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Anno XXXVII
10.06.2015
Numero
651
PERIODICO DI ATTUALIT DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Tassa pagata/Taxe Perue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
AL MOLIN
TABACCHERIA
EDICOLA
RISTORANTE - PIZZERIA
Ricariche telefoniche
SPECIALIT PESCE
ALANO DI PIAVE
NOVIT
TODOVERTO
S.N.C.
Jger sport
Statale Feltrina, 25
Quero (BL)
CHIUSO IL LUNED
IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Ivan Dal To, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Piero Piccolotto, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 50,00.
LABBONAMENTO PU ESSERE SOTTOSCRITTO O RINNOVATO NEI SEGUENTI MODI: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla PRO LOCO di FENER; 2- con bonifico
sul c/c Banco Posta intestato alla PRO LOCO di FENER, IBAN: IT49 M076 0111 9000 0001 0153 328; 3- pagando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO DA MILIO - Alano;
GELATERIA DUE VALLI - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR PIAVE Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO
DEON - Vas; BAR BOLLICINE - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
214 - 21,8%
256 - 24,1%
270 - 33,5%
Gianpaolo BOTTACIN
Renza BUZZO PIAZZETTA
Tatiana CONTE DE NARD
Gino MONDIN
Samuele PIANON
Lista n. 15
ZAIA PRESIDENTE
6 - 0,6%
7 - 0,7%
1 - 0,1%
Cristina MURATORE
Giancarlo GARNA
Lista n. 14
L'ALTRO VENETO - ORA! POSSIAMO
133 - 13,5%
111 - 10,5%
51 - 6,3%
Lista n. 13
MOVIMENTO 5 STELLE
Barbara LANDO
Luca SALVIONI
Diego PAULETTI
Alessia CERENTIN
Pietrangelo PETTEN
Marta CASARIN
Roberto COLETTI
2 - 0,2%
16 - 1,5%
5 - 0,6%
Lista n. 8
VEN[e]TO NUOVO
6 - 0,6%
13 - 1,2%
3 - 0,4%
Renato SALA
Nedda PEZZAN
Ettore BERSANI
Teodora FOSCATO
Alberto ZILIOTTO
Lista n. 2
FAMIGLIA PENSIONATI CON TOSI
20 - 2,0%
99 - 9,3%
35 - 4,3%
Massimo VIDORI
Marisa DALLA GASPERINA
Andreas QUINZ
Lisetta LANER
Axel DE PELLEGRINI
Lista n. 1
INDIPENDENZA VENETA
9 - 0,9%
7 - 0,7%
11 - 1,4%
Lista n. 4
AREA POPOLARE VENETO con TOSI
181 - 18,4%
158 - 14,9%
208 - 25,8%
Cesare BON
Giuliana CANEVE
Franco GIDONI
Metella SIROLA
Gianvittore VACCARI
Lista n. 16
LEGA NORD LIGA VENETA
SALVINI
4 - 0,4%
7 - 0,7%
4 - 0,5%
Salvatore CUZARI
Barbara SAVARIS
Vittorio CIPPARRONE
Giulia DETTIN
Dario CONTIERO
25 - 2,5%
17 - 1,6%
8 - 1,0%
Andrea BONA
Alessandra BUZZO
Emanuele CERA
Alessandra DE BETTIN
Danilo MARMOLADA
Lista n. 11
VENETO CIVICO - MORETTI
PRESIDENTE
5 - 0,5%
8 - 0,8%
9 - 1,1%
Maurizio ZATTA
Maria Concep. RIBON
Davide Maria PANTE
Rosita ROMOR
Giuseppe ZUCCARELLI
Lista n. 5
IL VENETO DEL FARE - FLAVIO TOSI
Elettori
2.655
2.794
1.998
38 - 3,9%
46 - 4,3%
15 - 1,9%
Franco ROCCON
Elisa BERGAGNIN
Paolo TOM
Luciana CORTINA
Giorgio CAPRARO
8 - 0,8%
11 - 1,0%
19 - 2,4%
Luca DE CARLO
Valentina DA ROIT
Gianantonio BONA
Monica MAZZOCCOLI
Giovanni FACCHIN
Lista n. 17
Lista n. 18
INDIPENDENZA NOI VENETO CON ZAIA MELONI FRATELLI D'ITALIA
184 - 18,7%
194 - 18,3%
80 - 9,9%
Lista n. 9
Lista n. 10
PROGETTO VENETO AUTONOMO PARTITO DEMOCRATICO
61 - 6,2%
41 - 3,9%
27 - 3,3%
Matteo TOSCANI
Sabrina GRAZIANI
Diego VELLO
Daniela TEMPLARI
Leonardo COLLE
Lista n. 3
LISTA TOSI PER IL VENETO
Alano di Piave
Quero Vas
Segusino
Votanti
1.188
1.312
937
Lista n. 19
FORZA ITALIA
54 - 5,5%
34 - 3,2%
17 - 2,1%
Francesco CROCE
Flavia COLLE
Maurizio DE CASSAN
Renata DAL FARRA
Roberto MOLIN PRADEL
22 - 2,2%
31 - 2,9%
30 - 3,7%
Gildo TREVISAN
Lucia RUFFATO
Giangiacomo NICOLINI
Marta ZAMPIERI
Alessandro ZUGLIAN
Lista n. 12
ALESSANDRA MORETTI
PRESIDENTE PER IL VENETO
7 - 0,7%
4 - 0,4%
8 - 1,0%
Antonio LORENZOLA
Mara DANESE
Vincenzo FORMICA
Sheila RECH
Gianluigi FURLIN
Lista n. 6
UNIONE NORD EST
4 - 0,4%
2 - 0,2%
6 - 0,7%
Tiziano CIMARELLI
Chiara INVIDIA
Renzo SESSOLO
Cristina PADOAN
Dario BOECHE
Lista n. 7
RAZZA PIAVE - VENETO STATO
%
44,7
47
46,9
Comune
di Alano
Pro Loco
Alano di Piave
Associazione Fanti
Sezione Alano - Quero Vas
CENTENARIO della
www.prolocoalano.it
Lorganizzazione declina ogni responsabilit per danni a persone e cose che si venissero a verificare durante lo svolgimento della manifestazione
ATTUALIT
Lazienda fenerese, ora trasferita a Quero, specializzata nella lavorazione della lamiera.
Dellattivit gestita da Cristian e Stefano si occupato persino Il Sole 24 Ore.
CRONACA
Il Museo Storico Territoriale di Campo una delle tante realt del nostro territorio di cui essere orgogliosi, grazie soprattutto alla dedizione e allimpegno di molti appassionati volontari che andrebbero elogiati quotidianamente. Domenica 24
maggio, data scelta non a caso, ha riaperto i battenti con una nuova cerimonia di inaugurazione arricchita dalla presenza dei bambini e dei ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria di Alano e dalla Banda Cittadina.
A fare gli onori di casa il sindaco di Alano, Serenella Bogana, e il presidente del museo, Luca Turchetto. Bogana, oltre naturalmente agli Amici
del Museo, ha voluto ringraziare per il loro prezioso contributo anche i
carabinieri di Quero, di Pederobba e di Montebelluna e la polizia di frontiera (che ha fornito al museo molti reperti storici sequestrati). Allinterno
- come ha ricordato il sindaco - c la nostra storia, mentre Turchetto,
in un invito a non dimenticare, ha esclamato: A volte vengo qui da solo,
aggirandomi tra questi oggetti che parlano di morte e di sacrifici. E ogni
volta sento la voce di coloro che su queste montagne sono morti, che mi
d un ordine secco: Ricorda chi eravamo!. Entrate e ascoltate anche
voi questa voce. Intervenuti pure il generale Mario Loja, nativo di Colmirano e figlio di un ragazzo del 99, e Federico
Dalla Torre, presidente dellUnione Montana Feltrina che ha in parte contribuito ai lavori di adeguamento della struttura.
Lavori che hanno riguardato soprattutto la posa di una scala di sicurezza esterna, necessaria per consentire laccesso al pubblico al primo
piano. Si provveduto anche a dotare la struttura di un sistema di videosorveglianza e di alcuni arredi, a dare una ripassata al tetto, oltre alla tinteggiatura esterna. Lintervento complessivo costato circa
100mila euro. Per gli arredi e limpianto di videosorveglianza si usufruito di un contributo di 40.685 euro (Legge Regionale 43/97) ottenuto
tramite lUnione Montana Feltrina, cui si sono aggiunti 10.815 euro di
fondi comunali; per la scala di sicurezza e il tetto, invece, si usufruito
di un contributo di 34.000 euro (Piano di Sviluppo Rurale) ottenuto tramite Gal e Avepa, cui si sono aggiunti 16.000 euro di fondi comunali.
Ora, al pianterreno e al primo piano, possibile visitare uninfinit di interessantissimi reperti della Grande Guerra, disposti con estrema cura
nelle apposite vetrinette, mentre nel seminterrato sono custoditi i ricordi
dellemigrazione, in particolare del lavoro in miniera. Per chi volesse visitarlo (e assicuro che ne vale davvero la pena), ricordo che il museo aperto la domenica dalle ore 15.00 alle ore 19.00 mentre negli altri giorni solo su prenotazione (per
informazioni rivolgersi, nelle ore serali, a Luca Turchetto, chiamando il 348.2319299).
CRONACA
Tornando allinaugurazione, stato presentato, nel cortile esterno, anche un forno campale della Grande Guerra modello
Weiss, che serviva a fare il pane per le truppe. Questo forno rotabile a produzione continua stato conservato dal signor
Francesco Russello, siciliano di Viagrande (CT), e donato dal figlio Francesco al museo di Campo, dove stato trasportato a spese della stessa famiglia Russello.
