vo"lie nell'animo, a cui non deve acconsentire per non tornare in possesso del
diavolo e dei suoi an"eli, che sono nostri nemici e ci odiano(
La cecit6 del cuore 4 anc%e "ena del "eccato.
'. 1$. 7uando dunque si dice che l'uomo viene dato in balia dei suoi desideri, egli diventa reo perch&,
abbandonato da .io, cede ed acconsente ad essi ed allora vinto, preso, attratto, posseduto. Si
rimane infatti schiavi di chi ci ha vinto
$+
. La pena del precedente peccato, quindi, diventa per lui
peccato conse"uente. -on forse peccato e pena del peccato quando le""iamo: +io ha mandato in
mezzo a loro uno spirito di smarrimento' essi fanno smarrire l'!gitto in ogni sua impresa, come un
ubriaco si smarrisce nel suo vomito
$1
( -on forse peccato e pena del peccato quando il $rofeta
dice a 'io: Perch ci fai deviare dalle tue vie ed hai indurito il nostro cuore, cos( che non ti si tema?
$9

-on peccato e pena del peccato quando ripete ancora a 'io: !cco tu sei adirato perch abbiamo
peccato' siamo stati ribelli e siamo divenuti tutti come una cosa impura
$;
( -on forse peccato e
pena del peccato quando le""iamo che i popoli sconfitti da .iosu sono stati eccitati dal ,i"nore
perch% si scontrassero con sraele e fossero sterminati( -on forse peccato e pena del peccato
quando 5oboamo non ha ascoltato il popolo che ben lo consi"liava
$<
, perch%, come dice la
,crittura: Ci accadde per disposizione del Signore, perch si attuasse la parola che il Signore aveva
detto di lui per mezzo del Profeta
$>
( -on forse peccato e pena del peccato quando troviamo
scritto che Amasia re di .iuda non ha voluto ascoltare oash re di sraele che lo pre"ava di non
andare in "uerra( Cos# infatti le""iamo: *masia non diede ascolto' ci del resto era disegno di +io, il
quale voleva metterli in potere di %oash, poich essi erano andati in cerca delle divinit# di !dom
$?
.
$otremmo citare molti altri passi, nei quali appare con molta evidenza che, per un occulto decreto di
'io, si produce una perversit nel cuore perch% non si senta pi) la verit e si pecchi e lo stesso
peccato diventi anche pena del precedente peccato. Credere alla menzo"na, infatti, e non alla verit
"i di per s% un peccato. * questo deriva dalla cecit del cuore, che, per occulto, ma "iusto
"iudizio di 'io, si manifesta come pena di un altro peccato. 9 la stessa cosa ci/ che l'Apostolo
scrive ai 0essalonicesi: Poich non hanno accolto l'amore per la verit# che li avrebbe salvati, +io manda
loro una potenza seduttrice che li far# aderire alla menzogna
+@
. *cco che la pena del peccato,
peccato. *ntrambi sono evidenti: brevemente stato detto, chiaramente stato detto, ed stato detto
da colui le cui parole hai cercato invano di rendere favorevoli alla tua tesi.
7sem"i di "eccati c%e sono anc%e "ene di "eccati.
'. 1+. 57uando si dice che gli uomini sono dati in balia delle loro voglie, si deve intendere che essi sono
spinti verso il peccato perch& abbandonati dalla divina pazienza, non dalla divina potenza5. Cosa vuoi dire
con queste parole? 7uasi che l'0postolo non le abbia messe insieme, la pazienza e la potenza quando
scrive! ! che dunque se +io, volendo mostrare la sua ira e manifestare la sua potenza, ha tollerato con
immensa pazienza vasi provocanti la sua ira, pronti per la perdizione
+1
... A quale delle due credi che
si riferiscano le parole: Se il profeta si lascia sedurre ed annunzia qualcosa, sono io, il Signore, che lo
avr sedotto' stender contro di lui la mano e lo sterminer in mezzo al mio popolo %sraele
+$
( Alla
pazienza o alla potenza( 7ualunque scel"a, o anche entrambe, vedi che profetizzare il falso
peccato ed pena del peccato. 'irai forse che le parole: Sono io, il Signore, che avr sedotto il
profeta, debbano intendersi come se fosse scritto! 5...io l'ho lasciato, affinch&, sedotto in misura dei suoi
demeriti andasse errando5? Aa' come vuoi, ma rimane il fatto che egli punito a causa del peccato per
continuare a peccare profetizzando il falso. 0scolta il profeta 8ichea! 9o visto +io seduto sul trono,
mentre tutto l'esercito del cielo stava in piedi vicino a lui, a destra ed a sinistra) %l Signore parl5 Chi vuol
sedurre *chab, re d'%sraele, perch salga e cada a 6amat di &alaad? ! l'uno rispondeva in un modo,
l'altro in un altro) 2inalmente usc( lo spirito, il quale, in piedi al cospetto del Signore, disse5 $o voglio
sedurre3 %l Signore gli domand5 Come farai? /uegli rispose5 4scir per diventare uno spirito
menzognero in bocca ai suoi profeti) &li conferm5 ,u lo sedurrai, e lo vincerai) !sci ed agisci in tal modo
++
. Cosa dirai di fronte a queste parole( Lo stesso re ha peccato credendo ai falsi profeti. 7uesta era
anche la pena del peccato perch% 'io "iudicava e dava via libera a"li an"eli cattivi, come lo
possiamo me"lio capire nelle parole del ,almo: ! sguinzagli il furore della sua ira, inviando
messaggeri del male
+1
. 1orse sba"liando, "iudicando o a"endo in"iustamente o temerariamente(
-o: ma non invano "li stato detto: %l tuo giudizio come il grande abisso
+9
. -on invano l'Apostolo
esclama: - abisso insondabile della sapienza e della scienza di +io3 /uanto impenetrabili sono i suoi
decreti e inesplorabili le sue vie3 Chi infatti ha mai conosciuto il pensiero del Signore? Chi ne fu mai
consigliere? Chi lo ha prevenuto con i suoi doni, da non aver diritto al contraccambio?
+;
-on sce"lie
nessuno che "i sia de"no ma, sce"liendolo, lo rende de"no3 tuttavia non punisce nessuno che non
sia de"no di casti"o.
Gli eletti sono i c%iamati secondo il "ro"osito.
*. 11. 5*'0postolo ha detto G tu scrivi G che la bont# di +io ti spinge al pentimento7) ) vero e lo
possiamo constatare. Spinge al pentimento, per-, colui che ha predestinato, anche se questi, per quanto
attiene a lui, con la sua ostinatezza ed il suo cuore impenitente, accumuli sul suo corpo l'ira per il giorno
dell'ira, quando si manifester' il giusto giudizio di .io, il quale render' a ciascuno secondo le sue opere
+<
. $er quanta pazienza si possa mostrare, chi mai potr fare penitenza, se 'io non lo concede( :ai
forse dimenticato quello che lo stesso 'ottore ha detto: ....el caso che +io conceda loro di convertirsi
alla perfetta conoscenza della verit# e rinsavire lontano dal laccio del diavolo
+>
...( Ma il suo "iudizio
come il "rande abisso. 7ualora noi permettessimo che chi dipende da noi commetta dei delitti in
nostra presenza, saremmo di certo responsabili insieme a lui. *ppure, quanti delitti 'io permette
che avven"ano sotto i suoi occhi, che in nessuna maniera permetterebbe se non lo volesse( 9 "iusto
tuttavia ed buono. $oich% e"li porta pazienza verso di noi, non volendo che alcuno perisca ma che
tutti si vol"ano a penitenza
+?
, il Signore conosce chi sono suoi
1@
, e fa cooperare tutto al bene di
coloro che sono stati eletti secondo il suo eterno disegno) 2on tutti quelli che sono stati chiamati, infatti,
lo sono stati secondo il suo disegno. 0olti sono i chiamati, pochi gli eletti
11
. .li eletti, dunque, sono
stati chiamati secondo il suo dise"no. $er questo l'Apostolo scrive: !gli ci salv e ci chiam con una
vocazione santa, non in considerazione delle opere nostre, ma conformemente ad un suo piano di grazia,
preparato per noi in Cristo &es1 avanti i tempi eterni
1$
. *d infine, dopo aver detto: +io fa cooperare
tutto al bene di coloro che sono stati eletti secondo il suo eterno disegno, continua! Poich quelli che egli
conobbe in antecedenza li ha predestinati a riprodurre l'immagine del 2iglio suo onde egli sia primogenito
tra un gran numero di fratelli5 e quelli che ha predestinati, li ha anche chiamati' e quelli che ha chiamati,
li ha pure giustificati' e quelli che ha giustificati, li ha altres( glorificati
1+
. 0utti costoro sono stati
chiamati secondo il dise"no di 'io. ,ono stati dunque eletti prima della fondazione del mondo
11
da
Colui che chiama all'esistenza ci/ che non esiste
19
. ,ono stati scelti, ma conformemente ad un suo
piano di "razia. $er questo motivo anche di sraele lo stesso 'ottore scrive: 4n resto eletto per
grazia
1;
. * affinch% non si creda che sono stati scelti prima della fondazione del mondo, in
previsione delle loro opere, l'Apostolo a""iun"e: ! se lo per grazia, non lo allora in base alle
opere5 altrimenti la grazia non sarebbe pi1 grazia
1<
. 0ra questi eletti e predestinati anche quelli che
hanno menato una vita pessima, sono indotti alla penitenza dalla misericordia di 'io, per la cui
pazienza non stato ad essi impedito in questa vita di commettere il male affinch% a loro ed ai loro
coeredi fosse chiaro da quale profondo abisso di male la "razia di 'io possa liberare. n qualsiasi
et morir, nessuno di loro perir. 9 impossibile infatti che uno di questi predestinati possa finire la
sua vita senza il sacramento del Mediatore. $roprio per essi il ,i"nore ha detto: $a volont# di colui
che mi ha mandato che io non perda nulla di quanto mi ha dato
1>
. .li altri mortali invece, che non
sono di questo numero e che proven"ono dalla stessa massa donde proven"ono costoro, ma sono
diventati vasi d'ira, nascono per la loro utilit. 'io infatti non crea nessuno di essi alla cieca o per
caso e neppure i"nora il bene che pu/ ricavarne, dal momento che "i opera in essi un bene creando
la natura umana ed adornandone il mondo presente. -on spin"e nessuno di essi alla penitenza
salutare e spirituale, per la quale l'uomo in Cristo si riconcilia a 'io, in rapporto alla costanza pi) o
meno sufficiente data ad essi. 6ench% tutti proven"ano dalla stessa massa di perdizione e di
condanna e, con la loro ostinatezza ed il loro cuore impenitente, accumulano sul loro capo l'ira per il
"iorno dell'ira, quando sar reso a ciascuno secondo le sue opere. 'io, per la sua misericordiosa
bont, spin"e alcuni alla penitenza, mentre "li altri, secondo la sua "iusta determinazione, non li
spin"e. :a, infatti, il potere di spin"ere ed attrarre, avendo il ,i"nore stesso affermato: .essuno pu
venire a me se il Padre non lo abbia attratto
1?
. -on ha forse spinto alla penitenza il re Achab,
sacrile"o ed empio, o, per lo meno, non ha donato pazienza e lon"animit al re "i sedotto ed
in"annato ad opera di uno spirito falso( n lui, forse, dopo essere stato sedotto non ha trovato
immediato compimento la sentenza con la morte
9@
( Chi pu/ dire che non ha peccato prestando
fede ad uno spirito menzo"nero( Chi pu/ dire che questo peccato non stato la pena del peccato
derivante dal "iudizio di 'io, che per porlo in atto ha scelto uno spirito malva"io, mandandolo o
lasciandolo libero di a"ire( Chi pu/ dire qualcosa del "enere, se non chi dice quello che vuole e si
rifiuta di ascoltare il vero(
Dio "ermette il male "er i suoi giusti fini.
*. 19. ) possibile mai che qualcuno, ascoltando le parole del Salmo! .on abbandonarmi, o Signore, a
come mi desidera il malvagio
91
, possa essere talmente insensato da dire che l'uomo chiede a 'io di
non essere paziente con lui, dal momento che !'io non abbandona l'uomo al compimento del male,
se non dimostrando una paziente bont quando lo commette!( Che vo"liamo dire con le parole che
diciamo o"ni "iorno: .on indurci in tentazione
9$
, se non che non siamo abbandonati alle nostre
passioni( Ciascuno invece tentato dalla propria concupiscenza, adescato e sedotto
9+
. Chiediamo
forse a 'io che la sua bont non sia paziente con noi( -on invochiamo dunque la sua misericordia,
ma provochiamo la sua ira. 7uale persona sana pu/ pensare tali cose( 7uale pazzo, anzi, pu/ dire
cose del "enere( 'io dunque abbandona alle passioni dell'i"nominia perch% si facciano cose
sconvenienti. *"li per/ abbandona secondo una convenienza: "li stessi peccati sono pena dei
peccati passati e sono meritevoli di pene future. Cos# stato abbandonato Achab alla menzo"na dei
falsi profeti e 5oboamo al falso consi"lio
91
. $er vie meravi"liose e ineffabili compie tutto questo
chi conosce che i suoi "iusti dise"ni operano non solo nel corpo, ma anche nell'anima dell'uomo.
-on rende cattive le volont, ma si serve di esse come vuole, "iacch% non pu/ volere nulla d'iniquo.
*saudisce quando benevolo e non esaudisce quando adirato, o viceversa esaudisce quando
adirato e non esaudisce quando benevolo. $erdona quando benevolo e non perdona quando
adirato, o viceversa perdona quando adirato e non perdona quando benevolo. * in tutto rimane
sempre "iusto e buono. Chi all'altezza di questo compito(
99
7uale uomo, appesantito dal peso
del corpo corruttibile, pu/ avere la capacit di comprendere i suoi imperscrutabili ed impenetrabili
dise"ni, anche se in possesso del pe"no dello ,pirito ,anto(
La concu"iscen$a 4 un disordine "erc%> la "arte inferiore dell!uomo lotta contro la
"arte su"eriore.
*. 1;. .a uomo intelligente ed acuto dichiari che 5la libidine giusta ed degna di lode, se con la sua
ribellione punisce chi si ribellato a .io5. Se riflettessi con maggior prudenza, ti renderesti subito conto
che male ci- per cui la parte inferiore dell'uomo in contrasto con quella superiore e migliore. *'iniquo
tuttavia giustamente punito dal male della sua carne, cosC come il re cattivo stato punito dalla
cattiveria dello spirito maligno. , pensi di lodare anche lo stesso spirito maligno? ,rs(, coraggioD Cosa
aspetti? 7uale nemico della gratuita bont' di .io, ti si addice essere il lodatore dello spirito della
menzogna. 2on farai fatica a trovare cosa dire. 3ai gi' pronte le sue lodi! basta applicare a lui le parole
usate per lodare la libidine, parole che, a tuo dire, sono conseguenze della mia opinione secondo la quale
5ingiusto che chi aveva disobbedito al suo Signore, trovasse obbedienza nel suo schiavo, vale a dire, nel
suo corpo5
9;
. -e"andola e deridendola come falsa, hai voluto come dimostrare l'assurdit che ne
se"uiva: se cos#, sarebbe da lodare la libidine quale vendicatrice del peccato. -on potrai certo
ne"are che lo spirito mali"no, portando con l'in"anno la morte all'empio re come e"li meritava,
stato il vendicatore dell'iniquit. Lo ripeto anche qui3 era in"iusto che, chi non aveva creduto al 'io
vero, non fosse in"annato dal falso. Loda dunque la "iustizia di questa falsit e ripeti quello che hai
detto a lode della libidine: !-ulla pu/ essere pi) lodevole del casti"are la cattiveria del male
commesso e del vendicare l'offesa fatta a 'io, poich% in tal modo, per assumere l'ufficio del
vendicatore, non ha avuto contatto con il peccato!. ,econdo la tua acutissima visione, tutte queste
cose sono dette "iustamente in lode di quello spirito immondo. n questa controversia dunque, non
ti resta che lodare lo spirito della menzo"na o smettere di lodare la libidine recalcitrante.
La 5uestione dell!anima.
*. 1<. Perch& ti rifugi nella oscurissima questione dell'anima ? 2el paradiso, in verit', dall'anima ha
cominciato ad innalzarsi la superbia e da essa derivato il consenso alla trasgressione del comando per
cui il serpente disse! +iventerete come di
9<
. 7uel peccato l'ha commesso tutto l'uomo. La carne
allora divenuta carne di peccato e i suoi vizi sono sanati soltanto dalla somi"lianza della carne del
peccato. L'anima ed il corpo di chi nasce saranno puniti insieme entrambi, a meno che non si
otten"a la purificazione con la seconda nascita. $ertanto essi o derivano dall'uomo entrambi viziati,
oppure l'una si corrompe nell'altro come in un vaso viziato, dove racchiusa l'occulta "iustizia della
le""e divina. 7uale delle due possibilit sia la vera, vorrei apprenderla anzich% inse"narla, affinch%
non corra il rischio d'inse"nare una cosa che non so. 0uttavia so con certezza che delle due sar vera
quella che la fede vera, antica e cattolica, che crede e professa il peccato ori"inale, non mi avr
dimostrato falsa. -on si ne"hi questa fede3 ci/ che non sappiamo dell'anima, lo possiamo
apprendere dalla riflessione, oppure lo possiamo tranquillamente i"norare come tante altre cose in
questa vita senza detrimento alcuno per la salvezza. -ei "randi e nei piccoli necessario curare
ma""iormente con quale aiuto l'anima si possa salvare anzich% per quale motivo sia stata viziata. ,e
si ne"her che stata viziata, non sar neppure sanata.
La stolte$$a) causa del male.
*. 1>. 2on sono riuscito ad immaginare perch& citando le parole dell'0postolo! !d il loro cuore
insensato si offusc
9>
, hai a""iunto: !,i noti come e"li dichiari l'insipienza causa di tutti i mali!.
-on abbastanza chiaro che l'Apostolo abbia inteso dire questo. Ma non contesto: dimmi piuttosto
perch% tu l'hai detto. 1orse perch% a torto i bambini sono detti insipienti, dal momento che non
possono ancora essere partecipi della sapienza e, per questo motivo, vuoi far credere che in essi non
c' alcun male, come sarebbe lo"ico, se davvero l'insipienza fosse causa di tutti i mali(
4ccorrerebbe una disputa sottilissima e limatissima per sapere se i primi uomini siano stati resi
superbi dall'insipienza o insipienti dalla superbia, ma, per quanto ri"uarda la questione che si a"ita
tra di noi, chi i"nora che fra tutti "li uomini, chiunque diventi sapiente, lo diventa dalla insipienza(
A meno che qualcuno dei messa""eri del Mediatore per una sua "rande ed insolita "razia, sia potuto
passare alla sapienza direttamente dall'infanzia e non dall'insipienza. 7ualora per/ voi sostenete che
ci/ possa avvenire per natura senza la fede nel Mediatore, state spandendo l'occulto veleno della
vostra eresia. 9 chiaro infatti che vi adoperate tanto per difendere e lodare solo la natura per
dimostrare che Cristo morto inutilmente
9?
, mentre noi affermiamo che la fede in lui operante per
mezzo della carit#
;@
viene in aiuto anche a coloro che sono insipienti per natura. Ci sono infatti di
quelli che nascono con tanta ottusit da rassomi"liare pi) a"li animali che a"li uomini. $er spie"are
la loro "rande ottusit, che in essi sembra connaturale, ne"ando il peccato ori"inale, non potete
trovare alcun demerito. Attraverso l'umana esperienza chi non riesce quotidianamente a constatare
che il fanciullo dapprima non sa nulla, e man mano, con la crescita, comincia a conoscere cose
inutili per "iun"ere, se del numero dei sapienti, alla retta conoscenza delle cose, arrivando in tal
modo dalla infanzia alla sapienza attraverso l'insipienza( $roprio per questo voi vedete che nei
bambini la natura umana a cui, quasi fosse sana, con le vostre lodi ne"ate il ,alvatore, prima
produce il frutto dell'insipienza e poi quello della sapienza, ma non volete vedere il difetto della sua
ori"ine, o, il che pe""io, lo vedete e lo ne"ate.
Agostino accusato di contraddi$ione.
-. 1?. .opo aver citato altre mie parole, calunniandomi scrivi che mi contraddico perch& da una parte
affermo che 5l'uomo ribelle stato ripagato con un corpo ribelle e dall'altra dichiaro che alcune membra
del corpo, espressamente nominate, sono al pieno servizio della nostra volont'5
;1
. ,#, l'ho detto.
*scludevo per/ i "enitali, che io chiamavo col nome di corpo. l corpo obbedisce alla volont nel
movimento delle altre membra, mentre non obbedisce nel movimento dei "enitali. Le mie parole
pertanto non sono contraddittorie, quantunque debbano tollerare te contrario o perch% non
comprendi o perch% non lasci che "li altri comprendano. ,e una parte del corpo non potesse essere
chiamata col nome di corpo, l'Apostolo non avrebbe detto: $a moglie non pu liberamente disporre
del proprio corpo, ma il marito' e parimenti neanche il marito pu disporre del proprio corpo, ma la
moglie
;$
. *videntemente e"li chiama col nome di corpo le membra che distin"uono il sesso e con
le quali si attua l'unione. Chi pu/ mai dire che l'uomo non pu/ disporre del suo corpo, se nelle
parole dell'Apostolo tu intendi tutto il corpo formato da tutte le membra( $er questo anch'io, al pari
dell'Apostolo, ho chiamato col nome di corpo i soli "enitali, che il senso comune sa bene di poter
muovere non liberamente come il piede o la mano, ma dietro la spinta della libidine. $roprio questo
senso comune ride di te, che, spar"endo sconvenienti nebulosit in cose manifeste, fai in modo che
la necessit c'induca a parlare pi) a lun"o di queste cose ver"o"nose, mentre la rettitudine
c'indurrebbe ad usare circonlocuzioni. Chi le""e le mie parole che hai cercato di confutare, vede la
tua insidia e capisce molto bene cosa intendevo dire nel passo in questione, e questo mi basta.
(ontraddi$ioni di Giuliano.
-. $@. /u per-, che hai detto che io mi contraddico nelle mie parole G che sia del tutto falso lo vedr'
chiunque, dopo aver ascoltato te, le rilegger' e richiamer' alla mente che l'0postolo ha chiamato col
nome di corpo i soli genitali G, tu dunque, che hai accusato di contraddizione le mie parole e mi hai offeso,
dimmi come puoi restare coerente senza contraddirti, dal momento che dapprima hai scritto! 57uando si
arriva al momento della seminazione dei figli, le membra create a questo scopo si sottomettono al cenno
della volont', e, a meno che altri impedimenti derivanti da malattia o intemperanza non lo impediscano,
obbediscono al comando dello spirito5: e pi( tardi invece! 57uesto genere di movimento, che deve essere
incluso tra i molti il cui ordine e la cui disposizione sono ignoti, non richiede il comando ma solo il
consenso della volont'5. %n parte ti sei arreso alla evidenza della verit', ma sei stato costretto ad
annullare quanto avevi detto prima. Come possibile, infatti, che le membra di cui parliamo, secondo la
tua prima affermazione, 5si sottomettono al cenno della volont' e obbediscono allo spirito5, se poi,
secondo la tua seconda affermazione, esse 5al pari della fame, della sete, della digestione, richiedono non
il comando ma il consenso della volont'5? /i sei molto affaticato a cercare queste parole, che vanno pi(
contro di te che contro di me! che se avessi avuto un po' di pudore, non ti sarebbe stata necessaria
alcuna fatica in questo problema. Che giova dichiarare di 5vergognarti e di avere quasi orrore di parlare di
tali cose ma di esserne costretto dalla necessit'5, se poi non hai rossore di lasciare scritta una tua
affermazione contro cui tu stesso, turbato dall'evidenza della verit', immediatamente dopo hai proferito
una contraria? Per la verit' il solo accenno alla tua vergogna gi' di per se stesso spudorato. 8i piace,
per-, perch& parla contro di te. Sei uno, infatti, che non arrossisce nel lodare la libidine, e dichiara di
arrossire nel disputare sui movimenti della libidineD
La olont6 e il moimento delle membra.
-. $1. Cosa c'era di cosC grande da capire se, dopo aver affermato! 5%l corpo ha in suo potere muovere
le membra5, ho aggiunto 5purch& esso sia sano e libero da altri impedimenti5? %l sonno, infatti, quando
contro voglia ci opprime, e la stanchezza sono per davvero impedimenti che ostacolano l'agilit' delle
membra. /u dici! 5*e membra non potrebbero seguire il nostro volere se la loro attitudine non lo
consentisse5. Bvidentemente, nel dire questo, non hai notato che in precedenza avevo per l'appunto
detto! 5per essere mosse ad azioni a s& consentanee 5. ) naturale quindi che, se volessimo piegarle dove
la loro natura non consente, esse non ci seguirebbero nel compiere azioni ad esse non consentanee.
/uttavia, quando le muoviamo con la volont' ed esse obbediscono, non abbiamo bisogno dell'aiuto della
libidine. 7uando vogliamo smettere di muoverle, lo facciamo subito, senza che esse siano eccitate contro
la nostra volont' dagli stimoli della libidine.
I mali so""ortati dalla "a$ien$a e 5uelli frenati dalla continen$a.
-. $$. .icendo che 5anche i genitali obbediscono alla volont' dello spirito5, parli di una nuova libidine o,
meglio, di una antichissima, quale avrebbe potuto esserci nel paradiso se non ci fosse stato il peccato. 8a
a che pro trattare di questo con te se, con le parole che seguono, ritratti tutto, dicendo che 5i genitali non
sono mossi dal comando dell'anima, ma aspettano piuttosto il suo consenso5? 2on puoi neppure
paragonare questa libidine alla fame o alle altre nostre molestie. 2essuno ha fame, ha sete o digerisce a
comando. 7uelle di rifocillare o vuotare il corpo, sono esigenze necessarie che bisogna soddisfare affinch&
il corpo non abbia a deperire o morire. Aorse il corpo deperisce o muore se non si acconsente alla
libidine? Sappi distinguere quindi i mali che sopportiamo con la pazienza da quelli che freniamo con la
continenza. 0nche quelli, infatti, sono mali di cui abbiamo potuto fare esperienza in questo corpo di
morte. Chi mai potr' dire con certezza o spiegare a sufficienza con quale e quanta tranquilla potest'
avremmo potuto dominare anche i movimenti con cui mangiamo o digeriamo in quella felicit' del
paradiso ? Fen lontano da noi il pensare che avrebbe potuto esservi qualcosa per cui, dall'interno o
dall'esterno, il dolore tormentasse, la fatica stancasse, il pudore confondesse, la passione bruciasse, il
freddo facesse rabbrividire, o l'orrore spaventasse i nostri sensi.
La for$a del canto nell!eccitare e nel sedare le "assioni.
-. $+. Per qual motivo credi che codesta tua bellissima serva, della quale a me rincresce il parlarne con
frequenza, sia pure per disprezzarla, mentre a te non rincresce affatto esaltarla, 5diventi pi( rispettata
perch& per eccitarla maggiormente la servono anche le altre parti del corpo, quali gli occhi per vedere e
desiderare o le altre membra con baci ed abbracci5? 3ai trovato pure il modo di assoggettarle le orecchie
ed hai innalzato il suo antichissimo ma pur sempre gloriosissimo epitaffio, ricordando lo scritto di /ullio
nell'esposizione dei suoi Consigli! +opo che alcuni giovanotti ubriachi ed eccitati, come succede, anche
dal suono dei flauti, avevano infranto le porte di una donna casta, si racconta che Pitagora preg il
flautista di suonare un canto lento) .on appena quello cominci ad eseguirlo, la furente esuberanza di
quei giovani si calm sia per la lentezza del movimento sia per la gravit# del canto
;+
. -ota con quanta
ma""ior con"ruenza, ho detto che in certo senso appartiene al suo diritto l'essere servito da"li altri
sensi per portare a termine la sua opera o per rilassarsi dalla sua commozione. :o detto questo
perch%, come tu stesso hai confessato, !ad essa si pu/ acconsentire pi) che comandare!. ,e fosse al
servizio del volere dell'uomo, essa non potrebbe !essere eccitata da altri stimoli, spezzata o
moderata da un suono!, come tu stesso affermi. Le donne poi, che tu credi immuni da questo
movimento, bench% possano sottostare alla concupiscenza dell'uomo anche quando non sentono la
propria, con quanta veemenza sentano il suo impeto, a cui si oppone il decoro e l'onest delle caste,
lo si chieda a .iuseppe
;1
. 7uale uomo di Chiesa, avresti dovuto essere ammonito dalla musica
ecclesiastica pi) che dalla pita"orica e sapere ci/ che la cetra di 'avide ha prodotto su ,aul,
allorch% e"li era tormentato dallo spirito cattivo ed il suono di quella cetra toccata dal santo l'ha
fatto rinsavire
;9
. -on "iudicare buona la concupiscenza della carne per il fatto che talvolta vien
frenata dalla musica8
La (%iesa significata dal "aradiso terrestre.
.. $1. 57uanto giustamente Geremia, insieme al coro dei Profeti e dei Santi, ha esclamato! Chi
cambier# il mio corpo in una fonte di acqua e i miei occhi in una sorgente di lacrime?
;;
!3 perch%
potesse pian"ere i peccati del popolo stesso8 'ici queste parole strepitando perch% la Chiesa di
Cristo scaccia i maestri dell'errore pela"iano. ,e davvero volessi pian"ere salutarmente, pian"eresti
per essere implicato in quell'errore, e con quelle lacrime ti purificheresti da codesta nuova peste. 4
forse i"nori, dimentichi o rifiuti di pensare che la Chiesa santa, una e cattolica stata indicata anche
col nome di $aradiso( $erch% vi meravi"liate di essere estromessi da questo paradiso quando volete
introdurre la le""e, che nelle nostre membra contrasta con la le""e della mente, nell'altro paradiso
da cui siamo stati estromessi ed in cui non potremo tornare se in questo paradiso non l'avremo
sconfitto( ,e questa concupiscenza infatti che tu difendi non contrastasse la le""e della mente,
nessun santo si impe"nerebbe nella lotta contro di essa. 0u stesso invece hai confessato che contro
di essa, che tu prote""i, i santi hanno esercitato !"loriose lotte!. 7uesta la le""e in conflitto con la
le""e della mente in questo corpo fonte di morte, dalla quale l'Apostolo affermava di essere liberato
dalla "razia di 'io, per mezzo di .es) Cristo ,i"nore nostro
;<
. Comprendi una buona volta con
quante lacrime debbono essere pianti questi nemici della "razia e con quanta attenzione debbono
essere evitati perch% non portino con s% altri alla rovina( Con la vostra innovazione, infatti, cosa
comune a tutti "li eretici, accrescete !la cattiveria di questo tempo "i decadente!. ,iete la rovina
dei costumi, voi che cercate di sovvertire le fondamenta stesse della fede, sulle quali si debbono
edificare i costumi3 !siete la morte del pudore! se non vi ver"o"nate di lodare le cose contro cui
combatte il pudore. 7uesto piuttosto deve sentire la Chiesa che detta ver"ine, perch% possa
"uardarsi da voi3 questo le matrone, questo le sacre ver"ini, questo tutta la pudicizia cristiana. -on
dicono infatti con i manichei, come osi insinuare, !che nella loro carne insita una necessit del
male!, coeterno a 'io e a lui consustanziale, ma insieme all'Apostolo dicono semplicemente: "edo
nelle mie membra una legge che ripugna alla legge della mia mente
;>
, le""e che viene sottoposta al
potere dell'anima in virt) della "razia di 'io per mezzo di .es) Cristo ,i"nore nostro, per essere
casti"ata in questo corpo fonte di morte, per essere sciolta nella morte del corpo e per essere sanata
nella risurrezione del corpo e nella morte della morte. *sse attuano la santa professione non solo
nell'abito esteriore, ma nell'anima e nel corpo, e l'attuano non restando prive della concupiscenza
della carne, cosa impossibile qua""i), ma superandola, cosa possibile qua""i). Ascoltino questo,
dunque, perch% possano "uardarsi da voi fino a quando non saranno libere da essa. ,e provassi a
chiedere a tutti i santi, quasi imma"inando un auditorio nel quale ambiscano recitare due attori, se
essi preferiscano ascoltare quello che loda o piuttosto quello che disprezza la libidine, cosa credi
che sce"lieranno la lotta dei continenti, il pudore de"li sposati, la castit di tutti( Credi forse che
allontaneranno dalle loro orecchie il disprezzo della libidine per ascoltare volentieri la lode di essa(
-on si pu/ credere che il pudore sia sparito fino a tal punto che tu possa esporre quest'infamia se
non in un auditorio presieduto dal maestro Celestio o $ela"io, circondati dai loro discepoli.
La concu"iscen$a 4 un i$io) non un!energia indomabile.
2. $9. 0 questo punto passi a considerare le altre mie parole, ove ho affermato! 57uando quei primi
uomini sentirono nella propria carne questo movimento sconveniente proprio perch& ribelle, e si
vergognarono della propria nudit', coprirono quelle membra con foglie di fico, affinch& ci- che si muoveva
contro la loro volont' fosse almeno coperto dalla scelta del loro pudore: e perch& si vergognavano di un
piacere sconveniente, ricoprendolo, si compisse ci- che era conveniente5
;?
. 'opo aver citato queste
mie parole, con vuota euforia mi avverti che l'hai "i confutato nel secondo libro e nella prima parte
di questo terzo a cui sto ora rispondendo. ,iccome ho detto che !il movimento della libidine
sconveniente proprio perch% ribelle!, vorresti far credere che io abbia detto che !non so""etta n%
al corpo n% allo spirito, ma sempre indomita per la sua virt) selva""ia!. $er la verit non ho mai
detto infatti che una virt), ma un vizio. ,e non si eccita con la concupiscenza, perch% mai la
castit dovrebbe combatterla con la continenza( 'ove vanno a finire quelle !"loriose lotte! dei santi
che tu stesso hai affermato di combattere contro di essa( $er quanto attiene alla castit, dunque, sul
fatto che essa si salva reprimendo, sconfi""endo e frenando la libidine, evitando di lasciarla
scivolare verso alcunch% di illecito, dici la stessa cosa che dico io. Che sia buona la libidine, per/,
che deve essere repressa, sconfitta e frenata affinch% non attra""a verso l'illecito con la sua
incessante bramosia, lo dici tu, non io. Chi di noi dica il vero lo "iudichino i casti, che daranno retta
non alla tua lin"ua ma alla loro esperienza3 lo "iudichi pure l'Apostolo quando dice: "edo nelle mie
membra un'altra legge in contrasto con la legge della mia mente
<@
.
Il diaolo non 4 il creatore) ma il corruttore della natura.
2. $;. 5% paterniani e gli stessi venustiani
<1
2 tu dici 2 eretici molto simili ai manichei, sosten"ono
che il corpo umano dai fianchi fino ai piedi stato fatto dal diavolo3 le parti superiori invece le ha
collocate 'io come su di un piedistallo. 'all'uomo, essi a""iun"ono, null'altro si richiede se non di
serbare monda l'anima che, a loro dire, risiede nello stomaco e nella testa. A lui nulla importa, essi
dicono, se la zona pubica si macchia di o"ni "enere di lordura. * cos#, per servire turpemente la
libidine, le attribuiscono sempre il titolo della propria potest!. Affine a questa opinione, tu dici,
ci/ che ho detto nel mio libro: !per un senso di pudore stato coperto ci/ che si muoveva contro la
volont3 perch% la libidine, non servendo la volont per suo diritto accende il corpo!. Credi davvero
di poter sfu""ire alla forza della verit associandoci con la calunnia a compa"ni di falsit( Le cose
che ho poste nel mio libro, a cui volesse il cielo avessi preferito credere anzich% resistere, sono ben
lontane dalle tesi paterniane e venustiane. ,econdo la fede cattolica, infatti, attribuisco a 'io,
sommo e verace, la creazione di tutto l'uomo, di tutta l'anima e di tutto il corpo, mentre dico che il
diavolo non ha creato la natura umana o una parte di essa, ma l'ha solo viziata. Contro questa pia"a
diabolica, che dovr essere sanata con l'aiuto di 'io, dobbiamo combattere fin quando non ne
saremo completamente liberati. $er quanto puro possa essere in questa vita, l'uomo non potr mai
serbare del tutto monda l'anima per la quale il corpo vive, se asseconder la concupiscenza della
carne nel perpetrare delitti o altre lordure. $er quanto attiene a codesta tua calunnia, hai forse da
dire qualcosa contro queste mie parole( ,e questo poco, sono pronto a condannare e ad
anatematizzare le cose che hai detto pensano i paterniani e i venustiani. A""iun"o anche i manichei3
e "li uni e "li altri, al pari di tutti "li eretici, li maledico, li condanno, li anatematizzo, li detesto. Che
vuoi di pi)( Lascia stare le calunnie e combatti con le ra"ioni, non con le frodi. 5ispondimi
piuttosto: donde viene ci/ a cui, se non si resiste, nessuna castit si salva( -on certamente una
natura o una sostanza, come sosten"ono i venustiani e i manichei: se non un vizio della natura, che
cosa ( ,'innalza, lo reprimo3 insiste, lo ten"o a freno3 contrasta, lo sconfi""o. n tutta l'anima e in
tutto il corpo riten"o 'io Creatore della pace: chi ha dunque seminato in me questa "uerra( 4
Apostolo, risolvi tu la questione e rispondi: Per opera di un solo uomo il peccato entr nel mondo e
attraverso il peccato la morte' cos( la morte pass su tutti gli uomini, perch tutti in lui peccarono
<$
.
