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Salvami Regina

Numero 16
Giugno 2005
Mitte, Domine,
operarios...
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
Cuore di Maria,
accogliente
dimora di Ges
IL TESORO DELLA PREGHIERA
San Giovanni Eudes
O Cuore di Maria, modello di
santit, accogliente dimora di Ges.
Meraviglia di amore, capolavoro
dello Spirito Santo, speranza e
gioia dei peccatori.
Astro fulgente, sii il sole e la guida
di quelli che Ti amano; focolare
damore, infiamma tutti i cuori.
I nostri cuori rimessi dalla grazia,
aiutali a vivere di Cristo.
O Madre, conserva nel tuo amoroso
Cuore questo cuore che Ti supplica.
Che sia pieno di tenerezza per tuo
Figlio e pieno di amore per Te.
Santissima Trinit, fonte di vita
eterna, santit del Cuore di Maria,
regna subito nei nostri cuori.
Statua pellegrina del Cuore Imma-
colato di Maria, appartenente agli
Araldi del Vangelo
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Numero 16 Giugno 2005
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
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Anno VII, numero 16, giugno 2005
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Redazione e Amministrazione:
via Savonarola, 217 int. 4
CAP 35137 Padova (PD)
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riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima
Scrivono i lettori ........................................................................................................... 4
Invia, Signore, operai... (Editoriale) ........................................................................ 5
Domani, sapremo tutto! ............................................................................................... 6
Il carisma carmelitano nel governo di una diocesi ................................................. 12
La voce del Papa .......................................................................................................... 16
Nella persona del Papa, voi servite la Chiesa intera ........................................... 19
Carattere personale del Sacramento della Penitenza .............................................. 20
Il segreto della mia felicit ........................................................................................ 22
Il Cuore che tanto ci ha amati! .................................................................................. 23
Araldi nel mondo ........................................................................................................ 26
I Santi Protomartiri della Chiesa di Roma ............................................................. 32
Il tumulo di San Pietro ............................................................................................... 34
Il profumo pi prezioso .............................................................................................. 36
Educazione con stile ................................................................................................... 38
accaduto nella Chiesa e nel mondo ........................................................................ 39
La parola dei Pastori .................................................................................................. 45
Il Santo che ha sfidato lacrobata ............................................................................. 46
I Santi di ogni giorno ................................................................................................. 48
La statua che ha fatto esclamare San Giovanni Bosco ........................................... 50
Prima
ordinazione
presbiteriale di
Benedetto XVI,
nella Basilica
di San Pietro:
21 nuovi
sacerdoti.
(Foto: Giuseppe
Cacace / Getty
Images)
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Il giorno 13 maggio, il pubblico ha affollato la Cattedrale di San Do-
menico (Repubblica Domenicana) per la Messa celebrata da S. Ecc.za
Mons. Jos Dolores Grulln, Vescovo di San Giovanni di Maguana
SCRIVONO I LETTORI
4 Salvami Regina Giugno 2005
DOVE SI TROVA LA PACE
Nella rivista di Maggio, ho molto
apprezzato una frase del commento al
Vangelo di Pentecoste nel quale il Sr.
Joo Scognamiglio Cl ha detto che
al di fuori dello stato di grazia e della
pratica della carit non ci dato trova-
re la pace. Vediamo oggi come tanta
gente cerca la pace nel luogo sbaglia-
to... prego affinch essi incontrino il
giusto cammino. Continuate a diffon-
dere questa rivista meravigliosa!
Mauro Ricci,
Firenze
MI SENTO RINASCERE
Da quando ho iniziato a riceve-
re le Riviste degli Araldi, mi sen-
to rinascere ogni volta che le leggo.
Quando comincio a leggere, non ho
voglia di smettere. Sento una gioia
immensa dentro di me. Ogni Rivi-
sta che ricevo unallerta nella mia
vita. Sono parole che suonano nel-
la mia anima; ho voglia di gridare al
mondo! Leggo ai miei vicini le sto-
rie che sono raccontate nella Rivista
e loro ne rimangono impressionati.
Maria Das Dores Almeida Vieira
Canind, Brasile
A CUBA LA RIVISTA PASSA
DI CASA IN CASA
Voglio congratularmi con voi con
tutto il cuore per la Rivista che ogni
mese ci aiuta ad avvicinarci sem-
pre pi alla nostra Madre del cie-
lo. Sono una madre cubana di tre fi-
gli nati nella Repubblica Domeni-
cana. Voglio che sappiate che tut-
ti si impegnano a leggere la Rivista.
Al pi giovane, incantano le storie
per bambini. Sono venuti a conosce-
re la vita di molti santi, che Li aiu-
ta nei compiti scolastici del Collegio
Loyola. Gli articoli ci fanno sentire
un poco pi vicini a Dio.
Approfitto per raccontarvi che,
dopo aver letto ogni numero, lo in-
vio a Cuba. Una signora che lo ri-
ceve, mi informa che risulta essere
un tesoro per i cattolici del posto. Si
imprestano la Rivista di casa in ca-
sa, come un segreto molto apprez-
zato. E la Rivista servita per il ca-
techismo nella chiesa della locali-
t. Credo fermamente che la Vergi-
ne Maria stia facendo il suo lavoro
e stia portando molte persone, che
non avevano mai sentito parlare di
Ges, ad avvicinarsi di pi a Lui.
M.L.L.
Miami-Florida, USA
BUONO STRUMENTO PER
LEVANGELIZZAZIONE
Molte felicitazioni per la sua Ri-
vista. Lho appena vista ed vero
che si tratta di un ottimo strumen-
to per lEvangelizzazione, con noti-
zie molto importanti sulla vita della
nostra Madre Chiesa. Mi piacereb-
be sapere come acquistarla. Grazie.
Che Dio e la Vergine Maria con-
tinuino a benedirvi.
Don Fredy Nolasco Macazana
Vicario Parrocchiale di Caete, Cile
INVITA ALLA PREGHIERA
Non riesco a contenermi nel ma-
nifestare la mia gioia, ad ogni nu-
mero che ricevo. Siamo portati a di-
re oggi che lopera iniziata da Ges
non mai stata realizzata in modo
cos bello! una Rivista che ci in-
vita alla preghiera e alla contempla-
zione della maestosa Opera di No-
stro Signore Ges Cristo, che la
Chiesa! Cordialmente e con molta
gratitudine.
Jos Agerlandio,
via e-mail
BENE INFORMATI SULLE
NOTIZIE DELLA CHIESA
meraviglioso leggere que-
sta Rivista. Ci lascia bene informa-
ti sulle notizie della Chiesa, e ci fa
crescere spiritualmente, conoscere
nuove persone e aumenta anche la
nostra fede in Ges e in Maria San-
tissima. Per me, uno dei giorni pi
felici quello in cui questa Rivista
arriva a casa mia.
Marly Pereira de Souza
Goinia, Brasile
PER LA NOSTRA COMUNIT RELIGIOSA
Mi sono decisa ad abbonarmi al-
la Rivista per la nostra comunit re-
ligiosa. Mi piacciono immensamen-
te non solo gli Araldi del Vangelo,
ma anche tutto quello che fanno. La
Rivista una cosa meravigliosa!
Suor Maria Jos Brando Lima
Salvador, Brasile
QUANTE BUONE COSE PER
LA MIA COMUNIT!
Sono molto felice di ricevere la
Rivista. Sono coordinatrice della
Madre Regina e Vincitrice, Tre vol-
te ammirabile di Schoenstatt. Quan-
te buone cose posso trarre per il mio
lavoro qui nella mia comunit!
Dulce Margarida Fernandes Larras
Poos de Caldas, Brasile
SUOR LUCIA
Desidero congratularmi con voi
per la Rivista per tutto il suo conte-
nuto, principalmente per il numero
che narra la vita e la morte di Suor
Lucia. stato un argomento spiega-
to molto bene e che mi ha insegnato
cose delle quali non avevo mai letto
n mai sentito parlare.
Graa Maria N. Da Silva
Sobradinho, Brasile
CONOSCENZA DI UNA VITA NUOVA
Cinque mesi fa ho fatto labbona-
mento alla Rivista Araldi del Van-
gelo e non mi pento neanche un po.
Voglio congratularmi con tutti colo-
ro che partecipano a questo grup-
po meraviglioso che porta la pace, e
permette di conoscere una vita nuo-
va, attraverso la sua Rivista.
Sydney Toma,
Osasco, Brasile
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INVIA,
SIGNORE,
OPERAI...
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Giugno 2005 Salvami Regina 5
on sarebbe esagerato dire che, oggigiorno, la missione sacer-
dotale ha acquisito unimportanza forse senza precedenti nel-
la Storia. vero che il sublime compito del sacerdote sempre
stato quello di amministrare i Sacramenti, predicare la parola di
Dio, promuovere lo splendore del culto, proteggere le famiglie,
orientare gli incerti, dare speranza agli smarriti, sostenere gli ammalati, soccorre-
re i poveri, consolare gli afflitti, riconciliare gli avversari, sacrificarsi per tutti e gui-
darli nel cammino del Cielo.
vero che la vocazione sacerdotale ha sempre affascinato per la sua gran-
dezza. Puo esserci in questa terra maggior privilegio che quello di dare del tu
alla Persona di Cristo (in persona Cristi) per celebrare, nellEucarestia, lo stes-
so sacrificio offerto nella Croce dallUomo-Dio? E per perdonare, nel Sacra-
mento della Riconciliazione, i peccati?
Vero anche che altre missioni della massima importanza sono sempre sta-
te un compito proprio del sacerdote in tutti i tempi: dare il buon esempio, spe-
cialmente per lincrollabile fedelt e amore a Cristo. Come ha detto recente-
mente Papa Benedetto XVI, parlando ai sacerdoti e diaconi della Diocesi di
Roma: La nostra personale risposta alla chiamata alla santit sia fondamenta-
le e decisiva. questa la condizione non solo perch il nostro personale aposto-
lato sia fruttuoso ma anche, e pi ampiamente, perch il volto della Chiesa riflet-
ta la luce di Cristo inducendo cos gli uomini a riconoscere e ad adorare il Signo-
re. (13 maggio 2005)
S, tutto ci vero in tutti i tempi della Storia. Tuttavia, come negare che
la missione sacerdotale si rivestita di un carattere speciale in questo nostro
mondo devastato da diverse crisi, delle quali le peggiori sono relative alla Fede
e alla Morale, che lo stanno mettendo di fronte a problemi praticamente inso-
lubili? Rimangono per ben presenti diceva il Papa nel discorso gi menzio-
nato quelle cause di deserto spirituale che affliggono lumanit del nostro tem-
po e conseguentemente minano anche la Chiesa che vive in questa umanit.
Tuttavia, sotto questi drammi spirituali, sta crescendo dappertutto unau-
tentica sete di Dio, come stato dimostrato dalla commozione mondiale
causata dalla morte e dai funerali di Giovanni Paolo II, e dalla elezione di Be-
nedetto XVI. Il terreno nuovamente secco e arido del quale ha parlato il Papa
geme, chiedendo il balsamo della buona parola, del buon orientamento, del-
la consolazione spirituale, dei Sacramenti. chiaro che Dio, la paternit asso-
luta vorrebbe irrigarlo abbondantemente. Per questo Egli necessita di Ministri
che facciano una distribuzione generosa dei doni divini.
Mitte, Domine, operarios... (Mt. 9,38) Manda, Signore, operai, perch
la messe grande, ma pochi sono gli operai. Questo appello di Ges risuona,
pertanto, con grande forza in questi primi anni del terzo millennio.
* * *
in questo contesto che alcuni Araldi entreranno per le porte del Sacerdo-
zio, verso la met di questo mese. Essi presteranno attenzione alle parole di Be-
nedetto XVI: Siamo vicini nella fede e nellamore di Cristo e nellaffidamento a
Maria, Madre dellunico e Sommo Sacerdote. Proprio dalla nostra unione a Cristo
e alla Vergine traggono alimento quella serenit e quella fiducia di cui tutti sentiamo
il bisogno, sia per il lavoro apostolico sia per la nostra esistenza personale.
A Cristo, per mezzo di Maria, chiediamo abbondanti grazie affinch questi
nuovi sacerdoti camminino sempre nei sentieri della virt e del servizio pieno
di abnegazione verso la Chiesa, il Papa, i Vescovi e il Popolo di Dio.
Don Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
Domani, sapremo tutto!
6 Salvami Regina Giugno 2005
COMMENTO AL VANGELO XII DOMENICA DEL TEMPO COMUNE
La morte, con la sua implacabilit, toglie dai nostri occhi gli
occhiali che falsano la visione sia delluniverso creato che
della relazione di ognuno di noi con il prossimo e con Dio. Nel
giorno del Giudizio non ci sar nulla di nascosto che non si
venga a scoprire, nulla di occulto che non si venga a sapere.
a VANGELO A
26
Non li temete dunque, poich non v nulla di na-
scosto che non debba essere svelato, e di segreto che
non debba essere manifestato.
27
Quello che vi dico
nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate
allorecchio predicatelo sui tetti.
28
E non abbiate paura di quelli che uccidono il cor-
po, ma non hanno potere di uccidere lanima; temete
piuttosto colui che ha il potere di far perire e lanima
e il corpo nella Geenna.
29
Due passeri non si ven-
dono forse per un soldo? Eppure neanche uno di es-
si cadr a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
30

Quanto a voi, perno i capelli del vostro capo sono
tutti contati;
31
non abbiate dunque timore: voi vale-
te pi di molti passeri!
32
Chi dunque mi riconoscer
davanti agli uomini, anchio lo riconoscer davanti
al Padre mio che nei cieli;
33
chi invece mi rinne-
gher davanti agli uomini, anchio lo rinnegher da-
vanti al Padre mio che nei cieli (Mt 10, 26-33).
I QUADRO DI RIFERIMENTO
Luomo e la ricerca della verit
Le parole volano e lo scritto rima-
ne dice un antico proverbio. In effet-
ti, quanto incommensurabile il nu-
mero di frasi, considerazioni e discorsi
proferiti dagli uomini, che si sono vo-
latilizzati nel corso della Storia! Nel-
lo stesso tempo, molte volte la stessa
parola scritta muore. Dove sono anda-
te a finire le parole stampate prodot-
te in ogni angolo della terra, a partire
da Gutemberg? Molte sono scomparse
senza lasciare traccia.
La verit, comunque, perenne. La
bugia, i sogni fantasiosi, i sospetti in-
fondati ed altri deliri del genere han-
no breve durata; il tempo si incarica di
cancellare ogni loro ricordo.
Tuttavia, nonostante la verit goda di
una solida stabilit, alle volte non fa-
cile discernerla. In virt del nostro sen-
so dellessere, noi la cerchiamo notte e
giorno senza tregua, e alle volte non la
troviamo perch il nostro egoismo, o il
nostro amor proprio, o le nostre passio-
ni disordinate si sono interposte come
ostacolo. Quando la fede non illumina
la ragione, e questa non orienta corret-
tamente la Volont, creiamo criteri per-
sonali, carichi di colori sproporziona-
ti che, con maggiore o minore intensi-
t, vanno ad alterare lobiettivit della
verit. Daltro canto, a causa del deli-
rio dei nostri piaceri, appetiti ed imma-
Il nostro egoismo,
lamor proprio e le
passioni disordinate
si frappongono
come ostacoli nella
ricerca della verit
Giugno 2005 Salvami Regina 7
ginazione, modelliamo secondo le leggi
della menzogna tutto quello che illuso-
riamente il capriccio ci presenta come
eterna felicit.
Solo per questa ragione possiamo
gi misurare come sia stato importan-
te che Ges abbia istituito il Papato. Se
non avessimo il Papa, dove otterremmo
consistenti interpretazioni della Rivela-
zione, della Fede e della Morale?
Il famoso compositore Verdi ha at-
tribuito alla donna la mobilit di una
piuma al vento (
1
), ma si ingannato
limitando ad essa questa prerogativa.
In verit, si tratta di una caratteristica
del pensiero umano in genere.
Di fronte a questo problema, come
possiamo vedere, da noi stessi, la veri-
t senza veli n fantasie?
La morte, fine di tutte
queste chimere
Viviamo su questa terra in condi-
zione di prova e di passaggio. tanto
precaria la nostra situazione che ci in-
ganniamo facilmente anche a proposi-
to del tempo, vivendo come se la per-
manenza in questo mondo fosse eter-
na. Non raro che ci passi per la men-
te quel sogno della possibile scoperta
dellelisir di lunga vita, o dellelisir del-
la stessa immortalit. Molti preferireb-
bero estendere allinfinito i limiti della
loro esistenza terrena, trasformandola
in una specie di Limbo perpetuo, cio
in un tipo di vita nel quale potessero
avere una felicit naturale, senza alcun
volo dello spirito. Essi partecipano, in
forma cosciente o incosciente, ad un
culto implicito che si potrebbe molto
bene etichettare come limbolatria.
La morte, con la sua implacabilit e
tragica realt, pone fine a queste chi-
mere e toglie dai nostri occhi gli oc-
chiali che falsano la visione delluni-
verso creato e della relazione di ognu-
no di noi con il prossimo e con Dio. Di
pi, la morte porta con s il Giudizio
divino: Non c niente di nascosto che
non si venga a scoprire (v. 26).
Quelli fra noi che si consegnano al
peccato, lo fanno molte volte di nasco-
sto, lontano dalla vista altrui, a causa
della vergogna, dimenticandosi che non
possono nascondersi alla vista di Dio,
perch in Lui siamo stati creati, in Lui
esistiamo e in Lui ci muoviamo, come ci
insegna San Paolo (
2
). Niente sfugge al
ricordo di Dio. Pensieri, desideri, parole,
silenzi, atti e omissioni di ognuno di noi,
secondo dopo secondo, sono conosciuti
da Dio: Persino gli stessi capelli della vo-
stra testa sono tutti contati (v. 30).
di questo che Ges ci parla nel
Vangelo di oggi: tutto quanto pu es-
serci di pi occulto sar scoperto e tut-
ti conosceranno tutto di tutti.
Due saranno i momenti della verit:
quello del Giudizio Individuale e quel-
lo del Giudizio Finale. Non ci sar con-
traddizione tra luno e laltro e neppu-
re uno sar la revisione dellaltro ma
sar, di certo, una conferma. Le nostre
illusioni, come pure le nostre mancan-
ze o virt, hanno non solo una riper-
cussione sociale, ma addirittura effet-
ti correlati con lordine delluniverso.
In questo modo, alluomo come indivi-
duo tocca un giudizio individuale e, in
quanto membro di una societ, un giu-
dizio universale.
Il Giudizio Individuale
Non saremo soli neppure nel Giu-
dizio Individuale, poich Dio, la Veri-
t nella sua essenza, sar presente. In
questa occasione rivedremo tutte le no-
stre impressioni, considerazioni, ansie,
ragionamenti, ecc., attraverso il prisma
della Verit, che si presenter maestosa
davanti a noi. In questa ora, in che co-
sa ci faranno progredire gli onori, le ric-
chezze, i piaceri, i romanticismi e cose
di questo genere? Terribile sar compa-
rire in questo Giudizio in stato di pec-
cato, senza il dovuto pentimento e sen-
za aver ricevuto il Sacramento della Ri-
conciliazione. Terribile, perch non ci
sar pi tempo per implorare perdono.
Che Dio non ci permetta di cadere
in una tale situazione. Chi avesse que-
sta sventura, vedrebbe persino i meri-
ti della Passione e Morte di Cristo
nel frattempo messi a nostra disposi-
zione per salvarci sollevarsi contro
per condannare. Il buono e misericor-
dioso Ges, tutto fatto di soavit, invo-
cherebbe il suo Preziosissimo Sangue,
versato tutto nella Croce, come motivo
di condanna, per gettare linfelice im-
mediatamente nellinferno.
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Due passeri non si
vendono forse per un
soldo? Eppure neanche
uno di essi cadr a terra
senza che il Padre vostro lo
voglia (Mt 10, 29)
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Alluomo come
individuo tocca un
giudizio individuale
e, come membro
di una societ, un
giudizio universale
8 Salvami Regina Giugno 2005
Quelli che un giorno hanno gridato:
Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra
i nostri figli (Mt 27, 25), hanno assisti-
to anni dopo alla tremenda catastrofe
della distruzione della loro amata Ge-
rusalemme. Castigo analogo ed infini-
to si precipiterebbe su di noi se cam-
minassimo incontro a Ges senza esse-
re debitamente in ordine. Ah! Se ap-
parisse sempre chiaro ai nostri occhi
che, con i nostri peccati, prepariamo
il giorno della collera divina, sarem-
mo santi. Quanto pi pecchiamo, pi
ira accumuliamo sul nostro capo e tan-
to pi implacabile sar il Giudizio su di
noi. Il versetto 26 del Vangelo di oggi
ci ammonisce di non commettere mai
peccato e, se per disgrazia ci cadiamo
in tentazione, di cercare senza indugio
la riconciliazione con Dio. Hodie si vo-
cem eius audieritis, nolite obdurare cor-
da vestra Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori (Eb 3, 15).
Il Giudizio Finale
Sotto il prisma della ripercussione
sociale del peccato, indispensabile
anche per la stessa pienezza del trion-
fo di Cristo la realizzazione di un giu-
dizio universale.
Ges si fatto Uomo con una dol-
cezza insuperabile; impossibile avere
una manifestazione di umilt, povert
Il buono e misericordioso Ges ha versato
tutto il suo Sangue per salvare lumanit
(Ges Nazareno di Vieros, Malaga)
e misericordia pi gran-
de di quella di Lui. Il Suo
desiderio di versare tutto
il Suo sangue per salvare
lumanit, elevarla ad un
piano divino e, in questo
modo, aprirle un cammi-
no sicuro, felice e santo
per leternit, si realiz-
zato alla perfezione.
Procedendo in senso
opposto, la maggior parte
dellumanit ha calpesta-
to questo sangue, preferen-
do la via del peccato e dei
piaceri illeciti. Per questo,
il valore infinito dei meri-
ti del sacrificio del Calva-
rio impone la realizzazione
di un giudizio universale, al
fine di ricapitolare ogni co-
sa in Cristo (Ef 1, 10). Se
Cristo stato pubblicamente offeso, in-
dispensabile che anche in maniera pub-
blica siano proclamati la Sua potenza, il
Suo onore e la Sua gloria. Prima che ini-
zi una nuova era storica quella del-
leternit, nella quale tutti vivranno risor-
ti, in corpo ed anima, alcuni nella gloria,
altri condannati allinferno sar ne-
cessario capire tutti chiaramente quan-
to il libero arbitrio non significhi la liber-
t di praticare il male, di pensare ed ab-
bracciare lerrore e di avere il culto del
brutto. Tutti devono vedere chiaramen-
te che il premio dei buoni viene dal fat-
to di sottomettere la loro volont a Cri-
sto, motivo per il quale sono chiamati a
regnare con Lui nei Cieli.
