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Piastre sottili

Appunti del corso di Ponti e Grandi Strutture


R. Giannini
a.a. 2006/2007

Indice
1 Introduzione

2 Equazione delle piastre sottili


2.1 Definizione . . . . . . . . . . . .
2.2 Ipotesi . . . . . . . . . . . . . . .
2.3 Equazioni di equilibrio . . . . . .
2.4 Congruenza . . . . . . . . . . . .
2.5 Legge costitutiva del materiale .
2.6 Equazione indefinita delle piastre

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3
3
3
5
6
8
8

3 Condizioni ai bordi

10

4 Cambiamento di riferimento

11

5 Piastre circolari con carichi


5.1 Carico uniforme . . . . . .
5.1.1 Bordo appoggiato
5.1.2 Bordo incastrato .
5.2 Carico concentrato . . . .
5.2.1 Bordo appoggiato
5.2.2 Bordo incastrato .

e
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vincoli simmetrici
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. . . . . . . . . . . .

6 Piastra semplicemente appoggiata (soluzione


6.1 Carico uniforme . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.2 Piastra su appoggi monolateri . . . . . . . . .
6.3 Carico concentrato . . . . . . . . . . . . . . .
7 Superfici di influenza delle piastre

di
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12
14
14
15
16
17
18

Navier)
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19
20
25
26

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28

8 Piastre ortotrope
31
8.1 Legge costitutiva dei materiali ortotropi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
8.2 Equazione delle piastre ortotrope . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
8.3 Ortotropia geometrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
9 Piastre sollecitate nel piano (lastre)

36

10 Instabilit`
a delle lastre piane
38
10.1 Piastra appoggiata soggetta ad Nx = cost . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

Introduzione

La teoria delle piastre costituisce una estensione al campo bidimensionale di quella delle
travi. Le travi sono elementi strutturali in cui una dimensione prevale sulle altre due
in modo tale che `e possibile formularne un modello monodimensionale in cui tutte le
grandezze sono funzioni di una sola variabile. Le piastre sono strutture estese spazialmente,
in cui due dimensioni sono prevalenti sulla terza; per questi oggetti si pu`
o sviluppare un
modello bidimensionale, le cui grandezze sono funzioni delle due coordinate dei punti di
una superficie. Se la superficie `e curva la struttura prende pi`
u propriamente il nome di
guscio, mentre il nome piastra `e riservato al caso in cui la superficie `e piana e la struttura
`e sollecitata prevalentemente a flessione.
Nei gusci si `e soliti distinguere due tipi di sollecitazioni: quelle contenute nel piano tangente alla superficie media sono dette sollecitazioni di membrana, le altre sono le
componenti flessionali della sollecitazione. Generalmente sono presenti entrambi i tipi di
sollecitazione, ma in alcuni casi uno dei due prevale sullaltro. Nelle strutture bidimensionali piane sollecitate da forze contenute nel piano (lastre), sono presenti solo sollecitazioni
di membrana; se le forze agiscono perpendicolarmente al piano, le sollecitazioni sono prevalentemente flessionali, ed in tal caso si parla propriamente di piastre. Nelle strutture a
superficie curva le sollecitazioni di membrana e quelle flessionali interagiscono tra loro e
quindi devono essere analizzate simultaneamente; in quelle piane il problema si disaccoppia e lo stato di sollecitazione si pu`
o determinare sovrapponendo la soluzione del problema
di lastra a quella della piastra.
Vi sono molti casi di strutture reali che si possono modellare come elementi bidimensionali: cupole, volte, serbatoi, sono esempi di strutture che possono rappresentarsi come
gusci1 ; gli elementi di copertura piani, le solette degli impalcati dei ponti, i muri di sostegno e le spalle, le zattere per fondazioni estese, sono esempi di strutture modellabili come
piastre.
Lo studio delle strutture bidimensionali `e notevolmente pi`
u complesso di quello delle
travi; infatti, a dierenza di queste ultime, tali strutture sono internamente iperstatiche;
quindi le equazioni di equilibrio, indipendentemente dai vincoli esterni, non sono sucienti
a consentire la determinazione univoca del loro stato tensionale. In aggiunta le equazioni
indefinite sono equazioni dierenziali alle derivate parziali, un genere pi`
u dicile da trattare delle equazioni ordinarie. Nel caso dei gusci poi il problema `e ulteriormente complicato
dalla geometria curvilinea della superficie.
Queste dicolt`
a hanno in passato spinto molti autori a cercare delle soluzioni analitiche per numerosi casi particolari, per la forma della piastra, per la disposizione dei vincoli
e per la distribuzione del carico; queste soluzioni, per lo pi`
u limitate a casi di geometria
semplice (circolare, rettangolare), sono poi state raccolte in tabelle che, a meno di qualche parametro (dimensione, intensit`
a del carico, rigidezza) forniscono le grandezze pi`
u
significative (massima freccia, momenti in alcuni punti caratteristici); infatti le soluzioni
sono in genere espresse sotto forma di serie il cui calcolo, in epoca pre-computer, risultava
comunque piuttosto oneroso.
La situazione `e notevolmente cambiata da quando le potenzialit`a e la diusione dei
calcolatori hanno reso possibile e di facile impiego il metodo degli elementi finiti, che
consente, per le piastre come per altre tipologie strutturali, di analizzare situazioni anche
1
Fuori dal campo delle strutture civili le strutture a guscio trovano estesa applicazione nel campo
meccanico (p.es. le scocche e le carrozzerie delle auto) e aeronautico (p.es. le fusoliere degli aerei).

P1
P

h/2

h/2
P2

Figura 1: Definizione di piastra


molto complesse per geometria, vincoli e carichi e di determinarne una soluzione numerica,
approssimata ma quanto si vuole accurata. Gli elementi finiti di piastra, che includono
anche le sollecitazioni di membrana, consentono di trattare strutture sia piane (lastre e
piastre) sia curve (gusci) e quindi orono uno strumento potente e flessibile che ha reso
per lo pi`
u obsolete le tabelle di cui si `e detto2 .
Nel seguito verr`
a esposta in modo succinto la teoria delle piastre sottili (per le quali `e
possibile trascurare la deformabilit`
a a taglio). Lequazione generale viene quindi specializzata al caso delle piastre circolari simmetriche, per le quali sono note soluzioni analitiche
semplici. Successivamente sar`
a trattata la soluzione di Navier per le piastre rettangolari
appoggiate e si far`
a cenno al problema delle superfici di influenza. Dopo aver succintamente esposto la teoria delle lastre piane, soggette alle componenti di membrana della
sollecitazione, viene accennato il problema della stabilit`
a delle lastre compresse. Anche se,
come si `e detto, le tecniche agli elementi finiti hanno reso in certa misura superata lutilit`a
delle soluzioni tabellari di casi particolari, la determinazione e la relativa discussione di
alcune soluzioni analitiche consente di trarre delle conclusioni di validit`
a generale che `e
importante conoscere e tenere presente, particolarmente durante la progettazione.

Equazione delle piastre sottili

2.1

Definizione

Per piastra si intende un corpo in cui due dimensioni prevalgono sulla terza. Una piastra
si pu`
o pensare generata da una parte di piano (piano medio); in ogni punto P del piano
si tracciano, in versi opposti, due segmenti perpendicolari al piano di lunghezza h/2. I
punti P1 e P2 , estremi dei segmenti, determinano, al variare di P , due superfici (due
piani se h `e costante) che delimitano la piastra. Il corpo inoltre si definisce piastra se `e
caricato solo con forze perpendicolari al piano medio.

2.2

Ipotesi

Indicando con x, y due assi tra loro ortogonali contenuti nel piano medio e con z un asse
ortogonale a questo piano e rivolto verso il basso, si assume che z 0.
Considerando un elementino di lati dxdy, sulla faccia di normale x agiranno le tensioni:
a di lunghezza,
x , xy , xz (vedi Fig. 2) a cui corrispondono le forze ed i momenti, per unit`
2

Queste tabelle, in molti casi, orono ancora uno strumento utile per una rapida valutazione delle
sollecitazioni, particolarmente nelle fasi di dimensionamento della struttura.

x
xy

yx
y

xz

yz

Figura 2: Stato di tensione su di un elementino di piastra.


risultant3 i:
Nx =
Vx =
Vxy =
mx =
mxy =

h/2

h/2
Z h/2
h/2
Z h/2
h/2
Z h/2
h/2
Z h/2

x dz

(1a)

xz dz

(1b)

xy dz

(1c)

x zdz

(1d)

xy zdz

(1e)

h/2

Le risultanti di sollecitazione Nx e Vxy sono dette forze di membrana e sono prodotte


da carichi agenti parallelamente al piano medio della piastra. Per le piastre caricate
ortogonalmente al piano medio si assume che Nx = Vxy 0. Quindi le sole componenti
non nulle sono Vx , mx , mxy .
Analogamente, sulla faccia parallela allasse y si avr`
a che i termini Ny e Vyx sono nulli,
mentre i rimanenti sono definiti da:
Z h/2
Vy =
yz dz
(2a)
h/2
h/2

my =
myx =

h/2
Z h/2

y zdz

(2b)

yx zdz

(2c)

h/2

Per la reciprocit`
a delle si ha ovviamente che myx = mxy . La piastra `e quindi caratterizzata da cinque componenti di sollecitazione:
3

Le risultanti Nx , Vx , ecc. hanno la dimensione di una forza divisa per una lunghezza. I momenti
risultanti mx , my , mxy , hanno le dimensioni di un momento diviso per una lunghezza, cio`e di una forza.