.iuliano non vuole. 4 "lorioso Apostolo, rispondi anche a lui: Se qualcuno vi annuncia un "angelo
diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema
<+
8
Si uol sa"ere se la concu"iscen$a sia un bene o un male.
2. $<. 5Se concedo G come tu dici G che il male della libidine invincibile, mi professer- difensore della
turpitudine: se invece riconosco di aver detto che un male naturale, ma che ha la possibilit' di essere
sconfitto, vale a dire che ce se ne pu- guardare5, immediatamente ti rallegrerai per la seconda parte della
tua tesi. 5.al momento che sono in grado di vincere il male della concupiscenza, tu scrivi, gli uomini
possono evitare tutti i peccati. Se la libidine infatti un male naturale e la si vince con l'amore della virt(,
a maggior ragione potranno essere sconfitti gli altri vizi che dipendono solo dalla volont'5. Spesso ed in
mille modi ho risposto a questi vostri argomenti. Ainch& viviamo quaggi(, dove la carne ha voglie contro
lo spirito e lo spirito contro la carne
<1
, per quanto possiamo essere superiori in questo conflitto e
non offriamo le nostre membra quali armi di in"iustizia al servizio del peccato, pie"andoci alle sue
vo"lie
<9
, tuttavia, per tacere dei sensi del corpo, nelle stesse cose lecite a causa de"li eccessi della
sopravvenuta volutt, ed ancor pi) nei movimenti e nei sentimenti dei nostri pensieri se diciamo di
non aver peccato, inganniamo noi stessi e la verit# non in noi
<;
. nvano, dunque, esulti per la
seconda parte della tua tesi, a meno che, con sacrile"a presunzione, tu non vo"lia ripudiare
l'affermazione dell'apostolo .iovanni. Circa la nostra questione, anch'io dico che la libidine un
male naturale, poich% con essa nascono tutti "li uomini3 tu dici molto di pi) affermando che con
essa stato creato il primo uomo. Che la libidine debba essere vinta e che per vincerla necessario
resisterle e contrastarla lo dico io e lo dici anche tu, perch% non abbia a sentire da me le parole che
tu stesso mi hai rivolto: !,arai difensore della turpitudine, se ne"herai che la libidine dev'essere
sconfitta!, e certamente non sar sconfitta se contro di essa non si fa alcuna "uerra. $oich% entrambi
diciamo che la libidine naturale e che essa pu/ essere vinta, la nostra controversia verte solo sul
fatto se vinciamo un bene o un male. 7uanto sei assurdo8 &uoi sconfi""ere come nemico la libidine
e non vuoi chiudere la questione riconoscendola come male, cosicch%, il diavolo, se non ti vince con
l'avversit della concupiscenza, ti vince con la perversit della tua dottrina.
La libidine 4 un i$io) non la natura dell!uomo.
2. $>. 2on ancora ti svegli per capire che non la nostra natura ma solo un vizio quello contro cui
combattiamo con la virt(? 2on vinciamo infatti un bene col bene, ma un male col bene. Pensa con chi
vince, con chi vinta. 7uando la libidine vince, infatti, il diavolo che vince: quando la libidine vinta,
il diavolo che vinto. 2emico della libidine, quindi, ci- che la libidine vince e ci- da cui vinta: suo
autore invece colui col quale vince o vinta. 0pri gli occhi, ti scongiuro, e guarda le cose che sono tanto
evidenti. 2on c' battaglia senza un male. 7uando si combatte, infatti, il bene combatte contro il male o il
male contro il male. Se poi due beni si combattono fra di loro, la battaglia stessa un grande male. CosC
nel corpo, quando succede che le sue componenti, l'umido e il secco, il caldo e il freddo, bench& siano in
se stesse contrarie, non hanno tra di loro il giusto equilibrio, vengono fuori le indisposizioni e le malattie.
Chi oser' affermare che qualcuno di essi non un bene, dal momento che tutte le creature di .io sono
un bene e, nell'inno dei tre fanciulli, il caldo e il freddo benedicono il Signore
<<
( 7uantunque tra di
loro contrarie, queste componenti conservano un equilibrio per il buon andamento delle cose.
7uando, invece, nel nostro corpo entrano in discordia e si combattono reciprocamente, la salute
viene turbata. 0utto questo e la morte stessa proven"ono dalla propa"azione di quella colpa.
-essuno, infatti, oser dire che li avremmo sofferti in quella felicit del paradiso, se non ci fosse
stato il peccato. +na cosa per/ sono le qualit del corpo che, pur tra loro contrarie, se sono
temperate, possiamo stare in buona salute3 mentre pur buone nel loro diverso "enere, diventano
causa di malattia se entrano in discordia3 ed altra cosa sono le passioni dell'anima, che sono dette
della carne appunto perch% l'anima ha vo"lie secondo la carne, allorquando queste vo"lie sono tali
che lo spirito, vale a dire la parte mi"liore e superiore dell'anima le deve contrastare. 7uesti vizi non
hanno biso"no di nessun medico del corpo, ma ven"ono curati solo dalla "razia medicatrice di
Cristo, prima perch% siano liberati dal reato, poi perch% non vincano nella lotta, ed infine perch%,
sanati in o"ni parte, spariscano del tutto. $ertanto, siccome male desiderare cose cattive, ed bene
desiderare cose buone e, siccome finch% si vive qua""i), questa "uerra non d tre"ua perch% la
carne ha voglie contro lo spirito e lo spirito contro la carne' chi mi liberer# da questo corpo fonte di morte
se non la grazia di +io per mezzo di &es1 Cristo Signore nostro? 0bbiamo in orrore il vostro domma,
perch& troppo nemico della grazia di Cristo.
Almeno nell!attuale concu"iscen$a si dee ammettere un i$io originale.
2. $?. .a uomo fortissimo, se non direttore, certo esortatore e predicatore delle guerre notturne,
dichiari che 5flaccida e fiacca l'opinione secondo cui si crede che nel paradiso i genitali potevano essere
mossi ad arbitrio della volont'5. .a uomo casto, a te pare che l'animo sia tanto pi( effeminato quanto pi(
ha potere sul corpo. 2oi non discutiamo con voi sulla presenza o l'assenza della libidine, n& offendiamo
l'amore che vi vediamo nutrire per essa, ma vogliate sottometterla al comando della volont', almeno in
quel luogo di felicit'. /ogliete da lC l'evidentissima guerra che si ha quando lo spirito si oppone alla sua
sollecitazione e togliete pure quella sozza tranquillit' che si ha quando la mente si adatta al dominio di
essa. Certamente ora non la vedete cosC come stata all'inizio. Se non vi muove la ragione, sia almeno il
pudore a costringervi a riconoscere in essa, quale ora, il peccato originale: essa ci porter' alla
perdizione se la serviamo e che contrastiamo appunto per non servirla. Bcco ci- che lodi e non temi, che
ti si possa rimproverare di spingere gli uomini alle nefandezze, non contrastando la concupiscenza che tu
presenti come un bene naturale. 7ual giovamento ti porta dare l'impressione di riprovarne l'eccesso,
quando ne approvi il movimento? Solo allora infatti oltrepassa il limite lecito quando si acconsente al
movimento. Bssa tuttavia cattiva anche quando non le si acconsente, perch& si resiste a un male
affinch& non muoia il bene della castit' qualora non lo si contrastasse. .ichiarandola naturalmente buona,
con astuzia insinui che si deve sempre acconsentire ad essa, affinch& non ci si opponga con insano
impegno ad un bene naturale. %n tal modo potrebbe facilmente rivelarsi vera la vostra tesi secondo cui
l'uomo, se vuole, pu- essere senza peccato. 2on c' motivo infatti di fare ci- che non lecito, dal
momento che lecito tutto ci- che piace, poich& buono tutto ci- che piace secondo natura. 7uando ci
sono, dunque, si goda dei piaceri e, quando non ci sono, ci si diletti dei pensieri, come riteneva Bpicuro.
2on ci saranno peccati e non ci si priver' di alcun bene. 2on si opponga resistenza ai movimenti naturali
secondo i dettami di qualsivoglia dottrina, ma, come ha detto ,rtensio! *llora si segua la natura, quando
senza il maestro si percepir# quello che la natura desidera
<>
. *ssa che buona, infatti, non pu/
desiderare il male n% ad essa che buona si pu/ ne"are alcun bene. ,i faccia dunque tutto quello
che la libidine buona desidera affinch% non diventi cattivo chi si oppone ad un bene.
La dottrina "elagiana combattuta in 5uest!o"era.
2. +@. %o non dico questo, mi obietterai, ed ingiusto che mi faccia pensare cose che non dico. Bbbene,
non fare quello che non vuoi si faccia a te e non dire che 5invitiamo a piacevoli furti coloro a cui
ricordiamo le parole dell'0postolo! So infatti che il bene non dimora in me, vale a dire nella mia carne
<?
!. Anche se non pon"ono qua""i) in atto il bene che vo"liono, quello cio di non avere la
libidine, compiono tuttavia il bene non andando dietro alle sue vo"lie
>@
. ,e credete di inse"nare la
castit quando predicate: !-on lasciatevi vincere dal bene, ma trionfate col bene sul bene!, quanto a
ma""ior ra"ione la inse"niamo noi quando predichiamo: .on lasciatevi vincere dal male, ma trionfate
sul male col bene
>1
. Comprendi quanto in"iusto non credere che noi sconfi""iamo quello che
disprezziamo, mentre non vuoi che si creda che tu "oda di quello che lodi. Come possibile che
non possano essere casti i nemici della libidine, se lo possono essere anche i suoi amici( -e"ando il
peccato ori"inale e to"liendo ai piccoli il salvatore .es), voi volete introdurre nel paradiso, prima
del peccato, la le""e del peccato, che contrasta alla le""e della mente. 7uesto confutiamo in voi in
quest'opera. -on vo"liamo essere "iudici di cose che non vediamo in voi, n% sentiamo da voi, e non
ci importa cosa facciano di nascosto quelli che apertamente lodano la libidine.
La bont6 del matrimonio 4 distinta dal male della concu"iscen$a.
3. +1. .opo aver citato altre mie parole, hai creduto di poter confutare la mia distinzione tra il
matrimonio e la concupiscenza dei primi uomini che presentavo in questi termini! 57uello che in seguito
hanno fatto per la propagazione il bene del matrimonio: quello che prima avevano coperto per la
vergogna, invece, il male della concupiscenza5
>$
. :ai pensato di confutare questa affermazione
dicendo: !-on possibile che una cosa buona non abbia la lode insieme all'altra cosa senza di cui
non pu/ esistere!. $raticamente vorresti accomunare nella lode il matrimonio e la concupiscenza.
4sserva un po' come questa tua tesi, che pare definitiva, va a rotoli. 0utte le cose create da 'io,
innanzitutto, non possono essere immuni da mali, ma non per questo detti mali possono essere
accomunati ai beni nella lode. ,e impossibile poi che una cosa buona non abbia la lode insieme
all'altra cosa senza di cui non pu/ esistere, ne se"ue che impossibile che una cosa cattiva non
abbia il disprezzo insieme all'altra cosa senza di cui non pu/ esistere. 'isprezziamo dunque le opere
di 'io cos# come disprezziamo i mali che non possono esistere senza di quelle. -essun male infatti
esiste se non in un'opera di 'io, n% pu/ esistere altrove fuori di essa. $er non andare lontano,
disprezza le membra umane come disprezzi l'adulterio, che non pu/ aversi senza di esse. ,e rifiuti
di farlo per non apparire manifestamente insano anche a te stesso, devi ammettere che il bene del
matrimonio pu/ non avere la lode insieme alla libidine, di cui ora non pu/ fare a meno, cos# come
qualsiasi male pu/ non avere il disprezzo insieme all'opera di 'io, senza di cui non pu/ mai
esistere. 'imostrata falsa e vuota la tua asserzione, saranno false e vuote tutte le conse"uenze che
ne hai dedotte.
Il "iacere della carne "u8 essere into.
3. +$. 2on ho mai detto che 5il piacere della carne invincibile5, come calunniosamente mi fai
abitualmente dire. Bntrambi affermiamo che esso pu- e dev'essere vinto. /u per- parli di un bene che si
oppone ad un bene, io invece di un male che si oppone ad un bene. /u dici che pu- essere vinto con le
proprie forze, io invece che pu- esserlo solo con la grazia del Salvatore, cosicch& sia vinto non da un'altra
riprovevole voglia, bensC dall'amore di .io che si riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito
Santo elargitoci
>+
, e non per mezzo delle nostre forze.
Giuliano di nuoo si a""ella all!insegnamento dei filosofi.
3. ++. 5%nutilmente ti affanni G mi dici G di aver dimostrato qualcosa sulla testimonianza dell'0postolo,
circa la vergogna di quei primi uomini ed il nascondimento delle parti delicate5. /u infatti chiami 5meno
decenti5 quelle parti che egli dichiara disoneste, ma su questo abbiamo gi' ampiamente discusso
>1
.
nutilmente ritorni ancora una volta a 6albo ed alla letteratura dei filosofi
>9
, quasi che 6albo ti
restituisca la parola quando non puoi trovare altro da dire sulla ver"o"na di quei primi uomini.
&olesse il cielo che almeno ti arrendessi a talune opinioni veritiere dei filosofi e le ascoltassi a cuore
aperto8 *ssi hanno chiamato lusin"a ed esca del male i piaceri, e parte viziosa dell'anima la libidine.
6albo ha detto che nel nostro corpo "li or"ani della di"estione sono alieni dai sensi. 7uesto vero
in quanto il cibo che di"eriamo non alletta i nostri sensi, ma li dis"usta. $roprio per questo la parte
attraverso cui il cibo viene espulso naturalmente occultata dalle altre parti spor"enti, cos# come
avveniva anche quando erano nudi ma non si ver"o"navano. ,ubito dopo il peccato, i primi uomini
hanno coperto non le membra nascoste, ma quelle poste allo scoperto. 7uanto pi) la vista di esse
offriva diletto anzich% paura, e quanto pi) eccitava la tua protetta, tanto pi) diventava compito del
pudore il coprirle.
L!inten$ione e l!o"era degli s"osi cristiani.
3. +1. Se non agisci per inganno, non hai compreso affatto quello che ho detto 5sulla claudicazione ed il
raggiungimento5
>;
. Con !ra""iun"imento! non ho inteso si"nificare l'uomo che nasce dall'unione
coniu"ale, come pensi o fin"i di pensare, ma semplicemente il bene che insito nel fine del
matrimonio, anche se da esso non nasce nessuno. Compito dell'uomo porre il seme, compito della
donna riceverlo. 7ui termina l'opera dei coniu"i. 1in qui, io ho detto, non possibile arrivare senza
zoppicare, vale a dire, senza la libidine. Che il feto sia concepito e possa nascere opera di 'io, non
dell'uomo. Con questo intento e con questa volont, tuttavia, il matrimonio compie anche il bene
che appartiene alla sua opera. Ma poich% lo stesso feto nasce per la condanna finch% non rinasce, il
matrimonio cristiano, non per opera propria, come il camminare, ma per il fine della volont arriva
a "enerare coloro che dovranno essere ri"enerati. $er questo in esso c' la vera castit, quella cio
che piace a 'io. Senza la fede, infatti, impossibile piacere a +io
><
.
Lo sco"o dell!unione coniugale non 4 il "iacere della carne) ma la olont6 della "role.
0. +9. .opo di questo arrivi al punto dove ho parlato della testimonianza dell'0postolo! Ciascuno sappia
possedere il proprio corpo G la propria consorte cio G non seguendo la spinta della concupiscenza come
i pagani che non conoscono +io
>>
. Commentando queste parole scrivevo: !-on stata proibita
l'unione coniu"ale, l'accoppiamento cio onesto e lecito, ma solo che la sua finalit sia il piacere
della carne e non la volont della prole. 7uello che non pu/ essere compiuto senza la libidine, lo si
compia, ma non per la libidine!
>?
. A questo punto tu esclami: !- profondit# delle ricchezze della
sapienza e della scienza di +io3
?@
che, al di fuori della futura retribuzione delle opere, ha voluto che
per lar"a parte il libero arbitrio esercitasse una forma di "iudizio. Molto "iustamente, infatti, il
buono e il cattivo sono lasciati a se stessi affinch% il buono possa "odere di se stesso ed il cattivo
possa patire di se stesso!. La tua esclamazione esula dalla questione da cui ti senti pressato e col tuo
"rido non riesci a sollevare il peso da cui sei oppresso, tenendo stretto tra i denti il vostro domma
secondo il quale, per decreto divino, lasciato a se stesso anche l'uomo buono cos# che non "li sia
necessaria la "razia di 'io, come se fosse capace di a"ire da solo. Ma non cos#. 7uelli invero che
sono lasciati a se stessi ed a"iscono da s% non sono buoni perch% non sono fi"li di 'io. Sono infatti
quanti vengono mossi dallo Spirito di +io i veri figli di +io
?1
. &o"lio sperare che in questa
affermazione riconoscerai il domma dell'Apostolo dal quale sconfitto il vostro domma.
Peccati e "ene di "eccati.
0. +;. %n te tuttavia c' una contraddizione che non posso passare sotto silenzio. =icordi quanto a lungo
hai parlato contro una chiarissima verit' dedotta dall'0postolo, dicendo! 5%n nessun modo pu- avvenire
che una cosa sia ad un tempo peccato e pena del peccato5? Perch& mai ora, dimentico di tanta tua
loquacit', esalti la profondit' delle ricchezze della sapienza e della scienza di .io, che, 5al di fuori della
futura retribuzione delle opere, ha voluto che per larga parte il libero arbitrio esercitasse una forma di
giudizio? 8olto giustamente infatti G secondo le tue parole G il buono e il cattivo sono lasciati a se stessi
affinch& il buono possa godere di se stesso per l'opera buona, ed il cattivo possa patire di se stesso per
l'opera cattiva5. Per lui senza dubbio questo peccato perch& compie il male, ed pena del peccato
perch& ne soffre in se stesso, cosicch& per gran parte il giudizio, col quale il bene viene retribuito col bene
ed il male col male, compete al libero arbitrio in virt( del quale il buono, agendo rettamente, gode di se
stesso e il cattivo, peccando, soffre di se stesso. /i rendi conto come, con vuota iattanza, vai ventilando
le tue armi sterili e spuntate e ti esponi senza difesa alle ferite o addirittura sei tu stesso a ferirti? B poi
dici che le mie parole sono contraddittorie perch& ho detto, certamente non come tu mi calunni, che
5l'unione dei corpi stata scoperta dal diavolo5, dal momento che anche se nessuno avesse peccato, non
altrimenti i figli sarebbero nati se non con l'unione dei due sessi. %o invece ho detto che 5la disobbedienza
della carne, che nel corpo ci si presenta in contrasto con lo spirito, stata causata dalla ferita del
diavolo5. 3o detto inoltre che 5questa legge del peccato in contrasto con la legge della mente stata da
.io inflitta per vendetta e che perci- pena del peccato5. 0ffermi che queste parole sono contraddittorie!
quasi che sia impossibile che un unico ed identico male sia inflitto ai peccatori dalla cattiveria del diavolo
e dalla giustizia di .io. Bppure lo stesso diavolo ostile all'uomo per la sua cattiveria ed anche perch& dal
decreto divino gli stato permesso di nuocere ai peccatori. Sotto questo aspetto non sono contraddittorie
neppure le parole della Scrittura che dicono! +io non ha fatto la morte
?$
, e: $a vita e la morte sono da
+io
?+
. n"annatore dell'uomo, il diavolo causa della morte che 'io ha introdotto non quale suo
primo autore, ma quale vendicatore del peccato. Abbastanza lucidamente in verit, tu stesso hai
risolto questa questione affermando che l'uomo cattivo stato lasciato a se stesso, cosicch% l'essere
a se stesso supplizio deriva dal "iudizio di 'io e dal libero arbitrio, e che non contraddittorio il
fatto che della pena e"li ne l'autore e 'io il vendicatore.
(onfusione tra olont6 e olutt6
0. +<. /u per- abusi delle menti pi( deboli. 2on voglio dire infatti che anche tu non capisci fino a non
distinguere queste due parole, e che con maligna furbizia o tenebrosa cecit' le confonda, volont', cio, e
volutt'. Come per i sordastri questi nomi suonano identici, cosC credi di poter convincere i cuori sordastri
che esse hanno lo stesso significato. .a qui credi o vuoi che si creda che le mie tesi sono contraddittorie,
quasi che riprovi quello che prima approvavo o abbracci quello che prima respingevo. 0scolta dunque la
mia chiara opinione, e comprendila o almeno lascia che gli altri la comprendano, evitando di spargere
dinanzi alla serenit' di una sincerissima verit' la caligine di una nebulosa disputa. Come cosa buona
fare buon uso delle cose cattive, cosC cosa onesta fare buon uso delle cose disoneste. Per questo
l'0postolo ha dichiarato disoneste le stesse membra
?1
, non per la bellezza dell'opera divina, ma per
la sozzura della libidine. -% i casti sono spinti dalla necessit a"li stupri: per non essere spinti a
commettere cose disoneste, resistono alla disonesta libidine, senza la quale tuttavia non possono
onestamente procreare i fi"li. Cos# accade che per i coniu"i casti c' la volont nella procreazione e
la necessit nella libidine. 'a un fatto disonesto, quindi, si ha l'onest della procreazione quando la
castit non ama ma tollera la libidine dell'unione.
La "rocrea$ione non de!essere fatta "er il "iacere.
0. +>. 4olentieri sei solito ricordare frasi di autori pagani che credi possano esserti di giovamento. Per
quanto ti possibile, rifletti con cuore sincero su quello che il poeta ha cantato di Catone!
Per la citt# padre, per la citt# marito'
amante della giustizia, rigido custode dell'onest#,
buono in tutto' in nessuna azione di Catone
si insinu e trov parte alcuna l'innata volutt#
?9
.
Che uomo sia stato Catone e se fu vera virt( e vera onest' quella lodata in lui, un'altra questione. 0
qualsiasi finalit' abbia riferito i suoi doveri, certo che non senza volutt' ha procreato i figli. Purtuttavia
in nessuna azione di Catone si insinuata o ha trovato parte alcuna l'innata volutt', poich& quello che
non faceva senza volutt', non lo faceva per la volutt'. Se vero quello che si dice di lui, pur ignorando
.io, possedeva il suo corpo senza seguire la spinta della concupiscenza. B tu non vuoi capire le parole
dell'0postolo! Ciascuno sappia possedere il proprio corpo, non seguendo la spinta della concupiscenza,
come i pagani che non conoscono .io
?;
.
La bont6 del matrimonio e della continen$a.
0. +?. =ettamente distingui tra il bene coniugale che minore e quello della continenza che maggiore,
ma ti ostini a non lasciare il tuo domma, grande nemico della grazia. .ici infatti! 5%l Signore ha onorato la
gloria della continenza con la libert' della scelta, dicendo! Chi pu- intendere intenda
?<
!, come se fosse
possibile intenderlo per arbitrio della volont e non per dono di 'io, ma passi sotto silenzio quello
che aveva detto prima: -on tutti comprendono queste parole, ma solo coloro ai quali dato
?>
.
-ota cosa taci e cosa dici. Credo che la coscienza ti pun"oli, ma la necessit di difendere ad o"ni
costo una tesi "i distrutta vince il retto timore insinuando un pudore perverso. A pi) riprese accusi
l'eccesso della libidine, ma non smetti di lodarla e non ti accor"i, non senti, non comprendi che
male ci/ a cui la temperanza deve porre un freno perch% non oltrepassi il limite della necessit.
La "assione del desiderio.
0. 1@. 3ai creduto di poter riferire alla fornicazione e non al matrimonio l'esortazione dell'0postolo
affinch& ciascuno possegga il proprio vaso non seguendo la spinta della concupiscenza. .all'unione dei
coniugi sottrai in tal modo tutta l'onest' della temperanza, poich& nessuno, per quanto impetuosa possa
essere la libidine verso la moglie, creder' di possedere il proprio corpo seguendo la spinta della
concupiscenza. Se infatti avessi ritenuto che ivi fosse necessaria una certa moderazione, avresti potuto
rimproverare l'eccesso della concupiscenza e dire che lo stesso male della concupiscenza stato inteso
dall'0postolo, senza inopportunamente negare che nelle parole proprio vaso sia stata inclusa la propria
moglie. 0nche l'apostolo Pietro adopera questa parola con significato identico quando ammonisce gli
uomini ad onorare le mogli come vasi pi1 fragili e come coeredi della grazia ed aggiunge! State
attenti che non siano ostacolate le vostre preghiere
??
. Al pari del suo colle"a Apostolo, prescrive
alla temperanza coniu"ale il tempo della pre"hiera e permette a mo' di concessione, sia pure solo col
coniuge, l'unione fatta non per la generazione, ma per il piacere
1@@
. 7uesti ascoltino i coniu"i
cristiani e non te, che non vuoi sia frenata in essi la concupiscenza che difendi, ma sia assecondata
o"ni volta che si ecciter e re"ni sovrana. 7uesti ascoltino, ripeto, i fedeli cristiani uniti in
matrimonio, perch% di comune accordo cerchino la temperanza per dedicarsi alla pre"hiera. 7uando
poi tornano al matrimonio per l'incontinenza, si ricordino che anche per questo dicono a 'io:
6imetti a noi i nostri debiti
1@1
. 7uanto stato detto, da un 'ottore cos# "rande, infatti, a mo' di
concessione e non di comando, tollerato, non comandato.
I me$$i non giustificano i fini.
11. 11. .opo aver citato altre mie parole nelle quali raccomandavo alla volont' dei coniugi veramente
buoni, in quanto cristiani, di generare i loro figli in questo mondo affinch& siano rigenerati in Cristo per
l'altro
1@$
, dichiari di aver "i distrutto questa mia tesi nel tuo secondo libro. lettori che lo
vo"liono possono trovarvi la mia risposta. 9 certo tuttavia che non lecito commettere adulteri con
l'intenzione di "enerare per la ri"enerazione, cos# come non lecito commettere furti con
l'intenzione di sovvenire ai poveri, ai quali biso"na portare aiuto non rubando, ma facendo buon uso
della ricchezza iniqua affinch% essi accol"ano ne"li eterni padi"lioni
1@+
. Alla stessa maniera, non
con l'adulterio, ma con il buon uso del male della libidine biso"na "enerare i fi"li per re"nare con
essi in eterno.
Il "iacere della carne sommerge la mente.
11. 1$. .avvero con eleganza lodi la tua protetta quando, dicendo il vero, affermi che, 5durante l'unione
non possibile pensare a nulla5. ) la pura verit'. Cosa si pu- infatti pensare in quel momento, quando la
mente stessa sommersa nel diletto carnale? 8olto a proposito, dunque, parlando del piacere, diceva
Cicerone, citato nel precedente libro! %l suo eccitamento cos( come il pi1 forte, il maggior nemico
della filosofia) %l grande piacere del corpo infatti non pu andare d'accordo con il pensiero) 0entre si fa
uso di quel piacere, di cui nulla c' di pi1 forte, chi mai capace di riflettere, di ragionare o di pensare
qualche cosa?
1@1
. Alla libidine, che tu lodi, non avresti potuto fare accusa ma""iore
dell'ammettere che nel suo culmine non possibile avere pensieri santi. +n'anima reli"iosa che fa
buon uso di questo male, medita quelle cose che sa di non poter meditare quando, nell'unione, deve
tollerare la libidine. Allo stesso modo l'uomo pensa alla sua salute prima di abbandonarsi al sonno,
ben sapendo di non poterci pensare mentre dorme. l sonno per/ s'impossessa delle membra, ma
non le rende ribelli alla volont, dal momento che sottrae alla volont stessa il potere di comandare,
"uidando l'anima alla visione dei so"ni, nei quali frequentemente stato mostrato anche il futuro.
,e nel paradiso c'era l'alternarsi della ve"lia e del sonno, laddove non c'era il male della
concupiscenza, il sonno di chi dormiva era felice quanto la vita di chi era sve"lio.
,on sono res"onsabili i genitori se i figli nascono "eccatori.
11. 1+. %nutilmente ti adiri e spandi il tuo eloquio spumeggiante in cui 5paragoni i genitori ai parricidi,
riponendo in essi la causa per cui i figli nascono con la condanna5. *a tua lingua ti trasporta come su ali
esultanti e starnazzanti, ma, nello strepito che tu stesso produci, non guardi .io. Perch& non rivolgi
queste o simili accuse, pi( che ai genitori, al Creatore degli uomini che autore e creatore di tutti i beni?
2on smette infatti di creare quelli che egli sa destinati al fuoco eterno, eppure a lui che li crea viene
attribuita solo la bont'. 2on sottrae da questa vita per adottarli nel regno eterno neppure taluni bambini
che egli prevede diventeranno apostati e non rende loro quel grande beneficio reso a colui del quale si
legge! 2u rapito perch la malizia non gli mutasse la mente
1@9
. *ppure a 'io viene attribuita solo la
bont e la "iustizia con cui dal bene e dal male sa trarre solo il "iusto bene. 7uanto si capisce pi)
facilmente che ai "enitori non si deve attribuire altro se non il desiderio di avere fi"li dei quali senza
dubbio i"norano l'avvenire8
Pena lieissima "er i bambini morti sen$a battesimo.
11. 11. 0 proposito delle parole del 4angelo da te ricordate! Sarebbe stato meglio per quell'uomo non
nascere
1@;
, non credi che nella nascita >di .iuda? l'opera di 'io stata pi) "rande di quella dei
"enitori( $er qual motivo, e"li che conosceva il male a cui sarebbe andato incontro, cosa che i
"enitori non potevano sapere, non ha concesso alla sua imma"ine quello che sarebbe stato me"lio(
*ppure chiunque pensa rettamente attribuisce a 'io solo quello che si pu/ attribuire alla
benevolenza del Creatore, mentre ai "enitori, senza alcuna difficile investi"azione, attribuisce solo
l'aver voluto i fi"li, dei quali i"noravano l'avvenire. o non dico per/ che i fanciulli che muoiono
senza il battesimo di Cristo debbano essere colpiti da una pena cos# "rande che per loro sarebbe
stato me"lio non nascere, avendo il ,i"nore detto questo non per peccatori qualunque ma per i pi)
scellerati ed empi. ,e consideriamo, secondo quanto stato detto per i sodomiti, e non per i
sodomiti soltanto, che nel "iorno del "iudizio "li uni saranno puniti in maniera pi) lieve de"li altri
1@<
, chi pu/ responsabilmente dubitare che i fanciulli non battezzati, immuni dall'a""ravante di
qualsiasi altro peccato personale, avendo solo il peccato ori"inale, nella condanna avranno la pena
pi) lieve di tutti( 7uantunque non sia possibile precisare quale e quanta sia la pena, non oserei dire
che per essi sarebbe stato me"lio non esistere affatto che essere l#. &oi stessi, in verit, che li ritenete
liberi da o"ni condanna, non volete riflettere sulla condanna con cui di fatto punite tante imma"ini
di 'io tenendole lontane dalla vita di 'io e dal suo re"no e, per ultimo, separandole anche dai
"enitori pii, che con tanta eloquenza esorti a procreare. n"iustamente pertanto patiscono queste
sofferenze se non hanno alcun peccato. ,e poi le soffrono "iustamente, vuol dire che hanno il
peccato ori"inale.
La fede nel Mediatore futuro e il sacramento "er i bambini.
11. 19. .opo avere citato altre mie parole nelle quali ricordavo con quanta onest' gli antichi santi Padri
facevano uso delle mogli, dici che 5essi non hanno procreato con la convinzione di generare dei figli
macchiati di un reato destinato ad essere sciolto nel battesimo, per il semplice fatto che il battesimo con
cui ora riceviamo l'adozione, non era stato ancora istituito5
1@>
. 7uanto al battesimo questo vero.
Ma non per questo si deve credere che, prima della circoncisione, quando in essi c'era la fede del
Mediatore, che si sarebbe incarnato, i servi di 'io non abbiano aiutato i loro piccoli con un
sacramento, che tuttavia, per qualche motivo necessario, la ,crittura ha voluto tenere nascosto.
Le""iamo infatti dei loro sacrifici
1@?
, nei quali il san"ue era fi"ura di colui che solo toglie i
peccati del mondo
11@
. Ancor pi) apertamente puoi le""ere che, alla nascita dei bambini, da tempo
si offrivano sacrifici per i peccati. $er quali peccati( 5ispondi. Considera pure che i bambini nati da
quei "enitori sarebbero stati eliminati dal suo popolo se non fossero stati circoncisi entro l'ottavo
"iorno
111
. * per qual motivo sarebbero stati eliminati se non erano so""etti ad alcun peccato
ori"inale(
Il matrimonio di Maria e Giuse""e.
1#. 1;. 3ai molte obiezioni da fare sulla mia affermazione riguardante Giuseppe, di cui, sulla
testimonianza del 4angelo, ho detto che 8aria la moglie
11$
. &orresti dimostrare che, !essendo
mancata l'unione carnale, non si pu/ parlare in alcun modo di matrimonio!. ,econdo questo tuo
punto di vista, pertanto, i coniu"i quando smettono di unirsi non sono pi) coniu"i ma divorziati.
Affinch% questo non avven"a, pur vecchi decrepiti, facciano come me"lio possono quello che
facevano da "iovani e da quest'azione, di cui tu che sei continente ti diletti un po' troppo, non si
asten"ano neppure quando i loro corpi saranno sfiniti. $er poter restare coniu"i, non pensino di
essere invecchiati per quanto ri"uarda l'incentivo della libidine. ,e ti piace cos#, "iudica tu. $er
conto mio 2 siccome l'onest umana consente di sposare per la procreazione dei fi"li, senza badare a
come la debolezza cede alla libidine 2, oltre alla fedelt reciproca che i coniu"i si debbono per non
commettere adulteri, ed alla prole per la cui procreazione i due sessi debbono unirsi, trovo un terzo
bene, che dev'essere presente nei coniu"i, soprattutto in quelli che apparten"ono al popolo di 'io.
6ene che, secondo me, un sacramento che impedisca di fare il divorzio dalla mo"lie che non pu/
partorire
11+
e proibisca all'uomo, che non vuole avere pi) fi"li, di offrire la propria mo"lie ad
altri per essere fecondata, come si dice abbia fatto Catone
111
. $er questo motivo, in quello che
sulla testimonianza del &an"elo ho chiamato matrimonio, sono presenti tutti e tre i beni: !La fedelt,
perch% senza adulterio3 la prole, lo stesso Cristo ,i"nore3 il sacramento, perch% senza divorzio!. Ma
non perch% ho detto che tutto il bene, cio il triplice bene del matrimonio stato presente nei
"enitori di Cristo, si deve credere che io abbia detto, come osi insinuare, che !quello che avviene
diversamente, deve ritenersi male!. Al contrario infatti dico che il matrimonio un bene anche se la
prole non si pu/ avere che dall'unione carnale. 7ualora fosse possibile avere i fi"li diversamente e i
coniu"i continuassero ad unirsi, chiaramente cederebbero alla libidine e farebbero cattivo uso di
quel male. ,iccome per/ i due sessi sono stati istituiti proprio per questo fine e un uomo non nasce
se non dalla loro unione, i coniu"i che si uniscono fanno buon uso di quel male. ,e poi dalla
libidine cercano anche il piacere essi peccano venialmente.
Maria era s"osa.
1#. 1<. /u dici che 5Giuseppe era marito soltanto nella opinione di tutti5. 4orresti dire che la Scrittura,
nel dire che 8aria era sua moglie, ha parlato secondo questa opinione e non secondo verit'. Crediamo
pure che l'Bvangelista abbia potuto far questo narrando la sua opinione o quella di qualsiasi altra persona,
parlando secondo il pensiero degli uomini, ma l'0ngelo, parlando da solo a solo, avrebbe potuto
esprimersi contro la sua coscienza o contro quella di chi lo ascoltava, adeguandosi pi( alle opinioni che
alla verit', quando gli ha detto! .on temere di prendere con te 0aria, tua sposa
119
( 7ual biso"no
poi c'era di riportare la "enealo"ia fino a .iuseppe
11;
, se non per quella verit secondo cui nel
matrimonio ha la preferenza il sesso maschile( $er la verit hai avuto timore di toccare questo
ar"omento, sebbene io l'abbia posto nel libro al quale rispondi
11<
. L'evan"elista Luca dice del
,i"nore cheera creduto figlio di &iuseppe
11>
, perch% riteneva che la "ente lo pensasse "enerato
dalla sua unione coniu"ale. :a inteso eliminare questa falsa opinione ma non ne"are, contro la
testimonianza dell'An"elo, che Maria era mo"lie di quell'uomo.
