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Elmire Zolla
[ Verit segrete esposte in evidenza
Sinuuismn l ^musi 1 Contemplazione ed esoterici
Ogni vita comporta uriinvisibile interiorit, che ne e la
sostanza. Per coglierla, occorre un aggiramento delle
apparenze sensibili, un balzo controcorrente, quale fa il
salmone, simbolo vivente della conoscenza nelle Scritture
norrene. L'aggiramento, il salto porta dal piano dei^participi
passati a quello dei presenti; dalla natura naturata alla
naturante, daWesperienza vissuta alla creazione vivente
Elmire Zolla
La ristampa sistematica degli scritti di Elmire Zolla (19262002) mira a offrire una visione esauriente e criticamente
fondata della sua opera di scavo nelle vie universali della
conoscenza, dallAsia allestremo Occidente al mondo indigeno,
facendo luce sulla tragica, sublime bellezza della condizione
umana e delle forze che segretamente la impregnano. Opere
principali dal 1975: L'amante invisibile. L'ertica sciamanica
nelle religioni, nella letteratura e nella legittimazione
politica (Marsilio 1986, 20033), Aure (Marsilio 19884; ed.
tascabile 20033), I letterati e lo sciamano (Marsilio 1989),
Archetipi (Marsilio 19904; ed. tascabile 20024), Le meraviglie
della natura. Introduzione allalchimia (Bompiani 1975 e
Marsilio 1991), Uscite dal mondo (Adelphi 1992), Lo stupore
infantile (Adelphi 1994), Le tre vie (Adelphi 1995), La nube
del telaio (Mondadori 1996), Il dio dellebbrezza. Antologia
dei moderni Dionisiaci (a cura di; Einaudi 1998), La filosofia
perenne (Mondadori 1999), Un destino itinerante. Conversazioni
tra Occidente e Oriente (con D. Fasoli; Marsilio 2002),
Discesa allAde e resurrezione (Adelphi 2002).
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9 788831 761741
Elmire Zolla
Verit segrete esposte in evidenza
Sincretismo e fantasia Contemplazione ed esotericit
tascabili Marsilio Saggi
Tascabili Marsilio periodico mensile n. 53/1996
Direttore responsabile Cesare De Michelis Registrazione n.
1138 del 29.03.1994 del Tribunale di Venezia
Registro degli operatori di comunicazione-Roc n. 6388
. 1990, 1994 by Marsilio Editori spa in Venezia Prima
edizione: giugno 1996 . Seconda edizione: ottobre 2003 ' ISBN
88-317-6174-9 www.marsilioeditori.it
Senza regolare autorizzazione vietata la riproduzione,
anche parziale o a uso interno didattico,
con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia
Stampato da
Grafica Veneta s.p.a., Trebaseleghe (pd) edizione

io 98765432
2007 2006 2005 2004 2003
INDICE
7 H sincretismo
7
H sincretismo come vituperio
8
Sincretismo e dualismo
10
Significato e significante: una frase di Socrate
15
II trionfo e il rogo del sincretismo
17
Un emblema eloquente
18
II sincretismo e la filosofia dellindia 22 Una
filosofia sincretista
25 Monumenti italiani al sincretismo
25
Lucignano in Valdichiana 29 La Pieve di Corsignano
32
Valsanzibio nel Padovano
37 Come scartare illuminismo, romanticismo e avanguardia
37
II romanticismo nel sottosuolo
38
I vantaggi della repressione
39
I quattro motti
44
I piaceri della degradazione
45
Ci si degrada per sconforto
47
Degradazione, lezio e avanguardia
48
Avanguardia quotidianit
50
I capovolgimenti
51
La confezione
52
I misteri del mercante 54
Larte e la moneta
57
D gusto dei primitivi
58
Lesibizione necessaria
INDICE

59
Avanguardia e Kitsch, o il duplice mistero
60
Che cosa fa provare l'avanguardia 62
Lindustriale
come malato
64
Come lelegia possa, volendo, mutarsi in inno
69 Gli
usi dell'immaginazione
69
H significato delle parole
70
H fondamento metafsico dellimmaginazione nel Vednta 72
Lo statuto cosmogonico dellimtnaginazione
74
Lo statuto spirituale dellimmaginazione
75
II lato oscuro dellimmaginazione 77
Laddestramento
dellimmaginazione 79
Limmaginazione e luso dei simboli
82
Comunit e immaginazione
85
Immaginazione, alchimia e stregoneria
87
Uno scordato modo di usare limmaginazione
89
Limmaginazione cristiana e la sua morte
90
Mente corpo e fantasia nella tradizione vedandca
94
Taoista
95
I popoli primitivi

98
NellEuropa barocca
101 Contemplazione, possessione e quiete
101
Una definizione
102
Un esempio
103
Un equivoco die non dovrebbe essere possibile
104
Le necessarie equivocazioni
106
Altre equivocazioni
107
Inesauribile equivocazione
108
Un punto fermo
109 II significato e i significanti della quiete 111 La
quiete un criterio sufficiente
113
La parificazione di veglia e sogno
116
Contemplazione e possessione
118
Possessione, quiete e conoscenza
120
Lo sappiamo senza confessarcelo
122
Gli usi della psiche e i modi della possessione
131 Circe, la donna 145 Gli arcani del potere 149 La verit
uno specchio 153 Esoterismo e fede
153 Ogni vita ha un versante esoterico 155 La truffa
159
H versante esoterico delluomo ha un nome
124 II mito 126 Landroginia
INDICE
160
I misteri esoterici della fede
161
Di solito alla notizia che la fede la sostanza del
reale non si regge
162 La fede di Ges e la fede dei cristiani 165 Le
contraddizioni essoteriche della fede 167
Un Sassanide
riflette sui misteri della fede
169
Le lettere pi nascoste sono esposte in evidenza
173 Indice dei nomi
179 Nota al testo
di Grazia Marchiano
i

IL SINCRETISMO
Il sincretismo come vituperio
Non neutra, la parola sincretismo. Ha una risonanza
sgradevole, evoca diffidenza, perfino disprezzo. Presso una
parola cos sensibile utile soffermarsi. Erasmo la estrasse
da Plutarco, per il quale aveva tuttaltra accezione, ma essa
entr nelluso generale soltanto col Barocco tedesco, e fu sin
dallinizio una contumelia.
Nel 1615 un polemista luterano, cane da guardia
dellortodossia, tacci di sincretista un teologo della sua
Chiesa, Giorgio Callisto. Fino alla morte, che lo colse nel
1656, il Callisto dovette tediosamente lottare per scrollarsi
di dosso lepiteto.
La sua vita era stata ricca di pi esperienza di quanta in
genere toccasse ai suoi confratelli pastori; aveva percorso la
Francia e lInghilterra, aveva studiato e compreso le varie
dottrine e atmosfere dottrinali del tempo, al punto che,
quando scriveva, le sue frasi potevano sembrare a volte
cattoliche o, allopposto, calviniste. In unepoca in cui la
setta dei nicodemiti esortava a dissimulare per principio le
proprie idee, molti sospettavano che Callisto in cuor suo
osasse librarsi, al di sopra delle divisioni ecclesiastiche,
in ima sfera mentale dalla quale le diverse dottrine, per ci
che in esse davvero contava, apparivano come tanti affluenti
di un unico fiume, dove tutte erano destinate a confondersi.
Se Callisto, allapparenza luterano, lasciava trapelare dai
suoi
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
scritti il cattolico o il seguace di Calvino, non poteva che
essere in realt un sincretista, traditore e maestro di

confusioni1.
Per tutto il Seicento dur la controversia callistina o
antisincre- tica, intrecciandosi alla diatriba antinicodemita.
Il bersaglio di questa, Sebastian Frank, insegnava che
chiunque avesse unesperienza intima della Chiesa spirituale e
invisibile, non poteva che dissimularla, essendo essa
incompatibile con il mondo esteriore e con il suo linguaggio.
Un seguace italiano, Achille Bocchi loder pertanto i libri di
emblemi, come pi consoni dei comuni libri di parole alla
discrezione nicodemita2.
L parola sincretista fu applicata alla filosofa
conciliativa dei grandi Imperi dellantichit, di Ciro, degli
Antonini, sotto i quali ci che non figurasse nel pantheon
imperiale era trascurabile, provinciale. Come contro quella
sintesi imperiale aveva combattuto il Cristianesimo emergente,
cos le chiese protestanti ricombatterono contro la sua
ricomparsa, a furia di sinodi e di definizioni ferree,
murandosi nella loro inflessibile identit.
Nato fra squallide beghe di preti riformati, il nostro
vocabolo serba della sua origine il triste marchio e la carica
condannatoria. Il riflesso condizionato della deprecazione
continua a scattare dopo tre secoli, segno che con
sincretista era stata coniata uningiuria di cui si sentiva
il bisogno.
Mi giunge notizia della sua imperterrita vitalit: in
Brasile unadunanza di sacerdoti tradizionali yoruba e di
animatrici di candombl ha sancito che si combatta il
sincretismo nelle macumb, eliminandone i santi cristiani. Una
sacerdotessa intervistata dichiara che, per esempio, non
disconosce leminente qualit dello spirito Santa Barbara, ma
gli spiriti autoctoni africani sono unaltra energia3.
Sincretismo e dualismo
Dal Seicento tedesco emersero due caratteri umani perenni e
1
Sul Callisto esiste una monografa dello Henke in due
volumi (1853-6).
2
C. Ginzburg, Il nicodemismo, Torino 1970.
3
J.E. Gallardo, Conyuntura histrica del sincretismo, su
La Nadn, Buenos Aires, 27 novembre 1983. citata Stella de
Azevedo, presule del tempio Ax Op Afonj, che dichiara,
esemplificando: ... Santa Brbara, un espritu elevado, sin
duda. Pero sabemos que Jans es otra energa, no es Santa
Brbara.
IL SINCRETISMO
universali, il sincretista ed il suo odiatore aggrappato alle
differenze dogmatiche.
Il primo sar, come il suo prototipo Callisto, di vaste e
varie conoscenze, sensibile alle aure ed alle sfumature,
curioso viaggiatore. Le sue certezze, che non presume di
chiudere in parole correnti, gli danno unidentit salda e
sicura. Deve muoversi cautamente nel truce mondo di sette in
armi e ringhiose, celando lintimo disprezzo per le furie

dozzinali e le rozze contrapposizioni.


Il suo nemico viceversa coltiva gli aut aut dottrinali, non
si stanca di ripetere le formule di rigore e ama di
conseguenza le pose sdegnate, le recite della terribilit e
del corruccio. Deve anatemiz- zare per essere e scambia perci
le parole per pietre. Nella dogmatica non ama soffermarsi
sulla coincidenza degli opposti. Ma la smania di calcare sul
volto la maschera metallica del rigore verbale rivela in lui
uninteriorit trepida e confusa, unidentit che teme di
smarrirsi, a tal punto che spesso egli sopprime la sua vita
intima, diventa pura condotta esterna. Non pu ammettere
alternative alle formule che abbraccia, limpuntatura
terminologica lunica fedelt che concepisca: se cessasse di
essere parziale e aggressivo, si sentirebbe morire. Perci per
lui il sincretismo unintollerabile minaccia e gli orizzonti
sconfinati di quel mondo alieno, in cui sfumano i confini, gli
sembrano, in buona fede, la distesa del caos, il pandemonio
miltoniano. Il regno di Satana nel i canto del Paradiso
Perduto comprende e concilia tutti i culti, tutte le civilt
della terra, salvo il piccolo nucleo puritanamente cristiano.
Il sincretismo la parificazione fra le religioni o tra le
filosofie o' anche tra filosofie e religioni. Infatti le
distinzioni fra sistemi e fedi appaiono dovute a un punto di
vista troppo ravvicinato: per ogni ente esiste unangolazione
dalla quale esso cessa di distinguersi da ci che lo circonda
e delimita.
H sincretismo, che fa dipendere quel che si vede dalle norme
dellottica mentale, proprio soltanto di certe epoche nella
storia del pensiero, cos come losservanza della prospettiva
di certi tratti nella storia della pittura. Per il sincretismo
le verit parziali delle filosofie e delle religioni finiscono
col coincidere, come le linee dei quadri tutte confluiscono
prospetticamente nel punto di fuga, chiave di volta dello
spazio4.
4
La filosofia che meglio imposta questo tema la dotta
ignoranza sincretista del Cusano, specie nellopera
intitolata La lente (de beryllo). Per il Cusano filosofare
mettere a
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
La visione prospettica in pittura nasce soltanto grazie a un
certo distacco, allorch si impari che locchio non la
visione e che esso non pu vedere giusto se non assistito
dallintelligenza geometrica. Come per il pittore di
prospettive locchio non la visione, cos per il sincretista
la parola non la cosa; un ingenuo errore credere che
linguaggio e verit possano coincidere, che esista mai un
rapporto univoco e necessario fra le parole e ci che esse
designano, che significanti e significati siano mai
sovrapponibili.
Il sincretista tuttattomo a s ravvisa lo spettacolo comico
e tragico di significanti differenti che designano un unico

significato
o di un solo significante che comprende significati opposti.
Mai unidea o ima fede . circoscritta da significanti:
uguali professioni di fede in un unico dogma celano esperienze
interiori opposte; unidentica esperienza interiore si pu
trovare espressa in dogmi opposti.
Significato e significante: una frase di Socrate
Denominare, connotare, significare comporta sempre un rinvio
ad altro dal nome, dal significante, implica sempre un rimando
allistanza decisiva che lesperienza interiore, silenziosa
e meditativa del significato3.
fuoco con la lente metafsica i concetti finiti in rapporto al
punto di fuga prospettica in cui tutti sono esplicitati e in
cui tutti sono coimplicati, il concepita absolutus omne
intelligibile complicans.
3
Sarebbe deprimente se la diade di significatosignificante richiamasse alla mente soltanto luso che ne fece
De Saussure.
A parte che smainmena e smanonta compaiono nella Poetica
e nella Rettoria, Aristotele invoca la diade senza menzionarla
nel Protrettico (citato nellopera omonima di Giamblico 39,
11-16) l dove commenta il luogo comune: la legge sola
rettrice e autorit suprema, precisando che esso vale
esclusivamente per la legge che non soltanto contenga il
linguaggio della sapienza e della ragione, ma manifesti
sapienza e ragione. La diade figura nella logica stoica e
conosce il massimo arricchimento con lultima Scolastica del
secolo xiv, che esamin sottilmente la tripartizione
delloggetto dellassenso intellettuale operata da Ockham.
Egli distingueva loggetto prossimo, che era la proposizione
conclusiva dun ragionamento presa nel suo complesso;
loggetto remoto, costituito dai termini della proposizione, e
infine loggetto ultimo, il significato stesso, la cosa
dimostrata. Per Gregorio da Rimini, doctor authenticus, la
proposizione nel suo complesso un ente, una specie di ombra
(ens deminutum) della cosa, sussistente nellanima di chi la
conosce ed esso media come significabile fra significante e
significato. Nicola di Autrecourt, stando al rapporto fra
termini significanti e significato, dimostrava che due
proposizioni contraddittorie (come Dio e Dio non )
possono esprimere il medesimo significabile (Dio e
essere), dato che la modalit predicativa ( / non )
concerne la sfera dei significanti e non dei
IL SINCRETISMO
Accettare tutte le conseguenze della necessaria divergenza
tra significante e significato porta a diffidare del
linguaggio discorsivo, specie quando sia scritto. La parola
scritta infatti il segno di un segno, il significante al
quadrato, allontanato del doppio dal significato.
Di questa diffidenza occorre armarsi, se si vuole intendere
la filosofia delle scuole antiche, di cui fu un cardine. Ne

parla il finale del Fedro, la cui portata immensa.


La parola scritta, dice Socrate, aiuta a richiamare alla
mente, ma rovina la mente. Fatalmente lesteriorit dei
significanti scritti sostituisce ed estingue i significati
interiori.
Degli scritti Socrate argomenta: Crederesti che essi
parlino esprimendo un pensiero, ma se, mosso dal desiderio di
capire, fai loro qualche domanda, essi ti annunciano sempre e
soltanto una stessa e unica cosa. Inoltre una volta scritto,
un discorso rotola da tutte le parti, restando sempre il
medesimo sia fra coloro che se ne intendono come fra coloro ai
quali estraneo.
Socrate conclude che perci il filosofo scriver soltanto
per gioco, per divertirsi, tanto per far festa o per annotare
personalmente un pensiero: non illudendosi di comunicare idee.
Una scrittura socratica agli antipodi della redazione di
norme, di precetti imperativi. Unidea, insegna Socrate, non
ci giunge dalle- stemo: deve germogliarci nellintimo e per
fare che nasca in altri, occorre agire con loro come fa
lagricoltore con la terra: egli prepara il suolo, lo concima,
lo semina, cura i germogli, protegge gli steli.
;
Fra gli strumenti dellagricoltura di idee, possono servire
anche i discorsi, purch cambino di continuo, purch con
significanti sempre diversi si risponda via via alle
interrogazioni che il destinatario far sul significato. I
migliori discorsi - conclude Socrate -, non fanno che
suscitare il ricordo in coloro che gi sanno.
Si mai meditata a fondo questa frase?
significati. Dante mostrer il divario tra significante e
significato nel xx del Paradiso. San Pietro domanda che cosa
sia la fede e Dante risponde dandone la definizione canonica e
commentandola. San Pietro non saccontenta: stata mostrata
la moneta (il significante) e se ne accertata la lega e il
peso, resta per da vedere se tu lhai nella tua borsa: se
se ne possiede il valore, il significato. Prova del possesso
che si senta la gioia che la fede dovrebbe dare; il
significato della fede come una stella, dice Dante, che arda
nel petto. Se questo non accade, si sta fra vuoti
significanti. Nel Convivio Dante aveva messo alla pari, anzi
identificato i significati delle tre scuole filosofiche,
stoica, epicurea e aristotelica, i cui significanti sono cos
divergenti.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Tra le innumerevoli conseguenze che se ne possono trarre,
quando si prenda risolutamente sul serio, tre appaiono di
estrema gravit, salvo per una mente sincretista.
La prima deduzione concerne linterpretazione delle norme.
Esse non consisteranno di ci che la loro lettera permette di
arguire, ma soltanto di ci che gi si sa intorno ad esse: del
loro fine. Questa la regola infatti tra i popoli che in
virt della loro storia sono impregnati di sincretismo, come

il cinese e il giapponese6.
Seconda deduzione: nessuna professione di fede ha un
significato univoco; chi si vincola a professare una
proposizione sempre compie un salto nel buio, sottoscrive
clausole in bianco7.
6
In Giappone, dove una lite in giud2o un disdoro, come
nella Cina tradizionale, trascurabile il numero e il
prestigio dei patrocinanti legali. Per ogni civilista
giapponese, ce ne sono cento in Inghilterra! La prosperit
sociale ancora oggi in parte dovuta alla scarsit del lavoro
giudiziario (cfr. Land witkout Latvyers, su Time, 1 agosto
1983). H primo esotista americano in Giappone, Lafcadio Heam
ammirava questa assenza di contese giudiziarie, uno degli
elementi della quiete trasognata che laveVa affascinato fino
a fargli cambiare nazionalit, ma nel postumo ]apan: An
Attempi at Interpretation (1904) la riconduceva ad una
terribile millenaria oppressione che aveva sradicato
lindividualit dei Giapponesi. N la narrativa locale n la
storia civile del paese testimoniano per di scarsa
individualit in Giappone e sicuramente lassenza di spirito
causidico semplicemente dovuta alla preminenza della ratio
legis sugli altri principi ermeneutici, che a sua volta un
prodotto del sincretismo interessato ai significati e non alle
modalit espositive. Come esempio di eccelsa giurisprudenza la
tradizione cinese porta un responso attribuito a Confucio.
Tizio mutua una somma a Caio. Alla scadenza Tizio deve
rivendicarla in giudizio. Caio dichiara che alienando tutto,
anche la moglie e i figli, non riuscirebbe a pagare pi dei
due terzi del dovuto. Il giudice accerta che dice la verit e
gli comanda di pagare un terzo del debito. Con la motivazione
seguente: fu imprudente Tizio nel concedere il mutuo da un
verso e dallaltro, condannando Caio a versare i due terzi, lo
si getterebbe allo sbaraglio, potrebbe anche diventare un
bandito e vendicarsi di Tizio, mentre se liquida' un terzo del
dovuto, pu continuare a vivere, ma lavorando accanitamente e
senza trovare pi nessuno che gli impresti denaro; Tizio
daltronde ricco e pu reggere alla perdita. La pace, fine e
significato dogni norma cos stabilita (A. Lavagna, Il
nuovo codice penale della Repubblica della Cina, su
Asiatica, Roma, in, 1936, pp. 118-133).
Del pari nella Cina tradizionale si badava ai fini e non
agli enunciati, ai vantaggi e non alle formulazioni delle
pratiche o dei dogmi religiosi. Un tempio cinese allinea sugli
altari le immagini di tutte le pi varie energie psichiche:
gli di stellari, i famosi generali, i personaggi di romanzo
oltre ai filosofi in contrasto tra di loro, Lao Tse e Confucio
oltre ai Buddha. Tra le pi affinate difese del sincretismo
figura lintervento del delegato imperiale cinese
allsposizione Colombiana di Chicago nel 1893, il Parlamento
delle religioni. Per trovare qualcosa di simile in Occidente
occorre visitare la chiesetta Philanthropikn sullisola nel

mezzo del lago di Inina in Epiro, sul cui nrtece sono


affrescati Platone, Apollonio, Solone, Aristotele, Plutarco,
Tucidide e Chirone.
7
Un esempio di significante unico e di significati
contrapposti la dichiarazione dellinfallibilit pontificia
al Concilio Vaticano i: i fautori del nuvo dogma erano sia
innovatori che tradizionalisti; fine dei primi era assicurarsi
unarma per un futuro pontefice della loro parte, degli altri
confermare limmobilit dottrinale.
IL SINCRETISMO
Terzo: ogni giuramento di per se stesso una menzogna,
impegna su delle parole, come se fossero cose.
Non credo che si sia mai veramente considerata la filosofa
antica alla immensa luce della firase socratica. I non molti
testi preservati risultano illusori: servirebbero soltanto,
ammonisce Socrate, a chi gi sapesse. I significati si
conservavano e trasmettevano non nei testi ma nelle scuole di
filosofia.
Delle scuole arcaiche, di Mileto, di Crotone, di Elea o di
Abdera restano cenni che temerario scambiare per
dichiarazioni adeguate. Dalla fratellanza pitagorica, basata
sulla meditazione dei nessi fra musica e geometria, sul canto
delle proporzioni, sulla geometria dei canti, germin
lAccademia o Scuola dAtene, e la testimonianza pi certa sul
suo significato della democrazia ateniese, che condann
Anassagora e Socrate antesignani della Scuola e poi il suo
migliore alunno, Aristotele, come tre successive minacce
mortali alla citt e ai suoi di.
Per il sincretismo dei filosofi ogni significante era di
necessit intriso di scherzo e ironia: gli di significanti,
le forze psichiche collettive che facevano credere nella
democrazia ateniese, non si potevano esporre a quella blanda e
mortale irrisione.
Chi tenga fermo il principio enunciato nel Fedro, non
scambier per tappe evolutive le diverse successive formule
filosofiche di Platone o di Aristotele (congettura recente,
avanzata nel 1838 da. Herrmann). Le loro Scuole, lAccademia
platonica e il Liceo aristotelico, manterranno fede ai
significati dei maestri variando nel tempo il tenore dei
significanti, ma questo variare non unevoluzione.
LAccademia platonica sar via via pitagorica, scettica,
epicurea, cinica, non perch mutino, evolvendo, i suoi
insegnamenti, ma perch tutte queste formulazioni sono
possibili, sono punti di vista che accentuano volta a vlta la
natura numerica delle idee (il pitagorismo), la relativit
di tutto ci che non idea pura (lo scetticismo) o il fine
della vita come estasi contemplativa (lepi- cureismo) e il
conseguente disdegno dogni altro valore (il cinismo).
Cos il Liceo sembrer ora naturalistico, ora misticamente
contemplativo durante la sua storia, perch sotto i due
aspetti va vissuto il sinolo del maestro.

La stessa differenza tra Platone e Aristotele scompare, se


si pone attenzione a quel noi platonici detto da Aristotele
nella
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Metafisica, quando gi non frequentava pi lAccademia, specie
se si legga alla luce di uno Scoto Erigena.
Leclettismo nel primo e nel secondo secolo fonde Platone,
Aristotele e gli stoici, perch ne scorge aldil dei
significanti il comune significato.
Plutarco tocca il vertice del sincretismo esplicito,
fondendo non soltanto le filosofe, ma i culti di tutto
limpero. Ne verrebbe ci che paventano i nemici del
sincretismo: la confusione, lo smussarsi e sfaldarsi dei
concetti, e quindi, supremo ricatto, il caos morale? Proprio a
Plutarco si potuto guardare nei secoli come alla luce pi
chiara e pi ferma dellantichit.
Cos poco annebbia e disorienta il maestro del sincretismo,
che quando al Collegio Ghislieri di Pavia glilluministi
vollero sostituire con contenuti altrettanto limpidi e
tetragoni le letture devote che si facevano durante i pasti
alla maniera conventuale, non trovarono nulla di meglio delle
pagine di Plutarco.
Giunse momento in cui limpero cristiano temette la Scuola
dAtene, dove Simplicio stava ridimostrando lunit di
Aristotele e di Platone. Nel 529 fu chiusa, gli ultimi
diadochi andarono profughi in Persia e l piantarono il seme
che fior nella Scuola illumina- zionista di Sohraward, nelle
confraternite sufi medievali, a loro volta perseguitate come
si conviene a sincretisti non abbastanza occulti. Cos la Scuola dAtene in qualche modo ancora oggi perdura
attraverso le propaggini delle Scuole iUuminazioniste israqi
fino al sommo Molla Sdr. A Isfahan non tanti anni fa mi
sentii dire: Purtroppo non la possiamo condurre alla Scuola
di Avicenna, che si estinse qualche tempo fa. Ma possiamo
portarla alla Scuola di Molla Sdr, che ancora sopravvive.
Questa filosofia vivente persiana esposta, per quel che
pu essere a parole, cio per cenni, nellopera di Henry
Corbin: una meteora che ha sconvolto coloro che ancora giocano
oggi coi significanti della filosofia. Traducendo i maestri
persiani, mostrando le propaggini della Scuola dAtene, egli
ha fatto nuovamente balenare fra noi il significato vivente
della filosofia8, che in
8
La diade significato-significante corrisponde alla
distinzione fondamentale del. sufismo tra btin e zir, che
spesso in Persia si formula come distinzione tra surat e
mani.
Surat ha le accezioni seguenti:
forma, segno, volto, effigie, immagine, costellazione, nota,
documento, esteriorit, invenIL SINCRETISMO
Occidente fu vissuto pienamente alle soglie del Medio Evo

nelle Scuole dIrlanda, da Scoto Erigena e a distanza di


secoli nel Rinascimento, allorquando le idee di Gemisto
Pletone allignarono a Firenze e fu rifondata lAccademia
platonica a Careggi.
Il trionfo e il rogo del sincretismo
La nuova memoria del conte Giovanni della Mirandola cerc
un tempo insieme con Marsilio Ficino in agro Caregio et
altrove di coniungere per mezo de la magia naturale et in
virt della dottrina cabalistica con certe loro observationi,
orationi et profumi, la mente con Dio, fare miracoli et
prophetare scriveva il Benivieni9, ma il miracolo, la profezia
sottostanti a tutti gli altri perseguiti dal Ficino e dai suoi
compagni, tormentati e claustrati dalla nera, ardente bile e
perci buttati fuor di s in voli aerei e ardenti, fu il
sincretismo. Lo fecero risorgere dallantichit. Nella
Theologia platonica del Ficino un capitolo ha per titolo: Quod
Plato non prohibet fidem adhibere theologiae Hebreorum,
Christianorum, Ara- bumque communi.
Platone consente con Ebrei, Cristiani e Islamici. Ma Platone
era anche fuso da questi filosofi con Aristotele. Il vescovo
Agostino Steuco, nuovo Cusano, comporr nel 1540, dedicandolo
a Paolo in, De perenni philosophia sulla loro scorta, in un
momento in cui le diffidenze romane di fronte alle libert
fiorentine parvero svanenti. In questo manuale di sincretismo
Steuco esclde soltanto lepicureismo dalle filosofie
sincretizzate, limite che i Fiorentini avevano osato varcare,
facendo confluire anche la volutt epicurea nel loro amore
sintetico e universale. Ficino include Lucrezio nella
tario.
Ma'ni pu significare:
significato, senso, realt, spirito, punto, incanto poetico.
(Heim's Persian-Englsh Dici, Teheran, 1975, pp. 825, 529).
Ecco un esempio di uso dei termini: la xi delle Storie di
dervisci nel Gulistan di Sadi narra che un predicatore stava
perorando invano davanti a gente dal cuore consunto e
smorto, che non aveva mai viaggiato dal mondo del surat a
quello del ma'ni. Pur non riuscendo a far breccia, lratore
insistette, si infervor tutto, gridando Dio fra le mie
braccia e io resto lontano da Lui. Passava per caso un uomo e
ud soltanto quella frase: ne fu cos colpito che lanci un
urlo.- Luditorio allora si riscosse. Q predicatore esclama:
Avevo aperto la porta al significato. Sadi commenta:
Accendi il desiderio e leloquenzt potr colpire la palla
delleffetto.
Citato in E. Garin, Ermetismo del Rinascimento, Roma 1988,
pp. 18-29.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
sua sintesi, cui attinge, pi che con parole, con suffumigi,
pozioni, canti, mosse rituali, che ad essa danno un corpo
sensibile pieno e vibrante nel de vita , triplici.
Merc limmaginazione quale spazio del mondo concepibile,

Ficino e Pico avevano attinto fini dichiaratamente magici,


avevano percepito ed espresso laura dogni oggetto terreno.
Il loto, sommo simbolo dellOriente, fu al centro della
speculazione fciniana ed esso apre o serra le foglie seguendo
il sole, al quale fa orazione come un uomo che fletta le
ginocchia e poi si rialzi.
Nellultimo capitolo del de vita triplici si perviene al
cuore della filosofa fciniana: Attestano i sapienti indiani
che il mondo un essere animato insieme maschio e femmina e
si conginge con se stesso nel mutuo amore delle membra e tale
legame si attua merc una mente infusa in tutto il corpo, che
ne agita la gran mole mescolandosi a esso: a modo di eco, di
immagine infinitamente rifratta.
Nellorazione de hominis dignitate del 1487, Pico aveva
osato spingersi al massimo sincretismo per lui possibile,
abbracciando Scritture e commenti ebraici, pagani, islamici e
cristiani, compresa la Scolastica, di contro ai futuri
esagitati condannatori e riformisti tedeschi. In tutte le
fonti egli coglie il principio unico, fondante: iam non ipsi
nos, sed Ille erimus ipse qui fecit nos. Noi non saremo noi
stessi, ma Colui che ci fece, merc lapoteosi che virtuale
nelluomo divenuto plastes et fictor grazie alla magia.
Giobbe, Giacobbe, Mos, Zoroastro, Pitagora si congiungono e
si fondono come compagni nellinsegnare alluomo come
diventare imeneo del mondo, mescolanza, interstizio
dellessere, camaleonte capace di scendere con forza titanica,
smembrando lUno come Osiride diffuso nei molti e quindi di
risalire con limpeto di Apollo raccogliendo i molti nellUno.
Giobbe ed Empedocle narrano parimenti i due opposti moti e
ugualmente annunciano che al termine della risalita si vola
allamplesso della Madre, in pace. La fonte sia misterica e
pitagorica che cristiana e mosaica. Unica la conclusione:
saremo Colui che ci cre.
Dovunque mi cacci la bufera giungo ospite, proclama il Pico
e spiega: da mente angusta restringersi a una sola scuola,
al Portico o allAccademia... in ciascun gruppo c qualcosa
di insigne, di non comune ad altri... e se esiste setta che
accusi i dogmi e dileggi le buone cause dellingegno, essa
afferma, non inferma la verit, ne eccita la fiamma squassata
dal moto, non la estingue.
IL SINCRETISMO
Spinto da questo motivo, ho voluto portare innanzi i pareri
non di una sola scuola (come a taluni piacerebbe), bens della
dottrina universale, affinch con la riunione di pi sette e
dalla discussione della molteplice filosofa rifulgesse il
bagliore della verit che le epistole platoniche ricordano
come unica fonte dallalto... Perci, non contento daver
aggiunto aldil delle comuni dottrine molta antica teologia di
Mercurio Trismegisto, delle discipline caldee, di Pitagora, ho
aggiunto i misteri ebraici pi segreti e molti da me inventati
e meditati ho proposto alla disputa10.

La verit che infuocava il Pico come il Ficino e in genere


il collegio di Careggi proveniva dalle opere affidate da
Cosimo il Vecchio al Ficino, provenienti dalla Grecia
bizantina. In esse alla filosofa sincretica antica ed
ermetica si congiungeva altres lopera di Bolo di Mendes, la
tradizione alchemica che era gi stata portata in Occidente
dai manichei11.
La lezione fiorentina fu accolta con pienezza dal Bruno: fu
suo proposito comporre un sincretismo che rovesciasse i
concetti scolastici dellOccidente e rinnovasse il mondo. Egli
elenca con accenti di trionfo le fonti dalle quali trae lidea
che il reale sia un sistema di simboli: il mago o sapiente
Trismegisto in Egitto, i druidi presso i Galli, i ginnosofisti
dellindia, i cabbalisti presso gli Ebrei, i maghi in Persia
provenienti da Zoroastro, i sofi greci, i sapienti latini. Lo
estinse il rogo.
Un emblema eloquente
Passeggiando per Roma la mente ritorna al fuoco che consum
il pi radicale dei sincretisti, ogni volta che si osservi la
mole elegante della Cancelleria. Ma se la passeggiata continua
aldil di qualche isolato, si incontra il pi arduo dei
monumenti che let barocca eresse al sincretismo, a pochi
decenni dal rogo: il gruppo dei quattro fiumi, basato su
disegni del Bernini, in piazza Navona.
Quelle figure di marmo possono costituire un testo, per
chiarezza e distinzione, almeno pari a un discorso filosofico.
Bernini aveva progettato una roccia di granito che facesse
da volta a una caverna e reggesse un obelisco.
10
De bominis dignitate, Firenze 1941, pp. 138-142.
11
C. Anne Wilson, Philosophers, Ists and Water of Life,
Leeds 1986.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Lobelisco lemblema della luce che emana dallUno, la sua
punta tocca linvisibile scende fino alla base quadrata,
simbolo di quattro-elementi, del mondo materiale.
~ , iLoblisco poggia sulla vlta di granito ma sembra
librato su un buco della caverna stessa, per un artifcio
barocco straordinario. cos significato che la luce
originaria e originante penetra direttamente, senza parole e
senza immagini, nella caverna della mente. Questa comunica col
mondo esterno e illusorio, col divenire, che simboleggiato
dallo stagno, attraverso i quattro sensi maggiori,
simboleggiati dai quattro fiumi.
Dalla caverna sbucano un leone e un cavallo che esce da un
fiume: un cavallo, mzoq, di fiume, Jioxafig: un ippopotamo.
Leone e ippopotamo erano per gli Egizi gli antipodi: la
dualit. Ai quattro lati della caverna, che la mente
delluomo ed il cosmo, sono quattro figure sdraiate. A sud
il Nilo, a nord il Danubio, a ovest il Rio de la Piata,
allest il Gange: un rematore coronato dalloro, la pianta
(dafne) del Sole. Simboleggiano i quattro fiumi del Paradiso,

che gli gnostici uguagliavano appunto ai quattro sensi, e che


rappresentano tutte le latitudini della terra.
Non si finisce di leggere il monumento, specie sulla scorta
duno studio su Roma barocca12 che lo ritiene ideato da
Athanasius Kircher per quello stesso Urbano vm che celebrava
riti magici sincretisti col Campanella. Urbano vili aveva
voluto a Roma Kircher, il consulente di Ferdinando m, che
scriveva libri emuli di quelli dei Rosacroce, in cui le
incisioni parlavano pi del testo scritto, in cui Cabbaia e
sufismo, miti egizi e qualche concetto ind e cinese
convivevano e convergevano.
Ormai la politica vaticana era ben lontana dallanno 1600 e
dal rogo di Bruno, mirava allequilibrio delle forze in Europa
e nei rari momenti in cui questo sia lideale politico, il
sincretismo pu mostrarsi impunemente, come a Firenze sotto il
Magnifico.
Il sincretismo e la filosofia dellindia
Ma il barocco fu un preludio al grande sforzo sincretistico
del Settecento. La data cruciale il 1789, anno degno di
memoria
a
V. Rivosecchi, Esotismo in Roma barocca, Roma 1982.
IL SINCRETISMO
perch entrarono i Veda nella Biblioteca Britannica. Il Gange
del Bernini era un sole futuro e sperato, ora esso incomincia
ad albeggiare.
Domina la scena un personaggio dagli occhi spiritati in un
volto di fanciulla, Sir William Jones. La sua opera esposta
in uno stile piano e levigato che ne occulta limportanza
quasi incalcolabile13: scopr il nesso tra le lingue
indoeuropee e deline la griglia mitologica universale,
rompendo cos lincantesimo che rinchiudeva lEuropa nel suo
passato mediterraneo come in una boccia di vetro; ravvis il
filo che legava la poesia cortese medievale allArabia e alla
Persia sufi. In India si rivolse alla massima Scuola di
sincretismo, quella dei maestri kashmiri, diventandone
lalunno fedele. Parallela a quella di Sii William fu la vita
di Demetrios Galanos, un Greco che divenne induista e mor a
Benares nel 1833; tradusse in greco la Gita, usc postumo, nel
1845 ad Atene, il suo Ivixwv jiexaqjQaecov JtQQOjiog.
Altres parallela fu la vita del Russo Gherassim Lebedev,
contemporaneamente agli altri due studi la metafisica ind a
Calcutta e pubblic in Russia nel 1805 Esposizione imparziale
dei sistemi bramino e indiano orientale.
Sir William promosse la versione dei testi sanscriti e da
allora lassimilazione della filosofa ind il compito
ineluttabile cui P Occidente rilutta, contro cui combatte in
preda a uninorridita, invincibile attrazione. La storia di
questa fascinazione si fatta altrove, vorrei qui chiarire
perch la filosofa ind minacci il vizio costitutivo
dellOccidente, lidolatria dei significanti. In essa ritroviamo puntualmente le stesse tendenze che sono emerse nella

storia della filosofia occidentale, ma vi hanno di particolare


che sono comunque e sempre, tutte quante subordinate ad un
fine che in Europa ignorato: mirano alla liberazione
(moksha); i vari significanti filosofici hanno davvero un
significato soltanto per chi desideri liberarsi di ogni
vincolo sentimentale e mentale. In ogni villaggio dellindia
sono aperte Scuole simili allAccademia platonica, per eruditi
bramini o per il popolo minuto dei desiderosi di liberazione
(mumuksh, dalla stessa radice che d il latino mun
13
Nellintroduzione delle opere di Lessing del 1804,
intitolata Vom Wesett der Krittk, Federico Schlegel pone a
capo di tutta la crtica due opere essenziali, sia esoteriche
per la loro complessit erudita: quella di Jones (non
soltanto svela la struttura dellarte poetica, ma la
concatenazione di tutte le lingue nella loro affinit,
risalendo alle origini e mostrando i congegni nascosti) e
quella di Federico Augusto Wolf, che fond la filologia come
severit ermeneutica opposta alla degradazione degli studi
promossa da Locke e da Rousseau.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
gere: coloro che desiderano essere munti fuori dalla prigione
della vita coatta).
Le filosofie possibili si suddividono in sei pi tre
marginali; le prime si chiamano le sei visuali (sas-darsana)
e sono la dialettica {nyya), lanalitica (vaisesika), la
sintetica (smkhya), lintrospettiva (yoga), lermeneutica
(mimms) e la metafisica (vednta). Le tre marginali sono il
buddismo, il giainismo e il materialismo (crvka). Le
formulazioni di ciascuna tendenza possono essere fra loro
opposte, ma i loro significati sono uniti al vertice, nella
volont di liberazione. Scolasticamente si fa lesempio di
cinque frasi di significato apparentemente contrastante:
Dio nel mondo / Il mondo in Dio / Il mondo Dio / Dio e
il mondo sono distinti / Non si pu dire se Dio e il mondo
sono distinti.
Corrispondono a queste altre cinque:
Uordito nel tessuto / Il tessuto nellordito / Il
tessuto lordito / Il tessuto non lordito / Ordito e
tessuto sono distinti / Non si pu dire se ordito e tessuto
sono distinti.
Quando i maestri di filosofia polemizzano, contrapponendo a
una impostazione laltra, come quando Sankara getta il
ridicolo sullo yoga, stanno allenando gli alunni a maneggiare
la tecnica dellargomentazione, perci a staccarsene, a
scrollare di dosso la magia dei significanti. Affilano, dice
la metafora venerabile, lo stoppino il cui unico fine di
essere bruciato. Chi assimili questo metodo, perviene al
particolare vednta che advaita, cio senza dualit, ignaro
di ogni contrapposizione, nel quale gli opposti sono uniti e
coincidenti, sicch soltanto ci che sincrtico sussiste. Il
timore che suscita questa razionalit assoluta il medesimo

che nei secoli ha scatenato le condanne del sincretismo.


William Jones stesso dichiarava di temere, divulgando la sua
mitologia comparata, di minare le basi dellordine civile in
Inghilterra.
Goethe fu affascinato dallidea, divulgata da Sir William,
di maya, lillusione o arte o fantasia cosmica che madre
dellamore. Quasi soltanto Caldern e Shakespeare avevano
fatto propria quellidea prima che la versione ind si
diffondesse. Al culmine della avventura napoleonica Goethe
scriveva:
Nord Ovest e Sud crollano,
Cadono i troni, tremano i regni:
Fuggi nellOriente pi puro,
IL SINCRETISMO
A respirare laria Dei primi patriarchi.
Lamore, il vino, il canto Ti ridaranno giovinezza Alla fonte
di Khidr.
Desideroso di purezza e di giustizia,
Ti inabisserai fino alla scaturigine Ultima delle generazioni,
Dove esse da Dio ricevettero La divina sapienza in un idioma
Terreno e la loro mente Non scoppi per lo sforzo.
Eppure Goethe, dimentico di quei versi, reagiva contro la
bizzarria, la confusione, loscurit dellindia, come fece
Friedrich Schlegel dopo che aveva cercato salvezza nella
culla dellumanit. Hegel fra tutti tocc lapice del
rigetto, in una pagina isterica perorante contro il mondo
indiano fatto di menzogna e inganno, minaccia alloperosit
civile delluomo, in nulla migliore dellAfrica feticista.
Per Melville, se lavesse mai letto, quel vituperio sarebbe
suonato come il pi soave degli encomi. Il sincretismo
melvilliano avrebbe assimilato con reverenza anche i feticci.
Ismaele, leroe melvilliano teso alla liberazione da tutto ci
che leghi alla terra, alla nascita, alla persona, come un
filosofo ind, abbraccia il compagno di bordo, un selvaggio
Polinesiano adoratore di feticci e maestro muto di metafisica
e di simbologia, esclamando: H mio cuore infranto e la mia
mano impazzita non si protendevano pi contro un mondo di
lupi. Questo sapiente pacificatore mi aveva redento.
Chi questo compagno redentore? Dice Melvilfe: come tutti i
luoghi capitali, la sua patria non figura sulle carte
geografiche. Sembra provenire dai mari del Sud, ma il suo
feticcio ha unaria africana; pratica lunghi deliqui nei quali
siede immobile con il feticcio sula testa. Sembra
rappresentare la koin che Herder aveva individuato nelle
Riflessioni sulla filosofia della storia dellumanit, la cui
versione inglese apparve a Londra nel 1800, esclamando: Quale
estensione non ebbe la superstizione degli sciamani!. Lo
sciamanesimo, osserva Herder, non occupa soltanto la Lapponia
e la Groenlandia, ma si estende fino agli estremi limiti della
Tartaria,
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA

ingloba lAmerica, lAfrica, i Mari del Sud e traspare dalle


istituzioni dellAsia. Forse in questa koin si trova la
chiave di volta che svela lunit originaria e originante dei
sistemi delle fedi. Sembra intuirlo anche Coleridge nel poema
The Destiny of Nations, 1796, dedicato alla visione
leibniziana dun mondo di infinite e graduate monadi, il cui
preludio e presagio la superstiziosa sessione sciamanica
del Green wizard, in strange trance. Qui persiste, ancora
tenace lorrore della superstizione e dei feticci: una
volta che esso sia rimosso, come in Melville, il sincretismo
non conosce pi frontiere.
Una filosofia sincretista
Forse non completo questo saggio se non accenno a una
attuale filosofia esemplarmente sincrtica. Valga quella di
Toshi- hiko Izutzu.
Si rese noto con Linguaggio e magia nel 1956. Si dedic alla
filosofia araba e al pensiero medievale europeo e insegn
Studi islamici per molti anni allUniversit McGill di
Montreal. Nel 1984 stampava I concetti chiave del sufismo e
del taoismo1*. Lo ricordo nel 1973 a Houston; esponeva lo zen
in un inglese cristallino, con incisi di unelfica malizia
linguistica. Lo rividi qualche anno dopo a Teheran che
illustrava nelle loro sfumature persiane e arabe i maestri
gnostici Sabzawari e Kubr ai teologi shiti.
Annoto questa reminiscenza per introdurre al carattere
essenziale del suo pensiero; egli situa automaticamente ogni
concetto nei quattro mondi metafsici che considera
fondamentali: il vedantico, il taoista, il neoplatonico, il
sufi. Soppesa ogni idea per ci che essa vale in una scuola
vedantica, in un ritiro taoista o zen, in una madrassah
iraniana, erede lontana ma sicura della Scuola dAtene (cosa
sorprendente, quste sono tutte scuole filosofiche ancora
funzionanti, non ridotte a tracce scritte, che, stando a
Socrate, sono soltanto fonti dinganno).
La metafisica di Izutzu semplicemente ci che si sempre,
14
Nacque a Tokyo nel 1914, cominci con una Storia della
filosofia araba (1941) in giapponese, passando quindi
allinglese con Language and Magic (1956), The Concep of
Reality and Existence (1971). In giapponese: Filosofia e
mistica (1977, Kyoto), Coscienza ed essenze (1983), Sufismo e
taoismo. Studio comparativo di concetti filosofici chiave
(1984).
IL SINCRETISMO
uniformemente pensato in tali scuole. Ma egli non si limita a
ripetere le loro definizioni dei rapporti fra lassoluto e il
relativo, fra lo zero e il molteplice, non si restringe alla
traduzione simultanea di ogni pensiero nel sanscrito, nel
cinese, nel greco e nellarabo filosofici. Questo soltanto
il primo passo: un preliminare dovere di decenza speculativa.
Il passo ulteriore e pi importante il seguente: la rete di
concetti che cos risulta egli dimostra che coincide con la

mappa dei viaggi immaginali dello sciamano; in altre parole: i


concetti metafisici sono dei significanti i cui significati
sono vissuti e proiettati in immagini durante lestasi
sciamanica. E giusto rammentare che in questa straordinaria
intuizione Izutzu fu preceduto dalla polacca Marila Falk,
genio filosofico quasi, dimenticato, che. scrisse la sua opera
maggiore fra laltro in italiano, Il mito psicologico
dellindia antica (Accademia dei Lincei, 1939): affermava che
lo stato primordiale della cosmogonia, lassoluto della
metafisica denotano in concreto Pestasi. La Falk. ne dava la
prova filologica sui Veda e sui Sutra. Izutzu la d
soprattutto riscontrando i concetti dei filosofi taoisti nelle
esperienze descritte dai poeti sciamanici cinesi arcaici.
Nelle sue opere sul sufismo illustra la coincidenza fra le
singole visioni estatiche e i particolari gradi dellessere in
IbnArabi. Ma forse nellesposizione dello zen che eccelle.
In Cina tanto il taoismo come lo zen negavano lillusione
confuciana che a ogni cosa si possa attribuire il suo nome e
cos mettere ordine nellessere (dove il predone non fosse pi
denominato re, la societ non potrebbe che essere giusta);
ogni identit labile, crediamo che esistano identit chiare
e distinte perch le designamo con parole, ma ogni parola
ingannevole, il linguaggio vento e flutti, ci che
riteniamo bello dipende da ci che crediamo brutto; parole e
cose, significanti e significati non possono non divergere e i
significati nascono da un caos senza nomi, metamorfico e al
limite amorfo, indeterminato e oscuro, che il significato
dei significati: il metafisico lo chiama lo zero, lassoluto,
e lo sciamano ne sfiora asintoticamente la realt nelle sue
estasi. Lo zen fa cadere il senso della propria identit, per
usare le parole di Dgen: Ci fa dimenticare il corpo e la
mente, per cui ci si ritrova allo stato nascente, come mersi
dallo zero, dal caos; ma lo zen ammonisce anche a diffidare di
queste parole.
Due immagini insegnino a capire il rapporto fra lo zero e il
molteplice, fra caos e ordine, nulla ed esistente: ci che
chiamiamo
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
zero, caos, nulla come la superficie duna coppa dargento,
e ci che chiamiamo il molteplice, lordine, lesistente
come i fiocchi di neve che vi cadano dentro o come un airne
candido entro il fitto chiarore della luna piena.
Esistono soltanto campi di energia dai quali siamo abituati
ad estrarre un io che osserva e gli oggetti osservati, ma
lastrazione falsifica: lilluminato percepisce il campo come
un caos a cui non impone contrapposizioni di soggetto ed
oggetto. lo-vedo-questo il caos della vita vera, se chiudo,
blocco, strozzo fra parentesi una parte dellintero, isolando
io (vedo-questo) oppure (io-vedo) questo, compio un sopruso,
manometto la realt; la vera conoscenza unestatica
coincidenza col campo15.

