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Parte la gara che assegner le porzioni di spettro libere da assegnare alle tv locali.
LAgcom ha avviato ieri le procedure del beauty contest per lassegnazione dei canali 58 UHF e 59 UHF del digitale terrestre per
leemittenti locali. In palio le frequenze non assegnate nellultima asta indetta per gli operatori nazionali, vinta (se cos si pu dire) dal solo Cairo Network.
La nuova gara non sar onerosa e servir almeno in minima parte a riservare dei canali per le tv locali dopo lennesimo sfratto dalle frequenze
tv interferenti con le tv estere. Le emittenti avranno tempo sino al 30 aprile per la liberare i canali e verranno risarciteper labbandono
volontario della frequenza con 51 milioni di euro. Quello dellAuthority era un atto dovuto, dal momento che laLegge di Stabilit (n.190 del 23 dicembre
2014) aveva previsto nellarticolo 147 lavvio delle procedure gi entro 40 giorni dalla sua approvazione.
Le frequenze saranno assegnate agli operatori di rete locali secondo delle graduatorie che metteranno insieme diversi criteri:lidoneit tecnica, la
pianificazione dellazienda, lo sviluppo delle rete, la sostenibilit economica, lo stato patrimoniale e finanziario, e infine i tempi previsti per la realizzazione delle
reti. La stessa graduatoria determiner anche la numerazione automatica del telecomando (LCN) che si dovr rifare per lennesima volta.
Alla gara potranno partecipare anche gli operatori nazionali, ma solamente nel caso in cui dalle graduatorie non risulti un numero sufficiente e idoneo di operatori
locali, e saranno comunque obbligati a trasportare sulle frequenze ottenute esclusivamente programmazione televisiva locale. LAgcom ha dato via
alle procedure a cui seguiranno una consultazione pubblica e la deliberacon i dettagli della gara, ma per ora non sono note le tempistiche.
Fonte: ItaliaOggi
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Luned, 26 Gennaio 2015
Comunicato del Sottosegretario Giacomelli
Mediaset non centra nulla. Chi lo scrive fa confusione tra standard tecnologici e
frequenze.
Cos il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli replica a un articolo del
Fatto Quotidiano di ieri che parlava di regalo a Mediaset a proposito del rinvio
dellintroduzione dei televisori che ricevono trasmissioni in tecnologia DVB T2 deciso
nel Milleproroghe.
Il rinvio deciso dal governo motivato solo dallevoluzione tecnologica in corso che
oggi impedisce di capire se prevarr lo standard H.264 o quello HEVC. prosegue
Giacomelli - Si tratta di una norma a tutela dei consumatori: meglio prendere tempo
per evitare di vendere apparecchi tv che potrebbero essere gi superati nel momento
in cui arrivano sul mercato. Le frequenze della banda 700 non centrano nulla: sulla
loro destinazione il governo italiano rispetter le indicazioni della Commissione
europea che proprio pochi mesi fa, con il Rapporto Lamy, ha fissato al 2020 il
momento di passaggio alla banda larga mobile delle frequenze Uhf a 700 Mhz, alcune
delle quali oggi utilizzate da Mediaset.
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In caso di cattiva ricezione o assenza delle immagini dopo la sintonizzazione dei canali
DTT tramite un tv o un decoder, ci troviamo di fronte ad una situazione complessa,
dove i fattori che partecipano alla creazione di un tale comportamento sono i seguenti:
1) Il broadcaster che responsabile della trasmissione del segnale.
2) Limpianto dantenna che responsabile della ricezione del segnale.
3) Il televisore o decoder che responsabile della decodifica del segnale.
Alcuni possibili problemi di ricezione del digitale terrestre
Il broadcaster (la trasmissione del segnale)
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ottimizzare la qualit dellimmagine con i servizi trasmessi, cio se trasmettere pochi
canali di alta qualit (senza quadrettature visibili e magari a risoluzione pi alta)
oppure molti canali a bassa qualit e non c nemmeno bisogno di spiegare quanto,
commercialmente parlando, la seconda ipotesi sia pi plausibile della prima.
