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Germania e della Polonia. La gente guarda partire quelle tradotte con occhi
senza pi lacrime, qualcuno resiste e viene ammazzato, qualcuno si
butta dai vagoni e si salva, ma la gran massa traversa il Brennero come un
gregge e va verso l'ignoto. Nei Balcani certi reparti oppongono una resistenza
feroce e si fanno massacrare, altri, come vedremo, passano in blocco
ai nazisti. Tutto il resto finisce negli Stalag e negli Ojlag.
1 nove "desideri" di Mussolini
I colloqui di Mussolini con Hitler hanno come testimoni soltanto i tedeschi,
e si svolgono anche durante la notte, perch il Fuhrer, com' sua abitudine,
non ha mai voglia di andare a dormire prima dell'alba. Il capo del
fascismo distrutto dalla stanchezza, sa di essere ormai in posizione d'inferiorit.
E tra un colloquio e l'altro, non sappiamo se ricattato o meno, accetta
di tornare sulla scena, come capo di un governo satellite, annunciando
la sua decisione per mezzo del corrispondente della Stefani, Rivelli, che si
trova l a Rastenburg, in quel vagone ristorante trasformato in studio radiofonico.
Poi i tedeschi trasferiscono il duce nel castello di Hirschberg,
nella Baviera meridionale, dove si trova la famiglia. Il duce pensa che sia
giunto il momento di riposare in pace, ma invece non cos. Arrivano notizie
sempre pi drammatiche ed allora, come convenuto con Hitler, d le
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prime disposizioni per il ripristino del fascismo in Italia. Alessandro Pavo.
lini diventa segretario del PRF (partito fascista repubblicano) e J ambizioso
Renato Ricci comandante in capo della nuova Milizia volontaria per la si.
curezza nazionale.
Mussolini era a conoscenza della lettera di Ricci e compagni a Ribben.
trop e Himmler? Probabilmente no. E, d'altra parte, Ricci e compagni nOn
sanno cosa il capo del fascismo, lib~rato improvvisamente dai tedeschi, ab.
bia chiesto a Hitler e a Himmler in quella prima notte angosciosa nell~
"tana del lupo". Ribbentrop e Himmler non rispondono alla lettera dei ge.
rarchi vogliosi di potere e lasciano che Mussolini formi in Germania il Sllp
governo fantoccio (24 settembre 1943); poi gli mettono a disposizione un
aereo ed una scorta di SS per rientrare in Italia. Come primo rifugio Mus.
solini sceglie la sua Rocca delle Caminate, a Forl, dove rester fino allO
ottobre. Vorrebbe scendere fino a Roma, ma i nazisti non glielo permetto:;
no. Risalir, invece, al Nord, sul lago di Garda, una regione prescelta dai
tedeschi perch quieta e lontana dalle grandi citt.
Intanto Himmler d il via a quel programma che aveva gi abbozzato
agli inizi dell'estate, prima ancora dell'armistizio: la formazione di reparti
di volontari italiani inquadrati nelle SS. stato lo stesso Mussolini a chie.
derlo in -quella prima notte di Rastenburg, e due suoi emissari, il dottor
Scampicchio il" dottor 'Pietruccio, gerarchi del fascio, lo stesso giorno dell.'!
formazione del nuovo governo repubblicano, cio il 24 settembre, si presen
tano a Berlino all'SS- Obergrupp enfi.ihrer und General der Waffen-S$
Hans ]iittner, capo dell'SS-Fi.ihrungshauptamt, che l'ufficio pi impor.
tante dell'esercito dal teschio d'argento. Come ]iittner diligentementeinfor.
mer l'indomani Himmler, suo diretto superiore, presente all 'incontro
anche l' SS-Obersturmbannfi.ihrer Poi te, del Sicherheitsdienst.
Scampicchio e Pietruccio espongono alcuni "desideri" del duce, che
]iittner riassume in nove punti nel suo lungo rapporto. I punti sono questi:
a spese dei tedeschi per cercare di captare ogni minima indicazione: come
vedremo, riuscir a raccogliere molte notizie importanti. Ma intanto (19,
ottobre 1943) informa Himmler nel suo ufficio al numero 7/ 11 della Douglasstrasse
a Berlino-Grunewald, che qualcosa non funziona nelle operazioni
in corso per la Waffen Miliz a Munsingen . Quando, a suo tempo.
dice in un rapporto molto burocratico, ho ricevuto l'incarico dal R eichifilhrerSS di coordinare le operazioni, ho ordinato quanto segue:
1) per noi decisivo ricevere soldati italiani - possibilmente decora ti
che siano pronti ad essere impiegati al fronte nella maniera pi dura, sollo
la guida delle SS;
2) quale esperto della situazione politica in Italia mi era chiaro fin
dall'inizio che al momento di un crollo cos imponente sarebbe stato impo sibile separare i fasci sti veri da quelli non veri. E mi chiaro anche che
Munsingen non deve diventare un centro di raccolta per "vecchi combattenti"
che non vogliono battersi contro il nemico: noi abbiamo bisogno di
soldati da usare in prima linea.
Come in tutti i momenti di confusione qualcosa di irregolare
in quell'arrembaggio verso l'arruolamento nelle SS: tra gli aspiranti al tCschio
d'argento sulla bustina si sono infilati anche personaggi non idonei fisicamente
alla durezza tipica di questi reparti; ed inoltre gente che non
mai avuto rapporti di idealit con il credo nazifascista. La massa di coloro
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che si present a l~o in ~no ~ I anci? di ~ollabora ~ione di sordin ~ta, i. ono,
1
' '' 1'0 dei profltt3tol'l, e I funzLonan tedeschi ne sono seccati. Ieri sera
cII" , . . '
dice 13erger, ~I. ha chiamato un certo SS-Stur:nbannfiihr~r R einhardt[ ... ]
municandoml Jn forma molto sgarba ta che Il centro dI adde tramento
~uppc di M.unsi~gen sovraf~oll.at~, sebbe~e,. secondo gli accordi, si sarebbero
dovuto IstrUire soltanto dleClmJ!a uomml. Inoltre una commissione di
Gaulqiter [cio gerarchz faSCIstI, N.d.R.] italiani arrivata a Munsingen
avrebbe stabilito che il 60 per cento dei volontari non fascista e che, tra
l'alU'O, vi sarebbero tra di essi anche dei criminali, che sono stati messi in
libert in I ta lia per il tradimento del Re. Non vengono addestra ti, com'era
statO tabilito. soltanto i fa cisti: agli uomini che si presentano viene ch iesto
slJ~aJl'{O chi vuole combattere nelle S fino alla fine della g uerra.
. Volevo parla re con I SS-Obergruppenfiihrer ]i.illner , continua Bergel'
.ma ho potU.lO fari? sollantO con il ~a~o di S lat~ Maggior~. SS-S~urmbaftTIjiJh1"
er Ruol f, e gh ho es posto le mie tdee. Che Il cen ro dI Mi.insll1gen
ma sovraffollato, gli ho detto, non ci interessa. Che vengano addestrati anche
dei non fascisti, ma pronti a combattere per le SS, giusto. D'altra
parte il 9 ottobre 1943, nel corso di un colloquio, l'SS-Obergruppenfilhrer
JOtlner mi avev~ confer.m~to ~he dal 15 . ottobre Munsingen era pronta ad
accogliere 15 mJ!a uomml. Fmo ad oggi ne sono stati messi in addestramento
soltanto 13.362.
L'SS-Obersturmbannfilhrer Ruoff, prosegue Berger, mi ha comunicato
dhe mancano istru tto ri pel' prepa l'are gli ita liani . Per q uanto rigua rda
i non fascisti si tra tta olta nto di pochi, perch dal 22 settembre scorso gli
urtici di arruolamento hanno l'ordine di accettare soltanto ex- fascisti. D'allra
parte ' chiaro che, da quamo ri ulta dai libri paga dell'esercito di Badoglio,
non in tu tti i casi scritto se uno fascista o meno. Allora ho chiamato
subito al telefono Munsingen ed ho par.la to con il comandante locale,
l'SS-Oberslunnbannfahrer von Eltzenau. Von Eltzenau mi ha delto che ,
J1ilI1r0Ppo, c' mancanza di istruttori, ma che tuttavia la situazione buorl\
la. Egli ha messo assieme un gruppo di 2500 specialisti [probabilm ente del
"mio, dell'artiglieria, della sanit e dei trasporti, N.d.R.] e chiede urgente,~
te che essi vengano spostati in altra localit, in modo da far spazio ai
volontari italiani .
A questo punto Berger rivela un quadro incredibile. La confusione
e~o~me, i volontari in qualunque parte si presentino ai comandi tedeschi,
sIa ID Polonia o in Croazia o in Grecia o in Francia, vengono avviati senza
preavvisare nessuno verso il Wurttemberg. Ogni Comando li "scarica": un
foglio di viaggio e via. Tutto il settore degli arruolamenti in crisi. Dal
quartier Generale del Reichsfilhrer-SS, dice ancora la nota di Berger,
gIUnto un telescritto avvisando che il 79.Armee-Oberkommando ha fatto afnuire
~uovamente 700-800 soldati a Munsingen. L'invio avvenuto senza
che n'OI lo richiedessimo, e ci vuoi dire an'che che il Reichsfilhrer-SS crede
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che noi non disponiamo di abbastanza uomini. A Munsingen, p~i, stato
addirittura respinto un treno con 1700 volontari proveniente da Dresda.
Come se non bastasse, gli istruttori tedeschi ed i soldati di scorta sono stati
trattenuti insensatamente nella cittadina. Queste sono cose pazzesche. Il
mio punto di vista politico questo: al quinto anno di guerra il materiale
umano cos raro che non ci possiamo permettere di respingere un miglia_
io di uomini a causa di piccole inefficienze nella nostra organizzazione. Nei
centri di raccolta vi sono attualmente altri tremila fascisti pronti all'appello
che non possono, invece, essere accolti a Munsingen 16.
Una lista di (( jJropagandisti ))
All' Ambasciata d'Italia a Berlino, anche se retta da fascisti della prima
ora, ci si finalmente resi conto della tragedia dei 'soldati italiani fatti brutalmente
prigionieri dai tedeschi al momento dell'armistizio. La realt non
ancora nota in tutta la sua crudezza (i massacri e le fucilazioni sul posto),
ma si comprende che la maggioranza dei militari catturati non aderir
n ai tedeschi n alla repubblica di Mussolini. I fascisti presenti nella capitale
del Terzo Reich tuttavia si riuniscono e, dopo una lunga discussione,
propongono di formare un comitato itala-tedesco composto da ufficiali
dell'esercito italiano e da un gruppo di collaboratori oltrech da membri
della Wehrm~cht per far s che, con la parte migliore degli ex-appartenenti
al regio esercito, si possano formare unit combattenti 17. Contemporaneamente
si chiede di migliorare la vita degli internati, di istituire una
propaganda radio nei Lager e di intensificare quella scritta, di allontanare
dai Lager gli elementi infidi, di inviare in Italia ufficiali fidati per operare
un censimento amministrativo oltrech uno numerico per i soldati e nominativo
per gli ufficiali . Siccome questo comitato misto avr bisogno di personale,
un certo numero di ufficiali e di gerarchi fascisti rinchiusi nei campi
di concentramento dovrebbe esser fatto affluire a Berlino. I fascisti vogliono
cos gettare le basi di un nuovo gruppo solidale con Hitler e forniscono
questa lista di nomi, cio di gente fidatissima e che, tuttavia, prigioniera:
la rvli1!zia fascis~a ar.fida.la ?al duce a Renalo Ricci le divisioni repubbl icane
di Can varI e Grazlam. Ambedue sarebbero opravvissu!i: il primo assorbito
dalle formazioni della Guardia Nazionale Repubbli 'ana, il secondo
rappresentato d al~e divisioni Italia, Lillo1'io, San Marco e M071terosa. 1a
un terzo gruppo Il avrebbe pl'eceduti, quello voluto da fimmler, cio le S
italiane organizzate in balta lioni di marcia portati ubito dalla Germania
nei punti strategici dell Italia settentrionale per far fronte alle prime forJ11llzioni
partigiane. Da questo nucleo di fed lissimi un anno dopo, mentre
la guerra stava per finire sarebbe nala la 29. WaJJen-C,enadier-Divi.rion,
dot (italienische Nr. 7).
Fucilm'e gli ufficiali che resistono))
Gli arruolamenti erano avvenuti in fretta: in parte non irrilevante per genuino
entusiasmo fascista, in parte per sfuggire allo spaventoso trattamento
riservato dai tedeschi ai traditori di Badoglio. Due ordini dell'OKW
(Oberkommando Wehrmacht) del 15 e del 30 settembre 1943, poi sostituiti
da nuove direttive [ordine del Comando Supremo delle Forze Armate Germaniche
n. 005282/43 g. Kdos. WEST/ Qu 2 (S)], stabilivano che gli ufficiali
dei reparti italiani che hanno acconsentito a che le loro armi cadessero
nelle mani degli insorti o che si trovino addirittura dalla parte degli insorti,
una volta presi prigionieri vanno fucilati con procedimento sommario
, mentre per i soldati era previsto il duro campo di concentramento.
Previe istruzioni particolareggiate del R eichsfuhrer-SS, veniva previsto
anche l'impiego dei soldati fedeli all'alleanza nelle unit della Milizia
sotto forma di reparti di polizia, fuori dai confini d'Italia, per la lotta con~
tra le bande . Interi reparti italiani non ancora sgomberati dalla Polonia
dopo il rientro dell'ARMIR (cio l'Ottava Armata italiana che combatt in
Russia nel 1942-43) per salvarsi dai Lager passarono ai tedeschi e finirono
in questo mod~ nuovamente sul fronte russo, opposti ai partigiani. La Waffen
Mzltz funZIOn anche all'Est, totalmente sganciata dai battaglioni allestiti
a ~ii~singen 21, : molti italiani che pensavano, essendosi consegnati ai
tedeschi, di tornare 111 qualche modo in patria, morirono in una dura e
st.rana guerra nelle foreste polacche e persino nell'ultima, disperata difesa
di B~dapest, alla quale parteciparono in oltre duemila, e dei quali non
sappiamo niente.
A Siedlce, in Polonia, nell'autunno del 1943 c'erano diecimila italiani
eh' ,' .... . ,
.: vemvano portati ogm gIOrno 111 camIOn ad eseguire lavori stradali. I
plU deboli morivano sul posto, altri erano falciati dalle malattie infettive e
dalla denutrizione. A Leopoli gruppi di militari italiani venivano spinti su
una passerella lanciata su un fossato in fondo a via J anowska e abbattuti
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con un colpo alla nuca: quando cadevano finivano su un grande fuoco pre.
parato dai tedeschi 22. Nel bosco di Lesienice i militi della Gestapo abballe.
vano gli italiani a raffiche di mitra.
Migliaia e migliaia di ufficiali e soldati provenienti dall'Austria e dalla
Jugoslavia finirono a Biala Podlaska. C'era un campo di 120 baracche SOr.
vegliato dai tedeschi e dagli ucraini, che seminavano il terrore con esecu.
zioni capitali all'ordine del giorno. Fu qui che arrivarono alcuni gerarchi
fascisti del gruppo di Berlino a far propaganda per gli arruol amenti
nell'esercito tedesco, Wehrmacht e SS. Nel mese di ottobre del 1943 un mi.
gliaio di prigionieri affamati accett di battersi sul fronte orientale; in OG.
vembre un altro scaglione cedette e pass nelle SS: nelle file di questi li
laureato in farmacia Antonio Torinesi, gi dell'ARMIR. Lo aggregarono Co.
me tenente ad un reparto sanitario delle SS, addetto al magazzino ed alla
distribuzione dei medicinali. Catturato dai partigiani nel gennaio 1944 sul.
la strada di Rusti Brod, chiese clemenza: La mia famiglia abita nei Leni.
tori occupati dalla Germania, disse, certamente eseguiranno rappresaglit
contro di essa". I partigiani polacchi lo lasciarono libero 23. Gli altri lennero
duro: mangiavano erba, radici e persino bruchi, diventarono degli spettri
e cominciarono a morire appena giunse il terribile inverno. I superstiti costruivano
casse con tavole sbozzate dagli alberi e portavano quei poveri Coro
pi al cimitero, su un carretto.
Nicola Grandi , un alpino della Tridentina, battaglione Morbegno, fini
a Christenstadt, vicino a Breslavia, dov'era una fabbrica di dinamite;
Dopo un mese venne un gerarca (Anfuso ?): ci radunarono nel cortile I:
chiesero chi voleva partire e combattere per l'Italia, con Mussolini. Furono
molto pochi. Ma era una disperazione. Davano un pezzo di pane da tagliare
in cinque fette per cinque persone. Si giocava alla morra per la distribu
zione. C'era chi credeva di averne un pezzo pi grande degli altri, magari
soltanto un grammo in pi. M a quando l'avevi in mano era piccolo ome
gli altri. Ho dalo via l'orologio per un chilo e mezzo di pane. Prendevo l
pelli delle patate, le seccavo e le mangiavo. Una fame incredibile. E ravamo
in ottantamila. Gli ufficiali erano in un altro Lager. Dieghi, aiutante maggiore
del comando gruppo Bergamo, passato alla Monterosa,
fi n con i tedeschi 24 .
A Chelm Lubelski, presso Lublino, c'erano diecimila soldati e ufficial
italiani provenienti dalla Grecia , dalla Jugoslavia e dall'Alto Adige. Ottomila
vennero spostati a Czestochowa e nel forte di Deblin-Irena.
che accettarono di collaborare ebbero cibo e una certa libert, gli altri
rono le peggiori angherie: isolamento, razioni ridotte, bastonate. Gli
lati veni'vano portati all'ospedale del campo, da cui non ritornavano pi .
Molti sospettano che venissero soppressi con iniezioni di fenolo.
Altri furono fucilati . Il primo ufficiale di grado elevato assassinato in
Polonia fu il generale Alberto De Agazio: mor nel campo di conceOlra30
enlO di Antoninow (distr etto di Wag'rowiec, nel voivodalO di Pozna n).
~ le mesi dopo, il 24 novembr 1943, neUo stesso OJlag (Olfiziel'slager)
\irono per gli stemi i generali Davide Dusrnet e ' mben o D i Giorgio. Il
~; gennaio, sempre per stenti , pir il genera le Rodolfo TOl'resan seguito
' tardi dal generale Chi a ppi Armellini.
pJ A Leopoli i nazisti procedettero a fucilazioni in massa. Caddero davan ti
al plotone di esecuzione parecchi genera li (tra cui Enrico Manganini, Al
fredo Forna rolli e Giuseppe Gampoti) tre colonnelli (Luigi Maganini ,
Carlo Stefanini e Achenzo) e cinqua nta ufficia li di vario gl'ado. Ne sono
stati identifical i ventiquatt ro, e i loro nomi sono questi: Gino Capusso
Luigi Fuzaroli, Tommaso erafin i, E nrico Fornarolli , Nino Man to,
Eduardo M anganini, Alfredo Lombardi, Livio orsini Giovanni G iacomini,
Luigi Stefanini, Cleno Persini, Riccardo Castellani, Tullio Persianini,
Marino Delnieri, Gino Valentini, Luigi Savo, Riccardo Sabo, Alfredo Morossi,
Eduardo Storelli, Giovanni Beniami, Emanuele Vicenti, Lorenzo Veranini,
Alfonso Toscano. Ma i morti furono migliaia, tutti colpevoli di non
voler aderire agli appelli di Hitler 25.
Ai soldati e ufficiali che - in preda al terrore o per vera spinta ideale
_ avevano accettato di far parte delle unit con la "testa da morto" il
Reichsfuhrer-SS, che conosceva bene quanto contasse per un prigioniero
una razione abbondante, concedette l'alimentazione prevista dalla "colonna
B" (Spalte b) delle diete giornaliere tedesche (tra l'a ltro 1200 grammi di
patate fresche al giorno e verdura). Come presentare un osso con un po' di
carne ad un cane affamato: alcuni, stremati, resistettero sulle prime a
quell'offerta allucinante, ma poi, in UO' secondo tempo, cedettero 26. La fame
era orribile ", ricorda il tenente Mario Mari, che tuttavia resistette fino
alla fine, ottundeva ogni altra sensazione, tranne l'istinto di conservazione
e il desiderio di ritornare in Italia >, 27.
CAPITOLO II
ARRIVANO I BATTAGLIONI DEI VOLONTARI:
EX-ALPINI, BERSAGLIERI E CAMICIE NERE
Sono tutti schedati
La partenza da Mi.insingen verso l' Italia avviene nella seconda met di no.
vembre del 1943, dopo un addestramento affrettato e in certi casi caotico.
Partono soldati e ufficiali che faranno parte delle SS italiane vere e proprie
ed altri che finiranno, in qualit di Hilfswilligen (collaboratori) nei bat.
taglioni SS di polizia. Nel 1'ruppen- Obungs-Platz del Wi.irttemberg tutti i
volontari sono stati schedati, selezi.onati, indottrinati politicamente sugli
obiettivi del nazismo e sottoposti ad un addestramento formale diverso da
quello a cui erano abituati nell'esercito italiano. La loro vita stata passati!
al microscopio come si usa per ogni aspirante SS: nei registri dell'ammini.
strazione militare tedesca finiscono anche i nomi e gli indirizzi dei familiari
in Italia . Una precauzione chiara ed espressa in chiare parole, di rivalsa c
di punizione nel caso di po $ibili diserzioni. La maggior parte dei rep<!Sti e
comandata da ufficiali superiori della ex-mj!izia volomaria per la sicurez~
nazionale fascis ta (a loro volLa inquadrati e diretti da colleghi tedeschi ano
che di grado inferiore), ma i sono pure molti esponenti deJl'esercito, alpi.
ni. bersaglieri e fanti, che par.leggiano 'enza tentennamenti per il fascismo,
che hanno combaLLuto in Ru sia, in Croazia e su altri fronti c che oslent
no con fierezza decorazioni germaniche.
I volontari vengono caricati sulle tradotte e viaggiano fino a Verona
senza sapere dove sono destinati. soltanto qui che conoscono la loro desti,nazione
e che cominciano a capire che il loro rientro in Italia, pur tanto
agognato e conquistato con un giuramento a Hitler, sar tutt'altro che gioioso.
Ma hanno la promessa di una licenza di quattordici giorni pi due di
viaggio, e ci tempera una certa angoscia, accrescendo invece l'entusiasmo.
I soldati vestono ancora come al momento della cattura: gli alpini portano
le loro m~mtelle e le fasce mollettiere, i fanti la loro uniforme grigioverde, e
cos gli artiglieri, i militi fascisti e le altre specialit. Soltanto alcuni hanno
gi l'uniforme un po' migliorata. Fanno parte dell'esercito tedesco, i loro
nomi sono gi incasellati alla centrle delle SS di Berlino, ma sembrano
ancora il fantasma di qualcosa che non esiste pi.
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Non lU.tti i vOlon,lari SS arrivano, per, da MQnsingen: ' un battaglioc
an'cora IO formaZione a Debica (leggi Dbiza) presso Cracovia in Polo- O . ., I
lIia, che rImpa(f1~r'a. so ~anto tra alcuni mesi; c' addirittura un reggi mentO (tre baLlagllonl) di 2.950 uomini, lutti legionari fa cisti, che si trova
iII ca er.ma a Praga, cio nella capitale cecoslovacca. il Milz-Regiment
"eMana (:0[.), ed. ha una sua storia parlicolar. Lo gtlida il console Pao/
I, De Mal'la che p~J~.a dell'armistizio comandava la Legione Camicie Nere
aggregata alla diVISione Be/gamo (250 e 26 fanteria) a palato. La L _
giolle aveva i suoi pre idi' fuori dalla citt dalmata, nella zona della 7. ._
Freiw.i1ligen-Geb.ir~s-DilJLr:on "Prinz Eugen ": fungeva da nucleo esplorantB,
e 111 tale qualIla le venIvano affidati compiti speciali, tra cui in particolare
i rastrellamenti dei partigiani di Tito. L'B settembre De Maria senza
ne~meno. ~res.entarsi ~I comando deUa divisione in citt, passat~ con i
SUOI uonuru al tedeschi cd stato inquadl'ato nelle Polizei-F7'eiwilLigen_
Verblinde della Or~;un!IsPoljzei nazist.a e spostato pl'ima a Belgrado e poi li Praga, ~~~tre la Pnnz Eugen" fucLlava 120 ufficiali, di cui tre generali,
della diVISione Be/gamo che aveva deciso di l'esistere con le armi. Ades o
I~ L~gio~ Camicie ~ere di:entata un reggimento di polizia SS agli ordiO!
di Hlmml.e~, . HJmm~er rI 2 dicembre 1943 destina al suo inquadramento
6.6 uffiCialI tedeschl c 350 sottufficiali. Il Miliz-Regiment de Maria
(Pol.) SI sposta da Praga a Mestre, e qui - via Innsbruck e Bolzano _ lo
ra~giungono il 15 di quello stesso mese gli uomini scelti dal Reichsfuhrel'
delle Ss.
] 66, che hanno le cariche gi assegnale in partenza, sono:
Comandanti di battaglione: i maggiori della chutzpolizei Karl Deckert
(della polizia ~ Mona~o), Geor~ chroers (Dresda), Werne.r Kr<shl (Vienna)
e Karl Dar~a[ (Vlenna) e r capitani (Haupl/euLe) della SChulzpolizei
Harry Maas (LItzmanstadt) e Gerhard K/'tiger (Worms).
~iutanti di: battaglione: j sottolenenti della Schutzpolizei Emil Bloc,
(~lbJng),. Ferdrna.nd. Eckc (Cuxhaven), Hans Erdmann (Offcnbach), Gerhard
Hemel'l (Llpsra), Hans Herold (Duisburg) e il Sotloteneme della
Schutzpoiizei della l'i erva jakob Bauer (Monaco).
Ufficiali d'ordinanza: i sottotenenti della Schulzpolizei della ri el'va
Georg Baumerl (Breslau), Walter Echt (Amburgo), Emil Frye (Francoforle
sul Meno), Hermann Leipelt (Breslau), Heinl'ich chull (Lipsia) e
Hans Lothar Vogel (Francoforte sul Meno).
. Coman.danti d~ compagnia: i capitani delI SchUlzj;olizei Werner Damel
(BerlInO), Paul Frieclemann (Witlenberg), Franz Geschke (Marbur~/
Drau) Karl Mayr (Vienna), johannes Mildner (Slra sburg), Karl
age! (Karlsbad), Walter Pankalla (Berlino), Wilhelm Pratsch (Tilsit)
Al~ed. Torn~aum (Wupperlal) e il capitano della Schutzpolizei a. W.
Frlcdrtch RClch (Dusseldol'f), nonch i tenenti della SchULzpolizei Otto
33
Baumgartner (Augsburg), Aloysius Bonig (Aachen), Robert De
(Cuxhaven), Hermann Doscher (Freiburg), Hans Kreuzer (Ulm),
Ligon (Bromberg), Alfred Schulz (Amburgo) e il tenente della Schutzpoli.
zei della riserva J ulius Kern (Vienna).
Comandanti di compagnia mitraglieri: i sottotenenti della Schulzpo[j.zj
Il III Battaglione, agli ordini del tenente colonnello Giorleo, ha nel suo
organico 25 ufficiali, 100 sottufficiali e 573 soldati.
La Compagnia comando composta da 34 ufficiali, 34 sottufficiali e
339 soldati.
_ a Torino il IV Battaglione, comandato dal maggiore Ereno Giona,
che sar poi sostituito dal maggiore Del Soldato. Forza del reparto: 27 ufficiali,
56 sottufficiali e 617 soldati.
_ a Bologna (Borgo Pani gale) il V Battaglione, agli ordini del maggiore
Giorgio Marzoli e composto da 31 ufficiali, 47 sottufficiali e 624 soldati.
_ a Cuneo il VI Battaglione, comandato dal capitano Tullio Traverso
e forte di 30 ufficiali, 101 sottufficiali e 576 soldati.
_ a Casale il VII Battaglione, comandato dal maggiore Michele Michelini.
Forza del reparto: 28 ufficiali, 85 sottufficiali e 576 soldati.
- a Como (dopo un breve periodo sar spostato a Lecco, sull'altra
sponda del lago) l'VIII Battaglione, agli ordini del maggiore Carlo Pace e
composto da 26 ufficiali, 100 sottufficiali e 573 soldati. Specializzazione:
artiglieria.
- a Lucca il IX Battaglione, comandato dal seniore Francesco Tognetti.
Forza del reparto: 30 ufficiali, 99 sottufficiali e 574 soldati. Specializzazione:
genio.
- a Trieste il X Battaglione, agli ordini del seniore Valentino Fracasso
e composto da 29 ufficiali, 96 sottufficiali e 384 soldati.
- ad Aosta l'XI Battaglione, comandato dal primo seniore Gilberto
Fabris e forte di 31 ufficiali, 72 sottufficiali e 371 soldati.
- a Ferrara il Battaglione Ufficiali, agli ordini del colonnello Luigi
De Pietri Tonelli e composto da 634 ufficiali, 24 sottufficiali e 136 soldati.
~
Un XIII Battaglione, costituito nella massima parte di volontari non
considerati validi al servizio di prima linea, all'arrivo in Italia viene sganciato
dal Comando Milizia Armata e messo a disposizione delle Forze di
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Polizia tedesche, come spiegheremo pi avanti, quale nucleo lavoratori .
Ma assieme a questi 8.585 uomini (976 ufficiali, 1.013 sottufficiali O
6.596 soldati) ci sono anche un Comando di collegamento che serviva al
tempo dell'afflusso dei volontari in Germania e che stato sciolto e trasfor
mato in Stato Maggiore italiano agli ordini del tenente colonnello VittoriQ
D~. Paolis (13 ~fficiali, 45 sottufficiali. e .136 militari ~~ truppa), la band\
milItare e persino un complesso . artlstlcO della MIlIzia Armata, cornI).
nelle migliori tradizioni delle stanitze cosacche ed ucraine che davano Spet.
tacoli a favore dei tedeschi e che movimenter la stagione teatrale del Nor~
Italia con le sue manifestazioni di arte varia propagandistiche. In pi l",
SS-Stabskompanie del Comando Milizia Armata con ufficiali, sottufficiali e
truppa 2.
Essendo temporaneamente ammalato, il Generalmajor Hansen viene
sostituito dall'SS-Obersturmbannfiihrer Johann-Eugen von Elfenau, che
dal 6 dicembre 1943 si installa a 16 chilometri ad est di Verona, sulla stra.
na per Vicenza. La villa non ha collegamento telefonico, ma von Elf
provvede subito. Per le SS italiane le sorprese non mancano: se il primo comandante
sudamericano, il secondo addirittura svizzero. Johann-Eugen
von Elfenau - quarantasei anni, alto un metro e 78, magro, capelli neri a
spazzola, occhi grigio-azzurri, viso allungato, lineamenti chiari - nato
infatti, il 18 agosto 1897 a Hausen a./ Albis, cio in un piccolo villaggi~
sulle colline a sud-ovest di Zurigo. sposato, ha una figlia e
svizzero. Ma fa parte di quel gruppo di ufficiali elvetici, i "frontisti",
allo scoppio della guerra si pericolosamente orientato verso il nazismo,
Von Elfenau, tessera del partito nazionalsocialista n. 450.700 (V),
1940 comanda addirittura un reggimento dell'esercito svizzero,
di carriera. Ma poi, imbevuto di idee totalitarie, fa il gran salto e passa
come altri ottocento svizzeri - nelle SS. La sua preparazione militare e
suo carattere duro sono un buon biglietto da visita. Himmler lo accoglie
me ufficiale di Stato Maggiore nella 8. SS-Kavallerie-Division "
Geyer", che si far una triste fama e che si sottoporr a durissima prepara.
zione anche nell' SS- Truppeniibungsplatz Debica, in Polonia, dove
un battaglione speciale di SS italiane. Nelle file della divisione di
l'ex-colonnello svizzero matura un'esperienza durissima: alla sua u
che spetta il compito di ripulire alle spalle della Wehrmacht il +~~~;+A~;.,!I
polacco e russo. Arriva fino alle soglie di Mosca, stermina partigiani e civili,
incendia villaggi, semina il terrore. La storia ricorder quella di ..
con orrore: veri e propri professionisti del massacro. Ora von Elfenau
fronte italiano, e Himmler gli affida il compito di organizzare con polso si
curo i volontari che arrivano da tutte le parti. Il colonnello svizzero ci si
mette d'impegno, anche se il suo compito pi lieve: alla fine della guerra,
nel maggio 1945, verr catturato dagli americani a Bolzano, assieme agli
36
{[iciali che circondano l'SS-Obergruppenfiihrer Karl Wolff, che ha trattaU
la resa con gli americani.
to I volontari italiani non hanno uniformi appropriate, ma prima che i
biHtlglioni lasci no Munsingen Praga esse sono gi state ordinate: natu~Imente si tratta in massima parte di materiale recuperalO (in particolar
l't> . giacche da paracaduusLa) nei magazzini dell'ex-regio eserci to (i tedeschi vi
hanno prelevato ben tre milioni di capi di vestiario ed equipaggiamento e
scarpe, con i quali hanno tivestito una parte della Weh1'1nacht) mentre per
j gl'adi e per .le prime insegne l'incarico viene affidato al comando delle S
a Berlino. Contemporaneamente secondo lo schema classico delle formazioni
himmleriane, il comando ha anche formulato, prima di mettersi in
marcia per l'Italia, le richieste di armi, cavalli e automezzi. Il capo di Stato
Maggiore Schuberth dell'Hochste SS-und Polizeifiihrer in Italien, Befehlshaber
der Ordnungspolizei, avverte intanto con una sua nota del 7 dicembre:
Dopo la vestizione prevista la concessione entro breve tempo delle
licenze (ma soltanto nell'ambito del territorio soggetto al 14 Corpo d'Armata)>>
3.
Alpini nazi a Cuneo
Il VI Battaglione sbarcato a Cuneo il primo a capire che il viaggio di ritorno
in Italia avr un "prezzo". Lo ricorda, inconsapevolmente, un trafiletto
pubblicato nel primo numero del giornalino del reparto, stampato a
cura dell'Ufficio Propaganda del Battaglione nella tipografia cuneese
S.A.S.T.E. - Stabilimento Editoriale Tipografico. Il giornalino si chiama
"Folgore" ed ha stilizzata nella testata una freccia che guizza in avanti e
Siamo andati di nuovo su, lei si immagina cosa significa questo. poi abbiamo
aderito per venire qui . Siamo disperati , altrimenti scapperemmo. Ma
abbiamo paura di scappare perch ci hanno schedati. Abbiamo paura per le
nostre famiglie".
"Guarda, io ti capisco, perch sei stato in Russia, l'importante sapere
che non sei fascista".
"Non c' nemmeno un fascista in mezzo a noi. Siamo dei poveri diavoli"
.
" Per me puoi essere prezioso, essendo l dentro. Inutile che ti dica di
scappare: hai paura per la famiglia. Stabiliamo un contatto continuativo: tu
mi dici tutto quanto succede nel reparto".
38
Ci siamo trova ti alcune volte. Mi ha giura lO he non avrebbe mai spasui
partigiani, perch sapeva che tra quelli in montagna c'era gente
ralo mC. Manzolini mi comunicava gli ordini di spostamento delle compa(
O~ema il gioco du rato poco. andato avanti fino a lullO il dicembre.
gnle . l,u i span.t o con '1 5 I reparto .
1'01 Ali improvvis~, il. 9 ~icembre, i.1 ballag~i~ne viene impie~to in ~n att.ac:
, ,ntfO i partigIa ni di Boves chc, andali In Valle tura, SI sono mscdmu
CO ;nadio, banno innalzato il tricolore e proclamato il luogo "cill libera".
;1 battaglione di SS ita liane appena arrivato da lla Germania viene aggr ad una colonna tedesca e mandato a ll'a ttacco. Dopo un giorno e mezzo
:~tduri comba ttimenti gli a lpini passati a lle SS ed i tedeschi ha nno ragione
d~lla resistenza ~ei pa rtigiani ch~ si .di.sp~rd?no e ri~ntrano po~ ~ Bo~es. I
deschi e gli ilaha nl fanno alcuJlJ pnglOJlIcn , tra CUI un sotlufflcla le IOglele
passato nelle file della resistenza e li portano a Cuneo: qui tutl i, comS~
C!si i. feriti, vengono fucilati 1'11 di cembre 6
p Presidente del tribunale milit are volante il vice-comandante del baltaglione
SS ita lia ne, Aldobr~ndino Allodi, sedicente tenente dei paracadutisti
e amante delle guasconen e. Combatteremo con tu tte le nostre forze, ha
serino nel breve editoria l del primo numero del giornalino del battaglione.
. AbPiamo fede in noi questo ci basta, ci basta per vincere! T utto non
porduto ... La nostra bandiera a r lava ta nel no tro sangue nuovamente il
nostro bel soLe risplender ulla nostra terra benedetta da Dio - da quel
Dio Grande e Onnipotent - che ci illuminer e che ci rar compiere le
pi grandi e le pi nobili imprese 7.
Pochi giorni dopo la fucilazione dei prigionieri si sposa. Prende in moglie
la figlia di un trattore di Cuneo (il locale era il "Pan di Spagna") e si
fa portare in duomo su un landau con un tiro a quattro. In~ossa l'uniforme
di SS e si comporta come un moschettiere dell'Ottocento. E stata una manifestazione
mondano-militare, ricorda Nuto Revelli. Il duomo, in via
Roma, era pieno di fascisti e di curiosi. Hanno fatto un sacco' di fotografie
s.
Quello di Vinadio stato il primo duro impatto dei volontari con la
realt italiana: Himmler li ha arruolati non per fare bella figura in prima
linea, ma per portar avanti la lotta ai guerriglieri che minacciano le retrovie
delle grandi unit naziste. Il battaglione ha due morti, il caporalmaggiore
Pasquale Moio e il soldato Ilario Piccolo, mentre il tenente Vincenzo
Colonna viene portato all'ospedale in gravi condizioni. Due ufficiali delle
l
' fi'niti nella polizia SS (lI/di ,I Z
al gente sfOflunata: coloro che si sono presentati come volontari nelC' 'S lr~nvece che ai reparti ordinari, si sono visti passare ai l'eggimenti di
le ~ . e, I tedeschi hanno fretta di costituire reparti per assicurare le spalle
nGhzl3. I ('(. l' . d' b Il'" it della Wehrmacht de le .).) e premono per a COStllUZlon I
alall~.
un. con gli italiani - fasci ti o meno - rastrellati con mille promesse,
~ag. IO~~o luogo quella di un buon vitto. Il 24 s ttembre 1943 il generale
~,P~~fl Militiirbefehlshaber Oberitalien, comunica agli Alti Commissari
\~ p~ovince di Bolzano, Trento e Belluno che nei settori della popolap.
t!r . sudtirolese si sono prc cntati al Servizio d Ordine sudtirolese circa
Zl?n~la uomioi per la guardia ai ponti , agli impianti industriali e agli a ltri
:seJIIcllt t i di rilevante importanza. La W.e hnnacI 1 1 o l tre a 11 a razJ..O ne V.lve.n
pa- lO lire al giorno alle g.u~rdie ~ 12 lire ~l :apoposlO, ass!curand~ l~
cssal'ia protezione con lulll I mez.Zl aUe famlghe delle guardie 10_ DieCI
nec R . },
lire equi,valevano a llora ad un e!C~lSmar t. . . .
Il )0 o tobre 1943 nasce con glI altoalesml della zona di Bolzano e un
" ruppo quadri" di 250 sottufficiali e soldati il Poi. Rgt. Sildti7'01, che dignta
poi il 29 ottobre il 10 Reggimento di polizia SS Bozen, Poi. Rgt, Bove
. l dii" ,. .
re n. Usato nei rastrellamenti a Roma ne corso e Inverno, sara pOi COInvolto
nell'attentato di via Rasella che causer, il 23 marzo 1944, il massacro
delle Fosse Ardeatine, con 320 ostaggi civili uccisi per rappresaglia. A
questo reggimento ne seguir un secondo (Pol.-Res. II Rgt. filr allgemeine
Sicherungsaufgaben), poi un'unit di polizia locale, il Sildtiroler
Ordnungsdienst, detto anche Landwacht, e il Corpo di Sicurezza Trentino
(eST) per la provincia omonima: mille volontari italiani con il I e il III
Battaglione di stanza a Trento.
Altre unit nasceranno nel corso dei mesi successivi, ma noi le citeremo
soltanto perch il lettore possa rendersi conto degli arruolamenti effettuati
dai tedeschi su territorio italiano: l'SS-Polizei Regiment Ersatz Bozen
(costituito il 23 febbraio 1945 e inviato in Slesia), l' SS Polizei Regiment
Alpenvorland (nato nel maggio 1944 con le reclute della leva 1926 ed usato
nella lotta antipartigiana nelle zone di Edolo, Feltre e Belluno), l'SS-Polizei
Battalion Ersatz Alpenvorland (composto di reclute anziane e non abili
al servizio attivo, ma impiegato contro i partigiani), l' SS-Polizei Regiment
Brixen (costituito il 15 novembre 1944 e inviato in Slesia, contro i russi), il
Waffen-SS Battalion Nederland (costituito il 10 gennaio 1944 con uomini
delle classi dal 1922 al 1926 ed usato come forza d'occupazione in Olanda),
il Waffen-SS Battalion Ersatz Kommando Hallein Salzburg (usato come
forza d'occupazione in varie localit e composto da reclute anziane o da militari
finiti nelle liste di punizione).
