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Biol. Mar. Mediterr.

(2009), 16 (1): 216-217

M. Pellizzato, T. Galvan, R. Lazzarini, P. Penzo


Agri.Te.Co.. Via C. Mezzacapo, 15 - 30175 Marghera (VE), Italia.
pellizzato@agriteco.com

LE AREE NURSERY DI CHAMELEA GALLINA LUNGO IL


LITORALE VENEZIANO: DIECI ANNI DI OSSERVAZIONI (1998-2008)
NURSERIES AREAS FOR CHAMELEA GALLINA IN NORTH ADRIATIC:
TEN YEARS OF MONITORING (1998-2008) IN THE VENETO REGION
Abstract - In the period 1998-2008 the distribution of juveniles (<25 mm) of Chamelea gallina (L.)
was monitored in front of the Venice Lagoon in order to locate the main nurseries areas and to evaluate
the densities for a responsible management of the resource.
Key-words: nurseries ground, recruitment, North Adriatic, Chamelea gallina.

Introduzione - Da oltre 40 anni la pesca di Chamelea gallina praticata in Italia


con la draga idraulica, soprattutto lungo le coste adriatiche. Lintenso sforzo di pesca
e le mutate condizioni ambientali oggi richiedono una maggiore attenzione nella
gestione di questa risorsa alieutica, una volta cos abbondante e diffusa. Il presente
lavoro riporta il risultato di dieci anni di monitoraggio, condotto lungo i 33 km del
litorale veneziano, sulla presenza di giovanili di vongola adriatica (taglia <25 mm,
limite inferiore della pezzatura commerciale - Reg. CE 1967/2006), con il fine di
identificare le principali aree nursery.
Materiali e metodi - Dal 1998 al 2008 sono state condotte 8 campagne di
monitoraggio dei popolamenti di C. gallina che hanno consentito di valutare lo stato
delle classi 0+ e 1+ (taglia <25 mm) (Froglia,
1975). Lattivit stata condotta su 15 transetti
(Fig. 1) antistanti i litorali di Cavallino (3),
Lido (5), Pellestrina (5) e Chioggia (2), nella
fascia batimetrica compresa tra 2 e 9 m, per
un totale di 85-92 stazioni per campagna.
I monitoraggi sono stati effettuati con un
motopesca dotato di draga idraulica; i
campioni sono stati tutti ottenuti per mezzo
di un sacco campionatore con maglia da 8
mm, che era posto allinterno della gabbia
metallica. Ciascuna pescata stata georeferita
ed i campioni sono stati sottoposti a selezione, Fig. 1 - Area di monitoraggio e transetti.
conteggio e misure biometriche.
Monitored area and transects.
Risultati - Estate 1998 (Fig. 2A): le densit di C. gallina di taglia sub-commerciale,
in seguito ad unestesa moria (Pellizzato e Vendramini, 2002), non oltrepassano i
10 es./m 2 se si esclude larea di Chioggia, dove si registra una densit massima di
120 es./m 2. La pesca stata totalmente interrotta per 7 mesi. Estate 1999 (Fig.
2B): il 51% delle stazioni presenta densit superiori a 10 es./m 2, evidenziando una
graduale ripresa dello stock. Estate 2000 (Fig. 2C): nel 60% delle stazioni indagate
si osservano densit di vongole giovanili comprese tra 10 e 100 es./m 2 (densit
>100 es./m 2 a Cavallino). Estate 2003 (Fig. 2D): massima densit riscontrata nel
periodo di indagine (media di 146,2 es./m 2), con picco di 2.300 es./m 2 nel litorale
di Cavallino, 1.000 es./m 2 al Lido di Venezia e >200 es./m 2 a Pellestrina. Autunno
2004 (Fig. 2E): anche a seguito di una nuova moria (novembre) si registra una

Le aree nursery di C. gallina lungo il litorale veneziano

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diminuzione dei giovanili, sia nei valori medi che in quelli di picco (600 es./m 2).
Inverno 2005 (Fig. 2F): si rileva una ulteriore riduzione della risorsa; le zone a
maggiore densit sono a Cavallino, con oltre 200 es./m 2. Autunno 2007 (Fig. 2G):
le densit dei giovanili risultano simili a quelle del 2006, con picchi maggiori di
100 es./m 2 a Cavallino e Pellestrina. Autunno 2008 (Fig. 2H): il 61% delle stazioni
monitorate presenta densit di giovanili <10 es./m 2; le densit massime sono state
osservate a Chioggia (<70 es./m 2); sono stati segnalati nuovi fenomeni di moria,
soprattutto nellarea del Cavallino.

Fig. 2 - Distribuzione spaziale dei giovanili (<25 mm) di C. gallina (1998-2008).


Spatial distribution of juveniles (<25 mm) of C. gallina (1998-2008).

Conclusioni - Lazione pluridecennale di pesca esercitata sui banchi naturali di


C. gallina ha sicuramente prodotto un effetto sui popolamenti bentonici (riduzione
della biomassa, della variabilit spaziale e degli ecotoni), che sono influenzati anche
da vari altri fattori di origine antropica e naturale. Un ruolo prioritario hanno
sicuramente le variazioni quali-quantitative degli apporti terrigeni, strettamente
legati allevoluzione delle attivit antropiche ed alla gestione del territorio, con
particolare riferimento ai fiumi che hanno visto aumentare il trasporto dei fini
e delle sostanze organiche in soluzione, ampliando sottocosta i fenomeni di
sedimentazione, risospensione e trasporto (Scardi et al., 1999). Altre cause possono
essere collegate a variazioni climatiche, quali la diminuzione del raffreddamento
superficiale delle acque dellAdriatico, ed i pi complessi eventi, quali le ipossie/
anossie, che avvengono frequentemente nei fondali. Unultima considerazione va
fatta in relazione alla variazione degli areali di C. gallina del litorale veneziano:
le imponenti opere ingegneristiche realizzate tra il 1995 ed il 2008 (soffolte, dighe,
scogliere e ripascimenti) hanno provocato interferenze sulla distribuzione della specie
ed influito nella gestione della risorsa.
Bibliografia
FROGLIA C. (1975) - Osservazioni sullaccrescimento di Chamelea gallina (L.) ed Ensis minor
(Chenu) nel medio Adriatico. Quad. Lab. Tecnol. Pesca, 2 (1): 37-48.
PELLIZZATO M., VENDRAMINI A. (2002) - Experimental management of Chamelea gallina (L.)
in Venice and Monfalcone Boxes (1997-2000). Biol. Mar. Mediterr., 9 (1): 121-128.
SCARDI M., CREMA R., DI DATO P., FRESI E., OREL G. (1999) - Le comunit bentoniche
dellAlto Adriatico: unanalisi preliminare dei cambiamenti strutturali dagli anni 30 ad oggi.
In: O. Giovanardi (ed), Impatto della pesca a strascico sulle comunit bentoniche. ICRAM,
Roma: 95-108.

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