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Il Canzoniere Goliardico

Divinus Dominus

Il Canzoniere Goliardico - Divinus Dominus

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20 settembre 1958
20 settembre 1958. Data infausta da segnare con segno nero sul calendario. Una puttana, una donna infame, una
frigida donnaccia di nome Merlin uccise l'Italia. Il Paese uscito malconcio dalla 2a Guerra Mondiale ora cadeva
a pezzi grazie all'impeto bacchettone e moralizzante di una parlamentare. Le Case Chiuse, i fantastici bordelli
dovevano chiudere. I luoghi della Cultura per eccellenza, dove da secoli letterati e politici, operai e borghesi, santi
e peccatori davano sfogo alle loro lussuriose volutt morivano per sempre. Questo canto antico commemora con
tristi parole il tragico evento.
Nel millenovecentocinquantotto,
il venti di settembre, infausto d,
entr una senatrice nel casotto,
disse il suo nome: era la Merlin.
Il cazzo mio indiscreto
solo rimasto, e triste, ohim,
e ridotto alla sega in gran segreto
non si rassegna alla fatalit,
cerca la sua bagascia preferita,
la sua puttana che la potta d.
Addio mio bel lupanare,
ricordo d'anni belli e di splendor!
Vivo col gran desir di vederti riaprir
ed intanto una sega mi fo.
Ricordo ancora l'ultima mezz'ora
il venti di settembre, ultimo d:
chiavammo senza dire una parola,
ed alla fine solo un gran sospir!
Noi ci guardammo muti
mentre lo sgocciolavo sul bidet:
tutti i sollazzi che avevam goduto
erano sol ricordi e sono sol!
Anni per me crudeli e senza fica,
per lei la casa di rieducazion.
Addio...

20 settembre 1958 - www.divinus-dominus.com

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4 novembre 1966
"La guerra di Piero"
Dm

A7

Dm

tu dalla gente aspettavi una mano


ora t'accorgi dichiedere invano,
e mentre al cielo gridavi Vergogna
fosti succhiato in fondo a una fogna.

Giaci sepolto in un mare di cacca,


Gm

C7

non sai se d'uomo oppure di vacca;


A7

Dm

non sai capire che cosa successo,


Gm

A7

Dm

Dormi sepolto in un mare di cacca


non sai se d'uomo oppure di vacca;
e per congiura di tutte le sorti
nessuno mise il tuo nome tra i morti.

ti sembra troppa per esser d'un cesso.


A7

Dm

E mentre cerchi di stare a galla


Gm

Dm

l'Arno trabocca laggi dalla falla,


C7

Firenze 1966. Il 4 novembre l'Arno tracima


e le sue acque soffocano la citt.
L'evento forte nella memoria di ogni italiano.
E' vivo il ricordo di una citt che muore ed al
contempo si ribella. Da ogni parte dello stivale
centinaia e centinaia di persone accorrevano
per salvare dalle acque ci che ancora era
salvabile. Morte e distruzione. Pu sembrare
quasi offensivo ed inutile che per una situazione
come questa i toschi Goliardi abbiano scritto
una canzone di questo tipo.
Non c' da stupirsi. Questo lo spirito dei
Goliardi. Con il cuore pieno di lacrime per i
Fratelli portati via dalle acque dell'Arno i
Goliardi urlano il loro dolore e sdegno
mascherandolo dietro parole che sembrano
leggere.

scorre veloce per via Tornabuoni,


A7

Dm

ed al buon Davide lava i coglioni,


e mentre passi per via Calzaioli
trovi i cadaveri dei bucaioli,
trovi i cadaveri delle battone
tutte smerdate dall'alluvione.
E nordeggiano per Conto dei Nelli
passi davanti a Bruzzichelli,
l dove c'erano tanti finocchi
ora ci sono soltanto i ranocchi;
fermati Piero, fermati adesso,
lascia che l'acqua ti passi un po' addosso
taccati a un palo, non fare il pazzo,
se non ha il palo, attaccati al cazzo;
ma la corrente ti apre le mani
e ti trascina in via degli Alfani
giusto di fronte ad Architettura,
in mezzo ai mucchi di spazzatura.
Non ti concesso passare al Bargello,
se non ti metti una vela all'uccello;
ma trascinato dall'acquaveloce
giungi stremato fino a Santa Croce.
Dante di marmo, poeta divino,
guarda sdegnato l'immane casino
O fiorentini, mi avete esiliato
ecco la merda che Dio v'ha mandato.
E continuasti quel tuo calvario
avendo il fango come sudario.
Giungesti infine, porca puttana,
al vecchio borgo di Gavinana:

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Dm

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A7

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Gm

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C7

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Addio ai casini
Il tema delle Case Chiuse riturna in questo canto. Ah, che bei tempi! Ah, che dolci rimembranze!
Si chiudono i casini
e la Merlin fa festa
perch, l'ha detto sempre,
vuol la puttana onesta.
La senatrice rossa,
testarda pi di un mulo,
la libert ci ha tolta
di andare tutti in culo.
Addio casini, frutto
della saggezza antica,
ove conobbi, imberbe,
il volto della fica.
Addio, sale famose,
con bersaglieri e fanti,
dai cazzi turgidissimi
gi pronti a farsi avanti.
Addio, Metressi pingui,
che deste fica al mondo,
rendendoci l'uccello
pi lieto e pi giocondo.
Addio, raccolte camere
ove il villan fottuto
fregava rapidissimo,
magari con lo sputo!
Addio, puttane storiche,
addio cara Mondiale
che desti a culo e fica
fama internazionale.
Addio, chiavate sapide
del letto sulla sponda,
addio, bocchini celebri
di mora oppur di bionda!
I giovani domandano
dove chiavar. Mistero!
Il cazzo umiliatissimo,
e vede tutto nero.
La senatrice, intanto,
sorride e se ne frega
e dice agli italiani:
Tiratevi una sega!

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Aezan
Piero Fin
Aezan, ti ricordi quando usciva il sole,
ti allontanava dai giacigli d'erba
con le dita di fiamma:
la tua paura era la notte e il tuono
la luna era una dea, la tua divinit.

Con il braccio alzato poi sfidasti il vento,


nella gola l'urlo dell'umanit,
nei tamburi il brivido di un mondo aperto,
nella danza il passo della libert.

Aezan, ti ricordi quando a caccia il vento


ti riportava l'odore della belva
che ti stava fuggendo:
la sua paura era la notte e il tuono
la luna era la via e tu la sua vilt.
Poi rubasti il fuoco dalla roccia viva
ed anche nella notte non temevi pi,
ti facesti forte della sua conquista
divenisti eroe di tutte le trib.
Con il braccio alzato poi sfidasti il vento,
nella gola l'urlo dell'umanit,
nei tamburi il brivido di un mondo aperto,
nella danza il passo della libert.
Aezan, non ci fu il tempo per il tuo trionfo
mentre la terra ti si offriva intatta
come un corpo di carne:
la fecondavi, pazza di frutti e d'acqua,
era la nuova dea la sua fertilit.
Aezan, tutte le sere ritornavi al fuoco,
e l cantavi delicate nenie
con i flauti di canna:
le donne intanto creavano l'amore,
la sicurezza estrema della comunit.
Poi salisti in alto ad oscurare il sole,
ma la tua saggezza non teneva pi:
fuoco ferro ed oro, presunzione e pianto
nella tua caduta trascinavi gi.
E precipitavi in incubi di sogno
dentro gli occhi tutte le tue folli et,
flauti senza voce, maschere d'orrore
nell'angoscia vuota dell'umanit,
ma restava il tempo che spezzava il sogno
dal delirio uscivi nella realt
fu pi tua la terra nella sua purezza
madre appassionata per l'eternit.
Poi rubasti il fuoco dalla roccia viva
ed anche nella notte non temevi pi,
ti facesti forte della sua conquista
divenisti eroe di tutte le trib.

Aezan - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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Aggiungi un posto al trogolo


Per la serie "I Goliardi amano Dio" ecco qua una perla rara. Immaginatevi il musical con il mitico Jonny Dorelli che
vestito da prete canta queste parole!!!
Consigliata la versione corale con almeno 10 Fratelli che cantano davanti ad una chiesa.
C

Aggiungi un posto al trogolo, che c' un suino in pi:


D

un tipo assai ridicolo, quel mona di Ges;


C

Am

ti sparer parabole, dir di suo pap


F

ma sono solo favole, la sai la verit:


F

col grugno e con le setole


F

dio porco, dio porco, dio porco... eccolo qua!


Aggiungi un posto al Golgota e inchiodaci Ges,
sforacchiagli le natiche con canne di bamb;
poi prendi quattro apostoli e inchiodali lass,
aggiungi un p di mastice e un litro di gris,
dai fuoco e per i secoli
non romperan, non romperan, non romperan.... mai pi!
Poi prendi in mano il bischero e menalo su e gi:
vedrai che anche il vescovo dir porco Ges;
e i preti se lo menano nel nome del signor,
in orge si scatenano pensando al redentor
e il popolo fanatico che grida
dio porco, dio porco, dio porco... e culaton!

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Am

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Alla carica
Dichiarazione sublime di intenti Goliardici. Notare il verso finale davvero dissacrante.
Non ci saran pi vergini, nemmeno verginelle:
sotto le nostre possenti cappelle
scomparir la verginit.
La figa leccherem fino alla morte,
le chiaveremo tutte, dritte e storte,
finc un solo cazzo resti al mondo,
nel nome di Ges, nostro redentor!

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Amamus Puellas
La filosofia dei Goliardi in latino maccheronico. L'ultima strofa va cantata rallentando il ritmo e calcando molto
sul significato intrinseco delle parole.
A

Amamus puellas
D

sed paulum porquettas


D

quae nobis menant cannulas


E

si nos liccamus tettas.


Quae nobis menant cannulas
si nos liccamus phigas
quae nos venire faciant
in minus quam non dicam.
Sumus homunculi
pueri appellati
semper sine bolis
semper scappellati.
Imus ad casinum
accipimusque scolum
piattulas siphilidem
et musculm in culum.
Sumus semper tauri
sumus numquam boves
diligimus liccatas
et sexagintanoves.
Commercio librorum
non sumus cogliones
vendimus grammaticas
accipimus goldones.
Est principium vitae
in vino et in amore
dulcis et decoro
in phigas semper sbore.

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Amore all'ultimo piano (Dormi)


Marco Giacomozzi
C

Non ti diverti, ti vedo un po' tesa


forse dovevo inventare qualcosa,
probabilmente con i piedi all'ins
ti diverti di pi.

Dormi, s' fatto tardi;


C

sono ore che mi guardi in silenzio e che non parli


C

tranquillizza le tue gambe nervose,


C

sono come ragazze offese, carine e troppo vanitose.


Am

Em

Sciogli i capelli, lasciati andare,


F

Dormi, finito tutto.


Con lo sguardo assente insegui le ombre sul soffitto.
Fuori, senti... urlano le sirene.
Sicuramente stanotte qualcuno s' sentito un po'male.

hai gli occhi stanchi dell'amore,


F

Canzone d'amore fantastica. Cantatela ad una fanciulla


con molta dolcezza e guardatela bene in viso quando
capir il senso delle parole! Iniziate con dolcezza e calma
magari arpeggiando voluttuosamente le note per poi
andare con un climax ascendente fino ai versi finali.

spegni la luce e vieni subito qui,


G

io ti voglio bene.
In questa stanza all'ultimo piano,
in questa stanza appiccicata al cielo,
una donna m'ha detto "amore,
ora non sei pi solo"

I pi vivi e sinceri complimenti al mitico Giacomozzi per


questo capolavoro!

T'avevan detto che sono bugiardo


ma tu non credere a quelle parole,
son solo un uomo normale
che ha bisogno d'amore.
T'avevan detto che son pericoloso
ma sono solo un pochino nervoso,
l'amore mi rende tranquillo:
l'hai capito o no?
Dormi, e non preoccuparti
difficilmente il sole domani potr disturbarti,
Dormi, e respira piano,
tanto tra poco respirerai sempre di meno.
Le mie mani sul tuo collo
e tutto quanto qui diventa pi bello:
vedo le pareti girare, ti vedo morire.
Come sei bella quando gridi aiuto,
l'ultimo respiro, l'ultimo saluto,
il fondotinta non ti serve pi:
stai diventando bl.
Come sei bella con la lingua fuori,
con quegli occhi cos grandi e profondi,
ti chiedo "cosa c' che non va?"
ma tu non mi rispondi...

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Am

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Amore all'ultimo piano (Dormi) - Marco Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Anal
Alfredo Nardone
La storia di un ragazzo amante dell'anal che non riesce a trovare una fanciulla voluttuosa e lasciva che lo
assecondi nelle sue meravigliose voglie. Quando crede di averla finalmente trovata...
F

Am

Am

Am

Am

Am

Am

Am

Hai ragione anche tu

Cosa sono ora io?

Cosa voglio di pi
F

Un viados! mio dio

Am

Una donna c' l'ho


F

Sono frocio? Non so!

Am

Me la trombo, lo so

Forse vomiter

Am

La mattina c chi mi fa un bel pompin


F

Am

Am

Am

Am

Ma per sempre amer

Lei per far colazion se ne beve un po'

Am

L'Anal

Lo pulisce per ben quasi brilla sai

Am

Anal, voglio l'Anal

Cosa voglio di pi hai ragione tu


Cosa voglio di pi, cosa voglio?
F

Am

Anal
F

Am

Voglio l'Anal
F

Am

Non sono andato mai a puttane, sai?


F

Am

Am

Ma se il culo non ce l'ho, tu lo sai, presto io ci andr


Ma se il culo non ce l'ho, tu lo sai, presto io ci andr anzi
F

Am

Stasera una me la carico


F

Am

Devo, sai? Devo,sai


F

Am

Anal
F

Am

Voglio l'Anal
G

Io l'ho fatto sai?


G

Gliel'ho messo l
G

Nelle chiappe sueio godevo!!


Quanti e quanti si!
C

Ha gridato lei
G

Ma che schifo lei


G

Era un uomo!!!

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Ancora un litro
Canto della tradizione Triestina. Da cantarsi con calma flaccida da alcolizzato in fase alcolica.
Ancora un litro de quel bon
ancora un litro de quel bon
ancora un litro de quel bon
po 'ndemo casa...
No go le ciavi del porton (3 v.)
pe' andar a casa...
Le go lassade in un canton (3 v.)
de l'osteria...
Marieta, buta zo el paion (3 v.)
che dormo in strada...
No vojo caf nero, no (3 v.)
ma deme trapa...

Ancora un litro - www.divinus-dominus.com

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A Padova
A

A7

Ogni citt le sue donne ha


A

e qua e l qualcuna ci sta


A

ma non a Padova.
Ogni belt presto finir
che in tarda et, chi mai te lo da?
perfino a Padova.
D

Come triste goder senza compagnia


E

e non volerla dare via


senza alcun rimpianto;
D

farlo al primo appuntamento


E

forse un po' di gioia ti dar


A

ma non a Padova.
Verginit non santit
e in verit ti piacer...
ma sei di Padova.
Goditela con tranquillit:
ti riempir di felicit,
non c'entra Padova.
Com' bello goder in tua compagnia
io ti ho fatto capir quanto bello sia
darsi in poco tempo;
s, lo so, hai aspettato tanto,
ma se poi l'amore sboccer
a culo Padova.

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Astro del ciel


Alfredo Nardone
Questo canto fa parte della "Messa di Natale Goliardica" scritta dal Nardone in compagnia del sottoscritto.
O bambin
bello e piccin
sei nato un mese fa
ieri ho visto il test del DNA
nelle vene hai il sangue di tu ma
peccato il mio manca
scende una lacrima stanca
O bambin
bello e piccin
sar stato l'angelo
a montare la mamma per
San Giuseppe era santo ed io no
spero tu un giorno capisca
quel che io adesso far
Vi prender
vi abbraccer
le carezze a lei dar
ho la mano pesante, lo so
qualche dente saltar le far
poi aprir quella porta
e la libert vi dar
Nevica ormai
tu non ci sei
sarai col suo amante e lei
santo bimbo tu crescerai
biondo bimbo un uomo sarai
ma ricorda una cosa
scegli con cura la sposa!

Astro del ciel - Alfredo Nardone - www.divinus-dominus.com

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A' tarantula
Ndovio ma muzzicatu la tarantula
e ma muzzicato aru pedi
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.
E ma muzzicatu ara gamma
gamma pi gamma mo' chiamu a mamma
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.
E ma muzzicatu ara coscia
coscia pi coscia na bella brioscia
gamma pi gamma mo' chiamu a mamma
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.
E ma muzzicatu ara panza
panza pi panza nu poco i crianza
coscia pi coscia na bella brioscia
gamma pi gamma mo' chiamu a mamma
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.

E ma muzzicatu aru culu


culu pi culu nu bellu citrulu
cuoddru pi cuoddru nu capa cuoddru
piettu pi piettu nu poco i rispiettu
panza pi panza nu poco i crianza
coscia pi coscia na bella brioscia
gamma pi gamma mo' chiamu a mamma
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.
E ma muzzicatu aru vrazzu
vrazzu pi vrazzu na capa i cazzu
culu pi culu nu bellu citrulu
cuoddru pi cuoddru nu capa cuoddru
piettu pi piettu nu poco i rispiettu
panza pi panza nu poco i crianza
coscia pi coscia na bella brioscia
gamma pi gamma mo' chiamu a mamma
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.

E ma muzzicatu a ro piettu
piettu pi piettu nu poco i rispiettu
panza pi panza nu poco i crianza
coscia pi coscia na bella brioscia
gamma pi gamma mo' chiamu a mamma
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.
E ma muzzicatu are cuoddru
cuoddru pi cuoddru nu capa cuoddru
piettu pi piettu nu poco i rispiettu
panza pi panza nu poco i crianza
coscia pi coscia na bella brioscia
gamma pi gamma mo' chiamu a mamma
pedi pi pedi mo sinni veni
sinni veni e sinni va
chiss a tarantula.

A' tarantula - www.divinus-dominus.com

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Avvelenata
C

Am

Se io avessi previsto tutto questo,


Em

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dati, cause, pretesto di chi viene e chi va via


G

Am

credete che per questi quattro stracci


Em

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e un gioco da coglionacci avrei fatto Goliardia?


F

"Va bene, ammetto di aver cazzeggiato,


Dm

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G7

e pagher da bere ed andr in braghe":


C

Am

Am

son solo scuse, motivazioni vaghe,


Em

Em

per quanto questo appaghi i membri del Tribunato.


Mio padre ci provava a ragionare,
a dirmi che studiare non cosa bastarda;
mia madre non aveva poi sbagliato
a dir che un laureato conta pi di un goliarda;
ventenne, ingenuo, ho perso la testa
credendo di trovarmi tra gli uguali:
e un cazzo in culo, e gran seghe mentali,
e dubbi esistenziali son quello che mi resta.
Voi principi, pluribollati austeri,
militanti severi, chiedo scusa a vossia;
per non credo che sia con la forma,
conoscendo la norma, che si fa Goliardia;
Goliarda innamorato, quasi pazzo,
io voglio divertirmi e divertire:
mi parli chi ha qualcosa da eccepire,
dica quel che ha da dire, ma non mi cachi il cazzo.
Voi grandi, voi infallibili e migliori,
voi veri signori, Goliardi d'alto rango:
"tu cacca, culo, tu matricolaccia,
tu schifo, tu merdaccia, va' e rotola nel fango".
A volte penso "chi me lo fa fare
di stare in mezzo a questi due minchioni",
e solo grazie a quattro amici buoni,
e non per voi coglioni, decido di restare.
Io niente, io tutto, io idiota, io cretino,
io mulo, io triestino, goliarda per errore,
io stronzo da gettare in fondo a un cesso,
io pirla, mona, fesso, io peggio che peggiore,
capace di dire solo cazzate,
amorfo, pieno di difetti e vizi:
ma non mi toccano i vostri supplizi
n gli acidi giudizi che son solo troiate.
Ma se avessi previsto anche il processo,
l'ira, i giochi da fesso, l'avrei sempre fatta mia:
adoro gioco, fumo, donne e vino
mi piace far casino, amo la Goliardia;
e se anche spesso mi incazzo e protesto
non potr mai decidermi a mollare:
ho tanta voglia ancora di giocare
con chi lo vuole fare, e a culo tutto il resto.

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Avvoltoio
Todeschini, Amato, Mamo, P. Rossi, Max M.
C

Avvoltoio dalla zampa ferita


Dm G

tu ti mordi le dita che non hai


C

Nap, nap, nap, Affi Costerman


Perch gli avvoltoi non hanno le dita
una vita fallita da vivere in pi
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Formichina tu non sei un ippopotamo
e nemmeno una foca, ma una formica s
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Ippopotamo tu non sei una formica
perch hai quattro dita e la formica sei
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Droga, droga, droga, droga... Pakistan
Porco, non fai rima con niente
perch sei incompetente: studia di pi
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Il leone un capellone
se avesse la penna, sarebbe un alpin
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Droga, droga, droga, droga... Katmandu
La minestra, una mano maldestra
che coglie la ginestra in tul giardin
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Il cronometro lo spettrofotometro
dell'ecogoniometro in tul casin
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Il pesce vive nell'acqua, nuota nell'acqua
e fa cos...
Nap, nap, nap, Affi Costerman
Droga, droga, droga, droga... nel tombin!

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Avvoltoio - Todeschini, Amato, Mamo, P. Rossi, Max M. - www.divinus-dominus.com

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Bacchiglione Blues
Mamo Giacomozzi - Max Meriggiola
E chi lo ha detto che i Goliardi non sanno le lingue??? Ecco un esempio della versatilit Goliardica in una
canzone blues, triste come solo il blues sa essere e carica di significati intrinseci.
By the river of Bacchiglion
I was macking my balons
Because I was alone
By the river of Bacchiglion.

Bacchiglione Blues - Mamo Giacomozzi - Max Meriggiola - www.divinus-dominus.com

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Baccum 69
Alfredo Nardone
Chi non ha mai sentito alemno per una volta "Symbolum 77"? Io mi ricordo: una chiesa, un tipo sfigatissimo
alla chitarra, un coro di voci asessuata che cantano, una folla orante. Ora immaginate nella vostra mente: una
locanda (o una piazza a scelta), un virtuoso chitarrista annebbiato dal Sacro Bacco, un coro di Veneri procaci
e disinibite che cantano ed un gruppo di baldi Goliardi che fanno il coro, una folla gaudente. Ecco, adesso
siete pronti per intonare Baccum 69, uno dei canti composti da Alfredo Nardone per la Messa Goliardica!
Am

Tu sei la mia linfa


Bacco mio signor
Am

scorri nel mio corpo


e doni il tuo calor
Dm

il mio tasso alcolico


C

Am

grazie a te oramai
F

Am

mi rende euforico sai

Stappiamo bottiglie
e beviamo sai
queste le preghiere
che tu apprezzerai
baciano le labbra mie
calici d'amor
donaci il tuo santo torpor
Salta per le strade
canta isieme a noi
visi rubicondi, colmi d'allegria
c' chi siede, ebbro ormai
in sogni di candor
Bacco tu riempi il mio cuor

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Ballata dell'orfano pazzo


Ho bruciato la nonna sul rogo
il nonnetto l'ho appeso al lampione
la mi mamma l'ho chiusa in bidone
gi pel colle gettata poi l'ho.
la storia dell'orfano pazzo
che ha ammazzato i nonni e la mamma,
ma il suo cuore di gioia s'infiamma
meditando di uccider pap.
La sorella un giorno gli disse:
- oh fratello sei troppo cattivo, ed allora l'orfanello giulivo
la sorella nel fiume anneg.
E tornato dal rivo contento
vide il babbo seduto in poltrona
e gli disse con ruvido accento
- una bara ci vuole per te.Dopo aver compiuto il misfatto
l'orfanello in lai e lamenti
poverino non ha pi parenti
da spedire nel mondo dei pi.
la storia dell'orfano pazzo
che ha ucciso l'intera famiglia,
e cercando un epilogo al dramma
per il mondo ramingo s'en va.

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Ballata di Tom Dooley


Oh povero Tom Dooley! Su una musica country si snoda la vicenda tristemente umana di questo sfortunato
ragazzo. Da canta in coro.
C

In una vecchia valle


G

C7

laggi nel Tennessee


G

trovaron le tue palle


C

legate con un fil.

G7

G7

C7

Fu il vecchio capo indiano


Giuseppe Manit
che s'attacc alle palle:
non le mollava pi.
Come farai, Tom Dooley,
senza le palle tu,
fu il vecchio capo indiano
Giuseppe Manit.
Tu ti trovasti un giorno
legato a un piol;
vedesti le tue palle
cadere dritte al suol!
Come farai, Tom Dooley,
senza le palle tu,
fu il vecchio capo indiano
Giuseppe Manit.

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C7

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Batracomiomachia
Piero Fin
Leggete tra le righe e soffermatevi sugli ultimi due versi.
x2
C

Da cento e pi anni, durava la guerra


G

fra i topi e le rane per guidare il mondo:


F

il conflitto metteva in subbuglio la terra,


G

miliardi di uccisi ma non si era in fondo.


x2

Le rane superbe della loro specie,


avevan distrutto i grilli e gli altri insetti,
e i topi fieri nei Kolkoz invece
formiche e termiti tenevano in ceppi.
x2

Gi molte rane la guerra stremava


ma c'era una cricca di pochi strozzini
che si arricchiva e il governo pagava
vendendo le armi e sfruttando i girini.
x2

Non ci dobbiamo fare illusioni


se i topi uguali si proclamavan:
chi comandava eran pochi talponi
e gli altri in fila che gli acclamavan.
x2

Infine giunse da molto lontano


un uomo assai forte che grazie a una croce,
Iddio chiamando, la spada alla mano,
procur a tutti una morte veloce.
x3

Ma in fumo andarono le sue illusioni


di vivere libero in serenit
perch innalz solo chiese e prigioni:
dove c' preti non c' libert.

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Batracomiomachia - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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Bianco Padre
La posizione del goliarda innanzi al sacro sacramento del matrimonio...
Con la scusa di Cristo Redentore,
le donne vanno in cerca di un giocondo
che, gi stanco di stare solo al mondo,
va in cerca di carezze e di calore;
e quando hanno trovato il loro biondo,
lo portano ai congressi a far l'amor.
Bianco Padre, che da Roma
non ti curi di 'ste beghe,
guarda un po' che brutte streghe
noi ci tocca sopportar:
son pelose, impiastricciate,
sono racchie, sono storte!
Molto meglio fia la morte
che portarsele all'altar.

Bianco Padre - www.divinus-dominus.com

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Bimbe belle
Inno della Goliardia. In questi versi c' davero tutto!
C

Bimbe belle, facciamo l'amore


che la cosa pi bella del mondo:
F

chi non chiava nel tempo giocondo


D

quando vecchio lo prende nel cul!


Fate largo che passano i giovani
i seguaci di Bacco e di Venere,
coi cappelli color d'ogni genere
e la fava rivolta all'ins!
Cosa importa se voi non volete?
siete vecchi, barbosi e tiranni!
i Goliardi hanno sempre vent'anni
anche quando ne hanno di pi.
Che ci frega di voi che votate,
noi votiamo solo le donne
per vessillo abbiamo le gonne
e la figa il nostro ideal.
Ed a noi che pi spesso scopiamo,
ci necessitan preservativi,
alla Hat un inno eleviamo
cos almeno lo scolo evitiamo.
Per finire miei cari colleghi
questa sera teniamo consiglio,
se va male inculiamo un coniglio
in mancanza di ci che non c'.

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Bimbe Belle 2000


Alfredo Nardone
Come elaborare una canzone storica delle Goliardia nazionale e renderla moderna senza rovinarla.
Alfredo Nardone ci offre una versione davvero gustosa tutta da cantare.
C

Bimbe belle, facciamo l'amore


G

che la cosa pi bella del mondo


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Dm

chi non chiava nel tempo giocondo


F

quand' vecchio lo prende nel cul!

Fate largo che passano i giovani

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i seguaci di Bacco e di Venere


Dm

coi cappelli color d'ogni genere


F

e la fava rivolta all'ins!


Em

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C G

Cosa importa se voi non volete?


Em

Em

Dm

Siete vecchi, barbosi e tiranni

I Goliardi hanno sempre vent'anni


F

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Am

anche quando ne hanno di pi!


Con la chiave apriamo ogni porta
con il remo solchiamo ogni mare
ora e sempre dobbiamo chiavare
per l'onore della giovent!

F
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Che ci frega di voi che votate?


Noi votiamo soltanto le donne
per vessillo abbiamo le gonne
e la figa il nostro ideal!

Em

Ed a noi che pi spesso scopiamo


ci necessitan preservativi
alla Hat un inno eleviamo
cos almeno lo scolo evitiam!

Am

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Per finire miei cari colleghi


questa sera teniamo consiglio
se va male inculiamo un coniglio
in mancanza di ci che non c'!
Bimbe belle, facciamo l'amore
che la cosa pi bella del mondo
chi non chiava nel tempo giocondo
quand' vecchio lo prende nel cul!
Cosa importa se voi non volete?
Siete vecchi, barbosi e tiranni
I Goliardi hanno sempre vent'anni
anche quando ne hanno di pi!

Bimbe Belle 2000 - Alfredo Nardone - www.divinus-dominus.com

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Bionda, petenete!
Antico canto patavino per istruir le fanciulle...
Bionda, petenete, fate la riga in banda,
se el vecio te dimanda, se el vecio te dimanda,
Bionda, petenete, fate la riga in banda,
se el vecio te dimanda, fallo ciavar!

Bionda, petenete! - www.divinus-dominus.com

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Bionda
Segni ricorrenti e casuali
danno luogo spesso a qui pro quo,
e relazioni semplici o banali
finiscono in fox trot.
Bionda scontrosa e ritoccata,
ti aggiusti quella smorfia ed anche il bluff,
mantre l'orchestra stanca di Bongusto
rimedia un po' di jazz.
Bionda, soldi gioielli e troppo gel!
Nessuno qui davvero fa per te,
ma quelle cosce atomiche stanotte son per me!
Di te, giuro, non me ne importa un acca:
son qui solo perch non pago io...
e intanto quel tuo sguardo, a poco a poco,
s'inganna con il mio...
Il rimedio il l'ho e te lo cedo:
tra poco ci si alza e si va via,
e senza scomodare il sentimento
ti voglio alla follia.
Bionda...
Il pianoforte attacca un noto "standard"
il clarinetto replica allo swing,
e quella bionda stupida ma fica
con gli occhi dice si!

