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Generazione elettrica: due conti sulla potenza installata necessaria nel 2020
Roberto Meregalli, 4 novembre 2009
In vista del 2020 abbiamo gi ora impianti termici in grado di coprire la domanda di
energia elettrica stimata. Sul fronte delle rinnovabili, solo la scarsa volont politica
potrebbe farci mancare lobiettivo.
Il piano governativo di mettere in cantiere 12/13 mila MW di nucleare (equivalenti
ad almeno 100 TWh di corrente annua) genererebbe un surplus produttivo che
imporrebbe il blocco immediato di nuovi sviluppi nel termico convenzionale, ovvero
un deciso stop a nuove centrali a carbone, la chiusura di tutti gli impianti ad olio
combustibile, il blocco alla costruzione di nuovi rigassificatori, visto il necessario
ridimensionamento della generazione a metano.
Ma nulla di tutto questo appare nelle intenzioni del governo, il che fa apparire
superfluo un piano nucleare stimabile in un costo di sola costruzione di almeno 40
miliardi di euro, che produrrebbe i suoi effetti produttivi molto in l nel tempo,
abbondantemente dopo il 2020.
Unit di misura:
Potenza
Produzione
1
kW
kWh
1.000
MW
MWh
1.000.000
GW
GWh
1.000.000.000
TW
TWh
La direttiva europea 2009/28/CE stabilisce che entro il 30 giugno 2010 ogni stato membro
dellUnione consegni a Bruxelles un piano dazione dettagliato sulle fonti di energia rinnovabile
(FER).
Nel 2005, la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili era
del 5,2% (oggi siamo intorno all8%), dato calcolato sul
consumo finale lordo (CFL). Entro il 2020 questa percentuale
deve salire al 17%.
In altri termini da 7,1 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti
di petrolio), si deve passare a 22,25 Mtep, ed entro giugno
2010 il nostro governo deve documentare il piano dazione
che intende perseguire per raggiungere lobiettivo.
Lobiettivo stabilito
dalla direttiva europea
2009/28/CE quello di
produrre 22,25 Mtep di
energia con fonti
rinnovabili.
Anno base
(2005)
136,5
7,1
4,5
Obiettivo UE al
2020
131
22,25
10,6 (123 TWh)
Il consumo finale lordo di energia primaria nel 2005 era infatti di 136,5 Mtep, nel 2020, grazie
anche allimpegno di ridurre del 20% il consumo energetico, dovrebbe ridursi a 131 Mtep, 22,25 di
questi (ovvero il 17%) devono essere prodotti da FER.
Occorre dunque pensare a come produrre 15,15 Mtep; si tratta di una sfida ambiziosa poich
coinvolger sia la generazione elettrica, sia il riscaldamento delle abitazioni, sia il settore dei
trasporti, dove appare molto difficile ridurre le emissioni. La Fondazione per lo sviluppo
sostenibile1 recentemente ha proposto un piano che prevede che i 15,15 Mtep necessari siano
prodotti come segue:
Lobiettivo
quello di produrre
22,25 Mtep di
energia da FER
50MW installati prima del conto energia), possiamo stimare 700 MW5 installati, entro fine anno
possibile che sia sfiorato il tetto dei 1.000 MW anche se i dati definitivi saranno disponibili solo a
marzo 2010.
94
05 14
06 15
07 16
08 17
09
2 953 964 975 986 997 008 019 02
10 03
11 04
12 13
Anno
Fonte: GSE, il dato 2009 parziale e non comprende i due mesi finali dellanno.
Kyoto Club6 stima che nel 2010 la potenza raddoppi e tocchi quota 2.000 MW.
Il potenziale fotovoltaico italiano ha enormi potenzialit. Il Position Paper presentato alla
Commissione Europea dal governo Prodi nel 2007, contiene una stima al 2020 di 9,5 GW installati.
Il rapporto della commissione Nazionale per lEnergia Solare7 (Cnes), redatto nel 2006, lo eleva a
15 GW per una corrispondente produzione di corrente elettrica pari a 10-15 TWh.
Uno studio pi recente (1 ottobre 2009) realizzato da
Confindustria Anie/Gifi8 conferma tale stima ma con una
produzione di corrente maggiore: 19,50 TWh (e 90 mila nuovi
posti di lavoro); per avere un riferimento si tratterebbe di una
cifra superiore allattuale produzione idroelettrica. Energy &
Strategy group, analizzando la possibilit di sfruttare le superfici
coperte dei supermercati e dei centri commerciali, le superfici
agricole non produttive e le nuove case arriva a stimare al 2020
un potenziale di 66,5 GW (vedi tabella seguente).
