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IL VANGELO PAOLINO

Spiccano due caratteristiche significative del pensiero paolino:
1. la cristologizzazione di tutti i campi del discorso teologico
2. la formulazione paradossale dellitinerario di Cristo e dei battezzati

DIO E IL SUO PROGETTO SALVIFICO

La dottrina di Dio fondamentale in tutte le lettere paoline.
per Paolo, LA PATERNIT che definisce la specificit di Dio
la paternit di Dio vista in tre modi:
il padre di Ges,
il padre dei cristiani e
il padre di tutta la creazione.
Paolo condivide lidea di Dio, creatore delluniverso, presente nellAntico Testamento,
Dio il Santo, il trascendente, ma rimane in relazione con il mondo.
Il rapporto personale e intimo con Dio avviene grazie allopera dello Spirito Santo che
abita in noi.
Alcuni titoli divini:
1. re e giudice,
2. salvatore, onnipotente/altissimo,
3. sovrano.
Tra gli attributi divini:
4. la gloria di Dio,
5. la sapienza e scienza di Dio,
6. la santit di Dio,
7. la giustizia di Dio,
8. lamore e la grazia di Dio,
9. la bont e la fedelt di Dio,
10. lincomparabilit di Dio,
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11. lunit di Dio.



Dio ha un progetto, presente nella sua mente anche prima della creazione:
egli liberamente ha deciso di salvare luomo in Cristo Ges.
Paolo ha descritto questo progetto salvifico mediante i termini :e.ct, e :et.at.

Il sostantivo :e.ct,
1. puo significare:
2. offerta, esposizione, presentazione;
3. intenzione, deliberazione, decisione
4. ricorre sei volte nel CP su un totale di dodici recorrenze nel NT
5. in cinque casi ci si riferisce al progetto di Dio;
6. una sola volta Paolo lo rapporta a se stesso.

Il verbo medio :et.at puo significare:
1. esporre [in pubblico],
2. proporsi, prefissarsi, prefissare, prestabilire
3. nel NT usata questunica diatesi
4. figura tre volte in Paolo sul totale di tre ricorrenze del NT;
5. quindi un suo uso tipico
6. nel primo caso Paolo descrive i propri propositi;
7. negli altri due si riferisce allazione divina.
8. Che significato ha questo progettare da parte di Dio?
9. Nonostante le radici ebraiche, Paolo si dimostr sensibile alla cultura ellenistica.
10. Ma sa che Dio realizza il suo progetto in Ges Cristo.
11. Pensando al mistero di Dio e a quello delluomo, creato da Dio ci possiamo
domandiamo: quale rapporto intercorre tra la creatura e il Creatore?
12. Paolo intuisce la tensione tra elemento verticale ed elemento orizzontale, da cui
scaturisce lidea del progetto divino.
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13. Lattivit delluomo parte da un disegno soprannaturale di Dio, dalla sua
trascendenza
14. Ci che Dio fa lo fa per amore delluomo, a vantaggio delluomo che e al centro
del suo disegno di salvezza.
15. Il progetto di Dio verr realizzato completamente nella storia, ed ha come inizio e
compimento il suo Figlio, Gesu Cristo.
16. lintuizione della teologia paolina e che nel misterioso disegno del Padre tutto
converge verso Cristo.
17. La realt umana parte da Cristo e si conclude con Cristo.
18. bene fare una differenza fra Ges e Paolo: mentre Ges un uomo di campagna
(Mt 6,26-28) Paolo un uomo di citt.
Si puo ipotizzare che che lidea sottesa ai due termini :e.ct,, :et.at sia molto
cara a Paolo, anche se di scarso valore probatorio a causa della sua sporadica presenza nei
testi a lui attribuiti.

IL VANGELO CHE CRISTO

Cristo ha mandato Paolo a predicare il vangelo (1Cor 1,17a),
cio annunciare ai gentili la buona novella di Ges crocifisso, morto e risorto (cfr.
1Ts 3,2; 1Cor 2,2; 9,12; 2Cor 1,19; 2,12; 4,4s; 9,13; 10,14; Gal 1,7; Rm 1,1ss; 15,19;
16,25; Fil 1,12-18.27; Col 1,27; ecc.) per la salvezza degli uomini.
Poich il vangelo rivela in modo pieno e perfetto i giudizi imperscrutabili di Dio (Rm
11,33), il vangelo di Cristo anche quello di Dio (cfr. 1Ts 2,2.8s; 2Cor 11,7; Rm
15,16).
In breve, aderire al Vangelo equivale praticamente a credere in Ges Cristo.
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La Lettera ai Romani (Rm 1,16-17) propone una singolare definizione del vangelo:
Io infatti non mi vergogno del vangelo, poich potenza di Dio per la
salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. in
esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il
giusto vivr mediante la fede (propositio generalis della lettera).


