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HOFMANNSTHAL

Con l'intera sua opera, Hugo von Hofmannsthal, uno dei pi illustri esponenti
della letteratura viennese di fine secolo, diede il proprio contributo al dibattito,
particolarmente avvertito nella cultura austriaca, sulla validit e le funzioni del
linguaggio. Egli pi in generale prese posizione nei confronti della civilt
moderna e difese la poesia, sostenendone non soltanto la grazia
liberatrice ma anche la capacit di tradurre in armoniosa levit di forme
gli abissi pi inquietanti.

Le liriche che Hofmannsthal scrisse tra i diciassette e i


vent'anni occupano un posto di rilievo nell'ambito della poesia tedesca.
Le poesie e i drammi lirici
La dolcezza e duttilit della lingua, la variet e l'uso sovrano dei ritmi e della
rima, la sognante malinconia del tono fanno di queste
composizioni un gioiello del decadentismo tedesco ed europeo.
Anchei giovanili drammi lirici sono pi che altro un contenitore per
l'espansione lirica; pur nelle ambientazioni pi varie (rinascimentali, orientali,
bizantine), vertono sul tema decadente della morte, come senso profondo
della vita, e della vita come rappresentazione di sogno, come
arte: Ieri (Gestern, 1891); La morte di Tiziano (Der Tod des Tizian, 1892); Il
folle e la morte (Der Tor und der Tod, 1893); Il ventaglio bianco (Der weisse
Fcher, 1897); L'imperatore e la strega (Der Kaiser und die Hexe, 1897): tutti
scritti che verranno raccolti solo pi tardi nel volumeTeatro in versi (Theater in
Versen, 1899). Alle opere menzionate si aggiunsero, tra il 1898 e il 1899, i
drammi: La donna alla finestra (Die Frau im Fenster), Le nozze di
Sobaide (Die Hochzeit der Sobaide), L'avventuriero e la cantante (Der
Abenteurer und die Sngerin).
La crisi poetica e la produzione teatrale

La crisi di questa visione puramente estetica del mondo testimoniata ,


come si accennato, dal potente racconto del 1902 Una lettera, noto con
il titoloLettera di Lord Chandos : dietro l'epistola fittizia che il giovane
nobile Lord Chandos indirizza al filosofo Francesco Bacone, Hofmannsthal
manifesta il suo disperato e assoluto senso di estraneit nei confronti del
mondo. La sua non trascurabile produzione narrativa include tra l'altro un
romanzoincompiuto di ambientazione veneziana, Andreas o i
ricongiunti (Andreas oder die Vereinigten), cui l'autore lavor soprattutto
negli anni 1912-13, e il cui protagonista sfiduciato e confuso idealmente
vicino a Chandos. Nell'ampia e assai varia produzione teatrale vanno ancora
citati: Ognuno, rappresentazione della morte del ricco (Jedermann, das Spiel
vom Sterben des reichen Mannes, 1911), condotto secondo i moduli del
mistero medievale e con l'impiego di una lingua arcaizzante le commedie Il
ritorno di Cristina (Cristinas Heimreise, 1910), ispirata a un episodio
delleMemorie di Casanova, dove per protagonista la figura femminile e
non quella del seduttore; L'uomo difficile (Der Schwierige, 1921),
gustosissima vicenda di un uomo troppo scrupoloso e delicato nel sentire,
che raggiunge la felicit soltanto costretto dalla donna
amata; L'incorruttibile (Der Unbestechliche, 1923), imperniato sulla figura di
un arguto e abile maggiordomo che salva la pace coniugale del padrone,
messa a repentaglio dai suoi amorazzi un po' troppo ostentati. Se con le
ultime commedie intendeva forse reagire agli orrori della guerra,
Hofmannsthal d voce al pessimismo pi cupo nella seconda versione (1927)
della tragedia La torre , che si chiude con il trionfo del caos e
dell'anarchia .

Thomas Mann (Lubecca 1875 - Kilchberg, Zurigo, 1955) ricevette in famiglia,


dalla madre, di origine creola, i primi stimoli all'attivit artistica: la liederistica
tedesca e la mitologia classica, le favole di Andersen, Omero e Virgilio gli
divennero familiari fin dalla prima infanzia. Senza aver portato a termine studi
regolari, nel 1894 and a vivere a Monaco, dove la madre e i fratelli si erano
trasferiti nel 1891, alla morte del padre. Nella capitale bavarese incominci a

frequentare gli ambienti letterari. Nel 1894 pubblic anche la sua prima
novella, Traviata (Gefallen), ristampata poi nel volume Il piccolo signor
Friedemann (Der kleine Herr Friedemann, 1898). Nel 1901 ottenne un'inattesa
notoriet nazionale e internazionale con il romanzo I
Buddenbrook (Buddenbrooks, 1901). Seguirono i racconti lunghi Tonio
Krger e Tristano, apparsi insieme in volume (Tristan, 1903). Nel 1905 spos
Katja Pringsheim, da cui ebbe sei figli e che gli fu di sostegno per tutta la vita
rinsaldando la sua volont di lavoro. Delle lettere d'amore a Katja lo scrittore si
serv per il suo secondo romanzo, Altezza reale (Knigliche Hoheit, 1909), storia
quasi favolistica di un amore felice tra un principe tedesco in difficolt finanziarie
e la figlia di un miliardario americano. Prima della guerra pubblic ancora il
celebre racconto La morte a Venezia (Der Tod in Venedig, 1912) e inizi a
scrivere La montagna incantata (Der Zauberberg), portata a termine nel
1924. Di fronte al primo conflitto mondiale il suo atteggiamento politico fu,
come quello di gran parte degli intellettuali tedeschi, improntato al nazionalismo
e, in nome di una guerra che gli pareva popolare, grande, profondamente
giusta, non esit a rompere con il fratello Heinrich. Testimonianza di questo
periodo sono i saggi e le riflessioni raccolti nel volume Considerazioni di un
impolitico (Betrachtungen eines Unpolitischen, 1918).
La svolta politica dopo la prima guerra mondiale
Dopo la guerra, per, ripreso il lavoro alla Montagna incantata e composto il
delicato idillio Cane e padrone (Herr und Hund, 1919), Mann comp
una profonda revisione delle proprie posizioni politico-culturali
abbandonando, insieme con il nazionalismo, anche la sua precedente
visione estetizzante della vita e dell'arte desunta da Schopenhauer e
Nietzsche: a essi contrappose come suoi modelli Goethe e Tolstoj aderendo con
convinzione ai valori della democrazia. Nel corso dei suoi numerosi viaggi
all'estero conobbe tra l'altro Lukcs e Hauptmann, che gli servirono come
modelli per i personaggi, rispettivamente, di Naphta e di Peeperkorn
della Montagna incantata. Negli anni successivi stese il primo progetto per il
romanzo biblico su Giuseppe, scrisse i racconti Disordine e dolore
precoce(Unordnung und frhes Leid, 1925) e Mario e il mago (Mario und der
Zauberer, 1929), in cui manifest la suainsofferenza per il
fascismo italiano. Nel 1929 ricevette il premio Nobel. Si annunciava ormai il

