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GESTIONE BANCARIA

[21/07/13]
CAPITOLO I - EVOLUZIONE DEI MODELLI DELLA BANCA E DELLASSICURAZIONE
1) I modelli dellintermediazione bancaria
Intermediario deposit funded
Struttura dellintermediazione creditizia:
-

Passivo: depositi (soprattutto a vista), obbligazioni (importanza crescente), patrimonio


Attivo: prestiti, portafoglio titoli (per generare ricavi e come riserva di liquidit), cash

Funzioni dellintermediario creditizio:


-

Produzione di passivit non rischiose (depositi)


Produzione di servizi di pagamento (es. bonifici)
Produzione di finanziamento (prestiti)
Produzione di liquidit nello spazio e nel tempo

Caratteri distintivi del processo produttivo:


-

Trasformare le scadenze: produrre crediti con durata pi lunga dei debiti


Trasformare i rischi: produrre passivit non rischiose per finanziare attivit rischiose

Equilibrio reddituale, finanziario e patrimoniale


Equilibrio economico (margine dinteresse > perdite attese + costi operativi): basato sul margine di
interesse, ossia lo spread tra ricavi per interessi attivi e costi per interessi passivi. Questo spread motivato
da 3 fattori:
-

Premio di liquidit: i tassi a lungo (sulle attivit) sono generalmente pi alti dei tassi a breve (sulle
passivit)
Premio al rischio: i tassi su asset rischiosi (sulle attivit) sono pi alti dei tassi su asset non rischiosi
(sulle passivit)
La domanda dei clienti delle banche presenta caratteri di mobilit limitata, dunque i mercati di
impiego e di raccolta non sono perfettamente competitivi; per questo motivo in molte situazioni la
banca price setter e non price taker

Equilibrio reddituale (sostenibilit dinamica delle uscite rispetto alle entrate): la capacit di produrre
reddito presuppone che la gestione dellintermediazione creditizia si svolga in condizioni di equilibrio
monetario (di breve) e finanziario (di medio-lungo periodo):
-

La dinamica tra entrate e uscite di cassa dipende prevalentemente dalla congruenza tra rotazione
dellattivo (erogazione rimborsi) e quella del passivo (versamenti prelievi o estinzioni)
La rotazione del passivo potenzialmente pi veloce di quella dellattivo, il cash serve a
compensare questo squilibrio
Il cash costoso (in termini di costo-opportunit)

E utile cercare di aumentare al massimo la probabilit di sostituzione di passivit estinte con


passivit nuove, con le stesse controparti oppure con altre

Equilibrio patrimoniale (attivo > passivo):


-

Affinch si abbia solvibilit il valore dellattivo devessere superiore a quello del passivo, questa
condizione tanto pi soddisfatta quanto pi il patrimonio grande rispetto ai debiti
Una parte dei rischi (in particolare le perdite attese) coperta dai premi al rischio che la banca
incorpora nei tassi attivi; laltra parte (in particolare le perdite inattese) devessere
necessariamente sostenuta dal patrimonio netto

Evoluzione dellintermediazione
Il rischio principale dellintermediario creditizio la disintermediazione.
Def. Disintermediazione dal lato del passivo: lintermediario creditizio viene disintermediato dal lato del
passivo quando i soggetti che detengono le sue passivit (depositi e obbligazioni) cercano e trovano
opportunit di investimento in strumenti finanziari alternativi emessi da agenti economici diversi.
Def. Disintermediazione dal lato dellattivo: : lintermediario creditizio viene disintermediato dal lato
dellattivo quando i debitori della banca (prevalentemente imprese indebitate) decidono di ottenere risorse
finanziarie mediante lemissione di titoli di partecipazione e di debito nei circuiti dello scambio diretto.
Fattori che hanno causato uno spostamento della domanda di investimento e di credito dal circuito
intermediato a quello diretto:
-

Formazione e sviluppo dei fondi comuni di investimento


Progressiva eliminazione delle barriere normative nazionali ai movimenti dei capitali su scala
internazionale
Evoluzione recente dei mercati mobiliari regolamentati

I clienti dellintermediario creditizio che hanno con maggiore successo riposizionato le domande di
investimento e finanziamento sui mercati mobiliari sono i clienti migliori, ossia quelli pi grandi e solidi. La
disintermediazione da parte dei clienti meno rischiosi genera, a parit di altre condizioni, un aumento del
rischio medio del portafoglio dellintermediario.
Guardando i conti economici delle banche italiane dal 1991 al 2008 si nota una forte contrazione della
redditivit lorda in parte compensata da una significativa riduzione del costo operativo unitario.
Eventi principali del cambiamento dellordinamento bancario:
-

1987: primo accordo di Basilea: adeguatezza patrimoniale


1988: Second Banking Coordination Directive: armonizzazione degli ordinamenti bancari comunitari
1992-95: privatizzazione delle banche italiane possedute dallo Stato
1999: unione monetaria europea, nascono il SEBC e la BCE; abolizione della separazione tra
commercial e investment banking negli USA
2007: Basilea II

Complessivamente vi stata:
-

Deregolamentazione strutturale e riregolamentazione secondo la normativa prudenziale

Abbattimento delle barriere normative ai confini dellattivit bancaria


Ampliamento dei mercati bancari (estensione, numerosit e variet dei soggetti)
Aumento della competitivit dei mercati bancari
Privatizzazione

Lintermediario mobiliare
La nuova impostazione dellordinamento consente allintermediario creditizio, oggetto di
disintermediazione da parte del mercato mobiliare, di reintermediare attivamente gli scambi della clientela
rispetto al mercato mobiliare.
Il nuovo modello quello della negoziazione delegata: la banca non assume posizioni di debito o di credito
nei confronti del cliente, ma da questo riceve il mandato a eseguire operazioni finanziarie in suo nome e
per suo conto.
Sulla base delle diverse tipologie di cliente si possono distinguere:
-

Private banking: servizi di investimento e asset management per la clientela privata


Corporate (o investment) banking: consulenza,quotazione in borsa, emissione e collocamento di
titoli, acquisizioni e fusioni...

Gli scambi finanziari possono essere diretti o intermediati; gli scambi diretti possono essere a loro volta
autonomi o assistiti, nel primo caso lintermediario non ha un ruolo, nel secondo caso lintermediario
contribuisce in modo essenziale alla conclusione dello scambio.
[22/07/13]
Differenze tra intermediario mobiliare e intermediario deposit funded:
-

Se lintermediario deposit funded era in competizione con il mercato mobiliare, lintermediario


mobiliare ha invece una relazione di forte complementarit e integrazione con il mercato
Stato patrimomoniale e conto economico radicalmente diversi
Non si osservano la trasformazione delle scadenze e dei rischi, non si forma il margine di interesse
I ricavi sono provvigioni e commissioni applicate ai servizi, i costi sono provvigioni e commissioni
pagate ai soggetti che producono quei servizi (vi dunque un margine provvigionale)
I rischi principali non sono pi credito, mercato e liquidit ma diventano significativi i rischi di
reputazione e di conflitto di interessi

Funzioni economiche dellintermediario mobiliare:


-

Progetta e costruisce strumenti di mercato mobiliare


Rende possibile laccesso al mercato mobiliare degli agenti
Rende pi efficiente la liquidit del mercato

Soddisfa i bisogni di famiglie e imprese:


-

Gestione di incassi e pagamenti e cash management


Negoziazione e gestione di attivit finanziarie
Finanziamento e gestione della struttura del passivo
Gestione di rischi finanziari (hedging e copertura)

Copertura dei rischi puri

Integrazione dellofferta assicurativa processo di integrazione crescente 3 fasi:


-

Distrubuzione di prodotti assicurativi in outsourcing


Condivisione della propriet di processi produttivi assicurativi
Controllo totalitario dellimpresa di assicurazione

I prodotti assicurativi assumono man mano caratteristiche sempre pi finanziarie, dunque si formano e si
consolidano competenze professionali di asset and risk management allinterno delle imprese di
assicurazione. Il pricing dei crediti simile a quello dei prodotti assicurativi perch entrambi hanno la
probabilit di una perdita, in realt i due prodotti sono comunque diversi perch il credito non rispetta le
due condizioni :
-

Non ci devessere correlazione tra i rischi


Levento rischio non deve dipendere dalla volont e dalla convenienza del soggetto che lo
determina

Intermediario creditizio market funded


E il terzo stadio dellintermediazione creditizia:
-

Concede credito nei circuiti tradizionali


Colloca indirettamente passivit nel mercato mobiliare
Intermedia tra emittenti di passivit illiquide e investitori mobiliari

Una delle principali innovazioni nel modello market funded la cartolarizzazione dei crediti
Def. Cartolarizzazione: cartolarizzare i crediti significa cederli a una societ veicolo, la quale a sua volta
emette strumenti di mercato mobiliare (in sostanza obbligazioni), dette generalmente ABS (asset-backed
securities) in quanto garantite da degli asset, in questo caso i crediti. Le entrate dovute al collocamento di
questi titoli finanziano il pagamento dei crediti ceduti dalla banca.
Le attivit di questa tipologia di intermediario sono:
-

Valutazione, selezione e concessione dei prestiti


Cessione dei crediti a un soggetto che li cartolarizza
Concessione di nuovi prestiti con la liquidit ottenuta

Lintermediario generalmente mantiene sulla societ veicolo lattivit di amministrazione gestione.


Obiettivo: formazione di un margine assoluto crescente passaggi:
-

Se il margine di interesse della singola operazione di finanziamento diminuisce, diviene essenziale,


in un contesto di mercato favorevole, aumentare il volume della produzione dei prestiti
Reperire risorse aggiuntive per concedere volumi di credito crescenti
La cartolarizzazione permette maggiore libert nel processo aprendo laccesso a una tipologia
innovativa di funding

[23/07/13]
Condizioni di equilibrio dellintermediario creditizio market funded:
-

Equilibrio reddituale: determinato dal margine ricavabile dalla cessione dei crediti; ovviamente
affinch si abbia un margine positivo, il tasso attivo applicato dalla banca sui prestiti devessere
superiore al tasso di attualizzazione applicato per valutare i crediti ceduti
Equilibrio finanziario: determinato dai flussi in uscita derivanti dalla concessione di nuovi prestiti e
dai flussi in entrata per la cessione di questi prestiti; dunque il principale rischio non pi un
rischio di prelievo dai depositi ma un rischio di cessione dei prestiti, perci non pi nesessaria
una riserva di liquidit per coprire questo rischio: se la banca non riesce a cedere i prestiti smette
semplicemente di erogarne altri mantenendo cos lequilibrio finanziario. Non vi pi una
significativa trasformazione delle scadenze
Equilibrio patrimoniale: vi ancora trasformazione dei rischi, ma questi vengono immediatamente
trasferiti tramite la cartolarizzazione, dunque non vi un fabbisogno di capitale economico o di
patrimonio regolamentare in funzione dellassorbimento del rischio di credito. Grazie a ci
lintermediario creditizio market funded pu conseguire un livello maggiore di produttivit del
capitale proprio

Una banca che limita la propria attivit allerogazione di prestiti e alla loro cessione potrebbe classificarsi
come un non-banca poich priva di attivit di raccolta fondi. La societ veicolo della cartolarizzazione non
pu essere considerata una banca in quanto non concede nuovo credito (acquista credito gi concesso).
Negli USA si osserva che spesso vi una banca originator che si limita alla concessione di nuovi prestiti che
poi cede ad altre banche, dette securitizers, che a loro volta li confezionano in pacchetti e li cedono a delle
societ veicolo. In Italia spesso una stessa banca sia originator che securitizer.
Def. Tranching: lemissione di ABS da parte della societ veicolo (SPV), spesso avviene in diverse tranches
con priorit decrescente e rischio crescente, ognuna delle tranches pu essere ricartolarizzata con un
ulteriore intervento di tranching, che produce nuovi titoli.
La societ vecolo, per soddisfare le preferenze degli operatori, spesso emette titoli con scadenza pi breve
della media ponderata delle scedenze degli asset che ha in portafoglio, dunque si crea un mismatching
delle scadenze e conseguentemente un rischio di liquidit in capo alla societ veicolo.
Qualit degli ABS:
-

Spesso le emissioni sono accompagnate da un rating continuativo da parte delle agenzie di rating
Il rischio di liquidit pu essere eliminato se la SPV riceve una linea di credito a fermo dalla banca
originator o da altre banche
Talvolta possono esserci garanzie rilasciate dalla banca originator che coprono parte del rischio di
insolvenza ad esempio tramite credit default swap

Anche se loriginator trasferisce i rischi allSPV, esposto comunque a un rischio di re-intermediazione, cio
di involontaria trasformazione in un intermediario creditizio tradizionale, ma ormai sprovvisto di raccolta
autonoma, di riserve di liquidit e di patrimonio adeguato. A causa dellilliquidit del mercato della
cartolarizzazione, leffetto dispersione del rischio che avviene tramite il processo, in parte illusorio.

La banca universale
Alcuni intermediari hanno scelto uno solo dei modelli precedenti (deposit-funded, mobiliare o market
funded), mentre la maggior parte degli intermediari ha scelto una combinazione di questi modelli,
applicandoli contemporaneamente e diventando cos banca universale.
Riguardo alla banca universale ci sono due tematiche fondamentali:
-

Il conflitto di interessi: la banca originator aiuta a collocare i titoli emessi dallSPV, ossia gli ABS,
tramite attivit di collocamento, trading o acquisto per conto terzi nellesercizio di mandati di
gestione patrimoniale; in questa situazione vi un potenziale conflitto di interessi
Combinazione di raccolta tramite depositi e raccolta tramite cartolarizzazione: in questa situazione
la banca deve decidere quali crediti tenere in bilancio e quali cartolarizzare, in particolare vengono
valutate la forma tecnica e la dimensione; le aperture di credito in c/c o i prestiti di grande importo
non sono idonei alla cartolarizzazione. Si pu ipotizzare che la banca ceda i prestiti migliori in
quanto pi facile cederli, il margine maggiore generato da questi prestiti va a coprire i maggiori
rischi che si assume la banca trattenendo i prestiti peggiori

Studiando il rapporto prestiti ceduti/prestiti concessi si pu valutare quanto la banca sia vicina o lontana
dal modello tradizionale. Un rapporto alto indica che la banca fortemente orientata al modello market
funded, mentre un rapporto basso indica che pi vicina al modello tradizionale deposit funded.
Dopo lerogazione, i crediti vengono messi in un magazzino in previsione di scaricarli attuando la cessione
con procedura FIFO.
Def. Seasoning: il tempo di permanenza in magazzino.
Misurando il seasoning possibile valutare la qualit di un credito, intesa come rapporto tra valore della
garanzia (stabile nel tempo) e valore del debito residuo (decrescente nel tempo).
Il rapporto

una misura della trasformazione delle scadenze. Si pu osservare che adottando un metodo pi market
funded si riduce fortemente la durata dellattivo, in questo caso uninterruzione delle operazioni di
cessione genererebbe una forte dilatazione della trasformazione effettiva delle scadenze.
In conclusione combinando i modelli di intermediazione si ha:
-

Un aggravio del conflitto di interessi


Una riduzione della percezione di effettiva trasformazione dei rischi e delle scadenze

Il secondo problema dipende dalla durata temporale intercorrente tra erogazione e cessione, se non
esistesse questa distanza temporale il problema sarebbe risolto alla radice.
[PARTE FACOLTATIVA]
2) I modelli di intermediazione finanziaria delle imprese di assicurazione
Il processo di integrazione comunitario ha mirato nel tempo a disciplinare in modo omogeneo vari profili
dei comparti del sistema finanziario; le barriere normative tra banche e assicurazioni si sono ridotte e le
banche sono entrate nel comparto assicurativo e viceversa.

