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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.

2014 - Posteitaliane
Dicembre 2015
Anno XV - n 161

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it

Miscellanea
natalizia
Non possiamo non aprire questo nostro editoriale, l'ultimo
del 2015, senza ricordare, con
legittimo orgoglio, questa nostra "avventura editoriale"
che giunta, ormai, al n.161
ed al tredicesimo anno di vita.
Abbiamo vissuto momenti difficili, legati anche alla grave
crisi che ha colpito il nostro
paese dal 2008 e che solo da
alcuni mesi manifesta finalmente confortanti sintomi di
ripresa come confermano gli
ultimi dati degli Istituti specializzati (ISTAT-Fondo Monetario Internazionale - Banca Europea degli Investimenti - Banca d'Italia).
Dati ufficiali e non discutibili
che, per, come al solito, vengono sistematicamente disconosciuti da tutte le opposizioni di destra e di sinistra, per
non parlare degli esponenti
5stelle che, per la verit, non
so dove collocare.
Tutte le scelte ed i provvedimenti assunti dal governo vengono, infatti, sistematicamente contestati e bocciati: non
uno che abbia,seppure parzialmente, trovato il consenso o,
almeno, la disponibilit a disegue a pag. 2

Signore, liberaci
dalla bischeraggine,
perch solo Tu puoi
di Nicola Graziani

Londata emotiva, giustissima ma anche


pericolosa, che ha accompagnato i fatti di
Parigi sta finalmente perdendo la sua intensit, per lasciare il posto a considerazioni pi distaccate e razionali. Queste riguardano una serie di interrogativi. Proviamo ad elencarli. La guerra la migliore
risposta? LItalia che ruolo deve avere? Soprattutto: quale deve essere il rapporto con
lIslam?
La prima risposta ampiamente negativa:
no, la guerra non la risposta migliore, con
buona pace di un ministro della difesa distratto che gi voleva mandare con grande
faciloneria i nostri militari in Libia e che ogni
tanto si lascia prendere dalluzzolo di atteggiarsi a grande potenza. Crispi ebbe lo
stesso atteggiamento, e ci fece alleare con
la Germania guglielmina, dalla quale fu necessario staccarci per riuscire ad avere
Trento e Trieste. Giolitti commise lo stesso
errore, e la Libia ci fu data solo perch lo
stesso sultano di Costantinopoli non ne
voleva sapere di quello scatolone di sab-

La redazione
redazione
La
augura
augura
Buon Natale
Natale
Buon
Felice Anno
Anno Nuovo
Nuovo
ee Felice

bia pieno di trib rissose ed irascibili. Semmai lItalia, con la sua posizione strategica
e geografica, fatta per mediare, non per
conquistare. Certe velleit lasciamole ai
francesi: oggi vittime innocenti, ieri responsabili del caos libico, domani forse di un
altrettanto fallimento in Siria. Dispiace dirlo, ma la risposta di Hollande agli attentati
(al di l di una necessaria risposta immediata: non si prende uno schiaffo del genere
senza replicare) ricalcata su quella di George W. Bush dopo le Torri Gemelle. La
guerra in Iraq fu la madre di tutti gli errori. e
ci ha regalato (quella, non gli immigrati che
continuano a morire sulle spiagge del Mediterraneo) lIsis. In pi, da un leader socialista ci si avrebbe potuto aspettare un
maggior rispetto per le Nazioni Unite ed il
loro ruolo. Ma certe cose sono finezze anche dalle parti di Parigi almeno dai tempi
dellOperazione Tuquoise in Africa, ed anche questo un precedente su cui bisognerebbe riflettere.
C poi un ultimo spunto di riflessione.
Subito prima e subito
dopo gli attentati sono
emersi due errori speculari e parimenti pericolosi, nellopinione
pubblica italiana e
non. Il primo un sentimento di marcato antislamismo. Il secondo
- e siamo sotto Natale
- lidea che rinunciare
ai nostri simboli religiosi potrebbe essere
segue a pag. 2

Politica

dalla prima pagina

Miscellanea
natalizia
scuterne.
Ma tornando, dopo questa necessaria
digressione,a parlare del nostro record,
non possiamo certamente dimenticare il
ruolo essenziale e determinante svolto
ed assicurato dai nostri fedelissimi
sponsor (alcuni, specialmente quelli del
rosignanese, ci sostengono dai primi
anni '80 quando dirigevamo un mensile chiamato Presenza D.C.!!!).
E' esclusivo merito loro, oltre della
grande passione di chi scrive queste
note, se Il Centro ancora presente tra
i nostri lettori, nelle edicole, in alcuni
esercizi commerciali, negli abbonati, e
negli oltre 1000 contatti via internet.
Inutile aggiungere che siamo legittimamente orgogliosi di questa "continuit" che ci viene riconosciuta da molti.
Purtroppo si riduce, sempre di pi, il
coinvolgimento dei giovani i quali, in
parte per imprescindibili esigenze professionali si sono dovuti allontanare da
Livorno ma altri per impreviste ed inscusabili "defaillance" avvenute, e questo l'aspetto che maggiormente ci disturba, dopo che sono divenuti "pubblicisti" solo ed esclusivamente attraverso la collaborazione e la disponibilit del nostro periodico.
Abbiamo voluto sollevare anche questo aspetto, cos serio perch l'esigenza
di un ricambio generazionale legato
alla disponibilit ed alla presenza dei
giovani, elemento indispensabile per il
futuro.
Fatte queste premesse, ogni tanto necessarie, un breve commento alle drammatiche vicende legate al fenomeno del
terrorismo islamico che sta provocando
lutti e danni enormi oltre ad alimentare
la insicurezza e i timori delle popolazioni del vecchio continente.
Anche in questo campo, cos delicato,
dove sarebbe indispensabile un'ampia
solidariet e comune visione, si assiste
quotidianamente ad una serie di prese
di posizione assurde ed irresponsabili.
Si parte dalle scriteriate proposte della
destra, dove Forza Italia ormai sta assumendo "l'umile ruolo" di portatore
d'acqua all'estremismo razzista della
Lega, guidata da un leader carismatico e di elevato livello intellettuale, qua-

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

le sicuramente Matteo Salvini (sic!),


quelle "qualunquiste e di difficile lettura" del M5S che sembra propendere
per un completo disimpegno del nostro
paese da qualsiasi iniziativa assunta
dalla comunit internazionale, per rinchiuderci in una difesa asettica sul nostro territorio.
Regna, insomma, nelle opposizioni la
confusione ed il pressapochismo pi
pacchiano e la confusione pi ampia
condita da contrasti e contraddizioni
che rendono impossibile una unanime
ed organica valutazione del gravissimo handicap che rischia seriamente di
compromettere la sicurezza e le antiche
certezze dell'Europa.
Manca, insomma, una visione organica e la pi possibile unitaria come accadde negli anni del terrorismo che venne prima combattuto e poi debellato
proprio dal formarsi di una solidariet
nazionale che andava, molto al di l,
degli interessi di bottega oggi prevalenti.
Accennavo in apertura, all'attenuarsi
della grave crisi che ha sconvolto il nostro paese e non solo.
Ebbene vi sono crescenti sintomi, seppure non ancora completamente emersi, anche a causa di concomitanze
esterne, di una progressiva e lieve ripresa dei livelli occupazionali. Resta,
purtroppo, largamente irrisolto il grave dramma della disoccupazione giovanile che pu essere debellata solamente attraverso una seria e sana politica di investimenti e di riammodernamento dell'intero sistema produttivo: un'esigenza, quest'ultima, che deve
essere completamente fatta propria
anche dai sindacati, troppo cocciutamente legati a logiche ormai desuete e
superate. Stentano a capire, anche per
comprensibili motivazioni di sopravvivenza, che certi atteggiamenti, insieme al mantenimento di anacronistiche chiusure ed antichi privilegi ormai non pagano pi.
Egualmente dicasi per il mondo imprenditoriale il quale deve rendersi conto
che le rendite finanziarie o di posizione
sono ormai completamente superate e
quanto sia invece urgente adeguarsi alle
esigenze imprescindibili di un processo
di rinnovamento tecnologico non pi
rinviabile.
Avremmo ancora da fare altre considerazioni sulla decomposizione del sistema politico e partitico che sta caratte-

rizzando questa fase storica del nostro


paese ed in particolare del M5S ma, un
po' per la lunghezza di questo editoriale, un po' per i fatti o misfatti che stanno caratterizzando Livorno, guidata dai
grillini, vi rimandiamo al prossimo numero.
Ed allora non ci resta che inviare a tutti
voi, cari amici lettori ed in particolare
ai nostri inserzionisti i migliori auguri
di di Buon Natale.

Signore,
liberaci
la via per assicurare la coesistenza possibile. Peggiori errori non potrebbero essere commessi. LIslam religione di pace,
chi ammazza nel suo nome bestemmia esattamente come chi lo fa nel nome di Cristo.
Per quanto riguarda la seconda questione, colpisce che qualche preside sparso
per lItalia pensi una cosa cos assurda.
Soprattutto perch n a Firenze, n a Rozzano, si alzata la vice di un musulmano a
chiedere che si bloccasse la visita al Crocifisso di Chagall o si interrompesse lallestimento del presepe. Non allora che tanta intolleranza mascherata da autodifesa
delle minoranze culturali non nasconda
quello spirito laicista che, sotto le mentite
spoglie del politicamente corretto, cerca
di fare terra bruciata attorno allidea stessa di fede religiosa? Invece di impedire di
andare a vedere Chagall, si rifletta sulla
potenza del messaggio di un uomo che,
ebreo, quando i nazisti uccidono i suoi
parenti in Russia dipinge le strade della
sua citt natale con tanti ebrei crocifissi
lungo le strade, proprio come Cristo. E si
spieghi a tutti che quel Bambino nato il 25
dicembre stato luomo (minimo comune
denominatore per tutte le religioni rivelate, questo) che ha insegnato allOccidente lumanesimo. Che stato un rabbino
dissenziente la cui sapienza ha reso gli
ebrei maestri di tutti gli altri popoli, loro
fratelli minori. Che e un profeta per quei
milioni di uomini e di donne che si abbandonano a Dio lonnipotente e il misericordioso il quale loro parla attraverso il
Corano.
Ma le solerti vestali del politicamente corretto questo non lo colgono, e non c
niente di peggio di quando uno vuol tenere gli occhi chiusi. La stupidit, diceva
Schiller, un nemico potente contro cui
combattono, inutilmente, gli dei e i titani.
Sulla base di questo laico, laicissimo insegnamento, ci abbandoniamo ad una preghiera di Natale: Signore, liberaci dalla
bischeraggine, perch solo Tu puoi.

Attualit

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Con una mostra-convegno organizzata dal nostro Circolo Culturale "Il Centro"

De Gasperi ricordato a Fiesole


(Luca Lischi) - Nelle prime due settimane
di novembre Fiesole ha ospitato la mostra su Alcide De Gasperi: Dalla ricostruzione dellItalia alla costruzione dellEuropa in coincidenza con il Convegno nazionale Ecclesiale di Firenze. Unoccasione per ricordare un sommo statista che
era un cristiano dedicato alla politica, un
uomo di seria e profonda piet che ha
profuso un nobile impegno per il nostro
paese e per la costruzione dellEuropa.
La mostra ha ricevuto il patrocinio dalla
Regione Toscana che ha messo a disposizione dei visitatori anche le copie della Costituzione in una edizione speciale realizzata per gli studenti delle scuole con il saluto del presidente Enrico Rossi e dellassessore allistruzione Cristina Grieco, dalla Citt metropolitana di Firenze e dal Comune di Fiesole. Alla mostra hanno fatto
da cornice ben due convegni ospitati nella Sala Toniolo del Seminario Vescovile di
Fiesole. Anche questo un bel segno e un
tributo al beato Toniolo che tanto ha contribuito con il suo pensiero per la dottrina
sociale della Chiesa.
Levento stato promosso e curato dal
Circolo culturale il Centro con il suo presidente Enrico Dello Sbarba e dal Collegamento Sociale Cristiano- Supplemento dellAnima con il suo presidente Angelo Passaleva ed stato accolto con grande partecipazione e interesse nella cittadina fiesolana .
La mostra formata da trenta pannelli che
illustravano le vicende sociali e politiche
del paese e coprono un periodo che va
dal 1946 (anno della costituente) al 1954.
stata aperta, di fronte ad una sala gremita e partecipe, dal primo convegno che ha
visto la partecipazione della figlia dello
statista, la signora Maria Romana che ha
ricordato del padre la sua profonda visione di apertura allEuropa, un Europa che
deve essere pi coesa e pi incisiva di
fronte alle sfide della globalizzazione; a
questa sono seguite le riflessioni di Giuseppe Matulli, di Ivo Butini e di Pier Luigi
Ballini. Il secondo convegno, che ha chiuso la mostra, stato coordinato da Enrico
Dello Sbarba che prima di aprire il dibattito ha chiesto un minuto di riflessione e
una preghiera per i caduti nellattentato
terroristico di Parigi e ha, quindi, ringraziato il vescovo emerito Monsignor Ga-

Da sin.: Francesco Butini, Enrico Dello Sbarba e Mons. Gastone Simoni.

stone Simoni per la sensibilit dimostrata


nellospitare la mostra a Fiesole.
Hanno partecipato Giuseppe Sangiorgi,
Francesco Butini, Angelo Passaleva e
Luca Lischi con interventi che hanno sottolineato la necessit di ricordare e di mettere al centro la straordinaria personalit
religiosa di De Gasperi e la sua alta dimensione etica della politica. Il rischio che cadano nelloblio nobili personaggi che sono
stati testimoni e costruttori della vita politica del nostro paese deve essere superato con una costante azione di impegno

Alcuni pannelli esposti.

da parte dei cattolici nel ricordarli e nel


farli conoscere alle nuove generazioni.
Ha concluso monsignor Simoni che ha
espresso apprezzamenti per levento
suggerendo di arricchire la mostra con
altri pannelli che illustrino, ad esempio, il
rapporto tra Sturzo- De Gasperi e La Pira
e quello tra De Gasperi e la figlia suora, e
ha invitato i presenti ad andare avanti,
a darsi daffare tutti perch la fiamma della
testimonianza delle nobili figure che hanno dato slancio alla nostra democrazia sia
tenuta sempre accesa.
Adesso la mostra sar accolta a Cutigliano (Pistoia) dal sindaco Tommaso Braccesi. Un paese che ha una una scuola e
una statua dedicata allo statista e che
durante le feste natalizie offrir ai cittadini e turisti la possibilit di ricordare
Alcide De Gasperi e i sessantanni della
Costituente, quel 1946 che ha dato una
svolta democratica alla nostra Italia Repubblicana.

