Ci sono tanti modi per fare festa: a volte pensiamo che basti qualche se- gno esteriore e appariscente per essere contenti, ma non ci rendiamo conto che la "gioia", la festa vera nasce da quello che ciascuno di noi ha dentro il suo animo. Tutto ci che si fa o si vede esteriormente ha senso e valore se fondato sulla pace e sulla serenit che giorno dopo giorno siamo capaci di co- struire e di conservare, anche in mezzo alle difficolt, alle prove e alle in- comprensioni della vita quotidiana. Oggi, forse pi che ieri, appare pi difficile essere contenti, fare festa, an- che se abbiamo tante cose che un tempo non s avevano, anche se si moltiplicano le occasioni per "divertirsi". Portiamo spesso dentro d noi una sottile insoddisfazione, dimostriamo incapacit di reagire alle prove, non riusciamo a guardare con fiducia al domani. La festa della "nostra" Madonna ci ripropone un modo caratteristico di "fare festa", di essere contenti. La comunit cristiana riscopre la propria fede, ripensa uno stile di vita, verifica le proprie scelte, valuta le possibilit che le si aprono davanti, si decide. Tutto questo nel segno della devozione alla Madonna, che si presenta a noi come un segno, come una certezza. Le nostre attese sono sempre tante, cos come le nostre speranze: atte- sa di un domani migliore, attesa di un lavoro, attesa di una guarigione, di pace in famiglia, di serenit, di sincerit, di maggior giustizia, di solidarie- t. Queste attese le affidiamo alla Madonna, alla sua intercessione: nella preghiera, in un lumino acceso, nelle processioni, nei pellegrinaggi... Ma la Madonna ci insegna anche a saper sperare, a saper attendere non in modo passivo e fatalistico, ma nella fiducia e nell'impegno. Ci insegna a confrontare le nostre attese con le attese di Dio, le nostre speranze con le sue speranze, le nostre insicurezze con la fedelt incrol- labile di Dio. La tua gioia, la "nostra" festa nasce da qui, da queste profonde convin- zioni. .Si pu esprimere in tanti modi: un gesto di pace e di riconciliazio- ne, un canto, una preghiera, un atto di generosit, un'amicizia donata e ricevuta, un dialogo, un: momento di cordialit attorno alla stessa tavola... Tutto ci che siamo o facciamo con questo spirito ci aiuta... perch la festa si rinnovi per tutti noi. 2 la festa celebrazione della confessione RAGAZZ DELLE ELEMENTAR gioved 22 agosto alle ore 16,30 RAGAZZ DELLA SCUOLA MEDA venerd 23 agosto alle ore 16,30 RAGAZZ E GOVAN mercoled 21 Agosto alle ore 20 e durante le confessioni degli adulti ADULT gioved, venerd, sabato dalle ore 15 visita agli ammalati Don Antonio disponibile per visitare gli ammalati e per celebrare nelle loro case il rito della Confessione e della Comunione: il sacerdote, a nome, di tut- ta la comunit parrocchiale, compie questo gesto di comunione e di amicizia e prega, perch, mediante, l'intercessione della Madonna, Madre della Con- solazione, questi nostri fratelli sofferenti o infermi, abbiamo da Dio la grazia della guarigione e della forza per accettare con fede la loro malattia. 