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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.

1, comma 2, DCB PO

N 5 - 2007

GIORNALISTI SPORTIVI
A COVERCIANO

STAGIONE SPORTIVA 2007-2008


Elenco partecipanti corso Calcio a 5 - Primo Livello
Davide Bargnesi

Marcelino Gomes

Roberto Quaranta

Marcelo Batista

Milton Vaz Gomes

Marco Shindler

Massimiliano Bellarte

Pierluigi Gotta

Francesco Spanu

Cinzia Benvenuti

Fabrizio Guerzoni

Giancarlo Tanzi

Andrea Centone

Alfredo Lanza

Umberto Tarcinale

Antonio Conte

Robson Marani

Roberto Tasca

Silvio Crisari

Giuseppe Molluso

Andrea Tulino

Angelo Cusati

Amaral Flavio Do Monterio

Andrea Urbisaglia

Daniele DOrto

Alessi Hugo Musti

Emilio Varotto

Fabrizio Di Matteo

Ivan Oranges

Antonio Vaz Rubens

Ugo Franceschini

Maurizio Palustri

Andrea Verrengia

Daniele Galici

Douglas Pierrotti

Luciano Zaccardi

Andrea Giuliani

Diego Podda

SOMMARIO
EDITORIALE

di Azeglio Vicini

SEMINARIO DI
AGGIORNAMENTO A
COVERCIANO

I GIORNALISTI SPORTIVI PER DUE GIORNI


A LEZIONE DI CALCIO

di Luigi Ferrajolo

LEGA DILETTANTI

IL PRESIDENTE TAVECCHIO:
TECNICI ABILITATI PER I NOSTRI GIOVANI

di Carlo Tavecchio

SCUOLA ALLENATORI

LUCIANO SPALLETTI IN CATTEDRA,


A COVERCIANO DA ALLIEVO A DOCENTE

di Carlo Salvadori

SCUOLA ALLENATORI

LANALISI DELLA PARTITA

di Maurizio Sarri

11

SCUOLA ALLENATORI

ESPERIENZA IN BRASILE

di Attilio Maldera

31

CENTRO STUDI
E RICERCHE

CITTADINANZA E
LIBERA CIRCOLAZIONE DELLATLETA

di Pippo Russo

33

CALCIO GIOVANILE

IL RILANCIO DEI VIVAI

di Massimo Piscedda

35

CENTRO STUDI
E RICERCHE

COS INSEGNIAMO LO STILE BARA


AI NOSTRI RAGAZZI

a cura di Marco Viani

37

LABORATORIO
DI METODOLOGIA
DELLALLENAMENTO

LE ESERCITAZIONI PLIOMETRICHE A CONFRONTO:


CORSA BALZATA, SALTO OSTACOLI E DROP JUMP

di Elena Castellini
Gabriele Mascherini
Matteo Levi Micheli
Luca Pagani
Mario Marella

39

SEZIONE SVILUPPO
CALCIO GIOVANILE
E SCOLASTICO

4-4-2/4-3-3 PER GIOVANI DI 11-12 ANNI

di Marco Lucarelli

46

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a condizione che
ne venga citata la
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Direttore
Azeglio Vicini

Direttore Responsabile

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impaginazione
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Poste Italiane S.p.A.


Sped. in abb. Post.
D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1 comma 2, DCB PO

Franco Morabito

A&S Grafica

Hanno collaborato a questo numero

Fotografie

Registrazione del Tribunale di


Firenze del 20 maggio 1968
n. 1911

Stampa

Il n. 5/2007 del Notiziario


(settembre/ottobre)
stato chiuso in tipografia
il 9 novembre 2007

Felice Accame, Antonio Acconcia, Vittorio Angelaccio, Elena


Castellini, Fabrizio Cattaneo, Luigi Ferrajolo, Franco Ferrari,
Luca Gatteschi, Luca Gotti, Roberto Guidotti, Gianfranco
Laperuta, Matteo Levi Micheli, Marco Lucarelli, Attilio
Maldera, Mario Marella, Gabriele Mascherini, Luca Pagani,
Paolo Piani, Massimo Piscedda, Giuliano Ragonesi, Maria
Grazia Rubenni, Pippo Russo, Carlo Salvadori, Maurizio Sarri,
Vanni Sartini, Carlo Tavecchio, Gennaro Testa, Marco Viani.

Archivio Settore Tecnico


Foto SABE
Ufficio Stampa F.I.G.C.
COPTIP industrie grafiche Soc. Coop.
Via Gran Bretagna, 50
41100 MODENA

Per richiedere copie arretrate del Notiziario inviare una richiesta scritta indirizzata a:
F.I.G.C. Settore Tecnico Via G. DAnnunzio 138, 50135 Firenze. Non saranno accettate richieste effettuate per telefono.
3

EDITORIALE

EDITORIALE

IL REGOLAMENTO DEL GIOCO DEL CALCIO

on lavvio di tutti i campionati che hanno riportato rinnovato entusiasmo nella passione degli amanti del calcio e con la speranza di una sempre maggiore maturit sportiva in tutti, sono partiti anche i corsi della Scuola Allenatori del Settore Tecnico della FIGC.
Ogni anno, sia nei bandi di ammissione che nella programmazione e
svolgimento dei corsi, cerchiamo di aggiustare e migliorare le norme di
accesso e la qualit dellinsegnamento nei suoi particolari.
Questanno la novit pi significativa avviene sotto laspetto organizzativo nei Corsi di Base che da questa stagione il Settore Tecnico pu assegnare in uguale misura alla Lega Nazionale Dilettanti e alla Associazione Italiana Allenatori Calcio che vede cos accolta una richiesta portata avanti da anni e che si risolta positivamente. il segnale del cambiamento dei tempi e del nuovo Statuto federale.
Laccordo stato possibile per la buona volont di tutte le parti interessate e in particolare per limpegno del Presidente federale Giancarlo
Abete, e alla disponibilit del Presidente della LND Carlo Tavecchio.
AllAIAC viene cos riconosciuto un importante ruolo gi in atto in alcune importanti Federazioni europee e ci attendiamo una collaborazione
qualificata sotto ogni aspetto.
Nei Corsi di Base in programma nella stagione 2007-2008 - 40 corsi per
altrettanti allievi per corso abbiamo accentuato lattenzione didattica
verso lattivit giovanile alla quale andr dedicato almeno il 50 per cento dellinsegnamento tecnico e tattico.
In questo contesto va compreso anche linsegnamento della fase difensiva del gioco con particolare riguardo alla marcatura che, a giudizio di
molti esperti, risulta requisito carente in molti difensori di tutte le categorie, a dispetto della nostra grande tradizione, e non si vede nessuno
che si dedichi con impegno a questo insegnamento.
Ci consoliamo, e lo portiamo per esempio, ricordando che il Pallone doro e il FifaWorld Player 2006 quale miglior giocatore sono stati assegnati a un difensore italiano: Fabio Cannavaro, non certo per qualche
semplice passaggio di disimpegno ai compagni ma per avere neutralizzato i pi abili attaccanti del mondo. Lesempio lo abbiamo, prendiamolo a modello. Pu darsi che sia pi semplice e appagante insegnare a
partecipare al gioco ma questo non contrasta affatto con le priorit
della fase difensiva del gioco.

Azeglio Vicini

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO A COVERCIANO

I GIORNALISTI SPORTIVI PER DUE GIORNI


A LEZIONE DI CALCIO
di Luigi Ferrajolo*

ra una vecchia idea che avevo coltivato con il nostro


carissimo e indimenticabile Alberto DAguanno. Nei
frequenti ritiri azzurri di Coverciano ci capitava spesso di parlare di quello che lUSSI nazionale non faceva e invece avrebbe dovuto o potuto fare. Alberto
spesso era ironico, ma diceva sempre cose serie. Il
dibattito tra noi sulla categoria, sui suoi difetti, era

continuo, aperto e serrato.


Quando nel marzo scorso mi hanno eletto presidente nazionale
dellUSSI ho pensato che tra le prime cose da organizzare ci fosse
questo Seminario di aggiornamento per i colleghi. Devo dire che
senza laiuto vero, concreto, della Federcalcio e del Settore Tecnico, senza il sostegno del mio amico Antonello Valentini e senza
limpegno straordinario del Gruppo Toscano e del suo presidente
Franco Morabito, non ci sarei riuscito. O comunque il Seminario
non avrebbe avuto il successo che in effetti ha conseguito.
Ancora oggi ci sono colleghi che ci spediscono e-mail per ringraziare e soprattutto per spingerci a ripetere liniziativa al pi presto o comunque a farne un appuntamento fisso. In effetti nella
due giorni che si tenuta a Coverciano si respirata, al di l di
tutto, unaria diversa, una bella aria, non la solita stanca e abusata dei convegni e nemmeno quella vagamente polemica o an-

Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Giancarlo Abete (a destra)


con il presidente dell'Unione Stampa Sportiva Italiana Luigi Ferrajolo.

IL CALCIO E CHI LO RACCONTA


SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
TECNICO-FORMATIVO PER GIORNALISTI SPORTIVI
Programma
Luned 29 ottobre
- ore 11
Apertura dei lavori con saluto di Azeglio
Vicini, presidente del Settore Tecnico FIGC
- ore 11,15-13
Seminario con dibattito con gli allenatori
Arrigo Sacchi e Marcello Lippi su:
Come leggere una partita di calcio, La
gestione del gruppo-squadra
- ore 15-16
Intervento di Franco Ferrari, responsabile docenti della Scuola allenatori del Settore Tecnico FIGC su: Levoluzione dei
moduli tattici del gioco
- ore 16-17
Intervento di Corrado Calabr, presidente dellAutorit per le Garanzie nelle
Comunicazioni
- ore 17,30-18,30 Intervento di Renzo Ulivieri su: Rapporto fra la stampa, calciatori e allenatori
- ore 18,30-19,30 Intervento di Stefano Palazzi, procuratore federale su: La giustizia sportiva nel
nuovo statuto federale
Marted 30 ottobre
- ore 10-11,30
Intervento di Pierluigi Collina: Larbitro e linterpretazione del regolamento
- ore 11,30-12,30 Intervento di Cesare Bisoni, presidente
COVISOC su: Regole amministrative delle
societ di calcio e poteri di controllo degli
Organi federali
- ore 12,30-13
Saluto e chiusura dei lavori da parte del
presidente della Federazione Italiana
Giuoco Calcio Giancarlo Abete e del
presidente dellUnione Stampa Sportiva
Italiana Luigi Ferrajolo

*Giornalista del Corriere dello Sport, presidente dellUSSI (Unione Stampa


Sportiva Italiana)

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO A COVERCIANO

Il presidente del Settore tecnico Azeglio Vicini durante il saluto di benvenuto ai


presenti. Al tavolo, da sinistra: Antonello Valentini, Arrigo Sacchi, Luigi Ferrajolo,
Marcello Lippi.

tagonista tra noi, i giornalisti, e quelli del calcio. Si respirata


unaria nuova, di grande collaborazione e di reciproco rispetto,
cosa che ha consentito ad un centinaio di colleghi di arricchire la
propria esperienza, ascoltando le varie componenti del calcio.

Corrado Calabr, presidente dell'Autorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, riceve dal capo Ufficio stampa e relazioni esterne della Federcalcio Antonello Valentini la maglia azzurra di Fabio Cannavaro, capitano della Nazionale campione
del mondo.

Liniziativa riuscita perch, come ho sempre pensato, il dialogo paga sempre, la contrapposizione divide e spesso annebbia

federale Stefano Palazzi.

le idee. Cos stato facile, ascoltando Collina, capire quanto sia

stato insomma un tuffo bello, pulito, nel calcio finalmente de-

difficile arbitrare e quante insidie per larbitro si nascondano

purato da scorie, polemiche, interessi. Una lunga lezione durata

proprio nel regolamento attuale. Sono state splendide le lezioni

due giorni, che sar servita ai colleghi, arrivati a Coverciano con

di tattica regalateci da Renzo Ulivieri e dal professor Ferrari. Ab-

grande entusiasmo.

biamo apprezzato lo spaccato di calcio, ma anche di umanit,

Se Azeglio Vicini, mio caro e vecchio amico, non ha nulla in con-

che Lippi e Sacchi, due grandi ct, ci hanno regalato. Il successo

trario, vorremmo davvero ripetere questa iniziativa almeno una

stato garantito dalla grande qualit di tutti i relatori che si so-

volta allanno. E Coverciano ci sembra la sede ideale, perch l

no succeduti nellAula Magna: da quelli gi citati a Cesare Biso-

che si respira questa aria benefica, l che si conserva la storia del

ni, presidente della Covisoc; da Corrado Calabr, presidente del-

calcio italiano, ed l che nascono ogni giorno le idee che lo mi-

lAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, al procuratore

gliorano e lo fanno tra i primi nel mondo.

LAula Magna del Centro tecnico di Coverciano durante il seminario.

Il tavolo dei relatori durante alcune fasi dei lavori. Da sinistra: Antonello Valentini, Azeglio Vicini, Giancarlo Abete, Luigi Ferrajolo.

Lex arbitro internazionale Pierluigi Collina, attuale


designatore della A e B, nel corso del proprio intervento.

Il procuratore federale Stefano Palazzi.

Il presidente della COVISOC Cesare Bisoni.

Franco Ferrari, responsabile docenti della Scuola allenatori del Settore tecnico
FIGC, mentre sta spiegando alcuni moduli tattici.

Il tecnico Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori di Calcio,


mostra ai corsisti alcune varianti di moduli tattici.

Tre ex commissari tecnici della Nazionale di calcio ripresi durante una pausa del
seminario: da destra: Arrigo Sacchi, il presidente del Settore tecnico Azeglio Vicini, Marcello Lippi.

Il presidente FIGC Giancarlo Abete durante l'intervento conclusivo del seminario.

LEGA DILETTANTI

IL PRESIDENTE TAVECCHIO:
TECNICI ABILITATI PER I NOSTRI GIOVANI
di Carlo Tavecchio*

impegno della Lega Nazionale Dilettanti da sempre quello di valorizzare lattivit giovanile dei suoi
club perch, cos facendo, si fa un investimento a
favore delle future generazioni di calciatori e si
conferma lattenzione che i nostri dirigenti hanno
sempre dimostrato per il calcio di base, che la LND
da questa stagione chiamata a gestire diretta-

mente sul territorio.


per questi motivi che tutti i componenti il Consiglio Direttivo della LND, in occasione di uno degli ultimi incontri della stagione
2005/06, si sono trovati daccordo nel sostenere lampliamento degli obblighi nei confronti delle nostre societ riguardo il tesseramento di allenatori abilitati dal Settore Tecnico ed iscritti nei ruoli ufficiali dei tecnici. Un obbligo che abbiamo esteso dalla stagione in
corso anche allattivit juniores, sia per i club di Serie D che partecipano al campionato nazionale sia per i club che svolgono attivit in
ciascun comitato regionale, pur prevedendo, esclusivamente in questo primo anno, la possibilit di concedere eventuali deroghe, con
limpegno che tra un anno la novit vada a regime.
Ma non ci siamo limitati a prevedere un allenatore abilitato dal

Carlo Tavecchio

Settore Tecnico solo nelle squadre juniores della Lega Nazionale


Dilettanti (in totale parliamo di poco meno di 4000 squadre ju-

Con lo stesso consenso, la Lega Nazionale Dilettanti ha stabilito

niores in tutta Italia, considerando per anche quelle che svolgo-

di aggiornare la tabella dei premi di tesseramento annuale previ-

no campionati provinciali). Daccordo con le riflessioni che ci so-

sti per gli allenatori dilettanti, che da alcuni anni era ferma. Co-

no giunte in questi mesi dal Settore Tecnico e dallAIAC, infatti,

nosciamo la passione che mettono nel loro lavoro in mezzo al

abbiamo ritenuto opportuno prevedere, sempre a partire da que-

campo i tecnici che operano nei dilettanti e siamo convinti che il

sta stagione, che in almeno unaltra squadra giovanile i club di-

loro impegno in generale un valore aggiunto per i nostri club e

lettanti debbano avere almeno un allenatore abilitato avente la

per questo ritenevamo che fosse giusto rivedere il massimale pre-

funzione di allenatore di squadre minori. In questo modo, preve-

visto. Ma nel contempo vogliamo ricordare che il calcio di base

dendo lobbligo di un allenatore per la squadra juniores (nazio-

deve restare nella dimensione che gli propria, anche sotto la-

nale o regionale), che di per s rappresenta il passaggio dal set-

spetto economico, ricordando sempre che i dilettanti sono ani-

tore giovanile alla prima squadra, e anche su unaltra formazione

mati, prima di tutto, dalla passione per questo sport.

giovanile, siamo convinti di garantire sempre di pi ai calciatori


dilettanti una corretta crescita tecnica e psico-fisica.
8

*Presidente della Lega Nazionale Dilettanti.

SCUOLA ALLENATORI

LUCIANO SPALLETTI IN CATTEDRA,


A COVERCIANO DA ALLIEVO A DOCENTE
di Carlo Salvadori*

ella storia della nazionale azzurra ogni periodo vie-

vura e la compe-

ne associato ai calciatori e ai commissari tecnici che

tenza degli inse-

lhanno contraddistinto. Vittorie e sconfitte hanno

gnanti si unita

comunque una scansione temporale mentre il Cen-

alla loro disponibi-

tro Tecnico Federale di Coverciano va oltre gli epi-

lit che ha permes-

sodi essendo il filo conduttore del calcio italiano.

so sia a me che

tale fascino ad attrarre tutti i protagonisti di questo

agli altri corsisti di

sport che vi tornano sempre con piacere. Come il tecnico della

smaltire lemozio-

Roma, Luciano Spalletti, che lo scorso 6 luglio ha illustrato in Au-

ne per essere en-

la Magna agli allievi del Corso Master lesercizio di tattica, de-

trati in questo luo-

scritto nel box (vedi pagina successiva). Tanti bei momenti mi

go simbolo del cal-

legano a Coverciano dice lallenatore toscano . unIstituzio-

cio. A Coverciano

ne il cui prestigio supera i confini nazionali e ha un ruolo impor-

ho trascorso tre

tantissimo per coloro che gravitano nel nostro mondo. Per me ha

estati fondamentali per la mia formazione di tecnico e non ho al-

anche rappresentato lopportunit di incontrare i miei idoli calci-

cun rimpianto per non aver staccato la spina fra una stagione

stici, in particolare i campioni del mondo di Spagna. Avevo poco

agonistica e laltra.

pi di venti anni quando lItalia conquist il Mondiale nel 1982

Come ha tradotto in pratica quelle lezioni?

e quei giocatori regalarono un sogno a tutti gli sportivi. Pure al-

La teoria appresa nei corsi, grazie al professor Felice Accame,

lora, come accaduto nel 2006 con il trionfo in Germania della

a Franco Ferrari, a Mario Marella e allintero corpo docente,

Nazionale guidata in maniera impeccabile da Marcello Lippi, gli

stata il punto di partenza dellattivit effettuata con le squadre

azzurri di Enzo Bearzot non erano partiti coi favori del pronosti-

che ho allenato. chiaro che le esperienze accumulate durante

co, per vinsero il titolo con pieno merito. Ricordo ancora le

la carriera hanno arricchito il mio bagaglio di conoscenze e, ri-

grandi giocate di Bruno Conti, leleganza di Antognoni, la com-

spetto al periodo in cui discussi la tesi per allenatore professio-

battivit di Graziani, i gol di Rossi, la grinta di Gentile e di Tar-

nista di Prima Categoria, ho acquisito ulteriori strumenti di la-

delli, il carisma di Zoff, la signorilit del compianto Scirea, ma

voro. Daltronde, le situazioni reali concorrono a modificare lat-

chiunque offr un contributo decisivo, visto che il gruppo sem-

teggiamento di ciascuno di noi, qualunque sia il genere di atti-

pre alla base di qualsiasi vittoria.

vit che svolge.

