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Parrocchia “S.

S. Maria Assunta”
Via Castello - 86085 Pietrabbondante (IS)

Numero Mese di Anno CICLOSTILATO IN


12 Dicembre 2003 PROPRIO

Interno Chiesa Arcipretale “Santa Maria Assunta” - XVII Secolo - Pietrabbondante (IS)
LA SPERANZA

Per meditare
Una speranza sicura... .

No, non è un’illusione. E non è neppure una vaga


speranza legata alla primavera, ad una natura che
rinasce in tutto il suo rigoglio e il suo splendore.
La nostra gioia non è un esercizio di ottimismo,
in cui impegnarsi di tanto in tanto o anche una sola
volta all’anno.
La ragione della nostra fede è Lui, il Cristo, il
Signore Crocifisso e Risorto. L’abbiamo contem-
contemplato sulla croce: denudato , abbandonato,
sfigurato dal dolore, straziato dallo spasimo della
morte. Siamo rimasti immersi in quelle tenebre che
calano su tutta il venerdì santo. Ma ora gustiamo la
luce della Pasqua.
Il sepolcro vuoto! La morte non poteva trattenere
più a lungo il Signore della vita …. Il sepolcro è
vuoto! La pietra è rotolata via e con essa la volontà
di chiedere per sempre la bocca a Colui che era
passato dovunque facendo del bene.
Il sepolcro è vuoto! Non cerchiamo tra i morti
Colui che è vivo. Egli dà appuntamento ai suoi in
Galilea cioè a tutti i crocevia della storia …..
Non al coperto in un luogo chiuso, sicuro, denso
di ricordi… ma all’aperto, nel crogiolo delle razze
e dei popoli in mezzo agli incontri e agli scontri
della storia, lì dove si gioca il destino dell’umanità.
E’ questa la ragione della nostra speranza: Egli è
vivo in mezzo a noi, accanto a noi e tutti possiamo
incontrarlo e ricevere la sua forza, il suo amore, la
sua pace!
Buona Pasqua nel Signore Gesù !

Eventuali offerte per il notiziario parrocchiale “LA


SPERANZA” possono essere fatte o direttamente al
Parroco o tramite conto corrente postale n° 13019864
- intestato a Parrocchia S. Maria Assunta -
Pietrabbondante (apporre causale)

