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Con l'intera sua opera, Hugo von Hofmannsthal, uno dei pi illustri esponenti
della letteratura viennese di fine secolo, diede il proprio contributo al dibattito,
particolarmente avvertito nella cultura austriaca, sulla validit e le funzioni del
linguaggio. Egli pi in generale prese posizione nei confronti della civilt
moderna e difese la poesia, sostenendone non soltanto la grazia
liberatrice ma anche la capacit di tradurre in armoniosa levit di forme
gli abissi pi inquietanti.
frequentare gli ambienti letterari. Nel 1894 pubblic anche la sua prima
novella, Traviata (Gefallen), ristampata poi nel volume Il piccolo signor
Friedemann (Der kleine Herr Friedemann, 1898). Nel 1901 ottenne un'inattesa
notoriet nazionale e internazionale con il romanzo I
Buddenbrook (Buddenbrooks, 1901). Seguirono i racconti lunghi Tonio
Krger e Tristano, apparsi insieme in volume (Tristan, 1903). Nel 1905 spos
Katja Pringsheim, da cui ebbe sei figli e che gli fu di sostegno per tutta la vita
rinsaldando la sua volont di lavoro. Delle lettere d'amore a Katja lo scrittore si
serv per il suo secondo romanzo, Altezza reale (Knigliche Hoheit, 1909), storia
quasi favolistica di un amore felice tra un principe tedesco in difficolt finanziarie
e la figlia di un miliardario americano. Prima della guerra pubblic ancora il
celebre racconto La morte a Venezia (Der Tod in Venedig, 1912) e inizi a
scrivere La montagna incantata (Der Zauberberg), portata a termine nel
1924. Di fronte al primo conflitto mondiale il suo atteggiamento politico fu,
come quello di gran parte degli intellettuali tedeschi, improntato al nazionalismo
e, in nome di una guerra che gli pareva popolare, grande, profondamente
giusta, non esit a rompere con il fratello Heinrich. Testimonianza di questo
periodo sono i saggi e le riflessioni raccolti nel volume Considerazioni di un
impolitico (Betrachtungen eines Unpolitischen, 1918).
La svolta politica dopo la prima guerra mondiale
Dopo la guerra, per, ripreso il lavoro alla Montagna incantata e composto il
delicato idillio Cane e padrone (Herr und Hund, 1919), Mann comp
una profonda revisione delle proprie posizioni politico-culturali
abbandonando, insieme con il nazionalismo, anche la sua precedente
visione estetizzante della vita e dell'arte desunta da Schopenhauer e
Nietzsche: a essi contrappose come suoi modelli Goethe e Tolstoj aderendo con
convinzione ai valori della democrazia. Nel corso dei suoi numerosi viaggi
all'estero conobbe tra l'altro Lukcs e Hauptmann, che gli servirono come
modelli per i personaggi, rispettivamente, di Naphta e di Peeperkorn
della Montagna incantata. Negli anni successivi stese il primo progetto per il
romanzo biblico su Giuseppe, scrisse i racconti Disordine e dolore
precoce(Unordnung und frhes Leid, 1925) e Mario e il mago (Mario und der
Zauberer, 1929), in cui manifest la suainsofferenza per il
fascismo italiano. Nel 1929 ricevette il premio Nobel. Si annunciava ormai il
Genesi dell'espressionismo
Si suole ricondurre la nascita del movimento al
disagio e all'angoscia provocati dal travolgente
sviluppo della societ industriale, dalla
massificazione e spersonalizzazione
dell'individuo che parve conseguirne. A ci si
aggiunsero gli orrori della prima guerra mondiale,
che sembrarono agli esponenti dell'espressionismo
(molti dei quali in essa perirono) la tragica conferma
delle loro visioni apocalittiche. Nel suo saggio del
1916 lo scrittore austriaco H. Bahr ebbe
enfaticamente a osservare che mai epoca fu scossa
da tanto raccapriccio, da tanto orrore di morte... Mai la
pace fu pi lontana e la libert pi morta. Ora
l'angoscia leva il suo grido: gridando l'uomo reclama
La vita
Primogenito di un commerciante ebreo che dalla
provincia boema si era trasferito a Praga e vi aveva
fatto fortuna, appartenne alla minoranza di lingua
tedesca e ricevette l'educazione allora consueta per
la borghesia emergente, frequentando il ginnasio e
poi la facolt di legge dell'Universit di
Praga. Conseguita nel 1906 la laurea in
giurisprudenza, animato dalla precisa
consapevolezza dei propri intenti letterari
cerc un lavoro che gli concedesse il tempo e
l'agio di dedicarsi alla scrittura; trov cos un
posto presso l'Istituto di assicurazione contro gli
infortuni sul lavoro, dove rimase dal 1908 al 1922
ricoprendovi incarichi di crescente responsabilit. Il
padre tent pi volte di convincerlo a subentrargli
nella conduzione del suo fiorente negozio di articoli
galanti; l'aspirante scrittore oppose sempre un
rifiuto, manifestando in un'occasione addirittura
propositi di suicidio. Ci contribu a peggiorare il suo
gi difficile rapporto con il padre, di cui Kafka
traccer un bilancio nella drammatica e
lucidissima Lettera al padre (Brief an den Vater,
scritta nel 1919) e che idealmente giustifica il
racconto La sentenza (Das Urteil, scritto nel 1912).
