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LOTTA
CONTINUA
In questi primi anni del nuovo secolo il capitalismo ha abbandonato ogni apparenza di sistema umano, ogni forma di mediazione e compromesso, per mostrare il suo volto pi autentico: quello totalitario e predatorio. Mai come oggi la natura pi profonda
di questo sistema quella richiamata dallimmagine del vampiro (di cui, a ragion veduta ci parla gi il Marx del Capitale di
150 anni fa) che per continuare ad esistere deve succhiare lenergia del lavoro vivo, riprendere le guerre imperialiste, imporre il
dominio e lo sfruttamento della natura e dei beni comuni. Lessere criminale di questo sistema ci pone, ancor di pi, di fronte a
unalternativa secca: o la sua esistenza o il nostro diritto a vivere non da schiavi; o la nostra liberazione o la barbarie capitalista!
LA CRIMINALIT IN AUMENTO,
MA I CRIMINALI
SONO SEMPRE GLI STESSI:
IL GOVERNO E I PADRONI!
CE LO CHIEDE IL CAPITALE
Questo governo altra cosa da quelli
che l hanno preceduto, in particolare
se confrontato con i governi targati
Berlusconi. Da questi ultimi raccoglie
alcuni aspetti, le tendenze, ma li inserisce in una strategia pi definita, con la
capacit di individuare precisi obiettivi
programmatici e strumenti di potere
per realizzarli.
Cos che muove lazione del governo
Renzi? Le premesse da cui prende le
mosse lattuale governo vanno ricercate nella presa datto della necessit
di creare le condizioni per una trasformazione strutturale delleconomia italiana. Il fine quello di realizzare per
il nostro paese una nuova collocazione
nella divisione internazionale del lavoro, essendo quella vecchia oramai
logorata dai mutamenti degli ultimi
decenni. Il programma costituente di
Renzi, portato avanti con la determinazione che conosciamo, finalizzato
a trovare una nuova posizione del sistema produttivo italiano nello spazio
della competizione globale e ancor pi
in quello europeo ad egemonia tedesca. Una posizione che non potr che
essere di arretramento rispetto a quella dei 30 anni che seguono il secondo
conflitto mondiale: una collocazione
di internazionalizzazione subalterna della nostra economia. in questo
quadro che va valutato il percorso attuale e futuro del governo Renzi, sono
queste necessit che lo orientano a costruire nuovi equilibri sociali e istituzionali, a completare in modo deciso
la contro-rivoluzione conservatrice i
cui primi passi sono stati mossi dai governi che lo hanno preceduto. Quando
il presidente del consiglio dice: non
lo dobbiamo fare perch ce lo chiede
lEuropa, fa una affermazione che coglie un aspetto di verit in quanto anche il nostro capitalismo straccione
a richiedere le trasformazioni sociali
e istituzionali messe in calendario dal
governo. Poi certamente c lazione
della Troika, c il neoimperialismo
tedesco che impongono precisi interessi con gli strumenti e i vincoli del
In questo numero:
LOTTA CONTINUA - 2
segue da pagina 2
CE LO CHIEDE IL CAPITALE
discorsi, avvolti nel fumo della necessit delle riforme modernizzatrici, ci
vogliono dire, in sostanza, che questa
volta non faranno prigionieri, che siamo alla resa finale dei conti.
La strategia del governo si sviluppa a
360. Si traduce in una precarizzazione
strutturale, per legge, del mercato del
lavoro tale da consegnare la forza lavoro, perennemente sotto il ricatto della
perdita del lavoro e del salario, nelle
mani dei padroni senza pi alcuna possibilit di difesa. La diffusione della
contrattazione individuale non potr
che depotenziare ancor di pi il proletariato nella sua guerra asimmetrica
contro il capitale, sottraendogli la sua
arma pi potente: lessere collettivit,
avere una potenziale forza dei numeri.
In una cornice di rapidi cambiamenti
dei mercati, di instabilit internazionale, la classe dominante ha una pressante necessit di avere a disposizione
strumenti di dominio politico rapidi e
utili che consentano di intervenire a
livello legislativo ed esecutivo con la
necessaria efficacia. Da qui limportanza delle riforme degli assetti istituzionali (con labolizione del bicameralismo perfetto), laccento posto su
una riforma elettorale che garantisca
la governabilit, laccentramento del
potere nelle mani del presidente del
consiglio e dellesecutivo con lo svuotamento delle funzioni del parlamento.
