Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
di Olimpia Di Loreto
L'educazione estetica
(Kant, Schiller, Schleiermacher)
di
Olimpia Di Loreto
Laboratorio Montessori
Roma, aprile 2013
ISSN 1974-8787
II
Allinterno di una trattazione la cui peculiarit evidenziare
limpellente necessit di appellarsi ad una dimensione autonoma e
ideale di comunanza sociale quale leducazione, non stupisce che la
III
Grande spazio nelleducazione dei fanciulli lasciato
allinclinazione personale, mostrando come lautodefinirsi di una
pedagogia possa tener conto della disposizione naturale, ovvero
dellintima quanto romantica capacit artistica innata di ogni uomo.
Lambiente in cui avviene listruzione dei bambini della Provincia
Pedagogica non dunque un sistema chiuso di leggi necessarie a
stampo dogmatico seguite con rigore progressivo, quanto piuttosto una
serie di schemi circolari di riferimento che fanno s che non resti molto
altro da desiderare, allinfuori degli insegnamenti della scuola:
Situazione familiare fondata sulla dedizione, vivificata e
mantenuta con diligenza e ordine, non troppo stretta n troppo ampia,
nel pi facile equilibrio tra doveri e capacit e forze.
(Goethe, pag. 57)
Tra doveri, capacit, e forze, anche lattenzione diventa una
necessit prima alla base di una pedagogia come scienza. Per Kant la
facolt di mantenere uno stato mentale attento garantisce lacquisizione
positiva di un qualsiasi discorso, mettendo in luce una ragionevole
esigenza di ridimensionamento di uneventuale gioco di immaginazione
ed intelletto prettamente estetico, voluto invece dagli altri due. Ancora
una volta il discorso di Kant non prevede lannessione di un vero e
proprio concetto di gusto, come in Schiller e Goethe, ma si mantiene
nellambito che fa da preambolo allintroduzione della morale.
Unossessiva fissit del nostro pensiero su un solo oggetto non
un pregio, ma il pi delle volte una debolezza della nostra mente che, in
questo caso, ribelle e non si lascia guidare dalla nostra volont. La
IV
Venerazione in Goethe e disciplina in Kant hanno un comune
denominatore; la sottomissione ad un ideale etico che, ancora prima che
categoria particolare della critica della facolt di Giudizio, veicolo di
significato estetico. Lideale romantizzato della giusta via del gusto non
investe completamente la riflessione della pedagogia kantiana a causa
del carattere di stampo scientifico della disciplina stessa. Infatti:
Leducazione il problema pi grande e pi difficile che possa
esser dato alluomo. Infatti la conoscenza dipende dalleducazione, e
leducazione, a sua volta, dipende dalla conoscenza.
(Kant, pagg. 112-113)
Daltro canto, il concetto di venerazione prevede una dimensione
di etica naturale ben prima del vincolo morale a cui soggiace il fine
ultimo delleducazione. La tesi schilleriana del risveglio tramite una
percezione che vada oltre il rigore illuminista del tutto fondata
nellambito di uneducazione che tenda verso il sommo bene. Pi
difficile, forse, leducazione allamore che non abbia allinterno del
percorso una manifestazione della sua antitesi; difficile uneducazione a
cui venga estirpato il potere tragico della saggezza silenica, per cui alla
base di ogni arte c la necessit di manifestare un Olimpo che esorcizzi
lorrore della morte, e con esso lestinguersi di ogni contemplazione.
Cristo si presta meglio in questo senso, ma allinterno della scuola
pedagogica di Goethe la sua morte sulla croce viene oscurata.
Bibliografia
Kant I., La pedagogia, Anicia, Roma 2008
Goethe J. W., La provincia pedagogica, Armando, Roma 1974
Schiller F., L'educazione estetica, Aesthetica, Palermo 2009