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RONAGO 92 N.

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INVITO ALLA LETTURA :
pag. 3 Un po di cielo per tutti !
pag. 4 Avvento e Natale di fraternit
pag. 5 Insieme verso il Natale: proposte...
pag. 6 Operazione "Uovo di Natale" e "Scuola"
pag. 7 Per la riflessione e la preghiera
pag. 8 Gli auguri difficili...
pag. 10 II racconto di Natale
pag. 11 Segni di Natale...
pag. 12 Calendario
pag. 13 Langolo della Scuola Materna
pag. 14 Dalle missioni: un augurio e un ringraziamento
pag. 16 Per tornare alle radici: verso la festa delle famiglie
pag. 17 Terza et : Una giornata di festa
pag. 18 Laria che tira in Oratorio
pag. 19 luvenilia: "Sto alla porta" (ed anche alla finestra)
Da unintervista a mons. Tonini
La strategia della prevenzione
pag. 21 Spazi aperti
pag. 22 Albero di Natale e iniziative pro Scuola Materna
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Speranze e auguri..
UN PO' DI CIELO PER TUTTI !
Amici, Buon Natale!
il mio primo Natale che passo con voi, in
Ronago. Non conosco ancora le vostre
usanze, i vostri riti, la vostra partecipazione a
questa festa. Il Natale comunque una festa
cristiana che stata data in prestito a tutto il
mondo: raggiunge tutti gli uomini, tocca anche
i non praticanti, i lontani... A Natale c un po
di cielo per tutti.
In questi mesi ho iniziato a conoscervi
venendo nelle vostre case per incontrarvi e
ascoltarvi. Vorrei, soprattutto in occasione
delle prossime feste, mettermi vicino agli
ammalati, alle persone sole, a tutti coloro che
forse fanno pi fatica a vivere il Natale, perch
questa festa riporta in loro innumerevoli ricordi,
di volti scomparsi, di affetti lontani, di vuoti
profondi. A tutti il mio augurio. So che un
augurio come una carezza, fa piacere ma
non risolve niente, non costa niente, sono belle
parole. Ma so pure che in un augurio ci pu
essere il segnale di un messaggio, di un invito
a vivere il mistero che, anche se sembra
dimenticato dai pi, a dir poco sconvolgente:
Dio si fatto uomo, Dio con noi, Dio per
noi! Lasciamo risuonare questo annuncio e
permettiamo che riaffiori una domanda:
abbiamo lasciato incarnare Dio nella nostra
vita?
Da quel primo Natale Dio ha deciso di
"partecipare" fino in fondo alla vita degli
uomini: ha aperto le porte del cielo, entrato
nel cuore del suo popolo, nella sua storia, nella
sua vita religiosa, sociale, politica, culturale.
Laugurio di Natale diventa innanzitutto un
invito ad aprire le nostre porte: lasciamo
partecipare Dio alla nostra vita, quel Dio che,
oggi come allora, non si stanca n di aspettare
n di essere rifiutato, ma rimane ostinato
nellamarci.
Laugurio di Natale diventa poi un invito alla
"partecipazione" che cogliamo proprio nel
gesto di Ges che ci spinge a vivere
lavventura umana come lha vissuta Lui.
Partecipare alla vita parrocchiale, sociale,
scolastica, politica, vuoi dire rivivere in
profondit e concretezza il mistero del Natale.
A tutti quindi laugurio di scandire questo
impegno di partecipazione in ogni giorno del
1993.
DON SERGIO
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AVVENTO E NATALE DI FRATERNIT
"Per un futuro ricco di speranza"
IL GRANDE
PROGETTO
CHE RIGUARDA
ANCHE TE.
Noi ti lodiamo Padre santo,
per la grandezza tu hai fatto
ogni cosa con sapienza e
amore. A tua immagine hai
formato luomo, alle sue mani
operose hai affidato luniverso
perch nellobbedienza a Te,
suo creatore, esercitasse il
dominio su tutto il creato. E
quando, per la sua
disobbedienza, luomo perse
la tua amicizia, tu non lhai
abbandonato in potere alla
morte, ma nella tua
misericordia a tutti sei venuto
incontro, perch coloro che ti
cercano ti possano trovare.
Molte volte hai offerto agli
uomini la tua alleanza, e per
mezzo dei profeti hai
insegnato a sperare nella
salvezza. Padre santo, hai
tanto amato il mondo da
mandare a noi, nella pienezza
dei tempi, il tuo unico Figlio
come salvatore. Egli si fatto
uomo per opera dello Spirito
Santo ed nato dalla Vergine
Maria; ha condiviso in tutto,
eccetto il peccato, la nostra
condizione umana. Ai poveri
annunzi il vangelo di
salvezza, la libert ai
prigionieri, agli afflitti la gioia.
"VA E F ANCHE TU
LO STESSO"
"COME CRISTO...
infatti stato inviato dal
Padre ad annunciare la
buona novella ai poveri, a
guarire quelli che hanno il
cuore contrito, a cercare e
ci che era perduto.
COS LA CHIESA
circonda daffettuosa cura
quanti sono afflitti dalla
umana debolezza, anzi
riconosce nei poveri e nei
sofferenti limmagine del
suo fondatore, povero e
sofferente, si fa premura di
sollevarne lindigenza e in
loro cerca di servire il
Cristo.
PROVIAMO
A CAMBIARE
LA VITA
Lasciamoci condurre dalla
fiduciosa umilt di Maria e di
Giuseppe, che camminano
verso Betlemme e accolgono,
nella povert d una stalla,
Ges, il Figlio di Dio: questo
il loro avvento e il loro Natale!
"Lamore preferenziale per i
poveri richiede alle nostre
comunit di prendere
puntualmente in consideratone
le antiche e nuove povert che
sono presenti nel nostro paese
o che si profilano nel prossimo
futuro".
"Ciascuno senta come proprio
dovere di coscienza limpegno
etico della solidariet
universale, che non un
sentimento di vaga
compassione o di superficiale
intenerimento per i mali di
tante persone, ma la
determinazione ferma e
permanente di impegnarsi per
il bene comune: ossia per il
bene di tutti e di ciascuno".
"Occorre superare pregiudizi,
ristrettezze di visione,
provincialismi culturali e
sociali, educarsi alla pace: con
Dio, con se stessi, con gli altri,
con la natura"
"Dobbiamo acquisire uno stile
di vita pi sobrio, pi ricco di
condivisione e di convivialit"
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INSIEME VERSO IL NATALE.
Proposte per ogni et...
PER ADULTI E
GIOVANI
Aderendo alla proposta della Caritas
diocesana vogliamo prepararci a un
Natale di maggiore legalit e giustizia.
