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Noi siamo abituati a considerare gli animali come massa indistinta, non come singole entit.
Diamo valore alle cose in dipendenza dalla distanza da cui le osserviamo. Ma se ci avvicinassimo
anche alle pi minute forme di vita scopriremmo che ogni creatura vive nel centro del suo piccolo
universo con le stesse paure, lo stesso attaccamento alla vita e la stessa paura della morte, proprio
come ogni essere umano.
***
Se il bambino, fin dall'infanzia, viene educato ad apprezzare, valorizzare e rispettare ogni
essere vivente, ad accorgersi della bellezza della diversit delle cose, a capire che ogni creatura in
grado di soffrire se violentata come di gioire se trattata con amore, il bambino non potr che
sviluppare in se stesso i sentimenti pi nobili dell'animo umano che faranno di lui un essere giusto,
sensibile e responsabile anche nei confronti del prossimo.
***
I frutti delle piante sono la parte pi nobile e sublime della creazione. L'uomo deve cibarsi
con ci che gli consente di elevarsi biologicamente e spiritualmente, piuttosto che abbassarsi
mangiando animali. Dobbiamo nutrirci come gli angeli non come i demoni, come gli dei non come i
mostri sanguinari.
***
L'evoluzione della coscienza umana inevitabile: opporvisi un delitto.
A tutti coloro
che sperano
in un mondo migliore
L'uomo pu mettere in dubbio ogni regola ed ogni dottrina, ma la legge che nessuno potr mai
annullare o superare (sintesi del pensiero di Dio espresso in ogni grande religione) "Non fare ad
ALTRI quello che non vorresti ti fosse fatto" (e per "altri" si intende uomini ed animali). Ed a
questa legge che io mi appello, alla legge della Vita e dell'Amore. E chiunque, Profeta, Santo o
Filosofo che affermi princpi che si discostano da questa Legge io non riconosco come ispirati da
Dio.
Se il comportamento di un uomo disattende tale Legge, io obietto la norma che bene
rispettare l'idea altrui: perch se il modo di vivere degli uomini colpisce me in prima persona,
essendo io la vittima posso anche giustificare e continuare ad amare il mio prossimo; ma quando
colpisce gli animali (che io considero miei fratelli senza capacit di difesa) coinvolgendoli al punto
da torturarli o ucciderli, allora io dico che il "non far del male" per un uomo non pu essere una
libera scelta ma un preciso dovere verso la Vita.
FRANCO LIBERO MANCO
Questo libro, - trattato critico alla concezione antropocentrica della vita - (seconda
edizione ampliata da "Lotta all'antropocentrismo") composto da una serie di articoli, pi o meno
in ordine d'argomento, che l'autore ha scritto per giornali, riviste o in occasione di sue conferenze.
Presentazione
Ci accingiamo alla presentazione di questo libro con un p di timore.
Sapremo essere imparziali? L 'essenza del discorso, la sostanza delle idee ci sono tanto congeniali
che forse la presentazione entusiastica che si gi formata nella nostra mente ne possa essere la
conseguenza?
Ebbene il timore svanisce subito, al primo esame; non la nostra simpatia, non la nostra
condivisione, rendono il discorso di questo Autore cos positivo e convincente, ma l'universalit dei
temi trattati e la proposta etica che li risolve in maniera cosi sintonica con la parte migliore ed
incorruttibile del cuore umano, da far dire al lettore " quello che avrei voluto dire io".
Spaziando per i meandri di problemi di difficile soluzione come la pi parte dei problemi
etico-morali, sempre legato al filo d'oro della compassione, egli trova ed indica la strada della
soluzione antica ed eterna del rispetto e dell'amore universali che sciolgono ogni nodo e
nullificano, ancora prima che risolverla, ogni difficolt,
Non una religione particolare lo porta a questo, non una specifica filosofia, ma una visione
utopica e grandiosa che tutte le unisce fondandole nella consapevolezza di una omonizzazione
portante che mai diventa esclusione delle altre specie, ma, al contrario, si avvale
dell'affratellamento con ogni vivente, con ogni espressione del creato, per costruire l'Uomo.
Se abbiamo definito utopica la visione di Franco Libero Manco, non stato, certo, per
sottolinearne I'irrealizzabilit, al contrario, ci che, oggi, non ha ancora "posto", su questa terra,
proprio quello che le persone come lui stanno costruendo con i loro scritti, le loro parole, il loro
esempio di vita.
U-topos, senza posto, ma ancora per poco, anzi, vediamo chiaro in tutti i segni dei tempi,
che questo posto sta gi formandosi e che ospiter una realt pi bella dell'antico Eden; e, nel
dirlo, non ci sentiamo dei sognatori che lanciano un augurio come il dono di un'illusione, ma dei
positivi realisti che guardano delle floride messi e sanno che vogliono dire pane.
Quei Cieli Nuovi e Terra Nuova che il cattolico osservante e strutturalmente legato alle
Scritture (come il sottoscritto), trova per i Sentieri di Jahv, questo versatile Autore (egli , infatti,
abilissimo architetto, poeta profondo e gradevolissimo pittore) li trova in ogni espressione del
Divino.
Nello scorrere delle pagine, sul tema portante del rispetto per tutto ci che vive, si inserisce
la dinamica vitalissima di una ricostituzione dello Spirito dell'uomo, mediata dal
ridimensionamento dei suoi diritti nell'ambito, ben pi ampio, dei suoi inalienabili doveri verso
tutto il creato.
Per la forza espressiva, per la limpida complessit, per la ricreazione, di un'etica antica ma
mai realmente attualizzata, e, soprattutto, per l'altissima "religiosit" che informa di eterno questo
splendido libro, ne consigliamo la lettura, ancor prima che ai filosofi, ai moralisti ed ai teologi, a
tutti quegli uomini che desiderano chiarire, in se stessi, l'immagine dell'Uomo.
BRUNA D'AGUI'
E' innegabile che la tradizione cristiana nel suo insieme non accorda molta attenzione agli
animali. Diverse feste religiose in Italia, oltrech all'estero, culminano addirittura in atti di
crudelt verso un animale.
In teoria, non mancano dichiarazioni di principio nei Documenti del Magistero, non ultima
la "Sollecitudo rei socialis" di Giovanni Paolo II, che al n.29 afferma: "L 'uomo ha una certa
affinit con le altre creature. E' chiamato ad occuparsi di esse, sottostando alla volont di Dio, che
egli prescrive limiti nel loro uso e dominio".
Nella pratica, sono pochi i preti che integrano nell'insegnamento religioso il rispetto delle
creature e la bont verso gli animali. Le chiese cristiane non sono preoccupate, in genere, della
sorte degli animali e della loro uccisione che viene praticata spesso non a norma di legge, ma tra
immense sofferenze.
Ci provoca una reale incomprensione in chi ama gli animali e (si) allontana sovente dal
Cristianesimo, visto che la maggioranza dei cristiani non prende coscienza del problema, convinti
che gli animali non hanno nulla a che fare con la religione. Questo un danno per gli animali, per
gli uomini e per la religione.
Viene perci a proposito questo nuovo lavoro del prof. Franco Libero Manco che
stigmatizza l'illusione di chi, all'interno delle superate gerarchie aristotelico-cartesiane e di un
esagerato antropocentrismo, vuoI considerare solo il bene superiore dell'uomo.
La protezione di questi "nostri fratelli pi piccoli", come li chiamava San Francesco, deriva
in tutta coerenza dalle virt cristiane. Sono sicuro che i cristiani tutti stanno per scoprire questa
dimensione del messaggio evangelico che merita anch'esso la nostra attenzione.
MONS. MARIO CANCIANI
nessuno dei "dotti" si sogna di far avanzare allo stesso modo la sfera morale, come se questa avesse
gi raggiunto il suo culmine finale.
Perch l'uomo si sente superiore all'animale? Per tre motivi fondamentali: 1) perch ha
ucciso il rimorso nella sua coscienza e non in grado di percepire che il dolore delle sole persone
che ama; 2) perch ritiene l'animale privo di un'anima, anche se nessuno in grado di dimostrare il
contrario ne che questa possa essere di natura differente dalla nostra. E se si vuole far riferimento
alla Creazione secondo la Bibbia, Dio soffi nelle narici solo dell'uomo, non della donna, per
dotarlo non di anima ma di spirito vivente: motivo di grandi controversie per cui ancora nel
Medioevo si discuteva se la donna avesse o no un'anima; 3) gli animali non avendo l'intelligenza
umana sono creature inferiori, di poco conto, quindi l'uomo ne pu fare ci che vuole, anche perch
cos ha stabilito Dio per mezzo dei Profeti che altri hanno sentito parlare.
Ma se l'intelligenza quella che d all'uomo prerogative di superiorit come si concilia con
le persone handicappate, le comatose e tutti coloro che non sono in grado di intendere e volere? Lo
stesso Leonardo o Einstein all'et di un anno non avevano pensieri pi sublimi di quelli di un cane.
Se la nostra intelligenza superiore a quella di un animale non si pu negare loro questa capacit,
come non si nega all'anatra la capacit di volare solo perch il gabbiano vola meglio. Essere umano
non significa affatto avere attitudini a comportarsi come tale, non condizione assiomatica.
L'illusione che esistano differenze sostanziali tra gli umani e gli animali viene mantenuta per
il timore che le somiglianze creino l'obbligo civile, morale e legale di accordare loro dei diritti e
quindi di dover rinunciare ai molti benefici derivanti dal loro sfruttamento, cos come successo per
la schiavit umana. Quando si ammetter che la differenza solo quantitativa non avremo pi
alcuna giustificazione ad adottare criteri differenti nell'affrontare gli stessi problemi.
A dire di Egesippo, S. Agostino ed altri i primi cristiani erano vegetariani. Infatti sarebbe
difficile immaginare il figlio di Dio uccidere un povero agnellino per divorarne il cadavere. Dopo
che Costantino entr a pieno titolo nella gestione politica della religione cristiana fu bandito il
precetto del non mangiare carne e nel Concilio di Ankara (325) si disse che il non voler mangiare
carne era un oltraggio al Creatore che ci aveva dato gli animali per mangiarli. Successivamente con
la caccia spietata contro il vescovo Priscilliano (345-385) giustiziato insieme ai suoi seguaci, la
Chiesa pone fine agli sforzi di conservare il vegetarismo nel seno della cristianit. Pi tardi la stessa
sorte tocc alla setta dei Catari (1052) sterminati soprattutto perch vegetariani: anche in punto di
morte si rifiutavano di uccidere un pollo. Infine il 14 Canone del Concilio di Braga (561)
introdusse l'obbligo per il clero di nutrirsi di carne pena la scomunica e la destituzione per sospetto
di eresia.
L 'ossessione a spingere la gente a mangiare la carne fa supporre che in quel periodo i
cristiani fossero inclini a rifiutare questa attitudine e infatti S. Girolamo scrive: "Noi capi cristiani
ci asteniamo dal mangiare carne per purezza e misericordia. Mangiare la carne innaturale e
impuro", ma che la Chiesa voleva abolire ad ogni costo. La stessa affermazione di S. Paolo, lascia
supporre che in quel periodo, il non mangiar carne era un fatto tutt'altro che marginale: "Colui che
mangia di tutto non giudichi colui che non mangia di tutto. Se un cibo scandalizza mio fratello io
non manger mai pi la carne per non scandalizzare mio fratello".
Stando ai 4 testi canonici Cristo in molte circostanze ha evidenziato una mentalit tipicamente
antropocentrica: vedi l'episodio dei porci e la pesca miracolosa, dell'albero del fico senza frutti ecc.
Stando invece ai testi non ufficiali, (furono scritti ben 49 vangeli sulla vita di Cristo) questi
era sicuramente vegetariano. Ci deriva oltre che ai vangeli apocrifi, dagli scritti della chiesa
primitiva, dal Vangelo della Pace, dal Vangelo degli Esseni, dagli scritti di Qumran. In ogni caso,
istituendo l'Eucaristia con il pane e il vino Cristo pone indiscutibilmente fine ai sacrifici cruenti.
CONTRADDIZIONI BIBLICHE
E PROBLEMA ANIMALI
Quando si parla di rispetto per gli animali coloro che cercano di giustificare il loro diritto a
mangiare la carne trovano nella Bibbia il supporto alle loro convinzioni sancite da Dio.
I biocentristi vedono la Bibbia un documento non solo incongruente ma la causa stessa della
concezione antropocentrica che autorizza l'uomo ad uccidere gli animali e a violentare la natura.
In molti punti della Bibbia, per bocca dei profeti, emerge un Dio non solo impietoso verso la
condizione degli animali (che mai considera come esseri senzienti dotati di entit specifiche ed in
grado di soffrire come l'uomo) ma un Dio assetato di olocausti per l'espiazione dei peccati umani
che inclina inevitabilmente l'uomo al disprezzo del diverso e all'incapacit di condividere l'altrui
sofferenza. Oltremodo dannoso per la coscienza umana sono i molti comandi, dai profeti attribuiti a
Dio, a sterminare intere popolazioni per estirpare con esse il male che rappresentano.
Leggendo la Bibbia emergono spontanee le seguenti domande:
- la religione deve o no essere conforme alla morale universale? cio deve servire o no a
rendere l'uomo migliore nell'armonica convivenza con il creato?
- tutto ci che nella Bibbia risponde o no alla vera volont di Dio? tutto ci che dai profeti
viene attribuito a Dio realmente la sua parola? E se alcune parti sono state omese o
arbitrariamente aggiunte quali sono quelle autentiche?
- Dio o no il padre buono, giusto e misericordioso di Ges Cristo il quale si lascia
crocefiggere senza reagire, pur avendo il potere di farlo, nel supremo rifiuto di ogni violenza?
- il Dio di Giacobbe, Samuele, Davide, lo stesso Dio di Ges Cristo?
Vi sono nel Vecchio testamento molte incongruenze non solo di ordine cronologico e
geografico ma sui valori essenziali di ordine morale e spirituale che fanno sorgere dei dubbi sulla
vericidit delle dichiarazioni da alcuni profeti attribuite a Dio. Ne citiamo soltanto alcune.
- I pi antichi capitoli della Bibbia risultano scritti intorno all'ottavo sec. a.C. Pu essere
veritiera la descrizione di fatti e personaggi avvenuta millenni prima e tramandata per via orale?
- come possono essere attribuiti a Mos libri che riportano cose avvenute molto tempo dopo
di lui? Dice di aver scritto al di l del Giordano mentre egli non lo ha mai attraversato;
- come mai l'Esodo dice che gli Ebrei rimasero 400 anni in Egitto, mentre facendo il conto
preciso risultano soltanto 205 anni?;
- in che modo il Faraone pot inseguire gli Ebrei con tutta la cavalleria dal momento che con
la 5 piaga d'Egitto, Dio aveva fatto morire tutti i cavalli e tutte le bestie?;
- in DT 14,7 la Legge vieta di mangiare la lepre "perch rumina e non ha il piede fesso"
mentre le lepri hanno il piede fesso e non ruminano. Dio forse ignorante in zoologia?;
- dov' la terra promessa pi volte sotto giuramento da Dio ad Israele, dove scorre latte e
miele, mentre questo popolo quasi sempre schiavo dei Fenici, dei Babilonesi, dei Persiani, dei
Siriani, dei Romani ed tutt'oggi disperso in tutto il mondo?
Riguardo agli innumerevoli olocausti richiesti e graditi da Dio, vedi ad es. Gen 4,4: "...il
Signore grad Abele e la sua offerta", oppure Is 56,7: "I loro olocausti ed i loro sacrifci saliranno
graditi sul mio altare" ecc. non vi forse incongruenza con quanto espresso in Gr 7,22.23 dove si
afferma che "In verit non parlai mai, n diedi comandi sull'olocausto e sul sacrifcio ai vostri
padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto"? E in Sal 51,18 troviamo ancora: "poich non
gradisci il sacrifcio e se offro olocausti non li accetti".
Quando Dio ordina lo sterminio di intere popolazioni, come per es. in Dt 13,16: "Dovrai
passare a fil di spada gli abitanti di quella citt, la voterai allo sterminio con quanto
contiene..."oppure in Sa 15,3: "fa dunque, colpisci Amelek e vota allo sterminio quanto gli
appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e
lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini". E ancora in Es 9,5: "Il vostro occhio non perdoni, non
abbiate misericordia; vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio...
riempite di cadaveri i cortili del tempio" ecc. ecc. non forse lecito dubitare che Questi sia lo stesso
Dio buono e misericordioso riportato in Sal I 36,25 in cui si legge: "Egli d il cibo ad ogni vivente
perch eterna la sua misericordia" e ancora: "Buono il Signore verso tutti, la sua tenerezza si
espande su tutte le creature?":
- se Dio vuole eliminare dalla faccia della Terra qualcuno perch non scatena gli elementi
naturali, come in Sam 24,16 invece di rendere un uomo complice di omicidio?;
- perch Dio preferisce alle pacifiche offerte dei frutti della terra di Caino il sacrificio
cruento di animali da parte di Abele al punto da scatenare la gelosia di Caino e l'uccisione del
fratello? Gen 4,3;
- come possibile che Dio autorizzi No ad uccidere gli animali per farne cibo se
contestualmente stabilisce con gli stessi la sua eterna alleanza? Gen 9,9;
- come si pu conciliare il comando "Non ammazzare" dato da Dio sul monte Sinai a Mos
mentre questi fa sterminare 3.000 uomini per aver costruito il vitello d'oro? Gen 32,28;
- come pu un Dio giusto ed equanime non condannare la schiavit ma anzi autorizzare un
genitore a vendere la propria figlia come schiava? Gen 21,7;
- dov' la giustizia di Dio quando predilige un popolo ad un altro, al punto da spingere l'uno
ad invadere l'altro, a sterminare ogni essere vivente e ad impossessarsi delle loro terre?;
- come pu Dio benedire le figlie di Lot che ubriacando il padre per unirsi a lui per due notti,
Gen 19,33 mentre il peccato di incesto viene dalle leggi di Mos punito con la morte? Lev 18,6:
"Nessuno si accoster ad una sua consanguinea per avere rapporti con lei" e ancora in Dt 27,22:
"Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo padre, o figlia di sua madre";
- come pu Giacobbe essere considerato uomo di Dio se costringe suo fratello che sta
morendo di fame a cedergli la primogenitura per un piatto di lenticchie, se poi inganna il suo
vecchio padre in punto di morte e dopo ancora inganna suo suocero Labano? E inoltre sposa due
sorelle e va a letto con tutte le serve. Come pu Dio benedire questi inganni e queste incontinenze
se contestualmente con la legge di Mos li considera peccati punibi li con la morte?;
sono usciti dall'Arca". Come pu un padre sancire un patto d'amore con i propri figli autorizzando il
pi forte a massacrare il pi debole?;
- in Lev 24, 18 Dio, come per l'uccisione di un uomo, infligge la medesima condanna a colui
che uccide un animale: "Chi percuote a morte un capo di bestiame sia messo a morte". In questo il
Signore d alla vita dell'animale l'identico valore della vita dell'uomo; a conferma di ci troviamo
che in Eccle 3,18.21 non solo la vita degli uomini viene accomunata a quella degli'animali: "La
sorte degli uomini e quella degli animali la stessa, C' un solo soffio vitale per tutti", ma viene poi
annullata la presunta superiorit umana: "Non esiste superiorit dell'uomo rispetto alle bestie
perch tutto vanit";
- in Es 23,12 Dio si preoccupa della stanchezza degli animali: "Per sei giorni farai i tuoi
lavori ma nel settimo giorno farai riposo, perch possano godere quiete il tuo bue, il tuo asino e
ognuna delle tue bestie";
- in Dt 20,19 emerge, sorprendentemente, l'immagine di un Dio compassionevole anche
verso le piante: "Quando cingerai d'assedio una citt, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con
la scure. L'albero della campagna forse un uomo per essere coinvolto nell'assedio?" e in;
- Ger 32,27 aggiunge: "Ecco, io sono il Signore di ogni essere vivente";
- in Gb 12,7.10 troviamo la conferma che gli animali al pari dell'uomo sono dotati di anima:
"...Egli ha in mano I'anima di ogni vivente e il soffio di ogni carne umana". E ancora in;
- Sap II, 23.26 troviamo la conferma che non solo negli animali ma in ogni essere vivente
presente lo spirito INCORRUTTIBILE di Dio: "poich il tuo apirito incorruttibile in tutte le
cose";
- in Gb 40,15.29 viene rimarcata l'identica azione creativa dell'uomo e dell'animale: "Ecco
l'ippopotamo che io ho creato al pari di te, mangia l'erba come il bue";
- in Pr 23,20 il Signore considera i mangiatori di carne persone da non imitare: "Non essere
tra quelli che s'inebriano di vino, n tra coloro che sono ghiotti di carne";
- a sugello del compito dell'uomo a tutelare e proteggere le altre creature, troviamo in Sap
8,13-9,2.3: "Con la tua sapienza hai formato l'uomo perch governi sulle creature fatte da te e
governi il mondo con SANTITA' e GIUSTIZIA". E a conferma dell'amore di Dio per ogni creatura
in;
- Sap II, 23.26 troviamo: "poich tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai
creato";
- ed in Sir 18,12 troviamo la testimonianza di Dio tutt'altro che indifferente alla sorte degli
animali: "La misericordia dell'uomo riguarda il prossimo, la misericordia del Signore ogni essere
vivente";
- in Ger 12,4 c' l'accorato lamento del profeta che vede soffrire gli animali e le piante a
causa dell'uomo: "Fino a quando sar in lutto la terra e seccher tutta l'erba dei campi? Per la
malvagit dei suoi abitanti le fiere e gli uccelli periscono".
Quindi nonostante non vi sia un invito specifico a rispettare e ad amare gli animali come
entit individuali, aventi coscienza propria, vi nella Bibbia non solo una continua correlazione tra
questi e gli esseri umani ma molto spesso Dio si serve degli animali per indicare all'uomo le virt
che deve possedere.
La visione tipicamente antropocentrica della Bibbia probabilmente dovuta alla condizione
civile e spirituale della popolazione ebraica ancora fedifraga, idolatra, malvagia, fratricidia,
incestuosa e quindi non ancora pronta ad aprirsi al rispetto e all'amore anche verso gli animali.
Se si potesse fare una comparazione tra gli effetti positivi e quelli negativi del V.T. sulla
coscienza umana e sul contesto storico-sociale, probabilmente la bilancia penderebbe
inesorabilmente dalla parte negativa. Ma nonostante gli effetti negativi delI'antropocentrismo
biblico sulla cultura ebraica e mussulmana, negli ultimi tempi anche in questi paesi vanno
emergendo movimenti in difesa degli animali, secondo una visione pi civile e pi conforme alla
cultura dell'amore universale. La perniciosa concezione antropocentrica dovr presto o tardi
piegarsi all'inarrestabile corso evolutivo della coscienza umana.
Per concludere. Dal momento che la legge di Mos "Occhio per occhio e dente per dente"
in antitesi con la legge di Ges "Porgi l'altra guancia" l'Antico Testamento deve essere considerato
superato in toto o solo in alcune parti? E quali? Un uomo nel giusto o nell'errore quando per
giustificare il suo diritto a mangiare carne cita Gen 9,3 in cui scritto: "Quanto si muove e ha vita vi
servir di cibo " mentre Mos stesso fa poi un elenco degli animali che possono essere mangiati? E
se quel comando viene considerato valido perch non lo sono anche i seguenti? "Non ti farai idolo
n immagine alcuna di quanto lass nel cielo" Es 20,4; oppure "Chi far un lavoro di sabato sar
messo a morte" Es 31,16 ecc. ecc.?
Dunque la chiesa cattolica non attinge a tutti gli insegnamenti dei Profeti. Molti aspetti del
V.T. vengono considerati superati dalla legge evangelica. Ma quali?
Infine, le molte incongruenze presenti nella Bibbia, che fanno emergere un Dio buono e
crudele nello stesso tempo (sia con gli uomini che con gli animali) inducono a dubitare non solo
della autenticit dei precetti dai profeti attribuiti a Dio ma che il Dio del V.T. sia il Padre di ges
Cristo. Pertanto, nella ricerca della vera legge della vita non conviene far riferimento al V.T. oppure
prendere solo ci che in esso risulta conforme alla morale universale.
Nel Nuovo Testamento vi sono ottimi motivi per ritenere, a differenza della convinzione
comune, che Cristo fosse vegetariano, per i seguenti motivi: in Mt 5,17.19 Cristo afferma di essere
venuto a dare compimento alla Legge. Quindi Cristo, nuovo Adamo, non poteva non essere
conforme al comando di Gen 1,29 ed essere vegetariano. Se si esclude l'episodio riportato
dall'Evangelista Luca nel cap. 24,43 in cui Cristo dopo la resurrezione mangia del pesce per
dimostrare ai presenti di essere vivo (tra l'altro Luca scrive il Vangelo su insegnamento di S. Paolo
il quale non era presente all'evento) in nessuna circostanza Ges mangia o autorizza altri a mangiare
la carne. D'altronde come potrebbe il figlio di Dio, simbolo d'amore, di mitezza e di misericordia
essere indifferente alla morte violenta di un animale ucciso per il piacere della sua gola? ed in
umanit e sensibilit farsi superare da molti esseri umani del suo tempo e non solo che considerano
il mangiare carne un atto crudele?
Come mai vi dicotomia tra i vangeli canonici e quelli considerati apocrifi? Nei primi
emerge un atteggiamento di Cristo tipicamente antropocentrico, nei secondi un essere estremamente
sensibile ed attento alla sofferenza degli animali.
Considerando che originariamente furono scritti ben 49 Vangeli, quali tra questi riportano il
vero pensiero di Cristo? Perch solo nei Vangeli apocrifi e nei testi non ufficiali, Cristo tenero e
compassionevole verso gli animali? Ma anche se questi non fossero nel vero, a beneficio della
sensibilit umana, della coscienza morale e della stessa tutela della creazione, non sarebbe pi
opportuno (perch pi edificanti, pi conformi alla legge della Vita e dell'amore universale) aderire
ai Vangeli apocrifi piuttosto che a quelli canonici? E ancora: Quando due concili si anatemizzano
l'un l'altro, come avvenuto per ben venti volte, qual' quello a cui il credente deve far riferimento
con fede?
Di fronte all'impossibilit di conoscere la verit, all'uomo non resta che la voce della sua
coscienza, la luce della sua intelligenza, il suo buon senso, la consapevolezza che Dio non pu che
essere Amore (altrimenti non avrebbe dato alle cose la possibilit di esistere, dal momento che
queste non tornano a vantaggio del Creatore) considerando anche il fatto che i testi biblici nel tempo
sono stati trascritti e tradotti migliaia di volte e che l'uomo troppo spesso, per i suoi interessi, si
servito delle cose di Dio piuttosto che servire Dio.
A conferma di quanto scritto trovo in Ap 4,7 che gli animali, nel giorno del Giudizio non
solo sono presenti in Paradiso ma sono da Dio posti ai vertici della gloria.
Al Concilio di Nicea del 325 d.C. i sacerdoti e politici alterarono radicalmente i documenti
cristiani originali con omissioni ed interpolazioni per renderli accettabili a Costantino che a quei
tempi si opponeva ferocemente alle sacre scritture. Lo scopo era quello di fare accettare la religione
cristiana come culto ufficiale dell'impero romano. Fu nominata una commissione di correttori per
eliminare, con accurata dovizia, nell'interesse dell'ortodossia, tutti quei principi che non ritenevano
di seguire, compreso quello del mangiare carne e del bere bevande forti.
