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FONDAMENTI DI MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE T-2

Dr. Ing. Nicola Sancisi


A.A. 2014/15
Elenco degli argomenti
1.

2.

Elementi di Disegno Tecnico Industriale


1.1. Introduzione
1.2. Formato e piegatura dei fogli da disegno
1.3. Tipi di linee
1.4. Esempio di applicazione dei tipi di linea
1.5. Metodi di proiezione. Proiezioni ortogonali
1.5.1. Metodo del primo diedro
1.5.2. Metodo del terzo diedro
1.5.3. Viste
1.6. Scale di rappresentazione
1.7. Metodo delle frecce di riferimento
1.8. Sezioni
1.8.1. Sezioni secondo un piano
1.8.2. Sezioni secondo pi piani
1.8.2.1. Piani paralleli
1.8.2.2. Piani concorrenti
1.8.3. Sezioni secondo superfici cilindriche
di direttrice assegnata
1.8.4. Parti che non si sezionano
1.8.5. Semivista semisezione
1.8.6. Sezioni ribaltate in luogo
1.8.7. Sezioni ribaltate in vicinanza
1.8.8. Sezioni successive
1.8.9. Tratteggio delle sezioni
1.9. Convenzioni particolari di rappresentazione
1.9.1. Parti contigue rappresentate per
riferimento
1.9.2. Contorno di elementi prima della
lavorazione
1.9.3. Contorno di elementi finiti nei disegni
dei grezzi
1.9.4. Intersezioni reali
1.9.5. Viste locali
1.9.6. Intersezioni fittizie
1.9.7. Facce piane
1.9.8. Viste di oggetti simmetrici
1.9.9. Viste interrotte e sezioni parziali
1.9.10. Elementi ripetitivi
1.9.11. Particolari rappresentati in scala
ingrandita
1.9.12. Inclinazioni o curvature leggere
Quotatura
2.1. Finalit e caratteristiche
2.2. Linee di riferimento e di misura; frecce.
Norme ed esempi.
2.3. Quote di viste parziali; quote effettive
2.4. Angoli, archi e corde.
2.5. Metodi di scrittura delle quote
2.5.1. Metodo A
2.5.2. Metodo B
2.6. Tipi di disegno: di prodotto finito, di
fabbricazione, dassieme.
2.7. Quote dirette e derivate. Sistemi alternativi di
quotatura.
2.8. Scelta del sistema di quotatura in base al tipo
ed alla finalit del disegno.
2.9. Quotatura funzionale e di fabbricazione.
Esempio.
2.10. Sistemi di quotatura
2.10.1. Quotatura in serie (o in catena).
Quote ausiliarie.

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2.10.2. Quotatura in parallelo.


2.10.3. Quotatura a quote sovrapposte.
2.10.4. Quotatura combinata.
2.10.5. Quotatura in coordinate (cartesiane o
polari).
2.11. Convenzioni particolari di quotatura.
2.11.1. Diametri ().
2.11.2. Raggi (R) e sfere (S o SR).
2.11.3. Smussi e smussi non quotati.
2.11.4. Elementi ripetuti.
Tolleranze dimensionali
3.1. Errori dimensionali e geometrici
3.2. Quote funzionali. Aggiustaggio.
3.3. Dimensione nominale; dimensioni limite
(massima e minima); scostamenti (superiore
e inferiore).
3.4. Tolleranza dimensionale.
3.5. Alberi e fori
3.6. Gioco e interferenza
3.7. Accoppiamenti con gioco o interferenza.
Accoppiamenti incerti.
3.8. Influenza della quotatura sulla tolleranza
3.9. Indicazione della tolleranza
3.9.1. Metodo diretto
3.9.2. Classi di tolleranza
3.9.3. Sistema di tolleranze ISO
Sistema di tolleranze ISO
4.1. Accoppiamenti albero/foro
4.2. Gruppi di dimensioni nominali
4.3. Grado di tolleranza normalizzato
4.4. Posizione della tolleranza. Linea dello zero.
Scostamento fondamentale.
4.5. Accoppiamenti standard e consigliati
4.6. Sistemi foro base ed albero base
4.7. Quotatura con sistema ISO
Rilievi dimensionali
5.1. Calibro con nonio. Calibri fissi.
Numeri normali
Rappresentazioni particolari
7.1. Filettature e organi filettati. Quotatura. Sistemi
antisvitamento. Organi unificati.
7.2. Linguette e chiavette. Anelli di
sicurezza/darresto (Seeger), ghiere, rosette.
Organi unificati.
7.3. Accoppiamenti scanalati.
7.4. Ruote dentate.
Rugosit superficiale
8.1. Profilo di superficie, di ondulazione, di
rugosit. Cut-off. Lunghezza di base.
8.2. Misura e calcolo
8.3. Rappresentazione su disegno
8.4. Relazione con il tipo di lavorazione
8.5. Rugosit consigliate e costi
Elementi di meccanica dei materiali
9.1. Caratteristiche meccaniche: elasticit e
plasticit, fragilit
9.2. Sollecitazioni e tensioni
9.2.1. Stato interno di sollecitazione
9.2.2. Stato tensionale in un punto
9.2.3. Tensore e teorema di Cauchy.
Tensioni normali e tangenziali.

