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Un vivo ringraziarnento a coloro che hanno collatrorato allarealizzazione e distri-
buzione del giornalino e alle famiglie che ccn ia loro ofJ'erla ci aiutano a sostenere
le spese di stampa.
- lurrrero P?
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/,9.97
0,\AlvlABtO
-
La voce del Parroco
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La conversione: una nuova
partenza
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Perch avete
paura
-
La bestemmia un
peccato grave
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Un "fioretto" di Don Bosco
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La differenza
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Era destino...
'
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Scopri I'amore
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11 Maggo
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Festa della Mamma
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Testamento di una madre
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Mese Mariano
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Madonna Pellegrrina
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Sii ottimista in
questo
viaggio temeno
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Quello
che vuoi tu, Signore!
-
Al suo
posto
-
Vacanze, tempo di Dio
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Un caro nonno
-
Tanto lo fanno tutti...
-
Afndiamoci a Maria
-
Il mondo ha bisogrno di
giovani volitivi
-
Dai regristri
parrocchiali
-
Ricette
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qeNVRSUeN:
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Per vincere i rnali del nostro temp necesario limpegno di tutti a diversi livelli
e in diversi campi, ma alla base di tutto ci deve essere ilcambiamento deila mente
e del cuore, che in termini cristiani viene chiamata
"conversione".
E qui de-
terminante il confronto con Ges Cristo, che pne la radice di ogni male dentro
l'uomo, cio nelpeccato, dalquale scaturisce ogni violenza sugli altri uomini.
Ges cambia il mondo cominciando a cambiare la persona, perch altrimenti
,
ogni istituzione che I'uomo mette in pidi, riprodun inevitabilmente gli in-
convenienti che ha cercato di evitare in precdenza
San Paolo scrive ai cristiani: "Non
conformatevi alla mentalit di quato
mondo, ma trasformatevi, rinnovandovi nel profondo della vostra mente". Paolo
interpretava cos il pensiero di Ges.
Quindi
se l'uomo vuole veramente cambiare
ilrnondo deve cominciare a cambiare se stesso.
E'facile voler cambiare gli altri. Tutti noi, probabilmente, siamo portati a
cambiare le cose intorno a noi, a cominciare dalla famiglia, dove Ia moglie vuol
cambiare il carattere del marito e il marito quello della moglie, sicch nessuno
comincia a lavorare su se stesso cos che non cambia mai nulla.
La
"metanoia",
cio la conversione, lnizio del Vangelo. Non per nulla,
Ges cominci a prdicare proprio con queste parole,'C,onvertitevi e crdete al
Vangelo".

I
-r
I
{
iPere
uiffa
La storia di questi 20 secoli di cristianesimo dimostra che l d6ve un
uomo cambiato profondamente (come
S. Francesco di Assisi e
moltissimi altri) intorno a lui nasce una nuova realt, una nuova vita, un
mondcl nuovo.
Nella nostra societ sono presenti contrasti sociali e politi, ai quali si
uniscono anche le preoccupazioni per il nostro pianeta minacciato da
numerose e gravi forme d' inquinamento.
A livello personale cresce
sempre pi lo "stress",
provocato dall' attivismo esasperato, dalla
competitivit, dal culto dell' efficienza,
dalla difficolt dei rapporti
interpersonali,
dalla crisi dei valori.
Questa
situazione complessa e
tormentata richiede una risposta che solo Ges Cristo ci pu dare. Egli
propone un ideale di vita, gl realizzato perfettamente nella sua Persona e
fondato sulla nnn violenza, sul perdono, sull' attenzione verso gli
"ultimi",
sul dono di s.
Nei paesi del benessere i problemi maggiori sono quelli interni
all' uomo. Proprio questi problemi spingono la gente a cercare esperienze
religiose anche al di fuori del cristianesimo, in altre religioni che
apparentemente
hanno tutte una caratteristica positiva. Infatti al centro di
queste religioni non c' Dio, ma I' uomo con la sua realiz zazktne, il
successo, il benessere. Perci pu sembrare che rispondono ai problemi
dell'uomo, ma in realt la risposta che offrono molto r,rp"rfi.iale ed
effimera.
