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INTRODUZIONE

In Italia il calcestruzzo il materiale da costruzione di gran lunga pi


importante,basta tener presente che nellarco di un anno la sua produzione di circa
120 milioni di metri cubi. Tuttavia,nonostante ci sia questo primato ci che debilita il
motivo di orgoglio la scarsa qualit. Sono molte le cause per cui esiste questo
aspetto negativo ,le pi importanti da citare sono la durabilit che risulta danneggiata
per vari aspetti e la resistenza meccanica. Infatti proprio lapparente facilit nel
produrre un calcestruzzo a favorire la sua non perfetta riuscita dal punto di vista della
qualit prefissata ed in particolare di durabilit programmata. Non bisogna poi
trascurare la qualit della manodopera che col passare del tempo risulta sempre pi
scadente: in relazione a ci un parere autorevole come quello della Weisskopf
&Pickworth(una delle pi grandi societ americane nel campo dellingegneria
civile)ha consigliato ai progettisti di rendersi conto della squalificazione in atto della
manodopera e conseguentemente rendere il lavoro esecutivo pi semplice ed agevole.
Ritornando alla durabilit del calcestruzzo(cio la capacit del materiale di durare nel
tempo resistendo alle azioni aggressive dellambiente) e alle sue altre propriet c da
dire che questultime dovrebbero migliorare sia pure lentamente a tempi pi lunghi,a
causa del continuo processo di reazione tra lacqua e il cemento.

NERVI - Palazzetto dello Sport Roma (1960)


Vista frontale.

Vista notturna.
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CAPITOLO PRIMO
IL DEGRADO

1.1 PREMESSA
Sono molte le cause che contribuiscono al deterioramento del calcestruzzo e
con la seguente tabella ne riportiamo una breve descrizione:

Una particolare importanza da attribuirsi allambiente che spesso causa di


aggressioni di tipo fisico-meccanico e biologico. Nonostante ci sia sempre una causa
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principale,difficilmente in un processo di degrado esiste un solo fenomeno


aggressivo,infatti la realt dimostra che le cause si esaltano vicendevolmente.

Tra le cause chimiche c da distinguere quelle riguardanti gli agenti aggressivi


naturali ,quali,per esempio lacqua del mare,e le cause concernenti gli agenti chimici
artificiali prodotti dalluomo,quali gli acidi inorganici,le sostanze organiche
,ecc.,derivanti quasi sempre dagli scarichi industriali. In linea di massima, sempre
possibile confezionare un calcestruzzo durevole capace di resistere allazione
aggressiva degli agenti definiti naturali. Pi difficile garantire la durabilit di un
calcestruzzo a contatto con agenti aggressivi artificiali ,a meno che non si ricorra ad
un rivestimento protettivo. Per quanto riguarda gli acidi non esiste attualmente un
calcestruzzo sufficientemente durevole quando la concentrazione di questi acidi tale
che il PH dellacqua risulti inferiore a 4,5. Naturalmente lazione aggressiva sar
tanto pi rapida quanto pi lungo il contatto e quanto pi basso il PH,cio quanto
maggiore la concentrazione dellacido. In questi casi necessario prevedere un
adeguato trattamento protettivo antiacido del calcestruzzo che verr a contatto con
tali agenti aggressivi.
Per quanto concerne le cause definite fisiche,connesse cio a fenomeni come la
variazione di temperatura e levaporazione dellacqua,mentre possibile
confezionare calcestruzzi di durata praticamente illimitata in ambienti con alternanze
termiche intorno a 0,diventa pressoch impossibile eliminare le conseguenze (ritiro
e/o fessurazioni) derivanti dallevaporazione dellacqua del calcestruzzo in climi
asciutti o a seguito di trattamenti ad alte temperature. In questi casi ci che si pu
ragionevolmente fare limitare gli inconvenienti entro limiti accettabili in relazione
alla funzionalit della struttura.
Per quanto riguarda le cause di degrado definite meccaniche non sempre possibile
confezionare un calcestruzzo che di per se sia in grado di resistere allazione
degradante degli urti,dellabrasione, dellerosione,della cavitazione. In questi casi
bisogna migliorare al massimo la qualit superficiale con rivestimenti protettivi.

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1.2 VARIAZIONI IGROMETRICHE


In presenza di vincoli il ritiro genera degli stati tensionali di trazione che
possono provocare fenomeni fessurativi a causa della minore resistenza a trazione del
materiale. Le fessure generate dal ritiro,al pari di quelle di origine termica non si
possono prevedere sulla base di un semplice calcolo teorico,per lincertezza nella
relazione tra deformazione da ritiro ( ) e sollecitazione di trazione ( ):
= E

In questa formula il modulo elastico non quello istantaneo ma quello mitigato dalla
deformazione viscosa.
Da un punto di vista pratico utile distinguere il ritiro in plasticoed igrometricoa
seconda del periodo in cui si manifesta.
Il fenomeno che causa il ritiro,indipendentemente da quale esso sia, levaporazione
dellacqua dal calcestruzzo verso lambiente.

Per quanto riguarda la pratica sono molte le precauzioni per prevenire le fessurazioni
provocate dal ritiro indipendentemente da quale esso sia.

1.3 RITIRO PLASTICO:FESSURAZIONE


Le fessurazioni provocate da ritiro plastico interessano soltanto le superfici di
getti in calcestruzzo non casserati ed esposti direttamente agli ambienti a bassa
umidit relativa. Per evitare tale fenomeno possiamo:

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1)prevenire levaporazione dellacqua interponendo una barriera tra il calcestruzzo e


lambiente;
2)umidificare con acqua la superficie finita non casserata
Nonostante si raccomandi di rispettare tali misure,normalmente esse vengono
disattese nella pratica di cantiere ed allora che intervengono le fibre polimeriche
disperse nel calcestruzzo la cui funzione non quella di ridurre il ritiro e le
conseguenti tensioni ma piuttosto di aumentare la resistenza a trazione della matrice
cementizia.

1.4 RITIRO IGROMETRICO:FESSURAZIONE


Il ritiro igrometrico si protrae nel tempo,infatti con una umidit relativa<95%
esso potrebbe far sentire i suoi effetti anche dopo una decina di anni dal getto.
A differenza del ritiro plastico,esso si pu solo ridurre ricorrendo a:
1)rapporto acqua/cemento pi basso
2)un rapporto aggregato/cemento pi elevato
Nel caso in cui bisogna ridurre drasticamente il fenomeno,si ricorre allimpiego di
calcestruzzi a ritiro compensato nei quali si impiegano anche agenti espansivi capaci
di sviluppare espansioni che,se contrastate, creano sollecitazioni di compressione
opposte a quelle indotte dal ritiro. Luso maggiore di questa tipologia di calcestruzzo
impiegata per lo pi per il restauro delle strutture degradate,e per lancoraggio di
macchinari in pavimentazioni in calcestruzzo.
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CAPITOLO SECONDO
DURABILITA DEL CALCESTRUZZO

2.1 PREMESSA
Secondo la norma UNI-EN 206 per quel che riguarda la durabilit prevede 6
classi di esposizione XO,XC,XD,XS,XF e XA e per ciascuna di esse tranne che per la
XO esistono delle sottoclassi.

Classe di
esposizione

XO

XC

XD

Ambiente

Nessun rischio di corrosione (interni di


Non armata
edifici con U.R. molto bassa)
e armata
Corrosione delle armature promossa
dalla carbonatazione
Corrosione delle armature promossa
dai cloruri esclusi quelli presenti in
acqua di mare

XS

Corrosione delle armature promossa


dai cloruri dell'acqua di mare

XF

Degrado del calcestruzzo per cicli di


gelo-disgelo

XA

Tipo di
struttura

Attacco chimico del calcestruzzo


(incluso quello promosso dall'acqua di
mare)

Numero di
sottoclassi

Armata

Armata

Armata

Non armata
e armata

Non armata
e armata

La XO riguarda gli ambienti(interni di edifici molto asciutti) nei quali non esiste
alcun rischio di degrado del calcestruzzo.
La XC riguarda la corrosione delle armature metalliche promossa dalla
carbonatazione. La condizione pi sfavorevole ce lha la XC4 cio la struttura che
esposta ciclicamente allasciutto ed alla pioggia e per far fronte a questa situazione
bisogna adottare un rapporto a/c non superiore allo 0,5.

