Busi D Una crisi esclusivamente politica

UNA CRISI ESCLUSIVAMENTE POLITICA

(CHE LA GRECIA NON PU RISOLVERE)
di Daniele Busi
11 mar 2015

Cercate di seguirmi in questo ragionamento sequenziale.

In Europa non ci sono stati recenti cataclismi, le risorse naturali non mancano, la ricerca
scientifica e tecnologica avanzano e le potenzialit di sviluppo offerte dal sistema produttivo
crescono di anno in anno (si vedano le nuove frontiere in ambito biomedico e informatico, ad
esempio). Quindi:
1) Non c alcuna ragione naturale a causa della quale lEurozona potrebbe trovarsi in crisi.
Tuttavia lEurozona in crisi, ed in crisi per un unico motivo:
Il deficit pubblico dei Paesi dellEurozona troppo basso, quindi dilaga la disoccupazione.
(una spiegazione pi dettagliata: http://www.retemmt.it/component/k2/item/353-produzione-dimerci-a-mezzo-di-moneta).

Ma dalla lezione di Warren Mosler (e di Friedrich Knapp) apprendiamo che lemissione monetaria
una semplice registrazione contabile che non comporta nessuna privazione da parte
dellemettitore, e non necessita dellaccantonamento di alcuna risorsa (o forma di risparmio)
per essere effettuata.
La moneta, cio, un semplice codice per lemettitore: viene creata dal nulla, cos come si
creano dal nulla i numeri nei computer. Non possono mancare i soldi. Quindi:
2) Non c alcuna ragione tecnica a causa della quale lEurozona potrebbe trovarsi in crisi.
Ma allora:
3) Esistono esclusivamente ragioni politiche in grado di spiegare la stante crisi europea.
Il deficit pubblico dei Paesi dellEurozona troppo basso per soli motivi politici.
Arriviamo quindi ad analizzare i rapporti di forza in gioco.
Abbiamo da una parte una larga e disgregata fetta della societ che non ha alcun interesse nel
perdurare dellausterit (cio dei deficit troppo bassi), e dallaltra una piccola ma organizzata
conglomerazione di centri dimputazione dinteresse che dallausterit hanno solo da
guadagnare. Mi spiego.
Lausterit, cio laumento delle tasse e la diminuzione della spesa pubblica, distrugge la
domanda interna, pertanto uccide tutte quelle aziende che vivono di mercato interno,
insieme ai loro dipendenti. Tuttavia, non tocca la domanda estera, quella su cui vivono le
aziende esportatrici. Queste ultime nel mercato interno hanno solo i costi, cio i salari, mentre
tutto il fatturato lo ricavano dal mercato estero. Ad esse, chiaramente, lausterit conviene,
poich abbassa loro i costi lasciando invariato il fatturato.
Ecco che quindi abbiamo lobbies come lERT (European Round Table of Industrialists), che
portano al cospetto della Commissione Europea e dei Governi nazionali le proprie richieste e
ricette economiche. Tali ricette trovano ampio spazio nei media e successivamente, data
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levidente disponibilit convenienza personale che il politico trova nello schierarsi con il pi
forte, trovano immediata attuazione legale nelle cosiddette riforme strutturali del mercato
del lavoro.
Abbiamo quindi una crisi causata unicamente dalle decisioni di politica economica dei Governi
europei, i quali, sotto pressante consiglio delle lobby esportatrici, hanno imposto nel corso del
tempo alle proprie nazioni dei vincoli artificiali creati ad hoc (Maastricht, Fiscal Compact,
Pareggio di bilancio ecc.), che impedissero lespansione naturale dei deficit, e portassero alla
disoccupazione di massa in Eurozona.
Il tutto (sofferenza, disperazione, fame e paura comprese) provocato per scelta politica.
Un breve commento sulla strategia di negoziazione del governo Tsipras: come si pu pensare che
18 governi affiliati alle lobby esportatrici acconsentano ad un cambiamento radicale di rotta
europeo, contravvenendo a tutte le mosse elaborate in precedenza? Come si pu prendere (e
perdere) tempo sperando in un allentamento di vincoli politici cos forti? Perch si pensa di
avere tutto questo tempo a disposizione?
Forse nel governo greco la speranza lultima a morire, perch prima muoiono i poveri cristi.

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