Il Giudizio Finale ha inoltre, un im-
portante ruolo per quanto riguarda la
vita sociale, perch facilmente cadia-
mo in equivoco quando giudichiamo
che la morte chiuda in maniera drasti-
ca la presenza e lazione delluomo sul-
la terra. Tanto luna come laltra conti-
nuano in un modo indiretto.
Cos non raro che accada che la
buona o la cattiva reputazione di un
defunto contraria alla verit, rimanga
nel ricordo di intere ere storiche. Alle
volte, figli cattivi di genitori buoni ren-
dono equivoca linterpretazione delle
azioni dei loro progenitori, e vicever-
sa. Per quanto ci sia una violenta rot-
tura tra la vita nel tempo ed il passag-
gio alleternit, non poche volte gli ef-
fetti delle opere bene o male realizza-
te qui, continuano a ripercuotersi per
lunghi anni.
Per giusto giudizio di Dio,
sono stato condannato!
Questo un argomento cos ricco
che anche unintera biblioteca non riu-
scirebbe a contenere tutte le opere ne-
cessarie per affrontarlo in modo esau-
riente. Nonostante ci, ai fini del pre-
sente articolo, vale la pena illustrarlo
prendendo in considerazione un epi-
sodio preservato dalla tradizione del-
lOrdine dei Certosini.
Racconta la storia del suo fondato-
re, San Bruno, che decise di abbando-
nare il mondo e farsi monaco per testi-
moniare un incredibile avvenimento ca-
pitato ad un allora celebre personag-
gio della Parigi del secolo XI, Raymond
Diocrs, dottore in Teologia, professore
considerato una persona molto virtuo-
sa. Egli mor nellanno 1082. Una mol-
titudine, composta soprattutto di suoi
alunni, era accorsa per rendere omag-
gio al suo corpo, collocato, come era
costume dellepoca, in un maestoso let-
to e coperto con un velo leggero.
Sotto lo sguardo attento dei presen-
ti, si diede inizio allUfficio dei defun-
ti. Ora, ad un certo punto, durante la
lettura di una delle lezioni, procla-
mata la seguente domanda:
Rispondimi: quanto grandi e nu-
merose sono le tue iniquit?
Inimmaginabile lo stupore di tutti,
nelludire una voce sepolcrale, ma ben
chiara, uscita da sotto il velo mortua-
rio che diceva:
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Se avessimo sempre
chiaro che, con
i nostri peccati,
prepariamo il giorno
della collera divina,
saremmo santi
Giugno 2005 Salvami Regina 9
Per giusto giudizio di Dio, sono
stato ACCUSATO!
Interrotta la Funzione e sollevano il
velo, e l stava il morto gelido ed irrigi-
dito, senza il minimo segnale di vita.
Ricominciata la Funzione di nuovo,
e giungendo alla domanda sopra men-
zionata, rispondimi, stupore ancor
pi grande: il corpo, prima rigido, que-
sta volta si alz alla vista di tutti e, con
voce pi sonora e forte, esclam:
Per giusto giudizio di Dio sono
stato GIUDICATO.
E, subito di seguito, ricadde sul letto.
In unatmosfera di terrore genera-
lizzato, i medici analizzarono il cadave-
re, verificando minuziosamente linesi-
stenza del minimo soffio di vita, anche
perch tutte le articolazioni erano rigi-
de. Non si ebbe il clima psicologico per
riprendere le orazioni ufficiali, che fu-
rono posticipate al giorno successivo.
La citt di Parigi fu tutta un fervore
di commenti e discussioni sul caso: al-
cuni difendevano la tesi che quelluo-
mo era stato condannato, ed era cos
indegno delle benedizioni della Chie-
sa; altri affermavano che tutti noi sa-
remo ACCUSATI, e poi, GIUDICA-
TI. Lo stesso Vescovo officiante spos
questa tesi e per questo ricominci, il
giorno successivo, la stessa cerimonia,
questa volta ancor pi affollata, con un
pubblico pervaso da una estrema ap-
prensione e curiosit.
Nello stesso passaggio della quarta
lettura di Mattutino, il Vescovo procla-
m: Rispondimi... In mezzo ad una
grande suspence, il defunto Raymond
Diocrs si alz e, con una voce terro-
rizzante, esclam:
Per giusto giudizio di Dio sono
stato CONDANNATO!
E torn a cadere immobile.
Non cera alcun dubbio, era sciolto
lenorme equivoco sulla sua immerita-
ta reputazione e falsa gloria. Per ordi-
ne delle autorit ecclesiastiche, il cor-
po fu spogliato delle sue insegne e lan-
ciato in una fossa comune.
Lepisodio ha marcato profonda-
mente quegli anni ed stata questa la
ragione per la quale Bruno e i suoi pri-
mi quattro compagni testimoni oculari
del fatto, hanno deciso di abbandona-
re il mondo ed abbracciare la vita re-
ligiosa, risultando da l la fondazione
dellOrdine dei Certosini.
Dies irae, dies illa...
Con questo illustrativo episodio
possiamo farci unidea di quanto nu-
merosi possano essere gli equivoci sul-
la realt della coscienza e dei giudizi di
Dio. E basta solo questa narrazione a
far capire meglio la necessit di un giu-
dizio universale.
Nella sua sobria ma eloquente mae-
st, la santa Chiesa canta gli aspetti ter-
ribili di quel giorno, nella Sequenza del-
la Messa da Requiem: il Dies Irae.
Mozart diceva di essere disposto a scam-
biare lonore che si era guadagnato con
tutte le sue opere, per la paternit di
questo unico mottetto gregoriano.
O giorno dellira, quello che ridur-
r tutto a cenere... Che terrore, quando
il Giudice verr per esaminare ogni co-
sa rigorosamente!... Sar presentato il
libro che contiene tutto ci per cui sar
giudicato il mondo. Quando il Giudice
sar seduto, tutto quanto era nascosto
sar rivelato, nulla rester impunito...
Quel giorno si sapr la ragione delle
persecuzioni, delle eresie, dei martirii,
delle calunnie, delle invidie, ecc. Sar
il giorno del trionfo della giustizia di-
vina, ognuno ricever alla vista di tut-
Terribile sar comparire al Giudizio in stato di peccato, perch non
ci sar pi tempo per implorare perdono
(Giudizio Finale, portico della Cattedrale di Notre-Dame, Parigi)
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Nel giorno del
Giudizio, si sapr
la ragione delle
persecuzioni, delle
eresie, dei martirii,
delle calunnie,
delle invidie, ecc.
10 Salvami Regina Giugno 2005
ti quello che merita. Tuttavia, non sar
un giorno segnato da ventiquattro ore,
ma sar eterno. Per secoli e secoli, sen-
za fine, le minuzie del comportamento
di ognuno degli esseri umani rimarr
nel ricordo dei santi e dei condannati.
Cos, non dobbiamo trascurare la
nostra salvezza eterna, proprio come
ci raccomandano dottori e spirituali-
sti, come Monsabr, di cui abbiamo
trovato questo cocente ammonimento:
Comparirete tra pochissimo davanti al
trono del vostro grande Giudice. Sentire-
te uscire dalla sua bocca una benedizio-
ne o una maledizione? Io lo ignoro. Tut-
to ci che posso dire che avete bisogno
di vivere seguendo questo consiglio del-
lApostolo: Con timore e tremore atten-
dete alla vostra salvezza (Fil 2, 12)
3
.
II Commento del Vangelo
Questo il quadro di riferimento
del Vangelo di oggi e, per questo, co-
mincia con un fermo consiglio:
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Non li temete
Ges invia i suoi discepoli in mis-
sione e profetizza le persecuzioni che
per causa Sua soffriranno, come rife-
riscono i versetti precedenti. Per que-
sto raccomanda loro di aver fiducia
nei suoi consigli, come per esempio,
quello di essere perseveranti e corag-
giosi nella predicazione del Vange-
lo, perch saranno sostenuti e protet-
ti dal Padre che sta nei
Cieli, soprattutto per
quanto riguarda la sal-
vezza eterna. Questa
sar la costante degli
altri passaggi.
27
Quello che vi di-
co nelle tenebre dite-
lo nella luce, e quel-
lo che ascoltate al-
lorecchio predicatelo
sui tetti.
Per meglio inten-
dere questo versetto,
dobbiamo rapportarci
ai costumi dellepoca.
Ogni sabato, giorno ri-
servato al Signore, tut-
ti si riunivano nella si-
nagoga per ascoltare la
Parola di Dio. Al con-
trario di quanto si po-
trebbe immaginare, il
lettore non solo legge-
va a voce bassa, ma an-
che non si rivolgeva di-
rettamente a coloro
che assistevano, al con-
trario parlava ad un in-
termediario vicino a lui, il quale, a sua
volta, proclamava ad alta voce quello
che udiva.
Unaltra usanza aveva luogo i ve-
nerd sera. Il ministro della sinago-
ga saliva sul tetto pi alto di una delle
case della citt e suonava a gran forza
una tromba, avvertendo tutti i lavora-
tori che era ora di fare ritorno alle pro-
prie case, poich si approssimava il ri-
poso religioso del sabato..
Il Divino Maestro utilizz queste
figure della vita comune e corrente a
quei tempi per illustrare quale dove-
va essere la disposizione dellanima
dei discepoli, nellesercitare il ministe-
ro di araldi del Vangelo. E, dopo aver-
le menzionate, Ges torna ad incitarli
ad avere fiducia.
28
E non abbiate paura di quel-
li che uccidono il corpo, ma non
hanno potere di uccidere lanima;
temete piuttosto colui che ha il
potere di far perire e lanima e il
corpo nella Geenna.
I giudei ortodossi, contrariamente
ai sadducei, credevano nellimmorta-
lit dellanima, e per questo San Gio-
vanni Crisostomo commenta: Osser-
viamo che (Ges) non promette loro di
liberarli dalla morte, ma li consiglia di
disprezzarla, cosa che molto pi che li-
berarli dalla morte, ed insinua in loro
il dogma dellimmortalit.
4
In seguito
Ges presenta due significative meta-
fore, relazionate con la Divina Provvi-
denza.
29
Due passeri non si vendono for-
se per un soldo? Eppure neanche
uno di essi cadr a terra senza che
il Padre vostro lo voglia.
Il soldo era la moneta pi picco-
la usata dai romani. Coniata in bron-
zo, valeva la sedicesima parte di un
denaro. Pertanto, oltre a non essere
una moneta giudaica, aveva un valore
reale insignificante. Due passeri vale-
vano cos poco che erano venduti per
questo prezzo irrisorio e tuttavia, ave-
vano bisogno del consenso del Padre
per morire.
San Paolo: Le sofferenze della vita presente
non hanno proporzione alcuna con la gloria
futura che ci deve essere manifestata
(scultura in Piazza San Pietro, Roma)
Geremia:
il Signore
con me, come
potente guerriero;
non c ragione
di aver paura
Giugno 2005 Salvami Regina 11
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30
Quanto a voi, perno i capelli
del vostro capo sono tutti contati;
31
non abbiate dunque timore: voi
valete pi di molti passeri!
Lobiettivo di queste due compa-
razioni fatte da Ges porre in risal-
to il grande affetto e cura della Provvi-
denza Divina verso le Sue creature. Se
passeri e capelli sono trattati con tale
cura da Dio, quanto pi Egli si preoc-
cuper di proteggere i suoi discepoli
che stanno per essere inviati a predica-
re sul Regno!
Non c ragione di temere le ingiu-
stizie e le persecuzioni che li colpiran-
no, come esclama Geremia nella pri-
ma lettura di oggi: Ma il Signore al
mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori cadran-
no e non potranno prevalere; saranno
molto confusi perch non riusciranno,
la loro vergogna sar eterna e incan-
cellabile (Gr. 20, 11).
A questo punto, la Liturgia di oggi
si chiude con i due versetti seguenti, al
fine di sottolineare limportanza ed il
valore assoluto del Tribunale del Padre
in rapporto a quello degli uomini.
32
Chi dunque mi riconoscer da-
vanti agli uomini, anchio lo rico-
noscer davanti al Padre mio che
nei cieli;
33
chi invece mi rinne-
gher davanti agli uomini, anchio
lo rinnegher davanti al Padre mio
che nei Cieli.
Sono ben conclusive queste due
promesse di Nostro Signore, di fron-
te alla gloria futura o al castigo. Real-
mente, vale la pena soffrire come San
Paolo: Molte volte ho visto la morte
da vicino. Cinque volte dai Giudei ho
ricevuto i trentanove colpi; tre volte so-
no stato battuto con le verghe, una vol-
ta sono stato lapidato, tre volte ho fat-
to naufragio, ho trascorso un giorno e
una notte in bala delle onde (2 Cor
11, 24-25). Molti altri rischi e drammi
sono da lui narrati in questa Epistola.
E pi avanti racconta che lui fu rapi-
to in paradiso e ud parole indicibili che
non lecito ad alcuno pronunziare (2
Cor 12, 4).
III CONCLUSIONE
Su questo panorama futuro ed eter-
no devono rimanere fissi i nostri oc-
chi e non alle delizie fatue e passeg-
gere di questa vita, per quanto legitti-
me. Non parliamo del peccato, perch
questo avr come conseguenza imme-
diata la frustrazione ed il fuoco dellin-
ferno dopo la morte.
I dolori, le angustie e i drammi per
i quali passiamo durante la nostra esi-
stenza terrena non sono niente in con-
fronto con il premio dei giusti, come
garantisce San Paolo: Io ritengo, in-
fatti, che le sofferenze del momento pre-
sente non sono paragonabili alla gloria
futura che dovr essere rivelata in noi
(Rm 8, 18).
Ci resta solo ricordare lindispen-
sabile ruolo di Maria nella nostra sal-
vezza. Cos come Ges venuto a noi
tramite Maria, allo stesso modo per
mezzo di Lei che otterremo le grazie
necessarie ad essere altri Cristi e gua-
dagnare la vita eterna.
1
Rigoletto, Atto III, scena I.
2
Cfr At 17, 28.
3
Ritiri pasquali [1880] instr. 3
4
Hom. 35 in Mat.
Cos come Ges venuto a noi tramite Maria, anche per mezzo di Lei
che otterremo le grazie necessarie a guadagnare la vita eterna
( Nostra Madre Regina, Subiaco, RM)
Il carisma carmelitano nel
governo di una diocesi
12 Salvami Regina Giugno 2005
INTERVISTA CON IL VESCOVO DI AVEZZANO
Situata nella bella area geografica della Marsica, a
met cammino tra il mar Tirreno e lAdriatico, in una
regione dalle valli profonde e superbe montagne, che
si tinge di bianco ad ogni inverno, la piccola Avezzano
sa unire uno scenario meraviglioso ad una storia den-
sa, le cui origini si perdono nei secoli anteriori alla na-
scita di Cristo.
Da Roma, vi si giunge per una strada moderna, che
serpeggia per 100 chilometri entro un paesaggio acci-
dentato, ove si possono scorgere panorami incantevoli ad
ogni uscita di galleria o attraversando elevati viadotti.
La diocesi di Avezzano stata creata nel secolo no-
no dellEra Cristiana, 600 anni prima della scoperta
dellAmerica. Denominata inizialmente Diocesi di Mar-
si, ha ricevuto nel 1986 il suo nome attuale. Per le
proporzioni dellItalia, il suo territorio abbastanza va-
sto, con una popolazione di poco pi di 120mila abi-
tanti.
Nel 1915 tutta la regione fu scossa da un grande
terremoto che ha distrutto varie citt della Marsica,
causando pi di 32mila morti. Dei dodicimila abitan-
ti di Avezzano, ne scamparono solo tremila. Residen-
ze, botteghe, edifici pubblici, chiese tutto fu distrut-
to, restando solo una casa in piedi.
Lattuale vescovo diocesano, S. Ecc.za Mons. Lucio
Angelo Renna 64 anni, carmelitano, uomo di grande
cultura, molta energia e molta bont parla ai nostri
lettori della sua diocesi e la sua esperienza pastorale.
Jos Francisco Hernndez
di Roma
Araldi del Vangelo: Non deve
essere stata facile la ricostruzione
della citt dopo il terremoto...
Mons. Lucio Renna: Realmente,
stato un lavoro penoso, un difficile
cammino da percorrere, cammino di vi-
ta sociale ed ecclesiale. Uno dei prota-
gonisti straordinari di quellepoca sta-
to il vescovo, S. Ecc.za Mons. Pio Mar-
cello Bagnoli, insieme ad alcuni perso-
naggi laici. Merita una speciale segnala-
zione la presenza benefica di San Luigi
Orione, che stato canonizzato lanno
scorso da Giovanni Paolo II.
AV: Qual la realt
ecclesiale della diocesi?
Mons. Lucio Renna: Dal punto di
vista ecclesiale si tratta di una real-
t peculiare, in quanto i marsicani
come sono chiamati gli abitanti della
nostra regione hanno un carattere
molto particolare: molto forte, di per-
sone oneste, lavoratrici, molto anco-
rate alle tradizioni, scivolando qual-
che volta nel tradizionalismo. Sono
legate alla Fede, alla Chiesa, seppur
conservando quel dinamismo e quella
dialettica che a volte portano ad alcu-
ne divergenze, per motivi non di gran-
de importanza.
La diocesi composta da 98 par-
rocchie. Ovviamente, data la scarsit
di clero, molti sacerdoti di altre dioce-
si, vengono accolti qui. Vista la prossi-
mit con Roma, molti preti chiedono
ospitalit nella nostra diocesi, cosa che
permette loro di terminare i loro studi
nelle Facolt romane, o anche fare un
po di esperienza.
In questa realt esiste un problema,
secondo la mia opinione, che quel-
lo della diocesanit. Il che significa,
che necessario per tutti noi scoprire
la fraternit diocesana, la famiglia dio-
cesana, e viverla in un modo pi com-
patto, pi organico, superando le fa-
mose barriere del parrocchialismo,
le quali, oggi soprattutto, vanno contro
lansia missionaria che percorre tutta
la Chiesa.
AV: Molte altre difficolt
da affrontare?
Mons. Lucio Renna: I problemi
emergenti sono vari, a cominciare da
quello delle famiglie, considerato che
anche qui si verificano varie realt di
inautenticit familiare. Io uso questo
eufemismo per non parlare di disastro,
Giugno 2005 Salvami Regina 13
per non parlare di rovina
della famiglia.
C pure il problema dei
giovani. Con alcune bellis-
sime eccezioni, i giovani so-
no scollati dalla vita della
Chiesa, dalla vita della fa-
miglia, e dalla stessa scuola.
Oggi, purtroppo, gli agenti
classici di formazione fa-
miglia, chiesa, scuola in-
cidono solo in modo super-
ficiale sulla vita e la forma-
zione della giovent.
Secondo ricerche del-
lIstituto Europeo, negli
anni 50 e 60 questi tre fat-
tori influivano in una pro-
porzione del 75%, mentre
i mezzi di comunicazione
avevano il 25% di influen-
za. Oggigiorno la situazio-
ne esattamente contraria.
AV: Sommata ai problemi sociali...
Mons. Lucio Renna: S, a questi si
aggiungono i problemi della disoccu-
pazione, integrazione e mobilit. cre-
sciuto il numero di persone che mi ven-
gono a chiedere una raccomandazione
per trovare lavoro. Esse pensano che il
Vescovo ha il potere di trovare lavoro
per loro...ma io so bene quanto questi
impieghi sono sempre pi scarsi.
Il problema dellintegrazione mol-
to serio. Fratelli che arrivano da altre
nazioni frequentemente sono conside-
rati come strumento di lavoro, non co-
me persone umane.
Molte volte, chiaro, essi stessi
creano seri problemi, ma possiamo di-
re che in generale le persone del luogo
guardano con grande sospetto questi
extra-comunitari, come sono deno-
minati. una parola che non mi pia-
ce affatto.
AV: Questo aggrava ancor
di pi le difficolt.
Mons. Lucio Renna: Naturalmente.
Questo crea altri problemi come, per
esempio, il problema morale, quello
familiare. Problemi che alcuni anni fa
il Cardinale Biffi ha denunciato in una
Lettera Pastorale.
Allepoca ci furono reazioni, anche
scomposte, ma oggi si riconosce che
quelle denunce avevano un fondamen-
to di verit.
Mons. Renna davanti alla statua che domina il suo ufficio, nel Palazzo Episcopale:
Pur essendo vescovo, vivo come carmelitano
Per le caratteristiche della diocesi e per
la sua prossimit a Roma, essa accoglie
preti provenienti da diverse regioni e paesi
(nella foto, Cattedrale di Avezzano)
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14 Salvami Regina Giugno 2005
AV: Com che la Chiesa
sta reagendo ora?
Mons. Lucio Renna: La Chiesa sta
cercando in mille modi di approssi-
marsi al mondo giovanile, usando per
questo gli stessi giovani. lo slogan:
da giovane a giovane. Agendo sotto
la direzione di sacerdoti e del Vesco-
vo, i giovani della Pastorale Giovanile
diventano missionari presso quelli che
hanno la loro stessa et.
Per quanto riguarda il rafforzamen-
to della famiglia, molti sono preoccu-
pati e desiderosi di agire. Naturalmen-
te esistono gli appelli di sensibilizza-
zione alla vita familiare, per mezzo di
corsi di preparazione. Stiamo studian-
do un coordinamento ed una prepara-
zione sistematica.
AV: Ed il momento
attuale della Chiesa?
Mons. Lucio Renna: In questanno
dellEucaristia, stiamo vivendo un mo-
mento molto particolare, ispirato dal-
la religiosit di Giovanni Paolo II e
continuato da Benedetto XVI. Tutte
le chiese sono impegnate nel portare
avanti diverse iniziative per approfitta-
re di questo dono e questa grazia.
Realmente, lEucarestia un punto
di riferimento, una presenza dAmo-
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Gli Araldi del Vangelo hanno una spiritualit molto simile alla nostra, del
Carmelo (Mons. Renna col Presidente Generale ad Avezzano)
re, che sotto i segni del pane e del vino
continua a proporre luomo nuovo. So-
prattutto, la grande guida per il cam-
mino della santit, che deve costituire
il fulcro della vita di ogni cristiano. In
questo contesto si inserisce il Congres-
so Eucaristico Nazionale dItalia, rea-
lizzato a Bari.