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2.2 LA STAGIONATURA DEL CALCESTRUZZO

Il calcestruzzo richiede un minimo di stagionatura iniziale e questo per far si


che la struttura sia pi durevole.
La stagionatura consiste nel proteggere la superficie
del calcestruzzo
dallevaporazione dellacqua onde evitare lasciugamento che si ha quando lumidit
relativa scende al di sotto del 95%(maggiore attenzione va fatta quando siamo in
condizioni di forte ventilazione e di caldo).
Gli inconvenienti a cui si va incontro nel caso in cui non si rispettino determinate
osservazioni sono il blocco del grado di idratazione, la maggior porosit e quindi
maggior permeabilit e fessurazione superficiale provocata dalla sollecitazione di
trazione indotta dal ritiro igrometrico.
Per proteggere il calcestruzzo in questa prima fase ci sono diverse metodologie:
1)spruzzare acqua nebulizzata
2)coprire con teli impermeabili
3)proteggere con teli di iuta bagnati
4)applicare una membrana antievaporante con lausilio di un agente stagionante
5)aggiunta di SRA

GRAFICO pag.204 sotto

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2.3 IL RITIRO TERMOIGROMETRICO


A causa di variazioni termo-igrometriche nella vita di servizio di una struttura
si possono verificare nel calcestruzzo fessurazioni.
Il fenomeno che maggiormente causa tale problema la contrazione indotta dal
raffreddamento nei periodi di clima freddo o il ritiro igrometrico nei periodi asciutti.
Di solito quando ci sono condizioni sfavorevoli necessario creare giunti di
contrazioni posizionati strategicamente per evitare che i movimenti termo-igrometrici
del materiale possano provocare tensioni non sopportabili dalle strutture. Per esempio
nel caso di pavimentazioni industriali dato lelevato rapporto superficie volume si
deve ricorrere al taglio della pavimentazione immediatamente dopo la stagionatura
iniziale.
Un modo per evitare tutto ci limpiego di agenti espansivi che hanno la capacit di
aumentare il volume del calcestruzzo tramite reazioni chimiche controllate.
Ovviamente limpiego degli agenti espansivi deve avvenire in presenza di ferri di
armatura che hanno il compito di trasformare lespansione, in uno stato di
coazione:di compressione per il calcestruzzo, trazione per i ferri.

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CAPITOLO TERZO

DIAGNOSI E RESTAURO DELLE OPERE IN


CALCESTRUZZO
3.1 PREMESSA
Spesso siamo soliti osservare strutture degradate,ma molte volte le cause del
degrado delle opere in calcestruzzo non sono sempre evidenziabili attraverso un
semplice sopralluogo e talvolta neppure attraverso prove di laboratorio .
Generalmente sono quattro i passaggi attraverso i quali bisogna passare prima di
emettere una diagnosi di ci che stiamo analizzando :

(1)
- raccolta dei dati storici

- esame visivo

(2)
- prove in situ di tutti i dati

(3)
- prove in laboratorio

(4)
- esame critico comparativo

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In base al responso della diagnosi del degrado si va a scegliere i materiali da


utilizzare e le tecniche esecutive. Per quanto riguarda i materiali da utilizzare una
prima distinzione :

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MATERIALI INORGANICI A BASE CEMENTIZIA


MATERIALI ORGANICI A BASE POLIMERICA
FIBRE IN POLIMERO O VETRO

3.2 MATERIALI INORGANICI A BASE CEMENTIZIA


Nellimpiegare un materiale per il restauro dobbiamo far attenzione che esso
presenti un ottima aderenza al calcestruzzo originale: da questo punto di vista i
materiali a base cementizia presentano linconveniente del ritiro a causa del quale
essi subiscono una contrazione differenziale rispetto al calcestruzzo originale nel
quale il ritiro si completamente esplicato. Da ci deriva lesigenza per i prodotti da
restauro a base cementizia di compensare il ritiro attraverso limpiego di agenti
espansivi.
Sulla base di queste considerazioni le malte e i cls da impiegare nel restauro sono
caratterizzati in generale dai seguenti parametri composizionali:

impiego di agenti espansivi per compensare il ritiro ed evitare il distacco

additivi riduttori del ritiro, SRA

cementi Portland a basso tenore di C3 A per resistere ai solfati o cementi


daltoforno per resistere allattacco dei cloruri

fibre polimeriche per contrastare gli effetti fessurativi del ritiro plastico
fibre metalliche per migliorare la duttilit e la resistenza agli urti

agenti aeranti per contrastare gli effetti dei cicli gelo-disgelo

superfluidificanti per abbassare il rapporto a/c ed ottenere un impermeabile


attacchi chimici (cloruri,solfati,alcali).
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fumo di silice

In genere i materiali da restauro a base cementizia sono prodotti industrialmente sulla


base di controlli composizionali e prestazionali. Esiste una vasta gamma di questi
prodotti in funzione anche delle particolari tecniche applicative:
per colaggio di calcestruzzi entro casseri se si tratta di riparare grandi spessori

a spruzzo o cazzuola se si tratta di riparare con malte superfici di grande estensione


e di piccolo spessore

per iniezione di biacche cementizie se si tratta di consolidare strutture in cls


difettose per vespai interni o macrofessure

3.2.1 Intervento a spruzzo o cazzuola


L intervento destinato allapplicazione di malte espansive a consistenza
plastica per riparare grandi estensioni superficiali di spessore relativamente ridotto.
L intervento comprende :
preparazione del sottofondo
produzione della malta
applicazione della malta
stagionatura del rivestimento

Preparazione del sottofondo


Nella preparazione del sottofondo occorre rimuovere il materiale ammalorato fino ad
arrivare ad un calcestruzzo meccanicamente resistente ed irruvidito,occorre pulire i
ferri di armatura da polvere e ruggine,occorre saturare di umidit il sottofondo
bagnando con acqua a pressione.

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Produzione della malta


La miscelazione della malta avviene in betoniera seguendo le istruzioni del
produttore per quanto concerne la quantit dacqua da impiegare e le modalit
operative .Nel caso di climi caldi (>35) si raccomanda di immagazzinare i prodotti
occorrenti alla preparazione della malta in luoghi protetti dalla diretta insolazione ed
in quelli freddi (<10) in ambienti chiusi al riparo dalle intemperie.

Applicazione della malta


Lapplicazione pu essere eseguita a cazzuola o,pi produttivamente ed
efficacemente a spruzzo con macchina intonacatrice. Immediatamente si pu
procedere,con una spatola di legno, a rendere pi o meno planare la superficie
rimuovendo la malta dalle zone di maggior accumulo. La finitura finale pu essere
eseguita in tempo successivo.
Stagionatura
Subito dopo la finitura finale ,le superfici della malta applicate debbono essere
stagionate con teli costantemente umidi per almeno 24 ore e fino a 2 giorni in
ambienti caldi,asciutti e ventilati.
In alternativa,subito dopo la finitura le superfici possono essere trattate con agente
stagionante per creare una pellicola anti-evaporante:questa operazione sconsigliata
se si debbono applicare ulteriori rivestimenti protettivi o vernici,a meno che non si
provveda successivamente a rimuovere la pellicola mediante spazzolatura.

3.2.2 Intervento per colaggio


Lintervento destinato allapplicazione di malte o calcestruzzi espansivi a
consistenza superfluida per riparare superfici verticali o per riempire cavit interne. Il
metodo,quando in alternativa impiegabile quello a spruzzo o a cazzuola ,si fa
preferire per spessori relativamente elevati che consentano un facile riempimento del
prodotto. In questo caso lintervento comprende:
preparazione del sottofondo
casseratura
produzione della malta o del calcestruzzo
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applicazione della malta o del calcestruzzo


stagionatura

3.2.3 Intervento per iniezione


Nel caso che si debba restaurare una struttura che presenti difetti interni o
esterni non penetrabili dalle malte, possibile procedere ad un consolidamento
mediante iniezioni di boiacche cementizie.
Prima di applicare la boiacca di cemento opportuno saturare con acqua tutta la
struttura interna da consolidare. A questo scopo,utilizzando gli stessi fori attraverso i
quali verr eseguita liniezione della biacca, si procede alla completa bagnatura
interna delle strutture nel giorno che precede lintervento di consolidamento vero e
proprio,per consentire lo smaltimento delleventuale acqua libera ristagnante
allinterno.
Le perforazioni dovrebbero essere disposte simmetricamente,possibilmente ai vertici
di un reticolo a maglie quadrate con lato da 50 a 100 cm. Nelle strutture di spessore
inferiore a 60 cm i fori vengono di solito eseguiti su un solo lato,mentre in quello con
spessori superiori opportuno procedere alla iniezione su entrambi i lati. I fori
possono essere orizzontali o inclinati e sono muniti di appositi boccagli di plastica del
diametro di 10-15 mm attraverso i quali verr iniettata a pressione la boiacca
cementizia dopo aver provveduto a otturare le possibili vie di fuga.

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CAPITOLO QUARTO
LULTIMA FRONTIERA:LIMPIEGO DELLFRP PER IL
RESTAURO DELLE STRUTTURE IN C.A.

