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INTERVISTA CON IL CARDINALE JOSEPH RATZINGER

Il catechismo in un mondo
postcristiano
Il prefetto della Congregazione per la dottrina della
fede spiega perch sta lavorando ad una sintesi
breve, semplice e chiara del Catechismo della Chiesa
cattolica: Per dialogare bene necessario sapere di
cosa dobbiamo parlare. necessario conoscere la
sostanza della nostra fede. Per questo un Catechismo
oggi pi che mai necessario
di Gianni Cardinale

Il 7 marzo la Sala Stampa della Santa Sede ha reso


nota una lettera con la quale Giovanni Paolo II chiede
al cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della
Congregazione per la dottrina della fede, di presiedere
una Commissione speciale per approntare un
Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica. In
pratica la Commissione, coadiuvata da un agile
Comitato di redazione, dovr stilare una sintesi
essenziale e completa del corposo Catechismo della
Chiesa cattolica (circa mille pagine nelledizione
italiana) pubblicato nel 1992 e diffuso in circa otto
milioni di copie nel mondo.
Per saperne qualcosa di pi 30Giorni ha chiesto
unintervista al cardinale Ratzinger. Il porporato ci ha
ricevuto, con la consueta affabilit, nei suoi uffici del
palazzo del SantUffizio.
Eminenza, perch un Compendio del
Catechismo? Il testo pubblicato nel 1992 era troppo
ponderoso?
JOSEPH RATZINGER: Il desiderio di un
Catechismo breve nato subito dopo la pubblicazione
Il cardinale Joseph Ratzinger
di quello grande. Ledizione del 1992 un punto di
riferimento importante per sapere cosa insegna la
Chiesa, ed per questo utile anche per i non cattolici.
Daltra parte per risulta troppo voluminoso soprattutto per il semplice uso catechistico. Da qui la
necessit di una sintesi in una forma breve, semplice e chiara di ci che essenziale e
fondamentale della fede e della morale cattolica. Nel frattempo sono stati pubblicati diversi tentativi
in questo senso. Nessuno veramente riuscito, direi. Finalmente nel Congresso internazionale

celebrato in Vaticano lo scorso ottobre per i dieci anni del Catechismo stato espresso questo
desiderio al Santo Padre. E il Papa ha acconsentito.
Eppure, come ha affermato il cardinale di Vienna Christoph Schnborn, lidea stessa di
catechismo rifiutata molto frequentemente per lo meno nei Paesi germanofoni e soprattutto
nellambiente ufficiale della catechesi
RATZINGER: vero, c una certa avversione verso ogni tentativo di cristallizzare in parole
una dottrina, in nome di una flessibilit, e c un certo antidogmatismo che vivo in molti cuori; e,
soprattutto, il movimento catechistico postconciliare ha accentuato laspetto antropologico della
questione e ha creduto che un catechismo, essendo troppo dottrinale, sarebbe di impedimento al
necessario dialogo con luomo di oggi. Noi siamo convinti del contrario. Per dialogare bene
necessario sapere di cosa dobbiamo parlare. necessario conoscere la sostanza della nostra fede.
Per questo un catechismo oggi pi che mai necessario.
Anche alla luce dellesito catastrofico della catechesi moderna da lei denunciato alcuni
anni fa?
RATZINGER: un fatto. Senza voler condannare nessuno evidente che oggi lignoranza
religiosa tremenda, basta parlare con le nuove generazioni Nel post-Concilio evidentemente
non si riusciti concretamente a trasmettere i contenuti della fede cristiana.
Nel suo intervento al Congresso lei stesso ha fatto cenno ai mormorii dei critici del
Catechismo. Ne ha sentiti anche adesso?
RATZINGER: Finora no, ma quando il progetto del Compendio prender corpo, c da
aspettarsi che verranno
Quali saranno i criteri generali con cui verr compilato il Compendio? Sar strutturato in
domande e risposte?
RATZINGER: Stiamo ancora riflettendo; sembra che si vada verso il sistema di domanda e
risposta, che usato anche fuori dalla Chiesa cattolica, ma non oso fare il profeta anche perch il
progetto andr trasmesso a tutti i cardinali e ai presidenti delle Conferenze episcopali e dipendiamo
molto anche dalle loro reazioni. Il Compendio non sar un Compendio della fede cattolica ma il
Compendio del Catechismo del 1992, cui dovr essere fedele. Allo stesso tempo poi il Compendio
dovr avere caratteristiche di leggibilit che lo rendano veramente accessibile a molti.
Se si ritornasse alla formula domanda-risposta si tratterebbe di un recupero della
metodologia del Catechismo di san Pio X
RATZINGER: A dire il vero anche i catechismi dellepoca della Riforma, sia quelli cattolici che
quelli di Martin Lutero, usano questo metodo. In effetti luomo ha le sue domande e la fede si
presenta come risposta a queste domande. Cos proprio in un periodo come quello odierno, in cui il
dialogo ritenuto giustamente essenziale nelleducazione alla fede e nella relazione tra i vari gruppi
umani, mi sembra naturale che il metodo dialogico domanda-risposta trovi applicazione in un libro
come il Compendio.
A proposito del Catechismo di san Pio X, che tuttoggi continua ad avere degli estimatori:
con la pubblicazione del Compendio da ritenersi definitivamente sorpassato?
RATZINGER: La fede come tale sempre identica. Quindi anche il Catechismo di san Pio X
conserva sempre il suo valore. Pu cambiare invece il modo di trasmettere i contenuti della fede. E
quindi ci si pu chiedere se il Catechismo di san Pio X possa in questo senso essere considerato
ancora valido oggi. Credo che il Compendio che stiamo preparando possa rispondere al meglio alle
esigenze di oggi. Ma questo non esclude che ci possano essere persone o gruppi di persone che si
sentano pi a loro agio col Catechismo di san Pio X. Non bisogna dimenticare che quel Catechismo
derivava da un testo che era stato preparato dallo stesso Papa quando era vescovo di Mantova. Si
trattava di un testo frutto dellesperienza catechistica personale di Giuseppe Sarto e che aveva le
caratteristiche di semplicit di esposizione e di profondit di contenuti. Anche per questo il
Catechismo di san Pio X potr avere anche in futuro degli amici. Ma questo non rende certo
superfluo il nostro lavoro
Torniamo al Compendio. Quando potrebbe essere pronto?