pericolo del nazismo, da lui tempestivamente denunciato nel discorso Appello


alla ragione (Appell an die Vernunft, 1930), dove si auspicava un'alleanza tra
borghesia e socialismo in difesa della libert. Le pesanti minacce subite e
l'ascesa di Hitler al potere lo indussero a lasciare la Germania nel 1933.
Soggiorn dapprima in Svizzera, poi si trasfer negli Stati Uniti. Qui la sua
presenza pubblica and facendosi sempre pi intensa, sia per mezzo di
conferenze sia mediante interventi scritti:La guerra e il futuro (The war and the
future, 1941); Come vincere la pace (How to win the peace, 1942); La caduta
degli ebrei europei (The fall of the European Jews, 1943). Terminata la tetralogia
biblica Giuseppe e i suoi fratelli(Joseph und seine Brder, 1933-42), si dedic al
grande romanzo sulla tragedia dell'arte tedesca e della Germania, ilDoktor
Faustus (1947). Rientr in Europa nel 1952, stabilendosi nei pressi di Zurigo,
dove mor
Tutta la prima fase dell'attivit creativa di Mann verte, sotto l'influsso di
Nietzsche, sull'opposizione decadentistica tra arte e vita: l'affinamento della
sensibilit, l'inclinazione estetica comportano una diminuzione della forza dei
propri istinti e della propria volont di affermazione, determinando un rifiuto della
vita (come nel caso del signor Friedemann, che finisce suicida) o la malattia e
l'incapacit di vivere (come nel caso del piccolo Hanno Buddenbrook).
L'opposizione tra arte e vita
Questo tema al centro dei Buddenbrook, dove si fonde con la grande
impalcatura della storia di una famiglia, che abbraccia quattro generazioni.
La decadenza progressiva dei suoi membri da intendersi sia in senso
biologico, alla maniera dei romanzi naturalisti, sia nel senso nietzscheano di
sfinimento estetico-culturale: figure emblematiche del romanzo sono il
nevrotico e sventato Christian e l'infaticabile Thomas, artefice della fortuna
famigliare, almeno fino a quando la lettura di Schopenhauer non sopravviene ad
attanagliargli l'anima. Bench Mann faccia largo uso della tecnica del discorso
indiretto libero, il romanzo non pu dirsi psicologico, poich raggiunge tono e
dimensione epici grazie alla molteplicit e variet dei registri stilistici, sorretti
dall'uso del motivo conduttore (Leitmotiv), mutuato dalla musica di Wagner:
alla comparsa di un personaggio o al ripresentarsi di una situazione, viene
ripresa una sequenza di aggettivi o un'intera proposizione, che poi si intrecciano

e riappaiono in un contesto sempre diverso. Tale tecnica tradisce a volte un che


di meccanico, che fa risaltare l'altro elemento stilistico fondamentale della
grandiosa narrazione, ovvero l'ironia, intesa come presa di distanza
dell'autore dalla materia narrata: obiettivit ironia, ebbe infatti a dichiarare
lo stesso Mann in seguito. Il tema del conflitto tra arte e vita si ripresenta nei due
grandi racconti del 1903, Tonio Krger e Tristano, e sullo stesso tema lo
scrittore torna ancora nel racconto La morte a Venezia, pregno di un estetismo
morboso e di un'atmosfera di morte.
Il romanzo di idee
L'idea della morte campeggia anche nel monumentale romanzo La montagna
incantata, lo spunto per il quale gli venne da una visita al sanatorio di Davos,
dove la moglie Katja si trovava per curare una lieve affezione polmonare. Quel
sanatorio, distante e separato dal mondo che sta correndo a precipizio verso la
guerra mondiale, il teatro della vicenda di Hans Castorp, neolaureato
ingegnere navale che raggiunge Davos solo per fare visita al cugino malato, ma
si ammala e viene ricoverato a sua volta. Cos il giovane diviene il centro attorno
a cui si svolgono le reiterate dispute ideologiche tra il gesuita reazionario Naphta
e il democratico Settembrini (nipote del celebre Luigi), che si contendono la sua
educazione. Questo romanzo vuol essere una moderna versione del
romanzo di formazione in forma di romanzo di idee. Le singolari
esperienze di Hans Castorp si concludono con lo scoppio della guerra e la sua
partenza per il fronte.
Mito, psicologia e razionalit
Nell'imponente tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli l'autore intende non solo
dar vita a un'opera narrativa paragonabile per estensione e complessit alla
tetralogia di Wagner, ma soprattutto costruire una narrazione nella quale il
mito, la psicologia umana del profondo e la razionalit confluiscano
nell'unit dello spirito umano che si dispiega poi nella storia. Nel suo
immenso lavoro lo scrittore attinge, oltre che alla Bibbia, alle pi svariate fonti
mitologiche, geografiche, archeologiche, storiche e critiche, che rifonde
intrecciando alla narrazione osservazioni e discussioni teoriche, spesso di
grande interesse. La lingua insegue il suo oggetto con la pi grande ricchezza di
strumenti: ora alternando arcaismi a neologismi, ora mescolando assonanze,

allitterazioni, onomatopee, ora studiandosi di ricreare parodisticamente, per


esempio, gli snobismi linguistici della classe dominante egizia. Mann soprattutto
si sforza di ricreare il tono delle antiche cronache, nel quale traluce ironicamente
la consapevole perspicuit dell'intelletto moderno. Nata come pausa ricreativa
fra il terzo e l'ultimo volume della tetralogia, Carlotta a Weimar (Lotte in Weimar,
1939) l'amabile storia di un'immaginaria visita resa in anni maturi da Carlotta,
l'amore giovanile di Goethe, al grande maestro di Weimar: omaggio al sommo
poeta tedesco e insieme sapiente variazione su suoi temi.
Il romanzo della tragedia tedesca
Ben altra atmosfera si respira nel romanzo che Mann scrisse sotto la
sconvolgente impressione della seconda guerra mondiale e del consumarsi
della tragedia della sua patria, Doktor Faustus (1947). La narrazione si presenta
come la biografia del compositore Adrian Leverkhn, presentato come il creatore
della musica dodecafonica, geniale ma demoniaca forma musicale che segna
la fine della Germania classica e dei suoi valori positivi quali erano stati
espressi dalla Nona sinfonia di Beethoven. Come il protagonista della tragedia di
Goethe, anche il protagonista del romanzo di Mann stringe un patto con il
diavolo, rinunciando alla salvezza in cambio di ventiquattro anni di genialit
artistica. Cos Leverkhn impazzisce dopo avere ultimato il suo capolavoro, la
cantata Lamentatio doctoris Fausti, e la sua vicenda viene a questo punto a
sovrapporsi con il destino di Nietzsche, il teorico della volont di potenza, e pi
in generale con quello della Germania.
Gli ultimi romanzi
Nei due ultimi romanzi Mann ritrov la sua serenit classica. Con L'eletto (Der
Erwhlte, 1951) una splendida variazione della leggenda di Gregorio Magno,
desunta dai Gesta Romanorum, e portando poi a compimento, nelleConfessioni
del cavaliere d'industria Felix Krull (Bekenntnisse des Hochstaplers Felix Krull,
1954), un progetto di cinquant'anni prima: un arioso romanzo comico che narra
in prima persona maneggi e truffe di un simpatico avventuriero, e che sembra
smentire le parole shakespeariane fatte proprie da Mann alla fine della seconda
guerra mondiale: And my ending is despair (e la mia fine disperazione). Nel
1977 stata avviata la pubblicazione dei Diari(Tagebcher, 9 voll.).

Esaltato come un classico e avversato come un grande tradizionalista, una


delle figure dominanti della narrativa tedesca del Novecento. La stessa disparit
dei giudizi espressi su di lui prova l'enorme ricchezza e complessit della sua
arte, che tocca tutte le principali regioni della narrativa moderna: dal
romanzo di idee, che raccoglie l'eredit del romanzo di formazione ottocentesco,
al romanzo storico-mitico; dal travestimento storico-linguistico al riso solare di un
rinnovato romanzo picaresco, e infine a quel romanzo della crisi dell'arte e della
civilt moderne che il Doktor Faustus.