Alcuni possibili problemi di ricezione del digitale terrestre
Il broadcaster (la trasmissione del segnale)
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Alcuni possibili problemi di ricezione del digitale terrestre
Limpianto dantenna (la ricezione del segnale)
Gli impianti dantenna, nella stragrande maggioranza dei casi, dal giorno in cui sono
stati installati, non hanno pi ricevuto ne manutenzione, ne controllo. Ci sembra ovvio
pensare che se tutto funziona e i programmi si vedono, tutto sia in ordine e in
condizioni ottimali. La maggior parte degli impianti, invece, anche dopo periodi di
tempo relativamente brevi, presentano gravi lesioni e corrosioni di tutte le superfici
esposte allumidit, allo smog, agli agenti atmosferici, al calore del sole estivo e al
gelo invernale. Inoltre potrebbero rendersi necessari interventi di adeguamento o
sostituzione dellantenna, a causa di modifiche da parte del trasmettitore, per
variazioni di frequenza o diversa locazione dellunit trasmittente.
In caso sia necessario sostituire lantenna e il relativo impianto, il consiglio di
rivolgersi a personale esperto che conoscendo la zona potr installare il prodotto
migliore per quella situazione; lantenna migliore quella pi performante per quella
specifica circostanza. Limpianto dantenna pu risultare semplice se il segnale
presente in quella zona di buon livello e qualit, al contrario pi difficile se si
incontrano fenomeni di interferenze con altri segnali, disturbi impulsivi o bassi livelli
campo, in questo caso lesperienza del tecnico installatore fondamentale per
rimediare alle problematiche presenti. Non dobbiamo dimenticare che nel mondo
dellanalogico, un cattivo impianto dantenna poteva creare fenomeni che si
manifestavano sotto forma di doppie immagini (riflessioni) o rumore video (effetto
neve), ma limmagine continuava ad essere riprodotta, nel mondo del digitale il
comportamento molto pi drastico e limmagine scompare totalmente. In caso di
impianti collettivi, dovr essere posta particolare attenzione alla distribuzione del
segnale alle diverse prese dislocate negli appartamenti, in modo da assicurare lo
stesso segnale a tutte le prese del condominio.
Purtroppo non possiamo dimenticare tutte quelle problematiche di ricezione del
segnale imposte dalla morfologia del territorio e che non potranno essere risolte
completamente, quindi in alcune zone del territorio che per natura non sono
raggiungibili da un segnale sufficientemente forte, potranno verificarsi i soliti problemi
di malfunzionamenti e cattiva visione dei programmi, per non dire che potrebbe essere
impossibile la loro ricezione. A tal proposito si istituito un consorzio chiamato Tivu
sat, questo consorzio la prima piattaforma satellitare gratuita italiana. Raggiunge le
aree del territorio non coperte dal segnale digitale terrestre e, oltre a replicare in
versione integrale la maggior parte dei canali nazionali da esso diffusi, offre una serie
di altri canali sia italiani che internazionali.
Alcuni possibili problemi di ricezione del digitale terrestre
Opzioni
Il televisore o decoder (la decodifica e visione del segnale)
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cattivo sia un segnale ricevuto rispetto al segnale ideale che teoricamente si potrebbe
ricevere se non ci fosse alcun fenomeno di disturbo o interferenza tra trasmettitore e
ricevitore.
Nel caso della TV digitale terrestre, si utilizza un parametro detto MER (Modulation
Error Ratio), che dal punto di vista pratico ricorda il concetto di rapporto segnale
rumore (SNR o C/N), un valore del MER pi alto identifica una qualit migliore. Si
richiede un valore teorico minimo di 20-21 dB per una corretta decodifica del segnale,
tuttavia preferibile attestarsi su valori ben pi alti, vedi figura. Anche in questo caso
possiamo verificare il valore di C/N, nella parte di menu del televisore dedicata a
questa funzione.
Laspetto della costellazione del segnale digitale visualizzata mediante lutilizzo di
strumenti adatti, indica la qualit del segnale ricevuto dallantenna.