Quando si sente che Vedo la montagna la montagna mi vede


la montagna vede la montagna io mi vedo sono equivalenti,
si sa che cos il campo.
AllImperatore della Cina, che domandava che cosa fosse la
verit ultima, lapostolo dello zen, Bodhidharma, rispose: Un
insondabile vuoto e niente di sacro. Limperatore allora gli
domand: Chi sta dinanzi a me?. Bodhidharma rispose: Non lo
so. Ma queste parole di Bodhidharma potevano servire una
volta sola, ripeterle giova assai poco. Per capirne il
significato pu servire un altro motto di Bodhidharma: Non
fondatevi sui testi! purch si rammenti che questa
esclamazione nientaltro che un testo.
a
In un esercizio spirituale buddista dal samdhi della pura
concentrazione su un oggetto si passa allulteriore, per cui
si osserva limmagine mentale delloggetto e si progredisce
ancora osservando che loggetto non nessuna delle sue parti
estese, fino alla scoperta di essere loggetto. Lo ritroviamo
in Platone (Fedro 2748-278d e vn Lettera, 342-343): loggetto
non le sue materiali riproduzioni, non la parola che la
denota n il discorso che lo definisce, e neanche gli atti
della mente che si protendono a coglierlo. Se tutti questi
elementi si sfregano luno contro laltro, forse si accende
un lume che mostra la cosa, ma non ci che essa , soltanto
come . Quando infine si la cosa, si pu dire di conoscerla;
lo zen direbbe: quando se ne coglie la natura di Buddha.
MONUMENTI ITALIANI AL SINCRETISMO
hucignano in Valdichiana
Rare, sparse per lItalia, esistono stanze fatate, raccolte
e complete in se stesse, scrigni leggiadri nei quali ci si
sente accolti e appagati come unape nel suo esagono di cera e
di miele.
Credo che tutti si custodisca fra i ricordi una stanza del
genere.
Per chi sia votato a uneleganza gelida e adamantina, potr
essere lo studiolo di Federico da Montefeltro a Urbino; quando
le sue severe porte decorate da un ftto ingraticciato ci
sequestrano dentro, si immersi nel mondo freddo e
impeccabile sciorinato tuttintorno dalle tarsie di legno con
la loro finzione di scaffali stipati di libri, astrolabi,
clessidre, con una mandla ripidamente profilata in una
prospettiva temeraria e vedute di lontane, austere campagne.
Ci graverebbero addosso i cassettoni massicci della volta, se
questa non fosse alleviata, con calcolo impeccabile, da tinte
azzurrine e dorate.
C viceversa chi vuole vedere riflessa la propria
sensualit; la sua stanza sar il bagno del castello di
Fontanellato, affrescato del mito di Atteone dal Parmigianino
con rigorosi riscontri da parete a parete e interpretazioni
sottili del mito, ma indugiando tra figurine di ninfe sorprese
ad accarezzarsi con grazia tra le molli fronde e le acque
argentate.

Una fantasia composta, severa, ma rosa dalla nostalgia di


evadere in una realt diversa, trover la stanza sua nella
cappellina
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
sepolcrale nascosta nella pineta di Monte Oliveto Maggiore,
tutta affrescata di monocromi giallini che raffigurano nicchie
scorciate dove campeggiano, macchine misteriose, sagome di un
mondo inimmaginabile, gli arredi liturgici del Tempio di
Gerusalemme, la conca di rame, il propiziatorio, larca,
mentre la colomba dello Spirito vola entro uno squarcio
cilestrino dipinto sulla volta.
In unantologia di camere delle meraviglie darei la palma
a quella che si trova a Lucignano, un villaggio in
Valdichiana. Parecchi borghi medievali non hanno la croce del
cardo e del decumano, ma disegnano aquile in volo o posate,
stelle o labirinti; le case affiancate di Lucignano sono
invece disposte su tre anelli ovati concentrici. Stando
allinterno dun ovale, di unellissi, emerge in noi la
sensazione sottile duna corrente di energia bene imbrigliata,
dunesuberanza padroneggiata, perci ci affascina la piazza
dellanfiteatro a Lucca. Questa tuttavia nacque a caso, sugli
spalti romani furono erette delle case ed esse furono cinte da
un ulteriore anello di edifici. Lellissi dal triplice orlo
che costituisce Lucignano dovette viceversa sorgere da una
decisione urbanistica geniale. Dicevano i romantici tedeschi
che lovato, la mandorla, un circolo che si allungato, il
cui punto centrale si disteso in una linea i cui punti
estremi sono i due fuochi dellellissi. H circolo, simbolo
di unit, pienezza e pace, nel tramutarsi in ellissi non cessa
di essere curvilineo, perfetto, eppure pone la premessa alla
caduta nellangolosit del molteplice e del divisibile. Perci
i pittori incorniciarono in mandorle le scene dellAssunzione
e della Trasfigurazione, quando il pleroma e la multiforme
carnalit si toccano. Lellittico uovo non daltra parte la
forma, il momento in cui la scintilla della vita sul punto
di incarnarsi? Infine, il volto umano traccia un ovale.
Lellittica Lucignano converge su un cocuzzolo centrale e la
strada in salita che vi conduce, dopo aver aggirato un portico
cinquecentesco, si biforca davanti alla gran chiesa
collegiata, aggirandola e portando, in cima, ai due fuochi
dellellissi: a sinistra il palazzo pretorio e a destra la
chiesa francescana. H potere e lispirazione mistica. Davanti
al palazzo pretorio le casine di pietra compongono un rustico
salottino allaperto gremito di fiori e qui credo che si
percepisca lellissi, luovo che ci chiude. Siamo nellanticamera della stanza fatata, al preludio della sua scoperta.
Dentro al pretorio trecentesco la cancelleria serv da
tribunale borghigiano e oggi accoglie il museo. qui che si
trova infine la stanza
MONUMENTI ITALIANI AL SINCRETISMO
agognata. Essa ha una volta a doppia crociera e fu affrescata

da mano che sembra padana nel Quattrocento, ma rocchio di chi


entra dapprima non sapr staccarsi dallalbero di rame dorato
alto due volte un uomo, collocato al centro dellauletta. E il
capolavoro delToreficeria toscana del Trecento.
Pochi inni alla luce e alla gioia stanno a paro di questo
fulgido tronco che si ramifica e sprizza bocci, virgulti di
corallo, simili a ditini rossi protesi, mentre regge come suoi
frutti dodici tondi smaltati e miniati.
Vi riconosco una replica dellAlbero della Vita che sorgeva
nella sala del trono a Bisanzio, a imitazione della reggia di
Cosroe e a modello del palazzo del Graal. lAlbero
dellimpero che domina gli ultimi canti del Purgatorio, il cui
colore men che di rose e pi che di viole. Vengono in
mente i versi di Yeats allamata, che tento di tradurre:
Gurdati dentro al cuore o cara, / Dove lalbero sacro
cresce. / Dalla gioia spuntano i rami / Con la loro messe di
fiori / E le tante tinte dei frutti / Dnno alle stelle la
luce, / Mentre la sua occulta radice / Pianta nella notte la
quiete.
Fanno da antifona ghibellina allalbero degli affreschi,
quasi che la presente collocazione fosse predestinata. La
prima figura effigiata, entrando, a sinistra, Giano coronato
di quercia. Indossa un mantello a pallini verdi e unadiacente
scritta lo dichiara primo signore dItalia, di quando gli
uomini senzarte si cibavano di ghiande e si dissetavano ai
ruscelli. Lo segue Cesare, e sono trascritte le parole di
Dante su Cesare armato con occhi grifagni. Dopo di lui
incede Costantino col globo e lo scettro imperiali. Accanto
sono riportati, con ardimento ghibellino o minorit, i versi
del xrx dellinferno: Ahi Costantin, di quanto mal fu matre /
Non la tua conversion, ma quella dote / Che da te prese il
primo ricco patre. Segue No che regge un grappolo e una
coppa sulla quale si legge Teriaca; a indicare forse che il
vino, ad accertare con scrupolo la dose giusta per ciascuno,
sarebbe lelisir degli elisir. La didascalia commenta:
Besogno del vino e de la vigna / Per fare sacrificio a Dio
Signore, sicch No digno de corona. Secondo la dottrina
biblica egli fu legislatore e profeta dei Gentili. Costantino
infine, insegna il pittore, la sintesi fra il diritto
noachide e la forza cesarea. Conclude la sfilata Pompeo a
riscontro di Giano: i due grandi sconfitti.
Il muro prosegue con Paolo apostolo che invita a temprare la
giustizia con la carit, Virgilio che esalta limpero augusteo
e
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Giustiniano che alle leggi tolse il soverchio. Conclude la
sfilata una schiera di prodi e di dotti della Romanit, i
giusti, previdenti e ispirati. Sulla parete destra, a
riscontro di Giustiniano, Aristotele enuncia: Prudenza la
retta azione fra gli agibili; dirimpetto a Virgilio, Salomone
esorta a congiungere la giustizia alla sapienza; a fronte di

San Paolo, Giuditta brandisce la testa mozza del duce assiro,


mentre in linea con il nobile Pompeo Severino Boezio, che
porge una rosa ttorno a cui sono vergate le parole cori le
quali egli consegn al Medioevo lideale platonico del
reggitore filosofo.
Su tutto lambiente incombe il Cristo benedicente in cima al
lunettone sopra lingresso, langelo alla sua sinistra
raccomanda le virt romane del buon Fabrizio e quello a
destra svolge un cartiglio che ammonisce: Parla poco, odi
assai, guarda al fine di ci che fai. A un livello minore la
Vergine e il Bambino attorniati da santi, reggono lavviso:
Da me sempre benedtto sia chi col buon cuore dice Ave
Maria. Sar una semplice formula campagnola o non ima
sapiente mossa che sottrae al teologo lessenza, il buon
cuore? Sotto laffresco corre lammonimento: Odite anche
laltra parte.
Il nostro specchio alla dottrina dantesca ben remoto
dallAllegoria del Buono e del Cattivo Governo, la stupenda
apologia guelfa di Ambrogio Lorenzetti, semmai esso si allinea
ai cicli di affreschi coi quali si afferm il sincretismo
quattrocentesco che doveva culminare negli Appartamenti Borgia
in Vaticano.
Si parte dalle camere di Palazzo Trinci a Foligno, dove ai
primi del secolo un ignoto pittore coniuga figure pagane e
cristiane entro una griglia astrologica; altrettanto far in
fin di secolo nella sala dudienza del Palazzo del Cambio a
Perugia il Perugino: qui Catone sta sotto la Luna, i guerrieri
ebrei e romani sotto Marte, lAdorazione dei pastori e la
Trasfigurazione sotto Giove, e via armonizzando fino ad Apollo
che dal tondo centrale della volts governa la gran macchina
del cosmo e della storia, dove tutto si concilia, e che il
sincretista umanamente emula. Il pittore di Lucignano non
sente il'bisogno di appellarsi a quella che Cumont chiamava la
religione astrale della tarda antichit, per dipingere la sua
esaltazione sincretista della partita quotidiana fra disordine
e giustizia che si giocava in questo piccolo tribunale
rustico, che oggi appare come stanza fatata.
MONUMENTI ITALIANI AL SINCRETISMO
La Pieve di Corsignano
Al colmo della gloria Pio n Piccolomini, il papa senese,
volle che ima citt ideale, Pienza, sostituisse il suo
villaggio nativo di Corsignano. Nei palazzi e nel duomo di
Pienza sincarn il nitore, lordine mentale per cui Georg
Voigt nel 1859 doveva escogitare il nome di umanesimo.
Quelle architetture espongono il sogno di una Chiesa
conciliata al paganesimo, alla cui testa un pontefice
rivaleggi con il re filosofo vagheggiato da Platone. Non
figura Platone tra le statue che gremiscono la facciata del
duomo di Siena, nella cui navata non si forse accolti dal
ritratto di Ermete Trismegisto?

Quanto remota da tutto ci parrebbe la vecchia barbarica


Corsignano! Ne rimane intatta, sotto il colle di Pienza,
celata nel verde, la pieve del secolo xi, sulla quale furono
scolpite rudi grottesche, i cui intenti sembrano agli antipodi
della soprastante serenit umanistica. Questa tuttavia una
falsa impressione.
A lungo si sosta dinanzi alla pieve nel solitario silenzioso
albereto che un fontanile rallegra, meditando sul bassorilievo
dellarchitrave sopra lingresso principale, e via via che si
contempla, la distanza fra le idee scalpellate su questo tufo
rustico e quelle altre espresse lass sul costone nel chiaro
travertino, si viene stranamente, a mano a mano, restringendo,
fino a sparire.
Al centro dellarchitrave una sirena impugna le proprie
pinne divaricate, ostentando linguine bene inciso, come
dicesse che varcando la soglia del tempio, si entra, si toma
nel suo grembo.
Figure di donna che mostrano il sesso sono comuni nelle
chiese arcaiche dIrlanda, una sovrasta lingresso della
chiesa di Leighmore. Lo stesso spirito fece scolpire una
ragazza che ostentava linguine sopra Porta Tosa a Milano.
Buttava in faccia ai pellegrini la sua promessa, il suo vanto
di fertilit e in mano stringeva una daga e una serpe:
minacciava di punta i fantasmi della morte e della sterilit,
teneva in pugno il simbolo del rinnovamento e della medicina.
A Corsignano, a mostrare il grembo una sirena, che nel
romanico impersona il potere vivfico delle acque irrigue: il
suo dolce canto il loro murmure sotterraneo che fa
germinare.
Non pi la sirena greca, dal corpo di uccello, semmai
somiglia alle Nereidi o alle Scille dei sarcofaghi etruschi;
di fatto identica, per forma e funzione, alle fanciullepesce che in India impersonano
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
gli umori del sottosuolo, sicch sposandole in sogno un
conquistatore pu diventare legittimo signore della terra
sottomessa. Tante dinastie, dallindia al golfo del Tonchino,
al mar della Sonda, si appellano a questo sogno per
legittimarsi, e altrettanto fecero in Europa le case regnanti
che vantarono le nozze del capostipite con la sirena Melusina.
I lapicidi romanici soltanto ii^ forma di sirena potevano
configurarsi la creatura aquae a cui il sacerdote ritualmente
si rivolgeva nel benedire, primo atto nella consacrazione
duna chiesa, lacquasantiera.
La sirena bfida non sola sullarchitrave. Alla sua
sinistra unaltra Sirena suona una ribeca mentre un drago le
pigia le fauci aperte sullorecchio, come dardeggiandovi la
lingua.
Alla destra invece una danzatrice dalla gonna pieghettata
poggia una mano sul fianco e laltra protende in alto, come
nel flamenco; una compagna le stringe lavambraccio sollevato,

e intanto afferra con laltra mano un drago che le preme le


fauci sullorecchio.
Che cosa significano i due draghi?
Spesso alla base degli stipiti nei portali romanici draghi
(o pantere) vomitano e ingoiano le volute dima vite: la
spirale della vita. Secondo Gaignebet sono emblemi del Tempo
che tutto produce e annienta. Fra il drago, linesorabile
scansione del tempo, e il desiderio, che a tutto infonde vita
e significato ed denotato dal grembo di sirena, lesistenza
si snoda; il drago del tempo e la sirena del desiderio sono
figure archetipiche della dade di opposti che regge
lesistenza, sono la sinistra e la destra, che nelle figurazioni romaniche stanno per potenza e atto, fiore e frutto.
Nella pittura e scultura coeve si seguono da sinistra a destra
Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, San Michele e il
Toro del Gargano e cos via fino alla dade francescana: San
Francesco e SantAntonio da Padova. Nei trittici al centro si
porr il simbolo della trasmutazione e coincidenza degli
opposti: la Croce o la Vergine col Bambino o lAssunzione.
Sullarchitrave di Corsignano la sirena bfida che media.
Essa dovette denotare un culto estatico, basato sulla danza.
U sistema di metafore degli antichi dava per scontato che i
vortici della danza evocassero i genii delle acque. Nonno
nelle Dionisiache descrive Sileno (si am giocare su sileni
e sirene) che diventa una fiumana nellempito del ballo.
Sullambone della pieve di Grpina in Valdamo una sirena
MONUMENTI ITALIANI AL SINCRETISMO
bfida come la nostra scolpita sotto un danzatore dalla
gonna pieghettata che nellattimo del salto si afferra le
caviglie come lei le pinne, mentre due draghi gli premono le
fauci sulle orecchie. Ispirato dai draghi, egli imita la
sirena. La sua posa dovette essere uno dei numeri
dellacrobazia sacra antica, la quale non scomparve con il
vecchio mimo che, al tempo di SantAgostino, insisteva a
scapicollarsi in onore degli dei sul Campidoglio, come narra
il De Civitate Dei. Acrobati sacerdotali continuarono a
imitare gli archi isterici, le possessioni, le torsioni
dellagonia o del rapimento: i momenti nei quali luomo
travalica nel mondo delle sirene e dei draghi.
A questo punto larchitrave diventa pienamente leggibile.
Le cosmogonie arcaiche, presenti ai costruttori romanici,
pongono allinizio del tempo la pura, sonorit, narrano che
dallabisso del nulla emersero i ritmi possenti e
fondamentali: affiorarono i draghi. Grazie alla mediazione del
desiderio, alla forza inesorabile che avvince a un grembo di
sirena, quei puri ritmi sonori assunsero una veste di carne,
crearono figure di danza. I due versanti del nostro architrave
denotano dunque, rispettivamente, linvisibile e il visibile.
Cos i due stipiti del portale nel duomo del Girfalco a Fermo,
supremi esempi di draghi vomitanti i tralci della vita,
terminano luno nella figura di San Pietro, la Chiesa

esteriore e visibile, e laltro in quella di San Giovanni che


proclama il Verbo, simbolo della Chiesa interiore e
invisibile. Nella cosmogonia linvisibile precede il visibile,
nella conoscenza religiosa il processo si rovescia.
Il desiderio, doloroso o estatico, congiunge i due opposti,
suscita lillusione cosmica. La sirena romanica non dunque,
come si spesso creduto, un ammonimento a schivare glinganni
delle maliarde; non per lezioncine di morale si sprec il
tufo.
Il messaggio cosmogonico della sirena bfida non appariva ai
sapienti scalpellini inconciliabile con il culto della
Vergine, che in figurazioni pi canoniche assolveva luguale
ruolo di mediatrice. In una miniatura austriaca del secolo xv
pubblicata da Julius Schlosser a Vienna nel 1903 sulVAnnuario
delle collezioni imperiali, Maria Vergine simboleggiata da
una sirena, esempio tardivo dima tradizione emblematica che
pot essere antica.
A questo punto il sincretismo degli scalpellini del Mille
non appare affatto diverso da quello che alz le gaie e
solenni fabbriche di Pienza.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Valsanzibio nel Padovano
' Dallautostrada che unisce Padova e Rovigo si esce in vista
degli Euganei a Battaglia, di dove una stradina porta dritto a
Valsanzibio, il borgo accanto a cui sorge la villa che fu dei
Barbarigo, col gran giardino che vi piant nel 1669 Antonio
Barbarigo, Procuratore di San Marco. Gi costeggiando il muro
di cinta si svela lo straordinario intento dei costruttori, l
dove le acque duna conca lambiscono un padiglione ad arco di
trionfo, scolpito, scavato a nicchie, adorno di statue, il cui
portale digrada con una raggiera di scalini nelle acque della
conca e rivela il retrostante decumano del parco: ima
successione di bacini balaustrati in declivio, cui fanno ala
dai due lati alte siepi di bosso, carpini e conifere.
La conca in cui si specchia il padiglione forma un Bagno di
Diana, motivo frequente dei giardini secenteschi, simbolo per
i neoplatonici veneziani della vita contemplativa, fine
supremo delluomo; come Diana e le sue compagne, dopo la furia
della caccia, simbolo della vita attiva, si ritempravano nei
laghetti di montagna, cos i sapienti, dimesse le cure della
vita civile, dovevano periodicamente raccogliersi nella
meditazione estatica: questo linsegnamento centrale impartito
alla parte eletta del patriziato verso la fine del secolo xvi
dallAccademia degli Uranici, erede dellAccademia medicea e
della dottrina di Marsilio Ficino.
Sul padiglione di questo parco i Barbarigo fecero scolpire
in simboli un discorso uranico dedicato a Diana, la cui
statua svetta sulla cima accompagnata dalle svelte figurine
dei suoi cani.
Sulla parete a sinistra di chi guarda campeggia in una
nicchia Atteone, che sta per essere mutato in cervo per aver

guardato la dea nuda al bagno. lemblema, come amava dire il


Bruno, dello spirito disciolto dai sensi, che tanto si
protende verso il divino da diventare esso stesso divino.
Nella parete destra la simmetrica nicchia contiene una
statua di Endimione, che per amare Diana si astrasse in un
sogno perpetuo, staccandosi del tutto dalla vita attiva; dice
la scritta sottostante: Pute solo Endimion fermar la Luna.
Sotto Atteone sporge una vecchia gozzuta con un orcio in
mano, mentre sotto Endimione appare un uomo che stringe con
aria balda un barilotto. A sinistra si celebra dunque lacqua
della
MONUMENTI ITALIANI AL SINCRETISMO
conoscenza, a destra il vino dellestasi, cui corrispondono le
figure del Po, dal placido corso, e dellAdige, tumultuoso tra
i vigneti. Un discorso metafisico complesso ci sta rivolgendo
nel chiaro sasso, dal suo lontano secolo, il Procuratore di
San Marco, ma sta anche celiando coi villici, che avranno
interpretato lorcio e il barile secondo linveterata facezia
dosteria: Il vino vita, lacqua fa venire il gozzo.
La miglior guida per penetrare i significati del padiglione
lopera di Marsilio Ficino, che torna spesso sulla caccia di
Diana come metafora, ricerca della verit e del bene supremo:
cos possiamo tradurre i trofei sciorinati a bassorilievo
accanto alle nicchie; ma lelemento su cui pi conviene
fermare lattenzione la chiave di volta, delle due nicchie,
da cui sporge la testa Mida, il re fauno. Narra Ovidio che
egli prefer i flauti di Pan alla cetra di Apollo e il dio gli
inflisse un paio dorecchie dasino. Ma gli uranici sapevano
che anche i flauti di Pan riflettono la musica delle sfere e
per loro quelle orecchie pelose erano un emblema di sapienza
riposta. Tiziano raffigur Mida pensoso in atto di contemplare
lo scorticamento del fauno Marsia, come se sapesse che quella
tortura simboleggiava la liberazione e lilluminazione, per
cui Dante prega la Luce divina nel Paradiso dicendo: Entra
nel petto mio e spira tue / ...S come Marsia traesti / Dalla
vagina delle membra sue. Cos, per un uranico, il Mida
raffigurato con la lingua di fuori sulla chiave di volta
aldisopra di Endimione tuttaltro che afflitto dal dono di
trasmutare in oro il vino; quando Ovidio dice che egli si
vide fluire il vino come oro liquefatto, un uranico stava
alla lettera: il re fauno era diventato una pietra filosofale
vivente, al suo tocco il vino diventava oro potabile. Di
questo il Ficino nel de vita aveva fornito la ricetta: cuocere
oro triturato e poi laminato con borragine, primule, cedrina e
miele, mescere con acqua di rose e bere con vino dorato a
digiuno. Ficino incalzava: durante la libagione si aspirino
odori di rose e di cinnamomo, si ascoltino musiche di flauti
viscerali e travolgenti, dionisiaci, da far cadere in
deliquio, quindi le limpide note della cetra di Apollo, che fa
danzare in estasi come i tarantolati di Puglia. Gi
Boccaccio spiegava che tra flauto e lira non c opposizione;

Nonno di Panopoli aveva detto che se il flauto illanguidisce,


la lira accende, e i due momenti sono ugualmente necessari al
rapimento erotico.
Unulteriore alternativa lettura suggerita dalla Teologia
platonica del Ficino: Mida esager cercando loro della
conoscenza a
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
scapito del corpo, esager abbracciando quindi la semplicit
dei fauni; al centro sta la perfezione.
Cos fra la destra e la sinistra del padiglione,
inoltriamoci nel portale, entriamo nel decumano del parco e le
statue attorno ai bacini torneranno a ripetere linsegnamento;
sono effigi dei Vnti e rammentano il convito che questi
offrirono a Demetra afflitta, alla Terra desolata: Borea le
porse lambrosia (lunione allUno, la volont di conoscere),
Euro le mesc il nettare (lestasi), e Zefiro le suon il
flauto. Le scritte esaltano Eolo, re dei Vnti, che chiude e
apre, stringe e allenta con le due chiavi, destra e sinistra,
del sommo potere.
Se ora guardiamo il padiglione da dietro, vedremo che vi
svettano sulla cima, a riscontro della parete di Atteone e
degli eroici furori, com giusto, Ercole e Mercurio,, e
sullopposto versante, in corrispondenza dellestasi e di
Endimione, Apollo e Giove (da giovar fu detto Giove annota
la scritta).
Pieghiamo ora a sinistra nel cardo, e incontreremo un
labirinto, ultimo rimasto nel Veneto, con quello di Str
descritto da DAnnunzio nel Fuoco. Sta forse a significare che
la sola conoscenza, senza lestasi, un cammino tormentoso.
Il percorso giusto in questo dedalo sistematicamente devia
dalla retta che congiunge al centro, si forse cos invitati
a cercare le interpretazioni capovolte, esoteriche dei miti.
Superata la prova del labirinto, seguendo il cardo nella parte
destra, si scoprir, in mezzo a un laghetto, lisola dei
conigli, qui al riparo dalle volpi, liberi di danzare nei
pleniluni a Diana, e quindi apparir nel folto una statua del
Tempo che regge un poliedro, esacisdodecaedro.
Con devota costanza Leonardo e Luca Pacioli disegnarono e
ridisegnarono il dodecaedro, simbolo platonico della
quintessenza che qui posto sul lato dellestasi. Questo un
dodecaedro in crescita a partire da un cubo originario.
Il parco cela un ultimo enigma. Il cardo, in fondo a destra,
porta alla villa, preceduta da un terrazzo cui danno accesso
sette gradini, dedicati ai pianeti. La graziosa spianata
rappresenta dunque lempireo; vi si accolti da un cerchio di
statue allegoriche auguranti salubrit a chi cerca vita, ed
esse fanno corona ad uno stagno dove sinnalza la statua dun
fungo.
Tutto converge su un fungo! Forse le confraternite locali
dei benandanti, i contadini dditi alla transe sciamanica,
ottenevano le loro visioni da un fungo, come i loro simili in

tanta parte
MONUMENTI ITALIANI AL SINCRETISMO
delTEurasia. Lindizio pi prossimo che so trovare la
credenza tirolese che le streghe spiccassero il volo da un
fungo spuntato in mezzo a un cerchio delle fate.
I patrizi veneziani con queste confraternite vennero a
contatto; quando i traffici con lOriente cessarono di
rimunerare i loro capitali, decisero dinvestire in granturco
americano e per convincere i contadini ritrosi a coltivarlo,
sollecitarono laiuto dei capi benandanti.
Cos nella primavera del 1575 linquisizione di Aquileia e
Concordia aveva stanato i benandanti, rimasti fino ad allora,
non si sa da quando, segreti. I tribunali ecclesiastici
riuscirono a soffocare prima, quindi a cancellare le loro
dottrine sincretiste nel giro di cinquantanni, costringendoli,
con la forza della tortura, a fngersi satanisti.

COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA


II romanticismo nel sottosuolo
Da unepoca si travalica in unaltra quando le idee, i
sentimenti, le immagini ossessive o consolatrici pi diffuse
incominciano ad appassire. Lo avvertono subito i fragili o
sensitivi, e coloro che vivono di ricatti sentimentali.
Gridare un certo nome, prendere una certa posa, esibirsi in un

certo vestito, non serve pi, il richiamo agisce stancamente,


il pubblico distratto. Si racconta che Giuliano lApostata
evoc gli di dellOlimpo e se li vide comparire stanchi,
umbratili.
Che cosa sta per sostituirsi, in tali momenti, agli antichi
di, alle vecchie costumanze? Per saperlo bisogner visitare i
luoghi meno raccomandabili, gente che si sarebbe tentati di
scartare come prossima alla follia. Un poeta vaneggiante,
evocatore di immagini oltraggiose, che ci gettano in allarme,
pu offrire, proprio lui, la chiave del futuro. O una
cortigiana che osa adescare con trovate che pur fanno presa e
che si vorrebbe poter chiamare semplice- mente grottesca, e
non pensarci pi. Oppure una veggente, circondata da una
piccola corte di esaltati, affascinati dai suoi occhi
imbarazzanti per la straordinaria mitezza, fastidiosi per
linaudita intensit.
Nella Francia rivoluzionaria settecentesca le idee erano
quelle che si sanno: libert si invocava dalle cristiane
costumanze e uguaglianza per i cittadini, tutti figli della
nazione sovrana, che
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
lultimo, il supremo criterio del bene, come la ragione
semplificatrice puramente umana il criterio del vero. Le
immagini dominanti nelle fantasie erano consone: visioni di
edifci neoclassici, di citt democratiche antiche, di
campagne abitate da corpi paganamente allunisono con la
natura. La moda si adegua; nei parchi di Parigi le dame del
nuovo regime si aggireranno in pepli neoclassici. Le liturgie
del regime sono composte da strambe imitazioni di riti pagani;
si offre verdura comprata al mercato a statue allegoriche. I
preti cattolici dal canto loro prestano giuramento allo Stato
e procurano di semplificare alla giacobina le loro cerimonie.
Eppure chi avesse avuto il coraggio, la pazienza di
esplorare i luoghi proibiti dal regime, avrebbe scoperto le
avvisaglie del futuro anti-iUuminismo romantico. Un futuro che
avrebbe attribuito allispirazine il primato sul raziocinio,
alla religione il sopravvento sulla ragione sociale. A
presagire questo avvenire sarebbe potuto bastare il grande
scandalo del regime, che fece correre un brivido per le
schiene illuministiche: Robespierre avrebbe frequentato una
profetessa circondata da devoti. Era un germe del futuro
romantico in cui Madame de Kriidener avrebbe guidato
Alessandro di Russia.
Chi saggio? Colui che pu vedere lappena nato, {Avot,
4,
10).
I vantaggi della repressione
Il romanticismo sar lemersione di tutto ci che
lilluminismo aveva represso. Come definirlo? Con ima collana
di aggettivi? Praz elenca: magico, suggestivo, nostalgico e
soprattutto parole esprimenti stati danimo ineffabili, quali

la tedesca Sehnsucht e linglese wist/ul.


Se ne pu abbozzare una spiegazione. Non la sola, ma,
seppure ovvia, tra le pi profcue.
Gi nellra illuministica lindustria crea le nuove masse
sradicando il popolo dalle campagne. Le merci industriali,
sostituendosi ai prodotti artigianali, impongono la loro
ideologia. Il loro uso esige una modificazione dei riflessi e,
dietro ai riflessi, impone una modificazione dei pensieri. La
merce industriale infatti essenzialmente riproducibile, non
ha niente di unico, di insostituibile. Non ha anima e abitua a
concepire il mondo come cosa senzanima.
La filosofia illuministica dal canto suo sbarazza dalle
menti
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
lidea che esista unanima del mondo. Il mondo un
meccanismo, simile a una delle nuove fabbriche. Luomo stesso
un meccanismo, anche se la sua complicazione non ne
consente, per il momento, la riproducibilit in vitro. Queste
idee rimbalzavano dal mondo delle merci in serie. Alla realt
era strappata la sua aura. Lilluminismo della generazione
rivoluzionaria vive con entusiasmo lesperienza di questa
nuova realt semplificata, senza pi traccila di ineffabilit,
di mistero, di misticismo, die sono semmai i nemici da
sopprimere. Tutto diventer spedito, franco, uguale e
ugualitario, se la loro soppressione sar radicale. Il mondo
sar tutto, soltanto umano e razionale. Lombra della Regina
della Notte, ci che costume avito, alone del tempo,
venerazione del passato, che parla di terrori ineffabili dello
spirito, va ricacciato. Che luomo pi repubblicano, pi
virtuosamente razionale, che Robespierre in persona avesse
contatti con lespressione pi sfrontata di ci che andava
represso e abominato, fu una sorpresa terribile, qualcosa su
cui la mente illuministica quasi non osava soffermarsi.
I quattro motti
Ma nulla impunemente rimosso. Reprimere con virtuosa
mostra dorrore come cacciare sottoterra, nella tenebra,
bulbi, fittoni, semenze. offrire loccasione di crescere,
donare ad essi il futuro. Certo, la povera combriccola che
aveva compromesso Robespierre si poteva sperdere senza
difficolt. Ma essa era semplicemente un indizio prematuro,
unanticipazione del romanticismo.
Quando le idee iUuministiche e il clima industriale avranno
steso su tutto la loro dominazione, quando la societ ne sar
permeata, ecco che fatalmente esploder, nel costume, nella
religione, il romanticismo. Lo si pu compendiare in alcune
certezze, in poche affermazioni che sono allopposto di quelle
su cui si reggeva lilluminismo.
Il primo motto suona: II passato pi romantico del
presente. Indietro, insaziabilmente indietro corre la
fantasia romantica, pur di fuggire i cieli intristiti di
fuliggine, le citt alluvionate da ima umanit uniforme. In

Inghilterra si crea il gruppo della Giovane Inghilterra, che


sogna di tornare al Medioevo, alle vivaci costumanze rustiche,
devote e giubilanti. Il titolo dun libro di Pugin del 1836
dice tutto: Contrasto ovvero Parallelo fra larchitettura del
XV
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
e del XVI secolo, a dimostrazione delVattuale decadimento del
gusto. Invero agli edifici religiosi e belli del 400 fanno
riscontro i gasometri, le carceri, i mattatoi e i manicomi
dell800: le tesi della Giovane Inghilterra erano
indiscutibili. Il genio di Disraeli cap il buon affare
politico che si poteva fare con quelle nostalgie e dolorose
evocazioni. Dappertutto in Europa si accendevano analoghi
vagheggiamenti. In Italia sar il passato dei Comuni e delle
Crociate a sollecitare limnaginazione. Venerabili frati,
soavi principesse longobarde, la gran dignit guerriera e la
fedelt feudale accendono i cuori, I volti virili cominceranno
a coprirsi di pelo arieggiando le antiche barbe. Le dame si
atteggeranno secondo i modelli delle eroine gotiche.
La religione che era o esclusa o limitata o adattata alle
esigenze dei tempi nella generazione anteriore, ora si
riviveva nella sua integrit medievale. In Francia inaugura la
nuova epoca il Genio del Cristianesimo di Chateaubriand. Tutto
ci che era stato biasimato, dileggiato, scomunicato dai padri
illuministi, qui con amore
lo scrittore riabbracciava, lui che aveva visto le teste
portate in processione sulle picche giacobine, esultava alle
processioni medievali cristiane, SAngelus in mezzo ai campi,
venerava la maest delle cattedrali o tesoreggiava il
raccoglimento delle cappellette rustiche, riscopriva la
complessit della teologia e della liturgia: tutto ci che era
stato travolto ora le sue mani pietose ricomponevano. Il
povero abb Mign, eroicamente, fra avversit da epica
balzacchiana, pubblicher i tesori delle lettere sacre.
Disraeli in Inghilterra il testimone pi accorto del
momento, e annota: ancora qualche cerimonia gregoriana nella
cattedrale di Londra, e lInghilterra potrebbe riconvertirsi
alla religione scacciata tre secoli prima.
In Germania tutto pareva aver preso lo spunto dalla visita
che Federico Schlegel aveva fatto nel 1803 alle opere
primitive italiane saccheggiate da Napoleone: che coserano i
barocchi e i classicisti a cospetto di tanta quieta e soave
bellezza, aveva esclamato. I fratelli Sulpizio e Melchiorre
Boissere si buttano a salvare le opere cristiane minacciate
dallodio giacobino, che aveva distrutto ad Avignone e altrove
alcune delle ricchezze pi straordinarie dellarte medievale,
salvatesi poco prima dalle pi subdole distruzioni del clero
illuminista (lorrore quasi vieta di ricordare le infrante
vetrate di Chartres!). La collezione di duecento maestri
raccolti dai Boissere ripropone alle menti isterilite
dallilluminismo il dimenticato

COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA


fulgore di van Eyck, Lochner, Lucas van Leiden, Altdorfer.
Goethe, pur odiatore del cattolicesimo, doveva chinarsi alla
rivelazione di tali fulgori. E a Vienn nel 1809, il ritorno a
ci che aveva preceduto non solo il classicismo, ma il
barocco, fu il proposito dei discepoli di Overbeck, i
Nazareni, che migrano a Roma per praticare monsticamente la
loro arte cristiana. Non c somma arte che non nasca dal
sacro, i Nazareni procurano di riconfezionarsi un ambiente,
una prassi sacrali.
Due sovrani romantici salgono sul trono. Luigi i in Baviera
crea luniversit di Monaco dove sinsegner la filosofia di
Grres fondata sullesperienza mistica della realt
metafisica; come i Bois- sere racimolano religiosamente la
pittura religiosa dellautunno del Medioevo, cos Grres la
letteratura mistica dEuropa. Luigi i provvede alla collezione
pittorica e alla docenza mistica della sua Baviera.
Nel 1840 sale sul trono di Prussia Federico Guglielmo iv e
vorrebbe aggiungere ai centri sacri di Roma, Costantinopoli e
Canterbury, Berlino. Con lui finisce la dittatura hegeliana,
assurge Schelling; egli riprende in tono prussiano le idee
della Giovane Inghilterra. La musica di Mendelssohn accompagna
la fioritura romantica prussiana, e la questione liturgica
immancabilmente affiora: il Bunsen, favorito del re,
concepisce un servizio luterano che bandisca tutto ci che sia
posteriore al 600. La pittura nazarena chiamata a
illustrare la Berlino romanticamente sacra, il Comelius
prepara i cartoni del Campo Santo voluto dal re.
Eppure nessuno dei tentativi riesce, n quello inglese n
quello bavarese n quello prussiano, n quello della
Restaurazione in Francia. Che cosa imped la
cristallizzazione? una domanda che converr porre dopo aver
osservato gli altri motti romantici.
Il secondo motto : I paesi primitivi sono pi romantici di
quelli civili e progrediti.
H buon selvaggio un mito illuminista; il romanticismo non
se ne serve pi per criticare le istituzioni sociali
tradizionali dEuropa, ma per abominare quelle nate
dallilluminismo. H buon selvaggio illuminista invita ad
accettare francamente gli istinti e a fondare sul loro libero
esercizio una societ affiancata e razionale. Il selvaggio
vagheggiato dai romantici viceversa avvolto nel mistero,
rispettato per la sua religiosit e poesia spontanea, pi che
per la smascheratrice crudezza degli impulsi. Chateaubriand
descriver secondo questo modulo gli Indiani canadesi. Nella
descrizione che Melville
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
far dei Polinesiani, si vede bene come il mito del buon
selvaggio illuministico si trasfonda in questa percezione
romantica, pi profonda, del primitivo.
Il selvaggio romantico lantenato europeo riscoperto su

esotiche sponde.
Le Scritture dellindia cominciano a diffondersi e la
filologia divulga la comunanza del sanscrito e dei ceppi
latini, germanici, greci, slavi dEuropa. Ci che era stato
scoperto nel 700 ora si elabora fino a comporre una nuova
scienza dei primordi storici indoeuropei. La tradizione ind
appare ora come 3 tesoro dove si conservano le conoscenze
smarrite o disperse fra i popoli dEuropa.
Il Federico Schlegel della seconda fase diventa il banditore
della sapienza ind. In Russia Michele Magnitzky lancia il
progetto di far educare i funzionari da bramini, affinch
colgano allorigine la tradizione stessa che nutre le
religioni abramiche.
La nuova filosofia consente altres ai Tedeschi di
comprendere j il passato medievale e barbarico come prima era
possibile, specie 1 grazie allopera dei Grimm. Ci cospira a
sancire il terzo motto: j Ci che radicato nella terra e
nella comunit nazionale pi romantico dei prodotti della
pura ragione.
La terra per il romantico aionata di significati
ineffabili. Ogni spazio particolare del globo materiato di
una storia, di una vita, che parlano alluomo romanticamente
affinato. Restituire questo incanto dei luoghi compito
tipico dellartista romantico. Nel j costume il motto si
traduce nel gusto paesaggistico, nei giardini J romantici,
nellidealizzazione del rustico. E questa esaltazione non J si
distingue da quella della nazione. La nazione ima creatura j
illuministica, il romanticismo la rende poetica, fa del
patriottismo ;j giacobino una trasognata, quasi medianica
comunicazione con il lanima dei luoghi, lo converte in culto
religioso delle memorie. ! Sorgono patrie nuove in tutta
Europa, e la nuova filologia anche qui viene a taglio.
I Catalani sono ridestati da parole viennesi; le idee dei
Nazareni muovono Pablo Mila y FontanaLs a ripristinare il
culto del gotico; a Barcellona nel 1859 sono riesumati i
giochi floreali e, nel 1881, il ^ romanticismo catalano
toccher il suo fastigio edificando luniversit romanicomoresca.
I popoli di lingua celtica cominciano a fremere consapevolmente, deliberatamente a cospetto della selvaggia bellezza
delle ] Ebridi, delle flagellate coste dIrlanda; rimormorano
con delizia le
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
loro antiche lingue, le loro poesie strappate alle labbra dei
vecchi in remoti casolari. Popoli slavi cominciano a sentire
un orgoglio nuovo dinanzi alla prosaica burocrazia asburgica;
i giovani romantici si pongono in ascolto con deliberato
entusiasmo dei loro cantastorie. Le minoranze schiacciate dai
grandi Stati coltivano la loro storia, ripristinano costumanze
e lingue. Fra gli oppressi i pi romantici erano apparsi ai
primi deU800 i Greci. Il movimento filellenico diventa la

moda romantica per eccellenza. I canti popolari, le tristi


ballate, le leggende, lepopea dolcemente selvaggia della
Grecia accendono la fantasia. La morte di Lord Byron non
poteva che coronare il sogno, sulla costiera di Missolungi.
Il mercenario o il nobile guerriero, il cadetto avventuroso
presso questo o quel re, che riempie le cronache dei secoli
precedenti ligi al maggiorasco, nellet romantica si
trasforma nel poetico condottiero irsuto come un bardo, che
corre di terra in terra a difendere anime nazionali in
pericolo. Meglio infatti se la nazione sventurata e piccola,
poich il quarto motto romantico suona:
Ci che sventurato e perseguitato pi romantico di ci
che ha dalla sua la forza e il sopravvento.
Il romanticismo il salvataggio di ci che lindustria
avanzante schiaccia. Difende il contadino e lartigiano dalla
ragione imprenditoriale, letica del prodotto inimitabile
dallimperativo del profitto; esalta la crescita spontanea di
comunit organiche, unite dallaltare comune, dalle comuni
memorie e da ima lingua consacrata in poesie esuberanti di
contro alle unit statali aperte ai traffici internazionali.
Di qui lamore generale del romantico per gli oppressi di
ogni genere, la sua esaltazione degli sventurati. Leroe
romantico devessere colpito dalla sventura e possibilmente,
quando il romanticismo si intorbidi, da una malattia
implacabile. Belli di sventura devono essere sia luomo che la
donna romantici. La donna sar tanto pi amabile quanto meno
vita prometta, quanto pi i lucidi occhi garantiscano pianti
copiosi. Alla fine, la pi romantica delle conclusioni il
suicidio.
II gusto di parteggiare per il perdente porta ad avventure
incredibili e alla fine ripugnanti. Non soltanto gli oppressi
dalla tracotanza dellindustria o dalla ragion di Stato
attraggono come caiamite la sensibilit romantica, ma anche
glinetti, i viziosi e infine gli abietti. Il romanticismo
estremo ribalta interamente il
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
sistema dei compensi e delle pene, cambia sistematicamente di
segno tutte le valutazioni non solo della morale ma del gusto.
La libert e la superiorit al costume diventano spesso
pretesti di una rivolta sadica, cio di un estremo
illuminismo, ammantato di bei romantici pretesti. Questa
continuit ira il sadismo settecentesco e certi sospetti
sdilinquimenti romantici si pu seguire nella sua sotterranea
continuit se si fa la storia minuziosa della fortuna di Sade.
Sempre due atteggiamenti diametralmente opposti hanno un punto
di contatto. Sempre due avversari inflessibili nascondono un
tratto di comunanza. Fra lestremo illuminismo e lestremo
romanticismo c un luogo di segreti incontri. La continuit
del romanzo gotico o dellorrore dal 700 all800, attraverso
lo spartiacque fra lilluminismo e il romanticismo, ne fa
fede. Uno dei frammenti di Federico Schlegel sxHKAtherium

dice tutto: Se si scrivono o leggono romanzi basati sulla


psicologia, illogico e vile voler evitare la pi noiosa e
interminabile analisi delle volutt innaturali, delle pene
atroci, delle infamie pi raccapriccianti, dellimpotenza pi
laida dei sensi e dello spirito.
I piaceri della degradazione
Gli autori del romanzo nero inglese settecentesco escono a
volte da quelle confraternite sataniche e sadiche note come
Hellfire clubs: i club del fuoco infernale. Vi si praticavano
gli orrori sognati dal marchese di Sade e si ordivano le fila
di complotti politici. Il culto della carne, della morte- e
del diavolo proprio alle frange estreme e conseguenti
dellilluminismo, nacque in questi luoghi. Questa dedizione al
vizio pronta a organizzarsi in forme apposite viva ancora
nel romanticismo di Byron e traluce dalla biografa di altri
romantici. Il vizio sentito come fonte dispirazione
veramente romantica dai pi intimamente iniziati allo spirito
dei tempi, nuovo per altri ma non per questo verso. Non ci si
accorge, in un Occidente irredento dalla metafisica orientale,
che volere il male insensato quanto volere il bene, il
dualismo in se stesso la falsit.
Il gusto di riabilitare il vizio per lo pi si traveste con
trovate dallaria innocente. Il romanticismo ama il racconto
dove la persona segnata dalla condnna sociale si mostra alla.
fine assai migliore di chi la condanna. E il clich romantico
per eccellenza. Le orecchie romantiche vogliono sentirselo
raccontare aUinfinito, che
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
Rigoletto buffone lanima pi sensibile della corte di
Francia, che Lucrezia Borgia una mamma di infinita
tenerezza, e via elencando prostitute che sono le autentiche
dame di nobile cuore, masnadieri che sono i veri eroi
dallanima pura; si scambia Yoxymoron per il ramo doro della
conoscenza.
Il romanticismo diventa alla fine gusto della putrefazione,
esaltazione dei fermenti della morte, lode agli aborti dello
spirito. Uno degli aforismi di Federico Schlegel suHAthenum
gi proclama questo esito: Dal punto di vista romantico anche
le deviazioni della poesia, anche le stravaganze e mostruosit
hanno il loro valore come materiali e preparativi per
luniversale, se in esse c qualcosa, se sono originali.
Ci si degrada per sconforto
Il romantico diventa amante della morte, anche perch la sua
restaurazione fallisce. Perfino quando il sovrano romantico
e lispirazione asseconda i musici, i pittori e un austero
rigore detta le pagine dei filosofi, le loro forme non
riescono a improntare la materia storica. Nemmeno Federico
Guglielmo iv, pur sullali trepide e aggraziate degli oratori
di Mendelssohn, fra le immagini dei canovacci di Cornelius,
sorretto dai trattati di Stahl e di Schelling, pu creare una
sacra Berlino. Nemmeno gli riesce di restaurare-creare

lOrdine brandemburghese del Cigno, con sede a Betania,


nemmeno pu stringere ununione con lInghilterra anglicana
rianimata dal Movimento di Oxford.
Marx sfidava il te di Prussia a mettere daccordo i suoi
tronconi di Cristianit incompatibili fra loro - anglicani e
luterani, cattolici e ortodossi.
Ma il motivo pi profondo del fallimento lincompatibilit
di questi struggimenti e della ragione industriale che pervade
la societ, condannando ogni sogno di unaura a restare un
sogno. H romantico non incontra soltanto lostacolo di una
nuova economia, ma anche di un nuovo tipo di vita. Il borghese
chiuso nella sfera della sua vita privata e anche quando
adotti costumanze religiose, le svuota. La cura del quotidiano
diventa lultimo orizzonte delli- nurbato. Gi lo annunciava
la pittura di genere fiamminga, ora lo palesa la narrativa di
un Jean Paul, il bozzettismo insensibile al nesso di carattere
e destino: il piccolo borghese crea un suo mondo
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
rigorosamente chiuso a tutto ci che non sia la quotidianit;
il nuovo fenomeno diventer con gli esistenzialisti una
categoria filosofica.
Nei pi romantici artisti questa presenza borghese si
avverte come sentimentalismo: i Nazareni non ricrearono
affatto unarte religiosa, come pur volevano, anchilosati
comerano dalla loro sentimentale volont di esprimere buoni
sentimenti (a parte che i committenti pontifci preferissero
il neoclssico). La reazione del dandy diventa la sola
possibile e il culto baudelairiano dei cattivi sentimenti
lunica autenticit. Pertanto larte si deve inibire la
funzione celebrativa e religiosa che la Restaurazione avrebbe
potuto affidarle.
I Nazareni si attenevano a ima moderazione, a
unattenuazione degli effetti che erano insieme un residuo
neoclassico e un riflesso del buon senso quotidiano piccoloborghese. Il gotico vero e proprio era stato tuttaltro; il
loro compromesso doveva essere distrutto dal confronto con
larte religiosa del passato ancor prima che dalle difficolt
del presente. Negli altri tentativi di unarte monastica, come
quello che culminer a Beuron nella belle poque, sar il
sapore modestamente decadente a smentire la restaurazione.
E difficile far capire a un romantico, a un moderno che le
buone intenzioni non interessano e non servono: che lo stile
di ogni respiro che deve attuare una corretta metafisica, non
i soli enunciati verbali, non i soli significanti.
Tutte le restaurazioni romantiche peccarono dellerrore di
ritenere infine che il passato vagheggiato fosse pi puerile e
ingenuo. Di qui laria sentimentale e falsa: di chi vuole
ricuperare il candore. Federico Schlegel diceva dei primitivi
italiani che sui volti da loro dipinti cera quella
fanciullesca e bonaria semplicit e limitata intelligenza che
tendo a ritenere il carattere originario delluomo. In questa

dichiarazione la chiave dellerrore nascosto nel romanticismo. Esso crede a una crescita intellettuale delluomo nella
storia che gli avrebbe per guastato la vezzosa ingenuit,
lamabile puerilit, la commovente fede; vuole ricuperare
questi beni mortificando la mente troppo alacre e distruttiva.
Finch si rimane ingabbiati in questo inganno, non si
fuori da una riedizione del pargoleggiamento arcadico degli
illuministi, non si liberi dal retaggio sentimentale di
Jean-Jacques Rousseau.
Finch alla critica illuministica si contrappone soltanto il
pianto sulla rovinata societ, sul candore estinto, sulla
bella religione infranta, non si pu che uscirne sconfitti.
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
Degradazione, lezio e avanguardia
Lamore della degenerazione, della malattia, labbandono ai
deliqui nervosi preludono a un capovolgimento. Gli ultimi
stili romantici diventano il tramite di una volont suicida.
Il wagneri- smo che culmina nella Verklrte Nacht volutt di
morte: gli stilemi wagneriani in esso non significano pi il
maestoso ripristino di uiia musica sacra che celebri i miti di
una conoscenza metafisica riscoperta, come nei capolavori
della Trilogia.
Il capovolgimento, che fatale, e spesso avviene per una
progressione quasi insensibile, produce lavanguardia,
conclusione di un romanticismo che abbia esaurito le sue
carte. I suoi germi sono nel romanticismo stesso, soprattutto
in quel vizio romantico che lesaltazione della freschezza
posticcia, in quelle nostalgie dun passato ingenuo che a poco
a poco diventano bambinaggini. Il Medioevo vagheggiato dai
romantici perch essi lo immaginano credulo; anche a Henry
Adams parve ima sublime puerizia. LEl- lade stessa amata
perch fanciullescamente credette alle belle ninfe e ai
vezzosi di. Verso queste epoche fanciulle, il romantico
lancia sospiri di rimpianto, anzi, con mossa leziosa, decide
di atteggiarsi a putto, di simulare stupori e commoventi
goffaggini. In questo lezio germinalmente lavanguardia,
nella quale sempre presente il momento della goduta,
manieratamente maldestra puerilit. Quando questa recita
diventa quasi inconsapevole, si nellavanguardia piena. Il
gusto dei primitivi che furoreggia nel 900 ripete nei
confronti dellarte negra loperazione stucchevole che nel
secolo precedente si era fatta con la medievale o la greca.
Queste operazioni sono frodi. Il Medioevo come lAfrica dei
romantici non sono che un rovesciamento meccanico dellepoca e
del continente parimenti entrambi tenebrosi immaginati
dallilluminismo. La barbarie del gotico o dei feticci negri
odiata dllilluminista, amata dal romantico, ma entrambi
identicamente singannano. La verit, oggi palmare, che
nell800 e nel 900 lEuropeo non era in grado di capire la
propria inferiorit mentale di fronte alle epoche rette da una
metafisica e alla loro arte. La sua inferiorit, sentita come

superiorit, proiettava su quellignoto i deliri di Rousseau.