2
LA SPERANZA

S. Carlo Borromeo particolare forma di patronato che consentiva al


popolo di eleggere il proprio parroco anche se
Primo Protettore di Pietrabbondante successivamente il diritto canonico stabilì che
tale norma poteva esercitarsi solamente sce-
Presentemente con il termine patronato si gliendo fra tre chierici designati dall’Ordinario.
intendono tutte quelle istituzioni benefiche po- Per quanto riguarda l’istituto formale del
ste a protezione di categorie di persone e fra le patronato anche se cominciò– come è stato ricor-
tante si ricordano i patronati scolastici delegati dato– dopo l’epoca costantiniana, solo nel medio-
fino a pochi anni fa all’assistenza degli alunni evo ebbe un certo sviluppo in quanto la relativa
bisognosi. Liturgicamente, invece, si intende per legislazione è dovuta al pontefice Urbano VIII
patrono quel santo che viene venerato dal clero (1623-1644). Per estirpare definitivamente gli a-
e dal popolo di una data località, non importa se busi e le prepotenze circa la nomina del patrono
per tradizione o per elezione, con un culto parti- nel marzo 1630, infatti, il Pontefice emanò prima
colare quale protettore ed avvocato presso Dio un decreto e poi nel 1642 una “Bolla Universale” :
di un popolo, di un luogo, di una determinata oltre alle prescrizioni liturgiche si stabiliva che per
categoria di persone. ogni diocesi, città o centro abitato vi dovesse es-
Etimologicamente deriva forse dal so- sere il Santo Patrono, scelto elettivamente dalla
stantivo latino patronus, usato giuridicamente collettività ed approvato dalla Santa Sede.
dai Romani per indicare quella persona che a- Ciò premesso, quale fu il Patrono di Pie-
veva, quale avvocato difensore, il dovere di pro- trabbondante prima della Bolla papale del 1642 ?.
teggere dando consigli ed aiuti non solo nei ri- In merito non solo nessuna notizia ci è stata tra-
guardi di altri soggetti ( comunemente detto mandata dalla tradizione popolare, ma tace an-
pater familias ), ma addirittura anche nei con- che l’Archivio Storico Diocesano di Trivento. Seb-
fronti delle corporazioni ( patronus collegii ) e bene si ebbero nel passato, come ho altrove
delle città ( patronus municipii civitatis ). scritto, particolari devozioni per alcuni Santi, nes-
Anche se fin dalle origini la Chiesa cattoli- suno di questi fu venerato con quel particolare
ca riconobbe determinate istituzioni onorifiche ai culto dovuto al Patrono. Del resto– come si è già
feudatari di edifici sacri nei primi secoli del Cri- detto– mancavano del tutto le necessarie fonti
stianesimo non si ha nessuna traccia circa giuridiche che originarono la possibilità di sceglie-
l’istituzione dei Santi patroni, cioè la scelta del re un determinato santo quale protettore per una
santo al quale i fedeli affidavano i loro interessi qualsiasi comunità in quanto solo con la Bolla U-
spirituali e temporali. niversale del 1642 si faceva obbligo di scegliere
Soltanto dopo il cosiddetto editto di tolle- elettivamente il Patrono.
ranza, emanato a favore dei Cristiani Per quanto riguarda Pietrabbondante il pri-
dall’imperatore Costantino nel 331, cominciò a mo santo protettore che ufficialmente si conosce
delinearsi l’istituto di patronato, anche se dalle è San Carlo Borromeo, come si legge in una iscri-
sue origini la Chiesa riconobbe determinate zione che tuttora trovasi murata al di sopra
istituzioni onorifiche ai feudatari di edifici sacri dell’altare di san Rocco della chiesa arcipretale di
solo a partire dal Medioevo, quando i feudatari Pietrabbondante e da me per primo notata sin dal
avevano il diritto di nominare i sacerdoti in tut- 1975 anche se—ahimè– nel corso dei lavori di
te quelle cappelle private od oratori eretti consolidamento dei danni causati dal sisma del
nell’ambito del proprio territorio feudale. Suc- 1984– non venne restaurata così come si dove-
cessivamente questi piccoli luoghi di culto si tra- va!. L’ iscrizione così dice:
sformarono in chiese pastorali, ma gli eredi de-
gli antichi feudatari continuarono a conservare NELL’AN(N)O DI N.S. 1618 LI’ 4 DI O( TO) BRE
per le chiese importanti privilegi, tra i quali la FU ERETTO QUEST’ALTARE DI S. CARLO
scelta dei sacerdoti. BORROMEO DAL R:D: BARTOLOMEO BIL
A tale consuetudine la Chiesa oppose viva LI DEL LAGO DI PERUGIA ARCIPRE
resistenza fino a contemplare nel diritto cano- TE DI TRABBONDANTE e DALLI FEDELI DI Q (UE)
STA T (ER) RA DEVOTI DI DETTO S. DI PIE
nico—la cui compilazione fondamentale risale al
ELEMOSINE NEL XII AN( N ) O DEL PRESULA
1234 al tempo del pontefice Gregorio IX– quello TO DI MONS. FRA PAULO DEL LA
del patronato allo scopo di frenare l’abuso dei GO AL P( RESE ) NTE VESC. DI TRIVENTO AD
laici di ingerirsi nelle nomine, pur riconoscendo HONORE DI DIO E DELLA BEATA VER
loro alcuni diritti ereditari che non è qui il caso di GINE N (OS ) TRA ET D. S. GLORIOSO
esaminare.Si ricorda, ad esempio, solo quella (continua a pag. 4)