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solo in presenza di precisi parametri o valori necessari alla riproduzione di un segnale
come da specifiche dichiarate.
La gestione del segnale digitale cosa estremamente complessa, dove, ad esempio,
minimi errori di fase (jitter) del segnale in arrivo ne possono pregiudicare la corretta
decodifica. Il ricevitore pi tollerante, potrebbe essere in grado di funzionare anche
con risultati discutibili, quello pi fedele alle specifiche, potrebbe indicare assenza di
segnale.
Non dobbiamo dimenticare che spesso potrebbe accadere che alla fine del processo di
sintonizzazione dei servizi, il tv prospetti dei conflitti o pi semplicemente proponga la
scelta del servizio da allocare al numero di programma desiderato, situazione
facilmente verificabile, a causa delle molteplici emittenti ricevute nella zona. In questa
situazione, spesso lutilizzatore lascia la decisione al tv che si comporter secondo
limpostazione dettata dal software.
Dato che in famiglia sono generalmente presenti pi tv, facilmente si troveranno in
situazioni diverse con differenti servizi sintonizzati, uno stabile e senza disturbi, laltro
affetto da quadrettatura o assenza di segnale. Anche questo potrebbe indurre a
pensare che un sintonizzatore funzioni meglio o peggio di un altro.
Purtroppo queste poche righe non possono spiegare la complessit del sistema di
diffusione del segnale DVB T, lintenzione quella di mettere a conoscenza lutente
finale dei passaggi che il segnale televisivo deve attraversare prima di arrivare al
televisore, in modo da comprendere eventuali situazioni di mal funzionamento che si
possono verificare, evitando di giungere a conclusioni affrettate, mediante la visione
del proprio tv.
In conclusione, siamo di fronte ad un cambiamento veramente importante, il
passaggio al digitale permette sviluppi che con lanalogico non si sarebbero potuti
realizzare e siamo solo allinizio, i broadcaster miglioreranno la rete di distribuzione dei
segnali, le antenne e gli impianti di ricezione ottimizzeranno la tecnica di distribuzione
dei segnali, cos come i ricevitori che mediante lo sviluppo di hardware e software
sempre pi preformanti, potranno riprodurre immagini ancora migliori; del resto ci
sono voluti 50 anni per ottimizzare il segnale televisivo analogico con tutte le
funzionalit inerenti, possiamo quindi immaginare che non tutto funzioni alla
perfezione e il sistema necessiti di un po di tempo per stabilizzarsi.
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laboratorio e prove tecniche che i vari fornitori di servizi televisivi stanno
facendo hanno permesso di analizzare il comportamento che le trasmissioni
in LTE telefonici causeranno alla ricezione dei canali televisivi.
Come ben sappiamo per ricevere i segnali dei canali televisivi in digitale
terrestre dobbiamo avere installata una antenna che ci permette di ricevere
tutti i canali che siamo abituati a vedere con il nostro televisore.
Quando saranno accesi i segnali in LTE la maggior parte delle antenne e in
particolare i centralini tv andranno in saturazione e non potranno pi far
ricevere al televisore i canali tv nazionali e privati. Chi abita pi distante dai
ripetitori dei segnali LTE sar pi avvantaggiato in quanto il loro segnale
sar pi attenuato e quindi non disturber limpianto dantenna, ma chi
abita vicino o molto vicino ai ripetitori LTE telefonici dovr rivedere
limpianto dantenna tv installando dei filtri. Nei casi in cui il filtraggio non
fosse sufficiente saranno necessarie ulteriori contromisure sullimpianto, da
valutare
caso
per
caso.
In ogni caso, la convivenza tra i canali televisivi e i segnali in LTE 4g
telefonici, che appunto andranno a spartirsi la banda UHF, richieder una
adeguata collaborazione tra tutti gli operatori coinvolti inclusi, e non per
ultimi, i consumatori.
Tutti i nuovi componenti di futura installazione (antenne, amplificatori,
miscelatori, ecc.) avranno gi banda limitata a 790 MHz, agevolando le altre
tecniche di mitigazione almeno sui nuovi impianti.
