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Federico II
FACOLTA DI GIURISPRUDENZA
DOTTORATO DI RICERCA IN DIRITTO PUBBLICO E
COSTITUZIONALE XIX CICLO
Tesi di Dottorato:
Attuazione del diritto comunitario attraverso la legislazione
regionale.
Napoli, 2007
Tutor:
Prof. Vincenzo COCOZZA
Dottoranda:
Dott.Laura Santangelo
CAPITOLO
I:
Attuazione
comunitario,analisi
ed
del
evoluzione
diritto
della
europeo,
prevalenza/subordi-
fase
discendente
comunitaria. Dalle
dellintegrazione
innovazioni introdotte
CAPITOLO
II:
SUCCESSIVI
GLI
INTERVENTI
ALLA
STATALI
RIFORMA
Regioni
nellattuazione
del
diritto
ADOTTATI
ITALIANE
PARTECIPAZIONE
DALLE
E
DELLE
DIVERSE
LEFFETTIVA
REGIONI
AL
DIRITTO COMUNTARIO:
in
tema
di
diretta
la
legge
comunitaria
regionale.
diritto comunitario.
5. Conclusioni.
Bibliografia
CAPITOLO I:
imprese
multinazionali,
che
grazie
alla
loro
Si pensi solo al fenomeno delle imprese multinazionali, che grazie alla loro
organizzazione e alla loro disponibilit di capitali, si sono poste prima come
"stati negli stati" e poi come centri di potere che, dal punto di vista dei reali
rapporti di forza, riescono a sovrastare gli stati1 Illuminante, relativamente a
questa situazione, l'esempio portato da M.Revelli in La sinistra sociale Oltre la civilt del lavoro, "La BMW, per esempio, uno dei pi importanti
gruppi automobilistici tedeschi, con i profitti pi alti in Europa, che ancora
nel 1988 aveva versato nelle casse del fisco tedesco ben 545 milioni di
marchi, quattro anni appena pi tardi, nel 1992 ne ha pagati solo 31 [...], e
nell'anno successivo, nonostante un aumento dei profitti realizzati a livello
internazionale e per quanto i dividendi rimanessero invariabili, ha chiesto e
ottenuto un rimborso fiscale di 32 milioni di marchi". Il tutto stato reso
possibile, ha dichiarato il direttore finanziario della BMW, contabilizzando i
profitti nei numerosi paradisi fiscali in cui un qualche terminale della
transnazionale collocato e affrontando le spese nei paesi in cui le tasse sono
pi alte, ossia nel territorio nazionale. Risulta evidente quindi come i processi
di globalizzazione economica abbiano mutato la funzione del territorio,
trasformandolo da sede delle operazioni economiche a fattore valorizzante di
queste.
10
utilizzati
fanno,
infatti,
riferimento
al
11
Giustizia
l'esatta
interpretazione
di
una
norma
comunitaria.
Il Governo italiano, costituitosi in giudizio,
contesta proprio l'uso di questo mezzo di impugnazione. A
6
12
di
derogare
al
Trattato
con
un
Si noti per inciso che in seguito la Corte non si astenuta da questo compito
che sulla carta non le spetterebbe, utilizzando complessi artifici retorici per
legittimare questo suo operato.
8
13
cercare
una
mediazione
la
Corte
14
ICIC,
rivolgersi
alla
Corte
Costituzionale
15
10
11
16
inapplicabile
qualsiasi
disposizione
contrastante
della
diritti
che
questo
attribuisce
ai
singoli,
12
13
17
trasferendo
sempre
maggiori
competenze
come
principale
sede
di
elaborazione
18
14
15
19
20
ordinamenti,
in
modo
da
legittimare
il
potere
di
16
21
2.
La
fase
discendente
dellintegrazione
La
fase
discendente
dellintegrazione
interno
alla
produzione
da
parte
comunitaria
preliminarmente
adeguamento
occuparsi
ricordare
del
diritto
in
particolar
delle
regioni
derivata,
che
modo
la
interno
della
bisogna
funzione
al
di
diritto
Que sta p u e s se r e d i na t ur a or i gi n ar ia ( i tr at ta t i) , op p u r e
de r i va ta ( r e g ol a me n ti , d ir et ti ve , d eci si on i) , e d i n ol tr e f r ut t o
de l l e d e ci si on i de ll a C or te d i gi u st iz ia de lle C om u n i t
eu r op e e.
19
Gi si a vu t o m od o d i af f r on t ar e l a pr os p e t t az i one
da t a da ll a C or t e c os t it uz i on a le c on l e se n te n ze 2 3 2 / 1 9 7 5 e
1 7 0 / 1 9 8 4 d ei r a p p ort i t ra i d u e or di na m e nt i ch e s i de v on o
c on s i der a r e a u t on om i ed i n di p e n de n t i a nc or c h c o or di n at i
22
ordinamento
alle
norme
comunitarie
de ll e
c om p et e nz e
c on t e n u t a
nei
20
I n si n te si l a c on t i n u a i nt er f er e nz a d el l o st at o ce n tr al e
ne l l at t uaz i on e d a pa r t e re gi on a le de ll a n or ma t i va c omu n i t a r i a
23
comunitario
dobbiamo
operare
delle
differenziazioni.
In via di estrema sintesi, possiamo dire che
la partecipazione regionale alla fase discendente si
realizzata, fin dall'inizio, in due diversi modi, o
meglio, su due differenti livelli: da un lato,
mediante il coinvolgimento delle Regioni nelle
operazioni di adeguamento di competenza statale,
effettuate principalmente con la legge comunitaria
annuale; dall'altro, in sede regionale, mediante
l'attivit
di
esecuzione
di
attuazione
nelle
24
Nel tempo si sono inoltre succedute in tema diverse pronunce della Corte
Costituzionale, pronunce che non sempre sono andate nella stessa direzione,
a testimoniare una certa problematicit dellargomento, ma che, nel
contempo, si sono rivelate strumento di adeguamento in assenza di interventi
legislativi significativi, ai quali si giunti solo con la riforma del Titolo V e,
successivamente ad essa, con la recentissima legge Buttiglione.
25
26
24
27
25
Dopo lentrata in vigore della prima legge comunitaria successiva alla notifica
della direttiva da attuare.
28
tra le
innovazioni
introdotte
sta
nella
26
29
esclusiva,
che
in
quello
della
amministrativa,
la
prima
principale
via
amministrativa
di
atti
comunitari,
in
27
Qu e sta p ur i mp or ta nt e i n n o va z i on e , c he c o r r is p on d e i n
pi e n o a t ut te l e c r i ti ch e m os se a l d o p p i o r e gi me p r i m a
pr e vi s t o, s tat a per s u pe r at a da var ie i n n o va z i on i a
c om i nc i ar e da l la le g ge c o mu n i ta ri a per i l 2 0 0 0
30
nazionale
degli
obblighi
derivanti
dal
di
esecuzione
coordinamento
dai
diversa
compiti
dunque
dal
preordinati
ad
assicurare l'esecuzione degli obblighi comunitari sia ripartita tra Stato e Regioni ed enti locali a
seconda delle rispettive competenze quali risultano
dalle norme vigenti.
Sembra dunque che, per l'intero spettro
delle funzioni amministrative conferite, i compiti
di attuazione in via amministrativa degli obblighi
comunitari restano assegnati alle Regioni (e agli
enti
minori),
restando
riservati
allo
Stato
ar t. 1, c om ma 4, l e g ge 5 9/ 9 7 e a r t. 2 , D. P. R . n. 1 1 2 d el 1 9 9 8
31
amministrativa
di
atti
normativi
regionale
potrebbero
essere
stati
29
Vedi r i s pe tt i v a me nt e, a r t. 8, le g ge n. 5 9 de l 1 9 9 7 e ar t. 5,
D.P .R . n. 1 1 2 d el 1 9 9 8.
30
Ve di per es e m pi o, i n ta l se n so, si a i l D.P . R. n. 1 1 2 de l
1 9 9 8, sia il D. P. R . n. 1 4 3 d el 1 9 9 7.