3
LA SPERANZA

(continua da pag. 3)
di Pietrabbondante, certamente atterrita dalla
Il vescovo mons. Bisnetti nominato terribile pestilenza di quei tempi, una delle quali
nell’epigrafe apparteneva all’Ordine dei Minori e così mirabilmente descritta dal Manzoni nei suoi
destinato alla diocesi di Trivento, ove rimase fino al Promessi Sposi, volle eleggere a suo protettore
1623, quando gli successe mons. Girolamo Di – forse il primo– San Carlo Borromeo: C’è da
Castanzo. considerare in proposito che tuttora l’iscrizione
E’ doveroso innanzi tutto far notare che San si trova murata nella parte più alta dell’altare
Carlo Borromeo, canonizzato solo nel 1610, venne dedicato a San Rocco. Questo santo di origini
proclamato protettore di Pietrabbondante per volontà francese, vissuto nel XIV secolo, diede tanta e
di popolo come la stessa epigrafe conferma, così tale assistenza agli appestati che venne
come stabilirà appena un ventennio dopo (1642) la considerato in fama di taumaturgo, tanto che
bolla universale emanata dal pontefice Urbano VIII. San Sebastiano lo proclamò protettore della
Del resto, già alla fine del 1600, ancor prima cioè pestilenza facendogli acquistare notevole
della sua canonizzazione, avvenuta solo nel 1610, popolarità. E’ generalmente rappresentato
nella chiesa di Pietrabbondante era già stato eretto un come un pellegrino che indica la piaga prodotta
altare in onore di San Carlo. Evidentemente, come dalla peste sulla coscia scoperta. Non manca il
l’iscrizione lascia presumere, solo nel 1618– dopo cane che, secondo la leggenda, gliela leccava.
cioè l’avvenuta canonizzazione, venne eretto un Poiché San Rocco acquistò notevole popolarità
nuovo e più e più degno altare in onore di San Carlo non è casuale l’aver voluto in tempi più recenti
in clima di tutta ufficialità. accostare la venerazione per San Carlo a quella
E’ qui appena il caso di ricordare che il suo di San Rocco a causa del’assistenza loro data
culto si diffuse così rapidamente anche perché il ai malati di peste, morbo che continuava
cugino di San Carlo cardinal Federico, fondatore sempre più a mietere vittime fra la popolazione
d e l l ’ Ac c a d e m i a A mb r o s i a n a , p a t r o c i n ò di quei tempi, atterrita a tal punto da essere
numerosissime manifestazioni artistiche relative alla considerata sorella della guerra e della fame.
vita ed ai miracoli alle quali parteciparono i più noti Non a caso nei salmi penitenziali e nelle Litanie
artisti. Sin dall’epoca della prima segnalazione del dei Santi si diceva: a peste, fame et bello libera
rinvenimento epigrafico la notizia suscitò grande nos, domine.(liberaci, o Signore, dalla peste,
interesse per cui si avverte ancora la necessità di dalla fame e dalla guerra). E’ quindi possibile
indagare in merito. In verità la notizia non sarebbe pensare che nel corso dei tempi alla
dovuta sembrare tanto strana ove si fosse venerazione per San Carlo si sia sostituita
considerato che il limitrofo comune di Pescolanciano quella di San Rocco, tanto da dedicargli quella
ha da tempo immemorabile come protettore San statua ancora esistente ed il relativo altare nello
Carlo Borromeo insieme a san Sebastiano e a San stesso posto– l’iscrizione lo fa pensare– ove
basilio Magno) e non a caso il 4 novembre , giorno una volta vi era stato quello dedicato a San
della sua commemorazione, si tiene tuttora una Carlo. Va ricordato ancora che
importantissima fiera di merci varie e di bestiame. precedentemente all’attuale statua di San
Tuttavia , anche per appagare la mia Rocco ne esisteva an’altra molto più piccola,
curiosità, ho voluto approfondire sul caso ricerche detta di San “ Recquille”. A suffragare tale
storiche allo scopo di dare una valida risposta ai tanti ipotesi si ricorda che nell’Archivio Storico
interrogativi che la scoperta ha suscitato. Innanzi Diocesano di Trivento si conserva un
tutto è doveroso ricordare che san Carlo Borromeo, documento dal quale si rileva che già alla fine
uno degli appartenenti più noti di quella nobile del 1600, cioè appena una quindicina di anni
famiglia patrizia milanese, unitamente al cardinal dalla sua morte, avvenuta nel 1584, nella
federico ricordato da Alessandro Manzoni nei suoi chiesa di Pietrabbondante era “ l’altare di San
Promessi Sposi, era nipote del pontefice Pio IV Carlo con quadro della Sua immagine, si dice
(istituì la festa della Madonna del Rosario a ricordo essere stato eretto dall’Università di questa
della vittoria di Lepanto) in quanto figlio della Terra di Pietrabbondante; non è consacrato,ha
sorella duchessa Anna Amelia. Nato nel 1538 venne per dote 12 carlini l’anno, delli quali
creato cardinale alla giovanissima età di 22 anni e dall’Arciprete se ne celebra una Messa al mese,
subito destinato a Milano quale arcivescovo. l’Uiversità predetta è tenuta a mantenerlo
Fu uno dei principali artefici del concilio di adornato e provvedendo delle cose necessarie”.
Trento, promosse studi, istituì orfanotrofi e ricoveri Da notare che gli impegni assunti dalla
per i poveri distinguendosi in modo particolare nel Università stanno certamente a significare che
corso di quella terribile pestilenza che ai suoi tempi quella per San Carlo è una venerazione ….tutta
devastò gran parte dell’Italia. Forse proprio per particolare).
queste sue prove di carità cristiana la popolazione (Continua a pag. 6)