4.1 PREMESSA

FRP sta per Fiber Reinforced Poyimer ,cio materiali polimerici fibrorinforzati
che appartengono alla famiglia dei compositi strutturali.
Essi sono costituiti da due o pi fasi (il rinforzo con elevate prestazioni meccaniche e
la matrice con prestazioni meccaniche pi deboli).
Nei compositi a matrice polimerica la matrice generalmente costituita da una resina
epossidica mentre i rinforzi da fibre come il carbonio,il vetro o meno frequentemente
il boro.
Gli FRP non sono stati scoperti oggi giorno,ma leccessivo costo ha fatto s che solo
ultimamente siano stati rivalutati nel campo delledilizia mentre prima erano
principalmente utilizzati nel campo aeronautico,astronautico e militare.
Nella societ di oggi il progressivo invecchiamento delle strutture e infrastrutture e la
necessit di provvedere alladeguamento statico di strutture non progettate o mal
progettate costituiscono un problema di primaria importanza,ed quindi in questo
momento che intervengono le tecniche di restauro.
Con le comuni tecniche di restauro ho molti dubbi sulla durabilit futura
dellintervento stesso;invece con lutilizzo di materiali compositi ad alte prestazioni
lintervento pu risultare pi economico se considero la cifra spalmata su tutto larco
di vita utile della struttura.

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CAPITOLO QUINTO
IL CALCESTRUZZO NEL RESTAURO:PROPRIETA

5.1 PREMESSA

Fino ad ora abbiamo parlato di un problema e della sua relativa soluzione,ora


andremo a conoscere pi da vicino il materiale che oggetto di tutta la nostra
discussione elencandone le caratteristiche principali e le sue peculiarit.
Come prima cosa andiamo ad analizzare la lavorabilit.

5.2 LAVORABILITA
La lavorabilit la caratteristica che indica la capacit del calcestruzzo fresco a
muoversi ed a compattarsi,quindi finisce con il condizionare anche le prestazioni in
servizio del materiale qui sopra menzionato.Ci nonostante la prescrizione della
lavorabilit spesso disattesa in sede di progetto e ancora pi spesso manipolata sul
cantiere con aggiunte dacqua.
Per avere una misura di questa caratteristica disponiamo di diversi metodi quali lo
slump test e il cosiddetto Veb. Sicuramente molto pi noto lo slump test di cui
daremo una rapida descrizione:si misura labbassamento del calcestruzzo sformato da
un tronco di cono metallico (cono di Abrams)rispetto allaltezza dello stesso
calcestruzzo costipato in modo standardizzato allinterno di un cono alto 300 mm. Da
questo test andremo a definire la classe di consistenza,individuata dalla lettera S
seguita da un numero che va da 1 a 5 che corrisponde ad un impasto sempre pi
fluido .

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Nella scelta della lavorabilit dobbiamo tener conto del tipo di struttura e della
particolare tecnica esecutiva quindi la persona pi indicata per scegliere la
lavorabilit il progettista.
A parte alcune eccezioni la maggior parte delle opere in calcestruzzo compresa tra
le classi S3 ed S5.
Su colui che deve scegliere la classe di lavorabilit importante fare una
considerazione e cio che se dovesse tener conto della realt della maggior parte dei
cantieri ed in particolare del livello di qualificazione della manodopera oggi
disponibile non potrebbe trascurare di specificare una classe di consistenza fluida o
superfluida o addirittura imporre limpiego di un calcestruzzo autocompattante per
rendere il getto pi affidabile,in quanto meno dipendente dalla qualit della
manodopera del cantiere.
Il concetto di lavorabilit strettamente legato a quello di affidabilit dellopera .Se
si confrontano due calcestruzzi con stesso rapporto a/c e stesso tipo di cemento ma
con classe di consistenza diversa (S5 eS2)per la presenza o meno di un additivo super
fluidificante,si otterr la stessa resistenza meccanica purch i due calcestruzzi siano
vibrati per un tempo sufficientemente lungo cos da ottenere lo stesso grado di
compattazione.

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Il significato del grafico lascia pochi dubbi:un calcestruzzo superfluido molto pi


affidabile in quanto raggiunge il valore di resistenza meccanica max anche con tempi
molto brevi,al contrario laltro dipende fortemente dallefficacia della vibrazione.

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Logicamente legato al concetto di tempo di vibrazione c il grado di


compattazione( g c ).Esso si pu calcolare dalla misura della massa volumica di una
carota estratta dalla struttura( mv ) e confrontarla con quella del corrispondente
calcestruzzo compattato a rifiuto( mvo )di un provino confezionato in corso dopera:

gc =

mv
mvo

Il grado di compattazione pu essere al massimo eguale a 1. Qui sotto riportato un


grafico in cui si fa notare il rapporto fra il tempo di vibrazione la massa volumica e il
grado di compattazione di un calcestruzzo a diversa consistenza(S2 e S5).
Anche il grado di compattazione come la resistenza meccanica di un S5 dipende
molto meno dallefficacia della vibrazione rispetto ad un S2 e il grafico sotto
riportato ne la dimostrazione:

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Concludendo dalle considerazioni fatte possiamo dedurre che un calcestruzzo


superfluido pur in assenza di vibrazione presenta un grado di compattazione e una
resistenza meccanica elevata e questo grazie alla capacit autocompattante del
calcestruzzo superfluido.

5.3 LA RESISTENZA MECCANICA


Molto importante per il calcestruzzo il concetto di resistenza meccanica:il
massimo sforzo che po subire il materiale prima della rottura.
Esistono diversi modi di applicare lo sforzo (a compressione c ,a trazione t ,a
flessione f )a seconda del quale otteniamo un determinato risultato.
La misura va effettuata su provini cubici ( Rc )oppure su provini cilindrici( f c ) e la
rispettiva relazione fra i due :
f c = 0,80 Rc

Tornando alle varie forme di applicare lo sforzo diamo una rapida descrizione di essi:

5.3.1 Resistenza a compressione

I due fattori che influenzano maggiormente tale resistenza sono il rapporto a/c
e il grado di idratazione .Logicamente ci che noi misureremo in opera sar diverso
da ci che stato fatto in laboratorio in quanto il grado di compattazione in opera non
mai lo stesso di quello ottenuto nel cantiere. Per evitare questa differenza vengono
suggeriti calcestruzzi di maggiore classe di consistenza e quindi meno dipendenti
dalla cura adottata nel compattare il calcestruzzo.

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5.3.2 Resistenza caratteristica

Fu introdotta nel 1971 e fa riferimento alla stagionatura a 28 giorni.Tenendo


conto dello scarto quadratico medio e della penalizzazione che occorre adottare nel
calcolo della Rck possiamo scrivere :
Rck = Rcm 28 k

Per stare pi sicuri stato richiesto anche il valore minimo di Rc min 28 tra tutti i
prelievi,ed esso deve soddisfare
Rc min 28 Rck 3,5Mpa

Di solito queste due osservazioni sono rispettate per lavori molto importanti,mentre
generalmente si assume un valore di
Rcm 28 Rck + 3,5Mpa

5.3.3 Resistenza a trazione e flessione

La resistenza meccanica a flessione ed a trazione dipendono oltre che dal


rapporto acqua cemento e dal grado di idratazione ,dal tipo di inerte che gioca un
ruolo meno importante nella resistenza a compressione.
A parit di a/c il calcestruzzo presenta una maggiore R f se linerte di forma
irregolare e di tessitura ruvida. Infatti rispetto allinerte alluvionale di forma
tondeggiante e tessitura liscia,si realizza un miglior giunto adesivo allinterfaccia
inerte frantumato-pasta cementizia.Questo legame influenza molto pi R f che non Rc
per le sollecitazioni di trazione che si generano proprio allinterfaccia inerte-pasta
durante le prove di rottura a flessione o a trazione.

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Analizzate le varie resistenze passiamo ora a definire le varie relazioni tra Rc , R f , Rt :

R f = k f Rc

In cui k f una costante che vale 0,7 per inerti alluvionali e 0,8 per quelli di
frantumazione.La resistenza a trazione diretta Rt pu essere,a sua volta,calcolata
dalla R f attraverso lequazione :
Rt = K t R f

Dove k t una costante che vale 0,6,per calcestruzzo con Rcm >20MPa e 0,5 per quelli
con Rcm <20MPa.

