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IL PONTE mensile della Parrocchia di S.

Antonio Abate in San Domenico Siena

GIORNALE PARROCCHIALE
Sempre aggiornato e ricco di notizie
consultabile anche online al sito
www.basilicacateriniana.com

il Ponte
La Beata Vergine le diede il Figlio nelle braccia
e Santa Caterina poggi il suo volto sul volto del Bambino
come talvolta solita fare una madre con il proprio figlio.

Guarda carissima figliola, in quanta eccellenza si trova lanima


che riceve come si deve questo pane di vita, cibo degli angeli.
(Dialogo)
1

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

il Ponte
Leditoriale del Parroco
E NATALE: NASCE GESU
Cari Parrocchiani, a partire dalla prima domenica di Avvento tutto ci parla di Ges,
latteso delle genti e questa attesa si perde nella notte dei tempi. Daniele , lo
contemplava da lontano, come lAntico di giorni ( Dn 7,31 ). Ezechiele lo vedeva su
un carro di Cherubini ( Ez. 10,18 ). Isaia, su di un trono eccelso ed elevato ( Is. 6,1 ) .
Mos sostenne la visione dellInvisibile come se lo vedesse ( Eb. 11,27 ) e cos via. E
noi? A noi il Natale permette di vedere, di contemplare lumanit del Signore nostro
Ges Cristo! Scriveva John Donne: Gli uomini potranno infine vedere lamore
rivelato; i misteri damore crescono in fondo alle anime, eppure il corpo resta il libro
damore. Ed proprio di fronte a questo bambino che ci meraviglia ogni anno con la
sua nascita, che dovremmo unirci agli Angeli del cielo per rendere gloria a Dio e pace
agli uomini. Cari Parrocchiani ritrovatevi davanti al presepe fatto in famiglia, o
davanti al presepe fatto nella famiglia pi grande che la Parrocchia, per illuminare
ulteriormente la nostra memoria storica, il passato. Vivere il Santo Natale con
lintelligenza del presente senza paure, per essere profezia del futuro, a questo
serve il presepe. Fatelo e fatelo bello! Pensando a tanti disastri che questanno
troppe famiglie hanno dovuto sopportare, come calamit naturali, crisi economica e
tante altre ancora, non tutti forse potranno fare il presepe o lalbero di
NataleSentite cosa scriveva il poeta Clemente Rebora: Quale grazia poterti
riaccogliere nella carit familiare, Ges Bambino, tu pace vera, in questo giorno
natalizio tuo e, grazie a Te, nostro per la vita eterna. Ma con quanti, pi che mai
questanno, non hai dove posare il capo per le case infrante! Preghiamo per tutti,
affinch Maria S.S. e San Giuseppe ci accompagnino a Cristo che come dice il
Concilio nella Gaudium et Spes al N:45 E il fine della storia, il punto focale della
civilt, il centro del genere umano, la gioia di ogni cuore, la pienezza di tutti i
desideri.
Tutti benedico di cuore con affetto, Buon Natale
P. Alfredo Parroco

