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Esso nasce per soddisfare l'esigenza di poter determinare il risultato economico derivante
dall'esecuzione di un investimento su un particolare mercato (non possibile datare la nascita di
questo conto a livello nazionale ed internazionale. Solo per quanto riguarda la Toscana, si sono
individuati dei conti merci gi a partire dalla seconda met del XIll secolo) . Il tutto si giustifica in
considerazione, del [atto , che :l'attivit..mercantile si sviluppa attraverso operazioni di acquisto di
merci su 'determinati ' me,reati \ Jef
~i :ri~~nderle su
' direttamente le variazioni.qualitative.e quantitativedei lor.i di merci posseduti aprendo,un .conto con ..
riferimento ad ogni specifico lotto di merce. Si tratta di un conto che nasce per esigenze di tipo
empirico: in principio, sicuramente, quando il mercante aveva una capacit molto ampia di
acquistare e di rivendere, operando in un regime di oligopolio, la determinazione del prezzo di
vendita di una merce poteva essere pi' o meno dedotto con larga appro ssimazione. Tuttavia, in un
secondo momento, con quella rivoluzione commerciale di cui si detto, il numero di connnercianti
si increment notevolmente e la tipologia delle merci trattate non si limit pi a prodotti di lusso
destinati ad una ristretta lite. Lo smercio di prodotti manifatturieri a buon mercato, specialmente
nell'ambito delle regioni pi floride da questo punto di vista (Toscana, Liguria, Veneto), implic il
dover conoscere con precisione l'incidenza del costo di acquisto e delle spese accessorie per
arrivare alla' determnazione:di un 'prezzo - che' fosse sufficientemente remunerativo ma anche il pi
possibile concorrenziale . > nasce una prima 'c'contabilit dei costi" .
In tali conti merci.,venivano:.riportate.:talvolta.le.' diciture comPr:amm o .e vendemm o per indicare le
operazioni che. portavano rispettivamente al carico e allo scarico delle merci in magazzino, altre
volte compaiono le locuzioni gi viste per il conto crediti e debiti, ovvero i verbi dover dare e dover
avere.
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Grazie!
Per a v-erci scelto
stata identifi cata con.la storia del conto e questa si confond e per molti aspetti con la storia de lla
scrittura.
Possiamo brevemente sintetizzare in quattro periodi le tappe evolutive pi importanti di questa
scienza, rifacendoci ad una classificazione per la prima volta proposta da Federico Meli s nelJa sua
risaliamo alle informazioni di tipo contabile che ci interessano. Ad esempio il conto scritto sul
fondo di una tazza una fonte diretta, per la presenza di ~oni di crittogrammi che
opportunamente letti ci danno un'informazione inerente quei fatti che abbiamo detto ~'inizio
(quanto si possiede, quanto si deve avere o ricevere dagli altri).
L' Egitto, nella maggior parte dei casi ha prodotto testimonianze dirette, perch nelle tombe dei
faraoni o di personaggi importanti Dell'ambito dell'amministrazione pubblica si sono trovati oggetti
quali libri contabili, fogli, bilanci, inventari. Per altri periodi della storia, invece, non sono
pervenute testimonianze dirette, come nel caso del mondo romano e greco.
Il secondo periodo va dal 1202 sino al 1494, in cui si gettano le basi per la contabilit' moderna,
grazie:
alle tecniche .di rilevazione in partita doppia, per la prima volta esplicitate nella Sumroa di
Pacioli, ma originatesi in pratica nei secoli XIII e XIV nelle aziende mercantili italiane,
come attestato dai numerosi mastri arrivatisino ai nostri giorni :'il libro giornale successivo
(secc. XIV e XV) ed i primi giornali si sono ritrovati nelle aziende mercantili veneziane. Da
qui si sono diffusi in Lombardia, in Toscana, e poi nelle Fiandre , in Inghilterra e nei paesi
tedeschi.
all'inventario (XIII secolo),
.
al bilan~io ed alla contabilit dei costi (questi ultimi nel XIV secolo).
il terzo e quarto ' periodo, che vanno rispettivamente dal 1494 al 1840 e dal 1840 in poi, sono
caratterizzati dalla presenza di manuali e dalla 'nascita della ragioneria scientifica In particolare il
terzo periodo vede la fioritura di numerosi trattati, spesso dei veri manuali di pratica mercantile
tendenti a comunicare di generazione in generazioneIe conoscenze acquisite. Nel 1803 Nicol
D'anastasio conferisce una valenza scienfica alla materia trattata, e questo .momento segna
sicuramente il limite di separazione tra la vecchia ragioneria morente e la nuova disciplina che
sorge. :
Lo sviluppo economico che si Pt"9paga .in Europa tra il 1700 ed il 1800, ed il conseguente
diffondersi d~lla prima rivoluzione industriale anche in Italia, porta alla nascita della ragioneria
scientifica, ~e all'onorevole contributo di Fabio Besta, il quale considera la r3:gioneriacome una
..vera e propria scienza, che si fonda su alcuni requisitiessenziali:
Ampiezza 'd~i contenuti (non piii liniitati alla sola azienda)
Profondit dei contenuti
Unitariet dell'oggetto
Scientificit del metodo
Con la seconda rivoluzione industriale, si sviluppa quella branca dell'economia nota come
economia aziendale, questa volta grazie al contrib uto di Gino Zappa, che individua una disciplina
pi ampia della ragioneria, .comprendente anche aspetti non meramente contabili. L'economia
aziendale si occupa di convertire in cifre gli andamenti economici e viceversa, attraverso l'analisi
delle cifre, risalire agli andamenti economici.
ANTICO EGITTO
I Greci denominarono Egitto quella 'regione costiera bagnata dal Mediterraneo lungo tutto il corso
del Nilo , caratterizzata da condizioni climatiche favorevoli, da un territorio ricco di vegetazione e di
una florida agricoltura: gli egiziani chiamavano la loro terra "nera", per l'effetto creato dal limo
depositato sul territorio in occasione delle inondazioni periodiche. L'attivit agricola era
sicuramente la pi cospicua ricchezza del paese, seguita dalla pesca e dalla caccia, mentre beni
primari altrettanto utili pervenivano dal commercio vivace con le regioni vicine: Palestina, Siria,
Nubia, Creta, Isole Egee, ecc. .
Oggi si conoscono dieci sistemi di scrittura (la scrittura dei Sumeri, degli Egizi, dei Cinesi, degli
Ittiti, dei Cretesi, dei Maia...) che, pur sorti in contesti ed epoche differenti , hanno origini simili:
ci che accomuna queste diverse tipologie di scrittura la stessa base di riferimento: la pitt ogra fia
(tipo di scrittura primitiva che si esprime con disegni di figure e di oggetti, i q.clI ~;J.=-Eiino .:...
come avviene invece per i geroglifici - valore fonetico) . Con il passare del tempo l'evoluzione della
societ ed il perfezionamento della lingua parlata determinarono l'evolversi di questo tipo di
scrittura ideografica. Nel IV millennio a.C. comparve la scrittura cuneiforme e nella vallata del Nilo
la scrittura gerog lifica I geroglifici egiziani furono decifrati nel 1822 dall'egittologo Champollion,
.' --
__ o
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sulla base dell'iscrizione trilingue rinvenuta nel 1798 e nota come Stele di Rosetta, in cui le tre
lingue erano appunto quelle geroglifica, demotica e greca. Lo stesso studioso, parlando del metodo
di numerazione usato in Egitto, fa cenno
contabilit
. preciso
.._ . - ai- registri
_ _....di
____
_ . _,_ dei
. - templi,
-_.__.. in un'epoca in
c
.....,......... ~
cui la scrittura egizia era ieratica, ovvero "sacerdo tale" ed usata esclusivamente da questa classe
sociale egiziana Col passare dei secoli, anche la scrittura subisce trasformazioni tanto rilevanti da
potersi definir';
secolo aC. sino alla caduta dell' lmpero Romano) in contrapposizione a quella ieratica, che invece
era tesoro e patrimonio di una limitata classe sociale. Cos anche i bisogni della vita quotidiana, tra i
quali quello di effettuare registrazioni contabili, si trasferisco no nella scrittura, nei suoi progressi e
nelle sue caratteristiche. La purezza della lingua e lo stile grammaticale, ovviamente, furono
I.'ultimo pensiero dei redattori dei testi contabili, per i quali la preoccupazione dominante era
piuttosto quello di trovare la via pi spedita, pi pratica e pi comoda
Le schegge calcaree furono i primi rudimentali "registri" su cui riportare le registrazioni di conto e
che, probabilmente, esaurito il loro ufficio, venivano distrutte. Poi, seguirono i papiri, quali
supporto materiale per le registrazioni.
In ogni caso, la compilazione dei registrie delle scritture era riservata agli scribi, discepoli o adepti
de~'~rdine sacerdotaI;~~s: t;n~~;; ;a co~ta~ilit in d~~ di~tinte fo~e: i 'una da prese;;;r~;ri loro
superiori, oscura e complicata proprio per farla apparire irta di difficolt e quindi per poterne
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conservare i! m onopolio, l' altra pi piana per un loro uso interno. Gli scribi, fra l'altro, oltre alle
registrazioni, soprintendevano ad ogni sorta di incombenza amministrativa. Veniva chiamato
"scriba" qualunque uomo dotato di una conoscenza letteraria e scientifica che svolgesse un ruolo di
funzionario o di scrivano nelle azien de pubbliche e private.
il cosiddetto Papiro Rhind, conservato oggi nel British Museum di Londra, risale all'epoca degli
Hyksos (1660-1580 a.C.), ed la copia di un libro di matematica ancora pi antico: dalla sua lettura
si deduc~. che gli studi e le conquiste degli'egizi in questo:campo 'erano determinati alla risoluzione .
di problernipraticiquali l'erogazione delle paghe.rladetenninazione deL rapporto di scambio tra
pane e birra, ecc . .
E' solo nel 1822 che si rinviene i! pi antico conto egizi ano: quello trovato nella tomba di un re
della I Dinastia, il re "Serpente" (ca. 3000 a.C.). Si tratta di una scrittura in corsivo sul fondo di una
piatto o di una tazza, dalla quale appare probabilmente la data, alcuni pittogrammi difficilmente
decifrabili ed una serie di cifre.
Nel mondo egizio, troviamo quasi sempre testimonianze dirette, per lo pi tavolette di argilla sulle
quali si rilevano incisioni relative a conti. Fra questi, i! conto di URUK, che potremmo interpretare
come un conto di carico e scarico. Nel tempio di DR, invece, stata rilevata una contabilit molto
pi complessa, ovvero degli inventari e una contabilit del lavoro (i! costo degli schiavi che
. lavoravano nel tempio), in una forma che pu dirsi una anticipazione di quello che sar i! conto a
sezioni contrapposte:
IO
12
23
io :
15
25
Spesso, nei documenti pi antichi, invece, si sono trovati conti a sezioni sovrapposte:
20
15
12
4
--
12
20
lO
Un fatto molto importante nel. mondo egiziano : l'obbligatoriet della tenuta dei libri contabili. In
particolare, .coloro:' che' .custodivanoii templi. : dovevano: tenere , una contabilit .complessa .ed..
articolata chesomigli~ molto a quellamoderna, in quanto rispondeva ad esigenze di tipo pratico ed
era necessariamente collegata alla realt (pi precisamente erano gli scribi a tenere una doppia
contabilit) .
Se distingui amo le varie tappe della storia del mondo egiziano , rileviamo come nell'Antico Impero
(3197-2778 aC.) il territorio fosse suddiviso in distretti che avevano una ammini strazione propria.
TI punto di unione di tal e struttura era rappresentata dal fisco. TI governatore della zona era
incaricato di controllare le propriet che il fisco possedeva in tutte le province e l'amministratore
fiscale si occupava della raccolta dei beni quali metalli, pietre, incensi, profumi, ottenuti in parte.
tramite scamb i, ed in parte come tributi o conquiste belli nonch del controllo dei magazzini dci
grano dove venivano depositate le imposte in nautra pagat e. Di questo patrim onio, gli scribi
tenevano una precisa contabilit (anche giornaliera con riferimento a tutti i movimenti in entrata ed
in uscita~ ,ed effettuavano censimenti periodici d el patrimonio immobile emobile della popolazione.
Nel Medio Impero (2000-1970 aG.) - ;'}~':~" :t;f:f,-",,~.,::;~Y;i;:'." i:'~;, " J':~~' ,. oltre all'accentramento
fiscale di cui si 'accennava ,sopra., il fenomeno caratterizzante la nascita delle cosiddette "case",
ossia uffici di,
~ontabilit,
i:~nti della corte rea/'di Tebe della fine iieiMedio Impe~o (Museo
Egizio del Cairo), un conto delle entrate e delle usc ite, quindi un conto a sezioni sovrapposte,
scoperto nel 18 secolo . Va sottolineato un fatto significativo: il saldo veniva ripre so nel conto
aperto il giorno successi:,o.
Nel Nuovo Impero (1970 aC.- ...) si riscontrano innanzitutto profonde differenze politico-sociali:
scompare l' antica nobilt e si assiste al passaggio della grande propriet fondiaria dalle mani dei
signori a quelle della corona e dei templi . La casta sacerdotale si afferma come potenza assoluta: i
possedimenti dei templi aumentano a dismisura e, con essi, si forma un cospicuo numero di
sacerdoti e di impiegati dediti alla amministrazione. La concentrazione di patrimoni originatasi
rende necessaria una contabilit complessa e sistematica, testimoniata dai p apiro di Harris (che
chiaramente mostra la ricchezza dei singoli templi, i tributi pagati dalla popolazione e le enormi
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elargizioni ritenute dono esclusivo del faraone), che racchiude appunto in s queste caratteristiche:
sistematicit, sinteticit, adeguatezza, comprensibilit, complessit e modernit. Ovviamente si
. tratta di una contabilit che non tutti sanno tenere, riservata ad una strettissima cerchia di persone
colte. Dallo studio di alcuni memoriali di scribi egizi, apprendiamo .l'uso di utilizzare dapprima una
sorta di prima nota, per poi ricomporre scrittur e definitive, sia cronologiche, sia sistematiche, in
altri documenti. In modo .davvero esauriente .era poi tenuta . la contabilit . del grano, risorsa
principale dell ' econ miaegiziana .di cui si annotavano meticolosamente tutte le fasi di raccolta.e di..
distribuzione: TI grano immesso .nel magazzino veniva registrato dallo :scriba supervisore di quel dato magazzino e i le risultanze da lui rappresentate dovevano concordare con le cifre fissate dallo
scriba agrario ; poi il grano veniva scaricato e destinato alla molitura e successiva panificazione. A
tal riguardo signifi cativo il "conto della panificazione da Mernfi, ca XlII sec. a.c .", nel quale sono
registrati i quantitativi di farin a consegnati ai fornai, il num ero e il peso dei pani prodotti e
l'eventuale scarto dal numero di pani previsti.
Un altro interessante documento, proveniente dalla necropoli di Tebe, appartiene al periodo della
XX dinastia; esso contiene scritture varie riguardanti avvenimenti della necropoli, registrazioni
contabili e acquisti di vari beni : barche, pesci , alberi di cedro, corde, ecc. Le registrazioni .ivi
effettuate, pur susseguendosi in ordine cronologico, sono aggregate a sistema., tanto che il Melis
propone per esse il nome di "rendiconto" .
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(filosofi,.poeti;' giuristj..In:essa, ad. esempio..si.Iegge. di. process i in .cui .siano .state portate,. c~me
testimonianze, scritture contabili, oppure di condanne per falsificazione di conti in cui le scritture
contabili siano state utilizzate a di.scolpa o a carico degli imputati. E' proprio 'attraverso queste
~~Hzie,' sippur~ . disor~anii~,- si . . dus~iti ~ ri~~truir~' ~.-part~' ii ~~~a ~ntab~ . dell '~ti~a
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dei conti a sezioni divise (libro mastro); l'ADVERSARIA era una prima nota usata in tutte le aziende
mercantili, di produzione ed anche di famiglia, sulla quale le registrazioni avevano un ordine
cronologico. Le varie registrazioni erano libere, nel senso che non vi erano precise disposizioni
circa il modo di registrare. Ogni fine mese le stesse operazioni erano riportate scrupolosamente nel
CODEX RATIONUM. il principale libro contabile del mondo romano usato ampiamente sino al 170
d.C. . Un discorso a p:u:e deve essere fatto per il.Codex nellemani dei banchieri; in questo caso,
infatti ,.esso' svolgeva -soprattutto -unafunzone :di conto :corrente:.illibro riportava separatamente.la .:
.
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condizione-finanziaria-dei .clienti; affinch . la .situazione di ognuno fosse:facilmente .controllabile.ed :...
un editto pretoriale gli conferiva valore giuridico: in caso di controversie con i terzi, i banchieri o i
loro eredi erano tenuti ad esibire questo tipo di contabilit in giudizio.
Esistevano .anche altri libri per i quali, per, non' stata trovata una precisa corrispondenza con gli
attuali libri contabili n sempre gli studiosi ne hanno dato una valutazione uniforme: uno di questi
il CODEX ACCEPTI ET EXPENSI, che per il Rossi altro non che un libro delle entrate e delle
uscite di denaro, quindi un libro d i cassa. La tesi di Vo igt invece differente, attribuendo al Codex
Accepti et Expensi il valore di un libro delle obbligazi on i letterali, nel quale si riportavano tutti i
movimenti dei beni , le spese ed i profitti. li Bariola descrive il libro con queste parole: "ed ecco che
il creditore iscrive nell'acceptum del proprio Codex il nome del debitore con la somma del debito;
dal canto suo il debi tore fa altrettanto nell'acceptum .del Codex ; e l'obbligazione che consegue da
questa .duplice annotazione anti tetica : vali da : e . inoppugnabile ; ancorch il .debitore . non abbia
ricevuto .la somma relativa; la .sua .v alidit, come s i..vede, se traeva. origine.dall' onest reciproca
delle parti, molto pi riposava sull'esattezza della tenuta dei libri : ... 11 Codex Accepti et Expensi fu
appunto il Giornale, ossia il libro cronologico di questi atti, cio delle operazioni letterali", In esso
non si
.
inciud~~~o le- obbligaZioni non .letterali, ..cio .g uel).e derivanti' da contratti Jluramente
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consensnali, senza l'esecuzione delle formalit previste dalla legge,' quali la presenza di due'
testimoni e la formulazioned domande e di risposte sacramentali.
Secondo altri studiosi, il Codex Aceepti et Expensi si trad uceva in una sorta di conto corrente tenuto
da coloro che svolgevano' l'attivit bancaria, dal quale rilevare la situazione ereditoria o debitoria
del cliente.
Va comunque spec ificato che tuttora discordanti perm angono le interpretazioni circa il contenuto e
la valenza del CO DEX R.\T IONUM. In sintesi si pu affermare che taluni riteng ono che il libro
possa coincidere con il CODEX A CCEPTI ET EXPENSI,. per il fatto che per ogni conto, relativo
ad esempio agli animali, al frume nto o al denaro, vi fosse una pagina per le voci EXPENSI ed una
pagina per le voci ACCEPTI. Secondo altri, invece, il CODEX A CCEPTI E T EXPENSI
corrispondeva ad un libro tenuto esclusivamente dai banchieri e per questo i conti erano intestati ai
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b-
vari clienti della banca. Si pu ragionevolmente ritenere che, nonostante sia pervenuto un libro del
genere relativo ad un banchiere, lo stesso sistema di scrittura potesse facilmente applicarsi sia ad
un'azienda mercantile (riportante quindi il movimento delle merci), sia 'ad un'azienda agricola
(riportant e i conti intestati al raccolto ed al bestiame) e che pertanto vi possa essere coincidenza tra i
due libri .
La seconda categoria -di ..libri contabili , del. mondo romano, include '
cosiddetti LmRLDI
ECONOMIA DOME8TICA:: ,
Tra questi annoveriamo il KALENDARIUM ; che potrebbe essere assimilato ad uno scadenziario
un po' pi complesso, poich ,in esso si riportavano anche i nomi delle persone che dovevano
pagare o riscuotere, mentre il
pubblica" con annotazioni sintetiche sulle cose dell 'Impero. Infme il LII1ELLUS FA.JI1LIAE era
un libro che non veniva utilizzato dai commercianti ma dalle famigli e importanti che avevano un
patrimonio da gestire.
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Il' mondo romano lascia alla nostra disciplina una grande eredit perch il termine
ragioneria
deriva proprio dal mondo romano: la parola RATlONE termine romano e significava credito,
diritto di esporre le proprie ragioni, ma implicava anche un corrispondente valore in cifre del diritto
di credito . La parola ratione significava, inoltre, misura, sistema, ordine e regola, sicch viene da
pensare che il legame tra mondo romano e scienza dei conti sia cos stretto da poter pensare ad una
contabilit di tipo sistematico. Ancora i mercanti medievali, invece di utilizzare la parola conto, per
riportare una posizione debitoria nei confronti di una persona, dicevano vi do ratione (conto} della
vostra situazione .
Il fascino che riveste la ricostruzione della contahilit nell'antica Roma viene ad accrescersi ancora
di pi quando scopriamo l'esistenza di un acceso dibattito tra i vari studiosi legato alla possibile
assegnazione ai Romani della priorit di creazione della partita doppia I primi studiosi che
espressero l'idea che la partita doppia, invece che frutto dell'epoca dei Comuni , potesse essere stata
usata gi dai Romani furono sin dal 1607 Simon Steven de Bruges, poi George Perrot e pi
recentemente Giorgio Bertoldo Niebubr. il Niebubr fonda le sue asserzioni basandosi sul fatto che il
CODEXRATIONUM , fosse formato .ida-due, pagine .e , facendo :riferimento. ad . una legge varata
nell'anno ' 86 a.C,.dall'Im peratoreromano LucioVaierio .(c.d..legge "v aleria"), la quale consentiva
ai debitori di onorare il loro debito solamente per un quarto del valore. Accadde che i contabili che
dovevano annotare tale fatto, contabilmente decisero di tenere separati i due aspetti del
debito/credito, ovvero la cifra realmente dovuta o spettante (dodrantaria, ovvero dei tre quarti di
perdita o di utile), da quella realmente da pagare o riscuotere (quadrantaria, ovvero un quarto del
valore). Attraverso la creazione di due tavolette cerate si stabil di scrivere nella prima il valore
reale, nella seconda il valore pagato o riscosso. n sistema serviva per evidenziare, in pratica i tre
q uarti di utile o perdita verificatasi. In questa doppia registrazione il Niebubr ritiene di
intravedere una forma primitiva di partita doppia, affermazione ancor pi convincente se si
considera - sempre secondo l' autore - che molti termini della moderna computisteria possono dirsi
anche in latino.
Diversamente G. Rossi abbatte leconvinzionidel N iebubr su -pi fronti-Jnnanzitutto sostiene che '
che il fatto che una simile. tenuta del. conti (tavola dodrantaria .e quadrantaria) avvenisse presso i
questori non fatto in s sufficiente per poter essere certi che altrettanto facesse la gente comune, i
negozianti o i banchieri. Inoltre pi che un sistema di partita doppia, questa organizzazione
. contabile_.. sia
una 'ci~ppia
serie
i Romani non disponevano
di libri
. so'ameiite
-_ .
,_ .
,
. di'
:conti.
. Probabilmente,
. '_. -' ._.... ....
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contabili adatti allo scopo e, poich utilizzavano, per la scrittura delle cifre; i numeri romani, appare
-- ~
alquanto improbabile, perch troppo macchinoso , che essi abbiano sviluppato quegli strumenti
computistici idonei a creare una contabilit assimilabile alla partita doppia Infine, nella
computisteria moderna non vi nessun termine che non si possa esprimere con termini classici , ma
ci non basta per asserire che nell' antica'Roma esistessero anche gli stessi concetti contabili.
Pi vicino alle posizioni del Niebubr, P. Bariola sostiene che sebbene l'istituzione delle due tavole,
quella del quarto e quella dei tre quarti, sia provenuta originariamente da personaggi pubblici come
questori (cio tesorieri), nulla pu automaticamente escludere che lo stesso sistema fosse gi da
prima adottato dai banchieri, ipotesi che appare invece alquanto probabile. Non solo: con una forma
grafica moderna, la questione verrebbe risolta contabilmente in questi termini, che ben mettono i:1
luce il doppio sistema di scritturazione:
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hp: Tizio ha un debito verso lo Stato p er lire 1000, e la esazione della partita avviene secondo la
legge Valeria:
TIZIO -
TAVOLE
Quadrantaria
1/4
Inc a ssi
Dodrantaria
3/4
Perdita
Dare
Debito 1000
750
250
Aver e
250 Pagate
750 P er di ta
1000
Infine i numeri romani continuarono ad essere utilizzati sino al tardo Medioev o (quando la partita
doppia si effettuava proprio utilizzando questo tipo di numerazione) e la non idoneit dei libri
contabili romani non di per s un elemento determinante e sufficiente da solo ad escludere un
sistema di rilevazione in partita doppia, essendo diversi j- supporti materiali sui quali annotare le
registrazioni
La risposta al quesito iniziale pare possa essere, considerando tutte le argomentazioni a favore.
negativa: pur essendo il sistema contabile dei romani abbastanza comp lesso, pur esistendo aziende
di dimensioni medie e tali da ravvisare le necessit di un sistema di scrittura doppia , essendo altres
il sistema creditizio piuttosto perfezionato, era sicuramente in uso un tipo di scritturazione
bilanciante che potrebbe a prima vista appar ire come una fase embrionale della partita doppia. ma
che in realt ancor a non lo .
