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Universit degli Studi di LAquila

FACOLTA DI INGEGNERIA
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELLE STRUTTURE,
DELLE ACQUE E DEL TERRENO

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

Tesi di laurea

EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA NELLA


STATICA E NELLA DINAMICA DEI CAVI SOSPESI

RELATORE
Vincenzo Gattulli

LAUREANDO
Simone DElia

CORRELATORE
Marco Lepidi

Anno Accademico 2008-2009

INDICE

INTRODUZIONE
CAPITOLO 1

10

STATICA
1.1 LA CATENARIA

1.1.1 La catenaria

10

1.1.2 La catenaria per d/l<<1

14

1.2 LA STATICA DEL CAVO ELASTICO

1.2.1 Il cavo estensibile

CAPITOLO 2

22

EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA SULLA STATICA


2.1 LA STATICA DEL CAVO CON DEFORMAZIONE TERMICA

2.1.1 Definizione del problema generale

22

2.1.2 Il problema particolare del cavo sospeso fra supporti orizzontali

26

2.2 DESCRIZIONE DEGLI EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE


TERMICA

2.1.1 Effetti sulla statica del cavo sospeso orizzontale

29

2.2.2 Effetti sulla statica del cavo sospeso inclinato

35

2.2.3 Effetti della temperatura sulla lunghezza del cavo

39

CAPITOLO 3

41

DINAMICA
3.1 LA DINAMICA DEL CAVO SOSPESO

3.1.1 Introduzione alla dinamica del cavo sospeso

41
3

3.1.2 Oscillazioni libere di un cavo sospeso. La teoria lineare

44

3.1.2.1 Moto fuori dal piano

47

3.1.2.2 Moto nel piano

48

3.1.3 Oscillazioni libere di un cavo inclinato

54

3.1.4 Lenergia cinetica e lenergia potenziale

56

CAPITOLO 4

58

EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA SULLA DINAMICA


4.1 EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA SULLA DINAMICA
DELLA TRAVE

4.1.1 Loscillatore semplice

58

4.1.2 La trave di Eulero Bernoulli. Statica

61

4.1.2.1 Ipotesi cinematiche nel modello di trave di Eulero - Bernoulli

61

4.1.2.2 Equazione differenziale della linea elastica, per la trave di Eulero Bernoulli

62

4.1.2.3 Equazione differenziale della linea elastica, per la trave di Eulero


Bernoulli, con deformazione termica

64

4.1.3 La trave di Eulero Bernoulli. Dinamica

66

4.1.3.1 La formulazione variazionale. Applicazione alla trave di Eulero


Bernoulli

67

4.1.3.2 La formulazione variazionale. Applicazione alla trave di Eulero


Bernoulli, con deformazione termica

69

4.2 Dinamica del cavo sospeso con deformazione


termica

4.2.1 Le equazioni del moto

71

4.2.2. Condensazione della variabile longitudinale

76

4.2.3. Moto fuori del piano

80

4.2.4. Moto nel piano

81
4

4.2.4.1 I modi antisimmetrici

83

4.2.4.2 I modi simmetrici

85

4.3 DESCRIZIONE DEGLI EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE


TERMICA

4.3.1 Effetti sulla dinamica del cavo sospeso

90

CONCLUSIONE

94

BIBLIOGRAFIA

95

INTRODUZIONE
I cavi sono elementi largamente utilizzati nellambito dellingegneria civile. La caratteristica
fondamentale del cavo, quella di consentire di sfruttare la resistenza a trazione di un elemento
privo di rigidezza a flessione per sostenere carichi trasversali, come nel caso di sollevamento di
pesi tramite funi.
Quanto detto trova riscontro in molte applicazioni reali, dalle pi semplici alle pi complesse,
ovvero dal ponte di liane utilizzato nelle popolazioni primitive, alle tende a baldacchino delle
popolazioni nomadi, ai pi attuali ponti sospesi. Esistono ovviamente infinite applicazioni,
nellambito dellingegneria civile, della meccanica, dellelettronica e in molti altri campi in cui
vengono sfruttate le propriet del cavo.
Un simbolo nellingegneria civile di quanto affermato finora potrebbe essere rappresentato dal
Golden Gate Bridge.

Figura 1. Foto del Golden Gate Bridge

Il Golden Gate Bridge un ponte sospeso che sovrasta lo stretto che collega l'Oceano Pacifico
con la Baia di San Francisco. Quando fu ultimato nel 1937, il Golden Gate Bridge era il pi
grande ponte a sospensione del Mondo. Il ponte di Akashi-Kaiky attualmente il ponte
sospeso pi lungo del mondo. alto 282,8 m e lungo 3.911 metri. La sua campata principale
lunga ben 1.991 metri.

Figura 2. Foto del ponte di Akashi-Kaiky

Allo stesso tempo, i cavi rivestono un ruolo fondamentale soprattutto nellambito della
dinamica. Tali elementi sono soggetti infatti a numerosi fenomeni di grande interesse, tanto che
il loro studio molto antico, ed inoltre stato affrontato con approcci differenti dai vari
ricercatori ed autori che si sono susseguiti nel tempo. Nel capitolo 3 viene riportata la storia
della dinamica a partire dai primi studi condotti nellantica Grecia da Pitagora ad oggi.
Attualmente la grande diversit di possibili applicazioni di tali elementi ha portato a differenti
teorie. Oggi ci si riferisce fondamentalmente al cavo parabolico (dotato di freccia piccola) o alla
catenaria (dotata di freccia grande). Queste due tipologie sono quelle che meglio approssimano i
cavi utilizzati per le linee di trasmissione, funivie, ponti Il primo rappresenta
unapprossimazione molto utilizzata in letteratura e che sar sfruttata anche nel seguente lavoro
proprio nellambito dello studio della dinamica con deformazione termica.
In generale, le strutture sono soggette evidentemente a forze esterne, e tra queste
inevitabilmente ci sono il peso proprio e i carichi di tipo termici. Questi carichi quasi-statici
producono una pretensione iniziale (prestress) e uno spostamento iniziale (predisplacement) che
influenzano il comportamento sia statico che dinamico della struttura. Per strutture snelle come
le travi, leffetto della pretensione dipende molto dalla snellezza delle stesse.
La meccanica dei cavi sospesi pu essere considerata come caso particolare di quella delle travi.
Come prima approssimazione possibile considerare un cavo come una particolare trave snella,
geometricamente parlando, caratterizzata dal fatto di essere priva di rigidezza flessionale.
Lobiettivo del seguente lavoro di tesi quello di mettere in evidenza gli effetti della
deformazione termica sulla statica e sulla dinamica dei cavi sospesi. Lanalisi sar condotta sia
in relazione a variazioni di temperatura positive che negative. Come possibile notare stata
eseguita una suddivisione in quattro distinti paragrafi trattanti rispettivamente la statica (primi
due capitoli) e la dinamica (terzo e quarto capitolo).
Nellambito della statica ci si occuper fondamentalmente di ottenere dei risultati adeguati per
poter descrivere gli effetti di tale deformazione sul comportamento dei cavi sospesi in termini di
tensione e di freccia. In particolare si noter come tali effetti siano pi o meno rilevanti non solo

in relazione allentit della differenza di temperatura, ma anche in relazione alle propriet


caratteristiche dellelemento stesso.
Riuscire a risolvere la statica del cavo con deformazione termica consente di aprire le porte
anche ai due ultimi capitoli trattanti la dinamica dei cavi, unendo a tali risultati
lapprossimazione di profilo parabolico.
In tale ambito saranno descritti gli effetti della deformazione termica sulle propriet spettrali dei
cavi sospesi, rappresentando landamento delle frequenze naturali al variare del parametro di
Irvine, in tal modo sar anche possibile osservare per quali range del parametro stesso gli effetti
della temperatura sono pi o meno importanti.
Inoltre, sar possibile osservare che in relazione al parametro di Irvine 20 possibile definire un
parametro equivalente T2 , formalmente simile al precedente, ma con un significato molto
differente, e che riveste un ruolo fondamentale nella risoluzione della dinamica in presenza di
variazione termica.

CAPITOLO 1
STATICA

CAPITOLO 1

Statica del cavo

1.1 LA CATENARIA
1.1.1 La catenaria
Il problema della statica dei cavi sospesi sotto lazione della gravit uno dei classici problemi
della meccanica del continuo. Storicamente il problema venne affrontato nel tempo, prima dai
fratelli James e John Bernoulli, in seguito da Leibnitz, e negli anni sessanta da Huygens. Tutti
questi ricercatori affermarono che un cavo, elemento privo di rigidezza flessionale, sotto il peso
proprio assume la configurazione descritta da una funzione di tipo coseno iperbolico, tale forma
viene detta di catenaria.
I fratelli Bernoulli furono gli artefici di un notevole passo in avanti nello studio di tale
problema, rivestendo un ruolo di rilievo tra i vari ricercatori nominati. Essi formularono le
equazioni generali differenziali di equilibrio dellelemento catena sottoposto allazione di varie
tipologie di carico. Nel 1738 Daniel Bernoulli, figlio di John, contribuir nello studio della
catenaria, nellambito della dinamica, pubblicando una soluzione per le frequenze naturali della
catena. Possiamo affermare che la catena un elemento privo di rigidezza flessionale e in grado
di poter sostenere solo forze di trazione. Un modo elegante per descrivere tale propriet fu
lenunciato di James Bernoulli, il quale afferm: The action of any part of the line upon its
neighbor is purely tangential.
In seguito Irvine nel libro del 1981 sistemizza la modellazione della statica e della dinamica dei
cavi. In particolare per la statica oltre alla configurazione di catenaria, presenta attraverso
lintroduzione di alcune ipotesi significative, valide in un particolare intervallo dei parametri
meccanici, il profilo parabolico. Tale semplificazione funzionale allo sviluppo del modello
descrittore delle oscillazioni dinamiche dei cavi. Si riportano di seguito alcuni passi di tale
modellazione.
Si consideri il caso di cavo sospeso ed inestensibile (catena), sotto lazione del peso proprio,
secondo la teoria di Irvine (1981), che prevede una soluzione di tipo approssimata, relativa a
cavi con moderato sag. [2].
In tale teoria il profilo del cavo rappresentato da una parabola.

N
Figura 1.4 Cavo sospeso sotto lazione di gravit

10

CAPITOLO 1

Statica del cavo

evidente che un cavo cambi configurazione a seconda di come il peso distribuito su di esso;
un cavo sospeso agli estremi, allo stesso livello, caricato dal solo peso proprio, assume
spontaneamente una forma particolare, che prende il nome di catenaria, appunto perch la
forma che assume una catena appoggiata alle estremit. Il peso della catena distribuito
uniformemente lungo la catena stessa. Nel caso della catenaria, inoltre, si considera un cavo
infinitamente rigido assialmente, il che si traduce in EA .
Con riferimento alla figura 1.4 si consideri un cavo inestensibile senza rigidezza flessionale, con
le lettere H e V si sono indicate rispettivamente le reazioni vincolari orizzontale e verticale,
mentre con la lettera N la tensione nel cavo, diretta tangenzialmente allo stesso.
Con la lettera s si rappresenta lascissa curvilinea, mentre x, y definiscono un sistema di assi
cartesiani con origine nellappoggio.
Considerata m la massa per unit di lunghezza del cavo, si definisce il prodotto mg la forza per
unit di lunghezza, con g evidentemente accelerazione gravitazionale.
La componente verticale della tensione in ogni sezione evidentemente funzione della sezione
stessa ovvero dellascissa curvilinea s (vedi figura 1.4), e pertanto vale
dy
N
ds

(1.1)

la quale equilibra la forza di gravit agente nella medesima direzione:

d dy
N = mg
ds ds

(1.2)

In modo del tutto analogo la componente orizzontale della tensione vale


dx
N
ds

(1.3)

e in assenza di carichi orizzontali lequilibrio sar:


d dx
N = 0
ds ds

(1.4)

Integrando tale equazione si ottiene la costante H:


dx
N = H
ds

(1.5)

Tale costante pu essere utilizzata per eliminare la N nellequazione (1.2), ottenendo:

d2 y
ds
= mg
2
dx
dx

(1.6)

Inoltre si consideri la seguente condizione geometrica, che consente di scrivere lincremento


infinitesimo ds, in funzione di x e y:

11

CAPITOLO 1

Statica del cavo

ds 2 = d x 2 + d y 2

(1.7)

Che consente cos di scrivere lequazione di equilibrio verticale in definitiva come:

d dy
mg
dy
1+
=
dx dx
H
dx

(1.8)

Questa equazione differenziale risolvibile introducendo una sostituzione di variabili in termini


di funzioni iperboliche, caratteristiche come detto del problema della catenaria.
Le funzioni che sono ora introdotte rispettano ovviamente le propriet delle funzioni
iperboliche:

cosh( z ) 2 - sinh ( z ) 2 = 1

dcosh(z)
= sinh( z )
dz

(1.9)

dsinh(z)
= cosh( z )
dz

(1.10)

Tramite lintroduzione di tali funzioni iperboliche possibile scrivere

dy
= sinh [k ( x x0 )]
dx

(1.11)

Dove il parametro k introdotto ottenuto sostituendo nella relazione (1.8) il termine:

k=

mg
H

(1.12)

Se si integra la (1.11) tra due valori definiti x0 e x allora diventa nota la posizione del cavo per
ogni x:

y y0 =

x0

x
dy
dx = (sinh [k ( x x 0 )]dx )
x0
dx

(1.13)

La y0 quel valore dellordinata a cui corrisponde il valore particolare x0 lungo lasse delle x.
Tale equazione trova soluzione applicando le regole di derivazione delle funzioni iperboliche
precedentemente descritte:

y y0 =

1
(1 cosh [k ( x x0 )])
k

(1.14)

In modo del tutto simile si procede per la risoluzione in ambito del sistema di riferimento
curvilineo ovvero ottenendo:

s s0 =

x0

x
x
ds
dy
dx = 1 + dx = (cosh [k ( x x 0 )]dx )
x0
x0
dx
dx

(1.15)
12

CAPITOLO 1

Statica del cavo

Che risolto ricorrendo nuovamente alle regole di derivazione delle funzioni iperboliche
consentono di scrivere:
s s0 =

1
(sinh [k ( x x0 )])
k

(1.16)

Le relazioni appena trovate definiscono completamente la geometria del sistema ovvero per
ogni x in un caso e per ogni s nellaltro, permettono la definizione del profilo del cavo per
effetto del solo peso proprio.
In ultimo resta da definire una relazione che consenta di conoscere la tensione nel cavo in ogni
punto dello stesso:
N=H

ds
= H (cosh [k ( x x 0 )])
dx

(1.17)

Ottenuta sfruttando le relazioni (1.5) e (1.16).

13

CAPITOLO 1

Statica del cavo

1.1.2 La catenaria per d/l<<1


Ora interessante vedere un caso particolare che consenta con unapprossimazione di ottenere
tramite relazioni molto semplici varie grandezze che definiscono le caratteristiche del cavo.
Il modello teorico di un cavo quello di considerare un elemento strutturale dove la dimensione
della sezione molto minore rispetto alla lunghezza dello stesso, fornendo allelemento
unelevata flessibilit e leggerezza [2].
Generalmente la geometria della sezione del cavo circolare, con D<<l, dove l la lunghezza
del cavo, ed per questo che si considerano trascurabili la rigidezza a taglio e la rigidezza a
flessione. E per tanto lelemento in grado di sostenere i carichi trasversali solo attraverso
cambi di forma ovvero associati alla rigidezza geometrica.
Ai fini applicativi molto interessante il caso particolare in cui come ipotesi di base si consideri
che il cavo ha un rapporto tra freccia in mezzeria e luce minore o uguale ad 1/8 ovvero con
riferimento alla figura 1.5:
d
<< 1
l

(1.18)

Figura 1.5 Cavo sospeso sotto lazione di gravit

Tale approssimazione si traduce nel ricorrere in uno sviluppo in serie di Taylor fino al secondo
ordine del seno iperbolico ottenendo:
3

Lmg lmg 1 lmg

+
+ ....
2H
2 H 3! 2 H

(1.19)

Che si riduce semplicemente a


L
1 lmg
1+

l
24 2 H

(1.20)

In modo del tutto analogo, questa volta per ilo coseno iperbolico possibile ottenere:
2

d
H 1 lmg

+ ...

l lmg 2! 2 H

(1.21)

14

CAPITOLO 1

Statica del cavo

Che si riduce semplicemente a


d 1 lmg

l 8 H

(1.22)

In ultimo possibile definire la tensione massima in relazione alla reazione vincolare


orizzontale allappoggio:
N max
1 lmg
1+

H
8 H

(1.23)

Le relazioni appena trovate possono essere rappresentate graficamente, in modo da visualizzare


landamento della tensione e dello spostamento verticale:

Nmax

Figura 1.6 Nei grafici sono state rappresentate con linea tratteggiata le curve ottenute come risoluzione delle
equazioni generali, in linea continua le curve asintotiche rappresentanti le soluzioni delle equazioni approssimate
precedentemente trovate.