RATZINGER: Difficile fare previsioni. Anche perch dovremo preparare un testo che poi
dovremo sottoporre alla valutazione di tutti i cardinali del Sacro Collegio e di tutti i presidenti delle
Conferenze episcopali; unoperazione, questultima, che richiede almeno sei mesi. Comunque, se
tutto va bene, il Compendio dovrebbe essere pronto in due anni.
Una volta pubblicato dovr essere normativo per tutti i Catechismi delle Conferenze
episcopali?
RATZINGER: Il testo sar normativo per quel che riguarda i contenuti dottrinali, che sono
quelli del Catechismo del 1992. Mentre offrir dei suggerimenti riguardo al metodo, visto che in
questo campo deve essere lasciata una grande libert perch i contesti sociali e culturali nellorbe
cattolico sono molto diversi tra di loro. Fatti salvi i contenuti essenziali della fede, una certa
flessibilit metodologica sempre necessaria nella catechesi.
Dovr essere usato anche nei seminari e nelle facolt teologiche?
RATZINGER: Il Compendio sar utile per la catechesi parrocchiale, di gruppi di preghiera, di
movimenti ecclesiali. Per i seminari e le facolt teologiche importante fare riferimento al grande
Catechismo del 1992. In questi ambienti dovrebbero gi avere assimilato quello che verr
pubblicato nel Compendio
Il Catechismo del 1992 stato venduto in milioni di copie. Ma stato effettivamente
utilizzato poi per la composizione di catechismi nazionali?
RATZINGER: Negli Stati Uniti nessun catechismo e nessun libro catechistico pu essere
pubblicato se non provata la concordanza col Catechismo del 1992. In alcuni Paesi asiatici, come
ad esempio in India, usato nei college come il libro di riferimento per conoscere la dottrina
cattolica. In altri Paesi questo non accaduto. Forse il Catechismo del 1992, come succede per tanti
libri, stato pi venduto che letto Forse poteva essere pi utilizzato. Credo comunque che abbia
avuto una sua forza nel concretizzare il cammino dottrinale e pastorale di questo ultimo decennio.
Questo Compendio sar rivolto a chi ha gi incontrato il fatto cristiano?
RATZINGER: Questo Compendio, come il Catechismo del 1992, rivolto soprattutto ai
vescovi, ai sacerdoti, ai catechisti, ai maestri e agli annunciatori della fede. Dobbiamo tenere
sempre presente per quello che ci dice san Paolo, e cio che la fede non viene dalla lettura ma
dallascolto. Nello stesso Catechismo del 1992 spiegato poi che il cristianesimo non una
religione del libro. La fede si trasmette personalmente, non attraverso la lettura del Catechismo.
Lettura che pu essere utile anche ai non cristiani che desiderano informarsi su quello che crede e
insegna la Chiesa cattolica.
Nel Compendio verranno trattate anche questioni dibattute, come la pena di morte, o
tristemente di attualit, come la dottrina della guerra giusta?
RATZINGER: Tutti i contenuti essenziali della catechesi dovranno trovare posto nel
Compendio. Compresi i temi da lei citati, che furono i pi discussi nella Commissione che prepar
il Catechismo del 1992. Si tratta di temi di morale cristiana di grande importanza. E nel Compendio
devono trovare spazio non solo temi di morale individuale, ma anche questi temi di morale
pubblica.
Riguardo a questi due temi, pena di morte e guerra giusta, possibile che ci siano degli
sviluppi rispetto a come sono stati trattati nel 1992?
RATZINGER: In effetti sulla questione della pena di morte tra la prima edizione del Catechismo
1992 e la sua editio typica in latino uscita nel 1997, c stata una evoluzione notevole. La sostanza
rimasta identica, ma la strutturazione degli argomenti si sviluppata in senso restrittivo. Non
escludo che su questi temi ci possano essere delle variazioni nel tipo di argomentazioni e che nelle
proporzioni dei diversi aspetti dei problemi ci possano essere delle variazioni. Escluderei
cambiamenti radicali.