Concretamente :
- superando un senso di
paura e di smarrimento di
fronte alla gravit della
situazione attuale;
- partecipando ogni luned
e venerd alla catechesi ;
- promuovendo una serie di
riflessioni [le serate della
Novena dal 16 al 23
dicembre] che ci
costringano a verificare in
che misura e in quali forma
come parrocchia viviamo la
tolleranza, la solidariet, la
giustizia sociale e la
corresponsabilit.
- dando nuovo slancio
allimpegno del
Gemellaggio Como-Hvar
per i profughi dellex-
Jugoslavia, sia continuando
la raccolta di viveri, sia
sostenendo un progetto di
allevamento con
loperazione "Luovo di
Natale"
- sostenendo il banco
vendita organizzato dal
GAM a favore delle missioni.
- facendoci attenti ai
bisogni di anziani,
handicappati, stranieri,
presenti nella nostra
comunit.
PER LE FAMIGLIE
Un Natale pi sobrio , per un Natale
pi. vero.
Sul modello della famiglia di
Betlemme, si propone di
ritrovare e rinnovare i legami
allinterno della propria casa,
attorno a queste scelte:
- evitare sprechi nel cibo e
nei vestiti;
- rinunciare allacquisto e
alla richiesta di regali
superflui o troppo costosi;
- limitare ragionevolmente i
consumi di luci e addobbi;
- risparmiare una parte
delle spese previste per
Natale e fine anno;
- prendersi cura di una
persona o di una situazione
di difficolt che abbiamo
vicino;
- incoraggiare e sostenere
concretamente lOperazione
Scuola dei propri figli
- con i figli fare un presepio
in casa che assomigli a
quello di Betlemme.
In casa viviamo
semplicemente, perch
altre famiglie possano
semplicemente vivere.
PER I RAGAZZI E I
BAMBINI:
-partecipa ali OPERAZIONE
SCUOLA, raccogliendo
durante lAvvento (entro
domenica 20 dicembre)
materiale scolastico
(quaderni, matite, gomme,
zainetti....) per gli ottomila
bambini profughi sullisola di
Hvar,
- scrivi nello spazio bianco
della cartolina "Aiutami a
imparare" un messaggio
da inviare ai bambini di
Hvar insieme al materiale
raccolto;
- partecipa alla Novena di
Natale ogni pomeriggio alle
ore 16.30 a iniziare dal 16
dicembre;
- impara a usare libri, giochi
insieme agli altri, soprattutto
se pi sfortunati di noi;
riuscirai a renderli contenti e
sarai contento anche tu!
- ricorda che a scuola,
insieme ai tuoi compagni,
impari ogni giorno cose
importanti, quelle cose che
gli uomini, che ci hanno
preceduto, hanno faticato a
scoprire: vale la pena fare
fatica
- pensa alla gioia che provi
ogni volta che ricevi un
regalo, anche piccolo: prova
anche tu a rendere felice
unaltra persona, con un tuo
regalo, con la tua
generosit.
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OPERAZIONE UOVO DI NATALE
il modo concreto, per adulti e giovani, di continuare e intensificare
il gemellaggio con la diocesi di Hvar e con i profughi della ex-Jugoslavia.
Loperazione "uovo di Natale" consiste nel raccogliere fondi
per impiantare nella diocesi di Hvar un allevamento di seimila galline ovaiole.
Costano . 5.000 ciascuna (lanimale e un anno di mangime).
Ognuno invitato a dare il proprio contributo liberamente o utilizzando la busta allegata.
Lofferta potr essere versata in chiesa in un apposito contenitore.
OPERAZIONE SCUOLA
lattivit di solidariet e generosit specifica per i bambini e i ragazzi.
Consiste nel raccogliere materiale scolastico
(quaderni, matite, gomme, zainetti,.....)
per gli ottomila bambini profughi sullisola di Hvar.
Il materiale raccolto personalmente verr consegnato domenica 20 dicembre
durante la Messa delle ore 10.00 allegando ad esso anche la cartolina "Aiutatemi ad imparare!"
con un messaggio da inviare ai bambini di Hvar insieme al materiale raccolto.
Le cartoline e ulteriori informazioni sono reperibili presso i propri Catechisti.
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Per la riflessione...
Un Bambino piange...
Dicono che il Natale sia la giornata pi religiosa.
vero: perch si pu anche non vedere il Natale,
scordare o ricordare a nostro modo, ci che ci piace:
fare lalbero o il presepio con o senza il Bambino o
con un Bambino di legno, di plastica: con un
Bambino che pare una bambola per i sentimentali,
un mito per gli uomini forti. Che lincanto rimanga per
carit; che il pur tenue filo di poesia o d fede o di
bont rimanga! lo non voglio tagliarlo: sarei un
sacrilego. Ma se penso che a forza di mettere
insieme Ges bambini di cartapesta non vediamo pi
i bambini di carne; che possiamo far patire la fame a
non so quanti milioni di bambini quasi fossero di
cartapesta anchessi; che possiamo sparare, buttar
gi bombe perch gli uomini sono di cartapesta...;
allora io mi chiedo se buona cosa questo
incantamento che ci procuriamo per distaccarci il
cuore, questo cuore di carne, dal cuore di carne del
Natale.
"E il Verbo si fatto Carne". Una Parola che tutto,
per essere riconosciuta, ritrovata e adorata
dalluomo, chiede di farsi uomo, ha bisogno di farsi
carne. Molti trovano pi comodo contemplare il
Verbo invece di soccorrere, baciare, adorare il Verbo
fatto carne in ogni povera carne. Ed ecco che questo
Bambino nasce ogni giorno in una grotta, in uno
scantinato, sotto i bombardamenti... L dobbiamo
fare il presepio, l inginocchiarci. Questo presepio
che un gingillo, questo presepio di cartapesta,
quasi lo odio. "Mamma il bambino non piange? non
ha freddo il bambino?" "S piange, non ha mai
cessato di piangere e di soffrire da quando venne,
ma chi lo sa? chi ci pensa?"
Comincio a intravvedere le abissali proporzioni del
mio presepio, la novit senza fine di una religione
che questa notte mi mette in ascolto del lamento di
ogni creatura, la quale ha diritto di venire consolata,
in Colui che viene.
DON PRIMO MAZZOLARI
Per la preghiera ...
Attorno alla mensa, un genitore, a nome di tutti
cos prega:
Per il giorno ai Natale
Ti ringraziamo o Signore
per averci riuniti intorno a questa tavola
in questo giorno di festa.
Tu che ti sei fatto uomo come noi
vieni a sederti alla nostra mensa
e conservaci la gioia di questo giorno.
Tu che vivi e regni sempre
per i secoli dei secoli. Amen.