Ritratta di MWp, megawatt di picco, ma per facilit di lettura in tutto il testo si ometter la p di picco nei dati sul
fotovoltaico.
6
http://www.qualenergia.it/view.php?id=1139&contenuto=Articolo
7
http://www2.minambiente.it/pdf_www2/dsa/cnes/rapporto_preliminare_cnes_solare_fotovoltaico.pdf
8
http://www.gifi-fv.it/cms/it/notizie/67-politiche/359-conto-energia-tariffe-ridotte-per-un-mercato-sostenibile
E importante sottolineare che lonere di queste tariffe ricade direttamente sulle bollette degli
italiani e non rientra nella fiscalit generale. Nel 2008 il costo totale degli incentivi stato di 110
milioni di euro, per il 2009 la stima di 300 milioni. A regime (ovvero al raggiungimento del tetto
previsto di 1.200 MW), la spesa stimata di 1 miliardo di euro lanno sino al termine dei ventanni
previsti dal conto energia. Secondo Alessandro Ortis9, presidente dell'Autorit per l'energia elettrica
e il gas, nel caso si incentivassero con gli stessi livelli ulteriori 7 mila megawatt, lonere salirebbe a
5 miliardi lanno. Ma questo non accadr perch entro la fine del 2009 il governo presenter il
nuovo regime tariffario per il periodo 2011-2015 che ridurr gli incentivi.
Andamento incentivi annuali riconosciuti dal GSE confrontati con la potenza cumulata
Fonte: GSE: Relazione delle attivit settembre 2007 agosto 2008 (8 gennaio 2009)
I costi in bolletta delle rinnovabili, lanalisi e le proposte dellAutorit, Alessandro Ortis, pubblicato su Staffetta
Quotidiana il 7 ottobre 2009.
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Fonte: Arturo Lorenzoni, Dipartimento di Ingegneria Elettrica Universit degli Studi di Padova e IEFE, Universit Bocconi.
Come si vede a fronte della spesa per gli incentivi va considerato laumento del gettito dellIVA
derivante dagli investimenti, la monetarizzazione delle
emissioni risparmiate e la riduzione della bolletta
energetica (risparmio nellimport di combustibili
fossili).
Gli incentivi fotovoltaici sono insomma da considerare
come una ottima misura che ha favorito gli
investimenti privati in un settore produttivo, chi li ha
sinora criticati per la loro eccessiva convenienza (per il
privato) deve considerare che il conto energia si
rivelato uno strumento efficace per indurre il privato
a investire nel futuro del proprio paese, impiegando
risorse che altrimenti sarebbero state bloccate dai
circuiti della speculazione finanziaria10. Inoltre visto il gran numero di impianti domestici di
piccola taglia, il conto si rivelato anche un ottimo distributore di risorse: da questo punto di vista il
fotovoltaico un settore che favorisce la distribuzione e non la concentrazione.
Gifi11 propone per il futuro un nuovo regime tariffario con validit di cinque anni (2011-2015) che
innalzi il limite di potenza incentivabile ad almeno 7.000 MWp (dagli attuali 1.200 MWp), che
preveda le incentivazioni riportate nella tabella seguente, valori che Gifi ritiene eviterebbero il
crollo degli investimenti. Dal 2015 gli incentivi non saranno pi necessari perch per quella data il
costo di produzione dellenergia elettrica col fotovoltaico sar economicamente competitivo con
quello delle altre fonti (greed parity); le regioni meridionali italiane sono fra le prime zone al
mondo in cui gli analisti prevedono il raggiungimento di questo obiettivo gi nel 2012.
kWp
0,365 (5%)
0,339 (7%)
0,298 (14%)
0,291 (16%)
0,277 (20%)
0,401 (5%)
0,375 (7%)
0,330 (14%)
0,323 (16%)
0,307 (20%)
16
6 50
50 200
200 1.000
> 1.000
Fonte: Gifi
10
11
Alex Sokorin, consigliere Gifi responsabile rapporti con Confindustria su FV Fotovoltaici, ottobre 2009.
Gruppo imprese fotovoltaiche Italiane, http://www.gifi-fv.it/cms/
Eolico
Nel quinquennio 2004-2008 la produzione di impianti eolici in Italia cresciuta ad un tasso medio
del 21%. Nel 2008 la corrente elettrica prodotta stata pari a 4,8 TWh, 1,6% della produzione netta
totale. Molte sono le potenzialit anche per questa fonte, Il Position paper del governo contiene una
previsione di produzione totale al 2020 di 22,60TWh, rispetto al
2,35TWh del 2005; uno studio Anev (Associazione nazionale
Energia dal Vento) ha valutato un potenziale di 16,2 GW per
una produzione annua di 27,2 TWh.
