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Something About Projective Geometry

Roiatti Caterina

I.S.I.S. \A. Malignani ", Classe 5a Ast , a.s. 2012/2013

2
La Biblioteca di Babele

LETTERATURA

Periodicit e
infinit del
piano
proiettivo

Geometria Proiettiva

MATEMATICA

INGLESE
Expressing Intuituion

Uso del
linguaggio per
definire oltre
lesperienza.

Utilizzo della
geometria
proiettiva in
campo
astronomico

Descrizione delle Orbite

Intuizionismo, Costruttivismo e
Formalismo

Geometria
come
intuizione
spaziale

SCIENZE

FILOSOFIA

Indice
1 Matematica:

Dalla Prospettiva alla Geometria Proiettiva

1.1 Introduzione: Cenni storici . . . . . . . . . . . .


1.2 Elementi di Prospettiva . . . . . . . . . . . . .
1.2.1 Operazioni . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2.2 Punti di Fuga . . . . . . . . . . . . . . .
1.3 Elementi di Geometria Proiettiva . . . . . . . .
1.3.1 Coordinate Omogenee . . . . . . . . . .
1.3.2 Punti e Retta impropria . . . . . . . . .
1.3.3 Particolarita della Geometria Proiettiva .
1.3.4 Impieghi della Geometria Proiettiva . . .

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2 Letteratura:

La Biblioteca di Babele

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5
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7
7
8
9
10
11

3 English:

Expressing Intuition

3.1 Link: Matter of expressing intuition . . . . . . . . . . . .


3.2 Rendering ability: Ian McEwan . . . . . . . . . . . . . .
3.2.1 Biographical elements . . . . . . . . . . . . . . .
3.2.2 The Child in Time . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.2.3 Atonement : matter of words being too powerful .

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4 Inglese:

Esprimere l'Intuizione

4.1 Collegamento: Questione dell'esprimere l'intuizione . . . . . .


4.2 Abilita nel rendere col linguaggio: Ian McEwan . . . . . . . .
4.2.1 Cenni biogra ci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.2.2 Bambini nel Tempo . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.2.3 Espiazione : come le parole possono essere troppo potenti
5 Filoso a:

Intuizionismo, Costruttivismo e Formalismo

13

13
13
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19

5.1 Introduzione storica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19


5.2 Intuizionismo e Costruttivismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
5.3 Formalismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
6 Scienze:

Descrizione delle Orbite

23

1 Matematica:

Dalla Prospettiva alla Geometria Proiettiva

1.1

Introduzione: Cenni storici

Sebbene la Geometria proiettiva propriamente detta nasca col \Traite des


proprietes projectives des gures "di Poncelet (1822), le sue origini possono
essere ritrovate molto piu indietro nel tempo, all'origine delle tecniche di
disegno prospettico, nella Grecia antica. Questo tipo di disegno va oltre
alla rappresenzazione bidimensionale \piatta"delle gure, infatti permette di
renderne la tridimensionalita e le proporzioni in base alla distanza reciproca e
dall'osservatore. Queste caratteristiche sono state rese nel tempo sempre piu
adatte a rappresentare fedelmente la realta come osservata dall'uomo. Come
vedremo, il legame tra geometria proiettiva e prospettiva e molto stretto.
I primi ad accorgersi della possibilita di rappresentare la realta in modo
nuovo1 furono Euclide (323 a.C.-286 a.C.) e, successivamente, Archimede
(287 a.C.-212 a.C.), anche se per ritrovare una prospettiva piu vicina al nostro
immaginario dobbiamo arrivare no al 1400. In questo secolo i maggiori
rappresentanti del Rinascimento iniziarono il processo de nitivo di redazione
delle tecniche di disegno:
 Filippo Brunelleschi (1377-1446) di onde la tecnica (da molti studiosi
considerata di sua invenzione) della prospettiva a punto di fuga;
 Piero della Francesca (1417-1492) pubblica nel 1482 il trattato di impostazione matematica De perspectiva pingendi, con il quale fonda il
moderno disegno tecnico;
 Leon Battista Aberti (1404-1472), pubblica nel 1435 il De pictura, dedicandolo a Brunelleschi, nel quale descrive la prospettiva da un punto
di vista di ispirazione matematica.
In seguito, matematici del 1600 come Guido Ubaldo del Monte (15451607) e Girard Desargues(1593-1661) si accorsero delle implicazioni matematiche delle tecniche della prospettiva e ne completarono una prima formalizzazione. Blaise Pascal (1623-1662) si occupo maggiormente della teoria
delle coniche, riprendendo in parte le osservazioni di Apollonio (247a.C.)
riguardo le sezioni del cono circolare retto e riportandole come proiezioni del
1 Le

tecniche di pittura no e per qualche tempo dopo di allora avevano s delle basi
geometriche, ma si limitavano alla bidimensionalita, appiattendo le gure (pitture vasali
greche, pittura egizia)

cerchio. Renee Descartes (1596-1650) si applico poi ad applicare l'algebra alla


teoria delle curve, dando inizio alla geometria analitica, mediante la quale
puo essere espressa la geometria proiettiva. Dopo Poncelet, gia citato sopra,
furono molti i matematici a dare il loro contributo alla geometria proiettiva,
dimostrando nuovi teoremi e nuove scoperte.
1.2