4
LA SPERANZA

Tratto da “La Sacra Famiglia/ n° 4/2002

Caro Dio...Quando i bambini si


confidano con Dio a tu per tu-

Parrocchia S. Maria Assunta Comitato di


C.so Sannitico, 11 5 Redazione de
86085 - PIETRABBONDANTE (IS) “LA SPERANZA”
C.C.P. 13019864 - Parrocchia S. Maria Assunta • Mons.
Giovannino
Santangelo
LA SPERANZA
(Continua da pag. 4
Illustrata, come lo spero, sul piano Deceduta a Napoli nel 1559 Isabella de Capoa
religioso la scelta di San Carlo quale divenne conte di Campobasso il figlio Cesare, già
protettore di Pietrabbondante, rimane da duca di Guastalla. Nel 1560 sposò Camilla
scioglier ancora un interrogativo; come mai, Borromeo, figlia del conte Gilberto e, quindi,
essendo trascorsi meno di dieci anni dalla sua sorella di San Carlo, il quale poco prima delle
canonizzazione avvenuta nel 1610 ed essendo gradite nozze così ebbe a scrivere al suo
vissuto in un territorio da noi tanto lontano per confidente conte guido Borromeo: “ noi tutti
quei tempi ( si pensi alle carenze dei mezzi di dobbiamo ringraziare Dio del progettato
comunicazione ed alla totale assenza o quasi di matrimonio, la cui realizzazione ci assicura
quelli di informazione ) la figura di San Carlo era un’amicizia nobilissima in Italia e vincolo di
diventata così popolare in un piccolo e sperduto parentela con principe così grande”.. Scrivono gli
paese di montagna , quale era in quei tempi storici di San Carlo ” ebbe sempre per questa sua
Pietrabbondante, da venire scelto quale sorella maggiore un’affezione ed una confidenza
Patrono ed in definitiva chi ne fu il promotore?. particolare” che tutte le volte che l’arcivescovo si
Innanzitutto va ricordato che San Carlo recava da Milano a Roma e viceversa non
dal 1560 al 1566 fu commendatario della florida mancava di recarsi a Guastalla per salutare i
e gloriosa abbazia benedettina di San Vincenzo congiunti ed i nipotini purtroppo in .una di queste
alle Fonti del Volturno per cui fu un personaggio frequenti visite trovò il cognato Cesare
di primo piano nella storia religiosa—e non solo gravemente malato. Morì il 17 febbraio 1575 fra le
- di quei tempi anche nelle nostre contrade, nel braccia di San Carlo dopo che questi gli aveva
periodo cioè in cui il monachesimo benedettino somministrata la comunione. Il conte Cesare
era ancora una validissima istituzione di primo stimato per la sua pietà religiosa e familiare, donò
piano anche e soprattutto nella vita sociale di alla chiesa San Giorgio Martire di Campobasso ,
una infinità di comunità, compresa la nostra una delle più antiche della città, una artistica pala
Pietrabbondante ove esisteva fin dal X secolo su tavola raffigurante San Carlo Borromeo, che,
