Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
Per evoluzione si intende il cambiamento del pool genetico di una popolazione che, per
accumulo di modificazioni, crea individui nuovi. Il meccanismo con cui opera
levoluzione la selezione natura, che non agisce sul singolo organismo, bens sulla
popolazione. Alla fine del 18 secolo era prevalente lidea che le specie fossero il
risultato di una creazione divina e che fossero sempre esistite con le caratteristiche
attuali. Buffon potrei primi a dubitare della fissit delle specie, anche se vago era il
meccanismo evolutivo proposto. Cuvier un avversario delle teorie evolutive e formul
la teoria catastrofista, secondo la quale una serie di catastrofe, tra cui il diluvio
universale, avrebbe portato allestinzione delle specie ed ogni catastrofe sarebbe
seguita la creazione di una nuova specie. Furono Lamark e Darwin a proporre che le
specie potessero subire cambiamenti nel tempo, evoluzione, anche se due scienziati si
differenziano per i meccanismi proposti come base dellevoluzione.
La teoria di Lamark era basata sullereditariet dei caratteri acquisiti: i singoli organi
degli organismi diventerebbero pi o meno sviluppati secondo luso o disuso e questi
cambiamenti verrebbero trasmessi dai genitori e figli. Lesempio pi famoso quello
del collo della giraffa: il lungo collo della giraffa, per scienziato, si sarebbe evoluto
quando il corto collo degli antenati della giraffa, per nutrirsi delle foglie e rami pi alti
degli altri, si cominci ad allungare. Questo carattere acquisito sarebbe quindi stato
trasmesso alla prole.
Darwin, nella famosa Lorigine delle specie propose la teoria dellevoluzione, che,
insieme le teorie di Copernico e Galileo, costituisce una delle pi importanti rivoluzioni
scientifiche. Essenzialmente Fu il suo viaggio di cinque anni intorno al mondo e le sue
osservazioni fatte alle isole Galapagos ad ispirare la sua teoria. Durante la sua visita
alle Galapagos, Darwin not che in quelle isole vivevano molti organismi che
presentavano caratteristiche uniche, simili, ma non identiche a quelle delle piante e
degli animali del continente pi vicino. Le singole isole, tra laltro, erano popolate da
specie diverse da quelle rinvenute sulle altre isole. Una volta rimpatriato Darwin
cominci a comporre un lungo saggio che descriveva la teoria dellevoluzione. Era,
tuttavia, indeciso se pubblicare o meno il suo scritto. Si fece coraggio quando a met
degli anni 50, Wallace chiese a Darwin di valutare un suo manoscritto e di darvi un
parere sullopportunit di pubblicarlo: lopera che fu presentata Darwin era molto
simile a quella che lui aveva intenzione di pubblicare. Cos, nel 1859, Darwin pubblic
lorigine delle specie per selezione naturale, con la quale offriva al mondo una
spiegazione logica sullevoluzione.
Darwin dimostr che le specie attuali derivano da una successione di specie antenate,
attraverso un processo che chiam discendenza per modificazioni. Secondo la sua
teoria, tutte le specie viventi sono tra loro imparentate, e discendono da un unico
antenato comune. Si pu pensare alla storia della vita come un grande corallo con
tante ramificazioni, dove ogni punto di biforcazione dei rami era presente al momento
in cui da una comune linea di discendenza sono nati si sono evolute nuove specie.
Gran parte dell Origine delle specie dedicata la spiegazione di come gli organismi
si sono adattati al loro ambiente. Darwin porta alcuni esempi di piante animali
domestici, i cui caratteri sono stati modificati attraverso un processo chiamato
selezione naturale. Darwin spiega che in natura ha luogo un processo simile a questo
tipo di selezione, che lui chiama selezione naturale. Egli parte da due osservazioni:
1. Spesso i membri di una popolazione hanno caratteri variabili, la maggior parte
dei quali ereditata dai genitori;
2. Tutte le specie possono generare una prole pi numerosa di quella che poi pu
trovare sostentamento nellambiente.