Bionda - www.divinus-dominus.com

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Bomba
C

E ora che ogni giorno


me ne faccio cinque o sei
se anche mi tradisci
beh, non sono pi fatti miei
e in confidenza:
tondo, l'ho sempre guardato
ci ho sempre pensato
e quando me l'ha offerto di buon grado l'ho accettato:
mettere l'uccello
in culo a tuo fratello
un'esperienza che ripeterei forever.

Giro girotondo
C

ogni giorno penso a te;


C

sei tutto il mio mondo


D

e lo tengo caldo per te


D

ma sei una troia:


G

bomba come una fontana


Em

sei una puttana


C

mi fai becco dieci volte alla settimana

Calda come un'assassina


la tua mammina
che si fa trombare sopra il tavolo in cucina,
come l'allegria,
come un'armonia,
come fa i pompini quella vacca di tua zia
come una fontana sei una puttana,
ma ti faccio becca trenta volte a settimana;
sai, mi son calmato,
ti ho anche perdonato,
ma ti mando a prenderla nel cul forever.

sei una mezzasega


Em

mangiami la tega
C

menami l'uccello e vai cos forever.


E mi guardo intorno
non ce l'hai mica solo te:
se ha del pelo attorno
beh, va sempre bene per me
e allora sai che
bello, come l'allegria,
come un'armonia,
come fa i pompini quella vacca di tua zia
se entro dalla soglia
e sento la sua voglia
sento che con lei farei su e gi forever.
Oramai ho imparato:
voglio fare come te,
e cerco assatanato se
c' qualche figa per me
e l'ho trovata
calda come un'assassina:
la tua mammina
che si fa trombare sopra il tavolo in cucina
dolce come il latte
quando mi si sbatte
mi ha gi detto che aperta per me forever.

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B. T. V.
Altroch vaccate adolescenziali del tipo TVB (Ti Voglio Bene), TVTB (Ti Voglio Tanto Bene), TVTBCTLLP
(Ti Voglio Tanto Bene Che Ti Leccherei La Passera) ! Ecco il Sacro Acronimo !!! B.T.V. BACCO, TABACCO
et VENERE !!!
Quando mi sveglio la mattina
e sono ancora ciocco come la serata prima
che razza di storta!
Ma tu bevevi acqua minerale...
Tu mi criticavi, ma sei rimasto solo...
Baaacco, Baaacco... (2 v.)
Serata goliardica
mi fumo una sigaretta e poi tutta la stecca
gioia dei polmoni miei!
Ma tu facevi bolle di sapone...
Tu mi criticavi ma sei rimasto solo...
Taaabacco, Taaabacco... (2 v.)
Quant' bella giovinezza,
sapore delle labbra, sfiorate con dolcezza
Venere, la mia passione!
Ma tu guardavi la televisione...
Tu mi criticavi, ma sei rimasto solo...
Veeenere, Veenere... (2 v.)
Ora tu l'hai capito
quanto sei rincoglionito
se tu vuoi cambiare
un goliarda devi diventare!
Baaacco, taaabacco, Venere! (ad libidum...)

B. T. V. - www.divinus-dominus.com

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Buon appetito
C' una trattoria fuori citt,
se vieni insieme a me ti mostro dove sta;
c' tanto verde l'aria fresca assai,
si mangia genuino: ti divertirai.
Una cosa non capisco, mi sembra molto strana:
cambiano cuoco ogni settimana...
Buon appetito, ma dimmi perch
il cuoco sparito, chiss dov';
guarda c' un dito nel mio caff,
guarda c' un occhio nel tuo bign.
In mezzo alle orecchiette che hai voluto tu
ce n' una pi grossa, con un pendaglio blu;
l'insalata mille gusti ha un aspetto molto bello,
ma quei cosini rosa non ti sembrano cervello?
Il prosciutto ha impresso il marchio della qualit;
no, guarda meglio: un tatuaggio dei par.
Buon appetito, ma dimmi perch
il cuoco sparito, chiss dov'
la salsa piccante che sapore che ha:
si coagulata, sangue sar...
Buon appetito, dai vieni con me:
qui tutto buono, buon appetito a te.

Buon appetito - www.divinus-dominus.com

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Canto della mosca


E' un canto di benvenuto. Qunado un Fratello giunge ad un inconctro o ad un baccanale lo si accoglie con
codeste dolci parole.
E' il canto della mosca
quello che tu non sai
e se imparar lo vuoi
noi te lo insegneremo.
Queste son le nostre grazie*,
questi sono i nostri doni**
........................***
levati dai coglioni
che tanto in culo, tanto in culo
ce l'hai gi!
Ahi, che mal!****
Te sta' ben! Culaton!

* indicare con le mani gli organi genitali.


** posizionarsi in modo da mettere in vista il deretano.
*** inserire il nome del Fratello
**** questa esclamazione la pronuncia il Fratello in questione.

Canto della mosca - www.divinus-dominus.com

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Caro cocco
Piero Fin
E

Caro cocco tu ci vedi o non ci vedi


A

anche al buio ti si accende se lo sfreghi


A

caro cocco si pu fare pure in piedi.


E

Si pu ma i mostri volano
si pu ma non si pu.
Si pu ma i mostri volano
si pu ma non si pu.
A

Il padulo sorvola l'aia


E

Il padulo sorvola l'aia


A

Il padulo sorvola l'aia


E

Il padulo sorvola l'aia


Si pu ma i mostri volano
si pu ma non si pu.
Si pu ma i mostri volano
si pu ma non si pu.
F#m

B7

Chiss se torner, torner, torner vedrai


F#m

chiss se torner, torner, torner...


Caro cocco tu lo vedi e non lo vedi
ti smanaccia, ti sculaccia e tu lo credi
ti lusinga, ti mazinga e tu gli cedi.
Si pu ma i mostri volano
si pu ma non si pu.
Il padulo sorvola l'aia
Il padulo sorvola l'aia
Il padulo sorvola l'aia
Il padulo che va.
Si pu ma i mostri volano
si pu ma non si pu.
Si pu ma i mostri volano
si pu ma non si pu

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Caro cocco - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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Celestina
In questo canto si ritrovano due delle caratteristiche tipiche della Canzone Goliardica: l'odio per la Chiesa e l'invito
a praticare sesso sicuro. Da una parte abbiamo un prete che non solo ha messo in cinta la povera Celestina ma
la ha anche uccisa. Dall'altra il Goliarda che da questa triste vicenda impara la lezione pi importante di tutte:
mai chiavare senza protezioni.
Chi gett Celestina nel rio? Chi la gett?
stato un servo di Dio che la gett:
ci fece cadere la goccia che la impregn
e, per non restare trombato, Celestina nel rio lui gett.
Usa il guanto se vuoi chiavar,
con la goccia non ci scherzar:
anche il seme sacerdotal pu impregnar.

Celestina - www.divinus-dominus.com

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Chi tromba chiava


Canzone da inserire nel filone scatologico. I primi versi sono un monito per i giovani: "Chiavare bello ma state
attenti all'anal, pu riservare spiacevoli sorprese". Come se non bastasse pu capitare di beccare una maiala
con problemi di minzione facile ed allora ecco che il Buon Goliarda ha pronto l'invito pi classico: "Va a fare
in culo alla maiala di t m" che si pu ritrovare in moltissimi altri canti.
Chi chiava tromba, chi tromba chiava
e chi va in culo si smerda la fava.
Vecchia maiala, tu mi tradisci,
dici che vieni e invece tu pisci.
Va a fare in culo,va a fare in culo,
va a fare in culo, va a fare in culo,
va a fare in culo alla maiala di to' ma'.

Chi tromba chiava - www.divinus-dominus.com

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C'ho la mamma maiala


Canto da intonare coralmente. La voce solista lancia il primo verso e l'allegra compagnia lo ripete a squarciagola.
Per quel che riguarda i contenuti non si spaventi chi non avvezzo alla Goliardia.La mamma del Goliarda
per definizione una maiala!
C

E proprio l'altra sera


F

E proprio l'altra sera


Ritornando a casa
Ritornando a casa
C'era tanta gente
C'era tanta gente
Sotto casa mia
Sotto casa mia
Non potevo entrare
Non potevo entrare
Ho chiesto per favore
Ho chiesto per favore
Mi han risposto che
Mi han risposto che
Sono diecimila
Sono diecimila
Mi venuto un dubbio
Mi venuto un dubbio
Vuoi vedere che
Vuoi vedere che
C'ho la mamma maiala
C'ho la mamma maiala
Siamo tutti fratelli
degli stessi bordelli,
siamo tutti cugini
degli stessi casini,
oh che gioia, oh che gioia,
esser figli di troia!
E c'ho il babbo becco
che non usa lo stecco
E il nonno finocchio
che incula il marmocchio
E la nonna lecchina
che i cazzi spompina
E la sorella puttana
che non molla la grana
E il fratello coglione
che si spara un raspone
E il cugino impotente
che d il culo per niente

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Christo
Nel cielo della notte una stellina lampeggi
nella caverna una troia onta lo cag
e salt fuori un brutto ceffo sporco di pip
patetico ridicolo guardate eccolo l
Christo
ma quant' suino il dolce Christo
rosa e piccolino buffo Christo
prega suo padre lo implora:
"Perch mi hai fatto senza palle?"
Christo
triste solo crocifisso Christo
al legionario chiede aiuto Christo:
" sempre aperta la mamma mia per te"
bello avere un porco per amico
puoi farti la sua mamma e il suo pap
io ti sono contro sai che ti dico
che se ti prendo a pezzi ti far
Christo
ma quant' suino il dolce Christo
rosa e piccolino buffo Christo
attento Christo ti inchioda quello l
un maiale cosmico che ringhia
con mosto e pipistrelli pace a Christo non dar
e setola per setola cos lo scanner
E visto che mi piace mortadella ne far
Christo
ma quant' suino il dolce Christo
rosa e piccolino buffo Christo
prega suo padre lo implora:
"Perch mi hai fatto senza palle?"
Christo
triste solo crocifisso Christo
al legionario chiede aiuto Christo:
" sempre aperta la mamma mia per te"
bello avere un porco per amico
puoi farti la sua mamma e il suo pap
io ti sono contro sai che ti dico
che se ti prendo a pezzi ti far
Christo
ma quant'e' suino il dolce Christo
rosa e piccolino e' buffo Christo
prega suo padre lo implora:
"Perch mi voglion far la pelle?"
Christo
triste solo crocifisso Christo
al legionario chiede aiuto Christo:
" sempre aperta la mamma mia per te"

Christo - www.divinus-dominus.com

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Cicciolina
Manlio Collino
Ecco come un Goliarda si interessa alla politica italiana...
Ho conosciuto un deputato radicale
che, a dire il vero, un tipo un po' speciale:
da quando siede laggi nel Parlamento
tra i suoi colleghi tutto un gran lamento.
Cicciolina, porca vacca,
non pisciarmi sulla giacca!
Tira fuori dalla potta
quella povera marmotta!
Non ti fare un ditalino
quando parla la Bonino,
e il discorso, quando smette,
non si applaude con le tette!
Finch una sera un prete che conosco
l'ha convertita parlando di Don Bosco:
ha preso i voti, si chiusa in un convento,
ma tra le suore tutto un gran lamento.
Cicciolina, un chiodo fisso:
non si lecca il crocifisso!
Cosa fai con tre candele
infilate tra le mele?
Non andare col priore
sotto l'ombra di una pianta,
non ti fare ogni due ore
il bid con l'acqua santa!
Ma fu ad Assisi in un pellegrinaggio,
la vide il papa, che era di passaggio:
volle sentirla in privata udienza,
e qui Woytyla perse ogni prudenza.
Cicciolina, qua la mano,
io te porta in Vaticano!
Ch Pertini, ch Cossiga,
finalmente un po' di figa!
Finalmente in aeroplano
potr farmi qualche mano,
e, se hai cura di mio uclo,
vado pi su l'Adamlo!"

Cicciolina - Manlio Collino - www.divinus-dominus.com

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Clerici Vagantes
Lucio Vescovo i.e. Luciano Clementi
Inno ufficiale dei Clerici Vaganti, storico, emblematico ed imperituro Ordine Sovrano padre di una schiera infinita
di artisti di ogni tipo. Leggete le parole di questo canto e scoprirete cosa sia la Goliardia, questa madre che ci ha
generato, cos enigmatica che impossibile da cogliere, da capire pienamente, da spiegare ma cos fantastica da
segnare ogni attimo, ogni istante della vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerla, amarla e farla sua.
G

Am

Clerici vagantes ci chiamavano una volta


D

quando bussavamo e cantavamo ad ogni porta


Am

donne e donzellette ci offrivano l'amore


D

dolce e stimolante come un sorso di liquore.


G

Am

Gira, gira, gira la ruota della vita


D

godi quest'istante, doman non v' certezza,


Em

Am

passan le stagioni della giovinezza


D

passan le stagioni della giovent.


Con lo sguardo torbido e il pampino stillante
ci precedeva Bacco gridando "Avante, avante!"
sui nostri visi lieti splendeva sempre il sole
e si specchiava Venere, Regina dell'amore.
Gira, gira, gira la ruota della vita
godi quest'istante, doman non v' certezza,
passan le stagioni della giovinezza
passa n le stagioni della giovent.
Nelle taverne oscure con passione
ai dadi ai canti passavam del tempo la stagione
ora tra i grattacieli ed i caff fumosi
si aggirano impegnati i politici furiosi.
Gira, gira, gira la ruota della vita
godi quest'istante, doman non v' certezza,
passan le stagioni della giovinezza
passan le stagioni della giovent.

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Clerici Vagantes - Lucio Vescovo i.e. Luciano Clementi - www.divinus-dominus.com

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Come tirava
"Come pioveva"
Questa una canzone davvero vecchia. Pensate che la canzone "come pioveva" dei primi anni '50 e come tale
possiamo far risalire a quel periodo questa versione goliardica.
finito il tempo bello
non ho voglia di chiavar,
non mi tira pi l'uccello
impossibile scopar.
I miei poveri coglioni
che l'usura dissecc
non stan pi nei pantaloni
ed il ciel mi castig.
Fosti tu l'ultima fica
che il mio pene delib;
fosti l'ultima fatica,
or vi narro come and...
Eri distesa, l, sopra il divano,
e mi succhiavi, vogliosa, il banano,
succhia e risucchia, rosicchia, divora
tu mi dicevi: Dammene ancora!
Ma nell'attimo pi bello
te lo misi dentro il cul
e spacciandoti il fornello
io bandava come un mul.
Nel momento del godere,
non ricordo come fu,
fuoriusc dal tuo budello
una vampa di gris.
Si abbruci cos ogni pelo,
si afflosciarono i coglion,
e su tutto scese un velo
di tristezza e compassion.
Ora solingo e deserto il divano;
pi non mi succhi golosa il banano,
pi non mi tira 'sto povero uccello...
Com'era bello, com'era bello...

Come tirava - "Come pioveva" - www.divinus-dominus.com

Page 38

Confessione
Co' 'sta piova e co' 'sto vento,
chi che bussa al mio convento?
Sono una povera vecchierella
che si vuole confessar!
Co'sti lampi e co' sti tuoni
no' sta rompere i coglioni!
Vattene via, vattene via,
disperazione dell'anima mia!
Co' 'sta piova e co' 'sto
chi che bussa al mio
Sono una povera verginella
che si vuole confessar!
Falla entrare, falla entrare
ch'or la vengo a confessare.
Vieni avanti, vieni avanti,
che confesso tutti quanti!
T'hanno mai toccato il petto?
Padre s, ma con rispetto!
T'han toccato mai la panza?
Padre s, ma con creanza!
T'han toccato mai il culo?
Padre s, col cazzo duro!
T'han toccato mai la fica?
Padre s, ma con fatica!
Or, se vuoi l'assoluzione,
prendi in mano sto cordone!
Non son scema, non son orba
questo cazzo, non corda!

Confessione - www.divinus-dominus.com

Page 39

Con il cuore Dio


Alberto Todeschini
Con il cuore Dio
con il corpo saltimbanchi
rotolando piano
lungo la strada dei sogni
col pensiero dei ricordi dentro noi
vive dentro noi, si affaccia dentro noi.
Noi, cos diversi eppure sempre noi
cos impossibili restiamo noi
cos normali.
Questo posto mio
non lo do n a Dio n a santi
veleggiando piano
lungo il pianeta dei servi
meno male se i serviti
pure siamo noi, vero siamo noi.
Noi, cos diversi eppure
cos impossibili restiamo noi
cos normali.

Con il cuore Dio - Alberto Todeschini - www.divinus-dominus.com

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Con lei
Piero Fin
Parole fantastiche per Lei, Madre Nostra e famelica essenza di vita.
Ritorner, non ci son santi
ritorner, ho un conto aperto con il cielo terreno
tra il nero e il giallo, scelgo il giallo col nero,
ritorneroooo....
Quando giravamo il mondo
ci bastava un canto d'allegria
ora latitiamo il mondo
chi lo sa con quanta nostalgia.
Con lei, con lei
riprenderemmo il mare
con lei, con lei, con lei
sarebbe bello andare.
Per chi non ha cantato almeno un coro
per chi ci ha bestemmiato affari loro
per non cadere a terra al primo vino
per non pietire il bacio di nessuno.
Con lei, con lei
riprenderemmo il mare
con lei, con lei, con lei
arebbe bello andare.
Clerici Vagantes
ci chiamavano una volta
quando bussavamo
e cantavamo ad ogni porta.
Quando ridevamo il mondo
ci moriva intorno Goliardia
quando torneremo al mondo
torneremo Davide e Golia.
Con lei, con lei
riprenderemmo il mare
con lei, con lei, con lei
sarebbe bello andare.
Con lei che ti sa prendere per mano
Con lei che ti fa perdere terreno
Con lei che fa geniale l'idiozia
Con lei ch' Madre Vostra e Madre Mia.
Con lei, con lei
riprenderemmo il mare
con lei, con lei, con lei
sarebbe bello andare.
sarebbe bello anda...re
riprenderemmo il ma...re

Con lei - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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Creolo (La ballata dei bimbi di Viareggio)


Occhio al fenomenale acuto...
C

Che bei cul carnosi hanno i bimbi di Viareggio,


G

hanno l'ano morbido come chewing-gum


G

si, si, come chewing-gum


C

proprio come chewing-gum


Culi voluttuosi, come eunuchi mussulmani,
se all'amor t'invitano, non puoi dir di no.
no, non puoi dir di no
non puoi proprio dir di no
Creolo, palpami il malleolo,
succhiami l'alveolo fino al pancreas.
si, si, fino al pancreas
proprio fino al pancreas
Prendilo, tra le chiappe stringilo
nel budello avvolgilo fino al duoden.
si, si, fino al duoden
proprio fino al duoden
Vieni su in pineta, ti dar una caramella.
Qui fa un caldo torrido: tira gi gli slip.
si, si, tira gi gli slip
si, si, tira gi gli slip
Che pisello tenero, sembra proprio una primizia,
guarda il mio, coriaceo, viola di passion!
si, si, viola di passion!
proprio viola di passion!
Creolo, palpami il malleolo,
succhiami l'alveolo fino al pancreas.
si, si, fino al pancreas
proprio fino al pancreas
Prendiloooo, tra le chiappe stringiloooo
nel budello avvolgiloooo
si, si, fino al duoden
proprio fino al duoden

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Creolo (La ballata dei bimbi di Viareggio) - www.divinus-dominus.com

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Dalla botte
Dalla botte su versami da bere
che sia nero e frutto di quest'anno
bada bene che colmo sia il bicchiere
altrimenti ti colga peste e danno.
Voglio che la musica pi dolce
mi accompagni seguendo la mia voce
e voi tutti compagni di baldoria
fatemi coro, stringetevi d'attorno.
Voglio cantare le lodi del gran Dio
che la vite creando ci don:
Bacco Domine sovrano dei Goliardi,
che con Venere io sempre canter.
Mentre fuori il tempo passa e va
in taverna risuonano le voci
dei Goliardi che visseroin passato
che si uniscono al canto incominciato.
Ci accolgono fratelli in Goliardia
mentre il tempo sconfitto si ritira,
e rivivono splendidi di gloria,
rinnovando sette secoli di storia.
Dalla botte su versami da bere,
oggi festa fratelli in Goliardia;
tutto vince il tempo distruttore
ma i Goliardi no non vincer.

Dalla botte - www.divinus-dominus.com

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Darling (Duro Duro)


Marco Giacomozzi
Adesso che meglio ti ho conosciuta,
mi vergogno un pochino di me,
l'altra sera nel tuo appartamento,
ho sbagliato il comportamento
ma spero tu possa capir certe cose,
una donna come te,
che studia psicologia
s'interessa di sociologia.
Perci ti dir parole buone
quattro parole in semplicit.
Comunione e liberazione
partita la processione
il problema della fame,
la santissima Trinit
parliamo di cose importanti,
argomenti davvero scottanti.
Son d'accordo con te,
per poter stare insieme
c' bisogno di un nesso
di interessi per lo meno
alla luce degli avvenimenti.
Perci ti dir parole buone
quattro parole in semplicit.
Se me lo fai,
se me lo fai diventar duro
io studier, io studier
imparo a memoria il Corano,
se me lo prendi un po' in mano
Se me la dai,
se me la dai seduta stante
imparo a memoria la vita di Dante
e sulla Divina Commedia,
scopiamoci qui sulla sedia
poi ti chiaver sul lavandino,
semplicemente cantando
Oh...oh...Only you...
Duro duro duro duro...

Darling (Duro Duro) - Marco Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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De Trieste fino a Zara


De Trieste fino a Zara
go impegn la mia chitara
e amor, amor, amor,
e amor, amor, amor,
De Trieste fino a Zara
go impegn la mia chitara
e amor, amor, amor,
che Trieste xe un bel fior!
Iero in campagna
col primo amor
ohi, che bel fior,
ohi, che bel fior,
ohi, che bel fiore!
Iero in campagna
col primo amor
ohi, che bel fior,
ohi, che bel fior,
viva l'amor ( sul pajon)!
De Trieste fin Duino
go impegn el mio mandolino
e amor...
De Trieste fin a Pola
go impegn la mia zivola
e amor...
De Trieste fin a Viena
go lass la mula piena
e amor...
De Trieste fin Ragusa
go tent, la xe 'nd sbusa
e amor...
A Trieste con la bora
t'ho baciata per un'ora
e amor...

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Di canti di gioia
Canto storico della Goliardia che si fa risalire alla fine del secolo scorso.
D

Di canti di gioia, di canti d'amore


D

Risuoni la vita mai spenta nel cuore


Bm

Non cada per essi la nostra virt.


D

Em

A7

Non cada per essi la nostra virt.


Dai lacci sciogliemmo l'avvinto pensiero
Che or libero spazia nei campi del vero
E sparsa la luce sui popoli fu.
E sparsa la luce sui popoli fu.
Ribelli ai tiranni di sangue bagnammo
Le zolle d'Italia tra l'armi sposammo
In sacro connubio la patria e il saper.
In sacro connubio la patria e il saper.
La Patria facemmo co' petti e co' carmi
Superba nell'arti temuta nell'armi
Esempio alle genti di forza e saper.
Esempio alle genti di forza e saper.
Di canti di gioia, di canti d'amore
Risuoni la vita mai spenta nel cuore
Non cada per essi la nostra virt.
Non cada per essi la nostra virt.

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A7

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Doberman
Marco Giacomozzi
Bianco come un anemico stanco
Biondo come l'angelo azzurro
Giro, per le strade del mio quartiere
fiutando l'aria come fossi un Doberman (...) Doberman,
Duro come l'acciaio delle mie catene
Freddo pi freddo della neve
Sono suscettibile e pericoloso
Sono, bianco, freddo, duro, sono un naziskin (...) naziskin.
La mia mamma m'ha detto
picchia duro il negretto
fammi fuori un ebreo
se ti senti un po' gi
lo rimettiamo nel ...... ghetto
Mamma te lo prometto
sto diventando un ometto
non mi pettino pi con il ciuffo all'ins
sono un nazi per ...... fetto.
Basta con tutta questa confusione
Finito il tempo della comprensione
Silenzio e preparate le valigie
Adesso si torna tutti in Senegal, Senegal, Senegal, Senegal.

Doberman - Marco Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Dolores
T'ho messo l'uccello nel culo: hai sentito un dolores,
ma lo scuelo ho beccato l'istesso, con mucho dolores.
Tu potessi crepare all'istante, schifosa megera!
Io vado a dormire da solo, oramai, questa sera.
Ti conobbi seduta su un cesso,
per mi piacesti l'istesso:
il cuore batteva, l'uccello fremeva...
Passarono i giorni veloci, i sessi si uniron feroci,
ma un triste mattino ho sentito un dolores...
Sentivo prurito al'uccello, giungeva quel male novello:
sembrava vaiuelo, ma era lo scuelo...
Mia cara, io quero te dica: bacati ci hai il culo e la fica;
bisogna te pierda: sei proprio una mierda!

Dolores - www.divinus-dominus.com

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Dove sarai Tom Dooley


Walter Esbardo
Frasi sconsiderate
una notte di mezza estate
vissuta assieme alle fate
allombra di un gran fal
frasi buttate al vento
sentendosi senza tempo
il mare ruggisce accanto
e la spiaggia di Marib
Dove sarai Tom Dooley
Dove sarai Tom Dooley
Dove sarai Tom Dooley
Sogni elucubrazioni
vissuti nelle canzoni
il fuoco scompare presto
e le fate non ci son pi
festa solo un bicchiere
ti aggrappi per il sedere
riparti col fiato in gola
e poi canti anche tu
Dove sarai Tom Dooley
Dove sarai Tom Dooley
Dove sarai Tom Dooley

Dove sarai Tom Dooley - Walter Esbardo - www.divinus-dominus.com

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Ecce Agnus Dei


Piero Fin
D

Passa il tempo amore


F#m

come il vento passa e va

B7
Em Gm

ma a soffrire siamo sempre noi


D

a crepare siamo sempre noi.


F#m

C' chi dice amore

B7

Em

sii paziente e ci sar

Gm
D

una ricompensa, un aldil.


Gm

D Gm

Grazie, Ges Cristo, non mi va


Em

Em

ho la mia famiglia e vive qua


D

ho la mia famiglia e vive qua.


Se mio figlio ha fame
che gli dico: "amore mio
non ti preoccupare che c' Dio"
credi che la fame passer?
Come alternativa mi si offre un aldil
fatto di uguaglianza e di umilt.
Grazie, Ges Cristo, non mi va
ho la mia famiglia e vive qua
ho la mia famiglia e vive qua.
Questa la mia terra
e nelle braccia amore mio
trovo la risposta che mi va
l'unica risposta questa qua.
Ho rubato, ho pianto, ho domandato carit
ora basta viver di piet.
Grazie, Ges Cristo, non mi va
ho la mia famiglia e vive qua
ho la mia famiglia e vive qua.

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F#m

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Gm

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El blues del cul


Passeggiavo in Marina
butavo l'ocio qua e l
vedo soto una gonela
un cul che alzar l'usel me fa!
Alzo subito el sipario
e le palpo el culon
la putela la se incazza
me d una piada in tei coion!
El blues del cul
ohi che dolor!
Per una tocadina
la me ga d un piadon!
Caminando a San Giovanni
intravedo un putanon
Faccia de 'na pompinara
e de drio un culon!
Me fazo forza e me avicino
quanta gente in 'sto rion
slongo el brazo e la palpo
la me mola un s'ciafon!
El blues del cul
che delusion!
Per una palpadina
me go bec un s'ciafon!
Torno a casa dal binario
alle sette in stazion
caminando l del parco
el me beca un culaton
El me porta drio un tronco
son pervaso dal teror
el me cala zo le braghe
el sbati dentro anche i coion!
El blues del cul
senza nissuna piet!
Un culaton
el culo me g sfond

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El calipso del CO2


Manlio "Zeus" Collino
Io mi voglio suicidar,
vorrei farlo ma con stile,
ma ho paura del dolor, del rumor, del calor
riconosco : sono un vile!
Non mi va di sanguinar,
non va di andare a mollo,
non mi va di penar, di patir, di tossir
di aver lividi sul collo.
Col CO, CO
mi ritrovano al mattino,
col CO, CO
bello come un cherubino,
col CO, CO
non mi spettino nemmeno,
col CO, CO
mi suicider.
Quando quiero me matr
la metodica me pena,
hoy paura del dolor, del
rumor, del calor
non hoy sangre ne la vena!
Col CO, CO
me retruevan una magnana,
col CO, CO
lindo como una paloma,
col CO, CO
yo no soy descarpentado,
col CO, CO
yo me matar.

El calipso del CO2 - Manlio "Zeus" Collino - www.divinus-dominus.com

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El duro metropolitano
Gli accordi sono quelli classici dei Blues in MI (vedi per esempio l'immmortale Excrement Blues)
A go cat sento carte par tera,
le go cat sora el marciapi:
me so compr un giubotto da guera
e un par de anfibi del '43.
A mi so el duro metropolitano,
mi so el duro metropolita-a-a
e mi so il duro metropolitano
che quando rivo, quando rivo, quando rivo...
...se scansa anche el sacrestan.
A mi so el capo de 'na compagnia:
i ne ciama le anime nre;
tutte le sere sora el cavalcavia
a butare basso le piere,
e serco de ciapare, serco de ciapare,
serco de ciapare i tram...
St'altra sera gero massa tranquilo,
a gero duro come na rocia:
so' 'nda fora co n'amigo mio
e ghemo men forte un bocia.
I me mola, i me mola, i me mola, drio i can...
Cole femene so massa crudele:
mi le trato pezo de un cane,
mi no riesso miga a stare fedele
e ze per questo che vado a puttane.
E me saluda, me saluda, me saluda, me saluda le african...
Al sabo sera vago in disco balera:
in mezo a tutte chele fighe de legno
resto solo con la canottiera,
e de sudore tutte le impregno.
I me saluda, i me saluda,
i me saluda, i me saluda da lontan...
E la domenica mi vago allo stadio,
mi ghe vago col me drapelo,
mi me porto sempre la radio
e la tegno vissin al corteo.
E se sfregia, e se sfregia,
e se sfregia, e se sfregia l'ascolan...!

El duro metropolitano - www.divinus-dominus.com

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El torero
Am

Nella Espaa c' un torero


G

con el cazzo lungo e nero;


F

le ragazze di Siviglia
E

fanno a gara a chi lo piglia...