CAF, via Cecconi 40 - Tel. 0586/811809 - Livorno


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Davvero Enrico Mattei


aveva scelto il Mali?
53 anni fa a Bamako io cero
di Giuseppe Accorinti*

Lultima volta che incontrai il PRINCIPALE al 20 piano del PALAZZO ENI a Roma
era la fine del settembre 1962: eravamo soli:
Lui aveva voluto vedermi avendo saputo
che ero appena tornato dal MALI e che
avevo detto ai miei Capi (MELODIA D.G..
Estero e MILARDI Capo dellAfrica) che
il Paese era molto povero e realizzare una
rete di stazioni di servizio, anche poche,
mi sembrava non conveniente. Entrando
nella Sua stanza fece una cosa che non
aveva fatto mai (io lavevo incontrato tante volte: ricordo che in una settimana dellaprile 62 mi chiam 5 volte!!): usc dalla
scrivania, si mise in poltrona e mi invit a
sedermi su un divano davanti a Lui.
E cominci cos Sei stato in Mali? Quando eri ragazzo non avresti mai pensato
che un giorno saresti andato a vedere
paesi cos lontani, no? Raccontami.
Ed io cominciai a raccontare quanto avevo visto:veramente avevo girato nelle zone
pi trafficate del Paese (Timbuctu, Gao):
la colonizzazione francese aveva fatto strade larghe 15 metri ma solo 5 metri erano
asfaltati: e per preservare le strade durante le piogge ogni 20 Km. cerano i barrage
de pluie che fermavano la circolazione fino
a 6 ore dopo-sic!- la fine della pioggia: un
barrage tocc a me, ma sarebbe troppo
lungo parlarne.
Torno allincontro e man mano che raccontavo mi rendevo conto che Lui era
molto interessato al MALI; ed allora io,
che, certo, non ero un autolesionista,
cominciavo a rettificare il mio giudizio negativo: alla fine mi disse: Hai trovato il
terreno per un deposito?. A quel punto
non potei fare a meno di dire che non pensavo proprio di fare un deposito perch a
BAMAKO cera un Deposito MOBIL che
serviva tutte le Societ presenti (MOBIL
SHELL TOTAL); avrei chiesto benzina e
gasolio in Mali e avrei fatto la restituzione
in Italia o in Tunisia
Ma restai senza fiato quando Lui mi rispose usando un aggettivo diminutivo

(per Lui tutto era


sempre troppo
piccolo: in Italia
dovevamo fare le
stazioni di servizio AGIP su grandi terreni perch
non dovevamo
pensare alle vendite nei prossimi
5/10 anni ma fra
15/20 anni (-sic!!),
e mi disse: No no
Enrico Mattei
fai un depositino
cos non ci manda via nessuno, pensate un po..
Naturalmente concluse torna in MALI e
fammi sapere: non posso fare a meno di
aggiungere che con lapproccio di cui sopra era stato si molto gentile ma soprattutto mi aveva caricato per la prossima missione, no? magari avrebbe potuto dirmi
non mi fare perdere tempo e torna in Mal
e fai il progetto, ma non lo fece e concluse con un BUONAFORTUNA.
Naturalmente qualche settimana a fine
Ottobre ripartii per il MALI e arrivai a
BAMAKO il 26 ottobre 1962: alloggiai in
un c.d. grande Albergo non quello che
ho visto oggi in TV - dove cera anche il
crew dellAIR MALI che mi aveva portato
da ABIDJAN a BAMAKO, un ILUISCIN
14, limitazione russa del DC3 degli americani: anche i piloti erano Sovietici perch
da quando il Presidente MODIBO KEITA
-uomo di sinistra- aveva preso le distanze
dalla FRANCIA (e per sottolineare questa
frattura fece saltare un tratto della Ferrovia che legava BAMAKO a DAKAR in
Senegal una cosa importantissima perch
collegava al mare un Paese allinterno dellAfrica) aveva chiesto assistenza ai Russi
che arrivarono in forze: e anzich il Franco
CFA come tutti i Paesi del West Africa ex
Francese scese un Franco Maliano che
poteva circolare solo allinterno del Paese.
Provo a tagliare corto:al mattino del 28
ottobre trovai un messaggio in portineria
del DELEGATO dellONU in MALI, un

polacco, che mi invitava a prendere un


caff da Lui (io non sapevo nemmeno che
esistesse un Delegato ONU ma Lui sapeva che cera uno dellAGIP tanto per dire
quanto eravamo seguiti,no?. Entrato in casa
mi chiese subito se io conoscessi le novit dallItalia: dissi di no e allora Lui mi fece
entrare in casa e appena mi vide seduto mi
raccont che lIng. MATTEI era morto la
sera prima -sabato- in un incidente aereo.
Lascio immaginare come restai: chiesi subito se potevamo sentire la Radio Italiana
e Lui si colleg con RADIO BARI, la stazione che allora poteva essere sentita in
Africa: ma era domenica e quindi dovetti
aspettare perch prima del giornale radio
la domenica cera la radiocronaca delle
partite di calcio; tornato in Albergo telefonai a Roma per sapere se dovevo continuare la missione e incontrare il Ministro:
Milardi mi rispose di s e quindi non potei
essere a Roma per il funerale..
Provo a sintetizzare: perch Enrico MATTEI era interessato al MALI? Lui non me
lo disse ma lo capii dopo: il MALI era il
primo Paese dellAfrica Francese che aveva osato ribellarsi alla soggezione, essenzialmente finanziaria, della Francia
colonizzatrice:e in quel quadrante Africano tanti erano i piccoli Paesi ex francesi
per cui il MALI come esperimento di sinistra avrebbe potuto anche costituire un
precedente da seguire: perci lIng. MATTEI voleva gi esserci.
Non c dubbio che Lui facesse anche
politica estera, no? e anche una diversa
da quella del nostro Ministro degli Esteri
(mi disse 2 volte: non ci andare dallAmbasciatore perch tanto non Ti aiuta: ed
era cos perch il nostro rappresentava un
Paese che aveva perso la II^ guerra mondiale: invece noi AGIP inviati da MATTEI
non avevamo nessun problema: e per anni
in quella Zona Ex Francese dellAfrica ci
hanno chiamati les garcons de MATTEI.
Grazie dellattenzione.
*ex VicePresidente e Amminisrator
e Delegato Agip Petroli

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Attualit

Avevi ragione, Oriana...


di Paolo Arzilli
Ad avercela davanti agli occhi oggi, quellOriana Fallaci della quale gi il prossimo
anno si commemorer il decennale della
morte, sarebbe da dirle Oriana, non credere alle sentenze di chi oggi, nellimmediato post-Parigi, ti cita: non avevi affatto
ragione!.
Gli spari al Bataclan, quelli nei pressi di
Canal Saint-Martin, come prevedibile ed
in parte giusto se non comprensibile, a
voler esser realistici hanno concesso
parola a chiunque, e permesso a molti su
basi completamente soggettive, poich
individuali di attribuirsi una qualche autorit in ambito Islam, terrorismo, geopolitica, integrazione sociale, e a seguire ad
libitum, ch mai come in questi giorni lonniscienza totale esclusiva di tutti, e quindi in fondo di nessuno.
Attacchiamoli via terra; attacchiamoli via
mare; a fianco del compagno Putin - ma
ho personalmente e di recente sentito anche un ma Papa Francesco non ha detto
che darebbe un pugno a chi gli offende
la mamma?
E poi, appunto, la Fallaci che diventa virale.
Avevi ragione, Oriana afferma fiero chi
gi ne difendeva le opinioni dopo lattacco alle Torri Gemelle, e con il capo coperto
di cenere chi invece allepoca la tacciava
di razzismo: avevi ragione, Oriana: scusaci.
Lattestazione di preveggenza di cui sopra si basa sul libro La Rabbia e lOrgoglio, che la Fallaci pubblica poco tempo
dopo i fatti dellundici settembre, ed necessaria una piccola premessa personale
che aiuti a chiarire la totale mancanza di
pre-giudizi del sottoscritto: per quanto mi
riguarda, chiunque ha il diritto di avere le
idee che ha, ossia: non esistono opinioni

e idee che per legge non possano esistere, e quindi esternarsi. In altre parole, io
difendo il diritto allesistenza delle idee
dei reduci di Sal, dei neo-hitleriani, degli
aspiranti brigatisti rossi e, perfino, di coloro che impostano le proprie vite sulla
fede religiosa (e difendo, quindi, lesistenza delle idee di coloro che in queste categorie individuano dei nemici).
Va da s, quindi, che difenda anche il diritto della Fallaci di scrivere che intimiditi come siete dalla paura dandar contro corrente cio dapparire razzisti (parola oltretutto impropria perch il discorso non su una razza, su una religione),
non capite o non volete capire che qui
in atto una Crociata alla rovescia. Una
guerra che essi chiamano Jihad. Guerra
Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che
certamente mira alla conquista delle
nostre anime; il concetto di guerra alla
Fallaci piace parecchio, se vero come vero
che nel libro in questione dichiara, in
estrema sintesi, che i terroristi musulmani

Oriana Fallaci (Firenze 1929 - 2006)

si sconfiggono solo -appunto - con le armi.


Portando la guerra a casa loro, va da s,
poich apparirebbe eccessivo forse anche
per la Fallaci andare a stanare nelle loro
camerette francesi quei francesissimi terroristi che in Francia sono nati e cresciuti.
Sono coerente: difendo il diritto della Fallaci a voler portare la guerra in Iraq, in
Iran, in Siria, in Afghanistan; dovunque.
Ma chi dice che la Fallaci aveva ragione
pi in malafede della Fallaci, poich dimentica o ignora che la guerra da quelle parti
noi labbiamo gi portata: che dopo lundici settembre abbiamo occupato con i nostri militari il Corno dAfrica, per la presunta iniziativa anti-terroristica transsahariana (Trans-Saharan Counter Terrorism Initiative); e abbiamo bombardato
lIraq, con lallora
Segretario di Stato americano Colin Powell
che durante un Consiglio Onu tira fuori
una fialetta di antrace e dice glIraq ci
sta minacciando, hanno lantrace, hanno
le armi nucleari, abbiamo le prove!h, e
poi le prove erano tutte false; e abbiamo
fatto la Guerra in Libano, e abbiamo fatto
la guerra a Gaza, e abbiamo bombardato
lAfghanistan, e siamo entrati in Pakistan;
e adesso attaccheremo in Siria.
E abbiamo reso lintegralismo radicale pi
radicato, e, di conseguenza, il terrorismo
pi pericoloso di quanto era prima.
Tornare indietro? Forse troppo tardi
che un modo per dire che, nel difendere
il diritto di chiunque a esprimere qualsiasi
idea, devo difendere anche il pensiero di
coloro che dicono che a questo punto attaccare lunica via. Ma siamo sicuri che,
almeno per una volta, saper quel che si
lascia sia peggiore di non saper quel che
si trover?