Sul piano professionale, che cosa hanno significato per

In veste di insegnante, quali sono state le sue sensazioni?

lei i corsi di allenatore?

per me un onore venir contattato dai responsabili del Centro

La miglior scuola possibile per chi vuol intraprendere questa car-

Tecnico Federale per tenere ai corsisti queste relazioni, che sono

riera. Ho frequentato con la massima seriet e con molto entu-

il frutto delle numerose sperimentazioni eseguite nelle sedute di

siasmo prima il corso di Terza, poi di Seconda e infine di Prima

allenamento nei club in cui ho lavorato.

Luciano Spalletti

Categoria e, ogni volta, ho ricevuto tantissimo anche sotto il profilo personale. Mi sono subito sentito a mio agio, poich la bra-

*Giornalista.

SCUOLA ALLENATORI
Non teme di venire un domani copiato da questi allievi?

bravi, smarrendo la giusta determinazione per affrontare le parti-

una cosa a cui non penso affatto. Anzi, il raccontare agli altri

te successive. Occorre sempre mantenere la tensione psicologica

certi esercizi, illustrandoli con la disposizione sul terreno dei gio-

necessaria per continuare a far bene.

catori, serve anche a me per una crescita professionale attraver-

E dopo un esito negativo?

so il confronto e la discussione. Il calcio in continua evoluzione

Le sconfitte devono costituire uno stimolo per migliorarsi, cer-

ed stimolante misurarsi con le giovani leve, in uno scambio di

cando di capire gli errori commessi per non ripeterli in futuro. Sot-

opinioni da cui possono nascere spunti di riflessione per elabora-

to tale aspetto sono pi utili delle vittorie, ma superfluo sotto-

re nuove strategie da provare poi sul campo.

lineare che spero sempre di ottenere i 3 punti da ogni gara.

Come suggerisce di comportarsi a un allenatore dopo

Quando un tecnico raggiunge il top, qual il segreto

un risultato positivo?

per rimanere coi piedi per terra?

Le vittorie generano vizi e bisogna porre la massima attenzione

Non c. Prima dellallenatore viene luomo e, se uno non nasce

affinch i tuoi calciatori non credano di essere diventati troppo

presuntuoso, non sar il successo a cambiarlo.

Esercitazione tattica
In una met campo si dispongono
due file di quattro cinesini equidistanti luno dallaltro: la prima a 20
metri dalla linea di fondo, la seconda
a 20 metri dalla linea di met campo,
cos da formare, in senso longitudinale, cinque corsie di lavoro in cia-

B1

B2

B3

B4

B5

A1

A2

A3

A4

A5

scuna delle quali si posizionano due


giocatori.
Svolgimento dellesercizio:
A1 riceve palla dal portiere, la controlla, la conduce per pochi metri e la
passa a B1, il quale, dopo un contromovimento lungo-corto, esegue uno
stop orientato girandosi dalla parte in
cui, presumibilmente, lavversario gli
lascer pi spazio (in questo caso sullesterno), per poi passare palla ad A1
che va alla conclusione.

lideale linea difensiva avversaria.

importante dare grande attenzione al controllo

Scopo dellesercizio abituare i nostri attaccanti e i nostri cen-

orientato: il controllo e il passaggio devono avvenire

trocampisti ad attaccare lo spazio dietro la linea dei difensori

in due tocchi.

avversari.

Inoltre, il passaggio di B1 ad A1 deve avvenire prima che que-

Per velocizzare lesercizio, A1 e B5 possono iniziare in contem-

stultimo abbia superato la linea dei cinesini, che rappresenta

poranea.

10

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

LANALISI DELLA PARTITA


di Maurizio Sarri*

a premessa che voglio fare a questa mia tesi finale

Luned

del corso Master per allenatori professionisti 2006-

Giornata di riposo per la squadra, ma dedicata solamente in pic-

2007 sulle motivazioni che mi hanno indotto a

cola parte al riposo da parte dellallenatore, che invece deve co-

scegliere largomento in oggetto vale a dire la pre-

minciare a dedicarsi allanalisi della partita giocata nel giorno

parazione della partita.

precedente.

Quasi tutti gli allenatori prima o poi hanno parlato

Che cosa lanalisi della partita?

del loro modulo preferito o delle loro idee dal pun-

lanalisi che viene fatta dallallenatore stesso a posteriori, con il

to di vista tattico, ma molto raramente mi capitato di leggere

filmato della gara disputata e tende a verificare le differenze tra

come preparino la partita: sia materialmente sul campo sia fuo-

la partita preparata e quella effettivamente giocata; lanalisi del-

ri dal campo.

la partita ha solitamente scopi correttivi di medio periodo ed

Io ritengo che in un calcio sempre pi preparato dal punto di vi-

importante anche per la programmazione degli allenamenti in re-

sta tattico e fisico sia di fondamentale importanza andare a pre-

lazione agli errori commessi ed alle problematiche che la partita

disporre tutte le singole partite nei minimi dettagli.

ha proposto.

Nei capitoli successivi, che narrano le mie giornate lavorative, va-

Da non confondere con lanalisi la lettura della partita, che in-

do ad esporre la mia settimana di lavoro, iniziando dal come cer-

vece rappresentata dal metodo che usiamo durante la gara per ave-

co di fare lanalisi della partita appena giocata, passando poi al

re unidea chiara e precisa dellevoluzione della partita stessa, in

come studio i prossimi avversari e finendo sul come vado a pre-

modo da prendere quelle decisioni tattiche che sono chiamate tatti-

parare materialmente sul campo la prossima partita.

ca applicata, mentre in fase di preparazione della partita abbiamo

Visto che la mia curiosit sul conoscere come le partite sono preparate dai vari allenatori non quasi mai stata soddisfatta, ho
scelto di mettere la mia piccola esperienza a disposizione di coloro che sono mossi dal mio stesso interesse su questo argomento.

LEGENDA
giocatori
giocatore a fine movimento

Per una corretta comprensione dei prossimi capitoli ritengo doveroso fare anche altre due premesse:
- la settimana che sono andato a riepilogare scelta casualmente tra quelle che avevo a disposizione e, pur non essendo uguale alle altre, la ritengo sicuramente indicativa sul mio modo di
andare a preparare le partite;
- nella fase di stagione presa in considerazione la mia squadra

palla
movimento della palla
movimento palla in traiettoria alta
movimento giocatore senza palla
movimento giocatore in possesso palla
blocco

stava giocando stabilmente con il 4-2-3-1 senza mai andare a


snaturarsi contro nessun avversario, ma cercando solo di adottare degli accorgimenti in base a quello che avremmo trovato
sul campo.

*Dalla tesi finale del Corso Master 2006/2007 per labilitazione ad Allenatore Professionista di 1 Categoria.

11

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

usato accorgimenti tattici che sono chiamati tattica di principio.

lenatore in quanto deve rimanere sempre propositivo, ma signifi-

La lettura, a differenza dellanalisi, ha obbiettivi immediati in

ca solo condividere le idee di base. Per unit di intenti intendo in-

quanto tende ad ottenere il massimo risultato possibile dalla

vece la condivisione degli obbiettivi.

partita stessa.

Da queste riflessioni capite che secondo me il collaboratore, cos

La mia analisi della partita prevede che nella giornata del Luned

come la figura del preparatore atletico, devono essere parte inte-

sia lallenatore sia lallenatore in seconda, che io preferisco chia-

grante dello staff personale dellallenatore e non possono essere

mare collaboratore, rivedano separatamente la partita del giorno

imposti dalla societ, ma questo purtroppo non sempre possibile.

precedente; preferisco separatamente per non influenzare il collaboratore nel formarsi le proprie opinioni.

Marted

Solo se il collaboratore non parte dello staff dellallenatore ma

Marted mattina: non c allenamento ma una riunione dello staff

parte dello staff societario, nelle prime settimane di campionato,

tecnico con allenatore, collaboratore, preparatore atletico e pre-

preferisco che la visione sia fatta insieme, in maniera che lui si ren-

paratore dei portieri e si procede alla programmazione degli alle-

da conto di quali sono gli aspetti della partita che seguo maggior-

namenti settimanali; nella seconda parte della riunione allenato-

mente, per arrivare ad una analisi che segua un filo logico comune,

re e collaboratore si scambiano le impressioni sulla gara disputa-

cosa che sicuramente andr a facilitarci e snellirci il lavoro futuro.

ta e si arriva a delle conclusioni da riportare alla squadra, conclu-

A questo punto abbiamo introdotto un argomento importante sul

sioni utili anche per la programmazione degli allenamenti con ob-

quale forse vale la pena soffermarsi per un piccola riflessione: il

biettivi tattici. Da questa riunione escono una analisi filmata del-

collaboratore.

la partita, fatta su dvd, ed una relazione scritta.

Quali sono le sue funzioni?

1 - Lanalisi filmata si occupa esclusivamente di problematiche

Qual il collaboratore ideale?

tattiche e per avere una sequenza logica prende in considerazio-

Per quanto riguarda le funzioni del collaboratore la mia opinione

ne in ordine cronologico i seguenti aspetti:

personale che deve avere delle funzioni pratiche e delle funzio-

- tattica collettiva: si inizia il filmato, considerando se la lunghezza,

ni gestionali: pratiche in quanto deve aiutare lallenatore sia nei

la compattezza della squadra, cio le distanze tra i reparti e tra i

lavori sul campo che nei lavori di scrivania, fermo restando che

singoli allinterno dei reparti stessi ed il baricentro siano stati in li-

secondo me i lavori tattici collettivi importanti, per avere presa

nea con quanto deciso in sede di preparazione della partita;

sulla squadra, devono essere condotti in prima persona dallalle-

- fase difensiva in zone alte di campo: si prendono in considera-

natore stesso; gestionali in quanto il suo ruolo lo mette in una

zione le pressioni individuali sulle palle vaganti, se il pressing

condizione privilegiata rispetto alla figura dellallenatore nei rap-

stato portato nella zona di campo pretederminata con i movi-

porti con i giocatori, per cui nella gestione di casi delicati pu di-

menti preparati e se gli avversari sono stati effettivamente indi-

ventare di fondamentale importanza.

rizzati come deciso in fase di preparazione della gara; in linea di

Per quanto riguarda invece la figura del collaboratore ideale sa-

massima viene analizzata la fase difensiva dei nostri quattro

rebbe troppo facile rispondere che colui che, nello stesso tem-

giocatori offensivi;

po, competente e senza le ambizioni per diventare a sua volta

- fase difensiva in zone medie di campo: si prendono in conside-

un allenatore.

razione le palle gestite dagli avversari oltre la linea dei nostri at-

In realt invece non la penso esattamente cos, in quanto tale fi-

taccanti per cui vengono analizzati tempi di rientro dei nostri

gura sarebbe sotto certi aspetti rassicurante ma non ottimale.

esterni, movimenti di chiusura e copertura del nostro reparto di

Penso che il collaboratore ideale sia quello con il quale abbiamo

centrocampo; anche in questo caso viene posta molta attenzio-

unit di pensiero ed unit di intenti.

ne a come viene indirizzata lazione avversaria dal giocatore

Per unit di pensiero intendo il vedere calcio allo stesso modo;


questo non significa che il collaboratore si deve annullare nellal12

uscito a mettere pressione al possessore di palla;


- fase difensiva in zone basse di campo: si analizzano i movimenti

della linea difensiva sulle uscite lunghe del portiere avversario ed

Nella scelta delle situazioni da montare nel filmato da presentare

in secondo tempo le azioni avversarie con palla ormai oltre la linea

ai giocatori occorre tenere presenti varie implicazioni:

dei nostri centrocampisti, analizzando chiusure e coperture della

- prima di tutto per ottenere il massimo dellattenzione possibile

nostra linea difensiva; si pone grande attenzione anche agli scivo-

da parte di tutta la squadra importante che il filmato sia estre-

lamenti della linea sia in orizzontale che in verticale e la capacit

mamente chiaro e di durata limitata, personalmente cerco sem-

di lettura della palla coperta e scoperta e le relative reazioni;

pre che la durata non superi i 10-12 minuti;

- palle inattive contro: si analizza se sono state rispettate le posi-

- in ottemperanza di un altro principio di gestione - principio della

zioni previste in sede di preparazione della partita in tutte le va-

partecipazione attiva - cerco di proporre il filmato in maniera che

rie situazioni di palla inattiva a favore degli avversari nelle varie

il giocatore non lo subisca passivamente, cercando costantemen-

zone del campo e che le reazioni ai loro eventuali schemi siano

te di far passare il messaggio che non si tratta di un processo agli

state quelle concordate, infine si pone attenzione sullefficacia

errori, ma di un momento di crescita collettiva ed individuale;

delle varie marcature ad uomo, dove previste;

- implicazioni di carattere psicologico collettivo in quanto si deve

- fase di possesso in zone basse di campo: si inizia la fase offen-

tenere sempre presente il momento psicologico della squadra;

siva analizzando se il portiere ha privilegiato le uscite lunghe o

- il montaggio della stessa partita pu essere diverso se la squa-

quelle corte, come deciso in sede di preparazione della gara;

dra attraversa un momento negativo o positivo a livello di risul-

per le uscite lunghe si pone attenzione sulla zona di caduta del-

tati: in caso di momento negativo, per evitare ulteriore sfiducia,

la palla, attacco alla palla ed aggressione degli spazi; per le usci-

nel montaggio vengono privilegiate le situazioni in cui la squa-

te corte si analizza se sono state seguite dalla circolazione di

dra ha espresso qualcosa di positivo rispetto a quelle negative

palla concordata e se la palla uscita da dietro dalla zona con-

in modo da rafforzare la convinzione che, nonostante i risultati,

cordata e con le giocate predisposte;

stiamo facendo anche qualcosa di buono; in caso di momento

- fase di possesso in zone medie di campo: sotto questo aspetto

estremamente positivo vengono privilegiate le situazioni che

si pone attenzione ai movimenti ed alle giocate dei nostri cen-

mettono in mostra errori in modo da far passare il messaggio

trocampisti centrali;

che c ancora molto da lavorare e migliorare;

- fase di possesso in zone alte di campo: lattenzione si sposta sui

- implicazioni di carattere psicologico individuale in quanto allin-

movimenti e sulle giocate dei nostri due esterni e dei due attac-

terno del gruppo ci sono sicuramente dei singoli particolarmen-

canti; particolare attenzione ai movimenti di attacco dellarea di

te sensibili agli errori e quindi vulnerabili, per cui nel chiamare

rigore in occasione dei cross dal fondo;

in causa con le immagini questi giocatori occorre cautela, per-

- palle inattive a favore: analisi delleffettuazione degli schemi su


palla inattiva concordati in sede di preparazione della gara.

tanto si cerca di alternare situazioni di errore a situazioni in cui


lo stesso singolo si mosso nella maniera giusta.

Le posizioni di partenza erano quelle concordate?

2 - La relazione scritta viene materialmente fatta dallo stesso

I movimenti sono stati fatti nella maniera giusta?

allenatore ed oltre agli aspetti tattici gi evidenziati nel filmato

La zona di caduta della palla era quella prevista?

prende in considerazione altri aspetti ritenuti fondamentali nel-

Sono stati rispettati i tempi di esecuzione?

leconomia della gara; nel mio caso gli aspetti analizzati sono:

Per ognuno di questi aspetti vengono scelte un paio di situazioni

- aspetto mentale: si cerca di analizzare se la squadra arrivata

particolarmente significative su quello che successo in campo e

alla partita con il giusto livello di motivazione e se in campo

viene preparato un filmato, materialmente dal collaboratore, da

riuscita ad esprimere un buon livello di determinazione; si pone

presentare alla squadra.

attenzione alle reazioni che la squadra ha avuto di fronte agli

Ho deciso di seguire questa sequenza nel montaggio in maniera

eventi significativi; per esempio come abbiamo reagito ad uno

da evitare una esposizione confusionaria della nostra partita alla


squadra - principio della semplicit e chiarezza -.

svantaggio o come abbiamo gestito un eventuale vantaggio;


- aspetto comportamentale: chiamo cos lanalisi del comporta13

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

mento della squadra nei confronti dellarbitro e degli avversari,

3 recupero tra le serie; prima serie a tre tocchi con goal valido al

in quanto le sanzioni disciplinari devono essere attinenti alle ne-

primo tocco e seconda serie a due tocchi con goal buono sempre.

cessit e mai andare oltre e poi anche perch non voglio che la

Per il possesso palla ed il 5:5, nella determinazione degli spazi di

squadra sprechi energie mentali e nervose in aspetti della parti-

lavoro, deve essere tenuto presente lobbiettivo aerobico dellal-

ta sui quali non pu influire.

lenamento. Quindi gli spazi devono essere piuttosto ampi in rela-

Ultima valutazione su eventuali atteggiamenti che non sono sta-

zione al numero di giocatori in modo che il lavoro organico pre-

ti in linea con le regole di comportamento che il gruppo stesso si

valga su quello muscolare; in questo caso abbiamo utilizzato un

dato, in modo da non tollerare atteggiamenti che alla lunga

campo di 40x25 mt.

possono portare problemi nella gestione del gruppo e da far pas-

Dopo questo ulteriore lavoro anche il secondo gruppo passa al

sare costantemente il messaggio che gli obbiettivi individuali esi-

programma individualizzato.

stono giustamente, ma devono sempre essere in secondo ordine

Programma individualizzato: ad ogni giocatore vengono con-

rispetto agli obbiettivi collettivi:

segnate due schede.

- aspetto fisico: si valuta insieme al preparatore atletico la pre-

La prima scheda relativa a lavori di carattere fisico che sono sta-

stazione della squadra dal punto di vista fisico, in seguito sono

ti preparati dal preparatore atletico in relazione alle eventuali ca-

io che decido su quello che deve essere detto alla squadra e

renze del giocatore ed anche in relazione ad eventuali gravi in-

quello che invece voglio che rimanga una valutazione utile solo

fortuni che pu aver avuto nel corso della carriera. I lavori previ-

allo staff; questo per evitare che in certi momenti la condizione

sti in questa scheda devono essere effettuati due volte alla setti-

fisica diventi un facile alibi per i giocatori.

mana: solitamente al Marted pomeriggio ed al Gioved mattina.

Marted pomeriggio:

La seconda scheda preparata dal collaboratore ed relativa a

ore 14,15 breve riunione dello staff tecnico per lorganizzazione

lavori tecnici scelti in base alle carenze mostrate o in base ad

pratica dellallenamento.

eventuali specializzazioni (esempio punizioni e rigori). I lavori pre-

Ore 14,30 riunione con la squadra per lanalisi della gara dispu-

visti in questa seconda scheda sono svolti due volte la settimana,

tata alla domenica precedente.

solitamente nella seduta del Gioved mattina ed al Sabato.

Intervento dellallenatore con questo ordine:

Questi lavori sono preparati sulla base di una valutazione che, per

- aspetto mentale;

quanto riguarda laspetto fisico, viene effettuata ad inizio anno

- aspetto comportamentale;

sulla base di una visita congiunta del Medico sociale, Fisioterapi-

- aspetto fisico;

sta ed Osteopata e tramite leffettuazione di test fisici periodici;

- aspetto tattico coadiuvato dalle immagini.

per quanto riguarda laspetto tecnico le impressioni dello staff so-

Ore 15,00 allenamento con obbiettivo esclusivamente fisico.

no supportate da riprese televisive sia delle partite che degli alle-

Nella settimana presa in considerazione questo allenamento aveva

namenti - vedi allegato n. 1 -.

come unico obbiettivo la potenza aerobica ed il mezzo utilizzato

Tali esercizi sono effettuati solitamente in proprio dai giocatori,

era lintermittente Gaon 15-30 con 3 serie di 6 al 95% dalla

quando possibile, chiaramente dopo la prima fase in cui assimila-

V.A.M. per chi ha giocato ed al 105% della V.A.M. per chi non ha

no le modalit di esecuzione dal preparatore e dal collaboratore.

giocato, con pause attive di 4 tra le serie. Dopo questo lavoro: chi

Ore 17,30 si inizia il lavoro per la partita successiva: breve incon-

ha giocato passa al programma individualizzato, mentre chi non ha

tro allenatore-collaboratore in cui si raccolgono tutti i dati stati-

giocato la partita precedente ha un lavoro suppletivo con 3 serie di

stici a disposizione dei prossimi avversari e si dividono i filmati

4 di possesso palla a tocchi variabili da una serie allaltra; prima

delle ultime quattro partite dei prossimi avversari: due devono es-

serie a tre tocchi, seconda a due tocchi e terza ad un tocco, esclu-

sere viste nelle prossime ventiquattro ore dallallenatore e due

so i palloni riconquistati che possono essere giocati a due tocchi;

dal collaboratore, sempre separatamente. Chiaramente il resto

recupero di 2 tra le serie e 2 serie di partita 5:5 + portieri di 6 con

della serata dedicato alla visione di questi filmati.