La prima regione produttrice la Puglia col 27,1%, seguita dalla
Sicilia col 21,5% e dalla Campania (20,4%). Rispetto alla
ventosit annua risultano grandi potenzialit di sviluppo oltre
che in queste regioni, anche in Sardegna, Basilicata e Calabria.
Fonte: GSE
Il problema delleolico attualmente legato agli impedimenti che le amministrazioni locali stanno
opponendo ai tanti progetti presentati dalle aziende e dalla inadeguatezza della rete elettrica
nazionale. Gi nel 2008 gli impianti eolici hanno generato meno energia rispetto a quanto
avrebbero potuto produrre a causa di limitazioni sulla capacit di trasporto della rete di trasmissione
che hanno, nei periodo ad alta ventosit, impedito il funzionamento degli impianti a carichi
eccedenti il 30-40% del valore nominale12.
12
Oltre alleolico onshore, anche nel nostro paese sono possibili buoni sviluppi nelloffshore.
Secondo lAssociazione OWEMES (Offshore Wind and other marine renewable Energy in
Mediterranean and European Seas) 11.686 Km2 dei mari italiani possono essere utilizzati per
leolico marino; Puglia in pole position. Il potenziale sarebbe paragonabile a quello onshore.
Enel ha avviato da tempo l'attivit per la selezione dei siti, lo sviluppo della fattibilit, la stesura del
progetto preliminare e lo studio di caratterizzazione ambientale di due impianti eolici offshore in
Italia, al largo della Sicilia (Gela) e della Puglia (Brindisi), con una potenza complessiva tra i 50 e i
200 MW14.
Il progetto siciliano prevede linstallazione di 115 generatori di grande taglia in joint-venture tra
Enel (57%) e Moncada Costruzioni (43%) per una potenza complessiva tra i 345 a 575 MW.
Le torri alte 100 metri, avranno rotori del diametro di circa 110 metri e saranno ancorate a 30 metri
di profondit. Linvestimento massimo di 500 milioni di euro, per un impianto che a regime,
fornir energia elettrica per 1.150 milioni di chilowattora, tanto da coprire il fabbisogno di 390.000
famiglie, evitando emissioni di CO2 in atmosfera per circa 815.000 tonnellate annue.
Sinora per la Regione Sicilia non ha ancora dato lok al progetto che nel corso degli ultimi due
anni non ha fatto passi avanti.
Miglior sorte pare stia avendo un altro progetto, di fronte alla costa di Termoli, al quale nel mese di
settembre, il ministro Stefania Prestigiacomo ha concesso il nullaosta al decreto VIA (Valutazione
d'impatto ambientale). Nei piani della societ proponente, la milanese Effeventi, il parco eolico
dovrebbe sorgere nel giro di un anno e mezzo.
Ma il governo regionale del Molise appare fortemente contrario alla realizzazione della prima
centrale eolica offshore d'Italia, il progetto per un parco di cinquantaquattro pali alti 80 metri con
eliche lunghe 5 metri posizionati di fronte alla spiaggia di Petacciato e a circa 5 miglia da quella di
Termoli. Pali capaci di generare una potenza complessiva di 162 megawatt, che produrranno
energia elettrica per 450milioni di chilowatt orari, sufficienti a soddisfare il bisogno di 120 mila
famiglie.
13
14
Da questi cenni appare che solare fotovoltaico ed eolico potrebbero fornire nel 2020 circa 40 TWh
di energia elettrica con una stima prudente del fotovoltaico, con una stima aggressiva si potrebbe
arrivare a 50/60 TWh.
La quota rimanente di rinnovabile necessaria ad arrivare allobiettivo dei 69,6 TWh, potrebbe
venire dallutilizzo delle biomasse, dallaumento del geotermico e dallavvio del solare
termodinamico.
Nel 2020 il geotermico potrebbe toccare i 9 TWh (rispetto ai 5,5 del 2008), le biomasse potrebbero
arrivare a 7,2 TWh rispetto ai 2,7 attuali, mentre nel 2010 entrer in funzione il primo impianto
solare termodinamico di Priolo, in Sicilia, ed entro il 2020 anche questa fonte potrebbe portare un
suo dignitoso contributo pari a 2,7 TWh.
10
Il termico convenzionale
Nel 2005 la domanda elettrica nazionale stata pari a 330 TWh.