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Attualit

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La relazione del sottosegretario del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio
dopo il seminario del novembre scorso al Terminal Crocere

L'on. Velo e la Carta di Livorno


Ad un anno dal seminario che si tenne presso il terminal crociere e che var la Carta di
Livorno - vedi in calce il testo della nota
apparsa su www.ognisette.it - l'on. Silvia
Velo ci ha fatto pervenire una relazione sullo stato della attuazione della carta. Eccola
di seguito:
Carta di Livorno-2014-2015
DRAGAGGI NEI PORTI
Il Ministero dellAmbiente, anche in vista
della riforma del sistema portuale italiano
avviata dal Governo, sta procedendo ad
emanare tre regolamenti e una modifica normativa, che porteranno, in tempi brevi, a
superare le difficolt tecniche e operative
che sono state riscontrate in questi anni
nella realizzazione delle opere di dragaggio.
DI COSA SI TRATTA
Per quanto riguarda i tre regolamenti, il primo tratta le modalit di dragaggio nelle aree
portuali e marino-costiere che ricadono allinterno dei SIN, i Siti di Interesse Nazionale (ad esempio Livorno, Piombino e Carrara).
Il secondo, in attuazione dell'art. 109 del
D.Lgs 152/2006, il regolamento che disciplina la procedura per l'approvazione dei
progetti di dragaggio al di fuori delle aree
SIN, le modalit e i criteri per la gestione del
materiale dragato, tra cui l'immersione in
mare dei materiali di escavo dei fondali marini.
GLI ALTRI PROVVEDIMENTI
Con un emendamento al Collegato Ambientale (provvedimento gi approvato in Senato e in attesa dellok definitivo della Ca-

L'on. Silvia Velo

mera) semplifichiamo i criteri di costruzione delle casse di colmata e delle vasche di


raccolta. Oggi, le casse di colmata, le vasche di raccolta o le strutture di contenimento vengono costruite, anche dove non
si in presenza di materiali pericolosi, con
parametri di permeabilit pari a quelli previsti per il contenimento dei rifiuti dal Decreto legislativo 36/2003. Con questa modifica normativa tuteliamo le acque e il suolo attraverso le migliori tecnologie disponibili, tendendo conto della tipologia di materiale che si va a trattare caso per caso.
Ma stato fatto di pi.
Con unaltra modifica al Collegato Ambientale e grazie al lavoro svolto da un gruppo
di lavoro istituito, presso il Ministero dell'Ambiente, a cui hanno preso parte il Ministero dei Trasporti, il Ministero della Sa-

Veduta area di una parte del porto di Livorno (foto Onorati)

lute, ISPRA, ISS e il CNR, sono state definite le linee guida e i valori di riferimento
che consentono lautomatica deperimetrazione delle aree a mare da SIN a SIR (Siti di
Interesse Regionale).
I DRAGAGGI
COME UNOPPORTUNITA
Sviluppo economico e sostenibilit ambientale non sono in antitesi. I dragaggi devono essere un asset fondamentale per lo
sviluppo della blue economy, ma lo devono diventare anche dal punto di vista ambientale.
QUALI BENEFICI
DA QUESTE RIFORME
Avremo, finalmente, un quadro regolamentare chiaro, certezza e semplificazione delle
procedure; in sintesi una normativa che
affronta in maniera organica la questione
dei dragaggi nelle varie tipologie dei porti
italiani. In breve tempo saranno superate le
difficolt riscontrate in questi anni durante
le operazioni di dragaggio e nella gestione
del materiale dragato nei vari usi consentiti, casse di colmata, immersione a mare e
ripascimento.
Si tratta di un percorso di riforma atteso da
anni che va nella direzione della semplificazione normativa e che favorir l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per l'esecuzione degli interventi.
QUALI RIFLESSI
PER LA COSTA TOSCANA
Mentre Piombino ha gi effettuato importanti opere di infrastrutturazione e di dragaggio portando i fondali a 20 mt (e lo ha
fatto utilizzando in via sperimentale alcune
procedure inserite nei nuovi regolamenti
che andremo a definire), Livorno e Carrara
potranno beneficiare delle semplificazioni
in via di approvazione nelle opere di dragaggio e gestione dei sedimenti, sia nelleventuale realizzazione delle casse di colmata.
I TEMPI
E un percorso che prevede tempi diversi,
trattandosi di un insieme di provvedimenti
distinti, ma il traguardo che ci siamo posti
quello di concludere questo percorso di riforma entro la fine dellanno.
EROSIONE E STRATEGIA MARINA
Oltre ai nuovi regolamenti per le operazioni
di dragaggio, il Ministero dellAmbiente
segue a pag. 7

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Attualit

77

da pag. 6
al lavoro per contrastare il fenomeno dellerosione delle coste italiane e per mettere in campo misure ambientali per il rilancio delleconomia del mare.
Un lavoro che nasce per favorire lo sviluppo delle attivit economiche legate al
mare, attraverso un'idea moderna ed efficiente di sviluppo sostenibile.
Il prossimo anno, il tavolo di lavoro istituito presso il Ministero tra Regioni, Ispra e
mondo scientifico promosso nell' ambito
dell'attuazione della Strategia Marina e
della Carta di Livorno, arriver alla definizione delle linee guida nazionali per la lotta allerosione costiera e degli effetti dei
cambiamenti climatici.
L' Italia avr cos, per la prima volta, le
linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni dell' erosione. Ci arriveremo attraverso la creazione di un geodatabase nazionale e regionale sullo stato dell' erosione delle coste italiane e con
l' analisi puntuale delle misure di adattamento e di mitigazione del fenomeno erosivo messe in campo.
Un fenomeno preoccupante - come ha sottolineato il Sottosegretario Velo - perch
non si tratta soltanto di un problema ambientale di erosione fisica della costa italiana, ma anche di una vera e propria erosione di Pil.
Turismo, logistica, pesca, energia, trasporto marittimo, le attivit che ruotano
intorno all' economia del Mare, nel loro
complesso producono annualmente beni
e servizi per un valore di 41,5 miliardi di
euro. Numeri importanti, che attestano la
produttivit e le potenzialit del nostro
comparto marittimo.
Prosegue anche il lavoro sull'attuazione della Direttiva Europea sulla Strategia Marina
per cui stiamo definendo i programmi di
misure per raggiungere l' obiettivo del buon
stato ambientale della acque da qui al 2020.
LItalia tra i primi in Europa per quanto
riguarda il raggiungimento degli obiettivi
previsti assieme a Germania e Olanda. Un
lavoro che prosegue incessantemente e
che vede il coinvolgimento di diversi soggetti legati al mare, Istituzioni, mondo
scientifico, stakeholders e associazioni,
nella convinzione che la tutela della risor
sa mare sia lobiettivo condiviso da tutti.
Anche alla vigilia della Cop21 di Parigi, in
un momento in cui si discute su come ridurre le emissioni di C02, va ricordato che
il mare assorbe oltre il 40% dellanidride
carbonica presente nellatmosfera e, di conseguenza, la buona salute delle acque diventa determinante per questo processo.

da
Novembre 2014

Carta di Livorno: il dibattito sull'economia del Mare


Una governance unitaria, una connessione terra-mare, efficacia dei controlli e iniziative di comunicazione. Questi sono i tre cardini sui quali ruota la Carta di Livorno stilata il 15 novembre al
termine del seminario sul Mare come motore di sviluppo, con un sottotitolo che richiama liniziativa della Commissione Europea Blue Growth.
Organizzato dal Ministero dellAmbiente e presieduto dal sottosegretario Silvia Velo - gi Sindaco
di Campiglia Marittima ha visto la partecipazione del presidente della Regione Friuli-Venezia
Giulia, Debora Serracchiani.
Di notevole efficacia le sintesi dei lavori in commissione che sotto la guida di Donatella Bianchi
presidente del WWF Italia e giornalista Rai famosa per le battaglie in favore del Mare: "Vorrei
sconfiggere l'indifferenza generale e soprattutto politica nei confronti del mare" sono state dettate
dai coordinatori.
Le riportiamo: a) Paola Imperiale. Attuare la convenzione di Barcellona per mare e coste, approvata
40 anni fa, e combattere linquinamento del nostro Mediterraneo.
b) Francesco La Camera. Sfruttare tutte le opportunit della Blue e della Green economy; valorizzare il binomio crescita/sviluppo sostenibile. Migliorare la efficacia dei controlli. Giungere ad una
governance comprensiva di tutte le parti in causa.
c) Renato Grimaldi. Effettuare oggi scelte rinviate in passato su porti, autostrade del mare ecc. per
arrivare a definire qual la vocazione del nostro paese. Ci stato accettato e voluto da tutti i
presenti alla commissione in rappresentanza di tutti i settori ed al pi alto livello. Tutti hanno
manifestato lansia di essere parte di una comunit del Mare.
Il Sottosegretario Silvia velo ha concluso i lavori ringraziando la Comunit di scienziati, operatori,
istituzioni ed associazioni ed impegnandosi a far s che il Governo decida di mettere - e non
rimettere perch sar la prima volta il Mare al centro come motore di sviluppo e la tutela
dellambiente come fattore di crescita.
Tra le sue parole anche: "..inventiamoci qualcosa sul Mare per ottenere sostenibilit degli investimenti e una governance partecipata".
Con la Carta di Livorno inizier un lavoro senza soste che vedr anche lattivazione di tavoli a
tema.
In conclusione abbiamo ascoltato impegni precisi confortati da una pubblicazione fitta di dati
raccolti dal Ministero dellAmbiente e da Unioncamere che meritano unattenta lettura.
Proprio per questo debbo ricordare che qualcosa del genere in passato lho gi vissuto in occasione
di due appuntamenti voluti ed organizzati in grande stile dalla Regione Toscana: il primo nel 2001
ed il secondo nel 2007 nellAula Magna dellAccademia Navale proprio qui a Livorno. Il tema
allora fu :La economia del Mare. I risultati sono stati oltremodo deludenti. Vedi : http://
www.ambientesc.it/nl/02/02.pdf
Ma oggi ci sono altri governanti e la crisi non d tregua.

Cinguettare

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Cavallino Matto,
Calidario,
Acquavillage,
Acquario,
parchi e isole
le nostre eccellenze
Arriva il nuovo anno, il 2015 ci lascia e
possiamo fare un consuntivo. Vediamo di
cogliere il positivo, le tante potenzialit
che il nostro bellissimo territorio della provincia di Livorno ha espresso in questo
anno attraverso alcune realt che lo contraddistinguono.
Siamo una provincia a valenza turistica: il
tempo atmosferico del 2015 ci stato di
aiuto e ha permesso una presenza di turisti da primato. A questo hanno contribuito luoghi di eccellenza e strutture di accoglienza di qualit che devono essere un
vanto per tutti.
Ne citiamo alcuni quale segno di riconoscimento per gli investimenti imprenditoriali fatti in questi anni. Abbiamo luoghi di
attrazione quale il Cavallino Matto che
offre un luogo sano di divertimento per i
pi piccoli e una pausa di relax per i pi
grandi. Un parco divertimenti educativo
ordinato e curato in modo maniacale.
Unoasi di stampo nordico per letichetta
con cui si presenta, anche al pi distratto
visitatore. Un luogo che senti immediatamente familiare e che ha messo la famiglia
al centro dellattenzione per offrire unoccasione di gioia e di rilassatezza attraverso il gioco ma anche con spettacoli culturali e di intrattenimento di prestigio internazionale e con attivit didattiche che privilegiano leducazione ambientale.

Cinguettare
di Luca Lischi
La famiglia Manfredini ha investito in un
territorio vocato al turismo e continua a
innovarsi annualmente con attrazioni accattivanti che fanno la gioia dei bambini e
degli adolescenti mantenendo il primato
del parco divertimenti pi verde dItalia.
Viene poi il Calidario che continua ad
essere un punto di riferimento importante
per la sua valenza termale e di benessere
personale. I fratelli DOnofrio rappresentano un imprenditorialit capace e radicata nel territorio, che sente il bisogno di
innovare e di fornire al cliente sempre un
maggior comfort e una straordinaria accoglienza con servizi di qualit.
Anche questa struttura un vanto per il
nostro territorio, capace di intercettare un
pubblico variegato che trova nelle acque
termali un momento di sano relax con servizi di cura della persona e di ristorazione
che promuovono la cucina e la enogastronomia del territorio della Val di Cornia.
E poi lAquavillage, il parco dacqua e di
giochi che una attrazione per i pi giovani ma anche per intere famiglie con i
piccoli. Un luogo che permette attraverso

attrezzature quali scivoli e piscine a getto


dacqua di attrarre moltissimi clienti per
un sano divertimento in uno spazio ben
strutturato con servizi di qualit e una ristorazione a portata di tutti.
A Livorno lAcquario (il pi grande della
Toscana) gestito da Costa Edutainment ha
assunto un ruolo dinamico di interesse e
di qualit e grazie anche al sistema mostre
potr aspirare ad una sempre maggiore
capacit ricettiva.
A fianco di queste attrazioni gestite in
modo professionale dai privati il turista
trova il sistema dei parchi della Val di
Cornia con luoghi di interesse archeologico etrusco, mineralogico e naturalistico
di forte attrazione e interesse. Se poi aggiungiamo una capacit ricettiva in crescita qualitativa e una ristorazione da primato (con cibi e vini che non hanno bisogno di commenti se non che sono un bengodi!) il territorio della provincia con un
mare classificato da bandiere blu da
nord a sud, e un retroterra con borghi capaci di far incantare anche i pi disattenti,
rappresenta uneccellenza da primato
(dopo Firenze la provincia con il maggior
numero di turisti in Toscana e con una
maggior permanenza media, grazie alle
vacanze balneari).
Comunque ha ancora un forte potenziale di
crescita anche per le ben cinque isole che
la coronano! E che isole! Isola dElba il
primis ma anche altre con potenzialit enormi: si pensi a Capraia, Gorgona e Isola di
Pianosa! Basterebbero attivit imprenditoriali di elevatissima qualit per fare di
questo arcipelago un luogo da primato per
un turismo lento e consapevole!
Auguriamoci che sullesempio positivo del
2015 lanno che verr porti lumi, saggezza
e intraprendenza per favorire pi lavoro,
benessere, maggior qualit della vita e
crescita nella provincia di Livorno.

Ristorante

Otello
di Benedetti Sergio

Via Indipendenza 3 - Venturina Terme


Tel. 0565851212 - Cell. 3389243719

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Uno su quattro!
Quarto anno in un Liceo Scientifico a Livorno. Il professore sta illustrando un avvenimento storico accaduto nell'anno domini 1400. Cos per caso, gli viene in mente di chiedere alla classe quanti anni sono
trascorsi da quella data ad oggi.
La risposta di tre studenti: "715 professore". Un quarto, dopo avere messo in
colonna i due riferimenti numerici risponde esatto: "615 anni".
Superfluo alcun commento!!