Ma "qualcuno" scampa sempre al massacro e alcuni testi originali sono arrivati sino a noi,
tra questi anche le Pergamene del Mar Morto scoperte nel 194 7, chiaramente a favore del
vegetarismo.
Ma c' anche il problema delle cattive traduzioni e dell'esatta interpretazione letterale dei
testi antichi. Per esempio, il tanto richiamato miracolo dei pesci e dei pani: sembra che in realt i
pesci fossero una sorta di polpette, un cibo diffuso ancora oggi, fatto con una pianta marina
conosciuta come la pianta del pesce, pi probabile da conservarsi nella cesta fino al tramonto,
piuttosto che il pesce crudo. Infatti nei primi manoscritti del Vangelo si fa riferimento al pesce solo
dal IV secolo in poi, prima di tale periodo per il miracolo si parla di pane e frutta.
Un altro aspetto riguarda l'agnello pasquale. Cristo istituendo l'Eucarestia con il pane e il
vino si sostitu all'agnello proprio per far cessare la sanguinaria tradizione pagana. A conferma di
ci S. Girolamo scrive: "Dopo che Cristo venuto non pi consentito mangiare la carne!'. E
Porfirio, considerato da S. Agostino il pi grande dei filosofi, ribadisce: "Ges ci ha portato il cibo
divino, il cibo carneo nutrimento per i demoni". Anche Giovanni e Paolo affermano che Ges ha
sostituito il cibo cruento con quello incruento.
Quindi da un'accurata traduzione dei testi originali e dagli insegnamenti degli apostoli si
evidenzia il fatto che i primi cristiani non solo praticavano il vegetarismo ma che il carattere
misericordioso di Ges era perfettamente conforme ai princpi di non violenza universale delle sette
religiose pi spirituali del suo tempo.
Novit interessanti circa la vita di Ges vengono dalle Pergamene del Mar Molio in cui si
legge che l'Angelo disse a Maria: "Tu non mangerai carne n berrai bevande forti perch il
Bambino sar consacrato a Dio dal ventre di sua madre".
Negli stessi testi troviamo poi Ges che predica il rispetto per tutte le creature: "Siate
rispettosi e compassionevoli, non solo verso i vostri simili ma verso tutte le creature poste sotto la
vostra tutela". E ancora: "Sono venuto per porre fine ai sacrifici e ai banchetti di sangue e se non
smetterete di offrire e di mangiare carne l'ira divina non si allontaner da voi", Ges rimproverava
aspramente i pescatori: "Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi cibi? Lasciate
le reti e seguitemi, far di voi pescatori di anime". Ed infine Ges condanna duramente anche i
cacciatori avvisandoli che saranno ripagati con la stessa ferocia.
Questa dicotomia, tra il pensiero di Cristo tramandato dalla chiesa cattolica e l'insegnamento
di Ges che emerge dai documenti non ufficiali (ma che stranamente coincidono nel sentimento
dell'amore da estendere dall'uomo agli animali) porta a due ipotesi:
a) a Cristo interessava solo la condizione umana e non quella, spesso assai peggiore, degli
altri esseri viventi condannati dalla violenza umana ad un olocausto senza fine dal peccato originale
commesso dall'uomo.
EBRAISMO
Anche se gli ebrei hanno versato pi sangue di animali (a scopo alimentare e sacrificale) di
qualsiasi altra razza umana (solo Salomone per la sua investitura fece immolare ben 120.000 pecore
e 22.000 buoi), le regole relative all'alimentazione riguardano esclusivamente gli alimenti a base di
carne. Gli animali consentiti devono essere erbivori e devono avere lo zoccolo fesso. Non lecito
mangiare la carne con il sangue (anche se questo sembra impossibile dal momento che se si pu
drenare il sangue dalle arterie non possibile eliminarlo dai capillari).
Tra i vari richiami alla compassione verso gli animali vale ricordare: "Non essere tra quelli
che s'inebriano di vino n tra coloro che sono ghiotti di carne" Pr, 23.30. "Fino a quando sar in
lutto la terra e seccher tutta l'erba dei campi? Per la malvagit dei suoi abitanti le fiere e gli
uccelli periscono" Ger, 12.4. A questo c' da aggiungere che in molte circostanze Dio si serve degli
animali per attuare i suoi programmi di salvezza: I'asina di Balaam, la colomba dell'Arca, il cane di
Tobia, la balena di Giona, i leoni di Daniele ecc.
Ma anche se questo aspetto della Legge sia stato ampiamente disatteso dalla dottrina
ufficiale, la popolazione israelita ha la pi alta percentuale di vegetariani nel mondo, con
l'eccezione dell'India. Anche oggi alcuni noti rabbini ed alcuni premi Nobel della cultura ebraica
(come Isac B. Singer e Shuel Y. Agnon) sono convinti assertori dell'alimentazione vegetariana.
ISLAM
Nota la compassione di Maometto verso la condizione degli animali; significativo
l'episodio in cui prefer tagliarsi un lembo del mantello, piuttosto che svegliare un gatto, sul quale si
era addormentato. Il profeta viet l'uso di uccelli per il tiro al bersaglio. Vedendo alcune persone
che tiravano frecce ad un montone ne fu disgustato e disse: "Non usate violenza agli animali
selvatici".
In quel tempo in cui l'incesto tra madre e figlio era consuetudine e la gente usava tagliare
carne da animali vivi, come la gobba e la coda ai cammelli, anche se il profeta preferiva cibi
vegetariani per la popolazione permise l'alimentazione carnea, cercando di adottare la tecnica del
graduale distacco seguita neII'Antico Testamento. Comunque, a coloro che avessero mangiato carne
comandava di lavarsi la bocca prima di mettersi a pregare.
In una tradizione Sufi AlIah disse a Maometto: "Se proprio dovete uccidere, al posto di 40
polli uccidete una capra, al posto di 40 capre uccidete 10 mucche, al posto di 40 mucche uccidete
10 cammelli". Evidente il valore attribuito alla vita indipendentemente dalla forma e dalla
dimensione corporea della creatura.
Per il profeta infatti gli animali hanno un'anima: parlando del Giudizio egli li cita sovente.
Secondo Maometto gli animali non sono nostri schiavi ma creature che Dio ci ha affidato e delle
quali ci chieder conto nel giorno del Giudizio. Alcuni discepoli gli chiesero se esistesse una
ricompensa per chi fa del bene agli animali: "Esiste una ricompensa per chi fa del bene a qualunque
essere vivente" rispose.
Alcune sette islamiche, come gli Sciti ed i Sufi, tengono in alta considerazione il
vegetarismo come regola di vita. Una santa sufi, quando si isolava in una foresta a pregare molti
animali le si facevano intorno. Un giorno and a trovarla un altro sufi ma gli animali scapparono e
questi chiese alla santa il motivo. "Che cosa hai mangiato oggi?" gli chiese: "Aglio fritto e lardo"
rispose. "Ti mangi il loro corpo e vuoi che non scappino?" Altrettanto nota la storia del cacciatore
che scopre la piet dall'uccisione di una cerva che allattava il suo cucciolo.
In ogni caso il Corano continuamente richiama alla compassione e alla misericordia per gli
animali.
BUDDISMO
Su due princpi fondamentali si fonda la filosofia buddista, la saggezza e la compassione.
Per il raggiungimento dell'una e dell'altra indispensabile essere vegetariani.
Il primo dei precetti buddisti recita: "Non uccidere, anzi tutela ogni forma di vita". L 'unico
testo ritenuto scritto di proprio pugno dal Buddha dice: "Le creature senza piedi hanno il mio
amore, e cos lo hanno quelle a due piedi e anche quelle a molti piedi. Possano tutte le creature,
tutte le cose che hanno vita, tutti gli esseri di qualunque specie, non avere mai nulla che possa
danneggiarle. Possa non accadere loro mai nulla di male". Infatti la filosofia del Buddha mirava
all'estinsione della sofferenza di tutti gli esseri viventi.
Dopo la morte del Buddha i discepoli incominciarono a dare maggiore importanza
all'intenzione pi che all'azione. I monaci accettarono di mangiare carne a condizione che l'animale
non fosse stato ucciso per loro.
Il vegetarismo era ritenuto da Buddha una pratica essenziale per il risveglio spirituale
dell'individuo. Nella sua lungimiranza profetica disse: "Ci saranno sciocchi che in futuro diranno
che io ho dato il permesso di mangiare carne e che io stesso ne ho mangiata, ma io non ho
permesso a nessuno di mangiare carne, non lo permetto ora e non lo permetter in alcuna forma, in
alcun modo ed in nessun luogo; incondizionatamente proibito a tutti".
Uno dei compiti principali della missione del Buddha era proprio la liberazione degli
animali dalla violenza umana. Gosvami, famoso maestro spirituale del XII sec. nella sua Gita
Govinda, in omaggio alle 10 principali incarnazioni di Dio dice: "O mio Signore, o Persona
Suprema. Tutte le glorie a Te. Per la tua grande compassione sei apparso nella forma di Buddha
per condannare i sacrifici di animali raccomandati dai Veda".
Oggi dalla grande famiglia buddista solo i monaci Zen hanno mantenuto inalterata la loro
originale tradizione di vegetariani.
*In Cina ed in Giappone, dove fin dai tempi pi antichi esistevano dei veri e propri codici di
corretta alimentazione vegetariana, il consumo di carne, che era considerato negativo e quindi
bandito, cess del tutto intorno al 5 sec. d.C.. Nei templi e nei monasteri si diffuse l'abitudine di
non mangiare alcun tipo di carne. Certi cibi, specialmente la carne di maiale, si diceva rendessero il
respiro sgradevole agli antenati. Secondo la tradizione Shinto per ottenere la verit suprema era
essenziale consumare cibi puri, cio vegetariani.
lNDUlSMO
L'induismo oltre ad essere la pi antica delle religioni asiatiche anche il pi forte
sostenitore del vegetarismo.
I testi Vedici, scritti in sanscrito circa 3000 anni a.C., contengono migliaia di ingiunzioni
contro il consumo della carne. Un maestro Veda cos diceva al suo re: "Se una persona mangia
carne umana, di cavallo o di altri animali, o priva gli altri del latte uccidendo le mucche, o re, se
tale essere malvagio non desiste con altri mezzi, allora non devi esitare a tagliargli la testa" (R.
Veda 10.87.16). E ancora: "Non dovete usare il corpo che vi stato dato per uccidere le creature di
Dio, siano esse umane, animali o di qualsiasi altra specie" (Yajur Veda 12.32).
Diretti richiami in tal senso vengono da altri maestri. "Le anime nobili, che sono attente a
tutti gli esseri e che proteggono tutti gli animali, sono quelle che veramente hanno intenzioni serie
verso le pratiche spirituali" (Atarva Veda 19.48.5). "Si diventa degni della salvezza quando non si
uccide alcun essere vivente" (Manusmriti,6.60).
Nell'lnduismo particolarmente sentita la legge dei karma. "Coloro che ignorano il vero
Dharma e, pur essendo ignoranti e malvagi, si ritengono virtuosi uccidendo gli animali senza alcun
rimorso o timore di essere puniti, in seguito, nelle loro vite future, questi peccatori saranno
mangiati dalle stesse creature che hanno ucciso in questo mondo" (Srimad Bhagavatam 11.5.14).
"O governatore del popolo, mio caro re, osserva nel cielo gli animale che hai immolato,
senza compassione e senza misericordia, nell'arena sacrificale. Tutti questi animali stanno
aspettando la tua morte per vendicarsi delle loro ferite. Quando sarai morto ti squarceranno il
corpo con corna di ferro e mangeranno la tua carne" (Srimad Bhagavatam 4.25.7).
Nei testi antichi della tradizione vedica la licenza di mangiare la carne delle vittime
sacrificale era accompagnata dalla frase: "Cos come ora io mangio te nella prossima vita tu
mangerai me".
In seguito l'alimentazione vegetariana divenne sempre meno comune soprattutto a causa
delle dominazioni straniere. Tuttavia ancora oggi l'83% della popolazione indiana induista nella
stragrande maggioranza vegetariana. I cibi impuri impediscono l'ascesi spirituale: la carne degli
animali uccisi considerata come la carne dei propri figli e colui che ne mangia reputato il
peggiore degli uomini. La violenza sugli animali infatti ritenuta la causa della violenza dell'uomo
verso il suo simile.
I Veda riconoscono l'anima ad ogni creatura dotata della stessa dignit umana, e la stessa
possibilit di raggiungere alti livelli di spiritualit: indipendente dal corpo in cui risiede l'anima, dal
momento che tutti gli esseri viventi sono spiritualmente uguali. In quell'ottica i Veda descrivono le
varie incarnazioni di Dio in forme non umane: il cavallo, il cinghiale, la tartaruga, il pesce. Uccidere
questi animali significa rendersi colpevoli verso Dio.
I Veda non condannano soltanto coloro che mangiano la carne, ma chi uccide l'animale, chi
vi partecipa, chi compra la carne, chi la prepara e chi la serve. Solo rispettando tutte le forme di vita
si pu rispettare lo spirito che le contiene e l'uomo pu raggiungere la vera spiritualit e la vera
saggezza.
L'Ahimsa (il principio della nonviolenza verso tutti gli esseri viventi che ha appunto la sua
origine nei Veda) tutt'oggi un aspetto centrale di tutte le religioni orientali e ispiratrice delle
grandi iniziative di pace da Gandhi a M.L. King.
Il principio comune a tutte le grandi dottrine religiose e filosofiche "Non fare ad altri ci che
non vorresti ti fosse fatto" non pu prescindere dall'alimentazione vegetariana, pena il subire le
conseguenze del male causato secondo la legge del karma. La 3a legge di Newton "Ad ogni azione
corrisponde una reazione uguale e contraria" estende i suoi effetti dalla materia all'energia vitale
che la pervade, portando alla logica conseguenza che l'uomo non paga solo per il male commesso
verso quelli della sua stessa specie ma anche verso ogni creatura in grado di soffrire.
*L'Ahimsa il principio fondamentale del Jainismo al quale i fedeli sono rimasti pienamente
conformi per tutta la loro storia.
Il Jainismo, originato da Mahavira nel 600 a.C. circa, oggi conta 4 milioni di fedeli, tutti
strettamente vegetariani. Famosi per i loro ospedali per animali e perch, pi rigorosi dei buddisti
nell'applicazione dell'Ahimsa, usano portare bende davanti alla bocca per evitare di ingerire
moscerini.
ZOROASTRISMO
Zaratustra era un fervente sostenitore dell'alimentazione vegetariana. Condann i sacrifici di
animali ed i banchetti cruenti: "Chi ha cura del suo bestiame e non si nutre delle sue carni
martoriate avr lo spirito santo e la verit". E ancora: "Colui che uccide un cane uccide la propria
anima". Oggi i Parsi (i seguaci di Zaratustra) che vivono in India, sono per la maggioranza
vegetariani.
Oggi l'uomo moderno vive quasi esclusivamente tra le opere della sua tecnologia; distratto
dalla frenesia della civilt metropolitana, avulso dal suo contesto naturale, disumanizzato dalla
scienza e dalla meccanica, ha finito col considerare gli animali come esseri sempre pi distaccati ed
estranei alla sua vita, alla sua cultura, alla sua sfera sentimentale. Infatti molti bambini in America
credono che il pollo, che i loro genitori comprano in rosticceria, sia un derivato di prodotti chimici e
lo stesso pensano del latte.
A questo si aggiunta poi la cultura del carnivorismo che diventata sinonimo di benessere
materiale mediante il quale l'uomo inconsapevolmente cerca di soddisfare la sua fame ancestrale.
Oggi che il benessere economico lo consente tutti cercano e vogliono mangiare ci che per millenni
stato privilegio delle persone facoltose, la carne appunto.
La potenza dell'informazione dei mass media ha poi ulteriormente aggravato la situazione e
dato un duro colpo a quello che forse l'aspetto pi costruttivo dell'uomo: il senso critico delle
cose. Le grandi industrie, di allevamento e di medicinali, le multinazionali interessate al vastissimo
impero dell'alimentazione umana, hanno convinto la gente che per star bene in salute bisogna
mangiare la carne. Ed anche se stato dimostrato scientificamente che l'alimentazione carnea
danneggia l'organismo umano, perch l'uomo non stato "programmato" dalla natura per nutrirsi di
cadaveri come gli animali carnivori; anche se stato dimostrato che con l'aumento del consumo
della carne si sono moltiplicate nel mondo le malattie cardiovascolari, prima causa di morte per
malattia; anche se stato dimostrato dalla moderna dietologia che per il perfetto equilibrio biopsico-fisico dell'uomo richiede una quantit molto limitata di proteine le quali sono presenti in tutto
ci che comunemente mangiamo, la gente continua a consumare la carne degli animali uccisi
incurante sia della sua stessa salute che della sofferenza e della morte che ha dovuto causare a
quella creatura che divora.
Quindi anche affrontando il problema in termini razionalistici non si attenua l'effetto
negativo che ha sempre avuto sulla coscienza umana il concetto di "superiorit" di un essere rispetto
ad un altro. Tale assurda convinzione ha portato per millenni gli uomini a schiavizzare i loro simili
perch ritenuti inferiori, ha portato allo sterminio di intere popolazioni ritenute inferiori perch
appartenenti ad altra razza, ha portato alla suddivisione in caste della societ, ha portato alla tratta
degli schiavi in cui nel giro di due secoli sono stati strappati dalle loro terre e condotti in catene in
Europa e in America non meno di 50 milioni di uomini di colore, ci ha portato al maschilismo e alla
condizione di sottimissione della donna da parte dell'uomo; ma l'aspetto pi deleterio lo ha subto la
coscienza umana la quale con I'antropocentrismo stata abituata all'idea della forza, della
sottomissione del pi debole, del fine che giustifica i mezzi, all'indifferenza verso il dolore e la
morte degli altri esseri viventi e di conseguenza stata abituata all'insensibilit, all'aggressivit e
alla violenza anche nei confronti dell'uomo.
Ma ritornando all'aspetto religioso del problema si pu dire che l'antropocentrismo si
sviluppato a causa dell'enorme influenza che ha sempre esercitato sulla massa la cultura religiosa.
Anche se lo scopo intrinseco dei sacerdoti, a mio avviso, era quello di spingere l'uomo ad assurgere
a dignit superiori allontanandolo da un modus vivendi di violenza tipica della naturale espressione
degli animali, perch l'uomo fu fatto ad immagine di Dio, il concetto di superiorit dell'uomo nei
confronti degli animali ha finito col rivelare nel tempo tutti i suoi effetti pi nocivi sull'evoluzione
della civilt e della coscienza umana, cio ha finito col rendere l'uomo peggiore, incapace di dar
valore alla vita e di condividere l'altrui sofferenza. E questo il punto cruciale del problema: cio
SE L'UOMO AVESSE UNA COSCIENZA IN GRADO DI SENTIRE, LA SOFFERENZA DEGLI
ALTRI, DELLA SUA VITTIMA, MAI COMMETTEREBBE DEL MALE NEI CONFRONTI DI
ALCUN ESSERE VIVENTE. E ci che finora ha precluso lo sviluppo di questi valori interiori
stata appunto la concezione antropocentrica della vita.
solamente dalla vita, e dalla morte deriva soltanto la morte. Tutto quanto uccide i vostri alimenti
uccide altres i vostri corpi, e tutto quanto uccide i vostri corpi uccide parimenti le vostre anime".
Dunque, chi pu dire quali sostanziali modifiche siano state apportate ai testi sacri prima che
la definitiva versione fattane da Sisto V e pubblicata da Clemente VIII divenisse con il Concilio di
Trento del 1546, il solo testo ammesso ufficialmente dalla Chiesa Cattolica?
Comunque indipendentemente da quello che altri possono aver detto o stabilito ognuno di
noi, in ogni momento della sua esistenza, posto davanti alla sua coscienza perch responsabile sia
del proprio destino che degli altri esseri con i quali interagisce nella vita. E l'unico comandamento
valido sotto ogni cielo e per qualsiasi essere umano di ogni religione, tempo e cultura "NON
FARE AD ALTRI CIO' CHE NON VORRESTI TI FOSSE FATTO". Solo chi mette in pratica
questo principio ama Dio, il prossimo e ogni cosa che ha vita e non solo non contribuisce ad
aumentare la violenza collettiva ma a realizzare un mondo migliore.
Anche se l'uomo vive oggi la condizione di disarmonia dovuta alla colpa originale, sempre
presente nella coscienza dell'essere umano la legge fondamentale della vita e nel momento in cui
decide di metterla in atto egli ristabilisce l'Antica Alleanza con Dio e con tutti gli altri esseri viventi.
Infatti se egli si nutre di alimenti vivi, cio di frutta e semi e verdura come il Creatore per lui aveva
stabilito, si nutre secondo le sue vere esigenze biologiche e secondo quello per cui il suo organismo
era stato "programmato" ed in pi non causa sofferenza e morte ad alcun essere vivente, quindi non
vive la legge della violenza e della morte ma dell'amore e della vita.
Credo che nessuna legge possa andare a vantaggio o a discapito del Padreterno, ma solo
dell'uomo e degli altri esseri viventi: ogni divieto, ammonizione od invito se rispettato dall'uomo fa
il suo stesso bene ma se trasgredito causa di disordine sia individuale che collettivo.
L'uomo si ritiene superiore agli animali ma si comporta peggio degli stessi i quali se
aggrediscono per solo spirito di conservazione o per necessit di sopravvivenza. Ma in che
consiste la superiorit umana! Se l'intelligenza a rendere un uomo superiore allora un computer
pi di un essere umano ha diritto al rispetto e alla vita; anche sul piano evolutivo l'uomo l'animale
pi evoluto solo nella forma fisica. La vera superiorit sta invece nel bene che si pu compiere,
nella disposizione a condividere, far propria la condizione dell'altro, nella volont di un amore pi
vasto che non quello limitato a se stessi, ai propri familiari, alla propria razza, alla sola specie
umana, sta nella capacit di capire che nessun essere ha il merito o il demerito di essere stato creato
tale da Dio, sta nella capacit di capire che tutte le cose sono intimamente legate come tessere di un
solo immenso mosaico, anelli della stessa catena, come membra dello stesso organismo al punto che
ogni cosa esiste in virt dell'esistenza del resto.
Purtroppo nei secoli le chiese cristiane non solo hanno dimostrato indifferenza verso gli
animali ma disprezzo, autorizzando il loro sfruttamento e la loro uccisione, condannando poi chi
avesse dimostrato piet per gli animali, come se ci fosse stata una latente volont a rendere l'uomo
peggiore e non migliore secondo gli insegnamenti di Cristo. A parte le armi degli eserciti che i papi
si son trovati pi volte a benedire, Pio IX rifiutava di avere a che fare con quelli della protezione
animali. Considerava eretico l'uomo che sentisse doveri verso gli animali. Mentre Pio XII ha
benedetto il tiro al piccione. Tuttora la chiesa giustifica la vivisezione perch ostinatamente
ancorata alla sua concezione antropocentrica e dimostra di essere molto lontana non solo dalla
cultura del vegetarismo ma da quell'amore Cristico che solo in teoria spesso proclama. I0 CREDO
CHE NULLA COME IL VEGETARISMO METTERA' IN CRISI LA DOTTRINA CATTOLICA,
PERCHE' I LAICI E NON I PRETI STANNO DIMOSTRANDO AMORE VERSO TUTTI GLI
ESSERI VIVENTI RENDENDO GIUSTIZIA A DIO. In questo si sta verificando il detto di Cristo:
"I pubblicani e le meretrici vi passeranno avanti", (anche se noi laici non siamo n pubblicani n
meritrici).
C' per da dire che alcuni papi hanno dimostrato sensibilit verso gli animali.
San Pio V condann le corride considerandole spettacoli sanguinosi e vergognosi, pi degni
dei demoni che degli uomini e Paolo VI non concesse udienza speciale ai toreri.
Giovanni XXIII disse che se per realizzare un suo piano avesse dovuto uccidere una formica
non lo avrebbe mai fatto.
Anche Giovanni Paolo II ha speso due parole in difesa degli animali affermando che mai
l'uomo deve maltrattarli o torturarli perch creature dotate di capacit di soffrire e di sensibilit.
Ma queste ultime voci, a mio avviso, sono pi espressioni soggettive (e forse di circostanza)
che dettate da una vera volont innovatrice. Infatti il singolo prete che volesse discostarsi dalla
dottrina antropocentrica della Chiesa Cattolica o essere vegetariano, sarebbe seriamente ostacolato
nei suoi propositi, ed io mi chiedo: il dovere di chi a tutela dei valori morali e spirituali non
dovrebbe forse essere quello di favorire lo sviluppo della sensibilit dell'animo e del senso della
giustizia in modo da rendere l'uomo pi umano e pi mite? E se la Chiesa insegna ad essere
indifferenti alla sofferenza e alla morte degli animali non abitua forse l'uomo ad essere violento e
insensibile anche nei confronti del suo prossimo? E mi sorge il dubbio se la Chiesa voglia o no
rendere gli uomini migliori, se voglia portarli a Dio o alla Chiesa, che a mio avviso non affatto la
stessa cosa.
In che modo la Chiesa dimostra di essere dalla parte dei pi deboli e dei pi indifesi? E'
facile risolvere il quesito: basta chiedersi se Cristo approverebbe la vivisezione, la caccia, l'uso delle
pellicce, le corride, il carnivorismo ecc. che la Chiesa approva. lo non ce lo vedo Cristo ad assistere
disinteressato allo squartamento di un animale indifeso, al suo martirio, alla sua agonia, alla sua
morte. E se Cristo ammettesse questa infamia non sarebbe il figlio di Dio ma un falso profeta e il
cristianesimo una falsa religione e di conseguenza si dovrebbe ancora, come gli ebrei, aspettare il
Messia.
C' poi da considerare l'immensa ingratitudine umana nei confronti degli animali. Da sempre
gli animali sono stati usati e sfruttati dall'uomo sino all'inverosimile per i suoi egoistici interessi
coinvolgendoli in tutti i suoi conflitti sanguinari. L 'asino, il mulo, il cavallo, il bue hanno sempre
aiutato l'uomo nel lavoro dei campi; le mucche gli hanno dato il loro latte, le pecore la loro lana, il
cane la sua protezione, il gatto la sua compagnia ecc. ecc. e l'uomo li ricambia nella maniera pi
ingrata e pi ignominiosa torturandoli, violentandoli, uccidendoli, trattandoli come fossero oggetti
senza alcuna capacit di soffrire, anche se l'animale, nella sua grande discrezione, nulla o poco ha
chiesto all'uomo.
Ma ritornando alla presunta superiorit dell'uomo. Lo si ritiene forse superiore per le sue
metropoli? per le scoperte scientifiche delle quali non stato in grado di prevedere gli effetti
negativi? per la costruzione di ordigni nucleari? per gli strumenti di tortura e i campi di sterminio?
L'animale non uccide mai per il piacere di farlo, non uccide i suoi figli con l'aborto, non si droga,
non si prostituisce per denaro, non viviseziona i suoi simili, non li spella per mettersi addosso le
loro pellicce, non devasta la natura. Se l'uomo sapesse di una specie capace di causare il danno che
la specie umana causa alla natura certamente la sterminerebbe.