Il incolo della fede coniugale.
1#. 1>. 0nche tu, d'altronde, ammetti che 58aria ha preso il nome di moglie dalla fede dello sposalizio5.
7uesta fede indubbiamente rimasta inviolata. 7uando si accorto infatti che la sacra vergine era gi'
stata fecondata per opera divina, Giuseppe non ha cercato un'altra moglie: non avrebbe certamente
cercato neppure lei se non l'avesse ritenuta come sua sposa. B neppure ha ritenuto rotto il vincolo della
fede coniugale per il fatto che non aveva pi( speranza di unione carnale. .i questo matrimonio pensa
pure quello che vuoi, ma noi non diciamo affatto, come calunniandoci ci fai dire, che 5esso stato istituito
in modo da poter esser tale pur senza l'unione dei due sessi5. *a nostra controversia verte soltanto su
questi punti! se nel paradiso, prima del peccato, la carne abbia avuto voglie contro lo spirito: se ora nei
coniugi questo non avvenga quando l'eccesso della concupiscenza vien frenato dalla pudicizia coniugale:
se non un male quello alle cui sollecitazioni non si deve acconsentire perch& non porti all'eccesso: se
non nasca dalla e con la concupiscenza colui nel quale tu neghi sia insito alcun male: se un uomo possa
essere liberato da un male ingenerato al di fuori della rigenerazione. %n tutte queste questioni la vostra
empia innovazione viene soffocata dall'antica tradizione della verit' cattolica.
Dio creatore dell!uomo.
1'. 1?. 3ai creduto dover raccogliere molte testimonianze dalla Sacra Scrittura per dimostrare, in una
questione in cui non esiste dissenso fra di noi, 5che l'uomo creato da .io5, verit' innegabile anche per
un qualunque vermiciattolo. 0 che pro tutto questo se non per procurarti uno spazio di parole, ove potessi
vanamente e liberamente correre? .al momento che con molta loquacit' ti sei servito della testimonianza
del santo Giobbe, perch& mai non ti sono venute in mente le parole dell'uomo di .io riguardo ai peccati
degli uomini! .essuno pu essere immune dal peccato, neppure un bambino di un sol giorno di vita
11?
( $er tutti, "randi e piccoli, la misericordia viene da Colui che la sola salvezza de"li uomini e
delle bestie e che fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi
1$@
. Chi lo pu/ ne"are se non chi non
crede che 'io esiste o ha cura delle cose terrene( Come se fosse in discussione fra di noi, ce ne hai
voluto dare un inse"namento dalla testimonianza di .iobbe: +i ossa e di nervi mi hai intessuto, mi
hai donato vita e misericordia
1$1
. 7ui, in verit, avrebbe potuto non intendere tutti "li uomini, ma
semplicemente rin"raziare 'io per s%, perch% il Creatore non aveva abbandonato lui, nato secondo
la carne, ma "li aveva beni"namente concesso di vivere secondo verit, vale a dire secondo
"iustizia. * certamente per il fatto che la vita che aveva ricevuta nascendo era poca cosa, aveva
a""iunto: e misericordia, affinch& non restasse secondo natura figlio dell'ira come gli altri e crescesse
non tra i vasi d'ira, ma tra quelli di misericordia.
Il beneficio della rigenera$ione.
1'. 9@. Perch& poi il fedele non reo per il male che gli sta vicino e che insito nelle sue membra, e
pur tuttavia chi nasce da lui contrae il reato, non so quante volte te l'abbia detto. 0l fedele infatti questo
beneficio lo porta la rigenerazione, non la generazione. Con la rigenerazione, dunque, i figli debbono
essere sciolti da questo reato, come lo sono stati in precedenza i genitori.
La trasmissione della col"a nei figli.
1*. 91. *a dialettica ti ha insegnato una grande verit'! 5Ci- che inerente al soggetto, non pu- esistere
senza il soggetto a cui inerente5. Per questo aggiungi! che 5il male che inerente al padre come ad un
soggetto non pu- trasmettere un reato ad un altro reo, alla prole cio, a cui non perviene5. 0vresti
parlato rettamente se il male della concupiscenza dal padre non pervenisse al figlio. .al momento per-
che nessuno concepito senza di esso e nessuno ne nasce immune, come puoi affermare che non arriva
laddove passa? 2on 0ristotele, le cui categorie tu conosci come un insipiente, ma l'0postolo ha detto!
Per opera di un solo uomo il peccato entr nel mondo... pass a tutti gli uomini
1$$
. * in verit non
la dialettica che ti in"anna, ma sei tu che non la capisci. 9 vero, infatti, ci/ che hai appreso dalle
Categorie5 *e cose che ineriscono ad un soggetto, come le qualit', non possono esistere senza il
soggetto nel quale ineriscono. /ali sono, per esempio, la forma e il colore nel soggetto corpo. Bsse
passano da un soggetto all'altro qualificando, non trasferendosi. Gli etiopi di razza negra generano figli
negri ma non trasmettono il colore ai figli come una tunica con la qualit' del proprio corpo, ma qualificano
quello che da essi trae origine con la qualit' del loro corpo. 0ncora pi( mirabile il passaggio delle qualit'
dalle cose corporee a quelle incorporee, cosa che tuttavia avviene quando in certo qual modo assorbiamo
le forme dei corpi che vediamo, le riponiamo nella memoria e le portiamo con noi ovunque andiamo.
Senza allontanarsi dai loro corpi, in un modo mirabile passano a noi dopo aver colpito i nostri sensi. Come
passano quindi dal corpo allo spirito, cosC possono passare dallo spirito al corpo. % colori delle verghe
variati da Giacobbe sono passati nelle pecore madri imprimendosi nelle loro anime, e da esse, con
identico passaggio, si sono manifestati nel corpo degli agnelli
1$+
. Che qualcosa del "enere possa
avvenire anche nei feti umani, lo attesta il nobilissimo medico ,orano e lo conferma con un
esempio storico. 5acconta infatti che il tiranno 'ionisio, essendo deforme e non volendo che i fi"li
nascessero tali, era solito porre dinanzi alla mo"lie, durante l'unione coniu"ale, una bella imma"ine
da cui il desiderio potesse in certo senso rapire la bellezza per trasmetterla nel fi"lio che stava per
concepire
1$1
. 'io infatti crea senza to"liere le le""i da lui date ai movimenti di ciascuna natura.
Allo stesso modo i vizi che si trovano in un so""etto passano dai "enitori ai fi"li, non come
trasferendosi da un so""etto ad un altro, cosa che le Categorie sopra ricordate dimostrano
impossibile, ma, cosa che non comprendi, imprimendosi e contagiando.
La carne di (risto non 4 carne di "eccato.
1-. 9$. 0 che pro lavorare tanto con grandi argomenti per arrivare ad un abisso di empiet'? 5*a carne
di Cristo, dici infatti, in quanto nata da 8aria, la cui carne verginale al pari di quella di tutti gli altri uomini
veniva da 0damo, non si differenzia dalla carne di peccato e senza alcuna distinzione l'0postolo ha detto
che Ges( stato mandato in una carne simile a quella del peccato
1$9
!. nsisti, anzi, nel dichiarare
che !non esiste alcuna carne di peccato affinch% non sia tale anche quella di Cristo!. Che si"nifica,
allora, carne simile a quella del peccato, se non esiste alcuna carne di peccato? 3ai detto che 5io non ho
capito l'espressione dell'0postolo5. 2on ci hai spiegato, per-, come, te maestro, possiamo sapere in qual
modo una cosa possa essere simile ad una che non esiste. Se questa una affermazione da insipienti, e
se la carne di Cristo senza dubbio non carne di peccato, ma soltanto simile a quella di peccato, cosa
rimane se non che, eccezion fatta della sua, la carne di tutti gli altri uomini una carne di peccato? .a
questo appare che la concupiscenza, per opera della quale Cristo non volle essere concepito, ha immesso
nel genere umano la propaggine del male. %l corpo di 8aria, quantunque derivato da essa, non l'ha
tuttavia trasmesso nel corpo che non aveva concepito da essa. .el resto detestabile eretico chiunque
nega che la carne di Cristo stata detta simile alla carne di peccato appunto perch& quella di tutti gli altri
uomini una carne di peccato, e paragona la carne di Cristo a quella di tutti gli altri che nascono uomini
cosC da ritenere entrambe di una uguale purezza.
Dio 4 il creatore di tutti i cor"i.
1-. 9+. Credendo di aver fatto una grandissima scoperta, discuti abbondantemente per dire che 5anche
nel caso i figli contraessero qualcosa di male dai genitori, esso sarebbe espiato dalle mani di .io, che li
plasma nel ventre materno5. Come se noi lo negassimo, tu proponi molte testimonianze della Scrittura
per dimostrarci che gli uomini sono plasmati da .io. /ra l'altro, citando le parole dell'Bcclesiastico, nelle
quali si afferma che le opere di .io sono occulte
1$;
, a""iun"i cose tue e dici che !tale affermazione
rimprovera la vanit di chi crede di poter comprendere con la propria ricerca la profondit della
natura!. 'i' a te stesso queste cose e non voler temerariamente definire qualcosa sull'ori"ine
dell'anima che, senza ra"ione pi) che evidente o parole divine non ambi"ue, non pu/ essere
compresa. ,appi piuttosto come la sapientissima madre dei Maccabei, di cui hai citato le parole
rivolte ai fi"li: .on so come voi siate apparsi nel mio seno
1$<
. -on intendeva certamente parlare
dei loro corpi, che non dubitava di aver concepito dal seme dell'uomo3 i"norava per/ se l'anima dei
fi"li era stata tratta dall'anima del padre, oppure da qualche altra parte. $er non essere temeraria,
non si ver"o"nava di confessare la sua i"noranza. !$er quale motivo i fi"li non ven"ono purificati
mentre sono plasmati e liberati dalla maest dell'Artefice dalle macchie attribuite ai "enitori(!. $oni
quest'altra questione, ma non fai caso che la stessa cosa si pu/ dire anche dei difetti evidenti del
corpo, con cui non pochi fanciulli nascono. Anche se ben lontano da noi dubitare che 'io vero e
buono abbia plasmato tutti i corpi, dalle mani di cos# "rande artefice tuttavia sono usciti molti corpi
non solo difettosi, ma addirittura mostruosi, tali da essere chiamati errori di natura da alcuni che,
non potendo comprendere perch% la potenza di 'io faceva certe cose, si ver"o"navano di dichiarare
l'i"noranza di ci/ che non sapevano.
La carne di (risto non contrasse il contagio del "eccato originale.
1-. 91. Per quanto riguarda la trasmissione del peccato originale a tutti gli uomini, siccome si trasmette
per la concupiscenza della carne, non ha potuto essere trasmesso alla carne che la 4ergine ha concepito
non per mezzo di essa. 7uanto poi a ci- che hai voluto eccepire dal mio libro a 8arcellino, di venerata
memoria, che 0damo cio 5avrebbe corrotto in s& tutti quelli che sarebbero venuti dalla sua stirpe5, ben
certo che Cristo non venuto nel seno della madre attraverso la stirpe corrotta. .alla mia stessa
argomentazione, per-, riferir- parole molto attinenti alla questione, che non hai voluto citare e del perch&
non l'hai voluto sar' presto chiaro il motivo. 50damo, dicevo, ha corrotto in s& tutti quelli che sarebbero
venuti dalla sua stirpe con l'occulta macchia della concupiscenza carnale5
1$>
. -on ha corrotto, quindi,
la carne nel cui concepimento non c'era questa macchia. La carne di Cristo pertanto ha tratto la
mortalit dal corpo mortale della madre, perch% aveva trovato il suo corpo mortale, non ha contratto
il peccato ori"inale perch% non aveva trovato in esso la concupiscenza dell'unione carnale. 7ualora
poi dalla madre non avesse preso neppure la mortalit, ma solo la sostanza della carne, la sua non
solo non sarebbe stata una carne di peccato, ma neppure una carne simile ad una carne di peccato.
La concu"iscen$a non 4 un senso della carne.
1-. 99. 8i paragoni e mi metti sullo stesso piano 5dell'errore di 0pollinare, che negava in Cristo i sensi
della carne5, per creare ovunque nebulosit' agli occhi degli inesperti affinch& non vedano la luce della
verit'. 6na cosa sono i sensi del corpo, senza i quali non mai esistito un uomo, non esiste e non
esister', ed una cosa ben diversa la concupiscenza per cui la carne ha voglie contro lo spirito, senza la
quale era l'uomo prima del peccato, con una natura umana simile a quella che Cristo uomo ci ha
manifestato. Come 0damo stato fatto dalla terra senza la concupiscenza, cosC Cristo stato fatto da
una donna senza la concupiscenza. .alla donna tuttavia Cristo ha preso la debolezza della mortalit' che
prima del peccato non c'era nel primo uomo, affinch& la sua fosse una carne simile a quella del peccato,
che allora non esisteva. Per offrirci un esempio di come soffrire, Cristo non ha avuto mali personali ma ha
portato quelli degli altri. Per noi si sottoposto al dolore, non alla libidine.
L!uomo non 4 costretto al "eccato.
1-. 9;. Per questo necessario che i figli di 0damo siano portati rinati a Cristo, affinch& le immagini di
.io non abbiano a perdere il suo regno, cosa che chi dichiara non essere male, non ha n& amore n&
timore di .io. Con questo male, per-, necessario che sia generato l'uomo da un'origine condannata.
Fen lontano, per-, il pensare, come tu ci calunni, 5che i rigenerati si trovano nella necessit' di peccare,
mentre .io elargisce doni di virt(5. 7uantunque nelle nostre membra vediamo una legge in contrasto con
la legge della mente, non solo non ci troviamo nella necessit' di peccare, ma possediamo piuttosto
l'onore della lode, se il nostro spirito, con l'aiuto del dono spirituale ha desideri contro la concupiscenza
della carne. %n qualunque direzione ti rivolga, contro qualunque cosa ti scagli, qualunque cosa o da
qualunque parte raccolga, gonfi, ventili, o sparga, certo che quello contro cui ha desideri lo spirito
buono, non pu- essere buono.
La natura di (risto 4 simile alla nostra) ma 4 dissimile "er il i$io.
1-. 9<. 56na natura diversa, tu dici, non pu- averci dato l'esempio5. *o ha potuto senz'altro. Cosa
significa, infatti, l'esortazione che ci viene fatta di imitare il Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui
cattivi
1$?
, affinch%, sul suo esempio, amiamo i nostri nemici( $er la verit, la natura di Cristo
uomo non stata diversa dalla nostra, ma fu diversa soltanto dal nostro vizio. A differenza di tutti
"li altri uomini infatti, e"li nato senza difetti. 7uanto alla vita, poi, nella quale dobbiamo imitare
Cristo, conta molto per la distanza il fatto che noi siamo soltanto uomini, mentre e"li pure 'io.
-on possibile, infatti, che uno che soltanto uomo sia tanto "iusto quanto uno che anche 'io.
Citando la testimonianza dell'apostolo $ietro: %l quale non ha commesso peccato
1+@
, hai proposto
una "rande verit, facendo notare che per l'Apostolo stato sufficiente dire: .on ha commesso
peccato, per indicare che in Cristo non c'era alcun peccato, e per insegnarci, tu concludi, che 5chi non li
ha fatti, non li ha neppure avuti5. ) assolutamente vero. .a grande avrebbe certamente commesso
peccati, se da piccolo ne avesse avuti. 0ll'infuori di lui non c' stato nessuno che, nel crescere dell'et',
non ha commesso peccato, proprio perch&, all'infuori di lui, non c' nessuno che non ha avuto peccato
all'inizio della fanciullezza.
In (risto non ci fu concu"iscen$a.
1-. 9>. 5Sopprimi la causa dell'esempio G tu dici G ed soppressa anche quella del prezzo, che si fatto
per noi5. 2on c' da stupirsi se in Cristo riponi solo l'esempio, dal momento che escludi il presidio della
grazia, di cui lui era pieno. 5Per la speranza di essere preservati dal male, continui, ricorriamo agli aiuti
della fede: ma non siamo privi di quelli innati, perch& la stessa virilit' rimane dopo il battesimo5. Poich&
con nome di virilit' intendi la concupiscenza della carne, bisogna dire che rimane senz'altro e non lo puoi
negare, e contro di essa deve avere desideri lo spirito, affinch& l'uomo gi' rinato non sia irretito e attratto
dalla concupiscenza. 7uesta concupiscenza che contrastando attrae, anche nel caso in cui per la
opposizione e la resistenza dello spirito di fatto non attrae, e quindi non concepisce e non partorisce il
peccato, non un bene
1+1
. 'i essa l'Apostolo ha detto: So che il bene non dimora in me, vale a dire
nella mia carne
1+$
. ,e nella sua natura Cristo avesso avuto la concupiscenza, che non un bene,
non avrebbe potuto sanare la nostra.
+na frase di Giuliano c%e faorisce il manic%eismo.
1.. 9?. 5*'unione coniugale, fatta con l'intenzione di procreare, di per s& non peccato, perch& la buona
volont' dell'anima guida ma non guidata dal piacere del corpo che ne deriva5
1++
. A queste parole
citate dal mio libro, opponi le tue: !'a una cosa che libera dal peccato, non nasce il peccato!, con
la convinzione di poter, in tal modo, distru""ere il peccato ori"inale, che, in verit, pu/ essere
distrutto solo dal ,alvatore che voi ne"ate ai bambini. *"li per/ lo distru""e liberandoli dal reato,
non ne"andolo. L'unione coniu"ale, pertanto, fatta con l'intenzione di "enerare, non peccato
appunto perch% fa buon uso della le""e del peccato, della concupiscenza cio insita nelle membra e
contrastante la le""e della mente. ,e questa non mantiene nel reato il "enitore, che stato
ri"enerato, qual meravi"lia se conserva nel reato chi nasce, che da lui stato "enerato( $roprio per
non restare nel reato anch'e"li ha biso"no di essere ri"enerato. ,e pensassi al beneficio che
apportano ai manichei le tue parole: !'a una cosa che libera dal peccato, non nasce il peccato!,
voleresti a distru""erle dal tuo libro e dalla mente di tutti quelli che l'hanno letto. ,e il peccato non
deriva da una cosa che ne libera, infatti, deve avere un'altra natura da cui derivare, come
inse"nano i manichei. 7uanto li hai aiutati con altre affermazioni simili, te l'ho "i dimostrato nel
primo volume di quest'opera
1+1
. La parola di adesso e quelle di allora dicono la stessa cosa. &uoi
capire che, se vo"liamo vincere i manichei, oltre che i vostri errori specificamente pela"iani,
dobbiamo distru""ere anche alcune tue affermazioni, come quella di cui stiamo trattando: !'a una
cosa che libera dal peccato, non nasce il peccato!( La verit smentisce te ed i manichei a cui hai
unito la tua voce in questa occasione. L'an"elo che 'io ha creato, era una cosa libera dal peccato3 e
l'uomo che 'io ha creato all'inizio, era una cosa libera dal peccato. Chi ne"a, dunque, che da cose
libere dal peccato, sia derivato il peccato, o apertamente manicheo o incautamente favorisce i
manichei.
+sare la concu"iscen$a non 4 sem"re "eccato.
1.. ;@. .opo aver citato altre mie parole, proponi alcune argomentazioni, partendo dal presupposto che
io abbia detto! 57uando serve ai coniugati per generare la prole, la libidine deve essere onorata5. /u dici
quello che vuoi! questo non l'ho mai detto n& pensato. Come pu- essere onorata, quando serve, se, per
evitare che possa portare a sfrenati eccessi, dev'essere repressa dal dominio dello spirito? 2on ho mai
detto che 5 sempre un reato servirsi della libidine5. Come se l'avessi detto, per-, tu concludi che 5gli
adulteri peccano meno dei maritati perch& ai mariti la libidine serve per peccare, agli adulteri invece essa
comanda5. 2on avendolo per- mai detto, le conseguenze che ne hai tratte non mi riguardano affatto. 0l
contrario, sono convinto che non sempre peccato fare uso della libidine, perch& far buon uso di un male
non peccato. 0llo stesso modo una cosa non buona per il solo fatto che il buono ne fa buon uso. .i
due uomini infatti sta scritto! %l figlio erudito sar# sapiente, ma si servir# di un ministro imprudente
1+9
.
Che forse l'imprudente pu/ essere ritenuto buono perch% il sapiente ne fa buon uso( L'apostolo
.iovanni non ha detto: -on servitevi del mondo, ma: .on amate il mondo, in cui includeva anche la
concupiscenza della carne
1+;
. Chi fa uso di una cosa senza amarla, infatti, come se non l'usasse,
perch% non ne fa uso per se stessa, ma per un'altra che ha davanti a"li occhi, amandola al punto da
servirsi di una cosa che non ama. $er questo l'apostolo $aolo ha detto: ! quelli che si giovano del
mondo, come se non ne usassero
1+<
. Che si"nifica come se non ne usassero se non che non amino
quello di cui si servono, perch& esso tale che non se ne possa far buon uso diversamente? *o stesso si
deve dire di tutte le altre cose di questo mondo che sono buone, ma tali tuttavia da non dover essere
amate. ,nestamente, chi pu- affermare che il denaro cattivo? Bppure non ne fa buon uso colui che ci si
affeziona. 7uanto a maggior ragione della libidine? 6no spirito cattivo, infatti, brama il denaro, ma questo
non ha voglie avverse allo spirito come invece le ha la libidine. Per questo motivo chi sostiene che essa
non un male fa peccato, mentre non fa peccato chi ne fa buon uso. 5Se la libidine cattiva,
commettono un reato maggiore i maritati dei quali essa al servizio, anzich& gli adulteri ai quali essa
comanda5. Se ti fossi espresso cosC, questo sarebbe stato un buon argomento per te qualora avessimo
detto che quei coniugi, che si servono del male della concupiscenza per il solo scopo di generare, si
servono di essa per un fine cattivo, come ad esempio un omicida si serve di un servitore per commettere
un delitto. 2oi per- diciamo che nei coniugi il compito della procreazione un bene, anche se il nascituro
contrae dal contagio del primo peccato una ferita che pu- essere sanata con la rinascita spirituale. .i
conseguenza, i buoni coniugi si servono del male della concupiscenza come il sapiente che, per compiere
opere buone, si serve anche di un ministro imprudente.
Il male della concu"iscen$a de!essere into.
1.. ;1. .a uomini intelligentissimi voi rimproverate e ritenete degno di biasimo non il modo e il genere,
ma l'eccesso della libidine perch&, a vostro dire, 5esso pu- essere mantenuto entro i giusti limiti dal
sovrano potere dell'anima5. Compito dell'anima quindi, se le possibile, far sC che la libidine non si
ecciti per andare oltre i limiti, dentro i quali essa la richiama. Se questo non le possibile, senza dubbio
perch& non oltrepassi i limiti, le oppone resistenza, come ad un improbo nemico che in tutti i modi si
sforza di trasgredirli. 58a noi attestiamo, tu dici, che solo nelle vergini e nei continenti c' un totale
disprezzo per essa5. Che forse per questo le vergini ed i continenti non combattono contro la
concupiscenza della carne? 8a allora contro che cosa esercitano le loro gloriose lotte, esaltate anche da
te, per salvaguardare la loro verginit' e la loro continenza
1+>
( ,e combattono, un male quello che
sconfi""ono. * dove si trova questo male se non in loro stessi( Anch'essi dunque possono
"iustamente affermare: %l bene non dimora in me, vale a dire, nella mia carne
1+?
.
Defini$ione del matrimonio.
1.. ;$. /u dici! 5%l matrimonio altro non che l'unione dei corpi5, ed aggiungi una constatazione
veritiera! 52on ci pu- essere propagazione senza reciproco desiderio e senza l'atto naturale5. Puoi negare
forse che gli adulteri si uniscono con mutuo desiderio, con l'atto naturale e con l'unione dei corpi? 2on
questa, dunque, la definizione di matrimonio. 6na cosa il matrimonio ed una cosa ci- di cui neppure il
matrimonio pu- fare a meno per avere figli. Gli uomini infatti possono nascere senza il matrimonio e vi
possono essere coniugi che non uniscono i loro corpi. 0ltrimenti, per non dire altro, non ci sarebbero pi(
coniugi certamente quando invecchiano e non possono pi( unirsi, o quando, non avendo pi( speranza di
prole, si vergognano di unirsi o non lo vogliono. /i rendi conto di quanto sei stato sconsiderato
affermando che il matrimonio altro non se non l'unione dei corpi? Sarebbe stato forse pi( accettabile se
avessi detto che non pu- iniziare se non con l'unione dei corpi. Si prende moglie infatti per la
procreazione dei figli, e questi non possono essere generati altrimenti. Se nessuno avesse peccato, per-,
l'unione dei corpi per la procreazione sarebbe stata diversa da quella che essa adesso. Fen lontano da
noi il pensare che l'onestissima felicit' nel paradiso ubbidisse sempre alla commozione della libidine: ben
lontano il pensare che l'equilibrio tra anima e corpo sia stato turbato da qualcosa per cui la prima natura
dell'uomo abbia dovuto combattere contro se stessa. 2el paradiso dunque, se non si doveva servire la
libidine n& si doveva combatterla, o non c'era la libidine o non era quale essa adesso. ,ra infatti dovr'
contrastarla chi non vuole essere suo servitore, o dovr' assoggettarsi al suo servizio chi trascurer' di
combatterla. .ei due comportamenti, l'uno, bench& lodevole, molesto: l'altro turpe e miserevole. %n
questo mondo uno dei due comportamenti necessario ai casti: nel paradiso invece entrambi erano
sconosciuti ai beati.
Buon uso della libidine.
1.. ;+. 0ncora una volta mi accusi di contraddizione, citando altre mie parole nelle quali distinguo il
compito della procreazione dal desiderio del diletto carnale! 56na cosa non avere rapporti se non con la
volont' di generare, che non comporta colpa alcuna, ed una cosa ricercare il piacere della carne nei
rapporti, ma solo col coniuge, che comporta colpa veniale5
11@
. 7ueste due affermazioni non hanno
nulla di contraddittorio, come possono osservare tutti quelli che insieme a me "uardano la verit.
Ascolta tuttavia ci/ che ripetutamente si cercato di imprimere con forza nella mente di coloro che
cerchi di in"annare. Calunniosamente affermi che noi !offriamo una scusa a"li uomini turpi e
scandalosi che, dopo aver compiuto azioni nefande o immonde, dicono di aver a"ito contro volont
e per questo di non aver commesso alcun peccato!: quasi che non esortassimo con insistenza a
combattere contro la libidine. ,e voi dunque, che la ritenete buona, non volete farci credere che la
vostra lotta contro di essa si sia raffreddata o quantomeno intiepidita, con quanta ma""ior vi"ilanza
ed ardore dobbiamo combattere contro di essa noi che la riteniamo cattiva( -oi diciamo che
contro la volont il fatto che la carne abbia vo"lie contro lo spirito, e non il fatto che lo spirito abbia
desideri contro la carne
111
. Anzi, proprio in virt) di questi buoni desideri avviene che i coniu"i
fanno uso della libidine solo per la procreazione, facendo in tal modo buon uso di un male. l fare
buon uso di questo male rende l'unione onesta e veramente nuziale3 il desiderio invece del piacere e
non della prole rende l'unione colpevole, ma solo venialmente nei coniu"i. Anche chi nasce da una
onesta unione, pertanto, contrae la colpa che sar sciolta con la rinascita, perch% anche nell'unione
onesta insito il male di cui fa buon uso la bont del matrimonio. Ma non ostacolo ai rinati ci/
che lo era ai nati. 9 lo"ico, dunque, che chi nasce da essi trovi un ostacolo qualora non rinasca.
Argomenti di Giuliano c%e faoriscono i manic%ei.
1.. ;1. Con le argomentazioni che inutilmente scagli contro le mie parole, non ti accorgi di aiutare
ancora una volta i manichei. =itieni che chi nasce dall'unione coniugale non contrae il peccato originale,
perch&, a tuo dire, 5da quest'opera che non ha colpa non pu- derivare una colpa5. Perch& mai allora
dall'opera di .io che non aveva colpa, nata la colpa degli angeli e quella degli uomini? ,sserva, dunque,
l'aiuto arrecato ai manichei, col cui disprezzo cerchi di coprire ci- che pensi contro la fondatissima fede
cattolica. Se infatti, secondo la tua definizione, 5da un'opera che non ha colpa non pu- derivare una
colpa5, e nessuna opera di .io ha una colpa, donde dunque nata la colpa? 0 questo punto, col tuo aiuto
i manichei cercano di introdurre un'altra natura cattiva, da cui possa derivare il male, dal momento che,
secondo le tue parole, 5la colpa non deriva dall'opera di .io5. Possono dunque essere vinti i manichei
senza che lo sia anche tu insieme ad essi? Gli angeli e gli uomini sono opera di .io, liberi da colpa: da
essi tuttavia nata la colpa quando per mezzo del libero arbitrio, che essi avevano ricevuto senza colpa,
si sono allontanati da Colui che non ha colpe. Sono diventati cattivi non per l'unione col male, ma per la
defezione dal bene.
Lodare la continen$a sen$a sminuire il matrimonio.
1.. ;9. .ici che 5io ho lodato la continenza dell'era cristiana non per infervorare gli uomini alla
verginit', ma per condannare il bene del matrimonio istituito da .io5. B perch& non si credesse che tu sia
turbato da un malevole sospetto sul mio animo, quasi per mettermi alla prova, mi dici! 5Se realmente
inviti gli uomini all'impegno della continenza, devi ammettere che la virt( della castit' pu- essere salvata
da chi lo vuole, al punto che chiunque lo voglia sia santo nel corpo e nello spirito5. =ispondo che lo
ammetto, ma non alla vostra maniera. 4oi l'attribuite alle sole forze dell'anima, io invece alla volont'
aiutata dalla grazia di .io. Cosa infatti viene represso dal comando dell'anima per non peccare, se non il
male con la cui vittoria si pecca? Per non dire, quindi, insieme ai manichei che questo male si mescolato
a noi da un'altra natura, non resta che ammettere nella nostra natura una ferita che dovr' essere sanata,
mentre il suo reato lo riteniamo gi' estinto con la rigenerazione.
Il matrimonio non %a nulla di ri"roeole.
1.. ;;. %nvano hai tentato di catalogare tutte le frodi degli eretici per paragonarmi ad essi, mentre
volesse il cielo che tu non ne aumentassi il numero. 0ffermi che 5le parole con cui l'0postolo indica gli
eretici che proibiscono il matrimonio
11$
mi toccano da vicino!, quasi che io sosten"a che, !dopo la
venuta di Cristo, il matrimonio una cosa turpe!. *bbene, ascolta quanto ti diciamo affinch%, dopo
averlo ascoltato in molti modi e con molta frequenza, non abbia a dissimulare la verit simulando in
certo senso la sordit. -on diciamo affatto che il matrimonio una cosa turpe: al contrario,
affermiamo che l'incontinenza, per non cadere in una dannabile sozzura, dev'essere contenuta
dall'onest del matrimonio. La dottrina cristiana non dice quello che dite voi, e cio, per citare le tue
parole, che !l'uomo capace di controllare i suoi moti istintivi!. -on diciamo questo, ma ripetiamo
le parole dell'Apostolo su questo ar"omento: Ciascuno riceve da +io il suo dono particolare
11+
, e
quelle del ,i"nore: Senza di me non potete fare nulla
111
e:.on tutti comprendono questa parola, ma
soltanto coloro ai quali dato
119
. ,e fosse vero invece quello che dite voi, il ,i"nore avrebbe
potuto dire: !-on tutti comprendono questa parola, ma solo quelli che lo vo"liono!. 'omando:
quali motivi istintivi l'uomo capace di controllare, quelli buoni o quelli cattivi( ,e i buoni, lo
spirito ha dunque desideri contro un bene e, di conse"uenza, nell'uomo due beni sono in contrasto
tra di loro. ,e cos# fosse, per/, lo stesso reciproco contrasto tra due beni non potrebbe essere un
bene. ,e i cattivi invece, dovrai ammettere che nell'uomo esistono moti cattivi istintivi, contro i
quali deve combattere la castit. $er non essere costretto a dire con i manichei che in noi c' una
mescolanza col male di un'altra natura, confessa piuttosto la nostra malattia ori"inale. 'el male di
questa malattia fa buon uso la castit coniu"ale. Contro di esso "li sposati usano il rimedio del
matrimonio ed i celibi esercitano "loriose lotte. Credo di potere mantenere pi) comodamente la mia
promessa con cui ho cominciato a rispondere a tutte le tue parole ed a scio"liere i nodi delle
questioni che mi hai poste, se non superer/ il numero dei tuoi libri. Metto fine pertanto a questo
libro per iniziare con un altro a controbattere il tuo ultimo libro.
IBRO S7S/O

La misera condi$ione dei bambini 4 la "ena del "eccato originale.
1. 1. Bsaurita la risposta al terzo libro, si passi al quarto. %l Signore mi assista affinch& sappia mostrarti
non soltanto la verit', ma anche la carit'. Chi le avr' entrambe non sar' n& stolto n& detrattore. .i
questi due vizi hai chiacchierato molto all'inizio del suddetto libro. *'errore sar' dissipato dalla verit', il
livore dalla carit'. %n questa tua disputa invece, parlando della stoltezza, ti sei servito di un testo della
Scrittura dove si legge! .io non ama se non colui che abita con la sapienza
1
, per affermare che !la
stoltezza la madre di tutti i vizi!. 5icerca ora attentamente se con la sapienza pu/ coabitare
l'incoscienza infantile, attraverso la quale il fanciullo deve necessariamente passare, seppure ci
passa. $ensa al primo frutto che nasce dalla radice che tu lodi ed alla trasformazione ad esso
necessaria perch% sia amato da 'io, che non ama se non chi abita con la sapienza. ndubbiamente
questo accade anche per i bambini predestinati, da cui 'io porta via ci/ che odia affinch%, liberati
dalle vanit, possa amarli mentre abitano con la sapienza. Mi meravi"lierei se osassi affermare che,
qualora l'ultimo "iorno li strappasse dalle mammelle
$
, insieme alla sapienza essi abiteranno fuori
del re"no di 'io, al quale, secondo il tuo parere, !il bene di una natura inviolata ed innocente!
impedisce di accedere, a meno che la "razia del vero ,alvatore non li liberi e li redima dalla
stoltezza di un adulatore. $er non parlare poi de"li stolti per natura che, secondo la ,crittura, sono
da pian"ersi molto pi) dei morti
+
. La "razia di 'io, in verit, per mezzo del san"ue del Mediatore
li pu/ liberare anche da un male cos# "rave. 'onde per/ hanno potuto piombare in tanto male se dal
"iudizio divino non era dovuta pena alcuna alla loro ori"ine viziata(
L!origine di tanti mali 4 l!origine i$iata.
1. $. Giustamente hai rimproverato e con severit' coloro 5che hanno trascurato di conoscere le cose che
avrebbero dovuto sapere o non esitano a biasimare quelle ignorate5. Puoi forse dirlo di coloro che sono
nati dementi? Bssendo .io giusto tuttavia, non potrai darne una spiegazione se i figli non contraggono
colpa alcuna dai genitori. 52oi siamo diventati insani, tu dici, invidiandoti in un meriggio di aperta verit',
senza ombra di ignoranza5. Sicch&, tu che non ci invidi, non vedi nei bambini tanti mali cosC gravi? .io
buono, .io giusto e non esiste affatto una natura esterna del male che secondo i manichei mescolata
alla nostra! donde derivano allora agli uomini tanti mali, non dico nelle abitudini ma nella stessa mente
con cui nascono, se l'umana origine viziata ed il genere umano una massa dannata? 6omo privo di
insania e alieno dagli stimoli dell'invidia, perch& mai descrivi l'invidia in maniera tale che nella tua
descrizione questo vizio appaia ad un tempo peccato e pena del peccato? *'invidia non forse un peccato
diabolico? 2on forse pena del peccato essa che 5tormenta immediatamente lo stesso autore da cui
nasce5? 7ueste sono tue parole. Bppure l'inveterata abitudine alla loquacit' ti d' l'impressione di aver
dimostrato con molto acume che 5lo stesso vizio non pu- essere ad un tempo peccato e pena del
peccato5. 8a forse, poich& non sei invidioso, hai potuto appena scoprire nell'altro libro l'invidia cui dire
queste cose e contraddirti nell'affermare che non hai invidia per me.
Il mondo sono gli uomini destinati alla condanna eterna.