Notare che per quanto riguarda le forze lapprossimazione fatta non comporta alcun
distaccamento dalla soluzione reale, per lo spostamento tale teoria approssima bene la soluzione
reale nella condizione:
d
= 0 .3
l

(1.24)

La relazione (1.22) si pu ottenere anche facendo un ragionamento differente dove lo scopo il


calcolo della H.
Si consideri ancora un cavo perfettamente flessibile fissato ai suoi estremi posti alla stessa quota
ed a distanza lc. Il cavo sia inoltre soggetto ad un carico distribuito verticale q(x). Detta N(x) la
trazione che in esso si sviluppa per effetto del carico, le equazioni di equilibrio alla traslazione
per il generico elemento di cavo compreso fra x e x + dx forniscono:
H ' = ( N cos ) ' = 0
H y ( x ) = q ( x )

(1.25)

15

CAPITOLO 1

Statica del cavo

Si nota dalla prima delle (1.25) che il tiro H costante, e la componente orizzontale della
trazione costante lungo il cavo.

q(x)

N(x)
Tratto
di cavo
compreso tra x
e x + dx

N(x)

Figura 1.7 Configurazione del cavo sospeso sotto lazione di un carico distribuito.

Cos per carico uniformemente distribuito lungo x, l'integrale della seconda delle (1.25) risulta:
y( z) =

q
x (l c x )
2H

(1.26a)

e la caratterizzazione della freccia f = x(lc / 2) consente di determinare il tiro H come:


ql
H = c
8f

(1.26 b)

La quale rappresenta proprio il risultato della (1.22).

16

CAPITOLO 1

Statica del cavo

1.2 LA STATICA DEL CAVO ELASTICO


1.2.1 Il cavo estensibile
Si consideri il cavo sospeso tra due appoggi fissi S0 e S1 posti a distanza L, spaziato da
unascissa curvilinea s nella sua configurazione naturale C0; si introduce un sistema di
coordinate cartesiane x, y (vedi figura 1.8 c) tale che le posizioni dei supporti siano indicate
dalle coordinate S0 = (0, 0) ed S1= (L, 0).
Il cavo caratterizzato da una lunghezza L0, peso W, area della sezione trasversale uniforme
nella configurazione indeformata A0 e modulo elastico del materiale E.
In seguito allazione del solo peso proprio agente in direzione verticale, il cavo assume una
configurazione di equilibrio statico Cs, definita nel seguito come profilo del cavo, descritta dalle
funzioni di forma x(s) ed y(s), che rappresentano la posizione occupata nel piano dal punto
materiale individuato dallascissa curvilinea. Uno degli obiettivi principali nella risoluzione del
problema della statica proprio quello di ottenere le espressioni di tali funzioni di forma, cio
poter individuare la posizione del generico punto P(s) [1] .
Ovviamente come osservato gi nel problema della catenaria nei paragrafi precedenti unaltra
incognita del problema da determinare la tensione nel cavo N(s).

C0
P(s)

s
s=0

s=L0
N(s)

b
a
L

S0

p(s)

x(s)

y(s)

S1

Cs
c
Figura 1.8 (a) configurazione indeformata Co, (b) equilibrio statico, (c) configurazione statica sotto il peso
proprio.

Come si evince dalla figura 1.8 si introduce, in relazione alla configurazione deformata,
lascissa curvilinea p.
17

CAPITOLO 1

Statica del cavo

Sotto lazione del solo peso proprio, il cavo completamente posizionato nel piano verticale,
pertanto deve essere soddisfatta la relazione geometrica (1.27):
2
2
dx
dy
+ = 1
dp
dp

(1.27)

Le equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale e verticale rispettivamente, per una


porzione finita di cavo, a partire dal supporto fisso S0, possono essere scritte, in relazione alla
figura 1.8, come segue:
N

dx
=H
dp

(1.28 a)

dy
s
= V W
dp
L0

(1.28 b)

Come gi riportato nei paragrafi precedenti, si ricorda brevemente che si sono definite con H e
V rispettivamente le reazioni vincolari allappoggio orizzontale e verticale, mentre N
rappresenta la tensione o sforzo normale, in ogni punto diretto tangenzialmente al profilo del
cavo[1] .
Avendo indicato con W il peso complessivo del cavo, ed essendo nota la lunghezza dello stesso,
possibile esprimere W stesso in funzione del peso per unit di lunghezza w.
W = wL0

(1.29)

Tramite lequazione di legame costitutivo (Legge di Hooke), possiamo ottenere una relazione
dp
tra lincognita N e la deformazione elastica o elongazione per unit di lunghezza
1:
ds

dp
N = EA0 1
ds

(1.30)

Le condizioni al contorno ai supporti fissi sono evidentemente, per come definito il problema in
figura 1.8:
per s=0

x=0

y=0

per s=L0

x=0

y=0

ora possibile ricavare la tensione nel cavo in funzione dellascissa curvilinea, sostituendo le
equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale e verticale nella relazione geometrica (1.27)
dopo averle elevate al quadrato, si ottiene cos lequazione (1.31) :

s 2
N ( s ) = H 2 + (V W
)
L0

1/ 2

(1.31)

18

CAPITOLO 1

Statica del cavo

Sulla base delle note relazioni di algebra delle derivate si pu scomporre i due termini

dx dy
,
ds ds

nel prodotto di due fattori:


dx dx dp
=
ds dp ds

(1.32 a)
(1.32 b)

dy dy dp
=
ds dp ds

Sostituendo nell equazione (1.32 a) sopra riportata, per i termini al secondo membro la (1.28 a)
e la (1.30) si ottiene:

dx
H
H
=
+
2
ds EA0 H + (V Ws / L0 ) 2

1/ 2

(1.32 a)

Sostituendo allo stesso modo nell equazione (1.32 b) sopra riportata, per i termini al secondo
membro la (1.28 b) e nuovamente la (1.30) si ottiene lequazione (1.33 b):

s
(V W )
L0
dy
1

=
+
2 1/ 2
ds
EA0

H 2 + V W

EA
0

L0

(1.33 b)

Dallintegrazione delle ultime due relazioni (1.33 a) e (1.33 b) rispettivamente tra 0 e x(s) la
prima e tra 0 e y(s) la seconda, si ottengono le equazioni risolutive del problema, espresse dalle
equazioni (1.34 a) e (1.34 b):

x( s ) =

Hs HL0
s
1 V
1
V W
+
sinh
+
sinh

EA0
W
L0
H

Ws
y( s) =
EA0

V
s

W 2 L9

2 1 / 2

2 1/ 2


HL0 V

1 + V W

+
1

L0

W H

(1.34 a)

(1.34 b)

In verit le equazioni appena ricavate non consentono di ottenere una risoluzione immediata del
problema, infatti se la soluzione per la reazione vincolare verticale allappoggio da subito
possibile (equazione (1.35)), dovendo essere soddisfatto lequilibrio alla traslazione verticale, lo
stesso non pu essere detto per la reazione orizzontale allappoggio.

19

CAPITOLO 1

Statica del cavo

Infatti per la reazione vincolare orizzontale necessario ricorrere ad una risoluzione per via
numerica. Bisogna, pertanto, dapprima ottenere unequazione risolutiva in funzione della stessa
incognita H, e successivamente procedere alla sua risoluzione..
V=

(1.35)

W
2

.
Per far ci conveniente riscrivere lequazione risolutiva dopo aver effettuato delle
adimensionalizzazioni, le quali consentono di ottenere unequazione finale pi facilmente
risolvibile.
Si procede, come detto, per tutte le varie grandezze dimensionali in gioco, con le seguenti
adimensionalizzazioni:
s=

s
L0

x=

x
L

y=

y
L

h=

2H
W

v=

2V
W

W
2EA0

L0
L

(1.36)

Le ultime due grandezze non dimensionali rappresentano due parametri molto importanti nella
risoluzione del problema della statica, e rivestiranno un ruolo di assoluto primo piano quando si
affronter il problema della statica del cavo sotto leffetto della deformazione termica nel
prossimo capitolo.
Il primo parametro dei due dipende dal peso proprio dellelemento e dalla sua rigidezza assiale,
e prende il nome di fattore di flessibilit.
Il secondo, invece, di natura puramente geometrica ed il parametro che consente di
distinguere due macro categorie di cavi, quelli pretesi (<1) e quelli non-pretesi (>1).
Il risultato di tali adimensionalizzazioni rappresentato dalle seguenti equazioni risolutive:
x ( s ) = hs +

h
1
1 2s
sinh 1 + sinh 1
2
h
h h

1/ 2
1/ 2
2

1 2s 2
1 s h 1
y ( s ) = 2hs + 1 +
+ 1 +
h h
2 2 2 h

1 1
1
sinh
=
h
h

(1.37)

(1.38)

(1.39)

La (1.39) proprio lequazione che ci si era posti di ottenere da risolvere numericamente, in


termini di h evidentemente. Una volta nota la reazione vincolare orizzontale adimensionalizzata,
attraverso le altre due equazioni, (1.37) e (1.38), possibile ottenere il profilo dellelemento.

20

CAPITOLO 2
EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA
SULLA STATICA

21

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

2.1 LA STATICA DEL CAVO CON DEFORMAZIONE TERMICA


2.1.1 Definizione del problema generale
Si consideri il caso di cavo sospeso tra i due appoggi fissi S0 e S1 posti ancora una volta a
distanza L. In relazione al paragrafo 1.3 (statica del cavo elastico estensibile) del precedente
capitolo e in relazione alla figura 1.8, si introduce il problema della statica del cavo sospeso
sotto leffetto del peso proprio e della variazione termica.
Le grandezze che caratterizzano tale problema sono state gi incontrate e descritte nel capitolo
1, a meno di T che rappresenta proprio la differenza di temperatura (vedi figura 2.1).
Come si evince dalla figura 2.1 la nuova configurazione statica Cs, si riferisce ad una
condizione di cavo sospeso nella formulazione pi generale del problema, ovvero in presenza di
uninclinazione dellelemento rispetto allorizzontale da cui deriva una distanza verticale tra i
supporti pari a D e ne discendono nuove coordinate per gli appoggi S0 e S1 rispettivamente pari
a (0, 0) e (L, D).
Il caso di cavo sospeso tra due appoggi fissi posti alla medesima quota verr studiato nelle
prossime pagine come caso particolare del problema pi generale appena introdotto, nella
condizione specifica in cui linclinazione sar pari a zero.

Cs

x(s)
S0

p(s)

y(s)

T
w(s)

S1

L
Figura 2.1 Configurazione statica sotto il peso proprio e in presenza di T.

Ora possiamo scrivere lequazione di legame costitutivo per il nuovo problema di cavo sospeso,
in modo da ottenere ancora una volta una relazione tra lincognita N e la deformazione, ora
dp
1 , gi introdotta in precedenza per
costituita dalla somma di due contributi distinti, il primo
ds
cavo elastico, che rappresenta appunto la deformazione elastica, ed che rappresenta la
deformazione termica. In definitiva:
dp

N = EA0
1
ds

(2.1 a)

Dove la deformazione termica si pu anche scrivere in funzione della differenza di


temperatura e del coefficiente di dilatazione termica caratteristico del mezzo.
22

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

= T

(2.1 b)

Con un procedimento analogo a quello svolto nel paragrafo 1.3, possibile ottenere le
espressioni delle funzioni di forma x(s) ed y(s) in forma dimensionale rappresentate dalle
equazioni (2.2) e (2.3).

x(s) =

(T ) HL0
Hs HL0
+
1 ( s ) +
1 ( s )
EA0
W
W

y(s) =

Ws
EA0

V
s

W 2 L0

(2.2)

HL0
(T ) HL0
+
2 ( s ) +
2 ( s )
W
W

(2.3)

Notare come a differenza del caso affrontato precedentemente nelle espressioni di x(s) ed y(s) si
risenta della presenza di un delta della temperatura.
Nelle due equazioni (2.2) e (2.3) in questione, per una migliore lettura del problema si sono
introdotte le due funzioni ausiliare:

V W s
V

1 ( s) = arcsin h arcsin h 1

H
H
V
L

1/ 2

V
V 2

2 ( s ) = 1 +
1 +

H
H

W s
1

V
L
0

(2.4)

1/ 2

(2.5)

Imponendo la condizione al contorno:

s = L0

y ( L0 ) = D

x ( L0 ) = L

(2.6)

si ottengono le equazioni algebriche non lineari che consentono la risoluzione delle reazioni
vincolari allappoggio:
L=

HL 0 HL 0
V
V W
+
arcsinh arcsinh

EA
W
H
H

(T )HL 0
+
W

V
V W
arcsinh H arcsinh H

(2.7 a)
WL V 1 HL
D = 0 + 0
EA W 2 W

1/ 2
2 1/ 2

V W 2 (T )HL0
V

+
1 + 1 +
H
H
W

1/ 2
2 1/ 2

V W 2
V


1 + 1 +
H
H

(2.7 b)
Tali due equazioni sono evidentemente da risolvere per via numerica.

23

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

Cos come illustrato nel capitolo 1 conveniente procedere nella risoluzione del problema
operando dapprima attraverso delle adimensionalizzazioni.
Con riferimento alla (1.36) si ridefiniscono le seguenti grandezze non dimensionali:
s
~
s =
L0

x
~
x=
L

y
~
y=
L

h=

2H
W

v=

2V
W

W
2EA0

L0 cos
L

sen
(2.8)

A differenza della (1.36) si nota una differente espressione per e lintroduzione della nuova
grandezza , trattandosi del problema generale di cavo sospeso in presenza di uninclinazione .
Dora in avanti sar omesso il simbolo di tilde per una migliore lettura del problema, in modo
tale che le equazioni adimensionalizzate risolutive si presentino nella pi semplice forma:

x(s) =

hs h1 ( s )
+
[1 + T ]
cos
2cos

y(s) =

2 s v s h2 ( s )
[1 + T ]

+
cos 2
2cos

(2.9)

(2.10)

In cui le due funzioni 1(s) e 2(s) sono rappresentate rispettivamente dalle equazioni (2.11 a) e
(2.11 b):

v
v 2 s
1 ( s ) = arcsinh arcsinh

h
h

(2.11 a)

1/ 2
2 1/ 2

v 2s 2
v


2 ( s ) = 1 + 1 +
h
h

(2.11 b)

Sfruttando, coerentemente a quanto fatto in precedenza, la condizione al contorno possibile


ottenere le equazioni (2.12 a) e (2.12 b) da risolvere contemporaneamente per via numerica.

cos = h +

h1 (1)
[1 + T ]
2

v 1 h 2 (1)
sen = 2
[1 + T ]
+
2
2

(2.12 a)

(2.12 b)

24

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

Dove le due funzioni 1(1) e 2(1) sono definite dalle:

v
v 2
1 (1) = arcsinh arcsinh

h
h

1/ 2
2 1/ 2

v 2 2
v


2 (1) = 1 + 1 +
h
h

(2.13 a)

(2.13 b)

25

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

2.1.2 Il problema particolare del cavo sospeso fra supporti orizzontali


Come spiegato nel paragrafo precedente, un caso particolare del problema che si sta studiando
quello in cui il cavo sia sospeso tra due appoggi fissi posti alla medesima quota nella condizione
specifica in cui linclinazione pari a zero.

L
p(s)

S0

x(s)

y(s)

S1

Cs
Figura 2.2 Configurazione statica sotto il peso proprio e in presenza di
stessa quota.