15
/
~ ,
rt:E~6RIGINTD(TFRJCEvAzjbNICONtABJiJ{
AnaliZzando le origini e 'l'evoluzione delle rilevazionicontabili si osserva
come questo processo sia stato lento e graduale nel corso dei secoj,
'
RILEVAZIONI CONTAB ILI = NASCITA DELLA SCRITIURA ,
' Con la nascita della scdttura :-auto'maticamente hanno.avu tooriln e-le prime .:
titevezioni contabifi ,owiamente si tratta 'di scritture , molto semplici relative:
al movimento dei beni
alle'posizioni creditorie e debitorie
( si conosce la scrittura e i numeri romani)
' /
'
ECONOM IA AZIENDALE= 2 RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione:industriale'~chesi verificatatra: 1700,e.1 800 in EJ.Jropa ha .
portato alla nascita , della ragioneria scientifica'
I
I
'
La seconda rivol. industriale contribuisce ' alla nascita dell' economie aziendale
. '
I'
+- /
-16-
economica, hanno preso forma nel corso dei seco li in mod o ,graduale , si sono ,perfezionate con un
processo lento strettamente connesso allo sviluppo del sistema economico Occidentale. La
rivoluzione contabile infatti legata allo sviluppo economico: ad ogni cambiamento da un punto di
vista economico, si verificano mutamenti anche nell' ambito della tecnica cont abile.
Si possono ' individuare, nel corso di questa evo luzione, quattro fusi distinte:
l fuse:
~ene
graduahne
nte
sostituito
del
_.
..
..-- ." dalle "compagnie".
. Ci provoca
-- . un aumento
.capitale a disposizi one dell'azienda e la co nseguente esigenza di poterne c6n!,"ollare le variazioni:
dell'artigiano
nasce infatti il conto capitale ed il cont o avanzi e disavanzi, ovvero la partita doppia In questo
periodo (Bass o Medioev o - secco XII-XIV) le scritture sono uno strumento a disposizione
dell'azienda per conoscere vari aspetti dell'attivit della stessa
ye
4 fuse:
- 17-
-18-
agiate. A partire dal secolo XI, pare anche per una piccola variazione climatica in termini di
aumento di qualche grado della temperatura in Europa, le condizioni economiche cominciarono a
migliorare. La rivoluzione commerciale, che tipica del XII secolo un fenomeno che vede i mari
riempirsi di imbarcazioni, in particolare il Mediterraneo, e le strade di muli S\ cui dorso viaggiano
le merci, grazie al pullulare delle fiere annuali; che si tenevano in occasione delle festivit religiose.
Le fiere d' Oltralpe: come quella di . Champagne e quellcfamminghe, divengono . il cuore del
tra.il
un lato, e quello bizaotioo e musulrnano dall'altro . Il fiorire degli scambi, associato al potere
economico assunto dalle classi borghesi, port alla consolidazione dei Comuni, tipiche forme di
autogoverno cittadino. Contemporaneamente, si ebbe uno sviluppo rigoglioso delle campagne, con
un notevole incremento delle terre messe a coltura e degli insediarnenti umani grazie ad opere di
dissodamento e bonifica Anche l'attivit artigianale tende sempre pi a perfezionarsi e
mohiplicarsi per soddisfare una clientela sempre pi ampia.
Con il miglioramento dei trasporti via mare, che in pratica contiou in maniera ininterrotta sino alla
svolta del vapore nel 1800, nascono forme di associazione fra persone per portare a termine
operazioni commerciali complesse:
tra
terra di crociata), per poi rivendere in madrepatria, lucrando un guadagno suddiviso fra
coloro che avevano iniziaImente .offerto i capitali .In questaforma di cooperazione, vi erano
due differenti posizioni: l'accomandatario, ovvero colui che parte ed offre la propria opera.
e l'accomandante, cio colui che offre denaro (banchieri, capitalisti) e resta in patria. In una
fuse successiva, si comprende l' utilit di non far viaggiare la nave vuota nemmeno in fase di
fraterna: il mercante raccoglie capitali presso la sua famiglia e li investe in attivit lucrative
forme associative via via pi complesse: se in principio la figura dominante era quella del
soldato che si recava in terra di crociata, ora si delinea quella del capitalista vero e proprio:
data l'estrema convenienza dell' operazione, non si attende pi una spedizione di tipo
militare, ma si pu affittare direttamente una nave da destinare allo scopo. Nascono le
societ in accomandita semplice (sas), in cui figurano i soci d'opera ed i soci che investono i
capitali. Alle operazioni semplici, caratterizzate da partite semplici, si sostituiscono
-19-
contemplare tutti gli aspetti: i costi di trasporto, di imballaggio, di assicurazione, i salari dei
rematori, l'affitto della barca. Il prezzo finale del bene da rivendere in madrepatria deve
essere remunerativo di tutte queste voci. La corrispondente evoluzione contabile, in questo
particolare momento storico, vede il nascere della partita doppia.
Dobbiamo quindi precisare, prima di prendere in rassegna
sviluppate le scritture semplici. : due diversi tipi di approccio nei confronti dello strumento
contabile, che avremo modo di approfondire in seguito, esaminando i contributi contabili dei
diversi autori:
-20-
predisporre degli strumenti contabili che potessero consentire una valutazione del risultato
economico della propria att ivit ed un pi compiuto esame della situazione esistente, con
riferimento alle diverse componenti dell'attivit stessa
E' gi ' stato detto che. le .rilevazioni cosi originatesi rispondono ad esigenze concrete
d~1
mercante
senza che siano ri~cessarie particolaricompetenze tecniche, n per la loro redazione, n .per la .loro
lettura. AggiungiamoU;oltre chela nascita:
giustificazione pratica.
Fra i prin bisogni avvertiti sicuramente dal mercante, vi fu quello di contabilizzare i CREDITI E I
DEBITI, attraverso i Conti Crediti e Debiti
Tali cont i, aventi natura personalistica, nel senso di essere intestati ai singoli creditori o debitori,
registravano progressivamente le variazioni intervenute nei crediti o nei debiti del soggetto
intestatari o.
A titolo di esempio si indicano gli elementi che dovevano essere riportati nella registrazione di un
credito sorto nei confronti del mercante. In particolare si ha:
. l ) per l'a ccensione di crediti: il nome del debitore, la locuzione deve dare, data
dell'operazione; importo, . motivo del credito, scadenza, eventuale nome del notaio o
clausole part icolari;
2) per l'estinzione de i crediti:. la locuzione ho/abbiamo avuto o ha dato, la data . di
estinzione, l'importo , il nome del curatore del pagamento ed altre eventuali particolarit
Mentre in una prima fase l'importo veniva riportato nel corso della registrazione , in un secondo
momento ci si re'se conto che risultava pi pratico isolare la ~aluta in ~o spazio specifico.:a sinistra
o a destra, onde facilitare le operazioni di conteggio.
_. .. - .
U~a volta estinto il rapporto creditorio o debitorio, venivano anche barrate le operazioni saldate,
-22 -
ITRATIATI
Con l'invenzione della stampa, si ha la diffusione dei primi trattati, che mirano a divulgare la teoria
contabile pi accreditata nel periodo storico considerato, ovvero la PARTITA DOPPIA .
EssenziaImente si possono individuare due diverse tipologie di trattati.
l) La prima tipologia, quella pi semplice e pi antica, (= BAGAGLIO TECNICO che il buon
mercante deve possedere) ha come obiettivi:
Applicazione del calcolo agli affari mercantili (ovvero calcolo di interessi, sconti, operazioni ..
di cambio... tutte quelle .operazioni.. che orientano il mercante nella . vita lavorativa
quotidiana)
Applicazione del calcolo agli affari bancari (conoscenze rivolte a coloro che hanno rapporti
con il mondo bancario, per poterne comprendere le varie operazioni)
In linea generale, questi trattati si prefiggono obiettivi che riguardano il mercante che viva la realt
dello scambio ed abbia rapporti con le banche e costituiscono manuali finalizzati esclusivamente al
calcolo matematico ed agli aspetti tecnici del commercio. Essi infutti illustrano le regole per il
calcolo degli interessi, per la determinazione dei profitti, per il riparto dei profitti, ragguagli e
riduzioni di monete, pesi e misure, essendo questi ultimi, estremamente variabili da' piazza a piazza
2) La seconda tipologia di trattati (= MANUALE DI COMPORTAMENTO, ovvero dei consigli
per poter meglio decidere) ha come.obiettivi: .
~J
il mercante medievale aveva l'abitudine di intestare un conto ad ogni singola partita di merce,
a nche qnando sosta nzialmente i prodotti erano gli stessi: in altre parole, se in un certo giorno il
mercante avesse acquistato 20 panni di lana neri, e se il giorno successivo ne avesse acquistati altri
IO, probabilmente da un altro fornitore, non avrebbe collocato insieme le quantit ma avrebbe
aperto due conti diversi. Ci si spiega facilmente allorquando si consideri che ogni partita aveva una
sua propria storia quanto a prezzo di partenza, dimensioni, tinte, telai, trattandosi di produzioni del
essere seDSlb ilmenti:., diversi dai' preCede~ti; . quindi; risultava opportuno, se , non necessario,
identificare il percorso di ogni singola fornitura
- 25-
(In questa registrazione: i panni.devono dare perch essi.vanno considerati un' entit - al pari di
Antoni6nei,conto. crediti'.e
debitC~he:fu" avuto
devono concettualmente rest ituirec.alxmercante ..che ha .acq uistat o.. la somma , che egli .ba
investito nell'operazione, divenendo simili alla figura di un debitor e, all'opposto devono invece
avere quando si effettua una vendita, essendo in qualche modo i creditori dell' incasso del mercante.
Seguendo la logica di esposizione di cui sopra, allo stesso modo andrebbero registrate tutte le spese
accessorie ad ogni partita, quali i costi di imballaggio, di trasporto, di facchinaggio, di vitto ed
alloggio del mercante in occasione di acquisti a fiere lontane).
L'incremento 'dei traffici di merci comport anche la necessit di crescita della dimensione delle
botteghe mercantili con conseguente aumento della disponibilit di arredi (scaffali, tavoli, vetrine,
ecc.) e strumenti di misura. indispensabili: alle operazioni commerciali
Tali beni,
. detti
risitltato della stima effettuata viene imputata all'attivit economica che sta svolgendo: in occasione
dell'acquisto di un bancone, il mercante impara a registrare l'uscita di cassa e ad aprire un conto
intestato alle masserizie, ovvero specificatamente al "bancone" che non va confuso con i conti delle
merci da rivendere, ma che va trattato come bene di natura differente ("masserizie mi devono
dare"), Alla fine di un dato periodo, il mercante sommer il valore degli acquisti relativi alle
masserizie che possono considerarsi costi generali e decurter corrispondentemente l'utile della sua
attivit Senza questo tipo di ragionamento, non si pu arrivare al sistema della partita doppia
completa
Infine, il Conto del Dan aro nasce dall'esigenza del mercante di tenere sott o controllo le entrate e le
uscite monetarie derivanti, rispettivamente, dai pagamenti dei clienti e dal pagamento dei fornitorij
-26-
L fl
~ELLA
GEAlE.';;/
Con il progredire dell'attivit commerciale e dell' intensit negli scambi s u scala nazionale ed
internazionale, si ha un ulteriore avanzamento sia da un punto di vista della completezza, sia della
complessit delle rilevazionicontabili: dei fatti aziendali..Unaseconda tapp a. di.evoluzione di queste
rilevazioni .prevede: pertanto una : pi.accurata.dellapersona addetta alla contabilit e. notevoli
conquiste della tecnica contabile, quali:
la contabilit dei costi (in particolare nelle aziende di produzione di panni, settore in
continua espansione);
l'inventario (che viene redatto solo in poche occasioni: la morte del proprietario o la
cessazione dell'attivit; si trattava di un documento separato dai libri contabili, di cui pochi
esemplari sono arrivati ai nostri giorni);
il bilancio (anch'esso era previsto non di frequente, sempre in occasione di fatti di carattere
straordinario, come il recesso o l'ingresso di un socio, la vendita o la cessazione dell'attivit;
rendiconto;
preventivo (questi ultimi due, molto utiliizati);
la nascita della pa rtita doppia.
Da un certo periodo in poi; infatti, si riscontrano, all'interno di alcune contabilit a noi pervenute,
un conto intestato ai soci, nel libro soci
quel debito nei confronti di persone che avevano apportato ricchezza propria an'interno
dell'azienda,
ed "~
fatto
implica una distinzione concettuale fra un patrimoni personali dei soci e patrimonio aziendale, che
diventavano pertanto due entit ben separate. Ci vuoi dire che anche la situazione del commercio
in generale mutata: gli orizzonti si sono allargati ed i mercanti si trovano nella necessit di
raccogliere preventivamente denaro da fonti diverse rispetto al proprio capitale: in un primo
momento fra i famigliari, ma poi anche al di fuori. TI capitale raccolto viene sottratto al governo dei
suoi proprietari ed attorno ad esso si sviluppa l'o rganismo economico che costitnisce l'impresa.
Essa acquista una vita propria, entra nel circuito economico con un iniziale debito nei confronti del
capitalista, a cni si prevede, esaurito l'ogge tto sociale, di restituire la somma conferita, E proprio in
queste circostanze che prende forma il conto capitale, - spesso individuato con la parola corpo come conto elementare passivo, perch nella sua intima natura altro non era che un debito verso i
- 28-
soci. In pratica, in occasione del versamento della quota di capitale da parte di un socio, si
operavano due divers e registrazioni:
I) a sinistra del conto cassa (=aurnento della Cassa) , indicando ad esempio Tizio deve dare ai
versamento. di i... . Questa . dopp ia scrittur a intendeva . rilevfe , C?me l'.impresa avesse un
creditonei confrontidellacassa.e,un .debit o nei confronti del"socio. .'
trattare
Quando nascono .lecompagnie,
. .ovviamente .il mercante non pu - dimenticarsi 'di
.
'
.anche. se
stesso come un socio. Perci registra anche la propria persona in termini. della variet degli apporti
effettuati : ci sar qu indi una scrittura che avr in Dare la Cassa (il contante apportato), le Merci, le
Masserizie conferite
finanziario in maniera esclusiva ma 'g i in partita doppia: una 'regist razione in Dare
accompagnata da una registrazione in Avere, un addebitamento .. compensato da un
. accreditam ento di con ti.
Va rilevato, tuttavia, che spesso, nei libri mastri a noi pervenut i, non -si riportano i conti soci od il
conto capitale. Il fatto non deve essere fuorviante : si tratta comunque :di partita doppia poich, come
gi accennato, trattandosi di:informazioni riservate, si preferiva tenete' questo tipo di informazioni
conto
Avanzi e Dsavanziu-Gli-avanzi.e, disavanzi .che prima si.contabilizzavano nel conto soci, ora si
contabilizzano 'in detto conto, che assumela.veste .di un cont oecono mico riepilo gati vo, il cui saldo
dar il risultato ,finale di gestione. A partir e da questo momento, pu. .~i ~efinitivamente elaborata
la tecnica della PARTITA DOPPIA' . Pert anto, gi quando si in pr esenza di un libro di Cassa, di
un libro Mastro contenente tutti i conti intestati ai creditori, ai debitori, ai fornitori, ai clienti, ai
..
dipendenti, alle singole partite di merci, ai costi .generali ed agli avanzi e disavanzi, e di un libro
._
.
.
segreto, si pu parlare di PARTITA DOPPIA COMPLETA. Il sorgere del meto do non attribuibile
a nessun invento re, n pu essere con sicurezza individuato
origine. Fabio Besta, massimo cultore della materia, affermava che il metodo suddetto si perfezion
a Venezia e, difatti, veniva qualificato ovunque come il metodo alla ~eneziana; altri stu diosi, fra i
quali Federico Melis, ne assegnano la paternit ai maestri toscani. Risulta in ogni caso sicura la sua
genesi in Italia
- 29-
Nelfambit~-etIttWlffl; lla~
la s6aHlflasizian~
v-aR.m...H:
nel aeBllfa
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-Biminuti. e (ma
per
di3a 'frI~
de' eambi
per spese
t'iInpr=I}
R'ALE E PROFITTO
p=a.vam;i..d~
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atrimanial~umGntatoo--{a_lO-tlelle-attMt-e....djmiDuzione-nelle...passUcitf..
=
vaRazione-patrimOniale-iminHti-.(4imiB~8-iicl!<Hlfti,,*-'HHlm~assMt~;
~oIle-patI:imoWale.aumeIltatjva
,rariazio ne di ca pitale
e d j r~eptativa'
'~one-pa~niale-dimioutOO:?
Quale discorso di riepilogo di questa fase evolutiva della tecnica contabile, si propone ora un breve
elenco dei libri con tabili o registri pi diffu si in epoea basso-medieva le.
lnnanzitutto va precisato che mancava la distinzion e tra scritture elementari e complesse come pure
quella tra scritture anaIitiche e sintetiche; si impiegava quindi un memoriale o quaderno o libro
delle ricordanze, (in cui annotare tutto ci che si deve ricordare, appunto), dove rilevare scritture
-30-
preparatorie i cui dati erano attinti per comporre in un secondo momento le registrazioni definitive.
In questo periodo i fatti aziendali s~ seguivano con dovizia di descrizioni , per cui un solo libro era
insufficiente: ne conseguiva l'impiego di molteplici registri (che raggruppavano conti omogenei), in
numero differente da azienda ad azienda. L'insieme di questi registri forma va i! compiut o sistema
patrimo nia!e e, pertanto, si stabiliscono legami tra i registri in cui le poste stesse sono distribuite.
Questi i registri pi diffusi: .. "
Libro GRANDE'olib'foMASTRO (co siddetto 'per le sue dimensioni .e per l'importanza ei!
~umero ~dei 'conti) ' in ~~i:1e :re gistrazionL erano: effett m,te perio<i:~erite;
unainteressante.
testimonianza a! riguardo costituita: da! libro grande appartenente alla compagnia dei
Faro lfi, una ricca famiglia toscana, datato 1299-1300; esso somiglia ad un libro mastro con
vari conti accesi a figure diverse di debitori, creditori, a varie tipolo gie di merci, ai costi ed
ai ricavi. Il primo conto riguarda proprio le masserizie , la cui rilevazion e fu pensar e ad un
sistema di partita doppia quasi completa. Seguono poi tutti i conti che consentivano di
~\l~\}:Bi:iiji 1\
Libro '. delle i entrateae delle ." uscite. ,(si-.tratt ava .del .cont o . di .cassa o libro di " cassa
comprendentd richiami:dellccontropartite): 'Un e.sempio,de~ tipo di documento.considerato .
co stituito.- da11ibro' delleientrate.e .delle -uscite .d i.un' azienda mercantile senese, datato 1277,
strutturato in due diverse colonne e relativi saldi. .'
Libro delle compere e vendite (era i! libro di magazzino, con accurate descrizioni dei costi
degli acquisti),
Libro delle possessioni (includeva tutt e le particolarit degli immobili e delle spese ' di
manutenzione e miglioramento),
Libro delle spese minute (ovvero i! conto analitico delle spese di bottega),
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-31 -
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Accanto questi libri, ne esisteva un altro che, sebbene non sia direttamente collegato al sistema della
partita doppia, riveste un'importanza essenziale: si tratta del libro giornale. Esso altro non era che
una elencazione di fatti secondo l'ordine cronologico preciso di accadirnento. Ci consentiva sia di
cono scere la sequelagiomaliera:delleoperazioniattuate, sia di .verificare pi esattamente .tutti i fatti
.
..
.
aziendali; cosa abbastanzatdifficile -data la.presenza .dei numerosi -libri a cui .si accennava prima. Il
giornale ebbe-probabilmente la'sua-origine: in modo .graduale, comprendendo. dapprima solo alcuni .
fatti aziendali, e solo in un secondo momento, la totalit di questi La modalit di scrittura nel libro
giornale prevedeva gi una forma molto descrittiva simile alla Partita Doppia ("Panni devono dare
per acquisto da Caio'') che gi anticipa i conti da utilizzare nel libro Mastro. Inoltre, accanto ad ogni
operazione appare sia l'indicazione delle corrispondenti scritture nel libro Mastro, cio, secondo
. ..
"
l'esempio, il numero di pagina del conto della Cassa ed il numero di pagina del fomitore.
..
-32-
K(,:3
Un discorso a parte deve farsi per le partite semplici nell'ambito delle aziende pubblicbe. Esse
svolgevano una attivit di erogazione di beni o servizi a favore della cittadinanza, perci la loro
gestione era di tipo finanziario, Caratterizzata da flussi di entrate ed uscite di denaro , contabilizzate
in appositi registri di cassa
Tutte le entrate (ad esempio quelle derivanti dai tributi) e le spese (come quelle determinate dal
pagamento degli stipendi ai .dipendenti) delle aziende pubbliche facevano capo al "camerario" o
"camerlengo", unrnagistrato che grosso,modo corrisponderebbe oggi alla figura dell'economo, che,
-'
.
.
a sua volta, affidava al "sindaco" il compito di compilare i registri delle entrate e delle spese.
Dall'accostamento di tali registri si ottiene il "Conio di Cassa" dal quale, per saldo, si ha la
possibilit di avere, in ogni istante, la cognizione del danaro disponibile,
Va precisato che, nonostante la contabilit pubblica si sviluppi successivamente a quella privata e
secondo i principi dettati da quest'ultima, sono ad oggi pervenuti a noi un gran numero reperti,
grazie alla obbligatoriet della tenuta in archivio dei registri compilati con scrupolo ed accuratezza.
Si trattava, pertanto di una condizione oggettivamente diversa rispetto all'attivit mercantile privata,
la cui documentazione pervenuta invece piuttosto scarsa, vista l'aperta condanna da parte del
clero. Le risu1tanze di questa attivit erano molto spesso distrutte per non lasciare traccia
Tra i documenti ritrovati assumono rilevante importanza i "Libri dell'entrata e dell'uscita del
Camerlengo e dei quattro Provveditori della Biccherna" del Comune di Siena, che coprono un arco
temporale che va dal 1226 alla fine del 1600. L'importanza di tali registri si comprende dal fatto che
gli stessi, redatti in latino, venivano rilegati tra tavolette o assi di legno. Quella superiore veniva
dipinta da artisti senesi. Le registrazioni vengono effettuate separatamente per le entrate e per le
spese; a sinistra si riportano gli importi delle operazioni, a destra la descrizione delle stesse con
specifico-riferimento
aI nome
alla causale
dell'operazione.
-39-
AREA
1266 LIBRI DELL'ENTRATA E DELL'USCITA DEL COMUNE. DI SIENA O LIBRI DEL
CAME RLENGO (re sponsabile dell'amministrazione del Comune di Siena)
1299 LIBRE DELL'ENTRATA E DELL'USCITA DELL'OPERA DEL DUOMO DI PISA (SINO
AL 1800)
1340 CARTULARIO DEL COMUNE DI GENOVA (non solo un hbro delle entrate e delle
uscite, ma un vero hbro rnastro, una via di mezzo tra la partita semplice e quella doppia) :
1) CONTI FINANZIARI
2) CONTI MERCI
3) CONTI DEBITORI
4) CONTI AGLI ARMIGERI, Al CASTELLANI, AL COMUNE
5) CONTI ENTRATE E DUSCITE
. ,
OGNI REGISTRAZIONE E' FATTA DUE VOLTE (DARE ED AVERE)
-40-
1200-1300
LIBRI ITALIANI:REGlSTRAZIONl'RAZIONALI, poich.hanno come obiettivo;.. ..
MEMORIA PERVIMPRENDITORK: ' .
.
CONTROLLODAPARTEDEI.SOCl '-.
- ISPEZIONIDAPARTE-DErMAGISTRATI '
SCARSA
1300-1400
LlliRI TEDESCHI: SOLO MEMORIALI (specie di prima nota, dove si scrivevano le notizie ed i
dati relativi all'attivit svolta in ordine cronologico);
NO MASTRI (quando in Italia si era arrivati gi ad un sistema di partita doppia perfetta)
1500
LIBRI
-
-41-
ADDEBITAMENTI
DEGLI
Fra i mercati italiani pi rinomati in epoca basso-medievale, vi era quello abruzzese, in particolare
la piazza di Sulmona e quella aquilana, famose per la seta, la buona lana (pi economica di quella
spagnola) e l'ottimo zafferano. Lo zafferano, ad esempio, impiegato non solo come prodotto
alimentare, rnacome base. per.tinture. di tessuti e .per lavori d' arte; veniva acquistato da mercanti
toscani; ' lombardi:evenezani.e.poi .rivenduto .nel n ord dell'Europa. .L'organizzazionecommerciaIe .
tipica del'periodo basso-medieval:(speci".,dopo .i '.fallimenti a.catena .di .aziende.collocate in diverse.
parti d'Europa, ma completamente accentrate da un punto di vista gestionale e del capitale, che
avevano insegnato ad evitare la creazione di colossi economici facenti capo ad un unico patrimonio,
difficilmente amministrabili e contro llabili date le condizioni informative dell'epoca) prevedeva la
costituzione di filiali nel luogo di dispombilit dei prodotti, aventi patrimoni e gestioni separati
rispetto alla sede .centrale, quindi non era raro vedere operatori commerciali che si trasferivano
anche in Abruzzo per curare da vicino i propri affari, Questo proprio il caso del toscano Matteo
'l'
Gondi, che organizz la sua attivit comprando tessuti gi confezionati a Firenze per poi rivenderli
in Abruzzo e poter cos acquistare i prodotti tipici locali quali, appunto, seta, lana e zafferano. Egli
non si era trasferito personalmente in Abruzzo, ma qui aveva aperto una filiale da lui controllata in
cui operava un congiunto .(ilJ ratello. della.moglie), insieme ad altri collaboratori, dando origine
cos ad una aziendaavente.rapporti .strettiSsim con -la sede principale fiorentina..NelIA80 la societ
Gondi effettua .il primo.versarnento:di :.eapitale,ad .opera;di.Matteo ed.anche del cognato , nella.veste .
di socio di minoraDZll;":sebbene;siaimpossibile ,quantificare:.i .singoli apporti ed .anche il numero
completo di soci (se ne conosce un terzo ; un tale Giovanni Francesco Peruzzi, che insieme ai cugini
di Matteo, apr successivamente un'altra filialea Napo li) dato che queste informazioni, contenute
nel libro segreto, probabilmente restarono a Firenze. Quindi la particolarit delle scritture contabili
di questa azienda quella di prevedere un libro mastro in cui assente l'insieme di cont i accesi al
capitale, presenti invece nel libro segreto. Questi due hbri, insieme, formavano un hbro rnastro
completo. Non esistevano inohre conti di utili o perdita, mentre compaiono conti intestati ai soci.