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I DIECI COMANDAMENTI
IL NONO E IL DECIMO COMANDAMENTO
Non desiderare la donna d'altri
Non desiderare la roba d'altri
Questi due comandamenti, che sono strettamente
legati, vanno al di l dell'esteriorit, per toccare le
disposizioni interiori. Qui ci viene detto che il
peccato non ha inizio soltanto nell'istante in cui
commetto adulterio (9) o sottraggo ingiustamente
la propriet altrui (10), ma che i peccati
scaturiscono dagli stati d'animo interiori. Non basta quindi fermarsi un attimo prima di aver
commesso concretamente un fatto, (perch non nemmeno pi possibile), se io non ho custodito
dentro di me il rispetto per la persona altrui, per il suo matrimonio o per ci che possiede. II
peccato non ha quindi inizio con azioni esteriormente tangibili, ma gi nel loro terreno di coltura,
nel sentimento dell'invidia, nel rifiuto interiore del bene dell'altro e della sua stessa persona.
Un'esistenza umana che non purifichi gli stati d'animo interiori non pu conseguentemente
conservare un ordine morale nemmeno sul piano della fattibilit concreta. Questo comandamento
fa direttamente appello al cuore dell'uomo. Perch il cuore l'autentico luogo originario da cui si
dispiegano i fatti. Anche solo per questo motivo deve rimanere per cos dire puro e luminoso.
Infatti il nono Comandamento proibisce di coltivare pensieri e desideri relativi alle azioni proibite
dal sesto Comandamento. Il battezzato, con la grazia di Dio e lottando contro i desideri disordinati,
giunge alla purezza del cuore mediante la virt e il dono della castit, la limpidezza d'intenzione, la
trasparenza dello sguardo esteriore ed interiore, la disciplina dei sentimenti e dell'immaginazione,
la preghiera. La purezza libera dal diffuso erotismo e tiene lontano da tutto ci che favorisce la
curiosit morbosa. Essa richiede anche una purificazione dell'ambiente sociale, mediante una lotta
costante contro la permissivit dei costumi, basata su un'erronea concezione della libert umana.
Il decimo Comandamento completa il nono infatti richiede un atteggiamento interiore di rispetto
nei confronti della propriet altrui e proibisce l'avidit, la cupidigia sregolata dei beni degli altri e
l'invidia, che consiste nella tristezza provata davanti ai beni altrui e nel desiderio smodato di
appropriarsene. Il peccato non nasce mai allimprovviso. Comincia sempre da un pensiero e da un
desiderio negativo, e poi si traduce anche in azione. Certo, nellazione il peccato diventa pi
grande e pi grave, perch c un desiderio messo in atto. Ma gi nel desiderio negativo c il
peccato e tutto il peccato, perch la volont libera di una persona, anche con il solo desiderio,
sceglie il male. Secondo la legge di Dio e la natura stessa delle cose, il tuo cuore e la tua volont
devono desiderare ardentemente Dio come sommo, unico, vero ed eterno Bene. La vera festa
della vita la potrai realizzare soltanto nello stare-con-Dio
Ho custodito la modestia e il pudore nella mia vita, nei miei pensieri, nei miei sguardi? - Ho dato
scandalo con il mio modo di agire, di parlare, di vestire? - Sono stato occasione di peccato per
qualcuno? - Ho guardato le persone con desideri avidi e cattivi? Penso o parlo di una bella
persona come se fosse solo oggetto di piacere? - Mi sono compiaciuto volontariamente di pensieri
o desideri impuri? Mi lamento sempre di quello che ho? Dico o penso con invidia: Beati quelli
che hanno ricchezze, potere, successo...? - Amo il lusso, lo sfarzo, le vanit? - Apprezzo e mi
impegno a vivere la beatitudine del vangelo: Beati i poveri in spirito? Ho invidiato ci che di
bene fanno gli altri? Sono estremamente geloso di ci che possiedo? - Auguro del male e godo
del male degli altri? Il mio cuore desidera avere la gioia nel Signore, unico vero Bene?

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ALMENO IL LEMBO DEL SUO MANTELLO


Carissimi fratelli e sorelle,
Dopo un tempo di silenzio, riprendiamo questanno con alcuni articoli sul Ponte.
Rientrando in Ottobre in Parrocchia mi sono trovato nel bel mezzo della venerazione della reliquia di S.
Giovanni Paolo II, che il nostro P. Alfredo aveva organizzato. Ma perch veneriamo le reliquie, e che valore
hanno? Rispondendo in modo molto semplice si potrebbe dire che un p come visitare al cimitero i
nostri defunti o maneggiare un oggetto o un abito appartenuto a loro. Certamente noi siamo uniti
spiritualmente ai nostri defunti dovunque, ma il trovarsi l, davanti ai resti di quello che stato il loro vero
corpo, ce li fa sentire ancora pi vicini. Per questo conserviamo anche le cose appartenute a loro e ci
difficile disfarcene. La Chiesa Cattolica ha sempre dato importanza, nel dovuto ordine, alle realt materiali
e corporee, tra queste vi sono anche le reliquie. Ci che vero per i nostri defunti, vero anche per i Santi.
Trovarci davanti alle loro reliquie ce li fa sentire pi vicini. Inoltre le innumerevoli testimonianze della
tradizione della Chiesa dimostrano anche che attraverso la venerazione delle reliquie si ottengono
particolari favori per lintercessione dei Santi. Ci fondato biblicamente; nel Vangelo una donna, che
aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti
i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Ges, venne tra la folla e
da dietro tocc il suo mantello. Diceva infatti: Se riuscir anche solo a toccare le sue vesti, sar salvata.
E subito le si ferm il flusso di sangue e sent nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Ges,
essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si volt alla folla dicendo: Chi ha toccato le mie
vesti?. I suoi discepoli gli dissero: Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: Chi mi ha
toccato?. Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e
tremante, sapendo ci che le era accaduto, venne, gli si gett davanti e gli disse tutta la verit. Ed egli le
disse: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va in pace e sii guarita dal tuo male. (Mc 5, 25-34)
Di Ges si dice anche che l dove giungeva, in villaggi o citt o campagne, deponevano i malati nelle
piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano
venivano salvati. (Mc 6, 56)
Ges ci ha insegnato che: In verit, in verit io vi dico: chi crede in me, anchegli compir le opere che io
compio e ne compir di pi grandi di queste, perch io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel
mio nome, la far, perch il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome,
io la far. (Gv 14, 12-14)
Ci si realizz quando negli Atti i malati guariscono per mezzo di fazzoletti o grembiuli che erano stati a
contatto con S.Paolo, mentre lui era assente: Dio intanto operava prodigi non comuni per mano di
Paolo, al punto che mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le
malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano. (At 19, 12)
Addirittura la semplice ombra di Pietro era giudicata capace di guarire: Sempre pi, per, venivano
aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati
persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perch, quando Pietro passava, almeno la sua ombra
coprisse qualcuno di loro. Anche la folla delle citt vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e
persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti. (At 5, 14-16)
I cristiani sanno bene che i Santi sono persone che hanno creduto in Ges, e che il Signore li ascolta in
modo particolare. Ges ha comunicato ai Santi la sua potenza di guarire, di insegnare, di essere degli
intercessori per i fratelli; li ha spesso arricchiti di carismi straordinari che sono concessi a pochissimi. Per
questo noi chiediamo loro di aiutarci nel nostro cammino e, come nel Vangelo e negli Atti degli Apostoli,
anche attraverso la vicinanza con i loro corpi o con degli oggetti appartenuti a loro, crediamo di venire in
contatto con questunica potenza di Cristo. E lui infatti che, con il Padre e lo Spirito Santo, anche per mezzo
dellintercessione dei Santi, ci guarisce, ci sana, ci dona i favori materiali e spirituali di cui abbiamo bisogno
nel nostro cammino verso la santit.