#. +. /erminata l'introduzione, nella quale come al solito ti sei affaticato a dimostrare quello che avevo
gia detto prima, che cio 5.io il Creatore degli uomini5, proponi le mie parole dove affermo 5che chi
nasce dalla concupiscenza della carne, nasce per il mondo e non per .io: nasce invece per .io solo
quando rinasce dall'acqua e dallo spirito5
1
. 5a""iri queste mie parole in maniera tale da affermare
che da esse si deve intendere che io ho dichiarato appartenere al diavolo tutto quanto appartiene al
mondo, perch% altrove avevo detto che !quelli che nascono dall'unione dei corpi, apparten"ono di
diritto al diavolo!, dicendo nel contempo che !sono sottratti al potere delle tenebre quando
rinascono in Cristo!. 5ispondo alla tua calunnia. &orresti far credere che ho attribuito il mondo al
potere del diavolo, al punto da sostenere che il cielo e la terra e tutto ci/ che in essi, stato fatto
dal diavolo o "li appartiene. -on dico affatto questo, anzi lo detesto, lo respin"o e condanno chi lo
dice. :o detto qui !mondo! esattamente come il ,i"nore quando diceva: !cco viene il principe del
mondo
9
. l ,i"nore non ha inteso affatto dichiarare il diavolo principe del cielo e della terra e di
tutto ci/ che stato fatto per opera del &erbo, vale a dire per opera dello stesso Cristo, per cui
stato scritto: ! il mondo per mezzo di lui fu fatto
;
, ma intese dare il si"nificato espresso nelle
parole: %l mondo giace tutto in potere del maligno
<
, e nelle altre: Poich tutto ci che nel mondo, la
concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, il tronfio orgoglio della vita, non dal Padre, ma
dal mondo
>
. -on si pu/ dire infatti che il cielo e la terra non sono dal $adre per mezzo del 1i"lio,
oppure che "li An"eli, le stelle, "li alberi, "li animali, "li uomini non sono dal $adre per mezzo del
1i"lio per quanto attiene, naturalmente, alla loro intrinseca sostanza per cui sono uomini. l diavolo
per/ il principe di questo mondo3 il mondo "iace in potere del mali"no e cos# pure tutti "li uomini
che sono rei di eterna condanna se non sono liberati, affinch%, redenti dal san"ue sparso per la
redenzione dei peccatori, non apparten"ano pi) al principe dei peccatori. A questo mondo, dunque,
del quale principe colui di cui il &incitore del mondo
?
, ha detto: !cco viene il principe del mondo
e contro di me non pu nulla
1@
, a questo mondo dunque nasce l'uomo fin quando non rinasce in
colui che vince il mondo e nel quale nulla pu/ trovare il principe del mondo.
Dal mondo (risto scelse i suoi disce"oli.
#. 1. 7ual dunque il mondo del quale il Salvatore e 4incitore del mondo dice! %l mondo non pu
odiare voi' odia invece me, perch io attesto che le sue opere sono malvage
11
( Che forse le opere
della terra, del mare, del cielo e delle stelle sono cattive( Ma questo mondo sono pure "li uomini.
'a questo mondo non liberato nessuno se non per la "razia di 'io per mezzo di .es) Cristo
,i"nore nostro, che ha offerto la sua carne per la vita del mondo, cosa che certamente non avrebbe
fatto se non avesse trovato il mondo nella morte. 7ual il mondo del quale diceva ai .iudei: "oi
siete di questo mondo, io non sono di questo mondo
1$
( 7ual il mondo infine dal quale .es) ha
scelto i suoi Apostoli perch% non fossero pi) del mondo, e, non essendo pi) suoi, il mondo li
odiasse( Cos# infatti parla il ,alvatore e la Luce del mondo, cos#, ripeto, parla: /uesto vi comando5
che vi amiate gli uni gli altri) Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi) Se voi foste del
mondo, il mondo amerebbe ci che suo' invece, siccome non siete del mondo ma io vi ho scelti dal
mondo, perci il mondo vi odia
1+
. ,e non avesse a""iunto: %o vi ho scelto dal mondo, si potrebbe
pensare che abbia detto! "oi non siete del mondo, come di se stesso aveva detto! %o non sono di questo
mondo) Bgli infatti non era del mondo e non stato scelto dal mondo perch& non fosse del mondo. 7uale
cristiano avrebbe potuto dire questo? %l Aiglio di .io non stato di questo mondo, infatti, neppure in
rapporto al fatto che si degnato di essere uomo. Cosa ne segue se non che in lui non c' mai stato il
peccato a causa del quale ogni uomo dapprima nasce per il mondo e non per .io, e chi rinasce scelto
dal mondo perch possa rinascere per .io e non essere pi( del mondo? Proprio per questo il principe del
mondo cacciato fuori, come Ges( stesso attesta con le parole! 8 adesso la condanna di questo mondo'
adesso il principe di questo mondo sar# cacciato fuori
11
.
/utto il mondo reso reo da Adamo iene riconciliato "er me$$o di (risto.
#. 9. 0 meno che la vostra sfrontatezza non vi spinga ad affermare che i bambini non sono scelti dal
mondo quando sono lavati dal battesimo di Colui del quale stato scritto! +io era in Cristo quando
riconciliava con s il mondo) Se voi, affermando che i bambini non sono del mondo, negate che essi
appartengono a questa riconciliazione, non so proprio con quale faccia viviate nel mondo. Se, al contrario,
ammettiamo che essi sono scelti dal mondo quando vengono inseriti nel corpo di Cristo, necessario che
nascano per colui dal quale sono scelti perch& rinascano. 2ascono infatti per mezzo della concupiscenza
della carne e rinascono per mezzo della grazia dello Spirito. 7uella del mondo, questa viene nel mondo
affinch& siano scelti dal mondo quelli che sono stati predestinati prima dell'inizio del mondo. *'0postolo,
dopo aver detto! +io era in Cristo quando riconciliava con s il mondo, ci spiega come faceva,
aggiungendo le parole! .on imputando ad essi le loro colpe
19
. 0utto il mondo dunque reo a causa
di Adamo. 'io non ne"a il potere formativo alla sua opera, avendo e"li predisposto i semi, pur
viziati dalla caduta paterna, ed il mondo, quando riconciliato per opera di Cristo, liberato dal
mondo. Liberatore ne Colui che viene nel mondo non per essere scelto dal mondo, ma per
sce"liere, con una scelta basata non sui meriti, ma sulla "razia, poich% il resto stato salvato con
una scelta della grazia
1;
.
La gra$ia battesimale nel "ensiero di Giuliano.
'. ;. 0 questo punto citi le mie parole! 5Solo la rigenerazione rimette il reato di questa concupiscenza e,
per questo, la generazione lo contrae5. 0lle quali parole aggiungevo subito dopo! 5quello che stato
generato dunque sia rigenerato affinch&, non essendo possibile diversamente, allo stesso modo sia
rimesso ci- che stato contratto5
1<
. 5ipetutamente ma inutilmente cerchi di nascondere che
ritenete superfluo il battesimo nei bambini asserendo che !la "razia dei misteri di Cristo ricca di
molti doni!. &o"liate o no, confessate che i bambini credono in Cristo attraverso il cuore e la bocca
delle madri. Anche ad essi dunque debbono essere riferite le parole del ,i"nore: Chi non creder#
sar# condannato
1>
. Ma per quale motivo o per quale "iustizia, se non contra""ono alcun peccato
ori"inale( 0u dici: !'a questo li riconosce come suoi, perch%, prima ancora dell'ossequio della
volont personale, con un aumento di benefici accresce quello che aveva dato ad essi in
precedenza!. Ma se riconosce costoro come suoi, vuol dire che non riconosce come suoi quelli a cui
non fa questo dono. ,iccome per/ essi pure apparten"ono a lui per la medesima ra"ione che li ha
creati, perch% non li riconosce u"ualmente come suoi( 'a questo punto di vista, voi non ne"ate n% il
fato n% la parzialit. &o"liate quindi insieme a noi confessare la "razia. Che altro possono avere se
nulla appartiene ad essi( -ello stesso ed identico stato, l'uno lasciato per un atto di "iustizia, non
per il fato3 l'altro preso in virt) della "razia, non per il merito.
7ssere batte$$ato nella morte di (risto significa morire al "eccato.
'. <. 0ssolutamente invano cercate di sostenere che con la rigenerazione i bambini non sono purificati
neppure dal peccato originale. 2on ha dimostrato questo chi ha detto! ,utti noi che fummo battezzati in
Cristo &es1, fummo battezzati nella sua morte
1?
. 'icendo tutti infatti, non ha escluso i bambini.
Bssere battezzati nella morte di Cristo, che altro pu- significare se non morire al peccato? Per questo in
un altro passo sullo stesso argomento dichiara! Chi morto, morto al peccato una volta per sempre
$@
, che certamente stato detto per la somi"lianza della carne dominata dal peccato. $er questo c'
anche il "rande mistero della sua croce dove: %l nostro vecchio uomo fu crocifisso con lui, affinch
fosse distrutto il corpo dominato dal peccato
$1
. ,e i bambini dunque sono battezzati in Cristo, lo
sono nella sua morte e, se sono battezzati nella sua morte, certamente muoiono al peccato perch%
sono diventati con lui un essere solo nella somi"lianza della sua morte. Chi morto al peccato,
morto una volta per sempre' e chi vive, vive ormai per %ddio
$$
. Cos'altro pu/ si"nificare essere
diventati un essere solo con lui nella somiglianza della sua morte se non quello che segue! Cos( voi pure
consideratevi morti, s(, al peccato, ma vivi per +io in Cristo &es1
$+
( 'iremo forse che Cristo morto
al peccato che non ha mai avuto( -o. $urtuttavia, chi morto al peccato, morto una volta per
sempre) *a sua morte ha significato il nostro peccato, a causa del quale ci venuta la morte. 8orto alla
sua morte, l'uomo detto morto al peccato affinch& non sia pi( oltre mortale. 7uello che Cristo ha
significato nella somiglianza della carne di peccato, noi lo operiamo per mezzo della sua grazia nella carne
del peccato. B come egli, morendo nella somiglianza della carne del peccato, dichiarato morto al
peccato, cosC tutti quelli che sono battezzati in lui muoiono nella medesima realt' di cui quella era stata la
somiglianza. Come nella sua vera carne c' stata una vera morte, cosC nei veri peccati c' una vera
remissione.
7segesi di Rom -) 3@'-& (risto 4 morto anc%e "er i bambini.
*. >. .evi essere di certo molto testardo se tutto questo brano dell'0postolo non riesce a correggerti
dalla tua perversit'. 7uantunque tutto quello che ha detto, scrivendo ai =omani per raccomandare la
grazia di .io attraverso Cristo Ges(, abbia un'intima connessione, non ci possibile citarlo per intero
perch& sarebbe troppo lungo. Ci limitiamo alla considerazione del passo dove dice! +io dimostra il suo
amore verso di noi per il fatto che Cristo morto per noi quando eravamo ancora peccatori
$1
. &orresti
far credere che questo stato detto facendo eccezione dei bambini. Ma ti domando: ,e questi non
debbono essere annoverati tra i peccatori, perch% mai morto per loro colui che morto per i
peccatori( 5isponderai che, quantunque morto per i peccatori, non morto solo per i peccatori.
-e"li autori divini, per/, non le""erai mai che Cristo morto anche per quelli che non hanno avuto
alcun peccato. $resta attenzione alle valide testimonianze che ti incalzano. 0u dici che Cristo
morto !anche! per i peccatori3 io sosten"o che Cristo morto !soltanto! per i peccatori, affinch% tu
sia costretto a rispondere che, se i bambini non sono le"ati da nessun peccato, Cristo non morto
per essi. 'ice infatti ai Corinzi: Siccome uno solo morto per tutti, tutti di conseguenza sono morti,
ed egli morto per tutti
$9
. -on ti permesso assolutamente ne"are che .es) morto solo per
quelli che sono morti. Che intendi qui per !morti!( 1orse quelli che sono usciti dal corpo( Ma chi
tanto insensato di pensarlo( !Morti!, per i quali tutti il solo Cristo morto, va inteso secondo il
senso dell'altro brano: ! voi che eravate morti per le vostre colpe e per l'incirconcisione della vostra
carne, egli ha fatto rivivere con lui
$;
. $er questo aveva detto: Siccome uno solo morto per tutti,
tutti di conseguenza sono morti, per dimostrare che era impossibile che morisse se non per i morti.
Proprio da questo ha dimostrato che tutti sono morti, perch uno morto per tutti. /e lo sbatto in faccia,
te lo inculco, ti ci riempio, mentre lo rifiuti! accettalo, salutare per te: non voglio che tu abbia a morire.
4no solo morto per tutti, e tutti di conseguenza sono morti) 4edi come ha voluto essere logico per far
comprendere che tutti erano morti, se morto per tutti. Siccome non sono morti nel corpo, bisogna dire
che sono morti nel peccato tutti quelli per i quali Cristo morto. 2essuno lo neghi, nessuno lo metta in
dubbio a meno che non neghi o dubiti di essere cristiano. Per la qual cosa, se i bambini non contraggono
alcun peccato, non sono morti e, se non sono morti, non pu- essere morto per essi colui che non morto
se non per i morti. Sin dal tuo primo libro, per-, hai gi' gridato contro di noi che 5Cristo morto anche
per i bambini5
$<
. n nessuna maniera, pertanto, ti permesso di ne"are che i bambini contra""ono
il peccato ori"inale. 'onde, infatti, venuta loro la morte se non da esso( o per quale morte dei
bambini morto colui che non morto se non per i morti( 0u stesso hai dichiarato che morto
anche per i bambini. 0orna dunque insieme con me a quello che avevo cominciato a dire sulla
lettera ai 5omani.
/utti muoiono "er Adamo) tutti iono "er (risto
*. ?. +io dimostra il suo amore verso di noi, dice, per il fatto che Cristo morto per noi quando
eravamo ancora peccatori) Se Cristo morto per noi quando eravamo peccatori , cio quando eravamo
morti, a maggior ragione ora che siamo stati riconciliati nel suo sangue, saremo salvi dall'ira divina per
suo merito) Se infatti fummo riconciliati con +io mediante la morte del 2iglio suo quando gli eravamo
nemici, a pi1 forte ragione ora, riconciliati ormai con lui, saremo salvi nella sua vita
$>
. 9 la stessa cosa
che altrove suona: +io era in Cristo quando riconciliava con s il mondo
$?
. * qui continua: Ci
gloriamo altres( in +io per il Signore nostro &es1 Cristo) .on solo quindi siamo salvi, ma ci gloriamo
pure e per mezzo di lui ora abbiamo la riconciliazione
+@
. Come se si ricercasse la causa per cui
avviene questa riconciliazione per mezzo di un solo uomo mediatore, a""iun"e: Per opera di un solo
uomo il peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la morte' cos( la morte pass su tutti gli uomini
perch tutti in lui peccarono
+1
. Cosa ha fatto dunque la le""e( 9 stata forse capace di riportare la
riconciliazione( -o, perch% fino alla $egge vi era nel mondo il peccato, il che significa che neppure la
legge ha potuto portare via il peccato. %l peccato per non veniva imputato quando non c'era la $egge
+$
. l peccato c'era, ma non veniva imputato perch% non era conosciuto. *ttraverso la $egge infatti,
come dice in un altro passo, si conosce il peccato
++
. !ppure la morte ha dominato da *damo fino a
0os perch& neppure per mezzo di 8os, cio neppure per mezzo della sua legge stato sottratto
ilregno della morte. !ssa regn anche su quelli che non peccarono) Per qual motivo dunque, se non
avevano peccato? Bccolo! * somiglianza del peccato di *damo, figura di colui che doveva venire
+1
. 'a
se stesso e"li ha offerto ai posteri, sebbene questi non avessero peccati personali, una fi"ura:
sarebbero morti, a causa del conta"io del pro"enitore, tutti coloro che sarebbero nati per mezzo
della sua concupiscenza carnale. 0a il fallo non pari al dono, aggiunge. Se infatti per il fallo di uno
solo gli altri morirono, con quanta pi1 abbondanza si rivers su tutti gli altri la grazia di +io ed il dono
conferito per merito di un solo uomo, &es1 Cristo
+9
. ,#, con molta pi) abbondanza, poich% quelli nei
quali abbonda, muoiono nel tempo, ma sono destinati a vivere nell'eternit. %l dono infattinon
pareggiato a quell'uno che ha peccato5 poich il giudizio che tenne dietro a quel solo peccato si conchiuse
con una condanna' ma l'opera di grazia che venne dopo le tante colpe si conchiuse con la giustificazione
+;
. +n solo peccato ha potuto trarlo alla condanna, ma la "razia non ha distrutto solo quel peccato,
ma molti altri che vi si erano a""iunti. Se infatti per il fallo di uno solo, la morte regn per opera di
quel solo, molto pi1 a ragione regneranno nella vita per opera del solo &es1 Cristo quelli che ricevono
l'abbondanza della grazia ed il dono della giustizia
+<
. 9 stato posto in evidenza il valore superiore:
coloro che re"neranno senza fine, re"neranno nella vita molto di pi) di quanto ha potuto re"nare su
di essi la morte, che aveva re"nato per un tempo finito. ! cos(, come per colpa di uno solo ricadde su
tutti gli uomini una condanna, pure per l'opera di giustizia di uno solo perviene a tutti gli uomini la
giustificazione che d# la vita
+>
. ,uttinel primo caso e tutti nel secondo! nessuno giunto alla morte
se non per colpa di quello e nessuno giunto alla vita se non per opera di questo. .ifatti, come per la
disobbedienza di un solo uomo gli altri furono costituiti peccatori, per l'obbedienza di uno solo gli altri
sono costituiti giusti) $a $egge, vero, sopravvenne perch la colpa si manifestasse' ma dove abbond il
peccato sovrabbond a sua volta la grazia, perch come il peccato regn per mezzo della morte, cos(
regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per opera di &es1 Cristo nostro Signore
+?
.
Se i bambini non muoiono al "eccato) non sono batte$$ati in (risto.
*. 1@. Concluderemo dunque, egli scrive, che dobbiamo restare nel peccato perch abbondi la grazia?
8 assurdo
1@
. Cosa ha portato la "razia se dobbiamo restare in peccato( Continua, per tanto, e dice:
.oi, morti ormai al peccato, come potremo ancora vivere in esso?
11
1a' bene attenzione ora e, per
comprenderlo, ascolta dili"entemente quello che se"ue. 'opo aver detto: .oi, morti ormai nel
peccato, come potremo ancora vivere in esso? aggiunge! .on sapete forse che tutti noi che fummo
battezzati in Cristo &es1, fummo battezzati nella sua morte?
1$
&i sono compresi i bambini
battezzati, oppure no( ,e non ci sono, falso dunque ci/ che aveva detto:,utti noi che fummo
battezzati in Cristo &es1, fummo battezzati nella sua morte, dal momento che i bambini non sono
battezzati nella sua morte. Siccome per- l'0postolo dice la verit', nessuno dev'essere ritenuto escluso. Se
l'espressione tutti noi si dovesse riferire ai soli adulti, che hanno gi' l'uso del libero arbitrio, invano vi
spaventa la massima del Signore! Se non chi rinasce da acqua e spirito
1+
. *cco una buona via d'uscita
per voi: dite che anche questo stato detto solo de"li adulti e che in nessun modo i bambini sono
inclusi in questa "eneralit. $erch% quindi affaticarvi tanto sulla questione del battesimo, se cio
tante imma"ini di 'io innocenti abbiano la vita eterna oltre al re"no di 'io oppure siano private
della vita eterna e, di conse"uenza, casti"ate con la morte eterna( ,e poi non osate dire questo
perch% universalmente stata proferita la massima: .essuno, se non rinasce da acqua e Spirito, pu
entrare nel regno di +io
11
, vi schiaccer la stessa universalit, avendo l'Apostolo affermato: ,utti
noi che fummo battezzati in Cristo &es1, fummo battezzati nella sua morte. 0nche i bambini che sono
battezzati in Cristo, quindi, muoiono al peccato perch& sono battezzati nella sua morte. /rovano qui infatti
una connessione queste cose che seguono, essendo stato detto prima! .oi, morti ormai al peccato,
come potremo ancora vivere in esso? Come se gli fosse stato chiesto cosa significasse morire al peccato,
l'0postolo risponde! .on sapete forse che tutti noi che fummo battezzati in Cristo &es1, fummo
battezzati nella sua morte? dimostrando in tal modo il precedente interrogativo! Se siamo morti al
peccato, come potremo ancora vivere in esso? 0ffinch& quelli che non ignoravano di essere stati
battezzati nella morte di Cristo, quando sono stati battezzati in Cristo, si ricordassero di essere morti al
peccato, poich& essere battezzati nella morte di Cristo null'altro significa che morire al peccato. Per
esporre con maggior chiarezza questo concetto, egli aggiunge! 2ummo, col battesimo, sepolti con lui
nella morte, affinch come Cristo fu risuscitato da morte dalla potenza gloriosa del Padre, cos( noi pure
vivessimo di una vita nuova) Se infatti siamo diventati un essere solo con lui nella somiglianza della
morte, lo diventeremo altres( nella somiglianza della sua risurrezione' poich, sappiamo bene, il nostro
vecchio uomo fu crocifisso con lui, affinch fosse distrutto il corpo dominato dal peccato e noi non
fossimo pi1 schiavi del peccato) -ra chi morto affrancato dal peccato) ! se con Cristo siamo morti,
crediamo che con lui parimenti vivremo, ben consci per che Cristo, una volta risuscitato dai morti, pi1
non morr#, non avendo la morte pi1 alcun dominio su di lui) Chi morto, morto al peccato una volta
per sempre' e chi vive, vive ormai per +io) Cos( voi pure consideratevi s( morti al peccato, ma vivi per
+io in Cristo &es1
19
. ,e i bambini dunque non muoiono al peccato, senza dubbio non sono
battezzati nella morte di Cristo, e se non sono battezzati nella sua morte, non sono battezzati
neppure in Cristo. ,utti noi infatti, che fummo battezzati in Cristo &es1, fummo battezzati nella sua
morte) Bssi per- sono battezzati in Cristo e, di conseguenza, muoiono al peccato. 0 quale peccato, di
grazia, se non a quello contratto nell'origine? /acciamo le argomentazioni degli uomini perch&! %l Signore
conosce i disegni degli uomini, che essi sono fiato
1;
e: 9a nascosto queste cose ai sapienti ed agli
scaltri e le ha rivelate ai semplici
1<
. ,e la fede cristiana non ti "radita, confessalo apertamente:
non potrai infatti trovarne un'altra. +n uomo solo per la morte ed uno solo per la vita. 7uello
uomo soltanto, questo 'io e uomo. $er mezzo di quello il mondo diventato nemico di 'io3 per
mezzo di questo, scelto dal mondo, il mondo stato riconciliato con 'io. Come infatti tutti muoiono
in *damo, cos( pure tutti in Cristo saranno richiamati in vita) ! a quel modo che portammo l'immagine
dell'uomo terrestre, cos( porteremo l'immagine dell'uomo celeste
1>
. Chi tenter di abbattere queste
fondamenta della fede cristiana, sar abbattuto lui, ma queste resteranno in piedi.
,on 4 facile s"iegare il modo della trasmissione del "eccato.
-. 11. ) certamente vero quello che affermo nel mio libro, al quale tu ti opponi! 5*a colpa perdonata ai
genitori si trasmette ai figli in una maniera straordinaria, ma si trasmette: e siccome la maniera non pu-
essere facilmente compresa con la ragione, n& pu- essere facilmente spiegata con le parole, gli infedeli
non ci credono5
1?
. Con la menzo"na fraintendi queste mie parole, come se avessi detto che non
pu/ essere compresa !con la ra"ione! n% spie"ata !con le parole!, sottraendo il !facilmente! sia in
rapporto a ra"ione che a parole. 6en diverso dire: !non pu/ essere!, come dici tu e: !non pu/
essere facilmente!, come ho detto io. Che altro dimostri di essere qui se non un calunniatore(
$urtuttavia, anche se non fosse possibile alcuna comprensione razionale o alcuna spie"azione con le
parole, rimane sempre vero quello che si crede e si predica con sincera fede cattolica in tutta la
Chiesa, la quale non esorcizzerebbe n% soffierebbe sui fi"li dei fedeli se non li sottraesse al potere
delle tenebre ed al principe della morte. 0utto questo l'ho posto nel mio libro al quale vuoi dare
l'impressione di rispondere
9@
. :ai avuto paura di menzionarlo, quasi temendo di dover essere
scacciato da tutto il mondo qualora avessi voluto opporti a questo esorcismo con cui viene
allontanato dai bambini il principe del mondo. nutilmente quindi ti dibatti in vuote ar"omentazioni,
non contro di me, ma contro la nostra comune madre spirituale, che non diversamente ti ha partorito
da come non vuoi che pi) oltre partorisca. 5acco"liendo ar"omentazioni dalla "iustizia di 'io
contro la "iustizia di 'io e dalla "razia di 'io contro la "razia di 'io, credi d'essere
sufficientemente armato di acuti strali contro di essa. Allora soltanto per/ c' vera "iustizia da parte
di 'io se il "io"o pesante sui fi"li dell'uomo, dal "iorno nel quale sono usciti dal seno della madre
91
, non in"iusto. Ma come pu/ il "rave "io"o non essere in"iusto, se nei bambini non presente
alcun male che possa "iustificare il "rave "io"o dal quale sono oppressi( Allora soltanto c' vera
"razia, se si dimostra con i fatti quello che si dice con le parole. Ma come pu/ avvenire questo se la
Chiesa esorcizza uno da cui non c' nulla da scacciare, oppure lava uno in cui non c' nulla da
lavare(
La remissione della col"a della concu"iscen$a 4 oggetto di fede.
-. 1$. Che forse tu o qualcuno dei tuoi seguaci non vi accorgereste di far discorsi vuoti se, con sana
coscienza, riusciste a rendervi conto di quanto sia grande il male della concupiscenza Hdeve
necessariamente rinascere chi nasce da essa, o deve necessariamente essere condannato chi non
rinasceI, oppure se riusciste a capire che cosa conferisca la grazia quando toglie il reato, che rendeva
l'uomo originariamente reo, e gli restituisce la piena remissione dei peccati, bench& rimanga la
concupiscenza contro cui deve avere desideri lo spirito di chi rinato, facendone buon uso in una
battaglia minore o non facendone affatto uso in una battaglia maggiore? *a consapevolezza di questo
male la si ha quando viene combattuto o respinto. %l reato invece, che perdonato solo con la
rigenerazione, come non era avvertito quando era presente, cosC la sua assenza non avvertita nella
carne o nella mente, ma soltanto creduta con la fede. %n tal modo ti abbandoni all'oscurit' di questo
argomento e, quanto pi( aspramente, tanto pi( infedelmente combatti contro una verit' che non pu-
essere dimostrata dai sensi di uomini estremamente carnali.
Adulti e bambini muoiono al "eccato nella morte di (risto.
-. 1+. 8a! 0utati in quanti aspetti vuoi, e riunisci tutto ci
di cui sei capace coll'ingegnosit# e con l'astuzia
9$
.
,utti noi che siamo stati battezzati in Cristo &es1, siamo stati battezzati nella sua morte
9+
. 9 vero
dunque che noi siamo morti al peccato nella morte di Cristo, che fu senza peccato. $roprio per
questo siamo morti tutti, "randi e piccini. -on quelli s# e questi no o questi s# e quelli no, ma tutti
noi che siamo stati battezzati in Cristo .es), lo siamo stati nella sua morte. 2ummo, col battesimo,
sepolti con lui nella morte, non esclusi i bambini, per-, poich&! ,utti noi che siamo stati battezzati,
siamo stati battezzati nella sua morte) *ffinch, come Cristo fu risuscitato da morte dalla potenza
gloriosa del Padre, cos( noi pure vivessimo di una vita nuova) Se infatti siamo diventati un essere solo
con lui nella somiglianza della sua morte, lo diventeremo altres( nella somiglianza della sua risurrezione
91
. Anche i bambini sono diventati un essere solo con lui nella somi"lianza della sua morte. 7uesto
infatti tocca a tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo .es), sapendo bene che il nostro uomo
vecchio fu crocifisso con lui) %l vecchio uomo di chi, se non di tutti noi che fummo battezzati in Cristo?
%ncludiamo anche i bambini, dunque, dal momento che non neghiamo che anch'essi sono stati battezzati
in Cristo. Per qual motivo insieme con lui stato crocifisso il nostro vecchio uomo? Paolo risponde!
*ffinch fosse distrutto il corpo dominato dal peccato e non fossimo pi1 schiavi del peccato
99
. A causa
di questo corpo dominato dal peccato, +io mand il proprio 2iglio in una carne simile a quella del
peccato
9;
. Con quale impudenza, dunque, ne"hiamo che anche i bambini hanno un corpo
dominato dal peccato, dal momento che le parole: ,utti noi che siamo stati battezzati in Cristo
debbono essere riferite a tutti? -ra chi morto, affrancato dal peccato) ! se con Cristo siamo morti,
crediamo che con lui parimenti vivremo, ben consci per che Cristo, una volta risuscitato dai morti, pi1
non morr#, non avendo la morte pi1 alcun dominio su di lui) Chi morto, morto al peccato una volta
per sempre' e chi vive, vive ormai per +io) Cos( voi pure consideratevi morti s( al peccato, ma vivi per
+io in Cristo &es1
9<
. A chi dice questo( ,ei sve"lio e stai attento( Certamente a tutti quelli a cui
diceva: Se siamo morti in Cristo) B chi sono questi se non quelli ai quali aveva detto! %l nostro vecchio
uomo fu crocifisso con lui, affinch fosse distrutto il corpo dominato dal peccato? oppure quelli ai quali
aveva detto! Siamo diventati un essere solo con lui nella somiglianza della morte? oppure quelli ai quali
aveva detto! 2ummo sepolti, col battesimo, con lui nella morte? Per capire meglio a chi e di chi stato
detto questo, leggi le parole precedenti e troverai la risposta!.on sapete forse che tutti noi che fummo
battezzati in Cristo &es1, fummo battezzati nella sua morte? Cosa ha voluto dimostrare con questo?
*eggi ancora un po' pi( sopra e vedrai! .oi, morti ormai al peccato, come potremo ancora vivere in
esso? , ammettete, quindi, che nel battesimo i bambini sono morti al peccato e confessate che anch'essi
avevano il peccato originale a cui morire, oppure dite apertamente che essi non sono stati battezzati nella
morte di Cristo quando sono stati battezzati in Cristo, e rimproverate altresC l'0postolo che dice! ,utti noi
che fummo battezzati in Cristo &es1, siamo stati battezzati nella sua morte
9>
.
Se (risto 4 morto "er tutti) anc%e i bambini sono morti.
-. 11. 2on abbandono queste armi celesti che sconfiggono Celestio, ad esse affido la mia fede ed il mio
parlare. *e vostre argomentazioni sono umane: le mie sono fortificazioni divine. &li errori chi li
comprende?
9?
$er questo forse non sono pi) errori( Cos# pure chi pu/ comprendere come il
peccato ori"inale, pur rimesso nei "enitori ri"enerati, si trasmette tuttavia ai fi"li e rimane in essi se
non sono ri"enerati( Ma per questo forse non peccato( Se uno morto per tutti vuol dire che tutti
sono morti
;@
. Con quale animo, con quale bocca, con quale faccia ne"ate che i bambini sono
morti, e non ne"ate che Cristo morto per essi( ,e Cristo non morto per essi, perch% sono
battezzati( ,utti noi, infatti, che siamo stati battezzati in Cristo &es1, siamo stati battezzati nella sua
morte
;1
. ,e Colui che morto per tutti, morto anche per essi, vuol dire che anch'essi sono morti
insieme con tutti. * siccome sono morti nel peccato, quando rinascono da 'io muoiono anch'essi al
peccato, affinch% vivano per 'io. ,e poi non riescono a spie"are come un vivo possa "enerare un
morto 2 i "enitori morti al peccato, ma viventi per 'io, "enerano i fi"li morti nel peccato, fino a che
essi stessi muoiano al peccato con la ri"enerazione, onde vivere per 'io 2 forse falso perch% non
pu/ essere spie"ato a parole o lo pu/ essere con molta difficolt( 0u ne"a, se hai cora""io, che
nato morto colui per il quale non ne"hi che Cristo morto. 4no solo infatti mor( per tutti, tutti
conseguentemente morirono) Sono parole apostoliche, sono nostre armi a cui tuttavia, se non vuoi
opporti, comprendi che devi crederci senza esitazione anche se non comprendi. *'uomo che morto
secondo lo spirito infatti e genera secondo la carne, possiede entrambi i semi, quello immortale per il
quale gode di essere vivo e quello mortale per il quale genera il figlio morto. Per farlo tornare in vita non
sarebbe stata assolutamente necessaria la morte di Cristo, se non fosse nato morto. 4no solo mor( per
tutti, tutti conseguentemente morirono. 2on lo svegliate certo da questa morte, se gridate che non sono
morti. 0l contrario impedite che vivano, quando con macchinazione di empi argomenti, contrastate nei
genitori la fede, per la quale soltanto possono tornare a vivere.
L!esem"io dell!olio e dell!oleastro.
.. 19. 4eniamo ora alla tua lunga e laboriosa disquisizione con cui hai cercato di respingere l'esempio
dell'ulivo il cui seme degenera in oleastro
;$
, che ho creduto di addurre in "razia di una certa qual
similitudine per me"lio comprendere un ar"omento molto difficile. ,ei partito dall'affermazione che
!a nulla val"ono "li esempi per quelle cose che non possono essere difese di per se stesse!. $erch%
allora l'Apostolo, dopo aver posto la questione del come risor"ono i morti e con quale corpo
ritornino, ha cominciato a dimostrare con un esempio una cosa sconosciuta e mai sperimentata,
a""iun"endo: %nsensato3 /uello che tu semini, non riprende vita se prima non muore
;+
( Anche il
mio esempio non del tutto inadatto alla questione di cui stiamo trattando. l frumento infatti
separato dalla pa"lia cos# come l'uomo separato dal peccato, eppure da esso torna a nascere altro
frumento insieme con la pa"lia.
Pu8 dientare naturale nel figlio ci8 c%e era accidentale nel "adreA
.. 1;. Cosa hai voluto dire a proposito del 5coccodrillo che, a dire di 0lbino, il solo tra gli animali a
muovere le mandibole superiori5, e a proposito del 5fuoco che morte per tutti, mentre divertimento
per la salamandra5? 7uesti esempi non tornano piuttosto a vostro svantaggio, dal momento che da essi
appare come talora possibile quello che in linea generale sembrava impossibile? 4oi affermate infatti
che in linea generale i genitori non possono trasmettere ai figli ci- che essi stessi non hanno. Bbbene, se
si scoprisse che possibile, sareste sconfessati, cosC come, quando si scopre il coccodrillo, sconfessato
senza ombra di dubbio chi riteneva che gli animali potessero muovere solo la mandibola inferiore, e cosC
come, quando si dimostra ci- che si dice della salamandra, sconfessato chi riteneva impossibile per gli
animali vivere nel fuoco. 7uando pertanto definisci che 5le cose naturali non possono essere cambiate da
un accidente5, la tua definizione sar' completamente svuotata qualora si scoprisse qualcuno che, dopo
essersi procurato un difetto da una caduta, generasse un figlio con lo stesso difetto, cosicch& quello che
nel padre era un semplice accidente, diventa naturale nel figlio. CosC pure quando definisci che 5i genitori
non possono trasmettere ai figli ci- che essi non hanno5, non sar' ugualmente distrutta questa tua
definizione qualora ti fossero mostrati uomini nati con tutte le membra sanissime da genitori che avevano
perduto alcune membra? Bbbene, noi abbiamo sentito dai nostri padri, che a loro volta asserivano di
averlo conosciuto e visto, di un tale Aundanio, retore di Cartagine che, dopo essere diventato monocolo in
un incidente, ha procreato un figlio monocolo. Con questo esempio distrutta la tua tesi secondo la quale
5le cose naturali non possono essere cambiate da un accidente5. 7uello che nel padre era accidente,
diventato naturale nel figlio. *'altra vostra tesi, secondo la quale 5i genitori non possono trasmettere ai
figli ci- che essi non hanno5, viene distrutta dall'esempio dell'altro figlio di Aundanio, che, come avviene il
pi( delle volte, nato con due occhi da un monocolo. 0bbiamo inoltre l'esempio di innumerevoli altri che
nascono con tutti e due gli occhi da genitori ciechi. /rasmettendo ai figli ci- che non hanno, essi
dimostrano che voi piuttosto siete pi( simili a loro che i loro figli, perch& siete tanto ciechi nelle vostre
definizioni.
+tilit6 del mistero c%e circonda le o"ere di Dio.