Matteo Gondi mor senza eredi legittimi. Grazie ad una donazione dei suoi averi - e delle relative
scritture contabili, cosa alquanto frequente per l' epoca - ad una struttura pubblica, stato possibile
per i posteri, conoscere questi antichi ed importanti documenti.
Ohre allibro mastro, questa azienda possedeva il libro delle ricordanze, il libro di casa, il libro di
fiera ed il libro di zafferano, come si rilever dall' approfondimento che segue.
'*
eOHE;
PI'II./Ni
DRf'lPpi
13 120 e enTi
t o s e na,
-42-
I 1 ibri
di
Fi r en ze,
poss ono
Aquil ana
c omp a g n i a
Questi
si
libri
che
consulta re
sono
alcuni
libri
sopravvissuti
rappresentano
delle
nel
contabili
corso dei
testimonianze
tre libri,
due
sopravvissut i
n o s tri
libri
delle
giorni . . Il
ricordanze
che
sono
secoli .
importanti.
dell a
Il
gli altri
sino
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particolare.
pu
dedurre
che
questo
formato
particolare
venisse
usato
rilegato
chiudere
riprodotta
il
la
Si
libro
poi
dicitura
g i ro c ompl e t o ,
con
la
Matteo
fibbia.
di
sostenuto da 5
alla ma n i e r a
Sulla
Simone
usuale
copertina
Gondi "
oltre
alla
compone
di
201
carte
tutte
scritte,
la
data
di
luglio
1484 ,
pe'r..odo -. d L .cessazione
dell .~
p reghiera ed un e lenco
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sono
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ric ordanze,
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questo ,
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di
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di
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come
vivevano nel
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di
ess i
alle
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scrittu re
1ibr o
lettera
284
"A " :
un
frontespizio
ossia quello di
debitori e c reditori e
come ad esempio la
-43-
de11e
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prima
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qual i
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analit iche .
azienda .
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in specie
quelle
relative
t rasporto
Ne lla
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parte
merci
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spese
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sostenu te
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co l g ono
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d e s c r i z i one ,
l 'acqui sto
ed
est ratti
secondo
il
c ont o.
l'ordine
e al l a f ine di ogn i
di
articolo v i
il
r i nv i o
mastro :
Le
alle
sue
partite
de i
segni
dare
di
avere del
sono altamente
utilizzava il
libro
libro
s on o una sintesi
l i b r o d ell e ricordanze.
Nella sezione
stretto ,
usato un tempo p e r
cio un
r egi s t r o
per lo pi lungo e
annotazioni di spese ,
c he a nch 'essa
f ormat o
del
reca
il
tito lo
di
" q u a d e rno
di
spese
ricordi " ,
di
lettera
s e gnat o ' " A" , ma' vi ' s ono. po.i. registrazioni. varie e nella sua part e
f inale v i il s e t tore c h e 'prende . il n ome di " s p e s e di casa " d ove ,
giorno . p er; g i o r n o. .sono .a n n o.t a t e .t u t t e le , spese per l ' a l i me n t a z i o n e
del
pers ona le
L ibro d i
f iera,
Sono
andat i
za fferano,
p u rtroppo
perduti
r ecante tutti gl i
il
acquisto
quali
ricordanze,
si
fa
regolarment e
cos tituivano
r ife rimento
p arte
i n t egra nt e
nel
del
mastro
s istema
nelle
contab ile
s ettori
Riportiamo di seguito,
c ome
da mastro :
In propos it o a l
Libro di
zafferano , . portiamo a
(d a re)
MCCCCLXXX
-44-
prova d e l la sua
I MANUALI DI CONTABILITA'
Tra il 1250 ed il 1350, presso il ceto mercantile, si assiste alla diffusione di trattati e manuali di
consultazione. Essi costituiscono un bagaglio di conoscenze indispensabili per gli uomini di affari,
da consultare ogni qualvolta si fosse reso necessario .effettuare determinate operazioni, Nello stesso
tempo sono unaimportante testimonianza dellacultura professionale:del .Basso.Medioevo.
~"'.'
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-50-
rudimenti, attraverso l'uso dei numeri arabi, della PARTITA COMMERCIALE, ovvero quelle
operazioni necessarie per procedere al calcolo degli interessi, degli sconti, delle rateizzazioni, degli
ammortamenti. In altre parole, tutte quelle operazioni legate ai numeri che servivano poi soprattutto
nella pratica mercantile. Si comprende allora la ragione per cui i mercanti fcessero frequentare le
scuole d'abaco ai propri figli, che potevano cos apprendere tutte le operazioni alla base della
tecnica mercantiler.Poi, costoro-si recavano..in bottega per imparare anche l'arte in pratica Erano
. pioprio:questescule"fraTltro.riomatiss4n.er!'el mndorad.utilizzare. come" libri di testo, .quei
.
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'
,- .
t-. .
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d'abaco di cui .si-dicevaprimaxscritt i.amano ,dai tpate~tic~den:.epoca." , .
I
.manuali
diversi paesi. In questo , ambiente ' dinamico, ' imparare l'arte di fare i conti diventa condizione
necessaria per poter operare.
Leonardo Fibonacci, chiamato anche Leonardo da Pisa o i! Pisano (i! cognome la contrazione di
Filius Bonacch nacque a Pisa tra i! 1165 ed i! 1170. Suo padre era uno scrivano per conto dei
mercanti pisani presso la dogana di Bugia, in Algeria, perci fu proprio l'attivit paterna a
consentirgli di conoscere la cultura araba. Apprese cos l'algebra, la geometria ed anche l'uso della
numerazione ind che usava la cifra dello zero per poter eseguire speditamenti i conti. Tuttavia, la
sua passione per la matematica lo port a viaggiare in paesi come Egitto, Siria, Grecia, Provenza,
Sicilia, potendo cos sperimentare le conosceze cristiane e musulmane insieme.
Verso la fine del XII secolo, Fibonacci abbandon i traffici mercantili e, rientrato a Pisa nel 1241,
qui si dedic allo studio metodico dell'indiana scienza, oltre a ricoprire i! ruolo di riorganizzatore
della contabilit pubblica Numerose sono le sue opere, ma quella pi conosciuta e pi innovativa
per l'epoca, fu proprio De Liber Abaci, in cui si rilevano doti di grande algoritmista quale infatti
effettivamente fu. Ebbe brillanti intuizioni, come la possibilit di risolvere equazioni cubiche o
- 51-
l'accettazione della soluzione negativa di una equazione,': fatto . che, in termini contabili,
equivarrebbe ad introdurre il concetto di "debito", o ancora un primo studio delle serie geometriche,
dell'operazione di estrazione di radice ecc..
Con la diffusione del suo manuale d'abaco, Leonardo Fibonacci si propose il recupero dell'arte
matematica da parte dei "popoli latini". La sua opera tratta in generale di aritmetica, geometria,
algebra; ' ed una specifica.sezione, intende.dmostrarecome sia possibile .applicare la matematica a
,per,Ia.,risoluzione..di .problemi pratici quali la ..
nunerose situaZioniodj,cilrattere>commerciale;>p~priu.
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operazioni di cambio tra monete di piazze differenti, la conoscenza della composizione dell' oncia
d'oro, della libra d'argento, di carati e di grani, delle unit di misura e del passaggio fra sistemi in
uso in paesi diversi. Particolarmente interessante anche la sezione in cui tratta l'acquisto e la
gestione di una nave, con la relativa divisione degli utili tra cinque soci, nonch l'ammortamento di
un prestito oneroso.
L'opera del Fibonacci assume un rilievo notevole anche per la divulgazione dei numeri arabi fino
ad allora conosciuti solo in ambienti limitati Con l'introduzione delle cifre arabe , in realt di origini
indiane, entrava nell'uso la notazione decimale posizionale, nella quale il valo~e di un numero
dipende daI1a sua posizione. Questo in realt avviene anche con i numeri romani, ma le possibilit
nell'ordine -di grandezza: consentite . dai rnumer.iarab immensamente pi grande : qualunque
numero ' si-pu -scrivere-utilizzandoesolo- nove-segn-e-lo
.grazie
-+ si
-52-
'/
~.
crea delle proprie -regole In: altre ,parole. rla.contabilit .non. ancoraun .problema: il .mercante sa "
quando scrivere in dare o in avere, sa come registrare un debito o un credito, sa come rilevare
l'entrata di un socio, sa come registrare in partita semplice , e tutto ci fa pi o meno
spontaneamente.
- 5 3-
LE PRATICHEDI MERCATURA:..
Se il Liber Abaci fu davvero:l'opera che "deline -gli orizzont i della moderna computisteria" - come
scrisse il Bario1- tutti i manuali successivi furono influenzati da questo capolavoro di matematica
e di tecnica mercantile. La naturale evoluzione dei manuali di abaco, conduce alle pratiche di
mercatura, in cui gli autori riportavano quelle informazioni specificatamenti commerciali come la
compra-vendita, i pesi, le misure, gli usi delle diverse piazze, i rapporti di cambio fra le monete, le
assicurazioni, i noleggi, i pedaggi e gli altri costi fiscali, che, insieme alle regole di computisteria,
non dimenticavano di illustrare esempi pratici sulla gestione di un'azienda, sul controllo dci rapporti
con i clienti ed i fornitori, sulle spiegazioni del percorso pi conveniente per raggiungere una certa
localit: inbreve, una sorta di vade mecl/m .del mercante o di diario. Qualora egli si fosse recato pcr
la seconda volta in un certo luogo,ad esempio, avrebbe riletto tuttele parti gi scritte riguardanti gli
-56-
operazioni non pennutative, quali il sostenimento di un costo, in cui scompare la persona che d e
quella che riceve.
Per il Manzoni - e quindi,' contrariamente al Pacioli - un mercante non deve essere necessariamente
un buon ragioniere ed un pronto computista, in quanto pu in qualunque momento decidere.di
avvalersi di un contabile a cui demandare questa importante fase di rilevazione aziendale:
si ba
quindi una separazione fra la figura.del ragio;Jere; che .tienela contabilit secondo le informa:doni
che gli vengono fornite, e quella del mercante.
Il mercante deve essere proprietario del.denaro .o di altri beni e deve essere in grado di effettuare le
registrazioni in partita doppia avvalendosi di una tecnica appresa dai libri, senza la necessit di
passare per la bottega.
Anche il Manzoni, come i suoi predecessori, accende un numero esagerato di conti, distinandone
uno ad ogni debitore e ad ogni creditore, ad ogni specie di merci, ad ogni tipo di spesa, e tale
procedura sar una costante per almeno tre secoli, fino a quando il Desgranges contrarr di colpo il
numero dei conti a cinque soltanto. Questo perch ai tempi non esistevano conti sintetici, non
avvertendosi ancora la necessit di redigere periodicamente situazioni contabili riepilogative.
Il Manzoni distingue i conti accesi alle persone ed i conti accesi alle cose, cimentandosi in un primo
, tentativo di classificazione, ed elabora una regola contabile sul funzionamento dei conti "tu dei
prima sapere che il venditore tutte le cose che lui vende o sia a denari contanti, o a credenza o a
, banco o a provvision d'altri o baratto o in qualunque altro modo esser si voglia, sempre in regola
ferma che nelli suoi libri deve far creditrice quella tal cosa che lui vende,' et cos per lo contrario
del compratore che quando lui compra una cosa sempre deve far debitrice quella tal cosa che
compera".
Il pregio dell'opera del Manzoni , secondo gli studiosi, quella di provenire non tanto da un
matematico, ma proprio da uno che insegnava la tenuta dei libri e il calcolo. Il senso pratico delle
sue applicazioni fu dovuto al fatto che egli stesso si era dedicato alla professione di ragioniere,
'giacch per molti anni era stato gerente dell'impresa commerciale di Alvise Vallaresso di Venezia.
LUCA PACIOLI
Luca Pacioli fu un uomo del Rinascimento, tuttavia il suo modo di pensare fu piuttosto quello di un
uomo nato nel Medioevo che percepisce il cambiamento in atto : vissuto presumibilmente dal 1448
al 1517, toscano di origine e figlio di mercanti, ne comprese appieno le esigenze. Ebbe come
maestro il suo concittadino e bravo matematico Piero della Francesca, si giov dei numerosi contatti
con i mercanti veneti e con i banchieri di Roma, ebbe la fortuna di conoscere personalmente il
grande Leonardo da Vinci. Dopo essersi ftto frate si trasferi a Venezia, citt simbolo del passaggio
tra il passato ed il mondo .moderno, principale centro .di.vita commerciale e crogiuolo di un'intensa
attivit culturale e scientifica e qui dedic la sua vita allo studio, alla meditazione ed
all'insegnamento. Grazie al notevole bagaglio di conoscenze ed alla esperienza come uomo di
bottega, riusc ad elaborare teorie astratte. Nel 1494 pubblic a Venezia ed in volgare veneziano
(una seconda edizione astampa del 1523 in Lombardia) un'opera monumentale, la SUMMA DE
la tradizione precedente, ovvero quella che legava intimamente !'istruzione contabile con l'azienda,
ossia quella che faceva facilmente prevalere l'azienda sulla scuola
Pur sottolineando la necessit di andare in bottega ed al maneggio (inteso come pratica degli affari),
egli cerc di dare degli orientamenti nuovi, del tipo "se si vuole imparare a tenere una contabilit
secondo il metodo veneziano, bisogna leggere e studiare il mio libro. . .",
Questo distacco accennato, diventer netto nel 1540, con la pubblicazione dell' opera di Domenico
Manzoni, che contnuiralla diffusionedella partita doppia .nel mondo.
PARTE A:
Dopo una elencazione del contenuto di tutta l'opera attraverso una sintesi di ventitr argomenti,
segue un'epistola indirizzata al Principe Guido Ubaldo Duca Di Urbino.
PARTEB:
Questa parte , la pi ampia dell'opera, divisa in nove "distintio" di grande interesse aritmetico,
algebrico e mercantile, a loro volta sottociassificate in "tra~tatus". Proprio la nona distinzione
quella che desta maggiore interesse per gli studiosi di storia della contabilit. Essa si compone di
dodici trattati esposti in sequenza logica:
I-Le societ
II -Le soccide ed i contratti di locazione
III -Il baratto e lo scambio monetario
IV -Il cambio
V -L'interesse e lo sconto
VI -La lega e le mescole delle monete
VII -La determinazione dei guadagni o delle perdite di un mercante nei suoi viaggi
VIII -Senza titolo, riguarda problemi di denaro spiegati attraverso il calcolo algebrico
IX -Senza titolo, approfondisce l'argomento precedente
X -La determinazione del costo del lavoro e dei vari beni
XI -I computi e le scritture
XII -La tariffa di tutti i costumi, cambi, monete, pesi, misure e usanze di lettere di cambi e termini
di dette lettere che vengono usati in diverse terre ed in diversi paesi.
PARTE
c:
Questa parte , meno estesa di quella dedicata all'aritmetica ed alla sua utilizzazione, rivolta alla
geometria ed sviluppata attraverso otto distinzioni, a loro volta divise in capitoli.
Luca Pacioli ha cos tessuto un sistema di idee e conoscenze, con profonda attenzione a ci che il
passato gli tramandava ed ha creato un insieme di principi teorici innovativi dimostrandone la loro
uti1izzazione pratica.
La prestigiosit e la notoriet della Summa in gran parte attribuibile al Trattato XI "De Computis
et Scripturis", incluso nella prima parte della "Summa", all'interno della distinzione IX nella quale
sono compresi.11 trattati di computisteria ed il famoso Tractatus pacioliano dedicato alla ragioneria.
Nel Tractatusil Paciolimostra dapprima qualisono.lecose necessarie .a1.vero mercante, . fra le quali
anche la ' tenuta dei conti, ed infine.indica.i .criteri principali cui-allinearsi per: descrivere .e.gestire il
patrimonio posseduto, in un percorso coniscitivo che vede procedere insieme il momento teorico e
quello pratico . Lo studio del metodo viene diviso in due parti principali: inventario e gestione.
Anzitutto il Pacioli insegna a redigere un inventario, a registrare in un libro o in un foglio tutte le
attivit mobili ed immobili, cominciando sempre dalle cose che hanno maggior valore e sono pi
facili a perdersi, fino a giungere ad elencare le cose immobili che non si possono smarrire. I! frate
elenca, quindi, i tre libri necessari per registrare i fatti di gestione nel modo migliore: il Memoriale
(detto anche Brogliaccio), il Giornale ed il Libro Mastro (Quaderno).
I! Memoriale introduce l'uso delle frequenze contrapposte, del DARE e AVERE, per segnalare la
Riguardo alle..scritture. sul Giorna1e, si comincia riportando tutte le poste dell'Inventario, . cio
acquisti, vendite e tutte le altre operazioni dettagliatamente descritte nel Memoriale.
Nel Giornale si usano due termini: "PER" e "A"; con il termine "PER" si indica il debito, mentre
con il termine"A" si indica sempre il credito .
I! frate ci insegna, poi, come trasferire le partite del Giornale al Mastro, in modo che, registrando
prima la partita in "DARE" e quindi in "AVERE" per lo stesso importo, nei rispettivi conti, si
realizzi la costante uguaglianza del "DARE" e dell' "AVERE".
Infine si procede all'insegnamento delle scritture che i mercanti devono tenere con le banche ed alla
spiegazione del conto "Profitti e Perdite", il quale non appare nel Giornale perch non riguarda fatti
di gestione, ma in esso si registrano gli utili o le perdite che derivano dalle vendite di merci o di altri
beni.
Sappiamo che i manuali d'abaco non insegnavano la vera contabilit e si limitavano ad una
semplice "contabilit aritmetica". Cosa segn, dunque, il passaggio, l'arrivo ad un'opera totalmente
diversa come la Sumrna?
Negli ultimi anni del Basso Medioevo, la realt del Mediterraneo era notevolmente cambiata, ed in
particolare in Italia:
1. rispetto ad un secolo prima, l'arte contabile era notevolmente progredita e sicuramente si era
diffusa. Si gi detto come nel 1299 esistevano gi contabilit complesse;
2. l'arte contabile cominciava a divenire oggetto di insegnamento, specie.aVenezia, dove una
scuola di abachisti gestita da matematici si apprestava a fornire anche nozioni di contabilit
A questa scuola faranno riferimento trattatisti di fuma mondiale come il Manzoni e lo
Schwarz (i trattati del Cinquecento sono quasi esclusivamente veneziani perch Venezia era
la patria dei traffici, dei commerci, la citt dove si incontravano i mercanti pi noti e quindi
il luogo dove la richiesta di manuali era maggiormente avvertita);
3. il ruolo del mercante e quello della contabilit sono nel frattempo cambiati: il mercante
divenuto istruito, una persona pi stimata e, parallelamente, la contabilit, che non aveva
sino ad ora mai avuto una valenza culturale, diviene oggetto di cultura: si insegna nelle
scuole, su di essa si scrivono libri;
4. conseguentemente. . anche la professione del contabile si rivaluta e si sdoppia: prima
essenzialmente .era stato il .'mercante '.ad: essere in contemporanea ragioniere di se stesso ; .
successivamente nasce la figura, separata, del ragioniere;
5. la diffusione della stampa consente di divulgare libri di ogni sorta;
6. il periodo del Rinascimento, vede una rivalutazione di molti ruoli umani, fra i quali proprio
quello del mercante.
L'obiettivo che il Pacioli si proponeva nel TRACTATUS era quello di dare delle indicazioni
pratiche a chi volesse sapeme di pi circa la contabilit veneziana Egli non illustr un metodo
contabile , ma propose numerosi suggerimenti, ad esempio cosa fare per redigere un inventario, e
non diede una spiegazione completa sulla partita doppia Lo scopo era quello di realizzare un
manuale pratico, pragrnatico, per imparare:
L'ARITMETICA, LA GEOMETRIA,
LA PROPORZIONE E LA PROPORZIONALITA'.
In che senso "Pragmatico"? Nel senso di pratico : un manuale, quindi, che potesse risolvere i casi
pratici della vita di chi operi nel mondo degli affari.
Inoltre, la SUMMA rappresenta una svolta in campo matematico perch si ha un distacco dalla
tradizione Euclidea ed un cambiamento degli obiettivi dell'insegnamento matematico:
Per il Pacioli l'obiettivo
didattico
giorni e non
LA SCIENZA NEGOZIARIA
Il Pacioli introduce anche il concetto di scienza negoziaria, ed tra i primi a teorizzare su questo
argomento:
scienza negoziaria = scienza del maneggio mercantesco, ovvero l'arte di fare affari (da! termine
maneggio deriva la parola manager)
Si tratta della scienza che segue l'attivit del mercante, cio l'insieme di decisioni che gli spettano
ogni volta che deve acquistare una merce fra tante; oppure vendere ad un certo prezzo. La vita del
mercante costellata di scelte che, sono dettate .in parte anche dalla propria capacit di percepire le
situazioni. Tutto questo : informazioni, capacit, istruzione, sono elementi che concorrono a far si
che il mercante prenda la decisione giusta.
Per attuare le giuste scelte il mercante deve conoscere l'abaco e quindi gli insegnamenti
dell'aritmetica e della geometria. L'insegnamento dell'abaco parte della formazione managerialemercantesca, ma non concetto introdotto dal Pacioli, visto che gi nel Trecento a Firenze, i rag azzi
che aspiravano a diventare mercanti, andavano a scuola d'abaco, prima ancora di recarsi in bottega,
o, eventualmente, contestualmente all'attivit di bottega, andavano a scuola
2. occorre avere delle qualit personali ed una certa cultura (bisogna avere intuito);
3. bisogna vivere nella bottega per parecchi anni (diversamente impossibile penetrare l'arte
del maneggio fino in fondo) .
l = arte abachistico-negoziaria
2 + 3 = pratica manageriale mercantesca
l +2+J. = MERCANTE PERFETTO
Il Pacioli sosteneva che un mercante poteva essere un buon mercante:
se fa bottega;
se Conosce la contabilit e i numeri.
:DEL FATTO
CHE
Mi 1I!rtd<~
la formazione abachistico-
. .'
IL MERCANTE RAGIONIERE
E' il mercante-ragioniere la figura a cui il Pacioli si rivolge. Si gi accennato come nel periodo
che intercorre tra il 1200 ed il 1494, i manuali di aritmetica abbiano ignorato il metodo della partita
doppia, che si stava diffondendo gi nel Trecento in Europa. Per quale ragione tale argomento non
era ritenuto degno di trattazione?
l. In generale tutti i manuali che precedettero la Summa, rispondevano a regole non scritte che
provenivano ' dal mondo classico, cultura.in cui .la partita .doppia non era contemplata tra le
nozioni da trasmettere; '
2. La partita doppia aveva origini poco dignitose, perch la pratica degli affari era stata a lungo
condannata dalla Chiesa ed i mercanti erano stati spesso oggetto di scomunica per un'attivit
considerata di indebito arricchimento a danno' altrui. Conseguentemente anche la tecnica
contabile fu agevolmente ignorata;
3. I mercanti erano sicuramente gelosi dei loro metodi contabili, le cui regole custodivano in
gran segreto .
Il futto che sino al Pacioli vi sia il pi assoluto silenzio sulla partita doppia, conferma le sue origini
basso-medievali. Il metodo della P.D. si stava forroando nel corso del Trecento e del Quattrocento,
ma se ne comincia a discorrere quando diviene uno strumento contabile alla portata di tutti.
E' il Pacioli a conferirle una DIGNITA' LETTERARIA E SCIENTIFICA. La Summa la prima
operache, oltre-a trattare; comei .precedenti-manual.x aritmetica applicata al commercio, illustra. .
il sistema della Partita Doppia considerandola una scienza.
Lo scopo quello di fornire una preparazione aritmetica e contabile, in quanto aritmetica e
contabilit sono alla base del buon mercante-ragioniere, il quale deve conoscere:
L'aritmetica
La geometria
La contabilit
La sua cultura e la sua esperienza, lo aiuteranno infine a prendere la decisione giusta.
