Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
Dopo i casi della telefonia, col mercato libero di elettricit e gas torna il fenomeno dei "contratti
non richiesti". Le grandi aziende appaltano a piccole societ. Queste pur di vendere sono disposte a
tutto. C' chi falsifica firme e chi ruba bollette. E l'utente paga di pi. Ora le aziende corrono ai
ripari
la Repubblicadi FEDERICO FORMICA
IL CASO di FEDERICO FORMICA
Ma solo in apparenza. Decine di migliaia di italiani si sono pentiti di aver messo la propria bolletta
in mano a quel ragazzo dal sorriso smagliante.
Perch poche settimane dopo la visita, cambia il gestore di energia elettrica o gas. Arriva una nuova
bolletta, con una nuova dicitura e spesso pi cara della precedente. Come per magia. Senza il nostro
consenso, senza aver firmato alcun contratto. Oppure scopriamo di essere stati raggirati, che quel
"modulo informativo" era un contratto a tutti gli effetti. E tornare alla situazione precedente un
percorso lungo e costoso, perch a volte il nuovo operatore fa di tutto per mettere i bastoni tra le
ruote al consumatore.
Il fenomeno dei "contratti non richiesti" si espanso (era gi accaduto per la telefonia) da quando in
Italia stato introdotto il mercato libero dell'energia elettrica e il gas. Ed diventato una piaga. Da
allora operatori come Enel Energia, Edison, Gas de France, Eni, Acea, Sorgenia - solo per citare i
maggiori - si combattono ogni singolo cliente casa per casa. Porta a porta, appunto. Lo fanno
attraverso piccole societ esterne alle quali appaltano il servizio di vendita al cittadino. L'ultima
ruota del carro sono proprio loro, i ragazzi dal sorriso smagliante. I venditori. Come ci ha raccontato
Tamara, che per sette mesi ha scarpinato per la provincia catanese vendendo contratti di luce, gas,
telefonia e tv satellitare, spesso si lavora in nero per dieci-dodici ore al giorno, senza rimborsi per
benzina, caselli autostradali o pranzi. Vengono attratti dalla promessa di un salario fisso, ma la
realt - almeno nel suo caso - diversa: si guadagna esclusivamente a provvigione. Otto euro per
un nuovo contratto gas, dieci per uno di energia elettrica. Chi pi bravo guadagna 1200-1500 euro
in un mese e anche di pi. Gli altri soccombono.
Un meccanismo che scatena una guerra tra poveri: pur di portare a casa un buon gruzzolo di
contratti e uno stipendio decente. C' chi intesta le utenze a persone decedute, chi riceve un "no" dal
cliente ma, girato l'angolo, mette una firma falsa e attiva il passaggio di operatore. C' chi ruba le
bollette dalle cassette della posta. A un venditore disonesto bastano due dati: il codice cliente e i dati
anagrafici dell'intestatario. E spesso proprio il consumatore a darglieli. "Il resto si compila in auto,
tornando a casa la sera. Alcuni sanno perfettamente di compiere un reato ma si scherniscono
dicendo che in qualche modo bisogna pur vivere... altri non percepiscono neanche la gravit di
quello che stanno facendo" spiega Tamara, che ha aperto un blog per raccontare a tutti la sua
esperienza. In mancanza di altre iniziative, proprio su internet si divulgato il passaparola per far
conoscere il fenomeno e mettere in guardia gli altri. Succede sui siti delle associazioni di
consumatori ma non solo: "Paoblog" uno degli spazi web pi attivi su questo argomento.
In questa brutta storia, le aziende che forniscono energia sostengono di essere parte lesa. Vittime
delle piccole societ di vendita alle quali si erano affidate. L'Antitrust, per, sembra pensarla
diversamente, visto che dal 2008 ad oggi ha erogato 2,6 milioni di euro di multe ai gestori di
energia proprio per questo tipo di pratica commerciale scorretta. Dopo la stangata del 2008, quando
l'Authority le commin sanzioni per un totale di un milione e centomila euro, Enel Energia non ha
pi avuto multe. Poi toccato a Sorgenia, Italcogim Energie (poi diventata Gdf Suez), Acea ed
Edison. A queste si aggiunge la sanzione da oltre 700.000 euro comminata dall'Aeeg (l'autorit per
l'energia elettrica e il gas) a Exergia per subentro a un altro operatore. Tar e consiglio di Stato hanno
sempre respinto ogni ricorso. Laddove non c' responsabilit diretta, gli operatori hanno comunque
una "culpa in vigilando". Avrebbero dovuto controllare ma non l'hanno fatto.