La carta costituzionale, gi depotenziata e mai applicata realmente, va rottamata non perch vecchia, ma perch
Attualit
3 - LOTTA CONTINUA
Laltra storia
LOTTA CONTINUA - 4
Intervista
D: Come nasce questa tua idea di metterti in proprio, trasformandoti da lavoratore dipendente a lavoratore autonomo?
R: Il trasformarmi da lavoratore dipendente a lavoratore autonomo di 3 generazione, mi si resa necessaria, non tanto per una sorta di autorealizzazione
o per essere limprenditore di me stesso, quanto dal
fatto che lazienda per la quale lavoravo, Agile/exEutelia, stata portata al fallimento. Storia comune a
quella di tante altre aziende, ma con notevoli differenze, viste le condanne in primo grado di parecchi
amministratori.
Ma, anche per let, perch a 57 anni nessuno ti assume pi. I media danno molto risalto alla disoccupazione giovanile, ma non ci son dati sulla disoccupazione adulta. Questo spingere sulla disoccupazione
giovanile, che non si pu certo negare, tende per a
creare un frame di lotta generazionale per il lavoro, spingendo nella direzione della cancellazione dei
diritti dei lavoratori.
R: Non una domanda di facile risposta, anche perch va definita la figura dellimprenditore, capire
quando nasce e si sviluppa il concetto di imprenditore di se stesso e di conseguenza il lavoro autonomo e la precariet.
Banalmente si potrebbe rispondere che il sogno
americano esportato nella piccola provincia italiana,
anche se questa risposta non cos banale come sembra.
In effetti c da chiedersi, se noi lavoratori autonomi,
siamo degli imprenditori o siamo qualcosaltro. Senza tirare in ballo le ultime ricerche socio psicologiche
sulla nuova imprenditorialit, possiamo per rifarci a
un classico come Marx che definisce limprenditore
come un funzionario del capitale che ha la capacit
di dirigere un processo produttivo (pensiamo ad un
Marchionne).
Noi autonomi abbiamo di fronte un percorso che non
un puro percorso di agire economico, ma piuttosto un percorso di valutazione del valore duso della
nostra forza lavoro, un valore duso direttamente misurabile attraverso i criteri che il mercato ci impone.
Il concetto di imprenditore di se stesso ha bisogno
di persone che devono lavorare su se stessi, sul proprio capitale umano per essere sempre pi efficienti
e adattabili a un mercato dove il concetto di essere
attivo, trasformato in un concetto di competizione,
e il concetto di condivisione si riduce alla condivisione del rischio, perch le imprese individuali sono
sottoposte prima di tutto a un mercato dellesistenza.
D: Secondo te, come avviene lo sviluppo del lavoro autonomo e che relazioni ci sono con quella che
viene definita precariet?
R: Penso che possiamo farlo risalire verso la met
degli anni 70, dove le unit produttive fordiste, sempre pi grandi, e basate su un concetto newtoniano
di spazio-tempo, ovvero uno spazio continuo nella
successione delle operazioni, e un tempo scandito
dalle macchine (pensiamo alla catene di montaggio),
danno vita a forme reticolari di imprese. Forme estremamente flessibili, nelle quali possibile trovare tutti
i tipi di impresa, da quelle medio-grandi fino al lavoratore indipendente.
In questa riorganizzazione della produzione (in pratica una riorganizzazione dello spazio), acquistano
molta importanza le tecnologie dellinformazione,
5 - LOTTA CONTINUA
Intervista
segue da pagina 4
al singolare connubio tra militari e centri ricerca universitari per lo sviluppo di Internet. Quindi questa
rapidit nella comunicazione e nel coordinamento
rende obsoleta la struttura verticale e centralizzata
della fabbrica tradizionale. Questa possibilit di trasmettere le informazioni in tempo reale, rende possibile lesternalizzazione (outsourcing) di servizi ad
alto valore, come la gestione del personale.