Come poteva un Europeo del 700 o dell800 capire lestetica
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
sacra di Onorio di Autun, dei Vittorini, di Durando di Mende?
Lesoterismo di San Cugat del Valles o delle figure alchemiche
di Notre Dame, sarebbe stato incomprensibile anche ai pi
esoterici romantici, perfino allo Huysmans o, pi gi nel
tempo, anche agli gnostici della Rivoluzione. Quanto alla
curiosit per gli oggetti dAfrica che sollecit lavanguardia
del 900, essi restavano curiose, strepitosamente puerili
deformazioni: era inimmaginabile che potessero far accedere a
una metafisica e ad una sapienza esoterica ancor pi profonde
di quelle medievali. Perci al romantico vagheggiatore della
fede ingenua resta preclusa quanto allodiatore illuminista la
comprensione della fede come numero irrazionale, come pegno
da offrire per ottenere certe illuminazioni intellettuali,
qual secondo la teologia medievale, ovvero come esercizio di
volont superiore, basato sulla conoscenza dellillusoriet
del reale, qual secondo le dottrine sciamaniche.
Avanguardia e quotidianit
Lavanguardia si pu definire come lo scioglimento dei
significanti dai significati: essa perfettamente adatta al
mondo ormai privo di significato del tardo industrialismo,
anzi il corrispettivo inevitabile di un mondo ridotto a pura
quotidianit. Avanguardia e quotidianit sono categorie
moderne inedite e legate fra loro. Non se ne trovano
precedenti: le burchiellate, le stravaganze barocche non sono
preludi dellavanguardia come le metropoli delle decadenze
antiche nulla mostrano che stia a paro con la quotidianit
moderna: la restrizione dellorizzonte, leliminazione dei
significati, per cui tutto si riduce al giro delle incombenze
quotidiane e la conversazione diventa un rosario che si sgrana
per chiudersi a tutto ci che trascenda lesistenza
quotidiana, pratica e concreta. Questi due aggettivi sono
diventati ossessive giaculatorie. Praticamente... in concreto, literazione maniacale d un senso di conforto e di
giustificazione.
La quotidianit lo stato delluomo che ha smesso di
alienare da s la religione, la divinit, lo spirito, ha
cessato cio di proiettare fuor di s le antenne che gli
possono consentire di cogliere gli stati superiori
dellessere.
Un urlo di orrore sfugge a chi per un momento si ridesti nel
mondo del quotidiano e si veda circondato da gente che in
questa
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
oppressione vive senza nemmeno avvertire lasfissia: conversa
di fatterelli, di squadre sportive, di spettacoli televisivi,
di vicende da rotocalco, sta sommersa nellimmondizia musicale
come in un bagno di vapore che la stordisce. Chi vive del
quotidiano nel quotidiano non saprebbe pi infilare un

sillogismo allaltro, la deduzione lo spossa, la sintesi lo


urta, se gli si parla di vita interiore crede che si intenda
il fantasticare della sua mente ignara di significati.
La prima poesia di Eliot un immane sforzo di ritrarre
questa incredibile banalit quotidiana moderna. Il canto di
Prufrock ne coglie certi emblemi meravigliosamente: un uomo
passeggia nella nebbia giallina che si sfrega come un goffo
bestione alle case, nella sera che si stende come un paziente
sotto etere su un tavolo avanti la morbida notte di novembre.
Sono immagini che danno per analogia e correlativo oggettivo
la mortale, diaccia, viscosa inconsistenza della quotidianit.
Si pu, con Borges, descrivere la quotidianit dal punto di
vista della malavita, dicendo che giunse il tempo in cui i
ragazzi preferirono lo sport alla morte, il foot-ball al
duello. A questa ottusit, a questa accidia che non sa desser
tale, a questo specchio umano offerto alle merci in serie,
lartista romantico volle opporsi come provocatore, come
dandy. La stravaganza romntica la smorfia di raccapriccio
dinanzi al ron ron dogni giorno, al calendario quantitativo
di giorni uguali non a un archetipo, ma a se stessi, alla
quotidianit che ha sostituito il qualitativo giro dello
zodiaco: la ruota degli archetipi, il modello celeste dogni
periplo terrestre significativo. Il quotidiano riuscito a
svuotare lalmanacco cristiano, che invano gli odiatori
giacobini del Cristo- Sole avevano tentato di surrogare con
insulsi mesi repubblicani, con bieche e sentimentali feste
civili. Gi il calendario del quotidiano, che ha espulso ogni
diversit qualitativa fra i giorni salvo la differenza di
temperatura, unopera davanguardia, ima successione di
significanti privi di significati, un codice senza chiave. Gli
uomini della quotidianit sono come baccelli sgranati, come
manichini impagliati, e lavanguardia, esibizione di
significanti senza significato, ne non lespressione, ma il
semplice riflesso, e offre loro uno strano conforto.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
I capovolgimenti
Come fa da ponte dal romanticismo allavanguardia il lezio
del pargoleggiare, cos abitua a poco a poco allavanguardia
lapprofondirsi del romantico gusto dellabiezione e della
deformit, esso sfocia infatti nella disintegrazione e
nellinforme. Joyce sciorina tutta la successione, dalle
epifanie romantiche ai coacervi davanguardia, ma un esempio
fra mille. In La busca di Baroja, gli emblematici personaggi
rovistano, raccattano, accarezzano avanzi di lattuga,
bottigliette, stracci, sugheri bruciacchiati, fino a identificarsi con le sodaglie cittadine coperte di avanzi. Beckett
mostrer questi personaggi in uno stadio ulteriore.
Lavanguardia ne il paradiso, dove il rifiuto esposto
senza darsi sentimento di sorta e senza dargli significato
alcuno, dove tutto avanzo.
Il mondo industriale spezza il ciclo che lega la morte alla

vita, il fimo alla fertilit; lavanguardia, che sempre un


culto dell oh/et trouv, nega lorrore del rifiuto
inutilizzabile, della fermentazione che non concima. Laldil
della quotidianit lapoteosi dellim- mondezzaio. La
galleria davanguardia dunque la cappella della
quotidianit.
Con lavanguardia si invertono i motti romantici.
Il passato pi romantico del presente capovolto. H
passato va oltraggiato, illuministicamente, ma fino a pregiare
tutto ci che immaturo, incompleto, aperto, proprio perch
privo dun passato, ignaro dun tirocinio di arte in senso
stretto. Inoltre il nesso tra passato e presente d i
significati alle cose: bisogna, per essere pura avanguardia,
vivere l dove non pu esserci un significato perch un
luogo che ancora non : non ha la pienezza dellessere/Nel
futuro prossimo asserisce di trovarsi gi laviuiguardia, che
avanguardia appunto non del passato, ma del presente. Un
tale futuro, cui si rifiuta un rapporto col passato, non pu
avere significati. Oltraggiamo i significati del passato
affinch non ci suggestionino e inducano nella tentazione di
un significato e di unarte, ma ne serbiamo il ricordo quanto
basta per asserire che certi oggetti sono dei significanti,
puri participi presenti. Cos si mantiene il ricordo delloro
per infliggere una moneta senza garanzia, puro circolante,
che circola perch circola, non perch abbia valore.
J paesi primitivi sono pi romantici dei progrediti.
Lavanguardia essendo volta allabrogazione dei significati,
anche le differenze del tempo storico perdono consistenza.
Talvolta i celebratoti della
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
vanguardia spiegano lassenza di significato come una fase
transitoria: il futuro sveler i significati, ma per
definizione non se ne pu dare la prova. Altra volta affermano
che la storia stessa, ipostatizzata, ci impone il dovere di
riconoscere, rispettare, riverire lavanguardia in quanto essa
rappresenta la storia stessa. Ricordo due frasi di teorici
dellavanguardia; messo alle strette, imo disse: Chi nega
larte moderna, nega la Rivoluzione francese e la storia che
ne nata. La proposizione somiglia a unintimidazione, che
in certi momenti storici non a pistola scarica, ma merita di
essere meditata. Potrebbe contenere della verit. Messo alle
strette, un altro disse: Non posso accettare la metafsica
(ind) perch allora dovrei buttar via tutta larte moderna.
La frasaccia veritiera.
Questo dovere di rispettare lavanguardia, simile al
dovere di accettare biglietti senza copertura aurea,
permette di offrire unaltra definizione: lavanguardia
lesposizione di un oggetto privo di significato al quale si
decreta la qualit di segno, non gi di unessenza specifica,
bens del momento storico nella sua genericit e astrattezza.
Alla confezione, allesibizione e al riconoscimento

delloggetto si accompagna un compiacimento per la propria


indifferenza al significato. Questo sentimento pu sembrare
simile alla futilit del dandy, ma un dandysmo che non sfida
il quotidiano, ne anzi complice e specchio; il tanto di
sfida, dinsolenza che lavanguardia ereditava dal dandy
romantico scomparso con laccettazione sociale
dellavanguardia nella seconda met di questo secolo.
singolare come tutto ci che se ne possa mai dire
condensato nellosservazione di Rzanov: La modernit
contagia soltanto la gente vuota. Ecco perch lamentarsene
suona vuoto.
La confezione
I tre momenti necessari allavanguardia: la confezione (o il
ritrovamento) delloggetto qualsiasi, la sua esibizione, il
suo riconoscimento o commento, vedono impegnate tre persone:
loperatore davanguardia o artista fra virgolette, il
mercante e il critico. Nellarte viceversa lartista lunico
personaggio visibile necessario; mercante, mecenate e pubblico
possono essere superflui. Le tombe egizie, certi angoli di
guglie gotiche contengono opere che lartista
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
compose non affinch fossero viste, ma al modo che un uomo
buono fa il bene in segreto, affinch fosse glorificata
lessenza visibile effigiata. Lopera davanguardia invece non
esiste se non esibita: un objet trouv non tale se non
staccato da tutti gli altri oggetti.
Lopera darte oggettivamente bella come un cristallo, una
pianta, un corpo. Essa chiede un tirocinio per cui lartista
imita la forma che compone in armonia i corpi; a questo
mestiere si aggiunge unispirazione, una genialit per cui
dallimitazione della natura naturata traspare la natura
naturante.
Di ci non v memoria nella confezione dellopera
davanguardia, anche se per buffo residuo romantico si parla
della sofferenza delartista come fosse un titolo di
merito.
Momento essenziale dellavanguardia lesibizione, perch
un significante senza significato esiste soltanto se
esibito. Il mercante infatti il personaggio essenziale
dellavanguardia, loperatore e il critico ne sono i
satelliti. Nellarte egli era un intruso, che non riusciva a
cancellare la sua natura oltraggiosa.
I misteri del mercante
Il mercante nel secolo xvi e nei successivi era un
commissario di collezionisti o, nella Roma papale, un piccolo
parassita. nel secolo xix che egli diventa sempre pi
importante e larte degrada in pari misura.
Mentre prima del mercante lartista sapeva come fare e il
committente che cosa far fare, e soltanto la Chiesa dOriente,
considerando autori delle icone i Santi Padri, sorvegliava
anche come esse erano dipinte, con lra moderna il mercante

che impone che cosa e come si dipinge: lacquirente gli


devolve la sua parte in gioco per ignoranza, il pittore per
necessit.
Il clero o il mecenate si poteva servire del mercante per
procurarsi ci che amava; il borghese si serve del mercante
per sapere che cosa deve comprare: non eredita infatti il
gusto, la capacit di trarre dallarte piacere e conoscenza.
Se osasse confessarlo, un certo greve piacere lo trarrebbe dal
Kitsch, che larte conforme al mondo della quotidianit;
puramente, illustrativamente orizzontale e sentimentale. Nel
secolo xix la Chiesa cessa di ordinare arte e impone il
Kitsch. Un cchio esercitato avrebbe letto
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
nelle brutte chiese lo svuotarsi modemistico della compagine
ecclesiastica. Lartista non pu che piegarsi alla tutela del
mercante, ma il mercante esige che si offrano maniere
orecchiabili, riconoscibili e sempre rinnovate: il mercante
non potr essere un mecenate, egli non ha interesse a vendere
opere darte proprio perch sono singolari, incomparabili,
cio non comprabili., GH conviene presentare larte come un
flusso di produzione costante di merci la cui variazione e
innovazione egli intercetta e offre al cliente come il
banchiere preleva azioni ed obbligazioni appena emesse per il
suo depositante. Questa visione dellarte si radicata nella
mente di ognuno ed ormai quasi inestirpabile. Il mercante ha
vinto la partita.
Lopera darte cos, al pari dei titoli di credito, surroga
la moneta, e anzi chi la possiede sfugge allinflazione. Il
mercante colui che segue le emissioni di questi titoli come
il borghese non potrebbe; ma il mercante, come il banchiere,
non segue soltanto, ma controlla, decide il valore delle
emissioni: gli emittenti devono sapere di poterle collocare
presso di lui ed egli fa pagare questa collaborazione. Come i
finanzieri maggiori formano, pur nella reciproca concorrenza,
un cartello, cos i mercanti darte, distribuendosi esclusive
su firme ed epoche, decidono i prezzi e controllano gli
aspiranti alla mercatura, la cui ammissione pu avvenire
soltanto per cooptazione. A questo punto la prova dellarte
non il piacere e la conoscenza che ne emanano, bens il
fatto che possa circolare sul mercato.
Ilborghese rilutta a frequentare artisti, preferisce un
intermediario, come vuole sia un giornalista a mediargli le
idee. Laristocratico disprezzava il mercante, il borghese lo
rispetta come il saggiatore dellarte in grado di accertarne
la circolabilit, dunque il valore. H credito commerciale,
lavviamento, la sede, linvestimento del mercante sono la
verifica della sua capacit di giudizio.
Che poi la circolazione delle opere darte.sia simulata per
gran parte, il borghese o non comprende o rimuove. E un
fenomeno curioso, come quello dei funzionari televisivi che
conoscono Parte di far affluire lettere di consenso o di

protesta, per averla praticata, e che tuttavia giudicano il


valore di una trasmissione dalle lettere che sembra provocare.
Il borghese sa bene come si controllano le aste, eppure crede
ai prezzi a cui unopera viene esitata. Potrebbe anche
scoprire che le firme garantite dai mercanti non si possono
affatto rivendere a volont, salvo ad un amatore del tutto
casuale,
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
che non fa mercato. Del resto fatile la tentazione da cui
molti possono essere stati colti, di svelare i segreti del
mercato o i nomi imposti per scherzo o scommessa. Infatti non
c nulla in nome di cui scandalizzare. Larte? Chi
sinteressa al mercato convinto che non esista un oggetto
darte in s e per s, ma soltanto entro la storia dellarte,
di cui esso una testimonianza, e la storia fatta dai
mercanti con deprezzamenti e rivalutazioni, come i possidenti
spianano o sollevano, impaludano o rimboscano, gestiscono un
fondo. La logica del mercato doveva condurre dalla vendita di
oggetti darte considerati momenti duna produzione darte
cio dunarbitraria storia dellarte, alla vendita di oggetti
davanguardia. Cos la vendita di beni deve portare alla
vendita di titoli su quei beni e di qui si deve passare al
vendere la variabilit del valore di quei titoli, che non ha
pi rapporto con i beni. Cos dal baratto si passa
inevitabilmente ai metalli coniati, da questi alla lettera di
credito e quindi allannotazione contabile. Che il valore alla
fine diventi semplicemente ci che si in grado di imporre
sul mercato, per il quale sono concesse annotazioni di debito,
e che perci il consumatore non avr pi nessuna idea di quali
possano essere i suoi bisogni e piaceri naturali, ima
conseguenza. In una societ dove si sapesse ci che si ama e
si vuole, la dominazione dei cartelli finanziari non si
potrebbe impiantare. Ma per avere ima retta idea di ci che si
ama e si vuole occorre possedere unidea dellessere e dei
suoi gradi: una metafsica, anche se non discorsiva. Cos
nellarte: se si avesse una retta idea del bello, quale pure
fu comune nelle epoche rette da concezini metafisiche, il
mercante darte sarebbe giudicato unaberrazione e
lavanguardia uno scherzo di carnevale.
Larte e la moneta
Larte degenera quando rinvilisce la moneta: questa verit
tradizionale. Il germe della degenerazione europea
nellOlanda del 600, ed parallelo al morboso parossismo
finanziario olandese che Disraeli descrive a meraviglia nelle
pagine di Sybil. Le banche olandesi controllarono il mercato
finanziario e loro accumulato dalla borghesia olandese fu
talmente eccessivo che essa fece linvestimento alternativo
che sempre era scelto dai re: compr opere darte.
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
Da sempre esse garantiscono tacitamente la moneta dei
principi e la garanzia della moneta iraniana erano le

oreficerie della Corona.


I Romani al sacco di Corinto, Napoleone predando le pinacoteche
dItalia stanno garantendo la loro moneta. Il mecenatismo
unostentazione di sicurezza che crea prestigio,- una spesa
che mostra ed evoca un destino di ricchezza, come in un
potlatch. Chi si circonda di opere darte come il generoso
al potlatch: sollecita la fortuna imperii. Il prestigio la
colonna su cui poggia la moneta ed esso si ottiene con
esibizioni e riti. Tale il segreto della moneta: limpalpabilit del suo fondamento. Le opere darte sono talismani,
come originariamente la moneta. Daltronde, quando prima
dellintroduzione del conio questa era sbalzata, era opera
darte e inimitabile perch tale.
Il circolante in pi, la lettera di credito superflua, in
Olanda si trasforma per antichissima legge magica e
finanziaria o in oro o in quadro. Ma la brutalit borghese
guasta la delicata bilancia del prestigio e dei valori. Il
mercante darte in Olanda cessa di fare il commissario, come
doveva coi re o con i regali banchieri di Firenze, Siena o
Venezia: comincia a diventare un organizzatore di pittura e,
naturalmente, dellunica organizzabile, la pittura di genere.
Durante la Guerra dei Trentanni Amsterdam diventa inoltre una
borsa del quadro svenduto dagli sventurati tedeschi. Dopo,
Londra diverr quella borsa per larte antica e Parigi per la
moderna, che ora tende a trasmigrare a New York. Il mercante,
dalla fine del 600 olandese in poi, un organizzatore del
mercato e un consigliere. Quando la Chiesa e i grandi si
lasceranno frastornare dal gioco di mercato, la decadenza sar
fatale e progressiva; la moneta segue parallelamente la china.
Non pi largento e Poro con il loro equilibrio lunisolare
sono la forza mediatrice degli scambi nellEuropa moderna, ma
il pagher della banca di Stato, e disponendo della banca, si
pu creare ricchezza fittizia, dal nulla, come si disse al
tempo della fondazione della Banca dInghilterra. Del pari i
cartelli di mercanti potranno suscitare oggetti darte
dallinsignificanza. Con linvenzione del debito pubblico mai
ammortizzato toma visibilmente la schiavit; con la parte del
reddito dognuno destinata a pagare il debito pubblico si
creano i titoli del debito pubblico e il suddito, illuso
dessere cittadino, venduto, pignorato, messo in carcere
cio in banca col titolo che ne rappresenta il tempo
lavorativo: egli quel titolo. Cos il mercante darte,
creando il nome del pittore, trasforma i quadri da oggettivi
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
adempimenti dun fine in titoli nei quali trasfusa la
personalit dellartista, che ancora nel Medioevo era spesso
anonimo, imprendibile.
Voltaire aveva inculcato che lo Stato non simpoverisce
accendendo debiti con se stesso: il mercante darte convince i
borghesi che lopera da lui trattata garantita dalla storia
dellarte, che lui stesso a determinare; gli basta buttare

un certo pittore a basso prezzo sul mercato per fame cadere la


fama e gli basta incettare un altro per suscitarne la nomea.
Gli storici e critici dovranno inchinarsi allo Spirito della
Storia, che disporr tutto nellordine voluto dai mercanti. I
sapienti antichi sapevano di questo nesso fra larte e la
moneta per cui lonest delluna e dellaltra sono in diretta
proporzione. Nello Shah Nameh, del regno sciagurato di
Yazdgard si dice che allora i vessilli regali caddero perch
loro era svanito e sostituito da monete scadenti: perci,
dice Firdusi, il brutto divenne bello e il bello brutto, e nel
paradiso si spalanc la discesa verso linferno.
La falsa monetazione antica non distruggeva la possibilit
di farsi pagare a peso doro o dargento, ma quando si tolgono
di mezzo loro e largento, i naturali simboli del valore, si
esclude ogni alternativa; parallelamente muore lidea che
larte sia tale naturalmente e non per decreto sociale, di
mercato e di critica. La carta moneta unimposizione della
nuda potenza statale, che riusc in Cina, ma non ai Mongoli in
Persia, dove i bazar la rifiutarono, e riusc di nuovo in
Europa soltanto grazie allassolutismo e al terrorismo
rivoluzionario; eppure la garanzia aurea fino al secolo nostro
rimaneva a dare una parvenza di legittimit naturale alla
carta. Cos una tal quale vita dellarte rimase, nonostante le
scandalose usurpazioni dei mercanti, fino allavanguardia. La
carta moneta senza garanzia aurea e lavanguardia sono
apparizioni contemporanee e omologhe. In verit loro
soltanto una parvenza del valore e larte unallusione
allordine cosmico; ma svelarlo a un grado dellessere in cui
non si possa capire che il nome lessenza del nominato, che
Dio il suo Nome, opera mefistofelica, efficace e
disastrosa. Molti potrebbero essere tentati di scartare queste
teorie sottili sulla fantasia e sul nome (che la fantasia
determina) delle cose. Ma la fantasia intomo alle cose e il
nome che alle cose essa suggerisce di impartire sono la pietra
su cui il mondo fondato. Racconter una storiella,
daltronde vera, che si svolge fra lxi e linizio del xix
secolo. SantAnseimo afferma che se Dio lessere
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
di cui nulla si pu concepire di pi grande, non pu esistere
soltanto nella mente, perch gli mancherebbe qualcosa,
lesisten?a altres oggettiva; Kant ride del ragionamento e
con sussiego spiega che immaginarsi cento talleri non
significa averli. Un giovanotto di Treviri, Carlo Marx,
rimbeccher Kant nella sua tesi di laurea: se davvero sono
convinto di avere cento talleri, contraggo prestiti come se li
avessi e, sapendo investire bene, faccio altro che cento
talleri.
La morale di questa favoletta la. seguente: la moneta il
segno del nome, del valore che la fantasia umana assegna alla
forma delle cose; il mondo economico basato su una
metafisica di nome e forma. Perfino ima tte de chien

dOccidental potrebbe rifletterci su.


Il
gusto dei primitivi
Si tenta altres di accostare lavanguardia allarte
primitiva e sciamanica; Jerome Rothenberg e Dennis Tedlock
hanno osato parificarne le poetiche accostando la
dichiarazione degli sciamani, che i loro canti sono ispirati,
alle emersioni dellinconscio del dadaismo o del
surrealismo.
In realt lavanguardia e larte sciamanica sono agli
antipodi, poich non c niente in questa che non abbia un
significato. Perfino il concetto di decorazione le ignoto:
lornamento per essa ci che rende efficiente una cosa; la
decorazione di un vaso o di una stanza indica la loro funzione
cosmica, non unagghinda- tura ma unevoluzione allegorica e
anagogica. La stessa sartoria tradizionale allegoria,
simbolo, anagogia: la sposa bambara ha un velo con undici
bande bianche, simboli della sapienza e dei venti- due
elementi (trinit 4- settario + ddecade) della creazione,
mentre la dorma impura reca bande alterne a dire la sua
speranza. Non un particolare lasciato nel vuoto, alla
presunzione soggettiva.
Lartista sempre sacerdotale e si purifica prima
dellopera. In India egli si identifica con Isvara il
Creatore. In Egitto un sacerdote, per lo pi di Ptah. Ancor
oggi il pittore dicone sullA- thos si purifica e raccoglie.
La bellezza non soltanto imitazione della natura naturata,
ma fa trasparire la natura naturante con cui lartista si
sacerdotalmente identificato, onde agisce in figura
divinitatis.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Se ci si domanda come mai larte europea moderna mor, si
pu rispondere che cos scont lesser nata, con la sua
decorativit che osava non significare nulla fuorch se
stessa, con le sue imitazioni della semplice natura naturata.
Essa decadde da quando i suoi testi non furono composti come
partiture per orchestra in cui al senso letterale (la voce
della terra) si sovraggiungeva quello morale (la voce
dellacqua), quello allegorico (la voce dellaria) e infine
quello anagogico (la voce del fuoco). Quando sparisce
lanagogia, manca il fulcro. Il mero senso letterale, quello
naturalistico o neorealistico, inutile, gratuito;
lavanguardia ne prende atto e lo sopprime. Littera gsta
docet, quid credas allegoria, quid agas moralis, quo tendas
anagogia.
Lesibizione necessaria
Oltre che della confezione e dellesibizione, lavanguardia
consta anche, come terzo momento essenziale, del
riconoscimento.
Questo pu essere confortato da una rappresentazione che
la parodia dellantica fondazione di ima scuola o bottega: il
lancio di un movimento. I Nazareni a Vienna e poi i seguaci di

Morris e Ruskin in Inghilterra, fondarono botteghe darte, gli


uni in forma di collegio monastico, gli altri come risuscitata
ghilda di san Giorgio: finiti come tutte le restaurazioni
romantiche. I movimenti davanguardia sono viceversa
inversioni del processo naturale per cui la perizia e la
maniera di un artista chiama attorno a lui glincantati
allievi. Qui si progetta come fine il punto di partenza
naturale, una certa maniera, cui si d ima desinenza
daltronde onestamente peggiorativa, in -ismo. Si promettono
in un manifesto opere uniformate e imitabili, si programma ci
che nellarte nasce dallincontro imprevedibile col materiale,
arcano con larchetipo.
Sarebbe invero uno spettacolo inspiegabile se non avesse lo
scopo di presentare come genesi spontanea loperazione
mercantile dellavallo, che non dichiarativo ma costitutivo,
e statuisce linse- ; rimento entro la storia dellarte del
movimento, il quale altri- I menti rimarrebbe un episodio
privato e ignoto, una stravaganza e ; forse una malattia
mentale, poich fra gli annali clinici e la storia j dellarte
moderna il discrimine posto soltanto dal mercante. La i
costituzione del movimento davanguardia una parodia della f
fondazione di una scuola, ma limitazione devota,
reverenziale di i
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
una fondazione dazienda con costituzione di societ,
definizione merceologica dei prodotti, programma
pubblicitario. Anche il fatto che i movimenti davanguardia
mutino spesso nome e descrizione del loro prodotto senza che
esista ima differenza reale, risponde a una tecnica aziendale,
la moltiplicazione delle marche di uno stesso prodotto. Ci
che si spaccia per una storia lineare progressiva il
caleidoscopio di poche figure invarianti.
H riconoscimento da parte dei critici e storici una
semplice annotazione notarile allatto davanguardia voluto
dal mercante: degli oggetti davanguardia, che sono parodie
dellarte, i critici offrono un commento in un linguaggio
parodistico, fatto di significanti oggettivamente parodistici
senza un significato parodistico.
Avanguardia e Kitsch, o il duplice mistero
Qualche volta costoro tentano anche di conferire un
significato alla mancanza di significato. Possono somigliare
allora al ramo della sofistica dedito allelogio delle mosche.
Paragonano laccettazione delloggetto davanguardia alla
comprensione dei reietti o allapertura della mente al
possibile o alla decifrazione dei frammenti o delle rovine.
Come mai possibile questo gioco sofistico che equipara
avanguardia e arte? Perch lintellezione dellopera darte
non verbale e soltanto una somma perizia letteraria pu
suggerirla; la formula in cui la si riduca resta comunque un
guscio vuoto se non racchiude unintellezione silenziosa. Chi
non intende la bellezza non distinguer lindefinibilit

verbale dallindefinibilit reale e sar perci aperto a


qualsiasi suggestione verbale intorno a ci che non intende.
Provate a dare la dimostrazione verbale della natura kitsch
dun quadro a chi lo vagheggia. La marina pi sdolcinata, con
biaccosi frastagli di spuma costui potr perfino difendere,
notando che i singoli effetti non sono privi di precedenti
classici e di fatto trover qualche grumosa ondata dun
maestro olandese o inglese che il linguaggio non trova appigli
per distinguere dalleffettaccio crostoso del Kitsch. Vagli
poi a spiegare che questo calcolato per la luce elettrica,
dunque meretricio: ormai pu replicare che, in tutti i
musei, addio ai lucernari, i quadri stanno sotto la luce
elettrica, la falsificatrice e distruttiva, inaudita anche
soltanto cinquantanni fa in qualsiasi pinacoteca.
Per chi non coglie dacchito i sensi pittorici, non c
analisi di
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
pennellata, di campitura che tenga. Si scopre che soltanto
lintimidazione sociale pu far vergognare del Kitsch. Su di
essa perci punta il mercante di alta merce e su nulialtro
per convertire dal Kitsch allavanguardia, onde il gergo
nasale, levocazione di doveri verso la storia o la cultura,
che soltanto su smarriti e ignari bisognosi di approvazione
sociale possono agire, cio sulla maggioranza.
Anche qui lo smascheramento impossibile, come per la
facciata commerciale del mercato darte. In nome di che cosa
potrebbe avvenire? Dellarte? Ma chi ne ha unesperienza vera
non ha bisogno dessere illuminato e chi ne privo non si
riscuoter nemmeno quando Bernard Berenson lo avverta. Se si
addita a unopera darte per sfatare e il Kitsch e
lavanguardia con la forza del paragone, non si pu sperare
nella naturale risposta, che , dovrebbe essere ima quieta
attenzione alle differenze specifiche tra le cose messe a
raffronto, tra lopera darte e la sua parodia volontaria che
lavanguardia o la sua parodia involontaria che il Kitsch.
A un tale invito si avr non una risposta ma s una replica:
ci si sentir dire dellopera darte; Non ci si pu pi
tornare. La frase insensata perch non risponde alla
questione in gioco, cio se le differenze specifiche sono o no
radicati, ma attesta la vittoria della concezione mercantile,
la restrizione di tutti ormai a quellorizzonte, e di fatto
afferma: Questo che si mostra come arte un prodotto che non
si presta a essere messo sul mercato, non possibile comprare
una produzine costante di tali dipinti.
. Una volta adottato questo storicismo dellavanguardia, si
perde il senso della storia, che Pattenzione alle differenze
specifiche nel tempo, talch anche su epoche remote si
proiettano le categorie del mercante: si concepiscono gli
stili come movimenti davanguardia, gli artisti come
produttori di trovate per un mercato in divenire.
Che cosa fa provare lavanguardia

Resta un quesito. Qual il sentimento dominante nel mondo


dellavanguardia? Lo dice la definizione: il piacere per
lassenza di significati.
Un dialogo abbastanza comune tra genitore e figlio pu
introdurre a questo piccolo mistero. Il figlio frequenta un
inspiegabile ambiente; il padre domanda: Che cosa ci trovi?.
Il figlio tace.
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
Non ti servono a niente. Il figlio fa una smorfia di sdegno.
Non ti insegnano niente. La smorfia diventa di insofferenza.
Non ti fanno ridere. Non ti fanno piangere. Non ti ci
diverti. Perch ci vai?.
Il figlio se potesse, sapesse esprimersi, risponderebbe: Ci
vado perch fra quella gente che non mi n amica n nemica,
non mi eccita e non mi deprime, mi sento liberato dallobbligo
del senso quotidiano che tu mi imponi: tutto per te deve avere
la sua etichetta secondo praticit e concretezza, mentre da
loro non devo nemmeno scherzare, che sarebbe darmi un senso.
L niente conta, niente deve portare a qualcosa. Se si ride
non perch si spiritosi; se si lugubri non perch si
sia tristi. Ci si presenta e basta. Nessuno ti chiede di
significare qualcosa.
lo stato danimo che si accompagna allavanguardia: oltre
i suoi cancelli si pu uscire dallossessione della praticit
e concretezza dei significati letterali, dominante nel mondo
della quotidianit e del Kitsch, tuttavia non per cercare
significati trascendenti: si pu stare senza significato, ma
con laria di significare.
C un atteggiamento fisionomico che esprime tale stato
danimo, quello significante senza significato
dellmdossatrice. Ella agli antipodi dellattrice: non
esprime. Non ha nulla in comune con la cortigiana al
passeggio, anche quando questa giochi sullaria distante,
candida, svagata o addirittura ieratica. Lindossatrice deve
essere interessante senza accendere nessun interesse,
devessere attraente ma non attrarre. Infatti interesse e
attrazione devono concentrarsi sul suo vestito, tuttavia il
volto non deve apparire smorto, abulico, sgradevole. Locchio
deve posarsi su di esso senza domandarsi che cosa dica: di qui
laria attonita senza stupore, significante senza significato,
appunto.
Questa espressivit che nulla esprime nasce dallabuso della
fotografa, propria al blas della fotografia.
Le prime fotografie mostrano gente espressiva, divertita
delloccasione o solenne, impacciata o sciolta. Con luso
quotidiano della riproduzione fotografica, con la sua
iterazione maniacale, si passa alle fisionomie del Kitsch
fotografico, del sorridete, grazie! o della ricercatezza,
del guardate altrove, che d la fisionomia significante
senza significato, intensa e vuota, a fuoco su qualsiasi cosa,
su un objet trouv. Quella che si suol chiamare con un curioso

oxymoron posa naturale. Anche il candore posticcio


dellavanguardia vi si ritrova. Con la sua aria sofisticata,
questo volto sempliceVERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
ment lo specchio della pura quotidianit: dellenigma senza
soluzione n mistero; ci si domanda perch mai debba
sussistere, dato che cancella ogni valore e scopo, e tuttavia
non affatto misterioso, al modo dellavanguardia, i suoi
enigmi sono senza soluzione e senza mistero. Lavanguardia a
rigore infatti qualsiasi cosa che sia privata di
significato: ima lavagna eli equazioni per chi ignori la
matematica, un progetto di ingegnere per chi non lo afferri,
sono disegni astratti; del siero animale al microscopio, per
chi non conosca la biologia, un dripping\ la letteratura
esoterica, per chi non abbia avuto le esperienze cui essa
accenn, come Finnegans Wake\ un canto sciamanico, per chi
non sappia ambientarlo, pu passare per una composizione
davanguardia.
Lindustriale come malato
Eppure da questa rete dinganni c si pu facilmente
sciogliere, perch forse sta per diminuire la potenza
dellindustriale. Quando le fabbriche imbruttirono i paesaggi
e lo spirito che aveva spinto a erigerle contamin le menti,
il lamento dei poeti e dei dotti non commosse nessuno. Che
profitto producono i poeti e i dotti? domand lindustriale.
Come pu essere vero ci che non rende, non serve a niente?
insist. Egli era infatti il figlio spirituale di quei
filosofi che uguagliarono sapere e potenza politica. Poco
importa che lindustriale sia un libero imprenditore o un
funzionario statale, la sua mente rimane ugualmente deforme.
Dal suo mondo sono sbandite la contemplazione e dunque larte,
il pensiero, ogni studio disinteressato. A sentir parlare di
contemplazione, guarda incredulo e per quanto singegni non
riesce a immaginare che cosa sia; difficile capire se in lui
prevalga allora lodio o il disprezzo. Il tempo libero egli
desidera che si ammazzi, crea anzi lindustria della
distrazione. Ma che luomo contempli, che abbia come fine di
contemplare e consideri lazione un sacrificio, questo per lui
il male. Infatti, lumanit che tenesse fermo come proprio
fine il guardare alle cose con letizia, non saprebbe che
farsene di buona parte delle merci che lindustriale osa
offrirle. E soprattutto non proverebbe n rispetto n invidia
per lui. Non vorrebbe sconciate le campagne e i borghi,
rilutterebbe ad abbandonare i campi. Non lavorerebbe pi del
necessario, non accetterebbe potendo lavori non contemplabili.
Lindustriale ha dovuto torturare per sottometCOME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
terli i popoli savi e fieri: glindigeni dAmerica, gli
Africani, gli Ind, e anche quegli Inglesi che, nel primo
800, disperati, gli incendiavano le prime fabbriche.
Lindustriale stato forse il primo uomo nella storia a

preferire il brutto al bello. Dove ha steso la mano, ha


distrutto larte. H suo occhio non soltanto ottuso, ma anche
malefico. Dove lindustria padrona, larte distrutta e
vige lavanguardia. Se allindustriale si parla di cultura,
c pericolo che se ne occupi. Aprir un reparto dove
esperti curino la produzione della cultura. Posso testimoniare: glindustriali enunciano tali programmi senza ridere.
Come esperti, lindustriale non sapr mai scegliersi se non
coloro che gli ispirano fiducia, cio mostrino di saper
ricavare un profitto dallarte e dalla cultura.
Come si compendier questa malattia spirituale da attivit
industriale, fatale come il saturnismo nei tipografi, la
silicosi nei minatori?
Essa consiste dellincoercibile bisogno di estendere per
analogia la propria attivit. Tutto per lindustriale deve
ridursi ad attivit produttiva. Volete vedere lindignazione
su un volto industriale? Parlate delle plaghe dove esistono
soltanto aziende agricole familiari, senza un mercato. Volete
vedre una faccia industriale sorridere plaudente? Suggerite
che leducazione pubblica spreca il tempo dei giovani con
superflue conoscenze, che occorre rifare il sistema
distruzione dallo zero.
Eppure le verit enunciate dai poeti e dai dotti fin dagli
albori dellra industriale ora si presentano in ima forma che
perfino lindustriale pu percepire. Laria appestata, lacqua
morta provocano capogiri e vomiti, questo linguaggio gli
accessibile. Il grido dallarme che la sensibilit poetica
lanci tra il 700 declinante e il primo 800 diventato
frase di conversazione per massaie e , amministratori civici.
Blake inveiva contro le fabbriche che intristivano i cieli
dAlbione, vedeva il tessuto della vita straziato fra ruote e
congegni di fabbriche. Oggi i bronchi pi insensibili stentano
a pescare aria, gli esseri pi brutali si accorgono che
lindustria avvilisce chi condannato alle sue catene di
montaggio. Poe lamentava che le ninfe avessero disertato i
ruscelli. Oggi locchio pi triviale verifica che le acque
cristalline sono mutate in rigurgiti.
I rappresentanti della ragione economica trionfante rimasero
indifferenti alle proteste romantiche. Dove si present
linteresse a
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
edificare una fabbrica, non si citarono le deprecazioni dei
poeti. Dove convenne erigere una fila di tane funzionali per
le maestranze, non si cedette al gusto dellarcaico e del
pastorale. Tuttal pi per qualche tempo in Inghilterra, e un
poco anche altrove, un certo romantico pudore consigli di
travestire le stazioni ferroviarie da cattedrali gotiche o da
moschee, si videro cartiere, impianti siderurgici con mura
merlate, torrette e pinnacoli. Oggi si sta avvicinando il
tempo in cui la stessa ragione utilitaria obbligher a pensare
e sentire come poeti romantici.

Come lelegia possa, volendo, mutarsi in inno


Prima di arrendersi allevidenza chiaro che gli uomini
dovranno giungere ad un inquinamento ben maggiore
dellattuale.
Nel primo 800 la societ industriale poteva permettersi i
sogni romantici. Adesso probabilmente il nuovo romanticismo
provocher ondate, psichiche ben pi temibili, perch non
suggerir soltanto pose per gli sfaccendati. La societ dovr
ridarsi un ordine accettando che la sensibilit romantica le
detti le norme:.
Lindustria dovr pianificare una ben temperata recessione^
Questa necessit, che trova impreparati tutti, la mta
romantica per eccellenza. Il romanticismo, a distanza di quasi
due secoli, diventa affare di consigli damministrazione e di
direzioni di partito. Prima che si ammetta, probabilmente
saranno necessarie more.
E se i motti romantici fossero pronunciati oggi per oggi?
Il passato pi romantico del presente.
I paesi primitivi sono pi romantici di quelli civili e
progrediti.
Si pu misurare in denaro la forza di queste convinzioni dal
reddito dei negozi di oggetti esotici non solo nella Kings
Street di Londra, ma fin nei villaggetti della pi vecchia
Europa. Pu capitare, girando alla volta di Delfi per la
Beozia pi brulla, di attraversare un villaggio contadino e
vedere che la vecchia sala da ballo ribattezzata Katmand
e adorna di simboli orientali.
Luomo romantico per poteva volgersi, oltre che ai paesi
esotici, al proprio passato. Oggi le tracce del passato
europeo sono state estirpate. Ci che attrasse la generazione
di Chateaubriand, ledificio ancora medievale della Chiesa
Cattolica con i suoi riti intatti e lappassionata devozione
popolana, completamente
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
scomparso. La Chiesa aggiornata al neoilluminismo, nessun
romantico potrebbe entrarvi. Forse un qualche rifugio potrebbe
offrire la Chiesa ortodossa? Attrae e inebria Pastemk,
Solzenicyn, Sinjavskij, Slutskij, Slouchin, ma per quanto
regger alla rovina modernista? Il passato europeo invero
resta inaccostabile. Le ultime generazioni si sono
appassionate con-commovente amore alla riesumazione di una
Europa cavalleresca e religiosa nei romanzi di Tolkien, ma
questa sete di un romantico passato non troverebbe nessun
appiglio decente nella realt.
AllIndia, agli indigeni dAmerica, alle civilt
dellAfrica, alle tradizioni sciamaniche va dunque lo studio e
lamore. Nell800 e fino a oggi pot trattarsi di esotismo.
Oggi comincia ad essere altro, anzitutto perch i modelli di
societ futura che reggono tuttora la fantasia delle vecchie
generazioni sono fondati sullideologia del progresso costante
e dellespansione economica e gli unici modelli alternativi

sono custoditi in esempi viventi nei popoli risparmiati


dallindustrializzazione. Soltanto glindigeni possono fornire
allAmerica lesempio di una vita che non sfrutti la natura
come una nemica da offendere e piegare, mostrare un modello di
armonia senza competizione. Il ritorno allarcaico ormai la
visita ad un possibile futuro. E valga un caso che non stato
affatto divulgato. Un cataclisma distrusse gran parte
dellisola di Tristao da Cunha nellOceano Adantico e la
popolazione di contadini, rimasti fermi ad un regime arcaico,
fu trasportata in Inghilterra, dove ebbe i sussidi moderni
per inserirsi nella vita produttiva. Scelsero unanimi un
ritorno rischioso, votato a una terribile povert. La civilt
odierna, anche in un paese fra tutti civile, tale da destare
un romanticismo irrefrenabile e fattivo.
C un motivo ulteriore e pi profond ancora, perch
attinente alle idee, e spinge a credere che oggi lesotismo
non sia necessariamente una diversione, potendo essere semmai
loccasione di una trasformazione gloriosa.
Nell800 non esisteva ima possibilit di conoscenza
autentica di ci che congiunge e in un certo senso rende
unitarie le civilt arcaiche o tradizionali. Alcuni
rappresentanti del mondo arcaico sono ora viceversa emersi dai
ranghi degli oppressi e offesi per rivelare i loro tesori
spirituali.
La critica romantica dellilluminismo cita fin da Hegel e
Schiller il suo risultato: il Terrore. Ma un fatto non un
argomento. Perfino la Dialettica dellilluminismo di
Horkheimer e Adorno,
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
estremo grido del romanticismo filosofico, come la musica di
Verklrte Nacht o certi versi espressionisti, non sa far
altro. Vedete dove vi ha portato il vostro ingegno la
sentimentale, goffa accusa romantica ai sofisti libertini del
700. La vera critica avrebbe dovuto fondarsi su una maggiore
conoscenza e non su una ritorsione sentimentale. E la
conoscenza metafisica virtuale nella tradizione platonica
occidentale, riformulata col rigore delle tradizioni
sciamaniche, avrebbe invero potuto circoscrivere nel suo
minimo territorio legittimo la critica iUuministica. Questa
operazione intellettuale avrebbe richiesto in primo luogo che
si sfatasse il mito occidentale del tempo storico come
giudizio progressivo.
Esiste oggi la possibilit non di delibare come turisti o
antiquari, come dilettanti romantici, il mondo sciamanico e
metafisico, ma di esserne assorbiti. A intendere ci che si
sta dicendo, occorre immergersi in certi testi straordinari
emersi nel nostro tempo. Chi li comprende e assimila non pi
un romantico, ma diventa partecipe di ima possibilit perenne
che il romanticismo vagheggi in parte e in modo confuso, la
capacit di andare oltre la condizione puramente umana;
questa la radicale vittoria sullilluminismo umanistico e

umano, la comprensione di ci che agli occhi romantici


appariva avvolto di nebbia, meramente suggestivo, del tutto
ineffabile: il sincretismo.
Per lEuropeo in viaggio per altri continenti il partito
preso del disprezzo fu lunica alternativa al mito del buon
selvaggio. Lindi: geno che avesse un re era servo della
tirannide; se sottomesso a una teocrazia, andava punito per la
sua superstizione; se viveva democraticamente, mostrava di
essere un fanciullo inetto, una vittima del suo disordine; se
preferiva unoligarchia, era esempio di abiezione e di
oscurantismo. Si sapeva sempre come comportarsi: erano animaleschi i popoli sani, disgustosi i malati, della gente ignuda
ci si scandalizzava, dellabbigliata si rideva per
compassione.
I bramini impararono a celare la loro metafsica, che faceva
sembrare un gioco di principianti la filosofia europea; la
loro grammatica, che comprendeva tutto quanto faticosamente la
linguistica europea venuta scoprendo in questo secolo. I
medici incaici dovevano usare di soppiatto la penicillina,
prima che gli Europei la scoprissero. Che i Cinesi non
avessero usato a fini bellici la polvere da sparo era segno
della loro inferiorit.
Ha fatto forse in tempo la cultura europea a sterminare
tutto ci che poteva sopravviverle? Quale popolo non stato
privato del
COME SCARTARE ILLUMINISMO, ROMANTICISMO E AVANGUARDIA
suo spirito, quale non ribalbetta le parole dordine
dellEuropa suicida?
In quel che resta di scuole europee, occidentali si insegna
ancora, per poco, una storia che abbraccia appena le vicende
del mondo antico mediterraneo e la conseguente storia
dellEuropa: un angolo assai male illuminato nel buio che
copre la vita dellumanit. Si insegna la letteratura di
quello spicchio di storia, la sua musica, le sue arti
figurative, e quelle dellaltra storia e dei popoli diversi,
se si considerano, si giudicano per qualcosa di simile, di
dipendente. Chi ha mai osato, anche in pieno romanticismo,
rovesciare i termini, giudicare non soltanto la cultura ind
dal punto di vista di un Ind incontaminato, ma la stessa
civilt europea quale pu apparirgli? Chi giiarda alla
letteratura bianca innamorato di ritmi pi sottili e di
simbologie pi complesse? Chi vorr ascoltare la musica
occidentale con un orecchio che prediliga altri toni, scale
non temperate e intervalli ben pi brevi o con la sensibilit
di chi sa gustare gli undici ritmi sovrapposti di certi
danzatori americani? E soprattutto: non ammetta una musica
salvo parli di esperienze estatiche e di archetipi metafisici?
Questo spaesamento totale e redentore pur possibile. Ed
esso soltanto consentir di rivisitare e riamare ci che di
sublime cela la tradizione dellOccidente.
Una viva cattedrale, pi complessa della stessa Chartres, ci

accoglie se entriamo nel mondo di assoluta precisione e di


trascendenza spalancato alla nostra mente da un Griaule, e
cito a caso dalla pleiade di opere che compongono ima nuova,
diveirsa arte, di fronte alla quale la letteratura puramente
letteraria impallidisce. La filosofia che pu spiegarla,
sostituirsi al pensiero sia illuministico che romantico,
esposta, nuova e immemoriale, nellopera di un sapiente di
villaggio come Nisargadatta Maharaj: basterebbero infatti a
educare un uomo rinnovato pochi autori, una manciata di cibo
integro sufficiente. Per chi adotti una filosofia
sincrtica, il contrasto fra illuminismo e romanticismo uno
sgradevole ricordo, lavanguardia un incubo dinfanzia da
scordare senza perdere un attimo di tempo.
Dellilluminista egli ha il cosmopolitismo, del romantico il
radicamento, ma per lui la cosmopoli lordine che lega
lUnit al molteplice secondo i gradi distinti dellessere e
che ogni planimetria tradizionale di citt riflette, e la sua
radice la fonte di ogni radicamento, la causa di ogni
sacralit. Non servo dun futuro
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
illuministico n dun passato romantico, se quello gli
fornisce la semplice materia e questo soltanto una galleria di
forme possibili ed egli aspetta la loro congiunzione
dallimprevedibilit del presente. Gli arride ci che invano
il romantico cercava, la metamorfosi che gli restituisce ci
che lo trascende. La conoscenza profferta, basta
accglierla, direbbe un illuminista, senza superstiziose
paure: ci sono soltanto le catene dei padri da perdere.
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
II significato delle parole
Come la linfa negli steli, il midollo nelle ossa, la
metafsica racchiusa nelle parole. Scrutando le parole
immaginazione e fantasia, si scoprono i presupposti
metafisici e cosmologici della facolt di proiettare immagini
nella mente.
Immagine e immaginazione hanno la stessa radice di imitazione. Poich non c una radice im in latino, i due
vocaboli dovrebbero risultare dallapposizione della
particella in alla radice mi, la stessa dei termini greci
mimo e mimesi. Limmaginare e limitare semanticamente si
sovrappongono (in cinese xing vale sia imitare che
immaginare). Si risale cos alla radice indo-europea mei,
che dovette indicare tutto ci che di mutevole e intermittente
seduce lattenzione. Ne scaturisce il sanscrito my,
lonnimutevole, insidioso e ipnotizzante gioco delle
apparenze, e lantico altotedesco mein, inganno. Laggiunta
di un suffisso dentale a mei sembra suggerire lidea del
vincolo magico, da cui il sanscrito mithra, amico. Una
gutturale invece designerebbe un che di fluttuante, ad esempio
una nube (maeya in avestico), o ima luce intermittente, donde
il latino micare brillare, il persiano mozheh ciglia, il