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CAPITOLO SESTO
ADDITIVI ANTIRITIRO ED AGENTI ESPANSIVI

6.1 SHRINKAGE REDUCING ADMIXTURES: UN PO DI


STORIA

Ladditivo noto con l fu studiato in primis dallassociazione di Nihon Cement


e Sanyo Chemical industries in Giappone e precisamente verso il 1982.
In seguito(circa due o tre anni dopo )il prodotto venne brevettato e circa dieci anni
dopo fu sostituito con un prodotto di simile composizione.
Ovviamente furono fatti vari studi e ci che si evidenzi fu che le fessure dovute a
ritiro sono inevitabili ma possibile con il calcestruzzo adeguatamente progettato e
realizzato ridurre il fenomeno attraverso:
un rapporto a/c che sia in un range tra 0.45-0.55.
laggiunta di SRA in percentuali che vanno dall1 al 2% per contrastare il
ritiro.
Nel convegno internazionale di Berlino sono stati presentati studi effettuati sul
calcestruzzo con SRA che hanno dimostrato come ladditivo (SRA),inizialmente
usato solo come riduttore del ritiro autogeno, (grazie agli eteri-poliglicoli) aggiunto
allimpasto riduce le conseguenze del ritiro igrometrico in quanto ne abbassa lentit
iniziale,ma non in grado di eliminarlo completamente.
Lattuale prodotto a base di eteri-poliglicoli stato riconosciuto e normato negli
STATI UNITI dall ASTM 2012 R-ASTM C 666-ASTM C 494 e viene impiegato
nella misura di 3 o 4 litri di prodotto per metro cubo con un costo elevato che si
aggira intorno ai 15-20 euro (sempre per metro cubo).
Da un analisi sommaria sul meccanismo di funzionamento dellSRA potremmo dire
che esso riduce levaporazione, ma lunica spiegazione che si potuta dare che tale
additivo provoca una riduzione della contrazione a seguito della diminuzione della
tensione superficiale dellacqua che rimane nei pori capillari; infatti a seguito della
perdita di acqua in ambienti insaturi di vapore si formano menischi di acqua
responsabili dellattrazione tra le superfici dei pori capillari del solido cem entizio.
Di conseguenza i prodotti chimici che costituiscono lSRA sarebbero responsabili
della riduzione della deformazione da ritiro senza modificare il trasferimento di acqua
dal calcestruzzo verso lambiente insaturo di umidit.

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6.2 GLI AGENTI ESPANSIVI

In Italia non si prevedono cementi espansivi come prodotto finale a causa della
variabilit dei suoi componenti,bens si usano agenti espansivi nelle dosi e
proporzioni verificate in accurati controlli di qualit.
Stiamo parlando di ci perch necessario fare una distinzione:lagente mescolato al
cemento Portland in cementeria da luogo ai cementi espansivi mentre in Italia
lagente viene aggiunto in betoniera con tutti gli altri ingredienti nellatto di
confezionare limpasto(norme UNI 8148).
Sono due fondamentalmente gli agenti espansivi pi usati:
- quelli basati sulla trasformazione di un ossido in un idrossido
CaO + H 2 O Ca (OH ) 2

- quelli basati sulla formazione di ettringite


I tempi rispettivi di espansione sono di 1-2 giorni per il CaO e di 4-5 giorni per
lettringite.
Una considerazione importante da fare riguarda lo sviluppo contemporaneo
dellespansione con la resistenza meccanica: con uno sviluppo molto rapido entrambi
i processi espansivi si verificano in un sistema gi indurito mentre con uno sviluppo
lento della resistenza meccanica lespansione dovuta allossido di calcio avviene
troppo presto,cio quando il calcestruzzo ancora plastico e quindi incapace di
aderire ai ferri.
Oltre alla velocit di espansione i vantaggi del CaO sono molteplici:
1) molto pi economico per la minore temperatura di cottura e per la semplicit del
processo produttivo potendo essere prodotto in una tradizionale fornace a calce
2)si pu modulare la velocit di espansione modificando la velocit di trasformazione
del CaO attraverso il cambiamento della temperatura di cottura del calcare e della
finezza di macinazione del CaO.
3)si richiede una stagionatura umida solo di 1-2 giorni.
Lespansione contrastata va misurata proprio per capire meglio limportanza della
stagionatura,ovviamente bisogna seguire una norma che nel nostro caso la uni
8148(tutte le procedure di misurazione e i relativi commenti saranno illustrati in
seguito).

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Come tutte le misurazioni spesso la misura dellespansione contrastata perde


significato nella pratica esecutiva cos da considerare i valori solo come indicazione
del massimo potenziale espansivo di un calcestruzzo in condizioni standard.
Le misurazioni che si ottengono ovviamente variano a seconda del tipo di
stagionatura e ne la prova il grafico qui sotto riportato:

Grafico pag 207

Se si protegge il calcestruzzo per circa 4 giorni con teli impermeabili lespansione si


dimezza rispetto ad una stagionatura standard a contatto con acqua e addirittura si
annulla in assenza di stagionatura. Come si pu notare dal grafico per realizzare una
qualche effettiva espansione occorre almeno lasciar maturare il calcestruzzo nelle
casseforme per 4 giorni e applicare teli per 2-3 giorni dopo la scasseratura a 1-2
giorni.
Usando gli agenti espansivi a base di CaO si riducono sicuramente i tempi di
sformatura del calcestruzzo rispetto a quelli in cui si utilizzano i solfoalluminati,ci
nonostante lespansione dentro i casseri si dimezza rispetto a quella teorica ottenuta
con limmersione del calcestruzzo in acqua dopo 6 ore (dopo la sformatura).
Inoltre c da aggiungere il fatto che dallesposizione allaria scaturisce linizio del
ritiro che va a contrastare lespansione. Grossi passi avanti sono stati fatti
combinando leffetto dellagente espansivo con un additivo riduttore del ritiro come
lSRA.

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6.3 EFFETTO COMBINATO SRA - CaO


I conglomerati prodotti con laggiunta di SRA e di agente espansivo hanno
molti pi vantaggi tra i quali i pi importanti sono la maggior efficacia prestazionale
e la maggior semplicit di realizzazione.
Dallunione dellSRA e del CaO venuto fuori un risultato che va ben oltre le
aspettative positive che si erano ipotizzate;infatti si presentato il cosiddetto effetto
sinergico,non prevedibile dalla conoscenza dei due processi studiati separatamente.
Nel seguente grafico sono rappresentate diverse curve che mettono in relazione la
variazione dimensionale con il tempo t di 4 diversi calcestruzzi:

GRAFICO PAG. 213

A)calcestruzzo immerso in acqua dopo la sformatura a 36 ore dal getto e quindi


lasciato allaria con umidit relativa del 65%
B)calcestruzzo avvolto dopo la formatura a 6 ore da una pellicola impermeabile
rimossa dopo 36 ore dal getto
C)calcestruzzo lasciato allaria dopo la sformatura a 6 ore
D)calcestruzzo contenente oltre allagente espansivo ladditivo SRA,tale calcestruzzo
stato avvolto con pellicola impermeabile rimossa dopo 36 ore dal getto.
- 26 -

Nella combinazione con il CaO ci si sarebbe dovuto attendere solo una riduzione del
ritiro dopo liniziale espansione e invece lSRA fa aumentare anche il processo
espansivo durante la stagionatura iniziale.
Il risultato complessivo dovuto allaspansione inziale e alla diminuzione del ritiro
unespansione contrastata residua di circa 300 Micron che preserva la struttura dal
pericolo di eventuali fessure provocate dal ritiro igrometrico.
LSRA aggiunto ai solfoalluminati provoca un aumento di espansione pi modesto e
quindi non riesce ad evitare che la contrazione da ritiro annulli completamente
lespansione.

- 27 -

CAPITOLO SETTIMO
ADDITIVI SUPERFLUIDIFICANTI

7.1 PREMESSA
Agli inizi degli anni 70 gli additivi fluidificanti furono sovrastati dai
superfluidificanti i quali sono prodotti per sintesi chimica con conseguenze a livello
prestazionali circa 4 volte superiori.
I superfluidificanti sono basati su polimeri idrosolubili.
I primi erano costituiti da poli-naftalen-solfonati(PNS) o da poli-melamminsolfonati(PMS) mentre solo ultimamente sono stati introdotti i poli-acrilati(PA) o
poli-carbossilati(PC). Questultimi costituiscono una famiglia molto vasta di nuovi
polimeri tutti caratterizzati dallassenza dei gruppi solfonici presenti nei PNS e PMS.
Facendo delle considerazioni dal punto di vista delle prestazioni i superfluidificanti a
base di PA o PC sono capaci di fluidificare il calcestruzzo molto di pi che non quelli
a base di gruppi solfonici. Ma soprattutto i superfluidificanti acrilici conservano
meglio la lavorabilit durante il trasporto in climi caldi.
Generalmente la quantit di additivo impiegata si aggira intorno all1% ovviamente si
possono fare delle variazioni intorno all1% e di conseguenza si riduce o si
incrementa leffetto delladditivo.
Il punto rispetto al quale ruota leffetto delladditivo leffetto deflocculante sui
granuli di cemento dispersi in mezzo acquoso.
Lattrazione di natura elettrostatica fra i vari granuli di cemento a seguito delle
cariche elettrostatiche di segno opposto che si sono formate sulle superfici dei granuli
per effetto della macinazione durante il processo produttivo del cemento genera un
fenomeno chiamato flocculazione.
In presenza di additivi superfluidificanti i granuli sono deflocculati attraverso due
possibili procedimenti:
- adsorbimento sulla superficie dei granuli di cemento delle molecole di
superfluidificante e formazione di cariche elettrostatiche dello stesso segno che
provoca una repulsione elettrostatica tra i granuli di cemento

- adsorbimento sulla superficie dei granuli di cemento delle molecole di


superfluidificante PA che grazie allingombrante presenza delle catene
laterali,impedisce ai granuli di cemento di avvicinarsi a causa dellimpedimento
sterico .