Genesi dell'espressionismo
Si suole ricondurre la nascita del movimento al
disagio e all'angoscia provocati dal travolgente
sviluppo della societ industriale, dalla
massificazione e spersonalizzazione
dell'individuo che parve conseguirne. A ci si
aggiunsero gli orrori della prima guerra mondiale,
che sembrarono agli esponenti dell'espressionismo
(molti dei quali in essa perirono) la tragica conferma
delle loro visioni apocalittiche. Nel suo saggio del
1916 lo scrittore austriaco H. Bahr ebbe
enfaticamente a osservare che mai epoca fu scossa
da tanto raccapriccio, da tanto orrore di morte... Mai la
pace fu pi lontana e la libert pi morta. Ora
l'angoscia leva il suo grido: gridando l'uomo reclama

la propria anima, tutta quest'epoca non che un grido


d'angoscia. Questo grido, emblematicamente
rappresentato dalla litografia omonima del pittore
norvegese E. Munch, insieme disagio, protesta e
rivolta irrazionali, ed altrettanto irrazionale
aspirazione mistica: tali diverse componenti non
arrivarono mai a fondersi, cosicch l'espressionismo
rimase un movimento in s molto eterogeneo.
Tutti i suoi aderenti erano concordi nel constatare
come fece K. Pinthus nel 1925 l'enorme differenza
fra le giornate tranquille e silenziose di un
contemporaneo di Goethe o di un uomo del
Biedermeier e le giornate dell'uomo moderno,
assediate da rumori, stimoli, eccitazioni, dal
tumulto delle strade brulicanti di mezzi di trasporto,
con il telefono, con le rclame luminose, con mille
suoni e distrazioni, e infine dalla guerra, che ha
cominciato ad allargarsi sulla terra, per l'aria e
nell'acqua, con capacit distruttive che nemmeno la
fantasia dello scrittore pi eccentrico era stata capace
d'immaginare. L'inorridito rifiuto della
modernit distingueva l'espressionismo da
movimenti coevi come il futurismo, specie quello
italiano, che dalla civilt del rumore e delle macchine
e, per certi aspetti, anche dalla guerra si sentiva
invece fortemente attratto.

Modi, protagonistie caratteri letterari


dell'espressionismo
Sorto dapprima nel campo delle arti
figurative con i gruppi Die Brcke (Il ponte), attivo
a Dresda a partire dal 1905, e Der blaue Reiter (Il
cavaliere azzurro), nato a Monaco nel 1911,
l'espressionismo si estese alla musica (con
Schnberg, Berg e Webern), conoscendo le sue pi
importanti manifestazioni letterarie tra il 1910 e
il 1920 soprattutto nell'ambito della lirica e del
dramma teatrale. Diversi gruppi di autori si
raccolsero a Berlino intorno alle riviste Der Sturm,
Die Aktion (nate entrambe nel 1910) e Das neue
Pathos; a Monaco intorno a Die Revolution, a Zurigo
intorno a Weisse Bltter, mentre a Praga oper un
gruppo i cui principali rappresentanti furono F. Werfel
e M. Brod, amico e curatore delle opere di Kafka.
Il linguaggio dell'espressionismo si caratterizza
per la sua intensit, la forte figurativit, il
pathos acceso e, soprattutto nel teatro e nel cinema,
per le deformazioni grottesche cui sottopone il
linguaggio comune. Domina nella produzione lirica
l'angoscia per l'isolamento del soggetto, per la
dissociazione delle sue percezioni e la crescente
invadenza del mondo (industriale) esterno,

sottolineata da un andamento ritmico denso, rotto


da accostamenti inconsueti e da immagini
stravolte, talora repellenti (come nell'Ofelia del poeta
G. Heym la descrizione del nido di topi tra le chiome
della protagonista), da esclamazioni e invocazioni
spesso eccessive. Tra i poeti vanno ricordati E.
Lasker-Schler, A. Stramm, E. Stadler, G. Benn, G.
Trakl, G. Heym, F. Werfel e il primo Brecht.
Nel teatro l'espressionismo ruppe recisamente
con il naturalismo sia quando si volse alla polemica
sociale con forti elementi grotteschi e caricaturali, sia,
e a maggior ragione, quando imbocc la via del
dramma visionario. Al primo filone si rifanno perlopi
G. Kaiser, E. Toller e il giovane Brecht. Al secondo
possono ricondursi L. Schreyer, O. Kokoschka, E.
Barlach nonch i registi cinematografici R. Wiene,
autore del celebre Gabinetto del dottor Calidari (Das
Kabinett des Doktor Calidari, 1919), F.W. Murnau
con Nosferatu (1922) e F. Lang con Doktor
Mabuse (1922).

VOCI DELLA POESIA ESPRESSIONISTICA


Di famiglia ebraica (lasci il Paese all'avvento
del nazismo), la poetessa Else Lasker-

Schler (Elberfeld 1869 - Gerusalemme 1945)


fu una delle voci pi intense
dell'espressionismo lirico
tedesco. Influenzata dallo stile della Bibbia,
compose, dopo Stige (Styx, 1902), I miei
miracoli (Meine Wunder, 1911), le Ballate
ebraiche (Hebrische Balladen, 1913),
smaglianti di suggestioni erotiche,
di appassionati viaggi fra cielo e terra e di
resuscitate figure bibliche. Il suo canto diviene
pi sommesso nell'ultima raccolta, Il mio
pianoforte azzurro (Mein blaues Klavier, 1943).
anche autrice di saggi, di racconti, tra cui Il
principe di Tebe (Der Prinz von Theben, 1914),
e del dramma quasi naturalistico La
Wupper (Die Wupper, 1909).
Georg Heym (Hirschberg, Slesia, 1887 - Berlino
1912) fu uno dei primi e pi singolari lirici
dell'espressionismo. Ribelle verso la famiglia e
le istituzioni, fu ammiratore di Kleist,
Baudelaire, Rimbaud, Verlaine. Le sue poesie
sono pervase da un senso d'orrore per la
solitudine dell'individuo nella morsa della
citt moderna e della massa, e sembrano
presagire la catastrofe della guerra che
sovrastava l'Europa.
Alle raccolte poetiche Il giorno eterno (Der ewige
Tag, 1911) e Umbra vitae (1912) seguirono i
racconti Il ladro (Der Dieb, 1913, postumo) e i
sonetti Maratona(Marathon, 1914, postumo).

Il poeta e narratore Johannes Robert


Becher (Monaco 1891 - Berlino 1958) ebbe
un'esistenza inquieta: a diciannove anni uccise
una ragazza e fer gravemente se stesso nel
tentativo di imitare Kleist. Nel 1914 fu renitente alla
leva e poco prima dello scoppio della guerra
pubblic il volume di poesie in stile
espressionistico Decadenza e trionfo(Verfall und
Triumph, 1914). Aderente nel 1918 all'associazione
spartachista, comunista dal 1919, scrisse un
romanzo antimilitaristico, Il cadavere sul trono (Der
Leichnam auf dem Thron, 1926), che gli procur un
processo per alto tradimento, poi non celebrato per
le proteste, tra gli altri, di Mann e B. Brecht. Nel
1933 emigr a Mosca, dove si and allineando al
realismo socialista. Rientrato nella Germania
Orientale nel 1945, oper attivamente
all'edificazione dello Stato comunista fondando la
casa editrice Aufbau Verlag, scrivendo l'inno della
Repubblica Democratica Tedesca (1949) e infine
ricoprendo la carica di ministro della Pubblica
istruzione (1954-58).