russo myak faro. Il verbo russo mgat' vale ammiccare,


segnalare, ingannare.
Poich il mondo della luce e quello del suono sono
paralleli, mei indica i suoni analoghi alle luci pulsanti,
come il nitrito dei
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
cavalli; di qui il sanscrito mimti e il greco mimz.
Testimonia semanticamente dellanalogia puntuale fra i due
ordini, visivo e sonoro, la parola sanscrita attabhasa,
nitrito, che anche il suono con cui Sciva cre
acusticamente luniverso.
Lesame di fantasia offre uguali risultati. La radice
indoeuropea bha, che significa luce e visione, oltre che
suono e parola magica. Ne derivano favola, fama, e
fato. In albanese ne origina bnj: portare alla luce,
agire, fare. Una gamma di significati esattamente,
stupendamente paralleli a quelli di my. In greco, a parte
fantasia, la radice presente anche in fantasma e
fenomeno.
Attorno al concetto di immaginazione gravitano lidea di un
che di mutevole e ammaliante: sprazzi di luce, suoni
brividanti, parole seducenti, nonch lidea della creazione
magica, dellabilit, dellastuzia e, in senso lato, della
realt fenomenica come tale.
Aldifuori dellarea indo-europea basti lebraico ietzer.
immaginazione, inganno, formazione e natura.
Il fondamento metafisico dellimmaginazine nel Vednta
Le cosmologie metafisiche spiegano, coordinano e conlpongono
in armoniosa unit le idee che le lingue danno per scontate.
Non ci accorgiamo, parlando, di profferire, implicite, verit
metafisiche.
Nel Vednta limmaginazione la facolt che corrisponde al
piano formale, sottile e incorporeo della manifestazione.
Macroco- smicamente, corrisponde alle forme pure, agli
archetipi della natura, alle idee di tutte le specie
possibili: a ci che si definisce anche limmaginazione
cosmica. Laffinit tra il mondo spettrale dei sogni e la
sfera delle forme naturali possibili in quanto tali, offre
inesauribili spunti di meditazione e di scoperta.
Da sogni sono mossi gli uomini, immagini li ossessionano,
figure ideali ne dominano le menti, limmaginazione che
genera le loro parole e i loro atti. Cos le forme ideali dei
minerali, delle piante e degli animali modellano i singoli
corpi: ogni seme di rosa racchiude il sogno, limmagine
ideale, immateriale di una rosa matura, e questo sogno si vede
allopera, che pian piano schiude il pallido bocciolo o
sollecita soavemente a spuntare le foglioline tenere. Lo
stesso avviene su tutti i piani dellessere, anche le creature
inanimate si modellano a immagine dei loro archetipi, il
GLI USI DELL IMMAGINAZIONE
sogno dun cristallo aduna, dispone e compagina uninerte

polvere di silicati.
Non appena si avvertono i sogni celati, invisibili che
sospingono cristalli e semi, corpi e menti sul cammino
predestinato, il primo passo verso la sapienza fatto. Quindi
converr meditare sulle immagini che albergano in noi, e che
ci dato perci di osservare da presso, per capire come
originino le forme e gli esseri. Si noter come certe immagini
affiorino dallignoto spingendoci a pensare certi pensieri, a
compiere certi gesti e non altri. Le immagini emergono in noi
perch un lume le disegna.
Il Vednta invita a contemplare due fatti capitali: le
immagini sono un effetto della luce e durante il sonno nessuna
luce pu penetrare nel corpo dallesterno, sicch la luce dei
sogni non pu che originare dalla mente stessa.
La Brhadaranyaka Upanisad (iv, in) spiega: il mondo intermedio del sogno attivato dallintelletto stesso, dalla verit
di per s luminosa. E lessenza sottile della luce, il fulgore
puro ijyotih) che sbalza le immagini dei sogni. La
formulazione succinta e candida dell Upanisad non ci induca a
trascurare le profondit che contiene.
Onde lambiscono i nervi dellocchio, il cervello le
trasforma in luce, e questa definisce gli oggetti nello
spazio; suscita immagini.
Il lume della mente, fuor dessa esistono soltanto rate
vibratorie, che gli animali notturni, come i pipistrelli con
il loro radar, sostituiscono benissimo con altre daltre
lunghezze donda, creandosi ugualmente la loro visione dello
spazio, le loro equivalenti immagini. Fuor della mente
esistono soltanto vibrazioni, eventualmente visibili, ma non
c visione. La luce della visione opera della mente; alla
forma luminosa creata dalla mente, gli stimoli oculari offrono
soltanto la materia occasionale. Gli Scolastici dicevano: la
caverna centrale del cervello imprime sulle notizie recate
dagli spiriti dei sensi le immagini. Non c immagine senza
lume che la tracci, e lessenza di quel lume si coglie nella
sua purezza formale nei sogni, deduce dunque il Vednta.
La luce della verit inafferrabile e suprema si riflette e
rifrange innanzitutto nel mondo intermedio del sogno,
illuminato da un nitore crepuscolare, non dal crudo, accecante
abbaglio del mezzod. Come lume dellintelletto, la verit si
riflette e rifrange nella luminescenza grigia e dorata
dellanima sognante {jivatma)-. cos nel macrocosmo essa forma
lembrione doro (hiranyagarbha) o uovo divino (.Brabmnda)
del mondo; alla caverna dei sogni e della
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
fantasia nelluomo corrisponde, nel cosmo, questa sfera
(embrione, uovo) degli archetipi, limmaginazione cosmica, la
quale contiene la possibilit formale di tutte le creature, al
modo che lanima contiene il suo corpo, o la forma seminale
della rosa contiene il bocciolo concreto. Le forme pure,
virtuali custodite dallimmaginazione cosmica si imprimono

sulla materia come le figure dei sogni, della fantasia si


stampano nella realt, ispirano le azioni della veglia.
Immagini, forme, sogni sono sigilli, ai quali la materia
cera: sono i permanenti, i possibili, i vivificanti;
incarnandosi diventano apparenze effimere, votate alla morte,
vita vissuta e non pi vivente.
Il limpido crepuscolo del mondo dellimmaginazione pura, che
il riflesso e la rifrazione della verit, adesca
sottilmente, ingenera my, lillusoria mimesi, il riflesso e
la rifrazione del sogno. La grande illusione del mondo
tangibile si annida, come nel suo germe, uovo o prototipo, nel
mondo dellimmaginazione, dove il crudo abbaglio del giorno
appare affinato in un mite chiarore, ed il divorante, cocente
fuoco di questo mondo appare purificato come quintessenza del
calore. Nel mondo di tutti i giorni la vampa della passione
brucia le vene, erompe, nelle parole ardenti, scatta nei gesti
focosi, come nelle viscere della terra ribolle, aggrega e
plasma gli smaglianti basalti; ma tutti questi fuochi
terrestri sono impronte, su materie diverse (psichiche,
minerali), della luce del mondo onirico. La forma, che modella
il gesto focoso come la pietra invetriata, contenuta
nellimmaginazione - cosmica e umana. Ma persino le pure
immagini, i modelli formali, pur permanenti come sono rispetto
alle loro incarnazioni modellate, concrete, appaiono
ingannevoli, vincolati come sono ad un unico ciclo cosmico:
sono unillusione rispetto alleternit, allassenza di ogni
forma o modello; la sapienza che largiscono inferiore
allesperienza di chi si estingue nellassoluto, nella fonte
di ogni luce.
Lo statuto cosmogonico dellimmaginazione
Sulla scala che dalle apparenze mondane porta alla loro
origine, allassoluto, limmaginazione il piolo centrale.
Invece della metafora della scala, si pu usare quella della
crescita o dello sviluppo per gradi successivi: si pu parlare
di cosmologia in termini di cosmogonia, e allora
limmaginazione sar il mondo intermedio. Questi due sistemi
di riferimento, il dinamico e lo statico, la scala o
GLI USI DELL IMMAGINAZIONE
la crescita, sono comunque similitudini verbali di qualcosa
che nel carcere delle categorie discorsive non si lascia
rinchiudere.
La cosmogonia vedantica parla dellinizio degli inizi come
duna totale assenza di forme, di un radicale silenzio, di una
pura tenebra, di un raggelato sonno, di ghiacci primordiali.
Alternativamente, dalle matematiche si pu prendere a prestito
la metafora dellUno, dellUnit anteriore alla numerazione,
in cui tutti i numeri sono virtualmente presenti. Dalla
grammatica si pu trarre la metafora del pronome interrogativo
che cosa?. Infatti che cosa pu mai essere lorigine del
tempo, se, com vero, nulla che sia nel tempo pu dare
origine al tempo, e niente che ne stia fuori pu fame parte?

Linizio del tempo non pu esser nel tempo e la parola


inizio cessa di avere senso fuori del tempo. Ma si possono
anche trascegliere similitudini pi colorite: il ventre, la
caverna, il solstizio invernale del cosmo. Per designare la
seconda fase cosmica, intermedia, queste metafore si possono
estendere e sviluppare: si dir che il ghiaccio si scioglie,
che nella tenebra le acque del tempo prendono a fluire; nella
notte dellessere riverbera un fremito: la prima crepa ne!
ghiaccio che annuncia il disgelo, il primo vellutato
occhieggiare della timida viola, liniziale barlume che si
sparge sulla tenebra avanti lalba. Ogni nuovo mattino parla
di questa secnda fase del cosmo coi primi bisbigli e
cinguetti nel buio,, con i ritmi smorzati, esitanti, con le
ombre sfumate che pian piano si profilano; gli opposti sono
ancora indivisi, si trasfondono luno nellaltro, listante in
persiano si chiama del lupo e della pecora; luomo assopito
e la natura sognante sono ununica sostanza indistinta. Dentro
e fuori delle forme che la natura viene assumendo scivola lene
lanima delluomo. H corpo del mondo ancora nello stato
aureo embrionale; ab ovo le sue essenze si avvertono trasognatamente, senza analizzarle. Contemplando la realt immersa
nelle brume rugiadose dellalba e fra esse noi stessi mezzo
addormentati, lentamente, lievemente scivolanti, sgusciami
dallumida, buia caverna del cuore, possiamo concepire
lessere ancora pre-spaziale, raccolto nel tempo puro.
La silenziosa, inaccostabile, pi intima verit, la nuda
domanda che cosai si sta adesso sacrificando, manifestando,
per dar modo allinganno del mondo materiale di venire alla
luce, allessere. H silenzio si sacrifica al suono e infine
alle risonanti forme visibili, il significato alle parole e
queste infine alle cose tangibili.
Ora ci spieghiamo metafisicamente perch i vocaboli immagi
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
nazione e fantasia si associno a nitriti e a barlumi, alla
natura e allinganno.
Lo statuto spirituale dellimmaginazione
La cosmogonia vedica tocca la sua penultima fase quando
risplende la stella del mattino; culminano i sogni, luovo
primordiale si spacca nellequinozio primaverile del cosmo. La
camera interna del cuore, lestrema verit, il nucleo
silenzioso dellessere, sono ormai coperti, celati; fra poco
saremo abbacinati dal giorno, ci assorder lo strepito della
vita, la vampa rovente del mezzogiorno scanceller il casto
fulgore di sogno nel quale si scorgevano le immagini ideali di
ci che ora ci beffa con la sua fugacit e ci offende con la
sua crudezza. Si cerca perci riparo in un bosco sacro o in
una grotta arcana o in un tempio. Nella loro taciturna
penombra dato di rievocare le immagini, le idee che
generarono laccecante vampa cui diamo le spalle. Ed dato
perfino di concepire, di l da quelle forme pure, in silenzio,
il buio assoluto, che le precedette e che attende ogni cosa

vivente.
Per aiutarci a vivere questa esperienza di liberazione, si
allestir una pantomima che la rappresenti, in una radura o
nei recessi duna caverna o intorno allaltare di un tempio.
La preceder la cacciata di tutte le memorie del mondo
esteriore, la coroner un ammutolito raccoglimento. Infine,
sospinti di l da tutte le forme, si esclamer con Prospero
{La-tempesta, 4.1):
come questa visione campita sul vuoto: le torri incappucciate
da nubi, i fastosi palazzi, i templi solenni, e lintero
globo, e tutto ci che contiene, quando sar dissolta, come
questo spettacolo senza sostanza, che scompare senza lasciar
traccia.
Siamo la sostanza di cui son fatti i sogni, e la nostra minima
vita tutta circondata da un sonno.
Per rientrare nellOrigine, nellUnit, per diventare
cristallini, trasparenti, si crea ima pantomima liturgica, la
forma estrema e originale dogni arte, la quale mostra il
sogno del mondo che si
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
dissolve nella verit come un puro simbolo della verit.
Lapice della liturgia un sacrifcio, che la tremenda,
sconvolgente metafora del nostro ritrarci da questo mondo
molteplice nellunit. Come le armoniche dileguanti duna
campana, lultimo anelito della vittima spalanca la porta
sulla verit, sulla purezza che fu sacrificata alla vita,
sulleternit che fu crocefissa al tempo.
Chi dopo questa esperienza di estinzione sincammina di
nuovo alla volta dellesistenza ordinaria, non pi lo
stesso; ri-nato, due- volte-nato, incede del tutto desto fra
le torme di sonnambuli che saccalcano per le strade. Ha visto
la terra ritrarsi nel crepuscolo delle forme possibili e poi
ripiegarsi, come il cartiglio avvoltolato del presente ciclo
cosmico in mano allangelo della volta bizantina di Kariye
Camii a Istanbul.
Come sogni, illusioni e castelli in aria, i sapienti che
hanno approfondito il Vednta, vedono questo mondo tangibile,
dice il Gaudapda Karik (31). La via della sapienza conduce
dallo spazio al tempo, dalle cose tangibili agli archetipi
immateriali, e tutti i discorsi al suo termine ammutoliscono
nello sgomento della domanda primordiale che cosa? Quando la
domanda posta con la giusta intonazione di voce, il velo
dipinto dellimmaginazione stracciato e ci che resta nudo
essere, conoscenza e beatitudine.
Il lato oscuro dellimmaginazione
Limmaginazione listmo tra la vita e lestinzione, fra
notte e giorno, inganno e verit. Il suo lume crepuscolare pu
preludere o alleternit o alla morte spirituale.
Dallimmaginazione tutto dipende. Essa foggia senza tregua
immagini a partire dai messaggi che trasmettono i sensi, ma
quando si distrae dal sensibile, si pu volgere al suo

interno, alla fonte della sua luce, al lume dellintelletto,


oppure pu viceversa baloccarsi tra le immagini che ha stipato
nella memoria. I due atteggiamenti definiscono, rispettivamente lispirata visione e la fantasticheria; luna conduce
allo scopo supremo, laltra alla degradazione.
Esiziale il sogno ad occhi aperti, anche e specie quando
finga dessere un innocente gioco di immagini. Le immagini
sono idoli, esercitano influssi; con esse la mente non si
trastulla impunemente. Ne subisce un triplice danno: non
soltanto le fantasticherie sono lopposto della meditazione e
della contemplazione, ma contami
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
nano i sogni notturni, che le riflettono come in uno specchio
curvo. Esse tarpano la prontezza, la vivacit della veglia. Il
fantasticare agglutina al mondo esterno e allo stesso tempo
rende inetti alle opere pratiche. Mentre espone a qualsiasi
istinto, rende timidi e indecisi. Insensibile, compiaciuto,
conftto su se stesso, esitante, incapace di reazioni svelte e
di rapide stime il sognatore a occhi aperti. Una profonda
simpatia per il cosmo gli preclusa, come disse Keats nella
Caduta dIperione:
Il poeta e il sognatore sono distinti fra loro,
Sono diversi, opposti, agli antipodi.
Luno versa un balsamo sul mondo,
Laltro lo tormenta.
Lo echeggia in Merlino II Emerson: I pensieri immaginosi
vengono a coppie, congiunti e alterni, accrescendosi a vicenda
per la loro reciproca intesa, mentre sconnesse,
irresponsabili si accalcano le fantasticherie, che non hanno
una posterit al cui pensiero la menzogna si ritragga e la
verit resti allerta.
Il sognatore a occhi aperti non saccorge del male che cova,
e a poco a poco non ricorda neanche pi che non ci vuol niente
a tenere la mente tersa e pulita, che a spazzar via le
immagini superflue e vaganti si ottiene sollievo e pace e che
una mente pura dal tratto, dallo sguardo irraggia autorit.
Il minimo sforzo volitivo viceversa costa uno sforzo immane
allinveterato sognatore ad occhi aperti, cui labitudine pi
stolta pare irreprimibile, la pi lieve tentazione
irresistibile.
Quando in Milton Satana vuol far cadere va, la induce in
fantasticheria {Paradiso perduto, iv, 800):
Spiaccicato come un rospo allorecchio di va, tenta
dattingere con diabolica arte gli organi della fantasia e con
essi forgiare fantasmi e sogni, illusioni a volont.
Non c tradizione che non metta in guardia contro il
fantasticare.
GLI USI DELL IMMAGINAZIONE
L addestramento dellimmaginazione
Chi fantastica consuma pi tempo qualitativo di chi tenga la
mente sgombra. Il tempo della quiete interiore vasto, e la

percezione vi si affina.
Oggi il metabolismo in genere accelerato; rispetto ad
altri periodi della storia, il tempo pi avidamente
ammazzato e divorato; si vive sempre a corto di tempo
qualitativo, si meno in grado di apprezzare e assaporare.
Chi ferma il flusso del fantasticare viceversa guadagna tempo,
pu delibare e centellinare le immagini che si succedono nella
mente, non pi a caso, ma per unorganica crescita delle idee,
per ispirazione spirituale.
Quando la mente ha preso labitudine di piombare sulle
fantasticherie come un fulmine, disperdendole, labbandono e
la quiete diventano la norma e limmaginazione assume i pi
fulgidi colori, sbalza lesperienza con metafore auguste, va
dritto fino allarchetipo. Quando allora la mente meditando si
libri al di sopra della realt tangibile, limmaginativa ne
raffigura linvisibile ascesa in visioni, che splendono pi di
tutto d che la vita ordinaria possa mai offrire.
Una volta guariti dal fantasticare, si pu cominciare ad
allenare la fantasia, convertendola in un arto, da usare a
volont, da addestrare.
Certe scuole marziali in Giappone cominciano da piccoli
esercizi; simmagina che lindice e il pollice congiunti
formino un anello dacciaio: finch limmagine perdura
imperterrita nella mente, non c forza che separi le dita.
Soltanto un adepto saprebbe come fare; piegherebbe un dito a
uncino e lo calerebbe come a spezzare lanello con uno scatto
fulmineo: limmagine dellanello sarebbe incrinata da quella
contraria del gancio, e le due dita si staccherebbero.
Gli atti compiuti sotto ipnosi^ come protendere il corpo
stecchito, piedi e testa appoggiati su due sedie affrontate,
riescono anche con lautoipnosi. Un bracdo allungato diventa
rigido, se si immagina come un cavo dacciaio. Quando ci si
concentra sulla linea esterna superiore del braccio, non c
verso di spingerlo gi. E viceversa, a concentrarsi sulla
parte inferiore.
Le malattie che scatenano lenergiia immaginativa hanno una
lezione da insegnare. Negli accessi isterici la mente
dominata da immaginazioni che consentono al corpo torsioni
inaudite, salti
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
acrobatici: muscoli e giunture rispondono come uno strumento
impeccabile, esibiscono a richiesta i sintomi di ogni
malattia, gravidanze isteriche inappuntabili. Il malato si
scaltrisce in ritmi deloquio esasperati, ossessivi.
Durante le crisi, il gracile maniaco sfida latleta pi
robusto; limmaginazione, infatti, gli ha alterato limmagine
del mondo, liberando fonti insospettate di energia. I suoi
atti non sono pi frenati dal senso del limite e delle
proporzioni.
Limmaginazione si pu intensificare fino a trasformarsi in
allucinazione o in simulazione isterica. Lapice si tocca con

la possessione; emergono allora poteri ancora maggiori.


Allucinazione e possessione sono pi frequenti di quanto si
creda. Di solito passano inosservate nella vita quotidiana.
Un uomo scende una china ripida e accidentata. Cauto si
inoltra, posa un piede dopo laltro, gli occhi aggrappati alla
pietra insidiosa, allumore viscido, con tutti i sensi
allerta, i muscoli tesi. Gli si metta in mano un bastoncino,
e diventa un altro. Scende a balzi, baldo, gaio, spensierato.
Eppure il bastoncino non poggia nemmeno per terra. Anzi luomo
lo rotea per aria, e sembra che sia quel mulino a proiettarlo
gi per lerta con tanta sicurezza. Gli basta sentirsi il
bastoncino tra le dita, e gli nasce nella mente ima nuova
immagine di se stesso, gli pare davere un puntello, cme una
terza gamba o un braccio prolungato.
Per allenare limmaginazione non sempre conviene dare ordini
diretti alla mente, propria o altrui; per vie traverse si
pi efficaci.
Per mutare la posizione di calcoli nella cistifellea, un
ipnotista non cerca di influenzare la sensazione limmagine
che il paziente possa avere della cistifellea, ma gli fa
immaginare di inghiottire cibi grassi e pesanti. Per estrarre
un dente a un emofilico, non si cerca di prevenire lemorragia
alterandogli sotto ipnosi il quadro mentale delle gengive, ma
gli si fa immaginare di tenere in bocca un dado di ghiaccio, e
i capillari si contraggono.
U pugilato e la scherma con lombra nati in monasteri
taoisti e buddisti non vogliono forza muscolare, ma
immaginazioni veementi; possono rendere invincibile uno
spadaccino, ma la loro arma ideale il ventaglio. Chi le
pratica diventa un simbolo del cosmo, un astrolabio, con tutto
il peso addensato nel basso ventre, mentre il flusso
dellenergia, come provenendo dal centro della terra, gli sale
su per i piedi e colma il tronco.
In certe arti maraiali buddiste si immagina che la cintola
sia una
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
corda darco che scocca lenergia del cosmo come un dardo su
per il tronco, lungo le braccia, attraverso le dita, via, fino
ai confini dello spazio. Si diventa lasse che non vacilla, il
volano del cosmo, e lenergia si avvolge a elica intorno alla
spina dorsale. A questo punto diventano circolari i movimenti,
si disegnano archi.
Verso un nemico minaccioso, non si prova ombra dostilit e
tanto meno paura: appare come uno smarrito che la collera
priva di equilibrio e di pace; verso di lui fluisce la
compassione, ci si precipita su di lui, per aiutarlo nella
spirale del nostro abbraccio, - nel cosmo rotante che noi
siamo. Lo risucchiamo nel vortice che savvita alla nostra
colonna vertebrale, alla montagna cosmica, allasse che unisce
la Stella Polare alla Croce del Sud.
Le tecniche del pugilato con lombra vivificano certi passi

dei Vangeli. Rendi lieve il corpo, rdicalo nei poli opposti


del cielo, poi abbandonati, arrenditi, abbraccia con amore i
nemici, falli ruotare nella tua spirale. Un maestro giapponese
di pugilato con lombra, confid il suo segreto: investire
nella sconftta, accettare la disfatta, svuotare
limmaginazione. Vditi come il cosmo: figlio primogenito di
Dio. Scatenando un vortice, si offrir per forza laltra
guancia allassalitore.
Nei monasteri dellOrdine Domenicano si svilupp una ginnastica per accompagnare la preghiera, simile a quella su cui si
fonda il pugilato con lombra, secondo una sequela di
posizioni attribuita a san Domenico. Ma che povera cosa, al
paragone.
Tutti i metodi culminano nellarte di discemere dietro gli
eventi comuni della vita un soprannaturale soccorso, che
emerge soltanto quando si liberi da ogni immagine di se
stessi. Allora attraverso la vita si plana, si sviluppano in
noi poteri non nostri ma affidati a noi.
Uimmaginazione e luso dei simboli
Esistettero societ dove tutto ci fu normale. In certe
trib quasi estinte, soprattutto nellAmerica settentrionale,
tutti erano occupati in primo luogo dai sogni. Fine essenziale
della vita era il sogno iniziatico, in cui si scorgeva il
custode, larchetipo della propria esistenza. Nientaltro
contava. Dopo la somma esperienza onirica, riscossa talvolta a
prezzo di ascesi, sofferenze, invocazioni, limmaginazione
restava centrata sulla figura rivelata dallalto.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Luomo diventava lanimale, la nuvola o il tuono della sua
privata rivelazione. Era la sua arma, da intagliare nel legno,
da conficcare alla prora della barca o sul fastigio della
casa, da tatuare sul corpo, da incidere sulla borchia o
sullanello, da far svettare sullelmo; se ne innalzava linno
marciando verso la battaglia, aspettando la morte.
Fantasticare sarebbe stato inimmaginabile. Duttile e forte era
limmaginazione, che si fletteva, come il polso dello
spadaccino, e diventava uno strumento di conoscenza, come il
polpastrello del medico.
Culmine dello squallore era una vita senza visioni, e non
restava che impetrare allora ai pi avventurati di partecipare
ai sogni loro. I sapienti sognavano per il popolo intero e
allestivano come spettacoli i loro sogni; da questatto di
carit origin il teatro.
La cavalleria dOccidente, il ciclo del Graal, mostrano gi
un mondo in cui soltanto i romiti hanno accesso al mondo delle
rivelazioni oniriche. Chi desiderasse partecipare ai loro
santi sogni, diventava cavaliere errante. Partiva in viaggio
senza uno scopo, ma adoperandosi sul cammino a riparare i
torti. Quando sentiva che la cerca aveva colmato un ciclo, ne
confidava il ragguaglio ad un romito, che linterpretava, come
un indovino un sogno: la trattava come un sogno. Ogni episodio

diventava simbolo.
Sir Thomas Malory offre tanti esempi della trasfigurazione
simbolica, con cui i romiti trasformavano le traversie del
cavaliere in sogni teofanici. Quando il cavaliere si fosse,
imbattutto in un castello di scellerati, liberandone le
meschine prigioniere, il romito
lo interjpretava come simbolo della discesa agli inferi o della
calata di Cristo nel limbo a liberare i patriarchi dal laccio
della morte. Il cavaliere rammentando, reimmaginando le sue
gesta in questa luce, si sentiva, diventava divino.
Svanita lidea duna vita simbolica, simile a un arazzo
tessuto da potenze invisibili, in cui ci si muova fiutando
significati nelle coincidenze, scorgendo premonizioni e
insegnamenti negli eventi quotidiani. Tuttavia, di quando in
quando, la grande poesia riattizza la fiamma, riscopre il
pathos duna vita ispirata, di sogno.
Lapice di una tale esperienza quando un uomo si liberi di
se stesso al punto da convertire corpo e anima in puri
materiali di una rappresentazione simbolica. Come spiegare
oggi che certuni, di ritorno da una esperienza di totale
estinzione, potevano perfino decidere di usare la loro vita,
con cui non erano pi identificati, per inscenare uno
spettacolo caritatevole, per offrire un mito di salvezza?
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
IlSalvatore colui che della sua vita fa una sacra
rappresentazione, il cui fine non di dispensare ricchezze,
prosperit o sollievo dalla sofferenza, ma di insegnare larte
della liberazione. Ma un uomo che sia morto in vita pu usare
il corpo e lanima, anche per uno scopo minore. Un esempio
impressionante di questa concezione, nelle Scritture che
furono dellOccidente, il profeta Osea. Quando il Signore
incominci a parlare ad Osea, il Signore disse: Va e prenditi
una moglie dedita alla prostituzione, e genera prole di
prostituzione, poich la terra si prostituisce tradendo il
Signore. Osea si consacra a impersonare lallegoria, sposa
una prostituta e la sciarada tocca il sarcastico, deliberato
apice dellorrore, quando Osea riceve da Dio unulteriore
istruzione: Va e ama la donna che, bench amata dal marito,
adultera, come Dio ama i figli di Israele e quelli si
volgono a di stranieri. Tutto compiuto come in sogno,
soltanto affinch le profezie si adempiano.
Impresa pedagogica quasi impossibile sarebbe spiegare a
menti occidentali o occidentalizzate come, da questa altezza
spirituale, la vita diventi comunque un sogno entro un sogno.
Sapendo che tutto, compresa la percezione, frutto di sogni,
si smette di cercare la verit nelle sue formulazioni o nei
suoi simboli.
Le cosmogonie, le vite di salvatori e profeti, le tradizioni
sacre che attraversano i secoli, le guerre sante, le
coltivazioni rituali del suolo, le cacce sacre, gli amori
simbolici, i commerci e le arti trasfigurati, diventano non

verit, ma strumenti per capire la verit. Sono storie nelle


quali conviene investire immaginazione, riporre fede al fine
della liberazione.
La verit il fine della storia sacra, come la vittoria
il fine della spada. La storia sacra in se stessa un sogno,
un sogno tuttavia pi prossimo alla verit di quello della
vita quotidiana, sia pure certificata nei pubblici annali,
vidimata dal sigillo di tre o pi testimoni, che qualunque
buon avvocato saprebbe mettere in forse con i vecchi trucchi
del suo mestiere.
Non soltanto i santi, anche i sapienti secondo il mondo
lanciano storie non per raccontare ci che di fatto
accaduto, ma in vista di ci che allanima pu avvenire una
volta che sia impigliata nelle implicazioni, nei suggerimenti
nascosti della storia.
Il senso di ima storia, per uomini pratici come i santi o gli
esperti nel gettare incanti sulla societ, non sta nella sua
conformit a dei fatti, ma nelle evocazioni che essa suscita
dentro al corpo sottile, sognante degli uomini.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Oggi le storie sacre e anagogiche, come inverificabili, le
rifiuta la gente stessa che quotidianamente si lascia beffare
dai fabbricanti di immagini politiche, dai produttori di
pubblicit. Chi disdegna la storia sacra soggiogato dalle
fantasticherie predigerite che gli schermi gli risputano nella
mente inerte, e chiama realt concreta le fantasticherie che
assorbe e riproietta sul mondo esterno inconsciamente. Quanto
alla verit, nemmeno potrebbe mai desiderare di saperne
qualcosa costui, poich ignora il mondo dellimmaginazione
vera.
Limmaginazione anagogica oggi ignota, eppure nellimmaginazione tutto radicato. Chi non sappia usare le immagini
secondo anagogia alla merc di chi gliele fabbrica,
fantoccio nelle mani del burattinaio.
Comunit e immaginazione
La vita delle comunit retta dallimmaginazione. Basta
gettar locchio su una prospera citt. Meravigliano le file di
alti, solenni edifici di sovrapposti e ben commessi blocchi di
granito, di marmi estratti dalle lontane cave. Si ammira il
brulicare dei commerci lungo le ampie arterie, intersecate
come le linee duna mano. Si gode a osservare la gente
allopera, tutta simile e tuttavia cos multiforme. Eppure
lintero, maestoso spiegamento di ordine e stabilit
compaginato da un delicatissimo velo di sogni. Una trama di
archetipi lo eresse e incessantemente lo regge.
I sogni che a tutto presiedono sono testimoniati dai loro
simboli, persino nel mezzo delle strade gremite: statue
deroi, figure di leoni o di aquile, di grifoni o di chimere;
sulle muraglie sono incisi in targhe di bronzo gli incantesimi
pronunciati in quei sogni. Dagli emblemi di quei sogni sono
tinte le stoffe sventaglianti, i pavesi che garriscono sulla

citt. In certe occasioni i cittadini radunati entrano in


deliquio, e si mostrano loro i sogni che animano la citt, si
inscenano su un podio o su una balconata, dove personaggi
usciti dal mondo dellimmaginazione tracciano gesti alteri,
pronunciano parole memorande e prive di un senso concreto:
sacre, simboliche, oniriche. A tutti si rammenta cos che il
sogno infonde realt a ci che si crede reale.
Ai sapienti tutto ci fin troppo noto. Tengono docchio il
sogno che nutre e governa limmaginazione dei cittadini e che
alla
GLI USI DELL IMMAGINAZIONE
citt d coesione. Stanno allerta, vivono in perenne vigilia,
ben sapendo che basterebbe un sortilegio opposto e le fantasie
si scatenerebbero, tutto crollerebbe.
Chi sia versato nella scienza deUimmaginazione sa cogliere
le tenui premonizioni duna catastrofe. Quando mutano i sogni,
sa che la citt prossima al crollo, gi vede i palazzi di
granito e di marmo sul punto di fendersi e spargersi in cumuli
di detriti, i lastroni delle strade in procinto di spaccarsi e
spalancarsi su voragini, scorge lo spirito del fuoco
acquattato, invisibile, che sta per lingueggiare attorno alle
superbe facciate della potenza e della pace. La rovina
fatale quando dilagano immagini nuove; i distruttori
potenziali, dediti a fantasticaggini scatenate e insaziabili,
sono sempre a disposizione, e
... preferirebbero,
anche a costo di pagarla cara, vedere rovesciarsi
per strada nugoli in rivolta, piuttosto che osservare
i nostri artieri amichevoli affacendarsi cantando, nelle
loro botteghe.
come si dice nel Coriolano (iv, 6).
Guai al potente che non sia pastore di sogni. Lo scettro
comanda di giorno soltanto se un pastorale di notte regge il
gregge dei sogni. Perci i sovrani si circondavano di poti e
tenevano docchio i buffoni.
In un dramma di Charles Williams, Dio pronuncia strofe di
maledizione, che svelano in che consistano le punizioni divine
che incolgono le comunit:
Ascolta, vanno in giro le immagini!
Come a ogni svolta, a ogni epoca nuova.
Quando lo spirito degli uomini infuria, le libero,
Tutte quante: idoli dellaula, della cappella, del mercato,
Spettrali immagini, prive della grazia damore, di me.
H famoso testamento di Ardashir insegnava ai re sassanidi la
sapienza che vigila sui minimi turbamenti nellimmaginativa
dei sudditi, per cui le spie del re reggevano lago della
bilancia fra il clero e le confraternite segrete di novatori
ed eretici. Tra i testi moderni non ce n di pi istruttivi
dei romanzi di Disraeli. Questo dialogo di Loningsby un sano
cibo di meditazione. Fornisce la chiave dei 'sommovimenti
storici:

VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA


Per conto mio non c errore pi volgare di credere che le
rivoluzioni siano dovute a ragioni economiche. Senza dubbio,
queste hanno la loro parte nel precipitare una catastrofe, ma
di rado ne sono la causa. Non conosco un periodo, ad esempio,
in cui il benessere materiale in Inghilterra fosse cos
diffuso come nel 1640. Il paese era moderatamente popolato,
lagricoltura progredita, il commercio florido, eppure
lInghilterra stava alle soglie dei mutamenti pi sconvolgenti
e violenti della sua storia.
- Fu un movimento religioso.
- Ammettiamolo; la causa, dunque, non fu materiale.
Limmaginazione dellInghilterra si sollev contro il
governo. H che
dimostra, allora, che quando quella facolt si scatena in una
nazione, pur di seguirne limpulso, si sacrificher persino il
benessere materiale.
Sangue delle comunit il denaro, creatura
dellimmaginazione, il cui valore non sta nel brillio di
metalli o nei suoi vari simboli, conii, lettere di credito,
banconote. Quando il Sacro Imperatore Romano si trov a corto
di liquido, Mefistofele gli risolse ogni problema con unidea,
la carta moneta, e con un guizzo dellimmaginazione: la
garanzia delle banconote era la possibilit di sfruttare le
ricchezze nascoste nella terra.
Il prestigio monetario poggia su sogni che un ragioniere non
pu certo calcolare. La differenza tra i contanti disponibili
in cassa e il valore del giro di affari dima banca misura il
gioco dellimmaginazione. Le banche furono in origine templi,
che coniavano amuleti. Questi sono divenute monete, che
dellorigine preservano qualcosa, perch scambiano le merci,
ma merci non sono, sono simboli di sogni. Lindefinita,
onirica possibilit che il denaro offre eccede linformazione
sui baratti possibili. I sacerdoti-banchieri della Mesopotamia
fissarono il rapporto tra loro e largento in un tredicesimo
e mezzo, che corrisponde a 360, quanti sono i giorni che
laureo sole impiega a girare intorno alla terra, diviso per
28, il ciclo dellargentea luna. Il valore si fondava sugli
archetipi, la cui immagine era incisa sul conio e splendeva
nei cieli. Pi tardi il denaro stacc gli ormeggi, abbandon
il porto della simbologia per gli agitati mari della
fantasticheria, dei fantasticanti mercati. William Law nel
xvm, Lord Keynes nel xx secolo vennero a mostrare fin dove si
possa protendere il fantasticare. Fai tintinnare le monete,
credi di palpare cose tangibili, ma sono campanellini di idoli
che echeggiano, suoni dalle terre del sogno.
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
Immaginazione, alchimia e stregoneria
La dottrina dellimmaginazione tocc il vertice della
sottigliezza e della chiarezza nella scuola illuminazionista
in Iran, culminazione del neoplatonismo, nodo di congiunzione

e di confluenza dellOc- cidente platonico col Vednta. Le


tradizioni che scorrono da Avicenna e Ibn Arabi e Sohraward
a Molla Sdr risposero in pieno alla domanda che assillava
san Polo: lascesa al terzo cielo avvenne con il corpo o
fuori di esso? In Occidente viceversa la domanda rest
ignorata. Soltanto le elucubrazioni teologiche su qual genere
di realt si potesse attribuire al fuoco infernale o
purgatoriale oppure ai corpi risorti, sfiorarono il tema,
senza tuttavia comprendere che la chiave si trovava nella
dottrina di unimmaginazione tuttinsieme cosmica e umana.
La piena conoscenza degli usi dellimmaginazione che
troviamo in Riccardo di san Vittore o Hildegarde von Bingen,
in Dante o Petrarca, e anche nel Poli filo o nel Bruno, non
corrisponde a unelaborazione teoretica, almeno in termini
espliciti, paragonabile a quella vedantica o iraniana.
Esistono viceversa criptici ma adeguati accenni negli
alchimisti.
Di tutti i testi alchemici, uno quasi esplicito, la
Lettera sul fuoco filosofico attribuita allumanista Pontano
ma, secondo taluni, assai pi tarda. Essa porge la chiave per
tutti i testi alchemici:Prima diventa il sovrano assoluto delle tue passioni, vizi e
pensieri, poi potrai attivare il fuoco nel cuore o lo
custodirai nel suo centro per mezzo dellimmaginazione; vedrai
che allinizio sentirai una specie di mite calore, che
crescer via via. Ci dapprima ti parr difficile, la
sensazione tender ad eluderti, ma tu sforzati di insediarla
nel cuore, convocala, ingrandiscila, riducila a volont. Tenta
e ritenta. Acquista questo potere e guadagnerai la conoscenza
del sacro fuoco filosofico.
Il significato nascosto delle icone del ciclo di Elia qui
svelato, gli sparsi resoconti verbali dei Padri esicastici
sulla preghiera del cuore, cos come gli accenni di Sinesio
sono sviluppati e particolareggiati.
\ Gli alchimisti preservarono lidea, non evidente nella
metafisica occidentale ufficiale, che esista unaffinit tra
il mondo delle forme, degli archetipi di tutte le specie e
quello dellimmaginazione umana. Si suppone che gli alchimisti
operassero precisamente su
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
questo livello e il Rosarium philosopborum (pubblicato a
Franco- forte nel 1550) condensava linsegnamento in poche
parole: Sta bene attento, vigila che la porta sia chiusa,
affinch labitante interno non fugga... la tua immaginazione
seguir la natura. Perci osserva secondo natura, i cui corpi
si rigenerano nelle viscere della terra, immagina secondo
limmaginazione veridica e non fantasticante (secundum veram
et non fantasticam imaginatonem).
Paracelso, nel Paragrano, mostra come si fondano limmaginazione veridica e lindagine della natura: chi conosce Marte,
sa tutto delle qualit del ferro, chi conosce il sole sa tutto

sul cuore, e lalchimista afferra lintreccio degli elementi


invisibili per mezzo di unimmaginazione purificata. Egli
sapr, con lesercizio, concentrare le sue immagini, come
lacqua sindurisce in ghiaccio. In certi frammenti Paracelso
parla di ghiaccioli di immagini sparati nellaltrui mente, a
fin di bene o a fin di male.
Non devo volgere locchio a seguire la mano, egli dice,
nella direzione in cui desidero guardare, perch ci bada la
mia immaginazione, volgendo locchio ovunque occorra.
Unimmaginazione scaturita dal puro e intenso desiderio del
cuore agisce per istinto, senza sforzo cosciente... Una
disgrazia porter male, una benedizine bene, se provengono
dal cuore.
Le anime sono magneti, attirano tutto ci che risponde alla
loro natura; la parte maligna dellanima che attira il male
scatenato da una maledizione, dice il trattato De peste, e
soggiunge: si trova riparo da tali pericoli nella fede, ci si
rende invulnerabili credendo intensamente in Dio. Boehme
echegger dicendo che il potere formativo della sapienza si
presta sia al Regno di Dio sia alla stregoneria per il regno
del diavolo.
Corbin, che offr allOccidente la gran messe della
filosofia orientale sullimmaginazione, cerc invano tracce
di corrispondenze nellOccidente stesso. Forse soltanto Pavel
Florenskij, con la sua teoria dellicona ereditata dal
Damasceno, si avvicin a queste conoscenze religiose.
Causa remota della morte spirituale dellOccidente fu
lincapacit di capire che cosa sia e che cosa significhi
limmaginazione.
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
Uno scordato modo di usare limmaginazione
Se ci si confgge nella letteratura occidentale, emerge
tuttavia che Dante prescrisse di tener ferma in noi lelusiva,
sfuggente fantasia, di scolpire in essa come nel sasso un
profilo di donna salvatrice. Presumeva che i suoi lettori
tenessero salda nella mente, come un enorme e complesso
proscenio, la spirale dal Pozzo alla Rosa, via via che vi
svolgeva la Commedia. Ma questa capacit in epoca successiva
and pressoch smarrita: quando nel primo Ottocento Coleridge
distingue tra la fantasia plastica, lalta fantasia dantesca,
ed i fatui, penosi giochi del fantasticare, quasi nessuno
capisce di che stia parlando e c chi lo deride.
Segna il momento preciso in cui appass e cess la forza
immaginativa, il rogo in piazza di Giordano Bruno: la tesi
di Ioan Culiano in Eros e magia del Rinascimento.
Questione fondamentale per Bruno fu Che cosa fare della
fantasia?. Lincalcolabile potenza dellimmaginativa urge
nellanima come nel corpo un sangue esuberante, cui va dato lo
sfogo dun lavoro. Nel futuro luomo avrebbe sfruttato forze
materiali, come il vapore, per Bruno era limmaginario il
nerbo da mettere allopera: insegnava ad alzare nella mente

vasti anfiteatri didattici, come il teatro ducale di


Sabbioneta con i suoi scomparti per i vari di e miti, ovvero
come la volta dei cieli tempestata di astri- emblemi. Per
rammentare una sequenza, basta averla disposta in un tale
contesto. Questa arte del rammentare, che frma il tema
maggiore del Bruno, chi si sogna ormai di praticarla?
Si estinta lenergia fantastica, non si sa pi scolpire
le immagini, luomo non pi re nella sua mente, dove lascia
che scorra, turpe fiume di rifiuti, un flusso di coscienza che
non cerca neanche pi di dirigere, quasi che per sfruttare le
potenze esterne avesse dovuto abbandonare lintimit a se
stessa. Al tempo di Bruno questa abdicazione e resa ancora non
avvenuta.
Presupposto del Bruno il nesso posto dal Ficino tra amore
e morte: lamante si riversa nellamato e, se questi si
riversa di rimando in lui, ciascuno dei due muore e risorge
nellaltro. Simbolo di questa morte Atteone, il cacciatore
cui fu dato di vedere nuda la dea della caccia, Diana, che lo
trasform in cervo come Amore muta lamante nellamato.
Sentendo amore e dando la caccia alle varie apparenze della
natura, si pu giungere a intuirne il principio, il lume di
natura, la nuda idea che le anima e informa, ed esse
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
muoiono in quanto apparenze, per rinascere nella
contemplazione delleterno.
Bruno argomenta che il Sole, lassoluta Luce, non si pu
guardare, ma Diana, la luce riflessa nella natura, si pu
sorprendere; i pi vanno a caccia di apparenze, amano
apparenze, pochi scorgono il lume di natura, Diana ignuda.
Quando questo accada, luomo tutto occhio, mutato in
quel lume, non guarda pi alle distinzioni e ai numeri, perch
ne ravvisa la fonte, Diana; scordate le distinzioni e i
numeri, diventa come un morto in vita, non ama pi nulla
essendo lamore, non va a caccia di nulla essendo la caccia.
Bruno sembrerebbe ripetere il Vednta. E incalza: giunti a
questo punto, non amando-cacciando pi nulla, si diventa
potenzialmente maghi.
Nel De vinculis, un trattato che non si studiato fino al
Culiano, Bruno ci solleva a contemplare la magia politica di
chi manovra gli altrui amori, impressionando le fantasie
altrui con suoni e figure, diffondendo dattorno fantasmi e
furie, senza esserne mai per travolto. Non gelido e
isterico, il mago; in s ed un invasato, vibra senza fede
della fede di cui vuol contagiare gli altri. La fede dei suoi
succubi passiva, la sua viceversa attiva, provocata a freddo
per stregarli e tuttavia ardente, furibonda.
Soltanto chi non ama, nulla teme, nulla spera, di nulla si
vanta, nulla accusa o spregia, nulla scusa, potr divenire
mago e dominatore, capace di eccitarsi per eccitare e
avvincere gli altri; ma come colui che nel piacere non ceda
il seme; focoso e continente strega con empiti di passione ai

quali non conceder mai uno sfogo, il politico non deve


attuare lutopia che aizza.
Negli Eroici furori Culiano scopre i concetti del Vednta,
nel De vinculis unarte politica analoga allo yoga erotico, la
quale sopravanza ed eclissa II Principe di Machiavelli.
Sovviene il romanzo di Bellow Henderson re della pioggia,
dove il re negro dichiara il credo nato da un connubio della
scienza con la tradizione nativa: II gran Keplero credeva che
tutto il pianeta dormisse e si svegliasse e respirasse. E
questo sarebbe un parlare a vanvera? Se vero, come vero,
la mente potrebbe associarsi aUOnnisciente per fare insieme a
lui certi lavori. Cori la fantasia.
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
Limmaginazione cristiana e la sua morte
La tradizione cristiana risale al passo dellEcclesiastico,
a cui nei secoli rimase ferma e imperterrita: Il tuo cuore
patisce di fantasie come quello dunincinta. Salvo siano
visite dellAltissimo, non vi apporre il cuore.
Narra le sue lotte feroci ai sogni da sveglio san Girolamo:
Ammazza il nemico mentre piccolo e per evitare un raccolto
di erbaccia, spezza il male in germoglio. Egli era pervaso di
insegna- menti ebraici, tutti racchiusi nello Yoma 29 a del
Talmud: peggiore del peccato commesso la fantasia, come pi
pericoloso il sole quando laria sia ispessita da vapori e
un vaso daceto puzza di pi socchiuso che spalancato.
Clemente dAlessandria espone la tradizione sottile,
gnostica nel quarto degli Strornata (xvm): fantastica chi
guarda con volutt una donna, ma chi guardi ad un bel corpo
meravigliando per la grazia suprema largita in esso
dallArtista supremo, non cade nella fantasticheria, ma fa un
uso spirituale dellimmaginario.
Lopera suprema dellantichit sullargomento il trattato
sui sogni di Sinesio, che pone in cima ad ogni esperienza la
conoscenza fantastica di Dio. Arrivarci significa aver
spazzato via i demoni la cui natura immaginaria, le umidit
mentali, per cui la mente profetica attinge uno stato caldo e
secco.
Questi insegnamenti sono cos strettamente parte dellOccidente cristiano ed ebraico, restano talmente ingranati nello
spirito generale, che quando Freud fra il 1908 e il 1909 si
occuper del tema, osserver che i paranoici sono dediti a
fantasticaggini auto- commiserative e adulatrici, mentre gli
altri nevrotici giocano con forme ambiziose o erotiche e
lattacco isterico altro non che lirruzione allesterno
delle fantasticherie. La sua conclusione, ancora impeccabile,
che la gente felice non fantastica.
Ma in realt questa dottrina tradizionale risuona in
unEuropa contaminata, incapace di comprenderla.
Primo aveva spezzato la diga che difendeva la mente dalla
fantasticheria Lawrence Sterne; con quella sua aria di abate
delizioso e capriccioso, apparteneva al club del fuoco

infernale e inflisse ai suoi lettori la scurrilit


fantastictrice con uninsistenza pervicace, insistendo che
essa era comune a padrone e cameriere, un diritto primordiale.
In Aids to Reflection Coleridge tenta di opporre una difesa
contro la ventata distruttiva che spira dalla
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Francia, ma saccorge che in Inghilterra tutto il male
perpetrato da Hobbes e dallintera scuola materialista
sembrer di scarso rilievo accanto al danno provocato dalla
filosofia sentimentale di Sterne e dei suoi numerosi
imitatori.
Coleridge potr valutare il danno inflitto da Sterne quando
vedr che la sua distinzione tra fantasia e fantasticheria non
pi intesa.
Non nemmeno capito alla lontana Blake, assorto nella
fantasia come luogo originante luomo e il cosmo; egli
respinge quanto sia dapparenza corporea perch nato
dallinganno, spettacolo dimpostura. E perfino il pi amato
autore dEuropa, Goethe, ignorato allorch esalta
limmaginazione capace di cogliere lessenza vivida e creativa
che genera piante, scheletri, ogni organicit nella natura: lo
stesso Schiller rifiuta di aprirsi a lui (Non
unesperienza, codesta, una nozione astratta!).
A partire da Sterne la cecit, limpotenza si diffondono in
cos vasta misura, che nessuno quasi pi in grado di leggere
intendendole le pagine ancora sane di Coleridge e Ruskin, di
Goethe e dei suoi pochi seguaci, per non dire di Blake, e in
questa tenebra era quasi fatale che si giungesse alla
conclusione finale. Essa prese la forma del manifesto
futurista stampato sul Daily Mail nel 1913: d licenza piena
al fantasticare e allistintivit, esorta riverire la
libidine e i motori, chiede la distruzione delle arti e la
glorificazione del variet, dove erotismo e stupidaggine
scoppiano, traboccano senza ostacolo.
Mente corpo e fantasia nella tradizione1 vedantic
Fra mente e corpo media limmaginazione o fantasia, ma una
mediazione cos stretta, che non ci dato di isolare dalle
altre la facolt immaginativa o fantastica e nemmeno di
scinderla dal corpo stesso. I sinonimi immaginazione e
fantasia provengono da
1
Molto questo titolo d per scontato, anzitutto che sia
lecito parlare di tradizione come sapienza perenne universale.
In questa il Buddha insistette particolarmente sullidentit
di mente e corpo.
2
La metafisica vedantica forma un plesso unico che va
dalla mitologia vedica alle formulazioni upanishadiche fino a
inglobare lo yoga, il tantra e il mahyna, tesi accuratamente
dimostrata nellopera di M. Falle, dallinizio fino a NmaRpa and Dharma-Rpa (Universit di Calcutta, 1943).
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
due radici indoeuropee gi esaminate, rispettivamente mei, che