Figura 3: Risultanti delle tensioni agenti sullelemento di piastra.


due forze di taglio Vx e Vy
due momenti flettenti mx e my
un momento torcente mxy = myx
Dal punto di vista cinematico si assume che i segmenti ortogonali al piano medio
restino, dopo la deformazione, rettilinei; questo vuol dire che i punti lungo il segmento
P1 P2 dopo la deformazione apparterranno ancora ad un segmento con punto medio P 0 ,
posizione di P dopo la deformazione.

2.3

Equazioni di equilibrio

Partendo dalle ipotesi fatte prima, indicando con p la forza per unit`
a di superficie applicata
perpendicolarmente al piano medio, quindi in direzione dellasse z, si deducono facilmente
le seguenti equazioni di equilibrio indefinito:
1. Equilibrio delle forze nella direzione dellasse z

Vy
Vx
dx dy + Vy + Vy +
dy dx + pdxdy = 0
Vx + Vx +
x
y
2. Equilibrio dei momenti attorno y

myx
mx
dx dy + myx + myx +
dy dx Vx dydx = 0
mx + mx +
x
y
3. Equilibrio dei momenti attorno ad x

my
mxy
dy dx + mxy + mxy +
dx dy Vy dxdy = 0
my + my +
y
x
5

(2d)

(2e)

(2f)

P1
P

y
uP
y

P1 '

Figura 4: Spostamento di un punto della piastra


Semplificando, da queste tre equazioni si ottiene il sistema
Vx Vy
+
= p
x
y
mx myx
+
Vx =
x
y
mxy
my
+
Vy =
y
x

(3a)
(3b)
(3c)

Nelle (3), sostituendo la seconda e la terza nella prima, e ricordando che mxy = myx , si ha

mxy
mx myx
my
+
+
+
= p
(4)
x
x
y
y
y
x
ovvero

2.4

2 my
2 mxy
2 mx
+
+
2
= p
x2
xy
y 2

(5)

Congruenza

Per lipotesi che i segmenti normali al piano medio rimangono rettilinei, lo spostamento
o esprimere come somma dello
di un punto Q, di ordinata z lungo il segmento P1 P2 , si pu`
spostamento di P e della rotazione del segmento P1 P2 (Fig. 4):
uQ = uP + nz

(6)

delpunto del piano medio, `e il vettore rotazione, contenuto nel piano


uP `e lo spostamento

medio ( = x y 0 ), n `e il vettore unitario normale al piano medio (n = 0 0 1 )


e indica il prodotto vettoriale. In forma scalare si ha
uQx = uP x + y z

(7a)

uQy = uP y x z

(7b)

uQz = uP z

(7c)

Per lassenza delle forze di membrana Nx , Ny , Vxy , si pu`


o assumere che i punti del
piano medio subiscano, nel piano stesso, al pi`
u un moto rigido. Quindi, senza perdita di
generalit`a si pu`o porre uP x = uP y = 0 in modo che le (7) divengono
uQx = y z

(8a)

uQy = x z

(8b)

uQz = w

(8c)

dove per brevit`


a si `e posto uP z = w. Ovviamente x , y e w sono funzioni delle coordinate
(x, y) del punto P .
Dal campo degli spostamenti (8) si passa a quello delle deformazioni:
uQx
x
uQy
y
uQx
y
uQx
z
uQy
z

x =
y =
xy =
xz =
yz =

y
z
x

= xz
y

y
uQy
x
+
=

z
x
y
x
uQz
w
+
= y +
x
x
uQz
w
+
= x +
y
y
=

(9a)
(9b)
(9c)
(9d)
(9e)

Per le piastre sottili, ossia tali che h L (L indica la pi`


u piccola dimensione della piastra
nel piano xy), le deformazioni dovute al teglio xz e yz sono generalmente piccole ed i loro
eetti trascurabili rispetto a quelli prodotti dalle deformazioni normali x ed y . Lipotesi,
che si aggiunge alle altre, valida per le piastre sottili, `e che la piastra sia infinitamente
rigida a taglio, in modo che si possa assumere xz = yz = 0.
Da queste ultime condizioini e dalle (9d,e) segue che
w
y
w
=
x

x =

(10a)

(10b)

sostituendo le (10) nelle (9a-c) si ha


y
2w
z = 2z
x
x
2w
x
z= 2z
=
y
y

y x
2w

z
=
z = 2
y
x
xy

x =

(11a)

(11b)

xy

(11c)

2.5

Legge costitutiva del materiale

Se il materiale con cui `e realizzata la piastra ha un comportamento elastico isotropo, si


hanno le relazioni seguenti, tra le tensioni e deformazioni non nulle:
1
( x y z )
(12a)
x =
E
1
( y x z )
(12b)
y =
E
1
( z x y )
(12c)
z =
E
xy
2 (1 + )
(12d)
=
xy
xy =
G
E
dove E e sono il modulo di Young e il coeciente di Poisson del materiale.
Per ipotesi z = 0, quindi
1
x =
( x y )
(13a)
E
1
( x + y )
(13b)
y =
E
Invertendo le (13) e lultima delle (12) si ottiene
x =
y =
xy =

2.6

E
(x + y )
1 2
E
(y + x )
1 2
E

2 (1 + ) xy

(14a)
(14b)
(14c)

Equazione indefinita delle piastre

Sostituendo le (11) nelle equazioni costitutive (14) risulta


2

w
E
2w
x =
+ 2 z
1 2 x2
y
2

w
E
2w
+ 2 z
y =
1 2 y 2
x
2
w
E
xy =
z
(1 + ) xy

(15a)
(15b)
(15c)

Sostituendo le (15) nelle (2) si ottengono le componenti di sollecitazione:


2
Z h/2
Z h/2
w
E
2w
Nx =
x dz =
+ 2
zdz = 0
1 2 x2
y
h/2
h/2
2
Z h/2
Z h/2
w
E
2w
Ny =
y dz =
+ 2
zdz = 0
1 2 y2
x
h/2
h/2
Z

h/2

E
mx =
x zdz =
1 2
h/2

2w
2w
+

x2
y2

h/2

h/2

(16a)
(16b)

z 2 dz =

Eh3
=
12 (1 2 )

2w
2w
+

x2
y2

(16c)

h/2

E
my =
y zdz =
1 2
h/2

mxy =

h/2

h/2

xy zdz =

2w
2w
+

y 2
x2

2w
E
(1 + ) xy

Posto
D=

h/2

z 2 dz =

h/2

Eh3
=
12 (1 2 )

h/2

h/2

z 2 dz =

2w
2w
+

2y
x2

2w
Eh3
12 (1 + ) xy

Eh3
12 (1 2 )

(16d)

(16e)

(17)

(fattore di rigidezza della piastra) le relazioni precedenti si scrivono in forma sintetica

2
w
2w
(18a)
+ 2
mx = D
x2
y
2

w
2w
my = D
+

(18b)
y2
x2
2w
(18c)
mxy = D (1 )
xy
Sostituendo le (18) nelle (3b,c) si ottengono le relazioni tra taglio e deformazione:

2w 2w
2w
2w
2w
= D
(19a)
+ 2 + (1 )
+
Vx = D
x x2
y
y xy
x x2
y 2

2
2w 2w
2w
w
2w
Vy = D
= D
(19b)
+ 2 + (1 )
+
y y2
x
x xy
y x2
y2
Infine, sostituendo le espressioni (18) nellequazione di equilibrio (5):
2 my
2 mxy
2 mx
+
+
2
= p
x2
xy
y 2
si ottiene (supponendo D indipendente da x e y)
4
4

w
w
4w
4w
4w
D
+ 2 2 + 2D (1 ) 2 2 + D
+ 2 2 =p
x4
x y
x y
y 4
y x

(5)

(20)

da cui, semplificando:
4w
4w
4w
p
+
2
+
=
4
2
2
4
x
x y
y
D

(21)

Questa `e lequazione indefinita delle piastre sottili isotrope, che spesso viene scritta nella
forma pi`
u sintetica
p
(22)
w =
D
in cui indica loperatore di Laplace ( =

2
x2

2
).
y2

Condizioni ai bordi

La soluzione dellequazione dierenziale (21) non `e univoca senza che ne siano state precisate le condizioni sui bordi, che dipendono dalla natura dei vincoli. Per semplicit`
a nel
seguito si assumer`a che i bordi della piastra siano paralleli ad uno degli assi del riferimento
x, y.
1. Bordo appoggiato. In questo caso gli abbassamenti dei punti della piastra lungo il
bordo sono nulli (w = 0). Inoltre deve annullarsi il momento nella direzione normale
al bordo. Se il bordo `e parallelo allasse x, si ha my = 0, se `e parallelo ad y, mx = 0.
2. Bordo incastrato. Lungo il bordo sono nulli gli abbassamenti e le rotazioni in direzione normale al bordo. Quindi w = 0 e w/y = 0 se il bordo `e parallelo ad x,
w/x = 0, se `e parallelo ad y.
3. Bordo con glifo. Sono nulle le forze di taglio e le rotazioni.
Per la (19a) si ha

Vx = D
x

2w 2w
+
x2
y 2
w
=0
y

=0

se il bordo `e parallelo ad x. Nel caso di bordo parallelo ad y

2w 2w
+
Vy = D
=0
y x2
y2
w
=0
x

(23a)
(23b)

(24a)
(24b)