Lunico vincolo rimasto che le due attivit non possono essere svolte dalla stessa entit legale, quindi si
sono formati gruppi composti di imprese delle due tipologie (conglomerati finanziari).
Modello originario
Lintermediazione delle imprese di assicurazione consiste nellassunzione dei rischi puri, ossia quelli che
possono solo avere effetti sfavorevoli (al contrario dei rischi finanziari). Grazie alla legge dei grandi numeri,
limpresa riesce a fronteggiare rischi singoli avendo un minore rischiosit.
Vi un intervallo temporale tra lacquisizione del premio e la liquidazione del sinistro, dunque limpresa di
assicurazione ha sempre un surplus di risorse che vengono investite in attivit finanziarie e reali. Queste
somme di denaro rappresentano un debito verso la massa degli assicurati e sono chiamate riserve tecniche.
Caratteristiche delle passivit assicurative:
-

una raccolta di risorse di tipo derivato: limpresa di assicurazione non si propone di collocare
riserve, ma di fornire prodotti di copertura dei rischi che hanno come conseguenza la formazione di
passivit verso la clientela
Natura aleatoria delle riserve tecniche: tali riserve sono il valore attuale degli impegni attesi verso
la massa degli aventi diritto ai risarcimenti che, sulla base delle ipotesi fatte, sono equivalenti a un
debito nei loro confronti. Nel ramo danni il singolo individuo non pu chiedere il rimborso dei
premi, nel ramo vita talvolta possibile chiedere un riscatto dopo che passato un certo periodo di
tempo
Non hanno un mercato: risulta difficile immaginare come possa nascere un mercato per i contratti
assicurativi; una volta emessi, questi contratti hanno caratteristiche peculiari e regole ben definite
e dunque difficile individuare tipologie contrattuali omogenee
Tassi di mercato: nel decidere il premio, la compagnia attualizza i rischi a un certo tasso (tasso
tecnico) che va a scontare il premio, perci affinch la compagnia non subisca perdite tecniche,
essa deve riuscire a ottenere dalle attivit investite un rendimento almeno pari al tasso utilizzato
per scontare il premio, ci espone limpresa di assicurazione a un rischio di mercato
particolarmente consistente nei contratti di lungo periodo
Le riserve tecniche sono la posta fondamentale per fronteggiare gli impegni presi nei confronti degli
assicurati, perci sono oggetto di specifiche regole di viglianza

[24/07/13]
Le attivit e le passivit assicurative risultano avere uninfluenza reciproca che le lega, perci
fondamentale che abbiano una gestione unitaria: asset and liability management.
La compagnia deve ripartire le attivit in due classi: il portafoglio durevole e non durevole. Il primo
valutato al costo di acquisto e quindi non subisce i riflessi delle variazioni dei corsi del titolo a meno che non
venga rettificato in quanto durevolmente ridotto, il secondo valutato al minore tra il prezzo di acquisto e
il valore di mercato.
Le imprese di assicurazione detengono la propriet dei titoli che hanno in portafoglio, dunque non hanno
una politica di investimento predeterminata in termini di rischio rendimento e rispondono con i mezzi
propri in caso di insuccesso.

Equilibrio economico: limpresa sconta il premio che riceve dallassicurato a un tasso determinato ex ante,
dunque sottoposta al rischio di non riuscire a conseguire un rendimento almeno pari a quel tasso. Per
coprirsi da questo rischio limpresa adotta ipotesi prudenziali inserendo un margine a suo vantaggio nei
calcoli, un margine alto rende limpresa meno competitiva. Lequilibrio economico determinato da:
-

Entit dei risarcimenti rispetto a quelli ipotizzati


Rendimento finanziario diverso da quello corrisposto allassicurato
Caricamenti distributivi e amministrativi diversi da quelli sostenuti

Equilibrio finanziario: gli impegni assunti non hanno sempre una scadenza da rispettare (es. liquidazione di
un sinistro), inoltre la compagnia ha spesso una certa discrezionalit nel trattare le pratiche, tuttavia spesso
ci sono vincoli temporali che limitano il periodo di tempo tra la denuncia e il pagamento.
Complessivamente la regolamentazione meno stringente per le imprese di assicurazione rispetto alle
banche, ma un sistematico ritardo negli adempimenti rischia di minare il rapporto fiduciario con gli
assicurati.
Equilibrio patrimoniale: limpresa fronteggia i rischi attesi con laccantonamento a riserva, i rischi inattesi
sono fronteggiati con il patrimonio. Le autorit di viglianza richiedono regole specifiche da rispettare.
Evoluzione del modello
Fino agli anni 90 lofferta assicurativa si caratterizzava per la decisa prevalenza del ramo danni e al suo
interno soprattutto lrc auto (obbligatoria dal 1970). Il contesto in cui le imprese operavano era protetto e
vi era bassa competizione a causa della regolamentazione volta a mantenere la stabilit. Nel ramo vita la
INA svolgeva parziali funzioni di vigilanza e le imprese erano obbligate a cedere definite percentuali dei
premi di riassicurazione, con finalit di tutela degli assicurati. La distribuzione era quasi esclusivamente
imperniata sulla rete di agenti, lavoratori autonomi pagati a provvigione.
A partire dagli anni 90 vi sono importanti cambiamenti:
-

La vigilanza viene reimpostata, ottenendo maggiore competitivit, lINA viene privatizzata


Lintegrazione tra banche e assicurazioni viene consentita
Riorientamento de irisparmiatori verso il risparmio gestito

In questo contesto si sviluppa una forma di compagnia di assicurazione che colloca esclusivamente o
prevalentemente prodotti assicurativi del comparto vita a forte contenuto finanziario attraverso la rete di
sportelli bancari. I prodotti assicurativi vengono concepiti appositamente per essere collocati tramite
sportelli. Vengono create nuove piccole societ per offrire questi prodotti.
I nuovi prodotti inizialmente si riferiscono al ramo I del comparto vita, ossia le assicurazioni sulla durata
della vita. In questo caso, se il capitale assicurato pari al valore del premio rivalutato, il rischio della
compagnia molto basso e lattivit svolta prevalentemente linvestimento finanziario del premio.
Anche se il rischio demografico contenuto, rimane il rischio di tasso di interesse, considerato anche il
fatto che generalmente viene data la possibilit di un riscatto da parte dellassicurato a condizioni non
particolarmente sfavorevoli.
Nascono anche le polizze rivalutabili che non solo corrispondono il rendimento ex ante, ma anche parte del
rendimento ex post ottenuto dagli attivi a copertura, tipicamente titoli pubblici.

La compagnia trattiene dunque per s laltra parte del rendimento ex post (minimo: 0,5%) e anche altri
caricamenti per fronteggiare oneri distributivi e di gestione.
Nella seconda parte degli anni 90 si sviluppano anche contratti assicurativi se cui prestazioni, riferite alla
durata della vita, sono espresse in quote di fondi comuni di investimento e in indici (prodotti di ramo III).
Def. Polizze Unit Linked: i premi e le prestazioni sono riferiti a quote di fondi comuni di investimento:
lassicurato versa il premio e in cambio riceve un certo numero di quote assumendosi il rischio di variazioni
del valore delle quote.
Def. Polizze Index Linked: le prestazioni sono legate a un indice, tipicamente di borsa. La compagnia pu
investire in titoli che replicano esattamente queste performance, eliminando cos il rischio di investimento.
Def. Credit Protection Insurance: sono contratti finalizzati a rimborsare un debito assunto, ad esempio un
mutuo, in caso di morte, invalidit, infortunio, malattia.
[26/07/13]
Le compagnie di bancassicurazione: agli inizi degli anni 90, sulla scia della nuova regolamentazione, molte
banche hanno iniziato ad acquisire partecipazioni in imprese di assicurazione, successivamente spesso
hanno acquisito il controllo totale della compagnia, mentre altre volte hanno preferito utilizzare la forma
della joint venture.
Se una banca assume una partecipazione in unimpresa assicurativa, la partecipazione viene
completamente dedotta dai mezzi patrimoniali utilizzabili per il rispetto dei requisiti di capitale. In questo
modo si toglie la possibilit che avrebbe la banca di aumentare i rischi a cui esposta, senza aumentare il
capitale. Questa regolamentazione favorisce il passaggio dal controllo bancario a quello assicurativo.
Lentrata delle banche nel comparto assicurativo attraverso le compagnie di bancassicurazione stata
inizialmente subita dalle compagnie gi esistenti, in seguito per queste si sono organizzate per proporsi
come validi partner del modello in joint venture, pi conveniente per quelle banche che desideravano
contenere gli investimenti diretti nel settore assicurativo. Le imprese di assicurazione hanno dunque
predisposto una serie di servizi specifici per lofferta di prodotti allo sportello a condizioni molto
competitive in modo da poter offrire alle banche un compenso significativo per lo sfruttamento della rete.
Il modello della joint venture a controllo assicurativo si diffuso sempre di pi ed quello prevalente ai
giorni nostri.
Complessivamente lentrata in scena del canale bancario come distributore di successo di prodotti
assicurativi, ha consentito ad alcune imprese di assicurazione tradizionali di trarre vantaggio dal nuovo
assetto.
Sebbene nella maggior parte dei conglomerati una delle due parti (bancaria o assicurativa) domini sullaltra,
sono nati anche gruppi bilanciati. Questi hanno subito in particolar modo la crise del 2008-09 a causa delle
forti perdite della parte bancaria, ci ha evidenziato il rischio di contagio fra le due attivit.
Convergenza tra assicurazione e mercati finanziari
Negli anni a cavallo del secolo vi stata una forte innovazione finanziaria che ha dato grandi possibilit di
sviluppo, in particolare si sono sviluppate forme di cartolarizzazione dei rischi assicurativi. La pi importante

la nascita delle Insurance Linked Securities (ILS) che consentono alle compagnie di trasferire in parte il
rischio assicurativo agli investitori.
Le ILS vengono emesse in alternativa o per integrare la tradizionale copertura riassicurativa. Il processo
quello tipico della cartolarizzazione: viene creato un SPV che acquista indirettamente e parzialmente il
debito verso gli assicurati, cio le riserve. LSPV a questo punto emette bond e li colloca sul mercato.
In questo modo la compagnia mantiene gli impegni presi nei confronti dei propri assicurati e assume un
credito nei confronti dellSPV corrispondendogli le riserve accantonate, le attivit a copertura e i futuri
premi relativi ai rischi oggetto del trasferimento.
Per trasferire in parte questi rischi al mercato lSPV emette titoli obbligazionari, le ILS, attraverso un private
placement. Se i contratti di riferimento superano una certa soglia di rendimento (trigger), si modificano le
condizioni di rendimento periodico o di rimborso a scadenza dovute agli investitori.
La copertura ottenuta in questo modo dallSPV solo parziale, sia perch esclude larea inferiore al trigger,
sia perch al soglia, che esprime il livello di rischiosit, va calcolata in modo che sia correttamente valutata
dal mercato.
Trovare un equilibrio tra le preferenze degli investitori e quelle della compagina non facile: la compagnia
preferirebbe che le condizioni per il trasferimento fossero legate al suo effettivo livello di sinistrosit, al
contrario gli investitori vorrebbero criteri che fanno riferimento a indicatori di rischio esterni alle parti
come i risultati ottenuti dallintero settore assicurativo o i rischi stimati da modelli elaborati da istituzioni
indipendenti.
LSPV utilizza il ricavato dei bond per acquistare attivit finanziarie a basso livello di rischio (tipicamente
titoli pubblici), poich gli investitori gradiscono rendimenti ancorati al libor, richiesto lintervento di una
banca di investimento che tramite uno swap trasforma i flussi fissi in variabili.
Riassumento lSPV ha i seguenti flussi:
-

In entrata: i premi, il rendiemento delle attivit a fronte delle riserve e delle attivit acquisite con le
ILS
In uscita: i sinistri, i pagamenti per interessi sulle ILS

Alla scadenza le ILS sono rimborsate liquidando le attivit in cui sono state investite e con le altre risorse del
veicolo. Le emissioni delle ILS possono riguardare catastrofi naturali, epidemie etc. Il loro rendimento il
libor + uno spread calcolato sulla base della perdita attesa, del trigger e della pluralit di rischi in
portafoglio.
Il valore delle ILS scarsamente correlato ai mercati, essendo invece correlato a eventi esogeni come i
disastri naturali. Questa particoalrit rende le ILS particolarmente adatte per diversificare il portafoglio. In
realt nei momenti di forte tensione, anche questi titoli sono soggetti a vendite.
Unaltra tipologia di cartolarizzazione il life settlement, una forma di cartolarizzazione dei crediti vantati
dai contraenti di coperture caso morte che registrano un significativo peggioramento delle loro condizioni
di salute rispetto al riscatto. In questo caso, il probabile momento del pagamento del capitale si avvicina e
si genera uno spazio per larbitraggio fra il capitale che lassicurato ha diritto a ricevere come riscatto e il
valore attuale probabile del suo contratto caso morte, questo spazio potrebbe interessare un terzo
acquirente che continuerebbe a pagare i premi diventando beneficiario alla morte dellassicurato.

In questo caso il processo di cartolarizzazione il seguente:


-

Limpresa di assicurazione raccoglie le polizze di persone che registrano un cambiamento


significativo nelle condizioni di salute
I contratti vengono ceduti a un SPV, che li aggrega in un portafoglio rischi
Il portafoglio di rischi viene valutato da una societ di rating
LSPV emette titoli sul mercato

Il life settlement vietato in molti paesi.


[FINE PARTE FACOLTATIVA]

[28/07/13]
CAPITOLO II LA GESTIONE DELLA RACCOLTA BANCARIA
Def. Raccolta Bancaria: tutte le obbligazioni che sorgono in capo al soggetto giuridico in relazione al
conferimento di capitali o di risorse finanziarie da parte di soggetti terzi. Si distinguono due tipologie di
obbligazioni:
-

Obbligazioni a natura strettamente debitoria: consistono in debiti nominali che la banca ha assunto
nei confronti dei terzi (depositi, obbligazioni bancarie, pronti contro termine); hanno lo scopo di
finanziare lerogazione di prestiti e lacquisto di titoli e sono di propriet della banca
Obbligazioni che sorgono per il fatto di ricevere da terzi attivit finanziarie in custodia, in
amministrazione e/o in gestione (raccolta indiretta); queste attivit rimangono di propriet dei
clienti, la banca deve restituirle al termine del contratto e non vengono iscritte a stato patrimoniale
(sono poste fuori bilancio)

I bisogni della clientela sono:


-

Trasferire a terzi la moneta a scopo di pagamento


Conservare o accumulare potere dacquisto secondo modalit convenienti che lo rendano
disponibile in tempi successivi per future, previste o imprevedibili, decisioni di spesa

La banca svolge la propria attivit producendo e offrendo strumenti pi efficienti della moneta legale nel
soddisfacimento dei bisogni di pagamento e di investimento.
La gestione della raccolta diretta
Lattivit di raccolta diretta persegue obiettivi di dimensione (volume) e di composizione, che tengono
conto del contesto (condizioni di mercato, concorrenza, interrelazioni tra le variabili).
I principali vincoli nella politica della raccolta sono:
-

Equilibrio reddituale: la banca deve produrre reddito


Equilibrio finanziario: la banca deve poter far fronte tempestivamente alle obbligazioni