I filtri necessari per ridurre le interferenze LTE , sono di vario tipo: filtri
passabanda , filtri SAW ( Surface Acustic Wave) filtro ad onde acustiche
superficiali, filtri a microcavit, ecc.. Il loro prezzo varier di molto in base
appunto alla tecnologia applicata al filtro. Si partir da una decina di euro
per i pi semplici , fino ad arrivare anche a 70-80 euro.
La scelta di riservare solamente 1MHz alla banda di transizione, tra il canale
60 (dove trasmette il gruppo di canali della La7 HDT, RoviTv, SportitaliaTv,
Sportitalia 2Tv, Sportitalia 24T, DvbSuper!) e la prima frequenza in LTE sul
canale 61, penalizzer le trasmissioni sul canale 60 nel mux nazionale di
TIMB DVB 2.
Al fine di evitare problematiche di ricezione peggiori, potrebbe essere
necessario rinunciare alla distribuzione e ricezione di questi canali. Un
esempio sulla tabella sottostante.
Duple Uplink
x
gap
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dia
1
MHz
30 MHz (6 blocchi da 5 11
MHz)
MHz
30 MHz (6 blocchi da 5
MHz)
Sopra : Tabella di allocazione dei canali 4G. (Canali dal 61 al 69 del vecchio
spettro televisivo)
La legge 220 del 13 dicembre 2010 ha limitato la banda V UHF a 790 MHz ovvero fino
al canale 60 destinando i canali dal 61 al 69 (791 862 MHz) alla comunicazione
cellulare 4G, il CEI con la norma 100-7 V1 ha emanato particolari specifiche tecniche
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che devono rispettare i filtri LTE sia quelli da installare subito dopo lantenna prima di
eventuali amplificatori sia qualsiasi altro componente che integra il suddetto filtro. In
base a quanto sopra, dal 01/01/2014 tutti i nuovi impianti singoli e centralizzati, per la
rispondenza alla regola dellarte, devono essere provvisti di componenti con banda
di frequenza limitata a 790 MHz mentre quelli installati prima di tale data devono
essere provvisti di filtri LTE omologati e provvisti di rapporto di prova del costruttore.
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Continuano i disservizi dei segnali Rai in provincia di Alessandria (17 febbraio 2015)
Gli ultimi, in ordine di tempo, a segnalare i disagi sono stati gli abitanti di Gavi e della Val Lemme, ma novesi e serravallesi hanno pi volte sperimentato cosa
significhi avere problemi con la visione dei canali Rai. Nella zona di Basaluzzo invece molti residenti dichiarano di vedere i tre canali principali come se
fossero criptati.
Attendiamo da tempo la visita dei tecnici Rai spiega il sindaco di Basaluzzo, Gianfranco Ludovici -. Abbiamo pi volte segnalato la situazione. Dovrebbero
venire a fare i controlli necessari sui ripetitori, visto che paghiamo ogni anno, e puntualmente, il canone, al fine di offrire ai cittadini il giusto e corretto
servizio. Parlando con tecnici privati, mi sono sentito dire che sarebbe opportuno avereunantenna girevole. Praticamente una sorta di radar, capace di
puntare verso i vari ripetitori che sono posizionati in diverse zone. Mi pare paradossale. Anche in municipio non vediamo la Rai, soprattutto il Tg
Piemonte e i canali sportivi. Valutino almeno si tratta solamente di un problema di posizione delle antenne o dei ripetitori. Strano: prima dellavvento
del digitale terrestre la ricezione era regolare.
Ora della vicenda sulla mancata ricezione sul digitale terrestre delle emittenti pubbliche si occuper la Commissione parlamentare di
Vigilanza Rai, dopo che i senatori Federico Fornaro e Daniele Borioli hanno presentato un interrogazione, che raccoglie le proteste di una petizione di 150
cittadini della Val Lemme.
Abbiamo chiesto al direttore generale della Rai in uninterrogazione presentata in Vigilanza spiegano i due parlamentari, componenti rispettivamente della
Commissione di Vigilanza Rai e della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni di Palazzo Madama quali iniziative lazienda intenda assumere per porre fine
a uninaccettabile situazione di mancata ricezione e diinterferenze del segnale del servizio pubblico in molte aree della provincia di
Alessandria.