Il Congresso ha sottolineato la ne-
cessit che le comunit parrocchiali e
diocesane valorizzino la domenica. Lo
stesso precetto scelto per il Congres-
so stato questo: Senza la Domeni-
ca, non possiamo vivere. Inoltre una
bella scena allapertura del Congresso,
durante la Messa presieduta dal Cardi-
nale Ruini, stata quella dei panettieri
della regione che hanno portato enor-
mi ceste di pane, che i vescovi hanno
distribuito a tutti, come simbolo e ri-
cordo del pane eucaristico.
Largomento della domenica ve-
ramente molto importante, visto che
nella Messa domenicale che si riunisce
la famiglia delle famiglie, vale a dire,
la parrocchia. E la coscienza di questo
sta tornando. importante vivere que-
sto momento di riunione nel nome di
Dio, questo momento liturgico che
lapice della domenica. Ma si deve vi-
vere anche le altre esperienze della vi-
ta della comunit.
Nel suo primo viaggio apostolico
dopo la sua elezione, il Santo Padre
andato a chiudere il Congresso Euca-
ristico. Egli ci ha colpiti tutti per la sua
simpatia, umilt e modo semplice di
proporre, nonostante sia un genio del-
la Teologia.
stata unoccasione di grande gioia
per la Chiesa, soprattutto la Chiesa ita-
liana. E per me, particolarmente, sta-
to motivo di orgoglio, visto che sono
originario della Puglia, il cui capoluogo
Bari. Ossia, il primo viaggio del Papa
stato giustamente nella mia regione...
AV: Come un vescovo
che carmelitano vive il
ministero episcopale?
Mons. Lucio Renna: Mi ricordo che,
al tempo del mio seminario, quando
studiavo Teologia Spirituale, i professo-
ri facevano una distinzione, che io non
capivo, tra contemplazione ed azio-
ne. Quasi si pensava che fossero due
realt distinte. Ma a poco a poco capii
che, come dice San Luigi Orione, il ve-
ro contemplativo ha fame di azione. E
se qualcuno non contemplativo, la sua
azione ed efficienza non abbondano di
vera animazione spirituale. Questa la
mia pi profonda convinzione.
Cos possibile capire come stato
chiamato ad essere vescovo un antico
frate carmelitano, che era stato profes-
sore, vero ho dato lezione di Teo-
logia e Teologia Spirituale nelle scuole
superiori e nelle universit pontificie-,
ma che proveniva da una vita religiosa
comunitaria, indirizzata alla preghiera.
Daltro lato, io gi avevo una cer-
ta preparazione quando il Santo Padre
mi ha chiamato per lEpiscopato. Lim-
pegno pastorale antico tra i carmeli-
tani calzati. Per quasi 18 anni sono sta-
to Provinciale di Napoli, e ho vissuto
in una parrocchia a Bari, avendo impe-
gni pastorali e culturali, anche a livel-
lo diocesano, come Vicario per la Vi-
ta Consacrata.
Ma adesso, come vescovo, vivo co-
me carmelitano. Cerco, soprattutto,
di dare un tocco carmelitano quan-
do ascolto i vari organismi diocesani e
programmo con loro quella che deve
essere la nostra realt.
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Giugno 2005 Salvami Regina 15
Con questo stesso spirito mi prendo
cura dei gruppi di preghiera e propa-
go la devozione alla Madonna del Car-
melo. Inoltre, con molta gioia devo di-
re che questa non solo una iniziativa
mia, ma anche della gente, che perfino
ci ha chiesto la realizzazione di riunio-
ni nelle quali possano conoscere la spi-
ritualit carmelitana.
AV: Come stato il primo incontro
con gli Araldi del vangelo?
Mons. Lucio Renna:Mi ricordo be-
ne di questo incontro, a Gioia dei Mar-
si, alcuni anni fa, quando rimasi molto
sorpreso vedendo labito che voi usate.
Ma quello che mi colp di pi stato
il senso di seriet, di responsabilit, di
intensit spirituale, che io potei riscon-
trare fin dai primi momenti, nel con-
tatto con membri tanto del ramo ma-
schile come di quello femminile. Per
questo ho iniziato un dialogo con gli
Araldi, con la mediazione di Don Ro-
molo Mariani.
Io mi sono reso conto che gli Aral-
di del Vangelo hanno una spiritualit
molto simile alla nostra, del Carmelo.
A parte il vincolo con San Luigi Gri-
gnion de Montfort e la loro devozio-
ne al Cuore Immacolato di Maria, so-
no anche devoti alla Madonna del Car-
mine e mantengono mol-
te caratteristiche carme-
litane nella loro spirituali-
t, cosa che ci unisce a loro.
Ho avuto gi in quel primo mo-
mento una specie di feeling a que-
sto riguardo, che si poi andato inten-
sificando ed approfondendo.
Pi tardi, nel visitare le loro case, so-
prattutto in Spagna, ho avuto modo mol-
to di notare il desiderio di essere, nella
Chiesa, una presenza come servizio, imi-
tando Maria, che stata al servizio del-
la Chiesa nascente. Soprattutto il desi-
derio di essere zelanti, uomini e donne,
per quanto riguarda lEucaristia, perse-
veranti nelladorazione, con questo spi-
rito fortemente mariano, a servizio del
popolo nelle varie parti del mondo.
La mia impressione iniziale si ap-
profondita ed divenuta convinzione,
anche nei contatti avuti con Padre Ro-
molo e col Presidente Generale del-
lAssociazione, il diacono Joo Scogna-
miglio Cl che, tra laltro, sar ordina-
to sacerdote insieme ad altri 14 Araldi.
Io sono convinto che la realt degli
Araldi sia una risposta moderna dello
Spirito Santo alle esigenze della Chie-
sa. Per questo io li incoraggio molto
a continuare con questa stessa serie-
t, che non seriosit, senso di re-
sponsabilit, impegno, studio, appro-
fondimento, ed anche testimonianza
composta e degna di una spiritualit
fortemente mariana.
Io sono convinto che
gli Araldi siano una
risposta moderna
dello Spirito Santo
alle esigenze della
Chiesa (foto:
durante una visita
agli Araldi a Toledo,
Spagna)
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Il perdono, lEucaristia
e la vera pace
16 Salvami Regina Giugno 2005
LA VOCE DEL PAPA
Nella Messa di Pentecoste, il Santo Padre ha avuto la gioia di ordinare 21 nuovi
sacerdoti per la Diocesi di Roma e li ha inviati alla mensa del Signore con la
sublime missione di portare, tramite lEucaristia e la Confessione, la gioia di
Cristo a chi soffre, a chi in dubbio ed anche a chi esita.
La pace sia con voi: questo salu-
to del Signore un ponte, che egli get-
ta fra cielo e terra. Egli discende su
questo ponte fino a noi e noi possiamo
salire, su questo ponte di pace, fino a
lui. Su questo ponte, sempre insieme a
Lui, anche noi dobbiamo arrivare fino
al prossimo, fino a colui che ha biso-
gno di noi.
Al saluto di pace del Signore seguo-
no due gesti decisivi per la Penteco-
ste: il Signore vuole che la sua missio-
ne continui nei discepoli: Come il Pa-
dre ha mandato me, cos io mando voi
(Gv 20, 21). Dopo di che egli alita su di
loro e dice: Ricevete lo Spirito Santo; a
chi rimetterete i peccati saranno rimessi
e a chi non li rimetterete, resteranno non
rimessi (Gv 20, 23).
Al suo soffio, al dono dello Spiri-
to Santo, il Signore collega il pote-
re di perdonare. Ges pu donare il
perdono ed il potere di perdonare,
perch egli stesso ha sofferto le con-
seguenze della colpa e le ha dissolte
nella fiamma del suo amore. Il perdo-
no viene dalla croce; egli trasforma il
mondo con lamore che si dona. Il suo
cuore aperto sulla croce la porta at-
traverso cui entra nel mondo la grazia
del perdono. E soltanto questa grazia
pu trasformare il mondo ed edifica-
re la pace.
Il Signore vi affida il
mistero dellEucaristia
Cari ordinandi! In questo modo il
messaggio di Pentecoste si rivolge ora
direttamente a voi.
La scena pentecostale del Vangelo
di Giovanni parla di voi ed a voi. A
ciascuno di voi, in modo personalissi-
mo, il Signore dice: pace a voi pace
a te! Quando il Signore dice questo,
non dona qualcosa ma dona se stesso.
Infatti egli stesso la pace. In questo
saluto del Signore, possiamo intrave-
dere anche un richiamo al grande mi-
stero della fede, alla Santa Eucari-
stia, nella quale egli continuamente ci
dona se stesso e, in tal modo, la ve-
ra pace.
Questo saluto si colloca cos al cen-
tro della vostra missione sacerdotale: il
Signore affida a voi il mistero di que-
sto sacramento.
Nel suo nome voi potete dire: que-
sto il mio corpo questo il mio
sangue. Lasciatevi attirare sempre di
nuovo nella Santa Eucaristia, nella co-
munione di vita con Cristo.
Considerate come centro di ogni
giornata il poterla celebrare in modo
degno. Conducete gli uomini sempre
di nuovo a questo mistero. Aiutateli,
a partire da essa, a portare la pace di
Cristo nel mondo.
Una missione: portare a
tutti la gioia di Cristo
Risuona poi, nel Vangelo appena
udito, una seconda parola del Risor-
to: come il Padre ha mandato me, an-
chio mando voi (Gv 20, 21). Cristo di-
ce questo, in modo molto personale, a
ciascuno di voi. Con lordinazione sa-
cerdotale voi vi inserite nella missio-
ne degli Apostoli. Attraverso questo
ministero, voi siete inseriti nella gran-
de schiera di coloro che, a partire dal-
la Pentecoste, hanno ricevuto la mis-
sione apostolica. Voi siete inseriti nel-
la comunione del presbiterio, nella co-
munione con il vescovo e con il Succes-
sore di San Pietro, che qui in Roma
anche il vostro vescovo. Tutti noi sia-
mo inseriti nella rete dellobbedienza
alla parola di Cristo, alla parola di Co-
lui che ci d la vera libert, perch ci
conduce negli spazi liberi e negli ampi
orizzonti della verit. Proprio in que-
sto comune legame col Signore noi
possiamo e dobbiamo vivere il dinami-
smo dello Spirito.
Come il Signore uscito dal Padre
e ci ha donato luce, vita ed amore, cos
la missione deve continuamente rimet-
terci in movimento, renderci inquie-
ti, per portare a chi soffre, a chi nel
dubbio, ed anche a chi riluttante, la
gioia di Cristo.
Il potere di insegnare
Giugno 2005 Salvami Regina 17
Ventuno nuovi sacerdoti, provenienti da tre continenti, sono stati ordinati
da Benedetto XVI durante la Messa di Pentecoste
La Confessione, prezioso
tesoro della Chiesa
Infine, vi il potere del perdono. Il
Sacramento della Penitenza uno dei
tesori preziosi della Chiesa, perch so-
lo nel perdono si compie il vero rinno-
vamento del mondo. Nulla pu miglio-
rare nel mondo, se il male non supe-
rato. E il male pu essere superato so-
lo con il perdono. Certamente, deve
essere un perdono efficace. Ma questo
perdono pu darcelo solo il Signore.
Un perdono che non allontana il male
solo a parole, ma realmente lo distrug-
ge. Ci pu avvenire solo con la sof-
ferenza ed realmente avvenuto con
lamore sofferente di Cristo, dal quale
noi attingiamo il potere del perdono.
Il Vescovo di Roma siede sulla sua
Cattedra per dare testimonianza di
Cristo.
Cos la Cattedra il simbolo della
potestas docendi, quella potest di in-
segnamento che parte essenziale del
mandato di legare e di sciogliere confe-
rito dal Signore a Pietro e, dopo di lui,
ai Dodici. Nella Chiesa, la Sacra Scrit-
tura, la cui comprensione cresce sotto
lispirazione dello Spirito Santo, e il mi-
nistero dellinterpretazione autentica,
conferito agli apostoli, appartengono
luna allaltro in modo indissolubile.
Solo la Chiesa ha il mandato per
interpretare la Sacra Scrittura
Dove la Sacra Scrittura viene stac-
cata dalla voce vivente della Chiesa,
cade in preda alle dispute degli esperti.
Certamente, tutto ci che essi hanno
da dirci importante e prezioso; il la-
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Infine, cari ordinandi, vi raccoman-
do lamore alla Madre del Signore. Fa-
te come San Giovanni, che laccolse
nellintimo del proprio cuore. Lascia-
tevi rinnovare continuamente dal suo
amore materno. Imparate da lei ad
amare Cristo. Il Signore benedica il
vostro cammino sacerdotale!
(Brani dellomelia del 15/5/2005)
Tocca al Papa e, dopo di lui, ai vescovi il potere di insegnare. E il ministero
del Papa garanzia dellobbedienza a Cristo e alla sua Parola, ha affermato
Benedetto XVI nella sua prima omelia nella Cattedrale di Roma.
18 Salvami Regina Giugno 2005
voro dei sapienti ci di notevole aiuto
per poter comprendere quel processo
vivente con cui cresciuta la Scrittu-
ra e capire cos la sua ricchezza storica.
Ma la scienza da sola non pu fornir-
ci uninterpretazione definitiva e vin-
colante; non in grado di darci, nel-
linterpretazione, quella certezza con
cui possiamo vivere e per cui possiamo
anche morire. Per questo occorre un
mandato pi grande, che
non pu scaturire dalle sole
capacit umane. Per questo
occorre la voce della Chie-
sa viva, di quella Chiesa af-
fidata a Pietro e al collegio
degli apostoli fino alla fine
dei tempi.
Il ministero del
Papa, garanzia
dellobbedienza a Cristo
Questa potest di inse-
gnamento spaventa tanti
uomini dentro e fuori della
Chiesa. Si chiedono se essa
non minacci la libert di co-
scienza, se non sia una pre-
sunzione contrapposta al-
la libert di pensiero. Non
cos.
Il potere conferito da
Cristo a Pietro e ai suoi
successori , in senso asso-
luto, un mandato per servi-
re. La potest di insegnare,
nella Chiesa, comporta un
impegno a servizio dellob-
bedienza alla fede. Il Pa-
pa non un sovrano asso-
luto, il cui pensare e vole-
re sono legge. Al contrario:
il ministero del Papa ga-
ranzia dellobbedienza ver-
so Cristo e verso la Sua Pa-
rola. Egli non deve procla-
mare le proprie idee, ben-
s vincolare costantemen-
te se stesso e la Chiesa al-
lobbedienza verso la Parola di Dio, di
fronte a tutti i tentativi di adattamen-
to e di annacquamento, come di fronte
ad ogni opportunismo.
La Cattedra diciamolo ancora
una volta simbolo della potest di
insegnamento, che una potest di ob-
bedienza e di servizio, affinch la Pa-
rola di Dio la sua verit! possa
risplendere tra di noi, indicandoci la
strada della vita.
LEucaristia, in quanto amore,
il criterio di qualsiasi dottrina
Ma, parlando della Cattedra del
Vescovo di Roma, come non ricorda-
re le parole che SantIgnazio dAntio-
chia scrisse ai Romani? Pietro, prove-
nendo da Antiochia, sua prima sede,
si diresse a Roma, sua sede definitiva.
Una sede resa definitiva attraverso il
martirio con cui leg per sempre la
sua successione a Roma. Ignazio, da
parte sua, restando Vescovo di Antio-
chia, era diretto verso il martirio che
avrebbe dovuto subire in Roma. Nel-
la sua lettera ai Romani si riferisce al-
la Chiesa di Roma come a Colei che
presiede nellamore, espressione as-
sai significativa.
Non sappiamo con certezza che co-
sa Ignazio avesse davvero in mente
usando queste parole. Ma per
lantica Chiesa, la parola amo-
re, agape, accennava al miste-
ro dellEucaristia. In questo
Mistero lamore di Cristo si fa
sempre tangibile in mezzo a
noi. Qui, Egli si dona sempre
di nuovo. Qui, Egli si fa trafig-
gere il cuore sempre di nuo-
vo; qui, Egli mantiene la Sua
promessa, la promessa che,
dalla Croce, avrebbe attira-
to tutto a s. NellEucaristia,
noi stessi impariamo lamore
di Cristo.
E stato grazie a questo
centro e cuore, grazie allEu-
caristia, che i santi hanno vis-
suto, portando lamore di Dio
nel mondo in modi e in forme
sempre nuove. Grazie allEu-
caristia la Chiesa rinasce sem-
pre di nuovo!
La Chiesa non altro che
quella rete la comunit eu-
caristica! in cui tutti noi, ri-
cevendo il medesimo Signore,
diventiamo un solo corpo e
abbracciamo tutto il mondo.
Presiedere nella dottrina
e presiedere nellamore, al-
la fine, devono essere una co-
sa sola: tutta la dottrina della
Chiesa, alla fine, conduce al-
lamore. E lEucaristia, quale
amore presente di Ges Cri-
sto, il criterio di ogni dot-
trina. Dallamore dipendono
tutta la Legge e i Profeti, di-
ce il Signore (Mt 22, 40). Lamore il
compimento della legge, scriveva San
Paolo ai Romani (13, 10).
(Brani dellOmelia nella Basilica di
San Giovanni in Laterano, 7/5/2005)
Il ministero del Papa garanzia dellobbedienza
verso Cristo e verso la Sua Parola;
la cattedra simbolo del potere di insegnare.
(Benedetto XVI nella cattedra del Vescovo di Roma,
a San Giovanni in Laterano, il 7 maggio)
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Nella persona del Papa,
voi servite la Chiesa intera
Giugno 2005 Salvami Regina 19
CERIMONIA DI GIURAMENTO DELLE NUOVE GUARDIE SVIZZERE
ibrandosi al di sopra del
mondo tecnicista mo-
derno, la Chiesa Cattoli-
ca segue il suo corso glo-
rioso, dispiegando il suo
millenario cerimoniale. stato quello
che si osservato il giorno 6 maggio, nel
Piazzale di San Damaso: la realizzazione
di una cerimonia ammirata nel mondo
intero, il giuramento di 31 nuove reclute
della Guardia Svizzera, prestato alla pre-
senza di alti prelati della Curia Romana,
autorit diverse e membri del Corpo Di-
plomatico.
Giuro di servire con fedelt, lealt
ed onore il Supremo Pontefice Bene-
detto XVI e i suoi legittimi successori, e
di dedicarmi a loro con tutte le mie for-
ze, sacrificando anche, se necessario, la
mia propria vita per difenderli. Assumo
lo stesso impegno col Sacro Collegio
Cardinalizio nel caso che la Sede sia va-
cante. Prometto anche rispetto, fedelt
ed obbedienza al capitano comandante
e ai miei superiori. Giuro! Che Dio ed i
nostri Santi Patroni mi aiutino!
* * *
In questo stesso giorno, ricevendo in
udienza tutta la Corporazione, il Santo
Padre ha messo in risalto con brevi pa-
role lefficienza ed il valore simbolico
dei servizi da questa prestati al Ponte-
fice e alla Chiesa:
Care Guardie Svizzere, la collabo-
razione che voi offrite al Successore di
Pietro, Pastore della Chiesa universale,
richiede lalta professionalit dei mo-
derni servizi di sicurezza, ma, al tempo
stesso, riveste unautentica e significati-
va dimensione ecclesiale. Nella persona
del Papa voi servite la Chiesa intera; po-
nete al suo servizio il vostro slancio gio-
vanile, la vostra vitalit e freschezza in-
teriore. Guardan-
dovi, cari amici,
mi torna in men-
te quanto ho det-
to durante la celebrazione liturgica per
lInizio del mio Pontificato: La Chiesa
viva. E la Chiesa giovane. Essa porta
in s il futuro del mondo e perci mo-
stra anche a ciascuno di noi la via ver-
so il futuro. Di ci voi, care Guardie,
potete e dovete essere esempio e viven-
te testimonianza. Sar questo un modo
di vivere la vocazione di cristiani, impe-
Alti prelati, au-
torit diverse,
membri del cor-
po diplomatico e
numeroso pub-
blico si sono riu-
niti nel Piazzale
di San Damaso
per assistere al
Giuramento
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gnati a rispecchiare nel comportamen-
to dogni giorno la grandezza della vita
nuova ricevuta nel Battesimo.
* * *
Fondata da Papa Giulio II nel 1506,
la Guardia Svizzera Pontificia ha come
missione principale difendere la perso-
na del Romano Pontefice ed il Palazzo
Apostolico.
Lassoluzione
collettiva una
forma straordinaria
e possibile solo in
casi di necessit
ben determinati
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Carattere personale del
Sacramento della Penitenza
20 Salvami Regina Giugno 2005
he lumanit abbia biso-
gno di purificazione e di
perdono, ben eviden-
te in questepoca stori-
ca. Proprio per questo il
Santo Padre, nella sua Lettera Apostoli-
ca Novo Millennio Ineunte, ha formulato
voti affinch, tra le priorit della missio-
ne della Chiesa per il nuovo millennio, ci
sia un rinnovato coraggio pastorale per
proporre in modo suadente ed efficace
la pratica del Sacramento della Riconci-
liazione (n. 37).
Il nuovo motu proprio Misericordia
Dei in relazione con questo invito e
concretizza teologicamente, pastoral-
mente e giuridicamente alcuni aspet-
ti importanti della prassi di questo sa-
cramento.
La confessione dei peccati
deve essere personale
Egli mette in evidenza prima di tut-
to il carattere personale del Sacramen-
to della Penitenza: cos come la colpa
qualcosa di totalmente personale, co-
s anche lo deve essere la nostra cura,
il perdono. Dio non ci tratta come par-
ti di un collettivo, Egli conosce ogni in-
dividuo per nome, lo chiama personal-
mente e lo salva, se caduto in errore.
Nonostante in tutti i sacramenti il Si-
gnore si diriga direttamente allindivi-
duo, il carattere personale dellessere
cristiano si manifesta in modo chiaro,
in particolare nel sacramento della Pe-
nitenza. Questo significa che sono par-
ti costitutive del sacramento la confes-
sione personale e il perdono concesso
alla persona.
Lassoluzione collettiva una forma
straordinaria e possibile solo in casi di
necessit ben determinati. A parte que-
sto, essa presuppone, proprio a partire
dallessenza del sacramento, la volont
di fare la confessione personale dei pec-
cati, non appena questo sia possibile.
Questo carattere molto personale del
Sacramento della Penitenza era stato po-
sto un po da parte nelle ultime decadi,
questo era dovuto al ricorso sempre pi
frequente allassoluzione collettiva, che
era sempre pi considerata come una
forma normale del Sacramento della Pe-
nitenza un abuso che ha contribuito
alla progressiva scomparsa di questo sa-
cramento in alcune parti della Chiesa.
Se ora il Papa stabilisce nuovi limiti
a questa possibilit, potrebbe sorgere
lobiezione: Ma nel corso della Storia
il Sacramento della Penitenza passa-
to attraverso molte trasformazioni, e
perch non accettare anche questa?