::f8
Da ci si comprende come il Pacioli sia ancora uno studioso con formazione medievale: non riesce
a staccarsi dalIa realt aziendale. Perch questo avvenga, si dovr attendere ancora un paio di secoli.
metafora della cecit. Come per il cieco la cecit causata dal buio per la mancanza di .una
fonte lunnosa, allo stesso modo per il mercante, la fonte di luce il calcolo economico e la
scrittura doppia. Il mercante resta dunque cieco fino a quando non acquisisce gli strumenti
del calcolo economico e della partita doppia, cos come un cieco resta tale sino a che non gli
sia restituita la vista Il calcolo econoIDico e la scrittura doppia rappresentano per il mercante
un'illuminazione, il quadro formativo indispensabile, la strada da seguire. L'aggettivo
"semotico" deriva dal fatto che la contabilit un sistema di segni, bagaglio necessario per
orientarsi nella propria azienda. Il buon ragioniere, alla luce della sua preparazione
econonco-matematico-scritturale, vede, attraverso la contabilit, la direzione da dare ai
propri affari. Ad esempio, se la vendita di una partita di merci non stata remunerativa, ci
si evince dalla contabilit. In assenza di questo sistema di segni, non pu esservi successo
economico per il mercante);. , LA RAGIONERIA COME LUCE .:
di carattere economico, cio l'investimento nel bene, con la speranza di ottenere una partita
maggiore di denaro, ovvero una rigenerazione pecuniaria. Il vero mercante rigenera denaro
sulla base della sua preparazione aritmetica e contabile. Cos il Pacioli enuncia il
PARADIGMA PROSPETIICO FINANZIARIO (secondo il quale l'azione rigenerativo pecuniaria, ovvero la trasformazione delle merci in denaro l'essenza del maneggio
3. MOTWAZIONE MATEMATICA
il
80
il primo libro si compone di 19 capitoli e tratta i temi legati all'esercizio della professione e
delle forme di mercatura (sempre con una garbata forma di consiglio per il mercante);
il secondo libro si compone di 4 capitoli riguardanti la religione;
il terzo libro si compone di 18 capitoli in cui si discute di virt morali del mercante;
il quarto libro si compone di IO capitoli che sono attinenti il governo della casa e della
famiglia del mercante.
(una probabile e posteriore aggiunta di) 4 pagine inerenti .alla contabilit, in un certo senso
"fuori contesto" ( nel periodo del Cotrugli la contabilit si apprende in bottega; nelle quattro
pagine di contabilit si risente dell'influenza del Manzoni - stessa regola contabile - e del
. Pacioli. .. d'altronde negli anni settanta del Cinquecento nessuno avrebbe acquistato un libro
di pura etica mercantile che tralasciasse le regole pratiche della contabilit).
Come ben visibile, si tratta di un manuale fonte non solo di nozioni tecniche : passa dal calcolo
matematico alla contabilit, contiene argomenti propri di un libro di famiglia, intriso di nozioni
etiche che ne fanno una guida morale nell'esercizio della professione, a met tra ammaestramento e
precetto , nell'intento di introdurre la figura di un mercante, per sua natura esposto ad azioni
peccaminose, in grad,o di cqndum con sucesso, OIWre ed onest i suoi affari, "senza offendere
Dio ed il prossimo", tanto che nell'edizione del 1602, al titolo fa seguito : "si tratta il modo di
negoziare lecitamente in tutti gli onesti contratti e di tutte le cose morali spettanti ad un vero
mercante", quasi a voler sottolineare che il fine pedagogico non meramente contabile, ma
abbraccia la formazione di un buon mercante, prima di tutto cristiana. Anzi, va detto che le pagine
puramente tecniche sono molto limitate, quelle di contabilit vera e propria solo 4 - e c' che ritiene
non siano del Cotrugli ma di chi mand a stampa il libro. Non si parla quasi mai di moneta, ad
esempio, materia in cui il Cotrugli era sicuramente ben ferrato, in quanto maestro di zecca a Napoli
e l'Aquila, e non si toccano nemmeno questioni legate alla circolazione ed alla coniazione della
moneta, al rapporto oro/argento, mentre si discute sull'origine della moneta, nata quando una
popolazione in aumento non poteva pi accontentare i propri bisogni con forme di baratto (il motivo
molto semplice: gli aspetti meramente tecnici come le nozioni di pratica di mercatura e di abaco
sono ignorate perch,
Bi
ed in fase di stampa, soppresse la lunga trattazione inerente alla tenuta del mastro, alla tenuta della
contabilit secondo il metodo della partita doppia.
Attraverso il contributo di Benedetto Cotrugli, possibile delineare la figura del mercante, che si
potrebbe definire appunto perfetto, nel quale devono necessariamente incontrarsi diverse qualit:
deve essere figlio di mercante:
coltiva solo in un ambiente familiare in cui vi siano gi altri mercanti; si tratta di una regola
elastica, di "respirare l'aria ' di bottega" (dice la professoressa Pierucci),. di crescere in
mentalit aperte, di conoscere presto il valore del denaro insieme ad accorgimenti e segreti,..
una sorta di apprendistato domestico e di patrimonio ereditario di partenza favorevole che
un padre trasmette al proprio figlio, che si concretizza in un buon nome, una buona terra,
intesa come un centro attivo dal punto di vista dei commerci, ed una buona arte (si intravede
uno . sp~to cristiano di conservazione dell' ordine costituito da Dio,
idea di
fondaco";
deve avere virt morali, che lo accompagnano in ogni sua scelta, come la diligenza,
l'astuzia, la modestia, la prudenza,.la temperanza; scrive l'autore "occorre vivere morale e
politico, .. intendere chiaramente..e .deliberare .prudentemente ... ricordare delle cose passate,
cons iderare le presenti e prevedere le future", in una logica che fonde l'esperienza con una
maturit integrale, morale e civile. Il mercante un uomo
relativa gestione amministrativa e nei rapporti tra i conviventi un mezzo per realizzarsi
pienamente, anche come cristiano
armonicamente perfetta, dove ogni componente ha chiaramente la propria funzione (il fatto
di essere onesto gli avrebbe consentito di salvare se stesso, ovvero la propria anima, e di
salvaguardare il credito e la credibilit della sua attivit);
deve essere istruito: si ricorda che spesso, il mercante medievale e della prima et moderna,
non svolge solo attivit propriamente mercantile, ma un punto di riferimento importante
anche per l'attivit di prestito del denaro, per la diflsione di strumenti bancari come assegni
e lettere di cambio. Quindi la sua formazione professionale doveva prevedere la frequenza a
scuole di grammatica e di abaco, dove apprendere i primi rudimenti (la grammatica e
l'abaco, oltre alla pratica di bottega). Le sue conoscenze si perfezionavano poi attraverso la
lettura di manuali di consultazione e preparazione del personale in uso nelle aziende pi
importanti, del Liber Abaci, del Manuale della arte della lana, dei vari PortoIani e delle
importantissime Pratiche di mercatura gi esistenti. Non era indispensabile una profonda
cultura matematica a livello puro, cosi come i manuali di abaco proponevano (in essi
prevalevano problemi matematici o giochi di intelligenza che nulla avevano a che fare con il
commercio), ma bastava invece la conoscenza delle operazioni pi semplici e magari di
alcuni accorgimenti che servissero ad evitare l'uso della divisione. La professione del
mercante complessa e l'istruzione di .base fondamentale: ..il Cotrugli .rileva come, in
difetto, non sia possibile chiedere consigli .a chi non sia del mestiere perch solo .I' esperienza
pu essere di aiuto. Inoltre nell'arte della mercatura non esiste certezza: quello che si fatto
con successo in passato non necessariamente si ripeter in futuro, data la scarsa disponibilit
di elementi per una approfondita valutazione esistenti nel periodo storico considerato
deve passare molto tempo ano scrittoio, per divenire buono scrittore, abachista e
quaderniere cio contabile: scrivere molto pu essere inteso nel senso che il mercante debba
conoscere prezzi esteri, le caratteristiche di altre citt, la domanda delle aree vicine e
lontane, le strade e le condizioni dei porti, in uno scambio di notizie che, ovviamente, era
reciproco.
Le scritture contabili dovevano essere tenute in modo ordinato in quattro libri:
1. il quaderno, sul quale annotare le varie partite di merci;
management mercantesco non meno che le qualit morali, civili e religiose, luogo in cui la
rigenerazione del denaro tenuta costantemente sotto controllo.
Il Cotrugli consiglia al mercante di investire il capitale in un solo settore di attivit, di non
concentrarsi in operazioni rischiose di elevato importo e magari anche dubbie dal punto di vista
morale, ma anzi di investirne una parte in beni stabili come ville e fattorie: occorre infatti far
fruttare il capitale sino a raggiungere l'autonomia economica, s da diventare un proprietario
fondiario. E' questa la concezione dell'uomo che si fa da s e che, attraverso una moderata
accumu1azione,.riesce a mantenersi.durante la vecchiaia ed a fomire .ai figli i mezzi per intraprende
re eventualmente la stessa professione (cosiddetto principio del giusto mezzo, in antitesi con il
concetto di arricchimento a dismisura). Una volta conseguita la tranquillit economica, il mercante
deve ritirarsi ed il momento giusto in questo senso si ha attorno ai cinquant'anni, quando "l'homo
diventa dcbile d'ingegno et freddo di memoria". La nuova dimensione del mercante diventa la
campagna, un luogo agli antipodi rispetto alla citt, alla bottega, alle- fiere, dove rifocillare lo spirito
in piena tranquillit.
dominio spagnolo.
Contrariamente a .quanto ci si potrebbe aspettare, nonostante la perdita del monopolio commerciale
da parte del Mare . Maditerraneo; . si, ebbe . un aumento dell'attivit dei mercanti
i~ .
che..
allargarono ed . intensificarono in . loro raggio ,.. di azione ... Sin dagli inizi del. Cinquecento, in
conseguenza delle scoperte geografiche, dell'invenzione della stampa a caratteri mobili e di nuovi
perfezionamenti tecnici, la classe mercantile italiana pot aumentare la propria potenzialit di
acquisto e di scambio di beni e servizi anche per l'affluire nelle citt italiane di nuovi prodotti
provenienti dall'Inghilterra e dalla Fiandre (lane, tappeti, tele di Fiandra), nonch di prodotti
minerari come rarne e argento e di manufatti dall'Europa Centrale ed anche dall'Oriente.
Un tale aumento dei traffici, apport benefici effetti che andarono a compensare i danni derivanti
dallo spostamento delle rotte verso l'Atlantico, e consenti lo svolgimento di un'attivit di tipo
bancario e finanziario e l'accumulo di ricchezze in misura pi rapida che non nei secoli passati.
Le nuove scoperte e le invenzioni nel campo industriale portarono a trasformare l'azienda - che non
si identificava pi con il singolo mercante-imprenditore che si limitava ad acquistare materie prime
e a trasformarle 'elo ' scambiarle -uella.sua-bottega -, .una . entit pi complessa che cominciava ad
assumere la veste di un'impresa vera e propria; di produzione.o di scambio, individuale o in forma .
sociale.
Gi verso la fine del Quattrocento, ad esempio, si contavano a Firenze ben trentadue case bancarie,
molte delle quali, pur non avendo il prestigio ed i patrimoni dei Fugger, partecipavano ad affari
internazionali; notevole era pure il potere finanziario dei genovesi, coinvolti in molte imprese da
Lisbona ad Anversa e palese la loro superiorit quanto ad attivit marinare; incontrastata era la
supremazia marittima di Venezia, che intrecciava fitte relazioni commerciali con vari paesi d'Italia
e d'Europa, scambiando la variet dei suoi prodotti e facendo afIluire merci di ogni provenienza, da
rispedire verso altre destinazioni.
-+
E' proprio in tale periodo che la ragioneria, in concreto, deve evolversi, migliorare, per poter
-+
L'evoluzione della ragioneria prende anche un'altra strada: la differenza tra il Tractatus ed i
trattati di contabilit del Cinquecento sta nel progressivo allontanamento dall'esperienza della
bottega e del fondaco, nel dimenticarsi del necessario collegamento tra la scienza contabile e quella
Il primo scrittore Gian Francesco Aritmetico, la cui opera - Aritmetica (1516)- un manuale di
calcolo aziendale che contiene anche alcune pagine relative alla partita doppia, in cui egli si
prefigge di "tenir un conto di libro dopio al modo di Vinegia"
libro doppio, ripropone il modello in partita doppia di Luca Pacioli, da applicarsi nei sistemi
contabili di aziende pi grandi, e la sua esposizione fatta con chiarezza e con una corretta
esemplificazione. L'intendimento dell'opera quello di contnbuire alla divulgazione del nuovo
metodo della partita doppia, senza l'aggiunta di nuova base teorica. Rispetto al Pacioli il Tagliente
afferma che si pu tralasciare la compilazione del Giornale, del Memoriale e la procedura di
chiusura dei conti.
GIROLAMO CARDANO
Il Cardano{unico non veneto; ma lombardo- di Pavia) fu soprattutto un grande matematico (la sua
vita professionale fu altamente poliedrica, essendo in primis medico , ma poi anche biologo,
astronomo, astrologo, alchimista, musico, architetto, teoretico) che rivisit i concetti di aritmetica.
promosse gli studi dell'algebra, scopri la molteplicit dei valori delle incognite nelle equazioni e
leg il suo nome alla risoluzione delle equazioni cubiche. Nella sua vita produsse ben 225 scritti,
raccolti in lO volumi intitolati Hieronimi Cardani Opera Omnia.
Un uomo di simile talento fu anche scrittore di .ragioneria e la fonte delle sue conoscenze fu
indubbiamente l'opera del Pacioli, che fra l'altro, riassunse in sole quattro pagine. Anche il Cardano
inser la trattazione ragioneristica in un' opera di matematica, la Practica Aritmeticae, in lingua
latina (e quindi non in volgare, gi in uso nel Cinquecento), edita a Milano nel 1539, ripartita in 68
capitoli, di cui 7 destinati a questioni computistiche e uno alle scritture.
Egli scrisse:
" l . Ai mercanti sogliano essere necessari quattro libri, l'inventario, il memoriale, l 'efemeride o
giornale, il grande o mostro. L'inventario quello nel quale il mercante descrive tutte quelle cose
che possiede nell'ordine loro; dapprima il danaro, quindi le gioie, le merci, le suppellettili di casa,
i terreni; questo da tenersi segreto. Il memoriale quello nel quale sono descritti diffusamente gli
atti quotidiani cos come si presentano: vendite, acquisti, mutui, locazioni e simili. Il giornale il
libro in cui tutto ci che stato scritto nel memoriale estesamente e senza ordine viene classificato
e rappresentato brevemente e con grande cura. Il libro grande, o maestro, quello nel quale si"
riscrive compendiosamente tutto quanto trovasi nel memoriale; esso contiene un quinterno che
porta un repertorio alfabetico, in modo da ritrovare pi facilmente gli atti del libro mastro; questo
quinterno si suole denominare tavole.
3. Le particolarit principali del libro mastro sono: che in primo luogo sia espressa la moneta di
conto, come lire, o fiorini, o scudi; secondo, che da una parte sia costituito creditore il capitale,poi
debitrice la borsa o cassa, poich il capitale tutto ci che l'uomo ha, e la borsa in verit non ha
nulla. Perci la borsa deve tutto quello che ha, il capitale deve ricevere tutto quello che d. Terzo,
che tanto si deve porre in debito di cassa o borsa, quanto a credito di capitale, affinch sempre (le
partite) siano eguali.
4. E' d'uopo considerare inoltre che il credito deve essere messo a sinistra del libro, e che il debito
per converso a destra e che devesi continuare sempre con il medesimo genere di moneta sotto il
quale il libro fu cominciato ... inoltre scrivi creditrice per la somma relativa la .bottega o il
magazzino, per quanto avrai alienato delle .cose della bottega o magazzino, poi debitrice la cassa
che riceve il danaro; ma per contro scrivi creditrice la cassa e debitrice la bottega per quel che
avrai speso per le merci ".
La sua opera non apport alcun contributo al progresso della ragioneria, e viene ricordata per
l'autorit e le capacit dello scienziato che l'ha composta.
DOMENICO MANZONI
Contemporaneo del Cardano Domenico Manzoni, che nacque in provincia di Treviso al principio
del secolo e che fu allievo del maestro abachista Antonio Maria Fior. Di lui si deve sottolineare
subito che fu prima un matematico, poi un trattatista ma di certo mai un mercante . Rispetto agli altri
suoi contemporanei, fu anche il primo che si sforz di proporre un testo originale, non solo
divulgatore del Tractatus, ma anche con contenuti esplicativi nuovi.
L'opera che l'ha reso noto il Quaderno doppio col suo giornale novamente composto et
essi si leggono due momenti distinti: il primo caratterizzato da una intensa attivit di coniazione di
talieri, il secondo da un generale decadimento dell'attivit della Zecca.
Nel piano dei conti del 1775 emergono alcune particolarit, quali l'assenza dei conti accesi alle
immobilizzazioni ed agli ammortamenti, segno che la Zecca non aveva immobili o strumenti di
propriet, che erano invece pubblici, cio della repubblica.
Non compare nemmeno il conto "raccolta di tutti gli utili", poich si trattava di un riepilogo
compilato solo in occasione del bilancio.
E' invece molto articolata la parte inerente alle casse, alle materie prime ed anche ai crediti della
Zecca. Non mancano dei conti accesi agli utili, ai costi ed al Capitale della Zecca.
In quello del 1790, i conti accesi alle casse sono notevolmente ridimensionati ( e nel dettaglio non
esiste nemmeno pi la cassa dei talleri), come lo sono anche quelli relativi alle materie prime, in cui
figurano, come argento monetato, solo i ducati veneti.
Inoltre, molto pi sintetica la parte che illustra i conti accesi ai componenti positivi e negativi di
reddito: l'attivit della Zecca davvero ridotta in tutti e tre i settori istituzionali (cambio, banco e
coniazione). Molti costi, in particolare, non originano neppure conti distinti all'interno del libro
Mastro: essi sono direttamente imputati al capitale di Zecca (variazione diminutiva) e ci per la
rarit con cui si verificano e si contabilizzano ( questo il caso del pagamento degli stipendi e delle
spese della Zecca). Parimenti, anche la categoria degli utili appare drasticamente ridotta.
Corrispondentemente a questa situazione di contrazione dell'attivit, anche le scritture contabili nel
loro complesso, perdono di precisione, mostrando una netta regressione della tecnica contabile, che
si fa pi approssimativa, probabilmente anche per una maggiore svogliatezza degli amministratori,
meno stimolati a formare quell'apparato informativo che si era reso necessario nei periodi di grande
splendore della Repubblica .
ALVISE CASANOVA
Anche il veneziano Alvise Casanova proviene dalla categoria dei maestri di quaderno della
Serenissima. La sua opera, datata 1558, e dal titolo lunghissimo "Specchio lucidissimo nel qualesi
vedono essere difjn ito tutti i modi, et ordini de scrittura, che si deve menare nelli negoziamenti
della Mercantia, Cambii, Recambii. ,con li loro corrispondentie, disgarbu gliando, .et illuminando
l 'intelletto a negotianti, opera .non pi veduta", anch'essa ..un' estesissima esemplificazione di
giornale e di quaderno.
Il pregio dell' opera consiste nel proporre alcune applicazioni con operazioni di natura patrimoniale:
un investimento per costruzio ne di una nave il cui finanziamento effettuato da investitori
fiamminghi. Si pon gono in evidenza, con scritture a partita doppia, i costi di costruzione e di
esercizio, nonch le quote versate e da versare da parte di ciascun partec ipante;
una spedizione in Germania di una partita di cotone, in commissione di vendita;
un acqu isto di merci diverse che vengono inviate per la vendita a un commissionario
bavarese, il quale pro vvede ad inviare il netto ricavo a Lione che un altro agente rimetter
infine a Venezia (intervento di intermediari esteri),
Tutte queste operazioni di natura patrimoniale vengono rilevate sul giornale e sul mastro.
come testimoniato da alcune aziende mercantili, fra le quali quelle dei Fugger di Augusta, qui
stabilmente rappresentate. Pertanto, alcuni studiosi, nei loro soggiorni a Venezia, ebbero modo di
appassionarsi dell'arte dei conti italiana e fra questi ricordiamo Matteo Schwarz, di Augusta, che
ebbe la fortuna di essere istruito in materia dal maestro di scuola d'abaco veneziano Antonio Maria
Fior. Giovanissimo, torn in patria e divenne capo-contabile della azienda dei Fugger e compose un
volume sulla contabilit in partita doppia con gli opportuni adattamenti alle consuetudini tedesche.
Questo periodo della sua vita fondamentale: in realt prima dell' esperienza contabile presso i
Fugger, Schwarz riteneva il sistema contabile italiano poco soddisfcente; essendo alla ricerca di
una spiegazione logica per le operazioni, non fu in grado di avere risposte adeguate perch la scuola
veneziana prescindeva -dal maneggior-Soltanto in.un .secondotempo fu perci in.grado .di capire il
vero funzionamento 'della partita doppia; e,questo grazie ad.un esame all'interno. dell'azienda, .ad un
ripercorrere ril tracciato '. evolutivo' degli -apprendisti di bottega basso-medievali, al recupero del
fondamento originario della contabilit, cio di quel meccanismo spontaneo che aveva portato alle
registrazioni in partita doppia.
La sua opera Che cosa lo contabilit, datata 1518, importante perch la prima straniera
sull'argomento e perch esprime il primo tentativo di riduzione nella propria lingua dei termini Per
e A del giornale e del mastro.
Lo Schwarz, ad esempio, in merito alla riscossione di tremila ducati per conto del signor Jacopo
Fugger, redige la seguente scrittura di giornale:
"Ci deve lo Cassa ducati 3 mila. Questi dobbiamo noi al signor Jacopo Fugger",
Ancora, il conto riguardante il Banco. Priuli porta le seguenti intestazioni:
per la sezione Dare: ci deve il Banco Priuli;
per la sezione avere: dobbiarnoaLBanco Priuli.
11 paradigrna.contabile acuilo Schwarz si ispira quello sinallagmatico, definito. manzaniano,
visto che poi anche il Manzon far suo, che tuttavia non viene ritenuto del tutto soddisfacente,
riducendosi ad un insieme di regolucce che pretendono di spiegare la partita doppia ignorandone le
fondamenta costituite dalla pratica di bottega.
HEINRICH SCHREIDER
Originario di Norimberga, segue ' le 'orme ' del suo predecessore Schreiber nel descrive re la partita
Altro luogo molto importante in cui gli Italiani (in particolare genovesi, fiorentini, veneziani,
lucchesi) avevano sin dal Trecento (XIV sec.) costituito salde basi commerciali, erano le Fiandre,
che a loro volta videro l'apparire di opere di rilievo in tema di contabilit, tutte pi o meno aventi lo
scopo di illustrare la tenuta dei conti secondo la maniera italiana.
VALENTIN MENNHER
Ancora ad Anversa, nel ISSO, si pubblica un altro trattato che ha lo scopo di illustrare i libri
contabili secondo il modo italiano. La parte teorica enuncia i libri che necessario redigere (il
memoriale, il giornale, il libro dei debiti o libro nero, il libro delle mercanzie o libro delle
compravendite, il quaderno delle spese fatte in fondaco, il libro delle recate). Il libro giornale
interessante perch spiega articoli complessi e composti, secondo una forma che sembra copiata da
un manuale o da un registro toscano a noi sconosciuto.
Non mancano, tuttavia, opere di nazioni come l'Inghilterra e la Francia, che ugualmente, traducono
i manuali italiani a partire da quello del Pacioli, adattandoli alla propria realt economica.
In particolare in Inghilterra, appare nel 1543 la traduzione del Tractatus ad opera di Hugh Oldcastle,
nel 1547 fa la sua comparsa quella che sembra essere la traduzione del manuale di Ympyn, mentre
la prima opera originale inglese, pubblicata a Londra nel 1553, da attribuirsi a James Peele.
Anche in Francia, il primo trattato indigeno piuttosto tardivo, in quanto risaIe al 1543 grazie
all' opera di Pierre de Savonne, seguito da molti altri, fra i quali quello di Martin Fustel del 1588,
(l't
ragioneria applicata
comuni a tutte le aziende, dall'altro, oltre alle norme generiche tipiche della cosiddetta ragioneria
generale, conteneva integrazioni specifiche inerenti alla particolare indole dell'impresa mercantile.
Nel 1586 Angelo Pietra apre la strada per un nuovo ambito di applicazione della partita doppia
nell'azienda di erogazione dome stico-patrimoniale dei monasteri, seguendo un filone nuovo che poi
' orter
"--'
ANGELO PIETRA
Nato nel 1550 in provincia di Genova, nel 1569 entr nell' ordine di S. Benedetto. Qui ricopri, fra
gli altri, l'incarico di "celleraro", cio l'ordinatore e revisore della contabilit del monastero. Nel
da edifici, magazzini, fondi coltivabili, rapporti con i coloni, conservazione di prodotti. E' questo un
nuovo indirizzo della contabilit, volta appunto all'applicazione della partita doppia secondo
un'ottica nuova, quella propria della azieuda di erogazione
Le aziende vengono distinte in tre categorie : bancarie, mercantili e patrimoniali, nelle quali
il mastro prende il nome rispettivamente di libro di banco, libro mercantesco e libro nobile
od economico, quest'ultimo necessario ai monasteri come a tutti coloro che vivono di
rendite
Gli inventari, a seconda della natuna dei beni considerati, possono riguardare gli stabili, gli
effetti (debiti, impegni, crediti) ed i beni mobili (grano, frumento, vino). L'inventario uno
strumento di conoscenza importantissimo e necessario, soprattutto in una azienda agraria,
Iaddove si debbano tenere continuamente sotto controllo le scorte di magazzino
Riguardo alle stime, si dice che si deve fare l'inventario degli effetti "apprezzando la roba
per quel che vale, ancorch avesse a servire per uso di casa," e registrare il raccolto "ad un
certo prezzo minore del prezzo corrente", cosicch non vi sia il rischio di venderlo ad un
prezzo pi basso rispetto a quello stimato.