32
1998,
ripetuti
con
formulazione
quasi
31
l'attuazione
regolamento
ministeriale
di
direttive
o
median te
mediante
atto
in
particolare,
l'attribuzione alle
Regioni
alla
proposte
in
Presidenza
merito
al
del
Consiglio
contenuto
dei
provvedimenti.
Sia che si limitino a disciplinare modalit
procedurali da seguire per l'applicazione degli
articoli fatti salvi, sia che invece prevedano,
rispetto a questi, un'ipotesi aggiuntiva, e cio un
ulteriore facolt, per lo Stato, di attuare direttive
31
legge n. 5 2 d el 1 9 9 9
33
in
via
regolamentare
disposizioni
appaiono
amministrativa,
lesive
della
tali
competenza
intervento
statale
nelle
materie
32
Tal e n on p ot e n d o c on s id er ar s i q u e ste ge n er i c h e pr e vi si on i
n la mer a i n cl u si on e d ell e di re tt i ve ne ll ' e le nc o a ll e ga t o al l a
le g ge c om u n i ta r ia .
34
33
35
34
36
35
Ci spiega i ritardi che hanno impedito ladozione di una legge comunitaria
nel 1992, sostituita per motivi di urgenza da un altro provvedimento, la legge
19 dicembre 1992, n. 489, c.d. mini-comunitaria, e che hanno costretto nel
1998 ad approvare una legge comunitaria triennale per il 1995-1996-1997.
37
il
contenuto
regolativo
della
legge
38
38
39
CAPITOLO II
40
regioni
nellattuazione
del
diritto
Levoluzione
comunitario
modello
di
del
quadro
istituzionale
sopranazionale
ha
Costituzioni,
prevedendo
apposite
norme
41
manca
ancora
una
a livello
formulazione
composta di
norme
che
regolano
le
competenze
riforma
la
del
materia
Titolo
comunitaria
per
quanto
ha
dunque
diritto
Comunitario
ottiene
infatti
limite
di
carattere
generale
sia
per
il
40
A li ve ll o l e gi sl at i v o, p oi , vi so n o d e l le n or me che r e g ola n o
an c he i n ma nie r a d et ta gl i a ta la pa r t ec i paz i on e d e l le R e gi on i
al l a f a se a sc e n de n te e d is ce n de n te de i r a p p or ti c on l U n i on e,
ma q u es te n or m e s o n o sta te a p p r o va t e i n u n q ua dr o
c os ti t uz i on a l e pr of on d a me n te d i ver so da ll a t t u ale , r i s pet t o a l
q ua l e va d u n q ue o g gi v e r if ic at a l a c on f or mit .
42
richiedendo
la
nuova
allocazione
necessario
della
fonte
legislativa
di
materie
riservate
alla
competenza
che,
nelle
materie
di
lor o
E i n ol tr e i m p or ta nt e s ot t ol i nea te le mo d a li t d i
ad e mpi m e nt o de gl i ob b l i gh i c omu n i t ar i i n via a mm i ni s tr at i v a
o re g ol a me n tar e c h e se gu on o la d i st r i b uz i on e de l le
c om p et e nze c or r i s p on d en ti se c on d o il m od ell o ge n e r a le
di s e gn at o d al l a r t 1 1 8 C ost. i n b a se a pr i n ci p i che r ic a lc a n o
q ue l l i a n ti c i pa ti da l la r i f or ma B a ssa ni n i , n on e s iste n d o i nf a tt i
al c u na c la u s ol a di ri ser va al l o S ta t o d i c o mp it i o p ot er i
le gi sla t i vi p er r a gi on e d i i n ter e s se na zi o n a le , n la pr e vi s i on e
di u n a ge n e ra le f u n z i on e d i i n d ir i zz o e c o or d i na me n t o
43
costituzionale,
come
parte,
fra
Unione
Europea
Regioni
(fase
ascendente) ed
allattuazione
lo
Stato,
di
conformarsi
ai
vincoli
derivanti
dallordinamento comunitario42.
42
44
Regioni
costituzionalmente
un
ruolo
discendente 44
ma
nella
la
riconosciuto
fase
alle
ascendente
partecipazione
dellEnte
previsione
di
apposite
norme
di
45
lunico
soggetto
responsabile
comunitaria
dellinadempimento
proprio
le
per
in
sede
regionale
caratteristiche unitarie di
e,
tale
del
inadempienza
potere
45
sostitutivo
in
caso
di
Titolo
ha
riconosciuto
livello
45
Bi s o gn a sot t ol i near e c om e la l e g ge di pr oc e d ur a ex ar t. 1 1 7,
c. 5 C os t.; , pe r l att i vi t d i r e ce p i me n t o de l d ir i t t o
c om u n it a ri o d er i va t o d a p ar t e de lla R e gi on e ne l l e ma ter ie di
c om p et e nza d i q ue s ta c oi n v ol ge t a nt o m at er i e s u ll e q ua l i l a
Re gi on e h a c o mp e t e n za r es i d ua le, ta nt o ma ter i e s u ll e q ual i l a
Re gi on e h a c o mp e t e n z a c on c or r e nte e d i n q ue ste u lt i me l o
Sta t o de ve d e ter m i nar e i pr i nc i pi f on d a me n t al i.
46
dellEnte
territoriale
nello
specifico
settore
lautonomia dellEnte
relativamente
attraverso
alla
quali
scelta
si
degli
esprime
la
proprio
far
riferimento
ai
sono,
in
generale,
chiamate
ad
Ac ca n t o a l le su d d et te di s p osi zi on i c he ve d o n o l e r e gi on i
pr ot a g on i ste a nc h e d el di r i tt o c omu n i t a r i o ne l n u o v o a ss et t o
c os ti t uz i on a l e va e vi d e n z ia ta , p er , l a di sc i pl in a de l p ot er e
s ost i t ut i v o ( e x a rt . 1 2 0 ) c he si q u a l if i ca c om e il pr i n c i p ale
str u me nt o ne ll e ma ni de ll o St at o ce n t ra le p er e vit ar e l e
vi ol a zi on i ( sia o m i ssi v e c he c o m m i ssi ve ) de l la n or m at i v a
c om u n it a ri a da par te d e gl i e nt i t er r i t or ial i c hia ma ti a d a t t uar e
la n or ma t i va c o mu n i ta r i a.
47
come
normalmente
avviene
negli
stati
federali 47.
La necessit di ripensare il quadro dei
rapporti tra lo Stato e gli enti territoriali alla luce
della riforma costituzionale visibile fin dai primi
interventi del legislatore statale del 2002, ed in
particolare
dallapprovazione
della
legge
P r op r i o p e r sc on gi u r a r e q ue s ti t i m or i, pr op os t i a n c h e d a
Fu r l a n, si p r e vi st o c h e la l e g ge c om u n i tar ia de l 2 0 0 1 f oss e
pr e c e d u ta d a u n a i mp o r t a n te A d u n a nz a ge n er a l e del C on s i gl i o
di S ta t o c on la q ua le il s u pr e m o or ga n o c on s u lt i v o h a c h iar it o
ch e a f r on t e de ll i ner zi a de ll e R e gi on i ne l l a de g ua m e nt o d e l le
di r et ti ve c omu n i t ar ie i l per d ur a n te p ot er e - d o ve r e de ll o S ta t o
di pr o v v e d er e i n vi a su p pl e t i va e pr e ve nt i va i nc on t r a a lc u n i
li m it i:
1. C e d e v ole z za
2. Li m i te te mp or al e
48
alla
competenza
legislativa
regionale
(sia
state
poi
rimosse
alcune
limitazioni
del
Governo
sulla
partecipazione
dellItalia
49
48
50
La
legge
n.