Per la natura stessa delle tecnologie dellinformazione, che possiamo definire come un insieme di tecnologie capaci di modificare, sia modelli di produzione,
che modelli di business di diversi settori industriali, le aziende di IT (Information Technology) e ICT
(Information e Communication Technology) diventano luogo in cui sperimentare soluzioni sempre pi
avanzate di modelli organizzativi. Basti pensare alla
flessibilit contro lanticipazione: non ha senso anticipare il mercato, ma ci si deve adeguare alle sue
regole ed esigenze. E proprio le trasformazioni del
lavoro che caratterizzano il comparto IT/ICT, portano nel medio e lungo periodo a trasformazioni in tutti
gli altri settori industriali.
D: In pratica sostieni che le trasformazioni allinterno delle aziende IT e ICT anticipano i cambiamenti in altri settori industriali. Come si sono trasformate queste aziende in base alle tecnologie che
esse stesse producono?
R: La trasformazione avvenuta in due fasi. Assimilando la produzione di aziende IT e ICT a una
produzione tipicamente fordista, e ritornando al concetto spazio tempo tipico di questa produzione, la
prima trasformazione si attua con una riduzione del
fattore tempo. Questo avviene attraverso un nuovo
paradigma dellingegneria del software, che smantella i nuclei di produzione in tanti piccoli gruppi di
programmazione diffusi, in cui nessuno di essi
a conoscenza dellobiettivo finale del progetto. Questo paradigma dalla programmazione fa intravvedere
parecchie similitudini con la fabbrica diffusa, ma
anche con una tecnologia nuova dellIT, il Cloud
Computing.
La seconda fase determinata dalla trasformazione
di queste aziende, in aziende di servizi. Nella risposta
precedente accennavo alla flessibilit contro lanticipazione, e proprio questo concetto, ovvero adattarsi
alle richieste del mercato piuttosto che cercare di anticiparlo e cercare di imporre le proprie regole, oltre
alla forte concorrenza di pochi produttori di hardware
e software, che di fatto impongono un monopolio, e
alle esternalizzazioni di servizi ad alto valore da parte
di altri settori industriali, fa si che le aziende IT/ICT
mettano in moto una massa di lavoratori itineranti,
che diventano a tutti gli effetti dei precari garantiti.
Garantiti, perch pur dipendendo da contratti che la
propria azienda stipula con dei clienti, alla scadenza
degli stessi, hanno pur sempre la certezza di un contratto a tempo indeterminato che li vincola allazienda di appartenenza.
Precari, perch la sicurezza di un contratto a tempo
indeterminato, si traduce in uninsicurezza sul prossimo lavoro, perch si pu essere mandati anche a
centinaia di chilometri da casa.
In pratica nasce una nuova forma di flessibilit, in
cui i lavoratori devono adattare la loro esistenza alle
esigenze produttive, e che impone alle persone un
notevole costo umano, poich modifica e trasforma
o addirittura sconvolge, oltre alla prestazione lavorativa anche il complesso della propria esistenza da un
punto di vista personale e famigliare.
Io ho lavorato parecchio come consulente nel settore
bancario. In quel caso si poteva intervenire sul software delle filiali o agenzie solo dopo la loro chiusura, dove per chiusura sintende la quadratura dei
conti delle casse, che poteva protrarsi anche delle ore
oltre al normale orario di chiusura: per non parlare
dei sabati o domeniche lavorative.
D: Questa flessibilit anticipa proprio lorganizzazione del lavoro che viviamo oggi, caratterizzata
dallenorme frantumazione di quella che era stata
LOTTA CONTINUA
ANNO II N. 3 GIU--SET. 2013
Autorizzazione del Tribunale di Torino
n. 13 del 10/3/2012
Direttore Responsabile: Michela Zucca
Stampa: La Grafica Nuova - via Somalia,
108/32, 10127 Torino
Sede di Torino
Redazione: c.so G. Cesare, 14/F, 10142 Torino
email: elleci-red@libero.it
tel: 011 19700210
cel.: 334-6158305
cel.: 347-5765220 (Milano)
Sito web: www.lotta-continua.it
Chiuso il 12-10-2014 alle ore 23:59:59
LOTTA CONTINUA - 6
Critica al sindacato
sicuri di essere intoccabili nel loro ruolo di fiancheggiatori. Prima ancora del referendum, quando la Fiom
si trova ad essere messa da parte allora ha iniziato a
tirare fuori le unghie, ma solo con le parole, non con
le iniziative concrete. Andando in televisione, facendo interviste, agendo a livello mediatico ben sapendo
che in fabbrica aveva perso forza.