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La terminologia con cui Paolo esprime il concetto di vangelo include
1. .ua,,.te| circa l80% delle ricorrenze nel NT si trova nel CP
2 .ua,,.t,eat circa il 40% delle ricorrenze nel NT si trova nel CP
Paolo sintetizza il concetto sul versante nominale.
Piu del 60% delle ricorrenze del concetto di vangelo nel NT si trova nel CP
Esistono varie ipotesi circa lorigine del vocabolo.
1. per alcuni, Paolo ha coniato il termine .ua,,.te|,
2. per altri Paolo ha sentito pronunziare questo termine durante il suo soggiorno ad
Antiochia di Siria (circa 2 anni; tra la sua vocazione e il primo viaggio
missionario).
Vangelo la sintesi ideale di tutto ci che Paolo ha osservato e sperimentato circa
lannuncio apostolico.
Il contenuto espresso dal termine .ua,,.te| esclusivo e fondamentale, un unicum.
a. Non la somma semplicistica di una falsa etimologia (bene [.u] e [
a,,.te|]), dato che *a,,.te| non esiste;
b. ma :
1. Lannuncio di Cristo morto e risorto per luomo:
1. Paolo annuncia la morte e la risurrezione di Cristo come atto
a. che libera o salva dai peccati.
b. comunica la vita divina alluomo.
c. cambia la storia degli uomini, perch attraverso questo messaggio
luomo trova la salvezza.
2. Paolo mette Ges accanto a Dio, Ges il Signore, come Dio
a. quasi una teologizzazione della sua cristologia:
b. Dio viene descritto come Salvatore (1Tm 1,1; Tt 1,3; 2,10; 3,4), e
anche Cristo (Fil 3,20; Ef 5,23; 1Tm 4,10; 2Tm 1,10; Tt 1,4;
2,13; 3,6).
2. La chiamata in causa delluomo dovunque egli si trovi:
1. tale messaggio arriva alluomo nel suo ambiente, lo chiama in causa
individualmente e direttamente.
3. La necessit della risposta delluomo nellun senso o nellaltro:
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1. questi dovr operare una scelta: affermativa e positiva o negativa.
2. Il s laccoglienza della fede.
3. Da tale risposta data al vangelo dipende tutto lo sviluppo ulteriore
della persona.
4. Dal tenore della risposta dipende la situazione escatologica delluomo:
salvezza o perdizione:
1. il vangelo e lieto annuncio solo nel caso in cui luomo lo accolga e vi
aderisca
La somma di questi quattro enunciati costituisce la buona novella annunciata da
Paolo.
Esiste una bipolarit tra una certa trascendenza e una personalizzazione del vangelo.
Paolo menziona il mio vangelo: .ua,,.te| eu (Rm 2,16; 16,25; 2Tm 2,8).
Di chi dunque il vangelo? sia di Dio .ua,,.te| .eu / Xtceu che
delluomo
il vangelo di Dio viene interpretato dallintelletto e dal cuore di Paolo

In conclusione la dottrina paolina sulla salvezza essenzialmente cristologizzata.
LApostolo descrive lintervento divino in due modi complementari:
1. a partire da Dio, che ha rivelato la sua giustizia e la sua misericordia mandando
Ges Cristo per la nostra redenzione (cfr. Rm 3,21-26; 5,8; 8,3s; 2Cor 5,18s.21; Gal
4,4ss; Ef 2,4s; Col 1,22; 2,13) o
2. a partire da Cristo (cfr. Rm 5,6.8; 5,12-19; 14,15; 1Cor 8,11; 15,3; 2Cor 5,14s;
8,9; Gal 1,4; 2,20; 3,13; Ef 2,13-17; 5,2; 5,23.25; Fil 2,7s; Col 2,14s; 1Ts 5,9s).
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Per esprimere lazione di Dio e di Cristo nella storia degli uomini Paolo fa uso di
termini differenti:
amore, grazia, riscatto, liberazione (dalla Legge, dal peccato, dalla morte),
giustificazione, perdono, riconciliazione,
solidariet, obbedienza e umiliazione,
espiazione (o propiziazione), sacrificio,

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Cfr. J.-N. ALETTI, Paolina (teologia), in Dizionario Critico di Teologia, 971.
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creazione, vita, salvezza.
La mediazione salvifica di Ges Cristo si rivela perfetta e universale e si esercita
ancora oggi perch, essendo risorto, egli regna sui morti e sui vivi (1Cor 15,21-28; Rm
14,9; Fil 2,10s).
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SPIRITO SANTO

Il vocabolo molto caro a Paolo:
pneu/ma viene applicato allo Spirito di Dio da 112 a 115 volte nel corpo paolino
(a seconda dellinterpretazione di alcuni passi).
Paolo mette in rilievo il legametra linvio del Figlio di Dio e linvio dello Spirito del
Figlio (Gal 4,4ss).
LApostolo e le sue comunit hanno sperimentato la presenza salvifica dello Spirito in
mezzo a loro.
Lo Spirito Santo, che di Dio e anche di Cristo (cfr. Rm 8,9), abita nel cuore dei
cristiani.
e lo Spirito di Cristo ricevuto al momento del nostro battesimo e attivo in noi,
lo Spirito di Dio che ci aiuta a dare testimonianza a Cristo nel nostro mondo.
Il vivere con laiuto dello Spirito (Rm 8,13) costituisce il principio fondamentale
delletica cristiana.
Lo Spirito Santo, fonte della vita divina, determina la nascita della Chiesa e
rappresenta la fonte della grazia per tutti i redenti:
lo Spirito vita a causa della giustizia (Rm 8,10).
Nella Prima Lettera ai Corinzi Paolo esorta i destinatari a glorificare Dio nel loro corpo,
perch sono stati comprati a caro prezzo: con il sangue di Cristo stesso (cfr. 1Cor 6,13-
20).
Paolo collega la risurrezione di Cristo allopera redentrice che Dio compie in noi
con la sua potenza (v. 14), il che equivale alla nostra risurrezione. Verosimilmente si
tratta di unallusione allo Spirito Santo, concetto che Paolo espliciter nella Rm 8,11.