Per il primo giorno dell'anno
Ti ringraziamo, o Signore dei tempi!
Tu allalba di questo nuovo anno
ci riunisci attorno alla mensa
perch possiamo augurarci un inizio felice.
Ti preghiamo:
il Tuo sguardo rassereni il nostro cammino
per tutti i giorni che verranno.
Per Ges Cristo tuo figlio nostro Signore.
Amen.
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Gli auguri difficili..
Quando una rosa perde i petali, rimangono le spine...
A chi sta, dunque, vivendo una stagione nella quale i
petali piacevoli della salute, del lavoro, degli affetti,
della Fede stanno per cadere o gi sono caduti,
rimanendo quindi con le spine dell'infermit o di un
lutto, della disoccupazione o di un fallimento...quali
auguri esprimere o proporre senza dover rischiare
banalit, superficialit, ostentazione? Quali
espressioni porgere che non siano inopportune o
inadeguate?
Dovere e desiderio di esprimere affetto,
partecipazione e sostegno a chi soffre tuttavia
possiamo ritenerli motivi sufficientemente
importanti da non poterli proprio eludere e quindi,
con le parole pi amichevoli e familiari possiamo
senz'altro fare voti di tanto e tanto bene, di sollecita
rifioritura della vita con petali ancora pi belli e
gioiosi.
A questi auguri, poi, vorremmo accomunare anche
un aperto e premuroso auspicio: di riscoprire,
rivalutare e sfruttare colui che sta in mezzo a noi
tanto per amicizia, quella solida e fedele, quanto da
vero e totale dono di Dio: il Sacerdote, Sacerdote
che certamente non far miracoli ( come d'altronde
neppure l'immenso invincibile amore di una mamma
pu farli verso un proprio figlio sofferente!),
tuttavia, quale conforto ed affetto e comprensione e
sollievo straordinari se ne possono ricevere!
Auguri difficili o forse nemmeno attuabili sono
quelli destinati alla gente pi sventurata, infelice,
sfruttata che oggi possiamo incontrare o vedere: la
gente cosiddetta dei "vuccumpr"! Quella che passa
disanimata lungo le nostre tranquille strade e si
trascina intorno alle nostre opime abitazioni, carica
di anonima mercanzia, ma sovraccarica di una merce
assolutamente d.o.c. e griffata: di miseria! Cosa mai
augurare se manca anche dei pi indispensabili
bisogni? Forse l'augurio pi efficace va decisamente
indirizzato a noi e cio:"Fate agli altri quello che
vorreste fosse fatto a voi!"
Difficili sono pure gli auguri da inviare a chi, pur in
mezzo a noi, vive senza famiglia, senza affetti, senza
patria: i libanesi. Ad essi il Natale di Ges forse dir
poco o niente e quindi spetterebbe a noi cristiani il
dimostrarne l'immenso divino significato...come?
Pi dignitoso o confacente passare ad auguri per il
nuovo anno e cio che il 1993 si trasformi nell'anno
del ritorno a casa, del rientro in una patria
decisamente riappacificata!
Ai pensionati...cosa augurare loro di bene, oltre che
tanti "natali" ancora e sereni in famiglia? S, c'
qualcos'altro: che sappiano o che possano collocare
qualche oretta dell'eventuale, possibile,
probabile...tempo libero ad altri, alla
comunit...anche perch lo stare insieme aiuta a
scacciare malinconie, mugugni, misantropia,
rimproveri e persone malanni, pi o meno
immaginari! E poi equivale soprattutto ad
aggiungere vita agli anni e non anni alla vita:
aspettare che finisca la pioggia sta anche bene, ma
aspettare che finisca la vita...che vita ? Per
concludere: siccome, sgradito o meno, siamo sul
viale del tramonto...non sarebbe poi cos nefasto il
ricordarci: " Ascolta, si fa sera!" perch nel
silenzio che possiamo meglio udire il Dio nostro
quando ci parla!
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Auguri, anche se in apparenza inverosimili ed enigmatici, vanno a chi, durante le festivit
natalizie, non solo "scia", ma pure "scia...la"! Auguri perch, pur possedendo e disponendo
di tanto o di molto...possono anche aver bisogno, per esempio, di...fare del bene utilizzando
proprio del possibile superfluo per togliere tante spine dai rovi che avvolgono numerosi
sfortunati... Chi viene colpito da qualche avversit: "Mio Dio, perch proprio a me? "
sussurra o impreca! "Buon Dio, perch proprio a me" lo dovrebbe pure esclamare, grato e
soddisfatto, chi sta bene, chi va bene, chi ricco...perch il Vangelo ci ricorda: " A chi molto
stato dato, molto sar richiesto"!
Che se poi chi "scia...la" non si riconoscesse nel Vangelo e nemmeno come cristiano, ci
sono le parole di un "non cristiano", Gandhi, che cos si esprime: Chiunque possiede
qualcosa di cui non ha bisogno, un ladro! Intollerante, sovversivo...sessantottino? Vediamo
un po' cos'altro ha detto, assai prima di Gandhi, quel prestigioso santo di Giovanni Bosco:
"Chi non da' il superfluo ai poveri, ruba al Signore!" Poveri ricchi, dunque? Forse
necessitano veramente, a questo punto, di speciali auguri, perch fare il ricco, cos,sembra
piuttosto arduo, imbarazzante e...pericoloso! o no? Ma non che poi fare il povero, come
Vangelo vuole, sia tanto pi facile! Allora, per vivere un Natale sereno, per passare bene le
festivit, il Vangelo afferma:"Beati i poveri in spirito", mentre il Cardinale Martini
dice:"Beati i ricchi se sono generosi!"
E Buon Natale proprio a tutti, quindi! Ma per concludere, ecco gli auguri conclusivi:
- agli Angeli di Betlemme, perch al pi presto possano annunciare non pi la "pace in terra
agli uomini di buona volont", bens il dono della buona volont a chi la pace n la cerca n
la vuole! senn, quando mai la conosceremo?
- ai giovani genitori, perch possano e sappiano regalare ai propri bambini, ad esempio, non
soltanto buoni regali, ma anche regali di buoni esempi...
- ai ronaghesi, affinch sappiano che in chiesa si entra sempre e soltanto per pregare, ma che
poi la preghiera non che finisca quando si esce, perch uscendo comincia la preghiera
viva: quella della vita quotidiana...
GIUSEPPE GAVIOLI
A tutti i migliori auguri
per un santo Natale
e un felice nuovo anno!
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Il
racconto
di
Natale
RONAGO 92 N. 4
Nonna Elvira si sente, se possibile, ancora pi sola nella sua casa. La cucina in ordine, le
camere riassettate, la fodera del divano non fa neanche una grinza. Dalla foto sulla credenza,
lo sguardo severo di suo marito Paolo la segue ed quella, per lei, la pi grande compagnia,
la "presenza" depositaria dei suoi pensieri, dei suoi sfoghi.