4. Bordo libero. In questo caso dovrebbero risultare nulle tutte le sollecitazioni sul
bordo; nel caso di bordo parallelo ad y: mx = Vx = mxy = 0. Si hanno quindi
tre condizioni, invece delle due utilizzate negli altri casi. In realt`
a due di queste
condizioni si possono condensare in una sola equazione. Infatti il momento torcente
agente su di un tratto di lunghezza dy, mxy dy, `e equivalente ad una coppia di forze
di taglio mxy di braccio dy, come `e mostrato nella Fig. 5. Due elementini adiacenti
m
danno luogo quindi a due forze di segno opposto, mxy + yxy dy e mxy . Si ottiene
m

quindi una forza di taglio complessiva yxy dy che si somma alla forza Vx dy. La forza
di taglio per unit`
a di lunghezza, che si deve annullare sul bordo libero `e quindi
Vx +

mxy
=0
y

(25)

Le condizioni al contorno per il bordo libero sono quindi:


(a) Bordo parallelo ad y:
mx = 0
mxy
=0
Vx +
y
10

(26a)
(26b)

mxy + xy dy dy
y

mxy dy

y
mxy +

mxy
y

mxy

dy

dy

Vx dy

dy

Figura 5: Composizione tra momento torcente e taglio sul bordo libero della piastra.
(b) Bordo parallelo ad x
my = 0
mxy
Vy +
=0
x

(27a)
(27b)

Cambiamento di riferimento

Le tensioni prodotte dalla flessione x , y e xy formano un sistema di tensioni piane. Le


tensioni secondo un altro riferemento ortogonale , ruotato di rispetto al precedente,
si ottengono facilmente applicando la regola generale di trasformazione dei tensori
= x cos2 + y sin2 + 2 xy sin cos
2

= x sin + y cos 2 xy sin cos


( x y )
sin 2 + xy cos 2
=
2

(28a)
(28b)
(28c)

i rispettivi momenti si ottengono moltiplicando le tensioni per z ed integrando tra h/2


e h/2. Quindi:
m = mx cos2 + my sin2 + 2mxy sin cos
2

m = mx sin + my cos 2mxy sin cos


mx my
sin 2 + mxy cos 2
m =
2

(29a)
(29b)
(29c)

In particolare le giaciture principali (m = 0) formano con gli assi x, y un angolo


tan 2 =

2mxy
mx my

(30)

Se mx = my = 0, risulta tan 2 = e quindi = /4. In tal caso m = m = mxy .


11

Vr+dVr
mr +dmr

dr
m

Vr

p
r

r
d

(a)

(b)

Figura 6: Elemento di piastra circolare (a) ed equilibrio al taglio (b).

Piastre circolari con carichi e vincoli simmetrici

Per le piastre circolari con condizioni di carico e di vincolo simmetriche `e conveniente


utilizzare un sistema di coordinate polari r, , con origine nel centro della piastra. In
questo caso, per ovvie considerazioni di simmetria, il momento torcente mr ed il taglio
V sono nulli, e le altre grandezze non dipendono da . Osservando il disegno di Fig. 6
(a), le equazioni di equilibrio dei momenti, si scrivono:
Vr (r + dr) ddr mr rd + (mr + dmr ) (r + dr) d m drd = 0

(31)

da cui, semplificando e trascurando i termini infinitesimi di ordine superiore


dmr mr m
+

= Vr
dr
r
r

(32)

Lequazione di equilibrio delle forze in direzione dellasse z pu`o essere espressa in


termini finiti. Infatti, considerando una parte di piastra, circolare, con centro nellorigine
e raggio r, lequilibrio globale in direzione z, assumendo p positivo verso il basso, diviene
(Fig. 6 (b)):
Z
Z
Vr dC =

C(r)

pdA

(33)

A(r)

dove il primo integrale `e esteso alla circonferenza di raggio r ed il secondo allarea del
cerchio delimitato da C (r). Esplicitamente, tenendo conto che Vr e p non dipendono da
, lequazione precedente diviene
Z r
2rVr = 2
p () d
(34)
0

pertanto
Vr =

1
r

12

p () d

(35)

r = cost

= cost

Figura 7:
Sostituendo la (35) nella (32) si elimina Vr e si ha
dmr mr m
1
+

=
dr
r
r
r

p () d

(36)

Per le superfici con piccola curvatura si ha che le derivate seconde della funzione w (x, y)
rispetto ad x ed y approssimano le curvature delle sezioni di w con i piani coordinati xz e
yz. Indicando con x e y i corrispondenti raggi di curvatura, le equazioni (18) si possono
scrivere

1
1
(37a)
+
mx = D
x
y

1
1
(37b)
my = D +
x y
Passando a coordinate polari, poich`e le linee di equazione r = cost e = cost sono in ogni
punto ortogonali, potremo porre:

1
1
mr = D
(38a)
+
r

1
1
m = D +
(38b)
r
Ora si ha

1
d2 w
'
r
dr2

r
sin

come si deduce dalla Fig. 7. Poiche 1, sin ' tan =


1
1 dw
=

r dr
Sostituendo la prima delle (39) e la (40) nelle (38) risulta

2
d w
1 dw
+
mr = D
dr2
r dr

2
d w 1 dw
m = D 2 +
dr
r dr
13

(39)
dw
dr :

(40)

(41a)
(41b)

Infine sostituendo le (41) nellequazione di equilibrio (36) si ottiene lequazione delle piastre
circolari simmetriche:
Z r
1
1 dw
d3 w 1 d2 w
=
+
2
p () d
(42)
dr3
r dr2
r dr
Dr 0
Questa equazione si pu`
o, in alternativa, scrivere

Z r
d 1 d
dw
1
r
=
p () d
dr r dr
dr
Dr 0

(43)

La soluzione della (43) si ottiene pertanto mediante successive integrazioni.

5.1

Carico uniforme

Se p non dipende da r, la (43) diviene

d 1 d
dw
1
pr
r
=
dr r dr
dr
2D
quindi, per successive integrazioni:

dw
1
d
3
r
=
pr + C1 r
dr
dr
4D

dw
1 r4
pr3
r2
r C2
1
=
p + C1 + C2
=
+ C1 +
dr
D 16
2
r
16D
2
r

(44)

(45)
(46)

pr4
r2
+ C1 + C2 log (r) + C3
(47)
64D
4
I valori delle tre costanti si determinano in base alle condizioni al contorno. In tutti i
casi, per evitare discontinuit`
a della deformazione occorre che, per r = 0, si abbia dw/dr =
0. Quindi dalla (46) segue che C2 = 0. Sostituendo la (47) nelle (41) si hanno le espressioni
esplicite dei momenti
w=

5.1.1

pr2
1+
(3 + ) C1 D
16
2
pr2
1+
(1 + 3) C1 D
=
16
2

mr =

(48a)

(48b)

Bordo appoggiato

Per r = R (raggio della piastra) si ha w = 0 e mr = 0. Da questultima condizione, e


tenendo contodella prima delle (48) si ottiene
C1 =

pR2 3 +
8D 1 +

(49)

e quindi
mr =
m =

r 2
pR2
(3 + ) 1
16
R

r 2
2
pR
(3 + ) (1 + 3)
16
R
14

(50a)
(50b)

0.1

0.2

momento radiale
momento circonf.
0

0.2

0.4

0.6

0.8

r/R

Figura 8: Momento radiale (linea rossa) e circonferenziale (linea blu), a meno di pR2 , su
di una piastra circolare con carico uniforme, appoggiata sul bordo.
Sostituendo la (49) nella (47) e ponendo w(R) = 0, si ottiene lespressione della costante
C3 :

pR4 5 +
(51)
64D 1 +
quindi, sostituendo anche questa espressione in quella di w, si giunge allequazione della
deformata:

r 2 (5 + ) r 2
pR4
1

(52)
w (r) =
64D
R
(1 + )
R
C3 =

Al centro della piastra (r = 0)

pR4 5 +
64D 1 +
pR2
mr (0) = m (0) =
(3 + )
16
w (0) =

Sul bordo
m (R) =

5.1.2

pR2
(1 )
8

(53a)
(53b)

(54)

Bordo incastrato

In questo caso le condizioni di vincolo sono w (R) = w0 (R) = 0. Dalla (46), per r = R si
trova immediatamente
pR2
(55)
C1 =
8D
quindi, sostituendo questo risultato nella (47) e annullando lo spostamento si ottiene
C3 =

pR4
64D

(56)

Sostituendo anche lespressione di C3 nella (47) si ottiene lespressione della deformata:

r 2 2
pR4
1
w (r) =
64D
R
15

(57)

0.15

Mom. radiale
Mom. circonf.
0.05

0.05
0

0.2

0.4

0.6

0.8

r/R

Figura 9: Momento radiale (linea rossa) e circonferenziale (linea blu), a meno di pR2 , su
di una piastra circolare con carico uniforme, incastrata sul bordo.
Infine, sostituendo la (57) nelle (41), si ottengono le espressioni dei momenti:

r 2
pR2
1+
(3 + )
mr =
16
R

r 2
pR2
m =
(1 + 3)
1+
16
R

(58a)
(58b)

Al centro della piastra, per r = 0, si ha


pR4
64D
pR2
mr (0) = m (0) =
(1 + )
16
w (0) =

(59a)
(59b)

Sul bordo (r = R)
pR2
8
pR2
m (R) =
8
mr (R) =

5.2

(60a)
(60b)

Carico concentrato

Se la piastra `e soggetta ad un carico P concentrato applicato al centro, dallequazione (43)


si deduce

dw
1
d 1 d
r
=
P
(61)
dr r dr
dr
2Dr
Quindi, integrando tre volte questa espressione, si ottiene la funzione w:
w (r) =

r2
P r2
(log r 1) + C1 + C2 log r + C3
8D
4
16

(62)