Il S,O.D. - o Sildtiroler Ordnungsdienst - che abbiamo citato qui sopra
formato da persone non soggette ad obblighi militari: 18.000 nel di41
cembre 1943. Si tratta di uomini non abili dal punto di vista fisico, da
col tori e impiegati ritenuti indispensabili ai lavori nei campi e ai
pc! Dopo l'addestramento tre rimarranno a Me tre (1.168 uomjni) e gli altri
- assieme a reparti allestiti in centri diversi - saranno cos distribuiti:
no a Biella (728 soldati), due a Vercelli (1.494), due a Fossano (1.590),
~no ad Ivrea (795), uno ad Alba (795), uno a Savigliano (795), uno a Creona
(877) ed uno a Mondov (877). Successivamente alcuni verranno
;ostati anche a ~?l?gna, Lecc~, Novara. e T,~ieste. P~r quant.o rig~a:da
quest'ultima locahta Il I ,Pol.F1'elw.Btt./lalzen s Installera a PraVisdomini (a
sud di Pordenone) e il /l.Pol.FTeiw.Bll.Iialien a Capriva (Gorizia).
A queste migliaia di volontari italiani affluiti nei reparti SS della polizia
finisce anche una parte del Battaglione Lavoratori Novara giunto_ in
tradotta da Munsingen assieme alla Milizia Armata (Waffen Miliz). E il
12 dicembre 1943: il battaglione viene sciolto. Duecento uomini passano ad
una unit della Flak (contraerea), gli altri trecento al 15 Reggimento SS
di polizia (7 ufficiali e 100 uomini) e al III Battaglione del 12 Reggimento
SS di polizia di Verona (12 ufficiali e 210 soldati). Gli uomini lasciano
la caserma di Novara in cui erano alloggiati e, scortati da SS del 15 Reggimento
SS di polizia di Torino, partono per le nuove destinazioni. Questa
una data fondamentale nella nostra storia, perch a questo punto la situazione
delle SS italiane si chiarisce definitivamente: chi andato nella
polizia tedesca ci rester e cos pure chi sar impiegato sul fronte russo, nel
Baltico, in Ungheria o in Normandia. Gli altri sono destinati a formare la
futura 29" Divisione delle SS (italiana Nr. 7).
Poche armi, molto cibo
Mentre il Gran Muft di Gerusalemme chiede (invano) aiuto a Himmler
per installare una potente stazione radio nell'interno della Germania destinata
al mondo islamico ed adoperare in Italia nella lotta contro gli angloamericani
i musulmani delle divisioni nordafricane internati in Francia 15,
da Berlino si sollecita la preparazione dei reparti italiani. Le unit italiane
in soprannumero, dice un messaggio per telescrivente del
Bev.Gen.d.Dtsch. Vehrm .i.Italien la/ Org.Nr. 945/ 43 g.Kdos del 19 dicembre,
devono essere raccolte e dal gennaio 1944 trasportate a Munsingen, a
scaglioni, per la preparazione di una divisione di volontari SS italiani che
avr un organico di 14 mila uomini. La preparazione ha luogo sulla base
43
di un colloquio con il duce e con Graziani . Un'altra nota (del 21 dicelll.
bre) chiarisce che a Miinsingen, dagli inizi di gennaio, devono andare sol.
tanto i reparti di volontari italiani che sono stati costituiti senza l'aiuto ~
l'assistenza dei tedeschi 16. L'avvio al campo di addestramento del Wiin.
temberg avverr, quindi, unicamente per quei soldati che non hanno aVUto
alcuna istruzione formale e militare da parte germanica. Mussolini, che ad
un certo momento sembrava titubante, risponde di no" a chi gli chiede di
far abolire i battaglioni dei volontari SS e di "versarli" nell'esercito repub..
blicano. La divisione SS italiana , risponde, costituisce il centro dello
spirito ariano in Italia 17 ed a nessuno dei presenti passa per le mente che
anche se l'avesse voluto, Himmler non avrebbe mai aderito a quella richie~
sta: il vero padrone era lui .
A Ferrara presso il Battaglione Ufficiali i tedeschi istituiscono Corsi
speciali di addestramento: a dirigerli destinato l' SS-Hauptsturmfi1hr~r
Alois Thaler, tessera SS numero 347.172, nato a Brunico (Bolzano) e che a
Ed inoltre, per un accordo preciso tra Berlino e Sal, Sal che deve paga.
re tutte le spese militari tedesche.
La paga viene depositata, come abbiamo detto, per la maggior parte su
un conto bancario a favore delle famiglie: in questo modo anch'esse sono
coinvolte nella dipendenza dai comandi tedeschi. Agli inizi, al cambio di I
Reichsmark = 10 lire, il volontario soldato semplice riceve 42 marchi al
mese se celibe e 63 se sposato, con un supplemento mensile di 18 marchi
per ogni figlio fino al sedicesimo anno di et. Al sergente vanno 84 marchi
se celibe e 123 se sposato, al sottotenente 126 o 162, al capitano (o centurione
della ex-Milizia ~ascista) 170 o 215, al maggiore (o seniore della Milizia)
200 o 260, al tenente colonnello (o primo seniore della Milizia) 245 O
315, al colonnello (o console della Milizia) 310 o 400, al maggior generale
(o console generale della Milizia) 380 o 495 e al tenente generale (o luogotenente
della Milizia) 450 o 585. Non sono paghe esaltanti - un autista o
un telefonista fidato viene pagato dai tedeschi 1500-2200 lire al mese, uli
cuoco mille lire, un traduttore 2100, un interprete e traduttore 2400, mentre
per i volontari finiti sul fronte russo prevista un'indennit speciale integrativa
- ma poi - ad un certo punto del 1944 - verranno ritoccate 20,
Vi infine uno speciale incentivo: A quegli italiani che si sono distinu
nella lotta contro i partigiani o hanno catturato armi o depositi di materia46
lati atti di sabotaggio, dice una disposizione del 18 gennaio 1944,
le ,o nsev ecno nce sso un premio fino a mille lire al mese . Pi di qualcun.o lo ot_"le anche questo un modo per invogliare le SS italiane a batterSI contro
lerr<\. ""
" 'banditi . . d' M'l d '1
I Mentre il comando tedesco chiede alla . I?~ocent~ I ~ ano ueml~'l . lqUCC nto biciclette per la 362' DlvlSlone dI fantena che fa servId,
u erni aiCeIrIo vengono date disposizioni anche per la preparazlO. ne dI' b ord ei i'I
110 cost d Ile nuove um.t,a. L e prostI. tute , SI. preCI, sa, d evono essere conad
,uso ~ltanto da medici italiani, a loro volta controllati da tedeschi 21.
lrollale 'sv ano Natale e Capodanno e la seconda on d ata d'I u ff"I Cla l'I e so Idat'l
.A rl'n enza: ogni volontario deve, per, restare ne Il' amb 'I to tern.to.na le stava"
ln dIC Ile autorit militari tedesche 22. Quelh. che hanno l e f aml.g l'l e a l S u d
bihlO ao in caserma o vanno alla n.c erca dI. qual ch e amI.c o. O rmal., anc h e
O restan italiani per naSC.Ita e lm, gua, la burocrazi. a (e la gente) c'ondsl e ra
se son. ou omini che si sono messi a disposizione d'I Hl. tl er so Idat'I te d esc h'l .
qCu'e5 U me il vuoto intorno a loro. Anche Mussol "m I stab 'Il "I ra un con f'm e tra I.
. co omini e questi militari passati ai nazisti. Una disposizione del 29
SUOI u d' h . l'
gennaI' 0 1944 affermer testualmente: Il Duce or .m.a c e nessu.n Ita lana
che fa parte delle forma~ioni ~edesc~e po~s~ esse~e. ISC~ltt? al partIto re.pubblicano
fascis ta durante Il penodo dI servIzIo. Gh Itaham che hanno glUrato sonO soldatI. te de sc hl' 23 .
/1 giu.ramento a Hitler
t il momento in cui si decidono la nuova uniforme dell'esercito repubblicano
(e l'Oberkommando della Wehrmacht ne d comunicazione 1'8 gennaio
specificando certe somiglianze anche formali con i reparti tedeschi) e la formula
del giuramento delle varie unit italiane (gli Hilfswilligen) che si trovano
perch sono rimasti gli stessi di prima ed ora cerca~o di ,~ar c,~;~lera e
di annullare il lavoro svolto fin qui dagli ufficiali tedeschI. Il certi e stato
pronunciato con un tale tono di voce che non vi pu esser dubbio di quali
ufficiali si tratti: il generale Canevari e il tenente colonnello De Paolis,,29,
La lotta per i posti di comando nelle unit delle SS ita~iane , dunque,
senza eccezione di colpi, e gli ufficiali della ex-Milizia faSCista avranno, come
vedremo, un netto sopravvento,
CAPITOLO III
VENTINOVE CENTRI DI ARRUOLAMENTO:
NASCE LA LEGIONE SS ITALIANA
Mussolini protesta per Nettuno
All'alba del 22 gennaio 1944 scatta l'Operazione Shingle, che in inglese
gnifica tanto "ciottoli di spiaggia" che "capelli tagliati alla garonne".
la costa tirrenica, tra Anzio e Nettuno, il VI Corpo americano (la l'
sione inglese del gen. Penney, la 45' Divisione di fanteria statunitense
gen. W. Eagles, la l' Divisione corazzata USA, la 3' Divisione di fan
USA) e numerosi reparti di rangers USA e commandos britannici sba
tra la sorpresa totale dei tedeschi e si impadroniscono dei due porticcioli,
perfetta efficienza. In ventiquattr'ore gli alleati piazzano in quella testa
ponte inattesa pi di 36 mila uomini. I nazisti hanno nel settore, come.
pertura, appena due battaglioni della 29' Divisione corazzata
nadiere).
Mussolini manifesta subito il suo stupore e si lamenta che le con tron'l~
su re tedesche siano venute soltanto dopo sei-otto ore. Si lamenta con l'rifIj.
ciale di collegamento della Wehrmacht, un tenente colonnello, che si
a Gargnano e l'ufficiale fa regolarmente rapporto alle autorit
La sua protesta si traduce anche nella consegna di una lettera di spiegazioni
sui reparti SS e sui volontari che vi hanno aderito che il ministro del~
Cultura Popolare di Sal ha ricevuto da un ufficiale dell' SS-Dienststelle di
Udine. Prima di provvedere ai soldati della divisione SS italiana,
Mussolini, bisognava fornire uniformi e armi alle reclute del nuovo escr-ailO
di Sal ed a coloro che si erano arruolati nella Guardia Nazionale ReplJb.
blicana. Ma, aggiunge, ed evidente che qualcuno dall'interno di quel
formazioni lo ha informato, anche le unit delle SS italiane che si
in Italia sono poco armate e in parte pure senza uniforme, e l'entusiasmO
iniziale va sempre pi diminuendo. Nell'Italia di Badoglio, invece,
Mignano, i primi reparti italiani del Corpo di Liberazione sono gi andal
all'attacco dei tedeschi il 10 dicembre 1943, e i tedeschi ne hanno dato noti
zia nei loro comunicati. L'attacco degli italiani", riferisce il diario
14' Armata germanica, stato respinto con alte perdite".
Mussolini amareggiato, non lo dice, ma la situazione nei distretti l
50
agic;l che quando le reclute delle classi 1923- 24-'25 si presentano
c;091 I~ nulla per ve lil"le da soldato; e il comando di Stato Maggiore
nO~I~:e.rcito J'epu~bl i~a.no ~. allol'~ costrello a p~om.ellere pre~i .in denaro .a
d~ segna effetti m.tltan: 140 lire per un paIO cII panta lOni di panno gn ~
I conde 130 lire per una giubba, 200 lire per il cappotto, e cos via 2. gJover ..
Vcnliqu3Ur'Ore dopo lo sbarco angloamen cano, alle selle di sera mend~
lle navi sono gi scesi cinq uantamila uomini, il duce consegna al cat~
te. Una settimana dopo rientra da Roma Renato Ricci, ed anche lui d'ac.
corda per l'incontro con Hitler. Ma l'incontro non si far mai , i tedeschi
lasciano che il loro Gauleiter salvato dai paracadutisti di Student al Gran
Sasso e i gerarchi che lo circondano chiacchierino fin che vogliono. Ci che
hanno deciso deciso: in campo militare comandano soltanto loro. Per anda.
re in linea, se ci andranno, gli italiani dovranno ottenere il loro permesso.
La ragione c', ed sempre la stessa: dei militari italiani, fascisti o no,
non si fidano. Le direttive impartite per l'istruzione in senso teutonico dei
volontari e dei collaboratori (Armeegruppe von Zangen, 13 febbraio 1944)
sono piene di pignolerie. Il comandante italiano di battaglione ", si dice
per esempio, dirige sotto la sua personale responsabilit l'addestramento,
l'educazione e l'assistenza del proprio reparto secondo le disposizioni che
gli vengono trasmesse dal proprio comando superiore tedesco (divisione o
reggimento), tramite il comandante del personale tedesco incaricato dll'addestramento
[ ... ] In collaborazione con il comandante del personale tedesco
incaricato dell'addestramento, compila il piano di servizio del suo battaglione
o reparto e d tutte le disposizioni per lo svolgimento del servizio interno,
secondo il sistema tedesco [ .. . ] Se esiste divergenza di opinioni con il comandante
italiano, il comandante del personale tedesco incaricato dell'addestramento
lascia decidere il proprio comando superiore tedesco. Unica
concessione, come prescrive il capo di Stato Maggiore generale, generale
Nagel, il rancio: Il personale tedesco, ufficiali e soldati, riceve il rancio
dalla medesima cucina dalla quale lo ricevono i camerati italiani 6. La tavola
eguale per lutti.
({ Gli italiani non combattono))
Sul campo di battaglia i camerati italiani non dnno, dunque, affidamento.
Un messaggio segreto inviato il 17 febbraio dal Gruppo d'Armate von Zan52
ai comandand dell'Alpenvorland (Trentino-AllO dige) e dell 'Adrtati'::'$
Ktlstenla11d (Litorale Adriatico) avverte che le formazioni italiane
s ~~crealesi , dalle esperienze che abbiamo, non combatLOno ( ach den bis~~
r gemachten . EI~ahrun~en !.'~mpfen .a.uf slch ge~telLte ilal. Verbande ni-/
Il). In caso d I1nple~o dI grossI repartI In concomitanza con bar hi nemici
c c il pericolo ehe Pl1llcro citare costiera e le armi col presenti vengano
~duti senza colpo rerire l .. ]" 7. Un altro comunicalo (questo del 23 gennio)
ancora pi grave. A sei chilometri a nord di Finale Ligure, a Pcnli~
O, un magazzino d.i polveri ha preso fuoco alle 18.15, probabilmente per
~1botaggio- D magazzino era sorvegliato dalla Milizia italiana. L'incendio
stato spento dai pompieri. Due italiani sono stati arre tati dalla po,lizia
italiana - Ma ce n' un terzo, del 31 gennaio, ancora pi ignifica tivo:
.A1l'una e trenta di questa notte un ponte della ferrovia lungo 4-5 metri ,
vigilato dalla Milizia, cinque chilometri a sud-ovest di Pesaro, stato fatto
saltare da ignoti, probabilmente due o tre uomini. L'esplosione avvenuta
con materiale di fabbricazione inglese. Il ponte distrutto, la linea ferroviaria
inutilizzabile per cinquanta metri. La ronda tedesca in bicicletta passata
tra le 23.15 e 23.30 non ha trovato nessuna guardia italiana. Probabilmente
il ponte non era vigilato al momento dell'esplosione. Le sentinelle
della Milizia responsabili del fatto sono state arrestate 8.
Succedono anche altre cose che lasciano di stucco i tedeschi. Un ragazzo
di Como, Aldo Rizzi, classe 1927, si arruola volontario nella Milizia verso
la fine del 1943 e viene trasferito in Piemonte. Probabilmente appena lontano
da casa, l'entusiasmo gli vien meno. Ha appena sedici anni e perci
diserta. Rimane nascosto per tre mesi, ma poi qualcuno lo denuncia ed allora
si ripresenta, questa volta alla Decima Mas 9 . Il 2 dicembre 1943 tre
legionari torinesi, in forza al battaglione SS di quella citt - si tratta di
Sergio Corbelletti, Angelo Camagna e Fioravante Gambino - si allontanano
dal reparto: montano su un treno e vanno a Casale, dove ci sono altri
commilitoni. Sono tutti giovani, classi 1924 e '25, e inclini alle balordaggini.
Dopo essere andati al cinema, si dnno alle perquisizioni. Entrano prima
al Caff Principe, poi al Nazionale e quindi al Rossignoli per passare
infine all' Albergo Reale: domandano se ci sono generi che alimentano il
mercato nero, discutono sul Battaglione SS di stanza in quella citt, minacciano
un intervento da Torino, dicono di essere in missione programmata
dal comando della Polizia tedesca di Torino. Infine i fascisti della Guardia
Nazionale Repubblicana li arrestano: convocano il sottotenente Giuseppe
~edeschi del VII Battaglione Milizia Armata di Casale, li interrogano e li
nrnandano al reparto d'origine. Naturalmente Renato Ricci, Generalkommandant
der C.N.R .) manda in tedesco una comunicazione al Befehlshaber
der.Ordnungspolizei. Ogni volta che i militi SS alle dipendenze dei tedeschi
compiranno qualche arbitrio, i fascisti lo rileveranno con clamore nei
loro documenti: una guerra a tavolino con continue punture di spillo lO.
53
Sui muri di Cuneo - le arcate di via Roma e i pilastri e le colonne
corso Nizza - i volontari SS hanno affisso i primi tre numeri del l
giornaletto " Folgore" con la testata percorsa da una saetta rossa. La "Q
zetta del Popolo" di Torino ha mandato un proprio inviato, Mario Ca
li, e questi racconta la sua visita alla redazione, installata in una fu re
Un tavolo con la rituale coperta da campo, poche scartoffie fermale
una Beretta calibro nove, due rose in un vasetto fu cili mitraglia tori ) )
di bombe a mano. Vi in contriamo il comandante, capitano Tullio Trav
un genovese tutto fuoco adorato dai suoi uomini, sopraggiunto a verifi
una magnifica arma automatica di provenienza nemica. "Sapete come
chiamano qui dentro? Tom Mix alla riscossa!". E ne ride, quasi lu in
lui ex-bersagliere e tiratore di vaglia. Ci presenta poi i "redattoi-i": il
nente Allodi, ex-paracadutista, detto " il pericolo pubblico n. 1" per qu
della montagna, e il sottotenente Aita, ex-autiere e " proto' del giornale ..
momento del commiato il sottotenente domanda se il giornalista torneli
trovarli a Cuneo. "S, forse in primavera", dice l'altro. "In primaveraJ
In primavera noi saremo laggi" Il. "Laggi" vorrebbe dire "prima
nea": ma in prima linea il battaglione di Cuneo non andr mai. Sar, in
ce, avviato in montagna a snidare i "ribelli".
AI Comando delle SS italiane - ora si chiama ufficialmente Kornm
do Italienische Freiwilligen Legionen - arriva da Berlino una nota
H immler. il '1" febbraio 1944 e stabilisce le modalit di consegna de
decorazioni per meriti distinti nella lotta ai banditi (Verleihunfsbesll
mungen fur das Bandenkampfabzeichen). C' una medaglia di tre tipi
di bronzo, d'argento e d'oro - che mostra, stilizzato, un pugnale SS
trafigge un nido di serpenti velenosi: viene consegnata a chi in questo p
otto ufficiali e 157 soldati. Mentre questi convogli viaggiano verso i campi
d'addestramento nazisti, il 28 febbraio arriva al comando tappa di Verona
una tradotta con sei vagoni: il fonogramma che ha annunciato il treno precisa
che si tratta di 205 ufficiali italiani gi prigionieri negli Ofliiger che
vogliono combattere, kampfwillig 15 . Alcuni saranno inviati alla scuola delle
SS di Lauenburg, in Pomerania, assieme a colleghi francesi e olandesi, e
altri a quella di Sophienwalde, nella Prussia occidentale, dove incontreranno
ufficiali volontari fi amminghi e bulgari.
A Pinerolo, dove si trova ora il comando generale dei volontari italiani,
55
sbarca, invece, l'ultimo giorno di febbraio, un gruppo fortissimo di SS adde_
strate di tutto punto: sono quelle del Battaglione Debica (leggi Dbiza), che
hanno una storia del tutto particolare nel quadro di quella delle SS italia_
ne. Nell'ottobre 1943 un gruppo di prigionieri che si trovava nel campo di
Feldstetten, una ventina di chilometri a nord-est di Miinsingen, ader alla
proposta del maggiore Fortunato - che in Russia con il CSIR (Corpo di
spedizione itali ano in Russi a) comandava il XIX Battaglione del 6 Bersa_
glieri di Bologna, quello di Mario Carloni che diventer comandante della
divisione fascista Monterosa - di costituire un reparto speciale di SS italiane.
Fortuna to, passato anche lui a collaborare con i nazisti ed inviato nel
Lager in qualit di propagandista, su quattrocento aspiranti (pur di essere
nella lista molti ufficiali e sottufficiali rinunciarono al grado) ne scelse 38
che vennero inviati subito a Miinsingen per un primo addestramento. '
Agli inizi di dicembre il nucleo di Feldstetten, rafforzato con parecchie
centinaia di altri volontari, fu avviato in ferrovia, passando per Vienna e
Praga, in Polonia. Fin , precisamente, all'SS-Truppen- V bungsplatz Heidelager,
ad est di Debica, in quello che era allora il Governatorato Genera_
le nazista. Quella una zona molto importante per i tedeschi. Debica, sulla
linea ferrovi aria tra Cracovia e Lvov, una stazione sperimentale per il
lancio delle V 7 e V 2, e Churchill ne informer Stlin con un suo messaggio
personale e segretissimo pregandolo di non bombardare quel punto- per
poter permettere, al momento opportuno, la raccolta di informazioni sui
missili. Gli d anche le coordinate: latitudine 5005' N, longitudine 21"25'
E . L'area, lo informa ancora, di circa dieci miglia per tre miglia e mezzo,
e gli chiede di fare in modo che specialisti inglesi siano inseriti nelle avanguardie
russe che penetreranno nella zona. La proposta sar accolta e gli
specialisti porteranno a Londra prezioso materiale, colmando le lacune su
ci che sapevano sui missili nazisti a lungo raggio.
Heidelager era un campo di baracche di legno con'traddistinto da quattro
strade circolari di circonvallazione: tra le "scuole" destinate in esclusiva
alle SS tedesche, e non agli stranieri, aveva in particolare il compito di preparare
gruppi esploranti in appoggio alle divisioni. Vi si erano gi formati
i volontari fiamminghi del Battaglione Flandern, la 8.SS-Kavallerie-Division
Florian Geyer, l'ottavo reggimento di fanteria motorizzata delle SS e
la speciale Brigata SS Schuldt, nella quale era incorporato il 7 Battaglione
Leibstandarte SS Adnlf Hitler. I volonta ri italiani raccolti nell' SS- Tr.-Vb.
Heidelager ricevettero, quindi, un'istruzione molto pi dura di quella di
Miinsingen e finirono per diventare un gruppo a s, in un certo senso germanico,
cui i tedeschi potevano affidare compiti di particol are fiducia, i pi
scelta molto laboriosa. Alla fine i tedeschi varano questa lista, che diamo
nell'ordine progressivo stabilito dal comando della Legione:
I - SAVONA, presso la Federazione Repubblicana, in piazza Mentana.
Comandante: il tenente Ottorino Montanari, coadiutori i soldati Vincenzo
Nuvoli e Raffaele Lion.
II - CUNEO, presso la caserma Vittorio Emanuele II, poi in via Roma
15, nel palazzo della Cassa di Risparmio. Comandante: il sottotenente Pietro
Careri, coadiutori i soldati Marco Diale e Pietro Soldato.
III - TORINO, in via Arcivescovado 2, secondo piano, angolo via Roma,
telefono 51.658. Comandante: il capitano Arrigo Zanotti, coadiutori i soldati
Salvatore Cainfalla e Giovanni Masia.
IV - ALESSANDRIA, all'Albergo Italia, camera 18, poi in via Modena 5
e in via Mazzoni 9 e 11. Comandante: il capitano Umberto Uboldi, coadiutori
il caporalmaggiore Salvatore Aquilino e il soldato Francesco Sapienza.
V - AOSTA, Palazzo Littorio. Comandante: il sottotenente Giuseppe Tavano,
coadiutori i soldati Giuseppe Gusmani e Alberto Vicinanza.
VI - NOVARA, in via Liceo Carlo Alberto 2, telefono 409, e poi in corso
Gabriele D'Annunzio 25 (angolo via Silvio Pellico), telefono 409. Comandante:
il tenente Leonardo Caputo, coadiutori i soldati Antonio Rizza e
Pietro Malosetti.
VII - COMO, presso la Federazione Repubblicana in via Borgovico 11, poi
alla caserma di via Anzani 9 e in piazza Cavour 9, telefono 24-94. Comandante:
il tenente Rodolfo Macchitelli, coadiutori il caporale Alfonso Bellone
e il soldato Angelo Bellasi.
VIII - MILANO, in via Maestri 2 angolo viale Bianca Maria, telefono
50.147. Comandante: il maggiore Giuseppe Cotta Ramusino, coadiutori il
sergente Leopoldo Andreis e i soldati Renzo Grisriatico e Pietro Armato.
IX - BERGAMO, via G. Negri 2 e poi in via XX Settembre 6. Comandante:
il tenente Agostino Luzzi, coadiutori i soldati Pietro Avigoni e Salvatore
Freni.
X - BRESCIA, in via Spalto San Marco 3 e poi in corso Zanardelli 30, secondo
piano, presso il Gruppo Rionale "Mussolini". Comandante: il tenente
Florindo Taglieri, coadiutori i soldati Bernardo Franzoni e Vittorio
Danieli.
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XI - VERONA, in via Ponte Rafiolo 4, secondo piano, e poi in via Mazzi.
ni 80. Comandante: il maggiore Giovanni Zocchi, coadiutori il caporal.
maggiore Angelo Berchioni e i soldati Virgilio Righetti e Antonio Dal Pra.
XII - MANTOVA, in via Giovanni Arrivabene 2, telefono 22-94. Comano
dante: il tenente colonnello Guglielmo Soresina, coadiutori il caporale Ma.
rio Cinesi e il soldato Antonio Meloni.
XIII - TREVISO, Rivale Castelvecchio 4, poi in via S. Margherita 27,
poi in Vicolo Nino Bixio 2, telefono 10.02 interno 4. Comandante: il sotto.
tenente Rinaldo Poiani, coadiutori i soldati Mario Ticco e Salvatore Samo
battore.
XIV - PADOVA, in via Galileo Galilei 22, poi in piazza Cavour 10. Co.
mandante: il sotlotenente Mario Tarantino, coadiutore il caporalmaggiore
Ettore Siviero e il soldato Lorenzo Maresio.
XV - BOLOGNA, in via Saragozza 81 - Centro mobilitazione, poi in via
base senza alcuna indennit di carica, mentre sono riconosciuti gli assegni
per la. moglie e i figli.
Le paghe delle SS sono a questo punto neltamente migliorate rispetto a
quelle dei primi mesi dopo 1'8 settembre 1943, ma tuttavia risultano inferiori
a quanto disposto dal governo di Sal per coloro che si arruolano
nell'esercito repubblicano. I militari di Mussolini, oltre all'indennit di carica,
ricevono anche un "soldo" mensile (dalle 2.700 lire del generale d'armata
alle 360 del soldato semplice) ed un'indennit equipaggiamento, pure
mensile (300 lire agli ufficiali, equipaggiamento gratuito agli altri): tutto al
netto di qualsiasi imposta.
C' una specie di concorrenza tra fascisti e nazisti, ma probabilmente
gli arruolatori tedeschi hanno in mano qualcosa d'altro che non conosciamo,
oltre a far leva su un migliore inquadramento e sulla speranza di un
premio nella sistemazione postbellica, dopo la vittoria del Terzo Reich".
62
'aJ'l1miniSlrazione delle S ha sede a Verona, Lungadige Campagnola 2.
~\,Ille le richieste dei reparti - dice la nOta spedita dal . Kdo. - lab. llal.
F ' , n Leoionen rel ..... - Der Chef des tabes - lVa - vanno rivolte a quello che (>
l linguaggio miJilare viene chiamato il Fut's01ge-Offizier der Waffen-SS,
n.:~ all'uCficia\e incaricato dell'amministrazione e di tutto quanto riguarda
~ IalO economico e so iale (pensione, ferili , famiglie, figli ccc.).
Per quanto inferiori a quelle dell'esercito di Mussolini, le paghe rapresentano
un'enlit notevole rispetto al livello medio della gente comune
~ pieno 1944 e vengono, come abbiamo gi spiegato prima, depositate in :assirna
pal<te su un conto corrent in banca a favor!; dei familiari (o
dell'interessato nel caso la prima soluzione non sia possibile a causa del
fronte che divide in due l'Italia). Il FUH01ge-OJJizier der Waffen-SS ha
preparato un questionari.o bi.lingue per il soldo di campagna" dei volontari
italianI. In tedesco SI chIama Fragebogen filr dze Knegsbesoldung der
italienischen Freiwilligen, ed formato da due grandi pagine nelle quali si
segna tutto, compreso il numero dei figli illegittimi in vita inferiori ai 16
anni per i quali il volontario provvede al sostentamento", il nome di ciascun
figlio e la data di nascita, il grado rivestito nell'esercito tedesco, il numero
del conto corrente della Banca o della Cassa di Risparmio, il gruppo
di pagamento" (Wehnoldgmppe) corrispondente alla tabella dei compensi
e delle indennit, e via di seguito. Tutto viene controllato e controfirmato
dal comandante di reparto e deve corrispondere ai dati gi iscritti nel libretto
militare personale. Sono conscio di rendermi punibile in caso di dichiarazioni
false", Mir ist bekannt, das ih mich durch unwahre Angaben
straibar mache, firma il volontario: e sa che le SS non scherzano.
La tabella delle paghe
La tabella (Siitze zur Zahlung von FreiwiLligenbesoldung filr die italienischen
Freiwilligen der WaJJen-SS und Polizei) prevede le paghe fino agli
ammogliati con cinque figli, precisando che per il sesto e ogni altro bambino
c' un supplemento mensile di lire 180 (jilr das 6. und jedes weitere
Kind Lire 780). Il primo gruppo comprende il grado pi alto, e noi seguiremo
pari pari il documento 22 preparato dai burocrati SS. Eccolo:
Wehrsoldgmppe 7 - Obentgruppenfilhrer (generale d'armata): celibe lire
13.000, sposato senza prole 15.000, con un figlio 16.650, con due figli
16.850, con tre figli 18.280, con quattro figli 18.480, con cinque figli
19.890.
Wehrsoldgmppe 2 - Obergruppenfuhrer (generale di corpo d'armata): celibe
lire 11.100, sposato senza prole 14.500, con un figlio 15.240, con due fi63
gli 15.440, con tre figli 16.860, con quattro figli 17.060, con cinque figli
18.390.
Wehrsoldgruppe 3 - Gruppenfi1hrer (generale di divisione): celibe 9.000
sposato senza figli 11.700, con un figlio 12.440, con due figli 12.640, co~
tre figli 14.030, con quattro figli 14.230, con cinque figli 15.390.
Wehrsoldgruppe 4 - Brigadefi1hrer (generale di brigata): celibe 7.600, spo_
sato senza figli 9.900, con un figlio 10.570, con due figli 10.770, con tre fio
gli 12.070, con quattro figli 12.170, con cinque figli 13.360.
Wehrsoldgruppe 5 - Standartenfi1hrer (colonnello): celibe 6.200, sposato
senza figli 8.000, con un figlio 8.660, con due figli 8.860, con tre figli
10.080, con quattro figli 10.280, con cinque figli 11.320.
Wehrsoldgruppe 6 - Obersturmbannfi1hrer (tenente colonnello): celibe
4.900, sposato senza figli 6.300, con un figlio 6.840, con due figli 7.040,
con tre figli 8.150, con quattro figli 8.350, con cinque figli 9.220.
Wehrsoldgruppe 7/' - Sturmbann[i1hrer (maggiore): celibe 4.030, sposato
senza figli 5.200, con un figlio 5.720, con due figli 5.920, con tre figli
6.880, con quattro figli 7.080, con cinque figli 7.930.
Wehrsoldgruppe 7/2 - Sturmbannfi1hrer 2 (maggiore con due anni di servizio):
celibe 4.350, sposato senza figli 5.500, con un figlio 6.110, con due
figli 6.310, con tre figli 7.340, con quattro figli 7.540, con cinque figli
8.380.
Wehrsoldgruppe 8/' - Hauptsturmfi1hrer (capitano): celibe 3.400, sposato
senza figli 4.300, con un figlio 4.480, con due figli 4.660, con tre figli
4.840, con quattro figli 5.020, con cinque figli 5.690.
Wehrsoldgruppe 8/2 - Hauptsturmfi1hrer 2 (capitano con due anni di servizio):
celibe 3.460, sposato senza prole 4.400, con un figlio 4.860, con due
figli 5.060, con tre figli 5.850, con quattro figli 6.050, con cinque figli
6.910.
Wehrsoldgruppe 8/3 - Hauptsturmfi1hrer 4 (capitano con quattro anni di
servizio): celibe 3.850, sposato senza prole 4.500, con un figlio 5.370, con
due figli 5.570, con tre figli 6.470, con quattro figli 6.670, con cinque figli
7.520.
Wehrsoldgruppe 9/' - Obersturmfi1hrer (tenente): celibe 2.300, sposato
senza prole 2.900, con un figlio 3.150, con due figli 3.350, con tre figli
3.840, con quattro figli 4.040, con cinque figli 4.610.
Wehrsoldgruppe 9/2 - Obersturmfi1hrer 2 (tenente con due anni di servizio):
celibe 2.380, sposato senza figli 3.000, con un figlio 3.340, con due figli
3.540, con tre figli 4.050, con quattro figli 4.250, con cinque figli 4.890.
Wehrsoldgruppe 9/3 - Obersturmfi1hrer 4 (tenente con quattro anni di servizio):
celibe 2.490, sposato senza prole 3.100, con un figlio 3.530, con due
figli 3.730, con tre figli 4.260, con quattro figli 4.460, con cinque figli
5.070.
Wehrsoldgruppe 9/4 - Obersturmfi1hrer 6 (tenente con sei anni di servi64
. ). celibe 2.570, sposato senza prole 3.200, con un figlio 3.650, con due
Zlo
l
: 3 850 con tre figli 4.400, con quattro figli 4.600, con cinque figli fig l' ,
5~~ .
Wi1hr oldgmPfe 10/' - Ullter~tu~-mfah7er (soltoten ~nt~) celibe 2. 1 00 spo~
lO senza figli 2.700, con un figlio 2.880, con due f.lgli 3.060, con tre figli
;~240, con quattro fig li 3.420, con cinque figli 3.820. . .
WelwsoLdgruppe 70/2 - UntenlurmJii.h,e, 2 ( oltotenente <:o~ due anm di
ervizio): celibe 2.200, sposato senza prole 2.800, con un figlio 2.980, con
~ue figli 3.160, CGn tre figli 3.340, con quattro rigli 3.520 con cinque figU
'.3.990. . . .
Wehtsvldgruppe Ila - Slurmscharfuht-er (maresciallo maggIOre): cehb~
1.500, sposato senza prole 2.200, con un figlio 2.420, con due figli 2.620,
con lre figli 3.000 con quattro figli 3.200, con cinque fig li 3.660.
We/1rsoldgrulJpe 11 - Haup.tscharJuhrer (maresciallo capo): celibe 1.450,
spdsato senza prole 2.100, con un figlio 2.390, con due figli 2.590, con tre
I1gli 2.950, con quattro figli 3.150, con cinque :igli 3.6~0.. .
WeArsoldgruppe 12 - Oberscharfi1hrer (maresciallo ordmano): cehbe 1.400,
sposato senza prole 2.050, con un figlio 2.230, con due figli 2.430, con tre
figli 2.700, con quattro figli 2.900, con cinque figli 3.310.
Wehrsoldgruppe 13 - Scharfi1hrer (sergente maggiore): celibe 1.300, sposato
senza figli 1.850, con un figlio 2.100, con due figli 2.300, con tre figli
2.620, con quattro figli 2.820, con cinque figli 3.220.
Wehrsoldgruppe '4/' - Unterscharfi1hrer (sergente): celibe 1.050, sposato
senza prole 1.480, con un figlio 1.750, con due figli 1.950, con tre figli
2.280, con quattro figli 2.430, con cinque figli 2.820.
Wehrsoldgruppe 14/2 - Unterscharfi1hrer 2 (sergente con due anni di servizio):
celibe 1.220, sposato senza prole 1.730, con un figlio 2.010, con due
figli 2.210, con tre figli 2.540, con quattro figli 2.740, con cinque figli
3.120.
Wehrsoldgruppe '5/' - Rottenfi1hrer (caporalmaggiore): celibe 750, sposato
senza prole .1.090, con un figlio 1.140, con due figli 1.340, con tre figli
1.520, con quattro figli 1.720, con cinque figli 2.300.
Wehrsoldgruppe 15/2 - Rottenfi1hrer 1 (caporalmaggiore con un anno di
servizio): celibe 810, sposato senza prole 1.150, con un figlio 1.400, con due
figli 1.600, con tre figli 1.890, con quattro figli 2.090, con cinque figli
2.370.
Wehrsoldgruppe 15/3 - Rottenfi1hrer 2 (caporalmaggiore con due anni di
servizio): celibe 890, sposato senza prole 1.370, con un figlio 1.630, con due
figli 1.830, con tre figli 2.160, con quattro figli 2.360, con cinque figli
2.690.
Per le posizioni inferiori c' una scala di paghe non contemplata dalla
tabella, che va dalle 500 lire mensili per il legionario celibe (810 se sposato
65
~ I A f'C- ., /"
senza prole) fino alle 750 del caporalmaggiore (1.090 se sposato senza pro.
le), sempre con l'aggiunta di un supplemento per ogni figlio in pi, cOIll.
presi i figli illegittimi. Nelle SS il fatto che gli sposati abbiano figli con al.
- la Nr. 7370/43 geh., per ragioni politiche vengono messi subito a disposizione
della 4' Divisione paracadutisti tedeschi sulla linea del fuoco,
in uniforme italiana , alcuni reparti dell'Ilal. Fallsch . Jg. Btl. Nembo, si
aggiunge anche che, poich la preparazione di questi reparti per il com68
battimenlO al fronte non ancora completata, da prevederne l'impiego
~ddiviso a plotoni nell'interno delle unit tedesche, isl der Einsalz zug:
l1ise auJgetei[t auf deutsche Ei71heiten uorz uneh,men J. E i lrallava di
p~,.acadutisli! . . .
AI contrarlO di quanto concepIto dal tenente colonnello D Paolis, il generale
Hansen, probabilmente tenendo conto dello sviluppo delle operazioni
niilitari, della pos ibilit di un arretramento generale del fronte davanti
.agli attacchi angloamericani e del fatto che i partigiani italiani contro cui
saranno mandati i reparti si trovano quasi tutti nelle vallate alpine, prevede
un unico concentramento dei volontari italiani invece di due. Parma viene
subito scartata e il compito di preparare alcuni reparti per l'impiego in
prima linea riservato all'area di Pinerolo, un centro di ventunmila abitanti
a circa trentotto chilometri a sud-ovest di Torino e collegato a questa da
una buona strada carrozzabile oltrech da ferrovia. Ci sono, poi, a Pinerolo,
oltre ad altre caserme, anche quella grandissima e ben dotata di attrezzature
della Scuola di cavalleria del secolo XVII, opera del Vauban, che
l'aveva costruita per ordine di Luigi XIV, re di Francia, e il castello, gi
prigione di Stato, dov'erano stati relegati la famosa "Maschera di ferro" e
il ministro Fouquet.
Anche i reparti speciali (artiglieria, cacciatori di carro, trasmissioni, genio,
sanit, guardie, artiglieria d'assalto, rifornimenti e l'autocolonna) cos stabilisce Hansen - devono essere preparati nella stessa zona, cio
non lontano dal confine francese e distanti, invece, da ogni contatto con gli
angloamericani. Sulla carta Hansen prevede l'invio di tre battaglioni in
prima linea, mentre tutto il resto verr impiegato in operazioni di polizia
antipartigiane: i battaglioni che, per dare un contentino a Mussolini, verranno
mandati ad Anzio e Nettuno saranno, invece, soltanto due, il Degli
Oddi proveniente dal nucleo De Maria, e il Debica, di sicura preparazione
e fedelt. Ma ecco le disposizioni del comandante tedesco della 1. Ital.
Freiw. Brigade. Le traduciamo pari pari perch interessante comprendere
la mentalit pratica con la quale l'ufficiale nazista le riassunse in due
paginette scarne e chiarissime.
Piano di lavoro
1) L'attuale Battaglione SS Debica - che ora diventa il I Battaglione del
10 Reggimento - viene vestito, armato ed equipaggiato di quanto necessario
a Pinerolo. Dopo il periodo di licenza, due settimane di manovre militari
sul campo d'addestramento, comprese esercitazioni di tiro al poligono.
Al termine del necessario addestramento il battaglione si dirige in marcia
d'addestramento a Torre Pellice [a 76 km da Pinerolo N.d.R.], vi lascia
una compagnia e prosegue con le restanti due compagnie in marcia da
69
combattimento, prendendo le misure di sicurezza, fino a Bobbio Pellice [9,8
km da 'Forre Pellice, a 735 metri di quota, N.d.R.], dove si accaserma. Pre,
parare postazioni di guardia forti e con criteri da combattimento. Eventual,
Lucca.
b) un GnJ.ppo cacciatOli cm'TV a Pinerolo.
c) un Reparto trasmissioni (due compagnie) a Rivoli.
cl) un Batt(/glione Genio con una compagnia a testa a Piossasco [a 20 km a
sud-est di Torino, o. met m'ada per Pin erolo, quota 304, N.d.R.] e Cumiana
[a 8,2 km da Piossasco, quota 377, sulla strada per Giaveno, N.d.R.].
e) un Gruppo Sanit a Cavour [72 km e mezzo a sud di Pinerolo, N.d.R.].