Prima del tradizionale taglio del nastro, vi stata la benedizione da parte di don Francesco, che ha invitato i bambini e i
ragazzi delle scuole ad essere costruttori di pace, coinvolgendo in questo loro percorso virtuoso anche gli adulti.
Mentre la Banda Cittadina di Alano ha intervallato i vari interventi con
alcuni brani rievocativi del periodo bellico, i bambini della Scuola Primaria hanno fatto nascere, proprio a fianco della scalinata del museo, un
giardino di mille papaveri rossi, da loro realizzati per onorare la memoria dei soldati morti, per non dimenticare un evento terribile quale stato la prima guerra mondiale e per testimoniare il proprio impegno a costruire la pace proprio nel giorno in cui, esattamente 100 anni fa, lItalia
entrava in guerra. Una guerra sanguinosa, nel corso della quale tante,
tantissime vite vennero spezzate... Da qui limportanza di ricordare questa pagina nera della storia umana per testimoniare a tutta la comunit,
a distanza di 100 anni esatti, di averne compreso la tragicit assieme
alle sue terribili conseguenze, e lo si fatto depositando, proprio in concomitanza con la data dellentrata in guerra, un segno di pace, un fiore,
un fiore di campo: il papavero rosso. E stato un grande gesto collettivo,
partecipato e sentito, ripetuto in tantissimi comuni del Veneto (ben ottantasei, allinterno del progetto Citt Invisibili), per
sottolineare limportanza di ricordare per non ritornare a commettere certi errori. E il giardino dei mille papaveri rossi,
allestito in un luogo simbolico come il Museo Storico Territoriale di Campo (e il giorno successivo anche nella piazza di
Alano e di Quero) vuol essere, per lappunto, un invito a riflettere sullinutilit della guerra, trovandosi al cospetto di questa
grande macchia rossa che rappresenta il sangue versato.
E per rafforzare il concetto, i ragazzi della Scuola Secondaria hanno poi intonato La guerra di Piero, la canzone di Fabrizio De Andr (il cui testo pubblichiamo di seguito) dal chiaro e universale messaggio di denuncia dellazione pi tragica e
assurda che luomo possa commettere.
In precedenza, a Fener, una delegazione con i rappresentanti delle varie associazioni combattentistiche e darma e delle
istituzioni locali aveva lanciato nelle acque del Piave un mazzo di fiori. Anche in questo caso, uniniziativa condivisa anche
in altre parti della nostra regione per volont dellAssociazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra. Un omaggio al fiume sacro alla Patria e a tutti i caduti di guerra, ma anche una riflessione sullinutilit dei conflitti.
La guerra di Piero
Dormi sepolto in un campo di grano, / non la rosa, non il tulipano / che ti fan veglia dall'ombra dei fossi / ma sono mille
papaveri rossi. # Lungo le sponde del mio torrente / voglio che scendano i lucci argentati, / non pi i cadaveri dei soldati /
portati in braccio dalla corrente. # Cos dicevi ed era inverno / e come gli altri verso linferno / te ne vai triste come chi deve, / il vento ti sputa in faccia la neve. # Fermati Piero, fermati adesso, / lascia che il vento ti passi un po' addosso, / dei
morti in battaglia ti porti la voce, / chi diede la vita ebbe in cambio una croce. # Ma tu non lo udisti e il tempo passava /
con le stagioni a passo di giava / ed arrivasti a varcar la frontiera / in un bel giorno di primavera. # E mentre marciavi con
l'anima in spalle / vedesti un uomo in fondo alla valle / che aveva il tuo stesso identico umore / ma la divisa di un altro colore. # Sparagli Piero, sparagli ora, / e dopo un colpo sparagli ancora / fino a che tu non lo vedrai esangue / cadere in terra a coprire il suo sangue. # E se gli sparo in fronte o nel cuore / soltanto il tempo avr per morire / ma il tempo a me rester per vedere, / vedere gli occhi di un uomo che muore. # E mentre gli usi questa premura / quello si volta, ti vede e ha
paura / ed imbraccia l'artiglieria, / non ti ricambia la cortesia. # Cadesti in terra senza un lamento / e ti accorgesti in un solo momento / che il tempo non ti sarebbe bastato / a chiedere perdono per ogni peccato. # Cadesti in terra senza un lamento / e ti accorgesti in un solo momento / che la tua vita finiva quel giorno / e non ci sarebbe stato un ritorno. # Ninetta
mia, crepare di maggio / ci vuole tanto, troppo coraggio. / Ninetta bella, dritto all'inferno / avrei preferito andarci in inverno. # E mentre il grano ti stava a sentire / dentro alle mani stringevi un fucile, / dentro alla bocca stringevi parole / troppo
gelate per sciogliersi al sole. # Dormi sepolto in un campo di grano, / non la rosa, non il tulipano / che ti fan veglia
dall'ombra dei fossi / ma sono mille papaveri rossi.
Fabrizio De Andr
CRONACA
Semplice ma significativa cerimonia degli alunni della scuola primaria di Quero. In piazza Municipio davanti alle lapidi
che ricordano i caduti del primo conflitto mondiale. Con la presenza degli Assessori comunali Bavaresco e Della Rosa
e degli alpini dei gruppi di Quero e Carpen stata issata la bandiera italiana al canto dellinno nazionale. Gli alunni
hanno deposto, poi, ai piedi delle lapidi dei papaveri rossi legati
a un sasso a simboleggiare il sangue versato dai soldati e anche dei civili per il suolo italiano durante quella guerra cantando
la canzone la guerra di Piero
E seguito il canto della canzone del Piave. Un breve intervento di ringraziamento dellAssessore Bavaresco e la consegna
agli alpini di un mazzo di papaveri per i monumenti di Quero
hanno concluso la cerimonia.
ASTERISCO
Lautore e la storia della pi famosa canzone italiana della Prima guerra La Leggenda del Piave
mondiale, che nei primi versi ricorda il 24 maggio 1915
E.A. Mario
Una delle canzoni patriottiche pi note in Italia e una delle pochissime che Il Piave mormorava,
ancora si ricordano praticamente tutti la Leggenda del Piave, quella che calmo e placido, al passaggio
comincia con le parole: Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio / dei primi fanti, il ventiquattro maggio;
dei primi fanti il 24 maggio. Fu scritta negli ultimi giorni di guerra e divenne l'esercito marciava
famosa soprattutto negli anni successivi al conflitto. Nonostante il successo per raggiunger la frontiera
durato decine di anni, lautore della Leggenda del Piave, Giovanni Ermete per far contro il nemico una barriera...
Gaeta, un compositore e poeta dialettale napoletano, non ci guadagn quasi Muti passaron quella notte i fanti: tacere
nulla. Il manoscritto originale della Leggenda del Piave, conservato nel Mu- bisognava, e andare avanti!
seo storico della comunicazione di Roma Gaeta nacque a Napoli nel 1884. Il
padre, un barbiere, non poteva permettersi di far studiare il figlio e cos Gaeta S'udiva intanto dalle amate sponde,
cominci a lavorare come garzone nella bottega di famiglia. Gaeta era ap- sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero,
passionato di musica e di poesia e studi i rudimenti della teoria musicale da
il Piave mormor:
autodidatta cominciando a suonare il mandolino. Ancora diciottenne, inizi a Non passa lo straniero!
collaborare con Il Lavoro, giornale di Genova allora diretto da Alessandro
Saccheri: scriveva articoli culturali in terza pagina che firmava Hermes, dal Ma in una notte trista
suo secondo nome, e versi in dialetto napoletano. Nel 1902 vinse un concor- si parl di un fosco evento,
so per impiegato postelegrafico e cominci a lavorare a Bergamo, in Lom- e il Piave udiva l'ira e lo sgomento...
bardia. In citt conobbe Marie Clinazovitz, una giornalista di origine polacca Ahi, quanta gente ha vista venir gi, lache dirigeva la rivista letteraria Il ventesimo, dove cominci a scrivere arti- sciare il tetto,
poi che il nemico irruppe a Caporetto!
coli con lo pseudonimo di Mario Clarvy. Negli anni scrisse anche poesie, articoli e saggi critici, firmandosi con lo pseudonimo Profughi ovunque! Dai lontani monti Veche lo avrebbe accompagnato per tutta la vita: E. A. nivan a gremir tutti i suoi ponti!
Mario. Nel 1903 Gaeta ottenne il trasferimento a Na- S'udiva allor, dalle violate sponde,
poli e dodici anni dopo, allinizio della guerra, otten- sommesso e triste il mormorio de l'onde:
ne di prestare servizio nella posta militare e fu incari- come un singhiozzo, in quell'autunno
cato di trasportare la corrispondenza per il fronte. Nel nero, il Piave mormor:
novembre 1917, dopo lo sfondamento austriaco a Ritorna lo straniero!