Dopo il passaggio al digitale terrestre la situazione, invece di migliorare, peggiorata fanno notare i senatori del PD, evidenziando quanto sostenuto gi
dai cittadini In molti territori della provincia gli utenti ricevono solamente il segnale del Mux 1(Rai 1, Rai 2, Rai 3 e Rai News) e non possono quindi usufruire di
tutta la programmazione Rai di 14 canali: da ultimo la giusta protesta di alcune centinaia di abbonati di Gavi e della Val Lemme.
Abbiamo, infine, richiesto per lennesima volta ai vertici Rai di risolvere le problematiche di interferenze con una emittente privata di
Piacenza che riducono loperativit della stazione Rai ubicata sul Monte Penice. Per stessa ammissione della Rai, sono oltre 500mila i piemontesi che
subiscono loro malgrado una limitazione del servizio pubblico radiotelevisivo: ora che tutto questo abbia fine, nel rispetto di chi paga il canone e
che giustamente pretende di poter fruire dellintera programmazione Rai, concludono.
Fonte: alessandrianews.it | lastampa.it Alessandria
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Occorre per tener presente che se un comune risulta coperto dal segnale digitale
terrestre non significa necessariamente che tutte le zone del comune lo ricevano in
maniera adeguata.
A parte la possibile inadeguatezza del sistema di antenna, gi considerata come prima
causa del disturbo da accertare in prima istanza, uno dei motivi per cui il segnale
potrebbe non essere ricevuto principalmente la conformazione orografica.
Nel primo caso il segnale non ricevibile. Nel secondo caso il segnale ricevibile a
condizione che vengano fatti i dovuti interventi sull'antenna.
Il fenomeno dellinsussistenza di segnale televisivo, sia quello diffuso dalla RAI che
dalle emittenti private evidenziata dalla classica dicitura sullo schermo assenza di
segnale/segnale debole, a 3 anni quasi dalla conversione da analogico a digitale,
perdura tuttora a macchia di leopardo un po in tutta Italia, come evidenziano le
segnalazioni provenienti da intere comunit, particolarmente quelle residenti in zone
montane o lungo le coste dItalia. Anche nel 2015 continuano ad essere registrati, con
ampio risalto, sui mezzi pubblici di informazione locale prevalentemente online i disagi
di cui sopra.
Ho problemi di cattiva ricezione delle reti RAI, come posso fare?
Per informazioni sulle reti di diffusione e per segnalazioni di disservizi tecnici si pu
telefonare al numero verde 800 111 555 oppure possibile collegarsi al link
di Raiway.
La revisione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze prevista dalla
delibera dellAutorit n. 451/13/CONS ha risolto solo parte delle interferenze
riscontrate, interessanti i trasmettitori nazionali.
Risultano, infatti, limitate nei confronti dellampia e complessa problematica di
assenza del segnale televisivo, le misure avviate dallAgcom di esclusione dalla
pianificazione per la tv digitale terrestre delle frequenze interferenti con i paesi esteri
confinanti, nel caso in cui non abbiano successo interventi tecnici per la messa in
compatibilit radioelettrica degli impianti interferenti.
Peraltro le interferenze, oltre ai problemi di antenne riceventi obsolete e con
puntamento errato e di impianti di ricezione dutente inadeguati, non rappresentano
tutte le cause di mancata ricezione del segnale.
Occorre infatti considerare che la causa principale della qualit di ricezione,
indipendentemente da fenomeni concomitanti interferenziali di cui essa peraltro
indirettamente responsabile, la propagazione delle onde elettromagnetiche diffuse
dai servizi di televisione terrestre, che avviene per giunta in un ambiente
particolarmente ostile qual il mezzo trasmissivo che le accoglie, ossia, nel caso in
questione, la troposfera considerata con le sue interazioni con la superficie terrestre,
come evidenziano i gravi disagi di ricezione del segnale non solo tipicamente nelle
zone montane, ma soprattutto nelle zone marine.