Equilibrio reddituale: assumendo che la concessione di credito comporti ricavi marginali decrescenti e che
invece lo sviluppo della raccolta comporti costi marginali crescenti, allora la dimensione ottima della
raccolta sarebbe quella che eguaglia costi marginali e ricavi marginali, tuttavia lindividuazione di questo

punto di equilibrio molto difficile perch la banca opera su mercati frazionati e segmentati a causa della
diversa mobilit della domanda delle varie categorie di clientela e della diversa concorrenza.
Equilibrio finanziario: si dovrebbe avere un matching tra le scadenze dellattivo e del passivo, ossia la
scadenza media ponderata dellattivo dovrebbe essere uguale alla scadenza media ponderata del passivo,
in questo modo la banca potrebbe sempre far fronte al rimborso delle obbligazioni in scadenza. Tuttavia
guardando i bilanci delle banche si nota che non vi affatto un matching: la scadenza media ponderata
dellattivo molto superiore a quella del passivo, ossia la banca effettua una notevole trasformazione delle
scadenze per venire incontro alle preferenze della clientela; ridurre questa trasformazione delle scadenze
comporterebbe la rinuncia a una quota significativa delle opportunit di raccolta o di impiego.
Unelevata trasformazione delle scadenza genera un reddito alto per la banca perch i tassi a lungo sono
pi alti dei tassi a breve, per porta anche a rischi significativi:
-

Rischio di liquidit: difficolt di rinnovare le passivit in scadenza


Rischio reddituale: se i tassi di mercato salgono il margine di interesse scende, questo rischio pu
essere limitato ancorando i tassi su attivit e passivit ad alcuni indici che riflettono i tassi di
mercato oppure sottoscrivendo contratti di interest rate swap con altre banche

Per ridurre i rischi la banca pu ricorrere a un frazionamento della clientela effettiva cercando di
stabilizzare il volume complessivo della raccolta indipendentemente dalla sua struttura per scadenze,
oppure pu segmentare la clientela in modo da raggrupparla per bisogni finanziari omogenei e
successivamente combinare i segmenti di mercato secondo il criterio della correlazione pi favorevole
cercando di aumentare la probabilit che si ottengano compensazioni fra comportamenti finanziari di
segno contrario (prelievi e versamenti).
Funzione monetaria dei depositi in c/c
La banca, tramite il conto corrente fornisce:
-

Un servizio di custodia: infatti solleva il cliente da ogni attivit, costo e preoccupazione relativi alla
moneta legale
Un servizio di pagamento: consente il trasferimento a terzi della moneta senza che questa venga
realmente impiegata

E dunque chiaro che la moneta bancaria pi efficiente della moneta legale; la banca deve far leva su
questa efficienza sostituitiva per aumentare la propria raccolta. Lefficacia sostitutiva dipende da quattro
variabili:
-

Funzionalit tecnica del c/c


Prezzo
Notoriet
Accessibilit

Politiche di raccolta dei depositi in conto corrente


Segmentazione della clientela
Segmentare il mercato dei potenziali utenti del servizio di conto corrente significa studiare come le loro
decisioni dacquisto reagiscono rispetto alle possibili combinazioni delle quattro variabili sopra indicate. In
questo modo possibile individuare gruppi (cluster) di clienti che presentano reazioni omogenee in termini

di preferenza di acquisto rispetto alle combinazioni di prodotto prezzo comunicazione distribuzione


(marketing mix). Es. di segmentazione: famiglie e imprese, poi imprese al dettaglio e imprese
manifatturiere allingrosso etc.
Politica di prodotto e di servizio
La politica di prodotto si concentra sulle possibili modalit di articolazione delle specifiche tecniche degli
strumenti che realizzano la funzione monetaria del c/c. In questambito linnovazione tecnica e tecnologica
sono determinanti (es. MAV, RiBa, carta di debito...).
ATM = Automated Teller Machine: sono cassieri automatici virtuali che consentono laccesso ad alcuni
servizi come prelievi, versamenti, bonifici, ricariche etc.
MAV = incasso mediante avviso di pagamento: il cliente incarica la banca di mandare avvisi di pagamento
ai suoi debitori.
RiBa = Ricevuta bancaria: limpresa creditrice incarica la banca di riscuotere una somma dai debitori
presentando ricevute bancarie ossia documenti di incasso commerciale.
RID = Rapporto interbancario diretto: una procedura automatizzata di incasso di crediti (es. addebito
automatico periodico delle utenze come acqua, luce, gas).
RNI = Rete nazionale interbancaria: consente i trasferimenti tra tutti i soggetti titolari di conto corrente.
Politica di prezzo
I tassi pagati sui depositi a vista sono generalmente molto bassi (negli USA addirittura sono 0), infatti il
cliente non ha un obiettivo di investimento, ma rivolge alla banca una domanda di servizi di cassa.
La politica di prezzo sui depositi complicata in quanto si deve definire:
-

Una combinazione di prezzi costo: cio il tasso di interesse corrisposto al cliente


Una combinazione di prezzi ricavo: cio le commissioni applicate ai diversi servizi

I principali fattori che influiscono sulla determinazione dei prezzi sono:


-

Elasticit della funzione di offerta (fondi) e di domanda (servizi) dei clienti rispetto al prezzo
Strategie di prezzo dei concorrenti
Livello e variabilit dei tassi interbancari
Livello dei tassi di mercato
Costi di produzione dei servizi di c/c

[29/07/13]
La banca pu adottare e applicare diverse politiche di prezzo:
-

Politica analitica dei prezzi: consiste nella presentazione separata e analitica di tutti i prezzi di tutti
gli oggetti dello scambio (tasso di interesse e commissioni) in un tariffario che definisce le
condizioni contrattuali. Queste condizioni possono essere rinegoziate dalla banca in qualsiasi
momento e, la controparte dispone di un tempo definito per rinegoziarle o risolvere il contratto
(vale il silenzio assenso). La clientela spesso reagisce male alla presentazione di un tariffario
complesso e articolato, dunque spesso le banche non usano la politica analitica dei prezzi ma
preferiscono altri approcci
Politica dei prezzi correlati: consiste nellarticolare in modo studiato la convenienza comparativa di
modalit alternative di sussidio incrociato fra i singoli prezzi, si basa su leve psicologiche (es. la

banca riduce il tasso sui depositi e riduce i costi unitari dei servizi e il cliente percepisce bene il
risparmio sui servizi (perch espresso in euro) ma non percepisce altrettanto bene il mancato
guadagno sugli interessi (perch incostante ed espresso in %)
Politica condizionale dei prezzi: consiste nel condizionare i prezzi in funzione di alcuni parametri che
determinano la convenienza dello scambio (es. offrire tassi crescenti al crescere dellimporto del
deposito; i bonifici costano meno se ne fai tanti etc.)
Politica relazionale dei prezzi: consiste nel correlare i prezzi del conto corrente ai volumi di utilizzo
di altri prodotti e servizi da parte del cliente (es. i servizi costano meno se il cliente acquista
strumenti finanziari emessi o collocati dalla banca; i tassi sul c/c sono pi alti allaumentare della
dimensione della gestione patrimoniale; condizioni pi favorevoli ai familiari del cliente
depositante etc.)
Politiche ibride dei prezzi: sono combinazioni tra le politiche precedenti, spesso vengono creati dei
pacchetti di prodotti, servizi, condizioni e modalit di utilizzo pensati appositamente per
rispondere ai bisogni di un dato segmento di mercato

Politica di comunicazione
Il prodotto devessere proposto e comunicato alla clientela potenziale attraverso strumenti promozionali
volti a far conoscere e a far preferire la proposta (value proposition), in modo da sollecitare decisioni di
acqusito.
Nel marketing si distinguono 3 tipologie di prodotti:
-

Search goods: possono essere conosciuti a priori dal cliente mediante analisi comparativa
Experience goods: possono essere conosciuti a priori dal cliente mediante una sperimentazione
diretta
Credence goods: possono essere conosciuti solo indirettamente tramite informazioni esterne che
generano fiducia nella reputazione del produttore

Il prodotto di conto corrente rientra perlopi nella terza categoria, dunque la banca nella sua politica di
comunicazione deve presentare:
-

Un richiamo forte di immagine reputazione


Informazioni sintetiche sulle funzioni duso
Convenienza del costo prezzo
Promesse convincenti

Politica di distribuzione
La politica di distribuzione delle banche avviene tramite:
-

Rete di filiali
Phone banking
Remote banking
Rete ATM e POS
Internet banking

Generalmente la banca spinge le funzionalit del deposito sui mezzi telematici tramite forti incentivi di
prezzo.

Stablit della raccolta


La banca pu ottenere una maggiore stabilit della raccolta:
-

Inducendo i clienti a sostituire luso della moneta legale con quello della moneta bancaria
Estendendo la propria attivit a un numero elevato di clienti
Selezionando e combinando cluster di clienti i cui flussi di cassa hanno segni contrari

Per ottenere il terzo risultato la banca pu puntare a ottenere un elevato grado di chiusura dei circuiti, che
si ottiene quando la maggior parte degli incassi e dei pagamenti fra tutti gli agenti economici risulta
eseguita mediante addebiti e accrediti su depositi della stessa banca.
Il moltiplicatore
Se

la moneta legale posseduta dal pubblico e

detenere legale rispetto ai depositi

sono i depositi, la propensione del pubblico a

Le banche detengono anchesse moneta legale per far fronte alle richieste del pubblico di convertire
depositi in moneta legale. Questa scorta pu essere definita come riserva bancaria
. La propensione
delle banche a mantenere moenta legale in relazione ai depositi data da:
Poich la moneta legale pu essere detenuta dal pubblico o dalle banche, la moneta legale complessiva
data da
.
Sostituendo le espressioni di

nella terza espressione si ha

dove il moltiplicatore

detto moltiplicatore dei depositi ed esprime la quantit di depositi esistenti in condizioni di equilibrio, data
una certa quantit di moneta legale.
Se sono i prestiti e trascuriamo quantit come il capitale proprio, i titoli etc. Si ha:
perch i
fondi ottenuti tramite i depositi vengono investiti in prestiti o mantenuti sotto forma di riserve. Quindi si
ha:

e dunque

dove il rapporto

detto moltiplicatore del credito. Poich il

moltiplicatore del credito generalmente maggiore di 1, i prestiti hanno un importo complessivo superiore
rispetto alla moneta legale esistente.
Da questo modello di apprendono 3 cose:
-

Prestiti e depositi sono determinati dai vincoli di bilancio delle banche, dalla quantit di moneta
legale e dalle propensioni dei vari soggetti economici a detenere moneta legale
Le politiche di raccolta e impiego delle banche non possono conseguire risultati oltre ai limiti di
sviluppo dei depositi e dei prestiti, dunque le azioni competitive dellebanche puntano a sottrarsi a
vicenda quote di mercato pi che a creare nuovo mercato
Le banche centrali possono controllare lofferta di moneta modificando la quantit di moneta
legale oppure modificando il coefficiente di riserva obbligatoria (e dunque modificando )

Concetti fondamentali:
-

La moneta bancaria un fattore stabilizzante dellintermediazione creditizia e perci del core


business di una banca commerciale al dettaglio
Lefficienza della moneta bancaria dipende dal suo grado di sostituzione rispetto alla moneta legale

Laumento della moneta bancaria aumenta il moltiplicatore dei depositi e il moltiplicatore dei
prestiti
Unalta quota di mercato dei depositi e dei prestiti consente alla banca di sfruttare meglio il
moltiplicatore tramite la chiusura del circuito
La propensione delle banche a mantenere riserve dipende dalla propensione del pubblico a
detenere moneta legale

Lefficienza del processo dellintermediazione creditizia depositi prestiti dipende da:


-

La capacit della banca di operare in regime di riserva frazionaria, ossia di tenere basse le riserve
cercando, tramite incentivi, di portare la clientela a ridurre . Un valore pi basso di consente alla
banca di ridurre riducendo dunque il capitale infruttifero
La capacit della banca di operare in leva finanziaria efficiente, cercando di massimizzare la
produttivit del capitale proprio

[30/07/13]
I depositi a scadenza e la funzione di investimento
Il deposito a scadenza una forma di investiemento intermedio tra il deposito in conto corrente e gli
strumenti finanziari caratterizzati da scadenza formalmente pi lunga, rendimenti effettivi pi elevati, in
presenza di maggiori rischi (obbligazioni, azioni...).
I depositi a scadenza rappresentano una piccola percentuale delle passivit di una banca e sono
caratterizzati da bassi rischi e bassi rendimenti. Possono essere:
-

A scadenza determinata
A scedenza determinabile con preavviso

Al crescere della durata generalmente cresce il tasso di interesse applicato.


I depositi a scadenza possono essere considerati search goods in quanto tutte le caratteristiche sono
conoscibili e confrontabili ex ante.
Precedentemente questa tipologia di contratto era al portatore e dunque cedibile, ora nominativo per
evitare evasione fiscale e riciclaggio di denaro.
Pronti contro termine
Loperazione di pronti contro termine consiste in un contratto in base al quale la banca vende al cliente una
quantit di titoli di Stato o di altri titoli obbligazionari di largo mercato a un dato prezzo e contestualmente
si impegna a riacquistare gli stessi titoli a un termine futuro (breve) a un prezzo determinato maggiore di
quello a pronti. In sostanza unoperazione di raccolta a scadenza determinata.
La banca, dopo aver venduto i titoli al cliente, continua a custodirli e incassa eventuali cedole.
Obbligazioni
Le obbligazioni sono passivit finanziarie destinate a soddisfare le preferenze di una clientela molto
diversificata e numerosa che devessere opportunamente segmentata in profili di rischio/rendimento.

Lemissione di obbligazioni regolata da norme tese a generare informazione e trasparenza e perci a


favorire lacquisto consapevole. Linformazione riguarda:
-

La descrizione dellemittente e i principali fattori di rischio a esso associati


Le caratteristiche essenziali del prestito obbligazionario oggetto di emissione (importo, periodo,
condizioni di collocamento, prezzo, modalit di calcolo del tasso, quotazione, regime fiscale...)

Politiche di prodotto e di prezzo


E possibile creare pressoch infinite tipologie di obbligazioni in funzione di 3 elementi fondamentali:
-

Le opportunit offerte dal mercato finanziario e le sue condizioni competitive


Le preferenze redimento rischio dei potenziali investitori
Le prestazioni che si intendono attribuire allemissione obbligazionaria, con particolare riferimento
al profilo rendimento rischio

Le macrocategorie di obbligazioni sono:


-

Obbligazioni semplici: hanno un prezzo di sottoscrizione di solito sotto la pari, una durata
pluriennale, un prezzo di rimborso di norma coincidente col valore nominale del prestito e dei flussi
cedolari periodici. Il tasso applicato pu essere fisso oppure variabile sulla base di parametri rilevati
da terzi estranei (obbligazioni indicizzate)
Obbligazioni strutturate: anno flussi cedolari o valore di rimborso dipendenti da uno strumento
derivato (swap, opzione, future), alcuni esempi sono:
obbligazione reverse floater: linvestitore riceve un tasso fisso e paga un tasso variabile
obbligazione equity linked: non prevede cedole ma paga a scadenza leventuale incremento del
valore di un indice azionario (index linked) o di un paniere di titoli (basket linked)
obbligazione credit linked: il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale subordinato al
fatto che alcuni soggetti predeterminati non falliscano
Obbligazioni subordinate: il creditore sar pagato soltanto se saranno stati soddisfatti altri creditori
che hanno priorit (depositanti, dipendenti, Stato e obbligazionisti non subordinati)
Obbligazioni garantite: la banca identifica un aggregato di attivit (in genere prestiti) destinandolo
al prioritario soddisfacimento dei relativi sottoscrittori. Possono essere emesse solo dalle banche e
generalmente vengono collocate con lausilio di una societ veicolo

Il prezzo di unobbligazione riflette le preferenze della domanda e dipende dunque dalle condizioni del
contratto, dallapplicazioni di modelli di stima e di copertura e dalla congiuntura del mercato. La
determinazione del prezzo affidata allequilibrio domanda offerta nei mercati regolamentati o nei
sistemi multilaterali di negoziazione.
[31/07/13]
Politiche di comunicazione e di distribuzione
In alcuni casi le prestazioni future di unobbligazione presentano caratteri di variabilit, dunque i principali
problemi nella comunicazione sono:
-

Lillustrazione esauriente del prodotto e delle sue caratteristiche (set di informazioni complesse e
articolate)
Il destinatario dellinformazione ha generalmente scarsa cultura finanziaria