Filippo, eremita in Terra Santa

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INDULGENZA PLENARIA PER ANNO EUCARISTICO


Inizio 1 novembre 2014 termine 4 ottobre 2015
In data 22 ottobre, memoria di S. Giovanni Paolo II, il S. Padre Francesco, su richiesta
dell'Arcivescovo presentata a suo tempo alla Penitenzieria Apostolica, ha concesso il
dono dell'Indulgenza plenaria a tutti i fedeli che, dal 1 novembre 2014 al 4 ottobre
2015, alle dovute condizioni si recheranno devotamente in adorazione delle SS.
Particole, tanto nella Basilica di S. Francesco quanto in tutte le chiese dell'Arcidiocesi
nelle quali il Miracolo Eucaristico sar esposto alla pubblica adorazione.
L'indulgenza plenaria la remissione totale dinanzi a Dio della pena temporale per i
peccati, gi rimessi in quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a
determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra
della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni
di Cristo e dei Santi (cfr. Enchiridion Indulgentiarum, 1-2).
Le condizioni per ottenere l'Indulgenza sono la Confessione e la Comunione
sacramentale entro un tempo ragionevole, la professione di fede (Credo) e la
preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
L'Indulgenza pu essere applicata a ciascuno personalmente per s e a tutti i fedeli
defunti che si intendono ricordare.