Esistono macchinari che misurano l'intensit del dolore e che a nostra onta e vergogna sono
spesso usati dai vivisettori nei confronti degli animali per studiare oltre l'intensit del dolore il
limite entro cui un essere pu sopportare un'agonia prima di impazzire. Non solo gli animali
soffrono, ne pi ne meno come soffre un uomo, ma dimostrato che anche le piante esprimono il
loro dolore e addirittura percepiscono in anticipo le intenzioni violente nei loro riguardi. Ad una
pianta di appartamento furono applicati degli elettrodi e quando l'operatore pens di bruciare una
foglia la lancetta segnalatrice dell'apparecchio sembrava come impazzita. Fu fatto un altro
esperimento analogo. In una stanza furono collocate due piante. Un uomo entr e mutil una delle
due. Poi fecero entrare una per volta diverse persone ma quando entr il "colpevole" la pianta emise
intensissime vibrazioni come di paura.
Ma tornando alle origini si detto che non era stabilito che l'uomo si alimentasse di carni.
Allora sorge spontanea una domanda: come mai sia la religione ebraica che quella cristianocattolica ha disatteso l'antico programma di Dio per l'uomo? Perch non ha mai cercato di
ricondurre l'essere umano alla dimensione antecedente il peccato originale secondo il comando di
vegetarismo? A mio avviso la risposta semplice: una cosa la meta ma un'altra cosa sono gli
uomini che la perseguono. La chiesa dell'Antico e del Nuovo Testamento ha preso dalla Bibbia ci
che maggiormente realizzava i suoi scopi temporali, diversamente non si spiegherebbero i tanti
crimini commessi nel corso dei millenni; non si spiegherebbero le tante guerre combattute, le stragi
degli eretici, le sante inquisizioni, la caccia alle streghe, nonostante il monito alla pace e alla
giustizia dei grandi Profeti e l'esplicito messaggio di Cristo alla mitezza, al perdono, all'amore che si
concretizzava nel chiarissimo comandamento "Porgi l'altra guancia". In tutte le sue azioni cruente
sembra che la Chiesa Cattolica abbia causato la morte di almeno 50 milioni di persone. Lo storico
Leckey asseriva: "La chiesa di Roma ha versato sangue innocente pi di ogni altra istituzione
umana". A mio avviso la Chiesa Cattolica ha fatto un principio di comodo (cos come chiunque
accetterebbe di buon grado l'idea di un padre disposto a perdonare le mancanze dei figli e pagare gli
eventuali danni commessi) della redenzione dei peccati operata da Cristo, anzi ha fatto delle
debolezze umane e dei piaceri della carne il mezzo per non vanificare il sacrificio di Cristo, cio se
Cristo non venuto a riscattare solo i peccati passati ma anche quelli futuri diventa quasi lecito
peccare. Daltronde da sempre nella Chiesa vi sono due tipi di uomini: quelli che servono Cristo e
quelli che si servono di Cristo. Purtroppo, puntando tutta la sua attenzione sull'uomo, come centro
della creazione, e sulla conquista dei suoi valori, pi umani che spirituali, la Chiesa ha finito
coll'allontanarsi dal piano originale di Dio e col trovare il modo di raccogliere nel tempo una gran
folla di seguaci, perch se al popolo dai quel che ti chiede allora sta certo che questo ti onora.
Quindi non ci poteva essere posto per gli animali nella coscienza cristiana; il suo
atteggiamento nei confronti di questi nostri fratelli sempre stato di totale indifferenza e di
arrogante superiorit come chi non ha tempo da perdere per futili cose, oltre che di quella
sufficienza tipica dei tronfi padroni nei confronti delle fastidiose esigenze della schiavit, e poi,
PRIMA DI PREOCCUPARSI DEGLI ANIMALI BISOGNA INTERESSARSI DEGLI UOMINI,
COME SE NON CI SI POTESSE INTERESSARE DELLE DUE COSE, COME SE NON SI
POTESSERO AMARE GLI UNI E GLI ALTRI, COME SE UN ORGANISMO MALATO
POTESSE GUARIRE CURANDONE SOLO UNA PARTE, COME SE SI POTESSE RENDERE
MIGLIORE UN INDIVIDUO AUTORIZZANDOLO A MASSACRARE ESSERI INNOCENTI.
Ma la Chiesa stenta a capire che i problemi degli uomini ci saranno finch gli esseri umani avranno
una coscienza cos disumana e insensibile alla sofferenza e alla morte degli altri esseri viventi. La
priorit di un problema rispetto ad un altro data solo dalla maggior sofferenza subita dalla vittima,
e l'uomo non soffre affatto pi degli animali. Il dolore uccide non solo l'uomo. Ricordo la storia di
un cavallo che segu il feretro del suo padrone, e dopo, salito su di un dirupo si abbandono nel vuoto
cercando la morte.
Ma la Bibbia potrebbe essere autentica in toto. Potrebbe, dal momento che nessuno ha la
facolt di dimostrare il contrario. Nessun testo originale sopravvissuto alla deperibilit del tempo.
Le copie scritte a mano, anch'esse deperibili, furono a loro volta ricopiate. Complessivamente sono
state scritte a mano circa 6000 copie delle scritture ebraiche e non meno di 5000 delle scritture
greche cristiane, senza considerare le traduzioni pi recenti delle lingue contemporanee. Anche se
studiosi, da un'analisi comparata dei manoscritti, hanno confermato l'autenticit del messaggio
originario, senza un sostanziale intervento divino difficile pensare che abbiano valicato indenni i
millenni.
N le comunit ebraiche e musulmane, n la stessa chiesa cattolica che in passato ha messo
in atto regole in antitesi con il messaggio evangelico (le guerre sante, le inquisizioni, i roghi, lo
schiavismo, la sospensione a divinisi per chi faceva uso di tabacco, la condanna alla pena capitale
per il peccato di eresia, la scomunica per l'adesione al comunismo, per il turpiloquio ecc.) applicano
integralmente la vecchia legge mosaica e ci che un tempo era considerato immutabile stato col
tempo sostituito da regole pi miti con l'evolversi della coscienza civile e morale.
Tra le cose pi crudeli superate dalla civilt umana, l'uso del mangiar carne rimane, quale
simbolo di una cultura indifferente e crapulona, per i seguenti motivi: la supremazia sull'animale d
all'uomo un senso di potenza: poter disporre della sua vita lo inebria e allontana da lui l'ipotesi che
anch'egli faccia parte della famiglia animale e che questo possa mettere in pericolo la sua presunta
prerogativa di essere la sola creatura fatta ad immagine di Dio.
Il superamento della lunga fase cruenta dell'uomo nei confronti degli animali avverr
sicuramente perch sar considerato: a) un fatto contro la sensibilit e contro la piet umana; b)
contro la legge dell'amore; c) contro il comandamento "non ammazzare"; d) contro il comando "non
fare agli altri ci che non vorresti ti fosse fatto"; e) perch in contraddizione con la fede in un Dio
per definizione amore, bont, giustizia; f) perch il mangiar carne evidenzier sempre di pi i suoi
effetti nocivi sulla salute umana oltre che lo stridente contrasto con i valori di una nuova coscienza
umana finalmente giusta e capace di valorizzare la sacralit della vita in tutte le sue espressioni e
quindi di rispettare l'altrui diritto all'esistenza nella condivisione della sofferenza dei pi deboli.
Se gli animali al pari degli esseri umani sono in grado di soffrire e di avere paura della
morte, per quale assurdo motivo Dio dovrebbe aver premura solo della specie umana ed essere
indifferente dello stesso dolore e dello stesso anelito alla vita delle altre sue creature? Pu un Dio
buono e giusto preoccuparsi della scalfitura di un'unghia di un uomo e guardare con indifferenza il
massacro giornaliero di milioni di animali innocenti per le delizie culinarie dell'essere umano? Il
delitto pi grande dell'uomo verso Dio, io credo, stato ed quello di aver fatto credere al mondo
che Dio sia indifferente alla sofferenza degli animali.
Ancora oggi gli schieramenti restano sostanzialmente due: chi sostiene il suo diritto ad
utilizzare gli animali a seconda il piacere e le necessit umane, trincerandosi dietro i dettami
ancestrali di una religione che ha fatto del pensiero antropocentrico il suo cardine teologico, e chi
difende il diritto al rispetto e alla vita degli animali facendo appello alla vera intelligenza umana,
come quella di Pitagora, Porfirio, Leonardo, Einstein ecc. e ad una nuova coscienza protesa verso
realt pi civili e pi giuste, come quella di S. Francesco, di Gandhi, di M. Luther King.
ARMONIZZARE LE DIVERSITA'
Non v' cosa in cui non sia presente la vita. Il pianeta Terra come una piramide, fatta di
esseri viventi al cui vertice l'uomo, e alla base la cosiddetta materia inerte, anch'essa vibrante di
energia. Tra le due estreme posizioni si collocano, senza interruzione, infinite creature intermedie
per differenti livelli evolutivi, al punto che impossibile stabilire una demarcazione tra il Regno
minerale, vegetale ed animale.
Le cose risultano essere parti di un solo grande organismo, anelli della stessa catena, note di
una medesima sinfonia. E come in un edificio non pu mancare non solo una struttura portante ma
un solo mattone senza compromettere, sia pure in parte, la staticit della costruzione, cos per gli
esseri viventi di ogni dimensione. Ogni cosa vive perch interagisce con tutto il resto. La stessa vita
possibile grazie alla combinazione di elementi eterogenei e al sincronismo delle diversit esistenti
in natura.
Senza la differenza formale e sostanziale delle cose e la combinazione dei pi diversi
componenti nulla potrebbe esistere.
Ogni elemento e ogni creatura un universo a se stante, irripetibile. Quindi nulla pi
illogico che pensare che un altro essere debba "sentire" al nostro stesso modo, essere convinto di ci
di cui noi siamo convinti, amare ci che noi amiamo. E' bene invece che ogni cosa sia identica solo
a se stessa affinch senta di essere incompleta se isolata dalla sintonia con tutte le altre; da questo
dunque la spinta a cercarsi e integrarsi, fondersi per poi battere all'unisono come un unico cuore, un
solo organismo che per esprimersi ha bisogno di tutte le membra che lo compongono.
Da sempre le diversit delle cose, invece di essere intesa come ricchezza fortificante
dell'insieme, come sapiente spinta ad amalgamarsi, stata vista invece come un potenziale nemico
da convertire al proprio modo di essere.
L'intolleranza ideologica, politica, religiosa, personale, ecc. da sempre stata causa delle pi
cruenti battaglie nella storia: ci ha stroncato, o rallentato, l'evoluzione della specie umana.
Ogni religione, ogni dottrina spirituale o filosofica che sia, crede di possedere la chiave dei
misteri della vita; e per quanto cerchi di combinare in ogni modo possibile tutti gli elementi di cui
dispone, non emerge l'immagine del piano universale delle cose, perch si ostina a cercare la
soluzione solo nell'ambito dei valori contemplati dalla sua dottrina.
Ogni verit come ogni religione ispirata da Dio, in un preciso momento della storia, per un
determinato popolo bisognoso di guarire da certi mali morali e di essere incamminato verso
dimensioni pi evolute, a seconda della sua condizione spirituale e quindi della sua capacit
ricettiva.
Ogni religione tessera di un solo grande mosaico la cui immagine d'insieme si avr solo
quando tutte si armonizzeranno nell'intesa, arricchendosi vicendevolmente, prendendo da ognuna
ci che mira alla conservazione e all'evoluzione di ogni essere vivente, sino a fare una sola ed
universale legge di vita.
Mettere in sintonia le diversit degli esseri, mediante il rispetto e l'amore, questo il
pensiero espresso dal Dio di ogni religione.
INCOERENZA UMANA
Di fronte alle tante tragedie umane a molti appare fuori luogo parlare di ecologia, di rispetto
per gli animali e la natura. Ma il problema va al di l di un errato sentimentalismo ristretto alla
cerchia degli ecologisti: risiede nella coscienza degli individui che esprimono la loro condizione
interiore, incline alla violenza anche verso il loro simile, a causa dell'insensibilit e del'indifferenza
verso il dolore e la morte in senso Iato.
L'umanit dilaniata da guerre di ogni genere, vero, ma la coscienza degli uomini a
generarle, a concepirle, a gestirle, la qual coscienza se fosse pi umana, pi giusta, pi evoluta certo
non si esprimerebbe in tal modo.
II rispetto per la vita dell'uomo non un valore scindibile dal rispetto per la vita delle altre
creature: nell'uomo carente questo sentimento che se lo nutrisse per gli animali non potrebbe certo
non nutrirlo anche nei confronti del suo simile.
Quale realt sociale ci si pu aspettare dall'uomo capace di distruggere con indifferenza la
strabiliante perfezione di un essere vivente, come quella di un animale, per farne alimenti? Quale
evoluzione pu venire dall'uomo che ha come misura se stesso? che non vede che la sua condizione,
non sente che il suo dolore e tutto in grado di sacrificare per i suoi bisogni e i suoi piaceri
materiali? l'uomo che non sa rinunciare ad un momentaneo piacere di gola per risparmiare ad un
animale, oltre al bene insostituibile della vita, sofferenze, agonia e morte, quale messaggio di
giustizia e di bont pu dare a questa nostra societ sempre pi priva di valori morali e spirituali?
Nessuno, credo, ucciderebbe il proprio cane, il proprio gatto o il proprio uccello per
mangiarselo, eppure la maggior parte della gente considera leggittimo che questo sia fatto ad altri
identici animali.
Scoraggia non poco l'incoerenza dell'uomo fondata sul famoso detto di Ovidio: ''II meglio
vedo e al peggior m'appiglio". Infatti non v' persona che di fronte al giusto e logico ragionamento
che uccidere un animale (biologicamente, psicologicamente e sentimentalmente) fatto come l'uomo,
per divorarselo alla fine non condivida l'idea che ci sia un fatto crudele, ma nonostante tutto
ognuno dimostra che pi grande della giustizia, del rispetto, dell'ideale, dell'amore il piacere della
gola. L'uomo continua a nutrirsi di carne anche davanti alla dimostrazione scientifica che essa non
solo pu essere benissimo sostituita da altri prodotti pi salutari ed economicamente pi
convenienti, ma che dannosa per la salute umana; ma al dio Piacere nessuno osa opporre
resistenza, neppure coloro che dovrebbero considerarla una debolezza dello spirito, nascondendosi
dietro l'arcaico ed egoistico concetto che cos sempre stato e che gli animali, assurdamente si
crede, siano fatti per l'uomo.
Tutto io posso giustificare dell'uomo, ogni debolezza, ogni vizio, ogni aberrazione, ma
l'indifferenza verso la distruzione di una vita, per un proprio, degradante, piacere un fatto che
disonora la natura degli uomini, perch la morte una realt irrevocabile, e dimostra che l'uomo
non ancora pronto per un futuro pi degno.
IRRESPONSABILITA' UMANA
Da ogni parte si sente viva e presente la necessit di una nuova cultura umana che consenta
all'uomo e al macrosistema ecobiologico di superare indenne la soglia del 2000. I problemi sono
tanti, ma a gestire le sorti del mondo resta la coscienza umana che se priva di valori morali e
spirituali non pu certo dar vita ad un mondo migliore.
Il mio essere ecologista nasce dalla consapevolezza che FINCHE' L'UOMO NON SENTE
AMORE E RISPETTO PER OGNI ESSERE VIVENTE NON PUO' SVILUPPARE IN SE
STESSO L'AMORE E IL RISPETTO PER GLI ESSERI UMANI. Un uomo che senza alcun
rimorso uccide gli animali e distrugge la natura non pu che essere incline alla violenza anche verso
il suo stesso simile.
lo credo che i problemi dell'uomo non possano risolversi se non contestualmente al suo
intimo sentire.
L 'irresponsabilit umana verso la natura sta per rivelarsi fatale per lo stesso genere umano.
Ed io mi chiedo: PERCHE' L'UOMO UCCIDE SE NON VUOLE ESSERE UCCISO? PERCHE'
TORTURA, SOTTOMETTE, VIOLENTA, IMPRIGIONA ESSERI INNOCENTI SE NON
VUOLE ESSERE TORTURATO, SOTTOMESSO, VIOLENTATO, IMPRIGIONATO?
Quotidianamente col benestare di tutti, si consuma un'ecatombe a danno degli animali e la
natura che davanti a Dio grida giustizia. Forse pochi sanno che 400 milioni di animali vengono
sacrificati ogni anno sui banchi dei vivisettori, a danno della stessa salute pubblica, dal momento
che i risultati non sono trasferibili sull'uomo e l'aumento delle malattie croniche lo conferma. In
Italia, ad ogni stagione venatoria, circa 200 milioni di volatili vengono sterminati con la caccia, da
un folto gruppo di persone in cui ancora persiste distorta la necessit primordiale. Solo di volpi e
visoni nel mondo ogni anno vengono uccisi per le loro pelli 160 milioni di capi. 20 milioni di ettari
di bosco vengono distrutti ogni anno dall'uomo con tutti gli squilibri naturali che ne conseguono.
Ma il dato pi impressionante viene dalla mattazione: i dati ufficiali parlano di 20 milioni, solo di
animali di grossa mole per l'ltalia, che ogni anno vengono soppressi per essere dati in pasto alla
specie umana che si considera onnivora mentre la sua natura biologica contrasta con questo tipo di
alimentazione.
lo credo che giusto sarebbe se la natura avesse la possibilit di ribellarsi all'uomo, che per un
solo giorno gli animali potessero capire l'immane ingiustizia di cui sono vittime da milllenni e
attuassero la loro giusta vendetta, facendo subire all'uomo ci che essi stessi subiscono. Giusto
sarebbe se gli uomini fossero a loro volta macellati per diventare pasto giornaliero, che fossero
uccisi per gioco nella caccia e nelle corride, che fossero spellati per utilizzare le loro pelli, che
fossero vivisezionati, strappati dalle loro famiglie e rinchiusi in gabbie per la vita, perch solo in
questo modo potrebbero capire ci che causano agli altri viventi ed avere disgusto del loro egoismo,
forse allora tornerebbero ad essere degni di essere uomini.
ASSUEFAZIONI CRUDELI
L'assuefazione alle cose di sempre rende, inavvertitamente, insensibile la coscienza
dell'uomo all'altrui dolore, precludendo all'intero genere umano la necessaria evoluzione verso
dimensioni pi luminose e pi giuste.
L 'uomo non si chiede se certe sue abitudini siano o no degne del suo essere civile o se
invece non siano ancestrali retaggi che da millenni avrebbe gi dovuto superare.
Dall'antica legge biblica l'uomo ha sempre preso e ingigantito ci che lascia spiraglio alla
sua natura indolente, egoista e sensuale, come: "Occhio per occhio e dente per dente"; "crescete e
moltiplicatevi", oltre la fraintesa licenza di uccidere gli animali, mentre ha cercato di aggirare o
ignorare ogni comando che comporta faticosi impegni morali. N si chiede l'uomo se certe regole
non furono dettate da una particolare circostanza storica per un popolo indomito e di "dura cervice",
e quindi non procrastinabili indefinitamente nel tempo ma limitate alla sfera di quella determinata
condizione in attesa di dimensioni spirituali pi elevate. Daltronde quelle regole se attuate ancora
oggi vanificano lo stesso messaggio di Cristo tutto proteso alla realizzazione dell'amore universale.
Obbedendo all'arcaica abitudine di cibarsi di carne, come ai tempi della preistoria, oggi
l'uomo (senza un giustificato motivo) conserva tale crudele tradizione perch ormai non sa
rinunciare al piacere di un piatto prelibato, anche se questo costa immane dolore, terrore e morte a
tanti animali innocenti che come lui amano la vita.
Ma l'uomo non si pone il problema dell'altrui sofferenza, non si accorge del suo devastante
egoismo, della sua planetaria ingiustizia: considera le altre creature come oggetti senz'anima
incapaci di soffrire, dei quali pu disporre come e quando crede. Non gli importa di sapere se
l'animale che a tavola divora voleva essere ucciso, oppure, se per un istante considera il problema,
ipocritamente ostenta dispiacere per tale sorte toccata alla sfortunata creatura, e con cinica
rassegnazione pensa che diversamente non pu essere, perch convinto che il suo organismo ha
bisogno di quella misera carne per mantenere la sua forma ottimale, anche se l'ottima salute dei
vegetariani conferma il contrario. Siccome l'essere umano non sa ancora amare e rispettare neanche
il suo simile rimanda il rispetto alle altre creature a quando gli uomini si considereranno fratelli,
cio forse mai. E intanto ogni giorno milioni e milioni di animali vengono immolati sull'altare della
crapula umana; montagne e montagne di pelli, di ossa, di zampe, di occhi, vengono ammucchiati
ogni giorno come stracci consunti e repellenti; fiumi di sangue scorrono ogni giorno da quelle vene
calde e pulsanti che per (cos breve) inondarono il cuore di linfa rossa e vitale.
Ma l'uomo tutto sarebbe disposto ad annientare per non rinunciare ad un suo piacere,
essendosi bendato gli occhi per non vedere gli effetti del suo crudele egoismo che a sua insaputa
dilania le coscienze allo stesso modo con cui egli dilania una splendida creatura.
Quanto siamo lontani dall'essere cristiani, da quell'amore proclamato da Cristo nei Vangeli,
da Francesco, da Gandhi! Eppure basterebbe vivere un solo insegnamento per riportare nel mondo il
Paradiso perduto: "Non fare ad altri ci che non vorresti ti fosse fatto". Purtroppo l'uomo considera
suo prossimo solo chi ha le sue stesse sembianze.
CIECA IPOCRISIA
L 'uomo ebbe da Dio percezioni pi vaste e intelligenza pi acuta non perch di queste sue
prerogative facesse abuso intensificando i suoi Iati peggiori a danno del creato; non perch
mediante il suo acume sapesse meglio catturare e sottomettere le creature pi deboli; ma affinch
per primo attuasse in se la legge dell'annonia e fosse di esempio, guida e punto di riferimento per
tutte le altre creature in via di evoluzione, e per mezzo di quella luce interiore che dovrebbe
distinguerlo, utilizzasse nel bene le qualit della sua anima: non fosse succube dell'istinto e della
passione sensuale ma li finalizzasse in un rapporto di intesa edificante.
Ogni dono soprattutto una prova in cui l'uomo ha la possibilit di innalzarsi, facendone
buon uso, o di abbassarsi scivolando nell'egoistico impulso primordiale sfruttando ogni cosa a suo
vantaggio.
L'uomo nel tempo ha lasciato evolvere solo la sua parte intellettiva mentre il sentimento del
cuore e la sensibilit della sua anima sono rimaste immutate, causando in se stesso uno scompenso
di natura essenziale.
Dov' la superiorit della razza umana? sta forse nella scienza o nella tecnologia per mezzo
della quale l'uomo ora in grado di allevare animali in batteria senza pi la necessit di procurarsi il
cibo cacciando nei boschi? o nell'utilizzare sofisticati macchinari per catturare, uccidere o scuoiare
tanti animali nati liberi?
La vita dell'uomo costellata da ipocrisie che emergono (insieme alle pi disparate e povere
giustificazioni) specialmente quando di fronte al problema dell'eventuale rinuncia ad uno dei
piaceri cui maggiormente attaccato come quello del mangiar carne.
C' l'ipocrisia di chi considera la natura a sua disposizione e non esita a distruggere ogni
cosa per un suo tornaconto personale portando ovunque violenza e morte. Se l'uomo uccide le altre
creature avvalorando la legge del pi forte, dovrebbe anche accettare di buon grado, e come
naturale, l'eventuale sottomissione ad una razza a lui superiore o ad un uomo pi forte di lui.
L'uomo si rifiuta di capire che se fosse pi umano verso le altre creature sarebbe pi buono e giusto
anche verso la sua stessa specie.
C' l'ipocrisia di quanti s'impietosiscono davanti al maltrattamento di un animale domestico
e non si curano che la bistecca, che elegantemente servono o mangiano a tavola, parte del corpo di
uno stesso animale che ad altri hanno demandato il compito di sopprimere. Ma se quell'animale lo
avessero avuto vicino fin dalla nascita, se l'avessero visto crescere, nutrirsi, giocare, dormire; se
l'avessero visto formarsi nel suo manto velloso e nelle sue morbide piume e poi visto sgozzare,
spellare, sbrandellare, ridurre in piccoli pezzi; se avessero sentito le sue urla di terrore, se l'avessero
visto dimenarsi sino all'ultimo anelito nel disperato, quanto inutile tentativo di sfuggire alla morte;
se avessero visto il suo sangue scorrere a rivoli e i suoi occhi buoni e ignari implorare piet al
carnefice, forse avrebbero rimorso di tanta ingiustizia e rinuncerebbero a cibarsi di quegli arti, di
quel corpo.
C' l'ipocrisia di chi cerca una scappatoia, per giustificare la propria abitudine a cibarsi di
carne, rammentando che anche Ges ha mangiato del pesce, ma rifiuta di capire che l'uomo
proteso verso il superamento di certe condizioni sociali dettate da necessit di sopravvivenza.
C' l'ipocrisia di quanti dimostrano smisurata attenzione al cane, al gatto o al canarino che
hanno in casa e non li scuote il fatto che altri simili animali subiscano quotidianamente una sorte
crudele.
C' l'ipocrisia di chi, di fronte al problema del rispetto degli animali, fa l'ipotesi estrema che
anche le piante siano esseri sensibili, come per giustificare la violenza necessaria sulle cose e si
rifiuta di comprendere che ogni evoluzione graduale e che il punto d'arrivo del genere umano sar
quello in cui si arriver a cibarsi di sola frutta e semi per non causare dolore a ci che ha vita (anche
se questo, ai materialisti, pu sembrare utopica speranza).
Pu forse un nostro piacere gastronomico giustificare tanto dolore? si crede che un animale
non soffra o non abbia paura di ci che sta per accadergli? Eppure le urla disperate e quasi umane
dei maiali, dei vitelli e delle mucche sul luogo della immolazione esprimono la loro consapevole
agonia. E allora perch tutto questo? La risposta semplice: L'UOMO E' INDIFFERENTE AL
DOLORE ALTRUI: ED E' QUESTA LA CAUSA DI OGNI EGOISMO E DI OGNI MISERIA
UMANA.
L'uomo non sa di dover scontare un giorno anche gli errori inconsapevoli; non sa che ogni
grido accolto da Colui che tutti ama in ugual misura, SPECIALMENTE I PIU' DEBOLI, perch
tutti creati per amore.
Voi che vi chiudete gli occhi per non vedere e gli orecchi per non sentire il cosmico dolore
causato a tante creature innocenti, sappiate che ogni pietra lanciata ricade pi pesante e ognuno,
presto o tardi, subisce, per giustizia universale, gli effetti del male che ad altri ha causato. L'errore
dell'uomo quello di credere che sconter solo le colpe commesse verso la propria specie.
Voi che allegramente vi nutrite di carne, facendo sterminare le creature di Dio, sappiate di
avere nelle vene il sangue di innumerevoli vittime che come voi anelavano alla vita e avevano paura
della morte. E sappiatelo anche voi macellai, razza cieca e di durissimo cuore; sappiatelo anche voi
cacciatori del duemila dopo Cristo, gente ipocrita e crudele; sappiatelo anche voi vivisettori,
vergogna del genere umano(!)
Se le sue azioni sono nel giusto di nulla un uomo deve temere. Allora io chiedo sia mostrato
al pubblico ci che avviene nei mattatoi comunali affinch ognuno sappia da dove viene ci di cui
usa cibarsi. Chiedo sia fatto conoscere l'inferno sotterraneo dei laboratori lager dei vivisettori,
perch ognuno sappia quali atroci torture si celano dietro un prodotto farmaceutico. Chiedo sia fatto
vedere il tragitto che compie una pelliccia di animale prima di arrivare ad essere elegante drappo
ornamentale, cos da dar rimorso a quanti l'indossano, per l'inaudita strage necessaria. Chiedo sia
mostrato al pubblico ci che accade agli animali da circo durante il loro addestramento, non solo la
bugiarda faccia esteriore del variopinto spettacolo.