Nel vangelo troviamo una frase di Ges molto frequente:
"Non
abbiate paura",
"perch
avete paural". il Vangelo d all' uomo un
fondamento, lo fa sentire figlio di Dio, un figlio prezioso.
euindi
aiuta
I' uomo a mettersi su un terreno solido, a sentirsi meno solo e meno
esposto in questa vita.
IA
BESTEMM
E' [rffi PHfrfl&YS
GRAWH
[eromenie: infotli un'offeso direlo conlro Dio. 0uesto lo suo grovil proprio, perch
ci sono
oltri
peaofi
con cui si offende Dio grovemenle,
m0 per
cos dire in modo indirefo. Anche
queslo
peccolo pu
essere
perdonoto,
Ges dice:
"
Tutli i peccoli
s0r0nn0 perdonofi
e onche tuile le
beslemmie.."
Queslo
gronde
dono dello misericordio divino richiede per
che il peccolore
sio
dowero penlilo
e chiedo con umih l
perdono
o Dio che ho offeso e obbis intenzione serio dr
coneggersi. Molti bestemmiono per
obitudine e non riescono o smelere. Anche Il cailivo esempio
di oltri be$emmioori fovorisce, perci
nelle fomiglie dove si bestemmiu, quosi
certomente i figli
imporeronno o besemmiore. ln mol cosi beslemmio chi ho un corolere impulsivo, violenfo,
nervoso, mo ci non significo che lo beslemmio sio meno grove.
Coso si pu
consigliore in quelicosi?
Anzilutlo ch so di esere nervoso deve cerrore di coneggere il
proprio
corolere, esominore seilomenfe lo
proprio
vio in modo do evilore il
pi possibile
le
occssion. Invocote con uno
preghiero pi
infenso il Signore che ci oiuli nello noslro frogile volonf e
confessorsi fiequenf emenle.
(Jn "fiorefte"
di
Don Soscq
Urrn tltwa affian rnol/.a a tc,nl+p, lec.rnm,hte,
e ,ona on/l,cr
ltonrta
ad nn rxa//i.k lcoem'm,ulatc,,cocr,/rie..to
di oatralla y'roll.ea, r/w k
o'aty'n+leun, e,/w M /,nn audo y'taruonnb{a
nry't/.me u,na lalem,mia
/orn
a/ ureewthn carnlia dri ccwa//c,
gr.
anoul./*
/q
da /nc,ta.
gir,ono
x rnte d im/cgrrn,. .. e Uon
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nnn y'ale.h l,+alarera,tp, le/ clla lc
teilemumi,atc,
fenoa.nd,a.
a,/ y'aaadtto e/rc w
"*/*f*
c anr,/tn a//in/ertot
rcl
ym/c
/.alwalc
cadetc da r,n rnamrc.,m.a a// Al,r,r, .?
".
SCOPRI L'AMORE
Prendi un sorriso
regalalo a chi non I'ha mai avuto.
Prendi
un raggio di sole
fallo volare l dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima
posala
sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi iI coraggio
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopn la vita
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza
e vivi nella sua luce.
Prend la bont
e donala a chi non sa donare.
Scopri I'amore
e fallo conoscere al mondo.
Malwtma Gandhi
La
rhchczza sloet
sl
*wsrziu,aa con
fatfca,
5i coneerra
Gon ,n{tuhtudrne
Si
vomini
sc
rJcevono un fraaee,
tuno
sogfti scrivera
9u marmot
9e
un
bena,
su0Ca aabbia"
a al
prta con do4orc.
ERB trESIINE....
"Non c' niente do
tore,
qucndo destino.. destino!". "En successo
perch doueuo succederel ognuno quondo nosce,, ha gi tutto segnoto..."
fl on
credo a ni ente..., mo al desti no si !.
$ono
frosi
che ci
pu copitore di sentirle opni gicrnor se non, oddiritturo di
pronunciorle.