Elementi di Prospettiva

1.2.1 Operazioni

Nella prospettiva sono implicitamente contenute le operazioni di proe segare 2, fondamentali per la geometria proiettiva. Per esempio,
fu Desargues a capire che le coniche potevano essere considerate in prospettiva e poi in geometria proiettiva come le proiezioni di un'unica gura, il
cerchio.
Per quanto riguarda il proiettare, si puo distinguere in due modi diversi:
 Proiettare da un punto3 (proiezione conica o centrale, mediante rette,
Figura 1);
 Proiettare da una retta o da un piano (proiezione parallela, mediante
rette o piani, Figura 2).
Anche nel caso del segare (Figura 3) si distingue tra il segare con un piano
e il segare con una retta. Queste operazioni producono oggetti di erenti
e quindi rappresentazioni diverse dell'oggetto di partenza, ad esempio piu
versioni della prospettiva di un edi cio se osservato da distanze o altezze
diverse.
iettare

2 Per

proiettare s'intende il produrre l'immagine di un oggetto su un piano diverso,


conducendo attraverso i suoi punti delle rette o dei piani (Figure 1,2).
Per segare s'intende il produrre l'immagine di una parte dell'oggetto considerato, sezionandolo con delle rette o dei piani (Figura 3a). Quest'ultima tecnica e usata specialmente
nei disegni tecnici.
3 Tale punto diventa per il disegnatore il punto di vista considerato.

Figura 1:

Figura 2: Esempio di proiezione di

Esempio di proiezione
di un segmento e di un punto, da un
punto.

un segmento e un punto, da rette.

Figura 3: Sezioni di un cono ottenute


mediante piani generano le coniche.

1.2.2 Punti di Fuga

In prospettiva, i punti di fuga sono quei punti nei quali le rette che noi
sappiamo essere parallele nel mondo reale, ma che percepiamo nell'immagine come incidenti convergono (Figura 3). In una stessa rappresentazione
possono esserci diversi punti di fuga, per diversi fasci di rette parallele (Figura 4).
In prospettiva, i punti di fuga sono posti all'orizzonte, ovvero sulla linea immaginaria4 che delimita la visuale dell'osservatore.
4E


immaginaria perche, dovendo essere il luogo dove si incontrano le rette parallele, si


troverebbe all'in nito, mentre in prospettiva, come nella visione dell'uomo, e contenuta e
delimita il piano immagine.

Figura 3: Esempi di convergenza apparente di linee parallele come i margini


delle strade.

Figura 4: Esempio di disegni prospettici a 1; 2, e 3 punti di fuga (vanishing points).

1.3

Elementi di Geometria Proiettiva

1.3.1 Coordinate Omogenee

La necessita di descrivere in forma analitica i punti del piano, compresi


quelli all'in nito, ha fatto s che si cercasse un'alternativa valida alle coordinate cartesiane: si tratta delle coordinate omogenee. Queste, usate sistematicamente da Plucker (1801-1868)5, permettono di de nire algebricamente
gli enti della geometria proiettiva. Lavorando sul piano proiettivo6, abbiamo
bisogno di tre coordinate per de nire la posizione di un punto, quindi le
classiche coordinate cartesiane ( ) vengono sostituite dalla terna ordinata
( 1 x2 3). Essa e comunque riconducibile alle prime de nendo = xx e
= x . Non vengono date limitazioni rispetto ai valori di 1, 2, 3: rapporx; y

x ;x ;x

2
3

5 Anche

1
3

se probabilmente introdotte da Feuerbach


piano proiettivo e un'estensione del piano euclideo a cui vengono aggiunti, come
spiegato piu avanti, i punti all'in nito.
6 Il

tarle e infatti sempre possibile, purche si abbia che 1 2 6= 0 quando 3 = 0,


poiche il rapporto 0 0 non e de nito. Quando pero 3 ! 0 si ha che le altre
coordinate tendono all'in nito: siamo di fronte ai punti impropri, quelli che
non sono compresi nel piano ane (euclideo). Lo stratagemma di introdurre
una terza coordinata come divisore delle altre due, per poterla far tendere a
zero, e quindi il mezzo per rappresentare i punti all'in nito.
x ;x

1.3.2 Punti e Retta impropria

I punti impropri sono quindi i punti all'in nito e corrispondono ai punti


di fuga della prospettiva: e infatti facile vedere come algebricamente l'intersezione tra due rette parallele generi uno e un solo punto improprio, detto
anche direzione del fascio improprio di rette parallele. Sarebbe altrettanto
facile lasciarsi trarre in inganno dalla comune concezione delle rette come enti
bidirezionali, il che presupporrebbe due punti di incontro per queste rette,
e non uno come per tutte le altre rette incidenti7. Per questo motivo si e
dovuto de nire il punto improprio come unico (Figura 5, pag.9).
\Sia una retta ed un punto fuori di essa: consideriamo una
retta pssante per e secante la in un punto . Se facciamo
ruotare la retta attorno ad in uno dei due sensi, in guisa da
tendere alla posizione limite della retta parallela alla , il punto
della nominata retta mobile con assume successive posizioni
che si vanno allontanando inde nitamente da un punto sso su . Questo punto di intersezione della trasversale
mobile per con , scompare quando la trasversale acquista la
posizione della parallela ad , e ricompare poi dall'altra parte
avvicinandosi sempre ad se si continua la rotazione della retta
per nel medesimo senso, oltre la posizione di parallelismo. Percio il punto comune ad e ad una trasversale per nel piano
, tende ad essere sostituito dalla direzione comune alle rette
quanto si allontana inde nitamente da nell'uno o nell'altro senso. Appare cos naturale di riguardare due rette parallele
aventi un unico punto comune all'in nito."[2]
a

OP

OP

P ;P

00

;:::

Oa
ba

7 Per

il primo postulato di Euclide \Tra due punti qualsiasi e possibile tracciare una
e una sola retta". Se due rette avessero ad esempio 2 > 1 punti di intersezione, per due
punti sarebbe possibile tracciare piu di una retta, contraddicendo il postulato.