Darwin aveva letto il saggio delleconomista inglese Malthus. Nei suoi scritti Malthus
sosteneva che gran parte delle sofferenze umane fosse la conseguenza del fatto che
le popolazioni umane tendono a crescere pi rapidamente delle risorse disponibili per
sostenerli. Darwin dedusse che tale aspetto portava necessariamente a una lotta per
lesistenza, dalla quale solo una parte della prole meglio adattata allambiente riusciva
evolute da animali immigrati dallAmerica del sud. Tra gli altri esempi cera quello della
fauna dei marsupiali, esclusiva dellAustralia: tali animali si erano evoluti
nellisolamento dopo che lattivit geologiche avevano separato continente dalle altre
terre emerse sulle quali si sono diversificati i mammiferi.
Anche lanatomia comparata, che confronta le strutture anatomiche di diverse specie,
fornisce allevoluzione importanti conferme. Le somiglianze anatomiche esistenti tra
molte specie confermano lipotesi di una discendenza comune. definita omologia la
somiglianza delle caratteristiche di due specie che discendono da un antenato
comune. Guardando, desempio, latto anteriore degli esseri umani, dei gatti, delle
balene e dei pipistrelli si nota come essi siano formati dagli stessi elementi scheletrici.
La spiegazione pi logica della loro somiglianza che il braccio umano e le zampe dei
vari animali siano tutte variazioni di strutture anatomiche che erano presenti in un
antenato comune e, in seguito, si sono adattate a funzioni diverse. Le strutture che
sono simili, ma hanno compiti diversi in organismi diversi, sono chiamate strutture
omologhe.
Anche lembriologia comparata, cio il confronto dei primi stadi di sviluppo delle
differenti specie animali, rivela ulteriori omologie. Durante lo sviluppo tutti gli embrioni
dei vertebrati hanno una coda e strutture chiamate tasche faringee. Da queste
strutture embrionali omologhe si sviluppano infine strutture con funzioni diverse. Altre
delle pi interessanti strutture omologhe sono gli organi vestigiali, strutture che hanno
unimportanza marginale in una specie o, in alcuni casi, non hanno alcuna funzione:
Basti pensare alle piccole ossa corrispondenti agli arti posteriori nelle balene.
Secondo Darwin levoluzione un processo lento e graduale (teoria gradualista), per
cui gli organismi cambiano a poco a poco. Le variet intermedie tra una specie e
laltra, tuttavia, non sono mai state documentate come reperti fossili, per cui oggi si
ritiene pi valida la teoria degli equilibri punteggiati: tale teoria afferma che i
cambiamenti fenotipici si concentrano in periodi di speciazione relativamente brevi,
cui seguono intervalli molto lunghi di stasi evolutiva. Queste brusche accelerazioni che
portano al cambiamento sono dovute a:
Cambiamenti ecologici su larga scala;
Modificazioni di geni regolatori dello sviluppo. Nella Drosophila, ad esempio,
questi geni regolano lorganizzazione spaziale lungo lasse antero- posteriore e
la segmentazione (metameria). I geni per i segmenti sono geni omeotici: tra
questi vi una sequenza di basi (omeobox) che produce una proteina che si
attacca ad altri geni, attivandoli o disattivandoli. Mutazioni di questa sequenza
di DNA determinano la formazione di zampe al posto delle antenne. Si visto
che questi geni, inoltre, sono molto simili sia nei mammiferi sia negli insetti; si
spera di partire da ci per ricostruire la storia filogenetica e vedere dove i vari
organismi si sono differenziati nel corso dellevoluzione.
Levoluzione non crea individui perfetti: i difetti nascono dai compromessi tra gli
organismi e lambiente in cui vivono. La storia, infatti, frutto di una serie di
arrangiamenti per conciliare un assetto corrente con uno nuovo (ad esempio la
conquista della posizione eretta, il passaggio da mare a terraferma, da terraferma a
mare, da vita aerea a sottosuolo, ecc).
stato formulato, proprio riguardo a ci, il principio del Panda, secondo cui ci che si
gi evoluto ha un ruolo importante nel determinare quali cambiamenti sono possibili o
meno. Guardando la zampa del panda, infatti, ci si accorge che esso possiede sei dita:
in realt il pollice non altro che una struttura modificata del polso. Gli antenati
carnivori del panda, per nutrirsi, dovevano correre, per cui questa struttura non era
presente; il panda, invece, dovendo vivere nel bamb, necessita di un dito prensile,
per cui si differenziata questa struttura dal polso.
Un importante corollario della selezione naturale la selezione sessuale, relativa ai
caratteri sessuali secondari che permettono agli animali di accedere al partner.