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9.2.4. Equazioni indefinite di equilibrio


9.2.5. Tensioni e direzioni principali
9.3. Deformazioni
9.3.1. Campo locale di spostamento
9.3.2. Affinit
9.3.3. Componenti della trasformazione
9.3.4. Tensore di deformazione e direzioni
principali
9.3.5. Equazioni di congruenza
9.3.6. Significato fisico delle componenti
9.4. Legame costitutivo
9.4.1. Equazioni di legame
9.4.2. Corpo elastico, lineare, isotropo
9.4.3. Costanti elastiche e significato fisico
9.5. Problema dellequilibrio elastico
9.5.1. Sistema di equazioni
9.5.2. Condizioni al contorno
9.5.3. Soluzione delle equazioni
9.5.4. Metodo di de Saint-Venant
9.6. Ipotesi del problema di de Saint-Venant
9.7. Trazione o compressione
9.7.1. Tensioni e deformazioni
9.7.2. Prova di trazione e importanza
9.7.3. Curve tipiche e caratteristiche
9.8. Flessione
9.8.1. Flessione retta; asse neutro; tensioni
e deformazioni
9.8.2. Flessione deviata; tensioni e
deformazioni
9.9. Torsione
9.9.1. Tensioni e deformazioni nel caso con
sezione circolare
9.9.2. Cenni al caso generico
9.10. Taglio
9.10.1. Tensioni (metodo approssimato)
9.10.2. Sezione rettangolare e circolare
9.11. Azioni interne
9.12. Generalizzazione del problema di de SaintVenant alle travi tecniche
9.13. Calcolo delle azioni interne in un albero di
trasmissione
Durezza superficiale
10.1. Prova di durezza Brinell
10.2. Prova di durezza Rockwell
10.3. Prova di durezza Vickers; microdurezza
10.4. Vantaggi e svantaggi delle prove
Classificazione dei materiali
Ghisa
12.1. Produzione: altoforno, coke
12.2. Grafite
12.3. Ghisa grigia lamellare
12.4. Ghisa grigia sferoidale
12.5. Ghisa bianca
12.6. Ghisa malleabile
12.6.1. a cuore bianco
12.6.2. a cuore nero
Acciaio
13.1. Produzione
13.1.1. Convertitore Bessemer
13.1.2. Forno Martin-Siemens
13.1.3. Forno elettrico ad arco
13.1.4. Processo LD
13.2. Leganti principali (Cr, Mn, Ni, Si) e loro effetti;
elementi dannosi; tenori minimi dei leganti
13.3. Designazione
13.4. Principali trattamenti termici
13.4.1. Normalizzazione
13.4.2. Tempra
13.4.3. Rinvenimento