11/2005,
approvata
di
attuazione
della
riforma
e,
conformemente
al
nuovo
P i pr ec i sa me n t e: il c omm a 1 de l l ar t. 1 1 7 i n di vi d ua n ei
vi n c ol i d er i va n ti da ll or di n a me n t o c o mu n i t a ri o u n o de i l i m it i
ge n e r a li a l la p ot e st l e gi sla t i va si a s tat a l e c h e r e gi on a le,
51
Dalla
allapprovazione
riforma
della
del
Legge
2001
fino
11/2005,
sono
soffermarsi
per
avere
unidea
della
regionale
nellambito
del
processo
in s ie m e a q u el li de r i va nt i dal la C os t it uz i on e e da gl i ob b l i gh i
in te r n az i on a l i; n el la r i p ar ti z i on e del le c omp e te nz e l e gi sl a t i ve
f r a Sta t o e Re gi on i a sse gn a al l o St at o la c om p e t en z a es cl u si va
in ma te r i a d i r a p p orti d el l o St a t o c o n l U n io n e e u r o pe a
( c om m a 2) ; me ntr e la ma t er ia de i ra p p o r ti i n te r n az i o n al i e
co n l U n i o ne e uro p e a de l l e R e g i o ni asse gn a ta a l la
c om p et e nza le gi s la ti va c on c or r e n te ( c om ma 3) , s p ett a n d o
pe r c i a l l o Sta t o l a d e ter m i naz i on e c on l e g ge d ei pr i nc i pi
f on da m e nt a l i. A questo punto si aggiunge la previsione di cui al 5
comma dello stesso art. 117, che rimanda alle norme di procedura stabilite
da legge dello Stato per la disciplina della partecipazione regionale e delle
province autonome alla fase ascendente e discendente del diritto comunitario
nelle materie di loro competenza.
49
52
un
lato,
si
deve
tener
conto
regionale,
in
esito
alla
riforma
di
materie
comunitaria
dallaltro,
dellevoluzione
del
gi
disciplinate
(vincolo
ex
deve
tener
conto
europeo
sulla
si
dibattito
art.
dalla
117
comunitario,
particolarmente
fino
importante
ad
per
un
le
risultato
autonomie
53
autonomie
territoriali
trovano
un
significativo
quanto
lampliamento
riguarda
in
particolare
materie
di
competenza
delle
pi
della
recente:
produzione
energia,
legislativa
ogm,
societ
di
ampio respiro
che si
51
L a r t. I 5 , i nf a t ti, c os r ec it a: l U n i o ne r is p et t a
l u g u a gl i a nz a d e gl i S t a ti m e mb r i d a v a nt i al l a C o st it u zi o n e e
la l oro i de nt i t n a zi o n a le i n si t a n el l a l o r o s tr u tt u r a
fo n d a me n t al e, p o l i tic a e c o st it u z i o n ale , c o m p re so il si st em a
de l l e a ut o n o mi e l o c al i e re g i o n al i.
54
52
direttive
comunitarie,
ad
opera
di
intervento
del
legislatore
laccertamento
dei
vincoli
dallordinamento
comunitario
statale,
derivanti
unoperazione
52
55
giurisprudenziale
fornita
dalla
accennato,
che
la
legge
11/200 5
allinterno
dellintero
decisionale
comunitario,
il
processo
rafforzamento
del
dello
Stato
per
le
materie
di
Regolamenti, Direttive,
54
La s te ssa R e l azi o n e a l d is e gn o d i le g ge , a pr op os i t o d el
r u ol o de l le R e g i on i ne ll a m bi t o de ll e n u o ve p r oc e d ur e,
af f er ma va c he e ss o st at o def i ni t o i n c or r i sp o n d e n za c o n
56
che
tra
legislativi
ed
esecutivi,
generalmente
lobbligo
stabilito
nei
informativo
confronti
del
fase
ascendente,
tra
gli
atti
da
57
che
le
informazioni
devono
essere
allimplementazione
disposizione
per
degli
lesercizio
strumenti
della
stessa,
55
58
valorizzandone,
nel
contempo,
la
differente
il
Parlamento,
infatti,
anche
regionale,
osservazioni
al
possono
Presidente
del
inviare
Consiglio
dei
sulladozione
di
un
atto
comunitario,
evidente,
tra
laltro,
limportanza
Consiglio,
funzionamento
coinvolte nel
ma
del
anche
sistema
limportanza
delle
del
Conferenze,
56
L ar t. 5 , c om m a 3, c os r e ci ta : l e r e gi on i e le pr o v i n ce
au t on ome p os s on o t r as m et ter e oss er va z i o n i al P r e si d e nte
de l C on s i gl i o de i Mi ni s tr i o al Mi n is tr o per p ol i t i c he
c om u n it a ri e pe r i l tr a m ite d el la C on f er e nz a de i P r e si de n ti
de l l e r e gi on i e de l l e P r ovi n ce a u t on om e o de l la C o n f e re nz a
de i P r e si d e nt i d el l Asse m b lea, dei C on s i gl i re g i on al i e d el l e
pr o vi n ce a u t on om e. S ta n d o a l la let t er a d el l a r t. 5 , q u i n di ,
l u na o l a ltr a C on f er e nz a p ot r a n n o c ost i t uir e il tr a mi t e pe r
l i n vi o di os se r v a zi on i r e gi on a l i a l P d C M, s p ost a n d os i
s ul l or di n a me n t o r e gi o na le la dec i si on e su lle mod a li t
op e r a t i ve c on c r e te e s ui r a p p or t i tr a Gi u n ta e C on s i gl i o
ne l l i n vi o d i os se r va zi o ni al G o ve r n o.
59
Regioni
che
dalle
Regioni
stesse,
oltre
alla
nel
ricevere
gli
atti
poi
inviare
le
il
Governo
procede
nelle
sulla
partecipazione
dellItalia
al
processo
57
Il Go v er n o, i nf at ti , n o n t e n ut o a d at te n der e la p r o n u n ci a
r e gi on a le ne l ca s o i n c u i le osser va z i on i n on per ve n ga n o e ntr o
la da t a i n dic at a a ll a tt o d i tr asm i s si on e d ei pr o ge tt i o, i n
ma n ca nz a, e nt r o il gi or n o pr ec e de n te l a da ta di di sc uss i on e i n
se de c omu n i tar ia.
60
58
Lart. 8 al primo comma ribadisce che le Regioni, al pari dello Stato, hanno
lobbligo di dare attuazione alle direttive comunitarie nelle materie di propria
competenza legislativa, con la precisazione che lattuazione deve essere
tempestiva. Al secondo comma si legge che sar compito del presidente del
Consiglio dei ministri, ovvero del Ministro per le politiche comunitarie, tenere
informate regioni e province autonome, per il tramite della Conferenza Stato
Regioni, circa gli atti normativi e di indirizzo emanati dagli organi
dellUnione europea.
59
61
62
regionale
alla
attuazione
del
diritto
ad
esaminare
le
norme
relative
63
62
64
degli
obiettivi
della
programmazione
Detta funzione al di fuori dei casi in cui sia esercitata con legge o con atto
avente forza di legge o, sulla base della legge comunitaria, con i regolamenti
previsti dallarticolo 11 - esercitata mediante deliberazione del Consiglio dei
65
Tale
comma,
che
stato
definito
poco
66
Ma
anche
superato
questo
primo
ostacolo
non
dovrebbero
essere
sottoposte
ad
altro
67
65
68
67
Va i n ol tr e r ic or d at o c h e l ar t. 1 6 , c. 1, pr i m o per i od o de ll a
le g ge n . 1 1 r i pre n de la f or m u la d el l ar t. 9, c. 1 e 2 d el la le g ge
La Pe r g ol a, sta b il e n d o c he le r e gi on i e le pr o vi n ce
au t on ome , ne ll e m at er ie di pr op r i a c om p e te n za , p os so n o dar e
i m me d iat a a tt u a zi on e a ll e d ir e tt i ve c om u n i tar ie .