Risultati importanti, ma non ancora decisivi. Domenico Romito, responsabile dell'associazione
Avvocati dei Consumatori, di casi del genere ne ha visti ormai a decine. "Le truffe dei venditori
porta a porta sono spesso difficili da dimostrare in tribunale. Ma il problema maggiore che
vengono considerate truffe di serie B. Nonostante il fenomeno sia molto esteso e rivolto alle fasce
pi deboli della popolazione, in Italia si tende a derubricarlo all'ambito civile. molto raro che un
Energia elettrica e gas sono stati liberalizzati nel 2007, ma si pu ancora rimanere
all'interno del vecchio regime. possibile cambiare opzione in qualsiasi
momento, ma scegliere non facile. Ecco come districarsi tra le varie offerte
Nel 2007 il mercato dell'energia elettrica e del gas stato liberalizzato. Questo non significa che
tutti i consumatori italiani siano entrati nel mare magnum del libero mercato, perch le famiglie e le
piccole imprese possono comunque rimanere nel recinto del servizio di maggior tutela.
Cosa significa? Che le bollette del nostro operatore di energia devono basarsi sulle tariffe stabilite
ogni tre mesi dall'authority di settore (l'autorit per l'energia elettrica e il gas o Aeeg). Tariffe che si
possono consultare anche sul sito. L'unica variabile quella dell'ora: dal luglio 2010 anche chi
usufruisce del servizio tutelato a regime biorario. Questo significa che di sera dopo le 19 e nei
giorni festivi l'energia costa meno. Almeno in teoria, visto che negli ultimi mesi il vantaggio della
tariffa bioraria si affievolito.
Chi invece sceglie di passare al mercato libero decide a quale tariffa acquistare elettricit e gas sulla
base delle offerte disponibili. Si tratta, naturalmente, di un mondo con molte pi variabili. A
seconda dell'opzione scelta c' il prezzo indicizzato (una percentuale di sconto del 10 o 20% sulla
tariffa applicata dall'Authority), il prezzo fisso, cio bloccato per uno o due anni, e il prezzo a
forfait, che prevede un fisso mensile in base a consumi prestabiliti: chi supera la soglia stabilita dal
contratto paga di pi. In qualsiasi momento si pu passare dal mercato libero a quello tutelato e
viceversa.
Generalmente le famiglie che consumano molta energia hanno pi convenienza nel mercato libero
rispetto a chi non quasi mai in casa. comunque difficile stabilire a priori quale sia la scelta pi
conveniente. Il consiglio? Mettersi al tavolino (possibilmente senza il fiato sul collo di un venditore
porta a porta) e fare due conti. Magari aiutandosi con il TrovaOfferte dell'Aeeg.
17 luglio 2012
Riproduzione riservata
LE TARIFFE di FEDERICO FORMICA
Energia elettrica e gas sono stati liberalizzati nel 2007, ma si pu ancora rimanere
all'interno del vecchio regime. possibile cambiare opzione in qualsiasi
momento, ma scegliere non facile. Ecco come districarsi tra le varie offerte
Nel 2007 il mercato dell'energia elettrica e del gas stato liberalizzato. Questo non significa che
tutti i consumatori italiani siano entrati nel mare magnum del libero mercato, perch le famiglie e le
piccole imprese possono comunque rimanere nel recinto del servizio di maggior tutela.
Cosa significa? Che le bollette del nostro operatore di energia devono basarsi sulle tariffe stabilite
ogni tre mesi dall'authority di settore (l'autorit per l'energia elettrica e il gas o Aeeg). Tariffe che si
possono consultare anche sul sito. L'unica variabile quella dell'ora: dal luglio 2010 anche chi
usufruisce del servizio tutelato a regime biorario. Questo significa che di sera dopo le 19 e nei
giorni festivi l'energia costa meno. Almeno in teoria, visto che negli ultimi mesi il vantaggio della
tariffa bioraria si affievolito.