$ono
frasi
che escono anche dollcr bocco di coloro che offer-
mono di essere credenti. E
questo molto triste, perch credere o un destino
che non si ccpisce lrene coso sin e do chi sio monourcrto ,
forse,
lo
pi
groDe delle offese sia contro lo
fede
che contro lq libert dell'uomo.
Chi rede in Dio, sa che un Podre che, creondo i suoi
figli,
ho
fotto
loro
un dono gronde: la libert. hlo uoluto cio che I'uomo diuenisse il costruttore
dello suo uito e del suo
futuro
e hq uccettoto di rispettore questo libert,
fino
ol
punto di uedere spessc i suoi
feli
uoltorgli le spolle q dimenticqrsi di
[:ui.
I' uero che doutrnti o certe
"disqrozie"
non si so coso pensore
mo offrcnte-
remmo con pi
forzo
il dolcre s. piuttosto che disperore! proucssim<;
od
ommettere che non ci doto di comprendere e sino in
fondo
il senso delle
cose che occodono. Tuttouio. un conto I'umilt con cui o uolte siqmo co-
stretti od inchinorci dauonti ol misterc, certi che un
qiorno
ogni sofferenzo si
trosformer in gioio, un ccnto credere ciecomente trl destino.
Questo
si-
pnificherebbe
dichiororsi uinti, sconfitti in
portenzcr
douonti ollo uitu che ci
ospettu.
Atr
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LA DIFFERENZA
Un giorno un principe chiam a corte un mer-
cante di cavalli, che port due magnifici destrieri
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e li ofr in vendita. I due animali erano simili: gio-
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vani, robusti e ben fatti. ma il mercante chiedeva
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per uno un prezzo doppio di quetlo dell'altro. Il
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principe chiam i suoi cortigiani e disse: <Regale-
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mi sapr spiegare p.r.h unovale il doppio del-
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u
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li
I'altro> .
I cortigiani si fecero intorno ai due cavalli os-
servandoli ben bene, ma non scoprirono alcuna
differenza fra i due animali che giustificasse un
prezzo cos diverso.
<<Visto che non comprendete la differenza fra
i due cavalli, sar meglio provarli cos potrete ve-
dere pi chiaramente perch hanno un valore tanto
diverso l'uno dall'altro>.
Li fece montare da due fantini e li fece girare
alcune volte intomo al cortile delpalazzo. Nem-
meno dopo questa prova i cortigiani riuscirono a
capire la differenza di valore fra i due cavalli e al-
lora il principe spieg:
<<Avrete certamente notato che mentre corre-
vano uno dei due non lasciava quasi traccia di pol-
vere dietro di s, mentre dietro all'altro la polve-
re si sollevava grossa come nuvole. E per questo
che il primo ha un valore doppio dell'altro, per-
ch fa il suo dovere senza sollevare tanta polvere>>.
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1 effi&Gl0;i
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&
ffl,H,
,fus&,h#,ffi,&
UN FI ORE PER LA TUA FESTA,
MAMMA CHE I O BEN CONOSCO'
F DI c ul s o L' I MMEHs I
s oNr .
?RENDI LO,
QUESTO
FI ORE
TI SPETTA COME REGI NA
DELLE
NOSTRA CASA'
DOVE SE REGNI TU TUTTO
RI SPTENDE.
E DOVE CON GRANDE
DTJLCEZZA
COLMI DI PACE I L NOSTRO
CUORE.
MAMMA, E SE I NSI EME
AGLI ALTRI FI ORI I N
quESTO GI ORNO
AVRAI
qUELLO Dl uN BI MBO
CHE HA SMARRI TO
LA SUA MAMMA
E CORRE PER TROVARNE
UN, ALTRA,
TU NON RESPI NGERLO.
. DARAI
A UN I NNOCENTE
UN MOTI VO
PER BENEDI RTI ANCORA
I N FUTURO
E PORTARTI FI ORI ALLA MEMORI A'
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ct l DEsr I UNA SECoNDA
vI TA'
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cfio ruoi o"{'arncl ifc.
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TasA,nentnr/aurzar/?n/rtu
Vlo"desidero altro che voi, figli
di Dio e miei, seguiate l'esempio dei vostri genitori.
