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Relatione di tutto loccorso nella visita fatta da Sua

Signoria Illustrissima Messere il Principe di Corcumello


e Pajiara ai suoi alti, bassi & mezzani Possedimenti.
Avvegna Dio che essendo Sua Signoria Illustrissima per molto
spatio di anni dimorata lunge dai suoi aviti dominii in servitio
della Maest Sua il Re nostro Signore, tanto nei negotii de
ambascerie ove Maest Sua per degnatione & merito soleva
occuparlo; quanto nelle guerre contro i nemici della medesima,
al di qua e al di l del monte, ove la Signoria Sua acquistossi
laude & honori infiniti; & essendo, dico, sempre
amorevolissimo e partialissimo dei suoi servitori e vassalli &
questi similmente amerevolissimi & fedelissimi alla Signoria
Sua ; et avendo questi varie volte supplicato la medesima della
gratia & degnatione di allietarli colla sua presentia & della sua
Illustrissima Famiglia , la Signoria Sua accedendo alle istantie
loro, risolse di lasciare la residentia nel palazzo di Civitella e di
visitare il glorioso & nobile castello di Corcumello
Egli perci, chiamato a se il suo Gran Conestabile
gliimpose mandasse ovunque il Bando annuntiatore di cos
grande a gradita novella.
Sollecito il Gran Conestabile di eseguire gli
comodamenti di Sua Signoria Illustrissima dal banditore
Graziano accompagnato da due barbute fece buttare il seguente
bando.
Da parte di Sua Signoria Illustrissima il Principe si pubblica,
jo
BANNO.
Noi Don Minicuccio da Cipollitto Principe di Corcumello &
Pajiara; Duca di Collamico, Conte di Val di Botte, & Val
Maqggiore; Marchese di Vignali, Ari Vecchie, Salecuni &

Limacciola; Barone di Frainito, Carpineto, Chiuselle & Via


Piana: Signore di Puzzalo, Fonte Cajina, Fonte Staccina,
Vareco, Coji, Vicinola, Terrarana, etc., etc., etc.
Essendoci degnati di accedere alle umili & ripetute istantie
dei nostri affetionatissimi vassalli facciamo sapere ad ogni &
ciascuna persona qualmente nel giorno 13 maggio alle ore 16
in punto habbiamo risoluto di felicitarli colla nostra presentia
& in compagnia della nostra Illustrissima Famiglia & della
nostra Corte:
Ordiniamo perci a tutti & singoli Priori e Massari
delle nostre terre, castella e loghi, se debbiano trovare sul
nostro percorso che allhora suindicata se effettuer dalla
nostra abituale dimora per Via dei Conti Vetoli, Via Casimirro,
Belvedere de jrt e screta, Piazza Centrale ad effetto de
soddisfare alle angherie, parangherie, canoni, censi, servit
reali & personali che devono alla Nostra Illustrissima Casa.
Chiunque ardisce sottrarsi a questobbigo & non comparir
sar condannato alla compagnia perpetua della fontana & etiam
ad altre pene ad nostro arbitrio usque ad anum asini flare
Ordiniamo & comandiamo inoltre ad ogni e ciascun
nostro vassallo utriusque sexus, non hauto riguardo ad et &
conditione, spetialmente etiam alle spose da poco tempo & alle
zitelle da marito se debbiano trovare come sopra per fare il
debito & conveniente omaggio alla Nostra Illustrissima
Persona & Famiglia.
Chiunque contravenir sar condannato, se maschio a
20 tratti di corda, & se femmina a 10 giri di frusta da darseli
immediatamente.
Fiduciosi nellaffetione dei nostri vassalli, come
sopra, alla nostra Illustrissima Casa & Persona habbiamo
comandato quanto sopra.
Dalla Nostra Residentia questoggi 6 maggio 1880.
Milone Cancelliere

Gioved scorso adunque 13 del corrente maggio


accompagnato dalla sua Corte & Famiglia, Sua Signoria
Minicuccio da Cipollitto lasci la residentia di Corcumello
nellordine che segue:
Aprivano il corteo due uomini darme a cavallo
Caporale Domenico e Angeluccio maniscalchi seguiti da due
araldi;
Il vessillo della illustrissima Casa Cipollata tenuto dal
vessillifero Gaetano del Signore addestrato da una barbuta;
Moschettieri; Ascanio Fantauzzi, Ignazio Meco, Pietro Melone
e Ercole della Cerqua tutti dipintori:
Il gran Conestabile messere Achille da Collefracido cavaliere
ebanista, il cui destriere era tenuto dal valletto Michele
Ferrazza artista a tutto canto:
Gli alabardieri; Bernardino decoratore, Giacomo & Marco
Antonio Pensa precedevano la portantina che dipinse lo
maestro Bruno. Vi sedeva dentro messer Minicucci Vicario
criminale del padrone, circondato da sei staffieri col Lorenzo
Di Cicco detto Barbetta architetto, & Giustino Milone
chiamato Sansone maestro di giustizia.
Subito appresso i giudici civili Lattaro Giuseppe
studente, Leuterio Fantauzzi negoziante, Don Paolo Minicucci
avvocato da vero & non da burla, Marco Antonelli pittore.
La domnicella Emma Simonetti sedeva nel carrozzino
tirato da due capre allato del damnicello Ugo suo fratellino,
sotto la tutela e sorveglianza di messer Achille DAgostino
fonditore, dal cui cenno dipendevano i moschettieri Pietro Di
Benedetto cesellatore, Agostino Berardi dipintore, Carlo
Roggerio decoratore & i cacciatori del padrone Felice &
Michele Ferrazza, infine lultimo nato di casa Cipollitto tale
Paolo che teneva a guinzaglio il Briscola pastore abruzzese
cane prediletto del Signore.

Seguivano gli ottavini, i bombardini, i tamburri e le


ciarammelle.
Tocc a Gaetano detto il guercio a guidare i sei
palafreni attelati al cocchio nobile con Sua Signoria Miicuccio
da Cipollitto con alla destra madonna Sofia sua degna consorte,
di fronte il damigello erede del principato, Ettore con alla
destra la balia Giovannona.
In mezzo a due staffieri il paggio Bellosguardo Augusto
colle chiavi delle castella.
Guidava la seconda carrozza il cocchiere Giulio
Piccolini detto il nero. Vi stavano sopra le dame donore e di
compagnia di madonna la Principessa che sono le signore:
Donna Celeste, Donna Agnese, Donna Tecla e Donna Olimpia.
Seguivano otto cavalieri in arme: Agostino Berardi, Battista
Fantauzzi, Antonio e Aurelio Milone Manfredo detto il
piccolo, Adolfo Chiostri, Giovanni e Andrea Ferrazza tutti
zappatori.
Come si doveva attendere, non mac laccompagnamento dei
soliti calottini Giovanni e Michelangelo Simonetti.
Pervenuta sua Signoria nella piazza vi trov tutti i Priori
et Massai et vassalli a rendergli omaggio. Del che rimase assai
contenta & soddisfatta come pure della universale accoglienza
ricevuta dai suoi vassalli. Delle quali cose tutte ebbe la
benignit di renderne affabili ringraziamenti in modo
spetialissimo al suo Gran Contestabile Milone per la cui
vigilantia, severit e fermezza erasi dovuta la bella e consolante
ceremonia ad laude & honore della gloriosa Casa Cipollitto.

Josepho Calecanterra
Historiografo di Sua Signoria
.

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