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Dopo l’arrivo degli spagnoli in alcune zone dell’America vi fu una notevole riduzione

della popolazione. Questo era a dovuto a vari motivi e tra questi motivi troviamo quello
dello sfruttamento delle popolazioni
locali. Dal 1528 al 1535 nel Messico
all’età della conquista era succeduta
quella dell’amministrazione in cui a
governare erano dei magistrati o dei
funzionari nominati da Carlo V che
dovevano rendere conto al viceré che
si trovava nella Città del Messico. Tra
il 1540 e il 1541 gli spagnoli
conquistarono lo Yucatan e nel 1544
venne costituito da parte degli spagnoli
un secondo vicereame che
comprendeva tutto il territorio
americano che va da Panama fino alla
fine dell’America meridionale. Ma come
era possibile per il re Carlo V
controllare il territorio americano?
Inizialmente il metodo utilizzato fu
quello dell’encomienda. L’encomienda
(raccomandazione) era un sistema
paragonabile al sistema feudale, in cui
vi era un encomendero che governava
grandi appezzamenti di terra e gli
abitanti di quella porzione di territorio.
Questa era una concessione fatta dal re ai conquistadores ai quali però egli imponeva
che convertissero gli indigeni alla religione cristiana, li educassero e fornissero loro
Chiese e parroci. La religione cristiana aveva una notevole importanza nella conquista
degli Spagnoli dell’America, infatti non appena i conquistadores terminavano la
conquista di un territorio erano obbligati a leggere agli indigeni un documento formale
che gli imponeva di riconoscere il Papa come dominatore del mondo e di conseguenza
anche il re che lo sosteneva; se gli indigeni si fossero rifiutati di convertirsi al
cristianesimo questa sarebbe stata una buona ragione per fargli guerra. Le
encomiendas non comportavano nessun diritto di proprietà sui territori o sugli
abitanti, venivano concesse a vita ma erano trasmissibili solo per una generazione.
Questo sistema però venne interrotto da Carlo V nel 1542 che vietò la formazione di
nuove encomiendas e abolì l’ereditarietà di quelle già esistenti (poiché si rese conto
degli abusi che gli encomenderos commettevano sulla popolazione), in tal modo le
colonie tornarono sotto il suo dominio. Tale situazione non durò a lungo infatti tre anni
dopo il re abolì questa legge che proibiva la formazione di nuove encomiendas e egli
intervenne sugli abusi caso per caso.

Per cosa venivano utilizzati gli schiavi dagli encomenderos?

Gli schiavi venivano utilizzati nelle monocolture e nelle miniere (in particolare di oro e
di argento). La tecnica dell’estrazione si più dividere in varie fasi:

1. estrazione mineraria attraverso lo


sfruttamento della manodopera
india che divenne sempre più
scarsa a partire dal 1550.
2. dal 1560 vi fu la scoperta
dell’amalgama di mercurio e venne
utilizzata questa tecnica per
scindere il metallo prezioso dal
minerale grezzo.

La produzione di argento crebbe enormemente dal 1561 al 1570 ma


contemporaneamente quella d’oro crollò a causa della mancanza di manodopera perciò
gli spagnoli pensarono bene di importare la manodopera necessaria dall’Africa
attraverso la tratta degli schiavi ripopolando l’America di uomini di colore.

Fonti:
http://doc.studenti.it/appunti/storia/impero-coloniale-spagnolo.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Vicereame_della_Nuova_Spagna
http://www.sapere.it/tca/MainApp?srvc=vr&url=/7/12415_1

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