Am

E allora prendimelo, sguarattaintingimelo,


F

scappellaimpugnamelo, fammi un pompin!


La seora Consuelo m'ha donato lo scuelo,
e per cinco pesetas le ho palpato las tetas;
era meglio una siega, fata con mucha passion:
sparambiavo el dinero, non prendevo lo scuelo,
e no gero un coion!
Per un pompino, per, solo per un pompino, per,
solo per un pompino, per, me lo potevi far...
La seora Rodriguez m'ha donato la figuez,
e per poco dinero le ho sfondato il derrero...
l'era meglio una siega...
Per un pompino...
Ahi mama, el torero de Pamplona
me vol palpar la mona, ma mi ghe digo no!
Ahi mama, el torero de Cambrette
me vol tocar le tete, ma mi ghe digo no!
Ahi mama, el torero de Siviglia
te vol ciavar la figlia, ma mi ghe digo no!
E allora prendimelo, sguarattaintingimelo,
scappellaimpugnamelo, fammi un pompin!

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Am

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El tram de Opcina
E anche el tram de Opcina
xe nato disgrazi
vignindo zo per Scorcola
una casa el g ribalt
e bona de Dio
che iera giorno de lavor
e dentro no ghe iera che 'l povero frenador.

Le mule triestine
e xe tropo carigade
le ga lass le cotole
per meterse le braghe
le gira in motoreta
tegnindose el capel
le fuma come cogome
lezendo el Grand Hotel!

E come la bora che vien e che va


i disi che 'l mondo se g ribalt...
E come la bora che vien e che va
i disi che 'l mondo se g ribalt!
E anca el tram de Servola
xe nato disgrazi
riv fora del tunel
no 'l se ga pi ferm
bona de Dio che ghe iera el parador
se no'l andava in paza
e'l finiva in pisador!
E anca el tram de Servola
xe nato disgrazi
corendo in galeria
in piaza el xe sbris
dentro ghe iera diverso personal
che se ga ribaltato
e se ga fato mal.
Col sie andemo a Barcola,
col quatro in Arsenal
con l'uno in cimitero
col cinque all'ospedal
col due andemo a Servola
col sete in stazion
col nove in manicomio
colo diese in preson!
L'Italia ga pan bianco
Francia ga bon vin
Trieste ga putele
tutte carighe de morbin
carbon ga l'Inghiltera,
la Russia ga cavial
e l'Austria ga capuzi
che no se pol magnar!
E anche ste mulete
tute mate pel capel
le zerca de compagnarse
a qualche bel putel
ma co le riva a casa
se senti un gran bordel
e pare e mare e fio
copa zimisi col martel!

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E mi barico tal bagno


"Hanno ucciso l'uomo ragno"
Am

Solita notte da lupi nel Bronx


G

son a casa solo e scolto un disco dei Stones


Am

me annoio a morte, no so cosa far


G

G Am

la musica provo a cambiar.


C

Tutto ad un tratto me metto el capotto


Dm

Am

e vado far spese tal edicola de soto


C

compro le ore che xe un bel giornal


Dm

Am

e certo no me far mal.


G

Am

E mi barico tal bagno


C

cossa fasso non se sa


Am

ma me barrico tal bagno


C

e un' mezz'ora stago l.


Am

E me barrico tal bagno


cossa fasso non dir
Am

ma me barrico tal bagno


C

e se sporco neter!
Vignudo fora vedo che 'l giornal
ga pagine incolade che no rivo a stacar
cuss lo butto e penso fra mi
che in fondo xe mejo cuss.
Ma co lo vedo in tal scovason
me penso che 'l podeva esserme ancora bon
cuss lo ingrumo e me metto a lavor
e lo discollo col vapor!
E me barrico tal bagno
cossa fasso non se sa
ma me barrico tal bagno
e un' mezz'ora stago l.
E me barrico tal bagno
con i crampi tala man
E me barrico tal bagno
e ghe stago fin doman!

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E mi la donna...
E m la donna bionda la voglio no
E m la donna bionda la voglio no
tutti gli omen le fan la ronda
e m la donna bionda e m la donna bionda
tutti gli omen le fan la ronda
e m la donna bionda la voglio no.
E m la donna nera la voglio no
E m la donna nera la voglio no
donna nera non sincera
e m la donna nera e m la donna nera
donna nera non sincera
e m la donna nera la voglio no.
E m la donna piccola la voglio no
E m la donna piccola la voglio no
la cammina la par 'na chicchera
e m la donna piccola e m la donna piccola
la cammina la par 'na chicchera
e m la donna piccola la voglio no.
E m la donna granda la voglio no
E m la donna granda la voglio no
la cammina la par 'na stanga
e m la donna granda e m la donna granda
la cammina la par 'na stanga
e m la donna granda la voglio no.
E m la donna riccia la voglio no
E m la donna riccia la voglio no
sotto ai ricci la gh'ha i capricci
e m la donna riccia e m la donna riccia
sotto ai ricci la gh'ha i capricci
e m la donna riccia la voglio no.
E m la donna smorta la voglio si
E m la donna smorta la voglio si
donna smorta donna forta
e m la donna e m la donna
donna smorta donna forta
e m la donna smorta la voglio si.

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morto un bischero
Canto tragico in memoria di un bischero. Da intonare in coro con voci tristi e solenni.
morto un bischero
all'ospedale / tapin, tapun
senza le bale, / tapin, tapun
senza i cojon, / tapin, tapun
L'accompagnavano,
al funerale, / tapin, tapun
cento puttane, / tapin, tapun
e un culaton. / tapin, tapun
E sulla lapide, / tapin, tapun
ci stava scitto, / tapin, tapun
qui giace il bischero
senza i cojon, / tapin, tapun

morto un bischero - www.divinus-dominus.com

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E non m'hai detto addio


Piero Fin - Epaminonda
Avevo un cagnolino di pezza,
avevo una clavicola rotta
speriamo che nessuno mi fotta
quel biondino che vedo laggi.
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
La notte camminavo di
le unghie mi piacevano
ho amato le donne pi
per il resto non avevo tab.
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
Prendo il tram dalla parte davanti,
bacio solo piegato a novanta,
se mi pagano, solo in
trentamila bicchieri di rhum.
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
Porto solo corpetti di seta,
guardo sempre con la
se mi gratto si stacca una
faccio pip e ritorno lass.

Ma perch amore mio sei andata via


e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
Prendevo due messe ogni
una in chiesa e quell'altra
quando vengo normalmente
e mi lavo una s e una no.
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
Spesse volte la carne mi
mi d via, quando capita, a
quando mangio spavento
ma in complesso sono un tipo un po' snob.
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
Vi ho parlato di queste
doti date dai miei connotati
che vi prenda una fitta al
se provate a chiamarmi... Ges!
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?

Ma perch amore mio sei andata via


e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
Mangio abbacchio coi funghi sott'olio,
bevo vino di Valpolicella,
che m'importa se tua sorella
fu condita con salsa al rag.
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addio?
Ma perch amore mio sei andata via
e non mi hai detto addioooohoh?
Vado pazzo per l'autoerotismo
non disdegno l'amore di
ma il mio dio resta sempre
specialmente coi bambini zul.

E non m'hai detto addio - Piero Fin - Epaminonda - www.divinus-dominus.com

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Es Mir Mag Nicht


Operetta di Siena
Me non piace piondo anemizzato
me non piace tipo un po' blas
che faccia amor sterilizzato
e ogni volta fa il bid.
Io volere un bel cosino nero
traboccante di virilit
con ipertrofia di cremasterio
che mi sappia soddisfar.
Einen Glass zum Frascati
ein Pizza in riva al mar
hai le mani un po' sudate
che tocchicchian qua e l.
L'uomo dei miei sogni
pieno di libidine fin qui
e che mi accapretti dietro
mormorando Ich Liebe Dich.
Einen Glass zum Frascati
ein Pizza in riva al mar
hai le mani un po' sudate
che tocchicchian qua e l.
Eccomi son l'uomo che
fin dalla tua prima pubert
l'uomo dal cervello atrofizzato
che non dice mai di no.
Einen Glass zum Frascati
ein Pizza in riva al mar
hai le mani un po' sudate
che tocchicchian qua e l.
Forse sar un tipo un po'
ma a me interessa sol la
e quando ti avr rigovernata
per un po' ti baster.
Einen Glass zum Frascati
ein Pizza in riva al mar
hai le mani un po' sudate
che tocchicchian qua e l.

Es Mir Mag Nicht - Operetta di Siena - www.divinus-dominus.com

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Excrement Blues
Il giro di accordi il pi classico dei giri Blues in MI: MI e LA alternati (giocando con le settime e le quarte),
quindi in sequenza SI7 - LA7 - MI.
Ma che cos' quella cosa marrone
che lentamente dal culo si stacca,
eventualmente alla coscia si attacca...
la cacca! la cacca!
E la cacca va gi, sempre pi gi:
Excrement Blues.
Ma che cos' quello strano animalo
che se lo tocchi diventa un palo,
eventualmente alla coscia si avvinghia... la minchia!
E la minchia va su, ma poi torna gi: 'sto cazz'n'blues.
Ma che cos' quella cosa pelosa
che titillata diventa brodosa,
eventualmente ti accoglie sorniona... la mona!
E la mona va qua, l: ma chi ce la d? Pacchio blues!

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Fanfulla da Lodi
C

Il barone Fanfulla da Lodi,

1
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4

condottiero di gran rinomanza


vien condotto una sera in istanza

1
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4

da una donna di facili amor


F

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3
4

Gran condottier, gran cavalier


G

cessa di far la guerra, la guerra, la guerra


F

gran condottier, gran cavalier


G

cessa di far la guerra e vieni a goder!


Era vergin Fanfulla da Lodi
ma alla vista di tanta maliarda
tira fuori la casta alabarda
e con zelo si mette a giostrar
E cavalca, cavalca, cavalca,
alla fine Fanfulla si accascia
gli rammenta la bella bagascia
Cento scudi me devi tu dar!
Gran condottier, gran cavalier...
Vaffancul, vaffancul, vaffanculo!
le risponde Fanfulla incazzato
Venti scudi di gi ti ho donato
ed il resto lo prendi nel cul!
Passa un giorno, due giorni, tre giorni
e a Fanfulla gli prude l'uccello
Cos' mai questo male novello
che natura mi vuole donar?
Gran condottier, gran cavalier...
Vien chiamato un dottore di grido
che gli dice Mio caro Fanfulla
qui bisogna amputare una palla
se di scolo non vuoi tu morir!
La morale di questa vicenda
si riduce alla legge del Menga:
chi l'ha in culo, perci, se lo tenga,
ed impari ad usare il goldon!
Di rimando alla legge del Menga
contrapposta la legge del Volga
chi l'ha in culo, perci, se lo tolga
e lo metta nel culo al vicin!

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Frate di Certosa
C'era un frate di Certosa
con la fava lacrimosa.
che voleva fooottereeeeee...
Suor Alice, madre amata,
fammi fare una chiavata...
ti dar un pauuuloooo...
Per un paulo, fra
queste cose non le faccio...
ti far una seeegaaaa...
Suor Alice, madre onesta,
glielo prende per la testa...
finch il frate paaarteeee..
Suor Alice, madre amena,
tutta notte lo dimena...
finch il frate vieeeneeee..
Fra Cazzaccio, cuor contento,
se ne torna al suo convento.
con la fava moscia..
La morale della storia:
anche i frati fan baldoria.
S, ma...
religiosameeenteeee...

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Fratelli
Alfredo Nardone
G

Em

nel mio gaudio non son solo


la feluca la mia via
ho la primula nel cuore
sono nella goliardia

Chi vuol esser lieto, lieto sia


D

Senza alcuna forma di scontata ipocrisia


G

Beviamo e fumiamo
G

Che l'amore vien da solo


Em

Ridiamo e cantiamo
D

Ricordando che
C

Fratelli noi siamo

C G

Ricordando che
C

Figli di puttana siamo


E ci sono scogli, sulle nostre vie
E rimangono anche se io sono in vostra compagnia
Fatico ed arranco
Su queste irte mie salite
Ma sento la forza
Solo adesso che
Fratelli noi siamo
Solo adesso che
Figli di puttana siamo
Ed i bigoli tirati fino all'alba
Volteggiando tra la tua favella e la mente mia
Beviamo fratelli, diamo a Bacco il suo tributo
Pensiamo e parliamo
Ricordando che
Cos ci miglioriamo
Ricordando che
Della primula noi siamo
D

Menti folli son le nostre,


D

come questa anima mia


C

e nel cuore strane giostre


D

C G C

mi diverto e cos sia

Chi vuol esser lieto, lieto sia


Senza alcuna forma di scontata ipocrisia
Beviamo e fumiamo
Che l'amore vien da solo
Ridiamo e cantiamo
Ricordando che
Fratelli noi siamo
Ricordando che
Figli di puttana siamo

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Em

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Fratelli - Alfredo Nardone - www.divinus-dominus.com

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Gaudeamus Igitur
Che dire? E' l'inno della Goliardia!
Gaudeamus Igitur
Iuvenes dum sumus! (bis)
Post iucundam iuventutem,
Post molestam senectutem
Nos habebit humus. (bis)
Ubi sunt qui ante nos
in mundo fuere?
Vadite ad superos,
transite ad inferos
ubi iam fuere.
Vita nostra brevis est,
brevi finietur;
venit mors velociter,
rapit nos atrociter,
nemini parcetur.
Vivat academia,
vivant professores;
vivat membrum quodlibet,
vivant membra qulibet;
semper sint in flore!
Vivant omnes virgines
faciles, formos!
Vivant et mulieres
tener, amabiles,
bon, laborios!
Vivat et res publica
et qui illam regit!
Vivat nostra civitas,
mcenatum charitas
qu nos hic protegit.
Pereat tristitia,
pereant osores;
pereat diabolus,
quivis antiburschius
atque irrisores!

Gaudeamus Igitur - www.divinus-dominus.com

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Gigolo
Sono un gigolo e vive al casin
per moltiplicar le fiches.
Sono un gran viveur, vive nel piacer,
passo notti nelle bische.
La disperazion sono di pap,
ma la vita una partita
da giocare a "chemin" oppure a "tressett"
finch gira la roulette.
Ma sono solo un uomo...
la tua bont per sempre stupir!
Ma sono un vero uomo...
potrai aiutar noi poveri mortal!
Sono molto chic, adori le boutique, sono un tipo troppo forte;
tra la gente che vive intorno a te amo farmi far la corte;
vesto da gag coi soldi di pap, solo il meglio voglio avere:
ed invito gli amici gi a cena da me:
e ci facciamo anche un bicchiere!
Ma sono...
Bevo Met e Chandon a pranzo e a colazion
mentre spolpo un'aragosta;
Nizza e St. Tropez dicono di te " il pi fico della costa".
Per amici ho solo due ladron e anche Giuda, quel gran baro
che gioc la mia vita per trenta danar
ma pi tardi l'ha riavuta!
Ma sono...

Gigolo - www.divinus-dominus.com

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Giovanna
Pippo Franco
festa, la mamma gi a messa,
sta l fra il marito e la Contessa
e c' il sagrestano che va
a chiedere piano la carit.
C' poi il salumiere arricchito,
la moglie che ha al dito un brillante cos,
ed anche Giovanna venuta
per farmi capire che lei oggi pu.
Stamani io dico la messa
vestito da prete, ma sto per finir
la gente mi guarda e mi ascolta
e ci che io dico ripete con me.
Io apro le braccia poi prego,
mi chino, mi volto, poi guardo all'ins;
e poi con la coda dell'occhio
io vedo Giovanna che pazza di me.
Coperto da un velo il suo viso
nasconde un sorriso di complicit
stasera, se tutto va bene
dormiremo insieme, faremo all'amor.
Al solo pensiero io sudo,
e gi vedo nudo il suo candido sen:
la vedo sfilarsi la veste e
muovere i fianchi con sensualit.
Spogliata la vedo gi mentre
fa il ballo del ventre per farmi impazzir:
la sento gi mordermi il collo,
graffiarmi le costole e sbattermi gi.
Lei con il suo corpo mi tocca,
io, bava alla bocca, gi scoppio d'amor:
la tocco, la sento che scotta
le grido "Mignotta", a lei piace cos.
Adesso la messa finita,
ed ecco che invito la gente ad andar:
Giovanna fa finta di niente
si alza, si segna, e poi se ne va.

Giovanna - Pippo Franco - www.divinus-dominus.com

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Giovinezza
Nino Oxilia - Giuseppe Blanc
Non meravigliatevi di leggere questa canzone in questa sede. un omaggio a due goliardi torinesi d'altri tempi.
Confessiamolo, molte delle canzoni presenti in questa raccolta hanno almeno la musica rapinata qua e l, con le
parole adattate ai gusti dissacratori d'osteria, il ritmo, magari, un po' jazzato.
, in fondo, un gesto d'affetto, in particolare nei confronti di alcuni cantautori tra i pi rapinati (che spero ci abbiano
perdonato). Nel caso di Giovinezza successo l'opposto. La canzone composta nel maggio del 1909 da due
studenti dell'A.T.U. (Associazione Torinese Universitaria), il poeta e commediografo Nino Oxilia e il maestro
Giuseppe Blanc, che si conquistarono, con Sandro Camasio e Giuseppe Petri, l'immortalit goliardica iniziando
nel 1911 una stagione di straordinario teatro studentesco proprio con la commedia Addio giovinezza!, di cui
furono realizzate anche quattro versioni cinematografiche e una televisiva.
solo oltre un decennio pi tardi che, malauguratamente, personaggi in nero se ne appropriarono (e non solo di
quella), riscrivendo in parte il testo e costruendole un'immeritata fama di canzone squadrista, precludendone l'uso
ai suoi legittimi proprietari.
Nota triste che entrambi gli autori non erano presenti allo scempio, Nino Oxilia, fedele a quanto aveva scritto,
essendo caduto sul Monte Tomba, sul Grappa, il 18 novembre 1917, Giuseppe Blanc, stroncato dalla meningite,
a soli ventisette anni, nel 1913.
Son giunti i giorni lieti
degli studi e degli amori
o compagni in alto i cuori
il passato salutiam.

Ma se un d un grido
dei fratelli non redenti
alla morte sorridenti
il nemico ci vedr.

la vita una battaglia


il cammino irto d'inganni
ma siam forti abbiam
l'avvenir non temiam.

Giovinezza, giovinezza
primavera di bellezza
della vita nell'asprezza
il tuo canto squilla e va.

Giovinezza, giovinezza
primavera di bellezza
della vita nell'asprezza
il tuo canto squilla e va.
Stretti stretti sotto braccio
d'una piccola sdegnosa
trecce bionde, labbra rosa
occhi azzurri come il mar.
Ricordate in primavera
crepuscoli vermigli
tra le verdi ombre dei tigli
i fantastici vagar.
Giovinezza, giovinezza
primavera di bellezza
della vita nell'asprezza
il tuo canto squilla e va.
Salve nostra adolescenza
te commossi salutiamo
Per la vita ce ne andiamo
il tuo viso cesser.

Giovinezza - Nino Oxilia - Giuseppe Blanc - www.divinus-dominus.com

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Go fato barufa
"Banana boat song"
D

Go fato barufa col panettiere


A7

el me g messo s'ciopeta in cul


D

s'ciopeta in cul fa molto male


A7

mejo s'ciopeta che un filon!


D

Ohi! Che dolor, che dolor, che dolore!


A7

Meio s'ciopeta che un filon!


Go fato barufa col benzinaio
el me g messo la pompa in cul
la pompa in cul fa molto male
mejo la pompa che 'na stazion!
Ohi! Che dolor, che dolor, che dolore!
Mejo la pompa che 'na stazion!
G fato barufa col ferroviere
el me g messo el binario in cul
binario in cul fa molto male
mejo el binario che un vagon!

G fato barufa col barcaiolo


el me g messo el remo in cul
el remo in cul fa molto male
mejo el remo che un barcon!
Ohi! Che dolor, che dolor, che dolore!
Mejo el remo che un barcon!
Go fato barufa coll'ortolano
el me g messo la banana in cul
banana in cul fa molto male
mejo la banana che un melon!
Ohi! Che dolor, che dolor, che dolore!
Mejo la banana che un melon!
Go fato barufa col pescadore
me g messo sardina in cul
sardina in cul fa molto male
mejo sardina che parangal.

Ohi! Che dolor, che dolor, che dolore!


Mejo el binario che un vagon!
G fato barufa col marangon
el me g messo una raspa in cul
una raspa in cul fa molto male
mejo una raspa che l'armaron!
Ohi! Che dolor, che dolor, che dolore!
Mejo una raspa che l'armaron!
G fato barufa col caligher
el me g messo papuza in cul
papuza in cul fa molto male
mejo papuza che un scarpon!
Ohi! Che dolor, che dolor, che dolore!
Mejo papuza che un scarpon!

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A7

Go fato barufa - "Banana boat song" - www.divinus-dominus.com

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Guarda che uccello


Guarda che uccello ti sembra bello da masticar
grande e grosso che sembra un osso che puoi spolpar.
Tirami un pompino dolce e sopraffino:
tu godrai da pazzi di questi cazzi non ce n' pi!
Succhiami il pene dirai: Oh bene..., fino a doman
e le mie palle saran farfalle fra le tue man.
Succhia la sbroda anche se pi di tre litri ce n',
son proteine che alla tua pelle bene faran!

Guarda che uccello - www.divinus-dominus.com

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Hai mai visto


A

Hai mai visto tua madre


Bm

cadere gi per le scale


E

e da molti molti metri pi in basso


A

E7

gridare Aiuto figlio mio sto male?


Hai mai visto tuo padre
girare per casa ubriaco
e dire a sua moglie Piango
perch oggi mi hanno insultato?
Hai mai visto un amico
pallido come mai l'hai visto prima
che ti dice Sono felice
nelle mie vene scorre cocaina?
Hai mai visto una donna
piangendo recitare il Padre Nostro
perch il figlio che ha portato in grembo
non nato uomo ma nato mostro?
Hai mai visto una vergine
camminare verso te magari con amore
trascinandosi dietro lo spettro
di un moccioso non nato, uno schifoso errore?
Hai mai visto te stesso
camminare ubriaco in una notte scura
e pensare che in fondo in fondo
per davvero non sai cos' la paura?
Hai mai visto il sole di notte
hai mai visto di giorno la tua luna
hai mai avuto mille cose
senza averne cercate nemmeno una?
Hai guardato bene il sole di giorno
quante notti hai passato ad amare la luna
hai mai cercato la tua donna
senza trovare n lei n nessuna?

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Bm

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E7

Hai mai visto - www.divinus-dominus.com

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Hatu (Baglioni)
G

Bm7

Em

Accoccolati ad ascoltare il mare,


Em7

G Am7

quanto tempo siamo stati


G

Bm7

D7

senza chiavare...

Em

Riuscivo solo ad infilarti un dito


Em7

quando tu dicesti piano:


C

G Am7

non hai capito

D7

Em

che Hatu, tu sei protetto Hatu, mi puoi venire dentro tu;


C

D7

Em

ed io, che lo capivo io, mandavo in farmacia mio zio


C

Am7

e restavo ad aspettare con l'uccello in mano,


C

Am7

mentre tu mi dicevi mettilo nell'ano,


C

Am7

ed ancora pi su ed ancora pi su,


G

Bm7

Em

E nascoste nell'ombra di un moscone le mie palle


C

D7

la tua fregna che prudeva un po' impaziente


G

Bm7

Em

io continuavo a sfondarti il culo


Em7

e pensavo veramente
C

D7

D7

G Am7

D7

d'essere un mulo
G

Em

e Hatu, non arrivava Hatu, e ti agitavi sempre pi;


G

Em

ed io, che non venivo, io pensavo al mona di mio zio.


C

Am7

Ti chiedevo voglioso succhiami il banano


C

Am7

rispondevi scontrosa no lo voglio in ano,


C

Am7

ed ancora pi su, ed ancora pi su...


Bm7

Em C D

senti che rumore


A

Bm

e adesso che arrivato Hatu


Bm7

F#m

G A

muoviti mettitelo su mi son bagnata le mutande io


D

Bm

Bm7

e mentre mi parlavi tu, io armeggiavo con Hatu


A

che non entrava nell'uccello mio...

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Bm7
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Em
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Em7
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Bm

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Am7

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F#m

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Hatu
C

Hatu... Hatu... Hatu...


G

Hatu... Hatu... Hatu...


C

Olla, s'attacca alla cappella,


G

e non si stacca pi!


G

Olla, s'incolla ad una palla,


C

e non ti molla pi!


C7

Solo Hatu il tuo chiavare


F

solo Hatu ti fa gustare


G7

e ti andr liscio come l'olio,


G

chiavar come un coniglio


C

problema non sar:


F

sia lode dunque al Settebello,


G

l'amico dell'uccello
C

del fine intenditor.

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C7

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Ho comprato
Tormentone pi che famoso ed infinito...
Ho comprato una sciarpa di lana,
l'ho comprata soltanto per te;
ho saputo che fai la puttana:
la sciarpa di lana la tengo per me.

Ho comprato una vacca ed un mulo,


li ho comprati soltanto per te;
ma da quando lo prendi nel culo
una vacca ed un mulo li tengo per me.

Ho comprato una radio Marelli,


l'ho comprata soltanto per te;
ho saputo che lecchi gli uccelli:
la radio Marelli la tengo per me.

Ho comprato una mazza da polo,


l'ho comprata soltanto per te;
ma da quando mi hai dato lo scolo
la mazza da polo la tengo per me.

Ho comprato una radio Phonola,


l'ho comprata soltanto per te;
ho saputo che fai la spagnola:
la radio Phonola la tengo per me.
Ho comprato un bel vaso di vetro,
l'ho comprato soltanto per te;
ho saputo che vendi il didietro:
il vaso di vetro lo tengo per me.
Ho comprato un bel fiasco di vino,
l'ho comprato soltanto per te;
ho saputo che vai nel casino:
il fisco di vino lo tengo per me.
Ho comprato un bel paio di guanti,
li ho comprati soltanto per te;
ho saputo che hai degli amanti:
il paio di guanti lo tengo per me.
Ho comprato le azioni Arrigoni
le ho comprate soltanto per te;
ho saputo che lecchi i coglioni:
le azioni Arrigoni le tengo per me.
Ho comprato una moto Gilera,
l'ho comprata soltanto per te;
ho saputo che chiavi ogni sera:
la moto Gilera la tengo per me.
Ho comprato due belle calosce,
le ho comprate soltanto per te;
ho saputo che fai gli infracosce:
le belle calosce le tengo per me.
Ho comprato un'Isotta Fraschini,
l'ho comprata soltanto per te;
ho saputo che fai dei pompini:
l'Isotta Fraschini la tengo per me.

Ho comprato - www.divinus-dominus.com

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Holden
Alfredo Nardone
Canzone scritta da Alfredo Nardone per il ritorno di Holden, caro folle Fratello. La musica quella della
meravigliosa e arcinota (??) canzone di tale Nikki, "Ulimo bicchiere".
G

che ritorna tra di noi

Am7

cantiamo insieme a lui

portiamo donne e sigarette

Am7

Sei tornato dal tuo viaggio

da un periodo di passaggio

G C

da una nube dal profumo


Em

Sei tornato tra gli amici


non importa cosa dici
basta che tu sia qui e che tu beva insieme a noi
non importa del passato
quel che stato se n' andato
il presente non solo
di mercoled
prendi in mano cazzo e vita
ora inizia la salita
il bello del fondo sai che proprio
questo qui

rosa e umido
G

e di tempo ne passato
Am7

batte il sole sulla spiaggia


D

la roulette che gira


Em

ma non so cosa uscir


G

Ora tempo di tornare


Am7

ci son porte da riaprire


D

Em

e i fratelli sono sempre l che aspettano

Tornaranno i bar aperti


ad ogni ora
e gli scherzi fatti
insieme a quello l
quello con la pancia
e senza capelli

dove il tempo non trascorre


Am7

le lancette son bloccate


D

e le mani sono aperte


Em

per chi torna qui

Ma i fratelli della Primula


lo rimangono fino in eterno
E' tornato holden tra di noi
portiamocelo al bar
facciamolo ubriacare adesso
che ritorna tra di noi
cantiamo insieme a lui
portiamo donne e sigarette

Tornaranno i bar aperti


Am

Em

ad ogni ora
C

e gli scherzi fatti


G

insieme a quello l
C

quello con la pancia


Am

E' tornato holden tra di noi


portiamocelo al bar
facciamolo ubriacare adesso
che ritorna tra di noi
cantiamo insieme a lui
portiamo donne e sigarette

Em

e senza capelli*
C

Ma i fratelli della Primula


D

lo rimangono fino in eterno


G

E' tornato holden tra di noi


Em

* Divinus Dominus

portiamocelo al bar
C

facciamolo ubriacare adesso

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Am7

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Am

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Ho messo via
Alfredo Nardone
G

Mi sto facendo troppe seghe


E che mi aspetto e chi lo sa
Che quando ti chiavi una donna
Ti tira sempre ad ogni et
L'ho messo in figa a molte donne
Ma non mi spiego mai perch
Io non riesca a fottermi te

Ho messo via due vibratori


C

Ma borchie e fruste non si pu


Em

Tre o quattro nerbi di vitello


C

Che poi da grande sar bue


G

Ho messo via la mano destra dicono


Em

Bb

Un momento io mi masturbo
D

Ma se ti chiaver vedrai la figa

Non ho l'et ma se si voltano

Che sbrodola, sbrodola


Sbrodola, sbrodola

G C Em C D

Perch a meva

Bb

Se te lo butto l
F

Ho messo via cento goldoni


Che per stanotte bastano
Poi ho la riserva in due cartoni
Comunque so che sono li
Ho messo via riviste porno
Dicono pi facile
Le ho messe via perch a eccitarmi
Sono bravissimo da me

Mi dirai sempre di si
Mi sto facendo troppe seghe
E che mi aspetto e chi lo sa
Che quando ti chiavi una donna
Ti tira sempre ad ogni et
L'ho messo in figa a molte donne
Ma non mi spiego mai perch
Io non riesca a fottermi,
riesca a fottermi
riesca
a fottermi te..

