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ISSN 2038 5617 - "Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n 46) art.1 comma.1 - CN/BO
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ARREDAMENTI 9 DESIGN
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48123 RAVENNA
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ARCHILINE
Iscritta con lautorizzazione del Tribunale di Bologna
al numero 8109 del 13 ottobre 2010
Anno 1 numero 1 marzo 2011
Direttore Editoriale
Alessandro Marata
Direttore Responsabile
Maurizio Costanzo
Caporedattore
Iole Costanzo
Coordinamento di Redazione
Cristiana Zappoli
Art Director
Laura Lebro
Ogni scala
un pezzo unico
LA STRUTTURA ESSENZIALE
Il carattere allinterno!
Oggi la scala protagonista degli ambienti
pi in vista della casa. I materiali costituiscono
il pregio e lesclusivit di un progetto.
Battistini Scale garantisce la peculiarit di
realizzare scale su misura e personalizzate,
sia nel design che nellutilizzo dei materiali.
Responsabile Marketing
Zenon J. Wojciechowski
Comitato Scientifico
Walter Baricchi (Presidente Ordine Architetti
P.P.C. della provincia di Reggio Emilia)
Benito Dodi (Presidente Ordine Architetti
P.P.C. della provincia di Piacenza)
Vittorio Foschi (Presidente Ordine Architetti
P.P.C. della provincia di Forl-Cesena)
Claudio Gibertoni (Presidente Ordine Architetti
P.P.C. della provincia di Modena)
Alessandro Marata (Presidente Ordine Architetti
P.P.C. della provincia di Bologna)
Gianni Pirani (Presidente Ordine Architetti
P.P.C. della provincia di Ferrara)
Roberto Ricci (Presidente Ordine Architetti
P.P.C. della provincia di Rimini)
Alessandro Tassi Carboni (Presidente Ordine
Architetti P.P.C. della provincia di Parma)
Redazione
Lorenzo Berardi, Mercedes Caleffi
Antonello De Marchi, Silvia Di Persio,
Enrico Guerra, Angela Mascara,
Marcello Rossi, Alessandro Rubi,
Carlo Salvini, Federica Setti,
Paolo Simonetto, Gianfranco Virardi
Hanno collaborato
Alfonso Apicella, Manuela Garbarino
Stampa
Cantelli Rotoweb - Castel Maggiore (Bo)
www.cantelli.net
MARMOTECH
Via Cella Raibano, 43
47843 Misano Adriatico (RN)
Tel. 0541.600160 - Fax 0541.695238
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La nostra azienda presente sul mercato da oltre quarantanni e si occupa della lavorazione di marmi, graniti, quarzi
e quarziti, pietre per l'edilizia e l'arredamento. Il nostro laboratorio dotato di macchinari tradizionali e allavanguardia
e di impianti a controllo numerico ad alta precisione, i quali ci consentono di effettuare qualsiasi tipo di lavorazione,
anche complessa, con costi e in tempi molto competitivi. Crediamo fortemente che la specializzazione nel settore del
marmo con macchine tecnologicamente allavanguardia e uomini capaci, costituisca la risposta migliore alla richiesta
di un prodotto che si caratterizzi sempre pi per gli alti contenuti di qualit e finitura.
SI ESEGUONO:
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sommario
EDITORIALE
11
VISUAL SCREEN
16
Morbide levigate geometrie
YOUTURN PAVILION, SAN PAOLO DEL BRASILE
Progetto di UNStudio
18
Come ripararsi dal vento
SKATING SHALTERS, WINNIPEG
Progetto di Patkau Architects
20
Un avvolgente quadrifoglio
NEW AMSTERDAM PLEIN & PAVILION, NEW YORK
Progetto di UnStudio
22
Flessibilit e sostenibilit
MOBILIZARTE, BRASILE
Progetto di Studio Grimshaw
24
La ville diventa intelligente
LA VILLE INTELLIGENTE, PARIGI
Progetto di Jakob + MacFarlane
26
Ispirarsi al tessuto vegetale
EUREKA, LONDRA
Progetto di Nex
28
La cattedrale del seme
30
Ispirato a Hendrix e Mozart
ARCHITETTURA
42
Geometrie traslate
THE POD, KUALA LUMPUR, MALESIA
Progetto di Luca F. Nicoletti e Serina Hijjas
50
Dinamicit e tecnologia
MOBILE ART PAVILION, PARIGI, FRANCIA
Progetto di Zaha Hadid Architectes
58
Variazione sul tema
MOBILE MUSIC PAVILION, SALISBURGO, AUSTRIA
Progetto di Soma Architecture
66
Pratica architettonica allUniversit di Padova intervista a Edoardo Narne
68
Cardboard Pavilion, la forza del cartone intervista a Luigi Alini
70
Algorithmic aided design di Arturo Tedeschi
72
Serpentine Gallery... da Zaha Hadid a Zumthor
78
Paesaggio fluorescente
EXHALE, MIAMI BEACH, FLORIDA
Progetto di Phu Hoang Office e Rachely Rotem Studio
84
Trasparenze dacciaio
PADIGLIONE CROATO PER LA BIENNALE DI VENEZIA, VENEZIA, ITALIA
Progetto di Leo Modrcin
DA VEDERE
93
Conoscere architettura e design
MUTAZIONI
107
Prendere la domotica dal verso giusto: il concept
Intervista a Massimo Labbrozzi
VENEZIANE COCCIOPESTO
PASTINE ESTERNI RESTAURO
TIME srl - Via Porzia, 4/A - 40027 Mordano (BO) - Tel. e Fax 0542.56182 - info@vicchi.it
www.vicchi.it
editoriale
ARCHITETTURE
IN MOVIMENTO
Mario Botta ama ripetere, e non gli si pu che dare
ragione, che larchitettura lavora a gravit. Intende
dire, con quelle parole, che non concorda con quella
corrente dellarchitettura contemporanea, modaiola
e stupefacente, che ama stupire losservatore con
soluzioni strutturali illogiche. Pier Luigi Nervi era un
genio dellarchitettura strutturale poich riusciva a
concepire forme belle e innovative che, una volta
progettate, risultavano ovvie e naturali a chi le
osserva. Oggi, sovente, si osservano invece scelte
strutturali che non sono convincenti neppure dopo ore
di benevolente comprensione e appaiono innaturali ad
libitum. Il fatto che larchitettura lavori per gravit non
la obbliga, per, ad una staticit immobile. Le nuove
tecnologie e la moderna cultura rendono, tra laltro,
pi facile di un tempo lo spostamento di un manufatto
architettonico da un luogo allaltro. Il concetto di
mobilit , ovviamente, molto ampio e comprende
casistiche notevolmente differenti tra loro. Il tempio
di Abu Simbel, smontato e riassemblato, ha percorso
una notevole distanza, per non essere sommerso
dallacqua di un nuovo lago. Alcune chiese sono state
spostate per far posto a infrastrutture stradali. Come
non rimanere affascinati ancora oggi dalle bathing
machines dellinizio del novecento, straordinarie
casette su ruote necessarie per fare prendere i bagni
in mare alle signore che mai avrebbero potuto - come
sono cambiati i tempi!- farsi vedere con quel costume
il cui tessuto, ai nostri giorni, sarebbe sufficiente per
realizzarne cinquanta. Erano gli anni della Belle
Epoque, dellOrient Express, dei Grand Hotels, anni
nei quali nasceva la moda delle vacanze marittime
e delle colonie. E poi i transatlantici, che pi che
residenze temporanee itineranti, sono vere e proprie
citt, con una capacit, in termini di abitanti, molto
superiore ai piccoli comuni italiani che hanno rischiato
di sparire dalle carte geografiche a causa di una
manovra finanziaria che definire mobile, quella s,
un eufemismo. La nave di felliniana memoria forse
larchitettura mobile per eccellenza, con i suoi
miniappartamenti, i teatri, le attrezzature sportive,
le discoteche, i bar, i percorsi gerarchicamente
differenziati, la divisioni in classi, anche sociali,
memento Titanic. il caso di sorvolare sul
ARCHILINE 11
visual screen
16 ARCHILINE
vibrare diversamente linteresse per la 29esima biennale. Il disegno del padiglione prende in considerazione
pi riferimenti spaziali, dagli incroci alle visuali, dai percorsi circolari a quelli contemplativi, situazioni che ovviamente sono state inserite come variabili progettuali, canoni matematici, che hanno reso questa piccola
architettura un oggetto concluso. Un luogo dove poter approfondire passando, o dove meditare sostando. Un ambiente che ha in s una vera forza centripeta
in grado di attirare, accogliere e sorprendere.
Ha allinterno un cuore tridimensionalmente definito,
scavato, modulato come pu essere unautentica opera scultorea. Lo stesso Ben van Berkel ha affermato:
l'interpretazione metaforica degli spazi pu essere simile alla lettura di un'opera d'arte. E cos Youturn
Pavilion: unarchitettura/scultura adatta allesposizione e al dibattito, un attivatore di eventi e uno spazio poetico dalle linee convergenti. Un oggetto che va aldil
del semplice mostrare se stesso. UNStudio lo ha pensato come uno spazio capace di attivare interessi, incentivare gli incontri, alimentare i dibattiti e difatti possiede nel suo cuore, cio lo spazio circolare centrale,
la forza di generare il nuovo. lucido, liscio, levigato
e avvolgente sia allesterno che allinterno. Offre intimit e risente di tutto ci che gli gravita intorno. Risponde pienamente allidea di terreiros, agli storici spa-
IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Chiavi in Mano
zi presenti in citt in cui si balla e si canta, solo che in questi tutta la forza impiegata per creare isole di riflessione.