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J.-N. ALETTI, Paolina (teologia), in Dizionario Critico di Teologia, 971.
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Vediamo il rapporto fra lo Spirito e Dio e fra lo Spirito e Cristo. I biblisti sono arrivati a
conclusioni diverse:
Per FITMEYER, Paolo non chiaro nel comprendere le interconnessioni fra
Dio, Ges e lo Spirito Santo. Per lui, lo scopo non era di arrivare alla
chiarezza fra le differenze.
Per DAN, Paolo avrebbe usato simboli sinonimi per descrivere lesperienza
cristiana, per distinguere gli elementi ontologici e per descrivere le persone
della Trinit.
Paolo con gli occhi ispirati dalla fede ha rappresentato una visione di completezza e di
comunione, attraverso il perenne comunicare tra le persone della Trinit.
La ricchissima teologia di Paolo si articola in unallusione ad unintercomunicazione tra
le persone.
Riflessioni teologiche su Rm 8,5-13
Lo Spirito vita a causa della giustizia (8,10):
Lo Spirito e la nuova vita dei cristiani
In Rm 8 viene sviluppato il tema principale della presenza e azione dello Spirito Santo,
in particolar al suo ruolo nella nuova vita dei credenti (8,5-6.12-13) e alla sua dimora in
essi (8,9-11). Ma proprio la ricchezza e la complessit della dottrina di Paolo suscitano
in noi molti interrogativi nel breve svolgersi dei periodi, nella limitata estensione delle
frasi si accumulano tante riflessioni che costituiscono il pilastro della vita cristiana.
Nella nostra lettura particolareggiata di 8,5-13 abbiamo osservato i modi diversi in
cui Paolo descrive il :|.ua:
a. lo Spirito (8,5.6.9.10.13);
b. lo Spirito di Dio, lo Spirito di Cristo (8,9);
c. lo Spirito di colui che ha risuscitato Ges dai morti (8,11);
d. lo Spirito di lui, cio lo Spirito di Cristo (8,11).
Queste espressioni rappresentano tre modalit diverse secondo le quali lo Spirito si
pone. LApostolo si riferisce a
1. lo Spirito
2. lo Spirito di Dio
3. lo Spirito di Cristo.
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Come possiamo interpretare la sua pneumatologia?
In forma semplicistica qualcuno addurrebbe ad una inadeguatezza dei termini
indicanti confusioni nella mente di Paolo.
Ma basandoci su Rm 8, lo Spirito considerato sotto tre aspetti diversi:
1. lo SPIRITO per confermare la realt della sua esistenza.
lo Spirito esiste davvero, abita nei credenti e agisce dentro di essi.
lo Spirito, pur essendo in relazione con Dio e con Cristo,
diverso dalle altre due Persone della Trinit (1Cor 12,4-6).
tramite linabitazione dello Spirito, i credenti sono anche la
dimora del Padre e del Figlio.
2. lo SPIRITO DI DIO per confermare la sua origine divina
lautorita e la potenza dello Spirito derivano dalla sua origine
divina
lo Spirito ha un rapporto particolare con il Padre (1Cor 2,11)

3. lo SPIRITO DI CRISTO per affermare lidentita tra Spirito di Dio e
Spirito di Cristo.
Non ci sono due spiriti per i cristiani: c un solo Spirito.
Conosciamo lo Spirito di Dio tramite Cristo, che ce lha dato.
Paolo non separa mai lo Spirito di Dio dallo Spirito di Cristo.
La pneumatologia di Paolo dipende dalla sua cristologia e dalla
sua teologia, e tutto ci legato al suo concetto di Chiesa (Gal
4,6).

In Rm 8,10 Paolo insegna che questo unico Spirito, essendo nello stesso momento e di
Dio e di Cristo, vita a causa della giustizia.
I sostantivi ,a e :|.ua implicano che lo Spirito vitalit, ricchezza di vita e
damore.
Paolo esprime la nuova e straordinaria condizione di coloro che condividono gli
effetti dellevento-Cristo che vivono nella speranza di stare in comunione con il
Risorto.
Lo Spirito fonte della vita escatologica dei credenti, lagente mediante il quale
Dio realizza il corpo spirituale.
Lo Spirito ha la potenza di combattere la ca,, il male e la morte che esiste nel mondo
per cui e possibile camminare secondo lo Spirito e piacere al Signore:
Lo Spirito Santo trasforma i credenti in Cristo (2Cor 3,2-3): ecco unaltra conseguenza
dellevento Cristo morto e risorto per noi.
Lo Spirito ci offre il frutto dellamore che e la vita di Dio stesso

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Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o
uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi
tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei
beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a
niente. Lamore paziente, benevolo; lamore non invidia; lamore non si vanta, non si gonfia, non si
comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non sinasprisce, non addebita il male,
non gode dellingiustizia, ma gioisce con la verit; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa,
sopporta ogni cosa. Lamore non verr mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e
la conoscenza verr abolita; poich noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la
perfezione sar venuta, quello che solo in parte, sar abolito. Quando ero bambino, parlavo da
bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le
cose da bambino. Poich ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia
a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscer pienamente, come anche sono stato perfettamente
conosciuto. Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la pi grande di esse
lamore (1Cor 13,1-13).

Servono molti secoli alla Chiesa per definire la dottrina sullo Spirito Santo che ha la sua
origine in Dio ed e in relazione col Figlio ed il suo ruolo nel progetto salvifico di Dio


Giustizia di Dio e giustificazione gratuita sola fide

Largomento et-atecu| particolarmente delicato
la Riforma e la Controriforma hanno adottato come vessillo programmatico proprio la
giustificazione.
Riveste una particolare importanza nella dottrina di Paolo.
Consideriamo sei parole chiave della stessa famiglia semanica, estremamente
significative per comprendere la dottrina di Paolo

et-ate,, -a, -e| CP 17 / NT 79 @ 22%

1. laggettivo qualificativo < et- (diritto, giustizia)
2. significa giusto, retto (conforme alla legge, alla norma); (il) giusto (Abramo), il
Giusto (con riferimento alla giustizia).


et-ata, CP 17 / NT 5 60%
1. lavverbio denominativo
2. significa giustamente, rettamente, secondo equit, giustizia, rettitudine.

et-atecu| CP 57 NT 91 62%
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1. il suffisso tematico cu, indica che si tratta di un nomen qualitatis.
2. sostantivo < di,kaioj,
3. significa giustizia, rettitudine morale, equit;
4. un tema caro a Paolo

et-atact, CP 2 NT 2 100%
1. il suffisso tematico -ct un nomen actionis
2. sostantivo deverbativo: et-atea,
3. significa restaurazione nel giusto rapporto con Dio: giustificazione, amnistia,
assoluzione, perdono.
4. Tramite questa azione Dio assolve luomo peccatore, perdona luomo
5. Luso del vocabolo esclusivo nel testo della Lettera ai Romani (4,25; 5,18)

et-ataa CP 5 NT 10 50%
1. sostantivo deverbativo: et-atea,
2. il suffisso tematico -a un nomen rei actae= il risultato di unazione;
3. altro sostantivo deverbativo: et-atea,
4. significa obbedienza al comando; giustificazione, assoluzione (come
collocazione nel giusto rapporto con Dio).