Bm

Mi sto facendo troppe seghe


C

E che mi aspetto e chi lo sa


Em

Che quando ti chiavi una donna


C

Ti tira sempre ad ogni et


G

L'ho messo in figa a molte donne


C

Ma non mi spiego mai perch


Em

G C G C Em C D

Io non riesca a fottermi te

Ho messo via filmini porno


Ora me li giro da me
Li ho messi via perch a chiavare
Sono bravissimo da me
Ho messo via le mie mutande
Perch tra un po' camminano
Le ho messe vie perch ogni tanto
Mi devo fare un bel bid

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Em

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Ho messo via - Alfredo Nardone - www.divinus-dominus.com

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I colori del giorno


Marco Giacomozzi
I colori del giorno sono idrogeno e carbone
gli occhi quasi chiusi sopra l'acqua del mare
facciamo collezione di conchiglie e di sale
perch il tempo passa pi piano senza pensare.
Luca ha sempre avuto il brutto vizio di giudicare
da bambino mi diceva "questo non lo devi fare"
ora parla pi piano e cerca un amico pi vero
magari mezzo giallo e mezzo nero.
Ma noi non resteremo immobili
perch noi non siamo mica isole!
forse, vero, siamo gli ultimi
fuori e dentro nelle favole.
Alle tre del mattino ho visto Icaro volare
sopra le bianche rive in mezzo a nuvole scure
perforava il silenzio in cerca di un altro sole,
perch Icaro leggero quanto vuole.
Ma in queste notti fatte a fiori comuni
non il momento di mettersi le ali
ma in queste notti fatte a nuvole e gente
tardi, ho sonno e poi non importante!
Ma noi non resteremo immobili
perch noi non siamo mica isole!
forse, vero, siamo gli ultimi
fuori e dentro nelle favole.
Chiamaci pure uomini,
nelle mani abbiamo un sogno gelido,
forse vero siamo gli ultimi
che ogni giorno continuiamo a viverlo.

I colori del giorno - Marco Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Iddio condanna
C

Iddio condanna chi incula la mamma


C

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4

chi incula la mamma non ama Ges.


F

1
2
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4

L'ave', l'ave', l'avete in culo...


1
2
3
4

L'ave', l'ave', l'avete in cul!


Iddio perdona chi lecca la mona
chi lecca la mona vuol bene a Ges.

Iddio consiglia chi stupra la figlia


chi stupra la figlia vuol bene a Ges.
L'ave', l'ave', l'avete in culo...
L'ave', l'ave', l'avete in cul!
Iddio protegge chi fa le scorregge
chi fa le scorregge vuol bene a Ges.
Iddio punisce chi incula le bisce
chi incula le bisce non ama Ges.
L'ave', l'ave', l'avete in culo...
L'ave', l'ave', l'avete in cul!
Iddio permette di farsi pugnette
chi fa le pugnette vuol bene a Ges.
Iddio vuol bene a chi sfonda l'imene
chi sfonda l'imene vuol bene a Ges.
L'ave', l'ave', l'avete in culo...
L'ave', l'ave', l'avete in cul!
Iddio conserva chi sbatte la serva
chi sbatte la serva vuol bene a Ges.
Iddio castiga chi spreca la figa
chi spreca la figa non ama Ges.
L'ave', l'ave', l'avete in culo...
L'ave', l'ave', l'avete in cul!
Per sempre beato chi incula il prelato
chi incula il prelato vuol bene a Ges.
Chi chiava le suore di scolo poi muore
chi chiava le suore non ama Ges.
L'ave', l'ave', l'avete in culo...
L'ave', l'ave', l'avete in cul!

Iddio condanna - www.divinus-dominus.com

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I Dottori
Marletta-Graziani-Todeschini-Fin
I dottori m'hanno detto che mi salver
se non rollo pi le canne e vino non berr
se non litigo a mia moglie cocaina e champagne
c' probabilit che mi salvi
Oh, oh, oh...
C' probabilit noi ci stravolgiamo
Sono mesi che le donne non le tocco pi
il sapore dell'amore nell'odore e tu
lascio aperto il rubinetto della nostra TV
due a uno che non ci si salva
Oh, oh, oh...
C' probabilit noi ci stravolgiamo
Tutta notte sto pensando se mi salver
forse sono un vittimista ma malato no
rollo, sniffo, mi stravizio e son contento di me
meglio fatto che testa di cazzo
Oh, oh, oh...
C' probabilit noi ci stravolgiamo

I Dottori - Marletta-Graziani-Todeschini-Fin - www.divinus-dominus.com

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Il cazzone del Sole


"La canzone del sole"
A

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi,


A

D E

le tue mammelle grosse.


La bramosia sulle mani tue,
due mele ancor pi rosse.
E la vagina buia dove lui
vi penetrava piano;
e quei tuoi guizzi e l'eco dei tuoi: "Oh!", oh, oh,
mi stai facendo godere.

No! Il cazzo quando sorge su pian, piano e poi,


qualcosa si diffonde tutto intorno a noi,
e cade, scivolando piano, piano,
non sugli alberi o i cespugli ancora in fiore,
ma negli occhi di una donna, ancora pieni d'amore.

Dove sei stata, cosa hai fatto mai,


una troia, troia, dimmi:
cosa vuol dir: "Sono una troia ormai".
Ma quante fave ti han trombato tu lo sai
per diventar quel che sei;
che importa, tanto tu non me lo dirai.
Ma ti ricordi il prato verde e poi,
quel coso lungo e tondo?
Di che colore sono i peli tuoi?
Se me lo chiedi non rispondo.
Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero,
tu eri caldo e bello folto su di me.
Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero,
tu eri caldo e bello folto su di me.
Le mutandine abbandonate sopra il prato e poi,
io che ti chiavo all'ombra.
Un cazzo in bocca pu servire, sai,
pi allegro tutto sembra.
E d'improvviso una formica tra noi,
e quel tuo scatto strano,
mi strappi i peli belli e neri e poi,
oh s, muovi, ti prego, la mano.
Dove sei stata, cosa hai fatto mai,
una troia, troia, dimmi:
cosa vuol dir: "Sono una troia ormai".
Io non conosco altri sistemi per godere, lo sai,
che cazzo vuoi, che cazzo fai,
mi fai venire oramai, ohiohi.
Ma ti ricordi s'era nudi e poi,
gli spruzzi e le tue risa.
Tu ci hai la spia per il marchese, dai,
dimmi se spenta o accesa.
Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero,
tu eri caldo e bello folto su di me.
Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero,
tu eri caldo e bello folto su di me.

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Il cazzone del Sole - "La canzone del sole" - www.divinus-dominus.com

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Il Cosacco
L nella steppa grigia,
l nella steppa brulla,
tra i rami di betulla
galoppa un cavalier.
Il cosacco torna a casa,
ma Natascia non l'aspetta:
era andata a far marchetta
col marchese Sboronoff.

La puttana, denudata,
gli vuol fare un'imboccata
perch trova il suo uccellino
saporito di stracchino.
Al cosacco, caso strano,
gli si ammoscia nella mano,
e, tornato in tutta fretta,
deve farsi una pugnetta.

Il cosacco, incazzato,
prende l'ascia e la doppietta,
e si reca, in bicicletta,
al castello Sboronoff.
Sta Natascia, svergognata,
china e prona sul divano,
e il marchese, con la mano
le palpeggia el bus del cul.
Il cosacco, cazzo in mano,
glielo punta contro il culo,
e, spingendo come un mulo,
gli frantuma lo sfinter.
Il cosacco, furibondo,
infierisce poi con l'ascia,
ti disquarta la bagascia,
e ti evira Sboronoff.
Il cosacco, vendicato,
prende l'ascia e la doppietta,
e, salito in bicicletta,
per la steppa se ne va.
Il cosacco, rincazzato,
va diritto da Stalino,
il ruffiano del casino,
del casino Fregnastuff.
E Stalino gli promette
'na bagascia per le sette,
e una lauta ricompensa
d'otto rubli e una credenza.
Il cosacco, ingalluzzito,
tocca il cazzo con un dito,
per vedere la reazione
dell'uccello e del coglione.
Constata l'efficienza,
carga in spalla la credenza,
e poi sale in bicicletta
agognando la marchetta.

Il Cosacco - www.divinus-dominus.com

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Il Gasparo
C

Lo vedi quel lago dov' annegato il Gasparo


C

l'acqua salata gli avea corroso il bischero.


Donne vendetela che la tenete a fare?
Viene l'autunno e rischia d'appassire,
viene l'inverno e rischia di congelare,
vien primavera e rischia di germogliare
viene l'estate e puzza di baccal.
Ragazze in camera, la bionda libera
facciam la singola, facciam la doppia...
Ragazze datela, che la tenete a fa'!

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Il Gasparo - www.divinus-dominus.com

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Il Gatto e la Volpe
C Am C Am
C

Am

Dm G7

Am

Dm

Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?


G7

Vieni al bosco degli Scopeti e capirai:


C

E7

Am

A7

lui Vanni ed io Pacciani, siamo in societ;


C

G7

di noi ti puoi fidar...


C Am C Am

Noi tagliamo coppiette e non sbagliamo mai,


noi saprem conservare le tue intimit;
dacci solo 5 minuti e vedrai che cos apparirai al TG.
F

E7

Hai preso fischi per fiaschi: non vedi che son tedeschi?
Dm

G7

C7

Non mi si drizza neanche un po'!


F

Em

A7

Non certo un bel guardare; su, vieni, si va a cercare


Dm

G7

due italiani che fanno un po' di sano su e gi.


Non sprecare altro tempo e parcheggia qua:
un boschetto appartato, una rarit;
tu ci cedi qualche frammento e noi faremo di te...
un ottimo pat.
Apriremo un agriturismo-pizzeria:
il timballo di uccelli una goloseria;
una tetta sulla griglia e figa col baccal:
merenda si far.
Non vedi che un malaffare, non perdere l'occasione
e non potrai pentirti mai:
non capita tutti i giorni di imbattersi in due fetenti,
due guardoni che fanno pezzetti di te.
Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?
ma che sfiga hai avuto ad incontrare noi...
Lui Vanni ed io Pacciani, siamo in societ:
ci piace trucidar...

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Il Gatto e la Volpe - www.divinus-dominus.com

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Il maiale
Inno del P.O.D.U.S. di Firenze
Il maiale volevi rubar
ma il contadino ti fece arrestar
poi ti disse: se hai voglia di rubar
ruba il maiale di to' p!
E una vecchia maiala narr
che un Goliardo al casino trov
che quaranta marchette sbaf
e poi alfin la rigir.
Ma la vecchia maiala disse no
il culo no il culo no non te lo d
e se proprio t'hai voglia d'incular
ma va'ffa'n culo alla maiala di to' m.
E va'ffa'n cul e va'ffa'n cul e va'ffa'n cul
e va'ffa'n culo alla maiala di to' m.
E va'ffa'n cul e va'ffa'n cul e va'ffa'n cul
e va'ffa'n culo alla maiala di to' m

Il maiale - Inno del P.O.D.U.S. di Firenze - www.divinus-dominus.com

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Il mio culo ha fatto prack


S.T.O.T. (Ballustrus-Ferox-Trapanator-Fossati)
G

Non pettare pi no
per favore no
un odore cos no
non lo reggo no

Il mio culo ha fatto prack


Em

Am

ed un enorme flatulenza
G

mi succede coi fagioli


Em

Am

Il mio culo ha fatto prack


ed di nuovo emergenza
da quando il meteorismo
diventato prepotenza

con incredibile potenza


Ha provato un grosso shock
la mia nuova fidanzata
svenuto il camerere
nel servire l'insalata

Non pettare pi no
per favore no
un odore cos no
non lo reggo no
per favore no !!!!
per favore no !!!!

un gas nervino
ti fa' diventar cretino
e un odor di topo morto
che ti lascia col fiato corto
Lui si attacca contro i muri
e ti scardina la porta
e il dottore vene a dirmi
"digestione un po' contorta"
C G

Em7

Non pettare pi no
Am

per favore no
C

Em7

un odore cos no
Am

non lo reggo no
La mutanda ha fatta crack
questa volta ho esagerato
a giudicare dall'odore
son sicuro che ho cagato
Son figure barbine
che ti fanno sputtanare
400 e pi invitati
che si senton soffocare
un gas nervino
che pu uccidere un bagnino
stan fuggendo i commensali
con conati micidiali
Mentre svuoto la mia panza
sta arrivando l'ambulanza
gi mi assale lo sconforto
sto vedendo qualche morto

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Em

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Il mio culo ha fatto prack - S.T.O.T. - www.divinus-dominus.com

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Il mostro di Scandicci
Manlio "Zeus" Collino
Am

C' chi colleziona sassi,


Am

chi farfalle e contrabbassi,


E

chi ci ha i fossili in bacheca,


Am

chi le rane in biblioteca:


Am

Io conservo in Albarella
Em

solo fette di mammella,


E

e, per vincere la noia,


A

metto fiche in salamoia


Perdonatemi se,
E

nelle notti di luna,


E7

mi ritaglio un toupet
A

da una passera bruna,


A7

lo conservo per me,


D

come portafortuna
A

sono questi i miei capricci,


E

ci ho la fissa dei posticci:


A

sono il mostro di Scandicci.


Sulla mensola in cucina
ci ho le tette in formalina,
nell'armadio delle scale
ci ho le fiche sottosale
Le clitoridi le metto
tutte insieme in un vasetto,
e le chiappe sott'aceto
in un mobile segreto
Non odiatemi se,
nelle notti di luna,
mi ritaglio un toupet
da una passera bruna,
c'e una taglia su me,
una vera fortuna,
ma se vedo peli ricci,
mi ricaccio nei pasticci:
sono il mostro di Scandicci.

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Il mostro di Scandicci - Manlio "Zeus" Collino - www.divinus-dominus.com

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I love you Johnny


I love you, Johnny
I love you, Texas
Se vuoi far l'amor con me
Io ti dare sigaretta
Ma tu fare me pugnetta!
I love you, Johnny
I love you, Texas
Se vuoi far l'amor con me
Io ti dare scarpe nuove
Tu me far 69!
I love you, Johnny
I love you, Texas
Se vuoi far l'amor con me
Io ti dare cioccolata
Ma tu dare me patata!
I love you, Johnny
I love you, Texas
Se vuoi far l'amor con me
Io ti dare caramella
Ma tu succhia mia cappella!
I love you, Johnny
I love you, Texas
Se vuoi far l'amor con me
Io ti dare sottilette
Ma tu mostrami tue tette!

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Il Ragazzo della via Crucis


"Il ragazzo della via Gluck"
C

Questa la storia di uno di noi,


C

anche lui nato, per caso, a Betlemme


G

in una stalla fuori citt,


C

gente tranquilla che lavorava.


Am

L dov'era la greppia ora c' un Cristo-Grill...


Am

E quel somaro l, tra il verde, ormai dove sar?


Questo ragazzo della via Crucis
si divertiva a cenare coi santi.
Un giorno dice "vado in montagna":
e lo diceva mentre piangeva:
"L trover la croce che non ho avuto qui...
e sentir la Maddalena pianger cos...".
Passano i giorni, e quaranta son lunghi,
ma quel ragazzo ne ha fatta di strada!
Torna e non trova i ladroni che aveva:
con l'amnistia glie li hanno schiodati!
L dov'era la greppia ora c' un Cristo-Grill...
E quel somaro l, tra il verde, ormai dove sar?

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Il Ragazzo della via Crucis - "Il ragazzo della via Gluck" - www.divinus-dominus.com

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Il serpente
C

Ho il corpo fresco ed umido


C

la linea flessuosissima
G

fanno valigie ed sandali


C

quando mi cambio d'abito


F

mi sa che qui mi sfruttano


C

sulla mia pelle vivono


G

per questo sono perfido


C

io sono il Tentator!
G

E tu prepara la piccola mela


G

Ma attento ai denti se tenti da te


G

Metti in tasca la piccola mela


G

Ma attento ai denti...
Fra cherubini ed angeli
vivo emarginatissimo
nessuno che partecipi
la tentazione inutile
adesso c' l'Altissimo
che sta creando gli uomini
su con la vita, rettile
l'occasione c'.
Ed io preparo la piccola mela
ma dite dite quest'uomo com'
ho sempre in tasca la piccola mela
ma dite dite...
Si dice si vocifera
lo faccia a propria immagine
con gambe, braccia ed anima
per modello ridottissimo
O giorno memorabile
le scaglie mi sussultano
lasciatemi nascondere

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Il serpente - www.divinus-dominus.com

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Introduzione
Belle parole per spiegare a chi non la conosce la Nostra Sacra Filosofia.
Se ti spiace di ascoltare
tutto ci che ho da cantare
le mie storie un po' sboccate
sai non parlano di fate.
Se ti spiace di sentire
tutto quello che ho da dire
tutto ci che ho sputtanato
sin dai tempi del Creato.
Non ci stare qui, no non ci stare

Che mia madre Goliardia


forse solo una bugia
ma ne ho raccontate tante
la coscienza ho un po' pesante
Io mi vanto del peccato
far virt tempo sprecato
se vuoi andare in Paradiso
forse meglio che ti avviso.
Non ci stare qui, no non ci stare

Io non credo nelle chiese


nei partiti e nello Stato
quella volta che l'ho fatto
il cervello mi han castrato.
Ma se sei gi incolonnato
se col gregge hai pascolato
se ti va di non cambiare
non mi devi frequentare...
Non ci stare qui, no non ci stare

Tutto ci che per te meglio


io lo vedo e non lo voglio
l'esperienza quel mare
in cui solo so nuotare.
Non sono esempio da seguire
non potresti mai capire:
fare quello che mi va
la mia felicit.
Non ci stare qui, no non ci stare

Se tu sei un arrivista
se sei un maschio sciovinista
se sei ipocrita e lecchino
se ti fa un po' schifo il vino.
Se ti preoccupa il futuro
se il tuo cuore troppo duro
se anche solo un tuo minuto
passa e non lo hai vissuto.
Non ci stare qui, no non ci stare
La mia vita da beone
non la canta una canzone
la racconta a chi lo vuole
ogni sbronza, ogni amore.
Ma se hai una morale
quel che faccio tutto male
puoi evitare di peccare
se vai via senza ascoltare.
Ogni donna che mi ha avuto
forse non lo hai mai saputo
tutto quello che le ho dato
era amore a buon mercato.
Ma se sogni una famiglia
una moglie e tanti figli
forse meglio che ti avverta
sono per la coppia aperta.
Non ci stare qui, no non ci stare

Introduzione - www.divinus-dominus.com

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Io la notte non dormo


Io la notte non dormo,
mi fa male l'uccello
ed appunto per quello
io non posso dormir.
Ma fu Mim
che in una notte d'incanto
rivolgendosi a me
mi disse "Togliti il guanto"
ed appunto perci
io mi presi lo scolo
che mi fa tanto mal
proprio quando son solo.
La morale
la sapete tutti quanti
non trombate mai pi
senza l'hat.
Oh, non trombate
oh, non trombate mai pi
senza l'hat.

Io la notte non dormo - www.divinus-dominus.com

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Io le toccai
Io le toccai i capelli
lei mi disse non son quelli
vai pi gi che son pi belli oh, oh, oh!

Amor se mi vuoi bene


s e gi tu devi andar
e ancora s e gi, s e gi, s e gi

Amor se mi vuoi bene


pi gi tu devi andar
e ancora pi gi, pi gi, pi gi
Io le toccai il viso
lei mi disse con un sorriso
vai pi gi c' il paradiso
Amor se mi vuoi bene
pi gi tu devi andar
e ancora pi gi, pi gi, pi gi
Io le toccai il petto
lei mi disse con rispetto
vai pi gi che c' un boschetto oh, oh, oh!
Amor se mi vuoi bene
pi gi tu devi andar
e ancora pi gi, pi gi, pi gi
Io le toccai il tallone
lei mi disse sei un coglione
non conosci la posizione...
Io le toccai il ginocchio
lei mi disse: sei un finocchio
per 'ste cose non hai occhio
Amor se mi vuoi bene
pi s tu devi andar
e ancora pi s, pi s, pi s
Amor se mi vuoi bene
pi s tu devi andar
e ancora pi s, pi s, pi s
Io le toccai la panza
lei mi disse con istanza
vai pi in l che c' una stanza
Amor se mi vuoi bene
pi l tu devi andar
e ancora pi l, pi l, pi l
Io le toccai il centro
lei mi disse con godimento
vai pi s che ci sei dentro

Io le toccai - www.divinus-dominus.com

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John Down
John Down giace in un letto d'ospedal vedi "Godi, Godi"
dentro una camicia di forza
John Down giace in un letto d'ospedal
e giammai uscirne potr!
Certo, i matti hanno ragione!
Certo, i matti hanno ragione!
Certo, i matti hanno ragione!
perch l'handicap non c'!
John Down giace in un letto d'ospedal
il Valium ebbe il sopravvento
John Down giace in un letto d'ospedal
e fuggir non gli riuscir!
Questa canzone interessata
perch noi siamo gli scampati
non vogliam giacere in un letto d'ospedal:
siam la crme della societ!

John Down - www.divinus-dominus.com

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La Contessa di Castiglione
C

La contessa di Castiglione dava il culo a Napoleone,


C

la contessa di Castiglione dava il culo a Napoleon!


C

Ed a Torino rimasto Camillo


C

in barba agli amanti si trastullava il billo!


G

E il prode Nigra faceva il ruffiano


C

mentre l'imperatrice glielo prendeva in mano!


E il re, e il re, Vittorio Emanuele
durante, durante, durante Solferino
vedendo, vedendo, vedendo un contadino
gli chiese, gli chiese, gli chiese un gran favor:
A tua moglie, per piacere,
voglio metterlo nel sedere:
a tua moglie, per piacere,
voglio metterlo nel seder!
E il re borbone, fuggendo a dirotto
messa una mano sul culo
grid Me l'hanno rotto!
E Garibaldi, rivolto a Mazzini
disse To ma' puttana, m'hai rotto il pistolin!
Cos, cos, l'Italia la fu fatta,
fu fatta, fu fatta, fu fatta a stivaletto
fra 'na, fra 'na, fra 'na chiavata e un letto
e mille, e mille, e mille trovatel!
E tu di chi sei figlio (3 v.)
di chi sei figlio tu?
Son figlio di puttana (3 v.)
e di un garibaldin!
Allora siam fratelli (3 v.)
fratelli siamo allor!

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La famiglia chiaverina
La famiglia chiaverina
dalla sera alla mattina
zitta zitta piano piano
fa le sghe con la mano.
Chi fa seghe e chi bocchini
chi fa sempre ditalini
c' chi a gambe spalancate
dice sempre "entrate, entrate"
Mamma sembra che la dia
ma la figlia lo vuol gi,
c' con loro anche una zia
che ormai non ne pu pi.
Anche nonno vuol chiavare,
ma, oramai, cosa pu fare?
acqua calda, ma che fa?
tanto pi non s'alzer.
Mentre tutto il vicinato
finalmente pu dormire
un rumor di trapanato
ti risveglia li per l.
Mamma dice "sono bella"
e la figlia "che padella!"
e pap canta in sordina
chiavo solo a pecorina.
Mentre lui con sentimento
dice "vengo in braccio a te".
Lei sospira "sento, sento"
che l'hai rotta pure a me.
La famiglia chiaverina
dalla sera alla mattina
zitta, zitta, piano piano
fa le seghe con la mano.

La famiglia chiaverina - www.divinus-dominus.com

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La filanda
Cos', cos'
che mi gonfia la mutanda
la gente si domanda:
"Sar forse un bign?"
Ma a ben guardare,
di pi sembra un cannuolo
o forse un usignuolo,
chiss che uccello !
Lo fai provare pure a me,
che piacere, che piacere!
che piacere, che piacere!
Io certe volte
per via di questo attrezzo
mi trovo in imbarazzo
se devo fa' il bidet.
Per cui ritengo,
senza modestia alcuna,
c' solo la laguna
che pu fare per me!
Lo fai provare pure a me,
che piacere, che piacere!
che piacere, che piacere!
Perch, perch
c' lo fuori proporzione
induco in tentazione
che cosa ci vuoi far...
Madre natura
mi ha fatto sto' regalo
che rassomiglia a un palo
di metri centotre...
Lo fai provare pure a me,
che piacere, che piacere!
che piacere, che piacere!
Se mai per caso
tra il pubblico presente
c' qualcuno diffidente
per cui non crede a niente...
Care signore
le posso dimostrare
basta telefonare
sessantanove, ventitre!

La filanda - www.divinus-dominus.com

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Laggi nell'Arizona
"Il tango delle capinere"
Am

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Am

Laggi nell'Arizona terra di sogni e di chimere


D-

E7

Am

se una chitarra suona cantano mille capinere...


Am

E7

Il pistolero stanco
Am

sente la merda in cul

c' chi la tiene dentro

B7

E7

c' chi la manda gi.

E7

A mezzanotte va lo stronzo dal sedere


Bm7 E7

e nell'oscurit

nel cesso va a cadere.

E7

E' merda di passion, che il cul non sa tenere


Bm7

questa la canzon

E7

del buco del sedere.

A mezzanotte va Rosina col pompiere


e nell'oscurit si chiavano a dovere.
A mezzanotte va su e zo pel coridoio
con le mudande in man
chi che ga ciolto l'oio.
El cesso xe occup de la subinquilina
e alora disper la peta zo in cusina.
Son sforzi di passion che il cul non sa tenere
e questa la canzon del buco del sedere.

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La luna
Marco Giacomozzi
Eravamo a Tangeri
col sole dentro gli occhi
ci sentivamo quasi liberi
nella testa ci suonava un vecchio blues.
Quando arriva un vecchio uomo
che accende i riflettori
come stessimo girando un film
e quell'uomo disperato
chiede un visto per la Palestina.
Noi guardavamo il sangue uscire
dalla testa dei serpenti
lo guardavamo con occhi attenti
come punte accese di diamanti
a quel punto arriva un bimbo
e dietro a lui sua madre
e lei gli dice "Guarda Marco
il frutto della nuova situazione."
E la luna mamm, e la luna
la luna che rovina gli uomini
Eravamo al termine
di un viaggio in terra straniera
con i nervi al limite
immersi in un mare blu
Quando all'improvviso il sogno
impazzisce dentro un temporale
e le mani mie di neve
s'immergono nell'Eldorado...
E la luna mamm, e la luna
la luna che rovina gli uomini

La luna - Marco Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Lamento per Toni morto (Sula solita tola)


Sula solita tola
nella tampa del porto,
sent tutto solo
mi bevo col morto.
No voio cantar
lasseme, st fermi,
el povero Toni
lo magna za i vermi.
Go voia de pianzer
zigar, bestemiar,
lasseme ve digo,
no voio cantar.
Son d stamattina
al suo funeral,
de quei ala antica,
col caro a caval.
De legno de bota
sera fata la cassa
mi drio pian cantavo
"Vinassa, vinassa".
Diseva i osti
a vederne passar
"Se mori anche Pepi,
ne tocca sarar".
Ti qu te vegnivi
duro come un scalin
co no te ga visto
nel scuro el tombin.
Co i te g tir fora
te ieri za in coma,
ma te g riv dirme:
"Dio Pepi va in mona".
Mi te go coverto
e ci, co' sto inverno,
ma ti za te ieri
al caldo in inferno.
Dio Toni saluda
i amici che xe so con ti,
fra un poco de jorni,
me calo anca mi.
Sula solita tola
nela tampa del porto
sent tutto solo
mi bevo col morto.

Lamento per Toni morto (Sula solita tola) - www.divinus-dominus.com

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La Mona de le galine
E la mona de le galline
la se magna col pan;
e la mona de le bambine
la se lecca piano pian.
Un'insalata de peli di mona
contornata de peli d'oseo
e per farla ancora pi bona
due ciuffetti de peli di cul.

La Mona de le galine - www.divinus-dominus.com

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La zanzara
Stanotte una zanzara
non mi facea dormire
porca miseria, la voglio far morire...
Tutta la notte invano
con la candela in mano
davo la caccia all'orribile bestiaccia...
Zum, zum, zum sul petto e sulle spalle
Zum, zum, zum sul cazzo e sulle palle
Zum, zum, zum sulla punta dell'usel!
Ahi che bel!
Teresa, Teresa,
io non credevo mai d'averti amata
Teresa, Teresa,
io non credevo mai d'averti offesa...
Se mi vuoi bene
fat' romper al bus del cul!

La zanzara - www.divinus-dominus.com

Page 101

Le donne senza le gonne


Siamo le donne senza le gonne,
facciamo l'uomo disperar:
l'uomo egoista, porco e schiavista
vuole per forza comandar.
lui che ci ha i calzoni,
lui che ci ha i coglioni;
chi se ne frega, facciam la lega
e il maschio sconfiggiam!
Poi, quando lui vuol far l'amore,
lo respingiamo con ardore:
noi di Minerva le seguaci siam,
per la famiglia pi non ci battiam;
per conquistar l'egemonia
non siam disposte a darla via,
e da Galeno pi non andiam
a farci visitar!
Col grembiulino, col mestolino
noi lo faremo cucinar,
lavare i piatti, rifare i letti,
ed il salotto spolverar;
ed alla sera in casa,
per fare quella cosa,
con gran piacere questo sedere
gli farem sospirar!
Noi non vogliamo la pannocchia,
noi siamo dell'altra parrocchia:
siam femministe per l'eternit,
l'uomo soltanto una futilit;
al posto dell'uomo del cuore,
ora ci abbiamo il vibratore:
ed un bottone basta pigiar
per farci sollazzar!
Siam femministe, dure, razziste,
a noi ci piace contestar!
L'uomo di paglia, sporca canaglia,
noi lo vogliamo strapazzar;
e se lui far il duro,
un chicco di cianuro:
e lo ammazziamo, poi lo spogliamo,
e a pezzi lo facciam!

Le donne senza le gonne - www.divinus-dominus.com

Page 102

Lo go ciapado in tal cul


"What's up"
A

Me ricordo che de picinin


Bm

giogavo con le Barbie e no coi Big Jim


D

perch se iera muleti...


E se i muleti meteva el beretto
mi inveze metevo el rossetto
e dopo ghe davo bacini.
Ma quando che son divent mulon
mi gavevo el dubbio d'esser recionper
mi no gavevo pel cul.
Finch una sera andando in discoteca
me son misci con una checca
e dopo lo go ciapado in tel cul!
E zigavo: Ahi, ahi, ahi...
che mal
lo go ciapado in tal cul! (2 v.)
Per una settimana camminavo zotto
per colpa del dedrio che iera rotto
e assai me fazeva dolori.
Cuss go reagido ai miei ormoni
e non andavo pi coi culatoni
e son guar grazie anche ai dotori
E adesso che non so pi culaton
mi me son trov anche un figon
e pi mi no lo ciapo in tel cul.
E una sera che la iera un fi imbriaga
mi la go ciapada, la go girada
e dopo
ghe lo go messo in tel cul!
E la zigava: Ahi, ahi, ahi...
che mal
lo go ciapado in tal cul! (2 v.)