2. 1<. /ra le tante chiacchiere che non riguardano la questione, hai detto una cosa pertinente che
vorrebbe essere un'ammonizione per me, e cio che 5la bramosia del sapere suole apprezzare di meno
ci- che si comprende e che proprio per questo .io ha disposto che sulla terra fossero generate molte cose
distinte da innumerevoli propriet'5. 7uesto, in verit', il vantaggio delle occulte opere di .io perch& non
siano svilite le cose evidenti e non cessino di essere meravigliose quelle comprese. Proprio per questo la
Scrittura afferma! come non sai in qual modo lo spirito entra nelle ossa in seno all'incinta, cos( ignori in
che modo agisca +io che fa tutto
;1
. Molto "iustamente pertanto hai detto che le opere di 'io sono
incomprensibili a motivo della bramosia del sapere, che suole apprezzare di meno le cose che pu/
comprendere. $erch% allora vuoi distru""ere con l'umano pensiero quello che dell'a"ire divino riesci
a capire con ma""iore difficolt( o non ho detto, come calunniosamente affermi: !-on pu/ essere
assolutamente capita dalla ra"ione!, ma !non pu/ essere facilmente capita!. Cosa hai dunque da
ridire se 'io, contro l'umana bramosia del sapere, per cui, come tu stesso ci ammonisci, si
sviliscono le cose comprese, ha voluto nascondere anche questo al pari di tante altre cose sicch%
l'umano raziocinio non possa n% inda"are n% comprendere( $er questo forse credete di dovervi
armare contro la Chiesa vostra madre, con le vostre meschine ar"omentazioni, come con pu"naletti
parricidi, onde ricercare la forza occulta di quel mistero, per cui ella concepisce i fi"li destinati alla
purificazione, quantunque nati da "enitori "i purificati, come per ricercare le ossa in seno
all'incinta, non per toccarle ma per dilaniarle( ,e non volessi evitare di stancare il lettore con
l'eccessiva lun"a""ine del discorso, ti schiaccerei con l'esempio di mille specie di cose, la cui
incomprensibile ra"ion d'essere si trascina contro le abituali vie della natura come attraverso oscuri
deserti. 0i potrei mostrare la de"enerazione dei semi, non verso un "enere del tutto diverso 2
l'oleastro non cos# diverso dall'ulivo quanto la vite 2, bens# di una certa per cos# dire diversit
simile, come per esempio la vite selvatica dissimile dalla vite, ma tuttavia nasce dal suo seme.
$erch% non dovremmo credere che il Creatore ha voluto cos#, perch% credessimo che anche il seme
dell'uomo possa contrarre dai "enitori un difetto, che in essi non era presente, e perch% anche i
battezzati ricorressero con i propri fi"li alla sua "razia in virt) della quale "li uomini sono sottratti
al potere delle tenebre, cos# come anche il tuo santo padre corso insieme con te, i"norando quanto
saresti diventato ad essa in"rato(
Il sacramento della circoncisione) figura del battesimo.
2. 1>. .a profondo scrutatore della natura, ne scopri i limiti e ne stabilisci le leggi dicendo! 52on pu-
accadere che attraverso la natura si possa dimostrare che i genitori trasmettano una cosa di cui essi sono
ritenuti privi. Se lo trasmettono vuol dire che non l'hanno perduto5. 7ueste sono definizioni pelagiane che
avresti gi' dovuto respingere dopo aver letto il nostro opuscolo a 8arcellino
;9
, di reli"iosa memoria,
come tu stesso ci ricordi. $ela"io per primo infatti ha detto che i "enitori fedeli !non hanno potuto
trasmettere ai posteri quello che essi non avevano!. L'estrema falsit di quest'affermazione posta
in risalto da evidentissimi esempi, dei quali alcuni li ho ricordati sopra ed un altro sto per addurlo
adesso. Che cosa conserva del prepuzio il circonciso( * da lui non nasce forse una creatura con il
prepuzio( -on si trasmette forse nel suo seme ci/ che nell'uomo non c'era pi)( -on c' altro motivo
per cui 'io ha comandato a"li antichi $adri di far circoncidere i bambini entro l'ottavo "iorno, se
non quello di si"nificare la ri"enerazione che avviene in Cristo, che dopo il settimo "iorno, dopo il
sabato, cio, "iorno in cui rimasto nel sepolcro consegnato per i nostri peccati, il giorno seguente,
vale a dire l'ottavo giorno della settimana risuscitato per la nostra giustificazione
;;
. 7uale pur
mediocre conoscitore della ,acra ,crittura i"nora che il mistero della circoncisione stato istituito
quale fi"ura del battesimo, avendo l'Apostolo chiaramente detto: 8 il Capo di ogni principato e di ogni
potest#) %n lui pure siete stati circoncisi d'una circoncisione non fatta per mano d'uomo, con lo
spogliamento del corpo carnale5 la circoncisione di Cristo) Sepolti con lui nel battesimo, in lui pure siete
risorti per la fede nella forza di +io, che ha risuscitato lui di tra i morti) ! voi che eravate morti per le
vostre colpe e per la incirconcisione della vostra carne, egli ha fatto rivivere con lui, dopo averci
perdonate tutte le colpe
;<
. La circoncisione fatta a mano d'uomo ed ordinata ad Abramo stata
istituita prima come fi"ura della circoncisione non fatta da mano d'uomo che ora avviene in Cristo.
Il bambino non %a col"e "ersonali) ma solo 5uella originale.
2. 1?. 2on si pu- dire, infatti, che il prepuzio una parte del corpo, mentre quanto si contrae con
l'origine un vizio e che, dopo che quello stato tagliato, la sua forza non ha potuto essere sottratta dal
seme, mentre questo vizio che non un corpo, ma un accidente, dopo che stato perdonato dalla
misericordia, non ha potuto risiedere nel seme. 7uesto, ripeto, non lo pu- dire nessuno con tutta l'astuzia
che si vuole, perch& verrebbe schiacciato dall'autorit' divina, secondo la quale quella parte del corpo
stata amputata proprio perch& si venisse purificati da tale vizio. Se non si trovasse nel seme, infatti, non
potrebbe mai arrivare ai bambini, dai quali dev'essere portata via con la circoncisione. Se non fosse
arrivata invece non avrebbe avuto affatto bisogno di essere asportata con questa circoncisione del corpo.
Siccome il bambino non ha alcun peccato personale, nessun altro peccato se non quello originale gli viene
tolto con quel rimedio senza del quale verrebbe eliminato dal suo popolo. Bssendo .io giusto giudice,
questo non potrebbe avvenire se non vi fosse una colpa che lo giustificasse. 2on essendocene una
personale, non rimane che quella dell'origine viziata.
Argomenta$ioni dalla circoncisione.
2. $@. Bcco quindi che il circonciso trasmette a chi nasce da lui qualcosa che non ha in se stesso. Cosa
intendi dire quando affermi! 50ttraverso la natura non si pu- dimostrare che gli uomini trasmettono una
cosa di cui sono creduti privi5? %l prepuzio una cosa buona, non una cosa cattiva, perch& .io l'ha fatto e
tu stesso ne hai parlato a lungo trattando dell'oleastro. /i rispondo che l'oleastro una cosa buona in
natura, ma nel linguaggio dei misteri significa un male. 0lla stessa maniera i lupi, le volpi, il maiale
insozzato nelle lordure del fango, il cane che torna a mangiare il suo vomito, in natura sono tutte cose
buone e cosC le pecore! +io infatti ha fatto ogni cosa molto buona
;>
. -ella ,crittura per/ i lupi
rappresentano i cattivi e le pecore i buoni. -oi intendiamo riferirci non a ci/ che sono, ma a ci/ che
si"nificano, quando li prendiamo come esempi nelle nostre discussioni sui buoni e sui cattivi. Cos#
pure il prepuzio in natura senz'altro una cosa buona essendo una particella del corpo umano, che
indubbiamente una cosa buona, ma in fi"ura si"nifica male perch% il bambino dev'essere
circonciso entro l'ottavo "iorno per Cristo, nel quale, secondo le parole dell'Apostolo, siamo stati
circoncisi d'una circoncisione non fatta per mano d'uomo, che senza dubbio stata prefi"urata da
quella fatta per mano d'uomo. l prepuzio pertanto non il peccato ma si"nifica il peccato,
principalmente quello ori"inale perch% per mezzo dello stesso membro hanno ori"ine quelli che
nascono e, a causa di quel peccato, siamo detti per natura fi"li dell'ira. Lo stesso membro infatti
chiamato propriamente natura. La circoncisione della carne perci/, oltre a smantellare senza ombra
di dubbio la vostra "enerica asserzione che !attraverso la natura non pu/ avvenire che i "enitori
trasmettano ai fi"li qualcosa di cui essi mancano!, dimostra che il peccato ori"inale, "i rimesso ai
"enitori battezzati, rimane nei bambini finquando non sono battezzati, finquando cio non sono
purificati dalla spirituale circoncisione, appunto perch% il prepuzio che si"nifica il peccato, si trova
in colui che nasce, anche se nel padre non c'era pi). Convince altres# voi che verissimo quello che
ne"ate, appunto perch%, ne"ando il peccato ori"inale, non potete trovare una ra"ione per cui sotto
un "iudice "iusto debba perire un fanciullo del quale scritto: Sia eliminato dal suo popolo, se entro
l'ottavo giorno non sar# circonciso
;?
.
(ome la col"a rimessa nel "adre "assi nel figlio.
2. $1. *asciamo da parte la selva degli oleastri ed i colli africani o italiani ricoperti di uliveti. 2on
interroghiamo neppure i contadini che potrebbero rispondere a me in un senso e a te in un altro, mentre
noi non abbiamo la possibilit' di fare una pratica e celere esperienza, se a questo scopo volessimo
piantare un albero che produrr# l'ombra per i fieri nipoti
<@
. Abbiamo un ulivo non italiano, non
africano, ma ebreo, al quale noi che eravamo oleastri, ci ralle"riamo di essere stati innestati. A
quell'ulivo stata data la circoncisione, che senza tentennamenti risolve la presente questione. l
fi"lio ottiene il prepuzio che non pi) presente in suo padre. -e era privo ma lo ha trasmesso3 lo
aveva perso ma lo ha trasmesso3 e il prepuzio si"nifica il peccato. $u/ non esserci pi) nei "enitori
ma passare u"ualmente ai fi"li. Lo attesti il fanciullo stesso e, in silenzio, dica: !,ar/ eliminato dal
mio popolo se entro l'ottavo "iorno non sar/ circonciso. -e"ando il peccato ori"inale e, nello stesso
tempo, professando che 'io "iusto, ditemi per favore in che cosa ho peccato!. ,iccome la vostra
loquacit non risponde alcunch% di ra"ionevole a questo fanciullo che tacitamente "rida, insieme a
noi vo"liate unire la vostra voce a quella de"li Apostoli. ,ia esso facile, difficile o impossibile a
scoprirsi, siamo liberi di ricercare quali conta"i di peccato derivino dai "enitori o se ve ne siano
altri, ma non sta a noi attribuire alle parole dell'Apostolo:Per opera di un solo uomo il peccato entr
nel mondo e attraverso il peccato la morte' cos( la morte pass su tutti gli uomini
<1
, altro si"nificato
diverso da quello per cui crediamo che tutti noi per i quali Cristo morto, siamo morti nel peccato
del primo uomo e che muoiono al peccato tutti quelli che sono battezzati in Cristo.
Agostino non 4 solo a combattere i "elagiani.
3. $$. =iferendoti ad altre mie parole, che inserisci nella tua discussione come per controbatterle,
dichiari che 5io ho cercato di eccitare il popolino contro di te5. %l motivo lo trovi nel fatto che ho detto! 5*a
fede cristiana, che i novelli eretici hanno cominciato a contrastare, non mette in dubbio che coloro i quali
vengono purificati dal lavacro di rigenerazione sono redenti dal potere del diavolo, mentre quelli che non
sono stati ancora redenti dalla rigenerazione, compresi i piccoli nati da persone redente, rimangono
prigionieri del potere delle tenebre fino a quando non siano anch'essi redenti dalla medesima grazia5
<$
.
$er dimostrarlo con una testimonianza dell'Apostolo ho a""iunto: !,i estende a tutte le et il
beneficio di cui parla l'Apostolo: !gli ci ha sottratto al potere delle tenebre e ci ha trasportato nel
regno del suo figlio
diletto<+
!. ,e questa ar"omentazione riesce a smuovere il popolino contro di te,
non dovresti dedurne che detta fede cristiana si tanto divul"ata e radicata presso tutti da non poter
sfu""ire neppure alla coscienza popolare( *ra necessario infatti che tutti i cristiani sapessero ci/ che
biso"na fare nei loro piccoli, per quanto attiene ai misteri cristiani. $erch% allora affermi che:
!dimentico del dibattito a due, mi sono rifu"iato presso il popolino!( Chi ti ha promesso il mio
dibattito( 'ove, quando, in qual modo, con quali testimoni, con quali moderatori si preferito,
come tu dici: !Chiudere la guerra con la condizione offerta
<1
, affinch% il nostro dibattito risolvesse la
batta"lia di tutti!( 6en lun"i da me l'arro"armi presso i cattolici quello che a te non riesce di
arro"arti presso i pela"iani. ,ono soltanto uno dei tanti che cerchiamo di confutare le vostre profane
innovazioni, come me"lio possiamo, nella misura del "rado di fede che 'io ha concesso a ciascuno
di noi
<9
. $rima ancora della mia nascita e prima della mia rinascita a 'io, molti luminari cattolici
ci hanno preceduto nel respin"ere le vostre future tenebre. 'i essi ho "i parlato con la ma""iore
chiarezza possibile nei due libri precedenti. ,ai a chi rivol"erti se trovi "usto ad insanire
ulteriormente contro la Chiesa Cattolica.
Res"inte le calunnie di Giuliano.
3. $+. 2on voler deridere le membra di Cristo col nome di 5lavoratori di bassa condizione5! ricordati
piuttosto che ci che stolto per il mondo, +io lo scelse per confondere i sapienti
<;
. Che intendi dire
affermando che !non appena avrai cominciato a mostrarti ad essi, diventeranno pi) duri verso di
me!( -on mentire, ed essi non lo diventeranno. -on dico affatto, come calunniosamente affermi,
che !sono patrimonio del diavolo! quelli che sono redenti dal san"ue di Cristo. !-on attribuisco al
diavolo nessun matrimonio! in quanto matrimonio, n% lo considero !autore di "enitali o eccitatore
de"li uomini solo a cose illecite!, e neppure !fecondatore delle donne o creatore dei bambini!. ,e
riferisci al popolo cose del "enere che sono estranee a me, tu menti. ,e qualcuno, credendoti,
diventer pi) duro contro di me, e"li sar stato in"annato, non formato. Coloro invece che ci
conoscono entrambi e conoscono la fede cattolica non vo"liono imparare nulla da te, ma, al
contrario, se ne "uardano affinch% non sottra""a loro quello che "i conoscono. 0ra di loro, infatti,
ci sono molti che non solo per vie diverse dalla mia, ma anche prima di me, hanno imparato queste
cose che il vostro nuovo errore cerca di combattere. -on avendoli pertanto fabbricati io questi
compa"ni della verit cattolica, che voi ne"ate, ma avendoli solo trovati, come posso essere per essi
l'autore di quello che ritenete un errore(
/utti sono morti) se (risto 4 morto "er tutti.
0. $1. 5Spiegami, tu dici, in che modo il peccato pu- essere addebitato giustamente ad una persona che
non ha voluto n& potuto peccare?5. Per quanto attiene all'azione della vita di ciascuno, altro il
compimento dei peccati ed altro il contagio dei peccati altrui. Se vorreste evitare di torcere in senso
erroneo la tesi giusta, sapreste ascoltare l'0postolo che brevemente la spiega dicendo che stato uno
solo colui nel quale tutti hanno peccato. %n quell'uno solo sono morti tutti, affinch& un altro, uno solo,
morisse per tutti. 4no solo mor( per tutti, tutti conseguentemente morirono
<<
, e per essi Cristo
morto. -e"a dunque che Cristo morto anche per i bambini, affinch% possa sottrarli al numero di
coloro che sono morti, e cio dal conta"io dei peccati. !Come pu/ avvenire, tu dici, che qualcosa
che appartiene all'arbitrio della volont si mescoli ai semi!( ,e questo non pu/ avvenire,
evidentemente non c' motivo per affermare che i bambini, non ancora usciti dal corpo, sono morti.
,e Cristo per/ morto anche per essi, vuol dire che anch'essi sono morti: Se uno morto per tutti,
tutti conseguentemente morirono. Capisci, Giuliano? 7ueste sono parole dell'0postolo, non mie. Perch&
mi chiedi in qual modo sia avvenuto, dal momento che puoi constatare che in qualche modo pur
avvenuto, se in qualche modo tu credi all'0postolo, che in nessun modo pu- aver mentito su Cristo e su
quelli per i quali Cristo morto?
Dio sa far buon uso dei buoni e dei cattii.
0. $9. 7ualcuno, perverso come voi, ma per un errore diverso, potrebbe dire di .io quello che, voi dite,
sentiamo per i fanciulli, e cio! 5.io lavora attivamente per fare guadagnare il proprio nemico5. 2on cessa
infatti di creare, nutrire, vestire quelli che sa sottomessi al diavolo non soltanto per un breve periodo di
tempo, ma addirittura destinati ad ardere eternamente con lui, e non cessa di somministrare vita e salute
ad essi che peccano con ostinatissima cattiveria. .io fa questo per- ben sapendo come far buon uso dei
buoni e dei cattivi. 0 questo uso della divina maest', con tutta l'arte della sua cattiveria, il diavolo non
pu- sottrarre quelli che opprime ed inganna e neppure se stesso. Per questo non appartengono al diavolo
coloro che sono sottratti al potere del diavolo! quelli invece che appartengono a lui, cosC come lui stesso,
sono sotto il potere di .io.
,on fu il diaolo a istituire l!unione sessuale.
0. $;. 7uanto sciocco dunque ci- che credi di avere detto con sottigliezza d'ingegno, quasi avessimo
affermato che 5tra il diavolo e .io stato stabilito questo patto! .io rivendicherebbe a s& tutto quello che
asperso, ed il diavolo tutto quello che nasce, a condizione per- che, tu specifichi, .io, con la sua
potenza assoggettata, fecondi l'unione stessa istituita dal diavolo5. %l diavolo non ha istituito affatto
l'unione che ci sarebbe stata ugualmente anche se nessuno avesse peccato, ma essa sarebbe stata tale
che la tua protetta o non ci sarebbe stata affatto o non sarebbe stata inquieta. .io, poi, feconda l'utero
femminile, anche quello che partorisce vasi diabolici, non con una potenza assoggettata, ma con una
forza libera e potentissima. Come agli uomini cattivi infatti, cosC ai semi viziati dall'origine, nei quali c' la
sostanza buona, creata da lui, .io elargisce la crescita, la forma, la vita e la salute con gratuita bont',
senza alcuna necessit', con insuperabile capacit' ed irreprensibile variet'. Bssendo, dunque, entrambi
sotto il potere di .io, quello che asperso, cio, e quello che nasce, e non potendo neppure il diavolo
dirsi estraneo al suo potere, come hai potuto introdurre la tua distinzione? 0vresti preferito nascere o
essere asperso? 2on forse meglio l'essere aspersi in cui incluso anche l'essere nati? 2on pu- essere
asperso infatti chi non nato. , tu propendi per l'uno o per l'altro con identica inclinazione? Se credi che
sia meglio il nascere, arrechi offesa alla rinascita spirituale, a cui con sacrilego errore anteponi la
generazione carnale. 2on senza ragione crediamo che hai preferito dire non 5quello che rinasce5, ma
5quello che asperso5! in considerazione, infatti, che attraverso i nostri sensi desideravi dimostrare che
.io ed il diavolo hanno fatto una specie di spartizione tra di loro, con l'aiuto di una parola hai reso pi(
disprezzabile la parte di .io. Potevi dire infatti 5quello che rinasce5: 5quello che rigenerato5: ed infine
5quello che battezzato5, parola, quest'ultima, che la consuetudine latina ha preso dal greco per indicare
nient'altro che il sacramento di rigenerazione. 2on hai voluto scegliere nessuna di queste parole, ma ne
hai scelta una che rendesse disprezzabile quello che dicevi. 2essuno dei lettori, infatti, avrebbe potuto
preferire il 5nato5 al 5rinato5 o al 5battezzato5, ma sarebbe stato facile, a tuo avviso, che si potesse
preferire il 5nato5 all'5asperso5. Se poi l'essere asperso, perch& si possa portare l'immagine dell'uomo
celeste, supera il nascere, perch& si possa portare l'immagine dell'uomo terreno, di quanto il cielo dista
dalla terra
<>
, la tua odiosa distinzione svanisce immediatamente. -on c' da meravi"liarsi che 'io
rivendichi a s% l'imma"ine dell'uomo celeste, che si riceve con il sacro lavacro, e lasci al dominio
del diavolo l'imma"ine dell'uomo terreno, sporco di macchie terrene, finch% rinasca in Cristo per
prendere l'imma"ine dell'uomo celeste.
I bambini "rima del battesimo sono sotto il "otere del diaolo.
0. $<. Se poi ritieni di ugual peso l'essere asperso ed il nascere G cosicch& per questo si creda che i
bambini non ancora rinati non si trovino sotto il potere del diavolo, perch& .io ed il diavolo non diano
l'impressione di voler fare tra di loro una divisione in parti uguali, qualora .io rivendichi per s& gli aspersi
ed il diavolo i nati G ne segue indubbiamente, secondo questa interpretazione, che, siccome l'essere
aspersi vale quanto il nascere, superfluo l'essere aspersi dal momento che, avendo lo stesso valore,
sufficiente nascere. 4i siamo grati tuttavia che non la pensiate cosC. 4oi infatti non ammettete al regno di
.io quelli che sono nati se prima non sono aspersi, ed in tal modo, nei fatti, ritenete che molto meglio
l'essere aspersi che il nascere. 4ogliate, pertanto, rendere ragione a voi stessi per non credere che sia
indegno che quelli che non sono ammessi al regno di .io si trovino sotto il potere di chi caduto dal
regno di .io, oppure che quelli che hanno la vita si trovino sotto il potere di chi ha perduto la vita. Che i
bambini non abbiano la vita se non hanno Cristo Hche senza dubbio non possono avere se non si
rivestono di lui, secondo quanto scritto!/uanti foste battezzati in Cristo, avete rivestito il Cristo
<?
<,
che i bambini dunque non abbiano la vita se non hanno Cristo, ce lo attesta con chiarezza .iovanni
evan"elista nella sua epistola: Chi ha il 2iglio, ha la vita' chi non ha il 2iglio di +io, non ha la vita
>@
.
.iustamente quindi sono ritenuti morti se non hanno la vita quelli per i quali Cristo morto
affinch% l'avessero. 4no solo infatti mor( per tutti, tutti conseguentemente morirono
>1
, e quest'uno,
come si le""e nell'!pistola agli !brei, morto per ridurre all'impotenza colui che della morte aveva il
potere, cio il diavolo
>$
. Che c' di strano, dunque, se i bambini, finch% riman"ono morti, prima
cio di cominciare a possedere colui che morto per i morti, si trovano sotto il potere di colui che
ha il potere della morte(
I "eccati dei genitori sono in 5ualc%e modo anc%e nostri.
11. $>. Bnumeri verit' su cui la fede cristiana veramente non ha dubbi. /ra di esse menzioni quelle che,
nella quasi totalit', predichiamo anche noi e su cui siamo convinti non si debbano avere dubbi. 0rriviamo
perfino a ritenere vera la vostra affermazione, secondo cui, 5senza la partecipazione del libero arbitrio,
per l'uomo non ci pu- essere peccato5. 2on ci sarebbe neppure questo peccato che si contrae con
l'origine senza la partecipazione del libero arbitrio, mediante il quale il primo uomo ha peccato e il
peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la morte' cos( la morte pass su tutti gli uomini
>+
. Le
tue parole: !non si pu/ essere so""etti a peccati altrui! ci interessano in quanto possono essere
intese rettamente. $er ora non parlo del fatto che 'avide ha peccato e che per questo peccato
caddero tante mi"liaia di uomini
>1
, o dell'altro fatto che uno solo, disobbedendo al divieto, si rese
colpevole della violazione dell'anatema e che la vendetta ricadde su chi non aveva commesso il
peccato e neppure sapeva che era stato commesso
>9
. 9 un'altra questione ed ora non ci dobbiamo
preoccupare di questo "enere di peccati o di pene. peccati dei pro"enitori in certo senso ci sono
estranei ed in certo senso ci apparten"ono. Ci sono estranei per la propriet dell'azione3 ci
apparten"ono per il conta"io della propa"azione. ,e questo fosse falso, il "io"o pesante sui fi"li
dell'uomo, dal "iorno nel quale sono usciti dal seno della madre
>;
, per nessun verso sarebbe
"iusto.
I bambini ereditano il male da un "eccato altrui.
11. $?. ,utti noi dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinch ciascuno raccolga, in
ragione delle azioni compiute, ci che ha meritato quando era nel corpo, o il bene o il male
><
. Come
puoi riferire ai bambini queste parole dell'Apostolo di cui fai menzione( 'ovranno anch'essi
presentarsi dinanzi al tribunale di Cristo oppure no( ,e non si dovranno presentare, quale
"iovamento ti potranno portare queste parole che non ri"uardano la questione di cui stiamo
trattando( ,e poi dovranno presentarsi, come potranno racco"liere quello che hanno fatto, se non
hanno fatto nulla( 4, forse, si deve pensare che appartiene ad essi quello che credono o non credono
attraverso il cuore e la bocca delle madri( Con le parole: Ci che ha meritato quando era nel corpo,
l'0postolo intendeva riferirsi a tutti coloro che avevano una propria vita. 8a come pu- il bambino
raccogliere il bene per entrare nel regno di .io, se ciascuno raccoglie quello che ha fatto, a meno che non
appartenga al bambino anche quello che ha fatto, ossia ha creduto per mezzo di altri? Come dunque
appartiene al fanciullo ci- che ha creduto per raccogliere il bene, per conseguire cio il regno di .io, cosC,
se non ha creduto, appartiene a lui raccogliere il giudizio di condanna, poich& evangelica
l'affermazione! Chi non creder# sar# condannato
>>
. Affermando che: ,utti noi dobbiamo comparire,
affinch ciascuno raccolga, in ragione delle azioni compiute, ci che ha meritato quando era col corpo, o il
bene o il male
>?
, l'Apostolo non lascia una via di mezzo. Comprendi quindi quanto
inopportunamente escludi che il bambino possa racco"liere il male dal peccato altrui, mentre ritieni
che possa racco"liere il bene dal buon operato altrui, e non un bene qualunque, ma il re"no di 'io.
*stranea certamente l'opera quando crede per mezzo di un altro ed estranea stata l'opera quando
ha peccato in un altro. -oi non dubitiamo che tutti i peccati sono purificati col 6attesimo, ma
ciascuno purificato con la rinascita. 7uello dunque che non lo sottrae se non la ri"enerazione, non
cessa di contrarlo la "enerazione.
Dio 4 il creatore di tutti gli uomini.
11. +@. .icendo che 5la concupiscenza non sempre ribelle all'animo5, riconosci senza dubbio che essa
ribelle. Perch& allora ti ostini a negare il castigo a causa del quale sostieni una guerra contro di te? 5.io
sia ritenuto il Creatore di quei bambini, tu dici, che siano degni delle sue mani5, ed aggiungi! 5di quelli
innocenti, cio5. 2on credi che potr' vincerti nella piet' e nella lode di .io, colui che afferma che anche le
opere belle e sane sono degne delle mani di .io? Purtuttavia molti nascono deformi, malati, brutti e
perfino mostruosi. Ci- nonostante tutta quella sostanza, tutte le sue parti, e tutto quello che in essa
sostanzialmente esiste e vive, non pu- essere stata creata se non dalla mano di .io buono e vero.
Il giogo c%e o""rime il genere umano.
11. +1. 8i chiedi di dire 5come il diavolo osa rivendicare a s& i bambini creati in Cristo, vale a dire nella
sua potenza5. .immi tu, piuttosto, se ti possibile, come rivendica a s&, apertamente e non
occultamente, i bambini vessati dagli spiriti immondi. Se dici che sono stati consegnati entrambi vediamo
il castigo! dimmi allora la colpa. Bntrambi vediamo la pena, ma tu sostieni che nessun demerito si contrae
dai genitori, e poich& entrambi dichiariamo .io giusto, mostrami nei bambini, se possibile, una colpa
degna di questa pena. , non riconosci che anche questo appartiene a quel giogo pesante che sui figli
dell'uomo dal giorno nel quale sono usciti dal seno della madre fino al giorno nel quale ritorneranno alla
madre di tutti? Sotto tale giogo il genere umano schiacciato tanto da varie pene, che diventa chiaro
come gli uomini da figli dell'ira diventano figli della misericordia, quasi ricevendo in pegno che questo
accadr' nel mondo futuro. %n questo mondo, per-, anche i figli della misericordia sono schiacciati dal
grave giogo dal giorno della nascita fino a quello della morte. /alvolta i bambini, bench& siano stati
strappati dal potere delle tenebre, tra gli altri mali di questa vita vanno soggetti a queste vessazioni dei
demoni, affinch& non siano da essi portati al supplizio eterno.
Perc%> i bambini) c%e muoiono sen$a il battesimo) siano condannati.
11. +$. 8e lo hai gi' detto una volta e ti ho risposto
?@
, ma neppure adesso debbo sorvolare, che
cio !quando 'io concede ai bambini di nulla meritevoli in proprio, n% in bene n% in male, la "loria
della ri"enerazione, c'inse"na che essi apparten"ono alla sua cura, al suo diritto e al suo potere per il
fatto stesso che previene la loro volont con la lar"hezza del suo ineffabile beneficio!. n che cosa
hanno dunque peccato que"li innumerevoli esseri che, pur creati u"ualmente innocenti e puri, e pur
fatti a sua imma"ine, 'io li priva di questo dono e non previene con la lar"hezza del suo ineffabile
beneficio la volont di costoro, separando tante sue imma"ini dal suo re"no( ,e per essi questo non
costituir un male, vuol dire che tante innocenti imma"ini di 'io non ameranno il suo re"no. ,e
invece lo ameranno, e lo ameranno tanto quanto debbono amare il suo re"no "l'innocenti creati da
lui a sua imma"ine, non sentiranno alcun tormento per questa stessa separazione( 'ovunque essi si
trovino, infine, comunque essi si trovino sotto 'io "iudice, che non mosso dal fato n% corrotto
da parzialit di persone, essi non si troveranno nella felicit del suo re"no, nel quale troveranno
posto "li altri che parimenti non hanno meritato alcunch% n% di bene n% di male. Ma se non avessero
meritato niente di male, mai sarebbero stati privati, in identiche condizioni, della comunione di
tanto bene. n quei vasi d'ira dunque, secondo l'Apostolo, come spesso abbiamo ripetuto, 'io
manifesta le ricchezze della sua "loria verso i vasi della misericordia
?1
, perch% non si "lorino
come di meriti della propria vita, dal momento che non i"norano che ad essi poteva venir concesso
"iustamente quello che hanno visto concesso ai compa"ni della propria morte.
Inter"reta$ione di un testo "aolino.
11. ++. Se vuoi pensare rettamente, sappi che vale anche per i bambini ci- che l'0postolo ha detto di
.io Padre! !gli ci ha sottratti dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo 2iglio diletto
?$
, e cos# pure le altre parole: !ravamo anche noi per natura figli dell'ira, alla stessa guisa degli altri
?+
. ,ono sottratti dal potere delle tenebre infatti, ed erano fi"li dell'ira tutti coloro che muoiono al
peccato. 0utti quelli poi che sono battezzati nella morte di Cristo, muoiono al peccato per vivere in
'io. ,ono tutti battezzati nella sua morte, infatti, quelli che sono battezzati in Cristo. ,iccome anche
i bambini sono battezzati in Cristo, anch'essi muoiono al peccato e sono sottratti dal potere delle
tenebre, laddove per natura erano fi"li dell'ira. 7uanto poi alla tua pretesa che, dove l'Apostolo dice:
!Per natura figli dell'ira, si possa intendere! %nteramente figli dell'ira5, non dovresti per caso trovare
un'ammonizione nel fatto che l'antica fede cattolica schierata contro di voi? 2on si trova infatti nessun
codice latino, a meno che voi non cominciate a correggerli o piuttosto a cambiarli, dove non sia scritto!
per natura) .i questa espressione gli antichi interpreti non si sarebbero certamente curati, se non ci
fosse stata anche l'antichit' di questa fede, alla quale ora ha tentato di opporsi la vostra innovazione.
L!o""osi$ione della moltitudine dei fedeli erso i "elagiani.
11. +1. .a uomo superiore non vuoi far parte del gregge popolare. 0ncora una volta, infatti, respingi la
tesi del popolo, dopo tanti argomenti con i quali, dandone ragione, avevi cercato di eccitarlo contro di me
con maggior violenza di quanto era stato eccitato contro di te. 2onostante tutto, per-, ripensando alle tue
discussioni, ti sei accorto che con tali argomenti non hai potuto e non puoi far nulla presso il popolo
saldamente fondato sull'antica verit' della fede cattolica. Per questo motivo ancora una volta rivolgi
contro di esso la faccia ostinata per disprezzarlo e, deridendolo, ne descrivi le singole parti di cui
composto, mentre non a torto la moltitudine dei cristiani adiratissima contro di voi. /ra gli altri accenni
agli 5uditori scolastici5 ed affermi che essi esclameranno contro di me! 5, tempiD o CostumiD5
?1
. :ai
paura tuttavia del "iudizio del popolo in mezzo al quale hai potuto trovare dei sostenitori tanto
rumorosi che mi spaventassero con l'esclamazione di Cicerone, quasi credessi che !i "enitali
derivano da una parte diversa da quella donde viene il resto del corpo!. Mentre rispondo a costoro:
-on dico questo, e"li mente3 accuso la libidine, non le membra3 condanno il vizio, non la natura3
costui che mi calunnia presso di voi osa recitare le lodi della libidine nella Chiesa di Cristo, dinanzi
al Maestro assiso in cielo. 7ualora studiasse con voi, nessun maestro "li proporrebbe di recitare tali
lodi onde evitare di offendere il pudore di tutti voi. -on rivol"eranno forse a te le altre parole di
Cicerone che ben ti si addicono: !'alla mia parte combatte il pudore, dalla tua l'impudenza3 dalla
mia parte la continenza, dalla tua la libidine!
?9
(
La libidine "u8 essere da tutti tenuta a freno.
11. +9. 2on so quali convertiti alla fede cattolica o ad essa tornati, rimproveri come disertori del vostro
domma. 3ai dato tuttavia l'impressione di temerli tanto da non osare proferire i loro nomi, perch& non
accadesse che, sentendo da te i loro falsi crimini, ti rinfacciassero i tuoi, se non veri, certamente pi(
credibili. Chiunque essi siano, se umanamente sensati, non lo avrebbero fatto e ti avrebbero perdonato
secondo il detto dell'0postolo! .on rendete male per male
?;
. 0u per/ non voler almeno disde"nare
di ascoltare l'ammonizione di colui, dai cui scritti ti piaciuto esclamare: !4 tempi, o costumi8!.
,appi almeno ascoltare costui che ti dice: !,ii lontano dalla scorrettezza del lin"ua""io, quanto sei
lontano dalla turpitudine delle cose ;supposto che lo sia<3 e non voler rinfacciare a"li altri quelle
cose che, pur se ti ven"on dette falsamente, ti fanno arrossire!. lettori sappiano che hai detto
contro non so chi tali cose, quali non ci risulta affatto in alcuni che sappiamo hanno lasciato l'eresia
pela"iana col proposito della castit. A me per/ nulla interessa dei tuoi uomini o delle tue donne,
che tu in"anni al punto da farmi dire che !la libidine non pu/ essere frenata neppure in un corpo
corroso!. Anzi, proprio perch% sono convinto che essa pu/ e dev'essere frenata, la riten"o cattiva.
Chi ne"a che sia cattiva veda in qual modo posse""a un bene, che lei contrasta, e, volendo o
nolendo, deve ammettere che la libidine dev'essere frenata. 5iten"o che la libidine pu/ essere
frenata non soltanto dai vecchi, ma anche dai "iovani, e mi meravi"lio "randemente che essa possa
essere lodata dai continenti.
Giuliano arc%itetto dell!eresia "elagiana.
11. +;. Chi di noi ha mai detto che 5questo male, che i bambini contraggono con l'origine, pu- esistere
o potuto esistere senza la sostanza nella quale inerisce5? Come se lo dicessimo, vai alla ricerca di
giudici dialettici e disprezzi il popolo quasi che ti avessi portato dinanzi ad esso giudice, dal quale non
possono essere giudicate quelle cose che, se tu non le avessi imparate, la macchina del domma pelagiano
sarebbe rimasta senza l'architetto necessario. Se vuoi avere la vita, non amare la sapienza della parola,
con cui la croce di Cristo viene svuotata di ogni efficacia
?<
. .i nel precedente libro ho esposto in
che modo le qualit, sia quelle buone che le cattive, passano da una sostanza all'altra non
trasferendosi ma qualificandosi. ,e disprezzi il "iudizio del popolo, "uarda quei "iudici, forniti di
abbondantissima autorit nella Chiesa di Cristo, che ti ho presentato nei miei primi due libri.