Assunto il marito,
bufera a Ragusa
sull'assessore M5S
Tutti speravano di essere riassunti in una
nuova cooperativa, ma a Ragusa uno solo
ce la fa. Il marito dell'assessore eletta sotto le cinque stelle di Grillo. E scoppia il
pandemonio perch la capitale del barocco una delle roccaforti del Movimento
che riuscito a piazzare un suo sindaco,
ovviamente contro tutti gli altri partiti,
considerati corrotti e clientelari.
Adesso il boomerang di una assunzione
"in famiglia" rischia di travolgere l'immagine del Primo Cittadino ragusano lieto
delle dimissioni dell'assessore alla cultura convinta di essere vittima di ingiusti
sospetti! (a cura di Felice Cavallaro
presumibilmente corrispondente della
Stampa di Torino, giornale su cui apparsa la "inveroconda notizia" che comincia a mettere in rilievo " sconvenienti comportamenti" che rischiano di mettere in discussione "la celeste purezza
dei grillini").
Aggiungiamo che ormai questi casi si
stanno moltiplicando per cui, cari neofiti
della purezza, "chi senza peccato scagli
la prima pietra": ma Ges Cristo questi
messaggi li poteva inviare....

Ed a proposito
dei grillini....
Contrordine compagni: il Dux massimo Beppe Grillo - ha deciso, motu proprio, di
non fare pi riferimento al suo "nobile
cognome" nella normale fraseologia politica del Movimento da lui fondato: si
chiamer, d'ora in poi, solo Movimento 5
stelle (M5S).
Ci dicono gli esperti che sono tutte manovre in vista dell'ineluttabile conquista

e
r
u
t
la
o
g
i
Sp
della maggioranza assoluta che avverr,
presumibilmente in occasione delle elezioni politiche previste per il 2018: forse
abbiamo ancora il tempo per preparare
gli inevitabili "barconi" per la fuga in Libia!!.

Denuncia alla Procura


La minipasionaria Mancini - consigliera
comunale di Rosignano del M5S - sebbene disdettata dal gruppo- ma in possesso esclusivo della licenza di rappresentanza rilasciata dal "Beppe nazionale" continua la sua personale battaglia
contro tutto e tutti.
Qualche giorno fa, secondo quanto riportato dai quotidiani locali, ha inviato
un esposto non solo al Prefetto che dovr provvedere ad un nuovo armadio, per
raccogliere le continue missive della consigliera pentastellata che, evidentemente, ignora come dal 1970 le prefetture non
hanno pi competenza sugli atti dei Comuni, ma ora sta cominciando ad inviare
le sue "pepate" denunce anche alla Procura della Repubblica!!
Che Iddio ci assista in previsione di quanto potr avvenire dopo le elezioni del
2018!!

Ultimi davvero
Ho visto il film "Gli ultimi saranno gli ultimi". Un film insignificante, (coprodotto
da Rai Cinema), che non meritava lo spreco di attori come Alessandro Gassman,
Paola Cortellese e Fabrizio Bentivoglio.
Quella,per, che mi ha pi mi ha colpito
stata le lettura,nei titoli di coda,che a tale
produzione stato concesso il contributo dello Stato per l'alto valore educativo
del suo contenuto.
Un valore che non ho trovato nella storia
di un poliziotto fallito, nella sofferenza di
un transessuale, in una famiglia sganghe-

Spigolature

rata e, tanto meno, nella descrizione folcloristica di una cittadina laziale.

Spinelli e Nogarin
a pranzo insieme:
chi avr pagato?
(Mario Di Luca ) - Cos titolava lunedi 16
c.m il Tirreno in cronaca.
Finalmente il Sindaco, a quanto affermava Spinelli, riceveva il Presidente per parlare del futuro del campo da gioco e delle
sue
condizioni a detta di rischio chiusura. Lo
staff composto presente era sia da parte
della Societ Sportiva che quella comunale in tutto di 5 persone. Luogo del ritrovo, il ristorante La Barcarola che da
sempre ospita personaggi di rilievo. Pranzo, immagino, a base di pesce di qualit
che il sig. Beppino avr servito con i dovuti riguardi.
Dopo aver letto tale notizia mi venuta
spontanea questa domanda: "chi avr
pagato il conto?".
Poco probabile che lo abbia fatto "SCIU
" Aldo conoscendone le sue qualit, OTTIME, di SPARAGNINO; tuttalpi avr
fatto accomodare, dopo il pranzo, su comode poltroncine i 4 personaggi in tribuna d'onore a godersi l'incontro che si disputava dopo il convivio.
Pi probabilmente sar stato il Sindaco
Nogarin a fare gli onori di casa ed aprire
il proprio portafoglio....?!

Ricordiamo che il Centro


sempre aperto a commenti, contributi e collaborazioni dei lettori che possono
inviare i loro testi a:

ilcentro.livorno@gmail.com

10 Livorno

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Mentre andiamo in stampa la vicenda per ancora aperta

AAMPS - Di sicuro
saranno i livornesi a pagare
di Franco Spugnesi
Esigenze tipografiche ci costringono a
uscire con un commento prematuro sulla
vicenda AAMPS, cio che non pu tener
conto delle decisioni finali, ma temiamo
non definitive, del sindaco Nogarin e della sua giunta. Alcune considerazioni sono
per gi possibili, anzi molte addirittura
scontate derivanti da posizioni ideologiche assunte da qualche tempo.
Insomma una guerra che, come tutte le
guerre, conta morti e feriti (politicamente)
ancora magari non ben definiti ma che nei
giorni prossimi saranno evidenti. Non ci
sono invece dubbi su chi pagher il conto
finale: i cittadini livornesi.
La dura realt, che il nostro sindaco esorcizza con impegno degno di miglior causa,
ci insegna che i soldi non spuntano dal
nulla e che unazienda che da anni perde i
soldi non smetter se non con una radica-

le ristrutturazione.
Questo significa anche che le aziende
grandi e piccole creditrici di AAMPS
non accetteranno il concordato di continuit, ammesso che il giudice lo approvi, se non sono sicure di riscuotere
pi di quello che prenderebbero dal fallimento, perci i livornesi, oltre a pagare gli insoluti della vecchia TIA come
gi fanno, si avviano anche a pagare
in una maniera o nellaltra anche il rifinanziamento di AAMPS.
Per ora I danni pi gravi si sono registrati
nella Giunta che ha perso lassessore alla
mobilit e allambiente Gordiani, spina nel
fianco del sindaco per la sua libert di giudizio, che si fatto volutamente cacciare.
Questamministrazione non ha costruito
in diciotto mesi alcun dialogo con le altre
forze politiche anzi ha ridotto anche il confronto con la propria parte, adesso con le
dimissioni della Presidente del Consiglio

CHIUSO IL MARTED

Cos si presentava la citt nei giorni scorsi per lo sciopero dei dipendenti AAMPS.

comunale Cepparello, che, provenendo


dalla formazione di Bongiorno Livorno faceva intravedere una possibile concordanza, almeno nella critica al PD livornese, e
con la presa di distanza di tre consiglieri
del movimento che confluiranno probabilmente nel gruppo misto, possono venire a
mancare anche i numeri.
Sessanta anni damministrazione della sinistra avevano ingessata la citt pagando
cambiali al Partito comunista ed ai suoi successori e, sicuramente, lAAMPS era una
di queste ma in questi diciotto mesi di governo il M5S ha, se possibile, peggiorato la
situazione con i numerosi cambi di
dirigenza,dimostrando anche ai pi ottusi
quanto sia pi facile promettere di aprire,
come scatolette, giunte, aziende e parlamenti che amministrare qualcosa di pi di un
condominio.
Se qualcuno crede che tra i vincitori ci sia il
sindacato (cio la CGIL) corre i rischi di una
prossima forte delusione. La protesta alimentata dalla paura e da unevidente vena
di collateralismo con il PD non fornisce le
soluzioni intelligenti promesse, e salvare
lazienda chieder sacrifici assai pi grandi
della rinuncia, offerta a fatica, alla riscossione degli straordinari.
Insomma se legittimo, e anche salutare,
smantellare il sistema di potere, alleanze e
convenienze costruito intorno al PD, il Sindaco deve capire che stato eletto, in maniera rocambolesca, per far andare avanti
la citt, per dire i no necessari ma anche
costruire progetti e soluzioni condivise ed
unificanti. Altrimenti dimentichi per un momento, Casaleggio, Grillo, le elezioni romane etc. e con uno scatto di coscienza consideri terminata la sua esperienza e dia le
dimissioni.

Ristorante ARAGOSTA
specialit Cacciucco alla Livornese - Frutti di Mare - Pesce fresco - Crostacei
Terrazza estiva - Sala climatizzata - Servizio Catering e Banqueting
ACCURATA SELEZIONE DI VINI TOSCANI E NAZIONALI
Livorno - Piazza dell'Arsenale 6 (Porto Mediceo) - Tel. 0586.89.53.95 - Cell. 349.860.75.25

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Livorno

11

La piantagione di 100 alberi da parte degli alunni a Villa Regina

Seduta
infuocata
(e.d.s.) - Lunedi 30 novembre ho avuto la ventura, anzi l'ho voluta tentare,
di assistere, si fa per dire, alla "infuocata" seduta del Consiglio Comunale.
Naturalmente non mi stato possibile
entrare "nell'emiciclo" anche perch
ne era impedito l'accesso stante "lo
stato di permanente occupazione dei
lavoratori AMPS" ed allora mi sono
seduto su una delle poltroncine disponibili nell'androne adiacente la sala
consiliare. Sono rimasto, pi o meno,
una mezz'oretta perch, a parte l'enorme confusione dovuta alla concitazione del momento, era problematico anche seguire il dibattito "in streaming"
a causa della furiosa contestazione all'interno ed all'esterno oltre ad una
massiccia presenza di vigili urbani e
forze dell'ordine.
Con grande delusione e con comprensibile nostalgia ho vissuto quei pochi
momenti cos drammatici della storia
democratica della nostra citt: il momento drammatico stante i clamorosi
errori commessi dalla sconcertante
maggioranza che sta "sgovernando"
da ormai un anno e mezzo Livorno.
Se vero che ormai i consessi istituzionali (compresi i due rami del parlamento nazionale) rischiano di trasformarsi in bivacchi, doloroso vivere le
vicende che si stanno svolgendo a Livorno e che, ancora una volta, espongono all'opinione pubblica, il volto deformato di questa sfortunata citt:
eventi che lasceranno sicuramente un
segno negativo con tutte le conseguenze sul suo futuro.
Una circostanza ci ha particolarmente
colpito: nella ripresa televisiva, ad un
certo momento, sono stati ripresi i banchi dei consiglieri comunali: ebbene
l'unico degli eletti, in silenzio e visibilmente allibito,
con giacca e cravatta, era il
consigliere Marco Cannito
(nel riquadro) del gruppo
Citt diversa.
Sento l'esigenza ed il dovere di ringraziarlo perch ho visto nel
comportamento, anche estetico, di
Cannito la volont di rispettare la dignit ed il prestigio della pi importante istituzione democratica della citt ormai avviata verso una precipitosa
decadenza.

Un'ottima iniziativa
Nei giorni scorsi sono stati piantati dai bambini del circolo didattico Brin, del Sacro Cuore e delle Scuole Medie cento alberi nel Parco
di Villa Regina in attuazione del progetto "Un
bosco per la citt" ideato dal Prof. Mario Pianesi (ideatore, fondatore e Presidente dell'Associazione Internazionale UPM). L'iniziativa
stata promossa dal Comune di Livorno in
collaborazione con l'UPM.
Un Punto Macrobiotico di Livorno ha reso
possibile la realizzazione di un piccolo bosco
all'interno del territorio urbano al fine di migliorare la qualit dell'aria, bene assoluto dell'umanit.
I bambini sono stati simpaticamente accolti
dalle note della Banda Musicale della SVS,
poi immediatamente dopo, con l'aiuto del Corpo Forestale, ogni bambino ha proceduto alla
piantumazione dell'alberello lasciandoci il
nome ed il suo pensiero: ha partecipato l'assessore Alessandro Aurigi del Comune di Livorno.
L'ottima iniziativa ha avuto il patrocinio di
ONU - UNESCO - UNCDD - i Ministeri
dell'Ambiente e delle Politiche Agricole e del
Corpo ForestaleIl Centro si congratula con il Sindaco per l'ottima iniziativa la
cui realizzazione
era attesa da molti
anni.
Dobbiamo per
fare un'osservazione sul numero
delle piante: ad occhio e croce ci
sembra che ne abbiano piantate
troppe e troppo
fitte.
Quanto prima dovranno essere concimate, a suo tempo, annacquate e
potate e, se necessario, disinfestate.
Avranno bisogno di
un'attenta e tempestiva manutenzione
e con i precedenti
abbiamodelle perplessit.
Ed infine dovr
essere evitata,
l'usanza tutta livornese di utlizzarla per portarci i
cani che, proprio di
fronte, hanno uno
spazio, dall'altro
lato della via Calatafini a loro completa disposizione.

Due preti una citt


(f.s.) - Nel 2016 ricorre il 200 anniversario della ordinazione sacerdotale di don
Giovanni Battista Quilici, prete livornese,
di cui in corso la causa di beatificazione.
Per sottolineare questo importante anniversario sono state programmate varie iniziative. La prima di queste la ristampa di
una volumetto scritto da don Roberto Angeli, dedicato alla vita del Quilici nel 1937
ormai introvabile.
I due sacerdoti hanno condiviso, pur nella
diversit dei tempi e delle modalit, una
intelligente passione per i fratelli pi disagiati e per l'educazione della giovent.
Il libro intitolato "Due preti una citt"
arricchito da contributi di Enrica Tal teologa, Gianluca Della Maggiore ricercatore
Istoreco, suor Agnese Didu superiora Figlie del Crocifisso, Don Raffello Schiavone parroco dei " Tre Angeli", sar presentato il 15 dicembre alle ore 17 nella Sala del
Consiglio della provincia di Livorno dal
Dott. Claudio Frontera ex presidente della
provincia e suora Raffaella Spiezio presidente della Fondazione Caritas di Livorno.