La nostalgia diventa acuta quando guarda il ritratto dei nipotini lontani: chiss come saranno
cresciuti, chiss se qualche volta pensano un po anche a lei. Purtroppo suo figlio ha trovato
lavoro solo allestero e l si trasferito con tutta la famiglia. Ed ecco che dalle due foto sulla
credenza, sistemate accanto alla vecchia sveglia, affiorano le immagini del passato e le attese
del futuro, le sole che riescono a colmare il presente cos solitario di Elvira. il passato ricco di
bellissimi ricordi, anche se intriso di sacrifici e di povert, di fatiche e di spaventi, specialmente
in tempo di guerra. Poi, pian piano, la tenace ripresa, le soddisfazioni nel lavoro, il figlio
sistemato, la pensione e il loro tranquillo tran-tran senza pretese fino a che lui, un uomo sano
e forte, che non era mai stato ammalato, improvvisamente se nera andato. Aveva appena
fatto in tempo a vedere la loro prima nipotina e chiss come sarebbe stato felice quando erano
arrivati anche i due gemelli! Ormai faranno gi la quinta e lultima volta che sono venuti al
paese stato tre anni fa. Il viaggio per cinque persone costa e, del resto, Elvira con i suoi
malanni non c:e la fa pi ad affrontarlo da sola, accettando linvito a trascorrere da loro il
Natale. Non ha rinunciato per al piccolo alberello adornato con le fragili e preziose bocce
duna volta, a cui ha aggiunto, sul tavolino del telefono, la mini-capanna presepe gi pronta,
completa di lucine, che le hanno regalato.
Sul far della sera, apprestandosi a preparare la cena, Elvira inserisce la spina e le lucine
rischiarano il locale. Lindomani mattina, lunico pacchetto che trover sotto lalbero sar
appunto il telefono che per le porter un grosso regalo: la voce dei suoi cari.
Adesso in camera, intenta a togliere dallarmadio e
dai cassetti il cappotto buono, i guanti, gli stivaletti
col pelo. Li dispone tutti in ordine, pronti per essere
indossati per la "messetta" del mattino di Natale.
Si addormenta pensando ai Natali passati, alla
neve, alle dolcissime nenie che ancora la
inteneriscono. Per un trillo perentorio, quasi
impaziente, la sveglia. Cauta e con un po di paura
chiede:" chi ? " e, sentita la voce di risposta, subito
spalanca la porta e le braccia a quei cinque matti
nottambuli natalizi che non hanno esitato a
"bruciare" la tredicesima pur di far Natale insieme a
lei. Entrano in casa e, nelleccitazione del momento,
forse lei solo lo nota: il riflesso della cometa sulla
fotografia. sicurissima di aver tolto la spina prima
di andare a letto, ma la cometa sulla capanna brilla
pi che mai e, nella Notte Santa, la sua luce
accende il sorriso complice e tenero di nonno Paolo.
ANNA B.
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RONAGO 92 N. 4
Una luce
nella notte.
Con gli auguri di Natale, insieme a questo
numero di Ronago 92, viene offerto ad ogni
famiglia un piccolo cero.
Tutte le famiglie, la notte di Natale, prima
della Messa, sono invitate ad esporre sul
davanzale della finestra il cero acceso.
Una luce nella notte, per dire a tutti:
- vegliamo, siamo svegli, pronti ad accogliere
il Dio che viene;
- una luce guida il nostro cammino, i nostri
passi, le nostre scelte: la Parola di Ges;
- c qualcuno pronto a dare calore se ne hai
bisogno, a dare amicizia, solidariet;
- per tutti c speranza, perch la Speranza
si fatta visibile, luce per ogni uomo, in
ogni notte...
Hai fatto il presepio? Vuoi invitarci a visitarlo?
Consegna questo tagliando alla tua catechista,
alle animatrici dellOratorio o a Don Sergio.
Passeremo nelle case nei primi giorni di gennaio.
NOME ________________________________________________________
COGNOME ________________________________________________________
VIA ____________________________________ N. ________________
CLASSE ________________________________________________________
11
Segni
di
Natale...
RONAGO 92 N. 4
Calendario Calendario
Mercoled 16: inizia la NOVENA di Natale;
ogni pomeriggio alle ore 16.30 per i ragazzi e alla
sera alle ore 20.00 per giovani e adulti.
Sabato 19: alla sera, in Oratorio, tombolata
organizzata dalla Sportiva.
Domenica 20:
Festa in Oratorio e conclusione dellOperazione
scuola con la consegna, alla Messa delle 10.00, del
materiale raccolto dai ragazzi; lancio dei palloncini e
in serata spettacolo natalizio proposto dai ragazzi.
LE CONFESSIONI;
Luned 21: per elementari e medie
dalle ore 15.30 alle 17.30
Per superiori, giovani e adulti:
alle ore 20.45.
Marted 22 e Mercoled 23:
dalle ore 15.00 alle ore 16.30
Gioved 24: dalle ore 15 alle ore 18.00
Gioved 24, Vigilia di (Natale:
ore 16.30 conclusione Novena.
ore 23.30 Veglia di preghiera
ore 24.00 S. Messa di Natale.
VENERD 25 : FESTA Di NATALE
ore 8.00 S. Messa
ore 10.30 S. Messa
ore 17.30 Lode vespertina
Sabato 26 : S. Stefano:
ore 10.00 S. Messa
ore 20.00 S. Messa prefestiva
Domenica 27 : FESTA DELLA S. FAMIGLIA
ore 8.00 S. Messa
ore 10.30 S. Messa
ore 17.30 Preghiera per le famiglie
Gioved 31 : ultimo giorno dellanno.
Alle ore 18.00 Messa di ringraziamento con il
canto del Te Deum;
per i giovani, in serata : fiaccolata al Monte Croce
sopra Como,
Venerd 1 gennaio 1993 :
FESTA DI (MARIA MADRE DEL SIGNORE
e XXVII Giornata della Pace.
ore 8.00 S. Messa
ore 10.30 S. Messa
ore 14.30 Preghiera e bacio del Bambino
Segue lincanto dei doni dellalbero a favore della
Scuola Materna, presso il Centro Parrocchiale.
Sabato 2 gennaio: FESTA DI S. DEFENDENTE
patrono di Ronago
ore 10.00 S. Messa solenne
ore 20.00 S. Messa prefestiva
Secondo la tradizione, viene racco/a l'offerta del
FOCATICO: lofferta di tutti i capifamiglia
attraverso la quale si rinnova la propria devozione a
S. Defendente e ci si affida a Dio mediante la sua
intercessione.
