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COLESTEROLO

occhio agli integratori:


bene gli Omega-3, evitare i fitosteroli e vitamina E



Fitosteroli: effetti collaterali e pericoli per la salute

I fitosteroli (o steroli vegetali) sono componenti naturali della dieta umana; si ritrovano in ottime
quantit negli oli vegetali, nella frutta a guscio e nei cereali.

Nei paesi occidentali l'apporto di fitosteroli con la dieta simile a quello di colesterolo (150-400
mg/die) ed aumenta di circa un 50% nei vegetariani. Queste sostanze - strutturalmente e
funzionalmente simili al colesterolo animale - non vengono normalmente assorbite, se non in
piccolissima parte, a livello intestinale.

Numerose evidenze scientifiche e cliniche hanno dimostrato che i fitosteroli esercitano una
significativa azione ipocolesterolemizzante; sono in grado, cio, di abbassare i livelli di colesterolo
nel sangue, soprattutto riducendone l'assorbimento enterico. Tramite una regolare assunzione di
circa due grammi di fitosteroli al giorno - sia essa di natura puramente alimentare o integrata con
specifici supplementi - possibile ridurre la colesterolemia in misura variabile tra il 10 ed il 15%.
Questa ormai nota caratteristica contribuisce a rendere di grande attualit i prodotti arricchiti con
fitosteroli, sostenuti da martellanti campagne pubblicitarie e acquistabili liberamente presso i
comuni supermercati. Il tutto con la convinzione che i fitosteroli rappresentino un toccasana per la
salute del cuore e delle arterie. Non a caso il colesterolo alto considerato - anche se in misura
inferiore rispetto al passato - un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (prima
causa di morte nel mondo industrializzato). Nonostante ci, esaminando la letteratura sui fitosteroli,
ci si pu imbattere facilmente in alcuni studi che li accusano - in determinate circostanze - non solo
di essere inefficaci nella riduzione del rischio cardiovascolare, ma addirittura di favorire i processi
aterosclerotici aumentando la suscettibilit a infarto miocardico, ictus e ad altre malattie di natura
cardiovascolare. Questo effetto collaterale insito nella piccola quota di fitosteroli assorbita a
livello intestinale e nel conseguente aumento dei loro livelli plasmatici.

Se prendiamo in esame una rara patologia genetica, nota come sitosterolemia familiare, ci
accorgiamo dei possibili effetti collaterali di queste sostanze. I soggetti che ne sono affetti
presentano un esaltato assorbimento intestinale di fitosteroli, aggravato da una ridotta escrezione
biliare degli stessi. Il triste risultato un aumento delle concentrazioni ematiche e tissutali di
fitosteroli, responsabile di patologie cardiovascolari particolarmente gravi che insorgono
prematuramente nonostante la colesterolemia sia normale o solo leggermente aumentata. Questa
osservazione ha sollevato l'ipotesi - confermata da alcuni studi e smentita da altri - che un modesto
aumento delle concentrazioni ematiche di fitosteroli possa produrre effetti aterogeni. Di
conseguenza, un eccessivo apporto alimentare cronico - specie nella popolazione con un'innata
predisposizione al loro assorbimento - potrebbe favorire la comparsa delle stesse malattie che ci si
propone di prevenire con il loro utilizzo. Tutto ci, ovviamente, non viene minimamente accennato
durante la promozione televisiva dei prodotti a base di fitosteroli, n tantomeno sulle loro etichette.
Sebbene l'argomento sia ancora dibattuto, sarebbe comunque opportuno che gli affezionati
utilizzatori di questi prodotti fossero messi a conoscenza dei possibili rischi di tale pratica.


Vitamine e colesterolo:
Gli antiossidanti hanno anche effetti negativi

Tutti sanno che le vitamine possono proteggere il cuore. Ma alcuni ricercatori dell'Universit di
New York hanno scoperto che determinate vitamine, comprese la vitamina E, la C e il beta
carotene, impediscono al fegato di distruggere un precursore del colesterolo cattivo. In un articolo
pubblicato sulla rivista 'Journal of Clinical Investigation', gli scienziati spiegano che la scoperta
potrebbe rendere non opportuno in certi casi consigliare le vitamine.
Le vitamine sono antiossidanti e sono ritenute benefiche in quanto attaccano i radicali liberi,
prodotti quando il corpo combatte le infezioni, che infliggono danni ai tessuti dell'organismo. Ma il
nuovo studio rivela che gli antiossidanti rendono meno efficace la lotta del corpo umano contro il
colesterolo dannoso.

Normalmente, le cellule del fegato disgregano una proteina chiave nelle lipoproteine dannose come
le VLDL (lipoproteine a densit molto bassa), impedendo la loro conversione in una forma in grado
di entrare nel flusso sanguigno. In esperimenti di laboratorio, per, gli scienziati hanno scoperto che
le vitamine E e C e il beta carotene impediscono questo processo. Test ulteriori in fegati di topo
hanno confermato che la vitamina E impedisce la disgregazione, facendo in modo che il fegato
distrugga meno lipoproteine.

Fonte: Le Scienze (07/05/2004)

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