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Bm

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Lo go ciapado in tal cul - "What's up" - www.divinus-dominus.com

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Lola (Sette e sette - L'Orsa Maggiore)


Sette le stelle dell'Orsa Maggiore
Sette le piaghe di Nostro Signore
Sette le troie che stanno in Burella
Sette e sette e sette fanno ventuno
Ventuno pi ventuno quarantadue
Quarantadue e ventuno sessantatre
Sessantatre pi sei fa sessantotto
e porto uno, la merdaiola.
L'ho fatto l'altra sera con la mia bella
che fra le cosce aveva una bella stella
la verginella, e porto uno, la merdaiola.
Dimmi come ti chiami, mi chiamo Lola,
son figlia di cento babbi e d'una mamma sola
e porto uno, la merdaiola.
Ha pi battaglie la tua sottana
che tutta la marina americana
e porto uno, la merdaiola.
Ha fatto pi battaglie il tuo reggipetto
del General Cadorna a Caporetto
e porto uno, la merdaiola.
Han fatto pi battaglie le giarrettiere
della Gestapo e delle Camicie Nere
e porto uno, la bucaiola.
Han fatto pi battaglie le tue mutande
di quelle di Pipino e di Alessandro il Grande
e porto uno, la bucaiola.
Ha fatto pi battaglie la tua fichina
che il Generale De Gaulle in Indocina
e porto uno, la bucaiola.
Han visto pi uccelli le tue coscine
di tutti i pisciatoi delle Cascine
e porto uno, la bucaiola.
Dimmi come ti chiami, mi chiamo Lola,
son figlia di cento babbi e d'una mamma sola
e porto uno, la bucaiola.

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L'omino piccino
C

C'era un omino piccino piccino,


G

con una fava da qui a Pechino,


G

che si inculava qualunque bambino


C

che incontrava sul suo cammino.


Aveva un cazzo dipinto sul petto
e una granata infilata nel retto,
qualunque donna trovava sul letto
lui la chiavava tre volte di getto.
E poi saliva sul disco volante
e si sparava una sega gigante
e, manovrando i complessi ingranaggi,
gli rimaneva la fava tra i raggi!
E quando poi non ne poteva pi
Andava in culo al bambino...

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L'omino piccino - www.divinus-dominus.com

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L'omo vespa
Da San Giacomo a Roian
iera un vecio fiol de un can
che sponzeva le culate drio man.
Guarda
la mula la camina
dura
la g paura de la puntura
Guarda
la mula la camina
lesta
la g paura de l'omo vespa!
Ma le mule g trov
un rimedio sopraffin
drio al cul le se g messo un lamierin.
Ma i muli g trov
un rimedio 'ssai pi bel
le ghe sbusa el lamierin con l'usel

L'omo vespa - www.divinus-dominus.com

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L'ora del crepuscolo


Mamo Giacomozzi
Nell' ora del crepuscolo, c' un senso di citt,
ma un misero miracolo che presto svanir;
c' fuori porta un vicolo, la noia il solo re,
le lacrime di un cucciolo, lo specchio di un caff
Tra gli ubriachi scivola con lei nessuno c',
vestita di oro e nuvole si siede dietro me;
ha il profumo delle favole che ormai non sono pi:
come due ali fragili ondeggia gi e s.
Qua dalla metropoli nessun rumore giunge,
la luna il solo demone e sola in cielo piange;
ho un solo amico livido nel calice con me:
bevendo il folle liquido sar solo, ma re.
I camerieri oscillano le teste qua e l
tra quelli che spergiurano che il vino verit;
di femmina un'immagine dentro lo specchio appare,
non so se reale o magica, non mi sapr voltare.
E nello specchio torbido lei s'avvicina a me,
ci vedo un viso morbido e un mare che non c';
e sogni e voli d'angelo e un altro sole l:
dell'anima negli angoli il vino vero va.
Mi treman le vertigini di monti che non ho,
vibrano come glicini i sogni che non ho;
la chiave del miracolo nell'anima mi st:
demonio o incanto magico o nel vino verit?

L'ora del crepuscolo - Mamo Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Lorena Lorena (Passepartout S.T.O.T.)


Mi sono addormentato con Lorena
l'abbiamo fatto prima e dopo cena
ma poi mi son svegliato la mattina
e tra le gambe avevo un mozzicon! !
Lorena, Lorena, Lorena
l'uccello mi devi ridar
Lorena, Lorena, Lorena
al gatto non farlo mangiar...
Bella messicana
no! non lo gettare
me lo devo riattaccare
ahi ahi ahi ahi ahi ahi!!!
Lorena adesso vive tutta sola
lei pianta i cazzi in fila in un'aiuola
poich le han detto "in fondo si pu fare"
nessuno pi si caler i calzon!
Lorena, Lorena, Lorena
gli uccelli non devi tagliar
Lorena, Lorena, Lorena
gli eunuchi ti devi sposar...
Bella messicana
femminista disumana
la carota e la banana
ti restan per goder!!!

Lorena Lorena (Passepartout S.T.O.T.) - www.divinus-dominus.com

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L'oselin de la comare
L'oselin de la comare
l'oselin volea volare
l' volato sulla testa
l'oselin volea far festa...
E un po' pi gi volea volare
l'oselin de la comare!
L'oselin de la comare
l'oselin volea volare
s' posato sulle spale
l'oselin sbatea le ale...
L'oselin de la comare
l'oselin volea volare
si pos sopra la panza
l'oselin senza creanza...
L'oselin de la comare
l'oselin volea volare
s' posato sulle tette
l'oselin sbatea le alette...
L'oselin de la comare
l'oselin volea volare
si pos sopra i ginocchi
l'oselin sbatteva gli occhi...
Ma un po' pi su volea volare...
L'oselin de la comare
l'oselin volea volare
si pos sopra la gamba
l'oselin ballava la samba...
L'oselin de la comare
l'oselin volea volare
si pos sopra la mona
l'oselin che non perdona
e che sia la volta bona!
E proprio l volea volare
l'oselin de la comare! (2 v.)
E su e gi prese a volare
l'oselin de la comare! (2 v.)

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L'uccelin senza paura


Signori, qui comincia l'avventura
dell'uccellin senza paura,
e Teresina, che lo prese a volo,
non s'era accorta che ci avea...
Lo scolo delle nevi terminato
scriveva la servetta al fidanzato;
e, andandosene in gir per il paese
acquistava le pezze del...
Marchese Villabruna era partito,
affidando la moglie ad un amico;
dato che questo si chiamava Pietro
glielo infilava pure nel...
Di dietro al monumento di Mazzini
giocavano a scopone i ragazzini;
siccome fra i ragazzi si fa lega,
l'un l'altro si tiravano una...
Sega, sega, sega, falegname
per procacciarti il pane ed il salame
e poi, per divertirti, alle ore nove
fai con tua moglie un bel...
Sessantanove arditi eran partiti
all'Africa Orientale destinti;
portavano il mantello sulle spalle
e sotto si grattavano...
Le palle di cannon son disuguali:
ci sono quelle tonde e quelle ovali.
facevan bivacco, i soldatini,
sognando di carezze e...
Bocchini! Un bel bocchino colorato!...
gridava il venditore gi al mercato.
E si ferm a comprarlo Suor Luciana
che di notte faceva la...
Puttana la miseria, m' sfuggito!
uralava il cacciatore, inviperito.
E si salv la vita per ventura
quell'uccellin che non avea paura!

L'uccelin senza paura - www.divinus-dominus.com

Page 110

L'uomo in frac
Am

E7

Am

E' giunta mezzanotte


E7

Am

la Clizia ormai sfinita


Dm

a casa se n' andata la maiala di to ma'.


Si spegne il riflettore
a letto va l'attore
E7

Am

son pochi i merdaiolio che restare voglion qua.


Am

E7

Am

Sono arrapati un mare


E7

Am

vorrebbero trombare
A7

Dm

ma solo qualche sega questa sera si faran


Am

E7

sognando il cul
A

dell'uomo in frac!
E

Ha un cilindro per cappello


A

ma ci ha pure un bell'uccello
E

una fava smerigliata per chiavare brevettata


E

e poi sotto cosa c'?


A

Due bei coglion...


E

Oh! Che impression


A

fan quei coglion.


C#

F#m

Quache volta mi sollazzo


E7

per diletto del mio cazzo


E

spennellando il sederino
E

ad un tenero bambino.
E

Ad un tratto lui mi fa:


E

Vorrei cacar...
A

Non mi smerdar
fa l'uomo in frac.

1
2
3
4

Am

1
2
3
4

E7

1
2
3
4

Dm

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2
3
4

1
2
3
4

A7

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2
3
4

1
2
3
4

C#

1
2
3
4

F#m

L'uomo in frac - www.divinus-dominus.com

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Lu primme amore
U vi, u vi, mo se ne vene
ca' sigaretta 'mocca ve facenn 'u sceme,
u cce belle lu primme ammore
lu secunnu chi bele ancore!
E con Maria Luisa voglia fa' na risa
e voglio fa' nu ball senza cammisa...
Abbassa la Marina ci sta Mariella
che se tene in manu lu pisce friscu...
E quannu vene u tempo de le pricoche
l'amanti de li priddi sono li bizzoche...

Lu primme amore - www.divinus-dominus.com

Page 112

Lussuria e vizio
Am

Lussuria e vizio Iddio ci di;


Am

Am

voglio una vergine tutta per me.


In questa valle di cupi tormenti
solo l'amore ci fa contenti.
Lussuria...
In questa valle di poco sorriso
solo chi chiava va in paradiso.
Lussuria...
In questa valle di pianto e lamento
solo il finocchio vive in tormento.

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Am

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Lussuria e vizio - www.divinus-dominus.com

Page 113

Maelstrom
Antonio "Sting" Marchitelli
Questa notte, amico, voler pi bassa
rasente ai fili della luce nella corsa,
un'altra notte forse un'altra luna piena,
solo il soffio della nuova settimana.
E questo tempo che ci sfugge sotto il naso,
perduto ai margini, piegato sotto il caso,
mi trover come il fantasma di me stesso,
davanti al vino a lottare come posso.
Ma noi domeremo, ma noi
questo maelstrom che gira
e che ci vuole qua:
un'altra notte nel vino va.
E in quel bicchiere annega la mia notte,
fragili, tenui connessioni si son rotte:
quei compromessi che ho accettato da bambino
gi se ne vanno come il buio sta al mattino.
No, ancora non son saturo di questo mondo,
nel vino verit ma forse mi confondo,
nel fondo di un bicchiere molte cose trovo
forse ho paura di scoprirci un uomo nuovo!
Ma noi domeremo, ma noi domeremo
questo maelstrom che gira
e che ci vuole qua:
un'altra notte nel vino va.

Maelstrom - Antonio "Sting" Marchitelli - www.divinus-dominus.com

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Mal d'Africa (Africa lontana)


Quando io vedere buccia di banana,
subito pensare a mia Africa lontana:
me pensare giungla nera, con leone e la pantera,
me pensare ancor di pi a mio coso nel tucul.
tucullala, tucullala, tucullalallero
Il tucul una capanna dove Zambo fa la nanna;
il tucul un antro tetro dove s'entra dal di dietro;
non c' sedia, non c' letto per il povero negretto,
sulla porta del tucul, il mio uccello fa cuc!
tucullala, tucullala, tucullalallero
Una volta, a Mozambico, fatto male a grosso dito,
sono stato alla missione: necessaria amputazione;
la negretta disse a Zambo: Non ti voglio senza gambo,
non ti far vedere pi dalle parti del micul!
tucullala, tucullala, tucullalallero
Quando guerra poi scoppiata, arruolato in quinta armata,
in Italia destinato, sono a Napoli arrivato;
c'eran tante bimbe belle che chiedevan caramelle,
ma se chiedere di pi io mandare a far tucul!
tucullala, tucullala, tucullalallero
Se fortuna destinare, voglio in Africa tornare,
rivedere la negretta e tenerla stretta stretta;
ed allora, a Mozambico, miei signori, ve lo dico,
io non voglio viver pi, ma morire nel tucul!
tucullala, tucullala, tucullalallero

Mal d'Africa (Africa lontana) - www.divinus-dominus.com

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Malinconia
Mamo Giacomozzi
Va da s che non passa, malinconia
si guarisce di rado, malinconia
ma una tazza di t
che sapore che ha
sembra brodo di dado, malinconia.
E ti capita spesso, malinconia
mica solo stasera, malinconia
se la solfa di sempre
siedi subito qui
che ho la cura sicura
malinconia
malinconia
malinconia
malinconia
malinconia
un bicchiere per te
un bicchiere per me
non c' malinconia!
Va da s che ritorna, malinconia
che il problema del dopo, malinconia
che cantare una sera
per passare una mano
sembra priva di scopo, malinconia
notte fatta di nebbia, malinconia
forse fatta di sabbia, malinconia
ma prendiamola calma
e prendiamoli colmi
serve a niente la rabbia
malinconia
malinconia
malinconia
malinconia
malinconia
un bicchiere per te
un bicchiere per me
non c' malinconia!
Va da s che lo ammetto, malinconia
quando tutto sommato, malinconia
cerco il pelo nell'uovo
il pagliaio nel lago
vedo lune nel pozzo, malinconia
e mi capita spesso, malinconia
mica solo stasera, malinconia
se lasolfa di sempre
io mi siedo con te
e ho la cura sicura
malinconia
malinconia
malinconia
malinconia
malinconia
un bicchiere per te
un bicchiere per me
non c' malinconia

Malinconia - Mamo Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

Page 116

Mama, mi cago!
Mama, mi cago
senti che buon odore
sembra profumo di rose,
sembra profumo di viole!

Mama, mi cago! - www.divinus-dominus.com

Page 117

Marcellina
Conosco una ragazza
di nome Marcellina,
traversa monti e valli,
e suona la chitarrina,
la chitarrina, la chitarrina
per fare all'amor.
Un giorno la ragazza
va a casa sconsolata:
Mamma, me l'hanno rotta,
me l'hanno fracassata
la chitarrina, la chitarrina
per fare all'amor.

E se quel gesuita
le ciocce un po' ti tocca,
bimba, ti raccomando,
non prenderglielo in bocca,
ma prendi l'ostia,
l'ostia della comunione.

Non piangere ragazza,


ti porto dal dottore,
vedrai, ti torna sana,
in meno di due ore
la chitarrina, la chitarrina
per fare all'amor.
Ci metter due punti,
la prover a incollare:
cos, meglio di prima
tu la potrai sonare!
la chitarrina, la chitarrina
per fare all'amor.
Il medico la guarda,
borbotta, poi le dice:
Il caso si prospetta
d'aspetto non felice,
la chitarrina, la chitarrina
per fare all'amor.
S' rotto il filo armonico,
guasto il ponticello
te l'han ridotta proprio
a forma di cappello,
la chitarrina, la chitarrina
per fare all'amor.
Ci metter due chiodi,
due chiodi alla romana,
bimba, te lo prometto,
vedrai ti torna sana
la chitarrina, la chitarrina
per fare all'amor.
Ti porter dal prete,
a fare la comunione,
bimba, ti raccomando,
non fargli un rampicone,
ma prendi l'ostia,
l'ostia della comunione.

Marcellina - www.divinus-dominus.com

Page 118

Marinella
"La canzone di Marinella"
Am

Dm

Questa di Marinella la storia strana


G

C Am

che una mattina si svegli puttana


A7

Dm

e un giovin che la vide cos bella,


Dm

Am

E7 Am

sent rizzarsi a un tratto la cappella.


Dm

Tu eri verginella eri pudica,


E7

Am

ti ritrovasti un cazzo nella fica,


A7

Dm

tu eri bionda e avevi gli occhi belli,


Am

E7 Am

e ti arriv uno schizzo nei capelli.


Cm

Fm

Duro come la pietra era il suo uccello,


A#7

D#

Cm

che il giovin si puliva col mantello,

C7

Fm

e mentre si asciugava col maglione,


Cm

G7

lui le metteva in mano un bel ventone.

Cm E7

E furono chiavate e furono pompini


e poi furono soltanto ditalini,
poich il bel giovin pi non ti chiavava,
gi stanca alfin era la sua fava.
E mentre un'altra volta ci provava,
lo scolo chiss come si beccava,
e lui che non credeva fosse rotta,
lecc cent'anni ancora la tua potta.
Questa la tua canzone Marinella,
seguisti il mestier di tua sorella,
e quando la tua figa fu una fogna,
finisti in un casino di Bologna.

1
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Am

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2
3
4

Dm
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3
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Fm

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2
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G
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A#7

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Cm

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Marinella - "La canzone di Marinella" - www.divinus-dominus.com

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Marisa
L'ho incontrata una sera
in un bar de Barriera
le gambe a rochetta de bassa statura
un poco de panza e tanta pitura
per la gaveva piaz sul davanti
do robe ve digo do zuche giganti.

Ma che mandingo iera quel giovinoto


un colpo de reni el cul me g roto
e da quela volta per strada e per via
invece che Mario i me ciama Maria.
E da quela volta per strada e per via
invece che Mario i me ciama Maria.

Ma che tetone che gaveva Marisa


sbregava i botoni de quela camisa
e no ve lo digo per farve paura
sicuro gaveva la nona misura.
E no ve lo digo per farve paura
sicuro gaveva la nona misura.
Ghe offro da bever per far el finoto
Va ben, disi ela bevemose un goto
E dopo due whisky e un pochi de amari
un dodisi bianchi e un quattro campari
el conto xe alto quattordese e sette
ma valeva la pena per quel par de tete...
Ma che tetone che gaveva Marisa
sbregava i botoni de quela camisa!
E no ve lo digo per farve paura
sicuro gaveva la nona misura.
E no ve lo digo per farve paura
sicuro gaveva la nona misura.
Andemo su in casa son tuto un ardor
la taca spoiarse son tuto un sudor.
Ma soto le calze che gambe pelose,
che muscoli ai brazi che mani calose...
Svola via la paruca... le tete xe finte
e la pica do robe, me sembra do scinche...
Ma che cojoni che gaveva Marisa
do bale da tennis picava alla sbrisa.
E no ve lo digo per farve paura
la longa gaveva de nona misura!
E no ve lo digo per farve paura
la longa gaveva de nona misura!
In preda al terror mi fugo de bruto
pel colo me guanta quel gran farabuto
per tera me smaca con estrema violenza
mi zerco le braghe per son za senza...
La paura xe tanta, non ghe xe un eguale
in tel cul me lo fraca, manca solo le bale...

Marisa - www.divinus-dominus.com

Page 120

Merda squacquera
Mi non me piase la merda squacquera,
che tutto appiccica, che tutto inzacchera:
me piase invece lo stronzo duro,
che tac al muro sta ritto in pi.

Merda squacquera - www.divinus-dominus.com

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Metanolo blues
F#

Ho comprato un po' di vino,


F#

aveva un certo saporino;


F#

brucia tutta la mia gola,


F#

la risposta una sola:


C

metanolo, metanolo,
D

Db

metanolo, metanolo blues.


Sono sceso gi all'istante
ma sparito l'ambulante:
non degno di fiducia
e ho lo stomaco che brucia...
Metanolo...
Se campare vuoi cent'anni
senza acciacchi e senza danni
questa la medicina:
bevi sempre varecchina!
Metanolo...

1
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F#

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Metanolo blues - www.divinus-dominus.com

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Db

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Mia bella brigatista


Manlio "Zeus" Collino
Mia bella brigatista,
t'ho amata a prima vista:
schiumavi dalla rabbia
rinchiusa in quella gabbia.
Se tu evadi, ti fiancheggio
ti fotografo l'ostaggio,
ti recapito il messaggio
nel cestino del metr... per... per...
Gambizzami, sparami pure a tuo capriccio
sequestrami, fammi saltare su un traliccio,
assaltami, fammi un esproprio di saliva!
per un tuo s dirotto un Jumbo
faccio un frullato di caramba
picchio persino Dario Fo.
Ma tu sei pentita,
ben presto sei uscita,
ti sei fatta la Panda
coi soldi della banda.
Tu mi fai rubare un taxi
per rapir Bettino Craxi
poi ti metti a far la sexy,
posi nuda su Playboy... ahi, ahi, ahi... per...
Gambizzami, sparami pure a tuo capriccio
sequestrami, fammi saltare su un traliccio,
assaltami, fammi un esproprio di saliva!
per te violento Adele Faccio
strozzo Pertini con un laccio
deraglio il TransEuropExpress.

Mia bella brigatista - Manlio "Zeus" Collino - www.divinus-dominus.com

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Minchia spropositata
S.T.O.T. Ballustrus - Ferox - Trapanator - Rossi
Voglio una minchia spropositata
voglio una minchia come quella dei films
voglio una minchia esagerata
una minchia come John Holmes
voglio una minchia che non mai molle
di quelle che non ciccano mai
voglio una minchia, la voglio che faccia sgiaij
E poi ci accoppieremo come bastards
e poi lo racconteremo al bar
chi contro un muro, chi con un diverso
ognun col suo sesso si fa i cazzi suoi
Voglio una minchia pietrificata
di quelle che ti spaccano i jeans
voglio una minchia senza ritegno
voglio una minchia che ti sfonda i collants
voglio una minchia maleducata
che quando sputa non si scuser mai
voglio una minchia che faccia un sacco di guai
E poi la useremo senza piet
sfondando sfinteri in quantit
uomini,donne,vecchi e beb
noi vi spacchiamo il culo e ne facciamo tre
Ma ho una minchia debilitata
e che serve solo a fare pip
ma ho una minchia inanimata
che giace immobile dentro gli slip
fredda e molle come un lombrico
e se la cerchi non si fa trovar mai
chiamala minchia ... ma che coraggio che hai
E poi ci ingegneremo a farla star s
con seghe pompini e un dito in cul
per nei films purnu tutto diverso
quando sei un culo perso e forse non lo sai...

Minchia spropositata - S.T.O.T. Ballustrus - www.divinus-dominus.com

Page 124

Mio fratello Maso


Nessuno mai sapr come chiavan le balene
nessuno mai sapr come inculano i tapiri
nessuno mai sapr di chi figlio Risaliti
se figlio di puttana oppure di invertiti
comunque lui si chiama Cafiero Risaliti:
Su' p alle Murate, su' m a santa Verdiana,
la su sorella Argisa fa sempre la puttana;
i' su' cugino buco e batte alla stazione,
la su' sorella Tosca l' iscritta alla Pignone;
dicci, Cafiero dicci, dicci la verit:
non ha pi figli dunque la troia di to' m?
Il mi' fratello Maso l' all'universit,
fa forse elettrochimica oppure ingegneria?
Va'ia, va'ia,va'ia,va'ia,va'ia!
Il mi' fratello Maso all'universit
l'han messo dentro un vaso insieme ad uno scorpione
modello encefalitico mancante di un coglione.
L'han messo in una stanza assieme a una balena
balena imbalsamata ma certo assai chiavata.
Nessuno mai sapr come chiavan le balene
nessuno mai sapr come inculano i tapiri
nessuno mai sapr di chi figlio Risaliti
se figlio di puttana oppure di invertiti
comunque lui si chiama Cafiero Risaliti

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Page 125

Momentaneamente
Marco Giacomozzi
Sciabu dabu sciabu dabu sciabu dabu dabu
Momentaneamente mi sento libero
considero la vita come un fatto igienico
l'ho detto anche alle stelle che non mi sfrutteranno pi.
Confidenzialmente sono un po' scettico
non credo nelle formule che mi coinvolgono
nemmeno nelle massime che mi confondono di pi.
Fatalit
ho un portamento atletico
e con lo sguardo angelico sprigiono
simpatia, fantasia, cortesia
Genialit
ho un sorriso atomico
e il cuore ti d un fremito
se passo accanto.
Sciabu dabu sciabu dabu sciabu dabu dabu...
Probabilmente qualche volta esagero
dipende dalle femmine che mi circondano
accontentare i sensi talvolta logico si s.
Sfortunatamente gli anni passano
li vedo allontanarsi di qualche secolo
qualcuno deve far qualcosa qualcuno ci sar.
Fatalit
sono un artista
catalogo i sogni e le emozioni
ho tantissime virt.
Genialit
la parola giusta
anticipare il mondo
e guardarlo rotolare.
Sciabu dabu sciabu dabu sciabu dabu dabu....

Momentaneamente - Marco Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Natascia
O Natascia, l'hai fatta tu la piscia?
S, Dimitri, ne ho fatta venti litri!
Eri tu la pisciona della steppa,
che oscurava il sol dell'avvenir!
O Natascia, l'hai fatta tu la cacca?
S, Vassili, ne ho fatta venti chili,
e li ho fatti nella grande steppa,
ove sorge il sol dell'avvenir!

Natascia - www.divinus-dominus.com

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No, non morta...


No, non morta la goliardia
viva la figa, viva la figa!
No, non morta la goliardia
viva la figa e il buso del cul!
E se son pallido nei miei colori
no vojho dottori, no vojo dottori!
E se son pallido come na' strassa
vinassa, vinassa e fiaschi de vin!

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Noialtri barabbe (E che la vadi ben)


E che la vadi ben, e che la vadi mal,
siam sul fior della giovent,
noialtri barabbe, noialtri barabbe,
E che la vadi ben, e che la vadi mal,
siam sul fior della giovent,
noialtri barabbe, noialtri barabbe, giudizio mai pi.
Andremo, andremo sul Carso lontano,
a bere, a bere buon vino friulano,
mangiare, mangiare prosciutto nostrano,
cantare, cantare una bella canzon.

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Non basta dire


Piero Fin
Non basta dire "Io son libero"
ma dare agli altri libert
Non basta dire "Io so vivere"
devi spiegarlo a chi non sa.
Ho visto la tua mente cercar la verit
nelle torri d'avorio sola sempre di pi
si dibatteva stanca senza respiro ormai
sono fredde prigioni le tue capacit.
Non basta dire "Io son libero"
ma dare agli altri libert
Non basta dire "Io so vivere"
devi spiegarlo a chi non sa.
Ho visto gli occhi tuoi piangere verso il cielo
ed invocare aiuto credendo che verr
Rivolgi gli occhi in terra ci siamo noi quaggi
sono le nostre mani la fede e la piet.
Non basta dire "Io son libero"
ma dare agli altri libert
Non basta dire "Io so vivere"
devi spiegarlo a chi non sa.
A te giovane parlo che soffri come noi
le costrizioni assurde di questa umanit
Spezza le tradizioni idolo di una vita
gettarsi in questa lotta vuol dire libert.
Non basta dire "Io son libero"
ma dare agli altri libert
Non basta dire "Io so vivere
devi spiegarlo a chi non sa

Non basta dire - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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Non chiamatemi tossicomane


visto che sono animatore dell'ACR
C

Vorrei fumare insieme a voi


D

D7

due etti di maria,


G

del nero pakistano e poi


F

un carciofo in compagnia.
rolla insieme a noi
La neve che adoro io
non sui monti, ma
si trova nella pista che
su per il naso va.
sniffa insieme a noi
Mi faccio otto canei al d,
due cilum, un narghil;
non ditemi drogato se
a volte fumo il t.
fuma insieme a noi
Io offro dosi in quantit,
le d di qua e di l;
e se con me non vuoi fumar
va in mona de to ma'.
fatti insieme a noi
Dopo 'sto sturo a karkad
mi vado ad intrippar;
in giro, fatti come me
di certo non ce n'.

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Non frattaglia
C

Sei vigliacca:
G

fai la cacca
G7

dura...
F

sembra segatura.
Poi ti alzi soddisfatta:
guarda... l, se ne hai fatta!
Oh, mio dio, che colore...
chiama... un dottore.
Signorina,
che successo?
Ma cosa... c'
dentro il cesso?
Beh, mi sembra,
sior dottore,
un lungo... stronzo,
dal fetore.
Signorina,
lei si sbaglia:
quella... l
non frattaglia.

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Non lavarti
"Non amarmi"
C

Em

Senti questo odore - dimmi che cos'


Dm

G7

Puzzi di sudore - non lo dire a me:


C

Am

colpa dell'estate che mi fa sudare...


Dm

si, ma sai di gorgonzola, groviera andato a male...


C

Non lavarti, non lavarti,


Am

dio, tesoro, io ti prego, non lavarti,


Dm

G7

lascia che sia io a leccare il tuo putrido lordume,


non lavarti...
C

Am

Non lavarti, che ti amo sporca,


Dm

G7

con le ascelle gonfie e il sangue nella sorca...


C

Am

Non lavarti le gengive infette,


Dm

G7

non levarti il catrame dalle tette...


Tu coi punti neri ti ci fai il caff,
e se son di ieri ci rimedi un t.
Quando poi scorreggi come un lanciafiamme
sorridi imbarazzata: hai rotto le mutande!
Vomitarti addosso un gran piacere
dopo aver bevuto tutto un tuo clistere,
non lavarti...

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Em

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Norma
Norma, dei tuoi rimproveri
non ce ne frega un cazzo!
coro: Cazzo!
Della tua fica vergine
noi ne farem strapazzo.
coro: Col cazzo!
E per veder chi l'ha pi duro
lo picchieremo contro ad un muro!
E per veder chi l'ha pi dritto
lo sbatterem contro il soffitto.
Non ci saran pi culi
n fiche verginelle
coro: Elle!
sotto le nostre potenti cappelle
scomparir la verginit!
Ciucciamelo, scappellamelo, strapazzamelo, Zaira
senn la mezza lira (2 v.)
col cazzo te la do'!
coro: S s col cazzo te la do! (2 v.)
Te la do...
Lo chiuderemo tra due porte
per vedere chi l'ha pi forte!
Chiaveremo su una panca
per vedere chi non si stanca!
Ciucciamelo...

Norma - www.divinus-dominus.com

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Notte a sorpresa
Antonio Marchitelli
Passo tra le vetrine, odorose latrine e ti cerco
la nebbia si avvinghia alle statue evirate e coperte di sterco
so che non tornerai pi, che hai gi preso il volo
ho bisogno d'affetto, stasera sono un uomo solo.
E non placo la malinconia di questa notte a sorpresa
tristezza ti prego vai via, ma tardi e l'ho presa...
l'ho presa lail lail lalalal
Appoggiata al lampione che timido vince lo scuro,
ci stava una bionda da sogno e di colpo gi duro!
"Sei solo bellone?" mi chiede e non posso che confermare,
"passiamo la notte vicini : facciamo l'amore!"
E non placo la malinconia (...) lalalal...
Casa mia o casa tua?" si corre veloci,
tutto uno sbottonamento d'istinti feroci;
distesi sul letto a saggiare le nostre intenzioni,
mi trovo sorpreso a tastare un par de... coioni.
E non placo la malinconia (...) lalalal...