T, per cavo sospeso tra due appoggi fissi posti alla

Le equazioni che caratterizzano il problema particolare si semplificheranno notevolmente


rendendo lo stesso di pi facile risoluzione rispetto al caso generale; innanzitutto in relazione
alla figura 2.2, immediato notare che in seguito allannullamento dellinclinazione consegue:

La differenza di quota D tra gli appoggi nulla

Le coordinate degli appoggi S0 e S1 risultano essere rispettivamente pari a (0, 0) e (L, 0).
La condizione al contorno (2.6) si trasforma nella (2.14)
s = L0

y ( L0 ) = 0

x ( L0 ) = L

(2.14)

Il parametro geometrico assume, tendendo ad uno il coseno dellangolo, la forma:

L0
L

In seguito a tali considerazioni possiamo scrivere le espressioni delle funzioni di forma x(s) ed
y(s) in forma dimensionale:

x(s) =

(T ) HL0
Hs HL0
+
1 ( s ) +
1 ( s )
EA0
W
W

y(s) =

Ws
EA0

V
s

W 2 L0

HL0
(T ) HL0
+
2 ( s ) +
2 ( s )
W
W

(2.15)

(2.16)

26

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

In cui le due funzioni ausiliare 1(s) e 2(s) sono ancora rappresentate rispettivamente dalle
equazioni (2.11 a) e (2.11 b).
Sfruttando la nuova condizione al contorno (2.14) si ottengono le:
L=

HL0 HL0
(T ) HL0
+
1 ( L0 ) +
1 ( L0 )
EA0
W
W

(2.17 a)

0=

WL0 V 1 HL0
(T ) HL0
2 ( L0 ) +
2 ( L 0 )
+
EA0 W 2 W
W

(2.17 b)

Nelle quali evidentemente:

V
V W
1 ( L0 ) = arcsinh arcsinh
H
H

1/ 2
2 1/ 2

V W 2
V


2 ( L0 ) = 1 + 1 +
H
H

(2.18 a)

(2.18 b)

Le equazioni ottenute, come gi ampliamente discusso per il caso generale richiedono una
risoluzione per via numerica. I vantaggi di cui si parlato in precedenza per la risoluzione del
caso particolare per = 0, non si limitano soltanto a delle equazioni semplificate, ma come gi
visto nel paragrafo 3.1 (statica del cavo elastico estensibile), si ha bisogno di risolvere solo la
(2.17 a) per la reazione vincolare H. Infatti la soluzione per la reazione vincolare verticale
allappoggio da subito possibile, dovendo essere soddisfatto lequilibrio alla traslazione
verticale, pertanto:
V=

W
2

(2.19)

Anche in questo caso conveniente procedere nella risoluzione del problema passando per delle
adimensionalizzazioni, gi espresse dalla (2.8) a meno del parametro per il quale vale la
considerazione di inizio paragrafo.
Si ottiene cos, omettendo per semplicit il simbolo di tilde in relazione alle grandezze non
dimensionali:
x ( s ) = hs + h1 ( s )[1 + T ]

(2.20 a)

y ( s ) = s (v s ) + 2 ( s )[1 + T ]

(2.20 b)

27

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

In cui le due funzioni ausiliare sono rappresentate dalle:

1 ( s ) =

1
2

h
2 ( s ) =
2

v
v 2s
arcsin h h arcsin h h

(2.21 a)

1/ 2
1/ 2
2

v 2s 2
v


1 + 1 +
h
h

(2.21 b)

Ricorrendo alla condizione al contorno precedentemente utilizzata, questa volta


adimensionalizzata, ovvero per s =1, si ottiene lequazione risolutiva per h, da risolversi come
detto per via numerica.
1 = h + h1 (1)[1 + T ]

(2.22)

Per la reazione vincolare verticale, non dimensionale, vale:


v = 1/ 2

(2.23)

28

CAPITOLO 2

2.2 DESCRIZIONE DEGLI


TERMICA

Effetti della deformazione termica sulla statica

EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE


DEFORMAZIONE

2.2.1 Effetti sulla statica del cavo sospeso orizzontale


conveniente per poter comprendere il problema nella sua complessit discutere dapprima della
soluzione del problema particolare, per estendere in seguito la formulazione e la discussione al
problema generale di cavo sospeso tra due appoggi fissi alla generica quota.
La soluzione del problema pu essere riassunta tramite la realizzazione dei grafici di Figura 2.3
di pagina seguente. I sei grafici che la costituiscono hanno ognuno un differente significato e nel
loro complesso descrivono in modo organico il problema in tutti i suoi aspetti fondamentali.
Per una migliore descrizione del problema conveniente introdurre due nuove grandezze
pertanto si definiscono:

2 = h / h0

(2.24 a)

2 = f / f0

(2.24 b)

denominate rispettivamente perdita di trazione ed aumento della freccia, in cui i due termini h0
e f0 rappresentano i valori di h e f di riferimento, ovvero in corrispondenza di T = 0..
La grandezza f rappresenta in particolare labbassamento del cavo in mezzeria, pertanto la sua
definizione f = y(1/2).
I primi due grafici (a e b) rappresentano i due parametri in questione al variare di , per quattro
differenti valori della variazione di temperatura, due negativi (T = -30 e T = -60) e due
positivi (T = 30 e T = 60).
Entrambi si riferiscono ad un cavo con determinate caratteristiche, il coefficiente pari a
0,0001 mentre pari a 0,00002.
possibile notare che le curve relative a temperature positive e negative si trovano interamente
su due differenti porzioni del piano delimitate in un caso dallasse 2 = 1, nellaltro 2 = 1. In
pratica sia le curve relative a variazione di temperatura positivi che negativi tendono ad un
valore costante prossimo ad uno..
Dalla definizione dei parametri 2 e 2 si evince che gli effetti della temperatura si risentono
poco sia se i cavi sono molto tesi ( < 0,995) sia se sono molto laschi ( > 1,005).
Al contrario leffetto della temperatura tanto maggiore quanto pi ci si avvicina in prossimit
di quei valori di per cui risulta che la lunghezza del cavo circa pari alla distanza tra gli
appoggi.
In tale situazione si nota infatti la presenza di un punto critico per ciascuna curva; nel caso del
grafico (2) tale punto critico si traduce in un punto di massimo per le curve con variazione di
temperatura negativa e in un punto di minimo per le curve con variazione di temperatura
positiva; nel caso del grafico (2), invece, le curve relative a variazioni di temperatura negative
presentano un punto di minimo, mentre quelle relative a variazioni di temperatura positive un
punto di massimo.
importante notare che gli assi = 1 e rispettivamente 2 = 1 e 2 = 1 messi in evidenza nei
due grafici con linea tratteggiata, non rappresentano degli assi di simmetria per le curve.
A causa della non linearit del problema si notano due aspetti fondamentali, il primo in
relazione al fatto che per un fissato T il comportamento del cavo non perfettamente identico
29

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

a seconda se il cavo sia preteso o non, ed il secondo relativo al fatto che fissato un certo , gli
effetti dovuti a T > 0 non sono numericamente opposti a quelli relativi alle curve a T < 0. Il
primo di questi due aspetti comporta che il massimo o il minimo delle curve (a seconda se il T
sia positivo o negativo) sia tanto pi spostato verso sinistra tanto pi cresca il T sia per il caso
di 2 sia per il caso di 2. In pratica se si focalizza lattenzione sul grafico (2) possiamo
affermare che per le curve caratterizzate da T > 0 il punto di minimo trasla man mano verso la
condizione di cavo molto preteso quanto pi aumenti il T, condizione analoga si ha per i cavi
caratterizzati da T < 0 in cui il massimo trasla verso destra al diminuire del delta. In
conclusione gli effetti della temperatura su di un cavo sono sensibilmente differenti a seconda
dello stato di pretensione dello stesso.
Tale comportamento ribadito se si osserva il grafico (2).
Il secondo dei due aspetti messi in evidenza precedentemente, e riscontrabile in entrambi i
grafici, si traduce nel fatto che gli effetti di un T sono fortemente differenti a seconda del fatto
che questultimo sia positivo o negativo.
In generale, inoltre, si pu affermare che sia se il cavo sia preteso o non, leffetto della
temperatura genera uno stesso comportamento; in presenza di un raffreddamento la reazione
allappoggio aumenta, in presenza di un riscaldamento la medesima reazione diminuisce. Ci
indica che sul comportamento dellelemento influiscono contemporaneamente entrambi i fattori,
sia la pretensione sia la temperatura; ovviamente sar lentit delle due a dare un differente
contributo al comportamento del cavo; evidente, come detto, che per quanto grande possa
essere, sempre nellordine di grandezza delle variazioni climatiche, la temperatura, il suo effetto
sar rilevante o addirittura trascurabile in funzione dello stato di pretensione in cui si trova
lelemento.
I due grafici successivi (c e d) presentano lo stesso schema dei due precedenti, ancora una volta
si rappresentano nel piano rispettivamente (2) e (2),. Questa volta per a caratterizzare le
varie curve non sar la temperatura, per la quale si assume come riferimento T = 30, bens .
Per entrambi i grafici si nota che gli effetti dovuti allapplicazione di un determinato T sono
tanto pi significativi quanto minore sia sia in termini di reazione allappoggio che in termini
di abbassamento f in mezzeria. Inoltre ancora una volta viene messa in evidenza la
contrapposizione tra gli effetti della pretensione e della temperatura; il contributo di
questultima, infatti, tanto pi rilevante quanto pi ci si avvicina nellintorno di = 1.
Per completare la lettura del problema si considerino le figure e ed f: In questo caso ancora una
volta fissate le caratteristiche e , in ascissa riportato il T, mentre a caratterizzare le varie
curve il parametro , per due cavi pretesi e due non pretesi..
un ulteriore confronto tra i due fattori, e T, che si contrappongono e che influenzano
contemporaneamente la statica del cavo; sia in termini di 2 che 2.
Per tutte le curve si ha evidentemente un passaggio per lo zero, proprio per come definiti 2 e 2,
ma importante notare il differente comportamento man mano che ci si sposta verso gli estremi
del grafico. Man mano che si considerano curve caratterizzate da prossimi a 1 si riscontrano
effetti importanti dovuti alla temperatura sia per le ascisse negative che positive. Allo stesso
modo per cavi molto pretesi o molto laschi la temperatura gioca un ruolo meno rilevante o al
limite trascurabile per temperature tendenti a zero.

30

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

b
C1

c2

C2

C3

C1 C2

1.4

4
a=0.00001
DT=30

c2

1.2

3.5

r=2e-04
r=2e-6

3
2.5

r=1.5e-05

r=2e-05

1.5
0.4

r=2e-6

0.2
0.995

0.9975

r=1.5e-05

0.6

1.4

a=0.00001
DT=30

k2

1
0.8

C3

1.0025

1.005

0.5
0.995

1.6

c2

a=0.00001
r=0.00002

L=0.999

r=2e-05

r=2e-04

k2

1.4

1.2

0.9975

1.0025

1.005
L

f
a=0.00001
r=0.00002

L=0.999
L=1.001

L=1.005

1.2

L=1.005

L=0.995

L=0.995

0.8
0.8

L=1.001

0.6
-40

-30

-20

-10

10

20

30
DT

40

0.6
-40

-30

-20

-10

10

20

30
DT

40

Figura 2.3 (a) Relazione - 2 per e fissati. (b) Relazione - 2 per e fissati. (c) Relazione - 2 per e T fissati.
(d) Relazione - 2 per e T fissati. (e) Relazione T - 2 per e fissati. (f) Relazione T - 2 per e fissati.

31

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

Nei grafici a e b di Figura 2.3 sono state messe in evidenza tre rette a cui corrispondono tre
distinti cavi, individuati da tre distinti valori del parametro , in particolare:
-

C1 caratterizzato da = 0,99825

C2 caratterizzato da = 0,99925

C3 caratterizzato da = 1

Si fa uno studio per ciascun cavo relativamente a x(s), y(s), y(x) e alle reazioni vincolari H e V al
variare della temperatura. In pratica ogni punto messo in evidenza nei grafici a e b di figura 2.3
rappresenta un determinato cavo ad una determinata temperatura; il cui studio pu essere
rappresentato dalla figura 2.4 a. In figura 2.4 b, si confrontano, invece, il profilo e lentit della
tensione N per un cavo preteso ( = 0,99825) ed uno non preteso ( = 1,00175).
Se si legge la figura 2.4 come costituita da quattro colonne, si evince che tali grafici
rispecchiano un comportamento generale dei cavi sotto lazione termica, infatti possibile
notare per ciascun cavo un medesimo comportamento sotto gli effetti della temperatura.
Si consideri la prima colonna di grafici che costituiscono la figura 2.4; si considera cio
landamento x(s) per i tre cavi; possibile notare che in tal caso si pu parlare di emisimmetria
per tutte le curve che costituiscono i grafici stessi, inoltre leffetto della temperatura si traduce a
tutti gli effetti in unamplificazione o riduzione, a seconda se si tratti di temperature positive o
negative, del comportamento ottenuto per la curva relativa ad un T pari a zero.
In un confronto diretto tra i tre grafici x(s), distinti per i tre differenti valori di , possibile
notare lordine di grandezza che li separa, il che rispecchia evidentemente quanto detto in
relazione alla figura 2.3, ovvero il differente comportamento dellelemento man mano che ci si
avvicina in corrispondenza di = 1.
Tali considerazioni possono riscontrarsi anche per le curve relative a y(s).
interessante focalizzare lattenzione sui tre grafici y(x), questi rappresentano ovviamente il
profilo del cavo tra i due appoggi fissi.
Per ciascun cavo, indipendentemente dallo stato di pretensione quindi, possibile notare un
abbassamento del cavo via via superiore allaumentare della temperatura, concetto gi messo in
evidenza nella discussione della figura 2.3 nelle pagine precedenti.
Lultima colonna di grafici, invece, non rappresentativa di una situazione geometrica come
nelle precedenti colonne, ma si rappresentata lentit della reazioni vincolari, la freccia
risultante la tensione N, avendo per componenti H e V.
Si nota che le varie frecce, ovvero lentit della tensione N, raggiungono valori via via superiori
al diminuire della temperatura.

32

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

C1

C2

C3

Figura 2.4.a Andamento di x(s), y(s), y(x) ed entit della tensione nel cavo N al variare della temperatura per i tre cavi C1, C2 e C3 fissati = 0.00001 e = 0,00002.

33

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

Figura 2.4.b Andamento di y(x) ed entit della tensione nel cavo N al variare della temperatura per i due cavi ( = 0,99825 e
= 1,00175) fissati = 0.00001 e = 0,00002.

34

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

2.2.2 Effetti sulla statica del cavo sospeso inclinato


La soluzione del problema generale pu essere riassunta tramite la realizzazione dei grafici di
figura 2.6 e figura 2.7.
Per una migliore descrizione del problema, come stato gi visto nel precedente paragrafo per
cavo sospeso tra due appoggi fissi posti alla medesima altezza, conveniente introdurre le due
grandezze 2 che 2.
Per la prima, essendo il cavo inclinato, per il tiro, ovvero la componente della tensione lungo il
cavo, non possibile ragionare in termini di h come fatto finora, nel rispetto dellequilibrio alla
traslazione dellelemento.
In relazione alla figura 2.5 a, possibile notare la geometria del sistema del cavo inclinato, e la
relativa schematizzazione del vettore della tensione.
La tensione nel cavo, quando inclinato, un vettore, ancora diretto tangenzialmente al cavo, se si
proietta tale vettore sulla corda inclinata di rispetto allorizzontale, allora si ottengono due
componenti vettoriali, una tangenziale ed una normale. Questo passaggio necessario, poich
essendo incognita la configurazione del cavo, per poter conoscere la tensione, si ha bisogno di
ricondurre tale vettore ad una corda nota.
Nel caso di cavo orizzontale, essendo linclinazione nulla, e coincidendo la corda con
lorizzontale, ne deriva che il vettore della tensione proiettato lungo la corda evidentemente N
stesso, per cui la componente normale coincide con la reazione vincolare verticale, mentre la
componente tangenziale con la reazione vincolare orizzontale.
Pertanto lindice 2 deve essere espresso in termini delle due componenti della tensione. Cos se
ci si riferisce alla componente tangenziale, e per semplicit in termini adimensionalizzati, si
2
definisce t come il rapporto tra t e il corrispondente valore di riferimento t0 relativo alla
condizione di T = 0.

N
Nt
H

Nn

y - tg

Figura 2.5 (a) Schema geometrico per cavo inclinato, scomposizione della tensione lungo la corda. (b) Schema geometrico per
cavo inclinato, individuazione dei riferimenti cartesiani per la definizione di

t 2 = t / t0

(2.25 a)

Per completezza nella descrizione del problema si definisce anche lindice n in riferimento
proprio alla componente normale:
2

n 2 = n / n0

(2.25 b)

35

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

Anche per 2 si devono fare delle nuove considerazioni; infatti essendo questultimo strettamente
legato alle caratteristiche geometriche del problema necessita di una nuova definizione ora che la
geometria stessa del problema variata.
Non potendo trattare laumento della freccia per effetto della temperatura come fatto in
precedenza per angolo di inclinazione nullo, con riferimento alla figura 2.5 b si definisce 2 nel
seguente modo:
(2.26)
2 = r / r0

Figura 2.6 Andamento di t2 , n2 e 2 al variare della temperatura per i due angoli /10 e /4 fissati = 0,00001 e = 0,00002.

36

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

In cui
r = y tg

(2.27)

e r0 il corrispondente valore di riferimento per T = 0.