3 la domenica L'impegno a ritrovarci tutti insieme per la celebrazione della messa e per la celebrazione mariana del pomeriggio deve coinvolgere tutti non solo con una presenza esteriore, ma anche con una partecipa- zione viva, di fede, che rinnovi la nostra comunione con Dio e tra di noi e testimoni la nostra volont di vivere con generosit e con fedelt da cristiani. ore 7,30 s. messa ore 10,30 s. messa celebrata da Mons. Costantino Stefanetti ore 14,30 lode vespertina - processione benedizione eucaristica - bacio della reliquia incanto dei canestri. la processione La processione partir dalla chiesa, percorrer via P. E. Fontana, via Serafino, via Bellaria, via Ambrosoli per ritornare poi ancora sul piazzate della chiesa. Le famiglie che hanno la casa sul percorso sono invitate a mettere qualche orna- mento in segno di devozione e di festa. Per il trasporto della statua della Madonna continuiamo la bella tradizione che siano i coscritti dell'anno; quest'anno tocca ai giovani nati nell'anno 1967. La processione una manifestazione di fede e di devozione, per questo mi auguro che si svolga in modo ordinato e sia seguita da tutti attraverso i canti e le preghiere. La presenza della banda di Uggiate deve aiutare il raccoglimento e la preghiera. La Madonna che passa in mezzo alle nostre case un richiamo alla nostra vita in cammino verso la patria del cielo, cammino che vogliamo percorrere ogni giorno seguendo l'esempio di Maria. la pesca Dono dopo dono siamo riusciti anche quest'anno a mettete insieme una "bella" pe- sca che penso far contenti tutti, piccoli e grandi. Verr aperta domenica mattina, dopo la messa delle ore 7.30 e continuer fino all'esaurimento dei premi. l prezzo del biglietto di L. 1.000. Vogliamo ringraziare fin da adesso tutti quelli che hanno collaborato e collaboreranno alla buona riuscita anche di questa iniziati- va. 4 i canestri Mi ha sempre commosso la generosit e la partecipazione all'offerta e all'incanto dei canestri durante la nostra festa: un segno che tutti nella nostra comunit sen- tono di collaborare anche economicamente perch la nostra chiesa sia sempre pi bella e perch le varie attivit possano continuare. Abbiamo in questi mesi iniziato la sistemazione della cantoria e dell'organo. gi stato progettato e commissionato il lavoro di rifacimento del portone, che sar pron- to per novembre. allo studio da parte del pittore Bogani Alberto di Como il progetto per il rifacimento degli intonaci e delle pitture. l primo bozzetto, ancora in fase di studio, esposto alla porta della. chiesa. Non un lavoro semplice, per pensiamo di portarlo avanti anche se ci vorr, un po' di tempo e un po' di pazienza. Comunque per Natale di quest'anno dovrebbe essere gi eseguita la prima parte che riguarda il presbiterio. Sarebbe bello che tutti, dopo aver visto il bozzetto, facessero delle osservazioni esprimessero il proprio parere. Ma adesso pensiamo ai canestri e impegniamoci a continuane una bella tradizione di generosit preghiera Vergine accogliente Tu che hai avuto la singolare missione di accogliere Dio in questo mondo, guidami nel mio compito di accoglie- re, il Signore stesso in chiunque vie- ne a me. Tu che hai avuto un cuore cos grande da poter accogliere, dopo il figlio di Dio, tutti gli uomini come figli tuoi, ottienimi una larghezza d'animo che mi renda accogliente per tutti. Tu che non hai mai chiuso la porta in faccia a chi viene a bussare, degnati di mantenere il mio cuore aperto e disponibile affinch non respinga mai nessuno, ma sappia accogliere anche le visite degli importuni. Tu che hai cercato di comprendere e di simpatizzane anzich giudicare e condannare, rendimi accogliente per i pensieri, i sentimenti e le opinioni degli altri soprattutto quando sono l'opposto dei miei. Tu che nell'accogliere gli altri hai profu- so tutta la bont del tuo cuore mater- no, insegnami a ricevere tutti con una cordialit piena di premura. Tu che accogli con predilezione coloro che sono in pena, aiutami ad essere pi accogliente verso coloro che sof- frono. Tu che con la tua accoglienza ridai co- raggio e gioia