A questo proposito necessario dire
che la forma del sacramento manifesta
in realt nel corso della Storia notevoli
variazioni, ma la componente persona-
le sempre rimasta essenziale.
Aspetti sacramentale e giuridico
La Chiesa era ed cosciente che so-
lo Dio pu perdonare i peccati (cfr Mc
2, 7). Per questo dovrebbe imparare a
discernere con attenzione, quasi con
scrupolo, quali sono i poteri che il Si-
gnore le ha trasmesso o no. Dopo un
lungo cammino di maturazione stori-
ca, il Concilio di Trento ha esposto in
forma organica la dottrina ecclesia-
le sul Sacramento della Penitenza (DS
1667-1693; 1701-1715).
I Padri del Concilio di Trento aveva-
no compreso le parole indirizzate dal
Risorto ai suoi discepoli in Gv 20, 22 s.,
come le parole specifiche della istitu-
zione del sacramento:Ricevete lo Spi-
rito Santo! A coloro cui avrete rimes-
so i peccati saranno rimessi e a colo-
ro cui li avrete ritenuti saranno ritenu-
ti (DS 1670; 1703; 1710). (...) Il punto
decisivo di queste parole di istituzione
consiste nel fatto che il Signore affida
PRESENTAZIONE DEL MOTU PROPRIO MISERICORDIA DEI, DI GIOVANNI PAOLO II
Non fa parte del potere della Chiesa sostituire la confessione personale
col lassoluzione generale, ha affermato lallora Cardinal Ratzinger nella
presentazione del motu proprio Misericordia Dei, di Giovanni Paolo II,
nel maggio del 2002.
Giugno 2005 Salvami Regina 21
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ai discepoli lopzione tra perdonare e
unire, o ritenere e separare: i discepoli
non sono semplicemente uno strumen-
to neutro del perdono divino; al con-
trario, loro affidato un potere di di-
scernere e, cos, un dovere di discerne-
re nei casi particolari. I Preti hanno vi-
sto in questo il carattere giudiziale del
sacramento.
Di conseguenza, fanno parte del Sa-
cramento della Penitenza essenzial-
mente due aspetti: da un lato, laspet-
to sacramentale, cio, il mandato del
Signore, che supera il potere proprio
dei discepoli, ed anche della comuni-
t dei discepoli della Chiesa; dallaltro,
il compito della decisione, che deve es-
sere fondata obiettivamente, pertanto
deve essere giusta e, in questo senso,
ha un carattere di sentenza.
Pertanto, fa parte dello stesso sa-
cramento la iurisdictio, che esige un
ordinamento giuridico da parte della
Chiesa, ma deve, naturalmente, esse-
re sempre orientata verso lessenza del
sacramento, verso la volont salvifica
di Dio (1686 s.).
Cos, il Concilio di Trento si diffe-
renzia chiaramente dalla posizione ri-
formata, secondo la quale il Sacramen-
to della Penitenza significa unicamen-
te una manifestazione di un perdono
gi concesso nella Fede e, dunque, non
presenta nulla di nuovo, ma annun-
cia solamente ci che da sempre esiste
nella Fede.
Dovere istituito dallo stesso Dio
Questo carattere sacramentale-giu-
ridico del sacramento ha due implica-
zioni importanti: se le cose stanno co-
s, si tratta di un sacramento che si dif-
ferenzia dal Battesimo, si tratta di un
sacramento specifico, che presuppo-
ne un particolare potere sacramentale
e, di conseguenza, e che relazionato
con lOrdine (1684).
Se, tuttavia, si deve esercitare una
valutazione giudiziale, allora eviden-
te che il giudice deve conoscere il caso
che deve essere giudicato. Nellaspet-
to giuridico implicita la necessit del-
la penitenza personale con la confes-
sione dei peccati, per i quali neces-
sario chiedere il perdono di Dio e del-
la Chiesa, perch es-
si hanno rotto lunit di
amore con Dio, ottenu-
ta mediante il Battesi-
mo. A partire da qui, il
Concilio pu dire che
necessario iure divino
confessare tutti e ognu-
no dei peccati mortali
(Can. 7, 1707).
Il dovere della confes-
sione stato istituito
come ci dice il Concilio
dallo stesso Signore
ed costitutivo del sacra-
mento, e, di conseguen-
za, non lasciato a dispo-
sizione della Chiesa.
Per questo, non fa
parte del potere della
Chiesa sostituire la con-
fessione personale con
lassoluzione generale:
ecco ci che ci ricorda
il Papa nel nuovo mo-
tu proprio, il quale , co-
s, espressione della co-
scienza della Chiesa ri-
guardo i limiti del suo potere espri-
me il vincolo con la parola del Signore,
che obbliga anche il Papa.
Soltanto in una situazione di neces-
sit, nella quale la salvezza ultima del-
luomo sta in gioco, lassoluzione pu
essere anticipata e la confessione rin-
viata ad un momento in cui esista que-
sta possibilit.
La confessione libera
e ringiovanisce
Pertanto, la Chiesa ha ora il compi-
to di definire quando si in presenza
di una tale situazione di necessit. Do-
po che si sono diffuse negli ultimi de-
cenni come gi stato detto in-
terpretazioni estensive del concetto di
necessit, inaccettabili per molti moti-
vi, in questo documento d indicazioni
concrete, che devono essere applicate
nei minimi particolari dai Vescovi.
Si tratta, allora, di un testo che po-
ne nuovi pesi sulle spalle dei cristia-
ni? precisamente il contrario: il ca-
rattere totalmente personale dellesi-
stenza cristiana difeso. Senza dub-
bio, la confessione della propria col-
pa pu sembrare molte volte pesan-
te per la persona, perch umilia il suo
orgoglio e la mette a confronto con la
sua povert. Ma esattamente di que-
sto che abbiamo bisogno; precisamen-
te per questo soffriamo, che ci chiudia-
mo nel nostro delirio di incolpevolez-
za e, in questo modo, ci chiudiamo an-
che davanti agli altri e in relazione al
prossimo.
Nelle terapie psicoterapeutiche si
esige che le persone sopportino il pe-
so di profonde ed anche pericolose ri-
velazioni sulla propria interiorit. Nel
Sacramento della Penitenza si depone
con fiducia nella bont misericordio-
sa di Dio la semplice confessione della
propria colpa. importante fare que-
sto senza cadere in scrupoli, con spi-
rito di fiducia proprio dei figli di Dio.
Cos, la confessione pu diventare una
esperienza di liberazione, nella quale
il peso del passato ci abbandona e noi
possiamo sentirci ringiovaniti per me-
rito della grazia di Dio, che, ogni volta,
ci d la giovinezza del cuore.
Dio conosce ogni individuo per nome, lo chia-
ma personalmente e lo salva, se caduto in erro-
re (Sacramento della Penitenza mentre ammini-
strato nella Basilica di Covadonga, Spagna)
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Il segreto della mia
felicit
22 Salvami Regina Giugno 2005
TESTIMONIANZA DI UNA GIOVANE BRIGIDINA
ellabbazia di Ma-
ria Refugie della citt
olandese di Uden, una
religiosa dellordine
fondato da Santa Bri-
gida ha risvegliato fortemente linteresse
di alcuni Araldi del Vangelo in missione
in questo paese. Giovane ed intelligente,
conduceva una vita spenta agli occhi del
mondo, piena di austerit e sacrifici. Ma
nonostante questo, il suo volto irradiava
costantemente gioia e felicit.
Come spiegare questo paradosso?
La stessa suora Suor Bernadetta, vi-
ce-priora del monastero ha dato lo-
ro una risposta.
Araldi del Vangelo: Madre, come
ha scoperto la sua vocazione?
Suor Bernadetta: Con una espe-
rienza simile a quella di San Paolo sul
cammino di Damasco. I miei genito-
ri erano bravi cattolici, ma io non ero
una cattolica praticante. Nel 1992 ho
accompagnato mia madre in un pelle-
grinaggio a Lourdes. Ero curiosa di ve-
dere il corpo incorrotto di Santa Ber-
nadetta di Nevers, quanto al resto del
pellegrinaggio, mi interessava meno.
Quando scesi dallautobus di fron-
te al convento dove la Santa ha vissu-
to per tanti anni, sentivo dentro di me
qualcosa di strano, che non riuscivo a
capire. Sono entrata nella cappella e
ho visto il corpo di Santa Bernardetta,
avevo lintenzione di avvicinarmi, ve-
nerare le reliquie ed uscire rapidamen-
te. Invece non ce lho fatta: sono cadu-
ta in ginocchio e ho pianto molto per
circa 20 minuti. Pi tardi ho tentato di
accendere alcune candele in omaggio
alla Santa in una piccola grotta fuori
della cappella, ma non ci sono riusci-
ta. Anche mia madre non capiva quel-
lo che mi stava succedendo.
Gi durante il viaggio di ritorno, ho
fatto alcune telefonate per rompere con
alcune amicizie mondane. In quel mo-
mento mi interessavano solo argomenti
religiosi, sulla fede, la bibbia, ecc.
Suor Bernadetta (a destra) nel parlatorio del monastero di Uden;
al centro la priora
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Di ritorno alla mia citt, ho comin-
ciato a frequentare la chiesa quotidia-
namente e ho deciso di diventare suo-
ra. Fu una decisione difficile per i miei
genitori, in quanto sono figlia uni-
ca, comunque, hanno accettato il fat-
to, perch hanno visto la mia gioia nel
prendere questa decisione.
Araldi: Madre, lei conduce una
vita austera e piena di sacrificio.
Tuttavia, sempre contenta. Qual
il segreto di questa gioia?
Suor Bernadetta: Guardando al
crocifisso che abbiamo nel coro, ho
capito lamore infinito che Dio ha
per ognuno di noi. Egli si dato in-
teramente a noi. Ho deciso di ricam-
biare questo amore infinito, seguen-
do le sue impronte, facendo quello
che Lui vuole, assecondando i suoi
desideri senza mai voler scostarmi
da Lui. Non facile, comunque, con
laiuto della grazia, non impossibi-
le. E credo che qui sta il segreto del-
la mia felicit.
Araldi: Madre, avrebbe un
messaggio speciale per i giovani?
Suor Bernadetta: S, certamente.
Solo compiendo ci che Dio desidera
per ciascuno di noi, potremo essere fe-
lici. Egli non ci chiede una vita facile.
Consideriamo i santi, tutti loro hanno
dovuto lottare per fare la volont del
nostro Creatore. Tuttavia, lamore ver-
so di Lui era pi forte di tutte le diffi-
colt. Lunica cosa importante nella vi-
ta fare la volont di Dio, mai la no-
stra, e seguire i Suoi passi.
Giovani, non vogliate mai segui-
re i vostri capricci, ma quello che Ge-
s vuole da voi. E cos sarete molto fe-
lici sia in questa vita che nella vita fu-
tura.
Aldo Leone
Clara Mara Morazzani
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Il Cuore che tanto
ci ha amato!
Giugno 2005 Salvami Regina 23
MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO
Un monaco con terribili tentazioni contro la fede nellEucaristia
vede realizzarsi un portentoso miracolo che da dodici secoli
sfida gli increduli ed stato confermato dai pi rigorosi test
della Scienza moderna.
n una bella ed assolata matti-
na dellanno 750, le campane
hanno suonato gioiose, chia-
mando gli abitanti della picco-
la citt di Lanciano alla Mes-
sa nella chiesa dedicata a San Longino,
lufficiale romano che ha trapassato il
cuore di Ges con la lancia.
Il celebrante, tuttavia, un monaco
dellordine di San Basilio, non era par-
tecipe della gioia generale. Da qualche
tempo, si sentiva preso dassalto da un
forte dubbio: era Nostro Signore Ge-
s Cristo realmente e sostanzialmente
presente nellEucaristia?
Nonostante egli pregasse con persi-
stenza, supplicando Dio che ravvivas-
se la sua Fede, questo terribile pensie-
ro lo tormentava senza tregua. Cos, la
celebrazione del Santo Sacrificio del-
la Messa costituiva per lui motivo di
sofferenza, poich era il momento nel
quale la tentazione si manifestava con
pi intensit.
Ecco la Carne e il Sangue del
nostro amatissimo Salvatore!
Quel giorno il povero monaco,
mentre vestiva i paramenti sacri, sen-
tiva pi che mai il suo cuore immerso
nelloscurit del dubbio. Intanto, sic-
come il dovere lo chiamava, egli sal i
gradini dellaltare e cominci la cele-
brazione.
Al momento della Consa-
crazione pronunci chiaramen-
te, come sempre, le solenni pa-
role: Questo il mio Corpo
che sar consegnato per voi
Questo il calice del mio San-
gue Subito dopo si tratten-
ne, assalito dalla violenta in-
certezza: sar proprio Nostro
Signore Ges Cristo presen-
te sotto la sembianza di questo
minuscolo pezzo di pane e di
queste poche gocce di vino?
In quellistante, vide con
stupore la bianca ostia tra-
sformarsi in un pezzo di carne
ed il vino in sangue vero che
si coagul e di divise in cinque
frammenti di forma irregola-
re e di misure differenti.
Molto impaurito allini-
zio, poi pieno di gioia, il fe-
lice monaco rimase per qual-
che tempo come in estasi e
poi, versando lacrime di gra-
titudine, si gir verso i fedeli
ed esclam:
Benedetto sia Dio che,
per distruggere la mia incredulit, ha
voluto manifestarsi in questo Santissi-
mo Sacramento e diventare visibile ai
nostri occhi! Venite, fratelli, e contem-
plate! Ecco la Carne ed il Sangue del
nostro amatissimo Salvatore!
Gli increduli recuperano la
Fede; i deboli, il fervore
Nel constatare il miracolo, tutti si
inginocchiarono pieni di rispetto e
adorazione, invocando perdono e mi-
Le reliquie del miracolo, avvenuto
nel 750, sono oggi conservate in un
bellostensorio dargento
24 Salvami Regina Giugno 2005
Il Sangue, diviso in cinque frammenti, esposto
in una specie di calice di cristallo di roccia
sericordia, giudicandosi indegni di pre-
senziare a una tanto emozionante ma-
nifestazione soprannaturale.
Dallinizio, le autorit religiose
hanno riconosciuto lautenticit del
miracolo. La notizia si sparse per tut-
ta la citt e i villaggi vicini. Da tutte
le parti accorsero pellegrini desidero-
si di contemplare con i propri occhi e
di adorare la Carne ed il San-
gue di Cristo.
In poco tempo, Lanciano
divenne il luogo dove molti in-
creduli rinascevano alla Fede e
cristiani indeboliti si infervora-
vano nella devozione alla Sa-
cra Eucaristia.
Situazioni di pericolo
ed incertezza
I monaci che celebrava-
no nella chiesa di San Lon-
gino hanno lasciato Lancia-
no nel secolo XII, passando il
convento ai benedettini. Que-
sti, nel 1253, sono stati sostitui-
ti dai frati francescani conven-
tuali che, nel 1258, hanno ricostruito la
chiesa e lhanno dedicata a San Fran-
cesco dAssisi.
Fino ad oggi, le sacre reliquie si
conservano in questa chiesa. La Car-
ne esposta in un artistico osten-
sorio dargento finemente cesella-
to. Ed il Sangue, coagulato e diviso
in cinque frammenti, posto in una
specie di calice di cristallo di roccia.
Diversi documenti attestano la vene-
razione ad essi prestata, e lusanza
che cera di portarli in processione
nei momenti di gravi ed urgenti ne-
cessit.
Nel corso dei secoli, tuttavia, queste
reliquie sono passate per situazioni di
pericolo ed incertezza. Una di queste
capit nellagosto del 1566, in occasio-
ne delle incursioni turche in quella re-
gione dItalia. Vedendo limminente ri-
schio in cui si trovava questo prezioso
tesoro, un frate francescano chiama-
to Giovanni Antonio di Mastro Renzo
prese il reliquiario e part verso un luo-
go pi sicuro.
Ma dopo aver camminato per tutta
la notte, verific, con grande sorpresa,
che si trovava ancora alle porte di Lan-
ciano! Comprese allora che egli ed i
suoi fratelli dabito dovevano rimanere
nella citt per custodire le reliquie.
La Scienza non riesce a
spiegare il fatto prodigioso
Rigorosi test scientifici realizzati
da due periti italiani nel 1970 dimo-
strano in maniera inequivocabile che
si tratta di carne e sangue tolti ad un
essere umano vivo, non ad un cada-
Campanile della Chiesa di San
Francesco dAssisi, dove sono
venerate le sacre reliquie
vere; il pezzo di carne di un cuore,
e il sangue appartiene al gruppo AB,
lo stesso delluomo del Santo Sudario
di Torino. Nel 1973, una commissio-
ne scientifica nominata dallOrganiz-
zazione Mondiale della Salute, del-
lONU, ha confermato le conclusioni
degli specialisti italiani, e nel 1976,
stato pubblicata una sintesi dei lavori
di questa Commissione, nel-
la cui conclusione si dichia-
ra che la Scienza, consapevo-
le dei suoi limiti, si ferma da-
vanti allimpossibilit di dare
una spiegazione al fatto pro-
digioso.
Si tratta senza dubbio di re-
liquie dello stesso Cuore di
Ges che Longino ha attraver-
sato con la sua lancia!
A noi concessa una
grazia ancora pi grande
Toccante manifestazione di
amore divino!
La storia di questo prodi-
gioso miracolo deve riempir-
ci di fiducia in relazione al misericor-
dioso Cuore di un Dio fatto Uomo che
Si lascia nascondere sotto le sembian-
ze del pane e del vino e Si offre a noi
come alimento ogni giorno.
Sia prigioniero nel tabernacolo, sia
esposto in un ricco ostensorio, tanto
nelle umili cappelle di campagna co-
me nelle grandiose cattedrali, Egli sta
l in attesa di noi, desideroso di udire,
di consolare, di perdonare
Ges pu, in un istante, trasformare
le nostre povere e fragili anime come
ha fatto con lanima di quel tormen-
tato monaco, le cui suppliche piene di
afflizione sono state ascoltate con so-
vrabbondanza di grazie.
A noi, comunque, Nostro Signore
vuole concedere una grazia ancora
pi grande. Noi non vediamo n toc-
chiamo la Carne ed il Sangue, con-
templiamo solo il pane e il vino. Ma,
se crediamo con Fede robusta e ar-
dente in questo ineffabile Mistero,
Egli stesso ci promette unimmensa
ricompensa: Beati coloro che han-
no creduto senza aver veduto (Gv
20, 29).
C
La testimonianza della Scienza moderna
Giugno 2005 Salvami Regina 25
MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO
ome in altri tempi lApo-
stolo San Tommaso, in-
numerevoli uomini del
nostro secolo sono sem-
pre propensi ad assumere
un atteggiamento di scetticismo di fron-
te alle meraviglie della Religione. Vo-
gliono prove.
E Dio molte volte accondiscende
nel darle in maniera innegabile, come
il Santo Sudario di Torino e limmagine
della Madonna di Guadalupe stampata
nel rustico manto dellindio Juan Diego.
Il miracolo eucaristico di Lancia-
no una di queste manifestazioni del-
la divina bont.
L sono, custodite da pi di dodici
secoli, un pezzo di carne e cinque fram-
menti di sangue solidificato. Una tradi-
zione plurisecolare, corroborata da im-
portanti documenti, attesta che si trat-
ta della Carne e del Sangue di Nostro
Signore Ges Cristo, sorti dallostia e
dal vino consacrati nellanno 750.
Ma, per luomo scettico dei nostri
giorni, che valore hanno questa tradi-
zione e questi documenti? Vale la pena
di conoscere il pronunciamento della
Scienza moderna al riguardo.
Lopinione di un
reputato scienziato
Gi negli anni 1574, 1637, 1770 e
1886 queste reliquie sono state oggetto
di investigazioni di specialisti, con gli
insufficienti mezzi tecnici di ogni epo-
ca. Nel 1970 lArcivescovo di Lancia-
no, S. Ecc.za Mons. Perantoni, e il Mi-
nistro Provinciale dei francescani con-
ventuali di Abruzzo hanno deciso si
sottoporle ad un nuovo e rigoroso esa-
me scientifico.
Il compito stato affidato al dott.
Edoardo Linoli, professore di Anatomia,
di Istologia, di Chimica e di Microscopia
Clinica, coaudiuvato dal prof. Ruggero
Bertelli, dellUniversit di Siena.
Il dott. Linoli ha estratto particelle
delle sacre reliquie nel novembre del
1970, per fare le analisi in laboratorio.
Quattro mesi dopo, egli ha presentato
una relazione dettagliata dei vari test
effettuati. In sintesi, le sue conclusioni
sono descritte a seguire.
Non c modo di negare che si tratta
di carne vera di un cuore umano, costi-
La scienza prova che la reliquia
costituita dal tessuto muscolare
del miocardio
tuita dal tessuto muscolare striato del
miocardio. Anche il sangue vero, di
natura umana. Entrambi, carne e san-
gue, appartengono al gruppo sangui-
gno AB.
Questo dato stato completato dal
dott. Linoli il mese scorso, in unin-
tervista alla reputata agenzia cattolica
Zenit. Egli ha dichiarato che il gruppo
sanguigno lo stesso delluomo del San-
to Sudario di Torino, ed particolare
perch ha le caratteristiche di un uomo
che nato e vissuto nelle zone del Me-
dio Oriente.
Le proteine contenute nel sangue
sono divise normalmente, in propor-
zioni percentuali identiche a quelle del
sangue fresco comune.
E non c nessun indizio di sale o di
sostanze conservanti utilizzate nellanti-
chit con lo scopo di mummificazione.
Il prof. Linoli scarta ancora lipote-
si che il pezzo di carne sia stato estrat-
to dal cuore di un cadavere. Chiarisce
che solamente una mano specializza-
ta in dissezione anatomica avrebbe po-
tuto fare un taglio uniforme di una vi-
scere concava e tangenziale alla super-
ficie di questa viscere. Oltretutto, se il
sangue fosse stato estratto da un cada-
vere, si sarebbe rapidamente alterato,
per deliquescenza o putrefazione.
Conclusioni confermate da
una commissione della OMS
La relazione del prof. Linoli stata
pubblicata nei Quaderni Sclavo di Dia-
gnostica (1971, fasc. 3, Grafica Meini,
Siena) e ha suscitato grande interesse
nel mondo scientifico.
Nel 1973, il Consiglio Superiore
dellOrganizzazione Mondiale della
Salute ha nominato una commissione
scientifica per verificare le conclusioni
del medico italiano in 15 mesi di lavo-
ro, ha effettuato un totale di 500 esa-
mi e, alla fine, ha confermato i risultati
pubblicati dal dott. Linoli.
