Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
ISBN 978-88-7356-179-8
20,00
788873
561798
(secoli VI-XI)
la Sardegna
Questo volume contiene gli atti del convegno Forme e caratteri della presenza
bizantina nel Mediterraneo occidentale: la Sardegna (secoli VI-XI), svoltosi a
Oristano il 22-23 marzo 2003 presso il Teatro civico Antonio Garau. I contributi qui
presenti sono, nellordine:
Forme e caratteri
della presenza bizantina
nel Mediterraneo occidentale:
la Sardegna
(secoli VI-XI)
Condaghes
Forme e caratteri
della presenza bizantina nel
Mediterraneo occidentale:
la Sardegna (secoli VI-XI)
Atti del convegno di Oristano
(22-23 marzo 2003)
Condaghes
Collana Archos
Indice
7
9
13
15
33
57
67
73
86
Raimondo Zucca 95
Maria Rosaria Manunza Tomba bizantina nella necropoli
di S. Lussorio a Selargius (Cagliari)
Lo scavo
I reperti
Conclusioni
Bibliografia
103
103
104
112
112
129
129
132
134
135
135
136
136
137
Osservazioni storico-topografiche
Addendum
Bibliografia
139
144
145
217
217
219
220
163
Donatella Salvi
* Lindagine di scavo, iniziata nel marzo 2000 e tuttora in corso, stata resa pos-
sibile dalla collaborazione instaurata fra il Comune di Quartucciu e la Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari. Una convenzione con il Dipartimento di
biologia sperimentale Bernardo Loddo dellUniversit di Cagliari ha consentito
lo studio dei reperti osteologici umani: grazie quindi alla docente Rosalba Floris
e a Emanuele Pittone e a Flavia Frigau laureandi e poi tirocinanti sul campo. Il
gruppo di lavoro che ormai da tre anni opera nel cantiere costituito, oltre che da
chi scrive, da Andreina Catte e Giampietro Secci per il comune di Quartucciu e
da Marinella Olla, Pino Dess, Pietro Matta, Lucio Cabras, Antonello Dess per la
soprintendenza. Archeologi tirocinanti e volontari hanno affiancato per periodi pi
o meno lunghi il gruppo di lavoro. Grazie quindi anche a Simona Tuveri, Monica
Maccioni, Ignazia Chessa, Doriana Zaru, Valeria Paretta, Barbara Mura, Alessandra Gaviano, Sabrina Cisci, M. Adelaide Orr, Riccardo Locci, Consuelo Congiu,
Barbara, Monica, Francesco Arca.
1)Dracont. Epithalamium Ioannis et Vitulae, 143: Poetae Latini minores V, pp. 134
e ss..
2) Bellieni 1976, p. 136; Boscolo 1978, p. 21; Lilliu 1984, p. 565; Mastino 1985, p.
41; Mastino 1991, p. 206.
164
Donatella Salvi
165
166
Donatella Salvi
Museo di Cagliari, edite nel 1981, delle quali spesso sconosciuto non
solo il contesto ma il luogo stesso di ritrovamento11.
Problemi analoghi ben lo ha messo in risalto la Stiaffini per la
Sardegna e la Sagu su piani pi generali12 si verificano nella sequenza
cronologica di vetri, esaminati fuori contesto e spesso in frammenti.
Preziosi perci i corredi delle tombe di S. Agata dei Goti, Piana degli
Albanesi, pubblicati alcuni anni fa da Caterina Greco, che mostravano
lassociazione certa di lucerne forma VIII e forma X con brocchette
costolate e bicchieri e bottiglie in vetro, che la studiosa siciliana attribuiva al V secolo13. Daltra parte, sempre in Sicilia, Ragusa aveva gi
restituito corredi in cui comparivano lucerne di tipo VIII, X e XV con
bicchieri a corpo allungato e svasato verso il labbro, che nel 1967, epoca
delledizione, furono attribuite al IV secolo per la presenza in alcune
sepolture di monete di et costantiniana14. Indicazioni importanti avrebbero potuto fornire, ancora prima, in Sardegna, le numerose sepolture
individuate e scavate negli anni Trenta del secolo scorso in localit
SUngroni, nel territorio di Arborea, se i circa 500 reperti che facevano
parte dei contesti recuperati non fossero stati smembrati a favore di una
suddivisone tipologica. Gli scarni appunti dellallora soprintendente A.
Taramelli individuano soltanto la composizione di pochi corredi, scavati
o verificati personalmente, che mostrano inequivocabili concordanze
con quelli di Pille Matta: un bacino, un piatto, una brocchetta e varie
lampade in terracotta, alcune con le figure del candelabro giudaico a
sette branche, del leone corrente e qualche monetina in bronzo del basso
impero, di Costantino e successivi, oppure numerosi vasi, brocche,
bacinelle, ciotole e lampade col monogramma cristiano e frammenti
di vasetti in vetro, e qualche moneta consunta, ma riconoscibile come
riferibile al basso Impero15.