POESIA E PROSA DELL'ANTIUMANESIMO:


BENN
Figlio di un pastore protestante, Gottfried Benn
(Mansfeld, Westprignitz, 1886 - Berlino 1956)
abbandon dopo due semestri la facolt teologica
cui si era iscritto per desiderio del padre ed entr

nell'accademia militare di Berlino, dove studi


medicina laureandosi nel 1912.
In questo stesso anno apparve il suo primo
volume di poesie, Morgue, che lo rese
fulmineamente celebre e cui segu l'anno dopo la
raccolta Figli (Shne). Ufficiale sanitario durante la
prima guerra mondiale, prese parte all'assedio di
Anversa; trasferito a Bruxelles, vi diresse, in qualit
di primario medico, un ospedale per prostitute.
In questo periodo scrisse le novelle poi pubblicate
con il titolo Cervelli (Gehirne, 1916). Nel 1917 si
stabil a Berlino aprendovi uno studio medico per
malattie veneree e della pelle. Verso la fine degli
anni Venti matur il suo distacco
dall'avanguardia espressionista, di cui
rifiutava l'impegno politico a favore del
socialismo.
A sorpresa, nel 1933, con la conferenza radiofonica Il
nuovo Stato e gli intellettuali ader al nazismo.
Presto deluso, prese le distanze dal nuovo
regime, il quale peraltro non gli perdon i suoi
trascorsi espressionistici e fin per proibirgli di
scrivere. Dopo la guerra ottenne un immenso
successo pubblicando in rapida successione: Poesie
statiche (Statische Gedichte, 1948); le prose L'uomo
tolemaico (Der Ptolemer, 1947) e Osteria
Wolf (Weinhaus Wolf, 1949); i saggi Mondo
dell'espressione (Ausdruckswelt, 1949);
l'autobiografia Doppia vita (Doppelleben, 1950).
La produzione poetica

La prima raccolta poetica di Benn, Morgue, non


comprendeva che nove composizioni piuttosto brevi,
ed esteriormente la sua lingua poteva sembrare
ancora improntata al naturalismo: in realt
quella lingua precisa e fredda serviva a dar
corpo a versi di un nichilismo disperato e a
tratti crudamente grottesco. La
raccolta Figli segna una svolta in direzione di
una scrittura immaginifica e visionaria, che
sorregge la violenta rivolta contro la generazione dei
padri in nome dell'io. Le raccolte successive,
da Carne (Fleisch, 1917) a Scissione (Spaltung,
1925), da Poesie statiche(Statische Gedichte, 1948)
all'estremo Aprslude (1955), mostrano
un graduale addolcirsi del tono, una metrica
pi regolare con un impiego pi diffuso della
rima, e inclinano spesso verso soluzioni
ermetiche. Se l'aspetto formale assume nell'ultimo
Benn rilevanza sempre maggiore, non per questo
muta il suo atteggiamento nichilistico di fondo:
anzi, l'arte resta per lui la sola attivit metafisica
entro l'orizzonte privo di senso dell'essere.
La prosa
La prima e principale prova narrativa di Benn, il
ciclo di cinque novelle Cervelli, incentrata sulla
figura del giovane medico Rnne, incapace di un
rapporto costruttivo, quale che sia, con il mondo: le
sue esperienze esterne si stravolgono in
corrispondenza con la dissoluzione interiore
dell'io, e vengono descritte con ardite
figurazioni linguistiche di stampo
espressionistico: Qualcosa dall'alto mi fiacca. Non

ho pi un sostegno in fondo ai miei occhi. Lo spazio


ondeggia sconfinatamente. Invano Rnne cerca un
punto fermo nelle diverse forme dell'esistenza
borghese, ogni volta deve tornare a constatare la
disgregazione della propria interiorit. Solo nella
creativit artistica l'io pu trovare se stesso e negare
il mondo esterno in nome di quello dell'espressione.
Il mondo dell'espressione sar infatti il titolo sotto il
quale Benn raccoglier dopo la guerra la sua pi
significativa produzione saggistica.
La contrapposizione dell'io creatore dell'artista
all'io empirico e al mondo fa da sfondo anche
all'autobiografia La doppia vita, in cui Benn procede
a una puntigliosa difesa e giustificazione del proprio
operato, dal suo espressionismo artistico
all'adesione e al successivo distacco dal
nazionalsocialismo. Una doppia vita, appunto, di
medico e di poeta, per Benn il solo modo di
sostenere la realt senza rinnegare la propria
missione di artista.

APOGEO DELLA LETTERATURA PRAGHESE:


KAFKA
Narratore dell'angoscia e della fragilit dell'uomo
contemporaneo, Kafka fu, pi di ogni altro forse,
scrittore: scrivere per lui coincideva con vivere, e la
scrittura non poteva che registrare con analitica freddezza il
proprio centro vuoto, il vuoto dell'esistenza. Nella sua Praga
slavo-tedesca-ebraica, Kafka visse e scrisse la
propria extraterritorialit all'esistenza, il proprio essere

ebreo esiliato dalle origini ebraico-orientali, sradicato dalla


terra d'Israele e insieme sequestrato al futuro della terra
promessa.

Nel sec. X, attorno ai due castelli di Hrdcany e Vysehrad si


svilupp il primo centro abitativo di Praga, citt divenuta poi, nel
sec. XIII, capitale della Boemia e, nel secolo successivo,
dell'impero. Tra i secc. XII e XIII si origin la colonia ebraica
praghese, crescendo su nuclei fondati addirittura gi nel sec. X
da quei mercanti ebraici che vi stazionavano lungo l'itinerario
da Oriente a Occidente. Praga ebbe cos la propria citt ebraica,
fitta di viuzze e casupole fatiscenti, entro il proprio territorio
cittadino; eresse le mura del ghetto (conservatesi intatte sin quasi a
met del sec. XIX) entro le proprie mura. E in quella pencolante e
magica citt nella citt, che, come ogni ghetto, conobbe
persecuzioni e pogrom, usura e balzelli, si produsse una letteratura
destinata ad offrire alla letteratura universale di tutti i tempi
personalit e opere pregne di un inconfondibile spirito. All'inizio del
sec. XIX Praga conobbe poi un'inaspettata fioritura della
letteratura di lingua tedesca, anche questa per mai cresciuta
troppo lontano dalle fonde radici ebraiche della capitale boema.

Quasi sconosciuto durante la vita, lo scrittore boemo


di lingua tedesca Franz Kafka (Praga 1883 Kierling, Vienna, 1924) divenuto uno dei narratori
pi influenti del Novecento. Le sue opere sono
considerate il simbolo dell'ansia dell'uomo
moderno, innocente e pur colpevolizzato da un
mondo ostile e incomprensibile.

