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Cristo Gesu

tu sei venuto
ed il cuore dell'uomo
e la tua eterna dimora.
n questi giorni ci scambiamo con tanta cordialit gli auguri: al di l delle semplici
parole e dei gesti che le accompagnano, io penso che sia veramente un sincero
augurio di passare bene il Natale, anzi mi sembra di intravvedere un desiderio di
una vita nuova, diversa, fatta di rapporti nuovi, una vita che valga la pena di esse-
re vissuta.
Tutti crediamo, attraverso diverse esperienze, di vivere nel miglior modo possibile,
ma ci manca sempre qualcosa.....
Per fare bene il Natale, per vivere con questo spirito nuovo, io credo che dobbia-
mo avere il coraggio di vedere in quel "bambino che ci dato" il Figlio di Dio, il
Salvatore, colui che ci guida e ci stimola a prendere coscienza di .noi stessi, a tro-
vare la nostra strada e riscoprire dentro di noi delle forze e delle capacit mai so-
spettate.
Dobbiamo avere il coraggio di vedere in Lui il Maestro che insegna all'uomo la
"sua vera natura", gli porta la bella notizia, la certezza di essere figlio di Dio, ama-
to da Lui e chiamato a costruire il suo Regno, il Maestro che inizia un nuovo modo
di vita umana, dove ogni uomo rispettato e accolto, amato, dove Dio il suo Dio,
il padre di tutti, il. giusto, l'amore, la semplicit e la misericordia.
Bisogna avere il coraggio di credere in Lui, di lasciarci condurre dalla sua parola,
per ritrovare in Lui la convinzione la forza di mettere da parte i nostri gusti tante
nostre ricercatezze, la nostra mentalit egoistica, per credere, per vedere che den-
tro la mangiatoia del presepio c' Lui, il Salvatore, il Figlio di Dio, che viene a con-
vivere con l'uomo, per insegnargli un'altra volta la strada della salvezza.
Bisogna per avere il coraggio di fermarci non solo una volta all'anno a riflettere, a
pensare, a verificare questa nostra fede, le nostra scelte, per non ridurre il Natale
a un momento che non ha nulla a che vedere con le pi profonde attese
dell'uomo.
Solo cos riusciamo a scoprire il senso dell'amore, della fraternit, della solidariet
e del servizio: riemerge cos la speranza di un oggi pi vivo e di un domani miglio-
re, riemerge la voglia di impegnarsi, di prendere e di giocare la propria vita per
queste realt invisibili eppure cos concrete.
Buon Natale e Buon Anno!
2
calendario delle feste di Natale
25 DCEMBRE: FESTA D NATALE
A mezzanotte: S. Messa
ore 8: S. Messa
re 10.30: S. Messa
ore 15 Lode Vespertina
26 DCEMBRE: FESTA D S. STEFANO
ore 10: S. Messa
30 DCEMBRE: FESTA DELLA S. FAMGLA
ore 8: S. Messa
ore 10,30: S. Messa
31 DCEMBRE 1984
ore 20: S. Messa di ringraziamento
1 GENNAO 1985: FESTA D MARA, MADRE
D DO
GORNATA DELLA PACE
ore 8: S. Messa
ore 10,30: S. Messa
ore 15 Lode Vespertina
AL TERMNE, PRESSO L SALONE DEL CENTRO
PARROCCHALE, C SAR L'NCANTO DE DON.
L'ALBERO D NATALE A FAVORE DELL'ASLO.
2 GENNAO: FESTA D S. DEFENDENTE
PATRONO DELLA NOSTRA COMUNT
ore 20: S. Messa
S RACCOLGONO LE OFFERTE DELLE FAMGLE PER
L FOCATCO, SA DURANTE LA MESSA CHE DURANTE
-LA GORNATA, ALLA PORTA DELLA CHESA.
6 GENNAO: FESTA DELLA EPFANA
ore 7.30: S. Messa
ore 10,30: S. Messa
ore 15: Lode Vespertina
13 GENNAO: FESTA DELLA SANTA NFANZA
E DELLE PERSONE ANZANE
ore 7,30 S. Messa
ore 10,30 S. Messa
ore 14,30: Celebrazione per i
bambini dai pi piccoli
ai pi grandi.
Ore 12: nel salone del centro parrocchiale con
la collaborazione del "FOOC E FAM"
Pranzo per le persone dai 60 anni in
avanti.
Quota d'iscrizione: L.5.000.
Preghiera di Natale
l giorno di Natale, prima di mettervi a tavola o
prima dello scambio dei doni, ogni famiglia do-
vrebbe pregare insieme, per ringraziare Dio di
averci donato Ges, Suo figlio.
( G.: guida - T.: tutti )
G.: Nel nome del Padre,
del Figlio e dello
Spirito Santo.
T.: AMEN.
G.: Signore Ges che hai
voluto nascere povero,
aiutaci a riconoscere
il tuo volto nei fratelli
pi bisognosi.
T.: NO T PREGHAMO, ASCOLTAC.
SGNORE.
G.: Ges, tu hai voluto
condividere in tutto
la nostra vita, di ogni
giorno, aiutaci a vivere
seguendo sempre il tuo
esempio.
T.: NO T PREGHAMO, ASCOLTAC.
SGNORE.
G.: Di fronte al grande e
misterioso Amore di Dio,
nostro Padre, preghiamo
con la stessa preghiera
che Ges ci ha insegnato:
T.: PADRE NOSTRO CHE SE
NE CEL.......
G.: Signore che venuto
tra noi ci benedica, ci
allontani ogni male e
faccia regnare sempre
in mezzo a noi il Suo
Amore.
T.: AMEN.
3
poesie sul Natale
ho sognato... Anna
Ho sognato un Natale vero,
pieno d'amore, autentico, sincero,
fatto di gesti concreti, di solidariet
un Natale in dolce intimit.
Ho sognato una famiglia unita
dove c' rispetto per la vita,
il presepio ben illuminato
col bambino che ci stato donato.
Ho sognato un bimbo, guardare
un gioco semplice, da fare...
dialogare col babbo, contento,
e nell'angolo il televisore spento.
Ho sognato un giovane, lasciare
falsi idoli per ricercare
l'deale vero, che fa della vita
un'avventura degna d'essere vissuta.
Ho sognato la tavola apparecchiata
con sobriet, non roba ricercata!
dove il superfluo stato donato
al bene del fratello disagiato.
Ho sognato le Grandi Potenze
sopperire alle loro mancanze
superare barriere e divisioni
per la tace in tutte le Nazioni.
Ho sognato i capi di Stato
elaborare un piano ben studiato
affinch per tutti ci sia pane
e nessun bimbo muoia di fame.
Ho sognato un mondo d'amore
dove non c' posto per odio e rancore
un mondo di fraternit
di giustizia e di vera libert.
Mi sono svegliata e ho pensato
a tutto ci che avevo sognato...
solo frutto di fantasia
d'ingenuit e di utopia?
Ma pu diventare realt
con un po' di buona volont
da parte di tutti: e Natale sar
la festa pi bella dell'umanit.