Figura 5: Generazione del punto improprio.

L'insieme dei punti impropri de nisce la forma punteggiata 8 della retta impropria, che e quindi la retta all'in nito corrispondente all'orizzonte
prospettico, con la quale tutte le rette hanno una sola intersezione.
1.3.3 Particolarita della Geometria Proiettiva

L'unicita dell'intersezione delle rette, a prima vista scontata e obbligata,


porta a caratteristiche peculiari del piano proiettivo, come il \poter uscire
da una parte e rientrare dall'altra". Cio e reso possibile dall'unicita dei
punti impropri come intersezione tra rette: se infatti due rette parallele,
o una parallela e la retta impropria si incontrano in uno e un solo punto,
questo signi ca che potendo raggiungere quel punto (nel piano proiettivo e
lecito, in quanto il punto e de nito) si e contemporaneamente ad un estremo
all'in nito di un piano e al suo opposto. Se vogliamo adattare la nostra
concezione intuitiva della retta, possiamo pensarla come limite di un cerchio
variabile di raggio crescente, i cui punti sono in una disposizione circolare
naturale che ha due sensi (Figura 5, pag.10); insomma, dobbiamo cercare di
immaginare la retta come chiusa anche quando rimaniamo sul piano.
Questo poter \uscire e rientrare"nel piano proiettivo origina anche la sua
curiosa possibile suddivisione in soli quattro triangoli, de niti da tre punti
propri, che coprono tutto il piano (Figura 4, pag.10). Essi hanno i vertici nei
punti
dati: il primo, quello \normale"e facile da vedere; per gli altri
bisogna fare uno sforzo di immaginazione, pensando appunto a ricongiungere
i doppioni dei punti impropri (intersezioni dei prolungamenti dei lati del
primo con la retta impropria) o a disegnare periodicamente lo spazio in modo
da poterli individuare subito. Questo e uno degli esempi di periodicita del
piano proiettivo.
A; B; C;

8E


infatti possibile de nire la retta anche come intersezione tra due piani (forma

assiale ), oltre che come insieme di punti allineati.

Figura 5: Al crescere del raggio, le

Figura 4:

circonferenze hanno una curvatura


quasi \piatta, rettilinea"

I triangoli 1; 2; 3 hanno
per vertici rispettivamente C; A; B e
per basi AB; BC; AC

1.3.4 Impieghi della Geometria Proiettiva

L'eliminazione dell'asimmetria fra coppie di rette parallele e coppie di


rette secanti rende la geometria proiettiva piu elegante e semplice della geometria classica. Alcuni teoremi risultano enunciati in maniera piu immediata in geometria proiettiva, perche l'enunciato \date due rette"non va separato nei due casi di parallele o incidenti, essendo le rette sempre incidenti,
nel piano proiettivo. Inoltre, la geometria proiettiva da una rappresentazione
unitaria delle coniche, come casi diversi di un unico tipo di curva9. Queste
sempli cazioni rendono la geometria proiettiva un valido punto di partenza per i programmi di disegno al computer, che possono essere a loro volta
resi piu snelli grazie alla minore quantita di casi particolari di cui tener conto. Per gli stessi motivi, la geometria proiettiva puo essere anche un valido
strumento didattico, in quanto fornisce soluzioni piu immediate e intuitive a
problemi come quello dei punti all'in nito, rispetto alla geometria euclidea o
alla geometria analitica classica.

9 vedi

p.24, Scienze, descrizione delle orbite.

10

2 Letteratura:

La Biblioteca di Babele

\La biblioteca e' illimitata e periodica. Se un eterno viaggiatore


la traversasse in una direzione qualsiasi, constaterebbe che alla
ne dei secoli gli stessi volumi si ripetono nello stesso disordine
che, ripetuto, sarebbe un ordine: l'Ordine. Questa elegante speranza rallegra la mia solitudine. "[7]
La biblioteca che Borges descrive, seppure non per primo, sembra essere costruita in uno spazio proiettivo. L'essere illimitata e periodica la
rende si mile al piano proiettivo, anch'esso in nitamente esteso e nel quale
le rette, pro seguendo in una direzione e raggiungendo l'in nito, \rientrano "dall'estremo opposto del piano. Cos, sembra che nella biblioteca ogni
galleria, ogni corridoio, rappresenti una retta proiettiva e che ogni scala a
chiocciola porti a un nuovo piano del tutto simile al precedente. Questi sono
stati elegantemente tassellati di stanze esagonali regolari che, con i triangoli
equilateri e i rettangoli, sono le uniche forme convesse che permettono di
ricoprire le super ci in modo periodico, senza lasciare scomodi spazi vuoti.
Ogni stanza ha quattro pareti occupate dai libri e due su cui si aprono porte
che, se disposte con accuratezza dal dio che creo la biblioteca, permetterebbero di percorrere tutti gli esagoni con un solo percorso, senza mai tornare
indietro.
11

