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un grande devoto della Madonna,

P. Giuseppe
ancora vivo e commosso il ricordo di Padre Giuseppe: la sua vita
e la sua testimonianza devono essere per la nostra comunit un
continuo punto di riferimento.
Per questo, celebrando la tradizionale festa in onore della nostra
Madonna, vogliamo riscoprire in Padre Giuseppe un grande devoto
della Madonna, un modello da seguire per tutti noi.
Penso che proprio nell'amore alla Madonna, nella meditazione sulla
sua vita, nella preghiera del Rosario stia il segreto della grande
fede di Padre Giuseppe, della sua generosit, del suo amore verso
i sofferenti, di tutta la sua vita missionaria, del suo farsi
servo di tutti.
Ed proprio nel segno della devozione alla Madonna che anche noi,
la nostra comunit cristiana di Ronago, vuoi riprendere il proprio
cammino di fede.
A Lei che ha vissuto una vita in tutto simile a quella delle nostre
famiglie, guardiamo perch ci aiuti ad avere la sua stessa bont.
A Lei che ha provato la gioia e la fatica di essere madre, affidiamo
i genitori nel loro grande compito, perch le nostre famiglie siano
unite e disponibili nel reciproco aiuto.
A Lei che ha sofferto sotto la croce di Ges, suo figlio, chiediamo
che doni la forza e il conforto ai nostri ammalati, a tutti coloro
che soffrono, a chi si sente solo ed emarginato.
A Lei che ha partecipato alla gioia e alle ansie degli sposi di Cana,
affidiamo i nostri bambini, i ragazzi, i giovani perch sappiano
sempre vivere la loro vita con gioia, con generosit, con amore.
A Lei che dopo le incertezze, le amarezze, l'oscurit, la croce,
ora vive nella gioia senza fine, innalziamo ancora la nostra
invocazione: prega per noi!
don Antonio
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preghiera alla Madonna composta dal Papa per l'anno mariano
a te, Madre
dei cristiani...
1. Madre del Redentore,
in quest'anno a te dedicato,
esultanti ti proclamiamo beata.
Dio Padre ti ha scelta
prima della creazione del mondo
per attuare il suo provvidenziale
disegno di salvezza.
Tu hai creduto al suo amore
e obbedito alla sua parola.
l Figlio di Dio ti ha voluta sua
Madre,
quando si fece uomo per salvare
l'uomo.
Tu l'hai accolto
con pronta obbedienza
e cuore indiviso.
Lo Spirito Santo ti ha amata
come sua mistica sposa
e ti ha colmata di doni singolari.
Tu ti sei lasciata docilmente plasmare
dalla sua azione nascosta e potente.
2. Alla vigilia del terzo millennio
cristiano,
a te affidiamo la Chiesa,
che ti riconosce e ti invoca come
Madre.
Tu,che 'sulla terra l'hai preceduta
nella peregrinazione della fede,
confortala nelle difficolt e
nelle prove,
sia sempre pi efficacemente
segno e strumento dell'intima unione
con Dio
e dell'unit di tutto il genere umano.
3. A te, Madre dei cristiani,
affidiamo in modo speciale
i popoli che celebrano,
nel corso di quest'Anno Mariano,
il sesto centenario o il millennio
della loro adesione al Vangelo.
La loro lunga storia
segnata profondamente
dalla devozione verso di te.
Volgi ad essi il tuo sguardo
amorevole;
da' forza a quanti soffrono
per la fede.
4. A te, Madre degli uomini
e delle nazioni,
fiduciosi affidiamo l'umanit intera
con i suoi timori e le sue speranze.
Non lasciarle mancare la luce
della vera sapienza.
Guidala nella ricerca della libert
e della giustizia per tutti.
ndirizza i suoi passi sulle vie
della pace.
Fa' che tutti incontrino Cristo,
via, verit e vita.
Sostieni, o Vergine Maria,
il nostro cammino di fede
e ottienici
la grazia della salvezza eterna.
O clemente, o pia,
o dolce Madre di Dio e Madre
nostra, Maria!
GOVANN PAOLO
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domenica 30 agosto
festa della nostra Madonna
la preparazione
Le varie celebrazioni saranno guidate dai
Padri Comboniani di Venegono, per mante-
nere vivo in mezzo a noi lo spirito e il ricor-
do di Padre Giuseppe.
Mi sembra molto importante prepararci alla
festa in onore della nostra Madonna con
molta semplicit e seriet, riscoprendo ci
che veramente vale e rimane con il passare
del tempo e dei giorni.