Introduzione dell'anno finanziario o agrario, che non pi l'anno solare, ma che inizia il
lOdi giugno e termina il3 I di maggio, in armonia con i cicli dei raccolti.
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e : Introduzione di libri contabili nuovi: il libro di magazzino, il libro paga per i braccianti che
lavorano il fondo, il libro matricola, il libro delle ricevute di pagamento, il libro introito e
perdite del monastero (una specie di libro dei profitti e delle perdite)
Per tutti queste linee nuove di pensiero, il Pietra, sebbene viva nel Cinquecento, viene
considerato pi un secentista, che ha gi intuito i cambiamenti in atto nell'Europa
mediterranea, nella quale, in epoca moderna, la ricchezza si allontana dalla classe mercantile
e torna alla propriet terriera. Siricordi, inftti, la particolarit del periodo storico: da un lato vi
una forte espansione geografica ed economica che deriva dall'acquisizione delle numerose colonie,
dall'altro, lo spostamento del fulcro delle attivit finanziaria e della ricchezza verso Nord-Ovest, fra
Inghilterra ed Europa del Nord , con un declino del Mediterraneo a favore dell'Atlantico
LA FIGURA DEL MERCANTE-RAGIONIERE LASCIA IL POSTO ALL'ECONOMO O
PATER FAMILIAS, ovvero l" oculato amministratori che deve avere cura del patrimonio con la
stessa diligenza di un buon padre di famiglia, dando origine a due diversi sotto periodi nella storia
della ragioneria:
dal mercante esaltato nell'arco di tempo che va dal 1494 al 1586;
all'economo, per un periodo che va dal 1586 sino ai primi decenni del 1800, quando un altro
fenomeno, la rivoluzione industriale, modificher nuovamente l'attenzione del mondo
contabile.
libri fondamentali della contabilit, quali il giornale ed il mastro, che il Pietra definisce libro
doppio nobile, devono essere tenuti in modo da poter amministrare diligentemente le rendite di un
patrimonio. Molti autori successivi riprenderanno le sue, teorie ed introducendo solo innovazioni
marginali arriveranno ad elaborare una contabilit pe~ amministrazione dei patrimoni pubblici e
privati (cosiddetta RAGIONERIA DOMESTICA).
I SEICENTISTI
GIOVANNI ANTONIO MOSCHElTI
Il veneziano Moschetti nel 1610 diede alle stampe l'opera Dell 'untversal trattato di libri doppi,
dedicata a Roberto Strozzi (del ramo della celebre fumiglia fiorentina e trasferitosi a Venezia),
banchiere che cadde in disgrazia Il Moschetti appare dunque ancora legato a Venezia, quale
centro economico
sull'uso dei conti PRO e Danno, pi noti con il nome di conto avanzi e disavanzi o conto profitti
e perdite.
Il Moschetti, per primo, distingue i fatti permutativi (o mutazione di cose) dai fatti modificativi
(o mutazioni di capitale). Con i primi si intendono quei fatti che provocano variazioni
patrimoniali -opposter.cio :che -si-risolvono- con-Ia-sostituzonedi un .elemento patrimonia1e ad "
altro, per la stessa' misura '. monetaria;',:l-:secondi, .diversamente, producono. una sola variazione
patrimoniale; per cui modificano.il patrimonio.netto.';,' ; ..' ,
Se la parte teorica inerente alla partita doppia esaurita in una quarantina di pagine, come aveva
gi fatto il Manzoni e probabilmente per lo stesso problema concettuale (il non riuscire a
spiegare in maniera scientifica una teoria che si adatti alla complessit di fatti aziendali)
ricchissima invece la parte esemplificativa, nella quale si riproducono il libro giornale ed il
libro mastro sia di un'azienda mercantile, sia di un'azienda collettiva prevalentemente
industria1e, oltre a considerare situazioni del tutto nuove, ma tipiche della realt veneziana,
come:
l'amministrazione di un'impresa di assicurazione
l'attivit di costruzione di una nave, con la suddivisione di due categorie di conti: quelli
accesi ai costi e ricavi di esercizio e quelli accesi ai noli ed alle spese per il personale
il caso della attivit e della anuninistrazione di una raffineria di zucchero
-105-
il caso di una costituzione di una societ in nome collertivo.che si dedichi alI;i lavorazione
ed alla vendita della lana, per la quale si presentano le scritture riflettenti l'intera vita della
- 10 6-
Il
Sf~eel!lO
CJlif,(;~!Ho
.5ITUfJlJON E
LUDOVICO FLORI
Ludovico Fiori nacque nel 1579 a Fratta, in pro vincia di Perugia ma, do po essere entrato nella
Compagnia di Ges (gesuiti), fu destinato in Sicilia, e precisamente a Palermo.
Egli scrisse molte ope re di indole religiosa e nel 1636 fece stampare il trattato del modo di
tenere il libro doppio domestico col suo esemplare, che segna la vetta pi alta raggiunta dalla
Ragioneria italiana sino al 1800. Lo scopo che l'autore si propo ne con questo volume tutto
sommato identico a quello riscontrato nel libro del Pietra: descrivere la partita doppia applicata
all'amministrazio ne dei monasteri.
L'accento pos to sul Libro Mastro, che fra tutti i libri contabili, quello che ogni
amministrazione o manegg io necess ita,
desumere l'andamento dell'att ivit grazie alla sua elaborazione nel prospett o di bilancio. AI
contrario, non risulterebbe indispensabile, per il Fiori, la te nuta del libro giornale, sebbene poi
l'autore precisi quali elementi vi si debbano registrare, e pi precisamente sempre la qualit, la
quantit ed il prezzo del bene oggetto della scrittura. La forma del giornale del FIori davvero
molto simile a quella attuale.
Primo in Italia, il FIori introduce gli a rticoli complessi, ovvero quelli in cui si hanoo pi
addebitamenti nei confronti di un solo accreditamento o di un solo adde bitamento nei confronti
di pi accreditamenti, che egli specificatamente chiama partite collettive .
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Ori supera I SUOI pre ecessorr, tuttavia, e propno ne a e a orazion e e
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In questa direzione aveva gi cominciato il Pacioli, attuando una sorta di bilancio di
elementare per la differenza fra i due prezzi ed accreditando correlativamente il conto derivato
"Infortunii diversi e danni patiti" (oppure "utili diversi e benefici avuti" nel caso inverso). Altre
volte, invece, l'operazione di aggiustamento dei primi conti, e quindi dei secondi, si effettua alla
fine dell'esercizio insieme alle operazioni di bilancio, ma in questo caso la variazione
differenziale si effettua in un conto riassuntivo denominato "Spesa e Entrata generale", con la
sottovoce, in avere, definita come "Aumenti dal prezzo comune". Non ci sono invece
"Diminuzioni dal prezzo comune", segno che quest'ultimo era tale da non essere mai
oltrepassato nell'altro senso .
Il Mastro del Fiori presenta, per primo, l'argomento dei ratei e dei riscooti, che a differenza
delle precedenti scritture di assestamento, sono riferiti ad elementi ben precisi del patrimonio .
Ovviamente il Fiori non usa il termine rateo o risconto, ma nessun dubbio esiste che a questi
concetti voglia alludere quando si esprime cosi : " . .. si deve far conto, se ci siano frutti di quella
rendita decorsi, e non pagati: e di quella somma, che si trover doversi fino al detto giorno, o sia
di una, o pi annate intiere, o rata di tempo, o in altra maniera.. ." "si devono scrivere le dette
rendite ogni anno nel tempo, e ne i termini, che maturano.." "ognuno pu fare come pi gli
piacer, purch in ciascun anno si scriva tutta l'Entrata spettante a quello ... Gli Affitti per si
devono scrivere in ciascun anno per quello, che gli tocca, anchorch non mutassero le paghe
loro se non dopo due, o tre anni ; acioch ciascun anno habbia la sua Entrata.. . N deve in
questo far difficolt, che non s'imborsi effettivamente l'Entrata. .. perch se ne forma un
credito, ch' il medesimo .."
L'OPERA
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Il genovese Domenico Peri segue di poco il Fiori. Nel 1638 stampa la sua opera, intitolata il
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ogni altra pubblicazione almeno sino al XX secolo, e che costituisce, fra l'altro, una fonte
'900
d'inestimabile pregio per la storia economica (interessantissio i capitoli sui cambi, sulle fiere e
sullo scuro di marche), per la storia della tecnica del commercio e per la storia del diritto
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riguardant;G:;zien~(i1
Le forme del giornale e del rnastro sono assolutamente indipendenti da quelle veneziane e si
accostano notevolmente ai tipici libri toscani; il titolo del conto derivato riassuntivo lo stesso
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rispetto a quello che fece la sua comparsa nel XIII secolo : il conto "avanzi", mentre il cont o
capitale prende il nome di "conto proprio ".
In linea con ci che costituir attrazione per la dottrina france se successiva, appare anche un
primo accenno del "conto del proprietario" e dei "conti dei corrispondenti", ovvero le basi per la
successiva logismografia.
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BASTIANO VENTURI
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Un posto spe ciale occupa il fiorentino Bastiano Venturi, con il suo hbro Della scrittura
conteggiante di possessioni, edito a Firenze l'anno ~
.d6 S 3 -
Egli fu per molti anni "computista", cio amministratore e ragioniere delle propriet della
principessa Vittoria della Rovere d'Urbino, moglie del granduca Ferdinando II de Medici.
Come il Peri. .anche il Venturi si distacca dalla tradizione veneziana e pone a base della sua
indagine l' azienda, ed in particolare lo studio della amministrazione della sostanza aziendale.
Ovviamente, l'azienda da lui considerata l'azienda ' signorile, dot ata di un cospicuo
(1IJ rt:Rtt .DII,l2JO)
a~icola,
opera prevalgono consigli, norme e misure per una saggia amministrazione ad opera dei fattori,
amministrazione che non pu prescindere dalla compilazione dell'inventario.
In generale egli si mostra fedele alla tradizione cinquecentesca toscana, in fatto di forma del
giornale e del mastro. Nel primo gli articoli sono redatti enunciando i conti da add ebitare e da
accreditare. I conti sono preceduti dalla lettera a e seguiti dalle locuzioni in debito o in credito
(es.: a Giovinale Attraversati, in debito, a Garofani di nostro conto, in credito).
Inoltre, dopo la descrizione del fatto nel giornale, a lato della consueta colonna per le somme, ve
ne sono altre due che co stituiscono le sezio ni entrata ed uscita del conto cassa, soppresso nel
mastro : pu allora dirsi che il Venturi compie il primo passo verso l'unione del giornale e del '
mastro.
La sua opera segna chiaramente un orientamento nuo vo negli studi ragion eristici: non pi la
mera esposizione del meccanismo delle scritture contabili, ma la loro conne ssione con l'azi enda
affinch si possa rag giungere, con il minor dispendio di ricchezza, l'effetto massimo possibile in
termini di benefici.
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(i.ecu:o de.C.C.o S, H. )
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La Zecca di Ragusa
La Zecca di Ragusa innanzitutto una istituzione monetaria, che fu preposta alla coniazione delle
monete nella Repubblica di Ragusa, l'attuale Dubrovnik.
La sua costituzione si fa risalire a cavallo fra il XIII ed il XIV secolo, quando la citt era ancora
sotto la dominazione veneta. Con il 1358, Ragusa divenne una repubblica autonoma, pur essendo un
territorio soggetto a tutela da parte dell'Ungheria e questo momento coincise con il principio di uno
sviluppo fiorente, grazie alla sua felice posizione geografica, che la vede affacciata sul
Mediterraneo e con alle spalle tutta l'area balcanica. Non a caso, la Repubblica stata definita la
"porta" verso l'Oriente: essa si trov all'imbocco di un importante crocevia del commercio
internazionale e funse da elemento di collegamento e di intermediazione con i paesi dell'Est
europeo.
La costruzione, nella citt, di una Zecca altrettanto recente, ma ancora nel XIII e XIV secolo
l'attivit di coniazione era piuttosto ridotta, proprio per la generale scarsit di metalli preziosi in
Europa. Una svolta si ebbe nel 1402, quando il Senato della Repubblica autorizzz gli zecchieri ad
usare argento monetato come materia prima, ovvero a fondere monete a tutti gli effetti per
recuperare l'oro e l'argento in esse contenuto: poco dopo, attorno alla met del 1400, la Zecca di
Ragusa era in grado di fabbricare moneta per terzi, ivi compresi governi stranieri che ne avessero
fatto richiesta. I soggetti potenzialmente interessati erano anche i privati, soprattutto quando, nel
1620, venne fatto divieto di coniare al di fuori della struttura istituzionale della Zecca.
Allora una folta schiera di mercanti provenienti da tutta l'Europa ricorreva alla Zecca per convertire
emissioni in circolazione in Occidente in monete d'argento ragusee ben accette dagli Ottomani. Una
moneta particolarmente forte, nel corso del secolo XVIII, e quindi molto richiesta, era il taliero
austriaco di Maria Teresa, prodotto grazie all'argento proveniente dali' America, ma anche il tallero
raguseo godette di grande diffusione ed era ben accetto, in parte perch molto somigliante a quello
austriaco; entrambi raffiguravano in un lato il volto di una persona (il profilo di Maria Teresa, nel
caso del tallero austriaco ed il profilo del rettore della Repubblica nel caso della moneta ragusea):
le monete erano dunque facilmente confuse, essendo simili quanto a forma, peso, dimensione, e su
questa situazione si avviarono molte speculazioni, dato che l'elemento differenziante era il diverso
contenuto di argento, maggiore nel caso della moneta austriaca. L"'operazione tallero" fu un affare
tanto redditizio che persino Venezia coni un proprio "tallero veneziano", sempre nell'ottica di
sfruttare l'appetibilit della moneta austriaca, mentre la Zecca di Ragusa si trov a coniare
esclusivamente talleri, all'incirca a partire dal 1725 fino alla fine del secolo.
Si intensific molto anche l'attivit di coniazione per conto di privati: i mercanti, non
necessariamente ragusei, acquistavano merci nell'Impero Ottomano, che poi rivendevano ottenendo
in campio monete spagnole o di altro stato. Queste venivano portate a Ragusa e trasformate in
talieri, di modo che con essi si potessero nuovamente fare provviste nei mercati orientali
(soprattutto di articoli come spezie, perle, pietre preziose e profumi), dove le monete erano
tesaurizzate, usate come monili per ornare abbigliamenti femminili ed animali, oppure da esibire
nelle uniformi dei soldati in occasione di parate militari (in pratica, la grande richiesta di monete
scaturiva, in Oriente, da usi diversi rispetto a mezzo di scambio). Chi non avesse posseduto moneta
poco pregiata, avrebbe anche potuto portare oggetti d'argento: data la cronica insufficienza del
metallo, la Zecca utilizzava non soltanto argento in lingotti od in massa, ma ogni materia prima
nella quale si fosse potuta riscontrare la presenza del metallo. In qualche caso arrivarono a Ragusa
anche tesori cittadini destinati ad essere fusi per fronteggiare necessit impellenti. Tutte le zecche
europee, a partire dal Seicento, furono occupate freneticamente nella creazione di monete d'argento
(qualche volta di rame e quasi mai d' oro), utilizzando soprattutto argento monetato, ed il risultato
era una serie di monete con ampia circolazione e con un contenuto di argento diverso da quello
delle materie prime utilizzate. Si nota, in via generale, che il metallo non fu mai sufficiente per
reggere il livello di sviluppo e di scambi raggiunto in Europa: ve ne era una scarsit costante,
sicch, spesso, le nuove monete erano di lega meno pregiata.
L'istituzione della Zecca di Ragusa, svolgeva anche ruoli diversi:
era un istituto bancario, soprattutto nel settore del credito mercantile, attraverso la
anticipazione di somme garantite da lettere di cambio, ed anche prestiti ipotecari o, pi
propriamente, prestiti su pegno;
era altres un istituto di cambio, poich in effetti in esso entravano le pi svariate monete e
ne uscivano emissioni ancora diverse.
La struttura contabile
Le tre funzioni istituzionali della Zecca emergono dalla sua contabilit (la cui documentazione
conservata presso l'Archivio di Stato d Dubrovnik), ma non vi una separazione in distinti
comparti contabili per ciascuna di queste attivit, come invece si evidenzato nello studio delle
fonti contabili dei Banchi Pubblici napoletani (questi ultimi differenziavano nettamente la attivit
apodissaria da quella patrimoniaie). Le attivit di coniazione, banca e cambio confluiscono in
medesimi libri contabili, seppure in sezioni separate.
Come d regola, i libri contabili sono mastri e giornali, ben conservati e di facile lettura, tenuti
secondo il modo della partita doppia, i quali recepiscono sia le variazioni del patrimonio, sia le
rendite e le spese, ma, rispetto ad una contabilit moderna sono assenti i componenti straordinari di
reddito e gli ammortamenti.
I libri mastri:
Essi recepiscono tutte le componenti: quelle relative al patrimonio, quelle relative alle spese ed alle
rendite e quelle relative ai crediti e debiti. Scorrendo un libro mastro, si avverte l'esistenza di una
graduatoria nei conti:
i primi in ordine di importanza sono i conti cassa, numerosi perch differenti erano le
monete in giacenza presso la Zecca: da un lato la pi importante, la cassa di talleri,
dall'altro, le monete pi svariate, anche di rame, coniate in precedenza (tutte rigorosamente
denaro liquido, cio in contanti) oppure le quantit di denaro introitate dalla Zecca per
riscossioni, cambi di monete ecc.;
successivamente vi sono i conti aperti alle monete straniere, che la Zecca aveva depositate
presso di s e che erano destinate ad originare, dopo la fusione, in prevalenza talleri ragusei.
Si trattava di veri e propri conti accesi alle materie prime: tramite questi conti si
contabilizzava la presa in carico da parte della Zecca dell' argento monetato;
i conti accesi alle altre materie prime: dall'argento grezzo, ad oggetti d'argento, al rame, alla
cera, altra materia ausiliaria nella lavorazione;
vi erano poi i conti aperti ai prodotti rappresentati dalle monete ragusee coniate dalla zecca,
ad esempio i talleri appena usciti dalla lavorazione.
vi erano altresi i conti accesi ai debitori, ovvero coloro che, per l'attivit bancaria attuata
dalla Zecca, avevano ottenuto delle anticipazioni di denaro;
infine si riscontrano i conti accesi alle spese ed alle rendite nonch il "conto capitale di
Zecca". Quindi, non vi era una distinzione fra conti accesi ad elementi del patrimonio e
quelle accesi - usando una terminologia moderna - ai costi e ricavi, ed al capitale, proprio
come avviene nei sistemi contabili pi moderni.
I libri giornali
Recavano le registrazioni in ordine cronologico, esibendo sia scritture di articoli semplici, sia
composti (un addebitamento contro pi accreditamenti e viceversa), ma mai articoli complessi
(usando un lessico moderno, Diversi a Diversi).
Il dare del giornale indicato con la particella per, mentre l'avere con la particella A, secondo il
metodo alla veneziana, dati i legami molto forti con la citt lagunare (non a caso, si noti, i libri
contabili sono scritti in italiano con forme dialettali venete e non in altra lingua parlata nei Balcani).
Sul margine sinistro di ogni registrazione, sono dettagliatamente riportati i numeri di collegamento
con le pagine del libro mastro.
3
Ogni libro giornale inizia con l'apertura di tutti i conti, mentre la chiusura triennale a partire dal
31 maggio del 1776, per le ragioni che si esporranno in seguito.
Ogni riapertura, avviene imputando i singoli elementi al capitale di Zecca.
La cadenza delle operazioni di chiusura e riapertura del libro giornale sono state molto diverse nel
lungo arco di tempo in cui la Zecca ha operato. Vi sono stati periodi - nella seconda met del
seicento - in cui si chiudevano e riaprivano i conti con cadenza semestrale, ma poi la tendenza fu
quella di allungare i tempi, sino ad arrivare ad operazioni riepilogative effettuate con cadenza
triennale, specie dopo che un terremoto (attorno al 1660), rase al suolo la citt, mettendo in crisi la
sua economia e quindi anche l'attivit di coniazione.
In linea di massima, le operazioni di chiusura semestrali si effettuarono fino all'epoca del terremoto,
poi si preferirono chiusure annuali e nel 1725 alcune disposizioni fissarono una doppia cadenza:
triennale per i controlli sulle casse, annuale per quanto riguarda gli utili dei diversi settori di attivit.
Ancora nel 1776 queste cadenze rimangono valide: infatti il bilancio generale triennale e i conti
vengono intestati agli amministratori come si dir a breve, sempre ogni tre anni.
doppia. Non solo, si pensi alle continue oscillazioni nei valori delle monete: anche queste avrebbero
comportato continue rettifiche in tutte le scritture, situazione impensabile da gestire.
Si sono allora introdotte due fattispecie di conti:
- i conti a due monete: per le ragioni or ora esposte, quasi tutti i conti funzionavano a ducati e poi
ad un'altra moneta. Sicuramente, fra questi, il conto maggiormente movimentato fu il "conto cassa
dei talieri", che prevedeva, in Dare, le quantit coniate, oppure i talleri derivanti da riscossione di
crediti di terzi. In Avere, lo scarico dei talleri si originava quando si restituivano le quantit coniate
a coloro che ne avevano commissionato l'operazione o quando si effettuavano dei pagamenti.
Il conto di "cassa di talleri nostri", generalmente, presentava un saldo positivo, scaturente dall'utile
ricavato dall'attivit di cambio della Zecca, che a sua volta alimentava un conto denominato "utile
per la coniazione di talieri nostri". La scrittura era simultanea alla rilevazione dell'utile.
Un funzionamento analogo si riscontra in tutti i conti che si riferivano a quantit monetarie.
Tecnicamente, i conti a due monete, esibivano due distinte colonne di importi: quella relativa alla
moneta reale era sempre in pareggio, quella relativa ai ducati , invece, recepiva tutte le oscillazioni
delle monete reali: a seguito di una oscillazione nel valore di una moneta, un'entrata di lO zecchini
veneti, tanto per citare un esempio, seguita da una pari uscita a distanza di qualche giorno, poteva
cagionare un diverso rapporto in termini di ducati, originando un utile od una perdita per la Zecca
riferita a quella distinta operazio ne.
Altri conti che funzionavano a due monete erano quelli intestati a clienti che risiedevano all'estero,
oppure ai cosiddetti "creditori degli argenti", cio coloro che portavano oggetti d'argento, argento
in moneta o lingott i per ottenere moneta ragusea. Questi ultimi cont i, recepivano in avere i debiti
che la zecca contrae va nei confronti di queste persone, nel momento in cui accettava le materie
prime per la coniazione, ed in dare le corrispondenti monete coniate .
- i conti a quantit e valori, riferiti a materie prime come argento , rame, cera, o monete che in
pratica non avevano pi corso effettivo, come le sivigliane colonnarie , che si incontrano
diffusamente nelle registrazioni, e che spesso venivano "cambiate" in moneta di maggior pregio. In
questa tipologia di conti, le sezioni degli importi prevedevano sia i valori, si il peso espresso in
libbre, da non confondere con il peso del solo argento . La colonna dei valori, infatti, avrebbe
recepito il valore insito delle monete in base alla maggiore o minore quantit di metallo prezioso .
Ad esempio, per i conti di Cassa, un saldo vero e proprio non venne mai determinato sino al 31
maggio 1776, data in cui, per la prima volta, si applic una disposizione che prevedeva
l'intestazione ai Deputati della Zecca, che entravano in carica per un triennio, di tutti i conti accesi
alle monete ed agli argenti monetati e in massa presenti nella Zecca: questa operazione, equivaleva
al riconoscimento della loro responsabilit personale nella gestione delle risorse dell 'istituzione, a
seguito di ispezioni che avevano evidenziato situazioni sibilline dovute ad una amministrazione
poco oculata da parte dei suoi funzionari. Prima di questa data, si effettuavano semplicemente dei
i
saldi a fine pagina, che erano poi riportati alla pagina nuova che si sarebbe cominciata in altra parte
del libro Mastro . Una chiusura dei conti cassa di tipo triennale, imponeva delle verifiche periodiche
e, in caso di ammanchi , i deputati della Zecca, che erano degli impiegati pubblici, avrebbero
risposto con il loro patrimonio . Significativa , in tal senso, la mutata denominazione dei conti: il
conto di cassa delle monete, ad esempio, divenne "conto di cassa dei talleri - per citare solo una
tipologia dei contanti in cassa - nostri in mano ai signori deputati della Zecca".
A seguito della disposizione gi illustrata, tutti i conti cominciarono ad essere chiusi ogni tre anni,
precisamente il 31 di maggio, dando luogo a vere e proprie operazioni di bilancio delle Casse.
I conti intestati alle monete straniere d'argento e agli argenti come materie prime, parimenti, furono
oggetto di chiusure con cadenze regolari solo quando, per effetto della responsabilit diretta degli
amministratori, si necessit di verificarne i comportamenti gestionali nel periodo dell'incarico.
Infine, per i conti accesi ai debitori della Zecca, ovvero i clienti che usufruivano dell'attivit
bancaria svolta dall 'istituzione, non si rilevano operazioni di chiusura metodiche, quasi che il
controllo della esigibilit di questi crediti non rientrasse nelle priorit della Zecca: la contabilit
apodissaria piuttosto trascurata e numerosi prestiti si ripetono pedissequamente nei vari esercizi,
senza alcuna preoccupazione o sollecito da parte della istituzione (i beneficiari erano personalit di
spicco od enti importanti, quali alti prelati o istituzioni religiose del tempo) .