I terreiros originariamente erano legati alla presenza degli
schiavi africani e alle loro pratiche esoterico-religiose, oggi
sono riconosciuti dal governo e per tanto sovvenzionati
come luoghi di crescita della cultura popolare e delle sue
commistioni socio antropologiche. Nonostante gli architetti
che lo hanno progettato ritenessero Youturn Pavilion
unarchitettura dalle diverse valenze non si hanno ancora
notizie sul riuso di questo piccolo immobile. Risulta per facile pensare che una citt come San Paolo, cos strettamente legata, sin dagli albori, al linguaggio architettonico
contemporaneo non abbia difficolt nellaccoglierlo anche
aldil di eventi dal richiamo mondiale quale lautorevole Biennale dArte. Istituzione, questa, che fa meritare al Brasile,
sin dal 1964, un prestigioso padiglione - allinterno della storica manifestazione veneziana dedicata allarte - posto al
centro dei Giardini dellArsenale. (di Mercedes Caleffi)
ENERGIA ALTERNATIVA
e FONTE RINNOVABILE
Sopralluogo - Progettazione
Preventivi gratuiti
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18 ARCHILINE
composta da 2 strati spessi 5 millimetri, tagliati in pattern e assemblati a unarmatura in legno, costituita da
una base triangolare e un asse centrale a forma di cuneo. Test costruttivi hanno evidenziato i punti maggiormente colpiti dalle sollecitazioni di flessione, di conseguenza questi ultimi sono stati sollevati con una serie di tagli e aperture. La forma del rifugio la risultante
di questo processo di sollecitazione e deformazione del
guscio. Laggregazione dei rifugi in un gruppo inizia mettendone in relazione due, e la loro giustapposizione decide le dimensioni e laccessibilit degli ingressi.
Questo abbinamento, che pu apparire casuale, in realt deciso dalla misurazione di 120 di rotazione. Tre
coppie vengono poi poste in relazione tra loro attraverso una seconda rotazione di 90 gradi, formando il grup-
Winnipeg una citt di 600mila abitanti situata sul margine orientale della regione delle praterie canadesi, la
capitale e il centro pi grande della provincia del Manitoba. Secondo Environment Canada, Winnipeg anche
la citt pi fredda del mondo fra tutte quelle considerate della sua stessa estensione territoriale (al di fuori della Siberia). I fiumi Red River e Assimboine si incontrano
in pieno centro cittadino e nel periodo invernale danno
vita a chilometriche piste di pattinaggio. Le temperature, che scendono per lunghi periodi sotto i 30 e anche
sotto i 40 gradi con venti fortissimi, creano non poche
difficolt a chi vorrebbe usare le piste.
Ma in un luogo dove linverno pu durare anche sei mesi,
necessario imparare a trarre vantaggio dalle opportunit che la stagione invernale offre. E, cos nella piena convizione che trovare un riparo dal vento avrebbe aumentato notevolmente la possibilit di usare le piste, stato sviluppato un programma per sponsorizzare la progettazione e la costruzione di rifugi temporanei situati lungo le piste di pattinaggio. stato lo studio canadese Patkau Architects a progettare gli Skating Shalters, rifugi temporanei creati per muoversi dolcemente al vento, ondeggiando o galleggiando su superfici ghiacciate.
Lo studio stato fondato nel 1978 da John e Patricia Patkau che ben conoscono il freddo di Winnipeg: entrambi, infatti, sono nati in questi luoghi. Il loro un linguaggio
progettuale che comporta lassemblaggio di forme e
materiali eterogenei. In oltre 30 anni di attivit, sia in
Canada che negli Stati Uniti, lo studio ha progettato una grande variet di edifici, occupandosi, per
esempio, di installazioni nelle gallerie, di abitazioni private, di grandi librerie urbane, come la
Grande Bibliotheque du Quebec, per la quale hanno ottenuto la Governor General's Medal in Architecture.
Gli Skating Shalters, realizzati nel 2011,
sono un gruppo di rifugi intimi - spiegano
gli architetti - capaci di ospitare solo poche
persone alla volta, raggruppati in una
specie di piccolissimo villaggio. Sono
strutture che trovano un senso quando
sono insieme, non possono essere considerate singolarmente. I rifugi si sollevano in piedi - continuano gli architetti con spalle al vento come un branco di bufali, stretti luno allaltro per proteggersi vicendevolmente dalle forze della natura.
Sono stati costruiti con compensato
sottile e flessibile, e la pelle di ciascuno
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UN AVVOLGENTE QUADRIFOGLIO
UN PADIGLIONE PER COMMEMORARE I 400 ANNI DI STORIA TRA LA CITT DI NEW YORK E LOLANDA
Gli olandesi a New York. Un connubio storico. Un legame che la citt di New York e lOlanda non possono e non
vogliono dimenticare e che anzi ci tengono a festeggiare. E per commemorare i 400 anni di storia insieme, lo
studio di architettura olandese, UNStudio, ha progettato un padiglione dalle morbide geometrie scultoree, il New
Amsterdam Plein & Pavilion. La struttura simboleggia l'incontro tra le due diverse culture. un crocevia tridimensionalmente risolto come un fiore, un ranuncolo, un
quadrifoglio dalle linee avvolgenti, sinuose e smussate.
Un getaway urbano, frequentato da 150mila persone, posto nel cuore della Peter Minuit Plaza, tra il Battery Park,
il parco pubblico pi grande e dinamico di Manhattan, e
il lungomare. La punta meridionale dellisola di Manhat-
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FLESSIBILIT E SOSTENIBILIT
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Fibra di vetro
Tessuto
in PTFE
Trave reticolare
in acciaio
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LA STRUTTURA RAPPRESENTA I COLLEGAMENTI CHE LA CITT DEL FUTURO DEVE CREARE PER CRESCERE
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parco di Kew, a sud-ovest di Londra, cos da essere facilmente trasportabile. Impostato per essere autonomo,
il padiglione non lascer alcun segno della sua presenza
alla RHS Chelsea Flower Show e il suo appoggio a zattera, senza alcun ancoraggio sul terreno, per resistere
alle intemperie, stato letteralmente zavorrato con della sabbia, escamotage adatto anche allassorbimento
dellacqua piovana che dalla copertura in vetro, passando allinterno degli elementi strutturali, si raccoglie
alla base. La suggestione che lo studio NEX e il paesaggista Barnett hanno voluto dare con i loro progetti
integrati quella della simbiosi tra uomo e natura. Unautentica immersione allinterno della natura. Quella stessa natura che lo accoglier anche alla fine dellesposizione quando il padiglione sar smontato e ricostruito
nei mitici Kew Gardens, divenuti, da qualche anno, un
valido centro di ricerca botanica, promotore anche del
Millennium Seed Bank Project, la Banca dei semi per
la tutela della biodiversit. (di Gianfranco Virardi)
cuppari@arteeferro.eu
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punti terminali interni delle aste trasparenti, cos da mostrare a tutti i visitatori i differenti semi che contribuiscono alla conservazione naturale ed ecosistemica globale del pianeta in tutte le sue necessit, da quelle mediche a quelle energetiche.
Il paesaggio circostante alla Seed Cathedral era concepito
come una continuazione delledificio. La struttura era poggiata
su una piattaforma simile a carta stropicciata che ricordava
una formazione rocciosa, sollevandosi in alcuni punti per creare percorsi coperti. Il team di designer ha utilizzato LED sincronizzati rivestiti con un sistema di lenti per rifrangere la luce,
proiettandola a terra con un effetto alone. Il nostro compito - spiegava Thomas Heatherwick prima dellExpo - di far
spiccare il padiglione inglese. Abbiamo deciso di raggiungere tale obiettivo realizzando un oggetto straordinario, non riconoscibile nei termini convenzionali, collocato in uno spazio aperto. Il padiglione di Heatherwick ha vinto il prestigioso Riba Lubetkin Prize, un premio inglese consegnato dal Royal Institute of British Architects allarchitettura internazionale pi rappresentativa progettata da un membro del Riba. Il
padiglione inglese di Shanghai ha battuto la concorrenza di
altri due progetti: Timberyard Social Housing a Dublino di
ODonnell and Tuomey e lAnchorage Museum al Rasmuson
Centre in Alaska firmato da David Chipperfield.
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Il Pavilion 21 MINI Opera Space uno spazio temporaneo e ricollocabile, progettato come polo ausiliario della
Bavarian State Opera di Monaco per il Festival dellOpera di Monaco 2010, in occasione del quale il padiglione
stato montato sulla Marstallplatz. Progettato dagli architetti della Coop Himmelb(l)au, la struttura ha unarchitettura sperimentale e inconsueta che ben si adatta a rappresentazioni musicali sperimentali di tipo itinerante. Du-
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news
IMPRESA EDILE RESCAZZI CESARE
ALUBEL SPA
32 ARCHILINE
news
STILARREDA
34 ARCHILINE
news
VISUAL 2 TRADE srl
TEKNOSOUND
progetto: arch. Guido Lenzi e arch. Fausto Savoretti - sala riunioni CNA di Bologna
36 ARCHILINE
news
DIMENSIONE MOSAICO snc
RIER IMPIANTI
ANGOLO
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ARCHITETTURA
Zaha Hadid
Soma Architecture
Leo Modrcin
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GEOMETRIE TRASLATE
THE POD / Luca F. Nicoletti e Serina Hijjas
Sopra: la planimetria del padiglione. Lintera struttura si divide in due zone di ampiezze diverse. A fare da legante tra le due la strozzatura centrale. La parte pi piccola
suddivisa in pi ambienti ospitanti la parte amministrativa. Lampio salone posto nella parte iniziale della struttura ha funzione di spazio espositivo. Sotto: la sezione
longitudinale. Gli elementi ellittici che assemblati formano il corpo della struttura sono percepibili anche allinterno e lo caratterizzano con diverse altezze rigidamente raccordate
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za. Al suo interno solo larea espositiva occupa pi della met di tutta la superficie totale, e pur essendo un unico ambiente si presenta vario e dinamico. Laltezza cambia per ogni sezione traslata e il candore dellintonaco
bianco si adatta alle varie fonti di luce, mentre le diverse altezze si raccordano in pi punti con i tagli di vetro
che arricchiscono linterno non solo di luce diurna ma
anche del paesaggio urbano che vi sta intorno.