Domenica 3 gennaio:
ore 8.00 S. Messa
ore 10.30 S. Messa
Mercoled 6 gennaio FESTA DELL EPIFANIA
ore 8.00 S. Messa
ore 10.30 S. Messa
ore 17.30 Lode vespertina
Domenica 10 gennaio:
Festa dellInfanzia missionaria: alle ore 14.30
Preghiera e benedizione dei bambini.
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LANGOLO DELLA
SCUOLA MATERNA
C uno spazio anche per lei sul giornalino
parrocchiale, ma sappiamo tutti benissimo che
la nostra Scuola Materna molto di pi di un
"angolo" nella nostra comunit.
Non un cantuccio dove sistemare i bambini
durante lorario di lavoro degli adulti. Non un
parcheggio custodito, E non neanche una
tavola calda o gi di l.
molto di pi: il primo luogo, al di fuori della
famiglia, dove il bambino riceve una prima
educazione ed impara a rendersi conto che
esistono altri bambini che, come lui, ritengono
che tutto sia loro dovuto, ma che col tempo
impareranno che tutto pi bello se viene
condiviso e vissuto insieme.
i genitori che affidano il proprio bambino alla
Scuola Materna sanno che la sua crescita
seguita in modo armonico sotto tutti gli aspetti,
sanno di poter contare sulla disponibilit delle
insegnanti, sanno che dietro la nostra porta a
vetri ci sono persone che lavorano seriamente
e con tanto amore per offrire ai pi piccoli
quellaiuto che l aprir alle esperienze future.
Anche se non pi parrocchiale, la Scuola
Materna, o lAsilo se preferite, della nostra
Comunit, in cui i valori cristiani sono il punto di
incontro di tutta leducazione del bambino,
uneducazione che viene completata da un
insegnamento didattico sempre attuale e
aggiornato e con tutti i valori d ordine sociale e
affettivo.
una realt viva, che va aiutata e sostenuta
sia moralmente che materialmente, proprio per
far sentire lappoggio solidale e comunitario ad
un ente che trasmette ai giovani di domani i
valori veri e fondamentali del vivere umano e
cristiano.
Rimane sempre una Scuola Materna privata
che deve procurarsi i mezzi necessari per il suo
funzionamento: la famiglia che manda il
bambino deve pagare una retta mensile che
attualmente di . 70.000 ed un buono-
refezione di . 4.000 per ogni pasto
effettivamente consumato. Con queste entrate
si fa fronte al 50% circa delle spese; il
contributo de! comune, quello della Ditta
Ambrosoli e del Fooc e Fiam coprono una
ulteriore parte. Una "fetta" per, molto
consistente del nostro bilancio costituita dalla
generosit di molti con le loro offerte in
occasione di particolari ricorrenze o con
ladesione alle varie manifestazioni che si
organizzano nel corso dellanno.
Vogliamo prima di tutto ringraziare coloro che in
passato hanno dato: un grazie molto sentito
perch, al di l della concretezza delle cifre,
abbiamo sempre intravisto un incoraggiamento
a proseguire. Anche per questo, nonostante le
sempre maggiori difficolt economiche, siamo
convinti che sia necessario andare avanti e ci
sentiamo di chiedere ancora aiuto e
collaborazione concreta.
In questi giorni comincerete a veder girare i
biglietti della LOTTERIA DI NATALE mentre il
primo giorno dellanno, come ormai tradizione,
ci sar lincanto dei DONI DELLALBERO
Sono due occasioni importanti in cui ognuno
pu far sentire la sua presenza secondo le sue
possibilit, contribuendo per a portare dei
risultati globali che hanno un peso
determinante per la nostra amministrazione ed
il cui significato di risposta comunitaria
sempre motivo di incoraggiamento e di
speranza per il futuro.
Da parte d tutti: bambini, suore, insegnanti,
assistenti e personale vi rinnoviamo il nostro
grazie, augurandovi un SERENO NATALE ed
un BUON 1993.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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Corrispondenza..
Dalle missioni:
un augurio e un ringraziamento
LA LETTERA DI SUOR AMELIA...
Miei carissimi GAMITI,
eccomi finalmente a voi oggi, "Giornata Missionaria Mondiale". Veramente avrei voluto che
questa mia vi giungesse per questa grande ricorrenza, ma...pazienza! Mi scusate, vero?
Penso che il messaggio del Papa vi abbia aiutato a scoprire e vivere sempre pi
profondamente la vostra Missionariet, la nostra Missionariet. C chi chiamato a dare
tutta la sua vita, chi parte, chi solo un poco di tempo, chi qualcosa di materiale, per tutti
dobbiamo dare la nostra parte spirituale. S, la nostra preghiera a favore degli altri,
specialmente a favore di coloro che hanno accettato di dare tutta la loro vita perch
possano essere fedeli e donarla sempre con ardore, zelo e gioia. A questo punto voglio
mandarvi un GRAZIE tutto particolare perch veramente sento che da parte vostra mi
viene un grandissimo aiuto. Che il Signore ricompensi ciascuno in particolare con le Sue
Grazie e Benedizioni.
Lanniversario dei 500 anni di evangelizzazione un vero problema, perch in molta gente
c un vero risentimento per tutto il passato. Noi forse arriviamo a scusare, a perdonare,
ad iniziare una nuova vita pensando che in quel tempo avremmo fatto cos anche noi, per
molti non riescono a fare il passo. Per questa situazione vi chiedo tantissima preghiera:
infatti quelli che sono pessimisti hanno anche il motivo di vedersi sfruttati oggi giorno dai
loro governanti e sono molti! Certo che lAmerica Latina sta pagando tuttavia molto per
mantenere il benestare di alcuni ricchi!
Ebbene, certa che tutti state bene, vi auguro il meglio e con tanta riconoscenza vi ringrazio
per tutto ci che fate per me, per i Missionari e per la povera gente. Con tanto affetto
VOSTRA SR. AMELIA
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RONAGO 92 N. 4
PADRE EGIDIO DALLOSPEDALE DI KALONGO...
KALONGO HOSPITAL
C/O P.O.B. 7193
KAMPAIA - UGANDA
"Oggi nato nella citt di Davide un Salvatore, che il Cristo Signore".
Carissimi amici di Kalongo,
Natale si avvicina e, come sempre, vogliamo in questa felice ricorrenza farvi partecipi del lavoro
svolto durante lanno e inviare a voi e alle vostre famiglie i nostri auguri pi cari.
La grave epidemia di meningite e morbillo continuata durante i primi mesi di questanno,
mietendo tante vittime nei villaggi. LOspedale ha potuto lenire tante sofferenze e guarire migliaia
di questi infelici. Nei mesi scorsi stata organizzata una campagna di vaccinazioni a tappeto sul
territorio, organizzata e portata avanti dal nostro personale.