14

Allegato n. 1 - Esempio di programma individuale.


15

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

Mercoled

campo di 40x30 mt. ed ogni squadra ha due sponde ai lati della por-

Mercoled mattina:

ta che attacca; si gioca a tre tocchi con goal di prima, il goal vale dop-

ore 9,30 solita breve riunione dello staff tecnico per lorganizzazio-

pio se arriva dopo la sponda e triplo se la sponda viene fatta su una

ne delle due sedute di allenamento previste durante la giornata.

palla riconquistata e subito verticalizzata sul giocatore di sponda. Si

Ore 10,00 allenamento

procede a 5 serie di 3 con 30 di recupero tra le serie, per cui ad ogni

Obbiettivo: anche questo allenamento ha un obbiettivo esclusiva-

giocatore spettano 4 serie dentro ed una in sponda - fig. 1 -.

mente fisico, nella settimana presa in considerazione questo era


rappresentato dalla forza da campo.
Svolgimento allenamento: dopo un riscaldamento specifico pre-forza si passa ad un circuit-training di forza da campo e si conclude lallenamento con una esercitazione in linea con lobbiettivo dellallenamento: 5+5: 5+5, partita tre tocchi con goal di prima 5:5 con 5
giocatori di sponda per squadra, ogni minuto al segnale dellallenatore la palla in gioco ma si scambiano le posizioni chi gioca e chi
in sponda, 2 serie di 10, recupero tra le serie 3. Anche in questo caso nella determinazione degli spazi si tiene conto dellobbiettivo fisico dellallenamento, per cui si privilegiano spazi stretti - 30x20 mt.
- in modo che il lavoro muscolare sia prevalente su quello organico.
Mercoled pomeriggio:

Fig. 1 - Partita a tema numero 1


Partita con sponde in verticale. Dimensioni campo: 40x30. 3 tocchi con goal al primo tocco. Goal doppio se la palla viene dalla sponda. Goal triplo se la palla viene
dalla sponda cercata direttamente da chi ha riconquistato palla.

ore 15,00 allenamento


Obbiettivo: questo allenamento dedicato alla ricerca delle cor-

Partita a tema numero 2: in relazione al fatto che la squadra,

rezioni delle problematiche sorte nellultima partita effettuata;

pur andando bene al pressing alto, non ha poi mostrato efficacia

con il preparatore stato concordato che lallenamento sia effet-

nella ripartenza corta, si gioca 10:10 in un campo di 55x40 mt. ed

tuato su alta intensit e per la verifica di questo secondo obbiet-

entrambe le squadre sono con il nostro modulo abituale (4-2-3-

tivo ogni giocatore indossa un frequenzimetro che dopo lallena-

1); si gioca normalmente a tre tocchi con il goal di prima ed il goal

mento sar scaricato su computer per la verifica.

che viene fatto in seguito ad una riconquista palla nella met

Problematiche riscontrate nellultima partita: la squadra in fase di

campo avversaria trasformata in tiro nellarco di 5 vale triplo; si

impostazione ha manovrato troppo per vie orizzontali, andando

effettuano 3 serie di 4 con 1 recupero tra le serie - fig. 2 -.

raramente alla verticalizzazione; anche in fase di ripartenza non


stata molto efficace, pur mostrando propensione al pressing in
zone alte di campo ed avendo recuperato diversi palloni nella met campo avversaria. Nella seconda parte della partita ha mostrato qualche difficolt nel seguire la palla da dietro, finendo per
allungarsi e sfilacciarsi tra i reparti.
Svolgimento: dopo una fase di riscaldamento in tecnica individuale a velocit crescente, fase conclusa con un possesso palla a
2 tocchi in spazi stretti, lallenamento si basa su tre partite a tema che sono in stretta relazione con le problematiche incontrate.

Partita a tema numero 1: in relazione al fatto che la squadra ha

Fig. 2 - Partita a tema numero 2

mostrato scarsa propensione alla verticalizzazione si gioca 8:8 in un

Partita pressing. Dimensioni campo: 55x40. 3 tocchi con goal al primo tocco. Goal
triplo con palla riconquistata nella met campo avversaria e conclusione entro 5.

16

Partita a tema numero 3: in relazione al fatto che la squadra


nel finale di partita, quando era stanca fisicamente e mentalmente, ha palesato difficolt a rimanere corta da dietro quindi
a seguire la palla in uscita, si gioca sempre in 10:10 con un
campo delle stesse dimensioni rispetto a prima, sempre con le
due squadre in modulo; si gioca a tre tocchi con goal di prima
ed il goal valido solo se tutti i componenti della squadra nel
momento del tiro sono nella met campo avversaria, diventa
doppio se qualche avversario rimane nella met campo opposta - fig. 3a, 3b, 3c - si effettuano 2 serie di 12 con recupero di
3 tra le serie.

Fig. 3c - Goal doppio in quanto un componente della squadra che difende ancora nella met campo avversaria.

Al termine della seduta di allenamento il preparatore atletico riversa i cardio nel computer e singolarmente analizza che lobbiettivo
fisico dellallenamento sia stato raggiunto; nel nostro allenamento
odierno il grafico cardiaco dimostra che i dieci momenti di alta intensit previsti sono stati effettuati correttamente. Allenatore e collaboratore proseguono con la visione dei prossimi avversari.
Gioved
Gioved mattina:
Fig. 3 - Partita a tema numero 3

ore 9,00 riunione allenatore - collaboratore che hanno visto due

Partita con squadre corte. Dimensioni campo: 55x40. 2 tocchi goal buono sempre.

partite a testa dei prossimi avversari e si scambiano le impressio-

3a - Goal valido in quanto tutti i giocatori della squadra che segna sono nella
met campo avversaria.

ni, decidendo i temi che devono essere immessi nei filmati di presentazione degli avversari, temi sui quali lavorare anche sul campo. Segue solita riunione di staff per lorganizzazione delle due
sedute previste durante la giornata.
Ore 10,00 allenamento
Obbiettivo: questo allenamento ha come obbiettivo la correzione
delle problematiche riscontrate a livello di singoli reparti nellultima partita effettuata; non ci sono obbiettivi da perseguire dal
punto di vista fisico per cui lallenamento pu essere anche didattico e quindi di bassa intensit.
Problematiche riscontrate allinterno dei reparti nellultima partita: abbiamo sofferto qualche cambio di campo, soprattutto in profondit ed abbiamo avuto una brutta reazione, non conforme alle nostre regole di gioco, su una palla scoperta con cui gli avver-

Fig. 3b - Goal non valido in quanto un giocatore della squadra che segna ancora dentro la propria met campo.

sari puntavano la nostra linea difensiva. Per questi motivi la decisione di far lavorare la linea difensiva con lallenatore, mentre
17

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

gli altri rimangono a svolgere i lavori individuali a carattere fisico

vimento di scivolamento dei tre giocatori in copertura che devo-

con il preparatore ed a carattere tecnico con il collaboratore.

no tutelarsi andando a coprire lo specchio della porta per even-

Svolgimento allenamento:

tuali cross di prima intenzione, mentre il difensore esterno di par-

Esercitazione numero 1: scivolamenti in orizzontale della linea

te opposta scivola in chiusura su chi riceve la palla - fig. n. 7 -.

difensiva sulla circolazione di palla dei centrocampisti avversari.


Esercitazione svolta nella prima parte a livello di riscaldamento,
per cui la circolazione viene effettuata a due tocchi e velocizzata
nella seconda parte quando la circolazione degli avversari viene
effettuata alternando un tocco e due tocchi - fig. n. 5 -.

Fig. 7 - Esercitazione numero 3


Linea difensiva: reazione al cambio campo in profondit.

Esercitazione numero 4: viene ricreata la situazione di palla


scoperta su scarico dellattaccante centrale avversario che ci ha
Fig. 5 - Esercitazione numero 1 - Linea difensiva: scivolamenti orizzontali.

messo in difficolt nellultima partita, in quanto la linea non


scappata, ma ha cercato il fuorigioco prendendo incrocio perico-

Esercitazione numero 2: si lavora adesso sui cambi di campo de-

loso dellesterno. Lallenatore si posiziona vicino a chi riceve lo

gli avversari dopo uno scarico della palla allindietro; in questa

scarico e poi decide se coprire la palla sulla ricezione o se allon-

esercitazione si lavora sui cambi di campo addosso allesterno op-

tanarsi lasciando la palla scoperta. Sullo scarico la linea segue la

posto e si pone molta attenzione alle posizioni del corpo ed ai tem-

palla e sale, se la palla viene coperta dallallenatore la linea ri-

pi di scivolamento. La posizione del corpo non deve essere n trop-

mane alta; se invece la palla viene lasciata scoperta dallallena-

po chiusa verso la palla n troppo aperta verso il campo, mentre il

tore la linea scende e si compatta, togliendo la profondit fino ai

tempo di scivolamento deve avere come punto di riferimento il pie-

venti metri per poi uscire in chiusura quando ormai stata tolta

de di appoggio di chi calcia cambiando campo, altrimenti si rischia

la possibilit della palla in profondit - fig. n. 8 -.

che tutto il movimento venga fatto in ritardo - fig. n. 6 -.

Fig. 8 - Esercitazione numero 4


Fig. 6 - Esercitazione numero 2 - Linea difensiva: reazione cambio campo.

Linea difensiva: reazione alla palla scoperta in parit numerica.

Esercitazione numero 3: stessa situazione precedente ma ades-

Alla conclusione dellallenamento il collaboratore prepara le im-

so il cambio di campo avviene in profondit, per cui cambia il mo-

magini relative alla fase offensiva degli avversari da far vedere al-

18

la squadra nel pomeriggio.

Svolgimento: lallenamento si svolge in 3 blocchi di lavoro:

Gioved pomeriggio:

1 - fase didattica contro il modulo avversario fatta a bassa inten-

ore 14,45 riunione con la squadra per lanalisi della fase offensiva dei prossimi avversari. Si procede con intervento dellallenatore che alla lavagna spiega modulo e movimenti offensivi degli av-

sit come riscaldamento;


2 - fase difensiva nelle varie zone di campo sul sistema di gioco
degli avversari;

versari e si conclude con il collaboratore che analizza le immagi-

3 - fase situazionale con temporanee inferiorit numeriche.

ni montate degli avversari.

Fase didattica contro il modulo avversario: dobbiamo affron-

Il filmato della fase offensiva degli avversari viene montato nel

tare un 3-4-3 con il portiere che non esce mai lungo, ma sempre

seguente ordine:

corto su uno dei tre difensori che si allargano; in questa fase si la-

1 - qualche immagine a campo aperto in cui si vede il modulo

vora su dei birilli numerati con due squadre che si alternano, una

della squadra e le posizioni di partenza della fase offensiva.


2 - la scelta che viene effettuata dal portiere nella loro prima tra-

in stretching ed una che chiude sul birillo chiamato. Chiaramente


si lavora prima sui loro tre difensori, poi si scende sui quattro cen-

smissione di palla; in caso di uscita lunga viene analizzata la

trocampisti ed infine sui loro tre attaccanti.

zona di caduta, il giocatore che va ad aggredire la palla e co-

La pressione sui loro tre difensori fondamentale contro questa

me e da chi vengono attaccati gli spazi alle sue spalle; in ca-

squadra che mostra buone doti di palleggio e che riesce a con-

so di uscita corta si analizza se privilegiano la prima trasmis-

quistare la met campo con grande facilit. Una volta portata la

sione in una certa zona o su un certo giocatore.

palla nella met campo avversaria alzano molto gli esterni di

3 - fase di possesso in zone basse di campo che corrisponde al-

centrocampo con gli attaccanti che si stringono e quindi costrin-

lanalisi della circolazione di palla della loro linea difensiva,

gono spesso gli avversari a finire bassi come baricentro, cosa pe-

inoltre si cerca di vedere che tipo di uscita usano da dietro e

ricolosa visto che hanno giocatori di grande efficacia in avanti.

verso quali giocatori; si cerca anche di capire se hanno gioca-

Per questi motivi decidiamo, con la palla in mano al portiere av-

tori particolarmente vulnerabili in pressione o meno dotati

versario, di tenere baricentro molto alto e di andare a pressing

tecnicamente in impostazione sulla linea difensiva.

ultra-offensivo. Unica variante al modulo nostro abituale che in

4 - fase di possesso in zone medie: si cerca di analizzare come e

accorciamento riportiamo i due attaccanti in linea. Fondamenta-

chi dei loro centrocampisti si propone ai difensori in possesso

le la nostra reazione alla prima trasmissione del portiere avver-

di palla e come poi viene sviluppata lazione.

sario, in quanto i nostri attaccanti devono isolare il difensore che

5 - fase di possesso in zone alte: si prendono in considerazione i

entra in possesso di palla dagli altri due per cui sul loro difenso-

movimenti dei giocatori offensivi ed anche come viene attac-

re di centro-destra e di centro-sinistra usciamo a chiudere por-

cata larea di rigore sui cross.

tandoli sullesterno - vedi fig. 9 - mentre sul loro centrale, essen-

Chiaramente anche nel montaggio di questo filmato si tiene conto

do un giocatore che usa prevalentemente il piede destro, uscia-

di tutte le indicazioni che abbiamo gi elencato in occasione della

mo portandolo sul sinistro - vedi fig. 10 -. Avendo deciso che il

relazione filmata della partita, sia per quanto riguarda la durata che

pressing ultra-offensivo per noi fondamentale, se uno dei loro

in questo caso molto breve e solitamente non supera i 6-7 minu-

due difensori esterni esce palla al piede dalla linea dei nostri at-

ti, sia per quanto riguarda le implicazioni psicologiche relative al

taccanti, non andiamo ad indietreggiare ma proseguiamo in

momento attraversato dalla squadra; oggi abbiamo deciso di far ve-

pressing uscendo con lesterno di parte che, chiaramente, porta

dere leffettiva pericolosit di questi avversari nella fase offensiva.

in questo caso lavversario verso linterno per non soffrire una

Ore 15,00 allenamento

possibile inferiorit numerica in fascia - vedi fig. 11 -. In zone me-

Obbiettivo: con questo allenamento ha inizio la preparazione del-

die ed in zone basse il modulo degli avversari non ci pone gran-

la partita sul campo e lobbiettivo unico di questa sessione la

di problemi per cui in questa prima parte dellallenamento ci de-

fase difensiva.

dichiamo minor tempo.


19

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

In zone media di campo: palla su uno dei loro centrocampisti


centrali; la loro giocata abituale taglio in ricezione dellattaccante di parte ed attacco della profondit da parte del centrocampista esterno di parte. Questo potrebbe portare ad abbassare
troppo i nostri esterni di centrocampo per cui decidiamo di portare i loro centrocampisti verso linterno quando usciamo in chiusura. Se la palla passa lo stesso il centrocampista centrale in copertura che prende il taglio dellattaccante esterno ed il difensoFig. 9 - Zone alte di campo
Reazione alla prima trasmissione del portiere per vie esterne.

re esterno che segue il centrocampista esterno avversario - vedi


fig. 12 -. Materialmente sul campo il lavoro viene fatto con palla
al loro centrocampista centrale chiuso dal nostro centrocampista
di parte; al segnale dellallenatore la palla si scopre, loro fanno
partire i movimenti previsti e noi le reazioni, andando fino alla
conclusione dellazione.

Fig. 10 - Zone alte di campo


Reazione alla prima trasmissione del portiere per vie centrali.

Fig. 12 - Zone medie di campo


Fase difensiva sulla loro giocata base con palla ad un centrocampista centrale.

In zone basse con palla allattaccante esterno, dobbiamo teFig. 11 - Zone alte di campo
Reazione sul difensore che esce palla al piede dalla linea dei nostri attaccanti.

nere in considerazione che giocano controparte con il sinistro


a destra ed il destro a sinistra; i loro movimenti abituali sono
con i due attaccanti che attaccano in taglio la profondit e le-

Fase difensiva sul sistema di gioco degli avversari: due

sterno di centrocampo di parte opposta che attacca la lar-

squadre si contrappongono, una simula gli avversari e laltra la

ghezza; il possessore di palla viene assorbito dal nostro cen-

nostra fase difensiva; chiaramente si alternano nei compiti.

trocampista centrale: se lo salta arriva laltro centrocampista

In zone alte di campo si inizia con palla in mano al portiere av-

centrale, ma nel momento in cui la palla rimane scoperta la li-

versario che deve giocare su uno dei tre difensori e questi, con

nea assorbe lattacco della profondit degli attaccanti avver-

lausilio dei centrocampisti, devono portare e non lanciare la pal-

sari e lesterno di parte opposta copre il lato debole, per poi ri-

la nella met campo avversaria, per cui si ha modo di analizzare

salire tutti nel momento in cui la palla torna ad essere coper-

e correggere il nostro pressing ultra offensivo.

ta - vedi fig. 13 -.

20

Venerd
Venerd mattina:
ore 10,00 non c allenamento, ma si ritrovano allenatore e collaboratore con i seguenti compiti: il collaboratore prepara altri
due filmati da far vedere alla squadra, uno con tema la fase difensiva della squadra avversaria ed uno con tema le palle ferme
degli avversari sia a favore che contro. Lallenatore prepara delle
schede individuali dei giocatori che compongono la squadra avversaria; spesso si tratta di giocatori gi schedati per cui si procede solo allaggiornamento della scheda stessa. Vedremo in seguito come sono fatte queste schede e come sono utilizzate.
Fig. 13 - Zone basse di campo
Fase difensiva sulla loro giocata base con palla ad un attaccante esterno.

Venerd pomeriggio:
ore 14,30 solita breve riunione dello staff tecnico per lorganizzazione materiale della seduta di allenamento.

Fase difensiva situazionale in temporanea inferiorit numerica: si tira una linea a trequarti-campo. La squadra che simula la nostra fase difensiva difende la porta ed attacca la linea, dovendoci portare e non lanciare la palla. Laltra squadra attacca la
porta con il modulo ed i movimenti degli avversari. Dopo alcuni
minuti di parit numerica gli attaccanti e gli esterni possono partecipare alla fase difensiva solo dopo il segnale dellallenatore,
per cui per alcuni secondi la squadra si trova in inferiorit numerica; si pone attenzione a correggere i movimenti della squadra
sulle ripartenze avversarie in cui si deve momentaneamente gestire linferiorit numerica - vedi fig. 14 -. Si conclude lesercitazione invertendo le due squadre.

Ore 14,45 riunione tecnica con la squadra. Tema: la fase difensiva


della squadra avversaria. La riunione procede con le stesse modalit delle precedenti, con il primo intervento dellallenatore che illustra caratteristiche e movimenti della fase difensiva dei prossimi
avversari e secondo intervento del collaboratore che analizza le immagini prescelte per rendere idea alla squadra di quanto detto.
Il filmato della fase difensiva degli avversari viene chiaramente
montato con la stessa logica dei filmati precedenti e si rispetta il
seguente ordine:
1 - qualche immagine in cui si vede come si muove la squadra sui
rilanci lunghi del portiere avversario. Chiaramente si cerca di
individuare qualche carenza a livello individuale sia nel gioco
aereo sia nel dare copertura ai compagni;
2 - fase difensiva degli avversari in zone alte di campo. In questo
senso si cerca di individuare se gli avversari sono portati al pressing ed in che zona solitamente lo portano.Viene posta molta attenzione sui movimenti di taglio dei passaggi, in maniera da individuare e far vedere ai giocatori le possibilit di uscita;
3 - fase difensiva degli avversari in zone medie di campo. Si analizzano i movimenti difensivi dei centrocampisti avversari e si
guarda con attenzione se portano anche i raddoppi sulla linea
difensiva o meno;
4 - fase difensiva degli avversari in zone basse di campo. Fase in
cui viene analizzato il comportamento della linea difensiva
nelle varie situazioni, soprattutto si cerca di riportare le loro

Fig. 14 - Partita con temporanee inferiorit numeriche.

reazioni su azioni che hanno caratteristiche simili alle nostre.