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L'OMBRA DI CAINO
Papa Francesco non cessa di stupirci e anche di spiazzarci nella nostra (scarsa) memoria storica.
Sabato tredici settembre 2014 ,al sacrario militare di Redipuglia ,sono risuonate parole che molto
difficilmente sentiremo nelle cerimonie e commemorazioni ufficiali dei caduti in guerra . Si tratta di
frasi che sono andate ben oltre le generiche condanne della guerra ; naturalmente non la prima
volta che un Papa ha espressioni di tale portata, basta scorrere tutti i messaggi per la giornata
mondiale della Pace fin dall'origine per trovare accenti molto forti ,in questo caso il contesto , il
cimitero militare per eccellenza, che lascia sorpresi. Straordinario l'inizio del messaggio sul
contrasto tra la bellezza naturale della zona e le follie e le distruzioni che la guerra ha causato
come lo stravolgimento dei legami tra le persone e soprattutto l'annientamento fisico e morale del
capolavoro di Dio che l'essere umano .All'origine di questa follia sta l'intolleranza ,la cupidigia , il
potere , le ideologie ; quelle persone sepolte a Redipuglia avevano i loro progetti ,i loro sogni .
ma ha prevalso la logica di Caino : sono forse io il custode di mio fratello , il motto che aleggia
all'ingresso del cimitero a me che importa , l'opposto dell'insegnamento del Vangelo che
prendersi cura dell'altro , del povero , dell'afflitto , del forestiero ,dell'ammalato . Mi viene in
mente Don Lorenzo Milani che contrapponeva il me ne frego del fascismo al I care
,m'importa , dei giovani americani degli anni sessanta impegnati per la pace . Scorrendo il
documento , Papa Francesco non manca di fare riferimento all'oggi : dopo il secondo fallimento
di un'altra guerra mondiale ,forse si pu parlare di una terza guerra combattuta a pezzi , con
crimini ,massacri , distruzioni ... e si domanda come sia possibile questo ; la risposta : oggi
dietro le quinte ci sono interessi , piani geopolitici,avidit di denaro e di potere , c' l'industria delle
armi . e continua questi pianificatori del terrore,questi organizzatori dello scontro ,come pure
gli imprenditori delle armi hanno scritto nel cuore : a me che importa .. manca da parte di questi
affaristi della guerra la capacit di pentirsi, di chiedere perdono , di piangere : Caino non ha
pianto .. l'ombra di Caino ci ricopre oggi qui, in questo cimitero .Si vede qui. Si vede nella storia
che va dal 1914 fino ai nostri giorni . Quindi l'appello finale alla conversione del cuore e al pianto
per tutti i caduti dell'inutile strage e per tutte le vittime della follia della guerra , in ogni
tempo e infine : Il pianto Fratelli ,l'umanit ha bisogno di piangere e questa l'ora del pianto .
Dopo queste parole saremo ancora capaci di esaltare il sacrificio di quei caduti senza ricordare
che soprattutto furono dei sacrificati , sacrificati dall'egoismo dei potenti , dagli interessi
economici e finanziari e dal cinismo di chi ha voluto qualche migliaio di morti per sedere al
tavolo delle trattative ( e delle spartizioni) di pace .
In questi giorni stato intervistato il regista Ermanno Olmi sul suo ultimo film incentrato su di un
episodio proprio della guerra 15/18 . Vi sono molte frasi di questo grande maestro, alcune delle
quali riporto , che mi sembrano una appendice o un commento al messaggio di Papa Francesco :
Olmi , dopo aver detto che il film mostra come siano stati sacrificati migliaia di persone per
l'arroganza dei potenti e che i veri nemici di chi stava in trincea non erano quelli della trincea di
fronte ma quelli che li avevano mandati a combattere , aggiunge : noi abbiamo compiuto un
grande tradimento nei confronti di quei giovani , di tutti quei milioni di persone ,morti in quella
guerra , non abbiamo spiegato perch sono morti. Ora si celebra il centenario di quella guerra con
fanfare e bandiere, ma bisogna ancora sciogliere il nodo dell'ipocrisia e della vigliaccheria . Mi
auguro che durante le celebrazioni per il centenario , si rifletta anche su quel tradimento e si
chieda scusa . Non credo ci sia altro da aggiungere , a noi resta la riflessione , la preghiera e di
trovare la forza e il coraggio di dire NO tutte le volte che sentiamo suonare fanfare di guerra .

Carlo Giuseppe Rogani


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Nella sala Beato Angelico


P.zza M. Teresa di Calcutta

Nella sala Beato Angelico


(P.zza M. Teresa di Calcutta)
le Signore della CARITAS parrocchiale,
che hanno confezionato i lavori,
Vi aspettano numerosi nei seguenti giorni di Dicembre:

da SABATO 6
fino a LUNEDI 8
Dalle ore 10:00 alle ore 19:00 orario continuato
(Fino ad esaurimento merce.)

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

UN GIORNO INDIMENTICABILE DAVANTI AL PRODIGIO EUCARISTICO


Mi trovavo in ferie verso la fine di agosto quando, una mattina, squill il cellulare per una
telefonata del tutto inattesa: don Enrico Grassini, segretario arcivescovile, mi chiedeva di tenermi
libero per il 10 settembre in quanto lArcivescovo Antonio mi aveva nominato, quale presidente
dellassociazione diocesana di Azione Cattolica, a far parte della commissione chiamata a
presenziare alla nuova ricognizione alle Sacre Particole del Miracolo Eucaristico di Siena, a cento
anni dalle analisi scientifiche che comunicarono al mondo lo straordinario prodigio della Loro
perfetta conservazione.La prima sensazione che ho provato stata quasi di smarrimento, fra
emozione e senso di inadeguatezza, nei confronti di un evento cos straordinario di fronte al
quale nessuno, credente o meno, pu restare indifferente. Poi seguito un sentimento di
gratitudine nei confronti di mons. Arcivescovo per avermi chiamato nella commissione insieme a
rappresentanti del Clero diocesano, dei Frati
Minori Conventuali e del Laicato cattolico
dellArcidiocesi, oltre a tecnici del Consiglio
Nazionale delle Ricerche incaricati delle analisi
scientifiche non invasive sulle Sacre Particole e
sul cilindro contenitore. Nei giorni successivi ho
voluto approfondire le mie conoscenze del
nostro Miracolo Eucaristico che trova origine
nel furto sacrilego, ma anche provvidenziale,
avvenuto il lontano 14 agosto 1730, e mi sono
trovato di fronte ad unaffascinante storia che
in questi 284 anni ha coinvolto e attratto una
moltitudine di persone, alcune delle quali nei
vari secoli hanno avuto il privilegio di un
contatto pi ravvicinato alle Sacre Particole, in
un cammino ininterrotto di stupore, devozione,
adorazione, evangelizzazione. Restando pi
vicino ai nostri giorni, mi piace ricordare due
testimoni della ricognizione del 10 giugno 1914:
Sirio Grimaldi, professore di chimicabromatologica nell'Universit di Siena e padre
della nostra parrocchiana Carolina Grimaldi
Menchetti (morta da qualche anno) e Giuseppe
Toniolo, professore di economia politica
nell'Universit di Pisa e promotore dellimpegno
del laicato cattolico associato di inizio XX secolo,
beatificato il 29 aprile 2012. Come pure ricordo
Francesco Ponticelli, presente quale Presidente
della Giunta diocesana di Azione Cattolica alle
ricognizioni degli anni 1950 e 1952. Con lo
stupore di essere entrato a far parte, seppur
minimamente, di questa storia siamo arrivati
alla mattina del 10 settembre, convocati nella
basilica di San Francesco presso la cappella
Martinozzi nel cui tabernacolo sono conservate
le Sacre Particole.

