Sie sind auf Seite 1von 46

LAPOCALISSE

Premessa
Intraprendere la lettura dellApocalisse unavventura. un
segno di buon equilibrio mentale non essersi mai occupati
dellApocalisse (autore tedesco Herder, in LApocalisse, a cura
dellAssociane Biblica Italiana, 1967, p. 9).
Effettivamente le immagini strane e talvolta incoerenti per una
mentalit occidentale, le allusioni quanto mai misteriose, le
terribili prospettive contenute in alcune pagine dellApocalisse
hanno portato presto certi lettori a classificare il libro come
privo di interesse e di cui non valeva la pena occuparsi.
Comunque lApocalisse stato uno dei libri pi commentati
della Scrittura: commenti scritti e commenti su pietra, su tela,
su arazzi.

66

La Chiesa ha riconosciuto nellApocalisse un libro ispirato da


Dio, composto per ordine preciso del Signore: 11Quello che vedi,
scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: (Ap 1, 11)

E lautore, consapevole dellorigine divina del suo messaggio,


proclama infatti la beatitudine di quelli che lo leggeranno.
3Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le
cose che vi sono scritte. Perch il tempo vicino. (Ap 1, 3)

un libro spirituale, un libro che comunica lo spirito, che nutre


la vita dellanima.
un libro che richiede intelligenza e finezza di intuito.
Giovanni stesso, a pi riprese, propone di farne la prova. Ad
esempio dove si tratta della cifra della bestia:
18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un
nome duomo. E tal cifra seicentosessantasei. (Ap 13, 18)

un libro liturgico, sembra fatto apposto per la.,liturgia, e


tanti sono i riferimenti ad essa:
4Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui 5e da Ges
Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra., 6che ha fatto
di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei
secoli. Amen. (Ap 1, 4-8) (cf Ap 22,6-21).

uno scritto di circostanza e nasce per un motivo particolare.


Cio non fa pura teologia, ma un messaggio che il capo di
una chiesa indirizza a comunit vive, concrete, impegnate in
una determinata situazione; situazione critica, in un periodo di
persecuzione.
LApocalisse una profezia. Quindi un Libro Profetico. La
profezia si era spenta in Israele nei tempi che avevano
preceduto la venuta di Cristo. Rinasce con Elisabetta e
Zaccaria si mettono a profetare (Lc 1, 67; 2, 36).
Lautore

dellApocalisse

da

porre

nella

rinnovamento profetico del Nuovo Testamento.


67

linea

del

8Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in
adorazione ai piedi dellangelo che me le aveva mostrate. 9Ma egli mi disse: Guardati dal farlo!
Io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le
parole di questo libro. Dio che devi adorare. (Ap 22, 8-9)

Giovanni quindi si mette tra i profeti del Nuovo Testamento, di


cui sicuramente il pi grande.
LApocalisse una Rivelazione: = rivelare,
svelare.
Ai cristiani immersi nella tribolazione, viene svelato il piano di
Dio, dando assicurazione che il dominio della potenze del male
sta volgendo alla fine.
Autore
Il compilatore dellApocalisse dice ripetutamente di chiamarsi
Giovanni (Ap 1, 1.4.9; 22,8)62, ma proprio lapostolo
Giovanni autore del vangelo omonimo o un altro Giovanni, vale
a dire un presbitero dellAsia minore appartenente alla cerchia
del vero Giovanni?
La questione non affatto risolta.
A favore dellapostolo Giovanni

Contro

la

paternit

Giustino

giovannea
Presbitero

Romano

(Dialogo con lebreo Trifone del

Gaio

1Rivelazione di Ges Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono
presto accadere, e che egli manifest inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. 4Giovanni
alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che , che era e che viene, dai sette
spiriti che stanno davanti al suo trono, 9Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella
tribolazione, nel regno e nella costanza in Ges, mi trovavo nellisola chiamata Patmos a causa
della parola di Dio e della testimonianza resa a Ges. 8Sono io, Giovanni, che ho visto e udito
queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dellangelo che me le
aveva mostrate.
62

68

151/155)
Frammento Muratoriano

Dionigi

(200 ca. a Milano 1740)

Alessandrino

Ireneo

( 264)
Eusebio di Cesarea

( 220 in contra Haereses)

340)

posizione

oscillante
Tertulliano
( 220 in contra Marcione)
Clemente Alessandrino

215)
Ippolito Romano
( 235 in SullAnticristo)
Origene ( 255)
In Commentario a Giovanni)
Anche oggi la questione rimane aperta.
Comunque anche se lApocalisse non dovesse essere uscita
dalla penna dello stesso apostolo Giovanni, proviene senza
alcun dubbio dalla sua scuola; sarebbe unopera profetica
scritta sulla base dei ricordi dellapostolo Giovanni o in suo
omaggio.
Tempo e luogo di composizione
In Apocalisse 1, 9 si parla esplicitamente dellisola di Patmos:
unisola del gruppo delle Sporadi, nellEgeo. Come luogo in cui

69

il veggente ebbe la comunicazione dallalto e insieme lordine


di scrivere un libro da inviare alle chiese dellAsia.
possibile che Giovanni abbia redatto lopera durante la sua
deportazione in quel luogo di pena; ma probabile che labbia
data alla luce, almeno nella stesura definitiva, nella sua sede di
Efeso.
Comunque fuori discussione lorigine asiatica dello scritto.
Quanto alla data di composizione si indica il regno di
Domiziano (81-96) verso gli ultimi anni, lesilio a Patmos nel
14 anno di Domiziano, per si parla di:
Prima stesura sotto Vespasiano (69-79)63
Seconda stesura sotto Domiziano (81-96)64
Ap 13, 1: 1Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna
dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo.
La visione che segue si ispira a Dn 7 (persecuzione di Antioco Epifane). Secondo Ap
17,10.12-14, la bestia del mare (Mediterraneo) limpero romano; rappresenta tutte le forze
che, arrogandosi poteri divini, si erigono contro il Cristo e la chiesa (i suoi titoli: v 1; cf. Dn
11,36, 2Ts 2,4). Si ritrovano le sette teste e le dieci corna in Ap 17,3, Ap 17,7-12.
Ap 17, 7.10: 7Ma langelo mi disse: Perch ti meravigli? Io ti spiegher il mistero della
donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna. 10I primi cinque sono caduti, ne
resta uno ancora in vita, laltro non ancora venuto e quando sar venuto, dovr rimanere per
poco.

ANNI

IMPERATO

31

RE
AUGUSTO

14
63

Tito Flavio Vespasiano - noto semplicemente come Vespasiano - da imperatore, Cesare Vespasiano

Augusto (in latino: Titus Flavius Vespasianus; Vicus Phalacrinae, 17 novembre 9 Roma, 23 giugno 79)
stato un imperatore romano che govern fra il 69 ed il 79 col nome di Cesare Vespasiano Augusto (in
latino: Caesar Vespasianus Augustus).
64

Tito Flavio Domiziano (latino: Titus Flavius Domitianus,; Roma, 24 ottobre 51 Roma, 18 settembre 96)

stato un imperatore romano dal 14 settembre 81 alla sua morte, con il nome di Cesare Domiziano Augusto
Germanico (in latino Imperator Caesar Domitianus Augustus Germanicus), ultimo della dinastia Flavia.

70

14

TIBERIO

37
37

CALIGOLA

41
41

CLAUDIO

54
54

NERONE

68
81

DOMIZIAN

96
96

O
NERVA

98
98

TRAIANO

117

Destinatari65
LApocalisse, nella forma esterna un messaggio e potremmo
parlarne di un vero e proprio messaggio cifrato (ci vuol dire
che i lettori erano bene in grado di capire il valore e il
significato dei simboli) ha una destinazione ben determinata
alle

sette

chiese

dellAsia

(Ap

1,11)

precisamente:

Pergamo, Tiatira, Sardi, Smirne, Filadelfia, Laodicea, Efeso,


legate a Giovanni, perch affidate alle sue cure pastorali, ma in
definitiva a tutte le Chiese66.
Perch Giovanni scrive a queste Chiese?
Il motivo di fondo potremmo esprimerlo cos:

Non si sarebbe scritto un libro cos cifrato se non ci fossero state persone in grado di
CAPIRLO.
66
Joannes, licet septem ecclesiis scribat, tamen omnibus dicit (cf Canone Muratoriano del 170 d.
C. scoperto nel 1740 a Milano).
65

71

Mettere in guardia le comunit cristiane contro i seri


pericoli che le minacciavano
Far giungere la parola di consolazione ai cristiani in
pericolo

durante

la

persecuzione

e tenere

viva

la

convinzione che tutta la storia, per quanto sconcertante,


era nelle mani di Dio e avrebbe avuto una conclusione
favorevole per coloro che si fossero mantenuti fedeli a
Cristo.
Quali erano questi pericoli?
1. allinterno della Chiesa:

il sorgere di movimenti ereticali, come la setta dei


Nicolaiti (Ap 2,6)67 che conducevano ad un certo
lassismo morale (Ap 2, 14)68

2. allesterno della Chiesa:

tradizionale ostilit dei Giudei che continuavano


ad alimentare odio contro i cristiani (Ap 2, 9-10) 69

6Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolati, che anchio detesto. I
Nicolaiti dichiaravano che era lecito ai cristiani partecipare ai banchetti sacri pagani, che spesso
si accompagnavano a pratiche immorali. La setta dei Nicolaiti, setta di tendenza gnostica, nacque
agli albori del cristianesimo e la sua diffusione fu tale che gli valse anche alcune citazioni
nell'Apocalisse di Giovanni.
67

7214Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balam, il
quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli dIsraele, spingendoli a mangiare carni
immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione.
69 9
Conosco la tua tribolazione, la tua povert - tuttavia sei ricco - e la calunnia da parte di
quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. 10Non
temere ci che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per
mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti dar la
corona della vita.
68

72

persecuzione imminente da parte delle autorit


romane: prima Nerone di cui in Ap 6, 9-11; 17,670
e ora Domiziano.

