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ANALISI COSTI BENEFICI DEL TERZO VALICO

13 marzo 2015
Arrivata l'analisi costi benefici del Terzo Valico. E' semplicemente
ridicola
L'analisi costi-benefici di un'opera, qualsiasi opera, un documento
essenziale per capirne l'utilit. Da anni ne chiediamo la pubblicazione
riguardo al progetto del Terzo Valico, e da anni chi governa fa orecchie da
mercante, nonostante le promesse di trasparenza.
Oggi possiamo finalmente presentare questo documento, saltato fuori dai
meandri del Ministero. Si tratta di venti pagine datate 2003, dodici anni
fa. Ci chiediamo come mai, date le conclusioni molto ottimistiche, non sia
mai stato sbandierato dalle autorit a riprova dell'utilit dell'opera.
Forse perch un documento ridicolo.
L'assunto su cui si basa l'intera analisi che le linee esistenti tra
Genova e la pianura alessandrina, ovvero le due dei Giovi pi quella di
Ovada, fossero in via di saturazione. Nel 2003 stimavano che entro il 2010
non ci sarebbe stato pi spazio sulle linee, disegnando scenari apocalittici
in caso di mancata costruzione dell'opera. Praticamente oggi, nel 2015, una
marea di pendolari e di merci si sarebbe riversata nelle strade con costi
ambientali altissimi. Nel 2020 la probabile estinzione della razza umana.
Sulla base di questo dato, non supportato da alcuna fonte e diametralmente
opposto alla situazione odierna, vengono snocciolate una serie di tabelle. I
dati sono falsificati in maniera spudorata: i treni per trasporto pubblico
locale avrebbero dovuto passare da 82 al giorno nel 2002 a 182 nel 2010
(tab. 5.3.1), pi 107 treni a lunga percorrenza. Mentre i treni merci dai
108 del 2002 sarebbero presto diventati 165 al giorno nel 2010 (tab. 5.2.1).
Il Cociv consider una media di 100 persone a treno, per una stima di 18200
pendolari al giorno nel 2010. Ad oggi, cinque anni dopo tale scadenza, i
dati sui passeggeri e sull'offerta delle Ferrovie sono osservabili nel
report 2014 di Assoutenti: circa 500 abbonati quotidiani, 5800 nell'arco
della settimana. Il trasporto pubblico locale ridotto a 44 treni (contro i
182 previsti), mentre i treni adibiti al trasporto container fino al 2013
erano 2 (due) al giorno, per ammissione della societ che gestisce il
traffico ferroviario dal porto di Genova in un'intervista a Il Secolo XIX.
La linea era e rimane largamente sottoutilizzata. I problemi di traffico
esistono, come diciamo da sempre e come sostengono anche le associazioni di
pendolari, sul tratto da Tortona a Milano, non interessato dai lavori del
Terzo Valico.
Ma pure truffando sui dati di traffico i conti non tornano. I ricavi,
confrontati con i costi di costruzione e di manutenzione, non sono
eclatanti. Cos Cociv si inventa un "beneficio ambientale" di oltre 600
milioni di euro all'anno, che consiste nella differenza di costo per gli
utenti tra la gomma e la rotaia. Come si pensa di intercettare questo
traffico non dato sapere, cos come mancano le stime sulle tariffe di
utilizzo della linea. La scientificit del metodo si commenta da s. Val la
pena ricordare che gli stessi signori sotto altro nome (Cavet) mentre
redigevano questo capolavoro, nel 2003, stavano causando un danno ambientale
quantificato in 741 milioni di euro nel Mugello.
Per mettere le mani avanti gi allora il Cociv scriveva che non possibile

fornire dati precisi in fase di progettazione preliminare. Viene perci


fatta una simulazione, i cui risultati sono spiegati nelle ultime due pagine
del documento, dell'ipotesi in cui i costi di costruzione aumentino del 30%
e le stime di traffico diminuiscano di altrettanto. Peccato che l'intero
impianto su cui si basa la valutazione costi-benefici dell'opera un falso,
e anche in Europa se ne sono accorti: in un nostro recente articolo
analizzavamo il report della Commissione Europea risalente a Gennaio 2014 in
cui si dice chiaramente che "gli italiani" hanno il vizietto di gonfiare le
stime di traffico per giustificare le opere, facendole poi pagare alla
collettivit. Nei fatti l'aumento dei costi stato del 50%, non del 30% (da
4,2 miliardi del 2003 ai 6,2 odierni), mentre i dati di traffico, sballati
gi allora, oggi sono ancora pi fuori dal mondo.
Insomma, siamo davanti ad un documento fatto dal Cociv che dimostra meglio
di mille parole dei comitati No Tav l'inutilit dell'opera. Chiss se anche
davanti a simili "prove" i Sindaci continueranno a far finta di nulla e
chiss se la Corte dei Conti non riterr opportuno intervenire davanti ad un
simile sperpero di denaro pubblico. Ci che certo che i cittadini
continueranno a maggior ragione la loro lotta contro un'opera inutile,
devastante per l'ambiente e pericolosa per la salute di tutti.

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