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Anche a occhio i conti non tornano

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15-01-2010 17:30

Schiacciò una passeggera tra le porte, tranviere condannato

La sentenza della Cassazione ad un autista della linea 12 di Milano crea un importante


precedente.
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Quel che fa pena in questo genere di notizie è che gli italiani


debbano aspettare delle pronuncie della Corte Suprema di cassazione
(fra l’altro per niente vincolanti in Italia)
per capire come comportarsi, perché gli autisti (il caso riguarda un autista)
da soli non arrivano a capire certe cose ?!
Ci vuole sempre e comunque un “pelatino” in Italia che imponga
e faccia rispettare le regole (o dittature) ?!
Perché se non c’è qualcuno che dice: ora accendete i televisori,
ora spegneteli, ora riaccendeteli, gli italiani da soli non sono in grado di decidere ?
Quello che poi, oltre a fare pena fa anche ribrezzo e se ancora fosse di moda farebbe venire
la “pelle d’oca” è che per una condanna (penale) al pagamento di 1.000 euro, nemmeno
due milioni di vecchie lire, sono stati scomodati in primo grado:
avvocati (del denunciante + relativo staff composto da segretarie, uffici, luce, telefono e
quant’altro), avvocati dell’indagato (idem come sopra con patatine),
forse forze dell’ordine per acquisire la denuncia,
cancellieri per mettere i timbri (e si sa quanto costa l’inchiostro + luce, telefoni, computer,
personale, e tutto il resto)
pubblici ministeri (p.m. – pubblica accusa – organo investigativo in esclusiva, insostituibile)
per istruire un processo penale, che in luogo di fare indagini su reati più gravi ha dovuto
approfondire tale vicenda,
organi giudicanti, quali gip, gup etc. con relativi cancellieri, segretarie, fotocopiatrici,
scaffali, telefoni, fax e tutto l’occorrente, luce gas, acqua, riscaldamenti, condizionatori
d’aria, donne delle pulizie, ascensori etc., tutte cose, che fino a prova contraria costano,
tribunale penale, dibattimenti, udienze, con quel che costa tutto l’apparato,
cancellieri a disposizione, requisitoria, repliche di avvocati, con appresso tirocinanti vari,
saloni a disposizione, se d’inverno riscaldati artificialmente, se d’estate raffreddati
artificialmente e tutto questo, fino a prova contraria costa, non in maniera virtuale e platonica
ma in maniera reale, in quanto qualsiasi consumo costa perché costa produrlo e non viene la
manna dal cielo ma bisogna accontentarsi delle risorse terrene e terrestri che fino a prova
contraria sono limitate, altrimenti non ci sarebbe la fame nel mondo, da secoli molto
pubblicizzata, un po’ meno pubblicizzate le iniziative per poterla arginare o qualche volta
sconfiggerla, perché chi governa, pare che in tutte le nazioni abbia altre cose da fare, ogni
tanto inventano i G7, G8, G20, G50, G200 per fare una chiacchierata fra di loro e poi tutti
a casa, fino al prossimo incontro.
Ritornando alle cosucce italiane, siamo rimasti al primo grado, si va a sentenza.
Poi è ammesso l’appello, si va in appello, duplicando le incombenze di cui sopra.
Oltre l’appello è previsto il ricorso per cassazione, quindi triplicando le spese (reali e non
virtuali e platoniche) (la differenza fra virtuale e reale dovrebbe essere nota a tutti anche
attraverso quella famosa barzelletta dove il figlio domandava al babbo la differenza, ed il
babbo gliela dimostrò con esempi pratici abbastanza bene e convincentoi, forse il figlio capì la
differenza, o forse no, tanto è tutto relativo e soggettivo ed interpretabile) e le incombenze
processuali.
Dai dai si pronuncia l’organo più autorevole che esiste in Italia, che è la Corte suprema di
cassazione (per il penale è anche prevista la revisione del processo, per il civile no, bella
Italia!) che condanna definitivamente un soggetto per reato penale, e la condanna prevede
il pagamento di 1000 euro.
E tutti gli altri soldi che lo stato (vale a dire i cittadini) ha speso per tre gradi di giudizio,
decurtati i 1000 euro, sul groppone di chi gravano, perché ai neonati (forse è per questo che si
nasce piangendo, e si sa anche che i bimbi sono più intelligenti degli adulti, poi col crescere …
si peggiora) non gli viene spiegato, forse anche prima di nascere, come sta la realtà ?
Perché una persona deve ritrovarsi a vivere una vita sullo schifo che gli hanno costruito
in precedenza dei maniaci incoscienti e bancarottieri, travestiti da re e governanti ??
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15-01-2010 17:30

Schiacciò una passeggera tra le porte, tranviere


condannato
Stiano attenti, gli autisti degli autobus e dei tram, quando effettuano
partenze o frenate improvvise e chiudono le porte dei veicoli. Se uno dei
passeggeri si fa male, infatti, per questo si rischia una condanna per lesioni
colpose. E' successo ad un autista della linea 12 del tram di Milano, sul
quale una donna, a causa della chiusura improvvisa delle porte del mezzo,
è caduta dopo aver perso l'equilibrio. L'autista è stato condannato dal
giudice di pace e la Cassazione ha confermato la sentenza. Secondo il
giudice di pace di Milano, infatti, la "responsabilità penale del conducente
del tram si desumeva dal fatto che non si accertò con la dovuta diligenza,
prima di riprendere la marcia, che nessuno dei passeggeri si trovasse nello
spazio dei predellini del tram". La donna era caduta proprio a causa del
tram in partenza e aveva riportato una grave frattura alla vertebra lombare,
e il giudice di merito aveva quindi ritenuto compatibili le lesioni col tipo di
caduta descritto dalla passeggera. Invano l'autista ha fatto ricorso in
Cassazione. Anche la IV sezione penale, infatti (sentenza n.1832) ha
confermato la condanna alla pena di mille euro di multa con la concessione
delle attenuanti generiche.

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