I conti accesi alle materie prime, ai prodotti e ad eventuali utili e rendite di questa attivit, allo
stesso modo, subirono chiusure triennali, proprio perch anche queste materie erano trasferite sotto
la responsabilit dei funzionari della Zecca, i quali, a fine mandato , dovevano rendere conto del
modo di utilizzo, a partire dalle giacenze iniziali ed illustrare poi tutte le movimentazioni
intermedie. La cadenza triennale strettamente lagata alle cariche degli amministratori ed alla loro
responsabilit.
Per quanto riguarda le operazioni di bilancio, la determinazione del risultato della gestione, che, si
precisa, era un obiettivo secondario delle scritture contabili, essendo prioritaria l'esigenza di tenere
memoria dei fatti aziendali,
..
sino ai nostri giorni testimoniano ancora l'interesse non tanto verso l'impresa privata; quanto
verso le
11llJ-L
Verso la met del secolo XVIII , tuttavia, si ha una ripresa delle ricerche di ragioneria, anche se in
tono minore, con autori quali Vergani, Breglia, Scali e Forni.
:mrttQ:6t!1$geg:ye:fl6ErOOr
n~1 1738 pubblic la sua Istruzione della scrittura doppia economica e nel 1741 una integrazione
intitolata . Esemplare per lo pratica della scrittura .economica, dalle quali si possono trarre
importanti .;esemplificazioni .per la .rilevazione a scrittura doppia di aspetti amministrativi di
patrimoni civili. La sua produzione riguarda il libro giornale, il libro mastro ed un "libro doppio
provinciale" riguardante la gestione di una fttoria - cosiddetta "amministrazione poderale"-, che
trova la sua giustificazione in un periodo storico in cui le imprese mercantili non godono di grande
solidit mentre l'attivit economica terriera assicurava ancora una certa tranquillit economica
anche in tempi calamitosi e si identificava con l'interesse principale della classe baronale.
:ta/WlfP"JQWlleD ~E6tlS
all'interno dello stesso filone di pensiero, nel 1751 il Breglia pubblica un'opera dal titolo L'idea
dello scritturale, ovvero trattato della scrittura doppia baronale. Per "scritturale" si intende quella
figura professionale avente il compito di tenere le scritture di amministrazione e che in seguito
diverr il ragioniere, in quanto alla base delle applicazioni di ragioneria vi era proprio la scrittura .
. L'opera del Breglia descrive ancora una volta un tipo di partita doppia applicabile alle grandi
aziende barouali.
J.'flOLLl: ~ti'
(livomese):
:,~: , :.p;/r,~ .. u: / ;:_.~...:": ;': :.'~~ c u ;
c:
.';:C.: :.L'i..- ; ~;
4) Con ti
4 .1.
4 .2.
4.3.
acces i ai costi:
Spese
Sa lari
Discap iti di cambi o '
Fat tura de i laileri .
Utili disp osti dall ' Ecc.mo Sena to
accesi ai crediti:
Crediti conto diversi
Tesorieri C/d'imprestito
Grassieri C/d'imprestito
Cassa dei Consolati di Levante
Cassa della Navigazione
Utili serviti dali 'Ecc.mo Senato
-110-
LA CONTABILITA '
Tutti i documenti riferiti agli otto Banchi, dalla fondazione fino alla nascita del Banco
delle due Sicilie, e tutte le risultanze contabili dal 1539 fino all'Unit d'Italia sono
ancora oggi conservati presso l'Archivio Storico del Banco di Napoli.
La contabilit dei Banchi davvero articolata. Ci che fu subito chiaro agli studiosi,
era che, in corrispondenza a due istituzioni diverse, anche la contabilit era stata
organizzata dando luogo a due compartimenti autonomi: la contabilit patrimoniale e
quella apodissaria (quest'u ltimo termine deriva dalla parola apodixia, ovvero
rocevuta).
La contabilit patrimoniaIe era propria del Monte, mentre quella apodissaria, pi
tipicamente finanziaria, era del Banco.
LA CONTABILITA ' APODISSARlA: quella pi semplice; attraverso lo studio
della contabilit apodissaria, lo storico pu investigare in svariati campi di indagine.
Innanzitutto la politica monetaria posta in essere dai banchi: le riserve di liquidit e
gli investimenti effettuati dai Banchi sono un prezioso indice dei comportamenti
economici del periodo considerato. Si pu anche effettuare uno studio della tipologia
dei depositanti, che normalmente comprendevano tutte le classi sociale, dai pi
poveri ai nobili ed alle istituzioni laiche e religiose (anche lo stesso Vicer ricorreva
spessisimo ai banchi per avere denaro), indagando sulla frequenza del ricorso al
prestito.
Grazie all'esame dell'andamento dei depositi, in cui confluivano somme non solo dei
cittadini di Napoli, ma anche di importanti famiglie residenti in altre citt del regno
(fra cui anche le pi importanti famiglie abruzzesi) si rilevato che nel periodo che
va dal 1704 al 1759 - forse quello di maggiore attivit dei Banchi - vi era una
prevalenza di conti con una giacenza inferiore ai 100 ducati, segno della diffusione
capillare della loro attivit. Vi era, inoltre, una sorta di specializzazione per ciascun
Banco: il Banco dello Spirito Santo aveva, per lo pi, fra i suoi clienti, nobili che
depositavano somme molto ingenti rispetto a quelle modeste raccolte dal Banco dei
Poveri, che probabilm ente, per statuto, doveva prediligere un diverso tipo di clientela.
Poich per ogni somma depositata, il Banco rilasciava una sorta di titolo di credito
denominato banca le o fede di cre dito (un documento la cui natura pu essere
assimilata ad una ricevuta con alcune caratteristiche dell'assegno bancario e di quello
circolare, che poteva essere trasferito mediante girata senza dover materialmente
spostare le somme depositate, che restavano custodite in un luogo sicuro), la lettura
delle varie causali riportate sulle fedi, pu costituire un' importante fonte di
informazioni.
Le scritture apodissarie, quelle tipiche dell'attivit bancaria, si dividevano in due
categorie:
operazioni passive o ra ccolta di fondi per le quali il Banco in via di principio
doveva corrispondere degli interessi ai cosiddetti depositanti apodissari; di
fatto, solo per operazioni particolari si pagavano gli interessi in virt
dell' antico retaggio medievale (cattolico) che condannava tale pratica. A fronte
del deposito erano rilasciate le fedi di credito, che assomigliavano molto ad un
-111-
-112-
Le operazioni passive erano molto vantaggiose anche per il Banco, che poteva
investire in attivit lucrative e quindi aumentare le proprie risorse. Ancora una
volta bisogna sottolineare la stretta relazione tra la prosperit del periodo e
l'ammontare dei depositi presso i Banchi: nel '34, quando gli Spagnoli
tornarono a dominare l'Italia meridionale e cacciarono gli austriaci,
l' ammontare dei depositi appare molto b asso, segno evidente di una fase di
crisi. Qualche decennio dopo, la situazione politica appare stabilizzata e pure
l'entit dei depositi medi aumenta: nella Napoli della met del Settecento
vivevano 300.000 abitanti e ben 82.000 risultano i conti aperti presso i Banchi.
- operazioni attive o impiego di fondi. Le operazioni attive sono quelle che
testimoniano gli impieghi delle somme ricevute in deposito, ad esempio
l'acquisto di immobili, la concessione di mutui, sui quali i clienti
corrispondevano gli interessi, oppure l'acquisto di partite di entrate fiscali
(arrendamenti, fiscali ed adoe). Quando le autorit governative necessitavano
di somme, vendevano, o, pi propriamente , davano in appalto la riscossione di
determinate imposte ai privati, contro la corresponsione immediata di ingenti
somme. Si trattava di una sorta di anticipazione monetaria che aveva come
contropartita il rientro dell'investimento attraverso la riscossione delle imposte
secondo la normale scansione temporale prevista. Un altro tipo di impiego di
fondi consisteva nel concedere prestiti su pegni. Anche questi prestiti non
prevedevano generalmente la corresponsione di interessi, ma erano assistiti da
garanzie reali, il pegno per l' appunto.
L'impianto contabile apo dissario si basava sulla compilazione di tre categorie di
libri fra loro collegati:
libri maggiori, ovvero i mastri;
giornali abbinati ai libri maggiori in cui annotare le operazioni ID ordine
cronologico e i conti da accreditare e da addebitare;
- pandette, rubriche che riportavano i nomi di tutte le intestazioni dei conti in
ordine alfabetico, e la corrispondente pagina del mastro onde consentire
agevolmente la ricerca di un cliente.
Il libro maggiore dei creditori (il mastro), un libro molto grande, alto a volte pi
di un metro. Dallo spessore del libro si comprende l'importanza dell'atti vit bancaria
svolta o il peli odo di crisi attraversato. Il libro maggiore dei creditori era rinnovato
ogni sei mesi e prima di questo periodo non era possibile alcuna sostituzione. In caso
di necessit si provvedeva ad aggiungere dei fogli. Dal Cinquecento in poi la
dimensione dei libri via via crescente perch, come si gi detto, il volume
rapportato all 'a ttivit svolta dal Banco.
Il libro maggiore dei creditori raccoglieva tutti i conti relativi all' attivit apodissaria
che facevano capo per lo pi ai clienti - depositanti che avevano in mano una
bancale.
Ogni c onto e ra i ntestato a l cliente e dalla s ua disamina e mergeva la posizione del
cliente: in genere i conti non erano mai scoperti, tranne quelli intestati alla Regia
Corte - nonostante la pertinace resistenza dei Banchi - e al Monte, che era un
- 113-
"client e" del tutto speciale, a cui consentire anche di prelevare pi di quanto fosse in
deposito.
Altri conti contenuti nel libro maggiore dei creditori erano i conti cassa, che
registravano l' operazione finanziaria in capo al Banco: addebitare ed accreditare i
conti dei clienti, voleva dire movimentare in maniera opposta anche la cassa. Vi
erano, in realt , due tipi di casse: quella piccola e quella maggiore. Le casse piccole
potrebbero essere paragonate alle casse degli sportelli delle odierne banche, quella
maggiore v iceversa p otrebbe corrispondere all 'attuale cassaforte, dove confluivano
due volte al giorno, gli incassi della giornata (il Banco apriva due volte al giorno) e
dove atting ere in caso di insufficienza di una delle casse piccole. I conti-cassa
funzionavano in modo antitetico rispetto ai conti apodissari. In .dare si dovevano
indicare le entrate giornaliere di denaro, in avere le uscite.
Ad esempio, in caso di deposito da parte di un cliente, bisognava fare la registrazione
nel dare del conto cassa e nell 'avere del conto intestato al cliente. Vicever sa in caso
di prelevamento .
L 'insieme d ella c assa p iccola, c io delle somme detenute d ai vari c assieri, e della
cassa maggiore costituivano il tesoro della banca, ovvero il denaro a disposizione
dell'istituzione, in parole moderne la sua riserva di liquidit. Essa era molto alta,
ben oltre il 50 %, onde poter affrontare, in caso di guerre ed altre calamit, la corsa al
banco. Raramen te, le risorse potevano non essere sufficienti rispetto alla richiesta di
ritiro dei depositi: questo era un fatto molto dannoso per il funzionamento del
meccanismo retto dalla costante fiducia che una fede di credito potesse essere in
qualunque momento trasformata in contante . Quando gli amministratori erano
costretti a sospendere i pagamenti, si profilavano vere e proprie crisi di liquidit.
Una parte di responsabilit era da attribuirsi ai sovrani , che sapevano di poter
attingere grandi risorse dai Banchi e spesso le esigenze di Corte avevano la meglio
sulla necessit di assicurare la stabilit monetaria.
Nel libro maggiore dei creditori, per riepilogare, vi erano i conti accesi ai depositanti
apodissari, ed alle casse ed al Monte , che era il proprietario dell' intera istituzione. Se
il Monte avesse dovuto riscuotere delle donazioni o dei fitti, si sarebbe servito del suo
conto presso il Banco e le operazioni si sarebbero registrate nel libro maggiore dei
creditori al pari di un normale cliente.
Anal isi di alcu ni conti diversi da quelli intestati alle casse ed ai depositanti
apod issari:
- nostro Monte conto corrente: questo conto esprime un rapporto di conto
corrente in cui transitano le spese (in dare) e le entrate (in avere) d i natura
ordinaria che il Banco sostiene per conto del Monte . Il Monte, infatti, non
svolgendo direttamente una propria attivit finanziaria, si serviva del Banco per
pagare gli stipendi ed ogni altra spesa corrente e per incassare le rendite
collegate alla gestione ordinaria del suo patrimonio. Se il saldo era positivo,
esistevano liquidit a disposizione del Monte , viceversa vi era un debito nei
confronti del Banco;
- nostro Monte conto di capitali : funzionava come il conto precedente, ma le
spese e le rendite non erano di carattere ordinario. Le spese, in particolare ,
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all' inizio
quali rendite
previste si sia
effettivame nte ve rificata l'en t rata . ( Le competen ze at t ive e passive sono i diri tti di incasso e
gli obb lighi di pagamento giuridica mente esi stenti al momen to della loro iscrizi one nei libri di
prenotazione o nel bilanci o. Ad e semp io, una compe tenza attiva un fitto che ci si aspetta di
incassare in virt di un re golare contratto di affitto)
.h Controllo dei beni mat er iali es iste nti. Il controllo dei beni materiali esiste nti presuppone
necessariamen te la presen za di un inventario che divida i beni posseduti da lla p.a . per specie
(tipologia di bene come danaro, immobili, de rrate agricole relat ive a possedimenti fondiari, beni
mobili come attrezzi per l' agricoltur a , bestiame, ecc.), quantit, prezzo e importo , prescindendo
da qualunque ele mento di valutazione. Le modalit con cui possono essere te nuti tali inventa ri e
con le quali possono esse re re gistrate le operazioni di carico e scarico de i beni cui essi si
riferiscono possono essere le pi varie .
Evidenza delle rendite e delle spe se .' L'evidenza delle rendite e de lle spese si ottiene tramite la
prenotazio ne delle medes ime. Esistono infatti appositi libri di prenotazione in cui annotare
all' inizio de ll'esercizio finanziario le rendite e le spese at tese. La prenotazione costituisce quindi
una previsione, previsione di entrata o di spesa che, secondo l' Aut ore, pu essere determinata ,
per ciascuna voce, facend o riferimento alle risultanze prece den ti della medesima p.a . , alle leggi,
i provvedimenti de lla p.a . ai cont ratti in essere , ecc. L'Autore mette peraltro in rilievo come tale
iscrizione (prenotazione) di competenze di entrata e di spesa costituisce fondament o legale che
giustifica l' incasso delle entrate ed il pagamento delle spese, in quanto le medesime trovano
giustificazione in atti dell a pubblica amministrazione , in contratti, ecc .. (N. B. : se manca la
prenotazione l' uscita o l' entrata non possono materialmente farsi). Tutte ta li compet enze di
entrata e di spesa, una volta determinate, vengono t rasportate in un libro detto maestro (vedi
oltre) che serve a most rarle nel loro insieme in modo da poter delinea re unita riamente
l'andamento della pubblica amm inistrazione. Le scritture del libro maest ro costituiscono
l'insieme delle ent rat e e dell e spese attese per l'anno in corso," seguite, generalment e, anche dal
dettaglio degli effettivi incassi e pagame nti corrispondenti alle competenze indicate
l" Adempimen t i delle competenze. L'Autore affe rma subit o che l'adempimento di una compet enza
atti va consiste nella percez ione di una rendit a o nella realizza zione di un credito, cio in pratica
nell'i ncasso di una somma di denaro o di altri beni. L'adempimento di una competenza passiva
consiste invece in un pagamento.
I In questo contesto il termine rendite e spesenon viene utilizzato nello stessosenso della contabilit privata, ma sta ad indicare pi
semplicemente il concetto di entrate ed uscite.
2 L'Autore definisce le entrate e le spese del preventivo "attivit e passivit" .
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E' l' esempio pi semplice di contabilit di una pubblica amminist razione che fa l' autore, in quanto di
tr att a di una amministra zione che paga solo in denaro e incassa solo in denaro. Per brevit si illustrer
solo questo tipo di contabilit, ma si tenga presente che nel '700 e nell ' '800 il sistema camerale
comprendeva at tivit di rendicontazione di numerosi beni materiali. Concettualmente il discorso non
cambierebbe , sarebbe solo pi articolato ).
Tale contabilit sar cos composta:
Inven tario del denaro
L'inventario de l denaro non costituisce alt ro che un libro di cassa , che most ra all' inizio dell'esercizio
il saldo di cassa de rivante dalla gest ione precedente e successivamente le entrate e le uscite
verificatesi nel corso dell' esercizio, nonch il saldo finale della cassa.'
Inventario delle att;v;ta e dell e passivit
E' l'inventario dei crediti e dei debiti derivanti dal precedent e periodo amministrativo e risultanti da
entrate o spese non adempiut e. Costituisce, in pratica, ['inventario dei residui attivi e passivi. Esso,
aff erma l'au tore, non avr alcuna relazione con il giornale di cassa .
Esso invece sar in relazione con il libro mastro dell' esercizio e con il libra mast ro dell'esercizio
precedente .' L'attivit net ta all'i nizio di ogni nuova gestione la differenza tra i residui attivi ed i
residui passivi esiste nti atl'i nizio di ciascun periodo amministrativo. (in una cont abilit di denaro e
Esso ha il compito dimostrare le entrate e le uscite (quindi gli incassi ed i pagamen t i) che si verificano
giornalmente . Esso pu comunque dimostrare , tanto per il carico che per lo scarico, classificazioni per
natura degli introiti e de i pagament i, riassumendo in un'ultima colonna il to ta le degli uni e degli altri .
Esso deve ave re inolt re delle colonne di collegamento nelle quali pote r citare, secondo l' occorrenza, il
foglio del libro di pre notazione corrisponde nte o quello de l libro maes tr o in cui vengono man mano
tr asportati gli adempimenti.
.
Ovviamente il saldo de l libro giornale di cassa all'inizio del periodo di gestione deve corrispondere al
saldo dell' inventa rio di cassa all'ini zio del pe riodo medesimo lega lme nte riconosciuto . Questo
l' unico punto di contatto, seco ndo l' Autore, tra inventario di cassa e libro giornale di cassa . li libro
giornale dice molto di pi rispetto al libro di cassa, ma i saldi devono coincidere ...
Libri di prenotazione o libri ausiliari
l libri di prenotazione sono chiamati dall ' autore libri "ausiliari" . Essi esprimono nel dettaglio l' insieme
dell e compet enze attive e passive previsionali dell'esercizio amministr ativo, mostrandone in dettaglio
all'i mpiegato adde tto al mae stro) nel libro maestro, destinato alla dimostra zione dell'andamento
complessivo dell'a mministrazione . Sono perci ausiliari alla stesur a de l libro maest ro.
Essi si possono dividere in tre classi, a seconda del maggiore o minore grado di completezza di dat i
che espongono:
quelli destinati a mostrare le competenze senza i corrispondent i adempimenti; in pratica
raccolgono solo i diritti at t ivi e passivi matur ati e questo d origine alla categoria pi
semplice di libro maestr o. Sono una sorta di "preventi vi parziali ", che indicano solo ci
che ci si at tende di incassa re e di pagare.
quelli che dimost rano per ogni categoria di competenze i relativi adempimenti, qualora si
siano in parte o in tutto verificati. Sono i libri di prenotazione pi completi, poich
consent ono di conosce re facilmente anche i residui. Recheranno allora anche gli est remi
3 L' Autore nota che la cassadi una p.a . pu essere variamente gestita, anche da pi libri , e che i libri di cassa possono essere divisi
in li bri di cassa relati vi aU'incasso di rendit e e di spese da quelli relativi all' incasso di eleme nt i patrlmontalt (come, ad esempio,
incassodi crediti e debiti esistenti all' inizio dell'esercizio o incassoderivante dall a cessione di beni patrimoniali, come ad esempio,
immobili). Se si introducono tali distinzioni, occorrer ovviamente tenere registr azioni su libri giornali separati per clascm libro di
cassa.
4 L' Autore distingue t ali residui tra quelli "apparten enti al prodotto" e "non appartenenti al prodotto " e non d una specifica
spiegazione della dif ferenza tra gli uni e gli alt ri. Semb rerebbe che i primi sono i residui attivi veri e propri, mentre i secondi sono
residui derivanti daU'imp iego del capitale disponibil e (come, ad esempio, gli interessi attivi sui depositi , ma tutto da vedere) .
-143-
di tutti i documenti giustificativi degli introiti e dei pagamenti, come ricevute, quietanze
ecc. ll dettaglio delle operazioni, ovviamente, ancora pi minuziosamente attestato nel
libro giornale . Sono considerati dei "preventivi speciali" , in quanto si pu chiaramente
se questi libri di preno tazi one funzionassero "per Cassa" . Accogliendo solo i dettagli degli
adempimenti, in prati ca ripropongono informazioni gi contenute nel libro giornale o di
cassa . Essenzi almente, questi libri sono tenuti quando la P.A. avverta una esigenza di
semplificare al massimo le scri ttu re contabili.
Owiam ente i libri delle com pe t e nze e de gli adempimenti (cio i libri di prenotazi one
pi completi) sono
in relazione:
a) per quanto attiene le specifiche com pe tenze esistenti al termine dell' esercizio non pagate o non
riscosse , con il libro de gli inventari , trattandosi di beni che cost ituiscono debi ti e crediti
del l' amminist razione e quindi parte dell'inventario delle attivit e delle passivit della stessa;
b) per quan to attien e agli adempimenti , con libro giornale, che dimostra incassi e pagamenti
effettivamente manifesta ti nel cor so de lla gest ione.
Il libro Maestro
L'ordin amento dell' insieme delle previsioni di rendite e di spese viene fatto nel libro maestro, secondo
una logica sistematica, cio attraverso una classificazione diversa, dove le voci di rendita e di spesa
appaion o raggruppat e in titoli e suddivise in Rubriche e Sotto-rubriche, che Gabr ovec Mei identifica come
Titoli, Categ orie e Articoli (chiss quale t erminologia veniva effettivamente util izzata in principio...
Tuttavia, il co nce tto il medesimo.
Esempio:
TITOLO : one ri del pe rsonale
CATEGORIE:
1) stipendi
Z) oneri sociali
ARTICOLI :
~
,
li
1) perso na le con mansioni dirett ive
rcOv<~ ~ ~nc>
Z) perso na le con mansioni ope rat ive, quali quelle de l cassiere di cui si ~.
Il nume ro e l'ordine di tali rub riche dipendono essenzialmente dalla natura dell'Ammin istrazione. Esse
possono inoltre avere una organizzazione gerarchica, indicando ad esempio quella pi generale una certa
tipologi a di ent rate , e quelle particolari delle dive rse specie di entrate appartenenti a lla rubrica generica .
-144-
IL GIORNALE LOGISMOGRAFlCO
I) dare del conto agenzia ( consegnat aria del denaro ) per il denaro riscosso di t: 700.000;
2) avere del proprietario per aumento di cassa per
t: 700.000 .
- fatti pennutativi, nei quali vi sono debiti e crediti di uguale entit che si compensano e non
modificano il debito o credito compless ivo del proprietario verso l'agenzia. Si originano cos
quattro registrazioni nelle due sezioni di entrambi i conti Per esempio, si consideri l'acquisto
di merci con pronto pagamento di f. 3.00 0.000; esso origina le seguenti registrazioni :
l) dare del conto agenzia (consegnatario delle merci) per merci immagazzinate di valo re pari
aL. 3.000.000 ;
2) avere del conto agenzia (consegnatario del denaro) per denaro sborsato di f. 3.000.000;
3) dare del conto proprietario per diminuzione del suo denaro di L. 3.000 .000;
4) avere del conto proprietario per aumento delle sue att ivit di E, 3.000 .000;
Infine i fatti misti sono caratterizzati da una compensazioni tra debiti e crediti solo parziale,
pertanto vi una variazione del debito o del credito comple ssivo del proprietario verso
l'agenzia . Essi producono quattro registrazioni di importo uguale per la parte permuta tiva del
fatto amministrat ivo ed in aggiunta due registrazio ni dello stess o fatto comprenderanno .Ia
parte modificativa.
l due conti descritt i sono accolti nel libro fo ndamentale di cu i si serve la logismogralia,
nel 1755 apparve la sua opera Trattato del modo di tenere lo scrittura dei mercanti a partite doppie,
cio all'italiana. Si tratta di un manuale che presenta ancora un tipo di ragioneria applicata alla
gestione patrimoniale delle imprese, con qualche aspetto di grande originalit.
I conti vengono distinti in tre serie, ovvero in
l.
2.
3..1!JJrJi. ~A.
erYIIlifJl)()l)dw/.,~
quali si negozia ' (Lettere, Biglietti, Obbligazioni a riceversi, Contratti di vendita, Denari a
cambio, Biglietti da pagarsi, tratte e rimesse .. .)
~Rgmtm'W1
Il pavese Giuseppe Forni, pi dei precedenti, seppe migliorare la trattazione teorica della partita
doppia. La sua opera principale, Trattato teorico pratico di scrittura doppia , datata 1790, e viene
ricordata per l'uso della matematica ai fini della spiegazione della partita 'doppia: la sua "teoria
matematica della
scrittuni
come simboli per enunciare norme pratiche di registrazione degli affari e le procedure di apertura e
chiusura dei conti.