Si trattava ora di una persecuzione terribile, rispetto alle


precedenti,

senza

quartiere,

per

lassurda

pretesa

degli

imperatori di Roma degli onori divini. Domiziano infatti era


stato il primo a farsi chiamare dominus et deus noster e a
richiedere dai suoi sudditi in tutte le parti dellimpero il tributo
degli onori divini.
Quindi il messaggio di Giovanni si prefiggeva:
1. tenere accesa nei cristiani la fiaccola della speranza;
2. sostenere il coraggio sino alla morte (Ap 2,10): Sii fedele
fino alla morte
e ti dar la corona della vita.
3. ravvivare la fede assicurando la presenza vigile e operante di
Ges in
mezzo ai suoi
1. proporre la visione confortatrice dellavvento prossimo del
suo regno, che avrebbe messo fine, per sempre, alla
malvagit del secolo presente.
Sembra quasi che Giovanni voglia rispondere alla domanda
legittima che si ponevano i cristiani di quel tempo turbolento:
Dov la tanto predicata e proclamata potenza di Ges Cristo,
se un uomo pu annientare la sua opera?
Giovanni risponde e, a suo modo, annuncia come andr a finire
questa crisi e nello stesso tempo descrive, mediante le sue
Si parla di uccisioni e martiri. Ap 17, 6: 6E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei
santi e del sangue dei martiri di Ges. Al vederla, fui preso da grande stupore.
70

73

visioni simboliche, il compiersi definitivo della storia della


salvezza: Cristo, Signore della storia sar anche il giudice
ultimo, avr lultima parola e chi gli si manterr fedele
parteciper alla sua gloria e al suo trionfo.
Tutto questo Giovanni lo esprime in una doppia serie di visioni
che sono simboli di ci che sarebbe accaduto alla fine della
storia umana. E si tratta di simboli legati alla mentalit
giudaica del tempo che, in parte, ancora non ci pienamente
conosciuta.

Perch

questo

linguaggio

simbolico

nel

libro

dellApocalisse?
Potremmo rispondere in modo molto semplice e, a suo modo,
anche convincente: il momento storico era talmente particolare
e difficile, che non conveniva, non era opportuno, era
controproducente parlare in modo chiaro.
La motivazione la si pu esprimere per in modo pi scientifico
e cio sono tanti i generi letterari presenti nella Bibbia:
74

a. storico
b. profetico
c. didattico
questi sono i modi di dire attraverso i quali si media, si cerca
cio di far giungere il messaggio. Ebbene tra questi generi
letterari, va annoverato anche quello APOCALITTICO, che
quasi una derivazione del genere profetico.
Non lo ha inventato Giovanni, infatti qualche elemento si trova
anche in:
1. Ezechiele (1, 4-12; 10, 1-22; 37, 1-4; 40, 1-48)71
2. Gioele72 e soprattutto
3. Daniele73
Si tratta di un genere letterario che si sviluppa soprattutto dal
II secolo a. C. fino al II secolo d. C..
Conosciamo infatti parecchie Apocalissi Apocrife quindi
extra-bibliche:
Apocalisse di Abramo
Apocalisse di Baruch
Apocalisse di Elia
Apocalisse di Esdra
71

Ezechiele fu un grande profeta e veggente dell'Antico Testamento le cui profezie dirette agli ebrei
esiliati in Babilonia sono riportate nel libro di Ezechiele. Ezechiele nacque verso la fine del regno di
Giuda, intorno al 620 A.C.. Apparteneva ad una famiglia di sacerdoti, ma visse ed oper da profeta.
Fu deportato in Babilonia nel 597. Non conosciuta la data della morte, ma si sa solo che era
ancora vivo 22 anni pi tardi della chiamata profetica.
72

etuel era il nome di suo padre e molto probabilmente egli visse e oper a Gerusalemme in un
periodo, per, di difficile determinazione cronologica, anche se quasi certamente siamo nellepoca
successiva allesilio babilonese e al ritorno in Israele (quindi dopo il V sec. a.C.).oro nome e che
73

SDa quello che si legge nel suo libro, Daniele un adolescente quando viene deportato a
Babilonia. Per la sua saggezza conquista la fiducia del re Nabucodonosor e diventa funzionario di
corte ed interprete dei sogni del re. Svolge il suo servizio di profeta a Babilonia.

75

Apocalisse di Mos
Apocalisse di Sedrach
Libro IV di Esdra
Libro di Enoch
Ascensione di Mos al cielo
Libri sibillini
Testamento di Adamo
Testamento di Abramo
Testamento di Isacco
Testamento dei 12 Patriarchi
Testamento di Mos
Ma quali sono gli elementi essenziali di questo genere
letterario che lapocalittica?
1. proprio dei tempi di prova del popolo di Dio;
2. si prospetta sulla storia universale, cio la storia del popolo
di Israele inserita nella storia universale e nel futuro
definitivo del mondo;
3. la Visione occupa un ruolo di primo piano e spesso assume
dimensioni cosmiche;
4. il Veggente trasportato in sogno o in estasi in un luogo
sconosciuto, rapito in cielo; davanti a lui il velo che
abitualmente nasconde agli uomini le realt superiori o
inferiori si apre;
5. il

Veggente

capisce

le

parole

misteriose,

riceve

comunicazione dei segreti di Dio;


6. utilizza volentieri pseudonimi;74
Ricordate Daniele: lautore vuole sostenere la fede dei suoi contemporanei al tempo dei
Maccabei; presenta personaggi con nomi fittizi e situati in epoche diverse da quelle in cui sono
realmente vissute.
74

76

7. gli autori spesso prendono nomi illustri del passato e


attribuiscono la visione cosmica a un patriarca o ad un
profeta;
8. le visioni vengono anti-datate; con ci si intende dare
maggiore importanza alle predizioni concernenti il passato o
il futuro;
9. usa un linguaggio in simboli, ricco e vario, che ha leggi e
regole che bisogna conoscere.
Anzi a questo proposito solo qualche chiave di interpretazione
dei SIMBOLI: Colori, Numeri, Animali, Vestiti.
SIMBOLI:
La Corona: simbolo di vittoria
Il Diadema: simbolo di sovranit e di dominio (Cristo e il
drago)75
Gli Occhi: simboleggiano la conoscenza o lilluminazione
attraverso la conoscenza. LAgnello ha sette occhi (Ap 5,6):
6Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come
immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la
terra.

I 4 Viventi sono costellati dappertutto di occhi (Ap 4,6):


6Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al
trono vi erano quattro esseri viventi pieni docchi davanti e di dietro.

Le Corna sono simbolo di potenza. LAgnello ha 7 corna.


I COLORI hanno un preciso significato, (Ap 6,8): E vidi, ed
ecco un cavallo verdastro

Drago (12, 3-4): 3Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste
e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4la sua coda trascinava gi un terzo delle stelle del cielo e
le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il
bambino appena nato.
75

77

Bianco: simbolo della divinit, e insieme della gioia e della


vittoria. Es gli anziani (4,4)76; i martiri (6,11)77; i salvati (17,
9.13).
Celeste: come il bianco
Verde: il colore della caducit perch colore dellerba che
facilmente tagliata e secca. Es. cavallo verde (Ap 6,8) 78.
Nero: e simbolo della morte o comunque della negativit. Es.
cavallo nero (6,5)79.
Rosso-fuoco: simbolo di lusso e magnificenza, ma anche di
violenza sanguinaria. Nel cap. 17 la prostituta, Babilonia
Roma, descritta come una donna assisa su una bestia
scarlatta coperta di nomi blasfemi. Il drago rosso (12, 3) =
forza immane di natura ostile e sanguinaria.
I NUMERI
4

designa il mondo creato, i 4 punti cardinali, le 4 parti

del mondo
7

significa la pienezza, la totalit. Le lettere alle 7 chiese

significano
che Giovanni scrive a tutta la Chiesa. La met di 7 o le
frazioni ()
indicano parzialit, mancanza di completezza.
10

designa una quantit non trascurabile, pur non

essendo
grandissima
12

la cifra del popolo di Dio: le 12 trib

4Attorno al trono, poi, cerano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi
avvolti in candide vesti con corone doro sul capo.
77 11
Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora
un poco,
78 8
Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro.
79
Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.
76

78

1000 la cifra della moltitudine infinita. Cos 144.000 =


12x12x1000
significa che il popolo immenso: 12x12 = popolo di
Dio
144x1000 = il popolo di Dio immenso
Numerosi sono i simboli che si riferiscono a Cristo e che
indicano gli attributi del suo essere divino e i suoi poteri come
redentore e giudice.
Da notare che Giovanni usa un frasario preso spesso dai libri
profetici dellAntico Testamento, per cui la conoscenza di
questi libri indispensabile per leggere lApocalisse.
Cos la descrizione della Corte Celeste del capitolo IV,
limmagine del Figlio delluomo, delle bestie con varie teste e
corna provengono da Daniele 7. Altre visioni presentano
somiglianze con quelle di Ezechiele, Isaia, Zaccaria ecc.
GLI ANIMALI
Cavallette: (9, 1-12)80 gi presente in Es 10, 12, simbolo
della punizione divina.