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Dopo lascolto dei verbali delle tre precedenti ricognizioni ed un intenso momento di adorazione e
preghiera di fronte allOstensorio, lArcivescovo ha rimosso il sigillo, tolto il coperchio del cilindro
di cristallo e versato le Particole in una pisside per procedere al loro conteggio con lassistenza del
Padre guardiano di San Francesco che provvedeva a raccoglierle una ad una in mucchietti di dieci
posti su un corporale. Dal conteggio sono risultate,
come dalla ricognizione precedente, 225 Ostie (delle
quali 5 non perfettamente intere) oltre a 13
frammenti di varie dimensioni. Al termine del
conteggio al quale avevamo assistito in silenzioso
raccoglimento, abbiamo potuto contemplare da
vicino le Particole; esse risultavano particolarmente
sottili, ma dallaspetto ben definito, di colore
leggermente ambrato come di pane appena
sfornato, addirittura con i segni eucaristici impressi
sulla superficie durante il loro confezionamento ben visibili: molto bello il simbolo dellAgnello
presente su una delle Ostie che, con il permesso dellArcivescovo, ho potuto fotografare a ricordo
di una giornata straordinaria fra le pi intense e significative della mia vita. Sono seguite le analisi
strumentali non invasive su tre delle Ostie, da parte dei tecnici del C.N.R., finalizzate per prima
cosa a verificare la contaminazione microbica delle Particole e dellostensorio: si poteva notare
una presenza microbica nettamente maggiore sulle superfici del cilindro di cristallo, anzich su
quella delle Ostie. Le tre Ostie sono state poi esaminate con microscopio digitale portatile per
evidenziare eventuali aree alterate o contaminate da muffe, lieviti e batteri; anche in questo caso
il risultato ha confermato lassenza di alcuna contaminazione, bens ha messo in evidenza laspetto
ben definito e la consistenza compatta delle Particole. Nulla risulta variato rispetto a quanto
rilevato nella ricognizione del 1914. Nella sua relazione il Grimaldi scrisse di avere trovato le
particole "lucide e lisce, con bordi netti, non sfrangiati n smussati. Prive di acari, tarli, di
ragnatele, di muffe e di qualsiasi altro parassita animale e vegetale propri di quella farina di
frumento con cui sono composte"; eppure "la farina di grano il miglior terreno di coltura dei
microrganismi, dei parassiti animali e vegetali, della fermentazione lattica e putrida".
La relazione finale del verbale redatto dalla Commissione pontificia non aveva lasciato dubbi: Le
ostie ottenute e conservate secondo luso comune non possono mantenersi intatte per pi di
quattro o cinque anni, dopo tale tempo, con sicurezza assoluta, esse si deteriorano, si sfrangiano, si
sminuzzano e si tarlano per opera di una specie di acarus contenuto nella stessa farina, di cui le
ostie sono composte. La scienza, pertanto, trova il fatto della perfetta conservazione delle Particole
di Siena semplicemente straordinario. Le Sante Particole di Siena costituiscono un fenomeno
singolare, palpitante di attualit che inverte le leggi naturali della conservazione della materia
organica. strano, sorprendente, anormale: le leggi della natura si sono invertite, il vetro
diventato sede di muffe, il pane azzimo stato invece pi refrattario del cristallo.
Terminate le analisi lArcivescovo ha provveduto a riporre le Ostie allinterno del cilindro, ad
apporre il suo sigillo e rimontare lostensorio che stato cos portato sullaltare maggiore della
basilica per la pubblica adorazione, il canto del Te Deum di ringraziamento e la benedizione
eucaristica impartita dallArcivescovo sui presenti.Sono passati 284 anni, le particole sono ancora
l: perfettamente fresche e intatte. Naturalmente la scienza non pu parlare di miracolo, ma la
fede vi vede un segno evidente della presenza sacramentale del Cristo. In questi termini si
espresse il papa san Giovanni Paolo II, pellegrino a Siena il 14 settembre 1980, in occasione del
250 anniversario dellevento che segn linizio del miracolo eucaristico, dopo essersi soffermato
davanti alle Sacre Particole, per la circostanza portate nella cattedrale, ed averne ascoltato la
storia esclam: LA PRESENZA!.

