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I.6
Idrografia
107
n bacini
Bacini 1 livello
14
1366,67
317,69
39,32
no
Sottobacini 1 livello
261
177,88
24,34
0,08
si
Sottobacini 2 livello
555
83,58
11,44
0,08
si
Suddivisione
interzone*
Tabella I.6.1: Caratteristiche dei bacini imbriferi a vario livello della Provincia Autonoma di Trento.
* le interzone sono poligoni del tematismo che non rappresentano bacini imbriferi reali, tipicamente esse contengono
pi corsi dacqua di minor rilevanza e non mostrano una chiusura ad imbuto.
108
Per meglio inquadrare i bacini di primo livello necessario esaminare anche gli
aspetti relativi alla loro intersezione con il confine provinciale. Si verificano in tal senso
tre casi notevoli dovuti allordine di grandezza imposto dalla scelta dei bacini stessi:
1.
2.
3.
109
Figura I.6.3: Porzioni dei bacini imbriferi di primo livello non appartenenti al territorio provinciale.
110
di cui in provincia
Sup. [km 2]
Sup. [km 2]
Sup. [%]
Sup. [km 2]
Sup. [%]
Noce
1366,67
1306,14
95,57
60,53
4,43
Sarca
1267,78
1254,62
98,96
13,16
1,04
Adige
949,65
935,78
98,54
13,86
1,46
Avisio
939,58
920,16
97,93
19,42
2,07
Brenta
618,35
612,55
99,06
5,80
0,94
Chiese
409,94
408,63
99,68
1,31
0,32
Vanoi
236,85
229,52
96,90
7,33
3,10
Cismon
208,60
201,33
96,51
7,27
3,49
Fersina
170,35
170,35
100,00
0,00
0,00
Astico
84,05
81,62
97,12
2,42
2,88
Cordevole
44,36
31,66
71,37
12,70
28,63
Senaiga
43,75
29,55
67,54
14,20
32,46
Isarco
7,59
7,57
99,83
0,01
0,17
Illasi
6,43
5,14
80,02
1,28
19,98
97,71
159,32
2,51
Denominazione
Altri*
13,82
Tot
6353,94
= bacini principali
6208,45**
= bacini secondari
Superficie totale
2
Superficie in provincia
(km )
(km 2)
(%)
Adige
11954
3345,15
28,0
Po
71057
1663,25
2,3
Brenta-Bacchiglione
5840
1154,57
19,8
Piave
4100
31,66
0,8
I dati della precedent e tabella sono espressi graficamente nella Figura I.6.3
dove risalta vistosamente limportanza del bacino dellAdige in Trentino: esso ne
occupa infatti ben il 53%.
111
Figura I.6.4: Porzioni dei bacini di rilevanza nazionale in provincia (le percentuali sono riferite alla superficie totale
della provincia).
I.6.1
Metodologia di analisi
112
bacini "virtuali" o "interzone", che sono delimitati a valle dalle sponde di una
porzione di corso d'acqua o lago.
Nelle aree di pianura i limiti delle interzone possono coincidere con fosse e
canali facenti parte del tematismo dei corsi d'acqua.
Distribuzione delle quote
Le quote nel DEM provinciale considerato, rappresentano il valore di
elevazione del centro relativo alle maglie 10 m x 10 m individuate. La distribuzione di
frequenza e la curva di non superamento (frequenza cumulata), permettono di
svolgere considerazioni in grado di caratterizzare il bacino in esame. In generale
chiaro che pi il bacino montano piccolo tanto pi esso sar contraddistinto da una
distribuzione piuttosto irregolare ed asimmetrica.
Distribuzione delle pendenze
Il DTM delle pendenze viene determinato tramite un confronto della quota
relativa alla singola cella con quella delle celle adiacenti. Tale informazione, oltre a
rappresentare un punto cardine per successive elaborazioni morfologiche, pu ad
1
I DEM extraprovinciali sono stati forniti a maglie 20 x 20 m, quindi queste zone sono caratterizzate da minor
precisione rispetto al DEM provinciale di maglia 10 x 10 m.
113
lindice topografico;
la legge di Hack;
le curve pendenze-aree.
Indice topografico
Lindice topografico un semplice rapporto tra area contribuente e pendenze,
definito come:
It = log
A
bz
P It = log
> x(q) = q
bz
per ogni valore del quantile q si possono determinare sulla mappa i pixel che
con maggior probabilit sono saturi. I punti con uguale valore dellindice topografico
sono detti simili dal punto di vista idrologico.
Legge di Hack
La legge di Hack determina una relazione media tra lunghezza delle aste e le
aree contribuenti ad esse associate:
114
E [L] = a A h
La legge di Hack pu essere usata per dare una prima valutazione dei tempi di
corrivazione in un bacino fluviale. Essa anche rappresentativa della dinamica
evolutiva delle reti di drenaggio. Lesponente della legge di Hack, h, e lesponente
della legge delle aree sono correlati e la loro somma prossima allunit.
Curve pendenze-aree
Le curve pendenze-aree sono state introdotte negli anni novanta negli studi
della scuola universitaria di Berkeley, da Gupta et al. E da Rodriguez-Iturbe e
collaboratori nel tentativo di dedurre dalla topografia i processi agenti nel territorio. In
verit nel primo caso erano studiate le propriet di piccoli bacini (o di piccoli versanti),
mentre nel caso di Gupta lattenzione era focalizzata sulle propriet di scala della
topografia sulle reti fluviali. Entrambi gli studi tuttavia possono essere sintetizzati nel
piano pendenze-aree come mostrato in Figura I.6.5. Le curve rappresentano processi
fisici diversi, la maggior parte dei quali dipende dal parametro idrologico T/q dove T
la trasmissivit dei suoli e q lafflusso idrico verticale sulla falda. Entrambe le
grandezze sono assai variabili nello spazio e pertanto i punti rilevati dalla normale
topografia non giacciono esattamente sulle curve ma sono assai sparsi. Tale effetto,
gi importante per un singolo bacino di ordine zero, diviene sempre pi accentuato al
crescere dellarea del bacino.
115
Figura I.6.5: Illustrazione schematica delle relazioni tra area contribuente e pendenza.
Laghi, ghiacciai
Rappresentazione quantitativa dei laghi e dei ghiacciai appartenenti al bacino;
sono inoltre riportati nel dettaglio i laghi oggetto di regolazione e il relativo volume
utile.
Le elaborazioni si basano sui tematismi relativi a:
bacini principali
laghi (tematismo comprendente corpi idrici connessi o non connessi con la rete
idrica, sempre derivati dalla CTP (Carta Tecnica Provinciale) 1:10.000 con
superficie maggiore di 2.500 m2, escludendo da questultima regola i corpi idrici
per la pesca sportiva, e confrontati con la rappresentazione IGM 1:25.000)
116
I.6.2
I.6.2.1
Adige
Figura I.6.6: Bacino del fiume Adige: in verde il territorio relativo al bacino compreso nella provincia di Trento, in
arancio le superfici che drenano da altre province (1,46%).
117
118
La quota media pari a 882 m con una deviazione standard di 504 m. Il picco
nella distribuzione delle quote dovuto alla presenza dellampio fondovalle atesino.
119
120
121
La maggior parte della superficie del bacino dellAdige esposta verso ovest
(Figura I.6.14), la disposizione radiale rispecchia la conformazione nord-sud del
bacino e dellintera valle.
Figura I.6.14: Distribuzione radiale dellesposizione dei versanti nel bacino dellAdige (in direzione radiale sono riportati
i km2).
122
Tabella I.6.4: Volumi utili dei laghi regolati nel bacino dellAdige.
123