80

Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello
degli scorpioni della terra. 4E fu detto loro di non danneggiare n erba n arbusti n alberi, ma
soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 7Queste cavallette avevano
laspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano doro e il
loro aspetto era come quello degli uomini. 8Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro
denti erano come quelli dei leoni. 9Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle
loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati allassalto. 10Avevano code come
gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. 11Il
loro re era langelo dellAbisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.
79

Drago: (12, 3-4)81 rappresenta le forze demoniache e


lautore spiega che esso il serpente antico, colui che
chiamano diavolo e satana (12,9).
Bestia:

(13,

1-2)82

simbolo

di

forza

negativa

sovrumana, concretamente il potere dello Stato che si


divinizza ed esige adorazione come a un dio (17, 1-18).
Cavalli : (6, 1-8)83 simboleggiano forze impetuose e
indomabili.
Agnello: (5, 1-4)84 simbolo di Cristo.
IL VESTITO
Il vestito espressione di una situazione della personalit
Cristo ha un abbigliamento che indica la sua funzione
sacerdotale: con un abito lungo fino ai piedi e cinto al
petto con una fascia doro (1,13)

3Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e
sulle teste sette diademi; 4la sua coda trascinava gi un terzo delle stelle del cielo e le precipitava
sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena
nato.
82
1Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su
ciascuna testa un titolo blasfemo. 2La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come
quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la
sua potest grande.
83
2Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una
corona e poi egli usc vittorioso per vincere ancora. 4Allora usc un altro cavallo, rosso fuoco.
A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perch si sgozzassero a
vicenda e gli fu consegnata una grande spada. Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che
lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 8Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che
lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro lInferno. Fu dato loro potere sopra la quarta
parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
84
6Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un
Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio
mandati su tutta la terra. 7E lAgnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul
trono. 8E quando lebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono
davanti allAgnello, avendo ciascuno unarpa e coppe doro colme di profumi, che sono le preghiere
dei santi.
81

80

Le vesti candide (4,4; 6,11) indicano lo stato di salvezza


definitiva
La donna che simboleggia il popolo di Dio (12, 1)
vestita di sole, cio avvolta da Dio stesso, che fedele
al suo popolo.
La luna
simbolo dello scorrere del tempo storico, poich essa segna
le date e le stazioni del calendario lunare. Se la donna
simbolo del popolo di Dio, ha la luna sotto i suoi piedi (12, 1)
vuol dire che il popolo di Dio superiore e vittorioso sulle
vicende mutevoli e transitorie della storia umana.
Vendemmia
simbolo del giudizio finale
Gerusalemme
Rappresenta il luogo ideale della salvezza

Certo difficile interpretare i tanti simboli contenuti nel libro


dellApocalisse, ma ogni sforzo va fatto perch esso possa
81

essere compreso. Perch attraverso il linguaggio poetico e


cifrato questo libro cerca di esprimere linesprimibile, cio la
presenza del mistero di Dio nella storia umana.
Struttura e contenuto dellApocalisse
difficile trovare uno schema preciso per questo libro, per
per potersi orientare nella lettura utile il seguente schema:
1. capitoli 1, 9 3, 22

messaggi alle 7 chiese

2. capitoli 4, 1 22, 5

libro delle visioni

a) cc. 4 11
cc. 5, 1 8, 5
b) cc. 12 21
cc. 12, 1 15, 4

Prima serie delle visioni


Il libro dei 7 sigilli
Seconda serie di visioni
Prodigi e minacce in cielo

cc. 15, 5 20, 15

Le 7 coppe e la vittoria di Cristo

cc. 21, 1 22, 5

La celeste Gerusalemme

3. capitoli 22, 6 21

Epilogo

Analizziamo ora le singole parti dello schema.


Prima Parte
Le lettere alle 7 chiese sono redatte secondo uno schema e un
frasario uniforme. Il Signore Ges incoraggia, loda, rimprovera
secondo le necessit, invita alla fortezza nel combattimento,
promette ai vincitori il premio eterno espresso sotto vari
simboli.
Seconda Parte
Le visioni riguardano tutta la Chiesa nel suo insieme e la sua
situazione nella storia fino alla fine dei tempi.

82

cc. 4 11: Prima serie di visioni


Giovanni contempla il cielo in cui risiede Dio re delluniverso
che egli non descrive, ma presenta come uno sfolgorio di luce.
Dio circondato dalla sua corte di servi, ministri e dignitari
che gli rendono omaggio e adorazione, come in una grandiosa
celebrazione liturgica.
I 24 anziani disposti intorno al trono richiamano le classi di
sacerdoti del tempio di Gerusalemme
I 4 esseri viventi (cf Ez 1)85 rappresentano quanto c di pi
ammirevole nel creato (animali selvaggi, domestici, volatili,
luomo meraviglia del creato per la sua intelligenza)
Il libro dei 7 sigilli (5, 1 8, 5) contiene ci che riservato al
mondo giudaico. Solo lAgnello pu aprirlo, vuol dire che i
destini del mondo giudaico sono in mano a Cristo Redentore e
giudice.
Quando compare lAgnello si aprono i sigilli:
I primi 4 fanno comparire 4 cavalieri

86

che rappresentano

guerre, stragi, fame e morte di cui la Palestina sar


devastata. Segue una visione dei martiri il cui sangue
grida

vendetta

al

cospetto

di

Dio

quella

dello

sconvolgimento generale delluniverso.


Il 7 sigillo dovr dare il via sulla terra alla esecuzione di
quanto stato rivelato allapertura dei precedenti sigilli;
prima per Giovanni vede che i seguaci di Ges vengono
contrassegnati con un marchio particolare che indica la
loro appartenenza a Dio (segno del = tau). Sono il
5Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era laspetto: avevano
sembianza umana 6e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali.
86
Cavallo bianco, rosso-vivo, nero, verdastro.
85

83

Nuovo Israele87 che Giovanni vede gi glorificato in cielo


dopo la grande tribolazione (Ap 7, 14).88
Le 7 trombe (8, 6 11, 18). La realizzazione del castigo
che inizia dopo lapertura del 7 sigillo scandita dal
suono di 7 trombe: le prime 4 sconvolgono gli elementi
inanimati, le altre 3 riguardano direttamente gli uomini
(rimorsi, disperazione, guerra e sterminio).
Prima del suono della 7^ tromba che annunzier il trionfo di
Dio sulle potenze umane e diaboliche che hanno combattuto
Ges e i suoi seguaci (11, 5-18) 89, il profeta vede un Angelo
Enorme con in mano un Rotolo non pi sigillato, deve
mangiarlo (cf Ez 2,9 3,3), cio assimilarlo per una ulteriore
serie di profezie che deve fare dopo lo squillo della 7^ tromba
(10, 8-11)90.

