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(9/11)
Motivazioni del titolo: Critica della Ragion Pratica
Nella Critica della ragion pura Kant aveva iniziato con un postulato:
c la scienza (la fisica, la matematica, la geometria etc.), il
sapere umano ha questa configurazione, ha proposizioni
universali e necessarie, per questo la scienza elabora un
metodo che d risultati sempre validi.
La filosofia si chiede allora come sia possibile una scienza con
proposizioni universali e necessarie.
Questo procedimento c anche nella Critica della Ragion Pratica
dove non si discute quale tipo di legge morale sia migliore per
luomo, ma, partendo dal presupposto che tutti gli uomini hanno
una legge, si definiscono le condizioni per dire qualcosa sulla legge
morale.
Il titolo Critica della Ragion Pratica dice anche che ora Kant parla
della morale diversamente da un tempo, ora vuole adottare il
metodo nuovo, quello critico/trascendentale.
Secondo Kant la ragione ha dei fini suoi propri (non sono i fini
delluomo, sono i fini della ragione, anche se la ragione una
facolt delluomo), la filosofia deve essere amore dei fini della
ragione (Kant), una forma di sapere che evidenzia i fini della
ragione.
Ai tempi di Kant dire che la ragione ha i suoi fini non aveva senso
perch nellempirismo i fini sono nella natura, e la ragione realizza i
fini della natura, sono i fini di un universo naturale (ma cos la legge
non riesce allora ad essere universale).
Invece per i razionalisti il fine non nella natura, ma in qualcosa di
esterno (il bene, Dio), mentre per Kant i fini sono tutti interni
alluomo.
La Ragione nella Critica della Ragion Pura
A proposito del tribunale della ragione il metodo trascendentale di
Kant quello che, per il fatto che non vi sono n fini n leggi al di
fuori della ragione, solo la ragione pu essere giudice della ragione.
La ragione non lunica facolt delluomo (per es. vi sono anche
limmaginazione, la sensibilit etc.), essa c perch c un soggetto
che tale se c un oggetto.
Lanimo umano desidera i fatti che sono dati dalla ragione perch
solo la ragione opera con la realt (cio con la vera realt, il
noumeno), mentre lintelletto opera solo con ci che appare, con i
fenomeni.
Lo studio dellattivit dellanima con piacere e dispiacere oggetto
della terza critica.
Dunque la ragione si scopre reale, lambito su cui opera reale.
Libert e causalit
Nella Ragion pura la causalit fa determinare i fenomeni, una
causalit che esclude la libert, invece la libert il trascendentale
pratico della ragione (per Kant ogni facolt ha il suo
trascendentale), la libert cos il fondamento ontologico della
legge e la legge il modo in cui capiamo che c la libert.
Affermando la libert trascendentale la morale giustificata nel suo
fondamento ontologico: lincondizionato che spiega le condizioni,
non le condizioni, ma lincondizionato regge allora la morale.
Nella Ragion pura lincondizionato non era dato ( il noumeno),
mentre nella Ragion pratica esso un fatto, la libert
trascendentale.
Cos la metafisica negata nella Ragion pura ora un fatto della
ragione, ecco la grande scoperta: loggetto della metafisica
lincondizionato dato nellesistenza.
Dalla libert trascendentale si passa alla libert reale, la ragione
costruisce in modo reale i suoi oggetti nellambito pratico: sono i
desideri che ci fanno muovere verso il raggiungimento di un fine,
ogni azione ha uno scopo, ma anche un fine ultimo.
Noi conosciamo cos a priori lesistenza della libert, essa una
fatto che c, essa un sapere, non una conoscenza.
Il concetto di libert la condizione ontologica della legge morale.
(30/11)
Perch la ragion pratica non ragion pura pratica
In Kant pura indica non empirica, che non viene dallesperienza, la
ragion pura non lavora con lesperienza, la ragione non pu essere
empirica, quando lo fa metafisica perch prende le idee di anima,
mondo, Dio come reali!.
La Ragion pratica la ragione che lavora nellambito del desiderare,
una ragione volta allazione, non alla conoscenza.
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