Chi invece sceglie di passare al mercato libero decide a quale tariffa acquistare elettricit e gas sulla
base delle offerte disponibili. Si tratta, naturalmente, di un mondo con molte pi variabili. A
seconda dell'opzione scelta c' il prezzo indicizzato (una percentuale di sconto del 10 o 20% sulla
tariffa applicata dall'Authority), il prezzo fisso, cio bloccato per uno o due anni, e il prezzo a
forfait, che prevede un fisso mensile in base a consumi prestabiliti: chi supera la soglia stabilita dal
contratto paga di pi. In qualsiasi momento si pu passare dal mercato libero a quello tutelato e
viceversa.
Generalmente le famiglie che consumano molta energia hanno pi convenienza nel mercato libero
rispetto a chi non quasi mai in casa. comunque difficile stabilire a priori quale sia la scelta pi
conveniente. Il consiglio? Mettersi al tavolino (possibilmente senza il fiato sul collo di un venditore
porta a porta) e fare due conti. Magari aiutandosi con il TrovaOfferte dell'Aeeg.
17 luglio 2012
Riproduzione riservata
di FEDERICO FORMICA
C' chi scopre di essere stato raggirato soltanto dopo aver ricevuto un 'conto'
troppo salato. Qualcuno venuto a sapere di aver cambiato operatore solo
quando l'Enel l'ha avvertito' con una telefonata. Una serie di storie quasi
kafkiane: incredibili ma vere
Il signor Ottavio lo ha scoperto comunicando la lettura del gas al suo gestore. stata l'Enel a
informarlo che non era pi un loro cliente. Nel frattempo era diventato, chiss come, un cliente di
Eni. Cos si rivolto all'associazione Adiconsum. "Non ho mai firmato alcun contratto con Eni,
nessuno mi ha mai telefonato per propormi qualcosa. Un paio di mesi fa erano venuti due venditori
a casa - ricorda Ottavio - hanno parlato con gli inquilini che ci abitano in affitto che non ricordano
di aver firmato nulla. E neanche avrebbero potuto farlo, visto che l'intestatario sono io. Ora ho paura
che quei venditori abbiano falsificato la mia firma. E io sono pronto a fare denuncia ai Carabinieri".
La storia di Massimo Di Pasquale, di Roma, avrebbe potuto ispirare un romanzo di Franz Kafka.
Lui, oltre a non aver mai firmato alcun pezzo di carta, non ha neanche ricevuto la visita dei
venditori porta a porta. Eppure si ritrovato con due nuove utenze: sia di luce che di gas. In
entrambi i casi il nuovo operatore Acea. "Ho ricevuto una lettera a casa dall'Eni: c'era scritto che,
in virt della mia disdetta, a partire dal primo novembre 2011 ero passato ad altro operatore gas:
Acea libero mercato. E proprio grazie a questa lettera mi sono accorto del doppio raggiro".
Insospettito, il signor Di Pasquale confronta infatti anche le nuove bollette dell'energia elettrica con
quelle che ha sempre ricevuto fino a novembre. Sono quasi identiche, cambia solo una piccola
dicitura in alto a sinistra. Se prima c'era scritto "servizio di maggior tutela" (il regime tariffario
stabilito dall'autorit garante), adesso compaiono due parole: "libero mercato".
Qualcuno, magari scartando le bollette dalla cassetta della posta per copiare i dati, lo ha imbarcato
nel mare magnum del libero mercato con una semplice firma falsa. E a caro prezzo, visto che per il
signor Massimo sia le nuove bollette di luce elettrica che quelle del gas sono quasi raddoppiate. Ora
si rivolto all'Aduc, un'altra associazione di consumatori che riceve quotidianamente segnalazioni
di questo tipo. Nel frattempo ha presentato in Polizia una denuncia per truffa ed in guerra con
Acea: "Al telefono mi dicono che sono stato io a firmare questi contratti. Ma voglio andare fino in
fondo, perch Acea non pu dimostrare nulla: io non ho mai chiesto n con una firma, n per e-mail
n al telefono, la disdetta. Mi hanno attivato un'utenza che non volevo e oltretutto si sono presi sei
mesi di tempo per mandarmi la bolletta di chiusura".