12 Livorno

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

La parola a Silvia Menicagli presidende dell'associazione onlus per il recupero del complesso

GIALLO CORALLO
La storia delle Terme del Corallo e del bellissimo complesso liberty si intreccia con
quella della nostra citt e dellacqua. Ledificio, da anni chiuso ed abbandonato, ha
cominciato a vedere qualche spiraglio da
quando stata firmata una convenzione
per la costruzione di alcuni edifici nuovi,
gi ultimati.
Ma il percorso per ledificio delle terme
ancora lungo e difficile. Ne sa qualcosa
Silvia Menicagli, presidente della associazione culturale Onlus per il recupero:
www.termedelcorallo.com
- Ormai da tempo hai preso le redini del
recupero delle Terme del Corallo...
Qualcuno doveva pur farlo, dal 1968 molti
ne hanno parlato attraverso articoli di giornali, sostenendo laureandi coraggiosi che
si addentravano in una non ben chiara storia delle Terme, tentativi di acquisto rovinosamente falliti da parte di societ e di
privati, insomma una serie di lampi nel buio
che non hanno dato la luce a questo problema annoso. Sia chiaro, non mi sento
lunta del Signore ma un impegno costante da circa 16 anni lo sto mettendo, se non
altro come sollecitazione continua e insistente attraverso ogni canale di diffusione possibile, e dal 2013 attraverso lAssociazione o.n.l.u.s. Terme del Corallo che
ho fondato.
- Tutto nasce se non sbaglio dal problema dellacqua bene primario per la citt
da sempre; inizia da qui il tuo racconto?
Come risaputo gli agglomerati umani
nascono intorno ai corsi dacqua e lungo
essi si stanziano, lasciando testimonianza
sotto forma di necropoli, o resti di abitazioni e suppellettili cos come attrezzi da
lavoro. Quindi dove c acqua la popolazione cresce e crescendo richiede pi acqua e cos riprende a crescere e a chiedere
ancora acqua e cos via allinfinito. Questa stata leterna ricerca di Livorno, una
continua lotta per la sopravvivenza, giocata tra lei e il bene idrico.
Uno studio del Funaro del 1900, riporta
che la nostra citt di ormai 100.000 abitanti
era assetata, difatti si stimava una capacit di consumi al massimo di 7,9 litri per
abitante al giorno, quando per esempio
Lucca ne vantava 20, Parigi 50, Napoli 200
e Roma ben 700, possiamo ben comprendere quale fosse la pressione sul proble-

ma. Mi chiederete, che centrano le Terme


del Corallo con tutto questo? Tutto cominci nel lontano 1907, allorch il Comune di Livorno chiese alla Societ Acque
della Salute alcuni terreni per costruirvi la
nuova Stazione Ferroviaria.
Dal momento che la societ genovese aveva acquistato ettari di terreni, intorno a
quello che doveva essere il sito sul quale
erigere il meraviglioso stabilimento, per
cercarvi sorgenti di particolari salinit che
andassero a costituire una ampia offerta
di acque minerali, la zona si poteva dire di
propriet di tale societ.
Il cavalier Audisio, presidente, tratt in
Consiglio comunale una serie di terreni da
alienare al Comune, in cambio della promessa di non aprire scaturigini o pozzi
poich questi avrebbero potuto impoverire la portata delle polle dalle quali si estraevano le acque salsoiodiche per lo stabilimento. Essendo tali terreni a monte delle
Terme e dato che nel sottosuolo esisteva
una rete di sacche e canali tali da costituire un reticolato acquifero che si bilanciava sul principio dei vasi comunicanti, una
apertura in quei territori avrebbe potuto
intercettare le acque che alimentavano le
sorgenti delle Acque della Salute. Tale
fu laccordo tra societ e comune.
- Come sono andate le cose negli anni
delle due guerre?
Il contraccolpo pi importante si avuto

Silvia Menicagli

con la seconda guerra mondiale, per vari


motivi. Il primo e determinante fu che
Chayes ebreo proprietario delle Terme
dovette cedere in fretta ad un amico industriale il complesso termale a causa
delle leggi razziali. Questo implic che al
termine del conflitto, il compratore riapr
lattivit di produzione acqua e bibite
Corallo ma non lattivit termale, non di
suo interesse. Il secondo definitivo fu
larrivo degli americani e quindi del colosso di Atlanta, la Coca-Cola, che fagocit lattivit di produzione Corallo da li a
poco.
- Ma facciamo un salto temporale e arriviamo alle date fatidiche degli anni 60
del secolo scorso e qual il quadro che
si prospetta?
Il problema quello dellacqua quale approvvigionamento per i terreni del circondario, dal viale degli Acquedotti quasi fino
alla Padula e alla Puzzolente. I conduttori
o proprietari dei fondi agricoli e industriali
di tali zone iniziano a chiedere al Comune
le concessioni per scavare pozzi, anche i
proprietari dei numerosi orti e piccole attivit industriali necessitano di acqua e
molta, tanto che intorno al 1964-66 scoppia una vera e propria battaglia per lacqua, lo si legge nelle cronache del tempo.
- Si ma il Prg del Comune aveva evidentemente permesso gli insediamenti di cui
parla; non c una contraddizione oppure una violazione degli accordi?
Probabilmente non aveva riflettuto sulla
possibilit di richieste di erogazioni di
acque sotterranee, oppure era allo scuro
dellantico vincolo o della possibilit di
interferire sulle portate dacqua necessarie alla produzione Corallo. Ripeto, queste sono supposizioni che scaturiscono
dalla lettura di questioni sollevate in quegli anni sulla stampa locale.
- Nel frattempo era anche cresciuta la
produzione delle acque e bibite Corallo
e poi della Coca-Cola?
La situazione vede da un lato un forte utilizzo di acqua dal sottosuolo per le attivit di imbottigliamento dei prodotti Corallo (bibite e acqua da tavola) nonch per
la produzione dei prodotti Coca-Cola inizialmente, poi supportata esclusivamente dallacquedotto cittadino, fino ad arrivare ad una produzione di 60.000 litri al

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Come si presenta oggi l'edificio principale delle Terme del Corallo di Livorno.

giorno. Dallaltro lato pressante la richiesta di apertura pozzi da parte di privati


per agricoltura e industria. Si legge su 30
giorni Livorno del 1964 Acqua per tutti
due metri sottoterra... purtroppo un privilegio sfruttabile da pochi, e ancora: per
una clausola restrittiva dei terreni ceduti
al Comune non possibile sfruttare in
maniera intensiva questa fortunata ed ottima vena... ...nemmeno per una serie di
piccole condutture locali. Poi prosegue
...non sarebbe possibile sfruttare in maniera intensiva questa fortunata ed ottima
vena senza il rischio di prosciugare i pozzi
della zona, compresa la fonte del Corallo
con conseguenze pratiche e legali facilmente comprensibili. Ed ancora:
...lestensione del bene nelle mani dellamministrazione comunale. Questo accadeva quando la produzione era ai suoi
massimi storici, da li a poco, lallora direttore della S.T.I.B. Annuncia sul quotidiano il Tirreno che la produzione dei prodotti Corallo cesser per linsufficiente
portata della sorgente, tutta la produzione
sar quindi deviata su quella della CocaCola che invece utilizza acqua dellacquedotto trattata e non necessit di acqua di
sorgente.
Pressioni? Accordi? Chi lo sa, ma sono
idee che sorgono spontanee.
- Come si radicano i problemi ed i contrasti?
Riflettiamo un attimo quindi: La societ
delle Terme utilizzava un bene comune e
collettivo che lacqua, presente in gran
quantit nei terreni, che veniva prevalentemente utilizzato per scopo commerciale
lucrativo, per contro esisteva una pressante richiesta di un utilizzo a scopo familiare,
piccolo industriale e di sussistenza.
E chiaro che a questo punto a molti farebbe piacere che la societ Corallo chiudesse, per il bene di una collettivit.

Lanno determinante quello che conosciamo tutti il 68!


La Corallo smette di produrre le sue bibite
e la famosa acqua con la stellina, le Terme
prendono fuoco, e quindi anche una probabile ripresa di attivit termale viene inibita, lacqua quindi non pi cooptata
dalla societ Corallo libera, non ci sono
pi spettri di cause legali.
Adesso lacqua per tutti.
- Quindi la societ chiude e limmobile
cos importante e grande che fine fa?
Che fine fa? Lo abbiamo sotto gli occhi!
Una parola sola, abbandono, deliberato.
Ma siamo sicuri che a nessuno torner in
mente di riattivare limpianto del Corallo?
E ricominciare con le lamentele e le pressioni di chi vuole acqua libera?
Per risolvere la questione nel 1982 ci pensa qualcuno, che con una idea geniale decide di costruirvi davanti un bel ponte per
scavalcare la ferrovia, da adesso non si
potranno aprire neanche i cancelli...e per
tutti quelli, amministratori e sindaci compresi, che hanno con spavalderia affermato che ci successo perch lacqua non
cera pi, a tutti quanti dico che quando
si perfor il terreno per i plinti di sostegno
del cavalca ferrovia, lacqua zampill per
giorni con forza da terreno, quellacqua
fantasma che per tutti non esisteva pi.
- Ma la propriet non si attivata per
difendersi?
Chi lo sa, comunque ricordiamoci che la
propriet era la Coca-Cola, e una volta fatta fuori la produzione Corallo, a lei dellacqua sorgiva non importava poich imbottigliava con lacqua dellacquedotto
comunale. Viene da chiedersi chi decise
di sacrificate la produzione Corallo: i dirigenti di allora? perch lasciarono che ci
accadesse? Che accordi ci furono? Questo non lo scopriremo mai.
Lopinione pubblica stata indottrinata a

Livorno

13

pensare che lacqua fosse finita, o inquinate nelle falde, menzogne! Anche questo fa parte della costruzione di un piano
di abbattimento delle Terme. Daltronde
non possibile capacitarsi come mai dal
1968 nessuno sia mai riuscito a recuperare il complesso Liberty.
La stessa sorte toccata in quei soliti anni
della lotta per lacqua, nei confronti della
sorgente della Puzzolente. Questa fu negata alla popolazione per non potabilit a
causa di inquinamento, quando invece
studi fatti dimostrarono che era effettivamente inquinata ma non per infiltrazione
nella falda freatica, bens per inquinamento da depositi organici della vasca di raccolta, la quale con una periodica pulitura
avrebbe consentito un normale utilizzo di
tale acqua ma evidentemente anche quellacqua faceva comodo ad altri.
- Puoi precisare queste circostanze con
qualche riferimento?
Leggete Trentagiorni Livorno dal 1964
al 1966, ci sono molti articoli sui problemi
legati allacqua e al problema Terme del
Corallo in particolare.
Cari amici, raccontiamo una storia aspra
che ha portato alla decadenza delle Terme del Corallo, una storia fatta di interessi, di necessit, di scelte che abbiamo desunto dalle notizie trovate.
- Tu hai creato unassociazione-comitato in difesa del complesso delle terme ed
hai anche un certo numero di soci ed un
sito web. Che cosa avete fatto e quali
prospettive ci sono?
Per adesso facciamo divulgazione della
necessit del recupero di un monumento
tra i pi importanti non solo per Livorno
ma nella storia delligiene in Italia. Grazie
alla nostra attivit la RAI ha mandato sui
telegiornali della rete 1, 2 e 3, servizi sulle
Terme del Corallo. Fotografi di fama internazionale sono venuti a documentare lo
scempio e la bellezza di questo luogo profanato con servizi passati anche su SKYArte. Facciamo da ponte tra le richieste
e le visite e abbiamo sostenuto gli studenti universitari delle facolt di ingegneria e architettura, di Pisa, Firenze e Torino
che realizzano tesi sulle Terme livornesi.
Le Terme del Corallo sono inserite nel programma Artbonus del MiBACT e tra le
urgenze della Fondazione Artwatch italia.
Inoltre organizziamo eventi culturali - abbiamo anche un bel filmato realizzato da
Ivo Falchini - per autofinanziarci e portare avanti la nostra missione: salvare le
Terme del Corallo.
Se ci riusciremo non lo so ma possiamo
dire di aver fatto il possibile.