Il problema delle datazioni delle sigillate non solo delle lucerne ma
anche delle stoviglie da mensa le cui complessit, gi chiaramente presenti allo Hayes, sono state sottolineate da Gourvest e Bonifay nellac-
167
168
Donatella Salvi
20) Si tratti dei bolli AGRI e VICTORIS, gi conosciuti in Sardegna e fuori dallisola:
Sotgiu 1968, n. 394 e n. 484. Diversamente pavolini 1986, p. 176, ritiene che il bollo
venga meno ovunque intorno alla met del III secolo.
21) Si tratta del nucleo pi consistente, con ben 27 monete.
22) Questa forma chiusa ben conosciuta nelle necropoli sarde del III secolo. Il
suo corpo ceramico in genere privo di rivestimento, largilla depurata, in genere rossa, ma in qualche caso cotta ad alte temperature che danno tonalit scure
e aumentano la durezza. Cfr. i corredi delle tombe 5, C3 e 51 di Cea Romana, dove
brocchette di questo tipo sono associate ad una campidanese nel primo caso e ad
un piatto e ad una brocchetta con decorazione a zigzag nel secondo: Ventura 1990,
pp. 56-60.
23) Gli erano stati dati tanti bracci quanti pianeti si contano con il sole (Giuseppe)
e Poich lartista aveva voluto che presso di noi ci fosse unimitazione terrena della
sfera celeste archetipica ha ordinato di fabbricare unopera cos bella, il candeliere (Filone dAlessandria) in De Champeaux, Sterkx 1972, p. 144. Testini 19802, p.
235 considera tuttavia la raffigurazione del candelabro non anteriore al III secolo,
insieme al frutto del cedro, il labab, lo shofar e la palma che allude alla Palestina.
24) I nostri simboli siano la colomba, il pesce o la nave spinta dal vento propizio
o la lira musicale che usava Policrate o lancora nautica che scolpiva Seleuco
(Clemente Alessandrino) in Barbera, petriaggi 1993, p. 155. Va comunque tenuto
presente che, come sostiene Stern, liconografia cristiana trae parte considerevole dei suoi soggetti dallarte ebraica, ma anche dai motivi pagani dellambiente
circostante: Champeaux, Sterkx 1972, p. 144.
169
simboli cristiani sulle monete a partire da Valentiniano I cfr. Balbi de caro 1993,
p. 218.
26) Spagnoli 1993 esamina la frequente presenza delle stesse serie del IV secolo
nelle sepolture di Pianabella, Ostia, che sono prive per di corredo ceramico, evidentemente secondo il costume romano (vedi infra nota 70). Circa trecento monete
della serie vota, felix temp reparatio, virtus, alcune riconoscibili come emissioni di
Costanzo II, accompagnano nel deposito di Cuccurada, Mogoro 13 lucerne forma
VIII, con menorah, pesci e altri animali: Ragucci 2002.
27) Mackensen 1993, pp. 150-151 e Pavolini 1998, p. 123. Al periodo compreso fra
il IV ed il V secolo sono state attribuite le lucerne del Museo Archeologico di Cagliari: Pani Ermini, Marinone 1981. Datazioni pi alte sono proposte per i numerosi
esemplari, integri e frammentari, provenienti dallo scavo di S. Eulalia, a Cagliari:
Mureddu, martorelli 2002 a, pp. 122-137, schede nn. 61-77 e Carrada 2002, pp.
318-320.
28) Barbera, Petriaggi 1993, pp. 207-208, n. 168. Per un altro esemplare frammentario ritrovato in Sardegna Zucca 2002, pp. 486-487, fig. 2, con contorno costituito
da teoria di delfini.
170
Donatella Salvi
progressione, sia presente un esemplare nel quale il contorno della spalla costituito dallimpressione del solidus coniato nel 422 da Teodosio
(408-450), per il quale, perci, non pi necessario ipotizzare un arco
dutilizzo particolarmente lungo29 (fig. 6).
Nella combinazione dei corredi datati e databili fra il IV ed il V
secolo gran parte hanno anche le forme aperte in sigillata, che costituiscono una buona percentuale delle quantit complessive delle
ceramiche presenti a Quartucciu. Contemporanee alle lucerne forma
VIII sono dapprima le forme Hayes 32-58 e le piccole coppe a tesa
(Hayes 52 con tesa piana o con decorazione applicata, come nella gi
citata T39, ma anche Hayes 71 con dentellature sulla tesa) (fig. 7) e
poi, con larga prevalenza, le forme Hayes 61 con variet di decori, che
riportano spesso alle botteghe di El Marhine esplorate dal Mackensen30
(fig. 8). Caratterizzate nelle fasi pi antiche da profilo piuttosto basso,
le Hayes 61 tendono ad assumere una forma pi alta e con listello pi
pronunciato e sporgente 61 B , oltre che presentare la semplificazione
e la rarefazione dei decori, costituiti in gran parte da composizioni di
palmette e cerchielli, al centro della vasca31. La collocazione cronologica corrisponde in linea di massima con quella dello Hayes, che pone
in sequenza lintroduzione dei due tipi entro il IV secolo, inizi del V32.