et-ate a CP 27 NT 39 69.2%
1. verbo causativo, o fattivo.
2. In epoca ellenistica vi e aumento di verbi denominativi, ovvero derivanti da
sostantivi o aggettivi
3. verbo denominativo, derivato dallaggettivo
4. significa giustifico, rendo giusto, dichiaro giusto, assolvo,
5. ha una frequenza pi alta in confronto a quella dei sostantivi.
6. Lutero ed altri hanno detto che si tratta di una dichiarazione di giustizia anche se
il peccatore rimane nei suoi peccati;
7. mentre la Controriforma ha insistito sul significato di rendere giusto
I n totale: CP 111 NT 226 49.1%
Lalta percentuale di parole appartenenti a questo grappolo semantico nel corpo paolino
(quasi 50% delle ricorrrenze nel NT) induce a chiedersi quali possano essere i significati
di fondo di giustizia/giustificazione per San Paolo
Possiamo guardare al background vetero-testamentario.
Il termine ebraico equivalente a et-atacu|, cio qd, c , (sedeq) o hq'd'c. (sedqh), ha un
senso preciso: indica lequilibrio, lesatta corrispondenza tra una misura e una realt
concreta.
La ricerca della giustizia e la ricerca dellequilibrio.
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La societa agricola nell AT presenta esempi concreti di sedeq in riferimento con le
misure di capacita.
Nel commercio, si trattava di ottenere una parificazione, un equilibrio tra una determinata
misura ed il quantitativo di un prodotto, ad esempio olio, grano, vino da una parte e la
realt concreta dallaltra.
Nel campo dei rapporti sociali, il diritto pubblico e quello privato si ispiravano alla
sedeq. La legge prescriveva la norma di una condotta e se una persona seguiva questa
norma era un uomo giusto. Quindi la parificazione tra la norma ed il comportamento del
singolo determinava la giustizia in senso legale.
La giustificazione raggiungeva il suo apice nella sfera del sacro, nel rapporto tra uomo e
Dio. Lapplicazione a Dio, che e giusto, di un analogo principio di giustizia commutativa
non e unoperazione valida, in quanto lidea di Dio prescinde dalla nostra dimensione.
Tutte le azioni di Dio sono gratuite, dettate dallamore e non dipendono da un calcolo
utilitaristico come per gli uomini.
Deut 32, 3-4: Tutte le vie del Signore sono giustizia. Dio e giusto e retto.
Salmo 144: 18: Giusto e il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere.
Tutto cio che Dio fa nei nostri confronti e perfettamente giusto. Anche lAltissimo puo
essere chiamato il Giusto, ma non nel senso che egli esige il ripestto dei suoi diritti,
bensi quanto alla realizzazione concrete delle promesse fatte ad Abramo.
Dio e perfettamente coerente con le sue decisioni prese, con limpegno assunto.
Quindi lequiparazione rimane interna a lui; non esiste nessun interlocutore umano a cui
Dio si puo rapportare.

B. LA GIUSTIZIA EVANGELICA

La coerenza suprema, la rettitudine o la giustizia di Dio nella storia della salvezza ,
iniziata con Abramo ed ora rivelata a tutti gli uomini nellevento Cristo, questo, Paolo
chiama giustizia di Dio (et-atecu| .eu).
Secondo Fitzmyer La et-atecu| .eu la propriet in virt della quale Dio opera
attivamente, perdonando e giustificando il suo popolo peccatore, manifestando nei suoi
confronti la propria potenza e la volont di grazia nellambito di un giudizio giusto []
Questa giustizia viene manifestata ora a beneficio dellumanit grazie a quello che
Cristo Ges ha fatto per gli uomini. Dio vuole rivelare agli uomini che egli e giusto,
ma Egli e anche giustificante nei confronti del peccatore; e capace di giustificarlo
mentre e ancora sotto il potere del peccato. Dio vuol manifestare la sua grazia cioe la
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sua benevolenza e lo fa nellambito di un giudizio giusto. In questo giudizio giusto Dio
assolve luomo peccatore. E nella croce di Cristo che Dio manifesta la sua giustizia nei
nostri confronti.
Questo elemento forense, giuridico rimane essenziale allidea paolina della
giustificazione dei peccatore.
Nel contesto paolino il ruolo di Dio in quanto giusto integrato (e accresciuto)
dalla sua iniziativa di giustificante a vantaggio delluomo:
Dio ha prestabilito Cristo a servire come strumento di espiazione (tacte|; lat.:
propitiatio), per mezzo della fede nel suo sangue, per mostrare la sua giustizia nella
remissione dei peccati passati, collegata con l'attesa paziente di Dio, per mostrare la sua
giustizia nel momento presente, allo scopo che sia giusto e giustificantechi ha fede in
Ges (Rm 3,25-26).
Luomo deve fare una sola cosa per ricevere questa giustizia: deve credere in Gesu
Cristo.

RAPPORTO TRA DIO E NOI: LA GIUSTIFICAZIONE.
Ecco come FITZMYER presenta il tema della giustizia di Dio:
La et-atecu| .eu unaltra qualit che deriva anchessa dallAT [].
Ma il significato dellespressione sempre stato oggetto di acceso dibattito.
Il genitivo .eu soggettivo o possessivo, nel senso che si riferisce alla giustizia propria
di Dio e che una qualit del suo essere e della sua attivit?
Oppure un genitivo oggettivo, che esprime la giustizia comunicata da Dio alluomo?
[]
Paolo usa .eu in entrambi i sensi: tanto come genitivo soggettivo quanto come genitivo
oggettivo
Nella lettera ai Romani Paolo usa IL GENITIVO SOGGETTIVO cioe si tratta di una
caratteristica di Dio cioe Dio manifesta questa sua giustizia nei confronti
dellumanit quando, mediante la morte e la resurrezione di Ges Cristo egli punisce e
perdona il peccato umano. la manifestazione della potenza salvifica e perdonante.
Dio e veramente capace di restaurare unamicizia con le sue creature? Trionfera Dio o il
peccato?
Nellevento Cristo morto per noi, Dio in un atto giusto ci da gratuitamente il perdono.