Ap 7, 9: 9Dopo ci, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni
nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti allAgnello, avvolti
in vesti candide, e portavano palme nelle mani.
88
14Gli risposi: Signore mio, tu lo sai. E lui: Essi sono coloro che sono passati attraverso la
grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dellAgnello.
89 15
Il settimo angelo suon la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano:
Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regner nei secoli
dei secoli. 16Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio,
si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo: 17Noi ti rendiamo grazie,
Signore Dio onnipotente, che sei e che eri, perch hai messo mano alla tua grande potenza,
e hai instaurato il tuo regno.
18Le genti ne fremettero, ma giunta lora della tua ira, il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra.
90 8
Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parl di nuovo: V, prendi il libro aperto dalla
mano dellangelo che sta ritto sul mare e sulla terra. 9Allora mi avvicinai allangelo e lo pregai
di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: Prendilo e divoralo; ti riempir di amarezza le
viscere, ma in bocca ti sar dolce come il miele. 10Presi quel piccolo libro dalla mano
dellangelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come lebbi inghiottito ne
sentii nelle viscere tutta lamarezza. 11Allora mi fu detto: Devi profetizzare ancora su molti
popoli, nazioni e re.
87

84

Prima dello squillo della 7^ tromba, Giovanni deve compiere


unazione simbolica: misurare il tempio (11, 1-2) 91.
Questo il significato: la parte migliore di Israele il tempio
passa alla Chiesa che potr essere a sua volta perseguitata, ma
riuscir sempre a mantenere intatto il suo patrimonio di fede e
di amore a Ges, nonostante tutti gli sforzi dei suoi nemici.
A questa opera contribuiranno i due testimoni, (11, 3-6)92 chi
sono? Pietro e Paolo? O forse tutti i testimoni eroici della fede.
Questi testimoni agiranno per 1260 giorni cio 42 mesi o 3
anni e mezzo, la met di 7, il numero della completezza. Vuol
dire che il tempo della prova sar limitato.
Suona la 7^ tromba. Tutto finito!
Beatitudine eterna per tutti i servi di Dio, punizione definitiva
per i persecutori. (11, 18)93.
Capitoli 12 21: Seconda serie di visioni
Si ricomincia a descrivere lesistenza della Chiesa nel mondo
sotto laspetto della sua lotta contro Satana, lAnticristo e i suoi

1Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: Alzati e misura il santuario di Dio e
laltare e il numero di quelli che vi stanno adorando. 2Ma latrio che fuori del santuario, lascialo
da parte e non lo misurare, perch stato dato in bala dei pagani, i quali calpesteranno la citt santa
per quarantadue mesi.
92
3Ma far in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di
profeti per milleduecentosessanta giorni. 4Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno
davanti al Signore della terra. 5Se qualcuno pensasse di far loro del male, uscir dalla loro bocca un
fuoco che divorer i loro nemici. Cos deve perire chiunque pensi di far loro del male. 6Essi hanno
il potere di chiudere il cielo, perch non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi
hanno anche potere di cambiar lacqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte
le volte che lo vorranno.
93
18Le genti ne fremettero, ma giunta lora della tua ira, il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra.
91

85

alleati. Per i riferimenti sembrano farsi pi concreti e relativi


al tempo in cui Giovanni scrive lApocalisse.
Per si afferma anche che la Chiesa si trover sempre in
queste situazioni e soprattutto alla fine dei tempi, quando
Satana potr scatenare contro di essa un assalto quanto mai
pauroso e feroce.
Compare lArca dellalleanza, simbolo della volont divina
di unire a s gli uomini
La donna vestita di sole = Maria madre di Ges, ma
anche la Chiesa madre dei seguaci di Ges
La Chiesa perseguitata dal Drago che Satana, si
rifugia nel deserto come il popolo di Israele; nel deserto
si realizza lincontro intimo con Dio per il tempo in cui
deve vivere sulla terra 1260 giorni
Satana angelo decaduto che, non potendo distruggere
lopera di Cristo, cerca di allontanarne da essa il maggior
numero di uomini. Per la sua azione si serve delle due
Bestie (Ap 13) che sono:
A) Potere politico (Roma): viene
dal mare perch attraverso il
mare Roma si espande.
B) Ideologie
stravolgono
Vangelo.
cio

religiose

che

la

del

Viene

verit
dalla

dallinterno

terra,

dellAsia

Minore da dove provenivano


ideologie varie.

86

La Prima Bestia ha il numero 666 un numero duomo94 cio


fragile, debole, perch si compone di tre 6 (7 1), numero che
denota

imperfezione,

incompletezza

perci

la

sua

dominazione sar effimera.


Ma con chi identificare questo personaggio?
In 2000 anni di esegesi biblica non si ancora riusciti a dare
una soluzione soddisfacente alla questione.
Qualcuno ricorso ad un procedimento che gli Ebrei
chiamavano GHEMATRIA95e i Greci ISOPSEPHIA96 consistente
nel sostituire un nome con la somma del valore numerico delle
lettere perch ad ogni lettera corrispondeva un numero.

Perci il 666 sarebbe la somma dei numeri corrispondenti alle


lettere ebraiche:
N= 114

Q= 211

R= 100 = NERONE

S= 201 CESARE

O= 70

R= 100

N= 50

332

334
334 + 332 = 666
Quindi

il

personaggio-BESTIA

sarebbe

Nerone,

ma

la

questione rimane insoluta.


18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta
un nome duomo. E tal cifra seicentosessantasei. (Ap 13,18) seicentosessantasei: in greco,
come in ebraico, ogni lettera aveva un valore numerico secondo il posto nellalfabeto. Il
numero di un nome il totale delle sue lettere. Qui 666 sarebbe Cesare-Nerone (lettere
ebraiche); 616 (variante di C e di altri) sarebbe Cesaredio (lettere greche).
Vedi in Appendice
Vedi in Appendice
94

95
96

87

Se le 2 bestie sono gli alleati di Satana, la Chiesa ha dalla


parte sua lAgnello, capo di coloro che credono. Essi sono
coloro che sono vissuti vergini cio hanno conservato
intatta la fede.
3 Angeli proclamano lora del giudizio finale e minacciano
la collera divina su tutti i seguaci della bestia.
Schiere di salvati al seguito dellAgnello.
Le 7 coppe e la vittoria di Cristo. 7 angeli versano dalle 7
coppe la collera di Dio e i flagelli sono il preludio alla
rovina della bestia e del drago infernale . (capitolo 16).
Babilonia un nome simbolico che designa la citt di
Roma, sede del demonio imperiale scatenatosi contro la
Chiesa.
Babilonia cade e con essa i suoi alleati.
Il drago immobilizzato per mille anni (capitolo 20)97.
In Ap 20, 6ss si parla anche di:
1. prima resurrezione

= battesimo

2. seconda resurrezione = quella del corpo alla fine del


mondo
3. prima morte

= quella fisica del corpo

4. seconda morte = condanna definitiva degli empi


alla dannazione eterna.
6Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la
seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.
[Ap 20,6]
la seconda morte: la morte eterna, opposta alla morte corporale. - e regneranno con lui:
questo regno era stato annunziato in Ap 5,9-10; sar descritto ancora sotto il simbolo della
Gerusalemme futura (Ap 21,9-22,2 e Ap 22,6-15), bench questo passo venga dopo
levocazione del giudizio finale (Ap 20,13-15).
Mille anni = tutto il tempo della Chiesa durante il quale compie la sua missione nel mondo. Non
fase gloriosa della Chiesa, ma anticipazione della Gloria Finale.
97

88

Molto probabilmente in questo capitolo 20 Giovanni ha voluto


simboleggiare tutta la vita della Chiesa:
1. supera le persecuzioni
2. vive e si afferma nel mondo con tranquillit relativa
3. alla fine dei tempi ultimo attacco contro di essa da parte
delle forze del male.
La Gerusalemme celeste (21, 1 22, 5)
la meta di tutto il cammino della Chiesa. Le prove non fanno
altro che rianimare la certezza di raggiungere questa meta, di
cui la gioia che Dio ora distribuisce ai suoi fedeli solo un
pallido riflesso.
Per questo la sppsa (la Chiesa) non cessa di invocare la venuta
del Signore: Vieni, Signore Ges (22,20)98.
Capitolo 21
1Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perch il cielo e la terra di prima erano
scomparsi e il mare non cera pi. 2Vidi anche la citt santa, la nuova Gerusalemme, scendere
dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3Udii allora una voce potente
che usciva dal trono:
Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorer tra di loro ed essi saranno suo
popolo ed egli sar il Dio-con-loro. 4 E terger ogni lacrima dai loro occhi; non ci sar pi la
morte, n lutto, n lamento, n affanno, perch le cose di prima sono passate.
5E Colui che sedeva sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose; e soggiunse:
Scrivi, perch queste parole sono certe e veraci. 6Ecco sono compiute!
Io sono lAlfa e lOmega, il Principio e la Fine.
A colui che ha sete dar gratuitamente acqua della fonte della vita.
7Chi sar vittorioso erediter questi beni; io sar il suo Dio ed egli sar mio figlio.
8Ma per i vili e glincreduli, gli abietti e gli omicidi, glimmorali, i fattucchieri, gli idoltri e per
tutti i mentitori riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. questa la seconda morte.
9Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi
parl: Vieni, ti mostrer la fidanzata, la sposa dellAgnello. 10Langelo mi trasport in spirito
98

20Colui che attesta queste cose dice: S, verr presto!. Amen. Vieni, Signore Ges.
[Ap 22,20]
Ges conferma che la sua venuta prossima (vv 7.12 e gi Ap 1,3, Ap 1,7, ecc.); il suo si
risponde al richiamo della chiesa e dei credenti. L Amen di questi (Rm 1,25+) esprime il
desiderio e la fede gioiosa.