- 28 -

Qualsiasi sia il meccanismo di azione leffetto deflocculante pu essere utilizzato in


tre modi:
1)a pari composizione del calcestruzzo
2)con riduzione di acqua e di a/c (a pari cemento e lavorabilit)
3)con riduzione di acqua e cemento (a pari a/c e lavorabilit)

- 29 -

7.2 ADDITIVO GINIUS


In una versione pi moderna la molecola degli additivi SRA si presenta
incorporata nella struttura degli additivi superfluidificanti di tipo policarbossilico
capaci anchessi di contribuire alla riduzione del ritiro grazie al loro effetto di
riduzione dellacqua di impasto per una data lavorabilit. Questo nuovo additivo si
chiama GINIUS.
Nel caso di questi Superfluidificanti particolari, con la molecola di SRA incorporata
nella struttura molecolare dei policarbossilati, come si verifica negli additivi della
serie GINIUS della G.A. ( GENERAL ADMIXTURES ), la molecola di SRA entra
in azione gradualmente, rilanciata nella fase acquosa dagli additivi di tipo GINIUS
con un ulteriore riduzione del ritiro grazie a due distinti benefici:
- Trattengono lumidit allinterno del calcestruzzo anche in ambienti insaturi di
vapore ( effetto anti-evaporante )
- Riducono la tensione superficiale dellacqua ( effetto tensioattivo ) che rimane nei
pori capillari e fanno quindi diminuire la pressione capillare che spinge luna
verso laltra le particelle di cemento idratato.

Dal grafico precedente si pu notare il comportamento del ritiro in base alle diverse
miscele considerate:
- un cls non additivato (control)
- un cls con meno acqua di impasto a seguito dellaggiunta di un superfluidificante
acrilico policarbossilico capace di ridurre lacqua di impasto (come ad esempio gli
additivi della serie PRIMIUM della G.A.)
- Infine un cls con superfluidificante di tipo GINIUS.

- 30 -

La tecnologia del calcestruzzo a ritiro nullo, anche in assenza di stagionatura


raggiunge il massimo della prestazione se lagente riduttore del ritiro SRA
incorporato nella molecola del delladditivo GINIUS per la somma sinergica di tre
effetti che partecipano alla eliminazione del ritiro:
- riduzione dellacqua dimpasto e riduzione del ritiro igrometrico
- rilascio graduale della molecola di SRA da parte del polimero policarbossilico ed
eliminazione del ritiro per leffetto tensioattivo.
- presenza dellagente espansivo che, in assenza di stagionatura umida, provoca
unazione opposta a quella del ritiro igromerico grazie alleffetto anti-evaporante
della molecola dei SRA.

- 31 -

CAPITOLO OTTAVO
LA CORROSIONE
1.1 PREMESSA

La corrosione delle armature metalliche consiste nella trasformazione


dellacciaio in ruggine formata da ossidi ferrici:

Fe

O2
Fe(OH ) 2
H 2O

- Fig.1 -

- Fig. 2 - 32 -

Il processo alimentato dalla presenza di aria umida che contiene gli ingredienti
necessari alla corrosione. Tuttavia affinch si attivi il processo corrosivo dobbiamo
avere un fenomeno che causi quello che abbiamo appena citato (carbonatazione del
calcestruzzoFig.1, penetrazione del cloruroFig.2).

La corrosione delle armature nel calcestruzzo rappresenta una diretta conseguenza del
vericarsi dei fenomeni di degrado del calcestruzzo.
Lintensit dei danni che pu subire un calcestruzzo dipende dalle sue caratteristiche
e dallintensit con la quale agiscono gli agenti deterioranti, ma in tutti i casi
strettamente collegata alla sua permeabilit.
Quando ho soluzioni alcaline con PH >11,5 e non c presenza di cloruri il ferro si
ricopre di un sottile strato di ossido e in queste condizioni dette di passivit la
velocit di corrosione praticamente nulla.
Se considero prima gli stati pi interni e poi gli strati pi esterni un calcestruzzo tende
per a perdere le sue caratteristiche protettive, anche se molto lentamente nel tempo;i
motivi che causano tale fenomeno sono:
1) lalcalinit del calcestruzzo pu venir neutralizzata dallanidride carbonica
proveniente dallambiente esterno,per cui lestratto acquoso del calcestruzzo passa da
PH>13 a PH<9 (carbonatazione)
2) a contatto con ambienti contenenti cloruri il calcestruzzo si pu anche arricchire in
questi anioni finch sulla superficie delle armature si supera un tenore critico per la
stabilit del film protettivo
- 33 -

3) nel caso di strutture interessate da campi elettrici e quindi percorse da correnti che
interferiscono con le armature,cio passano in alcune zone dal calcestruzzo alle
armature e in altre dalle armature al calcestruzzo,il film protettivo pu venir distrutto
nelle zone in cui la corrente esce dalle armature.
Facendo riferimento alla vita di servizio di una struttura dotata di armature si possono
distinguere due fasi:
- la prima quella dinnesco,in cui le armature operano ancora in condizioni di
passivit
- la seconda quella di propagazione pi o meno veloce dellattacco corrosivo.
Successivamente termina anche la vita utile della struttura in quanto le sue condizioni
di sicurezza non sono pi accettabili.

8.2 IL MECCANISMO ELETTROCHIMICO DEL PROCESSO


CORROSIVO
Se vengono a mancare le condizioni di passivit sulla superficie dellarmatura il
processo corrosivo pu aver luogo se nel calcestruzzo a contatto col ferro sono
presenti ossigeno e acqua.Questo meccanismo di natura elettrochimica costituito da
quattro processi parziali:
1)una reazione anodica di ossidazione del ferro che rende disponibili elettroni nella
fase metallica e d luogo alla formazione di ossidi o idrossidi e di acidit sullarea
anodica;
2)una reazione catodica di riduzione dellossigeno che invece consuma tali elettroni e
produce alcalinit sullarea catodica;
3)il trasporto degli stessi elettroni allinterno del metallo dalle regioni anodiche,dove
vengono resi disponibili,a quelle catodiche dove invece vengono consumati;
4)la circolazione di corrente nel calcestruzzo dalle aree anodiche a quelle catodiche.

Unultima considerazione sul processo corrosivo riguarda la velocit:essa infatti


determinata dalla pi lenta delle due reazioni di ossido-riduzione oppure dalla
resistivit del calcestruzzo(resistenza opposta al passaggio di corrente).
- 34 -

- PARTE SPERIMENTALE -

CAPITOLO NONO
LA SPERIMENTAZIONE

9.1 NORMATIVA

Prima di andare a descrivere le varie prove che sono state effettuate dobbiamo
dare una rapida descrizione delle norme che sono state usate.
-UNI 8148 UNICEMENTO ASTM C845-90 Agenti espansivi non metallici per
impasti cementiti
-NORMA UNI 6127 provini di cls preparazione e stagionatura
-NORMA UNI 6393 per il controllo del cls fresco
-NORME UNI, Gazzetta ufficiale N 180 del 17-07-1968
-NORME sui cementi UNI-EN 197/1 (tipi e composizione)
-NORMA UNI 8520 parte 5,7sulla prova granulometrica per la confezione di cls
-NORMA UNI EN 1008 caratteristiche delle acque

9.2 MATERIALI

Per confezionare i cubetti e i travetti stato fatto uso di diversi materiali:


1) Acqua
Lacqua che stata usata la comune acqua potabile quindi priva di sostanze che
possano compromettere i fenomeni di presa e di indurimento dei conglomerati.
- 35 -

2) Sabbia silicea di origine alluvionale,granulometria composita con =8 mm


La sabbia una volta acquistata stata disposta su un telo allinterno del laboratorio ed
stata inserita di volta in volta in un forno a 80 per 24 ore.Una volta asciugata
veniva lasciata allaria per favorire il raffreddamento.
3) Cemento Portland al calcare di tipo CEM II /A-L 42.5R
Il cemento che stato usato caratterizzato dalla sigla CEM II,cio fa parte dei
cementi di miscela costituiti da clinker,gesso e unaggiunta minerale che pu variare
da un minimo di 1% ad un massimo di 4%.
4) SRA
Ladditivo SRA a base di eteri poliglicoli ed stato usato con una percentuale pari
al 2% sul legante.
5) Superfluidificante(ginius)
Ladditivo superfluidificante un prodotto chimico che aggiunto in piccole quantit
nella miscela di conglomerato fresco, modifica le propriet del
calcestruzzo,migliorando la lavorabilit a parit di acqua di impasto o consente di
ridurre lacqua di impasto e quindi il rapporto a/c,a parit lavorabilit.
Nel caso in questione stato provato un additivo che ha anche effetti sul ritiro oltre ai
comuni benefici di un superfluidificante.
6) Espansivo a base di ossido di calcio CaO
Per quel che riguarda il CaO stata gi fatta una trattazione in precedenza.