l’importante monastero benedettino di benché mal ridotta, ancora trovasi sulla parete
Sant’Eustachio ad Arcum. Questa circostanza frontale del tempio in mezzo a due artistici armadi
induce a pensare che nella zona i di legno dorato. Al conte Cesare
benedettini, che avevano ben successe il figlio dodicenne Ferrante II
conosciuto Carlo Borromeo, ne detto Ferrantino, che nel 1587 sposò
conservassero un grato ricordo Vittoria Doria , figlia del principe di Melfi.
da sentire il dovere di diffonderne Ferrantino III fu il terzo ed ultimo conte
la venerazione.. Non solo, ma già di Campobasso appartenente alla
in quei tempi la famiglia feudale famiglia Gonzaga.
che brilla di particolare splendore Non va dimenticato che le
non solo tra i feudatari dell’Alta relazioni far i casati Gonzaga e
Italia, ma anche nella stessa Borromeo furono sempre ottimi, tanto
storia d’Italia, era imparentata– che Ferrante III in occasione della morte
come si vedrà– con i Borromeo. S. Carlo Borromeo
della moglie Vittoria Doria fece coniare
Don Ferrante Gonzaga, duca di una moneta d’oro in onore dello zio Carlo
Guastalla e figlio terzogenito del marchese di di grandissimo valore numismatico da far parte
Mantova don Francesco III e di Isabella d’Este, della collezione già posseduta dal re d’Italia
sposò Isabella de Capoa, fra le maggiori dame Vittorio Emanuele III: sul rovescio porta il busto
del proprio tempo. Portò in dote la contea di mitrato del Santo e la scritta: SANCTUS
Campobasso, della quale ne era titolare sin dal CAROLUS BORROMEUS ARCHIEPISCOPUS
1523, nonché le università di Molfetta e di MEDIOLANI.
Gravina, nel barese. Don Ferrante, uomo All’epoca dei fatti che ci interessano va ricordato
coraggioso e di indiscusso prestigio tattico, ancora un altro nobile casato imparentato con i
partecipò unitamente a Emanuele Filiberto di Gonzaga e, quindi , con i Borromeo. Si tratta del
Savoia alla battaglia di San Quintino del 27 titolare del feudo di Agnone, che , dopo essere
Agosto 1557. Purtroppo morì subito dopo a stato devoluto al fisco, venne assegnato a Luigi
causa di una fastidiosa malattia , assistito Gonzaga, del ramo della famiglia ducale di
amorevolmente dai figli Cesare ed Andrea, due Mantova ove era nato nel 1500. Gli successe nel
dei quattordici avuti dal matrimonio. Ferrante fu feudo il figlio Vespasiano al quale il medico
capostipite del ramo dei Guastalla trapiantato a agnonese Ascanio Mancinelli dedicò l’opera dal
Napoli nei Seggi di Nido e Portanova. titolo “Floridum opusculum ecc.” stampato a
Venezia il 1587. Alla morte di Vespasiano, Agnone
tornò al fisco per essere venduto alla famiglia
D’Aquino. (Continua a pag. 9)