La struttura portante, completamente realizzata con componenti in tubolare dacciaio, rivestita sia allinterno che
allesterno. Entrambi i rivestimenti sono bianchi, quello
interno opaco mentre quello allesterno lucido e riflettente. Questultimo realizzato con pannelli alucobond
ibrido, flessibili e plastici realizzati in alluminio molto leggero e dalle geometrie regolari, in grado di offrire una buona stabilit e anche unottima resistenza alle intemperie. Il guscio protettivo di tutto ledificio potrebbe essere assimilato ad una serie di nastri variamente adagiati
sulla struttura e che visti a una certa distanza sembrano continui. I pannelli nella realt presentano diversi tagli che si raccordano tra loro mantenendo una piccola
distanza, un sottile ricorso nero che geometrizza la superficie di copertura senza frammentare ulteriormente
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CREDITI
Architetti Studio Nicoletti
Associati Italy and Hijjas Kasturi
Associates Sdn, Malaysia
Sviluppo MKH Group, Malaysia
Construzione Bina Jurati Sdn Bhd
Dimensione 800 sqm
Fine lavori 2010
A sinistra: la sala espositiva ospita sul fondo lisola su cui appoggiato il plastico
(nellimmagine sopra) del nuovo quartiere che sar costruito sullarea occupata dal padiglione. Ai
margini del salone sono poste le tavole con i rendering, visibili anche nellimmagine posta in basso
DINAMICIT
E TECNOLOGIA
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CREDITI
Progettazione Zaha Hadid Architectes
Cliente Chanel
Attuale cliente Institut du Monde Arabe
Luogo Parigi
Costruzioni Fayat Group
Dimensioni 29m x 45m totale 700 mq
Spazio espositivo 500 mq
citrice dell'ultimo Stirling Prize 2010 e del Premio Pritzker nel 2004 ha dichiarato capace di offrire alle persone la prospettiva di un mondo alternativo, da cui lasciarsi entusiasmare. un oggetto scultoreo dalle fattezze intuitive e dinamiche, al cui interno lo spazio si presenta avvolgente e insolito, tautologicamente adatto in questo momento ad ospitare, fino al 30
ottobre, una mostra su Zaha Hadid e quindi anche su
se stesso. Mobile Art Pavilion uno spazio pensato
per contenere una mostra itinerante. La sua architettura nomade ed effimera, un container smontabile,
trasportabile e ricostruibile in meno di una settimana.
Non per modulare. Ha una struttura in acciaio ideata secondo il concetto della ripetizione e della variazione dellarco. E gli archi sono stati deformati per dare
modo alla luce naturale di entrare allinterno dallalto.
Il corpo omogeneo e compatto rivestito con scocca bianca e lucida, interrotto e slabbrato dalla cosiddetta terrazza che inserendosi nel volume ne stacca
unala, una piccola scheggia entro cui si trova la biglietteria. Gli altri elementi che costituiscono il padiglione
sono il piccolo volume per il guardaroba, lampio spazio espositivo e la corte interna, il cuore luminoso dellintera struttura. La corte messa in collegamento con
la terrazza crea uno spazio adatto agli eventi particolari e alle situazioni diverse dallesposizione. lessenza
di tutto il padiglione. 65 mq con il tetto trasparente pensati per una giusta pausa dopo la mostra.
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Il Mobile Art Pavillion accoglie grandi eventi legati al mondo dellarte e, a partire dalla mostra sullarchitettura di Zaha
Hadid, diventer lo spazio espositivo dellarte araba. Completer quel mondo fatto di cultura, rapporti interdisciplinari
e relazioni diplomatiche tra la Francia e i paesi Arabi come
gi lInstitut du Monde Arabe, appositamente costruito
sotto il presidente Francois Mitterand, rappresenta. Entrambi gli edifici insistono su una particolare area della Ville Lumire, una zona che si trova a cavallo tra due tessuti della citt, quello storico caratterizzato da costruzioni
di tipo tradizionale e laltro con limpianto urbano discontinuo, posti nel cuore della metropoli proprio sul lungosenna di fronte al Pont de Sully. Limmacolato Mobile Art Pavilion grazie al suo involucro iridescente e lucido gioca con la luce naturale, con le sfumature cangianti
dei bagliori del giorno e morbidamente vi si adatta. Al suo
interno la luce, relazionandosi con le superfici arcuate dei
pannelli di fibra plastificata, crea un ambiente fluido, avvolgente e accogliente, quasi archetipicamente femminile. una luce naturale e morbida, riflessa e mai diretta, che si alterna con quella artificiale appositamente progettata per non entrare in conflitto con le opere esposte. Accortezza che si coniuga con la particolare attenzione che il pensiero arabo pone allilluminotecnica
e di cui testimone anche lIMA progettato da Jean Nouvel, noto nel mondo per la sua particolare facciata pensata come un curtain-wall foto sensibile, un moucharabieh altamente tecnologico.
PIANO COPERTURA
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1. Copertura trasparente della corte interna; 2-3. Copertura trasparente della sala
espositiva; 4. Pannelli luminosi; 5. Rampa daccesso; 6. Scale; 7. Biglietteria;
8. Terrazza; 9. Guardaroba; 10. Entrata; 11. Sala espositiva; 12. Corte interna
ARCHILINE 53
B B
1. Corte interna;
2. Sala espositiva;
B B
SEZIONE B-B
1
2
2
SEZIONE B-B
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A
A
A
A
1. Corte interna;
2. Sala espositiva;
SEZIONE A-A
2
2
SEZIONE A-A
1
2
Foto F. Hafele
SALISBURGO (AUSTRIA). Quando una costante genera oscillazioni e una regola applicata porta alla sua
stessa variazione allora la progettazione inequivocabilmente legata alla realt parametrica. Una realt
geometrica adattiva del mondo tridimensionale che
sotto la guida dello studio Soma ha portato alla realizzazione del Mobile Music Pavilion di Salisburgo. Un
luogo pensato per rafforzare il legame tra la citt austriaca e la Seconda Biennale della Musica Contemporanea che ha avuto inizio lo scorso marzo 2011. Un
nuovo spazio temporaneo costruito per accogliere un
mondo fatto di sonorit ben diverse da quelle legate
al linguaggio classico pi che noto alla citt che ha dato
i natali a Wolfgang Amadeus Mozart, ma strettamente
connesse invece alla ricerca atonale, minimale, ritmica, sperimentale e davanguardia. Ma non lo studio
dellacustica a guidare la morfogenesi di questa ambivalente costruzione dalla forma vagamente morbida e soffice, che a sua volta protetta da un esoscheletro inquietante e rievocante il guscio di un riccio. Citando il titolo di un libro di Muriel Barbery, possibile affermare che questo piccolo padiglione la prova delleleganza del riccio e di quanto una sovrastruttura inquietante e pungente sia comunque in grado di sollecitare limmaginario collettivo con ci che
pu essere considerato universalmente pericoloso e
contemporaneamente sovvertirlo. Labbinamento eleganza e variabilit alquanto inusuale, ma in questo
caso proprio la variabilit il gioco che struttura il Mobile Music Pavilion e che lo rende armonioso ed elegante, in barba a chi afferma che leleganza appartiene allarchitettura tradizionale in quanto risultante del-
lapplicazione del concetto della simmetria e di altri canoni classici. Ogni singolo elemento dellesoscheletro montato in modo diverso e in modo diverso modula la luce che vi si riflette facendo variare la percezione di s. Questa piccola e temporanea architettura sovverte alcuni concetti chiave. La struttura portante
esterna ed costruita secondo la logica del buttomup cio dal basso verso lalto, dal piccolo al grande.
quel sistema in cui singole parti vengono connesse tra loro in modo da formare componenti pi grandi e che a loro volta interconnesse tra loro realizzano
un sistema completo e anche pi complesso. In questo caso la singola unit una stecca di alluminio lunga un paio di metri, e tutte insieme sono legate tra loro
secondo regole che, pur variando per ognuna di loro,
si attengono ad una logica additiva parametrica.
Il Mobile Music un padiglione trasportabile ed stato progettato per poter essere assemblato pi volte
e sempre in luoghi diversi, nei dieci anni a venire. Proprio per questa progettualit futura una delle sue peculiarit non poteva non essere la flessibilit; caratteristica ulteriormente garantita dalla suddivisione
della struttura in singole sezioni ad arco che variamente
connesse modulano la possibilit di poter far cambiare
la dimensione dello spazio, riducendo o aumentando
il numero di sezioni montate e assicurando cos anche una maggiore adattabilit alle diverse condizioni
del sito. La versatilit del Mobile Music Pavilion di Salisburgo una specificit necessaria che fa s che questo spazio possa ospitare anche conferenze o piccoli
spettacoli di danza o ancora per essere vissuto diversamente dai cittadini. Condizione necessaria che
Sopra: la planimetria della struttura portante dellintero padiglione. Lesoscheletro progettato secondo la variazione della posizione dellunico elemento costitutivo: una stecca dalluminio
lunga un paio di metri. Sotto: la pianta. La disposizione interna strettamente legata ai moduli delle arcate e alla dislocazione dei moduli parallelepipedi che fa variare la fruizione interna
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PROSPETT0
PROSPETTIVA
PLANIMETRIA GENERALE
Basse sollecitazioni
Alte sollecitazioni
Supporto
Sopra: due viste, prospettica e frontale, di un singolo modulo della struttura portante.