La cui derivata `e

dw
Pr
r C2
=
(2 log r 1) + C1 +
(63)
dr
8D
2
r
La condizione che w0 resti finito (anzi si annulli) per r 0 richiede che C2 = 0. Di
conseguenza
r2
P r2
(log r 1) + C1 + C3
(64)
w (r) =
8D
4
dw
Pr
r
=
(2 log r 1) + C1
(65)
dr
8D
2
Sostituendo lespressione di w nelle (48) risulta
C1 D
P
[2 (1 + ) log r + 1 ] +
(1 + )
8
2
P
C1 D
[2 (1 + ) log r 1 + ] +
(1 + )
8
2

mr =
m =
5.2.1

(66a)
(66b)

Bordo appoggiato

In questo caso, per r = R si ha mr = 0. Quindi

1
P
2 log R +
C1 =
4D
1+

P
3+
r
2
w=
r 2 log
+ C3
16D
R 1+

(67)

(68)

Dalla condizione w (R) = 0 segue che


C3 =
e quindi

P R2 3 +
16D 1 +

r 2 3 +
r 2
r
P R2
2
log + 1
w=
16D
R
R
R
1+
r
P (1 + )
log
4
R

r
1
P (1 + )
m =
log

4
R
1+
mr =

Abbassamento massimo
w (0) =

P R2 3 +
16D 1 +

17

(69)

(70)

(71a)
(71b)

(72)

0
0.1
0.2

Mom. radiale
Mom. circonf.

0.3
0.4

0.2

0.4

0.6

0.8

r/R

Figura 10: Momenti (a meno di P ) radiale (linea rossa) e circonferenziale (linea blu) in
una piastra circolare appoggiata e caricata al centro con una forza concentrata.
5.2.2

Bordo incastrato

Sul bordo si annulla la derivata prima di w. Dalla (65) segue


C1 =

P
(2 log R 1)
4D

(73)

Sostituendo nella (65) e ponendo w (R) = 0 e risolvendo lequazione si ottiene laltra


costante
P R2
C3 =
(74)
16D
da cui si ricava

r 2

r
P R2
1
(75)
1+
2 log
w (r) =
16D
R
R
P
4
P
=
4

mr =
m
Labbassamento massimo `e

h
r i
1 + (1 + ) log
R
h
r i
+ (1 + ) log
R

P R2
16D
Al centro entrambi i momenti divergono; sul bordo (r = R) si ha
w (0) =

mr =

P
4

m =

18

P
4

(76a)
(76b)

(77)

(78)

0.1
0
0.1

Mom. radiale
Mom. circonf.

0.2

0.2

0.4

0.6

0.8

r/R

Figura 11: Momenti (a meno di P ) radiale (linea rossa) e circonferenziale (linea blu) in
una piastra circolare incastrata e caricata al centro con una forza concentrata.

Piastra semplicemente appoggiata (soluzione di Navier)

Si esamina ora il caso di una piastra rettangolare appoggiata lungo tutto il contorno. In
questo caso le condizioni sul bordo divengono semplicemente

2 w
w (0, y) = w(Lx , y) = 0
=0
(79a)
x2 x=0,Lx

2 w
w (x, 0) = w(x, Ly ) = 0
=0
(79b)
y 2
y=Ly /2

Queste condizioni sono evidentemente soddisfatte dalle funzioni

y
x
sin k
j, k = 1, 2, 3, . . .
sin j
Lx
Ly

(80)

Quindi `e possibile porre


w (x, y) =

X
X
j=1 k=1

y
x
sin k
cjk sin j
Lx
Ly

(81)

dove cjk sono costanti che devono essere determinate in modo da soddisfare lequazione
(21).
Sostituendo la (81) nella (21) risulta
4w
4w
4w
+2 2 2 +
=
4
x
x y
y 4
"
2 2 4 #

X
X
j
k
k
j 4
x
y
4

+2
+
sin k
=
cjk sin j
Lx
Lx
Ly
Ly
Lx
Ly
j=1 k=1
"

2 #2

n
n X
2
X
j
y
p
k
x
4
(82)
sin k
=
+
cjk sin j

Lx
Ly
Lx
Ly
D
j=1 k=1

19

Moltiplicando entrambi i membri della (82) per sin(qx/Lx ) sin(ry/Ly ), q ed r interi,


integrando x tra 0 e Lx , y tra 0 e Ly , e tenendo conto che
Z

Lx

si ottiene
"
4

cqr

q
Lx

x
x
0
se j 6= q
sin j
sin q
dx =
Lx /2 se j = q
Lx
Lx

r
Ly

2 #2

Lx Ly
=
4

cqr =

4L3x
4 Ly

R Lx R Ly

per cui risulta

6.1

Lx

p
D

Ly

p
x
y
sin q
sin r
dxdy
D
Lx
Ly

sin q Lxx sin r Lyy dxdy

2 2
x
2
r2
q + L
Ly

(83)

(84)

(85)

Carico uniforme

Se p = cost,allora lintegrale a secondo membro nella (85) si calcola facilmente

p
x
y
sin q
sin r
dxdy =
D
Lx
Ly
0
0
(
Z Ly

Z
0
se q od r sono pari
p Lx
p
x
y
dx
dy =
sin q
sin r
4Lx Ly
se q ed r sono dispari
D 0
Lx
Ly
D
0
qr 2
Z

Lx

Ly

Sostituendo la (86) nella (85) si ha

0
4Lx Ly
4pL3x
qr 2
cqr =

 =

4 DLy q2 + Lx 2 r2 2
Ly

(86)

per q o r pari
16pL4x
6 D

1

2 2

Lx
2
q + L
r2 qr

per q e r dispari

(87)

Sostituendo lespressione dei coecienti cqr nella (81) si ottiene il campo degli spostamenti del piano medi w
i
h
i
h
y
x

X
sin
(2k

1)

4
sin
(2j

1)

X
Lx
Ly
16pLx
(88)
w=
h
i2
D 6
2
2
j=1 k=1 (2j 1) + 2 (2k 1)
(2j 1) (2k 1)

avendo posto

Lx
Ly

(89)

Determinato il campo degli spostamenti si calcolano le sollecitazioni sostituendo la


(88) nelle (18):
h
i
h
i
h
i
2
2 (2k 1)2 sin (2j 1) x sin (2k 1) y

(2j

1)
2
+

Lx
Ly
16pLx X X
mx =
h
i2
4

j=1 k=1
(2j 1)2 + 2 (2k 1)2 (2j 1) (2k 1)
(90a)
20

Figura 12: Spostamento w del piano medio di una piastra quadrata con carico uniforme
(a meno di pL4x /D).

my =

h
i
h
i
h
i
(2j 1)2 + 2 (2k 1)2 sin (2j 1) Lxx sin (2k 1) Lyy
h
i2
2
2
2
(2j 1) + (2k 1) (2j 1) (2k 1)
(90b)
i
h
i
h
y
x

X X cos (2j 1) Lx cos (2k 1) Ly


16pL2x
=
(1

(90c)
h
i2
4
2
2
2
j=1 k=1
(2j 1) + (2k 1)


16pL2x X X
4
j=1 k=1

mxy

Infine, utilizzando le (19), si determinano anche le sollecitazioni di taglio:


i
h
i
h
2

cos (2j 1) x sin (2k 1) y


X
2
X
Lx
Ly
p16Lx
w w
h
i
Vx = D
=
+
2
2
3
2
2
x x
y

(2j 1) + 2 (2k 1) (2k 1)


j=1 k=1

(91a)
i
h
i
h
y
x
cos
(2k

1)

2
2

sin
(2j

1)

Lx
Ly
w w
p16Lx
h
i
Vy = D
+
=
2
2
3
2
2
x x
y

(2j 1) + 2 (2k 1) (2j 1)


j=1 k=1
(91b)
In Fig. 12 `e rappresentata la funzione wD/pL4x , relativa ad una piastra quadrata soggetta a carico uniforme. Nel grafico in Fig. 13 invece `e rappresentato labbassamento del
5 pL4
punto centrale rapportato a quello di una trave appoggiata ( 384
EJ ) di ugual rigidezza

X
X

pL
x
e luce ed ugualmente caricata (ovvero pL
D = EJ ), in funzione del rapporto = Lx /Ly ,
o osservare come per una piatra quadrata ( =1), labbassamendove Ly Lx . Si pu`

5 pLx
to della piastra sia circa un terzo di quello della trave (wmax = 0.312 384
D ), ma per
< 0.2 labbassamento al centro della piastra praticamente coincide con quello della trave
di ugual rigidezza; inoltre, gi`
a per = 0.5 (ossia per Ly = 2Lx ), il precedente rapporto `e
circa 0.778. Questo dimostra, come sar`
a ancora esposto in seguito, che leetto piastra
si perde rapidamente quando < 0.5.
Nella Fig. 14 `e rappresentata la superficie del grafico di mx per una piastra quadrata
caricata unformemente ( = 0.25). Nella Fig. 15 `e invece mostrato il rapporto tra i

21

Figura 13: Abbassamento al centro di una piastra rettangolare con carico uniforme,
rapportato a quello di una trave di uguale rigidezza in funzione del rapporto = Lx /Ly .