68
Il ci ta t o ar t. 8, c . 1, ne l l i m itar e i c om p i ti r e g i on a li a l le
ma te r ie di c omp e t e nz a le gi s la ti va , i m p l ica i n v i rt del
pa r a l le li s mo t ra f u nz i on i le gi s lat i ve e r e g ol a me nt a r i re gi on a l i
i l ri c on osc i me n t o d e l r u ol o ( e ve n t ua le) del la f on t e
sec on d a ri a r e gi o n a l e, me n tr e ta c e i n or di n e al l a tt u az i on e i n
vi a a m m i ni st ra t i va, n ei li m it i i n c u i ta le f or ma di att u a z i on e
si a p os si bi le
69
Dalle
costituzionali
richiamate
risulta
infatti
disposizioni
non
soltanto
un
legislativa,
danno
tempestiva
69
Il c it a t o ar t. 8 , c. 1, ne l l i mi tar e i c om p i ti r e g i on a li a lle
ma te r ie di c omp e te nz a le gi s la ti va , i m p l ica i n v i rt del
pa r a l le li s mo t ra f u nz i on i le gi s lat i ve e r e g ol a me nt a r i re gi on a l i
i l ri c on osc i me n t o de l r u ol o ( e ve n t ua le) del la f on t e
sec on d a ri a r e gi o n a l e, me n tr e ta c e i n or di n e al l a tt u az i on e i n
vi a a m m i ni st ra t i va, n ei li m it i i n c u i ta le f or ma di att u a z i on e
si a p os si bi le .
70
legislatore
statale
ha
fino
ad
ora
71
71
In q ue st o s e nso pa r e d o v er si i n te r pr e t ar e la le g g e
c omu n i t ar i a 2 0 0 5, l a d d o ve ge ne r ic a me n te p re v ed e il r i sp e t t o
de i vi nc ol i de r i va nt i da ll or d i na m e nt o c omu ni t ar i o e, n el l e
ma t er ie d i c o m p et e nza c o n c or re n te, d e i p r i nc i pi f on d a m e nta li
st a b i li ti da ll a l e gi sl az i o ne d e l l o Sta t o. Di ve r sa me n te or ie n ta t o
la le g ge c om u n i t ar i a del 2 0 0 6,
ch e r e c a u na p u nt u al e
in d i vi d u az i on e de i pr i n c i pi f on d a m e n ta l i i n al c u n e ma ter ie d i
c omp e t e nza c on c o rr e nt e .
71
diritto
comunitario,
nelle
materie
di
disciplina
prevede
introdotta
in
effetti
dal
atti
comma
statali
di
pur
nellambito
delle
materie
72
ingerenza
trovava
fondamento
nella
73
74
75
75
Sentenza Corte Cost. 24 luglio 1972, n. 142, in Giur. Cost. , 1972, pp.
1432 ss. la quale spiegando il perch di un intervento statale in materie
costituzionalmente attribuite alla competenza legislativa regionale sottolinea
come non sia sufficiente richiamarsi all'art. 189, terzo comma, del Trattato
di Roma istitutivo della Comunit, che fa rinvio agli ordinamenti interni degli
Stati partecipanti per la disciplina del concreto esercizio delle attivit
necessarie all'adempimento degli impegni da essi assunti; ci perch ogni
distribuzione dei poteri di applicazione delle norme comunitarie che si
effettui a favore di enti minori diversi dallo Stato contraente (che assume la
responsabilit del buon adempimento di fronte alla Comunit) presuppone il
possesso da parte del medesimo degli strumenti idonei a realizzare tale
adempimento anche di fronte all'inerzia della Regione che fosse investita
della competenza dell'attuazione. Strumenti di tal genere fanno difetto nel
nostro ordinamento, e ad essi non potrebbe supplirsi con il potere di indirizzo
di cui all'articolo 17 della legge di delegazione poich alla inottemperanza ad
esso non si potrebbe in alcun modo porre riparo, non riuscendo allo Stato di
sostituirsi nell'esercizio della competenza una volta effettuato il suo
trasferimento. Pertanto, fino a quando tale situazione non venga modificata
con il ricorso alle forme a ci necessarie, il solo mezzo utilizzabile per fare
concorrere le Regioni all'attuazione dei regolamenti comunitari quello della
delegazione di poteri in materia di strutture agrarie, che appunto offre il
rimedio della sostituibilit del delegante in caso di inadempimento del
delegato.
76
regionale
nellattuazione
degli
obblighi
76
77
lattuazione
con
disciplina
regionale,
in
78
Un esempio della situazione che si veniva a creare allora dato dalla sentenza
della Corte Costituzionale n. 81 del 1979. Nella sentenza in esame la Regione
Valle dAosta, le Province autonome di Trento e Bolzano e la regione Sardegna
contestavano la legge 10 maggio 1976, n. 352 che, in attuazione di una direttiva
comunitaria, allart. 2 stabiliva che qualora risultasse unaccertata inattivit
degli organi regionali nel disciplinare con legge e nellattuare il regime di aiuti
prescritto nella direttiva n. 75/268 C.e.e., al punto di comportare inadempimento
di obblighi comunitari, il Consiglio dei Ministri [] ha facolt di prescrivere un
congruo termine alla regione per provvedere, e di adottare, trascorso inutilmente
il termine predetto, i provvedimenti relativi in sostituzione dellamministrazione
regionale.
79
79
quindi
in
linea
con
fondamentali
principi
80
80
80
dalla legge La
Pergola81.
La legge in esame, se da una parte risolveva
lannoso
problema
del
recepimento
delle
direttive
carattere
81
81
82
82
83
testo
costituzionale.
Risulta fondamentale quindi
esaminare le nuove
84
dopo
anni
dalla
sua
prima
85
disposizioni
costituzionalisti
ad
costituzionali
interrogarsi
su
ha
questa
indotto
apparente
duplicazione.
Alcuni hanno immaginato che le due norme
fossero riconducibili ad una unica ipotesi, come se lart. 117,
comma 5 rappresentasse una species obbligata del genus
88
86
87
91
88
statale,
proprio
per
la
differente
natura
93
Bologna, , p. 693.
89
94
90
dagli
enti autonomi,
che generalmente
95
91
normativi
nazionali
di
quelli
regionali
provinciali96.
Il punto era tanto controverso da dar luogo, nel
tempo, a diverse pronunce del giudice delle leggi, nonch a
innumerevoli dibattiti dottrinali.
La Corte sembra aver chiarito il punto con la
sentenza, pi volte richiamata in questo capitolo, n. 425 del
1999 97 .
Nella sentenza in questione, di fronte alle
doglianze delle regioni,
tra
il
problema
dellammissibilit
del
96
97
92
del
regolamento
risiederebbe
presuppone
la
dimostrazione
della
sua
93
94
101
95
Questi
portano
lesempio
di
una
possibile
disciplinata
dalla
direttiva,
leggi
non
96
103
97
Cfr. Corte Cost., sent. nn. 209 del 2000, 77 del 2001, 84 del 2001, dove
punto 4 del considerato in diritto si legge che Secondo il consolidato
orientamento della Corte, un regolamento (governativo o ministeriale) non
98
nuovo
impulso
seguito
della
riforma
99
CAPITOLO III
COMPARAZIONE
TRA
GLI
STRUMENTI
LEFFETTIVA
PARTECIPAZIONE
DELLE
100
normative
applicazione
del
in
diritto
tema
di
dirett a
comunitario.
In
interessato
il
titolo
della
Carta
elaborazione
ed
allattuazione
del
diritto
107
101
legislative
in
materia
di
rapporti
108
riconosce
dallordinamento
vincoli
comunitario
dagli
derivanti
obblighi
dallaltro,
afferma
(comma
5)
il
la posizione della regione come soggetto con potere estero stata oggetto
di diverse pronunzie da parte della Corte Costituzionale: in un primo
momento per negare una qualsiasi legittimazione delle regioni ad intervenire
nei rapporti internazionali, successivamente la Corte ha ammesso il diritto
delle regioni ad un ruolo attivo, limitatamente ad una attivit di promozione
di funzioni soprattutto in ambito di promozione economica, soglie e turistica
(cfr. ad es. sent. Corte Cost. n. 179/1987 e n. 425/1995), ma una vera attivit
di diritto internazionale delle regioni chiaramente rinvenibile solo a seguito
delle modifica del testo costituzionale.