A destra: schema riassuntivo ed esplicativo delle possibili diverse disposizioni interne. Possibili altri usi
differenti dello spazio interno oltre allascolto della musica contemporanea per cui stato progettato
SEZIONE LONGITUDINALE
stata risolta dal gruppo Soma con luso di elementi tridimensionali, parallelepipedi tutti uguali che, variamente
spostati e sistemati, diversificano linterno creando aree
dalle diverse altezze e pertanto dalle diverse funzioni. Sono
elementi che in piano creano un pavimento modulare geometricamente giustificato dalla discretizzazione del perimetro del padiglione e che alloccorrenza diventano elementi di arredo. la variazione il tema principale della progettazione e dellarredo e vale anche per ci che concerne
la luce. Allinterno essa varia perch ad illuminarlo la stessa luce del giorno che penetrando tra le maglie delle stecche variamente connesse incontra solo un sottile tessuto dal colore chiaro. Ma anche allesterno la luce diurna,
specchiandosi e riflettendosi, cambia assecondando i diversi angoli di connessione dei vari elementi.
uno spazio nato dal concetto della variazione, ma soprattutto un luogo dedicato alla musica. Unarchitettura, insomma, che risponde pienamente al concetto
espresso dal compositore veneziano Luigi Nono, allinterno
dei suoi Scritti e colloqui, in cui definisce lo spazio sonoro ... una tale meravigliosa occasione sia per la sua progettazione che per la sua possibile rispondenza a nuovi
criteri architettonici-culturali e sociali. Ma nonostante
negli anni Novanta non fosse molto in uso progettare e
realizzare uno spazio temporaneo per lascolto stato
sempre Nono nella stessa opera a scrivere: oggi necessario uno spazio architettonico continuamente trasformabile e definibile nella sua finalit molteplice.
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CREDITI
Progettisti Soma Architecture
Luogo Salisburgo, Austria
Strutture Bollinger Grohmann Schneider ZT GmbH, Vienna
Progetto luci Podpod, Vienna
Costruzione Unterfurtner GmbH, Austria
PRATICA ARCHITETTONICA
ALLUNIVERSIT DI PADOVA
Interazione su un progetto in scala reale
Edoardo Narne
Professore invitato alla UAX
di Madrid nel 2002. Dal 2003
collabora alla didattica al DAUR
dellUniversit di Padova dove,
nel 2006, vince il concorso di
ricercatore. Membro fondatore
dello Studio Mas e dello studio
azimut05. Il suo lavoro
documentato in tre monografie:
Cornoldi/ MAS ARCHITETTURE;
AZIMUT05 progetti recenti;
Edoardo Narne Architetture
1999 - 2009, 2010.
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Nasce da una rielaborazione di un progetto di Charles Correa la struttura espositiva temporanea completamente realizzata con materiali poveri o comunque di recupero dallUniversit di Padova. la conferma
di come sia possibile costruire a basso costo. Lidea
cresciuta nel tempo in seguito ad una visita che quattro anni fa un gruppo di studenti fece a Chicago per
visitare il Campus universitario dell'IIT. In quelloccasione alcuni laureandi stavano presentando i loro lavori e molti erano vere e proprie piccole strutture-installazione realizzate in scala 1:1. stato dopo questa esperienza che il DAUR, il dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento dellUniversit di Padova decise dunque di cogliere la forza di quell'idea
potentissima e cerc di individuare le strade che bisognava percorrere per poter far ripetere agli studenti
dellateneo quellesercizio di costruzione, in scala reale, dei propri progetti. Lintera operazione stata portata a termine sotto la guida del professore Edoardo
Narne, ed a lui che saranno poste alcune domande per conoscere meglio il progetto.
Che tipo di ricerca tecnologica e/o compositiva
sottende la progettazione di questo padiglione?
Tecnologia low- tech e ricerca sui fondamenti della disciplina: lo studio dei materiali sottoposti alla legge della gravit, l'influenza della luce nella determinazione e
calibratura di atmosfere accoglienti e seducenti.
Dal progetto alla realizzazione quali difficolt sono
state affrontate?
Innumerevoli. La realt dell'accademia italiana non ha
certo le possibilit, ne le potenzialit, delle corrispondenti facolt americane. Per anni si cercato di trovare una soluzione alla sostenibilit economica di tale
iniziativa: un piccolo padiglione realizzato con l'aiuto
degli studenti. Unoperazione considerata un vero se-
gnale di rinnovamento nella trasmissione della pratica architettonica. Venne preso in considerazione anche l'utilizzo di containers, ma i costi risultarono troppo elevati. Inoltre, per l'ottenimento di tutti i permessi, stato anche necessario presentare il progetto sperimentale ad almeno sei commissioni diverse tra organi universitari e settori dell'amministrazione comunale. Ma ci che nel tempo si comunque confermato
come certezza stato il coinvolgimento degli studenti,
considerato essenziale, proprio per il loro stesso entusiasmo, sia per la costruzione del manufatto, sia perch ha rappresentato per loro la possibilit di toccare con mano la complessit, la ricchezza e le potenzialit di un progetto in scala reale.
Quali materiali sono stati usati per la realizzazione di questa struttura?
Lo scoglio dei costi dell'iniziativa sembrava difficile
da superare. Un anno fa per arrivata la soluzione.
Durante la preparazione del corso stato analizzato
un vecchio progetto di Charles Correa pensato per
una casa sperimentale, non ancora realizzata in India e quasi contemporaneamente un laureando ci avvisa di una grande svendita di alcuni modelli di librerie da parte di una nota ditta svedese di arredamento. Utilizzando le librerie come materiale da costruzione
e rielaborando lo schema progettuale di Correa si avvia il progetto esecutivo che, per il resto delle strutture, prevede l'uso di materiali a basso costo, normalmente impiegati nei cantieri: i pannelli Osb, solitamente utilizzati per le recinzioni di cantiere in questo caso sono stati adoperati per le coperture; i tubi
in pvc, impiegati per le fognature, in questa situazione creano il frangisole dello spazio centrale; i pozzetti
prefabbricati sono stati invece impiegati per la realizzazione dei plinti di fondazione. La discussione con
dotti dei percorsi formativi del Corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura. Un susseguirsi diniziative, ne siamo sicuri, troveranno ospitalit in questi ambienti, che sono ritenuti spazi permeabili a nuove idee
e, contestualmente, in grado di stimolare la creativit degli studenti verso future prolifiche manifestazioni. L'intervento pu essere trasferito in altre situazioni ambientali. E si spera un giorno di poterlo ricostruire
in India, dove stato concepito da Charles Correa.
Come hanno reagito gli studenti quando gli stato
proposto la realizzazione in scala 1:1 del progetto,
esperienza inusuale nelle universit italiane?
Molti non capivano la portata dell'operazione. Poi, a
risultato acquisito, si sono proposti in molti per
l'evento successivo.
Larchitettura effimera, i temporary space, sono eticamente giustificabili in un momento economico
come lattuale?
La domanda giusta, ma unesperienza didattica
meglio non caricarla di cos tanta responsabilit. La
cosa migliore da fare lasciare lo spazio necessario
alle critiche senza prenderle troppo sul serio.
Quali principi della sostenibilit sono stati adottati?
difficile parlare di sostenibilit. Espressione troppo
abusata. Oggi sembra che ognuno debba avere una
personale e originale risposta rispetto a questa questione. La buona architettura parla da sola, senza bisogno di giustificarsi nei confronti delle questioni-tendenze pi attuali.
La ricerca sulle architetture temporanee proseguir
con altri esperimenti?
Certamente. uno strumento didattico straordinario.
Di recente il dipartimento ha realizzato, all'interno di un
workshop a Venezia, alcune pensiline in scala 1:1 e anche in questoccasione i risultati sono stati esaltanti.
ARCHILINE 67
CARDBOARD PAVILION
LA FORZA DEL CARTONE
Autocostruibile e totalmente riciclabile
Luigi Alini
Architetto e professore associato
in Tecnologia dellArchitettura
presso la Facolt di Architettura
di Catania, sede di Siracusa.
Ha svolto attivit di ricerca in
Giappone e ha curato
la prima mostra monografica in
Italia sullopera di Kengo Kuma,
col quale ha in corso ricerche
sulluso innovativo in architettura
di materiali della tradizione.
68 ARCHILINE
tinua mediante la connessione di pi moduli. La sovrapposizione degli elementi ha garantito lottimizzazione del deflusso delle acque meteoriche.
Ultima domanda: cosa rende solidali queste diverse parti?