La vita
Primogenito di un commerciante ebreo che dalla
provincia boema si era trasferito a Praga e vi aveva
fatto fortuna, appartenne alla minoranza di lingua
tedesca e ricevette l'educazione allora consueta per
la borghesia emergente, frequentando il ginnasio e
poi la facolt di legge dell'Universit di
Praga. Conseguita nel 1906 la laurea in
giurisprudenza, animato dalla precisa
consapevolezza dei propri intenti letterari
cerc un lavoro che gli concedesse il tempo e
l'agio di dedicarsi alla scrittura; trov cos un
posto presso l'Istituto di assicurazione contro gli
infortuni sul lavoro, dove rimase dal 1908 al 1922
ricoprendovi incarichi di crescente responsabilit. Il
padre tent pi volte di convincerlo a subentrargli
nella conduzione del suo fiorente negozio di articoli
galanti; l'aspirante scrittore oppose sempre un
rifiuto, manifestando in un'occasione addirittura
propositi di suicidio. Ci contribu a peggiorare il suo
gi difficile rapporto con il padre, di cui Kafka
traccer un bilancio nella drammatica e
lucidissima Lettera al padre (Brief an den Vater,
scritta nel 1919) e che idealmente giustifica il
racconto La sentenza (Das Urteil, scritto nel 1912).
Condusse una vita metodica lavorando la mattina in
ufficio, dedicando il pomeriggio alla lettura dei
giornali, alla corrispondenza, a qualche ora di sonno
e a lunghe passeggiate, quindi, dopo la cena in
famiglia, scrivendo finch me lo consentono le
forze. Il giovane scrittore pot frequentare gli
ambienti letterari di Praga, legandosi a F.
Werfel e M. Brod, che gli fu amico fino alla morte e

che cur l'edizione postuma dei suoi scritti. Al 1912


risale invece l'amicizia con l'attore jiddish Jizchak
Lwy, che dest in lui interesse crescente per
l'ebraismo e il sionismo. La capitale boema offriva le
pi importanti novit culturali: bench timido e
riservato Kafka amava frequentare i numerosi teatri
di prosa (tedeschi e cechi), le librerie e biblioteche, i
circoli culturali e il salotto di Berta Fanta, dove si
discuteva di psicoanalisi, di teoria della relativit, e
teoria dei quanti. Nel 1912 conobbe Felice Bauer,
con la quale annod e poi ruppe (1914) il
fidanzamento, e alla quale indirizz moltissime
lettere (Briefe an Felice). Oltre alle lettere, risultano
particolarmente importanti per la comprensione
della personalit di Kafka i Diari (Tagebcher 191023), bench letterariamente non siano all'altezza
delle sue opere narrative maggiori, pubblicati in
forma completa da M. Brod nel 1951. La fine del
rapporto con la Bauer, forse da interpretarsi
come il rifiuto di un'esistenza borghese in
favore della letteratura, coincise con
un'intensa stagione di creazioni letterarie. Nel
1917 si manifest in tutta la sua gravit la malattia
polmonare che doveva portare lo scrittore alla
morte. Anche un secondo fidanzamento con la
Bauer e uno con la giovane Julie
Wohryzeck vennero sciolti. Dopo una relazione
con Milena Jesensk, che tradusse alcune sue
opere in ceco, Kafka si leg a Dora Diamant, che
gli rimase accanto negli ultimi anni di vita.
L'opera narrativa: i racconti

Le prime prove narrative vennero quasi tutte


distrutte dall'autore, che su di esse si espresse
severamente con l'amico M. Brod. In effetti la prima
pagina kafkiana che ci sia giunta, La finestra sulla
via (Das Gassenfenster), letterariamente molto
povera, pur presentando gi in forma embrionale
uno dei tipici temi dell'autore: lo sguardo
malinconico e nostalgico che l'escluso getta sulla
realt a lui inaccessibile. Maggior interesse presenta
una narrazione pi ampia, bench frammentaria e
non conclusa, risalente circa al 1904 e pubblicata
con il titoloDescrizione di una
battaglia (Beschreibung eines Kampfes): un testo
in cui una serie di scene apparentemente
sconnesse anticipano i grandi temi onirici del
Kafka maturo: il senso della colpa e il
comportamento insensato dei personaggi.
Alcuni di questi primi lavori confluirono
in Meditazione (Betrachtung), raccolta di otto brevi
prose apparsa nel 1908 sulla rivista Hyperion e nel
1912, con lo stesso titolo ma accresciuta di dieci altri
pezzi, in volume.
La prima potente creazione letteraria kafkiana
La sentenza, scritta nella notte dal 22 al 23
settembre 1912: unracconto condotto con
grande sicurezza narrativa fino all'improvviso
scioglimento tragico. la vicenda del giovane
Georg Bendemann, che dopo aver subito dal vecchio
padre malato una grandine di rimproveri insensati e
ingiustificati, culminanti in una grottesca condanna
alla morte per annegamento, raggiunge il pi
vicino ponte e si lascia cadere nelle acque del fiume
sottostante. Essa sviluppa nel suo incalzante

crescendo il tema forse centrale nel mondo


kafkiano: quello del colpevole senza colpa che
non pu sottrarsi alla propria rovina.
Sull'inconsapevolezza e gratuit della colpa, questa
volta nei confronti non solo del padre ma di tutta la
famiglia del protagonista, si impernia il pi celebre
racconto di Kafka, La metamorfosi (Die
Verwandlung), scritto anch'esso nel 1912 e
pubblicato in volume nel 1915. L'inverosimile
trasformazione in insetto del commesso viaggiatore
Gregor Samsa si compie paradossalmente in un
quadro di assoluta normalit: come qualcosa di
naturale accolta dal protagonista, che sulle prime
pensa di poter proseguire la sua normale attivit di
commesso viaggiatore. Normali sono la
segregazione a cui la famiglia lo condanna,
l'indifferenza e l'ostilit che crescono intorno a lui
fino alla decisione di eliminarlo. A questo punto lo
stesso Gregor, ferito, sembra scegliere
coscientemente la morte rifiutando il cibo. Quando il
suo cadavere verr gettato nella spazzatura dalla
domestica, da sempre indifferente al suo destino, la
famiglia potr finalmente riprendere la sua vita
consueta e sensata. Ad accrescere l'angoscia della
vicenda contribuisce in modo essenziale la lingua,
che, in questa come nelle successive opere, diviene
precisa e tagliente, inesorabilmente oggettiva,
agile e ricca nelle sue articolazioni sintattiche,
e non priva talora di implicazioni ironiche.
L'atmosfera ossessiva di questo racconto si ritrova in
diversi altri: Nella colonia penale (In der
Strafkolonie, 1919) narra la vicenda dell'inventore di
una spaventosa macchina per giustiziare i

delinquenti che si sottopone volontariamente


all'esecuzione in luogo di un condannato. Un medico
condotto (Ein Landartzt, 1919) la storia di un
medico che in un contesto misterioso e inquietante
si reca a visitare un paziente che si riveler non
curabile; Un digiunatore (Ein Hungerknstler, 1924)
una grottesca e toccante metafora dell'esistenza
umana disperatamente anelante a un nutrimento
metafisico. Nel grandioso La tana (Der Bau, 1931,
postumo), purtroppo mutilo della conclusione scritta
dall'autore, la narrazione in prima persona assunta
da un animale che lavora instancabilmente e, a
quanto pare vanamente, per rendere sicura la
propria dimora dall'attacco incombente di un nemico
udito e mai visto. Ma anche racconti pi brevi, come
i famosissimi Davanti alla legge (Vor dem Gesetz,
1919) e Il messaggio dell'imperatore (Eine
kaiserliche Botschaft, 1919), e il meno conosciuto Il
villaggio vicino (Das nchste Dorf, 1919), tutti in
forma di parabole, riescono nel breve giro di pochi
capoversi a creare situazioni e atmosfere non meno
indimenticabili di quelle dei racconti pi ampi.
L'opera narrativa: i romanzi
Oltre al frammento (una quarantina di pagine) di un
romanzo abbozzato nel 1907, che M. Brod pubblic
nel 1951 con il titolo Preparativi di nozze in
campagna (Hochzeitsvorbereitungen auf dem Land)
e che verte intorno ai timori di un giovane di fronte
al matrimonio imminente (in esso si trova
un'anticipazione del tema della Metamorfosi), Kafka
scrisse tre romanzi, nessuno dei quali
compiuto. Questa circostanza sembr confermare