denota il barbaglio, limitazione, linganno e bha, che


oscilla fra luminosit e notizia.
Bha, in sanscrito, significa sembianza, lustro e,
allungando la vocale {bha), denota il sole, lessere, il
manifestare; bhvana vuol dire creativo, che fa esistere,
che volge il pensiero ad un oggetto e quindi: immaginante.
Le idee di creare, ingannare e immaginare dunque si
sovrappongono e fondono; si ritenne che una corporeit la
quale non fosse proiezione della mente nemmeno esistesse.
Limmaginazione confluisce e si fonde con lopera globale
della mente, col respiro del corpo. Tanto pi se ci volgiamo
ad una lingua eccezionale, come la giapponese: essa non var
mai una parola per designare la fantasia, che pure ha parte
eminente nella filosofia giapponese e nello zen coglie
direttamente la verit, dice Takako Tanigawa3; fu dovuta
immettere a forza nel linguaggio una designazione specifica
quando il Giappone si apr allEuropa, alla fine del secolo
xix, ma la parola prescelta, sz significa pensare e
supporre. Nella parola antica omo-u, talvolta usata, si cela
tutto ci cui possa mai alludere latto di coprirsi la faccia
e in primo luogo lamore segreto, ma in genere pensare. Del
resto io nemmeno esiste in giapponese; c una decina di
pronomi personali della prima persona singolare, si
differenziano a seconda delle circostanze in cui lio emerga.
E che altro lio, se non questo emergere casuale? Dove io
fluttua cos trepido nellatmosfera della lingua, immaginare,
pensare e sentire si fondono e infine confluiscono, quando si
perfezionino, nelloggetto.
Testimonia di queste sovrapposizioni e fusioni semantiche
nel sanscrito anche un altro vocabolo che designa la fantasia:
samkalpa, alla lettera confezione, configurazione. Denota
sia latto di creare che il desiderio dal quale esso
preceduto.
Nel pensiero indiano e giapponese appare dunque scontata la
scoperta novecentesca di William James, che linteriorit un
fluire nel quale ogni scissione tra le facolt della mente
risulta artificiosa; la locuzione stessa flusso di coscienza
presente in sanscrito come cittavritti o cittadhra.
Nel mito la fantasia personificata, Samkalp genera con il
3
Cfr. pp. 553-563 su Phantasiaimaginatio, v Colloquio,
Roma 1988. Inoltre: Nasao Naka, Ich Darstellung im Deutschen
uni Japantschen, Stuttgart 1988.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Creatore, Brahm, il Desiderio cosmico di esistere e se nei
Veda (x, 129, 4) la mente nasce da questo desiderio (kma), si
pu anche rovesciare il rapporto, e il desiderio sar
denominato da Kalidsa Samkalpayoni: ehe-origina-dallafantasia.
Nel Vednta si presuppone come ontologicamente anteriore
allesistenza concreta la possibilit dellesistere, che si
definisce come la prevedibilit ideale delle molteplici forme

di esistenza, la loro fase preformale e formatrice, ovvero


linformazione che le informer: la Sapienza Cosmica dei Veda
(x, 5, 1). Nel mito questa possibilit precedente lesistenza
assume varie figure, :
1. LOceano primordiale da cui tutto origina, Sammudr {sam-ud,
linsieme delle onde; le vibrazioni costitutive del reale).
2. Le Acque Superiori, nelle quali ogni germe di vita
contenuto, Soma-, il succo dellesistenza.
3. La Vacca cosmica, Vash ovvero la Muggente o Tonante: lo
spirito del Tuono che lessenza sonora delle nubi, delle
Acque Superiori. Il latte della Muggente la luce (che
infatti un effetto dellatmosfera).
4. La Voce (Vac), il Verbo o Muggito primordiale da cui tutto
discende per progressiva materializzazione.
5. La potenza di cui ogni cosa unattuazione, quindi il
Potere, la Maest supreme: Virj (il prefisso vi ha qui valore
enfatico, rj il potere, il regno).
Fra questo piano del possibile e lesistenza concreta,
attuata, nel mito media Gandharva, il Profumo o Essenza
fantastica del cosmo, che fa passare la Potenza allAtto
(versa le Acque Superiori sulla Terra). Esso si specifica in
singoli spiriti dellaria, i gandharva, che si uniscono agli
spiriti, ai dinamismi dellacqua, alle ninfe (apsaras). Dalla
pura Potenza sonora si trapassa cosmogonicamente al profumo,
allessenza delle cose, che si trasfonde nella virt plastica
delle acque, le quali modellano nellargilla terrestre lapparenza esterna delle cose; sul piano psichico analogamente
dalla Mente suprema si discende alle figure della fantasia, le
quali rimescolano il sangue e cos muovono la carne delluomo.
I due ordini, cosmo e uomo, non sono separabili.
Per spiegare come mai la facolt fantastica, immaginativa
sia legata al profumo (gandha) e perch i gandharva siano
chiamati i musicisti divini, pi dei Veda possono essere utili
i testi taoisti: spesso una branca della tradizione getta luce
su unaltra. Rinvio perci al prossimo paragrafo.
GLI USI DELL IMMAGINAZIONE
Lunione dei gandharva e delle apsaras, dellaria e
dellacqua, forma la spuma, la sostanza del mondo fantastico
(homo vapor est, dice un motto amato nella Rinascenza), in
ultima analisi lessenza del mondo concreto e sensibile.
Gandharva e apsaras si incarnano nei sogni erotici
rispettivamente della donna e delluomo, nelle forme pi
naturali di fantasia4.
Il piano della potenza formatrice o fantasia cosmica da un
lato e quello della realt fenomenica, della Grande Illusione
dallaltro hanno sempre uh corrispettivo puntuale nella mentecorpo delluomo; in essa il piano della possibilit (per
traslato: la Vacca Cosmica, la Voce, la Sapienza, il Regno,
lOceano primordiale) corrisponde al vuoto che il centro del
cuore (ksha da fin dove e kash vista: il vuoto a
perdita docchio). Questo il luogo

o non-luogo del sonno senza sogni e della meditazione


profonda. Dice la Chandogya Upanishad: tutto ci che o non
nel mondo, si trova in ksha (vili, 1). Nel mahyna
questo vuoto al centro del cuore prende il nome di
layavijnna (laya significa ricetto, donde himlaya,
ricetto della neve, e vijnna composto dal prefisso vi con
valore intensivo e di jnna, gnosi). Nella mitologia questo
ksha o layavijnna designato dal vuoto del tamburo di
Sciva, dove assumono consistenza sonora i ritmi cosmici che il
dio viene rullando, i quali, materializzandosi, assumeranno le
varie forme del mondo fenomenico.
Gli esercizi di allenamento immaginativo della tradizione
sia yoga che tantrica insegnano a ravvisare questo ricetto
vuoto di tutte le possibilit dellesistenza nelle vene
pericardiche, che si immaginano scintillanti di luci e colori.
Da questo piano potenziale si trapassa a quello propriamente
fantastico o onirico, dalla potenza si comincia a scendere
allatto, articolando gli archetipi fondamentali della
coscienza desiderante, e questa la fase della fantasia
configuratrice o samkalp, nel cosmo come nelluomo. La
perfezione umana consiste nel coincidere con la fantasia
cosmica, riflettendone nella mente gli archetipi, le forme
formatrici, sognando e immaginando al modo stesso in cui la
Natura si articola e si svolge, organicamente. Questa la
condizione dello yoghin, il quale, facendo tuttuno con la
Natura naturante, dispone di yogamy, della potenza
proiettiva-creatrice.
4
E. Zolla, Lamante invisibile, Venezia 1986, pp. 43-52.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Chi non sa concentrarsi nel suo vuoto interiore, viceversa
fantasticher disorganicamente e scambier le forme del mondo
fenomenico per realt staccate dalla mente che le proietta;
invece di essere rispetto ad esse, per usare le metafore
tradizionali, un mero Testimone, un Consapevole Attore nelle
parti che gli capita di svolgere entro la Grande Illusione, un
puro Trasmigrante fra luna e l'altra forma di vita, si
identifica con i suoi ruoli.
Per poter coincidere con il cosmo, si eseguono degli
esercizi di fantasia guidata che modificano limmagine del
proprio corpo, in modo da proiettarselo come una successione
di vortici di energia, di ruote (cakra) sovrapposte. Nella
pratica liturgica privata si ottiene il medesimo fine
assegnando una divinit o parte di divinit a ciascuna sezione
del corpo attraverso il rito quotidiano detto anganysa,
lassegnazione {nysd) alle varie membra (anga). Quando si
esegua il rito con forza allucinatoria, il corpo diventa un
pantheon, una mappa del cosmo: ima tastiera perfettamente
disponibile, materialit spiritualizzata e spirito
corporificato, corpo e mente fusi in uno5; insegna il Gandhrva
Tantra soltanto un dio pu venerare un dio, ingiunge il
Brahmalya Tantra converti il tuo corpo materiale in divino.

Taoista
Manfred Porkert6, andando alle scaturigini del pensiero
tradizionale nella semantica di cinese, mostra che in essa
lidentit personale concepita come ima successione
intrecciata di cen
3
Sul cuore (hrid) si posa la mano destra enunciando aim
hridaya namah (il mantram aim
uninvocazione alla dea Sarasvati, al Verbo); sulla fronte
si posano quattro dita recitando la formula: om kltm sirasi
svh in cui il mantram kltm evoca la sfera della potenzialit
cosmica e del desiderio di esistere, attribuendolo alla testa
(siras) con uninvocazione di salute
(svh)-, in cima al capo si poggia il pollice con le altre
dita chiuse a pugno, dicendo: om sahuh sikhayai vansat,
attribuendo alla cima del capo (sikh) lattuazione vittoriosa
(sah) del desiderio (vansat); si incrociano le braccia come a
comporre unarmatura (kavaca) con il mantram assertivo e
virile (hm)\ om sahuh kavacaya hm; con lindice e il medio
si chiudono gli occhi, invocando il terzo occhio (netra
occhio, troyya terzo) per abbracciare lestensione
dellatmosfera (bhuvah)-. om bhuvah netratroyya vansat; si
trapassa infine allattuazione sul piano terrestre (bhur), che
comporta anche la distruzione, significata dal mantram phat, e
si piantano due dita nel palmo della mano sinistra dicendo om
bhur bhuvah phat.
6
Die theoretischen Grundlagen der chinesischen Medizin,
Stuttgart 1983, che parte da Die chinesische Medizin,
Dsseldorf 1981.
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
trali o accumulatori di energia, come si pu tradurre il
termine zang, che la rozza filologia ottocentesca credeva
equivalente al nostro organo7. In Cina vigeva una mappa
fantastica e plastica del corpo in cui operavano sei centrali
a partire dalla pericardica, identica all 'ksha. Queste sei
centrali fanno circolare lenergia cosmica che laccumulatore
polmonare cattura allatmosfera merc lindividuale ritmo
respiratorio. Ma per polmonare si deve intendere non
soltanto la dinamica specifica dellalbero broncopolmonare,
bens tutta lepidermide respirante e soprattutto il naso.
Questa sfera respiratoria corrisponde puntualmente al mondo
dei gandharva e trasferendoci in questi termini cinesi
intendiamo perch il loro nome derivi dal profumo (gandha), la
modalit che laria assume nel naso, e perch essi siano noti
come i musicisti cosmici: la centrale polmonare assorbe
secondo un suo ritmo lenergia atmosferica. Cos ha inizio
lassimilazione dellenergia pura, che assume una veste
fantastica e sentimentale via via che passa attraverso la
centrale della milza e poi del cuore (il principe), prima di
individualizzarsi del tutto nella centrale dei reni e di
manifestarsi infine nel mondo esterno attraverso la centrale
epatica (il generale), che potenzia i sensi con la fantasia

e la volont.
I popoli primitivi
Ogni popolo primitivo ha una concezione immaginosamente
ricca del corpo e una corporeit dellimmaginario che sfidano
gli studiosi rapidi e sprezzanti ed esigono una lenta,
paziente, venerante iniziazione. Credo che basti accennare,
molto alla lontana, al corpo che la fantasia dogon si
costruisce, quale fu esposto in particolare dalla CalameGriaule.
retto da quattro soffi. Ma gi questa parola traduce assai
male la dogon kikinu che simile a kinu, naso, respiro ma
anche a kne, organizzare e kine, fegato o cuore e
interno, centro di qualcosa ed a kini ombra. Sicch questi
soffi sono altres traducibili con essente, forze
formatrici, principi dorganizzazione, anime.
7
Corrisponde allideogramma che in giapponese si pronuncia
zo, il cui significato etimologico coperto, celato.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Ilprimo di essi detto soffio del corpo e si divide in
ima parte virile e in una femminile, quella presiede
allintelligenza ed alla volont, che sono espressioni di
autonomia, dunque, per traslato, di virilit, questa agli
effetti passivi, dunque, per traslato, femminili e si sente
nella cima del fegato.
Ma i due soffi gioiosi e luminosi hanno le loro controparti
oscure e stolte: allanimo si oppone la collera, o ombra del
corpo
o cuore rosso, allanima il complesso dellodio, del rancore,
della paura, detto anche penombra del corpo o cuore nero.
Oltre a questi quattro soffi del corpo, ne esistono altri
quattro detti della riproduzione: quello virile e luminoso,
chiamato buon sangue, largisce la fecondit, quello
femminile e luminoso crea la tenerezza coniugale.
Entrambi sono sentiti nel pancreas. Le loro controparti
stolte, limpotenza e la sterilit, sono sentite come connesse
ai cicli femminili.
Lanimo si manifesta nello sguardo, e se forte rende
radiosi, abbaglianti. La sua parte oscura sta invece
appiattita contro il corpo, nellombra appunto, metaforeggiano
i Dogon, ma pu anche mettersi in testa alluomo e rotearvi,
facendogliela girare e allora lanimo si ritrae sulla schiena,
mentre il turbine della stoltezza avvampa il cuore e fa
ribollire il fegato: le parole esalano in disordine.
Invece la penombra dellanima, il soffio stolto e femminile,
entra nei polmoni, gonfiandoli, agita il cuore e fa oscillare
il fegato, mette in foga lanima, soffio femminile luminoso,
che si rifugia sulla spalla, ed emergono allora le parole
rabbiose.
Nella donna lanima e nelluomo lanimo, il soffio luminoso
di sesso opposto in ciascuno, si considera comune a tutta una
famiglia e dimorante in uno stagno sacro dove ci si reca nei

momenti di vago malessere: ponendo fede a tale


rappresentazione si ha un rito per ritrovare lequilibrio dopo
uno smarrimento. Cos si afferma che lombra della donna e la
penombra delluomo (la parte oscura del sesso opposto) dimori
nel santuario del villaggio, in un recipiente di pietra colmo
dacqua pluviale. Quella invece di ugual sesso in un qualche
animale.
Dopo ladolescenza ognuno riverisce questi soffi, queste sue
essenze, dinanzi a certe are rappresentanti il suo corpo e il
suo cranio: se si tralascia di sacrificare allaltare del
corpo, si diventa goffi, ci si ferisce facilmente.
GLI USI DELLIMMAGINAZIONE
La milza sede dellumiliazione, delle parole troncate a
met nonch delleffeminatezza deUuomo, della virilit nella
donna; il pancreas delle premonizioni e dei sogni; ma sono le
clavicole a essere investite della massima carica simbolica,
perch nel feto si formano subito insieme al cranio, e solo ai
ventidue anni si saldano allo scheletro: si considerano
granai, dove immersi in acqua di vita giacerebbero otto semi
di fecondit.
Cos ogni parte del corpo investita di una funzione, dun
alone spirituale e animatore e ne deve provenire al credente
dogon una profonda intensit, intellettuale e sensibile
insieme, nella percezione del proprio corpo. Nel corpo un
Dogon si deve sentire di casa e lo svela daltronde lagio
ritmico delle sue movenze. La parola comparata ad unacqua e
sintenda: ad un movimento, un fluire, una sonorit ancora
indistinta, che si forma nel cervello e scende nel fegato,
dove bolle formando un vapore simile ad una nube di pioggia
(pioggia e voce in dogon sono parole di suono uguale) cui
il fegato conferisce il suo olio, la grazia, lunzione, se,
invece di rimanere assopito e chiuso su se stesso,
dolcemente scaldato dal cuore; quando vicevers il cuore
incollerito lo arroventi, allora il suo olio scotta e
sfrigola.
I polmoni sollevano, metaforicamente, con il loro soffio, il
vapore della parola dal fegato fino alle clavicole, simboli
della intuizione pi segreta, le quali misteriosamente
decidono se la parola si possa pronunciare: quando la
approvino, la rendono feconda e la fanno tornare ai polmoni.
Se no, essa rientra nel cuore, che arrossisce e la caccia
nella milza; il pancreas, cio la sede delle premonizioni, la
aiuta ad uscire, ed ecco il vapore caldo e untuoso levarsi
nella laringe, trasfondendosi in suono, calco acustico della
persona. Vi prevarranno
o lanimo (il tono grave) o lanima (il timbro argentino) o le
loro controparti stolte: lombra (la voce alta e seccata)
oppure la penombra (la voce flebile). La parola disegner una
curva corrispettiva ai soffi della riproduzione della
persona: calante, seducente se primeggia quello virile e
fecondo, ascendente e desiderosa se viceversa preval quello

femminile e tenero; se il soffio dellimpotenza predomina, la


voce sar nasale, se viceversa quello della sterilit, sar
alternante, errabonda. La parola luomo stesso, svelato
nella sua coloritura, nel suo sapore e, per metafora, dato in
pasto allinterlocutore attraverso lorecchio: dolce o amaro,
caldo o gelido, secco o untuoso. E luomo che stato tessuto,
cucinato da se stesso, quindi seminato in altri per
germogliare in loro.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
La parola per eccellenza quella cantata e ritmata, piena
dolio (ni in dogon, a seconda dellintonazione vuol dire
canto o olio), nutriente.
Luomo dogon si offre in pasto, crea e suscita con la
parola.
Baster questo accenno al corpo fantastico dogon, ma forse
va indicato anche quello di una trib americana che si dedic
con cura particolare alla medicina, i Callawaya della Bolivia,
che furono medici degli Inca. Custodirono in segreto, sfidando
le proibizioni dei bianchi, la penicillina nei secoli (Enrique
Oblitas, Cultura Callawaya, La Paz 1963). Essi sovrappongono
puntualmente le loro montagne sacre al corpo umano, nel cui
interno immaginano un cuore, una centrifuga che mescola
aria, acqua e minerali (il sangue e il cibo delluomo), per
poi diramarli in forma di acque sorgive (ladipe delluomo);
nei riti la danza dei flautisti, ora convergente ora
centrifuga, riproduce lalternanza cardiaca8.
NellEuropa barocca
Larte di trasfigurare il corpo in un cosmo immaginale
rimasta ignota in Occidente, salvo per tre fievoli tentativi
secenteschi.
Phineas Fletcher, mediocre compositore di egloghe piscatorie
del 600 inglese, scrisse The Purple Island: or th Isle ofMan,
lisola porporina, rosseggiante di sangue che il corpo
delluomo, poema in cui le varie parti del corpo sono cantate
come contrade con monti e valli, insediamenti e magistrature
reggitrici. Cos il v canto immagina il cervello come una
piazza dove due magistrati giudicano e mandano tra due caverne
dove degli artieri raffinano gli spiriti dellaria; i
prodotti degli artieri sono di poi rivestiti da Phantastes e
presentati al Principe, che n- tratterr parte nella sua
Tesoreria (la memoria). Cos noiosamente allegorizzando
Fletcher passa di organo in organo, per mero gioco barocco,
senza un afflato spirituale.
Questo forse non manc al discepolo di Boehme, il Gichtel
che per proiettava sul corpo la vicenda della caduta e del
riscatto, riducendo quella che dovrebbe essere una
trasfigurazione del corpo ad un sermoncino morale.
/
* J. W. Bastien, Qollahuaya - Andean Body Concepts: a
Topograpbical-Hydraulic Model of Physiology, in American
Anthropologist, voi. 87, n. 3, settembre 1985.

GLI USI DELLIMMAGINAZIONE


And pi vicirio alla mta Giambattista van Helmont,
lalchimista olandese, il quale part dallidea di Paracelso
che il corpo fosse retto da una forza centrale che chiamava
Archeus (il Talmud laveva chiamato Legislatore del corpo);
per van Helmont si tratta di una forza binaria, formata da due
concordi centrali, la milza e lo stomaco, duumviri del
corpo. Dio infonde alla milza direttamente il suo Lume e
perci essa diffonde nel corpo sano lallegria attraverso le
vene, e soltanto luomo fra gli animali ride. Ma il tentativo
di van Helmont non riesce a prospettare una vera e propria
mappa corporea del cosmo, sfiora appena larte tradizionale
del paesaggio interiore.
La mente occidentale proviene da un passato ignaro
dellunit trascendentale di corpo e mente; soltanto
Schopenhauer, che aderiva al Vednta, insegn (Die Welt ah
Wille und Vorstellung, 18) che volont e corpo formano
ununit, il corpo volont fatta rappresentazione: tesi
tradizionale.
Eppure, nonostante questa docenza schopenhaueriana, ci sembrano ancora incredibili le notizie provenienti da mondi
prossimi alla tradizione sapienziale, come queste parole da
The Witchs Dream, di Fiorinda Donner, il volumetto avallato
da Castaneda nel 1987: Medici e guaritori riescono a curare
perch alterano i sentimenti che il corpo nutre intorno a se
stesso ed al suo rapporto con il mondo, aprendo al corpo e
alla mente nuove possibilit, grazie alle quali si spezzano i
calchi ai quali essi si sono adattati. Cos diventano
accessibili altri piani di consapevolezza e le aspettative di
salute o di malattia legate al buon senso si modificano a mano
a mano che nuovi significati del corpo si vengono a
cristalliz- zar.

ffit'K-SJT
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
Tina definizione
Si contempla quando si miri ai significati della realt in
uno stato di quiete.
Allora le cose non si osservano soltanto, ma ci si interroga:
- perch esse esistono nel cosmo, perch si offrono alla
nostra attenzione?
Perci, contemplando, il nostro sguardo si fa insolitamente

intenso e assorto. Pu accadere che dopo non si sappia o non


si desideri dichiarare in articolati discorsi i significati
scoperti o intravisti; forse si lancer soltanto un sospiro
segreto, forse si presenter soltanto uno sguardo terso e
disteso, ma sicuramente, se contemplazione c stata, si
andati aldil delle cose significanti, in direzione del loro
significato.
Nel Roseto Sadi parla duna congregazione che rimane sorda
a un alato sermone, e spiega:
vuoti, logori, morti erano i loro cuori
perch non si erano inoltrati sulla via
che va dal mondo dei significanti a quello dei significati
Traduciamo sgraziatamente, ma didatticamente significanti
la parola surat, che vuol dire appunto forma, immagine,
circostanza, documento, costellazione. Sadi insegna che si
condannati,
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
restando fra i significanti, alla vuotezza, al logoramento,
alla morte; la contemplazione che colma, rianima, vivifica
il fondo della mente.
Per poco che ai significati ci si sia accostati mai, s
scoperto che essi sempre e comunque eccedono i significanti,
sicch si pu definire la contemplazione, con una frase
dapparenza bolsa, ma in s rigorosa, come latteggiamento che
svela il mistero delle cose; quando essa si dispieghi
interamente, fa comprendere il mistero dellemersione
nellessere dal nulla, il mistero per cui qualcosa invece di
non essere. Al culmine della contemplazione, raramente
raggiunto, il contemplante si identifica con loggetto
massimo, lessere come tale.
Un esempio
Guardare un bel volto e ammirarlo non ancora contemplarlo,
a tal fine occorre che lammirazione si dilati in uno stupore
pi vasto e interrogativo: intensamente, incrollabilmente,
eccezionalmente interrogativo. Ci si domanda, contemplando,
perch questa effimera pelle tesa su queste ossa ci incanti,
perch questo intreccio di linee componga una rete in cui ci
cade locchio. Che cosa la forza che sprigiona e che ci
assorbe? Di dve emana?
Insistendo in simili domande, forse si giunger a concepire
lesemplare perfetto, volto dei volti, magnete dei magneti,
che stringe in una compagine luniverso.
Non sempre tali domande si fanno, nellatto di contemplare.
Sono meditazioni che possono precedere o seguire o non
affiorare affatto, restando piuttosto tacite, sottintese:
rimangono presenti implicitamente, sullo sfondo. '
Quando la contemplazione non dia luogo a ordinati discorsi,
spesso si esprime con segni ancor pi eloquenti. Talvolta con
la danza: ancora i lama tibetani sapevano di doversi applicare
alla danza sacra quanto alla filosofia.
Spesso si comunica la contemplazione combinando linee e

colori, nelle sacre icone, rigorose quanto un trattato, i cui


autori sono, secondo la teologia ortodossa, i Santi Padri.
Spesso lessenza della contemplazione espressa in musica,
specie battendo un ritmo. La contemplazione duna persona,
dun paesaggio, si esprime cogliendone il ritmo latente, il
polso, la forma formante di
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
quelle forme formate; sentendola allinterno duna forma
formata, si accede alla sua radice nel mondo delle essenze
formatrici.
Un equivoco che non dovrebbe essere possibile
Chi adopera le parole senza contemplarne il senso capace
perfino di credere che la contemplazione sia qualcosa di
irrazionale, quasi non fosse la premessa dogni senso che la
ragione possa mai industriarsi di enunciare. Invero la
dialettica raziocinante, se portata a fondo, esplorata in
tutte le sue antinomie, prepara alla contemplazione mostrando
la miseria di tutte le opinioni, di tutti glinsegnamenti
profani. Chi abbia esaurito le opinioni alla soglia della
conoscenza contemplativa, chi sia giunto al cinismo verso i
valori profani, dellindividuo come della societ, per averli
indagati a fondo, fino al disprezzo verso le opinioni altrui
come verso le proprie, costui maturo per contemplare. La
ragione critica culmina nella contemplazione.
Chi ha detto meglio di Plutarco, nella sua pagina sui
simboli egizi? Tinte di colori diversi sono le vesti di
Iside, a segno del suo potere sulla materia, la quale tutte le
forme accoglie e tutte le vicissitudini subisce, potendo
diventare luce e tenebra, giorno e notte, fuoco e acqua, vita
e morte, inizio e fine. Ma senza ombra n variet la veste
di Osiride, che ha un solo colore, quello della luce. H
Principio infatti vergin di ogni mescolanza: lessere
primordiale e intelligibile essenzialmente puro. Cos i
sacerdoti non rivestono che ima volta sola Osiride della sua
veste, per subito riporla senza pi mostrarla n toccarla
mai... La visione aeUEssere che pura luce, intelligenza,
santit, simile ad un lampo che brilli nella nostra anima, non
si pu ottenere o percepire che in un istante. Ecco perch
Platone e Aristotele danno a questa parte della filosofia il
nome di contemplativa. Vogliono far cos capire che coloro i
quali hanno varcato mediante la ragione la confusa mescolanza
delle varie opinioni, si lanciano verso questo Essere primo,
semplice, immateriale, raggiungendo senza mediazioni la pura
verit e cos pensano di attingere, come nelliniziazione, lo
scopo della filosofia.
La contemplazione preferisce spesso rimanere silenziosa,
essendo ldisopra dei discorsi, ma non opposta allordine
dei discorsi, anzi lo ispira. Ma sia che la esprimano discorsi
o danze o
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
ritmi o colori, tutti questi movimenti non fanno che additare

al suo nucleo, che il totale silenzio, limmobilit, da


myen chiudere le labbra viene mystes iniziato ai misteri.
Invero soltanto per allusione e trasposizione la
contemplazione si comunica.
Le necessarie equivocazioni
A ben vedere soltanto equivocando dato di esprimete la
contemplazione. Essa un inesauribile tema, chi la conosce la
ama, ne vorrebbe incessantemente parlare. Essa apre al
mistero, che per definizione insondabile. Essa non nulla
di ci che di solito occupa la mente, anzi lopposto delle
cure, delle distrazioni che formano la materia quotidiana
della vita. Ma le parole che altro possono indicare se non
aspetti di questa materia quotidiana? Sicch soltanto
equivocando su di esse sar dato di accennare a ci che le
trascende.
Luomo di solito non immagina che qualcosa esista fuorch
desideri, affanni, piaceri; dirgli di saltarne fuori per un
attimo, anche se non ha niente da guadagnare a rimuginarseli,
vano. Tutto contratto, teso, se ne sta, si tiene stretti i
suoi affanni ancor pi dei suoi diletti. E per parlargli di
contemplazione non si hanno a disposizione se non le parole
stesse che designano quei suoi miserabili e quasi sempre
dolorosi possessi! Ma chi abbia spiccato quel salto al di l
di se stesso, chi abbia conosciuto la contemplazione, anche se
rimane intrappolato e soffocato nella rete deglinganni
quotidiani, sa, con la parte pi delicata e preziosa e
profonda del suo spirito, che tutto quanto non
contemplazione ha sapore di paglia o daceto, annoia o irrita.
'
Sicch per parlare di contemplazione si equivoca, ci si
traveste.
La maschera il tramite classico del contemplativo quando
vuol comunicare qualcosa di s agli altri.
Spesso ci si finti innamorati, della contemplazione si
parlato come duna dama elusiva e tormentatrice, che impone
prove e assilli, non tollera negligenze e fa apparire ogni
altra cura indegna. Cos i mistici arabi e persiani, quindi
provenzali e toscani.
Talvolta ci si traveste da viandanti in cammino verso una
arcana f meta, da scalatori, da trasvolatori. La gran festa
dei popoli siberiani | era riunirsi attorno allo sciamano che
schiumando e cantando raccontava la propria ascesa nei
cieli.,

CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE


In verit non c cosa die non si presti allequivocazione.
Simone Weil trov che perfino un capannone di fabbrica una
tesoreria di metafore per il contemplativo. Come lamore
impossibile serv da traslato ai medievali, cos le leggi
della fisica servono a lei. Diceva: se qualcuno mi prende il
guanto della mano sinistra e passandoselo dietro la schiena:
me lo ripresenta come guanto della mano destra, ho la prova

che costui ha accesso alla quarta dimensione; del pari se


qualcuno porge in certo modo soccorso al vinto abominato da
tutti, so che il suo pensiero volato fuori di questo mondo,
che egli ha contemplato (ella disse: andato a sedersi alla
destra di Dio). Cos chi descrive ambo i fianchi dun monte,
si sa che si sollevato pi in alto della vetta.
Se si vuole svagare con metafore tratte dalla scienza
recente, si pu andare assai oltre. La fisica moderna, osserva
ancora la Weil, fondata sul rapporto tra lavoro-energia
fornito e recuperato, prende perci a modello il lavoro non
qualificato, la mera trazione del manovale che esclude tutte
le categorie proprie della contemplazione: totalit, bellezza,
forma, finalit intelligente. Ma quando si debba dare una
teoria delle forme di vita, ecco affiorare concetti che paiono
fatti apposta per simboleggiare la contemplazione.
Fra essi lidea dellentropia negativa e del diavoletto di
Maxwell.
La temperatura del gas in due camere adiacenti comunicanti
tende ad eguagliarsi, ma se un diavoletto al pertugio fra le
due camere lasciasse passare soltanto le molecole pi veloci
della media, si otterrebbe il miracolo dellinizio della vita,
il calore verrebbe trasferito dalla camera pi fredda alla pi
calda, lentropia si rovescerebbe: ignis ex aquis. H
diavoletto ipotetico pu per operare soltanto se possiede
una certa informazione intorno alla velocit relativa delle
molecole. Senza unidea degli enti da formare
o conformare, non esiste specificazione, vita. E nellacido
desossiribonucleico si scoperto il codice dellinformazione;
il modello del lavoro non qualificato non serve a spiegare
lorigine della vita, necessaria una codificata idea delle
specie. Cos gli enzimi che scatenano le reazioni chimiche
fondamentali della vita operano grazie alla loro forma,
incastrandosi nelle molecole. Idea e forma tornano a reggere
la scienza. La contemplazione ritrova cos nella scienza le
sue metafore predilette: essa, che coglie dietro la materia la
forma, dietro la forma lidea o forma formante e dietro questa
lorigine delle origini. E nella contemplazione che altro fa
luomo,
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
se non filtrare i propri sentimenti e i propri pensieri,
facendo passare nella pi segreta camera del suo cuore
soltanto i pi perfetti, come il diavoletto di Maxwell le
molecole pi rapide dei gas? H contemplativo accumula nel
proprio fondo soltanto i pensieri pi veraci, le aspirazioni
pi spirituali, le impressioni pi pure e nobili, e cos attua
il miracolo, dalla miseria quotidiana crea una segreta
ricchezza, dalla dispersione semplicit, unit, attenzione
pura. Simboli della solerzia necessaria possono essere il
pastorale, con cui si sorvegliano i sentimenti, lo scettro con
testa di cane, con cui si vigilano i pensieri. Il
contemplativo il pastore, il cane dei propri pensieri, un

impassibile testimone, che li valuta, li trasceglie: sua


metafora il diavoletto di Maxwell che inverte lentropia. La
vita contemplativa la vita vivente, la vita nella sua
essenza. Il contemplativo ripete latto creatore di vita.
Altre equivocazioni
Se invece che dai testi di chimica o di fisica si vogliono
trarre metafore da quel che fu il libro sacro dellOccidente,
si potranno chiamare i contemplativi discendenti di Seth,
lultimo figlio di Adamo ed va, denominati figli di Dio in
contrasto ai figli delluomo, discendenti di Caino, i quali,
pur condannati allerranza, al divenire, come sono, si
ostinano a edificare citt e a escogitare tecniche. Di quando
in quando nelle citt, nelle officine dei figli di Caino si
manifestano i figli di Sth, fra i quali No, il quale salva
le idee, gli esemplari delle cose dal diluvio che non fu e non
sar, ma qui ora e sempre. Anche nel Vendidad, zoroastriano
si parla dei migliori fra gli uomini e di Yama che congrega
in unarca gli arcani semi di ogni essere.
La metafora del contemplativo come Medico, Salvatore ha
unapplicazione particolarmente tragica e di una quasi
insopportabile intensit. Il richiamo alla contemplazione
lunico che resti a coloro che nel mondo hanno soltanto le
loro lacrime da sacrificare e che la ruota dellesistenza ha
spezzato: data loro la scelta fra suicidio e contemplazione,
hanno soltanto strazi da dimenticare, orrori da immolare. Sono
la materia pi perfettamente impastata e segnata, atta ad
accogliere la forma della pi pura contemplazione. Non c pi
speranza mondana per loro, nessuna sensualit pu accenderli.
A loro s, pu parlare il contemplativo, se la contempla
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
zione davvero lo infiamma, lo fa delirare, magari
suggerendogli visioni daldil, impossibili perch celesti
soccorsi, trasmutazioni. Dallincontro del martoriato e del
contemplativo nasce la pi atroce e gloriosa delle feste, il
cui archetipo la prossimit delle tre croci. La croce spezza
la credibilit del mondo profano, tronca il respiro, non
lascia sussistere nulla della persona, che si dilegua come
quando balzi addosso una fiera o si cada in una voragine.
Dov allora ci che crediamo di essere, ci che gli altri
credono che siamo e in cui ci rispecchiamo? La contemplazione
mira a una liberazione non meno radicale. Fra beatitudine e
crocefissione ondeggia dunque la definizione del
contemplare.
Inesauribile equivocazione
Infinito tema la contemplazione. Mai cesserebbe di
parlarne, chi la ama, eppure cos facendo sar ritenuto un
mostro dai suoi simili, tanto pi legati al mondo, tanto meno
desiderosi di evaderne. Molti nemmeno hanno mai osato cogliere
in se stessi i primi, trepidi tropismi della contemplazione,
non hanno dedicato un minimo sforzo a coltivarli, nutrirli.
Non deve stupire questa diffidenza, questo sospetto; la

contemplazione giustamente fa paura, poich incenerisce le


menzogne quotidiane con cui agghindiamo noi stessi, la nostra
parte, lumanit. vero che essa promette la beatitudine, ma
per darla deve stanare, tormentare e purgare. E spesso, dopo
aver largito momenti di compiuta letizia, diserta, e
labbandonato prova allora la tenta- ' zione di rinnegarla.
Essa infatti il ritorno alla semplicit e unit a cui
tutto in noi aspira come a una patria smarrita; ma tutto in
noi molteplice e contraddittorio, e la molteplicit, la
contraddittoriet, quando vogliamo sottrarci alla loro presa,
ci ricattano, ci blandiscono, ci fanno balenare i loro piaceri
affannosi, acri, violenti per distoglierci dalla quiete,
oppure ci insultano urlandoci che non abbiamo il diritto di
isolarci, di sottrarci alla nostra ineluttabile natura di
esseri molteplici e dispersi, contraddittori e terreni, figli
di Caino e non di Dio. Per non cadere nella trappola delle
loro voci occorre lindifferenza vrso lopinione che altri si
faccia di noi, che si abbia noi di noi stessi, necessario
sentirsi come banditi, spie di Dio nel mondo che del
maligno.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Sublime risuona lallocuzione di Avicenna in quel carme
secolare della contemplazione che il suo racconto
delluccello; chi dalle sue alate grida non si senta
trasportare, tralasci la via della contemplazione:
Fratelli della verit!
Rincantucciatevi, come fa il riccio, che nella solitudine
mostra il suo segreto e cela la sua esteriorit. Dio mi
testimone! Che il vostro segreto appaia, che la vostra
esteriorit scompaia!
Fratelli della verit!
Spogliatevi della pelle come il serpente si squama!
Camminate come la formica, che nessuno oda i vostri passi!
Siate come lo scorpion, che ha la coda armata, perch da
dietro che il demonio sorprende!
Per restare in vita, trangugiate veleno! Per mantenervi
vivi, amate la morte! Siate sempre in volo, non fatevi un
nido, perch nel nido che si catturano gli uccelli... Siate
come il gufo, che di giorno non si fa vedere; s, lottimo fra
gli uccelli il gufo.
Un punto fermo
Nello svariare di definizioni, di volti del contemplare un
punto resta fermo: che il contemplativo non distratto, n
affannato; le dissipazioni del sentimento o del pensiero egli
allontana con gesto instancabile, tanto che lo scacciamosche
un simbolo universale della contemplazione. Come il terriccio
alla piainta, come le fondamenta alledificio, cos sta la
quiete alla contemplazione.
Ma si visto: simbolo dello stato contemplativo che abbia
del tutto proiettato fuor della persona profana la croce.
Come si concilia con la quiete la massima tortura? Non

possibile che lintimo del Cristo sia turbato, ma il


sacrifcio della croce radicale: i nestoriani e lIsIam
risolsero questa contraddizione dicendo che la crocefissione
fu apparente, i Padri greci ne affermarono la realt, ma
sostenendo limpassibilit del cuore, dello spirito del
Cristo. Nelle altre religioni il quesito si ripropone per il
martirio dei gi liberati dai vincoli terreni, dei Bodhsattva
tornati in terra a manifestare la verit per carit pura; essi
gi hanno valicato il cancello della morte, hanno avuto la
visione del proprio corpo e della propria anima come salma,
come mero strumento da abbandonare o da riassumere, a seconda
che si scelga lelevazione nella
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
pura luce (la condizione di Arahat) o il ritorno caritatevole
e testimoniale, i cui motivi e i cui modi sono del tutto
incomprensibili dal punto di vista umano. Certe forme di
iniziazione consistettero in una vera e propria uccisione, in
unesperienza del mondo dopo la morte.
E una dottrina comune che la massima prova, la stessa
possessione diabolica del corpo e dellanima, quale ebbe a
subire padre Surin, non leda il nucleo di imperturbabilit,
anche se questo avvolto nelle bende funebri, nello strazio
pi intollerabile.
Ma senza giungere ai misteri del martirio, luomo avviato
comunque sulla via contemplativa, se pur prova turbamenti
nellanima, preserva incontaminato, fisso alla quiete lo
spirito.
Insegnava san Giovanni della Croce (M.C. n, 5) che per
attingere la purezza e la pace a noi destinate, occorre prima
essere spogliati e svuotati, e sono di certo conturbanti la
svestizione e la purgazione delle potenze. Ma anche questa
notte oscura, che fne ha se non la quiete che eccede i
sensi? E se per attraversarla si abbandona la pace, perch
pace non , bench tale allanima potesse sembrare. Una
soddisfazione dellio effimera e falsa si pu spacciare per un
annientamento dellio: meglio spazzarla via subito, prima che
fatalmente si ribalti in malinconia o disperazione. Perci di
visioni tremende si nutrir il mistico cristiano, in vista
della radicale deve sacrificare la quiete apparente. Ferma
dinanzi agli occhi egli tiene limmagine del massimo
raccapriccio, diuturnamente ripete gli ululati di orrore dei
Salmi, fino a svuotarsi di ogni reazione umana, per
presentarsi - alla Forza che lo port nel mondo - come un
cadavere. Limmagine del cadavere, inaugurata per la
tradizione cristiana da Filone, rimane costante nei secoli.
Essa sottintende che si debba passare attraverso lagonia.
Cio che si debba spezzare la quiete per ottenere una maggior
quiete. La quiete rimane il fine e lapice della mente,
locchio di quel tifone che il contemplativo stesso ha
scatenato per meglio contemplare.
Il
significato e i significanti della quiete

Ma quiete una parola. Le parole sono sempre ostaggi;


appena concesse al mondo profano, subito questo ne fa reti,
gabbie. Come preservare il significato dalla fatale sorte
dogni significante?
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Consiglio di cambiare costantemente la parola. Che il
pomeriggio non ci sorprenda ad usare la parola del mattino.
Che il nemico non abbia mai nulla in mano che non siamo
disposti a lasciargli, come la tunica del discepolo fuggiasco
del Cristo. Pi si varier il termine, pi rimarr
incrollabile il significato; pi si girer attorno
alloggetto, meno si sar vittime di illusioni ottiche, di
giochi dombre. Gli uomini legati al mondo, ai significanti,
fanno lopposto, credono di ottenere stabilit e integrit,
incatenando il significato a un vocabolo, a una formula.
Canonizzano le parole fino ad anatemizzare i sinonimi. In
gurdia dallipnosi dei termini, delle formule. Variamoli
viceversa, senza indugio. A vortice. I canti sciamanici sono
rosari di sinonimi, la loro moltiplicazione dei simboli
vertiginosa.
Finora si insistito a dire quiete. Se davvero sappiamo
che cosa significa la parola, possiamo abbandonarla senza
timore.
C il sanscrito samdhi: significa mettere insieme,
combinare, unire, concludere, ovvero designa la prova,
larmonizzazione, il consenso, lattenzione, il fissarsi della
mente, la meditazione e infine nello yoga denota la fusione di
chi contempla con loggetto contemplato, nel buddhismo
lestrema fase del meditare, vuol anche dire estasi o tomba
dun santo.
Si potr anche dire condizione di buon pastore o condizione del testimone.
I Padri greci parlano di apatia, che Isacco il Siro avverte,
sta non gi nel non sentire, ma nel non accogliere. Gregorio
di Nissa dir: uniformit, semplicit, deiformit. Altri dir
estinzione. O beatitudine. O Rosa. Altri cielo o regno celeste
o etere di luce. Altri distacco dai risultati delle azioni,
anonimato (Ibn Arabi dice che luomo si placa quando confida
che nessuna azione gli sia attribuita).
Cassiano volle tradurre la parola greca apatia e parl di
tranquillit. San Bernardo dir ozio (otium sanctuni, otium
delicatum). Ma perch non dire invece vuoto? SantIgnazio
parler di rassegnazione totale: vera, omnimoda. Pierre de
Caussade di abbandono alla divina provvidenza. Altri dir:
abisso, tenebra. Cos Ruysbroek lAmmirevole insegner che
nellabisso insondabile della semplicit tutte le cose sono
abbracciate nella beatitudine e fruizione. Ma labisso stesso
niente lo abbraccia salvo lUnit essenziale. Questo abisso
il nulla, e nulla unottima denominazione della quiete
profonda. Soltanto nellannientamento che porta al nulla si ha
una

CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE


conoscenza sperimentale di d che resta altrimenti lenunciato
inutilmente dogmatico: il mondo fu creato dal nulla. Nel
Regno degli amanti Ruysbroek incalza: Luomo dal nulla
stato creato. Ecco perch cerca questo nulla che non da
nessuna parte e in questa ricerca va cos lontano da se stesso
che perde le proprie tracce, sprofondando nella semplice
essenza della Divinit come nd fondo di se stesso, morendo in
Dio. Il Genesi allora cessa di essere qualcosa che avvenne in
epoca remota, il tempo in cui il tempo cominci a essere
tempo, idea abbastanza inconcepibile, per diventare
semplicemente lesperienza, assai ardua, della quiete
profonda.
Buona parte dei rituali religiosi sono rievocazioni della
creazione del mondo, dell'inizio. Ma inizio in molte lingue,
come in sanscrito agra, significa essenza, cima. E comunque
chi vi arrivi si trova a ridosso del nulla, e questo si potr
anche chiamare povert di spirito. Eckhart nel sermone sui
poveri di spirito propone in sostanza questa denominazione
della quiete: povert: c nellanima un fondo segreto da cui
provengono conoscenza e amore e questo qualcosa non conosce e
non ama, perch sono le potenze dellanima che conoscono e
amano... Questo fondo segreto non ha n passato n futuro, non
in attesa di niente che gli si debba aggiungere, non avendo
niente da perdere n da guadagnare.
ha quiete un criterio sufficiente
Si dir da taluno che la mta della vita il coro delle
virt, non la quiete. Ma le virt agli occhi dei Padri greci
erano mezzi per ottenere la quiete e san Giovanni della Croce
(M.C. il, 6) ne dimostra la strumentalit dicendo che la fede
serve a fare il vuoto nd raziocinio, liberando lintelletto
(di cui, scrisse san Tommaso, il raziocinio un difetto); la
speranza serve a fare il vuoto nella memoria, proiettando di
l da ogni ricordo; la carit infine serve a denudare di ogni
affetto e godimento che non sia in Dio e da Dio, cos facendo
il vuoto nella volont. Frutto di queste virt dunque la
quiete. La carit unardente pace, n lardere contrasta con
la pace. Il mare di fiamma dellstasi pacificante un
immemoriale traslato sciamanico e torna immancabilmente nei
mistici dogni tempo, dal fresco mare di fuoco del Mathnavi
(i, 789) di Rumi alle esortazioni del Libro delle sette chiuse
di Ruysbroek: immagi
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
natevi uno smisurato mare di fiamme divampanti, bianche, dove
arda il creato ridotto a fuoco, un fuoco immobile che brucia
su se stesso. Lamore essenziale cos si possiede nella pace
bruciante, divampante godimento di Dio e degli eletti
aldisopra di ogni forma e di ogni pensiero. Avverte un verso
del mistico turco Ghalib Dede che prima di ardere fra tali
fiamme bisogna vendere lanima.
Questa ardente carit, che i sufi chiamano Vino, lo stadio

che precede la quiete profonda, stadio precedente


allidentificazione col divino. Il nesso della carit e della
quiete ricompare nella dottrina buddhista della estinzione
assoluta che si raggiunge grazie alla compassione verso ogni
essere. Nella sua forma perfetta la carit va a ogni forma,
anche alla minerale nella preghiera dellalchimista, oltrech
alla vegetale e allanimale. Le forme religiose pi terrene
restringono la carit agli esseri umani, a differenza del
buddhismo e del giainismo; la carit verso tutte le creature
si fa per sentire nelle figure maggiori delle tradizioni, in
san Francesco dAssisi o nelli- mm Reza degli sciiti.
La dottrina della carit che ardendo porta alle soglie
dellestinzione ritroviamo nel cabbalisino, che insegna a
liberare le scintille divine dalla rude compattezza della
materia, soccorrendo Dio che in questo mondo appare
sofferente: compatendoLo ci si identifica con Lui.
La dottrina riappare nelle pagine degli Yoga Sutra di
Patajali in cui lunione o yoga appunto si definisce come
larte di restringere le fluttuazioni della mente fino a
liberarla dalla sete di oggetti e a tal fine bene
coltivare lamicizia verso ogni essere felice ( ridi con chi
ride, esorta san Paolo), s da sradicare invidia e gelosia, e,
daltro canto giova nutrire la propria compassione verso ogni
dolore (- piangi con chi piange), s da estirpare ogni traccia
di violenza. Grazie alla carit si elimina tutto ci che in
noi forza coagulante e corporale (tamas), quindi tutto ci
che solvente, dilatante, cio tutto ci che ci proviene
dallanima (rajas) e resta infine in noi puro e quieto lo
spirito o cielo supremo, alto sopra la terra e latmosfera
(sattva). La carit uno degli strumenti per raggiungere
questo esito, accanto al controllo del respiro e alla
concentrazione mentale.
Con queste indicazioni di Patajali si ottiene anche una
definizione alternativa della quiete: il distacco dello
spirito dallanima. La si ritrova in san Paolo e Massimo il
Confessore la riprende (nella Mistagogia) dicendo che nel
tempo del corpo si praticano le virt
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
morali; oltre liconostasi, nellanima si contempla Dio
attraverso le perfezioni create e sullaltare dello spirito
infine si chiama a soccorso il silenzio della gran voce
invisibile e misteriosa di Dio per mezzo dun altro silenzio,
loquace. Si stesa una collana di parole e di frasi, di
sinonimi di quiete e luna illumina laltra come le perle
adiacenti su un filo, e come la luce delle perle si esalta e
depura per laccostamento, cos il significato unico e
immutevole si mantiene intatto, perfetto nel trascorrere
dallimo allaltro dei significanti, delle parole
pronunciabili dunque mutevoli, insidiabili, discutibili. Non
aggrapparsi alle parole somma igiene, evitare che da efficienti evocazioni esse si degradino a segni algebrici duna

meccanica combinatoria, diventando ostaggi in mano alla


dialettica avvocatesca che uccide la contemplazione.
Ai due capi della collana due determinazioni di quiete si
contrastano: alluno nulla, allaltro lessere come tale
(da cui si part). Infatti lassoluto trascende essere e non
essere; lessere come tale si rivela allannullarsi dogni
esistenza. La mente resti pure perplessa. Dio che istilla
nelluomo la perplessit, insegna Ibn Arabi, e si pu anche
dire: la vertigine dinanzi ai significanti costringa ad
aggrapparsi al significato.
\
La parificazione di veglia e sogno
Si vive per lo pi persuasi intimamente della nettezza
vivace di certi contrasti, come quello che divide la veglia
dal sonno e dal sogno, li si prende per naturali e sicuri.
Verr un giorno chi sapr approfittare di questa stordita
certezza. Potr essere un cultore della camminata a piedi nudi
sulle braci accese e si rester esterrefatti a vederlo
compiere il suo miracolo, uscendone con piante intatte e
felice; si tenter di stabilire in quale modo labbia
compiuto: da sveglio? S, con occhi aperti e intensi,
reggendosi perfettamente, camminando in equilibrio. Eppure era
anche come trasognato, c caso che pregasse e fosse tutto
assorto nella preghiera, senza, comunicazione con lesterno,
in uno stato vicino al sonno o al sogno! Si vorr emularlo,
come avvenuto di recente negli Stati Uniti, ed egli
insegner a farlo, comunicando modi di orazione, di distacco,
di fede o, per dirla in un vocabolo unico: infondendo una
specie di trasgnatezza, che si combina in modo impeccabile e
pieno alla veglia.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Chi sia abituato a meditare, non si arrester a questo
punto, ma insister nel discorso, definir come uno stato che
fa coincidere la veglia e il sonno e forsanche il sogno,
quello che consente di attraversare le braci ardenti. Possiamo
osservare le fotografe di fedeli greci che compiono lopera
tenendo innalzate sulla testa le icone di san Costantino e sua
Madre e noteremo nel loro sguardo una veglia che non
attenuata, semmai resa pi nobile del consueto, ma anche un
rapimento interno che si ha soltanto dormendo in un sogno
solenne.
Lo sgomento di fronte a queste pratiche si attenua e alla
fine cessa se non ci lasciamo abbattere dalla distinzione, che
si crede ovvia, fra i tre stati della coscienza. Intanto,
quali dati certi assicurano la veglia e la piena
consapevolezza?
Sono termini molto meno garantiti di quanto lopinione
comune ritenga. Daccordo, la veglia lapertura piena della
mente sul reale intorno a noi, per cui con un tocco molteplice
comprende il massimo dei dati disponibili. Il contrario della
chiusura, segno del sonno. Eppure anche nel sonno penetrano

alcuni messaggi esteriori, e tutta una gamma di consapevolezze


diverse associata malamente nellidea di veglia. La veglia
pi intensa unestensione vastissima del sonno: il suonatore
impegnato in modo pieno, dimentico, non avverte nulla di ci
che lo circonda, immerso nel sogno della melodia che esegue,
tanto pi quanto meno ha bisogno di ripassare lo strumento, di
accertarne il controllo. Il guerriero veemente si sente
trasportato nellazione e dopo non sapr come essa si sia
svolta. Ricordo lincontro con un eroe di guerra turco, al
quale domandai come avesse fatto a guadagnarsi le
onorificenze. Confess che stava su ima vettura con alcuni
compagni in mezzo alla campagna cipriota quando allimprovviso
furono bersagliati da una sparatoria fitta e si buttarono dal
veicolo, rifugiandosi in un fosso. A quel punto la memoria del
nostro soldato svanisce, e ricomincia a manifestarsi soltanto
sentendosi abbracciato dallufficiale in un luogo lontano. Gli
racconteranno che allimprovviso egli si era impaurito della
situazione disperata di quel pugno di soldati accovacciato nel
fosso e si era alzato con la faccia stravolta, buttandosi
contro la posizione greca e conquistandola. Dopo era stato
portato alla capitale per essere premiato, ma la sua opinione
era di aver provato soltanto un mancamento, un venir meno.
Questa cognizione delle possibilit eccezionali aperte dalla
parificazione di veglia, sonno e sogno condusse varie civilt
a fondere
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
in uno la sapienza massima e la transe. Non soltanto in India
la metafsica pone al vertice dellesperienza questo
superamento, ma in genere nei tempi pi arcaici la vita una
preparazione a questo trapasso.
Possiamo ancora visitare alcune civilt rimaste preservate,
dove tutta lesistenza una preparazione al salto nella
condizione fusa di veglia, sonno e sogno. Bali mostra le
esibizioni di danzatoriguerrieri in transe nei teatri e in
ogni villaggio le feste maggiori sono indette per assistere a
questa promozione di fanciulle, di donne, di uomini. La danza
il mezzo normale per operare il trapasso, si pu aggiungere
la benedizione con acque consacrate, la recita di carmi,
linalazione di profumi. La transe a volte scancella la
memoria di ci che avviene durante il suo corso, ma talvolta
permette di averne una rimembranza. A volte toglie di mezzo la
volont, ma talvolta nasce dalla sua esasperazione. Le
suddivisioni rigorose alle quali siamo adusati, crollano
tutte. H capitano Cook stup per i gridi che udiva dai nativi
della Columbia Britannica che avevano dolcemente cantato sulle
loro scialuppe: erano entrati nella
o usciti dalla transe. Cantare sul serio imponeva il trapasso.
Siamo lontani da questi mondi dominati dalleminenza della
transe, eppure una storia corre ai bordi della nostra storia,
nella mistica dellOccidente. Essa presumeva una psicologia
per la quale le suddivisioni consuete degli stati di coscienza

dovevano svanire. Il santo occidentale imparava a non


impuntarsi e a non tornare su se stesso, a vivere sospeso e
abbandonato, lasciando che a poco a poco emergessero in lui
forze oggettive divine. Imparava a fondere la veglia e il
sonno. Leducazione ascetica portava s a fare, ma senza
consapevolezza riflessa, e neW Idiota del 1450 Nicola Cusano
insegnava, riassumendo la tradizione tanto cattolica che
ortodossa, che chiunque procuri di diventare saggio con una
tensione puramente spirituale, si sente commosso e dimentico
di se stesso, finch nel suo corpo come se non vi fosse pi.
Una condizione che sarebbe arduo definire di veglia o di
sonno.
Allinterno di questa condizione superiore alle distinzioni
nette e perentorie, le varianti sono infinite. Maria e Sancta
Teresia, la mistica fiamminga (la cui opera apparve in Het
lever van de weerdighe moeder Maria a Sta. Teresia, a Gand nel
1683) dichiarava: Talvolta nellorazione e anche durante il
lavoro manuale, non ho altra attivit nellanima, che di
lasciar salire giocse le fiamme damore verso lAmato, senza
parlare, solo con uno
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
sguardo damore su di Lui (...). Questo gioco damore potrebbe
durare ore e perfino giornate intere senza fatica e vien
prolungato da influssi divini, mentre io resto passiva.
Francesco di Sales nel Trattato dellamor di Dio and a
fondo nellanalisi di questi stati, distinguendo la forza che
si manifesta nellanima dalla violenza e turbolenza, la
compattezza dalla sensibilit e ferocia: lamore come il
fuoco, la cui materia quanto pi delicata, tanto pi ha
fiamme chiare e belle. come se un velo di sonno purificasse
il bagliore. Che cos la presenza di Dio nellanima? domanda
san Francesco di Sales, e risponde: come vino mielato posto
accanto ad un alveare, per cui le api se ne ubriacano e
perdono ogni violenza, cessano di combattere luna con
laltra. Del pari tutte le potenze delluomo cadono in riposo
e soltanto la volont opera: liberi sono lintelletto, la
memoria, ludito, limmaginazione, luomo come un bambino
che succhia il latte e altro non fa, pur vedendo, udendo e
muovendosi. Ma chi prega nella piena unit non saccorge di
pregare, perch farlo vorrebbe dire distrarsi dalla sostanza
divina per pensare alla preghiera con cui prega. Chi sta in
orazione non sa se sta o no in orazione, perch non pensa
allorazione ma a Dio. Cos riprender il tema il signore di
Rent nellopera a lui dedicata da Jean-Baptiste Saint-Jure
nel 1651: egli non fa orazione n dintendimento n di
memoria, non vede, non sente niente, niente gli piace o gli
dispiace, sente solamente la volont viva e pronta a ci che
Dio gli vorr imporre.
Cos labbandono mistico depura luomo, lo riduce al momento
presente, rende lievi come piume, fluidi come acque, semplici
come infanti, dolci, lievi e mobili.