89

su di un monte grande e alto, e mi mostr la citt santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da
Dio, risplendente della gloria di Dio. 11Il suo splendore simile a quello di una gemma
preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 12La citt cinta da un grande e alto muro con
dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici trib dei
figli dIsraele. 13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad
occidente tre porte. 14Le mura della citt poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i
dodici nomi dei dodici apostoli dellAgnello.
15Colui che mi parlava aveva come misura una canna doro, per misurare la citt, le sue porte e
le sue mura. 16La citt a forma di quadrato, la sua lunghezza uguale alla larghezza. Langelo
misur la citt con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e laltezza sono
eguali. 17Ne misur anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in
uso tra gli uomini adoperata dallangelo. 18Le mura sono costruite con diaspro e la citt di oro
puro, simile a terso cristallo. 19Le fondamenta delle mura della citt sono adorne di ogni specie
di pietre preziose. Il primo fondamento di diaspro, il secondo di zaffro, il terzo di calcednio,
il quarto di smeraldo, 20il quinto di sardnice, il sesto di cornalina, il settimo di crislito,
lottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, lundecimo di giacinto, il
dodicesimo di ametista. 21E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta formata da una
sola perla. E la piazza della citt di oro puro, come cristallo trasparente.
22Non vidi alcun tempio in essa perch il Signore Dio, lOnnipotente, e lAgnello sono il suo
tempio. 23La citt non ha bisogno della luce del sole, n della luce della luna perch la gloria di
Dio la illumina e la sua lampada lAgnello.
24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza.
25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poich non vi sar pi notte. 26 E
porteranno a lei la gloria e lonore delle nazioni. 27 Non entrer in essa nulla dimpuro, n chi
commette abominio o falsit, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dellAgnello.
Capitolo 22
1Mi mostr poi un fiume dacqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e
dellAgnello. 2 In mezzo alla piazza della citt e da una parte e dallaltra del fiume si trova un
albero di vita che d dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dellalbero servono a
guarire le nazioni. 3E non vi sar pi maledizione. Il trono di Dio e dellAgnello sar in mezzo a
lei e i suoi servi lo adoreranno; 4 vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte.
5Non vi sar pi notte e non avranno pi bisogno di luce di lampada, n di luce di sole,
perch il Signore Dio li illuminer e regneranno nei secoli dei secoli.
[Ap 21,1]
Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra: in Isaia (Is 65,17, Is 66,22), lespressione era
solo il simbolo del rinnovamento dellepoca messianica. Dopo Cristo (cf. Mt 19,28, 2Pt
3,13), san Paolo apre prospettive pi realistiche: tutta la creazione sar un giorno rinnovata,
liberata dalla schiavit della corruzione, trasformata dalla gloria di Dio (Rm 8,19+). - il
mare...: il mare, luogo di vita del drago e simbolo del male (cf. Gb 7,12+), scomparir per
sempre, davanti alla marcia vittoriosa del nuovo Israele (cf. Is 51,9-10, Sal 74,13, Sal 74,14,
Gb 26,12-13, Is 27,1).
[Ap 21,2]

90

il nuovo fidanzamento di Gerusalemme con il suo Dio, nel giubilo e nella gioia (Ap
19,7; cf. Is 65,18, Is 61,10, Is 62,4-6) e lideale dellesodo finalmente raggiunto (cf. Os
2,16+).
[Ap 21,3]
egli sar il Dio-con-loro: BJ, con volg. e altri, traduce: ed egli, Dio con-loro, sar il
loro Dio . Altra variante: e Dio stesso sar con loro. Formula classica dellalleanza (Gen
17,8, Lv 26,11-12+, Ger 31,33, Ez 37,27; cf. 2Cor 6,16). La presenza e lintimit
caratterizzano lalleanza di Dio con il suo popolo (cf. Es 25,8+ e Gv 1,14+). Essa sar
consumata alla fine dei tempi (cf. Gl 4,17, Gl 4,21, Zc 2,14, Sof 3,15-17, Is 12,6).
[Ap 21,6]
acqua della fonte della vita: lacqua, simbolo di vita, era nellAT caratteristica dei tempi
messianici. Nel NT diviene simbolo dello Spirito (cf. Ap 7,17, Gv 4,1+).
[Ap 21,7]
egli sar mio figlio: il titolo di Figlio di Dio doveva essere conferito al Re-Messia,
successore di Davide, nel giorno della sua intronizzazione (2Sam 7,14+); il Cristo stato
dunque dichiarato Figlio di Dio in virt della sua resurrezione (At 2,36+, Rm 1,4+, Eb
1,5). Egli ha anche esteso questo titolo a quelli che credono in lui (Gv 1,12+).
[Ap 21,8]
la seconda morte: la morte eterna (Ap 20,6, Ap 20,14) . Il fuoco divorante si oppone
allacqua (v 6); luno e laltra sono simbolici.
[Ap 21,9]
la sposa dellAgnello: la Gerusalemme messianica, perch le nazioni pagane esistono
ancora (Ap 21,24) e possono convertirsi al vero Dio (Ap 22,2); ma essa gi la Gerusalemme
celeste, e non attende che il suo pieno sviluppo. Gli elementi di questa descrizione sono
desunti soprattutto da Ez 40-48.
[Ap 21,10]
Gerusalemme... scendeva dal cielo, da Dio: la salvezza messianica ed eterna dono di
Dio (Ap 21,2).
[Ap 21,14]
i dodici nomi dei dodici apostoli dellAgnello: la perfezione nella totalit del popolo
nuovo succede a quella dellantico. Alle dodici trib di Israele (Ap 7,4-8) corrispondono i
dodici apostoli (cf. Mt 19,28p, Mc 3,14p, Ef 2,20). Tutti i numeri multipli di dodici, in questa
descrizione, esprimono la stessa idea di perfezione.
[Ap 21,16]
La citt a forma di quadrato: segno di perfezione. - dodici mila stadi: 12 (il numero del
nuovo Israele) moltiplicato per 1000 (moltitudine).
[Ap 21,19]
ogni specie di pietre preziose: queste pietre preziose e i loro colori devono lasciare
unimpressione globale di solidit e di splendore, riflesso della gloria divina (cf. 2Cor 3,18).
Vedere Is 54,11-12, Ez 28,13 e la descrizione del pettorale del sommo sacerdote (Es 28,17-21,
Es 39,10-14).

91

[Ap 21,22]
Non vidi alcun tempio in essa: il tempio dove Dio risiedeva nel cuore della Gerusalemme
terrestre (Ap 11,19, Ap 14,15-17, Ap 15,5-16,1) ora scomparso. Il luogo del nuovo culto
spirituale (cf. Gv 2,19-22+, Gv 4,23-24, Rm 12,1+) ormai il corpo del Cristo immolato e
risuscitato.
[Ap 21,25]
non vi sar pi notte: allo stesso modo, il Risuscitato che, di l, irradia luce senzombra
e santit (v 27) su tutte le nazioni riunite (Ap 22,5; cf. Gv 8,12+, 2Cor 4,6).
[Ap 22,1]
un fiume di acqua viva: le acque vive e vivificanti simboleggiano lo Spirito (cf. Gv 4,1+,
Gv 7,37-39). Giovanni intravede qui la Trinit.
[Ap 22,2]
Alcuni commentatori preferiscono dividere: che scaturiva... in mezzo alla piazza. E da
una parte e dallaltra del fiume....
[Ap 22,3]
E non vi sar pi maledizione: i vv 3-5 (testo II) devono essere inseriti dopo Ap 21,4 (cf.
lintroduzione). Questi versetti sono al futuro, sicura promessa del regno e della visione senza
fine (cf. 1Cor 13,12, 1Gv 3,2) dei servi di Dio e dellAgnello (Ap 3,12, Ap 7,3, Ap 14,1).

Epilogo (22, 6 21)


92

Sigillo di garanzia su tutto ci che contenuto sul libro da


parte di Ges (22,16)99 e da parte dello stesso Giovanni.
6Poi mi disse: Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha
mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ci che deve accadere tra breve. 7Ecco, io verr
presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro.
8Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in
adorazione ai piedi dellangelo che me le aveva mostrate. 9Ma egli mi disse: Guardati dal farlo!
Io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le
parole di questo libro. Dio che devi adorare.
10Poi aggiunse: Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perch il tempo
vicino. 11Il perverso continui pure a essere perverso, limpuro continui ad essere impuro e il
giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.
12Ecco, io verr presto e porter con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue
opere. 13Io sono lAlfa e lOmega, il Primo e lUltimo, il principio e la fine. 14Beati coloro che
lavano le loro vesti: avranno parte allalbero della vita e potranno entrare per le porte nella citt.
15Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idoltri e chiunque ama e pratica la
menzogna! 16Io, Ges, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo
alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino.
17Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni!. E chi ascolta ripeta: Vieni!. Chi ha sete venga; chi
vuole attinga gratuitamente lacqua della vita. 18Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche
di questo libro: a chi vi aggiunger qualche cosa, Dio gli far cadere addosso i flagelli descritti in
questo libro; 19e chi toglier qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priver dellalbero
della vita e della citt santa, descritti in questo libro.
20Colui che attesta queste cose dice: S, verr presto!. Amen. Vieni, Signore Ges. 21La
grazia del Signore Ges sia con tutti voi. Amen!
[Ap 22,6]
Poi mi disse: tutto il seguito appare come epilogo. E una specie di conversazione fra
langelo (o Ges) e il veggente, commento alle visioni riportate nel libro e alluso che bisogna
farne. La maggior parte delle espressioni si trova gi disseminata nel libro. La finale (vv 1620) nettamente attribuita a Ges.
[Ap 22,11]
Il perverso continui pure a essere perverso: qualunque sia la condotta delluomo, il piano
divino si compir.
[Ap 22,14]
nella citt: Gerusalemme, descritta in Ap 21,9s.
[Ap 22,17]
Lo Spirito e la sposa: lo Spirito presente nella chiesa, sposa del Cristo (Ap 21,2, Ap 21,910), le ispira questo richiamo che corrisponde al messaggio del libro. - Vieni!: questa supplica
16Io, Ges, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle
Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino.
99