Dei connettori meccanici di plastica di 6mm di diametro. Bottoni meccanici composti da due elementi accoppiati tra loro per pressione. Questa soluzione
stata individuata a valle di un confronto tra diverse
ipotesi vagliate: velcro, colla ecc, e quella dei rivetti a pressione nasce dalla sintesi di diverse necessit. In primis quella connessa al riciclo del sistema. I rivetti facilmente separabili dal cartone vengono innestati senza lausilio di alcun attrezzo. Basta la pressione
delle mani. I fori e la posizione dei connettori sono stati predeterminati sui singoli componenti di cartone mediante fustellatura escludendo cos qualsiasi possibilit di errore in fase di montaggio da parte dellutente, al quale viene fornito anche uno schema di montaggio con tutte le istruzioni necessarie. Infine, il sistema
di connessione meccanico assorbendo gli sforzi di
scorrimento che si generano tra le parti garantiva anche un buon grado di flessibilit e di mobilit tra le singole parti del sistema, che per sua stessa natura non
poteva essere troppo rigido.
ARCHILINE 69
Arturo Tedeschi
Architetto, si occupa di
ricerca nel campo della
modellazione parametrica.
Nel 2010 pubblica
Architettura Parametrica introduzione a Grasshopper, il
primo manuale italiano sulla
modellazione generativa in
Rhinoceros. Nello stesso anno
collabora con lo studio Zaha
Hadid Architects di Londra.
70 ARCHILINE
Questo articolo non vuole essere lennesima celebrazione del ruolo del computer nel processo progettuale. Al contrario, si vuole qui affermare come i recenti sviluppi nellarchitettura e nel design siano in realt esito di un percorso di ricerca maturo che, supportato da
un profondo controllo degli strumenti digitali, sta paradossalmente liberando il progettista dai vincoli e dai
condizionamenti del software, facendo assurgere
questultimo a strumento neutrale di indagine ed approfondimento. Progettazione parametrica, modellazione algoritmica, design generativo, design associativo sono le parole chiave di un nuovo paradigma in grado di rispondere alla crescente complessit dei problemi progettuali attraverso un approccio alternativo,
che colloca in una prospettiva diversa i ruoli consolidati di processo e risultato e vede nel computer il naturale alleato, ma non la ragion dessere.
Avanguardia
Lapproccio non recente, perlomeno non contemporaneo. Luigi Moretti (1906-1973) il primo architetto
a parlare di Architettura Parametrica elaborando (insieme al matematico Bruno De Finetti) progetti per stadi di calcio, tennis e nuoto che rifiutavano riferimenti tipologici, perseguendo lidea di generare la forma attraverso rigorose relazioni geometriche tra parametri
quantizzabili, relativi alla visione ottimale. Scriveva
Moretti: I parametri e le loro interrelazioni divengono cos lespressione, il codice, del nuovo linguaggio
architettonico, la struttura, nel senso originario e rigoroso del vocabolo, deficiente le forme che quelle funzioni esaudiscono. Alla determinazione dei parametri e loro interapporti, debbono chiamarsi a coadiuvare
le tecniche e le strumentazioni del pensiero scientifico pi attuali; particolarmente la logica-matematica, la
ricerca operativa e i computers, specie questi per la
possibilit che danno di esprimere in serie cicliche au-
di operazioni) si evoluto in un sistema di controllo maturo che ha consentito di dare forma e materia a nuove sperimentazioni formali. La recente introduzione in
ambito progettuale di complesse tecniche di programmazione (scripting) e dei software parametrici ha
offerto ai designer possibilit inattese, al punto da rendere del tutto imprevedibile, o quantomeno sfumato,
il portato e linfluenza di tali strumenti.
Software
I software parametrici - protagonisti di unampia e trasversale diffusione in virt di un utilizzo intuitivo che non
richiede conoscenze di programmazione - consentono di organizzare i progetti in sistemi associativi basati
su logiche di relazione tra parti, offrendo la possibilit
di alterare la configurazione complessiva di un sistema, agendo sui parametri posti alla base del processo progettuale, secondo una logica di propagazione
delle modifiche. Linnovazione assoluta introdotta recentemente da tools come Paracloud, Generative Components (Bentley Systems) e, in particolare, Grasshopper, - plug-in di Rhinoceros (McNeel) - consiste
nellaver tradotto la sintassi della programmazione in
uninterfaccia visuale, introducendo unesperienza
inedita di interazione con il software. Con Grasshopper, per la prima volta, il sistema dei legami parametrici che organizza le differenziazioni di un modello tridimensionale pu essere configurato e manipolato
esclusivamente attraverso un diagramma. La forma non
pi ottenuta secondo la logica additiva tipica dei CAD
o la manipolazione - seppur virtuale - dei modellatori
3D, ma generata attraverso una sequenza ordinata
di istruzioni: lalgoritmo. Grasshopper, pertanto, non propone lennesimo ambiente di modellazione interattivo,
ma offre uno spazio speculativo/operativo non dissimile dal foglio di carta, dove eventuali limiti non appartengono pi al software, ma alla capacit di indagine formale dellutente. Inoltre, come diretta conseguenza della logica associativa possibile creare legami concettuali ed effettivi tra i diversi livelli di approfondimento progettuale. In altri termini, la modifica di
un parametro a scala pi ampia in grado di genera-
ARCHILINE 71
SERPENTINE GALLERY...
DA ZAHA HADID A ZUMTHOR
Undici padiglioni che hanno fatto storia
LA PI FAMOSA
GALLERIA DI LONDRA
Serpentine Gallery una
delle gallerie pi importanti di
Londra sia per l'arte moderna
sia per quella contemporanea.
Si trova allinterno dei
Kensington Gardens, nel
centro di Londra, e ogni anno
attira fino a 800mila visitatori.
Annualmente la Serpentine
commissiona ad architetti
internazionali di fama
mondiale la progettazione di
un padiglione sul prato,
allinterno del quale vengono
ospitati proiezioni, film
e conferenze.
Sono conosciuti in tutto il mondo i padiglioni della Serpentine Gallery di Londra: piccole realt espositive progettate dai pi famosi architetti internazionali. Tutto nato
circa undici anni fa per celebrare il 30 anniversario della galleria. Ha avuto inizio con un padiglione progettato da Zaha Hadid, una struttura molto criticata perch
eccessivamente costosa, che fece per scattare la scintilla e avvi un processo che fino a oggi ha portato a
10 soluzioni architettoniche tutte diverse e tutte progettate da grandi nomi del mondo dellarchitettura e dellarte. Larchitetto scelto dalla Serpentine Gallery, non
si bandisce alcun concorso. E a guidare lintera impresa
annuale sono Julia Peyton-Jones e il co-direttore
Hans Ulrich Obrist. Ci che conta nella scelta che larchitetto non abbia, prima dellinvito, realizzato alcuna
sua opera sul territorio dInghilterra. La tempistica semplice: presentato, solitamente in febbraio, il cosddetto Planning, la documentazione necessaria, agli architetti restano 6 mesi per avviare i cantieri e completare lopera. Fino a questanno le diverse architetture
hanno regalato sempre diverse suggestioni, e dal
punto di vista strutturale hanno potuto godere del valido supporto di Cecil Balmond, il famoso ingegnere che
da pochi mesi ha lasciato il gruppo Arup e non si sa se
proseguir a lavorare per i temporary space della Serpentine. Ma quale destino attende queste architetture
dopo la manifestazione che inizia in luglio e termina a
ottobre? Il primo, progettato da Zaha Hadid, ora della Royal Shekespere Company. Posizionato accanto al
teatro Stratford Upon Avon ha modificato il suo ruolo
primario e funge da caff estivo. Ovviamente essendo
KENSINGTON GARDENS
1. Serpentine Gallery
2. Il tempio della regina Carolina
3. Statua di Peter Pan
4. Fontane
5. Ponte Serpentine
6. Fiume Serpentine
7. Bowling e campi da tennis
8. Stagno
9. Hyde Park
tutte strutture architettonicamente molto ricercate hanno svegliato gli interessi di molti, e quasi tutti i padiglioni
sono stati acquistati da collezionisti privati di tutto il mondo. Hanno cambiato funzione, si sono inseriti in climi
diversi e paesaggi forse avulsi, ma la loro forza espressiva rimane comunque intatta. Sono comunque piccole
architetture concluse che hanno una loro forza intrinseca e in qualsiasi parte del mondo pu essere
espressa. Suscitano interesse sia negli architetti, che
durante la progettazione sperimentano nuove soluzioni, sia nei visitatori che provano molto spesso sensazioni diverse e spaesate. Il padiglione realizzato nel 2001
da Libeskind stato invece rimontato nella citt di Cork
e pi volte riusato in altre manifestazioni.
Insomma, i Serpentine Pavilion testimoniano quanto
possano essere diverse le interpretazioni di spazio temporaneo da parte degli architetti e anche come possa essere variamente espresso il rapporto tra architettura e la natura. Inseriti nel pieno del parco a pochi
passi dal Serpentine Lake, i padiglioni ospitano programmi di eventi e incontri che coinvolgono i cittadini
per tutta lestate, ma ci che sembra una costante di
tutte queste opere il rapporto diverso con il verde, ricerca maggiormente espressa nellultimo padiglione
progettato da Peter Zumthor, che gioca tra luci e ombre, esaltando il silenzio e leffetto sorpresa che una geometria severa pu creare quando al suo centro ospita un luminoso giardino dalla vegetazione spontanea.
Natura e architettura: questa la forza espressiva che
i londinesi hanno modo di vivere quando scelgono di
andare, una volta allanno, al Serpentine Pavilion.