Il Pontefice 9osimo accusato di "rearica$ione.
1#. +<. 7uale motivo ti spinge, per restare nella tua perversit', ad accusare di prevaricazione Eosimo,
di venerata memoria, vescovo della Sede 0postolica? Bgli non si allontanato dal suo predecessore
%nnocenzo, che hai avuto paura di nominare. 3ai preferito Eosimo perch& in un primo tempo aveva usato
maggiore dolcezza con Celestio, che si era detto disposto, qualora nel vostro modo di pensare ci fosse
stato qualcosa di spiacevole, a correggersi e ad aderire alle lettere di %nnocenzo.
I dissensi nella c%iesa di Roma alla morte di 9osimo.
1#. +>. =icordati in verit' con quanta insolenza ci obietti il dissenso del popolo romano nella elezione
del vescovo. Secondo te gli uomini l'hanno fatto di propria volont'? Se dici di no, come difendi il libero
arbitrio? Se dici di sC, come lo chiami 5vendetta di .io5, e abbandoni il tuo domma, mentre pretendi di far
credere che sei stato vendicato da .io? , ti sei deciso alfine ad ammettere ci- che negavi con
ostinatissima testardaggine, che, cio, per un occulto giudizio di .io pu- accadere che nella stessa
volont' degli uomini c' qualcosa che , ad un tempo peccato e pena del peccato? Se nel tuo pensiero
non ci fosse stata un'idea del genere, non avresti mai chiamato 5vendetta di .io5 l'azione degli uomini.
7uando, tanti anni fa, una cosa simile accadde al beato .amaso e ad 6rsicino, la Chiesa =omana non
aveva ancora condannato i pelagiani..
(ontinuit6 nel "ensiero agostiniano circa il "eccato originale.
1#. +?. /u dici che 5anch'io ho mutato il mio pensiero perch& all'inizio della mia conversione la pensavo
come te5. /'inganni o sei ingannato, o perch& stai calunniando quello che dico adesso, o perch& non hai
capito o piuttosto non hai letto quello che ho scritto allora. .all'inizio della conversione ho sempre
creduto, come credo tuttora, che per mezzo di un solo uomo il peccato entrato nel mondo e attraverso
il peccato la morte, e che essa passata a tutti gli uomini perch tutti hanno peccato in lui
?>
. Ci sono
dei libri che ho scritto subito dopo la mia conversione, quando ero ancora laico. Anche se allora non
ero erudito nella ,acra ,crittura come lo sarei stato pi) tardi, tuttavia, su questa questione non
pensavo e, se la discussione richiedeva il mio parere, non dicevo nulla di diverso da quello che tutta
la Chiesa impara ed inse"na dall'antichit: a causa del peccato ori"inale il "enere umano era caduto
in queste immense ed evidenti miserie nelle quali l'uomo somiglia ad un soffio, i suoi giorni sono come
ombra che passa
??
, e ogni uomo costituito da un puro soffio
1@@
3 da esse non ci libera se non
Colui che ha detto: $a verit# vi far# liberi
1@1
3 e: %o sono la verit#
1@$
e:Se dunque il 2iglio vi far#
liberi, sarete realmente liberi
1@+
. 'alla vanit non ci pu/ liberare se non la verit, secondo la
"razia, per/, non secondo il debito3 per la misericordia, non per il merito. Come a causa del "iudizio
infatti siamo stati sottomessi alla vanit, cos# in virt) della misericordia siamo liberati dalla verit, e
dobbiamo confessare che "li stessi nostri meriti non sono che doni di 'io.
La gra$ia battesimale rinnoa l!uomo "erfettamente.
1'. 1@. 4eniamo ora alla calunnia con cui mi accusi di aver detto che 5i battezzati sono purificati solo in
parte5. Cosa che, a tuo parere, appare meglio in alcune mie frasi che nella tua discussione proponi alla
nostra considerazione. GrazieD Bccole! 5*a concupiscenza della carne non dev'essere imputata al
matrimonio, ma tollerata. 2on un bene infatti proveniente dalla natura del matrimonio, ma un male
sopravvenutogli dall'antico peccato. Proprio per questo accade che neppure dal matrimonio regolare e
legittimo dei figli di .io vengono generati dei figli di .io, ma dei figli di questo mondo, perch& gli stessi
genitori, anche quando sono stati rigenerati, generano non in quanto sono figli di .io ma in quanto sono
ancora figli del mondo. %l Signore infatti dice! % figli di questo mondo generano e sono generati
1@1
.
!$ertanto, in quanto siamo ancora fi"li di questo mondo, il nostro uomo esteriore si corrompe e da
esso sono "enerati i fi"li di questo mondo3 in quanto siamo fi"li di 'io invece, l'uomo interiore si
rinnova di "iorno in "iorno
1@9
. 6ench% lo stesso uomo esteriore sia stato santificato per mezzo del
battesimo ed abbia ricevuto la speranza della futura incorruttibilit, per la quale ben a ra"ione
chiamato tempio di 'io
1@;
, tutto questo stato detto non soltanto per la presente santificazione,
ma anche per quella speranza di cui sta scritto: *nche noi, che gi# possediamo le primizie dello spirito,
noi pure gemiamo dentro di noi, anelando alla redenzione del nostro corpo
1@<
. ,e, a dire
dell'Apostolo, aspettiamo la redenzione del nostro corpo, evidentemente ci/ che si aspetta ancora si
spera e non ancora lo si possiede!
1@>
. n queste mie parole non c' nulla che un battezzato non
possa riconoscere in se stesso, quando, insieme all'Apostolo, dice: .oi pure gemiamo dentro di noi)
Per la medesima ragione in un altro passo l'0postolo scrive! S(, mentre siamo in questa tenda
sospiriamo oppressi
1@?
. A questo concetto si riferiscono le parole del libro della Sapienza! %l corpo
corruttibile pesa sull'anima e la dimora terrena opprime una mente presa da molte ansie
11@
. Come se
"i vivessi immortale tra "li An"eli, deridi le parole di debolezza o di mortalit e, parlando non
secondo il senso inteso da me, ma secondo il tuo in"anno, mi fai dire che !la "razia non rende
l'uomo perfettamente nuovo!. -on dico questo. $resta attenzione a ci/ che dico: la "razia rende
l'uomo perfettamente nuovo, dal momento che conduce all'immortalit del corpo e alla piena
felicit. Anche adesso essa rinnova perfettamente l'uomo per quanto attiene alla liberazione da tutti i
peccati, ma non per quanto attiene alla liberazione da tutti i peccati, e non per quanto attiene alla
liberazione da tutti i mali e da tutta la corruzione della mortalit, per la quale ora il corpo
appesantisce l'anima. *cco di conse"uenza il "emito che l'Apostolo fa suo quando dice: *nche noi
gemiamo dentro di noi) 8a anche a quella perfezione che ora soltanto sperata, si arriva attraverso lo
stesso battesimo che si riceve ora. 2on tutti i figli del mondo, per-, sono figli del diavolo, anche se tutti i
figli del diavolo sono figli del mondo. Ci sono dei figli di .io che sono ancora figli del mondo e per questo
si uniscono in matrimonio. .alla carne per- non generano i figli di .io poich& anche essi per poter essere
figli di .io non da sangue, n da volere della carne, n da volere d'uomo, ma +io sono nati
111
.
Attraverso il battesimo, dunque, la santificazione viene concessa anche al corpo, ma da esso non
portata via la corruzione che ora appesantisce anche l'anima. $er questo, anche se i corpi sono casti,
quando le membra non obbediscono alle vo"lie del peccato e cominciano di conse"uenza ad
appartenere al tempio di 'io, in tutta questa edificazione c' tuttavia qualcosa che la "razia deve
perfezionare, durante tutto il tempo in cui la carne ha voglie contro lo spirito, per provocare i
movimenti peccaminosi che debbono essere frenati, e lo spirito ha desideri contro la carne
11$
, perch%
la santit possa perseverare.
(on la mortifica$ione si "rogredisce nella santit6.
1*. 11. Chi non sa che tu, egregio dottore, c'inculchi che 5la carne ha la concupiscenza appunto perch&
l'anima ha desideri secondo la carne5? Senza l'anima infatti non pu- esserci alcuna concupiscenza della
carne. 0vere desideri proprio della natura vivente e sensitiva, sicch& non manchi la concupiscenza, che
deve essere frenata anche dalla castit' degli evirati. Siccome la libidine agisce meno violentemente
quando non trova la materia su cui operare, negli evirati probabilmente essa sar' meno laboriosa, ma
presente ugualmente ed pudicamente repressa affinch& l'incentivo al coito, quantunque inefficace, non
giunga alla turpitudine che, ci consta, ha portato alla punizione della spada vendicatrice l'eunuco di
4alentiniano, il giovane Calligono, riconosciuto colpevole dalla confessione della meretrice. %l libro
dell'!cclesiastico infatti non potrebbe addurre la similitudine! !gli vede con i suoi occhi e geme, come
geme un eunuco che abbraccia una vergine
11+
, se "li eunuchi non fossero mossi dal piacere della
concupiscenza carnale, bench% destituita de"li effetti della carne. Con i desideri che ha secondo lo
spirito, pertanto, l'anima contrasta quelli che ha secondo la carne e, parimenti, con le vo"lie che ha
secondo la carne, contrasta quelle che ha secondo lo spirito. $er questo scritto: $a carne ha voglie
contro lo spirito e lo spirito contro la carne, e per questo motivo ancora stato detto dell'anima! Si
rinnova di giorno in giorno
111
. *ssa infatti non cessa di avanzare nella santit quando fa diminuire
sempre pi) le cupidi"ie della carne, ne"ando ad esse il consenso. A coloro che erano "i stati
battezzati infatti l'Apostolo diceva: 0ortificate dunque le vostre membra terrene
119
, e menzionava
la fornicazione, la passione peccaminosa, la cupidi"ia di possedere. Come pu/ dunque il battezzato
mortificare la fornicazione che non commette pi) e che, secondo te !non ha niente da mortificare!(
Come pu/, ripeto, obbedire all'Apostolo che dice: 0ortificate la fornicazione, se non quando sconfigge
i suoi desideri ai quali nega il consenso? 0nche se non mancano, essi diminuiscono ogni giorno di pi( in
quelli che avanzano nel bene ed evitano del tutto ogni fornicazione, sia nel consenso che nelle azioni. 2el
tempio di .io questo avviene quando, con l'aiuto divino, si compie ci- che .io comanda. *e opere dello
spirito sono innalzate, quelle della carne mortificate. "ivendo secondo la carne morrete certamente,
scrive l'0postolo, uccidendo invece con lo spirito le opere del corpo avrete la vita
11;
, e affinch%
sapessero che era solo la "razia di 'io ad operare questo, l'Apostolo a""iun"e subito dopo: Sono
infatti quanti vengono mossi dallo Spirito di +io i veri figli di +io
11<
. Proprio per questo tutti quelli che
sono mossi dallo Spirito di .io, con lo spirito mortificano le opere della carne.
Il batte$$ato costruisce in se stesso il tem"io di Dio.
1*. 1$. % battezzati dunque hanno il loro da fare in se stessi, nel tempio di .io cio, che viene edificato
in questo tempo per essere dedicato alla fine dei tempi. 4iene edificato dopo la prigionia, come indicato
dal titolo del Salmo, dopo la cacciata del nemico che li aveva fatti prigionieri. 2ella successione dei Salmi,
cosa che pu- sembrare strana, viene prima il Salmo della dedicazione della casa e poi quello della
edificazione. %l Salmo della dedicazione, per-, viene prima perch& canta la dedicazione di quella casa di
cui l'0rchitetto dice! +istruggete questo tempio e in tre giorni lo far risorgere
11>
. l ,almo posteriore
invece, mentre veniva edificata la casa dopo la pri"ionia, ha profetizzato la Chiesa. Comincia cos#:
Cantate al Signore un cantico nuovo, cantate al Signore, tutta la terra
11?
. -essuno sia tanto stolto da
ritenere che o"ni battezzato sia "i perfetto perch% scritto: %l tempio di +io santo, e tale tempio
siete voi
1$@
, oppure: ! non sapete che il vostro corpo tempio dello Spirito Santo che in voi per
averlo ricevuto da +io?
1$1
, ed ancora un altro passo: .oi siamo il tempio del +io vivo
1$$
, e via
dicendo con altre frasi del "enere. 9 chiamato cos#, infatti, ma mentre viene edificato le nostre
membra terrene sono mortificate. 6ench% "i morti al peccato, infatti, viviamo per 'io. C' tuttavia
in noi qualcosa che biso"na mortificare affinch% il peccato non re"ni nel nostro corpo mortale
pie"andoci alle sue vo"lie
1$+
, dalle quali la piena e perfetta remissione dei peccati ci ha liberati
affinch% non fossimo ad esse so""etti. *sse per/ sono rimaste dentro di noi perch% contro di esse si
combatte la "uerra dei casti. +na di esse la concupiscenza di cui fa buon uso il coniu"e casto.
Anche quando usata bene per/, da un male nasce un bene non immune da male, al quale
necessaria la rinascita perch% sia liberato dal male. 7uello che 'io crea e l'uomo "enera, infatti,
indubbiamente un bene in quanto uomo, ma non immune dal male perch% soltanto la
ri"enerazione scio"lie dal male, che la "enerazione ha contratto dal primo e "rande peccato.
Il cor"o diiene tem"io di Dio con il dono della gra$ia battesimale.
1*. 1+. 4orresti far apparire incredibile che 5nel ventre di una donna battezzata, il cui corpo tempio di
.io, si possa formare un uomo soggetto al diavolo, finch& per opera di .io non rinasca in .io5. 8a non
desta maggior meraviglia che .io operi anche dove non abita? 2on dimora infatti nel corpo soggetto al
peccato
1$1
e tuttavia forma l'uomo nel ventre di una peccatrice. $ervade infatti e penetra tutto per
la sua purezza e niente di lurido lo ra""iun"e
1$9
. *, cosa ancor pi) mirabile, talvolta adotta come
fi"lio uno che plasma nel ventre di una donna pessima, mentre altre volte rifiuta di accettare come
fi"lio uno che plasma nel ventre di una sua fi"lia. 7uello infatti, per non so qual ventura, arriva al
battesimo3 questo invece, per una morte improvvisa, non vi perviene. * cos# 'io, nel cui potere
sono tutte le cose, rende partecipe della comunione di Cristo uno che nato nella casa del diavolo,
mentre esclude dal suo re"no uno che ha plasmato nel suo tempio. ,e poi lo vuole, perch% non rende
efficace il suo volere( -on pu/ valere infatti ci/ che siete soliti dire de"li adulti: 'io vuole, il
bambino non vuole. 'ove non c' l'immobilit del fato, n% la temerit della fortuna, n% la di"nit
della persona, cosa resta se non la profondit della misericordia e della verit( 'alla considerazione
dei due uomini, l'uno per il quale il peccato entrato nel mondo e l'altro che porta via il peccato dal
mondo, possiamo tentare di capire, in una materia incomprensibile, come tutti i fi"li della
concupiscenza, dovunque nascano, sono meritatamente so""etti al pesante "ravame dei fi"li di
Adamo, e come tra di essi tutti i fi"li della "razia, dovunque nascano, senza alcun merito
ra""iun"ono il soave "io"o dei fi"li di 'io. ,e"ue pertanto la sua condizione chi, pur plasmato in
un altro corpo, che il tempio di 'io, non plasmato cos# da essere anch'e"li tempio di 'io solo
perch% plasmato in un tempio di 'io. Che il corpo della madre era un tempio di 'io stato un
beneficio della "razia, non della natura3 della "razia conferita nella ri"enerazione e non nella
concezione. ,e, infatti, chi concepito appartenesse al corpo della madre, cos# da essere reputato
come una sua parte, il bambino la cui madre battezzata, in un immediato pericolo di morte, non
avrebbe biso"no di essere battezzato mentre si trova ancora nel seno materno. 7ualora ven"a
battezzato dopo la nascita, nessuno lo riterr battezzato due volte. -on appartiene al corpo della
madre quanto si trovava nel corpo materno3 era plasmato nel tempio di 'io, non era tempio di 'io.
Cos#, nel seno di una donna fedele plasmato un infedele, ed in lui i "enitori trasmettono l'infedelt
che non avevano quando nato da essi, ma che essi stessi avevano quando sono nati allo stesso
modo. 0rasmettono dunque ci/ che in essi non c' pi), in virt) del seme spirituale per il quale sono
stati ri"enerati, ma che era presente nel seme carnale col quale hanno "enerato il fi"lio.
Il battesimo libera l!uomo "erfettamente.
1*. 11. 0nche se col sacro battesimo santificato il corpo, santificato nel senso che, per la remissione
dei peccati, non solo non soggetto a tutti i peccati passati, ma neppure alla stessa concupiscenza insita
nella carne, a cui necessario che ogni uomo nasca soggetto ed a cui l'uomo morir' soggetto qualora
non rinasca. .ove mi hai sentito dire o dove hai letto che 5nel battesimo l'uomo non rinnovato, ma
quasi rinnovato: non liberato, ma quasi liberato: non salvato, ma quasi salvato5? *ungi da me l'aver
dichiarato inefficace la grazia di quel lavacro, nel quale sono rinato da acqua e Spirito Santo, e per il
quale sono stato liberato dal reato di tutti i peccati, sia quelli contratti dalla nascita, sia quelli contratti
con una vita cattiva. .a essa sono stato liberato perch& impari a non entrare in tentazione, attratto e
allettato dalla mia concupiscenza, e sappia in qual modo essere esaudito quando, insieme ai miei
compagni ripeto! 6imetti a noi i nostri debiti
1$;
3 da essa sar/ liberato per sempre, lo spero, quando
nelle mie membra non ci sar alcuna le""e in contrasto con la le""e della mia mente
1$<
. -on io
dunque rendo inefficace la "razia di 'io. 0u piuttosto, come suo nemico, di l'impressione di aver
voluto cercare un vuoto or"o"lio introducendo nella disputa *picuro, il quale affermava che gli di
non avevano un corpo, ma una sembianza di corpo' non avevano il sangue, ma una sembianza di
sangue
1$>
. n questa circostanza, trattando della letteratura filosofica, decisamente non pertinente
alla nostra questione, hai delirato con tanta pi) inettitudine, quanta pi) dottrina hai cercato di
sfo""iare. Chi di noi ha mai detto che !tutto ci/ che si fa in questo mondo colpevole!3 se lo stesso
Cristo ha praticato tante opere buone, ma per sottrarci a questo mondo cattivo(
Do"o il battesimo restano le concu"iscen$e della carne.
1-. 19. ) gia abbastanza che io noti con quanta diligenza e congruenza esponi la testimonianza
dell'0postolo che dice! Sono stati salvati dalla speranza fino a ...redenzione del nostro corpo
1$?
. 0u
sostieni che !quella risurrezione non rimette i peccati a nessuno ma solo purifica i meriti dei sin"oli,
rende cio a ciascuno secondo le sue opere!. -on dici per/ secondo quali opere proprie renda il
re"no di 'io ai bambini. -essun peccato, in verit, viene perdonato nel re"no, ma se nessun peccato
sar rimesso in quell'ultimo "iudizio, credo che il ,i"nore non avrebbe detto di certi peccati: .on ci
sar# perdono, n in questo mondo n nel mondo futuro
1+@
, perdono che sperava di ottenere il
ladrone che diceva: 6icordati di me quando sarai nel tuo regno
1+1
. ,iccome per/ qui si tratta di una
questione quanto mai profonda, non biso"na pronunciarsi con troppa facilit. $er quale motivo, nel
suo re"no, 'io non rimette nessun peccato ai suoi fi"li se non perch% non trova niente da
perdonare( -on vi potranno essere peccati infatti laddove lo spirito, non dico non acconsente alla
concupiscenza della carne, ma addirittura non ha desideri contro la carne, per il fatto che neppure
questa ha desideri contro di esso. 0utto questo ci sar per quella ineffabile salvezza perfetta, che ora
non abbiamo nel battesimo, nel quale, vero, sono perdonati tutti i peccati, ma riman"ono i mali
della concupiscenza della carne, contro cui, dopo il battesimo, se pro"rediscono, esercitano "loriose
batta"lie "li sposati e lotte ancor pi) "loriose i casti. Lo ammetti tu stesso
1+$
, ma non so per quale
sfortuna, quando parli a favore della verit, non ascolti neppure te stesso.
Giuliano ammette c%e il cor"o de!essere domato con la disci"lina.
1-. 1;. .escrivendo la somma felicit' della risurrezione, dici che 5ivi nessuno dei giusti rende livido il
suo corpo, o lo sottopone a schiavit( e che nessuno pu- umiliare la propria anima sui duri giacigli e nello
squallore delle sue membra5. =ispondimi! perch& compie tali cose uno che nel battesimo ha perduto tutti
i mali? Perch& osa rendere livido il tempio di .io? *e sue membra non sono forse membra del tempio di
.io? Perch& invita la presenza di .io, invoca la sua misericordia o placa la sua ira non con l'odore soave,
ma con il livore e lo squallore dello stesso tempio di .io? , forse non rifletti e non comprendi che
colpendo tanto duramente il suo corpo, se non ci fosse nulla da mortificare che dispiace a .io,
rischierebbe di recargli una grave offesa colpendo inutilmente il suo tempio? Perch& tentenni, perch& esiti
a confessare pi( apertamente? 7uel male certamente, quello colpisce nella sua carne colui del quale tu
predichi il livore e lo squallore per cui l'0postolo diceva! So infatti che il bene non dimora in me, vale a
dire nella mia carne
1++
. $erch% escludi che questa possa essere la voce di un battezzato dal
momento che, nelle lividure del corpo e nello squallore delle membra, riconosci il suo operato(
santi non ricevono le lividure dai fla"elli di 'io o dai nemici, ma se le infli""ono da se medesimi
con la continenza. * per qual motivo se non perch% lo spirito sollecita i desideri della carne( -on lo
hai sperimentato anche tu( -el descrivere infatti la felicit della vita futura hai detto: !-essuno
offre una lieta sfrontatezza ai rimproveri, le "uance a"li schiaffi e le spalle alle sferzate. -essuno si
sforzer di ottenere la forza dalla debolezza e la fru"alit non si scontrer con l'indi"enza o la
ma"nanimit con l'afflizione!. $erch% non hai voluto dire: la castit con la concupiscenza della
carne, ma ti sei affrettato a chiudere il periodo dicendo !e neppure la pazienza si scontrer con il
dolore!( 0i sei limitato a ricordare solo quello che, sopravvenendo dall'esterno, tollerato con
fortezza, ma non hai ricordato quello che, a"itandosi dall'interno, represso dalla castit. 4 forse ci
rimproveri di lentezza mentale perch% non abbiamo capito che volevi intendere proprio questo,
quando, pi) sopra, parlavi delle lividure del corpo, della fatica e dello squallore delle membra(
7uando uno, infatti, tribolato non da un nemico ma da se stesso, vuol dire che si trova in lui il
nemico che dev'essere sconfitto.
I fedeli combattono contro le concu"iscen$e.
1-. 1<. =icordati pure che non hai spiegato come mai l'0postolo ha detto! *spettando l'adozione
1+1
,
dal momento che nel lavacro del battesimo era "i stato adottato. 'i nuovo ripeti che !nessuno odia
la sua carne!. Chi lo ne"a( Continui tuttavia a sostenere che la carne dev'essere calpestata con il
ri"ore della disciplina. Ancora una volta parli a favore della verit, ma non vuoi ascoltare te stesso.
$erch% la carne dovrebbe essere calpestata dai fedeli, se nel battesimo nulla rimasto che abbia
vo"lie contro lo spirito( $erch%, dico, il tempio di 'io calpesta se stesso, se dentro non c' nulla che
resista allo ,pirito di 'io( -on solo non sarebbe presente, ma non ci contrasterebbe con tanta
veemenza, se il reato che ci teneva stretti non fosse stato sciolto per la remissione dei peccati. 9
sciolta dunque dal perdono perch% ci tratteneva nella pena3 calpestata dalla continenza perch% non
vinca nella lotta. &iene frenata perch% non frappon"a ostacoli, finch% sar cos# sanata da non esserci
pi). -el battesimo sono rimessi tutti i peccati, quelli contratti dall'ori"ine e quelli a""iunti
scientemente o per i"noranza. Ciascuno tentato dalla propria concupiscenza, adescato e sedotto) $a
concupiscenza poi, come se avesse concepito, partorisce il peccato
1+9
. 7uando l'apostolo .iacomo
dice queste parole, il parto distinto dalla partoriente. La partoriente la concupiscenza, il parto il
peccato. La concupiscenza non partorisce se prima non ha concepito e non concepisce se prima non
stata sedotta, se prima cio non ottiene il consenso della volont per commettere il male. Contro di
essa poi si combatte perch% non concepisca e partorisca il peccato. 'opo che nel battesimo quindi,
perdonati tutti i peccati, vale a dire tutti i parti della concupiscenza, se anche questa stata distrutta
del tutto, perch% i santi, onde evitare che concepisca ulteriormente, combattono contro di essa con le
!lividure del corpo, lo squallore delle membra ed il maltrattamento della carne!( 7ueste sono parole
tue8 $erch%, ripeto, i santi combattono contro di essa con le lividure, lo squallore, il maltrattamento
del tempio di 'io, se la concupiscenza stata "i portata via nel battesimo( 5imane, dunque: se non
ci manca la sensazione con cui avvertiamo la sua presenza, vuol dire con il lavacro di ri"enerazione,
non viene a mancare.
La concu"iscen$a 4 il incolo di morte tratto da Adamo.
1-. 1>. Chi mai pu- essere tanto imprudente e impudente, tanto sfacciato, ostinato, caparbio e tanto
insano e demente, che, pur conoscendo che i peccati sono un male, nega che male la concupiscenza del
peccato, anche se lo spirito si affatica contro di essa per non permetterle di concepire e partorire il
peccato? 6n male cosC grande, come potrebbe non trattenerci nella morte per il solo fatto che presente
e come potrebbe non condurci all'ultima morte se il suo vincolo non fosse stato sciolto nella remissione di
tutti i peccati che si ha nel battesimo? Proprio per questo il laccio stretto dal primo 0damo non pu- essere
sciolto se non dal secondo 0damo. Proprio per questo vincolo di morte, ripeto, troviamo i bambini morti,
non per questa morte notissima che separa l'anima dal corpo, ma per quella morte che legava tutti coloro
per i quali Cristo morto. Sappiamo infatti, dice l'0postolo G e dobbiamo ripeterlo spesso G che uno solo
mor( per tutti, tutti conseguentemente morirono' e per tutti mor(, affinch coloro che vivono non vivano
pi1 per se stessi, ma per colui che mor( e risuscit per essi
1+;
. $er lui dunque sono vivi quelli per i
quali chi aveva la vita morto perch% vivessero. $i) chiaramente, sono liberi dal vincolo della
morte coloro per i quali morto chi libero tra i morti
1+<
. Ancor pi) chiaramente, sono stati
liberati dal peccato coloro per i quali morto colui che mai era stato so""etto al peccato. Anche se
morto una sola volta, tuttavia muore sin"olarmente per ciascuno, quando, in qualsiasi et uno
battezzato nella sua morte. n altre parole, la morte di colui che fu senza peccato porta "iovamento a
chi era morto nel peccato, quando, battezzato nella sua morte, anch'e"li morir al peccato.
Il batte$$ato 4 libero da ogni col"a) non da ogni male.
1.. 1?. %nserisci la testimonianza dell'0postolo dove dice! .on illudetevi3 . gl'impudichi, n gl'idolatri
1+>
ecc., e dopo aver ricordato costoro, conclude che essi non avranno l'eredit# del regno di +io.
7ueste colpe per- le compiono coloro che acconsentono alle sollecitazioni della concupiscenza, che tu
esalti, verso qualsiasi cosa cattiva o turpe. *e parole successive! *ppunto questo eravate))), ma vi
mondaste, ma foste santificati
1+?
, vo"liono dire che essi sono stati mutati in me"lio, non nel senso
che erano privi di tutte le passioni, cosa impossibile in questa vita, ma nel senso che non
acconsentivano ad esse, cosa del tutto possibile in una vita retta. n tal modo avrebbero potuto
conoscere di essere stati liberati da quel vincolo cui erano so""etti, cosa che non pu/ avvenire se
non in virt) della ri"enerazione. Al contrario, sba"li di molto quando pensi che !se la concupiscenza
un male, non la dovrebbe avere il battezzato!. 9 libero da tutti i peccati, non da tutti i mali. Con
ma""iore chiarezza si pu/ dire: 9 libero dal reato di tutti i mali, ma non da tutti i mali. Che forse
non ha la corruzione del corpo( 4 non un male che appesantisce l'anima( 4 credi che ha sba"liato
chi ha detto: %l corpo corruttibile pesa sull'anima
11@
( Che forse non ha il male dell'i"noranza, per la
quale "l'i"noranti commettono molti mali( 4 credi che sia un male di poco conto quello per cui
l'uomo non percepisce le cose proprie dello spirito di 'io( 'ei battezzati infatti l'Apostolo scrive:
$'uomo terreno non accoglie le cose proprie dello Spirito di +io' per lui infatti sono stoltezza e non le pu
intendere, perch solo in modo spirituale si apprezzano
111
, e poco pi) avanti a""iun"e: !cco, fratelli,
non potrei parlare a voi come ad uomini spirituali ma come a carnali, come a bimbi nel Cristo) "i diedi a
bere latte non cibi solidi che non avreste ancora potuto sopportare) *nzi, neppure al presente potete
sopportarli, perch siete ancora carnali) +acch infatti ci sono tra voi gelosie e contese, non siete forse
carnali, cio non vi comportate forse alla maniera di uomini?
11$
&edi quanti mali fa derivare
dall'i"noranza. * queste cose non le diceva dei catecumeni, credo. Come avrebbero potuto essere
bambini in Cristo, se non erano ancora rinati( ,e ancora non sei convinto, ascolta ci/ che l'Apostolo
dice un po' pi) avanti: .on sapete che siete tempio di +io e che lo Spirito Santo abita in voi?
11+

Avrai forse ancora dubbi o ne"herai ancora che non avrebbero potuto essere tempio di 'io, nel
quale abita lo ,pirito di 'io, se non fossero stati battezzati( 5ifletti almeno sulle parole che
l'Apostolo ha rivolto ad essi: Siete stati forse battezzati nel nome di Paolo?
111
-el lavacro di
ri"enerazione, dunque, non erano liberi dal "rande male dell'i"noranza, anche se indubbiamente
erano liberi da tutti i peccati. $roprio per questo male dell'i"noranza, per il tempio di 'io nel quale
abitava lo ,pirito di 'io erano stoltezza le cose dello ,pirito di 'io. $ro"redendo di "iorno in
"iorno e avanzando per la strada sulla quale erano "iunti, il male dell'i"noranza sarebbe diminuito
sempre di pi) con l'avvento della sacra dottrina. 5iteniamo pure che nel corso della vita questo male
non solo diminuisca ma possa anche esaurirsi del tutto. 'opo il battesimo tuttavia. 4 forse nel
battesimo( Chi dubita invece che in questa vita la concupiscenza possa diminuire, ma non
scomparire del tutto(
(on il battesimo iene laata ogni col"a.
1.. 9@. 2el sacro fonte distrutto tutto il passato reato di questi mali, che sono rimessi in coloro che
rinascono e diminuiscono in coloro che progrediscono. *'ignoranza diminuisce per la luce della verit' che
risplende sempre di pi(: la concupiscenza diminuisce per l'ardore della carit' che si infiamma sempre di
pi(. .i questi due beni, niente viene da noi. .on abbiamo infatti ricevuto lo spirito di questo mondo,
ma lo spirito che viene da +io per conoscere le cose che ci sono state donate da +io
119
. 'a questo
punto di vista la concupiscenza pe""iore dell'i"noranza, poich% l'i"noranza senza la concupiscenza
pecca di meno, mentre la concupiscenza senza l'i"noranza pecca pi) "ravemente. "norare il male,
non sempre peccato3 desiderare il male invece sempre peccato. 0alvolta il bene stesso pu/ essere
i"norato con un certo vanta""io per essere opportunamente conosciuto. n nessuna maniera, al
contrario, pu/ accadere che, tramite la concupiscenza carnale, si desideri il bene dell'uomo. La
stessa prole infatti voluta dalla volont dell'animo, non dal piacere del corpo, quantunque non sia
possibile deporre il seme senza il piacere del corpo. ,tiamo trattando di questa concupiscenza, per
la quale la carne ha voglie contro lo spirito, e non di quella buona per la quale lo spirito ha desideri
contro la carne
11;
, e con la quale si desidera la continenza, con cui poter vincere la concupiscenza.
,e il piacere della carne non mai un bene per l'uomo, con questa concupiscenza della carne non si
desidera mai un bene per l'uomo. 7ualora poi, come hai notato in qualche parte, !ti piace la setta di
'inomaco, che unisce il piacere all'onest!
11<
, per il fatto che anche alcuni filosofi di questo
mondo, che sembravano pi) onesti, hanno dichiarato buono ,cilleo, composto di natura umana e
animale3 qualora dunque, secondo la tua opinione, se"ui questo mostro, a noi sufficiente che tu
ammetta la possibilit di un piacere lecito e di un piacere illecito. La concupiscenza cattiva
proprio perch% attratta indifferentemente dall'uno o dall'altro, a meno che non si pon"a un freno al
piacere illecito con il piacere lecito. 7uesto male non deposto nel battesimo, ma i battezzati, "i
liberi dal suo vincolo per la "razia della ri"enerazione, lo vincono salutarmente perch% non attra""a
alle cose illecite. Che poi nel tempo della risurrezione non sia pi) presente nel corpo vivente e senza
dolore, un premio per quelli che hanno combattuto fedelmente contro di esso, i quali, dopo essere
"uariti dalla malattia, saranno rivestiti di una felicissima immortalit. n coloro per/ che non
risor"eranno alla vita, la sua mancanza non sar felice ma dolorosa, non perch% qualcuno sar da
essa purificato, ma perch% dai mali non saranno eccitati verso i piaceri ma spinti verso i tormenti.
Il reato della concu"iscen$a rende res"onsabile l!uomo dall!origine.
12. 91. 4ediamo ora quell'eccellentissimo tuo acume con cui hai creduto di respingere la mia
affermazione che 5la concupiscenza della carne viene rimessa nel battesimo, non nel senso che cessi di
esistere, ma nel senso che non imputata come peccato5, ossia, 5anche se il suo reato stato cancellato,
essa tuttavia rimane5
11>
. 'a uomo acutissimo, ar"omenti contro queste mie parole come se avessi
detto che nel battesimo la concupiscenza stessa liberata dal reato. ,iccome ho detto: !anche se il
suo reato stato cancellato!, tu intendi !il suo!, come se si riferisse a ci/ per cui la concupiscenza
rea, cosicch%, assolto il reato, essa stessa rimarrebbe assolta. ,e avessi pensato questo non avrei di
certo detto che la concupiscenza cattiva, ma che era cattiva. $er questo, secondo la tua mirabile
intelli"enza, quando senti che in qualcuno stato assolto il reato di omicidio, pensi che non l'uomo
ma l'omicidio stato assolto dal reato. Chi pu/ intendere questo se non chi non si ver"o"na di
lodare quello contro cui costretto a combattere( Come puoi vantarti ed esultare nel rimproverare
questa tesi che non mia, ma tua( 0u dici cose che dovrebbero essere dette contro coloro che
affermano che attraverso il battesimo la concupiscenza della carne viene santificata e diviene fedele
in quelli in cui, pur ri"enerati, tuttavia rimane. A te piuttosto che la dichiari buona, converrebbe
dire, come lo dite dei bambini, che !al suo bene naturale si a""iun"e il bene della santificazione! ed
in tal modo la concupiscenza della carne diventa fi"lia di 'io. -oi, invece, che la dichiariamo
cattiva e diciamo che essa rimane nei battezzati, anche se il suo reato, non quello per cui essa era
colpevole 2 la concupiscenza infatti non una persona 2 ma quello per cui essa rendeva colpevole
l'uomo nella sua ori"ine, stato perdonato e svuotato. 6en lun"i da noi affermare che viene
santificata la concupiscenza contro cui i ri"enerati, se non hanno ricevuto invano la "razia di 'io,
debbono lottare in una "uerra intestina come contro un nemico, e debbono desiderare e bramare la
liberazione da quella peste.
I mali c%e rimangono nel batte$$ato.