93

si rivolge al Signore Ges (v 20): il Maran tha che si ripeteva durante le riunioni liturgiche
(1Cor 16,22) per esprimere lattesa impaziente della parusia (vedere 1Ts 5,1+).
[Ap 22,18]
Dichiaro: schema molto antico (Dt 4,2, Dt 13,1, Pr 30,6; cf. Qo 3,14) per proteggere uno
scritto sacro da ogni falsificazione.
[Ap 22,20]
Ges conferma che la sua venuta prossima (vv 7.12 e gi Ap 1,3, Ap 1,7, ecc.); il suo si
risponde al richiamo della chiesa e dei credenti. L Amen di questi (Rm 1,25+) esprime il
desiderio e la fede gioiosa.
[Ap 22,21]
sia con tutti voi: con volg.; la maggior parte dei mss ha: con tutti i santi; S e altri
leggono: con i santi; BJ, con A, traduce: con tutti.

94

95

GHEMATRIA E ISOPSEPHIA
(ovvero curiosit circa la numerologia biblica)

Cos' la Ghematria
I segreti della lingua ebraica sono numerosi e profondi, e di
loro si occupa la Kabalah lermeneutica mistica ed esoterica
della Torah. La Kabalah parte dal presupposto che le scritture
ebraiche contengano una molteplicita' di livelli diversi di
significati, oltre a quello letterale ed immediato, per decifrare i
quali ce' bisogno di determinate chiavi e tecniche. La lingua
ebraica e' la base delle scritture che hanno originato ogni fede
veramente

monoteistica

nel

mondo,

ed

e'

destinata

ad

acquisire importanza e notoriet via via crescenti.


Sia tra gli ebrei della diaspora che tra i gentili cresce di giorno
in giorno il numero di coloro che studiano lebraico, ognuno
secondo il suo livello, ognuno secondo la sua preparazione.
Lebraico e' dotato di una forza spirituale incredibilmente
elevata, capace di operare un processo di raffinamento e di
sviluppo della consapevolezza in coloro che lo studiano, sia
ebrei o gentili.
Tra i vari strumenti interpretativi del testo della Torah, la
Bibbia ebraica, c'e' la Ghematria. Essa si basa sull'equivalenza
tra le ventidue lettere dellalfabeto ebraico e determinati
numeri interi. Tale corrispondenza e' riassunta nella seguente
tabella.
Tavole di ghematria 1_2 _ 3 _ 4 _ 5

96

Ordin
e

Letter
a

Final
e

1
2

Valore
Numerico
ghematri

1
2

ghmel

dlet

hi

vav

zin

Het

tet

10

10

id

11

20

kaf

12

30

lmed

13

40

mem

14

50

num

15

60

smeH

16
17

70
80

in
pe

18

90

tsdi

19

100

kof

20

200

21

300

97

Nome

lef
bet

resh
shin

Pronuncia

come b o
come v
italiane
come g
gutturale
italiana in
laghi
come d
italiana
una h
aspirata
come v o
come u
italiane
come s
sonora
italiana in
rosa
una h
aspirata
gutturale
come ch
tedesco in
Bach
come t
italiano
come i
italiana
come c
gutturale
italiana in
casa o
come ch
tedesco in
Bach
come l
italiana
come m
italiana
come n
italiana
come s
sorda
italiana in
sole
come p o
come f
italiane
come z
raddoppiata
in ragazza
come c
gutturale
italiana in
casa
come r
italiana
come sc

Trascrizion
e
b/v
g / gh

d
h
v/u
z

t
i
k
H

l
m
n
s

p/f
ts
k

r
sh

22

400

tav

italiana in
scivolo o
come s
sorda
italiana in
sole
come t

Come si vede, le prime dieci lettere (dall'alef alla yud)


equivalgono

ai

dallundicesima

primi
alla

dieci

numeri

diciannovesima

interi,

(dalla

le

kaf

lettere

alla

quf)

equivalgono ai numeri da 20 a 100, e le ultime tre lettere (resh,


shin, tav) valgono rispettivamente 200, 300 e 400. Cinque delle
lettere dellalef-beit: kaf, mem, nun, peh, tzadde (chiamate
Menantzepakh), quando compaiono alla fine di una parola
vengono scritte in modo diverso, e vengono chiamate Sofiot=
finali. Il valore numerico di queste lettere e' rispettivamente
500, 600, 700, 800 e 900. Pur avendo mostrato le finali nella
tabella, si tenga presente che, nel computo del valore numerico
di una parola, quando ci si trova di fronte ad una di loro, si
conta di solito il suo valore normale, posseduto quando occupa
un qualunque posto allinizio o allinterno di una parola.
Luso piu' frequente della Ghematria consiste nel porre in
relazione parole che possiedono un identico valore numerico.
Si scopre che sovente esse condividono un significato comune,
o

mostrano

continuare

aspetti
lesempio

diversi

della

precedente,

medesima
13

e'

realta'.

anche

il

Per

valore

numerico (Ghematria) di a h a v a (alef - hey - beit - hey) =


amore. Confrontando il concetto espresso dalla parola uno e
quello espresso da amore si deduce immediatamente che la
vera unita' e' frutto dellamore, in quanto forza determinante
che permette lunificazione di ogni esistenza separata.
Lesempio dato e' solo uno di una serie praticamente infinita di
connessioni e di corrispondenze che si aprono di fronte agli
98

occhi contemplativi dello studioso, quando analizza le parole e


le espressioni della lingua ebraica con lo strumento della
Ghematria.
Il valore numerico della lettera non e' che uno dei suoi aspetti,
ma non il meno importante. Esso definisce una qualita'
vibratoria ben precisa, una proprieta' matematica e fisica
fondamentale. Sommando i valori numerici delle lettere di ogni
parola ebraica si ottiene il condensato delle forze archetipe
operanti in essa, il colore o latonalita' risultante da tutto cio'.
La Ghematria e' dunque una somma vettoriale delle forze
presenti nella parola.
In conclusione, per amore di verita', bisogna elencare anche i
lati negativi delle ghematrie, osservando come il loro uso
indiscriminato possa essere pericoloso. Data lestrema duttilita'
di tale strumento, e il grande numero di calcoli possibili suo
tramite (quello della somma dei valori numerici delle lettere di
una parola non e' che il piu' semplice) diventa facile ricavare
una

vasta

gamma

di

risultati.

Avendo

una

certa

idea

preconcetta e' possibile percio' manipolare abilmente le


ghematrie fino ad arrivare ad una conferma di tale idea, che
potrebbe addirittura opporsi o violare i principi generali della
Torah.
Ad esempio, il valore numerico del nome di Esav (Esau', il
fratello di Giacobbe) equivale a quello di Shalom (pace), 376. I
discendenti di Esau' potrebbero farsi forza su cio' per
sostenere che e' da lui che viene la pace, mentre e' proprio
vero il contrario. Oppure, leguaglianza numerica tra nachash
(serpente) e mashiach (messia), 358, fu presa dagli shabtanei
99

(seguaci del falso messia Shabtai Tzvi) come lautorizzazione a


tralasciare la pratica di alcuni fondamentali precetti religiosi,
nella pretesa che cio' avrebbe affrettato la venuta del messia.
Come si vede largomento e' molto delicato, e lo strumento
potente. Ma il fatto che un'automobile, viaggiando a 200 km
lora, sia piu' pericolosa di un triciclo non impedisce che esse
vengano fabbricate ed usate sempre di piu'. Limportante e'
avere le istruzioni e le capacita' necessarie a condurle.
Cosi' le ghematrie vanno sempre e solo usate per rafforzare
linsieme e i particolari degli insegnamenti della Torah, e non
per provare lopposto. Non si puo' basare la verita' di
unaffermazione

dottrinale

solo

su

delle

corrispondenze

numeriche, a meno che dietro a cio' non vi sia unantica


tradizione Rabbinica. Le ghematrie vanno soprattutto utilizzate
alla fine di determinati ragionamenti e spiegazioni, come
conferma e rafforzamento di determinati punti. Daltra parte le
ghematrie possono essere utili strumenti di indagine, poiche'
stimolano

le

funzioni

intuitive

dellanima.