Lessere in veglia nellera moderna un abbandono di questo


ideale ancor vivo nei santi del secolo XVIII, ci si sente
davvero desti soltanto quando si funzioni in modo aspro e
tagliente, sorvegliato e trepido. Il pagamento per questo
proposito tremendo, esso significa che agli inebrianti non
si sapr che cosa chiedere.
Contemplazione e possessione
La contemplazione protratta e intensa sfocia nellestasi.
In essa le potenze sono legate, come nello svenimento, ma la
forza intellettuale rimane intatta, anzi si accresce. Fra il
deliquio e lestasi contemplativa corre la differenza stessa
che distingue il
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
sonnambulismo dalla marcia estatica, nella quale lespressione
del volto , a differenza che nel sonnambulismo, raggiante e
la mente non gi impedita, ma resa pi acuta. Questi i segni
che raccomandavano di osservare i trattati cattolici. Fra i
sufi si insegna a distinguere lipnosi dallestasi in quanto
allestatico non si possono impartire ordini, fare
suggestioni, e la sua anestesia non dipende da un suggerimento
particolare ma spontanea. La sua facolt intellettiva infine
intatta, anzi, pi acuta.
I trattati ind distinguono la contemplazione con radici,
quando ci si identifica con gli oggetti fino a trascendere i
sensi; senza radici, quando si trascendono la memoria,
limmaginazione, la mente stessa e la persona si affina in una
pura, semplice consapevolezza, in qualcosa di simile allo
stato che i trattati cristiani denominano orazione di semplice
presenza. Infine si perviene al vuoto.
Sia nella contemplazione con radici come dopo la morte in
vita il contemplativo pu essere posseduto da ima forza divina
o angelica e vivere, da aora, in uno stato di possessione
simmetrico a quello del posseduto da una forza demoniaca.
La possessione divina ha unillustrazione classica nel
cristianesimo, lepisodio della Pentecoste, quando gli
apostoli furono invasati dallo Spirito.
E sorge il quesito: come si concilia una possessione
violenta, che appare come uno scatenamento ebbro, con la
quiete?
Gli apostoli ebbri sembravano a chi li vide precipitarsi per
le strade della Gerusalemme festiva.
Ci che capitava loro non era un avvenimento raro nella
storia dIsraele, dove le congregazioni di profeti avevano
coltivato una possessione che era anche contagiosa. Quando
Saul, dopo essere stato crismato e baciato da Samuele,
incontr la congrega dei profeti, perdette la testa: gli salt
in testa (insiluit super eum) lo Spirito.
IIcomportamento dun posseduto dallo Spirito lascia esterrefatti.
I cittadini della decorosa Tebe rimasero sgomenti allarrivo
dei seguaci di Dioniso; eppure il dionisismo dovette essere

fondato sulla conoscenza dunarcana quiete, se non cinganna


la soave, sublime percezione che si ha entrando nella stanza
della villa dei misteri a Pompei.
Resta la tentazione di contrapporre, come Nietzsche fece,
con
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
spavaldo chiaroscuro, lacquietamento apollineo che smorza
ogni traccia di volont propria, alle terribili crisi della
possessione dionisiaca, come in musica si distinguono
rigorosamente i due .modi: il dorico, quieto e ordinato, e il
frigio del ditirambo ubriacante. Plutarco distingueva la
possessione di Apollo, quella di Dioniso, Pan e Cibele, quella
delle Muse e infine quella di Eros.
Possessione, quiete e conoscenza
La salute lo scopo del medico anche quando egli scateni
crisi, provochi ascessi di fissazione. Anche nelle possessioni
religiose del culto dello zar, del tarantismo, il fine della
quiete chiaro e negli invasamenti stessi il nucleo
spirituale - se non dellinvasato, di chi
lo dirige - resta adamantino. Cos il cabbalista che si diriga
non alla Misericordia ma alla Forza di Dio o lind che si
immedesimi in Sciva Bhairav o in certi aspetti di Kl al fine
di purificarsi. Quanto alla mistica musulmana, anche nei
parossismi degli imitatori di Majnun (da jonun, delirio,
possessione) il fine resta pur sempre quello dellinvito
coranico (89, 27): 0 anima pacificata, toma al tuo Signore.
Ma per comprendere luso della possessione occorre un certo
spaesamento rispetto alle categorie consuete dellOccidente.
Mi parlava un giorno un sacerdote yoruba di come laveva
iniziato il padre, confidandogli i segreti fra la veglia e il
sonno, mi aveva anche cantato alcuni inni ai singoli di; alla
fine disse: Devo stare attento, a cantare questi inni,
rischio di perdere la testa. Soggiunse: Per noi non c
religione senza possessione. La frase mi spalanc una porta
sulla sua realt. Mi trovai a guardare dal suo punto di vista.
Glinni che aveva cantato erano modi di mettersi in rapporto
con un archetipo, con la fonte di una serie precisa di realt.
Non con unastrazione ma con la realt pi reale, con quella
che forma i mondi visibili. Conoscerla non imparare a
parlarne con competenza, ma immedesimarsi in essa, lasciarsene
possedere. Tutti siamo posseduti sempre dal nostro archetipo o
da alcuni archetipi che in noi via via sincarnano. H
sacerdote colui che conosce il proprio archetipo o dio, ma
anche tutti gli altri. Capir dunque, quando un uomo malato,
che certi archetipi e non altri se lo stanno contendendo. Come
il sacerdote yoruba ha conoscenza di tutti gli di-archetipi,
il sufi conosce tutti i Nomi di Dio. Tutte le
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
possibilit essenziali della vita debbono essere note, vissute
se si vuole stare al riparo dalla sorpresa o meglio in uno
stato di costante stupore dinanzi al caleidoscopio delle

combinazioni darchetipi sempre varie, sempre uguali. Perfino


quando degeneri in un gioco da cartomante, la contemplazione
del pantheon rende ricettivi e sagaci.
Ma conoscere davvero gli archetipi non guardare al reale
attraverso la griglia delle combinazioni archetipiche,
sentire la loro presenza cme si sente quella del nostro
prossimo dietro le maschere che indossa. Nelle civilt come la
yoruba conoscere gli archetipi vuol dire subirne la
possessione.
Quando in paese yoruba si alzano glinni alle singole
divinit o quando negli adiacenti paesi i convertiti musulmani
nelle confraternite sufi lanciano linvocazione ai singoli
Nomi di Dio, si evoca un archetipo che pu anche impossessarsi
del cantante in contemplazione.
I termini tecnici africani o haitiani che descrivono
levento si ritrovano alla lettera nella nostra lingua, ma
come modi di dire, non pi come modi di capire. Si dice a
Haiti che larchetipo la divinit o angelo - fa girare la
testa, per cui non si sta pi nella pelle, si fuori di s,
si fanno scintille, sicch la divinit ci salta in testa, ne
siamo montati e dopo non sappiamo pi che cosa ci ha preso.
Questi modi di dire sono a Haiti e nelle terre africane
dorigine descrizioni accurate, frutto di osservazioni
attente. La forza archetipica incomincia appunto sfiorando,
lievemente inebriando, quindi ghermisce, piega a s, cavalca,
cacciando fuori dellaggredito la consueta persona,
sostituendosi ad essa e lasciandolo, dopo la crisi,
trasognato, ignaro.
II fatto che parlando, senza chiara e razionale coscienza,
usiamo il vocabolario tecnico della possessione, ci dice
quanto siamo persuasi, senza saperlo, che la possessione lo
strumento di conoscenza pi perfetto. Pericoloso, perch il
mezzo per averla noi stessi. Praticare questo sistema di
conoscenza richiede che ci si affidi a una maestranza
sacerdotale, la quale ci sorvegli e guidi, oppure che ci si
alleni a entrare in noi e a uscirne, considerando la nostra
anima come un oggetto da collocare dove fa comodo, guidandola
cos come si guida, in un comune apprendistato razionale, la
memoria, o in un comune allenamento, la muscolatura. Inoltre,
acquisita questa padronanza assoluta e spirituale, occorre
conoscere il mondo degli archetipi, sapersi orientare dietro
le
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
quinte del visibile, tra le forze che reggono lo spettacolo di
marionette che il mondo.
Questa preparazione allarte di usare la possessione
comporta a Haiti certi rituali, fra i quali primo e principale
quello, arieggiarne
il
battesimo, detto lavata di testa, dopo il quale ci si
possono permettere possessioni beri temperate. Consiste in
preghiere recitate sul candidato, cui si tiene in testa un

cataplasma di pane, di vino e di erbe. Dopo, egli diventa un


cavallo scozzonato, che si potr lasciar montare
impunemente.
Il rito per indurre la possessione varia a seconda
dellarchetipo divino da convocare: un disegno, una melodia,
un ritmo, un profumo, un passo di danza, un sacrificio
particolari lo definiscono ed evocano. La possessione, anche
dopo la lavata di testa, comporta sempre un certo rischio,
come anche le estasi dei mistici, che sono un tipo di
possessione perfetta; nelle sessioni africane il sacerdote
bada con insufflazioni, con suoni di sistri, a lenire i
trapassi, e questi sono spesso terribili, come terribili sono
pure certi momenti dellestasi mistica. Dopo laura inebriante
in cui si vien meno e si scivola fuor di s, lo scatto
dellimpossessamento spesso pauroso; spinti come d una
molla, si gira su se stessi, a volte sar opportuno lottare
per restare vigili, come fece Giacobbe, che assunse perci il
nome di Forte contro Dio: Israele.
Lo sappiamo senza confessarcelo
Ma ima crisi di possessione non che il paradigma di ogni
esperienza psichica drammatica, che coinvolga davvero. Quando
davvero ci afferri lira o lamore o la malinconia o qualsiasi
trasporto, arriva lattimo in cui non si sa pi quel che si
fa, in cui ci gira la testa.
Che cosa ci ha preso? Uno spirito di bene o di male? Per
capirlo occorre personificare quella vaga parola spirito e
tutto diventer rilevato, nitido, intelligibile. Se persona
lunione di unintelligenza e di una volont, come negare che
in quei momenti ci dirigono unintelligenza e una volont
distinte da noi? Agiamo per istinto? La parola non che una
contrazione di istigazione.
Quando san Bernardo dice che possiamo riconoscere gli
spiriti che ci sollecitano a questa o a quella condotta
sapendo che spiritus camis mollia, spiritus mundi vana,
spiritus malitiae semper amara
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
loquitur, lavvedimento si pu opportunamente tradurre in nomi
di divinit, come si farebbe in paese yoruba o a Haiti. San
Paolo spiega minuziosamente i segni dai quali si riconosc
quando la possessione da parte dello Spirito santo, onde
tutto il contegno diventa mite e soave e armonico e benevolo.
Se si impara al primo assaggio quale spirito ci stia
corteggiando, sfiorando, se si apprende a discernere i demoni
e gli angeli, si ottiene finalmente quella rarissima dote che
la libert, non lo spirito di superbia e damor proprio, che
una possessione luciferina.
La differenza tra noi e gli iniziati yoruba o haitiani che
essi approfondiscono in sessioni questo discernimento,
imparano il repertorio di canti, colori, gesti, formule con
cui si propizia luna o laltra delle possessioni che ci fanno
corona come possibilit sempre presenti. Quanto agli sciamani,

essi apprendono a entrare e a uscire a volont da se stessi, a


usare di se medesimi come meri strumenti, allenando la loro
psiche come lo spadaccino il polso, e soprattutto pervengono a
mantenere lo spirito o intelletto perfettamente lucido durante
la possessione. Sogna, viaggia, la loro anima, ma il loro
cuore vigila. Fra molti popoli lebbrezza rituale una prova,
un allenamento a mantenersi incrollabili nellintimit spirituale, osservando e dirigendo le forze psichiche scatenate.
Luomo comune preferisce Vivete in un astuccio, estinguendo
la forza dello spirito in s, lasciandosi in balia di un solo
archetipo: sono fatto cos, il mio carattere dice.
Sillude, chi non sa muoversi tra le latenze invisibili
sempre alla merc dellignoto, dun demone qualsiasi.
Soltanto il contemplativo acquista ima distanza fra s e l
sua psiche, che sa a quale spirito offrire, cos
identificandosi allo Spirito divino. Meri fantocci gli
appaiono gli uomini puramente attivi, che credono di rimanere
padroni di s quando si riducono a catatonici, si chiudono in
se stessi e in realt poi non resistono a restare cos chiusi,
e periodicamente si cercano eccitazioni, infatuazioni, liti. E
chi li possiede, allora?
A una strana e squallida torma di larve si offrono preda, a
quelle che aleggiano sugli spettacoli, sui banchetti,
suglincontri erotici, sulle bische. Non esistono nelle citt
civilizzate santuari dove si pratichino rituali di
possessione, ma uno studioso della possessione, osservando gli
spettacoli pi ordinari, pu imparare benissimo il meccanismo
con cui essa sorprende e soggioga le ! vittime. Osserver il
fumoso interno di una bisca: gli ossessi
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
lanciano grida, sibilano, si mettono fuor di s o stanno
immobili a occhi sbarrati; osserver linterno dun ritrovo
dove una coppia si corteggia: i due si parlano a dirotto
sottovoce, poi stanno in un .silenzio attonito, sorreggendosi
con movimenti molli, cedevoli o improvvisamente scattanti, in
attesa che questo loro mimo riesca, faccia precipitare
finalmente il colpo di fulmine, che infine, ecco cade, e
subito al malizioso languore subentra lo sgomento: altro che
gioco, sono posseduti, ossessi, accecati, il cuore stato
rubato, han perduto la testa. Oppure si osserver la
possessione collettiva degli stadi, simile a quella che nella
Roma pagana pure si scatenava, salvo che allora Tertulliano o
Agostino intuirono nellinvisibile i dmoni visibilmente
agitanti le torme di posseduti.
Da una qualche possessione daltronde non si liberi mai,
altra infatti non pu essere la sorte della psiche o anima, la
quale femminile, ricettiva: matrice destinata ad accogliere,
a essere posseduta, per definizione.
Si sta a vedere se essa diventi per lo spirito uno strumento
di conoscenza. Lo spirito, dando in pegno lanima, infatti,
pu imparare a conoscere gli archetipi, non con frasi, ma

grazie a vivide scene, a fisionomie precise, a colori e a


ritmi fusi in una situazione, in una scena che
lincarnazione della forza invisibile, esterna a noi,
concretata sulla scia dun ritmo, dun timbro, dun modo
musicale, sotto un certo segno grafico o bandiera o quadro o
scultura o piano di fabbricato o pianta di citt, concordante
con una certa erba, un certo albero, un certo animale, un
certo gioiello, a cui sono corrispettivi una camminata, un
abbigliamento, una parlata, un sacrificio.
Gli usi della psiche e i modi della possessione
Senza la premessa della possessione come criterio
fondamentale e mezzo di conoscenza, che cosa si pu intendere
dei Vangeli? Si apra il Vangelo di Luca; di che cosa vi si
parla fin dallinizio, se non delle due opposte possessioni,
dello Spirito santo e dei dmoni impuri? Lo Spirito cala su
Ges al battesimo, e quindi egli toma pieno dello Spirito,
per essere spinto dallo Spirito nel deserto a subire la
tentazione o battesimo di fuoco; poi, spinto dalla potenza
dello Spirito sinoltra in Galilea, e nella sinagoga di
Nazaret applica a se stesso le parole di Isaia: lo Spirito
del Signore
| CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
f
su di me. Tutta la sua vita pubblica uno scontro con i
demoni da cui sono posseduti i vari energumeni, a Cafarnao il
demone lo riconosce in virt della sua penetrazione di spirito
sottile, gli altri, successivi, anchessi lo riconoscono per
figlio di Dio. Preludio al Sermone sulla montagna
lesorcismo dei molti tormentati da spiriti impuri; nel
peregrinare successivo di Ges il suo seguito sar formato di
donne liberate da spiriti maligni. La conoscenza insegnata da
Ges per molta parte una penetrazione nei modi di
possessione maligna e unistruzione esoreistica.
Senza la premessa della possessione quale via di conoscenza,
come spiegare lorigine del teatro, la funzione dellattore
sacro? Come intendere le guarigioni ottenute con crisi di
possessione dichiarata, clamorosa, risolutiva nei malati che
erano tormentati da una possessione oscura, malignamente
larvata, che non erano se
I stessi ma nemmeno apparivano in modo violento posseduti
dallo | spirito morboso?
Il metodo tantrico raccomanda talvolta di lasciarsi invadere
dal furore quale che sia, fino esserne posseduti, e
sciogliersene con una risata. Molti Salmi sono un abbandono
integrale allorrore o alla disperazione, che si ribalta
perci nella'liberazione.
Presso taoisti e buddisti in Cina si pratic unautoipnosi
allucinante fino alla possessione, ma regolabile a talento, in
modo da modificare limmagine del proprio corpo, da
sostituirla con una nuova e diversa rappresentazione, fino a
diventare energumeni ben

l temperati. Nacquero da questo uso della fantasia le arti


marziali di ! certi monasteri, la scherma e il pugilato con
lombra. In certe | scuole buddiste si pratica la composizione
di luogo, com
I chiamata negli esercizi ignaziani, fino ad allucinarsi, fino
a farsi possedere dalla visione, in modo che corpo e anima
ne siano impregnati come da una situazione reale, per poi
stroncare tutta la scena allimprovviso, al grido di: Sei
unillusione. La spada della discriminazione spirituale
spezza ci che avvinceva, illudeva corpo e anima: da ora in
poi si vivr senza dar fede a ci che sensi, sentimenti e
ragionamenti presentano. Ma nel contempo si user questa o
quella rappresentazione, le si dar fede, se possa giovare a
qualche fine spirituale.
Ramakrishna viveva allucinato, posseduto dalla Madre;
incontr un advaita che glinsegn a calare il fendente dello
spirito sullAdorata. In seguito Ramakrishna insegn
alladvaita larte di evocare la Madre, di farsene possedere.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
In quasi tutti i procedimenti iniziatici si passa attraverso
una composizione di luogo allucinante e quindi ci si
disinganna. Spesso gliniziandi scoprono che la morte che
hanno subito, cui sono sopravvissuti come mera consapevolezza
fuor del corpo e dellanima, stata inscenata dagli anziani
acconciati, travestiti da archetipi. La rivelazione rende
increduli dinanzi al visibile e capaci di allucinarsi a
volont da allora in poi. Castaeda ha compendiato in breve il
fine massimo dello sciamano: incardinare il proprio quadro
della realt non nella ragione ma nella volont.
difficile arrivarci, se non si passa attraverso la scuola
della possessione. Lo sciamano deve saper mantenere intatto
lintelletto contemplativo nella possessione, questo il suo
segreto essenziale: egli rimane incrollabilmente presente
nello spirito mentre il corpo gli giace in catalessi e lanima
gli si trasmuta, preda di archetipi. In gradi minori di
possessione, invece che dalla catalessi si presi dalle
convulsioni, come i Dinka occidentali, durante rituali in cui
si lasciano possedere dallo spirito che reca armonia e infonde
un cuore fresco. Oppure si anestetizzati e trasognati,
come coloro che affrontano a piedi nudi i carboni ardenti o si
feriscono con spade.
Sempre il fuoco ha gran parte in queste cerimonie, come
presso i Boscimani del Kalahari, che nella possessione come
fossero alimentati dalle fiamme, oltre che dai ritmici
battimani o come i membri della societ dei Biuty nellAfrica
equatoriale, la cui orazione si accompagna accostando una
vampa via via allocchio per accendere locchio del sogno,
allorecchio per incendiare il cuore ispiratore, al grembo per
rendere ardente la sensibilit sottile. Dioniso ha la chioma
in fiamme, sugli apostoli scendono fiamme alla Pentecoste.
Ci si fermi alla possessione da parte dun archetipo che

incendia, ci si spinga alla conoscenza assoluta spezzando la


possessione: la materia.prima, darrivo o di partenza, pur
sempre ima visione, uno scenario, un mito.
Il mito
Il contemplativo usa naturalmente un linguaggio mitico, che
mira cio alla precisione delleffetto interiore: il
contemplativo mitografo vuole comunicare unesperienza
inesprimibile e il lin
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
guaggio comune perci non gli serve a nulla, la realt
descritta dal linguaggio comune va distrutta. Insegnava
Dionigi PAreopagita che
lo stato di suprema contemplazione tocca ci che si pu
esprimere soltanto con negazioni: infinito, invisibile.
Pot accadere al crollo dellimpero romano che un qualche
barbaro invasore, capace di stringere la spada con unenergia
da invasato, volesse comunicare la fonte di quella sua forza
ai sottomessi Romani o Greci. Come fare? Lui o un suo antenato
aveva avuto una visione: gli era apparsa una figura di donna,
di arcangelo (colei che seguiva, in norreno: fylgia) o una
sacerdotessa, come si narra nelle saghe, lo aveva iniziato
allarchetipo della vittoria e del sacrificio glorioso, a
certi canti, a certi arcani, dotandolo dun patrimonio da
trasmettere ai figli, s da fame esseri altrettanto
trasfigurati, singolari, veementi. Come spiegare tutto ci ai
civilizzati suoi sudditi, ormai incapaci di concepire tali
possessioni?
Avr mostrato loro la figura di quella visione, un simbolo
di quellarchetipo, un drago, una Melusina dipinta sulla
tenda, effigiata sul cimiero, sbalzata sullo scudo, issata
sulla polena. Avr narrato che la sua famiglia proveniva dal
matrimonio dellantenato con Melusina, la donna drago o donna
serpente. Che altro poteva dime? Poteva soltanto offrire quel
mito, che era il pi fedele dei ragguagli possibili alla
domanda: Di dove mi viene la furia guerriera? Che cosa mi
conferisce lestasi sul campo di battaglia?.
Ben poco ne poteva capire il tortuoso giurista greco o
romano, abituato a truffare tutti salvo il proprio corpo e la
propria anima, inconsapevole ormai di avere uno spirito, anche
se ben capace di sdottoreggiare sulla parola spirito.
Un altro esempio pu essere fornito dal rosario.
Un ignoto contemplativo nel secolo xv prov piet per i
tanti ingenui devoti, pur capaci di una qualche vita
contemplativa. Come aprire in loro quel fiore mortificato?
Insegn a impegnare i polpastrelli sui grani duna corona
contando le invocazioni, cos spianando il sentire; a calare
la fantasia negli archetipi dellascensione mistica; a
impegnare la mente nella meditazione. Leffetto era quello di
certe gesticolazioni sufi per cui ogni arto segue un suo
movimento autonomo, s da far planare liniziato sopra la sua
anima sensitiva e la sua ragione cos variamente impegnate.

Per porgere il dono, lignoto maestro disse che san Domenico


aveva ricevuto il metodo dalla Vergine stessa durante una
visione. La visione non documentabile, ma sicuramente vero
che un cos
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
profcuo strumento viene direttamente in dono dalla Sapienza e
si armonizza con il mondo domenicano; dunque verace il
quadro della Madonna del Rosario suglinnumerevoli altari.
Soltanto uno stolido ne chieder i riscontri notarili. Stolido
perch non ha imparato dalla vita che sigilli, verbali,
memoriali servono soltanto a provocare apposizioni di
ulteriori sigilli, stesure di contrverbali e contromemoriali.
Chi va in cerca non di convalide che risolvano liti, ma di ci
che fa obliare ogni lite, non chiede verifiche ma verit che
rendano liberi, non congetture ma archetipi, non fatti
materiali ma esperienze interiori, presta fede ai quadri sugli
altari e gli tornerebbe anche gradito che, metti il caso,
quellignoto mistico del secolo xv avesse visto qualche
rosario sufi o mhyana.
Il significato dun mito unesperienza contemplativa.
Il contemplativo gode di ineffabili incontri. Non ne redige
schede, non fa riscontri anagrafici, ma individua un racconto
che sia perfettamente analogo al suo incontro.
scrupolosamente esatto, proprio perch non accumula notizie,
fatti da far quadrare. Porge il mito, e chi ne vuole
usufruire, lo riponga nella mente, lo contempli. un calco al
quale verr ad aderire unesperienza, su di esso ci si pu
allucinare con profitto.
I monaci taoisti o buddisti che insegnavano le arti marziali
prescrivevano lesercizio di vedere il proprio braccio come
attraversato da una sbarra di ferro o di ravvisarlo come un
tubo teso, gonfio di unacqua sprizzante fino allorizzonte.
Se avessero incontrato un allievo cos stolido da esclamare:
Ma il mio braccio non di ferro! Non una pompa!, come
avrebbero potuto rispondere? Facendogli provare sul cranio la
forza dun braccio in preda a queste allucinazioni.
Landroginia
Molti degli sciamanti per lndia cercano liniziazione
tantrica. La religiosit fra tutte disprezzata, e occultata da
secoli, sembra dover riemergere, nella pudica India moderna,
richiamata alla ribalta da Europei e Americani che ne
implorano glinsegnamenti. Essa si fonda su esercizi
dimmaginazione che fanno accedere allandroginia.
Chi fosse tentato di disprezzarla, perch cos distante da
ci che educato a riverire (o meno) come religione,
riflett: si ritrova
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
identica come via della folgore nel buddhismo e nel taoismo,
come sono insegnati ancora oggi. I metodi, le dottrine
coincidono dunque in tutta lAsia centrale e orientale, fra
popoli lontanissimi, e le origini paiono essere, in India,

prearie.
Quando, in un qualsiasi mercatuccio indiano, si vede il
pifferaio agganciare alla sua lieve sinuosa melodia il pitone
ondulante, si assiste a un rito isolato e degradato della
religione tantrica. In essa il flautista suona per sollevare
un cobra: la prova che possiede la scienza dei ritmi, anche
quelli che reggono il corpo delluomo. Gli esercizi degli
adepti fanno adergersi la spina dorsale come un serpente che
sinnalzi sciogliendo ima spira dopo laltra. H flauto a
questo punto ha un effetto erotico, come si vede dai flautisti
e dai loro eccitati ascoltatori sulle pareti dei templi ind.
Sui vasi greci si vede il satiro eccitato al suono del flauto:
non era stato in India Dioniso?
Eppure non correrei troppo nellidentifcare come erotico,
semplicemente, questo effetto. Sembra una gran novit della
nostra fisiologia, laver constatato che durante il sogno
luomo sessualmente eccitato, ma credo che gli antichi lo
sapessero gi. Che cosa pu mai significare la raffigurazione
di uomini come stecchiti per terra e itifallici, sulle pareti
di certe grotte preistoriche, se non il sogno sacro ottenuto
nella grotta? Ed Ermete, perch mai dovrebbe essere
itifallico, se non dio della fecondazione n dellerotismo?
per il dio del sogno.
Se il taoismo tantrico e anche altre forme tantriche
prescrivono uno stato di apparente eccitazione, perch
vogliono porre il praticante in uno stato di sogno guidato, di
immaginazione attiva. Egli pratica con una compagna, reale o
immaginaria, perch deve porsi in uno stato apparentemente
(strano uso dellavverbio, lo so) erotico. I testi a volte
proscrivono a volte prescrivono latto erotico durante il
rito.
Nella versione buddista avviene questo: si sogna deliberatamente (altro strano avverbio, dopo quel verbo), con grande
evidenza, magari aiutandosi col suono del flauto, che
dallosso sacro alle narici due canali sintrecciano nel
corpo, come due serpenti, a sinistra rosso e femminile,
freddo, lunare, a destra bianco e maschile, solare. Se nel
rito si enunciano delle sillabe sacre o mantram, le vocali
vengono dalla corrente femminile, le consonanti dalla virile.
Stimolando la corrente o il serpente virile, luomo teso alla
liberazione mistica raggiunge la Compassione per tutti gli
esseri
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
senzienti, una calda misericordia. Stimolando lopposta
corrente o serpe femminile, raggiunge labbandono, la quiete:
il senso del vuoto universale. S menzionato Ermete: ecco il
suo caduceo.
Finch i due serpenti sono scissi, si vittime del
trascorrere delle illusioni (il samsara), si trascorre dalla
passione violenta allindifferenza. Il tantrika vuole la
fusione, laccoppiamento dei due opposti, grazie a cui essi

diventano Compassione e Vuoto. Per farlo, .stimola un altro


sogno. Immagina che questa fusione o conoscenza liberatrice
(bodbicitta) sia qualcosa di visibile, un grumo candido
allaltezza dellombelico. Per smuoverlo, ha bisogno di
caricarsi di energa femminile e lo fa imbevendosi delle
attrattive della sua compagna, assorbendone la magia, lo snodo
di spirale con cui essa attira luomo come la terra riarsa
beve gorgogliando la pioggia. Il tantrika sogna che la sua
femminilit, cos rafforzata, si compone con quel grumo, crea
in lui, nel suo ombelico, un embrione androgino.
Come una fiamma questo sale, come lasta del caduceo fra i
due serpenti, su, splendendo, nel cuore e su fino alla cima
del cranio. Ora c stata limmacolata concezione,
lequilibrio assoluto delle due forze, l completa
beatitudine.
Questa talvolta traspare. In un suo amabilissimo libro
Compas- sion Yoga, John Blofeld racconta una variante cinese
di questi esercizi: ci si rappresenta Tara, una divina
fanciulla verde, e quando essa presente, ossessiva alla
mente, la si contrae, fino a fame un pollicino di fulgido
smeraldo e si fa entrare nel cranio, scendere dentro nel
cuore. Adesso la volta del sognatore di contrarsi fino a
diventare lei; lei e lui sono adesso tuttuno, un gioiello
verde accecante. Quindi entrambi in quel bagliore scompaiono,
sono nel vuoto, liberati. C, dice Blofeld, chi serba Tara
nel cuore il giorno intero, andando per le sue semplici
faccende: diventato anche lei, n uomo n donna. La faccia
stessa di certi vecchi monaci cinesi finisce cos col
somigliare alla dea della Compassione (che daltronde in Tibet
il Buddha della Compassione).
Oso confessare un sospetto che mi venuto studiando queste
ricette cinesi per limmaginazione pia e androginica. Che i
Greci avessero misteri simili, di cui ci parlerebbero a
sciarade i miti?
Ercole contaminato. Ermete (sempre lui) lo vende schiavo,
in espiazione, alla regina Omfale (che vuol dire Ombelica) e
per lei Ercole ammazza un serpente che ha inghiottito chi ha
osato
CONTEMPLAZIONE, POSSESSIONE E QUIETE
deridere i sacri eunuchi della Madre degli Di (delle energie
sottili). Allora Omfale lo libera ed: egli adesso met
maschio e la notte feconda Omfale, e met femmina e di giorno
fila tutto vezzoso, travestito da ancella. Alla fine della
prova di nuovo puro. Sar soltanto uninsulsa favoletta? Non
rispecchia un rito tantrico?
Oppure: Tiresia vede due serpenti accoppiati, col bastone
colpisce la femmina e femmina diventa, quindi il maschio, e
viceversa. Oppure si dice che Tiresia era una ragazzina che
Apollo, dio della sapienza, volle possedere. Ella chiese in
cambio di conoscere la musica (il suono malioso con cui
comincia la pratica?), ma poi non si diede al dio, che la

convert in maschietto. Come tale indispett Giunone, che lo


riconvert in giovinetta, ma Giove ne rifece un maschio. Fu la
volta dun dispetto a Nettuno, per cui Tiresia ridivenne uomo
ed ebbe modo di indispettire Venere, che lo mut in
vecchierella. Ma la canuta Tiresia innamora Aracno e Venere
non ne pu pi, fa di lei un sorcio (animaletto profetico che
abbandona le navi quando fanno acqua, cavalcato in India dal
dio dellintelligenza) e di Aracno una donnola. Alla fine
Tiresia stato tutto, tutto, perci sa tutto. Sa perfino
troppo.
Sa come finir Narciso (dal fiore si ricava un unguento per
il mal dorecchi), invano amato dalla povera Eco, che diventa
uneco, un riflesso, e poi da un pederasta, che ne muore.
Diana allora strega lo sdegnoso, che si vede nellacqua e
muore per amore del suo riflesso. Non ha saputo conciliare in
s i due opposti, i due riflessi corrispettivi, luomo e la
donna.
Tiresia vede anche la tremenda verit su Edipo. Il padre di
Edipo, Laio ha attratto il malanno della sfinge su Tebe,
perch ha rapito un ragazzo. La sfinge la donna: ha faccia
di donna, corpo di leone, coda di serpe, ali daquila. Tutti
gli opposti sono conciliati in lei, tutti i tempi e le
stagioni. Pone la domanda fatale: Chi che ha quattro, poi
due, poi tre piedi, e pi ne ha pi debole?. Edipo, che
viene dallver ammazzato il padre, che ha osato insultare
lui, suo figlio e riflesso, capisce lenigma e risponde alla
Donna: LUomo. Sa distanziarsi tanto da capire che luomo
un mutar di stato nel tempo, un riflesso della sfinge ovvero
che lei un riflesso di lui e viceversa. Ha superato la prova
di Narciso. Edipo sposa la madre e quando Tiresia gli spiega
che cosa ha fatto, si strappa gli occhi. Diventa cieco, quindi
veggente. Come Tiresia, accecato da Atena, la Sapienza, per
averla vista nuda, Edipo ora vede che cosa egli stesso ha
fatto uccidendo e abbracciando via via i propri riflessi, i
propri opposti.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Se poi si prova a sovrapporre la versione tamila dei miti a
quella greca a noi familiare, i risultati si accrescono.
Cos si mostra in un pi ampio quadro, ad esempio la storia
di Tiresia, che in Tamilnad si chiama Narada, e si narra che
egli sindign a vedere abbracciati Visn e Lakshmi. Come
possono degli di cadere vittime dellillusione cosmica, e
darsi allamore?, protest.
Visn lo prese e immerse in una sacra piscina che gli rimut
il sesso, facendolo donna. Come tale Narada partor figli e un
giorno ebbe a piangere sui loro cadaveri sparsi sopra un campo
di battaglia. Riapparve allora Visn a domandargli notizie
dellillusione cosmica. Una volta aldil dogni dualit,
Narada poteva tornare maschio, e cos, dopo averlo
ribattezzato nella piscina e rifatto come prima, Visn si
allontan.

Chiave della vicenda del Tiresia tamilo Visn, il dio


dellillusione cosmica. Ma il dio che ottenebra la vista a
Tiresia e costringe Edipo a cavarsi gli occhi un altro.
Stazio in un sublime verso svel il senso dei miti
daccecamento: il dio che getta loscurit sugli occhi, fa
scendere tutta la luce nel cuore. Impariamo a conoscere
lidentit del dio che accieca Tiresia e spinge Edipo al gesto
tremendo, dai frammenti del mito di Edipo che si raccolgono
nei templi tamili: lEdipo tamilo uccide il padre per punirlo
daver mancato di rispetto a Sciva, si strappa gli occhi per
offrirli a Sciva che vuole ima prova damore. Il dio della
dissoluzione cosmica il perno nascosto della tragedia, a
lui che Edipo si consacra.
lui che concede la massima illuminazione interiore e la
quiete compiuta.
CIRCE, LA DONNA
Luomo matura interamente soltanto a patto di affrontare,
comprendere e assorbire in s la donna, non una femmina qualunque di citt o di campagna, ma la custode della sapienza
dimorante al centro del mondo e diffcile da trovare quanto
luomo capace di reggerla. A lei rimanda tuttavia la femmina
pi modesta come luomo che laffronta trapela dal pi goffo
villano. Tracce, reliquie dello sposalizio di Venere e di
Anchise si serbano nel pi meschino dei convegni damore.
Suprema manifestazione di sapienza la primavera, la grande
impresa di costruzione della natura, quando nel fangoso mese
dei Pesci la materia si rimescola e riatteggia disponendosi
allimpronta delle forme. Allora dallalto, dallinvisibile,
dal possibile scendono le forme pure nella terra
febbricitante, dove i semi stanno soffrendo per
unincontenibile brama di luce e si macerano, cicciano,
spingono fuori ingordi filamenti, annaspanti dita protese alla
luce; essi sono luce che toma alla sua fonte e assume per
farlo la forma di piante. Nel buio sottoterra semi, bulbi,
fittoni fermentano, penano, lavorano e da sempre luomo ha
interpretato questopera per analogia al concepire del grembo.
Poesia, culto, danza, pittura, scultura tramandano con diligenza il volto dellTniziatrice-Primavera, il cui archetipo si
cela nel fondo di ogni mente.
Essa assunse nomi diversi via via. In Grecia si chiam Circe
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
e parve davvero incarnarsi al tempo mitico della spedizione di
Giasone alla Colchide. '
Apollonio, che fu direttore della Biblioteca dAlessandria,
nelle Argonautiche diede forma epica elegante e colta alla
leggenda di Giasone e dei suoi compagni in viaggio a rapire il
vello doro, orma del Sole sulla terra (o pergamena su cui era
vergato il segreto operativo maggiore dellalchimia, secondo
la tradizione alchimistica bizantina). Lo stupendo arazzo
poetico di Apollodoro cela o deforma un documento arcaico
dambiente sciamanico. Molti critici ne hanno fornito ormai la

prova, meglio di tutti, in memorabili saggi di tra le due


guerre, Karl Meuli. Egli dimostr che i compagni argonauti
sono gli aiutanti dello sciamano Giasone, il cui nome
significa Guaritore e, come prescrive la tecnica sciamanica,
durante le loro sessioni, ciascuno assume lanima duna fiera
(ne testimoniano i loro nomi totemici: Autoliko il lupo,
Ancheo lorso, Linceo la lince, Argo il toro). H periplo di
Giasone (come quello di Odisseo) corrisponde a una
consuetudine sciamanica universale, il viaggio dun comitato
di adepti sulla piroga degli spiriti o piroga serpente1.
Ancor oggi dato di assistere alla rappresentazione della
spedizione sulla piroga degli spiriti alle feste dei Salish, a
pochi chilometri da Vancouver.
Unavvisata rilettura delle Argonautiche consente
soprattutto di rivisitare la pi sublime figura di donna fra
quante si stagliano agli albori della nostra storia.
Al sacerdotale profilo di Circe, Apollonio pi fedele di
Omero, il quale ne manipol il ricordo come glimpose la
civilt patriarcale achea. Apollonio la presenta non soltanto
come purificatrice esorcista, ma ce ne raffigura il pi intimo
segreto.
Egli ci narra con ritmi attoniti che Medea e Giasone,
contaminati dal sangue sparso, accorrono da lei, che sola pu
scancellarne la traccia, merc il sangue espiatorio dun
porcellino (dun figlio delluomo, come taluno interpreta
letimo di suino). Gettate le gomene allattracco, i due
eroi ed amanti assassini la scorgono sulla riva che si versa
acqua di mare in capo, perch un sogno di sangue e di fiamme,
preavviso della loro visita, lha inquinata. Circe li
1
M. Harner ha sviluppato un metodo di istruzione
sciamanica basato sulla pratica della piroga degli spiriti,
che apprese fra i Desana amazzonici (The Way of th Shaman,
New York 1980). Sulla nave degli spiriti negli sciamanesimi
indonesiani scrisse lo Steinmann (Ipek, xin-xiv, 1939-40,
pp. 149-205).
CIRCE, LA DONNA
guida alla sua grotta, dove il rito sar richiesto ed eseguito
in un perfetto tragico silenzio: E con lei mostri non simili
a fiere selvagge/E neanche a uomini, misti di membra
diverse,/Venivano in massa, cos come un gregge di pecore
(nella versione del Paduano). Fin dal secolo rv a.C. sui vasi
greci a Circe saccompagna un seguito duomini in maschere
danimali, gli accoliti che, come sciamana, ha gettato nelle
loro distinte franse totemiche. Apollonio riatteggia questa
icona canonica: Avevano forme indicibili i mostri che la
seguivano, e imo stupore grandissimo prese gli eroi.
Il potere che Circe ha di scatenare allucinazioni
metamorfiche e di farle cessare si palesa nella forma di un
gregge di mostri. Apollonio sta tacitamente citando Empedocle,
che teorizz il livello dellessere anteriore alla piena
manifestazione, in cui le specie animali formicolano come

virtualit fluide, indeterminate, nellargilla primordiale non


ancora prosciugata e delimitata in forme chiuse e specifiche.
Questo caos empedocleo precedente lordine di natura
unesperienza viva per lo sciamano, che durante lestasi si
traspone in quel grembo fermentante, dal quale pu quindi
emergere assumendo la forma animale che presceglie. Le
classiche descrizioni di sessioni sciamaniche fornite dai
grandi etnologi russi ci mostrano al vivo il celebrante che si
abbandona ad un caos di gridi e di gesti e quindi via via li
specifica, assume le distinte movenze e rif i particolari
gridi delle specie che vuole incarnare; gli spettatori ne
restano travolti e allucinati. Cos dovette operare Circe sui
visitatori, dopo averli resi caotici e malleabili con le sue
droghe.
Ancora ci dato di assistere alle feste balinesi in cui i
prescelti entrano, come i compagni di Odisseo, nella transe
del maiale; grufolano e grugniscono assimilando le ambite
energie della bestia alacre e veemente. Licona originaria
greca raffigurava cos non una caduta morale, ma un acquisto
iniziatico. Tuttavia, rispetto alla transe dei suoi compagni,
Odisseo a Circe chiede ben di pi, esige uniniziazione
ierogamica, come gli ha consigliato Ermete, per diventare
capace di scendere negli inferi e tornarne.
I poteri, gli spiriti latenti in lei, sono configurati da
Apollpnio come un gregge di mostri, e lalto stupore che
provano i due eroi scorgendoli lo stesso che prende Arjuna
nella Bhagavad Gt quando ravvisa in Krishna lorigine e la
dissoluzione del mondo, il seme eterno di tutti gli esseri, e
ne resta abbagliato come da mille
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
soli, perch il mondo come , distribuito nelle varie sue
forme, era raccolto nel corpo del dio (il quale incarnava,
secondo un Purna, la Dea). Invece che riunite nel corpo
divino, Giasone e Medea vedono le molteplici forme della vita
adunate come un gregge attorno a Circe. Il significato non
muta. E lo stesso che esprimono i canti delle sciamane
coreane, sulle cui labbra udii narrazioni che avrebbero potuto
essere parafrasi di Empedocle, intorno alla fase cosmogonica
antecedente allattuale universo; in essa bovi crestati,
anguille cornute gremivano una terra limacciosa. Cos esse
descrivono il caos preforrpale, nel quale la pratica
sciamanica impone di trasporsi con immaginazione bene allenata
e disciplinata, come il danzatore deve fare la sbarra, il
musicista le scale, perch soltanto ponendoci di qua dalle
forme, le forme si dominano e . si possono assumere a volont.
Nella stupenda scena di Apollodoro Circe, Kirk lustra gli
assassini facendo volteggiare su di loro in arcolo la vittima
o una fiaccola accesa. Il nome della purificatrice evoca le
illustrazioni circolati, glincanti che circuiscono, le
potenze sottili che accerchiano levocatore, il girifalco e lo
sparviero ricircolanti sulla preda e la tonda rete a getto

mediterranea detta sparviere. In quel nome echeggia anche


unosservazione comune in Egitto: nelle coppie di sparvieri la
femmina la pi forte. Vi echeggiano inoltre le rauche voci
di quegli uccelli e anche il rintocco gracidante del telaio,
perch Circe tesse (in greco si dice kerkzei), soavemente
cantando, secondo narra Omero. Non tesse semplici panni, ma
configura larazzo di ci che vuole magicamente che accada, il
suo larcaico telaio impetratorio e oracolare, massimo
strumento di maga dei sacerdozi femminili, di cui resta
traccia nel racconto di Penelope che disfa di notte la tela
delle suggestioni e delle male tessute durante il giorno. Su
questo sortilegio della tessitura parl, al penultimo numero
di Conoscenza religiosa, Margarethe Riemsch- neider (poco
prima che sinterrompesse il filo della sua vita), a proposito
dei telai incisi sulle rupi in Val Camonica.
Ma Circe non soltanto una maga sciamanizzante al telaio:
, unica nellarcaico Occidente, ima liberata-in-vita, come si
dice in India; per usare le parole di Proclo: incarna la
sapienza solare onde il durevole si separa dal transitorio,
la creatura che, sebbene
CIRCE, LA DONNA
umana, riesce a porsi dal punto di vista dellimmortale Sole2,
distaccandosi dalle contingenze, dallaver succhiato latte di
donna, dallesser nata da certi genitori in certa terra con
certi caratteri. Circe in quanto solare non pi una creatura
terrena, ignora famiglia e patria, sta oltre lumanit, la sua
patria l dove toma e donde sprigiona il sole.
Un frammento di Mimnermo dice che la dimora di Circe ad
Aiaia una stanza dorata dove si racchiudono i raggi del
sole. Limmagine ci rammenta luovo di luce dorata, lutero
aureo che galleggia sulle acque primordiali nella cosmogonia
ind, hiranya- garbha, che nelle cosmogonie alchemiche
occidentali sar la materia prima, Yunus mundus racchiudente
in ima globulare e globale perfezione luniverso come latenza,
potenzialit, Pimmanifestato come sfera di luce compatta,
inespansa. Circe, interpretiamo, lo stato supremo, in cui ci
si mette dal punto di vista dellImmanife- stato. A capirlo
era giunto, sia pure avvalendosi del suo umbrtile linguaggio,
Karl Kernyi nello splendido libro Le figlie del sole, dove
osserva che Aiaia si dice lambita dalla vertiginosa corrente
dellOceano, a significare che per chi giunge al livello
spirituale di Circe laccelerazione del tempo azzera lo
spazio; ella si pone al confine fra tempo ed eternit. Aiaia,
informano Omero e Apollonio, simultaneamente sita a oriente
e a occidente, vale a dire al di l dello spazio. La loro
geografia paradossale: simbolica; ubicano Aiaia sia al
Circeo che nel Caucaso, ai due capi del loro mondo, perch in
Aiaia il mondo trasceso. Il suono del nome Circe ribadisce
questo insegnamento. Kirkos significa anello, lanello,
s visto, che traccia lo sparviero nei cieli ed il crocido
del falco (kerkax) e del corvo (korax) e anche il gracchio del

subbio, il bastone del telaio cui si attaccano i fili


dellordito (kerkis). La radice indoeuropea di Circe contiene
in potenza tutto il vasto archetipo. Essa genera anche il
medioirlandese crin, scrofa3, e si ravvisa il nesso tra la
funzione di Circe, che largisce la transe
2
Alle origini indoeuropee il Sole fu femminile, come
ancora in lituano e in tedesco, e Luna viceversa maschile,
come testimonia ancora Lunus a Roma. Un mito ind narra che la
madre di Sole (Sury, al femminile) era Aditi, linfinit:
Sole aveva due paraninfi, i quali la scortarono quando and
sposa a Soma, il dio lunare dellebrezza. Si ricamano tuttora
nella regione di Yazd in Iran centrini con la faccia
beneaugurante di Sole, larcimaliarda. H mito greco dice che
Circe figlia del Sole; congetturso che fosse in origine una
sacerdotessa di Sole (al femminile), con lei si sar
identificata in transe.
3
J. Pokomy, Indogermanisches etymologisches 'Wrterbuch,
Berna, 1959, p. 469:
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
suina, e quella di Vrhi, lamante soprannaturale suina degli
adepti nel tantra tibetano: dovr apparire come scrofa colei
che converte in maiali i suoi alunni. Su un altro versante,
egizio, falco e sparviero, i totem pennuti di Circe, sono gli
uccelli del sole, Horo.
Circe, figlia del Sole, che col suo Padre celeste si
identifica, pu largire a Giasone la- fine essenza del Solein-Ariete, la solarit, loro allo stato nascente,
concentrato. Per arrivare fino a lei Giasone attraversa il
cosmo sulla piroga degli spiriti: ecco le Argonautiche in
nuce.
Bramiamo saperne di pi, vogliamo lambire lorlo della veste
alla liberata-in-vita? Ce lo consente un testo tibetano, la
mirabile biografia duna sua simile, la sciamana Yeshe
Tsogyel4. Isolata in una grotta per allenare la mente, la
romita Yeshe sconfisse i dmoni che la corteggiavano in forma
di giovani vezzosi e audaci (tali dovevano apparire i compagni
di Odisseo), tramutandoli in fiere. Violentata poi da banditi
(tale dovette apparire Odisseo), li incant con un inno nel
quale spiegava come, meditando sulla loro libidine, potevano
scoprirvi, in quanto pura energia, un dio; meditando sul
piacere avuto, in quanto puro piacere, potevano identificarlo
con la beatitudine del Vuoto metafisico; meditando sulla
fusione dellamplesso, potevano infine pervenire al concetto
di coincidenza degli opposti. Cos cantando, Yeshe convert
gli scellerati e perfezion la propria ricettivit
avvolgente (noi diremmo, attu la sua identificazione con
kiranyagarbha o, se si preferisce, il suo insediamento in
Aiaia). Cos potrebbe suonare la storia di Circe narrata da
lei stessa o quella delle altre delle sciamane greche
arcaiche, la cui fisionomia ci pi arduo indovinare3.
Una figura come Circe non possibile che svanisca del tutto