Per questo credo che debba assumere un
valore particolare la celebrazione del sacra-
mento della penitenza come momento di
revisione di vita e di celebrazione della mi-
sericordia di Dio.
n questa prospettiva, hanno senso tutti i
momenti della nostra festa: sia quelli vissuti
in chiesa come quelli vissuti in famiglia o in
paese.
La processione seguir il solito percorso;
tutti siamo invitati a dare un senso di devo-
zione e di festa a un gesto che testimonia il
nostro essere chiesa, popolo in cammino
verso la casa del Padre.
Sono invitati a portare la statua della Ma-
donna i giovani della classe 1969.
nel segno della devozione alfa Madonna,
una generosit che continua
La pesca, i canestri, un'offerta, un'emergen-
za fanno parte di una generosit che nella
nostra comunit veramente grande.
Sono un segno di maturit, di responsabili-
t, di condivisione, di apertura e di altrui-
smo.
Sono la testimonianza che la vita della par-
rocchia non pi vista solo come qualcosa
che riguarda il sacerdote. Sono, ancora, il
segno di una mentalit tipicamente cristiana
che porta a sentirti fratello non solo a paro-
le, ma concretamente.
Sta ad indicare una convinzione che si fa
sempre pi viva e cio che quello che hai,
anche se guadagnato faticosamente, non
solo per te e per la tua famiglia, ma anche
per chi meno fortunato di te; e che pi
bello dare che ricevere; e che la vita della
comunit, del gruppo, qualcosa che ti
coinvolge.
Mi capitato di sentire, con un certo ram-
marico, da parte di alcuni: "ma siamo sem-
pre noi a dare, siamo in pochi, se altri si im-
pegnassero si riuscirebbe a fare di pi e
meglio...
La mia risposta e molto semplice e forse
disarmante: se riusciamo a capire e vive-
re con amore tanti gesti di generosit
dobbiamo essere contenti perch, anche
se ci costano, ci danno la possibilit di
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fare del bene, di sostenere, per quel poco
che possiamo, delle iniziative in cui cre-
diamo.
Penso, come diceva Padre Giuseppe, che
dovremmo saper ringraziare il Signore
perch ci ha dato l'occasione di fare del
bene.
Nel segno della devozione alla Madonna
vogliamo allora continuare anche
quest'anno la nostra generosit, per aiuta-
re la nostra comunit, per rendere sempre
pi accogliente e bella la nostra chiesa,
per creare ambienti in cui poter svolgere
le nostre attivit.
il programma
GOVED ore 16 celebrazione della penitenza
27 AGOSTO ore 20 s. Rosario s. Messa
VENERD ore 16 celebrazione della penitenza
28 AGOSTO ore 20 s. Rosario s. Messa
ore 20.45 celebrazione della penitenza
per giovani e ragazzi
SABATO ore 15 celebrazione della penitenza
29 AGOSTO ore 19.45 s. Rosario
ore 20 s. Messa
DOMENCA ore 7.30 S.MESSA - apertura della pesca
30 AGOSTO ore 10.30 S.MESSA SOLENNE
ore 14.30 PREGHERA D LODE ALLA MADONNA
PROCESSONE
BENEDZONE EUCARSTCA
BACO DELLA RELQUA
NCANTO DE CANESTR
alla nostra Madonna
"Umile ed alta pi che creatura" Vergine
dolce della Cintura che a Ronago vieni
onorata Madre d'amore, vieni invocata.
n quest'anno a"Te consacrato, che il San-
to Padre ti ha dedicato, il tuo popolo a Te
si affida perch Tu sia fulgida guida.
Dona a noi tutti la tua umilt il tuo modo
d'amare, la tua bont; cambiaci 1'intimo,
modellaci cos e aiutaci a dire ; di s.
S all'impegno, s alla vita che appena
stata concepita; s all'aiuto fraterno e pre-
muroso a chi cammina in modo faticoso.
Benedici chi porge una mano
ed allevia la sofferenza dell'anziano.
Benedici chi solo e ammalato
e chi si sente da tutti emarginato.
Facci scoprire il mistero del dolore, della
croce accettata per amore, il valore gran-
de della preghiera, del Rosario, in fami-
glia, la sera.
Aumenta in noi la fede
che opera, agisce, anche se non vede!
la speranza e la carit
che tutto copre, con semplicit.