Le obbligazioni sono experience goods e la sperimentazione pu essere fatta solo simulando scenari futuri.
Vendere obbligazioni fa sorgere 3 problemi:
-

Linvestitore non in grado di simulare scenari futuri


Linvestitore si fa guidare in modo pi o meno consapevole dal consiglio della banca
Linvestitore pu subire un danno se non fa la scelta ottimale

La banca dunque obbligata dalla normativa MiFID a:


-

Presentare un prospetto informativo che illustra le caratteristiche dello strumento anche tramite
simulazioni di performance
Classificare i propri clienti attribuendo loro un profilo di rischio
Classificare gli strumenti con un profilo di rischio
Non proporre a un investitore strumenti con grado di rischio superiore a quello del cliente

La raccolta allingrosso (wholesale funding)


E lattivit di raccolta che ha come controparti sogetti dotati di notevoli risorse finanziarie, in particolare
altri intermediari finanziari e investitori istituzionali.
Il Mid (Mercato interbancario dei depositi) il luogo in cui la banca pu prendere a prestito o prestare
liquidit eccedente con scadenze molto brevi, da 24 ore a 6 mesi. Il tasso che si applica a questi prestiti
interbancari leuribor.
Secondary Bank: una banca che attua sistematicamente raccolta allingrosso con volumi consistenti, in
questo caso la banca intermedia capitali gi intermediati da altre banche. Una secondary bank ha una
raccolta complessiva pi flessibile ma esposta a maggiori rischi di funding.
E possibile effettuare raccolta allingrosso anche tramite lemissione di obbligazioni pensate
specificatamente per rispondere ai bisogni di singole controparti.
Raccolta tramite cessione e cartolarizzazione dei prestiti
Pu assumere due distinte modalit tecniche:
-

Cessione semplice a un investitore allingrosso


Cessione e successiva cartolarizzazione: in questo caso vengono emessi dei titoli potenzialmente
rivolti anche alla clientela al dettaglio

Il contesto competitivo dellattivit di raccolta


Le due variabili da massimizzare per la banca sono:
-

Quota di mercato rispetto al volume delle attivit/passivit di un certo tipo presenti in un certo
settore
Quota dellattivo finanziario degli investitori (share of the wallet), preferenza relativa di un certo
tipo di passivit della banca in un segmento di clientela

I due ambienti competitivi sono:


-

Funzione monetaria (competizione con altre banche e con le poste)

Funzione di investimento (competizione con altre banche ma anche altre imprese e con le
pubbliche amministrazioni, cio con tutti i soggetti che hanno capacit di produrre e di distribuire
attivit finanziarie

[01/08/13]
La raccolta indiretta
La raccolta indiretta non appartiene allambito dellintermediazione creditizia, ma si compone di servizi
accessori che contribuiscono in maniera significativa alla formazione del margine industriale della banca.
Questi servizi hanno la finalit di consentire alla banca la copertura completa di tutti i bisogni finanziarioassicurativi del cliente.
Servizi di negoziazione in senso lato
Il cliente ha il bisogno di acquistare e vendere:
-

Strumenti finanziari o valori mobiliari quotati e negoziati nei mercati regolamentati: la banca pu
raccogliere lordine del cliente ed eseguirlo a mercato oppure dare al cliente contropartita diretta
(ossia rendersi controparte dello scambio). La banca ha lobbligo di eseguire loperazione alle
migliori condizioni disponibili e applica commissioni proporzionali al valore degli scambi
Strumenti di investimento collettivo: fondi comuni, fondi pensione e hedge funds, non sono quotati
e dunque il prezzo deciso da specifiche normative del produttore
Prodotti assicurativi con prevalente funzionalit di investimento finanziario: polizze index linked e
unit linked, rendite finanziarie e annuities
Prodotti assicurativi previdenziali
Polizze assicurative rischi

Servizi di custodia e amministrazione


Il deposito amministrato offre lopportunit al cliente di depositare gli strumenti finanziari a scopo di
custodia e amministrazione. Il mandato a custodire e amministrare completamente passivo (incasso di
cedole e dividendi, valori di rimborso, esercizio di opzioni, adempimenti fiscali sui redditi da capitale...) e
non vi alcuna discrezionalit per la banca.
Servizio di consulenza
La problematica principale in questambito la presenza di conflitti di interesse, ad esempio:
-

La banca induce il cliente ad acquistare servizi remunerativi per la banca


La banca vende strumenti di societ controllate o in cui la banca ha interesse rilevante
La banca pu agire in contropartita diretta del cliente
La banca potrebbe agire nellinteresse di un altro cliente preferibile

Servizio di gestione delegata


Il cliente d alla banca un formale mandato ad agire in suo nome e per suo conto in un contesto
contrattuale che definisce obiettivi, oggetti, estensione, durata e condizione. Il mandato ad agire pu
assumere forma individuale o collettiva.

Produzione e distribuzione degli strumenti della raccolta indiretta


Tutti gli strumenti della raccolta diretta sono prodotti dalla banca, al contrario gli strumenti di raccolta
indiretta sono in genere prodotti da altre societ e poi erogati tramite servizi prodotti dalla banca. Queste
societ esterne sono generalmente legate alla banca tramite:
-

Accordi commerciali
Alleanze strategiche in partnership industriali
Alleanze strategiche di tipo consortile, in cui la propriet del produttore condivisa da un consorzio
di banche
Controllo proprietario e strategico del produttore

Questi modelli di raccolta indiretta non sono esclusivi ma possono variamente combinarsi. Per quanto
riguarda la distribuzione dei servizi di raccolta indiretta, la banca utilizza canali fisici (rete delle filiali),
tecnologici (phone, remote e internet banking) e reti di promotori finanziari.
Obiettivi e aspetti caratteristici della politica della raccolta indiretta
Fornendo unofferta articolata, modulare, differenziata e diversificata, la banca minimizza la possibilit che i
suoi clienti siano attratti da intermediari finanziari concorrenti. Generalmente le strategie distributive sono
del tipo one stop banking cio un servizio globale e integrato che consente al cliente di unificare la
propria utenza presso un solo fornitore.

[03/08/13]
CAPITOLO III I PRESTITI
Rilevanza dellattivit creditizia: questioni teoriche e pratiche
Lattivit creditizia il cuore dellattivit bancaria e il credito bancario una fonte di finanziamento
primaria per le famiglie e per le imprese. I prestiti costituiscono il motore della crescita dimensionale di una
banca, infatti aumentano la raccolta tramite depositi e securitization, inoltre portano a un aumento del
margine di interesse e contribuiscono anche alla crescita del margine di intermediazione in quanto spesso
segnano lavvio della relazione tra cliente e intermediario dando origine a commissioni.
La ragion dessere delle banche la capacit di offrire credito e di assumere e gestire i relativi rischi in
modo pi efficiente ed efficace di altri intermediari o degli investitori, ci possibile in quanto le banche
sono in grado di raccogliere e produrre informazione a basso costo, sia in una fase antecedente sia in una
fase successiva allerogazione del prestito e dunque attuare unappropriata selezione e monitoraggio.
Inoltre le banche:
-

Strutturano contratti non standardizzati soddisfando bisogni finanziari diversi


Diversificano le attivit contribuendo a ridurre il rischio
Assorbono perdite inattese con i mezzi propri

Il rischio di credito: definizione e gestione


Il rischio di credito leventualit di una perdita dovuta a uninsolvenza totale o parziale del debitore, ci
ha un impatto sullequilibrio economico della banca in quanto pu generare un costo a titolo di perdita o di
rettifica su crediti, ma ha anche un impatto sullequilibrio finanziario in quanto il ritardo nel pagamento pu
generare tensioni di liquidit. Il rischio di credito la tipologia di rischio pi rilevante a cui le banche sono
esposte.
Sotto un profilo gestionale, la concessione di prestiti solleva due problematiche:
-

A livello micro: in termini di decisioni relative alla singola operazione


A livello macro: in termini di scelte riguardanti il portafoglio prestiti nel suo complesso

Def. Istruttoria di fido: lattivit di valutazione ex ante e di selezione delle potenziali controparti al fine di
attenuare i fenomeni di selezione avversa.
Al termine dellattivit di selezione la banca misura il rischio, attribuisce il rating e determina il tasso di
interesse da applicare al credito. Dopo lerogazione del presito vi la fase di monitoraggio delle posizioni in
essere, se in questa fase emerge unanomalia, la banca pu dar luogo alla rinegoziazione del contratto
oppure alla revoca dellaffidamento. A livello di portafoglio le scelte riguardano prevalentemente la
dimensione e la composizione del portafoglio prestiti.
La gestione del rischio di credito delle singole posizioni
Def. Fido: la massima esposizione che una banca disposta ad assumere nei confronti del cliente
Def. Prestito: la modalit, il mezzo pratico, attraverso cui il fido attivato dalla banca e utilizzato dal
cliente.
Nella fase di istruttoria di fido avvengono la produzione, lo scambio e lelaborazione delle informazioni sul
soggetto richiedente. Lintermediario bancario esprime un giudizio di affidabilit utilizzando non solo
informazioni pubbliche (come i bilanci), ma anche informazioni confidenziali, perci il contratto di prestito
personalizzato e poco trasparente ed dunque difficilmente cedibile e negoziabile. Questa illiquidit
espone la banca a un rischio di liquidit in caso di corsa agli sportelli, infatti la banca non dispone di un
mercato secondario in cui rivendere rapidamente i prestiti.
Istruttoria di fido
Questa fase coinvolge le strutture periferiche (gli operatori commerciali delle singole agenzie), che
raccolgono tutti i dati di natura anagrafica e reddituale necessari; a queste informazioni esterne si
aggiungono informazioni prodotte internamente alla banca come accertamenti catastali su immobili
dichiarati, esposizione complessiva verso banche...), quest informazioni sono raccolte grazie alla
consultazione della Centrale dei Rischi (CR).
Def. Centrale dei Rischi: un database informatico gestito dalla Banca dItalia, in cui sono elencate le
esposizioni debitorie di un dato soggetto verso il sistema bancario e parabancario (es. leasing, factoring).
La fase dellistruttoria di fido viene integrata da unanalisi:
-

Qualitativa: es. assetto proprietario, dimensioni, politiche di unazienda


Quantitativa: es. condizione reddituale, patrimoniale e finanziaria dellazienda

Procedura e grado di accuratezza dellistruttoria variano a seconda della clientela richiedente e dellimporto
richiesto. Vi un tradeoff tra grado di accuratezza dellistruttoria e redditivit delloperazione di
affidamento. Nel caso di piccole imprese unistruttoria analitica a forte componente qualitativa potrebbe
risultare troppo onerosa, perci spesso si valuta la disponibilit di garanzie reali pi che la capacit di
generare redditi prospettici.
Nei prestiti rateali a individui e famiglie la valutazione condotta seguendo metodi di tipo statistico
analitico che attribuiscono un punteggio a singoli debitori sulla base di dati giudicati rilevanti. I modelli di
scoring hanno 2 obiettivi:
-

Previsione delle insolvenze


classificazione degli impieghi in diverse classi di rischio

Listruttoria si conclude con una relazione di fido che sintetizza gli esiti della valutazione condotta su tutte
le fonti informative. Nella relazione:
-

contenuta la proposta della dimensione del fido accordabile


identificata la forma tecnica attraverso cui concluderl attribuito un rating
individuato il tasso di interesse congruente

La relazione di fido viene infine presentata agli organi decisionali dellimpresa, che deliberano la decisione
di affidamento. In seguito ci pu essere un periodo di negoziazione tra la banca e il cliente (es. se la banca
richiede garanzie accessorie).
[04/08/13]
Clausole contrattuali (covenants) e garanzie accessorie
Esistono clausole contrattuali che hanno funzione di:
-

scoraggiare comportamenti indesiderati (es. clausole che vincolano il finanziamento a un uso


specifico)
incoraggiare comportamenti virtuosi (es. clausole che prevedono la revoca del finanziamento se
viene superata una certa soglia di indebitamento)
impegnare a mantenere elevato il valore della garanzia reale (es. obbligo di assicurare un fabbricato
contro incendi e scoppi)

Esistono due tipologie di garanzie:


-

garanzie reali: sono beni che vengono depositati in pegno o sui quali viene iscritta unipoteca a
favore della banca, in caso di insolvenza del debitore, la banca ha diritto di prelazione su questi
beni
garanzie personali: possono essere predisposte mediante firme di avallo o fideiussioni

La richiesta di garanzie reali e personali d luogo a due problematiche:


-

implica unesigenza di valutazione


pu dare origine a un approccio eccessivamente prudenziale in fase di concessione del credito

Forme tecniche di prestito


Si distinguono:
Prestiti di firma
La banca si impegna a garantire il pagamento di un debito di un cliente (affidato) nei confronti di un
soggetto terzo (creditore). Lerogazione del finanziamento dunque solo eventuale e condizionata
allinadempimento del cliente della banca.
Un cliente pu richiedere un prestito di firma per vari motivi come evitare esborsi per depositi cauzionali,
garantire le proprie obbligazioni per partecipare a gare dappalto, ottenere a condizioni migliori un credito
per cassa.
La forma pi comune la fideiussione, con cui la banca si impegna personalmente nei confronti del
creditore garantendo ladempimento dellobbligazione dellaffidato.
Prestiti per cassa
Le forme tecniche pi diffuse sono:
-

mutuo: a media lunga scadenza tipicamente assistito da una garanzia reale, la banca eroga il
capitale in ununica soluzione e il debitore rimborsa man mano con rate periodiche, il tasso pu
essere fisso o variabile
leasing: la banca acquista un bene e lo mette a disposizione del proprio cliente a fronte di una
successione di pagamenti periodici. Alla scadenza il cliente pu esercitare unopzione di riscatto del
bene tipicamente a un prezzo pi basso del valore di mercato del bene
apertura di credito in c/c: la banca concede al cliente la possibilit di addebitare sul c/c importi
superiori alla disponibilit del conto, nei limiti della somma concordata in fido. Pu essere a tempo
indeterminato oppure avere una scadenza, in entrambi i casi la banca pu revocare prima del
termine il fido accordato e chiedere rimborso con un congruo preavviso
smobilizzo di crediti commerciali: le forme tecniche principali sono lo sconto, lanticipo e il
factoring, in tutti e 3 i casi il cliente cede alla banca un credito nei confronti di un terzo. La cessione
pu avvenire pro solvendo o pro soluto. Lo sconto riguarda le cambiali o i crediti non cartolari,
lanticipo riguarda le fatture, il factoring pi complicato perch pu avere anche accredito alla
scadenza
credito al consumo: includono prestiti personali (es. per acquisto di beni di consumo, per
studenti...) e aperture di credito rotativo (con ammontare predefinito e a tempo indeterminato
utilizzabili in ununica o in pi soluzioni tramite carta di credito revolving)

I rating interni nel processo di concessione del credito


Il meccanismo del rating consente alle banche di ordinare ciascuna controparte in relazione alla sua
rischiosit, assegnandola a una delle classi di rating previste. A ogni classe corrisponde una diversa
probabilit di insolvenza.
Il rating una valutazione della capacit di un soggetto di onorare le obbligazioni contrattuali:
-

riferito a un dato orizzonte temporale


viene effettuato sulla base di tutte le informazioni nagionevolmente accessibili

espresso mediante una classificazione su scala ordinale

Il concetto di rating stato introdotto con Basilea II e serve a calcolare il coefficiente di ponderazione da
applicare a ciascuna esposizione. Le attivit ponderate per il rischio (Risk Weighted Assets - RWA) devono
essere coperte almeno per l8% dal patrimonio della banca. Il calcolo del coefficiente di ponderazione
dipende da:
-

il merito creditizio del soggetto affidato


la rischiosit delle singole operazioni creditizie

che vengono misurati da 4 componenti di rischio:


-

probability of default (PD): la probabilit di insolvenza della controparte debitrice


loss given default (LGD): la perdita in caso di default
exposure at default (EAD): lesposizione della banca al momento del default
maturity (M): la scadenza delloperazione

Il requisito patrimoniale dunque =

Una quantificazione pi precisa del rischio pu essere ottenuta tramite la perdita attesa (Expected Loss
EL), cio la perdita che si manifesta in media entro un certo intervallo temporale su ogni esposizione in
portafoglio.