Figura 14: Grafico del momento mx relativo ad una piastra quadrata con carico uniforme
( = 0.25).
momenti mx ed my al centro della piatra ed il momento massimo di trave appoggiata
1
2
8 pLx . Appare evidente che per, piastre quadrate, si ha mx = my e questo momento
`e sensibilmente minore di quello di una corrispondente trave o soletta (circa 0.368 per
= 0.25); tuttavia al diminuire del rapporto = Lx /Ly , il momento relativo alla luce
minore mx tende rapidamente al valore del momento di trave appoggiata; infatti per
0.2 questo rapporto `e praticamente 1, e gi`
a per = 0.5 (ossia per Ly = 2Lx ) il
momento di piastra `e l80% di quello della trave. Questo conferma quanto detto prima,
circa il fatto che il comportamento a piatra si evidenzia solo per geometrie in cui il rapporto
tra i lati non dierisce troppo dallunit`
a.
Il momento nella direzione della luce maggiore my , invece diminuisce al diminuire di
. Per 0, si ha my = mx . Nella Fig. 16 `e mostrato il diagramma del momento my
lungo la sezione mediana di una piastra allungata (Ly = 10Lx ); `e evidente che il momento
`e quasi ovunque uniforme (my ' mx max ) ma aumenta in prossimit`a dei bordi, dove si
risente dellinfluenza dei vincoli.
Nella Fig. 17 `e rappresentato landamento del momento torcente in una piastra qua-

22

Figura 15: Rapporti tra il momento mx (linea blu) ed my (linea rossa) al centro di una
piastra rettangolare appoggiata ai bordi ed il momento massimo di una trave di luce uguale
a quella minore della piastra (pL2x /8) al variare del rapporto = Lx /Ly ( = 0.25).

Figura 16: Diagramma del momento my L2x /p lungo la linea mediana di una piastra con
= Lx /Ly = 0.1 ( = 0.25).
drata; questo momento `e nullo al centro, come era prevedibile in base a considerazioni
di simmetria, e raggiunge il valore massimo in corrispondenza degli spigoli della piastra.
Per = 0.25 questo momento vale |mxy | = 0.0348pL2x , ovvero circa il 75% del momento
massimo in campata. In corrispondenza dello spigolo inoltre si ha mx = my = 0. Quindi,
applicando la (30), si trova che i momenti flettenti massimi agiscono secondo direzioni
a 45 rispetto agli assi e, per le (29), valgono, a meno del segno, mxy . Llungo i bordi il
momento `e nullo, ma in corrispondenza degli spigoli sono presenti dei momenti agenti nelle
direazioni delle diagonali che, in una piastra soggetta a forze agenti verso il basso, tendono
gli strati superiori della piastra nelle direzioni delle diagonali e li comprimono nelle direzioni ortogonali. Nella Fig. 18 sono mostrate le linee di livello dei valori massimi e minimi
(con segno) del momento agente in ogni punto della piastra. Come si vde, sui bordi della
piastra questi momenti non sono nulli e raggiungono i valori estremi in corrispondenza dei
vertici.
Landamento del taglio (Vx ) `e mostrato nella Fig. 19, sempre per una piastra quadrata.
Il taglio `e pressoche nullo al centro e cresce rapidamente in prossimit`a degli appoggi;
tuttavia si annulla in corrispondenza degli spigoli. Ma la presenza del momento torcente
23

f3

Figura 17: Momento torcente mxy in una piastra quadrata caricata uniformemente.

Figura 18: Momenti (massimi e minimi) in una piastra appoggiata a lati uguali.

24

Figura 19: Taglio Vx (a meno di pLx ) in una piastra quadrata.

y
x

mxy
R

Figura 20: Reazione vincolare sugli spigoli.


fa nascere negli spigoli una forza concentrata rivolta verso il basso R = 2mxy (vedi Fig. 20).
Le reazioni vincolari lungo i bordi di una piastra quadrata sono distribuite come in Fig. 21
ma, oltre a queste forze distribuite, si deve tener conto della forza concentrata nei vertici
R che genera una reazione di verso opposto alle reazioni distribuite.

6.2

Piastra su appoggi monolateri

La reazione R si pu`
o sviluppare solamente se il vincolo esercitato lungo il bordo `e bilatero,
ossia `e in grado di produrre reazioni di entrambi i segni. Se lappoggio `e di tipo monolatero
e pu`o sviluppare solamente reazioni verso lalto la forza R non pu`o nascere e quindi la
soluzione dellequazione (21) cambia sensibilmente. Dato il diverso comportamento del
vincolo in trazione e compressione il problema diviene non-lineare. Qualitativamente,
quello che avviene `e che gli spigoli, non trattenuti dalla reazione R, si sollevano, e questo
impedisce linsorgere dei momenti flettenti lungo le diagonali e quindi dei momenti torcenti
che raggiungono i valori estremi negli spigoli; in corrispondenza aumenta il momento in
mezzeria, ma in misura modesta.
La soluzione del caso di piastra vincolata con appoggio monolatero `e illustrata nella
figura 22 ottenuta mediante un programma ad elementi finiti.
25

0.4

0.2

0.2

0.4

0.6

0.8

Figura 21: Reazioni su uno de bordi di una piastra quadrata.


4E-006

0.25

3E-006
spostamento

reazione

0.2
0.15
0.1

2E-006

1E-006

0.05

0
0

0.2

0.4

0.6

0.8

0.2

0.4

0.6

0.8

Figura 22: Reazioni vincolari e spostamenti del bordo di una piastra quadrata su appoggi
monolateri.

6.3

Carico concentrato

Utilizzando la funzione di Dirac4 , la funzione p di un carico concentrato P applicato nel


punto di coordinate , si scrive
p (x, y) = P (x ) (y )

(92)

Sostituendo la (92) nella (85) e tenendo conto delle propriet`a della funzione , lespressione
4

La funzione impulso
di Dirac `e una funzione della variabile reale x che verifica le seguenti condizioni:
se y < a o y > b
0
b
f
(y)
se a < y < b
f
(x)

(x

y)
dx
=
a
1
f
(y)
se y = 0 o y = b
2
dove f (x) `e una arbitraria funzione continua in y.

26

Figura 23: Deformazione del piano medio di una piastra quadrata a seguito di un carico
al centro (sinistra) e nel punto = = 0.25L.
dei coecienti dello sviluppo in serie (81) diviene

cqr =

P
D

R Lx R Ly
0

(x ) (y ) sin q Lxx sin r Lyy dxdy


=

2 2
2
Lx Ly
q
r
4

+ Ly
Lx
4

sin
r
sin
q
Lx
Ly
P

2 2
2
D
Lx Ly
4 Lqx + Lry
4

La funzione degli spostamenti del piano medio risulta quindi:

y
x
sin j
X
sin
k
sin
j
sin
k
2
X
Lx
Ly
Lx
Ly
P Lx 4
w=
2
2
2
2
D 4
[j + k ]

(93)

(94)

j=1 k=1

Nella figura 23 sono rappresentati gli spostamenti del piano medio della piastra, per due
posizioni della forza concentrata: = 0.5Lx , = 0.5Ly (figura a sinistra), = 0.25Lx ,
= 0.25Ly (figura a destra).
Sostituendo la (94) nelle (18) si ottengono le espressioni dei momenti

x
y
4 X X j 2 + 2 k2

sin k
sin j
sin k
sin j
mx = P 2

Lx
Ly
Lx
Ly
[j 2 + 2 k 2 ]2
j=1 k=1

(95a)

X
2
2
2
X
j + k

x
y
4

sin
k
sin
j
sin
k
my = P 2
sin
j
2
2 2 2

Lx
Ly
Lx
Ly
j=1 k=1 [j + k ]
(95b)

27

Figura 24: Grafico del momento mx (per P = 1) in una piastra quadrata soggetta ad un
carico concentrato applicato nel centro.
mxy =


jk

x
y

4 (1 ) X X
sin k
cos j
cos k
sin j
P
2
Lx
Ly
Lx
Ly
[j 2 + 2 k2 ]2
j=1 k=1

(95c)

Quindi, applicando le (19) si determinano le espressioni di Vx e Vy :

x
y
P 1 XX
sin j
Vx =
sin k
cos j
sin k
Lx
[j 2 + 2 k 2 ]
Lx
Ly
Lx
Ly
j=1 k=1

(96a)

x
y
P 1
sin j
Vy =
sin k
sin j
cos k
(96b)
Lx
[j 2 + 2 k 2 ]
Lx
Ly
Lx
Ly
j=1 k=1

Nelle figure 24, 25 e 26 sono rappresentati i grafici del momento di flessione mx , della
torsione mxy e del taglio Vx nel caso di una piastra a lati uguali con carico applicato al
centro. Sia mx (ed my ) sia Vx (e Vy ) divergono nel punto di applicazione della forza.
I valori rappresentati dipendono dal numero di termini eettivamente inclusi nel calcolo
numerico della serie.

Superfici di influenza delle piastre

Il concetto di superficie di influenza generalizza quello di linea di influenza. Dato un punto


Q in una piastra, la superficie di influenza della grandezza X in Q (X (P, Q)) `e la superficie
di equazione X (P ), ove X (P ) `e il valore che la grandezza assume in Q quando un carico
unitario `e applicato in P.
28

Figura 25: Grafico del momento mxy (P = 1) di una piastra quadrata soggetta ad un
carico concentrato applicato al centro.

Figura 26: Grafico del taglio Vx (a meno di P/Lx ) di una piastra quadrata soggetta ad
un carico concentrato applicato al centro.

