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Hanna, le macchine e noi: qualche idea

30 novembre 2011 Adriano Parracciani


In risposta a: Hanna, le macchine e noi, di Vincenzo Moretti
http://vincenzomoretti.wordpress.com/2011/11/27/nuvole
L'amico Vincenzo Moretti ha la capacit di porre quel tipo di questioni che appaiono
semplici e poi le scopri piene di complessit via via che le approfondisci; questioni che
mi attraggono come una calamit e non riesco a staccarmi.
Perch grazie alle macchine possiamo esprimere meglio la nostra umanit?
Provo a buttare gi qualche idea, qualche proposta da dibattere.
Risposta secca: Perch luomo una macchina che costruisce macchine; da sempre; la
sua natura, lessenza che lo differenzia da altri esseri viventi. Non sarebbe umano
senza tecnologia. Non ci sarebbe umanit senza tecnologia
Troppo forte? Forse sto esagerando? Va bene, allora parto dal dizionario
Prima definizione, Umano: proprio delluomo, che ha le caratteristiche delluomo
Non vi pare che tra le caratteristiche primarie dellessere umano ci sia quella di
costruire macchine?
nella sua natura; penso al primo osso utilizzato come utensile e arma (e vedo 2001
Odissea nello Spazio del Maestro S. Kubrick), o ai primi sistemi di automazione come
la trappola per catturare gli animali, od anche alla clessidra ad acqua, per misurare il
tempo.
Comunque, metto da parte la definizione di Umano e vado a leggere laltra
Umanit: Natura umana; e poi una definizione estesa: complesso di elementi
spirituali quali la benevolenza, la comprensione, la generosit e sim. verso gli altri
La definizione estesa quella che ci piace di pi, quella a cui aspiriamo come persone e
come genere. Ci per non toglie la prima definizione: la Natura Umana, che include
tutta una serie di caratteristiche non necessariamente piacevoli, ma che sono parte di
noi. Teniamone conto
Sarebbe troppo semplice dire (ma lo dico) che senza tecnologia non ci sarebbe
comunicazione, ne cura delle malattie, ne mezzi di sostentamento dignitosi; per alcuni
meno semplice accettare lidea che senza tecnologia non c crescita, ne sviluppo, non
c libert, ne conoscenza.
Si pu essere benevoli, comprensivi, generosi verso gli altri senza tecnologia?
Proviamo anche a rispondere si e vediamo cosa succede. Se si allora lumanit pu fare
a meno della tecnologia? La risposta no! Perch nella nostra natura umana.
Sembra che mi stia allontanando dalla domanda di Vincenzo che quando parla di
umanit sicuramente intende non tanto natura umana quanto la definizione estesa,
quella (sintetizzo) di umano civile che aiuta gli altri.
Mi riavviciner alla sua intenzione ma non posso evitare di mettere in evidenza prima
il fattore della natura umana, del come siamo fatti
La letteratura ci inonda di definizioni, visioni, concetti, parallelismi uomo-macchina;
se non infastidisce ne spargo un po qua e l come capita.
La noia non si vince con la fantasia ma con gli utensili. La fantasia deve trasformarsi
in ferramenta Luigi Sinisgalli, ingegnere, poeta, direttore della rivista culturale
Civilt delle Macchine
Mi vien da pensare a Luomo artigiano di Richard Sennett, una delle fonti (e musa)
di Vincenzo. Arte-Tecnologia-Artigianato. Luomo artigiano, tecnologico, nella sua
natura.
Adesso per devo riavvicinarmi alla umanit che intende Vincenzo.
Patrick un ragazzo australiano che ha perso luso della mano sinistra dopo essere
stato folgorato sul posto di lavoro. La sua mano era inerte, inutilizzabile, non pi
funzionante ne funzionale. Ha deciso di farsela amputare per innestare una mano
bionica, un arto cibernetico frutto della ricerca robotica avanzata; adesso pu di nuovo
allacciarsi le scarpe o aprire una bottiglia. Non pensate che questo gli permette di
esprimere meglio la sua umanit? pi felice di prima, pi sicuro, e pu fare con gli
altri cose di cui diversamente avrebbe potuto solo assistere.
Luomo ha pensato, scritto, disegnato e prodotto macchine a copia delluomo sin dai
tempi antichi; golem, manichini, marionette e poi automi meccanici. Le Macchine /
Robot sono stati al centro di una prolifica letteratura anche di stampo catastrofista.
verr un giorno in cui anche i manichini si agiteranno a chiedere diritti e guarantigie,
a vociare discorsi e a unirsi in falange compatta e ordinata per soverchiare le
prepotenti forse degli umani. In quel giorno il pittore sar costretto dal suo manichino
a posargli da modello Cesare Pascarella.
Ma oggi ci troviamo di fronte ad un fenomeno diverso, siamo noi a diventare bionici,
innestando nel corpo elementi hardware e software con lobiettivo di migliorare le
nostre condizioni di vita.
Ci torno tra un attimo