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La stessa Presenza che noi crediamo in ogni Ostia consacrata nelle Messe celebrate in ogni angolo
del mondo: il miracolo eucaristico si ha quando la celebrazione dellEucaristia fa diventare un solo
corpo e un solo spirito quelli che la celebrano e li trasforma in un sacrificio vivente gradito a Dio.
UN PO DI STORIA DAL 1730 AL 1914
Il fatto avvenne a Siena il 14 Agosto 1730, vigilia della solennit dellAssunzione di Maria in cielo.
Come da tradizione il popolo e tutti gli ordini religiosi della citt si erano radunati nella stupenda
cattedrale per la celebrazione dei primi vespri solenni e lofferta votiva del cero in onore della
Madre di Dio. L erano convenuti anche i Frati Minori, custodi della chiesa di San Francesco.
Approfittando dellassenza dei religiosi, qualcuno
riusc ad entrare in quella chiesa, a forzare la
porticina del tabernacolo e a rubare la preziosa
pisside contenente un gran numero di ostie.
Il furto sacrilego fu scoperto soltanto la mattina
seguente; nella costernazione generale cominciarono
febbrili ricerche. Quando la speranza di ritrovarle
cominciava ad affievolirsi, la mattina del terzo giorno,
il 17 agosto, le sacre particole furono rinvenute in
una cassetta per le elemosine nella chiesa di Santa
Maria di Provenzano. Quando la cassetta fu aperta, si
poterono contare 351 particole. Messe subito in una
pisside nella chiesa di Provenzano ed esposte alladorazione per ordine del Vescovo, il giorno
seguente, con una solenne processione, furono riportate nella chiesa di S. Francesco ove sono
ancora custodite. Un loro utilizzo fu sconsigliato da motivi igienici, essendo state ritrovate in una
cassetta che si apriva una sola volta allanno e quindi piena di polvere e ragnatele. Per un certo
tempo vennero esposte all'adorazione dei fedeli a fini riparatori, ma successivamente(almeno
temporaneamente) "dimenticate". Solo cinquanta anni dopo si scopr che cera qualcosa di strano:
il 14 aprile del 1780, il ministro generale dellOrdine francescano, volle osservare da vicino le sacre
particole e dopo la ricognizione stese un decreto in cui si affermava: Abbiamo riconosciuto come
una specie di vero prodigio che si siano conservate incorrotte senza veruna alterazione, per il tratto
lunghissimo di 50 anni. Altre ispezioni avvennero ad intervalli pi o meno regolari. Nel 1789,
larcivescovo Tiberio Borghese annota: Versate le Particole su due patene ad una ad una per
mezzo di oculare ispezione furono riconosciute intatte, incorrotte e resistenti. Altre particole
non consacrate, chiuse in una scatola di latta sigillata, dopo dieci anni si trovarono alquanto
alterate dal tarlo. Al termine di una nuova ricognizione ordinata dallArcivescovo Zondarini nel
1815, la Commissione di teologi e medici creata per loccasione sottoscrisse la seguente
dichiarazione: Tutti, dopo una pi esatta e accurata
oculare ispezione anche a mezzo di lenti, e fatta
osservazione su lodorato delle medesime sante
Particole, e loro consistenza mand lEminenza Sua farsi
lesperienza del gusto al palato ... e giudicarono essere le
medesime sante Ostie incorrotte e prodigiosamente
conservate. Stesse conclusioni anche nella ricognizione
del 1854. Sono seguiti altri sessanta anni di silenzio
fino al rientro dei padri francescani nella loro basilica
per arrivare alla ricognizione del 10 giugno 1914,
autorizzata dal Sommo Pontefice San Pio X.
Claudio Cerretani