O un Battaglione Guardie (due compagnie di militari non abili al servizio
di prima linea) a Pinerolo. Appena raggiunta la capacit d'impiego,
questo Battaglione d il cambio al Gruppo Contraereo arrivato dal Reich.
g) un Gruppo di cannoni d'assalto a Pinerolo.
h) servizi di rifornimento e autocolonna a Pinerolo.
9) Completamento dei nuovi battaglioni con l'arrivo delle reclute. Cambio
con i battaglioni pronti, che poi partono per il fronte Sud.
10) Trasporto delle armi pesanti al fronte (subito dopo la consegna dei
mezzi).
11) Costituire a Pinerolo due Stati Maggiori di reggimento. L'attuale Stato
Maggiore reggimentale va al fronte con l'attuale III Battaglione.
Firmato: Hansen 4
Il "decalogo" delle SS italiane
Nell'attesa che tutti questi spostamenti diventino effettivi affluiscono a Milano
i volontari SS dalla Francia del Sud (cio dalla ex-zona d'occupazione
71
italiana) mentre H immler (6 marzo 1944) stabilisce che gli italiani eh
hanno prestato giuramento al FUhrer e combattono nelle SS o nella Weh"t
machl possono ricevere tutte le decorazioni come i soldati tedeschi. Queu:
che, invece combattono con la Wehrmacht o con le SS, ma non hanno anc~
ra giura to, hanno diritto soltanto a q ueste: I) Eisernes Kreuz; 2) Deulsch
Kreuz in Gold; 3) Ostmedaille; 4) Kampfschilde; 5) Deutsches Adler Of!J r.
den; 6) Ehrenzeichen fur deutschen Volkspflege" s.
Una diSlinzion ben precisa e picna di pignoleria hc sottolinea cOme i
volontari ita li a ni nelle eh hanno dato la loro pa rola d'onore ad Adolr
H iII r siano a lulti gli cffclli solda ti tedeschi. TUili i tenta tivi. degli Organi
di a l di considerare questi uomini come apparlenenli in qua lche modo
a lle forze repubbJicane sono, quindi , non validi: il solco tra i due gruppi
in uperabile per la Slessa scelta idea le operata al momento dell 'arruola.
mento.
Anche l'uniforme che a mano a mano viene concretandosi nei vari bat.
taglioni chiaramente d'impronta tedesca: mostrine rosse tipo ar tiglieria e
Flak (poi diventeranno nere soltanto per gli uomini che si sono battuti in
prima linea), pantaloni rotondi (i Rundbundhosen), cinturone germanico
con agganciamento centrale, cappotti tedeschi, borsa viveri, maschera anti.
gas e munizioni germanica e gradi tedeschi, pur con segni distintivi _
un 'aquila su fascio littorio o lo scudo tricolore - indicanti l'appartenenza
al gruppo etnico italiano, cos come succedeva ai bosniaci, ai belgi, ai noI'.
vegesi, ai danesi , ai russi , ai galiziani , ai francesi ed agli altri volontari accolti
nelle file delle SS. L'inquadramento secondo la concezione teutonica,
la ta ttica dispiegata in zona operativa, il tedesco usato negli ordini ad alto
livello, la cerimonia del giuramento, l'iscrizione nei libri di arruolamento e
paga depositati negli archivi centrali delle SS a Berlino (che poi finiranno
come preda bellica nell'Archivio di storia cecoslovacco, dal quale non sono
ancora sta ti resi noti), le stesse canzoni (spesso, nelle cerimonie, la banda
reggimentale suonava la Prinz f.,'ugen Marsch e motivi comuni al soldato
tedesco, oltre all'inno delle SS ed a canzoni naziste) sottolineano questo carattere
speciale del gruppo italiano finito nelle unit dal teschio d'argento.
L'VIII Ballaglione SS italiana, giunto prima a Como e poi spostatosi a
Lecco (un centro importante dove si costruiscono parti della V 1 e della V
2 e, alla Fiocchi, si lavora 17 ore su 24 per mandare vagoni di munizioni
in Germania), comincia gi agli inizi di febbraio a stampare il suo periodico:
s'intitola "Onore" 6 e nel suo primo numero, apparso il 5 febbraio 1944
con i tipi della tipografia La Grafica, porta in prima pagina un neretto incorniciato
dal titolo chiaro: "chi siamo", e dal contenuto un po' equivoco.
una specie di decalogo, nel q uale si tenta di sfumare agli occhi dei lettori la
pienezza dell'abbraccio ai nazisti e contemporaneamente di citare Mussolini
. C' ancora qualche illusione, ma col tempo scomparir. L'incorniciato
dice testualmente:
72
CHI SIAMO
. italiani al cento per cento, non mercenari, non venduti a nessuno.
SlaJllO . . d" . . ,_ Siamo i traditi, siamo coloro che dopo mesI e mesI l nnunCia ~ pnva2 zioni, dopo aver sostenuto su tutti i fronti l'onore dei comb~tt1mento,
fummo abbandonati a noi stessi e gettati nelle mani del nemico.
, _ Siamo coloro che non hanno dimenticato i nostri fratelli morti.
3, _ Siamo coloro che nelle ore pi scure, quando un vento di follia suicida
4 travolse animi ed intelletti, minoranze di fede, si strinsero attorno ai
vessilli dell'Italianit e dell'Alleanza.
5' - Siamo i volontari della morte, decisi a lavare col sangue l'onta dei pi
vergognoso tradimento.
6' - Siamo soprattutto uomini pronti ad offrire la nostra vita alla Patria
affinch essa possa vivere e risorgere.
7' - Siamo i fedeli di ieri, di oggi, di sempre.
8' - Non siamo gli arricchiti e gli arrivisti, non abbiamo mai ricoperto cariche,
abbiamo fatto la guerra in nome dell'Italia che volevamo vedere
grande, sempre pi grande, ed in nome di questa Idea ci sentiamo fascisti,
nei vero senso della parola e siamo fieri di dichiararlo.
9' - Apparteniamo alla SS italiana, aristocrazia di fede e presto di valore.
tO' - SIAMO UOMINI DI ONORE.
Il periodico ha la sua redazione alla Caserma Sirtori, il vecchio distretto
militare in via Leonardo da Vinci, dove fino all'8 settembre c'erano gli
alpini, ed di retto dal tenente Italo Libero Guardone, accanto al quale
funziona come redattore capo il tenente Gian Paolo Posocco. Il tono alquanto
goliardico, ma fin dal primo numero si capisce che quei militari venuti
dalla Germania dopo un viaggio in tradotta durato sei giorni non hanno
avuto - cos come il battaglione approdato a Cuneo - alcuna fervida
accoglienza.
Stavo per .aprir bocca , scrive il caporale Mario Avancini, autore
dell'articolo di fondo che inaugura il giornale, per chiedere che cosa trovassero
di strano nella mia persona, quando un distinto signore, sulla quarantina,
nel suo italiano traballante, vi sono molti casalesi che hanno un concetto
errato sui militi del Battaglione Milizia Armata "SS". Eppure costoro
hanno sempre tenuto un contegno ineccepibile, e nulla hanno fatto per me.
ritarsi qualifiche non appropriate.
[ ... ] Essi [ .. . ] hanno saputo resistere a tutto e ora non anelano che al
momento in cui potranno essere impiegati e fremono d'invidia quando ap.
prendono le imprese di altri italiani, pi fortunati come "0' Scugnizzo"[un
sollotenente fascista che alla fine di dicembre del 7943 operava contro gli
angloamericani a Napoli, N.d.R.] compiono nelle terre invase.
Ma essi sanno pure benissimo chi sono coloro che credono diffamarli
diffondendo vociferazioni e calunnie sul loro conto: sono coloro che hanno
sempre tradito il fascismo e la Patria giocando una doppia partita, sono gli
imboscati di tulli i tempi che nascondono la loro imbelle vigliaccheria sotto
l'egida di giuramenti da mantenere e che si fingono disgustati degli errori
altrui. Sono quei giovincelli ben lustrati dai cappelloni a larghe falde o dai
lunghi ri ccioli, che temono di dovere sottostare alla dura ma virile disciplina
militare. Sono gli illusi che credono al verbo d'oltre atlantico e alle ipotetiche
facili ricchezze che una invasione anglo-americana apporterebbe.
Sono coloro che volutamente chiudono gli occhi dinnanzi al pericolo bolscevico.
Sono le zitelle isteriche che sperano di essere sessualmente riabilitate
da certi orrori d'invasione, fidando nel facile gusto di americani, di a ustraliani
e di ottentolli. Sono tutti gli snobbetti provinciali il cui mondo illumina
to da sigarette americane, la cui fonte di vita un Wiscky and Soda,
la cui letteratura fondata su Steinbeck o Caldwell. Sono tutti coloro, infine,
che per qualsiasi motivo attendono gli anglo-americani e non si preoccupano
della Patria invasa, dell a citt distrutta, delle donne violate, dei
bambini ra piti, dei beni manomessi , di tutto il sangue versato nei secoli per
la nostra libert.
Di fronte a costoro si ergono i Militi delle SS italiane, puri cava lieri di
un grande ideale, continuatori delle tradizioni Garibaldine, con le loro divise
che conoscono il fango d'Albania, le nevi delle pianure Sarmatiche, le
sabbie dei deserti africani, con il cuore grandissimo che pulsa solo per la
Pa tri a.
Quei Militi che i veri Italiani, e molti per fortuna ve ne sono anche in
Casale, hanno avvicinato e hanno saputo apprezzare tanto che molte famiglie
non hanno esitato a mandare tra loro i propri figli, quali volontari nel
Battaglione SS" 7.
Il linguaggio di Lecco e di Casale comune, e nasconde l'amarezza di
non aver riscosso la solidariet della gente, che li sente estranei e manifesta
76
. differenza se non disprezzo,. come ad sempio ad Acqui , dove c' di guarI~
giolle una compagnia del VII Ba ttaglione di stanza a Casale. In mezzo a
I1 l1cst'atmo fera gelida, nel COl' o di un inverno particolarmente rigido, gli
qrtiglier i di Lecco as ieme a quelli di L ucca raggiungono Rivoli Torinese,
j!, lllll re i volon ta ri che a ppartenevano a lle compagnie del genio partono per
~iossasco e Cumiana, due centri pure non lontani dal capoluogo torinese.
Rivoli c' gi la scuola a llievi uffi cia li della Guardia Nazionale Repubblicana:
la comanda il tenente colonnello Ettore Lucas. Ma i volonta ri SS
fanno vita a s, stretti nella disci plina germanica che non lascia spazio aUa
fan tas ia. Il loro giorna letto non esce pi, mentre continua ad apparire a
Cuoeo clando fastidio a i fascisti. Il 17 maggio 1944, con lettera di Giorgio
Almirante, il ministero della Oultura Popola re comunicher che il periodiCO
" Folgore" non autorizzato e inviter il Prefetto a vietarne l' u!teJ'orc
pubblicazione 8. Sar un ~pisodio a ~ argin e .perch, ~ome racc.ontere~o: l~
propaganda delle SS italiane, come e prescntto per I volontan stramen di
tutte le nazionalit, sta per essere centralizzata con un proprio settimanale
ideato e stampato a Milano.
Il Battaglione Davide: partigiani nazisti
Mentre Himmler pi azza a Gargnano a protezione (e sorveglianza) di
Mussolini un suo complesso d'artiglieria contraerea (la Flak-Abteilung
Kommando-Stab-Reichsfuhre1"-SS), in Piemonte nelle file delle SS avviene
qualcosa d'incredibile. Siamo a Torino, nella centrale via Roma, sono le tre
del pomeriggio del 12 marzo 1944. Quattro ufficiali della Guardia N azionale
Repubblicana, gruppo Carri Leonessa, vanno a passeggio - sono i
sottotenenti Gianfiliberto Tiloca, Nicola Sanfelice, Valerio Cappelli e Giuseppe
Soncini - e notano un gruppo in uniforme militare italiana da paracadutista,
con una fascia tricolore al braccio sinistro, che si comporta
stranamente. Si avvicinano, chiedono i documenti a quelli che li circondano
e, come i cowboys, posano la mano sulle fondine da cui spuntano le loro
Beretta. Siamo ribelli ", dicono, e si mettono a sghignazzare quando gli altri
li invitano al Comando militare tedesco che l vicino, all'Albergo Nazionale.
Noi non riconosciamo la vostra autorit ", dicono agli ufficiali.
Sono in sedici e soltanto dopo un lungo parlamentare vanno al posto di
polizia tedesca. Qui dicono di aver fatto parte di bande di patrioti" di
stanza nelle province di Cuneo ed Asti e di essere attualmente alle dipendenze
di un reparto delle SS germaniche. Non riconosciamo l'attuale governo
della Repubblica Sociale", aggiungono, odiamo i traditori fascisti e
vogliamo combattere contro di essi ".
Tra lo sbalordimento dei quattro ufficiali, il collega tedesco di servizio
al posto di polizia conferma che vero: quelli sono ribelli che hanno stipu77
lato un accordo con il Comando SS di .venaria Reale, alla periferia di
rino, e l'accordo prevede l'impiego di essi per la formazione di reparti armati
alle dipendenze dirette del Comando germanico. Gli ufficiali insistoll
per una pUfil.z l.O ne e l' a I tro fl.s pon de di non poter procedere disciplioil'rO.
mente perch elementi di utile impiego qualunque sia il loro senti
politic~, impiego utile e diretto del Comando tedesco 9. Il Comando deIii{
l' LegIOne della CNR segnala il fatto sia alle Autorit germaniche che
quelle repubblicane e sta rubricando la pratica quando scoppia un alt~
clamoroso incidente, incomprensibile agli occhi dei seguaci di Mussolini.
Un gruppo degli stessi " patrioti" armati sta camminando a Torino in
piazza San Filippo quando scorge - sono le selle e mezzo di sera del 20
marzo 1944 - un camion pieno di fascisti . Abbasso il duce , si mettono a
gridare morte il governo fascista! , e puntano le armi . Uno d un col.
po di moschetto alla tempia di un milite, che non reagisce. Il duce un
brigante~, gridano ancol'a. Dobbiamo liberare l'Italia dai fascisti e dagli
inglesi >I. Con la pelle dei fascisti faremo tamburini per suonare la marCia
funebre a Mussolini",. In altre parti della citt altri gruppi di "palrioti"
mando (mol.), una batteria comando (molo), due batterie da 8,8 cm (su au'
82
totreno), una compagnia da 3,7 cm (su autotreno) e un reparto di artiglieria
leggera (20 tonnellate) (motorizzato);
_ un gruppo di artiglieria (motorizzato) con un comando (mot.), una batteria
comando (mot.), tre batterie di obici leggeri (su autocarro) e un reparto
di artiglieria leggera (20 tonnellate) (motorizzato);
_ un battaglione genieri (motorizzato) con un comando e una compagnia
comando (mot.), una compagnia telefonisti (mot.), una compagnia radio
(mot.) e una sezione trasporti (mot.);
una compagnia di sanit (motorizzata);
due plotoni di mbulanze;
una compagnia officina (motorizzata);
una sezione autocarri pesanti (60 tonnellate);
una sezione autocarri pesanti per trasporto materiali (50 metri cubici);
un ufficio sussistenza (motorizzato);
un plotone panettieri (motorizzato);
un plotone macellai (motorizzato);
un ufficio posta da campo (motorizzato).
Una unit 19 quindi, particolarmente agile e con una carica di aggressivit
non comparabile ai reparti che si erano visti fino a quel momento nelle
file dell'esercito italiano. Essa destinata ad agire con notevole capacit di
autonomia sia nelle operazioni di polizia (rastrelIamenti di bande partigiane)
che in linea (in azioni di movimento o di temporanea difesa di caposaldi).
L'alIestimento di questo gruppo motorizzato solIeticher particolarmente
lo spirito avventuroso di molti tra coloro che si erano arruolati nelIe
formazioni repubblicane, destinate, com'era logico, a rimanere sempre in
seconda posizione nella dotazione di mezzi da combattimento forniti esclusivamente
dai tedeschi, con il loro beneplacito. Ci saranno tentativi di diserzione
e di passaggio dai gruppi fascisti a quelli dei volontari SS, ed allora
von Elfenau diramer un ordine al comando della 7. Sturmbrigade
Ital.Freiw.Legionen a Pinerolo, dov' gi in corso il trasferimento dei vari
battaglioni sparsi in tutta l'Italia centro-settentrionale. Il messaggio molto
diplomatico, per non offendere la sensibilit delle autorit mussoliniane.
Nell'interesse del rafforzamento delI'autorit statale italiana, dice testualmente,
<da 7. Sturmbrigade [tal. Freiw. Legionen pregata di ordinare,
in linea di massima, alle unit sottoposte di rendere noto che i disertori
dell'esercito italiano non troveranno accogli'enza nelle nostre Legioni, ma
verranno, invece, rinviati ai competenti comandi militari per il conseguente
processo 20.
In linea di massima si dice: qualche volontario che lascer le formazioni
di Sal perch scontento verr accettato, come si era fatto, per altri
scopi, con i settecento del Battaglione Davide. Ma non si dar alcuna pubblicit
al fatto: tutte le operazioni che riguardano le SS italiane rimarranno
83
sempre cin:ondale da l ma simo silenzj~. Un ~ilen zio c~s ~itt~ che la ma~gioI' parte degli italia ni che yjs ero quel tempI nel lcm lOrtO I.talo-germa ntco
nemmeno i accorsero che VI. erano ml. g l"la la (lI' connazi'.0 11 alt che po.rtava no I mostrine rosse sui ri svolti della giubba ed av vano gIUrato fedeJta proprio
a Hitler.
Sangue nel Canavese
CAPITOLO V
CAL USO E CUM IAN A:
57 OSTAGGI TRUCIDATI
II 20 marzo 1944 un autocarro militare parte da Aosta e punta, lungo la
strada tortuosa della Valle, verso Vigevano, dove lo aspettano prima di
mezzanotte. pomeriggio avanzato, si approfitta delle tenebre per sfuggire
ai mitragliamenti aerei. Arrivato in fondo valle, ad Ivrea, invece di prendere
la grande strada che porta a Vercelli, l'autista sceglie quella, secondaria,
che conduce a Chivasso, sulle rive del Po. chiaro' che vuole seguire gli itinerari
meno battuti . Ma, a circa 500 metri da Caluso, sullo stradale per
San Giusto Canavese, un gruppo di ribelli spunta da ll'oscurit e blocca il
camion: sono circa le 21.
I militari sull'autocarro sono volontari SS dell 'XI Battaglione Milizia
Armata arrivato ad Aosta dalla Grecia alcuni mesi prima al comando del
primo seniore della Milizia fascista Gilbf:rto Fabris. L'autocarro viene dirottato
verso le Valli di Lanzo, dove si trova il comando dei ribelli. Dieci
giorni dopo alcuni militi del distaccamento della Guardia Nazionale Repubblicana
di Lanzo trovano, tra Germagnano e Traves, sulla strada che
porta in Val di Vi, sei corpi. Sono quelli dei volontari SS partiti da Aosta
e mai arrivati a destinazione. Si chiamano:
1) sergente maggiore Ugo Trezzi, di Francesco e di Teresa Cappelli, nato
il 10 aprile 1901 a Rivolta d'Adda (Cremona) e residente nella stessa
localit;
2) sergente Silvestro Peviani, di Alessandro e Clorinda Granata, nato il 2
aprile 1910 a Corte Palasio (Milano) e residente a Cremona, in via
Milazzo 9;
3) soldato Francesco Cauzzi, di, Emanuele e di Adele Chiotto, nato il 17
settembre 1914 a Ca' d'Andrea (Cremona) e residente a Derovere
(Cremona);
4) soldato Giuseppe Perozzi, di Cesare e di Ida Pecorini, nato a Piacenza
il 26 marzo 1911 e residente a San Rocco al Porto (Milano);
5) soldato Angelo Strepparola, fu Domenico e di Cristina Mondonico, nato
85
il 24 settembre 1914 a Rivolta d'Adda (Cremona) e residente nella stessa
localit;
6) soldato Biagio Bonera, fu Angelo e di Luigia Gambaldi, nato il 16 maggio
1910 a Cortemella (Brescia) e residente nella stessa localit.
In seguito a ci ", seguiamo la descrizione dei fatti nella relazione 1 inviata
il 15 aprile 1944 al ministero degli Interni - Gabinetto - Sede
Nord e alla direzione generale della P.S. mussoliniana a Valdagno dal capo
della provincia di Aosta, dr. Cesare Carnazzi, il Comando Tedesco di
Polizia di Torino, affinch non rimanesse impunito un s grave misfatto,
richiese la fucilazione di sessanta ribelli, ridotti poi a soli 16".
Quattro vengono prelevati dalle Carceri Giudiziarie di Ivrea e dodici
da quelle di Torino. Si chiamano:
1) Luigi Finco, di Giacomo, classe 1924, residente a Strada Settimo Regione Barca (Torino);
sedici ribelli alle leggi repubblicane che i Legionari hanno voluto giustiziare
per vendicare la barbara uccisione in quel di Lanzo di sei loro compagni
della Waffen Miliz. Questo non che un acconto, il resto fra breve . Poi le
salme vengono portate nelle fosse scavate lungo la cinta esterna del cimitero.
Su quel muro, nella notte, una mano sconosciuta scriver a vernice una
frase grande che campegger intoccata per molti giorni: Martiri d'Italia
mentre altri ignoti deporranno mazzi di fiori 5.
Due ore dopo aver sparato a Caluso lo stesso plotone di volontari SS
dell'XI Battaglione Milizia Armata, nel viaggio di ritorno alla caserma di
Aosta, si ferma a Carema, a pochi chilometri da Pont Saint Martin, e fucila
il girovago" Giacinto Comazzo, fu Giuseppe, nato a Ronsecco (Vercelli),
che stato lrovalo in possesso - riferisce sempre la lettera del capo
della provincia Carnazzi - di un bracciale che lo indicava quale appartenente
a banda ribelle, di un manifesto scritto a mano, col quale si invitava
la popolazione a non partecipare ai funerali dei coniugi Clorin uccisi; di
arma da fuoco e di un elenco di nomi di fascisti che dovevano essere uccisi
. Il fascista repubblicano Pietro Clorin e sua moglie Angela J en, sorpre88
si a Carema nella nolte del 3 aprile da un gruppo di partigiani, erano stati
passati per le armi. Di qui la rappresaglia.
Cinquantun morti sul prato
Per i volontari SS italiani arruolatisi in Germania o affluiti nelle caserme
in patria aderendo agli appelli dei tedeschi il periodo iniziale di confusione
ed ambiguit terminato: chiaro che adesso saranno principalmente impiegati
contro i partigiani in massicci e spietati rastrellamenti e che ormai
dovranno battersi contro altri italiani che non parteggiano per Hitler o
Mussolini: la guerra civile, proprio ci che all'inizio si era creduto di poter
evitare. Il 20 marzo 1944 - lo stesso giorno in cui l'autocarro dell'XI Battaglion~
Milizia Armata partiva da Aosta per Vigevano - i reparti del
BattaglIone Cuneo che hanno fissato i loro alloggiamenti a Perosa Argentina,
nella Val Chisone, alle 9.30 del mattino aprono il fuoco con mortai e
mit:~gliatrici da~le ultime case dell'abitato contro gruppi di partigiani in
aVVICInamento. SI accende una violenta sparatoria che dura fino alle sei del
pomeriggio. Intervengono anche due carri armati germanici. Muore un
partigiano, Bruno Jourdan, di Aldo e di Rosalia BarraI, classe 1922, di
Roreto Chisone; le SS italiane hanno un ferito.
Il giorno dopo i volontari italiani aiutati dai tedeschi effettuano un duro
rastrel~amento incendiando diverse case delle frazioni di Prageria, Ciapella,
Chlalme ed Enfus e sequestrano una trentina di capi bovini ed una
diecina di ovini, che trasportano al comando di Pinerolo. I danni sono rilevanti,
grave il pedaggio tra la popolazione: quattro morti (i fratelli Ferdinando
e Albert Pietro Barret, di 58 e 69 anni, il quarantenne Arturo Bernard
e il trentanovenne Alfredo Bonaud, tutti di Perosa Argentina) e sei
feriti (Giovanni Pietro Beltramo, di 74 anni, Frida Eugenia Baret, di 12
an~i, Enrichetta Grill, di 85 anni, Lorenzo Giovanni Laggiard, di 58 anni,
FelIce Caffer, di 57 anni, tutti di Perosa Argentina, e Clementina Trevignono,
di 44 anni, di Torino) 6.
Prima di allontanarsi dalla zona le SS italiane, affiancate da SS tedesche,
rastrellano la Val Germanasca. Come comunicher il sottotenente
la di~ion dj -Nlann che a noi ta nto cara e che per noi r ive ' te ta nto
valore. E fa lso pa rla re di S- NIann u raino. Bisogna dire in questo modo:
un uCl'aino che fa pan e delle unit armate delle S, ecc. ecc. ",. (Es istfal.
J'ch, u?n t!inem uh aini dlen S-Mmln zu S'p/eehen. Es muss richtig Ilei _
sen: em III den Waffen- Verbanden del' S dienender Uhainer usw,)2~.
702
Per metter ordine tra le unit SS in Italia, Himmler procede a questo
nLO ad una nuova nomina: quella, a pa rtire dal 15 giugno 1944, del co~~
ndant delle WaJJen- nel lerritorio della repubblica di Sal scegliendo
~In uomo pa rticolarmente energico, l' -GruppenfiJh7'e7' und Generalleutani
der WaJJen-S Karl von TreuenCcld. La nomina viene falta con latlo
fl ef non urlare eventuali su selbilil. Il 7 maggio dal Feldkommandostelle
Parte cos una lellera per il pupillo Ka rl Wolff (siglal~ R '1M . 35/ 3?~
7 144) che di e: Liebes W6llfchen!, caro lu?etto. ?o~o LI no l~'O colIoqlll,o
ho dato l'ordine che le unit da Lei rorma te In ltaha SIano, con I?e~ale UI1l:
~ con tutti i rel ativi doveri diritti , a meno che non SI traltl di reparti
ldii' polizia . on efretlo dal 15.6.1944 ho nomina to omandante presso l'AI to.
comandante delle e della polizia in Italia [cio lo stesso Wolff. N.d.R.j
l'SS-Gruppenfiihrer ttnd Ceneralleutnanl der' WaJJen-S von Tre.u:nr~I~ .
he Lei conosce molto bene e che ha una solida conoscenza capa Ila mdl~
are>i. A questo punto Himmler lascia lo stile burocratico c aggiung~ dando
orne sempre del " tu" a ll 'amico: Qu,i acclu~o c' anche. un~ lellenna ch
li devo manda re. Cordi ali saluti e arrivederCI presto! Hcll Hler! Il tuo fedele
Heinrich Himmler" 25. .
La scelta di von Treuenfeld veramente perfetta. Quel generale nato Il
31 marzo 1885 a Flensburg, ai confini con la Danimarca, dove si sarebbe
conclusa nel maggio 1945 la parabola del Terzo Reich, e che aveva la. tessera
SS numero 323.792, il castigamatti adatto a raddrizzare certe sItuazioni
pericolanti. stato comandante delle WaJJen-SS Nord nel 1941, delle
Waffen-SS Bohmen-Miihren dal dicembre L 941 al .luglio 1942, . del~e WaffenSS Russland- ad nel 1943 ed ha, soprattutto diretto l ~ ca~cl a al volontari
cecoslovacchi ch , lanciati i in paracadute da un l-Ialifax l1lglese, hanno
portato a termine il 28 maggio 1942 nella Kirchm~yerstrasse di Praga
l'attentato contro l'SS-Cruppenfi1hrer Reinhard Heydnch, Relchsprotektor
della Boemia e della Moravia. Von Treuenfeld in quei momenti non bad
a spese: mobilit diciannove ufficiali e 740 SS e, pur avendo ?ovuto ~opportare
14 morti e ventun feriti nelle proprie file, riusc a stermmare gli attentatori
asserragliati nei sotterranei della cattedrale di San Cirillo e Metodio
della capitale cecoslovacca. Dal momento in cui scopr il luogo in cui i paracadutisti
si erano nascosti ci mise per liquidarli soltanto sei ore. Aveva come Himmler avrebbe scritto al suo <dupetto " - una solida conoscenza e
capacit militare ", ein solides, soldatisches Wissen und ~onn.en. .
Lo avrebbe dimostrato una volta di pi con le sue direttive ferOCI nella
lotta antipartigiana nella Venezia Giulia e con quelle .per le unit~ impi.egate
nelle vallate alpine. Con lui comincia un nuovO penodo della vita del volontari
SS italiani che dovranno assumere un volto ancora pi duro e comportarsi
con spiet~tezza. Il tempo delle ambiguit finito: da adesso alla fine
la parola sar soltanto alle armi ed alla disciplina ferrea.
703
CAPITOLO VI
DUE BATTAGLIONI AL FRONTE
INQUADRATI NEI REPARTI TEDESCHI
Un seumanale S5 a Milano
Sabato 28 marzo 1944 compare a Milano un nuovo periodico. Si chiama
"Avanguardia europea" l ed ha come sottotitolo la dicitura quanto ma'
d
.I
strana I "settimanale politico-letterario. La sua redazione si trova in
quel "quadrilatero delle forze nazifasciste" che va da via Moscova fino a
piazza della Repubblica (allora piazza Fiume), cio al numero 4 di corso di
~orta ~ u~va, telefono 60.548. Viene stampato nella tipografia Gemest, in
VI~ Galilei 7, e ne direttore responsabile Felice Bellotti, un giornalista
milanese che, gi camicia nera in Africa Orientale nella Divisione d'assalto
X X Vi Il OUobre, era stato corrispondente da Berlino de "La Stampa" e
che non manca in alcun modo di dimostrare le sue simpatie per il nazismo.
"Avanguardia europea" il nuovo settimanale per i volontari italiani
nelle 55 ed ha preso il posto dei giornaletti che i singoli battaglioni hanno
provveduto, a cura delle loro sezioni propaganda, a stampare durante la loro
prima permanenza in vari centri dell'Italia settentrionale. Tutte le unit
composte da volontari stranieri ne hanno uno: serve all'educazione politica
e all'indotLrinamento dei soldati, ed posto SOllo il controllo e la u.pervisione
dell 'Ufficio per l'educazione germanica (Cennanische Erz iehung
~mt. I~l) d~l~ 55, che sl~mpa anche altri giornali e opuscoli eli propaganda
lJl diecine di ~mguc stramere. Quello delle fran esi si stampa a Parigi al
numero 24 di Avenue Recteur-Poincar e si chiama "Devenir" e porta a
sua volta uno strano sottotitolo: Journal de la Communaut Europenne"l
ma impaginato in forma abbastanza moderna, con grandi fotografie.
Quello che viene preparato a Milano francamente di tono grigio e deprim~
nte, e rivela. nella sua impaginazione un certo qual carattere germanico,
prl:'o di fantasia, anche se in prima pagina campeggia un disegno di Boccasile:
un soldato delle S5 (ma senza distintivi) che suona l'appello. In alto
a destra una manchelle dice: Chi non sa portar l'armi in mano, volti cantone
e stia zitto , una frase pronunciata nell'Ottocento, e per tutt'altri motivi,
da Cesare Balbo. .
L'articolo di fondo del direttore: Per la bandiera. E il direttore spiega:
704
"Questo settimanale esce all'insegna della Nuova Europa. Senza equivoci,
senza riserve, senza tentennamenti. L'Europa di domani per la quale ci
battiamo un'Europa che sia una comunit di popoli, nella quale i pi
forti siano garanti dei diritti dei pi deboli, i pi ricchi responsabili del benessere
dei pi poveri, mentre, a loro volta, i pi deboli e i pi poveri collaborino
con la loro lealt e con il loro lavoro al progresso morale, culturale
e materiale del continente.
A questo punto il direttore diventa ancora pi esplicito: I ponti con il
passato sono tutti bruciati. I barbari d'oltremare hanno dimostrato di avere
in odio non gi la sola cultura germanica come volevano e vogliono pertinacemente
dar da bere, ma tutta la civilt europea. Questo perch i princip
morali e sociali della vecchia, ma immortale Europa, figlia di Roma, sono
campo per l'onore del popolo it,a liano e per la ri"n ascIta d eI l a patn'a "I, ente
maggw'Sre,S Ferr,e ro IOv1a9n2m4, di Palagano (Mo de na ) ;
nomI,, cos COme risultan o dal settJ, manale, sono questi,: onan,o SS T OSI A"ntom,o'
clals se 192,7 di Roma,
1' 0narw'S S FabelhnI Gmo, c asse ,
SS-Untersturmjiihre1' Hafn er Rodolfo, nato a Trento nel 1920; I ' , d ' t' si interrompe:
sono pi di treSS-sottotencnle Corticelli Giuliano, nato a Taranto nel 1922; poi la pubblI.caz.IO ne del
no,m , , "moc> na guida funebre, Allora I. l dr,
SS-Obmclunj"h,. . Ma y K u N, nato r"n Gecmama nd 1920, IO , il ,,"',m ana l, '"K h ,' a
dI dIventarde. uv i "a p,i,ologko ave",b , pro ba SS-L'gion.,io Baini Ang,lo, nato a an Giuliano Milan,,, noi 1910, ~amm bloc" l'd,neo, ,h,.
dal pulnto I
t
, Al suo posto, e con rilievo, mho
' II arruo amen l. , l' SS.C'PC'. 'maggioTO B'Noldioi Antonio, n"o a Voltido (Cc,",.na)
~wt, df,tt. n'gat". 'ug . . ti "il ,"mp.nam,nto rn mea.
S1S9-1L1e;g ionario Alvi no Armando, nato a Napoli nel 1921; !b~l afa: pubblicare una
tabella dI premIa p
SS- Legionario Maltini Giovanni, nato a Prato nel 1903; ,
SSC.pcmle Tdv,lIa ilvio, nato a Roma noi 1923, ,ci diferr. di ""nda da,,, . ..
SS-CPCralm~.TO Rnman. Vin"n,", nato a Rovo di Puglia (Baci) tto'm,nt' SS Flicl<
M~",mo, d~:;,:~o~: Giovanni (Pia"n,,),
1918; .. . . _ . . ,gm', SS Odand.n~ p",,~, ~: SS.s.'g" ", maggw," C", ro V,h., nato a
Cma d'Ila p"" (P,mg,a) >.<m'e SS Gcand, G ..v anm,. Gui.d o Vnio, ,"Moatie i(tMtimila.
n(L.)i,v o,"o),
1917 'o SS Fia"hi Oocam,", d, Ro"gna .1 SS.C'a pom'm.gg.'.m .Pm ,. Rob'n., nato a
S'cod,lIa (P",., ) nd 1920; i'.g<i,'n" ario SS M"at.tt. E ,m'n'gi ldo , d, M"n .
SS-Sergente Rangoni Loris, nato a Poggibonsi (Siena) nel 1921 ,
, , p merito di gue1Ta l
li 6 maggio "'mpace un _ ndo eleneo, ,rgomioOnZalO,in.l SSe rG atl,, , ' M'l o rom osso
capora e; En~,ro, d, ~a~hP !"'gio,,",;. SS Torano D,ci~o cla"e 1924, di Po'zo Nuovo
(Padova), igiona,io SS Magoa .. Alf"m, ' " " ,,11, (Ancona), pmmo"". , capnL.g.on."o SS AV_n Goenno, cla"e 1912 d, S. Tomm",o (Belluno); le; . . . d. C "c1nu.v.
Abate (Montakm.-S,,L.g;onorio SS Vigin i Vi tlorio, cla", 1924, di Mocnico al S,do (B'cgamo /#01, SS
M,ngh,m Gughelmo, t a
Caporale SS Garzo Pietro, classe 1917, di Seminara (Reggio Calabria); ) promosso
caporalmagglOr~" mosso caporale;
e7'gente SS Marano F rancesco, classe 1920 dI. Rocchetta Sant'Anton ,u"ionario SS BIg
lm' o Ald o, dI Todn' nPo , pro promosso caporale;
(Foggia); ;,s.i' ,nan. S S Ira l"" or Gt' U, eppe 'dI ' eCs aro, bb'o (Como) promosso
capora05 , l!' L dro I erno I ,
Leg" na";o SS F,a"ini Locen,., cla", 1924, di Agnaddlo (Ccemona); tionano SS Co,tI" ,
can ,
Cap.mlm.ggioe, SS Elia M"io, cla", 1914, di Napoli, ; . . . M d (Milano), peom",,,, ca
pocak
S"g,"" SS M ,n'hicchi Ri"aed., cla", 1914, di A'q uaviva (Si,na), ~ion",i, SS Conwnor F
ehoc, dt ,a
Soltotenente SS Antonelli Arnaldo, classe 1920, di Castilenti (Teramo);
(SCerregmenotne a)m; aggiore SS Ramazzotti Lamberto, classe 1916, di Filouran
Legionario SS De Mayda Vincenzo, classe 1924, di La Spezia;
Legionario SS Ciavarella Oreste, classe 1928, di Milano;
Legionario SS Casali Felice, classe 1924, di Milano;
istintivo d'onore di f erito , ' d' San Fratello (Messina);
. SS Capnno AntOnIO, I
apomlmagglore "l d' Venezia'
apomlmaggiore SS LoregglaG~nglO o; ~i Lipari (Messina);
l . re SS Cullotta IOvann,
aj;ora magglO , di Messina; ,
egionario SS ValentI S~lvato~e, d' G o elIo d'Adda, caSCIna Cristina
'gionarlO' SS Motta FIOrentIno, I r pp
Legionario SS Lai Giovanni, classe 1921, di Santad (Cagliari);
Legionario SS Venturi Tullio, classe 1923, di Vergato (Bologna);
(SBorttiontdeinsei)n; le SS Andriulo Giovanni, classe 1920, di Francavilla
Legionario SS De Seriis Vincenzo, classe 1924, di Bari;
L egionario SS Magnani Alfiero, classe 1913, di Chiaravalle (Ancona);
Legionario SS Mingotti Paris, classe 1913, di Imola (Bologna);
Milano), ,
Fontana " " a a sottolineare la totale dipendenza dal
Con una certa dose d IngenUlta, m d'" d l 3 giugno 1944 riporta aIeu772
I"deschi in campo mI' l'I tare, "Avanguar la e" l comdportamento' el v o' " ff ' ali germanIcI su
ni giudizi espressI da alcu.nI U I~I lt forse che i nazisti non storcono
' ''aei mandat," m lm' ca. E la pnma vo a, , 113
il naso, ma la loro valutazione quella di un maestro verso l'allievo, cOI)
giudizi cii sufficienza sulla pagella.
27 aprile 7944 La collaborazione con i volontari italiani della SS stata
buona e non si ebbero assolutamente punti di attrito. La prontezza all'im_
piego di ufficiali, sotLufficiali e uomini stata sempre egualmente eccellen_
te. Nelle azioni di pattuglia e nella difesa contro gli attacchi nemici essi si
confermarono buoni. [ ... ] Il comportamento militare degli ufficiali stato
ineccepibile. Sottufficiali e truppa si sono adoperati con la loro pi grande
passione perch venissero eseguit.e le disposizioni germaniche al riguardo. I
camerati italiani in trincea sono sempre felici di combattere e di lavorare.
Come giudizio sintetico io ho avuto l'impressione che gli uomini della Ss
italiana sono gli idealisti del loro popolo, idealisti che hanno dolorosamente
la coscienza del tradimento e tendono a ripristinare l'onore dell ' Italia Con
l'impiego senza riserve della loro vita."
tenente StUtz
comandante di un reparto sulla destra della SS italiana
27 aJniLe 1944 [ ... ] I sotLufficiali dnno l'impressione di risolutezza e di
spirito combattivo; la loro condotta militare rigida e disciplinata. Nelle
ispezioni ho sempre trovato le posizioni clelia SS italiana pronte alla difesa".
tenente J uckenack
117
di pi giorni quasi insopportabile. Ad A. abbandonammo la ferrovia e
proseguimmo con autotrasporti. Per due volte stormi di "liberatori" ci SOr,
volarono senza scorgerei [ ... ] Durante le prime ore della notte del giorno
seguente raggiungemmo un paese delle retrovie della zona d'operazioni.
Gli inglesi sono a meno di sei chilometri [ ... ] Una compagnia del Battaglio,
ne va in linea: la prima [ ... ] Gli uomini si preparano: sono allegri. I loro
camerati delle altre compagnie li guardano quasi con invidia [ ... ] Non an,
cora buio quando la compagnia su tre camionette, stipatissime, parte per la
linea. Ad un certo punto gli autotrasporti si fermano. Siamo a tre chilorne.
tri dal nemico e bisogna proseguire a piedi ... Un casolare nascosto da fra.
sche la sede di un comando di compagnia delle SS germaniche. I nostri si
uniranno ai camerati tedeschi che vigilano su questo settore.
"Gli americani - dicono i tedeschi - hanno un osservatorio in questi
paraggi, ma finora non siamo riusciti a trovarlo.
- Lo trover io - borbotta il capitano - vedrete.
Ed infatti il giorno dopo, un po' prima di mezzogiorno, l'osservatorio
individuato. Due colpi di mortaio sono sufficienti per rovinarlo completa.
mente.
- Gul.' KajJuU' - grida un maresciallo tedesco - Rommel ha ragio.
ne.
La ragione di Rommel consiste nell'aver dato al comandante della pri.
ma, capitano Buldrini, la croce di ferro di seconda classe nel 1942, in Afri.
ca".
Gli americani , racconta ancora il tenente delle Waffen-SS, sono sec
cati della presenza dei nostri: essi sono a meno di venti metri, odono i no
stri canti e pensano di molestarci. Un piccolo attacco locale, pensano, suf
ficiente per liquidare gli Italiani. L'attacco preceduto da un bombarda
mento di mortai. Le bombe fioccano ed i nostri si divertono nell'accompagnare,
con titoli pi o meno graziosi, gli scoppi di esse. Chiunque riderebbe
nel sentire deridere l'abilit dei morti eri nemici in un gergo veneto-napoletano.