Kafka nell'idea di essere incapace d'innalzarsi a


questa forma d'arte e di essere pi portato invece
alla misura del racconto, ossia, per lui, di un testo
scritto di getto in una notte. Il primo romanzo Il
disperso (Der Verschollene: cos designato da Kafka
nei suoi diari e che Brod pubblic nel 1927 con il
titolo America, Amerika): in esso il giovane Karl
Rossmann, sedotto da una cameriera che rimane poi
incinta, viene mandato dai genitori in America
presso un ricco zio; Karl si trova all'improvviso solo e
senza mezzi: costretto a lavori umili, finisce per
trovare un impiego nel teatro naturale di
Oklahoma; a questo punto il romanzo si interrompe.
Concepito come ironica contraffazione dei romanzi di
Dickens, Il disperso in realt - come stato
osservato - un rovesciamento del
Bildungsroman, il cui protagonista finisce,
anzich formato dalle proprie esperienze,
disperso nella realt priva di senso.
Meno evidente, ma non meno presente, questo
intento decostruttivo nel secondo romanzo, Il
processo (Der Prozess, 1925, postumo), il cui
protagonista subisce la grottesca esperienza di un
arresto e di un processo altrettanto misteriosi che
ingiustificati, esperienza la quale, lungi dal portarlo
ad alcunch di positivo, si conclude con l'allucinante
esecuzione capitale del protagonista, scannato in
una cava di pietra con un coltello da macellaio.
Il terzo romanzo, Il castello (Das Schloss, 1926,
postumo), a differenza degli altri un
lunghissimo frammento coerente e
ininterrotto, ma privo di conclusione. Anche in

esso il protagonista, un agrimensore designato con


la semplice iniziale K., ha ricevuto una chiamata
dalle autorit del castello perch venga a svolgervi
la sua professione, ma una volta giunto a
destinazione viene a sapere di essere stato
convocato per errore, poich il castello non ha in
realt bisogno di un agrimensore; quando finalmente
il segretario di un funzionario gli offre di inoltrare e
far accettare la sua richiesta, egli si addormenta
perdendo l'occasione. Questo romanzo
dell'estraneit sarebbe dovuto terminare, come il
precedente, con la morte del protagonista, a
esemplificare ancora una volta la dissoluzione del
soggetto per opera di un superiore potere
anonimo (di cui Kafka non precisa mai
univocamente la natura).
Interpretazioni dell'opera di Kafka
La critica ha seguito, nell'interpretazione
dell'opera kafkiana, due vie che non
necessariamente si escludono a vicenda.
Secondo l'una, la realt impenetrabile e
onnipresente che condanna e annienta la vita
del singolo una proiezione dei meccanismi
sociali ed economici del mondo moderno, i quali
stritolano nei loro ingranaggi l'esistenza individuale
priva di valore e di senso. L'altra interpretazione,
sempre tenacemente sostenuta, tra gli altri, da M.
Brod, marcatamente religiosa e si studia di
rintracciare nell'opera kafkiana accenni che in
verit sono effettivamente ravvisabili a un'ansia
metafisica cui fa riscontro la pessimistica
visione di una divinit ostile o irata che

punisce l'uomo per una sua oscura colpa, forse


quella di essersi distaccato da lei.
A mezza via tra queste due posizioni critiche quella
dello scrittore francese A. Camus, che vide in Kafka
coesistere l'uno accanto all'altro il mondo della vita
quotidiana e il mondo dell'ansia sovrannaturale

IL TEATRO EPICO DI BRECHT


Bertolt Brecht stato indubbiamente il pi grande drammaturgo
della letteratura tedesca. La sua celebrit ha largamente varcato le
frontiere della Germania: le teorie teatrali da lui elaborate e la
pratica che ha inaugurato hanno esercitato una tale influenza su
tutti gli autori e i registi teatrali, che risulta pressoch impossibile
richiamare la storia del teatro del secolo XX senza fare riferimento a
lui.
Berthold nome poi trasformato in Bertolt - Brecht (Augusta 1898
- Berlino Est 1956) stato uno dei poeti e drammaturghi che hanno
maggiormente inciso sulle generazioni successive per la sua
concezione epica del teatro strettamente legata al marxismo.
Cresciuto in una famiglia agiata (il padre era direttore di una
cartiera), manifest gi al liceo la propria vocazione letteraria
scrivendo e pubblicando poesie sul giornale della scuola. Nel 1917

si iscrisse alla facolt di medicina di Monaco, ma senza dedicarsi


seriamente alla studio, che abbandon nel 1921. Deciso a fare il
letterato di professione, riusc a ottenere contratti di
collaborazione con diversi editori e s'impose all'attenzione del
pubblico con il dramma Tamburi nella notte (Trommeln in der
Nacht), che fu rappresentato a Monaco nel 1922 e gli procur il
prestigioso premio Kleist e un contratto con un importante teatro di
prosa della capitale bavarese. Nel 1924 tuttavia, anche per il
peggioramento del clima politico, si trasfer a Berlino come
consulente del regista M. Reinhardt al Deutsches Theater, dove
pot anche mettere in scena diversi lavori propri, tra cui L'opera da
tre soldi (Die Dreigroschenoper, 1928), che ebbe un successo
travolgente. In questo periodo Brecht ader al marxismo e si
sforz di applicare alla propria concezione drammatica i capisaldi di
questa dottrina scrivendo lavori da lui stesso definiti
didascalici (Lehrstcke). Nel 1933, il giorno successivo
all'incendio del Reichstag, lasci la Germania stabilendosi
a Svendborg nell'isola danese di Fnen. La sua produzione
letteraria si orient da allora esclusivamente in senso antifascista.
Nell'imminenza dell'occupazione della Danimarca pass
in Svezia e quindi in Finlandia (1940-41), da dove raggiunse
gli Stati Uniti, stabilendosi a Santa Monica nei pressi di Hollywood.
I suoi tentativi di collaborazione con l'industria cinematografica non
approdarono a nulla di concreto. Nel 1947 fece ritorno in Europa,
vivendo dapprima sul lago di Zurigo, quindi a Berlino Est. Qui
organizz la celebre compagnia teatrale Berliner Ensemble, prima
al Deutsches Theater, poi al Theater am Schiffbauerdamm. A
Berlino rimase in rapporti non facili con il regime comunista
fino alla morte.

I primi drammi di Brecht si muovono in parte ancora nell'ambito


dell'espressionismo.
La fase espressionista

In Baal (1921) rappresentato un poeta di genio disgustato dalla


societ borghese e radicalmente asociale. InTamburi nella notte, di
un anno posteriore, il tormento e la rivolta del reduce di guerra che
ritorna a casa dopo quattro anni e ritrova la fidanzata che aspetta
un figlio da un altro uomo. Un uomo un uomo (Mann ist Mann,
1926) critica un altro aspetto della moderna societ borghese,
l'uomo impersonale, l'uomo di gomma. Ma il capolavoro di
questa prima fase della produzione di Brecht senza
dubbio L'opera da tre soldi. Traendo spunto dalla
settecentescaBeggar's Opera di J. Gay, Brecht imbastisce un
grande spettacolo satirico incentrato sulla figura del delinquente
londinese Macheath, detto Meckie Messer, che, dopo varie
avventure, scampa fortunosamente all'esecuzione capitale. Con un
procedimento di cui si serve molto spesso anche in seguito, Brecht
intercala e commenta le scene drammatiche con canzoni
musicate da K. Weill secondo il modello
del Bnkelsang (originariamente, la cronaca in versi, a sfondo
morale, diffusa dai cantastorie a partire dal sec. XV ed eseguita su
un palco con l'ausilio dell'organetto e di cartelloni).
I drammi didascalici
Dopo questo lavoro, che colse un grande successo anche perch
poteva gustarsi come opera d'intrattenimento, Brecht mosse
decisamente in direzione del Lehrstck, con risultati non sempre
convincenti: tra le altre rappresentazioni didascaliche, composte
sul finire degli anni '20, si ricordano: La linea di condotta (Die
Massnahme), Il consenziente e il dissenziente (Der Jasager und
der Neinsager), L'eccezione e la regola (Die Ausnahme und die
Regel), nonch il posteriore Gli Orazi e i Curiazi (Die Horatier und
die Kuriatier, 1934, rappresentata nel 1958). Il primo dramma di
ampie proporzioni e d'impianto rigorosamente marxista
Santa Giovanna dei macelli (Die heilige Johanna der
Schlachthfe, 1929-31, rappr. 1959). L'azione, ambientata nei
macelli di Chicago, intreccia la descrizione della miseria delle
masse lavoratrici e delle speculazioni di borsa con la vicenda