Dunque' ricordatevi di assistere alla S. Messa alla festa e alla dottrina indispensabile
per ogni cristiano.
Accostatevi con frequeva
ai Santi Sacramenti;
se fate del male confessatevi, Dio
buono e solo in Lui troverete
delle grandi
consolazioni; perdonate
volentieri
ai vostri
nemici o offensori, non portate
odio a nessuno.
Se qualche poverello vi domanda
alloggio non cacciatelo, ma usategli misericordia
come facevano i vostri genitori; pensate
che Dio che ve li manda. Se voiavete
un letto e
una casa pensate che un dono di Dio.
Vogliatevi bene, aiutatevi a vicend4
siate fratelli amorosi, pregate
molto la Madonna e
mettetevi nelle sue rnani.
Ricordatevi che tutto passa
e che avete un'anim4 che per guadagnare
il
paradiso
ci
vuole il sacrificio: questo
mondo per noi un breve passaggio.
Ricordatevi che senza Dio
non si puo andare avanti. Senza religione non si pu averepace in questa
misera vita.
Questa
vita, lo comprenderete
alla vostra et4 un mare in burrasca e bisosna avere
grande
forza per atfiaversarlo.
Chi confida in Dio non deve tremare in nessunJburrasca
della vita. Forza dunque, ricordatevi
le parole
di vostra rnadre che vi ha voluto tanto
bene, e che solo potrete comprendere quando
non ci sar pi.
Non vi scoraggiate, la vostra mamma ha molto sofferto in questa vita, e vi perdona
volentieri se qualche volta I'avete fatta piangere:
non sapevate comprendere
cosa
volevano
dire le mie lacrime.
I1 mondo falso. Non fidatevi: state attenti; siate dunque buoni e vogliatevi bene,
compatitevi e aiutatevi a vicend4 i vostri genitori
dal Cielo veglieranno
su d-l voi.
Siate forti e non mi piangete.
Riguardo al mio funerale, io desidero sia molto semplice, senza nessun fiore: ricordatevi
che la vostra mamma non desidero mai il lusso, ma la sola semplicit.
Dio far per voi quello che io non ho potuto fare, a Lui solo vi affido e alla Madonnina.
siate buoni e compatitevi e vi troverete contenti in fin di vita.
Questa
valle di lacrime alla fine non che tur fumo. solo troverete il bene che avrete
pofuto accumulare.
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LA
BELLEZZA,
LA GRANDEZZA
DEL CRISTIANESTMO
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GIOIA
DI VIVERE
LA NOSTRA
FEDE.
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Nplu Fnu. MARRONE ROCCO
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NEr-le Fnu. DE FRANCESCO GABRIELE
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vflaggf,o
Sii ottirnista sempre, fratello.
Non vedere solo il male: c' il bene!
Non cred.ere solo alle tenebre: c' il sole!
Non temere solo la tempesta:
c' anche la calma!
Le tenebre si scambiano in luce;
l'uragano si placa in bonaccia;
dal male Dio produce
anche il bene.
Credilo !
Abbi fiducia in tutti:
nei Pad.re che nei cieli,
ne-i fratelli qui in tena,
e anche in te,
credi, fratello.
Il cristianesimo
questo:
ottimismo
ad ogni costo, sempre!
Le persone pessimiste
e tristi
sono un disagio per
ogni comunit.
Bisogna cornpensare
il loro danno,
la loro tristezza,
sviluppando in noi
la gioia.
Senrina gioia
che evidenzia pi il bene
che il male degli altri,
gli
aspetti buonl anzich i difetti.
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vucI ru, Sreu cres!
Aueuo domondoto o Dio. [q solute
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per essere
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gerc6 iofossi scggio.
Aueuo domqnfoto ilpotere
Ier
essere lofoto dlgli uomini;
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perc6 io sentq if 6isogno di Dio.
Aueuo cfiesto di ortere tutte [e cose
pergofere [o uita;
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perc6epotessigofere li tutte [e cose.
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6o
ottenuto niente
di cio c6e arreuo fomonfoto;
mo io 6o ottenuto
tutto queffo c6e
queuo
s1reroto.