I grafici di figura 2.6 rappresentano landamento di t2 , n2 e 2 al variare della temperatura per
i due angoli /10 e /4, fissati = 0,00001 e = 0,00002.
Per lindice t2 (grafici a e b), per quanto concerne landamento delle curve che la compongono,
non si rilevano differenze sostanziali al variare dellangolazione , e questo si evince non solo
dalla figura 2.6 ma anche se si confrontano tali curve con le corrispettive di figura 2.3 per
angolo di inclinazione nullo.
Possiamo dunque affermare, per quanto concerne la componente tangenziale della tensione
lungo la corda, che le considerazioni fatte nel caso particolare di cavo sospeso tra appoggi fissi
posti alla medesima quota possono essere estese per un qualsiasi angolo dellelemento rispetto
allorizzontale.
Per poter ben comprendere quanto influisca linclinazione sul comportamento del cavo sospeso
sottoposto ad una variazione termica, si ha bisogno di un confronto diretto offerto dal grafico a
di figura 2.7.
In tale grafico si rappresenta landamento di t2 per un delta della temperatura fissato (T = 60)
al variare dellangolo di inclinazione . Si evince che il rapporto tra la tensione tangenziale a
temperatura assegnata e quella di riferimento a temperatura nulla tanto maggiore quanto
maggiore sia langolo di inclinazione. lecito affermare, quindi, per quanto riguarda il tiro, che
leffetto della temperatura tanto pi importante quanto maggiore sia langolo . Si ha per
uninversione di tendenza di tale fenomeno se ci si sposta verso cavi via via pi laschi.

Figura 2.7 Andamento di t2 , e 2 al variare dellinclinazione per T = 60, fissati = 0,00001 e = 0,00002.

Quanto detto si riferisce alla sola componente tangenziale della tensione N lungo la corda, ora a
differenza del paragrafo precedente, per quanto detto ad inizio paragrafo, deve essere
considerata anche la componente normale della stessa lungo la corda.
I grafici c e d di figura 2.6 rappresentano le curve relative allindice n2 al variare della
temperatura per gli angoli /10 e /4.
37

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

possibile notare che, cos come per t2, anche nel caso di n2 tutte le curve tendono ad un
valore costante prossimo ad 1, ma con una notevole differenza, le curve a temperatura positiva
si trovano nella parte di piano superiore a n2 = 1, viceversa le curve a temperatura negativa si
trovano interamente nella porzione di piano inferiore.
Leffetto dellinclinazione sullentit della componente normale della tensione diminuisce al
diminuire dellangolo stesso, diventando tanto pi trascurabile quanto pi ci si avvicina alla
condizione di supporti posizionati alla medesima altezza.
I grafici e ed f di figura 2.6 mostrano landamento di 2 al variare della temperatura ancora per i
due angoli /10 e /4.
Il confronto tra i due mostra una evidente influenza della temperatura allaumentare
dellinclinazione.
Tale fenomeno messo in risalto dal grafico b di figura 2.7, dove fissata la differenza di
temperatura (T = 60), si sono realizzate le varie curve al variare dellangolo .
possibile notare che leffetto della temperatura sul sag si risente tanto pi si ha a che fare con
inclinazioni dellelemento via via maggiori.

38

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

2.2.3 Effetti della temperatura sulla lunghezza del cavo


Si conclude il capitolo con unultima considerazione sugli effetti della temperatura sulla statica
dei cavi.
Leffetto della temperatura si traduce a tutti gli effetti, come messo in evidenza finora, in una
deformazione anaelastica che si aggiunge alla ordinaria deformazione elastica espressa dalla
relazione:

dp
1
ds

(2.28)

Da un punto di vista propriamente pi tangibile tale fenomeno messo in risalto nei grafici di
figura 2.3, dove sono rappresentati i profili di tre cavi (caratterizzati da differenti valori di , a
parit di ed ), nei quali si pu notare un rilassamento per ciascuno allaumentare della
temperatura.
In pratica possiamo dire che la presenza di un determinato delta della temperatura va ad influire
direttamente proprio sulla lunghezza del cavo.
Possiamo quindi affermare che inizialmente il cavo dotato di una certa lunghezza L0, si
supponga quindi di fissare tale cavo tra due appoggi fissi, ed in seguito si proceda
allapplicazione di un T. La lunghezza iniziale L0, sar variata in seguito al contributo fornito
da due distinti termini, L e Ld, i quali rappresentano rispettivamente lallungamento dovuto
allazione della temperatura e lallungamento dovuto allazione del peso proprio una volta
fissato lelemento tra i due supporti fissi; in definitiva si distinguer una nuova lunghezza Le
deformata:

Le = L0 + L + Ld

(2.29)

Ora interessante valutare tale nuova lunghezza Le, pertanto necessario conoscere i tre distinti
termini che la compongono, di cui solo gli ultimi due incogniti, ma facilmente determinabili.
Infatti se da un lato la lunghezza L nota, a partire dalla deformazione definita
dallequazione (2.1 b), secondo la relazione (2.30); la lunghezza Ld necessita di unespressione
meno immediata rappresentata dalla (2.31):
L = L0

(2.30)

1
1
1

2
V H 2 + V 2 (V W ) H 2 + (V W ) + H 2 log V + H 2 + V 2 +
1 L0 2
2
2
L =

EA W 1 2
2

H log (V W ) + H 2 + (V W )
2

(2.31)

39

CAPITOLO 2

Effetti della deformazione termica sulla statica

In definita risulta per Le:


1
1
2
V H 2 + V 2 (V W ) H 2 + (V W ) +

1 L0 2
2
Le = p (L0 ) = (1 + )L0 +

1
EA W 1 2
2
+ H log V + H 2 + V 2 H 2 log (V W ) + H 2 + (V W )

2
2

(2.32)
Vista dunque linfluenza della temperatura sulla lunghezza iniziale del cavo, possiamo
affermare che, nel caso in cui al cavo venisse applicata una variazione termica allora questo si
comporter come un cavo equivalente caratterizzato da:
(2.33)

L0 = L0 + L

La deformazione elastica si scrive, in riferimento alla (2.1 a):


N
1 2
s 2
=
=
)
H + (V W
EA EA
L0

1/ 2

(2.34)

Avendo definito la lunghezza L0 si definisce di conseguenza un corrispondente * :

* =

L0 + L0
L

(2.35)

Pi in generale, si consideri il caso in cui non ci si trovi nella situazione particolare di cavo
sospeso tra due appoggi fissi posti alla stessa quota, ma posti ad una quota qualsiasi con il
conseguente insorgere di uninclinazione dellelemento rispetto allorizzontale, allora in tal
caso possiamo scrivere per * :

* =

L0 + L0
cos = (1 + )
L

(2.36)

Nella quale posto langolo pari a zero si riconosce il caso particolare espresso dalla relazione
(2.35).
In ultimo possibile osservare che la predeformazione indicata con 0 si pu scrivere in modo
piuttosto semplice come:

0 =

L0
cos 1 = 1
L

(2.37)

40

CAPITOLO 3
DINAMICA

41

CAPITOLO 3

Dinamica

3.1 LA DINAMICA DEL CAVO SOSPESO

3.1.1 Introduzione alla dinamica del cavo sospeso


Come gi discusso precedentemente nel capitolo 1, si detto quanto sia antico lo studio del
problema di cavo sospeso e come sia stato affrontato con approcci differenti dai vari ricercatori
ed autori che si sono susseguiti nel tempo [3].
Cos come fatto nella statica, anche per la dinamica, si introduce il problema a partire da una
breve descrizione storica sui principali studiosi della dinamica del cavo. I primi ad occuparsi del
comportamento dinamico furono in antichit Pitagora ed i suoi allievi incuriositi dal fenomeno
del suono prodotto dalle arpe.
Le prime leggi che hanno portato ad uno studio concreto furono formulate molto tempo dopo da
Mersenne nel 1636.
Nel 1676 furono Noble e Pigott ad introdurre per la prima volta il concetto di modi di
vibrazione di un cavo sospeso.
Nel tempo si occuparono dello studio della dinamica dei cavi sospesi anche DAlambert,
Eulero, e Daniel Bernoulli. I loro lavori costituirono le basi fondamentali dalle quali Taylor
elabor una teoria matematica del problema nel 1713.
Nel 1820 un contributo molto significativo venne apportato da Poisson, il quale formul le
equazioni generali alle derivate parziali del moto di un cavo sotto lazione di una data forza.
Nel 1820 si era dunque ottenuta la soluzione corretta per le vibrazioni lineari di un cavo, nella
condizione in cui questo aveva le caratteristiche geometriche della catenaria.
Nel 1851 Rohrs, a partire dagli studi svolti da Stokes, ottenne una soluzione approssimata per i
modi simmetrici verticali di vibrazione, nella condizione in cui il sag dellelemento fosse stato
piccolo, ma comunque apprezzabile, per cavo omogeneo. Tale soluzione fu ottenuta proprio a
partire dalle equazioni generali di Poisson.
Nel 1868 Routh forn una soluzione esatta per i modi simmetrici verticali di vibrazione (a cui
associato il moto longitudinale) di un cavo eterogeneo. Come Rohrs assunse la condizione di
cavo inestensibile.
Routh, in seguito ottenne la soluzione anche per i modi antisimmetrici.
Da allora per diversi decenni sembra che fu abbandonato lo studio di tale problema fino ad
arrivare in tempi recenti a Rannie e Von Karman, i quali indipendentemente ripresero lo studio
della soluzione dei modi simmetrici ed antisimmetrici nel piano di un cavo inestensibile, per
arrivare nel 1945 con Vincent ad estendere tale teoria anche al cavo elastico per i modi
simmetrici.
Nella met del 1900 Pugsley formul una teoria semiempirica per la determinazione delle prime
tre frequenze naturali per i modi nel piano.
Sulla base di tale formulazione si alternarono vari ricercatori per estendere a diversi casi tale
trattazione, a partire da Saxon e Cahn che adattarono i risultati di Pugsley anche a casi in cui il
sag non fosse piccolo, a Smith e Thompson che mostrarono come lanalisi poteva essere
adattata anche ai cavi inclinati.
I risultati ottenuti da tali studi portarono a scrivere che il primo modo simmetrico nel piano,
principalmente coinvolgente il moto verticale, per cavo inestensibile e per piccolo sag, avviene
ad una frequenza denominata 1:
42

CAPITOLO 3

Dinamica

1 = 2,86

prima radice diversa da zero di:


tg

Prima di tale risultato si considerava che la prima frequenza del primo modo simmetrico di
vibrazione trasversale di un cavo teso data dalla prima radice di
cos

=0

ovvero

1 = .
Tale diversit nei risultati, circa del 300 per cento, non pu essere risolta tramite analisi ristrette
dallassunzione dellinestensibilit.
Recentemente molti studi analitici hanno dimostrato che lassunzione di cavo elastico risolve
questa ambiguit.
.

43

CAPITOLO 3

Dinamica

3.1.2 Oscillazioni libere di un cavo sospeso. La teoria lineare.


Se un cavo uniforme sospeso tra due supporti fissi posti alla medesima altezza viene sollecitato,
allora in relazione alla figura 3.1, per lequilibrio richiesto che:


2u
dx u
(
)
N
n
m
+
+
=

s
t 2
ds s

2w
dz w
(
)
N
+
n
+
=
m
mg

s
t 2
ds s

(3.1)


v
2v
(
N
+
n
)
=
m
s
s
t 2
In cui u e w sono rispettivamente la componente longitudinale e verticale del moto nel piano,
mentre v la componente fuori del piano, in lingua inglese chiamata anche swinging component
[3]. Con n si indicata invece la tensione addizionale generatasi nellelemento. Tutte le
grandezze richiamate sono funzioni sia del tempo che della posizione.

L/2

Figura 3.1 a) Componenti dello spostamento u, v, w nella configurazione del cavo sospeso sottoposto ad unazione esterna. b).
Componenti dello spostamento nel piano e componenti della tensione.

44

CAPITOLO 3

Dinamica

2u
Si considera trascurabile linerzia relativa alla componente longitudinale m 2 , (se si assume
t
il profilo del cavo poco profondo, moderato sag) si ottiene cos le equazioni (3.2) e (3.3).
Grazie a tele semplificazione e tramite due ulteriori condizioni di seguito riportate sar possibile
operare la condensazione statica:

La configurazione statica di equilibrio rappresentata dal profilo parabolico; del tipo

x x 2
y = 4d .
L0 L0
Da tale condizione deriva che ds dx ovvero N H .
EA
Lo sforzo iniziale trascurabile rispetto allunit per cui
<< 1.
H

2w
2z
2w
+h 2 =m 2
H
x 2
x
t
H

2v
2v
=
m
x 2
t 2

(3.2)

(3.3)

La condensazione statica permette di considerare che la tensione addizionale n, parte della


tensione totale (pari ad n + N), sia invariabile lungo tutto lelemento (deformazione elastica
quasi statica).
Cos come gi fatto per la tensione N anche in relazione alla reazione vincolare orizzontale H si
definisce la componente addizionale h, la quale funzione della sola variabile tempo.
In pratica, la componente addizionale h costituisce la parte dinamica della componente
orizzontale della tensione.
Al primo ordine lequazione del cavo

h(ds / dx )
u dz w
=
+
EA
x dx x
3

(3.4)

Che integrata fornisce

hL0 mg L
=
wdx
EA
H 0

(3.5)

Le equazioni (3.3) e (3.5) costituiscono un sistema di equazioni lineari omogenee in w. Con le


(3.2), (3.3) e (3.5), ottenute in seguito alla condensazione statica, le caratteristiche fondamentali
della teoria lineare delle oscillazioni libere del cavo sospeso possono essere a questo punto
indagate. In pratica si possono elencare tutte le semplificazioni che si ottengono in seguito
allaver introdotto la condensazione statica
45

CAPITOLO 3

Dinamica

Per iniziare, bisogna considerare che il moto oscillatorio disaccoppiato dal moto nel piano,
perch, al primo ordine, non si genera la tensione addizionale.
Tale fenomeno coerente al caso in cui si ha un filo sospeso incernierato ad unestremit, e in
tal caso lunico modo di vibrare sar relativo alloscillazione del pendolo.
In pratica al primo ordine, una sollecitazione che ha componenti fuori dal piano indurr moti
fuori dal piano, e viceversa se la sollecitazione ha componenti solo nel piano indurr moti solo
nel piano, come detto per il caso particolare del pendolo.
Sotto tale condizione geometrica, la componente verticale del moto maggiormente
significativa quando la vibrazione del cavo relativa ad un modo nel piano. Inoltre, sempre per
effetto della condensazione statica, ne consegue che le frequenze longitudinali sono molto
superiori a quelle trasversali,
Lampiezza della corrispondente componente longitudinale del moto sempre
considerevolmente minore dellampiezza del moto verticale. Per questo motivo la relazione
(3.4) adeguata a descrivere il moto longitudinale. Conseguentemente un modo simmetrico nel
piano definito come un modo nel quale la componente verticale del modo simmetrica, e
viceversa per i modi antisimmetrici, in cui tale componente appunto antisimmetrica.

46

CAPITOLO 3

Dinamica

3.1.2.1 Moto fuori dal piano


Il moto oscillatorio, ovvero il moto fuori del piano, viene considerato per primo avendo una
risoluzione meno complessa [3]. Se si considera che v( x, t ) = v( x)e it , dove la frequenza
circolare naturale di vibrazione, la (3.3) si riduce a

d2v
+ m 2 v = 0
dx 2

(3.6)

Inoltre,
le
relative
condizioni al contorno sono rappresentate da v (0) = v (L) = 0, e
permettono di ottenere le frequenze naturali ed i relativi modi associati (equazioni (3.7)):

n =

n
L

H

m

1/ 2

(3.7)
v n = An sin

nx
L

Dove n = 1, 2 ,3, sta ad indicare il primo, il secondo, il terzo modo, rispettivamente, e cos
procedendo. La frequenza naturale del primo modo fuori piano quella pi bassa

47

CAPITOLO 3

Dinamica

3.1.2.2 Moto nel piano

I modi antisimmetrici.
L

Dallequazione (3.5) possibile notare che h = 0 se wdx = 0.


0

I modi di vibrazione che rispettano tale condizione e che pertanto non inducono tensione
addizionale si definiscono modi antisimmetrici.
L

Bisogna per essere prudenti in questo, perch quando molto grande allora wdx 0 per
2

i modi simmetrici, in cui la tensione addizionale generata..


Come anticipato in precedenza i modi antisimmetrici nel piano sono caratterizzati da
componenti antisimmetriche verticali e componenti simmetriche longitudinali; mentre i modi
simmetrici nel piano sono caratterizzati da componenti simmetriche verticali e componenti
antisimmetriche longitudinali.
Nel caso dei modi antisimmetrici nel piano lequazione (3.2) diventa:

2w
+ m 2 w = 0
2
x

(3.8)

Dove stata operata la sostituzione w( x, t ) = w( x)e it .


Lequazione del cavo si riduce ad una condizione di compatibilit geometrica data
dallequazione (3.9):

u dz w
+
=0
x dx x

(3.9)

Dove anche in questo caso stata effettuata la sostituzione u ( x, t ) = u ( x)e it .