Tutti: fuorch gli americani.
Alle sedici i nemici scattano e contemporaneamente scattano anche i
nostri fucili mitragliatori. Per venti minuti gli americani tentano di avanzare,
ma poi desistono: costa troppo caro il terreno in Italia quando nOI1 ci
sono gli attendisti. Si torna alla calma ed ai canti.
Ci sono, naturalmente, anche i feriti. Un inviato di "Avanguardia" va
a trovarli in un ospedale militare in collina che porta il nome di "Maria
Immacolata". Una suora guida l'inviato che entra nella stanza degli ufficiali,
dove c' il capitano Arturo Dal Dosso, ferito al torace: Guardiamo
con ammir~lzione q uesto vecchio combattente di tanti fronti , dice l'anonimo
scrillore, ancora una volta egli ha versato il suo sangue per la saivezzil
della patria, ancora una volta ha guidato gli uomini della sua compagnia
contro il nemico.
178
Nemico? S. Fulmineo ci colpisce l'orrore del fratricidio consumato.
Italiani, contro italiani, i veri figli d'Italia contro i rinnegati vendutisi
all'oro straniero. Forse tra di loro ci sono anche degli illusi, perduti dietro
un sogno vano, dietro una chimera ideologica. Schiavi di un'ideologia, e
perdono un uomo e due carri armati di medio tonnellaggio del 7.st Armored
Regiment, ma portano con s 61 prigionieri, tra cui diciassette italiani.
Il sottotenente Giuseppe Giorgi finir nel Texas, nel campo di Herefard.
Ad Anzio/ Nettuno, all'interno della testa di ponte, vi sono volontari
italiani antitedeschi che sistemano i depositi di munizioni degli angloamericani,
e civili che ripuliscono la citt dalle macerie. Ventiduemila abitanti
sono stati evacuati con navi a Napoli: ne sono rimasti 750 che lavorano.
L'ordine viene mantenuto da gruppi di carabinieri arrivati dal Sud assieme
a bande che tengono concerti per chi, rientrato dalla prima linea, ha un periodo
di riposo. Il comando del VI Corpo americano in una cantina, tra
botti di vino e depositi di aglio. C' anche un teatro sotterraneo per duecento
uomini e ci sono docce. Ogni soldato alleato ricever almeno una volta in'
quei mesi il ca~bio totale dei vestiti.
Dalla parte dei tedeschi vi sono "montagne" di cadaveri. I bulldozers
scavano fosse comuni nelle quali i corpi vengono interrati a centinaia. I nazisti
hanno impiegato il Goliath, un carro armato semovente carico di
esplosivo guidato verso le posizioni alleate senza uomini a bordo: l'arma
non sar risolutiva, ma il primo giorno, il 13 aprile, sar un carnaip, come
dir il diario storico dell'esercito americano. I tedeschi lanciano anche bombe
a scoppio ritardato (le Butterfly Bombs da 470 chili) e con l'artiglieria a
hll1go raggio sistemata sui Colli Albani riescono a battere il ponte sulla ferrovia
proprio dietro la chiesa di Anzio. Fanno anche propaganda per radio:
lo speaker Sally trasmette le ultime novit musicali americane e lancia
frecciate assieme al suo partner George. In citt, tra le rovine, sopra una
macellel'ia, rimasta intatta una frase di Mussolini dipinta sul muro al
727
t~mpo in cui lUllO sembrava facile: "Se per gli altri il Mediterraneo una
strada, per noi Italiani una vita. . ..
Com supremo regalo Himmler' su proposta ~ Wolff, concede agh I~ali
ani sopravvissuti il diritto di portare, al pOStO di quell. rO,sse, le r:nostrlne
nerc delle SS, Con la prova data in modo completo, ~lce I~oltre Il. comu_
nicalo relativo, prevista per queste unit, come ultenore r1COnOSCI,~e~to,
un distintivo parli colare - simile a quelli portati da val~rose DIVISIO~
germaniche - sulla mostrina destra che, periI momento, nmane s~ro~v l:
sta di contrassegno, La prova del fuoco ha lrasf~rn:alo, dunque, ~gh oc~hl
nazisti quesli volontari italiani in vere S , al pari di quelle daneSI, bosnrache,
galiziane, norvegesi, belghe e francesi impiegate sul fronle dell'Est.
L 'allenamento antiguerriglia coi cani
Ma la maggioranza dei volontari italiani non andr mai ~n li~ea, contro gli
angloamericani o contro i russi, e sar sempre lenuta In disparte. I due
battaglioni che - su sollecitazione di Mussolini e ~er ~~o ~co po puramente
politico - sono stati ammessi al fronte come veri mllnan ha~no g~duto,
se cos si pu dire, di un privilegio, Tutti gli altri,. co~'era, chIaro fm dal
principio nelle intenzioni di Himmler, verranno Impiegali sempre come
forza di sicurezza e di polizia alle spalle della Wehrmach.t, nella lo~ta alle
bande partigiane. Nonostante i giuramenti di fedelt a Hitler ~ le ~Ipet~~e
manifestazioni di adesione al nazionalsocialismo durante le cenmome mIlItari
l'ombra della possibilit di un cedimento continua a sussistere. E poi
que'1I0 della lotta antiguerriglia il settore che pi interessa ~er~ino. .
CAPITOLO VII
SEI SOLDATO DELL'ORDINE EUROPEO
CHE DOMANI GUIDER I POPOLI
Una poesia sui rastrellamenti
Conclusasi la parentesi guerresca sul fronte di Nettuno e placatasi l'onda
dei ricordi di quei due mesi faccia a faccia con gli angloamericani, i volontari
dalle mostrine rosse ripiombano subito nell'amara realt della lotta anti.
partigian.a. Tutt~ i battaglioni ricevono ordini precisi. Il terzo del 20 Regglme?
to di fantena (Waffengren.-Brig. SS Italien Nr. 1) viene spostato il
18, gJUgn~ dalla zona di Pinerolo a quella di Arezzo per prendere parte
ali operazIOne BB-Stab Griln-Ost (Bandenbekampfung), lotta contro i
banditi", e riceve in codice il nome Leuchtturm, faro. I volontari SS appartengono
al gruppo che, all'arrivo dalla Germania, si era sistemato in caserma
a Torino e aveva avuto come primo comandante il maggiore Ereno
Gion~. Ora il comando del battaglione piazza una compagnia (con la compagma
co~a~do) a S. Sofia, un'altra a Bibbiena ed una terza a Campigna,
operando mSleme con reparti germanici e della milizia fascista incendi di
case e rastrellamenti con morti 1.
A Centallo, quasi a met strada tra Savigliano e Cuneo ci~ in Piemonte,
si trovano in fase di riposo e di riorganizzazione i red~ci da Nettuno,
e il Bollettino Informazioni del Comando regionale piemontese del
CVLN (Corpo volontari della libert) del 16 giugno riferisce: Non ancora
accertata la consistenza. Le truppe hanno il morale bassissimo 2. A Cuorgn:
all.e porte del Canavese, il presidio tenuto da una altro battaglione di
SS Italiane. Il 29 giugno i partigiani della VI Divisione Alpina GL di
"Bellandy" attaccano la caserma assieme ad altre forze ribelli della zona:
la lotta durissima, alla fine il reparto che si trova assediato si arrende
consegnando un copioso quantitativo di armi. Il giorno dopo, avuta via libera,
la VI G.L. occupa Ponte Canavese, sei chilometri pi avanti all'inizio
della Val Locana. '
~esse in ~ll~rme da questo avvenimento, unit del I Battaglione del 10
Reggimento, clOe del Battaglione Debica che rientrato dalla prova di fuo~~
n.ella testa .d~ ~onte di Nettuno e che i tedeschi considerano la loro punta
diamante, Imzlano - sotto la guida germanica - un duro rastrellamen125
to nella zona di Corio Canavese e della Valle di Lanzo. Comandante del
presidio di Corio, un paese tra valli e montagne a quota 624, quel tenente
Aldobrandino Allodi che a Cuneo si era sposato nel dicembre del 1943
andando in chiesa in land dopo il sanguinoso attacco a Vinadio 3. A sud di
Pinerolo, invece, la seconda compagnia dci I Battaglione del 2 Reggimento
SS italiane guidata dal capitano Giuseppe .Euer e dal sottotenente Bruno
Benedetti rastrlla prima la zona di Campiglione (5 giugno) e poi si porta
con rapido spostamento a Sangle, in Val Chi 'one (8 giugno). Ma su questo
reparto torneremo pi avanti, per l'accontarne la Loria particolareggiata.
II 12 giugno, alle ei del mattino, sedici-ventimila nazifascisti (la cifra
difficile da stabilire) circondano i monli del Verbano con presidi e posti di
bio o ulle strade principali del triangolo Nord Cannobina-Val Vigezzo
Est, Val d'Ossola ud-Ovest, carrozzabile litol'anea del Lago Maggiore da
Fondo TO 'e ino a Cannobio. L'operazione condotta da due divisioni
qua.lc.uno dei volontari italiani dalle mostrine rosse - ormai compatti nella
dediZIOne al Fuhrer e indottrinati nel concetto di una Nuova Europa ripulita
dai rigurgiti democratici - suscitano impeti lirici. Un "poeta", in
questo senso, il sottotenente delle Waffen-SS Vincenzo Aita, probabilmente
piemontese, che, sull'onda dei ricordi di un'operazione condotta in Piemonte
contro i banditi, compone Maggio '44, che "Avanguardia" pubbli~
a in terza pagina come "poema" in omaggio al valore dei nazisti italiani.
E una "poesia" sulla guerra civile, nasce nell'atmosfera della lotta fratricida,
tra raffiche di mitra e lancio di bombe a mano. Un documento sconcertante,
che riproduciamo totalmente. Il massacro sui monti liquidato con il
ricorso alla lirica e al sentimento 6.
MAGGIO'44
Primavera. Alba fresca. Ci si ammazza
sui monti del Piemonte
fra Italiani.
II plotone rastrella. Vanno cauti,
stringono le loro mani
armi contro i ribelli.
Armi contro i fratelli
armati dal nemico.
Che belli questi monti,
727
728
fiorili sollo il sol primaverile!
Laggi in fondo il massiccio,
ancor bianco di neve,
par doralo ...
Acl un lrallO una raffica ...
l'agguato!
Si senle il "Tompson" dietro
quel roccione,
in fondo alla spianata,
e colpi di fucile.
Il plotone
si scaglia conlro il vile
nemico, che gli ha teso l'imboscata.
Legionario, perch vai cos solo,
isolalo cla lulti i tuoi compagni?
Sla allento! t'han visto ...
l'han mirato ...
_ acciclentaccio ... , t'hanno preso al fianco!
S'accascia il Legionario ...
stanco .. . , slanco ...
I! plotone passato
di slancio e non l'ha visto.
Da lontano si senlon diradali
i colpi di fucile. Radi e lontani ...
Ora son cessati.
Un lamento
diventerai tu pure
Legionario ...
Tace, sorride lento,
poi gli dice:
- E tu come ti chiami?
- Volontario SS
Claudio Lami!
La morte scende, piano,
729
sul suo viso,
e vi depone, pallido,
un sorriso.
Un sorriso che sembra
voglia dire:
- Capitano,
Vi ho fallo un volontario .. .
io ... sul punto di morire ... !
Una notte nell 'Alta Val di Susa
La prima corrispondenza dalle gole alpine, cio dalle vallate piemontesi
dove si trovano le bande partigiane, compare su "Avanguardia" sabato 13
maggio, a fianco dei servizi dal fronte di Nettuno. E- datata Zona di operazioni
ed ha come titolo Fuochi nella notte. L'ha scritta il sottotenente L.
Revelli, il quale racconta una notte nell'Alta Val di Susa, con i volontari
italiani SS .appostati in sei caposaldi mentre gli aerei alleati cercano i fuochi
di segnalazione per lanciare rifornimenti ai partigiani. un'introduzione
psicologicamente cauta e indolore al capitolo Lotta ai banditi, che si appoggia
pi che altro ad una specie di "folclore" militaresco e sorvola sul
sangue che scorre nello scontro tra fratelli e fratelli .
Il battaglione in assetto di combattimento l>, racconta l'ufficiale delle
Waffen-SS, e si avvia verso le zone assegnategli per obiettivo. Giungono
informazioni pi precise: il nemico ha lanciato un centinaio di paracadute
nella zona compresa fra monte B., il colletto di San G. e B. Quando arriviamo
al nostro posto di blocco di F. il sergente ci mostra contento il regalo
calato dondolando dal cielo proprio nel giardino della casetta che ospita i
nostri soldati. Il paracadute, col suo bianco cassone di cartone molto spesso
e resistente, venuto ad afflosciarsi esattamente in mezzo a quei quattro
metri di terra davanti alla casa, tra le risate dei nostri legionari all'indirizzo
degli inglesi, compiacenti donatori di una mitragliatrice, quattro fucili
mitragliatori, venti pistole e quattro scatole di munizioni. Il nostro portafortuna
quatlordicenne si entusiasmato: ha il volto acceso, gli occhi lucidi.
"Signor tenente, chiss la faccia di quegli aviatori inglesi se 'saprebbero'
che ce l'han mandato gi proprio a noi della SS! " . Il sacco piovuto dal cielo
non poteva non colpire la sua fantasia di ragazzo.
Ogni reparto ha avuto l'indicazione della localit da raggiungere. Bisogna
far presto, il rastrellamento deve essere eseguito il pi celermente possibile,
per impedire che i ribelli possano fare in tempo a vuotare i cassoni e
a tagliare la corda con le armi che questa volta gli inglesi hanno davvero
portato. Dopo alcuni minuti di attesa, di un silenzio opprimente, che riesce
anche a fare un poco di paura, la stretta valle rintrona dei primi colpi.
130
Una mitragliatrice l in fondo comincia a cantare ... La fucileria diventa
sempre pi intensa. I ribelli, sorpresi dall'attacco improvviso dei legionari,
cercano di riguadagnare la montagna. Le fiammate delle nostre bombe a
mano squarciano qua e l l'oscurit della notte. I razzi verdi, ad intervalli,
segnalano la posizione raggiunta dalle nostre punte. Il crepitare di fucileria
ora diminuisce sempre pi sensibilmente. Alle tre del mattino gli ultimi
spari, e la valle torna silenziosa .
Il sottotenente L. Revelli chiude il servizio con una "predica". I legionari
della SS italiana, dice, non vogliono usare le armi contro i loro fratelli,
essi sanno che tra le file dei partigiani vi sono anche molti camerati
valorosi, che hanno combattuto eroicamente al loro fianco in Etiopia e in
Albania, in Libia e in Russia. Che tra di loro non vi sono solo dei banditi o
dei senza patria venduti al nemico, ma anche italiani che amano la loro
Patria, e che in quel tragico giorno di settembre, dinanzi allo sfacelo, hanno
preso la via della montagna. A questi vogliono parlare i volontari della
SS italiana, a questi chiedono di ascoltare l'invocazione della Patria. 11
fronte dell' Italia a Nettuno, il nemico dell'Italia a Nettuno. L si combatte
perch la Patria non muoia.
Ma che cos' veramente la Legione SS italiana? Lo spiega in un suo
editoriale lo stesso periodico stampato a Milano per i volontari sparsi nelle
varie zone assegnate dal Comando tedesco per i rastrellamenti. Nella Legione
, riporta "Avanguardia" del 20 maggio 1944, esistono solamente
doveri, perch i diritti si conquistano sul campo di battaglia; nella Legione
proibito lamentarsi, perch chi si lamenta non degno di essere un SS;
nella Legione bisogna obbedire ciecamente perch nessuna colpa pi grave
della disobbedienza. Ed ancora ricordate che oggi la SS un ordine europeo
e che dal momento del vostro arruolamento sino alla fine dei vostri
giorni voi avrete fratelli tedeschi, francesi , valloni, belgi, olandesi, norvegesi,
danesi, spagnoli, ucraini, lettoni ed estoni, questi ultimi da mesi duramente
impegnati contro il bolscevismo. Ma soprattutto pensate che il vostro
passato non deve pi esistere per voi come non esiste per la Legione sino al
giorno nel quale, paghi del dovere compiuto, voi farete vittoriosi ritorno alle
vostre famiglie e ai vostri doveri di cittadini.
E un'altra cosa dovete ascoltare. La SS una milizia scelta, una milizia
d'onore e di fede, non - come vorrebbero far credere i nostri nemici
(che sono poi i nemici dell'Italia, cio gli ebrei, i massoni e i ... simpatizzanti)
'- una specie di Ghepe mascherata. La Legione SS italiana composta
esclusivamente di truppe combattenti, di soldati che hanno giurato,
per la vita e per la morte, di restituire all' Italia il suo onore, la sua indipendenza
e i suoi confini.
Il linguaggio, come si nota, cambiato, ha assunto un tono germanico
, secondo gli ideali di Himmler. La Legione SS italiana uno dei gruppi
di quell'esercito europeo con le mostrine nere (o di altro colore) che si
131
prepara con una lotta feroce, massacrando chiunque gli si oppone, a diventare
il dominatore del continente, se vincer la guerra. Nelle sue file non
c' la possibilit di defilarsi come pu accadere nell'esercito di Sal. I volontari
vengono tutti mandati allo sbaraglio, una volta entrati in quei battaglioni
di brigata; l posso sapere il perch del mio appello. Si deve partire, partire
contro i fuori legge, contro coloro che, pure figli di figli migliori, rinnegano
ora la fede del padre. Mi vien dato uno zainetto con medicinali, mi si arma
di mitra. Sembra una cosa seria. lo non ho mai partecipato ad azioni di
guerra: sento dentro di me un non so che, quasi una punta che non punge,
quasi un dolore piacevole [ ... ]
I camerati germanici parlano tra loro e ridono: io non capisco niente.
Arriva una autoblinda, la segue un carro armato. Una fila di cinque camions
aspetta l'ordine di partenza. All'una e quarantacinque siamo in moto
[ ... ] Sto seduto sul parapetto dell'autocarro con la cassetta dei medicinali
fra le ginocchia e il fucile pronto all'offesa [ ... ] Siamo ormai in piena montagna.
Abbiamo lasciato la Val di Susa alle nostre spalle [ ... ] Sono passate
quasi quattro ore da quando siamo partiti e sembra di avere vissuto
un'eternit. Ognuno si chiede dove andiamo, ognuno desidera il pericolo,
vuole il nemico. Passa un'altra ora. L'immagine vaga di un fortino ci dice
che siamo vicini alla <;ima: fa freddo [ ... ] Ci fermiamo. Un ordine: tutti con
le armi in pugno ci avviciniamo al fortino. Un allarme: mitragliatrici puntate,
orgasmo dei giovani che vorrebbero far fuoco anche sulle sterpaglie del
monte, di nuovo in marcia [ ... ].
734
Il reparto delle SS italiane scavalca la cresta, arriva alle baite di Balboutet
e pOi scende a Fenestrelle, dove tutte le case hanno le porte sprangate.
Durante la giornata si spara, ma nella corrispondenza che come sempre
asettica non si fa cenno al rastrellamento. Il sergente Ceselin dice soltanto:
Giro un po' per il paese: parlo con i legionari. Hanno debellato per il
momento l'insidioso nemico e sono contenti. Il servizio si chiude come se
quella fosse stata una gita in camion in alta montagna, anche se vi si avverte
profondo un senso di ansiet: Sono le 2.30. Nel mio lettino sto coricato
e il pensiero fugge: penso a Dio, a mia madre, a mia moglie; poi chiudo
gli occhi.
Un altro ''poeta''; Il babbo SS))
tempo di rastrellamenti e anche di "poesie": l'adesione al nazismo fa
proliferare gli scribacchini tra i volontari. Uno che si firma Il babbo SS e
che dev'essere un reduce di Nettuno ha composto in quei giorni una Tiritera
al mio bimbo che una miscela di odio ai massoni, agli ebrei ed agli
americani, e di amore ai reparti comandati da Himmler. Un documento
anch'esso quasi incredibile di quel tempo non comune:
E giro giro tondo
TIRITERA
AL MIO BIMBO
andremo intorno al mondo
a vedere come tondo,
a vedere pellegrini
che colgon mazzolini
di gigli piccolini
e vengon d'oltremare
a sentirei cantare.
Che cosa canteremo?
che giochi mai faremo?
canteremo canzoni
per sfottere i massoni
che non ci mandan gi
perch facciam bu-bu,
ma non per questo soltanto
per far pi bello il canto.
735
136
Vienimi, bimbo, insieme,
monteremo in trireme,
gireremo i paesi,
vedremo roghi accesi
per cuocer cerbiattini,
leprotti e buffalini,
che dobbiamo pur sbafare
se vogliamo campare.
Sbarcheremo' dal mare
se a piedi vuoi andare,
ti porter in villaggi
dove vedrai dei paggi
rendere onore a un re
pi piccolo di te
e dei vecchi sapienti
che incantano serpenti,
dicendo: Laus Dea,
viva, viva il Giudeo,
viva, viva il "Fratello"
col Grembiulino bello,
viva, viva il "Dormiente'"
che fu del Grande Oriente,
viva, il "Maestro", viva,
che al Plotone sfuggiva.
Tornando alla trireme
andremo ancora insieme,
girando monti e mari
canali e laghi amari:
mai l'acqua assaggeremo
e allora sceglieremo
l'approdo pi indicato
nel lido pi isolato.
L faremo riposo
dal viaggio tempestoso,
l verranno a trovarci
festosi a salutarci
millanta e pi bambini
dai vestiti bigini:
Paolini belli, Ezietti
e Dorine e Caietti.
Perch porta n costoro
di aver appan enuto a bande ribelli , per il emplice motivo che erano in
possesso di regol are foglio di assunzione della RIV. Interpella to in merito,
748
l'ing. Tommasetti, capo servizio assunzioni della ditta in parola, il medesimo
ha dichiarato che detto accordo era stato stipulato verbalmente in data
15 c.m. fra la Direzione e il Comando in oggetto. Per illustrare <do stato
di cose creatosi in Pinerolo , il colonnello repubblicano aggiunge infine che
<de bande di quella zona gi operanti sono sempre state alimentate da uomini
dipendenti dalla ditta stessa come pure, bench involontariamente,
buona parte dei viveri che fino ad ora erano forniti e di cui disponevano
queste bande provenivano dagl spacci aziendali della RIV.
Due forche nel seminario di Rivoli
Agli inizi della Val di Susa un presidio delle SS italiane accantonato nel
seminario di Rivoli, dove c' anche la scuola allievi ufficiali della CNR. Il
26 giugno un gruppo di partigiani l'ha assaltato. Vi stata una fitta fucileria,
due ribelli - Giovanni Bargellini di Torino e Luigi Costantini di Laveno
(Varese) - vengono catturati e denunciati dal colonnello Cabras della
CNR al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato che ha sede a Parma
13.
. ~elIo stess~ seminario il 13 agosto le SS italiane impiccano due partiglalll
del Pol~sllle, esattamente di Baruchella, in provincia di Rovigo. Sono
Ro~olf~ ROSSI e Orlando Scavazza, che abitavano a Rosta, un paese vicino
a RI~olI, e c~e .s?no stat.i catturati durante un conflitto a fuoco. La.cognata
~ana AndnolI 111 ROSSI vuole vedere le salme al cimitero, ma glielo impedIscono.
Mi recai, racconter poi 14, al Seminario, caserma della SS italiana,
e chiesi alla guardia di parlare col capitano per avere il permesso di
vedere .le salme: S?no stata trattata in mal o modo, minacciata perfino di esser
fUCIlata se IIlSlstevo. Usciva in quel momento il capitano Galbiati. Lo
fer~ai e g~i ~hiesi tale permesso. Egli mi rispose subito: "No, perch quei
dellllquentl II non sono da vedere". lo ho insistito dicendo: "BenS loro lo
considerano traditore, per mio conto sempre del mio sangue. Della sua
persona [CIO del cognato R odolfo Rossi, N.d.R.] ne avete fatto quello che
avete voluto, ma il suo corpo intendo custodirlo io". Mi rispose: "Un bel
coraggio avete di parlare cos, non sapete che potreste andare fucil ata?"".
La donna, ottenuto un permesso dal sergente Valenta, ammessa al cimitero.
Il giorno dopo chiede di poter trasportare la salma a Rosta, paese del
f:atello, cOI~e aveva chiesto il mori turo al confessore prima di salire sul patl~
olo, e ~ple.ga. al capitano Galbiati che quell'uomo ha lasciato quattro figl!.
Egh mi nspose allora: "Meglio che il padre sia morto che vivere ed
educare, come traditore, quattro bambini" ". Poi si commuove, dice di sentire
rimorso e tira fuori dal portafoglio 500 lire e le offre alla donna facendole
firmare una ricevuta.
I due impiccati fanno parte di un gruppo di partigiani delle formazioni
749
Marcellin caduto in mano ai nazifascisti durante i rastrellamenti iniziati il
21 luglio e ripresi con maggior forza il 30 in tutta la zon~ che dall'~lta Val
Chisone arriva al Sestriere e quindi scende a Cesana Tormese, UlZlO, Bardonecchia
e Susa. Partecipano alle azioni assieme ai tedeschi due battaglioni
di SS italiane (che hanno posto la base a Cesana), un battaglione di bersaglieri
700 sul livello del mare, e il suo comandante, il tenente GIUseppe Etter, nsponde
ad una circolare dell'aiutante ma~giore i~ s~~on~a, te~ente. Da~t~
Fedri che dal comando chiede la segnalazIOne di mllltan meritevoli ", clOe
degli :< Ufficiali , sottufficiali , graduati e trup.p~ che nel c~rso ~elle ope~:zioni
iniziate il 29 luglio u.s. hanno dato tangibile prova di ardimento" . . L~
compagnia quella di cui fa parte quel maresciallo Damiano M~nzollm,
ex-alpino in Russia, che Nuto Revelli ha incontrat~ a Cuneo subito dopo
l'arrivo del battaglione di SS italiane dalla Germama. La compongono un
centinaio di uomini, a capo dei quali sono il tenente [che poi diventer ca154
pita710 in certi aild documenti, N.d.R. j Gius ppe Elter, nato il 7 gennaio
1907, il sottoteneu te Bruno BenedeLti, nato il '\6 mar-zo 1920, il settotenente
Mario Bonan, nalO il 23 seuembre 1921, i maresc.ialli Anlonio Pel'at,
nato il 23 maggio 1911 , c Damiano ManzoJini, nato il 17 febbraio 19 16, e
questi altri quindici sOlL ufficiali:
sergenli maggiori: Nicola Grandinetti (5 novembre 1917), Giovanni
Lucian (6 maggio 191 7), Giuseppe T entori (12 luglio 1911), Eros Molinari
(22 novembre 191 7), Ang lo di Tucci (5 novembre 1919), Enzo Meriano
(12 febbraio 1918), Guido Ludovici (24 novembre 1917).
sergenti: arlo Castiglioni (15 maggio 191 5), Giovanni Africanista (6
marzo 1924), Fernando Menconi (22 agosto 1913), Paolo Monni (6 ottobre
1918), Giovanni Scriminich (12 ottobre 191 8), Alberto Viviani (21 f bbraio
191 5), Mario Rosa (30 aprile 1922), ante Vannucchi (17 novembre
191 7).
La compagnia ha poi dodici caporalmaggiori e tredici caporali : strutturata
secondo schemi avanzat i, con un organico composto per il cinquanta
per cento da gradua li , cio con una specializzazione nella ta ttica e nell'uso
delle armi superiore a.1la media. La seconda compagnia di cui parliamo ha
parteci pato, avendo avuto om prima base la caserma degli alpini di uneo
(chc ven' poi hlamata alla fine del 1944 "caserma Ettore Nluti"), a
tutte le op razioni di rastrellamento previste dal comandi nazisti.
i 'batt uta ontro i parligiani a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943, a
Garessio (Cuneo) il 28 ?9 febbraio 1944 a Piasco (Cuneo) il 17 marzo
1944, a Germagnano (Torino) il 15 e il 19 aprile 1944, a Ponte di Bibiana
(Torino) il 21 maggio 1944, a Brichera io (Torino) LI 24 maggio 1944, a
Bibiana (Torino) il 25 maggio 1944, a an Michele di Brichera io (Torino)
il 27 maggio 1944, a Castello di Bibiana (Torino) il 30 maggio 1944 a
Campiglione (Val Pellice) il 5 giugno 1944, a Sangle (Val Chi one) 1'8
giugno 1944, a Pinasca (Torino) il 18 luglio 1944, in Val Germa nasca (a
nord.-ovest di Pinerolo) il 20 luglio 1944, a Perosa Argentina (Torino) il
22 luglio 1944, a Roreto (Torino) il 30 luglio 1944, a Pra Catinat (Tol'00) il l agos to 1944, al Colle delle Finestre (Val Chisone) il 4 e 5 agosto
1944 ed ora, a met ta te, si trova in Val Chisone, poco sopra Perosa Argentina,
ed il uo comandante prepara le relazioni per le ricompense nella
lotta contro le bande, BanderlbekiimpJI1.ng oeUa burocrazia nazista. La burocrazia
nazista pignolesca, precisa fino all'esasperazione. In fureria le
che scrivono a macchina preparano <d 'elenco nominativo dei mili ta ri che
in base all 'ordine di Brigala del 12-8-'1944 sono tali riconos iuti per aver
pa rtecipato od essersi distinti nei combattimenti avvenuti nelle loca lit internamente
per tutto il sangue versato, per tutte le grida e le lacrime degli sventurati
della Patria salga dalle fosse e dagli inscrutati abissi il vostro castigo, o
maledetti. Avete voluto rimanere in disparte, ebbene stateci: l'importante
che nessuno, nessuno mai osi ostacolare l'azione dei migliori. Rimaneteci in
disparte perch voi italiani non siete, ma bastardi. Si prendano gli opportuni
provvedimenti ora, con fermezza, con decisione, con inflessibilit [ ... ]
Esiste un decreto: v' la pena di morte per loro. Ma perch piuttosto non
vogliamo considerarli dei "morti civili"? [ .. . ] Perch non abbandonarli al
loro disonore e alla maledizione dei loro eredi? Non potrebbe essere questa
"morte civile" la punizione pi adeguata? E, a guerra finita, siano espulsi
per sempre da questa Italia che hanno rinnegato e tradito. Cos sia fatta
giustizia" 30.
"Avanguardia" che crede alla propria eternit stampa anche un modulo
per gli abbonamenti. Quello annuo costa 1 00 lire, il semestrale la met.
L'importo va inviato all'Amministrazione, in viale Monte Santo 3, a Milano.
Ma perch abbonarsi ad "Avanguardia" in un periodo cos drammatico
e pieno di pericoli? Per sei ragioni, e la redazione le spiega cos:
1) "Avanguardia" il settimanale della Legione SS italiana;
2) "Avanguardia" combatte per una Italia libera, per la rinascita della Patria
e per la epurazione di tutti i suoi nemici aperti o coperti;
3) "Avanguardia" il giornale di punta nella lotta contro le forze su perstatali
, come il giudaismo, la massoneria e il clero politicante;
760
4) "Avanguardia" lotta per la nuova Europa;
5) "Avanguardia" porta in ogni numero corrispondenze di guerra illustrate
del massimo interesse da tutti i fronti, importanti articoli e incisive
caricature;
6) "Avanguardia" vi facilita, con le sue carte di attualit, la visione degli
eventi bellici " 31 .
Le carte di attualit, un eufemismo per dire le carte del fronte che arretra
sempre di pi sia in Italia che in Francia e in Polonia, sono una
"trovata" della redazione milanese. Le prepara al "Corriere della Sera" un
cartografo dalla mano molto felice, Patitucci, forse il migliore d'Italia.
un momento d'euforia. C' una specie di rilancio di fronte ai funesti
avvenimenti che s'annunciano da ogni parte. Giovani ", scrive il legionario
SS Vincenzo Catelani, un ex-marconista in un battaglione di Camicie Nere
nei Balcani, guardate nei volti dei legionari SS la loro piena fiducia; leggete
nei nostri occhi: "Il nostro Onore si chiama Fedelt". Noi vi attendiamo
nei nostri Battaglioni, ma vogliamo gente di fede che non deve temere
di morire. Salvate le vostre famiglie dai liberatori. E voi, italiani del Meridione,
se forse potrete sentirmi, attendete con fiducia, perch qui nei Battaglioni
delle SS sono i vostri figli armati che verranno a liberarvi. Giovani
d'Italia, per salvare l'Italia bisogna combattere e morire!".
A tanta enfasi senza base necessaria della musica che faccia volare le
parole vuote. La musica marziale quella che "Avanguardia" ha pubblicato
il 22 luglio facendola precedere dal teschio, che il simbolo delle SS naziste:
Risorgi, Italia, l'inno dei battaglioni volontari. Chi abbia preparato
quella marcia non lo sappiamo e non sappiamo nemmeno chi abbia scritto
le strofe cos .imbevute di fanatismo: musica e parole del legionario", dice
7.
Simondi viene fucilato, mentre qualche altro avr maggior fortuna, come
il bolognese Giuseppe Rossini, di nota famiglia cattolica, che, riacciuffato
e processato dopo la diserzione, si salver dal plotone d'esecuzione 8 .
Lo stesso capiter all'impiegato milanese Ferruccio Passuello, nato 1'11
aprile 1920, che dopo aver disertato dalle SS stato catturato dai militi
della Brigata Nera. Il Tribunale Militare germanico lo condanna ad un
anno e sei mesi di reclusione e lo trasferisce a Danzica. Qui tenta la fuga,
viene riacciuffato e condannato ad altri due anni e sei mesi di lavori forzati.
La fine della guerra lo trover ancora vivo nel Lager di Dachau 9.
Diversa, nelle Langhe, la sorte di un forte gruppo di volontari dalle
mostrine rosse. Tre compagnie di SS italiane in appoggio a due battaglioni
della San Marco attaccano all'alba del 3 ottobre le posizioni tenute dai partigiani
della banda Mauri a Castelletto Uzzone, un paese di collina tra il
Piemonte e la Liguria. La lotta molto dura. Un ufficiale della San Marco
muore mentre un intero plotone di SS italiane viene fatto prigioniero. Vista
l'organizzazione dei ribt:lli, il plotone passa in gran parte, con armi e bagagli,
nelle file di Mauri. Di fronte al duro rastrellamento, la banda si ritira
su posizioni pi a nord. Due dei prigionieri non passati tra i partigiani non sappiamo se ufficiali o meno - vengono processati e fucilati a Cstino,
un piccolo centro a otto chilometri a nord di Cortemilia.
il periodo in cui - mentre diverse Wehrgeologen-Kompanien delle
SS che hanno gi lavorato in Normandia alla posa di ostruzioni preparano
nell'Alto Veneto tutta una serie di caposaldi che faranno parte di una
Blaue Linie antialleata - si comincia a sentir parlare di un ridotto alpino"
che tedeschi e fascisti vorrebbero organizzare in Valtellina. A Chiesa
in Valmalenco, a quota .960, nella valle omonima, su cui incombono le nevi
eterne del Disgrazia, stato preparato in gran segreto il Grand Hotel per
accogliere Mussolini e la sua corte. Ma il generale Squadroni della Guardia
di Finanza lascia trapelare la notizia e viene arrestato dai fascisti
lO. On souligne", scrive un giornale della Svizzera francese, que la
Valteline est particulirement bien adapte la cration d'un rduit. Adosse
au nord et l'ouest des Cantons des Grisons et du Tessin, elle est invulnrable
de ce cot-l. Au sud, elle est protge par des dfils, entre lesquels
le lac de Come glisse ses bras effils, et par les monts du Bergamasque, dont
la crete escarpe dpasse 2.500 mtres. La Valle est abondamment fournie
d'nergie leclrique)) 11.
Nel Comasco, ad Oggiono, una compagnia di SS italiane che si trova
769
sul posto dal mese di giugno e che venuta nella zona del lago da Santa
Sofia (Forl) dove ha operato duri rastrellamenti, ha catturato il penultimo
giorno di agosto trentatr giovani, la maggior parte partigiani della 104'
Brigata Garibaldi, sorpresi di notte. C' anche Itala Corti tra di loro, un
sottufficiale di fanteria, nato a Calprino (Lugano), e non un ribelle: 1'8
settembre 1943 lasciando la caserma si portato a casa un camion pieno
d'armi e le ha nascoste nel cimitero. I tedeschi hanno arrestato le sorelle, e
lui ha dovuto consegnarsi assieme al fratello Antonio, che finir paralizzato
per le sevizie subte nel carcere di San Vittore, a Milano. I trentatr vengono
messi nella cantina della scuola comunale dove alloggia la compagnia e
picchiati sulla schiena con un nerbo di bue. Poi li portano alla Casa del fascio
di Monza, dove ci sono le SS italiane, e quindi per quattro mesi a San
Vittore, nel secondo raggio, prima di essere avviati in Germania. Le SS di
Oggiono hanno un prete cappellano, e nelle loro file c' un tenente meridionale,
di nome Barra, che dorme in paese presso la famiglia Manzoni.
Itala Corti, sopravvissuto, ricorda anche che in paese c'era un colonnello
toscano, Sessa, che dormiva presso la famiglia Mati. C'era anche un tale
che si fingeva partigiano, ed era invece uno di loro. L'ho trovato sul treno
quando tornavo dalla Germania e l'ho buttato gi, lungo la scarpata 12.
In Valtellina si parla di rido.tto alpino , nel Biellese il tenente Schuh
delle SS, che alloggia a Villa Schneider, si incontra all' Albergo Quadretto
di Selve Marcone con alcuni esponenti semi clandestini e con don Giuseppe
Vernetti, gi cappellano militare in Etiopia, e discute di una repubblica
cisalpina indipendente, che dovrebbe fare quadrato di fronte agli alleati. Il
comando delle SS di Milano ne al corrente e segue le discussioni per motivi
che facile intuire: i nazisti tengono d'occhio ogni pista, convinti che in
un modo o l'altro poi potranno sfruttarla. Gli incontri si svolgono nell'arco
di un mee ed un'emittente fascista, "Radio Baita", diffonde questi concetti
invitando i partigiani a scendere dalla montagna e ad unirsi, in uno slancio
di solidariet, a coloro che si battono contro gli invasori" per creare la
nuova repubblica. Ma i comandi partigiani non abboccano e il sogno ambiguo
svanisce nel nulla 13.
Se questo un sogno, una realt sono invece gli attacchi che i partigiani
effettuano contro le comunicazioni ferroviarie e stradali. Il 21 agosto il
Comando germanico (Sud-Ovest) ha inviato un telegramma 14 al Supremo
Comandante delle SS e della Polizia in Italia ed al generale che comanda il
servizio dei trasporti che interessa la zona dove si muovono le SS italiane.
Dice testualmente:
1) La distruzione di ponti ferroviari ad opera delle bande di partigiani,
particolarmente nei settori nord-ovest e nord-est, tanto aumentata negli
ultimi tempi che la ricostruzione di quei tratti che sono importanti per
il proseguimento della guerra ora impossibile in un prossimo futuro. Gli
attacchi in questione sono effettuati da gruppi partigiani veramente forti,
dopo matura preparazione. Per esempio, su un ponte tra Torino e Milano,
770
i partigiani hanno potuto piazzare molte centinaia di chilogrammi d'esploSIVO.
2) I ponti ferroviari sulle tratte vitali di ogni linea devono, perci, essere
sorvegliati in modo sufficiente, con effetto immediato, su disposizione del
Supremo Comandante delle SS e della Polizia in Italia. Il generale che comanda
il servizio trasporti responsabile della richiesta di guardie direttamente
al Supremo Comandante delle SS e capo della Polizia, con copia al
Comando germanico (Sud-Ovest). Il Comandante Supremo delle SS e capo
della Polizia deve evadere queste richieste ed informare il Comando (SudOvest)
su quanto ha fatto in ogni caso.
Le misure adottate sono probabilmente efficaci, per i partigiani fanno
intervenire l'aviazione alleata che in due bombardamenti successivi colpisce
gravemente, sabato 20 settembre, il ponte sul Ticino a Magenta e un po'
meno quello di Oleggio. Ora le truppe naziste ed i loro alleati possono traversare
il fiume soltanto servendosi di ponti su barche stesi dai genieri, il
sta). Sulla riva deslra dci Bormida, poco a monle di Cortemilia, nel
uore delle Langhe, il lenente cremonese Giacomo Murgia, aiutandosi con
i contadini del luogo eel anche con 32 reclute della Monterosa calluI'ate e
passate volonta f'i amente a l Reparlo Genio delle Divisioni Alpine, costruice
in treelici giorni un aeroporto con una pista lunga 1.050 metri. Il campo
ha anche l'impia nto eleurico per l'illuminazione nottuma e la villetta
comando. Sulla pisia in te rra balluta vengono poi dislesi lastl'oni di ferro. I
civili che hanno lavorato, suddivisi in dodici squadre, ricevono. tutti regolarmente
la paga. L'aeroporto a Vesime, 11 miglia a est-sud-est di Alba.
Gli alleati lo battezzano Excelsior. I nazisti lo occuperanno il 20 novembre
1944 e lo faranno arare dai contadini per renderlo inservibile, ma a fine
marzo del 1945 sar nuovamente riattivato dai partigiani 17.
I tedeschi avvertono tutto questo fervore e adottano provvedimenti. Uno
dei primi quello di intensificare l'infiltrazione di spie e di falsi partigiani
nelle formazioni dei ribelli. Con i volontari delle SS vengono. formate bande
antibande che daranno notevoli preoccupazioni ai ribelli nelle vallate
alpin~, sia agendo per mezzo di piccolissimi gruppi, due persone, sia con
nuclei della forza di un plotone o addirittura di una compagnia. Queste
bande - i cacciatori di partigiani - vestono in borghese o paramilitarmente
come i ribelli in montagna e adottano le loro stesse tecniche, creando
spesso - in particolare in Val di Susa - equivoci e trabocchetti.