6
LA SPERANZA

n questo Spazio si elencano i nominativi dei nati negli anni 1902 e 2002

Anno 1902 Anno 2002


Palomba Annunziata Serricchio Maria Teodorina
Mssaro Manuela
Pesa Adelina Guarella Rosina
Mancini Francesco
Battaglia Ruggiero Vitullo Carmine
Tesone Siria
Euclide Adolfo Luminiella Maria
Cinque Antonino Santangelo Maria
Vitagliano Adelina
D’Ambrosio Maria Carmina
Tesone Giovannino
Statistiche
Diana Grazia
Latessa Giuditta Di Tullio Annibale
Di Salvo Beatrice Tosto Marianina
Battista Pasqualino Antinucci Ugo
De Felice Giuseppa Nell’anno 1902
Brunetti Angiolina si registrano:
Zarlenga Sabatino Di Iorio Antonio
Zarlenga Elvira Vitullo Evelina
Torella Domenico ♦ 82 nascite
Zarlenga Elviera
Tesone Antonino ♦ 46 decessi
Labbate Adolfo
Di Salvo Ernesto Zarlenga Rosario ♦ 15 matrimoni
Di Paolo Amodio Zarlenga Severino
Santangelo Adelina Labate Guido Nell’anno 2002
Santangelo Pierino Santangelo Giuseppe si registrano:
Bartolomeo Beatrice Tesone Maria
Mancini Gaetano Pesa federico ♦ 3 nascite
Mariani Pasquale Gagliarducci Orlandina ♦ 24 decessi
Di Iorio Adelina Massaro Concettina ♦ 2 matrimoni
Di Pinto Nunzio Torella Arturo
Santangelo Pasqualino Battaglia Nicolino
Di Tata Antonio (Vedi grafico pagina seguente)
Bax Pasqualino
Santangelo Gesilda Di Carlo Mariannina
Di Pinto Igina Vitullo Concettina
Di Salvo Iole Sforza Giuseppe
Di Salvo Orazio Silvestri Amalia
Santangelo Lina Ricci angelo
Santangelo Domenico Torella Cherubino
Vassolo Antonio Esposito Carmela
Tesone Lauretta
D’Onofrio Crispino La maestra a Pierino:
Zarlenga Bambina -Pierino, perché si festeggia con tanta gioia la nascita del
Mistichiello Dante Bambin Gesù?
Di Iorio Incoronata -Forse perché qui ormai non nasce più nessuno.
Di Tullio Concettina
Zarlenga Clelia Troppa grazia!
Tesone Ida Una signora va a Lourdes e accende una candela chieden-
Di Clemente Paolo Antonio do alla Madonna la grazia di avere qualche figlio. Dopo
Di Tullio Antonio tanti anni una sua amica vede solo il marito con una bella
Di Ciero Elina nidiata di figli.
Marra Giovanna -Dov’è tua moglie?
Di Iorio Fiorino -A Lourdes, a spegnere la candela.
Di Salvo Massimina
Massaro Marianicola
De Gironimo Giovanni