Nel club dei truffati ci sono anche diversi amministratori di condominio. Per un venditore disonesto
sono vittime molto ambite perch gli amministratori hanno potere di firma sui contratti di luce
elettrica per l'illuminazione delle aree comuni, come le scale o le cantine. Chi gestisce decine di
condomini ancora pi appetibile, perch basta avere accesso alle bollette di tanti gli stabili per
realizzare una truffa in grande stile.
Poi ci sono i clienti che firmano davvero, ma non quello che avevano pensato. Nell'istruttoria
dell'Antitrust che nel 2010 ha portato a due multe da 65.000 euro verso Italcogim (ora conosciuta
come Gdf Suez), l'autorit ha rilevato che le firme erano state apposte "dietro rassicurazione che i
documenti non avevano carattere vincolante. Ai consumatori venivano indicati come moduli di
richiesta informazioni, contratti non definitivi, richieste di proposte contrattuali, modulistica a fini
statistici". E non solo, pur di farsi aprire la porta c' chi si spaccia per un operatore Enel, un nome
che rassicura soprattutto i clienti pi anziani.
Tra le vittime ci sono anche quei consumatori che firmano in piena consapevolezza, ma senza
essere stati informati a sufficienza dal venditore. Manuela - il nome di fantasia - titolare di un
ambulatorio veterinario vicino a Torino. Convinta da un venditore porta a porta ha accettato di
cambiare operatore di energia elettrica. Dopo un paio di mesi le hanno staccato la luce. Dopo mille
telefonate, ha scoperto che il suo nuovo gestore e la sua banca non erano in convenzione. Il rid
bancario non andava in porto, cos Manuela stata trattata alla stregua di un cliente insolvente. "Il
venditore che venuto in ambulatorio non mi ha avvertito di nulla, o per malafede o perch non lo
sapeva neanche lui" ci racconta, "intanto ho dovuto mandare via diversi clienti, perch senza luce
elettrica non ho potuto fare le radiografie ai loro animali".
17 luglio 2012
Riproduzione riservata
di FEDERICO FORMICA
C' chi scopre di essere stato raggirato soltanto dopo aver ricevuto un 'conto'
troppo salato. Qualcuno venuto a sapere di aver cambiato operatore solo
quando l'Enel l'ha avvertito' con una telefonata. Una serie di storie quasi
kafkiane: incredibili ma vere
Il signor Ottavio lo ha scoperto comunicando la lettura del gas al suo gestore. stata l'Enel a
informarlo che non era pi un loro cliente. Nel frattempo era diventato, chiss come, un cliente di
Eni. Cos si rivolto all'associazione Adiconsum. "Non ho mai firmato alcun contratto con Eni,
nessuno mi ha mai telefonato per propormi qualcosa. Un paio di mesi fa erano venuti due venditori
a casa - ricorda Ottavio - hanno parlato con gli inquilini che ci abitano in affitto che non ricordano
di aver firmato nulla. E neanche avrebbero potuto farlo, visto che l'intestatario sono io. Ora ho paura
che quei venditori abbiano falsificato la mia firma. E io sono pronto a fare denuncia ai Carabinieri".
La storia di Massimo Di Pasquale, di Roma, avrebbe potuto ispirare un romanzo di Franz Kafka.
Lui, oltre a non aver mai firmato alcun pezzo di carta, non ha neanche ricevuto la visita dei
venditori porta a porta. Eppure si ritrovato con due nuove utenze: sia di luce che di gas. In
entrambi i casi il nuovo operatore Acea. "Ho ricevuto una lettera a casa dall'Eni: c'era scritto che,
in virt della mia disdetta, a partire dal primo novembre 2011 ero passato ad altro operatore gas:
Acea libero mercato. E proprio grazie a questa lettera mi sono accorto del doppio raggiro".