La perdita attesa un elemento di costo del credito e dovrebbe essere assorbita ex ante in termini di
spread sul tasso del credito.
Il vero elemento di rischio la perdita inattesa (Unexpected Loss UL), cio il rischio che la perdita effettiva
sia superiore a quella attesa. E su questo valore che viene definito il patrimonio di vigilanza.
Un indicatore di perdita inattesa molto utilizzato il Valore al Rischio (Value at Risk VaR) che esprime la
massima perdita inattesa che si pu verificare in un certo orizzonte temporale di riferimento con una certa
probabilit di accedimento (tipicamente il 99,9%).
Ci sono due tipologie di sistemi di rating:
-

rating esterni: le autorit di vigilanza calcolano i coefficienti di ponderazione sulla base di rating
esterni di agenzie qualificate come Moodys, Standard & Poors e Fitch
rating interni (IRB): i coefficienti di ponderazione sono determinati dalla banca applicando funzioni
regolamentari fornite dalle autorit di vigilanza. I sistemi di rating interni devono essere validati
dalla Banca dItalia prima di poter essere utilizzati, infatti devono rispettare i requisiti minimi
prudenziali.

[05/08/13]
Il pricing dei prestiti
Il pricing una fase rilevante nella concessione di un prestito, un pricing inadeguato infatti:
-

distrugge ricchezza per gli azionisti della banca minacciando la sua capacit di generare ricavi in
grado di coprire i costi

genera effetti distorsivi nellallocazione del credito come effetti di sussidio incrociato tra fasce di
clientela o addirittura effetti di selezione avversa

Se vi competizione intensa le banche potrebbero applicare tassi fuori mercato particolarmente favorevoli
ai clienti soltanto per attirare nuove fasce di clientela o promuovere nuovi prodotti.
I criteri di determinazione del tasso attivo
Un modello di determinazione del tasso lintrinsec value pricing, basato sulla stima delle componenti
intrinseche del prestito come il rischio, lesposizione complessiva e altre componenti di costo (finanziario,
operativo). Per determinare il tasso necessaria una stima dei costi:
-

legati alleventuale insolvenza della controparte


delle risorse raccolte dalla banca per finanziare quel prestito
amministrativi (personale, software...)

La banca pu essere:
-

price setter
price taker

La banca price setter


In questo caso il tasso attivo determinato a partire dal rischio di credito delloperazione in modo tale che
le entrate previste al netto della perdita attesa coprano tutti i relativi costi. Dunque il tasso di un prestito
pu essere definito in questo modo:

Con costo delle fonti di raccolta a titolo di debito,


tasso di perdita attesa del singolo prestito
(
= loss given default rate), quota di capitale assorbito dal prestito,
premio al rischio
richiesto dagli azionisti della banca
costo del capitale di rischio e costo del capitale di debito),
incidenza dei costi operativi per unit di prestito.
La banca price taker
Partendo da un tasso attivo di mercato , la banca calcola la redditivit del capitale assorbito dal
finanziamento tenuto conto del rischio arrivando al risk adjusted return, ossia il rendimento adeguato
delloperazione di prestito tenuto conto del rischio e di tutti i costi.
RAROC (Risk Adjusted Return On Capital): un indicatore di rendimento corretto per il rischio, viene
espresso come il rapporto tra il risultato economico prodotto dallimpiego in prestiti (corretto per le perdite
attese) e il capitale assorbito dal prestito.

La banca dovrebbe finanziare solo i prestiti idonei a generare valore per gli azionisti, ossia quelli in cui il
RAROC ecceda il costo del capitale o il ROE obiettivo della banca; nella pratica per la banca talvolta

finanzia prestiti con redditivit pi bassa in quanto consegue altri obiettivi (attrazione di nuova clientela,
crescita reddituale tramite cross selling...).
Una delle problematiche pi importanti nel calcolo delle formule sopra la stima delle variabili
considerate: come calcolare il premio al rischio sul capitale? Come ripartire sul singolo prestito i costi
comuni a pi operazioni bancarie? Come calcolare la probabilit di insolvenza per periodi pi lunghi di un
anno? Etc.
[06/08/13]
La valutazione del rischio ex post: lattivit di monitoraggio
Lazione di monitoraggio serve a evitare che il debitore adotti comportamenti opportunistici (moral hazard)
e consiste nel controllo continuativo della posizione di rischio e nella verifica del permanere delle condizioni
di affidabilit del cliente.
La banca controlla le modalit di utilizzo del finanziamento da parte del cliente e ne osserva il
comportamento bancario unendo le informazioni ottenute dai dati andamentali interni a quelle ottenute
dalla centrale dei rischi. Uleriori forme di controllo sono la verifica del rispetto delle clausole contrattuali e
lemergere di eventi pregiudizievoli.
Al termine dellazione di monitoraggio la banca:
-

classifica la posizione: in bonis oppure come incaglio o sofferenze


procede con uneventuale modifica del rating

Def. Partite incagliate: sono le esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva
difficolt, che possa essere prevedibilmente superata in un congruo periodo di tempo.
Def. Sofferenze: sono i crediti al valore nominale nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in
situazioni equiparabili.
La gestione del contenzioso: soluzioni di tipo negoziale e giudiziale
Le modalit di gestione del contenzioso possono essere soluzioni:
-

negoziali (stragiudiziali): es. ristrutturazione del contratto (revisione del tasso, richiesta di nuove
garanzie...), liquidazione con accordo, trasformazione del credito in partecipazione
giudiziali: avvio di procedure di recupero legale del credito mediante adesione a procedure
concorsuali , generalmente viene attuata quando esistono garanzie su cui la banca pu rivalersi
di mercato: cessione del credito a soggetti esterni specializzati nel recupero crediti o attivi sul
mercato secondario dei prestiti

La scelta tra le 3 alternative viene fatta con unanalisi costi benefici. Alcuni costi potrebbero essere: spese
giudiziarie, legali, amministrative, costi di rinegoziazione, costi di reputazione, costi sociali.
La scelta dipende anche dallintensit della relazione banca cliente: forti esposizioni, relazioni di lunga
durata, elevata ampiezza dei servizi offerti riducono la probabilit di una soluzione drastica.
Le soluzioni di mercato
Le principali modalit di gestione di incagli e sofferenze sono:

cessione pro soluto tout court: la banca vende, realizza una perdita, ma libera patrimonio che pu
essere allocato in attivit pi remunerative. Spesso le societ che acquistano i crediti fanno parte
dello stesso gruppo della banca. Quando la cessione di attivit dequalificate rientra nellambito di
un piano di salvataggio, si parla di operazione di bad banking (es. Banco di Napoli 1997)
cessione nellambito di operazioni di cartolarizzazione: gli attivi vengono ceduti a un SPV che
emette ABS e li colloca sul mercato. Il trasferimento dei flussi di cassa dai debitori allSPV
compiuto dal servicer (che spesso la banca stessa), spesso vengono attuati meccanismi di credit
enhancement cio forme di garanzia con lo scopo di incrementare la qualit delle emissioni; in
questi casi i soggetti garanti possono essere interni o esterni alla struttura. E prevista la figura del
trustee, una societ fiduciaria che agisce per conto degli investitori e sorveglia il comportamento
delle altre parti coinvolte. Spesso tutta loperazione organizzata da una banca di investimento
detta arranger. I principali obiettivi di una cartolarizzazione sono: funding, asset&liability
management, credit risk management, gestione del capitale

[08/08/13]
La gestione del rischio di credito a livello del portafoglio: la politica dei prestiti
Lobiettivo primario di una banca lo sviluppo dimensionale e i prestiti rappresentano la porzione pi
remunerativa degli impieghi in termini di ricavi da interessi e commissioni.
Un altro obiettivo della banca quello del mantenimento di una qualit soddisfacente del portafoglio
creditizio relativamente alla concentrazione (dimensione relativa delle posizioni in portafoglio) e alla
diversificazione (correlazione tra le probabilit di inadempienza delle controparti).
Vi un sistema di vincoli che definisce la possibilit di governare il portafoglio da parte della banca.
Vincoli esterni
Sono quei fattori su cui la banca non ha una diretta capacit di intervento, come:
-

la domanda di credito, che dipende dal ciclo economico


le caratteristiche strutturali e le modalit di funzionamento del sistema finanziario, ad esempio
lefficienza dei mercati di borsa, che incentiva la disintermediazione, oppure la competitivit del
settore
decisioni di politica monetaria e di vigilanza, come variazioni dei tassi di interesse o normativa sui
grandi fidi

Vincoli interni
Sono i fattori interni alla banca che influenzano la politica dei prestiti:
-

dimensione e caratteristiche della raccolta: tasso di sviluppo, composizione per forma tecnica,
profilo di scadenza, modalit di remunerazione
caratteristiche dellassetto organizzativo: numerosit e localizzazione geografica degli sportelli,
dimensione ed efficienza delle strutture di valutazione fidi e gestione rischi
livello obiettivo di rischio/rendimento del management e dellazionariato della banca

La gestione dinamica del rischio di credito: gli strumenti di credit risk transfer
Tecniche di credit risk transfer (CRT) sono cessioni pro soluto e cartolarizzazioni, ma anche i derivati
creditizi.
Def. Derivato creditizio: un contratto che consente di trasferire il solo rischio di credito relativo a un
prestito o a una obbligazione oppure di assumerlo. La forma pi diffusa il credit default swap. In questo
caso loggetto del trasferimento solo il rischio e non la titolarit del contratto, per questo motivo il
trasferimento non genera attivit e dunque non pu essere utilizzato per il funding.
Grazie alle tecniche di CRT diventato possibile:
-

massimizzare la crescita degli impieghi indipendentemente dai vincoli legati alle fonti di raccolta
modificare la composizione originaria del portafoglio (per settore, area geografica, forma tecnica...)
e aumentarne il grado di diversificazione indipendentemente dai vincoli di localizzazione geografica
ed estensione della rete distributiva

Lintenso utilizzo dei CRT ha avuto ripercussioni profonde sul business bancario
effetti sul modello di intermediazione tradizionale (originate to hold):
-

si diffuso il fenomeno dellunbundling, cio la disgregazione delle fasi e dei ruoli in cui lattivit di
intermediaizone creditizia tradizionale si articola infatti i CRT hanno consentito agli operatori di
specializzarsi in alcune funzioni (es. origination e servicing), trasferendo a soggetti terzi altre
funzioni
si ridotto il grado di personalizzazione dei prestiti per rendere pi probabile la vendita
ha modificato i ricavi tipici (da margine di interesse a margine commissionale)

effetti sul processo di gestione del rischio di credito:


-

aumento della dimensione dei prestiti grazie alla possibilit di cederli


aumento della flessibilit nella composizione del portafoglio
separazione tra origination dei prestiti e risk management

effetti sulla stabilit del sistema finanziario:


-

processi spinti di originate to distribute possono portare a crisi finanziarie (2008)


lattuale orientamento delle autorit di vigilanza sollecit le banche a un utilizzo pi cauto degli
strumenti di CRT

[11/08/13]
CAPITOLO IV LEQUILIBRIO FINANZIARIO DELLA BANCA
Caratteri specifici dellequilibrio finanziario della banca Le variabili elementari
Def. Equilibrio finanziario: la capacit dellimpresa di mantenere nel tempo un bilancio adeguato tra i
flussi di cassa in entrata e in uscita. La banca deve sempre far fronte alle obbligazioni di pagamento e di
rimborso di passivit.

Bassa liquidit genera un rischio di funding, alta liquidit genera un costo opportunit significativo (la
moneta non produce interessi), dunque utile concepire una soglia minima e una massima di liquidit oltre
le quali necessario agire per riportare lequilibrio.
La capacit di fare previsioni sui flussi di cassa futuri su diversi orizzonti temporali fondamentale per la
gestione dellequilibrio finanziario.
Le entrate monetarie dipendono da:
-

variazioni positive di passivit: pi depositi, emissioni obbligazionarie, indebitamento


variazioni negative di attivit finanziarie: rimborso di prestiti, vendita di azioni e obbligazioni
cessioni di attivit reali: vendita di immobili
aumenti di capitale a pagamento
ricavi finanziari: interessi attivi su prestiti, cedole, dividendi, commissioni, provvigioni, premi su
opzioni, margini su futures

Le uscite monetarie dipendono da:


-

variazioni negative di passivit: prelievi su depositi, rimborso di obbligazioni


variazioni positive di attivit finanziarie: erogazione di prestiti, acquisto di titoli
acquisto di attivit reali: immobili, attrezzature tecniche
costi finanziari: interessi passivi su depositi, cedole su obbligazioni, commissioni e provvigioni
passive
costi non finanziari: salari e stipendi, premi di produzione, canoni di locazione
imposte e tasse
dividendi pagati

Gran parte delle variazioni di attivit e di passivit, dei ricavi e dei costi e cos via, non ha manifestazione
monetaria poich trova contropartita in una variazione compensativa che produrrebbe un flusso di cassa
opposto, ad esempio:
-

gli interessi passivi dui depositi non vengono in genere pagati ma accreditati sui conti correnti
gli interessi attivi vengono addebitati sui c/c
salari e stipendi vengono accreditati sui depositi
imposte e tasse vengono accentonate in un fondo spese future

La banca tende a favorire con ogni mezzo la probabilit che tutte le transazioni, operazioni, contratti con
soggetti terzi vengano regolati con moneta bancaria.

Liquidit, solvibilit e rischi relativi


La banca attua una trasformazione delle scadenze, maggiore la trasformazione delle scadenze, maggiore il
rischio di liquidit, ossia il rischio che alla banca potrebbe essere richiesto di far fronte allestinzione di
passivit prima che la graduale estinzione spontanea delle attivit finanziarie contrapposte produca i flussi
di cassa necessari.

Dalla trasformazione delle scadenze discende un rischio di liquidit e dalla trasformazione dei rischi
discende un rischio di insolvenza,la sostenibilit della trasformazione delle scadenze dipende dallequilibrio
nella trasformazione dei rischi.
Lequilibrio finanziario dipende dallequilibrio reddituale patrimoniale, il rischio di liquidit condizionato
dal rischio di insolvenza.
Def. Solvibilit: il valore delle attivit proprietarie della banca superiore al valore delle passvit in essere,
evidenziando un valore positivo del patrimonio netto aziendale. Ci sono 3 aspetti fondamentali al riguardo:
-

la misura della solvibilit si fonda su una differenza di valori ed perci influenzata dai criteri
impiegati per la determinazione di questi valori: i valori del passivo sono prevalentemente
nominali, quelli dellattivo sono stimati e incerti, dunque la solvibilit notevolmente influenzata
da fattori esogeni influenti sul valore delle attivit che la banca ha acquisito
adottando il criterio del valore di cessione o di liquidazione i valori di realizzo sarebbero pi bassi
dei valori correnti, evidenziando cos una condizione di solvibilit peggiore
la solvibilit strettamente e direttamente correlata alla dimensione relativa del patrimonio netto
della banca: tanto maggiore la dimensione relativa del patrimonio netto, tanto maggiore la sua
capacit di assorbimento di eventuali svalutazioni dellattivo
RISCHIO DI LIQUIDITA'
Disequilibrio
Crisi di liquidit

Equilibrio
RISCHIO DI
SOLVIBILITA'

Solvibilit elevata
Solvibilit critica
Solvibilit insufficiente

La matrice qui in alto mostra le relazioni tra rischio di solvibilit e rischio di liquidit.
Concetti chiave:
-

unalterazione durevole dellequilibrio finanziario in senso negativo e lo sviluppo di una crisi di


liquidit (da 1 a 2), in genere determina il sorgere di forti timori riguardanti la solvibilit della banca
e innesca processi (come laumento dei prelievi) che costringono la banca a effettuare costose
operazioni di ribilanciamento dellequilibrio finanziario e a cedere attivit
levidenza di un deterioramento dei valori dellattivo (per esempio crescenti svalutazioni)
accrescono il rischio di solvibilit (da 1 a 3), ci innesca timori riguardanti la liquidit della banca e
alimenta i prevlievi dai depositi
si osserva sperimentalmente che le crisi di liquidit e quelle di solvibilit sono in genere
strettamente interdipendenti, alcune si originano dalla liquidit, altre dalla solvibilit, ma leffetto
finale osservato lo spostamento da 1 a 4.