29

Figura 27: A sinistra: grafico dei momenti torcenti prodotti da un carico unitario applicato
nel punto (0.05Lx , 0.05Ly ). A destra: superficie di influenza del momento torcente nel
punto (0.05Lx , 0.05Ly ). Piastra quadrata, = 0.25.
Per il teorema di reciprocit`a, se X `e lo spostamento, allora la superficie di influenza
dello spostamento del punto Q coincide con la deformata della superficie media prodotta
da un carico unitario in Q. Infatti se w (P, Q) indica lo spostamento in Q prodotto dal
carico unitario in P e w (Q, P ) quello prodotto in P dal carico unitario in Q, per il teorema
di reciprocit`a
1w (P, Q) = 1w (Q, P )
(97)
Questa intercambiabilit`
a tra le coordinate x, y del punto della superficie elastica e le coordinate , del punto di applicazione del carico appare evidente dallequazione (94) che
fornisce la deformazione del piano medio di una piastra appoggiata e soggetta ad un
carico concentrato.
Una analoga simmetria tra le coordinate di P e Q `e mostrata dalle (95a,b) che esprimono i momenti flettenti di una piastra appoggiata soggetta ad un carico concentrato. Il
grafico del momento (mx o my ) prodotto da un carico unitario in P (, ) coincide quindi
con la superficie di influenza della stessa gandezza relativa al punto P . Una tale simmetria
non vi `e per il momento torcente mxy . In Fig. 27 sono rappresentati i momenti torcenti
prodotti da un carico applicato in prossimit`
a dello spigolo (0, 0) (grafico di sinistra) e la
` evidente che i due grafici
superficie di influenza della stessa grandezza nello stesso punto. E
sono molto diversi. Infatti un carico prossimo allo spigolo produce un campo di sollecitazioni quasi ovunque nullo, che tuttavia diverge nel punto di applicazione della forza; la
superficie di influenza invece si estende in tutta la piastra e diverge nel punto di controllo.
Se il punto fosse posto sullappoggio, il momento indotto dal carico applicato in tale punto
sarebbe ovviamente ovunque nullo; al contrario la superficie di influenza sarebbe simile a
quella della Fig. 27.
Analogamente, le (96), fissati x, y, al variare di , forniscono le superfici di influenza
del taglio. In Fig. 28 `e rappresentata la superficie di influenza della reazione al centro

30

Figura 28: Superficie di influenza del taglio Vx nel punto (0, Ly /2), in una piastra quadrata
semplicemente appoggiata.
dellappoggio del lato parallelo ad y. Ovviamente il corrispondente grafico del taglio per
un carico sullappoggio sarebbe stato nullo ovunque.

Piastre ortotrope

Lacciaio ed il calcestruzzo hanno un comportamento isotropo, anche se, nelle strutture in


cemento armato, le armature possono introdurre un certo grado di anistropia. Esistono
tuttavia diversi materiali per i quali non si pu`o usare il modello di comportamento isotropo; tra questi in particolare si notano i materiali fibrosi, sia naturali, come il legno,
sia artificiali, come le resine fibro-rinforzate, che hanno un comportamento spiccatamente
anisotropo o, pi`
u precisamente, ortotropo5 . Nelle piastre tuttavia una frequente causa
di ortotropia `e data dalla diversa geomeria della piastra secondo due direzioni ortogonali,
come nel caso rappresentato in Fig. 29. In questo caso, pur essendo il materiale isotropo, il
comportamento globale della piastra pu`o essere assimilato a quello di una a sezione piena
di spessore uniforme, ma realizzata con un materiale di natura anisotropa.
5
I materiali ortotropi si caratterizzano per il fatto di possedere tre piani di simmetria ortogonali. In
direzione ortogonale a ciascun piano il comportamento `e simmetrico (cio`e non cambia se si esegue una
rotazione di 180 gradi intorno ad uno degli assi di un riferimento che ha questi come piani coordinati).
Nei materiali fibrosi una direzione di ortotropia `e determinata da quella delle fibre, mentre le altre sono
ortogonali a questa.

31

8.1

Legge costitutiva dei materiali ortotropi

Per un materiale iperelastico ortotropo, la relazione tra tensioni e deformazioni ha la


forma:


x
x
G11 G12 G13
0
0
0
y
y G12 G22 G23
0
0
0



z G13 G23 G33
0
0
0
z
=
(98)

yz 0
0
0
0 G44 0
yz

0
0 xz
0
0
0 G55
xz
xy
xy
0
0
0
0
0 G66

Nel caso delle piastre, essendo per ipotesi z = 0, e xz = yz = 0, la relazione costitutiva


si pu`
o ridurre alle sole tre componenti, sia della tensione sia della deformazione, contenute
nel piano x, y e lequazione precedente diviene

1
xy
0
x
x
Ex
Ey

1
y =
y
(99)
0
Exyx

Ey
1

0
0
G
dove, per la simmetria della matrice (99):

yx
xy
=
Ey
Ex

(100)

Per le tensioni piane di un materiale ortotropo si hanno cinque costanti elastiche (Ex , Ey ,
xy , yx e G) ma solo quattro sono indipendenti, in virt`
u della (100). Invertendo la (99)
si ottiene la legge costitutiva tra deformazioni e tensioni:

Ex
xy Ex
0
x
x
1 xy yx
1 xy yx

yx Ey
Ey
y =
(101)
1 xy yx 1 xy yx 0 y

0
0
G
In altra forma

Ex
(x + xy y )
1 xy yx
Ey
(y + yx x )
y =
1 xy yx

x =

= G

(102a)
(102b)
(102c)

Poiche anche la (101) `e simmetrica, si ha


yx Ey
xy Ex
=
1 xy yx
1 xy yx
come segue immediatamente dalla (100).

32

(103)

8.2

Equazione delle piastre ortotrope

Sostituendo le (11) nelle (102) si ottiene:


x
y

2w
w
Ex
=
+ xy 2 z
1 xy yx x2
y
2

Ey
w
2w
=
+ yx 2 z
1 xy yx y 2
x
2
w
z
= 2G
xy

(104a)
(104b)
(104c)

Quindi, sostituendo queste ultime nelle (2), si ottengono le risultanti delle sollecitazioni in
funzione delle derivate di w:
2

Z h/2
w
2 w h3
Ex
mx =
=
x zdz =
+ xy 2
1 xy yx x2
y
12
h/2
2

w
2w
+ xy 2
(105a)
Dx
x2
y
Z

h/2

Ey
y zdz =
my =
1

xy yx
h/2

2w
2w
+

yx
y 2
x2

h3
=
12
Dy

mxy =

h/2

h/2

zdz = 2G

2w
2w
+

yx
y 2
x2

2w
2 w h3
= C
xy 12
xy

(105b)

(105c)

in cui le costanti di rigidezza Dx , Dy e C dipendono dalle costanti elastiche Ex , Ey , xy ,


yx e G mediante le relazioni
Dx =

Ex h3
12 (1 xy yx )

Dy =

Ey h3
12 (1 xy yx )

C=

Gh3
6

(106)

Ovviamente se Ex = Ey = E, xy = yx = e G = E/2 (1 + ), le (105) coincidono con


le (16), valide per i materiali isotropi.
Sostituendo le (105) nella equazione di equilibrio (5) risulta:
4

4w
4w
w
4w
w
(107)
+ xy 2 2 + 2C 2 2 + Dy
+ yx 2 2 = p
Dx
x4
x y
x y
y 4
y x
Tenendo presente che, per le (103), Dx xy = Dy yx , la precedente si semplifica nella
Dx

4w
4w
4w
+
D
+
2
(C
+

D
)
=p
y
xy
x
x4
y 4
x2 y2

(108)

4w
4w
4w
+
2H
+
D
=p
y
x4
x2 y 2
y 4

(109)

H = C + xy Dx = C + yx Dy

(110)

che si pu`
o riscrivere
Dx
in cui

33

8.3

Ortotropia geometrica

Quando lortotropia dipende dalla natura del materiale le costanti Dx , Dy e H si determinano a partire dalle caratteristiche del materiale, che possono essere misurate sperimentalmente mediante apposite prove. Quando, al contrario, il materiale `e isotropo e
lanisotropia dipende dalla diversa geometria di due sezioni ortogonali della piastra, come
nel caso mostrato in Fig. 29, le relazioni costitutive sono ancora quelle del materiale elastico espresse dalle (15), ma nel calcolo della risultante si dovr`
a tener conto delle specifiche
caratteristiche geometriche della piastra.
Per una piastra come quella in Fig. 29, simmetrica rispetto al piano medio, le relazioni
cinematiche (11) sono ancora valide. Tuttavia il contributo alla tensione normale y del
2
termine legato alla contrazione ortogonale xw2 si manifesta solo allinterno dello spessore
h della piastra, non negli irrigidimenti. Tenendo conto di ci`
o, applicando le (15), si avr`
a
dunque
Z

Z h/2
2w
2w
+ 2
z 2 dz =
x2
y
h/2
2

w
w
Eh3
2w
2w
+ 2 = Dx
+ 2
(111a)
12 (1 2 ) x2
y
x2
y

h/2

E
x zdA =
mx =
(1 2 )
h/2

#
"
Z h/2
2 w Z h1 /2
2w
E
2w

y zdA =
+ 2 s
z 2 dz + 2 2 b
z 2 dz =
s (1 2 )
y 2
x
y
Ax
h/2
h/2

b 3 2w
E
b
w
Eh3 2 w
Dx 2 w
3
h 1
+ h1

+ = Dy

12 (1 2 )
s
s
y 2
12 (1 2 ) x2
y 2
Dy x2
(111b)
1
my =
sy

Per il momento torcente, trascurando il contributo degli irrigidimenti, si pu`


o assumere
mxy = mxy

h/2

2w
E
=
xy zdz =
(1 + ) xy
h/2

h/2

z 2 dz =

h/2
Eh3

2w
2w
= Dx (1 )
12 (1 + ) xy
xy

Sostituendo le (111) nella (5) si ha


4

4w
4w
w
4w
4w
Dx
+
2D
+

(1

)
+
D
+
D
=p
x
y
x
x4
x2 y 2
x2 y 2
y4
y 2 x2
ovvero
Dx

4w
4w
4w
+
2D
+
D
=p
x
y
x4
x2 y 2
y 4

dove
Eh3
Dx =
12 (1 2 )

Dy = Dx

b
1+
s

"

h1
h

(111c)

(112)

(113)
#)

(114)

La (113) coincide con la (109) se si pone


H = Dx
34

(115)

h h1
y
z
b
s

Figura 29: Piastra irrigidita simmetricamente


x

h
y

h1

z
b
s

Figura 30: Piastra irrigidita in modo asimmetrico.