ai deboli, fa che nel mio modo di accoglierli tutti possano trovare un vero conforto e una nuo- va gioia. Tu che conduci verso il tuo figlio Ges tutti quelli che vengono a te, aiutami nello sforzo di orientane verso il Si- gnore coloro che egli mi domanda di accogliere nel suo nome! 5 progetto della sistemazione del portone e della cantoria 6 bozzetto per la sistemazione delle pitture e degli intonaci 7 sar presente per la nostra festa Don Costantino Monsignore La notizia che don Costantino era stato no- minato Monsignore dal Papa era rimasta segreta per un po' di tempo: poi stato lui stesso che una sera, celebrando la messa a Ronago, l'aveva svelata. Tutta la nostra comunit parrocchiale si congratula con don Costantino, perch que- sto titolo onorifico che il Papa ha voluto as- segnargli un riconoscimento di tutto il bene che ha fatto sia come vicario ad Ol- giate Comasco sia come cappellano di bor- do delle navi sia come Assistente nazionale dell'Opera dell'Apostolato del mare, carica che attualmente ricopre e che lo vede .im- pegnato a Genova. Don Costantino, meglio dovremmo dire Mons. Costantino, sar presente in mezzo a noi, la domenica della festa della nostra Madonna: celebrer la santa messa solen- ne e presieder la processione e la celebra- zione mariana del pomeriggio. un modo semplice, ma .sincero, per di- mostrare a don Costantino il. nostro affetto e per augurargli di continuare a fare sempre tanto bene con lo spirito e la generosit che hanno caratterizzato il suo ministero sacer- dotale. 8 la "nostra Madonna una donna chiamata Maria di anna b. L'appuntamento "post-ferie" di noi Rona- ghesi imminente. Come ogni anno, la nostra Madonna ci aspetta per raccoglierci numerosi attorno a s. Ci viene incontro, col suo sorriso dolcissi- mo, tendendoci le braccia accanto all'altare. Nel corso dell'anno pensiamo spesso a lei; alla Madonna nelle sue varie effigi e titoli: Madre, Regina; Soccorritrice, Protettrice, ri- correndo al Suo aiuto nelle nostre piccole e grandi traversie. Guardiamo la Sua immagine e la maggior parte delle volte La pensiamo come una creatura "speciale", fuori dalla nostra di- mensione umana, assunta alla Gloria del Cielo in virt delle Sue doti soprannaturali, in perfetta adesione al disegno di Dio, come se fosse una cosa scontata. Non sempre siamo capaci di guardarla come una di noi, come una ragazza che ha saputo rinunciare alle proprie aspirazioni, comuni a quelle di tutte le sue coetanee, per accollarsi una responsabilit immensa di fronte a Dio e agli uomini. Non La vediamo come una donna che ha formato la propria famiglia, con costante e silenziosa dedizione, senza inalberare frivo- le pretese personali e senza rivendicare di- ritti e riconoscimenti. Non La vediamo come una madre che, fin da quando l'aveva nel grembo, ha "donato" il proprio Figlio, ben sapendo che non sa- rebbe mai stato solo suo, ma che anzi, l'avrebbe lasciata in disparte per compiere la volont di Dio. Quante di noi sanno ac- cettare con serenit il distacco dai propri fi- gli, soprattutto quando il loro cuore risponde al richiamo di Dio e non alle nostre aspira- zioni? Quanto cambierebbe il nostro atteggiamen- to verso la vita se non ci limitassimo a chie- dere l'aiuto di Maria come se Lei fosse l apposta per risolvere i nostri guai, ma se cercassimo invece di capire quello che Lei umanamente deve aver sofferto ogni qual- volta ha detto il Suo s. Non un s detto con leggerezza e faciloneria come tanti dei no- stri s. Un s che Le ha chiesto tutto e al quale ha saputo tener fede pagando di per- sona. Sentiamola cos, vicina a noi, la donna di nome Maria, la "nostra" Madonna della Cin- tura, per onorarla non solo nel giorno della Sua festa, ma per averla come compagna nel nostro cammino di tutti i giorni. 