Quanto alla natura del pezzo di
carne, la Commissione ha dichiarato
che si tratta di un tessuto vivo perch
risponde rapidamente a tutte le rea-
zioni chimiche proprie degli esseri vi-
vi. Ha riconosciuto anche che la con-
servazione di queste reliquie per pi
di dodici secoli non spiegabile scien-
tificamente.
* * *
Si pu, dunque, affermare con tutta
certezza che la Scienza, chiamata a te-
stimoniare, ha dato un sicuro appoggio
alla credenza dellautenticit del Mira-
colo Eucaristico di Lanciano.
Commemorazioni del 13 maggio
Riunione a Fatima, con tremila partecipanti
ARALDI NEL MONDO ARALDI NEL MONDO
Quito, Equa-
dor Eucari-
stia presiedu-
ta dallArcive-
scovo Metro-
politano, S.
Ecc.za Monsi-
gnor Ral Ve-
la Chiriboga,
nella Basilica
del Voto Na-
zionale
Lima, Per La palestra del Collegio SantAgostino stata insufficiente per
accogliere la moltitudine che apparsa per la Messa celebrata dallArcivescovo
Metropolitano, Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, concelebrata dal Nunzio
Apostolico, S. Ecc.za Monsignor Rino Passigato, e vari sacerdoti. Met dei quasi
cinquemila fedeli ha dovuto assistere alla cerimonia tramite schermi installati
allesterno del recinto.
Gli Araldi si sono uniti a migliaia con fedeli di diversi paesi,
il giorno 13 dello scorso mese di maggio, per prestare omaggio
alla santissima Vergine nell88 anniversario della sua appari-
zione a Fatima. A Cova da Iria, Ella ha fatto il grande annuncio
Gli Araldi portoghesi hanno riunito nel
Santuario di Fatima, per un giorno di pre-
ghiera e riflessione sullEucaristia, tremila
partecipanti della Campagna Il mio Cuo-
re Immacolato trionfer! (foto 3).
S. Ecc.za Monsignor Roberto Guima-
res, Vescovo di Campos, Brasile (foto 1),
ha entusiasmato i presenti, trattando il tema
Maria, donna eucaristica. Ha dimostra-
to che la nostra vita spirituale deve fondarsi
nellEucarestia e nella Madonna. Possiamo
immaginare che la Madonna sarebbe morta
di nostalgia per Ges se non ci fossero stati i
suoi incontri eucaristici, ha commentato.
Nel pomeriggio, dopo la recitazione del
rosario nella Cappella delle Apparizioni
(foto 2), stato proiettato il film sulle atti-
vit degli Araldi nel mondo. Concludendo
in bellezza, il Canonico Armando Duar-
te ha celebrato una Messa solenne, co-
adiuvato da due Araldi diaconi che sa-
ranno ordinati sacerdoti il giorno 15 di
questo mese.
1
2
3
Commemorazioni del 13 maggio
Riunione a Fatima, con tremila partecipanti
ARALDI NEL MONDO ARALDI NEL MONDO
San Paolo, Bra-
sile Messa cele-
brata da S. Ecc.za
Monsignor Emilio
Pignoli, Vescovo
di Campo Limpo,
nelle istallazioni
del Collegio Aral-
di del Vangelo In-
ternazionale.
Salvador, Brasile S. Ecc.za Monsignor Geraldo Majella
Agnelo, Arcivescovo Metropolitano e Presidente della CNBB,
ha celebrato una Messa nel Santuario della Madonna di Fati-
ma, alla presenza di 1500 fedeli.
San Jos,
Costa Rica
Nel Santuario
del Sacro Cuo-
re di Ges, il ret-
tore, Don Jo-
s Manuel Gari-
ta, ha celebrato
lEucaristia, aiu-
tato dallAraldi
diacono Fernan-
do Gioia.
Gli Araldi portoghesi hanno riunito nel
Santuario di Fatima, per un giorno di pre-
ghiera e riflessione sullEucaristia, tremila
partecipanti della Campagna Il mio Cuo-
re Immacolato trionfer! (foto 3).
S. Ecc.za Monsignor Roberto Guima-
res, Vescovo di Campos, Brasile (foto 1),
ha entusiasmato i presenti, trattando il tema
Maria, donna eucaristica. Ha dimostra-
to che la nostra vita spirituale deve fondarsi
nellEucarestia e nella Madonna. Possiamo
immaginare che la Madonna sarebbe morta
di nostalgia per Ges se non ci fossero stati i
suoi incontri eucaristici, ha commentato.
Nel pomeriggio, dopo la recitazione del
rosario nella Cappella delle Apparizioni
(foto 2), stato proiettato il film sulle atti-
vit degli Araldi nel mondo. Concludendo
in bellezza, il Canonico Armando Duar-
te ha celebrato una Messa solenne, co-
adiuvato da due Araldi diaconi che sa-
ranno ordinati sacerdoti il giorno 15 di
questo mese.
di speranza per il mondo di oggi: Alla fine, il mio Cuore Imma-
colato trionfer!
nella certezza di questa realizzazione che i fedeli trovano co-
raggio in mezzo alle difficolt che affrontano nel loro apostolato.
Feste in omaggio alla
Regina del Focolare
28 Salvami Regina Giugno 2005
San Paolo, Brasile I neo-Araldi della sezione femminile (foto a sinistra) e della sezione maschile (a destra)
hanno reso omaggio alle madri con teatro, musica e molto affetto. Esse non sono riuscite a trattenere lemozione
Recife, Brasile Le 300 persone che si sono presen-
tate alla casa degli Araldi non si aspettavano di assiste-
re ad una cos bella rappresentazione teatrale che esal-
tava la gratitudine che i figli devono alle loro madri.
Nuova Friburgo, Brasile Sono molto contento
di trovarmi qui nella residenza degli Araldi in questo
giorno tanto significativo dove celebreremo una Messa
per le mamme, ha dichiarato alla televisione Rete
Vita Monsignor Rafael Llano Cifuentes.
Stimolando il sentimento damore e di gratitudine
per le nostre madri, gli Araldi hanno promosso toccanti
omaggi a quelle che sono la prima immagine che il bambi-
no ha della Madonna.
Di quello di cui capace lamore materno tutti noi lo
sperimentiamo nella vita, fin dalla pi tenera infanzia. La
madre ama suo figlio, senza aspettarsi retribuzione. Lo
ama quando buono, ed anche quando non buono. Lo
ama quando egli ascende alla gloria terrena o quando ca-
de nellestremo della penuria o della disgrazia. Lo ama
perch suo figlio, e questo le basta. Il noto apologo di
Emile Faguet esprime bene questa realt.
Un giovane, che amava teneramente la sua bella spo-
sa e consacrava alla sua veneranda madre un affetto pro-
fondo, si vide di fronte a un terribile dilemma. Senza alcu-
na ragione, la sua consorte nutriva per la suocera una ge-
losia crescente.
arrivata al punto da esigere un giorno da parte dello
sposo una scelta atroce: o lei o sua madre. Se lui non aves-
se ucciso la rispettabile madre e non le avesse portato il
suo cuore, lei lo avrebbe abbandonato. Lo sposo si dispe-
r, ma fin per cedere.
And da sua madre, la uccise, le strapp il cuore e usc
correndo sconvolto. Inciampando in una pietra, cadde al
suolo. Ud, allora, la voce dolce della madre, che proveni-
va dal cuore insanguinato: Ti sei fatto male, figlio mio?
Cos la buona madre. Cos, soprattutto, Maria San-
tissima con ognuno di noi.
Grande festa nel Collegio Araldi del Vangelo
Giugno 2005 Salvami Regina 29
Belm, Brasile Voi avete fatto piangere tutte le mam-
me, stato il commento riconoscente di una signora al
termine della festa nella casa degli Araldi, che era affollata.
Vitria, Brasile Declamazioni e canti sono stati intonati
dai giovani alle mamme, nella commemorazione che ha
commosso tutti i presenti.
Chi passato sabato pomeriggio
per la strada del Capuava, nella Granja
Viana, ha notato un movimento insoli-
to davanti al Collegio Araldi del Van-
gelo Internazionale. L si comme-
morava la Giornata delle Mam-
me, con la partecipazione degli
alunni e delle loro famiglie.
La statua pellegrina del Cuo-
re Immacolato di Maria stata
incoronata solennemente, subito
allinizio, da una delle mamme.
In seguito, le centinaia di persone
presenti si sono commosse per le pre-
sentazioni degli alunni che manifesta-
vano il loro amore verso quella che il
loro angelo custode fin dai primi giorni
di vita (foto 3). E come non poteva non
essere, hanno reso omaggio anche alla
Madre delle madri, Maria Santissima,
cantandoLe linno Maria di Nazaret.
LOrchestra degli Araldi ha ani-
mato la festa con un variato re-
pertorio, includendo il canto del
Chiaro di Luna della Foresta
con testo adattato al giorno (fo-
to 2).
Dopo aver tagliato lenorme
torta (foto 1) con lemblema del
Collegio, tutti hanno assistito com-
mossi allemozionante rappresen-
tazione teatrale messa in scena dagli
Araldi nella quale si esaltava linsosti-
tuibile ruolo materno.
1
2
3
30 Salvami Regina Giugno 2005
San Paolo, Brasile Nella festa di San Giorgio, Cooperatori
degli Araldi hanno animato la liturgia della Messa celebrata
nel salone dello Sport Club Corinthians da Monsignor Pedro
Luiz Stringhini, Vescovo Ausiliare di San Paolo.
Belm, Brasile Sette neo-Araldi del Par hanno ricevuto
la Prima Comunione nella Cattedrale Metropolitana,
durante lEucaristia del primo sabato di maggio.
Campos, Brasile Proveniente
dal Portogallo, stata ricevuta
con entusiasmo a Campos la
statua pellegrina della Madonna
di Fatima, che stata incoronata
solennemente da Don Paulo Pedro
Serdio Garcia, durante la Messa
al campo con la partecipazione di
2000 persone. In seguito, essa ha
percorso 17 citt della Diocesi.
Joinville, Brasile Il Progetto Giovent ha Riparazione
sta producendo buoni frutti di evangelizzazione presso
gli studenti catarinensi. Al termine delle attivit culturali e
religiose, ogni alunno riceve un certificato di partecipazione.
Juiz de Fora, Brasile Accompagnando Don Jos Ce-
steiros- che ha ascoltato le persone bisognose, ammini-
strando lUnzione degli Infermi e ascoltando confessioni-
Cooperatori degli Araldi hanno portato la statua dellIm-
macolato Cuore di Maria allOspedale dellAssociazione
Femminile di Prevenzione e Lotta contro il Cancro.
Giugno 2005 Salvami Regina 31
Tenerife, Spagna Per dieci giorni Araldi spagnoli hanno
promosso la Missione Mariana a Buenavista del Norte
e San Pedro de Daute, localit dellisola di Tenerife, dove
nato il Beato Giuseppe di Anchieta.
Lisbona, Portogallo La processione della Madonna della
Salute, la pi importante festa mariana della citt, ha percorso
le strade centrali della Capitale lusitana, il giorno 8 maggio. Il
Cardinale Patriarca Jos Policarpo ha presieduto la Messa al
campo nella Piazza Martim Moniz.
Boaco e San Rafael del Norte, Nicaragua Gioiose
processioni, Celebrazioni Eucaristiche e consegna di nuovi
Oratori hanno segnato il passaggio degli Araldi per queste
due citt (in alto, processione a San Rafael).
Roma stata accolta con molta devozione la Missione
Mariana realizzata nella Parrocchia del Santuario della
Madonna del Divino Amore. Vi hanno partecipato Don Alberto
Rubio, vice-parroco, e coordinatori dellOratorio.
Maputo, Mozambico Gli Araldi della Capitale
mozambicana sono stati beneficiati dalla visita di
Don Romolo Mariani, attuale Assistente Spirituale di
questAssociazione. Oltre ad amministrare sacramenti
(foto in alto), lo zelante sacerdote orionita ha fatto
conferenze di formazione per un auditorio di giovani
attenti e interessati (foto a destra).
Felipe Ramos
I
I Santi Protomartiri della
Chiesa di Roma
32 Salvami Regina Giugno 2005
Il loro numero non stato neppure calcolato. Dei loro nomi, la storia
registra appena quello degli Apostoli Pietro e Paolo. Tutti gli altri
brillano nel firmamento della Chiesa come una costellazione di astri
anonimi, celebrati nella Liturgia del 30 giugno.
l primo atto del dramma del
suo martirio ha avuto ini-
zio nella notte del 19 luglio
dellanno 64, con i ripetuti seg-
nali di tromba delle guardie
dislocate nei punti chiave della Capitale
del mondo. Segnali di allerta, ben conos-
ciuti e temuti, subito seguiti dalle prime
grida: Fuoco!... Fuoco!... Fuoco!
Un incendio dotato di un
grande potere distruttivo
In questa citt sovraffollata, con
quartieri poveri nei quali si ammuc-
chiavano case di legno, un incendio
non passava come un incidente bana-
le. Questo, comunque, subito ha rive-
lato di essere dotato di un grande po-
tere distruttivo. In pochi minuti le urla
di Fuoco!, sempre pi terrorizzate,
si erano diffuse per le strade del quar-
tiere popolare del Circo Massimo e su-
bito dopo in altri quartieri.
Le fiamme sembravano essersi pro-
pagate da varie regioni allo stesso tem-
po, divorando implacabilmente botte-
ghe ed abitazioni. Trovando nel suo cam-
mino alcuni depositi di olio ed altri ma-
teriali combustibili, si erano diffuse per
tutta la zona intorno ai monti Palatino e
Celio. Quando alla fine esse si spensero,
sei giorni dopo, avevano distrutto die-
ci dei quattordici quartieri della grande
Metropoli imperiale. Talmente spaven-
tosa era stata la catastrofe, che fu impos-
sibile calcolare il numero dei morti.
Non permesso essere cristiano
Durante questi giorni terribili, folti
gruppi di uomini impedivano, per mez-
zo di minacce, lazione di tutti quanti
volevano spegnere lincendio. Ancor
pi, tutti gli storici
Antichi concordano che furono visti
uomini appiccare il fuoco.
Gli abitanti di Roma immediata-
mente hanno accusato Nerone di aver
provocato lincendio, o per lo meno di
averlo favorito. Gli storici antichi ga-
rantiscono questa accusa, mentre alcu-
ni moderni la rigettano.
Lasciando da parte la controversia
storica, innegabile il fatto che il mo-
struoso Imperatore, per liberarsi dal-
limmensa ondata di indignazione sol-
levata contro di lui, ha attribuito la col-
pa ai cristiani. Per luomo che aveva
fatto uccidere sua madre, linvenzio-
ne di una simile calunnia pesava mol-
to poco nella coscienza.
Agendo di conseguenza, Nerone ha
fatto imprigionare, allinizio, tutti co-
loro che si proclamavano cristiani. De-
latori mossi dai pi spuri interessi su-
bito resero possibile la prigione a mol-
ti altri. Quanti concretamente? Non
si sa. Uno storico afferma essere sta-
ta una grande moltitudine. Tutti sono
stati condannati a morte in modo som-
mario.
In breve si diffuse per tutto lImpe-
ro una parola dordine: Non licet es-
se christianus Non permesso esse-
re cristiano.
Spaventose scene di martirio
Lodio bimillenario di Satana e dei
suoi seguaci umani contro la Santa
Chiesa Cattolica ben ritratto nelle
LApostolo San Pietro stato pure lui
vittima della persecuzione di Nerone
(vetrata della Cattedrale di Colonia)
Giugno 2005 Salvami Regina 33
scene brutali e scabrose di questa pri-
ma persecuzione.
I carnefici non si sono limitati a tor-
turare e poi decapitare o crocifigge-
re le innocenti vittime, in spettacoli al
Circo di Caligola e Nerone, localizza-
to nella Collina del Vaticano. Tutto
quanto si pu concepire nell immagina-
zione di un sadico a cui si abbia conces-
so piena libert per praticare il male,
stato messo in pratica in una atmosfera
da incubo, afferma lo storico Daniel
Rops, nella sua opera monumentale
Storia della Chiesa di Cristo.
LImperatore ha fatto mettere a di-
sposizione per il popolo il giardino del
parco imperiale. L si sono organizzate
cacce nelle quali i bersagli erano cri-
stiani rivestiti di pelli di animali feroci,
in modo da essere cos inseguiti e al-
la fine sbranati dai cani. Le donne era-
no lanciate per aria da brutali cornate
di tori, in unallegoria a episodi di una
favola pagana. Non sono mancati nep-
pure infamanti oltraggi e attentati alla
verginit delle fanciulle.
Al cadere della notte, i carnefici eri-
gevano numerosi pali lungo i viali del
parco, nei quali legavano corpi di cri-
stiani cosparsi di resina e pece, e ap-
piccavano loro il fuoco, in modo che
servissero da illuminazione per la fe-
sta. Vestito da auriga, Nerone pas-
seggiava col suo carro trainato da ca-
valli per i viali strapieni di imbambola-
ti spettatori e illuminati da queste tor-
ce umane.
San Clemente Romano, il terzo suc-
cessore di San Pietro, riferisce le or-
ribili scene di questa notte, delle qua-
li stato testimone oculare. E lo sto-
rico latino Tacito, uomo chiaramente
ostile al Cristianesimo, ha scritto che
un tale eccesso di atrocit ha finito per
sollevare in alcuni settori dellopinione
pubblica un movimento di compassio-
ne nei confronti dei cristiani.
Questi sono i Protomartiri della
Chiesa di Roma. I loro nomi sono sco-
nosciuti in questa terra, ma nel Cielo
essi brillano come soli per tutta leter-
nit, e l intercedono per noi che qui
celebriamo la loro gloriosa memoria.
San Pietro e San Paolo
I due uomini pi importanti della
Santa Chiesa hanno sofferto anche lo-
ro il martirio nella persecuzione di Ne-
rone. Gli Apostoli Pietro e Paolo sono
stati catturati e chiusi nel carcere Ma-
mertino, dove non hanno cessato il lo-
ro apostolato, ottenendo la conversio-
ne persino dei propri carcerieri.
Il Principe degli Apostoli stato
condannato alla crocifissione. Giudi-
candosi indegno di morire come il suo
Maestro Divino, ha chiesto ai carnefi-
ci che lo crocifiggessero a testa in gi.
Nel luogo della sua sepoltura stata
edificata la grandiosa Basilica di San
Pietro.
LApostolo dei Gentili, siccome era
cittadino romano, ha meritato un po-
co pi di considerazione da parte del-
le autorit imperiali. Condotto fuo-
ri della citt, morto decapitato nella
Via Ostiense. Sul suo tumulo si trova
la magnifica Basilica di San Paolo Fuo-
ri le Mura.
Sei milioni di martiri
A questa prima persecuzione ne so-
no succedute altre nove, nel corso dei
successivi 250 anni, fino alla proclama-
zione dellEditto di Milano, nel 313. si
calcola che in questa prima fase della
Chiesa 6 milioni di martiri hanno sigil-
lato con la morte la loro fede in Nostro
Signore Ges Cristo. Il che vuol dire,
in media, 24mila allanno, 66 al gior-
no.
Il sangue dei martiri semente di
nuovi cristiani. Questo sangue bene-
detto che ha bagnato la terra nei pri-
mi secoli del Cristianesimo continua a
produrre i suoi frutti fino ad oggi, e co-
s sar fino al giorno in cui lumanit
intera sar convocata per lultimo atto
della Storia, quando Cristo Glorioso
detter la sua ultima sentenza: Venite,
benedetti dal Padre mio...Andate via
da me, maledetti (Mt 25, 34 e 41).
Sulla vasta area della citt rasa al suolo dallincendio di Nerone stato costruito posteriormente
il Colosseo
T
i
m
o
t
h
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R
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n
g
Victor Toniolo
de Roma
S
Il tumulo di San Pietro
34 Salvami Regina Giugno 2005
Impensabile andare a Roma senza andare in Vaticano.
Di l passano milioni di pellegrini per visitare il centro del
Cattolicesimo, dove si trova la sepoltura del Principe degli
Apostoli. Come si confermata la localizzazione dei resti
mortali del primo Papa sotto laltare della Confessione?
econdo una tradizione
ininterrotta di 19 secoli, l
stato sepolto lApostolo
Pietro, la roccia incrollabi-
le sulla quale Cristo ha de-
ciso di costruire la sua Chiesa.
Il nome di Vaticano, dato a una del-
le sette colline esistenti nella regio-
ne, di origine etrusca. Secondo Au-
lo Gellio, la parola viene da vaticinis,
le profezie ispirate dalla divinit che
governava la zona rurale. Daccordo
con Varrone, Vaticanus, nome di un
dio propizio ad ascoltare la voce uma-
na, deriva dal primo suono emesso dai
neonati.
Morte e sepoltura dellApostolo
Nellanno 34 dellEra Cristiana,
lImperatore Caligola ha iniziato la co-
struzione di un circo vicino alla collina
fino allora disabitata, circo che stato
terminato da Nerone, e per questo fu
chiamato Circo di Caligola e Nerone.
Il grande edificio, con una pista di 300
metri, si estendeva quasi nella stessa
direzione della attuale Basilica.
Questo Circo ha raggiunto il suo
apogeo nellanno 64, dopo il famo-
so incendio di Roma. Per liberarsi dai
gravi sospetti che ricadevano su di lui,
Nerone ha incolpato i cristiani per lac-
caduto, e ha ordinato una grande per-
secuzione contro di loro.
In queste circostanze San Pietro
stato catturato e crocifisso nel Circo di
Caligola e Nerone, a testa in gi, come
egli stesso ha richiesto. Deposto dalla
croce, stato seppellito in una tomba
vicina, situata in una piccola altura.
Attratti dalla presenza dei resti mor-
tali di tanto illustre martire, i cristia-
ni hanno cominciato a costruire tumu-
li in questo luogo, e si venuta a for-
mare l, nel corso degli anni unestesa
necropoli.
Una tradizione plurisecolare,
da essere confermata
Poco dopo lEditto di Milano, che
ha dato libert alla Chiesa Cattolica
nel 313, limperatore Costantino ha fat-
to sterrare la collina e sotterrare tutta
la necropoli, con lobiettivo di forma-
re uno spiazzo sopra cui poter edificare
una basilica in onore di San Pietro.
Sopprimere il cimitero ancora in uso
era una questione considerata gravissi-
ma allepoca, e solamente limperato-
re, come pontefice massimo, avrebbe
potuto prendere una decisione simi-
le. E spianare una collina, con i mez-
zi precari dellepoca, era una impresa
nient affatto facile. Da qui si pu mi-
surare limmensa considerazione avuta
dai cristiani per questo luogo, motiva-
ta dalla presenza del tumulo del primo
Vicario di Cristo.