Lesempio classico quello del pavone che, con la sua colorata e vistosa coda, attira
le femmine. Darwin osservando questi animali si chiese perch possedevano una coda
sebbene molto completa, non si pu applicare a tutti i casi in studio, per cui si ricorre
ad alter definizioni di specie:
- Concetto ecologico: fanno parte di una specie quegli individui che abitano nella
stessa nicchia ecologica;
- Concetto filogenetico: fanno parte di una specie quegli individui che possiedono
un antenato in comune;
- Concetto fenetico: fanno parte di una specie quegli individui che possiedono
morfologia simile.
Con lo sviluppo degli studi sul DNA e sul genoma, oggi riconoscere una specie molto
pi semplice che in passato; si ricorre, in particolare, alla tecnica del DNA-barcoding,
che si basa su brevi sequenze di DNA mitocondriale per distinguere una specie da
un'altra. In particolare si tratta del gene che codifica lenzima citocromo ossidasi nei
mitocondri. Tale sequenza distingue il 95% delle specie nellambito di uccelli, pesci e
lepidotteri.
Secondo il concetto di specie, tre specie diverse non vi pu essere accoppiamento
poich sono riproduttivamente isolati: siamo in presenza di barriere riproduttive.
Queste sono di vario tipo e non sono sempre facili da individuare, in quanto possono
anche variare nel tempo. Le barriere riproduttive sono:
- Prezigotiche:
1. Isolamento temporale: specie si accoppiano in periodi dellanno differenti;
2. Isolamento di habitat: le specie abitano in due habitat differenti e non si
accoppiano;
3. Isolamento comportamentale: individui di due diverse specie non si riconoscono
come potenziali partner;
4. Isolamento meccanico: differenze anatomiche a livello degli organi riproduttivi;
5. Isolamento gametico: gameti maschili e femminili non si uniscono;
- Postzigotiche:
1. Mortalit dellibrido: lo zigote ibrido non completa lo sviluppo o comunque
lindividuo non sopravvive fino alla maturit riproduttiva;
2. Sterilit dellibrido: gli ibridi sono incapaci di produrre gameti funzionali.
Queste barriere riproduttive, come gi detto, possono variare, soprattutto in base alle
condizioni ambientali. Nel lago Victoria, in Africa, ad esempio, vi una gran variet di
pesci cicladi. In condizioni normali di luce, le femmine delle due specie riconoscono il
maschio del proprio genere in base al colore; con laumento dellinquinamento,
tuttavia, la luce non filtra pi nellacqua come prima, e i colori dei pesci appaiono
differenti. Le femmine, non notando la differenza, si accoppiano indistintamente con
maschi di specie diverse.
Quali sono, per, i meccanismi che portano alla nascita di nuove specie?
Sono principalmente due:
- Speciazione allopatrica: in luoghi diversi. Il flusso genico ostacolato da una
barriera geografica, che separa le due popolazioni. Esse, cos, si evolvono
separatamente per selezione naturale e deriva genica (cambiamento casuale
del pool genetico da una piccola popolazione), assumendo caratteristiche
diverse. Sono un esempio di speciazione allopatrica i due scoiattoli
Ammosperomophilus harrisii e leucurus che derivano da un'unica popolazione
che si divisa a causa della formazione del Gran Canyon;
- Speciazione simpatrica: nello stesso ambiente. molto pi diffusa nei vegetali
che negli animali. Ad esempio, negli USA, dalla mosca Roagolitis, che era solita
deporre le sue uova nei frutti del biancospino, si sono sviluppate una serie di
mosche diverse, come la Roagolitis pomonella, che depone le sue uova nei meli,
o un'altra specie che, invece, lo fa nei ciliegi. Melo e ciliegio maturano in due
periodi diversi dellanno, per cui le specie hanno due periodi diversi di
produzione dei gameti: si creata una barriera temporale. Diversamente dagli
animali, nelle piante la speciazione simpatrica molto frequente e avviene per
poliploidia e ibridazione. Una nuova specie poliploide si crea per errori nella
meiosi, che portano alla formazione di gameti polipolidi e da li ad uno zigote con
un corredo cromosomico maggiore di quello che dovrebbe avere. Le specie
poliploidi possono accoppiarsi tra di loro, ma non con la specie da cui derivano.
Un esempio di poliploidia nelle piante quella del grano tenero, che possiede
42 cromosomi.