Questo io chiedo, nella speranza che l'uomo arrivi un giorno a vergognarsi della sua crudele
indifferenza e impari a vedere non solo nell'uomo il suo prossimo ma in tutto ci che vive: quel
giorno forse ritorner ancora ad avere le sembianze dell'essere fatto ad immagine e somiglianza di
Dio.
Dunque se le specie esistenti sono tutte ugualmente importanti per le misteriose finalit di
Dio, perch l'uomo ritiene che abbia valore solo la sua vita, che degna di considerazione solo la
sua sofferenza e non quella identica di un cavallo o di un cane? Probabilmente e semplicemente
perch si ritiene superiore all'animale. Purtroppo vi sono uomini che si ritengono superiori anche a
certi loro simili, magari solo perch appartengono ad un'altra razza, ad un altro credo religioso o
politico. Il razzismo sempre stato motivo di lutti e rovine per l'intero genere umano.
Alle origini l'uomo con molta probabilit non era un essere violento; avendo gli attributi
tipici dei primati frugivori non uccideva gli animali per mangiare le loro carni, si nutriva invece di
frutta e vegetali allo stesso modo delle scimmie antropoidi. Poi a causa della mancanza di cibo, per
sopravvivere, dovette emulare gli animali carnivori. Ma il suo orgoglio e il suo antropocentrismo si
svilupparono quando si rese conto di essere l'animale pi astuto per le sue capacit organizzative a
sostegno di questa sua convinzione si aggiunse pi tardi la dottrina delle religioni monoteiste che
presentano al mondo un Dio compiacente della sola specie umana e incurante dei milioni di altre
specie da Egli stesso create.
Per millenni poi l'alimento carneo stato pietanza dei pi facoltosi, mentre il popolo (la cui
ricchezza consisteva proprio in qualche capo di bestiame) mangiava la carne solo quando poteva.
Oggi l'uomo alle soglie del duemila non riesce ancora a liberarsi dalla sua fame ancentrale e
considera indice di benessere e di ricchezza potersi alimentare di carne. Non c' famiglia
occidentale che non mangi almeno una volta al giorno la carne o derivati di animali. La carne fa
solo male all'uomo, non perch gli animali d'allevamento siano rimpinzati di ogni sorta di
medicinali ma perch contro la natura umana nutrirsi di cadaveri. L'uomo non stato "progettato"
per alimentarsi di carne: non avendo lo stomaco adatto a questo tipo di alimento, la carne staziona
negli intestini umani pi del necessario causando putredine ed ogni sorta di infezione. Le
conseguenze sono note: aumento delle malattie cardiovascolari e tumorali, prima causa di morte nel
mondo occidentale.
L'uomo considera legittimo sfruttare, violentare, uccidere gli animali in ogni modo ed in
ogni campo ma condanna la violenza perpetrata sull'uomo e tantomeno accetta l'idea di essere egli
stesso la vittima della violenza che usa all'animale. In ogni parte del mondo si cercano i diritti
umani, si lotta per la giustizia, per la pace, per la libert. Allora perch l'uomo commette
quotidianamente quel male dal quale spera di essere libero?
E' necessario che nell'uomo nasca una nuova coscienza in grado di amare non solo l'uomo
ma ogni essere vivente, di condannare non solo la violenza perpetrata sull'uomo ma su ogni
creatura. La violenza non pi o meno grave a seconda di chi la vittima: per il fatto che si
contrappone alla vita un'azione sempre condannabile.
Ogni violenza sull'uomo, come sull'animale o sulla natura, un reato contro la creazione.
Tagliare la zampa ad un cane non meno grave del taglio della mano di un uomo: eventualmente
dovremmo chiedere l'opinione al cane il quale certo ci direbbe che la sua vita la pi importante
nell'universo.
L'antropocentrismo ha abituato l'uomo all'indifferenza verso il dolore e la morte altrui:
questo ha impedito all'uomo lo sviluppo della sensibilit dell'animo capace di condividere la sorte
della vittima della sua violenza. Se l'uomo facesse sua la condizione degli altri certo non causerebbe
mai del male a nessun essere vivente; non ci sarebbe pi chi violenta, chi ruba, chi uccide, chi
tradisce e chiunque pu commettere azioni delittuose.
ANIMALI IN CRONACA
Giornalmente gli animali vengono ammazzati senza piet per imbandire le tavole della
specie umana che si considera "civile" ed eticamente superiore. Vale la pena ricordare qualche
episodio, alle porte del consueto massacro natalizio o pasquale.
Un uomo per liberarsi del suo cane lo port al largo con la sua barca e dopo avergli legato
una pietra al collo lo scaravent in acqua. Ma il cane riusciva a riemergere a tratti annaspando
disperatamente. L'uomo lo respinse pi volte con il remo e visto che era duro ad affogare si mise in
piedi sul ciglio della barca per assestargli un forte colpo sulla testa; in tale operazione perse
l'equilibrio e cadde in acqua senza saper nuotare. Il cane port a riva il suo padrone nonostante il
peso che ancora aveva al collo.
Un cacciatore, accompagnato dal suo Setter, una mattina in un bosco fu colto da infarto. Il
cane trascin l'uomo per 80 metri fin su il ciglio della strada dove a forza di abbaiare riusc a
fermare un automobilista che caric l'uomo sulla sua vettura trasportandolo al pi vicino ospedale,
dove venne salvato in tempo.
In una campagna un uomo si imbatte in due topi che stranamente camminavano affiancati
tenendo in bocca uno stelo d'erba. Istintivamente l'uomo vibr ai topi un colpo di bastone
ammazzandone uno. Incuriosito dal fatto che l'altro non fuggiva, lo osserv pi attentamente e si
accorse che il topo rimasto vivo era cieco.
Un mulo quando gli fu fatta varcare la soglia della sala da mattazione si ferm come
terrorizzato e cerc di trovare una via di scampo. Accortosi del vano tentativo si avvicin ansimante
ad una persona occasionale, non addetta ai lavori, e a breve distanza si mise a muggire come per
chiedere aiuto. Ma visto che l'uomo restava indifferente torn indietro e senza opporre resistenza si
lasci uccidere.
Un cavallo segu il corteo per la morte del suo padrone e dopo salito su di un dirupo si
abbandon nel vuoto.
Quando un branco di struzzi viene attaccato uno di loro si stacca dal gruppo fingendosi
zoppicante, sacrificandosi per salvare i suoi compagni.
Una mucca alla quale fu tolto il suo vitellino da latte per essere condotto al mattatoio, pianse
e si lament ininterrottamente per tre giorni e tre notti.
E l'elenco potrebbe continuare. Io credo che se c' un paradiso i soli a meritarlo veramente
sono gli animali, perch innocenti davanti al male: essi non tradiscono, non sono ipocriti, non sono
malvagi, non rubano, non fanno la guerra, praticamente non hanno i peggiori difetti degli esseri
umani mentre hanno quelle virt (spesso pi sviluppate che negli uomini) che danno a questi il
diritto alla dignit, alla libert e alla vita. Mentre se c' un inferno per gli animali senza dubbio
quello che noi causiamo loro con il nostro spietato egoismo.
ogni italiano ha sulla coscienza l'uccisione di almeno 10 animali all'anno, compresi quelli di grossa
mole.
Questa cultura disumanizzante non solo considera lecita I'ecatombe giornaliera di tanti
animali dotati di intelligenza e sensibilit ma non si preoccupa nemmeno di rendere meno dolorosa
la loro uccisione applicando le normative vigenti stabilite dalla legge, che prevedono lo stordimento
degli animali da maceIlazione in modo da evitare stress e sofferenza tramite anestesia. I pochi
mattatoi che mettono in pratica tali direttive sono quelli controllati da associazioni zoofile...
La direttiva CEE che vieta l'impiego di estrogeni negli alimenti per animali in vigore
dall'88, ma le industrie dei mangimi e dei farmaci hanno aggirato l'ostacolo somministrando
prodotti a base di zinco (che al pari degli estrogeni servono a stimolare l'ormone della crescita) che
nell'uomo causa spossatezza, diarrea, ottundimento dei riflessi, alterazione nei reni e nel pancreas,
depressione, tremori, mancanza di coordinamento muscolare ecc. Non solo, si viene a sapere che
soltanto dopo le proteste e gli allarmi lanciati da ogni direzione per la somministrazione di
betabloccanti ai vitelli importati dai paesi europei, il ministro alla sanit decide di imporre l'obbligo
del controllo del 10% della carne che arriva alle dogane: pensando agli effetti sulla salute umana dei
betabloccanti (potente farmaco che serve a curare i cardiopatici, gli ipertesi) c' da far accapponare
la pelle pensando a quante fettine a base di questo medicinale sono state consumate dagli ignari
italiani.
Ogni anticamera d'allevamento una vera e propria farmacia: assieme ad un pappone
schifoso e repellente agli animali viene somministrato ogni tipo di farmaco: cortisonici, antibiotici,
sulfamidici, betabloccanti, vitaminizzanti ecc. che finiscono poi nel metabolismo di chi mangia la
carne. Daltronde non si pu pretendere che gli animali costretti a vivere in ambienti innaturali,
costantemente illuminati al neon, tenuti a temperatura costante (per non far consumare le calorie
ingerite), su pavimenti in cemento inclinato per permettere il deflusso dei liquami o, come per i
suini, su assi di legno distanziate che finiscono con lo storcere gli zoccoli agli animali (infatti il 70%
dei suini alla macellazione si presentano storpi) non abbiamo bisogno di essere tenuti in piedi con i
farmaci, anche a causa dello stress che determina l'abbattimento del sistema immunitario
predisponendoli a qualsiasi infezione.
Il concetto che si segue negli allevamenti intensivi produrre un vitello pi grosso possibile,
nel pi breve tempo possibile, nel minore spazio possibile. Cos gli animali sono costretti a passare
la loro breve e tristissima esistenza in spazi cos angusti da non potersi nemmeno girare, sdraiarsi o
leccarsi; solo la testa spunta fuori dal box: gli consentito solo mangiare e mordere disperatamente
le sbarre metalliche. Certi suini diventano cos grassi che muoiono d'infarto ai primi passi.
E' degli ultimi tempi la notizia venuta dall'Inghilterra dove centinaia di bovini (animali
vegetariani) alimentati con farina di carne di pecore infette hanno accusato la "sindrome delle
vacche pazze".
Il vitello da cosiddetta carne bianca, al quale viene espressamente impedito di camminare,
spesso viene tenuto in catena per anni o per tutto il ciclo di produzione se si tratta da bovini da latte
o scrofe da riproduzione. Questultime sono costrette a partorire in continuazione in spazi poco pi
grandi del loro volume corporeo. E' assai evidente la sofferenza delle madri di non poter
assecondare la loro natura e preparare un riparo per i piccoli.
Nei capannoni l'atmosfera lugubre, il fetore stomachevole, le urla dei suini (quasi umane)
raccapricciante; il sovraffollamento spesso determina la pazzia: si manifestano atti di cannibalismo
ed i suini spesso arrivano a staccare a morsi la coda a qualche loro compagno: problema che gli
allevatori spesso risolvono tagliando la coda ai disgraziati animali piuttosto che concedere loro pi
spazio. Grande deve essere la sofferenza per queste creature nate per pascolare libere mangiando la
verde erba dei campi, invece condannate a vita nei campi di concentramento animali.
Gli animali ingrassati al punto giusto vengono trasportati su camion blindati al luogo della
mattazione. Nei lunghissimi viaggi restano per giorni e settimane esposti al gelo pi glaciale e al
sole pi rovente nelle soste degli scali ferroviari. Molti muoiono per il trauma delle operazioni
sempre violente. Ad alcuni tori che oppongono resistenza vengono spenti gli occhi a coltellate. Il
sovraffollamento nei camion spesso genera terrore: gli animali finiscono coll'accalcarsi e
calpestarsi, alcuni restano uccisi altri storpiati. Due animali su dieci non arrivano vivi a
destinazione. Infine vengono scaricati come pietre e condotti terrorizzati sul luogo della esecuzione,
dove vedono i loro compagni precederli e morire di una morte terribile. Specialmente i vitelli
intuiscono la morte e cercano inutilmente e pateticamente di scappare, mentre i suini emettono urla
strazianti di paura. Come se ce ne fosse bisogno, la sofferenza degli animali stata provata anche
scientificamente da Mariam Stamp Kawkins, da Harriet Scheifere, da Edvard Evans e da molti altri.
Un tempo i bovini venivano uccisi con un colpo di martello da 20 Kg sulla fronte, ora i
macellai usano la pistola con proiettili captivi che sfondano la scatola cranica, o con una scarica
elettrica a forte amperaggio, 40-60 volts. L'animale viene quindi sgozzato con grossi coltelli, viene
fatto dissanguare, per permettere una buona conservazione della carne e quindi sezionato. Durante
questa operazione spesso il cuore pulsa ancora di vita. Comunque in breve anche l'animale pi forte
e gagliardo trasformato in un ammasso di cose raccapriccianti.
I maiali appena usciti dal box (vedono il cielo e la luce del sole per la prima ed ultima volta)
vengono spinti in un corridoio a grate che finisce nella gabbia dell'esecuzione: quasi sempre
intuiscono ci che sta per accadergli e fanno di tutto per non imboccare quel funesto corridoio:
l'animale si rifiuta di andare verso la camera della morte: urla, scalcia, punta gli zoccoli, a volte si
guarda intorno come per implorare aiuto, ma quello che lo aspetta tutt'altro che la liberazione. Una
volta nella gabbia gli viene messa una morsa nelle orecchie e una scarica di corrente fulmina
l'animale che finisce in una vasca bollente per ammorbidire il pelo. Guai se il disgraziato animale
resta vivo: inimmaginabile l'urlo di terrore. Quindi i maiali sono squartati da una sega elettrica che
li divide in due e seziona la coscia, il lombo, il lardo, la pancetta, la spalla, la coppa, il guanciale, la
testa. II sangue raccolto in enormi contenitori una volta veniva utilizzato per fare il sanguinaccio
(tipo di salsiccia da molti considerata una prelibatezza) oggi essiccato in polvere viene utilizzato
come concime o mangime nel settore zootecnico.
La cosiddetta "vitella" la carne del cucciolo di vitello ucciso prima dello svezzamento. Una
volta venivano condotti al mercato ai primi giorni di vita e uccisi al momento in modo
improvvisato. Oggi si fanno crescere fino a 15 settimane, impedendo loro di mangiare erba per
avere le carni pi tenere e bianche. l vitellini trascorrono la loro breve esistenza in piccoli box dove
vengono continuamente ingozzati tramite un tubo. l vitellini vengono tenuti anemici perch la carne
possa essere rosa. Per farli mangiare di pi vengono tenuti senz'acqua: cercano di dissetarsi
mangiando. l vitellini portati via al 3 o 4 giorno di vita sentono il bisogno della madre, di
succhiare, ma possono solo bere da un secchio di plastica.
Per gli animali di piccola mole, polli, conigli, tacchini ecc. la macellazione pi sbrigativa.
A testa in gi, i poveri pennuti, vengono appesi ad una catena mobile che li trasporta verso la
macchina ghigliottina che mozza loro la testa mediante una lama girevole. Talvolta si usa
schiacciare la testa dei volatili con una grossa pinza. Poi avviene il dissanguamento, lo spiumaggio,
I'eviscerazione, il lavaggio e infine la confezione.
Oggi in Italia si pratica anche il rito ebraico-musulmano (sia per la presenza nel nostro paese
di gente orientale, sia perch molta carne viene esportata in quei paesi). Gli ebrei secondo la loro
religioni, possono mangiare solo carne di animali con zoccolo biforcute i musulmani, che escludono
il suino, pesci solo senza scaglie. Per hanno l'ipocrita delicatezza di non uccidere la madre nello
stesso giorno del figlio, di non catturare i pulcini se la madre vola nelle vicinanze del nido n di
attaccare l'asino allo stesso gioco del bue, perch farebbe doppia fatica.
Il metodo usato per la macellazione detto "sechit" che consiste nel taglio netto della
trachea, dei giugulari e dell'esofago con coltelli affilatissimi. Quindi l'animale viene capovolto con
speciali organi per il completo dissanguamento (il sangue viene considerato impuro).
Non meno crudele la sorte dei pulcini che fin dal primo giorno di vita vengono messi in
enormi capannoni illuminati a giorno 24 ore su 24. Non vedranno mai la luce del sole se non per
essere uccisi. All'aria ammorbata dai loro escrementi un pollo ha lo spazio a vita grande quanto una
mattonella di 20 centimetri di lato.
Gabbie a perdita d'occhio su 3-4 file sovrapposte da dove cadono attraverso i fili di ferro, di
cui sono fatte la basi, i liquami degli animali soprastanti. Lo stress causa spesso la pazzia degli
animali e quando sono ammucchiati assieme si aggrediscono sino a ferirsi mortalmente. Il problema
dei frequenti episodi di cannibalismo gli allevatori lo risolvono tagliando il becco dell'animale
pennuto.
Le galline ovaiole sono tenute in un tale stato di stress che molte si lasciano morire d'inedia
o finiscono schiacciate o storpiate dalla calca delle loro compagne. Le pi fortunate muoiono subito,
le altre verranno uccise appena terminato il ciclo produttivo per essere trasformate in pasticcio di
carne o brodo di pollo. Una volta nati i pulcini vengono scelti velocemente: i malformati e i non
maturi vengono scartati come mele guaste e gettati in contenitori dove saranno frullati per farne una
poltiglia che sar utilizzata come alimento nel settore zootecnico o come concime.
Tristemente noto il fois-gras. Le palme delle oche vengono inchiodate ai tavolacci. Nel
collo dell'animale viene infilato un tubo dal quale viene ininterrottamente somministrato un pastone
da ingrasso. Il fegato a poco a poco si spappola e diventa quella "squisitezza" che tanto piace a certi
raffinati palati.
L'allevamento tradizionale non meno crudele di quello industriale. In molte localit
italiane ancora in voga il taglio della corna, delle orecchie, la castrazione, il marchio a fuoco,
sempre la separazione dei figli dalle madri.
Oltre alla macellazione industriale si pratica un po dovunque quella clandestina, locale,
familiare: gli animali vengono uccisi, senza la minima anestesia, da gente improvvisata.
Nei dintorni di Modena viene tutt'ora praticato il barbaro metodo del bastone conficcato
nella bocca dell'animale fino a sfondare lo stomaco e gli intestini; in una sorta di impalamento alla
rovescia.
A Napoli nei mercati rionali capretti e agnellini vengono uccisi sul posto dal venditore
mediante tagli imprecisi con coltellacci poco affilati. Nel sud quando un bovino sgozzato duro a
morire gli viene versata dell'acqua bollente nelle orecchie (punto debole dei mammiferi) che muore
nei pi atroci dolori.
Nel sud-est asiatico, nelle Filippine, in Corea, cani e gatti vengono venduti al mercato la cui
carne considerata una prelibatezza. A migliaia gli animali vengono ammazzati sommariamente,
bolliti o arrostiti spesso ancora vivi o impiccati per rendere pi saporite le carni. Con le pelli
verranno poi confezionate le pellicce gae-wolf.
Non meno atroce la sorte che tocca agli animali marini. I pesci pescati con le reti muoiono
per asfissia dopo ore di lenta e spasimante agonia, mentre dimenandosi cercano inutilmente di
riconquistare il mare. Altrettanto crudele la morte dei pesci pescati all'amo, paragonabile ad un
grosso arpione che si infila nella bocca di un uomo sino a sfondargli il cervello. Ma la morte pi
terribile tocca alle aragoste, bollite ancora vive, e alle piccole lumache uccise a centinaia per
confezionare una sola pietanza.
Budda annovera tra i mestieri pi infami quello di macellaio, di cacciatore, di allevatore di
animali, di pescatore. Pitagora affermava che quelli che uccidono gli animali o mangiano la carne
sono pi inclini a massacrare anche i propri animali. B. Schaw diceva che ipocrisia lamentarsi
della violenza o della guerra se poi si uccidono gli animali per farne pietanza. Leonardo asseriva:
"Coloro che non rispettano la vita non la meritano". Platone tollerava l'alimentazione carnea solo ai
soldati. S. Girolamo asseriva: "Dopo che Cristo venuto non pi permesso mangiare carne" e
Porfirio aggiunge: "Ges ci ha portato il cibo divino, il cibo carneo nutrimento per demoni".
Mentre il profeta Isaia dice: "Colui chi uccide un bue come colui che uccide un uomo".
Dal 1950 ad oggi il consumo di carne aumentato del 122%. Ma ogni violenza ha sempre le
sue ripercussioni, infatti con I'aumento del consumo di carne sono aumentate nel mondo le malattie
pi terribili: di queste malattie sono maggiormente colpite le popolazioni che fanno maggior uso di
carne, per contro le popolazioni a regime vegetariano, o quasi, sono immuni alle stesse malattie. Le
infezioni intestinali dovute alla carne sono all'ordine del giorno: 30.000 casi di salmonellosi in
Inghilterra e 80.000 di enterite in Germania sono solo i dati pi noti degli ultimi tempi.
Per quanto riguarda gli effetti della carne sull'organismo umano, oltre quelli gi descritti ed
altri tristemente noti, c' da dire che la carne ha legami con il cancro alla mammella e al colon, che
il nitrito di sodio aggiunto alla carne in scatola forma le nitrosammine sostanze mutagene e
cancerogene, che gli eschimesi che si nutrono quasi esclusivamente di carne e pesce hanno vita
media di 27 anni e che il loro quoziente intellettivo tra i pi scarsi, che l'uso eccessivo di pesce ha
favorito l'insorgere della lebbra in molte zone dell'Asia.
Non meno grave e allarmante l'aspetto economico della dieta carnea. Occorrono 16 Kg di
proteine vegetali per produrre 1 Kg di proteine animali. Un capo di bestiame consuma derrate
alimentari quanto 12 persone. Con il costo di un Kg di carne oggi si possono comperare 2 Kg di
pasta, 2 Kg di pane, 2 Kg di verdure, 2 Kg di insalata e un litro di olio. In USA il cibo vegetale
consumato per gli animali di allevamento sfamerebbe 500 milioni di persone. Se l'Europa si nutrisse
di vegetali potrebbe sfamare una popolazione 54 volte superiore e gli U.S. una popolazione 150
volte superiore, praticamente se tutti i terreni coltivabili del mondo venissero coltivati per produrre
cibo vegetale si potrebbe sfamare una popolazione di 25 miliardi di persone, con la logica
conseguenza che sarebbe debellata la fame nel Terzo mondo. Un terreno, che adibito a pascolo da
una tonnellata di carne bovina, se coltivato a legumi darebbe 20 tonnellate di cibo ancora pi ricco
di proteine. E infine c' da considerare che il settore zootecnico ha un passivo annuo sulla nostra
bilancia agroalimentare di 10-12 mila miliardi, a fronte di una scarsissima fonte occupazionale.
La spaventosa indifferenza dell'uomo verso l'uccisione degli animali, considerati cose da
trasformare in pietanze, e che si estende, come abbiamo visto, ai cuccioli preferiti per le loro tenere
carni, fa emergere una considerazione sull'ipocrita malvagit umana. Se eccezionalmente, un felino
(per sua natura predatore e carnivoro) uccide un bambino per mangiarselo l'animale viene
considerato un mostro crudele e insensibile verso una creatura inerme, allora quell'animale deve
essere sterminato. Ma se l'uomo ad uccidere un cucciolo, come di fatto avviene sistematicamente,
viene considerato un fatto normale, non condannabile dalla morale comune. Praticamente sono state
invertite le parti: dall'animale, nella sua natura semplice ed istintiva, si pretende ragionevolezza,
sensibilit e rispetto verso gli esseri umani, mentre l'uomo, cosiddetto civile, cristiano, filosofo,
poeta, legittimato a compiere qualsiasi delitto nei confronti di esseri indifesi, senza per questo
sentirsi in colpa verso la giustizia e verso la Vita.
Don Mario Canciani afferma che le popolazioni pi crudeli verso gli animali sono quelle di
cultura ebraico-cattolica, nonostante vi siano molte chiare indicazioni nell'Antico Testamento a
rispettare questi nostri fratelli di viaggio.
Se la storia non che lo specchio fedele della condizione morale e spirituale della gente, le
violenze, le ingiustizie, le guerre non sono che la diretta conseguenza della condizione della
coscienza umana abituata, dalla cultura antropocentrica, a convivere ogni giorno con gli orrori
apocalittici dei fiumi di sangue che vengono versati nei mattatoi per imbandire le tavole dell'essere
fatto ad "immagine e somiglianza di Dio". Si rivela profetica l'affermazione di Hermann: "Finch vi
saranno i mattatoi vi saranno i campi di battaglia".
MACCHINE ANIMALI
Negli ultimi anni il consumo della carne va registrando un sensibile calo a causa della
denunciata dannosit che produce nell'organismo umano, per l'ingente quantit di farmaci
anabolizzanti somministrati agli animali per immunizarli dalle varie malattie, farli ingrassare pi in
fretta e farli avere la carne del colore desiderato: medicinali che entrano inevitabilmente nel
metabolismo di chi fa uso di questa orribile pietanza.
La battaglia contro la produzione industriale portata avanti con lo slogan "macchine animali"
svilupper, di conseguenza, la richiesta di carne biologica, cio prodotta da animali liberi di
pascolare secondo natura. Se da una parte gli animali (ugualmente condannati a morte dall'egoismo
e dall'ignoranza umana) avranno, se non altro, la possibilit di trascorrere la loro breve esistenza
senza soffrire la restrizione della prigione a vita e di una innaturale alimentazione, dall'altra vi sar
un probabile incremento della richiesta di tale alimento considerato non pi nocivo per la salute
umana.
I grandi allevatori convertiranno i loro lager in distese terriere adatte alle nuove esigenze in
modo che tutti possano continuare a mangiare gli animali con le carte in regola della dietologia
ufficiale. Gran parte dei terreni, ora coltivati a vegetali, saranno adibiti a pascolo e nel giro di pochi
anni andranno ad ingrandire l'area delle terre aride, con le ben note conseguenze dell'inquinamento
delle falde acquifere, delle piogge acide dovute alle deiezioni degli animali ecc.
A mio avviso il problema un altro su cui noi animalisti dovremmo puntare l'attenzione: la
carne fa male non perch gli animali vengono imbottiti da farmaci ma perch l'alimento carneo non
adatto all'alimentazione umana (anche se lo fosse sarebbe eticamente condannabile) dal momento
che l'uomo non stato programmato dalla natura per nutrirsi di cadaveri ma di alimenti vivi, cio di
frutta, semi e verdura come i primati e le scimmie antropoidi alla cui specie appartiene.
Gli animali che in natura mangiano la carne sono dotati di un apparato digerente differente
dal nostro, adatto al transito e all'espulsione rapida dei residui carnei. L'uomo avendo un canale
intestinale 4 volte pi lungo dei carnivori, adatto al lento transito delle fibre vegetali, la carne che
ingerisce (sostanza in via di putrefazione) staziona per un tempo molto pi lungo del dovuto
sviluppando di conseguenza ogni sorta di infezioni. Infatti le popolazioni che consumano pi carne
sono quelle maggiormente flagellate dalle malattie gastrointestinali e non solo. Gli Stati Uniti che
detengono il primato del maggior consumo di carne procapite hanno la pi bassa percentuale di vita
media di tutti i paesi industrializzati, pur avendo il pi sofisticato apparato sanitario del mondo ed
uno dei climi pi temperati. Per contro certe popolazioni, pur avendo un clima severissimo, in virt
di una dieta povera di carne hanno un indice di vita media tra il pi alto del mondo, come gli
Hunzakuts pakistani, i russi caucasici, gli indiani dello Yucatan, gli indiani Toda ecc. la cui vita
media supera i cento anni.