Caporetto, la linea del fronte si era attestata sul fiu- E ritorn il nemico;
me Piave. Nel giugno 1918 lAustria prov a sferrare per l'orgoglio e per la fame
il colpo definitivo: loffensiva inizi il 15 giugno, ma volea sfogare tutte le sue brame...
lesercito italiano riusc a fermarla e il 22 giugno la Vedeva il piano aprico,
battaglia del Solstizio (come la chiam Gabriele di lass: voleva ancora
DAnnunzio) era terminata con la vittoria italiana. In sfamarsi e tripudiare come allora...
quei giorni Gaeta era al lavoro in un ufficio postale, e No!, disse il Piave.
gli vennero dal cuore, come raccont lui stesso, tre No!, dissero i fanti,
strofe che scrisse di getto sui moduli di servizio interno: Il Piave mormorava Mai pi il nemico faccia un passo avancalmo e placido al passaggio / dei primi fanti il 24 maggio. La prima strofa si ti!
riferiva allinizio della guerra, il 24 maggio 1915. La seconda alla disfatta di Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
Caporetto: Ma in una notte triste si parl di tradimento / e il Piave udiva e come i fanti combatteron l'onde...
lira e lo sgomento. Allora si riteneva che il successo austriaco fosse Rosso di sangue del nemico altero,
stato dovuto al tradimento di un reparto italiano; nel dopoguerra si sco- il Piave comand:
pr che quel reparto, in effetti, aveva resistito ma era stato distrutto, e la Indietro v, straniero!
parola tradimento venne sostituita da fosco evento. La terza strofa, Indietreggi il nemico
infine, si riferiva alla battaglia del Solstizio e alla vittoria italiana. Una canzo- fino a Trieste, fino a Trento...
ne che vale pi di un generale Raffaele Gattordo, napoletano nato nel E la vittoria sciolse le ali al vento! Fu sa1890, era un cantante amico di Gaeta: si esibiva con il nome darte di Enrico cro il patto antico:
Demma e mentre si trovava al fronte in un reparto di bersaglieri cominci su- tra le schiere, furon visti
bito a cantare La leggenda del Piave del suo amico. I versi patriottici e ri- Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti...
cercati, la soddisfazione per la grande battaglia vinta, la musica orecchiabile
Infranse, alfin, l'italico valore
a tono di marcia fecero s che in brevissimo tempo la canzone divenisse mol- le forche e l'armi dell'Impiccatore!
to popolare fra le truppe. Il comandante supremo dellesercito, il generale
Armando Diaz, mand a Mario un telegramma di congratulazioni: La vostra Sicure l'Alpi... Libere le sponde...
Leggenda del Piave al fronte pi di un generale. Il 9 novembre 1918, cin- E tacque il Piave: si placaron l'onde...
que giorni dopo la fine della guerra, Gaeta aggiunse la quarta e ultima strofa: Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
Indietreggi il nemico sino a Trieste, sino a Trento / e la vittoria sciolse le ali la Pace non trov
al vento. Anche dopo la guerra, la Leggenda del Piave rimase popolaris- n oppressi, n stranieri!
sima e venne eseguita il 4 novembre 1921 allinaugurazione del monumento al milite ignoto, al Vittoriano di Roma.
Quellanno Gaeta si spos con Adelina Gaglianone, che gli era stata presentata da Eduardo Scarpetta, il commediografo padre di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo. Due anni dopo, per, venne licenziato dalle poste a causa della
sua attivit parallela di musicista. Gaeta si ritrov in difficolt economiche visto che la SIAE non gli riconosceva i diritti
dautore del Piave, perch consider il testo come inno nazionale (anche se non ebbe mai ufficialmente questa qualifica) e quindi propriet statale. Nel 1933, in una situazione sempre pi grave, Gaeta chiese di essere riassunto alle
poste e continu a lavorare al ministero sino alla morte, il 24 giugno 1961. Enrico Demma, il primo interprete della canzone, mor nel 1975. Il manoscritto Le quattro strofe del Piave vennero scritte su moduli di servizio
dellamministrazione postale che oggi sono conservati nel Museo storico della comunicazione del ministero dello Sviluppo Economico, che ha sede a Roma, allEur.
tratto da http://www.ilpost.it
CRONACA
Gruppo alpini di Alano di Piave Valderoa - Gruppo alpini di Quero Monte Cornella
Con lIstituto Comprensivo scuola primaria di Quero
A scuola con
gli alpini
degli alpini. Due ore per classe piene di attenzione e di domande supportate da un video creato appositamente. Percorso storico culturale terminato con una giornata di visita al Sacrario monumentale di cima Grappa.
Una esperienza condivisa, con lauspicio di ripeterla ancora.
Ancora un altroincidente a Carpen, sulla solita, maledetta curva. Sabato 23 maggio, nel pomeriggio, verso le quindici,
un tir belga, che viaggiava in direzione di Quero, stato attore di una spettacolare manovra. Forse a causa del fondo
bagnato il mezzo si messo di traverso sulla carreggiata, invadendo la corsia opposta, fortunatamente senza
coinvolgere altri autoveicoli. Illesi anche i due autisti belgi. Sul posto sono accorsi carabinieri e vigili del fuoco. Deviato
il traffico sulla sinistra Piave per chiusura della feltrina fino alle 23. Speriamo che prima o poi anche quel tratto di
statale sia messa in sicurezza.
Non solo a Quero, ma anche in altri della zona. Questo mi stato riferito da diverse persone, affinch ne dessi
pubblica notizia, per mettere in guardia le persone sperando che qualcuno prenda i provvedimenti del caso. In questo
periodo, oltre alle piante poste sulle tombe, sono spariti anche contenitori di vasi e oggetti in rame. Come abbiamo pi
volte scritto, oltre al danno morale nei confronti di chi si reca al cimitero per una visitare ai propri cari, anche quello
materiale per dover riacquistare gli oggetti rubati, senza contare loffesa recata alla memoria dei defunti.
ATTUALIT
IncontroLUCE!
Alano
Quero
Marted 7 luglio
11-13
15-17
Mercoled 8 luglio
11-13
15-17
Cartiera Vas
Orario serale
CRONACA
Luned 1 Giugno la classe 1978 di Alano si ritrovata per una serata speciale. Abbiamo voluto celebrare il nostro
coetaneo ovvero il nuovo parroco Don Fabrizio Tessaro. Da prima il ritrovo presso il Bar Ricci per laperitivo e poi tutti
assieme per una pizza Al Molin dove la serata trascorsa ricordando gli anni passati, le avventure degli anni
scolastici, il tutto rallegrato da qualche barzelletta Un grazie alle organizzatrici e un in bocca al lupo a Don Fabrizio.
10
CRONACA
E nato pochi giorni dopo la fine della seconda guerra mondiale, lundici maggio 1945, in Polonia dove i
suoi genitori, originari del comune di Cesiomaggiore,
si trovavano emigranti per lavori nellagricoltura. E
arrivato a Quero (ahim) da oltre quarantanni dopo aver sposato Graziella Dal Canton conosciuta a Soranzen dove lei
collaborava nella gestione di un bar, lattuale Tacaboton, col fratello
Franco; dal matrimonio poi nata lunica figlia Stefania che attualmente vive a Venezia col compagno Filippo e col piccolo Zeno, nato nel
2013. Parliamo, naturalmente, di Renzo Cassol che il mese scorso ha
festeggiato i suoi primi settantanni, ben portati peraltro, invitando parenti ed amici ad un pranzo degno dei migliori ristoranti. Nelle foto alcuni momenti della giornata che hanno visto protagonista oltre al vecio Renzo anche il nipotino Zeno. Auguri, Renzo!
I 45 anni di matrimonio
di Ivana e Tarcisio
di Sandro Curto
Il 30 marzo 1970 si sposavano nella chiesa parrocchiale di Campo
Ivana Tessaro, originaria della borgata di Balzan, e Tarcisio Favero
del comune di Cavaso del Tomba. A distanza di 45 anni, il 12 aprile
scorso, si sono ritrovati nella stessa chiesa con parenti e amici a festeggiare limportante traguardo. Dal matrimonio di Ivana e Tarcisio,
che da pensionati si sono stabiliti a Colmirano, sono nate Patrizia e
Roberta. Ai nostri due abbonati le felicitazioni della Redazione e
lappuntamento per le nozze doro. Nella foto, scattata in chiesa a
Campo, i due coniugi con gli adorati nipotini Sara, Giulia e Davide.
11
LETTERE AL TORNADO
1 GIORNO ALANO DI PIAVEANCONA Ore 05,30 partenza dal luogo convenuto in direzione di Bologna, Ancona con
sosta lungo il percorso per la colazione. Ore 11,30 imbarco sul traghetto per la Grecia con sistemazione in cabine doppie con
servizi privati. Ore 13,30 partenza. Pranzo e cena libera in self-service a bordo. Pernottamento
2 GIORNO PATRASSO-OLIMPIA Stiamo ancora navigando verso la Grecia. Colazione libera a bordo. Ore 11,30 Arrivo a
Patrasso e incontro con la guida che ci accompagner per tutto il tour. Pranzo in hotel ad Olimpia, situata nel cuore del Peloponneso. Fu una delle pi prestigiose dellantica Grecia e la grande antagonista di Delfi. Fu proprio la sua dolcezza a fare di
Olimpia un centro religioso vissuto come luogo di quiete, ben diverso dallo spirito che caratterizzava i pellegrinaggi a Delfi.
Visita del sito archeologico e del Museo. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento
3 GIORNO EPIDAURO-MICENE-CORINTOATENE Colazione in hotel e partenza per lArgolide. Arrivo a Micene e pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita del sito
archeologico, delle Mura ciclopiche, delle Tombe Reali, della Porta dei Leoni e del
Tesoro di Atreo. Visita al famoso Teatro di Epidauro, capace di 14000 posti ed usato
ancor oggi per la sua qualit acustica eccezionale. Trasferimento ad Atene, con sosta
a Corinto, sul canale omonimo. Il Canale di Corinto un canale artificiale che collega
il Golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l'istmo che li separa. Costruito tra
il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di 6345 m, largo circa 25,6 metri e profondo fino
a 8 metri, limitando cos il passaggio a navi di stazza medio-piccole (circa 10.000 t).