E ipotizzabile che la superficie marina abbia rilevanti effetti nelle varie condizioni
meteorologiche sui parametri fisici della troposfera, ad esempio a seguito di forti
evaporazione e conseguente innalzamento del tasso di umidit dovuta ad
innalzamento della temperatura.
Verificandosi il suddetto fenomeno, pu succedere che lellissoide di Fresnel tocchi il
mare e che quindi che oltre al raggio e.m. diretto incurvato dalla troposfera ed al
raggio riflesso dal mare, ma anche i contributi della diffrazione vengano captati
dallantenna ricevente.
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A differenza della televisione analogica, nel caso della DTT, la medesima bassa
intensit di campo ricevuta dal decoder, se al disotto di una certa soglia impedisce il
corretto funzionamento del demodulatore e quindi del decodificatore, non sarebbe in
grado di restituire con buona fedelt il flusso binario allingresso del codificatore, con
linevitabile frustrante risultato dellazzeramento del segnale.
La causa a monte della mancata ricezione sarebbe, quindi, semplicemente la
mancanza di copertura radio, gi prevedibile in sede progettuale o aggravata dai
fenomeni propagativi e la soluzione del problema non pu non passare innanzitutto
per un potenziamento ed estensione degli impianti trasmittenti.
Lo schema di contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAIRadiotelevisione Italiana Spa, per il triennio 2013-2015 allart. 1 prevede che la RAI,
nel perseguimento della propria missione di interesse generale si obblighi per le reti
terrestri di radiodiffusione televisiva in tecnica digitale ad assicurare la realizzazione
delle 5 reti (MUX nel linguaggio tecnico) con copertura, nel caso ad esempio del MUX 1
(comprendente, tra gli altri programmi, RAI 1; RAI 2; RAI 3), non inferiore a quella
precedentemente consentita dagli impianti eserciti per la rete analogica di maggior
copertura. Per rete si deve intendere un insieme di contenuti trasmessi sulla
medesima frequenza.
E stata effettuata dal Centro studi CER&S di Assoconsumatori una rilevazione
riportata su foglio Excel dei comuni/raggruppamenti di comuni (tipicamente
comunit/unioni montane e comunit marine) con disservizi di ricezione di programmi
televisivi RAI sulla base di comunicazioni rilevate nel 2014 sui giornali locali online.
Dai relativi dati si evince che i comuni marini e costieri con disservizio RAI riguardano
quasi tutte le regioni costiere italiane e l'elevata percentuale rispetto al numero totale
di comuni con disservizio, tenuto anche conto delle ostili situazioni orografiche di tanti
comuni italiani, indurrebbe ad ipotizzare che la propagazione (nei suoi effetti diretto ed
indiretto -interferenze-) su tratte marine incida ancor pi che su tratte terrestri sul
disservizio.
Alling. Braccini, responsabile di Pianificazione e sviluppo del Business di Rai Way,
Assoconsumatori ha rappresentato nellottobre del 2014 il disservizio in questione
evidenziato dalla suddetta documentazione.
Si potrebbe, rilevato quanto sopra, costruire una statistica basata sui dati di disservizio
per cercare di dimostrare con elevata affidabilit o per contro con una scarsa
significativit dal punto di vista probabilistico la maggiore incidenza della
propagazione sul mare nei confronti di zone montuose o vallate. Ma a questo punto
sarebbe meglio affidarsi ai modelli di simulazione della propagazione (v. ITU R. 1546 B
e sue versioni dal 2001), i cui risultati siano suffragati da prove sperimentali sul
campo, costruendo opportuni progetti statistici propedeutici.
Pertanto, per far luce sulla complessa problematica e capire le ragioni dellassenza di
segnale nelle zone costiere, che non siano imputabili a fenomeni interferenziali,
occorrerebbe indagare su un fenomeno che sembra avere impatto piuttosto sulla
trasmissione numerica terrestre, che non quella tradizionale, procedendo innanzitutto
allintensificazione di campagne di misura su collegamenti con prevalenza di percorso
su superficie marina o terrestre.