Notte a sorpresa - Antonio Marchitell - www.divinus-dominus.com

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Notte magica
Marco Giacomozzi
Ci troveremo tutti insieme in una notte magica
Quando saremo saturi del mondo
E i figli dei figli che crescono
Saranno un po' pi vecchi di noi
Allora s che ci divertiremo
E con le mani a gesti comunicheremo
Temporali, piogge e fantasie
Cosa sar non si sa, forse una strana poesia
Semplicemente niente,
un gruppo di persone, di gente
Che insieme sta volando via
E voler dentro un sogno stasera
Difficile dire se solo un gioco
Oppure se realt
Intanto mi diverto e resto qua.
Di provenienza insolita e destinazioni simili
Qualcuno sar nuovo e un po' sorpreso
Ma gli occhi saranno i soliti
Increduli ma pieni di novit.
Allora s che ci divertiremo
e con le mani a gesti comunicheremo
Temporali, piogge e fantasie.
Cosa sar non si sa, forse una strana poesia
Semplicemente niente,
un gruppo di persone, di gente
Che insieme sta volando via
E voler dentro un sogno stasera
Difficile dire se solo un gioco
Oppure se realt
Intanto mi diverto e resto qua.

Notte magica - Marco Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Oggi ho trent'anni
Piero Fin
Oggi ho trent'anni e sono un buon partito
non per i beni al sole, ma per lo spirito
son biondo ho gli occhi azzurri e un po' d'efelidi
che fanno simpatia, ma invidia a Satana.
Voglio parlarvi adesso di quest'ultimo
che un caro amico, ma talvolata stupido
spesso ha cercato invano di convincermi
ma grazie a Dio resisto e resto vergine.
Crucif crucifige, homo che se fa rege,
secondo nostra lege, contraddice al senato, oh, oh,
che sia condannato, oh, oh, oh
Stavo giocando a dadi con gli apostoli
nell'orto degli ulivi del Getsemani
venne a cercarmi insieme a una gran femmina
alta formosa e con lo sguardo languido
Immaginai di farmene una rapida
ed invocai pap per il miracolo
non m'aiut nemmeno con un fulmine
e in bianco andai dolente nella prostata.
Crucif crucifige, homo che se fa rege,
secondo nostra lege, contraddice al senato, oh, oh,
che sia condannato, oh, oh, oh
C'era un amico che chiamavo Lazzaro
ch'era impiegato a Btlem nell'anagrafe
non dico che scoppiato in mezzo al popolo
quando con l'erba gli ho guarito un calcolo.
Ci fu chi mi osann "questo resuscita"
figlio del piccione e di una vergine
nato in una stalla in quel di Nazareth
con una vacca a un lato e all'altra un asino.
Crucif crucifige, homo che se fa rege,
secondo nostra lege, contraddice al senato, oh, oh,
che sia condannato, oh, oh, oh
Ci fu chi m'invit con mamma a Canaan
a un matrimonio fra due baldi giovani
stavo succhiando giusto un paio d'ostriche
e circuendo setto od otto pargoli.
La situazione poi si fece tragica
venne a mancare il vino per noi ospiti
io ci provai allor con un miracolo
ma l'acqua anzich in vino fin in acido...
...lisergico.
Crucif crucifige, homo che se fa rege,
secondo nostra lege, contraddice al senato, oh, oh,
che sia condannato, oh, oh, oh

Oggi ho trent'anni - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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O la volpe o...
Grossi/Marchitelli-Villani
Braccata dai servi del padrone
- o la volpe o il sangue non mi va! Vento che le scuote il muso,
prigioniera del sopruso.
un gioco astuto del Priore,
- o la volpe o il sangue nonmi va! stati d'animo letali,
sottoposti o principali.
E il passato bracconiere,
e alla volpe non gli v...
troppi cuori nel carniere,
e mai nessuno che ci st;
Non lasciatemi giocare,
non lasciatemi sognare:
troppi cuori nel carniere,
e mai nessuno che ci sta.
Troppi cani, troppi servi
- o la volpe o il sangue non mi va! troppe donne di nessuno,
che nessuno potr avere.
Cento denti, cento sguardi
- o la volpe o il sangue non mi va!cento donne,cento amanti,
non potranno mai bastarti.
E il passato bracconiere,
e alla volpe non gli v...
troppi cuori nel carniere,
e mai nessuno che ci st;
Non lasciatemi giocare,
non lasciatemi sognare:
troppi cuori nel carniere,
e mai nessuno che ci sta.

O la volpe o... - Grossi/Marchitelli-Villani - www.divinus-dominus.com

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Osterie dei numeri


Osteria numero zero
(paraponzi ponzi p)
vedo un prete tutto nero
(paraponzi ponzi p)
che con mille contorsioni
suona il piano coi coglioni
Dammela ben, biondina
dammela ben, biond.
Osteria numero 1
al casin non c' nessuno
ci son solo preti e frati
che s'inculano beati
Daghela ben, biondina
daghela ben, biond.
Osteria numero 2
le mie gambe fra le tue
le tue gambe fra le mie
fanno mille porcherie
Daghela a me, biondina
daghela a me, biond.
Osteria numero 3
la Peppina fa il caff
fa il caff alla francese
con le pezze del marchese
Osteria numero 4
la servetta ha rotto il piatto
e per non farlo vedere
se lo ficca nel sedere
con la coda del felino
si faceva un ditalino]
Osteria numero 5
c' chi perde e c' chi vince
ma chi perde caso strano
se lo trova dentro l'ano
Osteria numero 6
il casino degli ebrei
ma gli ebrei son porcaccioni
ficcan dentro anche i coglioni
Osteria numero 7
il salame piace a fette
ma alle donne caso strano
il salame piace sano

fa il risotto ben condito


con lo sperma del marito
culo rotto e cazzo in mano
per inculare il Vaticano]
Osteria numero 9
il mio cazzo fa le prove
fa le prove contro il muro
per vedere quant' duro
fa le prove col prosciutto
per veder se c'entra tutto]
Osteria numero 10
se hai fame mangia i ceci
per la fica e per il culo
troverai sempre un padulo
fa le veci al cappellano
e lo prende dentro l'ano]
Osteria numero 20
se la fica avesse i denti
quanti cazzi all'ospedale
quante fiche in tribunale
Osteria numero 30
chi ha il culo non si penta
oggigiorno caso strano
va di moda il deretano
Osteria numero 100
se la fica andasse a vento
quanti cazzi in alto mare
imparerebbero a nuotare
ma se spingi oltre misura
poi ti nasce una creatura]
di cemento bene armato
quando dentro fa il selciato}
Osteria numero 1000
il mio cazzo fa scintille
fa scintille sulla legna
figuriamoci sulla fregna
Osteria numero enne
il mio cazzo ha le antenne
quando inculo il sacrestano
sento radio Vaticano.

Osteria numero 8
la marchesa fa il risotto

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Osterie di luoghi e cose


Osteria del cimitero
successo un fatto nero
due cadaveri putrefatti
s'inculavano come matti

Osteria dell'invertito
qui non metto proprio il dito
non vorrei che il suo strumento
mi mirasse proprio al centro

Osteria del Vaticano


successo un fatto strano
Sua Eminenza con gli occhiali
inculava i cardinali

Osteria della mignotta


non vogliamo una bigotta
la vogliamo emancipata
e per giunta gi sbiottata

Osteria dell'Antinferno
s' incazzato il padreterno
perch il suo divin figlioloo
tornato con lo scolo

Osteria della Minerva


tutta casta si conserva
ma con il giallo il blu e il rosso
fan casino a pi non posso

Osteria del Paradiso


c'era Dante col sorriso
Ges Cristo coi cerchietti
inculava gli angioletti

Osteria della sifilide


questo germe un poco apolide
ha raggiunto i nostri amici
che non sono pi felici

Osteria dove si spera


anche Petrarca aspetta e spera
donna Laura, sua moglie,
gli tornata con le doglie

Osteria del villeggiante


la vacanza arrapante
gira hotel ed i casini
e ci lascia i suoi quattrini

Osteria della candela


se la figa andasse a vela
quanti cazzi in alto mare
tu vedresti naufragare

Osteria del vescovado


l di certo non ci vado
non posto da Goliarda
perch manca la Bernarda

Osteria del Coca-Cola


molta gente se la scola,
le lor donne esasperate
si fan pure delle chiavate

Osteria del politico


qui si va sul mefitico
fanno leggi a pi non posso
che ti freghino di grosso

Osteria della stratosfera


si scoperto cosa c'era
nello Sputnik la cagnetta
si sparava una pugnetta

Osteria delle tangenti


stai attento ai loro denti
socialista, democristiano
sempre svelti sono di mano

Osteria del Senatore


l si cucca a tutte l'ore
sono belle brutte e tante
le maneggio tutte quante

Osteria del bambino


lui ancor cos piccino
pensa gi alle sue donne
tutte quante senza gonne

Osteria del Municipio


si lavora sul principio
di fregare i cittadini
questi poveri tapini

Osteria del Gallo d'oro


uno stronzo chi fa il coro,
Osteria del Gallo Fritto
uno stronzo chi sta zitto

Osteria del pedone


il problema non si pone
appurato che il gran male
proprio l'isola pedonale

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Osterie dell'Universit
Osteria dello studente
lui dottore gi si sente
ma non sa il poverino
che qui comincia il suo casino

Osteria di Biologia
l c' tanta bramosia
fanno sempre esperimenti
e lo prendono nei denti

Osteria dell'Ateneo
tutti in braccio a Morfeo
dottorarsi una chimera
se non studi mattin e sera

Osteria di Chimica
questa proprio un poco
con cannelli e cannelloni
sono sempre dei... tromboni

Osteria del Dottorato


quante volte ci han fregato
ci han fregato a tanti esami
tutti quanti come salami

Osteria di Farmacia
se la pillola una magia
di sicuro non son fesso
vado a farmi un bell'amplesso

Osteria d'Ingegneria
laurearsi una follia
siamo tutti senza donne
e perci spariam madonne

Osteria di Geologia
questa certo un'idiozia
girovagando per le grotte
mi diventano mignotte

Osteria di Medicina
l c' tanta selvaggina
e ti senti un buon dottore
se hai donne a tutte l'ore

Osteria d'Architettura
qui la vita non dura
disegnando dei progetti
l di certo non lo metti

Osteria di Matematica
l ti rompono la natica
non ci sono solo cessi
puoi cercare anche amplessi

Osteria di Fisica
l di certo non si risica
con le formule matematiche
sono sempre un po' lunatiche

Osteria di Lingue
una stirpe che si estingue
lavoran molto con la bocca
e non usano la gnocca

Osteria di Filosofia
l'intelletto un'utopia
dei santoni ascolti il verbo
e da tutti prendi il nerbo

Osteria di Lettere
non sappiamo cosa mettere
tante fighe e troppo tette
entra su e fanne sette

Osteria del Policlinico


vacci solo se sei cinico
non c' dottore che sia esperto
non guarisci l di certo

Osteria d'Economia
il Commercio una mania
se le scambian tutti quanti
sia di dietro che davanti

Osteria di Scienze Politiche


qui le arti son mefitiche
l'arte dura del fregare
sono soliti insegnare

Osteria di Giurisprudenza
per averla ci vuol pazienza
bisogna andare per via legale
se non vuoi finire male

Osteria di Scienze Naturali


guarda un po' quanti maiali
l le donne sono tante
le posseggon tutte quante

Osteria di Veterinaria
che gran puzzo c' nell'aria
gli animali sono tanti
rispecchiatevi tutti quanti

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Padova
Marco Giacomozzi
Sei stupida
come una luna di miele
come un carabiniere, come un animale,
come un giro di Do.
Periferica
come le luci a San Siro
come un cantante straniero, come un sabato sera,
domenica in.
Cattolica
tu vuoi bene alla messa
e poi al parroco buono, alla signora di sopra,
che parla il dialetto.
Simpatica
tu sei una signorina
elegante e carina, maledetta puttana,
ma che male ti faccio.
Nelle chiese e nei bar
tu ti vendi ai signori
adorabili, rispettabili
nuovi amori.
Seguo il passo nei bar
dei clienti pi in bilico
dolce amante mia, cara amica
paga il debito.
Sei buona
come un'amante fedele
provinciale e per bene, amore e catene
politica e sports.
Sei cinica
non te ne frega un gran che
di chi resta e chi parte, di chi poi se ne pente
e ritorna da te.
Sei splendida
sei vietata ai minori
sei la notte e i colori, i rumori festosi
dei mercati all'aperto.
Sei Padova
una citt catastrofica
una gita turistica, un caff sulla strada
cinque minuti e riparto.
Nelle chiese e nei bar
tu ti vendi ai signori
adorabili, rispettabili
nuovi amori.

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Padova 97
Alfredo Nardone
G

Am

Am

Am

Sono entrato dentro al gioco della goliardia


D

ho capito che una strada da tempo gi mia


D

trovo facce e mondi nuovi diversi dal mio


G

Am

G Am C D

e una stella che gi splende e posso vederla ora anch'io


Tante menti e tanti modi strani di giocare
forse alcuni ancora non li riesco ad apprezzare
quelli col cappello a punta son tutti fratelli
ma ci sono alcuni che io sento miei gemelli come voi
C

E capisco perch la classe non acqua


C

quando bevo con voi non ci son


C

bicchieri vuoti che piangon piet


D

regna la felicit
E capisco perch la classe non acqua
l'atrmosfera con voi ha uno strano gusto e
si crea una magia che io chiamo goliardia
Tutti in fondo abbiamo dentro al petto il nostro amore
lo esprimiamo insieme e viene fuori un bel rumore
ma c' chi capisce cosa prova chi ha difronte
e con eleganza crea binari sovrapposti
Restano i ricordi di serate a bigolare
restano i frammenti di esperienze da fissare
resta un sentimento da portare sempre appresso
vi resta un omaggio da riporre nel cassetto ed il mio
E capisco perch la classe non acqua
quando bevo con voi non ci son
bicchieri vuoti che piangon piet
regna la felicit
E capisco perch la classe non acqua
l'atrmosfera con voi ha uno strano gusto e
si crea una magia che io chiamo goliardia

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Palle, palle, palle


Si aprono le scuole, si accende il lampadario,
si vede il signor Preside che incula il segretario.
Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Universit.
(noi siamo i contaballe dell'Universit.)
Il professor di fisica, soffiando in un cannello,
si rese incandescente la punta dell'uccello;
e quel che ci rimise fu il povero assistente
che si ritrov nel culo un cazzo incandescente!
Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Universit.
Il professor di storia studiando Roma Antica, (storia antica)
scopr che i Romani adoravano la fica;
(scopr, nelle Piramidi, l'impronta della fica;)
e quello di disegno, maestro del pennello,
faceva i geroglifici sul culo del bidello!
Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Universit.
Il professor di scienze, studiando il corpo umano,
si accorse che le seghe si fanno con la mano
(si accorse che lo scheletro aveva il cazzo in mano)
Il professor di musica, studiando come un mulo,
cercava il quarto armonico tra fica, tette e culo.
Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Universit.
E quella di francese, in piedi sopra un banco
gridava a squarciagola La vendo per un franco!
e quella d'italiano, spietata concorrente,
urlava a tutto spiano: Io ve la do per niente!
Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Universit.
Il professor di lettere, spiegando geografia,
avea le palle in Africa e il cazzo in Bulgaria;
fu allor che il suo supplente, guardando sull'atlante,
scopr nel vasto oceano un cazzo galleggiante.
Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Universit.
Il professore d'Algebra spiegando le equazioni
trov per X incognita un paio di coglioni.
Il profesor di Fisica, fisica studiando
si accorse che lo stronzo precipita fumando.
Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Universit.

Palle, palle, palle - www.divinus-dominus.com

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Parlando
Operetta di Siena
Parlando di noi solo
due cose ti direi
Parlando di voi
la vostra vita smerderei.
Attenti agli spifferi
son come le lucciole.
Parlando di te
tutta la notte parlerei
Parlando di me
allora si che tacerei.
Attenti alle lucciole
non sono gli spifferi.
Parlando di lui
no sicur non sono lui
Parlando di lei
non son sicur che chiaverei.
Attenti agli spifferi
son come le lucciole.
Parlando di tutti,
mi son preso solo rutti
Parlando del mondo
mi sono accorto che rotondo.
Attenti alle lucciole
non sono gli spifferi.
Parlando ciarlando
una morale vo' cercando
Ridendo, scherzando
del tuo domani ti domando.
Attenti alle lucciole
che mordono gli spifferi.
Ch sono 'ste lucciole?
Ch sono 'sti spifferi?

Parlando - Operetta di Siena - www.divinus-dominus.com

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Passa parola
Mamo Giacomozzi
Passa la sera, passa il tempo sul viso
passer la corriera, c' qualcuno indeciso...
Passa la sera e non ti passa la sete
forse passa nel vento profumo di abete...
Passa la sera e non ti passa la noia
passaporto per dove motonave, alleluja
Passa il tuo turno, passa mano se puoi
Passa un giorno sereno e poi passalo a noi.
Passa parola, un altro giorno passato
tutto quello che sapevo ho cantato
Passa parola, fai passare quel vino
il canto passa e si perde lontano.
Passa la sera, passan treni veloci
nella testa ti passano sussurri e luci
Passa gli esami, non passare al nemico
no! Qui non si passa finch io non lo dico...
Devo passare! Un passo solo, ti prego
Passa pure un cammello per la cruna di un ago
il treno, il tuo treno, gi passato ormai:
per passare il confine tardi; tu resterai!
Passa parola, un altro giorno passato
tutto quello che sapevo ho cantato
Passa parola, fai passare quel vino
il canto passa e si perde lontano.
Passa la sera sopra un fuoco gi stanco
Passa il tempo del riso e dell'abito bianco
Passa la sera, gi passata la voglia
lei si passa la lingua sulle labbra e si spoglia
Passani i mesi, passerotto, anche tua
Passi presto dottore cos passa la bua
Passan le ore, che non passano mai
Amore, passa alla larga, con me passi dei guai.
Passa parola, un altro giorno passato
tutto quello che sapevo ho cantato
Passa parola, fai passare quel vino
il canto passa e si perde lontano.

Passa parola - Mamo Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Peana
Alfredo Nardone
Peana: canto lirico religioso dell'antica letteratura greca di tradizione micenea originariamente riservato
al culto di apollo e alla sorella artemide poi esteso ad altri dei olimpici e pi tardi attenuatosi il carattere
culturale anche a personaggi illustri in generale un coro cantato generalmente da uomini o canto di guerra.
Peeeeeeana
Peeeeeeanal
Peeeeeeanal
intonavano i micenei
intonavnao per artemide
questi cori per la guerra
poi dopo canti illustri
dopo tutti quanti
dopo anche tutti gli stronzi ti intonavano
pestano una merda
intonano un peana
ma io non capisco perch sei ormai cos tanto disprezzato
peana.

Peana - Alfredo Nardone - www.divinus-dominus.com

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Pelo di volpe
Lele Bruyere
A caval donato non si guarda in bocca... quasi mai
tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino... quando mai
E la volpe perde il pelo ma non il vizio... e tu lo sai
e la volpe disse all'uva ma chi se ne frega
se matura non sei.
Sopra la panca la capra campa... quasi mai
sotto la panca la capra crepa... quando mai
E la volpe perde il pelo ma non il vizio... e tu lo sai
e la volpe disse al corvo chi se ne frega
se cantare non sai.
Gallina vecchia fa buon brodo... quasi mai
donna baffuta sempre piaciuta... quando mai
E la volpe perde il pelo ma non il vizio... e tu lo sai
e la volpe lo sa il gioco ma non te lo insegna
chiss se capirai.

Pelo di volpe - Lele Bruyere - www.divinus-dominus.com

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Peter Pan
G

Nei sogni di ieri non sesso, non carne


ma il tepore della convivenza
l'unica maniera di guardare in faccia al mondo
di non aver paura finalmente
ed ogni giorno il mito si rinnova
negli occhi della mia ragazza nuova...

Tuonavano i fucili sotto gli alberi del bosco


D

ho avuto sette anni solo ieri


G

uccidono il mio amico dieci messicani


D

Em

e fuggono tra il fumo degli spari


D

Em

tra un gelato e un succo di lamponi


D

E Peter Pan...

udivo il tintinnare degli sproni...

Dopo la canzone a tutti resta un eco


ho avuto i miei vent'anni solo ieri
m'inventer una nota, trover quella parola
voglio colorare i miei pensieri
odio la canzone del silenzio
la tragica canzone del silenzio...

Giuro amico mio che ti vendicher


quel cane di Ramon ammazzer
nei sogni di ieri patetico ma maschio
eroe di solitudine e di rischio
eroe senza un amico e senza moglie
usava la pistola controvoglia...

Nei sogni di ieri manca poco ancora


e allora ti stavamo ad ascoltare
intanto con i suoni delle corde e con la voce
tu prova l'atmosfera di stasera
canta tu e vedrai per una volta
tra tutti gli altri un occhio che ti ascolta...

E Peter Pan, era il mio eroe di allora


D

Em

e certo quand'ero giovane


G

e andare via, e dondolare in cielo


D

Em

E Peter Pan...

ed essere tiepido e libero


G

Em

Em

Em

essere Peter Pan, Peter Pan, Peter Pan,


Am

essere Peter Pan, Peter Pan!


Il compito cercare il Graal del Redentore
ho avuto tredici anni solo ieri
l'anima temprata forte ma devota
del mito degli argentei cavalieri
d'acciaio scintillante e di purezza
Madonna, quale angelica fattezza...
Nei sogni di ieri nelle stanze del castello
ma se torto viene fatto alla mia dama
il paggio ha gi bardato il candido destriero
galoppo ad arrossare la mia lama
tra la pubblicit di reggiseni
ho combattuto maghi e saraceni...
E Peter Pan...
Amore e spiegazione, nocciolo del mondo
ho avuto sedici anni solo ieri
l'unica risposta in uno sguardo chiaro
nelle parole Insegnami a baciare...
sai ho un po' paura della strada,
ma ti accompagner comunque vada...

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Pina Pina
Sciuri, sciuri,
sciuri de tuttu l'annu,
l'ammuri che me desti te lo rennu.
Nu giorno me ne sciva cammenannu
e vitti nna fimmena ca calava i panni;
nna manu nci la posi intra li minni,
cu l'adra nci tuccai lu barbagianni.
Pina, Pina,
jarrusa pumpinara,
apri li cosci
e zuca sta zammara!

Pina Pina - www.divinus-dominus.com

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Portantina
Portantina che porti quel morto
Portantina che porti quel morto
Portantina che porti quel morto
per favore soffermati un po'
per favore soffermati un po'
Sar forse la mia morosa
Sar forse la mia morosa
Sar forse la mia morosa
che ho lasciata sul letto ammalata
Se da viva non l'ho mai baciata
Se da viva non l'ho mai baciata
Se da viva non l'ho mai baciata

sei stato un coglione


due volte coglione
tre volte coglione

ora che morta la voglio baciar


ora che morta la voglio baciar
L'ho baciata che era ancor calda
L'ho baciata che era ancor calda
L'ho baciata che era ancor calda
la puzzava de sgnappa e de vin.
la puzzava de sgnappa e de vin.
Brutta troia l' morta imbriaca
Brutta troia l' morta imbriaca
Brutta troia l' morta imbriaca
ed io son qu che patisco la se'
ed io son qu che patisco la se'

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Prologo (Ballata di poche pretese)


C

Ballata di poche pretese,


F

cantata una sera qualunque


F

davanti a un bicchiere di vino,


F

davanti a qualcuno che canta con te.


Cantiamo e beviamo cantando,
insieme al fratello ubriaco
insieme alla vecchia baldracca
che si sente vergine e canta con noi.
E al coro si unisce altra gente,
quel tizio che stava da solo
pensando a suo figlio che nacque e mor
portando sua madre con s.
E il vecchio che ha speso nel vino
i soldi di un pasto mai fatto
che forse nemmeno domani far
e beve pr non pensarci pi su.
E canta anche il pregiudicato
che uscito da una settimana
da una settimana lui cerca lavoro
e un lavoro nessuno gli d.
E canta anche quel fuorisede
che studia per farsi un domani
lasciando parenti ed amici laggi
convinti che non torner.
Che importa se fuori fa freddo
che importa se s' fatto tardi
in fondo noi siamo Goliardi e perci...
Gaudeamus igitur
Juvenes dum sumus
Post jucundam juventutem
Post molestam senectutem
Nos habebit humus. (bis)

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Quando al mattin
When the saints... / Alfredo Nardone
Quando al mattin
Mi sveglier
Mi gire nel letto e poi
Guarder il sole dalla finestra
Che mi romper un po' i cojon
Quando al mattin
Mi sveglier
Il mio pensier andr a lei
Studentessa dell'Alabama
Che brutta ma si fa chiavar
Vorrei dormir
Sempre dormir
Che ieri notte ho fatto tardi
Ma la lezione oggi mi aspetta
E so che io ci dovr andar
Quando al mattin
Mi svegler
Mi berr un litro di caff
penser ai campi di cotone
Dove un giorn lavorer
Ma va cos
Sempre cos
Io vivo in universit
Ora mia madre la bidella
Ma chi mio padre non lo so
Ora mia madre la bidella
Ma chi mio padre non lo so

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Quando che more un prete


Quando che more un prete
suonano le campane
piangono le puttane
che han perso un avventor.
Quando che more un frate
suonano il Miserere
triste il taverniere
che ha perso un bevitor.
Quando che more un re,
sparano coi cannoni:
mi han rotto gi i coglioni
a forza di sparar.
Quando che more il papa
suonano il Miserere
ma io ci ho un gran piacere,
ch morto un bucaiol.
Quando che moro io
non voglio l'olio santo,
ma un fiasco di vin bianco
e dei goliardi il canto.

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Quando un goliarda muore


Piero Fin - Kalimero
Quando un goliarda muore, muore due volte:
muore l'uomo che in lui, muore l'amico che in te.
Quando un goliarda muore solo tu e sua madre
sapete veramente che cos' il dolore.
Quando un goliarda muore non bastano le lacrime
a calmare la sete che arde nel tuo cuore.
Abbiamo urlato stonati le stesse canzoni
vivendo felici i vent'anni e le nostre illusioni.
Potrei cantare di te, della donna che mi ha dato
la felicit, ma il mio tempo la coscienza di
chi lotter per il pane della sua libert.
Mi regalarono i fiori, le stelle, la luna, il sole, l'amore.
Volli solo sfiorarli con la mano
per possederne il suono e la voce, ma ho conservato
gli occhi umidi della tristezza del mondo, per regalarli
a chi ha dimenticato che c' ancora chi piange.
Quando un goliarda muore, muore un poeta
che ancora non ha scritto il suo inno alla vita.
Quando un goliarda muore, muore un pittore
che ancora non ha rubato alle farfalle il colore.
Quando un goliarda muore, non si accorge la gente
di lui che ha visto tanto e non ha chiesto niente.
Abbiamo urlato stonati le stesse canzoni
vivendo felici i vent'anni e le nostre illusioni.
Potrei cantare di te, della donna che mi ha dato
la felicit, ma il mio tempo la coscienza di
chi lotter per il pane della sua libert.
Perch libert rifiutare ci che di pi ci viene
offerto, perch libert spezzare ogni lusinga,
perch libert pensare con il proprio cervello.

Quando un goliarda muore - Piero Fin - Kalimero - www.divinus-dominus.com

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Quartine fisiologiche
Spesso vidi turbinio
e distinsi vento o scora,
che quest'ultima pi odora
e la faccio pure io;
spesso odo suo romore
e non so se vera o falsa,
ma il morale sempre s'alsa
e lontan presto si core.
Spesso furon larghe chiazze
associate a larghe fosse
e puranco a vili mosse
e parevano boazze;
spesso fosse la diarrea,
che nell'ano ben ribolle,
ed liquida oppur molle
e mai sembra roba bea;
spesso furono crostoni,
e giammai s'impara a scuola
che dipingon le lenzuola
e s'impregnano ai coglioni.
Spesso son cammole al naso,
che le ebbe il pap e l'avo,
che xe dura ma la cavo
e la inghiotto, ma per caso.
Spesso l'aureo cerume
che vien fuori dalla recia
che l'ha il bimbo e anche la vecia
e che a volte sembra un fiume.
Spesso pure gran sudore
che una cosa portentosa,
e non serve alcuna cosa
che diventa tosto odore.
Spesso fu pure il verdone:
esso fluido ed alla spina,
e par quasi gelatina
ed ognuno a terra il pone.
Per qualcun chiazza schifezza
perci in ano se lo pigli:
cazzo in culo non fa figli
nel diman non c' certezza.

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Regola di vita
Stesso giro di "amamus puellas".
Regola di vita in guerra et in amore
osar fino alla morte, amar con tutto il cuore.
Donate ai cavalier, che vengon da lontano
un sorso di liquore, una stretta di mano.
Son venuti via dalla loro terra
le donne hanno lasciato per affrontar la guerra
San che son partiti, non san se torneranno
molti di loro invano le spose aspetteranno.
Siamo a lor fratelli,subiam la stessa sorte
avara nell'amore, prodiga nella morte.
Insieme ora brindiamo lasciando ogni tristezza
godendoci ogni istante la nostra giovinezza.
Regola di vita, in guerra et in amore
osar fino alla morte, amar con tutto il cuore.

Regola di vita - www.divinus-dominus.com

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Salve, Colombo!
Salve, Colombo, ligure ardito
che il novo mondo festi palese:
a questo nostro sacro convito
noi t'invochiamo, gran genovese!
Noi t'invochiam!
Qua semo na famegia
che no ghe giol la testa,
nissun ne rompe i timpani
qua semo sempre in festa,
chi no ghe xe na ciacola,
alegri, materam!
Ghe xe gran bele mas-ce
fra i nostri american!
Ave, color vini clari;
Ave, sapor sine pari:
nos... nos... nos...
nos, vagabunduli, sumus jucunduli,
sumus christiani nati de cani
per omnia popula populorum,
amen, amen!
Pitori, artisti celebri, scultori, leterati,
el vin da l i se ciucia che 'l par el proprio lati;
chi no ghe xe na ciacola...