Abbiamo ripreso leducazione nelle Scuole specialmente sulla prevenzione dellAIDS. stato
anche preparato un opuscolo che contiene i principi essenziali di cura della donna in gravidanza e
dopo il parto, con un capitolo che spiega alle mamme come curare il neonato.
La Scuola di Ostetricia ha presentato a novembre 27 allieve per lesame finale: saranno queste le
Ostetriche che lavoreranno nei nostri ospedali e centri di maternit, dando un contributo essenziale
alla elevazione e promozione della donna africana. Alla fine di gennaio 1993 abbiamo intenzione di
riprendere i! corso per Infermiere Caposala: tale corso cessato nel 1987, anno della chiusura
dellOspedale e della morte dei caro P. Giuseppe Ambrosoli. Esso preparer Ostetriche altamente
qualificate, in grado di essere a capo dei Reparti, rendendo molto pi efficace il nostro lavoro di
assistenza e cura dei malati.
Sotto la guida esperta di Fratel Agostino e con laiuto di operai locali, stata preparata la pista in
terra battuta per un piccolo Aeroporto: da vari anni - a motivo del grande isolamento di Kalongo e
dei vari momenti di insicurezza succedutisi - si sentiva il bisogno di questa realt che permette ora
un rapido collegamento con la capitale, situata a circa 500 km di distanza.
Durante tutto lanno c stato un alternarsi d dottori ugandesi ed europei, venuti ad aiutarci per
alcuni mesi. Non essendo Kalongo purtroppo sostenuto direttamente da alcuna Organizzazione
non Governativa, non stato possibile finora trovare medici fissi in numero sufficiente.
Anche questanno, grazie ai vostri sacrifici e continue offerte, abbiamo potuto portare avanti questa
grande eredit di Padre Giuseppe Ambrosoli, che sentiamo sempre presente in mezzo a noi,
assieme a tutti i Missionari e Missionarie del Comboni che hanno dato la vita per lo sviluppo della
Missione di Kalongo. Siamo alla ricerca dei permessi ufficiali per poter un giorno trasportare qui a
Kalongo le spoglie mortali di P. Giuseppe: averlo vicino a noi e al popolo che tanto ha amato fino a
donare la sua vita per esso, lo consideriamo una grande benedizione di Dio.
Ricevete da tutti noi - Padri, Suore, Medici, Infermieri e Malati - il nostro pi affettuoso
ringraziamento per tutte le vostre preghiere e aiuto che ci avete inviato: esclusivamente
grazie a questi vostri sacrifici che noi possiamo, giorno dopo giorno, continuare la nostra
opera di assistenza a questi fratelli e sorelle che Dio ci affida.
A tutti voi e alle vostre famiglie inviamo i nostri auguri di BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO.
Con tanta gratitudine
P. EGIDIO TOCALLI E LA COMUNIT DI KALONGO
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Dalla visita alla festa delle famiglie...
PER TORNARE ALLE RADICI
Si avvia ormai a conclusione la mia prima visita alle famiglie.
Nei primi mesi del 93 terminer questi incontri con le vie che ancora rimangono.
Ringrazio fin dora per laccoglienza e lospitalit ricevuta. bello vederci, conoscerci, pregare
insieme e portare insieme gioie e fatiche che la vita a tutti riserva.
Questo primo incontro mi stato di grande aiuto e mi ha permesso di sentire tutti voi pi
presenti nella mia vita di prete: mi sento maggiormente in grado di condividere, forse anche
solo con la preghiera o con il pensiero, le vostre ansie, i vostri desideri e tante sofferenze.
Questo incontro tuttavia spero aiuti tutti voi a scoprire che nella comunit parrocchiale c una
possibilit di ritrovo, di aiuto reciproco, di sostegno da potenziare e far crescere.
per questo che, da quanto detto anche nellultima assemblea, stiamo preparando una
giornata particolare di festa per tutte le famiglie; giornata certo di incontro e di amicizia, ma, lo
speriamo, anche di inizio di un cammino tra famiglie, giovani coppie che desiderano sostenersi
nel vivere la propria vocazione matrimoniale. Da queste pagine ora ci limitiamo a indicarvi le
date previste e a invitarvi non solo a partecipare, ma anche a prepararvi a questi incontri con
le riflessioni e le preghiere che troverete su un prossimo numero speciale del giornalino
DON SERGIO
Verso la Festa delle famiglie:
Domenica 2.7dicembre :
alle ore 17.30 momento di preghiera.
Venerd 15 gennaio:
alle ore 20.45 proiezione di un film
sulla vita di coppia e dibattito;
Venerd 22 gennaio:
alle ore 20.45 dibattito sul tema :
La comunicazione allinterno della famiglia.
Venerd 29 gennaio:
alle ore 20.45 testimonianze sul tema:
Famiglia in dialogo con la comunit.
Domenica 31 gennaio Festa della Famiglia
e degli anniversari di matrimonio
(5/10/15/20/25/30/40/50 e oltre)
con il seguente programma:
ore 10.30: S. Messa segue il pranzo comunitario
per coloro che celebrano gli anniversari;
ore 14.30: pomeriggio insieme per tutte le famiglie
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Terza et Domenica 25 ottobre
Una giornata di festa
In unatmosfera di gioia e felicit, abbiamo
partecipato alla festa degli anziani che da
alcuni anni organizzano il Fooc e Fiam, il
gruppo Carit e la Pro Loco.
Un buon numero ha aderito al Banchetto
Eucaristico animato dal Gruppo Carit.
Lintroduzione alla celebrazione stata
preparata dal nostro caro Luigi che, con
tanto zelo e amore, segue questa attivit
per gli anziani. Il nostro bravo e zelante
Don Sergio, durante lomelia, ha avuto
parole toccanti per tutti, invitandoci
allamore fraterno, vedendo nei nostri
fratelli meno fortunati di noi il volto di Ges.
Ha ricordato tutti i nostri ammalati della
comunit che non hanno potuto
partecipare, augurando loro una pronta
guarigione.
Quello che ci ha commossi di pi e che ha
creato veramente unarmonia di festa sono
stati i canti, soprattutto "Lodate Dio". La
voce riecheggiava per tutta la Chiesa, uniti
in ununica famiglia.
Ha fatto seguito poi il pranzo. Nel salone
parrocchiale, una tavola imbandita e
disposta con cura ha coronato ogni
aspettativa. Il locale, innanzitutto ben
riscaldato (eh s, lanziano lo esige), era
addobbato a festa e molto accogliente. Il
pranzo stato buonissimo: GRAZIE, a
nome di tutti gli anziani, ai componenti del
Fooc e Fiam che, con la loro abilit e il loro
amore fraterno, hanno gentilmente
preparato.