Condusse una vita metodica lavorando la mattina in
ufficio, dedicando il pomeriggio alla lettura dei
giornali, alla corrispondenza, a qualche ora di sonno
e a lunghe passeggiate, quindi, dopo la cena in
famiglia, scrivendo finch me lo consentono le
forze. Il giovane scrittore pot frequentare gli
ambienti letterari di Praga, legandosi a F.
Werfel e M. Brod, che gli fu amico fino alla morte e
Brecht compose circa 2500 poesie, ci che fa di lui uno dei poeti
pi prolifici del secolo. Pur rifiutando il soggettivismo proprio del
genere lirico, seppe imprimere un inconfondibile tono personale
alle proprie poesie, i cui temi spaziano dal politico al
quotidiano, dal frivolo all'amoroso, dal satirico al lirico in
senso stretto. Egualmente Brecht padroneggia vari metri,
servendosi non meno dell'esametro che del verso scandito e a rima
baciata proprio della poesia infantile e di quella popolare, o del
moderno verso libero o addirittura della prosa. Come per le canzoni
che punteggiano gran parte della sua opera teatrale, anche le
poesie sono spesso pensate per essere cantate o recitate con
accompagnamento musicale. Tra le raccolte: Libro di devozioni
domestiche (Bert Brechts Hauspostille, 1927), Canzoni poesie
cori (Lieder Gedichte Chre, 1934), Poesie di
Svendborg (Svendborger Gedichte, 1939).
La riflessione teorica sul teatro
Durante l'arco di tutta la sua carriera di drammaturgo Brecht si
occup di teoria teatrale, ora con note ai propri drammi, ora con
saggi autonomi, come quello Sul teatro sperimentale (ber
experimentelles Theater, 1939) e come ilBreviario di estetica
teatrale (Kleines Organon fr das Theater, 1949). Fin dal 1930
Brecht teorizz e speriment,contro il teatro tradizionale, da lui
definito aristotelico o, sprezzantemente, culinario, un teatro
cosiddetto epico, nel quale l'azione, propria della forma
drammatica, fosse surrogata dalla narrazione, propria della
forma epica. Il teatro avrebbe cos perduto ogni carattere di
passivo rispecchiamento della realt e negato allo spettatore il
diletto acritico dell'immedesimazione nella vicenda scenica;
grazie all'effetto di straniamento cos ottenuto, la
rappresentazione teatrale avrebbe invece sottratto alla vicenda ogni
carattere di ovviet e naturalezza per generare sorpresa e,
tramite questa, riflessione critica nello spettatore. Se
quest'ultima esigenza finiva da un lato per divenire didascalica e,
quindi, per subordinare in tutto o in parte il teatro alla propaganda
LA "NUOVA OGGETTIVIT"
Reagendo al soggettivismo e agli astratti furori dell'espressionismo,
tra il 1923 e il 1930 sorse il movimento culturale detto Nuova
oggettivit (Neue Sachlichkeit), o neo-obiettivismo. Il termine
venne introdotto nel 1925, in occasione di una mostra di pittura a
Mannheim: gli artisti che esponevano vennero definiti pittori fedeli
alla positiva e palpabile realt. Carattere essenziale del
movimento l'esigenza di un ritorno alla realt, di un'adesione
concreta alla vita di tutti i giorni; al centro dell'attenzione viene
posto l'uomo comune, il reduce, l'operaio, il cittadino soffocato nella
citt-alveare, con tutte le sue miserie e il suo qualunquismo. Questa
svolta si compie in tutte le arti: quelle figurative (G. Grosz, O. Dix),
la musica (P. Hindemith), l'architettura. In quanto alla letteratura,
rientrano nella Nuova oggettivit tutte quelle opere che si rifanno in
qualche modo al naturalismo. Un primo gruppo di opere con
caratteristiche comuni pu essere individuato nella memorialistica
di guerra (E. M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale,
1929; E. Glaeser, Classe 1902, 1928; L. Renn, Guerra, 1928), ma
anche nel romanzo La questione del sergente Grischa di A. Zweig
(1927). Altre opere affrontano la vita caotica e la lotta per la
sopravvivenza nelle grandi citt; tra di esse: E adesso,
pover'uomo? (1932) di H. Fallada. La storiografia aderisce allo
spirito del movimento assumendo un atteggiamento demistificatorio
nei confronti del passato: E. Ludwig sostiene, per esempio, nella
biografia dedicata a Guglielmo II (1926) che la megalomania
dell'imperatore sarebbe stata in realt una reazione a una sua
piccola malformazione, mentre in Wagner, ovvero i
disincantati (1925) illustra le debolezze dell'uomo Wagner. Criticato
IL GRUPPO '47
Nel 1947, da una riunione di giovani scrittori tedeschi in disaccordo
con la politica della guerra fredda, nacque a Bannwalsee (Monaco)
il movimento letterario denominato Gruppo '47. Ne fu a capo
H.W. Richter, coadiuvato da W. Schnurre e A. Andersch. Durante le
riunioni periodiche venivano effettuate letture pubbliche di opere di