Conclusa la costruzione di questa
prima chiesa, essa ha ricevuto il nome
di Basilica Costantiniana, diventando
il centro di venerazione della memo-
ria di San Pietro. Presto, tuttavia, le in-
vasioni barbariche hanno cominciato
a minacciare la Citt Eterna. Temen-
do la profanazione dei resti mortali del
Principe degli Apostoli, i cristiani han-
no nascosto le preziose reliquie in una
cavit posta nella parete stessa del-
la sepoltura. Durante il periodo del-
le grandi convulsioni che hanno desta-
bilizzato completamente la vita socia-
le nellImpero Romano dellOcciden-
te, si andato perdendo a poco a poco
la memoria del luogo esatto del tumu-
lo dellApostolo. Sono trascorsi, cos, i
secoli e quella certezza assoluta fini-
ta per svanire nelle nebbie di una tra-
dizione, in attesa di essere confermata
da documenti concreti.
Questa conferma ha aspettato circa
1500 anni.
Scavi rivelatori
Alla met del sec. XV, la Basili-
ca Costantiniana, vecchia pi di mil-
le anni, era ridotta in uno stato cata-
strofico, cosa che ha portato Papa Ni-
col V a prendere nellanno 1452 i pri-
mi provvedimenti per la costruzione
di una nuova. I lavori si sono trascina-
ti con lentezza nei Pontificati successi-
Il tumulo di San Pietro
Giugno 2005 Salvami Regina 35
vi fino al 1513, quando Giulio II ha de-
ciso di abbandonare i progetti anterio-
ri e dando lassenso alla costruzione di
un nuovo edificio che avrebbe dovuto
superare in misura e magnificenza tut-
te le altre chiese.
Hanno avuto inizio, allora, gli scavi
per gettare le fondamenta della attua-
le Basilica Vaticana. Altri scavi occa-
sionali sono stati realizzati nel secolo
successivo, specialmente nel 1626, an-
no nel quale si sono effettuati grandi
lavori sotto lAltare della Confessione,
per stabilirvi le fondazioni del baldac-
chino del Bernini.
In questa occasione si sono incon-
trati alcuni resti della antica necropo-
li e, per la prima volta dopo tanti seco-
li, sono sorti indizi che confermavano
la tradizione. Tuttavia, gli insufficien-
ti mezzi tecnici dellepoca non aveva-
no permesso una indagine pi appro-
fondita, e la necropoli caduta nuova-
mente nelloblio.
La grande scoperta nel XX secolo
Indagini molto pi accurate sono
state iniziate nel 1940, per volont di
Pio XII, ed hanno avuto seguito con i
suoi successori.
Gli scavi allora realizzati hanno ri-
velato che la necropoli vaticana uno
dei pi insigni complessi monumenta-
li della Roma Antica. A sette metri di
profondit, rispetto al piano pavimen-
tale della Basilica, gli archeologi han-
no scoperto e studiato diversi mauso-
lei, ma il centro delle loro ricerche
stato il cosiddetto campo P, dove si
presumeva ci fosse la sepoltura di San
Pietro.
Il pi antico riferimento scritto ri-
guardo questa tomba proviene da una
lettera della fine del II secolo, scrit-
ta da Gaio, dotto ecclesiastico roma-
no che polemizzava con un eretico
chiamato Proclo. In questo documen-
to egli cita il Trofeo di Pietro nel Vati-
cano, un monumento di vittoria. Con
il termine tropaeum (trofeo) gli anti-
chi romani designavano il monumen-
to eretto nello stesso campo di batta-
glia, in commemorazione di una vitto-
ria. Gaio usa, quindi, questa espressio-
ne per denominare il tumulo dellApo-
stolo, il trofeo costruito in suo onore
in quel luogo.
Scavando precisamente sotto lAl-
tare della Confessione, gli archeologi
hanno trovato un monumento che cor-
risponderebbe a questo genere di tro-
feo. Questo sta incassato nel mauso-
leo che Costantino ha fatto edificare,
prima ancora della costruzione della
Basilica. Molti dei preziosi marmi che
lo compongono erano di uso esclusivo
dellimperatore.
Senza dubbio hanno conclu-
so gli specialisti quello era il tumu-
lo di San Pietro. E si sono affrettati ad
aprirlo. Ma, con loro grande meravi-
glia, era vuoto.
Una manciata di ossa avvolte
in un prezioso tessuto
Senza perdersi danimo, essi hanno
intensificato le ricerche.
Fin dallinizio dei lavori, richiama-
va in modo particolare lattenzione di
tutti un muro ricoperto di rudimen-
tali scritte plurisecolari, il cui conte-
nuto erano richieste di preghiera e di
aiuto a San Pietro. Lesame minuzioso
di ogni centimetro di questo muro ha
portato alla scoperta di uno spazio ca-
vo. Con attenzione, gli archeologi han-
no aperto una breccia e hanno estrat-
to dalla cavit una manciata di ossa av-
volte in un tessuto prezioso.
Studi condotti con seriet, profon-
dit e prudenza hanno rivelato trat-
tarsi di ossa appartenenti ad un singo-
lo individuo, un uomo robusto, di et
compresa tra i 60 e i 70 anni. Il tessuto
era di porpora con la trama in oro, di
uso privato dellimperatore e della sua
famiglia. E la terra trovata tanto nel-
le ossa quanto nel tessuto era la stessa
della sepoltura del trofeo.
Grande gioia in tutta la Cristianit:
erano state trovate le reliquie di San
Pietro!
Sono stati rintracciati i
sacrosanti resti mortali
Una necropoli, un sontuoso mauso-
leo, preghiere scritte su un muro, una
manciata di ossa avvolte in un prezio-
so tessuto: il meticoloso esame di que-
sti pochi elementi ha condotto alla esal-
tante conclusione che il Papa Paolo VI
ha potuto, alla fine, comunicare al mon-
do intero, in un messaggio del 26 giu-
gno 1968: Sono stati rintracciati i sacro-
santi resti mortali del Principe degli Apo-
stoli, di colui che fu eletto dal Signore a
fondamento della sua Chiesa, e a cui il
Signore affid le somme chiavi del suo re-
gno, con la missione di pascere e di riuni-
re il suo gregge, lumanit redenta, fino al
suo finale ritorno glorioso.
Il giorno successivo a quello del-
la grande scoperta, le venerabili reli-
quie, per ordine del Sommo Pontefi-
ce, sono state ricollocate nella cavit
del muro dove erano rimaste per circa
1600 anni.
I resti di San Pietro si trovano esattamente sotto lAltare
della Confessione
Bill Charbonnet
Angelis Ferreira
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Il profumo pi prezioso
36 Salvami Regina Giugno 2005
Costruirai un altare per bruciarvi sopra lincenso, ha
ordinato il Signore a Mos, nella stessa occasione in cui gli ha
consegnato le Tavole della Legge. Lo stesso Dio ha indicato
come doveva essere fatta questa mistura di essenze odorifere.
hi non si rallegra nel vede-
re, nelle solennit liturgi-
che, innalzarsi dagli incen-
sieri quelle onde che im-
pregnano di soave profu-
mo tutto il recinto sacro? Perfet-
ta immagine della preghiera che
sale come oblazione di gradevo-
le odore fino al trono di Dio, nel-
le Sacre Scritture incenso e pre-
ghiera sono presentati come ter-
mini reversibili uno nellaltro:
Come incenso salga a te la mia
preghiera (Sl 141, 2).
Sulla stessa linea, si legge
nel libro dellApocalisse: Poi
venne un altro angelo e si ferm
allaltare, reggendo un incensie-
re doro. Gli furono dati molti
profumi perch li offrisse insie-
me con le preghiere di tutti i san-
ti bruciandoli sullaltare doro,
posto davanti al trono di Dio
(Ap. 8, 3-4).
Una storia di pi
di tremila anni
Lutilizzazione di questa es-
senza nel culto divino provie-
ne da una prescrizione fat-
ta dal Signore a Mos, nella
stessa occasione in cui Que-
sti gli consegn, sul Monte Si-
nai, le tavole della Legge. Lo
stesso Dio gli indic come do-
veva essere fatto: Procrati balsami:
storce, nice, galbano come balsami
e incenso puro: il tutto in parti uguali.
Farai con essi un profumo da bruciare,
una composizione aromatica secondo
larte del profumiere, salata, pura e san-
ta. Ne pesterai un poco riducendola in
polvere minuta e ne metterai davanti al-
la Testimonianza, nella tenda del conve-
gno, dove io ti dar convegno. Cosa san-
tissima sar da voi ritenuta. (Es
30, 34-36).
Dio non lascia il minimo
dubbio che questa essenza
odorifera dovrebbe essere usa-
ta esclusivamente per lo splen-
dore del culto divino: Chi ne
far di simile per sentirne il pro-
fumo sar eliminato dal suo po-
polo (Es 30, 38).
Cos, obbedendo a ci che
Dio ha determinato a Mos, il
popolo eletto ha bruciato per
vari secoli, di mattina e di sera,
in omaggio al Signore un in-
censo dalla soave fragranza.
Nel Nuovo Testamento, esso
compare gi nei primi giorni del
Bambino Ges. Entrando i Re
Magi nella casa dove Egli stava
con sua Madre, si sono prostra-
ti e Lo hanno adorato, in segui-
to hanno aperto i loro tesori e gli
hanno offerto oro, incenso e mir-
ra. Lincenso era per Dio, la mir-
ra per lUomo e loro per il Re,
dice San Leone Magno (Sermo-
ne n. 31). Pertanto, dei tre doni
offerti quello di maggior valore
simbolico era lincenso.
I Re Magi hanno offerto oro, incenso e mirra
al Bambino Ges (pittura di Pietro Lorenzetti,
Museo del Louvre, Parigi)
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Giugno 2005 Salvami Regina 37
Al servizio dello splendore
della Liturgia
Per il fatto che i popoli pagani ave-
vano labitudine di bruciare ogni tipo
di profumi nei loro culti idolatrici, per
cautela la Chiesa ha impiegato un cer-
to tempo ad ammettere il suo utilizzo
nelle cerimonie liturgiche.
Non appena, tuttavia, la Liturgia
ha cominciato a svilupparsi, esso ha
fatto la sua comparsa. Cos, nelle pri-
me decadi del quarto secolo, lImpe-
ratore Costantino ha offerto alla Ba-
silica del Laterano due incensieri,
tutti in oro puro, che probabilmen-
te permanevano fissi nei loro posti
ed erano usati per profumare il luo-
go santo.
Il Papa Sergio I (687-701) ha fat-
to appendere nella chiesa un grande
incensiere doro affinch, durante le
Messe solenni, lincenso e lodore di soa-
vit si elevassero pi abbondantemente
a Dio Onnipotente.
Apparve poi il turibolo, ma, allini-
zio, la sua utilizzazione consisteva so-
lo nellessere portato dal suddiacono
di fronte al corteo liturgico, profuman-
Uno di questi effetti pu essere ve-
rificato nel motivo dellincensamento
dellaltare e delle offerte, nella Mes-
sa. Si incensa laltare per purificarlo da
qualsiasi azione diabolica, e le offerte
per renderle degne di essere utilizzate
nel Mistero Eucaristico.
Lincenso primordialmente un at-
to di omaggio a Dio, a Nostro Signore
Ges Cristo, come pure agli uomini e
agli oggetti consacrati al culto divino.
Secondo San Tommaso dAqui-
no, lincensamento ha due finalit. La
prima fomentare il rispetto al sacra-
mento dellEucaristia, visto che es-
sa serve per eliminare, con un profu-
mo gradevole, i cattivi odori che po-
trebbero esserci nel luogo. La secon-
da, rappresentare la grazia, dalla qua-
le, come un buon aroma, Cristo era
pieno.
Infine, il carbone acceso nel turibo-
lo ed il profumo che si sprigiona servo-
no anche ad avvertirci che, se vogliamo
vedere le nostre preghiere salire cos
fino al trono di Dio, dobbiamo sforzar-
ci di avere il cuore ardente del fuoco
della carit e della devozione.
do il percorso del celebrante allentra-
ta e alluscita della Messa, e nella pro-
cessione del Vangelo.
Col passare del tempo, con il perfe-
zionamento delle celebrazioni, si isti-
tuito lincensamento nel momento del
Vangelo, poi nellOffertorio e, infine,
nel sec. XIII, nellelevazione dellostia
e del calice.
Attualmente lincensamento duran-
te la Messa facoltativo, potendo es-
sere fatto durante la processione del-
lentrata, allinizio della Celebrazio-
ne, nella proclamazione del Vangelo,
nellOffertorio, e nella elevazione del-
lostia e del calice dopo la Consacra-
zione (cf. IGrMR, 235).
Effetti e finalit
Il celebrante mette lincenso nel tu-
ribolo e lo benedice con il segno della
croce. Questa benedizione lo rende sa-
cramentale, cio,un segno sacro me-
diante il quale, imitando in certo mo-
do i sacramenti, sono significati princi-
palmente effetti spirituali che si ottengo-
no con supplica della Chiesa (CIC n
1166).
Chi non si rallegra nel vedere, nelle solennit liturgiche,
innalzarsi dagli incensieri quelle onde che impregnano di
soave profumo tutto il recinto sacro? (a sinistra, Monsignor
Manuel Parrado Carral, Vescovo Ausiliare di San Paolo; in
alto, il canonico Severino Martins)
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Guy de Ridder
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Educazione con stile
38 Salvami Regina Giugno 2005
TENDENZE
Ladozione delluniforme di gala in un istituto scolastico di
Brasilia richiama lattenzione su una tendenza che si delinea in
certi ambienti educativi moderni.
empre pi frequentemente,
segnali colti in diversi setto-
ri della giovent ci portano
a conoscere fatti che, pochi
anni fa, ci sembravano im-
probabili e perfino inverosimili.
Mi riferisco oggi in special modo a
una tendenza che si delinea in certi am-
bienti educativi moderni. Infatti, certi
reportagi della stampa nazionale richia-
mano lattenzione su un fenomeno ben
sintomatico: ladozione delluniforme
di gala in un istituto scolastico di alto li-
vello, di Brasilia.
Le scarpe da ginnastica saranno so-
stituite dalle scarpe normali. Al posto dei
vestiti di maglia, i pantaloni eleganti ne-
ri o la gonna a quadri. La maglietta verr
sostituita dalla camicia bianca con bot-
toni e maniche lunghe. Il collo ostenter
una cravatta color vino. I 360 studenti in
seconda e terza media del Collegio Ga-
lois dovranno indossare uniformi di ga-
la, come ai vecchi tempi. Lintenzione
di riscattare i valori tradizionali e miglio-
rare la postura degli adolescenti.
realmente lodevole questa inten-
zione di migliorare la postura degli ado-
lescenti. Quante volte la divulgazio-
ne delle uniformi ha finito per offusca-
re ci che lo studio, come attivit dello
spirito, ha di nobile ed elevato!
* * *
Secondo lo stesso reportage, i nuovi
vestiti dovranno essere usati obbligatoria-
mente una volta alla settimana. In questa
occasione, gli studenti avranno lezioni di
buon comportamento e impareranno a
comportarsi in avvenimenti solenni.
Lezioni di buon comportamento. Il
convivio sociale ha solo da guadagna-
re con questo. Prima di tutto, ognuno
desidera essere rispettato, qualunque
sia la sua condizione sociale o et. E la
scuola, insieme alla famiglia, il primo
crogiolo dove il bambino e ladolescen-
te imparano a convivere in societ. Con
lezioni di buon comportamento, impa-
reranno che non possono far prevale-
re le loro preferenze o capricci, a detri-
mento del diritto degli altri. Sapranno,
cos, essere persone dal tratto gradevo-
le e gioioso, attraendo molti amici.
* * *
La prima esperienza con la nuova
uniforme si svolta nel Santuario Don
Bosco, nella Messa che ha segnato lini-
zio dellanno elettivo.
Nonostante allinizio abbia causato
sorpresa, liniziativa del Galois ha con-
quistato gran parte dei genitori degli
alunni, che oggi sono euforici. Questa
iniziativa del collegio davvero la ben-
venuta, ha affermato unimpresaria di
42 anni, la cui figlia frequenta il colle-
gio.
Mi sono sentita in Europa, stato
molto bello! Senza parlare del fatto che
mi ha portato bei ricordi. Quando ero
studente, le uniformi erano cos ha
dichiarato la madre di unaltra alunna.
La disegnatrice delle uniformi di ga-
la, Dulcinia Nakamura, Direttrice del
Collegio, spiega le ragioni della sua ini-
ziativa: La moda di oggi ha lasciato le
ragazzine deformate. Esse si sentono e
si comportano come gli uomini. Hanno
perso il glamour e leleganza femminile
Con ragione. Solo certi vestiti tipica-
mente femminili sono capaci di trasmet-
tere leleganza propria delle adolescenti.
Perch, allora, voler mascolinizzarle per
inquadrarle in un dettame della moda?
* * *
Il progetto del Galois include an-
che lezioni su come comportarsi a tavo-
la, nei cocktails e nelle esposizioni dar-
te. Tra le altre cose, gli alunni impare-
ranno a usare le posate, a non mettere
i gomiti sulla tavola e a ritirare il piat-
to che usano. Infatti, sostiene la Diret-
trice, non aiuta a progredire il prepa-
rare lindividuo intellettualmente e non
formare il cittadino. E la Coordinatri-
ce Pedagogica, Maria Cecilia Migliac-
cio, aggiunge: La proposta della scuola
di riscattare le buone maniere. Mostra-
re allalunno che ha bisogno di imparare
a cedere per vivere in societ.
Non sembra superfluo insistere su
questo punto: che bellornamento per
una persona quello di saper unire buo-
ni modi alla grande conoscenza scien-
tifica! Qualcuno pu anche essere un
grande genio, un superdotato, ma se,
nel convivio sociale, non capace di
comportarsi adeguatamente e con un
certo charme, si trova molto diminuito
nella sua personalit.
Il progetto di Dulcineia Nakamu-
ra per il 2010 di rendere obbligato-
ria luniforme di gala tutti i giorni. Ma
lei crede che, perfino prima di questa
scadenza, la maggior parte delle scuole
private del Distretto Federale aderiran-
no allidea dei vestiti sociali nella vita di
tutti i giorni.
Giugno 2005 Salvami Regina 39
30 ASSEMBLEA GENERALE DEL CELAM
Nel concludere la 30 Assemblea Generale del CE-
LAM Consiglio Episcopale Latino-Americano, che
raccoglie le 22 conferenze episcopali dellAmerica Lati-
na e dei Caraibi i vescovi partecipanti hanno manife-
stato cos la loro adesione alla Sede di Pietro: Realizzia-
mo il nostro incontro uniti spiritualmente alla Chiesa che
si espansa per tutto lUniverso e comunichiamo la nostra
profonda comunione con il Santo Padre Benedetto XVI.
Questa Assemblea, celebrata a Lima dal 17 al 20
maggio, ha avuto un tema di particolare importanza:
la valutazione dei 50 anni di esistenza del CELAM.
Un altro punto rilevante stata la preparazione della
5 Conferenza Generale dellEpiscopato Latino-Ame-
ricano, che conta dellappoggio di Benedetto XVI e
sar realizzato nella data e nel luogo che lui sceglier.
Il Papa li incoraggia a continuare a camminare, a
preparare levento e il tema; ed egli definir come si inse-
rir nel suo cronogramma ha comunicato il Cardi-
nale Giovanni Battista Re ai partecipanti dellAssem-
blea. (CELAM)
Il Consiglio dEuropa
rigetta leutanasia
In Europa ci sono ancora forze che
rispettano e vogliono il rispetto alla vita
dellinfermo nel suo stato finale di esi-
stenza, ha affermato Monsignor Elio
Sgreccia, Presidente dellAccademia
Pontificia per la Vita. Con queste pa-
role, il Prelato ha manifestato la soddi-
sfazione della Santa Sede per il rigetto
dellAssemblea Parlamentare del Con-
siglio dEuropa del progetto favorevo-
le alleutanasia.
Il progetto che era gi stato riti-
rato dallordine del giorno nel settem-
bre del 2003 e nel gennaio del 2004
ha avuto 138 voti contrari e solo 28 fa-
vorevoli, dopo tre ore di dibattito.
Il Consiglio dEuropa un organi-
smo internazionale di cooperazione
tra paesi europei. Fondato nel 1949,
oggi congrega 46 nazioni. La sua se-
In profonda comunione col Santo Padre
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Il Cardinale
Giovanni Battista
Re, Presidente
della
Commissione
Pontificia per
lAmerica
Latina
Sopra: vista generale dei partecipanti
durante la cerimonia di apertura; a
sinistra, la riunione stata presieduta dal
Cardinale Francisco Javier Errazuriz Ossa,
Arcivescovo di Santiago e Presidente del
CELAM.

40 Salvami Regina Giugno 2005


Omaggio alla Legione di Maria
Per iniziativa del deputato cat-
tolico Jos Carlos Stangarlini, lAs-
semblea Legislativa dello Stato di
San Paolo ha realizzato il 13 mag-
gio una sessione solenne in omag-
gio a una delle pi consacrate as-
sociazioni mariane, la Legione di
Maria.
Questa associazione cattolica,
nata in Irlanda nel 1921, arriva-
ta in Brasile da pi di mezzo seco-
lo, e qui conta pi di 300 mila sim-
patizzanti, secondo linformazione
dei suoi direttori, Wanderlei Apa-
recido Turine.
Il deputato Stangarlini ha mes-
so in rilievo, nel suo discorso, la le-
zione di amore a Maria predicato
da Frank Duff, fondatore della Le-
gione, e i contributi portati da que-
stultima durante i suoi 50 anni di
attivit in Brasile. Infine, il Presi-
dente del Senatus della Legione
a San Paolo, Nelson de Moraes, ha
presentato alla Camera Legislati-
va di So Paulo i ringraziamenti dei
legionari di tutto il paese.
de nella citt francese di Strasburgo.
(Radio Vaticana)
Congresso di medici cattolici
Come nascere, vivere e morire con
dignit stato il tema centrale del
4 Congresso Latino-Americano di
Medici Cattolici, riunito nella Capitale
cilena nei giorni 29 e 30 aprile.
Gli specialisti partecipanti del-
levento hanno messo in evidenza che
la scienza genetica unanime nellaf-
fermare che la vita comincia nel mo-
mento del concepimento. In questo
modo, la scienza conferma un princi-
pio filosofico e antropologico difeso
dal Magistero della Chiesa. Sullim-
portanza della tecnologia, hanno am-
monito che questa deve essere sempre
usata in favore della dignit delluomo,
infatti non tutto ci che tecnicamente
possibile moralmente ammissibile.