Similmente, in un altrn suo scritto intitolato Corso di istruzioni relative alla militazione della
(...1 1. ..
..U
. , : ...
r. .f :
1.''f:I.'
(.
9O?,! I; '
:, '
. ...... '
;' I:'
:"
<
3)
~ORRISPONDENTI,
vengono realizzati in alcune nazione, in particolar modo in Francia, Inghilterra e Germania, paesi
nei quali sin dal Cinquecento valenti ragionieristi si erario affermati con le loro pubblicazioni, senza
tuttavia arrivare ai livelli dei nostri esponenti Il cosiddetto "metodo italiano" era stato ovunque
fedelmente seguito, apprezzato e lodato ; sino alla fine del XVIII .secolo, quando gli autori stranieri
cominciarono ad attaccare le teorie italiane ed esporre nuovi punti di vista, che arrivarono in Italia . .
anche grazie alle particolari condizioni dit'esotismo" che regnavano nella penisola
IL SETTECENTO STRANIERO:
PUECRBERG E IL SISTEMA CAMERALE AUSTRIACO
(Si vedano i discorsi gi fatti in tema di contabilit pubblica)
IL SISTEMA CONTABILETEDESCO
Le origini delle dottrine economico-aziendali .tedesche si riconducono alle fonti dei paesi vicini,
ovvero Francia e Austria, essendo una combinazione sia delle.dottrine mercantiIistiche, sia di quelle
camerali. Il mercantilismo fu, in Germania, . una dottrina economica nazionalista, volta a
promuovere lo sviluppo in un' ottica di intervento dello Stato per il sostegno delle industrie e del
commercio ..internazionale, attraverso manovre di incentivazione delle esportazioni e ' mia
limitazione ; delle importazioni, consentendo l'ingresso delle sole materie prime necessarie alle
industrie indigene. Per indirizzare l'opera del mercante verso risultati il pi possibile redditizi, gli
. autori si ispirarono al Parfait Ngotiant del francese SAVARY, mentre le produzioni scientifiche
che risentirono dell'influenza del sistema camerale, diedero un indirizzo economico-aziendale alla
gestione del patrimonio pubblico, nonch un'applicazione pratica intesa ad accrescere le entrate
derivanti da regalie ed imposte al consumo ed i redditi del patrimonio principesco.
Nell'ambito .della trattazione meramente contabile, si ricordano alcuni autori come Hawllus, Beyer,
Maisner:Quest'.ultimo,' nella sua opera "Arte di diventarragionierein.tre ore", propose l'utilizzo di .
due libri giornali, ' uno .specificatamente .di.cassa per tutte .le .operazioni in contanti, l'altro in cui far
confluire tutte le restanti operazioni E:rtrarnbi i libri sono suddivisi in addebitamenti ed
accreditamenti, mentre al tradizionale mastro vengono allegati i consueti conti, anche se non sempre
in partita doppia (partita mezza doppia, allorch le registrazioni non sono costantemente doppie).
keeping methodiz'd: or
form , nella quale il metodo italiano di contabilit raggiunse un alto grado di perlezionamento. La
finalit del trattato quella di spiegare, per ogni operazione, quale sia il conto da accreditare e quale
quello da addebitare. Egli pertanto non si propose di innovare, quanto di chiarire, semplificare.
Attribu alle scritture il compito di considerare e seguire l'evoluzione e le variazioni non solo dei
singoli beni facenti parte del Patrimonio, considerati separatamente l'uno dall'altro, ma anche di un
medievale. . Seguendo . tale ..procedura. i.egli consigliava di identificare una .consistenza iniziale del
patrimonio
stock, le variazioni da esso subite per effetto delle transazioni, ed il suo ammontare
finale. Il risultato economico della gestione si potr ricavare sonunando algebricamente tutti i
singoli profitti o le singole perdite. Questa esigenza rispondeva pienamente alle necessit mercantili
di individuare velocemente le perdite e gli utili per ogni singolo affare.'
I libri contabili che sono d'ausilio a questo tipo di indagine sono la prima nota o waste book, in
cu registrarei fatti ainrninistrativi in ordine temporale e senza segure alcun criterio sistematico, eil
mastro o ledger, in cu le stesse operazioni sono ' organizzate secondo un ordine di conti ben
preciso, ciasc uno suddi viso in due colonne, quella del Debitore e del Creditore. Onde e vitare che si'.
commettano errori nella trascrizione delle operazioni da un libro all'altro, egli auspic la tenuta del
libro giornale .
Mair senti il bisogno di dare una soluzione al prnblema dell'individuazione, per ciascun fatto
amministrativo
registrato
sulla
prima
uota,
delle
parte
da
considerare DEBITORE E
ceduta
una cosa ricevuta Debitore (o debitrice) verso la cosa data per essa
L' obiettivo del Mair puramente dida ttico, essendo egli pi inter essato a fornire soluzioni pratiche
che non a formulare teorie astratte. T uttavia, essendo consa pevole come non sempre sia possibile
individuare la cosa o la persona da considera re debit ore o creditore, egli cre un cred itore o debitore
fittizio. Ne i casi i n cui manchino debitor i e creditori, la lacuna sar cohna ta co n figure fittizie.
Q U.t1.di~
l .
f~ Q.
per concludere, il Mair individu ben tre catego rie di creditori/.:. k bitori:
rr\;It..:: ~ .
(.Jutld Ei,glish
System oJ B aok-keeping by single or double entry ), il quale cerc di smontare il meto do conta bile
italiano e di .sostituirlo con un sistema inglese a scrittura semplice. Grazie ad una eclatante
propaganda e ad una sfacciata presunzione, il suo metodo fu brevettato ed ebbe grande diffusione.
Persino la-traduzione italiana scaten presso il mondo contabile nostrano un vasto dibattito critico .
L'obiettivo dell'autore inglese ed insieme l'elemento innovatore della sua opera cODSist~nel poter
individuare in qualunque momento gli errori di rilevazione commessi e nell'aver illustrato come
redigere giornalmente il -bilanciamento dei .conti; quindi .nell'aver proposto un controllo tra le
rilevazioni cronologiche e sistematiche:
Diversamente, come egli scrisse, il metodo contabile italiano rappresentava uno .strume nto
attraverso il quale .." un uomo scaltro riesce (riusciva) a fu apparire rovinoso un commercio
profittevolee la difficolt ditale metodo trattiene. (tratteneva) spesso gli incaricati alla tenuta dei
libri.ala.met .dellavorosenza poter spiegare quello .chehannofatto, n quanto resta.loro .dafare",
Gli strumenti di cui Jones si serve per le rilevazioni contabili sono:
il libro giornale
il libro mastro
il libro magazzino
il libro cassa (facoltativo, in quanto le registrazioni della cassa sono gi nel mastro).
I conti pi importanti sono :
I. il conto negoziante,
2. il conto soci,
3. il conto cassiere,
4.
il conto Crediti,
5. il conto
Debit~
Manca invece il conto merci: il valore delle rimanenze finali di merci viene computato in sede di
operazioni di rettifica
quanto l'inserimento dei tutti gli elementi patrimoniali mancanti sarebbe po ssibile so lo utilizzando
una tecnica simile a quella prevista per le merci (operazioni di integrazione-rettifica). Il reddito del
periodo si evince con un confronto fra: i valori attivi e passivi finali ed il capitale netto iniziale
inserito nel sistema contabile. "
LASCUOI:NFRANCESEl{" ,
,:.
da : cui deriva il .nome di "cinquecentisti" , termine riferito agli esponenti della suddetta
scuola usato , per la prima volta dal Marchi Il pensiero dei cinquecentisti si , sviluppato
gradualment e, Vengono
aut~revolmente .considerati
.Ricard, il Barreme ed altri studiosi minori, che ,' sebenein fase' embrionale, ebbero il merito di
concetti fondamentali che il capo
delinear e j
indisclJS5()
OEGR.f\~6-E. , seppe organizzare in una vera e propria teoria, illustrando il.metodo bilanciante in
modo quanto mai schematico, cercando di imprimere alla contabilit sistematica il maggior grado
possibile di comprensibilit e di efficacia, in ' un periodo incui ci si era smarriti in una pletora di
. conti
il conto mercanzie c-
I" ..
il conto denaro
il conto cambiali attive -
"
'"
. H
. '
..rJ;J-r..A~
. _ 1. _
c-ae:
",/,....
(..{J.>.
o.cI.ckbttaft:e ~ ti1tJMe ~/rt1iletRm ) ricorrendo alla finz io ne secondo 1..'7 quale "
)jOtJge!io di I!J.JJ'Ji~iJO; &mi' a:JI7ta.6JJ ':~h ;J:u'.5 ~,' .lii ~ew..Re
Quest i co nti sono tutti attribuibili alla figura del proprietario aziendale, ed ecco p erch la teoria dei
cinque .conti generali stata anche denominala "teoria del pensiero proprie taristico francese ". Solo
per essere pr ecisi, questi co nti, tutti personali, funzionBno in modo antitetico rispetto ad un'altra
cat egoria di "conti par ticolari", intestati, questa volta, ai creditori e debitori aziendali.
Il co ntributo di Degranges comprende anche l'invenzione del GIORNALMASTRO, ovvero del
sistema doppio all'americana, cos altrimenti
not~
-153-
considerato pro venivano dagli U,SA. .Il giornalmastro, in sostanza, affianca il libro giornale al
mastro. Oltre alla descrizione dell'operazione ed alle variazioni numerarie che essa comporta, vi
sono i mastrini pi importanti, ciascuno suddiviso nella sezione del dare e dell'avere.
Vi sono diverse critiche da muovere a questo sistema di ragionamento contabile:
l . si tratta di un sistema patrimoniale incompiuto, in quanto mancante del conto capitale fisso
2. non '. appare il conto . capitale, . che, .difatti, viene . introdotto . dal. figlio di Degranges,
inaugurando il filone di pensiero dei "seicontisti" .
3. non vi alcuna evoluzione nel linguaggio contabile ma la portata innovativa sul piano
tecnico, nel senso di attuare un sistema di classificazioni che rendano possibile un controllo
finale
Bisognava : trovare ' perci .:un'; meccanismo, che riducesse il rischio ' di
errori c il tempo cii scritturazione.
diventate
Un primo. passo in avanti, in questo senso, fu fatto con l'introduzione
teatuotc . con
del giornalmastro .!
.
vmelmestro
Diamo ora un breve cenno ' sulla struttura e sul funzionamento .
e e f att o c coCome si comprende dalla denominazione, nel giornalmastro il giorunziona il ornale e il rnastro sono riun iti.
astro
t'G''lf<\"Si';"7CJ Generalmente fanno parte di un unico r egistro che, ovviamente, viene
,
1'1 \ 1'''; r...t:;"n"dfntturato il mano .
,,\O ",,"l\"'\'~ La parte di sinist ra riservata al giornale, la parte di destra al mastro.
Prima si scrive l'operazione nel giornale, quindi la si passa a mastro .
Nella parte riservata al giornale, di norma non si compongono articoli
a partita doppia; ci si limita , invece, ad una sempl ice descrizione dell'operazione .
Nella parte riservata al mastro 'vengo no iscritti soltanto gli importi,
senza alcuna descrizione: si tratta pertanto di conti sinottici. .
I conti, per evitare che il giornalmastro si estenda eccessivamente in
larghezza, (c ' quindi di venga .noo-< mancggevole), sono in numero limitato : di norma ' non superano. i l numero' di 18, 20 .
Consegue da ci. la . necessit.. della .tenuta di un partitario, cio del- .
1'<.:1 teriore sviluppo in appositisattaconti.
Pertanto, le. tre fasi sono le .seguenti:
.__" .
p:-ima r:otu
I
,
. . --- - - - - - - ~ i
G !C ~~ ;'!.:'L ~Ji /- .s r ?o
l '~~-''';h-\'D
,.. .... , ."._'
- 1 5 9-
LA RAGIONERIA NELL'OTTOCENTO
Con i primi anni dell'Ottocento, dopo una lunga pausa durata quasi due secoli, si assiste ad un
risveglio della trattatistica italiana. E' proprio in.questo secolo che rilevante sar lo sforzo per
elevare la ragioneria ad una vera e propria scienza, ampliandone i contenuti tradizionali
limitati allo studio di metodologie contabili, e ci grazie principalmente ai contributi dei
grandi maestri italiani.
L'interesse per la materia si riaccende in seno ad associazioni che hanno familiarit con i
problemi contabili, ovvero presso l'Accademia dei Logismofili od il Collegio dei Ragionieri e
non a caso, studiosi come Luigi Boschetti e Giuseppe Baccarini pubblicano le prime opere di
storia della contabilit, quali rispettivamente "La ricerca sull'aritmetica degli antichi" nel 1834
e "Memorie storiche dei registri economici" nel 1837: il rivolgere l'attenzione al passato il
punto di partenza per comprendere i processi evolutivi della contabilit, per un esame critico
delle tecniche contabili in uso nelle varie epoche stori che ed eventualmente per l'elaborazione
di nuove teorie. Questa indagine retrospettiva non priva di importanza, se si pensa che lo
stesso Besta trasse spunto dall'opera del Pac ioli, per lunghissimo tempo dimenticata, per
elaborare il suo pensiero dottrinale.
Agli inizi dell'Ottocento (1803), con la sua opera "La scrittura doppia ridotta a sci enza",
Niccol d'Anastasio si propone di gettare le basi di una ragioneria scientifica.
Di fatto la sua attenzione tutta rivolta all'esame della partita doppia: la rilevazione contabile
come movimento che scaturisce dal continuo divenire del patrimonio aziendale, come esame
di un fatto aziendale che altro non che una "mossa" o un "movimento" della ricchezza
aziendale. A sua volta questa "mossa" origina sempre un doppio effetto. ragione per cui si
In breve:
REGOLA: c~nsiderare i conIi come luoahi da cui si Darte o verso cui si deve arr ivare ed i
falti amministrativi come musse sP!1l!.Y!11.W!Cf!.9JP1!UQg9.fI.!I'C.J!frQ,b
La teoria di Niccol d'Anastasio - a detta del Melis ' . sebbene "priva di pregi scientifici, .. .
segna il limite di separazione tra la vecchia ragioneria morente e la nuova che sorge" .
Secondo il Besta, il D'Anastas io seppe illustrare, "con ampiezza e chiarezza" la partita doppia,
mentre secondo altri, in un periodo in cui erano alla moda le teorie francesi dei conti generali,
seppe
come
"movimenti", i conti come "luoghi" in cui gli spostamenti devono necessariamen te trovare la
loro collocazione e che egli definisce deposit i, si individuer un deposito debitore qualora vi
si sia posto qualcosa, un deposito creditore qualora invece si sia proceduto a togliere .
ce.L 50:> 'fFedele alla tradizione venezi,.;;;r;d incapace di dare un contenuto davvero scientifico alla sua
principio che condurr alla formazione della teoria materialistica (cfr. Villa e la scuola
lombarda) e della logismografia cerho niana.
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F O Rl-{ ULA I O Al E
L'opera del Bornaccini risale al 1818 ed ha come titolo: "Idee teoretic he e p ratiche di
ragionateria e doppia registrazione". Fu a lungo ignorata, in un periodo in cui prevalevano le
idee degrangiane con la dottrina dei conti generali e le scrittur e
semplici cosi
La sua opera nasce come una critica alle teorie dello lones e si prefigge di riconfermare
l'impo rtanza della scrittura doppia e del metodo ita1iano, superiore a qualsiasi altra tecnica di
rilevazio ne.
libri di possidenza e di
'.
Un altro trattatista italiano del diciannovesimo secolo Giuseppe Ludovico Crippa, La sua
opera, datata 1839, ba come titolo "La scienza dei conti" e come sottotitolo "l'arte di tenere i
dei conti, in grado di ofliire la sua opera sempre, in ogni contesto aziendale, relativamente a
quella parte di indagine che comune a tutti gli organismi produttivi, e .che prescinde dalla
conoscenza specifica di un determinato ciclo produttivo o dall'espletamento di un dato
servizio .
'" QUPPA
I
+- \J ILLA tTO~G.
Francesco Villa , mentre la cattedra veneta fu ricoperta dal 1839 al 1866 dal prof Antonio
Tonzig.
La vita professionale di Francesco Villa interamente dedicata agli studi dell'arte contabile .
Nato a Milano nel 1801 e diplomatosi ragioniere, contemporaneamente all'impiego presso la
Contabilit Centrale Lombarda, si dedic all'insegnamento nelle scuole governative per gli
agenti rurali Dopo l'assegnazione della cattedra di Contabilit di Stato all'universit di Pavia, ."
~
risult vincitore del concorso bandito dal governo in cui si offrivano 1.000 fiorini a chi avesse
redatto il libro di testo pi idoneo per questa disciplina, con l'opera datata 1840-41 "La
conta bilit applicata alle amministrazioni private e pubbliche ", nella quale prevale la
l'aritmetica, la tenuta dei registri e le cono scenze delle diverse categorie di amministrazione o .
di aziende, e nel 1867 diede alla stampa il volume
discipline concomitanti, quali l'economia soc iale, la filosofia della statistica, il diritto,
l'aritmetica, l'algebra, la contabilit e la computisteria, che insieme ne formavano la parte
descritt iva.
Al pari di Ludovico Crippa, l'importante figura del ragioniere emerge dalle opere del Villa,
inteso come "colui il quale conosce e applica la scienza della contabilit agli svariatissimi
affari
. economica deve tenere in evidenza e distinti i diversi titoli di rendita ed il rispettivo loro
grado di prosperit: deve distinguere e far risultare chiaramente le cause diverse di spesa;
mettersi alla portata di valutare il loro grado di necessit, di opportunit, di convenienza;
somministrare per tal modo al proprietario di un patrimonio i mezzi di conoscere le cause di
~ dc.~
.t::CO r.(;.bll~~-~'
.ct,1~-2r-L0 .cl!'
ragioniere deve fu si che non rimanga dubbio sul modo pi opportuno per convertirli ,in
capitale ' produttivo; ' e se - sgraziatamente accade uno sbilancio, deve avere ' pronta la
dimostrazione ' delle cause-che-l'hanno prodotto,. della convenienza di ridurre tali titoli
.0. tali
. altri .di,' spesaxdei. disimpegnipi .idoneivo, meno .yonerosi.ai .. quali , ricorrere per.. mantenere,
anche in una posizione accidentalmente' sbilanciata, quel regolare, franco e -leale andamento di
affari che la fase del credito".
Appare a tutti chiara la necessit di uno studio accurato di quel bene complesso che
l'azienda, in particolare da tre ottiche differenti:
l'organizzazione aziendale, che focalizza l'elemento personale e la sua struttura per
raggiungere l'oggetto sociale;
l'amministrazione del patrimonio aziendale, per conservarlo integro e per accrescerlo,
attraverso l'analisi di quell'entit astratta che il patrimonio netto, alla cui definizione si
arriva tramite l'inventario o la differenza tra la valutazione delle attivit e delle passivit;
della registratura dei fatti aziendali, poich tutto sia vagliato ed accuratamente controllato.
(00
c1\OAD
7,
p,)
-1 65-
capitale, visto che il capitale solo una parte della ricchezza prodotta che viene destinata
alla produzione.
DlvlJ N -I Ol'l E
Fl<.A
Cit-?/'f\ L E
v~
f:> iU.{ne8;:2)
Antonio Tonzig (data di nascita 1804) fu un altro esponente di rilievo della scuola lombarda.
Come il suo maestro , ricopri la cattedra di Contabilit dello Stato per svariati anni, dal 1839 al
1866 presso l'ateneo di Padova ed all'interno della facolt di Giurisprudenza. Scrisse diverse
opere, fra le quali:
"Trattato della scienza della Contabilit dello Stato", pubblicata nel 1847 e contenente
tutte le sue lezioni universitarie;
"Trattato della scienza dell'amministrazione e della contabilit privata e dello Stato",
Jtcn:tJ..{j- ~ nnoUV
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La Toscana, fra l'altro regione dalle antiche e nobili tradizioni ,ragionieristiche, non poteva
certo rimanere estranea al processo di ripresa degli studi e di edificazione della disciplina,
fornendo due personalit di spicco: Francesco Marchi e Giuseppe Cerboni, il primo
iniziatore ed il secondo costruttore della teoria personalistica dei conti.
TI periodo di cui ci si sta occupando .vede .il prevalere, nei programmi ufficiali di
Insegnamento, della teoria francese, sebbene emergesse spesso un divario troppo grande fra la
teoria e la pratica, a testimonianza della non 'completezza dei sistemi contabili adottati .
A Francesco Marchi si attribuisce il merito di aver inaugurato il periodo del Risorgimento
della Ragioneria: nato nel.1822 a Pescia, rimasto presto orfano di padre e costretto a lasciare
la scuolaj ,...coltiv "assidamente:' bper:;praprio, .conto c: gli. studi .: della : ragioneria. Grazie
all'esperi enza;pratica'come,=ministratote;diazienda; ',edopo .17 .annidi. approfondimentisul.
tema; pubblic ; aPratmnel"1.86:Z,I'pera:intitolata:~I:Cinquecontisti:-'ovvero lair:Jg;lnrevole teoria
cheviene insegnata:irJlomo ilsislema dimi1nlreapatitadoppiae nuovo saggio perfuciJe inIelligema ed awlicazione
diqu:lsislema", che produsse una vera e propria rivoluzione nel campo computistico.
L'analisi demolitrice del Marchi , semplice. Partendo dall'affermazione di Degranges con
riferimento alla teoria dei cinque conti generali "tutto quanto la tenuta dei libri a partita
Mercanzia. Cassa , Effetti a ricevere , Effetti a pagare, Perdite e Profitti", sottolinea che non
sempre nelle registrazioni si verifica l'ipotesi in cui - possibile dare e 'ricevere (se ad
-167-
di fronte al diritto sulle cose, esiste costa ntemente il dovere di custodirl e, dovere che nelle
medie imprese soddisfatto dal . proprietario assistito da un amministratore, nelle grandi
. imprese .adempiuto da.consegnatarivari quali cass ieri ; magazzini eri; economi; "
: "i..contir qualunque: sia.la loro.natura; sidevono .riteneretutti personali e . reali, essendo
persone :i.capitali sti.ojFcapitalista dell~azienda, :persone coloro -che prendono :inconsegna i
le mercanzie e il denaro di -essa, e persone co loro che sono in corri spondenza" , e perch
"tutte sono realmente debitrici per quanto hann o in dare e creditrici per quanto hanno in
avere
Il
Le quattro classi generali di conti, che rispecchiano le quattro qualit di chi condivida
interessi con l'azienda
O agisca
nella stessa:
com P"G..ll.O
CI) Corrispondenti (coloro con i quali si fanno gli affari a dilazione )" ~O\.M \-oU~ che,"
(3)
.a. c.ted....io
P<'ieno n un J O
ilTlom enlO
G) Proprietario' (colui
f:l
\:!I
.ea.sl<le,,,,;
capitale) :: = ': cR &>ln ' ''':I1 ~ ' '' L ' ' ~OpRI E..TAR.O . ' HA
li!. "' , c.. e,.j~\'c) Q -
.!li. d " . e
In particolare, il Marchi ritiene essere sempre nece ssaria l'accensione di due conti generali:
uno al proprietario e l'altro ai cons egnatari e corrispondenti, per meglio evidenziare il rapporto
di debito/credito
dal l'a~inistratore .
. .-
'. ; ; . .
. '; :
Di conseguenza, la nuova regola generale prevede di addebitare chi riceve un valore o chi di
Colui che riprese ed ampli i concetti elaborati da l Marchi, che purtropp o mori a soli 49 anni,
fu C iu,ep pe Cerhu ni. Nato nel 1827 all'isola d'Elba, a 17 anni si spost a Firenze per entrare
nell'Ammini strazione Militare Toscana, Part ecip alle guerre del 1848 e del 1849. si dedic
-168-
alla riorganizzazione del sertore amministrativo del Corpo della Gendarmeria Toscan a e dopo
l'unit, ricopri l'insigne carica di "Ra gioni ere General e dello Stato" .(con lui la Iogismografia
penetr gli ambienti delle pubbliche amministrazi oni). Il primo lavoro fu pubblicato nel 1861
a Firenze r.conil. titolo.di "Relazione.sullo.stato. militare di .Toscana e.rendimento. dei conti
delle r ispettive amministr azioni';;' '.seguitodall'opera..."Primi Saggi .di Logismografia" (1873) e
dal suo 'capol avoro del 1886, "La .Ragioner ia ."scientifi ca e .le sue relazioni con le discipline
',.,'
. :
La teoria personalistica dei conti fu ulteriormente perfezionata dal Cerboni, che sottoline
nuovamente la necessit di accendere i conti a persone, con lo scopo di indicare i.diritti e i
doveri di una persona verso l'altra Riconfermando le teorie di Francesco Mar chi, gli fu facile
,"adotto
)o 't": ma -
~""-.f
Co
sr
n, COI-J.-re..WI.,;-;-O
OLTEQloRKEN,
il proprietari o;
l'ammini stratore;
A H;:>!.D A
LA iGOR..!A
;>~Ee.iSf\TA
(i dipendenti non rientrano nella classificazio ne perch non hanno a che fare con la gestione
aziendale)
In pratica il pro prietario . di farto il credi tore della sua sostanza ed il debitore delle passivit
dell'azienda o verso < g!L.agenti ,'ed.-j corrispondenti'. . e . nello "stesso tempo . un suo credito
corrisponde al debito degli agenti e dei.co rrispondenti e .viceversa: ,
E'. questo'ilimodello.:logi=:.delIa.: logismogr afia;, che' non . un metodo .di :scrittura ma una -,,
forma del-metodo (io altre parole, non si tratta di 'un nuovo sistema contabi le perch adotta le
ben note regole della partita doppia, ma di un sistema di utilizzazione del ttrtto diverso) .