7
LA SPERANZA

90
80
70
60
Nascite
50
Decessi
40
Matrimoni
30
20
10
0
1902 2002

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LA SPERANZA

L’esperienza di un giovane
Il corso giovani per me non è una novità: Il mio compito è più difficile, è ora qui, nel
infatti questa è stata la mia terza partecipazione quotidiano: sorridere alla bambina triste al
e conosco ormai bene i meccanismi, ma ogni semaforo, aiutare la signora anziana che vive
volta diviene sempre una vivace e fresca alla stazione, fare una carezza ai miei nonni,
scoperta. Ogni anno si rinnova in me la gioia e dire “vi amo” ai miei genitori. Insomma essere
la meraviglia per ciò che questa esperienza Costruttore di una Civiltà dell’Amore.
riesce a creare. Potrei quindi soffermarmi sulle Riccardo
innumerevoli nuove emozioni e sensazioni o
sulle diversità riscontrate, ma preferisco parlare
di quello che secondo me, in fondo, à alla base
del corso: Gesù. L’amalgama tra la Parola di
Dio e le esperienze attuabili al giorno d’oggi
sono un’alchimia insostituibile. Il corso infatti ( continua
non si basa su parole astratte o utopie, ma da pag.6)
rende l’animo forte e preparato per Ancora un’altra notizia può documentare la capillare
influenza che il casato Gonzaga ebbe nella nostra
intraprendere, ciascuno secondo le proprie
regione nella seconda metà del VI secolo e nella
capacità e inclinazioni, ciò che Dio vuole per prima del successivo: la parentela con i Carafa,
tutti noi. chiara ed illustre famiglia del patriziato napoletano
Il Centro Nazaret attira ogni anno decine discendente, si vuole, dai Caracciolo. Furono
di giovani (e meno giovani) che decidono di possessori di numerosi feudi, fra i quali la stessa
“sacrificare” il Ferragosto caro a molti loro Pietrabbondante. I Carafa, infatti, ne furono più volte
coetanei per dedicarsi ad un momento di titolari: 1)- nel 1352 Andrea Carafa sposò Maria dei
pace.Prima di partire molti amici e conoscenti Corvay, figlia del noto giurista Andrea D’Isernia, che
chiedono sempre il perché di tale decisione o portò in dote Pietrabbondante, 2)- Nel 1398 Carlo
Carafa successe a Carlo Cantelmo, principe di
perché non spendo le mie energie in qualcosa
Popoli. Sarà importante ricordare che per volontà
di più divertente e piacevole, non sapendo che testamentaria a Carlo successe il figlio Adriano nel
la vera felicità è conoscere Gesù. Molti anni fa 1492, il quale dichiarò di possedere Pietrabbondante
un sacerdote mi disse, facendo propria una “ con i casali di S. Maria in Salceto ( sarà poi detto
frase di Madre Teresa, di essere una “goccia Colle Meluccio a ricordo dell’acquirente ), Santo
pulita”. Quello che possiamo fare è portare Nicola di monte Rigone, l’Arco, Stampamiglio, Santo
gocce di questa pace nel mare che è la nostra Pietro e Santo Silvestro”. Questa notizia è di somma
vita e quella degli altri, fatta di piccoli rancori, importanza ai fini di una eventuale revisione ella
odio reciproco e di incomprensioni.Portare pace giurisdizione territoriale di Pietrabbondante , così
come altrove proposto. Fra gli altri numerosi feudi
vuol dire amare il prossimo come te stesso, ed
posseduti dai Carafa si ricordano quelli
è stato il tema portante dell’incontro 2003. territorialmente a noi più vicini: Agnone, Castel di
“Nuova Generazione di Costruttori di una Civiltà Sangro, Pescolanciano, ecc. Erano anche possessori
dell’amore”, titolo ambizioso, ma quanto mai del feudo allora abitato di Santa Lucia della Posta
intrigante. La freneticità ci impedisce un unitamente al bosco omonimo) del quale attualmente
approccio razionale ai problemi e ci limita la non esiste altro che la piccola cappella omonima,
visuale all’immediato, al subito, rendendoci frequentata all mese di giugno da numerosi
miopi verso il poi, verso il futuro. Così durante i pellegrinaggi. Possedevano anche i feudi rurali di
giorni trascorsi a Roma ho capito il “farsi Staffoli e di San Mauro. Ritengo di aver
sufficientemente illustrato, sia pure con la l brevità
Costruttori”. Portare Amore nella vita di tutti i
che l’economia del lavoro richiede, quali furono , a
giorni, riscoprire in noi quel farsi servo che il mio avviso, le circostanze che diedero origine alla
Cristo ci ha insegnato a sue spese. L’Amore proclamazione di San Carlo Borromeo a protettore di
porta Amore, solo così è possibile spezzare Pietrabbondante : alla rapida notorietà del santo
quelle catene che il mondo d’oggi ci impone, certamente non fu estranea quella folta
privandoci di possibilità e di aiuti reciproci. rappresentanza del patriziato dell’epoca che in quei
Grazie agli “incontri vivi con Gesù nel Vangelo”, alle tempi governava la nostra regione. Si consideri
varie “sfide”, alla parola dei sacerdoti e di chi mi soltanto che i nostri antenati venerarono San Carlo
stava vicino, grazie anche alla semplice convivenza già prima della sua beatificazione, come è stato già
con gli altri ho capito ed ho rafforzato in me la detto. Avvenne alll’incirca quello che ai nostri tempi è
convinzione di non essere un superuomo, ho capito di avvenuto per Padre Pio.
non poter e dover salvare il mondo dai mille problemi che lo (Antonino Di Iorio)
affliggono, ho capito che il servo degli uomini è già sceso