772
Il 10 ottobre Kesselring invia poi un telex a tutti i Comandi militari in
Italia (e quindi anche ai volontari italiani delle SS) preannunciando un
nuovo ciclo operativo. Il telex s'intitola Bandenbekampfung, lotta alle bande.
L'attivit dei partigiani nell'area italiana , dice il documento, coI
stantemente aumentata in questi ultimi tempi ed i ribelli sono apparsi in
zone che prima ne erano libere. Il traffico dei rifornimenti severamente
danneggiato, e gli atti di sabotaggio diventano sempre pi frequenti. Questa
situazione deve essere affrontata con ogni mezzo a disposizione nell'interesse
del rifornimento delle truppe combattenti ed affinch lo sforzo bellico
potenziale dell'Italia occupata dai tedeschi possa essere utilizzato in pieno.
Perci, come prima misura, ordino l'esecuzione di una "settimana antipartigiana"
dall'8 al 14 ottobre. Come parte di questo sforzo, azioni su larga
scala dovranno eSsere intraprese nelle zone principalmente infestate dalle
bande, mentre azioni locali dovranno essere effettuate nelle rimanenti
aree su scala pi piccola da parte delle truppe di stanza nel distretto.
I miei ordini dettagliati sono i seguenti:
1. Nell'area del Generale Plenipotenziario della Wehrmachl tedesca in Italia,
compresa la Zona prealpina d'operazioni, il Comandante Supremo delle
SS e capo della polizia in Italia unir tutte le forze ed effettuer operazioni
su larga scala nelle seguenti aree: a) Cortina d'Ampezzo - Pietre di
Cadore; b) Belluno - Feltre; c) Sappada - San Stefano - Lorenzago - Ampezzo
- Tolmezzo - Sutrio - Rigolato.
2. Nelle aree operative, nelle aree alle spalle dell'esercito e nelle aree del
Comandante della zona di operazioni della Costa Adriatica le azioni dovranno
essere effettuate con enfasi sulle strade di rifornimento e lungo le linee
ferroviarie, e pure nei distretti principalmente battuti dai partigiani .
parte del crinale, avendo come base il rifugio sopra il lago di Malciaussi,
775
'\ R ' I e La sparatoria
1853 altri reparti sparano contro I OCClame ()~ ,
a quota ,~ , , fuoco d'a rliglieria tra fantasmI. ,
dura alcuni gIOrni, ma e un " , t"' ne condotte dai tedeschi e
Il bilancio di tutte le operazl~~1 anllp~~ Igla d' ottobre viene comunidai
reparti fascisti ad essi collegati m tlJllO I mese )
cato da Kesselring il 2 novembre 20 come segue:
l , O~ERAZI?N I ,SU Li\~Gi\ :C:~~ resi uauro capi partigiani , un cO,rnmisPerdIte
nem Iche, morll 1539 ( ,p) q " ' ' 1248 (sei dlsertOfl tede, , I 110 italiano ' pnglOnlen . ,
ario politico, un co on~e "" )' so peUi panigiani catturaLI
schi due uffici ali inglesI , un capo pal Ugl ~~O " 'l;bel'al'I' 3 ufficiali tede> , r I 2012' pnglOnlen I '
1973; inviati ai campi (I avoro " d una compagnia peciale, un
schi 158 soldati tedeschi , 76 appanenentl a, 'l''
> , T' I Il C R 7 soldati ausi lan,
capitano ita liano 42 mi ILI ( e a , ' . "l capitano Kneitel e il tePCI'dite nOJ'lre: a) tedeschi: morll, ~O (com~resl~artel e il tenente colonnelnente
Koller); feriti 183 (compl~e~1 Il magglr)~ dispersi 4, b) italiani: morti
lo Kuenzel dell'N,S,K.K., serVIZIO traspor I ,
33; feriti 186; dispersi 28,
2, ) R ZlONl 'U PICC LA , CALA , 01 ( 01 E A , " ' ' 868. sospetti catturatl 11 coml'ordite
nemiche: morti 531; pr,lglonl ~r)1 f ~ l' di' sospetti 3' giovani delle
, , 13 disertOri ' amlg le ,
presi un capO paruglano, e I 1097' i~viati ai campi di lavoro 907; hanno
classi 191 4-1927 soggetll a eva >
disertato 3, " 53' f '( 116' dispersi 4, b) italiani: morti
Perdite nostre: a) tedeschi: mortl, ' en I ,
, . 5 d' ' 7' hanno disertato 68, ,
53; rentl 15 ; Ispersl , ( , comando generale), tre deposl, '51 'r 'd' bande tra CUI un
Dlstruttl 2 n ugl I , ' d' 'r ' (un autobus, nove autocarti
di munizioni, quatlro depOSIti I n ormmen l,
ri, 12 veicoli blindati, un'ambulanza,
n 'sono i volontari SS italiani - hanno proI
tedeschi - e nell~ loro I e CI m'l il fenomeno ribellistico alle spalle
{lotto il loro massimo . sforzo, , c I america ni non stato sradicato, andell'esercito
che si balle contro gli ~ndg o , l naz'lsti perci affrettano per
, fferlO gl'OSSI anni, )
zi sembra non avei so " d ' e arti clall mostrine rosse, Il Batql.
lanto possibile la pJ'epa razlO~~ i~IRr, p dcll Unit Armate ltaliane
d \l'U nita ( I Iserva
taglione AddestramentO ~ d" di hilomctri a sud di Iseo, nel
dell che si trova a Sala~o, 1I~~ blee:~~ensifica le esercitazioni a fuoco
Brestiano (FeldtJ(),rlnumme, ~~5 ), ' d 81 c con milragliatrici ,
, l' ' fUCIli con mortai a
reale con mltrag latofl e , R . I ... 'Iati dirama avvisi 21 alla
Stab (Feldpost Nr. 86922), dal LBtl. (87 984), dal II.Bt!. (83 767) e dal
IILBt!. (82 354) ;
- il WaJjen-Art.Rgt. der SS 59 (ital .Art.Rgt.Nr. 7) composto dallo Stab
(Feldpost Nr. 80203), dalla LAbl. (87 568) e dalla II.Abl. (80465);
Fanno inoltre parte della Brigata:
un OJjiz iers-Bataillon (Feldpost Nr. 86550);
- una Panzerjager-Abteilung [sezione cacciatori di carro, N.d.R.] (87
772);
- un WaJjen-SS-Fiisilier-Bataillon 29 [battaglione f ucilieri, N.d.R.] (57
239);
- una Waffen-SS-Pion ier-Kompanie [compagnia gemen, N.d.R.] (59
436);
- una WaJjen -SS-Nachrichten-Kompanie [compagnia collegamenti,
N.d.R.] (58 260);
un Ersatz-Balaillon [battaglione di nserva, N.d.R.] (85 373)
La Brigata diventa, almeno sulla carta, un'unit destinata - se gli avvenimenti
bellici lo permetteranno - ad assumere una propria precisa fisionomia
nelle prospettive di un impiego al fronte. Ora al periodico preparato
e stampato a Milano si aggiunta anche la propaganda alla radio.
"Radiofante", guidata da abili registi italiani, che trasmette da un palazzo
di via Rovani e, agganciata all'emittente tedesca Soldatensender, raggiunge
le unit su tutti i fronti, dedica due trasmissioni alla settimana ai Legionari
delle SS italiane: il marted alle 12,15 e il sabato alle 18,30. Milano diventa
cos il perno dell'azione psicologica di indottrinamento che si basa, oltrech
sulla politica, anche sulla satira e sulla musica leggera. Vi partecipano,
oltre ai soldati stessi, attori noti e altri che lo diventeranno poi, a guerra finita,
comiCI, registi, attori d'avanspettacolo, autori di riviste che alla fine
della guerra passeranno senza battere ciglio dall'altra parte, e vi faranno
779
fortuna, propagandisti, collaboratori. Il mondo teatrale dell'Italia del Nord
dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si trovato un nuovo centro propulsore
nel capoluogo lombardo, e il complesso artistico delle SS italiane primeggia
con i suoi spettacoli musicali e con le riviste che mette in piedi per
tenere allo il morale dei volontari: diventa addirittura una pedana di lancio
per gente che poi far carriera a guerra finita, anche se chi ha vinto il
"nemico". una campagna sottile, ma chiara: l'obiettivo l'estirpazione
dal carattere molle del soldato italiano, come un dente cariato dalle gengive,
di ogni sottofondo mediterraneo e l'inserimento, al suo posto, del concetto
naturale della spietatezza germanica.
N ella evoluzione naturale e logica della storia degli uomini ", scrive su
"Avanguardia" un redattore che si firma " Il camerata SS", "ad un certo
punto della vita siamo arrivati alla fase in cui ogni carattere servile svanito,
in cui non ci sono n servi n padroni, n arruolatori n soldati [ ... ]
Chi sentiva la differenza e non capiva il cameratismo se n' andato, qualche
altro ogni tanto se ne va: meglio. Non diciamo: meglio pochi ma buoni,
perch siamo tutt'altro che pochini e tutt'altro che buoni. Ci piace invece
dire: tutti camerati .
Questa legge di cameratismo che , con la fedelt incondizionata, il carattere
principale dell'Ordine SS, vale per tutti quegli uomini che, nei diversi
de~ c~ntinente europeo, fedeli alla Nazione, e quindi a noi stessi, perch
nOI dIfenderemo e custodiremo ci che di pi prezioso, la vita eterna del
popolo tedesco germanico, le sue donne, i suoi bambini, e quindi il suo sangue,
che tanto di nobile ha creato e preparato per l'umanit.
Wir schworen, dass wir so wie die Vater treu sein wollen. Treu dem
Fuhrer. den de7 H errgotl uns gesandt, treu dem R eich, das alle dculschen
Uimme nach ! ahdlUnderlen geeinl und das wie ehedem die Ordnung.rmach~
des eU1"01)(i'lSchen Kontillents ist und sein wird, treu dem VoLk und d(1 mll U1fS selbst, weit wir dar Koslbarste, des deutschen germanischen Volkes
ewiges Leben, seine Frauen eine Kinder und damit sein Blut, das sauze!
Edles ftJr dia lYJenschheit geschaffen und geschopft hat, verteidigen und bewahren
werden.
2. Noi promettiamo di essere fedeli a tutti gli ordini che il Filhrer e i nostri
superiori ci daranno. Fedelt, Disciplina e Coraggio sono le fondamen181
ta degli Stati e degli Imperi. Quando gli uomini hanno in cuore queste virt,
anche la pi piccola schiera diventa insuperabilmente forte.
Wir ge/nben, da.l!i wir gehorsam !iein werden allen Bejehlen, die der
F'iihre1" und lI1l.1'ere Vorge.l'etzten uns geben . Treue, CehO'rsam tmd Tapjerkeit
begl'i1nden (e Staaten und Reiche. Wenn M(m chen tJon diesen Eigen.
l'cha(ten erjiiflt .l'ind, !iO wird durch sie auch das kleinste Haujlein
unilberwindlich !itark 25.
Menlre si diffondono questi messaggi", Himmler forma con unit
della divisione Brandenburg alcuni corpi. speciali che dovranno operare nei
punti pi delicati del fronte 26. Si tratta di gruppi d'impiego punitivi
composli da elementi SS fidatissimi, pronti a piombare dove sia ritenuto
necessario ed a far piazza pulita tra indecisi o resistenti. I corpi speciali
sono elle. Uno riguarda I Italia (lo l7'elfkol'pseinsalzg l'uppe ltalien), gli
altri il Belgio, la Croazia la Romania, la lovacchia e il l3alUco pi un
nucleo cae ialori Uagduerbiinde) a disposizione di korzeny.
Ci sono movim nti in cor o ( tra po o riguarderanno anche i volontari
italiani), tutti i campi d'aviazione dell'Alto Milanese, eccetto quello di Venegono,
sono stati minati e resi inutilizzabili per impedire un eventuale
sbarco aereo. La linea ferroviaria del Brennero continua a funzionare nonostante
gli intensi bombardamenti, ui laghi vengono requisiti motoscafi e
barche e portati verso la zona ciel Po, dove SCI.'vono per il traghetto di materiali
e truppe. Si nota un nOlevole trasi OrtO cii materiale bellico (munizioni
e cannoni da campo e piccolo calibro) nel Veneto, dove si prepara una nuova
linea di difesa.
La centrale /.ESI (/.entraleinkaufxtelle Italien) con sede a Como ed a
Milano ha ricevuto l'ordine di acquistare merce a qualunque prezzo e di
immagazzinarla. I tedeschi mettono in attuazione il piano di sfollamento
delle industrie, inviando una parte dei macchinari verso la Germania e il
resto nel Veneto e nell'Alto Adige: la Fiat ha un reparto motori nelle gallerie
della Gardesana occidentale presso Riva di Trento. Tutti gli uffici germanici
dispongono di una succursale alternativa nel Veneto o in Alto Adige
e vi hanno gi sfollato i mobili e gli incartamenti importanti: deciso,
per, che fino all'ultimo rimarranno sul posto. A Milano e provincia vengono
requisite tutte le biciclette per inviarle oltre il Brennero 27 .
L IO o I
AVA lVGUAHDIA
GIORNALI DELLE ~ ~ ITAliANE
C a rtoli na per Posta da Campo
Fe/dpa_tkerta
Pri ioni ori tedeschi c italiani
rroni dI NCllunoAopo un' ~Lta C(I
di cmmmmtm:Fcl:nadcsi nell'aprilt
1944. In primo piano alcuni militi
del Battaglione Nembo.
fil alto a destra: un manifesto della
Legione SS italiana affisso sui muri
di Padova.
(frItti: U.S. Army Audiouual
Cmter, Wilshinglon; Walte- MUTI,
Istituto per la storia drdla Resister/
Zii, Padova)
Clllpilano 5S Martelli Lui.
LA \\ FORMAZIONE
POLITICO - MILITARE
DELLA. NUOVA EUROPA
A sinistra: il frontespizio di un manuale
di indottrinamento ideologico preparato
da un ufficiale delle SS italiane
nell'aprile del 1945.
A destra: due manifesti mura li di Boccasile
per invitare i giovani ad arruolarsi
nelle SS. (Coll. Coradeschi, Milano)
l" (lIlo; la onsegni\ della Croce di ferro di seconda classe ad un gruppo di superstiti
del Battaglion te Massimo flick dViq nTdourUinao .s ul fronte di l ttuno. Il primo a sinistra
il sottotenenIII
bOJ.ro: l'S -ObrgrllP/Je11jahrer Karl Wolff (di spalle con la pistola) consegna
una decorazione a un vOIOntal"io SS italiano nel corso di una cerimonia a Mariano
Comense nell'autunno '1944. (FOlo; .I/,'cll. Rizzoli; Mondadori Press, Milano)
. d Il cen.m OnI. a a Man'a no Comense: un re. pa.r tOo SS italVia no
Altri due momentI e ~. . d h' i agliardetti dei battaglIOnI nore e endpealslsaa
teo dienl 2ri'v Risgtal. ~Iata luIfafnICoI aSlIs . te esc(~,o ~ o.. ~ reh . Rizzoti;
Mondadori Press, Mzlano)
/n allo: la consegna della Croce di ferro di seconda classe ad un gruppo di superstiti
del Ballaglione VendeU.(J sul fronte di Nettuno. Il primo a sinistra il sottotenen_
le Massimo Flick di Torino.
l" basso: l'SS-()bergn~/)perifilhl'er Karl Wolff (di spalle con la pistola) consegna
una decorazione a un \lOlontario SS italiano nel Corso di una cerimonia a Mariano
omense nell'autunno 1944. (Foto: Areh. Rizzati; Mondadori Press, Mitano)
. d Il cen.m om. a a Ma' naCnomeons.e' un reparto SS italvi:a no
Altri due mo~entl e ~. . i e i a liardetti dei battaglioni Onore e. en dpealslsaa
teo dienl 2nV' RlsgtaL diata l~ifafntco1 3SlS1 . tedesc(hp, . ~ gh Rizzoti' Mondadori
Press, Mztano) 010. re. ,
Ancora a Mariano Comense, la rivista di un battaglione italiano SS nelle cui file si
Ilnia nbea spsoe:r iunnvoi tadreei apdr iamrir umolaanrisfIe sntie Il el f U~l 'ani
naziste,(ColI, Cm'adeschi, Milano) 01 mazl
a
LA LEGIONE ~ ITALIANA
An'ENDE I Gl{)VANI OHE, OLTRE VOLERI: LA PA.
'l'BlA LIBERA, GRANDE ED ONORATA, SENTANO IL
DOVERE ASSOLUTO DI ESSERE SOLIDALI FINO
ALLA. VITTORIA E, SE OOOORBI:, FINO ALLA
MORTE 001 VALOROSI ALLEATI GI:RMABIOL
QUESTI SONO I SIMlOlI CONIQUAU
CONTRO UN NEMICO POTENTISSIMO.
SI BAnONO GLI EROI DELLA
JR!~!~~~'lL
LEO/ONE ITALIIINA 77
UFPlCI
D'ARRUOLlUUNTO
MILANO
VIA TOIDUSO GROSSI, 1 DL. 88-426
VIA. PIBTBO IlLUSTRI, B . ,.EL. 00141
a L
In alto: un manifesto per l'arruolamento stampato a
Milano. In basso: un prospetto della paga che spettava
ai volontari. (Coll. Coradeschi, Milano)
LEGIONE .S- ITALIANA
o ... A D o ~~ -Imll Soldato . , . . 'O 'O . Lire 600 900 37!i
Caporale ....... .... . " 7110 IO~ 450
Cap. Magg . .. . .. . . " 7110 1090 450
" " n. I anno di servizio " 810 liSO 450
" " n. 2 anni .. " " 890 la'1Q 4110
Sergente ............. " 10110 1480 525
" n. 2 anni di servizio " 12~1:730 525
Sergente Maggiore .......
" J280 1810 564
Inoltre per ogni figlio fino a 16 anni compiuti
viene concesso un supplemento di Ure 180 mensili.
~~--.. ~ .. ----~~--.. --~------.. .. -t." -------- ~
Co le al1 8.d.,a Il pa,sagglo
cJaudeBfI () degli ebrei fii Sd,z.
ura Jl or crlsflaRo o aNldl
polfflca1- .(;a ca"pella del cappuccfnfluogo
di riunione di
giudei polacchi di fede mosa'ea
~a cenlrale dlrem.,a d. 'uHo
Il mommelll9 a MllanQ
1IIII'IIIeni 81nlll l''' T!'IA
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~"_"7~='':= ::'~-... --. -=.... .. ,...:::::: --=:--- =-........ - ... ----~
Un'altra pagina di "Avanguardia" dell'estate 1944 che racconta, gloriandosi, il trucco con
cui venne arrestato un gruppo di ebrei che tentava, da Milano, di espatriare in Svizzera,
e
che furono invece dalle SS avviati ai liiger. (Biblioteca comunale Palaz zo Sormani,
Milano)
I
In aLto: la lista dei ricoverati in un
ospedale di guerra tedesco. I feriti
appartengono alla compagnia SS
liuropa e rappresentano tutte le
nazioni che hanno dato volontari
ai gruppi col teschio d'argento.
In basso: il ferito, il cui nome compare
nella lista, l'italiano Girotta,
appartenente a un gruppo d'assalto
SS di una divisione corazzata
(non attiva sul fronte italiano). La
crocerossina accanto al ferilO italiana.
(Foto: ULlslein, BerLino)
NeLla pagina fianco: due momenti
di un'esercitazione di un reparto
di SS italiane.
(Fola: Arch. Rizzati, MiLan o)
0 ......... _ ...... _
.. ~04 .. -".
1.i.J.~(Jr(' .. "!nlr.II'1IO.,
"ft.II.101'iHJU){~IIS
'fALlI.,."... .. "
si esalta il
laIit e il suo
l1ani, Milano)
mente ai Comandi delle sezioni SS in Italia e ai Comandanti di piazza
dell'Italia settentrionale nord del Po.
il preavviso della possibile fine e il primo passo per la creazione di
un'organizzazione italiana simile al Werwolj (lupo mannaro) tedesco: confrontando
quanto hanno fatto i partigiani con le loro bande e la loro particolare
tattica bellica nelle citt e nelle campagne, Himmler tende a creare
nuclei di guerriglieri da lasciare nei territori abbandonati perch sabotino
l'opera degli angloamericani. Ma ci presuppone il fatto che la Germania
non capitoli e che vi sia un centro in essa che dia istruzioni fino alla vittoria
finale. In caso contrario ogni provvedimento sarebbe (e cos sar) inutile.
Il Reichsfahrer delle SS ha una sua particolare opinione del clero italiano,
e la espone alla fine del documento, in un allegato particolarmente
indicativo. Siccome ha potuto servirsi di parecchi preti come cappellani militari
per le SS italiane, pensa di poterne reclutare altri fra quelli rimasti
finora lontani dalla nostra organizzazione. Particolare importanza ha
questo elemento, potendo i cattolici italiani ottenere informazioni impossibili
a chiunque altro. Questo comando ha modo di ritenere che alla erogazione
di forti somme il clero italiano potr essere persuaso a partecipare alla
nostra organizzazione. Nessun riguardo pertanto conclude Himmler si
potr avere alla spesa eventualmente necessaria, che sar sempre inferiore
all'utilit dell'informazione e del sabotaggio che il prete italiano potr essere
capace di compiere 7. .
Un elenco di ricercati dai partigiani
Mentre Himmler dirama le istruzioni per il sabotaggio e il colpo di pistola
alla nuca (un nucleo di operatori delle SS travestiti da americani film in
piazzale Loreto a Milano la scena di Mussolini e dei gerarchi fascisti appesi
alle strutture d'un distributore di benzina e altre, tra cui la cattura di
collaboratori dei tedeschi; un altro gruppo aveva una stazione radiotrasmittente
segreta a Sesto San Giovanni, che funzion dopo il 25 aprile 1945), il
Comitato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia - Corpo Volontari
della Libert - Comando generale Italia occupata manda agli interessati
il Bollettino numero 8 con una serie di segnaI azioni di controspionaggio.
il 20 novembre 1944, l'inverno si preannuncia molto rigido, c' nell'aria la
sensazione che qualcosa di decisivo stia per affacciarsi alla ribalta dopo
tanti anni di guerra. Dopo tutta una serie di nomi di informatori e di collaboratori
dei nazisti e dei fascisti (con relativi indirizzi e descrizioni somatich),
il Bollettino riporta - tra gli elenchi di appartenenti a organizzazioni
nemiche - questa serie di nomi di iscritti alla SS italiana:
In allO: un'immagine del 1945 mostra Mussolini, l'ambasciatore nipponico, l' SObergn./
pperifalmtr Karl Wolff e il maresciallo Graziani a una cerimonia di consegna della
bandiera a un'unit della repubblica di al.
In basso: la resa delle SS del comando di Milano (Hotel Regina) agli amricani. AI
centro, con la giacca di pelle, l'SS-SlandaTlenjiihrer Wallcr Raurf.
(Folo: Arell. Rizzoti, Mi/ano; Br/lisI: War Ojfice Lond7a)
Abrescia
Agazzoni Mario
Alciati
Andreini Franco
Arquati
Baggian
Battieri
Benetti Pietro
Bertonesi
Bianchi
Bianchini Ugo
Bignoli Angelo
Boglio
Bordone Elia
Bordone Andrea
Bradeschi
Brignoli Livio
Brozzi Giuseppe
Caldi
Cecchetto Bruno
Ch~cchi Giuseppe (sergente)
Cenna Carlo
Cerina Vittorio
Ciorciovich
Ciurla (sergente)
Civitelli (maggiore)
Cogo Domenico
Colangelis
Contardi Walter
Coradi
Cordone
Corna
Cuccoli
Culaz Giovanni
Dago Giancarlo
Davis
Delamma
Della Scienza Antonio
De Paoli (maggiore)
De Toma (tenente)
Du Primo
ElJi (sottotenente)
Faiola Enzo
794'
di Trieste
di Vaprio
di Maggiora
di Milano
di Novara
di Novara
di Domodossola
di Carrara
di Novara
di Torino
di Galliate
di Trecate
di Fontaneto
di Fontaneto
di Crodo
di Maggiore
di Massa Carrara
di Orta
di Vicenza
di Orta
di Trecate
di Trecate
In servizio a lntra
di Novara
di Novara
di Galliate
di Domodossola
di Novara
di Maggiora
di Trecate
di Perrate
di Novara
di Torino
di Novara
di Orta
di Novara
di Vaprio d'Agogna
di Novara
di Galliate
di Torino
di Novara
Fantini
Ferrari
Ferrari Luigi
Frego
Gaieri Pierino (sottotenente)
Gazzolini
Giacch
Gioia Attilio
Invernizzi
Ilas Angiolina
Leotti (sottotenente)
Magravita (sergente)
Mancini
Manfellotti
Menegon
Miglio
Minoggia Ezio
Monti (tenente)
Novello
agli no Celestino
Pagani (tenente)
Pampinello (sergente maggiore)
Piccinini (sergente)
Pogliani
Poletti Pierino
Preli Erminio
Primicelli (sergente)
Pobili Giovanni
Risecchi Libero
Rosso Giorgio (capitano)
Rosso Mario
Ruga Lorenzo
Scagliotti
Schiavon Bruno
Sciascia Angelino
Siena
Silviati
Solini
Spartaco
Testa
Teodoli Franco
Turco
Vallana Mario
di Orta, in servizio a Novara
di Trecate
di Novara
di Novara
di Novara
di Torino
di S. Cristina
di Trecate
di Domodossola
di Trieste
di Roma
di Novara
di Roma
di Trieste
di Trecate
di Novara
di Soriso
di Treste
di Trecate
di Novara
in servizio a Novara
di Novara
di Milano, in servizio a Novara
di Vaprio
di Fontaneto
di Galliate
di Galliate
di Casale Monferrato
di Gozzano
di Borgo Vercelli
di Magenta
di Novara
di Maggiora
di Romagnano
di Roma
di Novara
di Novara
di Novara
di Novara
in servizio a N avara
Vampa (capitano)
Vacca ri (lenente)
Vianell.i (lenente)
Villa Natale
Vilanio Renato
d! Torino, in servizio a Novara
di Novara
di Trieste
di Trecate
di Trieste
n doc,umen to 8 non dice altro ma ' ' ,
partenenlI alle SS italiane che 'l quello e Il tempo In cui per gli apI svo gono una ce t " ,
oro organizzazione stata d d ' r a atti vIta nell'ambito della , , ecretata al p t" ,
esegUirSI sul posto, previo accertamento dell'~ Igl,a~1 la pena di morte, da
ste SS sono considerate italiane soltanto di ~ entIta p~rs?nale, Ormai queappartengono
interamente al c ' ome e di Imgua: per il resto
' l ' , orpo germanlc I l
SClp Ina dI vita, una maniera d' d ' o, ne qua e una costante dit
d ' I operare Iversa da 11 '
cer o mo o dI concepire le aZl'on' d' , , que a medIterranea un
' , I e I agIre d '
110 lIlesorabilmente, Al punto h l ,I conseguenza le sta integran_
l ' " c e ne Corso del t 11 '
a plamflcazione delle operazl'on' 'l" ras re amenti, concepiti nelI mI Han dag!' ff' l' no come reparti nazisti usand ' f ,I U ICla I tedeschi, si muovo, ,o nel Con ron II d Il l'
ver~o ognI Sospetto, la stessa bruta!' t' h l C' e a pop~ aZIOne, e in genere
palI, I a c e e "S usano m tutti i Paesi occuAtten tati e rastreLlamenti in Valtellina
n pri,mo dei parecchi che moriranno nel '
ne del rapporti tra partigiani e voI t , quadr~ dI questa rigida con_cezio_
l ' on an pu re l r ' I m er e un ufficiale emiliano ch dV', I a lanl, a servizio di Him~o~a~do a Padova in au!omOb~le,a 'i ~~~zla sta andan~o per Conto dcI suo
VigIlO Il 1 marzo 1919 " d ama Vasco Mmgori nato a Po
, rtSIe e a Regg' E 'J' ' grado di tenente; effellivo aJl IO, mI la. Nelle S italiane ha iJ
servizio presso il centro di arruo~a~~:~ag~la comando di V:nezia e presta
Lungo la strada la sua macch ' ' . O di Verona, SOllosezlo11C di Padova
no ' l11a Viene bloccata dai " . .
un ostaggIO germanico pl'obabi l ~ar Iglam, che cercava14 ollobre 1944, n ten ente dei voI ~~~t;spel' n(:gozlare uno scambio: il
ro h l'h Ontarlo,), nOn cr d' l' , c e anno fermato (o altI" . . ' ve, e e e Immato, Colo- n
secondo un volon tal'old~1 es~ a caso) vengono catturati e fucilati
'b I CUI non cOlloscia 'l '
m novem re i partigiani (la form ' , mo I nome. In Valtellina
gio . l' . aZIOnc e quella d ' G f) f '
rnl a cornera che ftl ervizio ub . , el u I ermano tutti i
sempre fas isti 'u quell'a utomezzo Ph bllco da .Tlrano a Bormio, Ci sono
C turar/i, Du mili ti ('h op c e a l'l'a nca In salita, non difficile cat
' aJ ' - pongono resistenza Il lana faua prigioniera e per l ' 'l ve~gono liquidati , Una SS
orenico della Serra (Biella) un aereo inglese che sbarca il capitano Jim
;ell, il tenente Patrick ' Amoore "Pat" e il radiotelegrafista capor.alma~g~ore
Birch. La collaborazione tra le missioni alleate e le formaZIOni partlglae
del Biellese diventa sempre pi forte 14 . Il capo di Stato Maggiore genen
le della Wehrmacht invia un telex al comando della provincia di Biella
:~visando che il compito di queste missioni quello di istruire i banditi
nelle scuole di sabotaggio , Aufgabe: Ausbildung der Bandlten In Sabotageschulen
15. . .
Nel cuore delle Langhe, a Marsglia, tra Carr e Murazzano, li gIOrno
di San Martino (cio il 12 novembre), all'una del pomeriggio, quindici
apparecchi angloamericani sorvolano la zona e lanci.ano .ar~i .e v.estia~io. ~
partigiani hanno segnalato la posizione con grandi stnsClOni b~anchl su~
prati, e gli aerei non sbagliano. Alcuni si abbassano. tanto che SI vedono.'
piloti che salutano, I rifornimenti scendono appesI a. paracadute verdi,
bianchi, gialli, rossi e -azzurri. Ma questo poderoso lanCiO scatena ~~ grande
rastrellamento da parte delle SS e dei reparti fascisti ai loro ordml. Tutte
le Langhe vengono messe sottosopra, una delle loro operazioni pi dure
e sanguinose 16. .
Questo lancio imponente sar superato .poco dop~ ,d~ ~~ altro,,'l gIOrno
di Santo Stefano, cio il 26 dicembre, a mverno gla IniZiato. Siamo nel
Biellese orientale, e proprio nella frazione Baltigati di Soprana, un paese
tra le montagne della Val Sessera, in pieno giorno, 24 quadrimotori allea~i
scaricano grandi quantit di materiali per le formazioni p~~tigiane .locali:
quasi tutte di "garibaldini", e delle zone circostanti, e nuovI Istrutton p~r I
sabotaggi e la guerriglia. Tedeschi e fascisti questa volta non pot~anno .I~tervenire
perch una loro azione avrebbe dovuto essere concordata m anticIpo
e con estrema accuratezza in quei luoghi facili alle imboscate: perci le
SS e i loro collaboratori rimangono chiusi nei loro "posti di blocco" mentre
i partigiani ricuperano e smistano le armi, le munizioni, i viveri e il vestiario
giunti dal Sud 17. . .
un momento eccezionale, di botte e controbotte, sul filo della spietatezza,
dell'intelligenza raffin ata e del coraggio. Gli aerei da ricognizion:
angloamericani fotografano e rifotografano le posizioni d~i reparti tede~ch"
i centri di difesa e i concentramenti, in particolare a ndosso della Lmea
799
Gotica. Gi durante l'estate, svilu anelo i . , .
ti notati strani edifici di cemento PaP . negativI In laboratorio, sono sta, _ rmato 111 qualche I del l' ,
lr.a Bologna e Firenze E 1'1 lemp" uogo Appennmo
. o m CUI Lond ' " ,
vengono colpiti dalle V2' Sta per ed ra C I porll sulla M anica
. , succ ere q Id' ,
fronte italiano? L'OSS americano l' u.a ~osa I Imile anche sul
al cU l delle linee, La compongonOa~c~a e~~a ~TlIS~IO~e, I~, " Pattuglia Pia",
Rolando Apol/oni ("Roland" d' g P~tOni ( Pat , capo missione)
("B'II ") , ra 10lelegraflsta) G l' I '
I , Umberto Merlo (" talin ")' '. ug le mo Testolina
2677 Rg t, 0$ . (Offiee Strategie Se e GlIber,:o ~I helucci C'Rosso' ), del
LO americano alle direlle di nd rVlce ) la. sezIone" peci aie dell'esel'cinovembre
CiIlo, Angelo Nibbi 'd IBllla Li" ,l'uno Crema, Pasquale Corgi, Adele
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C. , enlCo, omel1lc.;o Zenga G' , 0bbi , Alessio Bonacci Niccola orso, , Iuseppe D Angelo,
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STilLA(; 7a: Giorgio Andai P' , i[' " .
Rocco Nubili, Eugenio Tiber~~ ~:I~~11 ~Ih, Attd~o B!sciari, Angelo Caffo,
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, < ,arco 01.
202
C' anche un altro avviso su "Avanguardia", e nella sua laconicit evoca
drammi che non conosciamo: Il sottotenente Sergio Parolini, dell'exposta
militare 08926, invitato a presentarsi al pi presto alla cassa del
Comando Piazza (Kasse der Platzkommandantur, Albergo Turismo di Milano)
per ritirare il denaro a suo tempo depositato presso il campo Muehlberg
an del' Elbe. L'ufficiale presenti la ricevuta che gli fu rilasciata . Quel
povero denaro non depositato", ma prelevato all'atto dell'entrata
nell'Oflag germanico, ha fatto una lunga strada prima di rientrare in italia:
da Muehlberg che vicino a Dresda andato alla direzione delle SS a
Berlino e poi, seguendo la strada dei corrieri, arrivato a Verona, e quindi
a Milano. denaro che viene restituito soltanto a 'chi considerato fedele:
agli altri sar confiscato, negato per sempre.
Ci sono sempre Diger - di prigionia o d'istruzione militare - nei resoconti
delle SS, E questo capitolo che stiamo per concludere ne pieno.
Lo spunto ci viene sempre da "Avanguardia". In un altro campo tedesco,
l'Oflag di Stablack presso Konigsbel'g, un collega di Parolini, il tenente
Carlo Conrad, ha maturato, con pochi altri, la decisione di entrare nelle
Waffen-SS. Conrad apparteneva al Comando di reggimento del 4 Artiglieria
Alpina della Tridentina, aveva partecipato alla ritirata dal Don, si era
salvato e poi 1'8 settembre 1943 era stato fatto prigioniero. Nell'immenso
Oflag c'erano duemila ufficiali di tutti i gradi, Il comando tedesco - egli
racconta sul giornale dei volontari italiani firmandosi sottotenente SS" offr in termini semplici e chiari di entrare a far parte delle Waffen SS e
combattere sotto comando germanico sino alla fine della guerra, Due ore di
tempo per riflettere! [ ... ] Esposi il mio pensiero soltanto ad un mio carissimo,
vecchio compagno d'alpinismo. Ci recammo ad apporre la nostra firma
di adesione, indi respirammo pi liberamente [ .. ,] Non fummo molti: 16 ufficiali
su 2000! Lasciammo senza rimpianto alcuno quella bolgia cui, infine,
apparteneva tutto il nostro passato militare [ ... ] Respirammo a pieni
polmoni l'aria della libert,
Pi che un bollettino di vittorie, il settimanale delle SS italiane nell'inverno
che diventa sempre pi cupo si trasforma in una grigia raccolta di
malinconie. Sono gli ufficiali, in particolare, ad accorgersi che la Brig~ta
non sar mai inviata al fronte, magari allo sbaraglio, e che la parte bellica
vera e propria appannaggio totale e assoluto dei tedeschi, A distanza di
un anno", conclude l'ex-ufficiale della Tridentina che ora porta la "testa
'da morto" come emblema, siamo daccapo: i camel'ati germanici contendono
soli, palmo a palmo, dal Tirreno all'Adriatico, il nostro suolo all'invasore
che preme preponderante e minaccioso, Non domandiamone il perch:
tutti lo vediamo, A quel che ancora rimasto di vera Italia non bastato
un anno per guarire: o ancora ammalato, o convalescente con possibilit
di ricaduta. Il male contagioso si chiama apatia-indifferenza, e attacca persino
elementi che in origine si offrirono sinceramente con buona volont
203
per la rinascita del sentimento nazionale S . , .
questo non rimase in essi che l' . b.olhto I entusIasmo iniziale, di
della anche Villa Triste, fucilano sei partigiani della 55' Brigata garihaldi206
, , e ad altri durante un duro rastrellana
Rosselli, Li h~nn~ c~tturatI ~~s~e~belli) scattato il 10 ottobre nella zona
mento (2500 nazlfasClstI, contro , l n
L
SS italiane venute da Lecco handi
Abbio-Biandino-Cob~IO-Carn~so o, e, ntrocarro e sono spalleggiate
o mortai, mitragliatricI pesanti e canno,nI co, stini e da forti reparti di
n altre SS arrivate da Monza con grOSSI ,ca~r ma
da , 'd Il CNR di altre formaZIOnI, ,
militi faSCistI e a e, d' t dal maresciallo Kesselrmg,
L'operazione fa parte del plano pre ,lsP,osd alla zona nord-orientale della
' , d' l' e le formazIOm e , ,
ed ha come obiettiVO I co plr l B' d' La dirige il colonnello LUIgI
Valsassi~a ' Il della Va lan mo, , d e pOI que ,a ha dichiarato zona di guerra il territono
eBernardl della 'CVNR, Ii qualeP rato S P'l etro- I n trobio-Olmo al Brembo-Talimitato
dalla lmea arenna-, "l 'fuoco dalle 18,30 alle 6,30,
' L V enna Imposto l copn , , ,
lamona-Cohco- ago- ar , d h d Il ore bloccati gli abitantI nel
' d Il ampane e anc e e e, , , ,
vietato Il suono e ~ c , nza ermesso scritto) e requlSlto glI appavillaggi
(nessuno puo usclrn,e se , ~l't' hanno mano libera di distruggere
recchi' ra d' D ta 700 m su I mI l l , "b Il' lO, a quo d'ventare rifugIO del n e 1. ' 'a che
possa essere o l ,
anche con Il fuoco ogm cos 'f 't a morte ma riesce a ragglUn" G' no Besana e en o, , d
Un partIgIa"n o, V ule Bn ' d'no e a, d avvertI'rl 'l c he le SS stanno arnvan o,
gere i compagnI m a Ian I I t Con lui si ferma il fratello CarPoi resta sul posto ad attendere a m~r e, a grotta e lo assiste fino all'ulti' l") 'l uale lo porta m un , ' ,
letto ("ScOiatto' o , I q . tto d"I pietre daavn tI' all'anfratto per.c he I, cam
mo respiro, POI alza un mure " rendere pi tardi, Le SS di Co' ' l d vere che verra a np , D
non ne sbramno l ca a, " e lo fanno prigiomero, opo
d t e sposta l maSSI
melli lo sorpren ono men r " t Lo condannano a morte
una sos t a a Casargo , viene seVIZIato e processa o,
con cinque compagni, , , 1 lotone d'esecuzione ed al "corpo ufLi portano in cornera, asslem~ a dP state gi scavate le fosse, I
" d' I t ObIO ove sono
ficiali" fino al CImitero I n r " I un biglietto passato dal
' , ono le loro ultIme paro e su
sei si confessano e scnv, Ila madre di farsi coraggio: Mamma, ~on
parroco, Carlo Besana dIce a h' l'h assistito io alla sua morte, ArnvePensate al fratello Guerino, perc e d~ l' bbattono La gente depone
' L' l o alle se le e I a, ,
derci in paradiSO, l egan, .' dopo aver fatto scnvere
di Como, avv, Paolo Porta. il 9 febbraio del 1945. Porta, che stato
avvisato per telefono, si d da fare a racimolare sigarette e saponette e le
porta in automobile ai legionari distribuendo i doni in nome del Duce,
come scriver subito a Pavolini, al suo indirizzo di Milano, via Mozart 12.
Nell'entusiasmo di quell'incontro vorrebbe anche inviare un telegramma a
Mussolini, e lo prepara, ma g~ielo fermano all'ultimo momento: se lo inviasse
in chiaro sarebbe una palese violazione del segreto militare. E allora
lo unisce alla lettera a Pavolini pregandolo di farlo recapitare al Duce
della R.S.!. . <<I battaglioni Nettuno e Debica delle SS italiane - dice il
telegramma mai spedito - gi combattenti a Nettuno, ripartendo per il
combattimento inviano a Voi, Duce, il fervido alal di tutti i combattimenti
e delle vecchie e nuove vittorie Punto Colonnello Degli Oddi=Maggiore
Buldrini =Capitano Premuda = Commissario Federale Porta.
Tre giorni dopo a Mussolini arriver, invece, un telegramma di saluto
dalla Francia, dove si trovano altri italiani che combattono con i tedeschi:
sono quelli inquadrati nella 77.SS-Panzer-Grenadier-Division G6tz von
BerLichingen comandata dall'SS-Oberfiihrer Bochmann e costituita verso la
fine del 1943 nella zona di Tours. Oggi pi di ieri - dice questo messaggio
che giunge a Sal da parte di connazionali di cui praticamente non sappiamo
nulla - i volontari italiani inquadrati nella Divisione SS "GOtz von
Berlichingen" riaffermano la loro immutabile fede in Voi. Dall'ottobre
1943 i volontari delle SS sul fronte d'invasione in terra di Francia hanno
saputo mostrare col sangue il loro attaccamento alla causa fascista e molti
sono caduti, ma i vivi continueranno a marciare sulla strada indicata loro
dai morti: Italia. Firmato: Raffaele Acurzio. La Divisione al momento del
telegramma si trova in Lorena, dopo essere arretrata dalla linea AquisgranaBettweiler-Urbach-Weisskirchen-N ussweiler; ora si sposter nella foresta
del Palatinato, attraverser il Reno e sar fino alla fine tallonata dagli
americani, a cui si arrender.