Il medico cileno, dott. Francisco
Daz, presidente dellAccademia di
Medicina San Luca, ha osservato che
attualmente la grande sfida dei medici
la difesa della vita umana dal concepi-
mento alla sua fine naturale, la morte.
Sono stati dibattuti in questa occa-
sione anche altri temi scottanti, come:
Il nuovo laicismo europeo e il diritto
alla vita; Clonazione, genetica ed eti-
ca; Sfide per la salute pubblica: lai-
ds e lomosessualit; Qualit di vita
e umanizzazione della Medicina.
Direttorio per il Ministero
Pastorale dei Vescovi
Si realizzata nella sede della Con-
ferenza nazionale dei Vescovi brasi-
liani (CNBB) a Brasilia, il 10 maggio,
linaugurazione del nuovo Diretto-
rio per il Ministero Pastorale dei Ve-
scovi. Erano presenti allatto, oltre alla
presidenza di questo Organismo epi-
scopale, il Nunzio Apostolico, Monsi-
gnor Lorenzo Baldisseri, il Cardinale
Jos Freire Falco, i vescovi del Con-
siglio Episcopale Pastorale e diversi in-
vitati laici.
Lopera stata pubblicata a Roma
lanno scorso sotto il titolo Successo-
ri degli Apostoli, e tradotta in Brasi-
le sotto la responsabilit della CNBB.
Questa nuova edizione riprende e at-
tualizza quella del 1973, con lobbiet-
tivo di offrire ai pastori del gregge di
Cristo uno strumento utile alleserci-
zio del loro difficile ministero pastora-
le nella Chiesa e nella societ odierna.
Nella stessa occasione stato lan-
ciato il libro Vescovi del Brasile 2005
che presenta il curriculum, illustrato
con fotografie, di ognuno dei 240 ve-
scovi del nostro Paese, tra i quali 131
emeriti.
TV Canzone Nuova riceve
il premio della CNBB
La CNBB ha consegnato lo scorso
11 maggio il premio Chiara di Assisi,
nella categoria Drammaturgia, alla re-
te televisiva Canzone Nuova, per la
presentazione dellAuto di Natale,
messo in scena nel 2003 durante il Pro-
getto Natale Solidario.
Nellauto di Natale siamo riusci-
ti a unire la realt del Vangelo con il
nostro quotidiano, e il riconoscimento
della CNBB mostra che abbiamo rag-
giunto le persone e che Dio attua nelle
cose semplici, ha affermato Cristiano
Assuno, direttore artistico della TV
Canzone Nuova.
Il premio stato istituito con lobiet-
tivo di valorizzare il lavoro della comu-
nicazione sociale nel Paese, incenti-
vando valori etici, umani e cristiani.
Il nome di Santa Chiara proviene
dal fatto che essa stata proclama-
ta Patrona della Televisione, da Papa
Pio XII, nel 1958. (Canzone Nuova)
Campagna in difesa
dei senza-casta
Per iniziativa delle autorit religiose
cattoliche dellIndia, si sta realizzando
in tutto il paese una campagna di mani-
festazioni pacifiche in difesa dei 20 mi-
lioni di dalit cristiani. In questo paese
rigidamente organizzato in Caste, i da-
lit sono i senza-casta, cio quelli che
occupano gli ultimi posti nella societ.
La campagna vuole sensibilizza-
re lopinione pubblica indiana e in-
ternazionale sulla situazione dei dalit,
ai quali non sono riconosciuti i diritti
fondamentali garantiti dalla Costitu-
zione indiana.
Deploriamo le continue violenza
realizzate contro i dalit in diversi sta-
ti indiani. Principalmente in relazione
alle donne dalit, che frequentemente
sono vittime di violenza sessuale, nella
totale indifferenza della polizia e delle
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Giugno 2005 Salvami Regina 41


Nuovo prefetto della Congregazione
per la Dottrina della Fede
Benedetto XVI ha nominato
Monsignor William Joseph Leva-
da per succederlo nellimportante
incarico di Prefetto della Congre-
gazione per la Dottrina della Fede.
La scelta caduta su un uomo mol-
to familiare al Papa, infatti Monsi-
gnor Levada da molti anni mem-
bro di questo Dicastero presieduto
dal Cardinale Ratzinger prima del-
la sua ascesa al Soglio Pontificio.
Nato a Long Beach, California,
USA, il 15 giugno 1936, il nuovo
guardiano della dottrina della Fede
ha gi percorso una lunga carriera
ecclesiastica. Ha ricevuto lordina-
zione sacerdotale nel 1961 e lepi-
scopale nel 1983. Si distinto come
professore di Teologia nella famo-
sa Universit Gregoriana, di Ro-
ma. Nel 1986 stato elevato a Arci-
vescovo di Portland, e , nel 1995, ad
Arcivescovo di San Francisco.
* * *
La Congregazione per la Dottri-
na della Fede, la pi antica della Cu-
ria Romana, stata fondata da Pao-
lo III nel 1542, con la missione di di-
fendere la Chiesa contro le eresie. Il
suo nome attuale si deve a Paolo VI
che lha riformata nel 1965, moder-
nizzando i suoi metodi.
Secondo la Lettera Apostolica
Pastor Bonus, di Giovanni Paolo II,
essa ha per obiettivo promuovere
e tutelare la dottrina sulla fede e i
costumi in tutto il mondo cattolico:
, quindi, di sua competenza tutto
ci che in qualsiasi modo si riferi-
sca a questa materia. (VIS)
autorit- dichiarano i promotori della
campagna. (Fides)
TV riduce la capacit di attenzione
Fino ai due anni il bambino non
deve vedere la TV, e i pi grandi non
dovrebbere vederne pi di due ore al
giorno. Ricerche dellOspedale dei
Bambini e del Centro Medico Regio-
nale di Seattle, USA, hanno raggiun-
to questa conclusione analizzando il
risultato di una ricerca realizzata con
1345 bambini, coordinata dal dott. Di-
mitri Christakis.
Lo studio, pubblicato nella rivista
specializzata Pediatrics, rivela che ogni
ora al giorno passata davanti alla TV
aumenta, in media, al 10% le possibili-
t che il bambino sviluppi la sindrome
del deficit di attenzione.
Tra i bambini presi in esame, quel-
li che hanno visto pi TV hanno di-
mostrato pi probabilit di presenta-
re problemi di concentrazione, impul-
sivit, agitazione e confusione. (Porta-
le Famiglia/BBC).
50 anni di missione apostolica
Il servizio Sacerdotale di Urgenza e
la Confraternita dei Cavalieri del San-
to Viatico, che realizzano una silen-
ziosa missione apostolica di assistenza
spirituale a malati in stato grave, han-
no commemorato il 10 maggio scorso i
loro 50 anni di feconda attivit nellAr-
cidiocesi di Tucuman, Argentina.
Attualmente, il Servizio Sacerdota-
le, presieduto da Miguel Angel Barre-
ra, si prende cura dei malati gravi tut-
ti i giorni tra le 22:00 e le 6:00 del mat-
tino. (ACI)
Un milione di giovani nella
Giornata della Giovent
Nellintervista al giornale spagno-
lo, La Razn, il Cardinale Joachim
Meisner, Arcivescovo di Colonia, ha
dichiarato che sicuramente giunge-
ranno un milione di giovani in que-
sta citt tedesca nellagosto prossimo
per la XX Giornata Mondiale della
Giovent. Per le esequie di Giovanni
Paolo II sono accorse a Roma 4 milio-
ni di persone, molte delle quali erano
giovani. E nel giorno dellHabemus
Papam i giovani erano 80% dei pre-
senti ha evidenziato il Cardinale.
Il Papa Benedetto XVI ha confer-
mato la sua presenza in questa Gior-
nata, che avr come emblema le paro-
le dei tre Re Magi: Siamo venuti per
adorarLo (La Razn, 11 a 17/5/2005)
La Santa Sede condecora
catechisti maia
Eusebio Garcia e Catarino Tzin, ca-
techisti delletnia maia kiche, hanno
vissuto un momento di grande emozio-
ne nella solenne Celebrazione Eucari-
stica di chiusura del Secondo Congres-
so Missionario Nazionale Guatemalte-
co: davanti a pi di diecimila fedeli, il
Nunzio Apostolico in Per, Monsignor
Bruno Musar, ha consegnato loro la
condecorazione Pro Ecclesia et Pon-
tefice, come manifestazione del rico-
noscimento della Santa Sede per le sue
attivit evangelizzatrici.
Eusebio ha 57 anni ed catechista
da 36 nella citt di Totonicapn, situa-
ta in una delle regioni pi fredde del
paese. Si segnalato come prezioso
collaboratore dei sacerdoti nella pro-
clamazione del Regno di Dio.
Catarino, di 58 anni, si dedicato
pure lui allevangelizzazione fin dalla
sua giovinezza. stato catechista in di-
Monsignor William Joseph Levada
riceve la stampa, dopo che stata
comunicata la sua nomina
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42 Salvami Regina Giugno 2005
verse scuole dei villaggi vicini a Zunil,
sua citt natale. Oggi la sua principa-
le attivit dare corsi preparatori alla
Cresima. (Fides).
La libert di uccidere
non vera libert
Il Presidente del Pontificio Consi-
glio Giustizia e Pace, il Cardinale Re-
nato Martino, ha ricevuto la visita del-
la coppia Bob e Mary Schindler, genito-
ri di Terry Schiavo, la donna nord-ame-
ricana morta nellaprile scorso in conse-
guenza di una decisione giudiziaria che
ha ordinato il ritiro della sonda attraver-
so la quale riceveva acqua ed alimenti.
In questo incontro, il Cardinale
Martino ha ricordato la ferma attitudi-
ne di Papa Benedetto XVI, nel pren-
dere possesso della Cattedra di San
Giovanni in Laterano, quando sotto-
line che la libert di uccidere non
una vera libert, ma una tirannia che
conduce luomo alla schiavit.
Secondo quanto ha dichiarato il
Porporato, questa affermazione del
Sommo Pontefice non comprende so-
lo laborto e leutanasia, ingloba anche
la pena di morte, la guerra, il terrori-
smo, la manipolazione degli embrioni
umani, e gli stermini per fame o per la
distruzione dellambiente naturale.
Nelludienza generale del 18 maggio,
realizzata in Piazza San Pietro, il Papa
Benedetto XVI ha salutato personal-
mente i genitori di Terry Schiavo. (VIS)
Un milione di Ave
Maria per il Papa
Pregate per me, ha chiesto Bene-
detto XVI nella Messa di apertura del
suo Pontificato. Mosso da questa ri-
chiesta, un gruppo di alunne del col-
legio Compagnia di Maria di Toledo,
Spagna, ha mobilitato colleghe, paren-
ti, amici e persino gli stessi seminari e
conventi religiosi, in una ampia cam-
pagna con lobiettivo di pregare un mi-
lione di Ave-Marie per il Santo Padre.
E nelludienza generale del 14 mag-
gio esse hanno potuto far giungere nel-
le mani del Papa una lettera comuni-
cando che in terra spagnola erano sta-
te pregate 1.366.000 Ave-Marie per le
sue intenzioni.
Prezioso aiuto ai missionari
Si chiusa il giorno 13 maggio a Lio-
ne, Francia, lAssemblea Generale an-
nuale delle Pontificie Opere Missiona-
rie, che sono costituite da quattro or-
ganizzazioni distinte: Pontificia Opera
di Propagazione della Fede, Pontificia
Opera della Santa Infanzia, Pontificia
Opera di San Pietro Apostolo e Ponti-
ficia Opera dellUnione Missionaria.
Secondo la relazione presentata al-
loccasione, la Pontificia Opera di San
Pietro Apostolo, il cui carisma consiste
nellappoggiare la formazione del cle-
ro nei territori di missione, ha aiutato
80.297 seminaristi nellanno 2004. Ha
collaborato, oltre a questo, al manteni-
mento di 9.935 novizi e novizie di di-
verse congregazioni religiose.
E la Pontificia Opera dellInfanzia
Missionaria ha consegnato nello stes-
so periodo contributi per circa 3 mila
progetti presentati da vescovi, parroci,
congregazioni religiose ed altre istitu-
zioni cattoliche che lavorano nelle mis-
sioni. Le scuole infantili, luogo privile-
giato per levangelizzazione nei paesi
dove la Chiesa minoranza, hanno ri-
cevuto la maggior parte degli aiuti, per
costruire nuovi edifici, fare riforme,
comprare generi alimentari e materia-
le didattico. (Fides)
Anno dellEucaristia nella
Diocesi di Mercedes
Monsignor Carlos Maria Collazzi,
Vescovo di Mercedes, Uruguay, non
ha risparmiato sforzi per fare in modo
che nella sua diocesi sia celebrato con
grande fervore e dignit lAnno della
Eucaristia, proclamato da Papa Gio-
vanni Paolo II.
Tra le altre iniziative, ha pubblicato
un Manuale di Aiuto nel quale fa una
rassegna storica della tradizione cat-
tolica sulla Adorazione Eucaristica e
d istruzioni riguardo il miglior modo
di realizzarla non solo individualmen-
te, ma, soprattutto, in gruppi e comu-
nit.
Beatificazione di
Giovanni Paolo II
Durante il suo incontro con il
clero e i religiosi di Roma nella Ba-
silica del Laterano, il 13 maggio, il
Papa Benedetto XVI ha annuncia-
to che la causa di beatificazione di
Giovanni Paolo II avr inizio senza
aspettare lintervallo normale di 5
anni dopo il decesso di un Servo di
Dio. Le parole del Papa sono state
accolte con applausi calorosi in tut-
ta la Basilica.
La decisione stata presa su ri-
chiesta del Cardinale Camillo Rui-
ni, Vicario Generale di Sua Santit
per la Diocesi di Roma. (VIS)
Il corpo di Giovanni
Paolo II vegliato
nella Basilica di San
Pietro
Vtor Toniolo
Araldi del Vangelo
Ordinazione Presbiteriale
Giugno 2005 Salvami Regina 43
Libro del Cardinale Cludio Hummes
stato affollato e prometten-
te il lancio del libro del Cardinale
Cludio Hummes, realizzato nella
Cattedrale della Sede.
Intitolata Dialogo con la citt,
lopera una raccolta di 110 articoli
scritti dal Cardinale Arcivescovo nel
giornale Lo Stato di San Paolo
durante i sette anni nei quali sta a
capo della arcidiocesi di So Paulo.
Liniziativa della pubblicazione
del canonico Severino Martins, di-
namico e zelante curato della Cat-
tedrale. Animato dal successo di
questo primo libro, egli annuncia
che gi in preparazione un secon-
do, che sar lanciato sempre que-
stanno.
Monsignor Manuel Parrado Carral, durante la presentazione del libro
nella Cattedrale di San Paolo; alla sinistra il Canonico Severino Martins
Helena Ueno
Vtor Toniolo
Gli Araldi del Vangelo
Associazione Internazionale di Diritto Pontificio
hanno limmensa gioia di invitare Lei e la sua Famiglia a
partecipare alla solenne Celebrazione Eucaristica
in cui, con imposizione delle mani di
Sua Ecc.za Monsignor Lucio Renna, Vescovo di Avezzano,
e con la preghiera della Chiesa, saranno ordinati 15 presbiteri,
membri di questa stessa Associazione.
Data: 15 giugno 2005
Luogo: Basilica della Madonna del Carmelo
Indirizzo: Rua Martiniano de Carvalho, 114 So Paulo Brasile
Orario: ore 10
Tel. de contato: (11) 6256-9377
Come il Padre ha mandato me, anchio mando voi. Dopo
aver detto questo, alit su di loro e disse: Ricevete lo Spirito
Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non
li rimetterete, resteranno non rimessi (Giovanni 20, 21-23)
N
La Santa Spina di Andria
ha sanguinato di nuovo!
44 Salvami Regina Giugno 2005
ella cattedrale del-
la citt italiana di An-
dria si venera una spi-
na della corona collo-
cata dai carnefici sul-
la fronte sacrosanta del Redentore. Co-
nosciuta col nome di la Sacra Spina,
o Santa Spina, questa preziosa reliquia
della Passione di Cristo sanguina ogni
volta che il Venerd Santo coincide con
la festa dellIncarnazione, 25 marzo.
Il prodigioso fatto capitato di nuo-
vo questanno ed stato costatato dal
Vescovo, monsignor Raffaele Calabro,
numerosi sacerdoti e fedeli, e, soprattut-
to per trarne effetti di prove irrecusa-
bili da una commissione straordina-
ria composta da 27 membri, e fotografi.
Le variazioni verificate nella reli-
quia sono state annotate da cinque
medici di questa commissione, come
risulta nellatto di verifica redatto
dal notaio Sabino Zinni.
Alle ore 14:30 la macchia esistente
sulla sommit della Spina ha comincia-
to a mostrarsi pi nitida. Unora e mez-
za dopo, le piccole macchie dissemina-
te per tutta la sua superficie sono diven-
tate anchesse pi chiare. Alle 16:15 la
macchia della sommit ha acquistato
maggior nitidezza, presentando un colo-
re sanguigno. Alle ore 20 apparsa sulla
punta della Spina una piccola goccia co-
lor rosso rubino. Quaranta minuti dopo,
la goccia appariva sempre pi grande,
sempre di colore rosso rubino vivo.
Losservazione del fenomeno con-
tinuata fino alle ore 23. una straordi-
naria documentazione fotografica of-
fre a tutti la prova eloquente ed inne-
gabile di questo prodigio che la scienza
incapace di spiegare.
* * *
La Sacra Spina stata portata ad
Andria nel 1308 dalla Principessa Bea-
trice di Angi, sposa del Conte di An-
dria, Bertrando del Balzo. Esposta alla
venerazione nella cattedrale di questa
citt, la reliquia ha il privilegio di una
commemorazione liturgica nel primo
venerd di Quaresima.
La Santa Spina continua a parla-
re non solamente di miracoli, ma della
Passione del Signore e del mistero della
Redenzione, ha dichiarato Don Luigi
Renna a proposito di questo miracolo
che si era verificato per lultima volta
nel 1932. (Avvenire, 2/4/2005)
Alle ore 20 apparsa nella punta
della Spina una piccola goccia di
color rosso rubino
La Madonnina
nellOspedale di Messina
Anche i degenti dellOspedale Pie-
monte di Messina hanno concluso in
maniera speciale il mese di Maria. In-
fatti, il Padre Benigno, cappellano del
nosocomio, e gli Araldi del Vangelo
hanno portato loro parole di consola-
zione e di pace. Hanno inoltre diffuso
materiale religioso, come Rosari, me-
daglie miracolose, scapolari e stam-
pe della Madonna, offerto dai parte-
cipanti della campagna Salvami Regi-
na, dellAssociazione Madonna di Fa-
tima. La bella Statua del Cuore Imma-
colato di Maria ha percorso tutte le ca-
mere dellospedale e alla fine di que-
sto giorno benedetto, stata celebrata
una messa per le intenzioni dei degenti
e dei loro familiari.
A
Un miracolo con data sicura e molte testimonianze
LA PAROLA DEI PASTORI
Giugno 2005 Salvami Regina 45
Il Cardinale Jos Policarpo
legrino adora, la Chiesa tutta che
adora. Sono due cammini conver-
genti affinch noi apprendiamo a lo-
dare: contemplare il volto di Maria e
adorare Ges nascosto, nellEuca-
ristia.
(Brani dallomelia del 13/5/2005, a
Fatima) Cardinale Jos da Cruz Poli-
carpo Cardinale-Patriarca di Lisbona
Il Cardinale Majella Agnelo
mata di avere il Concilio Vaticano II
come riferimento costante, conside-
randolo nella continuit della tradizio-
ne della Chiesa, e non come rottura.
Cardinale Geraldo Majella
Agnelo, Arcivescovo di Salvador,
Presidente della CNBB
Mons. Domingos Castagna
FATIMA E LA
COMUNIONE
CON IL PAPA
Fatima deve essere, sempre pi,
un luogo indiscutibile di comunione
ecclesiale, manifestata nella unione
al Santo Padre, amore alla sua perso-
na ed obbedienza al suo Magistero.
Pi di ogni altro luogo, Fatima dovr
essere sempre il luogo dove la Chie-
sa si riunisce seguendo il suo Pasto-
re, onorando la sua parola, pregando
per quello che lui prega, desideran-
do quello che lui desidera, soffren-
do con lui per il trionfo del Regno di
Dio. Solo cos loderemo la Madonna,
che qui ha manifestato il Suo ruolo
peculiare nella Storia della Salvezza.
* * *
A tutti coloro che visitano questo
Santuario, Fatima parler della Ma-
donna e di suo Figlio Ges Cristo.
Non c qui, n mai ci sar, Templi
inter-religiosi o inter-confessiona-
li. C, questo s, un Santuario dove
Maria Regina e dove accoglie con
amore di Madre tutti quelli che ven-
gono con un cuore onesto, pellegrini
della verit e dellamore.
* * *
In questAnno dellEucarestia, an-
diamo a celebrare questo mistero in
comunione con il Santo Padre. Il cul-
to dellEucarestia un altro elemen-
to costitutivo del messaggio di Fati-
ma. Ogni celebrazione si prolunga,
qui, in adorazione, e quando un pel-
IL PROGRAMMA
DI BENEDETTO
XVI
Benedetto XVI, poco a poco, ri-
vela a tutta la Chiesa, se non un pro-
gramma di governo pastorale, alme-
no direttrici e motivazioni che aiute-
ranno ognuno nella sua missione al-
linterno del popolo di Dio. Egli
difensore della fede, con discerni-
mento e proposte chiare.
grande la sua preparazione in-
tellettuale quanto alla Parola di Dio,
alla teologia, alla morale, al diritto ed
alla cultura in generale. Cos, senza
parlare dellazione dello Spirito San-
to, che lessenziale, come evangeliz-
zatore pu far fronte nel migliore dei
modi alla sfida pi profonda per il
Cristianesimo oggi, ossia conservare
la fede incarnandola. La Chiesa deve
annunciare, a voce alta, tutta la verit
del Vangelo, non perch suo diritto,
ma perch suo dovere.
Il nuovo Papa uomo di grande
profondit, forza intellettuale, solle-
citudine per la fede e per la Chiesa.
sempre stato un uomo di risposte pun-
tuali e franche. La linea da lui procla-
IL PECCATO
CONDUCE
AL CAOS
Quello che tocca luomo, con il
rispetto dovuto alla Creazione, rice-
ve unimpronta umanizzatrice, che
si iscrive nel Piano di Dio. suo am-
ministratore, colui che gli impone
un senso ordinato da Dio: Domi-
nate la terra! lordine dato dal
Padre e Creatore ai nostri padri. La
sua autentica interpretazione viene
espressa dal termine biblico utilizza-
to: dominare imporre un domi-
nio che compete alluomo, tuttavia
non lo rende padrone, ma s imma-
gine del vero Signore. Per questo, lo
stesso uomo deve essere sottomesso
al suo Creatore.