personale di Giovanna, generosa e illusa rappresentante


dell'Esercito della Salvezza, che nel momento in cui si risolve ad
appoggiare lo sciopero dei lavoratori dei macelli, involontariamente
lo tradisce; in punto di morte, tuttavia, Giovanna depone il suo
vecchio credo per il nuovo credo comunista, secondo cui solo la
violenza pu giovare l dove la violenza regna.
Le opere dell'esilio
Le migliori opere drammatiche di Brecht vennero scritte
durante l'esilio: tra queste in primo luogo la Vita di Galileo(Leben
des Galilei, 1938-39), che stigmatizza come un tradimento della
scienza l'abiura pronunciata dal grande italiano davanti
all'Inquisizione di Roma (ma in una successiva rielaborazione
Brecht, facendo riferimento alla bomba atomica, reinterpret la
vicenda nel senso di un tradimento di tutta la scienza moderna ai
danni dell'umanit). Il lavoro articolato in scene brevi e
incalzanti, che danno vita a un organismo drammatico di
grandiosa dinamicit.
Contro gli orrori, materiali e morali, della guerra sono diretti anche
l'altro grande dramma Madre Courage e i suoi figli(Mutter
Courage und ihre Kinder, 1939) e Schweyk nella seconda guerra
mondiale (Schweyk im zweiten Weltkrieg, 1941-44). Un'opera a s
la stupenda commedia Puntila e il suo servo Matti (Puntilla
und sein Knecht Matti, 1940), in cui la scissione dell'anima
borghese trova geniale ed esilarante traduzione teatrale nella
duplicit con cui il latifondista Puntila si comporta quand' ubriaco e
quando sobrio. Sullo stesso tema, espresso per in forma di
parabola, insiste L'anima buona di Sezuan (Der gute Mensch von
Sezuan, 1939-41), ambientato in una favolosa Cina. Infine in Il
cerchio di gesso del Caucaso (Der kaukasische Kreidekreis,
1944-45) il rapporto madre-figlio adombra quello capitalistico tra
merce e lavoratore.

Brecht compose circa 2500 poesie, ci che fa di lui uno dei poeti
pi prolifici del secolo. Pur rifiutando il soggettivismo proprio del
genere lirico, seppe imprimere un inconfondibile tono personale
alle proprie poesie, i cui temi spaziano dal politico al
quotidiano, dal frivolo all'amoroso, dal satirico al lirico in
senso stretto. Egualmente Brecht padroneggia vari metri,
servendosi non meno dell'esametro che del verso scandito e a rima
baciata proprio della poesia infantile e di quella popolare, o del
moderno verso libero o addirittura della prosa. Come per le canzoni
che punteggiano gran parte della sua opera teatrale, anche le
poesie sono spesso pensate per essere cantate o recitate con
accompagnamento musicale. Tra le raccolte: Libro di devozioni
domestiche (Bert Brechts Hauspostille, 1927), Canzoni poesie
cori (Lieder Gedichte Chre, 1934), Poesie di
Svendborg (Svendborger Gedichte, 1939).
La riflessione teorica sul teatro
Durante l'arco di tutta la sua carriera di drammaturgo Brecht si
occup di teoria teatrale, ora con note ai propri drammi, ora con
saggi autonomi, come quello Sul teatro sperimentale (ber
experimentelles Theater, 1939) e come ilBreviario di estetica
teatrale (Kleines Organon fr das Theater, 1949). Fin dal 1930
Brecht teorizz e speriment,contro il teatro tradizionale, da lui
definito aristotelico o, sprezzantemente, culinario, un teatro
cosiddetto epico, nel quale l'azione, propria della forma
drammatica, fosse surrogata dalla narrazione, propria della
forma epica. Il teatro avrebbe cos perduto ogni carattere di
passivo rispecchiamento della realt e negato allo spettatore il
diletto acritico dell'immedesimazione nella vicenda scenica;
grazie all'effetto di straniamento cos ottenuto, la
rappresentazione teatrale avrebbe invece sottratto alla vicenda ogni
carattere di ovviet e naturalezza per generare sorpresa e,
tramite questa, riflessione critica nello spettatore. Se
quest'ultima esigenza finiva da un lato per divenire didascalica e,
quindi, per subordinare in tutto o in parte il teatro alla propaganda

politica, dall'altro Brecht si opponeva con essa alla teoria e alla


pratica del realismo socialista.

LA "NUOVA OGGETTIVIT"
Reagendo al soggettivismo e agli astratti furori dell'espressionismo,
tra il 1923 e il 1930 sorse il movimento culturale detto Nuova
oggettivit (Neue Sachlichkeit), o neo-obiettivismo. Il termine
venne introdotto nel 1925, in occasione di una mostra di pittura a
Mannheim: gli artisti che esponevano vennero definiti pittori fedeli
alla positiva e palpabile realt. Carattere essenziale del
movimento l'esigenza di un ritorno alla realt, di un'adesione
concreta alla vita di tutti i giorni; al centro dell'attenzione viene
posto l'uomo comune, il reduce, l'operaio, il cittadino soffocato nella
citt-alveare, con tutte le sue miserie e il suo qualunquismo. Questa
svolta si compie in tutte le arti: quelle figurative (G. Grosz, O. Dix),
la musica (P. Hindemith), l'architettura. In quanto alla letteratura,
rientrano nella Nuova oggettivit tutte quelle opere che si rifanno in
qualche modo al naturalismo. Un primo gruppo di opere con
caratteristiche comuni pu essere individuato nella memorialistica
di guerra (E. M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale,
1929; E. Glaeser, Classe 1902, 1928; L. Renn, Guerra, 1928), ma
anche nel romanzo La questione del sergente Grischa di A. Zweig
(1927). Altre opere affrontano la vita caotica e la lotta per la
sopravvivenza nelle grandi citt; tra di esse: E adesso,
pover'uomo? (1932) di H. Fallada. La storiografia aderisce allo
spirito del movimento assumendo un atteggiamento demistificatorio
nei confronti del passato: E. Ludwig sostiene, per esempio, nella
biografia dedicata a Guglielmo II (1926) che la megalomania
dell'imperatore sarebbe stata in realt una reazione a una sua
piccola malformazione, mentre in Wagner, ovvero i
disincantati (1925) illustra le debolezze dell'uomo Wagner. Criticato