4
vetrine a Natale silvia
Sum and a fa un girett par ul paes
per dah ai vedrin unn'ogiadina,
che meravili!
sum resta incant nel vide in mostra
tanta roba fina!
disposta cun gust suisi da rest
li sul seri sbalurd!
Sti vedrin a Natal in propi bei e
i prezi...
si, belisim anca quei!
Lettera a Ges bambino Chiara
Caro Ges Bambino son qui nel mio let-
tino,
ascoltami un pochino:
stasera non son stato birichino,
anzi son stato un bravo bambino:
il mio soldino l'ho regalato ad
un bambino poverino,
da tanto tempo non mangiava e tanto
piangeva;
ma finalmente stasera, con il mio
soldino sfamarsi pu.
L'ho fatto perch, ho capito che
dentro di lui c' tanta sofferenza,
e nei tuoi confronti tanto amore e obbe-
dienza.
Natale Nadia
Sulle casette tutte bianchette
tutte dipinte di un bianco nevischio.
Cadendo pian piano un fiocco di neve,
sorride la gente che gioia la neve,
bianca farina neve sei tu,
mi butto per terra e freddo fa qua gi.
Che gioia la neve che festa fa qua gi!
Un fiocco di neve saltando, ballando,
cantando sorride lass.
di nuovo Natale Enza
di nuovo Natale,
cade la neve,
in citt ci son luci,
rosse, gialle, verdi,
e la gente che corre frettolosa
con pacchetto sotto il braccio.
Ogni bambino,
aspetta da Ges Bambino
un regalino,
Ma questo Natale,
non per niente vero,
il vero Natale si scopre,
nel stare insieme in compagnia,
e fare allegria con tanto amore.
cos' Natale Lorenzo
Natale un giorno di allegria
Natale un giorno di felicit
perch noi ricordiamo la nascita
del sovrano Bambino Ges,
Salvatore del mondo.
5
Natale
Gloria a Te,
Signore
della Vita!
Eterno
e il
tuo amore
per noi.
sono nato... dice Dio...
SONO NATO D NOTTE, DCE DO, PERCH TU CREDA
CHE O POSSO LLUMNARE QUALSAS REALT.
SONO NATO PERSONA, DCE DO, PERCH TU NON ABBA
MA DA VERGOGNART D ESSERE TE STESSO.
SONO NATO UOMO, DCE DO,
PERCH TU POSSA ESSERE DO.
SONO NATO COME FGLO D MARA, DCE DO,
PERCH ANCHE TU ABBA UNA MADRE.
SONO NATO COME FGLO ADOTTVO D GUSEPPE, DCE DO,
PERCH TU CAPSCA CHE VERO PADRE
COLU CHE DONAAMORE E PROTEZONE.
SONO NATO PERSEGUTATO, DCE DO, PERCH TU SAPPA
ACCETTARE LE DFFCOLT PER AMORE MO.
SONO NATO NELLA SEMPLCT, DCE DO,
PERCH TU SMETTA D ESSERE COMPLCATO.
SONO NATO UMLMENTE, DCE DO,
PERCH TU POSSA EVTARE OGN ORGOGLO.
SONO NATO NEL NASCONDMENTO, DCE DO,
PERCH TU POSSA EVTARE OGN ESBZONE.
SONO NATO COME UN BMBO, DCE DO, PERCH TU
MPARASS AD ESSERE SEMPLCE COME FANCULL.
SONO NATO PER LA TUA VTA, DCE DO, PER PORTARE
TUTT VANDANT ALLA CASA DEL PADRE.
6
preparativi
per il Natale
a scuola
^ elementare
Abbiamo fatto il presepe con gli angeli, le
stelle, gli alberi, le casette, la macchinine, la
chiesa, le montagne.
Abbiamo disegnato i biglietti di auguri per i
nonni e i genitori.
Noi di classe abbiamo fatto un cartellone
con su scritto tutte le cose di Natale, ma le
cose pi importanti erano le parole scritte in
rosso.
E c'era scritto l'amore, l'aiutarsi, l'andare
d'accordo, pensare a chi ha meno di noi,
stare insieme, fare bene le proprie cose.
V^ elementare
Noi di classe IV e tutti gli altri alunni della
Scuola Elementare, ci siamo divisi in gruppi
per realizzare il presepe.
I bambini di I, di Il e di III, hanno costruito gli
angeli e le stelle. Noi di IV e i ragazzi di V,
ci siamo divisi in tre gruppi.
lo sono capitata nel gruppo di V, che aveva
il compito di fare le case, gli animali; alcuni
di noi hanno costruito le automobiline con il
pongo.
Un altro gruppo ha costruito i personaggi
non i coni di carta, le palline da ping-pong e
la lana.
Il presepe molto bello, rappresenta Rona-
go con le strade, le colline, le case, i perso-
naggi, gli alberi, gli animali, le stelle, gli an-
geli.
un presepe moderno, Ges nasce sulla
paglia, fuori della Chiesa. II presepe che
preparavano i nostri nonni, una volta, era
molto povero. La mia nonna mi ha raccon-
tato che sull'albero di Natale mettevano pic-
cole bocce. Qualche spagnoletta e qualche
caramellina, e il presepe invece era compo-
sto solo dalla capanna, con la Madonna, S.
Giuseppe e Ges Bambino.
Oggi l'albero un grane pino con tante bel-
lissime bocce colorate, con appesi tanti cioc-
colatini, avvolti con carte lucenti e colorate
con disegni natalizi, con fili do rati e argen-
tati.
Una volta i regali erano semplici e non co-
stosi; i bambini ricevevano sacchetti di spa-
gnolette, torroni e bambole costruite a
mano; oggi si ricevono regali molto belli e
costosi, come macchine telecomandate,
bambole che camminano, giochi elettronici
.
Ma, anche se il Natale che viviamo noi di-
verso da quello dei nostri nonni, l'atmosfera
non cambiata; tutti aspettano il Natale con
gioia, con felicit e vogliono essere pi buo-
ni.
Vicino al presepe della scuola. c' una cas-
setta. verde dove, chi vuole, pu metterci i
soldi per le popolazioni dell'Etiopia.
Io ho gi preso i soldi dal mio salvadanaio e
li ho messi con tanta gioia nella cassetta.
7
il racconto
Natale del 2000 A.G.
Dicembre un grande Tutti sono ricolmi di gioia
e tutto pieno di festa! La sera della vigilia sono
davanti al video-game a giocare e ad ascoltare
l'ultima favola spaziale; gli adulti brindano al
Grande Giorno ancora con lo spumante ed in-
ghiottiscono ancora il panettone.
Siamo nel 2000. Quante cose sono cambiate,
ma il Natale ha resistito! Sempre pi diverso dal
Santo Natale, ma sempre sulla breccia unita-
mente al consumismo, all'odio tra i popoli, alla
fame ed alla povert di tante genti, alle guerre
fratricide.