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Oltre ad essere ineccepibilmente giusto in senso assoluto Dio anche capace di rendere
giusto luomo che ha fede in Ges: Dio giusto e giustificante (Rm 3,26).
La giustificazione delluomo la rettificazione della sua posizione di fronte a Dio, cioe
la fine del tempo di inimicizia e linizio di un nuovo periodo di amicizia.
Lesegesi condotta da protestanti e da cattolici, pur con sfumature diverse
sostanzialmente convergente:
Dio interviene nella storia delluomo donando il vangelo, che Cristo, chiedendo
lapertura della fede. A colui che accolga il suggerimento di Dio viene applicata
gratuitamente la giustificazione.
La giustificazione non e la conseguenza di unopera buona da parte delluomo: Dio
chiede solo la fede in Gesu.
Tramite IL BATTESIMO il cristiano raggiunge lequilibrio tra lessere uomo secondo il
progetto divino, e la realt storica nella quale immerso. Luomo pu vivere
concretamente in armonia con il progetto divino che lo riguarda: Facciamo luomo a
nostra immagine e somiglianza (Gn 1,26). Immagine e somiglianza sono sinonimi, ma
non coincidenti, in quanto immagine descrive i tratti di Dio che luomo non pu
realizzare. Limmagine diventa somiglianza quando c una concretizzazione nella vita
quotidiana, una realizzazione dei valori di Dio, lattualizzazione di quello che specifico
di Dio.
Dio vuole luomo dotato delle qaulita divine, ma spetta al senso di responsabilita di
questultimo svilupparle con laiuto della grazia.
In Giovanni i tratti tipici di Dio sono visti in Ges, piena realizzazione dei valori propri
di Dio. Gv in 12,45 dice che Gesu dice chi vede me vede colui che mi ha mandato).
Gesu e immagine e somiglianza del Padre ed egli costituisce il modello. Luomo
prototipo quello che segue i tratti di Dio: Ges (Gal 2,20 Cristo vive in me). Paolo
sentiva la forza purificatrice del sacrificio di Cristo e ne percepiva la forza della sua
resurrezione. Affinch lumanit possa dispiegarsi al meglio, bisogna imitare i tratti tipici
di Ges, ultimo Adamo (Rm 5,12-21;15,20-22;45-49: confronto tra Adamo e Cristo).
La linea uomo inizia con Adamo ma termina con Cristo: luomo autentico colui
nel quale emergono i tratti tipici di Cristo.
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Dio nel contempo giusto e giustificante (Rm 3, 27) si che luomo per grazia puo
conseguire la parificazione tra lidea di uomo, cioe immagine, e la corrispondente
realta di figura somiglianza.
Cristo si colloca su questa retta come terminale paradigmatico. Luomo visto come
discendete di Adamo non sarebbe tale se non fosse rapporto a Cristo. In Adamo vediamo
luomo vecchio, ancora sotto il potere del peccato, mentre in Gesu vediamo luomo
nuovo. Nel Nuovo Testamento Ges la realizzazione completa delluomo, in quanto
perfetta immagine e somiglianza di Dio. Si pu affermare che la formula delluomo sia
immagine e somiglianza di Dio secondo il modello Cristo. Luomo corrisponde alla
formula divina acquisendo la propria divinit vera se pone come modello il Cristo (Rm
3,23-24). In Gesu di Nazareth troviamo ladempimento delluomo in quanto somigliante
a Dio
Limmagine e il concetto, mentre la somiglianza e la visualizzazione dellimmagine: un
seme e la pianta. Gesu e ladempimento delluomo in quanto somigliante a Dio.
Noi diventiamo sempre piu umani quanto piu assomigliamo a Cristo.
Tutti gli uomini sono peccatori e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati
gratuitamente per la sua grazia in virtu della redenzione operata da Cristo. Ancora
una volta si vede la cristologizzazione della teologia.
La dottrina di Paolo nella lettera ai Romani si articola in 3 parole chiave:
1. la giustificazione
2. per la grazia
3. mediante la fede
A casua dei propri peccati lessere umano viene privato dei contenuti positivi insiti nella
sua natura al momento della creazione. Gesu entra nella linea antropologica di Adamo e
porta alluomo la possibilita di realizzarsi ad immagine di Dio.
Dio perfezione infinita vuole giustificare luomo e allora il primo impegno che deve
assumere liberarlo dai peccati, dai detriti (redentore) e dal materiale dingombro che
luomo ha accumulato su di s a motivo del proprio comportamento malvagio, istintivo e
irrazionale. Mosso dal suo amore misericordioso Dio rimuove queste macerie mediante il
ricorso al mistero pasquale, ovvero alla morte e risurrezione di Cristo. Dio ci riscatta
tramite la morte e la risurrezione di Gesu Cristo.
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Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perch, mentre eravamo ancora peccatori,
Cristo morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo
salvati dallira per mezzo di lui (Rm 5,8-9)
perch come il peccato aveva regnato con la morte, cos regni anche la grazia con
la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Ges Cristo (Rm 5,21)
Che diremo dunque in proposito? Se Dio per noi, chi sar contro di noi? Egli
che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci doner
ogni cosa insieme con lui? Chi accuser gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi
condanner? Cristo Ges, che morto, anzi risuscitato, sta alla destra di Dio e
intercede per noi? Chi ci separer dallamore di Cristo?(Rm 8,31-35a)
E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati
giustificati nel nome del Signore Ges Cristo e nello Spirito del nostro Dio!(1Cor 6,11)
Colui che non ha conosciuto peccato, Dio lo rese peccato per noi, affinch
diventassimo giustizia di Dio in lui (2Cor 5,21) = sommario del paradosso.
Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, sapendo tuttavia che
luomo non giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in
Ges Cristo, abbiamo creduto anche noi in Ges Cristo per essere giustificati dalla fede
in Cristo e non dalle opere della legge; poich dalle opere della legge non verr mai
giustificato nessuno. Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo
trovati peccatori come gli altri, forse Cristo ministro del peccato? Impossibile! (Gal
2,15-17)
Una volta liberata da tutte le scorie possibile ravvisare nella specie umana i tratti
tipici dellimmagine e della somiglianza di Dio, veicolate nei lineamenti di Cristo:
luomo viene giustificato e diventa figlio di Dio, grazie alla forza vivificatrice
comunicata dal Risorto.
In virt dal fatto che il cristiano ha acquisito condizione di figlio, possiede anche lo
Spirito di Cristo (cfr. Rm 8,9), lo Spirito del Figlio di Dio (cfr. Gal 4,5-6).
Lo Spirito Santo elargito al cristiano non altro che la trasmissione della vitalit storica
del Cristo risorto (interpretazione dei primi tempi della Chiesa): Infatti tutti coloro che si
lasciano guidare dallo Spirito di Dio sono figli di Dio (Rm 8,14). Grazie allevento
Cristo gi da ora c la nuova creatura (Gal 6,15), luomo nuovo che attualizza in
pienezza il disegno salvifico di Dio.
- 16 -
1. PITTA :
1. allorigine della visione paolina della giustizia si trova Dio che giusto e che
giustifica
coloro che credono.
2. Avverte di evitare di porre in secondo piano il ruolo decisivo di Dio
3. la griglia trinitaria del pensiero paolino sulla giustificazione gratuita:
1) la giustizia di Dio
(Rm 1,16-17; Rm 3,21-26; 2Cor 5,21);
2) Cristo nostra giustizia (1Cor 1,30);
4. 3) giustificati per mezzo dello Spirito
5. (1Cor 6,11; cfr. Rm 8,10; 14,17; Gal 5,5; 1Tm
3,16).