2
8
72 ARCHILINE
2011
PETER ZUMTHOR
Questanno lideazione del padiglione stata affidata allarchitetto
svizzero Peter Zumthor. Il tema
scelto quello dellhortus conclusus. Un giardino nel giardino, creato per la meditazione e realizzato in
collaborazione con il designer olandese Piet Oudolf e Arup per la parte
strutturale. Nelle intenzioni dellarchitetto il giardino pu aiutare i visitatori a fermarsi, rilassarsi, osservare e, forse, ricominciare a parlare, lasciandosi alle spalle i rumori
2010
JEAN NOUVEL
Lanno scorso, in occasione del 40
anniversario della Serpentine Gallery, la costruzione del padiglione
stata affidata a Jean Nouvel. Il suo
progetto viveva di contrasti tra i materiali leggeri e le strutture metalliche a sbalzo, come tra il colore rosso della struttura e il verde del parco. Il rosso richiamava il colore di
tre icone della vita inglese: le cabine
telefoniche, le cassette postali e gli
autobus. L'edificio si componeva di
audaci forme geometriche, grandi
2009
SANAA
Sejima e Nishizawa, gli architetti
dello studio SANAA, hanno creato
nel 2009 un padiglione che assomigliava a una nuvola riflettente
adagiata in cima ad una serie di
delicate colonne. La struttura in
metallo riflettente del tetto variava
in altezza, esplorando la disposizione degli alberi nel parco e arrivando, in qualche passaggio, vicina al
terreno. Descrivendo la loro struttura gli architetti spiegavano: alluminio galleggiante, alla deriva tra gli
2008
FRANK GEHRY
Il Serpentine Gallery Pavilion del
2008 stato il primo progetto realizzato da Frank Gehry in Inghilterra.
La spettacolare struttura, progettata
e realizzata in collaborazione con
Arup, era fissata a terra grazie a
quattro colonne in acciaio massiccio ed era composta da tavole di legno di grandi dimensioni e da una
complessa rete di piani di vetro sovrapposti, creando uno spazio multi
- dimensionale. Per lideazione di
questopera Gehry si ispirato ad
unaffascinante variet di fonti, dalle
74 ARCHILINE
elaborate catapulte il legno di Leonardo da Vinci fino alle pareti a strisce delle cabine sulla spiaggia. Il risultato un padiglione in parte anfiteatro e in parte passeggiata: tutti i
diversi elementi insieme hanno
creato un luogo che si trasformava,
adatto alla riflessione e al relax di
giorno, perfetto per i dibattiti e gli
spettacoli di sera. All'interno del padiglione, tettoie in vetro appese alla
struttura in legno proteggevano i visitatori da vento e pioggia, fornendo
ombra durante le giornate di sole.
2007
OLAFUR ELIASSON E KJETIL THORSEN
Nel 2007 il padiglione temporaneo
stato realizzato dallarchitetto norvegese Kjetil Thorsen, dello studio
Snhetta e dallartista danese Olafur Eliasson. Il radicato interesse di
Eliasson per le questioni spaziali lo
ha portato a impegnarsi sempre di
pi nei progetti di architettura e a
collaborare in diverse occasioni con
Thorsen. Il loro padiglione era una
dinamica struttura rivestita in legno
somigliante a una trottola: unopera
che si sviluppava in verticale distan-
2006
REM KOOLHAAS
Il padiglione del 2006 stato disegnato dal Premio Pritzker Rem Koolhaas e da Cecil Balmond, progettista strutturale dello studio Arup. Il
fulcro del progetto era uno spettacolare baldacchino gonfiabile di forma ovoidale che galleggiava sopra
il prato della galleria. Realizzata in
materiale traslucido, la tettoia era
tenuta sollevata in aria o abbassata
a coprire lanfiteatro al di sotto a
seconda delle condizioni meteorologiche. Un fregio realizzato da Thomas Demand ha segnato la prima
2005
ALVARO SIZA + EDUARDO SOUTO DE MOURA
Nella progettazione del Padiglione,
Siza e de Moura hanno cercato di
garantire che il nuovo edificio, pur
presentando unarchitettura completamente diversa, stabilisse un
"dialogo" con ledificio neo-classico
che ospita la galleria. Il Financial Times, in un articolo dedicato a questo padiglione temporaneo, ha definito Alvaro Siza come uno degli architetti pi raffinati del panorama
internazionale. Il padiglione era costruito su una semplice griglia rettangolare, che stata distorta per
2003
OSCAR NIEMEYER
Il Serpentine Gallery Pavilion di Oscar Niemeyer, la
prima opera dellarchitetto brasiliano in Gran Bretagna, era semplice e ingegnosa nello stesso tempo,
fatta di linee decise che esaltavano alcuni aspetti
espressionisti della volumetria. Costruito in acciaio,
alluminio, cemento e vetro, la sua rampa daccesso
color rosso rubino era in contrasto con il bianco della
costruzione e il verde del parco. Ci che stato veramente difficile per questo Padiglione - affermava
Niemeyer - stato il fatto che l'edificio fosse cos pic-
colo. Ho voluto caratterizzarlo attraverso la leggerezza, attraverso una forma diversa. Ho cercato di sospenderlo, per far s che apparisse pi leggero, quindi
mi sono allontanato dalle forme regolari per creare
una figura multiforme che enfatizzasse l'oggetto architettonico. Le superfici sottili che appaiono in prospetto come una traccia continua fanno apparire
l'edificio talmente leggero da renderlo quasi evanescente, effetto intensificato dall'uso dei pilotis lecorbusiani che lo fanno alzare al di sopra del terreno.
creare un modulo dinamico e curvilineo. Era composto da travi di legno a incastro, un materiale scelto
perch accentuava la relazione tra
il padiglione e il parco circostante.
Eduardo Souto de Moura, dopo gli
studi alla School of Fine Arts di Porto, ha iniziato la sua carriera collaborando con lo studio di lvaro Siza
Vieira, con cui ha realizzato, come
co-autore, numerosi progetti oltre
al padiglione della Serpentine, per
esempio il padiglione portoghese
per lExpo 2000 ad Hannover.
2002
TOYO ITO
La Serpentine Gallery Pavilion di
Toyo Ito sembrava essere una struttura estremamente complessa e
costruita su traiettorie apparentemente casuali. In pratica il padiglione era il risultato di un esperimento
matematico-artistico: Toyo Ito ha
materialmente realizzato il disegno
di un cubo che gira intorno al proprio baricentro. I numerosi triangoli
e trapezi formati dalle linee che si
intersecano erano rivestiti per risultare trasparenti e traslucidi, dando
cos il senso di movimento infinita-
2001
DANIEL LIBESKIND
Daniel Libeskind, insieme ad Arup,
studio di progettazione ingegneristica, crea Eighteen Turns, un insieme
di lastre di metallo rivestite di pannelli in alluminio e assemblate in
una sequenza dinamica simile a un
origami giapponese, in grado di riflettere la luce, i prati e gli alberi circostanti, rivelando una prospettiva
completamente nuova del verde del
parco e delledificio in mattoni che
ospita la Serpentine Gallery.
Larchitetto statunitense ha descritto
2000
ZAHA HADID
Il primo padiglione della Serpentine
Gallery stato affidato a Zaha Hadid. La sua opera ha radicalmente
reinventato la comune idea di un
tendone. Fin dallinizio lo scopo era
quello di giocare con lidea tradizionale di una struttura in tessuto. Il
padiglione si configurava come una
tenda, realizzata da porzioni triangolari di tetto inclinato con la struttura portante in acciaio e coperti da
semplice tessuto che donava una
sensazione di plasticit a tutta la
struttura, aveva unestensione inter-
PAESAGGIO
FLUORESCENTE
MIAMI BEACH (FLORIDA). Suggestioni marine luminose e filiformi per lArt Basel Miami Beach and
Creative Time Oceanfront del 2010. Progettato da Phu
Hoang Office e da Rachely Rotem Studio, Exhale,
questo il nome dellibrido padiglione, concettualmente molto pi vicino ad una istallazione darte, ad
una land-art, che ad un temporary space. Montato sulle coste di Miami Beach evoca le inconsistenti e fluttuanti geometrie pseudo zoomorfe, simili a fantastiche creature marine delle acque pi profonde, a quelle cangianti creature presenti negli abissi marini.
Exhale Pavilion luminoso, immateriale, quasi incorporeo. La sua leggerezza nasce dalla ricerca tecnologica e compositiva che i due studi hanno avviato per
poter creare una struttura sensibile e suscettibile ai
cambiamenti e alle variazioni di direzione della brezza marina. fatto di corde luminose e fluorescenti che
morbidamente attraversano lampia area destinata allesposizione e si raccordano tra loro con nastri dalle movenze suadenti. Filiformi suggestioni che a
Miami, per levento che si inaugur il 2 dicembre, mollemente ondeggiavano nel cielo scuro della notte.
Phu Hoang e Rachely Rotem si sono fatti suggestionare dagli affascinanti effetti di bioluminescenza che
si verificano naturalmente sulle coste di Miami Beach
e che sono dovuti alle fioriture delle alghe presenti nellOceano Atlantico, fenomeno in aumento e spesso
causato dalleccesso di nutrienti quali il fosforo presente nelle acque marine. I fiori cambiano forma con
il flusso e il riflusso delle maree e di notte la loro bioluminescenza accompagna linfrangersi delle onde sulla battigia. Per ricreare queste impressioni i progettisti si sono serviti di due diversi tipi di funi, riflettenti e
fluorescenti, che strutturate in fasci si intrecciano e si
sovrappongono tra loro. Disegnano un perimetro impercettibile segnato a terra solo dalle basi degli 11 tra-
A sinistra: uno dei due grandi baldacchini che hanno particolarmente caratterizzato lintero impianto.