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L'IMMACOLATA CONCEZIONE
Quello che noi celebriamo ogni 8 Dicembre non la festa di una dottrina, ma un dono di Dio dato
ad una persona molto speciale. Celebriamo Maria concepita senza peccato. Che significa questa
festa e perch deve "interrompere" il tempo di Avvento?
La fede Cattolica insegna che Maria fu concepita senza macchia di peccato originale. Essa ci dice
che Maria era ed radicalmente santa! Nel nostro caso, Cristo ci ha liberati dal peccato originale
per mezzo della nostra fede e del battesimo che il sacramento della fede. Grazie a questo
abbiamo cessato di essere assoggettati al principe del mondo presente siamo diventati cittadini
del regno futuro. Parliamo del mondo qui nel senso di San Giovanni, cio, la societ umana come
l'abbiamo liberamente voluto noi, con tutta la sua tracotanza, ipocrisia, crudelt, avarizia e
violenza. Lo stato di peccato originale lo stato di essere talmente avviluppati in questa societ al
punto di essere completamente identificati con essa. Con il nostro battesimo Cristo comincia a
redimerci da questa situazione.
Ci che proclamiamo nella festa dell'Immacolata che Maria, a differenza di noi, non ha dovuto
essere riscattato da tutto questo. La santit donata a Maria da Cristo giunge fino alle radici della
sua stessa esistenza. Lei non ha mai partecipato al mondo descritto sopra. Fin dal primissimo
istante della sua vita apparteneva gi al regno di Cristo.
Questo non vuol dire che Maria non avesse avuto bisogno di redenzione mediante la croce di
Cristo, ma prevenire una malattia certamente meglio e meno faticoso che curarla dopo. Essere in
questo mondo senza mai cadere sotto la sua dominazione significa essere non meno, ma pi
dipendente su Cristo Redentore. Maria stata pi' completamente redenta di noi e ha pi motivo
di essere grata al suo Figlio.
L'Avvento il tempo per guardare in avanti alla nostra redenzione totale e in Maria concepita
senza peccato vediamo quello che sicuramente saremo. Per ora noi siamo solo sacramentalmente
redenti nel battesimo, mentre la redenzione di Maria pre-sacramentale. Lei non ha bisogno del
battesimo o dell'Eucaristia, ma solo Cristo gi presente nella sua stessa carne. Per questo motivo la
sua redenzione un segno e pregustazione della vita post-sacramentale, la vita del corpo risorto
nel regno futuro.
Per il momento noi siamo peccatori perdonati; siamo stati assoggettati al peccato del mondo e
qualche volta abbiamo preferito ritornarci. Nel suo amore per noi Cristo vuole non solo che
rimaniamo peccatori perdonati, ma che viviamo come se il peccato non fosse mai stato in noi. La
nostra redenzione sar davvero una rinascita, felice conseguenza di una immacolata concezione.
Non ci sar pi dolore per il peccato, non pi rimorso, non pi contrizione; saremo radicalmente e
totalmente liberi. "E tutto finir bene e ogni cosa finir molto bene...quando il fuoco e la rosa sono
in uno".

P. Alfred

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IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

INCONTRO DELLE CATECHISTE


Il giorno 12 novembre 2014, il parroco Padre Alfredo ha incontrato noi catechiste per
darci comunicazioni di alcuni impegni e di una novit relativa al periodo di Avvento.
Innanzi tutto, il parroco ci teneva a precisare che all'interno della settimana che va
dal 18 al 22 Novembre, l'Unit Pastorale del Duomo ospiter il Miracolo delle Sacre
Particole. Durante tale settimana in data Marted 18, si festegger anche la Solennit
della Dedicazione della Cattedrale. A questo proposito, siamo tutti invitati alle ore 21
in Duomo per l' Adorazione delle Sacre Particole -,guidata dalla Forania di Siena
Centro. Il parroco ha ribadito inoltre, di quanto fosse importante la partecipazione
della nostra comunit parrocchiale,soprattutto dei ragazzi del catechismo e delle
loro famiglie.
Sull'aspetto organizzativo sull'animazione della liturgia delle Domeniche di Avvento,
il parroco ci ha nuovamente incoraggiato a coinvolgere i genitori nelle letture della
S.Messa.La novit a cui P. Alfredo aveva accennato all'inizio dell'incontro consister
nel fatto che alcuni chierichetti porteranno all'altare, all'inizio della S.Messa 10
lanterne, simbolo della nostra fede in attesa del Natale,segno che sar
riproposto durante tutte le Domeniche di Avvento.
Dopo le comunicazioni di P.Alfredo,noi catechiste abbiamo stabilito in quale
Domeniche di Avvento i vari gruppi di catechismo avrebbero animato la liturgia;
abbiamo anche preso accordi per l'allestimento in Basilica di un piccolo presepe
insieme ai ragazzi. Il giorno 17 Dicembre alle 17.30 ci ritroveremo davanti al presepe
per recitare una preghiera di Natale,noi catechiste,i ragazzi, i loro genitori e il
parroco.
Inoltre stato ricordato che Sabato 20 Dicembre alle ore 16 in Duomo, come ogni
anno ci sar l'incontro con l'Arcivescovo per lo scambio di Auguri di Natale.
Le catechiste

