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1. Lo status quaestionis.
La presenza di Origene negli ultimi seritti di Agostino (an
ni 426-430) appartiene al periodo della storia dell'origenismo
latino dopo ehe la foga antiorigenista di Girolamo si era spenta
eon la sua morte (a. 420) e la erisi pelagiana aveva segnato il
passo eon le deeisioni deI Coneilio di Cartagine deI 418 e la sueeessiva lettera di eondanna, la Tractoria di papa Zosimo, dell'anno seguente 1. Dopo il 420 si parIa, nelle fonti a disposizione, piu ehe di origenisti (gruppo ehe si rieollegava agli
errori di Origene 0 presunti tali e pereio origenisti suonava
talvolta eome equivalente di eretiei), di origeniani , termine riferito a quanti si ispiravano ad Origene quale nlaestro
di spiritualita (in pratiea si trattava di monaei di eultura
orientale i quali in Oeeidente tralnite Evagrio Pontieo faeevano
capo a Cassiano). I riferimenti origeniani di Agostinio rflettono
in questo periodo tale nuova fase dell'origenismo latino, all'interno naturalmente dei nuovi apporti antropologiei ehe l'Ipponate stava elaborando dopo la erisi pelagiana e di proposizioni
di nuove rielaborazioni ehe emergevano circa la eonlprensione
deI rapporto tra il libero arbi trio e la grazia di Dio. Egli infatti,
superato il problema pelagiano (un bene meritevole di vita
eterna non e solo frutto deI libero arbitrio - la tesi peIagiana - ma nasee dalla grazia sia nel desiderario ehe nel
eompierlo), si oeeupo deI modo di eapire la eooperazione della
grazia eon il libero arbitrio (De gratia et libero arbitrio; De
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2 La tesi origeniana e contenuta nel Perl archon 3, 6; 1, 6, 3. L'opera, tradotta in Iatino (De principiis) da Rufino nel 398, e da Girolamo
nel 399 ehe I'acconlpagno con I' ep. 84, ci e rimasta nella traduzione di
RufiII0 ma rimaneggiata. Agostino nelle Retractationes (1, 7, 6) richialua il lettore a non leggere origenianamente una sua espressione deI
De rnoribus ecclesiae catholicae (2, 7, 9) (per il testo vedi nota 27).
3 La lettura di Ex. 7, 13 induratum... est cor Pharaonis costitul
uno dei testi saggio delle diverse posizioni e fu forse, in ambito latino,
una delle reazioni sintesi aHa posizione origeniana dell'apocatastasi,
letta per 10 piu COlne reazione di Pelagio ad Agostino in merito alle
Quaestiones 83 (la posizione di G. Martinetto, Les pre111ieres niactions
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di averio ammirato (Adv. Ruf. 2, 22) pensa ehe l'Alessandrino fosse caduto in diverse eresie per voler conciliare platonismo e fede cristiana
(ep. 84, 3 e 7). Nel De viris inl. 54 10 elogia come suo maestro, poi parlera cleIl'origenismo come un'eresia pericolosa (epp. 61 e 63).
7 De gestis 3, 10: quod autem addidit Pelagius: et si quis aliter
credit, origenista est... non inconvenienter eum Pelagius origenistam
vocat . 11 termine si ha anche in Retr. 2, 44, 7. G1i origeniani invece
era un termine ehe riannodava i discepoli al loro maestro, sia Origene
di Alessandria sia un non ben nota Origene (Ep. 40, 6, 9 deI 397 dove
Agostino chiede a Girolanlo gli errata di Origene ; haer. 42,
1 e 3; 43, 1).
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renda esse supplicia), 1a preesistenza delle anime (8. Quidam vero disputationes eius ve1 opinionoes, quas de anlmae
statu ve1 dispensatione disseruit, cu1pant).
Le accuse di Giro1amo ad Origene erano state da 1ui sintetizzate nell'ep. 84, 3 e 7 (la presistenza delle anime, 1a natura
spirituale dei corpi dopo 1a risurrezione, l'apocatastasi, 1a creazione ab aeterno della materia ecc.). 11 De principiis di Origene
era comunque diventato 1a fonte principale delle accuse, divulgate secondo il ca1co originario operato dalla sintesi di Panfi10 8. Agostino si trascino dietro ta1i accuse come questioni .n
se, piu che come pensiero origeniano, di cui doveva conoscere
mo1to poco 9. Nei suoi scritti tuttavia, accanto alle riserve
sulle nove accuse-questioni divenute di dominio pubblico, si
ri1eva nell'lpponate un'a1tra stima e rispetto dell'A1essandrino
che gli conservo sino alla fine della vita 10.
Ne1 periodo anteriore a1 426 Agostino si occupo di Origene
soprattutto in re1azione a1 prob1ema della risurrezione dei
corpi (la sua qualita corpora1e 0 spirituale secondo 1a tesi
di Origene) 11; dell'origine dell'anima in merito a1 peccato ori-
8 Sulla eomplessa vieenda della storia dell'origenismo (A. Guillaunlont, Les Kephalia Gnostica d'Evagre le Pontique et l'histoire de
l'origenisme chez les Grecs et chez fes Syriens, Paris 1962; Augustinianum
26/1-2 [1986]
L'origenisn1.o: apo-
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di tale impostazione l'Ipponate si era limitato, durante la polemica pelagiana, a ribadire i dati ehe Dio e sempre giusto e
l'uomo non pub scandagliare le sue vie. Una linea di discussione
ehe si era tradotta nella continua accusa pelagiana circa la
grazia di Dio di versione agostiniana : essa doveva considerarsi non grazia ma una diseriminante ehe lnetteva sotto aceusa
il giusto agire divino, dipendendo la salvezza umana dalla grazia divina e non da un retto agire deI libero arbitrio 18.