Segue a pagina 7
7 - LOTTA CONTINUA
Critica al sindacato
(Segue da pagina 6)
sindacato. Io la vedo come il bisogno di unorganizzazione politica che agisce a tutto campo su tutti i
livelli.
CIC. : questo sindacato non sembra possa essere
riformabile, non pare che da l possa venir fuori
qualcosa, quindi dallesterno che pu nascere una
spinta per riprendere una iniziativa sugli interessi
immediati e di lungo periodo. Perch se il personale
del sindacato quello che tu dici, il suo unico obiettivo non pu che essere quello di conservarsi, di
riprodursi come struttura. Dentro il sindacato non
esiste nemmeno una minoranza in grado di condurre una battaglia con lobiettivo di produrre delle
trasformazioni. Se i quadri sindacali sono questi da
l non pu venire nulla, come non possono venire
spinte da una base sindacale con una coscienza colonizzata dai dettami dominanti, plasmata secondo
il principio delladattarsi a questa realt percepita
come immodificabile, del consumare pi che si pu,
anche indebitandosi. E evidente che oggi liniziativa non pu che essere demandata allesterno, in
questa situazione a collettivi, a reti di compagni che
sperimentano tipi d intervento, che si formano e
formano soggettivit capaci di stare dentro le nuove
forme della cooperazione produttiva. Ci sembra che
questo sia un punto fermo su cui ragionare e provare a ripartire come piccole minoranze che si avventurano su un terreno difficile ma che si muovono in
questa direzione.
OM. : certo. Posso fornire un dato concreto. In occasione del referendum la venuta degli studenti davanti alle porte di Mirafiori aveva provocato stupore
fra gli operai ed erano stati accolti bene (non cos
dal sindacato). Avevo percepito che questo soggetto,
estraneo ma di appartenenza perch potevano essere
i propri figli che studiano, era stato ben accolto ma
non solo dal punto di vista della solidariet perch
aveva fatto pensare. Si son fatti domande sul perch
gli studenti fossero fuori: ma come vengono gli studenti a protestare mentre noi non abbiamo la forza di
lottare per i nostri interessi? Questo un dato su cui
riflettere. Anche se fossero venuti in massa i forconi avrebbero fatto breccia, perch sono un soggetto
in cui si riconoscono, in cui vedono una somiglianza, lasciando perdere chi li dirigeva. Non avrebbero
portato da nessuna parte, ma avrebbero fatto presa.
In questa realt di abbandono, quello che manca
un soggetto, unorganizzazione politica che faccia un
intervento politico vero e proprio. Daltra parte anche
la Fiom ha cercato di affacciarsi a sociale, si legata
alla scuola, scegliendo per la componente pi moderata che pi gli assomiglia.
CIC. : loperaio comune capisce la forza reale del
sindacato, una condizione che si era prodotta in un
processo che andava avanti da tempo, una situazione palesata dallo stesso Marchionne con la sua iniziativa. Lo stesso procedere della crisi ha reso evidente agli occhi dei lavoratori che il sindacato non
ha strumenti per difenderti nei passaggi pi difficili.
Non riuscito o non ha voluto creare delle aggregazioni delle situazioni di crisi, nemmeno per aziende
della stessa filiera presenti nella stessa metropoli.
Gli esempi che possono chiarire lincapacit o la
LOTTA CONTINUA - 8
Inchiesta
Chi allinterno contesta questo stato di cose emarginato come del resto avviene nelle aziende private.
Durante o a fine carriera invece il sindacalista perfetto va a rimpolpare qualche struttura di partito o
diventa sottosegretario o va a dirigere qualche cimitero degli elefanti Enti, Fondi Previdenziali e
quantaltro- come premio fedelt.
Un sindacato cos burocratizzato che rimasto immobile anche di fronte alla barbarie del governo
Monti-Fornero che ha prodotto solo devastazione sociale e povert.
Alla faccia dellautonomia del sindacato dalla politica. Ma torniamo a noi.
Con rinnovato impegno e spirito di abnegazione
mimmergo nel nuovo e ancor pi appassionante lavoro di vertenziere per altri sette anni.