dai cosiddetti benpensanti per la sua tendenza antiretorica e


antieroica, il movimento venne spazzato via dal nazismo.
Kstner
Oppositore del nazismo, Erich Kstner (Dresda 1899 - Monaco
1974) pubblic i suoi libri all'estero. Influenzato da Brecht, elabor
una posizione di acuto moralismo, che si ritrova nelle poesie
di Farmacia domestica lirica del dottor Kstner (Doktor Kstners
lyrische Hausapotheke,1936) e nella personalit del protagonista
del suo maggiore romanzo Fabian. La storia di un
moralista (Fabian. Die Geschichte eines Moralisten, 1931), lucido
esempio di romanzo appunto della Nuova oggettivit.
Fortunatissimi furono i suoi libri per l'infanzia, tra cui Emilio e i
detective(Emil und die Detektive, 1929). Interessante
l'autobiografia Quando ero bambino (Als ich ein kleiner Junge war,
1958).
Fallada
Hans Fallada, pseudonimo dello scrittore tedesco Rudolf
Ditzen (Greifswald 1893 - Berlino 1947), non concluse gli studi ed
esercit diversi mestieri; lavor come traduttore e giornalista.
Alcolizzato, mor per abuso di sedativi. Dopo alcuni romanzi di
carattere espressionistico, raggiunse la notoriet con Contadini,
bonzi e bombe (Bauern, Bonzen und Bomben, 1931), romanzo di
polemica sociale imperniato su una dimostrazione contadina,
e soprattutto con E adesso, pover'uomo? (Kleiner Mann, was
nun?, 1932), tradotto in molte lingue. Specchio fedele della grigia
esistenza della piccola borghesia berlinese sullo sfondo della
grande disoccupazione di massa al principio degli anni '30, la sua
opera rifiuta di trarre conclusioni politiche, finendo con l'esaltare i
legami famigliari. Politicamente impegnato il romanzo Ognuno
muore solo (Jeder stirbt fr sich allein, 1947), imperniato sulla
resistenza antinazista di un operaio e della moglie, da ultimo
giustiziati. A sfondo autobiografico la cruda vicenda del romanzo Il
bevitore(Der Trinker, 1950, postumo). Il realismo semplice e il

linguaggio volutamente quotidiano e cronistico caratterizzano


l'intera narrativa di Fallada e sono alla base della fortuna che egli
ottenne anche nella letteratura per bambini: si ricorda il
romanzo Vecchio cuore va alla ventura (Altes Herz geht auf die
Reise, 1936).
Frank
Leonhard Frank (Wrzburg 1882 - Monaco 1961) ader al
movimento della Nuova oggettivit, ma si sent pi vicino alla
generazione espressionista. Si batt per la pace, per una societ
senza classi e contro il militarismo. Tra le sue opere: La banda dei
briganti (Die Ruberbande, 1914) e le cinque novelle di L'uomo
buono (Der Mensch ist gut, 1917), tra cui, bellissima, La vedova di
guerra (Die Kriegswitwe).
Kesten
Fedele ai canoni estetici della Nuova oggettivit e a un radicalismo
democratico, Hermann Kesten (Norimberga 1900 - New York
1984) critic la societ borghese in una serie di fortunati romanzi,
tra cui Giuseppe cerca la sua libert(Joseph sucht seine Freiheit,
1928), I ragazzi di Guernica (Die Kinder von Gernika, 1939) e Le
avventure di un moralista (Die Abenteuer eines Moralisten, 1961).
Fu anche saggista (Piacere di vivere, Lust am Leben, 1968) e poeta
(Io sono quel che sono, Ich bin, der ich bin, 1974).

IL GRUPPO '47
Nel 1947, da una riunione di giovani scrittori tedeschi in disaccordo
con la politica della guerra fredda, nacque a Bannwalsee (Monaco)
il movimento letterario denominato Gruppo '47. Ne fu a capo
H.W. Richter, coadiuvato da W. Schnurre e A. Andersch. Durante le
riunioni periodiche venivano effettuate letture pubbliche di opere di

scrittori facenti parte del gruppo o anche ignoti. Grazie a queste


letture sono stati scoperti i talenti di G. Grass, M. Walser, U.
Johnson, H.M. Enzensberger, P. Weiss. La sua forza d'urto
iniziale, tutta tesa a una poesia impegnata, si and
progressivamente esaurendo, fino allo scioglimento nel 1977.
Weyrauch
Studioso della poesia contemporanea e sperimentale, Wolfgang
Weyrauch, pseudonimo di Joseph Scherer(Knigsberg 1907 Darmstadt 1980), ader al Gruppo '47, fu autore di radiodrammi
ricchi di effetti di straniamento, caratterizzati da un linguaggio
lontano dalle strutture formali consuete e da appelli
all'impegno morale: Dialogo con l'invisibile (Dialog mit dem
Unsichtbaren, 1962); La tenda verde (Das grne Zelt, 1963); Al
congiuntivo (Im Konjunktiv, 1972). Nei racconti Weyrauch adott
forme sperimentali miste di dialoghi, massime, citazioni: La mia
nave si chiama Taifun (Mein Schiff, das heisst Taifun, 1959)
e Qualcosa accade (Etwas geschieht, 1966). Tra le raccolte di
poesie: Le strofe di Giuditta (Judiths Strophen, 1973) e Caro
T. (Lieber T., 1976).
Richter
Antinazista, durante la guerra Hans Werner Richter (Bansin
sull'Usedom 1908 - Monaco di Baviera 1993) fu tuttavia inviato al
fronte. Fatto prigioniero, dal 1943 al 1946 fu negli Stati Uniti.
Rientrato in Germania, fu tra i fondatori del Gruppo '47, cui dedic
le sue energie migliori. La sua produzione narrativa incentrata
sui problemi della guerra e del dopoguerra, del nazismo e della
Germania Occidentale: Gli sconfitti (Die Geschlagenen,
1949), Caddero dalla mano di Dio (Sie fielen aus Gottes Hand,
1951), Non uccidere (Du sollst nicht tten, 1956) e Linus Fleck
ovvero La perdita della dignit (Linus Fleck oder der Verlust der
Wrde, 1959). Di lui si ricordano anche il romanzo
autobiografico Orme sulla sabbia (Spuren im Sand, 1959) e Nello
stabilimento delle farfalle (Im Etablissement der Schmetterlinge,

1986), una bella galleria di ritratti di esponenti pi e meno noti del


Gruppo '47.
Schnurre
Wolfdietrich Schnurre (Francoforte 1920 - 1989), membro del
Gruppo '47, esord subito dopo la seconda guerra mondiale come
critico, per sviluppare poi, con racconti brevi e romanzi a episodi,
i temi dell'oppressione nazista, del dopoguerra, del miracolo
economico. Tra le opere di maggior impegno sociale: la raccolta di
racconti Il tarabuso fa sentire ogni giorno il suo grido (Die
Rohrdommel ruft jeden Tag, 1950); Il diario del barboncino Al (Die
Aufzeichnungen des Pudels Ali, 1953); Richard torna (Richard kehrt
zurck, 1970); Un incidente (Ein Unglcksfall, 1981).
Jens
Esponente del Gruppo '47, Walter Jens (Amburgo 1923) autore
di un importante romanzo, No. Il mondo degli accusati (Nein. Die
Welt der Angeklagten, 1950), nel quale ha portato alle estreme
conseguenze il motivo del processo kafkiano e le utopie
negative di Orwell. Tra i lavori successivi spiccano il
romanzo L'uomo che non voleva invecchiare (Der Mann, der nicht
alt werden wollte, 1955), il saggio Poesia e religione (Dichtung und
Religion, 1985) e i drammi Lo sfacelo (Der Untergang, 1982) e La
donna della pace (Die Friedensfrau, 1986).

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