Ma anche se la consapevolezza della dannosit della carne porter sicuramente ad una
progressiva diminuzione del consumo di tale prodotto I'universalizzazione della dieta vegetariana
resta per ora meta da raggiungere, frutto di una nuova coscienza umana che sta maturando a livello
planetario.
Il senso di giustizia, la solidariet e l'etica universale portata avanti dalla rivoluzione
culturale animalista e che trova i suoi massimi esponenti in Leonardo, Tolstoi, Gandhi ecc.
consentir all'umanit di compiere il grande salto di qualit, non in virt di un concetto egoistico
che "la carne fa male" ma della nuova capacit della coscienza umana di rispettare il valore della
vita e di condividere l'altrui sofferenza.
Noi sicuramente non vedremo i risultati di questa nostra battaglia, il concretizzarsi di questa
nuova stupenda dimensione, ma siamo orgogliosi di aver posto le basi di una civilt pi degna
dell'attuale basata sull'amore e sulla fratellanza universale.
fagioli. Nonostante abbia a disposizione un'infinit di altri beni alimentari l'uomo mangia il corpo
degli altri esseri viventi senza pensare alla morte e all'agonia che costata a quella creatura a cui
stata tolta per sempre l'unica sua ricchezza terrena, la vita.
L'antropocentrismo ci ha portato ad una cultura sempre pi disumana perch ha abituato
l'uomo all'insensibilit e all'indifferenza verso la condizione di dolore non solo degli animali ma
degli stessi esseri umani: l'indifferenza agli antipodi dell'amore che si esprime nella volont di
condividere e di sentire l'altro come parte di se stessi.
L'antropocentrismo ci ha portato all'infamante e crudele pratica della visisezione con la
quale per scopi sadici e lucrosi, vengono sacrificati montagne di animali innocenti a danno sia della
salute umana che dell'evoluzione della vera scienza medica ma solo a vantaggio dei vivisettori e
delle industrie farmaceutiche; ci ha portato alla cultura delle pellicce in cui, per soddisfare la rozza
vanit di una sola persona vengono sacrificate anche 80 splendide creature; ci ha portato al crudele
gioco del tiro al piccione, della caccia a causa della quale moltissime specie di animali si sono
ormai estinte per sempre dalla faccia del pianeta; ci ha portato al disumano divertimento delle
corride in cui in un solo anno solo in Spagna 10 mila giovani tori vengono barbaramente trucidati
per divertire un pubblico assetato di sangue e di violenza; ci ha portato alle sagre degli animali delle
infinite feste patronali che si celebrano in gran parte del mondo occidentale, ci ha portato
all'ecatombe giornaliera di animali nei mattatoi, nelle tonnare, alla soppressione sistematica dei cani
nei canili comunali, alla segregazione a vita, fino alla pazzia, degli animali negli zoo e nei circhi
equestri; ci ha portato all'avvelenamento dell'acqua, della terra, dell'aria, dei mari; ma gli effetti pi
devastanti dell'antropocentrismo sono sulla coscienza umana e sulla mente dell'uomo: abituando i
bambini a non dar valore ad ogni forma di vita, a non curarsi della sofferenza e della morte degli
altri esseri viventi, in essi non si sviluppa la sfera del sentimento, dell'amore, della condivisione e il
loro animo resta incapace di rispetto, insensibile, egoista anche verso le necessit degli esseri
umani.
L'errore pi grande che l'adulto possa compiere (ed anche il delitto pi grosso) nei confronti
dei bambini limitare la loro sfera d'amore al solo essere umano e indicare loro gli animali come
esseri cattivi pronti a mangiarli o a punirli. A parte che ci una menzogna e come tale sempre
negativa ai fini dell'educazione del bambino, la loro anima rester mutilata nelle sue pi nobili
espressioni ed il bambino non sar capace di amare gli altri come se stesso perch diffidente e
pauroso specie di fronte alle differenze di razza e costume; sar incapace di accettare l'idea e di
capire che tutti gli esseri viventi sono uguali davanti alla vita perch tutti ugualmente importanti ai
fini dell'armonia universale perch tutti parti e membra di un solo grande organismo; incapace di
capire che proprio in virt della diversit multiforme delle cose esiste la vita, la terra, il cosmo, che
non pi o meno importante un essere, o ha pi o meno diritto al rispetto e alla vita, a seconda della
sua bellezza o della sua intelligenza perch nessuna creatura ha il merito o il demerito di essere tale
fisicamente o intellettualmente, n la quantit degli esseri a renderli pi o meno importanti perch
altrimenti avrebbe valore la comunit non il singolo componente. La vita di per se stessa sacra
perch il bene pi grande di ogni creatura, mentre la morte un fatto irrevocabile che spegne per
sempre l'universo negli occhi e nel cuore della vittima.
L'errore sta nel credere che alcune specie o alcune creature abbiano pi di altre diritto al
rispetto e alla vita, cio nel credere che un serpente o un topo sia legittimo e doveroso ucciderlo
perch brutto, pericoloso o poco intelligente. Non si pensa per che i rettili sono un anello della
catena biologica della vita importante quanto l'anello della specie umana, n che per il serpente o
per il topo la loro vita pi importante magari non solo di quella dell'uomo ma di tutte le altre
specie messe assieme.
Anche se vero che esiste una scala di valori non c' differenza alcuna tra la vita di un
cavallo e quella di un uomo perch la capacit di soffrire e la vita in se stessa che accomunano
tutte le cose e stabiliscono per l'uomo la legge di non fare ad altri ci che non si vorrebbe per noi: la
gioia come il dolore, la vita come la morte sono realt universali.
Dalla violenza mai viene un bene, per questo non mai giustificabile se commessa
dall'uomo il quale ha la possibilit e la capacit di trovare soluzioni non violente per ogni
circostanza. MA SE SI ABITUA L'UOMO ALL'INDIFFERENZA VERSO IL DOLORE DEGLI
ANIMALI LO SI DISPONE ALLA VIOLENZA COME REGOLA DI VITA.
E' necessario che l'uomo sia educato non al rispetto della vita dell'uomo ma della vita in
senso Iato; al rifiuto della violenza non sull'uomo ma su ogni essere vivente; spronato a condividere
la condizione non della propria specie ma di ogni creatura.
LA REALIZZAZIONE DI UN MONDO MIGLIORE E' POSSIBILE SOLO SE
MIGLIORE SARA' LA COSCIENZA DI COLORO CHE LO COMPONGONO, una coscienza
capace di condannare qualsiasi tipo di violenza sull'uomo, sull'animale, sulla natura, capace di
condividere l'altrui condizione e partecipare all'intimo sentire di ogni cosa; capace di comprendere
che, anche se in modi diversi, tutti gli esseri viventi come l'uomo amano la vita, soffrono ed hanno
paura della morte.
Condividere significa immedesimarsi nell'altro, capire le sue necessit, la sua paura di fronte
al pericolo, alla minaccia della fame, della prigionia, della morte. Se l'uomo riuscisse a condividere
fino a percepire la sofferenza dell'altro, come se fosse una parte di se stesso che viene ferita o
mutilata, mai causerebbe sofferenza o morte ad alcun essere vivente e di conseguenza nemmeno
all'essere umano.
La legge dell'amore e della vita, la sola che pu dare all'uomo la sua vera e giusta
dimensione, si esprime esclusivamente attraverso la sensibilit dell'animo e la bont di un cuore
intelligente.
Amare significa volere per l'altro lo stesso bene che si vuole per se stessi; significa
desiderare che viva secondo la sua natura, che sia felice; ed felice solo chi libero, chi pu essere
artefice della propria esistenza.
consentire la vera ed integrale evoluzione, cos l'uomo resta incline alla violenza non solo verso gli
animali e la natura ma anche verso i suoi stessi simili.
E' necessario dunque operare affinch si comprenda che la sofferenza e la morte, come la
gioia e la vita, sono realt comuni a tutti gli esseri viventi e che non sono pi o meno gravi o
importanti a seconda della specie o della singola creatura interessata. La vita di ogni essere vivente
il bene terreno pi grande e pi prezioso che possiede. Per un topolino la sua vita importante
quanto per un uomo importante ta sua.
Quindi necessaria un'inversione di cultura, senza aspettare o sperare che siano coloro che
sono al vertice a darci l'esempio perch non lo daranno mai essendo a discapito dei loro interessi.
All'uomo deve essere insegnata la non viotenza in senso lato, cos come l'amore e il rispetto per la
vita in senso lato, non limitato alla sola specie umana.
Non basterebbe un libro intero per elencare i crimini commessi dall'uomo a danno della
creazione. Ma non possiamo limitarci a difendere solo alcune specie, (anche se ci sacrosanto e
meglio di niente ed ci che da decenni noi animalisti stiamo facendo) necessario intervenire
sulle cause che determinano tali azioni, cio sulla coscienza umana che indispensabile, sia meno
crudele, meno egoista. Questo purtroppo nessuno s'impegna seriamente a perseguire.
Tutti sanno che se l'uomo fosse pi onesto e sensibile, pi giusto ed umano non vi sarebbero
pi guerre o violenze di sorta; ma nessuno fa niente per migliorare l'uomo. Si disperdono le energie
pi vitali per curare i mali dell'uomo ma nulla si fa per prevenirli.
II sentimento una componente essenziale per la formazione delle coscienze, infatti coloro
che hanno fatto del bene all'umanit erano ricchi di sentimento e di sensibilit d'animo; per contro
coloro che ne sono stati privi hanno portato il mondo alla rovina.
Gli antropocentristi, coloro che osteggiano la nostra causa, sostengono i seguenti princpi: 1)
"Gli animali sono fatti per I'uomo". Se cos fosse, se cos avesse stabilito il Padreterno Egli non
sarebbe il Dio dell'Amore, della Giustizia e della Vita ma il Dio della sofferenza e della morte,
questo porterebbe a due alternative: o Dio impietoso o impotente di fronte alla necessit di
nutrire gli esseri umani in modo incruento. 2) "Gli animali non hanno un'anima". Anche in questo
modo si dimostrerebbe l'impotenza di Dio a dare un paradiso anche alle altre creature. Ma anche se
la gente fosse consapevole che pure gli animali hanno un'anima questo non impedirebbe il loro
giornaliero massacro. Il 3 quesito relativo alla violenza tra gli animali. L'uomo giustifica la sua
violenza a danno degli animali perch - dice - anch'essi tra loro si usano violenza. Cio l'uomo
uccide gli animali perch di questi si sente superiore ma si comporta peggio degli stessi. A questo
punto bisogna scegliere: o anche l'uomo un'animale e quindi si giustifica la violenza in senso lato,
disponendosi ad accettare di buon grado qualunque sopruso che gli pu venire da chi pi forte di
lui, oppure superiore agli animali e quindi non pu essere giustificato il suo comportamento "da
essere inferiore".
Gli animali si aggrediscono perch non hanno alternativa per sopravvivere, non cos per
l'uomo che ha la facolt di capire che non affatto necessario n giusto uccidere, causare sofferenza
e morte ad un'altro essere vivente per soddisfare il piacere della gola, dal momento che il
sostentamento umano pu essere benissimo assicurato mediante sostanze vegetali, come la realt
dei vegetariani conferma.
C' da dire, infine, che gli animali, a differenza dell'uomo, non sono mai crudeli, non
commettono mai il male per il gusto di farlo, non fanno la guerra, non si drogano, non abortiscono,
non hanno dunque i Iati peggiori dell'uomo pur essendo forse diversamente intelligenti; ma non
l'intelligenza speculativa, bens il sentimento a dare ad un essere la sua vera grandezza.
l'uomo alla violenza verso quelli della sua stessa specie. E ora, tutti ne paghiamo le terribili
conseguenze per la mancanza di pace, di giustizia, di comprensione, vittime inconsapevoli della
nostra stessa violenza e della mancanza di senso critico.
Si pu costruire un mondo migliore con le mani sporche del sangue dei milioni di animali
innocenti ogni giorno sacrificati dall'egoismo umano? Pu una sofferenza perdersi nel nulla e non
avere le sue ripercussioni sulla condotta comune? La violenza sugli animali reale e drammatica
quanto e forse pi la violenza perpetrata sull'uomo, perch quest'ultimo pu, per certi versi, essere
corresponsabile di una determinata situazione sociale, l'animale no: egli innocente davanti alla
vita perch non gli dato di scegliere, anche se ha capacit di sofferenza e di sentimenti simili
all'uomo.
L'uomo delega ad altri il compito di mettere in atto la sua latente violenza per sfuggire agli
attacchi dei suoi sensi di colpa e l'indifferenza finisce col diventare legge di vita. Gran parte dei
piaceri umani costano sangue e morte agli animali: nulla di pi terribile e di pi degradante che
godere sull'altrui sofferenza. E' questa la creatura fatta ad immagine di Dio? Eppure l'uomo riesce a
ridere pur sapendo che a causa sua un'altro essere cesser per sempre di far parte dell'universo dei
viventi.
Se Dio ama tutte le sue creature (altrimenti non avrebbe dato loro la possibilit di esistere) il
modo di concepire l'amore degli animalisti, cio di coloro che oltre agli esseri umani sanno amare e
rispettare anche le altre creature, senza dubbio il pi vicino al modo di amare di Dio.
causare violenza ad alcun essere vivente, ma aiutare gli animali a superare la fase della loro ingiusta
condanna alla violenza naturale.
Partendo dal fatto che l'essere umano in qualit di creatura capostipite ha l'obbligo morale di
aiutare gli altri esseri viventi nella loro evoluzione integrale, cos come il fratello maggiore ha
l'obbligo di aiutare i fratelli pi piccoli, dal momento che il Regno di Dio non potrebbe attuarsi se
limitato alla sola specie umana, allo stesso modo in cui ora l'uomo interviene ad arginare gli effetti
violenti della natura o aiuta un animale in pericolo, potr e dovr intervenire per proteggere gli
animali pi deboli dall'estrema violenza da parte degli animali predatori, ma anche aiutare
quest'ultimi (se non altro quelli pi vicini all'uomo) a superare la loro fase cruenta.
La cosa non affatto impossibile, anche se una speranza che appartiene al futuro; cio
quando l'uomo avr realizzato la vera pace e la vera giustizia tra tutti gli esseri umani e sentir il
dovere di estendere concretamente la sua azione a protezione dei pi deboli dall'uomo agli altri
esseri viventi e in questo caso anche agli animali erbovori condannati ad una orribile morte da parte
dei carnivori, egli potr tutelare la loro vita, per esempio, facendo in modo che gli animali carnivori
mangino il corpo di animali morti naturalmente e siccome la dieta influisce notevolmente sull'indole
degli esseri viventi, contestualmente al pasto carneo potrebbero essere somministrate anche
sostanze vegetali e chiss che col tempo non possa avverarsi la profezia di Isaia "Il leone pascoler
con l'agnello...".
Ma gli interlocutori del cavillo mentre sono pronti a considerare ingiusto costringere il leone
a modificare il suo regime alimentare, non considerano ingiusta la violenza assai pi grande subta
dalla gazella sbranata dal felino.
Allo stesso modo l'uomo potr e dovr aiutare gli animali erbivori a compiere anch'essi un
passo verso la loro necessaria evoluzione, dal momento che le piante e l'erba, di cui essi si nutrono,
soffrono se recise. Tali animali potrebbero nutrirsi (come in gran parte succede anche oggi) di erba
e foglie secche ugualmente ricche di sostanze nutritive, approvvigionando tali alimenti nel periodo
pi opportuno.
Tutto questo una violenza all'ordine naturale delle cose? un voler arbitrariamente
cambiare le regole della vita? voler intervenire sugli istinti e sulle funzioni? A mio avviso
semplicemente il giusto e sacrosanto diritto dell'uomo di proteggere gli animali pi deboli da quelli
violenti a costo di cambiare il loro regime alimentare. Daltronde una vita vale ben un pasto
alternativo.
E ancora allo stesso modo l'uomo potr e dovr risolvere il problema dei piccoli animali,
insetti, formiche ecc. Per esempio costruendo le case o le strade nel periodo in cui l'erba secca;
organizzando opportuni percorsi nei prati in modo che passando non si finisca con lo schiacciare le
formiche ecc.
E i contadini che tagliano l'erba per liberare il terreno dai parassiti? credo che, per quanto
riguarda i vegetali, meglio non farli germogliare che tagliarli. Basterebbe cospargere i terreni con
adeguati composti che nutrano la terra impedendo all'erba di spuntare.
Quindi le soluzioni ci sarebbero e come ai non animalisti possono sembrare assurde
proiezioni future a noi sembrano reali e realizzabili sia perch un gran numero di ecologisti gi le
mettono in pratica e sia perch sono conseguenza logica ed inevitabile dell'evoluzione civile e
morale della coscienza umana protesa verso la realizzazione di un mondo ideale senza pi la
violenza tra gli abitatori del pianeta Terra.
***
CHI MANGIA LA CARNE NON AMA LA VITA PERCHE'
SI NUTRE DI VIOLENZA, DI SANGUE E DI MORTE
Una societ che legittimizza il massacro degli animali per il piacere della gola umana, che
nega ad esseri senzienti il diritto all'esistenza, che abitua a disprezzare la sofferenza e la morte dei
pi deboli lontana dall'abolire le guerre, le violenze, le malattie e dall'avere una coscienza in grado
di concepire un mondo di pace, di giustizia e d'amore.
NULLA COME LA VIVISEZIONE GRIDA VENDETTA DAVANTI A DIO.
SOLO L'INFERNO E' PARAGONABILE
ALLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE
Chi pratica la vivisezione potenzialmente capace di commettere qualsiasi delitto.
LA CACCIA E' IL DIVERTIMENTO PIU' DISUMANO
E DISTRUTTIVO DELL'UOMO COSIDDETTO CIVILE.
Chi, senza rimorsi, distrugge la vita di un animale innocente non pu che essere incline alla
violenza anche verso gli esseri umani.
INDOSSARE LE PELLICCE SIGNIFICA SPOGLIARSI
DELLA PROPRIA UMANITA' PER VESTIRSI
DELLA PIU' SPAVENTOSA INGIUSTIZIA.
L 'indifferenza verso il dolore altrui il vero cancro dell'animo umano.
LA CORRIDA E' LO SPETTACOLO PIU' DEGRADANTE
E DISEDUCATIVO CONCEPITO PER DAR SFOGO
AGLI ISTINTI PIU' CRUDELI DELL'UOMO.
Il male si alimenta non dalla violenza dei pochi ma dall'indifferenza dei molti.
LA PESCA E' IL DOLORE PIU' GRANDE E MENO
CLAMOROSO DELLA CREAZIONE.
Quando l'uomo avr una coscienza in grado di sentire il dolore della sua vittima sar
incapace di far del male ad alcun essere vivente.
GLI ZOO SONO LE SOLE GALERE IN CUI TUTTI
IL CATTIVO ESEMPIO
Mentre la legge afferma che l'individuo libero di esprimere il suo pensiero, salvo apologia
di reato, calunnie, ecc. stabilisce che lecito tutto ci che non nuoce al proprio simile. Quel che
da approfondire ci che realmente nuoce all'individuo al di l degli effetti palesi.
La legge punisce l'espressione finale di una condotta rea non chi ha generato le cause che
hanno indotto l'individuo a comportarsi in un determinato modo. Questo un problema antico ma
da sempre l'uomo viene colpevolizzato per le scelte che dipendono dal suo libero arbitrio, mentre
non si colpevolizzano quanti hanno potuto, con la loro cattiva condotta, influire sulle sue scelte
sbagliate.
Oggi in tutti i modi l'uomo viene sollecitato dai mass media, dalla cultura materialista e
consumista, a non essere certo uomo virtuoso: cio l'uomo viene spinto a compiere azioni che se
non sar capace di contenere entro certi limiti sar giudicato un debole, un incapace, un vizioso, un
corrotto e cosi via, come appunto succede per la propaganda di alcolici, della pornografia,
dell'alimentazione, degli oggetti lussuosi ecc.
Ma, a parte la cultura, che un fatto contingente, chiunque d cattivo esempio di vita, a mio
avviso, contribuisce alla degenerazione collettiva.
D cattivo esempio chi si nutre delle carni di animali perch trasmette ad altri la liceit della
violenza e della soppressione del pi debole per soddisfare il piacere della gola; d cattivo esempio
chi indossa le pelli degli animali perch afferma che altri esseri possono essere uccisi per la
stupidit e la vanit umana; d cattivo esempio di vita chi va a caccia perch diviene fautore della
violenza e della morte; d cattivo esempio chi assiste alle corride perch d il suo contributo
affinch quell'animale venga torturato ed ucciso; d cattivo esempio chi va allo zoo o ai circhi
equestri a vedere gli animali in gabbia perch per i visitatori che quegli animali sono stati
condannati alla prigione a vita; d cattivo esempio di vita non solo chi sperimenta sugli animali ma
chi tacitamente tollera simile crudele pratica che abitua le coscienze all'insensibilit e
all'indifferenza verso il dolore e la morte altrui, e infine d cattivo esempio l'egoista perch
indifferente alle esigenze del prossimo.
Per tutto questo credo sia necessario individuare tutto ci che pu incidere negativamente
non solo sull'espressione individuale e sociale dell'uomo ma tutto ci che preclude lo sviluppo delle
qualit morali, sociali e spirituali dell'individuo.
LA LEGGE DELL'AMORE
E' provato che quando l'uomo vive la legge dell'amore, del rispetto del suo simile e di ogni
cosa che ha vita, quando cerca il bene, l'armonia e la giustizia, proteso verso un'ideale spirituale,
l'uomo realizza benefici fisici, psichici e morali non solo a livello individuale ma anche in senso
collettivo.
Quando vige tale legge nell'intimo di un uomo, di una famiglia, di una comunit, gli uomini
tra loro collaborano in modo costruttivo, le loro energie si fondono in sintonia, diventano una sola
forza e insieme costruiscono a beneficio di tutti.
Per contro la legge fondata sulla natura istintuale dell'uomo, sulla forza, sull'imposizione,
sull'egoismo, genera paura anche nel vincitore perch sa di non poter essere sempre il pi forte e
che deve aspettarsi la ripercussione della sua stessa legge.
La legge violenta della natura giustificabile finch la creatura non in grado di
differenziare il bene dal male, finch non diviene consapevole che non necessario imporre il
proprio dominio per garantire la sua stessa sopravvivenza e il suo bene.
In questo si differenzia l'uomo dall'animale: dalla capacit di sapersi organizzare, per
migliorare la propria condizione esistenziale, senza dover fare ad altri ci che non vorrebbe si
facesse a se stessi, e di fare agli altri quel che si vorrebbe che gli altri facessero a noi stessi.
Amare Dio significa amare la legge che Dio rappresenta, la quale aiuta l'essere verso il suo
cammino pi edificante.
Chiunque viva secondo giustizia, segua la legge dell'onest e del rispetto altrui, questi senza
saperlo vive la legge dello spirito; ma se disconosce totalmente, anche negli schemi convenzionali,
la legge dell'amore proclamata da Dio, nega a Dio ci che di Dio e preclude a se stesso la sua
parte migliore.
INTELLETTO E SENTIMENTO
La specie umana potrebbe essere di qualche millennio pi evoluta se non avesse stroncato la
sua evoluzione in continue ed assurde guerre fratricide. Il buon senso, la pacifica convivenza, la
collaborazione tra i popoli meta ancora da raggiungere.
Le motivazioni per cui l'uomo risulta essere tendenzialmente incline alla lotta vanno
sicuramente ricercate nelle due componenti essenziali della sua natura: intelletto e sentimento.
Mentre il primo, nella successione dei tempi, per motivi di sopravvivenza, si potuto nell'uomo
sviluppare, la sfera del sentimento si pu dire sia rimasta allo stato larvale, causando una specie di
scompenso nell'intima essenza dell'umano.
Per millenni scienza e religione hanno creduto di risolvere gli ancestrali problemi dell'uomo
in modo separato, spesso ostacolandosi a vicenda, e il dogmatismo della fede contrapposto allo
scetticismo della logica non ha fatto altro che ostacolare lo sviluppo delle due entit ugualmente
reali e presenti nell'individuo.
Oggi l'uomo, quasi libero da arcaici tab, non accetta pi per fede ci che la sua ragione non
comprende, ma si rifiuta di accettare l'idea che il tutto sia riconducibile ad una fredda logica
consequenziale. Infatti la scienza avulsa dalla sfera sentimentale disumanizza l'uomo e genera una
civilt distruttrice, cos come la parte del sentimento, priva della ricchezza della logica, preclude
all'uomo lo sviluppo delle sue qualit intellettive, indispensabili ai fini della sua vera ed integrale
evoluzione.
All'uomo della preistoria, che lottava per la sopravvivenza, non si poteva chiedere la
sensibilit dell'animo: il senso del rispetto era circoscritto alla sua cerchia familiare o alla gente
della sua trib. Nella successione dei tempi i grandi uomini di spirito hanno cercato di allargare la
sfera del rispetto a tutti gli esseri umani. Ma la coscienza degli individui tuttora stenta a liberarsi del
primordiale egoismo, dalla diffidenza e da quella spinta interiore incline ad attuare il sopravvento l
dove le possibilit glielo consentono.
Oggi necessario che la fede scenda dal suo piedistallo, comprenda che finito il tempo in
cui era gi tanto chiedere all'uomo di credere senza capirne il motivo. E' necessario che la fede si
apra alla scienza e che la scienza si trasformi in legge d'amore. Solo in questo modo potr nascere
l'uomo nuovo per un'umanit migliore la quale pi che mai ha bisogno di uomini intelligenti ma che
siano fondamentalmente buoni, umani, sensibili e giusti.
Nulla di pi assurdo che continuare ad impedire agli uomini di capire le motivazioni del loro
sentimento, come altrettanto assurdo credere che la sfera interiore dell'uomo si esaurisca nella sua
parte intellettiva. Nella storia, dove prevalsa la ragione, mai disgiunta dalla saggezza del cuore e
quindi dal sentimento, gli uomini hanno costruito la pace ed il progresso, ma nel momento in cui
prevalso l'istinto, I'egoistico calcolo del vantaggio, la gente ha pagato col sangue l'avidit degli
uomini pi astuti.
SCUOTERE LE COSCIENZE
Chi come me spera in un mondo migliore, senza pi egoismi, ingiustizie, violenze n
sull'uomo, n sugli animali, n sulla natura, stanco della falsa politica di quanti si limitano a
criticare l'andazzo comune e nulla fanno per migliorare le cose; stanco di quanti si scandalizzano
per le cose che vengono dette e non si indignano per le cose che si fanno; stanco di quanti si
rifugiano nel loro perbenismo anteponendo alla critica costruttiva l'ipocrita discrezione, del tatto e
della gentilezza, del rispetto dell'altrui discutibile modo di essere, convinti che questo sia il
comportamento pi saggio e civile da seguire; stanco delle dolci e vuote parole delle dottrine
filosofiche e letterarie che lasciano le cose come stanno, anzi giustificano il compromesso di chi,
nonostante tutto, riesce a trarre vantaggi da questa situazione.