Ecco per succedere una cosa strana, inspie-
gabile! D'improvviso tutto resta al buio e quasi
per incanto ogni fonte di elettricit scompare;
anche i generatori autonomi non danno segni di
vita. Eppure tutto era stato controllato proprio
per .evitare il black-out nei momenti pi impor-
tanti della festa.
disagio grande! brindisi sono pi che mai
spenti e gli auguri assai rabbuiati; l'albero non
sfavilla pi ed il video-game tace. Accanto ai pi
piccoli ci sono i nonni; questo strano silenzio li
mette a loro agio e si fanno avanti. il momen-
to dei ricordi e tra questi un pensiero si fa pi
vivo e li riempie d'una grande gioia: finalmente
possono raccontare una storia ai loro nipotini!
La voce tranquilla, quasi sommessa e piena di
dolcezza; l'attenzione grande perch grande
la novit.
"Mille e mille anni fa, in un paese lontano,
nato in una povera capanna un bambino. suoi
genitori, Maria e Giuseppe, erano in viaggio e
per quella notte non avevano trovato altro posto
per dormire, perch tutte le locande e gli alber-
ghi erano pieni.
Avevano poco o nulla
:
per lui e lo misero in una
mangiatoia, tra la paglia; l'unico tepore era il
loro affetto ed il caldo di un bue e di un asinello;
gli diedero come nome Ges, che vuol dire Sal-
vatore.
Ma ecco accadere grandi cose nelle campagne
circostanti! A tutti i pastori apparvero degli ange-
li che dissero loro: "Oggi un grande giorno
perch nato il Salvatore! Andate; lo troverete
deposto in una mangiatoia, avvolto in pochi
panni." Essi, stupiti, si mero in cammino con i
loro greggi e nel cielo apparve una stella che li
guidava. Giunti sul luogo la stella si ferm sopra
la capanna. Entrati, i pastori videro quello che
era stato loro annunciato dagli angeli; videro il
bambino nella mangiatoia e lo adorarono, poi,
dopo aver donato a Giuseppe e Maria le loro
umili cose, tornarono alle loro case pieni di gio-
ia.
La stella apparve anche in Oriente ai Magi.
Questi erano dei re, studiosi di fenomeni celesti,
che attendevano l'apparizione di una grande co-
meta, perch con essa sarebbe nato un bambi-
no destinato a diventare il Re dei Re, il Salvato-
re del mondo. Vista la stella si misero in cam-
mino, senza esitazione, con i loro cammelli e
dromedari per andare ad adorare il Bambino.
Una grande agitazione entra nei bambini che
stanno ad ascoltare questa storia nuova, sem-
plice e meravigliosa. Si avvicinano alla finestra
e guardano il cielo, quasi convinti di vedere la
stella. l cielo buio, ma lontano, in fondo alla
citt, qualcosa risplende, delle tenui luci rompo-
no l'oscurit e sembrano brillare in modo ecce-
8
zionale.
Tutti sono incuriositi e, avvolti nelle raffinate pel-
licce, escono per andare verso quelle luci. Arri-
vati, con grande stupore vedono che in ogni
casa risplende una candela e attorno ad essa le
famiglie sono riunite.
Tutto semplice, ma i volti sono sorridenti. Non
c' il video game, l'albero sfavillante, i grossi
pacchi avvolti nelle carte multicolori, il caviale o
lo champagne sul tavolo, ma tanta serenit, tan-
to calore riempie a sufficienza quelle stanze. Ac-
colgono i nuovi arrivati con slancio; per tutti, c'
un bicchiere di vino, un sorriso, un augurio sin-
cero.
pi stupiti, tra gli ospiti, sono i bambini. Cose in
un sogno vedono su di un tavolo la capanna, il
Bambino Ges, il bue e l'asinello, Maria e Giu-
seppe, i pastori e gli angeli della storia, che
hanno appena ascoltato. Li toccano, quasi con
timore: sono veri! "" il presepe", spiegano con
naturalezza gli altri bambini; "lo facciamo per ri-
cordare la nascita di Ges il Figlio di Dio, per ri-
cordare che con il Natale di tanti anni fa arri-
vata per tutti noi una vita nuova.
Ma allora! Quella storia non una storia? No,
una grande realt!
cerchio attorno a quelle candele si allarga e
tutti i volti vengono rischiarati da quella umile
luce.
Non importa se su alcuni ci sono i segni delle
fatiche e se su altri, invece, quelli della agiatez-
za, perch dentro gli animi sono tutti egualmen-
te riscaldati dalla luce della fraternit.
Dalla sua culla del Presepe, Ges Bambino sor-
ride contento, perch anche questo anno nato
nel cuore degli uomini.
Natale '84 M. Pia
Abbiamo parlato tanto del Natale: Natale re-
moto, Natale passato, Natale di ieri, ma il Nata-
le di oggi com'?
Noi abbiamo vieto i nostri bambini che alla do-
menica si sono ritrovati all'oratorio sotto la guida
di Don Antonio e di Suor Donata, di ragazzi e
ragazze di buona volont, per "l'Operazione Na-
tale".
Come mamma che vive in questa comunit ho
trovato tutto questo semplicemente meraviglio-
so.
Questi ragazzi hanno riscoperto la gioia di stare
insieme: stato molto bello imparare a stare in
comunit e sopportare difetti e pregi, conoscer-
si, fare amicizia nell'attesa di Ges Bambino.
Ho vissuto anche un'altra interessante esperien-
za in questo periodo di preparazione al Natale.
La domenica 2 dicembre mi trovavo in Semina-
rio: anche qui un gruppo di ragazzi vive con par-
ticolare impegno questo Periodo.
Ho partecipato con loro a un momento di pre-
ghiera. Tutti abbiamo pregato:
chi per un Natale di gioia
chi per un Natale di comprensione nella comu-
nit
chi per un Natale senza fame
chi per un Natale Missionario
chi per un Natale di pace nella famiglie.
Mentre venivano lette le varia intenzioni natali-
zie, dentro di me nasceva spontanea una pre-
ghiera, perch questi ragazzi, come ogni ragaz-
zo, sappiano trovare la loro via, siano capaci di
seguire la "chiamata, siano generosi.
Pensa che questo debba essere il Natale di
oggi, il Natale che i nostri ragazzi hanno scoper-
to. Nessuno ha chiesto regali.
A Ges Bambino chiedo io con loro e per loro
alcuni doni: il dono dalla fede, dell'amore, della
comprensione, della missione della continuit
familiare.
Sono convinta che Lui non ci deluder!
9
racconto bis
"bravi, bravi..." A. F.
Procedeva a fatica lungo il marciapiede ricoper-
to di neve.
Non che la neve fosse alta, cinque centimetri s
e no, ma all'imbrunire il cielo si era di colpo ras-
serenato e i suoi piedi percepivano il ghiaccio
che andava formandosi. Non era l'ora pi adatta
per una passeggiata, tanto meno per un uomo
della sua et, ma non sarebbe resistito in casa
un minuto di pi. n sala, il televisore acceso a
tutto volume, sfornava cartoni animati da oltre
due ore. Al suo tentativo di protesta
,
la moglie
gli aveva lanciato una severa occhiata: "Poveri
piccoli, qualcosa devono pur fare!"