Lo sono,Jrogfi uomini
if
liir
qccoDteDtoto.
un
enRo nonilo
Vivcva in un paesino di montagna un povero vecchio, che aveva gli occhi appan-
nati, era sordo, e gli l,remavano le mani. A tavola riusciva a stento a tener il cuc-
chiaio nellc mani, versava la minestra sulla tovaglia e a volte gliene cadeva ult
F)'
le tavola
y:r tcrra. Il figlio e la nuora nc erano stanchi; c cos alla fine il vctchio nonno do-
vette sedersi dietro la stufa, e gli dicdero la minestra in una scodcllina di tcrra, e in
quantit assai scarsa; ed egli guardava tristcmcntc verso la tavola e gli si inumidi-
vano gli occhi di pianto. Una volta la scodcllirra cadde pcr tcrra c si ruppe: La gio-
vane donna lo sgrid, ma il vecchictto sospir c nor disse nulla. Allora ella cornpr
una scodellina di legno di pochi centesimi e in quella egli dovette mangiarc.
Mentre se ne stavano cos sedut,i, il nipotino di quattro anni, per terra, mettcva
insierne dellc assicelle.
Cosa fai?
-
gli domand il padre
f;artio tnt pittolo lrurgolo
{recipiente
n' ttangol are i l t r:ui si tttt' ttt' da man-
giare agli animali)
-
rispose il bambino
-
p:rch ci rnangino babbo o mamma,
r;uatrdo sararno r trtl ti .
.lllora marito c naglie stettero un p'
a guardatsi c pi si misera a piangere:
e subito condussero a tavola il vrcchio
nonno e da allora in poi lo fuero
sempre mangiaret con loro, c non di-
cevano piu nulla, perfno se si sporca-
va un po'.
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filtn lnsratn priLfreljrn, en'e se sapymtw yt,1n
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N cmtro leI{efab, rfaragosto, c.on(nfuat fuI['Asswn cL\nere.{apa-
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ll vecchio eremita Sebastiano pregava di solitc in un piccolo santuario isolato
su una collina. In esso si venerava un crocifisso che aueva ricewto il
significativo tirolo di
.Cristo
delle grazier.
frrivava
gente da tutto il paese per
impetrare grazie e aiuto.
ll vecchio Sebastiano decise un giorno di chiedere anche lui una grazia e,
inginocchiato davanti all'immagine, preg: uSignore, voglio soffrire con te.
Lasciami prendere il tuo posfo. Voglio stare io sulla crocen.
Rimase silenzioso con gli occhi fissi alla croce, aspettando una risposta.
lmprowisamente il Crocifisso mosse le labbra e gli disse
ufmico mio, accetto
il tuo desiderio, ma ad una condizione: qualunque cosa succeda,
qualunque cosa
tu veda, devi stare sernpre in silenziou.
ofe
lo promefto. Signoreo.
fwenne
lo scambio.
fessuno dei fedeli si rese confo che ora c'era Sebasfiano inchiodato alla croce,
mentre il Signore aveva preso il posro dell'eremita. I devoti continuavano a
sfilare, invocando grazie, e Sebastiano, fedele alla promessa, taceva. Finch un
giorno...
Arriv
un riccone e, dopo aver pregato, dimentic sul gradino la sua borsa
piena di monete d'oro. Sebasriano vide, ma conserv il silenzio. fon parl
neppure un'ora dopo, quando arriv un povero che, incredulo per tanfa fortuna,
prese la borsa e se ne and. f apr bocca quando davanti a lui si inginocchi un
giovane che chiedeva la sua protezione prima di intraprendere un lungo viaggio
per mare. Ma non riusci a resisfere quando vide tornare di corsa I'uorno ricco
che, credendo che fosse stato il giovane a derubarlo della borsa di monete d'oro,
gridava a gran voce per chiamare le guardie e farlo arresrare. Si udi allora un
grido:
"Fermi!n.
Stupiti, tutti guardarono in alto e videro che era staro il crocifisso a gridare.
Sebastiano spieg come erano andate le cose. ll ricco cors allora a cercare il
povero. ll giovane se ne and in gran fretta per non perdere il suo viaggio.