Dona la grazia di saper ascoltare e la for-
za di saper perdonare. Rendici docili allo
Spirito Santo e fa' della nostra vita un
canto:
di lode, di grazie e d'amore per piacere
come Te al Signore, per restare nella sua
volont e giungere cos all'eternit.
E accoglici, mamma, con un sorriso, alle
porte gloriose del Paradiso, dove speria-
mo d'arrivare un giorno per festeggiarti,
coi Santi d'intorno!
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nella storia di Ronago di m. mascetti
il culto della
Madonna della Cintura
culto della Madonna della Cintura trae origine
dall'apparizione della Madonna a S. Monica,
madre di S. Agostino, cos come rappresenta-
to nella tazza centrale della Chiesa di Ronago.
S. Monica, rimasta vedova del marito Patrizio,
si propose di imitare in tutto la Beata vergine
anche nell'abito; quindi la preg di farle cono-
scere come si vestiva nella sua vedovanza e
soprattutto dopo l'ascensione di Ges al cielo.
Maria S.S. le apparve allora coperta da
un'ampia veste che andava dal collo ai piedi, di
stoffa semplice e rozza, scura di colore, con
una cintura di pelle, che scendeva fino a terra
dalla fibbia che la rinfrancava.
La Madonna si tolse la cintura e la diede a S.
Monica, raccomandandole di portarla costante-
mente e di insinuare pratica a tutti i fedeli desi-
derosi del suo patrocinio.
Fu cosi che il i primo ad- assumere la cintura fu
lo stesso S. Agostino, poi imitato da molti fedeli
e da tutti gli ordini religiosi che si ispirarono a S.
Agostino, ordini religiosi che ebbero un partico-
lare rigoglio nel sec. XV.
Anche a Como, appunto nel secolo XV, sorsero
molte case religiose maschili e soprattutto fem-
minili, che adottarono la regola agostiniana.
Tra queste la casa delle "monache di Brunate",
fondate dalla Beata Maddalena Albricci: casa
che poi subentr in precedenti conventi sop-
pressi di Como (alcuni gi dell'Ordine degli
Umiliati).
Cos con il tempo a S. Cecilia, a S. Giuliano,
perfino a S. Abbondio, che era stato dei Bene-
dettini, e nel monastero prima detto dell'Ascen-
sione e poi della Trinit, che si trovava nel luo-
go dell'ex Seminarlo Maggiore, ora Centro dio-
cesano, dove c' tuttora la cappella della Trini-
t.
probabile che il culto della Madonna della
Cintura sia pervenuto a Ronago proprio attra-
verso le Monache della Trinit, in considerazio-
ne che esse avevano a Ronago diverse pro-
priet di terreni per circa 170 pertiche tra campi,
prati, boschi, vigneti, ecc. distribuite tra Ronco,
la Priva, il Roncorone, la zona del "Foia" e della
Selva Mara, la zona del Dossello, la zona
dell'Altipiano e Cartiera, ed altri appezzamenti
sparsi nella zona del Galletto, infine sotto Merli-
na e nella zona del Cimitero attuale, a cavallo
della valletta.
A questa propriet si era aggiunta una casa abi-
tata da certi Fontana, che per lascito testamen-
tario di un tal Cesare Agliati morto presumibil-
mente nella seconda met del sec. XV, era
passata ad un nipote prete di nome G. Battista
Fontana, con il vincolo di far celebrare messe
nella chiesa di Ronago dal parroco locale, vin-
colo poi soddisfatto dalle Monache, che faceva-
no celebrare trenta messe appunto nella chiesa
di Ronago.
Non pare strano allora pensare che la devozio-
ne della Madonna della Cintura sia passata dal-
le monache agostiniane anche ai loro "massari"
di Ronago, dei quali - ad esempio - nel 1652
noto un Battista Ghielmetti.
Ed cos, che sorse in epoca imprecisata, poi
in seguito rifondata e rivista a pi riprese, per
adattarsi alle leggi e regolamenti in materia, la
Confraternita del S.S. Sacramento e della Sa-
cra Cintura, poi chiamata del SS. mo Sacra-
mento e della Carit cristiana, non avendo. con-
sentito la superiore autorit che si chiamasse,
come avrebbero voluto i ronaghesi (a quanto
dice un documento del vice parroco Paolo Non-
ni del 26 marzo 1793) Confraternita del SS. mo
Sacramento, della Sacra Cintura e della Carit.
forse per questo motivo che - a differenza di
quanto avviene negli altri paesi, dove per lo pi
i confratelli usano un cordone o un cingolo di
cotone o altro - a Ronago la divisa dei: confra-
telli ha una cintura di pelle con la mantelletta
rossa e azzurra (e non rossa e nera come altro-
ve), dovendosi considerare l'azzurro non tanto il
colore del lutto(per i funerali), ma il colore della
Madonna, stando al nome d'origine della con-
fraternita antica.