Amare il prossimo significa volere il suo bene, aiutarlo ad essere migliore, renderlo pi
umano; ma quando la dolcezza dell'amore non scuote le coscienze pi dure allora necessario
l'asprezza del rimprovero se ci serve a ravvederle. La discrezione sinonimo di quietismo e questo
figlio dell'indifferenza: di tutti i mali il peggiore. Meglio far sentire colpevole chi erra se questo
pu giovare alla sua anima, piuttosto che lasciarlo nell'errore. Giusto solo ci che innalza la
coscienza, il resto vacuit, inutilit, e ci che inutile spesso dannoso. IL MALE SI
ALlMENTA NON DALLA VIOLENZA DEI POCHI MA DALLA TIEPIDEZZA DEI MOLTI.
Molta gente ama in modo sbagliato credendo che amare significhi rispettare l'altrui modo di
essere. E' facile amare in questo modo, non si rischia di perdere gli amici. E intanto chi era
nell'errore continua ad essere vizioso, adultero, bestemmiatore, violento, perch nessuno lo ha
aiutato a capire in modo che potesse scongiurare in tempo le sue possibili deviazioni, che sempre
sono a danno di altri almeno per il cattivo esempio che diffondono. Chi ama severo come severo
un buon padre nei confronti dei figli perch li vuole retti, giusti, onesti. Quando poi un certo modo
di concepire la vita va a discapito mortale di altre creature, come succede per gli animali che l'uomo
considera legittime pietanze, allora a mio avviso il rispetto per l'altrui convinzione un tacito nulla
osta per l'uccisione di quell'essere vivente.
Chi cerca il bene e la giustizia non pu scendere a compromessi con la societ degli ipocriti,
dei sepolcri imbiancati e deve gridare a chiara voce il suo disappunto, anche a costo di pagarne le
conseguenze. Conoscere un male e non combatterlo significa tollerarlo ed essere potenzialmente
come coloro che lo generano.
Quelli che lottano per un mondo migliore sono gente scomoda, che d fastidio: per questo
Cristo fu eliminato. Noi abbiamo paura non solo di rischiare la vita ma di esporci all'altrui giudizio.
Non abbiamo alcun diritto di giudicare il comportamento degli altri? rimproverarli o
scuotere le coscienze in errore? E che diritto ha la gente di disumanizzare il mondo con il suo
egoismo, il SUO materialismo, la sua indifferenza nei confronti dei pi deboli? Essi feriscono me
con il loro oscurantismo ed io ferisco loro con il mio rimprovero. Mi sentirei in colpa del contrario,
se restassi indifferente verso l'ingiustizia subta dalle vittime che l'abissale ipocrisia della gente
miete di continuo. E che mi importa perdere l'amicizia o la stima degli stolti: se sono tali meglio
perderli; l'importante aver fatto il proprio dovere davanti a Dio e aver dimostrato la propria
disapprovazione per un certo modo di essere. Ognuno libero di comportarsi come crede? Ma fino
a che punto il comportamento degli altri non incide dolorosamente sulla mia intima esistenza?
Ebbene, io posso anche giustificare l'idiozia, l'edonismo, la superficialit ma la convinzione che sia
lecito causare ad un altro essere vivente sofferenza e morte, per proprio piacere e sollazzo, per
indifferenza o disprezzo verso l'altrui vita, questo per me inaccettabile. Sento il dovere morale e
spirituale di gridare la mia disapprovazione e la mia condanna verso gli ipocriti perch se fosse il
loro cane o il loro gatto ad essere ammazzato e cucinato tanto per far variare la pietanza agli
imbecilli, certo troverebbero la forza di dire a questa societ quel che si merita.
E che mi importa se del mio dire la gente resta turbata o infastidita? Andrei a piedi alla
Mecca pur di salvare la vita ad un solo essere vivente, ad un solo animale.
Ed solo questo solo ci che conta.
"NON AMMAZZARE"
"Nella proclamazione delle leggi dello Spirito", da sempre i Profeti, i Santi e Cristo stesso,
hanno dovuto adattare l'universalit del messaggio all'incapacit degli uomini di comprendere le
cose oltre il ristretto senso letterale.
Mos chiedeva ci che a stento gli uomini del suo tempo riuscivano a seguire; ne poteva dire
ci che sarebbe stato poi detto da S. Paolo, o S. Paolo parlare il linguaggio di Gandhi perch non
sarebbero stati capiti e tantomeno accettati. Ges si aggancia alla antica Legge, la perfeziona e la
amplia nella misura in cui pu essere assimilabile e di sprone ad una sempre maggiore evoluzione
dell'uomo, sapendo di non poter chiedere oltre per non ottenere l'effetto contrario.
Ma lo spirito dell'uomo deve evolversi; sviluppare ci che implicito (anche se non
apertamente dichiarato) nella stessa Legge e che magari Cristo cel a causa del nostro
oscurantismo. Spetta poi alla nostra volont far germogliare in noi il Seme della Parola affinch il
messaggio dell'Amore si dilati sino ad inglobare nel programma della realizzazione del Regno di
Dio non solo l'uomo ma tutte le creature esistenti, e capire finalmente che se un tempo il messaggio
era rivolto essenzialmente all'uomo, era gi tanto chiedere a questi amore per i suoi amici; capire
finalmente che se duemila anni fa Ges mangiava il pesce, la sua risposta oggi sarebbe la stessa di
un tempo: "causa della durezza dei vostri cuori".
Al tempo di Mos gli uomini avevano un solo fondamentale Comandamento: "Ama il
Signore Dio tuo con tutto te stesso". Qualche millennio dopo, Cristo amplia la Legge aggiungendo
un secondo grande comandamento, gi implicito nel primo (dal momento che non si pu amare Dio
senza amare il prossimo): "Amerai il prossimo tuo come te stesso". E anche se la pianta della Legge
sempre la stessa, e nella sua essenza definitiva, inevitabilmente deve svilupparsi di generazione in
generazione. Quale potrebbe essere il terzo grande Comandamento implicito nel secondo? Cristo
non poteva dire, come duemila anni dopo disse Gandhi: "tutto ci che vive il tuo prossimo",
perch gli uomini del tempo non erano pronti ad accettare una cos grande verit. E Gandhi per
ispirazione divina, aggiunge alla Legge il terzo grande Comandamento.
Quando Dio diede a Mos i dieci Comandamenti, nel quinto disse: "Non ammazzare". Non
disse "non ammazzare gli uomini", ma "non ammazzare". La malvagit degli uomini ha poi ristretto
questo comandamento alla sola specie umana sentendola assurdamente superiore e crudelmente
libera di disporre anche della vita delle altre creature. E se poi Dio chiedeva il sacrificio di un
animale nonostante il divieto "non ammazzare" era per farci capire che solo per mezzo
"deII'immolazione" per l'ideale superiore possiamo realizzare noi stessi. Cristo stesso conferm poi
che non erano questi i sacrifici che Dio gradiva, ma quelli della contrinzione del cuore, della
penitenza, della rinuncia, del digiuno.
Ma, l'uomo continua a credere che quanto esiste a sua disposizione, compresa la vita degli
altri esseri viventi, e pur essendo pi malvagio, pi violento e dannoso per la natura e tutto ci che
vive, pi ribelle e ingrato verso il suo stesso Creatore, continua a sentirsi superiore a tante creature
che nella loro docile natura pi rispondono al piano della vita e forse pi dell'uomo sono degne di
esistere. E se essere fatti a somiglianza del Creatore non riferito alla forma fisica ma alla capacit
di amare la vita e di rispondere discretamente al piano dell'esistenza senza causare volutamente il
male, credo che in una farfalla pi che nell'uomo si rispecchia l'immagine di Dio. E chi si
scandalizza, sentendosi superiore, ricade in quella nefanda esaltazione che sta portando il pianeta
Terra sulla via di una catastrofe naturale.
LA GRANDE ASSENTE
Mai come in questi ultimi decenni la natura stata violentata dall'uomo e gli animali hanno
subto massacri pi sistematici fino a portare nel giro di tre secoli centinaia di specie all'estinsione.
La natura in profondo stato di agonia: 50 mila ettari di bosco al giorno vengono distrutti; la
carne degli allevamenti intensivi causa malattie anche tumorali; i farmaci di sintesi causano pi
malattie di quante non ne curino; le colture trattate con pesticidi avvelenano pi che nutrire la
popolazione ecc. ecc. Ma questa inquietante realt non sembra preoccupare la Chiesa cattolica,
grande assente tra le forze sociali in difesa della natura, che continua ad autorizzare l'uomo a
"soggiocare la terra" secondo l'arcaica interpretazione dei testi sacri, concentrando le sue attenzioni
sull'essere umano, convinta che i problemi dell'uomo debbano risolversi indipendentemente dal suo
contesto naturale, che i valori etici e spirituali possano prescindere dal senso di giustizia universale,
che il diritto di esistere degli altri esseri viventi sia in antitesi con la dignit umana.
La Chiesa cattolica sembra per niente preoccupata degli effetti devastanti della cultura
antropocentrica sulla natura e sulla coscienza umana e non sembra per niente scossa neppure dal
fatto che siano i laici e non il clero a sentire la responsabilit del patrimonio della creazione da Dio
affidato all'uomo affinch fosse saggio amministratore della vita e delle risorse naturali, e
nonostante abbia per istituzione il compito di tutelare i valori etici dell'uomo sono i laici a
dimostrare maggior senso di solidariet verso gli animali ingiustamente condannati dall'uomo ad un
genocidio senza appello.
La maggioranza dei preti (compresi, assurdamente, i francescani) difende con forza il diritto
dell'uomo a sfruttare la natura e, soprattutto a mangiare la carne degli animali, che il Santo di Assisi
chiamava suoi fratelli pi piccoli, dimostrando non solo disprezzo per l'altrui sofferenza ma una
sensibilit assai pi limitata di qualunque animalista che chiede rispetto e amore non solo per
l'uomo ma per ogni essere vivente.
E proprio a causa dell'impossibilit di un dialogo costruttivo, oltre che dalla incoerenza di
una fede verso un Dio buono e magnanimo solo con l'essere umano, gli animalisti (convinti
assertori dell'evoluzione dello spirito umano) si sono progressivamente allontanati dalla sfera
cattolica alla ricerca di un Dio pi giusto e pi paterno verso le sue stesse creature.
Noi animalisti siamo sempre di pi convinti che la nostra realt sia pi autentica e pi
edificante della realt dei cattolici: noi crediamo nel Dio di tutti gli esseri viventi, essi credono nel
Dio del solo essere umano; noi crediamo nella religione di tutte le religioni essi credono in una
religione antropocentrica i cui effetti negativi continuano a manifestarsi non solo sulla coscienza
umana, resa sempre pi insensibile verso la sofferenza degli animali e di conseguenza verso il
dolore dello stesso essere umano, ma verso la condizione della natura il cui dissesto rischia oramai
di compromettere la stessa vita sul pianeta Terra.
Ma un atto crudele non cessa di essere tale, anche se si valicano i secoli ed i millenni. E
quando l'uomo continua a macchiarsi di sangue innocente, senza pi il giustificato motivo della sua
sopravvivenza, segno che la sua anima insensibile al dolore e alla morte, in senso lato del
termine: infatti gi si assiste agli effetti di tale degradante dimensione: ognuno un'isola a se stante
in cui appena sente il suo stesso dolore e altro non vede che la sua sola condizione perch cos gli
stato inculcato: "Uccidi quel vitello perch devo mangiare; abbatti quell'uccello perch son buone
le sue carni; cattura quel pesce perch un'ottima pietanza; taglia quell'albero perch mi serve il
suo tronco", come se il dolore e il desiderio di vivere fossero sentimenti presenti solo nell'essere
umano.
Ma la malvagit e l'ignoranza degli uomini non conosce vergogna e confini. Pur di avere
maggiori guadagni l'uomo non esita a far apparire, nei programmi pubblicitari, animali di ogni
specie che con gioia vanno a morire pur di essere pasto prelibato a questo essere servo del ventre e
della goia, e ad insinuare maggiormente nella coscienza del popolo l'idea che l'animale non altro
che una cosa come tutte le altre, fatte da Dio e messa a disposizione dell'uomo. C' poi chi benedice,
prima del pasto, simile mense che costano sangue, agonia e terrore a innumerevoli vittime
innocenti, ringraziando Dio per essere stato cos buono e generoso nei loro riguardi.
Questo il regno degli ipocriti, ed di questo che Cristo pot dire: "Di te non rester pietra
su pietra".
La gente ormai convinta che per essere cristiani, vivere correttamente su questa terra e
guadagnarsi il paradiso nell'altra vita, basta andare a messa la domenica, prendere la comunione e
credere che Cristo il Salvatore. E cos dopo la messa ognuno resta interiormente com'era prima (se
non peggio, quando si aggiunge alla mediocre condizione della propria esistenza quella dell'errore
di sentirsi a posto con la propria coscienza).
Credo che i preti abbiano fatto della religione pi bella e pi edificante una dottrina per
gente ipocrita ed accidiosa: la dottrina del compromesso tra valori spirituali e piaceri materiali, tra
ricchezze e povert, tra virt e vizio, tra mitezza e intransigenza. I preti non sanno gestire la
coscienza della gente perch non sanno gestire la propria coscienza. Non possono chiedere sacrifici
e rinunce perch essi per primi dovrebbero dare l'esempio. E anche se Cristo diceva che non si
possono servire due padroni essi continuamente giustificano e cercano il compromesso tra il potere
e l'umilt, tra il lusso e l'astinenza, tra il sacrificio e l'agio. Ma questa non la Chiesa voluta da
Cristo, la Chiesa dei poveri ma dei ricchi, non dei deboli ma dei forti, non degli ultimi ma dei primi,
non dei remissivi ma degli agguerriti.
Se poi ci riferiamo agli esseri viventi non umani e senza menzionare un passato di cui ci
sarebbe soltanto da vergognarsi, ce lo vedete Cristo ad andare vestito con lussuosi abiti e corone di
gemme? a scannare un vitellino o un agnellino per dilettarsi il palato con le sue misere carni ed
andare a caccia e sparare ad un tenero capriolo, un coniglietto o un uccellino? Ce lo vedete a
squartare un cane o un gatto vivo per studiare il suo apparato digerente? Eppure tutto questo non
solo i cattolici lo fanno ma, gli stessi preti lo hanno fatto o lo fanno: gente che non centra nulla con
l'immagine di Cristo eppure si sente cristiano, perch la Chiesa ha insegnato all'uomo che per essere
virtuosi basta non far del male agli esseri umani, credere che Cristo il Figlio di Dio, prendere i
sacramenti e fare l'elemosina.
L'errore e il peccato pi grave della Chiesa Cattolica, a mio avviso, di aver dato al mondo
l'idea di un Dio crudele e sanguinario; e in questo i cattolici non adorano il vero Dio, il Dio del bene
e della vita, ma un mostro insensibile alla sofferenza di tutto il creato preoccupato solo della sorte
dell'uomo, la creatura migliore della sua opera della quale si compiace, cio un Dio megalomane.
La religione cattolica adatta a gente che ha bisogno di sentirsi superiore alle altre creature non
umane, di gente che non cerca tanto di superare i propri limiti quanto di giustificarli, adatta a gente
talmente ipocrita che si inventata il paradiso per continuare a godere anche nell'altra vita e cos
fregare non solo il prossimo su questa terra ma anche il Padreterno nell'aldil. Per in questo modo
la Chiesa ha fatto un gran numero di fedeli, perch in fondo, non costa poi molto essere cattolici,
anzi pure piacevole incontrarsi a messa la domenica mattina in cui si ha l'opportunit di sfoggiare
l'ultimo vestito o una lussuosa pelliccia di visone.
Io dico che chi non cerca di essere come Cristo non pu definirsi cristiano e che essere
cattolici non vuoI dire affatto essere cristiani. Io dico che il paradiso non un luogo ma una
condizione interiore raggiunta dal proprio cuore e dalla propria anima. Io dico che il paradiso e
l'inferno sono gi dentro di noi e che non ci pu essere paradiso per coloro che vivono per se stessi.
lo dico che come non basta andare a messa la domenica o pregare per essere cristiani, non basta non
far del male per evitare l'inferno (se esiste). lo rido di tutte le dottrine e di tutte le filosofie che
cercano di definire Dio e la sua legge. La sola legge che per me ha valore quella del "Non causare
sofferenze e morte ad alcun essere vivente", "Fai del bene ad ogni creatura" e "Cerca di essere
ogni giorno migliore". Il resto demagogia, raggiro e, come diceva Cristo, il dippi viene dal
Maligno.
ritardare il vero progresso medico-scientifico a danno della coscienza umana e della salute del
corpo?
10) Perch la Chiesa Cattolica non condanna l'uso delle pellicce dal momento che tale moda
non fa che inclinare l'uomo al materialismo, all'edonismo e al disprezzo del dolore e della vita degli
altri esseri viventi?
11) Perch la Chiesa Cattolica consente e spesso benedice le moltissime feste patronali,
specialmente in Spagna, durante le quali la gente in "onore" dei Santi, della Madonna e di Ges
Cristo, si abbandona alle pi spregevoli violenze sugli animali, dal momento che Cristo ha
proclamato l'amore, la mitezza, la bont e che i Santi sono stati suoi fedeli testimoni?
12) Perch la Chiesa Cattolica non condanna la caccia e la pesca che sono causa di
sofferenza e di morte terribile per miliardi di creature innocenti, dal momento che predispone anche
l'uomo alla violenza e lo legittimizza alla distruzione del creato?
13) Perch la Chiesa Cattolica nega il possesso dell'anima agli animali oltre la speranza per
loro di una realt ultraterrena?
Tutti coloro che credono nella vita, nell'evoluzione civile, morale e spirituale dell'uomo,
nell'amore, nella giustizia e nella fratellanza universale, aspettano che la Chiesa cattolica si
pronunci su questi quesiti e dimostri l'eredit e i frutti dell'insegnamento del Figlio di Dio.
Si afferma che Dio per l'uomo ha creato tutte le cose, ma come si pu credere che lo
sconfinato universo, con le sue infinite galassie, con i suoi incalcolabili pianeti e i miliardi di
miliardi di creature che vivono solo sul pianeta Terra (sul suolo, sotto il suolo, nel mare, nell'aria e
che gi vivevano milioni di anni prima la comparsa stessa dell'uomo) siano state fatte, esistano solo
in funzione delle specie umana?! Come si pu credere che il cavallo, il leone, l'aquila, il delfino ecc.
ecc. siano stati creati per diletto dell'uomo e che dopo la morte fisica questi scompaiano per sempre
dalla sfera della Vita?! Ci non contrasta, forse, con il concetto di un Dio d'amore, da Cristo stesso
proclamato al Mondo?
Per giustificare la violenza dell'uomo nei riguardi dei suoi fratelli minori (gli animali) si
sostiene che tutte le creature, tra loro, si usano violenza. Questo, forse, non dovrebbe giustificare
anche la guerra tra gli umani? E questo non denigra, forse, l'onnipotenza di Dio che dalla violenza
umana non aveva bisogno per garantire l'ordine naturale? La lotta tra le cose non , forse, la
condizione in cui caddero le stesse dopo la ribellione dell'uomo a Dio? E l'uomo non deve forse
cercare di vivere lo stato di grazia antecedente il Peccato stesso?
Essendo l'uomo la creatura pi intelligente e forse spiritualmente pi evoluta, dovrebbe
usare queste sue prerogative non per comportarsi come l'animale (che considera inferiore) o peggio
dello stesso (il quale uccide solo per nutrirsi o perch messo in pericolo) ma affinch metta le sue
qualit al servizio del bene e dell'armonia di tutte le cose.
Per giustificare la propria mancanza di volont a rinunciare al piacere di cibarsi di carne, si
rammenta che anche cristo mangiava il pesce, che lo stesso S. Francesco invitava i suoi frati a
nutrirsi di tutto ci che sarebbe stato loro posto davanti.
lo credo che c' un tempo per ogni cosa, che non si possono raccogliere i frutti di un albero
prima che questi siano maturi. Se oggi, a duemila anni dalla venuta di Cristo, il mondo occidentale,
pur nella sua opulenza e ricchezza, non in grado di accettare questa s nobile tesi (che l'uomo
consideri come suo prossimo non solo il suo simile, ma tutto ci che ha vita) come poteva Cristo
chiedere questo venti secoli or sono a gente che si domandava se era giusto o no lapidare
un'adultera?
Come il cibo per il corpo va somministrato nelle proporzioni dovute a mano a mano che il
fisico diventa adulto, cos la verit va data all'uomo al tempo in cui il suo spirito in grado di
assimilarla e farne buon uso.
lo credo che chiunque si nutre di carne ha indirettamente causato sofferenza, agonia e morte
all'animale di cui si sta cibando, anche se ad altri ha demandato l'inumano compito di abbattere. La
legge dell'amore gi agli antipodi di ogni violenza, di ogni egoismo, di ogni insensibilit verso il
dolore altrui.
Dio, essendo Amore, per amore ha creato tutte le cose, affinch queste vivano nel bene e
nella gioia, non nella paura e nel dolore. Quindi, chiunque tormenta e distrugge l'opera del Creatore
non pu certo essere da Dio ben accetto.
La legge mosaica, fatta per uomini appena affacciati alla sfera della socialit, non pu essere
valida per uomini che, hanno alle spalle il bagaglio della cultura cristiana, con la sua miriade di
Santi e Profeti.
Tra la condizione esistenziale degli onnivori e quella dei vegetariani (che sono tali per amore
verso la Vita nel rispetto di ogni creatura), il vero cristiano, esponente di carit e piet, non pu non
riconoscere quest'ultima come superiore a quella di coloro che con indifferenza e senza alcuna
necessit di sopravvivenza opprimono una creatura (in tutto simile all'uomo) per divorarla.
L'uomo di spirito non deve forse seguire la via della rinuncia di ogni piacere umano? E
anche se l'essere vegetariani da molti preti considerato una scelta personale, una specie di fioretto,
se questo rende lo spirito pi alto non dovrebbero forse tutti i sacerdoti far proprio ci che
maggiormente avvicina a Dio? La consapevolezza poi che il loro esempio spingerebbe un numero
incalcolabile di persone a non uccidere pi giornalmente milioni e milioni di creature innocenti, non
dovrebbe questo essere un indomabile incentivo ad essere i paladini della gioia e della vita?
Si afferma che Cristo non era vegetariano: anche se questo non accertato. Come poteva
essere tale in tempi in cui l'uomo lottava per la sua sopravvivenza fisica a causa della fame? Lui ha
seminato la legge dell'Amore: sta a noi, per nostra sensibilit e merito, raccogliere ci che
esplicitamente non f dichiarato a causa della nostra "dura cervice", ma che insito nella sua legge
di vita.
Se i sacerdoti di Cristo fossero vegetariani per amore delle creature di Dio, questo non
aumenterebbe forse la bellezza spirituale della stessa Chiesa Cattolica?
Si dice che in un mondo in cui gli uomini non rispettano neppure i loro simili non si pu
chiedere amore per gli animali. Questa tesi certo reversibile: cio quando gli uomini impareranno
ad amare creature prive di egoismo e di malvagit premeditata saranno certo in grado di amare
anche i loro fratelli umani.
Non tutti i sacerdoti, vero, possono accettare certi sacrifici o certe rinunce; ma quando
questa non-rinuncia stronca per sempre la vita ad una creatura, dopo averle causato sofferenza ed
agonia, allora forse non pi una semplice scelta personale, non pu essere considerato un fioretto
quello di non commettere violenza: ma un preciso dovere morale e spirituale per coloro ai quali il
mondo guarda come ai fautori della giustizia e della bont.
Forse oggi Cristo non sarebbe vegetariano? Forse il Dio della piet e della vita si lascerebbe
superare in sensibilit da un misero essere umano che dice: Non giusto uccidere un animale;
bene che l'uomo si nutra di ci che non causa sofferenza e morte ad altre creature. Forse Cristo non
approverebbe e non farebbe sua una simile causa? Se oggi gli si chiedesse perch duemila anni fa
ha mangiato il pesce, forse risponderebbe allo stesso modo in cui rispose ai farisei quando gli
chiesero se per Lui, come per Mos, per certi motivi era giusto ripudiare la propria moglie: "A
causa della durezza dei vostri cuori; ma oggi Io vi dico che chiunque causa sofferenza o morte alla
pi piccola creatura di Dio commette fratricidio".
Coloro che amano nutrirsi di carne, e che troppa importanza danno alla salute del loro corpo,
cercano l'alibi nella errata convinzione che l'organismo umano ha bisogno di proteine animali per
essere in forma e vivere bene. Ma l'esperienza dei vegetariani confuta tale asserzione, i quali
godono di ottima salute e spesso sono immuni da certe malattie alle quali gli onnivori sono soggetti.
E la scienza medica oggi in grado di confermare questa tesi.
Faccio mia la muta tragedia di ogni essere vivente violentato o ucciso dall'uomo, e presento
al mondo cattolico la pi accorata istanza affinch si faccia difensore delle creature pi deboli e
renda giustizia, non solo agli animali e alla natura tutta, MA A QUANTI COME ME DA QUESTA
REALTA' SONO TORMENTATI; affinch lotti per fermare questo immane olocausto, che onta e
vergogna della creatura fatta ad immagine e somiglianza di Dio, che da sempre perpetua a danno
dei suoi fratelli pi piccoli.
Ogni anno sono sacrificati sui banchi della vivisezione (in modo non concepibile da mente
sana) centinaia di milioni di animali: se potessero parlare gli animali che saranno sacrificati il
prossimo anno; se potessero parlare i milioni e milioni di miti e buoni vitelli, agnelli, cavalli ecc.
ecc. che ogni giorno vengono soppressi nei mattatoi comunali dopo il terrore e la paura; se
potessero parlare tutte quelle splendide creature alle quali sar strappato il morbido vello o il
robusto manto protettivo, dopo indicibile agonia; se potessero parlare tutti gli uccelli che saranno
abbattuti dall'uomo nel crudele gioco della caccia; se potessero parlare tutti quegli animali che dalla
libert del loro ambiente naturale saranno strappati e costretti a durissima disciplina, per essere
sollazzo all'uomo nei circhi equestri e negli zoo; se potessero parlare, tutte queste creature prima
che venga consumato per sempre il loro estremo ed incomprensibile sacrificio, certamente avremmo
giusto rimorso delle nostre colpe e forse capiremmo anche il danno che questo arreca all'evoluzione
della nostra coscienza. Forse Cristo approverebbe simili orrori? Dio non ascolta solo il grido
dell'uomo, ma di ogni cuore che pena, di ogni creatura che soffre. E non forse cosa grande,
immensa, il sapere che la buona volont dell'uomo possa impedire angoscia e tormento a tante
creature? E non forse questa auspicabile e tanto agognata realt pi splendente, pi vicina e pi
gradita a Dio che non l'attuale cultura antropocentrica che considera gli animali come oggetti
senz'anima, senza capacit di sentimenti e di sofferenza e senza alcun diritto alla vita? Non forse
pi alto e pi nobile il proclamare la fratellanza universale, che il limitarsi al non-abuso degli
animali e di ogni sorta di creatura vivente? Allora perch non promuovere e sostenere tale causa che
darebbe all'essere umano nuove e pi alte dignit spirituali? A voi preti una risposta che in qualche
modo cerchi di giustificare il vostro disprezzo e l'indifferenza verso la sofferenza e la morte di tutto
ci che nella forma fisica diverso dall'uomo.