Quando
nel santuario non rimase pi nessuno, Cristo si rivolse a Sebastiano e lo
rimprover.
uScendi
dalla croce. fon sei degno di occupare il mio posto. fon hai sapuro
srare zitto".
uMa,
Signoreo protest, confuso, Sebastiano.
"Dovevo
perrnettere
quell' ingiustizia? n.
uTu
non saio rispose il Signore,
oche
al ricco conveniva perdere la borsa,
perch con quel denaro sfava per commettere un'ingiustizia. ll povero, al
contrario, aveva un gran bisogno di quel denaro.
Quanto
al ragazzo, se fosse
stato trattenufo dalle guardie avrebbe perso I'imbarco e si sarebbe salvato la
vita, perch in quesro momenfo la sua nave
Sta
colando a picco in alto mareD.
iK iK i8+
I
anNTO
[,O
FANNO
]'UJ=J-'I...
on si pu clire se oggi I'umanil sia peggio
di una rJolla,
se I'uomo cli oggi sia pi lontano dal signore di quello
di
ieri- E non c' nemmno cla prendere
troppo sul serio
I'osser0azione
che, mano a mano che andiamo arlanti con gli anni, ci
capita di
fare:
"Ai
miei tempi quesle
cose non succedralano!",
oppure
"Se
ritornasse il mio {ecchio parroco,
morirebbe cli nuo{o nel
.Jecle-
re queslo
sfascio!".
Ogni momento della storia ha le sue caralteristi-
che e solo Dio conosce il meglio e il peggio; ogni momenlo della
storia ha le sue contradclizioni e solo Dio le pu giuclicare.
una cosa per certa: certi peccari cla cui un tempo
ci si na-
sconderla, oggr
rJengono
fatti
alla luce del sole; certi atteggiamenti
di
cui non si parla''la, oggr
rlengono
sbandierati e persino pubblicir.rati,
creando ancora piu confusione nel cuore dell'uomo. Cos si arrirta a
dire con
facilil:
"che
male c', lo
fanno
tutti!". M il consenso di
molti o la moda di un'epoca non potranno
mai deciclere se un'azione
buona o cattir)a. I cristiani non do{ranno mai isolarsi dalla loro
societ, mai mettersi al di
fuori
della loro storia, ma, quanclo
ne-
cessario, dot)ranno saper andare controcorrente, tracciare stracle
di'rJerse, su cui, se saranno una presenza
forte,
altri si immetteranno.
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i
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$
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siete
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beffa {uc* e
mme tsft tonete rripere. Sloi
appafienete cf
$eoto bef
dignore e pertonto
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salbcmente
(r
tui nicint.,
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-4
Affidismoci n l)RfiJR
Lourdes, un cappellano di pellegrini si era ritirato in camera. stancoo a se-
ra tardi.
Un pellegrinaggio nazionale italiano era ripartito; un altro di nove treni sarebbe
giunto I'indomani, prevedendo di non avere un momento di tranquillit.
Ma a letto non riusciva a riposare,
((preso
come da una specie di agitazione mi-
sta a inquietudine. Interiormente qualcosa mi dice: Non puoi startene qui tranquillo:
c' qualcuno che ti attende.
Tutto ci mi turba. Si tratta forse di un'allucinazione? Mi alzo. Passeggio un po'
nella mia crmera. Poi mi ricorico, ma mi impossibile trovare la calma.
L'agitazione continua. Prendo allora una decisione: Andr alla Grotta a recitare
il rosario.
Mi vesto, esco dall'albergo e mi awio alla Grotta perconendo il viale lungo il
Gave. Sono le dieci di sera. Fa freddo e pioviggina; sul viale non c' nessuno.
Quando
arrivo al primo ponte mi fermo bruscamente; o meglio mi sento come fbr-
mato e una voce interiore mi dice:
-
Attraversa il ponte. C' qualcuno che ti aspetta vicino ai prato... Devi oltrepas-
sare il ponte; devi andare verso il prato...
Sono molto stanco ed esito. Poi mi decido e attraverso il ponte.