6
intervista a Suor Amelia
"Da quanti anni ti trovi in Africa?
Dove sei stata in questo tempo?"
Sono in Africa da 20 anni e precisa-
mente dal 25.10.67. Ho passato 3
anni in Egitto come impiegata in un
ospedale; 3 anni in Uganda fra le ra-
gazze di un collegio; 14 anni in Ke-
nya fra i Pokot che ormai conoscete
meglio di me.
Questa una delle tante domande
che abbiamo rivolto a suor Amelia,
per conoscere di pi e meglio la sua
vita missionaria.
Pubblicheremo il testo dell'intervista
sul prossimo numero di Ronago '87,
in occasione della partenza di suor
Amelia per il Kenya, fissata per il
mese di ottobre.
una vocazione,
una vita da donare,
un mondo da scoprire e da amare
7
il dramma della Valtellina di r. alberio
con loro nel momento della prova
passato ormai un mese dalla tremen-
da alluvione che ha sconvolto la regione
della Valtellina e mi difficile scordare la
desolante immagine che la furia
dell'Adda e dei suoi affluenti ha lasciato
in questa zona.
Sono stati sufficienti solo pochi istanti
per far s che la tranquilla e serena esi-
stenza di numerose persone si trasfor-
masse in dramma ed angoscia.
Bisogna per riconoscere che la popola-
zione, nonostante la disastrosa situazio-
ne, ha prontamente reagito con una
grandissima forza d'animo, coadiuvata
da una profonda fede. Questo il primo
significativo aspetto che va rammentato
e che ci deve far riflettere: essere in gra-
do di dimenticare le avversit e i gravis-
simi disagi, concentrando tutte le proprie
energie per ricominciare una non facile
e impegnativa opera di ricostruzione.
Essa per si deve attuare con l'apporto
di ogni singolo individuo coinvolto in
questo dramma, ma in particolar modo il
compito spetta ai giovani, forniti di
un'enorme carica di entusiasmo e di vi-
talit. Spetta a loro cercare di operare
nel miglior modo possibile, in quanto sa-
ranno i futuri cittadini e amministratori
dei propri luoghi d'origine.
importante dunque che si riesca a ri-
costruire l'immagine umana di una intera
regione con un intervento pronto, effica-
ce, dinamico e soprattutto basato
sull'osservanza di norme etiche e civili
che spesso vengono accantonate per
lasciare spazio a interessi politici e per-
sonali. Questo potrebbe evitare le con-
suete polemiche che si rinnovano ogni
volta che ci si trova dinnanzi ad una ca-
lamit di questa rilevanza, atte a scova-
re presunte responsabilit in merito.
Con la riflessione appena esposta non
voglio assolutamente affermare che il di-
sastro in Valtellina imputabile solo a
cause naturali; purtroppo la situazione
sociale di questa regione pu facilmente
rivelarsi un'arma a doppio taglio, poich
spesso si fanno strada le notevoli oppor-
tunit turistiche che la regione offre, con
l'evidente effet-
to di trascurare
piccole ma si-
gnificanti prati-
che ammini-
strative. im-
portante dun-
que che si in-
stauri una giu-
sta e consape-
vole coscienza
tra le persone
che tengono
sotto controllo
8
ogni singolo aspetto sociale, politico ed
economico della regione.
Certamente anche le autorit statali
debbono contribuire a fare in modo che
buona parte di questi gravissimi disastri
possano essere prevenuti ed evitati:
necessario soprattutto che vengano
messe a disposizione sovvenzioni finan-
ziarie per una pi accurata e precisa ri-
cerca geologica in modo che la situazio-
ne del suolo nelle nostre zone sia tenuta
sempre sotto controllo. Logicamente
non sempre possibile prevedere e pre-
venire episodi di questo genere, in
quanto bisogna, a volte, "inchinarsi"
all'evolversi dei fenomeni naturali.