Mentre nel Comasco continuano i colpi di spillo delle unit partigiane
- il 2 gennaio 1945, ad esempio, due SS italiane sono state disarmate
presso Castelmarte, precisamente allo Chalet del lago Segrino, che una
localit a nord di Erba, ed i ribelli hanno portato via loro i due moschetti e
le due pistole automatiche - nella zona di Massa, di Carrara e del Montignoso
i fuorilegge hanno eseguito anch'essi la "pulizia" di quella che sar
la prossima zona di scontro, cio la Garfagnana. Nella regione citata, prima
.di sciogliersi, la Divisione Garibaldi Lunense, comandala dal maggiore
inglese Antonio Oldham, "Tony", un prigioniero di guerra fuggito dai
campi di concentramento italiani nel settembre 1943, ed avente l'Ome commissario
politico Roberto Battaglia, il futuro storico della Resistenza, paracadutato
nella zona dagli Alleati, ha catturato - tra gli altri - il capitano
220
delle SS italiane Beppino Chiappini, la moglie Lia Budrovich e il figlio di
quattro anni.
Beppino Chiappini, fatto prigioniero in Grecia al momento dell'armistizio
e trasportato in Germania, si arruolato tra le SS per tornare in
Italia ed stato inviato ad Apuania (la denominazione comunale voluta
dal fascismo, che comprendeva i centri di Massa, Carrara e Montignoso) a
dirigere, in quanto della zona e di carattere volitivo, il ventiseiesimo centro
Sal che deve pagare, con il denaro fatto stampare lib~ramente dai na~isti.
Nell'Alta Val di Susa avviene, invece, qualcosa di profondamente diverso:
nel buio della guerra fratricida spietata si fa luce un episodio incredibile.
Carlo Olivieri, classe 1907, da Murialdo (Savona), prigioniero di
guerra in Germania, si arruolato nelle SS italiane per rientrare in patria.
Impiegato in operazioni di rastrellamento, stato fatto prigioniero dai partigiani
della IV Divisione Alpina G.L. Stellina il 26 agosto 1944 nel combattimento
delle Savine. Il giorno dopo ha chiesto di passare tra i "banditi"
e si dichiarato pronto a partecipare a qualsiasi azione. I "banditi"
l'hanno nominato "allievo patriota" (cio "bandito in prova" per spiegarci
225
_ ..... _ 11 1 _ ~ ~ '0
meglio) e gli hanno consegnato le armi. Il 3 novembre si battuto contro le
SS, pur sapendo cosa gli sarebbe capitato se fosse stato catturato. A questo
punto i "banditi" l'hanno invitato a tornarsene a casa sua, dove l'aspetta la
moglie e un figlio. Olivi eri ha detto di no l>. Rimango con voi fino alla fine
l>. Il 20 febbraio 1945, durante un rastrellamento nazista, una raffica
di mitragliatore l'ha abbattuto accanto ad un altro partigiano. I "banditi"
adesso si radunano, intitolano al suo nome la compagnia guastatori
del comando Battaglione Alpini Susa in via di costituzione e stabiliscono,
a fine guerra, di concedere un sussidio alla vedova dell'ex-SS italiana.
Un altro volontario nelle SS italiane, un tenente del genio in SPE (servizio
permanente effettivo) di cui il documento che abbiamo esaminato non
rivela il nome perch le operazioni belliche non sono ancora finite, fatto
prigioniero nel luglio 1944, entrato a far parte della formazione giellista
che l'ha catturato il mese successivo. Promosso anche lui "allievo patriota",
il 12 settembre, di sera, ha partecipato con estremo coraggio al sabotaggio
della ferrovia Susa-Bussoleno, a poche diecine di metri da una batteria tedesca.
Poi ha guidato molte altre azioni fino a diventare il comandante del
plotone sabotatori della 36' compagnia partigiana. Il 12 marzo 1945 i
"banditi" l'hanno promosso "patriota" ridandogli sul campo il grado di tenente
che aveva nell'esercito regolare. Lo richiediamo tutti , dice il documcnto
con cui viene presentata la proposta, dal Comandante all'ultimo
uomo, e tutti se ne rendono garanti. Viva I>Italia libera! " 24. La proposta,
del tutto eccezionale, subito accettata. E il tenente continuer a battersi
riuscendo a sopravvivere alla guerra. Se fosse caduto in mano alle SS italiane
dalle cui file era uscito, nessuno l'avrebbe salvato dal plotone d'esecuzIOne.
CAPITOLO XII
NASCE, MA SOLTANTO PER 50 GIORNI,
LA 29' DIVISIONE SS ITALIANE
Le vignette di Boccasile SS
Osservando le vignette di Boccasile su "Avanguardia" uno potrebbe anche
credere di star sfogliando un giornale di altri pianeti che riferisce di uomini
fanatici che fanno a gara nello scannarsi. Invece quello proprio un giornale
della Milano nazifascista 1944-45 che affonda con tutta un'epoca, il
fronte a poche ore d'automobile e lui, il disegnatore pi'famoso del Regime,
chiuso in uno studio sorvegliato da uomini armati, continua a schizzare
donne procaci e luridi americani o ebrei. Tra poco si udranno anche i cannoni
degli Alleati, ma lui non si scompone: in corpo ha una tale carica di
odio contro la democrazia e, invece, un tale affetto per gli uomini che si
fregiano del teschio da non avvertire il correre del tempo e l'avvicinarsi
dell'apocalisse. Oppure l'avverte, e vuole perdersi in essa.
Su "Avanguardia" L'angolo di Boccasile ha sempre qualche trovata: la
penna che schizza le figure intinge con volutt nel veleno. Ad esempio: due
signorine dal seno straripante, la vita esile, le gambe lunghissime, le gonne
corte guardano passare un caporale americano dal muso di scimmia. Ha
fatto cadere molte donne italiane ai suoi piedi , dice una. Sex appeal? ,
chiede l'altra. No, risponde la prima, pistola-mitragliatrice.
Oppure: c' una signorina, sempre dal seno prorompente, che giace a
terra, in una pozza di sangue. Ha le gonne alzate e le gambe floride spuntano
in avanti . C' un soldato negro americano che spiega la situazione ad
un vigile, che potrebbe essere di Milano: No bodevo sabere che qui stare
viedado fare gomplimenti a signorine. Gabirete, da Sing-Sing hanno mandado
me a liberare Idalia e ... l'abidudine ... .
Oppure ancora, con evidente doppio senso, Un ufficiale alleato si rimette
gli stivaloni stando seduto sulla sponda del letto di una ragazza allegra,
dalle gonne cortissime. vero, gli chiede la ragazza, che dovete
prendere Berlino entro il 15 novembre?". Oh yes , risponde l'ufficiale,
entro il15 o il 16.
Un'altra, comparsa nella rubrica Cose d'America. C' Nic - sta scritto
proprio cos - seduto su una poltrona, e sembra Al Capone. Ha una gran227
de cravatta a fiori, il cappello in testa e un grosso sigaro tra due enormi dita.
Tiene sulle ginocchia una ragazza prosperosa e discinta. Pazienta un
giorno o ~ue, Nic, gli dice la ragazza, mio marito partito per la Normandia.
inutile che io chieda il divorzio. E poi c' la pensione di guerra
... .
Ci sono anche altri che lavorano per le SS italiane con Boccasile, ma
lui la punta di diamante della pattuglia dei caricaturisti. Guy Montesano
veleggia ad un livello inferiore come cattiveria, ma anche i suoi disegni ricordano
che siamo in tempo di guerra. C', ad esempio, una ragazza in un
parco: minigonne e gambe affusolatissime. Un giovanotto l'abbraccia e Con
le mani le tocca le cosce. Adagio con le mani, giovanotto, dice la ragazza,
come correte!. Bisogna sbrigarsi, risponde lui, alle dieci c' il coprifuoco
... 1.
Tutte le barzellette sono a sfondo politico, livide, senza alcun sorriso liberatore,
come ci si potrebbe aspettare da una legione di giovani, anche se
Jbituati all'oscenit. Hanno il marchio della testa da morto e della cocciutaggine
dottrinaria: sono gli ultimi squilli di tromba di un'epoca che tramonta.
Se n' accorto da tempo anche Mussolini che - praticamente prigioniero
dei tedeschi sul lago di Garda e con un piccolo esercito di cui non
pu disporre a suo piacimento e con il quale, del resto, non pu in alcun
modo rovesciare la situazione - ora vuole interessarsi anche della sorte
delle unit italiane inquadrate nelle SS, e quindi facenti parte delle Forze
Armate germaniche. Qualcuno, diremo poi chi, andato a lamentarsi da
lui che i reparti effettuano soltanto operazioni di polizia, che perci sono
sempre pi odiati dalla gente delle citt e dei paesi e che l'impiego al fronte,
come i veri soldati, loro costantemente vietato per il solito giudizio negativo
che il tedesco ha, salvo rare eccezioni, per il militare di sangue italiano
o, se vogliamo, latino. E lui intuisce che qualcosa sta accadendo alle
sue spalle e che qualcuno, pi che non alla formazione militare di quei volontari,
pensa a ben altre cose.
Una scenata di Mussolini a Tschimpke
Il duce invita l'SS-Oberfi1hrer Erich Tschimpke, un "prima ora" delle SS
germaniche che ha il compito di trasformare in soldati di ferro i volontari
italiani con le mostrine rosse, ad andare da lui, al suo Quartier Generale.
Tschimpke risponde di no , che nessuna visita pu essere fatta al duce se
non autorizzata dall'SS-Obergruppenfi1hrer Karl Wolff, capo supremo delle
SS e della Polizia in Italia. Allora il duce, che accusa il colpo e comprende
quanto sia profondo ed angoscioso lo sbarramento che stato creato
dai nazisti attorno a lui, prega l'SS-Obergruppenfi1hrer Wolff di permettere
all'SS-Oberfi1hrer Tschimpke di andargli a far visita. Wolff accondiscende.
228
Tschimpke non gradisce questo invito di Muss?lini, perch sa che il
vecchio amico del Fli.hrer gli chieder notizie delle SS italiane. Puntualmente
ci avviene. Mussolini vuole sapere notizie precise sulla preparazione
della Waffen-Grenadier-Brigade der SS (ilal. Nr. 7) e propone che
venga fissato un termine a questo processo di addestramento militare, alla
conclusione del quale il reparto possa essere adoperato al fronte.
I! duce - ci raccontato in un appunto 2 scritto il 13 febbraio 1945
per l'SS-Sturmbannfi1hrer Wenner e firmato da un SS-Untersturmfi1hrer
di cui non si riesce a leggere il cognome - dell'opinione che vi potrebbero
essere a disposizione 15-20 mila uomini, ma che soltanto 5-6 mila sono
attualmente alle armi. Il resto, che si presentato entusiasticamente alle
SS per poter essere subito impiegato al fronte, ha nel frattempo disertato.
Questa diserzione, ai suoi occhi, non pu essere considerata una fuga dai
reparti perch gli uomini, nella maggioranza dei casi, sono andati presso
altre unit per essere mandati in prima linea.
D'altra parte, dice sempre Mussolini che fa un quadro della situazione
del tutto singolare, a Tschimpke noto che non difficile disertare. noto
che ufficiali e sottufficiali mangerebbero molto meglio se non venissero defraudati
nel settore dell'alimentazione, D'altra parte gli uomini, pur essendo
la stagione invernale, hanno soltanto l'uniforme leggera, un cambio di
biancheria e una coperta. Inoltre ricevono due sigarette al giorno, mentre i
loro camerati della Decima Mas possono ottenerne 150 allo spaccio. Se
l'ufficiale pu montare in servizio soltanto in linea di massima, in quanto
la sua compagnia ha un organico di appena ventotto-trenta uomini, non ci
si pu attendere che provi grande entusiasmo per il servizio stesso. Se non
avverr presto un cambiamento, conclude Mussolini, una grossa parte degli
uomini rimasti nella Brigata diserter.
L'SS-Oberfi1hre.r Tschimpke sembra probabilmente convinto da queste
argomentazioni o si dimostra sconcertato perch nell'appunto di cui riferiamo
e che probabilmente stato da lui dettato all' SS- Untersturmfi1hrer aggiunge
di avere dei dubbi su quanto avviene nella Brigata. E per quanto riguarda
il comportamento morale, lui comandante della Brigata delle Waffen
Italia, "rivela ancora una volta il fatto che il capo di Stato Maggiore,
l'SS-Oberfi1hrer von Elfenau, ha affidato l'incarico ad una SS - un ufficiale
dal giorno del nostro ritorno in Italia. Per molti era il primo rientro dopo
230
l'inizio della guerra. Per quasi tutti era l'incontro con la Madre che non
vedevamo da quando i vecchietti avevano gracidato dalla palude savoiarda
ed erano venuti alla luce a quel richiamo' le miriadi di ragni velenosi, i
quali fino allora avevano lavorato nell'oscurit degli antri di Giuda con la
veste a tre punti a stringere i mille e mille fili intorno al Costruttore. Per
tutti noi quel rientro era stato covato nel nostro mondo di sogni e illusioni:
ci eravamo preparati nei colloqui, nelle discussioni e nei pensieri ad un altfO
rientro .
La lettera, oltre alla denuncia della solitudine e anche dell'odio nei
quali vivono i volontari dalle mostrine rosse, diventa una vera e propria accusa.
Il rientro , dice, non ebbe quel coro e quegli osanna che molti ingenuamente,
molto ingenuamente aspettavano: neppure ci accolse il tacito
consenso o la simpatia. Un freddo che ci strinse il cuore e serv - pi di
ogni altra prova - a stringerci fra noi, tanto pi che in molti eravamo rimasti
soli al di qua [della linea che divideva il fronte tra tedeschi e angloamericani,
N .d.R.] e avevamo bisogno dl qualche cosa che sostituisse gli affetti
lontani, chiss per quanto tempo ancora lontani.
Cos' questa ruggine che ferma i meccanismi come le nostre mitragliere
in Albania? Cos' questa melma che blocca le ruote come quelle dei nostri
cannoni in Russia? Cos' questa sabbia che fa troppo attrito ai motori come
quella impalpabile del deserto marmarico? Cosa sono queste alghe che frenano
le eliche come quelle delle piccole navi sacrificate nei viaggi continui
in mari che per le navi migliori - ora nemiche - parevano tab? Uno di_o
ce qualche volta: quella ruggine, quella melma, quella sabbia, quelle alghe
hanno un solo marchio: massoneria. Tu "dici". Ma c' qualcuno che "fa"?
C' qualcuno che ripulisce i mozzi, le ruote, le eliche e i motori? ... La Patri;
non crede agli specchietti. La Patria vuole sangue. Il nostro pronto:
lo abbiamo mostrato. Ma vogliamo morire cantando, vogliamo cantare morendo
3.
Morire cantando? Cantare morendo? Ormai la Germania nazista controlla
un territorio inferiore per estensione a quello che possedeva all'inizio
della guerra, le sue citt sono ridotte in rovina, le fabbriche smantellate e
nelle strade giacciono tanti cadaveri che pi nulla possibile. Anche un'intera
Brigata di volontari lanciata al fronte, ammesso che ci possa avvenire
nelle condizioni in cui si trovano i tedeschi, verrebbe sbriciolata in pochi
giorni. Perch, allora, questa "lettera del legionario che ti legge sempre"
fabbricata in casa? E perch, accanto ad essa, e con molto rilievo,
anche la farneticazione di un altro volontario SS che ha perduto il senso
della realt? Probabilmente l'avvicinarsi della catastrofe esalta l'infatuazione,
ma non deve essere soltanto questo. Il capitano delle WaJJen-SS Giocondo
Protti, cos si chiama l'articolista, si chiede sfoderando vaghi ricordi
biblici, in un servizio intitolato Le trombe di Gerico, quali popoli se non il
tedesco e il giapponese meritano oggi l'aiuto di Dio? E dopo domande reto231
riche come questa conclude auspicando che, come allora, il tremendo fragore
biblico delle trombe si rinnovi sotto i colpi delle nuove armi che demoliranno
la nuova Gerico e consentiranno ai nuovi popoli eletti lo sterminio
prigioniero, N .d.R.] dovr essere custodilO e protetto. fino . ali ar:lvo delle
lruppe alleate 19. Sar un messaggio inulile, come o.rmal tutti .sapp~~o.
a questo punto che ai comandanti delle UnIt S e di polIZia della
zona Oberitalien- West giunge in fotocopia una grande tavola delle f~rze
naziste in Italia disegnata dai grafici che fanno parte dello Stato MaggIOre
dell'SS-Obergruppenfi1hrer Karl Wolff. La tavola dell'aprile 1945, non
porta data, e quella che abbiamo visto noi si trova tra le carte del 750 Reg239
gimento di polizia SS conservate negli archivi degli Stati Uniti 20. Pi che
di un atto operativo, si tratta di una pratica burocratica, a due settimane
dalla capitolazione generale.
Il numero "29" passa dai russi agli italiani
La Wajjen-Grenadier-Brigade del' SS (italienische Nr. 1) diventata, dal
9 marzo 1945, la 29. Waffen-Grenadier-Divion del' SS (italienische Nr.
1). Di divisioni SS numero 29 ve ne sono cos due: la prima una di volontari
russi della zona tra Orel e Kursk, i cui primi reparti di "protezione
civile regionale" si sono gi formati alla fine del 1941 sotto la direzione di
Stanislav Vladislavovic Kaminski. Nell'aprile del 1944 l'unit - chiamata
Russkaja Isviboditielnaja Narodnaja Armija, RONA - si sposta in occidente
e conta oltre tremila uomini, intorno ai quali ruotano circa 10.500
civili, 2.000 cavalli, 1.481 autoveicoli e 1.500 buoi e mucche. La RONA diventa
una brigata popolare che poi sar sciolta, mentre una parte delle
truppe confluir nelle unit del generale Andrej Andreevic Vlassov, l'excomandante
della 2' Armata d'attacco bolscevica schierata in difesa di Mosca
passato ai nazisti.
Il numero "29" resta per un po' nei documenti della SS assegnato ai
russi, poi passa ai volontari italiani. I russi hanno una seconda divisione
SS, la trentesima, composta di ruteni bianchi, che si batter anche sul Reno
e poi verr spezzettata e distribuita per motivi di sicurezza in altre divisioni
germaniche di SS.
La sezione grafica del Comando SS di Berlino stabilisce per i volontari
italiani dalle mostrine rosse questa nuova suddivisione:
- Wajjen-Grenadier-Regiment del' SS 81 (ilal. Nr. 1) con i battaglioni I
e II;
- Wajjen-Grenadier-Regiment del' SS 82 (ital. Nr. 2) con i battaglioni I
e III;
- Waffen-Artillerie-Regimenl del' SS 29 (ilal. Art. Rgt. Nr. 1) con i battaglioni
I (l'e 2' batteria) e II (3' e 4' batteria).
Le altre' unit divisionali che portano il Nr. 29 sono un Battaglione
complementi (Ersatz-Bataillon), un Battaglione Ufficiali (Ojjiziers-Bataillon),
una sezione cacciatori di carro (SS-Panzerjager-Abt. 29), un'unit di
pronto impiego (Kommando), unit di riserva (Ersatz-Einheiten) e un Deposito
e addestramento reclute (Rekr. Aujjang-Depot) a Cremona. Naturalmente
fanno parte dell'organico la Polizia Militare (Feldgendarmerie),
il Tribunale divisionale da campo (Feldgericht), il carcere (Kerker), la
compagnia amministrazione (Verwaltungskompanie), la compagnia riforni240
l i (Nachschubskompanie), la compagnia sanit ( aniti.i1slwmpanie), men fri' . . (D l
d colonne trasporti (1 ue . ,.md 2. Kw. K%nnen ), un u lCIO . Interpreti .,0 -
WaJJen-SS ItaLien.
WaJJen-Obersturmjuhrer Adriano Prasca, nato il 29 febbraio 1914. Data
dell'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. WaJjenGren.
Diu.d.SS.
Wffen- Untersturmjuhrer Alessandro Arcangeli, nato il lO luglio 1917.
243
Data dell'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. WaffenGI'en
,-Dzv.d.SS.
Waffen- Untersturmjuhrer Furio Gafforin, nato l'l febbraio 1919. Data
dell'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. WaffenGren.
Div.d.SS.
WajJen- Untenturmjuhrer Franco Roscelli, nato il 30 novembre 1921. Data
dall'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. WajJenGren.
Div.d.SS.
Mancano sessanta giorni alla conclusione della guerra, questi ufficiali
hanno maturato un'anzianit che conta del punto di vista finanziario, ma
non certo che riusciranno ad incassare gli arretrati. Dopo la lunga attesa,
avranno, comunque, la certezza di essere iscritti nei ruolini delle SS e di
terminare la dura avventura quali "comandanti". Sono gli ultimi ufficiali
delle SS italiane nominati da Himmler.
Sul fronte di Sal le preoccupazioni sono alquanto diverse. Agli inizi
della primavera finale, pi che non dello spirito necessario alla riscossa, il
problema di cui ci si occupa al secondo Battaglione del 2 Reggimento alpini
Morbegno quello della "carne". Qualcuno ha avvertito il capitano comandante
interinale (di cui non riusciamo ad interpretare la firma nel documento
2 che ora esporremo) che vi sono prostitute in caserma, e il capitano
andato sulle furie. La disciplina fa gi acqua da tutte le parti, mancano
soltanto le puttane per mandare a picco l'esercito repubblicano. Ed allora,
si~mo al 2 ~i aprile ~el 1945, dopo averci a lungo pensato, il capitano
compila un ordme del gIOrno - Comando 2 Reggimento Alpini I1a/ IIb
N 1743 di prot. - oggetlo: Prostitute - che indirizza a tutti i reparti,
compresa la colonna leggera.
. In un accampamento occupato da sottufficiali e da militari di truppa ,
dice testualmente l'incredibile documento, stata sorpresa stamane una
prostituta che aveva passato la notte con tre sottufficiali. Ho la sensazione
che fatti del g~nere. si verifichino anche in altri accantonamenti, con quelle
conseguenze di ordme morale che facile immaginare. Non sono un puritano,
e capisco che quando si sente l'impellente bisogno di uno sfogo fisiologico,
naturale che si ricorra ad una donna. Ma che questa donna la si
porti in un accantonamento, non posso ammetterlo. Vi sono ragioni di moralit,
d'ordine militare riflettente il segreto militare, di dignit personale
che vi si oppongono. Se si ammettesse o si tollerasse questo, i nostri accantona~
enti ?iventerebbero. case di tolleranza. In questa stagione, quando
non SI trovI una camera m albergo, ci sono prati che da quando mondo
mondo, hanno accolto non solo amanti ma eteri [voleva dire "etre",
N.d.R.] di ogni qualit e specie.
. Il comandante di battaglione minaccia ispezioni e provvedimenti , ma
chiaro che ormai la situazione gli sfugge di mano, cos come a tutte le altre
forze della repubblica che si trovano in Valle Padana. L'SS-Obergruppen -
244
filhrer K.arl Wolff accelera i suoi negoziati con gli Alleati, E, mentre il povero
capitano del Morbegno scrive il suo messaggio sulle prostitute ", mette
a conoscenza il generale Heinrich von Vietinghoff, che ha sostituito
Kesselring nel comando delle Forze armate tedesche in Italia, dei suoi negoziati.
Adesso ambedue hanno una sola speranza: che la scricchiolante impalcatura
su cui si regge ancora il Terzo Reich resista per almeno una
quindicina di giorni in modo da permettere la conclusione delle trattative
in Svizzera.
Auguri al Fuhrer, che ha 56 anni
Gli angloamericani che dilagano in Germania, mentre i russi (Malinovskij)
raggiungono il confine austriaco, temporeggiano in Italia prima della
spallata finale e chiedono a Wolff di bloccare gli ordini di distruzione degli
impianti e delle attrezzature industriali della Valle Padana emanati a suo
tempo. Wolff esegue il 6 aprile ed a Milano, in un suo appartamento, installa
addirittura una radio alleata per facilitare lo scambio delle comunicazioni
3. Poi, il 17 aprile, dopo aver informato gli angloamericani del
suo passo, parte in volo e raggiunge a Berlino Himmler. un passo rischioso,
ma anche Himmler sta muovendosi per conto suo in segreto, alle
spalle di Hitler, ed ha aperto contatti con gli svedesi. L'SS-Obergruppenfuhrer
Wolff gi di ritorno due giorni dopo: ha pieni poteri per trattare la
r~s~. Il generalissim.o Stalin. informato di questa [accenda e per principio
diffida, temendo del tranelli: che, cio, ad un certo momento gli Alleati
adoperino le forze tedesche in Italia (e quindi anche le SS italiane) per
bloccare, o fren are, l'avanzata russa in Ungheria e in Austria. Ma ci non
accadr mai.
Mentre Wolff viaggia freneticamente per concludere l'accordo il pi
presto possibile, il periodico dei volontari italiani continua imperterrito ad
inneggiare al FLihrer, che il 20 aprile compir 56 anni. Quando ricorre in
tempi di pace il genetliaco di grandi uomini, scrive nel suo fondo "Avanguardia"
4, , q uesta, una festa per la nazione cui essi appartengono. Ma
in tempi in cui un popolo impegnato in una lotta definitiva per la librt
e per l'esistenza, il 20 aprile assume, in mezzo al vertice tempestoso degli
avvenimenti pi sanguinosi, non soltanto il significato di giorno dedicato
a.lle commemorazioni, ma diviene fiaccola lampeggiante di fede, grido che
nafferma un giuramento di volont combattiva che non ha debolezze.
[ ... ] In un complesso di campagne vittoriose senza l'uguale, aggiunge
stranamente il fondista come se gi si trovasse a l di l della catastrofe, ed il
s~o fosse un necrologio, il 'soldato tedesco giunse attraverso tutta l'Europa
fmo ai giganti nevosi e alle rocce immani del Caucaso. Ma i nemici trassero
allora le loro forze da quasi tutto il mondo per raggiungere la vittoria
245
che appariva ormai sicuro retaggio della Germania e dei suoi alleati. Lo
sviluppo della guerra dai tempi della battaglia di Stalingrado presente alla
mente di noi tutti. Alle altezze luminose del trionfo seguirono i contrac_
colpi inesorabili, la cui origine non vale qui la pena di ricordare. Ma la vera
grandezza non si mostra soltanto nel momento del trionfo, bens anche
nelle difficolt dell'ultima battaglia decisiva; occhio nell'occhio con la mOr_
te, i veri grandi incidono il loro nome sulla roccia dell'eternit ... ".
che i nazisti vedono nemici e spie dappertutto. Molti soldati italiani , dice
il documento, alle stazioni vengono rimandati indietro dai soldati tedeschi
e non possono raggiungere le loro unit. I tedeschi devono rispettare i soldali
che hanno il libretto di marcia in ordine. I rapporti tra i soldati tedeschi
e italiani si vanno deteriorando. Bisogna chiarire questo punto di vista
ai nostri soldati: quanto sia importante che gli italiani si trovino al nostro
fianco in questo periodo 6. Parecchi soldati italiani sono, per, disertori, e
lo stesso Nagel invita ad annunciare subito per telescrivente al DI. Insp.
der ila l. Verbande del settore OB-Stidwest a Bergamo" tutti i casi relativi,
per i provvedimenti punitivi del caso.
I tedeschi hanno ragione di diffidare: le spie ci sono nei posti pi impensati.
L'8 dicembre 1944 la donna che esegue le pulizie agli uffici dei comandi
dell'Armata Ligurien stata sorpresa mentre raccoglieva le carte
dai cestini e ne faceva un pacco per passarlo a qualcuno. Il materiale usato
, aveva allora avvertito Nagel, deve essere tolto dai cestini e bruciato
dai soldati, e non dai civili . Ma ora non si tratta pi di carta usata o di
appunti. Ora spariscono anche i codici. Il 3 aprile scompare il codice SHM
293, che qualcuno riesce .a far pe"rvenire ad una missione alleata. Entra in
vigore il codice SHM 277", avverte subito il capo di Stato Maggiore per telescrivente,
mentre vengono aumentate le misure di sorveglianza. Ma anche
questo secondo codice ha breve vita: dopo due settimane scompare anche
lui, e viene sostituito da quello SHM 110. I tedeschi comprendono di
essere circondati da spie ovunque e che ogni ora pu essere quella decisiva:
reagiscono come possono, e i meno fanatici sono attenti a non morire adesso
che tutto sta per finire 7.
N el Piacentino - il 20 aprile - una parte del Kampfgruppe Binz
(il battaglione Debica) si dispone a cavallo della Via Emilia, nella fossa
247
creala dal lorrente N ure, scava trincee, piazza alcuni cannoni, crea degli
sbarramenti per frenare l'evenluale irrompere degli anglo-americani da
Parma e Fidenza (ma poi sgomberer il campo prima che possa avvenire il
COnlatlo). L'altra met del Kampfgruppe (il II Battaglione dello Reggi_
mento) arroccata intorno a Rivergaro, una ventina di chilometri a sud di
Piacenza per impedire ai partigiani di scendere a valle, ma poi ripiega verso
il Po e perde il contallo con i ribelli.
In Val Camonica, passano per Darfo trecento SS italiane che i partigia
ni della divisione :/'ilo Speri ritengono siano dirette ad Edolo, ed allora
diramano ordini alla Brigata Cappellini perch, a mezzo di piccole pattuglie,
ne vengano distrutti, ad uno ad uno, tutti i mezzi di trasporto 8. , invece,
in corso un grande rastrellamento denominato "Azione Mughetto", al
quale i volontari con le mostrine rosse partecipano assieme al 10 e 630 battaglione
della Legione Camicie Nere d'assalto Tagliamento ed a due compagnie
della S' Brigata Nera mobile Quagliata. Lo scopo di ripulire la
zona per assicurare il transito delle colonne tedesche in fase di sganciamento
dirette al Passo del Tonale o ai valichi alpini dell' Alta Valtellina 9.
A Rodengo-Saiano, nel Bresciano, c' il "Gruppo pronto impiego" delle
SS italiane, che ha fissato il comando nella villa dei conti Fenaroli. Lo
guida il maggiore Alois Thaler, di Brunico, che parla correntemente l'italiano
e il tedesco e che, a suo tempo, ha optato per la Germania. In Russia
252
nO, Waffen-Standartenfuhrer und Kommandeur del 2 Reggimento della
Waffen-Grenadier-Brigade der SS (ital. Nr. 1): i timbri con la nuova dicitUra
29' Divisione della SS non sono ancora arrivati e non arriveranno
mai. Enzo Celebrano (38 anni, ex-ufficiale delle Camicie Nere, un omaccione
alto un metro e ottanta, dagli occhi nerissimi, come i capelli, che
spiccano quali carboni nella faccia ovale) ha il comando nella Villa Crespi
di Alzate Brianza, circa sei chilometri ad est di Cant, verso Erba, e tergiversa:
il passo per lui doloroso. Ma una pattuglia partigiana si scontra
alla periferia di Cant, vicino a via Fiammenghini, con un'altra di ufficiali
delle SS e li abbatte: sono i capitani Corrado Bettini, Marco Mutti e Annibale
Rosati. I partigiani prelevano le tre piastrine di riconoscimento degli
ufficiali morti e le consegnano al colonnello Celebrano spiegando quale la
sorte che spetta agli altri se in tendono resistere.
Celebrano firma la resa dell'intero presidio, quattro caserme, su un foglio
quadrettato di un quaderno per aritmetica delle elementari, in una
stanza del Collegio arcivescovile. II Comando della Divisione - questo
il messaggio scheletrico che invia ai suoi uomini - Vi ordina di rientrare
ad Alzate. Rientrerete con le vostre armi senza subire nocumento. Di ci se
ne rende garante il sig. Inganni e il dott. Boghi. Colonnello Enzo Celebrano
. Poi, mentre i partigiani lo stanno osservando con le armi pronte, appone
per l'ultima volta la sua qualifica di Waffen -Standartenfuhrer u. Kdr.
e il timbro dello Stato Maggiore del reggimento. Per lui finita: lo aspetta
assieme al figlio Angelo il campo di concentramento alleato e il carcere di
Como 15. Sono le prime ore del pomeriggio del 26 aprile: Cant libera, un
intero reggimento di SS italiane si disciolto senza neanche toccare le armi
e senza battersi per quel Fuhrer al quale pure aveva giurato di sacrificare
la vita.
Contemporaneamente a Lurago d'Erba si arrende e viene disarmata i ribelli prelevano armi automatiche leggere e pesanti, e materiale vario la compagnia collegamenti (trenta uomini) del tenente Pesce. A Canzo,
nella mattinata, i partigiani della Brigata G.L. Paolo Poet, guidati da
Giancarlo Bertieri Bonfanti, circondano il parco di Villa Bordoni e concentrano
;: fuoco verso un punto da cui si udito qualche sparo. Dopo una
diecina di minuti di raffiche di mitragliatrici pesanti un maggiore delle SS
italiane fa cenno di arrendersi. Cessato il fuoco, il maggiore si consegna assieme
ad altri quattro ufficiali, di cui due tedeschi. Il maggiore Paolo Comelli,
di Udine, che durante il rastrellamento nell'autunno 1944 in Valsassina
(zona di Abbio-Biandino-Cobbio-Carnisolo) ha fatto fucilare, al cimitero
di Introbio, sei partigiani della 55' Brigata Garibaldi, come abbiamo
gi raccontato. Agli effetti delle disposizioni alleate e partigiane, il maggiore
considerato "criminale di guerra", e perci viene tradotto in cella di sicurezza
presso i Carabinieri di Lecco.
Comelli viene poi interrogato e dichiara che nel periodo del rastrellamento,
egli fece denudare due donne completamente e due altre parzial253
mente; dette vennero battute con frustino, e cio ... [ non riportiamo i nOmi
del verbale, N.d.R.]. La ... [non riportiamo il nome, N.d.R.] stata da me
personalmente battuta [ ... ] Dichiara che un'altra patriota stata denudata
6. idem.
7. idem. d' V . opy T
8. The National Archives of the United States at Alexan na, a. : mlcroc
175 Roll 126. . . T
9. The National Archives of the United States at Alexandna, Va.: mlcrocopy
175 Roll 53.
lO. idem.
11. idem. . V T
12. The National Archives of the United States at Alexandna, a.: mlcrocopy
501 Roll 333. Silvio Bertoldi, La repubblica di Sal, Rizzoli, Milano 1979, pp. 68-69.
"Corriere della Sera", Milano, domenica 6 agos.to \944. .
13.
14.
15.
16.
Archivio Giorgio Aminta Migliari, San MamlZlo cl Opagl~o (Novar~).
The National Archives of the United States at Alexandna, Va.: mlcrocopy T
175 Roll 53.
17. idem.
18. idem.
19. idem. . . . R 1947 246-247
20. Emilio Canevari, Graziani mi ha detto , Maggl-Sp~nett~, orna, , pp. .
21. Jacek Wilczur, Le tombe dell'Armir, Mondadon, Milano 1967, p. 31.
22. idem , p. 41.
23. idem, p. 20-21-22. . . b r
24. Colloquio con Nicola Grandi, Argegno, Alpmo della Tridentina , attag IOne
Morbegno.
25. Jacek Wi\czur, op. cit. , pp. 104-105. . ' f'I T
26. The National Archives of the United States at Alexandna, Va.: mlcro I m
501 Roll 333. , Af ' O' t
27. Colloquio con Mario Mari, Roma, gi ufficiale combattente m fica nen aIe e internato in Polonia.
261
Capitolo II
1. Neufeldt-Kuck-Tessin, Zur Geschichte der Grdnungspolizei 1936-1945, Koblenz
1957.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
Archivio "Osoppo" della Resistenza nel Friuli, Udine.
idem.
Istituto storico della Resistenza, Cuneo.
Colloquio con Nuto Revelli, Cuneo, 22 giugno 1977.
D. Livio Bianco, Guerra partigiana, Einaudi, Torino 1954, p. 31.
Istituto storico della Resistenza, Cuneo.
Colloquio con Nuto Revelli, Cuneo, 22 giugno 1977.
Nardo Dunchi, Memorie partigiane, La Nuova Italia, Firenze 1957, pp. 96-97.
The National Archives of the United States at Alexandria, Va.: microcopy T
501 Roll 333.
Istituto friulano per la storia del Movimento di Liberazione - Udine; Neufeldt_
Kuck-Tessin, op. cit.; e documento angloamericano in possesso dell 'Autore
(Participation in the war on the side oJ Germany oJ Austrians and oJ Germanspeakmg
Alto Atesini (South Tyrolians) aJter the 8th September 1943).
Istituto friulano per la storia del Movimento di Liberazione, Udine.
Neufeldt-Kuck-Tessin, op. cito
Istituto friulano per la storia del movimento di Liberazione, Udine.
The National Archives of the United States at Alexandria, Va.: microcopy T
175 Roll 53.
Nationale Volksa;mee - MiliUirarchiv der Deutschen Demokratischen Republik
- Potsdam.
Emilio Canevari, op. cit., p. 253.
Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.
The National Achives of the United States at Alexandria, Va.: microcopy T
501 Roll 333.
idem.
idem.
idem.
Istituto nazionale per la storia del Movimento di liberazione, Milano.
The National Archives of the United States at Alexandria, Va.: microcopy T
312 Roll1652.
idem - microcopy T 501 Roll 334.
Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.
13. idem .
14. Archivio di Stato, Como, Fondi Questura di Como, busta 14, fascicolo lO.
15. Angela Trabucco, Partigiani in Val Chisone 7943-45 , Tipografia Subalpina,
Torre Pellice.
16. /Iltefligenae, cit, p. '122.
17. Istituto storico della Resistenza in Piemonte, Torino.
18. Anpi Tol'ino, 1" Divisione d'assalto Garibaldi Leo Lallf ran co - DocumeTiti inediti
della guerra partigiana (1943- 1945), Anpi Torino, 1974.
19. idem; inolt re: Marisa Diena, Guerriglia e autogoverno (Brigale garibaldine ilei
Piemonte occidenwle, 7943-'45), Guanda, Parma, 1970.
20. Nello Frigerio, Cant.
21. idem .
22. idem.
23. Atti del convegno internazionale Missioni alleate e partigiani autonomi -Torino
21-22 ottobre 1978, a cura di R. Amedeo, L 'Arciere, Cuneo 1980, p. 95.
24. idem, p. 365.
25. idem p. 366.
26. Archivio di Stato, Como.
27. Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, Milano.
Cartella 112 fascicolo 2.
28. idem. cartella B 23 a Piemonte, fascicolo 9.
29. Biblioteca comunale, Milano e Istituto nazionale per la storia del movimento di
Liberazione in Italia, Milano.
30. idem.
31. idem.
32. idem
265
Capitolo IX
1. -The National Archives of the U . d S
175 Roll 141. n Ile .tates at Alexandria, Va.: microcopy l'
~ ~ati~~aICk Volksarmee - Militararchiv der DDR-Potsda
. an 00 on German military forces U. m.
~ec~nical Manual _ 15 March 1945 _ TM_E
TIlted
States War Department 4. B~bllotCC.l comunale, Milano e ISl.ituto nazi 30 - 451. .
Llberazionale in Ita lia, Milano. onale per la stona del movimento di
5. Dr. K.-G. Klietmann Die Waffen SS E
pp. 424, 427, 428.' - - me Dokumentation, Osnabriick 1%5
6. Colloquio con Enzo Tonelli Torino 22 . '
7. Istituto storico della Resiste~za in c' gIUgno ~977.
8. Istituto storico provinciale cieli R .uneo e provlOcia, Cuneo.
<) D. . " . a esistenza, Bologna
ocumcntazlone di Giovanni Mdod' R .,'
soci azione ex-deporlali politici e .I.~ orna, gla segretario nazionale dell'As_
IO. Anpi Sondrio. presI ente a Dachau del Comitato italiano.
11 ' II MOVl' mento di" Liberazione in It r "f . I
12. Colloquio con Ilalo Corti Lecco 2 a la.
l
S. Faustino.
La LOMBARDIA, il PIEMONTE e la LIGURIA (Oberitalien West)
dipendono dall' SS-Brigadefi1hrer und Generalmajor der polizei Willy
Tensfeld, con sede a Monza, via Lubigi, Villa 1 (Villa Tornaghi), tel.
3256 e 3257. Tatticamente sono a lui sottoposte tutte le formazioni SS e
della polizia tedesca, i battaglioni dei volontari italiani ed i reparti della
GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) situati in quel territorio. Non dipendono
da lui, invece, i battagl'ioni della iilizia Armata (volontari SS italiani).
Dell'impiego tattico contro i partigiani incaricato l' SS-Standartenfuhrer
und Obenl der Polizei Bi.irger (prima a Desenzano), raggiungibile
per telefono giorno e notte attraverso il centralino del 2 Battaglione
dell'SS-Pol.Rgt. 15 a Milano.
Dalla centrale di VERONA dipendono una serie di "missioni" (Aussenkommando)
secondo quesla suddivisione:
MILANO (155 uomini): Hotel Regina, via S. Margherita 6, tel. 83477
e 82953, comandante l'SS_Hauptslurmfiihrer Theo Saewecke. Si trovano,
fra gli altri, nel suo gruppO gli SS_Unlerscharfiihrer Gradsack, Langmann
e Ruedl, gli SS-Schmfuhrer Bode e Klimser, l'S _Hauptscharfuhrer Stropp
e gli SS_Sturmscharfuhrer Langer e Maser.
Dall' Aussenkommando Mailand dipende il gruppO di Bergamo , che si
277
t~ova in via Vittorio Emanuele 26, tei. 1557 '
fuhrer Langer. . Lo comanda I SS-Slurmschar_
TORINO (155 uomini): Hotel NaziolJaI .