\Non mi sembra inverosimile che in un certo sca ale dell'universo


esista un libro totale10; prego gli dei ignoti che un uomo | uno
solo, e sia pure da migliaia d'anni! | l'abbia trovato e l'abbia
letto. Se l'onore e la sapienza e la felicita non sono per
me, che siano per altri [... ] Che per un istante la Tua enorme
Biblioteca si giusti chi ".
Da quanto possiamo leggere qui, sembra che forse un solo monaco/bibliotecario11 abbia intrapreso il percorso di sola andata verso il libro totale12 e che
il prezzo sia stato il non poter dare una giusti cazione in linguaggio umano se
non per un solo istante, se non per se stesso, per essere poi nuovamente perso
a ristabilire l'equilibrio probabilistico della Biblioteca. In questo, la Biblioteca e democratica: Borgues ci assicura che \solo l'impossibile e escluso "e che
\ogni esemplare e unico, insostituibile ", percio ogni unita ha lo stesso peso
se rapportata all'in nita della Biblioteca. Che poi questo signi chi anche che
\parlare e incorrere in tautologie. Nessuno puo articolare una
sillaba che non sia piena di tenerezze e di (t)errori "
puo solo far pensare che questo tipo di democrazia totale non sia per gli uomini comuni. Infatti, per ogni uomo comune esiste, sebbene a volte nebbiosa, la
di erenza tra errore e esattezza, mentre sembra che le in nite13 parole della
Biblioteca, per il fatto di signi care nelle innumerevoli lingue possibili ogni
possibile cosa, perdano di ogni esattezza e di ogni comprensibilita.
Ma allora ci si chiede perche si continui a parlare, a scrivere. Per Borgues
\lo scrivere metodico distrae dalla presente condizione degli uomini, cui la
certezza di cio, che tutto sta scritto, annienta o instupidisce ". Perche a ben
ri etterci, nessun linguaggio e suciente per descrivere perche scriviamo,
e lo scrivere stesso non e altro che l'assembramento casuale dei caratteri
tipogra ci, una volta che col tempo l'intenzione e dimenticata. Ma a volte
lo scrivere riesce a rendere l'intenzione, nche \alla speranza smodata14 "di
potersi esprimere non succede il disincanto15.
10 Nell'originale

anche la Biblioteca del titolo e \total "


misteriose cos simili ai monaci di Eco ne Il Nome della Rosa
12 Chiss
a che non sia stato il Cent Mill Milliards de Poemes di Queneau
13 In realt
a, essendo i simboli ortogra ci nel numero nito di 25 (secondo assioma della
Biblioteca), ed essendo nito anche il numero di sca ali, libri, pagine e righe, le combinazioni dei simboli sono in un \numero, anche se vastissimo, non in nito ", stimato in
2419840000 . Cio e coerente con l'essere illimitata e periodica della Biblioteca: puo essere
illimitata proprio perche e periodica.
14 Cui la stessa Biblioteca attinge: \l'Universo attingeva bruscamente le dimensioni
illimitate della speranza "
15 v. English, Atonement
11 Figure

12

3 English:

Expressing Intuition

\It is impossible to convey the life-sensation of any given epoch


of one's existence|that which makes its truth, its meaning|its
subtle and penetrating essence. It is impossible. We live, as we
dream|alone ..."
Joseph Conrad, Heart of Darkness

3.1

Link: Matter of expressing intuition

3.2

Rendering ability: Ian McEwan

The main reason why it is usually so dicult to understand how two points
can be the same one, only because they have been de ned as so, is that
we can not personally experience that. Trying to express in nity and its
properties by means of words requires, in a way, the same kind of e ort that
we put into when we try to explain our inner thoughts to other people or
even to ourselves. Intuition, which is always so personal and particular, a
kind of inspiration, is maybe the hardest thing not to be misunderstood.
3.2.1 Biographical elements

Ian McEwan was born in 1948 in Aldershot, in the south of England. It


was a military town and maybe this in uenced his choice of the themes of
Atonement . He then moved to Singapore and South Africa, following his father's career, as Stephen did in The Child in Time . After having completed
his studies in England and having graduated in English literature, he began
writing short stories (First Love, Last Rites ; In Between the Sheets ) and
then, in the late 70s, novels, lm screenplays, plays and scripts for television.
In 1998 he won the Booker Prize with Amsterdam. He lives and writes in
London.
McEwan is a master in rendering emotions and even intuition of emotions
with words and phrases that provoke violent emotional waves into the reader,
deep into a state of involvement and feeling of the detachment at the same
time. We can nd his ability in the following examples.

13

3.2.2 The Child in Time

\He beamed messages, or rather messages sprang from him, to


Julie and Kate, nothing more distinct that pulses of alarm and love".
This is the description of how Stephen felt the very moment before a carcrash. He uses just twenty-two words to describe what we know to be an
endless (in nite) moment, but he achieves not to leave anything out and, even
more important, to make the reader feel exactly the way the protagonist feels.
This linguistic inequivocability is peculiar of mathematical language, or at
least of its attempt not to be misunderstood when dealing with theorems
and formulas. But here we are quite far from the mathematical eld: in
fact, we are closer to Eliot's \objective correlative ", even though there is
nothing more subjective than what one can feel the very moment before
his/her possible death.
\But time|not necessarily as it is, for who know that, but as
thought has constituted it|monomaniacally forbids second chances ".
It is widely accepted that \time forbids second chances ", which means that
we can not change the past. But how then can we justify the way the things
we say in the present, or we will say in the future do in uence the past or at
least our perception of it? As they are pronounced or written, they make the
world change and become only one, maybe not Leibniz's \best of all possible
worlds \, but one in which the people who share the same words share the
same interpretation of events, too. It can take a while or a longer time to
reach a compromise, but there is always one and the words used to state it
are the ones which can best collect all the others' meanings. Words allow us
to deal with time and make it a world instead of a prison: here we begin to
see how words are powerful.