In un Ufficio Vertenze la mole di lavoro enorme
perch ci sono da gestire tutte le disperazioni del
territorio - fallimenti, licenziamenti, mobbing, lavoratori senza permesso di soggiorno non pagati, campanari, perpetue o commesse di sexy shop in nero tutti lavoratori da tutelare senza nessuna distinzione.
Ebbene in 15 anni, nel mio ufficio, mai nessuno di
quei tali che dissertano di umanizzare il capitalismo,
si fatto vedere, ma se ne sono guardati bene anche
quasi tutti i dirigenti sindacali.
Eppure nonostante questa mole di lavoro la struttura
che vi opera sempre in forza minima e sottopagata (il lavoro straordinario non retribuito) in quanto la Nomenklatura considera lUfficio Vertenze
una sorta di ramo secco in quanto per sua natura non
rende economicamente, non fa come si suol dire business, cosicch il lavoro va avanti comunque al meglio grazie alla volont e al massimo impegno di chi
vi opera, fino ad esaurimento.
Allinterno del sindacato tuttavia vi sono categorie
con molte risorse economiche sia in capitali che patrimoniali (la Cisl e lFNP-Pensionati possiedono
considerevoli propriet immobiliari su tutto il Territorio Nazionale), ma la solidariet tra categorie impensabile cos le categorie povere tali rimangono
operando sempre con lacqua alla gola e in condizioni estreme.
Dopo circa sette anni di lavoro a esaurimento e
dopo gli ultimi scazzi con i dirigenti decido io, a
53 anni, di chiudere il distacco e tornare in fabbrica.
E qui viene il bello: il giusto coronamento del percorso umano e politico del sottoscritto.
Trovo una realt sindacalmente devastata dove qualche anno fa stata inventata una ristrutturazione
aziendale che ha prodotto lespulsione di 12 lavoratori attraverso una procedura di mobilit fasulla
con la complicit di Fillea-Filca-Feneal (sindacati di
categoria di Cgil-Cisl-Uil).
La crisi aziendale non mai esistita in quanto la Societ una se non la pi solida del settore e non cera
bisogno di nessuna ristrutturazione, tant che i lavoratori licenziati sono stati sostituiti da altri lavoratori assunti con contratti pi moderni- interinali- a
termine-ecc. - quindi pi ricattabili.
In questa realt pertanto i lavoratori iscritti al sindacato Fillea-Filca-Feneal che detiene anche il monopolio RSU sono una minima parte.
In questo contesto anche il sottoscritto in questi ultimi 7 anni rimasto sostanzialmente un non- iscritto.
Solo ultimamente ho aderito unico in una realt di
circa 300 dipendenti- alla Confederazione Unitaria di
Base (CUB).
In questi ultimi 7 anni di fabbrica infine pur senza
un impegno diretto nella RSU i lavoratori mi hanno
conosciuto e riconosciuto per limpegno a favore dei
pi deboli ed esposti alle offese, alle minacce e al
mobbing subendoli a mia volta come conseguenza e
ritorsione.
Lapoteosi, infatti, stata un ridicolo licenziamento
disciplinare intimatomi il 9 luglio di questanno e che
ho gi impugnato.
Ma questa unaltra storia, che riprender quando si
sar concluso liter giudiziario. Posso solo dire che
licenziamenti cos se ne fanno solo in Brianza o dove
manca un controllo operaio e il Verbo e la prepotenza del Padrone dilagano. Eppure la Brianza
geograficamente contigua alla Stalingrado dItalia,
leroica roccaforte operaia che tanto ha dato durante
e dopo la seconda guerra mondiale. Ma non ne ha
recepito neanche lontanamente i bagliori, attraversando la Storia nella sua campana di vetro. Ora che
anche qui il capitalismo ha prodotto macerie forse
potrebbe risvegliarsi dal torpore ma rimane in attesa
dellarrivo messianico di EXPO 2015, illudendosi di rivivere una nuova stagione aurea di dane e
laur.
Conclusione: nonostante il percorso a ritroso che mi
ha e ci ha portato complessivamente pi indietro rispetto a quando siamo partiti, la considerazione finale che se ne pu trarre che non ci si trova poi cos
male a stare 40 annidalla stessa parte!
.e la Lotta Continua!