I coecienti di un materiale ortotropo che dia luogo a caratteristiche equivalenti a
quelle della piastra irrigidita si ottengono confrontando le (111) con le (105), e si trova che
(
#)
"
Dy
h1 3
b
Dx
xy =
Ey = E
=E 1+
1
yx =
(116)
Ex = E
Dx
s
h
Dy
Inoltre, poche C = H xy Dx , tenendo conto delle (106) e della (115) risulta
G=

6
6Dx
E
(H Dx ) = 3 (1 ) =
h3
h
2 (1 + )

(117)

Un caso pi`
u complesso `e quello illustrato in Fig. 30, che rappresenta una piastra irrigidita in modo asimmetrico rispetto al piano medio. Il problema `e complicato dal fatto che
i baricentri delle due sezioni ortogonali non giacciono pi`
u sullo stesso piano. Una formulazione approssimata si pu`
o ancora ottenere rappresentando la piastra come ortotropa. Con
tale approssimazione, se si assume = 0, si ottengono i seguenti valori per i coecienti

35

della piastra[1]:
Dx =

Eh3

3
b
12 1 s 1 hh1

Dy =

EJ
s

H=C=

Eh3 Kt
+
12
s

(118)

in cui J `e il momento dinerzia della sezione a T (tratteggiata in Fig. 30) e Kt `e la rigidezza


torsionale di un irrigidimento. Per il modello di materiale equivalente, avendo posto = 0,
si avr`
a xy = yx = 0 e quindi

12Kt
E
12J
6C
E

Ey = E 3
1+ 3
(119)
G= 3 =
Ex =
3
sh
h
2
sh E
b
h
1 s 1 h1

Piastre sollecitate nel piano (lastre)

Nelle piastre le equazioni relative alle componenti di membrana della sollecitazione sono,
come `e stato detto allinizio, disaccoppiate da quelle della flessione. Si possono quindi
risolvere separatamente due problemi, uno relativo alla parte flessionale della sollecitazione, trattato nei paragrafi precedenti, laltro relativo alle componenti membranali che
comprendono due termini di sforzo normale Nx , Ny ed uno di taglio Vxy . Dalla Fig. 31 si
deducono facilmente le due seguenti equazioni di equilibrio

Vyx
Nx
dx dy Vyx dx + Vyx +
dy dx + px dxdy = 0
(120a)
Nx dy + Nx +
x
y

Ny
Vxy
dy dx Vxy dy + Vxy +
dx dy + py dxdy = 0
Ny dx + Ny +
(120b)
y
x
da cui, semplificando
Nx Vyx
+
+ px = 0
x
y
Vxy
Ny
+
+ py = 0
y
x

(121a)
(121b)

Poiche Vxy = Vyx , come segue dalla nota propriet`a delle tensioni tangenziali e come si
pu`o anche direttamente verificare dallequilibrio dei momenti intorno allasse z, le (121)
formano un sistema di due equazioni in tre incognite, per cui le sole condizioni di equilibrio
sono insucienti a rendere il problema determinato6 .
Indicando con u, v gli spostamenti dei punti del piano medio nelle direzioni x ed y
rispettivamente, le condizioni di cogruenza si scrivono semplicemente:
x =

u
x

y =

v
y

xy =

u v
+
y x

(122)

6
Nel caso dei gusci a superficie curva le componenti di membrana generano anche una componente
in direzione z. Alle due equazioni precedenti se ne aggiunge quindi una terza che rende il problema
staticamente determinato, nellipotesi che siano nulli i termini flessionali (soluzione di membrana). Questa
soluzione tuttavia non `e di solito compatibile con le condizioni al contorno, che si possono soddisfare solo
introducendo anche i termini flessionali.

36

Ny

Vyx
Vxy

Nx

dx

py

Vyx +

Ny +

N y
y

Vyx
y

dy

px

Vxy +
dy

Vxy
x

Nx +
dx

N x
dx
x

dy

Figura 31: Forze e componenti di sollecitazione agenti nel piano medio della piastra.
Da queste si deduce facilmente che
2 xy
2 x 2 y
+
=
y2
x2
xy

(123)

(equazione di congruenza in forma implicita). Sostituendo nella (123) le equazioni della


legge costitutiva del materiale (13)e (12d), risulta
2 xy
2
2
(

)
+
(

)
=
2
(1
+
)
x
y
y
x
y 2
x2
xy

(124)

Poiche le tensioni sono uniformi lungo lo spessore, le sollecitazioni risultanti Nx , Ny e Vxy


hanno espressione
Ny = h y
Vxy = h xy
(125a)
Nx = h x
Da queste e dalle (124) si ottiene lequazione di congruenza espressa in termini delle
sollecitazioni Nx , Ny e Vxy :
2

2 Vxy
Nx 2 Ny
2 Nx 2 Ny
(126)
+

+
=
2
(1
+
)
y2
x2
x2
y 2
xy
Ma, dalle equazioni di equilibrio (121), se px e py non dipendono da x ed y, si deduce che
2 Vxy
2 Nx
=

x2
xy
2
Ny
2 Vxy
=

y2
yx
che sommate danno

2 Vxy
2 Nx 2 Ny
+
=
2
x2
y 2
xy

(127a)
(127b)

(128)

Sostituendo questa nella (126), risulta

2
2 Nx 2 Ny
Nx 2 Ny
+
=

+
y 2
x2
x2
y 2
37

(129)

ovvero

2
2
+
x2 y 2

(Nx + Ny ) = 0

(130)

Le equazioni di equilibrio (121) risultano soddisfatte se le sollecitazioni si ottengono


da una funzione potenziale (x, y), detta funzione di Airy:
Nx =

2
px x py y
y2

Ny =

2
px x py y
x2

Vxy =

2
xy

(131)

avendo supposto che px e py siano uniformi nella piastra. Infatti, sostituendo le (131) nelle
(121) si ha
Nx Vyx
3
3
+
+ px =

+ px 0
x
x
y
xy 2
xy 2
Vxy
Ny
3
3
+
+ py =
+ py 0

y
y
x
yx2
x2 y

(132a)
(132b)

La funzione di Airy deve tuttavia soddisfare anche le condizioni di congruenza, espresse


dalla (130). Quindi sostituendo in questa le (131) si ottiene

2
2
2
2

+
+
2 (px x + py y) = 0
(133)
x2 y 2
y 2
x2
Tenendo conto che, se px e py sono costanti, le derivate seconde del termine tra parentesi
tonde sono nulle, la precedente si semplifica in
2
2

2
2
4
4
4
+
+
+
2
+
=0
(134)
=
x2 y 2
x2
y2
x4
x2 y 2
y 4
nota come equazione di Airy. Questa equazione, analoga a quella delle piastre per il caso
p = 0, associata ad opportune condizioni al contorno, consente di determinare il campo
delle sollecitazioni in una lastra caricata nel piano, quando le forze di volume px e py sono
uniformi7 .
Si deve notare che le condizioni al contorno in termini della funzione di Airy si
possono esprimere con relativa facilit`
a solo per le condizioni di bordo libero, su cui sono
assegnate le forze; molto pi`
u complicato `e esprimere le condizioni per i bordi vincolati, che
si esprimono in termini di spostamenti assegnati ai punti della frontiera.

10

Instabilit`
a delle lastre piane

Nei precedenti paragrafi `e stato pi`


u volte detto che le equazioni relative agli sforzi di
membrana e quelle degli sforzi flessionali sono, per le piastre piane, disaccoppiate. Questo
`e vero nellambito di una teoria del primo ordine, in cui le equazioni di equilibrio si scrivono
con riferimento alla struttura indeformata, ritenendo che il cambiamento di configurazione
prodotto dalla deformazione abbia eetti trascurabili sulle condizioni di equilibrio. Come
`e noto, per esempio dal caso della trave di Eulero, questa ipotesi non `e sempre accettabile;
il termine correttivo dovuto ai termini del secondo ordine rende la funzione dellenergia
7
Questa condizione non `e molto restrittiva, poiche generalmente la forza di volume coincide con il peso
che, in una lastra omogenea e di spessore uniforme, `e, ovviamente, anchesso uniforme.