14

3.2.3 Atonement : matter of words being too powerful

\How can a novelist achieve atonement when, with her


absolute power of deciding outcomes, she is also God?
There is no one, no entity or higher form she can appeal to, or be
reconciled with, or that can forgive her. There is nothing outside
her. In her imagination she has set the limits and the terms. No
atonement for God, or novelist, even if they are atheist. It was
always an impossible task, and that was precisely the point. The
attempt was all ".
Here, in this extract from the ending of Atonement, the grown up Briony
explains how words are not enough to achieve atonement, because they make
the writer too powerful, they allow him/her to build a new world (Pic. 1)
that should be shared and believed before becoming real. So redemption is
something one can not create by him/herself, not even by means of words,
not even with the best of intents. Writing makes a writer God, and by
this allows him/her to build a never-ending chain of \second chances ", but
nothing more than this. The terrible power of words has an equal terrible
price: words can remain nothing but \words ".

15

4 Inglese:

Esprimere l'Intuizione

\E impossibile incanalare la sensazione vitale di qualsiasi data


epoca dell'esistenza di qualcuno|che renda la sua verita e il suo
signi cato| , la sua subdola e penetrante essenza. E impossibile.
Noi viviamo, come sognamo|soli ..."
Joseph Conrad, Cuore di Tenebra

4.1

Collegamento: Questione dell'esprimere l'intuizione

4.2

Abilita nel rendere col linguaggio: Ian McEwan

La ragione principale per cui e cos dicile capire come due punti possano essere lo stesso solo perche sono stati de niti cos e che non possiamo farne personalmente esperienza. Provare ad esprimere l'in nito e le sue proprieta per
mezzo delle parole richiede, in un certo senso, lo stesso tipo di impegno che
mettiamo nel provare a spiegare i nostri piu intimi pensieri alle altre persone,
ma anche a noi stessi. L'intuizione, che e sempre cos personale e particolare,
quasi un'ispirazione, e forse la cosa piu dicile da non fraintendere.
4.2.1 Cenni biogra ci

Ian McEwan nacque nel 1948 ad Aldershot, nel sud dell'Inghilterra. La sua
citta natale era militare e forse questo in uenzo la sua scelta di temi per
Espiazione . Si trasfer poi a Singapore e in Sudafrica, seguendo la car rie ra
militare di suo padre, come Stephen fece in Bambini nel Tempo . Dopo
aver completato i sui studi in Inghilterra ed essersi laureato in letteratura
inglese, comincio a scrivere racconti brevi (Primo amore, Ultimi Riti ; Tra
le Lenzuola ) e poi, alla ne degli anni ' 70, romanzi, sceneggiature per lm,
sceneggiature e copioni per la televisione. Nel 1998 vinse il Booker Prize con
Amsterdam. Vive e scrive tuttora a Londra.
McEwan e un maestro nel rendere le emozioni ma anche le intuizioni delle
emozioni con parole e frasi che producono nel lettore violente onde di emozioni,
no ad uno stato di profondo coinvolgimento e coscienza dell'essere separato
dal personaggio contemporaneamente. Possiamo apprezzare la sua abilita
negli estratti riportati.
16

4.2.2 Bambini nel Tempo

\Irradio messaggi, o meglio messaggi scaturirono da lui, a Julie e


Kate, niente di piu nitido che pulsioni di paura e amore".
questa e la descrizione di come si sentiva Sthepen un attimo prima di un
incidente d'auto. McEwan usa solo ventidue parole per descrivere qualcosa
che noi sappiamo essere un attimo in nito, senza trascurare nulla ma soprattutto trasmettendo al lettore le precise sensazioni del protagonista. Questa
inequivocabilita linguisica e caratteristica del linguaggio matematico, o almeno del suo tentativo di non essere frainteso quando si tratta di teoremi
e formule. Ma qui siamo abbastanza distanti dal campo della matematica:
infatti, siamo piu vicini a quello che Eliot chiamava \correlativo oggettivo ",
anche se non c'e niente di piu soggettivo di quello che si prova l'attimo prima
della propria morte.
\Ma il tempo|non necessariamente per come e, perche chi lo sa,
ma per come il pensiero lo costituisce|nega categoricamente le
seconde possibilita ".
E ampiamente accettato che \il tempo nega le seconde possibilita ", il che
signi ca che non possiamo cambiare il passato. Ma allora come possiamo
giusti care il fatto che le cose che diciamo nel presente, o che diremo nel
futuro, in uenzino il passato, o almeno la percezione che noi ne abbiamo?
Come sono dette o scritte, le parole fanno cambiare il mondo e lo rendono
unico, forse non \il migliore di mondi possibili \di Leibniz, ma uno in cui le
persone che condividono le stesse parole condividono anche la stessa interpretazione degli eventi. Puo volerci piu o meno tempo per raggiungere un
simile compromesso (in fondo le parole sono ancora interpretabili), ma ce ne
e sempre uno e le parole usate per descriverlo sono quelle che meglio sintetizzano il signi cato di tutte le altre. Le parole ci permettono di trattare col
tempo e di farne un mondo anziche una prigione: qui cominciamo a vedere
come le parole siano potenti.