21

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

Nel montaggio di questo filmato abbiamo la solita attenzione sia

3 blocco: quella che io chiamo fase offensiva specifica invece

temporale che psicologica. Dal punto di vista temporale anche

rappresentata da una serie di situazioni che noi prepariamo ap-

questo un filmato nel quale in 6-7 minuti al massimo devono

positamente per quella partita e per quegli avversari. Questa set-

essere rappresentate le situazioni sulle quali vogliamo lavorare

timana prendiamo in considerazione alcune situazioni relative al-

sul campo. Dal punto di vista psicologico, dopo che ieri siamo sta-

linizio dellazione, al suo sviluppo e poi una particolarit sulle no-

ti neutrali nel montaggio delle immagini, oggi abbiamo deciso di

stre ripartenze.

porre particolare enfasi sugli errori difensivi degli avversari, nel

Per quanto riguarda linizio dellazione, diamo linput al nostro

tentativo di far crescere la fiducia nei nostri giocatori sul poter fa-

portiere di alternare uscite corte ad uscite lunghe.

re risultato anche contro avversari di buona qualit tecnica, di ot-

Nelle uscite corte abbiamo il problema di uscire dalla pressione

tima classifica e che attraversano anche un momento favorevole

dei loro tre attaccanti, ma notando la tendenza dei loro attaccan-

a livello di risultati.

ti esterni a seguire principalmente i difensori esterni avversari, se-

Ore 15,00 allenamento

condo noi esiste la possibilit di sfruttare il 2:1 centrale; per ta-

Obbiettivo: questo allenamento ha come obbiettivo tattico quel-

gliare fuori il loro attaccante centrale il nostro difensore centrale

lo di preparare la nostra fase offensiva contro il 3-4-3 di questi av-

che per primo entra in possesso palla deve assumere liniziativa e

versari. Dal punto di vista fisico si effettua lavoro sulla rapidit.

puntarlo palla al piede. Sulla sua reazione scarica la palla sullal-

Svolgimento: lallenamento si svolge in 4 blocchi di lavoro:

tro centrale, che prende campo e va a giocare vicino alla linea di

1 - riscaldamento e rapidit a secco con il Preparatore;

met campo - fig. 15 -, oppure manda a giocare il difensore ester-

2 - fase offensiva generica;

no di parte se viene attaccato dallattaccante esterno avversario

3 - fase offensiva specifica;

di parte - fig. 16 -.

4 - fase offensiva situazionale contro il modulo avversario.


1 blocco: in un primo momento il Preparatore cura principalmente la fase di riscaldamento, attraverso una serie di passaggi a
bassa velocit di ostacoli alti con obbiettivo la mobilizzazione di
anche e di arti inferiori in generale; successivamente si passa a
curare la rapidit degli appoggi in una serie di passaggi ad alta
velocit e con modalit varie sugli over.
2 blocco: quella che io chiamo fase offensiva generica in
realt un ripasso di quelle che sono le nostre giocate base e le
nostre regole di gioco, che noi curiamo ogni settimana indipendentemente dagli avversari che andiamo ad affrontare. Cu-

Fig. 15 - Uscita corta del portiere


Uscita dalla pressione dei loro tre attaccanti con il difensore centrale.

riamo le uscite dalla circolazione di palla dei difensori e lo sviluppo attraverso centrocampisti centrali ed esterni ed i movimenti degli attaccanti. Non mi dilungo su queste situazioni in
quanto mi porterebbero a sviluppare una tesi su un altro argomento. Svolgimento: due squadre contrapposte, una inizia sviluppando lazione proposta dallAllenatore e laltra difende
passivamente; alla conclusione dellazione da parte di una
squadra parte immediatamente la seconda squadra che sviluppa lo stesso tipo di azione, mentre la prima squadra cura di ricompattarsi velocemente.
22

Fig. 16 - Uscita corta del portiere


Uscita dalla pressione dei loro tre attaccanti con il difensore esterno.

Le uscite lunghe sono state scelte in virt di una considerazione


sugli avversari.
Avversari che non sono particolarmente scadenti nel gioco aereo, ma mostrano lentezza con i centrocampisti nellaccorciare
sulla linea difensiva una volta scavalcati dalla palla, per cui aprono uno spazio dove noi pensiamo di poter prendere rimbalzi. La
zona di caduta palla il nostro settore di centro-sinistra. La prima punta allattacco della palla, la seconda attacca lo spazio
centrale e lesterno di parte attacca lo spazio per vie esterne;
questo in considerazione del fatto che il loro centrocampista
esterno di destra sembra il meno attento nel seguire gli ingressi

Fig. 18 - Sviluppo dellazione dal difensore centrale al centro-

senza palla - fig. 17 -.

campista centrale di parte opposta.

Fig. 17 - Uscita lunga del portiere

Fig. 19 - Sviluppo dellazione dal difensore centrale direttamente

Obbiettivo settore di centro destra per numero 9 che ha come alternative: scarico
indietro per n. 4, n. 8 o n. 3 - deviazione per n. 10 o n. 11.

sulla seconda punta.


Anche per quanto riguarda le nostre ripartenze siamo partiti da

Per quanto riguarda lo sviluppo dellazione abbiamo gi visto co-

considerazioni sugli avversari. Il loro difensore centrale netta-

me cercare di prendere campo con il difensore centrale.

mente meno veloce del nostro attaccante centrale ed i due difen-

Adesso facciamo vedere alla squadra come proseguire lo svilup-

sori esterni sono molto aggressivi sui movimenti degli attaccanti

po, muovendo i centrali a compasso, alzando quello di parte ed

che vanno incontro alla palla, per cui decidiamo di far orientare la

abbassando alla ricezione quello di parte opposta e facendo muo-

nostra seconda punta in direzione palla nel momento in cui svi-

vere la seconda punta alle spalle del loro secondo centrale.

luppano dentro la nostra met campo e lasciamo la prima punta

Se questo attacca il nostro centrocampista si apre uno spazio di

addosso al loro difensore centrale. Sulla nostra riconquista di pal-

ricezione per la nostra seconda punta - fig. 18 -, se copre lo spa-

la la seconda punta va incontro alla palla a portarsi via il difen-

zio si riceve con il centrocampista centrale - fig. 19 -.

sore di parte e la prima punta va allattacco dello spazio esterno

A questo punto si possono innescare tutte le nostre azioni gi svi-

con movimento a mezzaluna per evitare il fuorigioco, in modo

luppate nella fase offensiva generica.

da creare un uno contro uno in velocit; la seconda punta e gli


23

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

esterni, una volta partita la palla in verticale per la prima punta,

ne materiale della seduta di allenamento.

partono ad attaccare lo spazio - fig. 20 -.

Ore 9,45 riunione con la squadra. Tema: le palle ferme degli avversari a favore e contro. La riunione si svolge con le stesse modalit delle riunioni precedenti ed inizia con lAllenatore che parla delle particolarit degli avversari in certe situazioni, della pericolosit che hanno in alcune soluzioni e di eventuali vulnerabilit
che mostrano in altre; prosegue con il Collaboratore che mostra
le immagini a conferma di quanto detto e le commenta.
Per quanto riguarda il filmato delle palle ferme degli avversari
viene montato con il seguente ordine:
inizia con le palle ferme a loro favore e prende in considerazione:
- calcio di inizio;
- falli laterali in zone profonde di campo;

Fig. 20 - Ripartenza

- punizioni laterali;

Sulla riconquista palla del n. 8, la seconda punta n. 10 viene incontro ad aprire


uno spazio che viene attaccato in mezzaluna dalla prima punta n. 9.

- angoli;
- punizioni dirette;

Questo blocco di lavoro viene svolto con le due squadre che si al-

- rigori;

ternano nei moduli e nei compiti; la squadra che difende in 3-4-3

prosegue con le palle ferme a loro sfavore e prende in considera-

rimane piuttosto passiva, ma accenna a movimenti che devono

zione:

portare ad una scelta veloce da parte dellaltra squadra per quan-

- reazione al calcio di inizio degli avversari;

to riguarda tutte le varie situazioni che stiamo provando.

- disposizione sui falli laterali contro profondi;

4 blocco: in questo ultimo blocco andiamo a lavorare in situa-

- disposizione sulle punizioni laterali contro;

zione per cui andiamo in partita con una squadra nel 4-2-3-1

- disposizione sugli angoli contro.

adattato per loccasione e laltra in 3-4-3. Per ricreare le situazio-

Anche questo filmato ha la stessa durata di 6-7 minuti massimo

ni provate nei primi 5 minuti il portiere ha lobbligo delluscita

come tutti gli altri ed oggi abbiamo deciso di mediare, mostran-

lunga, poi per i successivi 5 ha lobbligo delluscita corta e negli

do la pericolosit che hanno in certe situazioni di palla ferma a

ultimi 5 al segnale dellallenatore la squadra in 3-4-3 ha lobbli-

favore, ma mettendo anche laccento su una certa vulnerabilit

go di passare palla agli avversari che cos possono provare la ri-

che mostrano in alcune situazioni difensive.

partenza. Si conclude scambiando i compiti alle due squadre.

Ore 10,00 allenamento

Al termine della seduta di allenamento Allenatore e Collaborato-

Obbiettivo: dal punto di vista tattico lobbiettivo dellallenamen-

re preparano lallenamento successivo per cui, in base a quello

to quello dellorganizzazione delle palle ferme, sia in fase di-

che hanno visto delle palle ferme degli avversari, decidono le di-

fensiva che in fase offensiva. Dal punto di vista fisico lavoro sulla

sposizioni difensive nelle varie situazioni. In base alle disposizio-

reattivit.

ni difensive degli avversari sulle palle ferme contro decidono qua-

Svolgimento: la seduta si svolge su tre blocchi di lavoro:

li schemi, di quelli a disposizione o di nuovi, far chiamare dalla

1 - riscaldamento e reattivit con il Preparatore;

squadra nelle varie situazioni di palla ferma.

2 - palle ferme a nostro sfavore;


3 - palle ferme a nostro favore.

Sabato

1 blocco: con il Preparatore la squadra svolge riscaldamento

Sabato mattina:

con mobilizzazione arti inferiori e superiori e conclude questo

ore 9,30 solita breve riunione di tutto lo staff per lorganizzazio-

blocco con una serie di reattivit in psicocinetica.

24

2 blocco: palle ferme a sfavore - si prendono in considerazione

la spizzicata per i compagni; si lavora sul campo per non farsi tro-

le stesse situazioni che abbiamo immesso nel filmato.

vare impreparati di fronte a questa soluzione - fig. 23 -.

Calcio dinizio: gli avversari vanno con due attaccanti sulla palla
e con lattaccante di destra che rimane alto, il resto della squadra
in modulo. Scaricano la palla indietro sul centrocampista centrale
di centro-destra, che a sua volta apre al difensore di destra mentre lesterno di centrocampo di parte si alza e si allarga e lattaccante di parte attacca lo spazio in profondit; solitamente proseguono lazione sviluppando su uno di questi due giocatori. Noi
decidiamo per una soluzione subito molto aggressiva ed andiamo
a provarla sul campo. La seconda punta parte nel nostro settore
di centro-destra ed attacca il primo scarico a mezzaluna, forzando la loro giocata nel settore di sinistra nostro, questo per evita-

Fig. 22 - Palle ferme contro


Reazione allo schema degli avversari su fallo laterale dalla nostra destra.

re che cambino quello che fanno abitualmente. La prima punta


attacca il secondo scarico verso il difensore di destra, forzandolo
verso lesterno mentre il nostro centrocampista esterno di parte
ed il nostro difensore esterno di parte partono ad attaccare i rispettivi avversari che sono solitamente gli obbiettivi di passaggio
per il loro difensore - fig. 21 -.

Fig. 23 - Palle ferme contro


Reazione allo schema degli avversari su fallo laterale dalla nostra sinistra.

Punizioni laterali: avversari che fanno partire la palla da entrambe le parti con un sinistro. In area hanno solitamente cinque
ingressi e raramente sei, non si riescono a notare schemi particolari. Sul campo si lavora su queste loro particolarit, predisponendo sulla nostra destra una barriera con un solo giocatore ed
Fig. 21 - Palle ferme contro

in area cinque marcature ad uomo pi tre uomini a zona in traiet-

Reazione allo schema su calcio di inizio degli avversari.

toria pi un uomo in copertura del limite dellarea - fig. 24 -; eventuale sesto ingresso avversario viene preso in marcatura ad uomo

Falli laterali in zone alte di campo: avversari che vanno sulla

dalla traiettoria centrale. Sulla nostra sinistra, zona da cui fanno

palla con il centrocampista esterno di parte e si propongono con

partire traiettorie pi insidiose, andiamo con due uomini in bar-

attaccante di parte e centrocampista centrale di parte, spesso in-

riera, le solite cinque marcature ad uomo, due uomini a zona, uno

crociandosi. Si lavora su questo movimento andando allo scam-

in traiettoria corta ed uno in traiettoria lunga pi uno in copertu-

bio della marcatura per evitare eventuali blocchi - fig. 22 -. Sulla

ra limite dellarea - fig 25 -; in questo caso il sesto ingresso av-

loro destra vanno in qualche occasione al fallo laterale lungo, fa-

versario viene preso dalla traiettoria lunga. Molta attenzione vie-

cendo salire un difensore che lobbiettivo e che deve andare al-

ne posta sul fatto che gli uomini a zona non diano profondit agli
25

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

avversari, per cui partono in linea con la barriera o in alternativa


con il limite dellarea; si scappa sul piede di appoggio di chi calcia. Si cura il movimento degli uomini a zona in quanto da una
parte arriva una traiettoria a rientrare e dallaltra ad uscire.

Fig. 26 - Palle ferme contro


Disposizione degli uomini a zona su angolo contro.

Fig. 24 - Palle ferme contro


Disposizione degli uomini a zona sulle punizioni laterali dalla nostra destra.

Fig. 27 - Palle ferme contro


Reazione allo schema avversario su angolo contro dalla nostra sinistra.

Punizioni dirette: avversari che hanno due ottimi specialisti in


queste situazioni, un destro ed un sinistro, e dalle immagini che
sono state raccolte durante la stagione vanno entrambi quasi
Fig. 25 - Palle ferme contro
Disposizioni degli uomini a zona sulle punizioni laterali dalla nostra sinistra.

esclusivamente alla palla girata sopra la barriera. Decidiamo di


andare con la barriera al salto in queste situazioni ed in campo lavoriamo per avere univocit nel tempo di salto, in modo che non

Angoli: avversari che calciano con un sinistro da entrambe le par-

si aprano spazi allinterno della barriera stessa, spazi nei quali la

ti; in area hanno solitamente cinque ingressi che noi andiamo a

palla potrebbe pericolosamente filtrare.

marcare ad uomo. Dalla loro sinistra vanno spesso alla palla sul

Rigori: lo specialista degli avversari un destro che in stagione ha

primo palo con blocco per il giocatore che entra sul corto. Dalla

netta prevalenza di tiri ad aprire alla sua destra - sinistra del por-

loro destra vanno spesso alluno-due con palla di ritorno per chi

tiere -. Sul campo si lavora per attaccare eventuale ribattuta del

ha calciato langolo che viene rimessa dentro veloce sempre sul

portiere, cercando di creare superiorit numerica nella zona in cui il

corto. In campo andiamo a lavorare su quella che deve essere la

giocatore avversario calcia nella maggior parte dei casi - fig. 28 -.

nostra disposizione e le nostre reazioni; dalla nostra destra fac-

3 blocco: palle ferme a favore - anche in questo caso si lavora

ciamo vedere ai marcatori ad uomo come cercare di uscire dai

sul campo con la stessa sequenza del filmato.

blocchi avversari, inoltre decidiamo di andare con quattro uomini

Reazione avversaria al calcio di inizio: avversari che sul calcio

a zona sul corto pi uno in copertura limite dellarea - fig 26 -.

di inizio contro mostrano la tendenza con gli attaccanti ad anda-

Dalla nostra sinistra lavoriamo sulle nostre reazioni alluno-due

re ad aggredire il primo scarico della palla indietro, mentre il re-

degli avversari - fig 27 -.

sto della squadra aspetta rispettando il modulo. Noi, tra le solu-

26

zioni che abbiamo a disposizione, optiamo per quella pi aggressiva ed in campo si lavora anche per evitare che gli attaccanti avversari ci possano creare problemi sul primo scarico, cercando di
andare al blocco con i nostri centrocampisti centrali - fig. 29 -.

Fig. 30 - Palle ferme a favore


Fallo laterale - schema numero 1.

Fig. 28 - Palle ferme contro


Disposizione e movimenti sul calcio di rigore contro.

Fig. 31 - Palle ferme a favore


Fallo laterale - schema numero 2.

Reazione avversaria alle punizioni laterali contro: noi solitamente in queste situazioni portiamo nellarea avversaria sei giocatori, per cui nel filmato siamo andati a prendere in considerazione situazioni di questo tipo ed abbiamo notato che questi avversari marcano ad uomo questi sei ingressi e dentro larea hanno solamente un uomo a zona in traiettoria corta ed un altro giocatore che copre il limite dellarea e barriera a due giocatori;
quando hanno un solo uomo in barriera laltro rimane alto alla riFig. 29 - Palle ferme a favore
Schema su calcio di inizio - scarico per n. 5 e lancio lungo n. 6 con obbiettivo n.
3, alternative con scarico per n. 10 o deviazioni per n. 11, n. 9 o n. 7.

partenza. Da queste considerazioni decidiamo e proviamo sul


campo uno schema che prevede di liberare un saltatore con un
blocco sul secondo palo - fig. 32 - ed in alternativa un blocco a
liberare un altro saltatore centralmente - fig. 33 -.

Reazione avversaria ai falli laterali in zone profonde di


campo: si nota prima di tutto la loro tendenza ad andare a marcare rigidamente ad uomo gli avversari che si propongono in zona palla e seguirli da prima che la palla parta; questo ci porta a
scegliere, e provare sul campo, uno schema che prevede dei blocchi - fig. 30 -. Inoltre sembrano dimenticare spesso lavversario
che fa partire la palla; questo ci porta a scegliere come alternativa uno schema che cerca di portare colui che batte il fallo direttamente al cross dal fondo - fig. 31 -.

Fig. 32 - Palle ferme a favore


Punizione laterale - schema numero 1.

27

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

Fig. 33 - Palle ferme a favore

Fig. 35 - Palle ferme a favore

Punizione laterale - schema numero 2.

Angolo dalla nostra sinistra - schema numero 2.

Reazione avversaria agli angoli contro: anche in queste situazioni noi siamo soliti portare sei giocatori dentro larea avversaria, per cui nel filmato siamo andati a prendere in considerazione situazioni simili a quelle create da noi.
La loro risposta abituale con sei marcature ad uomo, due giocatori a zona sul corto, uno sul primo palo ed uno sul primo vertice dellarea piccola, un giocatore in copertura limite dellarea ed
uno alto alla ripartenza.
Tenendo in considerazione anche il fatto che noi andiamo a calciare sempre con un sinistro da entrambe le parti, scegliamo e

Fig. 36 - Palle ferme a favore


Angolo dalla nostra destra - schema numero 1.

proviamo due soluzioni diverse. Dalla nostra sinistra scegliamo


due schemi che prevedono di liberare tramite blocco un saltatore centralmente - fig. 34 - o in alternativa sul secondo palo
- fig. 35 -.
Dalla nostra destra scegliamo uno schema che dopo uno-due
prevede palla sul secondo palo per ingresso da fuori - fig. 36 o in alternativa per ingresso da dentro larea dopo blocco fig. 37 -.
Fig. 37 - Palle ferme a favore
Angolo dalla nostra destra - schema numero 2.