9.2.1 Analisi granulometrica

Per avere una distribuzione granulometrica necessario setacciare linerte con


setacci o vagli di diversa apertura.
Linerte separato in diverse frazioni granulometriche che successivamente verranno
pesate.Queste espresse in percentuale rispetto al peso di tutto il campione analizzato
consentono di calcolare il materiale trattenuto da ogni setaccio(trattenuto
parziale);sommando per ogni setaccio tutti i trattenuti parziali dei setacci con apertura
superiore si ottiene il trattenuto cumulativo mentre il complemento a 100 si chiama
passante cumulativo.
Una volta effettuata la setacciatura posso riportare su un grafico i valori del materiale
passante in funzione di d cos da ottenere la curva granulometrica del singolo
aggregato.
Esistono delle curve di riferimento che si ottengono da alcune equazioni ad esempio
quella di Fuller o quella di Bolomey.Queste equazioni rappresentano le distribuzioni

- 36 -

granulometriche ideali del sistema aggregato pi cemento ma possono essere riferite


anche al solo aggregato e in questo caso le loro espressioni sono:

d 2
100 (
) c
Dmax
P=
100
100 c

d 2
) c
A + (100 A) (
Dmax
100
P=
100 c

9.2.2 Gli inerti


Dopo una rapida descrizione delle norme di riferimento che sono state
utilizzate torniamo a parlare dei materiali utilizzati ed in particolar modo dellinerte.
La caratteristica dellinerte la sua granularit,cio il fatto che si presenta in granuli
sciolti.Se ho delle dimensioni minori di 4-5 mm linerte comunemente chiamato
sabbia,quando invece i granuli hanno dimensioni maggiori allora ho la ghiaia,il
pietrisco o linerte grosso.
Spesso gli inerti non sono tutti idonei alla produzione del calcestruzzo in quanto non
soddisfano i requisiti fondamentali tra i quali c lassenza di sostanze nocive alla
durabilit del calcestruzzo.(cloruro,solfato,ecc.).
Abbiamo parlato di granularit, quindi doveroso parlare di assortimento
granulometrico(presenza delle varie frazioni).

- 37 -

- 38 -

9.2.3 Linerte umido

Lumidit dellinerte pu sensibilmente variare il quantitativo dacqua


nellimpasto variando cos la lavorabilit con le conseguenze anche in termini di
resistenza.
Linerte che noi comunemente utilizziamo si pu presentare in quattro stadi:

- 39 -

9.2.4 Acqua
Lacqua ha un ruolo fondamentale in quanto responsabile dellidratazione del
cemento. Logicamente bisogna farne un uso ragionevole onde evitare un
conglomerato troppo scadente cio che non corrisponda a quello richiesto.
La quantit dacqua giusta per limpasto si ottiene rispettando due fondamentali
richieste e cio la lavorabilit (per limpresa) e la resistenza meccanica(per il
progettista).
Molto spesso il calcestruzzo viene ordinato ad una consistenza pi bassa e solo
successivamente in cantiere viene riaggiunta acqua per arrivare al livello di
lavorabilit richiesta.
A seguito di questa considerazione fatta qui sopra c da dire che la responsabilit
della riaggiunta d acqua viene data allimpresa senza sapere che solo il progettista
pu tener conto di tale fenomeno in quanto conoscitore della destinazione del
calcestruzzo.

- 40 -

9.3 PREPARAZIONE DELLE MISCELE

9.3.1 Mix design per i cubetti

Le miscele utilizzate partono da alcune considerazioni iniziali ad esempio la


classe di lavorabilit fissata pari ad S3 e il rapporto acqua cemento pari a a/c=0.5.
Sulla base di queste due considerazioni stata stabilito il quantitativo di acqua,
cemento e inerte su 1metro cubo:

i=1480 Kg
c=490 Kg
a=248 l

oltre a queste componenti


principali sono stati aggiunti agenti
espansivi,superfluidificanti e additivi ottenendo le seguenti composizioni:
- 41 -

STD

STD+SRA STD+CaO CaO+SRA CaO+GENIUS

INERTE

1480,00

1480,00

1480,00

1480,00

1480,00

ACQUA

248,00

248,00

245,00

240,00

242,00

CEMENTO

490,00

490,00

445,00

445,00

445,00

CaO

0,00

0,00

45,00

45,00

45,00

SRA

0,00

9,80

0,00

9,80

0,00

GENIUS

0,00

0,00

0,00

0,00

7,50

I valori riportati hanno come unit di misura il grammo e sono riferiti ad 1 litro di
volume unitario

9.3.2 Confezionamento dei cubetti:procedimento


I materiali sono stati mescolati in una maltiera (capacit 4,7 litri dacqua)con
una paletta rotante con tre velocit normate dalle UNI(Gazzetta Ufficiale n180 del
17 luglio 1968).

- 42 -

Le sequenze della preparazione della miscela vengono riportate nellordine in cui


sono avvenute:
si versa lacqua nel recipiente (ovviamente nella quantit stabilita)
si aggiunge, se prestabilito l SRA o il superfluidificante
si versa il legante (o il legante con lagente espansivo)
si avvia il miscelatore a bassa velocit per trenta secondi
si versa nella maltiera linerte tenendo presente che loperazione va terminata
entro trenta secondi
si avvia il miscelatore ad alta velocit per altri trenta secondi dopo di che si
provvede ad arrestarlo per un minuto e mezzo;dopo aver accuratamente pulito
la maltiera con una spatola si lascia riposare limpasto
si termina miscelando ad alta velocit per un minuto
Eseguite tutte queste operazioni limpasto tolto dal recipiente e viene versato
nelle apposite casseformecostituite da cubetti della grandezza di 5x5x5 cm.

- 43 -

Le casseforme prima di essere riempite devono essere pulite ed oleate con disarmante
per facilitare le operazioni di scasseratura e successivamente poggiate sulla tavola a
scosse.
Si versa il contenuto del miscelatore nelle casseforme fino a riempirle per met,si
avvia la tavola a scosse facendo eseguire sessanta colpi.

Si completa il riempimento e si assestano altri sessanta colpi cos da eliminare i


macrovuoti che si vengono a formare. La parte superiore viene poi rasata con
unapposita spatola.

- 44 -

9.3.3 Stagionatura dei cubetti

Una volta confezionati i cubetti vengono avvolti con il cellofan per evitare
levaporazione dellacqua.Durante la conservazione necessario tenere le casseformi
con le rispettive miscele alla temperatura di 20C .
La scasseratura avviene dopo ventiquattro ore dalla data di confezionamento;ogni
provino deve essere catalogato e riposto nella camera a 20C fino alle prove di
resistenza a compressione (il cellofan va tolto dopo due giorni dalla data di
confezionamento).Una parte di questi cubetti viene lasciata allaria aperta mentre la
seconda met viene immersa in acqua per poter valutare leffetto della differente
stagionatura sulle prestazioni meccaniche.

- 45 -

9.3.4 Prove di resistenza meccanica


Le prove di resistenza meccanica a compressione sono state effettuate con una
pressa idraulica dotata di un micrometro che registra i valori trovati tramite un
computer (permette di visualizzare le deformazioni verticali del provino).