17

4.2.3 Espiazione : come le parole possono essere troppo potenti

\Come puo un romanziere raggiungere l'espiazione quando, con il suo assoluto potere di decidere l'andamento dei
fatti, lei e anche Dio? Non c'e nessuno, nessuna entita o forma superiore a cui lei possa rivolgersi, o con cui riconciliarsi, o
che puo perdonarla. Non c'e niente al di fuori di lei. Nella sua
im ma gi na zio ne lei ha de nito i limiti e i termini. Nessuna
espiazione per Dio, o per il romanziere, anche se fosse ateo.
Sarebbe sempre un compito impossibile, e questo e precisamente
il punto. Il tentativo e stato tutto ".
In questo estratto dalla conclusione di Espiazione, l'ormai cresciuta Briony
spiega come le parole non siano abbastanza per guadagnarsi l'espiazione,
perche rendono lo scrittore troppo potente, perche gli permettono di costruire
un nuovo mondo che deve essere condiviso e accettato prima di diventare la
versione reale. La redenzione e quindi qualcosa che non ci si puo creare
da soli, neppure con le parole, neppure con la migliore delle intenzioni. Lo
scrivere fa dello scrittore un Dio, permettendogli cos di costruire un'in nita
catena di \seconde possibilita ", ma niente piu di questo. Il terribile potere
delle parole ha un altrettanto terribile prezzo: le parole possono rimanere
niente altro che \parole ".

18

5 Filoso a:

Intuizionismo, Costruttivismo e Formalismo

5.1

Introduzione storica

Il problema della genesi del pensiero matematico, come dell'intuizione geometrica della quale la geometria proiettiva e un'eccellente rappresentazione,
e stato spesso a rontato dalla loso a. Nell'ambito della loso a della matematica si sono alternate, nel corso degli anni a partire principalmente dal
18mo secolo16, senza mai avere il sopravvento l'una sull'altra, diverse linee di
pensiero riguardo l'origine degli enti matematici, lo sviluppo e il signi cato
stesso della matematica all'interno della sfera umana. Queste correnti sono
l'Intuizionismo, a cui fa seguito il Costruttivismo e al quale si contrappone
il Formalismo. Le prime due correnti si sono susseguite rapidamente, compenetrandosi, a partire dagli articoli dei loro principali esponenti: Leopold
Kronecker (Legnica, 7 dicembre 1823 Berlino, 29 dicembre 1891) e Luitzen
Brouwer (Overschie, 27 febbraio 1881 Blaricum, 2 dicembre 1966). In risposta a questi, quasi contemporaneamente17, furono pubblicati gli articoli quasi
diametralmente opposti di Cantor e Hilbert. Questa disputa, inizialmente
protratta a livello personale, si estese poi all'intera comunita matematica,
16 Non

so ermandosi sulle questioni relative al V postulato di Euclide e/o agli spazi


pluridimensionali e di grande interesse, dal punto di vista loso co, il riconoscimento di
una possibilit geometrica che si accordi con la nostra intuizione dello spazio. Cio determina
lapice della s ducia nel razionalismo meta sico del 700, arrivando a negare le forme di idealismo, anche quello platonico nel quale la matematica (geometrica in particolare) godeva
di una posizione d'onore. Da qui, la realta non puo essere determinata a priori, in quanto
la scelta tra le geometrie possibili si riduce ad una veri ca sperimentale, o all'accetazione
arbitraria dei postulati
17 Tempi tecnici di comunicazione del periodo permettendo

19

non mancando di generare, come spesso succede in questi casi, interessanti


scoperte collaterali.
5.2

Intuizionismo e Costruttivismo

\Dio fece i numeri naturali; tutto il resto e opera dell'uomo "


L.Kronecker
Da questo aforisma possiamo cominciare a intuire cosa ci fosse alla base
della posizione intuizionistica: i numeri naturali. I matematici e i loso
che aderirono a questa corrente, non riuscendo a trovare una costruzione
appropriata per i numeri interi li assunsero come entita a priori18, cercando di costruire con essi tutto l'edi cio matematico, in un numero nito di
passi. Per questo, una delle principali entita matematiche ad essere ri utata
dagli intuizionisti fu l'in nito attuale19, a favore di un in nito potenziale, piu
vicino anche alla concezione dell'aritmetica come intuizione temporale, contrapposta all'intuizione spaziale della geometria. La corrente costruttivista,
che si diramo da quella intuizionista, ha molte caratteristiche in comune
con la prima, ma se ne distacca prendendo una diversa posizione riguardo la
soggettivita della matematica. Infatti, per un intuizionista e possibile pensare
che le intuizioni siano soggettive, e che possano quindi variare da soggetto a
soggetto, mentre per un costruttivista, l'intuizione base dei numeri naturali
e oggettiva, come anche tutti i passi che portano alla successiva costruzione
degli altri oggetti. Cio che accomuna le due correnti e quindi principalmente
il ri utare gli enti matematici che non siano frutto di una costruzione nita basata sui numeri naturali. Piu avanti, Enriques (Livorno, 5 Gennaio
1871 - Roma, 14 Giugno 1946) dira, in una sintesi costruttiva, che gli enti
matema-tici hanno una genesi psicologico/ siologica (che quindi, dipedendo
dalla siologia umana, uguale in tutti gli individui, sara univoca)20
\della quale il geometra non deve porsi il problema, giacche non
e strettamente matematico, ma riguarda il concetto di spazio gia
formato nella mente della persona [... ] e la scelta degli elementi a priori non e a priori determinata, se non dall'intuizione
psicologica21 "
18 I