Il peccato la resistenza irrazio-
nale e tragica a subordinarsi a Dio.
La persistenza nel peccato mette in
disordine la Creazione e rende chi
lo commette luomo responsabi-
le di condurla al caos.
Una vera ecatombe che indica la
distruzione di quanto autentica-
mente umano e della stessa ecolo-
gia.
Monsignor Domingos S. Castagna,
Arcivescovo di Corrientes, Argentina
Elizabeth MacDonald

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Il Santo che ha sfidato lacrobata
46 Salvami Regina Giugno 2005
STORIA PER BAMBINI...O PER ADULTI PIENI DI FEDE?
La sfida era singolare. un saltimbanco professionale e un giovane
aspirante al sacerdozio competevano in abilit e forza. Tutta la
citt di Chieri si riun per assistere alla disputa.
ignore e signori, per favo-
re, avvicinatevi ed osservate
con attenzione! annun-
ci lacrobata ambulan-
te agli abitanti riuniti nel-
la piccola piazza centrale di Chieri, citt
italiana allora con novemila abitanti.
Detto questo, fece un salto prodi-
gioso, raggiungendo unaltezza mag-
giore di quella dei presenti. Poi, tan-
to velocemente come prima, si mise a
camminare con le mani per terra e i
piedi in altro. Dopo poco, camminava
sulla fune allentata tra due oscillanti
alberi, con lagilit di una scimmia.
Lammirazione della platea aumen-
tava ad ogni nuovo numero. Lo accla-
marono quando salt dalla fune allen-
tata, facendo una piroetta verso il lato
opposto. Con che eleganza salut tut-
ti, presentando il suo cappello nel qua-
le furono lanciate monete in quantit!
Con una parola magica, egli le lanci
per aria, facendole sparire tutte come
fossero evaporate.
Ora, signore e signori, ragazze e
ragazzi, preparatevi a vedere qualcosa
ancora pi spettacolare! proclam.
In seguito, con gesto drammatico, tir
dal suo orecchio una daga.
* * *
In questo momento suonarono le
campane, che richiamavano il popolo
alle preghiere domenicali nella chie-
sa di SantAntonio. Era anche lora in
cui il giovane Giovanni Bosco riuniva i
suoi amici della Societ della Gioia per
dare loro un sano passatempo ed inse-
gnare la dottrina cattolica. Tuttavia, la
moltitudine assorta continuava ad assi-
stere allo spettacolo.
Bosco vedeva con preoccupazione
quanto il saltimbanco, con le sue pre-
sentazioni tutte le domeniche, allon-
tanava quella brava gente dalla chie-
sa e dalle pratiche religiose. Tent va-
rie volte, inutilmente, di dissuaderlo
dal dare spettacoli nei giorni di precet-
to. Lunica soluzione era, dunque, far-
lo cambiare di citt. Con questo obiet-
tivo, stava pure lui nella Piazza di San-
tAntonio, quel giorno, osservando i
trucchi del ciarlatano.
* * *
Costui facilit il compito di Giovan-
ni Bosco, dichiarando che neppure tut-
ti gli studenti di Chieri messi assieme
sarebbero stati capaci di fare una sola
delle sue prodezze. E passando il suo
sguardo insolente per il gruppo di ra-
gazzi umiliati e furiosi, aggiunse una
sfida per una corsa:
Attraverso la citt in due minu-
ti e mezzo, correndo per le strade pi
lunghe.
Io la attraverso in soli due minuti
disse Giovanni, con enorme sorpre-
sa di tutti i presenti.
Il saltimbanco se la rise di questo
giovane aspirante al sacerdozio che ac-
cettava la sua sfida, e gli propose una
scommessa di 20 lire.
Accettata la proposta, si scelse un
giudice a cui si consegn il valore del-
la scommessa. Costui diede il segnale
della partenza, Giovanni fece il Segno
della croce e cominci la corsa. Nel
primo minuto lacrobata era in vantag-
gio, ma subito Giovanni lo super e lo
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Giugno 2005 Salvami Regina 47
lasci ad una distanza tale che lui ri-
nunci a met strada.
Si vede bene che sei abituato a
rincorrere le mucche nel tuo paese!
sbuff il vinto, furioso.
Ma davanti ad un asino la prima
volta... replic un presente entusia-
smato dalla prodezza del giovane Bo-
sco.
* * *
Mortificato dalle risa degli spettato-
ri che si erano aggiunti in gran nume-
ro, lacrobata tent una rivincita: sfid
Don Bosco a fare un salto, raddoppian-
do il valore della scommessa. Si dires-
sero tutti al canale di irrigazione che ha
sul margine un muretto di pietra.
Lacrobata salt per primo, caden-
do dallaltro lato del canale, con i pie-
di ben vicini al muretto. Andare oltre,
anche di un centimetro, era impossibi-
le. Ma Giovanni non si scompose. Dal
profondo del cuore, invoc laiuto del-
la Vergine, benedisse se stesso e, con
un salto elegante, batte i piedi vicino
al muretto, facendo un salto mortale e
cadendo con piedi dallaltro lato.
Davanti a questa dimostrazione di
agilit impensabile e inattesa, la molti-
tudine esplose in un applauso.
* * *
Il ciarlatano non si diede per vinto
e lanci unaltra sfida... e perse di nuo-
vo. Desiderando vendicarsi, in una so-
la volta, per tutte queste sconfitte, pro-
pose una scommessa di 100 lire per chi
fosse riuscito a salire pi in alto tra i
rami di un albero l esistente. Giovanni
Bosco accett.
Bene, stavolta sar il mio turno! In
fin dei conti, in questa scommessa io
sono invincibile, pens il saltimban-
co. Spinto dalla rabbia, si abbracci al
tronco dellalbero un olmo giovane
e flessibile e si arrampic con agili-
t ad una tale altezza che il ramo sta-
va quasi per rompersi. Si ferm in ci-
ma per un istante, al fine di affermare
la sua vittoria, e subito dopo scese con
aria trionfante.
Questa volta, persino gli ammirato-
ri di Giovanni Bosco si mostrarono insi-
curi, pensando che egli fosse gi sconfit-
to. Impossibile giungere pi in alto sen-
za rompere i rami dellalbero e cadere!
Con tutta tranquillit, Giovanni Bo-
sco fece il segno della croce e cominci
a salire. I rami dellalbero si piegaro-
no, ora verso destra, ora verso sinistra,
minacciando di rompersi in qualsia-
si momento. Finalmente, egli raggiun-
se il punto in cui era arrivato lacroba-
ta. Per un istante, sembr un pareggio!
Mentre tutti rimasero in questa su-
spence, Don Bosco si aggrapp con fer-
mezza ai rami dellalbero, si gir con la
testa verso il basso e cominci ad alza-
re le gambe.
Cosa facile da fare in una sbarra di
ginnastica, ma molto difficile ed arri-
schiata a venti metri di altezza, senza
avere altro appoggio che due fragili e
dondolanti rami di un olmo!
Con questa manovra, egli arriv un
metro pi in alto del suo avversario.
Difficile da descrivere le grida, gli ap-
plausi e leccitazione della moltitudi-
ne sottostante, cos come la triste si-
tuazione in cui si venne a trovare il sal-
timbanco.
* * *
Giovanni Bosco, intanto, mostran-
dosi tanto misericordioso nella vitto-
ria quanto era stato agile e fermo nel-
le scommesse, ebbe compassione del-
lavversario sconfitto. Dichiar che gli
avrebbe ridato il denaro con la condi-
zione che pagasse un pranzo a lui e ai
suoi amici della Societ della Gioia: 23
persone in tutto. Con grande sollievo,
lacrobata accett la generosa offerta,
tutti pranzarono allegramente e... egli
non fu mai pi visto in Chieri.
Don Bosco, soddisfatto, raccont
molti anni dopo: Quello fu un gior-
no di gioia! Io mi ricoprii di gloria per
aver vinto in abilit un saltimbanco
professionale. In realt, il suo mag-
gior giubilo fu laver liberato la citt da
quelle esibizioni che allontanavano il
popolo dalla chiesa.
1. San Giustino, martire (+ 165).
Memoria obbligatoria. Filosofo paga-
no che, cercando la verit, trov nella
fede in Cristo la vera sapienza. Nella
sua Apologia della Religione Cristiana
abbiamo la pi antica descrizione della
celebrazione eucaristica.
2. San Marcellino e San Pietro,
martiri (+304). Memoria facoltativa.
San Marcellino era sacerdote, e San
Pietro era esorcista. Furono uccisi du-
rante la persecuzione di Diocleziano.
3. Solennit del Sacro Cuore di Ge-
s.
San Carlo Lwanga e 21 compagni,
protomartiri dellAfrica (+1885- 1887).
Memoria obbligatoria (si omette). Han-
no sofferto persecuzioni, torture terri-
bili e, alla fine, il martirio, in Uganda.
4. Festa del Cuore Immacolato del-
la Beata Vergine Maria. Memoria ob-
bligatoria.
San Francesco Caracciolo, sacerdo-
te (+1608). Fondatore della Congre-
gazione dei Chierici Regolari Mino-
ri, i cui membri fanno un quarto voto:
quello di non accettare nessuna digni-
t ecclesiastica.
5. X Domenica del Tempo Comune
San Bonifacio, vescovo e marti-
re (+754). Memoria obbligatoria (si
omette questanno, per essere dome-
nica). Monaco benedettino, evangeliz-
zatore delle popolazioni germaniche.
Nominato vescovo di Magonza, ha
fondato diversi monasteri. Ha sofferto
il martirio durante una missione apo-
stolica nella Frisia (odierna Olanda).
6. San Norberto, vescovo (+1134).
Memoria facoltativa. Ha fondato lOr-
dine dei Canonici Regolari Premonstra-
tensi ed divenuto in seguito Arcivesco-
vo di Magdeburgo, Germania. Ha lotta-
to per la riforma gregoriana e per la re-
staurazione della dignit sacerdotale.
7. Beata Maria Teresa di Soubiran
La Louvire, vergine (+1889). Ha fon-
dato la Societ di Maria Ausiliatrice
per ladorazione perpetua al Santissi-
mo Sacramento e leducazione della
giovent femminile. Vittima di perse-
cuzione e calunnie allinterno del suo
stesso ordine, vissuta nelloscurit e
nelloblio.
8. SantEfrem, diacono e dottore
della Chiesa (+378). Memoria fa-
coltativa. Dopo aver predicato il
Vangelo nella sua terra natale
(Nisibi, nellantica Mesopo-
tamia), and ad Edessa dove
fond una scuola teologica.
Compose vari inni Liturgici.
9. Beato Giuseppe di Anchieta, sacer-
dote (+1597). Memoria obbligatoria.
Gesuita spagnolo, and in Brasile come
missionario. Ha catechizzato una grande
quantit di indios. Ha scritto in lingua in-
digena una grammatica e un catechismo.
Fondatore della citt di San Paolo, insie-
me con Don Manuel de Nobrega.
10. Beata Diana degli Andal, ver-
gine (+1236). Dopo aver sofferto ogni
tipo di opposizione da parte della sua
famiglia, ha fondato un monastero be-
nedettino nel quale morta dopo una
vita santa.
11. San Barnaba Apostolo. Memo-
ria obbligatoria. Menzionato tra i pri-
mi fedeli di Gerusalemme, predic il
Vangelo ad Antiochia ed in altre regio-
ni, con San Paolo. Partecip al Conci-
lio di Gerusalemme.
12. XI Domenica del Tempo Comu-
ne.
Beata Mercedes Maria di Ges Mo-
lina, vergine (+1883). Ha fondato a
Riobamba, in Ecuador, lIstituto del-
le Suore di Santa Maria Anna di Ges
che aveva come scopo il dar sostegno
alle fanciulle orfane e loffrire asilo al-
le ragazze in situazione di pericolo.
13. SantAntonio da Padova, sacerdo-
te e dottore della Chiesa (+1231). Me-
moria obbligatoria. Nato a Lisbona, en-
trato nellOrdine Francescano, ha predi-
cato in Italia e in Francia, ed stato no-
minato professore di Teologia dallo stes-
so San Francesco dAssisi. La Chiesa gli
ha dato il titolo di Dottore Evangelico.
14. SantAnastasio, San Felice e
Santa Digna (+853). Martiri a Cordo-
ba, Spagna. SantAnastasio, sacerdote,
fu ucciso per aver professato la sua Fe-
de davanti ai Mori, San Felice, mona-
co, per aver predicato il Vangelo nel-
la regione dellAsturie, e Santa Digna,
adolescente, per aver protestato con-
tro luccisione dei due.
San Pietro (Cattedrale di
Notre-Dame, Parigi)
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15. San Bernardo di Mentone, sa-
cerdote (+1081). colui che ha ripri-
stinato il passo alpino di Monte Giove,
che posteriormente ha preso, in onore
del santo, il nome di Gran San Bernar-
do. In questo stesso monte ha fonda-
to un monastero, e nel monte in segui-
to chiamato Piccolo San Bernardo un
ospizio per i viaggiatori. Ha dato anche
il nome alla simpatica razza canina uti-
lizzata per il salvataggio in montagna.
16. San Benno (o Bennone) di Meis-
sen, vescovo (+1106). Ha difeso luni-
t della Chiesa, mantenendosi fedele
al Papa San Gregorio VII nella lotta
contro limperatore Enrico IV.
17. Santa Teresa del Portogallo
(+1250). Regina di Leone, sorella di
Santa Mafalda e Santa Sancha, tutte
figlie del re portoghese Sancho I.
18. Beata Osanna Andreasi, vergine
(+1505). Di nobile famiglia di Manto-
va vest labito delle Suore della Peni-
tenza di San Domenico. Ha ricevuto le
sacre Stimmate e la Corona di Spine.
19. XII Domenica del Tempo Comu-
ne.
San Romualdo, abate (+1027). Me-
moria facoltativa. Oriundo di Ravenna
il padre del monaci Camaldolesi.
20. San Giovanni da Matera, abate
(+1139). DellOrdine Benedettino, ha
fondato nel Sud dellItalia la Congrega-
zione di Pulsano (pulsanesi), con osser-
vanza della regola di San Benedetto.
21. San Luigi Gonzaga, religioso
(+1591). Memoria obbligatoria. Di fa-
miglia nobile, a 10 anni, ha fatto voto
di castit. entrato nella Compagnia
di Ges, avendo come direttore spiri-
tuale San Roberto Bellarmino. Con
uninnocenza ed una purezza straordi-
narie, morto a 23 anni curando le vit-
time di malattie contagiose.
22. San Paolino da Nola, vescovo
(+431). Memoria facoltativa. Di no-
bile famiglia romana, stato nomina-
to console e governatore in Campania.
Convertito da SantAmbrogio e San-
tAgostino, ha abbandonato carriera
e ricchezze per lideale evangelico, ri-
tirandosi ad una vita eremitica a Nola,
dove in seguito fu nominato Vescovo.
San Giovanni Fisher e San Tomma-
so More, martiri (+1535). Memoria
facoltativa. Il primo, vescovo e cardi-
nale ed il secondo, cancelliere duran-
te il regno di Enrico VIII, in Inghilter-
ra. Furono decapitati per essersi oppo-
sti al divorzio del re.
23. Santa Ediltrudis, badessa
(+679). Figlia di re e lei stessa regina
della Northumbria, in Inghilterra, si
fece religiosa nel monastero Eliense.
24. Nativit di San Giovanni Bat-
tista. Solennit. Nascita del Precurso-
re del Messia, ancora nel grembo ma-
terno ricevette lo Spirito Santo. In lui
splendeva cos tanta grazia che ha me-
ritato lelogio di Ges. Tra gli uomini
nati da donna, non comparso un al-
tro pi grande di Giovanni Battista.
25. Santa Eurosia, vergine e marti-
re (+714). Principessa di Boemia, spo-
sata con lerede di Aragona e Navarra,
morta professando la fede.
26. XIII Domenica del Tempo Co-
mune.
San Pelagio da Cordova, martire
(+925). Bambino di tredici anni na-
to nellAsturie, si trovava come ostag-
gio nella corte del re musulmano Ab-
del Rahman III, che aveva promesso di
liberarlo a patto che rinnegasse la Fe-
de. Davanti alla fermezza del suo ri-
fiuto, fu condannato alla tortura
fino alla morte.
27. Madonna del Perpetuo Soc-
corso.
San Cirillo di Alessandria,
vescovo e dottore della Chie-
sa (+444). Memoria facoltati-
va. Fu incaricato dal Papa Ce-
lestino di rifiutare, nel Con-
cilio di Efeso, leresia di Ne-
storio, che negava la mater-
nit divina della Madonna.
28. SantIreneo, vescovo e martire
(+202). Memoria obbligatoria. Greco
dellAsia Minore, discepolo di San Po-
licarpo che aveva udito le predicazioni
dellApostolo San Giovanni Evangeli-
sta, fu vescovo di Lione, Francia, do-
ve combatt il razionalismo gnostico.
Mor martire sotto Settimio Severo.
29. San Pietro e San Paolo. Solen-
nit.
Santa Emma di Carinzia, vedova
(+1045). Della famiglia dellImpera-
tore SantEnrico II. Dopo la morte del
marito e dei tre figli, dedic la sua vita
al servizio dei poveri e della Chiesa.
30. Santi Protomartiri della Chie-
sa Romana. Memoria facoltativa. La
Chiesa celebra in questo giorno le mi-
gliaia di cristiani martirizzati per ordi-
ne di Nerone, e accusati di aver incen-
diato Roma
San Paolo (Cattedrale
di Notre-Dame, Parigi)
Claudio Daniel Bareiro
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La statua che ha
fatto esclamare
San Giovanni Bosco
50 Salvami Regina Giugno 2005
Lo splendore e la grandiosit della Chiesa
invitano al raccoglimento e alla preghiera.
Sopra laltare, artisticamente ben localizzata,
si trova una preziosa statua di Maria
Ausiliatrice
hi cammina per le stra-
de di Buenos Aires, in po-
co tempo si sente attrat-
to dai palazzetti, caseggia-
ti antichi e vie lastricate in
pietra, ornate da frondosi alberi secola-
ri, che formano un bellinsieme di nobil-
t e buon gusto.
La piacevolezza dellambiente ac-
cresciuta dalla non comune tranquilli-
t che ancor oggi il passante incontra
camminando per la citt.
Un quartiere particolarmente mar-
cato dallinfluenza salesiana richiama
lattenzione: Almagro. In esso si di-
stingue la meravigliosa Basilica del-
la Madonna Ausiliatrice, con il suo
attraente campanile. Il suo interno ci
parla di un originale stile architetto-
nico che invita al raccoglimento e al-
la preghiera.
Subito allentrata, rimaniamo sor-
presi per lo splendore e la grandiosi-
t delledificio. Tutto ci porta a dimen-
ticare il quotidiano e ci lasciamo per-
vadere dal clima sovrannaturale che
aleggia nel recinto. Istintivamente, i
nostri occhi si alzano verso il punto re-
gale della chiesa: sopra laltare, si tro-
va solenne e maestosa la statua della
Madonna Ausiliatrice. A lei si giunge
attraverso una pregevole scala di mar-
mo che non ci separa, ma ci approssi-
ma a tanto benevola Signora.
* * *
Come arrivata a Buenos Aires?
Nel 1886, il direttore della casa sale-
siana di Parigi ha ordinato una statua
di Maria Ausiliatrice da collocarsi nel-
la cappella dellOratorio di San Pietro,
nel quartiere Mnilmontant. Una volta
terminata la scultura, aspettavano una
visita di Don Bosco a Parigi per bene-
dirla. Non potendo egli viaggiare fino
in Francia, i suoi figli spirituali la invia-
rono a Torino.
Si racconta che quando Don Bo-
sco la vide, abbia esclamato: pro-
prio Lei! E, secondo alcuni, avrebbe
aggiunto: Come lho vista in un so-
gno quando avevo nove anni. Que-
sta statua fu intronizzata nellOrato-
rio di Mnilmontant, Parigi, il 5 giugno
del 1886, festa della Santissima Trinit,
dove fu venerata fino al 1903.
Accadde che, a partire dalla met
del sec. XIX, le relazioni tra la Chiesa
ed il governo francese si andarono de-
teriorando gravemente. E sotto la pre-
sidenza di Emilio Loubet, la Francia
ha separato legalmente la chiesa dal-
lo Stato. Furono confiscati i beni eccle-
siastici, tra cui i templi e le scuole,
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La statua che ha
fatto esclamare
San Giovanni Bosco
Giugno 2005 Salvami Regina 51
Loriginale stile architettonico
della Basilica invita al
raccoglimento e alla preghiera
La scala di marmo situata ai lati dellaltare
ci approssima alla Madonna
Inclusa la menzionata chiesa di San
Pietro.
Un devoto, per proteggere la statua
di Maria Ausiliatrice dal vandalismo,
la nascose a casa sua.
Mentre erano in corso questi tristi
avvenimenti, nellaltro lato dellAtlan-
tico, a Buenos Aires, si erigeva un son-
tuoso ed artistico tempio per celebra-
re le nozze dargento delle missioni sa-
lesiane nel Nuovo Continente. Monsi-
gnor Cagliero, primo vescovo salesiano
ed iniziatore delle opere di San Gio-
vanni Bosco nellAmerica del Sud, ave-
va benedetto la prima pietra.
Larchitetto della futura basilica fe-
ce un viaggio in Francia alla ricerca di
materiale per la decorazione del tem-
pio. Informato dellesistenza della sta-
tua della Madonna riscattata dal devo-
to fedele, comunic il fatto allispettore
salesiano a Buenos Aires. Questi pre-
se i provvedimenti davanti al successo-
re di San Giovanni Bosco, San Michele
Rua, per riuscire ad ottenere una simi-
le reliquia. Le trattative si conclusero
con successo. Nel 1904, la bella statua
di Maria Ausiliatrice sbarcava a Bue-
nos Aires. E da allora dispensa le sue
grazie e benedizioni a chi si approssi-
ma a Lei con devozione filiale.
Alla Vergine Madre di Dio, che ha accompagnato con la sua silenziosa presenza i
passi della Chiesa nascente e ha confortato la fede degli Apostoli, affido tutti noi e
le attese, le speranze e le preoccupazioni dellintera comunit dei cristiani.
(Benedetto XVI, Discorso ai cardinali, 22/4/2005)
Madonna
del Perpetuo
Soccorso,
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