La sua utilit soprattutto quella di risparmiare circa 200 km sulla rotta tra il mar Ionio
e il mar Egeo. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento
4 GIORNO ATENEANAVISSOS-CAPO SOUNION Colazione in hotel e giornata dedicata alla visita di Atene. Passando davanti al Palazzo
Reale, il Tempio di Giove, lArco di Adriano, la Biblioteca Nazionale e
lAccademia. Salita allAcropoli per la visita del complesso archeologico:
il Partenone, lEretteo, il teatro di Erode Antico e il Museo dellAcropoli.
Partenza in direzione di Capo Sounion e sosta sul mare per pranzo a
base di pesce. Visita del Tempio di Poseidone, situato su unalta roccia a
strapiombo sul mare. Rientro ad Atene e cena in hotel. Trasferimento
quindi alla Plaka per una serata in una tipica taverna con spettacolo folkloristico. Pernottamento in hotel
5 GIORNO CROCIERA ISOLE SARONICHE Colazione in hotel, incontro con laccompagnatore e partenza per il porto del Pireo. Verso le
ore 08,00 imbarco sulla motonave da crociera in partenza per le Isole del
Golfo sardonico. La crociera tocca Egina, Paros e Idra, con tempo a disposizione in ciascuno degli scali per visite di carattere individuale,
shopping e anche un bagno in mare. Pranzo a bordo incluso. Rientro al
Pireo verso le ore 18,30, trasferimento in hotel, cena e pernottamento.
6 GIORNO DELFIKALAMBAKA Colazione in hotel e partenza in direzione Delfi, considerata nellantichit il centro della terra. Qui cera, per tutto il mondo ellenico, loracolo del Dio Apollo. Delfi
considerata, con lAcropoli di Atene e Olympia, la pi importante zona archeologica dellet classica. Visita al Museo, alla
zona archeologica con i resti del santuario, la fonte Castalia e le rovine del Tempio di Apollo. Pranzo in ristorante a Chrisso e
proseguimento per la citt di KALAMBAKA. Cena in hotel e pernottamento. Serata libera.
7 GIORNO METEOREMETSOVO-IGOUMENITSA Colazione in hotel. Visita delle famose METEORE, un insieme roccioso sospeso tra cielo e terra ad oltre 500 metri sul livello del mare. Nel XIV sec., quando infuriava la guerra fra
limpero di Bisanzio e la Serbia, molti eremiti trovavano rifugio tra queste rocce.
Quass essi costruirono ben 24 conventi. Oggi ne rimangono soltanto 5, tra cui
la Grande Meteora. Prevista la visita a due monasteri che sono vicini uno
allaltro e tuttora abitati. Ripresa del viaggio per Igoumenitsa con sosta per il
pranzo a Metsovo .Ore 18,00 imbarco sul traghetto che ci porter ad Ancona.
Ore 20,00 partenza, cena a bordo in ristorante self-service. Pernottamento in
cabine doppie con servizi privati.
8 GIORNO ANCONA-LENTIAI Ore 10,30 circa arrivo ad ANCONA, operazioni di sbarco e breve visita della cittadina. Pranzo in ristorante con specialit tipiche. Partenza per il rientro con arrivo in
tarda serata nei luoghi di partenza
QUOTA DI VIAGGIO (BASE 50 PAX) 1168,00 (BASE 40 PAX) 1222,00 (BASE 30 PAX) 1345,00
La quota comprende: Pullman GT. Traghetto Ancona/Patrasso e traghetto Igoumenitsa/Ancona in cabine doppie interne con servizi privati. Hotel 4**** ad Olimpia, Kalambaka ed Atene con sistemazione in camere doppie con servizi privati. Pensione completa
dalla cena del 1 giorno al pranzo del 8 giorno (escluse le colazioni a bordo del traghetto). Pranzo in ristorante ad Ancona il 8
giorno. Servizio guida professionale per tutto il Tour in Grecia, con incontro a Patrasso e rilascio ad Igoumenitsa; Bevande ai pasti
vino+1/2 acqua (escluse quelle sulla nave). Pranzi tipici ove previsto. Spettacolo folkloristico alla Plaka con frutta e vino il 4 giorno.
Crociera alle Isole del Golfo Saronico con pranzo a bordo della nave il 5 giorno. Passaggio nave per il pullman. Assicurazione medico/bagaglio. Cartellina di viaggio. La quota non comprende: Ingressi vari, musei, siti archeologici, etc. Supplemento singola hotel
195,00 / singola traghetto A/R 210,00. Colazioni e bevande a bordo del traghetto. pranzo del 1 giorno a bordo del traghetto e
cena del 8 giorno. tutto quanto non espressamente indicato in la quota comprende
EVENTUALE SUPPLEMENTO PER HOTEL 5***** AD ATENE 30,00 TOTALI Organizzazione tecnica: Scquizzato
viaggi e turismo p.zza Crivellaro, 17/18-32020 Lentiai (Bl) Tel. 0437/750796 fax. 0437/750834 www.scquizzatoviaggi.it
12
CRONACA
Grande soddisfazione, per i ragazzi del Plotone Esploratori Battaglione Feltre che la sera di sabato 23 maggio
proprio alla vigilia del centenario dellentrata in guerra dellItalia nel primo conflitto (24 maggio 2015), hanno organizzato in collaborazione con il Gruppo Alpini Valderoa e il Museo di Campo - la cena rievocativa Rancio in tecia, dove tra
cibo di un tempo, racconti di guerra e convivio, le 80 persone presenti hanno vissuto una serata particolare. A servirli, i 17
ragazzi del Plotone Esploratori che con grande impegno si sono cimentati nellimpresa cercando ricette e aneddoti e
creando una scenografia ad hoc per levento. Una serata, quindi, non solo per mangiare ma anche per ricordare la
Grande Guerra e limportanza del cibo in tempo di pace tanto desiderato nei duri tempi del conflitto. Tra i numerosi ospiti,
lintera Amministrazione comunale di Alano di Piave e alcuni soci dellassociazione Battaglia del Solstizio di Nervesa.
13
CRONACA
guidandoli nella lettura della mostra di foto storiche. Infine, la comitiva ha fatto visita alla Cantina Biasiotto, dove il
titolare Andrea e il padre Luigi hanno spiegato alcuni processi produttivi offrendo un aperitivo, ovviamente a base di
prosecco, con dei panini farciti gentilmente donati dalla Pro Loco di Caorera, che saputo delliniziativa in mattinata, ha
dato significativa prova di generosit. Poi, una parte del gruppo si trattenuta ulteriormente pranzando alla Locanda
Solagna, dove hanno potuto gustare la rinomata cucina del locale. Tale esperienza ha riscosso lentusiasmo dei
partecipanti che hanno potuto conoscere alcuni importanti quanto spesso invisibili tesori del nostro territorio. Lesperienza
ci inoltre servita per testare una proposta che con il tempo vorremmo diffondere e far crescere. Ringraziamo per la
disponibilit e la passione dimostrate Arnaldo Dallo, Roberto Sudiero, Stefano Mazzalovo e la famiglia Biasiotto.
a cura di Lacharta
ATTUALIT
14
RASSEGNA STAMPA
Distribuiti 120mila euro alle famiglie in difficolt sul territorio dellazienda sanitaria feltrina.
Aiuti anche ad Alano e Quero Vas.
Centoventimila euro di contributo Cariverona per il progetto partire dai margini per risalire, anno 2013: nel primo rendiconto
sono stati 42 i soggetti aiutati in tutto il territorio dell'Usl 2 di Feltre, per una cifra di circa 50mila euro. Il Comune di Feltre ha reso noto un primo bilancio dei primi tre mesi del progetto, finanziato dalla Fondazione, volto ad aiutare disoccupati privi di altre
fonti di reddito con familiari a carico, persone singole con figli o anziani soli in situazione di fragilit economica o abitativa e persone disabili in situazione di precariet economica - familiare. Andando pi nel dettaglio, nel comune di Fonzaso sono state aiutate 3 persone per un importo complessivo di 7.500 euro; nel comune di Cesiomaggiore 3 persone per un totale di 3.350,33 euro; nel comune di Seren del Grappa 2 persone, per una cifra complessiva di 5.796,10 euro; a Sovramonte una persona con
3mila euro; due persone nel comune di Lamon con una cifra di 1.070 euro; a Quero Vas due persone per una cifra di 5mila euro; 4mila euro e due persone aiutate invece ad Alano di Piave; 7.500 euro e tre persone aiutate nel comune di Lentiai; due persone a Santa Giustina per una cifra di 2.400 euro; quattro le persone aiutate nel comune di Mel, con una cifra totale di 3.540,09
euro; a Trichiana quattro persone con una cifra di 7.945,32 euro; a Pedavena tre persone con 6mila euro ed a Sedico 4 persone
con 8.606,07 euro. Chiude l'azienda feltrina per i servizi alla persona di Feltre, che ha aiutato sette persone con una cifra di
11.072, 16 euro. Il totale quindi delle persone aiutate stato di 42, con una cifra totale di 76.780,07 euro. La fondazione Cariverona non finanziava l'intero importo, ma solo il 63,15%, che in questo caso ammonta a 48.504,57 euro, mentre i restanti 36,85% corrispondenti a 28.293,50 euro sono di cofinanziamento. Questa una prima parte della rendicontazione, la restante verr rendicontata in seguito.