Un GRAZIE sentito al componente della
Pro Loco che, con la sua musichetta di
sottofondo, ha contribuito a dare un tocco
pi solenne a questo momento di gioia,
rievocando i nostri anni della lontana
giovinezza.
Il simpaticissimo spettacolo dei ragazzi
dellOratorio di Albate ci ha divertito
moltissimo; GRAZIE infinite a tutti quelli
che hanno colla-borato per la riuscita della
festa. Abbiamo passato una magnifica
giornata vissuta in fraterna amicizia e
facciamo il proposito di ritrovarci ogni tanto,
quando il volantino, distribuito dopo ogni
messa domenicale, invita allincontro con la
Suora.
UNA DELLA TERZA ET
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Laria che tira.
Ogni tanto mi capita di scrivere un articolo sullOratorio e ogni volta mi chiedo cosa posso
"scribacchiare" perch ne esca un "pezzo" almeno accettabile. Non posso inventarmi niente,
perci in genere mi limito al resoconto di ci che viviamo insieme la domenica pomeriggio. Ma oggi
no, non mi sono chiesta che cosa scrivere, mi sembra che lentusiasmo con il quale mi accingo a
farlo sia sufficiente per dare a queste poche righe un tocco di novit. Eh s, perch laria che si
respira la domenica in oratorio diversa da qualche tempo a questa parte. Anche le "solite facce"
degli animatori sembrano rianimate, forse grazie a qualche volto nuovo fra di loro, che vive questa
avventura per la prima volta (don Sergio compreso), ma anche grazie a tutti i ragazzi che si
ritrovano in oratorio riscoprendo la gioia di stare insieme e la bellezza di condividere
momenti di divertimento e di impegno. E tutto questo nonostante orari ed attivit
che forse possono dare limpressione che niente sia cambiato. Attivit manuali,
allestimento di spettacoli, gioco, preghiera: tutte cose che apparentemente
non sono nuove, ma lo diventano per lentusiasmo col quale sono vissute.
E se i ragazzi fino alla prima media sono impegnati a preparare la festa
del Natale, i pi grandi, fino alla seconda superiore, tra lo studio e i
vari impegni, hanno trovato il tempo per pattinare sul ghiaccio e
per vedere un film e magari per gustarsi una cenetta il sabato
sera. Un gruppo questo che non ha dimenticato limpegno
nei confronti della comunit e che pertanto sta preparando,
insieme ai pi piccoli, uno spettacolo natalizio ed altre
iniziative per i vari momenti che scandiscono la vita
della parrocchia. Chiss poi che non riusciamo
a contagiare con la gioia anche persone che
vivono vicino a noi in situazioni di
tristezza?
in ORATORIO
Le idee le stiamo ancora mettendo a fuoco, ma la loro realizzazione sar sicuramente prossima! E
per non ritrovarci solo la domenica o tra una gita e laltra, gli appuntamenti proposti sono vari: dal
catechismo al "lavoro" per la casa-alloggio per disabili di Olgiate c. E una nuova serata di gioco il
gioved. E se tutto ci non bastasse aspettiamo nuove proposte. Insomma se vi sentite attirati e
magari vi ho contagiato, non vi resta che passare in oratorio e poi... il resto verr da s!
ERMINIA
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RONAGO 92 N. 4
"STO ALLA PORTA" (ED ANCHE ALLA FINESTRA)
In questo periodo di nazionalismi, isterismi e
razzismi latenti o palesi, anchio voglio associarmi
alla moda, denunciando il degrado a cui va
incontro il nostro piccolo ma bel paesino. Sto
parlando dellorda di Milanesi, Varesotti e
Comaschi che invadono le nostre strade, o
meglio quella provinciale, ma pur sempre su!
nostro territorio, non certo attratti da questo
simpatico comune, bens dalla benzina, dal
cioccolato e recentemente dalle sigarette
svizzere. Ci trattano dunque come un tramite, di
cui farebbero volentieri a meno, penso, potendo
usufruire di una comoda superstrada o di
unautostrada al posto delle abitazioni di questi
semi montanari, caramellai. "Ronago?!?", chiede
stupefatto chiunque conosci, che ti chieda da
dove vieni: "dove c lAmbrosoli" accenni tu
timidamente, ma quello manco ti ascolta assorto
com nel cercare un punto di riferimento, "ah, s,
dove c la dogana, adesso mi ricordo". Con tutto
rispetto per i finanzieri, mica sar tutto l il nostro
paese? Eppoi, con ste code chilometriche, non
so voi al Centro e ai Mulini, ma qui, nella zona
che per i! Palio era Ronaghino, al sabato non si
respira mica una bellaria. Senza contare le
inchiodate, le sgommate, le sgasate e le
strombazzate di questi esempi di civilt. Sar un
nostalgico medievale, un castellano, un
particolarista, ma queste file mi mettono lamaro
in bocca, mi danno la sensazione di qualcosa di
usurpato, di domicilio violato. E allora pendolari
forzati della benzina, perch non vi fermate un po
in questo paesino, che casualmente incontrate
sul vostro tragitto, magari anche a voi sembrer
bellino, tranquillo, un piccolo paradiso insomma.
Fatelo, imparerete ad attraversarci con calma, in
silenzio: quasi chiedendo: "permesso?".
PAOLO TAMAGNI
Propongo, alla rubrica luvenilia, un passaggio
provocatorio di unintervista rilasciata per il
nostro Settimanale Diocesano dal Vescovo-
giornalista Mons. Tonini. un invito a pensare
e a confrontarci... don Sergio.
DA UNINTERVISTA A MONS. ERSILIO TONINI
Negli ambiti ecclesiali lombardi, sono parecchi i
giovani tentati di dare il loro voto a formazioni
leghiste che promettono solo di salvaguardare
un certo egoismo perbenista Che cosa direbbe
loro?
"Questi ragazzi non si accorgono di pensare
secondo schemi dei passalo. possibile
pensare al benessere del proprio paese,
quando fra poco lEuropa stessa sar
sommersa dal mondo afro-asiatico? Si va verso
ununit mondiale: che cos i! "lumbard" di
fronte a questa nuova immensa realt?
Rendiamoci conto che le leghe sono un
ritornare indietro di secoli, al momento in cui i
romani dicevano: "essere cittadini romani
quel che conta" e gli ateniesi dicevano: "gli
ateniesi contano, gli altri son tutti barbari".