Comunque, nonostante tutto noi continuiamo a sperare che un giorno la Chiesa Cattolica
possa accorgersi del suo grande errore, del danno che causa all'evoluzione della coscienza umana la
sua posizione antropocentrica; siamo sicuri che la Chiesa prima o poi ascolter la voce dello Spirito
Santo e che sapr individuare nel rispetto e nel valore della vita di ogni essere vivente la tessera
mancante al grande mosaico per la realizzazione del Regno di Dio.
mammiferi e 3 miliardi di volatili per essere dati in pasto alla specie umana. E ci si dice che tutto
questo giusto, anzi che l'uomo ha il dovere di servirsi degli animali a suo piacere. Coloro che
sostengono questa tesi (e tra questi purtroppo non mancano molti rappresentanti della chiesa
cattolica) oltre a rendere l'uomo peggiore danno al mondo l'idea di un Dio crudele e
antropocentrico, magnanimo solo con la specie umana e indifferente all'agonia dei milioni di altre
specie da Egli stesso create, magari pi miti e pi buone dell'uomo. Ma a differenza di costoro
(CHE COMBATTONO CONTRO LA NOSTRA SPERANZA DI UNA COSCIENZA UMANA
CAPACE DI AMARE IN EGUAL MISURA OGNI ESSERE VIVENTE) noi diciamo che i Dio
condanna la sofferenza e la morte e che ama ogni creatura come se fosse l'unica esistente.
Essi credono che questa fratellanza universale con gli animali e con ogni essere vivente
possa far perdere all'uomo le sue presunte prerogative naturali di creatura superiore, e non sanno a
quale vera grandezza essi assurdamente si oppongono: non sanno amare anche gli animali e negano
anche a Dio questa possibilit, negano I'equanimit di Dio, la Sua stessa potenza. Affermando che
gli animali non hanno l'anima dimostrando che Dio ingiusto nei loro confronti o incapace di dare
loro anche una realt ultraterrena. Essi dicono che ad immagine di Dio solo l'uomo, noi diciamo
che ogni cosa che ha vita fatta a somiglianza di Dio.
Essi dicono che lecito per l'uomo uccidere un animale per mangiare il suo corpo, noi
diciamo che un atto crudele, che la vita appartiene a Colui che il dato re della vita; noi diciamo
che mangiare un altro essere vivente appartiene ai primordi, che l'uomo non stato fatto per nutrirsi
di cadaveri ma di alimenti vivi, cio di ogni sorta di frutta, semi e verdura, perch questa la legge
dell'amore e della vita, quella per cui non si causa a nessun essere vivente sofferenza e morte.
Essi vogliono che l'uomo ami e rispetti solo l'uomo e disprezzi gli animali e la natura, noi
diciamo che la violenza chiama violenza E CHE I MALI DELL'UOMO DIPENDONO DAL
SANGUE DELLE SUE VITTIME INNOCENTI. Noi diciamo che l'uomo deve amare non solo
l'uomo ma tutte le cose perch tutte ugualmente importanti ai fini dell'armonia cosmica biologica e
perch tutte hanno il medesimo diritto alla vita. Essi dicono che la creazione in funzione
dell'uomo, noi diciamo che ogni cosa vive per non servire un'altra ma per se stessa e per il
medesimo scopo dell'uomo. Noi diciamo che FINCHE' ALL'UOMO SARA' INSEGNATO AD
AMARE SOLTANTO LA SPECIE UMANA, LA SUA RAZZA, LA SUA NAZIONE, LA SUA
COMUNITA', NON POTRA' AVERE UNA COSCIENZA IN GRADO DI REALIZZARE UN
MONDO MIGLIORE NE' DI AMARE VERAMENTE ANCHE IL PROSSIMO SUO.
Essi dicono che ha valore solo la vita dell'uomo, che grave solo la sofferenza o la morte
degli esseri umani, anche se gli animali al pari dell'uomo amano la vita, soffrono ed hanno paura
della morte, anche se mai l'animale a differenza dell'uomo crudele, mai compie il male per il gusto
di farlo, per contro l'animale ha spesso dato anche la sua vita per l'uomo. Noi diciamo che la vita di
ogni essere vivente non solo la cosa pi preziosa ma l'unica ricchezza terrena che possiede e che
per un qualsiasi animale la sua vita importante quanto per noi la nostra.
Noi quindi con certe persone, che sostengono ostinatamente la dottrina antropocentrica, non
siamo d'accordo. E come Cristo diciamo che non si possono servire due padroni e che o l'una o
l'altra parte non nel vero, n serve Dio.
Noi chiediamo che gli animali nostri fratelli siano considerati non oggetti senza capacit di
soffrire, di nutrire sentimenti, ma soggetti e come tali aventi come l'uomo diritto al rispetto e alla
vita.
In questa nostra battaglia di amore e rispetto verso gli animali chiediamo per l'uomo dignit
superiore, chiediamo che l'uomo, in virt della sua intelligenza e delle sue capacit organizzative, si
ponga in difesa dei pi deboli, cos come il fratello maggiore ha il dovere di porsi a tutela dei suoi
fratelli pi piccoli e non usi le sue prerogative naturali per sottomettere, violentare o uccidere gli
altri esseri viventi che hanno la "colpa" di essere solo nella forma dissimili dall'uomo.
Noi lottiamo affinch sia superata la dottrina antropocentrica che da millenni abitua l'uomo
al sangue e alla violenza, allo sfruttamento, alla sottomissione e all'uccisione del pi debole e al
disprezzo di tutto ci che diverso dall'uomo. Noi lottiamo affinch germogli nel cuore della gente
la legge dell'amore, della vita, cio una nuova coscienza umana pi giusta, pi sensibile e pi
fraterna. Per questo chiediamo sia inserito nei programmi didattici di ogni scuola come materia
fondamentale l'etica del rapporto tra l'uomo e gli altri esseri viventi, al fine di sensibilizzare
specialmente le nuove generazioni all'amore e al rispetto per ogni forma di vita.
La nostra causa vincente, inevitabile che cos sia perch nell'ordine evolutivo delle cose.
Ma prima che possa avverarsi il detto di Leonardo: "Verr il tempo in cui l'uccisione di un animale
sar considerata alla stessa stregua dell'uccisione di un uomo", quanti miliardi di animali dovranno
essere ancora sacrificati sull'altare dell'ignoranza e della crudelt umana? Ma noi siamo sulla buona
strada e un bel pezzo l'abbiamo gi percorso. La vittoria sar tanto pi vicina quanto pi non solo
faremo sentire a tutti la nostra voce ma quanto pi riusciremo a superare i diversi assurdi
personalismi che precludono la fusione delle nostre (potenzialmente) ingenti forze a disposizione.
Dovremmo vergognarci di questo perch mentre noi disquisiamo su futili cavilli di carettere
ideologico i nostri fratelli animali continuano a morire torturati, violentati, uccisi e con essi la
nostra coscienza che viene continuamente torturata, violentata, uccisa.
Auguri dunque a tutti noi senza mai scoraggiarci perch la nostra battaglia tra le pi
nobilie merita anche grandi sacrifici.
riconoscersi impotenti nullit spegne l'orgoglio della dignit umana; demandare a Dio la risoluzione
dei problemi sociali preclude lo sviluppo delle capacit creative, del senso critico delle cose e della
storia, quindi non aiuta l'uomo a risollevarsi dalla sua condizione.
Le popolazioni sono tanto pi facilmente manovrabili quanto pi sono ignoranti. Pi l'uomo
si sente in bala degli eventi e pi ha bisogno dei dottori del corpo e dello spirito. Con la pretesa che
l'uomo incapace di auto-determinare la propria esistenza per millenni gli si imposto il suo stesso
bene, spesso mandando al rogo coloro che vi si opponevano, con la scusante che questo serviva a
salvare la loro anima. Quando la salvezza spirituale passa necessariamente attraverso intermediari si
finisce col dare a Dio la funzione del burocrate.
Ogni religione, come ogni dottrina politico-social-filosofica che non ha una visione
universale delle cose e della vita, oltre ad essere anacronistica ed involutiva per la cultura
occidentale del duemila, di per se stessa motivo di discordia per gli uomini. Ed anche se in teoria
ogni religione afferma di cercare l'ecumenismo in realt cerca il suo trionfo sulle altre dottrine,
perch ognuna ha la pretesa di essere la sola depositaria della verit, della salvezza. L'universalismo
ritiene che ogni popolo ha avuto da Dio (Padre equanime di tutte le creature) la religione pi adatta
alla sua lenta ascesa evolutiva; ritiene che la religione debba cercare lo sviluppo integrale,
simbiotico e sincronico della sfera fisica, mentale e spirituale dell'entit umana, perch solo il
perfetto equilibrio psico-fisico-morale pu dare all'uomo la capacit di realizzare un mondo
migliore.
Se sacrificandosi per l'umanit Ges dimostra l'amore di Dio verso gli uomini, dall'altra il
perdono delle colpe non sprona l'uomo a risollevarsi dalla sua condizione di eterno errante.
Ma se l'uomo fa del bene o del male al prossimo (animali compresi) per far piacere a Dio o
per scongiurare un possibile castigo, non per la creatura in se stessa o semplicemente perch cos
giusto, l'essere umano non apprezzer mai le cose per il loro singolo e intrinseco valore.
Se da una parte la religione, (dico religione non pensiero cristiano) pu essere terreno ai
disarmonici impulsi istintuali, vari sono i danni che a livello sociale le si possono attribuire. La
religione infatti in gran parte responsabile anche del mancato sviluppo della sensibilit e della
piet dell'animo umano a causa della concezione antropocentrica cui sono permeate le dottrine di
ceppo ebraico: giustificando lo sfruttamento, la violenza e l'uccisione delle creature non umane ha
reso insensibile l'uomo anche verso il suo stesso simile. Il filosofo Orazio affermava: "La violenza
sugli animali il tirocinio per ogni crudelt anche nei confronti dell'uomo".
La cultura animalista nel sostenere che la legge dell'amore e del rispetto deve essere estesa
ANCHE agli animali, secondo il principio Gandhiano: "Tutto ci che vive il tuo prossimo",
dimostra una visione spirituale pi vasta e profonda e sicuramente pi vicina al modo di amare di
Dio. Il falso e deviante privilegio dell'uomo di disporre della vita e della morte delle altre creature
stato ed la causa pi tremenda e sotterranea della disumanizzazione dell'uomo. Come pu l'uomo
far progredire la sua coscienza se mangiando la carne giornalmente si nutre di ingiustizia, di
violenza, di sangue e di morte?
C' anche da dire che in tutte le innovazioni sociali e culturali la religione ha il suo tremendo
primato negativo: arriva sempre in ritardo, poi cerca di rimediare battendosi il petto per gli errori
commessi in passato. Tra tutti i movimenti a carattere umanitario la chiesa cattolica non avverte la
drammaticit planetaria dello squilibrio ecobiologico, non solo non cerca di dare il suo fattibile
contributo per riparare il riparabile, ma, interprete fedele di quei comandi biblici utili alla sua
politica, ancora proclama l'invito a "soggiogare la terra" una terra ormai in coma irreversibile,
anche a causa della bomba demografica inconsapevolmenre innestata 5.000 anni fa con un altro
lungimirante comando "Crescete e moltiplicatevi..." Gen. 1,28.
Gli effetti negativi a lunga sacadenza di alcuni o molti aspetti delle religioni di ceppo
ebraico richiederebbe una reinterpretazione dei Testi in chiave moderna, col pericolo abbastanza
dirompente di dover accettare il fatto che NULLA DI CIO' CHE VIENE DETTO PUO' AVERE
VALORE IMPERITURO, cio che tutto sempre relativo ai luoghi e ai tempi in cui avvengono i
fatti storici, ma pi di ogni altra cosa dovrebbe accettare come vera la legge fisica della
causa/effetto, per la quale ognuno paga per le sue colpe o premiato per i suoi meriti, in questa o
nell'altra vita non in virt del perdono acquisito per mezzo degli intermediari, ma dalla buona
volont individuale e della paterna magnanimit di Dio.
Dato che gli esperimenti effettuati sugli animali hanno ritardato il vero progresso medicoscientifico, a danno della salute umana e delle risorse comuni.
Dato che la vivisezione non servita che a disumanizzare l'uomo e a sacrificare miliardi di
creature innocenti a solo vantaggio delle industrie chimico-farmaceutiche e degli istituti di
sperimentazione.
Dato che sugli animali vengono sperimentati oltre ai medicinali, armi belliche, prodotti di
bellezza, detersivi, ecc.
Dato che vi sono in commercio pi di 150 mila diversi tipi farmaci mentre ne basterebbero
solo 300 per combattere le principali malattie e che il 60% delle malattie conosciute sono di origine
iatrogena, che i farmaci causano pi malattie di quante non ne curino, e che ogni anno vengono
ritirati dal mercato almeno 3.000 diversi farmaci dopo che sono stati sperimentati gli effetti negativi
sull'essere umano.
Dato che nessun risultato sperimentale pu essere trasferito dall'animale all'uomo (a causa
delle differenze enzimatiche, organiche, psichiche, metaboliche, biologiche, genetiche, ormonali,
DNA) e che qualunque presunto vantaggio non potrebbe mai compensare il fatto d'aver reso
peggiore l'uomo che lo ha compiuto e la societ che lo accetta.
Dato che vi sono metodi scientifici, che nulla hanno a che vedere con la sperimentazione
animale, e che sono pi rapidi, meno costosi e -al contrario della vivisezione- assolutamente
attendibili, come la coltura di cellule umane, la ricerca computerizzata e la biologia molecolare.
Dato che le pellicce di animali, che abituano l'uomo al materialismo, alla indifferenza
dell'altrui dolore e morte, possono essere sostituite con capi sintetici, altrettanto caldi e meno
costosi, ma di uguale bellezza estetica.
Dato che la caccia, che abitua l'uomo alla violenza ed alla distruzione di un patrimonio
comune, pu essere sostituita col tiro al piattello.
Dato che gli zoo, che giustificano nell'uomo lo specismo e l'indifferenza alla pazzia degli
animali reclusi, possono essere sostituiti con i documentari che presentano la natura nella sua ver
realt.
Dato che i circhi possono ottenere il "tutto esaurito" con magnifici numeri di acrobati,
giocolieri e clowns, senza far ricorso ad umilianti e diseducativi esercizi contro natura imposti ad
animali stressati dalle violenze e dalle catene.
Dato che la pesca rende indifferente l'uomo all'atroce agonia per soffocamento o
dilaniamento di un numero incalcolabile di esseri senzienti.
Dato tutto questo, chiedo a chi legger questo libro di farsi sostenitore dell'etica universale
biocentrica, di difendere la legge dell'Amore e della Vita, per costruire una nuova coscienza umana
in grado di amare non solo l'uomo ma ogni essere vivente, in grado di rifiutare e condannare non
solo la violenza sull'uomo ma sull'animale e sulla natura e di lottare contro il concetto
antropocentrico della vita, che causa di ogni violenza e di ogni guerra fratricida.
amano la vita, soffrono ed hanno terrore della morte, io credo che il male dell'universo ha sede nel
cuore dell'uomo, si nutre dell'egoismo giustificato e dell'indifferenza verso chi soffre.
Tu hai il tuo pensiero ed io ho iI mio. Non crediamo nelle stesse cose e sicuramente neppure
nello stesso Dio.
coltivati a prodotti vegetali anzich a pascolo producono un quantitativo alimentare 15-20 volte
superiore).
12) PERCHE' rifiutando la carne ci si dispone a vivere secondo la legge dell'amore
universale enunciata dai grandi Iniziati e dai grandi uomini di spirito e di pensiero di ogni tempo e
paese che hanno esteso il concetto di "prossimo" ed il comando "non fare ad altri ci che non
vorresti ti fosse fatto" dall'uomo ad ogni essere vivente.
13) PERCHE' gli animali pi forti, pi resistenti alle fatiche, pi longevi, pi prolifici, pi
miti sono vegetariani: l'elefante, il toro, il rinoceronte, il bufalo, il cavallo, il bue ecc. (La loro forza
sconfessa la teoria che sono le proteine della carne a dar vigore: da dove le prenderebbero questi
animali per formare le loro possenti masse muscolari?).
14) PERCHE' l'alimentazione vegetariana dispone l'essere umano alla mitezza, alla serenit,
alla conciliazione, alla tolleranza, al benessere psicofisico, quindi alla pace. (L'uomo ci che
mangia. Se si nutre di violenza e di morte non pu che subire, secondo la legge della causa-effetto,
violenza e morte).
15) PERCHE' con l'alimentazione vegetariana l'uomo ritorna al piano originale di Dio per
l'uomo prima del Peccato, secondo il comando di Genesi 1.29: "Ecco, Io vi d ogni erba che
produce seme ed ogni albero in cui frutto saranno il vostro cibo". (Se Dio avesse autorizzato
l'uomo a mangiare la carne trascurando la sofferenza delle vittime sarebbe stato un dio ingiusto e
crudele, dal momento che l'uomo pu benissimo sostentarsi senza spargimento di sangue).
16) PERCHE' la realizzazione del Regno di Dio passa necessariamente attraverso la pace
instaurata tra gli esseri umani e tra questi e tutte le altre creature. (Se l'uomo arrivasse ad abolire
ogni violenza tra i suoi simili ma continuasse a torturare gli animali, a sfruttarli, a massacrarli nei
mattatoi, la terra continuerebbe ad essere un inferno per gli animali e l'inferno e il paradiso non
possono convivere nello stesso luogo. Finch l'uomo avr una coscienza in grado di giustificare la
mattazione non pronto a realizzare il Regno di Dio).
17) PERCHE' l'indifferenza verso il dolore degli animali ed il conseguente disprezzo della
loro vita abitua l'uomo a convivere con l'idea della violenza e della sopraffazione del pi debole
rendendolo insensibile e crudele anche nei confronti del suo stesso simile. (Se fossi tu ad essere
torturato o mutilato da qualcuno che non esita anche ad ucciderti per non rinunciare ad un suo
piacere, certo non accetteresti di buon grado la legge del pi forte).
18) PERCHE' se si accetta come regola di vita la legge del pesce grosso che mangia quello
pi piccolo allora occorre anche accettare il sopruso dei prepotenti, le ingiustizie dei disonesti, la
violenza dei criminali, l'oppressione degli invasori. (Solo dal rispetto del sacro valore della vita e
dalla capacit di condividere l'altrui sofferenza pu nascere una nuova coscienza umana in grado di
realizzare un mondo migliore).
BIOCENTRISMO:
CULTURA DELL'AMORE UNIVERSALE
Se ogni civilt si attua in virt del superamento delle discriminazioni e delle antinomie,
nessuna filosofia, come quella animalista, porta a compimento il progresso integrale dell'uomo
finora precluso dalla concezione specista e dalla visione antropocentrica della vita.
La civilt umana tende inevitabilmente verso l'etica universale della filosofia biocentrica:
nell'ordine naturale delle cose protese al superamento della lunga fase storica della violenza tra gli
esseri umani e tra questi ed il resto del creato.
La filosofia biocentrica, in virt della sua visione olistica, va oltre ogni dottrina ed ogni
principio morale che limita il suo interesse e la sua sfera d'azione alla sola specie umana. Nessuna
dottrina, come quella biocentrica, valorizza le differenze formali e sostanziali del macrocosmo
componente la Vita e concretizza il sentimento del Padre Creatore verso ogni essere vivente,
ponendo le basi per la realizzazione del Regno di Dio e l'attuazione della pacifica convivenza tra
tutti i viventi. Il sentimento dell'amore universale della coscienza biocentrica sicuramente quello
pi vicino al modo di amare di Dio.
II sentiero della giustizia di Zoroastro, la via della compassione del Buddha, la nonviolenza
totale del Giainismo, la fratellanza universale dei Veda, la ricerca della purificazione del Tao
attraverso l'alimentazione incruenta, trovano perfetta attuazione nella visione sincretista del
biocentrismo.
Il sentimento di condivisione della cultura biocentrica, nella valorizzazione della sacralit
della vita in tutte le sue multiformi espressioni, trova il suo perfetto compimento negli individui
della specie umana, come la sola forza in grado di liberare l'essere umano dall'egoismo,
dall'indifferenza e dall'insensibilit verso le altrui necessit vitali. Inoltre, la conseguente
alimentazione incruenta del biocentrismo restituir all'uomo la sua salute mentale e fisica,
sconfiggendo le molte malattie, anche tumorali, dovute all'innaturale e dannosa alimentazione
carnea.
La concezione antropocentrica, in gran parte responsabile della disumanizzazione della
coscienza umana col suo tendenziale disprezzo verso tutto ci che non essere umano,
inevitabilmente condannata dall'evoluzione antropologica e biologica a cedere alla cultura della
Vita del biocentrismo.
Tutto ci che parziale, settoriale, limitante, che non tiene conto dell'interdipendenza
universale delle cose e che non estrinseca in modo sferico il principio del "non uccidere", sar, in un
futuro, considerato anacronistico, involutivo, retrogrado, come ci che si oppone alla vita e
all'evoluzione integrale dell'uomo.
In futuro, speriamo non troppo lontano, l'ingiustizia, la violenza, il crimine non sar pi o
meno grave a seconda della specie a cui appartiene la vittima. Gli animali, le piante non avranno pi
valore in rapporto all'utile umano, ma ogni cosa sar considerata fine a se stessa, per il suo
intrinseco valore.
Tutto ci che vive ed in grado di soffrire, sar considerato soggetto di diritto, non per
imposizione della legge, ma perch la coscienza collettiva avr incarnato il principio, comune a
tutte le grandi dottrine, del "non fare ad altri ci che non vorresti ti fosse fatto".
Gli animali pi forti, pi longevi, pi miti e pi prolifici sono vegetariani, come il toro,
l'elefante, il coniglio ecc. Il gorilla 3 volte pi grosso dell'uomo 30 volte pi forte. Il leone,
animale per eccellenza carnivoro, dorme 20 ore al giorno, mentre l'orangutang, vegetariano, ne
dorme soltanto 6. Ad un gruppo di scimmie antropoidi, notoriamente vegetariane, in un esperimento
fu dato da mangiare loro anche della carne: in breve accusarono le stesse malattie della specie
umana.
La tanto paventata necessit proteica nella dieta umana quanto di pi infondato vi sia in
materia di nutrizione. Nel giro di un secolo il quantitativo di proteine ritenuto necessario
giornalmente per una persona passato da 1,5 a 0,75 grammi per peso corporeo pro die; tale
quantitativo nel 1957 stato ulteriormente ridotto a 0,50 gr, mentre gli igienisti ritengono siano
sufficienti 0,35 gr, sempre per peso corporeo pro die.
Furono chiamate "nobili" quelle proteine animali che in un esperimento effettuato sui ratti
facevano crescere pi in fretta gli animali, anche se i ratti hanno un fabbisogno proteico 7-8 volte
maggiore a quello umano.
Le proteine in eccesso non si accumulano, come gli zuccheri, ma si trasformano in grassi
affaticando fegato, reni e cuore, con le conseguenze che ne derivano. Inoltre, le troppe proteine, di
qualunque tipo esse siano, producono acidi urici che spesso sono la causa dell'insorgere di
osteoporosi perch ostacolano l'assorbimento del calcio per la struttura ossea. Da considerare,
infine, che i depositi di proteine nel cervello, in forma di amiloide, sono la causa maggiore
dell'arteriosclerosi cerebrale.
Le tossine del degrato proteico si chiamano purine. Gli alimenti pi ricchi di puri ne sono le
animelle, il fegato, le interiora. Il brodo di manzo, di pollo, estratti di carne di tutti i tipi, sono il
risultato della disintegrazione dei tessuti: hanno la medesima composizione chimica dell'urina.
Se le proteine dei vegetali possono essere carenti di alcuni aminoacidi essenziali basta
combinarle con il riso o la pasta (il che succede quasi sempre) per avere tutti gli aminoacidi di cui
ha bisogno il nostro organismo, senza avere gli effetti dannosi delle proteine animali. I legumi, ed in
particolare la soia, oltre ad avere una percentuale proteica molto pi elevata di qualunque tipo di
carne (quasi il doppio) ha il pregio di inibire la formazione di tumori maligni alla prostata, al seno,
al cervello, mentre il latte di soia abbassa il livello di colesterolo nel sangue e protegge dalle
malattie cardiovascolari. Propriet antitumorali hanno anche i cavoli, i broccoletti e le fibre in
genere. Mai alcun medico potr dichiarare che un qualunque tipo di carne, di pesce o derivati
animali abbia potere antitumorale, per il semplice fatto che sono proprio questi la causa del male
che dovrebbero combattere.
Al pari della carne e del pesce i latticini ed i formaggi sono dannosi per il nostro organismo.
La carne di pesce contiene metalli pesanti dovuti agli scarichi industriali nel mare: mercurio,
cadmio, piombo ecc. Nel 1952 in Giappone morirono 77 persone e altre 360 rimasero invalide per
aver mangiato pesce ricco di mercurio.
Mentre l'alimentazione carnea d una spinta energetica che si esaurisce in breve tempo,
l'alimentazione vegetariana consente un rendimento energetico costante: una resistenza alla fatica
doppia, rispetto a chi si nutre anche di carne, ed una capacit di ripresa in un tempo 5 volte
inferiore. La lunga schiera di personaggi primatisti in ogni disciplina sportiva conferma questo dato.
Negli sportivi l'alimentazione vegetariana consente: una muscolare persistente e senza
grasso, livelli di energia pi alti e maggiore resistenza agli esercizi, ridotta irritabilit e maggiore
tranquillit psichica, prolungata longevit (si pu raggiungere la forma psicofisica pi ottimale
anche a 50 anni) l'atleta non subisce mai gli effetti dell'esaurimento del glicogeno in virt dei
carboidrati che assume, poich gli alimenti vegetariani lasciano pochissime tossine residue, sono
pi semplici da bruciare, la digestione pi rapida e produce meno gas.
La resistenza alle malattie da parte dei vegetariani un dato di fatto, come la longevit
comprovata dei molti personaggi storici che per motivi etici e salutistici hanno adottato questa dieta,
come Pitagora, Leonardo, Einstein ecc.
La stessa testimonianza, di assenza di malattie, pu essere confermata da chiunque
coerentemente vegetariano. Altri benefici dell'alimentazione vegetariana sono evidenti a livello
epidermico: chi adotta questa dieta assister ad una graduale depurazione cellulare: la pelle
diventer pi liscia, pi luminosa e priva di acne.
Infondato , nella dieta vegetariana, lo spauracchio della mancanza di vit. BI2 dal momento
che questa prodotta da ogni organismo per il fattore intrinseco e che ogni individuo sano ha una
riserva di almeno 5 anni: basti pensare che un milligrammo di vit. B 12 soddisfa le esigenze
chimico-metaboliche per 2-3 anni. Invece proprio la putrefazione dei cibi carnei nello stomaco ci
che impedisce la formazione di tale vitamina.
Per ci che riguarda il contenuto di ferro va detto che l'assunzione di questo minerale
dovuto alla presenza di vit. C della quale sono ricchi i vegetali, legumi e frutta, che rappresenta
l'alimento basilare dei vegetariani, non certo dei carnivori.
Gli oligoalimenti di cui sono ricchi i vegetali, per le funzioni biologiche e le reazioni
metaboliche, fortificano il sistema immunitario e costituiscono una potente azione protettiva anche
contro il cancro.
Ogni materia non deve pi essere fine a se stessa, ma il mezzo attraverso cui ogni individuo
deve poter dimostrare la sua maturit interiore in funzione del bene collettivo, al fine di innalzare la
coscienza umana e servire la causa della solidariet universale.