Appena di l" vedo qualcuno che avanza verso di me.
-
Siete un prete?
-
s, rispondo.
-
E la Vergine che vi manda. Stavo per togliermi la vita. Abbiate la bonta di
ascoltarmi.
Andiamo verso il grande albero posto in mezze al prato, di fronte alla grotta.
Parliamo per due ore. Alla fine, prima di separarci quell'uomo mi abbraccia e pian-
gendo mi dice:
-
vi debbo la vita, la Vergine mi ha salvato>.
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E TOVNilT VHTTVI E FilNT
o
Aiutate i giovani ad essere volitivi e forti'
o
Una
giovane pianticella, anche:e viene
pOSta in terreno buono, non si-
cura di crescere bene. Infatti
pu crescere storta e sbilenca se non so-
stenuta e
guidata finch non ha raggiunto una certa robustezza.
o
Anche tu, caro amico, se non ti lasci
guidare da chi ha cura della tua
educazione
e del tuo bene, corri il rischio di crescere male, come una
gio-
rnne pianta abbandonata
a se stes:a. Da chi devi lasciarti
guidare? Dai tuoi
genitori, dai tuoi educatori ai
quali i tuoi
genitori ti affidano.
o
I genitori non siano troppo tirchi con i figli, ma li educhino
a non
preten-
dere tutto ci che vedono; siano cauti nel dare loro denaro da spendere. 5i
dia il neces-rio
Per
un divertimento
onesto, badando che non se lo
Pren-
dano direttamente,
cosa molto brutta e disgusto-
per tutti.
.
I
genitori diano ai figli esempio di sobriet, astenendosi
dall'acquistare
il
supltfluo,
che necessario, invece a chi
pi povero'
Po'tendo,
i
genitori facciano elemosina
ai bisognosi
e istillino
quesfabitudin nei figli, donando
per mezzo loro, ad esernpio
portando il
cibo o altro a chi si trova nella necessit;
certi che Dio tiene ben conto di
ci che si fa
per suo amore, specialmente
ai
pi poveri'
o
5e avete molto, date molto; 5
poCo, date
quel poco, ma sempre
con il
soniso sulle labbra. Rivolgete
la vostra carit soprattutto
agli orfani, agli
anziani e agli ammalati
i quali, sprowisti di tutto e inabili al lavoro, hanno
rnaggior bisogno di aiuto.
.
un erore concedere
ai figli tutto ci che vogliono
per timore dei loro
caprkci. euesti
giovani non saranno mai allenati ad affrontare
le difficolt
aetn vita. Quando
si troveranno
nel contrasto,
daranno
a tutti
gravi di-
spiaceri e
prenderanno una cattiva strada'
VIVERE SENZA
TE
E' COME
VN'ERE A MTA'
BRI HE6IsTRI PHRHOCCHIFL!
BHTTESIMI:
Hanno rlcevuto il Sacramento del Battesimo i
piccoli:
eE
-
UEEELLI OEBIIFHH di Marco e Menicucci Hoberta
agE
-
FlNlZlO MRHTINH GHETH di Carlo e Bl Luzio Mirella
H tutti l'augurio della comunit
panocchiale.
FUNERBLI
-
Ha concluso il suo
pellegrlnaggio
lerreno ed tornata
alla Casa del Padre:
5/a
-
SFFCHESE MRDBHLENH ved. MENIEUCCI dl anni 83
ll rlcordo nelle nostre
Freghiere
per questa
defunta.
EUO-HI EENEFOs-I
E' stata offerta l a somma di L. 1.000.000.- da N.N.
per
l e necessi t
della Ehlesa. Un vivo ringraziamento.
E P-P-[J N-T F
"tE N
T J
-
Mese di Maggio
-
la funzione sar alle ore a0,3fl nelle famiglie che
accol gono l a Madonna Pel l egri na
-
Oal | Elugno
-
Solenne Tredicina a 5. Flntonlo
-
ore ?l
-
-
| Elugno
-
Festa del Corpus Bomini
-
alle ore 19
-
Processlone con ll 55. Sacramento e Benedizione Eucaristica
P__E
L L E 6__E*t N E 6_F_ t_0_
5i sta organlzzando un
Fellegrinaggio
a 5. RITR da Cascia che sl far
Sabato eB 6lugno. Colsro che desiderano
parteclpare
si iscrivano
quanto
Frima.