Peter Roberts un libero professionista inglese; nel dicembre del 2006 si siede al suo
computer accede alla pagina web 2.0 del governo inglese e scrive queste parole: Noi
sottoscritti chiediamo al Primo Ministro di ritirare il piano di road pricing, cio la
tassazione dei veicoli a motore in base ai chilometri percorsi. Il governo avrebbe
voluto linstallazione di dispositivi GPS a bordo delle automobili per verificare la
percorrenza dei cittadini e quindi applicare la tassa. Lassociazione degli automobilisti
prefer non schierarsi, mentre associazioni ambientaliste erano apertamente contrarie
alla petizione di Roberts nonostante la forte invasivit nella privacy dei cittadini del
sistema di road pricing. Dopo due mesi la sua petizione aveva raccolto quasi due
milioni di adesioni online. Nonostante il governo intendesse fare prima un paio di
sperimentazioni locali, le autorit di Manchester si rifiutarono di farle senza il
consenso dei propri cittadini. Ad ottobre il governo ritir il provvedimento. Una
iniziativa basata sulle tecnologie stata bloccata da una iniziativa altrettanto
tecnologica. Non pensate che il web 2.0 ci permette di esprimere meglio la nostra
umanit (si lo so anche al peggio, ma questo dipende dalla natura umana)
Si potrebbe continuare con esempi di questo tipo per dimostrare la tesi sottintesa nella
domanda. Ed ovviamente i detrattori saranno capaci di trovare, ad anche dinventare,
altre storie per dimostrare il contrario.
Adesso torno sul punto di prima: le macchine, come evocava Pascarella, supereranno
lessere umano oppure sar questo a trasformarsi in qualcosa di diverso e di pi
evoluto? O forse ll futuro di questo essere umano sar in esseri umanonoidi potenziati
dalla cibernetica e dalla bionica? Umani potenziati da pezzi di biotecnologie: ovvero?
Julian Huxley, biologo e fratello di Aldous (quello de il mondo nuovo) scrisse: luomo
che rimane umano, ma che trascende se stesso, realizzando le nuove potenzialit della
sua natura umana, per la sua natura umana. la visione di un essere trans-umano,
un uomo artigiano potenziato, la visione di un umanit sociale potenziata sia
fisicamente, sia mentalmente. Con quale obiettivo? Migliorare la sua condizione di vita
e la qualit della stessa.
Mi capita spesso di fare questa equazione: rivoluzione tecnologica in atto = mutazione
antropologica. Non sono uno scienziato ne un intellettuale ciononostante ho la
sfacciataggine di pensare questa cosa.
Vi propongo una specie di addizione non aritmetica
Ogni giorno produciamo una quantit dinformazione che fluisce sulla rete, pari a
tutta quella prodotta dai primordi delle civilt al 2000.
pi
La crescita costante dellinnovazione tecnologica nel campo delle nanotecnologie,
dellintelligenza artificiale, delle biotecnologie, che apre scenari impensati ed
imprevedibili.
pi
fallibilit degli modelli di previsione standard, sempre pi imprecisi e inutili.
Uguale?
Forse un mondo sta finendo, con le sue culture, i suoi principi economici, le sue geo-
politiche?
Se, cos forse destinato a finire anche questo essere umano che conosciamo?
Sono stato catturato qualche anno da unaffascinante lettura: The Coming
Technological Singularity di Vernor Steffen Vinge, professore di matematica e
scrittore di fantascienza.
La Singolarit Tecnologica, secondo Vinge, avviene quando linnovazione delle
tecnologie cresce al punto da non essere pi compresa ne controllata da essere umani
come siamo oggi. Come dire un po troppo deficienti, non intellettualmente e
fisiologicamente attrezzati per capire a fondo le tecnologie che abbiamo sviluppato.
Niente male.
Da questo conseguirebbe che serve una mutazione antropologica, un nuovo essere
umano dintelligenza superiore. Quindi il trans-umano di Hyxley?
Come in una spirale mi sono allontanato di nuovo (apparentemente) e adesso cerco di
riavvicinarmi.
Quando una rivoluzione lenta in atto non si vede; per la prima volta nella storia che
conosciamo (almeno per come ce lhanno raccontata), stiamo vivendo in prima persona
una serie di vite parallele; al nostro essere analogico si aggiungono una o pi nostre
varianti digitali, che partecipano a blog, social network, forum, che producono oggetti
immateriali remixando cose esistenti e cose create. La rete e il web non sono pi solo
tecnologie ma cultura, modo di essere, modo di vivere, modo di lavorare, di produrre. E
quindi anche nuova umanit.
Forse la tecnologia non sta facendo altro che facilitare lavvicinamento a quello che
siamo intimamente: esseri interconnessi dallinfinitesimo del nostro corpo allinfinito
delluniverso.

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