(prima parte)
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Attualit
Qui di seguito le analisi di Saverio Ferrari tratte dall Osservatorio Democratico sulle nuove destre
L'estrema destra ora parla padano
Lega nord. La torsione radicale di Matteo Salvini ha attratto nellorbita del
Carroccio sia Casa Pound che Forza
Nuova (Saverio Ferrari)
L'estrema destra in Italia si sta ridisegnando. Un processo in realt in atto da
tempo. Lesito delle ultime europee ha
per impresso unaccelerazione decisa
e cambiato il corso delle cose.
Lelemento di forte novit consiste
nellultima mutazione della Lega Nord
che nei fatti sta sostituendo le altre
destre (da Forza Italia a Fratelli dItalia) nello storico ruolo di garanti per
la galassia neofascista nei termini di
coperture istituzionali, sdoganamenti
e alleanze elettorali. Sotto la guida di
Matteo Salvini la Lega ha ripreso vigore invertendo un trend pesantemente
negativo ()
La svolta consistita, in primo luogo,
nel recupero pieno di tutti i temi di impianto razzista che avevano caratterizzato il partito al tempo del congresso
di Assago.
In quelloccasione, era il 2002, si assunsero ufficialmente da parte di Umberto Bossi tutti i tratti tipici di una
formazione di estrema destra, dal rifiuto della societ multirazziale alla
difesa della cristianit minacciata
dallinvasione extracomunitaria.
La Padania, in quel contesto, quasi diveniva una cittadella assediata
entro cui arroccarsi. In compenso ai
migranti si addebitava la responsabilit di ogni male, dalla crescita della
criminalit al dilagare delle droghe e
della prostituzione, fino al diffondersi
di malattie vecchie e nuove.
La lettura di tipo apocalittico, si vedano le conclusioni di quel congresso, si
sostanziava in un atto di accusa finale
nei confronti dei poteri forti e delle
lobby finanziarie intente a manovrare, secondo una visione complottista,
i flussi migratori per sradicare le tradizioni culturali e religiose di interi
territori, in primis delle regioni nordiche. Nel rideclinare da parte di Salvini queste ossessioni razziste si per
provveduto a cambiare i destinatari del
messaggio, non pi circoscritti ai padani ma comprendenti linsieme degli
italiani. ()
Anche il taglio degli slogan mutato
per indicare il nuovo corso: Basta tasse, basta immigrati, no Euro, prima gli
italiani!.
La traduzione in pratica delle posizioni
del Front national francese con il quale
il partito di Salvini ha stretto unalleanza in occasione del voto. Da qui il
superamento del secessionismo (vedremo fino a che punto) che ha fortemente
impattato nel mondo dellestrema destra, che incapace di presentare proprie
liste rifluito in larga parte in quelle della Lega. stato il caso di Casa
Pound, che ha sostenuto apertamente
nel centro Italia la candidatura di Mario Borghezio, poi eletto con poco pi
di 5mila preferenze.
Ferrari)
La Lega Nord si appresta a promuovere un suo autunno caldo. Molti gli
annunci. Nellultimo consiglio federale di settembre Matteo Salvini stato
chiaro: Sar un autunno verde. Due
gli appuntamenti principali, il 18 ottobre a Milano per dire Stop allinvasione, una manifestazione contro gli
immigrati, in piazza Duomo, con lintenzione di mobilitare almeno centomila persone, e il 14 novembre, con
lorganizzazione di una giornata di
resistenza fiscale per mettere in crisi i cassieri dello Stato. Una sorta di
rivolta a base di gesti eclatanti, dallo
sciopero degli scontrini fiscali al sabotaggio dei pedaggi autostradali. Sar
dunque la Lega, in prima persona, a
rilanciare il cosiddetto movimento dei
forconi.
Lesperienza ribellistica di dicembregennaio
Nel dicembre-gennaio scorso lesperienza che fu definita dei forconi si
connot per un ribellismo tanto eterogeneo quanto confuso e primitivo, dal
Piemonte alla Sicilia. Inizialmente vi
confluirono realt diverse che si resero
protagoniste di blocchi stradali come
delloccupazione di piazze in diverse e
importanti citt.
Lepicentro fu a Torino, non a caso, una
metropoli che con il suo rapido processo di deindustrializzazione aveva per
molti versi anticipato la crisi economica e sociale che aveva successivamente
investito il paese. Ci che suscit allarme fu, via via, linfiltrazione operata
dalle principali organizzazioni dellestrema destra, da Casa Pound a Roma a
Forza nuova a Milano.