Keith Dowman, Sky Dancer. The Secret Life and Songs of


th Lady Yeshe Tsogyel, Londra 1984; trad. it., La danzatrice
dei cielo, Roma 1985.
5
Circe con Calipso (secondo molta critica sono tuttuno)
lesempio massimo che ci sia preservato di donna sacerdotale,
capace di raggiungere e di impartire lesperienza metafisica,
ma anche altre figure del genere si possono argomentare dai
testi che pur d ha lasciato una civilt come la greca, cosi
avversa alle passate glorie iniziatiche femminili. Chirone, il
sommo saggio, non deve forse tutto alla sua compagna e signora
Filyra (la donna del tiglio)? Hera non pot essere in origine
una maga che converte in suoi aiutanti i centauri o uomini
taurini? C una folta schiera di queste sacerdotali figure:
Hekt, Kirk, Medeia, Filyra, Charikl6, Okyroe, Thetis. In
Italia: Fauna, Angizia, Lavinia (che i Greci di Cuma
identificarono infatti con Kirk). Va forse aggiunta anche
Pasife, la tutta-lucente, sorella di Kirk e zia di Medeia.
Eroi risoluti a queste de o sacerdotesse strappano i poteri:
non soltanto Chirone e Giasone, ma suppongo anche Minosse e
Teseo.
CIRCE, LA DONNA
dallorizzonte delle speranze umane, anche se una civilt
avversa, con tutta la sua forza, tenti di eliminarla e di
cancellarne le tracce.
La ravviso nella figura che domina sulle chiese irlandesi e
in genere romaniche, la Sirena, o meglio la donna-pesce spesso
bifida che ostenta il grembo. Sta a ridosso del Cristo deposto
sul frontone del duomo di Cremona, come a dire che la forza
della resurrezione soltanto il suo grembo la pu largire. Sta
sulla spianata sovrastante al cielo (alla parte del cielo che
si stende fra Pesci e Gemini, come spiegai in Aure) nel
santuario neoplatonico di Bomarzo.
Accanto ai culti delle sirene esistettero nel Medioevo
nascosto trafile di donne sacerdotali che in qualche modo
nelle campagne si trasmisero il segreto per diventare Circi e
le vedo emergere alla luce del sole nel Piceno del secolo
xiii, dove si diedero il nome delle antiche sacerdotesse
vaticinanti, sibille. Queste adepte presiedevano a societ
iniziatiche formate dai loro seguaci, che riunivano in caverne
particolari, duna millenaria sacralit.
I testi che ci consentono di evocarle sono disparati, ma
univoca ne la testimonianza.. Ne possiamo dar prova sicura
nel caso del Piceno, semplicemente allineando gli annali
locali e le composizioni letterarie contemporanee dedicate
alla regina Sibilla6.
IIGuern Meschino e lopera bizzarra dun poligrafo francese
del secolo xv, II paradiso della regina Sibilla, parlano della
caverna sui monti Sibillini, fra Umbria e Piceno, dove dopo un
percorso labirintico si accede al paradiso della regina
Sibilla, simile a quello di Frau Venus, dove Tannhaser perse
lanima.

Credo che si debba porre la leggenda sullo sfondo del Piceno


medievale, terra delezione per leresia degli Spirituali, i
seguaci dellabate Gioachino da Fiora, che annunciavano, dopo
lra del Padre e della legge mosaica e dopo quella del Figlio
e della Chiesa, il nuovo mondo della Libert, dello Spirito
Santo e del Paradiso restituito7. Come Fratelli e Sorelle del
Libero Spirito essi spinsero alle estreme conseguenze
labbandono mistico e lanarchia, alla maniera dei sufi
nelladiacente Islam. Bonifacio vili sped per estirparli
dalle montagne del Piceno un Inquisitore nel 1296: erano
chiamati frati di nessun Ordine, bizzocchi che si riunivano
in grotte. Cecco dAscoli, il dotto bruciato per eresia a
Firenze, non
6
I testi sono raccolti a cura di F. Mora-Lebrun, Le Paradis
de la Reine Sibylle, Paris 1983.
7
R. Guamieri, Il movimento del Libero Spirito, Roma 1965,
pp. 387 ss. ~
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
sar stato il solo in quel Piceno ereticale-a esclamare:
Ridendo vivo lagrimando / Come fenice della morte canto /
Ahim! S mha condotto il negro manto! (gioca sul bisticcio
negro manto, negromante-, sul fatto che il mantello il segno
della dignit profetica, che Elia fa cadere, alzandosi in
cielo, sulle spalle del discepolo Eliseo; sul color nero che
denota un lutto tutto esteriore, la dissimulazione che le
persecuzioni impongono)8.
Sotto un negro ammanto gli Spirituali celavano la loro
libert luminosa e la loro gioia carnale. Le Laudi di
Jacopone, che sono parse un testo tipico di ambienti
spirituali9, dicono con franchezza che lilluminato pasando
per laideza non perde, el suo candore, perch terzo cielo ha
trovato, ardor de serafino (terzo il cielo di Venere)10.
Dopo la prima offensiva inquisitoriale, altre si seguirono
fino al rogo di Domenico Sacconi nel 1344. Giunse infine a
sterminare i fraticelli nel 1428 il pi terribile degli
Inquisitori, Giovanni da Capestrano. Sempre torna nei
documenti di questa guerra implacabile lacceimo a riti
erotici nelle grotte11.
Credo che si possano intendere soltanto sullo sfondo di
archetipi arcaici tornati in vita grazie alla predicazione
gioachimita.
Uno dei santuari sui quali si accanirono i messi pontifici
sorgeva in mezzo al lago di Pilato. Non lunico a portare
questo nome, altri se ne trovano nelle Alpi svizzere. La
leggenda dice che la salma di Pilato era stata trascinata da
dei tori fino ad un lago profondo, nel quale era stata
scaraventata. Pilato si immaginava che fosse morto
ossessionato dal rimorso; la Chiesa copta ne aveva fatto un
santo. Egli assunse nella leggenda i tratti di un eroe, nel
senso che lantichit greca dava alla parola: un uomo dal
destino sovrumanamente atroce, la cui anima aleggia implacata

attorno allo squarcio della terra, alla caverna o al lago


senza fondo dov scomparso il suo corpo.
8
Cecco dAscoli, LAcerba, citata (nelled. di P. Rosario,
Lanciano, p. 156) da L. Valli, Il linguaggio segreto di Dante
e dei Fedeli dAmore, Roma 1928, pp. 249-262.
9
Guarnieri, pp. 400 ss.
10
Ibid. Citazioni dalled. Ageno (Firenze 1953), p. 122.
11
Guarnieri, pp. 126-129. Flavio Biondo attesta i rapporti
fra gli Spirituali piceni e la Grecia. Il culto di stampo
sciamanico nelle grotte perdura in Grecia nei millenni con
singolare costanza, fino alle celebrazioni ancor oggi consuete
nelle grotte cretesi in onore della Parasceva o della Panagha
Spalaiotissa, che ereditano le funzioni della Signora della
Montagna. Durante il dominio turco in quegli spechi cercarono
la loro morte e rinascita i sufi come Ewlja Celebi.
CIRCE, LA DONNA
!
Non la virt consacrava leroe, ma la terribilit della sua
sorte: sulla scena tragica greca erano appunto rappresentati
miti di eroi. Ai loro sepolcri si andava in pellegrinaggio. Vi
si immolava una vittima, sperando di vedere in sogno la loro
ombra e ottenere responsi12.
A riscontro del lago di Pilato si apriva la caverna della
Sibilla, che ci riporta allarchetipica caverna dove lo
sciamano entra in contatto con la Dama della montagna, la
Signora delle piante e degli animali13. Lo sciamano ne
diventava lamante in sogno oppure si congiungeva con la
sacerdotessa che la impersonava. Questo archetipo arcaico
sopravvive nel Piceno del secolo xvi, se il tedesco !
Hemmerlin, nel De nobilitate et rusticitate dialogus14 dichiara
che sui Sibillini facile avere rapporti in sogno con dmoni
in forma femminile, e testimonia daver incontrato alla corte
di Giovanni
I xxm (deposto nel 1415) uno Svizzero che confessava daver
tra- : scorso un anno fra quei piaceri nella caverna della
Sibilla. Esisteva i tra le donne degli Spirituali chi sapeva
tramutare in rito il sogno f della Dama della montagna. Grazie
a stupefacenti? Lo suggerisce un altro autore del secolo, il
Peranzoni, facendo lipotesi che nei riti celebrati sul lago
di Pilato ci si assopisse con un grano di mandragola (cos
nel beveraggio fatato lelfa della ballata inglese Clerk
Colvil fa cadere un grano di veleno)15. Ma gli stupefacenti,
| gli avvelenamenti parziali dovevano agevolare un rito
complesso.
| Che fosse erotico non pare dubbio; dagli atti inquisitoriali
contro dei fraticelli di Matelica nel secolo xv si ricava il
suo introito: Spegni la lucerna, avelamo ad vita eterna,
alleluia, alleluia, chiunI que home se pigli la sua!6. Ma improbabile che tutto si
risolvesse | in un ordinario atto amoroso. Che cosa avveniva
tra il cavaliere ( il fraticello) e la Sibilla? Fra

Tannhauser e Frau Venus17?


a
Gli Argivi chiamano [Dioniso] con le trombe perch
risorga dalle acque e intanto gettano nel profondo un agnello
come offerta al Signore delle Porte, Plutarco, Iside e l
Osiride (ed. D. Del Como, Milano 1985, p. 49); A. Brelich, Gli
eroi greci, Roma 1978, sub: Dionysos.
i u H.P. Duerr, Sedna oder die Uebe zum Leben, Francoforte
1984, sub: Hohle.
M M Testo riportato da F. Mora-Lebrun, cit.
F.J. Child, The Englisb and Scottisb Ballads, i, New York
1957 (Cambridge, Mass. 1882), p. 375.
16
R. Guamieri, p. 431.
17
F
Poeta aulico, ghibellino e federiciano, secondo von Kiick,
Tannhauser era un chierico l vagante pagano che biasimava i
principi tedeschi al soldo di Roma e praticava nella sua
lirica L i i ritmi delle danze popolari proibite da Roma. La
reazione guelfa degli Ordini mendicanti fra
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Wagner sembra credere che si trattasse di un comune connubio
carnale. Swinburne si accan sul quesito e in Laus Veneris
credette di decifrare linsegnamento impartito dalla Dama
terribile: era leccesso del piacere con estremo dolore, che
svelava il fondo sadico dellanima. Prima di loro gi sera
posto la domanda lArio- sto: di dove proveniva ad Alcina il
suo potere? Anche lui stava nei limiti della psicologia
amorosa: la maga seduceva in virt del suo mobile ingegno
usato amare e disamare a un punto18.
Credo che la risposta migliore si trovi nelle ballate
medievali in cui la Dama diventa, serpente. Forse la Dama dei
Sibillini, come lAngizia venerata sul Fucino di cui parla
Silio Italico, incantava e insegnava a incantare i serpenti?
Forse il suo amore, come quello tantrico, includeva una
visualizzazione delle energie liberate nellatto sessuale in
forma di serpente?
Credo che un altro spunto delle ballate e dei romanzi
medievali offra ima chiave ulteriore19. La Dama spesso si
trasforma in mostro
o in cadavere e Giraldo Cambrensis narra di Meilyr che divenne
folle e profeta vedendo la fanciulla amata tramutarsi in un
irsuto aniihale. Nella forma completa il motivo mostra la Dama
che assume tutta ima serie di forme paurose. Il documento
prototipo forse irlandese: Morrigan si trasforma tra le
braccia del prescelto via via in anguilla, lupo, vacca,
pietra. A lui spetta di tenerle stretti i capelli in pugno e
di non svenire. Chi subiva questa allucinazione imparava non
verbalmente, ma in un coinvolgimento atterrito ed eroticamente
acceso, che le molte forme della vita sono una ruota
dillusioni e dinganni. Occorre diventarne glimpassibili
testimoni, come la Dama che inscena la ridda, come lui stesso,
se la sa reggere, identificandosi con lei. Questa potrebbe
essere una prova iniziatica per assimilare davvero

linsegnamento che Jacopone dava a parole, dicendo che giova


diventare formati senza forma, essendo tornati en prima
forma20. Ci si identificava grazie alla prova con la Dama
terribile e amorosa, attuando ci che Cecco dAscoli accenna:
F son dal terzo celo trasformato / In questa donna, che non
so chi foi, / Per cui me sento onnora pi beato. /
1209 e 1223 gli attribu canti di contrizione (Busslieder),
ritrattazioni del culto di Frau Venus, invertendone il
significato politico.
18
Orlando Furioso, vi, 50.
15
L.A. Paton, Studies in th Fairy Mythology of Artburian
Romance, New York 1960 (1902), p. 320.
20
Ed. Ageno, w. 111-3.
CIRCE, LA DONNA
Di lei prese forma el meo intellecto, / Mostrndome salute li
occhi soi, / Mirando le verit del suo conspecto, / Donqua io
so ella. Perch quali che fossero le prove, la dama portava
al terzo cielo21.
Della Sibilla, sacerdotessa degli di pagani, parla
Christine de Pisan nelYEpistre Otha dicendo che il cavaliere
deve imparare da lei a essere devoto nella sua gioia,
riconoscendo in lei simbolo della vera Comunione dei Santi.
Christine scriveva fra il 1390 e il 1429, al tempo dei fatti
piceni22.
Descrissi in Lamante invisibile23 come si manifesti
attraverso i millenni larchetipo della sposa celeste.
Talvolta donne sacerdotali nei loro riti impersonarono questa
figura visionaria erotica, iniziatica, pedagogica e
sapienziale. Nel Medioevo molti racconti di fate si possono
riferire a esperienze con iniziatrici, specie l dove pi
rilevato lo sfondo celtico. Come ogni maestro iniziatico, la
fata deve passare il candidato amante al vaglio del terrore.
Le ballate offrono le testimonianze pi persuasive della
diffusione generale in Occidente di ci che si visto
nitidamente emergere nel Piceno. Lamore della fata il tema
del Lanval di Marie de France (xn secolo), ma tra le fate
mostra pi punti di contatto con la Sibilla picena la pucelle
della ballata francese Li biaus Desconneu. Per raggiungerla
leroe Guinglain deve ucciderne lamante in carica, penetrando
in un castello circondato da pertiche su ciascuna delle quali
infilzata la testa dun pretendente sconfitto. Altri
spaventi lo attendono prima di raggiungere la camera della
fata, ed i pericoli dilegueranno soltanto quando egli si umilier a invocare aiuto.
Il repertorio pi vasto fornito dal ciclo di Ogieri
Danese, al quale la fata, al termine delle prove, infila un
anello al dito per significare la vita eterna e posa una
corona sul capo per fargli scordare il suo passato umano. Tra
le ballate, la pi ricca di notizie, linglese Clerk Colvil
(che in Germania si chiama Der Btter von Stauffenberg, in
Scandinavia Herr Olof, in Francia Renaud ed in Italia, in

forma molto sbiadita, Re Carlino o II conte Agnolino).


21
ili, 1.
22
Rosamond Tuve, Allegorical Imagery, Princeton 1966, pp.
291 ss., dove figura anche unillustrazione tratta da un
manoscritto, in cui la Sibilla adora due divinit nude poste
su un altare. S.L. Hindman, Christine de Pizan's Epistre
Otha, Leiden 1988.
23
Lamante invisibile. Lertica sciamanica nelle
religioni, nella letteratura e nella legittimazione politica,
Venezia 1986.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Thomas th Rhymer (di cui trattai ne Lamante invisibile), la
sublime ballata sciamanica scozzese, anchessa una fonte
capitale.
Il nome celtico della Circe-Sibilla Lucente (Argante) o
Spuma Marina (Morgana)^ inoltre Sebille figura come sua
compagna nel materiale francese. unesperta di medicine e di
veleni, di allucinogeni e di canti magici. Lavora al telaio
dei sortilegi come Circe: fila la vita ai mortali (dir
lAriosto: ornamenti per i beati, aspri legami per i dannati).
Fin dalla preistoria, s visto, il telaio un oracolo ed un
propiziatorio. Ma tra le funzioni circe anche la
purificazione lustrale, perci la fata dimpronta celtica a
quello di filatrice aggiunse spesso lufficio di simbolica
lavandaia (specie nel materiale spagnolo o nelle ballate
italiane sul tema di Clerk Colvil). La fata maestra di
metamorfosi, che riprendono quelle greche di Teti, di Proteo,
di Nereo, di Dioniso e quelle del suo prototipo celtico
arcaico, Morrigan, che dinanzi alleroe Cuchullain sL tramut
via via in anguilla, lupo, vacca e pietra. Talvolta la fata
riesuma i riti sciamanici dello squartamento, della
decollazione e della sostituzione degli organi interni
delliniziando, specie nella ballata Tarn Lin della raccolta
di Child24.
Il rapporto fra i sessi si pu ribaltare, talvolta una
donna che accostata da un amante iniziatore, come nello
Yonec di Marie de France; cos avviene a Heuridis nel ciclo
di Orfeo. Identica, in questi casi simmetrici, la prova
delle metamorfosi paurose.
Larchetipo pu a lungo ritrarsi nel mondo delle idee, poi
fatalmente di lass impregner una mente e una fantasia
predestinate.
Nella Spagna del xvi secolo ritrov la vocazione arcaica di
Circe, fata, sirena, sibilla, unispiratrice di mistici
quietisti o Alumbrados, Francisca Hernndez25 e sub la
condanna dellinquisizione.
Insegnava, anche con i suoi abbracci, un abbandono che dava
arra di vita eterna; tanto bast.
Fra gli strazi delle torture inquisitorie form un ritratto
di Francisca un suo devoto, il teologo Francisco Ortiz,
dichiarando che ella non usava vocaboli aridi, formalit, non

trattava di ipostasi del sostrato, relazioni di equipollenza o


differenza fra concetti, ma il puro grano di verit, die i
sapienti accertano con le
u
Pp. 339 ss.
25
Fra le pi recenti opere a lei dedicate: A. Selke, El
santo Oficio de la Inquisicin, 1529- 1532, Madrid 1968.
CIRCE, LA DONNA
loro dispute, lo offriva in tre parole succinte, piane e
chiare, senza paglia e senza polvere, traendole dal libro
del cuore. Lontani da lei, i suoi seguaci ne scorgono la
presenza in visione; ella indovina gli altrui pensieri (come
aveva fama di fare anche la Sibilla del Guerin), insegna a
non sforzarsi nellorazione, ma a osservare ci che trascorre
nellanima senza consentire a nulla. Glinquisitori obiettano
a Francisco le testimonianze sulle carezze largite dalla
sibilla ai discepoli ed egli risponde tranquillo che lamor
santo pu accondiscendere a segni che i carnali giudicano con
severit, rammenta che il dolce e santo Bernardo rimase
inerte accanto alla sua ospite ignuda che lo sollecitava (come
capit nel ciclo del Graal a Galvano), perch si sentiva come
a mille miglia da lei; cita lesempio duna fanciullina di
pochi anni, che non percepirebbe il peccato, anche se lo
vedesse. Riemergono nella soave, straziata vicenda di
Francisco Ortiz e di Francisca Hemndez i tratti costanti del
rapporto circeo o sibillino, perfino nei particolari: lei
distribuisce pezzi del suo vestito come talismani alla maniera
della fata o elfa di Clerk Colvil (Child, p. 388: Frae my sark
ye shear a gare / Row that about your loveley head / And th
pan yell never feel nae mair. taglia un lembo della mia
camicia / avvolgilo al tuo capo vezzoso / e pi non sentirai
dolore).

GLI ARGANI DEL POTERE


Che cos un arcano del potere? Un trattatista del
Seicento, il Clapmarius, lo defin lescogitare ragioni
grazie alle quali il popolo soddisfatto e affascinato si
astenga dalluso delle armi.
Nel Settecento non si finiva dinterrogarsi su come, nei
millenni, si fossero retti glimpri dEgitto, del Per, della
Cina: merc quali inganni sacerdotali.
Un tipico inganno del gnere si vede e tocca visitando le
rovine di Corinto, la pi prospera delle citt greche; nel
tempio di Apollo si preserva la conduttura che portava le
libagioni versate sullara a sgrondare da una mtope forata,
in essa cera posto per un sacerdote: la sua voce rihtonnte
usciva col gorgoglo dei liquidi consacrati, recando profezie
al popolo, e passava per la fonda voce di Apollo. Guai a
svelare, nei tempi quando funzionava, questa gherminella,
adesso spiattellata al sole del Peloponneso!
Cos guai, prima di Machiavelli, a mostrare gli arcani
politici in virt dei quali si reggevano autorit e potere.

curioso che linteresse per largoment si sia quasi estinto a


partire dalla Rivoluzione francese; saprei elencare pochi
esempi posteriori: le pagine insolite di Marx sul servizio
diplomatico russo, certe note al Trattato del Pareto, le
ricerche darchivio di Augustin Cochin sporadicamente
continuano la tradizione sconsacratoria, lindagine sugli
arcani del Sei e del Settecento.
La relativa brevit della trattatistica europea contrasta
con lininterrotta tradizione di studi ind sugli arcani del
potere, il cui
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
capolavoro, il Kautitya Arthashastra, disponibile, in
versione inglese, a cura di R.P. Kangle. Suo scopo insegnare
larte di regnare a un re filosofo (rjaiisht). Egli si
proporr i compiti seguenti: sorvegliare i sensi mentre
coltiva la mente, attivare una vasta rete di spie, fissare i
sudditi nelle loro occupazioni. Divider in sedici parti il
giorno e la notte. Allaurora (i) lo destano le musiche del
mattino, per annunciargli lora della meditazione, (n)
ricever quindi i ministri, seguiti (ni) da sacerdoti, medici,
cuochi e astrologhi di palazzo, (iv) venerer un toro e una
vacca col loro vitellino, (v) aprir la sessione delle
pubbliche udienze. Alla loro chiusura (vi) verificher entrate
e uscite, (vn) sinformer delle faccende dei sudditi e
quindi, (vili) consumato il pasto, si dedicher allo studio
(ix). Giunge lora (x) di esaminare i rapporti delle spie
interne, (xi) di dedicarsi ai piaceri, (xii) alle rassegne di
truppe e di animali, (xm) allesame dei piani di guerra, prima
(xiv) dei riti vespertini. Precedono il pasto serale il
ricevimento degli agenti segreti allestero e il bagno. Dopo
unora di studio, musiche soavi concilieranno il sonno.
Come scegliere i ministri? C chi dice: fra i compagni
della giovinezza, ma essi non nutrono riverenza; chi dice: fra
coloro che condividano gli stessi piaceri segreti del re, ma
essi confideranno troppo nellindulgenza sovrana; chi dice
infine: tra i fidi del predecessore, ma costoro tendono a
farla da padroni. Per vagliare i ministri c un unico mezzo:
metterli alla prova. Agenti del re dovranno invitarli a
entrare in congiure per motivi religiosi (il re non
abbastanza pio), per guadagno o ambizione, per amore (una
monaca riverita a corte finger di fare da intermediaria per
la regina vogliosa), per disperazione (si getta il ministro in
cella sotto una falsa accusa e un compagno di prigionia gli
offre di entrare in un complotto). Chi non cede fidato.
Il re coltiva accuratamente spie dei seguenti tipi: lo
studente inquieto, il monaco vagante in contatto con vari
Ordini, lagricoltore sfortunato, il mercante fallito,
leremita con un seguito di esaltati (le sue profezie saranno
fatte avverare a cura del servizio segreto). Gli agenti
provocatori saranno senza famiglia, esperti di arti magiche,
avvelenatori, bravi, gobbi e nani da circo, menestrelli,

musicisti, eunuchi. Non comunicheranno coi superiori se non in


cifra, senza vederli mai. Negli assembramenti popolari un
agente biasimer il re e un altro lo difender,! si censir
chi aderisce allvino e allaltro. I nemici del re saranno
eliminati con incidenti provocati,
GLI ARCANI DEL POTERE
e se ne fornisce un elenco. Ad esempio: si faranno entrare a
palazzo insieme a degli agenti segreti armati. Le guardie
perquisiranno e arresteranno gli agenti, i quali denunceranno
i disarmati nemici del re come loro complici. Dando per buona
laccusa, questi saranno abbattuti. In seguito si faranno
abbattere dalle guardie anche gli agenti segreti, affinch del
gioco non resti traccia.
Ilservizio segreto allestero aizzer ogni tipo di
malcontento, susciter linvidia e la lotta di classe,
fnanzier i partiti pi deboli, assolder ruffiani,
teatranti, monaci e astrologhi.
Le letterature indiane, specie la tamila e la telugu, recano
traccia di questi studi, configurando unidea della monarchia
duna veracit abbagliante: ne tratta David Dean Schulman (The
King and th Clown in South Indian Myth and Poetry). Al re
spetta di far circolare la ricchezza: esige tributi e largisce
donativi; ma la generosit, che gli conferisce prestigio,
rischia anche di stremarlo. Per ricevere legittimazione egli
coltiva i bramini e gli asceti, ma se abbraccia la loro
filosofia, tentato di abdicare e rinunciare al potere. Come
re deve mostrarsi eccessivo, nellamore e nella voglia di
combattere, perch cos infonde vitalit al paese, ma nello
stesso tempo deve difendere il popolo da queste furie che
incarna. affine al bandito (che differenza c mai fra
imposta e taglia?), e dove trover dei bravi agenti di
polizia, se non attinge ai ranghi dei bricconi, dove recluter
dei guardacaccia diligenti se non fra i bracconieri? Il re
un buffone, salvo che di lui si ride, mentre si ride con il
buffone. La corte un circo: la guardia del corpo del re
tamilo era composta di amazzoni arciere, venivano quindi gli
eunuchi, i gobbi, i nani, i pagliacci, i ministri e i lancieri
della scorta.
Il re riceve linvestitura dalla Dea della distruzione e suo
dovere maggiore la guerra, che lepica tamila tratta come
mascherata grottesca, come comico orrido.
La dea e i suoi dmoni banchettano coi cadaveri urlando
oscenit e capitombolando, facendo smorfiacce. Sul campo di
battaglia gli eroi sotto la guida del re si esibiscono in ima
danza ebbra, offrendosi in sacrificio ai dmoni-buffoni.
Il re, ripete la poesia sanscrita, come una meretrice,
come lei deve peccare, mescolare il vero al falso, la crudelt
alla compassione, tanto che di meretrici il re indiano si deve
circondare, come gli di nei loro templi.
Nel teatro ktiyttam si definisce la farsa comica come
quella

VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA


sfera in cui le quattro aspirazioni normali delluomo si
degradano: eros scade a divertimento; la brama di guadagno si
riduce a truffa; la norma (dharma) diventa labitudine di far
bisboccia; la volont di liberazione si abbassa a servizio di
re.
LA VERIT UNO SPECCHIO
Da bambino, esplorando una casa sconosciuta, sbucai in un
vano dove mi scoprii riflesso allimprovviso in una vasta
specchiera. Tra la visione e il riconoscimento di me stesso
trascorse un attimo, che mi parve lunghissimo, nel quale
intuii che il mondo noto e quotidiano non era lunica realt.
Di quella rivelazione non avrei saputo parlare; mi colmava, ma
ero costretto a tacerla, era un segreto.
Senza questo ricordo infantile, non mi sarebbe suonata cos
verace, familiare la pagina dove Ibn Arabi narra come re
Salomone trasmise alla regina di Saba la verit filosofica
suprema: che il mondo non fu creato dal nulla in un remoto
passato, ma ad ogni istante la mente ne ricrea, ne riproietta
limmagine illusoria sul nulla. Il re sapiente condusse la
bella alunna in una sala dal pavimento di cristallo e lei,
credendo la sala inondata dacqua, alz lorlo della veste per
non bagnarla. Quando saccorse dellerrore, cap che tutto
un gioco di identit e di differenza.
Strumento di rivelazioni lo specchio, la metafora migliore
sia della creazione divina che della conoscenza umana: Dio
specchio alluomo e viceversa, infinito e finito stanno a
specchio luno dellaltro.
Imperturbabile, passivo lo specchio, eppure compie il pi
straordinario dei lavori, rovescia le immagini. Se venissero
mai a sovrapporsi punto su punto unimmagine ed il suo
riflesso speculare, si annienterebbero a vicenda, come materia
e antimateria.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Entrare in uno specchio , nelle favole di Lewis Carroll,
ritrovarsi in un tempospazio capovolto, che ha punti di
somiglianza con quello che ci prospetta oggi la fisica dei
quanta. Anche per Cocteau il mondo aldil dello specchio un
tempospazio capovolto, la morte. Su questa equivalenza di
specchio e di conoscenza della morte costru il dramma Orfeo.
Il suo Orfeo entra nello specchio ed Euridice esclama che quel
varco atroce come un disastro e bello come larcobaleno,
lurlo di chi precipita da una finestra ed il silenzio delle
stelle.
Fra i Greci la contemplazione dei significati dello specchio
gener il mito di Narciso. Spesso si letto come un banale
sermoncino sulla vanit, ma Federico Schlegel, uno dei primi
ad assimilare il Vednta in Europa, vi riconobbe ben altri
messaggi. Narciso la mente assoluta, infinita, che si
proietta sullo schermo del nulla e cos crea il mondo esterno,
nella cui realt crede, rimanendo stupefatta, narcotizzata

(narcosi e Narciso hanno identica radice). Narciso luomo


dimntico di essere lui stesso lorigine di ci che nel mondo
lo seduce e, causa lerrore, si smarrisce e muore. Egli aliena
nellesteriorit lidea di perfezione che in lui dimora e
cerca di abbracciarne la fluida, ingannevole apparizione sullo
schermo del divenire.
Platone nel Fedro dice che lamato (come Narciso) si vede
riflesso nello sguardo dellamante come in uno specchio, ma
non se ne rende conto e riflette la propria bellezza come
leco rimanda i suoni. Il mito dir che lEco linnamorata
di Narciso: uno specchio acustico. In questo gioco di
riflessioni sinnesta anche il mito di Orfeo, perch il
musicista primordiale echeggia i suoni della natura, alla
quale offre con la sua lira uno specchio sonoro. Orfeo fa al
mondo ci che il mondo fa a Narciso, lo cattura nel suo
riflesso.
Noi abbiamo scordato ci che era la musica orfica dei tempi
arcaici. Ne leggo una deliziosa descrizione nella rivista
ungherese Artes Populares (n. 13), larticolo della
brasiliana Priscilla Ermel, La musica come eco logica del
suono. Priscilla dimor fra gli Indii Cinta-Larga nella
foresta brasiliana tanto da imparare a suonarne i flauti, ma
cap che la sua era una prevaricazione; suonava ma non sapeva
che cosa, produceva note di cui ignorava il senso. Dopo molto
tempo comprese che la musica indigena era uneco del mormorio
della foresta e della vita tribale, in cui tutto si corrispondeva, formando una rete di analogie.
LA VERIT UNO SPECCHIO
Erano fra loro analoghi i vari atti: uccidere e divorare le
prede, spiccare e tessere il cotone, raccogliere miglio,
manioca, miele e cibarsene, tagliare il bamb e suonarlo,
esprimendo gli amori e le guerre, i miti. Si tesse musica come
si intrecciano energie in un dialogo, si soffia nei flauti
come si alita su un corpo malato per guarirlo con la forza
della fede, della transe. flauti echeggiano nella foresta
per colmarne il significato, raccogliendo ogni pigolo,
fruscio, schiocco, grido e la sonorit naturale, cos
sorretta, si stende fra noi e la terra coine un liquido
amniotico che ci avvolge e che noi avvolgiamo, in cui
cerchiamo gli animali e ne siamo cercati. Una composizione
indigena si immette in questa continuit e perci non ha mai
una coda, termina tronca, in un grido estatico.
Quando Priscilla riatterr a San Paolo, questa placenta
sonora si ruppe, quelli che erano stati messaggi della natura
si trasformarono in sordi rumori, la musica torn a essere la
sempre sconfitta lotta al rumore: Orfeo era defunto e nel
nostro mondo senza silenzi la sua testa mozza non pu
continuare a cantare, come fa nel mito greco.
Sulla sonorit orfica smarrita nel nostro secolo due
stupende lamentazioni sono state scritte, lopera di Marius
Schneider e quella di Sgalen, specie nel racconto amato da

Debussy Dans un monde sonore (1907): il protagonista s


isolato in ima stanza in cui apparecchi acustici armonizzano
ogni sospiro e il suono che cos producono le parole sembra
cambiarne il senso. Luomo che vive in questo amnio acustico
di arpe eolie, si stacca dalla moglie, la quale crede al mondo
visibile, come Orfeo dovette abbandonare Euridice.
Svanita fra di noi la musica di Orfeo, ci rimane per la
magia dello specchio di Narciso.
Anzi esso sta per diventare il motore immobile della nostra
civilt. Benjamin Goldberg predice che gigantesche vele
riflettenti cattureranno nello spazio la forza propulsiva dei
fotoni solari, che sulle stazioni spaziali saranno sospesi
enormi specchi i quali forniranno la luce per coltivare i cibi
e il calore per lavorare i minerali lunari, e infine che tutto
il fabbisogno di energia dea terra si otterr da specchi
orbitanti via via orientati sul sole, capaci di rifletterne i
raggi su centrali di conversione terrestri.
Quanto cammino per giungere a questa attivit trasmissiva e
moltiplicatrice!
Alle origini gli specchi riflettevano con pena, erano
confusi,
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
davano somiglianze vaghe e predisponevano perci alla transe.
Tuttavia erano capaci di riflettere la violenza ustoria del
sole. Erano tramiti di Apollo.
Col tempo sono divenuti cristallini, ci riflettono capovolti
ma uguali, se non identici. Ma ci tolgono due dimensioni,
appiattiscono. Si dice che ci mostrino, ma questo un
vocabolo che confluisce con reminiscenza, menzione, commento,
mente; vocaboli tutti provenienti dallindoeuropeo men che
significa pensare, essere spiritualmente eccitati1. Lo specchio
infatti una mente, raccoglie e riflette, pu giocare
allanamorfosi e creare lorrore.
Nella Rinascenza simposero gli specchi piani di Venezia.
Allora si trasmut la visione della realt nellEuropa!
Non sarebbe nata la pittura realista senza lausilio di quei
cristalli nei quali le linee prospettiche si profilavano con
innaturale chiarezza. Lo specchio veneziano coincise con la
nascita dellempirismo. Gli usi dello specchio riflettono la
storia.
Il gioco di specchi destinato a nutrire in futuro la terra
potrebbe perfino riflettere la verit, se mai qualcuno se ne
volesse servire come la regina di Saba, per comprendere che
tutto un gioco di identit e di differenza.
1
J. Pokomy, Indogermanisches etymologisches 'Wrterbuch,
Mnchen-Bern 1959, lt pp. 726-7.
ESOTERISMO E FEDE
Ogni vita ha un versante esoterico
Ogni essere vivente fa supporre unintelligenza che lo
plasmi. Le sue molecole ne recano la formula in codice e
questa rinvia a una forma formante e informante. Gli antichi

parlavano della causa formale che informa di s ogni essere


vivente; a noi cpita di poterne leggere la scrittura. Ma
mentre decifriamo il codice biologico, non osiamo pi
immaginare linterna intelligenza codificatrice; essa come
divenuta irraggiungibilmente interna, nota a pochi e
diffamata: esoterica.
Le cause formali o intelligenze formanti non sono nello
spazio ordinario; per situarle, si deve proiettale, nel senso
in cui si immagina la radice di -1, uno spazio tangente al
nostro, intuibile ma non percepibile.
La natura naturata implica uninvisibile natura naturante
esoterica e laggettivo in greco vuol semplicemente dire:
interna, intima. Essa linsieme di tutte le intelligenze
o cause informanti che locchio, pur non scorgendole,
individua, indovina allopera: nella pianta che a grado a
grado, ritmicamente svolge la sua spirale verso il sole; nel
cristallo che aggrega i materiali del suo letto rupestre in
lmine via via armonicamente sovrapposte; nello scheletro
delle specie animali.
Rupert Sheldrake di recente ha introdotto nel linguaggio
scientifico lidea, parlando di risonanza morfica ni
cristalli o nelle
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
specie animali; si diffondono per vie invisibili modificazioni
via via negli enti dotati dima forma comune.
In questa forma si individua allopera un linguaggio e una
tecnica ben pi perfetti di quelli umani. La fantasia poetica
e ancor pi la sciamanica la personificano. Coleridge ad essa
dedic il poema-saggioTe Destiny of Nations, la prima
meditazione, del 1796, sugli sciamani boreali, chiamandola con
Leibniz, convoluta mnade:
Ciascuna al posto suo, con appropriata azione,
Tende al suo fine, che su lei stessa la incentra:
Quale alleva lancor minuscolo diamante nella miniera,
Quale svolge i congeniali succhi attraverso la quercia,
Quale accalca nubi riottose a cozzare nellaria,
qual altra, pi selvaggia,
Contesse in complicati interessi i destini umani.
Ogni vita comporta uninvisibile interiorit, che ne la
sostanza. Per coglierla, occorre un aggiramento delle
apparenze sensibili, un balzo controcorrente, quale fa il
salmone, simbolo vivente della conoscenza nelle Scritture
norrene. Laggiramento, il salto porta dal piano dei participi
passati a quello dei presenti: dalla natura naturata alla
naturante, dallesperienza vissuta alla creazione vivente.
Rispetto al mondo della natura si sviluppa cos in noi ima
sensibilit alle cause formali plasmatrici. Rispetto al mondo
morale passiamo dallo stato di sudditi o di ribelli alle prese
con norme, alla libera, ironica, giocosa, esoterica
possibilit di norme; dal mondo animato allanimante,
dallattuato allattuante e possibile.

A uno sguardo esoterico il mondo animato, vissuto, attuato,


morale o immorale, si mostra come un enorme campo di trappole,
un paretaio brulicante di vittime, che si rallegrano delle
esche o si divincolano nelle panie. Lo sguardo esoterico lo
aggira, salta aldil per cercare lattuante, lanimante;
stando alla metafora del paretaio, cerca il capanno
delluccellatore (come quello descritto con poetica e
allegorica esattezza da Ernst Jnger in Auf Marmorklippen).
Ci che esotericamente interessa non sono le illusioni e gli
strazi delle prede, ma lallevamento degli zimbelli, la
profonda tecnica di una civettina sul trespolo, lemblematica
dei nodi con cui sono intrecciati calappi e laccioli, lottica
degli specchietti per le allodole,
ESOTERISMO E FEDE
lacustica dei lgori e degli zfoli da richiamo. Marius
Schneider intratteneva sulla fattura, simbologia ed efficacia
dei fischietti dal sbilo penetrante.
La mente esoterica, imbevuta di tali a adi, portata a
compilare dizionari della truffa, come quello che mise in
forma di romanzo Melville col Confidence Man, passa alla
domanda decisiva, che porta dritta allarcano degli arcani: Qual la forza nellinteriorit che pu sedurre,
intrappolare, legare in un sol fascio tutta la persona?
La truffa
La domanda deve suonare pura di ogni accento moraleggiante.
Esotericamente la truffa, intrinseca a ogni seduzione, un
aspetto dellamore, dellattrazione che muove il sole e le
altre stelle, della gravitazione universale. Ogni filosofa e
cosmogonia un gioco di bussolotti, ma vera anche
linversa: che ogni raggiro svela lessenza della Grande
Illusione cosmica, come il gioco delloca la spirale del
nautilus e dogni feto, come nel saltare a rimpiattino i
bambini disegnano alberi sefirotici, piani di cattedrali
gotiche. Per lesoterico il creato un campo dei miracoli,
ima fiera deglinganni, ma per lui altrettanto vera
linversa. Soltanto a lui intelligibile una seduta
sciamanica, dove per creare latmosfera che ci vuole, per
darsi laire, si ricorre liberamente a giochi e gherminelle:
tutto si pone in opera pur di autoallucinarsi, che significa
per lappunto ingannarsi d proposito, in vista, nel nostro
caso, di unilluminazione, di unispirazione soprannaturale.
Fu per molto tempo mia ambizione dominante redigere un
Trattato della truffa, ma venne un d che mi diedi per
vinto, buttai in solaio i tanti appunti, ritagli di cronache
giudiziarie, trascrizioni di storia civile, diari di truffette
da me osservate. A mano a mano che studiavo, il tema si veniva
gonfiando e svaporava, semplicemente perch lesistenza stessa
un infinito inganno. Insegna il Vednta e Schopenhauer
ripete: tutto frode poich diviene e non , ci seduce e poi
sparisce nel nulla. Come isolare dalla cosmica frode il dolo
al gioco delle tre carte?