La prevenzione delle crisi bancarie presuppone perci unattenzione continua sia alle condizioni di liquidit
che a quelle di solvibilit, infatti:
-

una banca insolvente predestinata a diventare illiquida, poich potr far fronte allestinzione delle
proprie passivit soltanto in maniera parziale e nei liquidi della liquidit posseduta o generabile
mediante la liquidazione delle attivit

una banca illiquida ha unelevata probabilit di diventare insolvente, se la necessaria liquidazione


delle attivit determina svalutazioni delle stesse in misura superiore al patrimonio netto e perci
risulta impossibile estinguere tutte le passivit

Poich una crisi bancaria ha enormi costi sociali, la Banca Centrale offre un prestito di ultima istanza alle
banche che hanno crisi di liquidit reversibili.

previsione, di misurazione e di gestione dellequilibrio finanziario e dei rischi di liquidit


Nella prassi operativa della banca ci sono 3 metodi per misurare lequilibrio finanziario prospettico:
-

il metodo delle riclassificazione delle quantit dello stato patrimoniale per liquidit
il metodo delle rilevazioni dei flussi di cassa generati dal normale svolgimento dellattivit della
banca secondo una scalettatura temporale predefinita (maturity ladder)
metodi ibridi che combinano i metodi precedenti

I tempi di trasformazione delle attivit e delle passivit in liquidit e i tempi di formazione dei flussi di cassa
devono essere stimati e non possono essere desunti da una tabulazione formale delle scadenze
contrattuali.
[13/08/13]
Il metodo delle quantit di stato patrimoniale riclassificate per la liquidit
Si suddividono le attivit in attivit monetizzabili (AM) e non monetizzabili, si suddividono le passivit in
passivit volatili (PV) e non volatili.
-

Le attivit assimilabili alla moneta legale sono tutti i crediti convertibili in moneta in qualunque
momento (depositi liberi presso la banca centrale e il sistema postale)
Crediti verso banche: la liquidit prestata ad altre banche overnight e a scadenze pi lunghe +
regolamenti da e per lestero per conto di clientela
Bisogna includere le posizioni fuori bilancio

Def. Capital Cash Position (CCP): il saldo tra attivit monetizzabili e passivit volatili e rappresenta la
quantit di liquidit di cui labanca pu ragionevolmente disporre nel periodo futuro considerato ed entro la
scadenza prescelta, sotto la condizione che le ipotesi sottostanti alla riclassificazione si realizzino.
Il CCP uninformazione puntuale e non dice nulla in merito alle variazioni del CCP nel periodo compreso
fra il presente e lorizzonte temporale scelto (OT), inoltre non considera i flussi generati dalla percezione dei
ricavi (incassi) e dal sostenimento di costi (pagamenti).
E possibile fare stress test e valutare limpatto sul CCP.
Il metodo dei flussi di cassa attesi
Si assume come riferimento una situazione iniziale di stato patrimoniale e, partendo da essa, rileva i flussi
di cassa effettivamente generati dalle singole attivit e passivit nel tempo futuro, con riferimento a una
scala di scadenze (maturity ladder).

Le due fondamentali regole di rilevazione sono:


-

I flussi riferiti alle attivit e alle passivit a scadenza a vista o indeterminata vengono stimati in
relazione alla probabilit che gran parte di esse si mantenga nel tempo
I flussi generati dalle scadenze contrattuali (interessi incassati e pagati, capitali rimborsati...) delle
attivit e delle passivit a scadenza determinata vengono attribuite alle scadenze moninali
contrattuali previste (non si considera il fatto che alcuni titoli possano essere venduti prima della
scadenza o usati come garanzia)

Def. Liquidity gap: la liquidit che manca allequilibrio monetario nellintervallo temporale considerato.
E possibile fare stress test per simulare la sensibilit del liquidity gap a ipotesi alternative di scenario.
Metodi ibridi
Consistono nel riformulare il prospetto dei flussi di cassa futuri includendo nella previsione dei flussi di
cassa in entrata la vendita definitiva o temporanea (PCT) dei titoli di propriet non impegnati o
lottenimento di finanziamenti mediante la costituzione in garanzia degli stessi titoli. Nel primo caso
bisogna stimare eventuali minusvalenze in ipotesi di mercati sfavorevoli e nel secondo i margini di sicurezza
o gli scarti di garanzia normalmente applicati.
E dunque possibile riconfigurare la struttura per scadenze del portafoglio dei titoli di propriet non pi in
base alla scadenza ma in base alla possibilit di monetizzare

Alcuni aspetti specifici della gestione della liquidit


Incertezza dei flussi di cassa futuri
I modelli precedenti non prendono in considerazione lincertezza, esistono modelli pi sofisticati che
tengono conto non solo del tempo di aacedimento dei flussi ma anche del loro ammontare.
Contingency funding plans
Def. Contingency funding plan: un piano dazione preordinato alla ricostituzione dellequilibrio dei flussi di
cassa in condizioni di emergenza o di crisi di liquidit. E volto a predisporre le condizioni necessarie per
attivare nuove fonti di liquidit facendo leva sia su attivit finanziarie idonee sia su passivit potenziali.
Nel primo caso si tratta di strumenti utilizzabili facilmente in operazioni di PCT con operatori istituzionali
come altre banche o la banca centrale (che sceglie quali attivit sono stanziabili a date condizioni di tasso,
durata e margine di garanzia (haircut)). Nel secondo caso si tratta di linee di credito la cui disponibilit
preventivamente negoziata, i titoli utilizzabili a questo scopo e quelli vendibili con facilit senza particolari
rischi di prezzo fanno parte della Riserva di Seconda Linea.
Def. Riserva di Prima Linea: constituita dalla moneta legale e dalle attivit a essa assimilabili.
Impatto delle politiche di raccolta e di impiego
I metodi precedentemente descritti ovviamente non includono alcuna previsione in ordine alla formazione
futura di nuove attivit e passivit per effetto dellattuazione delle politiche di impiego e di raccolta. Invece,

utilizzano una tecnica di rollover, ossia aggiornano costantemente le previsioni incorporando di ocntinuo gli
eventi di formazione-estinzione delle passivit, cio solo glie effetti della gestione e non quelli futuri.
Relazione di interdipendenza tra previsioni di equilibrio finanziario e politiche di impiego e di raccolta:
-

Le previsioni finanziarie evidenziano posizioni future di liquidit (CCP) e flussi di cassa netti futuri
Informazioni sulle tendenze in atto sono fondamentali per la formulazione delle politiche di
impiego e di raccolta, che modificheranno le future condizioni di equilibrio
Applicando le previsioni alle situazioni patrimoniali si generano continuamente nuove informazioni
sugli equilibri futuri

Dunque nel brevissimo termine la gestione della liquidit consiste nellesecuzione di operazioni immediate
di tipo compensativo, nel medio-lungo periodo la gestione dellequilibrio finanziario mantiene e sviluppa
strette relazioni di interdipendenza con le politiche di impiego e di raccolta.

[14/08/13]
Cessione dei crediti e nuove prospettive di gestione dellequilibrio finanziario
La cessione dei prestiti innova in modo radicale la gestione bancaria della liquidit, poich consente di
estendere praticamente alla totalit dellattivo finanziario della banca lopportunit della monetizzazione.
La banca tiene in bilancio fino a estinzione le attivit non liquide e rischiose generate dalla concessione del
credito e le finanzia stabilmente con passivit con scadenze mediamente inferiori e per larga parte a vista,
sostanzialmente esenti da rischi di insolvenza. Con la cartolarizzazione sistematica dei prestiti lattivit di
origination assume centralit, mentre lattivit di asset holding viene trasferita a soggetti terzi.
Con questo modello orginate and distribute il rischio di liquidit e il rischio di credito vengono trasferiti
completamente e lattivit della banca puramente commerciale (compra e vende rischi e scadenze).
Se il tempo intercorrente tra erogazione e cartolarizzazione dei prestiti si dilata per motivi tecnici, nella
banca si riforma una struttura di attivit-passivit con tutti i rischi che ne sono propri.

Esposizione al market liquidity risk


E possibile distinguere tra:
-

Liquidit posseduta: effettivamente e potenzialmente contenuta nellattivo patrimoniale


Liquidit imprestata: attingibile mediante indebitamento

La liquidit di prima linea ha rendimento scarso o nullo, la liquidit di seconda linea hanno un costo
opportunit significativo perch comportano la rinuncia a investimenti pi rischiosi e meno liquidi; per
questi motivi la banca tende a minimizzare entrambe le riserve preferendo ricorrere a una liquidit
potenziale il cui reperimento e ottenimento presuppone operazioni di mercato e lesistenza di controparti
disponibili. Ci comporta il rischio che il mercato non sia, alloccorrenza, liquido (market liquidity risk).
Al riguardo si distinguono:

Condizioni soggettive della banca rispetto al mercato e le controparti di scambio


Modalit tecnico contrattuali di acquisizione di liquidit dal mercato
Condizioni oggettive di liquidit del mercato

Considerazioni sulla liquidit:


-

Tutti hanno bisogno di liquidit, ma preferiscono immagazzinarne quantit minime e fare


affidamento sulla circostanza che alloccorrenza essa sar disponibile a prezzo di mercato
Non esistono veri e propri produttori di liquidit a eccezione delle banche centrali

Def. Mercato liquido: il mercato liquido se la liquidit generalmente disponibile e accessibile, il mercato
non liquido se la consuetudine della condivisione potenziale della liquidit non viene pi creduta.
Anche supponendo che il mercato sia liquido, bisogna sempre considerare che, al crescere dei timori sulla
liquidit di una banca, cala drasticamente il numero e la disponibilit delle parti contraenti. In queste
condizioni, viene esclusa nettamente qualsiasi modalit di indebitamento e le operazioni di PCT possono
risultare difficili (liquidit imprestata)
Invece, la vendita di attivit liquide trova quasi sempre contropartita nel mercato, indipendentemente dalla
situazione soggettiva o creduta del venditore (liquidit posseduta).
Dunque molto pi realistico fare affidamento sulla liquidit posseduta piuttosto che su quella imprestata.

[15/08/13]
CAPITOLO V IL BILANCIO DELLE BANCHE E LANALISI DELLE PERFORMANCE
Cenni sullattivit bancaria moderna
Attivit delle banche:
-

Raccolta e impiego
Gestione portafoglio titoli di propriet
Attuazione di operazioni su derivati
Gestione dei rapporti creditizi interbancari

Servizi alla clientela:


-

Servizi di pagamento
Servizi di investimento
Servizi di custodia e amministrazione degli strumenti finanziari della clientela
Servizio di cassette di sicurezza
Servizi di consulenza finanziaria
Concessione di crediti di firma

La banca pu detenere partecipazioni in imprese non finanziarie con alcune limitazioni, e, senza limitazioni,
in imprese finanziarie.
Per quanto riguarda il bilancio le voci di stato patrimoniale pi rilevanti sono:

Debiti verso la clientela (attivit di raccolta)


Crediti verso la clientela (attivit di impiego)
Partecipazioni in altre imprese
Titoli del portafoglio di propriet

Quelle di conto economico sono:


-

Interessi attivi e passivi


Risultati delle operazioni su titoli di propriet
Commissioni attribuibili alle diverse attivit di servizio

Il bilancio bancario: norme generali e norme speciali


Dal 1992 al 2005-2006 le banche non hanno applicato le norme di redazione del bilancio dettate dal codice
civile ma quelle del decreto legislativo 87 del 1992, specificamente dedicato alle banche. Questo decreto,
unito alla circolare 166 disponeva le norme relative a:
-

Principi generali di redazione del bilancio


Struttura e forma del bilancio
Modalit di contabilizzazione delle diverse operazioni
Criteri di valutazione delle attivit alla fine di ogni periodo contabile

A partire dal 2005 il settore bancario italiano ha progressivamente accolto la legislazione contabile nota
come IAS (International Accounting Standards) o con la sigla successivamente introdotta IFRS (International
Financial Reporting Standards). I principi contabili IAS sono emanati da un organismo sovranazionale e
indipendente chiamato IASB (International Accounting Standards Board); il processo di accoglimento di tali
principi nelle legislazioni nazionali detto endorsement. Nel 2005 la Banca dItalia ha sostituito la circolare
166 con la circolare 262.

Struttura, forma e contenuti del bilancio bancario


Premessa
La circolare 262 stablisce in primo luogo la struttura obbligatoria del bilancio bancario, i documenti
principali sono:
-

Lo stato patrimoniale
Il conto economico
La nota integrativa
La relazione sulla gestione

La disciplina contabile stabilisce anche la forma del bilancio e i suoi contenuti.


Lo stato patrimoniale
Lo schema di stato patrimoniale obbligatorio, ci consente una pi agevole comparabilit tra i bilanci di
diverse banche.

La variabile totale attivo usualmente utilizzata come variabile di scala nelle analisi relative al settore
bancario. A seconda del totale attivo la Banca dItalia classifica le banche italiane lungo la seguente scala:
-

Banche minori (<1,3B)


Manche piccole (1,3 9B)
Banche medie (9 26B)
Banche grandi (26 60B)
Banche maggiori (>60B)

La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) americana suddivide la banche in community banks, large
community banks, regional banks, large banks, mega banks.
Lo schema obbligatorio dello stato patrimoniale bancario propone in linea generale una distinzione per
natura delle diverse voci:
-

Tra le attivit i crediti si distinguono in crediti verso banche e crediti verso la clientela
Tra le passivit i debiti finanziari si distinguono in debiti verso banche e debiti verso la clientela
...

Per quanto riguarda le partecipazioni:


-

In una societ controllata, la condizione di controllo presunta se la banca detiene la maggioranza


dei diritti di voto esercitabili nellassemblea ordinaria della partecipata
In una societ collegata, la condizione di collegamento presunta se la banca detiene almeno il
20% dei diritti di voto esercitabili nellassemblea ordinaria della partecipata

Le voci che non rientrano nella categoria sopra sono:


-

Voce 20 (HFT Held For Trading): strumenti acquistati con carattere speculativo
Voce 50 (HTM Held To Maturity): strumenti finanziari caratterizzati da una scadenza fissa, che la
banca intende mantenere in portafoglio fino alla scadenza
Voce 40 (AFS Available For Sale): strumenti non derivati che la banca ritiene di mantenere in
portafoglio per un certo periodo di tempo, ma non necessariamente fino alla scadenza
Voce 30 (FVTPL Fair Value Through Profit and Loss): strumenti acquistati per diverse finalit, ma
per I quail la banca ha deciso di applicare il criterio di valutazione al fair value
Voce 80 (Derivati di copertura): valore corrente dei derivati stipulati dalla banca per coprire rischi
finanziari

Elementi strutturali tipici dello stato patrimoniale bancario:


-

Preponderanza dei crediti verso clientela rispetto alle altre voci dellattivo
Peso ridotto delle componenti patrimoniali rispetto al totale dei debiti al passivo

Def. Recognition: il modo con cui un determinato strumento finanziario viene accolto in bilancio nel
momento della sua acquisizione.
Def. Derecognition: riguarda la fase di rimozione dal bilancio di uno strumento che la banca decide di
cedere.