Ore 19,45 riunione tecnica con tutta la squadra. Tema: le caratteristiche individuali degli avversari. In questa riunione tornano utili le schede relative ai singoli avversari che abbiamo preparato nel
giorno precedente. Alla squadra, avversario per avversario, vengono riepilogate velocemente caratteristiche fisiche, tecniche ed
Fig. 34 - Palle ferme a favore
Angolo dalla nostra sinistra - schema numero 1.

28

anche tattiche dei singoli giocatori che troveranno in campo il


giorno successivo.

no gli schemi degli avversari relativamente alle palle ferme e


quali devono essere le nostre risposte; si riepilogano le disposizioni degli avversari sulle palle ferme contro e gli schemi che noi
abbiamo scelto per questa partita.
Tutti gli argomenti sono ancora trattati in maniera generale, senza entrare nei dettagli individuali.
Ore 14,30 appena arrivati al campo si riunisce la squadra nello
spogliatoio per lultima breve riunione prima della partita. Questa
riunione non ha pi scopi collettivi ma individuali, sia dal punto
di vista tattico che mentale e motivazionale. Gli argomenti presi
in considerazione sono i seguenti:
- formazione: la formazione e la panchina vengono comunicate
ai giocatori solo in questo momento. Penso che ogni singolo
Domenica
Ore 9,15 subito dopo la colazione Allenatore e Collaboratore si ri-

convocato abbia lobbligo, ma anche il diritto, di sentirsi parte


della partita fino allultimo momento.

uniscono per andare a definire gli ultimi dettagli relativamente al-

- aspetti tattici individuali: ad ogni singolo giocatore vengono ri-

la partita, in particolare si definiscono soprattutto i compiti indi-

cordati compiti e movimenti difensivi, compiti e movimenti offen-

viduali dei singoli giocatori relativamente alle palle ferme contro

sivi. Per ogni singolo giocatore si cercano di dare delle motivazio-

ed a favore. Dopo la breve riunione lAllenatore prepara due bozze di intervento per essere chiaro e conciso nelle due brevi riunioni pre-partita.

ni particolari a carattere individuale per quella precisa partita.


- palle ferme: si assegnano i compiti individuali per quanto riguarda le palle ferme contro ed a favore.

Ore 11,45 subito prima del pranzo viene riunita la squadra al

A questo punto tolgo la mia presenza dallo spogliatoio per fare in

completo per una riunione di pochi minuti, che ha come scopo

modo che ogni giocatore si senta libero di andare a vivere i mo-

primario quello di riordinare le idee su tutto quello che stato

menti che precedono la partita nella maniera a lui pi congenia-

provato durante la settimana e che deve essere riportato sul cam-

le ed abituale. Le fasi di riscaldamento sono seguite nella prima

po dopo poche ore. Solitamente vengono presi in considerazione

parte dal Preparatore e nella seconda parte dal Collaboratore con

i seguenti argomenti:

lAllenatore che le segue, ma mai da molto vicino.

- introduzione: si inquadra la partita nel contesto del momento

Ore 16,00 comincia la partita. Lo staff ha cercato di preparare le

della nostra squadra, cercando di stemperare le tensioni se sem-

partita nei minimi particolari, ma soprattutto ha cercato di met-

brano troppo alte o alzandole se sembrano troppo blande.

tere i propri giocatori nelle condizioni di esprimersi al meglio;

- aspetto mentale: si cerca di preparare la squadra ad avere le

nonostante questo c la consapevolezza che il campo sempre

giuste reazioni mentali in relazione alle varie evoluzioni che pu

pronto a presentarci situazioni impreviste alle quali lallenatore,

avere la partita e soprattutto si cercano forti motivazioni collet-

ma soprattutto i giocatori che poi sono i veri protagonisti della

tive, in modo da avere un buon impatto con il campo.

partita, devono cercare di fare fronte.

- aspetto comportamentale: si ricordano i giocatori che sono in

Durante la partita per avere una lettura alla quale sfuggano meno

diffida, ma soprattutto si cerca di aiutare la squadra ad evitare

particolari possibile, in panchina i compiti sono divisi tra allenato-

tutte quelle sanzioni disciplinari che non sono in stretta connes-

re e collaboratore. Lallenatore si concentra prevalentemente sulla

sione con lottenimento del risultato.

propria squadra; controlla che i movimenti difensivi siano portati

- aspetto tattico: si riepilogano tutti i movimenti difensivi ed of-

nella maniera concordata in tutte le varie zone del campo, con-

fensivi che sono stati provati durante la settimana. Si riepiloga-

trolla che il portiere abbia le uscite concordate e che le uscite dal29

SCUOLA ALLENATORI
TECNICO-TATTICA

la circolazione di palla e lo sviluppo dellazione siano quelle pro-

livello di squadra, nella seconda a livello di un singolo reparto. Tre

vate durante la settimana. In questa partita viene posta particola-

sedute hanno come obbiettivo la preparazione specifica della par-

re attenzione anche alle ripartenze, che sono state ritenute per tut-

tita successiva; nella prima seduta per quanto riguarda la fase di-

ta la settimana decisive; per quanto riguarda le palle ferme lalle-

fensiva, nella seconda per la fase offensiva e nella terza per tutte

natore controlla che siano rispettate le disposizioni difensive e che

le soluzioni di palla ferma. Nelle altre settimane della stagione

in fase offensiva siano riportati gli schemi con giusti movimenti e

presa in considerazione sono cambiati chiaramente gli obbiettivi

giusti tempi di esecuzione. Il collaboratore si concentra in partico-

specifici delle singole sedute e quindi anche i mezzi e le esercita-

lare sulla squadra avversaria e controlla che il modulo sia quello

zioni utilizzate, ma non mai stata cambiata la struttura genera-

previsto, che lo sviluppo della loro fase offensiva sia quello stu-

le della settimana.

diato durante la settimana, cos come la loro fase difensiva; chia-

Conclusioni: in questa mia tesi ho preso in considerazione solo

ramente verifica anche che le disposizioni sulle palle ferme contro

uno dei tanti aspetti che riguardano il mestiere di allenatore ed

siano quelle viste in fase di studio degli avversari e gli schemi por-

ho fotografato la mia convinzione attuale sul come sviluppare la

tati sulle palle ferme a favore quelli previsti ed informa subito lal-

settimana per preparare la partita successiva. Questo mio modo

lenatore su ogni variazione rispetto al previsto.

di preparare la partita in realt molto diverso da qualche anno

Ultimo argomento da prendere in considerazione quello rela-

fa, sicuramente perch salendo di categoria sono aumentati an-

tivo alla gestione dellintervallo. I primi minuti sono solitamen-

che gli strumenti ed i collaboratori a mia disposizione, ma altret-

te lasciati ai giocatori per mettersi eventualmente a disposizio-

tanto sicuramente per il fatto che sono cambiato io e le mie co-

ne dei medici; in seguito il primo intervento quello del Colla-

noscenze. Spero anche che sia diverso da quello che far tra qual-

boratore, che velocemente riepiloga quello che fanno gli avver-

che anno, in quanto questo significherebbe che la mia voglia di

sari e soprattutto sottolinea se c qualcosa di diverso da quel-

andare avanti e migliorare non si esaurita, cos come il mio

lo previsto. A questo punto lallenatore chiede lintervento dei

amore e la mia passione nei confronti di questo splendido gioco.

giocatori che devono riportare eventuali difficolt che hanno incontrato


in campo e, solo dopo, d le soluzioni
ai giocatori e tutte le eventuali nuove
disposizioni. Nellultimo minuto negli
spogliatoi lobbiettivo dellallenatore
prevalentemente quello di far tornare la tensione al giusto livello per
riprendere la partita.
Riepilogo e conclusioni

Riepilogo: in questa tesi ho analizzato una settimana tipo fatta con una
mia squadra, settimana composta da
sette allenamenti. Due sedute hanno
obbiettivi fisici. Due sedute hanno come obbiettivo la correzione di errori
che la squadra ha evidenziato nelle ultime prestazioni; nella prima seduta a
30

SCUOLA ALLENATORI
SEZIONE SVILUPPO CALCIO GIOVANILE E SCOLASTICO

ESPERIENZA IN BRASILE
di Attilio Maldera*

rovo esaltante ed utile provare nuove esperienze os-

lui che agisce in mezzo a ragazzi che si trovano allinizio della

servando vari settori giovanili in Italia e allestero,

loro esperienza sportiva ed ha il compito di spingerli a conti-

allinterno di societ professioniste di alto livello. Es-

nuare, in quanto la passione innata ma poi deve essere co-

sendo dirette, infatti, da persone competenti come

stantemente alimentata.

responsabili e allenatori, queste societ sono in gra-

Come appassionato di calcio mi sono recato in Brasile, ad Itha-

do di offrire il meglio ai ragazzi selezionati.

niain, cittadina di sessantamila abitanti a sud della nazione bra-

Come responsabile della Sezione dello Sviluppo del

siliana a circa 120 km da San Paolo ed a 100 da Santo, citt na-

settore giovanile ritengo interessante osservare anche le socie-

tale del grande Pel.

t dilettanti, le quali si avvicinano di pi alle radici del gioco del

Mi sono soffermato presso una delle tante societ calcistiche pre-

calcio, essendo importante conoscere la provenienza e cosa

senti, di nome PROJETO - JOGUE - FUTERO che vanta circa 220 ra-

esalta questo sport, inizialmente alla portata di tutti ma sog-

gazzi e 8 squadre pi una scuola calcio. In questa struttura sono

getto a lungo andare ad una selezione naturale come giusto

presenti un campo a 11 utilizzato per il campionato e un cam-

che sia. Mentre nelle societ professioniste si nota una maggio-

petto a 7 coperto con il fondo in cemento, luogo di allenamento

re organizzazione, in quanto lintento quello di fare calcio fa-

di tutte le squadre.

cendo crescere i ragazzi dotati sotto vari aspetti, nel mondo di-

Ithaniain, trovandosi sul mare, molto frequentata nel periodo

lettantistico non detto che sia presente il ragazzo talentuoso,

estivo ma, come tutti i centri turistici, dinverno molto tranquil-

tuttavia molto importante osservare queste societ in quanto

la e lunico svago esistente per i giovani quello del gioco del cal-

rappresentano un bacino di utenza per i professionisti. In que-

cio, sport tra i pi praticati. Esiste quindi molta concorrenza fra le

sto modo assume molta importanza la figura dellallenatore, co-

varie societ, ma quella che vi presenter ha un puro settore giovanile dove non si paga per giocare e la societ rappresentata
da un responsabile di nome Jos Henrique Alvis Mum-rha, figura
della quale vi voglio parlare in seguito. Il signor Mum-rha svolge
il lavoro di allenatore di pi squadre contemporaneamente e il
confrontarmi con lui mi stato fondamentale per capire la sua
abilit nel realizzare un cos difficile compito. Avendo a disposizione un solo campo le squadre lavorano a turno; mentre una si
allena le altre aspettano a bordo campo il proprio turno rigorosamente in piedi ed in silenzio, non potendo giocare per la mancanza di spazio. Trovo utile che i ragazzi sappiano come si allenano le altre categorie e riconoscano le differenze con la propria.
Il signor Mum-rha un ex giocatore di buon livello che tuttavia
ha smesso lagonismo a soli 26 anni causa un grave infortunio,

Attilio Maldera guida il gruppo durante il ritiro dei calciatori senza contratto a Coverciano.

*Responsabile Sezione per lo Sviluppo del Calcio Giovanile F.I.G.C.

31

SCUOLA ALLENATORI
SEZIONE SVILUPPO CALCIO GIOVANILE E SCOLASTICO

ti la non monotonia di quegli esercizi di allenamento fisico e tecnico dettata dal vivere quelle situazioni col tocco di palla.
Questo clima, cos partecipato, penso sia importante per tenere
viva la voglia di questi ragazzi a sperimentarsi senza avere paura
di fallire, superando la fatica senza portare via lemozione di un
gioco cos esaltante. Ripensando anche ai nostri ragazzi, pieni invece di stimoli, credo che questa metodologia aiuterebbe ad alimentare la passione verso aspetti che sono ingredienti importanti per lavorare anche sulla capacit di sopportazione e di tenuta
nei confronti dellimpegno in generale. Fondamentale per me
stato anche osservare come il risultato veniva raggiunto attraverso la costruzione del gioco e non attraverso la tattica.
Non veniva trascurato per laspetto dellosservazione finalizzata
a correggere i ragazzi, ma sempre attraverso un contatto diretto,
espresso con lincoraggiamento, il coinvolgimento, lattesa paziente che fosse il giocatore stesso a trovare le soluzioni migliori,
evitando inutili pause sempre per travolti dal ritmo brasiliano.
Mi ha colpito, infine, la contrapposizione tra la rigidit fuori dal
ma ha saputo utilizzare ugualmente la sua competenza metten-

campo e la libert lasciata in campo dove non venivano mai as-

dola volontariamente al servizio di giovani atleti.

segnati compiti difficili agli atleti per far modo che imparassero a
giocare divertendosi e rispettandosi malgrado le attrezzature fos-

Esempio di una seduta di allenamento categoria esor-

sero veramente precarie.

dienti

Ritengo infatti che non siano necessarie strutture allavanguardia

Lallenatore, posizionatosi a centro campo, fa svolgere ai ragazzi

per divertirsi ma che occorra un buon insegnante che sappia gio-

un breve riscaldamento di circa 10 minuti basato sulla corsa len-

care a calcio e soprattutto trasmettere la passione ai ragazzi at-

ta, seguito da 30 minuti di tecnica analitica durante la quale si

traverso la pi possibile semplicit, in quanto la vera abilit con-

pretende la ripetizione dellesercizio se svolto non correttamente.

siste nel trasformare il gioco del calcio da complesso a semplice

Lultima fase una partitella obbligatoriamente svolta in spazi ri-

e divertente.

stretti, con difficolt e ritmi crescenti in modo proporzionale allet dei giovani.
Ci che mi ha maggiormente colpito stato osservare un allenatore severo fuori dal campo ed autorevole in campo, che sapeva
trasmettere energia competenza e passione, giocando spesso come jolly tra due squadre, essendo dotato di una tecnica veramente sopraffina; un allenatore che durante le situazioni di gioco
mostrava come si cura la fase offensiva e difensiva e la tattica individuale lasciando sempre molta libert nei gesti tecnici per aumentare la fantasia dei ragazzi.
Il divertimento non solo dei ragazzi, ma anche dellallenatore
che per primo viva il piacere di sentire il pallone tra i piedi, infat32

CENTRO STUDI E RICERCHE

CITTADINANZA E
LIBERA CIRCOLAZIONE DELLATLETA
di Pippo Russo*

n efficace ragionamento sul tema della libera circo-

menti strategici per la membership di cittadino: quello dellap-

lazione degli atleti professionisti - e, allinterno di

partenenza e quello dellidentit. Lappartenenza circoscrive lin-

questo generico rango, della circolazione dei calcia-

sieme delle fedelt e dei doveri che lattore sociale ha obbligo di

tori - non pu prescindere dal recupero di un tema

garantire allunit istituzionale-territoriale di cui cittadino; li-

strategico per lanalisi dei mutamenti sociali in

dentit riguarda ci che lattore sociale sente di essere, in termi-

corso: quello che riguarda il profilo della cittadinan-

ni di legami di gruppo. Appartenenza e identit sono due ele-

za, declinato in termini sociologici.

menti che la lezione marshalliana trascur perch non controver-

Esposto nei termini suddetti, il profilo della cittadinanza pu

si allepoca in cui lautore la espose.

essere inteso come la forma pi compiuta di membership che

Se essi vengono posti al centro dellattuale riflessione sul tema

lattore sociale si trovi a ricoprire. Sociologicamente, essa desi-

della cittadinanza perch nel frattempo profondamente muta-

gna uno status complessivo costituito da un set di diritti e dove-

to il profilo delle societ nazionali; la cui omogeneit etnica e cul-

ri e da un legame dappartenenza nazionale. I contenuti di que-

turale stata profondamente messa alla prova. Limpatto delle

sto profilo, dal punto di vista sociologico, vennero esposti nel

migrazioni sulle societ nazionali, leffetto dei processi di globa-

corso di una lezione seminariale da Thomas Humphrey Marshall

lizzazione e limporsi sempre pi penetrante (soprattutto nel ter-

nel 1949. In quelloccasione, Marshall indic la cittadinanza

ritorio della Comunit Europea) di un livello decisionale sovrana-

come una forma di uguaglianza fondamentale, connessa con la

zionale dei processi hanno portato a spostare lottica e sollecita-

piena appartenenza a una comunit. Fatta salva la compatibilit

to una revisione del paradigma. Basato sulla proposta, avanzata

con le diseguaglianze sociali esistenti, a giudizio dellautore lu-

dal filosofo Gerard Delanty, di separare la cittadinanza (intesa

guaglianza fondamentale era incorporata nel godimento da

come somma di diritti, appartenenza e identit) dalla nazionalit

parte dellindividuo di alcune classi di diritti, cos distribuiti: una

(ovvero, lo status di cittadino di uno stato-nazione).

classe di diritti civili, in cui rientrano tutti i diritti di libert del-

Limpatto simbolico di questo processo, gi operante sul piano

lindividuo (diritto alla libert personale, alla propriet, al culto,

legale allinterno dello spazio europeo con lentrata in vigore

a stipulare contratti, alla libert di movimento nel territorio di cui

degli accordi di Schengen (1990), risultato pi agevolmente

si cittadini); una classe di diritti politici, legati allesercizio della

valutabile grazie alla sua applicazione nel campo dello sport.

sovranit individuale (diritto di associazione, di petizione, di voto

Dove gli effetti della sentenza Bosman del 15 dicembre 1995 (che

attivo e passivo con relativa estensione verso il suffragio univer-

ha rimosso i limiti alla libera circolazione degli atleti professioni-

sale); una classe di diritti sociali, che si presentano come delle

sti comunitari allinterno dello spazio comunitario) ha avuto lim-

prestazioni orientate a garantire uno standard sufficiente di pro-

patto di ridisegnare il discrimine fondamentale della membership,

tezione e dignit allindividuo (diritti allassistenza, alla previ-

portandolo da un criterio nazionale (distinguo fra indigeno e stra-

denza, alla sanit, allistruzione).

niero nellattribuzione della membership di cittadino) a un crite-

La peculiarit denotata dal profilo di cittadinanza disegnato da

rio post-nazionale (distinguo fra comunitario e extracomunitario).

Marshall sta nel fatto che esso si concentri sulla questione dei
diritti e del loro effettivo godimento da parte dellattore sociale;
lasciando cos come dati acquisiti e sottintesi gli altri due ele-

* Giornalista. Sociologo - Universit degli studi di Firenze,


pipporusso@unifi.it

33

CENTRO STUDI E RICERCHE


Gli effetti della sentenza-Bosman hanno avuto impatto su un

(anche a causa dei processi di decremento demografico) optano

quadro della situazione che era gi in fase di profondo muta-

sempre pi sovente per il reclutamento, agendo con la medesima

mento, riguardando non soltanto il movimento degli atleti pro-

logica di un club che opera sul mercato. Allaltro capo troviamo

fessionisti fra club appartenenti a paesi diversi, ma anche fra

atleti disposti a cambiare cittadinanza e passaporto in presenza

rappresentative nazionali diverse con relativi cambiamenti di cit-

di unopportunit: che pu essere sia economica (nel caso di

tadinanza nazionale. Proprio su questo versante possibile spie-

talenti sportivi provenienti da paesi poveri e reclutati da rappre-

gare in che modo gli elementi dellappartenenza e dellidentit

sentative di paesi del nord del mondo), che sportiva (nel caso di

esercitino un peso determinante nella definizione dei nuovi pro-

atleti non dlite provenienti da paesi ricchi o sportivamente com-

fili della cittadinanza.

petitivi, i quali accettano la chiamata dalle nazionali di paesi

Un esempio molto semplice da fare quello che riguarda il cal-

poveri o scarsamente competitivi perch queste offrono unop-

ciatore della Juventus e della nazionale italiana, Mauro German

portunit di competere in campo internazionale).