2. BARBAGLIO :
6. effetto della giustizia divina la giustificazione delluomo, la rettificazione cio
della sua
posizione di fronte a Dio
7. essa avviene al di fuori della legge e mediante la fede in Ges Cristo.

3. PENNA ,
In Rm 3,21-31 vi e un paio di asserzioni fondamentali e originalissime.
a. La giustizia di Dio e molto diversa da quella retributiva precedentemente
considerata,
b. essa non pi relazionata alle opere delluomo ma alla morte di Cristo.
c. Latteggiamento possibile da parte delluomo stesso esoltanto quello
della risposta alla giustizia divina, cio la nuda fede

In conclusione: luomo giustificato colui che apertosi allinflusso di Dio
giustificatore riceve dono del mistero pasquale; lenergia vivificante di Cristo produce nel
cristiano lo status di figlio di Dio con facolt autonoma di conformarsi agli intendimenti
di Cristo.
Luomo reso e dichiarato giusto per la prima volta luomo cristificato che comincia a
operare nella propria vita le identiche scelte fondamentali di Cristo.
Daltra parte sarebbe preferibile guardare alla giustificazione come processo: non siamo
soltanto et-ata.|., (Rm 5,1.9; Tt 3,7), cio destinatari di unazione avvenuta nel
passato, bens anche et-ateu.|et

participio presente medio-passivo di et-atea (azione
durativa) (Rm 3,24), in quanto lazione di giustificazione iniziata e continua nel
presente.

- 17 -
CHIESA

1. Il termine .--cta
un sostantivo deverbativo dal verbo: .--a.a (= chiamo, chiamo fuori, chiamo
da):
significa: assemblea, adunanza; Chiesa: riunione, comunione di fedeli
il suffisso -cta serve per la formazione dei nomina actionis
ricorre frequentemente oltre che negli Atti anche in Paolo: 54,4% delle ricorrenze
del NT

3. Lecclesiologia paolina non esclusivamente cristologica.
4. Il termine Chiesa nelle lettere seguito da diversi complementi di
specificazione, es : di Dio, dei Tessalonicesi, etc., tra i quali non figura mai
Cristo.
5. Inoltre, per descrivere il gruppo credente nella sua unit e nella sua crescita, Paolo
non usa soltanto espressioni cristologiche; ma anche il tempio di Dio, una
dimora abitata dallo Spirito, o ancora un solo uomo nuovo (1Cor 3,9.16s; Ef
2,15.21s). Tuttavia Cristo il fondamento (1Cor 3) o la pietra angolare (Ef 2) del
tempio costituito dalla Chiesa (Aletti)

4. La Chiesa :
il Tempio/la Famiglia di Dio
il Corpo di Cristo
una Dimora abitata dallo Spirito Santo
un solo uomo nuovo

La Chiesa linsieme dei giustificati allo stato iniziale, i quali a un certo punto si trovano
raccolti in un contesto tipicamente cristiano.
I l primo esempio di Chiesa organizzata come unassemblea locale di cristiani si trova
nella 1Ts in cui alcune persone si dedicano a tempo pieno agli altri.
Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che
vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; trattali con molto rispetto e carit,
a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi (1Ts 5,12-13).
La comunit sussiste salda e compatta fintantoch si sente partecipe della vitalit di
Cristo come Signore.
Per individuare gli stadi attraverso i quali passa il progetto di Chiesa, bisogna
ritornare allesperienza spirituale di Paolo, che predilige il Tempio,
Nel Tempio Dio concede il suo favore al popolo, che accetta questa predilezione.
- 18 -
Vedendo i giudeo-cristiani, Saulo notava che avevano un dinamismo di crescita
continua (At 9;22;26).
E tutto questo preparava il suo incontro con il Signore, sulla via di Damasco, dove ascolta
una voce: Saulo, Saulo, perch mi perseguiti? Ti duro ricalcitrare contro i pungoli
(:e, -.|a a-t,.t|) (At 26,14). Lespressione greca usata da S. Luca ha valore
proverbiale: Paolo viene paragonato ad in cavallo riottoso, che non vuole ubbidire.
Paolo, che apparteneva ad una borghesia discreta, aveva avuta unottima educazione ed
era orgoglioso della propria cultura non ostacolava Cristo in persona, ma i cristiani.
Quale pericolo vedeva Paolo nei confronti dei cristiani?
Paolo intu in questo nucleo qualcosa di molto importanteche lui cercava:
losservanza della legge in una maniera spontanea che lui, giovane fariseo, non
aveva saputo realizzare.
A seguito dellincontro, sulla via di Damasco, con il Cristo risorto, Paolo, da feroce
persecutore diventa instancabile annunciatore.
Paolo non si da tregua nel mantenere le sue comunit in una maniera viva e lo fa con
queste parole:
Chi d, lo faccia con semplicit; chi presiede, lo faccia con diligenza (.| c:eue);
chi fa opere di misericordia, le compie con gioia (Rm 12,8b).
Non siate pigri nello zelo ( c:eue); siate invece ferventi nello Spirito, servite il
Signore (Rm 12,11).
Ecco, infatti, quanta sollecitudine (c:eue|) ha prodotto in voi proprio questo
rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta indignazione, quale timore,
quale desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi siete dimostrati innocenti sotto
ogni riguardo in questa faccenda. Cos se anche vi ho scritto, non fu tanto a motivo
delloffensore o a motivo delloffeso, ma perch apparisse chiara la vostra
sollecitudine (| c:eue|) per noi davanti a Dio (2Cor 7,11-12).
LApostolo non si stanca di presentare il Regno di Dio
Per descrivere LA CHIESA, Paolo privilegia la metafora del CORPO.
Secondo Aletti le ragioni che hanno favorito questo vocabolo (corpo) sono numerose:
o connotazione di crescita, di unit nella diversit e la complementarit dei
membri,
Pi fondamentalmente tuttavia la sua determinazione cristologica:
i credenti non formano un corpo sociale, ma il corpo di Cristo, essi sono le sue
membra (1Cor 1,13; 6,15; 12,12-27; Rm 12,5; Col 1,18.22; Ef 1,23; 4,12s.25;
5,23.30).