Una

serie

di

corrispondenze numeriche puo' far balzare agli occhi la


possibilita' di correlare punti prima molto lontani. Ma in
seguito e' necessario trovare elementi dottrinali a conferma di
tali intuizioni, che da sole non proverebbero ancora nulla.
Il modo in cui i numeri sono rappresentati tramite l'uso dei
loro alfabeti. Questa la risposta del perch nella Bibbia
troviamo numeri scritti come parole invece che usando i
simboli. Esempio: il numero la prima lettera dell'alfabeto sia
nell'alfabeto greco che ebraico. Il simbolo 1 corrisponde alla
lettera ALEPH in ebraico e ALPHA in greco. Il numero 2 BET
100

o BETA e cos via. Ogni lettera di questi due alfabeti


rappresenta anche un numero. Ogni lettera di ogni parola ha
un valore numerico. Questo valore chiamato "peso". Nel libro
dell'Apocalisse leggiamo: "Chi ha intelligenza calcoli il numero
della bestia" Se ogni lettera dell'alfabeto ha un valore
numerico, significa che anche ogni parola della Bibbia ha un
valore numerico. Ogni parola, ogni sentenza, ogni paragrafo. E
le parole che hanno lo stesso valore numerico o peso sono
considerate connesse in qualche modo.
Un esempio di Gematria applicata al nome sacro di Yahveh, che
in ebraico YHVH:
yud = Y
hey = H
vav = V
hey = H
Applicando i valori numerici:
yud = 10
hey = 5
vav = 6
hey = 5
TOTALE = 26 o (10 + 5 + 6 + 5 = 26).
26 il numero di Dio - YHVH, il Suo totale 26 ma la Sua
somma 8. Il nome di Ges in greco ha un valore di 888 (in
contrasto con il numero di Satana 666). Il nome Emmanuele
(Dio con noi) in ebraico ha un valore di 8, Ges risorse dai
morti nell'ottavo giorno, Davide fu l'ottavo figlio di Iesse, la
circoncisione di un nuovo nato ebreo compiuta nell'ottavo
giorno. E' dunque tutta una coincidenza?
Ci che veramente interessante che l'ebraico ed il greco si
allineano sempre insieme. Il nome di Ges in greco 888 o (8
+ 8 + 8 =6) 8= Figlio di Dio, 6= Figlio dell'Uomo, perch 6 il
101

numero dell'uomo. Il nome YHVH=26 o (2 + 6 =8) 2 = unito (o


diviso a seconda del testo), 6 =uomo.
Dunque, 26 unito con l'uomo. Com' YHVH unito con l'uomo?
E' unito con la somma, o 8 che Ges. Un altro esempio
interessante il 666, la bestia. Abbiamo gi il totale, ma
dobbiamo calcolare la somma ovvero 9 (6+ 6 +6 =18 =9). Nel
libro dell'Apocalisse, il numero 9 il numero dell'Anticristo,
l'inganno dell'Anticristo e Satana. Il nome Apocalisse o
Rivelazione in greco 9. Il 9 anche il numero di mesi che una
donna porta in grembo un bambino. Alla fine dei 9 mesi, il
figlio (frutto) dato alla luce tra le sofferenze del parto. Ges e
gli apostoli riferendosi agli ultimi giorni, li descrissero come
"una donna in travaglio". Anche il numero 144000 (Ap 14,1) ha
un valore di 9 ((1 + 4 + 4 + 0 + 0 + 0 = 9), come pure 1260
(Ap 12,1) (1 + 2 +6 +0=9) e cos via.
Cosa sappiamo dell'Anticristo? Sappiamo che dir di essere
Dio, che vuole essere Dio. Ci che davvero interessante nel
nome di Tiro in Ezechiele 27. In questo capitolo si parla di Tiro
in questi termini:" Eri un cherubino dalle ali distese, un
protettore."(EZ 27, 14) Tu fosti perfetto nelle tue vie dal
giorno che fosti creato, finch non si trov "in te" la
perversit. (Ez 27,15) . Il nome Tiro in ebraico ha un valore di
296. Abbiamo il numero di D-o (26) con un 9 in mezzo! Il 26 e'
il numero di Dio ed il 9 il numero del frutto dell'iniquit. Il
numero 9 in Tiro, "nel mezzo", TRA il 2 ed il 6. Dunque, Tiro
rappresenta l'Anticristo che vuole essere Dio (26) ma l'iniquit
in lu i- il 9 - , cos 296. Il numero 26 significa "unito con
l'uomo", invece nel numero 296 vediamo che c' stata una
102

divisione tra il 2 ed il 6. Invece di essere "unito con l'uomo",


l'uomo, il 2 ed il 6, adesso separato dal 9. L'unit tra uomo e
D-o stata distrutta. 296 anche (2 + 9 + 6 = 17 = 8). 296 ha
un valore di 8 come lo stesso 26. Che significa? Significa che
296 un falso Cristo. Non solo vuole essere D-o, ma anche
Cristo e la cosa che lo distingue sta nel numero 9 nel mezzo.
Con isopsefia si intende la qualit, che pu caratterizzare due
o pi parole scritte in greco, di essere associate allo stesso
numero secondo una corrispondenza di tipo numerologico
basata sul sistema di numerazione greco.
La parola deriva dal greco " (isopspha)", composta
da " (sos)" che significa "uguale" e " (psphos)" che
significa "sassolino" ma anche "conteggio", dato che gli antichi
utilizzavano dei sassolini per eseguire i calcoli aritmetici.
Quando due o pi parole sono associate allo stesso numero si
dicono isopsefiche. Il numero associato ad una parola
talvolta chiamato psefia.
La tecnica utilizzata per calcolare il numero di una parola si
basa sulla corrispondenza tra le lettere dell'alfabeto greco e il
valore numerico che ogni lettera ha secondo il sistema di
numerazione utilizzato normalmente nell'antichit, quando
ancora non era stato introdotto il sistema di numerazione
arabo:

[1]

[1]

[1]

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 200 300 400 500 600 700 800 900

La parola va scritta senza i segni diacritici, che furono


introdotti solo in epoca bizantina per facilitare la lettura dei
103

testi classici; i valori corrispondenti ad ogni lettera vanno


sommati e si ottiene cos il numero associato alla parola.
Ad esempio, alla parola " (agpe)" (amore) corrisponde il
valore 93.
Lo studio dell'isopsefia sta nel ricercare parole che siano
associate allo stesso numero. Ad esempio, anche alla parola
" (thlma)" (volont) corrisponde il valore 93 e dunque
le parole "" e "" sono in relazione di isopsefia,
sono cio isopsefiche.
1. ^ a b c Le lettere corrispondenti ai valori 6, 90 e 900, rispettivamente (digamma),
(Qoppa) e (Sampi), erano scomparse dall'alfabeto e utilizzate solamente come numero;
dunque non compaiono nelle parole scritte in greco.

Alcuni padri della Chiesa e lisopsephia


Dice Emanuele Testa: "I Giudei convertiti al cristianesimo
fecero germogliare questi semi biblici gi fecondati nella
mistica rabbinica. Per questo si studi la natura delle
singole lettere (Ps. Tom. 6,3), la loro forma, i loro angoli, i
loro segmenti (Ps. Mt 31,2) e si scrissero veri trattati
sullintero alfabeto ebraico." (Vedi Eusebio in Praep. Ev.
10,5; Esichio, o Attanasio, o Ephraim - De Titul. Ps. 144;
Girolamo, Epist. XXX, Ad Paulam; Giuseppe, Hypomnestikon
1,26).
S. Girolamo nella lettera 30 spiega a Paola la sacralit
dellalfabeto ebraico (PL 22,441-5) e, per consolare Eustachio
della morte della madre, si accinge a tradurre le lettere
mistiche di Pacomio (PL 23,66-106).
104

Leggo in Bagatti nel libro "Allorigine della Chiesa" (III.6) che


S. Girolamo: per fare il lavoro di traduzione aveva approfittato
delloccasione che gli si presentava di avere fra mano non solo
le lettere inviategli da Silvano prete di Alessandria, ma anche
di trovare un aiuto nel sacerdote Leonzio che le portava,
probabilmente esperto in questo genere di linguaggio
Pacomio ed i suoi intimi ritenevano queste lettere come una
rivelazione angelica, ma comunque erano dei mezzi mnemonici
giudicati adatti a raggiungere lunione con Dio.
Eusebio riporta discussioni basate su parole ebraiche:
- quella sul valore e significato delle lettere riferito nella
"Praeparatio evangelica" (PG 21, 787-90);
sulle 4 lettere che compongono il nome di Dio (PG 22, 387s e
677s);
- sulla spiegazione su "iah" applicata a Cristo secondo il salmo
67

(PG

23,

685s);

- nel salmo 108,10 (1331s) sulla frase "Moab il bacino per


lavarmi" dice "Mi ricordo daver ascoltato un ebreo che mi
dette questa spiegazione sotto segreto: che cio si doveva
capire misticamente la generazione di Cristo secondo la
carne".
Sal. 108,10 - "Moab il catino per lavarmi, sullIdumea getter i miei sandali, sulla
Filistea canter vittoria

"Tra i viventi

lo port il Padre

. Fu dallalto

in un uomo

in pienezza

. Si lanci

. In una donna

105

) in un corpo
) il Potente

a chiudersi

gi

fu la rettitudine

ad

inviare . Dallalto
Venne

fu dellAltissimo
)

nel

corpo

il soffio
a

potente

portarsi

ad accenderla

completamente

in

di

vista

agire

.
."