- 46 -

Il carico di rottura viene visualizzato in KN,quindi viene successivamente trasformato


in Mpa dividendolo per larea della superficie sottoposta a compressione.
Le rotture a compressione sono state fatte a 1g,3gg,7gg,14gg e 28gg dalla data di
confezionamento sia per i provini esposti allaria sia per quelli tenuti in acqua.
Dalla prova di rottura compressione sono risultati i seguenti valori di resistenza:

VALORI RILEVATI ESPRESSI IN KN

STA

STA+SRA

STA+CaO

CaO+SRA

CaO+GENIUS

1g

55,607

37,071

52,115

26,057

42,981

3gg

97,513

53,200

92,947

80,000

74,680

7gg

83,545

81,127

113,631

92,142

89,455

14gg

126,790

102,000

121,000

107,000

114,437

28gg

110,945

123,570

118,735

110,139

126,523

I valori sopra riportati si riferiscono alla stagionatura allaria

- 47 -

VALORI RILEVATI ESPRESSI IN KN

STA

STA+SRA

STA+CaO

CaO+SRA

CaO+GENIUS

1g

62,054

37,271

50,771

37,340

41,907

3gg

90,260

49,980

73,068

70,910

69,307

7gg

70,650

77,903

93,753

84,880

81,396

14gg

112,020

99,125

97,500

106,500

116,588

28gg

89,455

119,273

93,215

113,631

128,943

I valori sopra riportata si riferiscono alla stagionatura in acqua

VALORI RILEVATI ESPRESSI IN Mpa

STA

STA+SRA

STA+CaO

CaO+SRA

CaO+GENIUS

1g

22,243

14,828

20,846

10,423

17,192

3gg

39,005

21,280

37,179

32,000

29,872

7gg

44,000

32,451

45,452

36,857

35,782

14gg

50,716

40,800

48,400

42,800

45,775

28gg

52,000

49,428

49,494

44,056

50,609

I valori sopra riportati si riferiscono alla stagionatura allaria

- 48 -

VALORI RILEVATI ESPRESSI IN Mpa

STA

STA+SRA

STA+CaO

CaO+SRA

CaO+GENIUS

1g

24,822

14,908

20,308

14,936

16,763

3gg

36,104

19,992

29,227

28,364

27,723

7gg

40,000

31,161

37,501

33,952

32,558

14gg

44,808

39,650

39,000

42,600

46,635

28gg

46,000

47,709

41,000

45,452

51,577

I valori sopra riportata si riferiscono alla stagionatura in acqua

Analisi dei risultati ottenuti.


9.3.5 Differenze fra le diverse stagionature

Miscela standard
Dai risultati ottenuti possiamo notare che a 1g e 3gg i valori ottenuti con stagionatura
in acqua sono leggermente pi alti ,circa 3-4 Mpa,ma raggiunta la prima settimana la
stagionatura allaria quella che fornisce i maggiori valori di resistenza.

Miscela standard con aggiunta di SRA


A parte il primo giorno in cui si hanno risultati pressoch identici per le altre
resistenze si verifica che allaria si hanno dei valori leggermente superiori,cos da
rendere le due stagionature simili nei risultati.

Miscela standard con aggiunta di agente espansivo CaO


Anche per questa miscela i risultati ottenuti a 1g sono pressoch identici ma per le
altre resistenze il miglior comportamento lo otteniamo per stagionatura allaria e
questa volta la differenza tra i valori maggiore della precedente miscela.

- 49 -

9.3.6 Differenze fra le varie miscele

Stagionatura allaria
60

STA
40

STA+SRA
STA+CaO
CaO+SRA

20

CaO+GINIUS

0
1g

3gg

7gg

14gg

28gg

Come possiamo notare dal grafico la miscela composta da agente espansivo da dei
valori molto alti di resistenze ed essi sono sempre maggiori della stessa miscela unita
con ladditivo antiritiro.
L effetto negativo dellSRA proprio quello di diminuire le resistenze meccaniche
alle brevi stagionature.
Per quanto riguarda lunione del CaO con il superfluidificante ginius possiamo notare
un andamento del tutto simile per quanto riguarda la crescita delle resistenze con la
stagionatura rispetto alla miscela CaO+SRA con aggiunta di superfluidificante
acrilico. Lunica differenza riguarda le lunghe stagionature dove sembra che la
miscela che fluidifica con il ginius risulti leggermente migliore.Molto probabilmente
le differenze rientrano nella variabilit da errore sperimentale.

- 50 -

Stagionatura in acqua
60

STA
40

STA+SRA
STA+CaO
CaO+SRA

20

CaO+GINIUS

0
1g

3gg

7gg

14gg

28gg

Nel caso in questione la miscela CaO+SRA ha come resistenze valori pressoch


simili a quelli della miscela con CaO+GINIUS fatta eccezione per le lunghe
stagionature in cui le differenze sono maggiori in quanto nella miscela contenente
GINIUS si ottengono valori pi alti di resistenza. Inoltre come possiamo notare dal
grafico,per brevi stagionature si ottengono dei buoni valori per la miscela con solo
espansivo.

9.4 Confezionamento dei travetti

9.4.1 Procedimento
Mentre per cubetti sono state preparate 5 miscele,per i travetti le mescole preparate
sono 4 e pi precisamente:
standard
standard+SRA,
CaO+SRA,
- 51 -

CaO+GINIUS.

Il procedimento per ottenere le miscele lo stesso di quello fatto per i cubetti,le


differenze stanno nelle casseformi che hanno dimensioni diverse.
Lo stampo per la confezione dei travetti ha dimensioni 5x5x300cm3, ed munito in
ogni scomparto di una barra dacciaio filettata (con filettatura metrica M6 UNI 4535)
avente lunghezza circa 28 cm. Questultima serve ad ottenere il ritiro contrastato.
Tale barra viene vincolata a due piastre terminali(in accciaio)ad una distanza interna
di 24,5 cm e fissate con dadi.

9.4.2 Stagionatura dei travetti

Appena riempite le casseformi e finite le operazioni di rasatura si avvolge il tutto nel


cellofan tenendo presente il fatto che la temperatura di stagionatura deve essere di
20.
Secondo la UNI 8148 i travetti sono stati scasserati a 6 ore dal confezionamento;tale
operazione deve essere eseguita con la massima cautela in quanto il calcestruzzo
ancora morbido.
- 52 -

I travetti una volta catalogati(di ogni tipologia ne sono stati eseguiti due )sono stati
posizionati allaria e in acqua
proprio per avere un confronto (a livello
deformativo)fra le varie tipologie e allinterno delle stesse fra le due diverse
condizioni di stagionatura.
Per i travetti stagionati allaria a 20C il cellofan stato tenuto per due giorni a
partire dal confezionamento.

9.4.3 Letture sul micrometro


I travetti sono stati confezionati per studiare la deformazione contrastata delle
varie miscele.Lo strumento che si adoperato il micrometro qui sotto riportato

- 53 -

Le letture sono state effettuate a 6 ore, cio dopo la scasserazione per avere un
riferimento iniziale,e durante la prima settimana tutti i giorni in quanto in questo
periodo che si hanno le maggiori reazioni.Successivamente si passati a controllare
le deformazioni a 14gg, 28gg, 35gg, 42gg, 49gg, 60gg ottenendo dei valori che come
abbiamo detto prima servono per il confronto fra le varie tipologie di miscele.
Dalle letture effettuate sono venuti fuori i seguenti valori:

valori relativi alla stagionatura in aria


CaO+SRA

STA+SRA

CaO+GENIUS

STA

742

41

884

421

800

29

942

387

783

896

321

750

-45

879

283

721

-79

854

241

688

-95

825

179

537

-262

638

-10

329

-366

525

-100

291

-387

471

-120

262

-429

454

-135

233
221

-429
-450

442
408

-139
-139

I valori sopra riportati sono Micron

- 54 -

Valori relativi alla stagionatura in acqua


CaO+SRA

STA+SRA

CaO+GENIUS

STA

0
721
775
821
821
813
808
700
650
595
548
500
488

0
91,74
95
108
104
112
133
100
133
120
112
104
91

0
1105
1188
1242
1276
1276
1280
1276
1284
1280
1276
1255
1217

0
54
54
62
50
20
0
-50
-58
-58
-45
-58
-66

I valori sopra riportati sono Micron

9.4.4 Tipologie dei travetti:discussione e risultati


Analisi differenziata
Dopo aver esposto la tipologia del lavoro eseguito andiamo a fare una pi attenta
analisi dei risultati ottenuti,analizzando le varie miscele.

Standard

Aria

Acqua

STA

STA

500

80

400

60

300

40
20

200
STA

60

42

28

0
-100

STA

-20

100

-40

0 1 2 4 5 6 7 14 28 35 42 49 60

-60

-200

-80

Valori relativi alla stagionatura allaria

Valori relativi alla stagionatura in acqua

Le due miscele sono identiche,lunica cosa che le differenzia la stagionatura.