14 Livorno

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Presentato il libro che raccoglie gli articoli pubblicati su Il Centro

La Scuola di Mario Lorenzini


di Angela Simini
Una intera vita spesa per la scuola quella di Mario
Augusto Lorenzini, responsabile politico-sindacale e operatore dal secondo dopoguerra ad oggi,
ha trovato la giusta collocazione nel libro "La
Scuola di Livorno", edito dal periodico del Circolo Culturale Il Centro, di cui presidente e direttore Enrico Dello Sbarba, che ha avuto il merito
di aprire nel suo giornale una pagina dedicata alla
scuola, affidandone la cura ad una persona di lunga esperienza, quale appunto Lorenzini. Il libro
stato presentato in Provincia da Enrico Dello
Sbarba e da Carla Roncaglia, ex assessore all'istruzione, davanti ad un pubblico molto numeroso e
partecipe, sia per l'argomento in s, sia per l'affetto e la stima che l'autore si guadagnato in
oltre cinquanta anni di militanza in un settore
sempre in discussione.
L'incontro stata l'occasione per rievocare il
passato e per fare il punto della situazione al presente con uno sguardo obbiettivo, suggerito dal
libro stesso, un libro sui generis questo, che contiene una interessantissima Rassegna Stampa di
articoli sulla scuola di Lorenzini, pubblicati su "Il
Centro" dal 2008 al 2015 compreso, corredata
da un breve ma esaustivo profilo sinottico della
legislazione scolastica, da un quadro delle scuole
cittadine e della loro storia, nonch dalle motivate e avvincenti introduzioni di Enrico Dello Sbarba e dello stesso Lorenzini.
Proprio questo singolare mix di intenso impegno
politico-sindacale e di assoluta oggettivit degli
articoli ha offerto lo spunto per analizzare pregi
e limiti, conquiste e delusioni di "casa nostra": la
stagione degli organi collegiali e il suo tramonto, l'autonomia scolastica, il precariato degli insegnanti e la precariet della scuola fino alla
nota dolente della dispersione scolastica, che
affligge gravemente la nostra citt, fenomeni
questi su cui si basato il caloroso intervento di
Carla Roncaglia. "Gli articoli di Lorenzini- ha
rilevato- si presentano come una serie di istantanee sulla scuola, ma hanno materia per assumere le dimensioni di un quadro pi complesso e

I ringraziamenti
del ministro
Stefania Giannini
Gent. Signor Lorenzini
a nome del Ministro Stefania Giannini desideriamo ringraziarla per l'invio graditissimo della Sua raccolta di articoli LA SCUOLA DI LIVORNO.
L'occasione gradita per inviarLe cordiali
saluti.
Marica Vittoria Fisicaro
Ufficio Cerimoniale - Ministro dell'Istruzione Universit e della Ricerca - ROMA

Carla Roncaglia, Enrico Dello Sbarba e Mario


Lorenzini durante la presentazione del libro.
approfondito. Anche chi non ha letto regolarmente il mensile Il Centro, pu rimettere in
fila una serie di aspetti che danno della scuola
livornese l'immagine di un corpo vivo che cambia e che si rinnova". Ed ha ricordato i due
fulcri della nostra modernit: il Villaggio di
Corea fondato da Don Nesi negli anni Cinquanta e il Liceo Sperimentale Cecioni, fortemente
voluto dal preside Luciano Castelli.
Enrico Dello Sbarba ricordato l'incontro col
sindacalista e politico Lorenzini, che aveva un
grande interesse per la diffusione corretta delle
notizie e per l'informazione sulle leggi scolastiche: la figura giusta per collaborare col Centro
in una materia tanto delicata.
Ha fatto eco l'appassionato amarcord di Lorenzini, che "figlio di capostazione" ha trascorso
"Una giovinezza nelle stazioni" (titolo di suo
scritto), quindi entrato nella scuola come segretario: da quel momento il suo impegno stato totale, per promuovere un modo nuovo di
"pensare" la scuola. Storiche le sue battaglie per
difendere i posti di lavoro al momento degli
accorpamenti e perch anche il personale di segreteria e i bidelli fossero considerati "educatori" impiegati in un settore diverso da quello del
docente, ma affine negli intenti. Nel suo excursus Lorenzini ha ricordato come promotrice di
"una scuola diversa" la Preside Luciana Cappanera che invitava a giudicare un alunno non solo
per quello che rendeva, ma per quello che pu
rendere e a valutarlo non solo per quello che sa,
ma per quello che .Concetti che nel lontano
1961 suonavano rivoluzionari e che non sempre furono compresi. E ad altre due personalit
della scuola sono state troppo velocemente dimenticate, il Preside Luciano Castelli e il Prof.
Guido Vannucci, ai quali Lorenzini ha dedicato il
libro ed ai quali ritiene che la citt avrebbe dovuto dedicare almeno una strada.
"Oggi - stata l'amara costatazione di Lorenzini- si persa l'umanit del preside, l'eccessiva
burocrazia ha prodotto il preside sceriffo".
Ed anche Carla Roncaglia ha osservato con rammarico che oggi cambiata l'organizzazione del
lavoro, il modello produttivo, l'economia e, con
questi aspetti, sono cambiati i modelli educativi,
il ruolo della scuola, che incide sempre meno
nella formazione dell'alunno, come anche altre
istituzioni : la Chiesa, la famiglia, i partiti. Si
entrati in crisi e la crisi si generalizzata.
Agli interventi, cos intensi e ricchi di proposte,
ha fatto seguito, come era naturale, un dibattito
molto vivace al quale hanno dato un significativo apporto Maria Avogadri, Spugnesi, la figlia
stessa di Lorenzini e tanti insegnanti.

I 150 anni
del Liceo
Classico
Nel 1856-si legge sul registro rinvenuto allArchivio di Stato-gli alunni
erano 18.
I 150 anni del Niccolini-Guerrazzi sono
stati ricordati dalla Associazione Aurili che da anni sostiene con entusiasmo Il Liceo Classico,con una iniziativa che ha visto accanto agli ex studenti (parecchi con i capelli bianchi) e
gli studenti dellanno 2015-16.
A solennizzare lavvenimento la presenza dellon. Luigi Berlinguer che fu
Ministro della Pubblica Istruzione dal
18 maggio 1996 al 26 aprile 2000. Durante questo periodo fu contestato
piuttosto a lungo da parte dei docenti
per un provvedimento di valutazione
(poi annullato). Come conseguenza il
Ministro fu costretto a lasciare lincarico. Questo per la verit storica.
Lintervento dellon. Berlinguer era atteso in un momento di particolare attenzione per lapplicazione della BUONA SCUOLA che tuttavia non sembra intaccare,per il momento,i programmi dellistruzione secondaria.
Non ha deluso luditorio lon. Berlinguer che ha difeso lindirizzo CLASSICO il quale, cifre alla mano, viene
scelto appena dal 5,4 per cento degli
studenti a livello nazionale e ha auspicato un adeguamento delle materie alle esigenze della societ
Il dr. Manfellotto, che non dimentica
Livorno, ha coordinato i vari interventi
provenienti sia da parte di qualche ex
insegnante che da parte degli studenti.
Chi scrive conosce bene la situazione
del LICEO fin dal 1990 e al di l dellinserimento di alcuni Indirizzi che
hanno dato ossigeno allindirizzo
CLASSICO
oggi stato scelto da un numero esiguo in linea con la percentuale nazionale sopra indicata.
A questo punto occorre una cura
energica per sopravvivere.
Un appello allAssociazione Aurili
perch suggerisca iniziative mirate.
Mario Lorenzini

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Livorno

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Interessante dibattito al nostro Circolo con il Presidente della Camera di Commercio

Sergio Costalli a Il Centro


Nello scorso mese di ottobre il Presidente
della Camera di Commercio - il dott.Sergio
Costalli - stato ospite del Circolo Il Centro
per una conferenza sui temi principali dell'economia di Livorno e Provincia.
Diciamo subito che l'attesa non andata
delusa pech l'oratore, dotato di un pragmatismo non comune - stato un alto dirigente
del sistema cooperativo nazionale oltre ad
altre importanti funzioni svolte sempre nel
settore - stato incisivo e, altro aspetto non
secondario, estremamente convincente.
Nel corso del suo intervento, a cui ha fatto
seguito un nutrito dibattito, l'oratore ha esposto, con apprezzato realismo, le complesse
difficolt dell'economia della citt che sta vivendo, indubbiamente"un tempo complesso e problematico" stante le dimensioni di
una crisi che semba senza fine, frutto anche
di ritardi e di una visione dello sviluppo che
si pensava fosse legato all'indotto automobilistico che invece, alla distanza, si rivelata una scelta fallimentare.
Ma anche la carenza di quella "vivacit imprenditoriale" che caratterizza da sempre la
citt di Livorno legata, nel passato alle attivit portuali e a una massiccia presenza di
industrie legate alle partecipazino statali venute completamente meno, ha contribuito alla

presenza che ha dimostrato, invece, di essere un traino allo sviluppo economico dei territori.
Proprio per evitare "guai maggiori" abbiamo avviato l'accorpamento di Grosseto con
Livorno per evitarre, anche, connubi innaturali imposti dall'alto.
Ed infine non stato ignorato quello che, per
l'economia cittadina, rappresenta il sistema
portuale livornese che, dopo anni di ingiustificati ritardi, ha iniziato un programma di rilancio che trova nel Piano Regolatore Portuale
un punto di rilancio di grande valenza per il
futuro dell'economia livornese.
grave crisi che stiamo vivendo.
In questo contesto il ruolo della Camera di
Commercio stato importante e significativo che, malgrado la contrazione delle entrate provocate dalle politiche governative, sta
concorrendo, con interventi finanziari mirati, tendenti a facilitare l'apertura di nuove attivit imprenditoriali.
Il Presidente Costalli ha poi accennato, anche in risposta ad alcune domande dei presenti, a quello che sar il futuro delle Camere
di Commercio: sacrificare il ruolo svolto dalle Camere di Commercio resta una scelta discutibile perch rischia di mortificare una

Confermato per altri sette mesi il segretario generale dellAPL

Provinciali in carica fino a met 2016


Massimo Provinciali: sar ancora lui a guidare la macchina amministrativa dellAutorit
Portuale di Livorno. E lo far almeno fino a che non verr nominato il nuovo presidente
dellAPL, o, comunque, per non pi di sette mesi a partire dal prossimo 23 novembre.
Nel giorno della prima apparizione in Comitato Portuale del
comandante del porto di Livorno, Vincenzo di Marco, stato difatti prorogato, su proposta del commissario straordinario dellEnte, Giuliano Gallanti, e su input del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, lincarico dellattuale segretario generale, legando sostanzialmente il rinnovo della
carica alla scadenza del mandato del numero uno dello scalo
labronico: questo per consentire al futuro presidente di fare
le proprie scelte liberamente, senza alcun tipo di vincolo.
Il Parlamentino di Palazzo Rosciano (con lassenza non preannunciata del Comune di Livorno) ha dato il via libera allunanimit alla proroga dellincarico, confermando lapprezzamento per quanto fatto sino ad oggi da Provinciali. Che,
per assicurare continuit al funzionamento tecnico-amministrativo dellEnte, rimarr in
carica anche per i trenta giorni successivi alla scadenza di Gallanti, ovvero sino al 17
giugno 2016.
Ringrazio il comitato portuale e il commissario Gallanti per la fiducia ha commentato
il numero due della Port Authority : quattro anni fa ho promesso che avrei dedicato a
questa attivit il massimo impegno quotidiano. Garantisco lo stesso impegno per i
prossimi sette mesi. La portualit vive una stagione di scarsa stabilit: speriamo che la
riforma promessa dal Governo arrivi presto: occorre un quadro giuridico certo.

Come commissario straordinario


dellAutorit Portuale di Livorno

Gallanti
riconfermato
per altri sei mesi
La firma del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Del Rio,
arrivata in tarda mattinata e mette un
sigillo sulla conferma di Giuliano Gallanti (nel riquadro) come
commissario
straordinario
dellAutorit
Portuale di Livorno, ente al
cui vertice siede dal 2011.
Gallanti rimarr
in carica per altri sei mesi o
fino a che non verr nominato il nuovo presidente. Sar dunque lavvocato dei moli a portare a destino il bando
per la ricerca dellinvestitore privato
della Piattaforma Europa.
Ringrazio ancora una volta il Ministro per la fiducia accordatami ha dichiarato Gallanti non appena saputo
della conferma - abbiamo chiuso un
mandato faticoso ma soddisfacente,
soprattutto per i numerosi progetti
messi in cantiere, continueremo sulla
strada che abbiamo imboccato sperando di raggiungere i risultati che Livorno merita.

16

Rosignano

Per la discesa a mare al Quercetano

L'impervia
scalinata
(e.d.s.) - La notizia apparsa sulla stampa
locale secondo cui sembra si stia seriamente concretizzando il progetto per la
realizzazione di un ascensore nella splendida baia del Quercetano, all'altezza dei
bagni Italia ci riempe di vivo piacere anche perch l'argomento fu motivo, in giovent, di "un doloroso niet" .
Lo scrivente, come molti rosignanesi e
castiglioncellesi ricordano, specialmente quelli in et pi avanzata, stato, dagli sessanta fino al 1975, consigliere comunale e, per molto tempo anche capogruppo della D.C.
Proprio a ridosso dell'inizio anni '70 frequentavo, insieme a mia moglie ed alle
due figlie (Francesca, la pi grande ed
Elisa) i bagni Nettuno collocati su quello che resta uno dei pi affascinanti tratti di mare della nostra provincia e non
solo.
Ebbene era faticosissima, nelle ore pi
calde, l'ascesa delle scalette lunghe e tortuose, ed era obbligatorio" il riposino"
su una piccola piattaforma dove sul
muro era dipinta una riproduzione di
Topolino.
Accogliendo le richieste di molti villeggianti, presentai una interrogazione in
Consiglio Comunale chiedendo che la
Giunta esaminasse, con seriet, l'opportunit di dotare quella meravigliosa insenatura di un ascensore che avrebbe
soddisfatto, indipendentemente dalla
collocazione, tutti i villeggianti frequentatori dei quattro bagni Nettuno, Roma,
Italia ed Aurora che insistono su quel
tratto di costa.
La risposta del Sindaco e dell'assessore
al ramo fu negativa. Furono addotte diverse "motivazioni o scuse": quella prevalente, la disarmonia che avrebbe provocato sull'impatto ambientale una struttura del genere oltre alle difficolt che,
sicuramente, sarebbero emerse, da parte
della Sovraintendenza alle Belle Arti.
Insomma il mio tentativo si risolse in un
completo fallimento e gli amici dei bagni
Nettuno, tra cui molti fiorentini, consci
anche delle mie straripanti simpatie juventine, mi dissero che non contavo
"niente": l'espressione, per la verit, fu
molto pi colorita.
Adesso, dopo tanti anni, sembra che grazie alla personale disponibilit del titola-

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

re della gestione dei bagni Italia e ad


una "apertura" dell'Amministrazione
Comunale ed addirittura della Sovraintendenza l'opera possa venire realizzata.
Purtroppo la disponibilit, stando alle notizie apparse sulla stampa locale, sar circoscritta solo agli utenti dei bagni Italia.
Ci auguriamo che invece possa essere
consentito a tutti gli utenti l'utilizzo di
questa moderna struttura.