9 grest '85 : oratorio estivo dal 26 agosto al 15 settembre ci riproviamo "Chiara, te l'hanno dato il foglio per iscriverti al GREST? "Che cosa? "S, il foglio per l'oratorio estivo? "No, non ho ricevuto alcun volantino "Allora vai a chiederlo e poi vieni al GREST. "Al ... "Al GREST, non sai che cosa ? "l GREST un gruppo di ragazzi, ragazze, che si trovano insieme in parrocchia per le vacanze estive. "Ma a far che cosa? " uno spasso unico: si divisi in squadre, grandi e piccoli, per imparare a stare insie- me ed aiutarsi e si fanno tanti giochi. bello sai... Poi facciamo anche passeg- giate a piedi, in pullman, in battello ..." un dialogo che tanti ragazzi delle parroc- chie della nostra diocesi stanno facendo in questi giorni e che io penso tutti i ragazzi della nostra parrocchia vorranno fare e si precipiteranno a portare il foglio di iscrizio- ne, dopo la bella esperienza che abbiamo fatto insieme l'anno scorso. Le regole sono sempre le stesse: - bisogna essere puntualmente presenti ogni giorno, dal luned al venerd, alle ore 14 fino alle ore 17.30. - pregare cori gioia e con fedelt - affrontare con entusiasmo il gioco, la fati- ca, le difficolt e le avventure - collaborare alle varie iniziative - non allontanarsi senza avvisare i respon- sabili del Grest. Allora hai deciso? Noi ti aspettiamo. Compila il modulo che trovi, qui sotto e por- talo al pi presto a don Antonio. La quota di iscrizione di L.3.000. Dimenticavo di dirti che il motto di quest'anno TAM TAM, che riceverai un bel distintivo con un picchio e ... ma se vuoi saperne di pi fatti vedere da luned 26 AGOSTO fino al 15 settembre, CAO! MODULO D SCRZONE GREST '85 COGNOME _______________________ NOME __________________________ DATA D NASCTA _________________ CLASSE FREQUENTATA ____________ TEL. ___________________________ Firma ___________________________ Firma dei genitori ___________________ 10 droga spostiamo i termini dei problema di maurizio r. Quelle siringhe e quei pezzi di limone per terra sono segni inequivocabili di un degrado che ci ha spaventato, forse anche un po' sorpreso. Non ci sembra ancora vero che possa accadere qui, che una realt cos inquietante, che sem- brava dovesse solo sfiorarci, ci si presenta da- vanti, carica dei suoi angoscianti retroscena, densa dei suoi mille problemi. Stentiamo a com- prendere che una parte di questa generazione non si senta pi inserita nella societ. Vogliamo che ci spieghino perch si sentono a disagio, perch vogliono annullare la loro perso- nalit, perch non hanno pi voglia di essere protagonisti, perch non inseguono pi miti, perch non vivono pi i veri valori. iI pericoIo di essere retorici (o iI gusto di esserIo) Aspettiamo risposte anche se cominciamo ad avere l'impressione che forse non verranno mai? l problema cos complesso che medici, psico- logi, sociologi lo stanno studiando da tempo in tutti i suoi risvolti e propongono diverse soluzio- ni. Non essendo un esperto, mi limito a sottoli- neare come nella nostra realt, nella quale il fe- nomeno ancora probabilmente circoscritto, il problema debba essere posto soprattutto in ter- mini di prevenzione e di educazione, altrimenti sconfineremo in un moralismo retorico fine a se stesso. Non dobbiamo (se vogliamo davvero affrontare serenamente il problema) evitare un'analisi pro- fonda che ci pu anche mettere in discussione. l compito non