Salve, Colombo! - www.divinus-dominus.com

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Scazzo
"Brethe" / Alfredo Nardone
G

Dimmi i tuoi bolli, quanti ne hai?


C

saranno tanti e pi dei miei


C

con te le sfide perder


C

al bar il vino ti pagher


Che grado hai, che carica?
da quanti anni sei in goliardia?
chiss che papiro tu avrai
pieno di firme e tu lo sai
G

Comodo mi manderai
G

comodo e sono nei guai


G

Am

comodo o in braghe e ormai


G

di me fai ci che vuoi


Che bel mantello che tu hai
lo indossi con fierezza sai
le tue patacche brillano
al sole che gi sorge da est
La forma tutto, si lo so
la goliardia regola
non potrei mai mancarti di
rispetto se no so che farei
Scazzo e non vorrei mai
scazzo e non sia giammai
scazzo non dirlo mai
e so che perderei
Ognuno ha lo stile suo
ognuno la sua goliardia
con questa mia parodia
faccio leggermente intendere che
lo scazzo il pane della vita mia
il parco giochi della goliardia
la forma e le cariche
sono le giostre pronte per me
Scazzo e sono gi nei guai
scazzo ci godo sai
scazzo e mi conoscerai
ti divertirai

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Am

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Schiacciati i coglioni
G

Em

Am

Schiacciati i coglioni tra i battenti di una porta


G

Em

Am

sparati una sega son la mano di una morta


G

Em

Am

poi con le scorie di un pompin


D

imbottisciti un panin
Em

magna merda, canta e va' in casin!


G

Em

Am D

L troverai tua madre


G

Em

Am

con le mutande in mano


G

Em Am D

che fa la puttana
A7

D7

per guadagnarsi il pan.


Ungiti le palle con il grasso di tricheco
mangiati le caccole dell'intestino cieco
poi uno sporco vecchio Hat
inghiottisci e manda gi
magna merda, canta e va' fa'n cul!
Scivola col culo sulla lama di un rasoio
affettati i coglioni e poi servili in vassoio
poi con le scorie di un bid
fatti pure un consomm
magna merda e canta senza me.
L troverai to' ma'
che fa marchette in quantit
per mantenerti all'Universit.
Sparati una sega con un collo di bottiglia
schiaffati nel culo tutta quanta una maniglia
poi con la sbroda di un lebbroso
fatti un gargarismo acquoso
ciuccia il naso di un caccoloso!

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Scoreggiamus
Scoreggiamus igitur, vedi "Gaudeamus"
satii dum sumus!
post magnadam fasolorum
post bevudam cervogiarum
nos domane non magnamus.
Sputtanatos habemus
omnes nostros soldos.
sine soldos no se magna
si non magni no te caghi
et gran poco te scoresi
Si volebimus scorare
ar magnabimus
sed memoria restarat
sed istesso no sarat
et scorare no ne piasarat
Gaudeamus igitur,
satii dum sumus
nos hac sera scoreremus
nos domane cagheremus
post fortuna oreremus:
vivat et fortuna,
se la ne fa scorare:
se la roda girarat
et magnar ben se podrat
scorare ne piasarat.

Scoreggiamus - www.divinus-dominus.com

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Se avessi vent'anni di meno


Walter Esbardo
Se avessi vent'anni di meno
che cosa farei all'amor
sarebbe una cosa banale
senza pene e lusinghe di cuor.
Per ora subisco gli affanni
gli acciacchi son il fior di ogni d
io sono cos mi dispiace
la mia vita Monsieur, tutta qui!
Talvolta mi aggiro furtivo
la preda mi sfugge di man
e resto cos a rimirare
la luna le stelle e i fal.
Pensando al passato rivedo
i sogni sognati ogni d
sottane e scarpette coi tacchi
la Merlin che poi ci trad.
Ma adesso il mio cuore legero
bevo vino m'ingozzo cos
"Io sono goliarda" ripeto.
La mia vita Messieurs
... tutta qui!

Se avessi vent'anni di meno - Walter Esbardo - www.divinus-dominus.com

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Se la mamma ti domandasse
Se la mamma ti domandasse
Chi ti ha rotto il culo a schegge:
uno studente iscritto a legge.
Chi te l'ha messo in simmetria:
uno studente in ingegneria.
Chi te l'ha rotto con arte fina:
uno studente di medicina.
Chi te lo mette e scappa via:
uno studente in farmacia.
Chi ti ci ha messo un cazzo pingue:
uno studente iscritto a lingue.
Chi te l'ha messo con arte pura:
uno studente di architettura.
Chi ha sborrato con coscienza:
uno studente iscritto a scienza.
Chi ovunque te l'ha infilato:
di lettere dev'esser stato.

Se la mamma ti domandasse - www.divinus-dominus.com

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Serenata bastarda
Va, serenata bastarda:
parch go messo un piede
su una merda,
e no ti me ga dito
"Amore, varda..."!
Serenata bastarda,
e nulla pi.

Serenata bastarda - www.divinus-dominus.com

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Spazzacamino
Su e gi per le contrade
di qua e di l si sente
cantare allegramente
bis

uno spazzacamin.
Si affaccia alla finestra
na'bella signorina
con voce assai carina
chiama lo spazzacamin.

bis

Prima lo fa entrare
e poi lo fa sedere
gli d da mangiare e bere
a lo spazzacamin.

bis

E dopo aver mangiato


mangiato e ben bevuto
gli fa vedere il buco
bis

il buco del camin.


E quel che mi rincresce
mio caro giovanetto
il mio camino stretto
bis

come farete a salir...


Non dubiti signora
son vecchio del mestiere
so fare il mio dovere
s e gi per il camin.

bis

Ma prima di uscire
da questa santa porta
proviamo un'altra volta
s e gi per il camin.
E dopo quattro mesi
la luna va crescendo
la gente va dicendo

bis

bis

de lo spazzacamin...
E dopo sette mesi
preparando le fascie
per il bambin che nasce
de lo spazzacamin.

bis

E dopo nove mesi


nato un bel bambino
biondo e ricciolino
come lo spazzacamin.

bis

Spazzacamino - www.divinus-dominus.com

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Spiritual
I dieci comandamenti riveduti e corretti in chiave goliardica...
C

Il prossimo tuo
non devi ammazzare
ma chi se ne frega
io continuo a chiavare.

Dio del cielo


F

se mi vorrai
in mezzo alle boscaglie
G

tu mi cercherai.

Ricordati poi
di non fornicare
ormai troppo tardi
sto gi per sborrare.

Dio del cielo


se mi cercherai
in piole ed in casini
tu mi troverai.

Non devi fregare


la roba degli altri
non colpa nostra
se siamo pi scaltri.

Dio del cielo


se sei fra di noi
non rompere i coglioni
fatti i cazzi tuoi

Ricordati poi
di non dire bugie
tu pensa alle tue
che io penso alle mie.

Io sono il Signore
Io sono il tuo Dio
tu fatti cazzi tuoi
ai miei ci penso io.

Alla donna degli altri


non devi pensare
Giusto... prima la chiavo
poi la mando a cagare.

Non avrai altro Dio


oltre me
tu sei un egoista
io ne ho gi tre.

Non desiderare
degli altri l'avere
ma torna tra i tuoi santi
e lasciaci godere.

Non nominare
il nome di Dio invano
ma succhiami piuttosto
questo gran banano.

Se hai preso per il culo


il vecchio buon Mos
non sperare di fare
altrettanto con me.

Ricordati le feste
di santificare
ma io la domenica
vado a chiavare.

Dio del cielo


se sei fra di noi
non rompere i coglioni
fatti i cazzi tuoi.

Al babbo e alla mamma


obbedire un dovere
ma vattelo a prendere
un po' nel sedere.

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Stornellate
Il Sor Antonio, che sta a Belvedere,
s' fatto l'altra sera visitare;
il medico gli ha detto di non bere,
di non andare a donne e non fumare.
Fiore di viola...
La moglie non gli ha detto una parola
ma gli ha comprato tosto una pistola...
Fiore di viola...
Tuo padre mi rifiuta la tua mano,
m'ha detto che sei un ricco bocconcino
e che ti voglio solo per il grano;
ma tu faresti becco anche un becchino.
Fiore di spino...
vero che sei un ricco bocconcino
ma in troppi ci hanno fatto uno spuntino.
Fiore di spino...
Domani che ricorre l'Ascensione
ti vo' portare meco alle Cascine,
ricordati del vino e del salmone,
che io ti porto del salame fine!
Fior di betullo...
Il tu' sarebbe un fidanzato grullo
se ti mandasse a casa senza grillo.
Fior di betullo...

Stornellate - www.divinus-dominus.com

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Stornelli pisani
Oggi i tempi non sono pi quelli,
gli di moda mangiar selvaggina
e le donne per la lor cucina
non gradiscono che soli uccelli.
La canzon, tiramelo fuor,
stiramelo ben,
ciucciamelo in punta...
La canzone ti voglio cantar...
La mia moglie massaia eccellente,
la polenta mi fa di sovente,
la condisce con storni e fringuelli,
perch a lei piaccion molto gli uccelli.
A Firenze facevo il trippaio;
m' successo un grandissimo guaio:
La mi moglie, una donna eccellente,
mi vendeva la trippa per niente!
La mi' moglie una donna da poco:
ha paura perfino del foco.
Figuratevi che l'altro ieri
era a letto con cinque pompieri!

La mi' moglie, una sarta perfetta,


ha il difetto dell'asola stretta,
poich l'ago le fa molto male
preferisce usare il ditale.
Le ragazze di via Tettamanti
sono rotte soltanto davanti,
mentre uelle di piazza san Pietro
sono rotte davanti e di dietro.
La mi' moglie ha il cervello un po' tonto
non sa leggere n far di conto
dopo innumeri prove e riprove
conta sol fino a sessantanove.
Alle donne alle donne africane
piace tanto ciucciar le banane
e le ciucciano senza vergogna
quasi fossero nate a Bologna.
La canzon, (...) voglio cantar...

La signora di via Panicale,


con le tette ci scopa le scale,
mentre quella di via Settecroci
col grilletto ci spacca le noci.
Certe donne si danno al biliardo,
per la stecca han molto riguardo,
sulle sponde fan certi rinquarti,
fanno buca da tutte le parti.
Le sartine di Piazza Castello,
han la gabbia e non hanno l'uccello,
gli studenti, invece, che rabbia,
han l'uccello e non hanno la gabbia.
La sorella di Mario il taxista,
molto bella ma un po' pessimista,
mentre stava nel bagno una sera,
esclam: Me la vedo un po' nera!
I tramvai sono sempre affollati,
di far presto a nessuno pi importa,
le tardone ci van volentieri,
perch sentono la mano morta.
Il marito di donna Pislei
vent'anni pi vecchio di lei,
allo scopo di ben figurare,
ha pensato: Lo fo' inamidare!

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Sucame mucho
Mi raccomando l'interpretazione...
Am

Dm

Sucame, sucame mucho


Am

Dm

come si fuera esta minchia


Am

la ultima vez...
A7

Dm

Sucame, sucame mucho


Am

quiero un pompino
E

Am

que para un pompino real.


Dm

Am

Mira esta minchia caliente


E7

te sbate nel diente


Am

te sfuera nel cul.


Dm

Am

Mira esta minchia azulata


B7

gran puta malnada


E7

estoy per sborar.

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Am

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Dm

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Tango della Zanzara


Am

L'altra notte in braccio a te


Dm

io bevevo camomilla
E

quando eplose una scintilla


E7

Am

che si spense nel bidet.


Tu facevi manicure
con la raspa e lo scalpello
quando proprio sul pi bello
m'assal la tentazion.
E

Pregustavo gi il sapore
Am

del tuo naso inaridito

uattiu uari uari u


uattiu uari uari u

aspettavo sol l'invito

uattiu uari uari u

per placare la passion.


Fai scempio di me
riducimi in poltiglia
lecca pur le sopracciglia
e poi fuma il narghil.
Cospargimi di flit
fssst fssst fssst fssst
sono la tua zanzara
mentre suona la fanfara
questo tango di passion.
Martellami la nuca
uattiu uari uari u
col tacco di una scarpa uattiu uari uari u
un dolce suono d'arpa uattiu uari uari u
a te mi legher.
e un dolce suono d'arpa la la la la laaaaaaa
a te mi legher.
uattiu uari uari u

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Am

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Tango della Zanzara - www.divinus-dominus.com

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Te le levi le braghette?
Te le l, te le l,
te le levi le braghette
te le levi oppure no
se tu non te le levi
se tu non te le levi
te le l, te le l,
te le levi le braghette
te le levi oppure no
se tu non te le levi
io te le lever!
Come far, pa zum, pa zum
come far, pa zum, pa zum
a far la guerra
a far la guerra
come far, pa zum, pa zum
come far, pa zum, pa zum
a far la guerra
senza il cannon?
Culino rosa!
Rosa il culino!

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Terra di Maremma
Piero Fin
Questa malinconia, che porto dentro me
bagna perfino il tempo della felicit.
Rivedo le colline, le macchie e a mezzo il grano
dove tra muschio e sassi svettava via il fagiano.
Perch, quando ti penso,
ho voglia di ascoltare musiche dolci e tristi?
Perch tu, terra di Maremma,
cantavi le tue nenie come le sento io, come le voglio io.
Ricordo le tue canne piantate nella terra
dove, piccolo uomo, giocavo la mia guerra.
Canta tu, terra stanca, con me da solo io
piangendo dolcemente dimenticavo Dio.
Perch, quando tui cerco,
ti dico che il tuo cielo l'ho chiuso dentro me?
Perch tu, terra di Maremma,
ascolti le mie nenie come le canto io, come le piango io.

Terra di Maremma - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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Terzo notturno d'autunno


Piero Fin - il Tetta
Si parlava alla buona tra noi,
ma guardandoci dritti negli occhi:
veramente potevi capire,
veramente potevi sapere.
Era il terzo notturno d'autunno,
ma vivevi come in primavera,
ubriaco di studi e parole,
ubriaco di vino e d'amore.
Si dorme con il sole o con la pioggia
per essere i padroni delle strade
affrettando l'arrivo nel pensiero.
Ragazze pi vibranti di malizia
coi seni aperti al gioco e alla stagione
e donne fatte nostre, e fantasia
e sogni di fanciulli, e fantasia
e cristalli d'idee, cavalli in corsa,
sospiri e sogni, sempre nuove cose.
Si giunse sempre da periferie
dove arrivava l'eco dei clamori
e l'euforia rapiva in un momento.
Poi le notti trascorse a vegliare
macinando parole e parole:
tutto quanto pi semplice, come
tutto fosse a portata di mano.
Era il terzo notturno d'autunno,
ma vivevi come in primavera,
nuove storie rubate alla notte,
strani dei luminosi e pagani.
gi tramonto e piove, lento, il buio.
Il pianto delle gatte roco e incerto,
si spengono nel sogno i desideri
Giacendo in solitudine mi sciolgo
ed un cuore velato nell'attesa:
ecco la presunzione di vittoria,
ecco la pregustata libert!
Ecco un pianeta riscoperto a caso,
sospiri e sogni, sempre nuove cose.
Trattengo il fiato, e intorno tutto mio,
con gli occhi sfioro un brivido di stelle:
in fondo proprio questo il paradiso.
Silenzio. ed una notte cos bella...
...Silenzio. ed una notte cos beeelllla..

Terzo notturno d'autunno - Piero Fin - il Tetta - www.divinus-dominus.com

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Testamento del goliarda


Meraviglioso inno goliardico. Nato in origine in memoria di Fratelli morti in occasione dell'alluvione di Firenze del 1966
e composto per l'occasione dai Goliardi della Cazzuola (storico ordine fiorentino) col tempo divenuto uno degli inni
pi cantati. E' un canto corale, potente, carico di emozioni. A turno i possessori delle feluche si alzano in piedi a
cantare la loro strofa. Da leggere con molta attenzione le toccanti parole.
C

Un giorno settembrino
G

di fine settimana
nato in un casino

Fratelli in Goliardia
dentro un bicchier di vino
vi lascio la follia:
fateci un gran casino!

un figlio di puttana.*

Da qui i Fratelli si alzano a cantare la propria strofa con il pileo alto in cielo

La mamma merdaiola,
al povero bambino,
nel fare una spagnola,
il latte cambi in vino.

Il mio goliardo nero


resti con me in eterno:
lo voglio al cimitero,
lo voglio anche all'inferno.

L'allattamento alcolico,
quale trasformazione,
il ciclo metabolico
cambi in fermentazione.

Il mio goliardo rosso,


rosso di medicina
io chiavo a pi non posso
davanti e a pecorina.

D'istinto naturale
beone smoderato
goliarda eccezionale
fosti considerato.

Il mio goliardo blu,


con l'aquila dorata,
lo dono alle battone
per farci una chiavata.

Ma un giorno dio sagrato


amara fu la sorte
tu fosti avvelenato,
avvelenato a morte:

Il mio goliardo verde,


come dei prati in fiore,
anche se pien di merde
resta del suo colore.

Dal tuo bicchier di Chianti,


con acqua, a tradimento! **
Prima di andar fra i Santi
facesti testamento:

Il mio goliardo azzurro,


ch' di Giurisprudenza,
io te lo caccio in culo
e tu porta pazienza.

Le mie bestemmie amate,


compagne della vita,
le voglio tramandate
da un nero gesuita.

Il mio goliardo giallo,


color d'economia,
chiaro come cristallo
ma sempre cosa mia.

Tutte le mie battone


che mi hanno sollazzato
facciano un rampicone
a chi mi ha sotterrato.

Il mio goliardo bianco,


bianco da letterato,
ha fatto il Kama Sutra
ed ha ricominciato.

Amore mai trovato


in giro per la terra
quello che ti ho cantato
dentro al tuo cuor rinserra

Il mio goliardo viola,


di politica il colore,
stato la mia scuola
di fratellanza ed amore.

Testamento del goliarda - www.divinus-dominus.com

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Il mio goliardo rosa


l'ho preso su dal cesso,
lo so che fa cagare,
ma lo porto lo stesso.
Il mio goliardo grigio
colore indefinito
in testa me lo pigio
finch non son finito.
Bordeaux il mio colore,
che lingue rappresenta,
lo regalo anche alle suore
per fare una cosa svelta.
Fratelli in Goliardia
dentro un bicchier di vino
vi lascio la follia:
fateci un gran casino!
* Il figlio di puttana in questione il Fecondo e Calcinoso Ordine Goliardico della Cazzuola
** l'alluvione.

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T'ho visto
Da inserire nel filone coprologico. Non si turbino gli spiriti deboli...
T'ho visto l'altra sera che cagavi
avevi in mano un foglio di giornale
m'avevi detto che tu m'aspettavi
che m'aspettavi assisa sul pitale.
Ma perch ma perch
hai voluto cagar senza me
se mi aspetti ti giuro stasera
mi faccio una pera
poi cago con te.

T'ho visto - www.divinus-dominus.com

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Tintoretto
Marco Giacomozzi
A Cm Bm E

A7

A7

Tintoretto insegnami i segreti del colore


A

A7

i tuoi passaggi morbidi dal giallo all'arancione


Bm

le curve e le parabole di luce inesistente


E

L dove l'occhio insiste, cerca le risposte giuste che non esistono.


Capitan Corto Maltese portami su un'isola tropicale
dove tra sole e noci di cocco possa ritornare un animale
dove tra fantasia e coriandoli, scorpioni e barracuda
l dove l'acqua bianca incontra l'onda azzurra dell'oceano.
D

Tutto il resto superfluo, tutto quanto dimentico


D

Un bicchiere di champagne, al, voil, adios all'amico che resta,


Bm

una magnifica fiesta, ma io non puedo restar (a chi...)


D

un pochito de sangria, v via Maria, adios all'amico che parte


Bm

io sono un clerico vagante io no puede restar. (x2)


Amico mio dimentica di essermi fedele
evita le consuetudini e spezza le catene
risparmiami il panegirico sul vuoto dell'assenza
Almeno in mia presenza, evita la circostanza delle lacrime.
Eugenio suggeriscimi un'ermetica conclusione
una capriola magica sulla pagina del cuore
Quattro parole stupide dal senso inesistente
Un qualcosa che non sento, un simpatico argomento per concludere.
Tutto il resto superfluo, tutto quanto dimentico
Un bicchiere di champagne, al, voil, adios all'amico che resta,
una magnifica fiesta, ma io non puedo restar (a chi...)
un pochito de sangria, v via Maria, adios all'amico che parte
io sono un clerico vagante io no puede restar. (x2)
A son chi su la playa che miro e streie che miro er mar
Ma mas adelante una fiesta vagante impazza sul mar
Nella mia 500 il motore no siento no vuole partir
Quasi quasi me vuelto e ritorno a bailar su la fiesta sul mar.
Un bicchiere di champagne, al, voil, adios all'amico che resta,
una magnifica fiesta, ma io non puedo restar (a chi...)
un pochito de sangria, v via Maria, adios all'amico che parte
io sono un clerico vagante io no puede restar. (x2)

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Ti volti in qua, ti volti in l


Operetta di Siena
Ti volti in qua, ti volti in l
senti la gente mormorar
non puoi pi andare ad orinar
lo sa gi tutta la citt.
C' sempre chi in un caff
vuol fare i conti in tasca a te
sali su un tram, entri in un bar
tutto un gran pettegolar.
Suo cugino fa l'aviere
quelle perle non son vere
se l'intende con il figlio del barbiere
Porta le mutande nere
per andare col fattore.
Quella vuole solo cinquemila lire.
La donna che sta dietro a te
da un prete si fa mantener
Non ti voltar, non lo guardar
quello si sta per rovinar
Tienlo per te, ma dicon che
sia figlio di un carabinier
Lo vedi l quel tipo in frac
gli serve solo per pisciar.
Buona sera professore
se la fa col cameriere
me l'han detto l'altro giorno dal barbiere.
Vedi quella col visone,
la moglie del barone
l'han trovata accaprettata in un portone.
Vuoi un segreto divulgar
senza doverti affaticar
a chi lo stai per raccontar
fagli giurar di non parlar.

Ti volti in qua, ti volti in l - Operetta di Siena - www.divinus-dominus.com

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Torquemada
(antico canto anarchico)
Canto fantastico. Originariamente anarchico e poi inglobato e fatto proprio dalla Goliardia. La figura dell'Inquisitore
per eccellenza, il vituperato Torquemada viene preso come pretesto per una dichiarazione di Libert assoluta.
L'Inquisizione Spagnola (che nessuno mai si aspetta... Monty Phyton docent) che schiaccia e mette a tacere chi
non la pensa come Dio vuole altro non che il mondo nel quale viviamo, fatto di preconcetti e chiusure mentali totali.
Libert, parola astratta e dai mille significati. Per i Goliardi la Libert forse la parola pi importante e forte,
tanto che possibile perfino considerarla come un sinonimo di Goliardia. Il Goliarda per definizione uno spirito
libero nel significato pi alto di questo terribile luogo comune. L'ultimo verso della canzone il grido estremo
di un Uomo e non va letta solo come una inutile bestemmia ma bisogna spingersi oltre, capire che anche quella
blasfemit simbolica (anche se normale per il "Gioco" goliardico distruggere ogni forma di potere, Chiesa
compresa) e rappresenta l'opposizione forte contro ogni forma di oppressione.
A

E quei pretacci neri m'hanno arrestato,


A

E quando sopra il rogo fui portato,


D

e in una cella scura m'han gettato.

gi dall'Inquisizione condannato

Mamma non devi piangere

non si sent preghiera,

per la mia triste sorte,

ma il grido di un ribelle:

piuttosto che abiurare,

Io credo solo all'uomo,

meglio la morte!

non alle stelle!

Mamma non devi piangere

Non si sent preghiera,

se mi hanno condannato,

n il pianto di una donna,

piuttosto che abiurare,

ma solo un prolungato

muoio bruciato!

"porcamadonnnna".

E al Torquemada che mi domandava


D

se conoscessi il Cristo Redentore,


D

no io non lo conosco,
D

no io non so chi sia.


D

Sono un materialista,
D

non una spia...


D

No io non lo conosco,

no io non so chi sia.


Sono un materialista,
D

non una spia...

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Trita 'l giass


Ecco un nuovo modo per servire un rinfrescante cocktail per l'estate. Il ghiaccio va tritato finemente come da
canzone...
Trita 'l giass col cl
Trita 'l giass col bs del cl
Nel dolor
sentirai la frescra
finch 'l toc ad giass al dra
ma poi
con lo sbalso di temperatra
sentirai l'acqua che cola
come l'acqua di un torrente
che scende scrosciando
che male ti fa.
Trita 'l giass col cl
Trita 'l giass col bs del cl

Trita 'l giass - www.divinus-dominus.com

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Tum-Za
C Eb D G7

E il t-taxi ferma sotto luci un po' falsate


e immerso in una trottola di vini di quaggi
io girovago intorno, e pesto il piede
dentro un turbine di spezie
che non riesce a farmi andare
oltre il limite deciso...
E vai, vai, vai che voli come un missile!
E vai, vai, vai che voli come un missile!
Il liscio del sudato, l'olio sulle dita,
tutto come un tango che non riesco pi a ballare,
e gemiti un po' assenti di piaceri comperati
e sguardi idioti e fessi come bubble gum...
E vai...
un groviglio di membra, risate, soldi in prestito,
che ti tocca la nuca provocandoti un brivido,
le facce della gente, ma solo di qualcuno,
il tuo vibrare indomito nel cuore del mattino,
e noi godiamo strani, con frasi un po' nostalgiche,
con fremiti di un tempo che io non ho vissuto.
E vai...
I cecchini traditori, dai pensieri poco seri
accennano a una danza dai colori sconosciuti;
e il profumo della pelle, che ti inebria da lontano,
ti uccide la ragione se gli vai troppo vicino.
E vai...
I ricordi abbandonati, i sogni nel cassetto,
le cose mai comprate nei luoghi di nessuno,
e tutto gira piano in una realt lontana,
dio, cantar che schifo per tutta una serata!
E vai...
tutto in una vodka, una vodka al melone,
pagata agli amici nel solito bar...

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Tum-Za - www.divinus-dominus.com

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Tu scendi dalle stelle


Alfredo Nardone
Canzone scritta da alfredo nardone per la Messa Goliardica. Ottima per essere eseguita coralmente.
Tu scendi dalle stelle
mio protettore
imprechi e ti ravani
ma porti i doni
Regali sigarette
e anche i goldoni
ti attacchi alla bottiglia
e a una baldracca
Babbo Natale io non credevo
fossi un vecchietto grasso e buson
sempre ubriaco
da quel che vedo tu
sei pure drogato
Ti trovo poi in taverna
seduto al banco
tu hai un cappello a punta
e non sembri stanco
Ora ho capito
"Santa Alabarda"!
Babbo Natale
un goliarda
io lo saluto e brindo
gi ubriaco
io lo saluto e brindo
gia ubriaco.

Tu scendi dalle stelle - Alfredo Nardone - www.divinus-dominus.com

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Umile, disillusa preghiera


D

ma un amore che finisce


d sempre bei ricordi, e una montagna
G
A
D F#m
di lezioni da imparare;
vedo un altro giorno grazie a te;
sar anche vero, oh Dio, ma mi stupisce
Em
A
mi dicono sia un segno del tuo grande, grande amore un modo cos strano di insegnare.
Buongiorno a te, Signore:

e per questo ti ringrazio, anche se

Le poche cose che van bene


non sono mai piovute dal tuo cielo,
ma da averle sudate, da spezzarsi sette schiene,
e spesso ce l'ho fatta per un pelo;

il letto sembra vuoto


da quando la mia donna andata via:
l'amavo, ed ho cercato sempre di esserle devoto
ma hai deciso che non doveva essere mia.
G

e il lavoro non va bene:


G

F#m

A7

si dice che entro questa settimana


Em

se non mi vuoi aiutare,


se vuoi lasciarmi solo, sfortunato
e bastonato sempre pi,
allora su di me non ci contare
perch io su di te non conto pi,
perch io su di te non conto pi,
perch io su di te non conto pi.

Dm7

A7

dovrei esser licenziato.


G

A7

Ma so che c' del buono in queste pene,


G

A7

F#m

e grazie per avermi sempre amato.


E grazie a te, Signore,
del cibo che anche oggi c' per me;
lo pago lavorando tutti i giorni nove ore,
ma sembre debba dire grazie a te...
E non ti preoccupare
se non so neanche far bollire il riso:
solo perch prima che imparassi a cucinare
hai voluto portar mamma in paradiso;
e ti prego di scusarmi
se quando lei morta io, da stolto,
ho provato anche dolore:
l'hai fatto senza dubbio per mostrarmi
che sai essere grande nell'amore.
Lodato sii, Signore:
il sonno sta allungando le sue mani;
ti prego di lasciarmi questa fede e questo cuore
per poterti ringraziare anche domani;
e guardo l'altra piazza,
ed anche questa sera sto a pensare
che neanche oggi mi hai fatto incontrare la ragazza
da cui mi permetterai di farmi amare...

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Un'altra volta
Le vicissitudini amorose di un povero fanciullo innamorato.
C

Dopo un poco che facevo il fesso


Am

le parlai di sesso
C

ma lei mi rispose: un'altra volta.


Quando mi pareva l'ora buona
le palpai la mona
ma lei mi ha fulminato: un'altra volta.
A

Un'altra volta!
F

Un'altra volta!
Un'altra volta!
Un'altra volta!
C

Io l a provarci sempre, e lei:


F

un'altra volta!
E le settimane ci passavo
e ancora ci provavo
per sentirmi dire: un'altra volta.
Quando aveva ormai deciso il giorno
in cui l'avrei sposata
ancora mi diceva: un'altra volta.
Un'altra volta!
Un'altra volta!
Un'altra volta!
Un'altra volta!
Quanto me lo son menato:
un'altra volta!
Pare sia scaramanzia se il giorno
prima delle nozze
ripet con gli occhi gonfi: un'altra volta.
Ma la prima notte, ricordando
dieci anni di seghe
venne il mio momento: un'altra volta!