Nei capitoli VIII-X deI De correptione et gratia delI'anno
427 si avverte ehe Agostino si era portata dietro la difficolta.
Inizia infatti ad affrontare, anche se collateralmente 19, la questione deI giusto agire divino, lasciando emergere contemporaneanlente negli scritti degli anni 427-430 una insistente presenza
dell'apocatastasi origeniana, a volte manfesta a volte in filigrana. Egli se la pose nei seguenti termini: Qui vero perseveraturi non sunt ... non sunt a massa illa perditionis praescientia Dei et praedestinatione discreti (7, 14 )... Cur eis Deus perseverantiam non dederit? (8, 17). In Agostino e in Origene
emerge la questione relativa al]'elezione divina. In loro due tuttavia essa pub porsi non tanto a livello di rapporto di dipendenze di pensiero quanta sul ruolo giocato in Oecidente al
tempo dell'Ipponate dalla nota tesi origeniana dell'apoeatastasi 20. Essa infatti potcva trovare facilmente supporto ne~
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11 De civitate Dei e l'opera in cui Agostino - come lui stesso confessa - piil accuratan1ente (diligenter) affronto il problema origeniano, per cui ad essa rimandava come nel De haeresibus (43) a proposito degli eterni ritorni. Essendo tale scritto
composto tra il 413-426/27 esso ci offre in qualehe modo la
cronologia dell'opinione deI vescovo d'Ippona circa Origene.
Gli ultimi tre libri appartengono agli anni 426/427 26
~Nel libro XXI Agostino dopo aver raccolto nel libro XX
le basi scritturistiche sulla realta deI giudizio finale ehe divi-
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27 Civ. Dei 21, 17: Nunc iam eum misericordibus nostris agendum esse video... qui vel omnibus iBis hominibus... vel quibusdam eorum
nolunt credere poenam sempiternam futuram ... Qua in re misericorditer profecto fuit Origenes, qui et ipsum diabolum atque angelos eius ...
sociandos sanctis angelis credidit. Sed illuITl et propter hoc, et propter
alia nonnulla... non immerito reprobavit Ecclesia . I Inericordiosi
erano un gruppo ecclesiale il quale, appellandosi alla Inisericordia di
Dio, non riteneva fondata l'opinione di una pena eterna per l'uomo eome
di tutti gli esseri spirituali (V. Grossi, S. Agostino. La riconciliaziolle
cristiana, Roma 1983, pp. 35-36).
28 Retr. 1, 7, 6: Illud quod dixi: Dei bonitas omnia deficientia
sie ordinat, ut ibi sint ubi congruentissime possint esse, donec ordi
natis motibus ad id recurrant unde defeeerunt (De mor. ecel. eath.
2, 7, 9), non sic accipiendum est, tanquam omnia recurrant ad id unde
defecerunt , sicut Origeni visum est... Non enim recurrunt ad Deum
a quo defecerunt, qui sempiterno igne punientur .
29 Retr. 2, 44:
de quibusdam Origenis sensibus quos catholica
fides improbat (si trattava delle tesi ritenute di Origene riguardo alla
non creazione dal nuHa e aHa non eternita delle pene).
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COllclusione.
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Girolamo (morto l'anno 420) - veieolarono in n10do eonsistente il pensiero origeniano nell'ambito di quel monaehesimo
oeeidentale ehe faeeva diffieoita a dialogare eon Agostino. I
riferimenti dell'Ipponate ad Origene dall'anno 426 in poi hanno
siffatta eontestualizzazione. Egli, pratieamente, si traseinb
dietro due punti ehe eonsiderava errori nella valutazione di
una sana fede eattoliea: la tesi origeniana dell'apoeatastasi e
quella stoiea relativa ai eicH degli eterni ritorni. Coloro ehe
seguivano tali posizioni vengono denominati origeniani n1a
dopo la erisi pelagiana, in Oeeidente, non eorrispondono piu
aHa eontrapposizione tra origenisti e antiorigenisti dei telnpi
di Rufino, Girolalno, Pelagio eee. 36 Gli origeniani origenisti
(quale equivalente di eretiei ) degli anni 20-30 deI seeolo V
sono ormai i predestinazionisti . L'aeeusa di predestinazionismo , fatta ad Agostino a motivo della sua versione della
grazia di Dio, a n10tivo dell'apoeatastasi rimbalza dall'Ipponate ai monaei ehe in Origene rieonoseono il loro maestro spirituale. L'apoeatastasi infatti eome pure la teoria degli eterni
ritorni non rispettavano ne la regola delle seelte deI libero
arbitrio ne la grazia di Dio e la sua giustizia; perehe 0 e Dio
ehe impone all'uomo la sua volonta al limite deI dispotismo,
oppure e il destino deI fato eui non ci si pub assolutamente
sottrarre. Agostino non fu lui a servirsi deI norne di ()rigene
per formalizzare 0 quantomeno ad insinuare quasi una eontroaeeusa nei riguardi dei monaei della Gallia ehe erano di
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cipale.
40 E' forse questo il motivo principale ehe Origene
causa due volte nell'Opus I mperfectum c. I ulianum.
chiamato in
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OSA
della presenza
deI sec. V tra
L'anonimo au43; 83).