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GIOVANNI VERGA

LE IDEE E LA POETICA
La formazione di Verga non basata sui grandi classici della tradizione letteraria
italiana e latina, ma sugli autori italiani pi in voga in quel periodo (Manzoni, I 3
moschettieri, ecc..). Verga uno dei pochi esponenti della letteratura italiana a non
aver mai scritto in versi. Si interessa infatti principalmente di romanzo e teatro di
prosa.
I libri con cui Verga raggiunge il successo sono ancora incentrati sul tema amorepassione. In Una peccatrice lo scrittore abbandona il tema storico-politico, per
dedicarsi alla vicenda di amore e morte tra un giovane studente ed una bellissima
fanciulla, che avr un finale tragico.
Lo stesso tema di amore-passione presente anche in Storia di una Capinera: narra
la storia di una fanciulla costretta a farsi monaca e morta pazza per amore nella
solitudine del chiostro.
Per Verga, al romanzo francese, si avvicinano come esempi anche la Scapigliatura e la
narrativa campagnola risorgimentale. A Milano, a contatto con gli scapigliati, Verga
matura un atteggiamento polemico verso la societ del suo tempo. Nella prefazione a
Eva (1873), critica la societ borghese definendola perbenista e ipocrita. Sostiene
che l'uomo tende esclusivamente al godimento materiale. L'arte come sentimento
divenuta inutile e superflua. L'ultimo compito che le rimasto quello di dare voce
alle miserie e ai dolori creati da una civilt che si identifica esclusivamente con il
benessere.
La letteratura campagnola di stampo risorgimentale esaltava i sani valori della
campagna contro i disvalori cittadini. Tale genere narrativo presentava episodi di vita
rurale dove i protagonisti, pur privi di beni materiali, risultavano ricchi di valori umani.
Verga, in relazione a questo filone letterario, compone Nedda: lo scrittore volge lo
sguardo a miseri contadini della sua terra e illustra una situazione di oggettiva miseria
e arretratezza.
Sul modello di Nedda, Verga scrive un bozzetto: Padron 'Ntoni, che poi verr
utilizzato come primo nucleo del romanzo I Malavoglia.
Sull'esempio del romanzo dei Rougon-Macquart progettata da Zola, anche verga di
propone un'indagine completa della societ italiana contemporanea articolata in ciclo
di 5 romanzi sotto il titolo complessivo la marea che poi prender il nome di I vinti
Verga rappresenta tutta la societ dall'umile condizione del pescatore siciliano
all'intellettuale uomo di lusso.
Verga vuole narrare la storia dei vinti abbattuti e trascinati dalla fiumana del
progresso. Non critica il progresso in s, che positivo visto nell'insieme, ma vuole
sfatare il mito che si costruito intorno ad esso. Vuole quindi mostrare l'altra faccia
della medaglia del progresso, il suo lato oscuro, i danni e le vittime. In vita dei campi
e i malavoglia i protagonisti sono eroi rimasti ancora agli antichi valori, ormai isolati
nel contesto sociale e destinati alla sconfitta.
La funzione guida dello scrittore tramonta: all'autore, trasportato anch'esso dalla
fiumana del progresso, non pi concesso di far sentire la propria voce. dunque
soppressa la voce del narratore onniscente. L'autore ora deve scomparire, e l'opera
deve risultare assolutamente impersonale.
L'impersonalit richiede che il racconto non segua il punto di vista del narratore, ma
bens di un narratore anonimo appartenente allo stesso mondo rappresentato. Non
rispecchia quindi pensieri e opinioni dello scrittore, ma quelli del popolo.

Viene introdotto il discorso indiretto libero, non distinto cio all'interno del periodo n
dai segni grafici che delimitano il discorso diretto n dai verbi impiegati a introdurre il
discorso indiretto comune.

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