da Il Gazzettino del 13 maggio 2015
ALANO DI PIAVE. A caccia di una data utile. Per incontrare la propriet e i vertici aziendali. Ma soprattutto per avere, nero su
bianco una volta per tutte, il piano industriale. Quel piano industriale che viene da una parte richiesto e dall'altra promesso ormai da mesi. Dall'autunno scorso, quando cominciarono ad addensarsi le prime nubi nere all'orizzonte della Ferroli, l'azienda di
Alano di Piave che produce radiatori e impianti di riscaldamento. La Fiom Cgil incontrer stamane i delegati sindacali dello stabilimento feltrino. Per avere informazioni sulla situazione e per provare a programmare un incontro con la propriet. Speriamo
di avere presto una data, dice Luca Zuccolotto, segretario Fiom Cgil provinciale. Gi tre incontri con i vertici aziendali sono
saltati. Vogliamo capire cosa sta succedendo e vogliamo capire che intenzioni ha la propriet. Gi, perch allo stabilimento di
San Bonifacio (Verona) gli operai hanno fissato un presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica e da qualche giorno
effettuano regolarmente blocchi stradali sulla Regionale 11. Il motivo? A fronte degli ordini, l'azienda non garantirebbe le risorse
per la produzione. Lo stabilimento di Alano ai margini del resto della produzione, spiega Zuccolotto . La questione di Verona va capita e spiegata anche ad Alano. Ecco perch abbiamo bisogno di incontrare la propriet e di vedere il piano industriale. La prima richiesta di piano industriale era arrivata a fine ottobre, quando agli operai di Alano (circa 140) era stato tolto il
contratto integrativo. Da allora, nessuna novit da parte dell'azienda.
da Il Gazzettino del 15 maggio 2015
15
RASSEGNA STAMPA
za - Settore Forestale di Belluno. Gorza ha spiegato ai presenti che sono state scelte per l'occasione variet di piante antiche
che stavano estinguendosi e che oggi sono state recuperate: piante autoctone poco soggette a malattie che producono meno
frutti ma sono molto pi forti di quelle variet che le avevano soppiantate perch pi produttive. Gorza ha poi spiegato che,
una volta tolto il vaso, gli alberelli vanno posati in una buca capiente in modo che l'apparato radicale possa propagarsi nel terreno, legati a un tutore e annaffiati nel caso di lunghi periodi siccitosi ricordando, infine che sono piante da frutto che hanno bisogno di essere potate, legate, concimate e tagliata l'erba alla loro base. Eleonora Balen ha poi dialogato coi bambini spiegando loro, fra le altre cose, l'importanza delle radici che assorbono i sali minerali e acqua dal terreno, ancorano la pianta e
servono al terreno per restare compatto. A tutti i bambini stato infine offerto il gelato.
16
RASSEGNA STAMPA
hanno detto nell'incontro odierno che per loro la produzione di radiatori elettrici che facciamo ad Alano di primaria importanza
- dichiara Antonio Bianchin della Fim Cisl - e questo ci fa piacere. Il problema pi grosso, oltre a quello finanziario, anche con i
clienti. Potrebbero essere stanchi di aspettarci, per cui vogliamo spingere verso la risoluzione del problema in maniera rapida.
Quello che certo che per quello che produciamo noi, oggi siamo in un periodo di bassa produzione, ma se entro agosto non
risolviamo la situazione e ricominciamo a produrre a grandi ritmi rischiamo di non ripartire pi, perch i clienti andranno verso
altri fornitori. Il prossimo incontro con la propriet stato fissato per il 5 giugno, salvo novit.
da Il Gazzettino del 22 maggio 2015
ALANO DI PIAVE. In 50 anni di attivit non mi era mai successa una cosa simile. Silvano Gerlin, 72 anni, da 50 anni ristoratore nel Bellunese, ma originario di Caorle, il titolare del Tegorzo di Alano di Piave. Cinque anni fa si scontrato con una
clientela del tutto nuova per lui. La famiglia Levak, Eros, 24 anni, Guido, 53 anni, Rodolfo, 40anni, e Colombo, 44 anni, prenotarono nel 2010 il pranzo di fidanzamento. Mangiarono in 120 versando al ristoratore i soli 700 euro di caparra, scappando dopo il
ricevimento. La tecnica raffinata - spiega il ristoratore - ed quella che molti rom mettono in pratica ai danni di altri colleghi,
ad esempio accaduto a Udine e Venezia. Arrivano erano vestiti alla perfezione, distinti, e danno subito la caparra. I Levak
fecero cos anche nel 2010 al Tegorzo. Presero accordi per la maxi-festa gipsy style con 120 persone e portate infinite fino allo
sgroppino. Il totale? 4260 euro che per non sono mai stati pagati. Il caso ora finito in tribunale e vede i 4 Levak tutti residenti
nel Trevigiano (tra Castelfranco Veneto, Paese, Istrana e Oderzo) imputati per insolvenza fraudolenta. Dopo 5 anni, numerose
udienze la separazione in due procedimenti, per lirreperibilit di Colombo e Rodolfo, forse il ristoratore vedr i suoi soldi.
Lultima udienza in tribunale a Belluno, infatti, stata rinviata al 24 settembre, perch Eros e Guido Levak sarebbero intenzionati a saldare il conto. Quel giorno lo ricordo come fosse oggi, racconta il ristoratore. Avevo intuito come poteva andare a finire
e allora con una scusa prima del termine del pranzo ho chiamato i Levak dicendo che dovevo andare e che dovevamo saldare
subito il conto. Si sono messi nel parcheggio a parlare tra loro, poi quello che pareva il capo sparito e via subito anche gli altri. Ma limprenditore non si d per vinto e li chiama. Mi dicono che sarebbero venuti pi tardi a saldare, invece in serata mi
chiamano e mi dicono che avevano avuto un incidente. Poi scuse e ancora scuse e infine spariscono. Il ristoratore ci rimette
cos 3560 euro. Ma se ad Alano Gerlin si trovato per la prima volta alle prese con i rom insolventi, ne sanno qualcosa invece i
baristi di Feltre, dove i nomadi seminano da anni il terrore. L tanti nomadi (alcuni domiciliati a Trento) scorrazzano nelle serate
di bar in bar e sono il terrore degli esercenti. Bevono, insultano non pagano. Ma non tutti hanno il coraggio di chiamare i carabinieri. Oltre alla paura di eventuali ritorsioni c anche il mancato lavoro. Una barista ha avuto il coraggio di denunciare e ha portato due rom padre e figlio rom di 54 e 24 anni di fronte al giudice di pace per minacce ingiurie e percosse, che ha ricevuto in
una di quelle serate.
da Il Gazzettino del 22 maggio 2015
11.26
11.27
11.27
11.28
11.29
11.30
11.31
11.53
8.06
8.07
8.10
8.12
8.13
8.14
8.15
8.16
8.38
9.11
8.39
8.45
FELTRE F.S.
FELTRE OSPEDALE
9.09
9.05
9.06
9.07
9.09
9.10
9.10
9.10
FENER POSTA
FENER F.S.
FENER POSTA
PONTE TEGORZO
FAVERI
COLMIRANO
CAMPO
ALANO PIAZZA
ALANO LOCANDA ALPINA
FERMATE
10.55
10.56
10.56
10.57
10.58
10.59
11.24
8.07
8.10
8.12
8.13
8.14
8.15
8.40
8.41
9.06
9.07
9.08
9.08
9.09
9.10
9.12
9.11
11.25
11.50
11.51
11.52
11.53
11.55
11.58
12.00
11.59
CORSE
RITORNO
2
4
MONTEBELLUNA LOGGIA
FENER F.S.
FENER POSTA
PONTE TEGORZO
FAVERI
CAMPO
COLMIRANO
ALANO PIAZZA
FERMATE
10.53
10.54
8.05
8.06
CORSE
ANDATA
1
3
11.54
12.00
12.21
12.20
12.21
12.22
12.23
12.28
12.25
12.29
12.30
CORSE
RITORNO
2
4
11.24
11.25
8.05
CORSE
ANDATA
FENER F.S.
FENER POSTA
PONTE TEGORZO
FAVERI
CAMPO
COLMIRANO
ALANO PIAZZA
FERMATE
8.28
8.40
8.41
8.42
9.08
9.09
9.10
8.46
8.45
11.00
11.12
11.13
11.14
11.15
11.17
11.20
11.22
11.21
CORSE
RITORNO
2
4
13.25
13.27
13.28
13.49
13.30
6.35
6.38
6.40
6.41
6.52
6.43
16.30
16.44
16.28
16.27
16.25
16.22
16.21
5a
16.20
7.45
7.46
7.47
7.48
7.50
7.53
7.54
1b
7.55
13.52
13.53
13.54
14.55
13.57
14.00
14.01
2d
14.02
16.52
16.53
16.54
16.55
16.57
17.00
17.01
5b
17.02
5a - 5b = FERIALE - NON SI
EFFETTUA DI SABATO
FENER F.S.
FENER POSTA
PONTE TEGORZO
FAVERI
CAMPO
COLMIRANO
ALANO PIAZZA
LE
COINC
IDENZ
E
SONO
GARA
NTITE
FINO A
5
MINUT
I
4a 2d = FERIALE
1a - 1b = FERIALE
13.21
13.22
6.34
4a
13.20
1a
6.33
CORSE
RITORNO
FERMATE
CORSE
ANDATA
10.58
8.27
10.44
8.13
10.45
10.56
8.12
10.46
10.56
8.10
8.15
10.55
8.07
8.14
10.40
10.41
8.05
8.06
CORSE
ANDATA
1
3
17
18
CENNI STORICI
19
LETTERE AL TORNADO
Da diverso tempo il recupero del mulino Banchieri occupa accese discussioni e scambi di opinioni. Prima ancora
delluscita del numero scorso, che conteneva le pagine centrali dedicate al mulino in questione, giunto in
redazione questo contributo del geom. Marcello Meneghin, originario di Quero, ma che ci segue e legge da Mestre.