109
102
diritto
comunitario,
mantenendo,
come
grande
attenzione
ai
rapporti
attenzione
si
puntualmente
sia
attraverso
la
specificazione
ed
il
gi
sanciti
dai
Trattati
europei,
sia
per
ciascuna regione
103
a)
Il
recepimento
dei
diritti
La
ed
alla
partecipazione
definizione
allUnione
delle
politiche
comunitarie;
c)
la
maggior
parte
degli
Statuti,
fatta
espresso
richiamo
ai
diritti
110
fondamentali
104
112
indivisibilit
della
Repubblica
Italiana
Lazio,
Piemonte
Toscana,
come
111
in
bilico
tra
il
riconoscimento
di
fu adottata
112
105
appartenenza
alla
Repubblica
113
la
vocazione
dellUnione
Europea
quali
il
113
106
Regioni
(Lazio,
Piemonte
con
propri
rappresentanti
tali
conferma
che
oggi
attivato
un
nellambito
del
quale
viene
114
la
valorizzazione
delle
proprie
Oc c or r e r ic or d ar e, c he i n li ne a ge n er a le, le f o r me
di par tec i paz i on e d ir e t ta d el le Re gi on i al l e a tt i vi t d el l e
is ti t uz i on i c om u n i ta r ie di s ci p li na te dal la Le g ge 1 3 1 de l 2 0 0 3,
n on c on t e mpl a n o u n a r a p pr e se nta n za r e gi o na le a l i ve l l o
c om u n it a ri o d e l e ga ta da ll o S ta t o sec on d o q ua n t o a v vie n e ,
in ve ce , i n al t ri or d i na m e nt i de ce n tr a ti a l i vel l o e ur op e o.
107
altro
evidenziare
disposizioni
processo
di
che
la
degli
delle
interessante
maggior
statutarie
partecipazione
formazione
aspetto
ha
esecutivi
politiche
integrazione
parte
da
delle
riguardato
la
regionali
alla
comunitarie
europea:
ne
ed
al
risulta
del
Consiglio,
particolarmente
delicato
108
predisposizione
consentano
al
discussione
di
apposite
Consiglio
consapevole
di
al
procedure
che
svolgere
una
riguardo,
ed,
che
le
regioni
contribuiscono
permanente
per
le
questioni
ultime
episodico
generali
a
per
consultazione
vengano
affidate
Commissioni
la
verifica,
obbligatoria
in
dedicate
la
nei
modo
agli
proposta
non
affare
e
processi
la
di
116
109
segnala,
pertanto,
tra
gli
altri
per
loriginalit della
previsione,
lo Statuto della
Regione
nel
figura
Toscana,
quale
lespressa
comunitaria:
grava,
infatti,
informazione
comunitaria
sui
rispettivi
limpegno
circa
le
alla
attivit
nellambito
reciproca
svolte
delle
Presidenti
in
sede
rispettive
attribuzioni.
Anche lo Statuto della Regione Emilia
Romagna contiene una previsione, che rimanda,
per, ad un apposita legge regionale da emanarsi
la
disciplina
delle
modalit
di
informazione
110
ed
allattuazione
del
diritto
tema
la
parte
pi
importante
delle
117
117
La Li gu r i a, a d di ri t tu r a, me nz i on a e sp re ssa me n te l a
pa r te ci pa z i on e de l C on s i gl i o a lla fa se a sc e n d e nt e e d i sce n d e n te
de l pr oc es so n or m a ti v o c om u n it ar i o.
111
118
Dallesame
dei
ricorsi
promossi
dal
119
, si rileva
rispetto
delle
norme
di
procedura
contrasto
con
lart.
117,
Co.
della
118
Disciplina oggi contenuta nella legge 04.02.05, che ha sostituito la cd.
Legge La Pergola 09.03.89, n.86, espressamente abrogata.
119
112
nelle
competenzaprovvedono
materie
di
loro
allattuazione
ed
quanto
riguarda
la
fasce
consultazione
discussione
120
113
della
partecipazione
delle
Regioni
alla
posto
che
le
Regioni
oggi
hanno
nelle
materie
di
competenza
di
tra
conseguenza,
i
compiti
prevedendo
del
Consiglio
attuazione
ed
esecuzione
della
normativa
comunitaria.
stato osservato
121
come, al fine di
che
consenta
di
utilizzate
un o
121
Cfr. Relazione Pres. V Commissione permanente del Cons. Reg. Friuli
Venezia Giulia, I raccordi tra Parlamento nazionale ed assemblee legislative
regionali in relazione alle attivit dellUnione Europea, Camera dei Deputati,
XIV Commissione Politica dellUnione Europea, Roma 19.11.04.
114
tale
pu
adeguare
lordinamento
della
provvedimenti
di
Corte
che
anche
la
periodicamente
regionale
dellapprovazione
sentenze
strumento,
agli
obblighi
regolamenti,
direttive,
di
ed
Giustizia
comportino
altri
obbligo
di
adeguamento.
Dagli Statuti esaminati risulta che quattro
Regioni
(Piemonte,
Lazio,
Umbria
ed
Emilia
la
normativa
regionale
allordinamento
115
Giulia
aprile
2004,
n.
10,
Giulia
europea
ai
e
processi
sulle
normativi
procedure
di
116
Nellambito
recepimento
delle
di
fonti
regionali
attuazione
del
di
diritto
(tra
cui
Marche
Toscana),
tra
le
allesecutivo
tale
compito,
117
nuove
spese
minori
entrate
124
di
riferimento
costituire un quadro
anche
per
sistemi
regionali.
Oltre
legislative
dare
statali,
che
attuazione
necessitano
previsioni
o
rendono
124
118
costituire un
disciplina,
peraltro
centrale,
della
degli
atti
comunitari
(cd.
fase
fase
discendente,
in
part.
art.
3),
ma
delle
opportunit
offerte
affidati,
in
conformit
con
119
consolidate
risultanze
giurisprudenziali,
legislative
regolamenti
provvedimenti amministrativi
125
regionali
e
e
viene
istituita
una
apposita
sessione
Al di l de l ca so o v e sia ne ce ss ar i o fa r f r on t e e d
c er t a me n te p oss i b il e c on a t ti a m mi n istr a t i vi a ob b li gh i
c omu n i t ar i d er i va n ti da atti n on n or ma t i vi , ( c om e se n te nz e
d e ll a C or t e di G i ust i zi a ) , la C or te c ost it u z i on a l e ha da t e mp o
r ic on osc i u t o l i d on e i t de ll a dir et ti v a c om u n i ta r ia a f or nir e l a
n e ce s sa r i a b a se di le ga l it ai f i n i de ll a s ucc e ss i va a tt u a z i on e
c on a tt o f or ma l me n te am mi n i str a ti v o, c h e e ss o a b bia o n o
c on te n u t o n or ma ti v o ( r i s pe tt i va me n te il ca s o de i r e g ol a m e nt i
e de i pr o v ve d i me n ti a m m i ni str a t i vi ) . I n a l tr i cas i, a nc or p i
l i ne ar i, la n or ma ti va e gl i at t i c om u n i t a r i d ir e t ta m e nt e
a p p li ca bi li o a ve n t i ef f e tt i d ir e t ti, p ur c om p l e ti, r ic h ie d on o la
n e ce s sa r i a
at ti vi t
di
c on c r e ti z zaz i o ne
da
p ar te
d e ll a m mi ni str az i o n e. La pr e va le nz a del d ir i tt o c om u n it ar i o
s ul d ir i tt o i nt er n o, de l r es t o, f a s c he l a dir et ti va c om u n i tar ia
n e l pr e v a l er e sul l a le g ge i nt er na sta t al e e re gi on a le n e
p ar al izz i gl i e f f e t ti o gn i q ua l v ol t a q u e st o c on t ra st o ve n ga i n
r il ie v o .
120
rete
con
efficacia
aggiornamento
anche
costante,
provenienti
regionale
126
completezza,
tutte
co n
le
informazioni,
dallUfficio
comunitario
tra
laltro,
utilizzabile
lesercizio
dal
governo)
del
potere
ribadisce
Ri sul ta n o p ar t ic ol a r me nt e i n ter es sa n ti le op p or t u ni t e i
vi n c ol i n or m at i v i e d i a ltr o t i p o a b e nef ic i o di t u tt a l a
ci t ta d i na nz a e de gl i op e r at or i ne l ca m p o p r of e ss i on al e , s oc ial e ,
i m pr e n d it or ial e e d ec on om i c o e pr od u t ti v o.