Insospettito, il signor Di Pasquale confronta infatti anche le nuove bollette dell'energia elettrica con
quelle che ha sempre ricevuto fino a novembre. Sono quasi identiche, cambia solo una piccola
dicitura in alto a sinistra. Se prima c'era scritto "servizio di maggior tutela" (il regime tariffario
stabilito dall'autorit garante), adesso compaiono due parole: "libero mercato".
Qualcuno, magari scartando le bollette dalla cassetta della posta per copiare i dati, lo ha imbarcato
nel mare magnum del libero mercato con una semplice firma falsa. E a caro prezzo, visto che per il
signor Massimo sia le nuove bollette di luce elettrica che quelle del gas sono quasi raddoppiate. Ora
si rivolto all'Aduc, un'altra associazione di consumatori che riceve quotidianamente segnalazioni
di questo tipo. Nel frattempo ha presentato in Polizia una denuncia per truffa ed in guerra con
Acea: "Al telefono mi dicono che sono stato io a firmare questi contratti. Ma voglio andare fino in
fondo, perch Acea non pu dimostrare nulla: io non ho mai chiesto n con una firma, n per e-mail
n al telefono, la disdetta. Mi hanno attivato un'utenza che non volevo e oltretutto si sono presi sei
mesi di tempo per mandarmi la bolletta di chiusura".
Nel club dei truffati ci sono anche diversi amministratori di condominio. Per un venditore disonesto
sono vittime molto ambite perch gli amministratori hanno potere di firma sui contratti di luce
elettrica per l'illuminazione delle aree comuni, come le scale o le cantine. Chi gestisce decine di
condomini ancora pi appetibile, perch basta avere accesso alle bollette di tanti gli stabili per
realizzare una truffa in grande stile.
Poi ci sono i clienti che firmano davvero, ma non quello che avevano pensato. Nell'istruttoria
dell'Antitrust che nel 2010 ha portato a due multe da 65.000 euro verso Italcogim (ora conosciuta
come Gdf Suez), l'autorit ha rilevato che le firme erano state apposte "dietro rassicurazione che i
documenti non avevano carattere vincolante. Ai consumatori venivano indicati come moduli di
richiesta informazioni, contratti non definitivi, richieste di proposte contrattuali, modulistica a fini
statistici". E non solo, pur di farsi aprire la porta c' chi si spaccia per un operatore Enel, un nome
che rassicura soprattutto i clienti pi anziani.
Tra le vittime ci sono anche quei consumatori che firmano in piena consapevolezza, ma senza
essere stati informati a sufficienza dal venditore. Manuela - il nome di fantasia - titolare di un
ambulatorio veterinario vicino a Torino. Convinta da un venditore porta a porta ha accettato di
cambiare operatore di energia elettrica. Dopo un paio di mesi le hanno staccato la luce. Dopo mille
telefonate, ha scoperto che il suo nuovo gestore e la sua banca non erano in convenzione. Il rid
bancario non andava in porto, cos Manuela stata trattata alla stregua di un cliente insolvente. "Il
venditore che venuto in ambulatorio non mi ha avvertito di nulla, o per malafede o perch non lo
sapeva neanche lui" ci racconta, "intanto ho dovuto mandare via diversi clienti, perch senza luce
elettrica non ho potuto fare le radiografie ai loro animali".
17 luglio 2012
Riproduzione riservata
di FEDERICO FORMICA
C' chi scopre di essere stato raggirato soltanto dopo aver ricevuto un 'conto'
troppo salato. Qualcuno venuto a sapere di aver cambiato operatore solo
quando l'Enel l'ha avvertito' con una telefonata. Una serie di storie quasi
kafkiane: incredibili ma vere
Il signor Ottavio lo ha scoperto comunicando la lettura del gas al suo gestore. stata l'Enel a
informarlo che non era pi un loro cliente. Nel frattempo era diventato, chiss come, un cliente di
Eni. Cos si rivolto all'associazione Adiconsum. "Non ho mai firmato alcun contratto con Eni,
nessuno mi ha mai telefonato per propormi qualcosa. Un paio di mesi fa erano venuti due venditori
a casa - ricorda Ottavio - hanno parlato con gli inquilini che ci abitano in affitto che non ricordano
di aver firmato nulla. E neanche avrebbero potuto farlo, visto che l'intestatario sono io. Ora ho paura
che quei venditori abbiano falsificato la mia firma. E io sono pronto a fare denuncia ai Carabinieri".