Oggi in America i legislatori vogliono colpire le nuove


sette, ma non ce la fanno a definirle: differiscono dalle
vecchie soltanto perch nate di recente. Raggiunsero la stessa
conclusione Mark
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Twain nello Straniero misterioso e Melville nel Truffatore di
fiducia, forse il pi sottile dei suoi romanzi. Allalba dun
primo daprile appare sulla sponda del Mississippi a Saint
Louis allimprovviso, come sul Titicaca Manco Capac, il
capostipite divino della dinastia incaica, un uomo in abito
color crema. Sale a bordo dun battello fluviale e sopra la
folla dei passeggeri alza una lavagna, dove scrive Carit e
accanto i versi dellinno di san,Paolo in lode della gran
virt. Chi lo chiama fanatico e chi invece poveraccio, buffone
o spiritista, scemo o pericoloso sognatore. Sparisce, ma
sbucano di poi a bordo dal nulla: un negro storpio che
questua, un uomo di mondo che scrocca mutui, un missionario
che fa la colletta, un mediatore che spaccia polizze, un
naturista che promette guarigioni. E sempre lui, e di ci che
via via scopre nei suoi vari travestimenti si serve per
mettere nel sacco i passeggeri in nome dellamore e della
fede. Soltanto Satana ci parla tanto di carit, conclude
Melville.
Twain chiama invece Satana il senso smascheratore, che
libera da qualsiasi fede. questione di nomi. Sia Melville
che Twain, dopo aver dedicato la vita a studiare la truffa,
scoprirono in essa la radice dellessere.
I due americani ci offrono un che di analogo al dono che
fece ad Astolfo la fata Logistilla, quel libretto chavea
sempre accanto, / che Logistilla in India gli avea dato, /
acci che, ricadendo in nuovo incanto, / potesse aitarsi. La
meditazione sulla frode del resto infinita. Goethe loda la
Natura, dea che cimpone di farci ingannare da lei, e se
riluttiamo ci punisce col renderci gelidi e sconsolati. Goethe
ammira anche i sommi imbroglioni che, teso un labirinto
intorno a Wilhelm, se lo aggregano attonito e inerme. Del
truffatore ripugna la fredda ed efferata premeditazione? Ma
egli assai spesso travolto dalle sue creazioni, ama il
gonzo, prova una gratitudine dattore per colui che gli porge
le battute, pochi hanno locchio pi luccicante
dellaffettuoso, caldo imbroglione, egli un mostro di
tenerezza e di slancio.
Glindigeni dAmerica e dAfrica scorgono allopera nella
natura un divino Briccone: il Coyote, il Ragno, Legb, Esh;
di lui narrano a veglia glinnumerevoli raggiri: si finge
donna e si fa impalmare, si d per morto e poi sposa sua
figlia. LOmino di burro, la Volpe e il Gatto, sono Coyote e
Ragno, Esh, Legb riaffiorati tra noi ad affascinarci
mostrandoci il cuore dellesistenza. E unopera sacrosanta la
loro: bene che Pinocchio sia gabbato,
ESOTERISMO E FEDE

come fausto che lo sia Polifemo. Cosa c da compatire in


chi brama triplicare gli zecchini, parlare coi morti, farsi
svelare le vite precedenti, fregiarsi di titoli abusivi,
comprarsi il Colosseo?
Non ci fosse la truffa, si potrebbe credere alluguaglianza,
ma un ciurmatore, via! alla vittima non uguale. Considerate
i falsi antichi. Rammentate quel Vermeer che sembrava un
Carena e che fu pur rifilato a tutti glintenditori dEuropa.
Se si comprassero opere darte perch a guardarle si prova
diletto, pagandole il prezzo di quel piacere, non-potrebbe
esserci nessun imbroglio. Viceversa si ambisce letichetta, la
tiritera critico-storica che allopera sia stata appiccicata,
e questo di per s un ludibrio: come se la bellezza
dunopera dipendesse dai discorsi critici e non viceversa
questi da quella. E un Robin Hood redivivo, il falsario, la
sua bravura sbugiarda chi compra arte per pura vanit sociale.
Non ci fosse la frode, prevarrebbe la legge della spada: il
guerriero. Ma a costui il sacerdote fa lincanto, come la
volpetta esopica al leone. Il sacerdote racconta favole
irresistibili, come Shahrazad. Lo scrittor delloscura
Apocalissi custodisce le ampolle del senno nel mondo della
luna, cinforma lAriosto.
Sacro mimo il ciurmatore: si fa tutto a tutti e a tutti
par, Pincantator mirando, / mirar quel che per s brama
ciascuno, / donna, scudier, compagno, amico.
Questa sacrale origine trapela dalletimo di ciurmare, da
charme, incantagione, e da quello di ingannare, che viene da
gannare, canzonare: la canzonatura lufficio del bardo
censore e panegirista, che toglie o d la fortuna sociale;
Dumzil ne tratta in Servio o la Fortuna. In cinese ingannare
si dice iou, nel cui ideogramma figura ima bocca dalla quale
escono tante parole, con accanto una danza di sciamane. Il
primo senso di wu sciamano.
Hans Peter Duerr devessere come me un patito di teoria
della truffa: ha raccolto un simposio sul tema Autenticit e
inganno in etnologia, Authentizitt und Betrug in der
Ethnologie.
E superfluo dire che la gran parte degli scritti verte su
Casta- neda, che per beffa appese a un suo romanzo
uninterpretazione strutturale; chi d casc e scambi
lopera darte per un lavoro bruto sul terreno, ancora
trasuda di buffa rabbia. Ma questa storia m venuta a noia e
voglio segnalare altro.
Si legge con un gusto un po perfido il lungo articolo di
Robert Bruce, un Americano che s assimilato ai Lacandoni,
gli ultimi Maya, ammassando un tesoro etnologico, di cui lo
defraud uno
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
scrittore che egli ci presenta come il Briccone sceso in terra
a tormentarlo. Egli lo port, talvolta in braccio, dentro
lumida foresta dei mogani, tra i Lacandoni, ma quello vi

resse per pochi giorni: ne cav un libro, dove spacciava come


sua la lunga esperienza di Bruce. Con un suo enfsematico
fiatone, durante il breve soggiorno, spieg a Bruce come
conquistarsi un nome nel mondo. Cercarsi amici arduo, e sono
infidi: conviene denigrare un astore e ci si trova alleati i
suoi nemici; se poi replica, si diventa noti.
Come scrollarsi di dosso il ricordo dello scrittore che
incarn il Briccone? Bruce rimugin senza pace i giorni
delloltraggiosa beffa e ce li narra come un cavaliere Des
Grieux glinganni di Manon jjl Lescaut. Ma non finita.
Qualche anno fa gli si presenta un hippy j | che vuol studiare
con lui. brillante, impara il lacandone, si divora j
glinediti di Bruce. Quindi scompare. Uscir un suo libro sui
Lacandoni, compilato con materiali di Bruce, senza menzione
della fonte. Reca, come estrema beffa, sul frontespizio, un
motto del Briccone enfsematico.
Non so se il racconto di Bruce sia verace, so che suo
destino arrovellarsi nella stillante foresta dei mogani
tentando di esprimere lideale, imprendibile cosmogramma maya,
mentre glielo impedisce il Briccone, che forse una parte di
lui stesso.
Si legge con profitto lindagine che svolge Wilhelm Gauger
su Macpherson: sinvent Ossian, il bardo gaelico che sedusse
Blake, Byron, Goethe, Schiller, Schubert, Liszt, Brahms,
Novalis, Napoleone. La poesia ossianica una manfrina di
suoni esotici e carezzevoli, sparsi di addolorate
esclamazioni; letargica bava di vocaboli, la bocca pndula la
pu sputare senza fine, se la mente si addormenta. Macpherson
ad un poeta simulato attribuisce unimpostura lirica;
confeziona un imbroglio al quadrato. La sua melassa fonica
preannuncia le future avangurdie.
Non c scelta, non c riparo, tutto frode e illusione,
basta dirlo senza darsi sentimento di sorta. Lesoterico non
giudica, troppo teso a scoprire lenergia essenziale pura,
senza attributi morali, che regge luomo e per analogia il
mondo. Ricordo dei penitentes del Nuovo Messico, si
strascinavano con infinita pena e sanguinando verso la
cappellina del loro pellegrinaggio. Un sufi li stava
osservando; mi bisbigli: Devo individuare la forza che li
sta tirando.
Qual dunque nelluomo la forza suggestiva che pu fargli,
diceva Platone, lincantamento, adunando, sommando, fondendo
88
ESOTERISMO E FEDE
memorie, aspirazioni, timori, furie ed esitazioni, desideri e
sensazioni e pensieri, tutto, in un unico impulso, unificato e
incrollabile? Che cosa in lui lo pu ipnotizzare come il
sibilo di serpente o di zfolo magico?
il versante esoterico delluomo ha un nome
Per giungere alla domanda si seguito un percorso
labirintico. Si notato che ogni vita ha un nucleo esoterico,

da cui guidata e incantata, truffata e governata, si


accertato che, se si vuole conoscere il mondo esterno, la
natura e la societ, con le forze esoteriche che reggono
ciascuna di queste sfere, bisogner volgersi al piccolo mondo
che ne un fedele riflesso: noi stessi nella nostra
interiorit. In noi dobbiamo accertare la forza pi intrinseca
che ci suggestiona e regge, anche e soprattutto a nostra
insaputa, che ci vela e rivela a suo modo la realt.
Si pu solo rispondere: la nostra pi intima fede. Quasi
ogni filosofia insegna che loggettivit in s e per s
unubbia. La fede dellosservatore seleziona e conforma il
reale. La fede non soltanto la sostanza di ci che siamo ma
anche della natura quale ci appare. Non dato di dimostrare
una differenza tra la percezione della realt e
unallucinazione collettiva costante e durevole: sono infatti
la stessa cosa.
La fede una capacit di autoallucinarsi o di sostanziare
in certo modo la percezione: queste due definizioni sono
alternative e anche simultaneamente vere. Luomo perci
infinitamente plasmabile, quando si agisca sulla fede di cui
viva. Chi lo sa, mette a frutto a proprio vantaggio questa
conoscenza, innanzitutto dentro a se stesso: coltiva
direttamente la propria capacit di fede, allena in s la
facolt di immaginare e di assentire, considerandola come un
arto fisico da esercitare e irrobustire, truffandola,
autosuggestio- nandola, trasformandosi in una tastiera di
riflessi condizionati, in modo che alla fine sia lui a
disporre della fede che di solito dispone di lui, largendo e
commisurando deliberatamente il proprio entusiasmo. In
Giappone alla cerimonia in onore di Amitabha a Iwate, emissari
della setta shingon portano dei fanciulli a recitare una
giaculatoria davanti alla statua e li invitano a fare gesti
estatici, a gridare di tutto cuore. H fanciullo pienamente
convincente sar iniziato.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
La fede, la truffatrice di fiducia pu essere truffata; la
tecnica sta nel profondere iodi e amore a ci che si desidera
diventare. In tedesco hanno ugual radice lode amore e fede:
Lobe Liebe Glaube.
In nome di che cosa investire la propria facolt di fede?
Chi sar a gestirla? E in vista di che cosa?
Soltanto la parte di s che aspira alla liberazione totale,
alla coincidenza e identificazione con lessere perfettissimo
capace di usare della fede come duno strumento, burlandola.
Che perno di tutto, pietra di volta sia la fede, fu la
verit rivelata in parole piajie e perentorie da Ges. Come
ogni dichiarazione esoterica, riusc scandalosa e incredibile
sul momento, di poi fu attenuata e sbrodolata.
I misteri esoterici della fede
Giuliano Imperatore esclam che tutto il cristianesimo si
riduceva a ima parola, fede. Ma che parola! In ebraico emunah

proviene da AMN, radice abbagliante. Genera significati come


educato, allevato (la tecnica dallevamento gestione di
fede), stabile, fido,- vero, trave, sostegno,
contratto. Un contratto lincontro di volont che si
fondono in una fede sola, uh compenetrarsi di due fedi in un
caduceo, per cui soggetto e oggetto dellazione contrattuale
diventano scambievoli. Perci esotericamente si ribaltano
soggetto e oggetto. Dio trasceglie un popolo per un patto?
come dire che quel popolo trasceglie Dio. Le due frasi sono
due modi di dire la stessa cosa. H Salmo parla delluomo sotto
lombra delle ali di Dio? Il Talmud traduce che Dio lombra
delluomo. Amen. In Egitto, a Tebe AMN significa Dio Creatore:
Amon o Men. E una statua itifallica, mostrante la trave del
cosmo, come a dire che limmaginazione desiderante tutto
regge. Simbolisti senza riguardi erano i personaggi biblici,
stipulando un contratto si ghermivano luno allaltro i
testicoli: i fidi e veraci. Amen.
Ilpapiro di Leida dice di Amon che allinizio diede inizio
al divenire, emerse dallignoto (strofe 100). H Genesi biblico
incomincia: allinizio inizi Elohim, ovvero creativamente
cre Elohim, eccetera. I cabbalisti, uomini della tradizione,
ribaltano in complemento oggetto il nominativo, per cui Elohim
viene a essere n pi n meno il divenire del papiro di Leida.
E dov dunque il soggetto? Chi che d inizio? Non si dice.
E lindicibile o il Nulla.
ESOTERISMO E FEDE
In egizio Amon vuol dire il Nascosto, appunto, PEsoterico il
cui nome impronunciabile. Amon la fede, ci che nelluomo
pu pronunciare con chiara e ferma voce: Amen.
Di solito alla notizia che la fede la sostanza, del reale
non si regge
Ges dichiara che tutto fede, la fede in grado di
spostare le montagne. Per convincerne prendeva un infermo, lo
guariva e mentre quello si toccava allibito le membra
risanate, di schianto gli vibrava la rivelazione abbagliante:
- sei stato tu stesso a guarirti, con la fede che hai
proiettato su di me ed io ho ritorto su di te. Ges insisteva
cos su una rivelazione esoterica che gi il Buddha aveva
osato, ma come di sfuggita. Narra il Dhammapada che un uomo
era impazientissimo di ascoltare il Buddha che predicava
sullopposta sponda dun lago e, rassicurato da qualcuno che
poteva attraversare camminando sulle acque, lo fece. Il Buddha
not: Una fede come questa pu salvare dalla voragine della
nascita e della morte.
Chi, per poter manipolare la propria fede, ne contagia gli
altri, lo sciamano. Mortori Smith rivisit la storia di Ges
come biografia sciamanica, riferendola alla tradizione magica
egizia. I motivi tipici sono tutti presenti.
Durante la cerimonia diniziazione cala lo spirito nella
forma totemica propria dei profeti, come colomba. Il ritir
nel deserto fra gli animali la consueta ricerca della

visione, col volo magico sul pinnacolo del tempio quale albero
o asse del cosmo e col confronto con lo spirito nemico. Dopo,
si riunisce un seguito, a formare il pubblico affiatato che
sorregge lo sciamano. Vaticini, terapie, bilocazioni,
sparizioni, esorcismi sono tutti presenti. Culmine la
trasfigurazione, per la quale, come vuole la tecnica delle
tende animate fra gli sciamani delle praterie americane, si
erigono dei tabernacoli, che permettono di far vedere agli
astanti gli spiriti ausiliari. Crocefissione e resurrezione
corrispondono allo squartamento e al rifacimento del corpo
dello sciamano; che avvenissero non per comune allucinazione,
che fossero opera di soldati stranieri in luogo di dmoni,
gener il massimo corto circuito psichico (ma i docetisti e
quindi i maomettani preferirono una versione conforme
allortodossia sciamanica: sulla croce cera il doppio
allucinatorio). Nellultimo suo discorso il Risorto dice in
sostanza: o siete sciamani
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
o niente. Avverte con molta meticolosit: la prova che siate
miei discepoli che maneggiate serpenti, beviate veleni senza
danno, parliate altre lingue, guariate con le mani ed
esorcizziate.
Fin qui la vicenda rientra negli annali dello sciamanesimo
universale.
Ma Ges volle scardinare ledifcio sociale ebraico fondato
sullattesa messianica - come gi la comunit zoroastriana e
anche quel ramo buddista che sospir la venuta di Maitreya,
propaggine del Mitra iranico, come pi tardi, erede dello
zoroastrismo, lo shiismo.
Il messianismo come linvenzione del motore a scoppio nella
storia della macchina sociale. Le forze centrifughe del
risentimento, della nostalgia, dellinsofferenza sono tutte
convogliate nellattesa di un capovolgimento storico e
cosmico, il cui rinvo le incanala in senso centripeto, sicch
la comunit diventa lunione di coloro che aspettano. E una
risposta esotericamente razionale allinsoddisfazione
inestirpabile delluomo, il quale, essendo finito, non pu non
tendere allinfinito, che gli negato per definizione. La
vita politica non ha scelta; se non si fonda sulla violenza o
sulla corruzione, deve poggiare sul rinvio dun messianismo.
Ges propone di attuare subito il Regno messianico,
lasciando l dove stanno aratro e famiglia, abbracciando la
fede che il Regno c. Se esso dentro di noi, non pu che
ribaltarsi fra di noi. Adesso c e non si vede, ma,
testimoniandone, non potr non apparire, essendo il mondo una
tessitura della fede. Ges d lesempio, fa come se il Regno
ci fosse, viola le leggi divine sul sabato e sulla
trascendenza assoluta e inincamabile di JHVH, maledice a morte
un fico perch non reca frutti fuori stagione, non si tramuta
in tuttifrutti, comerano stati gli alberi dellEden.
Se lesempio fosse stato seguito, la macchina sociale

fondata sul messianismo al futuro sarebbe deflagrata. Il


messianismo participiale presente la catastrofe sociale. U
cristianesimo fu contenuto, lebraismo si salv.
La fede d Ges e la fede dei cristiani
Rimasero le briciole della smisurata esotericit dottrinale
di Ges, dei poteri sciamanici che impartiva ai seguaci, e
lessenza dei poteri fu trasferita alla loro nominazione;
naturale che ogni
ESOTERISMO E FEDE
ricchezza, si trasferisca in una fede di credito e lemittente
dei titoli della fede fu la Chiesa dei Gentili. Le briciole di
realt mistica rimasero a garanzia dei titoli. H processo
ineluttabile. La religione e il valore finanziario sono enti
analoghi. I templi furono lorigine della banca, la moneta
primordiale furono gli amuleti templari, che facevano le veci
della benedizione sul vivo. Lo scambio di amuleti cre le
premesse del miracolo esoterico ovvero di secondo grado:
limitando il volume degli amuleti in circolazione, la rarit
diventa un valore aggiunto, accresce la fede e lefficacia. Si
crea valore dal nulla, dalla limitazione, com vero che il
Dio cresce in gloria sacrificandosi.
La fede in Ges fu ai primordi la fede stessa di Ges: una
verace autoallucinazione sulla sussistenza pentecostale del
Regno. Questo valore, per circolare pi liberamente e
garantitamente, si trasfer allatto di investitura
ecclesiastica e questo si concentr nel documento che ne
faceva fede e quindi ne trasmetteva la fede: era, simonia a
parte, la moneta ecclesiale. Che si monetasse la fede in Ges,
che non era pi la fede di Ges, cosa che non scandalizza
lesoterista, egli riconosce come legge di natura che il
baratto di valori deve diventare valore della moneta, e questa
si versa in fede di credito, che quindi si trasferisce nel
valore marginale del confronto tra disponibilit di titoli
diversi, il quale pu far a meno di ogni garanzia, anzi
simpone alla fine proprio per lassenza di ogni garanzia,
vive di fede pura in se stesso.
Lesoterista non si adonta di questo decorso fatale, perch
ha meditato sul valore e sa che esso proiezione, alienazione
della fede. Lingenuo ingannato dalle apparenze sensibili:
biondo grano, rutilante oro; non regge allidea che diventino
di punto in bianco senza valore, buone per limmondezzaio in
virt di un gioco di confronti, di imo scambio di sussurri,
allusioni, cenni: la retto- rica delle voci di borsa, che
stornano o convogliano la fede. Come? Merci che sono frutto di
lavoro, di pena diventano oggetti di atroci burle! - protesta
il poverello. Ma fin dallinizio quelle merci furono simboli
di atti di fede. Perfino loro, perfino il gran. Ancora ai
tempi di Cicerone cera chi si domandava: perch grano e non
ghiande?, non ancora conquistato alla fede granaria, alla
rettorica del culto demetrico. E perch oro? domandavano
ancora i poeti bucolici. La risposta era che vigeva

semplicemente una nuova fede, non pi pastorale, non pi


adorante Amon nellariete re del gregge.
Venne un giorno in Olanda che tutti cominciarono a smaniare
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
per i fiori in forma di turbante, di copricapo regale
sassanide, i tulipani. Per comprarne si svendevano fondi e
fattorie. Il circolante era assorbito dalla Borsa del
tulipano. Come avviene, si svilupp una corrispettiva arte
sacra: icone di tulipani su fondo onice a miriadi. Bastarono
ciglia inarcate, sussurri, un cenno a ritiri di capitali e la
fede scomparve comera venuta, il tulipano fu di nuovo un
fiore fra tanti, le icone delle nature morte qualunque, per
giunta monotone. La fede lanima delle merci, quando dilegua
appaiono come sono, materia. E qualsiasi cosa, la pi
dozzinale, pu essere animata dalla fede, perfino un
francobollo. Lavoro e pena non sono sacri, sacra la loro
quotazione. La fede crea la fama, il nome; il nome
lessenza, della fede, perci trascrivetelo e firmate sotto,
sigillate, non ci sar bisogno di produrre la merce che reca
quel nome, avete testimoniato la vostra fede e avete coniato
una moneta. Lessenza duna merce la fede in essa e
lessenza della fede il nome che assume, e la fede di
credito incarner lanima della merce e della fede in essa.
Cos il Nome lessenza di Dio perch Dio esiste nei cuori se
al menzionarLo si prova riverenza, dunque la sua realt
effettiva, la sua presenza efficiente (non rappresentata dal
nome, ma) il nome. Lessenza di Ges, la fede in lui non
poteva che essere monetata in decreti di nomina ecclesiastica
e di incardi- nazione, in bolle e altre polizze di credito, e
anche in atti di donazione che il Valla poteva dimostrare
falsificati soltanto perch la sua fede era diversa. Quando
lintera societ divenne cristiana, la fede cristiana si
tramut in semplice fede pubblica, la medesima che si viola,
commettendo un reato appunto contro la pubblica fede, quando
si coniano monete fuor della zecca.
La moneta lessenza di ci che pu comprare: la metafora
della merce come la metafora verbale lessenza linguistica
dun significato1, che lo fa circolare. Le parole di Ges
diventano metafore; cos il precetto di maneggiar serpenti fu
interpretato come traslato del dominio sulla propria anima
peccatrice, quello di bere veleno senza danno ovvero di
mitridatizzarsi, fu spiegato come similitudine del subire
senza cedere le tentazioni. Soltanto cos le parole potevano
circolare. La fede pubblica cristiana accett il circolante
delle dichiarazioni ecclesiastiche, rappresentanti la fede
1
Questa venta, che la moneta sia una metafora, fu
divulgata da Joseph de la Vega in Confusin de confusiones
(1688); di M.B. Amzalek, Lisbona 1925: Joseph de la Vega e seu
livro Confusin de confusiones.
ESOTERISMO E FEDE
in Ges. Ges stesso, insegn la teologia, non aveva fede: non

ne aveva bisogno. Di fatto, non aveva bisogno di fedi di


credito. La fede di Ges, linstaurazione magica del Regno, fu
sostituita dalla fede nel Regno per dopo la morte. Su
questaltra fede, su questo messianismo dellaldil gir la
macchinasociale cristiana. Fede nel Regno per laldil,
speranza in esso, carit per meritarlo: i tre congegni della
macchina sociale cristiana furono insidiati dai nemici della
Cristianit con la libert di fede, con unuguaglianza che,
togliendo di mezzo linvidia, estirpava le nostalgie
inappagate in vita, e con ima fratellanza che banalizzava la
carit. Ma per far funzionare la triade anticristiana, bisogn
proiettare andhessa in un burlesco avvenire messianico per
Paldiqua, soltanto cos una macchina sociale postcristiana
poteva rimettere in marcia gli antichi stantuffi.
Le contraddizioni essoteriche della fede
Si finge che la moneta sia sostenuta dalla possibilit di
attingere al Tesoro, ma collandar del tempo ci si sente
abbastanza forti da confessare che la copertura una burla,
che ssa data semmai dallimpossibilit di rifondere il
circolante: non dalle riserve del Tesoro, ma dalla mole del
debito pubblico. Mefistofele per limperatore sbancato impegn
a garanzia della carta moneta le risorse del sottosuolo: ma
proprio perch rappresentate dalla carta moneta, quelle
ricchezze non sarebbero mai state scavate, perch ci che
avessero potuto procurare gi si comprava con le banconote,
senza spese destrazione, con la mra fatica di girare un
torchio in zecca. Questa una verit semplice ma esoterica:
il Tesoro ricchezza sprecata, il debito pubblico si pu far
salire allinfinito. Ogni storia ecclesiastica percorre la
stessa spirale della storia monetaria, esse sono storie
infatti di enti esotericamente analoghi.
Per un certo numero di secoli cristiani si tenne in gran
conto le briciole della fede nel Regno (presente
nellinteriorit), cos negli Stati detti patrimoniali si
accumulavano Tesori. Ma questi sono fonti di pericoli,
impongono oneri di custodia. N pi n meno era un onere la
sorveglianza ecclesiastica dei mistici, di coloro che la fede
colmava al punto di mostrar loro figure sante o divine.
Costoro leggevano a fondo le smorte, ufficiali definizioni
della
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
fede: la fede ladesione dellintelletto a oggetti
credibili, sanzionati dalla Chiesa, per intervento della
volont soccorsa dalla grazia. Queste spente, grigie braci di
parole potevano ridivampare come il roveto ardente di cui
erano i tizzoni, se qualcuno meditava a fondo i termini a vino
a uno, per cui la definizione si leggeva cos: la volont,
posseduta dallo spirito, rapita in estasi, allucina lintelletto, che percepisce come reale loggetto della fede, ha
visioni, vola sciamanicamente in cielo. Quando tutto ci si
produceva e qualcuno ridiventava cristiano nel senso delle

ultime parole del Risorto, scattava una speciale sorveglianza


della Chiesa, la quale esigeva atti di assoluta obbedienza da
chi poteva semmai farsi suo garante.
Esotericamente tutto fila: complemento oggetto e soggetto
si. ribaltano lun nellaltro. Ma capitava talvolta che il
mistico avesse fede di ricevere, alle mistiche nozze, lanello
con sigillo dautorit,
lo stesso al quale si richiamavano gli uffici ecclesiastici, ma
in base a una rettorica notarile sulla sua trasmissione di
capo in capo da Ges in qua. Quando tutto si fonda sulla fede,
bisogna convenire che allinizio fu la generatrice della
fede, larte del verbo, la rettorica. Quella curiale era ben
misera rispetto alla rettorica del mistico, tanto pi alta e
travolgente. Ma egli era come chi entrasse in Borsa e
pretendesse di smerciare diamanti e non azioni di miniere di
diamanti. Alla fede di credito spettava un diritto eminente
rispetto alla fede creduta. Tutto procedette senza intoppi
finch qualcuno os restituire alla parola fede lenfasi
smisurata dei Vangeli. Lutero grid: Il giusto vivr di
fede! e lantico grido di Abacuc fu il grimaldello della
Riforma. Come sempre, un denudamento dellesoterico minacci
la macchina sociale.
La Chiesa risolse di disfarsi di ci che poteva ferirla al
cuore. La mistica, tesoro della Chiesa, non era di fatto
necessaria. Latto della sua liquidazione virtuale fu
consumato a Santa Maria sopra Minerva in Roma con la condanna
di Molinos, che aveva osato divulgare, comegli confessava,
larte dellorazione interiore a gente ordinaria, comune e
senza importanza, vale a dire incontrollabile, non vidimabile
e liquidabile. Straziante e ingenuo echeggia nei secoli lurl
di Molinos: Perch la Messa dovrebbe impedire la
contemplazione?2. Era contemporaneo dei quaccheri e degli hassidim,
2
J.M. Cohen, Some Reflections on th Uf and Work of
Miguel de Molinos, in Studies in Mystical Literature,
Tunghai University, Taiwan, 1 marzo 1981.
ESOTERISMO E FEDE
Un Sassanide riflette sui misteri della fede
H quietismo, a voler esser onesti, non che un buon
sinonimo di mistica. La sua condanna avviava una graduata
estinzione del misticismo. In compenso la Chiesa diventava un
ideale strumento di regno. Difendeva lo Stato dalla minaccia
mistica, garantiva una difesa in seconda istanza dalla
minaccia dellirrazionale. La fede pubblica non tollera la
fede mistica, ma avvantaggiata da istituzioni ecclesiastiche
che facciano circolare fedi di credito il cui fondamento
effettivo soltanto il copyright che listituzione possiede
sul proprio nome, con la possibilit di citare per millantato
credito chi glielo usurpi. Lunico che identific onestamente
Stato e razionalit fu Hegel, gli altri usano lattributo
consacratorio fngendolo autonomo.

Tuttavia, proprio perch aggeminata allo Stato,


listituzione ecclesiastica o la Societ sedicente esoterica
che difenda in seconda istanza la razionalit statale, deve
garantirsi dai futuri reggitori dello Stato, gli attuali
sovversivi, e non pu farlo se non dando loro ricetto. Di qui
la convivenza sempre grama fra Stato e Chiesa statale ovvero
razionalizzata, di cui fece la teoria unopera di esoterica
politica sassanide, il Testamento di Ardashir3, onde si
stralciano alcuni passi: regalit e religione sono gemelle,
non possono esistere luna senza laltra, la religione il
fondamento del regno e il re custode della religione (...)
Attenti, re, allinsegnamento della religione, alla sua
interpretazione e allo studio del diritto divino! La fiducia
nella potenza regale porterebbe a disprezzarli, ma allora in
seno alla religione possono formarsi, nella feccia, autorit
segrete (...) e in un paese non possono sussistere un capo
religioso segreto e un signore palese del reame (...) chi
controlla il fondamento ha pi titolo alledificio di chi
controlla il pilastro (...) Certi re sinformavano senza
tregua del popolo, di ci che succedeva nelle conventicole
(...) preparando trabocchetti a chi li criticava per ragioni
religiose.
La minaccia allo Stato, dice il Sassanide, si annida in
conventi- cole, anche se mistiche; vi si aggira luomo
esiziale fra tutti: colui
3
A cura di M. Grignaschi in Journal Asiatique, 1966, I:
una versione araba da un originale pahlavi forse dei tempi di
Yazdargird m.
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
che sdegna gli onori. A lui bisogna tendere trappole e infine
sopprimerlo, meglio se per mano della religione stessa.
Infatti l dove si pu svelare il segreto della Grande
Illusione resta anche smascherato il segreto dello Stato, che
poggia sulla fede, altro che razionalit. Perci il
reggitore taoista si assicurava che alla gente si riempisse la
pancia, si rafforzassero le ossa e si svuotasse la testa.
Periodicamente in Cina si sono distrutti i libri che non
servissero allistruzione tecnica. Dappertutto si sempre
biasimato la Sapienza sterile, che non d figli alla patria.
Soltanto chi non prescrive di essere buono e utile esce dal
cono dombra della particolare fede pubblica che gli definisce
il bene e lutile.
Paradigma del pericolo pubblico Socrate, che os nutrir
fede nel suo daimon (nel non tanto locativo quanto inessivo,
complemento di intimit, di esotericit). Socrate un maestro
della libert di fede, la quale non pu che essere fede nello
spirito custode divino, nel daimon, che Onians insegnava sulla
scorta dei poeti e dei presocratici a ravvisare in colui che
in noi rabbrividisce sternuta, nel midollo che ci rifa le
ossa e si inarca come un serpente nella guaina delle vertebre,
ci soccorre con ispirazioni e presenti- menti, ci salva e ci

fa cadere in estasi. La fede nel daimon il volto svelato del


daimon. Riverire il daimon significa chiudersi nella torre
davorio. Turris eburnea, sedes sapientiae: simbolo di
scampata socialit, emblema di conoscenza religiosa che non
subisce ma illumina ogni fede, massimo pericolo per ogni forza
politica che miri alla Totalit. Soltanto nell torre davorio
dato scoprire che alterando i magnetismi dattrazione, di
fede, la pi compatta rupe si sbriciola, il pi lieve
pulviscolo si raggruma in macigno; l si impara a sciogliere
il fisso e a coagulare il disperso; l noto che basta far
saltare la pietra di volta e larco crolla, basta tracciare un
esatto piano di cattedrale e lerezione sar questione di
tempo. Proprio da certe torri davorio giunge sarcasticamente
ai sottostanti e sottoposti linsegnamento opposto: sfuggite
le torri davorio!, e chi dar ascolto, immerso nella
socialit, non riuscir mai ad abbracciare la socialit con
uno sguardo dallesterno, che ne mostri
il
fondamento e il limite. Cos il Truffatore di fiducia
melvilliano fa sermoni sulla fiducia e sulla carit, i
filosofi della Citt del Sole restringono ciascun altro ad
opere meccaniche. Gli esoteristi sono burloni.
Ad esempio: A che cosa serve mummificare? Un esoterista
egizio avrebbe spiegato che laccando la faccia dun morto la
magia
ESOTERISMO E FEDE
dello sguardo emana in perpetuo il suo messaggio, il quale
permane coagulato nellaria dei vivi irrigidito dalla morte:
sortilegio perverso di cui godeva la Beigioioso, pallida Ecate
delle tenebre risorgimentali, con lamante imbalsamato in
casa. Non so se questa superstizione sia pi stupida o pi
torbida!, esclama dinanzi a ci ogni uomo utilitario,
pratico, sociale. Sarei tentato di acconsentire. Ma mi
sovviene che tre fra tutti operarono col senno e con la mano
affinch sulla terra tutto fosse pura prassi e chiaro calcolo
di utilit sociale e proprio quei tre ghignano mummificati,
magiche bambole incerate e incipriate, Geremia Bentham
allUniversit di Londra, Lenin e Mao nei loro mausolei.
Le lettere pi nascoste sono esposte in evidenza
Lesoterico ben celato, ma nel senso che sta bene in vista
dove nessuno se laspetta. Oggi non si trova certo nelle
scuole esoteriche che si dicono tali, ma s nei laboratori di
fsica o di neurofisiologia. Costa de Beauregard riscopre che
lenergia mera trasmissione dinformazione e che
linformazione forma informante. La fabbricazione duna
simulazione di mente umana costruita da Amosov si basa su ima
pluralit di modelli modellanti, che un modo di dire
archetipi. Non si parla pi di oggetti che non siano atti di
oggettivazione. Si sa che non si costituisce un oggetto nella
spruzza- glia dei dati percettivi senza una lente, come gi
sarebbe il globo oculare: loggetto funzione duna messa a
fuoco. Di pi, esso non mai presente, se ne coglie sempre

soltanto il ricordo, che proiettiamo nellidea del presente,


come spostiamo le immagini che stanno sulla retina in uno
spazio che prospettiamo fuori di noi. ben questo il tema del
libro di Castaneda The Eagles Gift, 1981, che tutto sia
reminiscenza. H libro parla di verit che non si possono
comprare ai giardini, come le droghe di cui Castaneda trattava
nei suoi primi libri. Qui egli infinitamente pi pericoloso:
ha raggiunto la libert di concezioni della fisica moderna, di
cui nessuno osa prendere atto fuori dei laboratori.
Come ammettere che un elettrone salti da unorbita allaltra
a una velocit superiore alla massima, che della luce? Che
un quark arrivi prima di partire? Che la polarizzazione dei
fotoni causi eventi nel loro passato? Che il tempo sia
simmetrico e che quindi, per usare una frase di Einstein, non
sia impossibile telegrafare nel
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
passato? Che per spiegare certi teoremi, ad esempio
sullinesistenza di una variabile che spieghi i salti di
quanta, si possa prospettare uno spazio immaginario accanto a
quello ordinario? Che limmagazzinaggio della memoria sia non
localizzabile?
Corpuscolo o onda? David Finkelstein talmudicamente risponde
con una domanda: - Perch unalternativa sola? E osserva: a
conti fatti con la fisica ultima, resta una sola sostanza, il
tempo. Non sembra di averlo gi letto nella dedica del
Candelaio? H tempo tutto toglie e tutto d... un solo,
eterno e pu perseverare eternamente imo simile e medesimo.
Con questa filosofia lanimo mi saggrandisce, e me si
magnifica lintelletto, gioiva Bruno.
E la stessa gioia lambisce ancora ai nostri giorni la
vecchiaia di Borges secondo la sua Elegia dun parco*.
Si perse il labirinto. Si persero. tutti gli eucalipti
ordinati,
i
padiglioni dellestate e la veglia dellincessante
specchio reiterante ogni fattezza dogni volto umano, ogni
fugacit. Lorologio fermo, il caprifoglio intrecciato, la
pergola, le frivole statue, laltro lato della sera, il
gorgheggio, le chiavi e le porte e i cortili,
il belvedere e lozio della fonte son cose del passato. Del
passato?
Se non ci fu principio non ci sar termine, se ci aspetta
uninfinita somma di bianchi giorni e nere notti, gi siamo il
passato che saremo, siamo il tempo, il fiume indivisibile.
Siamo Uxmal, Cartagine e la scancellata muraglia del romano e
il perduto parco che commemorano questi versi.
Tutto ci si impone ormai non attraverso la diretta
percezione poetica soltanto, ma nelle limpide induzioni della
fisica.
H pi stupendo breviario di metafsica esoterica (nel senso
ind,
4
La Nacin, Buenos Aires, 18 ottobre 1981.

ESOTERISMO E FEDE
di parte della conoscenza riservata a coloro che possono
isolarsi, almeno metaforicamente, nella foresta) dato di
leggere in un guscio di noce su II Nuovo Cimento (51B, n. 12,
1 giugno 1979) ed il commento di Costa de Beauregard alla
polarizzazione dei fotoni: Vanno abbandonati tanto il
concetto di localit che di realt (...) La simmetria
intrinseca del tempo comporta una simmetria intrinseca fra
onde ritardate e avanzate e unintrinseca simmetria fra
linformazione come acquisto di conoscenza e come potere
organizzativo. Citando liberamente i Veda: La separabilit
unillusione correlativa al nostro modo di vedere ordinario e
pragmatico, mentre la coscienza cosmica, se si attingesse,
sarebbe del passato, del futuro e dellaltrove, con conoscenza
dei poteri soprannaturali.

INDICE DEI NOMI


Abacuc, 166 AbbMigne, 40 Adamo, 106 Adams, H., 47 Adorno, 65
Agostino, 31,122 Aldna, 140
Alessandro diRussia, 38 Altdorfer, 41 Amitabha, 159 Amon, 160
Amore, 87 Amosov, 169 Amzalek,M.B., 164 Anassagora, 13 Ancheo,
132 Anchise, 131 Angizia, 136,140 Anne Wilson, C., 17
Antonini, 8
Apollo, 16,33,34,129,145,152 Apollodoro, 132,134 Apollonio,

12,132,133,135 Aracno, 129 Archeus, 99 Argo, 132


Ariosto, 140,142,157 Aristotele, 10,12-14,28,103 Arjuna, 133
Astolfo, 156 Atena, 129
Atteone, 25,32,34,87 Autoliko, 132 Avicenna, 85,108
Barbarigo, A., 32 Baroja, 50 BastienJ.W., 98 Beckett, 50
Beigioioso, 169 Bellow, 88 Benivieni, 15 Bentham, G., 169
Berenson, B., 60 Bernini, 17,19 Bhairav, S., 118 Blake,
63,90,158 Blofeld,]., 128 Boccaccio, 33 Bocchi, A., 8
Bodhidharma, 24 Boehme, 86,98 Boezio, P.S., 28 Boissere, M.,
40 BolodiMendes, 17 Bomarzo, 137 Bonifacio vm, 137 Borges,
49,170
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Borgia, L., 45
Brahms, 158
Brelich, A., 139
Bruce, R., 157,158
Bruno, G., 17,18,32,85,87,88
Buddha, 12,24,90,161
Buddha delia Compassione, 128
Bunsen, 41 1
Byron, Lord, 43,44,158
Caino, 106,107 Calame-Griaule, 95 Caldern, 20 Calipso, 136
Callisto, G., 7,8,9 Calvino, 8
Cambrensis, G., 140 Campanella, 18 Capac,M., 156 Carroll, L.,
150 Castaneda, 99,124,157,169 Catone, 28
Cecco dAscoli, 137,138,140 Celebi, E., 138 Cesare, 27
Charikl, 136 Chateaubriand, 40,41,64 Child, F.J., 139,142,143
Chirone, 12,136 Christine de Pisan, 141 Cibele, 118 Circe,
131-136 Circe-Sibilla, 142 Ciro, 8
Clapmarius, 145 Clemente dAlessandria, 89 Cochin, A., 145
Cocteau, 150 Cohen, J.M., 166 Coleridge,22,87,89,90,154
Confucio, 12 Cook, capitano, 115 Corbin, H., 14,86 Cornelius,
41,45 Cosimo il Vecchio, 17 Costa de Beauregard, 169,171
Costantino, 27 Culiano,!., 87,88
Cumont, 28 Cusano, N., 9,115
D'Annunzio, 34
Dama della montagna, 139
Dama terribile, 140
Damasceno, 86
Danese, O., 141
Dante, 11,27,33,85
De Saussure, 10
Dean, D., 147
Debussy, 151
Dede, G., 112
Demetra, 34
Diana, 32-34,87,88
Dionigi lAreopagita, 125
Dionisio, 117, 118, 124, 127, 139
Disraeli, 40, 54, 83
Dgen, 23

Dogon, 96
Donner, F., 99
Dowman, K., 136
Duerr, H.P., 139, 157
Dumzil, 157
Durando di Mende, 48
Ecate, 169 Eckhart, 111 Eco, 129,150 Edipo, 129,130 Einstein,
169 Elia, 85 Eliot,49 Elohim, 160 Emerson, 76 Empedocle,
16,133,134 Endimione, 32,34 Eolo, 34 Erasmo, 1 Ercole, 34,128
Erigena, S., 14,15 Ermel, P., 150 Ermete, 127,128,133 Eros,
118 Euridice, 150,151 Euro, 34 Eva, 76,106
INDICE DEI NOMI
Falk,M.,23,90 Fauna, 136
Federico da Montefeltro, 25 Federico Gugliemo iv, 41,45
Ferdinando ni, 18 Ticino, M., 15-17,32,33,87 Filone, 109
Filyra, 136 Finkelstein, D., 170 Fletcher, P., 98 Florenskij,
P., 86 Francesco di Sales, 116 Frank, S., 8 FrauVenus, 139,140
Freud, 89
Gaignebet, 30 Galanos, D., 19 Goliardo, J.E., 8 Galvano, 143
Garin, E., 15 Gauger, W., 158 Giacobbe, 16
Giambattista van Helmont, 99 Giamblico, 10 Giano, 27
Giasone, 132,134,136 Gichtel, 98 Ginzburg, C., 8 Gioachino da
Fiora, 137 Giobbe, 16 Giovannifiattista, 30 Giovanni da
Capestrano, 138 Giovanni della Mirandola, 15 Giovanni
Evangelista, 30 Giovanni xxm, 139 Giove, 34,129 Giuditta, 28
Giuliano Imperatore, 160
Giuliano lApostata, 37
Giunone, 129
Giustiniano, 28
Goethe, 20,21,41,90,156,158
Goldberg,B., 151
Grres, 41
Gregorio da Rimini, 10 Gregorio di Nissa, 110 Griaule, 67
Grignaschi, M., 167 Grimm, 42
Guamieri, R., 137-139 Guinglain, 141
Harmer,M., 132 Heam, L., 12 Hegel, 65 ' Hekt, 136 Hemmerlin,
139 Hera, 136 Herder, 21
Hernndez, F., 142,143 Herrmann, 13 Hildegarde von Bingen, 85
Hindman, S.L., 141 Hobbes, 90 Hood, R., 157 Horkheimer, 65
Horo, 136 Huysmans, 48
Ihn Arabi, 23,85,110,113,149
Isvara,57
Isacco ilSiro, 110
Iside, 103
Italico, S., 140
Izutzu, T.,22,23
Jacopone, 138,140 James, W., 91
Jean-BaptisteSaint-Jure, 116 Josef de la Vega, 164 Jones,
William, Sir, 19,20 Joyce, 50 Jnger, E., 154
Kali, 118 Kangle, R.P., 146 Kant, 57 Keats, 76 Keplero, 88
Kernyi, K., 135 Keynes, Lord, 84 Kircber,A., 18 Kirk,

134,136 Krishna, 133 Kubr, 22


VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Laio, 129 Lakshmi, 130 Lao Tse, 12 Lavagna, A., 12 Lavinia,
136 Law,W., 84 Lebedev, G., 19 Leibniz, 154 Lenin, 169
Leonardo, 34 Lescaut, M., 158 Linceo, 132 Liszt, 158 Lochner,
41 Locke, 19 Logisdlla, 156 Lorenzetti,A.,28 Luca, 122
Lucas van Leiden, 41 Luce, 88 Lucrezio, 15 Luigi i,41
Machiavelli, 88,145 Macpherson, 158 Magnifico (Lorenzo), 18
Madame de Kriidener, 38 Magnitzky, M., 42 Maharaj, N.,67
Maitreya, 162 Majnum, 118 Malory Thomas, Sir, 80 Mao, 169
Marie de France, 141,142 Marte, 86
Marx, C, 57,145,155 Massimo il Confessore, 112 Maxwell, 105
Medea, 132,134 Medeia, 136 Mefistofele, 84,165 Meilyr, 140
Melusina, sirena, 30 Melville, 21,22,41,155,156 Men, 160
Mendelssohn, 41,45 Mercurio, 34 Meuli, K., 132
Mida, 33 Mimnermo, 135 Minosse, 136 Mitra, 162 Molinos, 166
Mora-Lebrun, F., 137,139 Morrigan, 140 Morris, 58 Mos, 16
Muse, 118
Naka, N., 91 Napoleone, 55,158 Narada, 130 Narciso,
129,150,151 Nettuno, 129 Nicola diAutrecourt, 10 Nietzsche,
117 No, 106
Nonno diPanopoli, 30,33 Novalis, 158
Oblitas, E., 98 Ockham, 10 Odisseo, 132,133,136 Okyroe, 136
Omero, 132,134,135 Omfale, 128,129 Onians, 168 Onorio diAutun,
48 Orfeo, 142,150,151 Ortiz, F., 142,143 Osea, profeta, 81
Osiride, 16,103 Ossian, 158 Overbeck, 41 Ovidio, 33
Fabio Mila y Fontanals, 42 Faciali, L., 34 Faduano, 133 Pan,
33,118 Paolo m, 15 Paolo, 27 Paracelso, 86,99 Parasceva, 138
Pasife, 136 Pastemk, 65
INDICE DEI NOMI
Patanjali, 112 Poto, L.A., 140 Paul, J., 45 Penelope, 134
Petrarca, 85 Piccolomini, Pio n, 29 Pico, 16,17
Pierre de Caussade, 110 Pilato, 138,139 Pinocchio, 156
Pitagora, 16 Plato, 15
Platone, 12-15,24,29,103,150 Pletone, G., 15 Plutarco,
7,12,14,103,139 Poe, 63
Pokomy,J., 135,152 Polifemo, 157 Pompeo, 27 Pontano, 85
Porkert, M., 94 Praz, 38 Priscilla, 151 Proclo, 134 Prospero,
74 Prufrock, 49 Ptah,57 Pugin, 39
Ramakrishna, 123 Regina della Notte, 39 Regina di Saba,
149,152 Rez, imm, 112 Riccardo di san Vittore, 85
Riemschneider, M., 134 Rigoletto, 45 Rivosecchi, V., 18
Robespierre, 38,39 Rosacroce, 18 Rothenberg, j.,57 Rousseau,
19,46,47 Rzanov, 51 Rumi, 111 Ruskin, 58,90
RuysbroeklAmmirevole, 110, 111
Sankara,20 Sadi, 15,101
Sabzawari,22 Sacconi, D., 138 Sade, 44 Sdr, Ai., 14,85
Salomone, 28,149 Samuele, 117
San Bernardo, 110,120,143 San Costantino, 114 Sancta Teresia,
115 Sn Domenico, 125 San Francesco dAssisi, 112 San
Francesco, 30 San Giorgio, 58

San Giovanni della Croce, 109, 111 San Giovanni, 31 San


Girolamo, 89 San Michele, 30
San Paolo, 28,85,112,121,151,156
San Pietro, 11,31
Santa Barbara, 8
Sant'Anseimo, 56
SantAntonio da Padova, 30
SantIgnazio, 110
Satana, Mi, 9,76,156
Saul, 117
Schelling, 45
Schiller, 65,90,158
Schlegel, F., 19,21,40,42,44-46,150
Schlosser, 31
Schneider, M., 151,155
Schopenhauer, 99,155
Schubert, 158
Sdva, 70,130
Sgalen, 151
Selke,A., 142
Seth, 106
Shahrazad, 157
Shakespeare, 20
Sheldrake, R., 153
Sibilla, 139,141,143
Signora della Montagna, 138
Signora delle piante e degli animali, 139
Signore delle Porte, 139
Sileno, 30
Sinesio, 85,89
Sinjavskij, 65
Slutskij, 65
Smith, Ai., 161
VERIT SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA
Socrate, 10,11,13,22,168 Sohrawardi, 85 Sole, 88 Solone, 12
Solouchin, 65 Solzenicyn, 65 Spalaiotissa,P., 138 Stella de
Azevedo, 8 Sterne, L., 89,90 Steuco,A., 15 Sulpizio, 40 Surin,
padre, 109 Swinbume, 140
Tanigawa, T.,91 Tannhaser, 137,139 Tara, 128 Tedbck,D.,51
Tertulliano, 122 Teseo, 136 Thetis, 136 Tiresia, 129,130
Tiziano, 33 Tolkien, 65 Trismegisto, E., 29 Trismegisto, M.,
17 Tsogyei, Y., 136 Tucidide, 12
Tuve.K., 141 Twain, 156
Urbano vm, 18
Valla, 164 VanEyck, 41 Venere, 129,131,138 Vermeer, 157
Virgilio, 27,28 Visn, 130 Vittorini, 48 Voigt, G.,29 Von
Kck, 139
Wagner, 140 Weil, S., 105 Williams, C., 83 Wolf, F.A., 19
Yama, 106 Yazdgard,56 Yeats,21
Zefiro, 34 lolla,E.,93 Zoroastro, 16,17
NOTA AL TESTO di Grazia Marchiano

Nel 1990 la collana Saggi accoglieva la prima edizione di


Verit segrete-, in copertina lalbero doro che il Museo di
Lucignano serba in una teca alta il doppio di un uomo. Zolla
vi lesse il legno della Croce che il sublime manierismo delloreficeria trecentesca toscana svolge in un inno alla Luce
taborica. Lucignano e laltro monumento italiano al sincretismo, la Pieve sotto Pienza, erano diventate, a un passo da
casa, le sue mte preferite negli ultimi tempi. In questa
ristampa postuma limmagine in copertina, luccello in gabbia,
addita il tema chiave del libro, sfiorato con noncuranza
nellultimo paragrafo: Lesoterico ben celato, ma nel senso
che sta bene in vista dove nessuno se laspetta. Come a dire:
ci stiamo dentro e non ce ne avvediamo. Ma se appena ce ne
avvediamo, la percezione dellesperire che muta di livello.
Le tracce di questo potentissimo segreto, tra le pagine 37 e
64 sincontrano sotto sembianze insospettabili, a ogni passo.
Nel paragrafo Ci si degrada per sconforto il legame infranto
tra carattere e destino messo in mostra nella frase:
difficile far capire a un romantico, a un moderno... che lo
stile di ogni respiro che deve attuare una corretta
metafsica... non i soli enunciati verbali, non i soli
significanti. Nel paragrafo Avanguardia e quotidianit la
rimozione del sincretismo sottolineata nel paragone dei
baccelli sgranati: Gli uomini della quotidianit sono come
baccelli sgranati, come manichini impagliati, e lavanguardia,
esibizione di significanti senza significato, ne non
lespressione, ma il semplice riflesso, e offre loro uno
strano conforto. Ne La quiete un criterio
NOTA AL TESTO
sufficiente larcano sincretista affiora nel nesso di carit e
quiete stabilito dai sufi sciiti, Francesco dAssisi,
Patanjali, san Paolo, Massimo il Confessore. Non aggrapparsi
alle parole - leggiamo - somma igiene, evitare che [...] si
degradino a segni algebrici duna meccanica combinatoria,
diventando ostaggi in mano alla dialettica avvocatesca che
uccide la contemplazione, e agevola la truffa (pp. 155 ss.).
Ne II versante esoterico delluomo ha un nome, il periplo del
labirinto adesso compiuto. Nel raggio diurno della ragione
si tirano le somme: ogni vita ha un nucleo esoterico, da cui
guidata e incantata, truffata e governata ...se si vuole
conoscere il mondo esterno, la natura e la societ con le
forze esoteriche che reggono ciascuna di queste sfere,
bisogner volgersi al piccolo mondo che ne un fedele
riflesso: noi stessi nella nostra interiorit. In noi dobbiamo
accertare la forza pi intrinseca che ci suggestiona e regge,
anche e soprattutto a nostra insaputa, che ci vela e rivela a
suo modo la realt.
In un vecchio testo ripubblicato su Viator (dicembre
2002), Zolla citava in proposito un passo dal Racconto
delluccello di Avicenna: Fratelli della verit,
rincantucciatevi come fa il riccio, che nella solitudine

mostra il suo segreto e cela la sua esteriorit; Dio mi


testimone!.... Ecco svelato il calcolo metafisico in virt
del quale le cose restano come sono ma lintensit con cui si
percepiscono ne cava fuori lesotericit, annulla i confini
tra esterno e interno.
Altro punto cardinale di Verit segrete dove Zolla, verso
lepilogo, mostra alla radice il motivo della ordinaria
esecrazione della torre davorio, vista, e vituperata, come
immagine esemplare di isolamento elitario: Soltanto nella
torre davorio - egli spiega caritatevolmente - dato
scoprire che alterando i magnetismi dattrazione, di fede, la
pi compatta rupe si sbriciola, il pi lieve pulviscolo si
raggruma in macigno; Il si impara a sciogliere il fisso e a
coagulare il disperso.
Non questa, forse, la procedura alchemica? Per attenzione: Gli esoteristi - avvisa Zolla - sono dei burloni, e
mentre lo dice sembra quasi di rivedere quel suo sorriso da
maschera neutra, indecifrabile, esposto in evidenza.
TASCABILI MARSILIO
Barbara Alberti, Memorie malvage, pp. 144 Dante Arfelli, I
superflui, pp. 288, 2 ed.
Dante Arfelli, La quinta generazione, pp. 312 Karen
Armstrong.. Storia di Do, pp. xrv-498, 2 ed.
Giovanni Arpino, Gli anni del giudizio, pp. 196 Giovanni
Arpino, Lombra delle colline, pp. 224 Giovanni Arpino,
Randagio leroe, pp. 144 Giovanni Arpino, Unanima persa,
pp. 136 Isaak Babel, Larmata a cavallo. Diario 1920, pp. 320
Honor de Balzac, La musa del dipartimento, pp. 200 Paolo
Barbaro, Diario a due, pp. 208 Dario Bellezza, Lettere da
Sodoma, pp. 224 Giuseppe Berto, Il brigante, pp. 248
Giuseppe Berto, Modesta proposta per prevenire, introduzione
di G.
Bosetti, pp. vi-266 Marco Bertolino, Ettore Ridola, Fuori
dai denti. Il nuovo cinema britannico, pp. 208 Edith Bruck,
Chi ti ama cos, pp. 120, 2a ed.
Edith Bruck, Due stanze vuote, pp. 120 Edith Bruck, Transit,
pp. 112 Gian Piero Brunetta, Il cinema di Hitchcock, pp. 176
Gian Piero Brunetta (a cura di), Stanley Kubrick, pp. 320
Valentina Brunettin, Lantibo, pp. 176 Luis Bunuel, Un
tradimento inqualificabile, pp. 272 Robert Burton, Anatomia
della malinconia, a cura di J. Starobinski, pp. 200, 2a ed.
Domenico Cacopardo, Il caso Chill, pp. 208 Gaetano Cappelli,
Floppy disk, pp. 192

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