121
costituzionale
sul
referendum
delle
funzioni
regolamentari,
le
previo
parere
obbligatorio
della
122
qualora
una
disciplina
regolamentare
parere
obbligatorio
della
commissione
per
il
recepimento
di
direttive
che
non
123
regolamenti
di
Giunta
in
funzione
di
potrebbe
comportare
inconvenienti
ed
esecuzione
di
atti
normativi
disciplina
statutaria
destinati
trovare
124
125
allattuazione
del
diritto
comunitario:
Qualora
dovessero
avere
un
sguito
nella
fase
discendente
potrebbero
intervenire
successivamente
con
propri
notato
che
lattivit
legislativa
126
Nondimeno,
se
richiamati
strumenti
abituale
dellinadempienza
per
inerzia
attuazione
delle
direttive
della
127
di
segnalazione
probabile
spostamento
della
costituito
dal
conflittualit
adottati
norma
dellart.
117,
127
127
successive
in
caso
di
scorretta
attuazione
casi
di
non
corretta
attuazione
di
astrattamente
una
determinata
direttiva
solo
al
ampia
peraltro
del
tutto
128
N on i mp r ob a bi l e c he le Re gi on i ne lle q ua l i n on vi son o l e
c on d i z i on i sta t utar ie e le gi sla t i ve , ma a nc h e p ol it ic he e d
or ga n iz zat i ve ,
pe r
u na
e ff ic ie n te
or ga ni zza zi on e
e
pr e d i s p os iz i on e d e gl i str u me n ti p er l a de m p i me n t o de gl i
ob b l i gh i d er i va n t i da lle n or m e c omu n i t ar ie, c o nt i n uer a n n o a d
ac ce tt ar e l a s os t i t uzi on e a nti ci p ata a d op er a sop r a tt u tt o d e i
de c r e ti le gi s lat i vi pr e vi st i da ll a le g ge c om u n i t a r ia a n n u ale . L e
al tr e Re gi on i, pi at tr e z zat e sul ter r e n o de gl i str u me nt i de l l a
f as e
di sce n d e nt e,
svi l u p pe r a n n o
i n ve c e
altr e t ta n te
e
ne c e s sar i a me n te d if f er e nz ia te n or ma t i ve d i at t u az i on e, dal l e
q ua l i il Go ve r n o p ot r t ra r re o c ca si on e di i m p u gn a zi on e i n v i a
pr i nci p al e, i n r if er i me nt o a ll ar t. 1 1 7, pr i mo c om m a , pe r
vi ol a zi on e d ei vi n c ol i d er i va n ti da ll or d i na m e nt o c omu n i t ar i o ;
o v ve r o i n pr e se n za d i u n at t uaz i on e r e gi on a le af f i d a t a al l a
f on te r e g ol a me n ta r e o al pr o v ve d i me nt o a mm i ni s tr at i v o
r a gi on i di a tt i va z i on e d ell e m i sur e sos t it u ti ve pr e v i ste a ll a r t.
1 2 0, se c o n d o c omm a , d e ll a C os t i t uz i on e e d is ci pl i na te da ll a r t .
8 de ll a le g ge n. 1 3 1 de l 2 0 0 3 , q ua l or a si r it e n ga a mmi s si b i l e
l i n te r ve n t o s osti t ut i v o a c omp e te nz e r e gi on a l i eser ci ta te, c i
ch e n e l la mat e r i a c om u ni t ar ia d o vre b b e e sser e, se s i vu o l e
as se gn a r e u n q ua lc he si gn i fi c at o al me nz i on a t o ar t. 1 2 0 ,
sec on d o c omm a, n el la par te i n c ui f a ri f e ri me nt o al m a nca t o
r is p et t o de l la n or ma ti v a c om u n i ta r i a, p os t o c he le i p ot e si d i
in e rz ia t r o va n o gi la l or o di s ci p li n a n el l a m b i t o d el l a r t. 1 1 7,
q ui n t o c o m ma, e de ll a l e gi s laz i on e d i a t t u azi on e de l me d e si m o.
128
plausibile
di
inadempienza,
al
mancato
rispetto
allattuazione
del
129
130
, in presenza di provvedimenti
Cfr. lart. 11, comma 8, primo periodo, con riferimento alla sostituzione
regolamentare. Implicitamente, fa riferimento allinerzia regionale anche
lart. 16, comma 3, laddove stabilisce che le disposizioni legislative statali
sostitutive si applicano in materia regionale alle condizioni e secondo la
procedura di cui allarticolo 11, comma 8, secondo periodo, che si riferisce
ai casi di inerzia regionale.
130
129
regolamentare
amministrativa
rimane
principale,
legislativa
sebbene
la
citata
di
attuazione
faccia
provvedimenti
sostitutivi
del
disciplina
riferimento
Governo
anche
normativi.
In caso di mancato rispetto del diritto
comunitario da parte di una
alcuni
ipotizzano
durgenza
131
il
ricorso
legge regionale,
alla
decretazione
Tuttavia,
neppure
tale
strumento
pare
l.
n.
131,
che
delineano
un
sistema
di
132
131
130
comma,
ma
sulle
disposizioni
appena
costituzionale,
incostituzionalit
interposta,
comma
133
in
per
unipotesi
violazione
riferimento
allart.
di
di
norma
117,
primo
legge
regionale
contraria
al
diritto
133
131
elusiva
dei
termini
per
impugnare
la
legge
dei
provvedimenti
sostitutivi
di
in
attuazione
una
ed
sequenza
destinata
ad
132
tale
riguardo,
infatti,
lecito
una
responsabilit
dello
Stato
di
fronte
il
si
gi
mancato
avuto
rispetto
134
occasione
degli
di
obblighi
comma
allordinamento
dellart.
117,
comunitario,
che
rinvia
imporr
al
133
con
lintero
acquis
communautaire
135
da
parte
dellobbligo
di
del
legislatore
astenersi
regionale
dalladottare
136
forse,
rimedi
risolutivo,
ulteriori,
e
nessuno
tuttavia
degni
dei
di
attenzione.
In primo luogo, il rimedio costituito dalla
non applicazione della legge regionale contraria a
norme comunitarie direttamente applicabili.
135
134
forme
problema
cooperative
determinato
di
dalla
risoluzione
violazione
del
non
Regioni,
ispirate
al
principio
di
leale
di
infrazione,
di
determinarne
linterruzione.
Constatata limpraticabilit di tali rimedi,
ed in presenza di una eventuale sentenza di
condanna della Corte di giustizia in esito ad una
procedura di infrazione occasionata dalla norma
regionale contraria al diritto comunitario, andrebbe
valutata lapplicabilit dellart. 10, comma 3, della
legge n. 11, a norma del quale il Presidente del
Consiglio dei Ministri o il Ministro per le politiche
comunitarie pu proporre al Consiglio dei Ministri
ladozione
dei
provvedimenti,
anche
urgenti,
organi
giurisdizionali
delle
Comunit
135
sistema
pu
apparire
tardivo
inappagante.
Nondimeno, si tratta di una soluzione tutto
sommato pi equilibrata di quella accolta in alcuni
ordinamenti federali nei quali la dichiarazione di
inadempimento e la condanna dello Stato membr o
da parte del giudice comunitario costituiscono
condizione necessaria per lesercizio di poteri
sostitutivi
federali
anche
rispetto
allipotesi
dellinadempienza.
Notevolmente garantita , in particolare, la
posizione dei Lnder austriaci
comunit
belghe
138
137
e delle regioni e
attraverso
previsioni
137
136
dellinadempimento
della
139
140
la
ripetutamente
legittimit
intervenuta
della
per
legislazione
137
regionale,
in
riferimento
allart.
117,
primo
141
in
Austria
in
Belgio,
dove,
promuovere
in
via
pregiudiziale,
ove
ad
intervenire in via
principale
per
Cfr. Corte cost., sent. n. 129 del 2006; 406 del 2005; 7 e 166 del 2004.