Eminenza, una domanda di attualit, in qualche modo inerente al Catechismo. La guerra


angloamericana allIraq rientra nei canoni della guerra giusta?
RATZINGER: Il Papa ha espresso con grande chiarezza il suo pensiero, non solo come pensiero
individuale, ma come pensiero di un uomo di coscienza nelle funzioni pi alte della Chiesa
cattolica. Certo, non ha imposto questa posizione come dottrina della Chiesa, ma come appello di
una coscienza illuminata dalla fede. Questo giudizio
del Santo Padre convincente anche da un punto di
vista razionale: non esistevano motivi sufficienti per
scatenare una guerra contro lIraq. Innanzitutto fin
dallinizio stato chiaro che non era garantita la
proporzionalit tra le possibili conseguenze positive e i
sicuri effetti negativi del conflitto. Al contrario, sembra
chiaro che le conseguenze negative saranno superiori a
quanto di positivo si potr ottenere. Senza contare poi
che dovremmo cominciare a domandarci se al giorno
doggi, con le nuove armi che permettono distruzioni
Il cardinale Ratzinger prende possesso del
che vanno ben al di l dei gruppi combattenti, sia
titolo della diocesi suburbicaria di Ostia, che
ancora lecito ammettere lesistenza stessa di una
spetta di diritto al decano del Sacro Collegio, il
16 marzo 2003
guerra giusta.
In un suo editoriale sulla Stampa Barbara
Spinelli ha elogiato la posizione contro la guerra in
Iraq di Giovanni Paolo II, ispirata al realismo cristiano
RATZINGER: Quando affermavo che la posizione del Papa non questione di dottrina della
fede ma frutto di un giudizio di una coscienza illuminata, e che ha una sua evidenza razionale,
volevo dire proprio questo. Si tratta di una posizione di realismo cristiano che, senza dottrinalismi,
valuta i fattori della realt avendo presente la dignit della persona umana come valore altissimo da
rispettare.
Da ambo le parti del conflitto non sono mancate ripetute invocazioni ad Allah e a Dio
RATZINGER: Mi sembra triste questo linguaggio. Si tratta di un abuso del nome di Dio.
Nessuna delle due parti pu a ragione affermare di fare quello che sta facendo in nome di Dio. Il
Santo Padre ha sottolineato tante volte che la violenza non pu mai essere usata nel nome di Dio.
Visto che abbiamo parlato del catechismo bene ricordare quello che ci intima il secondo
comandamento: Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio.

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