Camoranesi. Questi, argentino con avi italiani, ha beneficiato del

Ci che si afferma in questo modo una logica della cittadi-

percorso di naturalizzazione basato sullo jus sanguinis, il diritto

nanza per skill, in cui la membership e i relativi diritti vengono

di discendenza. Essendo diventato cittadino italiano a tutti gli

erogati seguendo soprattutto una logica di mercato anzich

effetti, egli possiede il medesimo set di diritti (civili, politici e

lordinario percorso stabilito dalle legislazioni nazionali. Il pos-

sociali) di qualunque altro cittadino italiano. Allo stesso modo,

sesso di un talento (skill) apre la via alla concessione di diritti

egli italiano per appartenenza, poich dal momento stesso in

altrimenti preclusi.

cui egli ha assunto la cittadinanza italiana allo stato italiano


che si trova a rivolgere i propri doveri; a partire da quello di
difenderne i colori sui campi da calcio. Tuttavia, se si guarda alli-

dentit, ci si rende conto di come essa non coincida con quella


italiana; infatti, sin dalle prime interviste rilasciate dopo il compimento delliter di naturalizzazione, il giocatore dichiar che si
sarebbe sempre sentito argentino, indipendentemente dalla
maglia della nazionale indossata.
Il caso-Camoranesi esemplificativo di come sia cambiato il profilo della cittadinanza, e di come questi cambiamenti siano pi
facilmente leggibili osservandoli attraverso quellosservatorio privilegiato che il mondo dello sport. La sempre pi accentuata
flessibilizzazione del profilo di cittadinanza, con labbattimento
dei tab che un tempo impedivano a un atleta gi selezionato per
una rappresentativa nazionale di vestire la maglia di unaltra
nazionale, ha portato a una situazione in cui il passaporto
diventato a tutti gli effetti simile a un cartellino.
Il cambio di cittadinanza per gli atleti ormai unopportunit
facilmente fruibile. Esso non interviene soltanto attraverso gli
ordinari percorsi della naturalizzazione previsti dalle legislazioni
nazionali, ma anche al termine di negoziati che hanno tutte le
caratteristiche della transazione di mercato. Federazioni e comitati olimpici non pi capaci di selezionare il talento sportivo
34

Mauro German Camoranesi in azione con la maglia della Nazionale.

CALCIO GIOVANILE

IL RILANCIO DEI VIVAI


di Massimo Piscedda*

a crisi economica che ha investito il calcio in Ita-

medio-lungo termine che caratterizza gli investimenti nei set-

lia sta aprendo gli occhi a tutto il movimento per

tori giovanili.

quanto riguarda gli investimenti nei vivai. triste

La nuova situazione che viene cos a crearsi, avvantagger chi in

dover ammettere che solo una circostanza cos in-

questi anni ha saputo portare avanti quei ragazzi che meritavano

gestibile possa aver indotto gli addetti ai lavori a

fiducia, sollecitando istruttori capaci con dignitosi guadagni, che

considerare quello che c di buono in casa pro-

permettevano loro di non considerare linsegnamento solo come

pria, meglio tardi che mai. La situazione dei set-

un secondo lavoro. Questa scelta porter vantaggi a quelle Socie-

tori giovanili comunque un problema, perch la maggior par-

t che hanno avuto la pazienza di aspettare la maturazione dei

te dei presidenti, negli ultimi dieci anni, lhanno lasciata allo

ragazzi pi bravi, concedendogli anche periodi di flessione che so-

sbando e da qui le considerazione su ci che il livello di quali-

no fisiologici della crescita.

t ti pu dare, sono molte. Le nuove proposte UEFA hanno da-

Per la prima volta nella storia del calcio le provinciali avranno co-

to un segnale forte su quello che dovr essere il futuro: il 3

s un vantaggio sui grandi club. In futuro, dunque, prima di cede-

febbraio 2005 stata approvata la norma che obbliga i club ad

re un giocatore a quindici anni, i club ci penseranno bene perch

inserire nella rosa dei 25 quattro giovani cresciuti e formatisi

ne varr della loro stessa sopravvivenza.

nei vivai. Lattuazione pratica della norma inserita nella sta-

Malgrado la disorganizzazione degli ultimi anni, il livello di qua-

gione in corso, mentre nel 2008-2009 il numero dei giovani

lit dei giovani talenti oggi abbastanza accettabile, questo

raddoppier. Lidea sicuramente eccellente, ma la difficolt

perch viviamo in un Paese dove il clima (meteorologico) rende

sar quella di reperire giovani bravi in vivai che non hanno

tutto pi semplice. Un giovane calciatore italiano ha sicuramen-

avuto la fortuna di essere seguiti, organizzati e presi in consi-

te pi possibilit di crescere garantendoti tutte quelle che sono

derazione da quegli stessi dirigenti che preferivano acquistare

le qualit per giocare al calcio: pu risultare forte tecnicamente,

il giocatore gi fatto dallestero, tralasciando quel discorso di

fisicamente strutturato bene, rapido e veloce, tatticamente in-

telligente. In altri Paesi questo difficile, proprio in virt del clima che condiziona tutta lattivit sul campo nella fase di crescita. Ad esempio, un giovane brasiliano sar forte tecnicamente
ma, forse, poco reattivo e tattico, un nordico risulter molto muscolare ma poco tecnico, un inglese apparir molto schematico
e poco fantasioso, un francese il frutto di vari incroci razziali e
cos via.
Questa facilit ambientale nel poter svolgere unattivit di addestramento di lungo periodo, pu garantire un sistema di lavoro
programmatico per quanto riguarda vari aspetti specifici.

*Allenatore della Nazionale Under 20.

35

CALCIO GIOVANILE
Infatti, quello che si nota un cambio di metodo di insegnamen-

ranno in serie A 160 ragazzi prodotti dal vivaio italiano, e questa

to della tattica individuale.

una grossa sfida. La riorganizzazione dei settori giovanili dovr

Alla fine degli anni ottanta molti istruttori hanno cercato di pri-

comportare uno sforzo economico non indifferente per realizzare

vilegiare il movimento dinsieme tra reparti. Ad esempio, i di-

le strutture, perch a tuttoggi alcune di queste sono fatiscenti e

fensori si muovevano adoperando una tattica collettiva che po-

non a norma. I ragazzi avranno senzaltro bisogno di vivere di pi

teva essere quella dello scalare in diagonale, cercare eccessiva-

il campo senza dover ricorrere ad altri interessi che possano tur-

mente il fuorigioco anche quando erano in linea in quattro con

bare la maturazione e distoglierli da quello che deve essere la lo-

un solo attaccante: insomma, andando avanti si era perso quel-

ro ragione di vita: studio e sport.

lo che un giocatore deve fare individualmente per risolvere una

Queste risorse umane dovranno essere anche salvaguardate da

situazione. Tutto era in funzione del modulo e questo ha porta-

tutte quelle figure ambigue che circolano intorno al calcio e che

to ad un impoverimento di un ruolo dove al mondo eravamo

prosperano illudendo (e alla fine devastando) famiglie che, il pi

maestri: quello del difensore. Oggi chi gioca dietro ha difficolt

delle volte, restano deluse perch il proprio figlio alla fine non ce

a percepire quello che pu accadere, ha difficolt a ragionare in

lha fatta nonostante le illusorie promesse ricevute. Il lavoro non

funzione della propria posizione rispetto allavversario e alla

semplice e le persone che si prenderanno la responsabilit di

propria porta, attratto dalla palla e quindi i movimenti risulta-

portarlo avanti devono avere un alto senso morale, e in questo

no errati e il pi delle volte permettono goal abbastanza sem-

purtroppo il calcio di oggi tutto meno che desempio.

plici per gli attaccanti, i quali con estrema facilit raggiungono

Il confronto con quello che era un volta il settore giovanile di-

quote di oltre 20 reti realizzate in una stagione, numero impen-

venta superfluo, perch oggi il ragazzo ha esigenze completa-

sabile rispetto a qualche anno, pur ammettendo lesistenza di

mente diverse, esigenze dettate dal modo di vivere, dal benesse-

nuove regole. Questo , a parer mio, frutto di tutto quello che

re, dal comportamento superficiale che lo induce, ad esempio, a

non stato loro insegnato, forse perch lera sacchiana ave-

sentir musica con gli auricolari anzich parlare con un compagno

va un po illuso tutti di poter fare gli allenatori. Ma di Sacchi c

che gli sta accanto. In questo, opportuno che lo psicologo abbia

n uno solo e credo sia inimitabile.

un ruolo importante e ben preciso, chiaramente focalizzato a far

Segnali di ripresa comunque ci sono. A parte il disperato bisogno

capire che nello sport la comunicazione e il rapportarsi a vicenda

di ruoli specifici, chi lavora con i giovani la generazione di que-

diventa la base per la formazione di un buon gruppo e di conse-

gli ex giocatori, oggi quarantenni, che ha intuito il problema pro-

guenza la premessa di risultati positivi.

prio perch ha giocato quel tipo di calcio.


Lentusiasmo di saper insegnare facendo vedere il gesto, di comunicare educando ed informando su ci che questo sport ti pu
regalare, senza dubbio la forza di questi istruttori. Chi guida le
sorti del calcio deve sapere che, nellinvestire sui giovani, la scelta su chi li guider risulter fondamentale per la loro formazione
calcistica e morale; quindi credo che nella stagione prossima si
potranno vedere i primi buoni risultati.
Il lavoro sar duro e paziente, ma sicuramente riporter quello
spirito che nei primi anni ottanta ha consentito di vincere un
mondiale, generando talenti calcistici che allepoca non erano minacciati dal numero impressionante di calciatori stranieri che ogni
anno invadono ora lItalia.
Facendo un semplice calcolo matematico, tra quattro anni ci sa36

CENTRO STUDI E RICERCHE


CALCIO INTERNAZIONALE

COS INSEGNIAMO LO STILE BARA


AI NOSTRI RAGAZZI
a cura di Marco Viani*

iaggio allinterno del Settore giovanile del Barcel-

Abbiamo un coordinatore che sovrintende la formazione degli

lona. A farci da guida il suo direttore, Jos Ra-

allievi dai 10 ai 15 anni. Tutti si confrontano in partite ma la-

mon Alexanco, che intervistato per The Tecni-

spetto competitivo assume davvero importanza solo quando so-

cian (n. 33, luglio 2006) da Andy Roxburg, diret-

no pi grandi. Laccento sulle esigenze tecniche, tattiche e fisi-

tore tecnico dellUEFA, ci fa conoscere organizza-

che - quelle che li renderanno adatti a giocare in prima squadra

zione, filosofia e metodi di lavoro seguiti nello svi-

- viene messo dopo i 16 anni. Le direttive, le istruzioni di tutte

luppo dei giovani che indossano, fin dai 12 anni, la

le sedute di allenamento sono messe a punto dai responsabili

prestigiosa maglia azulgrana.

tecnici. Oggi giocano in prima squadra nove giocatori passati

Alexanco stato per tredici anni una gloria del club catalano

dalla nostra accademia. Tra questi, Lionel Messi, arrivato da noi

con cui ha vinto, da capitano, la coppa dei campioni 1992, due

dallArgentina a 12 anni. La sua famiglia venuta a Barcellona

coppe delle coppe, quattro coppe di Spagna, quattro titoli di

per viverci e quasi subito il ragazzo ha cominciato ad allenarsi

campione di Spagna, due supercoppe di Spagna e due super-

con noi. Seguiamo dodici squadre maschili e otto femminili, an-

coppe UEFA. Debuttante nellAtletico Bilbao e gi protagonista

che se questultime hanno una sezione a parte. Ciascun gruppo

con esso nella finale di coppa UEFA 1977 con la Juventus, ha

comprende 23-24 giocatori ed guidato da due allenatori. Al-

avuto come guide allenatori da leggenda, quali Kubala, Herrera,

meno la met dei nostri tecnici ha una licenza Pro dellUEFA. Il

Lattek, Menotti e Cruyff, prima di intraprendere lui stesso nel

club mette a disposizione un budget di circa 6 milioni di euro

Barcellona la carriera in panchina proprio sotto locchio attento

lanno ed interamente responsabile degli impianti e del pro-

di questultimo.

gramma di allenamento.

Oggi tutta questa sua esperienza si riversa, sia dal campo che da

- Come avete cura del calcio di base e quali procedure di recluta-

dietro una scrivania, nellaccompagnare lintera formazione calci-

mento seguite?

stica di ogni suo giovane allievo.

Prima di tutto ci concentriamo sul lavoro tecnico e tattico. Non

La nostra priorit lavorare per lo sviluppo del calciatore: non

bisogna dimenticare che giochiamo a pallone. Abbiamo una scuo-

ricerchiamo i risultati. Tentiamo di portare avanti il processo di

la di calcio per bambini dai 6 anni in su: una fase del calcio di

maturazione della persona sia socialmente che intellettualmente.

base che si situa al di sotto di quella dellaccademia, dove lavo-

Viviamo e lavoriamo con giovani dai 12 ai 19 anni: dobbiamo es-

rano 16-20 allenatori, tutti riuniti nel centro di allenamento. Ab-

sere genitori, insegnanti, allenatori. Abbiamo e sentiamo la re-

biamo anche una trentina di club in tutta la Catalogna che colla-

sponsabilit di dirigerli correttamente anche dal punto di vista so-

borano con noi regolarmente. Si tratta di club orientati alla for-

ciale. Organizziamo riunioni con i genitori ed molto importante

mazione, allo sviluppo del calcio di base. Il Bara ha 25 reclutato-

spiegare loro ci che facciamo con i loro figli durante le ore che

ri in tutta la Spagna: almeno uno in ogni provincia. Abbiamo inol-

passiamo insieme. Riceviamo un eccellente sostegno da parte di

tre, in tutta Europa, osservatori che ci fanno pervenire puntuali

tutte le famiglie proprio perch sanno esattamente ci che i loro


ragazzi fanno con noi in ogni preciso momento.
- Quale lorganizzazione e la struttura del vostro settore giova-

nile?

*Collaboratore del Settore Tecnico della F.I.G.C. Articolo ripreso da The Technician, supplemento tecnico della rivista UEFAdirect, n. 33, luglio 2006 (edizione in francese). Lautore Andy Roxburgh, direttore tecnico dellUEFA.

37

CENTRO STUDI E RICERCHE


CALCIO INTERNAZIONALE

rapporti. del tutto evidente che la ricerca, il reclutamento, la

desiderano confrontarsi con noi. Abbiamo inoltre molti giocatori

previsione degli sbocchi sono componenti importanti del nostro

selezionati per le diverse nazionali (anche in categorie basse co-

lavoro. Almeno due volte lanno riuniamo tutti i nostri collabora-

me quella degli under 12) e di conseguenza, in certe settimane,

tori a Barcellona perch importante che vedano il livello di atti-

sono assenti in quanto impegnati in campo internazionale. A no-

vit da noi raggiunto. Organizziamo sedute di studio anche per

stro parere, alcuni ragazzi giocano troppe partite durante lanno

spiegare i criteri di scelta e le qualit che ricerchiamo nei giovani

anche perch partecipiamo a tornei prima dellinizio del campio-

giocatori.

nato e nel periodo di Pasqua. Bisogna stare attenti a non accet-

- Di preciso a cosa mirate?

tare troppi inviti. Molti nostri giocatori arrivano a giocare fino a

Ci orientiamo verso elementi di livello estremamente elevato,

tre partite la settimana per gran parte della stagione. Abbiamo

che quello richiesto dal club. Ricerchiamo la velocit, la tecnica

stretti contatti con le scuole affinch i nostri allievi siano liberi per

e chi ha laria di essere un giocatore. Valutiamo la sua rapidit di

lallenamento. Accogliamo nel nostro centro alla Masia un ristret-

decisione, il modo con cui affronta il gioco, la sua visione per fa-

to numero di giovanissimi (dai 12 anni), preferendo che abbiano

re un passaggio lungo: in sintesi, verifichiamo se qualit mentali

almeno 14 anni prima di lasciare casa. Ci vivono in permanenza

e attitudine tecnica vanno di pari passo. Mettiamo laccento sul-

circa 60 giovani. Carles Puyol, il capitano della prima squadra,

la velocit perch oggi una qualit fondamentale. Raggiungia-

un diplomato della Masia.

mo lobiettivo, e il ragazzo con noi, quando un certo tipo di velo-

- Quali sono gli specifici contenuti tecnici del vostro lavoro?

cit si combina con le pi alte qualit tecniche. Solo allora dispo-

Tutte le nostre squadre giovanili adottano il sistema di gioco del-

niamo degli ingredienti appropriati.

la prima squadra, il 4-3-3. Ne devono riflettere pure la personali-

- Cesc Fabregas era uno dei ragazzi di talento venuto fuori dalla

t e ci significa che dobbiamo giocare anche un calcio offensivo

vostra accademia. Perch vi ha lasciati?

e attraente. Siamo del parere che se si fa bene ogni cosa, il suc-

Quando un ragazzo arriva a 15 anni e la sua famiglia decide di

cesso arriva di conseguenza. Orientiamo i nostri giocatori (non

cambiare domicilio pu, in base alla legge spagnola, andarsene e

prima dei 16 anni) verso funzioni che riteniamo adeguate, ma

il club che lha cresciuto pu richiedere soltanto una piccola som-

giusto mantenere uno spirito aperto e non essere troppo restritti-

ma come compenso per la formazione. Fabregas ha tratto profit-

vi di fronte a soggetti ancora in pieno sviluppo. Ci piace vederli

to da questa legge e, quando ha avuto 16 anni, si trasferito a

interpretare differenti ruoli nel gioco, ci fa parte della loro for-

Londra con i suoi genitori. Cos non c stato niente da fare per

mazione. Abbiamo due tecnici con compiti di coordinatori, in ag-

noi per impedire che firmasse per lArsenal. Abbiamo perso altri

giunta a due allenatori per ogni squadra e tutti, tutti i giorni, sia-

due giocatori: uno andato sempre allArsenal, laltro al Man-

mo sul campo. Lavoriamo intensamente per migliorare le qualit

chester United. La sola cosa che possiamo fare proiettare lim-

individuali ma anche il gioco collettivo e quello di reparto. Alle-

magine del Barcellona sui giovani e sulle loro famiglie. Partiamo

niamo lo stile Bara che implica il rapido trasferimento della pal-

dallidea che il nostro uno dei migliori club del mondo e dicia-

la, la mobilit del giocatore, lutilizzo dellintera larghezza del

mo a ogni ragazzo che, lavorando con noi, ha una formidabile

campo e molti gesti finali rapidi ed efficaci. Facciamo in modo che

possibilit di migliorare. Cerchiamo di creare un eccellente am-

i nostri ragazzi osservino i movimenti della prima squadra in mo-

biente e le migliori condizioni per lo sviluppo di tutti i nostri gio-

do da tradurne lesempio.

vani. Noi speriamo che restino, ma, sul piano legale, non c nien-

- Come assicurate la formazione continua degli allenatori?

te da fare se decidono di andar via.

davvero un processo senza sosta. Comprende riunioni in cui

- I vostri ragazzi hanno molti impegni agonistici?

analizziamo ogni contenuto, diamo suggerimenti, facciamo rilievi

Giocano una partita alla settimana, il sabato o la domenica. In

sui programmi di allenamento. Cerchiamo sempre di migliorare,

pi, a volte, sono impegnati in gare amichevoli con squadre in

di insegnare e sicuramente di ricercare giocatori in grado di gio-

tourne provenienti da paesi dellAfrica e America del Sud, che

care un giorno in prima squadra.