Lo pubblichiamo ora come ulteriore apporto al dibattito incentrato su questa operazione di ricordo storico.
Senza alcun dubbio la parte di un mulino ad acqua che meglio lo rappresenta e che ognuno di noi ha davanti agli occhi
ogni volta che pensa ad un mulino la ruota motrice. Se si osservano le fotografie o i filmati dei mulini di tutto il mondo
la ruota la prima a figurare e a dare spettacolo con le sue pale colpite dallacqua che precipita spumeggiando. Anche
quando andavo da ragazzo a S. Valentino mi piaceva vedere come funzionavano i macchinari allinterno delledificio,
ma limpressione pi grande era sempre la stessa: la ruota. Allora mi chiedo: vista la situazione dei resti del mulino
Banchieri, considerato che ci che fortunatamente
rimasto la parte esterna delle opere del salto idraulico
dove era posizionata la ruota, la cosa pi ovvia e addirittura
banale era ricostruire la ruota posizionata nella sua
originaria posizione, farvi arrivare quel po dacqua che
basta per farla girare in folle; non occorreva nullaltro per
aver una meravigliosa immagine viva del vecchio mulino.
Da notare come questa procedura sia gi stata adottata in
molte parti e prima tra tutte a Treviso dove esistono
spettacolari ruote idriche di ex mulini installate sulle pareti
esterne di edifici ora di civile abitazione ma che
ciononostante danno una sensazione bella di quello che un
tempo accadeva in quel posto.
Ecco quello che avrei fatto io e quello che, se non lo hanno gi deciso, i responsabili sono ancora in tempo a fare
StorieCoccole
ATTUALIT
marted 16
giugno
alle 17.15 in
Biblioteca ad Alano
Vi aspettiamo!
Grazie del
passaparola!
20
ASTERISCO
Il querese dadozione Ettore Valmassoi ha dato alle stampe una singolare opera di traduzione, grazie alla quale gli
appassionati del genere possono meglio conoscere ed approfondire le composizioni del musicista Mike Watt.
Allautore, che ci onoriamo di avere tra i nostri abbonati, abbiamo chiesto di illustrarci le motivazioni di questa sua
fatica letteraria e, qui di seguito, potete leggere un resoconto del percorso che ha portato alla pubblicazione del libro.
Il mio primo contatto con la musica di Mike Watt avvenuto circa a met degli anni ottanta con l'acquisto dei primi
dischi dei minutemen, un gruppo che contaminava il punk con molteplici influenze, qualcosa decisamente fuori dai
clich. Qualche anno dopo, spinto dalla voglia di approfondire i testi ed aiutato dall'inglese studiato al liceo, ho tradotto
le loro canzoni, senza uno scopo particolare se non quello di scavare nelle parole che sentivo, scoprendo impressioni
e stati d'animo descritti in un modo cos simile a quello che mi girava in testa, suggerendomi prospettive attraverso cui
leggere o interpretare gli eventi della vita. Ho continuato nel corso degli anni a prenderle e riprenderle in mano,
trovandoci ogni volta qualcosa di nuovo, cos, agli inizi del 2008, ho cominciato a riflettere sull'influenza che quei suoni
e quelle parole avevano avuto su di me, a quanta ispirazione avevano portato nella mia esperienza musicale e nella
mia vita quotidiana. Ho deciso che in qualche modo tutto questo era qualcosa che valeva la pena condividere e che la
strada migliore sarebbe stata riconsiderare le traduzioni e farne venire fuori un libro. Alla fine del 2012, dopo avere
consumato libri sulla scena musicale underground che acquistavo negli Stati Uniti, esplorato il web alla ricerca di altre
registrazioni e di tutte le informazioni possibili per concentrarmi meglio sul significato e sui riferimenti dei suoi testi, ho
chiesto a Mike Watt di poterne pubblicare la traduzione in italiano. E iniziato cos uno scambio di messaggi attraverso
cui abbiamo concordato e condiviso il progetto che ne stava nascendo ed abbiamo deciso di incentrare il lavoro sulle
tre opere, cui ho voluto aggiungere anche le poesie originariamente apparse sul suo sito web. Durante il mio lavoro di
traduzione il suo contributo stato fondamentale nel fornirmi dettagli, aneddoti e racconti sulla sua vita, oltre che per
riflettere sulle fonti di ispirazione che avevano influito nella stesura dei testi.
I miei ringraziamenti vanno a Mike Watt, per la collaborazione e la sincera amicizia, a Susan Gagliano per la revisione
delle traduzioni, a Peak Ness per le fotografie, a Hiyori Minato per il costante supporto ed a Marco Prandin per il ruolo
di copilota in questa pubblicazione.
Mike watt le tre opere traduzioni in italiano con testo originale a fronte di contemplating the engine room, the
secondmans middle stand e hyphenated-man, con 28 poesie in appendice
La recensione dellopera
Il libro curato da Dethector si concentra su tre opere punk rock di produzione recente, ed una
raccolta di poesie. Ciascuna delle opere di Watt molto fortemente caratterizzata. In Contemplando la sala macchine (1997) egli setaccia scrupolosamente il rapporto col padre, ed esamina
pi in generale i meccanismi che regolano i gruppi, sovrapponendo la vita in mare del genitore alla sua vita in strada, mettendo in evidenza gli intrecci, le complicit e gli scherzi del destino che
legano gli uomini tra loro, siano essi membri di un equipaggio a bordo di una nave oppure musicisti stipati dentro un furgone diretto al prossimo concerto. In La fermata intermedia dell'assistente (2004) Watt racconta di una improvvisa quanto grave malattia che lo ha colpito e quasi ucciso,
dalla quale uscito solo dopo cure ed una lunga convalescenza, in una sorta di viaggio d'ispira-
21
ASTERISCO
zione dantesca. I toni del discorso cambiano completamente, influenzati per certo dal delirio e dalla febbre, dal rimbalzare frenetico dei pensieri in testa nelle ore immobili su un letto d'ospedale, dalla deriva dei farmaci. In Uomo-con-iltrattino (2010), esplicitamente ispirato ai quadri apocalittici di Hyeronimus Bosch, sono raccolti trenta pezzi in cui Watt
racconta il modo in cui gli uomini diventano uomini. Ancora, lo stile cambia: qui si fa visionario, strisciante come serpe, le parole usate come giochi di specchi, come enigmi, come profezie. Quasi la seconda met del volume occupata
da una raccolta di poesie, non esplicitamente datate ma complessivamente recenti, che spesso rivelano il lato pi intimo dell'autore. Un paio sono inni d'amore smisurato ai monumenti (John Coltrane, John Entwistle degli Who), molte altre sono invece un'occasione per fermarsi a sedere sul ciglio della strada, guardarsi intorno e riflettere. Detta cos
francamente detta male: il libro, specie in questa quarta parte, molto pi complesso e meditativo di quanto io possa
avervi descritto in queste poche righe. La traduzione italiana a volte non smette di tenersi stretto tra le braccia il testo
originale, cos che serve un certo impegno investigativo da parte di chi legge. Va detto che Watt ha letteralmente inondato Dethector di aggiunte, spiegazioni, commenti, aneddoti, curiosit che il curatore ha in massima parte evitato di riportare nelle note: a volerci ficcare tutto sarebbe stato necessario altrettanto volume e, azzardo, il risultato sarebbe
stato meno interessante.
Il libro, 160 pagine belle piene, non distribuito commercialmente: si pu richiedere a Dethector
(dethector.wordpress.com) oppure a stella*nera (e-mail: stella_nera@tin.it) in cambio di un'offerta libera/consapevole.
una coproduzione dethector / stella nera - 160 pagine, non in vendita offerta libera e responsabile
per richieste dethector.wordpress.com - per info su Mike Watt: www.hootpage.com
CRONACA
Dal 7 al 12 maggio abbiamo fatto il giro della Sicilia orientale, in collaborazione dellAuser di Feltre. E stato un tour de
force perch sono stati sei giorni molto intensi, in cui abbiamo visitato Catania citt barocca, Siracusa la pi bella fra le
citt greche, Noto, Scicli, Caltagirone regina delle montagne e delle ceramiche, Vizzini, Ragusa, Piazza Armerina con
la villa romana del Casale, Aidone con la Dea, o Venere, di Morgantina, Acireale, Taormina citt bizantina col suo
splendido teatro. Ed in ultimo la magia dellEtna con la vetta innevata da cui si domina tutta la pianura di Catania. A
farci conoscere questi tesori sono state le guide turistiche,che con passione ci hanno fatto visitare ed apprezzare la loro terra. Durante il soggiorno abbiamo alloggiato in un villaggio vacanze a Brucoli a 50 Km da Catania,immerso in un
vasto giardino con una magnifica vegetazione mediterranea una bella piscina con acqua marina e un ristorante con
terrazza vista mare. Questi giorni sono volati, la compagnia stata piacevole, tutti sono stati puntuali e tutto si svolto
per il meglio. Ci siamo lasciati pensando di ritrovarci lanno prossimo per il giro della Sicilia occidentale, perch come
sempre ricordiamo con lAuser si sta bene insieme e staremo bene anche a settembre con il giro al Lago Maggiore.