"Tra i viventi lo port il Padre in pienezza. Si lanci in un corpo


a

chiudersi

gi.

Fu dallalto in un uomo. In una donna il Potente fu la


rettitudine

ad

inviare.

Dallalto fu dellAltissimo il soffio potente ad accenderla,


completamente
Venne nel corpo a portarsi in vista di agire."
Queste unulteriore prova a favore della lettura con i segni.
Nel Cristianesimo dei primi secoli si trova laffermazione che
la Legge, i Profeti e i Salmi contengono il mistero del Cristo in:
Kerygma Petri: "Noi aprimmo i libri dei profeti che avevamo;
i quali nominano Ges Cristo in parte mediante parabole,
in parte mediante enigmi, in parte in maniera garantita e
con parole chiare; vi trovammo la sua venuta, la morte e la
croce e tutte le altre pene che gli infissero i Giudei, e la
risurrezione e lascensione al cielo, prima della restaurazione a
Gerusalemme, come tutte cose erano state scritte, che cosa
egli doveva patire e che cosa dopo di lui doveva accadere."
(Clem. Al. Strom VI 15, 128, 1).
Il che conferma essere poche le profezie che si leggono
direttamente dal testo esterno in parte in maniera garantita
e con parole chiare mentre le altre sottengono mediante
parabole ed enigmi; e negli enigmi entra la traduzione coi
segni.
Epistola di Barnaba: Secondo cui le Scritture contengono
misteri e parabole (6,10), prevedono gli accadimenti del
Cristo in figure che sono state scritte, ma nello Spirito (13,5).
106

In altri brani riporta che nelle Sacre Scritture si debbono


guardare i "tipi" ed al riguardo dice Graf Reventlow: "Sebbene
Barnaba in questo contesto utilizzi pi volte il termine 'tipo'
(7,3.7.10.11; confr. anche 8,1; 12,2.5.6.9; 13,5), questo metodo
savvicina maggiormente allallegoria. Si parla di tipologia
quando i tipi hanno anchessi un loro significato storico, e non

questo

il

caso."

Cio la parola "tipo" non ha in Barnaba il senso esclusivo dato


successivamente dagli esegeti sulla base di quanto era loro
noto; gli esegeti, infatti, non hanno mai pensato dutilizzare
"tipi" nel senso stretto della parola, cio di lettura per lettere,
come poi evidenzier per altri successivi testi e quindi lidea
duna lettura per decriptazione non loro venuta in mente.
Pistis Sophia: Dichiara che la forza operante nei profeti
dellAntico Testamento aveva parlato con tipi e misteri; ma
quella forza era lo spirito di Cristo, che nel Signore risorto
offre ora con parole chiare la soluzione degli enigmi del
passato. (A.Krugerud, "Die Hymnen der Pistis Sophia", Oslo
1967)
Giustino: Per questautore il disegno di Dio stato rivelato
nelle scritture in modo oscuro, per volont stessa dei
profeti,

che

hanno

fatto

intenzionalmente

ricorso

parabole e tipi. (Dial XC 2)


Velato era soprattutto

lannuncio

del mistero di Cristo

mostrato in parabole e annunciato in forma segreta (Dial CXV


1) e asserisce che: noi Cristiani non potremmo comprendere
le rivelazioni contenute nelle Scritture, se per volere di
107

Colui che ha voluto quelle rivelazioni non avessimo ricevuto


la grazia di comprendere. (Dial CXIX 1)
Ippolito: Per questautore vale quanto detto per Giustino.
Per la parola "tipi" usano quindi non solo i "tipi"
come avvicinamenti a due personaggi o a due situazioni per
una comune propriet, ma anche lettere in senso stretto che
sono appunto il mezzo da seguire per arrivare alla profezia,
garantite dalla parola di Ges che dice: "In verit vi dico:
finch non sia passato il cielo e la terra, non passer neppure
uno iota o un segno della legge.(Mt. 5,18) e scrutate le
Scritture... ebbene sono proprio esse che mi rendono
testimonianza. (Gv. 5,39)
Le ipotesi
Interpretazione Qabbalah
Sorat - demone solare - contrapposto allo spirito solare
"Cristo"

Anti-Cristo.

Secondo

uno

studio

basato

sulla

Qabbalah (cabala), l'espressione in parole del numero 666.


400 + 200

tav resc
T
Ra

+ 6 + 60
= 666

vav sameh
O
S
= SORAT

Interpretazione allegorica
Nella

interpretazione

dei

numeri

nella

Bibbia,

senza

addentrarci troppo nella Ghematriah e nella cabala, Dio firma


simbolicamente le sue opere tramite i numeri. Il dodici, per
esempio indica la completezza (nel Vecchio Testamento le trib
di Israele vengono sempre considerate dodici, anche se sono in
realt tredici), il tre indica la perfezione, mentre il sette la
108

divinit. Cos il triplo sei indica la suprema imperfezione,


l'umanit estrema contrapposta al divino, l'arroganza umana.

Interpretazione storica
Si pensa che Giovanni, mentre scriveva, volesse proteggere la
comunit

cristiana.

Questo

perch

la

persona

che

rappresenterebbe la bestia, altri non che l'imperatore


Nerone, autore di una violenta repressione contro i cristiani,
nella quale morirono sia Pietro che Paolo. Infatti, come in
greco antico, cos anche in ebraico i numeri venivano scritti
usando le lettere dell'alfabeto. Se si utilizzano le consonanti
ebraiche del nome QeSaR NeRON ( ) si ha:

Q (qof) = 100
S (sameckh) = 60
R (resh) = 200
N (nun) = 50
R (resh) = 200
O (waw) = 6
N (nun) = 50

che sommate danno appunto 666. Una sola nota merita la


vocale O che in realt legata alla consonante W che una
mater lectionis, cio una consonante che serviva ad evitare
equivoci nella lettura. Da sottolineare per che l'Apocalisse
stata scritta dopo la morte di Nerone, quindi dopo il 68 d.C..
Un altro dato da notare il fatto che il nome di Ges, il Cristo,
dia come risultato il numero 888.
I = 10 (iota)
109

e = 8 (eta)
s = 200 (sigma)
o = 70 (omicron)
u = 400 (upsilon)
s = 200 (sigma)

Ci non casuale, come noto, 7 e 3 sono numeri perfetti


nella Bibbia, il mondo fu creato in 7 giorni, le sette vacche
grasse e magre nella storia di Giuseppe; tutto ci non
casuale, il numero 666 sta a significare ci che l'uomo vuole
diventare, ma non diventer mai senza l'aiuto di Dio, cio
perfetto. Il numero 6 si avvicina molto al numero 7 il numero
perfetto; il numero 8 sta ad indicare il giorno dopo la
creazione, l'inizio di una vita nuova, quando Ges, il Cristo,
governer l'umanit.

Interpretazione escatologica
Sono state fatte varie ipotesi nel corso dei secoli, visto che il
passo biblico contiene una sfida velata (chi ha intendimento
conti il numero della bestia).
Tolstoj
Il grande scrittore russo indica nel suo capolavoro Guerra e
pace un metodo per identificare la bestia con Napoleone.

Ipotesi scritturale
L'unico passo della bibbia che possa fare da riferimento
interno quello che indica la potenza di Re Salomone, che
riceveva i tributi dai popoli assoggettati (I Re 10:14).

110

Ora il peso dell'oro che Salomone riceveva ogni anno era di


seicentosessantasei talenti d'oro
(Testo dalla nuova Diodati)
Questo potrebbe indicare che la bestia avr dominio su tutta la
terra.

Ipotesi d'interpretazione letterale


Poich in greco antico, cio nella lingua con cui ha scritto
Giovanni, prima dell'introduzione dei numeri arabi, venivano
usate

le

lettere

comuni

(pi

altre

tre

scomparse

poi

nell'alfabeto attico), si pu trascrivere un qualsiasi nome in


greco e sommarne le lettere. Inoltre il numero apparirebbe
come chi xi stigma (in caratteri latini Ch X st), che
potrebbe corrispondere alle iniziali di una persona, per
esempio sull'uso anglosassone del prenome, come in J.F.K.

Ipotesi moderne
A seguito del ritrovamento dei papiri di Ossirinco viene
proposta anche la teoria secondo cui non 666 il numero
originale della bestia ma 616, che corrisponde al "Paraclito".
Unaltra ipotesi moderna vuole che, considerando che la
somma dei numeri dallo 0 al 36 al gioco d'azzardo della
Roulette d il risultato di 666, la Bestia sia il credere alla
casualit invece che al volere di Dio.

111

Das könnte Ihnen auch gefallen