Limprovvisato gruppo dirigente del
movimento ne fu sopraffatto.
Il tutto, senza un vero programma, si
esaur presto lasciando dietro di s pi
di un episodio violento e piccoli leader
populisti in cerca di visibilit. Coagul comunque un disagio reale. Tra le
inquietudini suscitate anche una certa
benevolenza e comprensione esplicitata dalle forze dellordine che in pi
occasioni (Torino e Milano) solidarizzarono con i manifestanti attuando gesti simbolici come il togliere il casco
nei fronteggiamenti di strada. Atti mai
riscontrati in precedenza in Italia nella
pur lunga storia della conflittualit sociale e sindacale.
La nuova Lega
() Ci che si sta prospettando una
nuova configurazione delle destre italiane, con lassunzione da parte del
partito di Salvini di un ruolo di riferimento per lo stesso neofascismo. ().
Un momento non secondario di verifica sar rappresentato dalla manifestazione milanese del 18 ottobre, dove
accanto alle camicie verdi sfileranno i
rappresentanti di alcune delle sigle pi
note a cavallo tra neofascismo e neonazismo, da Lealt azione a Destra per
Milano, da gruppi fuoriusciti da Forza
nuova a Progetto nazionale, una delle sigle di copertura del Veneto fronte
skinheads.
Lidea della spallata
Per la nuova Lega, a tutti gli effetti
ormai il vero partito della destra radicale italiana (tra le sue proposte anche
labrogazione della legge Mancino che
punisce listigazione allodio razziale,
etnico e religioso), decisivi saranno i
prossimi mesi, quelli autunnali. Punter a ritagliarsi, autonomamente dal
centro-destra, un proprio spazio (posponendo i tempi per eventuali accordi
elettorali con Forza Italia) e cercher di
crescere nei consensi attraverso un mix
di contenuti razzisti, velleit separatiste (sosterr sia il referendum indipendentista veneto sia quello lombardo in
favore dello statuto speciale), proteste
fiscali e sociali a tutto campo (ha gi
depositato le firme per un referendum
abrogativo della legge Fornero), anche
nel centro e nel sud dItalia, favorendo
la costituzione in quelle regioni di nuovi soggetti politici con cui federarsi.
Quasi un tentativo di spallata da destra,
da non sottovalutare.
LOTTA CONTINUA - 10
Inchiesta
Michela Zucca
Ogni tre mesi siamo bersagliati dai dati
di un bollettino di guerra: i numeri Istat
sulla disoccupazione.
"Nel secondo trimestre 2014 rallenta
la riduzione tendenziale del numero di
occupati (-0,1%, pari a -14.000 unit in
un anno), .... Al persistente calo degli
occupati di 15-34 anni e dei 35-49enni
(-4,0% e -1,6%, rispettivamente) continua a contrapporsi la crescita di quelli con almeno 50 anni (+5,5%)" .....
ovvero i giovani non trovano lavoro
mentre i vecchi sono costretti a lavorare quando prima potevano andare in
pensione, e devono continuare a mantenere figli e nipoti che non trovano un
impiego...... "La riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-105.000
unit) si accompagna alla crescita di
quella straniera (+91.000 unit). In
confronto al secondo trimestre 2013,
il tasso di occupazione degli stranieri (58,7%) segnala un aumento di 0,6
punti percentuali a fronte della stabilit di quello degli italiani (55,4%)"
..... cio malgrado i nostri tentativi di
resistere e di non cedere sui diritti, nelle piccole aziende che compongono il
93% della struttura economica italiana, e che non sono sottoposte ad alcun
controllo n regola sindacale, la sostituzione con una manodopera disposta a
tutto sta gi avvenendo e le lotte non si
tentano neppure.....
"Non si arresta la flessione degli occupati a tempo pieno (-0,5%, pari a
-89.000 unit rispetto al secondo trimestre 2013), che in quasi due terzi
dei casi riguarda i dipendenti a tempo
indeterminato (-0,5%, pari a -57.000
unit).
Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare (+1,9%, pari a
75.000 unit), ma la crescita riguarda
esclusivamente il part time involontario che riguarda il 64,7% dei lavoratori
a tempo parziale " ..... in altre parole,
scordiamoci la possibilit di un'inversione di tendenza perch le assunzioni
non riprenderanno pi, se vorremo uno
straccio di contratto dovremo adattarci
a qualunque cosa e perfino ringraziare
i padroni.....
A questo punto, si impone una scelta:
continuare a chiedere "lavoro" ed essere trattati come dei miserabili, destinatari di politiche di "assistenza", col
Lavorare uccide.
Ma non si pu evitare di lavorare.
Per questo motivo il genere umano ha
cercato, in mille modi, di alleviare il
peso della fatica.
Una cosa si scoperta: che se si lavora
assieme, se ci si divide il carico, ogni
cosa diventa pi leggero.
Ragion per cui, specie nelle societ
egualitarie, lessere considerati parassiti equivaleva allesclusione dalla comunit e, talvolta, alla pena di morte
di fatto.
In questo tipo di contesti, il "rifiuto del
lavoro" semplicemente impossibile.
Per cercare di ridurre la fatica, per, i
compiti pi faticosi venivano condivisi, spesso assumevano forma di gara
rituale in cui i giovani maschi (o le
coetanee femmine) mostravano le proprie qualit in vista del matrimonio. La
musica era sempre presente sui luoghi
di lavoro.
Non si pu nascondere che il lavoro
agricolo sia uno dei pi gravosi: e che
non lo si pu trattare come un impiego normale (a meno che, forse, non si
parli di agricoltura industriale salariata
non zootecnica).
Le esigenze della natura impongono
di soddisfare i bisogni di corpi vivi: le
vacche si mungono tutti i giorni, Pasqua Natale Capodanno inclusi.
L'estate il periodo di maggior lavoro.
La fatica individuale non sufficiente:
per mandare avanti un'azienda agricola, ci vuole un progetto di famiglia,
comunque si consideri la famiglia, in
esista un obbligo imprescindibile alla
collaborazione, che non sia soltanto
professionale ma anche etico e morale.
I coniugi che gestiscono una fattoria
non possono divorziare: devono trovare un modus vivendi che non pregiudichi la persistenza dei mezzi di produzione.
Eppure, nonostante le difficolt e i
sacrifici - anche umani - che modelli di vita come questi impongono, la
Segue a pagina 11
11 - LOTTA CONTINUA
Inchiesta
Recensione
Eva Forest, Operazione Ogro, Come e perch abbiamo ucciso Carrero Blanco
a cura di Marco Laurenzano
(Roma, Red star press, 2013, I ed. italiana 1975, pp. 225, 16,00).
di Silvio Antonini
La romana Red star press, ad un paio di
anni appena dalla nascita, si va attestando
come una delle esperienze editoriali di cultura antagonista pi interessanti nel panorama analogico italiano.
Oltre alla pubblicazione di giovani scrittori, ricercatori e storici, si dedica ad un
fecondo lavoro di copia, di riedizione
di testi classici del movimento operaio,
comunista e antifascista - in cui non pu
mancare il Libretto rosso di Mao - curata
da quanti alle prime edizioni delle opere
riproposte non erano magari neanche nati.
Un refreshing che rilancia pulsioni, esperienze ed atmosfere del passato facendole
cos colloquiare con il presente.
In questo caso, proprio quando in Spagna
si rinvigoriscono ipotesi di superamento
dellistituto monarchico e aspirazioni indipendentiste interne, tocca a Marco Laurenzano (Roma, 1973), agitatore e fautore
della cultura basca in Italia, occuparsi della riedizione di Operazione Ogro. Trattasi
dellintervista che la giornalista, cospiratrice e politica Eva Forest (1928 - 2007),
effettu a caldo al commando Eta (Euskadi
ta askatasuna) che, il 20 dicembre 1973,
aveva posto fine allesistenza dellammiraglio Luis Carrero Blanco, detto lOrco
(Ogro), da poco Primo ministro spagnolo,
destinato a raccogliere il testimone di Franco.
La prima edizione usciva in Francia, sotto
pseudonimo, esatti quarantanni fa (autunno 1974); lanno dopo arrivava in Italia,
mentre, per ledizione da reputarsi definitiva, occorrer aspettare il ventennale dellazione.
LOTTA CONTINUA - 12
Lotte