43252. Comandante l'z Hd SS Ob . . e, via Roma, leI. 43650
. . . - e1Slunn!uh7'er S h . d N e
SI trovano, tra gli altri, l'SS-Slurms' '. c. 1m, L. el ~uo gruppo
Scharfuhrer u. Kr7n A K . ~harfiUHel EmrI SplCar 1''''8
. 5.\'. aspar Hernglch . l" ' V. _
berto (decorato con la Cr d' f . el , mterprete Giovanni Ro
S h h " , oce I erro di seconda classe) l' SS S ,
c uc le, r, glr SS-Oben'char~lu'" h reI' J auch . Schm'ld chuh, - c laifuhre I .
Dali Aussenkotrlmando Turin dipendo 'I . pr~sso la Platzkommandanlur Asti (lo no I
grupp,o di Asti che si trova
Gneser) e quello di Novam (840 ") comanda I SS-Unlerslurmfuhrer
G ' I uomini .
EJ\OVA (95 uomini)' Casa dello S d
tei. 33602 e 33382 Com cl . l' tu ente, corso Giulio Cesare 25
. l' . an antl z.H d SS-Unterst '~"h N '
pOI SS-Oberstumbannfuhrer Dr E' I C . ~rmlu rer eunteufeI e
~"h Z . nge. on lUI SI trova l'SS Ob
JU rer Immer. - ersturm_
DaII'Aussenkommando Genua di end .
comando deII'SS-Oberslurm.fu"h HP b ono due altn gruppi (ambedue al
J' rer er ert Ando f h .
settembre 1943 si trovava R . r er, c e subIto dopo 1'8
" a overelo a capo dI B d .
do antlpartlgiano): un an eneznsatzkomman_
SAVONA: via Famagosta 21 I
767351.
PERUGIA: via XX Settembre 11, villa Urbani, te\. 8215, comandante
l' SS-Sturmbannfuhrer Herbst. L'Aussenkommando Perugia ha giurisdizione
sull'Umbria e sulle Marche.
MACERA T A: via Spalato 18 (Santa Croce), te\. 254, comandanti in
ordine di tempo l' SS-Hauptsturmfuhrer Kossek e l' SS-Obersturmfuhrer
Andorfer.
BOLZANO: Corpo d'Armata (80 uomini). Comandante della polizia
di sicurezza e del servizio di sicurezza l'SS-Sturmbannfuhrer Thyrolf, con
giu risdizione Sll Merano, T rento e Belluno.
TRIESTE: piazza Oberdan 4, tel. 8304. Bejehlshabe7' der Sicherheitspolizei
u. des SD in Triesl l'z.Hd.SS-OberstU1'mbannftihrer Weinmann.
Con lui si trovano, tra gli altri, l'SS- 'chwjuhrer Pilz, gli SS-Oberschar!
i1hrel' Recler er e Zolli, lo . -Stunnscha7fuh1'er Heimann, gli S-Unlerst'urmjuhmT
Kepplinger e MilUer e l'SS-Hauptscha1juhrer Baier.
La provincia di Lubiana (Laibach) non dipende da Trieste, ma dal comando
di Veldes (un paese nella vallata della Sava, a nord-ovest di Lubiana).
La zona di operazioni Adriatisches Kiislenland termina presso Cirkveniza,
a sud di Fiume. AI comando di Trieste appartengono anche le isole
dalmate di Lussino, Cherso, Veglia e Arbe. Tutte le altre zone dell' Adri atico
(come, ad esempio, le citt di Spalato, Ragusa e GallaTo) dipendono dal
comando di Agram (Zagabria).
Con il Dienstbefehl (ordine di servizio 8) del 29 marzo 1944 del dr. Harster
viene istituito il "campo di concentramento poliziesco di transito" (polizeiliches
Durchgangslager) di Fossoti presso Carpi (Modena). A comandarlo
viene chiamato l' SS- Untersturmfiihrer Tito.
Il centralino telefonico di Verona (Leitfunkstelle Verona) collegato istantaneamente
con i comandi della Polizia di sicurezza e del Servizio di sicurezza
di tutti i territori occupati dai nazisti: Osio, L'Aja, Bruxelles, Parigi,
279
Riga, Cracovia, ,V.arsavia, Lemberg,. Veldes, Zagabria, Belg\ado, Tirana ed
GA tene. InTol't re e In col.leg,am ento diretto e continuo con Milano ' T on.n o,
enova, neste, Venezia, Firenze, Perugia, Roma, Bolzano e Innsbruck.
(Fonte:. ilI dila' rio del capo della Polizia di sicurezza e del Servizio di . SlCU_
rezz.a m ta la, dr. Harster, che si trova presso il Militararchiv der DDR _
NatlOnale Volksarmee, Potsdam.)
LA GESTAPO IN ITALIA
Suddivisione del lavoro dell' Abteilung IV (Polizia segreta): lotta, indagini e
controspionaggio.
Capo del settore:
Vice:
Ufficio IV:
IV N (controspionaggio):
Sezioni:
IV 1: Avversari
SS-Sturmbannfuhrer Dr. Kranebitter
SS-Hauptsturmfuhrer Schwinghammer
SS-Scharfuhrer Larcher
SS- Untersturmfuhrer Kurt Lahr
Tedesca.
Sottoposti ad interrogatorio essi hanno affermato di aver fatto parte di
bande, di "patrioti" di stanza nelle provincie di Cuneo ed Asti e di essere
attualmente alle dipendenze di un reparto delle SS Germaniche.
Inoltre essi hanno dichiarato di non riconoscere l'attuale governo della
Repubblica Sociale, di odiare e di voler combattere i "traditori" fascisti.
Circa l'asserto di essere inquadrati da Reparti delle SS noi si richiedeva
all'Ufficiale di Servizio del Posto di Polizia Tedesca una conferma. Il soprad
etto affermava categoricamente che quanto dichiaravano rispondeva a
verit, in quanto esiste un accordo fra alcuni elementi di bande ribelli ed il
Comando SS di stanza a Venaria Reale tendente all'impiego di questi uomini
per la formazione di reparti armati alle dipendenze dirette del Comando
Tedesco. Affermava inoltre di non poter giustificare la loro presenza
nella citt di Torino.
Noi si richiedeva ancora un intervento dell'autorit Tedesca per le affermazioni
di ostilit al Governo cd alle Istituzioni Repubblicane, facendo
presente che questi elementi possono inquinare l'ambiente morale della
Repubblica Sociale e delle Forze Armate. Alla nostra richiesta rispondeva
286
di non poter procedere disciplinarmente ne.i confronti dei detti e1.ementi , sinificando
che erano elementi di utile impIego qualunque fos~e Il loro sen~
imento politico, impiego utile e diretto del Comando Germamco.
F.to S.Ten. Sanfelice Nicola
p. c. c.
L'UFFICIALE ADDETTO ALL'U.P.I.
Cent. Gastone Serloreti
Doc. 3
GUARDIA NAZIONALE REPUBB.
TENENZA CARABINIERI DI PINEROLO
Nr. 134/26 di Prot. Div. III Pinerolo, l 24 Marzo 1944
Oggetto: Operazioni di rastrellamento da parte di elementi di milizia armata
ed "SS" germanici.
al comando generale della G.N.R.
al comando militare Regionale 206
all'Ispettorato Regionale della G.N.R.
alla Prefettura
al comando militare Provinciale
alla Questura
al comando del gruppo esterno carabinieri di
al comando della I Legione della G.N.R.
al comando della compagnia dei carabinieri di
al comando militare germanico di
Posta da Campo 707
Posta da Campo 733
TORINO
TORINO
TORINO
TORINO
TORINO
TORINO
PINEROLO
PINEROLO
A seguito della segnalazione n 134/ 23 del 22 andante, si comunica che
i reparti germanici di "SS" e di Milizia Arm. Italiana, durante le operazioni
di rastrellamento eseguite in frazione Pons di Perosa Argentina
(Torino), hanno incendiato diverse abitazioni, arredando [sic] danni sinora
non potuti accertare.
Si comunicano qui di seguito i nomi delle vittime di cui alla segnalazione
sopracitata:
MORTI
1).= BARRET Ferdinando fu Giov. Giacomo, di anni 58, da Perosa Argentina.
2) .= BARRET Albert Pietro fu Giov. Giacomo, d'anni 69, da Perosa Argentina.
3).= BERNARD Arturo di Alessandro, di anni 40, da Perosa Argentina.
4).= BONAUD Alfredo fu Giovanni, d'anni 39, da Perosa Argentina. =
FERITI
1).= BELTRAMIO Giov. Pietro fu G.B., d'anni 74, da Perosa Argentina.
2).= BARET Frida Eugenia di Adolfo Paolo, d'anni 12 da Perosa Argentina.
3).= GRILL Enrichetta fu Giovanni, d'anni 85, da Perosa Argentina.
4).= LAGGIARD Lorenzo Giovanni fu Giovanni Pietro, d'anni 58, da
Perosa Argentina. =
288
IL S.TENENTE COMANDANTE DELLA TENENZA
(Renato Maggi)
Doc. 4
GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Compagnia O.P. "Macerata"
Prot. N 177 A/l Clusone 31/10/944 XXIII
RELAZIONE ILLUSTRATIVA SULLE AZIONI DI RASTRELLAMENTO
DI BANDE RIBELLI, CONDOTTE NEI GIORNI 27-2829 OTTOBRE NELLE ZONE DI VALLE TORREZZO-MONTE
SICOLO-VALLE DI FONTENO-FONTENO-VALLE DELLA
MALGA-ADRARA-VIADANICA-SARNICO.
FORZA = Ufficiali 3 - Sottufficiali e Truppa 104. .
ARMAMENTO: Fucili mitragliatori 8 - Mitragliatrici pesanti 3 Mortai
da 45 n 2 = Armamento individuale al completo.
MUNIZIONAMENTO = al seguito per 2 giornate di fuoco per armi di
reparto ed individuali.
VETTOVAGLIAMENTO = 2 giornate di viveri a secco in distribuzione.
Il giorno 26/10/944 alle ore 20 il sottoscritto - tramite corriere - riceveva
un ordine di movimento dal Waffen-Granadier-Brigade SS (I Italienische
n 1), con il quale la Compagnia "Macerata" dal 25/ 10/ 44 e fino
a nuovo ordine doveva considerarsi, agli effetti tattici, alle dipendenze del
Gruppo da Combattimento Celebrano della Brigata Ab.t la.
Il movimento avrebbe dovuto avere inizio nella giornata del 27. Alle ore
6 del 27 partivo alla volta di Lovere per prendere collegamento con il Comando
tattico del Gruppo Celebrano, allo scopo di ricevere ordini e disposizioni
dettagliate. In assenza del Colonnello Comandante, l'aiutante maggiore
Cap. Scavo mi impartiva sommarie disposizioni per il movimento del
giorno 27, precisando che .alle ore 20 avrei ricevuto l'ordine di operazioni a
Casazza (S. del Lago di Endine).
Rientravo immediatamente a Clusone ed impartivo disposizioni per la
partenza in ferrovia del Reparto da Clusone per Cene.
Alle ore 15,30 raggiungevo Cene e da qui - con le munizioni di riserva
someggiate - alle ore 16 il reparto muoveva alla volta di Casazza con
itinerario Val Rossa-Bianzano-Casazza. L'obiettivo della giornata veniva
raggiunto alle ore 20,30 senza lamentare incidenti. Alle ore 21,30 - tramite
un motociclista porta ordini - mi veniva recapitato da parte del Gr.
Celebrano l'ordine di operazioni n 2068/ 1 datato 27/ 10/ 44.
In base a tale ordine la Compagnia all'alba del 28 partita da Casazza
con obiettivo Seres-Valle della Malga-Valle di Fonteno-Seguendo la direttrice
Monasterolo, Valle di Torrezzo, Seres il reparto raggiungeva questa
ultima localit alle ore 11. Senza incontrare resistenza occupava le alture
289
adiacenti e dopo breve sosta distaccava il plotone esploratori rinforzato da
una mitragliatrice pesante e da 1 mortaio da 45, assegnando la direttrice di
marcia Valle della Bisaccola-Foppella-Tassina. Il sottoscritto con l'altra
parte dalla Compagnia si dirigeva lungo la Val di Malga-Valle Cantiere.
Punto di riunione con il plotone esplora tori Tassina-Foppella (N-W di
monte Pendola). Alle or 16 le pauuglie di punta dei due reparti prendevano
collega mento a Tassina ed a lle ore 16,30 il plotone esploratori si collegava
con un reparlo della II omp. del l J R2 proveniente da Nord. Appena
stabiliti i ollegamenti questa Compagnia distaccava una pattuglia di
(, legiona l'i al coma ndo del V.Brig. a ntalucia per Riva di Solto allo scopo
di trasmettere le novit al comando del Gruppo e ricevere gli ordini di operazione
per il giorno seguente. La pattuglia, dopo una marcia di eirca 8
ore, condolla sotto l imperversare della pioggia e bufere di neve rientrava
a lla ba con l'ordine di operazioni per il giorno 29. La ompagnia trascorreva
la nOIl nell baite Tassina - l?] - Fopella.
Alle ore 6,30 del giorno 29, secondo gli ordini ricevuti, il reparto muoveva
alla volta di Sarnico sulla direttrice di marcia Valle di Torrezzo-S.
Fermo-Adra ra- Viada ni.ea-Villongo-Sarni co. Le zone segnalate come occupate
dai ba ndi ti venivano a lt acc~ le SOltO l'imperversare cl lla pi,oggia ma in
nessuna di e se il reparlo rius iva a prendere contatlo con gruppi consistenti
di armati. Alle ore 16 la orp pagnia raggiungeva l'obieuivo dopo
aver callurato al 'uni elementi sospetti che venivano consegna ti , per le oppOrtune
indagini , al locale Dislaccamenlo della G.N.R.
Alle ore 16,15 ricevevo disposizioni di rientrare in Sede. Davo ordini
per l'immedi ata partenza per Grumello da cui per ferrovia raggiungevo
Bergamo alle ore 20,15. Alle ore 21, sempre in ferrovia, il reparto partiva
da Bergamo e raggiungeva Clusone alle ore 23,30.
CONSIDERAZIONI GENERALI
La Compagnia ha operato in collaborazione con il IO/ J R2 e 11/ ] R2
del Gruppo da comhalLmemo Celebrano e con il Gruppo daCombattimento
Degli Oddi. I 'ollegamenti con tali reparti sono stati stabiliti e mantenuti
in modo perfelto.
Le distanze superate, i rorti dislivelli, la configurazione del terreno,
l'imperversare del maltempo e le eccezionali misure di sicurezza predisposte
sono gradite. Il rilievo dato alle azioni di unit e di soldati italiani distintisi
nella lotta contro il nemico esterno costituiscono un incitamento per le
truppe e per la popolazione italiana. La stessa cosa non si pu dire invece
per la lotta contro il banditismo, nella quale degli italiani combattono contro
i loro connazionali. Si tratta, in quest'ultimo caso, di una lotta interna
la quale - di fronte alla pressione esercitata dal nemico esterno - deve
essere esaurila senza darle troppo rilievo sulla stampa.
Per la stessa ragione, si impone un grande riserbo per quanto riguarda
singoli episodi di banditismo, come attacchi contro impianti industriali o di
altro genere, rapine di considerevole entit, ecc., e ci anche nel caso che la
difesa sia stata coronata da successo e che le unit italiane od i militari ad
esse appartenenti si siano particolarmente distinti. Questo campo riservato
alle corrispondenze di fonte ufficiale italiana.
Va da s, che sia i nemici esterni che quelli interni non debbono poter
mai ricavare dalle corrispondenze alcuna informazione di carattere militare.
Per questo non deve essere dato, ad esempio, il nome di capi banditi
catturati od uccisi. Attenersi allo stesso criterio di massimo riserbo anche '
292
per l e not.lzl.e C'l rca a ttentati contro personalit della Repubblica, funerali di
dirigenti uccisi, ecc. . '"
I n tuttl. .l casI. sopr a menzl'onati opportuno un approp. n, ato notlzlano
locale, nel quale deve essere valorizzata al massimo l'Autonta dello Stato, e
condannato in ogni modo il banditismo. . . .
La disposizione finora vigente, secondo la quale ~i d.ov~va nfenre ~lrc~
episodi di banditismo soltanto in connessione alle aZlOnl dl rappresaghe, e
ab'rogata. . .' I . . d L
Sono invece opportune l ~oti zle circa. atrocl ~ ed a l~e aZlOni e ,genere
mmesse dai banditi che colpiscano e conu'ast11l0 con 11 senso mOI ale del
~~poIO iLaliano. (Es.:' for tificazione di una chiesa,. utilizzata quale caposaldo
innalzamento della bandiera rossa sul campanile) ..
, Vanno riferite anche gesta dei banditi che si p,reS.llOo. ad es~ere presentate
come delitti comuni. In lal caso, non da~~ all e~lsodlO .un 100pporluno
carattere politico. (Per s.: parlando dell'ucclsl~n~ di ve~chl , don~e e ~~m.~
bini non rilevare mai , senza una speciale neceSSIta, che SI lralla di famlllai i
di fascisti, i quali erano probabilmente l'obiettivo dell'allentato).
Questo Ministero diramer saltua riamente, a mezzO della Lefani, comunicali
redatti su material ufficiale.
* [Timbro del Ministero della cultura popolare.]
IL CAPO DI GABINETTO
(G. Almirante)*
293
Doc. 6
L'Ambasciatore e Plenipotenziario
del Grande Reich tedesco in Italia
Tgb N. 21/45
Eminenza,
Fasano, 10 gennaio 1945
. Il Barone Cles mi ha trasmessa la da Lei consegnatagli supplica della
Signora f\vetta, a favore del proprio figlio Giandomenico Avetta, condannato
a morte.
Poich le dichiarazioni contenute nella lettera erano troppo imprecise
ho f~tto .a. tale riguar?o ~sperire indagini in Verona. Da queste risultat~
che Il milite delle SS italiane Avetta, in seguito a:
duplice diserzione
dissolvimento di nucleo delle Forze Armate
istigazione alla diserzione
e falsificazione di documenti
stato condannato a morte.
Come Vostra Eminenza sa, uno solo di questi delitti contro l'osservanza
della dis~ipli.n.a militare gi bastevole, in qualunque organizzazione militare,
a gIUstificare una sentenza di morte. Tuttavia il caso sar sottoposto
ad un nuovo esame del Tribunale Supremo delle SS.
Intanto sono in grado di comunicare all'Eminenza Vostra che la esecuzione
capitale sar differita sino alla formulazione del giudizio della Corte
di Suprema Istanza.
~on i miei P! ~ove.rosi ringraziamenti per i cortesi auguri che Vostra
Eml?enza, tra~mte 1.1 Signor Barone di Cles mi ha fatto pervenire e che
cordialmente rIcambIO, La saluto, nella grata attesa di una sollecita occasione
di fare la conoscenza dell'Eminenza Vostra.
Sua Eminenza
il Cardinale Arcivescovo di Milano
Ildefonso Schuster
Milano
Suo dev.mo RAHN
Doc. 7
Comitato Liberazione N azionale
Corpo Volontari della LIBERT
IV Divisione Alpina "G.L." Stellina
COMANDO
N. di prot.: 113 zona, 12/3/45
Oggetto: Allievi Patrioti ex S.S.
Al Capo di S.M. Formazioni "G.L."
e per conosc.:
Al Comando IV Zona
Al C.M.R.P.
Al Comando Btg. Alpini Susa.
Al Capt. Angelini Loro sedi.
Espongo i due casi di seguito desc~it~i ?nde ~vere ~a ~atifi~a a quanto
oggetto di approvazione mia, degli ufflClalI e del patrIotI tuttI del Btg. Alpini
Susa.
1):
2):
L'ex S.S. Carlo LIVIERI, classe 1907 da Murialdo, ( avona), arruolatosi
nelle S. . per rientrare dalla Germania d?ve era p~igi~nier~;
catturato il 26/8/44 nel combattimento delle evm~, ha rt~hl~sto II
27/8 l'arruolamento accettando la vita dura dci patriota e dichiarandosi
lieto di partecipare a qualsiasi azione.
Allievo patriota dal 27/8 ha sen~pre o~tenu.to il ptaus~ dei superiori
4 luglio:
5 luglio:
6 luglio:
7 luglio:
9 luglio:
lO luglio:
11 luglio:
12 luglio:
GIORNI DI PRESENTAZIONE
luned } le lettere A, B, C.
marted
m.e rcodl'e d} l e l e tte re D , E , F , G .
glOve l
venerd } le lettere H " I J , L , M , N .
sabato
luned } le lettere O, P, Q, R.
marted
mercoled} le lettere S, T, U, V, Z.
gioved
Avv. Luigi Grassi
* Archivio di Stato di Como - Fondi Questura di Como - busta 14 fascicolo lO.
301
Doc. Il
I CAMPI DI CONCENTRAMENTO
NEL COMASCO
Al 4 giugno 1945 nella zona del Lago di Como esistevano questi campi
di concentramento:
Camerlata
Albate
Albavilla
Erba
Caserma 25 aprile - Como
Via XX Settembre - Como
Lecco Acquate
Lecco centro
Merate
Carceri Lecco
Balisio
Lecco Centro Mutilati
Commissioni militari per l'interrogatorio:
1 a Lecco, 1 a Como, 1 ad Albavilla.
298 internati
343 internati
543 internati
97 internati
222 internati
49 internati
284 internati
394 internati
80 internati
38 internati
20 internati
215 internati
Archivio Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione - Milano,
busta 98 Como-Lecco.
302
Doc. 12
QUESTURA DI COMO
Como, lO Luglio 1945
Al
COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE di
COMO
Si trasmette in allegato un esposto del C.L.N. di Albate per il conto
che codesto Comitato vorr tenere [aggiunta manoscritta:], significando
che in ogni modo -la scarcerazione inammissibile
alli
COMITATO NAZ. DI LIBERAZIONE
ALBATE
IL QUESTORE
(Avv. Luigi Grassi)
Albate 18 Maggio 1945
ALLA COMMISSIONE MILITARE DI EPURAZIONE
COMO
Oggetto: Rilascio di militare delle SS italiane di stanza in Albate.
Questo Comitato si permette di inoltr~re istanza a cod.esta ~ommissione
chiedendo il nulla asta per poter ragglUngere le propne residenze, relativo
ai seguenti militari appartenenti alle SS italiane di Albate.
1) Ten. Posarelli Enrico
2) Ten. Lerro Giuseppe
3) S. Ten. Zaffuto Francesco
4) S. Ten. Filingeri Franco
5) Serg. Magg. Betto Franco
6) Serg. Rinaldo Sergio
7) Soldo Monticelli Antonino
303
Tale richiesta motivata dal fatto che il Ten. Posarelli e il Ten. Lerro
erano gi da qualche mese a contatto segreto con elementi del C.L.N.
di Como e 5 giorni prima dell'insurrezione passavano con il reparto agli
ordini della Brigata Peretta. Detti Ufficiali ebbero come maggiori e diretti
collaboratori i soprannominati militari.
A conferma di quanto sopra si allega copia della dichiarazione del
V.Comandante della Brigata Peretta e dei sigg. Curletti, Tagliabue e
Gini.
F.to IL PRESIDENTE
Dr. Clemente Taiana
contro firmato dai componenti del C.L.N.: Veronelli Antonio
Fracassi Pierino o
Auguadro Mario
Pedretti Angelo
per copia conforme all'originale
* Archivio di Stato di Como, busta 14, fascicolo lO.
304
LA 29.WAFFEN-GRENADIER-DIVISION DER SS
(Italienische Nr. 1)
I nomi tedeschi e italiani che compaiono in questo piccolo ele~c.o s~no tr~tti d~i
documenti
e dalle pubblicazioni del periodo 1943-45 ~ success.I~1 eSistenti sull ar~omento:
potranno essere integrati con il contributo del superstItI. l'I:1anca. la ~a~g~or
parte di coloro che fecero parte di que~ta .unit~ e ~an.cano ~ure I .noml del pr.lglO:
nieri in mano alleata e partigiana, del dispersI, del disertorI e del condannatI dal
tribunali militari tedeschi.
t
ti
~ .l.
.I.
i
UFFICIALI TEDESCHI
SS-Obergruppenfiihrer und GeneraI der Waffen-SS Karl Wolff
Nato il 13/ 5/ 1900. Tessera SS 14.235, tessera nazionalsoeialista
695.131. Obergruppenfiihrer dal 30/1 / 1942. Befehlshaber der Ital.
Freiw. Legionen il 30/3/1944. A Bolzano nel maggio 1945.
SS-Gruppenfiihrer und Generalleutnant der Waffen-SS Lothar Debes.
Nato a Eiehstaett. Tessera SS 278.953, tessera nazionalsocialista
240.110. Gruppenfiihrer und Generalleutnant der WSS dal 30 gennaio
1944 (WS). A Bolzano nel maggio 1945.
SS-Gruppenfiihrer Karl von Treuenfeld
Nato a Flensburg il 31/5/ 1885. Tessera SS 323.792. Gruppenfiihrer
dal 30/ 1/ 1944.
SS-Brigadefiihrer und Generalmajor der Waffen-SS Peter Hansen
Nato a Santiago del Cile il 30/11/1896. Tessera SS 129.846, tessera nazionalsoeialista
2.860.864. Brigadefiihrer dal 30/ 1 / 1942.
SS-Oberfiihrer Karl Diebitseh
Nato ad Hannover il 3/ 1/ 1899. Tessera SS 141.990, tessera n,!-zionalsoeia
lista 4.690.956. Oberfiihrer dal 20/ 4/ 1944.
SS-Oberfiihrer ]ohann-Eugen von Elfenau
Nato a Hausen a./Albis (Svizzera) il 18/ 8/ 1897. Tessera SS 450.700
(v). Oberfiihrer dal 30/1/1945. Capo di Stato Maggiore. A Bolzano nel
maggio 1945.
SS-Oberfiihrer Gustav Lombard
Nato a Kl. Spiegelberg il 10/4/1895. Tessera SS 185.023, tessera nazionalsoeialista
2.649.630. Oberfiihrer dal 12/ 3/ 1944.
SS-Oberfiihrer Erieh Tsehimpke
Nato a Breslau 1' 11 / 3/ 1898. Tessera SS 40.065, tessera nazionalsoeialista
1.191.365. Oberfiihrer dal 19/ 9/ 1942.
307
SS-Standartenfiihrer Constanti n von Heldmann
Nato a Demold/ Lippe il 7/ 3/ 1983. Tessera SS 59.138, tessera nazionalsocialista
Pol.-Verw. Strassburg
Hauptmann der Schutzpolizei Karl Nagel
Pol.-Verw. Karlsbad
310
Hauptmann der Schutzpolizei Noweck (o Nowek)
ufficiale di ollegamento presso il Btg. Debica sul fronte di Nettuno, poi
comandante del Battaglione fucilieri e infine nello staff del Kampfgruppe
Binz. A Erba nel maggio 1945.
Hauptmann der Schutzpolizei Walter Pankalla
Pol.-Verw. Berlin
Hauptmann der Schutzpolizei Wilhelm Pratsch
Po\.-Verw. Tilsit
Hauptmann der Schutzpolizei a.w. Friedrich Reich
Po\.-Verw. Di.isseldorf
Hauptmann der. Schutzpolizei Alfred Tornbaum
Pol.-Verw. Wuppertal
Oberleutnant der Schutzpolizei Otto Baumgartner
Pol.-Verw. Augsburg
Oberleutnant der Schutzpolizei Aloysius Bonig
Pol.-Verw. Aachen
Oberleutnant der Schutzpolizei Robert Deneke
Po\.-Verw. Cuxhaven
Oberleutnant der' Schutzpolizei Hermann Doscher
Po\.Verw. Freiburg
Oberleutnant der Schutzpolizei d.Res. Julius Kern
Pol.-Verw. Wien
Oberleutnant der Schutzpolizei Hans Kreuzer
Pol.-Verw. Ulm
Oberleutnant der Schutzpolizei Franz Ligon
Po\.-Verw. Bromberg
Leutnant der Schutzpolizei Walter Ahnert
Po\.-Verw. Dusseldorf
Leutnant der Schutzpolizei Wilhelm Auerbach
Po\.-Verw. Aahen
Leutnant der Schutzpolizei Adolf Beneke
Pol.-Verw. Dortmund
311
Leutnant der Schutzpolizei Richard Berts
Pol.-Verw. Bremen
Leutnant der Schutzpolizei Josef Billen
Pol.-Verw. Koln
Leutnant der Schutzpolizei Emil Block
Pol.-Verw. Elbing .
Leutnant der Schutzpolizei Ferdinand Ecke
Pol.-Verw. Cuxhaven
Leutnant der Schutzpolizei Hans Erdmann
Pol.-Verw.Offenbach
Leutnant der Schutzpolizei Georg Goedeke
Pol.-Verw. Gleiwitz
di Novara.
Paolo Comelli
in Valsassina nell'autunno 1944; arresosi il 26 aprile 1945 a Canzo e
fucilato dai partigiani della Brigata G.L. Paolo Poet a Introbio (Como)
il 30 aprile 1945.
Cordoni
Battaglioni Ufficiali: t il 28 gennaio 1944 a Ferrara.
Giuseppe Cotta Ramusino
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Milano.
Cricchio
maggiore medico: 4/b servizio sanitario del Comando divisionale.
Del Soldato
comandante del IV Btg. Milizia Armata a Torino m sostituzione del
maggiore Giona Ereno.
319
De Paoli
di Vaprio Olona.
Giona Ereno
comandante del IV Btg. Milizia Armata a Torino all'1/1/1944.
Silvio Finadri
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Parma.
Valentino Fracasso
gi seniore della Milizia; comandante del X Btg. Milizia Armata a
Trieste all ' l / 1 / 1944.
Gatti
82 Rgt. fanteria, battaglione Comelli: a Introbio (Como) nell'ottobre
1944.
Gianelli
ufficiale di S.M. (la) presso il Bejehlshaber der Waffen-SS Italien; a Vago
(Verona) nel maggio 1945.
Vittorio Gori
comandante del II Btg. Milizia Armata all'1 / 1/ 1944 a Milano.
Vittorio Emanuele Grandi
t 1'11 maggio 1945 a Milano.
Rinaldo Grattini
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Ancona.
Asvero Gravelli
assistente del maggiore Tschimpke; poi capo di S.M. della Guardia Nazionale
Repubblicana; a Milano nel marzo/ aprile 1945.
Lardera
gi nello Stato Maggiore a Roma.
Piero Martinelli
gi capitano del 5 Alpini, battaglione Morbegno, a San Candido. Gi in
Africa con la 16' Legione Milizia Volontaria. Nel settembre 1942 scuola
militare a Civitavecchia. Comandante del Gruppo misto controcarro delle
SS italiane.
Giorgio Marzoli
comandante del V Blg. Milizia Armata a Bologna all'1 / 1/ 1944.
Michele Michelini
comandante terza compagnia del I Btg. Degli Oddi, 1 Rgt. Milizia Armata:
fronte di Nettuno.
Giulio Carignola
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Perugia.
Beppino Chiappini
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Apuania; fucilato dai partigiani
il 15 novembre 1944 a Camporaghena (t).
Celsi
Giuseppe Cuccini
classe 1907; Wa1fen-Hauptsturmfuhrer dall'1 / 10/ 1943 in servizio presso
il Befehlshaber der Wa1fen-SS ltalien.
Arturo Daldosso
Btg. Debica; ferito a Nettuno; comandante seconda compagnia.
Dallara
89 Rgt. Artiglieria, II Gruppo comando.
Francesco D'Atri
aiutante del ten.col. Tiberio Bedotti, comandante del deposito raccolta
reclute di Cremona al 28/1/1944.
Alessandro Debio
ufficiale interprete presso il Bef ehlshaber der Waffen-SS ltalien; a Predazzo
nel maggio 1945.
322
De Cresti
morto maggio 1945 a Milano.
Cosimo Etter
I Btg. 82 Rgt. SS - Ponte di Legno (Brescia) 22-23 aprile 1945.
Giuseppe Etter
82 Rgt. Fanteria I Btg.: comandante della seconda compagnia.
Ferrarese
Btg. Debica, comandante quarta compagnia.
Fischetti
81 Rgt., comandante ottava compagnia.
Felice Fontana
Battaglione Ufficiali, aiutante maggiore.
Mario Galbiati
SS italiane al seminario di Rivoli (Torino) - artiglieria il 13/8/1944:
aiutante maggiore del comandante del 29 Rgt. Artiglieria, passato il 20
aprile 1945 con altri ufficiali e sottufficiali alla Brigata partigiana Perella
di Como; t il 30 settembre 1945 a Como.
Filippo Gentiletti
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Siena.
Orlando Giordano
comandante dell'Ufficio di reclutmento di Viterbo.
Liveriero-Lavelli
Battaglione Ufficiali ottobre 1944.
Leale Martelli
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Firenze. A Como nell'aprile
1945.
Mayer
Oride Vandini
XI Btg. Milizia Armata di Aosta, aprile 1944.
Giuseppe Zambellini
81 Rgt. Fanteria: t 1'11 agosto 1944 a Pietra Gavina di Pavia.
Bruno Zanella
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Forl.
Arrigo Zanotti
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Torino.
Ido Zilianti
"Gruppo pronto impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Tenenti
Aldobrandino Allodi
VI Btg. Milizia Armata a Cuneo nel dicembre 1943. L'lI dicembre
1943 ha presieduto il tribunale militare volante che ha condannato a
morte alcuni partigiani feriti e fatti prigionieri a Vinadio. Comandante
la prima compagnia del I Btg. 82 Rgt. fanteria. Dopo la resa, condannato
a morte e poi all'ergastolo. Scarcerato nel gennaio 1956.
Ermes Bacchilega
comandante del Centro di reclutamento di Bologna.
Sergio (o Luigi) Balzaretti
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944; Gruppo misto controcarro:
comandante batteria da 47/32.
Barra
a Oggiono (Como) nel 1944.
325
I
I
Amos Battisti
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Bottoni
Btg. Debica, prima compagnia.
Fulvio Bracco
tenente medico a disposizione del II Btg. 81 Rgt.
Giovanni Brunetti
29 Rgt. artiglieria: comandante prima batteria I Gruppo; classe 1915;
in campo di concentramento a Sondrio il 25/ 8/ 45.
Leonardo Caputo
comandante del Centro di reclutamento di Novara.
Modesto Carile
Compagnia pionieri.
Davide Casiello
in Valsassina, con il maggiore Paolo Comelli.
Armando Cimmino
comandante plotone mortai della compagnia comando del I Btg. Degli
Oddi: fronte di Nettuno.
Raimondo Cisari
II Btg. Vendetta dell'81 Rgt. fanteria: fronte di Nettuno.
Vincenzo Colonna
VI Btg. Milizia Armata a Cuneo nel 1943; ferito nel rastrellamento di
Vinadio (Cuneo) il 9/ 12/1943.
Carlo Conrad
gi del comando di reggimento del 4 Artiglieria Alpina della Tridentina
sul Don (Russia).
Mario Consonni
82 Rgt. fanteria, I Btg., seconda compagnia; rilasciato dal campo di
concentramento di Albate (Como) 1'11 settembre 1945.
Diego Correddu
81 Rgt. fanteria II Btg. - Kampfgruppe Binz: t il 3 aprile 1945 a Vigolzone
di Piacenza.
Edgardo Costa-Pisani
81 Rgt. fanteria II Btg. - Kampfgruppe Binz: t il 2 marzo 1945 a Bobbio
di Piacenza.
326
Sergio Crispino (o Crispina)
I Btg. prima compagnia 82 Rgt.: t il 17 giugno 1944 nella caserma
"Umberto l'' di Bra (Cuneo), sede del comando germanico, in uno scontro
con partigiani.
Giuseppe Destino
t il 19 marzo 1945 a Trieste.
De Toma
di Novara.
Fantini
comandante del presidio di Bibiana (Torino) nel settembre 1944; catturato
dai partigiani della 4' Brigata Garibaldi e inviato in internamento
in Francia.
Luigi Maria Fava
non noto il reparto; ha operato in Piemonte.
Filipani
addetto al generale Piero Mannelli, Ispettore per il reclutamento delle
SS italiane.
Leonardo Gelosi (o Cangelosi)
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Giuseppe Gobello
Compagnia propaganda divisionale; t il 30 aprile 1945 a Mariano Comense.
Grassetto
Gruppo misto controcarro: comandante batteria 20 mm.
Grassellini
Gruppo misto COT!'.rocarro: batteria 20 mm.
Italo Libero Guardone
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944; direttore del periodico
"Onore" del Btg.; redattore responsabile del settimanale delle SS
italiane "Avanguardia" a Milano.
Giuseppe Lerro
29 Rgt. artiglieria al seminario di Rivoli (Torino) il 13/ 8/ 1944; passato
il 20 aprile 1945 ad Albate (Como) alla Brigata partigiana Peretta di
Como.
327
Giacomo Lombardo
comandante del centro di reclutamento di Pisa.
Michele Lombardo
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Agostino Luzzi
comandante del centro di reclutamento di Bergamo.
Rodolfo Macchitelli
comandante del centro di reclutamento di Como.
Malimpieri
29 Rgt. artiglieria: comandante quarta batteria II gruppo.
Antonio Marino
comandante del centro di reclutamento di Grosseto.
Martelli
Gruppo misto controcarro: comandante batteri<\, da 75/ 42.
Raoul Mati
aiutante maggiore in seconda delle Unit di riserva - Unit armate italiane
delle SS - Battaglione di addestramento - Feldpost 00543.
Vasco Mingori
di Poviglio (Reggio Emilia), classe 1919; comando SS italiane di Venezia;
t il 14 ottobre 1944 presso Padova.
Bruno Minucci
aiutante maggiore in seconda del I Btg. Degli Oddi: fronte di Nettuno.
Monti
di Sorigo (Novara).
Ottorino Montanari
comandante del centro di reclutamento di Savona.
Stefano Maria Nicoletti
nella primavera del 1944 pass con una dozzina di legionari alla 43' divisione
partigiana Sergio De Vitis e mor combattendo contro i tedeschi a
Sangano (Torino) il 26 giugno 1944 (t).
Pagani
di Novara.
328
passera
Btg. Debica, prima compagnia.
Perrona
Gruppo misto contra carro; comandante batteria da 75/48 in Valtellina
nel febbraio 1945.
pesce . .. .
comandante SS Italiane alloggiate nella scuola di Lu:rago (Como) il 25
aprile 1945.
Sergio Piazza
II Btg. Vendetta dell'81 Rgt. fanteria: fronte di Nettuno.
Francesco Plezzani
vice-comandante terza compagnia del I Btg. Degli Oddi: fronte di Nettuno.
Enrico Posarelli
Sotlotenenti
Vincenzo Aita
Mario Alessandro
di Faenza.
330
Ugo Allegrini
disperso a Casale Monferrato.
Giovanni Andriulo
81 0 RgL fanteria II Btg.: t a Nettuno, primavera 1944.
Arnaldo Antonelli
t 1944.
Dante Apollonio
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 820 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Alessandro Arcangeli
classe 1917; Waffen-Unlerslurmjiihrer dall'l j lOj 1943 presso la 29. WafjenGrenadier-Division der SS (ilal. Nr. 1) .
Avastano
Battaglione Ufficiali: ufficiale medico.
Giuseppe Bedeschi
VII Btg. Milizia Armata a Casale il 14 dicembre 1943: a Oggiono
(Como) nel 1944; in Valsassina con il maggiore Paolo Comelli.
Luigi Bellandi
Compagnia pionieri: t il 29 giugno 1944 a Bussoleno (Torino).
Bruno Benedetti
82 RgL fanteria II Btg. 2' compagnia; gi del VI Btg. Milizia Armata
a Cuneo nel febbraio 1944.
Mario Bonan
820 RgL Fanteria II Btg. 2' compagnia.
Giancarlo Bottoni
t 1'11 aprile 1945.
Nicandro Bovenzi
comandante plotone mitraglieri prima compagnia I Btg. Degli Oddi:
fronte di Nettuno.
Dario Cammurati
81 0 Rgt. fanteria II Btg. - Kampjgruppe Binz; t il 25 aprile 1945 a
Gropparello di Piacenza.
Dario Capellini
VI Btg. Milizia Armata a Cuneo. Preso prigioniero nel dicembre 1943 a
Gaiola (Cuneo) pass subito nella banda partigiana Boves-Peveragno di
331
Ignazio Vian partecipando il 27 dicembre all'assalto dell'aeroporto tedesco
di Mondov; fu poi nelle Alpi Apuane diventando il vice-comandante
della Brigata Garibaldi Gino Menconi.
Piero Careri
comandante del centro di reclutamento di Cuneo; aggregato al "Gruppo
pronto impiego" - 1 o Btg. 820 Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia) nell'aprile
1945.
Mario De Bernardi
Leotti
di Trieste.
Gian Carlo Lesmo
II Btg. 81 0 Rgt.: ufficiale medico.
Ivan Medugno
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Mosconi
comandante di plotone rinforzato da squadra mitraglieri che il 25 aprile
1945 proveniente da Tem (Brescia) sal da Mazzo (Valtellina) a Trivigno
e Guspessa (Valtellina). Catturato dai partigiani della Divisione Alpina
G.L. Valtellina la sera del 27 aprile.
Sergio Parolini
ex-Posta militare 08926; gi internato nel campo di Muehlberg an der
Elbe (Dresda).
333
Rinaldo Poiani
comandante del centro di reclutamento di Treviso.
Domenico Pone
compagnia pionieri.
Giorgio Romagnoli
"Gruppo pronto Impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
L. Revelli
non noto il reparto; corrispondente di guerra dal Piemonte.
Lorenzo Romano
VIII BLg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Giuseppe Rosa
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Sacchi
in Valsassina con il maggiore Paolo Comelli.
Gaetano Sansone
l' Btg. 82' Rgt. - Ponte di Legno (Brescia) 22-25 aprile 1945.