Nel 2008 stata di 339,5, poco meno del 3% in pi (ma circa lo 0,8% in meno rispetto a quanto
previsto). Terna stima che nel 2018 la domanda possa arrivare a 415,5 TWh in uno scenario di
sviluppo15 che presuppone un tasso medio annuo di crescita dell1,8%. Si tratta di uno scenario
difficile da realizzare poich i tassi di crescita negli ultimi anni sono stati inferiori all1%, nel 2008
non c stata crescita e nel 2009 si registra un calo significativo: nei primi nove mesi del 2009 la
richiesta in calo del 7,4% rispetto al corrispondente periodo dellanno precedente; valore che in
termini decalendarizzati pari a -7,2%16.
Uno scenario pi realistico quello base, che ipotizza un tasso medio del +0,9%, corrispondente a
una domanda elettrica di 377 TWh nel 2018. Ipotizzando un aumento dell1% annuo nei due anni
successivi si arriva alla stima di 384,4 TWh al 202017. Altri studi ipotizzano un valore inferiore, ad
esempio di 373,618 TWh, ma considereremo il valore precedente nei nostri calcoli.
Sottraendo ai 384,4 TWh i 129,6 da produrre con fonti rinnovabili si ottiene il dato della produzione
elettrica che nel 2020 dovremo coprire con il termico convenzionale (ed eventualmente col
nucleare). Si tratta di 255 TWh.
La potenza degli
impianti termici
installata al 31
dicembre 2008
era di 73 GW
MW totali
2010
2011
2012
Dettaglio impianti
4.624 Torrevaldaliga (1.254), Scandale (800),
Moncalieri (250), Ferrara (800), Napoli
Levante (250), Gissi (800), Mililli
(470).
2.585 Torrevaldaliga (627), Bertonico (800),
Modugno (750), San Severo (408)
750 Aprilia
1.998 Salerno Salerno (768), Tavazzano con
Montanaso (400), Torino Nord (400) e
15
Aggiornamento previsioni della domanda elettrica in Italia, anni 2008-2018, Terna, novembre 2008.
Vedi RAPPORTO MENSILE SUL SISTEMA ELETTRICO CONSUNTIVO SETTEMBRE 2009, TERNA.
17
Considerando la stima dello scenario sviluppo e ipotizzando un aumento annuo dell1% nei due anni successivi
possiamo stimare al 2020 una domanda pari a 423,8 TWh (35,5 Mtep).
18
Il valore dellenergia fotovoltaica in Italia, Arturo Lorenzoni Dipartimento di Ingegneria Elettrica Universit degli
Studi di Padova e IEFE, Universit Bocconi. Roma, 01 ottobre 2009.
19
La potenza efficiente di un impianto di generazione la massima potenza elettrica possibile per una durata di
funzionamento sufficientemente lunga per la produzione esclusiva di potenza attiva, supponendo tutte le parti
dell'impianto interamente in efficienza e nelle condizioni ottimali (di portata e di salto nel caso degli impianti
idroelettrici e di disponibilit di combustibile e di acqua di raffreddamento nel caso degli impianti termoelettrici).
20
Dati statistici sullenergia elettrica 2008 in Italia, Terna 2009.
16
11
Turbigo (430).
9.957
Totale
Oltre a questi ve ne sono altri per cui stato approvato il decreto VIA21:
Localit
Pontinia
Offlaga
Presenzano
Flumeri
Benevento
Vado Ligure
Falconara
Taranto
Totale
MW
400
780
400
400
400
460
580
240
3.660
fonte
Gas
Gas
Gas
Gas
Gas
Carbone
Gas
Gas
Propriet
Acea Electrabel
Ansaldo Energia
Ecofuture
Edison
Luminosa
Tirreno Power
Api Raffineria Ancona
Enipower
Nota: Limpianto di Porto Tolle non stato considerato poich si tratta di una riconversione di un impianto gi esistente
Conclusioni
In vista del 2020 abbiamo gi ora impianti termici in grado di coprire la domanda di energia
elettrica stimata. Sul fronte delel rinnovabili, solo la scarsa volont politica potrebbe farci mancare
lobiettivo.
Il piano governativo di mettere in cantiere 12/13 mila MW di nucleare (equivalenti ad almeno 100
TWh di corrente annua22) genererebbe un surplus produttivo che imporrebbe il blocco immediato di
nuovi sviluppi nel termico convenzionale, ovvero un deciso stop a nuove centrali a carbone, la
chiusura di tutti gli impianti ad olio combustibile, il blocco alla costruzione di nuovi rigassificatori,
visto il necessario ridimensionamento della generazione a metano.
Ma nulla di tutto questo appare nelle intenzioni del governo, il che fa apparire superfluo un piano
nucleare stimabile in un costo di sola costruzione di almeno 40 miliardi di euro, che produrrebbe i
suoi effetti produttivi molto in l nel tempo, abbondantemente dopo il 2020.
Per qualsiasi segnalazione scrivere a roberto@beati.org
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