Le strutture portanti sono metalliche e sorrette da possenti basi di cemento armato. I fasci di luci sono di
due tipi: luminosi e fluorescenti. In alto: veduta dinsieme. In basso: particolare di uno dei due baldacchini
ARCHILINE 81
4. Fune fluorescente
1. Il sensore della velocit del vento individua la direzione dei venti. I dati sui venti vengono comunicati al sistema digitale del controllo
dellilluminazione per creare dinamiche sequenze di luce. 3. Il sensore legge la variazione della velocit dellaria direttamente soffiata
allinterno. Rielaborato il dato limpianto di luce ultravioletta carica le funi sospese fosforescenti facendone variare la luminosit
1. Informazioni
2. Amaca luminosa
3. Baldacchino per performance musicali/Dj
4. Istallazione di funi fluttuanti
5. Bar
6. Baldacchino per proiezioni video
7. Schermo per proiezioni video art
5
1
2
CREDITI
Progettisti Phu Hoang Office and Rachely Rotem Studio; Luogo Miami; Cliente Art Basel Miami Beach;
Inaugurazione 22 dicembre 2010; Superficie 25000 mq; Quantit funi fosforescenti 11 km;
Materiale basamento cemento armato prefabbricato; Materiale traliccio acciaio; Strutture Arup
ARCHILINE 83
TRASPARENZE DACCIAIO
PADIGLIONE CROATO PER LA BIENNALE DI VENEZIA / Leo Modrcin
VENEZIA. Per la 12.esima edizione della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, la Biennale del
2010, la nuova Repubblica della Croazia non ha presentato una serie di progetti curati, stampati ed
esposti appositamente per far conoscere la sua idea
di architettura. Ha presentato una struttura galleggiante
ideata da un gruppo di 14 architetti croati tutti affermati nel campo e internazionalmente conosciuti e capitanati da Leo Modrcin. Quella da tutti loro proposta
unarchitettura atipica. un volume anomalo: una
struttura realizzata con 32 tonnellate di acciaio. Quarantadue strati di rete metallica Q385 saldati tra loro,
in entrambe le direzioni, con aste verticali poste a una
distanza di 50 cm luna dallaltra. un manufatto che
nonostante tutto ha un aspetto inconsistente, quasi etereo o impalpabile, come dire: a fil di ferro. Ricorda un
wireframe o wire frame model, la rappresentazione tridimensionale vettoriale tipica del web design; una realt grafica geometricamente primitiva in cui loggetto
A sinistra: sequenza
di immagini della costruzione
e del trasporto lungo le coste
della Croazia con attracco
in alcuni importanti porti
prima di giungere a Venezia.
In alto e in basso: due
schemi assonometrici del vuoto
allinterno delle maglie metalliche
di cui formato il padiglione
ARCHILINE 87
88 ARCHILINE
SEZIONI LONGITUDINALI
da vicino ha un aspetto materico, metallico e ossidato, da lontano invece inconsistente e sembra quasi un nugolo di punti che diradandosi nella parte centrale lascia intravedere il mondo che gli sta intorno.
un volume di reti dacciaio, un padiglione galleggiante che per partecipare alla Biennale ha attraversato
lAdriatico e ha ormeggiato al molo principale della Biennale ed l che il 21 agosto 2010 stato presentato,
anche se per poco tempo, al pubblico di Venezia. Linterno, se di interno si pu parlare, stato progettato
per sottrazione. I 42 strati di rete, saldati ad una distanza
di 12.5 cm luno dallaltro, sono stati variamente combinati tra loro secondo una logica ben precisa ma irregolare. Tutta la struttura reticolare stata fissata alla
chiatta attraverso la saldatura di alcuni tondini aventi
funzione di elevazione primaria ai quali in un secondo
momento sono stati saldati gli altri strati metallici. I 42
piani metallici, variamente tagliati, hanno dato corpo
al vuoto interno man mano che la loro stratificazione
si avviava alla conclusione. Le prime sovrapposizioni
ovviamente hanno dato corpo al piano di calpestio,
mentre le altre, nelle loro diverse forme, per sovrapposizione hanno creato il vuoto allinterno del regolare parallelepipedo metallico. Il manufatto cos completato, ma comunque traballante, instabile e pericoloso come lo stesso commissario del gruppo ha affermato, ha solcato lAdriatico trainato da un rimor-
ARCHILINE 89
CREDITI
Architetti Saa Begovic, Marko Dabrovic,
Igor Franic, Tanja Grozdanic, Petar
Mikovic, Silvije Novak, Veljko Oluic,
Helena Paver Njiric, Lea Pelivan, Toma
Plejic, Goran Rako, Saa Randic, Idis
Turato, Pero Vukovic, Tonci Zarnic
Capo gruppo Leo Modrcin
Sponsor Cantiere Kraljevica, Croazia
Costruzione Cantiere Rijeka
Costruzione chiatta Jadranski Pomorski
Luogo esposizione Biennale
Architettura Venezia 2010
Da oltre 35 anni
leader nella produzione
di finestre, persiane,
serramenti di alta qualit
in legno-alluminio e PVC
da vedere
MEET DESIGN
Il gruppo RCS lancia MEET DESIGN, una innovativa piattaforma
multicanale che ha come obiettivo primario la divulgazione del
design italiano attraverso iniziative di ampio respiro rivolte al consumatore finale. Nasce cos un
contenitore di idee e di attivit in
grado di veicolare tutti i valori
concettuali, progettuali, creativi e
produttivi del settore per mostrare, ad un pubblico allargato, i
protagonisti della cultura italiana
dellabitare. MEET DESIGN si
propone quindi di dialogare con
le persone sul tema del design
attraverso molte attivit che riescano ad intercettarne linteresse avvalendosi di tutte le leve di
comunicazione del Gruppo.
Lobiettivo diventare un punto
di riferimento e di collegamento
tra aziende, creativi e consumatori, per promuovere e valorizzare la cultura delle idee, del progetto, della creativit e della contemporaneit. MEET DESIGN
organizzato in collaborazione
con gli Assessorati alle Politiche
Culturali del Comune di Roma
Capitale e della Citt di Torino, in
partnership con Franke e Mercedes-Benz. MEET DESIGN un
progetto che si articola in tre
aree: MEET SHOW, MEET TALENTS e MEET PEOPLE. MEET
SHOW una mostra itinerante
dal titolo Design, una storia italiana, curata da Marco Romanelli. Grandi maestri e giovani
designer, analisi critica e ricerca.
Una inedita selezione di pezzi
RESTRUCTURA: LA FIERA DI
EDILIZIA E ARCHITETTURA
Tra novit e conferme, in via di
definizione la nuova edizione di
Restructura, in calendario al Lingotto Fiere di Torino a novembre.
In programma un convegno su
alcuni dei pi importanti progetti
architettonici che interesseranno
la citt di Torino nei prossimi
anni: ne parleranno, tra gli altri,
Benedetto Camerana e Mario
Cucinella. Tornano i RestrucTour,
che portano i visitatori sul luogo
di cantieri avanzati di particolare
rilievo in termini di sostenibilit.
Per il pubblico del Salone, gli
speed date con gli architetti: appuntamenti della durata di 30
minuti in cui vengono fornite le
prime indicazioni progettuali sugli
ARCHILINE 93
da vedere
LA BIENNALE DARTE CONTEMPORANEA DI FIRENZE
LVIII edizione della Biennale Internazionale dArte Contemporanea di Firenze, che si
terr alla Fortezza da Basso, vedr la presenza dellartista Jeff
Koons, al quale sar consegnato
l 8 dicembre il prestigioso riconoscimento della Biennale, il premio Lorenzo il Magnifico alla Carriera. Koons presenter nello
spazio teatro un excursus della
ACQUEDOTTI ROMANI
Cinecittdue Arte Contemporanea presenta la mostra "Acquedotti romani" dedicata a questo
particolare manufatto architettonico che segna lorizzonte con il
suo inconfondibile profilo e costi-
da vedere
Progetto Legno
Specializzati nella vendita
e posa in opera diretta di:
Parquet
Scale d'arredo - Porte
Pavimenti e Rivestimenti
BIENNALE INTERNAZIONALE
BARBARA CAPPOCHIN
Torna a Padova la Biennale internazionale di Architettura Barbara
Cappochin, giunta questanno
alla quinta edizione. Un appuntamento importante per richiamare
lattenzione sulla qualit dellarchitettura contemporanea, intesa
come fenomeno sociale e culturale che oggi pi che mai, per rispondere davvero alle esigenze
dei cittadini, deve saper coniugare la qualit estetica con la funzionalit tecnica e la sostenibilit,
in un rapporto rispettoso dellam-
Muratura 1
Muratura 2
Muratura 3
Muratura 5
Legenda
Controtelaio
LLCZ 120
W/(m k)
0,20
0,24
0,080
0,18
0,085
0,14
0,16
0,20
0,042
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98 ARCHILINE
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100 ARCHILINE
products
PASTA SHOW
LA COTTURA
FA SPETTACOLO
In alto: esempio di un
modulo integrato in un
sistema di preparazione
e distribuzione
A destra: un dettaglio
del piano di cottura
Sotto: esempio di un
modulo attrezzato
EMMEPI SRL
Strada Gerbido 70, 29010
Gerbido di Mortizza (Piacenza)
Tel. 0523.575111 - Fax 0523.575196
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102 ARCHILINE
Sempre di pi, negli ultimi anni, si affermato linteresse per la cottura a vista. Il cliente, affascinato dal rituale della preparazione con la quale vengono elaborati e guarniti i piatti proposti, partecipa alla scelta degli ingredienti stessi, sino ad arrivare ad assaporarne
il gusto e a godere del risultato finale. La vista, ancora una volta, stimola la scelta, veicola la preferenza ed
anticipa il piacere. Del resto, come noto, anche locchio vuole la sua parte. Rinnovarsi culturalmente
senza rinunciare alla tradizione: il progetto Pasta
Show nasce con lobiettivo di esaltare la cultura della pasta, prodotto simbolo della dieta mediterranea, esibendone ogni fase di preparazione.