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13.4.4. Bonifica
13.4.5. Ricottura
13.4.6. Tempra superficiale
13.4.7. Cementazione carburante
Alluminio e leghe di Al
14.1. Caratteristiche
14.2. Effetti dei leganti
14.3. Designazione
Rame e leghe di Cu
15.1. Caratteristiche
15.2. Designazione
15.3. Ottone (Zn <=40%)
15.4. Bronzo (Sn<=10%)
15.5. Cupronichel (Ni <=30%)
15.6. Cupralluminio (Al <=10%)
Magnesio e leghe di Mg
16.1. Caratteristiche
16.2. Designazione
16.3. Leghe ultraleggere (Al, Mn, Zn)
Titanio e leghe di Ti
17.1. Caratteristiche
17.2. Leganti principali
Materiali non metallici
18.1. Materie plastiche
18.1.1. Caratteristiche
18.1.2. Materie termoplastiche
18.1.3. Materie termoindurenti
18.1.4. Additivi
18.2. Materiali ceramici
18.2.1. Caratteristiche
18.2.2. Principali applicazioni
18.3. Materiali compositi
18.3.1. Struttura: rinforzo e matrice
18.3.2. Caratteristiche
18.3.3. Principali applicazioni
Fonderia
19.1. Fondibilit delle leghe metalliche
19.2. Forma e formatura; staffe
19.3. Modelli
19.3.1. Estraibilit e sformatura
19.3.2. Anime
19.3.3. Compensazione del ritiro
19.3.4. Funzionalit (placca modello)
19.3.5. Materiali
19.4. Terre da fonderia
19.5. Formatura a verde e a secco
19.6. Colata
19.6.1. Canali di colata
19.6.2. Materozze
19.6.3. Soffiature
19.6.4. Tirate daria
19.7. Fusione in conchiglia
19.8. Pressofusione
19.8.1. A camera calda
19.8.2. A camera fredda
19.9. Microfusione
Lavorazioni plastiche a caldo e a freddo
20.1. Duttilit, malleabilit, plasticit
20.2. Forgiatura (pressa e maglio)
20.3. Laminazione
20.3.1. Lingotti
20.3.2. Colata continua
20.3.3. Semilavorati
20.3.4. Treni di laminazione
20.4. Estrusione
20.5. Trafilatura
20.6. Lavorazione della lamiera
20.6.1. Taglio e punzonatura
20.6.2. Ossitaglio

20.6.3. Piegatura
20.6.4. Cilindratura
20.6.5. Imbutitura
21. Lavorazioni con asportazione di truciolo
21.1. Cenni sulla formazione del truciolo; angoli e
parametri di taglio
21.2. Moto di taglio, avanzamento, registrazione
21.3. Scelta delle macchine utensili
21.4. Macchine a moto di taglio rotatorio
(caratteristiche, tipologie, utensili, movimenti,
lavorazioni)
21.4.1. Tornio
21.4.2. Fresatrice
21.4.3. Trapano (sensitivo, automatico,
radiale); foratura, allargatura, svasatura,
alesatura
21.4.4. Alesatrice
21.5. Macchine a moto di taglio rettilineo
(caratteristiche, tipologie, utensili, movimenti,
lavorazioni)
21.5.1. Limatrice; guida di Fairbairn
21.5.2. Stozzatrice
21.5.3. Piallatrice
21.5.4. Brocciatrice
21.6. La rettifica
21.6.1. Mole abrasive
21.6.2. Rettificatrice
21.7. Controlli numerici
21.7.1. Generalit
21.7.2. Caratteristiche
22. La saldatura
22.1. Materiale base e da apporto
22.2. Protezione da ossigeno e scorie
22.3. Saldature autogene per fusione
22.3.1. ad arco elettrico
22.3.1.1. con elettrodo rivestito
22.3.1.2. MIG
22.3.1.3. MAG
22.3.1.4. TIG
22.3.1.5. ad arco sommerso
22.3.2. a gas
22.3.2.1. ossidrica
22.3.2.2. ossiacetilenica
22.3.3. al plasma
22.3.4. al laser
22.3.5. a fascio elettronico
22.3.6. alluminotermica
22.4. Saldature autogene per pressione
22.4.1. per punti
22.4.2. a rulli
22.4.3. per attrito
22.4.4. ad ultrasuoni
22.5. Brasature
22.5.1. forti
22.5.2. dolci
22.5.3. saldobrasature
22.6. Tipi di giunto
22.7. Rappresentazione nei disegni
23. Cicli di lavorazione
23.1. Descrizione e generalit
23.2. Posizionamento e riferimento
23.2.1. Indicazioni di massima
23.2.2. Posizionamento di un corpo
23.2.3. Posizionamento di un piano
23.2.4. Posizionamento di una retta
23.2.5. Posizionamento di un asse
23.3. Fissaggio
23.3.1. Spianatura
23.3.2. Tornitura