UNA BATTAGLIA CONTINUA

Sandra Bonsanti
contro Andreotti
Ognuno nella vita pu avere un chiodo
fisso: Sandra Bonsanti - gi direttore de Il
Tirreno nei primi anni 90' - poi con incarichi vari nell'Editrice L'Espresso - il suo
chiodo si chiama Andreotti - contro il quale sta conducendo una battaglia personale iniziata proprio durante il periodo nel
quale il leader democristiano fu sottoposto ad una serie di processi per collusioni
con la mafia ed addirittura accusato di essere il mandante dell'omicidio del giornalista Pecorelli.
Tutte queste accuse si sono rivelate futili
e false, come stato confermato dalle sentenze dei tribunali, ma la nostra Sandra,

imperterrita, continua nelle sue disinvolte


denunce nei confronti di Andreotti .Il libro
insiste anche sull'omicidio di Aldo Moro,
oltre alle tragiche vicende che hanno caratterizzato la storia del nostro paese durante il
tragico periodo del terrorismo e quello, non
meno, drammatico, dei delitti di mafia.
Niente da eccepire sulle considerazioni che
la Bonsanti ha voluto ribadire sul suo libro
"Il gioco del grande potere" presentato a
Rosignano Solvay, nei giorni scorsi, nel
corso di un incontro organizzato dal Circolo Libert e Giustizia, quello che invece
necessario stigmatizzare a questa continua,
insistente, ossessiva denuncia contro Andreotti, considerato la causa principale di
tutti i misfatti accaduti in quel periodo nel
nostro paese.
Fin da quell'epoca contestai su Il Tirreno
le tesi a senso unico ed oltranziste sostenute dall'allora direttore del periodico livornese, attraverso un'ampia documentazione che ho fedelmente riportato anche
sul mio libro, intitolato "la mia D.C, spezzoni di vita politica ed i rapporti con il
Sen:Andreotti ", presentato quest'anno in
varie localit delle provincia di Livorno ed
anche nella sala conferenze del Consiglio
Regionale.
Ma la nostra Sandra non demorde e continua questa sua infinita, battaglia nei confronti di un politico che, di fronte alla mediocrit della classe dirigente attuale, ha
dato ampio lustro e prestigio al nostro paese. (e.d.s.)

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Montecatini Val di Cecina

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Nel Comune di Montecatini Val di Cecina

Il tranquillo borgo di Sassa


di Sandro Cerri

Tra le frazioni del Comune di Montecatini


Val di Cecina, La Sassa (o Sassa) rappresenta quella ubicata pi a Sud nel territorio comunale.
La Sassa posizionata su una collina che
guarda il versante del Fiume Sterza, posta
a 390 metri di altezza sul livello del mare.
Proseguendo dal Paese si arriva fino al
Poggio al Pruno, che rappresenta il
monte pi alto del Comune di Montecatini con i suoi 619 metri di altezza e dal quale si gode di un panorama unico sulla costa tirrenica. Dal Poggio al Pruno, in
pochi minuti a piedi scendendo dal versante lato mare, si arriva a Bolgheri e ai
cipressi del Carducci.
La Sassa un paese molto antico, le prime
notizie su questo insediamento risalgono
al 1.128. Per molti anni si era pensato che
addirittura risalisse al 1.008, ma poi stato accertato che molto probabilmente la
data di nascita di Sassa pu essere fissata al 1.128.
Come si detto, La Sassa ricade nel territorio del Comune di Montecatini Val di
Cecina, ma dal 1487 ha costituito Comune
autonomo, fino alle riforme Leopoldine
che, nel 1.776 lo hanno accorpato al Comune di Montecatini Val di Cecina.
Il Comune di Sassa era dotato anche di
uno Statuto che regolava la vita della comunit sassetana. Interessante la pubblicazione che ha curato il Liceo G. Carducci di Volterra Statuto del Comune
Rurale della Sassa, che contiene la traduzione e foto del documento originale.
Il borgo di Sassa suddiviso in due parti,
il Centro Storico, sul lato Nord e sulla zona

La torre che domina il paese

pi altra del paese, e la parte a Sud, di


costruzione pi recente.
Nel Centro Storico spiccano essenzialmente tre immobili: la Chiesa del Redentore, la Chiesa parrocchiale di San Martino
e la Torre medicea.
Purtroppo La Sassa attualmente poco
abitata, basti pensare che nel Paese abitano circa 70 persone, che aumentano soltanto nel periodo estivo e per le vacanze
natalizie, quando ex sassetani o chi magari ci ha acquistato una casa, vengono per
trascorrere alcuni giorni in un posto
senzaltro tranquillo e dalla caratteristiche
non comuni.
La Sassa conosciuta anche per uno storico ristorante aperto nel 1969 e tuttora in
attivit ed anche per la sua tradizionale
Festa Paesana che si tiene ogni anno a

Ferragosto, in localit Poggetto, a meno


di un chilometro dal Paese, in una zona
dove possibile godere di un panorama
mozzafiato sulla vallata del fiume Sterza,
ed possibile ammirare le colline metallifere, il volterrano e un paesaggio che si
perde a vista docchio.
Si pu dire che La Sassa ha una sua particolare caratteristica, che rappresentata
dal fatto che ha una sua piccolissima frazione, la Gabella, che un agglomerato
di poche case con uno storico bar alimentari, posto sulla Strada Provinciale, a 6
chilometri da Sassa, che conosciuto
soprattutto per la tradizionale Festa della Protezione Civile che ormai vi si svolge da oltre 30 anni.
Il Paese di Sassa si raggiunge attraverso
la Strada Provinciale dei 4 Comuni che da
Casino di Terra porta a Canneto, e, da La
Gabella, si percorre la strada comunale per
6 chilometri, dove le curve la fanno da
padrone.
E quindi un borgo da visitare, ricco di
storia, di tradizioni, di bellezze naturali e
dove il tempo sembra si sia fermato.

FRATELLI NERI
S.P.A.
LIVORNO - ITALY

C. S. Laboratori associati
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Analisi chimico cliniche - Dosaggi ormonali
Monitoraggio terapie - Esami microbiologici
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Sede Cipriani: scali Manzoni 33, Livorno - Tel. 0586 899285 - Sede Stoppa: via Cecconi 50, Livorno - Tel. 0586 808486
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18 Cultura

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Tornato ad essere protagonista dopo la recente ristrutturazione

Il 'Cappellone' di Piazza Gavi


di Marisa Speranza

Era il 1858 quando monsignor Gavi pose


la prima pietra della grande Cappella che
ne porta il nome ed situata nel tratto
iniziale della piazza dei Cappuccini, sul
lato sinistro per chi guarda la chiesa della
SS. Trinit. Fu il parroco Tommaso
Vannucci da Pistoia a inoltrare al Governo la domanda per ottenere il permesso di costruzione del fabbricato che
serv per lespletamento di numerose
attivit religiose e fu richiesto anche
come seggio elettorale in occasione di
votazioni politiche e amministrative.
Funzion pure da parrocchiale quando
la chiesa della SS. Trinit fu temporaneamente inagibile per lavori di restauro a seguito degli eventi bellici (dal giugno 1943 al 24 agosto 1957). Un momento celebrativo rimasto nel ricordo
della Parrocchia risale al 19 ottobre
1930, quando la salma di mons. Gavi ,
riesumata, rimase unintera notte nella
Cappella prima di ripartire per la Cattedrale.
Poi, nel tempo, altre novit e necessit.
Nei primi anni Sessanta ledificio viene
trasformato in un grande Teatro-Cinema parrocchiale con 350 posti a sedere, corredato di palcoscenico, riscaldamento e macchina di proiezione.
Tutto bene fino alla recente chiusura nel
2008, quando un pezzo del soffitto viene trovato per terra. Che fare? Si studiano nuovi progetti e preventivi di spesa sotto la supervisione della Belle Arti.
I lavori , fatti i conti, incominciano nel
febbraio del 2015. La spesa di 233.000
euro viene coperta grazie a diversi contributi : in particolare quelli provenienti
dall 8x1000 (euro 87.500), dai risparmi del Circolo Pio X messi da parte
per lo scopo (euro 50.000), dalla sottoscrizione parrocchiale (euro 40.000) e
dalla raccolta domenicale (euro 40.000).
Padre Mario ne ha parlato a suo tempo
dal pulpito, invitando i parrocchiani alla
generosit. Che non viene disattesa.
Perch quella Cappella ingabbiata reclama lattenzione di tutti. I lavori sono
mirati e puntigliosi. Ora che il tetto

finito se ne possono ammirare gli esiti entrando nella


cappella ancora in deshabill. A chi alza gli occhi
appare in tutta la sua estensione la bella copertura in
legno (tetto a capriate) resa
prima invisibile dal sottotetto. Le travi, rimesse a nuovo, sono state anche ignifugate. Leffetto ottico
gi grandioso. Anche se
mancano ancora le finestre,
in ripulitura con i bei vetri
policromi depoca. Da mettere ora in conto, imbiancatura e impianto elettrico,
che richiederanno un supplemento di generosit collettiva. Intanto, tolte le impalcature, la facciata della
Cappella, ridipinta con un
intenso color ocra, fa bella
mostra di s come nelle
foto depoca. E un pezzo
di storia a cui Borgo Cappuccini non poteva rinunciare. E lostinazione dei
frati lha avuta vinta. Quando il teatro riaprir, sar
una festa per tutti. Questa
citt, che di teatri ne ha avuti
e persi tanti, ha saputo conservarne almeno uno. E come recita la lapide ripulita posta sulla facciata della Cappella,
ancora una volta il miracolo si ripetu-

to publicis collatis muneribus (con il


concorso di tutti). Il Cappellone di Piazza Gavi tornato cos ad essere protagonista.

PISA - MONTECATINI VAL DI CECINA - Loc. LA BACCHETTONA

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Cultura

19
7

La parrocchia di Tripalle ha ricordato il grande maestro di musica a 30 anni dalla sua scomparsa

Omaggio a Giuseppe Fabio Donati


di Laura Benvenuti
A trenta anni dalla morte del maestro di banda
Giuseppe Fabio Donati (nel riquadro in una
foto giovanile), la parrocchia di Tripalle con il
patrocinio del Comune di Crespina Lorenzana
gli ha reso omaggio mediante ledizione di un
libro e due solenni manifestazioni nella chiesa
parrocchiale.
Liniziativa stata di Don Armando Zappolini, parroco di Tripalle dal 1983 al 2011, di
Laura Coltelli, pianista gi allieva del Maestro, di Maurizio Camarlinghi, autore del libro
e di Antonio Conforti, pronipote de Maestro
per la ricerca documentale.
Trovare notizie e testimonianze di vita del Maestro Donati non stato facile: archivi distrutti, pochi personaggi ancora in vita per rendere dichiarazioni e molti si dice... si racconta... Il maestro nato a Tripalle il 23-1-1888 e
deceduto a Livorno il 5-1-1985. A venti anni
partito militare arruolato nel 64 Reggimento
Fanteria, ha combattuto nella guerra Italo Turca e nella guerra del 1915/1918. Ha ottenuto
per i meriti di guerra lonorificenza di Cavaliere di Vittorio Veneto. Tra una licenza militare
e unaltra ha seguito da esterno tutti gli studi
nel conservatorio Pacini di Lucca dimostrando
tendenze musicali spiccatissime. Nel Marzo
1913 ha superato brillantemente gli esami di
maestro di banda alla Regia Accademia Filarmonica di Bologna con liscrizione allAlbo
Professionale.
A Genova presso il Teatro Modena ed il Teatro dellAlchivolto ha iniziato la sua attivit
con spettacoli di variet e rappresentazioni
musicali stile operetta. In questo periodo tiene ottimi rapporti con parolieri, scrittori, poeti, giornalisti quali Angelo Luigi Fiorita, Nando Vitali, maestri di musica come Nicola Ricci,
Cesare Ferrari, Nino Altavilla, Nino Curti.
Compone intermezzi per orchestre, fantasie,
barcarole, marce, valzer, fox trot, one step slowfox, czarda per vistuosi di violino e Cuba per
mandolino.
Numerosi editori stampano la sua musica, alcuni spartiti raggiungono anche le 5000 copie.
E un precursore di alcuni generi musicali in
Italia. Il suo brano Kokil Trot edito da Manni di Firenze, uno dei primi fox-trot composti in Italia ed conservato nella Biblioteca
Comunale di Milano. Lamento di unanima
edito da G.P. Mignani di Firenze, un valzer
(hesitation), pi lento del valzer lento, per
permettere ai ballerini coreografie artistiche.
Le sue numerose composizioni come Fantasticando; In Arabia; Ah! Toledo, Bimbo Divino; Preghiera, Ma perch, Brighella, I Cadetti
di Guascogna, Fantasia Africana, Yo has perdido la cabeza, Momento musicale, ed altre
opere sono sparse un po ovunque. Gli sparti-