- 55 -

La prima considerazione da fare riguarda il range di valori: nel caso ARIA abbiamo
nellarco dei 60 giorni sia maggior espansione sia maggior ritiro,mentre per
lACQUA i valori sono pi contenuti.
Landamento del grafico relativo alla stagionatura in acqua molto pi lineare,
ma la differenza sostanziale sta nel fatto che il valore massimo di espansione si ha,per
lARIA a 1g mentre per l ACQUA a 4gg;ci dimostra che se stagioniamo allaria i
provini composti da miscela standard essi espandono molto pi velocemente degli
altri.
L aspetto per che pi ci interessa il ritiro contrastato:
per la stagionatura allaria il ritiro comincia dopo due settimane ed aumenta fino a un
mese per poi stabilizzarsi,mentre in acqua ha inizio dopo una settimana aumenta fino
a 14gg e successivamente tende a stabilizzarsi.Ovviamente come si nota dal grafico
in acqua il ritiro contrastato un fenomeno molto limitato.

Standard+SRA

Aria

Acqua

STA+SRA

STA+SRA

100

140
120

-200

100

60

42

28

-100

80

STA+SRA

STA+SRA

60
40

-300

20

-400

60

42

28

Valori relativi alla stagionatura allaria

-500

Valori relativi alla stagionatura in acqua

Nel caso di miscela standard con aggiunta di additivo antiritiro i comportamenti


variano al cambiare della stagionatura.
Allaria possibile osservare una piccola espansione, ma gi al 5 gg possiamo notare
un sensibile ritiro che aumenta leggermente fino alla prima settimana per poi
scendere fino al valore finale di -450 Micron del 60gg.
Ben diverse sono le cose in acqua: nellarco dei 60gg non si sono registrati valori di
ritiro,infatti stata rilevata solo una leggera espansione.

- 56 -

CaO+GENIUS

Aria

Acqua

CaO+GENIUS

CaO+GENIUS
1400

1000

1200

800

1000

600

800
CaO+GENIUS

CaO+GENIUS

600

400

400
200

200

60

42

28

60

42

28

Valori relativi alla stagionatura allaria

Valori relativi alla stagionatura in acqua

Dai grafici si nota che laggiunta del genius alla miscela standard+CaO da il miglior
risultato in termini di ritiro infatti; dal confezionamento allultima lettura del
micrometro non si registrato alcun ritiro,sia per la stagionatura in acqua sia per
quella in aria.
Nonostante per non ci sia ritiro i due comportamenti (aria,acqua)non sono gli stessi:
per la stagionatura in acqua osserviamo una notevole espansione fino a 1g, un leggero
aumento fino al primo mese per avere infine una piccola flessione dal 42gg in poi.
Ben diverse sono le cose nel caso allaria:dopo aver raggiunto valori abbastanza alti a
1g e 2gg c un calo che diventa abbastanza rilevante dopo la prima settimana (300
Micron in 14gg)per poi stabilizzarsi attorno ai 400 Micron.

CaO+SRA

Aria

Acqua

- 57 -

CaO+SRA

CaO+SRA

900
800
700
600
500
400
300
200
100
0

Valori relativi alla stagionatura allaria

60

42

28

CaO+SRA

60

42

28

CaO+SRA

900
800
700
600
500
400
300
200
100
0

Valori relativi alla stagionatura in acqua

Landamento di questa miscela pressoch simile a quello della precedente


(CaO+GENIUS).Le uniche differenze stanno nei valori relativi allespansione che in
questo caso sono pi bassi.Anche qui la stagionatura in acqua favorisce la maggiore
espansione rispetto a quella fatta allaria.Con questo caso abbiamo chiuso lanalisi di
tutte le miscele usate per i travetti;fin qui le osservazioni sono state fatte
singolarmente evidenziando allinterno della stessa malta le differenze fra le due
diverse stagionature,ora andremo a fare unanalisi evidenziando le diversit tra le
mescole.

9.4.5 Analisi delle miscele


Stagionatura allaria

Prima di descrivere i vari comportamenti delle diverse miscele riportiamo i valori su


grafico che ci da una visione dinsieme degli andamenti:

- 58 -

1200
1000
800
600

CaO+SRA

400

STA+SRA

200

CaO+GENIUS
STA

0
-200

7 14 28 35 42 49 60

-400
-600

Come potevamo immaginare le miscele che hanno evidenziato di essere meno


soggette al ritiro sono quelle che hanno in combinazione lagente espansivo con
ladditivo riduttore di ritiro e lagente espansivo in combinazione con il
superfluidificante GINIUS.
Mentre per la prima (CaO+ GINIUS) tale fenomeno sembrerebbe scontato in quanto
stato usato lSRA il cui scopo quello di ridurre il ritiro, per la seconda
(CaO+GINIUS) il tutto spiegabile dal fatto che il GINIUS, oltre ad essere un
superfluidificante , possiede delle molecole che combinate fra loro favoriscono la
riduzione del ritiro.
Per quanto riguarda le altre due miscele possiamo subito notare che non essendoci il
CaO dopo una leggera espansione si verifica il fenomeno del ritiro che raggiunge
quasi i 500 Micron.

Stagionatura in acqua

- 59 -

1400
1200
1000
CaO+SRA

800

STA+SRA

600

CaO+GENIUS

400

STA

200
0
-200

7 14 28 35 42 49 60

Nella stagionatura in acqua possiamo notare che solo la miscela standard soggetta a
fenomeni di ritiro, e ci avviene dopo la prima settimana.Dai 28gg in poi i valori
assumono un andamento costante fino alla fine dei 60gg aggirandosi sui - 58 Micron.
Per quanto riguarda il CaO + SRA osserviamo che landamento uguale alla
stagionatura in aria con una leggera differenza nel valore finale che in questo caso
di 488 Micron.
Per il CaO+ GENIUS possiamo affermare che il comportamento, una volta raggiunti i
valori massimi di espansione, presenta un andamento pressoch costante
stabilizzandosi nellarco dei 60gg intorno ai 1200, 1300 Micron,mentre nellaltro tipo
di stagionatura cera un abbassamento dei valori dal 7gg in poi.
Complessivamente tutte le miscele stagionate in acqua presentano un comportamento
migliore (per quanto riguarda il ritiro)di quelle stagionate allaria.

CAPITOLO DECIMO
CONCLUSIONI
- 60 -

Uno dei problemi fondamentali delle strutture la variabilit


dimensionale con conseguente innesco del fenomeno fessurativo.
Ovviamente stiamo parlando di piccole variazioni che allo stesso tempo
sono in grado di provocare gravi danni.
Lo studio del degrado esige uno sviluppo ampissimo in quanto sono
molteplici le cause e allo stesso tempo ci sono innumerevoli fattori su cui
lavorare per ridurre il problema.
In questa tesi dopo un analisi generale iniziale sul degrado e sui vari
interventi possibili si preferito andare ad esaminare le varie tipologie di
miscele al fine di trovare un pi corretto uso delle componenti e dei
dosaggi.
Tutte le analisi effettuate hanno portato a delle conclusioni che basano le
loro diversit su due punti fondamentali quali la stagionatura e gli agenti
antiritiro.
La prima grande e sostanziale differenza riguarda la stagionatura in
acqua:tutte le tipologie di miscele hanno evidenziato un miglior
comportamento nei confronti del ritiro riducendolo ai minimi termini e in
alcuni casi annullandolo.
Ai fini della riduzione del degrado nelle strutture sarebbe quindi opportuno
stagionare in acqua ma sappiamo benissimo che tale pratica impossibile
per la maggior parte dei casi se non per le strutture immerse.
Comunque non solo la stagionatura lunico fattore di cui tener conto,ma
anche luso di agenti espansivi:il CaO, infatti evidenzia una notevole
capacit nel contrastare il ritiro grazie allespansione iniziale.
Nelle nostre letture si potuto constatare che il CaO ottiene risultati
migliori se unito con unaltra componente e cio il
GENIUS(superfluidificante).
In particolare esso ha propriet molto particolari che vanno oltre il normale
aumento della lavorabilit:infatti al suo interno contiene molecole che
unite fra loro fanno si che si crei un qualcosa di molto simile allSRA,cio
un additivo che riduce il fenomeno del ritiro.
Anche in termini di resistenza il comportamento della miscela con
aggiunta di GINIUS ha dato dei buoni risultati, e tutto questo da maggior
risalto allesito positivo della sperimentazione di questo nuovo additivo.

- 61 -

Oltre che sugli espansivi e sul superfluidificante sono state effettuate prove
anche sulladditivo antiritiro sopracitato(SRA). Sebbene si notino effetti
positivi di riduzione del ritiro,non si sono raggiunti risultati al pari delle
altre miscele, soprattutto nel caso di stagionatura allaria.
Dopo aver fatto delle osservazioni generali sul lavoro eseguito possiamo
concludere che le prove sul nuovo additivo GINIUS hanno dato esito
positivo,e cio hanno dimostrato che allo stesso tempo possiamo sia
migliorare la lavorabilit,sia limitare o controllare il fenomeno del ritiro:
Ora opera dei progettisti stabilirne un corretto uso facendo sempre
attenzione ai rispettivi dosaggi.

- 62 -

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