Formano abbinamento piuttosto consueto con le lucerne Atlante
X, invece, il vaso a listello, Hayes 91, con o senza decorazione a rotella
al centro della vasca, e la coppa con orlo a mandorla Hayes 99, spesso
decorata al centro da motivi minuti come la croce, la colomba, il cuore, il pellicano33 (fig. 9). Forme 91 A, con vasca ampia ed orlino poco
sporgente, sono in realt, gi presenti in associazione alle lucerne tipo
VIII (T90, T91) in sintonia con le datazioni alla seconda met del IV
secolo proposte per Cartagine, Ostia, Coimbra34 mentre le pi tarde
presentano quasi costantemente un risalto pronunciato dellorlo rispetto
al listello (T19, T23, T25)35. Fanno la loro comparsa con queste anche le
29) Cfr. Barbera, Petriaggi 1993 decoro n. 219, pp. 200-201 e 377.
30) Soprattutto per le varie combinazioni delle palmette con o senza cerchielli:
171
orlo a breve tesa, e spalla decorata a rotella proviene da una sepoltura scavata
qualche anno fa a Muru Traessu, Norbello, del cui corredo facevano parte anche
un bicchiere troncoconico, una brocchetta costolata ed un boccalino in ceramica
comune con la superficie steccata. Altri esemplari da corredi smembrati provengono
da SUngroni, Arborea: AA.VV. 1998.
37) Stefani 1985, pp.71-73, tav.I,1 per la sepoltura di Villanova Truschedu che restitu questa forma chiusa insieme ad un vaso a listello. Cfr. inoltre Rovina 1990, che
riesamina la diffusione della forma in Sardegna, ed in particolare pp. 84-85 per il
corredo di Fiume Santo. Cfr. anche Del vais 1998, pp. 162 e 169 per un esemplare
da Muntonarzu, Sedilo.
38) Da ultimo sui ritrovamenti sardi di S.Eulalia, a Cagliari, con riferimento alla
bibliografia precedente, cfr. Scattu 2002a che sottolinea come gran parte dei ritrovamenti, insulari ed extrainsulari, derivi da contesti funerari. Cfr. per pi ampio
riassunto dei ritrovamenti precedenti Scattu 2002b, pp. 301-322 e Ibba 2002, pp.
83-84. Basta qui ricordare, oltre alla sepoltura di Barrua e Basciu, Santadi, citata
infra, le sepolture nn. 1 e 3 di Accu is Traias, Villasimius, che vedono le costolate
associate a piatti Hayes 61 B e ad un frammento di forma aperta in sigillata con
decorazione a cerchielli e palmette: Marras 1990, pp. 69-72. Fuori dalla Sardegna sono ben noti gli esemplari, provenienti da contesti chiusi della necropoli del
Priamr, per cui si rimanda a Lavagna, Varaldo 1988, piuttosto che alla successiva
edizione Lavagna, Varaldo 1997, con datazioni pi basse, e quelli delle necropoli
di Agrigento, per cui Bonacasa Carra 1987.
39) Del tipo Pavolini 1998, figg. 3,4.
40) Del tipo Greco et Alii 1993, p.175, n.310.
172
Donatella Salvi
173
174
Donatella Salvi
175
176
Donatella Salvi
mici di corredo.
177
178
Donatella Salvi
71) Cfr. il riepilogo pi recente dei ritrovamenti in Serra 2002a, pp. 155-157.
72) Cfr. le ceramiche di probabile produzione locale che accompagnano gli ogget-
179
180
Donatella Salvi
181
182
Donatella Salvi
183
184
Donatella Salvi
185
186
Donatella Salvi
187
188
Donatella Salvi
189
190
Donatella Salvi
191
192
Donatella Salvi
193
194
Donatella Salvi
195
196
Donatella Salvi
197
198
Donatella Salvi
ISBN 978-88-7356-179-8
20,00
788873
561798
(secoli VI-XI)
la Sardegna
Questo volume contiene gli atti del convegno Forme e caratteri della presenza
bizantina nel Mediterraneo occidentale: la Sardegna (secoli VI-XI), svoltosi a
Oristano il 22-23 marzo 2003 presso il Teatro civico Antonio Garau. I contributi qui
presenti sono, nellordine:
Forme e caratteri
della presenza bizantina
nel Mediterraneo occidentale:
la Sardegna
(secoli VI-XI)
Condaghes