Non si tratta di una semplice apparecchiatura da nascondere in cucina, ma di un sistema comprensivo
di tutti gli elementi necessari alla conservazione (a temperatura positiva e negativa), preparazione, cottura sino
ad arrivare alla spettacolare spadellata finale dove vista, olfatto e udito preparano il cliente a gustare la ricetta prescelta. una linea di cucine progettata da Emmepi srl, che dal 1947 produce soluzioni a supporto
della moderna ristorazione e del vivere fuori casa.
Pasta Show una perfetta sintesi tecnologica definita Work Station, dove lo chef ha a disposizione tutto loccorrente per la preparazione di un ottimo piatto, rispettando tutte le fasi di lavoro, ma accelerandone
i tempi di realizzo: moduli di varie dimensioni per sod-
disfare i molti amanti della pasta arrivando a produrre dai 50 ai 200 piatti ogni ora. Ottenendo cos rapidit di servizio per cibi salubri, appetitosi, attraenti, dai
giusti valori nutrizionali, allaltezza delle aspettative.
Pasta Show dispone di zone di cottura che rispondono
completamente allesigenza di funzionalit, igiene, sicurezza, affidabilit. La gamma, rigorosamente in acciaio Inox AISI 304, prevede piastre a induzione o vetroceramica e vasche cuocipasta, queste ultime con
controllo automatico del livello dellacqua e sollevamento temporizzato dei cestelli, nonch soluzioni idonee al mantenimento dei condimenti in vaschette (a caldo o a freddo). La parte sottostante al piano di cottura
costituita da cassettoni refrigerati (positivi e/o negativi)
atti alla conservazione degli ingredienti base per la preparazione dei piatti. il sistema di cottura ideale alle
esigenze di un piacevole pasto in sale ristorante di alberghi, centri commerciali, fast food, supermercati,
mense e ovunque si voglia proporre una soluzione versatile per gustare un buon piatto di pasta, nel rispetto della tradizione italiana.
products
INNOVAZIONE
ARTISTICA
DEL CEMENTO
E RESINA
Dar vita alla propria casa una ricerca di
armonia, bellezza, innovazione ed equilibrio
delle parti. Oggi il mercato immobiliare caratterizzato in larga parte da una clientela
esigente e consapevole, che vuole unabitazione confortevole, personalizzata e senza dubbio i pavimenti e le pareti sono tra
gli elementi maggiormente caratterizzanti.
Lyons Technologies una societ dinamica
che opera nel settore edile con lavorazioni speciali. Si occupa della realizzazione di
104 ARCHILINE
ARCHILINE 105
mutazioni
PRENDERE LA DOMOTICA
DAL VERSO GIUSTO: IL CONCEPT
LA DOMOTICA, INTESA COME LINSIEME DI TECNOLOGIE AVANZATE
PER CASE ED EDIFICI, UN MONDO ANCORA PIUTTOSTO SCONOSCIUTO.
DIFFICILE ORIENTARSI. SCOPRIAMO COME ESSA PRIMA DI TUTTO
UN CONCETTO, UN METODO. E POI FORSE ANCHE UN PRODOTTO
mi alzo per chiudere il cancello o regolare il termostato,
perch dovrei desiderare di poterlo fare dal cellulare
o dal televisore? Per lo stesso motivo per cui se da
bambini era normale pensare di alzarsi dalla sedia per
passare dal primo al secondo canale della RAI, oggi
non lo accetteremmo mai, anche perch di canali ne
abbiamo migliaia fra cui scegliere
Tecnologia ubiqua
Al di fuori del mondo delledilizia cosa successo con
la tecnologia? Di tutto e di pi. Oggi molti di noi leggono riviste e notizie sul tablet o smart phone in tempo reale, guidano assistiti da software di navigazione
avanzatissimi e affidabilissimi, utilizzano auto con climatizzazione automatica. Quando acquistiamo un cellulare o unauto dedichiamo molta attenzione alle dotazioni pi o meno opzionali che la tecnologia ci offre. Se riservassimo alle dotazioni tecnologiche delle
nostre case e uffici la stessa attenzione, allora avremmo capito immediatamente cos la domotica.
Trovare un ristorante, le migliori offerte su un prodotto, o il film da vedere in compagnia di amici, sono cose
che si facevano anche quando le case avevano solo
una presa del telefono allingresso di casa. Oggi per
apprezziamo la flessibilit, rapidit, ampiezza di scelta che la tecnologia ci offre, non ne faremmo a meno.
E naturalmente vogliamo che la nostra prossima casa
ci fornisca questi comfort nel modo pi pratico, perch sempre pi la casa il luogo in cui si svolgono le
nostre attivit, ludiche e non solo. E poi, se posso prenotare la vacanza dal mio Smart Phone comodamente
seduto sul divano, o vedere le foto digitali sul TV in
compagnia di amici al ritorno, perch non posso con
lo stesso sistema regolare le luci in giardino, alzare la
temperatura in casa, chiudere il cancello o vedere le
telecamere esterne? Eccoci qua, arrivata la domotica, che fa in modo che la casa, o lufficio, siano pensati per darci questi servizi.
Qualcuno potrebbe obiettare: ma dai, sono anni che
Lingegnere Massimo Labbrozzi Amministratore Delegato di Innovatech, Gruppo Riello Elettronica, si occupa da oltre 20 anni di
domotica e di building automation a livello professionale. un formatore nellambito domotico, ha insegnato a livello universitario
e ha curato un master sulla domotica. un progettista di impianti tecnologici. contattabile su: m.labbrozzi@innovatec.it
Con queste righe vorrei darvi una chiave di lettura della domotica, un po pragmatica e derivata dalla quotidiana esperienza di Innovatech maturata negli anni
(www. innovatec.it). Vorrei supportare progettisti, designer dinterni, e perch no, utilizzatori finali che debbano approcciare il mondo degli impianti digitali. Ma
vediamo innanzitutto perch dobbiamo occuparcene.
ARCHILINE 107
mutazioni
1. Tastiera Aurus Touch in vetro,
gestione integrata di 32
comandi, temperatura, allarmi
(www.innovatec.it)
2. Appartamento con
progettazione integrata
arredi e tecnologia
108 ARCHILINE
soluzione perfetta: inserire nel proprio progetto dellimpianto elettrico i punti di comando e i punti di alimentazione aggiuntivi per i motori, cos che questi finiscano nel preventivo dellelettricista, e proporr lui
stesso al cliente di chiamare un professionista della sicurezza che provveda a chiarirsi in cantiere con lelettricista sulle predisposizioni impiantistiche necessarie.
In quanto al risparmio energetico, la cosa riguarda senzaltro molto pi il progettista degli impianti termici.
Questultimo, stimolato sul problema, propone un avanzatissimo sistema di riscaldamento e condizionamento, con pompa di calore geotermica, che ha il massimo dellefficienza. Inserisce un sistema di pannelli solari per lacqua sanitaria, e un bel cronotermostato in
sala; ci penser lidraulico a tarare e far funzionare tutte le stanze allo stesso modo. Poi si preoccupa di solleticare larchitetto sul grado di isolamento della struttura, che dovr essere almeno in Classe B, cos da ottimizzare luso della pompa di calore.
Tutto questo avviene praticamente senza consultare
me utente, prendendo come indiscutibili le mie specifiche, e proponendo di realizzare il tutto come da progetto. Larchitetto piuttosto bravo a giustificare le scelte e i costi, un po salati, ma che discendono direttamente dalle mie specifiche iniziali, che nessuno pensa di discutere.
Iniziano i lavori, arrivo in cantiere e noto che mancano dei punti di comando, ad esempio le luci esterne
si accendono solo da due punti, ne vorrei di pi. Per
vedo che larchitetto ha coinvolto, a progetto elettrico finito, un progettista della luce, e che il numero di
pulsanti in molte pareti della zona giorno si sono magicamente moltiplicati, cos come i punti luce e i costi. Mi astengo dal proporre qualche pulsante in pi per
lesterno, temo di complicare ancora le cose. Faccio
presente la cosa allarchitetto, ne segue una riunione
in cui non vengo coinvolto, e la risposta che ne esce
: per fare un buon lavoro qui serve la domotica ed
una cosa che linstallatore elettrico ha gi fatto altrove, siamo a posto. Lelettricista fa la sua proposta e il
budget raddoppia, ma mi assicurano che questa lunica soluzione. Della sicurezza nessuno ne parla, lo faccio presente io e dopo qualche settimana, ad intonaci quasi completati, mi viene presentato lesperto della sicurezza. Due chiacchiere, preventivo (salato) dellesperto, vengo lasciato solo a decidere, daltronde
non si tratta n di impianto elettrico, n termico, n di
strutture Per mi viene un dubbio: per me la sicurezza riguarda le persone che sono in casa, mi aspetterei di essere avvisato prima che qualcuno entri. A che
servono i sensori che scattano quando qualcuno gi
in casa? Insomma non capisco un granch, ma i lavori devono proseguire e siamo in ritardo, perdere tempo a consultare qualcun altro significherebbe essere
responsabile dei ritardi del cantiere. Decido di sbloc-
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mutazioni
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