Si possono delineare i seguenti tre stadi dellecclesiologia paolina:
- 19 -
a. LA REALT ORGANICA DELLA CHIESA (1Cor, Rm):
o Cristo fa vivere la sua Chiesa eminentemente intorno allEUCARISTIA,
ovvero al Corpo e Sangue di Cristo.

o Vanni parla di RECIPROCIT fra il corpo eucaristico e il corpo ecclesiale:
la comunit ecclesiale si raduna intorno allEucarestia.
Il calice della benedizione che noi benediciamo, non comunione
con il sangue di Cristo? Il pane che spezziamo, non comunione
con il corpo di Cristo? (1Cor 10,16).

o I cristiani sono un CORPO SOLO in quanto partecipano all UNICO PANE.

o Per Paolo LEUCARESTIA CHE CI FA CHIESA.

La CHIESA sussiste come un UNICO CORPO IN CRISTO :
b. Poich, come un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non
hanno tutte la medesima funzione, cos anche noi, pur essendo molti,
siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra
gli uni degli altri (Rm 12,4-5).
c. Poich c un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti
infatti partecipiamo dellunico pane (1Cor 10,17).
d. Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le
membra, pur essendo molte, sono un corpo, cos anche Cristo (1Cor
12,12).
CRISTO GES TRASFONDE NELLA CHIESA IL SUO SPIRITO CHE D LUOGO AI
CARI SMI ,
o il linguaggio della sapienza e della scienza,
o la fede,
o il discernimento degli spiriti,
o la variet delle lingue e linterpretazione delle stesse.
Ogni CARISMA ha la sua SPECIFICIT e la sua PECULIARIT allinterno della Chiesa.

1. LUNICIT DELLA RELAZIONE TRA CRISTO E LA CHIESA (COL) :
nella Prima Lettera ai Corinzi Paolo conclude
Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte (1Cor 12,27).
Nella Lettera ai Colossesi mette in rilievo il ruolo essenziale del Signore in rapporto
con i suoi discepoli:
anche il capo del corpo, cio della chiesa; egli principio,
primogenito dei risuscitati, cos da primeggiare in tutto, poich
- 20 -
piacque a tutta la pienezza di risiedere in lui e di riconciliarsi, per
suo mezzo, tutti gli esseri della terra e del cielo, facendo la pace
mediante il sangue della sua croce. E voi, che un tempo con le opere
malvagie eravate stranieri e ostili per il modo di pensare, ora,
mediante la sua morte, siete stati riconciliati nel suo corpo mortale
per presentarvi santi, integri e irreprensibili davanti a lui, purch
perseveriate saldamente fondati sulla fede e irremovibili nella
speranza del vangelo che avete udito, il quale predicato a ogni
creatura che sotto il cielo e del quale io, Paolo, sono divenuto
ministro (Col 1,18-23).

Ci che interessa LA DIPENDENZA DELLA CHIESA A CRISTO: SOLO LA CHIESA IL
CORPO DI CRISTO.

2. LA CHI ESA COME CORPO STESSO DI CRI STO I N CRESCI TA (Ef):
a. lautore della Lettera agli Efesini sviluppa di pi IL PROCESSO DI
CRISTOLOGIZZAZIONE:
b. Secondo Aletti, la Chiesa, strettamente unita al suo Signore e vivificata da lui,
diventa il segno privilegiato della grazia di Dio offerta allumanit intera;
essa riceve anche questa responsabilit di manifestare lamore totalmente
gratuito e riconciliatore di Cristo per tutti, e in lei deve disegnarsi la nuova
umanit, il corpo stesso di Cristo in crescita.
Siate sottomessi gli uni gli altri nel timore di Cristo. Le moglie siano
sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti capo della
moglie, come anche Cristo capo della Chiesa, lui che il salvatore
del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, cos ance le
mogli siano soggette ai loro mariti in tutto (Ef 5,21-24).

ESCATOLOGIA

Per descrivere il cammino della Chiesa verso la pienezza del tempo,
4
Paolo pone un
accento particolare sulla STORIA come sviluppo degli avvenimenti che si susseguono nel
corso del tempo.
Nellepistolario paolino figurano due termini temporali: ,e|e, e -ate,.

4
Cfr. U. VANNI, Lebbrezza nello Spirito, 58-61
- 21 -
Xe|e, = il tempo in generale, il tempo nel suo svolgimento, un periodo di tempo.
Il momento pi significativo nella storia = la missione dellunico Figlio di Dio per la
salvezza degli uomini:
Quando per giunse la pienezza del tempo (,e|eu), Dio mand il
Figlio suo, nato da donna, nato sotto la legge, affinch riscattasse
coloro che erano sotto la legge, affinch ricevessimo ladozione a
figli (Gal 4,4-5).