Pietro Sartori
comandante plotone fucilieri l' Btg. Degli Oddi : fronte di Nettuno.
Roberto Sisto
comandante di plotone della 2' compagnia 10 Btg. Degli Oddi: fronte di
Nettuno.
Mario Tarantino
comandante del centro di reclutamento di Padova.
Giuseppe Tavano
comandante del centro di reclutamento di Aosta.
Roberto Tortella
compagnia pionieri.
Francesco Zaffuto
29~ Rgt. ar~iglieria, al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944: passato
Ii 20 apnle 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.
Pietro Zottis
"Gruppo pronto impiego" - l' btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell 'aprile 1945.
334
Sotlufficiali
Baldini
aiutante di battaglia; II Btg. Vendetta dell'81' Rgt., fronte di Nettuno.
Marescialli capi
Aldo Bartoli
di Siena; non noto il reparto; fronte di Nettuno.
Cavicchi
Il Btg. Vendetta dell'81' Rgt.; fronte di Nettuno.
Roberto Diaz
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945 (nel reparto del tenente Michele Lombardo).
Vittorio Duratti
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Raniero Marchetti
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Mario Orseoli
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945 (reparto del tenente Michele Lombardo).
Marescialli
Celestino Bellentani
820 Rgt. fanteria II Btg.; t il 28 aprile 1945 a Milano.
Angiolo Bonfanti
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Giuseppe Bonometti
t nell'ottobre 1944 a Marzabotto (Bologna).
Filippo Casocavallo
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
,
335
Coco
fronte di Nettuno; promosso da sergente a maresciallo per merito di
guerra.
Primo De Zordo
"Gruppo prm:Ho impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Bruno Di Stefani
di Siena; non noto il reparto; fronte di Nettuno.
Ferruccio Forzano
di San Piero Patti (Messina), gi al consolato di Zurigo il 9 settembre
1943. Funzionario di collegamento con le SS germaniche di Cernobbio
(Como). Si recava in Svizzera per conto delle SS italian con passapor to
da commerciante.
Vittorio Gandini
"Gruppo pronto impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Aldo Mangaroni-Brancuti
VIII Battaglione Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Damiano Manzolini
82 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; gi del VI Btg. Milizia Armata a
Cuneo all'I/1/1944.
Franco Merli
corrispondente di guerra
Morini
Btg. Debica, l' compagnia.
Alessandro Niccolini
allievo ufficiale corrispondente di guerra; col grado di sergente nel II
Btg. Vendetta dell'81 Rgt. a Nettuno; t il 21 / 2/ 1945 durante un bombardamento.
Mario Nube
82 Rgt. fanteria; t il 28 aprile 1945 a Mariano Comense.
Piero Panetti
"Gruppo pronto impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Piero Papetti
"Gruppo pronto impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell 'aprile 1945.
336
Antonio Perat
82 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; gi del VI Btg. Milizia Armata a
Cuneo all'I/1 / 1944.
Peverelli .
Btg. Debica l' compagnia; a Farini d'Olmo (Piacenza) nel marzo 1945.
Armando Puma
"Gruppo pronto impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Giovanni Sgarbati
82 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia.
Marcello Spagarini .
"Gruppo pronto impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
nell'aprile 1945.
Antonio Valentini
comando divisionale; segnalato t, ma senza alcun dato.
A. Vandeani
VIII Battaglione Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Sergenti maggiori
Ferdinando Agresta
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Silvestro Aiola
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Ezio Bastianelli
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Antonio Bazzo
I Btg. 2' compagnia 82 Rgt. fanteria; in Val Pellice (Luserna S. Giovanni)
aprile 1945.
Egidio Bertulli
non noto il reparto: t agosto 1944.
Bortolot
Btg. Debica , l' compagnia.
Carlo Castigliani
820 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Garessio (Cuneo) il 29 febbraio
1944.
Giuseppe Cecchi
di Orta.
A. Ceselin
sanit; ha operato in Piemonte (Valle di Susa).
Ciurlia
di Novara.
Colombo
Btg. Debica, l' compagnia.
Filippo Dastoni
"Gruppo pronto impiego" - lO Btg. 820 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
340
Giuseppe Del Buono
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 820 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Della Pietra
810 Rgl. fanteria I Btg. 'compagnia: si ignorano il luogo e la data della
morte.
Della Pietra
810 Rgl. II Btg. 8' compagnia.
Vincenzo De Mayda
810 Rgl. fanteria II Btg.: t il 14 aprile 1944 a Littoria (testa di ponte
angloamericana di Nettuno); classe 1924, di La Spezia.
Falco Falconi .
Feldpost 82-414-C.
Mario Ferrari-Trecate
non noto il reparto: t 1'8 luglio 1944.
Ferri Ferrero
non noto il reparto; fronte di Nettuno.
Oceanico Fiaschi
di Rosignano Marittimo (Livorno), croce di ferro di seconda classe.
Giovanni Fois
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82v Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Gardini
figlio del colonnello Gardini; a Rodengo-Saiano (Brescia) con il "Gruppo
pronto impiego" - 10 Btg. 820 Rgt. , aprile 1945.
Franco Garutti
SS K.A.u.F.A. Stamm. Comp. Weimar (Buchenwald) - Kaserne 17 - 29
novembre 1943.
Raffaele Gautiero
aprile 1945.
Primiceli
Loris Rangoni
81" Rgt. II Btg., classe 1921, di Poggibonsi, t a Nettuno nel 1944.
Sergio Rinaldo
29~ Rgt. ar~igliria; al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944; passato
Il 20 apnle 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.
Mario Ripamonti
"Gruppo pronto impiego" - 1 Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Mario Rosa
82 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre
1943 con il VI Btg. Milizia Armata.
Giampiero Scardin
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944.
Giovanni Scriminich
82 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre
1943 con il VI Btg. Milizia Armata.
Ugo Trezzi
XI Btg. Milizia Armata di Aosta: t marzo 1944 in Val di Lanzo (Torino).
Valenta
29~ RgL ar~iglieria; al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944; passato
Il 20 apnle 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.
Sante Vannucchi
82 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre
1943 con il VI Btg. Milizia Armata.
.?d.1
Alb8e2rto RVgti.v ifaannit en.a I Btg . 2' compagnia', a Campiglione (Val Pellice) il 5
giugno 1944.
Lorenzo Zatta . I
centro di reclutamento Milizia Armata di Bo ogna.
Caporalmaggwri
Ca"rlGor uApbpeloli pronto I.mpi.ego " - I Btg . 820 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Ar~~:oR~~aItBtg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio
1944.
SalvaLOre Aquilino . d .
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Alessan na.
Mario Avancini . 1944
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraIO .
Carlo Badiali . . 1945 . o d'
classe 1924, di Castelchiana; a Sondno II 19 agosto , In camp I
concentramento.
Lu"cGiarnuop Bpoa lapsrcoi nto .I mpi.e go " - I B tg. 820 Rgt . a Rodengo-Saiano
(Brescia)
aprile 1945.
Angelo Berchioni. .
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Verona.
Marcello Bergamo ) '1 17 1944
Mario Elia
classe 1914, di Napoli; II Btg. 81' Rgt.: t Nettuno 1944.
Idro Falconi
"Gruppo pronlo impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Lino Ferrari
non nolo il reparlo.
Caslore Ferretti
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Perugia.
Gino Foreschi (?)
"Gruppo pronlo impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Luigi Gentile
82' Rgl. I Blg. 2" compagnia; a Roreto (Torino) il 30 luglio 1944.
Celeste Ghilardi
82' Rgt. I Blg. 2" compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Laino
81' Rgt. II Btg. Vendetta; fronte di Nettuno.
Albino Lanfranconi
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; proposto per la promozione a sergente per
operazioni in Piemonte; il 28 settembre 1944 si presenta al comando
Brigata Poletti (comandante Claudio) in Valsassina e viene inviato al comando
2' divisione d'assalto Garibaldi lombarda.
Gerolamo Lenotti
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Angiolo Loreggia
di Venezia; ferito a Nettuno; distintivo d'onore.
Silvio Lorenzini
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
346
Albino Lunardi
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Giovanni Lurati
82' Rgl. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Antonio Manca
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Alessandro Marchese
VIII Btg. Milizia Armata a Lecco nel febbraio 1944; reduce dal fronte
russo.
Giuseppe Mazza
82 Rgl. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Armando Michele
1944).
Giuseppe Ballardini
"Gruppo pronto impiego" I Blg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Alfonso Bellone
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Como.
Andrea Bergamini
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Osvaldo Bermond
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Michele Berti
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Vittorio Bertocco
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Angelo Besio
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Vittorio Bianchetti
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Guido Binelli .
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
350
Budrini
81 Rgt. II Btg. Ven detta; fronte di Nettuno.
Giovanni Carta
raggruppamento reclute a Cremona, il 13 ottobre 1944; encomio del comandante,
maggiore Thaler, perch restava di sentinella alla caserma
durante un violento bombardamento aereo.
Mario Cartacei
non noto il reparto.
Angelo Cavalieri
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Mario Cinesi
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Mantova.
Cosimo Ciurieo
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre
1944.
Franco Clavello
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Luciano Colombo
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
Pietro Garzo
classe 1917, di Seminara (Reggio Calabria); t 1944.
352
Arrigo Gasparini-Cesari
non noto il reparto; t 9 aprile 1945 a Valdastico (Vicenza).
Guido Gheno
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre
1944.
Aristide Gion
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Romano Gozzi
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945
Comunardo Gregori
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Pinasca (Torino) il 18 luglio 1944.
Arturo Gribertioni
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Guarnier
81 Rgt. II Btg.; ferito a Nettuno.
Domenico J elmini
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Fioravante Liessi
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Ferdinando Livan
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio
1944.
Attilio Magnani
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Alberto Mambrini
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Pinasca (Torino) il 18 luglio 1944.
Alessandro Manzoni
Feldpost 11376; all'8 settembre 1943 con i tedeschi in Grecia.
353
Duilio Marangoni
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre
1944.
Stefano Mauri
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 Con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Guglielmo Menghini
81" Rgt. II Btg. di Castelnuovo Abate dell'Abate (Siena); Nettuno; promosso
caporalmaggiore per merito di guerra.
Domenicale Orio
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Sergio Ostiunt
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Pietro Paoletti
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a ROdengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Francesco Patricelli
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio
1944.
Giuseppe Pepe
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Bruno Piccoli
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Pietro Porcari
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Siena.
Antonio Raggi
81' Rgt. II Btg.; ferito a Nettuno.
Mario Ramoni
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.
Pietro Ravagioli
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
354
Enrico Sabbi
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Perugia.
Luigi Sassi
di Imola; primo caposquadra; nell'autunno 1943 con i reparti della Milizia
Armata Italiana in Germania.
Giuseppe Scoda
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Nicola Semirile
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre
1944.
Pietro Tagliabue
82 Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio
1944.
Mario Tauffer
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Traverso
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Silvio Trivella
classe 1923, di Roma; t 1944.
Enrico Trombetta
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82 Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Filippo Turrisi
non noti n il reparto n la data della morte avvenuta a Treviso (t).
Emilio Venturi
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Campiglione (Val Pellice) il 5 giugno
1944.
Giovanni Vetturelli
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio
1944.
Matteo Zindo
82 RgL I Btg. 2' compagnia: mortaista.
355
Oiorgio Zunino
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945.
Soldati
Abrescia
di Trieste; non noto il reparto.
Alfredo Affaticati
non noto il reparto, ma quasi sicuramente il Kampfgruppe Binz: t a
Caorso (Piacenza) il 27 aprile 1945.
Mario Agazzoni
di Vaprio (Novara); non noto il reparto.
\lfredo Agosta
81' RgL II Btg. Kampfgruppe Binz: t Montechino di Gropparello (Piacenza)
il 4 marzo 1945.
Battista Alberto
VI Btg. Milizia Armata 2' compagnia, a Cuneo il 19 marzo 1944.
Alciati
Armando Alvino
classe'l921, di Napoli; 81' RgL II Btg.; t Nettuno 1944.
Franco Andreini
di Maggiora (Novara); non noto il reparto.
Appendino
82' Rgt. I BIg. l' compagnia: t Pianfei (Cuneo) febbraio 1944.
Bruno Arba
"Gruppo pronto impiego" del maggiore Thaler, a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945 (reparto tenente Michele Lombardo).
Alfredo Arbino
82' Rgl. I Btg. l' compagnia: t Pianfei (Cuneo) febbraio 1944.
Roberto Argenziano
Colonna ippotrainata: t Cant (Como) il 28 marzo 1945.
Pietro Armato
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Milano.
356
Dino Armenali
nel carcere di Pescarenico (Lecco) il 21 / 5/ 1945.
Angelo Arpino
non noto il reparto: t 1945.
Arquati
di Milano; non noto il reparto.
Pietro A vigoni
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Bergamo.
Guerino Avoscan
classe 1912, di S. Tommaso (Belluno), t Nettuno 1944 (81' Rgt. II
Btg.).
Baggian
di Novara; non noto il reparto.
Angelo Baini
classe 1910, di San Giuliano Milanese; 81 ' Rgl. II Btg., t Nettuno
1944.
Silvano Balboni
I Battaglione ufficiali: t Formignana (Ferrara) il l' luglio 1944.
Tomaso Barbieri .
82' Rgl. III Btg.: t Milano il 10 maggio 1944.
Battieri
di Novara; non noto il reparto.
Angelo Bellasi
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Como.
Giuseppe Benedetti
"Gruppo pronto impiego" del maggiore Thaler, a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945 (reparto tenente Michele Lombardo).
Francesco Benedetto
non noto il reparto: t il 28 marzo 1944.
Pietro Benetti
di Domodossola (Novara); non noto il reparto.
Nicola Berardinelli
81' Rgt. II Btg, - Kampfgruppe Binz: t Momeliano di Gazzola (Piacenza)
il 17 aprile 1945.
357
Luigi Beretta
820 RgL II Btg.: t Milano il 28 aprile 1945.
Nello Bersanelli
non noto il reparto: t il 21 giugno 1944.
Sergio Bersanetti
non noto il reparto: t Pinerolo il 6 febbraio 1944.
Sergio Bertoli
non noto il reparto: t Milano il 30 aprile 1945.
Antonio Bertolini
classe 1899, di Torino, interprete alla compagnia. di sanit di Albese con
Cassano (Como).
Bertonesi
di Carrara; non noto il reparto.
Besana
81 0 RgL Il Btg.: fronte di Nettuno.
Bianchi
Felice Consonni
di Meda (Milano); fronte di Nettuno; promosso caporale.
Walter Contardi
di N avara; non noto il reparto.
Coradi .
di Maggiora (Novara); non noto il reparto.
Sergio Corbelletti ..,
IV Btg. Milizia Armata di Tonno, dicembre 1943.
Cordone
di Trecate (Novara); non noto il reparto.
Corna
di Perrate; non noto il reparto.
Leandro Corticelli
di Cernobbio (Como); fronte di Nettuno; promosso caporale.
Mario Crippa .
nel carcere di Pescarenico (Lecco) il 21 / 5/ 1945.
Attilio Crocchiante ..
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Apuama.
Cuccoli
di Novara; non noto il reparto.
Giovanni Culaz
di Torino; non noto il reparto.
361
Bruno Cunico
non nOlo il reparto: t il 27 maggio 1944.
Giancarlo Dago
di Novara; non noto il reparto.
Nicola D'Agostini
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Bolzano.
Anlonio Dal Pra
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Verona.
Vittorio Danieli
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Brescia.
Davis
di Orta (Novara); non noto il reparto.
Delamma
di Novara; non noto il reparto.
Antonio Della Scienza
Gaetano Dell'Aquila
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Macerata.
Luigi Del Prete
non nolo il reparto.
De Santis
non noto il reparto; t Valdossola il 4 agosto 1944.
Vincenzo De Seriis
classe 1924, di Bari; 81 Rgt. II Btg.; t Nettuno giugno 1944.
Francesco De Trano
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Apuania.
Michele Di Ciecio
Eugenio Montini
non noto il reparto: t Weimar nell 'ottobre 1944.
Antonio Morena
nel car~ere. di Pescarenico (Lecco) il 21 / 5/ 1945; poi trasferito al tubercolosano
dI Lecco.
Fiorentino Motta
di Groppello d'Adda (Milano); ferito a Nettuno; distintivo d'onore.
Fiorentino Motta
di Gropello (C.assano d'Adda) Cascina Cristina (Milano); non noto il reparto;
fronte d, Nettuno.
368
Nicol
82 RgL I Btg. l ' compagnia: t Fenestrelle (Torino) maggio 1944.
Novello
di Trieste; non noto il reparto.
Vincenzo Nuvoli
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Savona.
Celestino Oglino
di Trecate; non noto il reparto.
Carlo Olivieri
classe 1907, da Murialdo (Savona). Non noto il reparto. Catturato il 26
agosto 1944 nell' Alta Valle di Susa dai partigiani della IV Divisione Alpina
G.L. Stellina , combatte con loro e muore il 20 febbraio 1945 opponendosi
ad un rastrellamento nazista (t).
Toscano Paolini
81 RgL II Btg. Kampfgruppe Binz: t 1'8 marzo 1945.
Umberto Pasini
non noto il reparto: t Milano il 12 febbraio 1944.
Ferruccio Passuello
classe 1920. Non noto il reparto, da cui ha disertato. Catturato e condannato
dal Tribunale militare di Cremona ad un anno e sei mesi di reclusione.
Trasferito a Danzica. Tenta la fuga, viene catturato e condannato
ad altri due anni e sei mesi di lavori forzati. Alla fine della guerra
nel Konzentrationslager di Dachau.
Giuseppe Perozzi
classe 1911, di Piacenza, XI Btg. Milizia Armata di Aosta: t marzo
1944 Valli di Lanzo (Torino).
Ilario Piccolo
82 RgL I Btg. l ' compagnia: t Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943.
Giovanni Pobili
di Galliate (Novara); non noto il reparto.
Pogliani
di Milano, in servizio a Novara; non noto il reparto.
Pierino Poi etti
di Vaprio (Novara); non noto il reparto.
Alfredo Porrini
non noto il reparto: t Firenze il 19 maggio 1944.
369
Luigi Pozzi
Salvatore Simone
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Bologna.
Silvio Sirtori
KampJgruppe Binz: t Piacenza ilIo marzo 1945.
372
Lorenzo Sold . . . '.
820 RgL I Btg. l' compagnia: t Vlettl di Coassolo (Tonno) apnle 1944.
pietro Soldato . .
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Pisa.
Solini
di Roma; non noto il reparto.
Aldo Sozzi
81 0 RgL II Btg.: fronte di Nettuno.
Spartaco .
di Novara; non noto 11 reparto.
Bruno Stanissa
all'ospedale militare di Pescarenico (Lecco) il 9/ 8/1945.
Antonio Stormi
Btg. Debica: t Cernobbio (Como) il 25 febbraio 1945.
Angelo Strepparola
classe 1914 di Rivalta d'Adda (Cremona), XI Btg. Milizia Armata di
Aosta: t m~rzo 1944 Valli di Lanzo (Torino).
Virginio Tarana ., .
nel carcere di Lecco (via Ghlslanzom) 11 28/4/1945.
Erminio Tartari
Btg. Debica: t Oltrona S. Valle.
Franco Teodoli
di Novara; non noto il reparto.
Ciro Terracciano .
81 0 Rgl. II Btg. Kampfgruppe Binz: t Bobbio (Piacenza) 24 febbraIO
1945.
Testa
di Novara; non noto il reparto.
Mario Ticco
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Treviso.
Decimo Tofano
classe 1924, di Pozzo Nuovo (Padova), t Nettuno 1944.
373
Antonio Tosi
classe 1924, di Palageno (Modena); 81 0 RgL II Btg.; t Nettuno 1944.
Torquato Tosi
non noto il reparto: t Bobbio Pellice (Torino).
Vittorio Tosi
82' Rgt.: t in Valle di Susa (Torino) nel 1944.
Franco Traverso
"Gruppo pronto impiego" del maggiore Thaler, a Rodengo-Saiano (Brescia)
aprile 1945 (reparto tenente Michele Lombardo).
Turco
di Novara; non noto il reparto.
Vittorio Tur<:oni
t Cremona il 13 gennaio 1945 (probabilmente durante bombardamento
aereo caserma deposito SS italiane).
Pietra Uggeri
81 RgL II Btg. - Kampfgruppe Binz: t Bobbio (Piacenza) 22 febbraio
1945.
Salvatore Valenti
di Messina; ferito a Nettuno; distintivo d'onore.
Mario Vallana
in servizio a Novara; non noto il reparto.
Giuseppe Vecchi
"Gruppo pronto impiego" a Rodengo-Saiano (Brescia): t 30 aprile
1945.
Giuseppe Venezia
82' Rgt. I Btg. l' compagnia: t Pont Canavese (Torino) 9 luglio 1944.
Tullio Venturi
classe 1923, di Vergato (Bologna); 81" RgL II Btg.; t Nettuno 1944.
Antonio Veronesi
81 ' Rgl. II Btg.: t Artena (Roma) 24 aprile 1944.
Alberto Vicinanza
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Aosta.
374
Vittorio Vigini
classe 1924, di Mornico al Serio (Bergamo), t Nettuno 194481' RgL II
Btg.).
N atale Villa
di Trecate (Novara), non noto il reparto.
Lorenzo Visca
82' Rgt. I Btg. l' compagnia: t Cuneo febbraio 1944.
Renato Vitanio
di Trieste; non noto il reparto.
Granatieri appartenenti all'82' Reggimento Fanteria I Battaglione 2' compagnia
gi di stanza a Cuneo (VI Battaglione Milizia armata):
Attilio Acampora classe 1923 Leone Dal To classe 1914
Michele Amico 1924 Enrico De Marco 1923
Roberto Argenziano 1926 Michele De Marco 1922
Michele Armillotta 1924 Pietro De Valle 1916
Olivo Baldo 1922 Adriano Diamante 1918
Oreste Barbacini 1923 Mario Ferrari 1922
Fernando Becchetti 1923 Franco Fiala " 1923
Dino Beggi " 1920 Alfredo Fiocchini " 1922
Luigi Bellot " 1919 No Forte 1923
Amato Bianchi " 1916 Giuseppe Frasi 1922
Elio Biasiori lO 1922 Novello Gandolfi " 1924
Carmelo Bitto lO 1925 Pietro Giannotti " 1923
Giuseppe Bond lO 1924 Lionello Giordani lO 1922
Luigi Boschetti " 1926 Arnaldo Golini " 1923
Aldo Busato Franco Gramegna 1924
Ugo Busato " 1922 Biagio Guglielmello " 1924
Alfredo De Leonardis
Giuseppe Della Giustina
Enrico Desa
Serafino Diana
Ulisse Di Nola
Gino Di Prisco
Rolando Dondi
Luigi Dorini
Virginio Emelio
Ferruccio Ferri
376
Giuseppe Fiume
Virgilio Frassanelli
Nino Galuppi
Savilio Gasparri
Agostino Grigli
Adolfo Krimes (?)
Mario Lucchetta
Emanuele Lucifora
Fermo Malchiorri
Antonio Manco
Giovanni Marchi
Gabriele Marozzi
Augusto Martinelli
Franco Moroni
Ildebrando N ardi
Rito Nardini
Iggino Oliveto
Sergio Ostinet
Ogisandro Pallotta
Cesare Pampaloni
Angelo Papini
Luigi Pasotelli
Franco Pedernaschi
Franco Pellegrini
Luigi Pellegrini
Pericolini (?)
Massimiliano Pongan
Giovanni Pozzar
Dino Ragazzini
Sergio Raggioli
Ribaldi (?)
Roberto Rizzanni
Vittorio Rizzo
Giuseppe Roetta
Vittorio Romagnoli
altorino Rossi
Giovanni Scuderi
Raffaele Soprano
Franco Taccarelli
Mario Taffurelli
Heinz Tanot
Giulio Tognoni
Angelo Torresani
Roberto Turata
Trastulli (?)
Vincenzo Vincenti
Angelo Zuliani
Gladino Zuppiroli
Tutti questi nomi sono stati desunti da un documento in data 24 maggio
1945 presentato al Procuratore generale della Corte d' Assi~e di .Brescia d~1
comando del distaccamento di Rodengo-Saiano della 54. bIS Bngata Ganbaldi
L. Macario. Per i nomi degli ufficiali tedeschi e italiani, dei sottufficiali
e dei graduati consultare le sezioni relative nelle pagine precedenti.
I nomi di altri 286 volontari nelle SS italiane, ma di cui non si conoscono
n il reparto n la zona in cui hanno operato, si trovano nel capitolo X
al titolo "Qualcosa che ritorna dai campi di prigionia". Sono stati dedotti
dal settimanale "Avanguardia" e provengono dai campi di concentramento
in Germania. Precisamente lo Stalag 5a, lo Stalag X/g, lo Stalag 2a, lo
Stalag 367, lo Stalag 6c, lo Stalag 17b, lo Stalag 327, lo Stalag 12d, lo Stalag
3a, lo Stalag 3b, lo Stalag 7a e lo Stalag 9a.
Italiani del Battaglione volontari partigiani Davide in servizio nel 1944-45
nelle formazioni SS di polizia di guardia alla Risiera di San Sabba (Tneste)
:
Hauptmann Ernesto Sarzano
nato il 3.10.1920 a Occimiano (Alessandria) e residente nello stesso paese
in via Vittorio Emanuele II. Studente.
Leutnant Luigi Fulmine
nato il 25.1.1922 a Napoli e residente nella stessa citt in Monte Donzelli
4. Insegnante.
Unteroffizier Nicola Dragone nato il 22.6.1924 a Taranto e residente a
Genova-Sampierdarena in via delle Corporazioni 58/32.
Obergruppen Wachmann Domenico Vidu .
nato il i 2.1 0.1911, residente a Torino in via Lanfranchl 24.
Gruppen Wachmann Lorenzo Cerutti .
nato il 25.11.1921, residente a Torino in via Carlo Buffa 14. MeccaniCo.
Oberwachmann Celso Baiotto
nato il 27.7.1904 e residente a Torino in via Venezia 90. Autista.
377
Oberwachmann Piero De Berchi
nato il 3.1.1924 a Ovada (Alessandria), abitante a Ovada in via R. Grimalda
9.
Oberwachmann Eugenio Lazzarino nato il 17.4.1925 a S. Pau lo (?), abitante
a Canelli in piazza Bonelli 1.
Oberwachmann Ermenegildo Poggio
nato il 13.4.1925 e residente a Genova-Sampierdarena in via Giacomo
Giovanetto Il.
Oberwachmann Iler Ravani
Ahnert, Walther 34
Airasca, Celestino 92
Aita, Vincenzo 54 127
Alberto, Battista 95
Alciati 194
Aldighieri, Ferdinando 107
Alessi, Adolfo 110
Alexander, H arold 172 198
Allodi, Aldobrandino 39 54 126
Almirante, Giorgio 77 158
Amato, Arturo 198
Ambra 107
Ambrosio, Vincenzo 91 92
Am, Marcellino 92
Am, Michelangelo 92
Amedeo, Domenico 92
Amedeo, Fortunato 92
AmicuLci, Ermanno 212
Amoore, Patrick 199
Amorosi, Corvo 143
Ancora, Italo 108
Andalo, Giorgio 202
Andreacola, Paolo 202
Andreini, Franco 195
Andreis, Leopoldo 59
Andreis, Mario 256
Andrioli, Maria 149
Andriulo, Giovanni 112
Anfuso 30 168
Angelo, Marino 148
Annovazzi, Giuseppe 26
Antignani, Nunzio 177
Antonelli, Arnaldo 112
Antonelli, Dario 174-75
Antoniotti, Francesco 107
Apollonio, Dante 248
Apollonio, Rolando 200
Aquilino, Salvatore 59
Arba, Bruno 248
Arbini, Alfredo 202
Arcangeli, Alessandro 243
Argenziano, Roberto 254
Arienzo, Ercole 26
Armanaschi, Vittorio 202
Armando, Alvino 112
Armato, Pietro 59
Armenta, Salvatore 202
Aroaglio, Renzo 202
Arquati 194
Cantore, Mario 92
Capelli, Don 144
Capellini, Dario 40
Capelletti, Carmine 201
Cappa, Giuseppe 202
Cappelli, Aldo 107
Cappelli, Valeria 77
Cappellini, Arnaldo 105
Caprino, Antonio 113
Capusso, Gino 31
Caputo, Leonardo 59
Caracciolo 51
Carafoli, Mario 54
Caravella, Giuseppe 257
Carboni, Giuseppe 202
Carello, Angelo 92
Carella, Giovanni 92
Carella, Michele 92
Carer, Giovanni 107
Careri, Pietro 59 248
Carignano, Chiaffredo 86
Carignola, Giulio 60
Carini, Umberto 201
Carit, Mario 23
Carli 251
Carloni, Mario 27 56
Carlotti, Gino 201
Carnazzi, Cesare A. 55 86 88 96
Carpanese, Pietro 86
Carpinelli 197
Casabuoni, Corrado 49 68
Casagrande, Otto 248
Casali, Felice 112
Casalino, Antonio 202
Casati 202
Casha, Mariano 201
Caspari, Giovanni 202
383
251 255
Eugenio di Savoia 190
Fabellini, Gino 113
Fabbris, Mario 174
Fabris, Gilberto 23 35 85 87
Facilli 201
Faiola 194
Famea, Renato 107
Fantini 153-154 195
Farinacci, Roberto 1528257
Fassati, Ariberto 255
Fassetta, Eraldo 92
Fava, Luigi M. 108222
Favretto, Vittorio 202
Fedri, Dante 154
Fegelein, Hermann 102
Felappi, Giovanni 256
Feliciani 27
Fellini, Giovanni 86-88
Ferrari 195
Ferrari, Luigi 195
Ferreira, Pedro 98
Ferrero, Giovanni 113
Ferrero, Michelangelo 90-91
Ferretti, Castore 60
Festa, Amadio 201
Fevro, Giuseppe 92
Fiaschi, Oceanico 113 201
Finco, Luigi 86
Finkenstein 23
Fiocca, Adamo 202
Fiori, Antonio 201
Fischetti 191
Flick, Massimo 113
Floridia, Salvatore 2QI-202
Fois, Giovanni 119
Foliano; Salvatore 60
Fontana, Antonio 156
Formato, Beniamino 202
Fornarolli, Alfredo 31
Fornarolli, Enrico 31
Fortunato 56
Fossati, card. 235
Fouquet 69
Fracassi, Maurizio 224
Fracasso, Valentino 35
Franceschini, Guglielmo 254
Franchini, Angelo 256
Francini 202
Franzoni, Bernardo 59
Frassini, Renzo 112
Frego 195
386
Freni, Salvatore 59
Frese, Theodor 34
Fresotti, Carlo 201
Friedmann, Paul 33
Frigerio, Nello 252
Frye, Emil 33
Fuc, Biagio 61 221
Giorda, Michele 92
Giordano, Orlando 60
Giorgi, Giorgio 201 251
Giorgi, Giuseppe 110
Giorleo 35
Gios, Walter 201
Giovannini, Alberto 212
Girotto 132
Giovannetti, Silvio 105
Giuliani, 206
Globocnick, Odilo 225
Gnata, Francesco 61
Gobbi, Luigi 202
Gobello, Giuseppe 254
Goebbels, 222 249
Goedeke, Georg 34
Goetz, Karl 34
Goi, Marco 202
Goliat, Andrea 20
Gongolo 202
Gonini 202
Gori, Vittorio 35
Gorzi, Amante 202
Goullon 23
Graef, August 34
Grandi, Giovanni 113
Grandi, Nicola 30
Grandinetti, Nicola 155 198
Grassi, Mario 202
Grata, Francesco 202
Gratti, Giuseppe 202
Grattini, Rinaldo 60
Gratton, Leopoldo 202
Gravelli, Asvero 137 232
Graziani, Rodolfo 21 28-29 44 119
186 190-191 208 252
Graziola, Mario 86
Grazzini, Enzo 107
Greco, Enrico 202
Gregorio, Oreste 105
Grieser 79
Grill, Enrichetta 89
Grilli, Guido 116-117
Grisriatico, Renzo 59
Grosse, Richard 34
Grossi, 171
Grothmann 14 101
Gualassini, Guido 107
Guardone, Italo Libero 73 106
Mago, Giuseppe 92
Magravita 195
Maier, Karl 34
Maitland Wilson, Henry 172
Maitland Wilson, John 199
Maletto, Giuseppe 92
Malinovskij 163 245
Mallan, Luigi 97
Malli, Umberto 92
Malosetti, Pietro 59
Malozzi, Rosario 202
Maltini, Giovanni 112
Malvezzi, Pino 257
Mambrini, Alberto 156
Manca, Antonio 198
Mancini 195
Manesio, Lorenzo 60
Manetti, Alberto 107
Manfellotti 195
Manganelli, Ugo 26
Manganini, Eduardo 31
Manganini, Enrico 31
Manganini, Luigi 31
Mannelli, Piero 4881 188254
Manni, Aimone 202
Manto, Nino 31
Manzolini, Damiano 38-39 154-156
198
Manzon, Don 153
Manzoni 170
Mapelli 208
Marano, Francesco 112
Marazzani, Carlo 26
Marcellin 150
Marenghi 24
Mari, Mario 31
Marinalti, Giuseppe 202
Marini, Antonio 60
Marini, Quinto 201
Marinotti, Franco 235
Mariotti, Francesco 202
Maris, Gianfranco 201
Maritano, Michele 98
Marra, Guglielmo 107
Martelli, Leale 60 108 153 250
Marten, P. M. 23
Martino, Francesco 202
Martone, Silvio 201
Maruffi 202
Marzoli, Giorgio 35 96
Mascherpa, Luigi 51
Masci, Giuseppe 60 201
Mascitti, Ermenegildo 113
Masia, Giovanni 59
Materazzi, Albert 239
Mati, Raoul 170176
Mauri 169
May, Kurt 112
Mayol De Lup, Jean 164
Mayr, Karl 33
Mazza, Giuseppe 198
Mazzecchi 202
Mazzini, Ferruccio 202
Mazzullo, Giuseppe 202
Mazzoleni, Leonardo 108
Melchiorri 30
Meli, Luigi 27
Meloni, Antonio 60
Menchicchi, Riccardo 112
Menconi, Fernando 155 186
Menegas, Daniele 94
Meneghetti 202
Menegon 195
Menghini, Guglielmo 113
Menicocci 202
Meriano, Enzo 155
Merli, Franco 108177 217
Merlo, Umberto 200
Merlotti 202
Messina, Franco 201
Michelin, Arnaldo 198
Michelini, Michele 35 75
Michelucci, Gilberto 200
Midasio, Alfredo 202
Migliebacco, Pietro 202
Miglio 195
Milan 153
Mildner, Johannes 33
Miliani 171
Mingori, Vasco \08 196
Mingotti, Paris 112
Miniatti 202
Minoggia, Enzo 195
Minucci, Bruno 110
Miozzi, Adriano 248
Missaglia, Aldo 105
Modesto 255
Molinari, Eros 155 186 198
Niehoff 23
Niemoller 260
Novello 195
Noweck 219
N ube, Mario 254
Nubili, Rocco 202
Nuvoli, Vincenzo 59
Odd, Giovanni 201
Oglino, Celestino 195
Oldham, Antonio J. 151 220
Olivieri, Carlo 225-226
Olmo, Michele 92
Orlandoni, Pietro 113
Orsetti 201
Orzali, Alessandro 248
Osella, Guido 202
Ostorero, Candido 18
Pacchiotti, Francesco 92
390
Paccore, Giovanni 202
Pace, Carlo 35 238
Pagani 195
Palerano 27
Pampinello 195
Panceri 256
Panini, Tarquinio 201
Pankalla, Walther 33
Panzer, Ottone 26
Papini, Bruno 201
Parelli, Gino 254
Parolini, Sergio 203
Parri, Ferruccio 199216235260
Pasquale 218
Pasquini, Sergio 202
Passavanti, Domenico 202
Passerini, Francesco 107
Passuello, Ferruccio 169
Patitucci 107 161
Pavesi, Gino 51
Pavolini, Alessandro 15-16 1866212
220257
Pazzimenti, Antonio 202
Pellegrini, Francesco 183
Penna 202
Penny 50
Pennisi, Umberto 254
Pepe, Giuseppe 156
Pepe, Vittorio 201
Perat, Antonio 155 186
Polte 18
Pontecorvo, Gilio 143
Ponzati, Pietro 202
Ponzo, Michele 92
Porcari, Pietro 61
Porta, Aldo 86
Porta, Paolo 220
Posocco, Gina Paolo 73
Pottieri, Don Giuseppe 255
Pound, Ezra 107
Pozzi, Elio 202
Pozzi, Luigi 254
Pradella, Piero 148
Prager 214
Prasca, Adriano 243
Pratsch, Wilhelm 33
Preli, Erminio 195
Premuda 220
Preziosi, Giovanni 15-16 105
Priebke 171
PrimicelIi 195
Prister, Leone E. 145
Profeta, Giuseppe 60
Protti, Giocondo 231
Pugliesi, Lauro 202
Puliti, Aldo 74
Pullo, Biagio 60
Querel, Vittore 107
Quintiero, Florindo 113
Raciti, Aldo 107
Raggi, Antonio 119
Raglianti, Olga 107 116
Raglianti, Piero 116
Rahn, Rudolph von 21 217
Rainer, Friedrich 21
Ramazzotti, Lamberto 112
Ramo, Luciano 105
Ramperti, Marco 107
Randiviali, Tommaso 202
Rangoni, Loris 112
Rapone, Giuseppe 110
Rasona, Carlo 201
Ratti, Adriano 202
Raurr, Walther 99210235
Readi, Pietro 202
Recresio, Valentino 92
Reich, Friedrich 33
Reifflin, W. 167
Reinhardt 25
Remo 153
Renato 152-153
Renga 26,
Renner, Franz 34
Renninger 49
Renzi, Dr. 96
Renzi, Mario 107 189
Resta, Fernando 202
RevelIi, L. 130 131 134
Revelli, Nuto 38-39 154
Ribbentrop, J oachim von 16 18
Ricci, Giambattista 201
Ricci, Renato 15-16 18-19 21 29 525393168212
Ricciardi, Domenico 110
Ridolfi, Laura 107
Ridolfi, Marco 201
Rigato, Antonio 201
Righetti, Virgilio 60 202
Risecchi, Libero 195
Rivarola, Giuseppe M. 107
Rivelli, Cesare 16-17
Rizza, Antonio 59
Rizzi, Aldo 53
Roberti, Sandra 107
Robotti 51
Rode 102
Rolandi Ricci, A. 223
Rolando, Enrico 92
391
li
I
I
Rolero, Bartolomeo 223
Romagnoli, Giorgio 248
Romani, Ettore 197
Romanino" 153
Romano, Dario 201
Romero, Giovanni 92
Romero, Vincenzo 92
Rommel, Erwin 17 118 138
Romualdi, Pino 127
Romualdo, Padre 144
Ronchetto, Pietro 197
Ronchi, Andrea 207
Ronchil, Attila 150
Roncon, Lucio 202
Ronzarolo, Luigi 202
Roosevelt, Franklin D. 60
Rosa, Mario 155
Rosadini, Martino 202
Roscelli, Franco 244
Rosati, A. 253
Rosellini, Angelo 97-98
Riisener 13
Rosi 51
Ross, Friedrich 34
Rossi, Renato 246
Rossi, Rodolfo 149-150
Rossi, Giovanni 169
Rosso, Giorgio 195
Rosso, Mario 195
Riittger, Hans 34
Rozzoni, Angelo 105
Ruberti 16
Rubini, Benito 202
Rubino 26
Ruffinatti, Giovanni 91
Ruffinatto, Alessandro 92
Ruffinatto, Nino 92
Ruffini 201
Ruffino, Clemente 92
Ruga, Lorenzo 195
Ruggeri, Ugo 202
Ruoff 25
Ruta 171
Ruzzanto, Egidio 202
Sabo, Riccardo 31
Sabri, Enrico 60
Sacchi, Giacomo 60 254
Saia 97
Salatin, Fernando 201
Sambattore, Salvatore 60
Sandonnino 127
Sandro" 153-154
392
Sanfelice, Nicola 77
Sangiorgi, Giorgio M. 107
Sansone, Gaetano 251
Santamaria, Raimondo 202
Santin, Albano 80
Santini, Donato 202
Santino, Giovanni 254
Sapienza, Francesco 59
Saracachi, Camillo 202
Saracchi, Callisto 201
Saracco, Mario 150
393
Trevignono, Clementina 89
Trivella, Silvio 112
Trambini, Vincenzo 202
Trozzo, Giovanni 202
Tryller, Walther von 34
Tschimpke, Erich 137 140-141 166167 228-230
Turco 195
Tuzzi, Arnaldo 202
Uboldi, Umberto 59
Ughetli, Felice 92
Umech 211
Usseglio, Giovanni 150
Vaccari, Marcello 27 196
Vaglio, Giorgio 92
Valenta 149
Valenti, Paolo 107
Valenti, Salvatore 113
Valentini, Gino 31
Vallana, Mario 195
Valle, Ermenegildo 202
Valli, Angelo 255
Vampa 196
Vandelli, Aldo 60
Vandini, Oride Il
Vanelli, Domenico 107
Vanni, Mario 107
Vannucchi, Sante 155
Varini, Bruna 107
Variolo, Mario 202
Varson, Carlo 86
Vauban 69
Vecchiarelli 51
Venturi, Emidio 156
Venturi, Tullio 112
Vercellino 51
Verdiani, Delfino 198
Veranini, Lorenzo 31
Vernetti, Don Giuseppe 170
Vian, Ignazio 39-40
Vianelli 196
Vicenti, Emanuele 31
Vicini, Adelmo 152
Vietinghoff, Heinrich von 191 245 252
Vighenzi, Battista 257
Vigini, Vittorio 112
Vigliotti, Domenico 201
Vignanza, Alberto 59