Per quanto riguarda la recognition, uno strumento finanziario deve essere accolto in bilancio nel momento
in cui la banca diventa parte del contratto, ossia il giorno della transazione (trade date) senza alcun
riferimento al momento del regolamento (settlement date), che invece il momento in cui il titolo viene
pagato dallacquirente e consegnato dal venditore.
Per quanto riguarda la derecognition, la banca deve rimuovere dal bilancio uno strumento finanziario nel
momento in cui essa cede a un terzo soggetto lo strumento e perde il controllo sui relativi diritti
contrattuali, in altre parole la banca deve trasferire tutti i rischi e i benefici connessi allo strumento.
[16/08/13]
Conto economico
Il conto economico di tipo riclassificato e prima di arrivare allutile o perdita dellesercizio, vi sono diversi
margini intermedi in evidenza:
-

Margine di interesse: definito da interessi attivi e passivi


Commissioni nette: definite da commissioni attive e commissioni passive
Margine di intermediazione: che include i due margini precedenti oltre a dividendi, risultati netti
per negoziazione e copertura e utile e perdita per cessione e riacquisto di vari strumenti
Risultato netto della gestione finanziaria: si ottiene sottraendo al margine di intermediazione le
rettifiche per deterioramento di crediti o altre attivit
Costi operativi: ottenuti sommando spese amministrative, accantonamenti rischi e rettifiche su
attivit materiali e immateriali
Utile o perdita dellattivit corrente al lordo delle imposte: ottenuto a partire dal risultato netto
della gestione finanziaria sottraendo i costi operativi e sommando gli utili netti da partecipazioni
Utile o perdita dellattivit corrente al netto delle imposte: ottenuto sottraendo le imposte al
margine precedente
Utile o perdita dellesercizio: ottenuto dal margine precedente sommando utili e perdita delle
attivit non correnti in via di dismissione al netto delle imposte

Il margine di interesse unottimo indicatore per valutare la redditivit dellattivit core della banca. Il
rapporto margine di interesse / commissioni nette un ottimo indicatore del tipo di business della banca
(se alto la banca commerciale, se basso la banca di investimento).
La nota integrativa
La nota integrativa un documento importantissimo in grado di fornire unenorme quantit di dati, essa
composta da 9 parti:
A)
B)
C)
D)
E)
F)
G)
H)
I)

Politiche contabili
Informazioni sullo Stato Patrimoniale
Informazioni su Conto Economico
Informativa di settore
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni sul patrimonio
Operazioni di aggregazione
Operazioni con parti correlate
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

La nota integrativa ha due caratteristiche fondamentali:


-

un documento di tipo sia quantitativo (presenta valori monetari) che qualitativo (presenta anali,
descrizioni e commenti)
un documento di tipo analitico: offre informazioni di dettaglio che integrano le informazioni
sintetiche presentate nello stato patrimoniale e nel conto economico

In questo documento la banca deve tra le altre cose:


-

Illustrare i criteri di contabilizzazione, di classificazione e di valutazione di ogni voce del bilancio


Fornire informazioni riguardo ai rischi di credito, di mercato, di liquidit e operativo
Esplodere ogni singola voce di bilancio presentando dettagli distinguendo per diverse categorie
(es. commissioni per garanzie, per servizi di incasso e pagamento, per servizi di gestione etc.)
Presentare un dettaglio delle garanzie rilasciate alla clientela
Presentare un dettaglio dei servizi di investimento offerti alla clientela
Presentare un dettaglio delle spese per il personale e del numero dei dipendenti suddivisi per
categoria

La relazione sulla gestione


La relazione sulla gestione elaborato sotto la responsabilit degli amministratori della banca ed volto a
dare una descrizione generale delle dinamiche strategiche, organizzative e gestionali della banca. E un
documento prevalentemente di tipo qualitativo e i suoi contenuti non sono stabiliti in forma obbligatoria.
I principali contenuti devono essere:
-

Commento alle dinamiche fatte registrare dalle principali voci dello stato patrimoniale e del conto
economico
Alcune informazioni in materia di organizzazione e di presonale
Le tendenze macroeconomiche e del settore

Nella prassi la struttura pi o meno la seguente:


-

Parte macroeconomica (situazione generale delleconomia)


Parte sulle tendenze in atto sui mercati finanziari
Parte sulle condizioni del mercato del credito e dellindustria bancaria
Parte dedicata alla banca

[18/08/13]
Lanalisi delle performance aziendali della banca attraverso lanalisi di bilancio
Lanalisi di bilancio mira a mettere in evidenza una particolare condizione aziendale, identificandone ove
possibile le cause determinanti. Le variabili su cui si concentra sono la redditivit, lequilibrio patrimoniale e
lefficienza nellimpiego delle risorse. In genere lanalisi di bilancio viene sviluppata attraverso un confronto
con banche concorrenti (per quanto possibile simili) e con le condizioni della banca stessa in periodi
precedenti.
Lanalisi di bilancio si fonda su due tipologie di strumenti di indagine:
-

Il processo di rielaborazione dei dati contabili

La selezione e la misurazione di alcuni indicatori gestionali di sintesi (indici di bilancio o financial


ratios)

La riclassificazione dello stato patrimoniale e del conto economico


Diversamente dal caso delle imprese non finanziarie, per le quali la logica di riclassificazione dello stato
patrimoniale si fonda su liquidit/esigibilit delle voci contabili, nel caso delle banche gli analisti finanziari
ritengono pi significativo un criterio fondato sulla natura delle stesse voci e di conseguenza sul contributo
alle voci del conto economico.
Coerentemente con questo criterio, dal lato dellattivo le voci dello stato patrimoniale sono distinte in due
categorie:
-

Attivit finanziarie: interessi, dividendi, guadagni o perdite, rivalutazioni o svalutazioni...


Attivit di natura non finanziaria: crediti fiscali, ratei, attivit reali...

Gli impieghi in attivit reali sono decisamente marginali sul complesso degli investimenti della banca.
Dal lato del passivo vi sono:
-

Passivit finanziarie: debiti finanziari, certificati di deposito, obbligazioni,


Altre passivit: debiti di natura non finanziaria
Patrimonio netto contabile della banca

Tramite la riclassificazione possibile sapere ad esempio:


-

Limportanza che la banca assegna agl iimpieghi in prestiti rispetto alle altre forme di investimento
Se la banca datrice o prenditrice di fondi sul mercato interbancario
La differenza tra partimonio e le attivit immobilizzate

Gli indici di bilancio: selezione, misurazione e coordinamento


Si possono distinguere indici di:
-

Redditivit
Efficienza
Solvibilit

Alcuni financial ratios tipici sono:


-

ROE (return on equity): un indice di redditivit che rapporta il risultato netto di esercizio al
patrimonio in essere alla fine dello stesso esercizio. Il ROE pu essere valutato in termini assoluti
(ad esempio rispetto alle attese) e in termini relativi (confrontandolo con il ROE di banche
concorrenti o con risultati precedenti)
RN/RL risultato netto / risultato lordo: misura il peso dellimposizione fiscale sui risultati della banca
RL/RG risultato lordo / risultato di gestione: misura il peso delle componenti valutative sul conto
economico (es. rettifiche di valore sui crediti)
RG/MIT risultato di gestione / margine di intermediazione: misura il peso dei costi operativi
MIT/MI margine di intermediazione / margine di interesse: misura il contributo delle attivit
finanziarie ma non creditizie ai risultati complessivi

MI/TA margine di interesse / totale attivo: esprime il contributo alla redditivit complessiva
dellattivit di intermediazione creditizia in senso stretto
TA/PN totale attivo / patrimonio netto: un indice di leva finanziaria

Si ha la relazione:

[19/08/13]
CAPITOLO VI RISK MANAGEMENT, GESTIONE DEL CAPITALE E CONTROLLI INTERNI
Rischi e capitale
Una certa quantit di rischio un tratto caratteristico e positivo delle banche e delle altre istituzioni
finanziarie (es. trasformazione delle scadenze). Una banca correttamente gestita non quella che evita i
rischi o che li riduce al minimo ma, piuttosto, quella che riesce ad assumere i rischi in modo equilibrato,
premiando linvestimento degli azionisti ed evitando di mettere a repentaglio la propria stabilit.
Il capitale deve coprire le perdite eventualmente generate dai rischi, affich ci avvenga necessario:
-

Censire e misurare i rischi in essere, arrivando a quantificare le possibili perdite future a essi
associate
Garantire che il capitale sia adeguato a sopportare le perdite, anche alla luce della prevedibile
evoluzione dei volumi intermediati e dei rischi

Le principali tipologie di rischio


Un elenco non esaustivo delle principali tipologie di rischio il seguente:
-

Rischio di credito (default, downgrading, recupero, esposizione, concentrazione)


Rischio di mercato (cambio, interesse, azionario, merci, volatilit)
Rischio di tasso
Rischio di liquidit
Rischi operativi
Altri (strategico, reputazionale...)

Il rischio di credito
Il rischio di credito ha a che fare con la possibilit che il debitore non rimborsi interamente quanto dovuto
nei tempi previsti. Tale rischio non limitato agli impieghi classici di una banca (titoli o prestiti), ma si
estende alle posizioni fuori bilancio come le garanzie prestate, i derivati OTC e le transazioni in attesa di
regolamento.
Il rischio di credito comprende le seguenti principali tipologie:
-

Rischio di insolvenza (default): viene misurato attraverso la PD (probability of default) del debitore
su un orizzonte temporale stabilito (di solito 12 mesi), una particolare tipologia di rischio di default
il rischio-paese. Linsolvenza si traduce in una perdita pari a
, e dunque comporta
anche un rischio di esposizione e un rischio di recupero

Rischio di esposizione: indica il rischio che lammontare prestato subisca un incremento in


prossimit del default cos che lEAD risulti maggiore di quanto stimato
Rischio di concentrazione: indica il rischio che il livello di diversificazione di un portafoglio
comprendente una pluralit di crediti si riveli inferiore alle attese (es. crediti concessi a debitori di
uno stesso settore)

Il rischio di credito non confinato al rischio di insolvenza, ma include anche il rischio di downgrading, cio
il rischio che il merito creditizio del debitore si riveli essere inferiore di quanto originariamente stimato.
Perci il rischio di credito va misurato e gestito non con una distribuzione binaria (insolvenza vs. Non
insolvenza), ma tenendo conto di tutti i possibili casi intermedi in cui il rating del debitore peggiora, ma non
si arriva allevento estremo dellinsolvenza.
Vi anche il rischio di spread, cio il rischio connesso a un eventuale rialzo degli spread richiesti dal
mercato a un debitore, ci pu essere collegato a un aumento della PD ma anche a eventi politici,
catastrofi naturali o grandi fallimenti finanziari; in questo caso avviene un flight to quality, e lo spread tra i
tassi dei bond di alta qualit e quelli dei bond di bassa qualit aumenta.
Tornando al rischio di insolvenza, la perdita attesa EL data da:
. Tale perdita, in
quanto attesa, non rischio, e dunque non d origine a un rischio di credito propriamente detto. La reale
componente di rischio data dalla possibilit che le valutazioni effettuate su EAD, LGD e PD, si manifestino
a posteriori errate. La perdita attesa, non essendo rischio, un costo legato allattivit creditizia.
Exposure at default (EAD): una variabile la cui aleatoriet dipende dalla forma tecnica del finanziamento
concesso al debitore (in un fido la controparte potrebbe aumentare lesposizione in prossimit del default,
in un forward short sul petrolio negoziato sul mercato OTC lesposizione aumenta al decrescere del prezzo
del petrolio...). La stima dellEAD attesa su un fido in conto corrente richiede di conoscere la quota di fido
utilizzata (DP Drawn Portion) e la quota inutilizzata (UP Undrawn Portion), e di stimare un Credit
Conversion Factor (CCF, anche detto Loan Equivalent LEQ) che rappresenti la percentuale di fido
inutilizzato che ci si attende venga utilizzato al momento dellinsolvenza. Sperimentalmente si verifica che il
CCF spesso compreso tra 40% e 75%. A questo punto si calcola
. In alcuni casi
lEAD quantificabile a priori (mutuo, bond a tasso fisso...)
Rischio di recupero e Loss Given Default (LGD): sono influenzati da 4 principali categorie di fattori:
-

Caratteristiche dellesposizione: presenza di garanzie (collateral), efficacia delle garanzie, priorit


dellesposizione (senior o subordinata)...
Caratteristiche del debitore: settore in cui la societ opera, paese, leverage, rapporto tra EBITDA e
fatturato...
Caratteristiche della banca che gestisce il processo di recupero: livelli di efficienza dellufficio che si
occupa del processo di recupero (workout department), frequenza di accordi stragiudiziali,
tendenza a cedere pacchetti di crediti in contenzioso...
Fattori esterni: stato del ciclo economico, livello dei tassi...

La stima dellLGD avviene spesso attraverso il confronto con i valori di LGD effettivamente registrati su un
campione di prestiti con caratteristiche simili terminati in default negli anni precedenti, inoltre si tiene
conto del valore finanziario del tempo (es. se sono stati necessari 3 anni per recuperare 60000, il
recupero effettivo dato dal valore attuale dellimporto scontato a 3 anni con un opportuno tasso corretto
per il rischio).

Il rischio di default e la PD vengono generalmente stimati tramite modelli di rating e scoring, nel rating
prevalgono valutazioni qualitative, mentre nello scoring la procedura pi automatizzata e basata su
parametri quantitativi. Lo scoring pu basarsi su griglie di ponderazione definite da un comitato di esperti
o, pi spesso, su analisi statistiche basate sugli eventi passati. Lo scoring viene spesso usato per le
operazioni semplici e il rating per soggetti pi grandi e complessi. Rating e scoring vengono trasformati in
PD attraverso lanalisi dello storico della clientela. E anche possibile stimare la PD dalla quotazione dei
bond.
La misura della perdita inattesa pu essere misurata a partire dalla deviazione standard della distribuzione
delle perdite effettive. La perdita effettivamente sostenuta pu scriversi come
dove
una variabile binaria che assume valore 1 in caso di insolvenza e 0 altrimenti.
Se EAD fissa e rischio di default e rischio di recupero sono indipendenti, si dimostra che la deviazione
standard di L data da

varianza del tasso di perdita in caso di default.

, dove

la

Il rischio di concentrazione pu essere Name Concentration (quando vi sono grandi prestiti erogati a pochi
grandi soggetti) oppure Industry Concentration (quando vi sono prestiti erogati a soggetti che tendono a
fallire insieme). In ogni caso importante stabilire la correlazione tra le insolvenze dei debitori, tuttavia
difficile stimare questa correlazione in quanto non si ha una serie storica dei default dei soggetti, quindi si
usano metodologie indirette, ad esempio osservando la correlazione tra i default passati di imprese
appartenenti al medesimo settore o area geografica, oppure osservando la correlazione tra le quotazioni di
borsa.
Il rischio di mercato
Il rischio di mercato trae origine da possibili variazioni inattese delle condizioni di mercato, esso dunque
riguarda gli strumenti finanziari per cui esiste un mercato secondario su cui sia possibile leggere con
continuit i prezzi di riferimento.
A seconda del tipo di prezzo di riferimento, si possono classificare 5 principali categorie di rischi di mercato:
-

Rischio di cambio: relativo ad attivit e passivit in valuta estera e derivati su valute


Rischio di interesse: relativo ai bond e a derivati sui tassi
Rischio azionario: relativo a titoli azionari e derivati su azioni come le opzioni
Rischio merci: relativo a posizioni su commodities spesso prese tramite futures e opzioni
Rischio di volatilit: relativo a opzioni e titoli strutturati

La correlazione tra i titoli nel portafoglio della banca svolge un ruolo essenziale: una bassa correlazione o
una correlazione negativa riducono il rischio.
Def. Funzioni di mapping: collegano la volatilit del valore dei rendimenti di mercato alla volatilit del
valore del portafoglio effettivamente posseduto dalla banca. Talvolta le funzioni di mapping sono molto
complesse, tuttavia spesso possibile approssimarle con formule pi semplici, ad esempio una posizione
long su azioni vodafone in sterline pu essere considerata come un investimento in azioni vodafone
coperto contro il rischio cambio + un investimento in sterline. Nelle funzioni di mapping relative alle
obbligazioni, un ruolo fondamentale svolto dalla duration che consente di tradurre variazioni dei tassi in
variazioni dei prezzi dei bond.