L'altro televisore in cucina era "occupato dai ni-
poti pi grandicelli che lo avevano collegato con
quella strana .macchina da scrivere che loro
chiamavano "computer" e sul video apparivano
incomprensibili giochi ..Non aveva nemmeno
tentato di protestare. Aveva preferito uscire, fug-
gire da quel mondo a lui tanto estraneo.
Com'era cambiato tutto! La gente, il paese, per-
sino le stagioni... Eppure tra pochi giorni sareb-
be stato nuovamente Natale!
Natale, quanti ricordi... Ma anche questa attesa,
la pi bella, era cambiata. Con che spirito pote-
va viverla una generazione cos distratta, cui le
parole "gioia", "sorpresa" si collegavano a ben
altri avvenienti?
Mah, ai suoi tempi s... La felicit allora era data
da un sacchetto di noci e mandarini. E il prese-
pe? Quello fatto con muschio vero, raccolto
scavando con le mani nude nel terriccio ghiac-
ciato; niente a che vedere con il presepe di fari-
na e di sabbia fatto dai nipoti, con quelle stra-
nissime statuine: roba moderna!!!
Una palla di neve ghiacciata sulla nuca lo distol-
se bruscamente dai suoi pensieri. Manigoldi!
Neppure per un vecchio avevano pi rispetto!
Sbuc sulla piazza della chiesa. Una luce acce-
sa attraverso il portone dell'oratorio lo incurios.
Avvicinandosi ud un vociare animato provenire
da una delle sale. Non voleva essere visto e
procedeva furtivamente, in punta di piedi. Quan-
do fu vicino alla porta, questa si spalanc:
all'interno c'era un gruppo di giovani di diverse
et; sul tavolone di legno, sulle sedie, per terra,
pacchi di ogni, dimensione, ritagli di carte, rotoli
di spago, lattine vuote; un disordine caotico.
Sulla pareteci fronte un enorme cartellone raffi
gurante la cartina dell'Africa, con al centro due
mani che spezzavano un pane.
Avrebbe voluto scappare via, ma era troppo tar-
di. l giovane che aveva aperto, gli sorrideva di-
vertito. "Sa, siamo riusciti a raccogliere un po' di
roba da mandare in Etiopia; c' un po' di "casi-
no" ma tutto il giorno che ci diamo dentro per
dividere e impacchettare tutto. Vogliamo fare in
modo che ricevano almeno questo per Natale".
Non era la stessa generazione dei computer e
delle palle di neve a un povero vecchio?
Prov quasi un senso di vergogna. Lui tanto
saggio, degno di rispetto, alla notizia televisiva
di tanti morti per carestia, siccit, aveva dedica-
to un rapido pensiero compassionevole, qual-
che imprecazione rivolta alle locali autorit e
una modesta offerta deposta di fretta nella cas-
setta in fondo alla chiesa.
Tutto quello che riusc a dire fu un : "Bravi, bra-
vi!".
Mentre rincasava, non erano pi i nostalgici
pensieri di Natale passati a tenergli compagnia,
ma le semplici parole di quel ragazzo e l'imma-
gine di quel salone che ora nella sua mente as-
sumeva la forma di un autentico presepe viven-
te.
10
din don dan di Giuseppe G.
- Comunit " 2000 "
Statistiche abbastanza verosimili fanno ritenere
che il 63,27% dei Ronaghesi, si serva del prete
come gli americani dei distributori automatici di
panini, bibite, sigarette, gelati, ecc.
Possibile?
Ecco qualche esempio.
Si vuole una Messa? Si va dal Prete, si d
l'offerta ed il servizio assicurato. Un funerale?
Tak! Offerta e... via! Nasce un bimbo, arriva una
ricorrenza-particolare ecc.? Scatta il congegno-
offerta e non si fallisce!
n festivit particolarmente solenni accade, a
volte, di ricordare che, forse, abbiamo anche
un'anima: allora?
Allora, una sciacquatina non pu far male...Non
si sa mai! Come si fa? Ecco, si sceglie nel con-
fessionale un prete che lavi "pi svelto" e nel
contempo dia anche il pulito... sufficiente, oppu-
re un altro che lavi delicato, che non usi cio, un
detergente penitenza troppo aspro e rude...
Cosa chiedere di pi?
Se inventeranno distributori automatici di olio,
sale ed acqua santa, quanti torneranno in chie-
sa?
l 36,73&.
- l campanile.
A Ronago, il campanile si erge al centro della
parrocchia, rivolto quindi alle quattro direzioni
del paese, eppure ha solamente tre campane: i
Mulini appartengono ad un'altra parrocchia?
- Genitori: le colpe...
Quante sono le colpe, gli errori, di cui noi geni-
tori veniamo accusati! Violenza, incomunicabili-
t, droga, disaffezione al lavoro, sopraffazione,
volgarit, immoralit, ecc. secondo opinioni di
intellettuali (!), psicologi, sociologi, cervelloni
della TV partito-dipendenti, tutto ha origine dalla
famiglia, dall'ambiente famigliare. L'acidume
che sprigionano serve certamente a coprire e
mascherare le loro responsabilit, per cui non
va proprio raccolto!
Noi genitori, comunque, possiamo consolarci
con un prezioso e significativo "precedente" che
risale all'origine della vita, ossia: quanto hanno
combinato i nostri genitori, Adamo ed Eva, era
forse da imputare all'ambiente, diciamo cos, fa-
miliare?...
- Genitori: i meriti...
Un predicatore, alla prima Messa di un Sacer-
dote, offr in predica una efficace considerazio-
ne che, tuttavia, possedeva il difetto di essere
presentata come assioma (a difesa dei preti,
naturalmente!). "Pensate" disse "quale perdita
sarebbe stata per l'umanit se i Guanella, i Cot-
tolengo, i Don Gnocchi, i Roncalli! ecc. non fos-
sero divenuti sacerdoti!"
Frase enfatica e per niente assiomatica. Per-
ch?
Perch noi genitori, potremmo e dovremmo re-
plicare polemicamente ed... amorevolmente;
"Pensi, reverendo, se i genitori dei Guanella, dei
Cottolengo, dei Gnocchi, dei Roncalli, anzich
sposarsi avessero scelto la vita religiosa!
Dunque?
Chi si muove e vive nella volont di Dio non pu
avere n dare classifiche, n tanto meno fare di-
scriminazioni. l Padre solo dir "Voi primi sarete
gli ultimi"... e viceversa.
11
gli auguri
da Suor Amelia
Kaceliba, 7.10.84
Carissimi Gamiti e parrocchiani, ho letto e go-
duto moltissimo della buona riuscita della "no-
stra festa" e di tante altre iniziative che mi dimo-
strano quanto siate vivi della vera vita!!