ti Siviglia e La
Marcia su Roma
sono custoditi
nella Reale Biblioteca di Madrid.
A Tripalle, in tarda et, ha iniziato
lattivit di insegnate di musica
impartendo lezioni di piano e di
altri strumenti.
Non abbandona
la sua vena di brillante compositore scrivendo canzoni per le feste paesane e dedicandosi a composizioni di carattere religioso.
Domenica 8 Novembre stato presentato il libro GIUSEPPE FABIO DONATI con il saluto
del Vice Sindaco del Comune di Crespina Lorenzana, di Padre Lorenzo DMello, parroco
della parrocchia di Tripalle, Crespina e Cenaia,
Ha introdotto la cerimonia don Armando Zappolini e sono intervenuti Maurizio Camarlinghi
per la composizione e testo del libro, Antonio
Conforti per le ricerche sul servizio militare, gli
studi e lattivit di compositore; con intervalli
musicali di Laura Coltelli, Sandra Bertelli e Danilo Lulleri.
Domenica 14 Novembre stato programmato
un concerto corale e strumentale con moltissimi brani del Maestro, organizzato da Laura Coltelli la quale ha anche presentato la manifestazione. Si sono esibiti i cori: di Tripalle e Cre-

spina con due Ave Maria, O Redentore


La strana canzone di Donati, diretto da Laura
Coltelli; il coro Giovanile, di Cenaia Guardati Resto Con te E venuta lora di Gen
Verde, diretto da Arianna Chiavaccini; il coro
Oltre ogni confine di Perignano con Invochiamo la tua presenza di A. Napolitano e D.
Bruno, Meraviglioso sei di K: Kuehn e Clark,
C. Byers, diretto da Carlo Rossi, il coro Polifonico delle Colline Pisane con La rosa dinverno di A. McBroom, Padre Nostro dallaria sulla quarta corda di J.S: Bach, O mio
Signore ascolta di L. Pietropoli Invocazione alla Madonna di Montenero di Mascagni
diretto, da Benedetto Deri. Il fisarmonicista
Danilo Lulleri ha suonato Donatella, mazurca di Donati e Piccola Musica notturna di
W.A. Mozart e Va Pensiero di G. Verdi.
Giulio Fagiolini alla tastiera con Drifter di
P.Watson e To Build a Home di Cinematic
Orchestra; infine i canti finali eseguiti da tutti
i cori presenti con Vexilla e Al Bimbo
Divinodi Donati.
Si sono alternati allorgano F. Beccani, C.
Carloni,A. Nannetti, R. Donati. Alla chitarra si sono esibiti A. Brogi, M. Salvini, F.
Rosellini mentre al flauto abbiamo visto F.
Gini.
Sono state rilasciate pergamene ricordo e servito un rinfresco a cura del Comune e delle
donne di Tripalle. E stato un grande successo
per la qualit del repertorio e labile interpretazione e per il pubblico, che ha gremito la
chiesa sostando anche in piedi. Una manifestazione che ricorderemo a lungo.

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Cultura

21

Livorno, con Massimo Tortora,


ai vertici della 'Sommellerie'
di Massimo Cappelli
Il vino, parte della nostra cultura e tradizione, un prodotto di eccellenza dellItalia. I
sommeliers sono le figure professionali
deputate alla valorizzazione, promozione e soprattutto diffusione del buon bere
e buon mangiare.
Il sommelier non la simpatica figura rappresentata da Albanese che si limita a girare allinfinito il vino in un bicchiere e
dire che bianco o rosso e buono, un
vero professionista che, al termine di un
percorso di studio articolato (per lAssociazione Italiana Sommeliers tre corsi di
livello crescente) e di un esame complesso, riesce a raggiungere il primo riconoscimento quello appunto di sommelier.
Al termine di questo ciclo di studi si conoscono le basi sulle quali poter fare un
ragionamento sul vino, le pratiche enologiche, i vitigni, le specificit dei terreni, i tipi di clima, tutti elementi che ne
determinano la qualit. Si conoscono le
procedure di lavorazione e affinamento
in cantina, i vini prodotti in Italia e nel
mondo e le loro caratteristiche. Per finire
con i metodi di abbinamento enogastronomico, perch vi sia sempre una perfetta armonia tra ci che si mangia e il vino
che lo accompagna.
Il bravo sommelier deve avere classe e
stile, una mente ordinata e aperta allapprofondimento e alle nuove conoscenze,
deve conoscere i metodi di produzione
dei vari vini, sapere gestire la cantina,
sapersi comportare con affabilit nel servizio e saper suggerire i giusti abbinamenti con il cibo. Per poter far ci occorre conoscere anche le caratteristiche dei
piatti elaborati e le componenti degli stessi siano essi carne, pesce, vegetali, pasta, riso, salumi, formaggi e quantaltro.
Tutto questo rientra nel bagaglio delle
conoscenze di base di un sommelier.
Noi viviamo in una regione particolarmente vocata per il vino e ancor pi in
una zona che produce vini eccellenti a
livello mondiale. Oggi possiamo dire che
i sommeliers toscani e livornesi non sono
da meno. Miglior Sommelier dItalia 2015
AIS (Associazione Italiana Sommelier)
un giovane di Firenze, Andrea Galanti,
secondo assoluto un altro giovane,
Massimo Tortora di Livorno.
Massimo, titolare dellenoteca La Can-

tina di Massimo, giunto allimportante risultato dopo una serie di altre prestigiose affermazioni che danno una idea
dellimpegno e dello studio necessario
per una approfondita conoscenza dei
vini: primo classificato Master Nebbio-

Per questo motivo IL CENTRO augura


a Massimo Tortora il raggiungimento di
ulteriori traguardi di eccellenza, un
esempio di come poter riuscire in cosa
si crede impegnandosi con seriet e tenacia.

Massimo Tortora

lo, Master Vermentino e


Master Lambrusco 2015,
secondo classificato Master Soave, miglior Sommelier Toscana 2015 e infine secondo podio al
concorso nazionale AIS.
Il risultato raggiunto anche la dimostrazione di
una motivazione, di un
impegno e di una voglia
di competere che sono la
base di chi vuole affrontare un mestiere con una
professionalit che si
pu tradurre in opportunit di lavoro e crescita.

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22 Cultura

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La primavera della Livorno delle Nazioni


di Lorenzo Taccini

Giovanni Pascoli ci offre lo spunto di partenza per una riflessione profonda sui
valori storico-culturali di Livorno. Nella
sezione dedicata agli alberi e fiori della
sua ben nota raccolta di componimenti lirici intitolata Myricae (traendo lidea per
loriginale titolo da un verso della IV Bucolica di Virgilio che recita Non omnes
arbusta iuvant humilesque Myricae,
cio Non a tutti piacciono gli arbusti e le
umili tamerici), Pascoli inserisce il canto
X che riporta come titolo Il pesco e come
sottotitolo ad effige di dedica A Adolfo
Cipriani.1 Il pesco presenta in apertura
un elemento gi di per s straordinario
allinterno delle Myricae pascoliane: il
poeta non nomina quasi mai direttamente
una citt, mentre, in questo caso, gi il
primo verso recita penso a Livorno.
Pascoli, daltronde, conosceva bene Livorno, ove egli ha abitato e, dal 1887 al
1895, ha insegnato presso il Ginnasio-Liceo Niccolini e Guerrazzi, nel cui archivio si trovano ancora lettere e appunti
scritti di suo pugno.
Al lettore della bella lirica, potrebbe sorgere il desiderio di capire donde derivi tale
ispirazione; oppure quale sia loggetto di
tensione lirica che ispira al poeta questa
delicatissima lirica. Deve trattarsi, a tutti
gli effetti, dellantico cimitero greco ortodosso un tempo sito di fronte al Cisternone a Livorno, sul terreno dove oggi sorge
un palazzo di dubbio gusto architettonico che ne ha completamente cancellato le
tracce monumentali.2
La poesia del Pascoli lascia permeare, nella
sua delicata bellezza, quella decadenza
delle strutture monumentali e del patrimonio culturale che ben conosciamo come
tipici contrassegni della nostra citt. Gi
a fine 800 il cimitero era dismesso ed in

decadenza.3 Un vecchio cimitero di vecchi morti; ove a dormir con essi niuno
pi scende; sempre chiuso: cos lo descrive Pascoli. Il cimitero vecchio perch
oramai dismesso ed in decadenza; persino i morti sono vecchi, perch gi da tempo pi nessuno vi si seppelliva (a dormir
con essi niuno pi scende). La sacralit e
la spiritualit del luogo sono state spente
e soffocate dallincuria e dalla serrata chiusura del cancello dai logori cardini (di l
dellerto muro e delle porte chhanno
obliato i cardini, si crede morta la Morte, anchessa). Persino la Morte morta: venuto a mancare finanche il rispetto della morte, del rituale funerario. A contrasto con la cupa sorte del cimitero, per,
Pascoli mette un dono sacro della natura:
un ramo di pesco che egli scorge in un
giorno di Aprile fare capolino dalle tetre
mura cimiteriali (in un bel d dAprile, sopra quel nero vidi, roseo, fresco,vivo, dal
muro sporgere un sottile ramo di pesco).
Il rosa dei primi fiori rende una notazione
cromatica di contrasto con il nero dellambiente dismesso: metafora coloristica della nuova vita che risorge persino dalla
morte e dalle situazioni doblio. Un auspicio per il futuro? Uno sprone a riaprire
quel cimitero da troppo tempo chiuso? Un
augurio di rifioritura culturale e civile nella ex Citt delle Nazioni?
Eppure nei primi anni del 900 il cimitero
verr definitivamente smantellato e larea

sar occupata, dapprima da una villetta


in tardo Stile Liberty ed in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, da un grande palazzo progettato da
Lando Bartoli, originariamente alleggerito da numerose finestre di vetro e sede
un tempo di uffici, attualmente trasformato in un maxicondominio.
(Endnotes)
1
Il testo della lirica (riportato in cornice)
estratto da: Giovanni Pascoli, Myricae,
a cura di P. V. Mengaldo, BUR, Torino
1981.
A guida e fonte di spunti per lanalisi seguente sono state utilizzate le opere di G.
Panessa, M. T. Lazzarini, La Livorno
delle Nazioni. I luoghi della memoria,
Livorno 2006 e di G. Piombanti, Guida
storica ed artistica della citt e dei dintorni di Livorno, Livorno 1903
Probabilmente il cimitero non era gi in
uso da pi di un secolo, come lascerebbe
intendere la cancellata serrata della raffigurazione del XVIII secolo (figura 1). Al
posto della dismessa area sepolcrale, in
seguito al decreto che forzava la costruzione dei nuovi cimiteri al di fuori delle
mura doganali, fu costruito nel 1840 il cimitero greco ortodosso di Via Mastacchi,
affiancato da quello della Congregazione
olandese-alemanna.

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Domenica 20 dicembre, ore 21


ROMEO E GIULIETTA
coreografie di Davide Bombana
musica di Sergej Prokofev
produzione Junior Balletto di Toscana

prossimi
appuntamenti
Venerd 11dicembre, ore 20.30
Domenica 13 dicembre, ore 16.30
ZANETTO e CAVALLERIARUSTICANA
Musica di Pietro Mascagni
direttore Valerio Galli - regia Alessio
Pizzech. Orchestra Giovanile Istituto Musicale P. Mascagni - Ripresa delledizione 2011 a cura della Fondazione Teatro
Goldoni Livorno
Mercoled 16
e gioved 17 dicembre, ore 21
Teatro del Carretto
ILIADE da Omero
adattamento e regia Maria Grazia Cipriani, scene e costumi Graziano Gregori
Venerd 18 dicembre, ore 21
LIVORNO GOSPEL FESTIVAL
XII Edizione - Ideazione ed organizzazione Associazione Jubilation Gospel Choir
Livorno, in collaborazione con Toscana
Gospel Festival - Ospite internazionale The
Charleston Mass Choir (USA)
direzione artistica Luca Del Tongo

Luned 21 dicembre, ore 21


Menicagli Pianoforti - LEG presentano
ARTURO BRACHETTI
in Brachetti che sorpresa!
Un variet magico di e con Arturo Brachettie con Luca Bono, Luca&Tino, Francesco Scimemi, Kevin Michael Moore.
Regia Davide Calabrese - Musiche originali Fabio Valdemarin. Una produzione
Arte Brachetti srl

Periodico mensile
del Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005


Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi,
Mario Lorenzini, Marisa Speranza,
Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Giuseppe Accorinti, Paolo Arzilli,
Laura Benvenuti, Massimo Cappelli, Sandro Cerri, Nicola Graziani, Luca
Lischi, Mario Lorenzini, Angela Simini, Marisa Speranza, Franco Spugnesi, Lorenzo Taccini.

STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,


Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 3/12/2015

CA.PA. TER

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Periodico mensile
del Circolo Culturale

in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:

LIVORNO:
Libreria Nino Belforte,
Via Roma 59;
Libreria Edizioni Paoline,
Via Indipendenza;
Edicola Cairoli, via Cairoli 18;
Edicola Nelli, piazza Cavour 39;
Edicola P.zza Grande,
lato Farmacia Ospedale,
Edicola Bianchi,
via del Porticciolo,
di fronte Camera Commercio;
Edicola Attias, corso Amedeo;
Edicola piazza Matteotti;
Edicola Paolini
(Baracchina Bianca),
piazza S. Jacopo;
Ed. Lo Strillone, viale Italia 113;
Edicola c/o Bar Oasi,
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Edicola Barcellona, via Goito;
Edicola Borghi, corso Amedeo,
angolo via dellOrigine;
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Tintoria Rossi, corso Mazzini;
Chico Sas, via C. Puini 9;
Ed. Martelli Anna Lisa,
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CASTIGLIONCELLO:
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Edicola Tognotti, Staz. Ferroviaria;
LEdicola, Via Aurelia 512.
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