DOMENICHE DI AVVENTO ANIMATE DAI GRUPPI

30 Novembre - 1 Domenica di Avvento animata dai ragazzi di 1-23-Elementare


7 Dicembre - 2 Domenica di Avvento animata dai ragazzi di 1-2 media e
5 Elementare
14 Dicembre - 3 Domenica di Avvento animata dai ragazzi di 4 Elementare
21 Dicembre - 4 Domenica di Avvento animata dai ragazzi di 3 Media

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A Christmas Carol
GENERE: Animazione, Drammatico
ANNO: 2009
REGIA: Robert Zemeckis

Il vecchio e avaro strozzino Ebenezer Scrooge non ha


alcuna intenzione di condividere le gioie del Natale.
N con il nipote Fred n con il suo dipendente Bob,
che riceve uno stipendio da fame e ha una famiglia
numerosa, n tantomeno con chi gli chiede
sottoscrizioni in favore dei pi diseredati. Per lui il
Natale solo un giorno in cui deve pagare Bob che
rester per a casa.
La notte della vigilia compare per, terrorizzandolo, il
fantasma del suo socio in affari Marley, morto sette
anni prima. Marley gli annuncia l'arrivo di tre Spiriti.
Uno gli mostrer i suoi Natali passati, uno quello
presente e l'ultimo quello futuro in cui lui sar morto e
nessuno avr un buon ricordo della sua esistenza. La lezione gli servir.
Di "Canto di Natale" di Dickens il cinema si impossessato sin dal 1914 e non ha smesso di
occuparsene nel corso dei decenni a venire coinvolgendovi Paperone e soci, Bill Murray nei panni
di un magnate televisivo e perfino i Muppets. Poteva mancare il 3D? Ovviamente no. Poteva
Zemeckis, sperimentatore delle potenzialit del cinema da sempre, non tentare l'impresa? La
risposta ancora no. Al suo fianco trova il talento sempre pi affinato e 'natalizio' ( stato Il Grinch
ricordate?) di Jim Carrey che pronto a quadruplicarsi (Scrooge e i tre spiriti) per questa storia
'morale' che resta valida oggi cos come nel 1843.
Utilizzando il Performance capture (una tecnologia che permette di riprendere gli attori con
cineprese computerizzate che spaziano a 360 gradi per poi trasformarli in personaggi da
animazione) Zemeckis avrebbe potuto prendersi tutte le libert. Invece si attenuto con grande
fedelt al testo quasi che, appunto, vi riscontrasse una grande attualit che non abbisognava di
adattamenti. Gli Scrooge non mancano nel mondo odierno (anche se magari vanno in palestra e
sono eternamente abbronzati) e avrebbero anch'essi bisogno di uno sguardo retrospettivo unito a
uno verso il futuro destinati a far loro percepire la fragilit dell'esistenza umana.
Zemeckis coglie il profondo senso morale dell'opera di Dickens e non ne attenua i toni. Ne nasce
quindi un film non adatto ai pi piccoli (le scene con Marley e con lo Spirito dei Natali Futuri sono
degne di un horror di classe, per di pi in tre dimensioni). E' per capace di far riflettere con
efficacia non tanto su una visione edulcorata del Natale quanto piuttosto sul senso che la vita di
ognuno (credente o non credente che sia, considerata la non leggera considerazione sugli uomini
di chiesa pronunciata dal quasi mitologico Spirito del Natale Presente) pu assumere su questa
terra. Il 3D con le sue magie lo aiuta nell'impresa offrendogli una dimensione che si colloca
costantemente sul confine tra l'immaginario e il 'reale' con grande effetto.

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La Rubrica
dei bambini
dallisola che non c al Chiostro di San Domenico

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AVVISI
Appuntamenti del mese di DICEMBRE
Gioved 4 ore 17
Adorazione Eucaristica
Luned 15 ore 18
Inizio della Novena di Natale in compagnia dei Padri Domenicani.
Mercoled 17 ore 17
Incontro con il Parroco dei genitori e dei ragazzi del catechismo davanti al
presepe da loro realizzato in Basilica.
Sabato 20 ore 16
Auguri al Vescovo da parte dei ragazzi del catechismo in Cattedrale.
Mercoled 24 dicembre ore 23:30
Veglia e S.S. Messa della nativit di Ns. Signore Ges Cristo
Gioved 25 dicembre Santo Natale
Orario S.S. Messe : 7:30 - 9 - 10:30 - 12 - 18
Mercoled 31 ore 18
S. Messa di ringraziamento col canto del Te Deum
INVITO
Il gruppo di Azione Cattolica parrocchiale invita agli incontri di preghiera che si
tengono il I e III sabato del mese alle ore 16.00 presso i locali parrocchiali, a partire
da sabato 6 dicembre prossimo. Negli incontri vengono lette e meditate le letture e
il Vangelo della domenica successiva insieme al nostro assistente Padre Alfred.
Siamo tutti invitati a partecipare

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