La storia di Massimo Di Pasquale, di Roma, avrebbe potuto ispirare un romanzo di Franz Kafka.
Lui, oltre a non aver mai firmato alcun pezzo di carta, non ha neanche ricevuto la visita dei
venditori porta a porta. Eppure si ritrovato con due nuove utenze: sia di luce che di gas. In
entrambi i casi il nuovo operatore Acea. "Ho ricevuto una lettera a casa dall'Eni: c'era scritto che,
in virt della mia disdetta, a partire dal primo novembre 2011 ero passato ad altro operatore gas:
Acea libero mercato. E proprio grazie a questa lettera mi sono accorto del doppio raggiro".
Insospettito, il signor Di Pasquale confronta infatti anche le nuove bollette dell'energia elettrica con
quelle che ha sempre ricevuto fino a novembre. Sono quasi identiche, cambia solo una piccola
dicitura in alto a sinistra. Se prima c'era scritto "servizio di maggior tutela" (il regime tariffario
stabilito dall'autorit garante), adesso compaiono due parole: "libero mercato".
Qualcuno, magari scartando le bollette dalla cassetta della posta per copiare i dati, lo ha imbarcato
nel mare magnum del libero mercato con una semplice firma falsa. E a caro prezzo, visto che per il
signor Massimo sia le nuove bollette di luce elettrica che quelle del gas sono quasi raddoppiate. Ora
si rivolto all'Aduc, un'altra associazione di consumatori che riceve quotidianamente segnalazioni
di questo tipo. Nel frattempo ha presentato in Polizia una denuncia per truffa ed in guerra con
Acea: "Al telefono mi dicono che sono stato io a firmare questi contratti. Ma voglio andare fino in
fondo, perch Acea non pu dimostrare nulla: io non ho mai chiesto n con una firma, n per e-mail
n al telefono, la disdetta. Mi hanno attivato un'utenza che non volevo e oltretutto si sono presi sei
mesi di tempo per mandarmi la bolletta di chiusura".
Nel club dei truffati ci sono anche diversi amministratori di condominio. Per un venditore disonesto
sono vittime molto ambite perch gli amministratori hanno potere di firma sui contratti di luce
elettrica per l'illuminazione delle aree comuni, come le scale o le cantine. Chi gestisce decine di
condomini ancora pi appetibile, perch basta avere accesso alle bollette di tanti gli stabili per
realizzare una truffa in grande stile.
Poi ci sono i clienti che firmano davvero, ma non quello che avevano pensato. Nell'istruttoria
dell'Antitrust che nel 2010 ha portato a due multe da 65.000 euro verso Italcogim (ora conosciuta
come Gdf Suez), l'autorit ha rilevato che le firme erano state apposte "dietro rassicurazione che i
documenti non avevano carattere vincolante. Ai consumatori venivano indicati come moduli di
richiesta informazioni, contratti non definitivi, richieste di proposte contrattuali, modulistica a fini
statistici". E non solo, pur di farsi aprire la porta c' chi si spaccia per un operatore Enel, un nome
che rassicura soprattutto i clienti pi anziani.
Tra le vittime ci sono anche quei consumatori che firmano in piena consapevolezza, ma senza
essere stati informati a sufficienza dal venditore. Manuela - il nome di fantasia - titolare di un
ambulatorio veterinario vicino a Torino. Convinta da un venditore porta a porta ha accettato di
cambiare operatore di energia elettrica. Dopo un paio di mesi le hanno staccato la luce. Dopo mille
telefonate, ha scoperto che il suo nuovo gestore e la sua banca non erano in convenzione. Il rid
bancario non andava in porto, cos Manuela stata trattata alla stregua di un cliente insolvente. "Il
venditore che venuto in ambulatorio non mi ha avvertito di nulla, o per malafede o perch non lo
sapeva neanche lui" ci racconta, "intanto ho dovuto mandare via diversi clienti, perch senza luce
elettrica non ho potuto fare le radiografie ai loro animali".
17 luglio 2012
Riproduzione riservata