Vi ringrazio perch col vostro esempio e
impegno donate vita pure a me. Vi auguro di
procedere sempre in meglio, perch bello e
soddisfacente pure per voi sentirvi vivi e do-
natori di vita: non solo per me, ma per tutti i po-
poli del mondo che so non dimenticate mai
nelle vostre intenzioni.
Grazie, grazie anche per loro.
Quest'anno qui da noi, stato un continuo sfol-
lare e ritornare dei nostri parrocchiani, prima
per il rastrellamento, poi per la siccit e la fame,
ed ora per l'oro: situazioni che non aiutano
certo a fermare questo popolo nomade per na-
tura.
Perci non abbiamo potuto seguirlo con conti-
nuit.
Questo vi fa capire quanto sia necessaria la
preghiera per noi, perch non ci stanchiamo e
non ci scoraggiamo e per loro, perch accettino
Dio come Signore e Salvatore, dando spazio
pure a Lui.
Desidero pure che vi uniate a noi in un
inno di ringraziamento al Signore per come
venuto incontro a questo popolo affamato con
la Sua Provvidenza.
Si tratta delle briciole di oro che si trova-
no nella vicina terra di Uganda e che alcuni di
loro vanno a raccogliere...
In questo momento di fame per tutti una gran-
de gioia, un veder risorgere i morti.
Con i Padri d'Uganda cerchiamo di seguirli sul
posto, ma non facile perch gli interessati
all'acquisto dell'oro (gente senza scrupoli) sta
rovinando il semplice ambiente Pokot con dro-
ga, alcol, ecc.
Questa forma le nostre sofferenze.
Insistiamo e insegniamo loro ad usare bene il
guadagno, ma i pericoli restano tanti.
Dobbiamo pregare e molto, tutti insieme,
non vi pare?
Il Santo Padre nella giornata Missionaria Mon-
diale, ci ha fatto capire qual' la preghiera che
veramente redime e converte. (Accettare e offri-
re la sofferenza).
Un grazie particolare ad ognuno di voi
per il sostegno morale, spirituale e materiale
che d Vita.
Le vostre offerte sono giunte in un momento
particolarmente difficile. Grazie!
Con riconoscenza e gioia vi incoraggio a conti-
nuare con Fede e Amore il cammino intrapreso
e augurando a tutti Buon Natale e Buon Anno,
vi saluto con tanto affetto.
Aff.ma Suor Amelia
12
da Padre Giuseppe
Kalongo, 25.11.84
Carissimo Don Antonio,
siamo alla fine di novembre ed il pensie-
ro ci porta ai nostri familiari, agli amici, a tutti co-
loro che in un modo o nell'altro ci aiutano.
L'ospedale di Kalongo senza tanto rumore ha
fatto un altro anno di cammino. Molti hanno tro-
vato la salute, altri sono tornati alle loro capan-
ne migliorati; alcuni purtroppo sono morti, nono-
stante le cure.
Tutti vorremmo che avessero lasciato l'ospedale
con il ricordo della nostra fraterna comprensio-
ne, simpatia e... amore.
Abbiamo lavorato a pieno ritmo da gen-
naio ad aprile, poi la stagione delle, data
l'impraticabilit delle strade, ha rallentato il lavo-
ro. La pioggia poi cessata improvvisamente l'8
settembre, rovinando cos i raccolti, per cui si
prevede la fame per la prossima primavera.
Per l'interessamento del Dt. Montanari,
abbiamo il gastroscopio, pure arrivato l'appa-
recchio radiologico offertoci lo scorso anno dal
Patriarca di Venezia; anche l'apparecchio che
produce ossigeno in arrivo dal Canada.
Ci stato rubato invece l'apparecchio per pro-
durre elettricit sfruttando l'energia del vento.
Spiacevole episodio che ci richiama al dovere di
una promozione non solo umana, ma, anche cri-
stiana.
n marzo abbiamo ricevuto due containers ed al-
tri due in settembre con materiale ospedaliero e
medicine raccolte in casa mia.
Stiamo ampliando e ripristinando il reparto per
bambini malnutriti, la casa per infermiere,
l'ambulatorio per esterni e la scuola per le oste-
triche.
Siamo per in difficolt per trovare cemento e
altro materiale di prima necessit per le costru-
zioni, impianti idrici, ecc.
L'impianto elettrico stato rinnovato. l Sig. Ma-
rio Mazzoleni di Bergamo ha messo in funzione
un impianto a batteria per la notte, cos da ren-
dere pi agevole l'assistenza notturna.
Nei primi mesi dell'85, tre medici verran-
no a sostituire i tre che finiranno il turno di due
anni. Alcuni medici italiani hanno speso qua il
loro periodo di ferie aiutandoci nelle loro specia-
lizzazioni.
o ringrazio il buon Dio di aver potuto fare an-
che quest'anno la mia parte di lavoro, sia, pure
ridotto, a causa della insufficienza renale. Cerco
di mantenermi giusti limiti, mentre considero gi
una grande grazia il poter essere ancora in mis-
sione a fare qualcosa.
Vi esprimo tutta la mia riconoscenza an-
che a nome dei mie malati, che mancando di
molte cose ne chiedono qualcuna ai fratelli che
hanno tutto.
Vi prego di continuare.
A tutti i miei migliori auguri di Buon Nata-
le, assicurandovi della mia preghiera, perch il
Signore benedica voi, le vostre famiglie ed il vo-
stro lavoro.
Aff.mo Padre Giuseppe
13
spazio a.c.r.
un'esperienza
che continua
Eccoci qua, Vi ricordate dell'Azione Cattolica ra-
gazzi?
Anche quest'anno abbiamo ricominciato gli in-
contri tra di noi, incontri in cui vogliamo diventa-
re pi amici scoprendo il vero senso dell'amici-
zia e proseguire il cammino di formazione inizia-
to lo scorso anno.
Naturalmente vogliamo impegnarci fino in fondo
sfruttando tutti i mezzi a nostra disposizione,
quali ad esempio il giornalino dell'Associazione,
che parla dei nostri problemi, di argomenti che
ci interessano, senza dimenticare i fumetti e i
passatempi. L'anno scorso per noi stata
un'esperienza nuova e abbiamo cercato soprat-
tutto di unirci fra noi e capire che cosa voleva-
mo impegnarci a fare rinfrancando perci l'ami-
cizia; ora invece vogliamo diffondere questa ini-
ziativa che a noi pare molto valida e perci vo-
gliamo fin d'ora invitare tutti i ragazzi a ritrovarsi
con noi ogni venerd alle ore 16 presso l'Orato-
rio.
Speriamo cos, che tutti possano apprezzare
questi incontri, perch secondo noi non sanno
che cosa perdono.
nsieme vogliamo anche rinnovarci e
migliorare!!!
Abbiamo anche ricominciato gli incontro zonali,
ritrovandoci con tanti ragazzi dei paesi vicini,
che come noi vivono quest'esperienza. Cos do-
menica 25 novembre ci siamo ritrovati a pensa-
re e a discutere sul senso del Natale, per prepa-
rarci a vivere questa Festa.
nfatti, divisi per et abbiamo lavorato in gruppo,
su questo tema: "il Natale: solidariet, preghiera
e povert".