12. 9$. Se poi dici che nei battezzati non rimane alcun male, solo perch& non si creda che gli stessi mali
siano stati battezzati e santificati, rifletti sulle innumerevoli assurdit' che ne seguono. Se nel battesimo si
deve ritenere battezzato e santificato tutto ci- che c' nell'uomo, bisogna concludere che battezzato e
santificato anche ci- che si trova negli intestini e nella vescica e che viene espulso per mezzo della
digestione. Fisogna concludere altresC che battezzato e santificato l'uomo che si trova nell'utero di una
madre, che costretta a ricevere il sacramento durante la sua gravidanza e, di conseguenza, il nascituro
non ha pi( la necessit' di essere battezzato. Fisogna concludere infine che sono santificate anche le
febbri quando vengono battezzati i malati e, di conseguenza, sono santificate e battezzate le stesse opere
del diavolo, come nel caso fosse stata battezzata prima di essere curata quella donna che il diavolo aveva
legato alla sua malattia per diciotto anni
11?
. Che dire poi dei mali dell'anima( $ensa che "rande
male ritenere stoltezza le cose che sono dello ,pirito di 'io8 *ppure avevano questo male quelli
che l'Apostolo alimentava con il latte e non con il cibo. 4 forse, per il fatto che nel battesimo non
stato portato via, dirai che stato battezzato e santificato anche il male tanto "rande di quella
stoltezza( Alla stessa maniera, anche se nel battesimo sono stati perdonati indistintamente tutti i
peccati, la concupiscenza che rimane per essere contrastata e sanata, non solo non santificata ma
piuttosto svuotata, affinch% non ten"a so""etti alla morte eterna quelli che sono stati santificati.
Anche quelli, in verit, che venivano alimentati non con cibo solido ma con latte, ed erano ancora
animali che non percepivano le cose dello spirito poich% avevano ancora la stoltezza, qualora
fossero usciti dal corpo in quell'et della mente, non della carne, in cui "li uomini nuovi erano
chiamati bambini in Cristo, non sarebbero stati responsabili di nessun reato per quella stoltezza. l
beneficio loro concesso nella ri"enerazione, infatti, era precisamente questo: il reato di tutti i mali,
dei quali avrebbero dovuto spo"liarsi o con la morte o col pro"resso, sarebbe stato immediatamente
tolto con la remissione di tutti i peccati, ma non con la "uari"ione da tutte le malattie. 7uesto reato,
per/, mantiene necessariamente le"ato chi "enerato secondo la carne, poich% non rimesso se non
a chi rinasce secondo lo spirito. 'alla morte di una "iustissima condanna il "enere umano liberato
da un solo Mediatore tra 'io e "li uomini, e non liberato soltanto dalla morte del corpo, ma altres#
dalla morte per cui sono morti tutti quelli per i quali uno morto. $oich% uno solo mor# per tutti,
conse"uentemente morirono tutti.
La concu"iscen$a non 4 una sostan$a ma un i$io.
13. 9+. Solo perch& ho nominato la parola qualit', ti piaciuto discutere molto a lungo sulla differenza
delle qualit'. Scrivevo! 5*a concupiscenza non rimane al pari di una sostanza come un corpo o uno
spirito, ma semplicemente l'affezione di una cattiva qualit', quale per esempio una malattia5
19@
. -on
ti accor"i che non per nulla pertinente alla nostra questione( $er prima cosa infatti mi accusi di
!aver cambiato parere! e, dimenticando tutto il mio primo libro, !di aver detto che la libidine una
sostanza!. $er la verit, se ripasserai e sviscererai tutto il mio libro, non troverai neppure una volta
che abbia detto che la libidine una sostanza. Alcuni filosofi hanno affermato che essa la parte
viziosa dell'anima3 ed una parte dell'anima sarebbe s# una sostanza perch%, per l'appunto, l'anima
una sostanza. o per/ dico che la libidine il vizio stesso per cui l'anima o una parte di essa
viziosa, sicch%, una volta sanato il vizio, la sostanza rimane assolutamente inte"ra. Ma anche i
suddetti filosofi, credo, con lin"ua""io metaforico, hanno chiamato !libidine! la parte viziosa
dell'anima, in cui si trova il vizio che si chiama libidine, alla stessa maniera per cui si dice !la casa!
per indicare tutti quelli che sono in casa.
La 5ualit6 secondo le Categorie di Aristotele.
13. 91. .opo di questo, usando maldestramente gli acutissimi strali dei dialettici e cercando di
spaventarci con maggiore altezzosit', hai ferito a morte la tua setta. .ividendo, definendo o descrivendo
le differenze delle qualit', tra le altre cose dici! 5*a terza specie di qualit' l'affezione e la qualit'
affezionale. *'affezione si pone tra le qualit' perch& costituisce il principio delle qualit', a cui si crede
accedano o da cui recedano temporaneamente le passioni dell'anima o del corpo. *a qualit' affezionale
invece, derivata da cause maggiori, inerisce a tutti coloro a cui perviene, in modo tale da poter essere
separata solo con grandi sforzi o non poter essere separata affatto5. 7uesta tua spiegazione sufficiente
per quelli che sanno. Siccome per- non sono da disprezzare i lettori dei nostri libri, che non conoscono
questa disciplina, cercher- di illustrare con degli esempi ci- che non chiaro. Per quanto riguarda
l'anima, l'affezione il temere: la qualit' affezionale l'essere timido. CosC altro l'essere adirato ed
altro l'essere iracondo: altro l'essere ubriaco ed altro l'essere ubriacone. 2el primo caso abbiamo delle
affezioni, nel secondo delle qualit' affezionali. Per quanto riguarda il corpo, una cosa l'impallidire ed una
cosa l'essere pallido: una cosa l'arrossire ed un'altra l'essere rosso: e via dicendo, tenendo presente
che per parecchie di esse mancano parole di uso corrente. .icendo pertanto! 5la qualit' affezionale,
derivata da cause maggiori, inerisce in modo tale da non poter essere separata affatto5, quando cio in
rapporto ad essa un'anima dichiarata cattiva, o meglio, quando un uomo dichiarato cattivo, hai forse
timore che non ci possa essere la volont' buona o che non possa far nulla? 2on credi che un uomo
miserando, chiunque sia o sia stato, ha certamente esclamato contro questa qualit'! %l volere alla mia
portata, ma il praticarlo no
191
( &o"liate riconoscere che almeno qui c' il "emito necessario di
queste parole: Chi mi liberer# da questo corpo fonte di morte? $a grazia di +io per mezzo di &es1
Cristo, nostro Signore
19$
.
Dall!origine corrotta si 4 ingenerato nell!uomo il i$io) come una malattia.
13. 99. Per la qual cosa, quantunque ti avvolga con veste dialettica agli occhi della gente inesperta,
sarai spogliato dall'evidenza della verit'. 0ffermo che il vizio per cui la carne ha voglie contro lo spirito,
stato ingenerato da un'origine viziata, come la cattiva salute: che di questo male fanno buon uso i casti
coniugi quando lo usano per generare figli e che nel buon uso di esso si pu- lodare colui che lo usa ma
non il male in se stesso. 2on innocente infatti il male ma l'uomo che fa in modo che il suo male di cui fa
buon uso, non gli possa nuocere. CosC la morte, quantunque sia un castigo per il peccatore, con l'avvento
di un uso buono diventa merito per il martire. 2el battesimo cristiano si riceve un perfetto rinnovamento
ed un perfetto risanamento da quei nostri mali per i quali eravamo rei, ma non da quei mali contro cui
dobbiamo combattere per non essere rei, essendo anch'essi in noi e non essendo a noi estranei, ma
nostri. 0l vizio del bere, che di per s& cattivo e che gli uomini hanno acquistato e non contratto con la
nascita, dopo il battesimo si oppone resistenza perch& non conduca ai mali abituali. Si resiste tuttavia al
male, quando, con l'aiuto della continenza, si nega alla concupiscenza ci- che si desidera per abitudine.
Per questo motivo anche il conflitto contro questa concupiscenza dei genitali, ingenerata in noi dal
peccato originale, si rivela pi( ardua per la vedova anzich& per la vergine, ed ancor pi( arduo per la
meretrice quando desidera esser casta, anzich& per una donna che sempre stata casta. *a volont'
lavorer' con tanto pi( ardore per vincerla, quanto maggiori sono state le forze che ad essa ha prestato
l'abitudine. .a questo e con questo male dell'uomo nasce l'uomo. Bsso tanto grande ed tanto legato
alla condanna dell'uomo ed alla separazione dal regno di .io, che, pur se si contrae da genitori rigenerati,
pu- essere cancellato solo con la rigenerazione, com'era avvenuto nei genitori stessi, e solo con questo
rimedio la minaccia della morte pu- essere allontanata dalla prole com'era stata allontanata dai genitori.
*a qualit' del male non passa da sostanza come da luogo a luogo, cosC da lasciare il posto dove si trovava
e continuare ad essere in altro luogo ci- che era prima, ma per l'azione di un certo contagio sar' un'altra
cosa dello stesso genere, come suole accadere talvolta ai figli, dal corpo malato dei genitori.
La concu"iscen$a non 4 un senso.
13. 9;. Cosa hai voluto intendere quando, a tuo dire, 5hai chiuso la palestra di 0ristotele per ritornare
alle sacre Scritture5? /u dici! 5la concupiscenza dunque, una sensazione e non una cattiva qualit': di
conseguenza, quando diminuisce la concupiscenza, diminuisce anche la sensazione5. 0ttraverso il
desiderio della castit' e della continenza, non diminuisce forse di giorno in giorno la concupiscenza della
carne? 4orrei che mi dicessi se non diventa sempre pi( sano dalla malattia della fornicazione chi si diletta
sempre meno di fornicare, quantunque abbia imputato in se stesso questo male con una sola conversione
e, dopo aver ricevuto il lavacro della rigenerazione, non vi sia pi( ricaduto. 4orrei ancora che mi dicessi
se, dopo un'inveterata abitudine al bere, un battezzato che non si ubriaca pi(, non diventa ogni giorno
pi( sano di quanto era prima, moderando sempre pi( la voglia di trangugiare vino. ) la sensazione
dunque, e non la concupiscenza, che ci fa avvertire di averne di pi( o di meno. 2ei patimenti del corpo la
sensazione non il dolore, ma attraverso la sensazione avvertiamo il dolore. CosC pure la sensazione non
la malattia, ma attraverso la sensazione avvertiamo la malattia. Pertanto, se colui che rinunciando alla
fornicazione ed al vino si astiene da opere del genere e diventa buono, e per una buona qualit' si diventa
buoni, non gli si pu- forse giustamente dire! !cco, sei guarito, non peccare pi1
19+
( o non pu/ e"li
"iustamente essere chiamato casto e sobrio( ,e poi con la crescita della concupiscenza buona, con
cui debella la vo"lia di fornicare e di bere, diventa diverso da ci/ che era al momento della recente
conversione, e se diventa tanto diverso che la vo"lia del peccato lo muove sempre meno, sicch%
contro quei mali e"li combatte non tutte le batta"lie che combatteva prima, ma molte di meno, non
per la diminuizione del valore ma dei nemici, non per la defezione della batta"lia ma per l'aumento
della vittoria, avrai per caso qualche dubbio a dichiararlo mi"liore( * per quel motivo, se non
perch% la buona qualit cresciuta mentre la cattiva diminuita( ,i accresciuto ci/ per cui ha
cominciato ad essere buono ed diminuito ci/ per cui era cattivo, e tutto questo lo ha fatto dopo il
battesimo, non durante il battesimo. Anche se c' stata la piena remissione dei peccati, rimasta
tuttavia una lotta con cui biso"na attentamente "uardarsi e istantemente combattere contro la
caterva dei cattivi desideri che tumultuano dentro di noi, affinch% si possa pro"redire verso il
me"lio. $er questo motivo "iustamente viene detto ai battezzati: 0ortificate dunque le vostre
membra terrene
191
3 e: 4ccidendo invece con lo spirito le opere della carne avrete la vita
199
, ed
ancora: "i siete spogliati del vecchio uomo
19;
. 7ueste parole sono dette con "rande aderenza alla
verit e senza alcun rimprovero al battesimo.
Il languore) con il 5uale la carne desidera contro lo s"irito.
13. 9<. Se non vuoi essere litigioso, credo che ormai comprenda come debbono essere intese
rettamente le parole del Profeta, che tu cerchi di esporre in maniera diversa. .apprima egli dice! +iventa
propizio verso tutte le tue iniquit#
19<
, cosa che avviene nella remissione di tutti i peccati, e poi
a""iun"e: Che guarisce tutti i tuoi mali
19>
, lasciando intendere che questi sono i mali contro cui,
senza intermissione, i santi combattono le lotte interiori, fino a quando essi non siano sanati o
diminuiti il pi) possibile in questa vita. -on si pu/ dire infatti che non esiste la malattia, per cui la
carne ha vo"lie contro lo spirito, perch% la virt) della castit rimane invitta. ,e non ci fosse la
malattia, lo spirito non avrebbe desideri contro la carne. $er questo per/ lo spirito ha desideri contro
di essa, perch%, se non pu/ avere la sanit di non combattere, otten"a quella di non acconsentire.
7uello di cui trattiamo, quindi, e di cui sentiamo la resistenza dentro di noi, o una natura estranea
che dev'essere separata, o la nostra che deve essere sanata. ,e diciamo che una natura estranea
che deve essere separata, favoriamo i manichei. 5iconosciamo dunque che la nostra natura deve
essere sanata, ed eviteremo insieme i manichei ed i pela"iani.
Il diaolo %a corrotto) non creato la sostan$a.
10. 9>. 57uesta ferita inferta dal diavolo al genere umano costringe chiunque nasce per mezzo di essa
ad essergli soggetto, come se raccogliesse di diritto il frutto del suo albero5
19?
. 0i sei proposto di
respin"ere queste parole del mio libro, che tu travisi come se avessi detto che !il diavolo l'autore
della natura umana ed il creatore della sostanza stessa di cui l'uomo costituito!, quasi che si possa
chiamare sostanza la ferita che si trova nel corpo. ,e credi che abbia dichiarato il diavolo creatore
della sostanza solo perch%, nella similitudine da me usata, l'ho chiamato albero, che senza dubbio
una sostanza, perch% ti dimostri o fin"i di essere tanto i"norante da non sapere che dalle sostanze si
possono usare similitudini per realt che non sono sostanze( A meno che dialetticamente non vorrai
calunniare lo stesso nostro ,i"nore che ha detto: -gni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero guasto
fa frutti cattivi
1;@
. Chi mai, se non chi non sa quel che dice, potrebbe dichiarare sostanze la malizia
o la bont, le opere buone o cattive, che sono si"nificate con i frutti di que"li alberi( Chi, in verit,
consapevole di quello che dice, potr ne"are che "li alberi ed i loro frutti sono sostanze( Con queste
cose dunque che sono sostanze, vediamo che sono state usate similitudini per realt che non sono
sostanze. Anche ammettendo che l'albero buono o cattivo vo"lia si"nificare non la bont o la
malizia dell'uomo, ma l'uomo stesso nel quale risiedono tali qualit, vale a dire la bont nell'uomo
buono e la malizia in quello cattivo, cosicch% l'albero, l'uomo cio, da ritenersi una sostanza,
nessuno, se non un i"norante, pu/ chiamare sostanze i loro frutti, che null'altro possono si"nificare
se non le loro opere, anche se nessuno, neppure uno stupido, pu/ ne"are che tutti i frutti de"li alberi
da cui stata tratta la similitudine, sono sostanze. $er una realt quindi che non sostanza, si pu/
usare una similitudine dalla sostanza. $roprio per questo, per si"nificare il vizio che il diavolo ha
inferto al "enere umano come una ferita, quantunque in nessun modo sia una sostanza, ho tratto una
similitudine dalla sostanza e l'ho chiamato albero. Allo stesso modo ho chiamato frutto il vizio con
cui nasce l'uomo, che voi ne"ate ma che la verit pone in evidenza, ed a causa del quale l'uomo
perder eternamente il re"no di 'io, se non rinasce in virt) della verit che libera.
La bont6 diina non abbandona la natura condannata.
10. 9?. .i conseguenza, ho detto che il diavolo il corruttore, non il creatore della sostanza.
0vendogliene .io giusto dato il potere, infliggendo una ferita ha sottomesso a s& quello che non aveva
creato. 0l suo potere, tuttavia, non pu- sottrarre n& se stesso n& ci- che gli assoggettato. Proprio
perch& la prima condannata, stata istituita una seconda nascita. Pur condannata, tuttavia ad essa
manifestata la bont' di .io perch& da un seme maledetto vien formata una natura razionale. .alla
medesima immensa bont' apertamente nutrita una miriade di uomini cattivi, che vegetano in virt( della
nascosta opera di .io. Se questa bont' dell'opera di .io venisse sottratta alla formazione ed allo sviluppo
del seme, ed alla vita di tutti i viventi, non solo non ci sarebbero le generazioni, ma anche le cose
generate finirebbero nel nulla. .al momento che solo una stolta empiet' pu- rimproverare .io,
vivificatore di tutti, che fa vivere gli uomini condannabili per la loro viziosa volont', perch& dovremmo
ritenere incompatibile con la sua opera, che, da lui Creatore, nascano uomini condannabili per la loro
origine viziata, oppure che in virt( del 8ediatore, per un atto gratuito di misericordia non meritato, i
rigenerati, scelti prima della costituzione del mondo, con scelta gratuita e non per merito di opere passate
presenti o future, siano liberati da una condanna dovuta? *ltrimenti la grazia non sarebbe pi1 grazia
1;1
. La qual cosa appare soprattutto nei piccoli, le cui opere non possono essere passate perch% non
fanno nulla e neppure future, se muoiono in quella et.
La concu"iscen$a) "ur cessando come col"a) resta attia.
10. ;@. =iconosco di aver detto! 50llo stesso modo che i peccati passano come atto, ma rimangono
come reato, cosC, al contrario, pu- avvenire che la concupiscenza passi come reato, ma rimanga come
atto5
1;$
. l tuo errore dice che falso3 la verit invece conferma che vero. ncapace di
controbatterlo, come prima cosa cerchi di confondere le idee de"li inesperti con sofistiche oscurit,
affermando che !non ti riesce di pensare in quale dialettica abbia trovato la reciprocit di tutti i
contrari!. ,e volessi offrire una spie"azione di questa tua affermazione e volessi farla comprendere
a chi non ha mai studiato queste cose, probabilmente ci vorrebbe tutto il libro. $er il momento
sufficiente ci/ che hai detto: !in nessuna dialettica si pu/ trovare la reciprocit di tutti i contrari!.
'al tenore delle tue risposte si deduce che non possibile per tutti, ma possibile per alcuni. 0ra di
essi ho trovato il mio. ,e avessi detto che tra nessun contrario c' reciprocit, ed avessi dimostrato
che i contrari posti da me non possono essere reciproci perch% non esistono contrari reciproci, avrei
dovuto dimostrarti che per alcuni contrari era possibile la reciprocit e che tra di essi c'erano quelli
posti da me. 'icendo per/ che !non c' reciprocit tra tutti i contrari! e non che !tra nessun
contrario c' reciprocit!, di fatto ammetti che tra alcuni esiste la reciprocit. n alcuni contrari
dunque esiste la reciprocit. A me quindi resta solo da dimostrare che tra di essi ci sono anche i
contrari posti da me e cio: se vero che i peccati passano come atto, ma riman"ono come reato,
allo stesso modo vero che la concupiscenza passa come reato, ma rimane come atto. &olendo
dimostrare che non era possibile, hai detto una cosa che non ho detto. o ho parlato infatti della
concupiscenza che nelle membra contrasta la le""e della mente
1;+
, anche se il suo reato passato
con la remissione di tutti i peccati, esattamente come, al contrario, un sacrificio fatto a"li idoli e non
ripetuto, passa come atto, ma rimane come reato fino a che non ven"a rimesso dalla misericordia.
,acrificare a"li idoli tale che il suo atto passa non appena stato compiuto, ma, passato l'atto, il
suo reato rimane per essere cancellato dal perdono. La concupiscenza, invece, tale che rimane
nell'uomo che lotta contro di essa con l'aiuto della continenza, anche se il reato, contratto con la
"enerazione, "i passato con la ri"enerazione. 5imane in atto non "i distraendo ed allettando la
mente e, col suo consenso, concependo e partorendo il peccato, bens# muovendo i cattivi desideri a
cui la mente deve resistere. l movimento stesso il suo atto anche se l'effetto manca perch% la
mente non vi acconsente. -ell'uomo, infatti, al di fuori di questo atto, ossia di questo movimento,
esiste un male da cui deriva appunto questo movimento che chiamiamo desiderio. -on sempre per/
c' questo desiderio contro cui combattere. ,e talvolta non c', quando nulla desiderato con
concupiscenza n% dall'anima di chi pensa n% dai sensi del corpo, pu/ accadere che sia insita una
cattiva qualit che non sia mossa da alcuna tentazione, cos# come la timidezza insita nel timido
anche quando non ha alcun timore. 7uando poi c' qualcosa da desiderare, ma nessun desiderio
cattivo di fatto eccitato, neppure contro la volont, allora si ha la piena salute. 7uesto vizio
dunque non potrebbe tener le"ato l'uomo se non con il reato, quantunque sia stato procreato dal
buon uso dello stesso male da parte di casti coniu"i. 7uesto reato, anche se il male rimane,
cancellato nella remissione di tutti i peccati, in virt) della "razia di 'io per la quale siamo liberati
da tutti i mali, poich% il ,i"nore non solo beni"no verso tutte le nostre iniquit, ma risana tutte le
nostre malattie. 5icorda pertanto ci/ che lo stesso Liberatore e ,alvatore ha risposto a chi "li aveva
chiesto di uscire da .erusalemme: !cco, io scaccio i demoni ed opero guarigioni oggi e domani e il
terzo giorno sar# la mia fine
1;1
. Le""i il &an"elo e vedi dopo quanto tempo Cristo ha patito ed
risuscitato. :a mentito forse( Affatto. :a voluto semplicemente si"nificare qualcosa che stiamo
trattando tra di noi in questa disputa. La cacciata dei demoni si"nifica la remissione dei peccati3 il
compimento delle "uari"ioni il pro"resso che si compie dopo il battesimo3 la consumazione del
terzo "iorno, che ci ha mostrato anche con l'immortalit della sua carne, si"nifica la felicit dei
"audii incorruttibili.
L!a$ione cattia "assa) ma rimane il i$io.
10. ;1. Come esempio di ci- di cui parlavi hai addotto un sacrificio sacrilego ed hai detto! 5tutto quanto
appartiene a questo genere pu- essere dimostrato da questo solo! se uno ha sacrificato agli idoli una
volta soltanto, finch& non ottenga il perdono, pu- essere oppresso dall'empiet' del male commesso e
rimane il reato dopo che finita l'azione. 2on pu- mai accadere per- che rimanga l'azione ma passi il
reato, vale a dire non pu- accadere che uno continui a sacrificare agli idoli, ma sia libero dalla
profanazione5. 8olto giustamente dici questo riguardo ai sacrifici offerti agli idoli. *'atto, infatti, l'opera
che si compie nell'azione stessa e non sar' pi(. Se la si compie un'altra volta si avr' un altro atto.
*'empiet', invece, per la quale si compiono queste azioni, rimane fin quando non si rinuncia agli idoli e si
crede in .io. *'aver sacrificato agli idoli infatti, un fatto transitorio, non un vizio permanente: l'empiet'
invece per la quale stato offerto il sacrificio, siccome rimane anche dopo l'azione, pu- essere
paragonato alla concupiscenza per la quale stato commesso un adulterio. /olto l'errore per-, per cui
l'empiet' era creduta piet', pu- forse dilettare qualcuno sacrificare agli idoli, o pu- essere sollecitato
verso di esso il desiderio di qualcuno? %n nessun modo, dunque, simile quello che hai creduto di
presentare come tale. %n nessun modo, dico, il sacrificio transitorio simile alla concupiscenza
permanente, che, con gli stimoli dei cattivi desideri ai quali resiste la castit', non cessa di tormentare
l'uomo che non commette pi( quelle cose che si soliti commettere quando si acconsente ad essa, e che,
con piena cognizione di fede, sa di non doverne pi( commettere. 2& la concupiscenza si esaurisce con la
conoscenza al punto da non esistere pi(, ma frenata dalla continenza, affinch& non giunga dove
vorrebbe. Per la qual cosa, come l'immolazione fatta agli di non rimane come atto perch& gi' passato
e non rimane nella volont' perch& l'errore che l'aveva causato gi' stato distrutto, ma ne rimane
tuttavia il reato fin quando non venga cancellato nel lavacro di rigenerazione, con la remissione di tutti i
peccati: cosC, al contrario, quantunque il reato della cattiva concupiscenza sia stato cancellato nello stesso
battesimo, essa tuttavia rimane fino a quando non sar' sanata con l'opera della medicina da Colui che
apporta la salvezza dopo aver cacciato i demoni.
,essuna ingiusti$ia resta im"unita se non 5uella es"iata dal sangue del Mediatore.
10. ;$. .al momento che tu stesso ammetti che di un peccato fatto e trascorso rimane il reato, a meno
che non sia distrutto nel sacro fonte, rispondimi per favore! cos' questo reato e dove si trova se l'uomo
si gi' corretto e vive rettamente, ma non stato ancora liberato dalla remissione dei peccati? ) un
soggetto questo reato, una sostanza, cio, al pari di uno spirito o di un corpo, oppure si trova nel
soggetto come la febbre o una ferita nel corpo, o l'avarizia e l'errore nell'anima? .irai che si trova nel
soggetto! non dirai certamente che il reato una sostanza. Bbbene, in quale soggetto credi che si trovi?
8a perch& chiederti una risposta, e non riportare piuttosto le tue parole? .ici infatti! 5Compiuta l'azione,
il reato rimane nella coscienza di chi ha mancato fino a quando non venga perdonato5. Si trova dunque
nel soggetto, nell'animo cio di colui che ricorda di aver peccato e che angustiato dal rimorso di
coscienza fino a quando non sia sicuro della remissione del peccato. Cosa accadrebbe se dimenticasse di
aver peccato e se la sua coscienza non fosse tormentata? .ove si troverebbe quel reato che, passato il
peccato, come tu stesso hai detto, rimane fino a quando non venga perdonato? 2on si trova certamente
nel corpo, perch& non di quel genere di accidenti che sono appropriati al corpo: non si trova nell'anima,
perch& la dimenticanza ne ha cancellato il ricordo, eppure c'. .ov' dunque se l'uomo vive ormai
rettamente e non commette pi( tali azioni e dal momento che non si pu- neppure dire che il reato dei
peccati che si ricordano rimane, mentre quello dei peccati dimenticati non rimane? Bsso tuttavia rimane
fino a quando non viene perdonato. .ove rimane dunque se non nelle occulte leggi di .io, scritte in certo
modo nella mente degli 0ngeli affinch& nessuna iniquit' resti impunita, se non quella che ha espiato il
sangue del 8ediatore, col cui segno di Croce viene consacrata l'acqua del battesimo, perch& in essa sia
cancellato il reato scritto come su un chirografo a conoscenza delle Potest' spirituali, destinate ad esigere
la pena dei peccati? 0 questo chirografo
1;9
nascono so""etti tutti coloro che in carne nascono dalla
carne secondo la carne e sono destinati ad essere liberati dal san"ue di Colui che, pur nato in carne
dalla carne, non nato secondo la carne ma secondo lo spirito. 9 nato infatti per opera dello ,pirito
,anto dalla ver"ine Maria. $er opera dello ,pirito ,anto, cio, affinch% in lui non ci fosse la carne di
peccato, e dalla ver"ine Maria affinch% in lui ci fosse la somi"lianza della carne di peccato. $er
questo motivo non stato so""etto a quel chiro"rafo e da esso ha potuto liberare tutti quelli che
erano ad esso so""etti. -% si pu/ dire che non c' un male, quando in un uomo la parte superiore
serve turpemente l'inferiore, o quando l'inferiore resiste tenacemente alla superiore, anche se questa
non si lascia vincere. ,e questo male un uomo l'avesse sofferto da un altro che lo contrasta
dall'esterno, per il fatto che non si trova in lui, sarebbe senz'altro punito senza di lui. ,iccome per/
si trova dentro di lui, o viene punito insieme a lui, o, dopo essere stato liberato dal suo reato,
persevera nella lotta contro lo spirito in modo tale da non trascinare l'uomo, non pi) colpevole, ad
alcun tormento dopo la morte, da non alienarlo dal re"no di 'io, e da non farlo tenere le"ato da
alcuna condanna. $er essere liberati del tutto non dobbiamo credere che debba separarsi da noi
come una natura estranea, ma, essendo una malattia della nostra natura, dev'essere risanata in noi.
Il "eccato originale 4 comune a tutti gli uomini.
#1. ;+. 50 causa di questo vizio, come ho scritto nel libro che tu contesti, la natura umana viene
condannata. Per lo stesso motivo per cui condannata, essa assoggettata al diavolo condannato,
perch& anch'egli uno spirito immondo, certamente buono in quanto spirito, ma cattivo in quanto
immondo, giacch& spirito per natura ed immondo per vizio! delle due cose, quella viene da .io e
questo da lui stesso. .i conseguenza tiene soggetti a s& gli uomini, sia gli adulti che i bambini, non per la
loro umanit' ma per la loro impurit'5
1;;
. 'opo aver citato queste parole dal mio libro hai creduto di
opporti ad esse dicendo: !la re"ola che si se"ue per il diavolo dev'essere se"uita anche per l'uomo
cattivo, affinch% nessuno sia condannato se non per i vizi della propria volont. $roprio per questo
non vi pu/ essere il peccato ori"inale, altrimenti non pu/ essere approvata l'opera di chi ha creato
buono anche il diavolo!. -on pensi per/ che 'io non ha creato il diavolo da un altro diavolo e
neppure da un an"elo, sia pure buono, che avesse tuttavia nelle membra una le""e in contrasto con
la le""e della mente, per la quale e con la quale tutti "li uomini nascono da"li uomini. 7uesto
ar"omento avrebbe potuto esserti di aiuto se il diavolo "enerasse i fi"li al pari dell'uomo e noi
ne"assimo che essi siano so""etti al peccato paterno. 4ra, in verit, altro colui che era omicida fin
da principio, perch%, con la seduzione della donna, ha ucciso l'uomo fin dall'inizio della sua
formazione e, non essendo per il libero arbitrio rimasto nella verit
1;<
, cadendo, l'ha precipitato
"i)3 ed altro che per opera di un solo uomo il peccato entr nel mondo e attraverso il peccato la
morte' cos( la morte pass su tutti gli uomini, perch in lui tutti peccarono
1;>
, dove con evidenza
viene espresso che, oltre i peccati personali di ciascuno, c' un peccato ori"inale comune a tutti.
L!uomo cattio "ot> essere sottomesso al diaolo cattio.
#1. ;1. 5Chi si meraviglia perch& una creatura di .io soggetta al diavolo, non si meravigli: una
creatura di .io, infatti, assoggettata ad una creatura di .io, quella pi( piccola a quella pi( grande5
1;?
. $erch% hai citato queste mie parole senza a""iun"ere quelle se"uenti, nelle quali dimostravo in
che senso ho detto: !la pi) piccola alla pi) "rande!, l'umana cio all'an"elica, se non perch% fosse
compreso di meno il mio intento, per trovare un posto a te, dove, come al solito potessi spar"ere
davanti a"li inesperti la nebbia dalle cate"orie di Aristotele, cosicch%, non sapendo cosa dire,
pensassero che, nascosto in mezzo ad essa, effettivamente dicessi qualche cosa( A tal punto infatti
arrivata la vostra eresia che i vostri se"uaci "emono perch% nella Chiesa non si trovano "iudici
dialettici della scuola dei peripatetici o de"li stoici, da cui possiate essere assolti. Che c'entra, cosa
vuol dire, per qual motivo hai detto che !pi) "rande e pi) piccola! apparten"ono ad una specie della
quantit( Ma !la quantit, a""iun"i, non solo non capace dei contrari, cosa comune con la qualit
e a"li altri predicamenti, ma non ha neppure un contrario, cosa comune con la definizione della
sostanza: il bene ed il male invece sono contrari!. -on avresti detto mai tali cose se avessi ritenuto
che i lettori o "li uditori dei tuoi libri avrebbero compreso quello che dici. ,icch% l'uomo immondo
non avrebbe dovuto essere asso""ettato all'an"elo immondo perch% la quantit per cui l'an"elo pi)
"rande dell'uomo, non solo non capace dei contrari ma non ha neppure il contrario, quasi che
l'uomo avrebbe dovuto essere asso""ettato al diavolo solo se si fosse scoperto che era a lui
contrario, e che i cattivi non avrebbero dovuto essere asso""ettati ai cattivi perch% i buoni ai cattivi
sembrano contrari e non i cattivi ai cattivi( Cosa si pu/ pensare di pi) sciocco( Cosa si pu/ dire di
pi) inetto( Che forse il servo non asso""ettato al padrone, il buono al buono, il cattivo al cattivo,
il cattivo al buono e il buono al cattivo( Che forse la mo"lie non asso""ettata al marito, la buona
al buono, la cattiva al cattivo, la cattiva al buono o la buona al cattivo( Che importa alla forza o alla
ra"ione con cui una cosa asso""ettata ad un'altra, se questa o quella possa o non possa ricevere o
avere il contrario( -on avresti di certo sparso sconsideratamente queste parole, se avessi meditato
la sapienza contraria alla stoltezza che ti su""erisce tali cose.
Per castigo del "eccato la natura umana fu sottomessa al nemico.
#1. ;9. %ntanto, qual la tua argomentazione? 5Se una cosa ordinata convenientemente appartiene a
.io, tu dici, e la cosa che appartiene a .io buona, ne segue che l'essere soggetto al diavolo un bene,
perch& in tal modo si osserva un ordine stabilito da .io. 2e segue altresC che ribellarsi al diavolo un
male perch& come risultato si ha un turbamento dell'ordine stabilito da .io5. Potresti dire che i contadini
si oppongono a .io e turbano il suo ordine quando tolgono dai campi le spine ed i cardi, che il Signore ha
fatto nascere come pena per i peccatori
1<@
( Che diresti se, secondo questo tuo ra"ionamento,
dicessimo: ,e una cosa ordinata convenientemente appartiene a 'io e la cosa che appartiene a 'io
buona, per i cattivi un bene trovarsi nella "eenna, "iacch% per mezzo di essa si osserva un ordine
stabilito da 'io( $erch% poi a""iun"i: !ne se"ue che ribellarsi al diavolo un male, poich% come
risultato si ha un turbamento dell'ordine stabilito da 'io(! Chi mai si ribella al diavolo se non
stato liberato dal suo potere per mezzo del san"ue del Mediatore( ,arebbe stato me"lio non avere
un nemico, anzich% vincerlo. Ma siccome a causa del peccato la natura umana si trovata so""etta
al nemico, l'uomo, per poter lottare contro di esso, dapprima sottratto al suo potere e poi, pi) tardi,
se la vita in questa carne pi) lun"a, viene aiutato nella lotta per poter vincere. Alla fine, vittorioso,
trover la beatitudine, re"ner e dir: +ove sono i tuoi contagi o morte?
1<1
, oppure, come dice
l'Apostolo: +ov' o morte la tua vittoria, dov' o morte il tuo pungiglione?
1<$
.
Giuliano grida contro la erit6 a faore dei manic%ei.
#1. ;;. 3ai ritenuto altresC doveroso citare alcune frasi dai libri dei manichei per paragonare con esse il
mio pensiero. Sai bene per- che con la fede e con le parole non solo detesto e condanno la mescolanza
delle due nature, di quella buona e di quella cattiva, da cui deriva tutta l'immaginosa insania manichea,
ma, opponendomi e resistendo a te, dimostro che sei tu a suffragare la loro dottrina. 7uando la verit'
grida contro di essi che i mali non possono derivare che dai beni, non sei forse tu che per essi ed insieme
ad essi reclami a gran voce contro la verit'! 5*'opera del diavolo non pu- passare attraverso l'opera di
.io: la radice del male non pu- essere collocata nel dono di .io: il retto ordine delle cose non permette
che dal bene possa derivare il male o dal giusto l'iniquo: da una cosa che immune da peccato non pu-
derivare una colpa5
1<+
( 'a tutte queste tue espressioni si deduce che il male non deriva dal bene e,
di conse"uenza, non rimane altra possibilit se non che il male non pu/ derivare che dal male.
Come puoi dunque, quasi fossi un avversario, accusare chicchessia di manicheismo, dal momento
che sei talmente radicato dalla loro parte che non possono essere sconfitti senza che anche tu lo sia
insieme ad essi( 7uest'ar"omento l'ho trattato molto a lun"o nel mio primo libro e pi) brevemente
nel quinto, per cui basta averlo qui accennato.
L!origine dei mali nei bambini.