naturali erano per gli intuizionisti strutture analoghe alle categorie kantiane
Matematica: lo stesso tipo di in nito dei punti impropri.
20 La concezione della geometria cos legata alla psicologia e alla siologia umana 
e
originale di Enriques, che porta a domandarsi se \esisterebbe una geometria in un mondo
di ciechi e di monchi "
21 Non si 
e ancora tuttavia trovato che l'evidenza intuitiva sia la stessa per tutti i geo opportuno citare la Geometria senza punti(intesi come elementi primitivi) di
metri. E
Whithead, oggi ripresa da Gerla.
19 cfr.

20

infatti lui stesso precisa che la sua produzione e stata scritta


\cercando di contemplare le esigenze dello spirito logico coi vantaggi e colle attrattive che l'intuizione conferisce agli studi geometrici. "
Cio e rispecchiato anche dalla sua de nizione dei processi \creativi "del
geometra:
\Lo studio delle proprieta geometriche come relazione tra gli enti
si fa dal matematico in due modi: esercitando l'intuizione sopra i
concetti spaziali o deducendo col ragionamento e dimostrando."
Enriques riprende quindi il modello costruttivista, ammettendo pero che
gli enti matematici a priori, soprattutto uscendo dall'aritmetica e entrando
nella geometria (Russell de nisce la geometria proiettiva come interamente
a priori, quindi soggettiva), possono non essere univocamente accettati ma
con i quali e possibile costruire matematiche di pari dignita.
\[... ] Un grande ammaestramento e confortato a ogni passo della
storia della Matematica: i vari rami della Matematica pura ed
applicata si annodano e si collegano fra loro per vie inaspettate; e
le idee, che traggono origine da elementari problemi della pratica,
sembra debbano elaborarsi per lunga elaborazione del pensiero,
nelle regioni piu alte della teoria, prima che possano discendere
feconde nel campo delle attivita della vita "
5.3

Formalismo

Per i formalisti come Hilbert, invece, non esistono concetti matematici al


di fuori della deduzione. Per questi loso
\L'intuizione e la ragione che ha fretta. "
Holbrook Jackson
Essi sostengono infatti che il processo intuitivo non e altro che quello
deduttivo/dimostrativo che viene poi compiuto coscientemente dal matematico, quindi privo di caratteristiche originali. I formalisti aborriscono la concezione della matematica come derivante dall'esperienza psicologica del tempo, dalla percezione ancestrale delle quantita. L'unica forma di intuizione
21

che essi ammettono e la giusti cazione della scelta degli assiomi come oggetti piu intuitivamente evidenti 22, anche se ancora considerati arbitrari. Infatti,
per Hilbert in particolare, non sarebbe necessario assegnare alcun signi cato esplicito ai concetti inde niti. Questi elementi (punto, retta, piano, ...)
potrebbero essere sostituiti da tavoli, sedie, boccali, . ..
Per i formalisti continua inoltre ad essere valida e indispensabile la logica a
due valori, cos come il principio del terzo escluso. Questi strumenti erano
stati ri utati dai costruttivisti perche impossibili da legittimare mediante la
diretta esperienza o un numero nito di passi.
La posizione, seppure parodiata, di un formalista, puo essere riassunta in
questi versi:
\Il Signore e il mio relatore di tesi; io non errero.
Egli provvede a far pubblicare i miei articoli sulle
riviste importanti; egli mi insegna
a usare le dimostrazioni per assurdo.
Egli garantisce la mia legittimita; egli mi guida secondo
la logica classica, per amore della verita. S, benche io
percorra la valle delle dimostrazioni
di esistenza, non avro timore di alcuna contraddizione;
perche Egli rivede il mio lavoro.
L'assioma di scelta e il Lemma di Zorn sono il mio
conforto.
Egli organizza un seminario sull'analisi classica,
con la mia partecipazione, in assenza dei costruttivisti;
spesso mi cita con approvazione
sulle \Riviste matematiche ":
la mia reputazione internazionale cresce.
Di certo onori e fondi non mi mancheranno
per ogni giorno della mia carriera,
E io assurgero nel Dipartimento
al rango di Emerito.
Amen".
J.Hays, The Battle of the Frog and the Mouse, 1984

22 C'
e

una di erenza semantica tra i postulati, intesi come verita evidenti e


indimostrabili, e gli assiomi, che hanno un signi cato modernamente \ipotetico."