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LA SPERANZA

• 09 Marzo 03 -Celebrazione del sacramen- • Il 17 Agosto alla presenza del


to della PENITENZA con la partecipazio- vescovo e di P. Vincenzo, fratello
ne dei sacerdoti della Forania. dell’artista, lo spazio antistante
l’edificio scolastico è stato intitolato “
• 11 -Maggio 03 I Bambini della scuola Ma- LARGO P. ANGELICO”
terna parrocchiale, accompagnati dai loro • Il 12 Settembre - ore 11.00 presso il si-
genitori, hanno partecipato alla FESTA to Archeologico di Pietrabbondante,
DEI BIMBI a Larino: Cerimonia per il Conferimento della
Cittadinanza Onoraria al Prof La Re-
gina-Soprintendente ai Beni Archeologi-
• Nel mesi di Giugno e Agosto 2003 hanno ci di Roma. Dopo l’intervento del Sinda-
fatto la Prima Comunione: Ciarlone An- co della città di Roma Walter Veltroni,
gelica, Di Corpo Francesca, Paglione An- del Presidente della Regione Michele
gelica, Piccone Roberto, Santoro Marta , Iorio ed il ringraziamento del nuovo Cit-
Santoro Simona, Mancini Rena- tadino Prof. Adriano La Regina, è stato
to,Marchesani Moreno, Filieri Vittorio. firmato l’Accordo di Programma per la
valorizzazione del complesso archeolo-
gico,storico, naturalistico del Comune di
• Il 23 Agosto, hanno ricevuto il Sacramento Pietrabbondante .
della Confermazione: Camargo Anny, Ca-
rozza Anna, Carozza Marinunzia, Caruso • Il 29 Ottobre i Bimbi con i genitori hanno
Alba, Di Giacomo Roberta, Di Pasquo E- partecipato a Roma all’udienza del Papa
minè, Di Schiavi Beatrice, Di Schiavi Igi- insieme a tutti i bambini delle scuole pa-
no, Di Tata Alida, Di Tata Anttony, Di Tata ritarie del Molise ( organizzazione della FISM
Regionale)
Mirko, Mancini Renato, Marchesani Adele,
Mazzarella Teresa,Santangelo Antonino,
Vitullo Debora, Vitullo Doriana, Zarlenga • Il 7 Dicembre il vescovo Mons. Anto-
Bibian. nio Santucci ha concluso la visita
• Hanno coronato il loro sogno di amore : pastorale alla nostra parrocchia ;
dopo la Messa , c’è stata la benedi-
• 1-Di Tata Pamela con Aureli Patrizio ; zione della statua in bronzo di P.Pio,
2-Nerone Maurizio con Arcone Antonella
situata all’incrocio di via Bovianum
3-Massaro Angela con Gioiosa Geo.
Vetus con via Umberto 1°.Lo spazio
( non sono restati a Pietrabbondante)
dove è situata la statua, è stato inti-
• Congratulazioni a Zarlenga Adele. che ha tolato “ LARGO P. PIO”
conseguito la laurea in Lettere Antiche.

• Hanno terminato le scuole superio- VALORE DI UN SORRISO


ri :Fazzano Mario, Brunetti Daniele, Di Io- Donare un sorriso rende felice il cuore.
rio Augusta , Di Benedetto Eduardo .Di Arricchisce chi lo riceve
Salvo Gessica e Santangelo Floriana. senza impoverire chi lo dona.
• Gessica e Floriana frequentano a Roma
Non dura che un istante,
ma il suo ricordo rimane a lungo.
ll’Università. Jessica iscritta a Scienze Nessuno è così ricco da poterne fare a meno
dell’Educazione e Floriana a Biologia. né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia
dà sostegno nel lavoro
ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco
rinnova coraggio nelle prove
RALLEGRATI e nella tristezza è medicina.
della Vita: È un dono E se poi incontri chi non te lo offre
sii generoso e porgigli il tuo:
che Dio ti fa ogni giorno nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
come colui che non sa darlo.

P. Faber

10
A SPERANZA

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