22
LETTERE AL TORNADO
La fontana di Colmirano
tra sterili polemiche e verit
di Luigi Codemo
Sono state recentemente
diffuse delle notizie secondo
le quali il restauro della fontana di Colmirano, commissionato dalla precedente
Amministrazione, avrebbe
avuto un costo esageratamente alto a fronte dei risultati ottenuti, visto che ora si
presenta la necessit di un
secondo intervento. Ritengo che le persone che hanno sparso queste voci non
sappiano, o fingano di non
sapere, in che stato versasse la fontana quando si
decise di procedere ad un
radicale intervento.
Come noto, essa venne
costruita circa 25 anni fa
dallAmministrazione Piccolotto su progetto di un noto
artista bellunese. Venne
usata la pietra di Vezeile,
che si rivel totalmente inadatta a rimanere a continuo
contatto con lacqua e molto sensibile alle basse temperature, per cui il manufatto, pur di pregiata e complicata fattura,
and incontro ad un precoce degrado.
Per questo motivo, nel 2009 lAmministrazione commission una valutazione tecnico/economica per la sistemazione dei
numerosi problemi. La fontana mostrava infatti crepe e fratture in vari punti: dallo stelo che sorregge la vasca con i putti,
alle colonne che uniscono le lastre, alle lastre stesse, alla pavimentazione in ciottolato, etc. Lincarico venne affidato
allimpresa Costruzioni Virago, abilitata, con certificazione, al restauro di opere di pregio architettonico, che procedette al
recupero della fontana, di cui elenco soltanto le fasi pi salienti:
In breve, la fontana venne quasi interamente smontata e ricostruita, operazione tuttaltro che facile, considerati i materiali
usati e la particolare tecnica di costruzione ad incastro. Molte parti non recuperabili vennero sostituite usando materiali
adatti. La vasca venne inoltre lavata e ripulita sia internamente che esternamente e resinata con prodotti specifici che
garantissero unottimale penetrazione negli interstizi della pietra.
A questo punto credo sia chiaro a chiunque che, con la cifra di 8.000 (scarsi) + Iva, lAmministrazione non commission
una semplice manutenzione, ma un recupero radicale del manufatto, come si pu vedere anche dalle foto allegate.
Lalternativa sarebbe stata la sua demolizione e sostituzione con uno nuovo, operazione che sarebbe costata almeno il
triplo.
Virago forn inoltre precise indicazioni per la manutenzione della fontana, che comprendevano lo svuotamento nei mesi
invernali ed il ripristino della resinatura interna, che per sua natura soggetta a degrado e che non mi risulta sia stata mai
eseguita. Mi pare pertanto evidente che le cause dellattuale degrado della fontana non vadano ricercate nellintervento
effettuato 6 anni fa, ma nella mancata o quantomeno carente manutenzione di questi anni.
Con ci mi auguro di aver contribuito a fare un po di chiarezza intorno alle tormentate vicende di questo manufatto e ricordo che le critiche circostanziate e costruttive sono sempre bene accette, mentre le polemiche sterili e faziose non giovano a nessuno. Cordialmente.
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CRONACA
ATTUALIT
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CRONACA
Non tutti sono andati allAquila. Domenica 17 maggio scorso si svolto in Cilladon il consueto ritrovo di Alpini e Battaglion Casera. Tutto questo grazie alla consueta disponibilit di Franco Dal Canton e Lina, Piero il grande, Walter,
Graziella e collaboratori vari. La bella e simpatica compagnia di sessanta persone, giunte da un po ovunque: Bassano, Semonzo, Pederobba, Conegliano e Quero, con la
presenza del sindaco Bruno Zanolla, si ritrovata per un
ricco pranzo, con spiedo sapientemente preparato da Paolo Berra. Nessuno ha fatto caso a problemi di colesterolo e
trigliceridi; campo libero allallegria e allamicizia, in un pomeriggio trascorso insieme, con canti alpini del vecchio repertorio di Piero. Un plauso agli organizzatori Piero, Franco
e a tutta la compagnia che ogni anno organizzano questo
simpatico pranzetto in fraterna allegria.
avere un'et compresa tra i 15 e i 29 anni (la registrazione possibile fino al giorno prima del compimento del 30 anno di et);
non essere iscritti a un regolare corso di studi secondari, superiori o universitari (la registrazione preclusa anche a coloro che, pur non frequentando l'universit, vi risultano iscritti);
non essere iscritti a un corso di formazione, inclusi master, dottorati e corsi di alta formazione;
Errata Corrige
di Alessandro Bagatella
Mi scuso con i lettori per i refusi contenuti nellarticolo Lallegra compagnia al Bar Centrale. Mi avevano segnalato
come cognome delle sorelle Prima e Candida quello di Collavo, mentre invece quello giusto era Susanetto. Certo, io
ho prestato fede a quanto mi era stato riferito. Inoltre il proprietario della foto non era Umberto Guerra, ma Piero
Secco. E dire che la foto girava da tre mesi per Quero Insomma, alla fine, vorrei invitare chi fosse in possesso di
vecchie foto e desiderasse pubblicarle, di consegnarle direttamente a me.
La foto di copertina
(M.M.) Ancora una volta beneficiamo della generosa disponibilit del nostro lettore Roberto Sudiero, che ci offre la
possibilit di ammirare questo scatto fatto il 01 giugno 2014 alle sorgenti del torrente Tegorzo. Usando la sua Sony
SLT-A77V, nr. F = 9 Iso 200 e tempo di otturazione 1/1s, Roberto ci restituisce unimmagine di freschezza e potenza
al tempo stesso. Di questo gli siamo grati e ci godiamo listantanea, che richiama alla mente anche i suoni del torrente.
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COME ERAVAMO
(M.M.) Grazie al nostro amico e collaboratore Alessandro Bagatella, siamo venuti in possesso di vario materiale
scritto da Olivo Andreazza, originario di Santa Maria, di cui abbiamo diffusamente parlato negli scorsi numeri del
giornale. Continuiamo, qui, la pubblicazione di parte dei suoi scritti, del 1970, in cui Olivo riporta ricordi e sensazioni
della sua infanzia a Santa Maria. Una scrittura semplice, nella quale si avverte comunque il sentimento di amore
per la propria storia, le proprie tradizioni. Ringraziamo anche Luciano Andreatta, lesecutore testamentario di Olivo,
per aver permesso la condivisione di questo materiale. Il seguito nei prossimi numeri.
terza puntata
Piandeleguna
Racconto di Olivo Andreazza
IL GRANDE CASTAGNO
Attorno alle casere di Piandeleguna c'erano grandi e frondosi alberi tra i quali,
alcuni vecchi di secoli. Salvo poche eccezioni erano tutti alberi da frutto. Durante la stagione estiva essi proiettavano fresche ombre, gioia di coloro che durante le ore pi calde del giorno, potevano goderne il benefico refrigerio.
Il castagno della posa vecchia era senz'altro il pi vetusto ed anche il pi grande
albero che esistesse in quel tempo al colle: neanche i pi anziani allora viventi,
ricordavano che i loro vecchi avessero saputo quando fu messo a dimora.
Sui suoi lunghi e robusti rami hanno giocato generazioni di agili scoiattoli e uccelli di ogni sorta mentre le sue piccole castagne hanno nutrito per decenni animali e cristiani senza alcuna discriminazione.
Altri castagni erano in seguito cresciuti tra i quali tre assai grandi allora erano sui Pra dello zio Giovanni, poco sotto le
casere, vicino alla strada maestra.
Sul lato sud-est della stalla del nonno Fortunato, c'era un grande e frondoso noce i cui frutti nelle buone annate superavano i centocinquanta chili. Anche di questa grande pianta nessuno sapeva l'et; aveva radici molto robuste per aver
resistito ai forti venti che certi rigidi inverni tiravano per giorni interi al colle di Piandeleguna.
Da ricordare anche il bel ciliegio che era davanti la casera di Vittorio Bagatella il cui grosso tronco si stagliava diritto
verso il cielo.
E i magnifici pioppi da viale che contornavano in parte la Posa Nuova e che con la loro ombra impedivano in parte l'evaporazione dell'acqua nel minuscolo bacino. Le foglie di questi pioppi erano quasi sempre in movimento, conferendo
all'ambiente circostante unatmosfera piena di vitalit.
Molte altre piante in pieno vigore completavano il bel quadro tra cui: altri noci ,ciliegi, susini, meli come pure noccioli
selvatici, rovi dalle dolci more e cornioli dai frutti molto dissetanti.
Dopo lo sfalcio del primo taglio, sotto queste belle ed ubertose piante cresceva un'erba fresca di un verde tenero e sulla quale ci si stendeva volentieri dopo una giornata di intenso lavoro.
Quando era la stagione, si raccoglievano i saporiti frutti, spartendoli con gli animali del posto.
Nella nostra casera c'era in quel tempo una tromba da ferrovieri, portata lass dal fratello Egidio e noi ogni tanto si andava sulla punta di Piandeleguna a suonarla per farsi udire da coloro che erano a Santa Maria.
Negli anni in cui pi forte era la crisi di lavoro per il mondo, tutti gli uomini venivano in montagna a tagliar erba; venivano anche quelli che non avevano mucche e a fine stagione la vendevano in modo da evitare di trovarsi in inverno
sprovvisti del necessario.
Ecco quindi che in quelle estati aumentava di molto il numero degli abitanti del nostro piccolo borgo montano per cui
nel 1933 raggiunse le 42 persone e malgrado che la situazione economica fosse assai critica, in qualche maniera tutti
riuscivano a sbarcare il lunario.