Con le condizioni al contorno w (0) = w (L/2) = 0, le equazioni (3.8) e (3.9) sono sufficienti ad
ottenere le frequenze naturali e le componenti modali dei modi antisimmetrici nel piano:

n =

2 n H

L m

1/ 2

(3.10)

Dove n = 1, 2 ,3, sta ad indicare il primo, il secondo, il terzo modo, rispettivamente, e cos
procedendo.
Le componenti verticali modali sono fornite dalla (3.11):
2nx
w n = An sin

(3.11)

Le componenti longitudinali vengono ottenute anche queste a partire dalla (3.9). Tali
componenti sono simmetriche per i modi antisimmetrici.

48

CAPITOLO 3

Dinamica

In seguito alla sostituzione ed integrazione si ottiene:


1 mgL 2 x 2nx 1 cos (2nx / L )
un =
An 1
sin
+

2 H
L L
n

(3.12)

Dove con An stata indicata lampiezza della componente verticale delln-esimo


antisimmetrico modo nel piano, introdotta nellequazione (3.11).
chiaro che le ampiezze delle componenti longitudinali divengono molto piccole tanto pi il
mgL
cavo sia flat
0.
H
Queste componenti hanno alcune propriet peculiari (si veda figura 3.2) perch il massimo
spostamento avviene in corrispondenza di un quarto della lunghezza e non in mezzeria nel caso
della prima componente modale (lo spostamento un minimo locale alla mezzeria).
Inoltre sia la pendenza che lo spostamento sono nulli in mezzeria (L0/2) per la seconda
componente. Questo schema si ripete anche per i modi superiori.
Infatti u n,max / An = mgL/ H [1 (1 / 2 1 / ) / n ] / 2 , cos che il picco dello spostamento
longitudinale non pi della met della componente verticale al limite raggiunto per il cavo
nella condizione di flat-sag.
Gli studi di Luongo e Rega indicano che le caratteristiche essenziali dei modi antisimmetrici nel
piano sono stati conservati con uneccezione.

a) prima componente modale simmetrica


longitudinale

b) seconda componente modale simmetrica


longitudinale

Figura 3.2 Componenti longitudinali e relative componenti verticali (tratteggiate) dei primi due antisimmetrici modi nel

piano..

49

CAPITOLO 3

Dinamica

Luongo e Rega affermano che una distribuzione antisimmetrica della tensione addizionale h (x)
L

possibile, in modo tale che h( x )dx = 0.


0

Ci si ottiene se si considera lequazione del moto longitudinale:

h
2u
2u
= H 2 + m 2
x
x
t

(3.13)

o anche

2u

h
= H 2 + m 2 u
x
x

quando si rimuove il tempo. In seguito alla sostituzione e allintegrazione, si ottiene:

h n (x )
mgL An 2 x
2nx
=
n 1

+ sin

H
L
H L
L

(3.12)

I modi simmetrici.

Nel caso dei modi simmetrici in piano, la tensione addizionale indotta ed sostanzialmente
costante con la lunghezza, lequazione (3.2) diviene cos:

2w
mg
h
+ m 2 w =
2
H
x

(3.15)

La soluzione della (3.15) rappresentata dalla:

w=

h

1 tg sin ( x ) cos ( x )
2

2

(3.16)

Dove w = w / mgL2 / H , x = x / L , h = h / H , e = L / (H / m ) , e il suo valore specifica la


particolare (simmetrica) componente modale verticale. Sono state operate in tal modo delle
adimensionalizzazioni. Come facile notare le frequenze naturali (adimensionalizzate) sono
incognite e quindi necessario ottenere una relazione per la loro determinazione.
Usando ora la relazione (3.5) possibile eliminare h e ottenere la seguente equazione
trascendentale da cui si ottengono le frequenze naturali dei modi simmetrici nel piano:
tg

4

2 2

1/ 2

(3.17)
50

CAPITOLO 3

Dinamica

Dove 2 = (mgL0 / H ) L0 / (HL0 / EA) . Tale parametro definito parametro di Irvine, un


parametro fondamentale nella dinamica dei cavi sospesi, e dipende dalle propriet meccaniche e
geometriche dellelemento. Pu essere espresso anche in funzione della grandezza denominata
2

d
EA d
ratio of span rappresentata dal rapporto nel seguente modo 2 = 64
. Dove d
H L0
L0
rappresenta il sag ed L0 la lunghezza del cavo
In termini di ordine di grandezza, si individuano tre range del parametro di Irvine:

2 < 1, condizione di taut string; con tale termine si indica un particolare profilo del
cavo caratterizzato da un piccolo valore del parametro geometrico ratio of span, cio il
sag piccolo rispetto alla lunghezza del cavo.

d
1 < 2 < 103 circa, condizione di caso sospeso 1 / 40 .
L0

2 >> 1, condizione di cavo inestensibile.

Lequazione (3.17) riveste un ruolo fondamentale nella teoria del cavo sospeso. Notare come sia
presente solo questo unico parametro indipendente.
Tale dipendenza delle frequenze naturali per i modi simmetrici da 2 rappresentata attraverso
la figura 3.3 di seguito riportata.
Quando 2 molto grande il cavo si pu considerare inestensibile e ne deriva che lequazione
(3.17) si riduce semplicemente a
tg


=
2 2

(3.18)

La (3.18) lequazione trascendentale data per la prima volta da Rohrs nel 1851. Le radici sono
date da = (2n + 1) 1 4 /((2n + 1) 2 2 , con n = 1, 2, 3,

Dallaltro lato invece, quando il valore di 2 relativo al profilo di taut string, le radici
dellequazione trascendentale per le frequenze naturali dei modi simmetrici sono rappresentate
da = (2n 1) con n = 1, 2, 3,
Come si nota dalla figura 3.3 infatti, se 2 < 1 oppure 2 >> 1, neanche i modi simmetrici
dipendono dal parametro di Irvine. In tal caso infatti lequazione trascendentale per il calcolo
delle frequenze diventa semplicemente la (3.18) come detto.
La condizione di inestensibilit sposta di circa 2 le radici, cio le frequenze naturali, ottenute
dallequazione governante per i modi simmetrici per il caso di filo teso, dalla prima radice
diversa da zero data dallequazione (3.17) posizionata tra /2 e 1.43, dalla seconda radice
compresa tra 3/2 e 2.46, e cos via. Tali valori dipendono da 2 .

51

CAPITOLO 3

Dinamica

b 1/

Figura 3.3 prime quattro frequenze naturali di un (flat-sag) cavo sospeso: (a) primo modo simmetrico nel piano, (b)
primo modo antisimmetrico nel piano, (c) secondo modo simmetrico nel piano, (b) secondo modo antisimmetrico
nel piano.

w
Figura 3.4 Soluzione grafica per la prima radice
dellequazione (3.17). Nel grafico = b1

Figura 3.5 Possibili forme per la componente verticale

del primo modo simmetrico nel piano w1 .

52

CAPITOLO 3

Dinamica

Come si nota dalla figura 3.4, in cui riportata la soluzione grafica dellequazione (3.17) per la
prima radica, possibile in relazione al primo modo appunto distinguere tre intervalli
fondamentali:
1 se 2 < 42, la frequenza del primo modo simmetrico minore della frequenza del primo
modo antisimmetrico. La componente verticale del primo modo simmetrico non ha nodi interni
(figura 3.5 a).
2 se 2 = 42, allora in quel punto le frequenze di questi modi sono uguali. La componente
modale verticale tangenziale al profilo ai supporti. Per tale valore di 2 si ha il crossover
(figura 3.5 b). In tale punto di intersezione denominato appunto punto di crossover, avviene la
risonanza tra i due modi coinvolti nella sovrapposizione dato che in quel punto il modo
simmetrico e antisimmetrico hanno, come detto, la stessa frequenza.
3 se 2 > 42, la frequenza del modo simmetrico in tal caso grande, e ci sono due nodi
interni (figura 3.5 c).
Da questo studio si vide che quando 2 prossimo a 42 il cavo vibra in modo simmetrico e
dopo salta ad un antisimmetrico modo.
I risultati di ci vennero ottenuti da Ramberg e Griffin basandosi sugli studi condotti
precedentemente da Richardson.
Si pu inoltre notare che quando 42 < 2 < 162 sia il primo che il secondo modo simmetrici
presentano due nodi interni.
Inoltre quando 2 = 162 la frequenza del secondo modo simmetrico uguale alla frequenza
del secondo modo antisimmetrico.
Le componenti modali longitudinali associate sono ottenibili con una leggera maggiore
difficolt.
Per tali componenti modali longitudinali possibile scrivere, in modo simile a quanto fatto per
lequazione (3.16):
u=

h
2

2 L

1
1


2 x (1 - 2x )1 - tg sin ( x ) cos( x ) x - tg (1 cos( x ) sin ( x )

2
2
Le 2

(3.19)

2
Dove u = u / (mgL / H )(mgL2 / H ) , ed L x = L x + (mgL / H ) x - 2x 2 + 4 x 3 / 3 .
8

Tali componenti modali longitudinali sono antisimmetriche, dalle (3.19) e (3.4) si evince che lo
spostamento longitudinale sono sempre zero e diverso da zero in mezzeria (midspan),
rispettivamente.

53

CAPITOLO 3

Dinamica

3.1.3 Oscillazioni libere di un cavo inclinato.


In questo paragrafo si estendono i concetti ed i risultati ottenuti precedentemkente nel caso di
cavo sospeso tra supporti fissi posti alla medesima quota ad un livello di generalit superiore per
una generica inclinazione dellelemento rispetto allorizzontale.
Le equazioni da utilizzare non possono essere direttamente prese dal problema del cavo
orizzontale e ci dovuto a motivi geometrici. Finora si erano considerati gli assi diretti
orizzontalmente e verticalmente, ora necessario operare una trasformazione del sistema di
coordinate, cos si considera x* per misurare la distanza lungo la corda dal supporto A (vedi
figura 3.7), e z* misura la distanza relativamente al profilo dalla corda perpendicolarmente ad
esso [3]. Ad utilizzare un simile approccio fu Dean che si occup di studiare tale situazione.

x* = x sec + z sin
z* = z cos
L* = L sec
H * = H sec

Figura 3.7 Cambiamento del sistema di coordinate

In seguito al cambiamento di coordinate lecito scrivere.

z* =

x * (1 x * )1 * (1 2 x * )
2
3

(3.20)

Dove z * = z * / (mgL* cos / H * ) , x * = x* / L* ed * = mgL* sin / H * .


Si considera che * sufficientemente piccolo nel caso in cui il profilo e rappresentato da una
parabola. Per lo studio delle vibrazioni libere si procede con la linearizzazione, con uno
sviluppo in serie al primo ordine, pertanto il moto fuori dal piano indipendente dal moto nel
piano. In modo simile al caso particolare di supporti posti alla medesima altezza si ottiene nel
caso generale per le frequenze naturali dei modi fuori dal piano che:

*n = n

(3.21)

e per i modi antisimmetrici nel piano che:

*n = 2 n

(3.22)

con n = 1, 2, 3,.
54

CAPITOLO 3

Dinamica

mentre le frequenze naturali dei modi simmetrici nel piano non risultano subito note, esse
rappresentano le radici dellequazione trascendentale (3.23):

4
tg
=
2 *
2
2 * 2

con

(3.23)

* = * L* / (H * / m )1 / 2

* 2 = (mgL* cos / H * )2 (L* / HLe* / EA)

nella

quale

Le* = L* 1 + (mgL* cos / H * ) / 8 .


Le equazioni trovate sono di applicabilit generale e contengono il caso particolare affrontato in
precedenza per nullo.
2
Dallaltro lato quando linclinazione = 90, allora * = 0, e i risultati sono relativi al caso di
taut string.
chiaro che in tal caso la tensione del cavo deve essere molto superiore al peso dello stesso
altrimenti il filo tenderebbe allunico supporto finale.
2

55

CAPITOLO 3

Dinamica

3.1.4 Lenergia cinetica e lenergia potenziale


Si considerino le oscillazioni libere nella forma:

w ( x, t) =

h

1 tg sin ( x ) cos ( x )e i ( t + )
2

2

con

(3.24)
)

h (t ) = he i (t + )
dove rappresenta langolo di fase. Lenergia potenziale e lenergia cinetica si scrivono
rispettivamente:
2

1
1
1 w
1
dx + h wdx
V =
2 0 t
2 0

(3.25)

1
1 w
dx
T =
2 0 t

Con le sostituzioni opportune e in seguito allintegrazione si ottiene:


Ve =

h 8
16 2


tg
2
h 4 2
Vg =
+
16 2

(3.26)


tg
2
h 12 2
T = Ve + Vg =
+
16 2

Le tre equazioni rappresentano rispettivamente lenergia di deformazione, lenergia potenziale


gravitazionale e lenergia cinetica.

56

CAPITOLO 3

Dinamica

Il rapporto

2

3

Ve
=
2
V

tg

2
1 + 2
12

(3.27)

ha il suo maggior valore pari a 2/3 quando =2j , con j = 1, 2, 3, quando avviene la
sovrapposizione modale (crossover).
Cos in generale, dellenergia potenziale totale tenuta dal cavo sospeso, al pi due terzi possono
andare nellenergia di deformazione [3].

57

CAPITOLO 4
EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA
SULLA DINAMICA

58

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.1 EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA SULLA DINAMICA

DELLA TRAVE

4.1.1
.1.1 Loscillatore semplice

Un elemento strutturale pu essere schematizzato come una massa collegata a un supporto


rigido mediante organi a deformabilit concentrata (molle e smorzatori che simulano il
comportamento della struttura) che soggetta ad un sistema di forze variabili nel tempo subir
accelerazioni e spostamenti.

Figura 4.1 Schema delloscillatore semplice smorzato, soggetto ad una forza esterna p(t).

In relazione alla figura 4.1, si definiscono, con v(t) lo spostamento della massa m in seguito
allazione della forza esterna p(t), con f I (t ) , f D (t ) e f S (t ) si indicano rispettivamente la forza
di inerzia, la forza viscosa e la forza elastica. Per lequilibrio lecito scrivere:

f I ( t ) + f D ( t ) + f S (t ) = p ( t )

(4.1)

Come possibile notare la forza agente nella direzione dello spostamento consentito v(t)
rappresentata dai carichi esterni (forzante p(t)) e le tre restanti forze sono forze resistenti.
La forza di inerzia vale
f I (t ) = mv&&(t )

(4.2)

mentre la forza elastica e la forza viscosa valgono rispettivamente:

f S (t ) = kv (t )

(4.3)

f D (t ) = cv& (t )

(4.4)

59

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Per il calcolo delle oscillazioni libere in assenza di smorzamento si ha:

v&&(t ) +

k
v (t ) = 0
m

(4.5)

con

0 =

k
m

(4.6)

pulsazione o frequenza naturale del sistema.

60

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.1.2 La trave di Eulero Bernoulli. Statica

4.1.2.1 Ipotesi cinematiche nel modello di trave di Eulero - Bernoulli


Per tale modello di trave il legame costitutivo esprimibile nel seguente modo:
N = EA
=0

(4.7)

M = EI

Il legame costitutivo del tipo elastico lineare, con la condizione che = 0, annullando gli
scorrimenti, in tal modo le sezioni restano ortogonali alla linea dasse.
Si hanno cio due ipotesi fondamentali:
1. conservazione delle sezioni piane, per cui le sezioni rette della trave rimangono piane
anche a deformazione avvenuta;
2. assenza di scorrimenti nella trave, per cui le sezioni rette, a deformazione avvenuta,
rimangono ortogonali allasse deformato.
In conseguenza di tale ipotesi le due funzioni che governano la cinematica della trave sono lo
spostamento assiale u e quello trasversale v dellasse della trave, mentre la rotazione della
sezione nota a partire dallo stesso spostamento trasversale v.

= tg 1 v
y

u(x)

v(x)

(x)
x

Figura 4.2 Schema di trave. Si sono messi in evidenza i vettori dello spostamento, in un riferimento cartesiano x,y come in
figura. Si scelta una convenzione per la quale lo spostamento v(x) diretto verso lalto.

Tramite lintroduzione di una terza ipotesi:


3. piccoli spostamenti
si ha che la rotazione della sezione data pi semplicemente da:

= v

(4.8)
61

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Passando alla deformazione si ha:


deformazione = 0 , deformazione estensionale = u , curvatura = v , dato che = .