38

LABORATORIO DI METODOLOGIA DELLALLENAMENTO


BIOMECCANICA

LE ESERCITAZIONI PLIOMETRICHE A CONFRONTO:


CORSA BALZATA, SALTO OSTACOLI E DROP JUMP
di Elena Castellini*, Gabriele Mascherini**, Matteo Levi Micheli*, Luca Pagani**, Mario Marella*

el calcio si usano spesso varie metodiche per lalle-

Lallenamento pliometrico del calciatore principalmente incen-

namento della forza degli arti inferiori che rientrano

trato sui salti (balzi) o sequenze di salti di ogni tipo. Si parla di

nella categoria della pliometria: con il termine

piccola, media, intensa pliometria a seconda dellaltezza da

pliometria si intende un esercizio in cui la contra-

cui si cade.

zione concentrica viene preceduta da uno stiramen-

- Si parla di pliometria piccola, semplice o naturale

to dello stesso muscolo contratto. Lallenamento

se i salti vengono effettuati o senza pesi o con mezzi supple-

pliometrico spesso viene denominato anche allena-

mentari (plinto) o superando ostacoli molto bassi;

mento di elasticit (Zanon, 1975) o allenamento di reattivit


(Schrder, 1975) oppure salto in caduta. Secondo la fisica, il lavoro che compiamo quando scendiamo da un gradino un lavoro
negativo perch il nostro corpo si porta ad unenergia potenziale

- se si effettuano salti sopra gli ostacoli o plinti si parla di pliometria media;


- mentre si parla di pliometria grande o intensa nei salti
con attrezzi alti (plinti o ostacoli alti).

inferiore. Questo lavoro negativo, a differenza del normale lavoro

Contenuti idonei di tale allenamento possono essere salti su una

positivo in cui lenergia prodotta si trasforma in calore, fa s che

gamba, salti su due gambe, salti in alto e in lungo, salti in corsa,

lenergia prodotta si trasformi in parte in calore e in parte in ener-

laterali, salti sopra gli ostacoli (Cometti, 1988).

gia meccanica che pu essere utilizzata per compiere un lavoro

In particolare importante considerare che i salti o balzi nei qua-

positivo successivo. Lallenamento pliometrico un allenamento

li il tallone non poggia per terra sollecitano maggiormente il mu-

dinamico che collega direttamente e in modo esplosivo le parti di-

scolo gastrocnemio, mentre nei salti o balzi in cui il tallone pog-

namicamente negative (cedenti nel salto in basso) e le parti di-

gia a terra, si sollecita principalmente il quadricipite (Schmidt-

namicamente positive (salto successivo immediato in alto o in

bleichr, 1982).

lungo). Da un punto di vista di fisiologia muscolare esso sfrutta

Gli esercizi pliometrici possono essere effettuati con varie ango-

momenti del riflesso miotattico (ciclo stiramento-accorciamento),

lazioni di flessione delle ginocchia (30-90-150 etc.) sfruttando

della pre-attivazione e della componente elastica del muscolo

di volta in volta parti diverse della muscolatura. Come dimostra-

(Weineck, 1990). Nel salto in basso i muscoli che funzionano da

no gli studi di Kunz (1984) lallenamento dei salti in basso a leg-

agonisti vengono stirati ed il riflesso da stiramento, innescato dai

gera flessione delle ginocchia provoca la massima attivit mu-

fusi neuro-muscolari, porta ad un aumento dellattivazione delle

scolare e di conseguenza il maggior effetto allenante.

fibre muscolari e quindi ad un pi rapido ed elevato sviluppo del-

Weineck J. (1998) afferma che lesercizio pi importante per mi-

la forza. La pre-attivazione prima della ricaduta a terra crea un

gliorare la forza istantanea, la coordinazione intramuscolare ed in

presupposto ottimale per la successiva attivit muscolare e modifica la tensione, quindi lo stato elastico del muscolo. Viene ad essere utilizzata anche la riserva di energia prodotta dallelasticit
del muscolo. Nel corso della fase eccentrica, per ammortizzare la
caduta del corpo, il muscolo deve provocare una tensione che sia
in grado, non solo di annullare la quantit di moto, ma addirittura di invertirla (Verkoshanskij, 1999).

*Laboratorio di metodologia dellallenamento e biomeccanica applicata al


calcio del Settore Tecnico.
** Collaboratore Laboratorio.

La ricerca stata effettuata in collaborazione con lAIC, nel corso del raduno
precampionato, Coverciano 2006.

39

LABORATORIO DI METODOLOGIA DELLALLENAMENTO


BIOMECCANICA
TECNICO-TATTICA

parte quella intermuscolare sono i salti a gambe raccolte sopra

C7

ostacoli. Kunz H.R, Unold E. (1988) indicano la corsa balzata non


Spalla dx

Spalla sx

solo come esercitazione che imita i cambi di direzione del calcio,


ma anche per rafforzare la muscolatura estensoria e per migliorare gli stabilizzatori delle articolazioni.

T6

Alcune di queste esercitazioni sono state confrontate tra di loro


per capire se dal punto di vista biomeccanico sono presenti delle
differenze. Una volta riscontrate eventuali differenze importan-

L5

te indirizzare metodologicamente il lavoro di training o di recupero infortunati sul campo.

Trocantere dx

Trocantere sx

Mezzi e metodi
Per cercare di rispondere a queste domande stata fatta unanalisi biomeccanica del movimento di undici calciatori professionisti, partecipanti al raduno estivo dellA.I.C. a Coverciano, tutti in

Ginocchio dx

Ginocchio sx

ottima salute fisica.


Nello specifico al calciatore veniva chiesto di effettuare tre esercitazioni separate:
- 10 metri di corsa balzata;
- saltare 3 ostacoli di 60 cm a piedi uniti;

Malleolo sx

Malleolo dx
Tallone sx

Tallone dx
Alluce dx

Alluce sx

- cadere da un plinto di 50 cm.


Lanalisi del movimento stata effettuata utilizzando un siste-

Il modello utilizzato prevedeva 15 markers cos posizionati:

ma SMART - Motion Capture System nel Laboratorio di Me-

2 sulle spalle (processi acromiali)

todologia dellAllenamento e Biomeccanica Applicata del Set-

Colonna vertebrale: processi spinosi di C7 T6 L5

tore Tecnico di Coverciano. Il sistema composto da 6 teleca-

Arto inferiore:

mere a infrarosso con una frequenza di acquisizione di 120 Hz.

Grande Trocantere

(fig. 1).

Ginocchio (condilo laterale del femore)


Malleolo laterale

Descrizione delle esercitazioni

Tallone

Corsa balzata

Alluce

La corsa balzata un esercizio che consiste in una serie di balzi

Fig. 1 - Schema del modello utilizzato.

veloci e alternati che si differenziano dai balzi orizzontali su un


arto per la posizione del busto, che inclinato verso avanti, e nel
contatto del piede a terra che pi veloce e centrato sullavam-

corsa in piano. Infatti nella corsa in salita durante la fase di ap-

piede; larto di spinta in distensione completa spinge in avanti,

poggio il ginocchio ha un angolo pi chiuso rispetto alla corsa

laltro fisso avanza fino a mettere la coscia in orizzontale.

in piano e inoltre lenergia elastica decisamente inferiore. Allo

La corsa balzata unesercitazione che rappresenta un ottimo

stesso tempo per la corsa balzata non ha una tecnica di facile

mezzo allenante per lo sviluppo della forza specifica: rispetto ad

esecuzione: laspetto principale non la velocit di corsa, ma

altri mezzi allenanti, come le salite per esempio, ha il pregio di

lazione accentuata della gamba di spinta accompagnata dalla

avere una maggior coincidenza biomeccanica con il gesto della

vigorosa azione di avanzamento dellarto libero (Arcelli E.,

40

1999). Inoltre necessario calibrare in maniera corretta la spinta in modo di dare una direzione avanti/alto al corpo invece che
solo avanti. In altre parole, necessario sviluppare una situazione in cui c unelevata azione di spinta (fornita dal piede che
sta per lasciare il terreno) e di richiamo (fornita dallarto flesso
in volo).
Gli obiettivi della corsa balzata sono:
- coordinazione fra il movimento degli arti inferiori e superiori;
- sensibilizzazione della spinta verso lalto e/o avanti;
- utilizzo della massima spinta della caviglia.

Fig. 3 - Le 3 fasi nel salto: atterraggio, ammortizzazione e spinta.


Nella fig. 3 sono riportate le tre fasi del salto degli ostacoli:
1. fase dimpatto a terra (successivo al superamento di un ostacolo);
2. fase dinversione (dove langolo al ginocchio al minimo);
3. fase di spinta ( lattimo precedente allo stacco dei piedi da
terra).

Fig. 2 - Fase di spinta nella corsa balzata.

Salto degli ostacoli


Lesercizio pi importante per migliorare la forza istantanea e per
ottimizzare la coordinazione intramuscolare ed in parte intermuscolare sono i salti a gambe raccolte sopra gli ostacoli.
Questo esercizio migliora la forza istantanea della muscolatura
estensoria delle gambe (quadricipite), ma a causa dellesecuzione

Fig. 4 - Angolo alle ginocchia nelle tre fasi.

esplosiva dellesercizio vengono mobilitati ed allenati anche altri

Nella fig. 4 rappresentato landamento dellangolo al ginocchio

muscoli stabilizzatori dellarticolazione della caviglia e delle an-

durante tutta lesercitazione del salto degli ostacoli: sono eviden-

che (Kunz/Unold, 1988).

ziate con i numeri le tre fasi sopra descritte.


41

LABORATORIO DI METODOLOGIA DELLALLENAMENTO


BIOMECCANICA

Drop Jump
Nel Drop Jump, o salto in basso, latleta simile a una palla
che rimbalza: il rendimento del rimbalzo dipende dallaltezza
di caduta e dallelasticit della palla. Si combinano perci forza (che dipende dallaltezza di caduta che il soggetto riesce a
gestire) ed elasticit (che dipende dalle strutture: muscoli, tendini e articolazioni).
Laltezza di caduta importante in quanto pi la velocit della
distensione muscolare bassa e pi si produce calore e meno
energia elastica. Laltezza di caduta ottimale deriva dallaltezza
massimale e dal tempo di contatto migliore. Il rimbalzo della caduta, secondo la letteratura, spesso verso lalto; questo vale per
atleti con una certa forza, in quanto la tensione del muscolo cresce in proporzione alla velocit con la quale viene stirato.

Fig. 6 - Angolo dinversione al ginocchio chiuso.

Nellesecuzione latleta deve partire in piedi completamente decontratto, arriva a terra sugli avampiedi con le gambe quasi dritte, quindi per effetto dellenergia cinetica viene provocata una
leggera flessione delle gambe: il muscolo quadricipite viene attivamente allungato favorendo limmagazzinamento dellenergia
elastica e lo sviluppo dei riflessi miotatici. Le articolazioni della
caviglia, ginocchio e anca devono essere bloccate durante lurto
con il terreno e il rimbalzo, per quanto detto circa la velocit della distensione muscolare, deve essere immediato.

Fig. 7 - Angolo dinversione al ginocchio aperto.


Analisi dei risultati
Nello studio sono stati considerati:
- Il tempo di contatto a terra;
- langolo dimpatto al terreno al ginocchio, caviglia, anca e busto;
- langolo dinversione al ginocchio, caviglia ed anca;
- langolo di spinta al ginocchio, caviglia, anca e busto;
- il R.O.M. al ginocchio, caviglia, anca e busto;
- per la caviglia ed il ginocchio le velocit angolari in entrata ed
uscita;
Fig. 5 - Rappresentazione del Drop Jump.
42

- solo per il ginocchio laccelerazione angolare massima.

Di questi parametri stata calcolata la media e la deviazione

delle differenze nellordine del 6% solo dal 3 salto.

standard del gruppo della corsa balzata, del drop jump e del salto degli ostacoli: sulla media del gruppo sono state poi parago-

Langolo di ginocchio, caviglia, anca e busto al momen-

nate le esercitazioni.

to dellimpatto a terra
Nella tabella 2 sono riportati i valori angolari (in gradi) delle ar-

Il tempo di contatto a terra

ticolazioni considerate nello studio al momento della ricaduta

Nella tabella 1 sono riportati i valori dei tempi di contatto a terra

al suolo.

registrati dagli undici calciatori eseguendo le due esercitazioni:

Al momento dellimpatto a terra, la corsa balzata comporta angoli pi aperti in tutte le articolazioni, a parte lanca che mostra

Esercitazione

Media tot.

1 salto

2 salto

3 salto

4 salto

valori simili tra le esercitazioni.

Ostacoli

0,221 0,04 0,236 0,04 0,207 0,03

Balzata

0,260 0,03 0,267 0,03 0,268 0,03 0,252 0,03 0,254 0,03

Drop Jump

Langolo dinversione al ginocchio, caviglia ed anca


La tabella 3 riporta gli angoli (in gradi) di tre articolazioni al momento dinversione del movimento, cio quando finisce la fase ec-

0,230 0,04

centrica di ricaduta ed inizia la fase concentrica di spinta.

Tab. 1 - Tempi di contatto a terra.

Anche in questa fase nella corsa balzata sono presenti angoli pi

Si nota come i tempi di appoggio siano superiori sempre nella

aperti in tutti i distretti. Abbiamo preso in considerazione lango-

corsa balzata; probabilmente perch lunica esercitazione ad es-

lo al ginocchio, come riferimento della fase eccentrica e abbiamo

sere monopodalica, a differenza degli ostacoli e del drop jump

notato che il grado di flessione ci indica che c una maggiore

che sono esercitazioni bipodaliche. interessante notare nel sal-

componente eccentrica nel drop jump (144,33-112,10=32,23)

to degli ostacoli che il tempo di contatto sul 2 appoggio ridot-

e nel salto del primo ostacolo (141,47-108,83=32,64) rispetto

to di circa il 13%, forse implicabile alla maggiore stiffness mu-

al salto del secondo ostacolo (137,99-115,12=22,87) e alla

scolare rispetto al primo salto. Anche nella corsa balzata ci sono

corsa balzata (154,75-131,25=23,50).

Impatto

Ginocchio

1 salto

2 salto

Ostacoli

139,8 6,8

141,4 6,6

137,9 6,8

Balzata

154,7 2,9

154,4 4,5

155,0 2 ,8

Drop Jump

144,3 3,1

3 salto

4 salto

154,6 2,4

154,7 2,8

Busto

Anca

Caviglia

Ostacoli

99,2 5,8

112,5 8

100,8 3,4

Balzata

108,9 6

110,7 5,8

107,5 4,3

Drop Jump

102,27 3,6

113,4 3

104 2,8

Tab. 2 - Angolo al momento dellimpatto a terra.


Inversione

Ginocchio

1 salto

2 salto

Ostacoli

111,9 8,6

108,8 6,8

115,1 9,3

Balzata

131,2 5,8

129,3 5,5

133,7 7,3

Drop Jump

112,1 4,1

3 salto

132,2 4

4 salto

127 4

Caviglia

Anca

Ostacoli

70,1 4,2

102,6 8,3

Balzata

75,5 4,5

104,7 6,8

Drop Jump

73,3 3,3

102,1 4,8

Tab. 3 - Angolo dinversione.


43

LABORATORIO DI METODOLOGIA DELLALLENAMENTO


BIOMECCANICA

Langolo di spinta al ginocchio, caviglia, anca e busto

Se per quanto riguarda anca e busto non ci sono sostanziali dif-

Nella tabella 4 i valori riguardano gli angoli (in gradi) al momen-

ferenze, gi per la caviglia, ma soprattutto per il ginocchio, il

to delluscita, cio quando la fase di spinta si sta concludendo ed

R.O.M. superiore nel salto degli ostacoli e nel DJ: lescursione

i piedi si staccano da terra:

articolare in queste due esercitazioni superiore.

Spinta

Busto

Anca

Ginocchio

Caviglia

Media Ost.

108,7 5,5

124,7 6,4

159,3 6,8

114,8 5,4

Media Balz.

97,2 6,8

129,8 4,6

164,1 6,2

112,3 5,5

Media DJ

108,6 4,2

123,3 4,1

159,7 4,8

La velocit angolare
Vel. Entrata

Ginocchio

Caviglia

Media Ost.

-454,6 96,4

-581,3 91,1

Media Balz.

-311,3 66,4

-515,7 88,1

Media DJ

-503,1 63,7

-632,2 71,5

113,3 5,5

Tab. 4 - Angolo di spinta.


Durante la fase di spinta gli angoli delle articolazioni prese in considerazione non evidenziano particolari cambiamenti, eccezion

Tab. 6 - Velocit angolare allimpatto a terra.

fatta per langolo del busto: durante la fase dimpatto a terra langolo maggiore nella corsa balzata, viceversa accade in uscita:
- nel salto degli ostacoli la fase di ricaduta porta il busto ad esten-

Vel. Uscita

Ginocchio

Caviglia

dersi, poi al momento di arrivo a terra si blocca per un attimo e

Media Ost.

643,2 90

670 106,8

Media Balz.

406,5 117,3

574,6 104,2

Media DJ

715,3 51,7

676 82,4

nella successiva fase di propulsione si estende ancora come per


caricare lo stacco, solo nella seguente fase di volo langolo al
busto si richiude;
- nella corsa balzata invece i calciatori arrivano a terra con il busto esteso al massimo, tende poi a chiudersi collaborando ad

Tab. 7 - Velocit angolare in spinta.

ammortizzare la fase di caduta. Il busto si estende in seguito


nella fase di volo;

Nella tabella 6 sono riportate le velocit angolari (espresse in gra-

- nel drop jump il busto mantiene gli stessi valori nella fase di ca-

di/secondo) del ginocchio e della caviglia al momento in cui il cal-

duta e di ammortizzamento, si estende solo nella fase di spinta.

ciatore sta ricadendo a terra ed inizia ad ammortizzare la caduta


dal precedente balzo: il segno meno indica convenzionalmente

Il R.O.M. al ginocchio, caviglia, anca e busto

che langolo in diminuzione, si nota che nelle tre esercitazioni

La tabella 5 riporta lescursione angolare delle quattro articola-

quella con il picco di velocit angolare maggiore il DJ. Le diffe-

zioni durante la fase di appoggio al terreno, cio da quando il pie-

renze tra le esercitazioni sono pi evidenti per quanto riguarda le

de impatta a terra a quando stacca per il salto successivo:

velocit registrate al ginocchio rispetto alla caviglia.


La tabella 7 invece indica le velocit angolari (espresse in gra-

R.O.M.

Busto

Anca

Ginocchio

Caviglia

Media Ost.

9,4 3,7

22,1 7

47,4 9

44,6 7,5

Media Balz.

10,9 4,8

24,8 6,2

32,7 9,5

37,2 5,7

Media DJ

6,7 4,3

21,3 3,7

47,6 3,4

40,1 6,3

di/secondo) del ginocchio e della caviglia al momento della spinta per effettuare il balzo.
Le velocit riscontrate al momento dello stacco sono maggiori an-

Tab. 5 - R.O.M.
44

cora per il DJ. interessante confrontare i valori registrati al ginocchio con quelli della caviglia:
- il drop jump ha i valori pi elevati in assoluto, con il ginocchio
che ha velocit superiori della caviglia;

- gli ostacoli registrano valori elevati, ma la caviglia inizia ad essere superiore al ginocchio;

te concentrica, in quanto ha un impatto articolare e muscolare


minore rispetto alle altre due.

- nella corsa balzata le velocit alla caviglia sono maggiori del


Il salto degli ostacoli, dallanalisi effettuata, sembra essere

30% rispetto al ginocchio.

lesercitazione che ha il maggiore impatto sia a livello articolare

Laccelerazione angolare massima al ginocchio

che muscolare. Visto che i tempi di contatto sono i pi bassi, i va-

La tabella 8 riporta le accelerazioni angolari massime (espresse in

lori angolari pi chiusi, le accelerazioni pi elevate si pu affer-

gradi/secondo ) registrate allarticolazione del ginocchio: i valori

mare che saltare due o pi ostacoli porti a sollecitare al massimo

sono riportati con il segno meno, questo indica che le variazioni

le strutture in serie della muscolatura striata.

di velocit angolare pi importanti sono in estensione, cio nella


fase di spinta e non nella fase di ammortizzamento. In particola-

Il drop jump presenta caratteristiche a s stanti, spesso con

re il valore massimo registrato proprio un attimo prima che i

valori intermedi tra le altre due esercitazioni ma con velocit

piedi si stacchino da terra.

angolari maggiori. Alla luce di questi dati, essendo un unico


balzo che esprime forza reattivo-balistica, potrebbe essere una

Acc. Max

Ginocchio

Media Ost.

-23909,2 2531,8

esercitazione indicata per creare aggiustamenti a breve termine, magari inserita nelle sedute di rapidit a ridosso delle competizioni.

Media Balz.