#1. ;<. 7uanto la vostra comune eresia favorisca i manichei l'ho frequentemente dimostrato, ma
neppure qui lo debbo tralasciare. % manichei enumerano i mali che si manifestano nei bambini, che anche
Cicerone tiene presenti nei libri Sulla 6epubblica, da cui ho gi' riportato le sue parole
1<1
. 5icordando
quei mali, e"li dice che !l'uomo stato "ettato tra queste calamit non da una natura madre, ma da
una matri"na!. Ad essi si a""iun"ono anche que"li svariati mali, fino all'ossessione diabolica, che
vediamo colpire se non tutti, certamente molti bambini. Concludono quindi dicendo: se 'io "iusto
e onnipotente, per quale motivo la sua imma"ine nei bambini soffre tanti mali, se non perch% vera
la mescolanza delle due nature, come noi affermiamo, di quella buona cio e di quella cattiva( La
verit cattolica li redar"uisce professando il peccato ori"inale, per il quale il "enere umano
diventato lo zimbello dei demoni, e la discendenza dei mortali stata destinata ad una faticosa
miseria. Certamente non sarebbe stato cos#, se la natura umana per mezzo del libero arbitrio fosse
rimasta nello stato in cui era stata creata all'inizio. -e"ando il peccato ori"inale, invece, siete
costretti a dichiarare impotente o in"iusto 'io, sotto il cui potere, la sua imma"ine nei bambini,
senza un demerito per peccati propri od ori"inali, viene colpita da tanti mali3 non si pu/ dire infatti
che per mezzo di essi si esercita la virt), come "iustamente lo si pu/ dire dei buoni adulti, che
hanno l'uso della ra"ione. ,iccome per/ non potete dire che 'io impotente o in"iusto, i manichei
vedranno rafforzato contro di voi il proprio necessario errore sulla mescolanza delle due sostanze
nemiche tra loro. -on vero, dunque, come tu dici, che !nessuna erba dei lavandai mi purifica
dall'infezione manichea!. Con tali insolenti parole offendi il lavacro di ri"enerazione che ho
ricevuto nel seno della cattolica Madre. n voi piuttosto si insinuato il malizioso veleno dell'antico
serpente a tal punto da infamare i cattolici con l'orrore del nome manicheo ed aiutare i manichei con
la perversit nel vostro errore.
7a corrotta dal ser"ente nell!animo) non nel cor"o.
##. ;>. Scrivendo a 8arcellino, in un altro mio libro dicevo che 5i figli della donna che ha creduto al
serpente ed stata corrotta dalla libidine non sono liberati se non dal Aiglio della 4ergine, che ha creduto
all'0ngelo ed stata fecondata senza libidine5
1<9
. :ai citato queste parole e le hai interpretate come
se avessi detto che il serpente si unito ad *va con unione corporale, cos# come i manichei,
delirando, affermano che si unito alla donna il principe delle tenebre e padre della stessa. -on ho
detto questo del serpente. Contro l'Apostolo per/ puoi forse ne"are che la mente della donna stata
corrotta dal serpente( 4 non lo senti quando dice: ! temo che, come il serpente con la sua astuzia
sedusse !va, cos( le vostre menti non si lascino corrompere, traviando dalla sincerit# e dalla purezza da
serbare per Cristo
1<;
( 'a questa corruzione del serpente, come avviene quando i cattivi discorsi
corrompono i costumi
1<<
, la libidine del peccato "iunta alla mente della donna, e, dopo che
anche l'uomo fu corrotto dalla prevaricazione, passata nella carne, per cui arrossirono e coprirono
le parti delicate, non perch% c'era stata l'unione corporale del diavolo, ma perch% la "razia di 'io se
n'era andata.
La fede cattolica sulla concu"iscen$a e sul "eccato originale.
##. ;?. Con tutta la tua disputa non hai affatto 5schiacciato, come ti vanti, la mia affermazione sul male
della concupiscenza carnale e sul peccato originale5, pur restando la lode del matrimonio che fa buon uso
di un male che non ha fatto, ma ha trovato. Per la verit' non hai schiacciato neppure i manichei, che
piuttosto hai aiutato massimamente tu, come ho dimostrato, insieme a tutti i tuoi compagni della novit'
pelagiana e dell'errore. 2el primo libro di quest'opera, con amplissima e certissima verit', ho dato una
risposta su talune testimonianze prese dai trattati cattolici di San Fasilio di Cesarea e di San Giovanni di
Costantinopoli, che, a vostro dire, sarebbero concordi con il vostro modo di pensare. /i facevo notare
come, non comprendendo alcune loro parole, avete combattuto con straordinaria cecit' contro il loro
domma che il domma cattolico. 2el secondo libro ho discusso abbastanza
1<>
per dimostrare che
non si tratta, come tu accusi, di una !cospirazione di uomini perduti!
1<?
, bens# di un pio e fedele
consesso di santi ed eruditi $adri della Chiesa cattolica che, aderendo ad un'antichissima verit
cattolica, resistono alla vostra eretica novit. 'i conse"uenza, il mormorio del popolo che, a vostro
dire, il solo ar"omento che sappiamo opporvi, non affatto il solo, poich% po""ia sull'autorit di
tanti 'ottori3 esso poi "iustificato perch% il popolo non vuole che distru""iate la notissima
salvezza dei bambini, riposta in Cristo.
7segesi di Rom 2) 1* ss.
#'. <@. =iguardo alle parole dell'0postolo! So infatti che il bene non dimora in me, vale a dire nella mia
carne)))
1>@
ecc., fino a: *h me infelice3 Chi mi liberer# da questo corpo fonte di morte?
1>1
, tu
sostieni che le ho interpretate !in maniera diversa da come deve essere interpretato tutto il capitolo!.
,enza saperlo, mi attribuisci molto. -on sono infatti n% il primo n% il solo ad intendere questo passo
che distru""e la vostra tesi come dev'essere inteso secondo verit. n un primo tempo anzi l'avevo
inteso diversamente, o me"lio non l'avevo compreso affatto, come testimoniano alcuni miei scritti
di quel tempo
1>$
. Mi sembrava infatti che l'Apostolo non avesse potuto dire di se stesso, che era
spirituale: ma io sono carnale
1>+
, e che era tenuto pri"ioniero dalla le""e del peccato esistente
nelle sue membra. 5itenevo che queste parole non si potessero riferire se non a quelli che la
concupiscenza teneva tanto so""io"ati a se stessa da spin"erli a fare tutto ci/ che essa voleva. Mi
sembrava una pazzia attribuire una cosa del "enere all'Apostolo, se si pensa che una innumerevole
schiera di santi con lo spirito si oppone alla carne per non portare a compimento le sue vo"lie. $i)
tardi mi sono arreso ad interpretazioni mi"liori e pi) chiare o piuttosto alla verit stessa che biso"na
professare, e nelle parole dell'Apostolo ho visto il "emito dei santi che combattono contro la
concupiscenza della carne. *ssi, pur essendo spirituali nella mente, trovandosi ancora immersi in
questo corpo corruttibile che appesantisce l'anima
1>1
, sono "iustamente ritenuti carnali, ma
saranno spirituali anche nel corpo, quando, dopo aver seminato un corpo in condizione terrena, si
risorge in un corpo spirituale
1>9
. $er ora sono ancora ritenuti pri"ionieri sotto la le""e del peccato
nella parte che so""iace ai movimenti dei desideri a cui non acconsentono. * cos# avvenuto che
queste cose le ho intese come l'hanno intese lario, .re"orio, Ambro"io e tutti "li altri illustri e santi
'ottori della Chiesa, i quali hanno capito che lo stesso Apostolo ha dovuto lottare strenuamente
contro le concupiscenze carnali, che non voleva ma che tuttavia aveva, ed hanno capito altres# che
con quelle sue parole l'Apostolo ha dato una testimonianza del suo conflitto
1>;
. Anche tu,
d'altronde, hai ammesso che i santi debbono esercitare "loriose lotte contro quei movimenti,
innanzitutto per debellarli perch% non abbiano il sopravvento, e poi per sanarli perch% siano estinti
del tutto
1><
. ,e combattiamo insieme, riconosciamo insieme le parole di chi combatte. n tal
modo non viviamo noi, ma Cristo vive in noi, purch% in questa lotta contro la concupiscenza e nel
conse"uimento della vittoria fino alla distruzione totale dei nostri nemici, abbiamo fiducia in lui e
non in noi. *"li infatti divenne per noi sapienza e insieme giustizia e santificazione e redenzione,
affinch, come sta scritto5 Colui che si gloria, si glori nel Signore
1>>
.
(%i "ossiede lo S"irito di (risto lotta contro la carne.
#'. <1. 2on contraddittorio pertanto dire! .on pi1 io vivo, ma Cristo vive in me
1>?
e nello stesso
tempo: So bene che il bene non dimora in me, vale a dire nella mia carne
1?@
. ,olo in quanto Cristo
vive in lui, e"li supera ed espu"na il fatto che nella sua carne non c' il bene ma il male. -essuno
spirito infatti potrebbe opporsi alla sua carne se in lui non abitasse lo spirito di Cristo. 6en lun"i
quindi l'affermare, come vai insinuando, che !l'Apostolo ha scritto queste cose per dimostrarsi
renitente ad essere condotto verso qualche s"ualdrina dalle mani del pestifero piacere!. :a detto
infatti: .on sono pi1 io che lo compio
1?1
, per dimostrare che la concupiscenza della carne provoca
l'impulso della libidine, senza il consenso del peccato.
L!A"ostolo non "arlaa della su"erbia dei giudei.
#'. <$. Perch& tenti inutilmente di 5applicare queste parole all'orgoglio dei Giudei, quasi che l'0postolo li
abbia trasfigurati in se stesso perch& disprezzavano i doni di .io, come se non fossero loro necessari5?
7uesto il vostro sospetto. 8a volesse il cielo che dei doni di Cristo pensassi almeno che valgono
qualcosa per farti vincere la concupiscenza. /u affermi che i Giudei disprezzavano quei doni perch& 5egli
perdonava i peccati che avrebbero evitato di commettere seguendo l'ammonimento della legge5. 7uasi
che la remissione dei peccati conferisse all'uomo il beneficio che la carne non avesse pi( concupiscenza
contro lo spirito
1?$
, donde sono derivate le parole: So che il bene non dimora in me, vale a dire nella
mia carne
1?+
, e tutte le altre parole simili. -on recedi dal vostro domma secondo cui la "razia di
'io per mezzo di .es) Cristo nostro ,i"nore ordinata alla sola remissione dei peccati e non
all'aiuto per evitare i peccati e vincere i desideri della carne, riversando l'amore di 'io nei nostri
cuori per mezzo dello ,pirito ,anto elar"itoci
1?1
. -on pensi neppure che chi dice: Sento nelle mie
membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia ragione
1?9
, dichiara altres# di non poter
essere liberato se non dalla grazia di +io per mezzo di &es1 Cristo nostro Signore, di non essere giudeo
e di non affaticarsi perch& ha peccato, ma perch& non pecchi pi(.
L!A"ostolo si dice s"irituale e carnale.
#'. <+. /u dici che 5l'0postolo esagera la forza dell'abitudine5. =ispondimi allora! il battesimo non
combatte forse contro questa forza? Se dici di no, contraddici l'esperienza di tutti i cristiani. Se, al
contrario, ammetti che combatte, perch& nelle parole dell'0postolo non riconosci la voce di chi combatte?
5Per mezzo di una legge buona e di un comandamento santo, continui, l'animo dei cattivi si era inferocito
perch&, mancando la volont' propria, nessuna istruzione aveva potuto ispirare la virt(5. , acuto
pensatoreD , illustre espositore delle parole divineD Che ne fai delle parole! .on faccio il bene che voglio
1?;
e: "olere il bene alla mia portata
1?<
3 e: Compio ci che non voglio
1?>
3 e: %o mi diletto,
seguendo l'uomo interiore, della legge di +io
1??
( Ascolti queste parole e poi dici che la virt)
mancata perch% mancava la volont. Che dici se l# c'era non solo la volont ma anche la virt), per
non acconsentire alla concupiscenza della carne, che con i suoi moti serviva la le""e del peccato(
$ur non cedendo ad esse e non offrendo le sue membra quali armi di in"iustizia al servizio del
peccato
$@@
, mentre nella sua carne sentiva qualcosa che in opposizione alla sua volont aveva
vo"lie contro lo spirito e nello stesso tempo con lo spirito nutriva desideri contro la carne, con
sincerissima voce di castit poteva dire: %o stesso con la ragione servo la legge di +io e con la carne la
legge del peccato
$@1
. La le""e dunque santa e santo e "iusto e buono il precetto. +na cosa
buona sarebbe allora diventata la mia morte( -o, di certo. $iuttosto il peccato, per apparire tale, per
mostrarsi all'estremo peccaminoso, mi caus/ la morte servendosi di una cosa buona
$@$
. 7ueste
parole dell'Apostolo, da te citate, si comprendono bene se ven"ono riferite alla sua vita passata,
quando era ancora sotto la le""e e non sotto la "razia. +sa infatti anche il verbo al passato quando
dice: %o non conobbi il peccato se non per mezzo della legge
$@+
. * realmente non avrei conosciuto la
concupiscenza
$@1
)))ha prodotto in me ogni sorta di voglie
$@9
...un tempo, senza la legge io vivevo
$@;
;quando non poteva ancora avere l'uso della ra"ione<' ma quando venne il precetto, il peccato
prese vita ed io morii
$@<
3...il peccato, co"liendo occasione dal precetto, mi sedusse e per mezzo di
esso mi uccise
$@>
...mi caus la morte servendosi di una cosa buona
$@?
.Con tutte queste
espressioni voleva si"nificare il tempo in cui viveva sotto la le""e e, non avendo ancora l'aiuto della
"razia, era sconfitto dalle concupiscenze carnali. 7uando invece dice: $a legge spirituale, ma io
sono carnale
$1@
, dimostra quello che soffriva nel conflitto. -on dice infatti !fui! oppure !ero!
carnale, bens# sono carnale) 0ncor pi( apertamente distingue i tempi quando dice! ! non sono pi1 io
che opero il male bens( il peccato che abita in me
$11
. -on era lui che operava il movimento dei
cattivi desideri, a cui e"li non prestava il suo consenso per commettere il peccato. Col nome del
peccato che dimorava in lui indicava la concupiscenza stessa, "iacch% essa derivata dal peccato e,
attraendo e allettando chi vi acconsente, concepisce e partorisce il peccato. Le rimanenti parole fino
a: io con la ragione servo la legge di +io e con la carne la legge del peccato
$1$
, si riferiscono a lui "i
costituito in "razia, ma ancora in lotta contro la concupiscenza, mentre non acconsentiva al peccato,
ma sperimentava i desideri del peccato a cui resisteva.
,on iene accusata la natura della carne) ma la sua concu"iscen$a.
#'. <1. 2essuno di noi accusa la sostanza del corpo, nessuno la natura della carne. %nutilmente quindi
giustifichi ci- che noi non incolpiamo. 2on neghiamo tuttavia che dentro di noi ci sono le cattive
concupiscenze alle quali non acconsentiamo se viviamo bene. *e dobbiamo castigare, frenare,
sconfiggere, vincere! esse per- ci sono e non sono estranee a noi. 2on sono nostri beni ma nostri mali.
2&, come affermano i manichei, esisteranno fuori di noi, ma, una volta sanate, non esisteranno pi(, come
afferma la verit' cattolica.
L!esegesi di Rom 1-) 1# fatta dai "elagiani.
#*. <9. Solo la tua straordinaria sfacciataggine, solo la tua demenza, direi, pu- respingere la
fondatissima fede espressa nelle parole dell'0postolo! Per opera di un solo uomo il peccato entr nel
mondo e attraverso il peccato la morte' cos( la morte pass su tutti gli uomini, perch tutti peccarono in
lui
$1+
. nvano cerchi di cavar fuori un senso nuovo e distorto in contrasto con quello vero,
affermando che in quella frase stato detto: Perch tutti peccarono in lui, come se si dicesse! 5B per
questo motivo tutti peccarono5, cosC come era stato detto! Per questo motivo :in quo; il pi1 giovane
corregge la sua vita
$11
. $raticamente vorresti dire che non si deve intendere nel senso che tutti "li
uomini hanno peccato all'inizio in un solo uomo, uniti insieme come in una massa, ma che hanno
peccato proprio perch% quel primo uomo aveva peccato, vale a dire, hanno peccato imitandolo e non
perch% sono stati "enerati da lui. L'espressione !in lui! col senso di !e per questo motivo!, non si
adatta a questo si"nificato. ,i pecca infatti per il motivo che ciascuno si propone nel peccare, o in
qualsiasi altro modo si presenti un'occasione di peccato. Chi pu/ mai essere tanto insensato da dire
che quest'uomo ha commesso omicidio perch%, nel $aradiso, Adamo ha man"iato il frutto
dell'albero proibito, mentre sappiamo che in una rapina ha ucciso un altro uomo, non pensando
affatto ad Adamo, ma semplicemente perch% si potesse appropriare dell'oro che portava( n u"ual
modo tutti "li altri peccati che ciascuno commette personalmente hanno un motivo per il quale sono
commessi, anche se nessuno ricorda il peccato commesso da quel primo uomo n% se lo propone
come esempio nel peccare. 'i conse"uenza non si pu/ neppure dire che Caino, che pur aveva
conosciuto suo padre, ha peccato perch% aveva peccato Adamo. Ci noto infatti il motivo per cui ha
ucciso il fratello: non di certo perch% Adamo aveva commesso una colpa, ma semplicemente perch%
era invidioso del bene di suo fratello.
L!A"ostolo non "arla di imita$ione.
#*. <;. %n definitiva, neppure le testimonianze che hai addotte suffragano questa vostra
interpretazione. *'interpretazione di per questo motivo il pi1 giovane corregge il suo cammino, giusta
perch& segue la frase! osservando le tue parole) %l giovane corregge ilsuo cammino perch& medita le
parole di .io come bisogna meditarle: meditandole le osserva ed osservandole vive rettamente. *a causa
per cui corregge il suo cammino dunque sta precisamente nell'osservare la parola di .io. 0nche le parole
del beatissimo Stefano! 0os si diede alla fuga per queste parole
$19
, si intendono bene nel senso di
!proprio a causa di queste parole! perch% e"li le sent#, ne ebbe paura, le medit/ per fu""ire: esse
furono la causa del suo fu""ire. n tutte queste espressioni stato forse detto qualcosa che possa
rapportarsi ad una imitazione, per cui l'uno imita l'altro senza pensarlo affatto, cosicch% in nessun
modo si possa dire che ha peccato perch% ha peccato un altro, in cui non era presente in ori"ine, ed a
cui non ha pensato affatto quando ha commesso il suo peccato personale(
Il "rimo e il secondo Adamo.
#*. <<. 5Se Paolo parlava della trasmissione del peccato originale, tu affermi, in nessun caso avrebbe
detto con maggior congruenza! %l peccato si trasmesso perch& tutti sono stati generati dal piacere dei
coniugi: ma avrebbe aggiunto! Si trasmesso in quelli che hanno avuto origine dalla carne corrotta del
primo uomo5. 2on ti rendi conto per- che allo stesso modo ti si pu- dire! Se l'0postolo parlava della
imitazione del peccato, in nessun caso avrebbe detto con maggiore congruenza! %l peccato si trasmesso
perch& vi era stato in precedenza il peccato del primo uomo: ma avrebbe aggiunto! Si trasmesso
perch& tutti hanno peccato ad imitazione di quell'uno solo. Se in questa circostanza l'0postolo avesse
parlato secondo il tuo o il mio arbitrio, si sarebbe espresso in una di queste due maniere. 8a siccome non
ha detto n& quello che dici tu n& quello che dico io, vorresti forse che nelle sue parole non si intenda n& il
peccato originale dei cattolici, n& il peccato d'imitazione dei pelagiani? Penso che non voglia questo. 8etti
da parte dunque quelle cose che possono essere dette con la stessa forza dall'una e dall'altra parte e, se
non ti dispiace esaminare senza contese ci- che l'0postolo ha detto, considera cosa faceva per poterlo
dire. Scoprirai che attraverso un solo uomo l'ira di .io arrivata sul genere umano ed attraverso un solo
uomo arriva la riconciliazione con .io di quelli che gratuitamente sono liberati dalla condanna di tutto il
genere umano. 7uello il primo 0damo, fatto dalla terra, questo il secondo 0damo fatto da una donna.
*C per mezzo del 4erbo stata creata la carne: qui il 4erbo stesso si fatto carne, affinch& per la sua
morte potessimo vivere noi che eravamo morti perch& l'avevamo lasciato. 0a +io, scrive l'0postolo,
dimostra il suo amore verso di noi per il fatto che Cristo morto quando si era ancora peccatori) *
maggior ragione quindi ora che siamo stati riconciliati nel suo sangue saremo salvi dall'ira divina per suo
merito
$1;
.
A causa di un solo uomo l!ira di Dio sul genere umano.
#*. <>. .i quest'ira egli dice! !ravamo cos( per natura figli dell'ira, alla stessa maniera degli altri
$1<
.
'i essa il profeta .eremia dice:0aledetto il giorno in cui sono nato
$1>
, ed il santo .iobbe: Perisca il
giorno nel quale fui generato
$1?
, ed ancora in un altro passo:$'uomo, nato da una donna, ha una vita
breve e piena di affanni) Come un fiore sboccia e appassisce' fugge come l'ombra e non si arresta' sopra
di lui tieni gli occhi aperti e lo citi in giudizio con te) Chi mai potr# uscire puro dall'immondizia? .essuno,
anche se la sua vita sar# diun solo giorno
$$@
. l libro dell'!cclesiastico di quest'ira dice! -gni uomo
s'invecchia come una veste' c' un decreto da sempre5 morrai
$$1
8 ed ancora: +alla donna ha avuto
origine il peccato e per essa tutti moriamo
$$$
3 ed ancora: 4n gravame ha assegnato +io e un giogo
pesante sui figli dell'uomo, dal giorno nel quale sono usciti dal seno della madre fino al giorno nel quale
ritorneranno alla madre di tutti
$$+
. ,empre di quest'ira l'!cclesiaste aggiunge! - vanit# delle vanit#,
tutto vanit#) Che vantaggio ricava l'uomo da tutta la pena per cui fatica sotto il sole?
$$1
e
l'Apostolo ribatte: -gni creatura stata sottomessa alla vanit#
$$9
. $er quest'ira il ,almo
pian"e:!cco, di due palmi hai fatto i miei giorni e la mia vita nulla dinanzi a te) S(, ogni uomo
costituito da un puro soffio
$$;
, ed un altro ,almo: % loro anni sono come cose da nulla5 al mattino
sono come erba che cresce' al mattino fiorisce e ricresce' a sera avvizzisce e si affloscia) %nfatti siamo
consunti dalla tua ira e siamo atterriti dalla tua destra) 9ai posto le nostre colpe davanti a te, i nostri
segreti nella luce del tuo volto) Perch tutti i nostri giorni sono svaniti per il tuo furore, abbiamo compiuto
i nostri anni come un sospiro
$$<
.
,essuno 4 liberato dall!ira di Dio se non "er me$$o di (risto.
#*. <?. 2essuno potr' essere liberato da quest'ira se dal 8ediatore non sar' riconciliato con .io.
Proprio per questo motivo lo stesso 8ediatore dice! Chi si rifiuta di credere al 2iglio non vedr# la vita, ma
la collera di +io incombe su di lui
$$>
. 6ada che non ha detto !incomber!, ma incombe su di lui) Gli
adulti, dunque, per mezzo della propria mente e della propria bocca e i bambini per mezzo di quella degli
altri credono e professano di dover essere riconciliati con .io per mezzo della morte del Aiglio suo,
affinch& l'ira di .io non incomba su di essi, che sono stati resi colpevoli anche a causa dell'origine viziata.
Parlando di essa Paolo scrive! Cristo morto per noi quando si era ancora peccatori) * maggior ragione
quindi ora che siamo stati riconciliati nel suo sangue saremo salvi dall'ira divina per suo merito) Se infatti
fummo riconciliati con +io mediante la morte del 2iglio suo quando gli eravamo nemici, a pi1 forte
ragione ora, riconciliati ormai con lui, saremo salvi nella sua vita) ! non solo siamo riconciliati, ci gloriamo
altres( in +io per il Signore nostro &es1 Cristo, grazie al quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione) 8
vero, per opera di un solo uomo il peccato entrato nel mondo e attraverso il peccato la morte' cos( la
morte pass su tutti gli uomini, perch tutti peccarono in lui
$$?
. Ci manifesto quindi cosa faceva
l'Apostolo per dire questo. Andate ora voi e sottraete i bambini a questa riconciliazione che avviene
per mezzo della morte del fi"lio di 'io, che venuto nel mondo senza peccato, cosicch% l'ira di 'io
riman"a su di essi a causa di colui per il quale il peccato entr/ nel mondo. Come si pu/ parlare di
imitazione quando le""iamo: %l giudizio che tenne dietro a quel solo peccato si conchiuse con una
condanna, ma l'opera di grazia che venne dopo le tante colpe si conchiuse con la giustificazione
$+@
(
$erch% abbiamo la "razia della "iustificazione dopo le tante colpe, se non perch% oltre a quel primo
peccato di ori"ine ha trovato da distru""ere molti altri che se n'erano a""iunti( 'iversamente, anche
la condanna avrebbe dovuto derivare dalle molte colpe che "li uomini avevano commesso ad
imitazione del primo, cos# come da essi era arrivata la "iustificazione dopo le tante colpe, perdonate
le quali, essi respiravano in "razia. Ma siccome era sufficiente solo quello perch% ci fosse la
condanna, mentre alla "razia non era sufficiente distru""ere solo quello perch% ci fosse la
"iustificazione con la remissione di tutti i peccati, stato scritto: %l giudizio che tenne dietro a quel
solo peccato si conchiuse con una condanna ma l'opera di grazia che venne dopo le tante colpe si
conchiuse con la giustificazione) Come i bambini, pur non potendo ancora imitare Cristo, possono
appartenere alla sua grazia spirituale, cosC, senza l'imitazione del primo uomo, sono legati da lui
attraverso il contagio della generazione carnale. Se poi pretendi che siano estranei a peccato del primo
uomo perch& non lo hanno imitato con la propria volont', per la medesima ragione dovrai dire che sono
estranei alla giustizia di Cristo perch& neppure lui hanno imitato con la propria volont'.
/utti muoiono in Adamo) tutti sono iificati in (risto.
#*. >@. =iguardo poi al fatto che non vuoi dare al molti, detto in un secondo tempo, il senso di tutti,
detto in precedenza, ritenendo che 5sia stata usata la parola 5molti5 per non indicare 5tutti55, potrai dire
la stessa cosa del seme di 0bramo a cui erano state promesse tutte le genti
$+1
. $otrai dire infatti che
non vero che "li sono state promesse tutte le "enti perch% di lui in un altro passo si dice: ,i ho
fatto padre di molte genti
$+$
. +n sano intelletto tuttavia ci dimostra che la ,crittura ha parlato cos#
perch% il !tutti! pu/ non si"nificare !molti!, come quando diciamo !tutti! i &an"eli ed indichiamo
un piccolo numero soltanto, quattro per la precisione. Cos# pure !molti! talvolta pu/ non si"nificare
!tutti! come quando diciamo che !molti! credono in Cristo, e tuttavia non !tutti! credono. .on tutti
aderiscono alla fede
$++
, dice infatti l'Apostolo. -elle espressioni invece: Saranno benedette, per la
tua discendenza, tutte le nazioni, e! Padre di molte nazioni, dimostrato che 5tutte5 e 5molte5 hanno lo
stesso valore. CosC, quando stato detto che per opera di un solo uomo il peccato entrato in tutti e,
dopo, che la disobbedienza di uno solo molti sono stati costituiti peccatori, 5tutti5 e 5molti5 hanno lo
stesso valore. Parimenti nelle espressioni! Per l'opera di giustizia di uno solo perviene a tutti gli uomini la
giustificazione che d# la vita, e! Per l'obbedienza di uno solo molti sono stati costituiti giusti
$+1
, senza
alcuna eccezione, a !molti! biso"na dare il si"nificato di !tutti!, non perch% tutti sono "iustificati in
Cristo, ma perch% tutti quelli che sono "iustificati non possono essere "iustificati se non in Cristo.
$ossiamo in tal modo affermare che in una casa tutti entrano per una sola porta, non nel senso che
tutti entrano in quella casa, ma nel senso che quelli che vi entrano non possono entrarvi se non per
quella porta. 0utti quindi alla morte per opera di Adamo, tutti alla vita per opera di Cristo. 'ifatti:
Come tutti muoiono in *damo, cos( pure tutti in Cristo saranno richiamati in vita
$+9
, vale a dire che
dall'ori"ine del "enere umano nessuno va alla morte se non per opera di Adamo, e che per opera di
Adamo non si pu/ andare se non alla morte, e viceversa nessuno va alla vita se non attraverso
Cristo e attraverso Cristo non si pu/ andare se non alla vita.
I "elagiani son nemici della religione cristiana.
#*. >1. 4oi invece, volendo intendere che non 5tutti5, ma soltanto 5molti5 sono stati condannati per
opera di 0damo o sono stati liberati per opera di Cristo, con la vostra orrenda perversit' vi rendete nemici
della religione cristiana. 7ualora fosse possibile ad alcuni salvarsi senza Cristo, oppure essere giustificati
senza Cristo, egli sarebbe morto inutilmente. Ci sarebbe stata infatti, come voi dite, un'altra via nella
natura, nel libero arbitrio, nella legge naturale o in quella scritta, attraverso cui avrebbero potuto salvarsi
ed essere giustificati quelli che lo avessero voluto. Chi mai avrebbe potuto escludere dal regno di .io le
giuste immagini di .io, se non un ingiusto? Potrai forse affermare che attraverso Cristo si entra pi(
facilmente. 2on si potrebbe dire ugualmente della legge! la giustizia si ha per la legge, ma pi( facilmente
per Cristo? *'0postolo tuttavia ha detto! Se la giustizia si ottiene mediante la legge, Cristo allora morto
inutilmente
$+;
. 4ltre all'unico Mediatore tra 'io e "li uomini, un uomo, Cristo .es)
$+<
, non c'
sulla terra altra persona per la cui opera necessario che siamo salvati
$+>
. 9 stato scritto: ,utti in
Cristo saranno richiamati in vita, proprio perch& in lui, risuscitandolo dai morti
$+?
, 'io ha fissato la
fede per tutti. l vostro domma invece, con la predicazione della natura innocente, della potenza del
libero arbitrio, della le""e naturale o di quella data da Mos, cerca di persuadere che per avere la
salvezza eterna, quantunque se ne senta il biso"no, non necessario passare attraverso Cristo.
7uesto perch% il sacramento della sua morte e risurrezione ;ammesso pure che lo crediate<, rende la
via pi) comoda, ma non esclude che ve ne possa essere un'altra. $ensando quanto i cristiani vi
debbano detestare per questo motivo, rinunciate al vostro errore anche se noi stiamo zitti.
La testimonian$a di Ezech 13) # nella 5uestione del "eccato originale.
#-. >$. Come estremo e fortissimo baluardo della tua causa hai voluto che ci fosse la testimonianza del
profeta Bzechiele, nella quale asseriva che non avrebbe pi( dovuto esservi il proverbio! % padri mangiano
uva acerba e i figli ne hanno i denti allegati, e che i figli non avrebbero dovuto morire per le colpe dei
padri, n& i padri per quelle dei figli, ma ognuno avrebbe dovuto morire per i peccati propri
$1@
. -on
capisci che qui si ha la promessa del -uovo 0estamento e della eredit spirituale, che si riferisce
all'altro secolo. l compito della "razia del 5edentore quello di cancellare il !paterno chiro"rafo!
$11
e far s# che o"nuno renda conto di se medesimo. 'el resto, chi pu/ numerare le innumerevoli
testimonianze della ,acra ,crittura, nelle quali i peccati dei padri obbli"ano i fi"li( $er qual motivo
Cam ha commesso il peccato e la vendetta stata scaricata su suo fi"lio Canaan(
$1$
$erch% mai
per il peccato di ,alomone, il fi"lio fu punito con la diminuzione del re"no(
$1+
$erch% la
punizione dei peccati di Acab, re d'sraele, stata differita ai suoi posteri(
$11
$erch% mai si le""e
nei Libri sacri: Che punisce la colpa dei padri sui figli di coloro che mi odiano
$19
..., che punisce la
colpa dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione
$1;
, espressione con la quale si pu/
intendere un numero indefinito di anni( ,ono false queste cose( Chi lo pu/ dire se non un
apertissimo nemico della ,acra ,crittura( La "enerazione carnale, per/, anche quella del popolo di
'io che appartiene al &ecchio 0estamento, che genera per la schiavit1
$1<
, obbli"a i fi"li con i
peccati dei "enitori. La "enerazione spirituale invece, al pari dell'eredit, ha mutato con la promessa
dei premi la minaccia dei casti"hi. $revedendolo nello spirito, i $rofeti hanno detto queste cose. n
modo pi) chiaro si espresso .eremia: %n quei giorni non si dir# pi15 % padri mangiarono l'uva acerba
e i denti dei figli ne restarono allegati3 Perch certamente ognuno morir# per la sua iniquit#, ad ogni
uomo che mangi l'uva acerba si allegheranno i denti
$1>
. 9 chiaro dunque che, nel lin"ua""io
profetico, questo viene preannunciato come lo stesso -uovo 0estamento: dapprima era occulto e poi
stato rivelato per mezzo di Cristo. 4ra, affinch% le cose che ho ricordate e le numerose altre dette
circa i peccati dei "enitori che colpiscono i fi"li, tutte scritte secondo verit e che sembrano
contrastare la suddetta profezia, non ci impressionassero, il $rofeta stesso scio"lie la fastidiosa
questione a""iun"endo immediatamente dopo:!cco, verranno giorni < oracolo del Signore < nei quali
con la casa d'%sraele io concluder una nuova *lleanza) .on come l'*lleanza che conclusi con i loro Padri
$1?
. n questo -uovo 0estamento, pertanto, dopo che il chiro"rafo stato cancellato dal san"ue del
0estatore, l'uomo, con la rinascita, comincia a non essere pi) so""etto al debito dei "enitori, ai quali
per nascita era obbli"ato. Lo stesso Mediatore infatti dice: .on chiamate nessuno padre sulla terra
$9@
, perch% troviamo una nuova nascita con cui non succediamo ai nostri padri, ma viviamo sempre
con il $adre.
(onclusione dell!intera o"era.
#.. >+. Se non vuoi essere testardo, o Giuliano, puoi constatare che ho risposto a tutto ed ho confutato
tutto quello che hai ritenuto di dover discutere nei tuoi quattro libri, per dimostrare che non si deve
credere al peccato originale e che non si pu- incolpare la concupiscenza senza condannare allo stesso
tempo il matrimonio. /i ho dimostrato che all'antico debito paterno non obbligato soltanto colui che ha
cambiato alleanza e padre! adottato egli stesso per grazia, ha trovato un solo coerede per natura. /i ho
dimostrato inoltre che, dopo la morte, la concupiscenza della carne non porta la morte solo a colui che
nella morte di Cristo ha trovato la morte, con cui morire al peccato e sfuggire alla morte per cui era nato
nel peccato. 6no solo infatti morC per tutti, tutti conseguentemente morirono
$91
. 9 morto per tutti e
non ci pu/ essere nessuno che possa vivere senza che per lui sia morto colui che, essendo vivo,
morto per i morti. -e"ando queste cose, contrastandole, cercando di svellere le fondamenta della
fede cattolica, tu spezzi "li stessi nervi della fede cristiana e della vera piet, e poi hai il cora""io di
affermare che hai iniziato una "uerra contro "li empi, proprio mentre stai indossando le armi
dell'empiet contro la madre che ti ha "enerato spiritualmente. :ai l'ardire di !a""re"arti alla
schiera dei ,anti $atriarchi, dei $rofeti, de"li Apostoli, dei Martiri, dei ,acerdoti!. *ppure i
$atriarchi ti dicono che anche per i bambini sono stati offerti sacrifici per i peccati
$9$
, poich% non
immune da peccato neppure il fanciullo di un solo "iorno
$9+
. $rofeti ti dicono: Siamo stati
concepiti nelle iniquit#
$91
, e "li Apostoli: .on sapete forse che tutti noi che fummo battezzati in
Cristo &es1, fummo battezzati nella sua morte?
$99
. Cos# voi pure consideratevi s# morti al peccato,
ma vivi per 'io in Cristo .es)
$9;
. A loro volta i Martiri ti ripetono che, dopo essere nati secondo
la carne da Adamo, con la prima nascita hanno contratto il conta"io dell'antica morte, cosicch% nel
battesimo ai bambini ven"ono rimessi non i peccati personali, ma quelli di altri
$9<
. ,acerdoti
infine ti dicono che, essendo stati formati dal piacere della carne, subiscono il conta"io della colpa,
prima ancora di ricevere il dono di questa vita
$9>
. *d hai la presunzione di associarti a costoro
proprio mentre stai cercando di sconfessarne la fede8 :ai il cora""io di affermare che saresti
sconfitto da una associazione di manichei proprio tu, che li rendi invincibili, a meno che anche tu
non sia sconfitto insieme ad essi. 0'in"anni, fi"lio, miserevolmente t'in"anni, ed anche
detestabilmente t'in"anni8 7uando avrai deposta l'animosit che ti tiene avvinto, potrai possedere la
verit da cui esser vinto.

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