4.1.2.2 Equazione differenziale della linea elastica, per la trave di Eulero Bernoulli :
Lobiettivo di determinare gli spostamenti di tutti i punti di una trave, in modo da conoscere la
sua configurazione deformata, e per quanto detto sufficiente conoscere gli spostamenti della
linea dasse della trave (inoltre se la trave un elemento snello trascurabile leffetto del taglio
sulla deformazione). Nel piano gli spostamenti significativi sono u, v, .
Lo spostamento assiale u dipende da N:
x

u ( x) =

EA dx + u (0)

(4.9)

mentre la curvatura dal momento flettente:


1 M ( x)
=
r
EI
cio
M ( x)
=
EI

(4.10 a)

(4.10 b)

Dove
d 1
= =
dx r
e
dv
= v = v =
dx

(4.11 a)

(4.11 b)

Se si sostituisce nella (4.10 a) la (4.11 b) si ottiene:


d 2 v M ( x)
M ( x)
=
v =
2
EI
EI
dx

(4.12)

Se si considera la presenza di un carico distribuito p, per convenzione diretto verso lalto,


lequilibrio del concio di trave :

62

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

p dx
T+

M+

m d2x/dt2

Figura 4.3 Equilibrio del concio di trave, soggetto allazione di un carico distribuito p

I valori di T + ed M + sono rispettivamente:

T + = T + dT

(4.13 a)

M + = M + dM

(4.13 b)

In relazione alla figura dallequilibrio statico si ottiene:

equilibrio alla traslazione:


-T + pdx + T + dT=0

ovvero

dT = - pdx

(4.14 a)

equilibrio alla rotazione:


-M + M + dM + Tdx + px2/2 = 0

ovvero

dM = -Tdx al primo ordine

(4.14 b)

Da cui si ricavano le fondamentali relazioni tra il carico p, lo sforzo di taglio T ed il momento


flettente M:
dT
= pq
dx

(4.15 a)

dM
= T
dx

(4.15 b)

Pertanto dalla (4.12) si ottiene


EIv = p

(4.16)

63

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.1.2.3 Equazione differenziale della linea elastica, per la trave di Eulero


Bernoulli, con deformazione termica :
Si definiscono le seguenti grandezze:
T = variazione (in aumento) della temperatura
= coefficiente di dilatazione termica
h = altezza della trave (altezza sezione rettangolare)

-T

+T

v(x)

-T

+T

Figura 4.4 Schema di trave in presenza di deformazione termica

In tal caso conveniente trattare il problema a partire dalla scrittura della curvatura totale tot ,
somma di due distinti contributi, la curvatura elastica , gi definita nei precedenti paragrafi del
capitolo, e la curvatura termica :

tot = +

(4.17)

In cui:

M ( x)
EI

2 T
h

(4.18 a)

(4.18 b)

A partire dalle stesse relazioni del capitolo precedente possibile scrivere:

T = p

(4.19 a)

M = T

(4.19 b)
64

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Derivanti come si visto in precedenza dallequilibrio del concio di trave soggetto allazione di
un carico distribuito p.
Se si deriva una volta la (4.19 b) si ottiene:

M = T

(4.20)

E sostituendo in questultima la (4.19 a) si ottiene:


(4.21)

M = p
Come noto dalla (4.12) si ha che:

(EI ) =

(4.22)

Dalla (4.17) si ottiene sostituendo:

[EI ( tot )] =

(4.23)

Inoltre essendo:
(4.24)

v = tot
e

v =

M 2 T

EI
h

(4.25)

allora in definitiva si ottiene sostituendo la (4.25) nella (4.23):


2 T
EI v h

= p

(4.26)

65

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.1.3 La trave di Eulero Bernoulli. Dinamica


Da quanto visto nel paragrafo 1.1.1, relativamente al caso specifico di oscillatore semplice, si
pu affermare che aggiungendo le forze dinerzia alle altre forze presenti sul sistema in
movimento si produce equilibrio.
Lobiettivo di questo paragrafo allora quello di estendere i risultati della statica
precedentemente ottenuti per il modello di trave di Eulero Bernoulli anche al caso della
dinamica.
In modo del tutto simile a quanto fatto per la statica, si considera lequilibrio del medesimo
concio di trave, con laggiunta in tal caso della forza dinerzia, come mostrato dallo schema in
figura 4.5.

p dx
T+

M+

m dd22x/dt
v/dt22
m

T
dx

Figura 4.3 Equilibrio del concio di trave. Si nota lintroduzione della forza dinerzia.

In relazione alla figura 4.5, possibile scrivere:


(4.26)

T = p + v&&

In cui con il puntino al solito si indicata la derivata rispetto al tempo, nel caso particolare dello
spostamento d 2v / dt 2 = v&&
In modo del tutto simile a quanto fatto per la (4.20) e per la (4.21) nel paragrafo precedente si
pu scrivere:
(4.27)

M = p v&&

Seguendo gli stessi passaggi gi affrontati dallequazione (4.22) alla (4.26), si ottiene:

2 T
v&& + EI v
h

= p

(4.28)

66

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.1.3.1 La formulazione variazionale. Applicazione alla trave di Eulero


Bernoulli.
Cos come visto nel precedente paragrafo (1.1.1 Loscillatore semplice), aggiungendo le forze
dinerzia alle altre forze presenti sul sistema in movimento si produce equilibrio. In tal modo
sostanzialmente possibile passare dallambito della statica a quello della dinamica. Anche per
quanto concerne la formulazione variazionale, richiesto lintroduzione di un nuovo strumento
per poter affrontare problemi di dinamica, il Principio di Hamilton [4]:
il moto di un sistema dinamico sottoposto a forze conservative rende stazionaria la funzione:
t2

H = [T (t ) U (t )]dt

(4.29)

t1

rispetto a tutti i moti cinematicamente ammissibili che conducono il sistema dalla posizione
iniziale a quella finale nello stesso intervallo di tempo [t1, t2]. Nella (4.29) H lHamiltoniana
del sistema (anche detta energia totale), U lenergia potenziale totale e T lenergia cinetica
definita come
2

1 v
1
T = dx = (v& ) dx
2 0 t
20
L

(4.30)

In relazione allenergia potenziale totale possibile distinguere due differenti contributi,


essendo la stessa energia potenziale totale somma dell'energia elastica U e e dell'energia
potenziale dei carichi U p :
U = Ue +U p

(4.31)

in tal caso per la trave di Eulero Bernoulli:


2

L
L
2v
1
1
U e = EI 2 dx = EI (v ) dx
2 0 x
20

(4.32)

Mentre
L

U p = pvdx

(4.33)

Assegnate le posizioni in t1 e t2, allora la condizione di stazionariet si scrive:


t2

H =

[T (t ) U (t )]dt = 0

(4.34)

t1

67

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Lequazione (4.34) scritta, in particolare per la trave di Eulero Bernulli, rappresentata dalla:
2
L
L
1 L 2 v 2

1 v

dt = 0

EI
dx
+
pv
dx
+

dx

t1 2 0 x 2
0

2 0 t

t2

(4.35)

La variazione dell'energia elastica si calcola come:


L

U e = EI (v )v dx

(4.36)

Integrando per parti una volta:


L

U e = EIv v dx +[EIv v ]L0

(4.37)

Integrando per parti una seconda volta:


L

U e = EIv vdx +[EIv v ]L0 [EIv v ]L0

(4.38)

Per quanto concerne lenergia cinetica si pu scrivere la sua variazione come:


L

T = (v& )v&dx

(4.39)

Integrando per parti si ottiene:


L

T = (v&&)vdx

(4.40)

Applicando quindi la condizione di stazionariet, ne segue, per l'arbitrariet della variazione v ,


che dovr essere soddisfatta la seguente equazione differenziale:

v&& + EIv = p

(4.41)

nell'intervallo [0, L]. I termini tra parentesi quadre nellequazione (4.38) forniscono le
condizioni al contorno.
Lequazione (4.41) si riferisce al caso in cui ci si trovi in presenza di un carico esterno p,
altrimenti si ottiene semplicemente:

v&& + EIv = 0

(4.42)

68

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.1.3.2 La formulazione variazionale. Applicazione alla trave di Eulero


Bernoulli, con deformazione termica
Con deformazione termica , lenergia potenziale totale si scrive:
L

1
2
U t = EI ( tot ) dx pvdx
20
0

(4.43)

In cui si riconosce il termine elastico:


L

Ue =

1
2
EI ( tot ) dx

20

(4.44)

Avendo definito la elastica in tal modo nella (4.17).


Se si sviluppa il quadrato nella (4.44) possibile scrivere:
L

Ue =

1
1
2
2
EI ( ) dx EI dx + EI ( ) dx

20
20
0

(4.45)

Poich lenergia potenziale elastica denita a meno di una costante inessenziale, possibile
scrivere:
L

1
2
U e = EI dx + EI ( ) dx
20
0

(4.46)

Il secondo integrale al secondo membro nellultima equazione stato incontrato gi in


precedenza, mentre per il primo integrale che chiameremo U si ottiene:
L

U = EI v dx

(4.47)

in cui con U si indicata la sua variazione.


Integrando per parti si ottiene:
L

U = EI vdx + EI ( ) v
0

(4.48)

Scrivendo la deformazione termica come

2 T
h

(4.49)

e imponendo la stazionariet dellequazione (4.35) si ottiene, considerando anche i contributi


del secondo integrale al secondo membro nellequazione (4.46) e dellenergia cinetica offerti
dalle (4.38) e (4.40), ne segue, per l'arbitrariet della variazione v , che dovr essere soddisfatta
la seguente equazione differenziale
69

CAPITOLO 4

v&& + EI v

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

2 T
= p
h

(4.50)

nell'intervallo [0, L].


Si nota che tale equazione (4.50) la stessa equazione ottenuta con approccio diretto nel
paragrafo 4.1.2.3.

70

CAPITOLO 4

4.2 DINAMICA
TERMICA

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

DEL

CAVO

SOSPESO

CON

DEFORMAZIONE

4.2.1 Le equazioni del moto


La dinamica di un cavo sospeso posizionato fra due supporti posti alla stessa quota ad una
distanza L viene studiato attraverso un modello monodimensionale continuo in cui vengono
introdotte le ipotesi di rigidezza essionale, torsionale ed al taglio nulle. Prima di ricavare le
equazioni del moto viene denita, secondo la formulazione lagrangiana, la deformazione assiale
del cavo, nel passaggio dalla congurazione statica a quella attuale (dinamica) C attraverso la
seguente relazione:

ds ds s
ds s

(4.51)

dove ds s e ds indicano qui lelemento di lunghezza innitesima rispettivamente nella


congurazione di equilibrio statico e di equilibrio dinamico.

Figura 4.4 Configurazioni statica e dinamica del cavo sospeso

possibile dimostrare geometricamente che valgono le seguenti relazioni:


ds = ( dx + du ) 2 + ( dy + dv ) 2 + dw 2

ds s = ( dx ) 2 + ( dy ) 2

(4.52)

(4.53)

di cui la seconda delle due stata gi introdotta nei capitoli riguardanti la statica del cavo
sospeso tra supporti fissi.
Con du , dv , dw si sono indicati gli incrementi di spostamento nella direzione orizzontale nel
piano, verticale nel piano e orizzontale fuori dal piano. Poniamo inoltre:
z = ds 2 = dx 2 + du 2 + 2 dxdu + dy 2 + 2 dydv + dv 2 + dw 2

(4.54 a)
71

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

z 0 = ds 0 = dx 2 + dy 2

(4.54 b)

Per z z 0 si ha lo sviluppo di Taylor:


z =

z0 +

1
z0

( z z 0 ) + ( z z 0 ) 2

(4.55)

Assumiamo la congurazione istantanea C adiacente a quella di equilibrio statico Cs e


consideriamo che valga lipotesi ds s dx .
Sostituendo la (4.54 a) e la (4.54 b) nella misura di deformazione assunta (4.51) ed ipotizzando
2
che (u ) << u , (ipotesi di Biot), otteniamo la seguente espressione per la deformazione assiale:

= u + y v +

1
(v)2 + 1 (w)2
2
2

(4.56)

A questo punto per ricavare le equazioni del moto sar necessario eettuare alcune ipotesi gi
discusse nel capitolo 3. Assumiamo, come ipotesi di partenza, che la congurazione di
equilibrio statico sia approssimabile attraverso lequazione della parabola:

x x 2
y = 4 d ( T )
L L

(4.57)

dove d (T ) il valore assunto dalla funzione y del cavo in mezzeria (x = L/2). Questa ipotesi
valida per cavi con piccoli rapporti freccia/luce d/L< 1/8 . Notare che, a differenza del capitolo
3, d funzione della variazione di temperatura. Nello studio della statica del cavo sospeso con
deformazione termica (capitolo 2) si infatti visto come la presenza del T influisca
fondamentalmente sulla tensione del cavo N (ovvero su H per cavo orizzontale) e inoltre proprio
sul profilo del cavo y, da cui lesigenza di esprimere d in funzione della variazione di
temperatura.
Inoltre possiamo pensare che ds s dx e che N H , ovvero che la variabile curvilinea si possa
pensare coincidente con la variabile longitudinale e che la tensione presente nel cavo come
reazione alle forze statiche agenti sullo stesso sia costante lungo il cavo (N(s) = cost) ed
approssimabile alla componente orizzontale della reazione agli appoggi. In condizioni di
equilibrio statico tale componente, come visto gi nei capitoli trattanti la statica del cavo, si
visto essere pari a H = mgL2/8d.
Unaltra ipotesi che viene fatta quella di considerare il rapporto H/EA<<1.
A seguito di tali ipotesi si ricaveranno le equazioni del moto attraverso il principio di Hamilton
esteso, il quale afferma che:
Fra tutti i moti variati sincroni (che si svolgono nello stesso intervallo di tempo), tra le stesse
congurazioni iniziali e nali (moti sincroni tra estremi fissi), i moti naturali sono caratterizzati
dalla condizione di rendere nulla la variazione del funzionale di azione Hamiltoniana (ovvero
rendere stazionaria lazione Hamiltoniana)
t2

H =

[T (t ) U (t )]dt = 0

(4.58)

t1

dove T e U sono rispettivamente lenergia cinetica e lenergia potenziale totale del sistema.

72

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Nel funzionale di azione Hamiltoniana lenergia cinetica si ottiene integrando la densit lineare
di energia cinetica sullintera lunghezza L.
L

T=

1
( mu& 2 + mv& 2 + mw& 2 ) dx
2 0

(4.59)

Come possibile notare si integrato in dx avendo assunto tra le ipotesi che dx ds .


Lenergia potenziale totale si ottiene integrando la densit lineare di energia potenziale totale
L

U=

1
2
EA( + s ) dx pu u + ( pv + p g )v + pw w dx

20
0

(4.60)

Immaginando lelemento soggetto oltre che al peso proprio p g = mg , anche ad un sistema di


carichi distribuiti pu , p v , p w . Inoltre la deformazione del cavo nella configurazione
dinamica C mentre s la deformazione elastica del cavo nella configurazione statica Cs. Come
detto infatti il cavo nella configurazione dinamica viene risolto a partire dalla sua
configurazione statica Cs, cos come nella statica stessa il punto di partenza era stata la
configurazione naturale dellelemento C0. Pertanto nel risolvere la (4.60) avremo che la
deformazione relativa alla configurazione naturale ovviamente nulla, mentre quella statica
nota, risultando che s = s ,tot
Quindi dalla (4.60) prendendo, per il momento, in considerazione solamente lenergia
potenziale elastica, si scrive:
L

1
2
U e = EA( + ( s ,tot ) ) dx
20

(4.61)

Sviluppando il quadrato allinterno dellintegrale, trattandolo come un quadrato di un binomio si


ottiene:
L

1
1
1
2
U e = EA 2 dx + 2 EA(( s ,tot ) )dx + EA(( s ,tot ) ) dx
20
20
20

(4.62)

Come gi visto nellapplicazione alla trave di Eulero Bernoulli, lenergia potenziale elastica
2
denita a meno di una costante inessenziale. Il termine (( s ,tot ) ) costante, per cui possiamo
fin da ora eliminare il terzo integrale della (4.62) dove si riconosce tale termine, in quanto la sua
variazione successivamente sar nulla.
Inoltre la deformazione elastica s ormai nota, avendo gi nel capitolo 2 risolto la statica del
cavo con deformazione termica, ed infatti si era ottenuto dallequazione (2.1 a) che:

s ,tot

) = N / EA

(4.63)

Come gi detto relativamente allequazione (4.57) in relazione al profilo del cavo, anche in tal
caso lintroduzione della (4.63) sta a sottolineare che per N , in realt si intende N(T). Dalla
statica del cavo con deformazione termica si erano ottenute le equazioni che mostravano proprio
la dipendenza della tensione nel cavo dalla variazione della temperatura, rappresentate dalle
equazioni (2.15) (2.18).
73

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Pertanto in definita possibile scrivere per la (4.62):


L

Ue =

1
1
EA 2 dx + 2 Ndx

20
20

(4.64)

Ora scriviamo la variazione dellenergia potenziale elastica.