Abbiamo cos capito che solidariet significa
amare il prossimo fino in fondo, aiutandolo in
tutto e per tutto, offrendogli vera amicizia e dan-
do la fiducia necessaria, cos che lui possa ve-
dere in noi un fratello.
Per fare tutto ci, che si rivelato difficile, oc-
corre anche una forza che ci viene dall'aiuto di
Dio e che possiamo ritrovare nella preghiera,
via di "Comunicazione" con Dio.
Per vivere ci che avevamo detto, abbiamo
messo in comune le nostre colazioni, superan-
do diffidenze e inutili paure.
Concretamente abbiamo poi pensato di vivere
l'Avvento in solidariet con i fratelli dell'Etiopia
rinunciando a qualche cosa e raccogliendo que-
sti soldi per loro, che uniti a quelli degli altri
gruppi A.C.R., verranno consegnati alla Caritas.
Non abbiamo per solo lavorato, ma ci siamo
anche divertite moltissimo "buttandoci nella mi-
schia" con tutti gli altri.
Abbiamo concluso con la celebrazione della
Messa, che preparata e vissuta fino in fondo da
noi, ci sembrata pi viva e pi bella.
Per alcune di noi stata la prima volta, ma
dopo aver vissuto questa stupenda esperienza
ci siamo riproposte di riprovare ancora ad an-
darci, affiancando le veterane sempre entusia-
ste.
W il gruppo di A.C.R.!!!
14
biblioteca comunale
ieri, oggi, domani. Anna B.
Da qualche tempo in qua la Biblioteca Co-
munale lancia i suoi messaggi anche attra-
verso le pagine di questo giornalino e ci
sembra quindi doveroso esprimere qui il
grazie e la sincera soddisfazione degli orga-
nizzatori per il successo avuto dalla recente
rassegna fotografica "Vita a Ronago ieri e
oggi", abbinata alla vendita del favoloso ca-
lendario paesano.
nfatti, anche se non sono state molte le
persone che hanno messo o disposizione le
proprie foto da esporre, c' stato per contro
un notevole afflusso di gente venuta ad am-
mirare la mostra e che nella maggioranza
ha espresso un giudizio positivo.
Questa partecipazione stata veramente
gratificante per coloro che hanno lavorato
all'organizzazione ed alla realizzazione di
questo appuntamento fotografico, e li ha
compensati di certe "mancate risposte" ad
altre iniziative indette in passato.
E qui bisogna aprire una piccola parentesi,
non per polemizzare, ma per meglio chiarire
l'attivit e le finalit di questo servizio socia-
le chiamato Biblioteca, ma che per l'appunto
non si limita all'acquisto ed alla distribuzione
dei libri.
A Ronago esiste gi da diversi anni, per ini-
ziativa del Comune, ad partita dal niente,
in une piccola saletta dell'oratorio, dove al-
cuni volonterosi si sono ritrovati per infor-
marsi, documentarsi e poter cos dar vita al
primo piccolo Centro Culturale di Ronago,
fornito di pochi libri ma di tanta buona vo-
lont.
n seguito la sede stata trasferita presso i
locali del Comune, ma l'attivit dei respon-
sabili sempre stata improntata alla ricerca
ed alla realizzazione di iniziative che potes-
sero interessare ed essere utili alla popola-
zione dal punto di vista culturale e della vita
pratica di tutti i giorni.
Basti citare i Cineforum, i concerti, i dibattiti
su temi di attualit, le conferenze su que-
stioni politiche, l'informazione qualificata su
temi quali la prevenzione dentale, i corsi
concernenti attivit - hobbies, come la foto-
grafia, la pittura su ceramica, e via dicendo.
Tutte queste iniziative vengono vagliate ed
attuate sempre tenendo ben presente lo
spirito di servizio nei confronti della Comu-
nit e la loro riuscita non quindi solo ripo-
sta nell'abilit degli organizzatori o dei con-
ferenzieri, ma soprattutto nella risposta par-
tecipata della gente.
La Biblioteca a Ronago non solo un locale
pieno di libri (ne abbiamo tanti e per tutti i
gusti) ma una realt viva e disponibile
all'incontro ed al dialogo con tutti, pronta ad
accogliere proposte o critiche per una sem-
pre pi completa e migliore realizzazione
del suo servizio alla societ.
Ancora un grosso grazie a tutti ed un invito
a ritrovarci sempre pi numerosi.
Con tanti AUGUR di BUON NATALE e FE-
LCE 1985!
15
1 gennaio: giornata della pace di Maurizio R.
la pace e i giovani camminano insieme
l tema della Giornata della Pace di quest'anno
"La pace e i giovani camminano insieme" una
sfida per il futuro, un impegno che dobbiamo af-
frontare insieme, al di l dei momenti di sconfor-
to e di rassegnazione, dovuti al tragico scandire
degli eventi quotidiani.
Dobbiamo convincerci che non inutile lavorare
per la tolleranza, per la comprensione, per la
speranza, che il nostro sforzo non deve limitarsi
alla denuncia delle sopraffazioni, dalle ingiusti-
zie sociali, della degradazione della vita umana,
ma deve concretizzarsi in gesti di condivisione
fraterna.
l tema privilegia i giovani come principali prota-
gonisti di questo cammino di pace, una pace da
costruire con paziente ostinazione giorno dopo
giorno.
Le giovani generazioni non hanno fortunata-
mente conosciuto la atrocit della guerra, l'han-
no solo sentita raccontare e ne hanno visto le
immagini sui libri di scoria e alla televisione, im-
magini storicamente e geograficamente troppo
lontane dal loro mondo, ma sanno la sua mise-
ria e le sue devastazioni.
Se, come dice il poeta Singer, "La vita memo-
ria", ognuno di noi si impegni dovunque ad es-
sere operatore di pace, testimone della speran-
za.
Chiss che questo mondo abituato a tutto non
abbia proprio bisogno di piccoli, semplici gesti.
anno 1985, un gioco dell'oca di Giuseppe G.
- Toh, chi si rivede!
- ???
- Bentornato, 1985! Come va?
- Scusi dice proprio a me?...
Ma Lei chi l'ha mai vista?
- Oh, noi ci conosciamo da decenni,
vecchio istrione, e sei sempre
tal quale!
- "Anno nuovo, vita nuova: cosa vuoi
di pi?
- un detto che con te non ha nien-
te a che fare. mai accaduto, per
esempio, che nazioni si siano riap-
pacificate o persone scambiate u-
na stretta di mano, amichevolmente
per sanare un dissidio, dopo il 1mo
gennaio?
- Eeehh!.. Ma queste sono quisquilie!
- No, amico, tu sei una quisquilia!
- E perch?
- Perch sei insieme farraginoso,
consunto, svigorito, di giorni da-
te, commemorazioni, avvenimenti,
anniversari, genetliaci ecc. sem-
pre identici e frusti, ogni anno.
Sei proprio un gioco dell'oca!