TOftn fukOIOnA
sctaccilre
insieme la farina hianca c la gialla.
mescol andol c
con ta Vani l l i na Paneangel i
c di sponete
tempo: I ore c.t-r
dif.lic ott : cl tstt
[*t
rne r e
l'intpasto
shri<){r't
caloric pct
Fi*:
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Yno coasigb:
Caluso
Itasstlo l4u<;rrttt
I Pienronrl
l' irr.Salto
tTmranat
(
re c o I -ig trctrso I
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alab ri a
l "i nsi eme fl fontana
sul l a spi anatoi a'
Formate
una
.""i i e .l ccntro. Scottate
i e mandorl e'
pel atcl e c
. r^r. nt "l " al t ri l at urt o.
Versat el e nel l ' i ncavo
assi cme
l l l o zucchero. i tl l a scorza di l i mone. ai ttrorl i d' tl ovo c
,i i ttuttn. l -avoratc
i l tutto mol to vel ocemente
con l a
punti r dcl l c di ta perch l ' i mpasl o dovr ri sul tare
n(l n
l rnri i n"*",t
bcrrs i hri ci ol ato' -l -o
stesso compttsto
shri -
fi .ttr" rrr i ptl l pastrcl l i
vi t passato di rettamente
ncl l a
i .rrti era
i rrthurri i ta-
l -a pasti
"granul tl sa" si attacchcri
i n cl ottura restantl o
con qucsta forma' I' a t(rta shri s(-
Iona vit tncssa ncl forno gii caldo c firlta ctltlccrc
pcr
ci rca un' ora. Appena tol ta dal forno' si stacca
dal l a
torti era scuotenci ol a.
si adagi a sul pi atto di portata'
I)osi oecorrcnti
per 6 persone: }50
gr
di
| l t' ' i na
hi un<' o, 150 gr di
fari nc
gi al l a.25| , v dt
trrttndttrlr il,tlcr. )txt e^tir-,,,r'iri
i"l,ruri,rt,,,
l hu.sritto di vonillino !'uri:sima I'aneangtli'
lt
scr.tr:t, <l r I I l tntorc
grol tu}i ata.2
tuorl i d' ttovo,2d)
gr di hurro'
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pizzico di sate
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'rl'tvlTil
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vani-,
gllnato.
Per f ar c r e: S( Xl gt t r nl f l scaf p( ) ne- Jut l va3cucehi ai di z' uccher o- . u. nhi cchi er et | i I i qr r t r r e. . l . r t r .
snla"
otrenuto."n
l
p.*pJl5ilFii;-nirol'txl
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6ffi
e
di frag.le'
Po' l&lilrna
tenina.Utttttt
ituorli con lo z-ucchero:
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la Vanllllna
B' ERTOI' lNl'
il
sttcctt
e la sctrza
del linronc
e lauirci"
fino ad orrenere
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Ji';;-','.-;ititr:i
selaccirlevi
la farin:t nrisce
r ara cs, ta Fecora .d i i', iii i ird ffiitti'tr,l3
i lih'l$n
"'*';*':lll:T"i
l;1;;;fi
1;
lata cqr ta Fecola ed il l,lI.Yrlt,
ItDrtrt' rr' t' '
"il;;rri.n
Oi sale fnvorisce
l' og' razione):
*5:rH*Jt*"J'l[;""x,:,ffi,,:nr:
i"iu;,;
iuin"
lir.uran
trriFi-r*.
rirca 50 nri
nrrti.
Farcifttm.|n
una ciruo|a Iavorate
i tuor|i con Io ztrcchero.
a8'SiUngete
i.| ntrscanxrne
e ctrn tlt:Iit::t-
tezzn
gl i athumr
n*nrar,
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Tagl i are
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i l -dol ce
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parti trgrti rl i cl rt'
spruzzirere
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