Anche Vittorio Bagatella abitava in quel tempo in Piandeleguna e aveva una capra non tanto obbediente e ogni volta
che stava mungendola, aveva bisogno di vuotarsi per didietro: lui cercava di evitare il corso delle sferette che cadevano direttamente nel tegame ma qualcuna si infilava sempre dentro. Vittorio Bagatella, per, non se ne preoccupava
tanto e non appena la mungitura era terminata, tirava fuori le sferette che galleggiavano sul latte e poi, come tutti gli altri, mangiava anche lui polenta e latte.
L'ACQUA DELLA POSA
La posa di Piandeleguna aveva quasi sempre poca acqua. sia perch il fondo non era ben impermeabile che per l'evaporazione diurna e sia anche per le scarse piogge che cadevano in estate
Capitava a volte che ci si trovasse presso le casere durante un temporale; allora mio zio Giovanni chiamava tutti noi
giovani e ci faceva correre attorno alla posa per pestare largilla in modo che il fondo tenesse meglio l'acqua; alla fine
dell'operazione essa acquistava un colore giallastro e un gusto sgradevole. In ogni caso la si usava lo stesso.
Oltre ad essere costituite da terreni aridi e ripidi, le valli di Santa Maria erano anche prive della pi piccola sorgente di
acqua .Cos per ironia della sorte, mentre si lavorava su quei miseri prati posti fra le crode, bruciati dal sole e con molta
sete, si vedeva scorrere limpida e copiosa laggi nel fondovalle l'acqua del nostro Piave.
Noi attendevamo con impazienza che venisse il sabato pomeriggio per scendere in paese e andare finalmente sulle rive del fiume a lavarsi e bere a volont.
Ancor oggi, bench siano passati tanti anni, quando salgo le grandi vallate del ricco Piemonte e vedo ovunque fontane
e torrenti grandi e piccoli, mi viene una stretta al cuore al pensiero di quanta sete abbiamo sofferto sulle aride montagne di casa nostra e guardo con simpatia e grande rispetto tutto questo ben di Dio che scorre sotto i miei occhi, sempre ammirati da un cosi attraente spettacolo della natura. E vorrei che questi montanari sapessero quanta ricchezza
hanno a disposizione con l'acqua che scorre vicino alle loro malghe.
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CRONACA
A sei anni dal terremoto sono tornati gli alpini all'Aquila, citt ferita e per non dimenticare la tragedia non sono volute
mancare le penne nere della conca delle medaglie d'oro gruppo Valderoa, accompagnate dal loro sindaco Amalia Serenella Bogana, e dai gruppi di Quero, Vas e Pez e da due cantastorie da Mugnai: Paolo e Dorino.
E' stato un raduno emozionante, toccante nel vedere ancora tanta distruzione; il momento pi struggente stato sabato pomeriggio davanti alla casa dello studente, simbolo del terremoto, dove centinaia di persone facevano pellegrinaggio soffermandosi a pregare. A un certo punto arriva un giovane con la
tromba in mano, si mette sull'attenti e intona il silenzio, la commozione prevale. Domenica grande festa, grande sfilata, tanta
gente che ci applaudiva e ci salutava calorosamente. Un grande
grazie all'Aquila per la sua accoglienza per la sua ospitalit, un
grazie alle nostre donne che ci hanno accompagnati e "sopportati". Vorrei chiudere con una frase che mi ha detto la signora Elda,
nonnetta aquilana:
ATTUALIT
Sono attivit che vengono proposte gratuitamente per permettere agli interessati di conoscere i docenti e le tematiche
affrontate nei corsi, non solo leggendo la descrizione del corso, ma facendo una esperienza concreta, in aula, con i
professionisti che poi accompagneranno i percorsi formativi. Le lezioni gratuite ti daranno la possibilit di conoscere alcune
pillole della materia, conoscere lo stile dei docenti e il programma del corso. La partecipazione non assolutamente
vincolata alliscrizione. Le lezioni sono:
1. Marketing Emozionale 23/06
2. Essere il coach della propria azienda 25/06
3. Excel 07/07
Per partecipare alle lezioni di prova, basta iscriversi nel sito http://feltre.enaclab.org/workshop/ o chiamando lufficio ENAC
0439 840947 o scrivendo una mail a feltre@enac.org. Le lezioni saranno tenute dai docenti dei corsi, professionisti
nellambito della materia insegnata.
www.facebook.com/enac.feltre - feltre.enaclab.org
rinnovo
abbonamenti
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Domenica 24 maggio, giornata di ricorrenza del centenario della Grande Guerra, la Sezione dei donatori di sangue
Madonna del Piave
Marziai Caorera Vas ha
festeggiato l'anniversario
del
40
anno
di
fondazione assieme al
70 del Gruppo Alpini di
Vasperch PUR IN
MODO DIVERSO MA
SIAMO STATI E SIAMO
TUTTI DONATORI!
Mai come in questa
ricorrenza
balza
agli
occhi
il
significato
dellintestazione
della
Sezione Madonna del
Piave
per ricordare i
tragici,
dolorosi
e
sanguinosi momenti della
Prima Guerra Mondiale
che
si
combatterono
aspramente
lungo
il
Piave. E' stata una cerimonia solenne che ha visto la partecipazioni di diverse autorit civili e militari e di gran parte dei
labari delle Sezioni appartenenti all'Associazione Feltrina Donatori Volontari di Sangue. La manifestazione ha preso il
via presso la sede del Gruppo Alpini di Vas con lo scoprimento della targa commemorativa degli Alpini e il saluto delle
autorit presenti. Il gruppo ha sfilato poi, accompagnato dalla Banda di Alano di Piave, verso il monumento in Piazza
per lalzabandiera e lonore ai caduti e per la celebrazione della Santa Messa da parte di Don Luigi, ritornato a Vas per
la sentita occasione. Conclusa la messa il Capo Sezione, Annita D'Orazio, ha rivolto un pensiero ai donatori defunti, ai
fondatori e ai Capi Sezione precedenti (Tieppo Luigi, Vergerio Giuseppe e Vergerio Quinto) e ha ringraziato tutti i
donatori per l'impegno che da sempre dimostrano, sottolineando che nonostante la Sezione di Marziai Caorera Vas sia
una delle pi piccole con circa 70 donatori attivi, riesce a garantire annualmente all'Ospedale di Feltre pi di 70
donazioni e che negli ultimi due anni ben 7 nuovi donatori sono entrati a far parte della Sezione, motivi questi di grande
orgoglio. Il Capo Sezione ha poi premiato i donatori benemeriti della Sezione e la giornata si conclusa con il pranzo
presso lAgriturismo Le Mesine di Bigolino dove, tra una portata e l'altra, si svolto il rinnovo delle cariche consiliari
della Sezione che verranno ufficializzate nel consiglio direttivo in programma nei prossimi giorni.
(a cura di S.Z.)
Elenco donatori benemeriti premiati
DIPLOMA DI BENEMERENZA (10 donazioni):
Corr Pietro, Da Canal Dina, Falcomer Myriam,
Vergerio Dario, Zanella Laura
MEDAGLIA DI BRONZO (15 donazioni):
Corr Pietro, Deon Maicol, Gallina Mauro, Grillo
Fabrizio, Sampieri Cristina, Tieppo Lucia, Tieppo
Paola, Vergerio Dario, Zanella Claudia
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CRONACA
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JUDO
A.S.D. JUDO ALANO DI PIAVE | Palestra Comunale in Via Don P. Codemo | Tel. 0439 779457 | Cell. 348 0447706
CRONACA
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LETTERE AL TORNADO
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LETTERE AL TORNADO
(A.C.) Il Comitato Alto Onore del Grappa, nellaccogliere le richieste per la concessione del riconoscimento A.O.G. per
due illustri soggetti, ha dato corso alla concessione dellattestato e medaglia di bronzo al Presidente Sez. Fanti di Alano
Quero Vas, nonch Consigliere Provinciale A.N.F. di Belluno, Cav. Claudio Carelle di Alano di Piave, e al Direttore
Didattico - Istruttore e Scrittore Storico, Professore Loris Giuriati di Bassano. La consegna avvenuta presso la storica
Villa Ca Erizzo di Bassano che fu una sede degli Arditi nel primo conflitto mondiale e in cui soggiorn per diversi periodi
lo scrittore americano Hemingway, alla cui memoria nel seminterrato stato allestito il museo storico.
(D.B.) Domenica 24 maggio ricorreva il 70 di fondazione del Gruppo Alpini di Vas e, con l'occasione, presso la sede degli
alpini stata scoperta dalla madrina del gruppo, Evelina Deon, la statua di un'aquila con una targa commemorativa.
Congiuntamente si festeggiavano anche i 40 anni di fondazione della sezione Madonna del Piave dei donatori di
sangue di Marziai, Caorera e Vas. Dopo i discorsi delle varie autorit presenti, accompagnati dalla Banda di Alano, in
sfilata dalla sede degli alpini si sono schierati tutti in piazza con i tanti gagliardetti sia dei vari gruppi alpini che dei donatori
e, davanti al monumento ai caduti, si svolto l'alzabandiera e la deposizione di una corona e di mazzi di fiori da parte dei
bambini delle elementari. Dopo la messa sono stati premiati i donatori meritevoli della sezione e, quindi, di nuovo alla
sede degli alpini per un lauto rinfresco.
ONORANZE
FUNEBRI
ZD di ZAGO DINO
IMPIANTI ELETTRICI
VIDEO CONTROLLO
ASSISTENZA IMPIANTI TV
DIGITALI / SATELLITARI
ASSISTENZA CAME / NICE
di Ferdinando Carraro
PITTORE RESTAURATORE
Via Roma - Quero (BL) - Cell. 339.2242637
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SIMIONI DAVIDE
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E FRUTTI DI BOSCO
Via della Vittoria, 15 - FENER
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