- Amico, io sono semplicemente un
Signore! Un Signore rispettato,
atteso, festeggiato ed anche....
temuto!
- Signore, forse, ma un signore gab-
bamondo, un signore commesso e por-
tatore di chimere, di lusinghe,
di speranze, di delusioni e futili-
t, certamente s!
16
- Eppure io, il mio compito-dovere
lo svolgo puntualmente, con tena-
cia e rettitudine. Sono sempre pre-
sente ad ogni scadenza: cos'altro
dovrei fare?
- Oh, cambiare, innovare, modificare!
. Ad esempio tu con intellettuali
(!), studiosi, scribacchini, pen-
satori perditempo, pennivendoli ecc.
fai l'impossibile per essere men-
zionato, tramite le tue date, sui
libri di scuola, di studio, di ar-
chivio, di biblioteca...
- E allora?
Sei disonorevolmente immortalato
assieme ai grandi condottieri, ai
potenti vincitori, ai superbi con-
quistatori, ai regali imperatori
della Storia, antica e moderna.
- Senti, se quelle date sono vanto
e gloria di tante nazioni perch
dovrei vergognarmene io?
- Perch i "granai che tu rievochi
ed esalti, sono stati in realt
"grandi macellai, feroci invasori,
oppressori, schiavisti, saccheg-
giatori e dittatori sanguinari!
- Bum Bum! Amico...posso fermarti
un istante? Ti ricordo che tutte
le mie date riguardano anche tut-
ti i tuoi Santi: hai qualcosa da
ridire su questo?
- Ambiguo ed imbonitore, come un po-
liticante! Tu, i Santi, li ri-
cordi solo per promuovere feste
e svaghi, passatempi, e week-end
e "ponti" veri.
- Bellissimo, non ti pare?
- No, non mi pare proprio! Festaio-
li e gaudenti incalliti, bonem-
poni e spendaccioni sregolati
nulla hanno a che fare con la vi-
ta severa e scrupolosa dei Santi.
- ...Mb, qualche volta posso anche
essere strumentalizzato, no?
- E per quale ragione?
- Ma, scusa, dovrei forse sopprime-
re le festivit religiose?
- Certamente no ma molto d'altro s!
- Per esempio?
- Escludere innanzitutto dalla sto-
ria le date con gli avvenimenti
di orrori e terrore che ti com-
piaci far conoscere e ricordare
quali "imprese grandi dei grandi
della Storia.
- Amico, tu sei un visionario!
- Forse, per...
- Ancora?
- Certo! Abolendo dalla scuola, sop-
primendoli dall'insegnamento, quei
libri appunto che esaltano e mitiz-
zano il prestigio e l'onore nazio-
nale, la supremazia della potenza
e della forza, si disporrebbe di
maggiore spazio e di minori osta-
coli per l'insegnamento ai nostri
figli della convivenza pacifica,
della solidariet, della indipen-
denza, della libert, del recipro-
co rispetto, dell'uguaglianza tra
nazioni, popoli, individui...
- E... nient'altro?
- ...Mb, successivamente si potreb-
be arrivare a correggere anche il
tuo calendario...
- Ascoltami, amico, sincerit per
sincerit: tu, i numeri, devi por-
tarli alla ricevitoria del lotto,
non a me!
o non do affatto i numeri, forse
solo delle aspirazioni o dei ..
sogni. Comunque, dicevamo? .. Ah s!
Con il tuo calendario rinnovato,
rimesso a nuovo, si potrebbe per-
venire poi ad istituire setti-
mane "vive"...
Uuuhhh, mamma mia! ... Ma .
- Ascoltami ancora un istante: le
settimane vive dovrebbero in so-
stanza realizzare tra i ragazzi,
i giovani, solidariet e convi-
venza, nella'rco del tuo nuovo an-
no, con giornate vissute e dedica-
te, ad esempio, all'educazione
civica e religiosa, alla natura,
all'ecologia, ai libri ed alla
lettura, alla preghiera, alle
missioni, all'arte, all'amicizia,
ai paesi vicini, agli ospedali,
alle case di riposo, alla visita
a domicilio di ammalati, agli
Orfanotrofi, ai Capi di Stato,
ecc. ecc. con una settimana, in-
fine, vissuta dai ragazzi, sen-
za frontiere n barriere poli-
tiche internazionali...
- Amico, permetti che ci rida sopra
prima di ripartire in cerca di
brindisi al mio nuovo abito?
- Certo!... Mentre tu ridi, io
ti saluto con un bel "ciao, mum-
mia"!
Ed io ti rispondo: addio, spero
di non incontrati pi!
- Ed io replico: al prossimo in-
contro, VECCHO ANNO NUOVO!
17
lettere alla redazione
non protesta,
ma un modo diverso di vedere Luigi T.
Nel giornalino "Ronago '84" del mese di novem-
bre, dopo tre pagine dalla mia preghiera di rin-
graziamento, ho letto con interesse, ma con un
certo stupore, un articolo "din, don, dan".
Non sono riuscito a capire se erano delle massi-
me o delle realt, per in certi punti sono rima-
sto deluso.
Sono ritornato sulle parole, ma la mia delusione
si trasformata in amarezza: tante frasi non so
spiegarmele, rifacendomi alla mia, anche se po-
sca, fede cristiana.
Voglio toccare solo qualche passo "L'amico, un
tesoro per chi lo trova".
La mia fede mi dice: io devo essere l'amico che
gli latri cercano; se cos far, ne avr in cambio
il centuplo.
Un altro passo cos diceva:
"Amicizia, un tesoro introvabile". L'amicizia, per
me, l'espressione massima dell'amore vero e
un sincero di un cristiano. Io la vivo ricevendola
in continuazione, perci credo di essere nel giu-
sto se dico che non introvabile.
Per ultimo, il passo "ringraziamento". Diceva
"grazie a Dio, sto bene... Mi va bene... Non pos-
so lamentarmi!". "Ma... a quale Dio si rivolge per
i lamenti?"
Probabilmente chi scrive non aveva ancora letto
la mia preghiera.
Voglio dire che a me capita di rivolgermi a Dio
molto spesso per i miei lamenti, per le mie cro-
ci, e volglio dire che quando lo faccio molte vol-
te non in modo tanto amichevole. S, nel dolo-
re me la prendo con Dio, con chi potrei prender-
mela? Ne sono felice per perch sperimento la
mia fede.
Ogni essere umano nel momento del dolore,
dove si aggrappa?
Dove cerca aiuto e consolazione se non nel Pa-
dre?
Tanto pi se noi crediamo, il Padre Nostro che
Dio, non ci ascolter?
io ci credo.
lettera aperta sul
"rinnovo di un consiglio" Maurizio R.
Sono stato negativamente stupito da alcune
parti dell'articolo riguardante il rinnovo del Con-
siglio della Scuola Materna pubblicato nel nu-
mero di novembre, non solo per il loro contenu-
to alquanto superficiale, per quanto attiene ad
alcune problematiche riguardanti la scuola pub-
blica (le cui elezioni, secondo l'articolista sareb-
bero "noiose ed insignificanti), ma per la forma,
palesemente irrispettosa verso la stessa, defini-
taanonima e creatrice di diseguaglianze.