La scuola deve favorire la sintonia delle diversit, l'armonia delle forze costruttrici:
eliminando ogni settarismo deve evidenziare ci che unisce e fortifica, per sconfiggere ci che
separa e disgrega. La scuola deve essere madre di virt morali; deve dare ai discenti il senso della
fratellanza universale, dell'abnegazione per il bene comune, della fede negli ideali edificanti.
La scuola deve fare in modo che le differenti religioni, filosofie, movimenti umanitari e tutto
ci che mira ad innalzare la coscienza umana, uniscano le loro valenze a formare un'unica catena
per il trionfo del Bene. Bene ci che favorisce la gioia e l'armonia. Male tutto ci che causa
sofferenza e si oppone alla Vita.
La diversit non deve pi essere intesa come un nemico da combattere o da convertire al
proprio credo, ma come una nuova fiaccola da aggiungere alla luce della civilt in cammino. Ogni
dottrina nel vero nella misura in cui unifica gli aspetti sostanziali delle cose per metterli al servizio
della Vita.
Quindi, lo Stato deve impegnarsi affinch, per mezzo della scuola, si attui il superamento di
tutte le antinomie, flagello di ogni civilt. Solo da una nuova cultura improntata sulla prevenzione
del male, intesa a neutralizzare le cause che lo generano e da una nuova didattica capace di rendere
l'uomo pi giusto, pi buono e sensibile, pi responsabile del destino collettivo, pi armonico e
positivo verso se stesso e verso il suo contesto naturale, possibile realizzare un mondo migliore.
primo posto la formazione della coscienza morale, civile e spirituale di ogni singolo membro della
nazione e dell'umanit intera.
Invocare la forza per far rispettare l'ordine e la giustizia nella nazione o tra le nazioni solo
una terapia sintomatologica e come tale non mai servita (e la storia lo dimostra) a neutralizzare la
causa che genera il male. La giustizia, la solidariet, il senso civico sono il frutto di una coscienza
matura ed evoluta, sono valori legati all'intima evoluzione mentale, morale e spirituale di un
individuo e l'evoluzione non pu mai essere imposta, altrimenti sarebbe come dire che la libert
una condizione talmente giusta che necessario imporla.
L'umanit governata dalle multinazionali petrolifere, del l'alimentazione, della chimica,
della farmaceutica, dall'industria delle armi, che traggono i loro ingentissimi guadagni dall'attuale
stato sociale. Se gli uomini fossero giusti, equilibrati e saggi cosa farebbero gli eserciti, le industrie
belliche, i corpi di polizia, i tribunali? Se gli uomini fossero buoni e fraterni a che servirebbero i
preti e tutti gli organismi che traggono sussistenza dal fatto che l'uomo ha bisogno dei dottori dello
spirito? Se la gente godesse ottima salute vivendo in modo sano ed alimentandosi in modo corretto,
che farebbero i medici, gli ospedali, gli istituti di ricerca, i farmacisti ecc. ?
E' un'illusione pensare che cambiando il sistema ed il modo di far politica secondo l'ottica
della nostra giustizia le cose possono finalmente risolversi. Tutti i rappresentanti politici che ora
sono al governo avevano i nostri stessi buoni propositi. Come mai sono degenerati? perch noi
dovremmo riuscire dove loro non sono riusciti? Noi sapremmo essere talmente onesti ed
incorruttibili da non degenerare ed essere i primi nella storia dell'uomo ad aver avuto il dono
sovrumano da incarnare l'ideale sociale? Se non sono riusciti Cristo, Gandhi, Martin Luter King e
tanti altri grandi a mutare il corso della storia (se non a raddrizzare relativamente la condizione
sociale) per quale speciale motivo dovremmo riuscire noi? Che cosa diciamo noi di nuovo che non
sia gi stato detto in passato o che non sia invocato oggi da ogni gruppo socio-culturale, da ogni
associazione, da ogni movimento umanitario, da ogni partito di base? Non chiediamo forse tutti la
stessa cosa? e cio giustizia, libert, benessere economico, solidariet, pace? Perfino i tecnici e gli
economisti chiedono le stesse cose.
Perch i vari Giordano Bruno, Savonarola ecc. non sono riusciti che in parte a riformare il
costume religioso, civile ed etico dello Stato? La stessa grande rivoluzione di Cristo non forse
rimasta circoscritta ad una pur vasta frangia della coscienza umana? Perch l'uomo nonostante le
grandi religioni rimasto fondamentalmente ingiusto, egoista e violento? Sicuramente senza i
grandi Iniziati, i pilastri della morale e della spiritualit del mondo ancor pi nero e delittuoso
sarebbe stato il corso della storia. Ma qualcosa non ha funzionato e la colpa non pu essere sempre
attribuibile al libero arbitrio dell'uomo. A mio avviso qualcosa mancato anche nel pensiero dei
grandi, perch i tempi non erano maturi: mancata la visione globale, universale ed olistica
della realt dei viventi, il capire che ogni localizzata malattia di un sistema la conseguenza di
un male diffuso, la capacit di considerare in modo simultaneo la terapia mentale, emotiva e
spirituale dell'essere umano. L'errore di credere possibile risolvere gli eterni problemi esistenziali
dell'uomo intervenendo solo su una o su due delle tre componenti dell'entit umana paragonabile
al fallimento della medicina allopatica che cerca di curare un male diffuso intervenendo localmente
e sugli effetti.
Ogni nazione diversa da un'altra, ogni popolo diverso da un'altro, ogni gruppo, ogni
persona, ogni essere vivente, perfino ogni molecola pare sia diversa da un'altra. Tutte queste cose
insieme formano un solo essere vivente, uno sconfinato universo di creature legate da stretta
parentela biologica, chimica ed energetica. Tutte hanno in comune lo stesso cielo, lo stesso sole che
le riscalda, la stessa acqua che le disseta, la stessa terra che le sostiene, lo stesso spirito che le
vivifica. Tutte sono animate dal desiderio di esistere, tutte sono capaci di soffrire, di avere paura
della morte. Tutte mangiano, dormono, si riproducono. Follia pensare che una sola tra le milioni
di specie viventi abbia per diritto naturale o divino la supremazia sulle altre, il diritto di disporre
della vita di ogni altra creatura e dell'ordine naturale delle cose.
La sola, vera e grande rivoluzione esistenziale quella che cerca la costruzione di una nuova
coscienza umana andando alle cause che generano il male e la disarmonia collettiva. Questo
compito, erroneamente affidato finora alla religione, deve essere invece il programma dominante
dello Stato laico attraverso ogni istituto scolastico di ogni ordine e grado. Ogni disciplina didattica
prima di essere nozionistica deve favorire lo sviluppo dei valori della coscienza umana al fine di
servire la causa della solidariet universale. La scuola deve educare il popolo ad aborrire la guerra,
la violenza, la competizione, l'ingiustizia, la corruzione, la disonest individuale. La scuola deve
incentivare nei giovani il senso critico delle cose e della storia in una visione universale della vita;
deve perorare il superamento delle antinomie, delle barriere ideologiche, favorendo il sincretismo
delle culture, delle etnie, l'integrazione delle grandi religioni, la creazione di un Parlamento
mondiale e di una Milizia internazionale che tutelino la sovranit di ogni popolo sotto una sola
bandiera, di una sola patria, di una sola lingua, di una sola moneta, di un solo Dio.
Vale la pena riportare questo aneddoto. Su di un foglio di carta era l'immagine di un uomo,
dall'altro lato era stampato il planisfero. Strappato in molti pezzi alcuni cercavano a fatica di
rircostruire l'immagine del pianeta finch qualcuno si accorse che era molto pi semplice
ricomporre la figura umana.
Quali sono i mali peggiori dell'uomo. La guerra, l'ingiustizia sociale, la violenza, il
disordine, la miseria, la disoccupazione. Ebbene. Chi l'artefice di queste cose. L'uomo. Perch si
comporta in modo negativo nei confronti della vita? Perch avido, egoista, indifferente all'altrui
sofferenza e pur di avere denaro, successo, potere, piacere non esita a calpestare i diritti del
prossimo o ad appropriarsi di ci che non gli appartiene. Ebbene, se i guerrafondai, gli arrivisti, i
megalomani, gli avidi, gli assassini, i ladri, i disonesti, i corruttori avessero una coscienza umana
pi giusta e sensibile tutto questo non succederebbe. Ci che fa esprimere l'uomo in modo
costruttivo o negativo la ricchezza o la carenza di virt morali del suo animo.
Quali sono le cose pi importanti della vita? La vita, dir qualcuno, la salute, il benessere
economico. Ebbene. Se tutti fossimo sani come pesci e ricchi come Agnelli la situazione sociale
non cambierebbe perch l'uomo sarebbe ugualmente insoddisfatto ed infelice a causa della sua
incompletezza interiore. Come la medicina olistica considera ogni aspetto componente l'individuo
bisognoso di cure cos per realizzare l'entit uomo necessario considerare simultaneamente il suo
benessere fisico, il suo equilibrio mentale e la sua evoluzione spirituale. Se una sola di queste
componenti dovesse essere carente o mancante si genera nell'individuo una sorta di scompenso
nell'intimo della sua natura rendendolo incapace di essere armonico nei confronti di se stesso, del
prossimo e della vita in generale.
L'attuale condotta umana purtroppo il risultato della supremazia della componente fisica e
intellettuale su quella emotiva e spirituale. La prevalenza della prima genera edonismo,
materialismo, superficialit; la prevalenza della seconda genera mostri per la guerra; la prevalenza
della terza genera uomini in attese ultraterrene. Ma l'equilibrio armonico delle tre componenti ci
che fa dell'uomo un essere umano, positivo con se stesso e costruttivo nei confronti del prossimo.
L'errore fondamentale dell'uomo, causa di infinite sventure, gestito e voluto da chi nel tempo
ha detenuto il potere e condizionato la cultura delle masse, quello di aver demandato ad altri il
proprio bene fisico, mentale e spirituale. La nuova cultura universalista chiama direttamente in
causa il soggetto che deve riappropriarsi del suo benessere esistenziale e quindi del suo stesso
destino. La parola d'ordine CONSAPEVOLEZZA, AUTODETERMINAZIONE E SENSO
CRITICO. Nell'ottica olistica della vita la componente fondamentale per lo sviluppo ed il
raggiungimento dell'equilibrio dei tre aspetti vitali dell'entit uomo la cultura del biocentrismo,
senza la quale non possibile per l'uomo riappropriarsi della propria salute fisica, del proprio
equilibrio mentale e della propria sfera morale. Quindi il bene individuale e collettivo, a stretto e a
vasto raggio, a breve e a lunga scadenza, passa necessariamente attraverso l'alimentazione e l'etica
universale del vegetarismo.
PROTEINE E AMMINOACIDI
Le proteine non si formano mangiando proteine, altrimenti per essere pi muscolosi
occorrerebbe mangiare i muscoli degli animali (anzi meglio quelli umani) e per essere pi
intelligenti mangiare il cervello di altri esseri viventi. In realt gli amminoacidi che servono a
costruire le proteine specifiche per il nostro organismo non dipendono in alcun modo dal tipo di
alimentazione ingerita, anzi da questa non conservano alcuna caratteristica. Non solo ogni specie ha
le sue proteine specifiche ma anche ogni individuo. In ogni corpo umano vi sono circa 1600 diversi
tipi di proteine. In ogni parte componente la pianta (radici, fusto, foglie, frutti) si riscontrano
differenti tipi di proteine e, come se ce ne fosse bisogno, stata anche dimostrata scientificamente
I'isovalenza tra le proteine vegetali e quelle animali. Per il nostro organismo non fatto per
digerire le proteine complesse della carne ma quelle semplici dei vegetali.
ALIMENTAZIONE CRUDISTA
Tra i vegetariani molte persone scelgono di alimentarsi solo con cibi crudi: i cosddetti
crudisti. In realt il cibo cotto un'invenzione dell'uomo per rendere commestibili alimenti non
adatti all'alimentazione umana. La cottura uccide gli alimenti, distrugge pi della met del loro
valore nutritivo: oltre 54 vengono distrutti gli enzimi e oltre 60 la cottura produce elementi di
scomposizione che danno origine a sostanze mutagene e cancerogene. I cibi tostati o cotti alla
griglia, sviluppano per piroscissione sostanze che in laboratorio vengono usate per produrre tumori
artificiali -le parti carbonizzate contengono una elevata percentuale di idrocarburi policiclici,
sostanze altamente cancerogene- un chilogrammo di carne cotta alla griglia contiene la stessa
quantit di benzopirene quanto 600 sigarette. Inoltre qualunque cibo cotto ingerito genera
leucocitosi, cio un temporaneo ed anomalo aumento di globuli bianchi nel sangue.
Ogni cibo che per essere reso commestibile deve essere cotto non adatto alla nostra
alimentazione. I cibi compatibili con la nostra salute devono essere attraenti, profumati e maturati al
sole: agli antipodi di un orripilante, puzzolente e sanguinolento pezzo di carne.
Nel seguire la dieta vegetariana non si tratta di sapere cosa mangiare ma cosa NON
mangiare: basta escludere animali e derivati e mangiare tutto il resto compatibile con la nostra
natura di animali frugivori-fruttariani.
Il crudista, nel rispetto di ogni forma di vita, giustamente si astiene dal mangiare la pianta
perch anche questa, quando recisa, in grado di accusare sofferenza. E' lecito mangiare il frutto
della pianta non la pianta e per frutto si intende ogni prodotto della pianta, compresi i semi, i
cereali, le leguminose, tutti i tipi di frutti e in pi i peperoni, le melanzane, le zucchine, i pomodori,
le noci, le mandorle ecc. ecc. Giustamente diceva Pitagora: "Scegli ci che migliore, l'abitudine te
lo render gradevole".
Dal momento che anche le piante soffrono, c' chi dice che il vegetariano per nutrirsi uccide
molte piante. Invece proprio vero il contrario. E' stato calcolato che occorrono 1000 tonnellate di
erba per nutrire 27 milioni di cavallette, che a loro volta servono a nutrire 90 mila rane e queste a
nutrire 300 salmoni. E' chiaro che mangiare 300 salmoni equivale distruggere 90 mila rane, 27
milioni di cavallette e mille tonnellate di erba, quindi un numero incalcolabile di piante.
ALIMENTI INCOMPATIBILI
Utile e quantomai necessario sarebbe, per una corretta alimentazione, non mischiare cibi tra
loro incompatibili per tempo di digestione: questo causa fermentazione nell'intestino e quindi
acidosi. E' opportuno mangiare tutti i cibi vegetariani necessari al nostro organismo, ma pochi alla
volta, meglio ancora sarebbe uno alla volta.
Sono i frutti freschi ed i vegetali quelli che potenziano le nostre difese immunitarie e ci
proteggono dalla malattie. Gli alimenti notoriamente imputati come responsabili di favorire
l'insorgere di tumori sono tutti gli alimenti a base di carne, specialmente gli insaccati; per contro gli
alimenti notoriamente conosciuti che proteggono dal cancro sono tutti vegetali.
FOLLIE INVOLUTIVE
E' bastato chiamarli negri, ebrei, infedeli, eretici, animali, per poterli sterminare senza colpe
con tutti i crismi e la benedizione della Chiesa. Giustamente diceva Rousseau: "Quando si vuole
negare i diritti a qualcuno basta ignorare quei bisogni".
L'espressione usata per indicare la condizione degli schiavi nel linguaggio giuridico greco
era andropodn, che vuoI dire "animale umano", strumento parlante.
Quando nel 1832 fu oganizzata a Boston la prima societ antischiavista gli organizzatori
furono accusati di pensare ai negri mentre i bianchi pativano la fame. Lo schiavismo non doveva
essere abolito perch dava lavoro ai bianchi con le navi negriere, le catene, le fruste.
Alla met del secolo scorso la Corte Suprema Statunitense rifiut di concedere lo status di
persona agli schiavi negri.
Durante la notte di S. Bartolomeo, per ordine del papa Gregorio XIII furono assassinati
60.000 eretici (donne, vecchi e bambini). Il pontefice fece suonare a festa le campane in piena notte
e coniare una medaglia per ricordare il fausto evento.
Il papa Niccol V nella sua bolla "Divino amore communiti" del 1452 legittimava la
schiavit autorizzando il re portoghese a conquistare i paesi infedeli, a cacciare i loro abitanti, a
sottometterli, a soggiogarli ad una schiavit eterna.
"Quando un ideale umano diviene superiore all'ideale religioso quella religione
perduta". (Pierre De Chardin)
"Ritengo che una morale religiosa debba essere pi esigente di una morale civile. Quando
si verifica il contrario c' qualcosa che non v". (V. Hug)
"Uccidere gli animali per nutrirsi del loro sangue e delle loro carni una delle pi
deplorevoli e vergognose infermit della condizione umana. Questo nutrimento contiene in s i
princpi irritanti e putridi che agitano il sangue e abbreviano la vita dell'uomo". (Lamartine)
"La carne non un alimento adatto all'essere umano. Il nostro errore di comportarci
come gli animali inferiori, pensando di essere superiori". (Gandhi)
"L'uomo mangia a saziet cibi macchiati dalle stragi di animali rendendosi molto pi feroce
delle fiere selvagge. Il sangue e le carni sono cibi per il lupo ed il serpente, non per gli esseri
umani". (Plutarco)
"Chi si astiene dal mangiare la carne martoriata degli animali uccisi avr lo spirito santo e
la verit". (Zoroastro)
"Dopo che Cristo venuto non pi consentito mangiare carni". (S. Girolamo)
"Ges ci ha portato il cibo divino. Il cibo carneo nutrimento per demoni". (Porfirio )
"Quando un ideale umano diviene superiore all'ideale religioso, quella religione perduta".
(Pierre De Chardin)
"Verr il tempo in cui gli uomini aborriranno il consumo di carne come noi ora aborriamo i
cannibali". (Lamartine)
"Quando I'uomo si interessa del tutto pi attento ai problemi di una parte di esso",
(Porfirio)
***
Finch vi saranno i mattatoi e gli stabulari vi saranno i crimini e le malattie umane.
Finch non cambier il cuore dell'uomo non verr il regno di Dio.
Nessun progetto di Pace, nessuna speranza di giustizia, nessun vero progresso civile e
morale possibile se prima non cambia il cuore della gente.
Finch ogni Stato non s'impegner a curare la formazione della coscienza morale dei
cittadini non vi potr essere un mondo migliore.
La vera religione solo quella che professa un Dio padre equanime di tutte le creature, che
custodisce la creazione e mira a rendere compassionevole la coscienza degli uomini.
Se il padre di una moltitudine di figli ama e predilige solo il primogenito al punto da
autorizzare questo a sottomettere, sfruttare, violentare, massacrare e divorare i suoi fratelli pi
piccoli, sperare poi che questo abbia una coscienza umana giusta e sensibile, in grado di
esprimersi nel rispetto del prossimo di cercare, la solidariet e la pace pura illusione.
SENTENZA FINALE
A conclusione dei fatti e delle denunce riportate in questo mio libro, in cui viene messa sotto
accusa la coscienza umana ed i centri di potere che per mezzo della cultura antropocentrica
gestiscono, a loro vantaggio, la malattia fisica, mentale e spirituale della gente, io, in nome della
Vita, della Civilt e dell'Evoluzione dello spirito umano, emetto la mia sentenza e la mia condanna:
-a ccuso di genocidio tutti coloro che hanno causato sofferenze e morte agli animali, per loro
vantaggio, per loro piacere o per mero sadismo e li condanno a compensare le vittime dei loro
crimini attraverso una vita dedita alle opere di bene verso ogni creatura;
-accuso tutti coloro che, propagandato l'alimentazione carnea hanno ammalato ed ucciso il
genere umano, li condanno ad accudire ogni ammalato, a divulgare la compassione universale ed a
cibarsi di carne cruda come i felini;
-condanno tutti coloro che hanno devastato l'ambiente naturale, che hanno inquinato l'aria, la
terra a vivere nella desolazione del deserto per mille anni o fino a quando non avranno ricostruito
l'ambiente e disinquinata ogni parte del globo;
-accuso i fautori dell'antropocentrismo di perpetrata involuzione e di opera di preclusione
alla civilt dell'amore e della condivisione; di essere responsabili della disumanizzazione della
coscienza umana e quindi della maggioranza dei delitti commessi dall'uomo e per questo li
condanno alla proscrizione eterna dal consorsio degli uomini;
-accuso altres la Chiesa Cattolica di specismo e la condanno a proclamare l'universale
fratellanza biologica e l'identit dell'anima tra l'uomo e gli animali; la condanno altres a considerare
come "prossimo" anche gli animali e ad estendere il comando "non ammazzare" dall'uomo ad ogni
essere senziente;
-in particolare, condanno i preti, per aver disprezzato tutto ci che diverso dall'uomo a
vivere in un mondo fatto solo di essen umani;
-per non aver educato la gente all'onest, alla giustizia e alla pace; condanno i politici, i
ricchi ed i potenti, alla povert, al l'umilt e all'anonimato;
-per aver tradito il giuramento di Ippocrate, condanno i medici a vivere in una popolazione
senza malati da curare;
-condanno i vivisettori, se non pentiti dei loro crimini, agli stessi esperimenti praticati sugli
esseri umani o sugli animali;
-condanno i macellai alla perenne lordura del sangue ed i pescatori al fetore del pesce morto;
-condanno i cacciatori e gli armaioli a vivere nel terrore di essere a loro volta cacciati;
-condanno i pellicciai e coloro che hanno indossato pelli di animali ad un corpo
perennemente coperto da una lunga peluria;
-condanno i mangiatori di carne e tutti coloro che hanno sfruttato, imprigionato o seviziato
gli animali ad essere giudicati, nel giorno del Giudizio, dalle stesse creature alle quali hanno causato
sofferenza e morte;
-ed infine, dal momento che anche la persona pi "santa" se mangiatrice di carne ha le mani
sporche di sangue, ASSOLVO solo le persone giuste e compassionevoli, purch vegetariane per
amore.
DOPODICHE'. I campi d'allevamento, le arene per le corride, le piste dei palii, le aree degli
zoo, siano divelti; i mattatoi, gli stabulari, le concerie, le armerie siano rase al suolo dalla nuova
civilt e su questi luoghi sia cosparso sale e perenne ricordo dell'infamia umana nella sua lunga
notte di follia.
POESIE
INCOERENZA ABISSALE
Uomo, tu che con orgoglio vanti il privilegio
di essere la creatura prediletta del Creatore,
tu che hai terrore della sofferenza
e che ricorri al medico
per ogni piccola ferita
ma autorizzi la tortura di tanti animali
con la vivisezione.
Tu che daresti tutte le tue ricchezze
pur di allungare di un solo giorno la tua vita
ma deleghi il massacro giornaliero
di tanti animali innocenti
per mangiare le loro carni martoriate.
Tu che hai tanta premura per l'integrit
dei tuoi bambini
FINCHE'...
Tutte le cose sono un essere solo
e nulla pu essere violentato o ucciso
senza alterare l'armonia dell'insieme.
Ogni violenza coinvolge e modifica l'universo.
Finch non sar condivisa la sofferenza
IO PARLERO' D'AMORE
lo parler d'amore alle pietre rupestri,
alla terra tumefatta dei campi
alle acque che sciabordano i lidi.
Parler d'amore
al fuoco crepitante delle stelle,
alle minute gocce di rugiada;
alla notte che sprofonda
negli abissi del nulla
e al giorno che sboccia
Ma ho anche visto,
nel vuoto incontenibile dell'anima
spiragli di pi nuovi universi palpitanti.
Ho visto l'alba stemperarsi
a passi lenti
come cerbiatta sfiancata da una corsa
davanti al predatore
e l'impeto vendicativo della natura vilipesa
placarsi esausto in un lieve silenzio
avvolto d'autunno.
Ed ora, nel dubbio fluttuante
della sua anima assopita
dorme indifferente e crudele
il mondo sul mio cuore.
IL TEMPO TRADITO
A quanta parte della mia vita ho rinunciato
pensando ad un passato che non torna
e nell'attesa di un futuro che non arriva.
Ho tradito il presente nell'attesa del domani.
Ho dilapidato l'oggi nella nostalgia di ieri.
Ho peccato mille volte contro la vita
dissipando la ricchezza del presente.
ETERNO PRESENTE
Non vi nulla di identico nell'universo.
Nessun palpito, nessun respiro
ugule al precedente
ne a quello che verr dopo.
Ogni foglia come ogni Arcangelo
MESSAGGIO PER TE
La morte non esiste
perch la vita un sogno
e il risveglio dolce
nella casa del Padre.
Ora io vivo la vera vita
nella gioia della Luce
libera dalla prigionia del corpo
e da ogni ansia legata alla materia.
Il distacco doloroso per chi resta
ma sapere che chi amiamo felice
GENTE DA POCO
E voi sareste gente cristiana
capace di passare
dalle parole ai fatti?
che sa costruire qualcosa di decente
per dare un senso
alla propria inutile vita?
le vostre menti
sono ottenebrate dalla grettezza
e i vostri occhi
pesanti come ncore di navi.
Il Sahara a mezzogiorno
pi accogliente di voi
e i ghiacciai dell'Antartide
hanno un cuore pi cardo del vostro.
Un orso affamato
pi innocuo di voi
e Giuda da voi avrebbe tutto da imparare.
Non ce la fate a guardare
dentro l'evidenza delle cose
pi in alto del vostro cranio
pi in l del vostro orizzonte
e quando incontrate qualcuno
migliore di voi
lo crocefiggete.
Simili a scrofe grufolanti
vi rotolate nello sterco
dei vostri singoli uragani
di egoismo e ipocrisia.
Voi non avete che un dio:
il vostro stomaco
e il vostro apparato riproduttivo.
Ma quelli che non vogliono
migliorare se stessi
meglio sarebbe sterminarli subito.
Ci sar pure qualcuno tra voi
degno di salvarsi in virt del quale
non invocare su tutti un'ecatombe?
ANATEMA
Se, non avessi remore morali
fuoco e fiamme vomiterei
su coloro che fanno soffrire gli innocenti
sui responsabili del male e del dolore.
Se fossi immune dai sensi di colpa
eliminerei i mangiatori di carne
come gente che non merita la vita.
Se non credessi nella legge dell'amore
invocherei la maledizione di Dio
su coloro che tormentano gli animali
annienterei coloro
che godono su ci che ad altri
costato sangue e dolore.
Su coloro che pur avendo il potere
non fanno nulla contro la miseria
L'AMORE E'...
L 'amore il sogno
dell'illusione pi reale
e l'utopia dell'equilibrio
pi effimero.
E' la saggezza
della follia pi costruttiva
ed la ragione
del delirio pi riflessivo.
L'amore la pace
Se cerchi la verit nelle cose, usa il buon senso, ascolta la voce della tua coscienza, segui
il tuo cuore e troverai DIO.
BIBLIOGRAFIA
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-S. ROSEN: Il Vegetarismo e le religioni del mondo -Ed.Gruppo Futura
-A.D'ELIA: Miti e realt nell'alimentazione umana
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-B.S. PRABHUPADA: Cibo per la pace -Cultura Vedica -P. CROCE: Vivisezione o scienza -Ed.
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-H. RUESCH: Imperatrice nuda -Ed. Garzanti
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-H. MAURO FOX: La personalit degli animali -Ed. Univ. Economica
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-l. PRIEUR: Gli animali hanno un'anima. Ed. Mediterranee
-A. HERZEN: Gli animali martiri
-C. W. LEADBEATER: Vegetarismo ed occultismo -Ed.Giannone