Questo veramente il tradimento del
cristianesimo, il quale ci ha insegnato che la
grandezza delluomo non deriva dallessere
"lumbard", romano o ateniese, ma dallessere
uomo e figlio di Dio. Io mi vergognerei di essere
legato a calchi che sono gi rotti e che fra poco
saranno superati. I giovani che si affidano alle
leghe sono superati in anticipo, sono trapassati
futuri".
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il progetto ARCA - IARD
PER UNA STRATEGIA DELLA PREVENZIONE
Ritengo utile mettere tutti a conoscenza del
progetto di prevenzione che il Comune di
Ronago e la Parrocchia, unitamente ad altri Enti
e Istituzioni del nostro territorio, stanno
intraprendendo su iniziativa del Centro Studi
ARCA di Como e lapporto dellIstituto di ricerca
IARD di Milano e lUniversit Cattolica. Per
questo motivo prendo spunto dalla presentazione
del progetto stesso, avvenuta nel salone-teatro di
Lurate Caccivio luned 16 novembre alla
presenza di don Aldo Fortunato e dei coordinatori
dello IARD.
Il fenomeno delle tossicodipendenze, gi di per
s molto grave, diventa di dimensioni ancor pi
preoccupanti se riferito alla realt adolescenziale.
Come confermato da pi parti la fascia dei
giovani "a rischio" rispetto al fenomeno in
questione raggiunge valori dellordine del 4-5%.
Negli ultimi tempi la risposta delle istituzioni
sembra essersi fatta pi decisa ed orientata alla
prevenzione ed al contenimento del fenomeno.
Questa iniziativa fa riferimento alla fascia di et
11-14 anni ed avr uno sviluppo triennale.
Gli obiettivi del progetto.
Nel primo anno il progetto si articoler su due
iniziative distinte, anche se in stretto rapporto tra
loro. La prima accentrata su di una ricerca di
tipo conoscitivo tesa allindividuazione delle aree
del disagio e del pre-disagio nella prima
adolescenza, la seconda prevede invece la
costituzione di un gruppo di lavoro finalizzato alla
costruzione di un piano organico di prevenzione.
Il secondo anno sar dedicato alla attivazione
operativa del progetto di prevenzione costruito ad
hoc per la prima adolescenza.
Nel terzo anno si proceder alle opportune
verifiche e valutazioni.
Gli ambiti indagati nel primo anno sono quelli nei
quali si estrinsecano i bisogni giovanili, vale a
dire famiglia, scuola, comunit, gruppo dei pari;
ad essi saranno affiancate le aree che
definiscono le pratiche del vivere quotidiano di un
giovane: il tempo libero e i consumi culturali. Il
posto occupato dalla droga nel mondo giovanile
rimane per il fulcro della ricerca. A tal proposito
la problematica sar inquadrata in un discorso
pi ampio che tenga conto della propensione alla
trasgressivit in generale, dei livelli di
conoscenza e delle opinioni specifiche sul
fenomeno, per arrivare a determinare lesistenza
o meno di gruppi giovanili definibili a "forte
contiguit" con la cultura della droga. Il carattere
innovativo di questa proposta appare evidente:
gli operatori non saranno cooptati in una serie di
conferenze teoriche nelle quali la loro
partecipazione rimarrebbe sostanzialmente
passiva, ma verranno coinvolti in uniniziativa
concreta ed operativa che li vedr partecipi in
prima persona a tutte le sue fasi di sviluppo
(ideazione, esecuzione, analisi dei risultati e
formulazione delle strategie preventive da
concretizzarsi in un progetto dintervento
organico).
Si tratta certamente di un notevole sforzo di
indagine e progettazione; con il rischio che tutto
resti sulla carta, se da parte nostra, come
cittadini e come istituzioni, non nasce un
interessamento e una volont costruttiva comune
affinch suggerimenti e idee elaborate da esperti
abbiano a trovare pratica attuazione, per dare
cos un futuro ai nostri ragazzi.
don Sergio.
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RONAGO 92 N. 4
C un aspetto, nei riemergere dei fenomeni razzistici che riempiono le cronache dei nostri giorni, che
torse non prendiamo sufficientemente m considerazione.
Vi infatti, accanto ad osservazioni di altra natura, una considerazione che non mi appare secondaria:
il legame tra una societ come !a nostra, diventata eccessivamente consumistica, e lintolleranza.
Mi sono stupito giorni fa leggendo su un giornale laico e di sicura fede liberista unanalisi in questo
senso; segno di come il periodico e insistito allarme sui rischi di un consumismo fine a se stesso,
spesso ricordato Giovanni Paolo II, sia diventato finalmente preoccupazione diffusa.
doveroso interrogarsi seriamente sulla pericolosa identificazione delluomo con ci che consuma,
con la conseguente sensazione che il possedere sempre di pi sopprima le sofferenze della vita e ci
renda davvero felici.
necessario, senza alcuna mistificazione, riconoscere che si modello oggi socialmente imperante
questo e che tate modello diventa frustrante per chi rimane escluso dalla fruizione di alcuni beni
materiali Oppure scatena paure ed insicurezze in chi ha raggiunto un discreto livello di benessere e,
temendo di perdere quote di tale benessere, fa di tutto per non consentire a nessun altro di migliorare
la propria situazione economica e sociale.
il Cardinale Martini, nella sua ultima bellissima lettera pastorale "Sto alla porta", ci ricorda il dovere
dellimpegno alla vigilanza, intesa come attenzione contro la corruzione, la rassegnazione, la
disaffezione verso le istituzioni, il degrado che cos spesso sembrano prevalere nella nostra societ.
Vigilare scrive il Cardinale - la capacit di ritornare ad avere
cura della qualit non puramente commerciale della vita.
Dio veglia sul tempo delluomo e se ne prende cura
1
. C
lesigenza, insomma, di ritrovare motivi di concreta
speranza per coprire un vuoto spirituale e culturale che si
impadronisce della vita delluomo doggi e lo rende incapace
di essere libero dai condizionamenti sociali, spesso suggeriti
da modelli di comportamento sbagliati. Vigilare - questo i!
pensiero dellArcivescovo di Milano - in ogni settore della
vita per riacquistare letica della responsabilit che si via
via persa, annacquata dalia superficialit e dallindifferenza,
il richiamo a tutti gli uomini di buona volont (e non solo ai
credenti) quello di non delegare ma di partecipare in prima
persona perch si possano combattere le degenerazioni
che si chiamano, di volta in volta, antisemitismo, razzismo,
egoismo, intolleranza, inefficienza pubblica, sfruttamento,
arroganza. Il frutto maturo de! cristianesimo - afferma il
Cardinale la carit. Forse sta in questa semplice parola
il senso che dobbiamo dare al
:
nostro tempo per affidarle la
protezione di ogni amore ferito, di ogni debolezza
sopraffatta
MAURIZIO
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