Kate, = segmento cronologicamente definito, occasione, momento
favorevole, opportuno che richiede la decisione.
questo voi farete, consapevole del tempo (-ate|): ora ormai
di svegliarvi dal sonno, perch la nostra salvezza pi vicina
ora di quando diventammo credenti (Rm 13,11).

Per quanto riguarda la storia della salvezza Paolo insiste molto sul presente, |u| (ora),
(52 volte sulle 144 del NT).
|u|t = avverbio di tempo rafforzato; frequenza = 15 volte sulle 18 del NT
= proprio ora, in questo preciso momento
Quando Paolo presenta il vangelo e i valori cristiani della vita coinvolge gli uditori in un
impegno da prendere allistante, senza esitazioni
Paolo per fare apprezzare limportanza del presente
rievoca la storia trascorsa e propende lo sguardo sulla parusia di Cristo.
Il futuro individuale si inaugura con la mortee con il conseguente giudizio.
Al decesso del singolo subentra lo stadio intermedio, qualitativamente pi elevato
rispetto al presente, ma inferiore rispetto allo stadio definitivo. Questo qualit data dalla
vicinanza a Cristo.
Sono preso da due sentimenti: desidero andarmene ed essere col Cristo, e sarebbe
preferibile; ma continuare a vivere nella carne pi necessario per il vostro bene (Fil
1,23-24);

Perci sospiriamo in questa tenda, desiderosi di rivestire la nostra dimora celeste, se
per saremo trovati spogli, non nudi. E quanti siamo nella tenda, sospiriamo come sotto
un peso, non volendo venire spogliati ma rivestirci di sopravvesti, affinch ci che
mortale venga assorbito dalla vita (2Cor 5,2-4).

Dopo la morte c la resurrezione individuale?
Lipotesi secondo la quale la resurrezione individuale avrebbe concretezza plausibile.
- 22 -
Nello stato intermedio, lanima priva del corpo, in attesa della trasformazione del corpo
materiale, in quello spirituale.
Un elemento utile al nostro argomentare si trova nel passo in cui Paolo affronta il
problema della conclusione di tutta la storia della salvezza: e la risurrezione di Gesu
che richiede la risurrezione finale.
20
Ora, invece, Cristo risuscitato dai morti, primizia di coloro che
sono morti.
21
Poich se a causa di un uomo venne la morte, a causa di
un uomo verr anche la risurrezione dei morti;
22
e come tutti
muoiono in Adamo, cos tutti riceveranno la vita in Cristo.
23
Ciascuno
per nel suo ordine: prima Cristo, che la primizia; poi, alla sua
venuta, quelli che sono di Cristo;
24
poi sar la fine, quando egli
consegner il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni
principato e ogni potest e potenza.
25
Bisogna infatti che egli regni
finch non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
26
L'ultimo
nemico ad essere annientato sar la morte,
27
perch ogni cosa ha
posto sotto i suoi piedi. Per quando dice che ogni cosa stata
sottoposta, chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso
ogni cosa.
28
E quando tutto gli sar stato sottomesso, anche lui, il
Figlio, sar sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa,
perch Dio sia tutto in tutti.
(1Cor 15, 20-28)

.e, = sostantivo di genere neutro,
appartenente al gruppo dei nomina rei actae,
vasto campo di significati:
compimento, termine; fine, pieno sviluppo, punto culminante, culmine; perfezione;
autorit completa, potere, potest, dignit, comando, governo;
imposta, tassa, tributo.
(1Cor 15,24)

I l percorso storico necessario per il raggiungimento del vertice (.e,)
5
, al sommo del
quale sta il Signore, immaginato come evoluzione, progressivo perfezionamento
incremento delle conversioni alla nuova religione,
sempre pi vasta diffusione della fede in Cristo nel mondo degli uomini.

Cristo con il suo potere rendera inefficace qualunque sforzo dei suoi nemici di opporsi
alla = venuta, apparizione, presenza assoluta nelluniverso tutto.
Paolo non si limita alla prospettiva futura della sua escatologia (1 Ts 4, 13-18; 1Cor 15,
1-11), ma sottolinea anche cio che e gia da ora vita nuova in Cristo:


- 23 -
Quindi se uno e in Cristo, e una creatura; le cose vecchie sono
passate, ecco ne sono nate di nuove (2 Cor 5,17).

La lettera agli Efesini parla della vittoriosa diffusione di Cristo nella storia, cioe verso la
statrura completa di Cristo (Ef 4, 13).
Secondo Paolo la Chiesa sara Regno di Dio solo quando Cristo si manifestera nella sua
gloria alla fine dei tempi.
Il Regno di Dio e soltanto quello inaugurato con il , cioe in senso apocalittico.
Nella parusia, ovvero la manifestazione ultima della giustizia di Dio e la sua vittoria
definitiva sul male, si ha la piena attuazione del progetto di Dio che Paolo esprime con
la proposizione Dio tutto in tutti (1Cor 15,28).

SINTESI DEI 7 BLOCCHI DELLA TEOLOGIA PAOLINA

1. I l progetto di Dio consiste nel fatto che Dio concentra tutto in Cristo, mediante
a. lannuncio del Vangelo che e lannuncio di Gesu Cristo per mezzo de
i. Lo Spirito Santo che e di Dio e di Cristo e abita ed agisce nei
credenti.
2. grazie alla risposta ed allapertura della fede celebrata nel Battesimo
3. attua la giustificazione gratuita per mezzo della sua grazia, che si realizza
4. nella Chiesa (comunita fraterna di figli di Dio, uomini giustificati e liberi,
formata da Cristo intorno alleucaristia ed unita nell Spirito.
5. La Chiesa si proietta verso il regno di Dio (escatologia) che si realizza nella
parusia di Cristo.. Sviluppo nel tempo del progetto di Dio che si conclude con la
parusia di Cristo e linaugurazione del Regno di Dio ().

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