138
di
un
giudizio amministrativo
parallelo).
Negare alla Regione resistente laccesso al
giudice precostituito dal Trattato ai fini della
interpretazione
del
diritto
comunitario
che
il
parte
142
appare
in
effetti
alquanto
142
139
3.
143
attenzione,
regionale,
che
particolarmente
per
pi
che
alla
lItalia
preoccupante
allinerzia
del
situazione
delle
stata
sempre
per
ragioni
140
causate
da
una
omessa
non
corretta
materie
attribuite
alla
loro
competenza
legislativa.
E sufficiente considerare, infatti, che, alla
data
del
gennaio
2006,
le
procedure
di
il
restante
23,07%
costituito
dalla
144
144
Questi dati devono essere integrati con quelli risultanti a seguito della
riunione, svoltasi lo 4 aprile 2005 a Bruxelles, del Collegio dei commissari,
che delibera, mediamente quattro volte lanno, lapertura di nuove procedure
di infrazione a carico degli Stati membri o lemanazione di ulteriori atti in
procedure gi avviate, la proposizione di ricorsi alla Corte di giustizia, la
rinuncia agli atti di giudizi in corso o larchiviazione. Le decisioni adottate
sono state complessivamente n. 94, di cui 34 nuove messe in mora; 1 messa
in mora complementare; 8 pareri motivati; 1 parere motivato complementare;
4 pareri motivati relativi a procedure ex art. 228; 46 archiviazioni, . Questi
dati, oltre ad attestare un sensibile miglioramento del rapporto tra il numero
di procedure aperte e di procedure archiviate, consentono di rilevare che per
la prima volta da diversi anni non vi stata alcuna delibera di ricorso alla
Corte di giustizia. Si tratta, tuttavia, di un dato approssimativo, non essendo
disponibili elenchi specifici al riguardo.
141
Tra
direttive
in
queste
ultime,
materie
di
la
percentuale
competenza
di
regionale
violazioni
del
diritto
comunitario
e,
pi
istituzioni
europee
dello
Stato
membro
esso
sia,
invece,
concretamente
145
142
Il
principio
dellassoluta
indifferenza
stabiliti,
delle
attribuzioni
delle
membro,
nellapertura
infrazione,
cos
come
delle
nella
procedure
pronuncia
di
delle
146
143
richiesta
di
proroga
dei
termini
fissati
dalla
Commissione 147.
Nei confronti delle istituzioni europee, le
Regioni sono quindi irresponsabili, pur essendo
sempre pi numerosi i casi di violazioni del diritto
comunitario ad esse addebitabili 148 .
147
P u r ic or d ar si , a sos te gn o d i q ua n t o a p pe na af f er mat o, c h e ,
ne l l a ma te r ia de l mer ca t o i nt e r n o e spe c if i ca me n t e de gl i
ap p a l ti, il 5 2, 1 7 % d e lle pr oc e d ur e di i nf r az i on e per vi ola z i on e
di pr i nci p i c omu n i ta r i rif e ri b ile a c om p or ta m en ti di Re gi o n i ,
P r ovi n ce e C omu n i e c he q ue s ta pe r ce n t ua le r a g gi u n ge
ad d i ri tt ur a i l 7 6% n e l la ma ter ia a m b ie n ta le. I dati sono tratti dalla
Relazione annuale alla legge comunitaria 2003 art. 1, c. 5, della l. 31 ottobre
2003, n. 306 che non limita il rinvio ai principi fondamentali alle materie di
legislazione concorrente, convalidando i dubbi avanzati da chi, in dottrina,
aveva ipotizzato il rischio, per le Regioni, di una sovraintepretazione della
materia di legislazione concorrente rapporti con lUnione europea delle
Regioni, tale da comportare una degradazione della competenza residuale, in
presenza di direttive comunitarie da recepire. Le c au se d i q ue st a
si t uaz i on e p os s on o i n di vi d u ar si i n pa r te ne ll a c om p l e s si t del l e
ma te r ie , e sse n d os i c on st ata t o c he ne l se tt or e de l m er c a t o
in te r n o i l ma g gi or n u me r o de l le vi ol az i on i d er i va da u n a
er r on ea i n ter pr eta zi on e e ap pl ic a zi on e de ll e d ir et ti ve a p pal t i ,
in r e laz i on e a ll e q ua li r is u lt a s pe s so a d ot ta t o u n c on ce tt o
es te n si v o d e l la p os si bi l it, i n ve ce li m it ati s si m a, di pr oc e de r e
al l af fi d a me n t o di r et t o , f ac e n d osi i l p i d ell e v ol te u n
i m pr op r i o r ic or so al la d i sci p l i na d e gl i a p p a lt i i n h o u se, c on l a
c on se gu e n za c h e le r e la t i ve di sp os i zi on i r i su l ta n o a p pl ic a te i n
di f et t o d ei nec e ss ar i p r es u p p os t i. I n mat er ia a mb ie nt ale u n
f r e q ue nt e m ot i v o c h e d e ter mi n a l e le va t o n u me r o di pr oc e d u r e
si i n di vi d u a , i n ve c e , i n u na let t ur a t r op p o s e m p lif ica ta de ll e
pr oc e d ure s u ll a va l ut azi on e e su ll a ve ri f i c a d i i mpa tt o
am b ie n t a le, me n tr e p e r le vi ol az i on i c on n e s se a ll o s ma l ti me nt o
de i r if i u ti ve n g on o i n c on si de r azi on i r a gi on i di car at te r e
f i na nz iar i o, l e ga t e a gl i on er i e c on o m ic i, s pe s so i n sos t e ni b il i d a
144
La
complessit
delle
discipline
la
ulteriore
motivo
che
desta
viva
costituito
dallinasprimento
delle
145
dal
la
momento
prassi
che
degli
Stati
sempre
pi
membri
di
dalla
Commissione,
consistente
nel
sentenza,
non
abbia
mai
dato
luogo
146
per
lirrogazione
della
sanzione
applicano le
ha
applicato
il
cumulo
delle
sanzioni,
147
tenendo
conto
di
tre
elementi,
loro
volta,
applicazioni
del
inadempimento
nella
fattispecie
interessanti
sono
150
148
di durata;
moltiplicato
per
un
il
risultato
fattore
ottenuto
fisso,
stabilito
cui
151
si
applicano
coefficienti
conto,
disposizioni
conseguenze
anzitutto,
dellimportanza
comunitarie
dellinfrazione
violate
per
gli
delle
delle
interessi
generali e particolari.
151
I l f or f a it de t er mi na t o i n 6 0 0 e ur o al gi or n o.
149
essendo
omissione
allattuazione
Commissione
di
evidentemente
qualunque
di
grave
misura
misure
insufficienti
pi
reputate
a
la
rispetto
dalla
regolarizzare
la
situazione 152.
152
Le c on se gu e nz e d el l i nf r az i on e s u gl i i nt er e s si di
or d i ne ge n e r a le o par ti c ol ar e d e v on o e s ser e va l ut at e c a so p er
ca so, c on r if e r i me n t o a d i ve r si e l e me n ti, q u al i la pe r di t a d i
r is or se pr op r ie p e r la C omu n i t , l i nc i de n za de l l i nf ra zi on e
s ul f u nz i on a me nt o de l la C om u n i t , i l d a n n o gr a ve o
ir r e pa r a bi le d et er mi n at o al la sa l u te u m a na o a l l a m b ie nt e, i l
pr e gi u d i zi o e c on omic o o n on ec on omi c o su b i t o d a pr i vat i o da
op e r a t or i ec on omi c i, i l va nt a g gi o f i n a n z iar i o che l o Sta t o
me m b r o r it ra e da l m a nc a t o a de m p i me n t o d el l a de ci si on e d e l la
150
La
capacit
di
pagamento
dello
Stato
forfettaria,
invece determinata
in
almeno
di
una
art.
la condanna al
somma
forfettaria
151
membro
153
inadempimento
pronunce
della
Corte
le
osservazioni
critiche
155
. Ci desta notevole
P er l I ta li a la ci fr a f or f etar ia m i ni m a f i s sa pa r i a e ur o
9. 9 2 0. 0 0 0 .