Il termioe logismografia deriva daI1a paro la greca logismos
= conto
e graphia
= scrivere,
.i.,(.
beni del proprietario, ed i corrispondenti, che sono i debitori e i creditor i del proprietario .
Il principio fondamentale la contra pposizione tra gli obblighi ed i diritti rec iproci del
\0- ...., .
proprietario verso i consegnatari ed i corrisponden ti. Quin di il dare del conto proprietario
uguale all 'avere del conto degli Agenti e dei Corr-ispondenti e viceversa.
Su questa uguaglianza dei due conti fondam entali il Cerboni costruisce la teoria della
...'
Bilancia Patrimoniale, ovvero quel siste ma di scrittura bilanciante che noto, appunto, come
...,:.. .
," ~
- ", ",
- 169-
. .. . ...
misurazione delle passivit implica una corrispondente diminuzione della misura complessiva dei
mezzi a disposizione dell' azienda.
.risultato fosse positivo si avrebhe il ' capitale o patrimonio netto, se fosse negativo" un deficit
patrimoniale.
N di per se stesso una espressione sintetica che nulla lascia intravedere circa la qualit e la
' q uanti dei suoi elementi.singolarmente considerati : N esprime una misuraderivata, dipendente o
riflessa in quanto non si pu misurare monetariamente un capitale di questo tipo se non attribuendo
prima un
va1~re
indipend~e: '
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L' aspetto
un
fondo ..
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numerari,.~mentre:'.J?aspetto;:;astratto;.deriYato::::tende"a"identificare,~le;.eventuali.,variazi~ni"che . il,.."
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di rilevazione non soltanto gli scambi monetari tra l'impresa ed i terzi (fatti di gestione esterna), ma
anche i fenomeni di gestione interna, ci~ quei fenomeni conceme;"ti il processo economico-tecnico
di trasformazione dei fattori produttivi, i trasferimenti di merci o altri valori da un luogo all'altro, i
cali e i deterioramenti delle merci, i passaggi delle merci agli agenti e rappresentanti.
La rilevazione di tali fenomeni comporta, anche durante l'esercizio, complessi problemi di
valutazione e determina un notevole appesantimento delle scritture, specialmente nelle imprese
industriali, nelle quali i fenomeni di gestione interna sono particolarmente imponenti.
11 sistema patrimoniale, inoltre , si propone non solo di determinare il risultato economico generale ,
(reddito di esercizio) , ma anche di una serie di risultati particolari o parziali (utili o perdite lorde su
merci, imballaggi, su titoli), cio risultati riferiti a particolari negoziazioni o gruppi di negoziazioni
(aspetto discutibile per le stime arbitrarie che spesso si devono effettuare).
-193-
sintetici (svolgimento di I grado), poi ognuno di questi conti viene diviso in altri conti pi
analitici (svolgimento di II grado) ecc. .
- 172-
~nO
B ILANClA PATRIMONIALE
nr .
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min .
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ODCr.1Z.
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700 .000
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3 .200.000 A .B
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Il'JT~l.%1
ATr,di
Amm, = ammontare.
Vi sono tre colonne : la prima indica appunto l'ammo ntare delle operazioni, la seconda indica
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in partita
doppia, nella quale enuncia la sua TEORIA MATEMATICA DEI CONTI, che risente dei .
principi della personificazione. La sua una dimostrazione matematica della scrittura
contabile, composta da due serie di quantit omogenee di senso e significato opposto (una
positiva e l'altra negativa) sulle quali si possono effettuare operazioni di calcolo. Alla base
della sua teoria matematica, vi l'equazione:
A-P=N
Ovvero, la sonuna degli estimi attribuiti alle attivit, meno la somma degli estimi attribuiti
alle passivit, uguale al netto patrimoniale, e le operazioni tipiche di una entit economica in
attivit, per mezzo di equazioni, vanno a produrre delle modificazioni nella sostanza e nel
patrimonio netto .
Da un punto di vista concettuale, per il Rossi le voci Dare e Avere indicano rispettivamente
obblighi o cessazioni di diritti (Dare) oppure diritti o cessazioni di obblighi (Avere).
...
".
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IF;r~/g:~S.TA 1
Sesta stato definito il FONDA TOR E DELLA RAGIONERIA SCIENTIFICA :'
E' un uomo dell'SOO, e il risultat o dei. suoi studi . strettameote- collegato con la realt
ottoce ntesca dell'Italia: realta che va cambiando, che si sta industrializz ando.
Si chiude una fase seicentesca, settecentesca, anche relativa ai primi decenru
dell'ottocento in cui il nostro paese era rimasto indietro rispetto al resto dell'Eu ropa .
-+ L'Europa del nord (Europa interna) durante la prima meta dell' SOO aveva fatto notevoli
passiin avanti, infatti si era trasfo nmata:
da ECONOM IA AG Rj.,COLA E ME RCANTILE in ECONOM IA INDUST RIA LIZZATA .
-+L 'ltalia dev aspettare la fine dell'SOO
per iniziare a conosce re la via
dell'i ndustrializzazione: anche se per i genmi dell'industrializzazione sono gi presenti.
Secondo alcuni studiosi gi~fima dell'Unita di Italia si pu parlare di industri a .
. Q'u(rid ( 'eamb ia-Ia r ealt socio"economicaedeknostro:paese, .'e a questo camb iamento s',
posso no cc llegaredegjj'stimolinuovi 'cha:toccan o:ledisciplinecontabili . Anche se si tratte
'. di discip line tecniche -ilcotleamerrto-corrta reaftrsocio-econornica molto stretto.
L'azienda patrimoniale cornin ciarardecaderee riptendo nopiede. v
. le : attivit :mercantili emanifatturiere: quindi.COMMERCIO . e MANI FATTURA. Jn..alcun
casisitratta di'produzioni proto- industriali in altri di tipo industriale , per la realt cambia.
.Con la nascita dell'industria. le imprese necessitano di un supporto tecnico-co ntabilE
:diverso da-guello ' gi esistente .' Il complesso aziendale, nei primi dell'SOO, ccm incia ad
avere una fisionomia diversa, e Zappa osservando questa realt nuova (diversa da quella
di Sesta) elabora una teoria anccra pi moderna : imprese industriali anche di grand;
pimensioni con vari problem i: organizz ativi, gest ionali e contabili. Nasce cosi una nuova
scienza: "econom ia azienda le".
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- 183 -
e:
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.eooce ~ oae .al:oin is Uf?Q.,J .del!! '..eu:.t e aLa.rW'ffU."Jr1ui.a.J .eom e tOCJ~;c,q d~ ..eonktia eco
FAB IO BEST A
ttOnu..eo .
Mentre il Cerboni ei suoidiscepo lipropugnavano i loro concetti della .personificazione dei conti e
della .logismografiar- una-voce vpossente. . diventata . presto c autorevolissima, si lev da .Venezia a
combatterli: quella.di Fabio Rest a :.. -. ; i ,
Il "Maestroinsuperato'tnacque a Teglio (SO) il 17 gennaio 1845.
A 19 anni inizi la carriera di insegnante nelle scuole elementari del suo paese .
La passione per gli studi lo port presto ad abilitarsi per l' insegnamento della matematica e della
ragioneria, di cni svolse corsi regolari nell'Istituto tecnico di Sondrio .
Vinse un concorso di matematica finanziaria e nel 1872 fece stampare il suo primo libro sulla
capitalizzazione degli interessi. Il suo nome anche congiunto ad uno dei tre procedime nti per la
tenuta e la chiusura dei conti correnti secondo il metodo scalare.
Lo stesso "';"0 fu chiamato da Luigi Luzzatti (il celebre economista e uomo politico) a coprire la
cattedra di ragioneria nella R. Scuola Superiore di Commercio a Venezia, nella Ca' Foscari,
restandovi per ben 46 anni, sino al J 918. Qui insegn a lungo anche la tecnica commerciale e fece
istituire'il Magistero di Ragioneria s-->.c,
Abbanrlpnatala-cattedra'oveneziana'(1918);:siritir-a Pisa,' per.sfuggire ai pericoli della guerra e poi"
ritorn nella.suaValtellinardove .morLnel.1922,.>.'"
..
Sono ' passate. alla-storia:la' celebre ~'Nolusion~Jl all: inaugurazione . deJJ.: anno accademico .1880/8 i ed .
il capolavoro "La Ragioneria" in.tre volumi, editi.neL1909J1910.
r:
-)<'
Il primo intento di Besta fu innanzitutto la demolizione della teoria personalistica dei conti ( si
ricordi. a questo proposito, lo scontro con Cerbo ni in seno al congresso dei Ragionieri), ma
sicuramente l' impegno di una vita fu destinato a dare alla Ragioneria un contenuto pi ampio e
scientifico, conformemente alla teoria positivista
. Egli fu il g~~~i!1::5'.:,~~~~~.e della Ragioneria intesa come scienza del controllo
economico, elabor la teoria dei conti a valore ed ide il sistema di scritture noto come
"patrirnoniale", nel quale trova rigorosa applicazione la partita doppia.
Ne ssuno pi e meglio di lui si dedic alle indagini storiche ed il suo capolavoro reca in ogni
pagina il pi oppo rtuno ed utile richiamo al passato ,
Egli fu pure auto revolissimo in Contabilit dello Stato .
Origin la scuola Veneta, cosi detta perch dalla Ca' Foscari partirono i suoi primi canoni. che
riuniva tutti i seguaci delle teorie del Maestro, ovvero della teoria dei conti a valore, e che. in
- .y. ':>.
l.J. . ei?eW)
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1-o..L.~le <-66 l'. .,d Efl'c ef){}Cmi l1. .lJ...;i.l f/Jo,'u-le A~tr:n lau.;C
U)C .ic";qtX'.. , t: /C"l i?i.tH 1./J) Cl. ouio c'a. .cuoeI ~U)CI -184-
Il} -
posizione antitetica rispetto alla scuola toscana, mirava a. sostenere la partita doppia comune ("i
partiduplisti"), messa in disparte dai logismografi.
La scuola Veneta seppe impcrsi fino alla fine del secolo scorso e domin indiscussa nel primo
venticinquennio del presente, sino a quando scese in campo Gino Zappa
-185-
N. 13 .
fonni un tutt o a s,
soltanto una classe distinta di quei fenomeni , nego zi, o rapporti, costituisce ci che dicesi azienda.
Questa definizione non si allontana sostanzialmente da quella successiva di Gino Zappa : l'azienda
una coordinazione economica in atto, istituita e retta ger il soddisfcimento di bisogni umani.
1M L G6 E IZE.:
Tante sono state le definizioni di azienda date successivamente a quella di Fabio Besta:
V. Alfieri: L'azienda il complesso di affari o faccende da amministrare (192 1);
P. D ' Alvise: L' azienda una entit economica, la quale ha per base un fascio di pe rson e e di
beni , costituito in vista di un certo scopo
entit che nella sua dinamica, cio nel suo divenire, dalla nascita alla morte, sviluppa fen om eni,
a ffari, ra pport i, di indole economica, riguardanti lo stesso fascio, fine e soggetto; nel pratico
svo lgimento
la
coo rd inazio ne de i fenom eni economici pu risultare imperfetta o difettosa per effetto di leggi
naturali o inevitabili malvagit o errori che tanto spesso perseguitano le vite aziendali o per
co ndizioni di ambiente economico nel quale l'azienda vive; ma ci non to glie che la
coordinazione dei fenomeni eco nomici sia caratteristica comune di ogni azienda, anche se la
migliore, o quella ritenuta tale, trova ostacoli ad affermarsi. E' certamente questa, la
co o rdinazio ne
de i fen omeni,
la caratteristica
vita Dannale e
l'amministrazio ne aziendale deve ottenere che tutto il divenire de ll'azienda sia armonicamente
combina la forza del lavoro con l'utilit . dei beni, per il conseguimento di fini di ordine
economico. Le aziende traggono la loro vita da necessit sociali , ma singolarmente considerate
t:
e disposti in maniera che le prime possano compiere tutte quelle azioni di amministrazione
economica e i secondi rendere quei servizi che sono necessari per il conseguimento diretto e
sicuro del fine dell'ente; per il Vianello dunque , cose o persone,-e non l'insieme dei fenomeni
economici fra loro coordinati svolti da persone coll'impiego di beni, costituiscono l'azienda
(1930 );
Tutto questo per non dimenticare che nel comune Iinguaggio, dicendo azienda: si pensa ad un
complesso operante di persone e di cose (cfr. etimologia hacienda, che ha la stessa derivazione
del termine italiano faccenda = cose da farsi) e che questi fenomeni devono essere tra loro
coordinati e dan~o vita ad una coordinazione in atto ~
Cfr. art. 2555 c.c.: "l' azienda il complesso di beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio
-.J
dell'impresa".
Molto importante per il Besta anche lIazienda nel suo insieme di individui, dove ciascuno deve
avere una chiara
r~sponsabilit
anche la fuse di controllo perderebbe il suo significato. Inoltre, fondamentale per il perseguimeoto
di un buon risultato , la partecipazione degli organi aziendali al risultato economico raggiunto
dell' attivit di . impresa, secondo un principio edonistico che li rende direttamente coinvolt i ed
intimamentelegati alla vita dell'azienda.:
che si potrebbero definire per esclusione: tutte le imprese che non hanno , almeno in via
principale, scopo di lucro e la ricchezza serve come mezzo per il raggiungimento di fini non
economici, quali associazioni di carattere sportivo, culturale, religioso, le imprese pubbliche
come Stato, Province e Comuni);
. aspetto giuridico dell' ente amministrati vo, privato o pubblico ;
la condizione in cui si tro va chi amministra, cio la distinzione che vede da un lato il
proprietar io-amministratore di un'azienda che indipendent e, e dall'al tro amministratori che
debbano rendere conto ad app ositi organi aziendali con riferimento alloro operato;
secondo l'estensione del lavoro amministrativo, cio piccole imprese ed imprese pi complesse
dove la dimensione richiede l'applicazione di principi organizzativi di divisione del lavoro, di
gerarchia, di controllo .
, Nell' attuazi one e coordinazione di tutte le azioni necessarie per raggiungere i fini per cui l'enteazienda sorto, sta l'ammiaistrazione.
, Le persone che svolgono opera amministrativa per il raggiungimento dei 'fini aziendali, si avvaIgono
di determinati mezzi; l'esperienza quotidiana ci insegna che nessun fine pu essere raggiunto senza ,
l'uso di beni economici o ricchezze; si definisce "economica" quella.parte dell'amministrazione che '
tende al conseguimento ed all'impiego razionale dei beni economici necessari.al, raggiungimento
de.fn.dellv'ente", Quando economico il fine dell'ente, economica tutta l'amministrazione;
quando
in ogni caso i beni economici mezzi indispensabili per il raggiungimento del fine di qualsiasi ente
(cfr . F. Besta, La Ragioneria, voL I p. 5).
b'amministn:zione.economica.si esplca.in.tre.momeni, u, piiLprecisamente.intre.dottrine: ,
la direzione .
'
, "
rilevato i fatti aziendali, studia il controllo economico. Il contnbuto del Besta consiste nell'aver
saputo desumere le leggi principali e generali secondo cui il controllo economico deve avere
attuazione nell'azienda, leggi che formano un corpo organico di dottrina.
La ragioneria appunto la scienza del controllo economico, ed per sua natura scienza di
applicazione o concreta o materiata.
Vi so no ben tre fasi del controllo economico a cui corrispondono tre categorie specifiche di
strumenti atti ad effettuarlo:
l. strumenti per il controllo antecendente ( statu ti, regolamenti, inventari, prospetti delle entrate e
delle uscite attese , che si ritiene si verificheranno in un prossimo futuro) ;
2. strumenti per il controllo concomitante, attuato da precisi organi di vigilanza, permesso dall'uso
di documenti e di congegni automatici e che si ha anche quando si riescono a creare interessi
opposti;
3. strumenti per il controllo consuntivo o susseguente, che prevede il confronto tra i preventivi e le
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2) Un importante contnbuto del Besta si ebbe nel settore delle teoricbe del conto : egli costrui la
teoria dei conti a valore, che si opponeva a quella personaIistica del conto.elaborata dal. Cesboni e
si avvicinava.piurtosto a quella materialistica : . l'oggetto del conto un bene, una cosa, una
attra~erso
lo
Un sistema contabile risulta determinato dall'insieme di conti di cui si compone e non dalle
scritture.
~t-.
In tale senso il.libro giornale, che riassume .Ie scritture in ordine cronologico, non viene giudicato
indispensabilerper.applicare ilsistema patrimoniale -
'-
-.-
Con lo Zappa, pertanto, si ha una riqualifcazione degli studi ineretrti !a tecnica economica e
di gestione, non pi una semplice enunciazione di regole, ma una accurata analisi delle
operazioni aziendali
L'organismo.aziendale; costituto da parti complementari di un unico insieme, si scompone in:
.gestione.Ietecnicaeconornicakvv. ...
organizzazine;f;J:: .':i,,~ :. .
rile~one-(",,-ragiiineria)~::, ::
zappa
invita a non
che
lo Zappa delioea
partendo dall'astrazione,
~i segue .
uno . stadio .. di., conoscenza basato su - ipotesi .te<;>riche.: pe~ poi ..osservare sperimentalmente
ipotes;;;pii"'Vicine,'allie.Tealt,
'lfu,: 'quanto2.Hobiettivo;primo::resta,,rempre:!a conoscenza .dei -fatti
.("le', teorie;1anrio"dekdovi:ri~;.versOrEftti;:"m~ntr6hftti:non ~o zche :-dei.'diritt i:.versoi Je,.;
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a) La prima delle due varianti estende dichiaratamente il contenu to della serie originante ai crediti e debiti di fin anziamento che divi ene ,
cos, la serie accesa ai valori f inanziari e non pi solo numerari. il fatto
ha feconde conseguenze sul campo dell'interpretazione dei valori. Mu tano, infatti, le definizioni di costo e ricavo (variazione finanziaria passiva, o attiva, rispettivamente, attinente alla gestione) e viene eliminato
dal linguaggio uno di quegli elementi di degrado di cui alla no ta 169.
No n h a rilevanza, in vece, sul contenuto oggettivo delle classi del sistema. Questa fondamentalmente anche la ragione per la nostra attribuzione di variante a questa formulazione teorica 171. ,
b) Mentre la prima delle due varianti amplia il contenuto della prima serie, la seconda potrebbe essere connotata da un restringimento della
serie originante, ma non del tutto, come vedremo.
I costi 'e d i ricavi presunti, secondo tale impostazione, slittano nel
settore delle rim anenze (iniziali e finali, attive e passive) venendo ad
assume re in pieno tale connotazione. Partecipano, infatti, alla determinazion e del reddito gli interi ammontare dei debiti e crediti presunti
secondo le determinazioni sia iniziali che finali. Le variazioni d'esercizio non attingeranno al fondo, per la copertura, ma verranno ad istituirsi quali variazio ni autonome del periodo.
Si ricorder che, secondo lo Zappa, vi sono quattro fondamentali
categorie di valori presunti:
i fondi rischi;
le spese future (o ricavi futuri);
i ratei (passivi ed attivi);
i valori numerari presunti relativi a moneta non di conto.
Le prime tre categorie individuano tutte previsioni di spese (o ricavi) inere nti operazioni in corso . La suddivisione riflette gradi diversi di
incertezza: maggiore sui fondi rischi, minore nelle spese future. La determinazione in tutto certa nei ratei che individuano determinazioni
pro-quota di manifestazione future . Per il complesso di questi valori il
-210-
-loro.da .
uIfun
~stenitori del Besta .e quelli che riconoscev';';o la validit dellenuove . concezio~ in.tema di
Economia-Aziendalerrs
'.
Rispetto alle posizioni del Besta, co n lo Zappa.Scenza e Tecnica non sono pi distinte
in modo rigido e schematco, vi ' il superarnento della "struttura rigida mediante la quale si
tentava di imbrigliare una realt dinamica e viva". Si badi beoe: con lo Zappa non si ha una
inversione di tendenza od una deviazione . rispetto agli orientamenti bestani. La linea di
pensero la stessa, solo, note volmente ampliata, superata, pi aperta;
2)
con Zappa si assiste alla riunione della Tecnica e della Ragioneria in una nuova
scienza, l 'Economia Aziendale, mentre con Besta i due filoni erano nettamente distinti;
3)
la ragioneria definita dal Besta "scienza del controllo economico", diventa con Zappa
il sistema patrimoniale che dal capitale giungeva al reddito, lascia il posto a quello
- 20 4-
5)
amministrativi relativi ad un cumulo di capitali che formi un tutto a s" diventa con Zappa un
"istituto economico destinato a perdurare nel tempo" e "una coordinazione economica in
atto". Il Besta non riusci a
Le motivazioni che hanno indotto il nostro Autore a questa formulazione sono varie. Incominciamo con 1'osservare che l momento dello
scambio , nella visione generatrice di questa applicaziofri:r~r~tiri;'~;~~:!
gI~~zr;1~mico, presupposto fondamentale di ogni determinazionedi conto.
e il <tli{~~
Lo scambio inizia e conclude la produzione d'impresa
.
. .. che
muove le imprese alla produzione ed agli scambi ad essa indiss olubilmente avvinti, ritrova appunto negli scambi monetari mezzo efficace
di attendibile determinazione !". ~~~",@.tll&~~~r, la funzione in
essi e per essi assunti dalla moneta numeraria, consentono la rilevazione
fondamento di
di quelle variazioni numerarie che so
ogni determinazione sistematica di
tati eserc
6J . La sot tolineatura alla qualifica di monetari nostra e non e ~l poco conto, com e
vedremo anche in seguito.
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ne, la prima serle Cllvlene anChe atta a misurare il costo ed il ricavo . Questi
componenti ven gono cos sottratti a quelle soggettive determinazioni di
stima che erano ineluttabile conseguenza di un sistema che vedeva i componenti della 2 a serie generati da valori patrimoniali (num erari e non
.nurnerari).
Dna prima conseguenza - o una prima motivazione che ha spinto
l'Autore a proporre un proprio sistema - la si pu , dunque, individuar?,
~ella ~~~_Jlw.~1=i1~liAJ},im~misurati da
ZlO111
numerarre.
-20 5-
varia.
gestione
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La diversa origine dei componenti di reddito non comporta necessariamen te una distinta rilevazione in con to . Costi d'acquisto in con tanti o a credito sono variazioni certe ed assimilate, rispettivamente,
ed entrambi affluiscono al medesimo conto. Anche i ratei di fitti o interessi, attivi o passivi (ricavi e costi presunti), non si rilevano in conti
distinti rispetto ai fitti o interessi costituiti da variazioni certe o assimilate.
li linguaggio applicato del sistema del reddito estrem amente semplice e abbiamo visto delinearsi le due grandi classi con estrema line arit, ma con due accorgimenti.
o tutte l~ variazi
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. ~ept;r:aJ;).o CO~~&~JQall'ins.ieme da ~
~~a~~~~~U~~A~~~~~,,;~
~~~,~~Ill1~~~~-ll~;
serle .
-206-
se la redditivit d 'impresa fosse perseguita in termini totali. Le determinazioni - che si susseguono in modo continuo, complesso ed indistinto - subisconojforzatamenre una interruzione eriodica per cui i
rrelazioni
valori van~o aggiusfiff~;:Y~~~rt'illr~l~~c
tra i costi e i ricavi. A questa forzatura connessa l'introduzione nel
linguaggio del suo principio fondamentale:~che riportiamo
con le parole st esse del suo ideatore!" : D ato che non tutti i costi sostenuti nell ' ercizio abbiano in esso ritrovato i correla tivi ricavi, e che
non a tutti i ricavi primamente conseguiti abbiano nell'esercizio corrisposto i correlativi costi, so!ger alla fine dell'eserci;do la ne.cessit? di
scernere, tra i c . ed' '~~ ~ F r s ~ ~a O~~
.
fermanno ue
ricavi.
La s0:uiensione genera rimanenze aventi natura di costo e ricavo so-
serie originata. In ci esse espri mono la loro duplice conno tazione sist emica, statistica e dinamica 168.
a~
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cazione dello Zappa una linearit ed una semplicit ammirevoli. PurtropP?, per, rispetto ai fenomeni della ~ras~i, il ~~~~9~~p,lica~
non nsulta esaustivo. Ci sono accadirnenti aZlendili al quali non offre
~;fi~ili;:~"f~~e~ione formalizzata.
a) Q uesto primo raggruppamento quello che genera pi difficolt in termini di linguaggio . Copre il complesso dei seguenti fatti amministrativi:
- acquis ti di beni e servizi con controprestazione in natura
~J!1.m~)~
~~J~l~qg;.~."p:nT,"~P~~ e ~1gf.~?,:;,;~
~~,=<:gr,;,~~~:70.
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Per altri, invece, l'omissione non viene compensata per cui contribuisce alla sottovalutazione o del reddito prodotto nel periodo o della
corretta formulazione del capitale netto.
Riconducendoci alle ipotesi gi elencate, concorreranno alla sotto.vaJ1!!aziQ!l,~~deJ t~.9Qit2...Rrodotto:
~'$
om:~~~~~~'i(~1.~~~~tt'"
e~
~"
5.4 .2.
~.:-.
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