L

U e = Ndx +
0

1
EA dx
2 0

(4.65)

Della deformazione nota la sua espressione dalla (4.56), e allora la sua variazione
rappresentata dalla:

= u + y v + v v + ww

(4.66)

Sostituendo nella (4.65):

U e = Nu dx + Ny vdx + Nvvdx + Nwwdx +

(4.67)

+ EAu dx + EA yvdx + EA vvdx + EAwwdx


0
0
0
0

Integrando per parti si ottiene:


L
L
L

U e = Ny vdx + Nvvdx + Nwwdx +


0
0
0

L
L
L
L

EA udx + EA(y ) vdx + EA(v) vdx + EA(w ) wdx +


0
0
0
0

L
L
L
L
L
L
+ [Nydv ]0 + [Nvdv ]0 + [Nwdw ]0 + [EAu ]0 + [EA vv ]0 + [EA ww]0

(4.68)

Se si considera la variazione dellenergia potenziale totale:


L
L
L

U = Nyvdx + Nvvdx + Nwwdx +


0
0
0

L
L
L
L

EA udx + EA(y ) vdx + EA(v) vdx + EA(w) wdx +


0
0
0
0

(4.69)

( puu + ( pv + p g )v + pww )dx +


0

+ [Nyv ]0 + [Nvv ]0 + [Nww]0 + [EA u ]0 + [EAvv ]0 + [EA ww]0


L

74

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

A questo punto la variazione del funzionale dellazione hamiltoniana, a partire dallultima


equazione e integrando per parti anche lenergia cinetica, risulta, raccogliendo nelle variazioni
degli spostamenti u , v e w :

H = [mu&& EA pu ]udx dt +
t1 0

t2

t2 L

+ mv&& Ny Nv (EA(y ) + EA(v)) pv p g vdx dt +

t1 0

&& Nw EA(w) pw wdx dt +


+ mw

t1 0

t2

(4.70)

t2

+ [[Nv + EAv + EAy ]v ] dt +


t1

t2

t1

+ [[Nw + EAw ]w] dt


Da cui, imponendo lannullamento della H (stazionariet dellazione hamiltoniana),
discendono le equazioni del moto

mu&& EA p u = 0

(4.71 a)

mv&& Hv (EA(y ) + EA(v )) p v = 0

(4.71 b)

&& Hw EA(w) p w = 0
mw

(4.71 c)

In cui come possibile notare si sostituita alla N la H, perch come detto nelle ipotesi iniziali
N H , ed inoltre si sono semplificati i due termini Ny e p g perch uguali e contrari.
Ovviamente per quanto detto in precedenza per H si intende ovviamente H(T), in seguito
allintroduzione della (4.63).
Le condizioni al contorno sono rappresentate da:

u (0) = 0

v ( 0) = 0

w( 0 ) = 0

u ( L) = 0

v( L) = 0

w( L ) = 0

(4.72)

75

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.2.2 Condensazione della variabile longitudinale.


Nel Capitolo 3 si trattata la teoria della dinamica del cavo sospeso e si era introdotta la
condensazione statica.
Prima di applicare tale semplificazione conveniente richiamare le ipotesi fondamentali che la
caratterizzano:

Si assume il profilo del cavo poco profondo (rapporti freccia/luce d/L< 1/8)

La configurazione statica di equilibrio rappresentata dal profilo parabolico; del tipo


x x 2
y = 4d . Da tele condizione deriva che ds dx N H . Dove H la
L0 L0
componente orizzontale della tensione pari alla reazione vincolare allappoggio.

EA
Lo sforzo iniziale trascurabile rispetto allunit per cui
<< 1.
H

Sotto tali ipotesi possibile considerare trascurabile linerzia relativa alla componente
longitudinale mu&& .
Sotto le semplificazioni considerate possiamo dire che il moto oscillatorio disaccoppiato dal
moto nel piano.
In pratica una sollecitazione che ha componenti fuori dal piano indurr moti fuori dal piano, e
viceversa se la sollecitazione ha componenti solo nel piano indurr moti solo nel piano, cio
come se si considerasse un filo sospeso incernierato ad unestremit, allora in tal caso lunico
modo di vibrare sar quello delloscillazione del pendolo.
Inoltre la componente verticale del moto maggiormente significativa quando la vibrazione del
cavo relativa ad un modo nel piano; e ancora, le frequenze longitudinali del moto sono sempre
superiori a quelle trasversali del moto. Lampiezza della corrispondente componente
longitudinale del moto sempre considerevolmente minore dellampiezza del moto verticale (in
un moto nel piano).
Come conseguenza del procedimento di condensazione statica della variabile longitudinale, si
ha che lequazione del moto (4.71 a) trascurando i termini dinamici, si riduce semplicemente a:

EA = 0

(4.73)

La cui soluzione rappresentata da:

= u + y v +

1
(v )2 + 1 (w)2 = e(t )
2
2

(4.74)

Cio la deformazione longitudinale assume in un determinato istante valore costante lungo tutta
la lunghezza del cavo.
In pratica per effetto della condensazione statica, si ha che la deformazione longitudinale non
dipende dal tempo direttamente, ma vi dipende in maniera costante.

76

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Integrando lungo x la (4.74) si ottiene:


x

1
(w)2 dx
2

(4.75)

1
1

2
2
e(t ) x = [u ] + y v + (v ) + (w) dx
2
2

(4.76)

e(t )dx = u + y v + 2 (v )
0

Si ottiene quindi:
x

L
0

In particolare per x = L:

u ( L ) u (0) 1
1
1
2
2
+ y v + (v ) + (w ) dx
L
L 0
2
2

e (t ) =

(4.77)

Sfruttando le condizioni al contorno (4.72) si ottiene per la deformazione longitudinale:


L

1
1
1
2
2
e(t ) = y v + (v ) + (w ) dx
2
2
L0

(4.78)

Inoltre in virt del procedimento di condensazione statica della variabile longitudinale la


dinamica del cavo descritta dalle sole variabili di spostamento trasversali. Le equazioni del
moto (4.71 b) e (4.71 c), senza lapporto dei carichi, risultano:

mv&& Hv (EAy + EAv )e = 0

(4.79)

&& Hw EA we = 0
mw

(4.80)

Le condizioni al contorno sono rappresentate da:

v ( 0) = 0

w( 0 ) = 0

v( L) = 0

w( L ) = 0

(4.81)

Le equazioni (4.79) e (4.80) con le condizioni (4.81) rappresentano le equazioni fondamentali


del problema. Come gi visto nel capitolo precedente prima di passare alla risoluzione pu
essere conveniente operare delle adimensionalizzazioni.
Come gi detto, adimensionalizzare le equazioni significa valutare il comportamento di
unintera classe di sistemi (cio tutti quelli caratterizzati da uno stesso valore del parametro
dimensionale) e non di un unico sistema come si fa per il caso dimensionale.
Prima di procedere, per, bene ribadire e chiarire un aspetto fondamentale del problema.
Lintroduzione della deformazione termica nella dinamica del cavo sospeso si risente
fondamentalmente per effetto di H ovvero N e del profilo del cavo y, in quanto sono tutte
funzione della variazione termica T.

77

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Per cui se finora si trattata la dinamica del cavo sospeso con deformazione termica per mezzo
di H(T) e y(T) , ora procedendo con le adimensionalizzazioni conveniente specificare,
quando ci si riferisce ad una determinata grandezza, se si in presenza o meno della variazione
termica. Per cui come fatto per la statica del cavo sospeso si indicheranno con il pedice 0 tutte le
grandezze di riferimento, ovvero riferite ad una variazione termica nulla, mentre le corrispettive
grandezze senza pedici si riferiscono al caso di cavo sospeso in presenza di deformazione
termica.
La forma adimensionale delle equazioni pu essere ottenuta introducendo le seguenti quantit:

x
~
x=
L

y
~
y=
L

v
v~ =
L

~=w
w
L

v=

d
L
(4.82)

= 1t

0 =

EA
H0

EA
H

2 = 2

12 mL2
H

12 =

H0
mL2

Dove 1 rappresenta la frequenza naturale della stinga tesa (vedi capitolo 3), ed la frequenza
adimensionalizzata del cavo con deformazione termica.
Operando le sostituzioni possibile ottenere le equazioni adimensionalizzate del moto fuori e
nel piano, per la (4.79) ladimensionalizzazione porta a scrivere:

2 &~& ~
v v + [8v - v~ ]e~ = 0
2

(4.83)

Nella quale si indicato con il puntino la derivata rispetto a e con lapice la derivata rispetto
a ~
x.
e si indicato invece:
Con ~
1

1
1 ~ 2 ~

2
~
) dx
e = 4 v[1 - 2 ~
x ]v~ + (v~ ) + (w
2
2

(4.84)

Per la (4.80) la adimensionalizzazione consente di scrivere.

2 ~
~ w
~ e~ = 0
&& w
w
2

(4.85)

Dora in avanti si ometter il simbolo di tilde per una pi facile lettura delle equazioni.
A questo punto conveniente ricordare tre grandezze adimensionali introdotte nel capitolo 2
nelle (2.8):
h0 =

2H 0
W

h=

2H
W

W
2 EA

(4.86)

78

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Il nostro obiettivo ora quello di introdurre la reazione adimensionalizzata h , che ha rivestito


un ruolo fondamentale nella risoluzione della statica del cavo con deformazione termica, nelle
nostre equazioni (4.83) e (4.85).
Si ricorda che si era indicato con W il peso complessivo del cavo.
Ne consegue quindi che possibile scrivere che:
h =

(4.87)

In definitiva le (4.83) e (4.85) possono essere riscritte rispettivamente come:

8v 1
2
v&& v +
v e = 0
2

h h

(4.88)

2
1
&& w w
w
e=0
2
h

(4.89)

Ora tramite v ed h possiamo sfruttare i risultati ottenuti nella statica del cavo sospeso con
deformazione termica, per risolvere anche la dinamica dello stesso.

79

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.2.3. Moto fuori del piano


Come gi sottolineato nel Capitolo 3, e in questi paragrafi del presente Capitolo, il moto fuori
del piano disaccoppiato dal moto nel piano. Come fatto per il cavo sospeso senza
deformazione termica anche in questo caso si affronta prima la risoluzione del problema del
moto fuori del piano, essendo questo di pi facile risoluzione.
In tal caso possiamo sfruttare direttamente lequazione fondamentale (4.80) senza passare per la
corrispondente equazione (4.89) adimensionalizzata. Innanzitutto come dalla teoria generale
della dinamica del cavo possibile considerare il caso lineare; per cui se si linearizza la (4.80) si
ottiene:

&& Hw = 0
mw

. (4.90)

Avendo trascurato il termine we . A questo punto possiamo, separando le variabili, scrivere:

)
w( x, t ) = w( x )e it

. (4.91)

dove i rappresenta lunit immaginaria.


Sostituendo nella (4.90) si ottiene:

)
)
m 2 w Hw = 0

. (4.92)

Nella quale al solito si indicato con il puntino la derivata rispetto al tempo e con lapice la
derivata rispetto ad x..
Le condizioni al contorno associate sono ora:
)
)
w( 0 ) = w( L ) = 0

. (4.93)

Le frequenze naturali delln-esimo modo (con n = 1, 2, 3, ) saranno dunque:

n =

n
L

H
m

. (4.94 a)

A questo punto si riscontrano i benefici di aver risolto la statica del cavo sospeso con
deformazione termica. La soluzione appena trovata formalmente del tutto identica a quella
scritta per il caso generale della dinamica del cavo sospeso, a differenza del fatto che ora la H
in realt una H(T), a questo punto nota. Infatti:

n =

n
L

2H0
m

(4.94 b)

80

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.2.4. Moto nel piano


In tal caso conveniente sfruttare lequazione adimensionalizzata (4.88). Come gi detto nel
paragrafo 4.3.3., possibile considerare il caso lineare; per cui se si linearizza la (4.88) si
ottiene:

8v
2
v&& v + e = 0
2

. (4.95)

Avendo trascurato il termine non lineare ev .


Linearizzando anche la (4.84) si ottiene:
1

e = [4 v[1 - 2 x ]v ]dx

(4.96)

.
Ricorrendo alla separazione delle variabili:

v ( x, ) = ( x )ei

(4.97)

ed effettuando tale sostituzione otteniamo:

8v 1
2
2
2 i
i

(
x
)
(
i
)

(
x
)
e
+
4 v[1 - 2 x ] ( x ) e i ]dx = 0

h 0

(4.98)

Semplificando:

32 v 2 1

( x ) + ( x)
[[1 - 2 x ] ( x ) ]dx = 0
h

0
2

(4.99)

Ora per poter considerare gli effetti della temperatura si introduce un ulteriore termine
adimensionale:

02 = 02

H0
12 mL2

(4.100)

In contrapposizione a

2 = 2

12 mL2

(4.101)

gi precedentemente definito, ed il quale pu essere riscritto come:

H0 2
=
12 mL2
2

(4.102)

Infatti dalla statica del cavo sospeso con deformazione termica sappiamo che:

H0 =

(4.103)
81

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

O anche in forma adimensionale:

h0 =

(4.104)

In cui H e h rappresentano al solito la reazione vincolare per cavo sospeso sotto lazione della
deformazione termica rispettivamente in forma dimensionale ed adimensionale..

82

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.2.4.1 I modi antisimmetrici


I modi antisimmetrici sono caratterizzati da una componente antisimmetrica verticale v e da una
componente simmetrica longitudinale u.
Applicando la definizione di modi antisimmetrici (paragrafo 3.1.2.2), possibile riscrivere
lequazione (4.99) governante il problema del moto nel piano come:

2 ( x ) + ( x ) = 0

(4.105)

Risolviamo il corrispondente problema alla temperatura di riferimento, ovvero per 2 = 0


La soluzione della seguente espressione facile vedere data da:

( x ) = e i x
0

(4.106)

Oppure in forma trigonometrica:


(4.107)

( x ) = A sin( 0 x) + B cos( 0 x)

Per prima cosa possiamo sfruttare le condizioni al contorno rappresentate da v(0) = v (1) = 0 .
Per v (0) = 0 si ottiene:
0 = A sin( 0) + B cos( 0)

(4.108)

per cui B = 0 .
Inoltre per i modi antisimmetrici si ha la condizione di moto nullo in mezzeria (x = 1/2):
0 = A sin( 0 / 2) + B cos( 0 / 2)

(4.109)

Ed avendo ottenuto che B = 0 , la (4.109), a meno della soluzione (A = 0) soddisfatta se::


sin( 0 / 2) = 0

(4.110)

Per cui otteniamo:

0 = 2 n

(4.111 a)

Oppure in modo del tutto simile per :

= 2 n

(4.111 b)

Ora se si sostituisce la definizione di 12 nelle (4.100) e (4.101) e si semplifica si ottiene, in


generale che:

02 = 0 2

(4.112)

2 = 2 2
83

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Per cui per i modi antisimmetrici si ottiene che:

2 = (2n )2 2

(4.113)

84

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.2.4.2 I modi simmetrici


I modi simmetrici sono caratterizzati da una componente simmetrica verticale v e da una
componente antisimmetrica longitudinale u.
Lequazione risolutiva adimensionalizzata per i moti nel piano rappresentata dalla (4.99).
Lintroduzione della (4.100) ha consentito di considerare la presenza della deformazione
termica tramite lintroduzione di 2 . A questo punto se si osserva la (4.99) abbiamo bisogno di
introdurre unulteriore grandezza che ci permetta di trattare i modi simmetrici per cavo sospeso
sotto lazione della temperatura.
Infatti in relazione al sag, se si osserva v 2 per definizione esso rappresenta quello che nella
statica avevamo indicato con il simbolo f 2 .
Dal capitolo 2 sappiamo che:

f0 =

(4.113)
2

In conclusione possiamo scrivere la (4.99) come:

32 f 2 1
( x ) + ( x )
[[1 - 2 x ] ( x ) ]dx = 0
h 0
2

(4.114)

La quale si pu scrivere anche come:

64 f 2 1 1

- x ( x ) dx = 0

h 0 2

2 ( x ) + ( x )

(4.115)

Introducendo la variazione termica nella (4.115) tramite le (4.102 b) e (4.113) si ottiene:

64 4 f 0 2 1 1

- x ( x ) dx = 0
2
h0 0 2

2 ( x ) + ( x )

(4.116)

Per una pi facile lettura delle equazioni si sostituisce allintegrale:

e = - x ( x )dx
2

0
1

(4.117)

Per cui si pu riscrivere in forma pi compatta la (4.116) come:

64 4 f 0 2
e=0
( x ) + ( x )
2
h0
2

(4.118)

85

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

La soluzione dellequazione, in forma trigonometrica del tipo:

( x ) = A sin( x ) + B cos( x) + ( x) particolare

(4.119)

Ponendo che:

( x ) particolare = cos t = C

(4.120)

e sostituendo la stessa (4.120) nellequazione (1.118) si ottiene:

64 4 f 0 2
e=0
2
h

2C + 0

(4.121)

La posizione (4.120) giustificata dalla condensazione statica della variabile longitudinale


(equazione (4.78) ).
Per cui risulta semplicemente che:

C=

64 4 f 0 2
e

2
h0

(4.122)

Ora sostituendo il risultato appena ottenuto nellequazione generale (4.119) allora si ottiene che
la soluzione rappresentata da:

( x ) = A sin( x) + B cos( x ) +

64 4 f 0 2
e

2
h0

(4.123)

Nella quale ( x ) = A sin( x ) + B cos( x) la soluzione dellequazione omogenea, gi


incontrata per i modi antisimmetrici in cui e = 0.
Ricorrendo alle condizioni al contorno v(0) = v (1) = 0 , si ottiene un sistema di due equazioni
nelle incognite A e B:

0 = A sin( 0) + B cos( 0) +

64 4 f 0 2
e

2
h0

64 4 f 0 2
e

2
h0
0 = A sin( ) + B cos( ) +
2

(4.124 a)

(4.124 b)

86

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

facile a questo punto ottenere le espressioni delle due incognite:

B=

64 4 f 0 2
e

2
h0

(4.125 a)

64 4 f 0 2
e

2
h0 cos( ) 1
A=+
sin( )
2

(4.125 b)

Calcolate le costanti A e B a questo punto semplice ottenere per sostituzione lespressione per
( x) rappresentata da::
64 4 f 0 2
e

2
h0

( x) = +
tg
sin( x )
2

64 4 f 0 2
e

2
h0
cos( x ) +

64 4 f 0 2
e

2
h0

(4.126)

cos( ) 1
Avendo sfruttato la seguente relazione trigonometrica
= - tg .
sin( ) 2

Mettendo in evidenza nella (4.126) si ottiene:


64 4 f 0 2
e

2
h0

- tg sin( x ) cos( x ) + 1
( x) =

(4.127)

Ora conveniente definire in contrapposizione a 0 , che si riferisce al caso del cavo senza
2

variazione termica, il parametro T2 , cos definito:


2

f
= 64 0
h0
2
0

= 64
2
T

(4.128 a)

(4.128 b)

Come facile notare i due parametri sono strettamente collegati tramite la seguente relazione:

T 2 = 20

4
2

(4.129)

87

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Riscriviamo a questo punto la (4.127) come:


2 4
0 2 e

- tg sin( x) cos( x ) + 1
( x) =

(4.130)

Ora se si riprende la (4.117), questa pu essere riscritta anche come:

e = - x ( x ) dx = ( x ) dx [x ( x )]dx
2
2

0
0
0
1

(4.131)

Ora avendo scomposto lintegrale possiamo risolve dapprima il primo termine ed in seguito il
secondo.
Per il primo integrale otteniamo che:

2 4
0 2 e
1

1
1


0 2 ( x)dx = 2 2 tg 2 sin( x) cos( x) + 1

cos( ) 1

= - tg
Ed essendo

2
sin( )
essere nullo.

(4.132)

allora otteniamo che questo primo integrale risulta

Il secondo integrale pu essere trattato per parti ottenendo:

2 4
0 2 e

cos sin
1

0 [x ( x)]dx = 2 tg 2 sin cos + 1 tg 2 + 1 + tg 2

(4.133)
Sostituendo la (4.133) nella (4.131) e semplificando si ottiene:

2 4
0 2
1
1
1
1

= 2 +
tg 2
sin

2
sin

(4.134)

Semplificando nella (4.134) e riordinando si ottiene:

3
sin
+
=
2
2 4 2
2 0 2

2
1 + tg 2

(4.135)
88

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Poich dalla trigonometria sappiamo che:



sin 1 + tg 2 = 2 tg
2
2

(4.136)

allora lecito riscrivere la (4.135) nel seguente modo:


+
=
tg

2 4 2
2
2 0 2

(4.137)

La quale pu essere riscritta in modo equivalente come:

tg

4 2

20 4 2

(4.138)

A questo punto necessario fare un ultimo passaggio sfruttando la relazione (4.112) che ci
permette di ottenere in conclusione:

4 4
tg
=
2 2

2 2 0 2

(4.139)

89

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

4.3 DESCRIZIONE DEGLI


TERMICA

EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE

4.3.1 Effetti sulla dinamica del cavo sospeso


Nel presente paragrafo sono descritti gli effetti della deformazione termica sulle propriet
spettrali dei cavi sospesi. Attraverso una procedura numerica che attinge ai risultati ottenuti
nella soluzione del problema statico, vengono rappresentati gli effetti della variazione di
temperatura sulle frequenze naturali dei cavi sospesi attraverso il classico diagramma di Irvine.

4p2

16p2

r=210-5
a=110-5

5p

4p2

3p
r=210-5
a=110-5

4p
3p

2p

2p
DT=0
DT=15
DT=30
DT=-15
DT=-30

DT=0
DT=15
DT=30
DT=-15
DT=-30

1p

1p
0.01

0.1

10

100

1000
2

l0

10

20

30

40

50

60

70

80
2

l0

Figura 4.4 Effetti della deformazione termica sulle frequenze naturali del cavo. a) Primi due modi simmetrici e antisimmetrici,
in funzione del parametro di Irvine

20 , fissato

= 2x10-5. b) Punto di crossover tra il primo modo simmetrico ed il primo

modo antisimmetrico.

In particolare in figura 4.4 a rappresentato landamento delle frequenze naturali al variare del
parametro di Irvine, per fissato valore di = 2x10-5.
da notare laumento delle frequenze dei modi simmetrici incrementando il parametro 20 .
Diversamente le frequenze dei modi antisimmetrici sono costanti al variare del parametro
stesso. In tale classico scenario si sono rappresentate le variazioni delle frequenze naturali
causate da un salto di temperatura, uniforme sulla sezione del cavo, rispetto ad una temperatura
di riferimento.
Si riconoscono in linea continua le curve relative alla temperatura di riferimento T = 0, e in
linea tratteggiata landamento delle frequenze naturali dei cavi che hanno subito una
deformazione termica positiva o negativa. In particolare un aumento di temperatura coincide
con una diminuzione delle frequenze naturali e viceversa.

90

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

Se si considerano le curve dei modi antisimmetrici, si nota, ancora, che quelle relative a
variazioni di temperatura positive si trovano interamente al di sotto di quella di riferimento,
mentre quelle relative a variazioni di temperatura negative sono interamente al di sopra della
stessa.
Tale comportamento riconducibile al solo effetto geometrico modellato nella statica, per il
quale si ha una riduzione della rigidezza geometrica relativa ad una perdita di tensione
nellelemento, per una variazione di temperatura positiva. Al contrario per variazioni di
temperatura negative, per le quali si ha un aumento di tensione nel cavo, si registra un aumento
della rigidezza geometrica. Tale effetto geometrico si risente nella dinamica con una riduzione
delle frequenze naturali per T > 0 ed in un incremento delle stesse per T < 0.

4p2

16p2

r=210
a=110-5
-6

5p

4p2

3p
a=110-5
r=210-6

4p
3p
2p
2p
DT=0
DT=5
DT=10
DT=-5
DT=-10

1p

0.01

0.1

10

100

DT=0
DT=5
DT=10
DT=-5
DT=-10

1000

1p
10

20

30

40

50

60

70

l0

Figura 4.5 Effetti della deformazione termica sulle frequenze naturali del cavo. a) Primi due modi simmetrici e antisimmetrici,
in funzione del parametro di Irvine

20 , fissato = 2x10-6.

b) Punto di crossover tra il primo modo simmetrico ed il primo

modo antisimmetrico.

Analiticamente nellequazione (4.113), le frequenze dei modi antisimmetrici dipendono dal solo
parametro , che esprime la modifica di tensione nel cavo. Infatti se si considerano variazioni di
temperatura positive, si registrano perdite di tensione nel cavo crescenti con laumentare di T,
mentre in modo del tutto speculare si ha un aumento di tensione crescente con il T per
variazioni di temperatura negative. Tale effetto via via meno marcato per cavi molto pretesi o
molto laschi ovvero per 20 <<1 o per 20 >>1, come facile intuire dai grafici di figura 2.3 gi
precedentemente discussi.
Se come visto i modi antisimmetrici sono fortemente influenzati dalleffetto geometrico, nei
modi simmetrici interviene, insieme al primo, un secondo effetto, riconducibile anchesso ai
risultati ottenuti nel problema statico del cavo con deformazione termica, denominato effetto
statico. Anche in questo caso, pertanto, si ottiene, una riduzione per T > 0 ed un incremento
per T < 0, delle frequenze naturali, imputabili alleffetto geometrico, come gi detto in
precedenza.
Diversamente il secondo effetto, quello statico, legato all aumento della freccia per effetto
della variazione di temperatura positiva e la corrispettiva diminuzione della freccia per
91

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

temperature negative (figura 2.3 b). Tale modifica di configurazione, indicato appunto come
effetto statico, produce un diretto effetto sulle frequenze dei modi simmetrici.
Leffetto statico essendo legato al parametro interviene solamente sui modi simmetrici, per i
2
quali per mezzo della relazione (4.129) stato introdotto il parametro T correttivo del
parametro di Irvine 20 per mezzo del rapporto 4 / 2 . Leffetto geometrico e leffetto statico
contribuiscono insieme sui modi simmetrici. Fin quando 20 <1 per il primo modo simmetrico e

20 <40 circa per il secondo, si riscontra lo stesso fenomeno discusso per gli antisimmetrici,
imputabile fondamentalmente alleffetto geometrico. A causa dellinterazione delleffetto
statico, oltre tali valori di 20 , non si ottiene lo stesso comportamento osservato per i modi
antisimmetrici in cui le curve erano interamente al di sopra o al di sotto (a seconda del segno
della variazione di temperatura) della curva di riferimento.
Dalla figura 2.3 abbiamo che per le temperature positive 2 sempre maggiore di 1, mentre 2
comunque positivo ma minore di 1, per cui il rapporto 4 / 2 risulta essere sempre maggiore
di 1. In modo del tutto analogo si ha che tale rapporto sempre minore di 1 se riferito a
temperature negative. Bisogna per considerare che tale rapporto, indipendentemente se T > 0
o T < 0, tanto pi prossimo allunit quanto pi lelemento sia molto lasco o molto preteso.
invece sensibilmente lontano da uno per cavi nellintorno di = 1. Possiamo pertanto affermare
che leffetto statico strettamente connesso al rapporto 4 / 2 poco rilevante sia per cavi
molto laschi che molto pretesi. Infatti per valori del parametro di Irvine molto grandi o molto
piccoli leffetto statico trascurabile, mentre riveste un ruolo fondamentale quello geometrico.
Infatti sia per il primo che per il secondo modo simmetrico c una zona in cui il
comportamento osservato finora, legato essenzialmente alleffetto geometrico, cambia,
addirittura invertendosi, per cui risulta esservi una riduzione delle frequenze naturali per T < 0
ed un aumento per T > 0. Tale comportamento legato al fatto che linterazione delleffetto
statico molto rilevante in tale range del parametro di Irvine.
La figura 4.4 b, mette in evidenza anche il comportamento delle curve in prossimit del punto di
crossover tra il primo modo simmetrico ed il primo modo antisimmetrico al variare della
differenza di temperatura. Al solito in linea continua sono rappresentate ancora le curve relative
a T = 0 che costituiscono il nostro riferimento per comprendere meglio gli effetti della
temperatura sulla dinamica del cavo sospeso. Come gi visto nella teoria di Irvine, in assenza di
variazione di temperatura, il punto di crossover si trova in corrispondenza di 02 = 42. E
possibile notare che con il variare del T varia anche la posizione del punto di crossover, in
particolare si ha uno spostamento verso destra o verso sinistra lungo lasse delle ascisse di tale
punto a seconda se il T risulta essere positivo o negativo. Si nota infatti che per variazioni di
temperatura positive il crossover si realizza in corrispondenza di valori del parametro di Irvine
via via minori di 42 allaumentare del T. Un comportamento speculare caratterizza le curve
caratteristiche di variazioni termiche negative per le quali il crossover avviene in corrispondenza
dei valori del parametro di Irvine maggiori di 42. Uno spostamento simile pu essere
facilmente riscontrato anche se ci si riferisce allasse delle ordinate. E possibile notare , in
generale, che il punto di crossover si sposta man mano verso frequenze superiori passando da
variazioni di temperatura positive scendendo verso variazioni termiche negative.
La figura 4.5, ribadisce quanto osservato nel grafico precedente. In tal caso si riscontra lo stesso
comportamento osservato e discusso per il grafico 4.4, in maniera ancora pi marcata. Il perch
di unaccentuazione del fenomeno facilmente deducibile se si osservano i grafici di figura 2.3.
Infatti aver scelto un valore di minore ha comportato un sensibile aumento dei parametri
descrittori della variazione della temperatura e . In tal caso sufficiente infatti, considerare
92

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

anche una piccola variazione di temperatura per poter da subito osservare gli effetti provocati
dal T. Per quanto detto in precedenza si risente di ci nella dinamica in relazione alleffetto
geometrico e alleffetto statico che risultano di conseguenza essere amplificati. Per quanto
riguarda il crossover ritroviamo le stesse considerazioni fatte per il caso precedente,
considerando ovviamente che in tal caso i due effetti citati sono appunto amplificati.

93

CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

CONCLUSIONE
Nel seguente lavoro sono stati descritti gli effetti che la deformazione termica produce sul
comportamento dei cavi sospesi.
Nei primi due capitoli, in particolare, si analizzata la statica e negli ultimi due la dinamica.
Si visto come la variazione di temperatura influisca sulla statica dei cavi in termini di freccia e
tensione nel cavo tramite lintroduzione di due parametri descrittori adimensionali. stato
possibile vedere quanto sia influente tale deformazione a seconda di come varino le propriet
del cavo (peso proprio o stato di pretensione), e a seconda dellentit della variazione termica
stessa sia positiva che negativa.
Tramite lutilizzo di vari grafici semplice vedere quanto sia importante linterazione della
deformazione termica e in che casi questa rivesta un ruolo molto rilevante.
In generale, inoltre, si pu affermare che sia se il cavo sia preteso o non, leffetto della
temperatura genera uno stesso comportamento; in presenza di un raffreddamento la reazione
allappoggio aumenta, in presenza di un riscaldamento la medesima reazione diminuisce. Ci
indica che sul comportamento dellelemento influiscono contemporaneamente entrambi i fattori,
sia la pretensione sia la temperatura; ovviamente sar lentit delle due a dare un differente
contributo al comportamento del cavo; evidente, come detto, che per quanto grande possa
essere, sempre nellordine di grandezza delle variazioni climatiche, la temperatura, il suo effetto
sar rilevante o addirittura trascurabile in funzione dello stato di pretensione in cui si trova
lelemento.
Inoltre un altro aspetto messo in evidenza, e riscontrabile dagli stessi grafici dato dal fatto che
gli effetti di un T sono fortemente differenti a seconda se questo sia positivo o negativo.
Considerazioni del tutto simili sono state fatte anche in relazione allaumento della freccia.
A partire dai risultati ottenuti dalla risoluzione della statica stato inoltre possibile passare allo
studio del comportamento dinamico, sfruttando quanto ottenuto in termini di freccia e tensione
nel cavo e contemporaneamente fissando lapprossimazione di profilo parabolico.
Sono stati cos descritti gli effetti della deformazione termica sulle propriet spettrali dei cavi
sospesi rappresentando landamento delle frequenze naturali al variare del parametro di Irvine.
Si visto che le frequenze dei modi antisimmetrici sono costanti al variare del parametro stesso
al contrario dei modi simmetrici. Si potuto osservare per quali range del parametro di Irvine
gli effetti della temperatura sono pi o meno importanti. In particolare sono stati definiti due
effetti fondamentali responsabili di tale fenomeno, leffetto statico e leffetto geometrico. I due
effetti non sono del tutto indipendenti tra loro e interagiscono contemporaneamente per quanto
riguarda i modi simmetrici mentre influisce uno solo per gli antisimmetrici. In ultimo si sono
messi in evidenza gli effetti provocati dalla deformazione termica in relazione al punto di
crossover.

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CAPITOLO 4

Effetti della deformazione termica sulla dinamica

BIBLIOGRAFIA
[1] Francesco Potenza; Modelli meccanici e strategie di controllo attivo per la riduzione delle
oscillazioni di un cavo sospeso
[2] Elsa de S Caetano; Cable vibrations in cable-stayed bridges.
[3] IrvineHM ~1981!, CableStructures
[4] Luongo, Paolone; Meccanica delle strutture, sistemi rigidi ad elasticit concentrata.
[5] Marco Lepidi, Vincenzo Gattulli, Fabrizio Vestroni; Static and dynamic response of elastic
suspended cables with damage

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