-13733,449 3822,5

Media DJ

-18816,720 4362,6

Bibliografia

Tab. 8 - Accelerazione angolare massima.

- Arcelli E.: Le componenti periferiche della resistenza: mezzi di allenamento non tradizionali. Atleticastudi 3-4, 1999
- Cometti G.: La pliomtrie. Dijon. 1988

Confrontando le esercitazioni si nota subito come le accelerazioni angolari al ginocchio siano superiori saltando gli ostacoli
e minori nella corsa balzata; questo ci pu portare a dire che la

- Kunz H.R.: Der Sprint. Magglingen. 1984


- Kunz H.R, Unold E.: Muskeleinsatz beim krafttraining. Trainerinformation, Magglingen. 1988

massima restituzione di energia elastica avviene nel salto degli


ostacoli.

- Schmidtbleicher D., Gollhofer A.: Neuromuskulre Untersuchungen zur bestimmung individeller belastungsgren fur ein tief-

Conclusioni
Possiamo affermare che sono presenti delle differenze a livello
biomeccanico fra le tre esercitazioni prese in esame. Quindi, in base ai risultati ottenuti dai test, sono emerse caratteristiche peculiari proprie di ognuna delle esercitazioni.
La corsa balzata, che presenta tempi di contatto pi alti, angoli
di riferimento pi aperti, velocit angolari pi basse, sembra mag-

sprungtraining. 1982
- Schrder D.: Die Bercksichtigung des biomechanischen Prinzips
der anfangskraft im schnellkrafttraining. 1975
- Weineck J.: Sportbiologie. Perimed Fachbuch-Verlagsgesellschaft, Erlangen. 1990
- Weineck J.: La preparazione fisica ottimale del calciatore. Calzetti e Mariucci. 1998

giormente indicata come prima esercitazione da introdurre du-

- Zanon S.: Zur Beziehung zwischen maximaler relativer stati-

rante la stagione per iniziare a lavorare sulla componente elasti-

scher und relativer elastischer kraft im training des weitsprin-

ca della muscolatura, mantenendo ancora una buona componen-

gens. 1975
45

SEZIONE SVILUPPO CALCIO GIOVANILE E SCOLASTICO

4-4-2/4-3-3 PER GIOVANI DI 11-12 ANNI


di Marco Lucarelli*

ino alla stagione sportiva 2005/06, i bambini appar-

generale, rispetto ad una disposizione con due giocatori sulla li-

tenenti alla categoria esordienti 1 anno, secondo il

nea degli attaccanti e 4 giocatori sulla linea dei centrocampisti.

regolamento del Settore Giovanile Scolastico pote-

Lidea, inoltre, che giocare con soli 3 giocatori sulla linea dei cen-

vano giocare 11 vs 11 su un campo regolamentare.

trocampisti comportasse per gli stessi e per i restanti giocatori

Attualmente gli esordienti del 1 anno, devono gio-

della squadra un impegno fisico maggiore, ha portato a monito-

care 7 vs 7 o 9 vs 9, secondo il nuovo regolamento,

rare attraverso lutilizzo del cardio-frequenzimetro le intensit di

per questo motivo sempre oggetto di discussione

lavoro per ogni singolo giocatore.

la disposizione in campo di una squadra e nello specifico quale


adottare per una fascia di et molto giovane che si cimenta spes-

SVILUPPO DELLANALISI

so per la prima volta su spazi di gioco maggiori.


Non ritenendo discriminante la disposizione su 2-3 linee con due

METODO

o pi giocatori disposti sulle stesse (linea di attacco, centrocam-

Le gare sono state registrate attraverso lutilizzo di una teleca-

po, difesa), i bambini comunque trovano inevitabilmente delle dif-

mera digitale e poi visionate su DVD.

ficolt nella collaborazione e nella gestione fisica per le dimen-

Tutte le partite, svolte sullo stesso campo, quindi stessa dimen-

sioni dello spazio di gioco.

sione e superficie (sintetico), sono state analizzate, in mezzo alla

La componenete tecnico-tattica sottoposta a sollecitazioni in-

settimana, durante incontri non ufficiali. Sei sono state le partite

sufficienti se i bambini appartenenti alla fascia di et tra gli 11-

esaminate. Le squadre dovevano impiegare, per due tempi di 15,

12 anni si trovano ad operare e spostarsi su spazi ampi.

gli stessi giocatori.

Il rapporto che c tra le azioni svolte da ogni singolo bambino,

Alla squadra avversaria, in particolare, veniva chiesto di non cam-

gesti tecnico-motori, che operano in un contesto pi favorevole,

biare la disposizione in campo.

spazi e numero di giocatori ridotti, influenza sicuramente in ma-

La squadra in esame adottava nella prima frazione di gioco il 4-

niera significativamente pi positiva lapprendimento dei gesti

3-3 e nelle seconda frazione il 4-4-2 (fig. A).

tecnici di base e di tecnica applicata.


Dal momento che ci si trova ad affrontare il problema della dislo-

Fig A - I due diversi sistemi di gioco adottati.


con il 4-3-3

cazione in campo, per una squadra composta da giovani, occorre


trovare, se ci sono, le soluzioni pi idonee e funzionali.

con il 4-4-2
A

A
A1

A2

A2
A1

OBIETTIVO DELLANALISI

C1

C1

D
D

nitorasse, attraverso scout tecnici, landamento della gara.


Lobiettivo quindi era di osservare come la disposizione con tre attaccanti non comportasse un peggioramento della prestazione in
46

Lidea di mettere a confronto due sistemi di gioco differenti il


4-4-2 e il 4-3-3 ha condotto verso unipotesi di lavoro che mo-

C2

C2

*Allenatore di 2 categoria - Preparatore Atletico.

D
D

In totale sono stati analizzati 12 tempi adottando per 6 tempi il

Tab. 1 - Confronto tra il 4-4-2 e il 4-3-3.

4-4-2 e per 6 tempi, di 15, il 4-3-3.

Passaggi totali

(t = 0,25; P = 0,81)

I giocatori di controllo impegnati nelle sei diverse partite non ri-

Passaggi consecutivi

(t = 0,47; P = 0,65)

sultavano sempre gli stessi.

Palle perse totali

(t = -0,35; P = 0,73)

Il periodo in cui sono state effettuate le riprese andava tra la fine

Palle perse met campo difensiva

(t = 0,47; P = 0,65)

di gennaio e la met di marzo.

Palle perse met campo offensiva

(t = -1,61; P = 0,16)

In ogni partita sono stati utilizzati cardio-frequenzimetri S610, per

Palle conquistate totali

(t = -2,76; P < 0,05)

analizzare i tre reparti di gioco almeno una volta (difesa, centro-

Palle conquistate met campo difensiva

(t = -1,09; P = 0,32)

campo, attacco).

Palle conquistate met campo offensiva

(t = -1,53; P = 0,18)

Per lo scout tecnico sono stati considerati i seguenti parametri:

Passaggi dietro

(t = -0,86; P = 0,42)

- dribbling (riusciti e non riusciti);

Passaggi alti

(t = -0,51; P = 0,62)

- passaggi alti (compresi i rinvii del portiere);

Dribbling

(t = 1,39; P = 0,22)

- passaggi dietro (gioco a sostegno);

Dribbling nella met campo difensiva

(t = 1,22; P = 0,27)

- passaggi totali e consecutivi;

Dribbling nella met campo offensiva

(t = 1,06; P = 0,33)

- palle perse (ogni qual volta che si perdeva il possesso palla) nella met campo difensiva ed offensiva;
- palle conquistate (ogni qual volta che si entrava in possesso palla) nella met campo difensiva ed offensiva.

prendimento, determina degli adattamenti risolutivi che vengono


applicati indipendentemente dal sistema di gioco.

Per le indagini statistiche stato utilizzato il pacchetto statistico

Sono stati esaminati, inoltre, i due sistemi di gioco separatamen-

SPSS. Sui dati sono stati condotti e analizzati i seguenti test e in-

te per osservare, nello specifico, come lapplicazione di uno de-

dici statistici: indice di correlazione di Bravais - Pearson, T di stu-

termini, rispetto allaltro, delle risposte tecniche differenti; si ve-

dent per campioni appaiati, media e deviazione standard.

rificata, quindi, la possibilit di eventuali correlazioni tra i parametri tecnico-tattici considerati nello studio.

RISULTATI

I risultati ottenuti nel 4-4-2 dimostrano che non ci sono correla-

Tecnico-tattici

zioni significative tra i parametri tecnici, che rappresentano i mez-

Nella tabella 1 sono illustrati tutti i valori registrati nello scout

zi per la collaborazione nella fase di possesso (tab. 2).

tecnico.

Nel 4-3-3 invece i risultati ottenuti mostrano correlazioni signifi-

I risultati dellanalisi tecnico-tattica dimostrano che tra il 4-4-2 e

cative tra la media dei passaggi consecutivi e i passaggi dietro

il 4-3-3 non ci sono differenze significative per tutti i parametri

(0,82*; P<0,05) e tra i passaggi totali e la media dei passaggi

considerati eccetto per le palle totali conquistate in cui si registra

consecutivi (0,89*; P<0,05).

una differenza significativamente negativa (t = -2,76; P<0,05).

I bambini che tendono a creare allinterno del campo dei sub-

Con il 4-3-3 si conquista, infatti, un maggior numero di palloni.

gruppi di gioco (collaborazione), trovano nellapplicazione del 4-

Nella fase di non possesso, esaltata dalla conquista del possesso

3-3 dei riferimenti in termini topologici (avanti-dietro e sinistra-

palla, disponendo di un giocatore in pi sulla terza linea (attac-

destra) migliori.

co), potremmo ipotizzare che lo spazio da ricoprire (destra, sini-

Quindi, secondo i risultati ottenuti aumenterebbe la possibilit di

stra e centro) sia meglio distribuito e che quindi offra pi possibi-

effettuare con pi continuit alcuni dei parametri tecnici fon-

lit di conquistare il possesso palla.

damentali (passaggi continui, totali e dietro) per una corretta co-

I risultati ottenuti soprattutto nella risoluzione della fase di pos-

municazione tattica.

sesso palla delle differenti situazioni di gioco dimostrano inevita-

Volendo osservare landamento delle palle conquistate e delle

bilmente risultati simili poich la didattica come strumento di ap-

palle perse nei due diversi sistemi di gioco, vediamo come queste
47

SEZIONE SVILUPPO CALCIO GIOVANILE E SCOLASTICO


Tab. 2a - Indice di correlazione dei parametri tecnici nel 4-4-2.

Tab. 3a - Indice di correlazione dei parametri tecnici nel 4-4-2.

Indice di correlazione
di Bravais-Pearson

Indice di correlazione
di Bravais-Pearson

Passaggi dietro - passaggi totali

0,79

Passaggi totali - palle perse

-0,38

Passaggi alti - passaggi totali

0,52

Passaggi totali - palle perse met campo difensiva

0,25

Media dei passaggi consecutivi - passaggi dietro

0,69

Passaggi totali - palle perse met campo offensiva

0,12

Passaggi dietro - passaggi alti

0,41

Media dei passaggi consecutivi - palle perse

0,14

Media dei passaggi consecutivi - passaggi alti

-0,32

Med. dei pass. consecutivi - palle perse met campo difensiva

-0,43

Passaggi totali - Media dei passaggi consecutivi

0,44

Med. dei pass. consecutivi - palle perse met campo offensiva

0,26

Tab. 2b - Indice di correlazione dei parametri tecnici nel 4-3-3.

Tab. 3b - Indice di correlazione dei parametri tecnici nel 4-3-3.

Indice di correlazione
di Bravais-Pearson

Indice di correlazione
di Bravais-Pearson

Passaggi dietro - passaggi totali

0,71

Passaggi totali - palle perse

- 0,14

Passaggi alti - passaggi totali

-0,71

Passaggi totali - palle perse met campo difensiva

-0,06

0,82* P <0,05

Passaggi totali - palle perse met campo offensiva

0,76

Media dei passaggi consecutivi - passaggi dietro


Passaggi dietro - passaggi alti

-0,37

Media dei passaggi consecutivi - palle perse

-0,29

Media dei passaggi consecutivi - passaggi alti

-0,68

Med. dei pass. consecutivi - palle perse met campo difensiva

-0,31

0,89* P<0,05

Med. dei pass. consecutivi - palle perse met campo offensiva

0,73

Passaggi totali - Media dei passaggi consecutivi

Tab. 4a - Indice di correlazione dei parametri tecnici nel 4-4-2.

non sono correlate in maniera significativa con il numero dei pas-

Indice di correlazione
di Bravais-Pearson

saggi totali e consecutivi.


Questo vuole significare che, effettuando pi passaggi totali e pi

Passaggi totali - palle conquistate

0,74

passaggi consecutivi, si tende a perdere (vedere tabella 3a-3b) o

Passaggi totali - palle conquistate met campo difensiva

0,47

a conquistare di pi il possesso palla (tabella 4a-4b) nei due ri-

Passaggi totali - palle conquistate met campo offensiva

-0,04

spettivi sistemi di gioco non trova una conferma statistica.

Media dei passaggi consecutivi - palle conquistate

-0,13

I bambini di questa fascia di et non hanno completato il loro ba-

Med. dei pass. consecutivi - palle conquistate


met campo difensiva

-0,23

Med. dei pass. consecutivi - palle conquistate


met campo offensiva

0,29

gaglio conoscitivo (si esprimono con pochi gesti tecnico-tattici individuali) ma lo applicano in ogni partita nelle rispettive due fasi
di gioco.
La metodologia da seguire prevede una applicazione didattica

Tab. 4b - Indice di correlazione dei parametri tecnici nel 4-3-3.


Indice di correlazione
di Bravais-Pearson

continua e dettagliata degli obiettivi prefissati.


Questo concetto sulla didattica importante per due fattori:

Passaggi totali - palle conquistate

0,59

1 lincremento delle conoscenze tecnico-tattiche come patrimo-

Passaggi totali - palle conquistate met campo difensiva

0,35

nio coordinativo-cognitivo permette ad ogni giocatore (bambi-

Passaggi totali - palle conquistate met campo offensiva

0,28

no) di risolvere individualmente, o collaborando, le diverse si-

Media dei passaggi consecutivi - palle conquistate

-0,15

Med. dei pass. consecutivi - palle conquistate


met campo difensiva

0,09

Med. dei pass. consecutivi - palle conquistate


met campo offensiva

0,26

tuazioni di gioco;
2 il miglioramento e il consolidamento dellesperienza calcistica, attraverso allenamenti didattici situazionali, comporta una maggior
efficienza ed equilibrio nellapplicazione dei due sistemi di gioco.
48

Fisico-motori

ma soprattutto il modulo con cui questi vengono schierati, non

La registrazione dellandamento della Frequenza cardiaca duran-

da ritenersi un obiettivo fondamentale da perseguire.

te i due tempi di gioco stata effettuata su 9 giocatori.

Per cui diventano determinanti gli obiettivi e i mezzi con cui ven-

Ai ragazzi veniva monitorata la Fc durante i primi 15 di gioco

gono sviluppati.

(con il 4-3-3) e successivamente i secondi 15 (con il 4-4-2).

Considerate per, le loro esperienze motorie-cognitive, accompa-

Nelle analisi effettuate mancano le rilevazioni dei 2 difensori la-

gnate da uno stato fisico in pieno sviluppo, le esperienze intra-

terali, poich non sempre alla fine delle gare le registrazioni ri-

individuali che esercitano con il modulo 4-3-3, trovano nellap-

sultavano memorizzate.

plicazione dello stesso una facilitazione nella risoluzione dei com-

Inoltre alcuni ragazzi nel corso dei primi 15 con il 4-3-3 occupa-

piti dominanti in questa fascia di et e sollecitazioni fisiche pro-

vano una dislocazione su una linea di gioco diversa o la medesi-

porzionali alle capacit atletiche.

ma ma con un numero differente di giocatori, rispetto ai secondi

Certamente non era intenzione dimostrare che la dislocazione

15 di gioco nel 4-4-2.

fosse lelemento discriminante da perseguire in fase addestrativa,

Per esempio lattaccante di Sx schierato sulla terza linea (attac-

ma solamente che potesse fungere da supporto per una didattica

canti) nel 4-3-3 veniva spostato sulla seconda linea (centrocam-

volta ad un apprendimento pi solido e funzionale alle esigenze

pisti) nel 4-4-2 (fig. A).

e allapprendimento del bambino.

I risultati evidenziano che le frequenze cardiache medie registrate nel 4-3-3 (media 170 b/m) sono significativamente differenti

CITAZIONI

(t= -2,58 ; P<0,05) dalle Fc registrate nel 4-4-2 (media 178 b/m).
Ossia nel 4-3-3 mediamente le frequenze registrate sono inferiori a quelle medie registrate nel 4-4-2.
Le stesso criterio di confronto stato applicato per le frequenze
cardiache massime registrate nel corso delle gare (nel 4-3-3 me-

- Comunicato Ufficiale N 1 Stagione sportiva 2006-2007 - FIGC


Settore Giovanile e Scolastico.
- Furia G. - Analisi comparativa dei modelli di prestazione nellavviamento al calcio.

dia 194 b/m e 197 b/m nel 4-4-2) ma i risultati non dimostrano

- Tesi di Laurea IUSM Roma - Anno accademico 2000-2001.

differenze statisticamente significative (t = -1,59; P<0,15).

- Guida tecnica, Settore Giovanile e Scolastico della FIGC 2006.

Questi risultati ottenuti certamente su un campione non elevato


di ragazzi evidenzia comunque che nel 4-4-2 le sollecitazioni a cui
sono sottoposti i giocatori in campo (per questa fascia di et) sono maggiori rispetto a quando vengono disposti con il 4-3-3.
Questa tendenza conferma che probabilmente per questa fascia
di et il 4-3-3 permette di distribuire in maniera pi equilibrata lo
Nota di Attilio Maldera (responsabile) e di Gennaro Testa

spazio di gioco.

(coordinatore) Sezione sviluppo calcio giovanile e scolastiCONCLUSIONI

co del S.T.

Considerato che il bambino il fulcro intorno al quale deve ruo-

Linteressante articolo di Marco Lucarelli presenta situazioni

tare unattenta metodologia, lobiettivo di osservare landamen-

tattiche da non esasperare nei bambini di 11-12 anni. A que-

to tecnico-tattico e le sollecitazioni organiche che accompagnano

sta et risulta fondamentale (obiettivi primari) la tecnica di

ragazzi appartenenti al 1 anno esordienti, ha condotto a rifles-

base, la tecnica applicata, gli aspetti cognitivi e relazionali

sioni significative.

(fair-play, cultura dello sport).

Lambiente in cui operano i bambini, deve essere ricco di stimoli


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QUARANTENNALE AIAC

LAIAC, Associazione Italiana Allenatori di Calcio, ha celebrato il quarantennale


dalla sua fondazione. E nelloccasione di questa importante e significativa ricorrenza stata edita una pubblicazione, inviata da tempo - a cura della stessa Associazione - a tutti i tecnici iscritti nei ruoli.
Nel narrare le vicende dellAssociazione si sono alternati, con le loro autorevoli
testimonianze, molti di coloro che nel corso degli anni hanno pi o meno partecipato alla vita ed anche allo sviluppo dellAIAC.
Come, per, comprensibile per motivi oggettivi di spazio non stato possibile,
come sarebbe stato nostro intendimento, dare voce a tutti coloro che avrebbero
voluto dare il loro contributo alla stesura di questo volume celebrativo. Ci scusiamo inoltre con quanti ci hanno segnalato nostre omissioni. A tutti va comunque il nostro apprezzamento e il ringraziamento dellAIAC per aver contribuito
alla sua crescita.
Giuliano Ragonesi
Segretario generale dellAIAC, Associazione Italiana Allenatori di Calcio
50

UN SITO PER OGNI VOSTRA DOMANDA


www.settoretecnico.figc.it

Tutti coloro che vogliono approfondire tematiche di tecnica, preparazione fisica e medicina
sportiva attraverso libri e videocassette possono rivolgersi al museo del calcio.
www.museodelcalcio.it - e-mail: info@museodelcalcio.it

FORZA
AZZURRI!

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