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23.3.3. Foratura
23.3.4. Sistemi diretti e indiretti
23.3.5. Ginocchiere
23.4. Guide
23.5. Attrezzature
23.6. Esempi di cicli di lavorazione
23.6.1. Cartellino
23.6.2. Foglio analisi operazione
Cuscinetti volventi
24.1. Generalit
24.2. Montaggio
24.3. Tipologia
24.3.1. radiali a sfere
24.3.2. orientabili a sfere
24.3.3. obliqui a sfere: montaggio ad O, X, in
tandem; risultante delle forze
24.3.4. a rulli cilindrici
24.3.5. a rullini
24.3.6. orientabili a rulli
24.3.7. a rulli conici: forma delle superfici per
puro rotolamento; montaggi
24.3.8. assiali a sfere, a rulli cilindrici, a
rullini; montaggi
24.3.9. assiali orientabili a rulli
24.4. Capacit di carico e durata dei cuscinetti
volventi
24.4.1. Usura e fatica superficiale
24.4.2. Durata base
24.4.3. Coeff. di carico dinamico
24.4.4. Coeff. di carico statico
24.4.5. Calcolo della durata base: carico
equivalente; esempi
24.5. Attrito e velocit
24.6. Esempi di montaggio
24.7. Scelta dei cuscinetti
24.8. Rappresentazione convenzionale dei
cuscinetti volventi nei disegni tecnici
Guide lineari a sfere e a rulli
Viti a ricircolazione di sfere
26.1. Caratteristiche
26.2. Ricircolo interno ed esterno
26.3. Forma delle piste
26.4. Velocit dei corpi volventi
26.5. Carichi e rendimento
26.6. Moto retrogrado
26.7. Durata
26.8. Rigidezza e precarico
Viti a rulli
27.1. Descrizione e principio di funzionamento
27.2. Caratteristiche
Moto traslatorio lineare
Modellazione cinetoelastodinamica
Giunti
30.1. Generalit sulle trasmissioni
30.2. Collegamenti permanenti tra alberi
30.3. Disassamenti e moti relativi
30.4. Tipi di disallineamento
30.5. Classificazione dei giunti
30.6. Scelta del giunto
30.7. Giunti rigidi
30.7.1. a manicotto: semplice, di precisione,
Sellers
30.7.2. a gusci
30.7.3. a dischi e a flange
30.8. Giunti deformabili torsionalmente rigidi
30.8.1. a lamelle
30.8.2. ad elica
30.8.3. a catena
30.8.4. a denti

30.9. Giunti deformabili torsionalmente cedevoli


30.9.1. Caratteristiche funzionali
30.9.2. Influenza della cedevolezza sul
sistema
30.9.3. Equazione del moto dellalbero di
uscita e momento motore
30.9.4. Trasmissibilit
30.9.5. Giunti a molle elicoidali periferiche
30.9.6. a lamine di flessione (Bibby)
30.9.7. a pioli
30.9.8. a tasselli elastici (Rotex)
30.9.9. ad anelli elastici o superelastici
(Periflex e Giubo)
30.10.
Giunti mobili
30.10.1. Giunto scanalato
30.10.2. Giunto di Cardano
30.10.3. Doppio giunto di Cardano; soluzione
costruttiva per alberi concorrenti
30.10.4. Giunti omocinetici a sfere
30.10.5. Giunto Rzeppa
30.10.6. Giunto di Oldham
30.10.7. Giunto di Schmidt
30.11.
Oscillazioni torsionali del giunto di
Cardano
30.12.
Effetti secondari nei giunti omocinetici
31. Innesti
31.1. Descrizione e classificazione
31.2. Innesti ad accoppiamento di forma
31.2.1. a pioli
31.2.2. a denti frontali: caratteristiche e
profilo dei denti
31.2.3. a denti radiali
31.3. Innesti ad attrito: caratteristiche
31.4. Frizioni piane
31.4.1. Tipologie
31.4.2. Tipi di comando
31.4.3. Distribuzione delle pressioni e coppie
trasmesse
31.4.4. Lubrificazione
31.4.5. Scelta e calcolo di una frizione
31.4.6. Esempi: frizioni industriali,
automobilistiche, giunto parastrappi
31.5. Frizioni coniche
31.5.1. Caratteristiche
31.5.2. Pressioni e coppie trasmesse
31.5.3. Esempi
31.6. Innesto sincronizzatore
31.7. Frizioni automatiche ad azione centrifuga
32. Ruote libere
32.1. Descrizione e classificazione
32.2. Utilizzi
32.3. Ruote libere ad arpionismo
32.3.1. Vincolo teorico e reale
32.3.2. Sopravanzo
32.3.3. Dispositivi di non ritorno
32.3.4. Riduzione del passo morto
32.4. Ruote libere ad attrito
32.4.1. con nottolino
32.4.2. a rulli: vantaggi; equilibrio di un rullo;
cenni alleffetto della molla; coppia
trasmissibile
32.4.3. a puntalini
32.4.4. Esempi ed applicazioni
33. Meccanismi intermittori
33.1. Soluzioni alternative per moti intermittenti
33.2. Caratteristiche dei moti intermittenti
33.3. Croce di Malta
33.3.1. Descrizione