I modelli utilizzati per calcolare il rischio di un portafoglio tengono anche conto del fatto che la volatilit dei
titoli cambia nel tempo e che le quotazioni dei prezzi tendono a formare grappoli o cluster (volatility
clustering).
Il rischio operativo
Il rischio operativo il rischio a cui unimpresa finanziaria esposta non in quanto finanziaria, ma in quanto
impresa. Riguarda ad esempio le perdite causate da infedelt del personale, eventi naturali sfavorevoli,
vulnerabilit dei sistemi informatici, responsabilit legali e ambientali verso terzi, risarcimenti ai
consumatori etc.
Basilea 2 definisce il rischio operativo come il rischio di perdite derivanti dallinadeguatezza o dalla
disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni.
La misura del rischio operativo generalmente pi complessa rispetto a quella dei rischi finanziari, visto
che esso include fattori casuali molto diversi fra loro; in generale comuque un sistema di misurazione
dovrebbe mirare ai seguenti obiettivi:
-

Consentire la tempestiva rilevazione e archiviazione degli eventi di perdita non appena si


manifestano
Permettere alla banca di stimare le perdite attese e le perdite inattese
Consentire una migliore comprensione dei fattori da cui origina il rischio operativo, cos da
permettere limpostazione di adeguate politiche di contenimento e copertura del rischio, la cui
efficacia possa essere verificata nel tempo

Le perdite possono essere dovute a:


-

Eventi LFHI (Low frequency high impact): come le calamit naturali


Eventi HFLI (High frequency low impact): come piccole truffe su carte di credito

Gli eventi LFHI sono difficimente stimabili e per analizzarli si usano metodologie come lextreme value
theory (EVT), mentre per controllare gli eventi HFLI pu essere utile creare consorzi interbancari per la
condivisione di dati sulle perdite operative passate.
Il rischio di tasso di interesse
Il rischio di tasso di interesse il rischio che variazioni nei tassi di interesse di mercato producano una
riduzione delle redditivit e del valore economico di una banca. Tale rischio dovuto al fatto che attivit e
passivit bancarie hanno differenti scadenze e/o istanti di revisione del tasso.
Se i tassi salgono, i depositi dovranno essere rinnovati a costi pi alti, mentre il rendimento degli impieghi a
tasso fisso rester invariato, dunque si avr una riduzione del margine di interesse della banca.
Se attivit e passivit sono negoziate sul secondario, allora il rischio di tasso di interesse pu essere
considerato un caso particolare del rischio di mercato; tuttavia nel bilancio spesso vi sono molte attivit e
passivit non negoziate come depositi e prestiti contenuti nel banking book, in questi casi per calcolare il
rischio di tasso bisogna ricorrere ad approcci ad hoc, i pi noti sono:

Il repricing gap (reddituale): se la data di riprezzamento medio delle attivit superiore alla data di
riprezzamento medio delle passivit, allora la redditivit della banca vulnerabile a un aumento dei
tassi
Il duration gap (patrimoniale): a partire dalle duration delle poste attive e passive, calcola il
differenziale tra duration media ponderata di asset e liabilities quantificando gli effetti delle
variazioni dei tassi sul valore della banca

Def. Repricing gap: la differenza tra la quantit di attivit finanziarie sensibili e passivit finanziarie
sensibili di una banca (sensibili = che giungono a scadenza o che prevedono una revisione del tasso nel
corso di un dato arco di tempo, di solito un anno). Approssimativamente la relazione tra repricing gap e
variazione del margine di interesse data da:
.
Def. Duration gap: la differenza tra la duration modificata dellattivo e la duration modificata del passivo
(corretta per il grado di leva):
passivo,
con

con

duration attivo,

valore attivo,

duration

valore passivo. Approssimativamente la variazione del valore netto della banca si pu indicare
.

Il rischio di liquidit
Il rischio di liquidit il rischio che un intermediario non possa onorare tempestivamente il rimborso delle
proprie passivit a causa di un volume di richieste inaspettatamente elevato, o che, per far fronte a tali
richieste, sia costretto a vendere rapidamente (fire sale) un elevato volume di attivit realizzando un prezzo
inferiore al loro valore corrente di mercato, realizzando dunque una perdita.
Il rischio di liquidit si distingue in:
-

Funding risk: il rischio che lintermediario non sia in grado di far fronte a deflussi di cassa inattesi
Market liquidity risk: il rischio che lintermediario, cercando di monetizzare una grossa posizione,
finisca per influenzarne negativamente il prezzo a causa dellinsufficiente profondit del mercato

Gli altri rischi


I principali rischi tra quelli non menzionati sopra sono:
-

Il rischio strategico: il rischio di una flessione degli utili derivante da cambiamenti del contesto
operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattivit a
variazioni del contesto competitivo
Il rischio di reputazione: il rischio di una flessione degli utili derivante da una percezione negativa
dellimmagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o autorit
di vigilanza

Il capitale a copertura dei rischi


Se mettiamo su un grafico la distribuzione delle perdite future legate a tutti i rischi insieme (di credito, di
mercato, operativo, di tasso...) su uno stesso orizzonte temporale, otteniamo un grafico con una lunga coda
sulla destra (dovuta a scenari estremi poco probabili) e un picco sulla sinistra dovuto ai frequenti casi di
perdite contenute. La media della distribuzione rappresenta lammontare delle perdite a cui la banca
normalmente destinata nei successivi 12 mesi, ovvero la perdita attesa (EL).

La distribuzione mostra che la perdita effettiva potrebbe essere notevolmente superiore alla perdita attesa,
in questo caso la banca deve disporre di un adeguato cuscinetto di capitale. Per calcolare quant il capitale
necessario, si fissa un valore di massima perdita probabile (ad esempio il percentile 99,9) e si copre con il
capitale proprio la differenza tra la massima perdita probabile e la perdita attesa; questa differenza detta
Value at Risk (VaR). Il percentile viene ricavato in via analitica con il metodo Monte Carlo, tuttavia difficile
elaborare un generatore di scenari di mercato che tenga conto delle regolarit empiriche emerse in
passato.
Capitale a rischio, capitale disponibile e pianificazione del capitale
Il VaR anche detto CaR (Capitale a Rischio) o Economic Capital (EC); questo di solito non coincide con il
capitale disponibile presso la banca (AC), che dato dal valore delle attivit meno il valore delle passivit
presso terzi. Dunque si hanno 3 casi:
-

AC>EC: il capitale disponibile non interamente utilizzato, in questo caso possibile assumere
nuovi rischi o restituire il capitale inutilizzato agli azionisti tramite dividendi straordinari o buyback
AC<EC: la banca in una condizione di disequilibrio, dunque necessario procedere alla raccolta di
nuovo capitale e/o a diminuire i rischi in essere
AC=EC: una condizione apparentemente ideale, ma rigida e difficile da mantenere; preferibile
avere un capitale disponibile leggermente superiore al capitale a rischio

Il problema dellintegrazione dei rischi


Generalmente per ogni classe di rischi, viene calcolato separatamente un VaR, in quanto la stima del rischio
avviene utilizzando strumenti diversi e orizzonti temporali diversi nelle varie tipologie. Lintegrazione in un
unico valore dei VaR delicata per due motivi:
-

Prima dellintegrazione gli orizzonti temporali devono essere resi omogenei


Nellintegrazione bisogna tener conto della correlazione imperfetta tra i rischi (sommarli
semplicemente sarebbe eccessivamente pessimistico)

Il secondo problema ancora aperto e per ora le autorit di vigilanza richiedono prudenzialmente la
somma semplice dei rischi.
Capitale economico e risk-adjusted performance measurement
Il capitale economico svolge un ruolo importante anche nella valutazione delle performance di una banca.
Nel valutare una banca il RoE fuorviante perch non tiene conto del rischio, un indice migliore il ROCA
(return on capital absorbed), talvolta detto RAROC (Risk-adjusted return on capital) che dato dal rapporto
tra utili aziendali e capitale a rischio.
I controlli interni
Lattivit di misura dei rischi e di gestione del capitale deve avvenire sotto il diretto controllo della
direzione. Le istituzioni di viglianza in Italia obbligano le banche ad avere un sistema di rilevazione,
misurazione e controllo dei rischi coerente con le dimensioni della banca.
Il sistema di controlli interni ha i seguenti obiettivi:
-

Efficacia ed efficienza dei processi aziendali

Salvaguardia del valore della attivit e protezione dalle perdite


Affidabilit e integrit delle informazioni contabili e gestionali
Conformit delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza e i regolamenti interni

I principali principi dettati dalla Banca dItalia in materia di controlli interni sono:
-

Principio di separatezza: funzioni operative e di controllo devono essere separate


Principio di escalation: le anomalie devono essere riportate rapidamente ai livelli superiori
Principio di separabilit: ogni fatto devessere rilevato con un elevato grado di dettaglio

Gli organi coinvolti nei controlli interni sono:


-

Il consiglio di amministrazione
Il collegio sindacale
La direzione
Tutto il personale

I controlli interni si articolano principalmente su 3 livelli:


-

Controlli di linea: effettuati dalle strutture produttive della banca (filiali, tesoreria...)
Controlli sulla gestione dei rischi: affidati a strutture diverse da quelle produttive
Attivit di revisione interna: affidata a strutture indipendenti

Le banche possono concentrare tutte le funzioni di misurazione e di controllo integrato dei rischi in una
struttura ad hoc di risk management, affiancata eventualmente da comitati per la gestione dei diversi profili
di rischio (comitato crediti, comitato liquidit, comitato rischio di tasso sul banking book...).

CAPITOLO VII LORGANIZZAZIONE DELLA BANCA


Concetti generali e principi di specificit
Lorganizzazione dellattivit bancaria, in quanto attivit di impresa in un contesto di economia di mercato
competitivo, risponde ad alcuni principi o criteri generali:
Principio della funzionalit
Lorganizzazione devessere funzionale alla gestione economica delle attivit, ponendo attenzione ai suoi
caratteri specifici, distintivi e qualificanti: se i caratteri delle attivit di produzione, di distribuzione, di
amministrazione, di controllo etc. Cambiano in conseguenza di cambiamenti esogeni o endogeni,
lorganizzazione esistente deve essere cambiata per renderla nuovamente funzionale alle mutate condizioni
e caratteristiche dellattivit.
Principio dellefficacia
Lorganizzazione deve perseguire gli obiettivi strategico gestionali predeterminati e raggiungere risultati
in linea con essi. Eventuali scostamenti dei risultati rispetto agli obiettivi possono essere spiegati dal
mutamento imprevisto e imprevedibile delle condizioni esterne allimpresa, anche se gli scostamenti
possono essere dovuti alla non efficacia dellorganizzazione nel definire obiettivi realistici e ottimizzare le
combinazioni economiche preordinate al loro raggiungimento.

Principio dellefficienza
Unorganizzazione efficiente ottimizza limpiego delle risorse (capitale umano, mezzi tecnici, capitale
finanziario...) con la finalit di produrre reddito o valore conseguendo livelli competitivi di remunerazione
aggiustata per il rischio per gli azionisti.
Il successo competitivo della banca dipende dalle sue capacit di organizzare tutti gli aspetti della gestione:
scelte strategiche, politiche di prodotto e di prezzo, segmentazione della clientela, posizionamenti di
mercato, scelta e implementazione dei modelli di business, acquisizione e uso delle risorse etc. Assumendo
come punto di riferimento i seguenti stati di natura:
-

Situazione statica: ottimizzare limpiego delle risorse minimizzando i costi unitari considerando
invarianti le dimensioni dellazienda e dei processi e lo stato di diversificazione delle attivit
Situazione dinamica per dimensioni: ottimizzare limpiego delle risorse minimizzando i costi unitari
al variare delle dimensioni evidenziando la potenzialit delle economie di scala
Situazione dinamica per diversificazione: ottimizzare limpiego delle risorse minimizzando i costi
unitari ampliando la diversificazione degli output consentendo un impiego pi efficiente di fattori
produttivi o risorse comuni condivise (economie di scopo)

Lattivit bancaria si distingue da altre attivit industriali in quanto:


-

LICT assumerilevanza maggiore, poich vi un elevato grado di immaterialit di input, output e


processi produttivi
La funzione di risk management ha un ruolo centrale
Le banche sono distribuite sul territorio, dunque lorganizzazione delle deleghe e dei controlli
assumer importanza particolare
La regolamentazione influisce particolarmente sulle decisioni e sui processi organizzativi

I modelli organizzativi
Concetti chiave:
-

Non esiste un modello organizzativo universale


La progettazione organizzativa deve tener conto dei caratteri dellattivit bancaria (dimensione,
grado di diversificazione...)

Organizzazione funzionale: lorganizzazione aziendale pi semplice per le imprese con una sola area
strategica di affari. A ogni funzione (fidi, titoli, estero, tesoreria, direzione commerciale, contabilit e
bilancio, pianificazione, affari legali e societari...) viene assegnata ununit organizzativa con professionalit
e competenze specifiche.
Aumentando le dimensioni operative si estendono le attivit esistenti ad aree territoriali nuove,
aumentando la diversificazione si entra in nuove attivit. Una nuova area di attivit pu essere definita area
strategica di affari (ASA) se si caratterizza per una distintiva combinazione di:
-

Segmenti di clientela e di mercato


Portafoglio di prodotti/servizi offerti a questi segmenti
Sistema di risorse e fattori impiegati nei processi produttivi e distributivi

Organizzazione divisionale: a ogni ASA viene assegnata una divisione caratterizzata da:
-

Mandato imprenditoriale riferito allarea di attivit


Attribuzione di obiettivi gestionali e operativi
Dotazione di risorse adeguate per il perseguimento degli obiettivi
Struttura organizzativa funzionale
Responsabilit di risultato economico

Con il modello divisionale si fa scendere lautorit del comando nei livelli inferiori della scala gerarchica al
fine di:
-

Avvicinare le decisioni alla realt


Responsabilizzare el linee intermedie di comando/governo

Ogn divisione ha generalmente le proprie funzioni amministrative di acquisto, di marketing, di


pianificazione e controllo, di gestione del personale, di ICT etc. Perci in una banca multidivisionale vi un
fenomeno di duplicazione di funzioni uguali. Per perseguire economie di scala, si tende a mettere in
comune tutte le attivit e i fattori che possono essere unificati. A seguito di questa riorganizzazione emerge
ub disegno organizzativo nuovo composto da:
-

Unit organizzative prevalentemente dedicate alle attivit sui mercati, eventualmente segmentate
secondo diversi criteri (tipo di clientela, aree geografiche, canali di distribuzione), esempi sono
leasing, factoring, credito ipotecario etc.
Unit organizzative prevalentemente dedicate alle attivit di produzione, cio alla fabbricazione dei
prodotti e servizi che presentano vantaggi di accentramento. Se questi servizi sono destinati
esclusivamente alle divisioni, lunit organizzativa una fabbrica di prodotto
Unit organizzative prevalentemente dedicate ad attivit di servizio specialistico, che presentano
forti vantaggi di accentramento (centro elettronico, sistema informativo etc.)
Unit organizzative dedicate ad attivit di servizio caratterizzate da una prevalente funzione di
coordinamento, ad esempio pianificazione, controlli, risk management etc.

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