Questo, comunque, non deve essere un
pretesto per giustificare simili disastri,
che debbono servire a tutti come ammo-
nimento della precariet e instabilit del-
la nostra esistenza; l'importante ren-
derla ricca di autentici valori morali e
spirituali.
in un santuario della Valtellina
per rinnovare la devozione alla Madonna
9
riflessioni di ferragosto festa della Madonna
pi coerenza
Conferma dell'avvilente realt che anche parte di Ronago-giovane (ma non solo giovane) sem-
pre pi presente lungo la strada dell'emancipazione e della liberazione globale dai "vecchi tab" e
sulla strada della (presunta) libert da tutti e da tutto (contro tutti e contro tutto) l'ho percepita dopo
aver udito, durante una partita del torneo di calcio, alcune bestemmie chiaramente e pacatamente
proferite da un paio di baldi giovanotti "nostrani".
Con sempre maggior protervia, quindi, non pochi giovani (e imberbi ragazzi) si ostinano a ritenere
di poter arbitrariamente e impunemente percorrere una strada larga e facile, una strada sprovvista
di divieti, di limiti, priva di ostacoli, senza incomprensioni n avversit, e specialmente senza dove-
ri.
Dentro un paradigma di vita tracciato gi da adulti allo sbando e stimolati da tanta stampa amorale
e immorale oltre che da micidiali programmi che fogne televisive, anche statali, vomitano quotidia-
namente, non si ritengono affatto disponibili a rinunciare agli alti decibel di bestemmie, imprecazio-
ni, insulti, volgarit, grossolani atteggiamenti di sfida... pur se alla fine, inevitabilmente, aggrave-
ranno ancor pi angosce e disorientamenti.
L'apparente loro capacit di affrontare l'oggi o di adeguarsi ad esso con realismo non raramente
ha origine o pretesto da aridit dello spirito, da abulia, da finte frustrazioni dalle quali s'illudono poi
d'uscirne o con pretestuosi ed aggressivi atteggiamenti o con l'auto-emarginarsi per fantomatiche
colpe o immaginarie sconfitte...
Ma come si aprono le finestre di casa per avere pi luce, cos non possibile, chiudendo quelle
dell'anima a Dio, vedere pi chiaramente dentro di noi: il buio non toglie gli ostacoli, ma li nascon-
de rendendoli ancora pi insidiosi. Senza Dio, buio.
pi seriet
Tante orecchie ancora non trovano conforto n consolazione al sordido blaterare scurrile e blasfe-
mo d'oggi costume o al represso desiderio di cambiare "qualcosa", di voltare pagina alla consolida-
ta mediocrit comunitaria.
Discorsi, prediche, riflessioni ecc. che si odono nelle nostre chiese, negli incontri o altrove offrono
come prassi tortuose intellettualistiche enunciazioni o, pi comunemente, tradizionali e stantie pre-
dicazioni che si confermano sempre pi "attendate" sul monte Tabor a bearsi, a compiacersi, a de-
liziarsi, commuoversi, gioire... della sfolgorante maestosa divinit di Ges!
Predicazioni vaghe e generiche, avulse e lontane da chi vive nell'inquietudine e nell'attesa, assai
lontane da chi ha fame di vero Ges, da chi umile "pubblicano" timoroso di presentarsi al tempio,
da chi assoggettato ed oppresso da fardelli altrui, da chi, smarrito, rimane tuttavia perseverante
cercatore del Regno o esausto costruttore di pace, da chi "operaio" esitante pur sempre disponi-
bile al lavoro nella "vigna", da chi ha la famiglia in disfacimento, da chi vittima di abbandono, di
separazione, di divorzio...
Predicazioni sterili, vacue, indeterminate, onnicomprensive, quindi monotone e ripetitive, senza
mordente che irrefutabilmente e fatalmente hanno contribuito e concorrono a mummificare la vita
cristiana ed a precludere slanci, entusiasmi, impeti, fuoco! (al contrario dei Testimoni di Geova...)
Cio a dire: predicatori "pompieri" e cristiani indirizzati al "fai da te"! Eppure Ges, oltre che cibo e
consolazione, dava presenza viva anche con la frusta e con terrificanti "guai a voi"!
l Tabor fu per Ges un brevissimo ed esclusivo..."week-end"; perch dunque deve divenire per noi
una fissa dimora?
una proposta
Siamo all'inizio dell'eccezionale Anno Mariano: per non dimenticarcelo n stemperarlo o esaurirlo
in cosi lungo lasso di tempo, non sarebbe male (come il vecchio nodo al fazzoletto) realizzare
all'esterno della casa una piccola nicchia per riporvi la statuetta della Madonna: una presenza che,
magari, potrebbe stimolarci a qualcosa di buono...
g. gavioli
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