33.3.2. Caratteristiche del moto in funzione


del numero di scanalature
33.3.3. Velocit ed accelerazione (cenni)
33.4. Intermittori a camme
33.4.1. Descrizione
33.4.2. Legge di moto cicloidale
33.4.3. Perni periferici e frontali
33.4.4. Applicazioni
34. Giunto idraulico
34.1. Descrizione e funzionamento
34.2. Rapporto di trasmissione
34.3. Scorrimento
34.4. Rendimento e potenza dissipata
34.5. Coppia e potenza trasmessa dallinnesto
34.6. Accoppiamento con motore asincrono trifase
34.7. Vantaggi
34.8. Convertitore di coppia (cenni)
35. Freni: generalit
35.1. Descrizione e classificazione
35.2. Tipi di comando
35.3. Freni meccanici
35.4. Freni a ganasce
35.4.1. Descrizione
35.4.2. Distribuzione delle pressioni con
ganascia traslante
35.4.3. Angolo di avvolgimento ottimale
35.4.4. Generalizzazione al caso con
ganascia rotante
35.4.5. Risultante delle azioni di contatto:
modello, circonferenza e punti di Romiti
(cenni); modello semplificato
35.4.6. Ceppi tesi, compressi, avvolgenti,
svolgenti
35.4.7. Equilibrio di un ceppo
35.4.8. Ceppi contrapposti
35.4.9. Ceppi ad accostamento libero
35.4.10. Soluzione industriale: descrizione ed
equilibrio dei ceppi; freno equilibrato
35.5. Freni ad espansione
35.5.1. Caratteristiche
35.5.2. Ceppi incernierati e fluttuanti
35.5.3. Ceppi tesi e svolgenti; ceppi
compressi e avvolgenti
35.6. Freni a nastro
35.6.1. Caratteristiche
35.6.2. Richiami alla formula di Eithelwein
35.6.3. Coppie frenanti e decelerazioni
35.7. Freni a disco
35.7.1. Caratteristiche
35.7.2. Freni completi e parziali
35.7.3. Freni monodisco e multidisco
35.7.4. Staffe e dischi mobili e fissi
35.7.5. Pressioni di contatto e coppie
trasmesse
35.7.6. Esempi; motore auto frenante
35.8. Scelta e verifica del freno: parametri
progettuali utili
36. Frenatura
36.1. Equazione del moto dellalbero
36.2. Condizioni di frenatura efficace
36.3. Calcolo approssimato di
36.3.1. tempo di frenata
36.3.2. decelerazione
36.3.3. spazio di arresto
36.3.4. potenza ed energia dissipata
36.4. Esempio di calcolo della frenatura di un
impianto

Rappresentazioni richieste
Le seguenti rappresentazioni particolari potrebbero essere esplicitamente richieste durante la prova scritta:
1. Collegamento con vite mordente
2. Collegamento con vite passante
3. Collegamento con vite prigioniera
4. Dispositivi antisvitamento: dado e controdado; rosetta elastica; copiglia
5. Accoppiamento con linguetta
6. Accoppiamento con chiavetta
7. Accoppiamento con profilo scanalato
7. Elementi di vincolo assiale: anello di sicurezza/darresto (Seeger); ghiera; rosetta di sicurezza
8. Ruote dentate ed ingranamento tra ruote (cilindriche e coniche)

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