154
I n sos t a nz a , p er o gn i d ec i si on e d i r ic or s o a ll a C or te , ar t .
2 2 8, l o S ta t o it al ia n o r i sc h ia l ir r o ga z i on e d i u na p e nal it di
m or a c om p re sa t r a u n m i ni m o d i 1 1. 9 0 4 e u r o a l g i or n o e d u n
ma s si m o di 7 1 4 . 2 4 0 e ur o al gi or n o e l ir r o g azi on e di u n a
sa nz i on e f or f e t tar ia nel la mi s ur a m i ni m a di 9. 9 2 0. 0 0 0 e ur o :
q ua s i u na p icc ol a le g ge f i na nz iar ia.
154
152
provveda
ad
attuare
le
misure
necessarie
al
linterprete
pu
escogitare
idonei
partecipazione
il
coordinamento
delle
per
amministrazione
gli
affari
centrale
europei
o
in
locale,
ogni
che
all
attuazione
dei
provvedimenti
dalla
Corte
di
giustizia,
mediante
153
tra
Stato
Regioni,
che
potrebbero
un
disegno
nellordinamento
la
di
legge
previsione
che
introduca
di
unazione
del
soggetto
cui
risale
il
154
Il
sostegno
della
dottrina
teoria
sperimentare
pratica
lattuabilit
e
di
di
studiare
nuove
prassi,
155
alle
problematiche
sollevate
dalla
156
la
questione
del
rapporto
tra
Corte
(comunitario
costituzionale),
della
Ritiene che il primo comma dellart. 117 rechi una norma di produzione A.
PACE, Problematica delle libert costituzionali, Parte generale, Padova, 2003,
29. Optano invece per la norma sulla produzione F. SORRENTINO, Nuovi
profili costituzionali, cit., ; F. GHERA, I vincoli derivanti dallordinamento
comunitario e dagli obblighi internazionali nei confronti della potest
legislativa dello Stato e delle Regioni, in Rilevanti novit in tema di fonti del
diritto dopo la riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione, a
cura di F. Modugno P. Carnevale, Milano, 2003, (fine par. 4). G.
DALESSANDRO, Prime impressioni sullimpatto della costituzionalizzazione
del vincolo comunitario sulla giurisprudenza costituzionale, Le istituzioni del
federalismo, 2003, 214.
157
Sulla non innovativit della disposizione per quanto riguarda gli obblighi
comunitari, rispetto alla situazione previgente, v. il commento di P.
CAVALERI, in Lattuazione del nuovo Titolo V, parte seconda, della
Costituzione, Commento alla legge La Loggia, a cura di P. Cavaleri e E.
Lamarque, Torino, 2004, 3 ss.; lart. 117 comma 1 si limitato per quanto
riguarda gli obblighi comunitari a codificare lesistente per A. DATENA, La
nuova disciplina costituzionale dei rapporti internazionali e con l'Unione
Europea, in Rassegna parlamentare, 2002, 916.
158
conseguentemente
escludono
anche
un
di
consentire,
di
per
s,
un
ulteriore
159
163
Pur non dimenticando che molte sono le critiche mosse relativamente alla
esistenza-pensabilit della decisione politica fondamentale di tale ordinamento
Non si pu in questa sede neanche riaprire la questione circa la identificabilit di
una Costituzione europea nei Trattati Ce e Ue; sul punto si veda se si vuole,
anche per i riferimenti bibliografici, il lavoro citato alla nota precedente. Per
quanto concerne il Trattato costituzionale approvato nel corso del 2004, come si
sa, la fase in atto ancora lascia dubbi sulla sua sorte definitiva. Tuttavia va
ricordato che tredici Stati membri, tra cui lItalia, che lo hanno gi ratificato, e
non vi dubbio che il processo di integrazione europea lungi dallessersi
arrestato. Sulla fase attuale del processo costituente europeo e sulla
Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2006 ad esso relativa, v. G.
ALLEGRI, Il processo costituzionale europeo in surplace, in www.federalismi.it
160
dei
capi
animali
non
vaccinati.
La
161
costituzionale
ha
svolto
cio
unoperazione
165
162
fondamento
di
un
tale
mutamento
166
163
generali
fondamentali,
possa
per
quanto
essere
riguarda
oggetto
di
principi
discipline
sul
potere
estero
delle
regioni,
disciplinato
Non stato mai richiamato lart. 117, comma 5, secondo il quale le regioni
nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla
formazione degli atti normativi comunitari e provvedono allattuazione e
allesecuzione degli atti dellUnione europea, nel rispetto delle norme di
procedura stabilite da legge dello Stato.
164
amministrativa
in
via
sussidiaria
legittima
168
165
169
Circa la possibilit, per le Regioni, di sostituirsi agli organi degli enti locali,
la Corte ha affermato che, anche qualora in ipotesi tali poteri, ulteriori rispetto
a quelli facenti capo al governo ai sensi dellart. 120, siano da ammettere,
debbono sussistere alcune garanzie,quali: a) essere ascritti a organi di governo
della regione; b) lomissione deve essere un fatto giuridicamente qualificato; c)
il procedimento deve essere definito dalla legge e lente sostituito deve essere
messo in grado di far valere le proprie ragioni e di ovviare allomissione
(sentenza 313).
166
5. Conclusioni
Il lavoro svolto ha permesso di mettere in risalto gli aspetti
salienti del dibattito ancora in corso sul ruolo svolto dalle Regioni
tanto sul versante interno quanto a livello europeo. possibile e
opportuno a questo punto trarre qualche conclusione finale.
chiaro ormai a tutti gli attori che il rafforzamento delle
realt sub-statali in questa fase storica inarrestabile. Diviene quindi
necessario procedere ad una disciplina dello stesso, tentando di
svilupparne tutte le potenzialit e di valorizzarne i molti aspetti
positivi.
Se
consideriamo
la
storia,
ormai
sessantennale,
167
renderebbe
quasi
automatica
una
trasformazione
168
dellordinamento
comunitario
si
manifestata
169
170
quanto
riguarda
il
riparto
interorganico
delle
funzioni
della
171
172
legislatore
statale
dellimportanza
del
fenomeno
173
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Come
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Governance
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Il
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181
182
A.,
La
partecipazione
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enti
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Le
competenze
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regionali
nella
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Dal
sito
dellAssociazione
Italiana
dei
Costituzionalisti:
(www.associazionedeicostituzionalisti.it)
E.,
Gli
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obblighi
185
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Convegno
Convegno
annuale
Altri materiali
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Titolo V entra in vigore.
A. RUGGERI, La riforma costituzionale del Titolo V e i
problemi della sua attuazione, con specifico riguardo alle
dinamiche della normazione ed al piano dei controlli.
ANTONINI L., Sono ancora valide le normative statali
cedevoli? Intorno ad una lacuna trascurata del nuovo titolo V.
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Dal
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dellAssociazione
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BILANCIA
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Possibilit
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Online:
(http://www.zanichelli.it/giuridico/online/)
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Sulle
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Dal
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(http://www.giurcost.org/studi/)
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delle politiche dellUnione europea, Bruxelles, 19 dicembre
2003, COM/2003/811 def. Comunicazione della Commissione,
Un quadro per i contratti e le convenzioni tripartiti di obiettivi fra
la Comunit, gli Stati e le autorit regionali e locali, Bruxelles,
11 dicembre 2002, COM/2002/709 def.
193
della
Commissione
sulla
Governance
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Parlamento europeo
Relazione sul ruolo dei poteri regionali e locali nella
costruzione europea, 4 dicembre 2002, A5-0427/2002 fin.
Dichiarazione
congiunta
del
Presidente
della
legislativi
nel
processo
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comunitario",
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parere
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commissione
Affari
migliore
ripartizione
definizione
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(Sito
della
Commissione europea)
www.giurcost.it (Sito della Corta Costituzionale)
www.europaregion.info
www.europa.marche.it
197
198