facile perch richiede onest intellettuale, coerenza e partecipazione costrut- tiva. un probIema di mentaIit Per comprendere la mentalit del nostro paese mi parso significativo quanto don Antonio di- ceva nella prima riunione indetta per capire il fe- nomeno droga. Egli affermava che, appena giunto a Ronago, ha sentito definizioni sconcer- tanti: il paese diviso in "quelli della piazza" e " quelli della chiesa" (costoro erano evidentemen- te antesignani di "quelli della notte"!), ma co- munque specchio di una mentalit chiusa e re- frattaria all'incontro e alla disponibilit. Viene da chiedersi in che misura ciascuno di noi contri- buisca a rafforzare ed estendere questa menta- lit che crea barriere artificiose di divisione. Gi! Perch dove non ci sono dialogo, incontro e discussione, trovano spazio chiusura e incom- prensione. Anche grazie a questo modo di pensare si for- mano microcosmi stravaganti dentro i quali spe- riamo solo di mai vedere nostro figlio a contatto cori la droga. riscoprire i vaIori Ci lamentiamo,giustamente del preoccupante tasso di incivilt che riscontriamo in paese: gen- te che rumoreggia e schiamazza in ore nottur- ne, parolacce, sporcizia, giovani che occupano in maniera irrispettosa il monumento ai caduti; constatiamo il poco rispetto per gli altri, la su- perficialit e ci chiediamo, per esempio, conte mai il monumento non rappresenti anche per questi ragazzi un luogo sacro. La giusta con- danna di questi episodi deve per anche farci ri- flettere sull'esempio che la societ "adulta" d loro. Dobbiamo constatare, allora, la sordit pi volte manifestata da molti a momenti di incontro (ricordo un dibattito sulle elezioni europee diser- tato da troppi: eppure l'Europa un'idea di soli- dariet, quindi un valore), la difficolt di vivere lo sport come svago e momento di incontro e non di scontro, una colpevole disattenzione ai pro- blemi giovanili (in primo luogo la. disoccupazio- ne), la manifestazione di una mentalit consu- mistica che nette al primo posto soldi e succes- so e non impegno, solidariet, cultura. Anche stando attenti a queste piccole cose, che taluni forse troveranno banali, si possono aiuta- re i giovani ad acquisire una mentalit pi aper- ta e spingerli verso impegni di responsabilit so- ciale. Forse la difficolt di trasmettere valori a causa delle distanze generazionali pu essere supplita pi dagli esempi che dalle parole. Quale credibilit avremmo altrimenti per richia- marli alla ragione? Non possiamo lasciare che se ne stiano ai mar- gini del mondo perch, come diceva Giovanni XX, "anche nel mondo d'oggi Dio ha certa- mente nascosto delle verit perch noi le tro- vassimo e le facessimo nostre". a questa speranza che dobbiamo ancorare il nostro impegno umano e cristiano. 11 DEI RIONI DI RONAGO daII'1 aII'8 settembre 1985 RIONI PARTECIPANTI RONAGHNO - VALMULN - CENTRO PAESE - MERLNA/LAMPONA PROGRAMMA 1 SETTEMBRE - Domenica ore 14,00 Apertura giochi ore 14,20 Dimostrazione macchine fuori pista ore 15,00 Corsa campestre bambini/adulti ore 17,00 Tiro alla fune 2 SETTEMBRE - Luned ore 20,00 Calcio (eliminatorie) ore 21,00 Corsa dei sacchi femminile 3 SETTEMBRE - Marted ore 20,00 Pallavolo (eliminatorie) ore 21,00 Corsa dei sacchi maschile 4 SETTEMBRE - MercoIed ore 20,00 Gara di bocce 5 SETTEMBRE - Gioved ore 20,00 Calcio (finale) 6 SETTEMBRE - Venerd ore 20,00 Pallavolo (finale) 7 SETTEMBRE - Sabato ore 20,00 Gioco a carte Gioco dei palloncini d'acqua Gioco delle palline 8 SETTEMBRE - Domenica ore 14,00 Caccia al tesoro Chiusura giochi con premiazione e festeggiamenti 12 13