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Una notte di folle baldoria (Han riaperto i bordelli)


Una notte di folle baldoria un goliarda di vin si riemp
e tornato all'avita magione dolcemente si mise a sognar
Vide allora il sublime portento che di gioia il suo cuore riemp
vide che la Merlin era morta, la cagion del nostro patir.
S, han riaperto i bordelli, s, li hanno fatti pi belli
si pu tornare a chiavare, la fica leccare
ed il buco del cul!
E sognava di donne leggiadre che le grazie gli offrivan di s,
e dopo il coito con sguardo fatale Favorisse una tazza di the?
E sognava di prati fioriti, con la Ines distesa ai suoi pi
la chiavava fra i mirti e i roseti era certo pi lieto di un re.
Ma or la sbornia smaltita e la visione svanita:
si ricomincia la solita vecchia giornata
che triste per lui.
Pio, tornato sui luoghi sognati per trovarvi affollati casin
vide solo una vecchia tra i prati era la senatrice Merlin.
Le rivolse l'alata parola ma la Troia rispose cos:
Caro ziovine, il tempo passato son trascorsi vent'anni e
No, non han riaperto i bordelli, no, non li hanno fatti
or, se vuoi andare a chiavare tu devi penare
e lo scolo beccare.

Una notte di folle baldoria (Han riaperto i bordelli) - www.divinus-dominus.com

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Un cannone d'autore
"Una canzone d'amore" / Jimmy
Quando la Goliardia v oltre la Goliardia. Questa canzone stata scritta da Jimmy, un frequentatore del pi bel
newsgroup di internet, it.arti.musica.spartiti, dopo aver conosciuto le canzoni goliardiche. Ecco lo spirito giusto!
A

F#m

riesco anche a squagliare


mentre mi faccio scopare
solo da te, solo da te
solo da te, solo da te
solo da te.

Se solo avessi le cartine io la farei


F#m

anche se ti farebbe male


A

F#m

Se avessi anche l'accendino


D

F#m

io squaglierei, il fumo squaglierei

Se io avessi le cartine
la ragazza da sballare

Se avessi avuto la mia erba allora


sarebbe stato tutto diverso
l'avrei chiusa a bandiera e

l'accendino per squagliare


i "cappucci" da indossare

sarebbe stato, io avrei fumato...


A

un cannone d'autore

un p di erba da mischiare
per farla stare male

per farti rilassare


D

un cannone d'autore
E

se si potesse fare

allora s io lo farei

F#

per farti addormentare


per poterti spogliare
A

Questo cannone d'autore


per farla sdraiare
un cannone d'autore
per poterne approfittare
e mentre lei fuma
io la potrei scopare
un cannone d'autore
solo per lei.

qui sulla spiaggia


D

un cannone d'autore
E

F#m

solo per te, solo per te


E

D E

F#m

solo per te, solo per te


solo per te.

Se un giorno tu venissi a stare


a casa mia
allora lo potrei avverare
il sogno di farti sballare
e di scopare, di scopare con te
Ti insegnerei a rollare con una mano
e nel frattempo sentiresti
il mio cazzo dentro l'ano e poi
canteresti, s canteresti.....
Ma che cannoni d'autore
che mi hai insegnato a fare
Ma che cannoni d'autore
mentre mi faccio scopare
sto diventando proprio brava

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Un giorno quando te ne andrai


Piero Fin
Un giorno quando te ne andrai,
fra poco tempo ancora,
allora forse capirai quanto sia bella un'ora.
Un'ora per capire cosa vuol dire insieme,
insieme per cantare i pensieri di sempre.
Note fatte di vino, urlo che esplode dentro:
ti tremano le mani, troppo da dire insieme.
Ti stringi nel ricordo di qualche anno fa:
sempre pi sdrucito, ma un'altro non ti sta.
Ecco le notti bianche urlate in osteria,
e bevevamo il sole nella malinconia.
Stringetemi per ultimo in un abbraccio forte:
le labbra che mi tremano cantano l'onest.
Un giorno quando te ne andrai,
fra poco tempo ancora,
allora forse capirai quanto sia bella un'ora.

Un giorno quando te ne andrai - Piero Fin - www.divinus-dominus.com

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Universalit
Marco Giacomozzi
Canzone fantastica. Ogni volta che la suono penso ad una Ferie delle Matricole a Padova tanti anni fa. Ero ospite
del LAGO, Ordine Triestino, e al nostro tavolo c'erano alcuni Clerici. L'atmosfera era davvero fenomenale. Si annusava
la Fratellanza Goliardica, quella vera, quella pura, quela che ti fa stare attorno ad un tavolo con sconosciuti e godere
pienamente della loro compagnia. Quando un Clerico inton "Universalit" tutti iniziarono a cantare e tutti battevano
sui tavoli per scandire le parole. Ah che ricordi!
A

Universit degli Studi


libera universit come liberamente

E c' l'omino nero che ti fa paura


che ti dice Studia, che la vita dura!
L'unica maniera un poco duratura per farsi largo.

scegli la vita che ti conviene.


E

Universit degli Studi


Ges, Giuseppe e Maria
tutti quanti i santi, tutti quanti*

E c' l'omino rosso che ti dice Scusa,


hai mica cento lire per l'Argentina,
hai mica qualche cosa per qualche cosa
che non ricordo...

studiano insieme.

E poi c' lei, che pi figa di cos


non se n'eran mica viste prima, qui
lei studia architettura e parla piano
quando sorride si spalanca il cielo
per quando passa non t'aspetta
e quando aspetta non aspetta te
lei sempre in ri-tar-do! **
Chiss che traffico as-sur-do! che c'! **

E c' l'omino nero che ti fa paura


Am

che ti dice Studia, che la vita dura!


E

L'unica maniera un poco duratura per farsi largo.


D

E c' l'omino rosso che ti dice Scusa,


A

hai mica cento lire per l'Argentina,


E

hai mica qualche cosa per qualche cosa

* Slapping e percussione sulla cassa.


** I Fratelli battono sui tavoli fortemente
sillabando le parole.

che non ricordo...


D

E poi c' lei, che pi figa di cos


A

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non se n'eran mica viste prima, qui


D

lei studia architettura e parla piano


A

A7

quando sorride si spalanca il cielo


D

per quando passa non t'aspetta


A

A7

e quando aspetta non aspetta te


A

lei sempre in ri-tar-do! **


A

A7

Chiss che traffico as-sur-do! che c'! **


Universit degli studi
se passo qui davanti ci penso
e ci ripenso e penso
che non ti conosco.
Universit degli studi
in fondo dopotutto in fondo, analizzando
siamo stati bene.

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Un Onirico
Mamo Giacomozzi
Siamo chi si sogna, la notte, il casolare
l'ovvio, il neverland, il sogno, un posto per sognare,
gli eletti molto amati, soliti o casuali
oppure i prossimi passati fanciulle floreali.
Ma occhio sono solo un onirico
comuni alternative progettarle con che nome
il sogno ha consumato l'identit
devo chiamarmi come?
Ognuno vola dove, Valpadana o Marte
ricorda il suo futuro, erba e salvia l dall'orto
e gatte sopra il letto e legna nel camino
e brocche e l'energia solare per il Philips piccolino.
Ma occhio sono solo un onirico (...) devo chiamarmi come?
Inverno, estate nudi a giocare intelligente
la Soprannaturale gentilezza ultrabrillante
e respirare rock, violini corde e voci
dice il flauto ad un sassofono chi matto pi di Alice
Ma occhio sono solo un onirico (...) devo chiamarmi come?
Stonati ma accordati, scoviamo suoni buoni
mi sento un po' scopato metto gli occhi negli occhioni
e tutto in tutto ritmo, nei fianchi e nelle dita
nell'ora che ci coglie in vetta ad una diminuita.
Ma occhio sono solo un onirico (...) devo chiamarmi come?

Un Onirico - Mamo Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Uscendo sulla strada


Uscendo sulla strada, quattro passi nella luna
con l'ombra che ti scivola davanti come seta
un calcio ad un cappello senza idee senza padrone
che ricade accartocciato senza piangere nemmeno.
E un gatto affila gli occhi dalla notte del suo muro
pronto al balzo della fuga, disturbato nel suo canto
d'amore, come il pianto di un bambino di nessuno
poi scompare per incanto ma lo senti che vicino
ma lo senti che vicino...
E' tardi eppure c' qualcosa nell'aria
tutta la malinconia di chi non ha compagnia
di chi vive di niente, di chi vive di niente.
Avr bevuto e sta contando le stelle,
dal suo letto di magia il creato cosa sua
laggi sotto il ponte, laggi sotto il ponte.
L sotto quell'arcata della casa aperta al vento
c' una sedia, un pagliericcio, un armadio un po' sbilenco
ti guarda con due pozze di celeste quasi perse
nell'enorme barba incolta del suo viso.
Sorride amico, un poco a tutti amico, se sei davvero
amico della vita lui ti offre la sua sedia
si stringe nei suoi stracci e dopo un attimo di gioia
pian piano assieme al fiume s'addormenta
pian piano assieme al fiume s'addormenta...
E' tardi eppure c' qualcosa nell'aria
tutta la malinconia di chi non ha compagnia
di chi vive di niente, di chi vive di niente.
Avr bevuto e sta piangendo da solo
quel momento di follia quando uccise fantasia
la sua unica donna, la sua unica donna.
Seduto a testa bassa sui gradini di una chiesa
parla piano e si ricorda dei vent'anni di galera
s'illumina negli occhi quando pensa alla sua donna
la pi bella del quartiere, la pi donna.
Adesso sul suo viso come un alito di vento
delicata vita lenta, misteriosa ricompensa
si alza barcollando e porta via le sue parole
che ormai son la sua ultima ricchezza
che ormai son la sua ultima ricchezza...
E' tardi eppure c'...

Uscendo sulla strada - www.divinus-dominus.com

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Valzer delle candele


Valzer dolcissimo da cantare con amore e leggerezza.
Lui
C

Bambina mia di zucchero


C

di zucchero sei tu.


C

Se vuoi sentire il muscolo


C

vieni a dormir con me.


Nell'ano te lo strucciolo
in figa no, perch
se poi nasce un pargolo
tu lo metti inculo a me.
Lei

Bambino mio di zucchero


di zucchero sei tu
se vuoi la fica prendila
fa quello che vuoi tu.
Se poi nascesse un pargolo
sar quel che sar;
ma in culo lo puoi mettere
alla troia di tu ma'!

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Va pensiero
Quando la Goliardia incontra Verdi. Sulle note del famoso pezo del Nabucco ecco una dolce aria in
memoria dei tempi passati.
Va' pensiero ai tempi passati
quando ancora s'andava al casino!
Ma una donna crudel ci ha fottuti,
una donna di nome Merlin!!!
Borgognona, si bella e perduta,
oh ricordo di mia giovent...
Ma le palle gi piene ci abbiamo
dei soprusi patiti finor.
Belle potte, armonici culi,
o ricordo di un tempo che fu,
or non c' pi...

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Venite Amemus
Alfredo Nardone
Sulla musica di "Venite Adoremus", canto natalizio per eccellenza, ecco le parole scritte da Alfredo Nardone.
Da cantare coralmente a pi voci.
L'avemo peloso
madido e succoso
l'avemo peloso
venite a sucar
L'avete preziosa
rossa elussuriosa
apriteci i battenti
su fateci contenti
e sotto le coperte
venite ad amar
L'avemo peloso
ligneo e un po' bizzoso
l'amore di un goliarda
si sa che non si scorda
abbiamo l'alabarda
qui pronta per voi.

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Ventisette
Dolcissima canzone in dialetto veneto di antica composizione. Parla delle amate e caste fanciulle e del loro
piccolo problema mensile, quando per accogliere l'arrivo del Marchese si vestono con preziosi panni di lino.
Cosa pu fare l'amato giovinotto se non invitare le pulzelle ad abbandonare i paramenti e concedersi con
dolcezza e romanticismo alle gioie dell'amore carnale?
C

El ventisette d'ogni mese


G

tutte le donne i le g'ha il marchese;


G

cossa i le fa, ste brutte troiasse?


C

il se riempie la mona de strasse.


Din, don, campane a marteo:
fora le strasse, dentro l'oso:
daghelo drento, spingilo gi,
slarga quel buso sempre di pi.
Per una fisica ben conossua
a questo mondo tutto se frua;
ma la bernarda, cosa miranda,
pi la se dopra, pi la vien granda!

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Vespertilio Amoroso
Quando la Goliardia incontra Mozart. Sull'aria del "Farfallone amoroso" (da non confondersi con il "Trottolino amoroso"
di pi recente composizione) i Goliardi Patavini compongono un inno fenomenale.
D

Voi quadrati ci avete i coglioni


E7

disse Zeus ai Vespertilioni


D

e noi gioiosi intoniamo ogni d


E

E7

il nostro inno, che suona cos:


A

Dove vai, Vespertilio amoroso,


A

notte e giorno d'intorno volando,


delle vergini il sangue succhiando
E7

della vita gran goditor?


il Vespertilio un ver Goliarda,
fiero il guardo, la fava gagliarda;
il Vespertilio un cuor sincero:
"Viva la figa" il nostro pensiero.
Dove vai, Vespertilio amoroso,
delle botti il vino trincando,
ogni notte pulzelle chiavando
nel sacro nome di San Trimalcion?

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Ve Tru Stori ov Ledi Di


Alfredo Nardone

Capolavoro di arte Goliardico-Compositiva-Musical-Emblematica, raccoglie in s il Phatos della morte di una cara


principessa e il disgusto sentito verso chi osa deturparne l'immagine (?!?!?). Inoltre a testimoniare l'ineluttabile casualit
degli eventi viene inserita pure la vicenda dolcemente umana e toccante di Madre Teresa di Calcutta (santissima donna)
e di Gianni Versace (mai troppo compianto stilista), amici fraterni della bella principessa.
Composta in un giorno, che dico, in poche ore dal genio inqualificabile di Saffus Petus Sciaffico e con i consigli di
Dominus, questa perla d'arte musicale si snoda tra tre famosi successi: "Let it be" dei Beatles, "Candle in the wind"
(anzi Goodbye England Rose) di E.John e La Canzone del Sole di L.Battisti. Buon divertimento...
Eseguire giro di "Let it be" molto veloce
C
G

Questa la storia vera


Am

di lady Di che morta una sera


C

spalando Madre Teresa di Calcutta ubriaca


Am

uccidendola sopra al guard-rail


C

Ma una gomma scoppia e poi parte


Am

e chi ti uccide, ti uccide Versace


C

che passava di l per caso


G

Am

col suo nuovo vestito di Dolce e Gabbana


Suonare "let it be" velocit normale
C
G

Am

Una sera nel castello d'Inghilterra Carlo ti piant


C

C Dm7 C

un bel paio di corna con Camilla.


C

Am

E tu sei dietro quella porta che guardi e ti masturbi


C

F C Dm7 C

dolce pianto salato Lady Di...


Am

Lady Di, Lady Di, Lady Di, Lady Di,


G

C Dm7 C

guida ubriaca Lady Di.


Am

Lady Di, Lady Di, Lady Di, Lady Di,


G

C Dm7 C

prima o poi ti schianti Lady Di.

E dopo il divorzio incontri Dodi che ti chiava e pagher


sulla sua barchetta Lady Di.
E ti porta in giro per il mondo come una vera
vera principessa senza corna.
Lady Di, Lady Di, Lady Di, Lady Di,
guida anche la nave ubriaca Lady Di.
Lady Di, Lady Di, Lady Di, Lady Di,
non ti preoccupare che se muori ci pensa Elton John.
Adesso sfuma su "Candle in the wind" di Elton John

Ci penser Elton John...


E

Se ora sei morta come una stronza su quella Mercedes,


A

guidando ubriaca con la guardia del corpo impasticcata nel baule,


E

e Dodi come un coglione che dorme e ti lascia guidare


E

senza considerare che donna uguale a danno.

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B7

E donna al volante pericolo costante


E

e tu lo sei oramai...
E

E madre Teresa si fida e ti attraversa la strada.


A

C#m

Muori come una Troia e non lo sai...


B

che al mondo non gliene frega un cazzo se tu pi non ci sei...


Ritorna "Let it be"

Lady Di adesso sai respiro molto meglio


tre persone in meno Lady Di.
Vado in giro e corro per le strade senza preoccuparmi ormai
di questa tua Love-Story Lady Di.
Prima con Carlo, dopo le corna, dopo Camilla e dopo il divorzio
la regina d'Inghilterra non si sgrilletta pi dal dolore.
Poi dopo il divorzio Dodi e dopo Dodi l'incidente...
Ora basta Lady Di
non ci puoi pi rompere i coglioni...
Adesso parte "La canzone del sole"
A
E

Noooooo, nooooooo
D

La principessa quando muore muore e poi,


D

si toglie dalle balle e non la senti e poi


la macchina si schianta e si accartoccia
su quel pezzo di muretto ancora intero
e poi ti schiaccia quella troia di Madre Teresa...
naaaa naaa e Versace passeraa aaa
proprio di l in quel momento che ti parte
quella gomma e il suo cerchione che gli taglia
quella sua bella testina di cazzo.
Ritorna "Let it be"

Ora in Paradiso giochi a croquet con Versace


Madre Teresa tiene i punteggi.
Sugli spalti ci sono Freddie Mercury e John Lennon
che ti guardano basiti Lady Di.
Quando avrai finito dovrai lavorare
di bocca e di culo Lady Di.
Di bocca con John Lennon e di culo con Freddie Mercury
sai sono i suoi gusti Lady Di.
Lady Di, Lady Di, Lady Di, Lady Di,
Lady Di ti senti sola.....
Ma tra un p arriva anche il Papa.....Lady Di...

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Vieni mia bella


Credo che tutti conoscano la melodia di questo tormentone. Alla allegra compagnia cantante il piacere
di aggiungere altri versi.
Vieni mia bella vieni
vieni con me a Palazzo
ti mostrer il ca...ro
e amato genitor.
Dimmi dove, dimmi dove
a che fare, a che fare
Vieni mia bella vieni
vieni con me alla valle
ti mostrer le pal...lide
rose del mio giardin.
Dimmi dove, dimmi dove
a che fare, a che fare
Vieni mia bella vieni
vieni con me in bottega
tu mi farai 'na se...mplice
dichiarazione d'amor.
Dimmi dove, dimmi dove
a che fare, a che fare
Vieni mia bella vieni
vieni alla querca antica
mi mostrerai la fi...bbia
la fibbia del gil.
Dimmi dove, dimmi dove
a che fare, a che fare
Vieni mia bella vieni
vieni con me al ruscello
ti mostrer l'uc...ente
la lama del pugnal.
Dimmi dove, dimmi dove
a che fare, a che fare

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Vispa Teresa
Canto storico della Goliardia. Viene intonato coralmente in diverse occasioni, dall'ingresso della Minus
nell'Ordine Goliardico alla Laurea etc.
La vispa Teresa avea, tra l'erbetta,
al volo sorpresa gentil farfalletta
e tutta giuliva gridava a distesa:
"L'ho presa, l'ho presa, l'ho presa nel cul!"
"Ahi che mal!" *
"Te sta ben, culaton!"
* parte urlata dal destinatario del canto.

Vispa Teresa - www.divinus-dominus.com

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Vitti 'na crozza


D

Vitti 'na crozza supra nu cannuni,


D

fui curiusu e ci vozi a spiari.


G

Em

Idda m'arrispunniu: A un gran duluri


G

A7

muriri senza toccu di campani.


A

Larallelleru lalleru lalleru


A

lalleru lalleru lalleru lalla.


C' nu giardino a menzu di lu mari,
tuttu ntessutu d'arangi e di xjuri.
Tutti l'acceddi n'ci fannu l'amuri.
Larallelleru lalleru lalleru
lalleru lalleru lalleru lalla.
Sentu li trona di lu Mungipeddu,
chi ietta focu elampi i tutti i lati.
oh bedda matri, matri addulurata
serba la vita mia e di mia amata.
Larallelleru lalleru lalleru
lalleru lalleru lalleru lalla.
Sinni eru li me anni
sinni eru, sinni eru e un sacciu unni.
Ora ca su arrivatu a ottanta anni,
chiamu la vita e morti m'arrispunni.
Larallelleru lalleru lalleru
lalleru lalleru lalleru lalla.
Cunzatimi, cunzatimi sta lettu,
ca di li vermi su' mangiatu tuttu.
Si nun lu scuntu cca lu me peccatu
lu scuntu a chidda vita a sangu ruttu.
Larallelleru lalleru lalleru
lalleru lalleru lalleru lalla.

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Viva la fica
Inno di vita, amore e gioia. Si ritrovano le caratteristiche tipiche della Goliardia. L'amore per il Femmineo Antro, per la
Natura e per la Terza Via del Piacere. Notare la lezione di vita che si impartisce alla fetente matricola.

Viva la fica, il cielo sereno


il buco del culo, l'arcobaleno;
i moralisti fanno schiamazzo
perch son tutti teste di cazzo.
Cara matricola, ti voglio insegnare
il tempo futuro del verbo chiavare:
chiava in francese, tedesco, spagnolo,
finisce sempre che prendi lo scolo.

Viva la fica - www.divinus-dominus.com

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Viva Torino
Viva Torino
citt delle belle donne
noi siamo le colonne
noi siamo le colonne.
Viva Torino
citt delle belle donne
noi siamo le colonne
dell'Universit.
Era lei s s
era lei no no
era lei che lo voleva
era lei che lo pigli.
Ma quando non arriva
il vaglia di pap
noi siamo le colonne
del Monte di Piet.
Era lei s s
era lei no no
era lei che lo voleva
era lei che lo pigli.
Ma quando arriva
il vaglia di pap
noi siamo le colonne
di tutti i variet.
Era lei s s
era lei no no
era lei che lo voleva
era lei che lo pigli.

Viva Torino - www.divinus-dominus.com

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Vivere allo Sbando


Alfredo Nardone
Fantastica canzone che ben esprime il senso della Goliardia. Scritta da Alfredo Nardone quando ancora la Primula,
una Confraternita Triestina, era viva ed attiva. Ora quella Primula non esiste pi ma resta forte e verace nei nostri cuori.
G

Noi come i pochi rimasti


G

Di stirpi antiche
C

Che non esistono pi


G

Portiamo avanti quell'idea di tradizione


G

costumi e gesti
C

Che non si fanno ormai pi


Em

La goliardia l'arte della passione


Em

Viverla ti pu dare di pi
G

Vivere allo sbando come facciam noi


G

Di pu dare giorni che non avrai mai


Em

E non c' eta, non c' convenzione


Em

liberta del pensiero che in noi


C

del pensiero che in noi


vengan le primule avanti
e noi saremo sempre disposti perch
il nostro gioco parte dalla convinzione
che la ragione filtra la vita e chiss
se ci sar vino fino al mattino
o staremo a bigolare qui al bar
Primula nel cuore
Primule i miei eroi
Quei cappelli storti
Dei fratelli miei
Canterem fin che la voce regge
Questa sera non finisce per noi
Vivere allo sbando come facciam noi
Ti dar momenti che ricorderai
E non c' et, non c' convenzione
Brilla gi il fiore rosso che in noi

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VM
Canzone satirica contro il VM, il Maestro di un Ordine Goliardico. Per la serie "manco i boss si salvano dallo
sberleffo"!
E

Goliardi state in guardia, il VM gi qua,


A

minaccia erezioni ce l'ha su con noi;


E

nel sesso una potenza e questo si sa:


A

che tira, che tira, che tira.


La mano del VM in grado, si sa,
di dare i paglioni a ognuno di noi:
potenza non gli manca, di donne ne ha,
chiaver, chiaver, chiaver...
E

VM, hai sempre una sottana al tuo servizio,


C#m

G#m

C#m

per lei non di certo un sacrifizio:


B

orgasmi, orgasmi, orgasmi lei avr!


VM, riserva tu fai sempre di goldoni:
li usi contro i perfidi bambini,
che furbo, che furbo, che furbo che tu sei!
Goliardi state in guardia, il tiranno gi qua,
minaccia punizioni, ce l'ha su con noi;
la tragica impotenza gi certa, si sa:
non tira, non tira, non tira.
La mano del VM ottenere non sa
le magiche erezioni di ognuno di noi:
la voglia non gli manca, denaro ne ha,
pagher, pagher, pagher...
VM, pagando una puttana pel servizio
la obblighi a un s grande sacrifizio:
che palle, che palle, che palle si far!
VM, comprato hai inutilmente dei goldoni:
ben presto si son fatti palloncini;
bambini, bambini, comunque non ne avrai!

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Voglia amara (37.73.3)


Mamo Giacomozzi
Voglia amara di lasciare...
dolci amici e strade care...
confusione dolce dentro
strano odore di rimpianto,
strano odore...
Strano odore di citt...
sbagli ancora fatti mai...
strano odore di partenze,
di stazioni e lontananze,
strano odore...
Stati d'animo incredibili
tra le dita stanche scivolano...
...come sabbia...
e pensieri un poco... torbidi,
malinconici, ora tardi
e il presente? ...E gi ricordo...
Strana stanza sconosciuta,
birra fredda non bevuta...
atmosfere indecifrabili
anime spente, non facile...
Sciocca nuda lampadina,
luce ambigua gi mattina...
labbra fredde di parole,
disperate anime sole...
Stati d'animo incredibili
tra le dita stanche scivolano...
...come sabbia...
e pensieri un poco... torbidi,
malinconici, ora tardi
e il presente? ...E gi ricordo...
Sguardi dolci rifiutati,
un volo breve di minuti...
resta uno stupido bicchiere
il presente gi passato...
Vecchio dai puoi farne senza
poi fredda notte di partenza
e le calde labbra morbide
ed i brevi baci gelidi...
son gi ricordi...
Stati d'animo incredibili
tra le dita stanche scivolano...
...come sabbia...
e pensieri un poco... torbidi,
malinconici, ora tardi
e il presente? ...E gi ricordo...
Morbido il suo corpo nuovo,
strano che sia ancora vivo...
strano avere nuovamente
dentro me lo stesso vento di
Morbide le sue carezze,
poi il ritorno... voglie pazze..

Voglia amara (37.73.3) - Mamo Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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conclusioni inverosimili
di pensieri impossibili...
la mia strada non ha et...
Stati d'animo incredibili
tra le dita stanche scivolano...
...come sabbia...
e pensieri un poco... torbidi,
malinconici, ora tardi
e il presente? ...E gi ricordo...

Voglia amara (37.73.3) - Mamo Giacomozzi - www.divinus-dominus.com

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Zum zum zum


Questa la primissima versione del successo portato in TV dalle gemelle Kessler. Narra la leggenda che un
bieco funzionario Rai si sia opposto e abbia obbligato le due tedescone (autrici del testo originario autobiografico)
a modificare le parole.
C

Sar capitato anche a voi


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di avere un casino in famiglia:


il padre che chiava la figlia
C

G7

e il nonno finocchio
C

G7

che incula il marmocchio:


C

zum zum zum zum zum,


G7

zum zum zum zum zum...


P.S.: Ringrazio il M Angelo Dinelli per avermi suggerito il giro della canzoncina.

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Ringraziamenti e cogitationi
Divinus Dominus
L'Opera giunta al termine, o meglio questa ennesima versione si pu considerare conclusa.
Doverosi pensieri e ringraziamenti affollano la mente mia stanca e corrosa dal troppo Bacco e dalle mai troppo amate
Veneri. Anzitutto ringrazio la Nostra Santa Madre Goliardia per avermi fatto in tutti i sensi e poi:
- I Goliardi persi per il mondo che mi hanno aiutato nella compilazione del presente Canzoniere.
- Lo Zibaldone di Abelardo e chi ci sta dietro, davanti, sopra e sotto. Senza di Lui sarebbe stato uno sbattimento
senza fine riportare le canzoni storiche della Goliardia.
- La mia mente per i meravigliosi commenti che sono riuscito a partorire per numerosi canti.
- Il M Angelo Dinelli, quello che ha scritto numerosi libri di musica (provate ad andare alla Ricordi per credere!),
grande artista ed infinito Amico Fraterno.
- Saffus Petus Sciaffico per la Fratellanza che ci unisce.
- Frate Anal per la Fratellanza che mai ci divide.
- Le Veneri che, ahi loro, mi hanno amato (poche) e quelle che io ho amato (infinite).
- Holden per tutto.
- Il mio portatile che mi fa passare ore davanti al suo schermo.
- La mia bella ragazza che non ho.
- Le Marlboro Lights per tutto il catrame che sono in grado di donare ai miei polmoni.
- Maria e quel bel Cioccolatino amato e consumato fino alla fine.
- Rosy Bindi, donna pi bella che intelligente, per avermi insegnato l'odio.
- La divisione Marketing del Milan A.C. per aver dato lavoro ad una mia amatissima Fanciulla.
- La Quilimari Ltd. per aver realizzato il prg con il quale ho fatto tutto, ovvero Chord Pro Manager, e sopratutto
per averlo fatto cos male che ancora sto impazzendo per usarlo.
- Black Thorne per aver realizzato il crack del suddetto programma che uso.
- Donato Verdiana per l'amicizia che ci lega.
- La Lockwood Chappellon Ltd. per la sua lotta infinita contro l'oppressione delle case editrici che cercano sempre
di mandare in galera il Verdiana.
- Bomarn, Fabfab, GuitarDoc e gli altri del newsgroup it.arti.musica.spartiti per l'amicizia che ci lega.
- Amosfree (http://get.to/amosfree) per l'amore che gli abbiamo dato.
- I miei nemici, o meglio, le persone alle quali sto sulle palle. Senza di voi la mia vita sarebbe assi piatta.
- Le mie ernie del disco che mi hanno insegnato il dolore.
- Fabrizio De Andr che mi ha insegnato la Poesia. Caro Faber, la tua Opera Omnia prima o poi verr finita.
- Marco Masini, per le sua belle canzoni che mi son servite in diverse occasioni (bella stronza, vaffanculo...)
- I 7M3, Seven Mary Three, che pochissimi conoscono per avermi insegnato la Vera Musica suonata con il cuore.
- Marta, il mio bel pollo di gomma.
- Dio, qualsiasi dio, per avermi insegnato che su questo mondo siamo solo piccole parti del nulla.
- Enrico VIII, il mio caro e carnale compagno di mille avventure amorose, per te e per la fanciulla che cos ti ha
chiamato tanti, tanti anni fa.
- ...

Mi spiace se volutamente o involontariamente ho dimenticato qualcuno. Sar per la prossima versione del Canzoniere.
NUNC EST BIBENDUM
DIVINUS DOMINUS SUMMAM VERITATEM INVESTIGATOR
DAVID AARANSON MAX NOODLES CONTE DI SAN GERMANO BILLY THE KID GIGHEN
UCCELLENTISSIMO GOLIARDA DE LA SANTA GOLIARDIA ITALICA.

Ringraziamenti e cogitationi - Divinus Dominus - www.divinus-dominus.com

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