22

6 Scienze:

Descrizione delle Orbite

La geometria proiettiva viene usata anche nell'ambito delle scienze astronomiche, come modello matematico di approssimazione delle orbite di corpi
celesti, ad esempio le comete. Infatti, quasi tutte le orbite di questi corpi particolari sono descrivibili mediante equazioni di secondo grado23: le coniche.
In geometria proiettiva il trattamento delle coniche e tantopiu immediato, in
quanto sono tutte riconducibli ad ellissi e possono essere classi cate in base al
numero di intersezioni con la retta impropria. Proprio questo aspetto viene
sfruttato nel calcolo del periodo del cammino delle comete e nella successiva
predizione di eventuali riapparizioni.
Secondo la legge di gravitazione universale di Newton, la forza attrattiva tra
due corpi si misura come
F

M1 m2

dove e la costante di gravitazione universale, 1 e 2 sono rispettivamente la massa del corpo maggiore e la massa del corpo minore (in questo
caso la cometa), 2 e la misura della distanza tra i due corpi al quadrato.
Da qui, mediante sistemi di equazioni di erenziali24 si ricava l'espressione
dell'energia meccanica del sistema preso in considerazione (in questo caso
Sole-cometa), che ha il ruolo di discriminante () della conica. Per ricavare
la sua espressione consideriamo l'equazione generale di una conica nel piano
cartesiano:
2
+ + 2+ + + =0
(1)
che, portata in coordinate omogenee diventa:
( 1)2 + 1 2 + ( 2)2 + 1 3 + 2 3 + ( 3)2 = 0
(2)
Mettendo a sistema la (3) con l'equazione della retta impropria 3 = 0, si
annullano gli ultimi 3 termini e si ha quindi
G

ax

a x

bx x

bxy

c x

cy

dx

dx x

ey

ex x

f x

23 Le

soluzioni delle equazioni di Newton sono sempre curve di secondo grado, quindi
l'orbita e una conica.
24 Si fa riferimento al problema dei due corpi. Date per certe particolari circostanze che si
veri cano in natura, il problema dei due corpi studia propriamente il moto relativo di uno
dei due corpi rispetto all'altro sotto l'azione dell'attrazione universale. Esso rappresenta
un caso particolare del problema degli n corpi ed insieme la prima approssimazione dei
moti planetari.

23

( )2 + 1 2 + ( 2)2 = 0
(3)
che puo essere facilmente
risolta come un'equazione di secondo grado completa ponendo = xx . Cio e lecito perche sappiamo che la terna risolutiva
(0 0 0) non e de nita e quindi, non essendo mai 1 = 2 = 0 possiamo
arbitrariamente porre 2 6= 0 ed e ettuare la sostituzione in :
2
+ + =0
(4)
Da qui si ricava nalmente l'espressione del discriminante
= 2 4
(5)
il cui segno determina il numero di intersezioni con la retta impropria e quindi
il tipo di conica dell'orbita (6):
  0, due soluzioni, due intersezioni: orbita a ramo d'iperbole
  = 0, due soluzioni coincidenti, una intersezione: orbita parabolica
  0, nessuna soluzione, nessuna intersezione: orbita ellittica
Un volta conosciuto il tipo di orbita, si puo procedere anche al calcolo della
periodicita nel caso di orbite ellittiche.
a x1

bx x

c x

1
2

at

bt

>

<

Figura 6: Tipi di orbite descritti da coniche

24

ac

Conclusione

\La matematica e un'attivita mentale, essenzialmente priva di


linguaggio, avente la propria origine nella percezione di un movimento nel tempo. Questa percezione puo essere descritta come
lo scindersi di un momento di vita in due cose distinte, una delle
quali da luogo all'altra, ma viene ritenuta dalla memoria. Se la
duita cos generata viene spogliata di ogni qualita, si converte
nella forma vuota del substrato comune a tutte le duita. Ed e
questo substrato comune, questa forma vuote, a costituire l'intuizione base della matematica. "
L.Brower, Intuitionism and Formalism, 1913
E forse proprio l'origine della matematica, che Brower vede nella prima
percezione che l'uomo ha del mondo, ad accomunarla a tante altre discipline,
a far s che non rimanga isolata ma possa invece trovare collegamenti anche
negli ambiti del pensiero non calcolante, come la letteratura, o la loso a.
Il suo essere \essenzialmente priva di linguaggio"e \forma vuota"le permettono di cercare altrove i suoi signi cati: le gure della geometria, le rappresentazioni dei teoremi che a prima vista potrebbero sembrare ni solo a
se stesse ispirano sempre ri essioni, analogie che vanno al di la del loro signi cato formale, no ad essere utilizzate come simboli e metafore in campi
apparentemente lontani dalla matematica. Cos la geometria proiettiva e
apprezzata dai matematici per la sua eleganza, dai sici per i suoi possibili
utilizzi, ma puo anche essere vista come gli altri rami del pensiero umano,
come uno sforzo di esprimere e comunicare concetti astratti e sfuggenti, come
le intuizioni.

25

Riferimenti bibliogra ci
[1] B. Russel, I Principi della Matematica, cap.XLV, Bollati Boringhieri
[2] F. Enriques, Lezioni di Geometria Proiettiva, seconda edizione
aumentata, Zanichelli
[3] R. Courant, H. Robbins, Che Cos'e la Matematica?, cap.IV, Bollati
Boringhieri
[4] J.D. Barrow, La Luna nel Pozzo Cosmico, cap.V, Adelphi
[5] I. McEwan, Atonement, Vintage
[6] I. McEwan, The Child in Time, Vintage
[7] J.L. Borges, Finzioni, Einaudi
[8] H. Curtis, Literary Hyperlinks, Black Cat
[9] adm.ing.unibo.it/Files/RIMINI.doc
[10] Le Scienze
[11] www.elemania.altervista.org
[12] www.liquidarea.com
[13] www.di.unisa.it
[14] http://www.wikipedia.org

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