Se poi la denigrazione delle strutture pubbliche,
cos pervicacemente presente nell'articolo, vie-
ne da un assessore anziano di un ente locale,
che la forma pi vicina di decentramento dello
Stato, la stupore si fa viva preoccupazione.
La scuola, pur tra limiti e ritardi, riuscita, per
esempio, ad integrare i bambini handicappati e
con le leggi 820 e 517 ha offerto sempre mag-
giori opportunit educative.
Sono fermamente convinto della straordinaria
18
importanza che hanno avuto gli educatori catto-
lici, a cominciare dal sacerdote Lambruschini
(met dell'800) nella creazione di una struttura
scolastica italiana; senza il contributo di idee e
di elaborazione culturale dei cattolici sarebbe
senz'altro ritardata quella legge Casati (1859)
che istitu la scuola dell'obbligo.
Basti pensare poi quale grande con tributo forni-
scano le Universit Cattoliche nell'operare quel-
la mediazione fra scienza e fede cos indispen-
sabile per il mondo moderno. Sono altres con-
vinto che sia un bene prezioso il patrimonio di
esperienza di tradizioni e di persone che vivono
ed operano nei nostri asili, realt scolastiche in-
sostituibili per la formazione integrale della per-
sonalit dei bambini.
Ma appare anacronistico e francamente scon-
certante che si accusi di inadeguatezza e di
anonimato la scuola pubblica senza motivarne
le ragioni. Quale contributo potr dare alla conti-
nuit educativa fra scuola materna ed elemen-
tare chi diffonde discredito?
Gli orientamenti educativi della Scuola Materna
e la riforma dei Programmi della Scuola Ele-
mentare parlano di complementariet e di stret-
to collegamento fra i due gradi di formazione,
non di chiusure aprioristiche. Mi pare che, inve-
ce, nell'articolo in questione la tolleranza e la
comprensione non siano tra le virt pi pratica-
te.
Certo, fa bene l'articolista a ricordare come sia
importante che la Comunit si senta pienamen-
te coinvolta nella vita di un'istituzione che di
tutti,
La gente deve sentirsi partecipe sempre di un
bene collettivo, ma alcune frasi infelici non fan-
no altro che aggravare la disaffezione verso
l'impegno sociale.
Attenzione, perch quel 50% di genitori che non
ha votato potr aumentare e sar allora troppo
tardi prendersela, perch avremo contribuito an-
che noi ad istituzionalizzare il diritto di delega e
(se preferite) di vivere nell'indifferenza.
risposta: ma proprio cos? A. G.
Ho letto con attenzione le osservazioni al mio
articolo sulla. Scuola Materna e debbo sincera-
mente ammettere che sono rimasto disorientato
per pi di un motivo.
Nello scrivere quelle righe non ho mai pensato
}
nel modo pi assoluto, di portare un attacco alla
Scuola Pubblica; non mia abitudine approfitta-
re di "Ronago 84" per creare polemiche e non lo
sar mai.
Gli accenni alla Scuola Pubblica che d'altro can-
to non ritengo essere il succo dell'articolo e che
vanno intesi come rivolti al "ramo" materna)
sono seguiti spontanei al discorso "elezioni" ed
al discorso "collaborazione", perch, parlando di
scuola privata, indubbio che un collegamento
lo si possa fare solo con quella pubblica.
Posso ammettere d'essere stato un poco pe-
sante, ma non certo "palesemente irrispettoso",
e di questo chiedo scusa.
Per me la Scuola Materna di Ronago conta mol-
to ed fonte di parecchie preoccupazioni, oltre
che essere motivo di vivo impegno.
Da questo ne deriva una certa "foga" nel porta-
re avanti le istanze che la riguardano, foga che
ritengo non essere del tutto demotivata.
Sono pi che mai convinto che i genitori, mem-
bri eletti nel Consiglio di Amministrazione della
Scuola Materna, abbiano un'importanza assai
pi grande dei rappresentanti di classe delle
Scuole Elementari, perch essi possono deci-
dere, con gli altri componenti il Consiglio tutto
quanto riguarda la Scuola, stessa; per questo
ho definito "insignificanti" le altre elezioni! Avrei
potuto scrivere "di poco conto, ma penso che
non sarebbe cambiato molto.
Per quanto concerne il "noioso, ognuno pu
avere la sua opinione a secondo che si tratti di
un insegnante o di un genitore; io per la Scuola
Pubblica sono genitore, convinto della validit di
ogni organismo scolastico, ma anche vicino a
19
molti altri genitori che mi hanno fatto capire il
non entusiasmo per queste elezioni, per cui ho
tratto, diciamo pure affrettatamente, delle dedu-
zioni. Lo stesso valido per la parola
"anonimo.
La frase "creatrice di disuguaglianze" non mai
stata scritta da me, ma frutto di una interpreta-
zione errata!
l concetto di "eguaglianza" stato preso in con-
siderazione perch ho cercato di far capire che,
se la Scuola Materna non fosse aiutata anche
finanziariamente, essa sarebbe costretta ad ap-
plicare, per coprire i costi, delle rette di frequen-
za altissime.
Ci sarebbero cos dei bambini che vanno alla
Scuola Materna perch le loro famiglie non
avendo grossi problemi economici, possono pa-
gare le rette anche se salate e dei bambini co-
stretti a stare a casa in quanto le famiglie si tro-
verebbero in difficolt.
Ecco l'uguaglianza che si cerca di portare avanti
ed a cui non siamo disposti a rinunciare.
Per concludere non sono riuscito a capire
l'accenno preoccupato al'"Assessore Anziano".
fatto che mi trovi impegnato, diciamo pare ad
alto livello, nell'Amministrazione Pubblica di Ro-
nago, non mi toglie il diritto di essere, al di fuori
delle cose "che riguardano detta Amministrazio-
ne, un privato cittadino con le proprie idee e le
proprie convinzioni, da portare avanti nel modo
che pi ritengo opportuno.
Desidero chiudere queste righe con un pensiero
per la Scuola Materna di Ronago.
Ogni accenno nei suoi riguardi pu essere posi-
tivo, perch segno di interessamento, ma atten-
zione: essa, per continuare ad essere una Real-
t nella nostra Comunit, ha bisogno di. molto
sostegno ed aiuto, dati da persone che la sap-
piano comprendere ed amare con la loro opera,
i loro consigli e le loro critiche costruttive.
%/
1 gennaio doni dell'albero
Tra le tante cose ricordiamoci anche delle Scuo-
la .Materna,
Marted 1 gennaio, come tutti gli anni, dopo la
funzione del pomeriggio, ci sar l'incanto dei
"DON DELL'ALBERO".
L'invito per tutti: prima di tutto a portare in Par-
rocchia il vostro DONO e poi a partecipare,
marted, all'incanto,
ricavato per le necessit della nostra Scuo-
la Materna.
Grazie!!!!
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