38

Vyx
Nx

Ny
y

Vxy

y
y +

y
y

Ny +

dy
N y
y

dy

Vyx +

V yx
y

Vxy +
dy

Vxy
x

x +
dx
Nx +

x
dx
x

N x
dx
x

Figura 32: Superficie media della piastra deformata.


potenziale elastica non pi`
u quadratica, e questo non consente di garantire che lequilibrio
sia sempre stabile; infatti, per certi valori dei parametri e delle forze agenti, lequilibrio
diviene instabile e comunque, per valori minori di quelli critici, le deformazioni possono
risultare molto pi`
u grandi di quelle ottenute dalla soluzione del primo ordine.
Nel caso delle piastre, per eetto della deformazione, la superficie media si incurva
e questo produce un accoppiamento tra le sollecitazioni membranali e quelle flessionali.
Osservando la Fig. 32 si osserva che le proiezioni delle sollecitazioni Nx , Ny e Vxy , tangenti
alla superficie media, hanno una componente non nulla nella direzione dellasse z. Tale
componente risulta:

Nx
x
dx
x +
dx dy+
Nx x + Nx +
x
x

y
Ny
Ny y + Ny +
y +
dy
dy dx+
y
y

y
Vxy
dx
y +
dx dy+
Vxy y + Vxy +
x
x

Vyx
x
dy
x +
dy dx (135)
Vyx x + Vyx +
y
y
dove x e y sono i seni degli angoli formati dai vettori Nx ed Ny con gli assi x ed y,
rispettivamente. Semplificando e trascurando i termini di ordine superiore al secondo la
(135), dopo aver diviso tutti i termini per dxdy, diviene:
y
y
Ny
Vxy
Vyx

Nx
x + Nx x +
y + Ny
+
y + Vxy
+
x + Vyx x =
x
x
y
y
x
x
y
y

y
y x
Vxy
Ny
Nx Vyx
x
+
x +
+
y + Nx
+ Ny
+ Vxy
+
x
y
y
x
x
y
x
y
(136)

39

Nx

Nx

Figura 33:
Se nel piano medio della piastra non agiscono forze di volume (px = py = 0), allora, per le
equazioni di equilibrio (121), le quantit`
a comprese tra le prime due parentesi tonde nella
(136) sono nulle. Quindi poiche per piccole deformazioni `e possibile confondere il seno con
la tangente dello stesso angolo, si potr`
a porre
x '

w
x

y '

w
y

(137)

e la (136) diviene
2w
2w
2w
(138)
+
N
+
2V
y
xy
x2
y 2
xy
La (138) rappresenta una forza per unit`
a di superficie diretta secondo lasse z; pertanto la si
pu`o interpretare come un ulteriore carico che si aggiunge a quello p applicato dallesterno.
Lequazione flessionale della piastra (21) diviene quindi:

4w
2w
2w
2w
4w
4w
1
p + Nx 2 + Ny 2 + 2Vxy
(139)
+2 2 2 +
=
x4
x y
y4
D
x
y
xy
Nx

ovvero, portando i termini che dipendono da w a primo membro

p
2w
2w
2w
4w
4w
4w
1
Nx 2 + Ny 2 + 2Vxy
=
+2 2 2 +

4
4
x
x y
y
D
x
y
xy
D

(140)

Si `e detto che la deformazione della superficie media della piastra accoppia le equazioni
relative alla parte flessionale ed a quella di membrana, e questo `e infatti mostrato dalla
(140) dove compaiono sia la deformazione flessionale w, sia le forze di membrana Nx , Ny
e Vxy . Tuttavia se le deformazioni sono piccole per cui x ' w/x 1, si ha cos x =
p

2
1 sin2 x ' 1 2x = 1+o w
x ; pertanto, a meno di infinitesimi di ordine superiore, le
equazioni di equilibrio (121) scritte con riferimento al piano medio non deformato, restano
valide. Dunque, risolvendo il problema degli sforzi di membrana nella lastra, per esempio
mediante lequazione di Airy, i valori di Nx , Ny e Vxy risultano noti e possono essere
sostituiti nellequazione (140), in cui w resta la sola funzione incognita.

10.1

Piastra appoggiata soggetta ad Nx = cost

Una piastra sottoposta ad una sollecitazione uniforme Nx lungo i bordi paralleli ad y,


in ogni punto avr`
a una sollecitazione di membrana Nx = cost mentre Ny = Vxy = 0.
Lequazione (140) diviene pertanto
4w
4w
4 w Nx 2 w
p
+
2
+

=
4
2
2
4
2
x
x y
y
D x
D
40

(141)

La soluzione della (141) si pu`


o ottenere mediante il doppio sviluppo in serie di Fourier
(81) utilizzato per la soluzione dellanalogo problema del primo ordine. Sostituendo la
(81) nella (141) si ottiene

X
X
j=1 k=1

cjk

"

j
Lx

+2


j 2 k 2
+
Lx
Ly
4
#

k
y
p
Nx j 2
x
sin k
=
+
sin j
Ly
D Lx
Lx
Ly
D

(142)

Da questa equazione, tenedo conto delle propriet`a di ortogonalit`


a delle funzioni trigonometriche, si ottiene, operando come nel 6:

R Lx R Ly
y
x
p
sin
j
sin
k
Lx
Ly dxdy
0
0
4
(143)
cjk =

2
2 2
2
D 4 Lx Ly
j
j
Nx
k
+ Ly
+ 2 D Lx
Lx

2
La (143) dierisce dalla (85) per via del termine N2 xD Ljx presente al denominatore.
Se Nx `e postivo (lastra tesa) questo termine riduce i coecienti cjk dello sviluppo della
funzione w. In sostanza la piastra risulta pi`
u rigida quanto maggiore `e Nx . Se Nx `e
negativo (lastra compressa), il denominatore nella (143) diminuisce al crescere di |Nx | e
per
2

|Nx (j, k)| = D

Lx
j

2 "

j
Lx

#2
k 2
+
=
Ly
2

2 D jLy
k2
k 2 Lx
2 D j
+
+
= 2
(144)
L2y
Lx
jLy
Ly

il denominatore si annulla ed il relativo coeciente diviene illimitato, ci`


o significa che la
deformazione w diviene illimitata ( = Lx /Ly ).
Il valore critico di |Nx (j.k)| `e ovviamente il minimo. Poich`e |Nx | cresce con k, il valore
critico si ottiene per k = 1, quindi

2
2 D j
+
(145)
Ncr (j, ) = 2
Ly

j
Uguagliando a zero la derivata della (145) rispetto ad si ha

j
j
1
+
2+
=0
a
j

(146)

la cui unica soluzione reale e positiva `e = j; quindi il minimo valore di Ncr si ottiene
per = j e vale
2 D
(147)
Ncr = 4 2
Ly
indipendente da j. Le curve di Ncr (j, ) sono rappresentate in Fig. 34 per diversi valori
di j. Le curve raggiungono tutte il valore minimo (147) quando = j.
41

10

j=1
j=2
j=3
j=4
j=5

Lx/Ly

Figura 34: Carico critico ( a meno di 2 D/L2y ) per la piastra rettangolare con uniforme
sollecitazione in funzione di = Lx /Ly e per valori crescenti di j (1, 2, 3, 4, 5)
Per 6= j si noti che due curve successive si intersecano quando
j

j+1

+ =
+

j+1
ovvero per
=

p
j (j + 1)

(148)

(149)

Quindi, come mostra la Fig.p34, per j < < j + 1 il carico critico


p si ottiene dalla (145)
con j = int (), se j < j (j + 1), e con j = int () + 1, se j (j + 1) < j + 1.
La Fig. 34 mostra inoltre che, per & 3, il valore del carico critico si discosta poco da
quello fornito dalla (147). Quindi per le piastre con rapporto tra i lati abbastanza grande
il carico critico diviene indipendente dal valore di .
Quando il valore di Nx si avvicina a quello critico, il coeciente cj1 della serie (81)
tende allinfinito; la funzione w risulta quindi dominata da questo termine, mentre tutti
gli altri divengono, al confronto trascurabili. La forma della funzione w `e dunque data dal
termine

y
x
sin
(150)
sin j
Lx
Ly
dove j `e lintero che approssima , secondo quanto specificato prima. La (150) `e rappresentata in due modi nella Fig. 35. Come si vede, se `e intero, la piastra si suddivide in
quadrati e sbanda secondo le configurazioni mostrate nella figure. Se non `e intero la
piastra si suddivide inpn rettangoli, dove n `e minore o maggiore di , secondo che `e
minore o maggiore di j (j + 1) (j intero).
Quanto detto sopra `e valido se il numeratore dei coecienti cjk `e non nullo per ogni
j, k, altrimenti la discussione deve essere ristretta ai termini non nulli. Ad esempio, nel
caso delle piastre con carico uniforme si `e visto che il doppio integrale a numeratore nella
(143) `e nullo se j o k sono pari (questa condizione `e valida per ogni schema di carico
simmetrico rispetto alla mezzeria della piastra). In tale caso i valori di j pari nella (145)
non hanno significato e la discussione andrebbe quindi ristretta ai soli valori di j dispari.
Quindi le forme antisimmetriche di imbozzamento, come quella per j = 2 mostrata nella
Fig. 35, non sono in questo caso possibili,
anche se = 2. Il punto di intersezione tra
due
p
curve possibili risulta allora = j (j + 2). Per compreso tra 1 e 3 questo punto `e 3.
42

Figura 35: Deformata della piastra per Nx ' Ncr e j = 1, 2, 3.

Riferimenti bibliografici
[1] S. Timoshenko, S. Woinowsky-Krieger: Theory of Plates and Shells. McGraw-Hill.
1964
[2] J.N. Reddy: Theory and Analysis of Elastic Plates and Shells. CRC Press Inc. 2006
[3] S. Timoshenko, J. Goodier: Theory of Elasticity. McGraw-Hill. 1970
[4] C.L. Dym: Stability Theory and Applications to Structural Mechanics. Dover
Publications. 2002

43

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